Speciale Natura 445

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I L Q U I N D I C I N A L E D I A N N U N C I & A P P U N TA M E N T I

LAPIAZZA.IT

è lieta di presentarvi anche quest’anno...

duemilatredici


IndiceArgomenti Sostenibilità ambientale 2 Cos’è Slow Food? 4 Il compostaggio domestico 6 Che cos’è la celiachia 7 Le intolleranze alimentari 8 Alimentazione e salute 10 La naturopatia 11 Dalla terra solo il meglio 12 Nutrire significa educare 14 Otto mosse per ridurre i rifiuti 15 La riscoperta dei grani antichi 16 Il biologico a tavola 18 Orto in condotta 20 Nata in africa 21 Cos’è l’iridologia 22 Cosmetici naturali e biologici 23 Il biso de borso 24 A breganze il diesel village 25 L’oro blu 26 Il legno come risorsa 28 Cos’è la rete di hartmann? 30 Eco-famiglie 32 Tempi nuovi, nuovo approccio 33 Finestre per case ad alto 34 risparmio energetico

La rottamazione dell’auto 36 Certificazione energetica Guida alla ristrutturazione sostenibile 38 Le bioplastiche 40 Api & puma insieme nel bio Lo scooter diventa elettrico 42 Un mondo nuovo di energia pulita 44 Zero emissioni di CO2 46

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A cura di Carlo Brunetti

Sostenibilità ambientale. S

i parla molto di green economy in tutto il mondo e molti vedono in essa la nuova grande frontiera industriale, la strada maestra per uscire dalla crisi economica. Il tema non è dibattuto solo tra le massime istituzioni a livello mondiale ma si sta diffondendo a tutti i livelli fino ad arrivare al singolo individuo, al consumatore evoluto che orienta sempre più i propri comportamenti verso il rispetto dell’ambiente e della sostenibilità. Si tratta di un fenomeno in forte espansione in tutti i campi, dalla politica all’economia alla finanza, e che sempre più interesserà l’intera catena del valore economico fino ad apportare grandi cambiamenti al modo di fare investimenti, ricerca industriale, di fare marketing, comunicare, valutare e selezionare le competenze. L’industria è direttamente coinvolta in questo cambiamento, ed è forse la vera protagonista di questa rivoluzione, soprattutto perché dovrà far fronte ad una domanda crescente di prodotti e processi industriali sempre più “eco-friendly”. La percezione è che il concetto di eco-sostenibilità stia entrando in modo preponderante quale criterio nella scelta dello sviluppo di nuovi prodotti, da parte di tutti i principali produttori a livello mondiale. Il mondo intero si sta rendendo conto di vivere una crisi, che può sicuramente riconoscere come finanziaria ed economica, ma che di fondo è una crisi di sostenibilità. Per capire cosa intendiamo quando si parla di Sostenibilità facciamo riferimento a ciò che la Commissione Ambiente dell’ONU nel 2007, presieduta dall’allora Premier Norvegese Burdtlan, ha espresso come risoluzione:

“Sviluppo sostenibile è lo sviluppo capace di soddisfare le esigenze del presente senza compromettere la capacità per le future generazioni di soddisfare le loro” Questa risoluzione mette quindi in luce un fondamentale principio etico: la responsabilità da parte delle generazioni d’oggi nei confronti delle generazioni future. Un’altra definizione riportata frequentemente dal prof. Rullani, di Venice International University: lo sviluppo è sostenibile quando si preoccupa, passo per passo, di rigenerare le proprie premesse. Ovvero se la crescita infinita in un sistema finito non può reggere, non possiamo nemmeno pensare ad un sistema che non cresce. Dobbiamo allora cambiare il modo di intendere l’economia e la finanza e adottare dei comportamenti legati ad un nuovo modello di crescita che consenta il mantenimento delle risorse e dell’equilibrio ambientale del nostro pianeta. Cambia pertanto anche il modo con cui le imprese approcciano il tema della sostenibilità:se fino a qualche tempo fa certe problematiche costituivano principalmente una voce di costo, pensiamo all’obbligo di adeguamento alle normative ambientali, oggi invece rappresentano il punto di partenza da cui costruire un percorso vantaggioso sia dal punto di vista ambientale che economico e riconosciuto come eticamente rilevante. Questo è proprio il fattore chiave dell’economia verde: essa infatti fornisce non solo una risposta alle questioni ambientali ma offre anche un nuovo sbocco allo sviluppo economico, oggi stagnante, ridefinendo il modello stesso di fare business. Per rispondere a queste sfide la soluzione è investire in ricerca. E ci sono già molti casi che dimostrano che la green economy può rivelarsi un vero e proprio affare.



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A cura di Mauro Pasquali Segretario Regionale Slow Food Veneto e Consigliere Nazionale Slow Food Italia.

Cos’è Slow Food? Slow Food è un’associazione internazionale no-profit, fondata nel 1986 da Carlo Petrini assieme ad un gruppo di amici che intendevano promuovere l’interesse legato al cibo come portatore di piacere, cultura, tradizioni, identità, e uno stile di vita, oltre che alimentare, rispettoso dei territori e delle tradizioni locali. Oggi Slow Food conta circa 100 000 iscritti, volontari e sostenitori in 160 Paesi, 1500 Condotte - le sedi locali - e una rete di 2000 comunità che praticano una produzione di cibo su piccola scala, sostenibile, di qualità.

L

a filosofia di Slow Food attraversa i campi dell’ecologia, della gastronomia, dell’etica e del piacere. L’associazione si oppone al processo di standardizzazione dei gusti e delle culture e dello strapotere dell’industria agroalimentare, consapevole del fatto che tutti hanno diritto al piacere, quindi bisogna difendere le culture, le tradizioni e i saperi che rendono possibile questo piacere. Slow Food promuove una neogastronomia che abbraccia tutta la complessità del mondo del cibo che coinvolge le nostre vite e le vite di tutti in un intreccio di saperi e sapori che non riguardano soltanto il cibo, ma che da esso sono strettamente dipendenti. Le tre parole d’ordine: buono, pulito e giusto definiscono in modo elementare le caratteristiche che deve avere il cibo secondo Slow Food. Buono relativamente al senso di piacere derivante dalle qualità organolettiche di un alimento, ma anche alla complessa sfera di sentimenti, ricordi e implicazioni identitarie derivanti dal valore affettivo del cibo; pulito ovvero prodotto nel rispetto degli ecosistemi e dell’ambiente; giusto, che vuol dire conforme ai concetti di giustizia sociale negli ambienti di produzione e di commercializzazione. Gli obiettivi di Slow Food sono, quindi: educare al gusto, all’alimentazione, alle scienze gastronomiche. Salvaguardare la biodiversità e le produzioni alimentari tradizionali a essa collegate: le culture del cibo che rispettano gli ecosistemi, il piacere del cibo e la qualità della vita per gli uomini. Slow Food propone un nuovo modello alimentare, rispettoso dell’ambiente, delle tradizioni e delle identità culturali, capace di avvicinare i consumatori al mondo della produzione, creando una rete virtuosa di relazioni internazionali e una maggior condivisione di saperi.

storico-culturale di un territorio specifico, cui si lega una particolare produzione. Sviluppa relazioni, attività e iniziative con e fra le comunità del cibo, formate da tutti i soggetti che operano nel settore della produzione e della trasformazione del cibo. Favorisce la riduzione della filiera distributiva, il rapporto diretto tra produttore e coproduttore, e l’organizzazione di attività di turismo enogastronomico. Promuove, organizza, gestisce e partecipa ad attività educative anche nel campo della scuola e dell’università attraverso progetti di ricerca, coordinamento, formazione e aggiornamento, finalizzati a una piena attuazione del diritto allo studio, all’educazione alla salute, all’educazione sensoriale e del gusto, allo sviluppo di una corretta cultura alimentare. Propone e organizza programmi di cultura alimentare e sensoriale diretti ai soci, a tutti i cittadini e agli operatori del settore enogastronomico, per una più diffusa conoscenza delle radici storiche e dei processi produttivi in tutti i settori merceologici. Stimola iniziative tese al miglioramento dell’alimentazione quotidiana, anche rispetto alle forme di ristorazione collettiva. Pubblica guide, saggi, una rivista associativa grazie alla propria casa editrice, Slow Food Editore.

Per raggiungere gli obiettivi prefissati Slow Food: coordina e realizza progetti di ricerca, catalogazione e promozione per la salvaguardia della biodiversità alimentare. Promuove iniziative per lo sviluppo di forme di agricoltura ecocompatibile. Preserva e valorizza l’identità

consigli utili...

Bagno anti-stanchezza: fate bollire 100 grammi di rametti di rosmarino in 2 litri d’acqua per 10 minuti. Coprite e lasciate riposare, filtrate e versate il decotto nell’acqua del bagno e restate immersi per quindici minuti.



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Etra SpA - Energia Territorio risorse ambientali

Il compostaggio domestico. S Non inquina e fa risparmiare. “Alla riscoperta del compostaggio domestico.” Con un giardino, anche piccolo, a disposizione, è possibile praticare il compostaggio domestico.

ono molti i vantaggi che derivano da questa pratica: è un valido sistema per ridurre la produzione dei rifiuti; permette di restituire al terreno elementi nutritivi sotto forma di compost; è un sistema che immagazzina la CO2 dell’atmosfera. Per avere successo come compostatore “fai da te”, si devono seguire poche e semplici regole, e lasciare alla natura il tempo necessario per trasformare gli scarti di cucina e i residui del giardino in fertile terriccio. • È necessario avere a disposizione una compostiera, che si può anche auto-costruire con una rete metallica rivestita di materiale ombreggiante (con dello spazio a disposizione può anche essere utilizzata una semplice buca); • Deve essere scelto il luogo adatto, non troppo freddo in inverno e non troppo caldo in estate;

• Deve essere preparato il “fondo” della compostiera affinché siano possibili gli scambi gassosi;

• A questo punto si può procedere con la raccolta del rifiuto umido; • Si deve aver cura di mescolare gli scarti di cucina (ricchi di azoto) con pezzetti di rami, foglie secche o altri scarti legnosi ricchi di carbonio. È buona regola rivoltare il materiale, per arieggiarlo e, nel periodo estivo, bagnarlo se fosse troppo secco. Dopo 10-12 mesi, il rifiuto umido sarà diventato compost, da utilizzare in giardino.


pizzeria

alla torre

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Fonte Associazione Italiana Celiachia

Che cos’è la celiachia. è una condizione permanente di intolleranza al glutine, una sostanza proteica contenuta nel frumento (grano), orzo, segale, avena e altri cereali (farro, kamut, spelta, triticale, frik-grano egiziano).

Quando si manifesta

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n passato la celiachia veniva considerata una tipica condizione dell’età pediatrica. Oggi si sa per certo che celiaci si nasce - essendo la condizione geneticamente indotta - ma che si può divenire celiaci in qualsiasi età (anche geriatrica!) e che, comunque, una volta diagnosticata la cura, l’unica ad oggi disponibile, cioè l’astensione completa dal glutine, dura tutta la vita.

La dieta priva di glutine

L’unica “terapia” è la “dieta priva di glutine” che, osservata con rigore per tutta la vita, porterà alla remissione dei sintomi, permettendo così al celiaco di recuperare un perfetto stato di salute. Per un soggetto celiaco è importante ricordare che tracce di glutine, presenti anche per contaminazione accidentale e trasversale (cross-contaminazione), sono dannose, questo implica un forte impegno di

educazione alimentare da parte del celiaco, delle famiglie e di tutto il settore alimentare.

Cos’è il progetto AiC Alimentazione fuori casa - AFC Negli ultimi anni sono aumentati notevolmente i consumi alimentari fuori casa e si presume che aumentino ulteriormente nei prossimi decenni. Sulla base di questa considerazione AIC ha avvertito. L’esigenza di strutturare un servizio il cui obiettivo Principale fosse quello di permettere al celiaco di Alimentarsi fuori casa senza il rischio di una involontaria assunzione di glutine. Per questo nasce nel 2000, in seno all’AIC nazionale, il Progetto Alimentazione Fuori Casa che si propone come principale obiettivo la creazione progressiva di una catena di esercizi informati sulla celiachia che possono offrire un servizio idoneo alle esigenze alimentari dei celiaci.


A cura della Dott.ssa Paola Semenzato

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Le intolleranze alimentari. Le Intolleranze od Ipersensibilità Alimentari si differenziano dalle Allergie Alimentari vere e proprie perché non provocano quasi mai delle reazioni violente ed immediate nell’organismo e, quindi, spesso non sono direttamente collegabili all’assunzione del cibo che le determina. Non producono shock anafilattico e di solito non rispondono ai tradizionali test allergici cutanei. Inoltre, mentre una reazione allergica nei confronti di un alimento determina una reazione spiacevole, l’intolleranza crea una sorta di assuefazione accompagnata da una ricerca inconscia dell’alimento.

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sse derivano dall’impossibilità dell’organismo di digerire un dato alimento a causa:

1) di carenze di minerali indispensabili nell’attivazione di enzimi coinvolti nel processo digestivo; 2) di disbiosi (cioè alterazione della flora batterica intestinale) a cui consegue un assorbimento alterato di macromolecole (derivanti dalla digestione dei cibi) da parte dell’intestino e un deficit immunitario; 3) di stati emotivi alterati o stress che comportano alterazioni sia a livello digestivo che del sistema immunitario. Le Intolleranze Alimentari originano a livello intestinale, avendo come presupposto un’irritazione della mucosa di tale distretto che perde, così, la sua funzione di barriera al passaggio di sostanze al sangue; esse però non provocano produzione di anticorpi e raramente hanno come effetto la produzione di istamina. Possono però innescare manifestazioni allergiche quali le allergie ai pollini, agli acari od al contatto di tessuti, metalli, ecc. Le Intolleranze Alimentari si manifestano quasi sempre con una sintomatologia generale più o meno sfumata (stanchezza, cefalea, gonfiori addominali postprandiali, infezioni ricorrenti, dolori articolari, ecc.) o con modificazioni cutanee (pelle secca, eczemi, orticaria, ecc.); spesso sono correlate a disordini del peso corporeo, sia in eccesso che in difetto. Esse sono riconducibili all’accumulo nel tempo delle sostanze responsabili di Ipersensibilità, fino ad un livello che ad un certo punto supera la “dose soglia”. A causa di questo periodo di latenza, spesso risulta difficile accettare e comprendere come si possa “improvvisamente” diventare intolleranti ad un cibo comunemente introdotto quotidianamente o meglio pluri-quotidianamente (v. frumento, olio di oliva, latticini, ecc.). Queste reazioni inoltre non sono sempre immediate, ma si presentano da 1 a 72 ore dopo l’assunzione del cibo in questione. Va rimarcato inoltre che, come accade per le allergie respiratorie e l’inquinamento atmosferico, le sostanze chimiche addizionate nel corso di qualsiasi momento della lavorazione di un cibo possono: a) renderlo allergizzante, b) produrre un’Intolleranza alle sostanze aggiunte oppure, ancor peggio, c) diventare veicolanti delle molecole contenute nell’alimento (soprattutto Proteine) e renderle fonte di Intolleranza. Basti pensare agli olii vegetali, che sono il capolista delle Intolleranze Alimentari, al contrario degli olii spremuti a freddo. Pertanto, il primo inter-

vento nei confronti di cibi sospetti, è quello di utilizzare solo prodotti sicuramente “puliti”. Tra gli Alimenti, quelli che più frequentemente danno reazioni sono: 1. RICCHI DI ISTAMINA: pomodoro, bevande fermentate (vino,birra), formaggio stagionato e fermentato, spinaci, funghi, pesce soprattutto conservato, crostacei, frutti di mare, ecc. 2. ISTAMINO LIBERATORI: fragole, albume d’uovo, cioccolato, frutta secca, ecc. 3. TENDENZIALMENTE ALLERGIZZANTI: pesce, arance, uova, soia, latte vaccino, pesche, kiwi, crostacei, ecc. 4. CIBI CHE PIÙ FREQUENTEMENTE CAUSANO INTOLLERANZA: latte e latticini, lieviti, frumento, olii vegetali, olio di oliva, ecc.

Come si testano le Intolleranze Alimentari? Per rilevare la presenza di un’Intolleranza Alimentare, sono a disposizione diversi tipi di test, nessuno attualmente riconosciuto dalla Medicina Ufficiale. Uno di questi è il test Kinesiologico che considera la variazione della forza muscolare dopo che si sono posti gli alimenti sospetti a contatto con il paziente. Se l’alimento risulta non tollerato, si ha un indebolimento transitorio della forza muscolare.

Quando deve essere sospettata un’Intolleranza Alimentare? Come abbiamo visto i sintomi causati dalle Intolleranze ai diversi tipi di cibo sono molteplici. I più frequenti sono cefalee, disturbi intestinali (gonfiori, stipsi o diarrea, colite, meteorismi, ecc.), dolori premestruali, disturbi dell’umore (depressione, irritabilità), dolori articolari, mal di gola o bronchiti ricorrenti e molti altri. Il sospetto va posto quando un disturbo, anziché comparire in modo passeggero o saltuario, inizia a presentarsi sempre più frequentemente fino ad interferire con la vita “normale” della persona. Come sempre in Biologia le variabili possono essere molteplici, e quindi la ricerca di eventuali Intolleranze Alimentari può essere una delle strade da percorrere per affrontare una problema.

Dalle Intolleranze si guarisce? Dalle Intolleranze Alimentari si guarisce, seguendo diete appropriate associate eventualmente ad un sostegno fitoterapeutico ed a una modificazione dello stile di vita. I programmi alimentari devono essere concordati e seguiti da un esperto per poter valutare le modalità più corrette e quelle che meglio si adeguano anche alle problematiche individuali.



A cura del Dott. Alfiero Molari

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Alimentazione e salute. è razionale pensare che l’alimentazione sia un fattore importante capace di influenzare la nostra salute? La risposta è certamente sì. Infarto, ictus, diabete e alcuni tipi di cancro, oggi giorno determinano più di due terzi della mortalità negli Stati Uniti.

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econdo un nuovo studio realizzato dall’”Organization for Economic Cooperation and Development” tre quarti degli americani saranno obesi o in sovrappeso entro il 2020. L’Europa e in particolare l’Italia stanno seguendo il modello U.S.A. Sono infatti oltre 20 milioni gli italiani che hanno problemi di peso. L’obesità infantile favorisce l’insorgenza di infarti ed ictus da adulti. L’industrializzazione della produzione alimentare ha raffinato i nostri cibi rendendoli ricchi di zuccheri e grassi idrogenati e poveri di fibra, vitamine e fitonutrienti. Oggi sappiamo, anche sul piano scientifico, che i cibi naturali hanno effetti preventivi e perfino curativi. In chi pratica l’agricoltura biologica questa conoscenza è contemporaneamente stimolo, soddisfazione e consapevolezza di essere in sintonia con la natura alla quale noi tutti apparteniamo. Nel 2010 il Comitato Intergovernativo dell’UNESCO ha iscritto la

Dieta Mediterranea nella lista dei patrimoni immateriali dell’umanità. Ma L’UNESCO precisa: “la dieta mediterranea è un insieme di competenze, conoscenze, pratiche e tradizioni che vanno dal paesaggio alla tavola, tra cui la coltivazione, la raccolta, la pesca, la conservazione, la trasformazione, la preparazione e in particolare il consumo di cibo. Promuove l’interazione sociale, dal momento che i pasti collettivi rappresentano il caposaldo di consuetudini sociali ed eventi festivi.” Con un’alimentazione sana ed equilibrata possiamo migliorare il nostro stato di salute e prevenire le patologie. In presenza di una malattia possiamo anche fare un uso terapeutico di alimenti noti per le loro proprietà benefiche. Termino proponendo una riflessione su una citazione di Democrito (460 a.C.): “Gli uomini implorano dagli Déi la salute e non sanno d’avere in mano, essi stessi, gli strumenti per conservarla”.


A cura della Naturopata Paola Xodo

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La Naturopatia. Utilizza metodi naturali e tecniche energetiche non invasive come mezzi di “stimolazione” per aiutare l’organismo a mantenere o migliorare il suo sistema di autoregolazione. Considera la persona nella totalità educandola lungo il percorso di benessere inteso anche come uno stato di soddisfazione interiore.

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l Naturopata non è un medico, non fa diagnosi e terapie, ma si occupa della prevenzione attraverso tecniche di valutazione (dell’iride, del piede, del tessuto connettivo, ecc) e riequilibrio (oligolitoterapia, gemmoterapia, floriterapia, ecc).

La Riflessologia è un approccio in cui si usano principalmente le mani; le mani hanno un loro linguaggio da cui traspare fiducia, amore, gioia, solidarietà; sono l’ estensione del cuore. Il contatto con la mano permette di capire se ci sono parti rigide, indolenzite o contratte e per questo possiamo dire che le mani sono “gli occhi del riflessologo“ semplici strumenti di informazione. La caratteristica della riflessologia è il fatto di riceverla, oltre che essere piacevole, è anche un ottimo mezzo per reagire all’incessante ritmo della vita quotidiana: tensione, pressione, an-

sia. Attraverso la riflessologia ognuno di noi può sperimentare il piacere di un corpo che può respirare, vivere, muoversi in libertà, rilassare i muscoli tesi ed abbassare la tensione nervosa.

I benefici • Offre un notevole rilassamento muscolare e psichico • Promuove l’eliminazione massiccia delle tossine che inquinano l’organismo • Agisce positivamente sul sitema nervoso • Facilita la circolazione senguigna, linfatica e umorale • Lenisce i blocchi muscolari la cute nel rigenerarsi • Stimola un riequilibrio energetico che dà una globale sensazione di benessere

il risveglio Erboristeria

L’ erboristeria “il Risveglio” è specializzata in fitoterapia, riflessologia e prodotti naturali per la cura ed il benessere di corpo e mente, come:

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A cura del Dott. Enrico Dell’Anna

Dalla terra solo il meglio. L’Agricoltura Biologica da sempre ha espressamente scelto di rifiutare l’utilizzo di Organismi Geneticamente Modificati (OGM), l’eliminazione della presenza di sostanze chimiche di sintesi nel ciclo di produzione delle derrate alimentari, difendere la biodiversità finalizzata alla conservazione del suolo ed allo sviluppo di un sistema di produzione alimentare compatibile con le esigenze dell’ambiente, rifiuta tecnologie come l’ingegneria genetica, favorisce il benessere del suolo, delle piante, degli animali, degli esseri umani e del pianeta e lavorare assieme ad i normali cicli colturali non sfruttandoli.

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razie ad alcuni principi base di questa forma di agricoltura, come il principio del benessere, dell’ecologia, dell’equità, della precauzione si viene a creare un nuovo rapporto di interazione tra l’essere umano e l’ecosistema. sottostare ad una rigida regolamentazione se vogliono adottare il logo e l’ etichettatura biologica europea. Per assicurare che essi siano conformi a questa regolamentazione, è stato istituito un sistema di ispezione molto rigido. Le ispezioni devono essere effettuate in ogni anello della catena di produzione dell’agricoltura biologica, permettendo al consumatore, di avere la certezza che il prodotto che sta comprando è stato ottenuto secondo le rigide regole europee (le norme di produzione sono contenute nel Reg. CE 834/2007). E’ molto importante che ogni agricoltore, addetto alla lavorazione o importatore che opera nel settore dell’agricoltura biologica sia soggetto ad ispezione e controllo del suo operato. Per questa funzione, ogni Stato Membro ha designato determinate autorità pubbliche e/o organismi di controllo privati che hanno il compito di eseguire le ispezioni. BIOS s.r.l. è un Organismo di Controllo e Certificazione del metodo di produzione biologico ai sensi del Reg. CE 834/07 e 889/08 autorizzato dal Ministero per le Politiche Agricole e Forestali. Operativa

dal 1999, la struttura negli anni è cresciuta e l’internazionalizzazione del business ha contribuito ad una forte crescita delle attività anche all’estero. Bios s.r.l. con la sua attività: - garantisce alle aziende e ai consumatori, un controllo e una certificazione del metodo di produzione biologico che sia oggettiva, puntuale, affidabile - assicurare alle aziende, che intendono produrre prodotti biologici, una presenza qualificata e diffusa sul territorio. In Bios ciò si concretizza con uno staff tecnico costantemente aggiornato - diffonde la cultura del biologico non solo come opportunità produttiva o economica ma anche come scelta etica All’agricoltura in generale viene affidato il compito di garantire la vita grazie alla sua multifunzionalità. L’agricoltura biologica e le sue tecniche di produzione forniscono un valore aggiunto al prodotto garantito da controlli puntuali e precisi in ogni fase di produzione. La natura non è un bene che va sfruttato. La natura può fornirci derrate alimentari e ciò può avvenire solo rispettando le sue esigenze produttive. Qualunque abuso compiuto nei confronti della natura andrebbe considerato particolarmente grave, proprio perché va a incidere sui destini di intere collettività.



GAS Canova

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A cura di Elisa Artuso - segretaria dell’Associazione Nutrire Significa Educare Gas Canova

Nutrire significa educare. Nutrire Significa Educare: un’associazione bassanese nata sotto il segno della sostenibilità.

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i è costituita formalmente a fine 2012, ma è presente nel territorio bassanese dal 2008 ed è composta da un centinaio di famiglie accomunate dall’attenzione verso stili di vita rispettosi dell’ambiente e della salute. L’Associazione “Nutrire Significa Educare” vive grazie ad una rete di famiglie che si impegnano quotidianamente per gestire le attività. Al centro dell’interesse, tutto ciò che riguarda la tutela del benessere personale e collettivo, nella consapevolezza dell’importanza delle scelte quotidiane, dal fare la spesa allo spostarsi in città. Tra le attività proposte: convegni di approfondimento con esperti sull’alimentazione (con particolare attenzione all’infanzia), sui temi del consumo responsabile, della finanza etica, della mobilità sostenibile; incontri con piccoli produttori locali e visita alle loro aziende; corsi di cucina; corsi di orticoltura naturale; corsi di autoproduzione; eventi di scambio e riciclo. L’associazione organizza anche acquisti collettivi attraverso un gruppo di acquisto solidale e scolastico denominato Gas

Canova, nato dalla collaborazione con la scuola primaria A. Canova di Bassano del Grappa. L’obiettivo è promuovere e valorizzare la produzione di beni prevalentemente locali e di qualità con particolare attenzione al biologico, rispondenti a criteri di sostenibilità e salute e pagati un prezzo trasparente, adeguato per il produttore e accessibile al consumatore. Le attività di Nutrire Significa Educare e tante iniziative che l’associazione sostiene o promuove sono pubblicate sul sito www.gascanova.it, dove è possibile leggere lo statuto e chiedere di aderire.

consigli utili...

Impacco per occhi stressati dal computer: bollite una tazza d’acqua con

30 grammi di foglie fresche di prezzemolo per 10 minuti. Lasciate raffreddare e fate degli impacchi sugli occhi utilizzando del cotone o una garza.


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Etra SpA - Energia Territorio risorse ambientali

8 mosse per ridurre i rifiuti. 1 4 2 Tra buonsenso e “rimedi della nonna”, un utile vademecum di piccole attenzioni.

Fai la spesa senza imballi

La prima cosa è scegliere bene i prodotti che effettivamente servono, senza eccessive confezioni. Per i prodotti che necessitano di imballo, preferire quello riciclabile o compostabile.

Preferisci prodotti con ricarica, alla spina o sfusi

La discarica di Campodarsego

Occupa un’area complessiva di circa 100.000 mq. Numerose opere consentono di prevenire e contenere l’influenza della discarica sull’ambiente circostante. Il progetto di messa in sicurezza della discarica, redatto da Etra e approvato nel 2010, prevede la realizzazione di una barriera perimetrale verticale nel sottosuolo, per isolare ulteriormente la discarica dai terreni circostanti. Il biogas, estratto dal corpo della discarica, viene inviato tramite una rete di adduzione ai motori di cogenerazione, per la produzionedi energia elettrica e termica.

Saponi e detersivi con sistema di ricarica e detersivi alla spina, efficaci tanto quelli in fustino o flacone e molto più economici (il costo è in media di 1 euro al litro). Alimentari sfusi: sono sempre più numerosi i supermercati dove è possibile acquistare non solo frutta e verdura ma anche pane, latte, cereali, legumi, caffè o caramelle in versione sfusa.

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Utilizza la giusta quantità

Poco detergente per piatti, che li si lavi a mano o in lavastoviglie: la maggior parte di quelli in commercio è super concentra-

ta; non stampare documenti o e-mail se non è necessario.

Produci in casa

Detersivi: con l’aiuto di prodotti facilmente reperibili ed ecologici come l’aceto, il limone o il bicarbonato, si potranno avere abiti, stoviglie, pavimenti e sanitari disinfettati e privi di residui chimici. Collutorio naturale: si può fare sciogliendo in acqua tiepida due cucchiaini di sale marino non raffinato o aggiungendo due gocce di propoli. Yogurt o gelato possono essere preparati con una spesa minima (quella del latte e della frutta).

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Ricorri a borse e buste riutilizzabili

Alcuni negozi o centri commerciali le offrono in dotazione come utili gadget. Quelle di stoffa sono resistenti e durano nel tempo.

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Superato il 60% di raccolta differenziata a Roana e Rotzo A un anno dall’avvio del nuovo sistema di raccolta differenziata spinta, nei Comuni di Roana e Rotzo sono stati raggiunti risultati più che soddisfacenti in termini di raccolta differenziata: la percentuale di rifiuti separati e riciclati ha superato, infatti, il 60%, migliorando il dato (rispettivamente 35,3 e 51,5%) registrato nel 2010. Oggi il sistema continua a funzionare con un buon ritmo, grazie al supporto tecnico dei press container, dove le famiglie introducono il secco, o dei contenitori dotati di serratura per l’umido, ma di fondamentale importanza sono stati il contributo degli utenti e la collaborazione instaurata con gli operatori e le Amministrazioni comunali. Non va trascurato l’apporto dei turisti, che hanno dimostrato attenzione e sensibilità. La buone pratiche di raccolta differenziata si traducono in rispetto per l’ambiente e nel contenimento dei costi per il servizio dei rifiuti.

GAS Canova

Etra SpA - Energia Territorio risorse ambientali

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Evita l’usa e getta

Spazzolino intercambiabile: sostituendo solo la testina non si è costretti a buttare via il manico. Lamette intercambiabili: da preferire ai rasoi monouso. Pile: con alimentazione elettrica o caricabatterie; se proprio servono, sceglierle prive di cadmio e di mercurio, non mescolare pile nuove e usate o di diverse marche perché se ne riduce la durata, toglierle dagli apparecchi che non si usano per lungo periodo. Tovaglioli e fazzoletti di stoffa: al posto dei tovaglioli di carta, che hanno vita breve. Bicchiere tascabile e riutilizzabile: oggetto semplice, che però eviterebbe la produzione di una quantità spropositata di rifiuti.

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Sostituisci gli oggetti non riciclabili

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Non gettare mobili o abiti

Preferisci quelli in materiali che possono essere riciclati: in ufficio, raccoglitori di cartone, righelli di legno, cestini di vimini, portacenere di vetro.

giocattoli,

Se in buono stato, possono essere donati alle organizzazioni che le raccolgono per persone meno fortunate; o possono anche essere venduti negli oramai diffusi mercatini dell’usato.

A cura di Elisa Artuso - segretaria dell’Associazione Nutrire Significa Educare Gas Canova

La riscoperta dei grani antichi. C Nel nostro territorio ci sono molte aziende che stanno riscoprendo i valori della tradizione e che propongono sul mercato prodotti interessanti e ottimi per la nostra alimentazione.

onsumare prodotti locali, realizzati con metodi naturali (biologico, biodinamico) è positivo per la nostra alimentazione ma anche per l’aria e per l’acqua: usare meno pesticidi e concimi chimici di sintesi (o non usarli affatto) è una scelta che ricade positivamente su tutta la zona di riferimento.Tutto ciò di cui ci cibiamo proviene dalla terra, anche se a volte tendiamo a dimenticarlo. Il pane, ad esempio, l’alimento di base della dieta mediterranea, è fatto con farine, provenienti da chicchi di grano o di altri cereali cresciuti grazie alla luce del sole: attraverso il processo della fotosintesi clorofilliana nasce il carboidrato più importante per la nostra alimentazione. Ci porta forza, energia, e – in un certo senso – ci collega alla terra. Negli ultimi 100 anni i metodi di coltivazione dei grani hanno modificato radicalmente la nostra relazione con questo alimento. Selezioni più produttive e miglioramenti genetici, pur realizzati con l’intento di dar da mangiare a più persone, hanno portato a conseguenze negative. Ma oggi non è più l’”alimentazione per tutti” a muovere gli

interessi, quanto piuttosto l’interesse dell’industria alimentare. Per questo la riscoperta dei grani antichi, anche nel nostro territorio, ha un grande valore, che ha a che fare con la salute e la sostenibilità di tutti i processi, e in cui l’agricoltura continua a rivestire un ruolo strategico. Per questo riscoprire i grani antichi ha un grande valore per il territorio e per la cultura alimentare: essi portano con sé sapori e aromi che sono essenziali elementi di biodiversità e che portano nuovamente in luce varietà prettamente locali, che rendono onore alla storia, al clima, al paesaggio di un determinato territorio.

consigli utili...

Maschera antirughe: 1 patata lessa,

1 cucchiaio di yogurt. Tenete in posa sul viso per 20 minuti. Risciacquate con acqua fresca. Potete in alternativa utilizzate 1 tuorlo d’uovo e la polpa di mezza mela.


i nutrizione valori della

La farina macinata a pietra conserva le parti del chicco più ricche di sali minerali e vitamine, eliminate invece durante la raffinazione. Il suo maggior contenuto di fibre alimentari inoltre, stimola la corretta funzionalità intestinale, dellain buona salute. contribuendo cosìdella a mantenerci La farina macinata a pietra conserva le partipiù delricche chicco La farina macinata a pietra infi ne, ha La farina macinata a pietra conserva le parti del chicco dipiù saliricche di sali vitamine, eliminate invece durante minerali eminerali vitamine,eeliminate invece durante la raffinazione. caratteristiche organolettiche uniche per la raffinazione. Il suo maggiore di fibreinoltre, alimentari inoltre, stimola le corrette Il suo maggiore contenuto econtenuto didifibre alimentari stimola le corrette profumo sapori, ricordano molto funzionalità intestinali, contribuendo così a inmantenerci in buona salute. funzionalità intestinali, contribuendo così che a mantenerci buona salute. le caratteristiche farine di unaorganolettiche volta. farina macinata a pietra infine ha La farinaLa macinata a pietra infine ha caratteristiche organolettiche uniche per uniche per

i valori nutrizione nutrizione i valori

e sapori, chemolto ricordano molto le farine profumo eprofumo sapori, che ricordano le farine di una volta. di una volta.

assente

145 mg/1000 gr

39,8 mg/1000 gr

5,0 gr/100101 gr mg/1000 gr 0,1 gr/100 gr

5,0 gr/100 gr

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0,1 gr/100 gr

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171 mg/1000 gr 101 171mg/1000 mg/1000grgr

Fibra Magnesio Potassio Alimentare

11,6 mg/1000 gr

84,0 mg/1000 gr 39,8 mg/1000 gr 84,0 mg/1000 gr

Ferro

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24,5 mg/1000 gr 11,6 mg/1000 gr 24,5 mg/1000 gr

Fosforo

Fosforo

15,8 mg/1000 gr

237,0 mg/1000 gr 237,0 145mg/1000 mg/1000gr gr

Calcio

23,8 mg/1000 gr 23,8 gr mg/1000 gr 15,8 mg/1000

Vit. E

9 mg/1000 gr 9 mg/1000 gr assente

Vit B6

assente

Calcio

“La Macina” è la linea di farine macinate a pietra prodotte dal nostro molino, da sempre attento e sensibile alle caratteristiche di genuinità e di naturalità dei suoi prodotti. “La Macina” nasce dalla voglia di dare un segnale ad un mercato, quello dei prodotti da forno, sempre più orientato al consumo di farine esternamente raffinate e quindi più povere di microelementi nutritivi e vitamine e spesso migliorate con l’utilizzo di additivi chimici. “La Macina” offre la possibilità di avere una farina che nasce senza compromessi, semplice, artigianale, grezza e nutriente. Proprio per l’estrema semplicità del processo produttivo. “La Macina” si pone in una nicchia di mercato destinata a quei fornai, pizzaioli, pasticcieri che vogliono tornare ad usare un prodotto che ricorda molto, per caratteristiche organolettiche, le farine profumate e molto nutrienti utilizzate dai nostri nonni.

1,15 mg/1000 gr 1,15 mg/1000 gr assente Vit. E

e nella farina macinata a pietra

Vit B6

Tipo “0”

Contenuto di sali minerali e vitamine Contenuto di sali minerali e vitamine nella farina tipo “0” nella farina tipo “0” e nella farina macinata a pietra

Vit B1

Vit B1

Tipo “0”

Organismo di Controllo autorizzato MIPAAF: IT BIO 005 Operatore controllato n. T532 Agricoltura UE

...sognando il futuro

3,92 mg/10003,92 gr mg/1000 gr 0,3 mg/1000 gr 0,3 mg/1000 gr

Macinata aMacinata pietra a pietra

Acido Folico

85 mg/1000 gr85 mg/1000 gr

DA AGRICOLTURA BIOLOGICA

uno sguardo al passato

Acido Folico

Farine macinate a pietra

220 ug/1000 220 gr ug/1000 gr


>>

Il biologico a tavola.

>>> Ricette del cuoco Gianfranco Berton

Plumcake al limone

Taboulé

Tofu strapazzato

gli ingredienti

gli ingredienti

gli ingredienti

250 gr di farina tipo 0

1 T.

di bulgur

1

panetto di tofu

11/2 bust. di lievito per dolci

1 e 3/4 T. di acqua

2

zucchine o porri tagliati a fiammifero

50gr

di noci tritate

1 o 2

spicchi di aglio tritati

1

peperone giallo tagliato a striscioline

1

buccia di limone grattuggiato

1/3 T.

di cipollotto tritato

2 C.

di olio di sesamo

1

pizzico di sale

1/4 T.

di succo di limone

4 c.

di curry

1/2 T.

di olio di mais

1/2 T.

di pomodori secchi

sale

quanto basta

1 T.

di succo d’aceto o agave

1/2 T.

di menta e prezzemolo tritato

1/2 T.

di latte di soia

1/3 T.

di olive nere denocciolate

il procedimento

3 C.

di panna di soia

1/2 c.

di sale marino

...per la salsina dopo cottura

1,5 C.

di shoyu (salsa di soia)

1

limone, buccia e succo

3 C.

di olio d’oliva

1/2

arancio, succo

2 C.

malto di riso

il procedimento

il procedimento In un recipiente mescolare solamente gli ingredienti secchi, in un altro mescolare gli ingredienti liquidi. Unirli tutti insieme mescolando bene. Ungere una tortiera con dell’olio di mais oppure rivestire con la carta da forno e versare il composto. Infornare a forno caldo a 140°C e cucinare il cake per 25 minuti, poi altri 20 minuti a 160°C. Ultimare la cottura a 180°C per 5 minuti. Lasciare riposare. Quando il cake sarà diventato tiepido possiamo versarvi sopra la salsina precedentemente preparata. In fine lasciare reffreddare.

Tostare leggermente il bulgur. In una pentola con il fondo pesante portare l’acqua salata a bollore. Versare il bulgur a pioggia e mescolare leggermente, coprire. Appena riprende il bollore, abbassare il fuoco al minimo e cuocere per 30 minuti. Trasferire in un’insalatiera e sgranare con una forchetta. Aggiungere gli altri ingredienti, mescolare e servire a temperatura ambiente.

Il Bulgur è un alimento costituito da frumento integrale, grano duro o germogliato. Molto diffuso in Medio Oriente. Ricco di fibre, vitamine del gruppo B, fosforo e potassio.

al curry

Sminuzzare il tofu con una forchetta e spruzzarlo con qualche goccia di shoyu. Saltare ke verdure con un pizzico di sale per qualche minuto nell’olio. Unire il tofu rimestando continuamente qualche minuto su una fiamma vivace, spolverare con il curry, mescolare bene. Servire tiepido.

Paté fucsia gli ingredienti 250 gr di barbabietola cotta 2 C.

di acidulato di umeboshi

2 C.

di succo di limone + la buccia

1 C.

di crema di arachidi

il procedimento Frullare insieme tutti gli ingredienti, ne deve risultare una crema densa. Ottimo sui cracker o con la verdura cruda da intingere.



A cura di Bonamigo Letizia

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Orto in condotta. U “Slow Food Bassano del Grappa” è la condotta che opera nel territorio bassanese e limitrofo. Siamo presenti da ormai cinque anni e abbiamo svolto molte attività in collaborazione con comuni, scuole e associazioni.

Per chi desiderasse ulteriori informazioni:

www.slowfoodbassanodelgrappa.it Info 339.7831291

no dei nostri più importanti progetti ha coinvolto 34 scuole del territorio, coinvolgendo sia bambini delle scuole materne, sia ragazzi delle scuole medie e superiori. Il progetto si chiama “orto in condotta” e consiste nel fare fisicamente un orto all’interno di ogni scuola e attraverso questo, lavorare con insegnanti, genitori, nonni e bambini sviluppando concetti di stagionalità, cultura e rispetto del territorio, riscoperta dei vecchi sapori e una sana consapevolezza su come e cosa si mangia. Il progetto si sviluppa nell’arco di tre anni: durante il primo si specifica l’educazione sensoriale e quindi l’utilizzo dei sensi; nel secondo anno si parla di educazione ambientale, biodiversità e rispetto del lavoro di contadini e produttori. Nel terzo anno infine, viene approfondita la conoscenza della storia e della gastronomia del territorio in modo da creare delle solide radici e una certa capacità di sviluppare un ragionamento che rispetti il concetto guida di Slow Food BUONO, PULITO E GIUSTO, dove “buono” è inteso come corretto e sano organoletticamente, “pulito” significa rispetto del territorio e il

possibile non uso di pesticidi ecc. e “giusto” significa la possibilità data al produttore di poter lavorare e vivere grazie al suo prodotto, onestamente e non ostacolato e sfruttato da tutti. I ragazzi acquisiscono così il rispetto della “madre terra”, dei prodotti e di tutti gli animali che ci vivono e inoltre sviluppano un sano concetto di aiuto e solidarietà aiutandosi l’un l’altro nei lavori dell’orto a seconda delle loro competenze e divertendosi. Tutto questo sfocia in un progetto internazionale denominato “1000 Orti in Africa” in cui attraverso delle raccolte fondi, sono stati adottati degli orti nei paesi africani che permettono di aiutare queste comunità a diventare autosufficienti, non dando loro del denaro, ma insegnando e trasmettendo le competenze che servono per coltivare, produrre e vendere i frutti del proprio lavoro. I ragazzi poi creano un contatto con queste comunità, così si inizia uno scambio interculturale di conoscenze e di sapori che arricchisce tutti e abitua alla tolleranza e alla comprensione dell’ “altro”. In questo momento abbiamo già adottato 18 orti in Africa e ne siamo molto orgogliosi.


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Nata in Africa. Roma, 16 Novembre 2012. Il fondatore di Diesel, Renzo Rosso, e i fondatori di Edun, Ali Hewson e Bono hanno annunciato oggi il lancio di una collaborazione che va oltre la moda: Diesel+EDUN, una collezione denim “nata in Africa”. Per maggiori informazioni:

Ufficio Stampa DIESEL Tel. 02 424 09 555 - www.diesel.com

I

spirata alla creatività africana, la collezione sarà interamente prodotta e realizzata in Africa con il cotone ugandese di alta qualità.

Nel Gennaio 2012 Renzo Rosso, Ali Hewson e Bono hanno intrapreso insieme un viaggio attraverso l’Africa, condividendo il loro amore per il continente e visitando i luoghi dove è basato il loro impegno: il progetto Only The Brave Foundation a Dioro in Mali, per EDUN il Conservation Cotton Initiative (CCI) nell’Uganda del nord. L’esperienza ha dato loro la motivazione per promuovere il commercio e lo sviluppo in Africa, con una collezione co-branded disegnata insieme. Ali Hewson ha detto: “Io e Bono conosciamo Renzo Rosso da almeno 10 anni. Quando abbiamo deciso di andare in Africa a visitare il Millenium Village in Mali e la coltivazione di cotone nel nord dell’Uganda – il risultato è stato per entrambi un viaggio mera-

viglioso e una collaborazione che ha dato vita ad una bellissima linea di abbigliamento fatta con il nostro cotone in Uganda e 100% made in Africa.” Renzo Rosso ha aggiunto: “Abbiamo unito le competenze di EDUN in Africa, con il nostro know-how e raggio d’azione, per creare qualcosa mai fatto prima: denim completamente prodotto e realizzato in Africa e distribuito in tutto il mondo. Soprattutto con questo progetto, vogliamo mostrare ai consumatori e anche all’industria della moda, che è possibile usare materie prime, produrre e generare commercio sostenibile in Africa.” Questo progetto è stato realizzato per dare visibilità alla creatività africana - nello stile, nella progettazione dei tessuti e della grafica e nell’artigianato. Per dare vita allo spirito della collezione è stata creata una campagna dedicata Diesel+EDUN, lanciata nel Febbraio 2013.


Quorum

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A cura di Fabio Turlon Iridolgo naturopata Heilpratiker

Cos’è l’iridologia. L’ è la scienza che determina lo stato di salute tramite l’analisi dell’iride.

iride è una finestra sul nostro corpo che ci permette l’interpretazione dettagliata dei vari segni, macchie, pigmenti e colori; e di conoscere quello che è successo e quello che succede e in parte prevenire quello che potrà succedere nel nostro organismo.

Come funziona l’iridologia

Il cervello è la sede del sistema nervoso centrale e riceve e trasmette tramite un complesso meccanismo sensoriale l’informazione dell’ambiente esterno e dell’organismo. Questa informazione può essere di indole psichica, fisica, funzionale o traumatica. Quindi se in un organo sussiste un’anomalia la trasmette al cervello attraverso i nervi e dal cervello viene trasmessa all’iride. Così l’iride diventa una mappa topografica del corpo dove rimangono impresse informazioni di vitale importanza.

Commenti

La maggior parte delle persone che vanno dall’iridologo sono persone confuse e stanche di non trovare una risposta ai loro disturbi e continuano sentendosi peggio ogni giorno. Prova ad immaginare a chi sente vertigini, ansia, debolezza o periodi di stanchezza inspiegabili e i risultati di laboratorio sono tutti nella norma. Si per: costituzione organica, cellulite adipe obesità. Stati di intossicazioni organica e del sangue. Propensioni eredetarie o acquisite. Deficienze nutrizionali, digestione, stipsi. Funzionalità degli organi e ghiandole. No per: quale dente sia cariato, diagnosticare malattie, l’iridoanalisi non registra la gravidanza poiché essa è un processo normale e naturale e non un’anomalia.


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A cura di BIOS s.r.l.

Cosmetici naturali & biologici. è Se parliamo di cosmesi naturale intendiamo la cosmesi a base vegetale. Le sostanze che possono essere adoperate per fare cosmetici sono più di 5000. Fra queste almeno 1000 sono naturali o derivate da fonti naturali.

BIOSOLARIUM

doveroso precisare che è difficile, salvo qualche eccezione (olii da massaggio, unguenti, acque distillate aromatiche per esempio), realizzare prodotti interamente vegetali. Nella maggior parte dei casi ci troviamo di fronte ad appositi formulati.In molti casi, i nomi botanici elencati in etichetta corrispondono a percentuali irrisorie, mentre la maggior presenza nella composizione è data da petrolati, siliconi, peg, etossilati et similaria. Sempre di più i consumatori sono informati e consapevoli e sanno che l’equazione naturale = buono è falsa in molti casi, e si chiedono come riconoscere un cosmetico “sano” o “pulito” o perlomeno non “a rischio”, considerato che molte sostanze utilizzate in cosmesi sono potenzialmente allergizzanti, sensibilizzanti, o addirittura tossiche se usate senza criterio e conoscenza. Quando un cosmetico è presentato come “prodotto cosmetico naturale” escludendo l’acqua, il principale ingrediente di molte formulazioni, le materie

prime naturali non modificate devono essere prevalenti fra gli ingredienti. La differenza tra cosmetico naturale e biologico risiede nell’origine della materia prima usata, certificata biologica o meno. Attualmente la certificazione di prodotto biologico viene rilasciata da organismi di controllo, riconosciuti dal ministero delle Politiche agricole. Nel 2009 è stato pubblicato il nuovo regolamento europeo sui cosmetici, con lo scopo di eliminare incertezze, armonizzare le procedure e garantire la sicurezza, le cui disposizioni verranno applicate dall’11 luglio 2013 e che prevede norme più restrittive circa le sostanze cancerogene e i nanomateriali. Nonostante ciò un Regolamento Europeo che individui dei requisiti equivalenti per tutti i produttori di cosmetici è ancora vacante. Si deve considerare però che un prodotto diventa biologico soltanto dopo che ha passato il vaglio della certificazione ed è importante controllare sull’etichetta la sigla dell’organismo di controllo.

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A cura di Luca Gollin

Il Biso de Borso. T Il “Biso de Borso” si distingue dagli altri bisi non per un carattere genetico, ma per la sua dolcezza, conosciuto fin dai tempi della Serenisima Repubblica Veneta. Il momento della raccolta è contemporaneo alla vendita, per cui presso le aziende è possibile osservare il tradizionale processo di separazione del baccello dal resto della pianta. Richiedi la lista aggiornata dei Bisicoltori mandando un’email all’indirizzo

luca_gollin@yahoo.it oppure chiama Luca Gollin al 349.7318407

radizione vuole che venisse offerto al Doge ed ai dignitari, in occasione della festa di San Marco, Santo Patrono della Repubblica, il famoso piatto di “Risi e Bisi”: il riso con i piselli, è un piatto tradizionale Veneto presente in molte cucine regionali Italiane. Il pisello richiede molta acqua, dalla semina alla raccolta, ma non tollera il ristagno a livello radicale. L’eccesso d’acqua, data la natura sciolta del terreno, diffcilmente si verifica. Succede invece che nell’ultima parte del ciclo vegetativo, che qui coincide con la seconda metà di giugno, quest’ultima venga a mancare…e adio bisi! (espressione viva tra la nostra gente che sta a sottolineare la gravità dell’accaduto). Le varietà attualmente coltivate sono di tipo mezzarama a fioritura indeterminata (Rondo, Progress 9, Star 9). La semina avviene a febbraiomarzo, a file, in pieno campo, su terreno preparato mediante oncimazione organica, aratura e fresatura. Il controllo delle malerbe avviene mediante 2-3 sarchiature. Con lo sviluppo, la pianta si adagia sulle erbe infestanti avvantagiandosi del microclima fresco-umido

che si viene a creare a livello del terreno. La raccolta avviene durante la prima quindicina di giugno: le piante sfalciate in campo, vengono trasportate in azienda per la selezione manuale dei baccelli: il consumatore acquista sempre il prodotto appena colto. La definizione Biso de Borso è protetta dal Marchio di qualità registrato presso la Camera di Commercio di Treviso, e si applica esclusivamente ai baccelli delle varietà della specie Pisum sativum L. destinati al consumo allo stato fresco e coltivati nel Comune di Borso del Grappa, con tecniche agronomiche tradizionali, senza impiego di pesticidi, concimi chimici di sintesi e di tecniche di forzatura. Il Biso de Borso può essere acquistato esclusivamente presso le Aziende Agricole dei soci. La sua commercializzazione è regolata da un rigoroso disciplinare a tutela della tipicità e qualità. Il Biso de Borso, viene posto in vendita, in cassette di cartone uguale per tutti i soci ed è contraddistinto dal tipico marchio che ne garantisce la qualità e la provenienza. ATTENTI ALLE TRUFFE, CHIEDI SEMPRE IL SIGILLO DI GARANZIA !!


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A Breganze il Diesel Village. U Si è inaugurato 15 Settembre 2010. Taglio del nastro per il villaggio Diesel, il nuovo headquarter dell’azienda all’interno del territorio del Comune di Breganze (VI).

Per maggiori informazioni:

Ufficio Stampa DIESEL Tel. 02 424 09 555 - www.diesel.com

n progetto in linea con la filosofia Diesel: la creatività soprattutto, ma anche l’essere fuori dagli schemi e cercare soluzioni fresche e originali. Il concept della nuova sede è innovativo: uno spazio che non è dedicato solo agli uffici, ma comprende anche servizi a disposizione dei dipendenti e delle loro famiglie come un asilo, un auditorium multifunzionale che può ospitare fino a 1000 persone e un ristorante aziendale. Molti anche gli spazi dedicati alle attività sportive: due campi da calcio esterni, uno interno e una palestra. La realizzazione del progetto ha messo al centro l’eco-compatibilità e lo sfruttamento delle fonti alternative di approvvigionamento di energia, quali l’energia solare e geotermica. I risultati della certificazione energetica condotta dal Politecnico di Milano collocano ora l’edificio in posizione di assoluta eccellenza rispetto a ogni altro edificio analogo costruito in Europa.

Diesel è oggi presente in oltre 80 paesi al mondo e conta oltre 5.000 dipendenti, di cui oltre 500 nella sede centrale. L’azienda controlla inoltre 18 filiali internazionali con oltre 5.000 punti vendita e oltre 500 negozi monomarca. • Area costruita: 50.000 m2 circa • Numero di persone che può ospitare la struttura: 1000 • Durata lavori di edificazione: 30 mesi circa • Area complessiva interessata: 98.000 m2 circa


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Etra SpA - Energia Territorio risorse ambientali

L’oro blu. Piccoli segreti contro gli sprechi di “oro blu”. In Italia ogni abitante consuma 213 litri d’acqua al giorno, di cui solo 3 per bere. Benché la superficie terrestre sia coperta per il 71% da acqua, quella dolce e quindi potabile rappresenta solo lo 0,008% del totale. Ad aggravare la situazione ci sono l’inquinamento, l’incremento demografico e soprattutto lo sfruttamento incontrollato di questa preziosa risorsa da parte dei Paesi più sviluppati: il risultato è una riduzione del 40% delle risorse idriche pro capite.

O

ggi più di 1 miliardo di persone non ha accesso all’acqua potabile e più di 2 miliardi non dispongono di adeguati impianti fognari. Nei Paesi in via di sviluppo, più di 2 milioni di persone, per lo più bambini, muoiono ogni anno per malattie associabili alla mancanza di acqua potabile. Si prevede che entro il 2050 la domanda d’acqua raddoppierà, superando le quantità disponibili sul pianeta e costringendo i due terzi della popolazione ad affrontare una carenza preoccupante. Colpisce poi l’andamento fortemente sbilanciato dei consumi: quello medio giornaliero nei Paesi in via di sviluppo si aggira sui 20 litri, contro i 213 in Italia e i 600 negli Usa. Ciò significa che l’88% delle risorse idriche viene consumato dall’11% della popolazione mondiale. Inoltre, secondo i dati forniti dall’Eurostat, il nostro è il Paese con il più elevato livello di consumo d’acqua per usi domestici all’interno dell’Unione Europea: ogni abitante adopera 78 metri cubi di “oro blu” all’anno. Ancora: dei 213 litri d’acqua potabile consumati quotidianamente, ne vengono bevuti solo tre. In Veneto non esiste un’emergenza acqua, che anzi è pulita e abbondante. Ma non infinita. Bisogna comunque intervenire e il primo passo è limitare gli sprechi. Ecco allora qualche consiglio che consente di risparmiare e contemporaneamente tutelare l’ambiente. Lavabiancheria e lavastoviglie. • Scegli il ciclo economico ed evita i mezzi carichi: usare lavastoviglie e lavatrice non piene comporta uno spreco annuo che si aggira fra gli 8 e gli 11 mila litri. • Per lavare i piatti, preferisci la lavastoviglie: un carico completo lavato a macchina richiede un minor consumo d’acqua rispetto allo stesso lavaggio fatto a mano. • Tra i diversi modelli di elettrodomestici in commercio possono esserci differenze notevoli nel consumo: da 16 a 23 litri a lavaggio per le lavastoviglie e da 50 a oltre 100 litri a lavaggio per le lavabiancheria. Igiene personale: quando ti lavi le mani o i den-

ti, quanto ti radi o fai lo shampoo, tieni aperti il rubinetto o la doccia solo per il tempo necessario. Usarli a flusso continuo causa la “perdita” di circa 8 mila litri l’anno in una famiglia di tre persone; preferisci la doccia al bagno: per riempire la vasca sono necessari 150 litri di acqua, per fare una doccia circa un terzo; applica al rubinetto il frangigetto: è un miscelatore d’aria che crea un getto più leggero, ma efficace. Utilizzando i riduttori di flusso si risparmiano fino a 6 mila litri all’anno per ogni rubinetto. In giardino; Il momento migliore per innaffiare le piante non è il pomeriggio, quando la terra è ancora calda e fa evaporare l’acqua, bensì la sera, quando il sole è calato; per terrazzi e giardini scegli sistemi di irrigazione a micropioggia o a goccia programmabili, che possono funzionare anche durante la notte quando i consumi sono più bassi. Per le piccole innaffiature puoi sfruttare, ad esempio, l’acqua che hai usato per lavare frutta e verdura. Inoltre… • Un rubinetto che gocciola o un water che perde possono sprecare anche 100 litri d’acqua al giorno. Per controllare se ci sono perdite, leggi il contatore alla sera a rubinetti chiusi e verifica il consumo il mattino successivo. • Lo sciacquone del bagno è responsabile del 20% dei consumi domestici. Ogni volta che viene azionato, se ne vanno almeno 10 litri d’acqua. Se possibile, utilizza uno sciacquone a flusso differenziato. • Per lavare l’auto si usano circa 150 litri d’acqua. Invece di lasciare aperta la pompa, riempi un secchio: risparmierai fino a 130 litri a ogni lavaggio. Inoltre evita di adoperare quella potabile. Ricicliamo l’acqua • Raccogli l’acqua piovana per innaffiare piante e giardino. • Se fai scorrere l’acqua in attesa che diventi calda, raccoglila in un contenitore: puoi usarla per innaffiare, lavare i pavimenti, ecc. • Quando lavi la frutta o la verdura, sèrviti di una bacinella e lasciale in ammollo: l’acqua raccolta potrà essere riadoperata.

continua a pag. 28

Per ridurre il consumo di carta: è stato calcolato che una persona media getta via

250 kg di carta all’anno. Rotoli di carta igienica, riviste, ricevute e posta cartacea indesiderata. Questo si traduce in migliaia di chilometri quadrati di foreste abbattute dall’industria del legno con conseguenze disastrose per l’ecosistema e la biodiversità. Bastano piccoli accorgimenti per evitare gli sprechi e contribuire a ridurre il fenomeno della deforestazione...



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A cura di Giacomo Ottelli di Ecocasa Italia

Il legno come risorsa. I I boschi ricoprono il 29.6% della superficie della terra e sono a livello mondiale una fonte illimitata. In Italia il legno necessario per costruire un’abitazione di 130 m2 ricresce in 1 ora e mezza. Oggi il comparto europeo del legno rappresenta il 25% della produzione mondiale industriale di prodotti in legno, con quasi il 30% per pannelli e materiali di costruzione in legno, di carta e di cartone. e superfici boschive europee comprendono oltre un miliardo di ettari di bosco che si estende in 44 stati, il che equivale alla superficie di 1.42 ettari per abitante. L’estensione netta dei boschi europei sta aumentando al ritmo di 510.000 ettari l’anno con un aumento costante delle superfici boschive.

l legno genera benessere nell’abitazione, è da sempre un materiale insostituibile per gli arredi interni, essendo elettrostaticamente neutro e non conduttore. é caldo al tatto anche alle rigide temperature, favorisce la traspirazione dell’aria, profuma e mantiene durante tutto l’anno un clima piacevole nell’abitazione, anche grazie alle sue ottime doti acustiche.

importanti vantaggi di questo tipo di costruzioni sono: prezzi accessibili con un 20% di risparmio rispetto al tradizionale e fino al 70% di risparmio energetico. Il coefficiente H di 0.120 w/m2k certifica la buona resa della soluzione (Ente di Certificazione Tedesco).

Il legno dispone:

Altre caratteristiche: soluzioni antisismiche, facile manutenzione, maggior superficie abitabile, materiali naturali, ECOLOGICI, stile architettonico contemporaneo.

• di un buon rapporto tra densità e resistenza

Brevi tempi di attesa.

• di un’elevata conducibiltà superficiale

Tutti i materiali utilizzati sono certificati e rispondono alle più severe normative europee in materia. Ricordiamo che con l’arrivo delle Nuove Normative Energetiche Europee, determinate dall’esigenza di ridurre le emissioni atmosferiche, sarà certificata l’efficenza energetica delle abitazioni civili.

• di bassa conducibilità termica • di buone proprietà elastiche ed acustiche • il legno è salubre • non emette sostanze nocive e non causa allergie regola l’umidità dell’aria • è antistatico • non è radioattivo • ha un odore gradevole • il legno è compatibile • è l’unico materiale edile rinnovabile • mantiene per anni il CO2 • è utilizzato anche nella parte di scarto per lavorati e come fonte d’energia • il legno è la scelta migliore per l’edilizia • è ideale per la prefabbricazione e il montaggio rapido è rapidamente utilizzabile • ha un lavorazione semplice • ha una densità e un peso esiguo

Case a ridotto fabbisogno energetico

Una buona classe energetica, perciò garantisce nel tempo un elevato valore immobiliare alla vostra casa.

Tipologia di costruzione Un edificio a basso consumo energetico deve coniugare un comfort abitativo ottimale con un basso dispendio di energia. Fino a poco tempo fa realizzare edifici con queste caratteristiche richiedeva un esborso economico notevole con un risultato non sempre soddisfacente alle aspettative. Impianti fotovoltaici, impianti per il solare termico, riscaldamento a pavimento elettrico sono tutte applicazioni che concretizzano i desideri di risparmio energetico nel vero senso della parola.

Sempre più persone stanno scegliendo di costruire case bioecologiche in tutta Europa. I più

1 scegliere carta riciclata o certificata 4 privilegiare la posta elettronica, nel caso degli estratti conti o delle bollette 2 ridurre l’uso dei tovaglioli di carta, al bar o in qualunque altra occasione 5 creare dei bloc-notes riciclati, con il retro di buste o con vecchie agende o quaderni 3 utilizzare entrambi i lati dei fogli stampati inutilizzati



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A cura di Bruno Schirato

Cos’è la rete di Hartmann? Il Dr. Ernst Hartmann, docente all’Università di Heidelberg in Germania, negli anni ’50, in un ventennio di ricerche scoprì che tutto il pianeta terra è attraversato da un reticolo magnetico invisibile, di dimensioni variabili (nella zona europea la dimensione è circa di 2x2,5 mt). Segue i punti cardinali nord-sud ed est-ovest. Dal punto di vista fisiologico, durante le ore del riposo, gli incroci (nodi) di questa rete si mostrano dannosi, esercitando un’azione negativa quando gli organi vi sono sottoposti in modo prolungato.

I

nfatti, se si dorme in un ambiente dove questo campo è elevato, il corpo umano fa da vero e proprio accumulatore perché durante il sonno l’organismo è più ricettivo, la posizione orizzontale (senza contatto con il suolo) non consente di scaricare elettricità, senza contare che nelle ore notturne l’intensità della rete H è maggiore.

zione dei sistemi di regolazione dell’organismo che nel lungo e medio termine può avere delle gravi conseguenze sulla salute.

Al di fuori dei nodi, sul passaggio di una “fascia”, si possono osservare disturbi più lievi (sensazione di fastidio, irritazione ecc.). All’interno di questa griglia, i vari studi dimostrano che gli individui esposti rimangono sani e in buona salute (le loro notti sono generalmente calme e soddisfacenti). Hartmann afferma che il 60-70% delle malattie sono condizionate dal luogo d’abitazione e/o di lavoro. Le sue tesi sono state confermate attraverso lo studio delle variazioni di resistività cutanea del corpo umano quando cambia posizione; senza rendersene conto, l’essere umano subisce una modificazione elettrostatica quando cambia di posto (Hartmann si è affidato a più di centoventicinquemila test).

L’esistenza di questo reticolo di raggi tellurici è stata confermata in Germania dai fisici Pollak, Cody, Curry, König e Varga, delle università di Heidelberg, Göttingen, Tübingen e Monaco; dal professor Dubrov, dell’Accademia di fisica di Mosca e, in Italia, dal professor Drigo, dell’Istituto di fisica dell’Università di Ferrara.

Hartmann disse: “Dove esiste un punto aggressivo (nodo geopatogeno), si attiva all’istante il nostro Sistema Nervoso Autonomo (Vago e Simpatico) per ristabilire l’armonia del nostro stato di equilibrio psicofisico. Prolungandosi la permanenza, ad esempio dormendo per anni nello stesso punto disturbato, possono insorgere dei disturbi funzionali che, con il tempo possono diventare una vera e propria malattia.” Dopo questa scoperta molti altri ricercatori sono giunti alla conclusione che la permanenza prolungata su un nodo, provoca un’altera-

Inoltre studi epidemiologici indicano che nel 60-70% dei casi, l’esposizione cronica ad un campo elettromagnetico superiore a 0,2 microTesla, concorre alla comparsa di gravi malattie degenerative.

Il dottor Beck, primario di una clinica infantile di Bayreuth, riuscì a liberarsi di una lombaggine spostando il suo letto e il posto di lavoro. Questi due elementi si trovavano sfortunatamente in una zona geopatogena. Gli venne così in mente di spostare i bambini sofferenti di cardiopatie mediante una sedia a sdraio mobile durante gli elettrocardiogrammi; ciò rese possibile effettuare un elettrocardiogramma nella zona patogena e successivamente, spostando la sdraio, un secondo elettrocardiogramma nella zona sana. Questo sistema gli permise di concludere che durante gli esami nella zona perturbata, tutti i bambini presentavano delle extrasistole, cioè delle contrazioni supplementari del cuore fino al 50% delle contrazioni normali. Spostando la sdraio in una zona sana, dopo due ore i giovani pazienti presentavano un tracciato dell’elettrocardiogramma normale.



Eco famiglie

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A cura di Elisa Artuso

l libro di Elisa Artuso sugli stili di vita sostenibili Eco Famiglie è un libro semplice e diretto, ed è rivolto a tutti i ge-

nitori che sentono l’esigenza di cambiare qualcosa nella loro quotidianità, nel segno di un modo di vivere più sostenibile. Cosa significa? Innanzitutto riappropriarsi delle relazioni e, a partire da queste, creare dei ponti, fare un piccolo investimento di tempo nel cercare informazioni indipendenti che diano risposte serie in merito al cibo, alla pulizia, alla mobilità, al gioco, ai rifiuti. Risposte che ci permettono di cambiare in modo consapevole, senza farci prendere in giro o lasciarci sopraffare dalla pubblicità: nel libro ce ne sono molte, con indicazioni utili per orientarsi negli acquisti e nell’autoproduzione, con tante ricette e soluzioni semplici alla portata di tutti. Il fil rouge del libro è quello della condivisione di idee e dell’impegno personale attraverso le opportunità che si stanno facendo strada negli ultimi tempi: gruppi d’acquisto solidale, piedibus, eventi di scambio e baratto, collaborazione tra genitori che fanno rete, in tanti aspetti della vita quotidiana. È possibile e alla portata di tutti infatti sperimentare un modo diverso di cucinare, di vestirsi, di giocare con i propri figli, ma anche di muoversi e in generale di acquistare, qualunque cosa. L’idea di condividere esperienze vissute in prima persona dall’autrice e di raccogliere le testimonianze di tanti genitori che stanno sperimentando un modo nuovo di vivere è stata condivisa dall’editore, il Leone Verde, da sempre attento a questi temi e promotore di un nuovo modo di pensare l’infanzia e l’educazione, attraverso la collana Bambino Naturale che propone più di 30 titoli per genitori ed educatori. La vita da genitori ci impone un percorso in cui non possiamo limitarci ad osservare e basta. Diciamo ai nostri bambini di essere buoni, di ascoltarci, di “mettere a posto il disordine”, di condividere i loro giochi. E noi siamo capaci di “mettere ordine al mondo”, di inquinarlo di meno, di pensare seriamente alla crisi energetica che ci aspetta? L’idea è proprio quella mettere ordine a nostra volta, perché lo dobbiamo ai nostri figli, con spirito di condivisione e solidarietà. Il libro parla di tanti temi, sempre affrontati nell’ottica della famiglia. Si supera quindi la “moda” dell’ecostyle che è tanto in voga in questo momento ma che finisce per essere una nuova proposta di consumo o peggio di consumismo che non ci porterà fuori dalla spirale nella quale ci siamo infilati. Il vero cambiamento parte da noi, dalla famiglia, e inizia dal basso: se pensiamo solo in grande rischiamo di non iniziare mai.

Questo libro è un abat jour Manuale pratico per trasformare le cose Catalogo ragionato degli oggetti mutanti Elisa Nicoli Perchè acquistare cose nuove quando possiamo costruirle da soli, risparmiando, inquinando poco e, soprattutto, divertendoci?

La fattoria biologica Agricoltura secondo natura Masanobu Fukuoka Immaginate di ottenere raccolti senza coltivazione, né fertilizzanti chimici né diserbanti! In questo libro, Fukuoka svela i segreti della teoria e della pratica del lavoro con la natura e la maniera di vivere meglio grazie ad essa.


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A cura di Valeria Savio - Savio Tecnoimpianti

Tempi nuovi, nuovo approccio. S Tutti noi sappiamo di dover ridurre le emissioni.Il problema è però come riuscirvi. Oltre il 70% delle emissioni di CO2 di una normale abitazione è causato dal suo impianto di riscaldamento degli ambienti e dell’acqua. Per ridurre questa percentuale, è necessario iniziare ad adottare tecnologie più eco-compatibili e più sostenibili.

olo a quel punto potremo vedere una riduzione significativa delle emissioni di CO2. Nel frattempo i prezzi delle fonti tradizionali di energia continuano a salire e un numero crescente di persone è propenso a prendere in considerazione fonti energetiche alternative più efficienti. Cominciamo con una pompa di calore! è ormai dimostrato che il riscaldamento dell’abitazione con una pompa di calore è l’opzione migliore per l’ambiente. Le ragioni sono molteplici: Un motivo ovvio è dato dal fatto che, per produrre calore, una pompa di calore non usa nessun processo di combustione né altra energia. Estrae semplicemente il calore che esiste già nell’aria, nel terreno o nella sorgente d’acqua e lo mette al servizio del riscaldamento domestico. Ciò significa minori emissioni. In secondo luogo, rispetto ad altri sistemi di riscaldamento, la quantità di elettricità richiesta è relativamente bassa. E questo perché l’elettricità non è la fonte di energia principale. Serve solo per azionare

la pompa e permettere il processo di estrazione del calore. Anche se i risparmi energetici variano in funzione dei parametri di riferimento applicati, in genere oscillano tra il 60% e l’80%. Una volta installata nell’abitazione, una pompa di calore entra immediatamente in funzione per dare un “ritorno” ambientale sotto forma di minore consumo energetico e minori emissioni. Un investimento nel futuro Le pompe di calore sono ideali per abitazioni di diverse dimensioni e il loro sistema di controllo è progettato per funzionare perfettamente per fornire acqua calda a radiatori tradizionali o impianti di riscaldamento a pavimento. Alcuni governi ed enti regionali offrono ai proprietari di case sussidi per passare dal riscaldamento a combustibile fossile a una fonte di energia più moderna e rinnovabile quale quella eolica, fotovoltaica e idrica. Dato che oggi le pompe di calore sono ufficialmente classificate come energia rinnovabile, il momento per cambiare non potrebbe essere più propizio!


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A cura di Tiziano Zaccaria

Finestre per case ad alto risparmio energetico. In una casa ad alto risparmio energetico le finestre rivestono un ruolo molto importante: permettono una minore dispersione del calore e consentono di recuperare il calore emanato dal sole.

L’orientamento dell’edificio

L’

L’orientamento attento di porte e finestre permette di sfruttare al meglio la luce solare e nello stesso tempo di controllare le dispersioni di calore.

Le finestre vanno progettate in modo che siano prevalentemente rivolte verso sud, ovest e est. Grandi aperture a sud migliorano il bilancio energetico della casa. Molto importante per evitare il sovrariscaldamento della casa è l’utilizzo di sistemi oscuranti o filtranti (frangisole o tende filtranti o oscuranti) che permettono un controllo dell’irraggiamento solare, soprattutto a sud.

Che finestre installare? Le finestre devono garantire caratteristiche termoisolanti altamente efficienti. A seconda delle prestazioni energetiche complessive di una casa, i valori di trasmittanza termica* delle finestre (altamente termoisolanti) possono raggiungere valori fino a 0,4 W/ m²K. In termini di paragone una finestra di tipo tradizionale ha valori intorno ai 2 W/m²K.

Le finestre

Alcune caratteristiche fondamentali: • Telaio e vetraggio ad alto isolamento termico; • Canalina del vetrocamera ottimizzata per ridurre il ponte termico lineare; • Posa della finestra realizzata a regola d’arte con attenzione particolare alla risoluzione dei ponti termici. * Trasmittanza termica - È una grandezza fisica che misura la quantità di calore scambiato in un materiale per una superficie e unita di temperatura (più basso è il valore migliore sarà il livello prestazionale della finestra)

Esemplificazione di una posa in opera ottimale Isolare la parte interna permette di separare il cilma interno alla casa da quello esterno impedento la formazione di condensa nelle fughe. L’isolamento tra il telaio della finestra e la parete deve essere realizzato completamente con materiale isolante, per garantire una tenuta termica L’isolamento esterno deve garantire la tenuta al vento e alla pioggia battente. Oltre alla tenuta della finestra deve essere realizzata la sigillatura con il davanzale.

Più benessere abitativo (comfort) Abitare in una casa altamente prestazionale dal punto di vista energetico significa vivere con un elevato livello di comfort termoigrometrico**. L’individuo percepisce, all’interno della propria casa, sensazioni derivate dalla variazione di temperatura, di umidità relativa e velocità dell’aria. Se le sensazioni derivate dai fattori sopradescritti sono accettabili l’individuo percepisce, all’interno della propria casa, un buon livello di benessere. ** Per benessere termoigrometrico si intende la sensazione di soddisfazione che, in un ambiente, le persone provano nei riguardi della sensazione termica (sentire caldo/freddo).

consigli utili...

Contro il mal di testa: tagliate a fette 2 grosse patate e pulitele con uno strofinaccio fresco di bucato (senza lavarle), stendetevi sul letto, illuminate la stanza solo con una candela e ponete le fette di patata sulla fronte, sulle tempie e sugli occhi, fissate con una bandana e lasciatele agire per 30 minuti.


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A cura di Elena Marcuz e Mariano Bizzotto

La rottamazione dell’auto. I Vi siete mai chiesti che fine fa la vostra auto quanto decidete di rottamarla? Bene ora proveremo a spiegarvelo.

nnanzitutto l’auto deve essere consegnata da voi direttamente e o tramite il concessionario di fiducia ad un autodemolizione autorizzata. Quest’ultima dopo aver svolto le pratiche amministrative per la Radiazione dal PRA (Pubblico Registro Automobilistico) può iniziare la sua opera di rottamazione vera e propria del veicolo. L’auto viene innanzitutto messa in sicurezza togliendo le batterie, gli oli, i vari fluidi presenti (come ad esempio l’acqua lavavetri), i filtri, ed l’eventuale carburante presente, insomma vengono tolte tutte quelle componenti pericolose che potrebbero danneggiare l’ambiente se non venissero gestite correttamente. Una volta fatto ciò si procede alla rimozione di quelle parti dell’ auto che possono essere riciclate, come i vetri, le componenti in plastica, gli pneumatici. Si prosegue poi a smontare dalla macchina tutte quelle parti che possono essere riutilizzare come parti di ricambio.

componenti pericolose e da quei materiali che potevano essere riutilizzati, e non è ancora finita perché viene prima pressata facendola diventare un pacco e poi avviata alla frantumazione. Durante la frantumazione l’auto che era stata pressata viene triturata e vengono quindi separati i componenti metallici, che possono essere riutilizzati come vere e proprie materie prime, da quelli non metallici (come ad esempio il materiale spugnoso dei sedili).

L’avresti mai immaginato che da un auto rottamata si potessero recuperare così tante cose? Pensa che della tua vecchia auto più dell’85% del materiale di cui è composta viene recuperato/riciclato, e tutto ciò avviene seguendo quanto prescritto della normativa nazionale ed europea.

A questo punto l’auto è stata ripulita dalle

A cura di Francesco Bresolin - STS Sistemi Tecnologie Solari

Certificazione energetica. è L’Attestato di Certificazione Energetica di un edificio è un documento ufficiale. Regolato dal D.Lgs. 192/2005 (attuativo della direttiva 2002/91/CE) e successive modifiche previste dal D.Lgs. 311/2006 del 13/12/12.

obbligatorio per tutte le nuove costruzioni, per la compravendita o la locazione delle abitazioni, e nel caso di ristrutturazioni che coinvolgono più del 25% della superficie. L’ACE è diventato obbligatorio il 1 Luglio 2009, ha la durata di 10 anni ed è necessario in tre casi: per il rogito, per l’accesso alle detrazioni del 55% sul reddito IRPEF e, dal 1 Gennaio 2012, su tutti gli annunci commerciali per vendita e locazione. Questo documento esprime la qualità energetica dell’edificio in una scala che va da G (la peggiore) fino ad A (la migliore) e permette quindi ai consumatori di scegliere la casa in base anche ai consumi energetici, oltre a favorire lo sviluppo, la valorizzazione e l’integrazione delle fonti rinnovabili, a contribuire al raggiungimento degli obiettivi nazionali posti dal protocollo di Kyoto e a rendere l’Italia meno dipendente dal petrolio.

L’ACE deve essere rilasciato dal certificatore energetico iscritto all’Ordine o al Collegi professionali e abilitati all’esercizio della professione per la progettazione di edifici ed impianti asserviti agli edifici stessi. L’Autodichiarazione di prestazione energetica dell’edificio “Classe G” è stata abrogata ai sensi dell’art. 2 comma 4 del D.M. 22 novembre 2012 pubblicato sulla G.U. n. 290 del 13 dicembre 2012. Per ottenere tale attestato è necessario fornire al professionista i dati identificativi del proprietario, i dati catastali e la planimetria dell’unità immobiliare, i dati tecnici dell’impianto di riscaldamento (es. caldaia) e dell’impianto di produzione di Acqua Calda Sanitaria (ACS), se diverso o in integrazione all’impianto di riscaldamento acqua tecnica.



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A cura di Arch. Paola Lanaro

Guida alla ristrutturazione sostenibile. Quando si decide di ristrutturare casa, generalmente, lo si fa per valorizzare gli spazi, per personalizzare gli ambienti dando loro un nuovo stile e per adattare gli impianti che spesso risultano essere superati. Fare questo utilizzando scelte biosostenibili e operando anche una decostruzione degli elementi architettonici esistenti (che possono essere riutilizzati) può fare la veramente la differenza. Altro elemento importante da considerare è l’aspetto energetico: bisogna fare una attenta analisi dell’edificio per poi definirne gli obiettivi.

è

fondamentale togliere materia e aggiungere pensiero: per risparmiare dovendo spendere di più per l’involucro è importante trovare forme belle di arredo, ma semplificate. Tutti riconosciamo che la nostra casa è uno dei beni più grandi che possediamo: ecco perché il nostro benessere è tanto legato all’armonia che essa riesce a manifestare e a trasmettere. Per questo motivo è molto importante operare delle corrette scelte prima di affrontare una ristrutturazione. Solo riducendo, riusando e riciclando è possibile costruire un rapporto equilibrato tra uomo, natura e scienza. Ecco i consigli per ridurre la bolletta realizzando ambienti armoniosi e ottimi investimenti:

1_Struttura e finiture La scelta attenta dei materiali edili rappresenta il primo passo per una ristrutturazione intelligente e sostenibile. I materiali per la bioedilizia sono in genere composti da risorse rinnovabili, per questo motivo sono igroscopici, traspiranti e permeabili. Le certificazioni bio sono una garanzia nella scelta dei materiali.

2_Risparmio energetico Con adeguati sistemi per il risparmio energetico si può ridurre in modo drastico le bollette. La prima condizione è di realizzare un buon isolamento. Poi è necessario individuare quale tipo di impianto da utilizzare a seconda delle esigenze.

3_Isolamento acustico L’inquinamento acustico è molto dannoso per la salute ed è possibile difendersi all’interno intervenendo sull’involucro con opportuni materiali. L’uso di doppi o tripli vetri, invece, permette di ridurre i rumori provenienti dall’esterno.

4_Impianto idraulico Si può intervenire anche sugli impianti già esistenti. Un impianto idrico efficiente fa risparmiare: lo stesso deve essere unito a vari sistemi come i riduttori di flusso, i rubinetti con miscelatore termostatico e le installazioni di cassette a doppio flusso. In caso di nuova ristrutturazione è di primaria importanza ottimizzare il percorso delle tubature.

5_Ventilazione

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info@architetturaedenergia.net

Una corretta ventilazione degli ambienti è decisiva per garantire la qualità dell’aria. Una scarsa ventilazione, infatti, causa la comparsa di muffe e di condensa. All’interno delle nostre abitazioni poi vi è una elevata concentrazione di microinquinanti, che rendono spesso gli ambienti interni più contaminati degli esterni. Sono molto importanti i materiali e gli arredi

che vengono utilizzati.

6_Impianto elettrico Tv, radiosveglia, computer, forni a microonde, elettrodomestici e molti altri apparecchi creano campi elettromagnetici che a lungo andare possono risultare nocivi per l’uomo. E’ bene ricordare che spegnendoli non si elimina del tutto la tensione elettrica. Attraverso le corrette scelte tecniche è possibile proteggerci dalle onde elettromagnetiche.

7_Buon progetto Il buon progetto è il cuore di tutto. E fare un buon progetto partendo dall’esistente spesso è molto difficile, perché occorre trasformare dei difetti che non si avrebbero nel nuovo in pregi. L’attenzione alla progettazione degli interni diviene fondamentale: è indispensabile poi che vi sia un perfetto coordinamento tra il progetto architettonico e la finitura degli arredi, perché questo modo di operare evita sprechi di denaro, per le demolizioni e i rifacimenti che talvolta è necessario fare, in seguito a errori di progettazione. I punti più importanti da individuare con il cliente sono: l’orientamento dell’abitazione e il suo contesto, l’analisi dei costi di gestione, i corretti percorsi, la trasformabilità e la personalizzazione degli spazi, la scelta degli opportuni impianti, la realizzazione dell’ armonia degli spazi, dei colori e dell’arredamento, il riciclo degli elementi architettonici e degli arredi, la scelta dei materiali e delle finiture in chiave bio, l’analisi dei costi di intervento. Un tecnico di fiducia esperto e con grande vocazione alla progettazione sostenibile potrà realizzare la giusta casa dei sogni. Le persone che vogliono ristrutturare, arredare e rinnovare casa, possono se lo desiderano scrivere a info@ architetturaedenergia.net per prenotare un colloquio telefonico. Potranno ricevere gratuitamente alcune indicazioni inerenti al progetto che devono realizzare. Sito attività: www.architetturaedenergia.net Sito formazione: www.incontridiformazione.net Paola Lanaro è un architetto libero professionista che si occupa anche di formazione nel settore architettura di interni. Ha esperienza pluriennale come docente di corsi di arredamento presso scuole private e associazioni di categoria a Vicenza. E’ ideatrice e curatrice del progetto didattico Ldaincontridiformazione Come libera professionista dal 2005 si occupa di progetti inerenti sia al residenziale che al commerciale.



40 L’enorme quantità di materie plastiche che si produce e si consuma genera una serie di grandi problemi che se non gestiti adeguatamente sono destinati letteralmente a sommergerci. Le materie plastiche già costituiscono la maggior parte dei rifiuti solidi urbani. L’alternativa in questo caso, sono le bioplastiche.

Le Bioplastiche. S

viluppate inizialmente sulla spinta dell’aumento del prezzo petrolio le bioplastiche stanno via via assumendo un’importanza non esclusivamente economica, ma stanno offrendo al mondo l’opportunità di reinventare dei materiali totalmente inediti con caratteristiche in linea con l’ecosostenibilità ricercata.

Ma cosa sono le bioplastiche?

La European Bioplastics Association, la più autorevole associazione che raggruppa i produttori e i trasformatori di bioplastiche, divide le bioplastiche in due classi differenti: Polimeri biodegradabili che soddisfano tutti i criteri delle norme scientificamente riconosciute per la biodegradabilità/compostabilità dei materiali e dei prodotti plastici Le caratteristiche delle plastiche biodegradabili fanno riferimento alla fine vita del poli-

mero (cioè del materiale plastico). Cioè un articolo prodotto con tali plastiche, a fine vita utile, si può smaltire attraverso la biodegradazione per opera di microorganismi capaci di assimilare e trasformare il polimero, per azione metabolica. E’ il tipo di trasformazione che tutte le sostanze organiche subiscono in natura al termine della loro esistenza. E’ da tener ben presente che le plastiche derivanti da materie prime rinnovabili non sono sempre biodegradabili e le plastiche biodegradabili non sono sempre di derivazione vegetale o batterica. La biodegradabilità quindi, riconducibile alla possibilità che questa categoria di materiali bioplastici a fine ciclo di vita possano venire trattati secondo processi naturali di decomposizione, è direttamente legata alla struttura chimica delle materie prime, piuttosto che alla loro origine.

+

Api & Puma insieme nel Bio. A API Spa viene fondata a Bassano del Grappa nel 1956 per poi spostarsi a Mussolente negli anni settanta. Si specializza nel tempo nella messa a punto di materie plastiche destinate a diverse utilizzi. Di recente l’azienda ha sottoscritto un accordo di collaborazione con PUMA per l’utilizzo di materiali plastici riciclabili e biodegradabili.

PI, azienda italiana leader nei compound termoplastici, sigla con PUMA, azienda leader nello Sport e nel Lifestyle, l’esclusiva dell’utilizzo delle innovative Bioplastiche APINAT BIO® biodegradabili per il nuovo progetto Calzature eco-compatibili. Le bioplastiche APINAT BIO® sono il risultato della costante attività di ricerca e sviluppo di API che ha permesso di coniugare la qualità del prodotto con una particolare attenzione e sensibilità per la salvaguardia dell’ambiente. APINAT BIO® è infatti il brand di API che identifica la prima e unica famiglia al mondo di elastomeri soft biodegradabili. APINAT BIO® è coperto da un brevetto internazionale di API. APINAT BIO® è eco-sostenibile grazie alle sue caratteristiche di RICICLABILITà e BIODEGRADABILITà secondo le norme internazionali riconosciute ( EN 13432/EN 14995 per L’Europa, ASTM D 6400 per gli USA). PUMA utilizzerà le bioplastiche APINAT BIO® per la realizzazione della suola di una Sneaker, la PUMA InCycle “Basket”, oggetto della prossima collezione Spring/Sum-

mer 2013 denominata “InCycle”. PUMA assieme alla società I:CO, è promotrice del programma Bring Me Back, che prevede l’utilizzo e la riconsegna a fine vita utile dei suoi prodotti InCycle, contribuendo ad abbattere il loro impatto ambientale e la proliferazione di rifiuti. La collezione PUMA InCycle basata sui concetti di BIODEGRADABILITA’ e RICICLABILITA’ è la prima collezione al mondo 100% Cradle-to Cradle Basic Certified (CM). “La collaborazione con Puma è in linea con questa filosofia. Ciò che ci ha convinto a concedere loro l‘esclusiva di APINAT BIO® per un settore così strategico e storico per API come quello della Calzatura, è il fatto che Puma si sia dimostrata molto propensa ad investire in un programma di sensibilizzazione che coinvolgerà i consumatori finali. Così facendo si favorirà la creazione di filiere bio-sostenibili, contribuendo a divulgare la cultura del riciclo intelligente e all’utilizzo di prodotti biodegradabili che a fine vita verranno ricondotti ad uno smaltimento in sintonia con i meccanismi della natura.” Lorenzo Brunetti



Due Erre s.r.l.

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A cura del Dott. Paolo Rossetto

Lo scooter diventa elettrico. Un motore elettrico, un controller e un pacco batterie, questi i componenti principali dei veicoli elettrici che finalmente, nelle più svariate tipologie, iniziamo a veder circolare nelle nostre città. Un’invenzione di certo non recente visto che i primi BEV (Battery Electric Vehicle - veicoli elettrici a batteria) risalgono addirittura alla fine del XIX sec. e alcuni esemplari (come l’auto elettrica di Thomas Edison del 1912) sono tutt’ora funzionanti!

O

ggi il progresso tecnologico ha permesso notevoli miglioramenti sia nei motori (passando dai tradizionali motori a spazzole ai più duraturi motori a magneti permanenti Brushless) che nelle batterie passando dalle vecchie Piombo Acido (le classiche che troviamo nelle nostre automobili) alle PbGel prima e Litio, nelle loro molteplici tipologie, poi. Nello specifico, i motori che attualmente montano gli scooter elettrici sono a tecnologia Brushless, solidi, affidabili e molto duraturi in termini di Kilometraggio (raggiungono svariate centinaia di migliaia di Kilometri), spesso sono inseriti direttamente nel cerchione della ruota posteriore eliminando così alla radice qualsiasi altro organo di trasmissione, come cinghia o catena e la loro relativa manutenzione. Le batterie al Litio, che garantiscono fino a 50.000-80.000 Km prima di dover essere sostituite, hanno oggi un prezzo davvero accessibile e garantiscono affidabilità, leggerezza e maggiore autonomia (grazie a buoni rapporti capacità/peso). Inoltre sempre più spesso troviamo accoppiati alle batterie i BMS (Battery Management System - Sistema di controllo batteria) dispositivi elettronici che controllano i cicli di carica/scarica di ogni singola cella aumentando la durata e la resa delle batterie stesse. Gli scooter elettrici oggi in commercio, con la benzina a 1,800 E/lt. e un inquinamento atmosferico in costante aumento, risultano

una valida alternativa economica ed ecologica per gli spostamenti quotidiani come il classico tragitto casa/lavoro. Le autonomie attualmente variano dai 50 ai 120 Km per carica mentre le velocità vengono limitate in base al tipo di mezzo (ad esempio un ciclomotore omologato 50cc raggiunge i 4550Km/h mentre un motociclo omologato 125cc raggiunge i 90-100Km/h). Purtroppo le autonomie sono ancora relativamente basse (anche se va considerato che oltre il 45% degli europei percorre meno di 30Km/ giorno) e dunque gli scooter elettrici, ad oggi, non possono ancora sostituire mezzi per lunghe percorrenze.

Concludiamo elencando alcuni vantaggi del “muoversi elettrico”: • zero consumo di benzina; • esenzione totale del bollo per 5 anni; • assicurazione ridotta del 50% a parità di classe; • consumo irrisorio di circa 0,60E per 100 Km (circa 3 Kwh da qualsiasi presa elettrica); • manutenzione ridotta al minimo (basta olio, cinghia, candele, rulli ecc...); • lo scooter si ripaga da solo in 3/4 anni (in base ai Km di utilizzo) grazie ai notevoli risparmi; • inquinamento istantaneo pari a zero; • accesso alle ZTL e durante i blocchi del traffico; • maggior valore dell’usato nel tempo


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Un mondo nuovo di energia pulita. I Nel corso del tempo, l’uomo ha utilizzato per il proprio fabbisogno tutte le fonti energetiche presenti sulla terra, dalla legna ai combustibili fossili, dal carbone al petrolio e più recentemente il gas naturale. Oggi le fonti più utilizzate sono idrocarburi (composti di idrogeno e carbonio) e proprio il gas naturale vede una forte espansione per le sue proprietà chimico fisiche che lo rendono un combustibile pulito e facile all’uso.

l gas naturale è comunemente chiamato Metano in omaggio al suo componente principale; è abbondante in natura e presente in tutte le aree geografiche. Le riserve finora accertate consentiranno l’approvvigionamento per almeno 65 anni. Unico combustibile di origine fossile significativamente presente in Italia, il metano di produzione nazionale copre circa il 15% del fabbisogno italiano; la quota restante viene importata attraverso i metanodotti dall’Algeria, dalla Libia, dalla Russia, dai Paesi Bassi e dalla Norvegia e come G.N.L. (*) via nave.

Subito pronto sin dal mattino

Estremamente versatile, il Metano viene utilizzato per la cottura dei cibi, per il riscaldamento domestico, per l’industria, per produrre elettricità e come carburante per autoveicoli. Scalda la colazione e rende confortevole la casa d’inverno, ci accompagna al lavoro muovendo le nostre autovetture e i mezzi pubblici, garantisce energia per ogni nostra attività. Insomma il Metano è sempre al nostro fianco. Appena estratto raggiunge, attraverso i metanodotti, i luoghi di consumo ed è subito pronto all’uso non servono trattamenti e raffineria. Facile. Pulito.

Il metano: movimento sostenibile

Il metano rispetta ambiente e natura. Nei veicoli riduce le emissioni inquinanti. Rispetto all’effetto serra ha un impatto minore degli altri carburanti, abbattendo sino al 25% le emissioni di C02 (anidride carbonica). L’utilizzo del Metano riduce del 96% la formazione di ozono rispetto alla benzina. I trasporti stradali in Italia assorbono molta dell’energia impiegata. I prodotti petroliferi (benzina, gasolio e GPL) costituiscono il 95% dell’energia utilizzata nei trasporti stradali. E’ una dipendenza che pone il sistema dei trasporti di persone e merci, in una situazione critica in relazione alle prospettive di scarsità del petrolio ed alla sua concentrazione in aree politicamente instabili.

zione di fattori inquinanti che, soprattutto in aree urbane, determinano condizioni di invivibilità oltre che crescenti costi sociosanitari.

Il ruolo del metano

La fonte energetica che può contribuite in tempi brevi e in modo efficace i problemi del sistema italiano dei trasporti (mobilità energia e ambienti) alla stato, è il metano. Il suo impiego come carburante si raccomanda perché: • è più pulito grazie alle sue caratteristiche naturali; • è energeticamente pronto in natura; • è disponibile ovunque in Italia, con l’eccezione, per ora, della Sardegna, grazie ad una rete nazionale dei metanodotti tra le più capillari d’Europa: • ha una tecnologia matura, affidabile e sicura: • è utilizzabile con i veicoli già disponibili a costi di acquisto e con prestazioni non dissimili da quelli che utilizzano carburanti tradizionali; …è disponibile a livello mondiale con riserve stimate che si sono più che raddoppiate grazie allo sfruttamento anche dello shale-gas; Il carburante metano evidenzia i suoi effetti positivi nelle aree urbane dove maggiore è il carico inquinante da traffico e dove le percorrenze medie sono limitate. Il vincolo dell’uso del metano dovrebbe essere applicato in via prioritaria, alle flotte pubbliche e private quali i taxi, i furgoni per la consegna delle merci e per le attività artigianali. Il metano infine unisce alle caratteristiche sue proprie di qualità energetiche e ambientali, la possibilità di una integrazione significativa con il biometano (metano prodotto mediante digestione anaerobica degli scarti organici derivanti alla raccolta differenziata di residui solidi urbani, dalle coltivazioni agricole e dagli allevamenti). La disponibilità di biometano ottenuto con tecnologie in rapido sviluppo in tutto il mondo, offre un potenziale energetico importante sia in termini quantitativi sia perché rinnovabili, nazionale e compatibile con l’ambiente.

L’impiego massiccio di prodotti petroliferi nel settore dei trasporti comporta anche la produ-

consigli utili...

Maschera per ridurre le occhiaie: 1 tuorlo, 1 cucchiaio di miele millefiori, 1 cucchiaio d’olio di oliva, 1 cucchiaio di latte fresco. Tenete in posa per 10 minuti. Risciacquate con acqua tiepida alternata a fresca.



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Zero emissioni di CO2. V Fin dalle prime fasi di progettazione, l’obbiettivo di Citroën è quello di limitare il più possibile l’impatto dei veicoli sull’ambiente. Ridurre le emissioni di CO2 è un must. Per diminuire l’impatto dell’automobile sull’ambiente, si cerca di trovare soluzioni come l’implementazione del sistema Stop & Start dal 2010, soluzioni ibride dal 2011 o ancora veicoli ad emissioni zero. Oltre ad un miglior controllo dei consumi e delle emissioni di sostanze inquinanti, la nostra politica di ecoconcezione mira ad ottimizzare l’utilizzo delle risorse naturali grazie ad un’attenta selezione dei materiali che costituiscono i veicoli.

Tratto da

www.citroen.it

i siete mai chiesti se esistono delle piccole accortezze per ridurre il consumo di carburante durante la guida? Lo stile di guida infatti è il maggior fattore di consumo o di risparmio del carburante del veicolo… ecco che Citroën ci dà una mano mettendo a disposizione alcuni consigli utili a questo scopo, come ad esempio: • inserire sempre la marcia giusta; con cambio manuale, utilizzare sempre il rapporto di velocità più alto possibile. Un motore a basso regime consuma meno. • guida senza scatti e a velocità moderata; accelerazioni ripetute e frenate tipiche di una guida nervosa aumentano inutilmente il consumo di carburante. Guida il più possibile a velocità costante. • viaggia senza sovraccaricare il veicolo; più il veicolo è pesante, più il motore viene sollecitato aumentando i consumi. Un carico posizionato sul tetto compromette l’aerodinamicità e fa aumentare il consumo.

• pressione dei pneumatici; quanto sono sgonfi infatti aumenta la loro resistenza al rotolamento, inoltre si scalda in modo anormale riducendo la tenuta di strada. • avviati per scaldare il veicolo; più il veicolo è freddo più ha bisogno di energia per avanzare. Nei piccoli tragitti invernali può consumare fino al 50% di carburante in più. Non aspettare quindi che si scaldi lentamente, ma avviati subito guidando a velocità moderata. • guida con i finestrini chiusi; oltre i 50km/h, guidare con i finestrini abbassati aumenta notevolmente la resistenza aerodinamica. Meglio utilizzare il sistema di ventilazione dell’abitacolo. • effettua con regolarità la manutenzione della vettura; solo facendo revisionare l’auto puoi mantenere delle prestazioni ottimali. L’olio motore ad esempio non solo serve a lubrificare, ma contribuisce anche al rendimento del motore. Stessa cosa vale per l’impianto di climatizzazione, che se in cattivo stato, aumenterà notevolmente i consumi.

maggior rispetto per l’ambiente Il marchio Citroën riunisce le migliori tecnologie sviluppate da Citroën a protezione dell’ambiente: tecnologia Micro-ibrida e-HDi, tecnologia Hybrid4 e tecnologia Full Electric. La denominazione commerciale Airdream permette di identificare facilmente i veicoli dotati di una di queste tecnologie.

Citroën C-Zero

con zero emissioni di CO2 e zero emissioni di agenti inquinanti. C-Zero propone un nuovo approccio alla mobilità quotidiana: la modalità 100% elettrica. Una city car dal design audace, essenziale, dalle linee fluide e arrotondate. Agile e maneggevole, rende facile spostarsi in città. Possiede un motore elettrico che sviluppa 49 kW di potenza, alimentato da una batteria agli ioni di litio di 16 kWh di capacità. Si ricarica in 6/7 ore collegando il cavo in dotazione alla semplice presa domestica da 220 Volt. La velocità massima di 130 Km/h e l’autonomia di circa 150 Km sono sufficienti a coprire i tragitti quotidiani. L’abitacolo è accogliente e spazioso e la tecnologia e-Touch ti assiste in qualunque situazione.

Citroën DS5

inaugura la tecnologia Hybrid4. Meno emissioni di CO2 (99 g/km), guida “multimodale”, comportamento su strada che offre sensazioni di guida uniche: potenza massima totale combinata di 200 cv, 4 ruote motrici, guida urbana elettrica, funzione boost in accelerazione. Con la prima catena di trazione full-hybrid, Citroën abbina le prestazioni del motore Diesel HDi all’efficacia della propulsione elettrica. DS5 combina il meglio delle energie. L’abbinamento del motore termico nella parte anteriore con la propulsione elettrica nella parte posteriore regala potenza e sensazioni di guida inedite, con una notevole riduzione delle emissioni di CO2.


BASSANO DEL GRAPPA (VI) VIALE DE GASPERI (ENTRATA VIA G. FERRARO) -- TEL. 0424 568394 SCHIO (VI) VIA LAGO DI GARDA, 6 - TEL. 0445 576500 www.tecnoauto.citroen.it



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