Specialecasa464 by la Piazza srl

duemila14

PRESENTA

Il meglio del meglio...

per la tua casa!

indice 6. efficienza energetica per il nostro benessere

di Favero Flavio, Viero Andrea e Forner Michele

8. risparmiare in bolletta e

rispettare l’ambiente: si può!

di Bresolin Francesco

10. architettando di Spampatti Pietro

12. il giardino

di Viero Andrea, Forner Michele in collaborazione con Idea Verde di Bordignon

16. Risparmio energetico in casa: si può! di Lucadello Giuseppe

18. la riqualificazione energetica

degli edifici esistenti di Ing. Alessandro Girardi

20. krion® il materiale di nuova generazione

22. miniguida all’attestato di

prestazione energetica di Bertoncello Nicola e Viero Andrea

26. il tetto in lamiera aggraffata | il risparmio comincia dal tetto | membrane a proteggere il tetto

di Carollo Sebastian

28. il cavo scaldante di Ing. Andriolo Luca 30. tende colori e stili per una

casa trendy | serramenti di qualità in pvc

32. perchè usi ancora il gas per riscaldare? di Fusaro Monica

34. soluzioni per il riscaldamento 36. “arredare” il vostro giardino di Zanetti Nadia

38. progettare la nostra cucina di Ceccato Federico

40. liberarsi della muffa

sulle pareti

42. quale legna? 44. risparmio in bolletta: nasce

anche dalle piccole cose

L’agevolazione fiscale consiste in detrazioni dall’Irpef (Imposta sul reddito delle persone fisiche) o dall’Ires (Imposta sul reddito delle società) ed è concessa quando si eseguono interventi che aumentano il livello di efficienza energetica degli edifici esistenti. In particolare, le detrazioni sono riconosciute se le spese sono state sostenute per: - la riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento - il miglioramento termico dell’edificio (coibentazioni - pavimenti - finestre, comprensive di infissi) - l’installazione di pannelli solari - la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale

In cosa consiste l’agevolazione

per il risparmio di energia

Quando gli interventi consistono nella prosecuzione di lavori apparteneneti alla stessa categoria, effettuati in precedenza sullo stesso immobile, ai fini del computo del limite massimo della detrazione occorre tener conto anche delle detrazioni fruite negli anni precedenti. In ogni caso, come tutte le detrazioni d’imposta, l’agevolazione è ammessa entro il limite che trova capienza nell’imposta annua derivante dalla dichiarazione dei redditi. In sostanza, la somma eventualmente eccedente non può essere chiesta a rimborso. Condizione indispensabile per ususfruire della detrazione è che gli interventi siano eseguiti su unità immobiliari e su edifici (o su parti di edifici) esistenti, di qualunque categoria catastale, anche se rurali, compresi quelli strumentali (per l’attività d’impresa o professionale). La prova dell’esistenza dell’edificio può essere fornita dalla sua iscrizione in catasto o dalla richiesta di accatastamento, oppure dal pagamento dell’imposta comunale (Ici/Imu), se dovuta. Non sono agevolabili, quindi, le spese effettuate in corso di costruzione dell’immobile. L’esclusione degli edifici di nuova costruzione, peraltro, risulta coerente con la normativa di settore adottata a livello comunitario in base alla quale tutti i nuovi edifici sono assoggettati a prescrizioni minime della prestazione energetica in funzione delle locali condizioni climatiche e della tipologia. Per alcune tipologie di interventi, inoltre, è necessario che gli edifici presentino specifiche caratteristiche (per esempio, essere giù dotati di impianto di riscaldamento, presente anche negli ambienti oggetto dell’intervento, tranne quando si installano pannelli solari). CHI PUÒ USUFRUIRNE? Possono usifruire della detrazione tutti i contribuenti residenti e non residenti, anche se titolari di reddito d’impresa, che possiedono, a qualsiasi titolo, l’immobile oggetto di intervento. In particolare sono ammessi all’agevolazione: - le persone fisiche, compresi gli esercenti arti e professioni - i contribuenti che conseguono reddito d’impresa (persone fisiche, società di persone, società di capitali) - le associazioni tra professionisti - gli enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale Tra le persone fisiche possono fruire dell’agevolazione anche: - i titolari di un diritto reale sull’immobile - i condomini, per gli interventi sulle parti comuni condominiali - gli inquilini - coloro che hanno l’immobile in comodato Sono ammessi a fruire della detrazione anche i familiari conviventi con il possessore o il detentore dell’immobile oggetto dell’intervento (coniuge, parenti entro il terzo grado e affini entro il secondo grado) che sostengono le spese per la realizzazione dei lavori. Tuttavia, se i lavori sono effettuati su immobili strumentali all’attività d’impresa, arte o professione, i familiari conviventi non possono usufruire della detrazione. COMULABILITÀ CON ALTRE AGEVOLAZIONI La detrazione d’imposta (del 55, 65 o 50%) non è comulabile con altre agevolazioni fiscali previste per i medesimi interventi da altre disposizioni di legge nazionali (quale, per esempio, la detrazione per il recupero del patrimonio edilizio). Se gli interventi realizzati rientrano sia nelle agevolazioni previste per il risparmio energetico sia in quelle previste per le ristrutturazioni edilizie, si potrà fruire, per le medesime spese, soltanto dell’uno o dell’altro beneficio fiscale, rispettando gli adempimenti previsti per l’agevolazione prescelta. Infine, dal 1° gennaio 2009 la dentrazione non è più cumulabile con eventuali incentivi riconosciuti dalla Comunità Europea, dalle Regioni o dagli enti locali. Pertanto, il contribuente deve scegliere se beneficiare della detrazione o fruire dei contributi comunitari, regionalio locali.

DETRAZIONE FISCALE DEL 50% PER RISTRUTTURAZIONI

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efficienzasenergetica

Efficienza energetica significa un Ambiente più pulito e sano, facilità di utilizzo e gestione, sicurezza, affidabilità e migliori prestazioni degli impianti dell’abitazione; più tempo e risorse da destinare ai nostri bisogni.

Efficienza energetica per il nostro benessere

Per tutto il 2014 si può usufruire di ingenti agevolazioni fiscali che prevedono il rimborso del 50% o del 65% del totale dei costi sostenuti per la realizzazione di interventi di ristrutturazione edilizia e di efficientamento energetico delle abitazioni in cui viviamo. Inoltre la realizzazione di un impianto fotovoltaico da diritto all’ampliamento della cubatura dell’edificio fino al 30% e l’esenzione dal pagamento dei relativi oneri di urbanizzazione. Le opportunità tecniche volte al miglioramento dell’efficienza energetica sono molteplici e vanno valutate caso per caso in base alle specifiche caratteristiche delle abitazioni e delle esigenze di chi le abita. Vanno dai sistemi di contenimento dei consumi ai sistemi di gestione energetica passando per i sistemi di produzione e accumulo dell’energia nelle sue varie forme. Soluzioni innovative permettono di controllare e comandare a distanza varie apparecchiature e di sfruttare al massimo l’energia pulita e gratuita che ci offre la Natura fino ad azzerare l’impatto della nostra casa sull’Ambiente migliorando il nostro benessere e garantendo quello delle generazioni a venire.

Favero Flavio Ingegnere Romano d’Ezzelino T 0424 870036

“L’efficienza energetica delle nostre case Viero Andrea Geometra è un obiettivo fondamentale per Bassano del Grappa il nostro benessere.” M 347 1119861

specialmente casa 2014

Forner Michele Architetto Bassano del Grappa M 346 3147807

ilrispettoperl’ambiente

La tutela dell’ambiente è oramai un argomento all’ordine del giorno: l’instabilità degli equilibri naturali, unita alle conseguenze climatiche ed atmosferiche che ne scaturiscono, spingono sempre più alla ricerca di fonti di energia che non danneggino la natura. Ben vengano allora gli enormi passi da gigante che il settore delle energie rinnovabili sta facendo in ambito tecnologico: produrre “energia pulita” che soddisfi l’intero fabbisogno energetico è l’imperativo presente e futuro: unire alla generazione di energia elettrica, anche il riscaldamento/raffrescamento dell’ambiente e la produzione di acqua calda sanitaria, si può e si deve fare. In questo senso le installazioni in ambito domestico devono essere il punto di partenza: pompe di calore e impianti fotovoltaici, termini ormai familiari, rispettano a pieno tali prerogative e possono rappresentare a tutti gli effetti le nostre fonti energetiche verdi. Per quanto riguarda il riscaldamento, per l’appunto, nell’ultimo periodo si sente parlare sempre più dell’utilizzo delle pompe di calore (PDC): ma quali sono i reali benefici derivanti dall’installazione di una pompa di calore e come funziona?

Risparmiare in

bolletta e rispettare

“Il fotovoltaico può considerarsi il miglior veicolo sulla strada delle energie rinnovabili anche in prospettiva futura.”

Innanzitutto possiamo tranquillamente dire che esse hanno il pregio di essere performanti sia dal punto di vista delle prestazioni che del rapporto qualità-prezzo. In termini tecnici sotto il profilo del rendimento, una PDC produce sin da subito un risparmio notevole: il coefficiente di prestazione stagionale (SCOP), ovvero il rapporto tra l’energia termica resa e l’energia elettrica consumata, risulta sempre superiore a 1, potendo superare il 4 in determinate condizioni: ciò significa che una PDC (con un SCOP pari a 4) può produrre in calore 4 volte l’energia elettrica consumata. Tale risparmio si eleva ulteriormente se alla PDC si abbina un impianto fotovoltaico: funzionando infatti con la corrente elettrica il fabbisogno della PDC viene in buona parte compensato dall’impianto fotovoltaico. Altro vantaggio è dato dagli sgravi fiscali presenti anche quest’anno per interventi di risparmio energetico: l’installazione della PDC gode del 65% di detrazione IRPEF, l’installazione di impianto fotovoltaico del 50% di detrazione IRPEF. Passando alla parte pratica, anche l’installazione fisica si presenta come un’operazione abbastanza semplice, simile al processo di montaggio di un classico condizionatore, composto da un’unità esterna e una interna. Nel caso delle PDC per riscaldamento ambiente, ad esempio, l’unità interna avrà le dimensioni delle tradizionali caldaie. Il principio di funzionamento è presto detto: l’unità esterna assorbe calore dall’aria, scalda il liquido vettore e l’unità interna lo distribuisce all’interno della centrale termica e ai terminali presenti in casa, svolgendo la medesima funzione svolta dalla caldaia. In merito ai terminali di emissione l’ideale è affiancare alla PDC i termoventilconvettori, oppure il riscaldamento a pavimento, i quali utilizzano basse temperature di esercizio; ma l’installazione può essere anche abbinata ai classici radiatori tubolari, che, se dimensionati in modo congruo, possono risultare idonei senza ulteriori interventi. Un’ultima doverosa precisazione riguardo la PDC: non è assolutamente indispensabile ricorrere alla geotermia verticale o capillare orizzontale: tuttavia se sussiste la possibilità fisica ed economica di sfruttare questa risorsa, sicuramente si miglioreranno le prestazioni della macchina e in particolare il suo SCOP. Per la produzione di energia elettrica, come già accennato, l’installazione di un impianto fotovoltaico (FV), dimensionato per le proprie esigenze prestazionali, rappresenta tutt’oggi la soluzione ottimale. È sotto gli occhi di tutti la “spaventosa” corsa al fotovoltaico che si è avuta in Italia nell’ultimo decennio: nonostante il continuo tira e molla sugli incentivi statali concessi al settore, il mercato continua ad offrire grandi opportunità di sviluppo ed investimento. Il dibattito istituzionale è sempre molto acceso su questo argomento, segno dell’importanza strategica ricoperta dal comparto: è stata polemica, ad esempio, un anno fa all’interno del governo per quanto riguardava la concessione dei sussidi alle rinnovabili e il loro effetto sull’aumento della bolletta elettrica: dopo il piano di intervento annunciato dall’allora

ministro dello sviluppo economico, Corrado Passera, il suo collega responsabile per l’ambiente, Corrado Clini, confermò la sua contrarietà alla riduzione dei sussidi al fotovoltaico su cui si basava il piano contro il caro-bolletta. “Fermando lo sviluppo della produzione di energia pulita si rischia l’autogol e non si tagliano i prezzi”, affermò Clini in un’intervista a Repubblica, sottolineando che per abbassare le tariffe “Innanzitutto bisogna ripulire le bollette eliminando gli oneri impropri” a partire da quanto paghiamo “Per il Cip 6, per il nucleare, per gli sconti concessi alle grandi industrie energivore come le acciaierie”. Mai parole furono più veritiere: installare un impianto FV infatti non significa contribuire ad innalzare la bolletta elettrica degli italiani, come spesso si crede; la lungimiranza invece di coloro i quali hanno già, o stanno per realizzare il proprio impianto FV, porterà invece inevitabili benefici all’ambiente e soprattutto alle famiglie stesse. Burocrazia a parte, il fotovoltaico può considerarsi il miglior veicolo sulla strada delle energie rinnovabili anche in prospettiva futura: come accennato in apertura, bisogna seriamente iniziare a proteggere il nostro pianeta dal trend di distruzione ambientale e sfruttamento delle risorse di cui è vittima. L’eterna partita tra bisogno energetico e rispetto ambientale può, come abbiamo visto, risolversi positivamente nell’interesse comune: di “habitat naturale” ne abbiamo solo uno: la scommessa è preservarlo… e la posta in gioco non potrebbe essere più alta!

l’ambiente: si può!

specialmente casa 2014

Francesco Bresolin STS Sistemi Tecnologie Solari P.le Firenze, 21 Bassano del Grappa (VI) T 0424 522026 @ info@stsolari.it W www.stsolari.it

Rubrica di cultura e informazione architettonica, bioedilizia & interior design

COSTRUIRE CASA CON UNA STAMPANTE 3D

Costruire una casa nell’arco di una giornata? Ora è possibile, grazie alla tecnica Contour Crafting e all’omonima macchina messa a punto dal geniale professor Behrokh Khoshnevis, prolifico inventore emigrato dall’Iran negli States nel ‘74 e detentore di diversi brevetti in settori che vanno dall’ottica alla robotica. IN FASE DI TEST PRESSO LA UNIVERSITY OF SOUTHERN CALIFORNIA. Ma vediamo meglio in cosa consiste questo progetto: attualmente la University of Southern California sta testando una gigantesca stampante 3D che, assicura Khoshnevis, “potrà essere utilizzata per realizzare una casa intera in meno di 24 ore”. UNO SPECIALE UGELLO INIETTA IL CALCESTRUZZO LUNGO UNA TRACCIA PREDEFINITA. Questo enorme robot sostituisce operai e carpentieri con uno speciale ugello montato su un cavalletto, da cui viene iniettato il calcestruzzo e che, attenendosi a un modello computerizzato, consente di procedere in maniera del tutto automatica alle varie fasi di costruzione. Conosciuta come “Contour Crafting”, questa tecnologia potrebbe rivoluzionare il settore delle costruzioni, gli esperti del settore ne sono certi. PER ALLOGGI “DI EMERGENZA”. Quali potrebbero essere gli sbocchi di un simile sistema di costruzione? Sicuramente la casa di proprietà potrebbe diventare una realtà “allargata” a prezzi accessibili. Inoltre, spiega il suo creatore, Contour Crafting potrebbe anche essere utilizzato in aree colpite da catastrofi naturali per costruire alloggi di emergenza e sostituire rapidamente le case distrutte. Ad esempio, dopo un evento come il tifone Haiyan nelle Filippine, che ha creato quasi 600.000 profughi, Contour Crafting potrebbe essere utilizzato per la costruzione di abitazioni di ricambio di qualità. STRUTTURE PARTICOLARMENTE RESISTENTI. Si tratta, inoltre, di soluzioni abitative particolarmente resistenti, molto più che quelle realizzate con i “metodi di costruzione tradizionali”. Una parete realizzata con Contour Crafting ha infatti una resistenza tripla rispetto ad un muro “normale”. Secondo Khoshnevis è, sì, una novità, ma è anche uno sbocco

tecnologico “nell’ordine delle cose. Se vi guardate intorno – spiega il professore – oggi praticamente tutto è fatto automaticamente, dalle scarpe, ai vestiti, dagli elettrodomestici, alla vostra auto. L’unica cosa che è ancora costruita manualmente sono, appunto, gli edifici “. NECESSARI ANCORA GLI OPERATORI UMANI? Due sono le osservazioni che, subito, sono state poste al professor Khoshnevis: per prima cosa il fatto che – rendendo automatica la costruzione di una casa, si rende superfluo il lavoro di moltissimi operai oggi impiegati nel settore costruzioni. Secondo l’International Labour Organisation il settore costruzioni impiega quasi 110 milioni di persone nel mondo e “svolge un ruolo importante nella lotta contro gli alti livelli di disoccupazione e nell’assorbimento del surplus di lavoro proveniente dalle aree rurali.” Quali sarebbero, allora, le conseguenze di un sistema come Contour Crafting sul mercato? “C’è preoccupazione per le persone impiegate nel settore edile”, ammette Khoshnevis, “ma la realtà è con Contour Crafting si creerebbero moltissimi nuovi posti di lavoro, per la manutenzione e gestione della macchina ad esempio, ma anche per la realizzazione dei programmi computerizzati di costruzione”. Khoshnevis ricorda inoltre come nel 1900 quasi il 62% di tutti gli americani erano agricoltori, mentre oggi la percentuale si è ridotta all’1,5%. RISCHIO DI CASE TUTTE IDENTICHE? Seconda osservazione posta al progetto è anche la paura di “case tutte uguali”, senza alcuna personalità o stile. Ma Khoshnevis risponde che “ogni edificio realizzato tramite “Contour Crafted” può essere differente e personalizzato: basta cambiare il programma per computer per ottenere una casa completamente diversa. Poiché gli edifici vengono stampati con un ugello, possono anche essere molto più “creative” delle costruzioni di oggi, ottenendo effetti particolari senza incorrere in costi supplementari.” PROSSIMI PASSI. Il futuro del progetto è ancora da definirsi, una volta concluse le fasi di test ed osservazione presso la University of Southern California. Intanto, però, Contour Crafting è stata nominata una delle 25 migliori invenzioni del 2006 dal National Inventors Hall of Fame. Presto i risultati del test e le possibili applicazioni.

Architettando Risponde Se avete delle domande da sottoporre alla rubrica Architettando a cura di Pietro Spampatti basta scrivere una mail a lapiazza@lapiazza.it: riceverete risposta via mail o nei prossimi numeri della rivista!

GREEN ECONOMY

CA’ FOSCARI GREEN

Trentino Alto Adige, Umbria e Marche sono le regioni più green d’Italia. In particolare, il Trentino Alto Adige - 1° classificato - svetta da solo in cima alla classifica, totalizzando un punteggio (1,004) che stacca di molto quello totalizzato dalla 2° classificata Umbria (0,280) e dalla 3° classificata Marche (0,209). Questa la classifica stilata da Fondazione Impresa attraverso l’Indice di GreenEconomy 2013 (LEGGI TUTTO), che restituisce la fotografia di un’Italia nella quale le regioni meridionali ottengono piazzamenti prevalentemente peggiori rispetto a quelle del Centro-Nord. Fanno eccezione l’Abruzzo (8° che migliora di 5 posizioni rispetto al 2012), solo in parte la Sardegna (11°) e la Basilicata (12°) che si posizionano meglio della Lombardia (13°) e la Liguria (15°) che si ritrova ancora dietro la Calabria (14°).

Ca’Foscari è stato confermato il primo ateneo green d’Italia, con una performance migliorata rispetto allo scorso anno: lo dicono i dati Greenmetric 2013, la classifica internazionale delle università sostenibili stilata sulla base del questionario elaborato dalla Universitas Indonesia.

Centro Il Lazio si discosta nettamente dal comportamento delle regioni del Centro, collocandosi, in controtendenza, nelle posizioni più basse della classifica (18° con un punteggio di -0,481). Nella classifica 2013, il divario tra Nord e Sud sembra confermarsi, con il Centro Italia che, Lazio a parte, tiene testa al Nord. Le regioni del Centro, in particolare, occupano dopo la “capolista” Trentino Alto Adige le posizioni migliori (Umbria 2°, Marche 3°, Toscana 4°) e le Marche entrano così nel podio 2013 scalzando, rispetto all’anno precedente, la Toscana. Nord La prima regione del Nord Italia (dopo l’ “irraggiungibile Trentino Alto Adige”) è l’Emilia Romagna che scende tuttavia al 5° posto in classifica (era 4° nel 2012). Balzano invece in avanti Veneto (6°) e Piemonte (7°): in particolare il Veneto guadagna addirittura 4 posizioni sul 2012 (era 10°), mentre il Piemonte sale di una posizione. Sud Le regioni del Sud sono invece generalmente peggiorate, ad eccezione di Puglia, Sardegna a del già citato Abruzzo. Campania (19° posto) e Sicilia (20°) perdono ancora terreno e diventano fanalini di coda assieme al Lazio (18° posto).

Il ranking posiziona infatti l’Università veneziana Ca’Foscari al primo posto fra gli atenei italiani su un totale di 301 università di tutti i paesi e continenti che hanno partecipato. L’ateneo è al 105° posto nella classifica staccando di 16 posizioni (vale a dire 178 punti) la seconda università italiana più verde secondo Greenmetric. LA PERFORMANCE DELL’ATENEO È MIGLIORATA DI 300 PUNTI. Per Ca’Foscari si tratta un duplice successo: la performance dell’ateneo è migliorata di 300 punti (da 5.199 a 5.499) nei diversi parametri presi in considerazione dalla classifica: infrastrutture, politiche energetiche, consumi d’acqua, rifiuti, trasporti, didattica. Le politiche di sostenibilità, coordinate alla delegata alla sostenibilità prof.ssa Chiara Mio all’interno del progetto Ca’Foscari Sostenibile, sono un ambito sul quale l’ateneo veneziano è impegnato costantemente, al punto da vedersi riconoscere (settembre 2013) la certificazione Leed, il prestigioso ‘bollino’ assegnato agli edifici più sostenibili, collocandosi come il più antico edificio al mondo ad ottenere questo riconoscimento. L’IDEAZIONE DEL CARBON FOOT PRINT CALCULATOR. A sottolineare l’impegno di Ca’ Foscari in tema di sostenibilità, oltre all’ideazione del carbon foot print calculator (sistema per il calcolo delle emissioni di Co2 di cui ciascuno è responsabile) ci sono anche le competenze di sostenibilità, ovvero crediti formativi extracurriculari per attività “sostenibili” all’interno del piano di studi dello studente. UN IMPEGNO PROGRESSIVO NEL CAMPO DELLA SOSTENIBILITÀ. Il Rettore di Ca’Foscari Carlo Carraro ha dichiarato piena soddisfazione di questo traguardo raggiunto per il secondo anno consecutivo: “per la comunità cafoscarina è il segno delle scelte e dell’impegno progressivo messi in atto nel campo della sostenibilità afferma il Rettore – Numerose sono le iniziative che intraprendiamo e su tutti i fronti, dalla didattica alla ricerca alla cultura fino alle politiche di risparmio energetico e riduzione dei rifiuti. Uno sforzo che ci auguriamo possa contribuire a sensibilizzare ulteriormente sulla centralità di un tema oramai ineludibile a tutti i livelli di gestione e organizzazione degli aspetti di vita, lavoro, governo. E in cui è indispensabile ciascuno faccia la propria parte”.

ilgiardino

Il concetto di giardino deriva dalla necessità dell’uomo di ricreare in terra una piccola parte di quel paradiso terrestre perduto. La vicinanza all’armonia vegetale che si autoregola, ed integra alla bella architettura è un istinto innato in tutti noi anche se con differenti sensibilità, dalla singola pianta fiorita sul piccolo balcone al giardino più sofisticato ed esteso di chi può disporre di molto spazio.

Il giardino

La necessità di avere una pianta, un fiore o un giardino deriva inevitabilmente dal nostro bisogno di “contatto” con la natura e i suoi ritmi cadenzati che si ripetono da millenni e ci aiutano a rallentare i tempi frenetici della vita moderna, le varie tonalità dei colori verdi hanno la capacità di rilassarci, di calmarci; il giardino è il rifugio dove ci si può dimenticare del calendario ed i suoi impegni, e dove l’uomo può soffermarsi ad annusare e ammirare la bella fioritura di un arbusto che ci ricorda l’imminente arrivo della primavera e della bella stagione.

“Con il progresso tecnologico anche chi non avrà molto tempo libero potrà godersi il proprio giardino...” Qualcuno scrisse che piantare un albero significa credere nel futuro, ebbene non c’è nulla di più vero, la posa a dimora rappresenta una speranza nella buona riuscita, è un gesto d’ottimismo, è il desiderio di vedere un essere vivente crescere ed evolversi. E’ l’accettare una sfida contro le avversità e le malattie, piantare una pianta significa godere dei suoi fiori e dei suoi profumi, dei suoi frutti e della sua ombra d’estate. Oggi si riscontra sempre più la necessità di ricavare anche un’utilità pratica del giardino: la necessità di poter mangiare frutta e verdura di casa è sempre maggiore, potersi nutrire con cibi di cui conosciamo la storia, per questo nei giardini si creano sempre più spazi dedicati agli aromi, ai frutti minori, alle piante da frutto antiche e nuove. >>> segue a pag 14

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specialmente casa 2014

>>> continua da pag 12

Nella progettazione si deve tenere conto di queste esigenze, ed è importante poter armonizzare la bellezza del progetto con l’utilità e la praticità, creando il giardino sulle esigenze del committente come un abito che dovrà essere bello, ma anche pratico e soprattutto comodo. Bisogna che il progetto di un giardino contempli le esigenze del committente, nel rispetto dell’ambiente e dell’architettura esistente. Con il progresso tecnologico anche chi non avrà molto tempo libero potrà godersi il proprio giardino predisponendo in fase progettuale un impianto domotico che in grado di gestire tutte le automazioni della casa compresi l’irrigazione e i robot automatici per lo sfalcio dell’erba. L’acqua è un altro fattore importantissimo per ottenere un bel giardino, il progetto dovrà contemplare la realizzazione di cisterne, per il recupero delle acque piovane, pozzi o allacci ai consorzi di bonifica per l’alimentazione degli impianti d’irrigazione visti anche i costi sempre più alti delle bollette idriche e per poter evitare lo spreco di preziose acque depurate. Le nuove tecnologie ci aiutano anche per l’illuminazione: l’utilizzo del led ci permette di creare particolari atmosfere con costi d’utilizzo relativamente bassi e con basse manutenzioni. Un altro importante aspetto pratico ed economico è la realizzazione di compostiere nascoste dietro piccole siepi per poter avere sempre disponibile concime autoprodotto e perché no anche ottenere sgravi sui costi dello smaltimento dei rifiuti. Oggi l’offerta di materiali e accessori per il giardino è vastissima per questo la progettazione e la consulenza di esperti nel settore assume sempre maggiore importanza per la creazione del vostro piccolo paradiso. E buon giardino a tutti…

Viero Andrea & Forner Michele in collaborazione con Idea Verde di Bordignon

specialmente casa 2014

ilrisparmioincasa

Il risparmio energetico e la riduzione dell’inquinamento, sono diventati argomenti di grande attualità: Il 35% dei consumi energetici nazionali è rappresentato dall’energia usata per riscaldare gli ambienti residenziali. Quest’alta percentuale pesa sia sugli importi delle bollette che sulle emissioni di anidride carbonica. Rendendo obbligatorio a partire dal 1° gennaio 2020, quindi tra pochissimi anni, la costruzione di soli edifici a consumo quasi zero (NZEB Near Zero Energy Building). Facile immaginare come tutti gli edifici di precedente costruzione, e perciò ancora ad alto consumo, subiranno una diminuzione del loro valore commerciale, giustificando quindi interventi mirati alla riduzione dei consumi. Una buona coibentazione dei serramenti e degli involucri esterni ad esempio, permette di risparmiare anche l’80% sui costi di riscaldamento. La riduzione del consumo di un edificio, permette anche di ridurre le emissioni inquinanti e di anidride carbonica, dalle quali dipende il dannosissimo effetto serra. Sono possibili interventi sui serramenti e sulle strutture con materiali ecologici e vernici atossiche. Ne trarrà beneficio anche l’ambiente interno della casa, che avrà un’aria più pulita e senza pericolosi composti inquinanti.

Risparmio energetico

in casa: si può! La riduzione dei consumi e dell’inquinamento si abbinano sempre ad un notevole miglioramento del comfort abitativo. Le case a bassissimo consumo, costruite o ristrutturate secondo i criteri della CasaPassiva o di CasaClima, garantiscono un ambiente insuperabile per la presenza di una gradevole temperatura interna in tutte le stagioni, per l’assenza di muffe o condense, per la elevata silenziosità interna, per la eccellente qualità dell’aria interna priva di polveri e sostanze chimiche nocive costantemente ricambiata e purificata mediante l’impiego di innovativi impianti di ventilazione con recupero di calore. Serramenti energeticamente efficienti evitano la dispersione del calore, gli spifferi di aria fredda, l’ingresso del calore estivo e tengono fuori anche il rumore. Il valore nel tempo dell’edificio rimarrà quindi immutato, perchè essendo risanato energeticamente, sarà moderno ed adeguato alle nuove normative in vigore. Per tutto il 2014 sarà ancora possibile approfittare della detrazione fiscale del 65% per gli interventi relativi al risparmio energetico. Si deve evidenziare che una casa è composta da una serie di elementi strettamente legati tra di loro e che intervenire su uno o tutti questi elementi richiede un’accurata pianificazione e progettazione per essere sicuri di poter raggiungere gli obiettivi stabiliti. Diventa quindi altamente consigliabile richiedere la consulenza di figure competenti, dotate di appositi strumenti diagnostici e di progettazione che siano in grado di individuare il miglior intervento possibile al costo più conveniente.

Il serramento ad alta efficienza energetica impedisce la dispersione del calore verso l’esterno durante l’inverno, l’ingresso del caldo durante il periodo estivo migliorando il confort in ogni stagione e rendendo silenziosa la casa.

Prima dell’intervento di ottimizzazione energetica la evidente dispersione termica è rappresentata dai colori giallo/rosso

Dopo l’intervento di risanamento degli involucri edilizi, i colori verde/blu indicano una notevole diminuzione delle perdite di calore.

Giuseppe Lucadello

Nel grafico si evidenzia che, anche se una casa a basso consumo ha un costo iniziale più elevato, tale maggior investimento viene recuperato in tempi brevi, consentendo in seguito risparmi tali da giustificarne il maggior costo iniziale. 16

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ED INFISSI AD ALTO RISPARMIO ENERGETICO

ITALIAN STYLE La cucina è per Noi italiani il cuore delle nostre case, simbolo di una nazione che ha alle radici l’amore per la famiglia e una grande storia culinaria che ci caratterizza nel mondo. Il progetto cucina nasce proprio da questa passione e viene elaborato assieme al cliente per rendere l’ambiente unico con materiali ad alto livello qualitativo e tecniche costruttive innovative.

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lariqualificazioneenergetica

Nella costruzione di nuovi edifici si è vincolati, dalle normative e dalle leggi vigenti, all’ottenimento di prestazioni energetiche che garantiscano un consumo di energia ed un comfort abitativo prestabiliti, dipendenti dal luogo di costruzione, dalla forma dell’edificio e dalla classe energetica che si desidera ottenere. Per gli edifici esistenti la situazione è diversa. Ci si trova spesso di fronte a case, uffici, aziende che per mantenere un clima interno confortevole nelle varie stagioni, necessitano di elevate quantità di energia primaria. L’utilizzatore deve pertanto sostenere elevati costi di metano, gasolio, gpl, legna… in inverno per il riscaldamento ed elevati costi di elettricità in estate per il raffrescamento. Tutto questo comporta anche un elevato rilascio di emissioni nell’aria. Se pensiamo che circa un quarto del consumo energetico nazionale è dovuto al settore residenziale, capiamo quanto questo spreco di energia gravi sull’ambiente oltre che sulle tasche degli utenti finali. E’ soprattutto per tentare di diminuire l’impatto ambientale che a livello internazionale sono stati fatti accordi per diminuire i consumi di energia primaria ed aumentare contemporaneamente la produzione di energia da fonti rinnovabili.

La Riqualificazione

Energetica degli

edifici esistenti

“Per Riqualificazione Energetica si intende il miglioramento dal punto di vista energetico ed abitativo degli edifici esistenti.”

In Italia questo si è tradotto nell’emissione di alcuni decreti volti ad incentivare e ad agevolare la Riqualificazione Energetica degli edifici, dove per Riqualificazione Energetica si intende il miglioramento dal punto di vista energetico ed abitativo degli edifici esistenti. Nello specifico, le agevolazioni concesse sono: - Detrazione fiscale per la Riqualificazione Energetica degli edifici, attualmente al 65%, ripartibile in 10 anni. Questa agevolazione interessa persone fisiche, aziende, associazioni tra professionisti, enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciali. Gli interventi previsti sono la riqualificazione globale dell’edificio ma anche interventi parziali come ad esempio l’isolamento dei muri esterni, la sostituzione dei serramenti, la sostituzione della caldaia con altra a condensazione oppure con una pompa di calore per riscaldamento, l’installazione di pannelli solari o di una pompa di calore per l’acqua calda sanitaria. - Detrazione fiscale per Ristrutturazione edilizia, attualmente al 50%, ripartibile in 10 anni. Interessa solo persone fisiche titolari di diritti reali/personali di godimento degli immobili oggetto di intervento. L’installazione di impianti fotovoltaici rientra tra gli interventi che beneficiano di questa agevolazione. - Conto Termico, incentivazione della produzione di energia termica da impianti a fonti rinnovabili ed interventi di efficienza energetica di piccole dimensioni. L’incentivo può arrivare al 40% della spesa sostenuta ed è ripartibile da due a cinque anni, a seconda dell’intervento. Interessa sia Soggetti privati che Amministrazioni pubbliche. Sono incentivati gli interventi sull’involucro degli edifici (solo PA),la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con generatori di calore a condensazione (solo PA) o con pompe di calore o con caldaie a biomassa, l’installazione di collettori solari termici, la sostituzione di scaldacqua elettrici con scaldacqua a pompa di calore. Per concludere, qualunque sia l’intervento di efficienza energetica che intendiamo realizzare e qualunque sia l’agevolazione o incentivo al quale possiamo accedere, dobbiamo essere in grado di calcolare l’effettivo risparmio ottenibile, sia in termini energetici che economici. Il risparmio annuo di combustibile, le emissioni di CO2, il tempo di recupero del capitale investito, sono parametri essenziali per la scelta e la valutazione dell’intervento stesso: un intervento ben mirato, oltre a migliorare il comfort e diminuire l’impatto ambientale, può migliorare la classe energetica dell’edificio aumentandone il valore di mercato e soprattutto abbattendo, a volte in modo considerevole, le spese di gestione.

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La certificazione energetica nasce al fine di ridurre i consumi di energia nel settore immobiliare, ridurre le emissioni di gas ad effetto serra in atmosfera, sostenere la diversificazione energetica e promuovere la competitività nazionale verso lo sviluppo tecnologico e l’uso razionale dell’energia. La legislazione si pone come obbiettivo la riduzione del consumo energetico degli edifici attraverso il miglioramento della prestazione energetica, intesa come la quantità di energia necessaria per il soddisfacimento del fabbisogno energetico connesso all’uso dell’edificio che tenga conto dell’energia necessaria alla spesa per il riscaldamento, il raffrescamento, la ventilazione, l’illuminazione e la produzione di acqua calda sanitaria. In questo quadro, la certificazione energetica informa e rende consapevoli i cittadini circa la qualità energetica del proprio edificio ed il costo energetico relativo all’utilizzo di esso, promuovendo interventi migliorativi dell’efficienza energetica della propria abitazione. L’intenzione è quella di inserire un ulteriore parametro per la valutazione di un edificio nel mercato immobiliare, associando il valore dell’edificio al suo consumo energetico.

Miniguida all’Attestato di Prestazione Energetica

Da qui l’obbligo di riportare su tutti gli annunci commerciali di vendita l’indice di prestazione energetica delle singole unità immobiliari e di allegare l’Attestato di Prestazione Energetica ai contratti di vendita, agli atti di trasferimento di immobili a titolo gratuito o ai nuovi contratti di locazione. In dettaglio effettuare la certificazione energetica di un edificio consiste nell’eseguire una serie di operazioni: Diagnosi finalizzata alla determinazione della prestazione energetica dell’immobile ed all’individuazione di possibili interventi di riqualificazione energetica economicamente conveniente; Classificare l’edificio attraverso il confronto degli indici di prestazione energetica calcolati in base ai limiti di legge; Valutare le potenzialità di miglioramento in relazione agli interventi di riqualificazione energetica individuati; Rilasciare l’Attestato di Prestazione Energetica. L’APE è il documento che fornisce l’indicazione circa il consumo annuale di energia di un edificio, contiene una serie di raccomandazioni e consigli pratici volti al miglioramento

della prestazione energetica che siano economicamente convenienti e tutte le informazioni relative all’attuazione di tali raccomandazioni. La prestazione energetica rappresenta la quantità annua di energia primaria effettivamente consumata o che si prevede necessaria per soddisfare, con un uso standard dell’immobile, i vari bisogni energetici dell’edificio quali la climatizzazione invernale ed estiva, la preparazione dell’acqua calda per usi igienico sanitari, la ventilazione e per il settore terziario l’illuminazione. Al fine di essere fruibile al cittadino, l’APE comprende, oltre ai dati relativi all’efficienza energetica dell’edificio, i valori vigenti a norma di legge ed i valori di riferimento, espressi sottoforma di classi prestazionali. In particolare, in funzione della prestazione energetica del singolo edificio, ad esso è attribuito una specifica classe prestazionale, in maniera tale da permettere ai cittadini di valutare la prestazione energetica dell’edificio di interesse e di confrontarla con i valori tecnicamente raggiungibili, in un bilancio costi-benefici. >>> segue a pag 24

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>>> continua da pag 22

“L’APE ha validità massima di 10 anni a partire dal suo rilascio e deve essere aggiornato ad ogni intervento di ristrutturazione che modifichi la prestazione energetica dell’edificio o degli impianti in esso installati.” Nel caso di mancato rispetto delle prescrizioni relative alle operazioni di controllo di efficienza energetica degli impianti termici, l’APE decade a partire dal 31 dicembre dell’anno successivo a quello in cui è prevista la prima scadenza non rispettata. L’APE è un documento rilasciato da esperti QUALIFICATI ed INDIPENDENTI riconosciuti come soggetti certificatori quali: tecnici abilitati (tecnico iscritto al relativo albo professionale e abilitato all’esercizio della professione riguardante la progettazione di edifici e degli impianti asserviti ad essi); enti pubblici ed organismi di diritto pubblico operanti nel settore dell’energia e dell’edilizia; organismi pubblici e privati qualificati ad effettuare attività di ispezione nel settore delle costruzioni edili, opere di ingegneria civile in generale ed impiantistica; società di servizi energetici. Il rilascio dell’APE è ritenuto obbligatorio nel caso: - vendita e trasferimento di immobili a titolo gratuito o di nuova locazione di edifici o unità immobiliari (in questo caso l’APE è prodotto a cura del proprietario ed è reso disponibile al potenziale acquirente od al nuovo locatario all’avvio delle trattative e consegnato alla fine delle medesime, è obbligatorio allegarlo ai contratti di vendita, agli atti di trasferimento di immobili a titolo gratuito ed ai nuovi contratti di locazione, pena la nullità dei contratti stessi); - per gli edifici e le unità immobiliari di nuova costruzione (l’APE è prodotto a cura del costruttore o della società di costruzione e consegnato al proprietario dell’immobile prima del rilascio del certificato di agibilità); - per gli edifici sottoposti a ristrutturazioni importanti, ossia quando i lavori insistono su oltre il 25% della superficie dell’intero edificio; - per gli edifici utilizzati da pubbliche amministrazioni ed aperti al pubblico con superficie utile totale superiore a 500mq; - nel caso di offerta di vendita o di locazione nei corrispondenti annunci pubblicitari e

commerciali deve essere riportato l’indice di prestazione energetica dell’involucro e globale dell’edificio o dell’unità immobiliare e la classe energetica corrispondente; - per usufruire di detrazioni fiscali per le spese relative ad interventi di efficienza energetica. In questo scenario normativo sono previste sanzioni amministrative sia per chi non ottempera all’obbligo di redazione dell’APE sia per chi rilascia un APE non veritiero o non conforme alle metodologie ed ai criteri previsti dalla legge, nello specifico: in caso di nuova costruzione o ristrutturazione importante dell’edificio, il costruttore o il proprietario è punito con una sanzione che può andare da un minimo di 3mila euro ad un massimo di 18mila euro; in caso di vendita il proprietario è punito con una sanzione che va da 3mila euro a 18mila euro; in caso di nuovo contratto di locazione il proprietario è punito con una sanzione che va da 300 euro a 1800 euro. Il professionista qualificato che rilascia un APE non conforme e quindi non rispondente ai criteri e metodologie definite dalla legge è punito con una sanzione amministrativa che va da un minimo di 700 euro ad un massimo di 4200 euro. Per gli annunci di vendita o locazione la sanzione per il responsabile dell’annuncio va da un minimo di 500 euro ad un massimo di 3mila euro. Una volta redatto l’APE è necessario che entro 15 giorni dalla consegna al richiedente, il soggetto certificatore trasmette una copia dell’attestato alla regione o provincia autonoma competente per il territorio secondo le specifiche modalità di invio telematico. Nell’attuale contesto edilizio l’APE assume un ruolo fondamentale, diventando un nuovo strumento di comparazione degli immobili nuovi ed esistenti in base alla loro effettiva qualità dal punto di vista della prestazione energetica, permettendo di rendere noti gli effettivi costi di gestione per riscaldamento, produzione di acqua calda sanitaria, raffrescamento ed illuminazione.

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comincia dal tetto UN TETTO COSTRUITO È FONDAMENTALE PER UN BUON ISOLAMENTO TER MICO DELL’EDIFICIO. Le moderne tecniche costruttive consentono di ottenere edifici con prestazioni sempre più efficienti in quanto a isolamento termo-acustico, con enormi benefici per la riduzione dei consumi e il risparmio energetico. Una delle componenti strutturali più importanti da questo punto di vista è il tetto che, qualora non sia bene isolato, può causare dispersioni termiche fino al 45%. In caso di ristrutturazione dunque sarà utile far compiere un sopralluogo ad un’impresa specializzata. Potrebbe rendersi necessaria la riparazione del manto di copertura, con relativo ripristino o sostituzione degli elementi che lo compongono qualora fossero danneggiati. Le soluzioni tecniche per garantire un buon isolamento sono molteplici. Il tetto ventilato consente ad esempio di ottenere un moto ascensionale dell’aria al di sotto del manto finale. L’aria più fresca proveniente dall’esterno, entrando dalla zona della gronda, si riscalda così nel suo tragitto sotto i coppi o le tegole, grazie alla temperatura aumentata per l’effetto serra, e fuoriesce dal colmo dopo aver sottratto calore all’interno.

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proteggere il tetto EVITARE LE INFILTRAZIONI D’ACQUA: I MODERNI SISTEMI DI IMPERMEABILIZZAZIONE PUNTANO AL SINTETICO Se si intende migliorare l’efficienza della copertura della casa è necessario prevedere degli efficienti sistemi di impermeabilizzazione, per impedire le infiltrazioni. I metodi più utilizzati sono le membrane impermeabilizzanti, sintetiche, che hanno al loro interno delle parti microporose. La loro struttura riesce ad imprigionare il vapore e le infiltrazioni e poi le espelle utilizzando la tramatura; viceversa è in grado di lasciar traspirare il vapore proveniente dalla casa. In commercio esistono del “pacchetti copertura” che impermeabilizzano e isolano allo stesso tempo: si tratta di pannelli isolanti costituiti da uno strato di poliuretano espanso rivestito da una lamina impermeabilizzante di alluminio goffrato.

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Sono impiegati nel riscaldamento di tubazioni, su rampe o piazzali per impedire l’accumulo di neve e la formazione di ghiaccio, oppure per mantenere libere gronde e pluviali, infine grazie alle nuove tecnologie e all’avvento delle forme di energia alternativa si può riscaldare la casa con il riscaldamento elettrico a pavimento.

Il cavo scaldante In base alle differenti applicazioni nelle quali viene utilizzato il cavo si hanno cavi costruttivamente differenti. Con il cavo scaldante a potenza costante possiamo andare a risolvere problematiche legate a freddo, ghiaccio e neve. Le nuove soluzioni presenti sul mercato permettono di evitare lunghe ed estenuanti operazioni di smaltimento manuale della neve da rampe di accesso ai box interrati, scalinate, vialetti pedonali e rampe per handicap. Tutte le soluzioni proposte sono complete di un sistema di gestione dell’impianto con centralina di comando digitale e sensore, questo sistema permette l’intervento dei cavi scaldanti solo in caso di reale presenza di ghiaccio e neve sulla superficie da proteggere con conseguente diminuzione dei consumi e quindi dei costi. Sempre con il cavo a potenza costante si può andare a riscaldare una casa con il riscaldamento elettrico a pavimento. Questo principio garantisce il miglior comfort abitativo rispetto a tutti gli altri sistemi di riscaldamento. In un impianto di questo tipo, le persone in differenti zone della stanza godono dello stesso livello di comfort e temperatura a differenza del riscaldamento attraverso radiatori o convettori che produce un risultato del tutto privo di comfort, infatti si avrà in prossimità del radiatore una notevole quantità di calore che verrà mal distribuita nella stanza. Infine abbiamo il cavo scaldante autoregolante usato maggiormente per il riscaldamento di tubazioni e antigelo per tetti, gronde e pluviali. La particolarità di questo cavo è la matrice semiconduttiva. La matrice autoregola il calore in uscita al cambiare della temperatura. Sfruttando il principio di autoregolazione del cavo, si ottiene un’applicazione energeticamente vantaggiosa e a costo contenuto anche nel caso si renda necessario lasciare attivo l’impianto per lungo tempo. Inoltre si ha protezione del cavo da pericolosi surriscaldamenti localizzati che potrebbe-

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ro accorciarne la vita utile, e la stessa sovrapposizione dei cavi è possibile senza problemi di riscaldamento.

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Spesso trascurate, le tende sono un importante complemento d’arredo che oltre a far parte del comfort e della privacy di un ambiente, ne influenzano la personalità.

Tende, colori e stili per una casa trendy I trend del momento vedono il predominio di colori caldi, sfumati o cangianti e tessuti leggeri come i doppi veli di organza e la seta. Si possono ad esempio abbinare tra loro tonalità del beige dorato, del marrone con l’oro, dell’arancione, che, accostati a cuscini, divani e paralumi in tinta, danno un tocco di intimità alle stanze. Per chi volesse un tendaggio pratico, si consigliano tessuti misti con bastoni semplici e agganci a strappo. Un sistema molto pratico è quello costituito da un doppio bastone che regge due tipi di tessuti tono su tono. Nella costruzione dei sistemi di tendaggi più complessi particolare attenzione dovrà essere data alla scelta dei materiali, per un insieme armonico e in sintonia con lo stile dell’ mbiente.

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richiede meno energia per essere prodotto in confronto ad altri materiali. Questa tipologia di infissi vanta inoltre una lunga durata: controlli e ricerche effettuati su porte e finestre in pvc installate da più di vent’anni hanno accertato che possono superare senza problemi almeno tre generazioni. Inoltre l’azione del tempo e fattori esterni come umidità, salinità ed irraggiamento solare, non rovinano la superficie, che necessità solo normale pulizia. Questo genere di infissi consente inoltre di avere un alto isolamento termico grazie alle guarnizioni perimetrali doppie e all’utilizzo di vetro-camera isolante. La vetrocamera è formata da due o più lastre di vetro con uno spessore di almeno 4mm divise da intercapedini. Anche l’isolamento acustico, infatti, è un elemento molto importante che contribuisce ad aumentare l’efficenza di un immobile, e dunque il suo valore di mercato. Infine, l’utilizzo innovativo del pvc nell’ ambito degli infissi non deve portare a pensare che sia un materiale riservato solo alle costruzioni più moderne: infatti grazie alla sua grande versatilità del materiale e all’ampia scelta di forme e colori, i profili degli infissi si adattano armonicamente ad ogni stile e contesto architettonico.

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Il grafico sotto riportato mostra le fonti di CO2 in Italia. I settori energia, trasporti e civile sono tra le maggiori cause di emissioni di CO2. Il settore civile in particolare rappresenta il 20% di tutta la CO2 emessa. Con tante persone che passano il loro tempo in casa o presso il luogo di lavoro, non è affatto sorprendente che gli edifici incidano per una percentuale cosi ampia.

Soluzioni per il riscaldamento LO SCENARIO GLOBALE: L’ACCELERAZIONE DEL RISCALDAMENTO DEL PIANETA

In questo scenario globale, si percepisce come ci sia un grosso potenziale di riduzione dell’energia utilizzata grazie ad edifici e d abitazioni più efficienti coadiuvati da sistemi di climatizzazione e produzione di acqua calda altrettanto performanti.

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Normalmmente le pompe di calore riducono la capacità di riscaldamento quando la temperatura esterna si abbassa, proprio uando il fabbisogno termico dell’edificio aumenta. La tecnologia inverter riesce a compensare la minore resa termica alle basse temperature, aummentando la velocità di rotazione del compressore. Inversamente, quando la temperatura dell’aria esterna aumenta, l’inverter modula la frequenza, adeguando la potenza erogata al fabbisogno termico richiesto e diminuendo drasticamente i consumi elettrici. I vantaggi del sistema inverter sono molteplici: - nessuna necessità di sovradimensionare la pompa di calore; - grande efficienza energetica nell’utilizzo stagionale; - temperatura più stabile e quindi maggiore comfort

La tecnologia delle pompe di calore Il grafico sotto riportato mostra le fonti di CO2 in Italia. I settori energia, trasporti e civile sono tra le maggiori cause di emissioni di CO2. Il settore civile in particolare rappresenta il 20% di tutta la CO2 emessa. Con tante persone che passano il loro tempo in casa o presso il luogo di lavoro, non è affatto sorprendente che gli edifici incidano per una percentuale cosi ampia. In questo scenario globale, si percepisce come ci sia un grosso potenziale di riduzione dell’energia utilizzata grazie ad edifici ed abitazioni più efficienti coadiuvati da sistemi di climatizzazione e produzione di acqua calda altrettanto performanti.

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Il giardino, uno spazio dato dalla natura, ma disegnato dagli uomini. Per poter godere delle proprie zone verdi è necessario disporre di arredi e complementi disegnati e realizzati ad arte, capaci di dare vita a spazi confortevoli e ricchi di seduzione. Curare il proprio giardino o terrazzo e creare un ambiente a nostro gusto e misura in cui liberarsi per un attimo dai tanti pensieri quotidiani è una scelta che appaga nel tempo. Nella realizzazione di strutture come pergolati, gazebo, casette arredo giardino, bisogna essere accorti per un semplice motivo: tutto ciò che è collocato all’esterno della nostra casa è soggetto all’usura degli agenti atmosferici. Dobbiamo sempre tener presente che la scelta di un prodotto da giardino, perché duri nel tempo, deve necessariamente avere dei requisiti di base: qualità dei materiali, sistema costruttivo, trattamenti adeguati. Il legno è il materiale più utilizzato per la creazione di pergolati, gazebo, casette, ecc.. Il suo impiego nella costruzione degli arredi da esterno trova un felice risultato se si osservano i giusti procedimenti costruttivi altrimenti nell’arco di pochi anni il prodotto va in deperimento irreversibile.

“Arredare” il vostro giardino Osservando le varie casette e pergolati installati nei giardini si nota a volte che il legno è diventato scuro, annerito conferendo un’aspetto di degrado all’ambiente circostante. Effettivamente sta marcendo!!! È stato attaccato da funghi. Muffe, insetti. Cosa sta succedendo magari a poca distanza di tempo dall’acquisto??!! Il legno utilizzato non è adatto per l’esterno o non ha ricevuto i trattamenti adeguati. Cosa fare? Esistono dei trattamenti per togliere il fungo che si è sviluppato ma a volte il trattamento può essere più dispendioso dell’eventuale rifacimento. Ecco quindi alcuni suggerimenti per affrontare un eventuale acquisto di un prodotto da esterno in legno. Premesso che: • Ai sensi della norma EN 335 all’esterno si devono utilizzare esclusivamente legni per La classe 1, 2, 3 ( legni già in natura resistenti all’attacco di funghi distruttivi, come ad Esempio il teak, iroko,ecc) • Per motivi economici spesso viene utilizzato il legno di conifera (pino, abete ecc) che ai sensi della norma EN 335, non sono resistenti contro funghi, insetti e decomposizione. = pertanto codesti legni devono essere trattati chimicamente per adempire ai requisiti delle classi 1,2,3. Una volta determinata la qualità del legno si procede con il trattamento idoneo. Se il legno è stato trattato in autoclave è già preservato dall’attacco di muffe e funghi e si procede all’eventuale trattamento con impregnante per la colorazione scelta successivamente si applica un prodotto che forma una velatura protettiva. Sarà quest ’ultimo passaggio che preserva il vostro legno bello nel tempo e che nel tempo dovrete ripristinare visto che gli agenti atmosferi lo andranno a consumare. Se abbiamo un legno di conifera (abete,pino) nuovo si applica un fondo preventivo contro l’azzurimento, muffa,marciume. Si procede con una o due mani di trattamento con impregnante e per finire l’applicazione di una velatura protettiva. Se la struttura ha avuto i suddetti trattamenti avrete la garanzia che il suo aspetto nel tempo non muterà e rimarrà bella e sana. L’eventuale utilizzo di altri materiali come il ferro o l’alluminio danno il vantaggio di non avere bisogno di manutenzione. Vivere in contatto con l’ambiente esterno, con il sole, l’aria,la natura, può diventare una

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“Nei giardini... c’è qualcosa di simile alla presunzione e al piacere della creazione: si può plasmare un pezzo di terra come si vuole… si può trasformare una piccola aiuola, un paio di metri quadrati di nuda terra, in un mare di colori, in una delizia per gli occhi, in un angolo di paradiso...” Hermann Hesse sana abitudine per stare meglio con noi stessi. Adibire una zona a pranzo, relax, costituisce un naturale ampliamento della casa. Le soluzioni nel mercato sono numerose e in grado di soddisfare le personali esigenze seguendo gusti tradizionali o di design.

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Progettare il nostro ambiente Cucina non è la cosa più semplice di questo mondo. Certamente è un esercizio che può aiutare anche a capire noi stessi, i nostri sogni e le nostre aspirazioni. Devo capire cosa mi devo aspettare dall’ambiente più importante di tutta la casa, e quindi un paio di domande me le vado a fare. Le risposte poi saranno i presupposti inziali per un costruttivo rapporto con il mio arredatore o con chi avrà l’onere o l’onore di tradurre le mie indicazioni in un progetto concreto.

Progettare la nostra cucina

Vediamo un pò se riesco a darmi qualche spunto per un prima riflessione: - Cucina Classica o moderna ovvero cucina dal sapore antico con una estetica complicata o cucina lineare facile da gestire e pulire... - Cucina con grandi spazi con tutta la tecnologia possibile o più raccolta, con tutto a portata di mano con poche cose ma funzionali - Cucina per grandi preparazioni o cucina per cottura veloce o surgelata - Cucina come luogo di incontro per tutta la famiglia dove i bambini fanno i compiti o cucina di immagine per ospiti importanti - Cucina come luogo di incontro per grandi cene con parenti e amici o semplice zona angolo cottura - Cucina come luogo di incontro per affrontare le gioie e le difficoltà famigliari o semplice luogo di passaggio - Cucina lineare o a elle con bancone finale - Cucina con bancone uso lavoro o bancone snack - Cucina con pensili alti contenitivi o bassi per una soluzione visivamente più leggera - Cucina con elettrodomestici sofisticatissimi o con il minimo indispensabile Definire quindi le esigenze primarie mi evita di fare poi delle scelte sbagliate basate spes-

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so sulla emotività del momento che col passare degli anni diventano insofferenza nei confronti di quello che fino ad ora è stato ed è considerato l’ambiente domestico dove si ride, si scherza, si lavora... dove si vivono le gioie o si affrontano le difficoltà quotidiane. Da evitare, quindi, le soluzioni preconfezionate, le composizioni già fatte, le mode del momento che non rispecchiano né le nostre esigenze né le nostre tendenze o aree nostre di gusto. Avvicinarsi quindi al momento del Progetto dovrà essere il frutto di una reciproca collaborazione tra noi e chi dovrà tradurre in concreto le nostre esigenze e aspirazioni prestando attenzione (perchè no) anche al preventivo finale che dovrà possibilmente essere in linea col budget stabilito. Progettare la nostra cucina non è così difficile, basta essere noi stessi e trovare un interprete per i nostri desideri.

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“Per evitare che si riformi sarà utile comunque ridurre al minimo l’umidità prendendo alcune semplici precauzioni...”

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Quale legna? sembrano tutte uguali, invece...

BETULLA: della famiglia delle Betullacee, ha corteccia biancastra o rossastra, cresce facilmente in tutti i terreni.Il suo legno è morbido, non molto adatto a mantenere la fiamma nel focolare, ma più adatto durante la fase di accensione perchè brucia molto in fretta.

CASTAGNO: si tratta di una pianta molto diffusa appartenente alla famiglia delle Fagacee. La legna di castagno è discreto combustibile ma per essere utilizzata in modo proficuo richiede un trattamento particolare. Dopo il taglio il castagno deve essere lasciato nel bosco per almeno una stagione, esposto ad agenti atmosferici in modo da eliminare la maggior parte dei tannini contenuti.

FAGGIO: appartiene alla famiglia delle Fagacee è abbastanza diffuso in Europa, ha chioma ampia, ovale e folta. Il suo legno è pesante e compatto, per questo è adatto come combustibile con un buon potere calorifico a bruciatura lenta e va bene per ogni tipo di cottura.

LARICE: dalla famiglia delle Pinacee,è un albero di alto fusto presente sulla fascia alpina, ha corteccia grigiastra, spessa e profondamente solcata. Il suo legno è duro ed è un discreto combustibile, inoltre essendo un legno resinoso tende a fare fumo e a sporcare la canna fumaria. NOCE: appartiene alla famiglia delle Jugliandacee, molto longevo e cresce in molte zone. Il tronco e la chioma possono raggiungere i 30 metri in altezza. La corteccia è di color grigio ed è liscia. Il suo legno , molto pregiato, è un ottimo combustibile. OLIVO: famiglia delle Olacee, arriva a 15 metri di altezza. Ha corteccia di colore chiara che si scurisce con l’età.Il tronco è sinuoso e nodoso, crescendo si divide fino a diventare cavo. E’ un ottimo legno da combustibile ma puo essere difficile da lavorare. OLMO: famiglia delle Olmacee, è un albero di prima grandezza che raggiunge i 35 metri di altezza, la corteccia e di colore bruno con fenditure verticali. Il suo legno essendo duro, brucia molto lentamente con un ottimo potere calorifico e per questo è un ottimo combustibile.

PINO: al genere delle Pinacee fanno parte molte specie diverse tra loro, tutte appartenenti alla classe delle conifere. In generale il legno di pino è un combustibile appena discreto, caratterizzato dalla produzione di molto fumo e cenere. L’utilizzo di legna di pino richiede un’attenzione particolare alla pulizia dell’apparecchio e alla manutenzione della canna fumaria.

ABETE: gli alberi del genere degli abeti appartengono alla classe delle conifere, sono alberi di alto fusto. Le specie più diffuse sono l’abete rosso e l’abete bianco che si distinguono per il colore della corteccia. La legna di abete è caratterizzata da alto potere calorifico, ma bassa densità. In generale è un buon combustibile adatto per la combustione veloce quinidi per cuocere velocemente i cibi e per portare rapidamente in temperatura il forno. PIOPPO: appartiene alla famiglia delle Silacee. Ne esistono di due tipi, il pioppo bianco e il pioppo nero per la caratteristica della loro corteccia. Non è molto adatto come combustibile, essendo un legno particolare elastico e leggero e lo si usa prevalentemente durante le fasi di accensione per la sua caratteristica di bruciare in fretta quando è bello secco. QUERCIA: appartiene alla famiglia delle Fagacee, ne esistono di vari tipi le più comuni sono il rovere, il cerro, il leccio, la farnia. Il suo legno è molto pregiato ed è un ottimo combustibile apprezzato perchè essendo compatto brucia molto lentamente, mantenendo la fiamma nel focolare. ALBERI DA FRUTTO: sono legni duri che hanno la caratteristica di bruciare lentamente, dì fare poco fumo e di rilasciare sostanze aromatiche.

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La legna è una risorsa quasi sempre disponibile a livello locale, però non sempre si ha la possibilità di avere a disposizione molti tipi di legna. Il legno si divide in due categorie: legno duro che è quello delle latifoglie tipo il faggio, il noce o il rovere, e legno dolce è quello delle conifere come l’abete il larice o il pino. Dal punto di vista della resa calorifica i tipi di legno sono equivalenti a parità di peso. Si distinguono da questo punto di vista, quelli di conifera in quanto hanno resina che produce molto calore. Invece se si valuta la resa calorifica a parità di volume, ci possono essere forti differenze dovute alla differente densità tra una specie e l’altra. In base alla densità e alla pezzatura varia anche la velocità di combustione. A seguito dell’uso che facciamo con la cucina a legna potremmo avere bisogno di una combustione veloce, ad esempio per portare velocemente a ebollizione una pentola d’acqua. Oppure potremmo avere bisogno di una combustione lenta e duratura nel tempo ad esempio per tenere in caldo i cibi o riscaldare l’ambiente. La legna a fibra lunga e liscia è più facile da spaccare rispetto a quella con fibra corta e contorta. La presenza di nodi e di giunture incide molto sulla facilità di lavorazione. La legna conifera richiede maggiore attenzione alla pulizia e alla manutenzione della canna fumaria perchè produce maggiore quantità di fumo. Invece altri tipi di legno contengono sacche di umidità che provocano scoppietti durante la combustione. Bisogna evitare di bruciare legno verniciato trattato chimicamente o derivante da lavorazioni industriali perchè questo legname è nocivo per la salute e per l’ambiente. la combustione Il legno è un magazzino di energia solare, le foglie degli alberi sono come pannelli solari che assorbono l’energia irradiata dal sole utilizzandola dopo per convertirla in acqua, anidride carbonica, e minerali. L’ossigeno e l’alta temperatura sono necessari perchè il legno bruci efficacemente. Quando il legno brucia, passa attraverso TRE FASI DI COMBUSTIONE: 1. l’umidità evapora dal legno per azione del fuoco circostante, quando il legno raggiunge la temperatura di 100° la prima fase è completata. 2, aumentando la temperatura, la legna entra nella fase di pirosoli in cui avviene l’evaporazione delle componenti più volatili della legna sotto forma di gas combustibile. Il buon isolamento della camera di combustione e l’apporto di aria secondaria permette una combustione ideale. 3, nell’ultima fase rimane la porta solida e carboniosa della legna, questa brucia quasi senza fiamma e costituisce il letto di braci finale. La combustione avviene lentamente ma ad alta temperatura in quest’ultima fase è importante l’apporto di aria primaria.

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LE BUONE PRATICHE DA ADOTTARE PER ABBATTERE I COSTI ENERGETICI Non facciamo confusione: il vero risparmio energetico, quello che influisce sull’entità della bolletta, non comporta sacrifici potenzialmente dannosi e sicuramente inutili, significa altresì ottimizzazione. L’adozione, perciò, di buone pratiche che possano contribuire ad abbassare i costi senza dover rinunciare al benessere tra le mura di casa. Un primo consiglio riguarda le modalità di impostazione dell’impianto di riscaldamento: innanzitutto, attraverso un termostato è possibile regolare la temperatura massima che si vuole avere in ogni ambiente della casa, evitando lo spreco di energia e calore inutile. L’ideale consiste nell’ impostare il termostato a 20°C, livello sufficiente a rendere le stanze accoglienti (e non opprimenti, come sarebbe nel caso di una temperatura molto più elevata) e allo stesso tempo gestire al meglio l’ energia usata. Lo stesso discorso vale anche per il timer: detto che, nella maggioranza delle famiglie, vi sono fasce orarie nelle quali l’abitazione risulta vuota (ad esempio al mattino, quando i genitori lavorano e i figli sono a scuola), è bene poter programmar spegnimento e accensio-

ne dell’impianto di riscaldamento; oggi, grazie alle nuove soluzioni di domotica, è possibile farlo anche tramite sms o internet. A chi serve, daltronde, una casa calda e disabitata? Un fattore ugualmente importante per il risparmio energetico è la manutenzione periodica degli impianti, al fine di garantirne la massima efficacia. Infine, i classici “consigli della nonna”: vestirsi adeguatamente e fare attenzione agli spifferi!

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