Specialesport2013

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I buoni propositi di settembre, mese della “ripresa delle attività.” Dopo i sollazzi estivi con pause e bagordi, per chi ha buona volontà, corsi di ballo, danze, lingue, fitness, arti marziali,… e tanto altro ancora per un “aggiornamento” culturale e per

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All’interno di questo speciale, 56 pagine di informazioni sulle più svariate attività del territorio, corsi, curiosità, consigli e notizie per cominciare bene la stagione.

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indice

3 La Scherma intervista a Sara Bortoletto 4 il ciclismo la storia di Enrico Battaglin 6 la canoa fluviale 8 IL triathlon uno sport per tutti 10 la montagna vivere emozioni intense 12-13 il nuoto 14 il fitness cosa, come e perchè 16 la boxe boxe femminile e fit boxe 18 il kung fu shaolin 20 il karate 22 LA rieducazione posturale il metodo Feldenkrais® 23 L’allenamento funzionale 24 il walking e lo spinning “get a kick out of walking” 26-27 l’arrampicata la storia di “Lady Geco” 28-29 l’atletica Rebecca Sartori, gli ostacoli mondiali 30 il karting 32 il volley la storia del Volley Breganze 34-35 l’inglese lingua della globalizzazione 36-37 imparare fin da piccoli 38 una mela al giorno... e la musica per contorno 40 le danze magiche danze scozzesi e irlandesi 42 la danza orientale 43 la danza in gravidanza 44 le origini della danza orientale 45 la danza 46-47 la danza come sport 48 salsa, merengue e bachata 50 ballerini famosi 52 hip hop culture 53 annunci corsi & servizi 54 una rivoluzione... chamata hip hop 55 annunci sport

la scherma Sara Bortoletto, diciassettenne di Paderno del Grappa, frequenta l’Istituto d’arte grafica pubblicitaria a Cittadella, ma è anche un’atleta pluripremiata di scherma.

Sara si è avvicinata al mondo della scherma da circa due anni “desideravo moltissimo praticare uno sport, ma nel nostro territorio non sono molte le società in grado di operare con disabilità motorie.

Grazie ad una mia compaesana ho scoperto che a Bassano c’era il Circolo della Spada, società sportiva che offre la possibilità sia ai normodotati che alle persone con disabilità, di imparare questo tipo di sport”.

“Lo sport è stato fondamentale per dare gioia alla mia vita.”

L’allenamento è impegnativo, si svolge tre volte alla settimana, ma la passione e la determinazione di Sara l’hanno premiata, già l’anno scorso ha partecipato ai Campionati Italiani vincendo due medaglie di bronzo.

A maggio 2013 sempre ai Campionati Italiani di Scherma Paraolimpica a Trieste è arrivata al secondo posto nella specialità fioretto vincendo la medaglia d’argento e il terzo posto nella specialità della spada aggiudicandosi la medaglia di bronzo.

“Lo sport è stato fondamentale per dare gioia alla mia vita” aggiunge Sara “non esiste impedimento fisico che possa fermare la passione, mi auguro quindi, che tutti gli sport possano diventare presto accessibili anche ai disabili e popolari allo stesso livello di qualsiasi altro sport per normodotati.”

La scherma è un’arte: non basta avere un buon maestro ed essere veloci, resistenti, forti, allenati, formati, ma bisogna essere anche intelligenti, flessibili, creativi, ma soprattutto ci vuole un avversario!

Nella scherma l’avversario, è come uno specchio profondo: mette in luce le nostre paure, i nostri difetti, le nostre debolezze.

Per batterlo occorre dominare la nostra paura ed evitare di mostrare i nostri lati deboli cercando di far fare all’avversario quello che ci permette di esprimerci meglio. In altri termini l’avversario è un nemico/amico.

Il vero nemico da sconfiggere siamo noi stessi con le nostre debolezze, incomprensioni, ignoranza e difetti migliorabili.

Questo sport si può praticare da seduti o in piedi dagli 8 agli 80 anni.

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Nel 2011 Enrico corre l’ultimo anno tra gli under 23 vestendo sempre la maglia della Zalf Desirèe Fior. Questa è forse la stagione più bella in quanto i risultati si susseguono e a fine anno si contano 12 vittorie, 9 secondi posti e 4 terzi e altri numerosi piazzamenti nei primi dieci. In agosto Enrico diventa stagista con la Colnago Csf, dopo poche gare conquista un terzo posto al Giro di Romagna-Coppa Placci ma la ciliegina sulla torta arriva ad ottobre quan-

do davanti a campioni del calibro di Rebellin e Visconti riesce a conquistare, ancora stagista, la sua prima vittoria tra i professionisti nella Coppa Sabatini.

Nel 2012 Enrico compie il definitivo passaggio al professionismo e corre con la Colnago Csf della famiglia Reverberi. Ad inizio anno chiude al settimo posto la classifica generale del Tour of Tourkey e successivamente conquista due terzi posti, al Gp Lu-

enrico battaglin gano e nella 2^ tappa della Settimana Internazionale Coppi e Bartali. Il resto della stagione prosegue sottotono, partecipa al Giro d’Italia senza conseguire nessun piazzamento. Questa stagione non va come molti e come lo stesso Enrico pensavano, forse le troppe aspettative che si avevano su di lui non gli hanno fatto bene.

Il 2013 lo vede però ancora nella squadra della famiglia Reverberi che ha cambiato nome diventando Bardiani valvole. Ad inizio stagione Enrico conquista qualche piazzamento al giro del Trentino e al Giro di Toscana. La sua squadra riceve l’invito a partecipare al Giro d’Italia, Enrico è fortemente motivato a fare bene. La svolta arriva già alla 4^ tappa con arrivo a Serra San Bruno dove Enrico con una volata impeccabile conquista la vittoria. Pochi giorni dopo prova a ripetersi ma conquista la seconda posizione dietro ad un fuggitivo. Il Giro che era andato nel migliore dei modi finisce per Enrico alla 14^ tappa dove subisce una grave caduta che lo costringe al ricovero per tre costole rotte e un trauma pneumotoracico. Enrico non si arrende e dopo due mesi torna alle corse, alla seconda gara, il

Trofeo Matteotti, conquista il terzo posto alle spalle di due fuggitivi.

Attualmente Enrico è impegnato con corse in Italia, a settembre parteciperà ad una corsa a tappe in Inghilterra, nel frattempo spera di raccogliere qualche bel risultato per essere convocato al Mondiale di settembre che si correrà a Firenze.

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Daniele Molmenti

Medaglia d’oro ai Giochi Olimpici Londra 2012 anche Olimpici. Pierpaolo Ferrazzi e Robert Pontarollo del Gruppo sportivo Forestale, sono i Campioni più conosciuti, ma altri si stanno avvicinando a questo sport grazie all’impegno e la passione di chi volontariamente si dedica ai giovani e amano il fiume. Lo sport in generale è fonte di gioia e benessere, favorisce lo sviluppo del corpo e la mente, rafforza l’autostima e possiamo continuare ad oltranza. Quello che pochi sanno è che non tutti gli sport hanno il primato della canoa fluviale, cioè quello di raggruppare tutte le migliori qualità psicofisiche possibili immaginabili. I molteplici movimenti richiesti per giocare con la canoa, richiedono il reclutamento delle totali qualità coordinative e motorie. L’unicità e la completezza di questa disciplina sportiva,

C’è uno sport poco nominato, a volte lasciato in sordina per il fatto che lo strumento che viene usato non sia di facile utilizzo e dunque poco interessante per le ditte di produzione di massa , è la canoa, e in particolar modo quella fluviale. Nella nostra valle, abbiamo la fortuna di avere uno dei fiumi più belli d’Italia, il Brenta, con i colori

la canoa fluviale “Uno degli sport più belli, sani e completi esistenti al mondo.”

R. Pontarollo

e le sfumature che rendono unici e preziosi gli anfratti del nostro comprensorio montano. Nelle acque del nostro Brenta , precisamente nella zona di Valstagna, vicino alle grotte di Oliero, molti giovani, grazie alla canoa sono diventati Campioni del Mondo e

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Robert Pontarollo

Tecnico Nazionale canoa rende la canoa fluviale uno degli sport più belli, sani e completi esistenti al mondo. Praticare la canoa favorisce la socializzazione sia in fase di apprendimento che in una seconda esperienza che è quella agonistica, attività che consente di girare l’Italia ed il mondo.

Dove è necessario prestare attenzione all’ambiente naturale, il rispetto delle regole e delle persone si traduce in una vera e propria evoluzione educativa, fondamentale in una società orientata verso il tecnologico chiudersi in se stessi. E’ meraviglioso iniziare questa attività a stretto contatto con la natura, si inizia d’estate, i corsi sono alla portata di tutti, ed è incredibile come anche ragazzini di soli 10 anni possano facilmente acquisire autonomia e padronanza nel piacevole mondo dell’acqua.

Attraverso uno strumento che galleggia sul fiume, i nostri figli vivono il torrente e la natura con quello spirito giovane che da bambini faceva sognare anche noi, quel mondo fatato sempre più che mai soffocato dal benessere e distrazioni moderne, spesso devastanti per l’animo e il sentimento umano. Il sapersi divertire con la canoa è facile, s’impara e ci si muove nel fiume come se le parti fossero un tutt’uno , ma l’aspetto più importante di questo sport è l’insegnamento che grazie anche all’attività agonistica i nostri ragazzi ne traggono. Valori ed educazione fra i quali, lealtà, onore, orgoglio, costanza, il rispetto delle regole, delle persone, l’igiene, la salute, l’alimentazione, il riposo e mille altre cose, non possono passare inosservate, specialmente quando

ci viene data la possibilità di cogliere un messaggio di invito così chiaro e pulito.

Le tecniche acquisite fino ad oggi sono il risultato di una continua ricerca e sperimentazione.

Le nuove leve potranno continuare questa ricerca sulle tecniche e sui materiali, senza dimenticare che la canoa è uno sport, un gioco, una passione che accomuna e unisce una cerchia di persone che amano l’acqua e la natura. Le emozioni che si provano praticando questo sport sono uniche ed è difficile spiegare con semplici parole quanto l’uomo riesca a far parte di un mondo che non è il suo habitat naturale. Con il passare del tempo, si acquisisce esperienza e sicurezza e con esse le emozioni cambiano . L’impatto con questo sport è fin dal primo momento

molto forte: la mente ed il corpo vengono pervasi da sensazioni strane, non chiare. Si pensa di aver paura, ma allo stesso tempo l’idea di galleggiare nell’acqua in zone insidiose affascina a tal punto che il pensiero vola con la fantasia superando ogni difficoltà.

Con il tempo, il gioco nelle onde e la padronanza del mezzo si rafforzano e con loro la sicurezza e la passione: è da qui che il canoista sente di far parte del fiume per sempre. La fusione dell’uomo con l’acqua avviene quando si gioca in un cavo d’onda “surf”, quando si supera un passaggio “difficile”, quando si vince una gara, quando e sempre il contatto con il fiume trasmette al canoista uno stato psicofisico di gioia, può durare un istante o molto tempo ma quando c’è lo si avverte chiaramente.

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“Triathlon? Yes we can!“ S. Contin Il triathlon, sport multidisciplinare per eccellenza, è “sport per tutti!“ Questo deve essere lo slogan, sfatiamo questa falsa leggenda dello sport per superuomini, lo sport che solo pochi temerari con la testa da marines posso praticare.

Niente di più falso, e chi vi racconta ciò, solitamente è uno dei più scarsi triatleti che esistono sulla faccia della terra, uno di quelli che vuol sentirsi chiamare “ironman“

uno sport per tutti... …. state alla larga da un tale losco individuo, cerca solo di ergersi a “maestro dello sport“ per sopperire ai propri scarsi risultati sul campo.

Il triathlon è per tutti, certo, è per tutti quelli che amano sudare e confrontarsi con se stessi ma è parte del gioco.

Quindi è importante essere veloci, abili, ben organizzati anche in queste fasi di transizione.

Tutto ciò contribuisce a rendere il triathlon divertente ed entusiasmante.

Il triathlon, oltre ad essere una disciplina sportiva amatoriale e agonistica è anche prevenzione, senza dubbio è sinonimo di salute . È costruito sui principi base dello sport di resistenza, ne accomuna i tre principali, e diventa un ottimo antidoto per le malattie cardiovascolari, per scaricare lo stress, per migliorare la qualità della nostra vita.

Prevenzione quindi, oltre che divertimento!

Per essere un triatleta adulto, basta riuscire a coprire 750 mt a nuoto, 20 km di ciclismo e 5 km di corsa.

Ci si arriva con il tempo, con dedizione e con la passione di chi ama lo sport in genere e certo, anche con un po’ di fatica e di sudore, ma se non fosse così che soddisfazione ci sarebbe.

Quindi non temete, cuffia, occhialini, una bicicletta sgangherata e un paio di scarpe da running e si va.

Sergio Contin

Commissario Tecnico Nazionale Olimpica Londra 2012

assolutamente alla portata di qualunque persona normodotata ma non solo, il triathlon esiste anche nella disabilità e si pratica in tutto il mondo.

Nuotare, pedalare, correre, niente di più bello per chi ama lo sport e la cosa meravigliosa è che si può praticare fin da bambino, pochi metri a nuoto, pochi km in bicicletta e qualche centinaia di metri di corsa, il tutto in massima sicurezza e con la garanzia del divertimento.

Basta affidarsi a quelle realtà affiliate alla federazione italiana triathlon, autorizzate a svolgere tale professione e supportate da tecnici federali competenti, e così non si sbaglia!

Il triathlon non prevede soluzione di continuità nel passaggio da una disciplina all’altra. nell’ordine nuoto, ciclismo e corsa vanno effettuate tutte di seguito ed il tempo che si impiega per fare ciò, fa

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fatica fisica, una profonda conoscenza del manto nevoso e delle sue insidie, regala scorci e sensazioni che certo solo la conquista di una cima isolata ed il suo fascino ammantato di candore sanno elargire.

Le ciaspolate fuori pista sempre più considerate, alla portata di tutti (non fa male un po’ di preparazione fisica) consentono di frequentare luoghi di rara bellezza altrimenti raggiungibili con fatica immane.

Per l’alpinista esigente, la stagione fredda apre lo scrigno delle “cascate di ghiaccio”, strutture a volte imponenti, altre volte effi-

“Materiali ed equipaggiamenti fanno la differenza.” luccicanti, festoni strapiombanti che chiedono solo di essere scalati.

Tale disciplina dell’alpinismo, come è ovvio, richiede non poca capacità e applicazione per poter renderla abbastanza sicura, per potersi divertire in questo am-

E’ altresì da non sottovalutare la bontà e la cura dell’abbigliamento adibito a offrire massimo comfort in ambienti a volte estremi.

Come in qualsiasi attività che si voglia affrontare in modo serio, appoggiarsi a persone che conoscono problematiche e segreti di

vivere emozioni intense in montagna L’alpinismo è anche inverno: per molti è soprattutto inverno!

Oltre lo sci, sport bellissimo dai più frequentato, la montagna offre ad una fetta di fruitori angoli di paradiso da scovare e calcare con il massimo rispetto e con la giusta cautela.

Lo scialpinismo per esempio, disciplina che comporta una certa

mere e precarie ma sempre bellissime da vedere ed ancor più attraenti da salire.

Questi flussi ghiacciati costituiscono per lo scalatore un “gioco” meraviglioso, da affrontare con la dovuta preparazione e conoscenza della materia che si va ad affrontare: l’acqua ghiacciata dà forma a candele verticali, pareti

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biente fantastico.

Qui materiali ed equipaggiamento fanno sicuramente la differenza più che in altri sports: l’evoluzione di piccozze tecniche e ramponi specialistici ha garantito crescente sicurezza, precisione e velocità sempre maggiori negli anni così da poter godere di ciò che si sta facendo.

tale disciplina è fondamentale.

Nulla va lasciato al caso: buona stagione invernale.

Davide Miotti

Istruttore Nazionale di Alpinismo

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“Al giorno d’oggi sarebbe meglio parlare di attività in acqua...”

Come molte attività sportive largamente praticate dalla popolazione, anche il nuoto rientra in una di quelle discipline di cui un pò tutti sanno o pensano di sapere tutto. Tutti sono tecnici, allenatori, sanno che il nuoto fa bene per la schiena (!?), l’acquagym serve invece per bruciare i grassi e le calorie in eccesso, ecc ecc.

Ma è tutto qui ?

L’attività in acqua, anzi l’immersione in acqua, fa bene di per se già da sola: riduce il carico a livello delle articolazioni (a seconda della profondità dell’acqua il peso apparente di una persona si può ridurre del 50 % - immersione a livello delle anche - o addirittura del 90 % - immersione a livello delle clavicole) facilita il ritorno venoso grazie all’effetto

L’h2o... questa sconosciuta!

Al giorno d’oggi dire di andare in piscina per imparare a nuotare è un pò riduttivo: meglio comprendere che si possono fare molteplici attività in acqua, e che queste possono essere svolte in molti modi: sopra, sotto, in orizzontale e in verticale.

della pressione idrostatica (effetto pompa che aumenta all’aumentare della profondità dell’acqua: anche il semplice deambulare in acqua aiuta questo aspetto) e quindi riduce gli edemi, facilita e migliora la coordinazione dei movimenti e la presa di conoscenza

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del proprio corpo, rilassa la muscolatura. se a questi benefici, ottenibili immergendosi semplicemente in acqua, vengono associati dei movimenti guidati e mirati, proposti da professionisti, allora i benefici stessi aumentano in maniera esponenziale. La resistenza che l’acqua oppone al movimento del nostro corpo, fa si che lo stesso movimento fatto in acqua e fatto fuori sia molto più faticoso, anche se il galleggiamento (la spinta di Archimede) falsa leggermente questo effetto. comunque ciò ci consente di modulare il carico con dei semplici accorgimenti: aumentando la velocità di esecuzione del movimento o aumentando la superfice di resistenza offerta all’acqua (provare a nuotare a stile libero con la mano aperta e con la mano chiusa a pugno). Anche la respirazione beneficia dell’immersione in acqu: la pressione esercitata sul nostro corpo in una immersione e l’osta-

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colo che l’acqua esercita sulle via repsiratorie durante il nuoto,ci costringe ad essere coscinti dell’atto repsiratorio, sia in fase inspiratoria che espiratoria. Ciò comporta un ottimo sviluppo e rinforzo di tutta la muscolatura respiratoria, indicazione ottimale per i sofferenti di asma. In conclusione, l’acqua può essere vissuta in modo completo da tutte le persone: non è necessario saper nuotare - camminare, muoversi, galleggiare, immergersi... farsi coccolare dal dondolio e dal rumore dell’acqua... un ambiente che può essere affrontato da tutti dagli 0 anni in sù... ovviamente sempre sotto lo sguardo vigile e attento di personale qualificato: istruttori e assistenti bagnanti della Federazione Italiana Nuoto operanti all’interno di struttore riconosciute dalla FIN come Scuole Nuoto Federali.

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cos’è

La parola fitness è definita dai vocabolari inglesi come “buona salute”, ossia l’insieme di caratteristiche psico-fisiche che, se presenti in un individuo, fanno sì che esso sia in un buono stato di forma fisica e mentale.

Il mondo del fitness, inteso come palestra, ha come obiettivo primario quello di indurre nell’individuo questo stato di benessere psicofisico, praticando una sana ed equilibrata attività fisica.

il fitness

come

“La parola fitness è definita dai vocabolari inglesi come buona salute”

L’attività fisica riferita al fitness comprende esercizi a corpo libero, con l’ausilio di attrezzi, o specifiche macchine per allenamenti cardiovascolari o mirati alla tonificazione muscolare, in base agli obiettivi preposti. Dal Pilates mirato al rafforzamento posturale e alla consapevolezza del movimento stesso, al Fitness funzionale in grado di migliorare forza e stabilità, alle più varie attività di tonificazione e allenamento cardiovascolare… la palestra offre l’allenamento adatto a tutte le tipologie di persone!!

perchè Benessere e prevenzione.

Obesità , malattie cardiovascolari, e ipotonia muscolare sono le conseguenze del progresso e della sedentarietà e non a caso fra le maggiori cause delle più importanti problematiche riguardanti la salute. Questo è già un ottimo motivo per praticare attività.

I benefici che essa comporta sono numerosi e rilevanti: miglioramento dell’apparato cardio vascolare e respiratorio, rafforzamento posturale, miglioramento dei valori pressori, colestrerolo e acidi grassi, miglioramento della composizione corporea (dimagrimento e tonificazione), socializzazione e soprattutto miglioramento dell’immagine di sè.

In definitiva un beneficio per corpo e mente!!

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La boxe femminile è stata ufficialmente ammessa ai Giochi, a partire dall’Olimpiade di Londra 2012.

Il pugilato femminile, in Italia, resta uno sport recente, che ha ancora bisogno di tempo per crescere.

FIT BOXE

La fit Boxe è una disciplina che sta conoscendo una sempre maggiore diffusione, è oggi tra le attività più diffuse e praticate

elementi come aerobica, arti marziali e sacchi a base mobile, si danno calci, pugni, ginocchiate, gomitate in un coinvolgente crescendo musicale che trasforma le tecniche di combattimento in una danza sfrenata che aiutano a scaricare l’aggressività accumulata nella vita di tutti i giorni, inoltre i benefici che questa attività porta, coinvolgono tutto il corpo, con la Fit Boxe si migliora la propria forma attraverso un allenamento aerobico, stimolando i mu-

la boxe femminile in tutte le palestre, la caratteristica distintiva di questa disciplina, che ne ha determinato l’immediato successo, è quella di fondere tra loro tecniche tipiche delle arti marziali ed attività aerobica.

Questo mix esplosivo ha letteralmente stravolto il mondo del fitness, inserendo al suo interno attività che conservando tutti i vantaggi tipici del lavoro aerobico, come il potenziamento muscolare o i benefici per il sistema cardiovascolare, offre un modo nuovo e divertente per imparare tecniche di autodifesa.

Una della più grandi innovazioni portate dalla fit boxe consiste nell’aver aperto al mondo femminile l’universo delle arti marziali e al maschile quello dell’aerobica, altra caratteristica particolare di questa disciplina è che è una delle poche ad essere stata inventata in occidente e poi esportata anche in oriente.

Possiamo dire che la Fit Boxe è una tecnica che intreccia tre

scoli addominali, i glutei, interno ed esterno cosce, esteriori del tronco, pettorali, bicipite, tricipite, dorsali, spalle e gambe.

In una lezione di allenamento di fit-boxe si possono bruciare dalle 300 alle 500 calorie, a seconda del ritmo e dell’intensità dello sforzo di ciascuna persona.

I corsi di fit-boxe in palestra sono quindi ideali per chi vuole bruciare molte calorie, una lezione normale è articolata in cinque fasi: riscaldamento; cardio work-out; potenziamento muscolare; tecniche di rilassamento.

Possiamo definire la Fit-Boxe adatta sia per gli uomini che per le donne perché soddisfa le principali motivazioni che spingono ad iscriversi in palestra: dimagrire e perdere peso, tenersi in forma, scaricare le tensioni e divertirsi inoltre non è richiesta una preparazione di base specifica.

Ciò che distingue la fit-boxe dalla boxe pura, è infatti la mancanza di un reale contatto fisico con l’avversario: lo scopo della fit-boxe è sfogarsi contro un sacco, che, invece di essere appeso come nella boxe, è appoggiato a terra.

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“Famoso per essere la madre delle arti marziali cinesi.”

il kung fu shaolin è un’antica arte marziale cinese nata 1500 anni fa alle pendici del monte Song nel Tempio di Shaolin, culla delle arti marziali e del buddismo Chan (Zen).

La parola Kung Fu significa “esercizio eseguito con abilità”, Shaolin invece “giovane foresta”, luogo in cui sorge il monastero.

Il Kung Fu Shaolin è famoso per essere la madre delle arti marziali

cinesi, lo studio di numerose armi tradizionali come bastone e sciabola, gli spettacolari calci volanti acrobatici e la pratica degli stili degli animali, come la tigre, la gru, il leopardo e la mantide religiosa.

Questa disciplina è praticabile a tutte le età, dai bambini agli adulti, aiuta ad aumentare l’autostima e la coordinazione attraverso degli esercizi che oltre ad essere

una buona base per l’autodifesa, servono ad imparare disciplina, rispetto, controllo, coraggio ed attenzione.

Lo studio del Kung Fu prevede esercizi mirati allo sviluppo della forza e dell’elasticità muscolare come le tecniche acrobatiche quali capriole, ruote e calci volanti; i muscoli forti ed elastici serviranno per imparare le forme, movimenti in sequenza che servono ad imparare le numerose tecniche di attacco e difesa. Le forme, sono molte, chi comincia studierà i primi movimenti di difesa e attacco che porteranno l’allievo, con la pratica

e la dedizione ad imparare quelle più difficili e spettacolari come le forme con le armi tradizionali e le forme imitative degli animali.

Le lezioni all’inizio non prevedono il contatto fisico, ma solo una sana competizione interna per migliorarsi e studiare il Kung Fu non solo con i muscoli ma anche con il cuore.

Il Kung Fu è nato per due semplici motivi, la difesa personale e il benessere fisico.

Luca Gamba

Maestro di Kung Fu

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Lo yoga

si può definire in molti modi. Quando si utilizza la parola yoga, i significati che si possono comunicare sono diversi, a seconda del punto di vista che si assume. Molteplici sono gli aspetti che riguardano e caratterizzano lo yoga, a differenza di quello che spesso si è portati a pensare. Probabilmente ancora oggi si pensa che lo yoga sia soltanto una disciplina nella quale ci si può rilassare attraverso la pratica

delle posture. Questa, però, è una visione molto limitata. Inoltre, spesso si crede che questa attività sia adatta solamente alle persone flessibili e snodate: per fortuna non è così. La pratica dello yoga è semplice perché inizia con l’agire sull’aspetto più concreto della struttura personale: il corpo fisico. Le varie attività mirano a portare equilibrio e coordinazione tra le diverse funzioni organiche, affinché possano lavorare per il benessere di tutto il corpo. Partendo dal corpo fisico, lo yoga esercita la sua influen-

“La parola yoga deriva dal sanscrito e viene tradotta come: unione.” za anche sui piani più sottili: quello mentale e quello emozionale. Corpo fisico, mente ed emozioni sono difatti strettamente in relazione. Praticando lo yoga è possibile sviluppare la consapevolezza dell’interrelazione che esiste tra queste diverse dimensioni e di come un disturbo ad un livello si rifletta anche sull’altro. Lo yoga può essere definito come un’insieme di principi e di pratiche che hanno il fine di equilibrare i vari piani che formano la struttura dell’individuo: corpo fisico, mente (emozioni e pensieri), relazioni (i rapporti con ciò che è altro da sé) e ambiente. L’effetto più facilmente percepibile dopo una seduta, è il benessere diffuso ad ogni livello.

Eseguire le pratiche in modo regolare permette di acquisire e mantenere delle condizioni psicofisiche migliori e, con il tempo, dare origine ad un nuovo stile di vita che consente di vivere in modo più corretto, cosciente ed efficace. Inoltre, incrementando l’efficienza del proprio corpo e della propria mente e mantenendo l’attenzione su di sé, è possibile migliorare la propria espressione nella quotidianità. Lo yoga è però anche uno strumento che, grazie all’equilibrio e all’armonia che genera nella struttura dell’individuo, permette di approfondire la conoscenza di sé. Sia benessere che conoscenza di sé si possono ottenere praticando regolarmente: le

posture, le varie tecniche di respiro, il rilassamento, la meditazione e l’igiene personale ma anche seguendo i principi etici ed un’alimentazione più equilibrata. La parola yoga deriva dal sanscrito e viene tradotta come: unione. Questo termine si riferisce ad uno stato interiore sperimentabile eseguendo regolarmente le varie pratiche: principalmente la meditazione.

Lo yoga, in questo senso, è l’unione tra la dimensione individuale e quella universale. Quando si parla di yoga, quindi, ci si può riferire agli strumenti, al percorso o alla meta interiore a cui questi tendono. Le pratiche che si eseguono, grazie alla loro azione di riequilibrio, permettono di raggiungere stati di benessere psicofisico superiori. L’obiettivo originale dello yoga è la ricerca interiore, ossia tentare di approdare ad una conoscenza di sé più profonda; le varie pratiche, però, danno benefici tangibili e diretti a chiunque, indipendentemente dagli obiettivi personali. Il miglioramento del benessere psicofisico è uno dei risultati più importanti dello yoga. Ciò che lo rende così potente ed efficace è il fatto che agisce sui principi olistici di armonia ed unione. Lo yoga ha successo in virtù dell’equilibrio che crea a livello nervoso ed endocrino.

Le interazioni della vita quotidiana sono spesso causa di disagio fisico e mentale. Lo yoga permette di sciogliere questi disagi; è semplicemente

uno dei mezzi per mantenere salute e benessere in una società sempre più stressante. Le posture, il respiro ed il rilassamento eliminano il disagio fisico ed i disturbi che si creano durante la propria routine quotidiana nella quale si passa, ad esempio, troppo tempo seduti nel proprio ufficio o nella propria auto. Le pratiche dello yoga hanno in quest’epoca un grande significato, sia a livello personale che collettivo: sono un mezzo per connettersi con sé stessi. I principi di base dello yoga, oltre che rispondere ai bisogni individuali, forniscono uno strumento reale per creare una società migliore. Da questo punto di vista, lo yoga è ben lontano dall’essere un insieme di semplici esercizi fisici; costituisce, piuttosto, un aiuto per acquisire un nuovo modo di vivere che abbraccia sia la realtà esteriore che quella interiore. Questo particolare approccio, nutrito dalla propria pratica e dall’esperienza diretta, è un’esperienza del tutto personale.

Obiettivi dello yoga: Rilassare il corpo - Aumentare la flessibilità dei muscoli e delle articolazioni - Calmare la mente - Raggiungere uno stato di tranquillità interiore - Migliorare il proprio stato di benessere generale - Liberare maggiormente la propria energia vitale - Conoscersi di più, su ogni piano.

Giuseppe Stopiglia

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Il Karate-Do è un’arte marziale giapponese. Il significato etimologico del termine è “la via (do) della mano (te) vuota (kara)”, dove per “vuota” si intende inizialmente “senza armi”.

Il Karate non deve essere inteso come uno sport da combattimento che nasce con lo scopo di danneggiare e ferire l’avversario, ma essenzialmente come percorso di crescita – una via appunto – che coinvolge tutti gli aspetti dell’essere umano: corpo, mente e soprattutto spirito. Lo scopo ultimo del praticante

il karate è il continuo miglioramento della propria persona. Praticare il Karate-Do non significa solamente allenare il proprio corpo e la propria tecnica, ma soprattutto rispettare valori e norme etiche e morali. Ed è soltanto attraverso il rispetto di questi valori e la fiducia negli ideali di rispetto, sincerità, miglioramento, costanza, che diviene possibile procedere correttamente nello studio di questa arte marziale. Il Karate non è dunque uno strumento di offesa ma un mezzo per conoscersi meglio, per arrivare a comprendere i propri limiti e le proprie abilità. Il praticante di Karate, infatti, è consapevole della propria forza, delle sue caratteristiche e dei punti che deve migliorare, è attento, vigile e mantiene sempre la concentrazione, nell’ambito della pratica come in quello di tutti i giorni. Per questi motivi il Karate è particolarmente indicato per i bambini che apprendono a relazionarsi in maniera corretta con i propri coetanei e con le persone adulte.

Però, essendo un cammino di crescita che porta i praticanti ad una maggiore comprensione del proprio corpo e delle proprie attitudini, chiunque può iniziare questo percorso di miglioramento individuale a qualsiasi età. Sorge spontanea la domanda: perché parliamo di Karate-Do o di Karate Tradizionale e non semplicemente di Karate? Perché il Karate come lo intendiamo noi è quello trasmessoci dalla cultura e filosofia Giapponese, attraverso l’opera del Maestro Hiroshi Shirai, che ha sempre sottolineato l’importanza del miglioramento dell’essere umano.Il miglioramento è subordinato al corretto insegnamento, il quale è inteso come il passaggio diretto di esperienze da maestro ad allievo, “da cuore a cuore”. Il Karate è un’arte marziale che presenta innumerevoli

stili e derivazioni (full contact, sportivo, moderno, light contact, sound … solo per citarne alcuni), diviene dunque necessario mantenere una direzione e un legame con la Tradizione, e fare in modo che questo legame non venga preso ma anzi valorizzato.

Da qui dunque il termine “Tradizione” a sottolineare il legame con le proprie radici ma al tempo stesso la direzione chiara nel breve e lungo termine. Un parere tecnico da parte di professionisti della medicina dello sport sui benefici che i più giovani possono trarre dalla pratica del Karate Tradizionale. Un bambino ha necessità di imparare a conoscersi, di percepire le varie parti del suo corpo, di individuare le stesse componenti corporee nei suoi simili. Attraverso il movimento nelle varie direzioni può cominciare a percepire gli elementi dello spazio che lo circonda, ad apprendere in modo semplice le varie forme geometriche, a strutturare il reale fino ad imparare ad orientarsi. Riconoscere con prontezza e facilità la destra e la sinistra, prima su se stessi e poi sugli altri, vale a dire sviluppare la propria lateralità, può sembrare banale all’occhio di un adulto, mentre costituisce un’acquisizione davvero importante nel bambino.

Ecco che l’esercizio dei più semplici kata, gli esercizi codificati di forma del Karate Tradizionale, che si sviluppano specularmente nelle varie direzioni impegnando in modo simmetrico tutto il corpo, costituiscono per il karateka di giovane età un divertente mezzo di conoscenza oltre che un corretto ed equilibrato esercizio fisico.

La consapevolezza delle proprie risorse, l’accettazione dei propri limiti, il desiderio di migliorarli accettando l’insegnamento di chi ha maggiore esperienza, la capacità di mettersi in gioco nell’affrontare le difficoltà, rappresentano obiettivi che ogni genitore vorrebbe vedere raggiunti nei propri figli.

La disciplina sportiva, in questo caso il Karate Tradizionale, diventa la metafora del vivere; la palestra dove si consuma, solo in modo figurato, il ritmo del combattimento, diventa il luogo dove si apprende che affrontare il prossimo significa prima di tutto rispettarlo, comprenderlo, accettarlo.Niente colpi bassi o lotte furibonde: un bambino impara solamente a controllarsi e ad esprimersi, ad affrontare piccole difficoltà, a conoscere se stesso per poter poi conoscere gli altri, a vincere la timidezza o a frenare la propria esuberanza. (articolo tratto dalla rivista scientifica Medicina e Sport)

Stefano Mezzalira Maestro di Karate

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“Rieducazione posturale, scoliosi, pavimento pelvico secondo il metodo Feldenkrais®.”

La nostra postura, ovvero l’assetto statico e dinamico del nostro corpo, è estremamente importante perché influisce sulla flessibili-

pressione.

Il Metodo Feldenkrais®, incorpora le più recenti scoperte della neurofisiologia e della biomeccanica, migliora l’organizzazione neuromuscolare. Sviluppato dallo scienziato israeliano Moshe Feldenkrais, si colloca tra le più avanzate scuole di pratica e pensiero orientati allo sviluppo del potenziale umano. Questa tecnica, in-

evolutiva. Si presenta con diversi gradi la cui gravità viene valutata dal medico sia clinicamente che tramite radiografie. La scoliosi si differenza dall’atteggiamento scoliotico che è invece più diffuso ma gestibile con un buon programma di rieducazione posturale. Il Metodo Feldenkrais®, un sistema di rieducazione globale, si propone tra i suoi obiettivi quello

la rieducazione posturale tà, sulla libertà di movimento, sul piacere fisico, sul livello energetico ed emotivo.

Per motivi genetici, errate abitudini, traumi, sforzi prolungati, stress eccessivo, malattie, il nostro corpo perde la sua postura corretta e funzionale. Ed ecco comparire dolori, tensioni, stanchezza e de-

segnando ad usare pienamente il corpo nelle azioni quotidiane, allenta le tensioni muscolari, eliminando di conseguenza i dolori e migliorando la postura.

La scoliosi rappresenta uno squilibrio tridimensionale della Colonna che colpisce il 2% della popolazione e si manifesta in età

di migliorare la postura e la simmetria funzionale della colonna vertebrale. Il pavimento pelvico è una delle zone del corpo più importanti e meno considerate dalla maggior parte delle persone.

Quando si giunge a prenderne consapevolezza è perché ormai il suo corretto funzionamento è ve-

nuto meno a seguito di un parto, un intervento, i comuni errori di allenamento, la cattiva postura, l’avanzare dell’età. I muscoli del pavimento pelvico fanno parte del gruppo dei muscoli centrali del nostro corpo. Se non funzionano correttamente o sono indeboliti, si possono verificare piccole perdite, prolassi, dolore e disturbi sessuali. La combinazione di esercizi e tecniche di fisioterapia, supportati da principi e modalità del Metodo Feldenkrais®, insegna ad usare e tonificare i muscoli nel giusto modo. Attraverso un lavoro mirato sarà possibile recuperare forza ed elasticità del perineo, rieducare la muscolatura ad un corretto funzionamento sia nei casi che necessitano di una riabilitazione che in quelli di cura preventiva. Questo lavoro si rivolge a donne di tutte le età che desiderano recuperare e mantenere la salute della zona pelvica.

Rita Trollo

Fisioterapista e Insegnante del Metodo Feldenkrais®

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Partiamo col dire che la parola ‘FUNZIONALE’ descrive un concetto che possiamo definire olistico, in quanto si adatta ad ogni esigenza: preparazione atletica, riabilitazione, dimagrimento, forza (tutti i tipi), velocità, ipertrofia,

bicipiti come Ronnie Colemann.

Ecco che il Kettlebell è arrivato dalla fredda Russia a salvare molte persone da uno stile allenante oltremodo dannoso e per dare una lezione a chi credeva di essere forte. Kettlebell (campanaccio di

rare i dettagli prima di una gara o “pompare” un muscolo carente. Ricordiamo inoltre che questo concetto di allenamento è molto antico. Gli antichi Greci, gli Spartani (per citarne alcuni) si allenavano con questi concetti perché è

dalla cortina di ferro!).

Be strong, FIRST!

allenamento funzionale mobilità articolare, benessere, ecc…

Tutto questo è possibile liberandoci del concetto di fitness che prevede ancora l’utilizzo di macchine isotoniche e dei protocolli obsoleti e che non tengono conto, spesso, della reale fisiologia e biomeccanica del nostro corpo.

E allora perché ancora tanta gente si allena in modo così limitato, inutile e ,a volte, addirittura dannoso? Per semplicità, le macchine guidano il movimento (P.H.D. premi qui idiota, come le ha definite un famoso atleta) e per cattiva informazione. Per esempio entrando in centri low cost dove nessuno ti segue e alla fine si finisce a dar retta al “grosso” di turno che sembra un guru solo perché ha i

vacca in english slang), una palla di cannone in ghisa con una maniglia, semplce, essenziale, brutale ed estremamente efficace. Il suo segreto è la forma che permette di eseguire esercizi e movimenti impensabili con altri attrezzi, attivando muscoli stabilizzatori e sinergici. sviluppa una consapevolezza tale da risultare perfetto per la preparazione di praticamente ogni disciplina sportiva esistente. Innalza il metabolismo basale, fa dimagrire, potenzia il fisico, lo rende stabile, veloce e sicuro. L’allenamento funzionale lavora su CATENE CINETICHE e non sull’isolamento muscolare, altro obsoleto concetto che trova giusto riscontro solo tra i body builder che devono miglio-

così che il nostro corpo può dare il massimo secondo la propria fisiologia e biomeccanica. Ricordate che NON esiste una macchina adatta a voi. Alla fine creerete sempre degli scompensi articolari o muscolari. Se volete avvicinarvi a questo mondo affascinante il mio consiglio è rivolgervi sempre ad istruttori preparati e certificati,

“Kettlebell: allenamento funzionale. Perché funziona?” evitando chi parla troppo e PRATICA POCO. Le migliori scuole: Strong First Gyria by Pavel Tatsouline (l’uomo che ha portato il kettlebell fuori

Diego Pegoraro Personal Trainer

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“Get a kick out of walking.“ WALKING PROGRAM ® è il programma di allenamento di gruppo nato in Italia che sfrutta la simulazione indoor di una camminata in varie condizioni di pendenza.

Un connubio tra esercizio fisico e musica che trasforma il gesto della camminata e gli esercizi ad essa associati in un programma fitness divertente ed allenante allo stesso tempo. Perché scegliere WALKING PROGRAMM? Perché è un allenamento sem-

il walking e lo spinning plice, naturale, adatto a tutte le età, che coinvolge tutti i distretti muscolari del corpo. Infatti grazie anche all’uso di piccoli pesi si possono proporre esercizi per il busto e le braccia, costruendo quindi un allenamento “TOTAL BODY”: Lo SPINNING o indoor cycling è un’attività fisica che ormai da più di 15 anni continua a riscuotere molto successo nel mondo del fitness grazie al suo mix vincente tra esercizio fisico, varietà della musica, puro divertimento e bravura dell’istruttore nella programmazione degli allenamenti. Questa disciplina ha incontrato ormai da diversi anni sempre di più il favore degli appassionati delle due ruote che hanno inserito nel loro allenamento, soprattutto durante il periodo invernale, una serie di sedute di spinning. Per questa disciplina vengono messi a punto dei percorsi di spinning specifici per il mantenimento della forma fisica, adatti a tutti, oltre a percorsi mirati alla preparazione ciclistica capace di portare gli atleti verso la stagione agonistica preparati e carichi di quella forza mentale e fisica necessaria per dare i migliori risultati. La grande flessibilità della spin bike ( con intensità regolabile da ogni singolo biker) e la tecnica dei nostri istruttori sono il segreto per poter portare lungo la stessa “strada virtuale” il principiante e il ciclista agonista. Gli allenamenti

che si fanno variano da quelli principalmente aerobici ( adatti a tutti) a quelli aerobici/anaerobici (per la preparazione ciclistica). I vantaggi che si possono trarre da questi due tipi di preparazione fisica sono molteplici: per il primo tipo aumento della capacità aerobica, del metabolismo basale, dell’ossidazione dei grassi, modificazione della composizione corporea (dimagrimento), miglioramento della funzione cardio/circolatoria; in più per il secondo tipo miglioramento del sistema anaerobico, aumento della capacità di allenamento in soglia e della capacità di sopportare l’accumulo di acido lattico, sviluppo della capacità mentale e fisica ad ottenere prestazioni massimali. I risultati agonistici di molti allievi e degli istruttori stessi che lo praticano sono la prova concreta di come la nuova evoluzione dello spinning abbia portato a notevoli miglioramenti nella preparazione sportiva dei bikers che frequentano i corsi.

Inoltre l’abbinamento di esercizi isotonici alle macchine contribuisce a rendere sempre più completa la preparazione sia del principiante che del biker esperto.

ideale per mantenere lo stato di benessere, per tonificare al meglio cosce e glutei, per integrare programmi dimagranti, per strutturare anche allenamenti pre-atletici. I corsi di Walking Programm sono adatti a tutte le fasce di età e con intensità che può essere variata da ogni partecipante grazie alla regolazione della resistenza sul volano presente su ogni tapis roulant. Se vi piace camminare all’aria aperta in pianura o in montagna questo è sicuramente l’allenamento che può aiutarvi a restare in forma anche durante il periodo invernale quando il freddo e le condizioni metereologiche non lo permettono.

Quindi “GET A KICK OUT OF WALKING”: PROVARE PIACERE NEL CAMMINARE!!!!

Stefano Mezzalira Pianeta Sport

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Sala attrezzi: • Cardiofitness • Body Building • Programmi Specifici • Analisi della composizione corporea

Corsi Walking:

Corsi di Presciistica e Preatletismo

• Karate Shotokan

Corsi fitness: • Cardio Training • Body Sculpt/Pump • M.E.T. • GAG (GAMBE, ADDOMINALI, GLUTEI)

• Corso di Boxe • Pilates per adulti • Pilates over 60 • Pilates teenagers • Corsi di Stretching e postura

• Spinning e Ciclismo

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Tra gli atleti “azzurri” in Italia Jenny Lavarda, 28 anni, di Marostica, meglio conosciuta come Lady Geco, è una delle stelle del team atleti Red Bull, è un’atleta pluripremiata, più volte campionessa italiana, e detentrice di due titoli mondiali (nel 2007 ad Aviles e nel 2001, durante le gare junior di Imst). Oltre che per i suoi meriti sportivi, l’atleta è conosciuta per le sue imprese con le quali cerca di ribadire l’importanza dello sport per i giovani. Tra queste, la scalata della Mole Antonelliana per celebrare Torino capitale europea dei giovani 2010 e quella dello stadio di San Siro a Milano

jenny lavarda nel 2008. Nonostante un palmares ricco di trofei, Lady Geco, l’unica donna in assoluto ad aver chiuso la via in montagna più difficile al mondo, la via “solo per vecchi guerrieri”, è decisa a sbaragliare le avversarie ai campionati di Arco di Trento, per i quali si è preparata con tenacia e determinazione.

Abbiamo incontrato Jenny prima che partisse per i campionati ad Arco, nella palestra The Pit a Bassano, dove si allena quotidianamente. è stato il tuo papà che fin da piccola ti ha trascinata a scalare con lui, ma ci sono mai stati dei momenti, in cui avresti voluto fare un altro tipo di sport? Da piccola sinceramente non volevo scalare ma desideravo andare in moto cross, su questo non ci sono dubbi. All’età di 4 anni mio padre mi faceva sedere davanti sulla moto e io impazzivo di felicita, pensa che a 6 anni siamo andati in un negozio per comperarne una, ma mia madre poi, non me l’ha permesso. Due anni fa, poi, ho avuto la mia rivincita e me la sono comperata, ho realizzato il mio sogno, anche se ora mio padre me l’ha sequestrata per paura che mi possa far male, anche perchè in questo momento devo concentrarmi sulle gare. Comunque io amo tutti gli sport, lo sport è la mia vita.

Ti senti una privilegiata per il fatto che la tua attività ti porta sempre in giro per il mondo o

Bailo factory OUTLETS Nuovi Arrivi Autunno / Inverno 2013

Pieve Tesino: località Coldanè, Pieve Tesino (TN) tel. 0461/591241

Roncegno: zona Ind. Larganza (lungo ss Valsugana), Roncegno (TN) tel. 0461/771019

Altivole: Via Piave 49, Caselle di Altivole (TV) tel. 0423/915120

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“La campionessa di arrampicata chiamata Lady Geco.” provi un po di nostalgia per la “normalità” che le ragazze della tua età vivono? No no, mi sento molto fortunata da questo punto di vista, perche ho potuto visitare il mondo, ho viaggiato tanto e visitato tantissimi luoghi, non potrei chiedere di più, certo che a fine anno sono un pò stanca, ma credo sia normale, mi ritengo una persona fortunatissima perche sono riuscita a fare del mio sport, il mio lavoro, grazie al gruppo sportivo della forestale che, nonostante l’arrampicata non sia ancora uno sport olimpico, mi sta sostenendo, direi che sono una delle poche persone che ha potuto avere questo aiuto.

Hai mai avuto paura? No, paura no, ho sempre fatto le cose con “testa”, il mio papà che come sai e il mio allenatore, fin da piccolina, mi ha insegnato che quando

si và in montagna bisogna sempre essere responsabili, fare le cose con “testa” significa essere prudenti, responsabili, avere quasi paura, perchè a volte e meglio rinunciare, tornare indietro piuttosto di affrontare rischi inutili.

Quindi per me questa e stata la cosa fondamentale, in 22 anni che scalo non mi sono mai fatta male e non ho mai corso rischi inutili.

Descrivimi con 3 aggettivi cosa provi quando sei in parete. Liberta, mi sento libera, siamo io e la parete… e poi tantissimo divertimento, quando scalo riesco a svuotare la mente e non penso piu a nulla, pensa che poi, quando ci sono giorni che non scalo, ne sento la mancanza, e come se mi mancasse la mia valvola di sfogo.

Come si svolgono i tuoi allenamenti? D’inverno facciamo una preparazione che prevede 6/7 ore

di allenamento, al mattino facciamo esercizi specifici in palestra sulla parete poi al pomeriggio faccio cyclette a casa, oppure vado a correre, addominali, stretching e poi di nuovo sul muro in palestra con il papà, sono allenamenti pesanti, naturalmente piu si avvicinano le gare e piu si diluiscono e si lavora più sulla qualità, 6 giorni su 7, il sabato mi riposo!

A volte ci possono essere dei preconcetti nei riguardi di questo sport, perchè secondo te? Le persone pensano che l’arrampicata sia uno sport pericoloso, anche perchè di questo sport di solito se ne parla poco, se ne sente parlare solo quando succede un incidente e allora questo crea ancora più diffidenza. Ma l’arrampicata non e uno sport pericoloso, come per tutte le attivita va fatta una preparazione, sono sempre più numerose nel nostro territorio le palestre con il muro di allenamento, ci sono corsi per tutte le età che insegnano in massima sicurezza, da subito la tecnica. Quando insegno ai bambini, le mie lezione iniziano da subito con lo spiegare

come fare i nodi, sul come assicurarsi... e trovo che i bimbi a volte siano più responsabili degli adulti.

Quindi per divertirsi in sicurezza, l’importante è che ognuno sia responsabile di sé stesso e della propria attrezzatura.

Chi ti conosce sa che la cosa principale per te e continuare a provare gioia in quello che fai, ma nel concreto prossimo obiettivo? Nel periodo estivo ci saranno varie tappe di coppa del mondo, i campionati italiani, e poi la cosa a cui tengo di più è il “Rock Master Festival” che si terrà ad Arco di Trento dove parteciperanno tutti gli atleti più importanti del mondo. Ci tengo a concludere questa nostra chiaccherata invitando tutti a provare l’arrampicata, prima di tutto perchè è uno sport completo dal punto di vista motorio e perchè poi come dicevo prima lo si può praticare in massima sicurezza in palestra.

Lo consiglio moltissimo a tutte le donne, di qualsiasi età, non è assolutamente vero che è una disciplina maschile e vi assicuro ragazze che ci si diverte “un sacco”.

“Rebecca è tra le prime 20 italiane di sempre!”

La portacolori del Gruppo Atletico Bassano nella rassegna iridata under 18 di Donetsk. è tra le prime 20 italiane di sempre.

C’è una nuova stellina nell’atletica bassanese.

Si chiama Rebecca Sartori, ha 16 anni, origini argentine ed è appena tornata dai Campioni Mondiali under 18 di Donetsk (Ucraina)

Ha iniziato alle elementari, con il classico GiocoAtletica, da anni gioiello della promozione sportiva del GAB, e trascinata nella magia dell’atletica dalla sorella maggiore. Sono infatti tre le sorelle Sartori: Sofia, promettente saltatrice in alto con in bacheca un bronzo ai Campionati Italiani di Grosseto 2009 (vinti nienteme-

rebecca sartori ostacoli mondiali dove ha indossato la prima maglia azzurra della sua carriera sportiva.

Rebecca fa i 400 ostacoli, una specialità avvincente e fatta di equilibri complessi che ha scoperto al campo di atletica di Santa Croce grazie al Gruppo Atletico Bassano e a Roberto Pozzobon, da un paio d’anni suo allenatore.

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no che da Alessia Trost), Rebecca e la piccola Lucrezia (12 anni) che già comincia a farsi notare per doti e grinta (da vendere) su piste e pedane. Rebecca Sartori lo scorso anno, tra le cadette (under 16) ha vinto la medaglia di bronzo ai campionati Italiani nei 300 ostacoli di Jesolo.

sports.it

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Quest’anno con il cambio di categoria i metri sono diventati 400, sempre con barriere, e il passaggio alla distanza “dei grandi” ha portato la talentuosa bassanese prima a conquistare il pass per la rassegna iridata di categoria (con il tempo di 1’02”76) e poi a impressionare nella proprio ai Mondiali, la prima grande manifestazione della sua carriera, per la sicurezza e la determinazione messe in campo.

Alla portacolori del GAB nel momento della verità non hanno tremato le ginocchia: allo Stadio Olimpiyskiy di Donetsk, a confronto con le migliori specialiste del pianeta e a alla prima uscita su un palcoscenico così prestigioso e difficile, Rebecca ha sfoderato una gara da campionessa.

Sarà stata l’emozione di vestire la maglia azzurra ma nell’appuntamento più importante della stagione la sedicenne si è migliorata di oltre un secondo e mezzo (un’enormità) guadagnandosi l’accesso diretto, senza nemmeno bisogno del ripescaggio, alla semifinale: 1’01”05 è il crono al traguardo, strappato grazie a un rettilineo finale con il coltello fra i denti (e le ali ai piedi) che le ha permesso di portare a casa scalpi eccellenti, di atlete sulla carta molto più forti.

La finale poi è rimasta fuori portata, anche perché la bassanese è solo al primo anno di categoria, ma la prestazione ha fatto entrare Rebecca addirittura nella top 20 di sempre in Italia. Niente male per un’esordiente.

Prosegue così la scuola bassane-

se degli ostacoli, che vede tra gli ultimi “gioielli” il ventenne, già campione italiano under 20, Paolo Spezzati che la scorsa estate ha partecipato ai Mondiali Junior di Barcellona sempre nei 400hs. E si conferma, ancora una volta, la tradizione del Gruppo Atletico Bassano come talent scout di talenti e fucina di grandi atleti.

Una nuova stagione di allenamenti è alle porte, al campo scuola di Santa Croce.

E tra i ragazzini che (da lunedì 16 settembre) arriveranno per la prima volta in pista a scoprire l’atletica, qualcuno è già pronto a scommettere ci siano altre stelline pronte a brillare.

Anna Chiara Spigarolo FIDAL

personal trainer

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Spesso rappresenta la prima esperienza di guida vera e propria che molti di noi fanno.

Qualcuno lo ha scoperto da piccolo grazie ai genitori; altri, in età più avanzata o persino da adulti, sono stati invitati da amici e conoscenti che già lo praticavano a fare questa nuova esperienza; fatto sta che il kart è da sempre uno

vo di crescita e divertimento per bambini e adulti. Successivamente si potrà valutare l’interesse che ha suscitato ed iniziare a praticare questo sport con l’acquisto di un kart proprio.

Oppure potrà diventare una piacevole e divertente abitudine da condividere con amici e parenti.

L’adrenalina è assicurata e l’ago-

miglior modo di iniziare la propria avventura kartistica.

Vi invito quindi, piccoli o grandi che siate, con amici o parenti a cercare il circuito più vicino e adatto alle vostre esigenze, saltare su un kart ed iniziare una nuova avventura!

il karting... che divertimento sport che diverte e coinvolge.

Un semplice veicolo con quattro ruote, un motore a 2 o 4 tempi e dei freni: un mezzo che nel tempo si è evoluto fino ad arrivare a prodotti di alta tecnologia e inaspettate prestazioni. Ha rappresentato per quasi tutti i piloti del mondo i primi passi che poi li hanno portati in F1 o nelle altre categorie forse meno famose, ma di sicuro non meno belle ed avvincenti.

Pensiamo solo ai campioni di oggi come Hamilton, Alonso, Weber, ma anche Michael Schumacher, cresciuto nella pista di Kart indoor (al coperto) dei genitori.

Tutti hanno iniziato con una visita ad un kartodromo dove hanno provato le brezza di questo sport e non se ne sono più separati.

Non per forza il kart deve diventare lo scopo di vita, però un avvicinamento a questo tipo di esperienza in un noleggio indoor o outdoor, preferibilmente in un momento di poca affluenza in pista e senza forzature, sarà moti-

nismo si fa sentire ed il costo è accessibile a tutti.

Per chi volesse intraprendere questo percorso come sport o professione, quello che posso consigliare è l’acquisto di un kart anche usato e di puntare su un cosiddetto tag (touch and go), ossia un veicolo con motore monomarcia, adatto quindi ad imparare a guidare senza la complicazione di dover cambiare marcia, e con l’avviamento elettrico, utile in caso di uscita di pista, o di errore; in ogni caso e comunque più comodo da far partire. Ricordatevi però di tenere sempre carica la batteria!!!

Quando vi presentate in pista, siate aperti e disponibili perché possono nascere nuove e belle amicizie in pista e nei paddock, oltre al fatto che l’esperienza degli altri potrà aiutarvi a risolvere piccoli e grandi problemi tecnici e di guida.

Ci sono anche dei circuiti che organizzano lezioni di guida con istruttore e ritengo sia sempre il

“Da sempre uno sport che diverte e coinvolge”.

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“Passione non solo a tutte le età ma anche in serie A.”

volley breganze Lo sport è da sempre uno strumento di crescita e di aggregazione e può restare una passione anche quando si tratta di sport di alto livello. Ne sanno qualcosa in casa Volley Towers, che a partire dagli anni ‘70 significa pallavolo a Breganze, Sarcedo e Fara Vicentino e che nel 2011 ha volu-

to dare una svolta passando da società di divisione a società di vertice per la pallavolo vicentina ed iniziando ad allargare i propri confini con lo scopo di dare la possibilità di crescere al maggior numero di pallavoliste in erba possibile. L’Obiettivo Risarcimento è stato protagonista per due

anni nel campionato nazionale di B1 e nell’ultima stagione, dopo un girone di ritorno quasi perfetto e una crescita costante nei play-off, ha trasformato in realtà il sogno promozione, conquistando la Serie A2 al PalaCampagnola di Schio davanti a quasi 2000 persone nonostante la partita infrasettimanale. Numeri da capogiro, specialmente pensando che all’inizio dell’avventura non si riusciva a riempire neanche il palazzetto di Sarcedo. La passione per la pallavolo nel territorio è tanta e quel 5 giugno se ne sono accorti tutti, ma la passione regna sovrana anche all’interno della società stessa. Nonostante la squadra sia nell’elite della pallavolo nazionale, solamente le atlete - molte delle quale si dividono comunque tra palestra e i libri universitari – fanno del volley la loro unica fonte di

sostentamento. Tutti gli altri, a cominciare dagli allenatori e finendo con la segretaria, sono normali lavoratori che la sera e nel finesettimana dedicano il loro tempo ad uno sport che al Volley Towers ha già regalato emozioni indelebili.

“Abbiamo fatto un sogno e abbiamo deciso di renderlo vero.

Non è il sogno visionario di un singolo, questo ha la forza dirompente di un team! Abbiamo obiettivi ambiziosi, ma solo insieme possiamo raggiungerli.

Per progredire nei risultati abbiamo bisogno dell’energia che ogni singola persona può dare.

Tecnici, atleti, genitori, amici, appassionati di questo sport: se uniamo i nostri sogni possiamo trasformarli in vittorie”.

Flavio Grison Presidente

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Se in passato non si attribuiva particolare importanza alla conoscenza di una lingua straniera e il suo studio a scuola veniva spesso considerato secondario, ciò non è più fattibile oggi. In effetti, è sufficiente scorrere gli annunci di offerta di lavoro per rendersi conto che la conoscenza di almeno una lingua straniera, possibilmente l’inglese, viene richiesta anche per mansioni che raramente ne prevedono

l’inglese...

lingua della globalizzazione l’utilizzo. Non è difficile capirne il perché. Negli ultimi decenni, infatti, abbiamo assistito all’avvento di internet, ad un rapido sviluppo tecnologico, all’intensificarsi delle relazioni tra paesi stranieri, nonché ad una maggiore mobilità degli in-

dividui, dovuta senz’altro anche ad una maggiore efficienza e convenienza dei mezzi di trasporto. Tutti questi fenomeni hanno contribuito alla cosiddetta “globalizzazione”, alla creazione di una società in cui le distanze si sono azzerate e l’accesso alle informazioni e ai servizi è divenuto semplice e immediato. Possiamo sostenere un colloquio di lavoro con un’azienda di Hong Kong in video conferenza, comodamente seduti alla nostra scrivania; leggere e partecipare a un forum internazionale sul nostro argomento di interesse; guardare le nostre serie TV preferite direttamente in lingua originale; essere informati su ciò che accade nel mondo in tempo reale e molto altro ancora. Tuttavia, per essere in contatto con il resto del mondo e poter comunicare liberamente con gli altri abitanti del villaggio globa-

Infolingue, ente accreditato presso la Regione Veneto per la formazione continua e per i servizi al lavoro, che opera con privati e aziende, vi propone il nuovo catalogo corsi autunno 2013:

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le, abbiamo bisogno di una lingua comune. Pertanto, quale lingua è più indicata di quella in cui è stata ideata internet, in cui sono stati coniati i termini relativi all’informatica e alle nuove tecnologie, in cui vengono diffusi i risultati delle più importanti scoperte scientifiche, ma anche quella in cui viene cantata la maggior parte delle canzoni che ascoltiamo o vengono recitati i film di maggiore successo internazionale, vale a dire l’inglese? Non si tratta più di stabilire se conoscere questa lingua possa o meno essere utile, ma appuratane la necessità, resta da decidere se prendere parte attivamente alla miriade di opportunità offerte dalla globalizzazione o se rimanerne del tutto esclusi. L’inglese rappresenta la prima lingua per oltre 350 milioni di individui nel mondo ed altri 400 milioni circa l’hanno adottato come

lingua ufficiale o seconda lingua, senza contare il numero sempre crescente di coloro che lo parlano come lingua straniera. L’inglese riveste, inoltre, il ruolo di lingua ufficiale o lingua di lavoro delle principali organizzazioni internazionali (es.: Commonwealth, Consiglio d’Europa, Unione Europea, NATO, ecc.), nonché di importanti organizzazioni scientifiche e sportive. È la lingua dell’aviazione e del trasporto marittimo. Alcuni corsi universitari in vari paesi, tra cui anche l’Italia, vengono tenuti esclusivamente in inglese. L’esposizione a questa lingua è in continuo aumento anche attraverso i media, la pubblicità, la musica e l’industria cinematografica, tanto che si può considerare ormai la lingua franca mondiale a cui non è più possibile sottrarsi. Di conseguenza, non ci possiamo permettere il lusso di

ignorare questa realtà e di sperare di poter comunicare semplicemente utilizzando i traduttori automatici on line o, peggio ancora, esprimendoci a gesti, come ci vantiamo spesso di saper fare molto bene noi italiani. L’inglese è divenuto un “must” dell’era contemporanea.

Lo sarà anche in futuro? È difficile da prevedere, ma per ora nulla accenna ad intaccarne la supremazia.

Dott.ssa Elena Leonardi

Titolare e Direttrice didattica centro linguistico Omnes Linguae www.omneslinguae.it

“L’inglese è divenuto un “must” dell’era contemporanea.“

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“The limits of your language are the limits of your world”.

L. Wittgenstein Queste parole del celebre filosofo Ludwig Wittgenstein esprimono pienamente l’importanza della conoscenza delle lingue straniere per aprire le porte della propria conoscenza verso nuovi orizzonti ed abbattere appunto i limiti del proprio mondo quindi della propria lingua madre. Imparare una seconda lingua, si sa, è un’esperienza estremamente gratificante

imparare fin da piccoli a qualsiasi età. Tuttavia, coloro che possono trarne un vantaggio ancor più proficuo sono proprio loro: i bambini.

La scelta attenta e ponderata di un genitore di esporre il proprio bambino fin dai primi anni di vita ad una lingua differente dal-

la propria lingua madre offre a quest’ultimo immensi benefici ed opportunità. I bambini imparano istintivamente che il linguaggio è un qualcosa da esplorare, con il quale giocare e divertirsi. Chiunque abbia la gioia di vederli crescere e sperimentare, avrà sicuramente notato la velocità con la quale apprendono la loro lingua natia e l’entusiasmo con il quale affrontano i loro primi successi in tale campo. Crescendo, ogni genitore può confermare infatti quanto i propri figli si divertano a giocare con i nuovi suoni e le nuove parole, arrivando talvolta addirittura ad inventarne di nuove. La gioia con la quale i bambini esplorano la loro prima lingua rende l’infanzia il periodo migliore per impararne una seconda.

Ma nello specifico, cosa comporta imparare una seconda lin-

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gua fin dai primi anni di vita?

Rendimento scolastico migliore: Numerosi studi confermano che i bambini che conoscono più di una lingua ottengono risultati scolastici sulle verifiche specifiche per l’età, come nei test Invalsi, di gran lunga migliori rispetto ai loro coetanei monolingui.

Abilità di lettura più avanzata: da uno studio condotto dall’università di York in Canada risulta che i bambini che conoscono più di una lingua hanno un netto vantaggio nell’apprendimento della lettura.

Migliorata attività cerebrale: I bambini esposti a più di una lingua fin da piccoli risultano possedere, come dimostrano gli studi del dottor Andrea Mechelli, esperto dell’istituto di neuroscienze cognitive di Londra, più materia grigia rispetto agli altri.

“Nei bilingui, infatti, – spiega il dottor Mechelli – la materia grigia della corteccia parietale inferiore, che presiede allo sviluppo del linguaggio è maggiore per

densità e volume rispetto a quella di chi non parla una lingua straniera. Negli ultimi anni gli studi sulle neuroscienze hanno dimostrato che la struttura del cervello muta a seconda della sua attività, al pari di un muscolo da allenare.

Nello specifico la nostra ricerca ha dimostrato che imparare una seconda lingua all’interno della cosiddetta fascia d’età precoce che và da 0 a 8 anni, è infinitamente più semplice perché il cervello è più elastico, quindi si modifica meglio, e consente di fissare le nuove conoscenze linguistiche in quella che viene definita la memoria permanente del bambino ”.

Accento simile ad un madrelingua: I bambini sono bravissimi nell’imitazione di quello che sentono e questo perché sono dotati di un altissimo tasso di crescita neuronale che permette loro di cogliere ed incorporare suoni, accenti, vocaboli con la massima precisione. Da piccoli è possibile sentire i suoni per quello che sono, incorporarli a livello neuronale e

riprodurli fedelmente, rendendo il bambino in grado di parlare con le inflessioni e la naturalezza di un madrelingua.

Migliorate possibilità per il futuro: La globalizzazione dell’economia, e del mondo in generale, regala indubbiamente un’opportunità in più a chi conosce più di una lingua. La lingua Inglese, in particolare, in tal senso risulta indispensabile per comunicare con tutto il mondo. In Italia, generalmente, la filosofia che contempla l’apprendimento precoce delle lingue non è semplice da far assimilare, al contrario di altri paesi nel mondo, dove da vent’anni questo è stato capito. La frase più comune che si sente dire è: “E’ ancora troppo piccolo... inizierà a studiarla quando andrà a scuola!”, non rendendosi conto di quanta potenzialità innata del bambino viene così trascurata.

Migliorata autostima: I bambini scoprono ogni giorno cose nuove ed il senso di conquista che dona l’acquisizione di una seconda lingua indubbiamente migliora

la fiducia in se stessi e nelle proprie capacità.

Visione più ampia del mondo: Viaggiare e saper parlare la lingua del luogo in cui si và non è solamente viaggiare, è riuscire ad immergersi nella cultura e nella vita di un nuovo mondo senza sentirsi straniero. Ormai sempre più esperti dell’età infantile consigliano di sfruttare questo periodo magico nella vita di un bambino dove tutto viene appreso con gioia e divertimento, al fine di rendere del tutto naturale l`assorbimento di una seconda lingua, esattamente al pari di come avviene con la loro lingua madre. Gli innumerevoli benefici che una tale scelta comporta rappresentano soprattutto un vantaggio sicuro e concreto che accompagnerà il bambino per tutta la sua vita.

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Virginia Pozzobon Marketing Manager c/o Pingus School

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ta la sua appropriatezza linguistica e le sue abilità psicomotorie, cognitive ed emotive.

Il bambino dalla nascita fino a 4 anni, infatti, impara a regolare, a riconoscere e a gestire i propri stati emotivi e a modificarli in accordo con le regole sociali. Solo successivamente emergono le abilità metacognitive, cioè la capacità di capire ciò che avviene nella mente dell’altro e di attribuirgli stati men-

una mela al giorno...

La musica è una legge morale: essa dà un’anima all’universo, le ali al pensiero, uno slancio all’immaginazione, un fascino alla tristezza, un impulso alla gaiezza, e la vita a tutte le cose.

Essa è l’essenza dell’ordine ed eleva ciò che è buono, giusto e bello, di cui essa è la forma invisibile, ma tuttavia splendente, appassionata ed eterna.

Platone, 400 a.C. (dai Dialoghi)

Il rapporto tra musica, sviluppo cognitivo ed affettivo del bambino è oggi più che mai al centro del dibattito scientifico. Alcune ricerche evidenziano come fin dalla nascita il bambino sia in grado di approcciarsi al linguaggio musicale, comprendendone il tono emotivo e la gradevolezza stilistica. Addirittura l’abilità di riconoscere la voce della mamma pare precedere il momento della nascita. Queste informazioni ci permettono di comprendere come la capacità di ascolto e di produzione di suoni sia radicata nella natura umana come modalità espressiva e relazionale.

Per questo motivo appare impor-

tante supportare lo sviluppo del bambino con un approccio teso ad accompagnarlo nel mondo della musica in modo graduale e giocoso attraverso percorsi di avvicinamento al ritmo, al suono e al piacere di cantare.

La musica svolge un ruolo fondamentale nello sviluppo globale dell’individuo, in particolare agisce sugli stati d’animo più profondi e sulle emozioni connesse al proprio vissuto affettivo.

Da uno a sei anni il bambino vive una fase evolutiva in cui “costruisce” una corretta dimensione di sé e delle sue potenzialità nel concreto rapportarsi quotidiano con gli altri e con sé stesso. Egli incremen-

tali, desideri, pensieri, intenzioni.

Di conseguenza appare essenziale favorire lo sviluppo armonico del bambino in questa fase, soprattutto con l’utilizzo di un approccio che stimoli il bambino con ciò che più egli ama: la musica ed il gioco.

Per questo motivo è importante stimolare le abilità sonore insite in ogni bambino, avvicinandolo alla musica come strumento comunicativo, espressivo e relazionale.

Esso viene condotto a sviluppare: sia le proprie capacità di ascolto dell’ambiente in cui vive, di se stesso e degli altri; sia le competenze necessarie per esprimere le proprie idee ed emozioni median-

te l’immaginazione, la creatività e la relazione.

E’ quindi compito del genitore offrire al bambino la possibilità di approcciarsi alla musica, affinchè egli possa imparare a sentire il proprio sentire ed il proprio comunicare, per riuscire ad ascoltare la ricchezza proveniente dalla sua vita quotidiana, dalle sue relazioni e dai suoi sogni.

e la musica per contorno.

Dr.ssa Monica Dalla Valle Psicologa

“è importante stimolare le abilità sonore insite in ogni bambino.“

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La magia delle Highlands e l’eleganza dei castelli scozzesi, il fascino e l’energia dell’Irlanda da scoprire a passo di danza. È un condensato di emozioni e antiche tradizioni quello racchiuso nei balli provenienti dalle “Terre Verdi”, ma anche un mondo fatto di socialità e di voglia di divertirsi insieme sulle note di violini e cornamuse. Passi e figure che affondano le loro radici nei secoli, ma che hanno saputo diffondersi in tutto il mondo, grazie a spettacoli come Riverdance per l’irlandese o all’azione instancabile della Royal Scottish Country Dance Society di Edimburgo, che dal 1923 si occupa di preservare e far conoscere questo patrimonio. Un’associazione che vanta ramificazioni - “branch” - in tutti i continenti. Anche in Italia, dove nel 2011 dall’impegno dei gruppi “Scotia Shores” di Vicenza e “8Cento” di Bologna è nata la Northern Italy Branch, l’unica della penisola, che offre corsi tenuti da insegnanti certificati a Edimburgo.

Danze scozzesi e irlandesi, ci si potrebbe chiedere, sono poi tanto diverse? La risposta non può che essere affermativa.

se il fascino della grande sala gremita di dame in abito da sera e uomini in kilt (non saranno tutti Mel Gibson, ma l’abito tradizionale è terribilmente sexy!) è parte dell’appeal di questi balli, altrettanto divertente può essere improvvisare a casa di amici dopo una pizza. Più impegnative ma molto scenografiche le danze delle Highlands, che richiamano quelle dei guerrieri scozzesi, a vocazione principalmente solistica. E allora volteggiando tra le lame delle spade si possono sognare le imprese di William Wallace contro le truppe inglesi.

RITMI D’IRLANDA. Chi non ha mai visto – dal vivo o in un film – gli irlandesi scatenarsi brandendo un violino (fiddle) o il tradizionale flauto (whistle)?

E i ballerini seguirli scandendo il ritmo con le “scarpe che battono”? Le “set dances” soliste racchiudono tutta l’anima dell’Isola di Smeraldo. I grandi

le danze magiche BRAVEHEART E DINTORNI. Dalla Scozia arrivano le “Scottish Country Dance”, che si eseguono in gruppi o “set” di tre o quattro coppie, intrecciando figure a ritmo di reel, jig o strathspey. La caratteristica principale di questi balli è la “socialità” che li ha contraddistinti fin dalle origini, quando le serate danzanti erano occasione di conoscenza reciproca, come testimonia il fatto che non è necessario essere in coppia, anzi il galateo di sala richiede che si cambi partner ad ogni ballo. Quale migliore modo, quindi, per intessere amicizie o – all’epoca – persino matrimoni?

Per lo stesso motivo le danze scozzesi non richiedono una particolare preparazione fisica e possono essere ballate ad ogni età. Un lato sociale, del resto, rispecchiato dall’internazionalità dei ballerini che si incontrano agli eventi della Rscds, dove i set possono essere formati da persone provenienti indifferentemente da Scozia, Usa, Russia, Italia, Australia, Germania o Giappone. E

spazi, i temporali improvvisi, che una volta passati ne esaltano il verde, le onde che si infrangono sulle scogliere, le ombre dei dolmen che si allungano al tramonto. Che siano eseguite con le scarpe “light”, in pelle e camoscio, più simili alle normali scarpette da ballo, o con quelle che battono, dai loro passi scaturisce tutta l’energia che si può trovare nella natura selvaggia o... in un pub tra pinte di Guinness. Del resto furono proprio gli immigrati irlandesi, “battagliando” con gli schiavi africani a far nascere il tip tap. Nel frattempo le cose sono cambiate, le coreografie oltre alla musica dei violini non disdegnano il rock degli AC/DC o il celtic punk dei Dropkick Murphy, ma per chi agli assoli preferisce l’atmosfera dei pub restano le meno impegnative danze di gruppo “ceili”.

“Emozioni e antiche tradizioni racchiuse nei balli...”

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“è un viaggio nel tempo e nelle tradizioni.”

E’ una danza piena di ricchezza artistica e culturale che trasmette i suoi valori quali la sorellanza, la dignità della donna, il rispetto attraverso un importante lavoro sul gruppo che tende ad allontanare ogni forma di prevaricazione e

se stesse, del proprio potenziale, della propria autenticità.

E’ una danza “di Terra” che trae la sua energia dal suolo, attraverso il contatto ed il lavoro determinante che eseguono i piedi, una danza sensuale, elegante che esprime lo

sta danza è la capacità di isolare i movimenti, cioè muovere una determinata parte del fisico tenendo immobili le altre: ciò consente di aumentare la consapevolezza del proprio corpo e il contatto con sé stessi.

Le parole chiave per contraddistinguere la Danza Orientale potrebbero quindi essere: FASCI-

la danza orientale competitività.

E’ un viaggio nel tempo e nelle tradizioni dove le emozioni venivano raccontate attraverso la gestualità con la massima naturalezza senza inibizioni e preconcetti tipici dell’uomo moderno ma è anche un viaggio alla ricerca di

scorrere dell’energia vitale.

E’ adatta a tutte le donne, di qualsiasi età e corporatura, e numerosi sono i benefici che essa procura a chi vi si accosta, sia per l’organismo che per la mente. Il corpo si rilassa e si scioglie.

La caratteristica principale di que-

NO, FEMMINILITÀ, ARMONIA, BENESSERE; essa è infatti ricca di fascino e aiuta a sentire e vivere meglio la propria femminilità, è un’arte che dona armonia al corpo e alla mente e che infonde benessere in chi la pratica.”

Perché la Danza Orientale

per bambine e ragazze?

La danza del ventre, definita arte liberatoria, in quanto basata sull’improvvisazione, ben si sposa con la naturale spontaneità delle bambine e ragazze, ne permette la libera espressione delle energie e delle emozioni ed, essendo priva di schemi rigidi, ne stimola la creatività.

Il metodo didattico per le bambine è specificatamente studiato per avvicinare i più piccoli alla musica sia intesa come danza che come attività di ascolto.

Le stesse attività sono inserite in un contesto di tipo ludico così che i bambini possano danzare in modo libero e creativo per arricchire la fantasia e la creatività e sperimentare così diverse forme di espressione artistica e corporea.

samanthatoaldo o associazione sultana

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“Ascolto, consapevolezza e momenti dolci...”

cura di noi stesse attraverso l’uso di voce e corpo, tecniche teatrali ed energetiche, nel rispetto della donna e della maternità in ogni aspetto: corporeo, emotivo, mentale e spirituale, attraverso danze arcaiche che risvegliano la femminilità e strumenti creativi quali velo, cimbali, fan vails per il recupero della forza femminile primordiale, della nascita dolce e rispettata. Un percorso che porta la donna ad affidarsi alla Madre delle Madri, la Natura che segue il suo ciclo nel rispetto dei ritmi della luna tornando quindi più ad un concetto di gravidanza maternità naturale non strumentalizzato

la danza in gravidanza Avvicinarsi alla danza orientale (del ventre) in gravidanza per recuperare la naturalità di questo meraviglioso momento della vita, significa comprenderne e rispettarne le tappe, i significati e accettarli perchè ciò che la madre pensa, dice, opera è strettamente connesso al bambino che porta

in grembo, legati da un cordone invisibile che null’altro che la consapevolezza può rinforzare.

Un percorso di danza del ventre specifico per questo periodo così speciale per una donna nove mesi di ascolto consapevolezza e movimenti dolci per coccolare, cullare il proprio bimbo e per prendersi

medicalizzato perchè le donne sanno partorire e l’hanno sempre fatto dai tempi più antichi con la loro forza e determinazione con il supporto e l’aiuto se necessario di altre donne. Nel corso infatti è comunque presente la collaborazione di una figura professionale quale l’ostetrica per dissipare

dubbi e paure di ogni genere, dettati fondamentalmente da una società troppo frenetica e che tende ad anestetizzare il dolore. Per una crescita consapevole invece le donne dovrebbero tornare a gestire questo momento come un periodo di ascolto e di attesa tutto per sè, perchè a nascere e partorire si è in due.

Vantaggi: • Rinforza i muscoli, migliora la circolazione, previene sciatalgie e dolori alla schiena • Aiuta ad accettare i cambiamenti del piano emotivo ma anche fisici • Libera lo stress e favorisce il riposo attraverso tecniche di rilassamento e visualizzazioni • è una buona preparazione fisica e mentale per aiutare a gestire le sensazioni e il dolore durante il parto attraverso tecniche di vocalizzazione e respirazione • Aiuta a recuperare tono più velocemente dopo il parto

Barbara Bianchi Maestra Oro ANMB

Barbara Bianchi Maestra Oro ANMB

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Primi Passi: per chi si avvicina per la prima volta a questo magico mondo o interessata a rafforzare le basi delle danza Lady: per chi non vuole rinunciare a tenersi in forma anche grazie alla danza con un approccio più soft Girls: per chi pratica danza orientale da almeno due anni, danza orientale giovanile e dinamica a tutto sprint

Teen Agers: per ragazze dai 13 anni in su Baby: per bambine dai 6 ai 12 anni Gravi-Danza: per donne in gravidanza con l’assistenza e collaborazione dell’ostetrica Marzia Dott.ssa de Franceschi percorso pre e post parto Happy Bellydance: potenziamento muscolare esercizi di pilates, yoga e ginnastica della luna I corsi si tengono presso la palestra della Scuola Statale dell’infanzia in via Lepanto a Rosà VI e presso My Ballet School Via Pio X, 4 Borso del Grappa TV Per info ed iscrizioni:

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Nojoum Belly Dancers

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“Una danza delle donne, per le donne.” delle spalle, delle braccia, del bacino, ma soprattutto della pancia: gli addominali sono coinvolti profondamente nei movimenti, modellando la linea e giovando agli organi interni. Tonifica le cosce, migliora l’agilità delle articolazioni e sembra ritardare l’osteoporosi, migliora la postura e rafforza il pavimento pelvico.

Perchè imparare la danza orientale?

Innanzitutto ciò che spinge la don-

le origini della danza orientale La danza orientale ha origine da antichi culti religiosi legati alla madre terra che propiziavano e celebravano la fertilità della donna.

Non nasce quindi per essere uno spettacolo che allieta gli uomini, bensì una danza delle donne per le donne.

Col tempo la danza ha perso la sua principale connotazione sa-

crale, diventando parte dell’ambiente culturale dei popoli che hanno avuto modo di esserle a contatto. La danza orientale è praticata come un elemento ricreativo, legato a momenti di feste e di giubilio.

Particolarmente adatta al corpo femminile, perché aumenta la flessibilità e la tonicità del seno,

na ad avvicinarsi a questo tipo di danza è quell’indomabile attrazione e curiosità per il mondo orientale, in secondo luogo per quel senso di benessere che induce già di primo impatto con il solo ascolto delle musiche orientali. L’avvicinamento a tale disciplina, perchè abbia dei risvolti positivi e privi di complessi, deve avvenire in modo

spontaneo da parte della donna, che, prima di intraprenderla, dovrebbe avere già predisposto anima e corpo nel modo più sereno possibile. Ciò non esclude che la danza orientale sia anche di aiuto a se stessa, per il primo sblocco psico-fisico di chi si avventura le prime volte.

Imparare la danza orientale significa prima di tutto prendersi cura del proprio corpo, dedicandogli una serie di salutari esercizi ginnici diretti nei punti più critici.

Purificare, attraverso il saldo contatto con la terra, il nostro spirito dalle energie negative, attirate durante il quotidiano; significa riacquistare fiducia in se stesse, e sul proprio corpo, strumento di espressione e parte viva e principale della nostra vita.

Angelica Amira

Insegnante di Danze Orientali ASD Oriental Flames

La Danza delle Donne per le Donne

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“è un ottimo tipo di allenamento, utile per la crescita dei bambini.”

La danza viene unanimemente considerata la prima espressione artistica dell’uomo.

Ha sicuramente origini molto antiche in quanto già nella mitologia greca è rappresentata dalla Musa Tersicore.

La danza, a tutte le età, usa come strumento il corpo umano e favorisce per questo lo svilppo della

- e in generale tutto l’apparato locomotore - in modo simmetrico e armonico, e agisce positivamente su frequenza cardiaca, circolazine periferica e metabolismo lipidico.

Il bambino che si approccia alla danza impara, inoltre, a sviluppare un senso musicale, a lavorare in gruppo e ad esprimere la propria creatività.

L’insegnante deve essere in grado di riconoscere i punti deboli dell’allievo, che possono cambiare in relazione alla fase di crescita, in modo tale da poter eseguire l’allenamento nei limiti delle reali possibilità fisiche.

La danza dovrà quindi essere insegnata con la massima sicurezza, in modo da evitare esercizi prematuri, richieste inappropriate, errori tecnici che potrebbero innescare atteggiamenti posturali deviati che nel tempo potrebbero provocare lesioni e posture patologicamente scorrette.

Gli allievi dovrebbero studiare, dunque, anche la teoria dei passi

la danza e i suoi benefici

2013

personalità interiore del soggetto. Entrare precocemente nel mondo della danza è senz’altro un’esperienza positiva in quanto questa disciplina, se insegnata in modo corretto, è un ottimo tipo di allenamento utile per la crescita dei bambini. Essa, infatti, sviluppa e rinforza la muscolatura

La scelta della Scuola e del Maestro di danza sono di fondamentale importanza. La maggior parte di coloro che studiano danza non ne sono completamente predisposti sul piano anatomico, a volte sono presenti dei limiti fisici che impediscono il raggiungimento delle perfezione tecnica.

e saper riconoscere già in giovane età funzioni, prevenzioni e cure del corpo umano in virtù della danza.

L’insegnante di danza è inoltre un educatore, e come tale deve essere in possesso delle fondamentali conoscenze dell’anatomia, della pedagogia e della psicolo-

gia dell’età evolutiva.

E’ indispensabile affidare i propri figli a Professionisti che abbiano come obiettivo, oltre che un’ottima metodologia didattica che metta a nudo tutte le regole di questa disciplina, anche quello di accompagnare i giovani allievi nella loro crescita.

Fondamentale per lo sviluppo armonico del bambino è il lavorare insieme, perché è proprio nel confronto con il gruppo dei coetanei che questi migliora la percezione del suo ruolo tra gli altri e apprende le modalità di un comportamento equilibrato e rispettoso con indiscussi vantaggi poi, anche al di fuori della scuola di danza, nella vita di tutti i giorni.

Il vero Insegnante è quindi colui che stabilisce con l’allievo un rapporto basato sul rispetto, regole, comprensione e fiducia per la trasmissione di un Sapere Vivo quale è la Danza.

Valeria Stringa

R.A.D. Registered Teacher e Pilates Instructor

2014 Anno Accademico

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Anche la danza può essere vista come uno sport, è una disciplina sportiva, ma anche un percorso culturale e un’arte, si può iniziare a partire dai 3 anni, i bambini possono frequentare corsi di danza propedeutici, che durano fino ai 5 anni d’età. Dai 6 anni i bambini scelgono il percorso che più preferiscono fra danza classica, moderna e hip hop.

La differenza tra i tre percorsi consiste in questo: nella danza classica i bambini apprendono le basi per la danza in generale; la danza

la danza come sport

moderna è più innovativa, perché unisce la danza classica con i ritmi più contemporanei; l’hip hop è invece un tipo di danza che sta prendendo piede anche nei piccoli, è però intorno ai 10 anni che i bambini possono scegliere un percorso più formativo.

La danza comporta un impegno,

al principio, si può scegliere la frequenza più adatta alle proprie esigenze. Il consiglio, comunque, è di optare per un corso bisettimanale, di un’ora a lezione che sarà strutturata partendo con un riscaldamento iniziale, affinché i muscoli siano ben pronti per gli esercizi successivi. Si passa poi alla diagonale, ossia l’insieme di passi tecnici che consentirà, più in là negli anni, di possedere una tecnica maggiore. La lezione si conclude con la spiegazione di una piccola coreografia che, prendendo spunto dalla tecnica, introduce l’elemento dello stile, ossia la componente individuale che ciascuno può mettere nella danza.

Questo tipo di attività, porta dei benefici a livello di formazione psicologica e personale, la danza, proprio per la disciplina che la governa, completa la persona sia a livello emotivo e caratteriale, sia dal punto di vista dello sviluppo fisico, è uno sport completo, che sviluppa tutta la muscolatura.

Direzione artistica e didattica VALENTINA BATTAGLIA RAD RTS

Isrtuttore Pilates F.I.F.

ASD “ClassicArte” di Valentina Battaglia

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Inoltre aumenta la destrezza e l’agilità, che sono funzioni propedeutiche per qualsiasi attività sportiva si voglia poi scegliere in seguito.

A volte si possono avere dei preconcetti su questo tipo di attività per quanto riguarda i costi, che possono essere variabili a seconda del corso che si intende

trasformeranno in scarpe “a punta”; per il percorso di danza moderna saranno necessarie le scarpette jazz; per l’hip hop saranno sufficienti delle buone scarpe da ginnastica.

Nonostante sia frequentata soprattutto dalle bambine, la danza è davvero per tutti, ed è molto adatta anche ai bambini. Se

“La danza completa la persona sia a livello emotivo che caratteriale.” seguire, il corso bisettimanale avrà un costo inferiore alle lezioni che prevedono una maggiore frequenza. L’altro costo è rappresentato dall’attrezzatura, che deve prevedere un abbigliamento consono alla danza, e le scarpe, che dipendono dal tipo di danza che si vuole affrontare. Per la danza classica saranno necessarie le “mezze punte”, che, con l’età, si

si inizia da piccolini, assumerà i connotati del gioco, pur non tralasciando un aspetto importante: la disciplina.

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In questi ultimi anni le danze caraibiche (salsa, merengue, bachata) sono diventate popolarissime, si caratterizzano dagli altri balli per l’allegria, il ritmo frizzante, la vivacità e la sensualità.

il merengue dominicano, la cumbia colombiana fino a formare quella che diventerà l’origine della Salsa che oggi conosciamo. Nei paesi d’origine, il ballo della salsa ha sempre fatto parte della cultura in

“Allegria, ritmo frizzante, vivacità e sensualità”.

salsa La salsa è un ballo di coppia danzato sul’omonimo genere musicale, ed ha movimenti e regole precise.

Esistono varie scuole, stili e tecniche diverse; tuttavia le principali sono la salsa cubana e la salsa portoricana. La Salsa originale nasce sull’isola di Cuba agli inizi del ‘900.

Deriva da altri ritmi, principalmente dal Son Cubano da cui inizia a differenziarsi in particolare per l’accelerazione del ritmo rispetto al ballo originario, di cui mantiene la caratteristica di ballo da corteggiamento. Al Son originale si aggiungono influenze e figure di altri balli come il bolero, il cha cha cha, il mambo,

modo molto radicato. La versione che ne è stata esportata nel mondo occidentale, ad uso delle scuole di danza, dei circoli, delle balere, è spesso “ripulita” secondo lo stile della salsa da spettacolo, contrapposto invece alla salsa da strada, ovvero quella propria dei paesi caraibici. Nella salsa da strada, ritroviamo infatti un modo di ballare legato all’improvvisazione, la salsa da spettacolo, è più costruita.

Sono ormai tanti anni che la Salsa in Italia continua la sua diffusione soprattutto grazie alle numerose scuole di ballo presenti su tutto il territorio nazionale e al lavoro costante di insegnati professionisti a cui tanto dobbiamo per il loro impegno costante nella diffusione di questo ballo.

merengue Il merengue è il ballo nazionale della Repubblica Dominicana. Un ballo popolare, appartiene alla famiglia dei balli di coppia e la sua caratteristica è un particolare movimento di bacino ad ogni passo. La componente sensuale è data dal modo di ballare corpo a corpo dei ballerini che non si staccano mai anche se in una variante, chiamata merengue di figura, i ballerini si staccano ma si tengono sempre le mani. Questo tipo di danza, in linea di massima, si esegue sul posto: la guida del ballerino è affidata unicamente al corpo. La dama deve sentire sul suo corpo i movimenti del partner e assecondarlo, le anche sono la parte del corpo più impegnata in questo ballo, perchè il motore del merengue è il bacino, vero centro pulsore di tutti i movimenti, un sottile gioco in cui ci si stuzzica reciprocamente.

Anche se il ritmo di ballo è simile ad un ritmo di marcia, possono essere utilizzati molti altri ritmi sincopati.

bachata Anche la bachata trae le sue origini dal genere musicale latino-americano originario della Repubblica Dominicana. Tra i generi caraibici è uno dei pochi in cui l’influenza dei ritmi africani è meno evidente, difatti la musica presenta un suono dolce e melodico. I testi delle canzoni trattano sempre il tema dell’amore in tutte le sue sfumature, a volte in termini idilliaci e a volte in termini drammatici. Nata intorno agli anni Trenta, era diffusa solamente nelle classi sociali più povere della Repubblica Dominicana. Veniva ballata nelle campagne, nei quartieri poveri e in locali malfamati frequentati da prostitute. La bachata delle origini, infatti, non presentava molte figure come nell’interpretazione moderna; era un ballo in cui l’uomo e la donna, per tutta la durata del brano, restavano abbracciati dondolandosi ed effettuando un provocatorio movimento d’anca. A partire dagli anni ‘80, la bachata subì un processo di rivalutazione grazie ai mezzi di comunicazione e agli sforzi di molti compositori.

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Scuola di BALLO &DANZA

LAtiNO AMEriCANO SALSA CuBANA NEW YOrK StYLE LOS ANGELES SALSA tANGO BACHAtA BACHAtANGO Y A D ruEDA DE CASiNO N E OP 3 settembre 1 BALLO LiSCiO venerdì 18 alle 20 dalle ova gratuita hip hop CuMBiA r , p i i n d a c e i r lezion , latini ame KiZOMBA a n r e d o am di danz tANGO ArGENtiNO DANZA MODErNA Diretta dai Maestri ZuMBA PAtriZiA&MAurO LiNi HiP HOP - ViDEO DANCE

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Parlando di danza classica, non si possono tralasciare i suoi grandi interpreti, che con il loro impegno e la loro bravura incomparabile, hanno contribuito a renderla apprezzata a livello mondiale.

ROBERTO BOLLE Roberto Bolle è un ballerino italiano. Nasce a Casale Monferrato in provincia di Alessandria, all’età di 12 anni entra alla Scuola di ballo dell’Accademia Teatro alla Scala e grazie al suo grande talento viene notato da Rudolf

ballerini famosi Nureyev, che lo sceglie per interpretare il ruolo di Tadzio nell’opera Morte a Venezia. Nel 1996 al termine di una rappresentazione di Romeo e Giulietta, viene nominato Primo Ballerino ed è qui che si moltiplicano i suoi impegni da protagonista sia in balletti classici

che moderni.

Interpreta molti ruoli per diversi coreografi di grande successo e collabora ancora con Nureyev, per La bella addormentata, Cenerentola, Don Chisciotte e Il lago dei cigni. Nel 1999 diventa Ambasciatore di buona volontà per l’UNICEF. Numerosi i premi e i riconoscimenti: nel 1999 riceve il Premio Gino Tani per il suo contributo alla diffusione dei valori della danza e del movimento, l’anno successivo gli viene conferito a Firenze il Premio Galileo 2000 con la consegna del Pentagramma d’Oro; sempre nel 2000 è invitato ad inaugurare la stagione del Covent Garden con Il lago dei cigni e al Teatro Bolshoi di Mosca per celebrare il 75º anniversario di Maya Plissetskaja alla presenza del presidente Putin, mentre in occasione del giubileo nel 2002 è invitato a danzare a Buckingham Palace al cospetto della regina.

Dal 2003 gli viene riconosciuto il titolo di Étoile del Teatro La Scala. Nel giugno 2007 viene invitato a danzare al Metropolitan di New York. Dopo il clamoroso successo di pubblico e di critica riscosso al suo esordio al Metropolitan di New York nel 2007, dove ha danzato con Alessandra Ferri per il suo addio alle scene, nel 2009 è stato nominato “Principal” dell’American Ballet Theatre. È stata la prima volta che un ballerino uomo italiano è stato invitato a ricoprire tale ruolo, entranPRIME CONQUISTE - GIOCA D do organicamente nella stagione Momenti di esperienze senso motorie per della Compagnia. i piccoli toccano, annusano, ascoltano, assa Dal 2007, inoltre, Roberto Bolle e scoprono, tutte attività da svolgere con le collabora con il FAI - Fondo per da arricchire la sfera emotiva l’Ambiente Italiano - e nel marzo di entrambi. questa sfera sia fondamentale per lo s 2009 èche stato nominato “Young di ogni bambino.

Global personalità Leader” dal World Eco-

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nomic Forum di Davos.”

CRESCERE GIOCANDO - PERCO Senza dimenticare poi, al pubbliGiochi psicomotori pe i bambini della scuo co più noti Carla Fracci, Raffaele i bambini possono misurarsi con se stessi, Paganini, Oriella Dorella, Rumateriale vario, in un ambiente extrascola dolf Nureyev “giocare per davvero” rispettando i tempi ognuno. I bambini qui sono protagonisti de che saranno loro proposte: diventa così no liberamente le prorie emozioni, riconoscen liberandole.

PSICOMOTRICITA’ SU MUSICA DELLA DAN

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“L’Hip Hop è diventato chiave di elevazione e di riforma.”

L’Hip Hop si è affermato ed è conosciuto nel mondo principalmente come stile di ballo, ma è un vero e proprio movimento culturale di importanza storica nella cultura americana.

Nato nel novembre del 1973,

la negatività che affliggeva New York.

Nel tempo si è affermato come un vero e proprio stile e come un’industria di produzione musicale da miliardi di dollari.

Negli ultimi 20 anni, la cultura HIP

hip hop culture quando per le strade di New York si iniziava a sentire l’esigenza di combattere l’aggressività delle gang, la droga, l’odio e la violenza tra i latini e gli africani.

L’Hip Hop è così diventato chiave di elevazione e di riforma, attraverso cui venivano divulgati messaggi di libertà, giustizia, uguaglianza e rispetto.

E’ riuscito poco a poco a diffondere un clima migliore e a ridurre

HOP ha fortemente influenzato il mondo dello spettacolo con i suoi contributi creativi di musica, danza, arte, poesia e moda.

HIP HOP ALL’INTERNO DEI CENTRI DI SPETTACOLO E BALLO In molte scuole di ballo o centri sportivi esistono corsi di Hip-Hop inteso come insegnamento dello stile declinato al ballo o al canto

(nel canto è più appropriato parlare di RAP).

Ancor prima di spiegare le tecniche e la disciplina, è premura degli insegnanti far capire lo spirito che caratterizza l’hip-hop, ovvero l’atteggiamento di condivisione, di rispetto e di saper esprimere sé stesso mettendosi in gioco.

Infatti un traguardo importante per un ballerino o cantante rap è il sapersi esibire in freestyle, ossia saper improvvisare sequenze di passi o versi cantati.

Durante le lezioni di ballo si possono imparare le tecniche dei vari stili old school (B-boying, Uprocking, Locking, Popping) assieme alle novità degli stili contemporanei (Krumping, LA Style, NY Style…).

In questi ultimi anni gli insegnanti di ballo HIP-HOP hanno voluto inserire nelle loro lezioni anche altri stili quali House dance, Waacking, Voguing, non in quanto parte del-

la cultura hip hop, ma per arricchire lo studio e il bagaglio culturale degli stili made in USA.

DIVENTARE BALLERINI

I corsi di ballo Hip-Hop sono finalizzati alla realizzazione di spettacoli, quindi sono rivolti a coloro che vogliono esibirsi di fronte ad un pubblico, mettendosi in gioco e comunicando con il ballo ciò che magari non sono mai riusciti ad esprimere a parole.

I ballerini saranno preparati ad esibirsi in live shows e di fronte alla telecamera, avendo così un primo approccio al mondo dello spettacolo e della televisione.

Talvolta nascono delle situazioni e delle coreografie, anche senza pianificarle, proprio grazie al freestyle, che arricchiscono i ballerini e la società stessa.

Sabrina Basso db

CORSI: HIP-HOP • BREAKDANCE (B-BOYING) • CANTO/RAP • MODERN • MICHAEL JACKSON STYLE • CHEERLEADING

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scuole

gli ANNUnci

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Info: 348.1208727 - 345.3151483 - www. movengroove.it •Corsi di aqua zumba, body balance, aquadynamic, hydro-bike. Tel. 0424.582615 •Corsi di danza classica: metodo RAD e Vaganova, baby class (4 anni), propedeutica (5/6 anni), esami RAD (Vocational), punte e repertorio, sbarra a terra, danza classica per adulti, formazione insegnanti. Danza moderna: modern Jazz (ragazzi e adulti), contemporanea, hip hop, laboratorio coreografico. Pilates matwork: mattina e sera. Stage/corsi: danza classica e moderna, danza hawaiana: Hula, danza indiana, danza del ventre, tip tap. Lezione di prova gratuitaTel. 320.4138138 - classicarte@mail.com •Corsi di danza classica: baby class (dai 3 anni), gioco danza e propedeutica, tecnica accademica, punte e repertorio, classico amatoriale per adulti.

Danza moderna: moderne e lyrical jazz, musical e tip-tap. Danza contemporanea: teatro danza per adulti, hip hop e videodanze. Canto moderno, dizione e recitazione, pianoforte, chitarra e percussioni. Zumba e pilates, ginnastica e tonificazione, tango argentino, danze caraibiche e salsa, danza celtica. Audizioni, stage e borse di studio, spettacoli e show, corsi di formazione per insegnanti, esami rad e istd. Bassano tel.

0424.503663 - 348.8140135 - Rossano tel. 0423.475173 - 328.9576982 - Solgna tel. 0424.816340 - 333.3938918 •Corsi di danza: tecnica libera, tecniche complementari (classico, jazz, modern), gioca danzando (dai 3 anni), preparatorio (dai 4 anni), avviamento alla scena e coreografica. Zumba fitness (musical total body e stretching). Info: 0424.33664 - 335.6466058 - www.scuoladanzalibera.shoppingdonna.it •Corsi di acquagym, acquabike, acquazumba, breath work, ginnastica posturale, acquantalgica, acquasenior (over 60). Tel. 0424.382315 •Corsi di ballo latino americano, salsa

cubana, salsa tango, bachata, rueda do casino, cumbia, kizomba,… Tel. 0424.503456 •Corsi di amministrazione e informatica (contabilità pratica di base, contabilità su pc, computer e internet di base, informatica per la gestione dei dati aziendali e web design. Tel. 348.7222900 •Corsi di aquasoft, aquagym, aquagag, aquacircuit, aquastep, aquabike, aquatraining, aquaerobica, free gym, nuoto accelerato e Zumba Fitness! Per info 0424.790001 •Corsi di ballo liscio, da sala, danze standard, latino americane, caraibiche (salsa, merengue, bachata, mambo), tango argentino. Tel. 347.7889000 •Corsi di danza classica, modern, contemporanea, hip hop, pilates, personal pilates, yoga, zumba, kizomba, salsa, tango argentino, biodanza, danze scozzes. Tel. 347.7815454 - danzartemarostica@gmail.com •Corsi di danza orientale a tutti i livelli ed età, in diverse fasce orarie. Stage di Bollywood dance, danza zingaroturca, tribal bellydance, danze popolari e preparazione di spettacoli. Per info: 328.6651936 - 335.1276602 - www.sultansam.it - sultana@tiscali.it •Corsi di danze scozzesi e irlandesi per tutti i livelli. Non è necessario essere in coppia, lezioni di prova gratuite. www.scotiashores.com - 0424.708138 349.1359261 •Corsi di karate per tutte le età e difesa personale. Due settimane di prova.

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“Genere molto ricco offre la possibilità di un’interpretazione personale.”

infatti raccontano per lo più la vita quotidiana delle metropoli.

Negli anni Ottanta e Novanta questo movimento culturale subisce una forte esposizione mediatica, varca i confini americani e si diffonde in tutto il mondo. Il riflesso di questa cultura “urbana” ha generato oggi un imponente fenomeno commerciale e sociale, rivoluzionando il mondo della musica, della danza, dell’abbigliamento e del design.

La disciplina si suddivide in 4 arti: MCing (Rapping), DJing, Writing (Aerosol Art), B-Boying (danzaballo).

Old school o hype nella danza hip hop è una corrente evolutasi durante gli anni Settanta e Ottanta su suoni funk e oldschool rap.

Negli anni Novanta, la musica hip hop cresce distaccandosi dal funk e facendosi più lenta, dura e aggressiva. Recentemente si sono sviluppati nuovi stili di danza come il New style, il Krumping, l’House e il Waacking.

La maggior parte dei nuovi stili di danza hip hop si possono comunemente trovare nei video musicali in rotazione nei principali canali televisivi musicali.

Oggi molte scuole di ballo offro-

una rivoluzione chiamata hip-hop Partendo dal presupposto che l’hip hop è una realtà complessa e variegata, cercheremo di semplificare al massimo le sue caratteristiche.

L’hip hop nasce come movimento culturale nel 1973 e successivamente si trasforma in un evento mediatico. Cuore del movimento fu il fenomeno dei Block par-

ty, feste di strada, in cui i giovani afroamericani e latinoamericani interagivano suonando, ballando e cantando al ritmo della musica.

La musica hip-hop nasce quindi nei meandri delle citta americane e fin da subito si connota come espressione del disagio e dell’insoddisfazione dei giovani americani di colore. I testi delle canzoni

SPECIFICITÀ DELLA DANZA HIPHOP Per danza hip hop si intende una disciplina di ballo che proviene o aderisce ai principi culturali ed estetici del movimento Hip Hop. B-boying, Locking, Popping e Waving sono le originali danze Hip hop “di strada” (street dance). Quella che viene chiamata

no l’opportunità di imparare le danze hip hop, poiché si tratta di un genere molto ricco e l’insegnante ha la possibilità di offrire un’interpretazione personale alle lezioni, contaminando questo stile di danza con diversi altri generi.

Vanessa Travaglini

Insegnante e coreografa di Hip Hop

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scuole

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Pedalabile al 100% in salita e in discesa. Caratteristiche: Telaio X-Wing FSR in lega M5 con tubazioni ORE e 160mm di escursione alla ruota, cuscinetti sigillati sui punti di infulcro, predisposizione ISCG. Ammortizzatore Fox DHX RC2, regolazione dello smorzamento in compressione, estensione e fondo corsa. Forcella Fox 36 Van R con asse passante da 20mm, corsa 170mm, funzionamento a molla, tubo sterzo conico in lega, regolazione dello smorzamento in compressione, estensione e del precarico. Rinnovate ruote Specialized Roval Traversée AL per all-mountain con meccanica DT Swiss e asse passante 20mm. Manubrio low-rise 31.8, in lega oversize con inclinazione di 8’. Rinnovato reggisella Specialized Command Post telescopico, regolabile su tre posizioni con comando remoto, escursione 125mm. Tel. 340.2418418 •Stepper con manubrio regolabile in altezza, vendo a 50€ trattabili. Come nuovo, usato pochissimo, completo di computer con rilevazione del tempo, calorie, numero di passi parziali e totali.

Tel. 339.6101830 •Tapis roulant come nuovo vendo a euro 80. Tel. 392.6765081 •Tavola da snowboard, modello splitboard divisibile da snowalpinismo della Burton 162 “s. series” top grigio soletta rossa, completo di kit Voile’ con pelli e rampanti. Prezzo 550€ telefonare ore serali al 328.1721688 •Tavola snowboard PHK bianca e nera, completa di attacchi Salomon, misura 158, per una persona di circa 175 cm.

Usata tre volte, praticamente intatta, € 200. Tel. 340.9182439 •Tavolo da biliardo regolamentare tutto in noce completo di tutti gli accessori. Come nuovo. Tappeto verde. Tel. 0424.816179 oppure 366.8104888 •Tesmed TE-780 Plus elettrostimolatore professionale portatile come nuovo, vendo. Tel. o sms ore pasti 339.6037011 •Ti piace camminare ma non trovi il tempo per farlo? Ottimo aiuto dal ministepper, regolabile nello sforzo e dotato di conta calorie vendo a 30 euro. Tel. 340.1457600 ore pasti.

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