Roberto Bisa e Antonio Forato decolleranno alla fine dell’estate. Da Cassola a Sidney in ultraleggero, un’impresa da Guinness… continua a pagina X
Agricoltura sinergica e dialogo tra generazioni a Cassola. Parte da San Giuseppe l’azione pilota di Orto collettivo gestito dal Progetto Giovani… continua a pagina XX
social day Saranno oltre cinquemila gli studenti che Sabato 20 Aprile lasceranno a casa le cartelle per “sporcarsi le mani” in attività solidali allo scopo di raccogliere fondi da destinare a progetti di cooperazione. A pag. IV
Pedemontana e Valsugana
ZTL, mobilità sostenibile...
Dalle Terre giunge un Eco. Tutti in bicicletta il 21 aprile con la nuova rete civica delle associazioni ambientalistiche… Continua a pag. VIII
...e qualità della vita. Il punto di vista di Legambiente e dell’associazione Tuttinbici su un argomento diventato “scottante” negli ultimi tempi. Continua a pag. II
M A R K E T
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bassano | territorio
Il punto di vista di Legambiente e dell’associazione Tuttinbici di Cristina Lunardon
ZTL, mobilità sostenibile e qualità della vita
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eferendum on line, serrata dei negozi, vetrine tappezzate da spot di protesta. Continua a Bassano il braccio di ferro sull’ampliamento della Zona a Traffico Limitato nel centro storico, che ha visto nelle ultime settimane una decisa alzata di scudi da parte dei commercianti nei confronti
dell’amministrazione comunale. Ma in città non tutti sostengono questa battaglia.
“In primo luogo pensiamo che le problematiche di Bassano, e del centro storico in particolare, non siano di esclusivo appannaggio delle attività commerciali e di chi vi risiede. Pur nella consapevolezza che senza negozi sarebbe destinata a diventare un dormitorio, o peggio a morire, crediamo che la città vada vista
come un bene comune e dunque ri-pensata come uno spazio che favorisca le relazioni, gli scambi culturali, una città più a misura di uomo, e non di automobile.” Parola di Gianpaolo Bordignon, portavoce del Circolo Legambiente di Bassano, che da mesi si sta impegnando insieme ad altre associazioni nello studio di un sistema viabilistico e di trasporto pubblico e privato finalizzato proprio a disincentivare l’uso delle macchine per gli spostamenti brevi, favorendo allo stesso tempo la mobilità ciclabile, quella pedonale, e l’utilizzo dei mezzi pubblici. Una mobilità sostenibile, dunque, che possa anche ridurre l’inquinamento atmosferico ed acustico, migliorando la qualità della vita.
“E’ un errore pensare che chi frequenta i centri commerciali lo faccia solo perché ci può arrivare in auto e parcheggiare comodamente – prosegue Bordignon – e che per rivitalizzare la città sia necessario inseguire questo modello. Si va al centro commerciale perché il sottocosto conviene a tutti. Su questo terreno, viste le spese di gestione nettamente diverse, le attività del centro storico non possono di certo competere. E non è comunque di questo genere di consumismo che il cuore della città ha bisogno per uscire dalla crisi, soprattutto se il prezzo da pagare sono le polveri sottili
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Che cos’è il Biciplan
Gianpaolo Bordignon, portavoce del Circolo Legambiente di Bassano
che ci impediscono di respirare. Non ne hanno bisogno nemmeno i turisti, che rappresentano la vera risorsa per la maggior parte dei commercianti del centro.” Si alla Ztl, dunque, ma non solo. Legambiente propone anche l’istituzione di “zone 30” in centro e nei quartieri, la realizzazione di piste e percorsi ciclabili sicuri e veloci, e poi favorire modalità alternative all’automobile privata, come il car-sharing, e pensare ad un trasporto pubblico economico, conveniente ed appetibile.
“Ci dicono spesso che la maggioranza delle persone non è ancora pronta ad un cambiamento di mentalità così radicale come quello che auspichiamo – prosegue Bordignon – ma con il continuo aumento del costo del carburante e dell’inquinamento nell’aria, la gente finirà per capire che l’automobile va utilizzata solo per gli spostamenti extra urbani o per distanze medio lunghe e scoprirà un nuovo modo, più salutare ed economico, per spostarsi in città”. Dello stesso parere è anche Renzo Masolo, responsabile della sezione bassanese di Tuttinbici F.I.A.B., che con Legambiente ha fatto parte del tavolo di lavoro per la redazione del Biciplan approvato lo scorso febbraio dall’amministrazione comunale di Bassano.
“Rispetto al turismo e al commercio a Bassano –spiega Masolo – vediamo la bicicletta come una reale risorsa economica e
Il Piano Particolareggiato per la Mobilità ciclabile, approvato dalla Giunta comunale bassanese, è un documento in cui vengono date delle indicazioni pratiche su come favorire gli spostamenti sui pedali e che, per la prima volta, offre un quadro d’insieme dei vari itinerari possibili. E’ stato messo a punto dalla società Netmobility con il contributo della sezione locale della Fiab (Federazione italiana amici della bicicletta), ed individua una rete, del tutto simile a quella della metropolitana, di 13 “linee ciclabili” interconesse tra loro e sicure per unire i quartieri, permettendo anche ai ciclisti, in aree particolari come il centro storico, di procedere contromano o di transitare in zone interdette al traffico. Il Biciplan prevede una rete di 62 km di tratti stradali adibiti al transito delle biciclette. Di questi, 16 km sono costituiti dalle piste ciclabili già esistenti, che necessitano comunque di una riqualificazione, oppure già programmate o in fase di realizzazione. Altri 36 km sono composti dall’introduzione di nuove piste e soprattutto di corsie ciclabili, più convenienti e separate dalla carreggiata con un’apposita striscia gialla. 10 km circa, infine, sono costituiti da itinerari su strada a basso traffico, comprendenti le previste “isole ambientali” a zona 30, dove la bassa velocità imposta ai mezzi motorizzati facilita la promiscuità di auto e biciclette. La rete ciclabile disegnata dal Piano è strutturata in linee radiali che convergono verso il centro storico, nel raggio di 5 chilometri. I 13 itinerari saranno contraddistinti ognuno da un proprio colore e da un’apposita segnaletica che rinvierà alle altre linee ciclabili. Previsti inoltre due anelli ciclabili concentrici di collegamento: il primo attorno alle mura cittadine, il secondo, più esterno, che comprende anche il Terzo Ponte,- concepito come “una circolare che unisce i quartieri”. Il costo complessivo previsto per l’attuazione del piano è di 5 milioni di Euro. Per una città a misura di bicicletta.
un mezzo per rivalorizzare l’economia locale, il turismo, l’enogastronomia, la cultura. Attraverso una maggior incentivazione dell’uso della bicicletta è possibile creare una città più vivibile, più sana, più accessibile a tutti, che permetta anche all’utenza debole di circolare in sicurezza, ai bambini ed ai ragazzi di muoversi in autonomia.” Chiudere il centro storico alle automobili e, in cambio, aprire l’intera città al traffico su due ruote. Togliere i parcheggi lungo le strade cittadine e posizionare rastrelliere per
la sosta delle biciclette. Ripensare Bassano, dunque, E, magari, farla ripensare anche ai commercianti.
Renzo Masolo, responsabile della sezione bassanese di Tuttinbici F.I.A.B.
Si cammina con...gusto a Colceresa Tutti a Colceresa, il 1° Maggio, per la Passeggiata Gustosa organizzata dalle associazioni Pro Loco di Mason Vicentino, Molvena e Pianezze con la collaborazione di alcune associazioni sportive. Giunta alla sua 5^ edizione, la manifestazione è nata con l’intento di valorizzare il territorio “Colceresa”, le sue
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meraviglie naturalistiche e paesaggistiche, ma anche i suoi prodotti tipici. L’itinerario, con partenza da Pianezze, si snoda per circa 15 chilometri lungo vecchie contrade, boschi e vallate e prevede una decina di punti degustazione presso altrettante aziende agrituristiche.
bassano | eventi
20 Aprile, Social Day. Una giornata di lavoro dedicata alla cooperazione internazionale. di Cristina Lunardon
Un esercito di studenti pronti a sporcarsi le mani per solidarietà
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i potrebbe incontrarli con un barattolo di vernice in mano, diretti al parco giochi più vicino, vederli uscire da una cantina trasportando un vecchio mobile, all’asilo del quartiere travestiti da imbianchini, oppure al ristorante sotto casa con una pila di piatti in mano. Saranno tanti, oltre cinquemila, gli studenti delle scuole primarie, medie e superiori di tutti i Comuni dell’Usl 3 di Bassano, che Sabato 20 Aprile lasceranno a casa le cartelle per “sporcarsi le mani” in attività solidali allo scopo di raccogliere fondi da destinare a progetti di cooperazione. Si tratta del momento conclusivo del Social Day 2013, il percorso
di cittadinanza attiva gestito e realizzato dai giovani di età compresa dai 6 ai 19 anni. Giunto alla settima edizione, è finanziato dalla fondazione Pegoraro Romanotti, il Ministero del lavoro e delle Politiche sociali, e l’Unione dei Comuni del Marosticense. Il progetto, nato proprio a Bassano sull’esempio di un’analoga iniziativa già consolidata in Germania e Scandinavia, dal 2009 ha coinvolto anche altri comuni della provincia vicentina, allargandosi poi ai territorio di Treviso, Padova, Trento e Bolzano. Dall’inizio dell’anno scolastico gli studenti hanno partecipato in maniera attiva a momenti di formazione ed informazione sui
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temi della pace e della giustizia, hanno deciso quali progetti finanziare e si sono poi mossi in piena autonomia contattando personalmente negozianti, enti locali, associazioni, privati cittadini per “chiedere lavoro” per una mattinata.
“La finalità intrinseca del Social Day – spiegano i coordinatori del progetto – è soprattutto promuovere, in una giornata simbolica, l’impegno civico di tutto il territorio chiamato dalle giovani generazioni ad attivarsi in iniziative solidali.” E la risposta è stata la creazione di una rete di oltre ottocento “datori di lavoro” tra aziende, negozi, famiglie, e di oltre centro associazioni e organizzazioni di volontariato coinvolte.
I NUMERI DEL SOCIAL DAY 2007 Hanno partecipato 150 ragazzi e ragazze del Liceo Scientifico Da Ponte di Bassano. Sono stati raccolti 2.407,00€, destinati al progetto JamboNjombe (costruzione di un Politecnico in Tanzania). 2008 Hanno partecipato 400 ragazzi e ragazze di 8 Scuole Superiori del territorio bassanese e giovani di alcuni contesti informali. Sono stati raccolti 7.050,00€ destinati al progetto JamboNjombe (costruzione di un Politecnico in Tanzania).
Progetti finanziati dal Social Day 2013 Progetto Verso la Terra Promessa, promosso dall’Associazione Macondo Onlus, realizzato a Santa Cruz de la Sierra, Bolivia (30% della somma raccolta). Il progetto ha l’obiettivo di contribuire allo sviluppo integrale dei bambini e adolescenti lavoratori della città di Santa Cruz. www.macondo.it Progetto Terra, lavoro e speranza in Brasile- seconda tappa, promosso dall’Associazione di volontariato“Semear a vida” Onlus, realizzato a Maragogì, Stato di Alagoas, Brasile (30% della somma raccolta). Il progetto ha l’obiettivo di dare continuità alla formazione di 30 giovani, dai 15 anni in poi, figli di piccoli agricoltori di “sem-terra”, individuando delle attività relative al settore agricolo capaci di offrire una rendita fissa nel tempo. www.semearavida.org; www.coopeagro.org Progetto Acquedotto per il Campus di Hagafilo, promosso dal Professional College of Njombe, realizzato ad Hagafilo, Tanzania (30% della somma raccolta). Il progetto ha l’obiettivo di realizzare due nuovi impianti idrici presso il campus di Hagafilo, necessari a fornire la quantità d’acqua necessaria al fabbisogno degli abitanti del campus e alle attività agricole e di allevamento funzionali alla sussistenza. www.gioviale.org Progetto promosso dalla Cooperativa sociale Pio La Torre - Libera Terra, realizzato nelle terre confiscate alla mafia in Sicilia (territorio dell’Alto Belice Corleonese) – (10% della somma raccolta) Effettuare l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati creando opportunità occupazionali, in ambito agricolo, ispirate ai principi di solidarietà e legalità. www.piolatorreliberaterra.it
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2009 Hanno partecipato 1.029 bambine e bambini, ragazze e ragazzi. 10.830,00€ la somma raccolta, distribuita in parti uguali e destinata a 3 diversi progetti: 2010 Territori coinvolti: 28 comuni del territorio bassanese, Thiene, Schio e comuni limitrofi, Vicenza, Arzignano e Montecchio Maggiore. Hanno partecipato 3.327 bambine, bambini, ragazze e ragazzi. 18.635,00€ la cifra raccolta, ripartita tra cinque progetti. 2011 Scuole e altri soggetti partecipanti: 41 Istituti Scolastici (63 plessi scolastici) tra elementari, medie e superiori; 102 Associazioni di Volontariato, Organizzazioni del Terzo settore e gruppi informali. Hanno partecipato 4.103 bambine, bambini, ragazze e ragazzi. Offerenti lavoro: 30 Comuni e più di 600 datori di lavoro tra aziende, negozi, associazioni di varia natura e famiglie. Cifra raccolta: 29.700,00€, destinati a 4 progetti 2012 Hanno partecipato 5.198 bambine, bambini, ragazze e ragazzi. 29.150,00€, la cifra raccolta, e ripartita tra 4 progetti.
presentazione | indice
Editoriale Allegato gratuito a La Piazza - Il quindicinale di annunci e appuntamenti
La Terra chiama, la Piazza risponde.
Anno 0 - Numero 2 12 aprile 2013
C’è voglia di respirare aria pulita, di tornare a lavorare la terra, di muoversi in maniera sicura senza sporcare l’ambiente, di partecipare in modo attivo alle decisioni che interessano il futuro del territorio, che continua ad essere la nostra principale risorsa.
Autorizzazione Tribunale di Bassano del Grappa n°7/94 del 7/10/94
Qualcosa sta cambiando, e forse aveva davvero ragione chi ha sostenuto che la crisi, intesa in senso lato, può essere sinonimo di opportunità. Per vedere con occhi diversi. Per trovare soluzioni alternative.
Direttore Responsabile
Cristina Lunardon Editrice
Tabloid
Responsabile notizie
Cristina Lunardon notizie@lapiazza.it
Per la pubblicità
0424.219185
Per inviare foto e/o testi
notizie@lapiazza.it
L’esempio ci arriva dai giovani, che si “sporcano le mani” allo scopo di sostenere progetti umanitari di respiro internazionale, che coltivano gli orti insieme agli anziani, che vogliono preservare la biodiversità rispettando la terra ed i suoi cicli naturali. E dalle diverse associazioni ambientalistiche impegnate in azioni quotidiane di informazione e sensibilizzazione della società civile sulle nuove infrastrutture che rischiano di soffocare la vita delle future generazioni. E’ soprattutto a loro, che La Piazza Notizie ha dato voce in questa sua seconda uscita. Buona Primavera a tutti! Scrivete a notizie@lapiazza.it per segnalare temi o iniziative su qualsiasi argomento che potrà trovare spazio nelle nostre pagine.
Indice II
ZTL, mobilità sostenibile e qualità della vita
intervista a bordignon e masolo
III
Si cammina con...gusto a Colceresa
il 1° maggio in occasione della passeggiata gustosa
IV
Studenti al lavoro per solidarietà
il social day riscuote ogni anno sempre più successo
VIII
Superstrada Pedemontana e Nuova Valsugana
dalle terre giunge un eco
IX
Libri e bambini, i protagonisti
la scrittrice cristina bellemo ospite il 20 aprile a rosà
X
Da Cassola a Sydney in ultraleggero
un’impresa da guinness
XII
Il lungo viaggio dell’Oasi San Daniele in mostra
dal 25 al 28 aprile a san zenone
XIV
Grande giornata di judo a Bassano
il 24 marzo con l’a.s.d. bu-sen
XVIII 30° anniversario dell’Ezzelino Fotoclub sarà un autunno fotografico con i fiocchi
XX
Agricoltura sinergica e dialogo tra generazioni
a cassola parte il progetto di orto collettivo P
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comprensorio | territorio
Tutti in bicicletta il 21 aprile con la nuova rete civica delle associazioni ambientalistiche di Cristina Lunardon
Superstada Pedemontana e Nuova Valsugana: dalle Terre giunge un Eco
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cantieri sono aperti, le ruspe scavano, tonnellate di cemento sono pronte per essere riversate lungo la Gasparona e realizzare il progetto della superstrada a pedaggio Pedemontana Veneta, che collegherà Montecchio Maggiore a Spresiano, passando per Thiene e Bassano. Lunga complessivamente 95 chilometri per un costo previsto di circa due miliardi e mezzo di euro, l’opera è stata negli anni oggetto di ricorsi e controricorsi, dibattiti e prese di posizione politiche, rimanendo un progetto sulla carta fino al 10 novembre 2010, data della posa della prima pietra avvenuta nel comune di Romano d’Ezzelino, mentre risale a qualche mese fa l’apertura dei
cantieri nell’area bassanese. I lavori dovrebbero concludersi nel 2016, a quasi trent’anni dal suo inserimento nel Piano regionale dei trasporti del Veneto. E un’altra superstrada a pedaggio incombe sulla zona: la Nuova Valsugana, che collegherà Castelfranco a San Nazario ed all’attuale statale 47, passando per Castello di Godego, Loria, Rossano Veneto, Cassola, Romano d’Ezzelino, dove la nuova super arteria si dovrà innestare su via Velo, una strada secondaria che serve una densa area residenziale della frazione di San Giacomo. Il progetto prevede per questa zona una strada a doppia corsia
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per senso di marcia in trincea, accompagnata da due complanari ai lati, una strada di servizio e una “mega” rotatoria a raso. Il tutto a poche centinaia di metri dagli istituti scolastici del paese. Due grandi opere, dunque, di forte impatto sul territorio, che destano vive preoccupazioni tra i cittadini, allarmati soprattutto per la salute e la sicurezza pubblica, e sulle quali si sta concentrando l’azione di diversi comitati civici, che dallo scorso gennaio hanno dato vita ad una nuova forma di coordinamento, l’ Eco dalle Terre.
“Si tratta
un contenitore che ad oggi
conta più di quaranta associazioni, gruppi, comitati – spiega la portavoce e coordinatrice Maria Pia Farronato - una rete civica realizzata
attraverso il dialogo costruttivo tra gruppi di diversi comuni, alcuni presenti nel territorio da decenni, la condivisione delle diverse esperienze ma, soprattutto, la comune volontà di attivarsi “oltre i confini” della propria realtà territoriale. Un vero e proprio forum del paesaggio, aperto a tutti coloro che intendono operare responsabilmente per la promozione di un nuovo modello di sviluppo capace di restituire al territorio il suo valore in termini ambientali, socioculturali ed economici.” Tra le iniziative realizzate da l’Eco dalle Terre, una fiaccolata e un sit-in presso l’area di cantiere bassanese della Pedemontana in febbraio, diverse serate informative e la simulazione di due svincoli in prossimità dell’accesso alla superstrada.
“Abbiamo voluto suscitare l’attenzione di tutti i cittadini che oggi gratuitamente transitano attraverso la Gasparona e la Valsugana – spiega Maria Pia Farronato consegnando loro, a provocazione, un fac-
simile di ticket autostradale, semplicemente allo scopo di far maturare la consapevolezza che è in atto una radicale trasformazione del Territorio, che va fermata prima che sia troppo tardi”. L’Eco dalle terre si è inoltre
impegnata nella raccolta di oltre 3.500 firme per l’abrogazione dell’articolo 38 del Piano Territoriale regionale, che permette alla Regione di pianificare e realizzare, nel raggio di 2 km dalle strade di interesse primario (come la Pedemontana e la Nuova Valsugana) qualsiasi cosa, bypassando la volontà del territorio.
Dopo aver percorso le vie del centro, il serpentone su due ruote raggiungerà poi Quartiere Prè, dove verranno allestiti gazebo informativi ed uno spazio per il pranzo.
Il prossimo appuntamento è fissato per Domenica 21 aprile con una biciclettata dedicata proprio alla “Nuova Valsugana e Pedemontana Veneta. Grandi infrastrutture che azzerano il territorio” con raduno e partenza dagli impianti sportivi di Cassola, Quartiere Prè, Rosà e San Giacomo alle 10.15 ed arrivo in Piazza Garibaldi alle 11.00, dove i gruppi de L’Eco dalle Terre si alterneranno sul palco per illustrare la propria attività.
Libri e bambini, i protagonisti. Sabato 20 Aprile, a partire dalle 10.00 in Biblioteca a Rosà, la scrittrice bassanese Cristina Bellemo presenterà il suo libro La leggerezza perduta,vincitore del Trofeo Baia delle favole nell’ambito del Premio Andersen. Autrice di diversi libri per bambini e curatrice di volumi d’arte
per Bozzetto Edizioni, la Bellemo è direttrice responsabile del notiziario di A.B.C., l’Associazione Bambini Chirurgici dell’ospedale pediatrico Burlo Garofolo di Trieste. L’iniziativa, a cui sono invitati bambini e adulti, rientra nel programma della Settimana della cultura.
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cassola | curiosità
Roberto Bisa e Antonio Forato decolleranno alla fine dell’estate di Cristina Lunardon
Da Cassola a Sidney in ultraleggero, un’impresa da Guinness
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’è fermento tra gli appassionati del volo con base presso l’aviosuperficie di Cassola, per la messa a punto della missione Riding the Skies che i piloti Roberto Bisa e Antonio Forato si accingono a intraprendere con l’obiettivo di entrare nel Guinness dei primati. Un volo da record, dunque, da Cassola a Sidney, a bordo di due piccoli aeromobili ultraleggeri di ultima generazione, mai tentato prima. Sedici Stati da attraversare, quaranta aeroporti dove atterrare, ventiduemila chilometri da percorrere in centoventidue ore di volo ad una velocità di crocera di 180/200 km all’ora, la massima consentita a questi velivoli che hanno un’autonomia di carburante di circa 5 ore.
“Essendo l’autonomia troppo limitata per alcune tratte – spiega Bisa – doteremo gli aerei di un terzo serbatoio supplementare che ci permetta almeno di volare per dieci ore in sicurezza. Questi aerei sono molto piccoli e sacrificando il posto del passeggero per ospitare il serbatoio, non avremo molto spazio e saremo costretti a viaggiare con il minimo indispensabile.”
ore di volo. Il suo compagno di impresa, Antonio Forato, opera a Castelfranco nel settore trasporti ed ha ottenuto l’attestato di volo nel 2005.
“Con questi mezzi è possibile volare solo a vista – prosegue Bisa - dunque solo di giorno e con condizioni meteo favorevoli, che significa niente pioggia, niente nebbia e poco vento. Avremo un sito internet da dove,
Roberto Bisa, imprenditore di Romano d’Ezzelino, è pilota dal 1987 e vanta all’attivo 2800 P
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in tempo reale, si potrà seguire la rotta dei velivoli e dove pubblicheremo foto e giornale di bordo ogni sera”. La missione ha ottenuto finora il patrocinio dei comuni di Cassola, Bassano, Castelfranco oltre al sostengo dell’Associazione italiana dei Pionieri del Volo e dell’Associazione Italiana Trasvolatori Atlantici.
di Ceccon Ivo
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san zenone | ambiente
da cava di argilla a rifugio protetto per piante e animali di Cristina Lunardon
Il lungo viaggio dell’Oasi di San Daniele in mostra
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civile, dei volontari dell’Associazione che vanta una trentina di iscritti molto attivi nella promozione dell’Oasi e delle tematiche ambientali.
biettivo oasi, quando la natura si riappropria del proprio ambiente” è il titolo
della suggestiva mostra fotografica itinerante realizzata dall’Associazione Oasi di San Daniele per raccontare e mantenere viva l’attenzione sulla storia dell’oasi naturalistica che si trova ai confini tra San Zenone degli Ezzelini e Mussolente, diventata simbolo, nella Pedemontana del Grappa, della salvaguardia dell’ambiente. Dopo Bassano, Cassola, Rosà e Montebelluna, l’esposizione tornerà a San Zenone dal 25 al
28 aprile, visitabile durante la Mostra Mercato di San Marco in Piazza Rovero, per poi ripartire verso il Municipio di Crespano dove alloggerà fino al 25 maggio. Risale ormai a dieci anni fa l’azione di protesta promossa dall’associazione Sentieri
“I nostri interventi sono di tipo conservativo, non forziamo la natura ma la assecondiamo Natura contro il progetto di realizzare una discarica nell’area dismessa di una cava di argilla, che subito trovò l’appoggio e la mobilitazione dell’intera cittadinanza che riuscì scongiurare il pericolo a suon di cortei e fiaccolate, raccolta di firme (oltre ventimila in pochi mesi) e appelli ai vertici politici. Il sito è diventato ora rifugio di molte specie animali (sono state censite 117 specie di uccelli presenti) e vegetali, immortalate nei ventiquattro scatti dei fotoamatori che sono esposti nella mostra. L’oasi, che si estende su una superficie di settantamila metri quadrati, offre la possibilità di passeggiare in un bosco di pianura ma anche di visitare una estesa zona umida, sospesi su una lunga passerella di legno. La sua manutenzione è affidata alla buona volontà dei gruppi degli Alpini, della Protezione P
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– spiega Mirella Ballan, referente del gruppo – cercando
comunque di offrire un ambiente accogliente per chi decide di trascorrerci qualche ora, semplicemente passeggiando, oppure sostando per un pic nic, o cimentandosi nel percorso vita che abbiamo posizionato lungo il sentiero”. E poi ci sono le attività collaterali, lezioni sulla foto naturalistica, proiezioni con dibattito su film a tema ambientale, visite guidate per le scuole e laboratori didattici, fino all’appuntamento più importante, domenica 9 giugno, con la festa per il decennale dell’Oasi.
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comprensorio | cultura
i nuovi servizi delle biblioteche vicentine in rete
La cultura a portata di mouse [quando leggere non costa nulla]
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l’iscrizione ad una i n q u a n t a c i n q u e unico catalogo accessibile anche Con delle biblioteche aderenti, biblioteche, un unico on line. il cittadino è iscritto servizio, a cui poter all’intero accedere anche da casa. Una sola grande biblioteca, automaticamente Il progetto Biblioinrete nasce dunque, con tanti punti di sistema, è riconosciuto da tutte le biblioteche nella provincia come proprio di Vicenza “Uno dei malintesi che dominano la nozione di biblioteca è che si vada in biblioteca per cercare un libro di cui si conosce il titolo. utente a tutti nel 2010 con In verità accade sovente di andare in biblioteca perché si vuole gli effetti e lo scopo di un libro di cui si conosce il titolo, ma la principale funzione della può prendere facilitare biblioteca […] è di scoprire dei libri di cui non si sospettava l’esi- e restituire l’accesso stenza, e che tuttavia si scoprono essere di estrema importanza documenti in ai libri, ed per noi.” Umberto Eco, De bibliotheca, 1986 ogni biblioteca al sapere in della rete, generale, da qualora il punto di parte dei cittadini. Un progetto accesso quante sono le strutture anche ambizioso, fortemente voluto che vi prendono parte, poiché prestito e di restituzione siano garantisce il due biblioteche diverse, oppure dai bibliotecari, che hanno Biblioinrete interbibliotecario scegliere la biblioteca dove simbolicamente abbattuto i muri prestito delle singole biblioteche mettendo tramite il passaggio ritirare il materiale prenotato. in rete saperi, competenze bisettimanale di un bibliobus e, soprattutto, il materiale che tocca tutte le biblioteche Con l’occasione sono stati rivisti anche i singoli regolamenti che posseduto, con la creazione di un provinciali.
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“Fondare biblioteche è come costruire ancora granai pubblici, ammassare riserve contro l’inverno dello spirito che da molti indizi, mio malgrado, vedo venire.” Maguerite Youcenar, Le memorie di Adriano
in qualche modo limitavano il servizio: il codice dell’utente corrisponde al codice fiscale, per cui la tessera sanitaria funge anche da tessera della biblioteca ed è possibile ricevere in prestito oppure prenotare fino a quaranta documenti alla volta. Collegandosi al sito biblioinrete.comperio.it ogni utente iscritto può accedere alla propria scheda e prorogare i propri prestiti, verificare lo stato dei documenti prenotati, suggerire acquisti e commentare i libri letti, consultare le bibliografie tematiche proposte dai bibliotecari e le novità editoriali acquistate, suddivise in narrativa, saggistica, libri per ragazzi, materiale multimediale (dvd, cd musicali, audiolibri). Oppure, entrando nella biblioteca più comoda, può accedere agli stessi servizi con l’aiuto del personale addetto. Il tutto, a costo zero! Impegnate nella promozione della lettura e della cultura, le biblioteche organizzano anche eventi ed
incontri a tema, tutti i gusti e interessi. (C.L.)
per gli
Curiosità Classifica dei libri più prestati nel 2012 1- E. L. James, Cinquanta sfumature di grigio 2- Massimo Gramellini, Fai bei sogni 3- Margaret Mazzantini, Venuto al mondo 4- Ken Follett, L’inverno del mondo 5- Fulvio Ervas, Se ti abbraccio non aver paura
“I diritti del lettore” 1. IL DIRITTO DI NON LEGGERE 2. IL DIRITTO DI SALTARE LE PAGINE 3. IL DIRITTO DI NON FINIRE IL LIBRO 4. IL DIRITTO DI RILEGGERE 5. IL DIRITTO DI LEGGERE QUALSIASI COSA 6. IL DIRITTO DEL BOVARISMO 7. IL DIRITTO DI LEGGERE OVUNQUE 8. IL DIRITTO DI SPIZZICARE 9. IL DIRITTO DI LEGGERE A VOCE ALTA 10. IL DIRITTO DI TACERE Daniel Pennac, Come un romanzo
Dal Manifesto UNESCO per le Biblioteche pubbliche: La biblioteca pubblica è il centro informativo locale che rende prontamente disponibile per i suoi utenti ogni genere di conoscenza e informazione.I servizi della biblioteca pubblica sono forniti sulla base dell’uguaglianza di accesso per tutti, senza distinzione di età, razza, sesso, religione, nazionalità, lingua o condizione sociale […]Questo Manifesto dichiara la fede dell’UNESCO nella biblioteca pubblica come forza vitale per l’istruzione, la cultura e l’informazione e come agente indispensabile per promuovere la pace e il benessere spirituale delle menti di uomini e donne […]In linea di principio, l’uso della biblioteca pubblica deve essere gratuito.[…]
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bassano | sport
il trofeo cittadino giunto alla XVII edizione
Grande giornata di judo a Bassano organizzata dall’A.S.D. Bu-Sen
Il Judo Bu-Sen ha una lunga e gloriosa tradizione. Nasce infatti presso la palestra del Centro Giovanile nel lontano 1964. Agli esordi la squadra era allenata dal maestro Giancarlo Piccoli a cui è succeduto Bruno Carmeni, al suo rientro in Italia dopo la partecipazione alle Olimpiadi di Tokyo, unico italiano insieme ad Antonio Tempesta all’esordio di questa disciplina tra gli sport
olimpici. Dal 1976 il testimone è passato al maestro Antonio Tasca (cintura nera 5° dan) che tuttora si occupa della preparazione degli atleti e dell’organizzazione dei corsi per bambini, a partire dai cinque anni, e dei corsi per giovani e adulti. Il Bu-Sen organizza anche corsi specifici di difesa personale tenuti dall’istruttore federale Paolo Griselli (cintura nera 4° dan). Il risultato migliore è stato ottenuto dall’A.S.D. Judo Mestre 2001 che ha vinto 11 medaglie d’oro, 5 d’argento e altrettante di bronzo, seguito dall’A.S.D. Judo Vittorio Veneto con 7 medaglie d’oro, 4 d’argento e 10 di bronzo. Al terzo posto si è classificato il Murano Judo, che ha ottenuto 7 primi posti, 3 argenti e 5 bronzi.
“L’organizzazione di questo Trofeo spiega Susanna Vivian, attuale presidente del Judo Bu-Sen – è stata un’occasione per vedere all’opera i nostri atleti di ogni età, il maestro, gli istruttori, tutto lo staff direttivo e anche i genitori dei giovani atleti, chiamati a collaborare per la buona riuscita della manifestazione. Siamo convinti – continua la presidente – che il judo deveessere una palestra di vita. Ci gratificano sicuramente i buoni risultati agonistici – conclude - ma non li riteniamo prioritari rispetto ad altri valori, che attraverso questo sport devono passare”. (C.L.)
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i è svolto domenica 24 marzo 2013, presso il Palasport di via Cà Dolfin, il XVII Trofeo Città di Bassano del Grappa, intitolato a Sandro Vigna, storico fondatore della società sportiva bassanese Bu-Sen. La gara, valevole come Campionato Veneto, ha visto sfidarsi sul tatami più di cinquecento judoka dagli 11 ai 35 anni.
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romano d’ezzelino | cultura
sarà un autunno fotografico con i fiocchi di Cristina Lunardon
1983-2013: 30° anniversario dell’Ezzelino Fotoclub ono passati trent’anni, da (Federazione Italiana Associazioni edizione della manifestazione quel 5 marzo del 1983, Fotografiche) ha insignito il “Autunno con la fotografia”, che quando, alla conclusione gruppo del titolo di Benemerito ha portato a Romano d’Ezzelino di un corso di fotografia, della Fotografia italiana. Tra i fotografi professionisti un gruppo di partecipanti decise fiori all’occhiello, il concorso ed amatoriali di prestigio di creare un nazionale ed sodalizio internazionale, “Quando è ben fatta, la fotografia è interessante. Quando è fat- ospiti di allo scopo di ta molto bene, diventa irrazionale e persino magica. Non ha nul- serate aperte continuare a la a che vedere con la volontà o il desiderio cosciente del foal pubblico, che trovarsi, per tografo. Quando la fotografia accade, succede senza sforzo, condividere come un dono che non va interrogato né analizzato” Elliott Erwitt hanno condiviso esperienze e promuovere e visioni q u e s t a nazionale “Sette personali sulla fotografia e sul passione. E non solo con il fotografico corso base di fotografia che, colli” e, nel 1991, la mostra fare fotografia. Non stupisce che da trent’anni, ogni anno, dossier sulla guerra dell’ex il gruppo sia già in fermento per con l’esposizione la rassegna del prossimo autunno, l’Ezzelino Fotoclub organizza Iugoslavia nel periodo autunnale. Ma anche di immagini inedite provenienti occasione perfetta per celebrare con conferenze, mostre, concorsi direttamente dalla Croazia, in il trentennale. Il riserbo sui e pubblicazioni, in un continuo collaborazione con il circolo nomi degli ospiti è assoluto, ma susseguirsi di attività per fotografico di Bjelowar. si intuisce che si tratterà di le quali nel 1999 la F.I.A.F. Risale invece al 2005 la prima personalità d’eccezione.
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“La luce può fare tutto. Le ombre lavorano per me. Io faccio le ombre. Io faccio la luce. Io posso creare tutto con la mia macchina fotografica” Man Ray
programma, attorno al quale poi ruotano diversi altri eventi ed impegni”.
“Probabilmente organizzeremo anche una mostra con le immagini più belle scattate dai nostri soci” spiega Antonio Bordin, dal 2012 presidente dell’Ezzelino Fotoclub, che annovera ben 120 soci iscritti. “Da qualche tempo – prosegue Bordin con
evidente
L’Ezzelino Fotoclub, gemellato con il Fotoclub di Muhlacker, ha partecipato nel 2009 al “Progetto Fotografia” e nel 2011 a “Bassano Fotografia”, mantenendo costante nel tempo anche l’obiettivo di documentare il paesaggio rurale e la sua trasformazione. Ma quali sono le qualità che un fotografo deve coltivare o i requisiti che deve avere per riuscire a “fare la differenza”?
soddisfazione–
diversi giovani prendono parte alle nostre attività, ed hanno dato vita ad un gruppo dinamico, curioso e desideroso di apprendere. Noi ci ritroviamo ogni venerdì sera presso le scuole elementari di S.Giacomo di Romano d’Ezzelino ed ogni terzo venerdì del mese organizziamo un concorso interno, concepito in modo tale da valorizzare e qualificare i componenti del gruppo anche con la pubblicazione di tutte le foto vincitrici nell’annuario che pubblichiamo a fine stagione. Il concorso mensile, il corso di fotografia e gli incontri autunnali rappresentano il fulcro del nostro
ciò che stai facendo per inseguire le ombre lunghe del tramonto. Senza dimenticare – conclude sorridendo – una buona dose del cosiddetto cdc, comunemente chiamato colpo di fortuna, che ti fa essere al posto giusto al momento giusto, con la macchina fotografica in mano”.
E cosa ha spinto Antonio Bordin ad accostarsi al mondo della fotografia?
“Sicuramente la curiosità, unita ad una buona dose di pazienza e di forte volontà – risponde il presidente – che è poi quella che ti fa svegliare all’alba per godere della sua luce particolare, o mollare tutto
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“E’ stato un incontro casuale, dovuto a motivi di lavoro – racconta il presidenteTrovandomi impiegato in una ditta che si occupava di accessori fotografici, ho dovuto imparare il significato dei termini che sentivo usare e mi sono iscritto ad un corso di fotografia. Era il 1985. E il corso si teneva a Romano…” Buon compleanno, Ezzelino Fotoclub!
cassola | ambiente
Parte da San Giuseppe l’azione pilota di Orto collettivo gestito dal Progetto Giovani di Cristina Lunardon
Agricoltura sinergica e dialogo tra generazioni a Cassola
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Cassola sta per nascere un orto. Ma non si tratta di una qualsiasi coltivazione di verdure. Questo orto è ben altro. E’ la realizzazione di un’idea che vedrà collaborare, su un appezzamento di terra comunale, i ragazzi del territorio coinvolti nel Progetto Giovani, gli anziani del centro diurno di San Giuseppe, i bambini delle scuole, e adulti volontari. Un progetto pilota, che sta già destando l’interesse anche dei comuni vicini, gestito dalla Cooperativa Adelante.
Questo metodo di coltivazione, elaborato in Spagna, riprende gli studi del giapponese Fukuoka, che già negli anni quaranta aveva teorizzato l’idea di una “agricoltura del non fare” o, meglio, del “lasciar fare alla natura”. Il risultato saranno una serie di aiuole dalle forme sinuose, in cui cereali, ortaggi, legumi, fiori, erbe officinali, arbusti e alberi da frutta potranno convivere e produrre durante tutto l’arco dell’anno seguendo la propria stagionalità.
“L’obiettivo principale
– spiega il responsabile del progetto Marco Bertoncello – è quello di offrire una nuova
modalità di aggregazione e conoscenza tra i giovani, fondata sul recupero del rapporto diretto con la terra e la natura e promuovere la cultura della sostenibilità tra le giovani generazioni , creando allo stesso tempo occasioni di incontro con il resto della comunità, con la quale poi saranno condivisi i frutti del raccolto”. Sarà un orto sinergico. Intendendo per sinergia sia la collaborazione tra le persone, che il sistema di coltivazione stesso che si è deciso di adottare e che si basa sul principio che, mentre la terra fa crescere le piante, queste creano un suolo produttivo. Abolito dunque l’uso di pesticidi, nessuna aratura del terreno per non impoverirlo, niente fertilizzanti e, soprattutto, salvaguardia della biodiversità.
“Abbiamo anche diversi privati che si sono offerti a collaborare mettendo a disposizione i loro appezzamenti di terreno – prosegue Bertoncello – e poi allestiremo una
bancarella durante il mercato settimanale. Una parte del raccolto sarà inoltre destinata alle famiglie del territorio che si trovano in particolari situazioni di difficoltà economica.” Il progetto vanta la collaborazione di una ventina di studenti dell’Istituto Agrario “Parolini” di Bassano e del neonato gruppo bassanese degli Agrincolti, formato da giovani del territorio accomunati dalla passione per tutto ciò che tutela la biodiversità.
“L’orto è collocato dietro al Centro diurno anziani di San Giuseppe – conclude Bertoncello – in zona centrale. Ci metteremo anche delle panchine, così gli anziani, ma non solo, potranno collaborare attivamente ma anche godere dello spettacolo che la natura, malgrado il cemento che la circonda, ci regalerà sicuramente.”
Chi sono gli Agrincolti Sono una trentina, soprattutto giovani, che da qualche mese si incontrano a Bassano per condividere l’interesse sulle tematiche della coltivazione e della nutrizione. “Ci siamo dati questo nome – spiega Silvia Basso – perché la maggior parte di noi è alle prime armi, o al massimo abbiamo esperienze di orti di famiglia, alcuni hanno partecipato a dei corsi e altri utilizzano la coltivazione sinergica da tempo. Ci siamo scoperti tramite il passaparola, e grazie alla rete ora siamo in contatto anche con altri gruppi del territorio.” Il gruppo organizza serate informative, incontri, ed ha dato vita ad un progetto di salvaguardia e tutela della biodiversità attraverso il recupero, censimento, riproduzione e distribuzione di sementi locali ed antiche , magari non più coltivate perché considerate poco commerciali, in collaborazione anche con altre associazioni che operano oltre i confini provinciali e che si ritrovano periodicamente per lo scambio gratuito dei semi. www.agrincolti.it
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