Speciale Natura

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I L Q U I N D I C I N A L E D I A N N U N C I & A P P U N TA M E N T I

LAPIAZZA.IT

Natura, eco e biologico: un mondo immenso ed in parte ancora con molte interessanti sfaccettature da scoprire. Un modo di essere al quale è difficile “tener fede”: troppi i vantaggi di un progresso che a volte fa a pugni con quello che una certa condotta “al naturale” imporrebbe. è facile, spesso, fare della morale per poi cadere nella ipocrisia più recondita. Parliamo continuamente di inquinamento ma poi ce ne andiamo in giro con macchine che passano a stento la revisione oppure ce ne andiamo in ferie in capo al mondo... ci meravigliamo dinanzi all’inquinamento acustico ma ce ne andiamo a ballare in discoteca, ma ancora, ci lamentiamo dei troppi alberi abbattuti mentre dal pc stampiamo enciclopedie e via via di questo passo. Come se non bastasse la nostra morale si scontra spesso anche col portafogli, di conseguenza tutto bene se il naturale

non ci danneggia economicamente, ma se un prodotto bio costa due volte tanto, allora ci va bene anche quello che inquina. Da un lato quindi, lo slancio verso il verde... dall’altro, l’aspetto economico, della tecnologia e del risparmio. Noi abbiamo preparato un interessante viaggio tra il naturale, il bio ed il verde, cercando tra i nostri

bravissimi clienti materiale e spazi pubblicitari in linea con l’argomento. Il risultato è stato più che soddisfacente, 48 pagine di interesse pubblico, dove trovano spazio articoli d’impatto e comunicazioni aziendali che ci possono tornare molto utili. A noi è piaciuto, diteci la vostra! Buona lettura.


Dare all’edilizia un nuovo indirizzo nel completo rispetto delle esigenze dell’abitante e dell’ambiente attraverso l’impiego di risorse naturali e materiali riciclabili è l’impegno assunto da Ekoteam, una società che nasce a Bassano del Grappa dall’unione di un gruppo di esperti in energie rinnovabili, specializzati nella consulenza per la progettazione e realizzazione di un’architettura ecosostenibile. Interlocutore unico per servizi di alta qualità chiavi in mano, Ekoteam offre soluzioni all’avanguardia per tutte le esigenze con i migliori prodotti certificati. L’esperienza comprovata dei suoi tecnici permette inoltre di avere un approccio integrato ed un’assistenza a 360° per un ritorno su investimento ottimale.

Benvenuti nelle

case del futuro

con...

Quali sono le peculiarità di Ekoteam? Ekoteam si muove secondo un modello di business preciso, incentrato su alcuni punti cardine che rispecchiano i valori aziendali. Innanzitutto l’esperienza dei suoi tecnici; la qualità dei prodotti impiegati, garantiti da certificazioni europee per un’edilizia ecosostenibile, ma soprattutto la continua ricerca di soluzioni innovative e all’avanguardia. Da dove nasce la proposta di case ecosostenibili da parte di Ekoteam? E’ ormai una certezza che le riserve di materie prime fossili sono in fase di esaurimento: oggi esse sono contese dai paesi emergenti disposti a pagarle a caro prezzo per la loro crescita esponenziale. In un futuro ormai prossimo, non sarà più possibile sprecare tali fonti di energia, ma bisognerà risparmiarle per consacrarle alla mobilità. In un simile contesto, il risparmio energetico non rappresenta più solo un bisogno, ma diventa un’urgenza che si ripercuote anche sulle case in cui abitiamo.

Ekoteam nasce dall’unione di un gruppo di esperti in energie rinnovabili. Sposando la causa del risparmio energetico, propone soluzioni all’avanguardia per un’architettura ecosostenibile.

Conseguentemente, il concetto di “casa a impatto zero” e di riproducibilità delle materie prime e delle fonti di energie alternative è diventato un argomento d’attualità. Con l’espansione del settore delle rinnovabili, sostenuto ed incoraggiato dallo Stato e dalle collettività locali attraverso un insieme di dispositivi, quali sovvenzioni e mutui, le nostre case possono essere riqualificate energeticamente o cominciare ad essere concepite secondo nuovi criteri, isolate termicamente contro caldo e freddo, ma soprattutto in grado di produrre energia anziché consumarla. Grazie all’impiego combinato di misure ecologiche innovative come gli impianti fotovoltaici, i sistemi domotici e gli isolanti naturali, Ekoteam offre una gamma completa di soluzioni per l’ottimizzazione termica dell’abitazione e per un netto risparmio sui consumi di energia e quindi sulle bollette. Ma che cos’è esattamente una casa ecologica e cosa consente? La casa ecologica in legno è per definizione una casa solare ed autonoma. Estensione di una filosofia di vita o semplice risposta ad un desiderio di confort e di economia d’energia, essa concilia naturalmente: estetica, rispetto dell’ambiente, isolamento. Cosciente dell’impatto ambientale che hanno sull’ecosistema le strutture ed i materiali impiegati ancora oggi nella costruzione di case tradizionali, Ekoteam propone l’alternativa di un’edilizia sostenibile con case ecologiche che consentono di raggiungere i seguenti obiettivi : • Riduzione degli sprechi • Reperibilità di materiali a Km. 0 • Rapidità di realizzazione • Riduzione delle emissioni ad effetto serra • Ottimizzazione / Riduzione del consumo di energia • Miglioramento della qualità di vita degli occupanti Affiancato da partners con prodotti all’avanguardia, Ekoteam si propone di integrare l’habitat il più naturalmente possibile nell’ambiente tramite l’impiego di materiali naturali e rinnovabili, partecipando direttamente allo sviluppo sostenibile ed alla protezione del pianeta e dei suoi abitanti. Ekoteam s’impegna quindi a dare il proprio contributo all’edificio ecologico garantendo che il legno impiegato nella costruzione delle case ecologiche provenga unicamente da foreste gestite nel rispetto dell’ecosistema e della biodiversità in modo da rendere la casa ecologica completamente sostenibile e pulita per il miglior benessere abitativo. Oltre alla performance e alla resistenza del legno, Ekoteam promuove l’assenza totale di rischi per l’utilizzatore come per l’ambiente, il che rende la casa ecologica completamente pulita per il miglior benessere abitativo.

Via Marinali, 51/53 Bassano del Grappa (VI) Infoline: 0424 52 99 86 info@ekoteam.it www.ekoteam.it


bio sapere

Su Wikipedia alla voce agricoltura biologica troviamo: “è un tipo di agricoltura che considera l’intero ecosistema agricolo, sfrutta la naturale fertilità del suolo favorendola con interventi limitati, promuove la biodiversità dell’ambiente in cui opera ed esclude l’utilizzo di prodotti di sintesi (salvo quelli specificatamente ammessi dal regolamento comunitario) e organismi geneticamente “modificati”. Il primo Regolamento Europeo che ha disciplinato questo tipo di agricoltura risale al 1991. Con il passare degli anni la sua quota di mercato è andata aumentando, tanto da destare sempre di più interesse della grande distribuzione e della grande industria agroalimentare. Vent’anni fa coltivare senza usare fertilizzanti chimici e pesticidi era un atto che rivoluzionava completamente l’agricoltura. Oggi a che punto siamo? Per essere sicuri della qualità di un prodotto basta che abbia il marchio di garanzia biologico? Mano a mano che i prodotti biologici si diffondono tra i banchi dei nostri supermercati è sempre più difficile un controllo diretto della filiera. E se la filiera è troppo lunga ha senso non inquinare nella fase di coltivazione per poi danneggiare lo stesso l’ambiente a causa dei viaggi che le merci fanno? Le risposte a questi interrogativi spettano al reale protagonista della scelta: il consumatore che, divenendo ogni giorno più informato, coscienzioso e critico può farsi parte integrante ed attiva dell’intero ecosistema agricolo. Non si tratterà più solo di scegliere un prodotto “biologico” sulla carta, ma di sapere da dove proviene, chi e perché lo coltiva (molti piccoli produttori sono di fatto esclusi dalla possibilità di essere certificati). La scelta del consumatore può e deve influire non solo sul modello di produzione agricola ma anche sulla fase di distribuzione successiva. L’agricoltore non vive slegato dal contesto sociale ed economico che lo circonda. Tutti facciamo agricoltura, per primi gli amministratori locali, le associazioni di categoria e gli imprenditori che decidono i parametri di “sviluppo” del territorio. Certamente un produttore locale può però fare la sua parte. Se usa pesticidi, diserbanti o antibiotici per gli animali, se non programma la sua produzione in modo da preservare la biodiversità locale oltre che sostenere la

qualità e fertilità del suolo, di certo non migliora la qualità dei prodotti né tantomeno quella dell’ambiente circostante. Insomma un consumatore critico deve tenere conto di molte variabili: il modo in cui si coltiva o si alleva; la filiera di ogni prodotto; il tipo di sviluppo che politica e impresa prevedono per un territorio; la possibilità di conoscere la storia e le motivazioni del produttore. Dulcis in fundo si dovrebbero conoscere anche i paramenti fissati dai vari regolamenti sul biologico, per poter capire se la legge stessa sia garanzia o meno di qualità del prodotto. Di

Francesco Bordignon (allevatore biologico)

...sapevi che: i fazz oletti di car ta impiegano 3 mesi a biodegradarsi?

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...indice

3_bio sapere

incont ri

senza censura

5_alcuni consigli utili 6_salute alimentare 8_alcune ricette bio... 10_se è fast non è food 11_il latte di capra 12_autunno 14_allevamenti biologici 18_packaging ecologico 19_biso di borso 20_bianco... che più verde non si può 22_aloe vera 23_leggere e sapere 24_più ecologia meno rifiuti 26_eco baby bar 27_la scelta bio 28_sana alimentazione... 29_il kamut 30_benessere e movimento/ vacanze sostenibili 32_abitare bio 34/35_i boschi 36_estetica e fotovoltaico 38/39_l’oasi di san zenone 40_la geotermia 42_i giardini ver ticali 43_gas e metano 44_l’acqua 46_l’auto

C’eravamo anche noi de “La Piazza” la sera del 1° ottobre 2011 all’incontro con Sveva Sagramola, autrice e conduttrice di Geo&Geo, per la presentazione del suo libro “Secondo Natura” edito da Mondadori. Durante la serata, intervistata da Marco Bernardi, Sveva Sagramola ha lanciato ai partecipanti di “Incontri senza censura”, presenti alla Libreria La Bassanese, questo messaggio:

“è necessario ripensare al nostro rapporto con la Terra per trovare la consapevolezza necessaria a mantenerci in equilibrio con il pianeta. Siamo l’unica specie che rischia di distruggere le proprie risorse vitali, è questo il vero progresso?” Da dodici anni alla conduzione di Geo&Geo, l’autrice è diventata sinonimo di natura, amata dal pubblico per la sobrietà e professionalità, ha saputo, durante la serata, catturare e coinvolgere il pubblico in sala.


alcuni consigli ut ili Proviamo qualche volta a fare la spesa acquistando prodotti alla spina, dai cereali ai detersivi, si può evitare uno spreco di plastica ed imballaggi, usando sempre gli stessi contenitori.

Si può cercare di mangiare frutta e verdura biologica del territor io, avendo così la cer tezza di mangiare prodotti sani, di stagione e a km 0... magari riscoprendo anche sapori tipici ormai dimenticati!

Ci si può inventare una domenica pomeriggio “alternativa” da trascor rere con gli amici a spasso per le campagne facendo una bella passeggiata in mezzo alla natura e ripulendo dalla sporcizia i fossati... Tenere un posacenere tascabile in borsetta per i mozziconi è sicuramente un’ottima idea, ed un ottimo contributo alla salvaguardia dell’ambiente se si calcola il tempo che impiega una

Trasformare il proprio balcone in or to potrebbe essere un’altra idea utile! Anche vivendo in appartamento si può godere di una piantagione rigogliosa

come quella delle campagne... magari procurandosi anche una mini compostiera per la raccolta degli scar ti di frutta e verdura per poi concimare fiori e piante.

sigaretta a biodegradarsi.

Utile e.... alla moda! L’idea di trasformare oggetti tecnologici ormai inutilizzabili e da buttare, in originalissimi bijoux: cavi, auricolari, spinotti.... e chi più ne ha....

Oltre che ad essere utile in ogni situazione... anche quelle più estreme... per non trovarsi sprovvisti di caricacellulare, è davvero una gran bella trovata procurarsene uno ad energia solare!

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salut e alimentare Una massima: RIPETI UNA MENZOGNA ABBASTANZA A LUNGO E DIVERRà REALTà

Parlando in generale di come mantenerci in buono stato di salute, non si può fare a meno di preoccuparci di mantenere in buono stato di salute la nostra flora intestinale. Ci sono a questo proposito SETTE fattori essenziali per quanto riguarda il cibo:

1 – Innanzi tutto non è possibile pensare di stare bene se si assimilano costantemente prodotti iperpastorizzati. 2 – Si assimila in continuazione cibo con coloranti chimici con i relativi aromi. 3 – Si assimilano gelatine animali, tipo colla di pesce e forti quantità di gomme usate come addensanti. 4 – Non si fa uso di probiotici ed enzimi naturali. 5 – Si assumono cibi cotti ad alte temperature. 6 – Si assumono lieviti chimici di sintesi. 7- Si abusa del forno a microonde è stato dimostrato da alcuni ricercatori che la causa principale di intolleranze alimentari è il sovraccarico di tossine nell’intestino tenue. Il nostro organismo, essendo una macchina perfetta, aziona delle protezioni difensive verso ogni elemento non naturale e sano, manifestando reazioni quali: infiammazioni, gonfiori, ecc. Ci sono degli ingredienti abitualmente usati, come per esempio delle gelatine animali usate come addensante, che drenano 20 gr. di liquidi ogni grammo di gelatina. Quindi il nostro intestino dovrà faticare tantissimo per evaquare queste gelatine animali (colla di pesce). I consumi più alti sono nel campo alimentare nella preparazione di semifreddi, budini, creme cotte ecc... Inoltre voglio ricordare quanto sia importante avere un equilibrio acido basico buono: questo argomento oggi non è più una teoria ma una scienza. Il pericolo dell’acidosi L’acidosi è uno stato pericoloso del nostro organismo: crea stanchezza, stati infiammatori nei tessuti, sofferenza del sistema nervoso, aumento dei radicali liberi. E molto sottovalutata, malgrado, la gravità dei disturbi, che può procurare. Il livello d’acidità del nostro organismo va perciò tenuto sotto controllo. 7 punti da applicare subito, per prevenire e de-acidificare l’organismo 1) Eliminare tutti i cibi e bevande, che contengono coloranti e prodotti chimici, i famosi

2) Non assumere cibi e bevande pastorizzate ad alta temperatura o sterilizzate. 3) Assumere per almeno 3 mesi cibi e bevande basiche. 4) Assumere lattobacilli in alta percentuale in assenza quasi totale di lieviti, o prodotti ottenuti con la vera pasta madre. 5) Limitare cibi cotti ad alte temperature, oltre i 250 gradi 6) Assumere, accompagnato al cibo, prodotti che abbiano azione chelante (prevenzione di intossicazione dovuta ad accumulo di metalli nell’organismo) 7) Cucinando il cibo, evitare pentole in alluminio o altri materiali, che hanno al loro interno, nichel, piombo o altre leghe Secondo le mie ricerche per migliorare il nostro PH Acido, specialmente in questa stagione sarebbe buona cosa assumere alimenti basici alcalini ad azione chelante, assumere alghe, purchè micronizzate a 300 micron, miso (condimento derivato dai semi di soia gialla di origine giapponese) nelle zuppe e minestre, pasta madre con alta percentuale di lattobacilli, Noni (pianta tipica delle regioni tropicali), Kombucha (un Té, diffuso in oriente, addolcito e fermentato, ottenuto da una miscela di Té verde o nero) e verdure a foglia verde. Per contrastare allergie e intolleranze è utile limitare l’uso di alimenti a base di glutine e caseina. Questi due allergeni, se mal digeriti, a lungo termine provocheranno gas intestinali e infiammazioni; non a caso alcuni medici proibiscono questi alimenti alle persone sofferenti di malattie autoimmuni. Di Giampaolo Burbello


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Alcune ricett e bio.... CIAMBELLA DI FICHI

Sbucciate i fichi e tagliarli a spicchi, metterl i in una ciotola con l’uva sultanina ammollata e strizzata, il rum e mezzo bicchiere di acqua. In un’altra ciotola montate i tuorli con lo zucchero fino a orttenere una crema omogenea, incorporate metà delle farine settaciate insieme alla maizena con l’olio e il liquido di ammollo dei fichi e l’uva sultanina e per ultimo la farina restante. Unire al composto il sale, il lievito, gli albumi montati a neve, i fichi e l’uvetta aggiungendo un po di latte se serve. Imburrate uno stampo a ciambella di 20/22 cm e versate il composto; infornate a 180° C per 45-50 minuti. Per la salsa: sbucciate due fichi, frullateli e cuoceteli con la gelatina ammollata, aggiungete una noce di burro e fate sciogliere, versate la glassa ottenuto sopra il dolce freddo.

i dient edano ingraembo di s

a 1 g rote zucc osse 3 ca zzo di ie r tti h e c p c o i 1 borl rro lent 1 po zza di agioli ato f l va 1 ta zza di ro per d’oli o r a i a t l f o 1 di zza tale 2 ta cchiaio o vege le d u s o c r i a 2 di b no d o 1,5 cchiai allor i 1 cu glie d 2 fo

molto int eressant i!

ingredien

200 gr di ti 50 gr di fichi uv 100 gr zu a sultanina cc 125 gr di hero 5/6 cucc farina 00 hiai di olio extr vergine ad’oliva 2 uova 50 gr di amido di 75 gr di mais maizena 1/2 bust ina di lievito dolci per 1/2 bicc hierino di rum 1 pizzic o latte q. di sale b. burro e farina pe r lo stam po

ZUPPA DI FARRO

Tagliare tutte le verdur e a quadrettini. Lavare le lenticchie ros se, il farro e i fagioli freschi (o congelati). Prepar are il brodo. Far saltar e tutte le verdure con l’o lio per pochi minuti, agg iun gere le lenticchie rosse, i fagioli, il farro e il brodo e cuocere per 40 min uti. Verso fine cottura salare e controlla re se il farro è cotto. Questa zuppa div enta più gustosa se lasciata riposare per qualche ora.

ingredienti

torta di verdure d’aut unno

Lavare bene le bietole e scottarle in abbondante acqua salata. Una volta cotte (devono rimanere croccanti) le faremo sgocciolare. Tagliare i porri finemente e la zucca in quadrettini, saltarle con un po d’olio di sesamo, proseguendo la cottura finchè diventeranno tenere. Scolare molto bene le bietole dall’acqua e tagliarle finemente e aggiungerle alle altre verdure, condite con qualche seme di finocchio e un pò di shoyu. Preparare la pasta con la farina, il sale, l’olio e l’acqua. Una volta amalgamato l’impasto, lo divideremo in due parti che stenderemo con un mattarello. Pennellare una teglia rotond a con un po d’olio e inserite il primo disco di pasta, riempiamo con le verdure cotte coprendole poi con il secondo disco di pasta che bucherelleremo con uno stuzzicadenti. Infornare a 180 gradi per 30 minuti. A fine cottura penellare la torta con un pò di shoyu mescolato ad acqua, rimettere in forno ancora per 3-4 minuti finchè diventerà d’orata. Servire tiepida.

Gianfranco Ber ton cuoco

300 gr di zucca 2 porri 500 gr di bietol e in fogl 1/2 cucc ia hiaino di semi di nocchio fi1 cucchi aino di sb oy di soia) u (salsa

per la pas ta

200 gr di farina semi integrale 1 cucchiai o di olio la punta di oliva di un cu cchiaino sale fino di acqua q. b.


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se è fast non è food

Ogni boccone che mastichi porta la sua storia nella tua. Comincia dal sole, dall’acqua e dalla terra; continua tra le tue cellule. Succede da quando c’è vita su questo pianeta. La mente umana ama conoscere il mondo mediante le storie, forse perchè anche ciascuno di noi è una narrazione in corso. Da quando l’Uomo coltiva e cucina, le sue mani sono artefici di questo romanzo del palato e dell’olfatto da cui dipende la sopravvivenza della nostra specie. La famiglia A ha parzialmente educato i figli all’assaporamento slow della narrazione nascosta in ogni cibo. Mangia la metà e mastica il doppio, dice con pazienza la mamma a tavola; ci guadagna la linea e il portafoglio, ma sopratutto la cultura, lo spessore umano. La famiglia B si “spara” un panino a sei piani e un bicchiere, grande come un catino, di bevanda unica standarizzata. Anche quel boccone narra una storia, ma è una storia stroncata. Amputata, la storia resta chiusa nell’eterno, sta tutta nel fagocitare un simbolo. Fra un istante saremo nuovamente nell’adesso di un nuovo morso, e via così all’infinito; mangia il doppio e pensa la metà. Da Cuorebio magazine di Marco Geromini Stoll

anche La t ecnologia si fa ecologica!

applicata Un esempio di “ecologia” essere, ed alla “tecnologia” potrebbe zata in è una chiavetta USB realiz di proso ces legno, il cui pro n pargra duzione non è, in e te, dannoso per l’ambient CO2 in quanto la quantità di ces pro il e generato durant o sat pen so produttivo è com e bon dall’azienda con car neutrale. inoltre è no Il leg te da ien proven risorsa

...sapevi che: piatti-b icchieri posate e bottiglie in plastica impiegano dai 100 ai 1000 anni a bio degradarsi?


il latt e di capra IL LATTE DI CAPRA BIO E I FORMAGGI CAPRINI Il latte di capra Bio non ha niente da invidiare ai latti di altra origine. Infatti la composizione è simile a quella del latte di vacca, con alcune differenze riguardo al grasso e ad alcuni elementi minerali. Il latte di capra è più digeribile perché i globuli di grasso sono più piccoli e sono formati da acidi grassi a corta catena che sono indispensabili per l’accrescimento dei bambini e riducono il livello di colesterolo nel sangue degli adulti. Ricco di ferro e di zinco, oligoelementi importanti dal punto di vista nutrizionale. Più tollerabile da chi, soprattutto i bambini, ha problemi di allergie alimentari (anche il latte e formaggio di vacca). I formaggi prodotti con il latte di capra conservano le principali caratteristiche del latte e quindi: • Non creano fenomeni di allergia sono più digeribili e quindi indicati nell’alimentazione dei bambini, degli ammalati e degli anziani • Sono più ricchi in acidi grassi a catena

corta più saporiti e meno apportatori di colesterolo • I formaggi caprini per il loro tipico aroma, li rende adatti ed interessanti per essere inseriti in molte ricette della cucina tipica italiana e mediterranea. Di Azienda Agricola Vecchio Mulino

componente

latte di capra

latte di vacca

grasso%

4,10

3,50

lattosio%

4,20

4,90

proteine% sost. secca% calcio mg/l

potassio mg/l ferro mg/l zinco mg/l

3,70 12,90 1240 2320 1,12 3,35

3,60 12,70 1250 1500 0,50 0,35

...sapevi che: un accen dino di plastica impiega 100 anni a bio degradarsi?

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aut unno le piant e ci possono dare l’ energia che ci serve è in arrivo l’autunno! Le calde e luminose giornate estive lasciano spazio ad un clima più fresco ma dai colori molto caldi. La natura lentamente si ritira e si prepara al riposo invernale; questo nell’essere umano sembra non accadere, anzi, paradossalmente ci riposiamo di più durante l’estate, e con l’autunno riprendiamo il ritmo frenetico di sempre. Questo per molti di noi può creare qualche disagio.

Se l’Iperico agisce prevalentemente a livello fisico, sul piano emozionale ci vengono in aiuto i rimedi floreali del dottor Edward Bach, come la ginestra (Gorse) che può trasformare la malinconia in introspezione creativa. Quando la stanchezza è perlopiù fisica e non riusciamo ad ingranare, possiamo assumere una dose di Ginseng coreano al mattino o, per le persone più delicate, quello siberiano (Eleuterococco). Questi ci faranno affrontare le giornate con maggior forza e minor stress, aumentando anche le difese immunitarie. A tal proposito in questa stagione non possiamo dimenticare l’Aloe che, tra le sue molteplici virtù, ha quella di aiutarci a prevenire i malanni stagionali, alleggerendoci anche dall’eventuale carico di tossine. L’aloe riporta l’equilibrio in tutto il tratto digerente, che nei cambi di stagione può subire qualche scossone. Anche i bambini, in questo periodo, hanno bisogno di più energia per iniziare bene la scuola e affrontare il cambiamento. Ottimi per le loro esigenze sono i prodotti delle api, come il polline e la pappa reale. Importante sarà per tutti una sana alimentazione che predilige frutta e verdura di stagione; molta di questa ha colori tendenti all’arancio, il colore dell’ottimismo! Zucche, melograni, cachi, limoni, mele, pere, uva, corbezzoli, topinambur, rape, cipolle… Ogni stagione ha i suoi giusti alimenti da gustare, e in questo modo affronteremo l’inverno senza problemi. Con l’aiuto della natura l’autunno sarà una stagione di caldi colori, tutti da godere e da gustare! Naturopata Dott.ssa Patrizia Todesco Biosapori

Le giornate si accorciano e la luce si affievolisce, e talora sperimentiamo quella malinconia che in eccesso diventa un disagio. La natura ci viene in aiuto con l’Iperico, pianta dai capolini gialli come il sole, che accumula calore e luce nei mesi estivi. Tra le sue proprietà ha quella di alleviare quegli stati in cui ci sentiamo avvolti da una nube grigia e l’ansia prende il sopravvento. L’Iperico è come un sole che riscalda e illumina.

...sapevi che: il fil tro di sigaretta impiega da 1 a 2 anni a biodegradarsi?


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allevament i biologici L’allevamento biologico ha come concezione l’allevamento degli animali rispettando l’etologia della specie e i criteri del benessere degli animali. I principi generali di un allevamento biologico sono: • L’alimentazione degli animali deve essere di origine biologica • L’alimentazione biologica vieta gli OGM

• L’allevamento biologico deve garantire uno stretto legame con la terra Deve garantire il benessere dell’animale, in considerazione di ciò è importante il numero di animali presenti nelle strutture dell’allevamento. In caso dell’insorgere di malattie, queste vanno trattate con prodotti omeopatici, fitoterapici e altri prodotti, è consentito l’utilizzo di medicinali (antibiotici) quando i primi risultino insufficienti.

Perchè preferire il prodotto da allevamento biologico? Negli ultimi anni abbiamo assistito all’aumento di patologie legate ai sistemi di produzione agro-industriale intensivi (mucca pazza, influenza dei polli, influenza dei suini, con non poche ripercussioni sul piano economico) che di conseguenza hanno portato sempre più consumatori ad acquisti alternativi, che offrono maggiori garanzie di origine e qualità. Gli alimenti biologici di origine animali non contengono additivi chimici e conservanti di sintesi, la legislatura del biologico ammette circa 30 additivi, tutti di origine vegetale (nel convenzionale sono ammessi più di 500 additivi). Le tecniche di alimentazione naturale, artigianali, di trasformazione e di stagionatura non forzata garantiscono prodotti di ottimo sapore. Inoltre, nonostante i pregiudizi sui costi eccessivi dei prodotti bio, in genere e in particolare di quelli di origine animale, se si considera il rapporto qualità/prezzo questi prodotti convengono. L’allevamento biologico permette un maggior ri-


spetto per l’ambiente in quanto permette un risparmio di energia e ad un ridotto impiego di risorse non rinnovabili, un minor consumo di acqua, il mantenimento della fertilità dei suoli senza l’uso di concimi chimici e pesticidi, la tutela della biodiversità sia vegetale che animale e la conservazione delle tipicità (naturali, storiche, sociali) del territori.

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La professionalità di una farmacista, la cultura delle erbe e le migliori marche al servizio della salute e della bellezza. L’erboristeria collabora con la Scuola Arti Interne nell’organizzare corsi di Tai Ji, Qi Gong e trattamenti individuali basati sulla Medicina Tradizionale Cinese, tecniche utili a migliorare l’equilibrio psico-fisico della persona. Per saperne di più visita il sito www.scuolartinterne.it o chiedi in erboristeria il folder con le spiegazioni sui metodi.

Un ambiente luminoso e curato, ed una fornita esposizione di prodotti delle migliori marche: l’Erboristeria della Dott.ssa Lucadello vi aspetta nella zona sud di Bassano, servita di ampio parcheggio. La Dott.ssa Lucadello, laureata in Farmacia, con trent’anni di esperienza nel campo della salute, ha sempre per i suoi clienti la disponibilità e il tempo per ascoltarli e la competenza per un consiglio, proponendo tisane personalizzate, Fitoterapici, Fiori di Bach, oltre a una vasta gamma di prodotti per la cura della persona. L’Erboristeria propone periodicamente, oltre a varie promozioni ed offerte, “Il pomeriggio del Tè”, momento d’incontro per avvicinarsi al rito di questa salutare bevanda. Potrete trovare perciò una ricca scelta dei migliori Tè ed infusi e tutto l’occorrente per la loro preparazione: tisaniere, teiere, filtri e contenitori. Un’ottima idea per i vostri regali. L’iridologia è un metodo di analisi che si riferisce alla parte colorata dell’occhio e come obiettivo ha la valutazione degli squilibri psico-fisici dell’organismo umano. In particolare questa tecnica permette di osservare il “Terreno”, cioè la predisposizione ad eventuali alterazioni funzionali ed organiche.

su appuntamento

è giunto il momento della

prevenzione! Vieni in Erboristeria per contrastare i malanni di stagione

Vi aspettiamo con i “Pomeriggi del Tè” sabato 19 novembre e 10 dicembre! 17


packaging ecologico ...PER UN MONDO SOST ENIBILE!

La maggior parte degli articoli che acquistiamo sono contenuti da un imballaggio il cosidetto “packaging” che è uno degli ambiti in cui si spreca di più. Scegliere articoli privi di packaging però non è sempre possibile e allora è necessario imparare a riconoscere un packaging ecologico da un packaging inquinante. Se vogliamo davvero acquistare articoli con imballaggi ottimali dovremmo prestare attenzione che: Il packaging deve essere completamente pieno in modo da evitare qualsiasi tipologia di spreco Deve essere compresso con estrema facilità come ad esempio con gli involucri di cartone; deve poter essere sfruttato per nuovi utilizzi; deve essere realizzato con un solo materiale. Buona norma è provare a strappare l’imballo prima di cestinarlo: se i materiali si separano potete sfogliarli e differenziaerli comodamente. Inoltre dobbiamo ricordare l’importanza della raccolta differenziata che ci permette di cre-

are nuovi oggetti con i materiali utilizzati risparmiando energie e materie prime. Tutto questo sembra normale ma basta riflettere sulla quantità di rifiuti che viene prodotta per capire che bisogna cambiare il sistema. è evidente che il mercato si sta muovendo in questa direzione, interessante iniziativa è quella dei detersivi alla spina che permettono un risparmio di plastica, di acqua e di CO2. Nel mondo diverse aziende importanti non sono rimaste insensibili al problema, cercando di sviluppare alternative per un packaging eco sostenibile per i loro prodotti. Un packaging ridotto porta benefici all’ambiente perché consente il trasporto di un quantitativo maggiore di prodotti e, contemporaneamente, riduce le relative emissioni di CO2. Oltre all’ambiente, l’utilizzo di contenitori ecologici, può portare un vantaggio anche alle aziende e ai consumatori, risparmiando sui costi (materiale riciclato, dimensioni ridotte, risparmio carta) che potrebbe incidere in maniera significativa sui prezzi per i clienti.

...sapevi che: i fiamm iferi impiegano 6 mesi a biodegra darsi?


biso de borso La definizione Biso de Borso, protetta da marchio, si applica esclusivamente ai baccelli delle varieta’ della specie Pisum Sativum L. destinati al consumo allo stato fresco e coltivati nel Comune di Borso del Grappa con tecniche agronomiche tradizionali, senza impiego di pesticidi, concimi chimici di sintesi e di tecniche di forzatura.

2-3 sarchiature. Con lo sviluppo, la pianta si adagia sulle erbe infestanti avvantaggiandosi del microclima fresco-umido che si viene a creare a livello del terreno. La raccolta avviene durante la prima quindicina di Giugno: le piante, sfalciate in campo, vengono trasportate in azienda per la selezione manuale dei bacelli. Il consumatore acquista sempre un prodotto appena colto. Di Luca Gollin

Il gusto delicato, la particolare tenerezza e l’equilibrata dolcezza che caratterizzano il Biso de Borso hanno contribuito a farne un prodotto unico e ricercato. Il clima, l’esposizione, la giacitura e la tipologia dei terreni (sciolti e con pH leggermente alcalino) giocano un ruolo fondamentale nel determinarne le caratteristiche organolettiche. Le varietà attualmente coltivate sono di tipo mezzarama a fioritura indeterminata (Rondo, Progress 9, Star 9). La semina avviene a Febbraio-Marzo, a file, in pieno campo, su terreno preparato mediante concimazione organica, aratura e fresatura. Il controllo delle malerbe avviene mediante

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bianco...

che più verde non si può

Ambiente, salute, casa e bambini: l’ecodetersivo fa meglio.

Scegliere i detersivi ecologici al posto dei prodotti tradizionali? A guardar bene, oggi, più che un’opzione come altre si tratta di una scelta obbligata. A parità di efficacia detergente (i prodotti eco-friendly di ultima generazione non temono il confronto) utilizzare un detergente chimicoindustriale “vecchia scuola” significa, molto spesso, infatti inquinare e deturpare l’ambiente, in modo spesso irrimediabile e mettere in pericolo pelle e salute di chi vive in casa, soprattutto i più piccoli. Prima di fare la spesa per l’igiene dell’abitazione sarebbe interessante utile rispondere a qualche semplice domanda di contenuto pratico. Lavi il pavimento? Pensa al tuo bimbo che cammina gattoni e poi si porta le dita alla bocca: cos’ha ingerito? Probabilmente: EDTA, parabeni, perossidi, sbiancanti ottici. Agenti chimici brutti, cattivi e pericolosi come i loro nomi.

Pulisci il forno? Alla prossima accensione cosa immetterai nell’aria di casa? Risciacqui con il detersivo water o doccia? Quali sostanze inalerai la prima volta che azionerai lo sciacquone o allorché, nel box, libererai l’acqua calda respirandone i vapori? Un sostanzioso aerosol chimico! Il giallo a proposito dell’origine di molte dermatiti o diversi disturbi cutanei, sempre più diffusi, invece è già stato risolto: colpevoli i componenti e gli eccipienti contenuti in alcuni prodotti per il bucato. L’allarme controllato, lento e soft suonato dall’insorgere graduale di patologie, inoltre, si fa assordante di fronte al rischio concreto di eventi più fulminei e drammatici. In casa fanno bella vista di sé, spesso allineati proprio nel posto più pericoloso (sotto il lavandino in cucina o sopra la lavatrice: luoghi alla piena portata dei più piccoli) fustini, flaconi e contenitori vari, autentici scrigni di minacce chimiche. Bucato a mano e lavatrice, piatti e stoviglie, pavimenti, vetri, rame, maniglie... il tasso d’inquinamento casalingo da plastica e sostanze chimiche con prodotti non sempre “rispettosi” inevitabilmente si alza. Consideriamo, per concludere, quanta acqua utilizziamo per l’igiene della casa e dei suoi oggetti d’uso: la scarichiamo insieme ai detersivi, rimettendola in circolo. Corsi d’acqua, laghi, mare: tutto inquinato, insieme all’orga-


nismo della flora e della fauna che ospitano. Per contro oggi gran parte dei detersivi ecologici ha, in primo luogo un impatto ambientale ridotto, poiché basata su formulazioni ecologiche, regolate e certificate da organismi specifici. Le stesse formulazioni sono piuttosto attente a diminuire al minimo la possibilità di allergie, intolleranze, malattie della pelle. La stessa provenienza naturale degli ingredienti, d’altronde, è garanzia di bassa o nulla tossicità in caso di ingestione, contatto con i residui, inalazione di vapori o altra forma di esposizione dell’organismo. Gli ecodetersivi impiegano ingredienti scelti, quando possibile, tra quelli di produzione locale, così da ridurre anche il danno ambientale derivante dal trasporto a lungo raggio. Quasi sempre sono disponibili in taniche-ricarica per il rifornimento alla spina: in questo modo si limita l’impiego di oggetti in plastica. Nessun ingrediente, infine, è testato su animali e nessun detergente contiene ingredienti di origine animale, ma questo non significa che altri prodotti non ecologici lo siano. Vivere una casa “naturalmente” pulita e libera da maligne presenze chimiche, insomma, è possibile: i primi passi sono l’informazione a tutto campo e la consapevolezza delle alternative. Di Marco Paganotto Higen

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aloe vera L’ uso della pianta Aloe Vera nelle terapie umane si perde nella notte dei tempi. Le ricerche archeologiche ci danno ragione. Facciamo un piccolo viaggio virtuale attraverso il tempo e già nel 2000 A.C. in Iraq, presso la città di Bagdad troviamo alcune tavolette di argilla che, in testo cuneiforme,descrivono le proprietà medicinali dell’ Aloe. Dopo gli Assiri vediamo che anche gli Egizi conoscevano l’Aloe, infatti nel Papiro di Ebers (largo 20 cm. e lungo 20 m.) del 1500 A.C. sono descritte 100 piante medicinali usate dai Faraoni, e, naturalmente l’Aloe è fra queste. Vorrei far notare che nella cultura egizia l’Aloe rappresentava l’immortalità sia sotto l’aspetto simbolico (all’ ingresso delle piramidi indicava ai Faraoni la strada per la terra dei morti) sia sotto l’aspetto pratico dal momento che il succo era indispensabile per il processo di mummificazione. Da allora ad oggi, dopo 4.000 anni di studi, ne sappiamo molto di più e vediamo che Aloe vera ed i suoi principi attivi sono riportati nei testi di medicina correnti. Descrivo ora le principali proprietà del succo di Aloe che è un composto di polisaccaridi

estratto dal gel fogliare della pianta di Aloe, tralasciando volutamente le tradizioni popolari. Dette proprietà sono descritte nei testi di farmacologia. Attività detossificante e depurativa (favorisce il drenaggio delle sostanze tossiche e coadiuva i processi fisiologici preposti alla loro eliminazione. Attività antiinfiammatoria (inibisce la produzione di prostaglandine,istamina e leucotrieni responsabili degli stati infiammatori). Attività antiossidante (riduce il danno ossidativo prodotto dai radicali liberi). Attività gastroprotettiva (riporta le secrezioni intestinali in prossimità dei valori fisiologici). Attività immunomodulante (agisce sul sistema immunitario aumentandone le capacità di difesa). Attività benefica sulla pelle in cosmetica e dermatologia (crea un film elastico e trasparente con effetto idratante ed emolliente che normalizza l’equilibrio idrico della pelle rendendola fresca morbida e vellutata. Di Dott. Enrico Todesco

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leggere... e sapere Il consumo biologico solidale Collana: Saggi. Storia scienze sociali

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Nuova edizione di Marie-Luise Kreuter

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Come realizzare con successo il vostro orto secondo natura di Sarcletti Patrizia

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Controllo biologico ed integrato nella pratica fitoiatrica di Mario Ferrari, Elena Marcon, Andrea Menta La forte domanda di salute ed alimentazione sicura sta imponendo una produzione agricola che ha bisogno di informazioni e di aggiornamenti. Questa edizione aggiornata risponde all’esigenza di vedere riunito in un unico volume quanto di più aggiornato la letteratura scientifica del settore ha pubblicato in questi ultimi anni.

Ricettario che vi aiuterà ad arricchire la vostre dispensa di colori e profumi con semplicità ed economia. La sua principale particolarità sta nel fatto che l’autrice non ha mai utilizzato lo zucchero bianco per dolcificare e addensare le marmellate.

In questo libro, rivolto a chiunque decida di trasformare l’orto di casa in uno spazio protetto, l’autrice conferma che è tanto più facile coltivare biologico quanto più si assecondano la natura e i suoi ritmi. Il segreto sarà creare sistemi stabili e permanenti e pilotare la natura in modo intelligente per farla lavorare al nostro posto.

di Daniele De Grandis, Liliana Frusteri, Rober to Narda

Una vera e propria guida operativa per inquadrare l’argomento rischio biologico in edilizia secondo la buona prassi, le Indicazioni, gli adempimenti e gli obblighi del D.Lgs....

Rischio biologico in edilizia.

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più ecologia meno rifiuti I detersivi alla spina sono un’ottima soluzione per produrre meno plastica, e quindi risparmiare. L’obiettivo di questa nuova spinta ecologista è quello di diminuire drasticamente gli 11 milioni di tonnellate gettate nei cassonetti ogni anno in Italia nella raccolta differenziata. Produrre meno rifiuti significa anzitutto recuperare materie prime, risparmio del territorio, ma soprattutto, una notevole riduzione delle emissioni inquinanti nell’atmosfera. Infatti per ogni tonnellata di rifiuti in discarica, vengono emesse nell’atmosfera circa 2 tonnellate di biossido di carbonio (CO2). Il nostro obbiettivo mettere al primo posto l’ambiente. Il consumatore si recherà nel punto vendita dove grazie al nuovo sistema di spillatura del detersivom biodegradabile sfuso riempirà il suo flacone, se sarà sprovvisto di flacone potrà acquistarlo per pochi centesimi direttamente nel negozio. In questo modo non si dovranno più pagare costi legati alla confezionamento e all’etichettatura, generando così un risparmio fino al 40%. Gli effetti dell’inquinamento dell’uomo nell’ambiente sono molti, riflettendosi sul clima e sull’ambiente che ci circonda in forme sempre più evidenti. Quindi la cosa mi-

gliore che noi ci prefiggiamo e quella di eliminare l’abitudine ad utilizzare soluzione usa e getta che genera tonnellate di rifiuti e inquina. Il cambiamento quindi e fondamentale per una crescita sociale che porterà una minor quantità di rifiuti che produciamo, per un grande passo verso una mentalità più ecologica che deve coinvolgere dal basso tutte le persone ma soprattutto le grandi catene di distribuzione e le Amministrazioni statali.

PUNT I CHIAVE Un prodotto reclamizzato per mantenere il prezzo basso di un detersivo alla spina deve per forza diminuire la qualità del prodotto, a scapito dei consumatori e della qualità dei loro lavaggi. Con il nostro sistema aumentiamo di molto la qualità avendo un forte risparmio dalla non reclamizzazione ed ettichettaura, così facendo rendiamo il prodotto biodegradabile e per la maggior parte antiallergico. Acquistando solo il prodotto pesato si risparmia quindi sul confezionamento e l’assenza di lunghi trasporti in quanto i detersivi alla spina vengono prodotti normalmente da aziende del territorio. Di Baggio Alessandro

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eco baby bar Arriva a Parma il primo baby bar d’Italia: L’ECO BABY BAR! Bella idea e tutta da copiare, quella di due mamme che si sono trasformate in impenditrici, attingendo dall’esperienza americana, tedesca e scandinava, hanno aperto un nuovo locale che si chiama “ECO BABY BAR” appositamente studiato per rispondere alle esigenze dei bambini e delle famiglie, con appositi spazi, menù e attività ludico-didattiche. Nel locale mentre papà e mamma possono assaggiare aperitivi e prodotti tipici perlopiù biologici e a Km 0, ai bimbi vengono serviti piatti preparati ad hoc, puntando molto sulla verdura cucinata in modo accattivante per incontrare il gusto dei più piccoli. I genitori potranno sempre tenere sott’occhio i figli, che avranno la possibilità di giocare in un’apposita area o partecipare a laboratori, incentrati su ecologia, ambiente e alimentazione. L’ECO BABY BAR punta molto sull’ambiente, oltre ai prodotti biologici le due titolari hanno scelto materiali eco-sostenibili, cercando di ridurre al minimo la plastica, tutti i giocattoli sono infatti di legno come l’arredamento. Le caratte-

ristiche innovative del servizio sono: - Angolo morbido per bambini 0/2 anni - Angolo allattamento - Zona fasciatoio per cambio pannolini - Attrezzature specifiche per mamme e neonati - Eventi e laboratori per bimbi, in collaborazione con noti agriturismi e fattorie didattiche (es. preparazione del sale aromatico, disegnare con i fiori, impariamo a fare il fomaggio ecc.) - Menù bimbi e pappe per lo svezzamento Complimenti a queste due mamme di Modena e speriamo che presto qualcuno anche da noi copi questa idea!

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la scelta bio

Perchè anche la cosmesi ha iniziato l’uso di prodotti bio? Perchè la natura ci offre per il benessere e la bellezza tutto quello di cui abbiamo bisogno! è da sempre che si utilizzano i prodotti per la cosmesi naturali,abbandonati negli anni ‘40 grazie agli americani che sintetizzarono in laboratorio il petrolio ricavando così cosmetici e alimenti per le grandi aziende mondiali, del resto, la natura ha i suoi tempi per produrre, i laboratori chimici no. E’ presto fatto! E con più ricavi. Ma il petrolio non è compatibile con la nostra pelle,la natura si. L’utilizzo di un prodotto “sano” per la nostra pelle la migliora notevolmente, e per sano s’intende creato senza l’utilizzo di sostanze chimiche e petrolchimiche,sostanze animali, profumi sintetici artificiali e principi attivi chimici farmaceutici.Utilizzando invece ingredienti e profumazioni ottenute dal regno botanico come piante, fiori, radici, semi, frutti, spezie e resine coltivate nei paesi di origine di tutto il mondo con metodi agricoli biologici, biodinamici e spontanei. Ma se togliamo i conservanti, gli additi i profumi sintetici di cosa saranno composti i prodotti bio? Un buon prodotto bio utilizza gli oli essenziali, l’an-

ticorpo della pianta stessa che fungono sia da conservante che da profumazione. Sono sostanze attive, vive ed hanno la capacità di penetrare oltre gli strati profondi della pelle, immettendosi addirittura nel sistema circolatorio, rafforzando il sistema immunitario, lavorando in più livelli contemporaneamente. Attraverso la pelle che lascia penetrare tutti i principi attivi degli oli essenziali ed attraverso l’olfatto interagiscono con il cervello, la mente generando delle reazioni emozionali, certi profumi ci fanno ricordare, immaginare e sognare situazioni già vissute. Utilizza oli vegetali come il sesamo, le mandorle dolci, di jojoba, di riso ecc. Per prodotto cosmetico intendiamo un prodotto per uso esterno, dai prodotti per la cura e la bellezza dei capelli del viso, del corpo, dell’ ambiente. Ma esistono anche prodotti professionali per parrucchieri ed estetiste tra i quali le colorazioni per capelli che non utilizza sostanze pericolose come i conservanti, i metalli, la formaldeide, il nichel. I prodotti bio normalmente sono anche marchiati AIAB o ICEA che pongono l obiettivo di certificare prodotti cosmetici a basso impatto ambientale che tutelino al massimo la salute delle persone e vietando l‘utilizzo di sostanze tossiche. Il valore di queste certificazioni è una garanzia e una sicurezza per il consumatore finale. Insomma... il prodotto bio fa parte di noi! Di Quilotti Elisabetta - Lorenzo Pollon sophist icut

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sana alimentazione

...ed INT EGRATORI NAT URALI

Avere delle corrette abitudini a tavola non è sempre facile, in quanto siamo costantemente bombardati da una moltitudine di informazioni, idee e teorie sull’alimentazione, spesso discordanti. Il cibo fornisce l’energia necessaria e tutte le molecole essenziali (proteine, grassi, carboidrati, vitamine, sali minerali) per far funzionare correttamente l’organismo, ma stili di vita sedentari associati a scorrette abitudini alimentari possono portare a condizioni di sovrappeso e malessere generale. Essere in soprappeso non è solo una questione estetica ma è soprattutto un problema di salute. Un peso corporeo eccessivo rappresenta infatti un fattore di rischio per l’ipertensione, malattie cardiovascolari, diabete e patologie degenerative articolari. Diete scorrette, suggerite ad esempio da talk show e riviste, portano, nel migliore dei casi, ad un risultato solo temporaneo, infatti dopo un rapido calo di peso, di solito per perdita di tessuto muscolare e di acqua, segue un altrettanto rapido recupero del peso perso. La strategia più efficace per perdere peso e mantenere a lungo i risultati conseguiti, è invece un dimagrimento graduale, quale risultato di modifiche permanenti delle abitudini alimentari e dello stile di vita. L’obbiettivo della rieducazione alimentare è quello di formare un consumatore consapevole, che conosca le nozioni di base per un’alimentazione equilibrata, come ad esempio, le proprietà nutrizionali degli alimen-

ti, l’importanza delle fibre e i migliori metodi di cottura e conservazione delle pietanze. Altro passo importante del percorso educativo è il sapersi orientare nella spesa quotidiana dei generi alimentari dando primaria importanza ad alimenti freschi e stagionali. In questo modo il consumatore impara presto come coniugare una sana alimentazione con il piacere della buona tavola e della convivialità e riuscirà autonomamente a costruire un proprio piano alimentare da portare avanti facilmente nel tempo. La conseguenza di una corretta alimentazione verrà da se: normalizzazione del peso, miglioramento della digestione e riduzione di tutti quei piccoli problemi, legati ad una scorretta alimentazione (intestino pigro, gambe pesanti, gonfiore addominali). Un valido supporto in un corretto regime alimentare sono gli integratori che completano il fabbisogno nutrizionale laddove con la sola alimentazione non si riesca a sopperire alle proprie esigenze. Un occhio di riguardo va sicuramente all’ampia gamma di complementi NATURALI proposti come ad esempio: La PAPAYA: ricchissima in amminoacidi e vitamine (C-A-B-E), povera di grassi e calorie, aiuta la digestione e fornisce energia a tutto il sistema nervoso. Il CARCIOFO: ha effetti depurativi e disintossicanti soprattutto grazie alla presenza della cinarina, sostanza presente in concentrazione massima durante la formazione del capolino, la parte della pianta che utilizziamo in cucina. Il FICO D’INDIA: è un prezioso alleato per salute e bellezza in quanto disintossica e contrasta l’invecchiamento. Dott.ssa Forlin Valentina


il kamut Il Kamut è un antenato del grano duro moderno, come il farro è un antenato del grano tenero. È stato scoperto, migliaia di anni fa, nella “mezzaluna fertile”, la regione situata fra l’Egitto e la Mesopotamia. Dopo un lungo periodo di oblio, questo cereale è stato riscoperto e oggi sta riacquistando il posto che merita nell’alimentazione contemporanea. Rispetto al grano duro classico, contiene dal 20 al 40% in più di proteine e presenta percentuali più elevate di vitamine e minerali, oltre che caratteristiche di elevata digeribilità. Non ha mai subito le alterazioni delle tecniche di manipolazione dell’agricoltura moderna, che sacrificano sapore e contenuto nutrizionale a vantaggio di rendimenti elevati. Il fatto che il Kamut rappresenti una nuova specie importante nel contesto di un’agricoltura durevole, costituisce forse l’aspetto più significativo del suo inserimento e della sua coltivazione. Produce raccolti di alta qualità senza fertilizzanti artificiali e senza pesticidi, una caratteristica che lo rende perfettamente adatto per la coltivazione biologica. Attualmente, il Kamut è prodotto esclusivamente tramite coltivazione biologica in diverse aree del mondo, nell’ambito del sostegno agli agricoltori biologici mediante progetti agricoli regionali durevoli.

Dall’analisi nutrizionale completa del Kamut si evince che il suo valore energetico è superiore a quello degli altri grani. Rispetto al frumento comune, la composizione del Kamut è più ricca per otto minerali su nove, fra i quali il magnesio e lo zinco, nonché il selenio, un potente antiossidante. Inoltre, il Kamut si distingue per una percentuale di vitamina E superiore del 30%, un tasso superiore di amminoacidi con punte del 65% e quantità nettamente più elevate di lipidi e di acidi grassi. Con una superiorità che arriva quasi al 40% rispetto alla media nazionale dei frumenti americani, il tasso proteico rappresenta la qualità distintiva più importante del grano Kamut. Data la percentuale elevata di lipidi, che liberano maggiore energia nell’organismo rispetto ai glucidi, il Kamut può essere classificato come cereale ad alto valore energetico. I prodotti Kamut apportano quindi complementi preziosi all’alimentazione quotidiana degli atleti, delle persone molto attive, dei bambini e delle persone anziane. Da ricerche recenti condotte dall’Associazione Internazionale contro le Allergie Alimentari (I.F.A.A) si evince che “per la maggior parte delle persone ipersensibili al frumento il grano Kamut rappresenta un ottimo sostituto”. Le stesse indicazioni non valgono però per chi è celiaco; il Kamut, allo stesso modo del grano, contiene glutine e non può quindi essere consumato dalle persone intolleranti al glutine. Di Pizzeria Al T elefono

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benessere e movimento Le Discipline Bio Naturali sono metodi dedicati al miglioramento dello stato di energia vitale della persona, espressione di pieno benessere fisico e psichico. Hanno la primaria finalità di favorire la consapevole assunzione di responsabilità di ciascun individuo in relazione al proprio stile di vita. Le discipline sono molteplici e provengono sia da studi di pratiche millenarie orientali che da metodi elaborati negli ultimi decenni. Il loro obiettivo è di risvegliare l’ascolto del proprio organismo e ristabilire il contatto con la sua natura per condurre la persona a un migliore stato di benessere. Troppo spesso nella nostra civiltà di occidentali frettolosi e disattenti si tendono a trascurare i segnali inviati dal nostro organismo che sono indicatori infallibili di disturbi che si stanno instaurando. Educando ed addestrando la mente ed il fisico all’ascolto di questo linguaggio meraviglioso e potente possiamo con certezza garantire il raggiungimento ed il mantenimento di una rinnovata serenità fisica e mentale. Naturalmente, per ottenere risultati duraturi nel tempo è auspicabile che la pratica sia co-

vacanze sostenibili Se vai in vacanza solo per “staccare” da un lavoro alienato, facilmente sarà una vacanza alienata: l’ulteriore stress dove invece che essere pagato, paghi. Il Sig. B. e famiglia hanno parcheggiato il suv all’aereoporto, hanno volato tre ore e ora si gustano, davanti a un mare tropicale, lo stesso pesce congelato che c’è a Milano. “Costa poco“ s’illude B. guardando il conto, mentre il figlioletto guarda se la Tv del bungalow ha la presa per la Wii. Poi passeggiata romantica con la moglie a guardare la luna sulla spiaggia; breve, però: la luna è gratis, quindi noiosa; giusto due passi fino alla gelateria, ritmati dal tump tump della discoteca. Pensa invece il Sig. A. “Se non sai godere della montagna a 100 km da casa, non sai godere neanche del paradiso tropicale”. Vuole decellerare, per liberarsi dal girone dantesco che fa di noi produttori, consumatori e infine merci. ci sono luoghi vicini che ci sembrano ormai esotici. Basta una buona guida e un po di buona compagnia per scoprire che siamo bipedi, evoluti per

stante e che si inserisca con facilità e spontaneità nella vita quotidiana di ciascuno, curando soprattutto la qualità delle esperienze piuttosto che la quantità. Le discipline Bio Naturali si esprimono con pratiche fisiche quali Pilates, Stretching, Yoga, Tai Chi, Biodanza, Ginnastica Tonificante, Meditazione, e trattamenti mirati quali Ayurveda, Shiatsu, Reiki, Neuro-Training, Riflessologia Plantare, Manipolazione Cranio-Sacrale. è fondamentale la cura del contesto in cui si praticano o si ricevono questi metodi: un ambiente tranquillo, sereno, piacevole, puro ed intimo ne è parte integrante. Gli operatori del benessere sono professionisti con un vasto bagaglio culturale e pratico, in continua evoluzione e ricerca. È diritto di ogni praticante esigere provate credenziali. In conclusione, il sistema delle discipline Bio Naturali fornisce un approccio di tipo olistico alla persona per promuovere il suo stato di benessere e il conseguente miglioramento della sua qualità di vita promuovendo l’educazione a stili di vita salubri e rispettosi dell’ambiente. Di H3O a.c.s.d. – www.accatreo.it

...sapevi che: i resti di frutta e verdura impiegano da i 3 ai 6 mesi a biodegradarsi?

camminare. Le prime ore sembrano un’agonia, decine di muscoli scoprono di esistere con tutti i dolori possibili. poi finalmente le gambe e il cervello prendono lo stesso ritmo, le idee danzano musicalmente in due quarti. Il cervello risveglia l’estetica tranquilla che ti fa stupire d’ogni fiorellino, d’ogni profumo… la bibita più meravigliosa diventa l’acqua alla fonte, il cibo più prelibato la polenta con il latte appena munto. Che liberazione: gli uccellini cantano gratis! Da Cuorebio Magazine di Marco Geronimi Stoll


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non vuol dire spendere di più. Ma puntando alle cose determinanti, come la coibentazione dell’involucro della casa piuttosto a quelle meno importanti come ad esempio le mattonelle del bagno “firmate”, è possibile. Qualcuno di mente acuta si è domandato come le case in legno che nascono per la “montagna” potessero essere costruite anche nei nostri luoghi; in montagna infatti non c’è molta umidità mentre nelle nostre zone c’è né ed è un elemento da non sottovalutare. Ecco che allora la persona esperta del settore che ama il suo lavoro sa fare una cosa importante cioè una piccola ricerca storica sulle tecniche di costruzione e sull’arte di costruire con regola, come si diceva qualche tempo fa; riscontrando così che tutti gli edifici che erano stati fatti prima degli anni 70 avevano i solai e i tetti in legno. Analizzando i particolari costruttivi di queste costruzioni si è capito che i fabbricati e le strutture in legno si sono mantenute per 150/200 anni, perché il legno era inserito nella muratura completamente a secco, non c’era malta di allettamento per bloccare la struttura lignea al muro (di sassi, mattoni o pietra) Questo permetteva al legno di mantenersi perfettamente integro per una questione di sola aerazione non lasciando all’umidità la possibilità di ristagnare a contatto con il legno e così contribuendo a farlo degradare velocemente; parlando di questo fatto, un esperto del settore ha detto ”Questa è stata l’illuminazione che mi ha portato a lavorare in una evoluzione di sistema di costruire che fosse attento a questo fenomeno benefico ‘la ventilazione naturale’ di un muro. Areare i locali, sapete quanto sia importante questo concetto che ci è stato insegnato da ogni parte, a casa e anche a scuola quando si aprivano le finestre, per godere di quella buona e sana aria esterna. è con questo principio dettato dalle natura, ma soprattutto accompagnato dal buon senso che ho deciso di scendere in campo costruendo un elemento prefabbricato che permette di realizzare qualsiasi tipo di casa, e che avesse in sé, come DIFFERENZA rispetto agli altri, una ventilazione/aerazione naturale.” Case prefabbricate in legno e calcestruzzo di qualità, che nascono in pianura per il nostro clima, (umido d’inverno e anche d’estate) che rispettino l’ambiente e le risorse al fine di lasciare alle generazioni che verranno la ricchezza che abbiamo trovano noi. Ecco questo significa costruire case che rispettano e si completano con l’ambiente e ci fanno vivere meglio.

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i boschi RISORSA NAT URALE E PAT RIMONIO ANCHE DEL NOST RO T ERRITORIO

Nel panorama delle risorse naturali rinnovabili, il legno rappresenta un materiale di estrema importanza per il territorio grazie alla sua molteplicità di impieghi, alle concrete opportunità economiche legate al suo utilizzo, ai numerosi benefici ambientali riconducibili alla presenza del bosco.

Promozione, conoscenza e utilizzo corretto delle risorse forestali sono stati anche i temi dell’incontro “I nostri boschi, patrimonio ambientale e risorsa economica” promosso di recente da Confartigianato di Vicenza, dove sono stati presentati i principi e le tecniche che stanno alla base del concetto di gestione forestale “sostenibile” e inoltre analizzate alcune esperienze di approvvigionamento e utilizzo di legname locale in un contesto che vede l’Italia tra i principali importatori in Europa e nel mondo, di legno e prodotti legnosi a uso industriale. A questo proposito molto interessante risulta lo studio del prof. D. Pettenella del Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-Forestali dell’università di Padova, dove viene evidenziato come, in particolare nei paesi occidentali, le politiche forestali si siano nel tempo orientate a garantire la multifunzionalità del bosco (pari e contestuale attenzione a: produttività, tutela del paesaggio ed ecosistema, funzione idrogeologica della foresta). In Europa negli ultimi 25 anni, il bosco è progressivamente aumentato sia in termini di superficie che provigionali, in Italia il coefficiente di boscosità è pari al 34,7% (quasi raddoppiato dal secondo dopoguerra). Il nostro può a pieno titolo essere considerato un “paese forestale”. Nella provincia di Vicenza, come evidenziato da Stefano Omizzolo del Servizio Forestale Regio-


nale, molte formazioni della fascia collinare e montana sono cedui invecchiati (boschi costituiti da alberi originati per via vegetativa, da lungo tempo non tagliati) che tendono quindi spontaneamente a evolvere verso fustaie (foreste costituite da singoli alberi nati da seme) per invecchiamento. Il prelievo di legname in questi boschi dev’essere eseguito con modalità tali da assecondare l’evoluzione verso l’alto fusto; interventi non corretti (ma purtroppo frequenti) innescano fenomeni regressivi che incrementano i boschi “poveri”di cui l’Italia è ricca. La cooperazione tra imprese della “filiera legno” ( dall’utilizzazione forestale al prodotto finito) può presentare validi strumenti di valorizzazione del legno locale, proponendo al cliente finale prodotti in legno di ottima qualità tecnologica e dall’elevato valore ambientale intrinseco. In una società che chiede sempre più il requisito della sostenibilità ambientale, la filiera del legno può a pieno titolo contenere e rappresentare la simbiosi tra sviluppo economico e difesa del territorio. Tutto il percorso, dal bosco alla falegnameria, deve però essere caratterizzato dal rispetto di regole e procedure che sono garanzia di salvaguardia ambientale e di qualità del prodotto. In collaborazione con Massimo Meggiolaro Da Fare Impresa

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estetica e fotovoltaico FACCIATA DI GRANDE EFFETTO EST ET ICO CON IL FOTOVOLTAICO. Nasce ProSol TF di Schuco,il nuovo modulo fotovoltaico a film sottile che si integra in modo perfetto nell’involucro architettonico,capace di ridurre i consumi energetici e migliorare l’impatto estetico. Questa integrazione ha diverse funzioni: l’isolamento termico, l’isolamento acustico così come schermature e semitrasparenze, la protezione da agenti atmosferici, contro l’abbagliamento dall’esterno e lo sfruttamento dell’illuminazione naturale. Grazie a questo nuovo laminato in silicio amorfo, sarà possibile costruire anche facciate e finestre continue, trasparenti e colorate, energeticamente autosufficienti.

SCHERMAT URA SOLARE Questo sistema viene usato come PROTEZIONE SOLARE sia nelle facciate di nuova costruzione che in ristrutturazioni. Schuco ProSol TF può essere associato a facciate continue e tradizionali in forma di lamelle fisse di grandi dimensioni. Queste lamelle producono energia, ombreggiano e contribuiscono anche ad un preciso design. I moduli sono disponibili in versione opaca e con diversi gradi di trasparenza. SIST EMA DI FACCIATA VENT ILATA Nelle facciate ventilate le superfici opache di grandi dimensioni sono ideali nelle nuove realizzazioni e ristrutturazioni per i costi contenuti. Di Francesco Bresolin STS

Si potrà creare differenti gradi di trasparenza tramite trattamento laser. Nei moduli tradizionali cristallini lo strato di silicio ha uno spessore di 100 micrometri,mentre in ProSol lo strato di semiconduttore ha uno spessore di soli 2 micrometri,questo permette di slegare il modulo dal tipo di supporto a cui è assegnato, in vetro o alluminio. Inoltre, l’eccessiva (la straordinaria) sottigliezza del pannello, consente la realizzazione di grandi formati. La grandezza dei moduli può essere di diverse dimensioni fino a 2,20 m. x 2,60 m. Ecologicamente, il consumo energetico per la produzione viene ammortizzato subito dopo il primo anno e mezzo di esercizio rispetto ai vecchi pannelli al silicio che ne sono neccessari 4/6 anni. Le soluzioni di integrazione del modulo ProSol TF sono svariate sia dal punto di vista progettuale che dal punto di vista del risultato estetico: FACCIATA APPOGGIATA, SCHERMATURA SOLARE E FACCIATA VENTILATA. SIST EMA DI FACCIATA APPOGGIATA Con un minimo investimento,è possibile rivestire le facciate chiuse di capannoni,fino a questo momento rimaste inutilizzate,con un metodo completo capace di garantire un ALTO RENDIMENTO ENERGETICO e una RESA ECONOMICA, senza dover agire nella struttura dell’edificio. Questo sistema di facciata appoggiata è collegato alla facciata già esistente solo per mezzo di due punti di collegamento in testa e viene fissato all’istante alla struttura dell’ edificio per mezzo di una costruzione di sostegno alla base. Il montaggio è veloce e semplice. La capacità energetica può essere migliorata in brevissimo tempo.

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L’oasi di san zenone L’oasi è attualmente strutturata in due livelli: la parte superiore è caratterizzata da sentieri accessibili anche ai disabili, dove siamo circondati da salice bianco, acero campestre, corniolo, pioppo nero.

Si possono inoltre osservare piccoli anfibi: rane, raganelle e tritoni o l’andirivieni delle libellule. Per questi animali la presenza di zone umide riveste un’importanza assoluta, che spesso impedisce l’estinzione locale di specie importanti.

La parte inferiore è anche la più naturale e suggestiva. Si percorre una passerella in legno sospesa su una zona umida popolata da canne palustri, tife e giunchi. La presenza più pregiata è rappresentata dalla piccola popolazione di tifa dalle foglie strette, più delicata e sensibile della sua sorella a foglia larga, ben più comune ed invasiva. La palude è adagiata in una depressione che la isola dai rumori circostanti e amplifica i suoni che vi si propagano all’interno; ciò rende ancora più suggestivi gli ascolti: il gorgheggio degli usignoli, il suono più flautato della capinera, il canto melodioso del fringuello, o il noto richiamo del cuculo.


Le presenze faunistiche spesso sono poco appariscenti: la banalizzazione delle colture nelle campagne di pianura favorisce il concentrarsi degli animali nel territorio pedemontano, che trovano nell’Oasi di San Daniele rifugio e riparo. Frequenti sono i passaggi del capriolo, del tasso e della volpe in queste zone. L’avifauna è caratterizzata da specie magari non rare in Italia, ma che non si trovano nelle aree circostanti: il migliarino di palude, il pendolino, il tarabusino, rallidi come la gallinella d’acqua e il porciglione, o l’airone cinerino che vi si reca spesso a caccia di rane. L’oasi si inserisce in un territorio ricco di sentieri valorizzati dalla visita di numerose scolaresche: l’associazione propone un’offerta didattica ampia e variegata, con attività naturalistiche e di educazione ambientale, diversificate per età dalle primarie alle medie. Testi di Stefano Tasca e Jacopo Longo

Foto di Bruno Mar tino e Marco Perfetti

riferimento:

Biblioteca di San Zenone Tel. 0423.968450

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la geotermia il terreno è una fonte inesauribile di calore, assorbe circa la metà dell’energia che tutti i giorni riceve dal sole!!!

- comfort totale: la pompa geotermica riscalda, produce acqua calda sanitaria e se richiesto raffredda la casa.

- estrema semplicità d’uso: assenza o quasi di manutenzione Di Iuri Gravina

Un impianto geotermico, può funzionare con pozzi artesiani o sonde a circuito chiuso inserite in profondità, così sottrae energia al terreno, oppure attraverso una rete di tubi interrati orizzontalmente in giardino. La pompa di calore installata in un locale tecnico, ci quintuplica l’energia sotratta dal sottosuolo, con un minimo di consumo elettrico. Il sistema di distribuzione del calore all’interno della casa, possibilmente deve essere a bassa temperatura. da dire che l’energia geotermica è: • inesauribile • rinnovabile • gratuita

• economica: il 70% di calore per la sua casa viene prelevato dal suo giardino. - pulita: nessuno scarico di fumi.

Realizziamo Impianti per rendere le case energeticamente autonome. La ICTEC, porta avanti da anni un progetto ormai consolidato da tempo, costruire impianti per rendere la vostra abitazione (vecchia o nuova) autonoma e confortevole. Ascoltando il cliente e creando il vestito adatto ad ogni esigenza. La ICTEC, realizza impianti idraulici che abbracciano la filosofia del risparmio energetico (GEOTERMIA, FOTOVOLTAICO, RICAMBI D’ARIA AUTOMATICI, BIOMASSA, IMPIANTI A BASSA TEMPERATURA, ASPIRAZIONE POLVERI). Gestendo il sistema con un impianto elettrico Domotico, cuore pulsante della casa, dove possiamo sapere in ogni istante tutto quello che succede nella nostra abitazione, anche quando non siamo presenti. Iuri Gravina


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i giardini verticali

Non per ultimo da valorizzare anche l’eventuale smaltimento, che permette di utilizzare la parte verde come compostaggio e riciclando la struttura completamente.

L’idea di trasformare le pareti delle nostre case in giardini verticali non è più un fenomeno di moda eco-trend, ma un sistema innovativo per migliorare l’aspetto urbanistico delle nostre città e di sicuro i rivestimenti verdi possono essere considerati INVOLUCRI DINAMICI cioè una schermatura naturale che consente di regolare l’escursione termica fra l’esterno e l’interno, e viceversa, abbattendo inoltre i rumori e il loro riverbero. “CONVENIENT I” perchè... Non è ancora stata definita, per la progettazione delle facciate verdi, una precisa regolamentazione da parte della normativa italiana, sia che si tratti di veri muri vegetali che di pareti per l’ombreggiamento, sono stati invece approvati nell’Aprile scorso gli INCENTIVI per il verde pensile, relativi a interventi in copertura e sulle pareti esterne degli edifici esistenti. La detrazione fissata dell’imposta lorda è pari al 36 % degli importi fino a un massimo di 45.000 euro per le spese sostenute fino al 31 Dicembre 2011. Dal punto di vista tecnico il rivestimento vegetale, forma tra la superficie verde e quella muraria, uno strato d’aria che assume la funzione di cuscinetto isolante, riducendo le possibili variazioni delle temperature nell’arco della giornata. Le foglie che possono essere lussureggianti tappezzerie di edera o di vite canadese distribuite sulla parete, fungono da collettori naturali di energia solare, riducendo il riscaldamento dall’eccessiva esposizione ai raggi solari,contribuendo a una notevole diminuzione delle perdite di calore. La “membrana termica” che si crea consente di raggiungere un considerevole risparmio economico nei consumi energetici, che può variare dal 5 al 25 per cento, misurabile nell’arco di un anno. Un grande aiuto lo danno anche alla qualità dell’aria, le facciate verdi sono in grado di abbattere notevolmente le emissioni di CO2 e possono filtrare le polveri distribuite nell’aria, riequilibrando il microclima e quindi l’inquinamento atmosferico. Le piante assorbono le particelle di smog disperse nell’aria e le trasformano decomponendole e mineralizzandole, in fertilizzante per se stesse. Il giardino verticale è composto da un telaio molto leggero in metallo o in materiale plastico a cui viene incorporato l’impianto d’irrigazione e un sistema per il recupero delle acque piovane e la fitodepurazione; a tutto ciò, vengono inserite le piante.

...sapevi che: un gio rnale impiega dai 3 ai 12 mesi a bio degradarsi?


gas e metano ...tra i carburanti più ecologici

Quando si parla di ecologia o del rispetto per la natura attraverso prodotti naturali e bio, l’ultimo dei mondi di cui si potrebbe pensare di parlare è il mondo dell’automobile. Il motivo è perchè auto è sinonimo di inquinamento e le campagne contro l’inquinamento causato dal traffico automobilistico è ormai una consuetudine nella nostra vita. Ma la buona notizia che arriva dalla ricerca tecnologica e automobilistica è relativa al continuo sviluppo di automobili ecologiche, così importanti ormai nella nostra realtà quotidiana e lavorativa, così come di carburanti ecosostenibili. Molte sono le offerte che ogni casa automobilistica propone, siano esse GPL, a metano, ibride.

Ma perchè orientarci nell’acquisto di una vettura ecologica?

In un tempo di crisi economica come il nostro, le vendite delle auto cosidette ecologiche volano, questo perchè ci sono una serie di motivi che rendono questo tipo di acquisto particolarmente favorevole.

Innanzitutto il scegliere un auto ecologica ci permette di avere minori costi per il carburante, i costanti sbalzi nel prezzo dei carburanti sta rendendo sempre meno sostenibile tale voce di spesa nella vita delle famiglie, una rinnovata coscienza ecologica sta spingendo molte persone a scegliere le auto che hanno minor impatto ambientale e a prestare attenzione agli sprechi energetici, questo dà inoltre un ulteriore beneficio cioè quello dell’usufruizione degli incentivi statali e la possibilità di circolare quando ci sono le limitazioni di traffico nelle grandi città e nei centri storici. è vero, scegliere un auto ecologica presenta molti vantaggi, ecco perchè sempre più case automobilistiche presentano nuovi modelli di auto ecologiche. Ora noi abbiamo l’opportunità di recarci nei concessionari, tutti i migliori marchi, hanno modelli di auto ecologiche, e poi scegliere quella che riteniamo più adatta a noi e.....

Buon ecoviaggio! ...sapevi che: una lat tina di alluminio impiega dai 10 ai 100 anni a biodegradarsi?

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l’acqua SANT’ANNA BIOBOTT LE: LA RIVOLUZIONE MONDIALE DELLA BOTT IGLIA VEGETALE Non utilizza neanche una goccia di petrolio la nuova Sant’Anna BioBottle, la prima bottiglia di acqua minerale 100% vegetale, una speciale bottiglia prodotta con il biopolimero Ingeo™, che si ricava dalle piante anziché dal petrolio.

Questa rivoluzione epocale nel packaging è frutto dell’iniziativa dell’azienda piemontese Fonti di Vinadio, che in poco più di 10 anni di attività si è già fatta notare per l’intraprendenza e il modo innovativo di produrre, distribuire e comunicare, fino a diventare un marchio leader a livello nazionale. Sensibile alle tematiche ambientali, convinta che la rivoluzione ecosostenibile possa cominciare dai prodotti di largo consumo (la bottiglia di acqua minerale da 1,5 litri è infatti il formato più venduto del settore e tra i prodotti più venduti in assoluto nel nostro Paese), Fonti di Vinadio è la prima azienda privata a sposare una politica ecocompatibile con una iniziativa di tale portata nel mass market. Questo rivoluzionario materiale presenta le stesse caratteristiche del materiale sintetico: stessa leggerezza, robustezza e praticità senza contenere nemmeno una goccia di petrolio! Inoltre, gli studi dimostrano che questo particolare biopolimero non rilascia alcuna sostanza nell’acqua, pertanto il contenuto è fresco e puro come l’acqua imbottigliata in vetro, pur mantenendo tutta la praticità, leggerezza e maneggevolezza delle plastiche tradizionali! BioBottle riveste dunque grande importanza non solo per il plus ecosostenibile, ma anche per la conservazione ottimale che garantisce al prodotto.

“L’impiego di risorse annualmente rinnovabili, anziché del petrolio, per produrre questo bipolimero – spiega l’imprenditore Alberto Bertone, Presidente di Fonti di Vinadio Spa - riduce la dipendenza dai combustibili fossili e, grazie a processi manifatturieri più sostenibili, contribuisce all’abbattimento delle emissioni di anidride carbonica, la causa principale dell’effetto serra.” La nuova Sant’Anna BioBottle permette importanti risparmi energetici e riduce l’inquinamento rispetto alle bottiglie in plastica tradizionale. La portata innovativa di questo prodotto ha suscitato curiosità e attenzione da parte non solo del pubblico e del mondo dell’informazione, ma anche di ricercatori e studiosi di nuovi materiali e metodi di smaltimento degli imballaggi. Questa esperienza apre infatti le porte a nuovi scenari futuri su prodotti di largo consumo più ecosostenibili. Sant’Anna BioBottle dopo il consumo si può conferire nella raccolta differenziata dell’organico, ed avviare ad un particolare trattamento, il compostaggio, ovvero una biodegradazione controllata, che avviene in ambiente dove temperatura e tassi di umidità controllati accelerano semplicemente un processo che avverrebbe normalmente in natura. Un test effettuato con AMIAT - Azienda Multiservizi Igiene Ambientale Torino, ha dimostrato che dopo solo 8 settimane non resta più nessun frammento di Sant’Anna BioBottle. Una pubblicazione ufficiale del WWF, distribuita nel corso della recente conferenza Mondiale sul clima di Copenaghen, auspicava la sostituzione dei processi petrolchimici con processi biologici e indicava il PLA come sostituto naturale di PET e PS al fine di produrre significativi benefits in termini di riduzione delle emissioni di gas effetto serra. Sant’Anna BioBottle ha già ottenuto il riconoscimento del marchio CIC dal Consorzio Italiano Compostatori, che promuove una reale politica di riduzione dei rifiuti e soluzioni improntate alla minimizzazione dell’impatto ambientale.


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l’auto Mettersi al volante della Renault Fluence Z.E. significa guidare la prima berlina elettrica che la Casa francese intende commercializzare dall’inizio del 2012.

SILENZIO ASSOLUTO La partenza, come di consuetudine per le moderne vetture puramente elettriche, è rapida e scattante, merito della coppia di 226 Nm (degna di un buon diesel) disponibili già dai regimi minimi. La marcia è fluida e silenziosa, perfetta per l’utilizzo cittadino dove i continui cambi di velocità non pongono alcun problema alla scattante Renault Fluence Z.E. Il suono del motore sincrono è percepibile com un leggero sibilo di fondo, appena distinguibile dal fruscio aerodinamico e dal rotolamento delle ruote. L’arrivo delle vetture elettriche di grande serie, annunciato da anni da molti costruttori e sempre disatteso nei fatti, pare molto più vicino con modelli come questa Fluence o con l’imminente commerciale Kangoo Express Z.E. (2011), la compatta sportiveggiante Zoe Z.E., attesa per il 2012 e la minuscola Twizy Z.E. da € 6990 (secondo semestre 2011). Il prezzo della Fluence elettrica è già annunciato come vicino a quello dei modelli diesel di potenza paragonabile, ipotizzabile quindi attorno ai 20-21.000 euro.

UNA NORMALE BERLINA Con misure esterne di 4.620x1.809x1.461 mm e un passo di 2.702 mm, la Fluence Z.E. si presenta come una berlina dallo stile moderno ed equilibrato, mentre il motore elettrico da 70 kW (95 CV) e 226 Nm promette prestazioni adeguate ai 1.435 kg di peso a vuoto. Le uniche differenze rispetto al modello definitivo in vendita fra un anno riguardano la disposizione del pacco batterie agli ioni di litio AESC (Nissan-NEC), disposto verticalmente nel vano bagagli anziché in posizione orizzontale dietro sedili, come sarà sulla Fluence Z.E. di serie. QUEST IONE DI BATT ERIE Il sistema “Quick Drop” sviluppato con l’israeliana Better Place consente di velocizzare i tempi di ricarica, con una rapida sostituzione dell’intero pacco batterie (3 minuti) presso alcuni centri specializzati. Renault, primo utilizzatore di questa tecnologia, conta sulla possibilità di ampliare il numero di centri Better Place per poter offrire un’alternativa valida alla ricarica tradizionale (6-8 ore), a quella rapida (80% in 30 minuti). Per quanto riguarda la batteria, Renault prevede un programma di leasing, sistema che solleva il cliente finale dal rischio di svalutazione di un mezzo che con accumulatori esausti (8-10 anni) perde tutto il proprio valore residuo. L’avviamento avviene con la classica chiave di accensione e solo l’animarsi della strumentazione ci fa capire che il motore è partito. La leva del cambio è del tipo PRND, come quello dei tradizionali cambi automatici, ma sotto sotto si tratta di un semplice riduttore direttamente collegato al motore.

ECONOMET RO ORIGINALE E’ poi curioso notare come l’indicatore di consumo istantaneo, in Kw/100 km passi da un’indicazione positiva in fase di accelerazione ad una negativa durante le decelerazioni, momento in cui entra in azione il sistema automatico di recupero energia. Il consumo oscilla quindi allegramente fra i 20 kW e i -14 kW, con la marcia che prosegue senza sussulti nel denso traffico di Parigi. Di Leonardo Brotto

leonardo.brotto.scalcauto@concessionaria.renault.it


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