Quando l’attesa paga
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
Ce ne siamo occupati il mese scorso ma torniamo volentieri sull’argomento,assai sentito dai nostri lettori, delle liste d’attesa per le prestazioni sanitarie. Nei giorni scorsi si è molto parlato di una legge del 1998 che prevede la possibilità per i cittadini di ottenere la prestazione entro i termini previsti anche in regime privato all’interno delle strutture pubbliche (intramoenia) pagando solamente il ticket. E’ un po’ complicato ma vediamo di spiegare in poche parole. La norma non prevede un rimborso diretto ai cittadini che si rivolgono al privato ma vuole agevolare chi dimostra di non aver rifiutato la prenotazione in qualsiasi sede della sua Uls e ha in mano un appuntamento la cui data supera i tempi di attesa della priorità assegnata. A questo punto l’Uls verifica che non ci sia effettivamente alcun posto libero e in questo caso il paziente ha diritto alla prestazione intramoenia pagando il solo ticket. Non saranno molti i casi che rientrano in questa situazione ma è giusto tenerla presente. Inoltre la Regione assicura che le urgenze a dieci giorni sono ormai azzerate, mentre le prescrizioni entro i 30 e 90 giorni sono state notevolmente ridotte, con l’obiettivo di arrivare alla normalità per la fine dell’anno. Intanto prendiamo atto, poi ne riparleremo.
CANTIERI NAVALI VITTORIA VERSO LA SALVEZZA GRAZIE
UN TEAM DI MANAGER
L’annuncio del promotore, che ha studiato un piano di salvataggio dall’interno, attraverso una operazione di Management Buy-Out
Servizio a pag. 10
IMontanelli e Fortebraccio nel ventunesimo secolo
Antonio Di Lorenzo
APPUNTAMENTO ALLE URNE PER COMUNI E UNIONE EUROPEA
Occhi puntati sul voto in Veneto, delicato e incerto banco di prova per le alleanze e le strategie future
ECONOMIA: IL VENETO BRILLA PER “INTELLIGENZA ARTIGIANA”
In decisa crescita le imprese digitali, “trasformare la capacità innovativa in sistema per l’intero settore”
ndro Montanelli l’aveva battezzato “Il Rieccolo” della politica italiana. Era Amintore Fanfani, detto anche “Misirizzi”, un pupazzetto come “Ercolino sempre in piedi” che aveva una base a semisfera e quindi non andava mai giù. C’era un motivo: nessuno ha fatto più politica di lui: sei volte presidente del Consiglio, nove ministro, parlamentare dal 1946 alla morte nel 1999. Fanfani non se la prendeva per i soprannomi e quando segue a pag. 5
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Duro colpo all’agricoltura dal maltempo
Il maltempo nel mese di maggio ha colpito duramente il Veneto e anche il Polesine ne ha risentito pesantemente.Il violento nubifragio dello scorso 24 maggio, che oltre alla pioggia ha portato grandine caduta copiosa, ha creato molti danni anche all’agricoltura adriese. Condifesa Verona CODIVE, l’ente che si occupa delle assicurazioni agevolate in agricoltura, rende noto che sono scesi 60 millimetri di pioggia in 10 minuti con grandine di piccole dimensioni ma persistente.
L’episodio di maltempo ha creato una fitta coltre di ghiaccio a terra danneggiando le colture presenti in zona soprattutto erbacee, tabacco, mais e pomodoro.
“Il temporale con chicchi di tempesta fitti e persistenti è arrivato nella area di pregio orticolo e cerealicolo dal comume di Adria, Ficarolo, Porto Viro, Loreo, Gavello una striscia di terra fertile - spiegano i tecnici di Coldiretti Rovigo - e ha scaricato una quantità enorme di acqua e ghiaccio allagando interi campi”. Al momento in cui andiamo in stampa, formulare stime non è possibile perché i fattori da esaminare sono numerosi.
“Si tratta, infatti, di considerare non solo i danni diretti ma anche quelli indiretti che riguardano il ripristino dei terreni e le risemine - fa sapere Coldiretti -. La situazione per l’agricoltura è critica per il perdurare delle condizioni climatiche che non lasciano tregua nei campi. Tutte le fasi di lavorazione dei terreni sono bloccate per il ristagno idrico con le coltivazioni in asfissia”.
Giorgia Gay
Gravi i danni della recente grandinata
continua da pag. 1
Montanelli e Fortebraccio
nel ventunesimo secolo
Antonio Di Lorenzo
incontrava Montanelli gli chiedeva: “Ne ha un altro?”. Mario Melloni, che si firmava Fortebraccio, siccome non poteva restare un passo indietro a Montanelli, s’inventò il più romanesco “arieccolo” rivolto sempre al “brevilineo” (è sua l’autodefinzione) aretino incazzoso.
La storia tra i due giornalisti è da raccontare. Fu un amore-odio consumato sui giornali. Fortebraccio e Montanelli si sfidavano dalle pagine dell’Unità e del Giornale (che Melloni aveva ribattezzato il Geniale, così come chiamava il presidente del Consiglio S-forlani neanche fosse un sformato mal riuscito e Gianni Agnelli L’avvocato Basetta) protagonisti di un duello quotidiano dell’intelligenza a servizio della democrazia.
Per capire i loro caratteri, basta ricordare una sola battuta. Quando morì Melloni, nel 1989, Montanelli lo ricordò così: “Con Fortebraccio tentammo varie volte di diventare nemici. Non ci siamo mai riusciti. Una volta egli scrisse che voleva sulla sua tomba questo epitaffio: «Qui giace Fortebraccio che per tutta la vita amò Indro Montanelli e non smise mai di averne rimorso. Passante, perdonalo tu». lo gli risposi che avevo già dato disposizioni per essere sepolto accanto a Fortebraccio e come epitaffio avrei scritto: vedi tomba accanto”.
Oggi siamo di fronte a tanti di quei “rieccoli” che stupirebbero i due giornalisti. Sono i sindaci che si ripresentano per il terzo mandato: 31 sui 41 nei Comuni fra 5000 e 15mila abitanti che tecnicamente sono legittimati dalla nuova legge. Vogliono completare, spiegano, i progetti iniziati. Transeat. Siccome nel Veneto sono 309 i sindaci da rieleggere, vuol dire che uno su dieci è al terzo mandato. Ma il punto non è questo. E qui il discorso si fa serio. Oltre a loro, sta emergendo un altro problema: gli ex sindaci che, chiusi i dieci anni, si presentano, sì, ma in un altro Comune. “Rieccoli” pure loro. I casi non sono pochissimi. Così come i paesi nei quali si presenta una sola lista alle elezioni. La verità è una sola: sono sempre di meno coloro che vogliono diventare amministratori. Troppe responsabilità, nessuna soddisfazione. Gli stessi abitanti li snobbano. E chi si rende disponibile, anche da consigliere semplice, spesso avrebbe bisogno di un corso di formazione. Il guaio della politica nel 21° secolo è tutto qui: una volta c’era la partecipazione, poi giunse il riflusso nel privato, adesso si vive alla “me ne frego, tanto tutto mi è dovuto”. Va a finire che, a differenza dei tempi di Montanelli e Fortebraccio, i “rieccoli” li dobbiamo pure ringraziare.
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redazione
È un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto.
Il bilancio. Approvato il piano di rientro del Centro servizi anziani adriese
Csa in territorio positivo per 10mila
euro “Frutto di una gestione oculata”
Èun bilancio consuntivo in positivo quello del Centro Servizi Anziani di Adria, che chiude il 2023 con circa 10mila euro di saldo in attivo. Una situazione economica in salute che ha avuto anche l’ok da parte della Regione del Veneto per quanto riguarda il piano di rientro dell’ente. Ad annunciarlo il presidente del Consiglio di amministrazione dell’ente di Riviera Sant’Andrea Simone Mori, affiancato dai componenti del Cda Mauro Colombo, Gilda Simonetta Menini, Gabriella Braghin e dalla direttrice Paola Spinello.
“Questo per noi non è un traguardo, ma un punto di partenza. Il piano di rientro prevedeva 5mila euro in perdita, invece ne abbiamo il doppio di utile”
“Abbiamo la titolarità da parte degli uffici che la regione ci ha dato il via libera – sottolinea Mori –. Il bilancio si chiude in utile per 10.576 euro. Un risultato che avevamo anticipato durante il consiglio comunale, a conferma del buon lavoro svolto dall’ente, pertanto ringrazio i componenti del Cda per il supporto, la direttrice e tutto lo staff amministrativo”.
“L’approvazione del piano di rientro è frutto di una gestione oculata nella vita quotidiana dell’ente, oltre ad aver vissuto il periodo difficile del Covid. Viviamo lo scotto di lavori che
non erano stati eseguiti a suo tempo e mi riferisco agli interventi per la certificazione prevenzione incendi (Cpi), che contiamo di terminare entro la primavera 2025. Spero – ha proseguito Mori – che le polemiche anche su questo secondo punto si fermino.”
“Non è stato facile e per questo ringrazio la direttrice Spinello, la responsabile Laura Trevisan e Daniela Pasquali del nostro Cda che segue in primis il bilancio dell’ente. Questo per noi non è un traguardo, ma un punto di partenza. Il piano di rientro prevedeva 5mila euro in perdita, invece ne abbiamo diecimila di utile. Continueremo a essere monitorati dagli uffici della regione Veneto e dovremo rendere conto, ogni anno, a consuntivo, dell’andamento del piano”.
Fino alla fine dei lavori del CPI, l’ente avrà un nucleo chiuso che equivale a 25 posti letto in meno. Attualmente alla casa di riposo ci sono 174 ospiti e 4 posti per persone non autosufficienti. Attivo dal lunedì al sabato, dalle ore 9 alle 19, il centro diurno per otto utenti non autosufficienti. Attivo il servizio pasti e il progetto pilota di ginnastica dolce aperto a ospiti e ai loro famigliari. Una palestra virtuale, proposta da un’azienda di Imola, che stiamo pensando di allargare come servizio anche agli operatori dell’ente. Per quanto riguarda le attività proposte dall’ente proseguono i pranzi degli ospiti con i loro famigliari nelle giornate del sabato.
Guendalina Ferro
Nominati i nuovi delegati di frazione
Il sindaco di Adria Massimo Barbujani ha nominato i nuovi delegati di frazione. Si tratta di Fortunato Sandri per Bellombra e di Emanuela Beltrame per Baricetta.
Nel dettaglio, il presidente del consiglio comunale Fortunato Sandri riceve a Bellombra tutti i mercoledì dalle 9 alle 10.
La consigliera Beltrame riceve tutti i lunedì dalle 9:30 alle 10:30.
La nomina è stata necessaria a seguito dell’ingresso in giunta come assessore di Giselda Baratella, che fino a questo momento aveva ricoperto l’incarico di delegato per entrambe le frazioni,
“Quello dei delegati di frazione era un impegno che ci eravamo presi con gli elettori un anno fa e per questo è stata una delle prime cose che abbiamo cercato
di riaprire” commenta il sindaco Barbujani. I delegati sono a disposizione con cadenza settimanale, per circa un’ora. “È un servizio che abbiamo riaperto dopo cinque anni nei quali c’è stata molta confusione - continua il primo cittadino - e devo dire che sono molti i cittadini delle frazioni che mi hanno riferito di essere soddisfatti di questo servizio, perchè è l’unica voce istituzionale nelle realtà frazionali a cui teniamo molto. Per noi è molto importante poter ascoltare tutti i cittadini e dare risposte concrete ai loro bisogni. Si tratta di un impegno ancora più importante in vista dei molti lavori previsti dal Pnrr, con interventi ingenti a livello economico, con la sistemazione di aree pubbliche come la piazza di Bellombra”.
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Il caso Fleximan. La parola a Giorgia Furlanetto, legale dell’indagato per aver abbattuto molti autovelox
“Non un criminale, ma una persona che si è sempre spesa per il prossimo”
Dopo mesi di indagini sembra essere arrivata la svolta per il caso di “Fleximan”, il giustiziere degli autovelox che ha colpito anche in Polesine e che ha diviso l’opinione pubblica tra favorevoli e contrari alle sue gesta, Enrico Mantoan, il presunto Fleximan appunto, è difeso dall’avvocato Giorgia Furlanetto di Adria
“Sono stata subissata di telefonate, praticamente da subito – racconta la stessa legale, che ha lo studio nel cuore di Adria –. Mi hanno invitato a qualsiasi tipo di trasmissione, ma io in questo momento devo occuparmi solamente di tutelare gli interessi del mio assistito, piuttosto che apparire in Tv”.
Per questa ragione, Furlanetto ha voluto affidarsi ad un comunicato stampa ufficiale, pubblicato sia sulla pagina Facebook personale che su quella del proprio studio: “Enrico è sereno e ringrazia tutti coloro che gli stanno dimostrando grande solidarietà e sostegno – si legge nel post
pubblico –. Il suo nome, la sua foto, addirittura il suo indirizzo di casa sono stati buttati in prima pagina, senza tener conto che si tratta di un uomo che ad oggi è un semplice indagato. Enrico non è un criminale da prima pagina, ma una persona che si è sempre spesa nel volontariato e nell’aiutare il prossimo: dalle collette alimentari a favore delle persone in difficoltà, all’aiuto che ha portato alle zone terremotate in Abruzzo e alluvionate in Emilia. L’esperienza che più lo ha formato, umanamente e civicamente, sono gli anni trascorsi come volontario nei vigili del fuoco. Riteniamo pertanto vergognoso l’accanimento e la campagna diffamatoria messa in campo da certa stampa a causa del suo orientamento politico, come esponente di Forza Nuova”.
Per Giorgia Furlanetto, questo è un “segno evidente che, secondo certa stampa politicamente orientata, se non sei di sinistra non deve esserti riconosciuto neppure la presunzione di innocenza, che è tra i cardini del
processo penale moderno e patrimonio della nostra cultura giuridica. A causa dell’assedio e dell’invadenza dei media, che hanno preso di mira la sua abitazione, il mio assistito si è visto costretto ad allontanarsi per un po’, preferendo essere circondato da amici, anziché dalle telecamere. Molte sono le inesattezze scritte sul suo conto in questi giorni. È stato persino definito un senza fissa dimora, quando in realtà è un lavoratore, che da un paio di anni risiede
in un monolocale, vicino al luogo di lavoro. Non corrisponde al vero neppure quanto scritto da alcuni quotidiani in merito ad una sua confessione. Non è nemmeno vero il fatto che siano stati sequestrati, nella sua abitazione, attrezzi e arnesi. Nel corso della perquisizione, avvenuta la scorsa settimana, Enrico si è dimostrato estremamente collaborativo con le forze dell’ordine intervenute, che hanno sequestrato unicamente un cellulare e due tablet”.
In questi giorni sui social si sono scatenati tantissimi commenti pro e conto Fleximan. In particolar modo è iniziata anche una raccolta fondi per pagargli le spese legali. “Sappiamo che molti vogliono contribuire e sostenerlo – conclude Furlanetto –. Tanti si stanno già organizzando spontaneamente in raccolte fondi, per sostenerne le spese. A breve faremo sapere come fare, in un’ottica di massima trasparenza”.
Marco Scarazzatti
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Adria
La richiesta. Il Pd adriese rilancia la richiesta di ampliare gli orari: “Il servizio va adeguato ai nuovi
“Ampliare il servizio: farmacie aperte a turni di notte e nei giorni festivi”
L’unica farmacia h24 non può essere a 10 chilometri di distanza da Adria. “In una situazione di emergenza percorrere 10 km per raggiungere nottetempo una farmacia potrebbe rappresentare una grande difficoltà soprattutto per i soggetti più fragili , meno autonomi dal punto di vista della mobilità specialmente se costretti a spostarsi fuori città”. A dirlo è il Partito democratico adriese, che nei giorni scorsi ha rilanciato la richiesta di una maggiore apertura delle farmacie, per le ore notturne e durante le festività. Una richiesta a cui il sindaco Massimo Barbujani ha risposto così: “L’attuale criterio di turnazione, in essere dal 2019, è stato improntato per dare il miglior servizio possibile alla popolazione di tutto il territorio polesano, sia a chi risiede nei centri urbani che a chi si trova nelle aree rurali. Soprattutto nel caso di Adria, si è cercato di garantire la presenza di una farmacia aperta “H24” ogni giorno della settimana, entro un raggio massimo di 10 km. Per supportare ulteriormente le esigenze della popolazione, tutti i sabati pomeriggio c’è sempre una farmacia aperta nel centro cittadino di Adria. Negli anni non si sono mai rilevate criticità o disservizi. La popolazione viene informata su quale è la farmacia di turno
tramite le bacheche esposte dalle farmacie, tramite la distribuzione dei “libretti dei turni” e, per chi è più tecnologico, tramite l’app messa a disposizione da Federfarma Rovigo”.
Una risposta che non soddisfa il Pd: “Le farmacie non sono esercizi commerciali e per la loro particolare natura, distribuzione sul territorio, turni ed orari sono regolamentati in base alla situazione demografica, quando il servizio offerto al territorio dovrebbe maggiormente fare i conti con i crescenti i bisogni di assistenza farmacologica e sanitaria che deriva dall’ampliarsi di una platea di utenti sempre più anziani. Sono oltre quattro anni che il Pd ha sol-
levato il problema in consiglio comunale dove tutti si erano dichiarati d’accordo per una sua risoluzione. Ora, veniamo a sapere che per la giunta Barbujani il problema non c’è e che va tutto bene , anche se noi rimaniamo convinti che l’opinione pubblica sia di diverso parere, ma probabilmente questo ai nostri amministratori adesso non interessa più molto. Eppure il miglioramento dei turni e degli orari del servizio farmaceutico permetterebbe una maggiore armonizzazione delle prestazioni mediche in generale e ridurrebbe gli accessi, molti dei quali evitabili , al pronto soccorso e le chiamate di emergenza”.
Giorgia Gay
Scrutatori alle elezioni, Ibc: “No a spartizioni politiche”
“Il Movimento Civico Impegno per il Bene Comune ribadisce il rifiuto della logica spartitoria che prevede la distribuzione degli scrutatori tra le forze politiche. In linea con i nostri principi, noi non abbiamo nominato direttamente alcun scrutatore: tutti sono stati selezionati tramite sorteggio sabato 1 8 Maggio”. Così il Movimento guidato dall’ex sindaco Omar Barbierato. “L’adozione del sorteggio, che garantisce la massima trasparenza, è un principio fondamentale del nostro movimento civico. Questo metodo assicura equità nei confronti di tutti i cittadini, specialmente durante le elezioni, pilastro della democrazia. Abbiamo constatato purtroppo che
la nostra decisione non è stata condivisa da tutte le forze politiche in particolar modo da quelle di maggioranza. Crediamo che scelte come la nostra contribuirebbero a valorizzare il senso di integrità pubblica, uno dei pilastri fondamentali delle strutture politiche, sociali ed economiche della nostra società”.
Per Ibc “partiti e movimenti dovrebbero impegnarsi a dare alle istituzioni la credibilità necessaria per non allontanare i cittadini dalla politica. Ciò che stride maggiormente con la pretesa populistica di questa giunta è il vantaggio accordato a poche persone nella nomina degli scrutatori, a scapito di molti altri. Con un criterio degno
del vecchio manuale Cencelli, l’amministrazione Barbujani ha assegnato ad ogni partito la possibilità di “suggerire politicamente” i nomi degli scrutatori. Questa pratica non ha nulla di politico, ma è chiaramente un favoritismo per pochi, compresa una forza politica come Forza Italia, che ha il privilegio di nominare scrutatori pur non avendo rappresentanti in consiglio comunale. L’estrazione generalizzata sarebbe stata una vera scelta politica qualificante e rispettosa dei cittadini, ma evidentemente questo è troppo da chiedere a chi ha dimostrato ripetutamente di avere un’idea ristretta, riduttiva e distorta della politica”.
Il sindaco: “Soprattutto nel caso di Adria, si è cercato di garantire la presenza di una farmacia aperta “H24” ogni giorno della settimana, entro un raggio massimo di 10 km”. Ma per il Pd non basta
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Cantieri navali Vittoria: da un team di manager un’ancora di salvezza
Il Cantiere Navale Vittoria di Adria può essere salvato. A provarci è un gruppo di manager, interni ed esterni al Cantiere, che ha deciso di esporsi in prima linea. La premessa: “N onostante il recente coinvolgimento della politica locale e regionale, mobilitata grazie al concreto interessamento delle maggiori sigle sindacali, a supporto di una possibile soluzione della profonda crisi finanziaria che ha travolto il Cantiere Navale Vittoria di Adria, niente di fattibilmente concreto è emerso nelle ultime settimane” fa sapere uno degli aspiranti salvatori, Michele Lauriero, attuale dirigente interno al cantiere che ha il ruolo di Direttore del Project Management Office e che di fatto sta assistendo l’Amministratore Delegato, recentemente nominato, nella gestione operativa dell’azienda in questa delicata fase di crisi.
“Di fatto l’inesorabile scadenza del 31 luglio, data in cui l’azienda prevede di completare le ultime commesse in gestione, si avvicina sempre più ed in quel momento se non vi sarà alcuna concreta proposta per un piano di salvataggio, il cantiere sarà costretto ad avviare l’irreversibile processo di liquidazione giudiziale depositando i libri contabili in tribunale. - prosegue il manager -. In questo contesto, un ristretto team di manager e dirigenti sia interni che esterni ha elaborato un piano da proporre sugli opportuni tavoli di discussione”.
Il piano vuole proporre una reale e concreta alternativa alla liquidazione e quindi evitare le spiacevoli disastrose conseguenze che ne deriverebbero sul piano occupazionale nonché il profondo impatto sul già delicato sistema economico locale del Polesine. La proposta consisterebbe in una operazione di Management Buy-Out (MBO), ossia l’acquisizione dell’azienda da parte di un team di manager che mettendo a disposizione le proprie competenze, conoscenze, credibilità e una parte del capitale, acquisirebbero e prenderebbero in gestione l’azienda. “L’idea quindi sarebbe quella di rendere fluido il passaggio dell’operatività aziendale dalla vecchia gestione ad una totalmente nuovaspiega Lauriero - ma che conoscendo appieno le dinamiche operative del cantiere e soprattutto essendo dotata di tutte le competenze e conoscenze tecnico-gestionali necessarie, permetterebbe una ripresa dell’attività aziendale senza traumi e discontinuità, preservando l’inte-
rezza dei posti di lavoro”. Lauriero sarà affiancato da altri tre professionisti di cui al momento si mantiene l’anonimato “ma che sono in grado di coprire un ampio spettro di competenze necessarie a gestire in maniera efficace una realtà cantieristica specializzata in costruzioni di navi militari in particolare nelle aree tecnico progettuale, commerciale, gestione operativa e gestione di progetti”.
I pilastri fondativi dell’operazione
sono chiari: “Sfruttare le ampie opportunità commerciali attualmente emergenti nel settore sia militare che commerciale, prendere in eredità la buona reputazione costruita in cento anni di storia di Cantiere Navale Vittoria, massima e rigorosa applicazione dei principi di gestione onesta ed etica del business, ruoli assegnati sulla base di competenza, capacità e meritocrazia e non più con una semplice logica di spartizione dinastica tra i membri della fami-
glia proprietaria, efficace controllo di gestione economico/finanziaria, applicazione dei più moderni ed efficienti processi produttivi ed infine preservare l’interezza degli attuali posti di lavoro”. I l Team MBO ha recentemente messo a punto un Business Plan che delinea le basi di un modello di piano di salvataggio. Recentemente è stata avviata anche la fase di indagine presso investitori istituzionali che possano supportare l’operazione. L’idea del team sarebbe quella di poter accedere, se possibile at-
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traverso un pool di banche od istituti finanziari meglio se operanti sul territorio, ad una massa critica di finanza nella forma di prestito da restituire attraverso gli utili dei primi anni di esercizio. Non è comunque preclusa la strada o l’opportunità di coinvolgere investitoti privati che possano entrare nell’assetto societario. “In questo caso - spiega il manager - gli eventuali investitori interessati a una operazione di acquisizione avrebbero il pieno supporto di un team di professionisti al proprio fianco, che metta a disposizione del progetto una solida base di competenze e conoscenze dell’industria specifica per un avvio della piena operatività in tempi rapidi”.
“Che una realtà industriale importante quale è il Cantiere Navale Vittoria, con le sue competenze e capacità produttive, con i suoi cento anni di storia, con la sua eccellente reputazione sul mercato e quasi mille navi costruite possa fallire e chiudere inesorabilmente è un qualcosa di inimmaginabile e qualora si realizzasse metterebbe in crisi non solo il sistema economico locale ma avrebbe ripercussioni sull’intero settore della cantieristica navale italiana. Pensare che questo possa accadere in un momento storico in cui il settore del piccolo naviglio militare e commerciale di alto valore aggiunto è in pieno fermento e con prospettive di crescita a tre cifre percentuali nei prossimi anni è pura follia” conclude Lauriero.
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Cipirani Note Award. La premiazione nell’ambito della 15esima
Oltre i voti: il premio Cna agli studenti dell’istituto alberghiero adriese
M
atteo Precisvalle, classe 1D, Elisa Callegari, classe 2F, Bryan Giro, 3° Accoglienza, Chiara Buffo, 4 Eno/sala e Davide Bolzonaro 5B Eno, sono gli studenti dell’istituto alberghiero “G. Cipriani”, che hanno ricevuto le borse di studio messe a disposizione dalla Cna. La cerimonia di premiazione delle borse di studio del Cipriani Note Award (Cna) è stata guidata dalla dirigente scolastica Lorenza Fogagnolo, affiancata da Emanuela Carlini della Confederazione Nazionale dell’Artigianato (Cna) di Adria. Insieme, Fogagnolo e Carlini hanno voluto sostenere e valorizzare gli studenti nel loro percorso formativo.
“Cipriani Note Award – ha spiegato Fogagnolo – rappre-
senta il riconoscimento delle eccellenze studentesche e la valutazione delle candidature, non solo in termini di voti, ma anche nel valorizzare le qualità complessive degli studenti”.
Emanuela Carlini, intervenendo sulle motivazioni dell’assegnazione delle borse di studio ai due ragazzi e alle tre ragazze, valutata da un’apposita commissione dell’istituto alberghiero, sottolinea l’importanza di qualità come empatia, gentilezza e rispetto.
“Tali peculiarità, unite alle competenze acquisite nel percorso alberghiero, sono fondamentali per la professionalità degli studenti destinati a operare in ambienti pubblici e ristoranti, dove il contatto umano riveste un ruolo centrale”, ha
commentato.
La premiazione si è svolta nell’ambito dell’evento conclusivo della 15esima edizione di “Polesine, Cultura da Gustare”, concluso con una conviviale presso l’Istituto Cipriani. Un’iniziativa in cui l’enogastronomia ben si sposa con le tradizioni e le radici culturali del nostro territorio e si arricchisce di altre culture mediterranee. Nell’occasione dell’evento, infatti, gli studenti delle classi quarte hanno distribuito “La Gazzetta”, un periodico dedicato alla rassegna, che include interessanti approfondimenti e curiosità, come la produzione locale del mirto sardo trasformato in liquore con l’uso di miele autoctono.
Guendalina Ferro
Banca Adria premia 36 giovani del territorio: borse di studio per merito scolastico e non solo
Banca Adria Colli Euganei ha premiato 36 giovani del territorio per merito scolastico, accademico e impegno sociale. Studenti eccellenti residenti nelle province di Padova, Rovigo e Venezia e Ferrara. Mauro Giuriolo, Presidente di Bancadria, ha sottolineato l’importanza di trasmettere loro i valori della cooperazione di credito e ha illustrato i progetti della Banca per il territorio e le comunità, tra cui il recente lancio della Mutua “Tra Terra e Mare”. Durante l’evento, svoltosi al salone del grano a Rovigo,sono stati premiati non solo gli studenti delle scuole medie inferiori e superiori, ma anche coloro che
hanno ottenuto la laurea con il massimo dei voti in Università italiane, e una musicista del conservatorio A.Buzzolla di Adria. Inoltre, la Banca ha riconosciuto un premio speciale ai ragazzi che si sono distinti per il loro impegno in associazioni locali o in attività sociali, sportive e culturali. Questi i giovani deltini premiati: Gloria Motta di Scardovari,per aver conseguito la maturitàcon il massimo dei voti all’istituto Alberghiero di Adria; Francesco Cecchetto di Loreo, laureato inscienze e tecnologie agrarie all’università di Padova; Alessandro Pezzolato di Porto Tolle, laureato in ingegneria elettronica e infor-
matica all’università di Ferrara; le adriesi Anna Crepaldi, Anna Forzane Agnese Stoppa, laureata rispettivamente in Economics & Management for arts, culture and Communications alla Bocconi di Milano, lettere classiche a Padova e al conservatorio di Adria. Per la laurea magistrale sono stati premiati gli adriesi Matteo Crepaldi, laureato in scienze e tecniche dell’attività sportiva a Bologna;Giorgia Guarnieri, in nuove tecnologie per l’arte e linguaggi della comunicazione, all’accademia delle belle arti di Venezia; Elisa Sponton di Porto Tolle, laureata in Enviromental Engineering a Padova; Maria Si-
meoni, di Porto Tolle, laureata in scienze della formazione primaria a Padova e Giacomo Zec-
chin di Loreo,laureato in scienze e tecnologie agrarieall’università di Padova. (gu.fe.)
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Adria
di “Polesine, Cultura da Gustare”
edizione
Viabilità. Il risultato di uno sforzo collettivo che ha coinvolto autorità civili, tecnici e comunità locali
Dopo tre anni riaperto finalmente l’atteso ponte di Cavanella Po
Èstato riaperto al traffico veicolare il ponte sull’idrovora di Cavanella Po, segnando la fine di un lungo periodo di difficoltà per la comunità locale.
L’infrastruttura era stata interdetta alla viabilità il 6 maggio 2021, a seguito di un sopralluogo dei tecnici della Provincia che avevano rilevato criticità ai piloni portanti del manufatto, situato al chilometro 2 della strada provinciale numero 41. I danni erano stati causati da una manovra errata di un’imbarcazione.
La riapertura del ponte è il risultato di uno sforzo collettivo che ha coinvolto autorità civili, tecnici e comunità locali, con l’obiettivo comune di ridurre i disagi alla viabilità e trovare la soluzione più rapida possibile. In quei mesi l’allora presidente della Provincia di Rovigo Ivan Dall’Ara ha giocato un ruolo chiave nel reperire i circa due
milioni di euro necessari per ricostruire l’infrastruttura, con contributi provenienti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Il consorzio di bonifica ha coperto le spese della progettazione definitivo-esecutiva per un importo di 50mila euro. E il Comune di Adria, con l’allora sindaco Barbierato, si era attivato per asfaltare una strada alternativa al ponte, in località Squero, con un investimento di circa 100mila euro.
Sono stati tre anni difficili sia per le attività produttive locali sia per il lavoro necessario a completare la costruzione del nuovo ponte.
Il geometra Antonio Marangon, responsabile del servizio manutenzione strade della Provincia di Rovigo, ha dichiarato: “Sapevamo delle condizioni critiche del ponte, ma quando abbiamo fatto il sopralluogo a bordo della barca, ci sia-
mo accorti della crepa sui piloni portanti al punto di dover chiudere il manufatto alla viabilità”.
“Ringraziamo i cittadini per quanto hanno sofferto in questi anni e per la pazienza dimostrata” ha evidenziato il senatore Bartolomeo Amidei.
“Siamo riusciti a ultimare un’opera importante per le comunità”, ha detto Giovanni Rossi, consigliere provinciale con delega ai lavori pubblici e viabilità. Il sindaco di Adria ha sottolineato che si tratta di “un’opera che mette in collega-
mento diversi territori”. Enrico Ferrarese, presidente della Provincia, ha concluso: “Un’opera di cui andare orgogliosi. Con questa infrastruttura restituiamo il territorio ai suoi cittadini”.
Guendalina Ferro
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www.lapiazzaweb.it RIAPERTURA con il nuovo allestimento MOSTRA
occasione del centenario
Comune di Fratta Polesine INIZIATIVE PROMOSSE E SOSTENUTE DA PRODOTTE DA CON IL PATROCINIO DI IN COLLABORAZIONE CON Accademia dei Concordi fondazionecariparo.it/eventi-culturali F O N D A Z I O N E Anna Kuliscioff ENTE DEL TERZO SETTORE SCARICA L’APP RADIO VENETO24 Ascolta Sintonizzati sul futuro. Veneto24 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio perfetta. www.veneto24.it
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dal 05.04 al 07.07.2024 dal 08.06.2024
Il progetto. L’area, oggi bonificata, va all’asta e potrebbe essere appetibile per nuovi insediamenti
Una speranza per l’ex zuccherificio Avrebbe compiuto 110 anni
Lo zuccherificio di Bottrighe avrebbe compiuto 110 anni. La prima campagna saccarifera risale infatti al 1914. Questa fabbrica diede lavoro a migliaia di persone, dipendenti fissi, stagionali, imprese, per 77 ininterrotti anni, sino a quel martedì 29 ottobre 1991, quando ne fu decretata la sua definitiva chiusura. Un colpo al cuore. Paese e fabbrica erano un tutt’uno. Tutto poi mutò e oggi l’area è uno spettro di residui di quella che fu la gloriosa attività.
Dopo anni di attese, promesse e speranze, si sono conclusi i lavori di bonifica dell’ex sito industriale. Dopo la chiusura dello zuccherificio parte del corpo fabbrica venne occupato dalla Polychimica, ditta che doveva trattare il riciclo del polietilene, diventando però in breve una discarica di elementi inquinanti e sostanze tossiche. Da ciò si susseguirono tutta una serie di indagini, inchieste della magistratura e il conseguente sequestro dell’area. Successivamente, dopo una serie di interventi di bonifica dell’amianto, l’area è oggi libera e pulita anche dal resto degli inquinanti.
La zona, prossimamente destinata a gara d’asta, potrebbe in futuro diventare appetibile per eventuali insediamenti produttivi, in prospettiva anche del prolungamento della Transpolesana che giungerebbe proprio a Bottrighe. Al momento, i due grandi ex silos zucchero e la storica pa-
lazzina uffici rimangono le uniche testimonianze di quello che fu. Una fabbrica che negli anni Settanta batteva il primato italiano per produzione e qualità e che dopo gli ultimi lavori di ristrutturazione e ulteriore ampliamento, tra il 1986 e il 1989, seguì la sorte di tantissimi analoghi opifici italiani.
Negli anni d’oro della bieticoltura, solo il Polesine contava tredici zuccherifici, oggi ne rimangono solo due in tutta Italia, Pontelongo nel padovano e Minerbio nel bolognese. La foto è tratta da una cartolina d’epoca e fu spedita da Bottrighe proprio nel 1914 dal dottor Lenzi, primo capo chimico del laboratorio. Fu ritrovata casualmente nel 1991 dal fotoamatore Mattia Mincuzzi, alla Mostra Internazionale della cartolina d’epoca di Riccione. Una riproduzione della stessa, in formato gigante, la si può ammirare in mostra permanente al Piccolo Bar di piazza Libertà.
Nel rammentare tutto ciò, sarebbe interessante, quanto un dovere, ricordare i tanti lavoratori dello zuccherificio, dedicando, proprio a loro, una via di Bottrighe, nel ricordo incancellabile di quanto è stato vissuto, perché appartenente alla storia di questa comunità.
Roberto Marangoni
Un pulpito artistico del 1862 nella chiesa di Bottrighe
Opere di pregio nella chiesa di Bottrighe, dedicata ai santi Francesco d’Assisi e di Paola. Il tempio eretto nel 1 849, nel luogo dove sorgeva l’antica chiesa demolita perché pericolante, una tra le opere artistiche considerate di maggiore valore è senza dubbio il pulpito in legno pregiato acquistato su ordinazione del parroco Antonio Zanchetta, primo sacerdote della diocesi di Adria che resse la parrocchia.
Quest’opera, iscritta alla Sovrintendenza ai Monumenti e posta tra gli altari del Sacro
Cuore e della Beata Vergine del Carmelo, fu fatta giungere da Venezia nel mese di luglio del 1 862, precisamente nel periodo dell’annuale sagra. L’opera è dell’artista veneziano Bazarel, lo stesso che creò i due confessionali giunti nel 1868. Interessante da vedere, sempre all’interno della chiesa, anche l’angelo ligneo riportato all’antico splendore, un tempo posto sulla cuspide del campanile. Ciò sostituito da una identica copia bronzea installata nel 2008 dopo il restauro della torre campanaria. (r.m.)
La zona, prossimamente destinata a gara d’asta, potrebbe in futuro diventare appetibile per eventuali insediamenti produttivi, in prospettiva anche del prolungamento della transpolesana che giungerebbe proprio a Bottrighe
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L’area, oggi bonificata, va all’asta e potrebbe essere appetibile per nuovi insediamenti.
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Eventi. Il 29 giugno nel parco della scuola materna, si presenta anche il quinto disco del gruppo
Torna la serata d’onore tra folk, spettacolo e solidarietà
Arriva la 33^ edizione di “Serata d’Onore”, il prestigioso appuntamento tra folklore, spettacolo e solidarietà. Si terrà sabato 29 giugno, con inizio alle 20.45, in caso di cattivo tempo il giorno dopo alla stessa ora, nel giardino interno della scuola materna “Umberto Maddalena” di Bottrighe. L’iniziativa vede la collaborazione di Aribo, l’associazione Ricreativa Bottrighese.
Nel corso dello spettacolo i Bontemponi presenteranno svariati canti e balli recentemente raccolti tra le testimonianze delle persone anziane nel Delta, tratti, soprattutto, dal nuovo quinto disco del gruppo dal titolo “A me ricordo”, prodotto dalle Edizioni Trevisan, che sarà, per l’occasione, presentato in anteprima. In chiusura l’immancabile inno “Oh Bottrighe!” scritto nel 1930 dal duo artistico Vito Rossati e Danilo Venturi.
In più di 500 alla Festa di primavera
rio parrocchiale. Altresì avverrà la consegna del 7° premio “La Colonna” all’artigiano ed artista Graziano Bolzoni. Autorità, medici ed ospiti a sorpresa, hanno assicurato la loro presenza. Presente altresì il banchetto dei volontari Fidas di cui i Bontemponi sono testimonial. Madrina di questa edizione sarà Marina Garato, assessore pari opportunità ed eventi del comune di Stienta. L’ingresso è libero. Roberto Marangoni
Successo senza precedenti per la “Festa di Primavera” nel parco 1° Maggio, organizzata dal Gruppo Sportivo Bottrighe. Oltre cinquecento i partecipanti, arrivati anche dai paesi limitrofi. Per il pic-nic, i tavoli e le quattrocento sedie disponibili e prenotate, sono state completamente esaurite prima della festa che è iniziata con la messa al campo celebrata dal parroco don Massimo Barison. Presenti, tra gli altri, il sindaco Massimo Barbujani con gli assessori Federico Simoni e Donatella Baratella, il sindaco di Crespino Angela Zambelli, le rappresentanze dei donatori di sangue Avis, Fidas Polesana ed il coro femminile “Plinius”.
Durante la serata, dedicata alla scuola materna stessa, si svolgerà la tradizionale cerimo-
Nel corso dello spettacolo i Bontemponi presenteranno svariati canti e balli recentemente raccolti tra le testimonianze delle persone anziane nel Delta, tratti, soprattutto, dal loro nuovo disco
nia, durante la quale verranno devoluti i fondi raccolti dal gruppo con le sfilate natalizie dei Babbi Natale, con la festa della befana e da svariate altre iniziative del 2023 e primi mesi del 2024. Ne beneficeranno la Lega Italiana Lotta ai Tumori di Rovigo, in memoria del musicista del gruppo Renato Casellato, scomparso a settembre 2023 e di Narcisa Sarto mamma della corista Emanuela Bovolenta, l’associazione Parkinson Rovigo, l’associazione “Vivi Autismo” di Padova, l’associazione “Mosaico Friends” di Adria, in memoria del commendatore Gino Navicella e la scuola materna “Umberto Maddalena” di Bottrighe in memoria di Walter Rizzati, indimenticabile volontario dell’istituto parita-
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gi a n i d el C
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Immancabili le animazioni, i giochi, la pista mini go-kart e l’area gonfiabili sempre piena di bambini. Pregevole l’esibizione della scuola di ballo Samba Latina del centro fitness New Energy diretto da Marta Passos. Sempre al completo anche il trenino Dotto del Gruppo Sportivo, in tour per le vie del paese, completamente restaurato di recente dai volontari del sodalizio. “Il maltempo annunciato non c’è stato e tutto è filato- ha detto il presidente Antonio Boni- questa è ormai una tradizione entrata a pieno titolo tra le tante che si svolgono in paese. Un grazie sincero– ha concluso il presidente- ai tanti partecipanti, a tutti i volontari e collaboratori, in particolare alle giovani leve che da qualche tempo fanno parte della storica associazione”. (r.m.)
Le tre S-cioptà
> Dop cà sonà l’Av Maria, tanto lè bela la tua, quanto la mia
> Chi no me vòle, no me merita
> El pevàro l’è picolo, ma el spisga a cura di Roberto Marangoni
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Bottrighe
Avete un amico a quattro zampe e siete in diffi coltà nel ritagliare per lui il giusto tempo e la corretta attività durante il giorno? O qualche mezza giornata a settimana? Avete mai pensato al guinzaglio come ad un legame tra due esseri senzienti? Alla condotta come ad un’opportunità di approfondimento della relazione e grande occasione per fare esperienze insieme... come una cosa sola?
Da noi troverete competenza e un servizio di qualità rivolto al benessere animale seguendo i vostri amici per soddisfare i loro bisogni con escursioni in natura o in alternativa con incontri di socializzazione sotto la guida di
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Il tutto monitorato e immortalato con foto e video che poi avrete!
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Pettorazza Grimani
Elezioni/1. “Pettorazza Vale” sostiene Matteo Cesaretto
“Vogliamo rendere il paese attrattivo”
Matteo Cesaretto, classe 1981, sindacalista, è una figura di spicco nella comunità di Pettorazza Grimani. Laureato con lode in Scienze Politiche all’Università di Padova, in passato ha ricoperto il ruolo di consigliere di minoranza nel Comune di Pettorazza Grimani.
A Cesaretto, capolista della lista civica “Pettorazza Vale” abbiamo chiesto il motivo per cui si è candidato.”Mi sono candidato, anzi, ci siamo candidati per costruire una dimensione sincera di comunità. Per vedere le nostre idee, il nostro programma, diventare un fatto concreto. Per dimostrare che insieme si può. Per garantire un futuro a mia figlia e ai suoi coetanei qui a Pettorazza Grimani. Per trasferire la nostra forza e il nostro impegno sociale alla comunità in cui da sempre viviamo”. Quali sono le forze politiche che vi sostengono?
“Siamo un movimento civico che si riconosce nei principi ispiratori di “Vale”: unione di civiche che partano dai bisogni emergenti delle comunità. Non chiediamo tessere di partito e lasciamo a ciascuno la propria opinione politica. Tutti condividiamo l‘idea di
rendere più attrattiva il nostro comune a partire dalla tutela della persona e del patrimonio culturale, la promozione della cultura della legalità, la difesa dei beni comuni. Il vero sostegno è nella Costituzione italiana”.
Quali sono le priorità dei primi 100 giorni?
“Una volta verificata la tenuta dei conti, monitoraggio delle opere pubbliche per dare soluzione alle criticità esistenti: l’ampliamento delle scuole
Gianni Rodari ad oggi non fruibili, nonostante i lavori recentemente realizzati. Il Ponte della Bresega che giace in condizioni di pericoloso abbandono. La rotatoria a Leze”.
Quale sarà la parola chiave che userà, se verrà eletto sindaco?
“Alzare le tapparelle del municipio: azione simbolica che rappresenta un nuovo rapporto con la società. Formazione e scuola. Se la scuola è il perno di una comunità, la formazione è il volano del suo sviluppo.. Patto tra le generazioni”.
Qual è il suo/vostro mantra?
“Pettorazza: un luogo che vale!”.
Guendalina Ferro
Elezioni/2. “Pettorazza da vivere” è con Andrea Grassetto “Continueremo
ciò che è già in corso”
Andrea Grassetto, nato nel 1977, è il capolista della lista civica “Pettorazza da Vivere”. Ha deciso di candidarsi, dopo aver affiancato per dieci anni il sindaco in carica Gianluca Bernardinello.
Quali sono le forze politiche che ti sostengono?
“Io e un altro membro della lista “Pettorazza da Vivere” siamo affiliati a Fratelli d’Italia, ma è importante sottolineare che gli altri candidati sono persone civiche, con diverse sensibilità politiche che spaziano su tutto l’arco costituzionale. Ciò dimostra che sono le persone e non solo le ideologie a contare”.
Quali sono le priorità dei primi 100 giorni della vostra amministrazione, se verrete eletti?
“La prima cosa che faremo, se saremo eletti, sarà concludere i progetti già in corso, facendo una valutazione dell’amministrazione precedente. Puntiamo all’apertura dell’ampliamento scolastico delle scuole elementari, attualmente chiuso ai servizi, alla creazione di uno studio medico e di un punto prelievi, e alla risoluzione del problema al ponte di
Botti Barbarighe sullo scolo Bresega”.
Quali saranno le parole chiave del suo mandato se verrà eletto sindaco?
“L’esperienza che ho accumulato in questi anni sarà al servizio di tutti. Sarò impegnato nell’ascolto del cittadino, nella programmazione e condivisione degli obiettivi con la cittadinanza, e nel lavoro costante per il bene della comunità”.
Quali saranno i mantra del suo mandato?
“Ascolto del cittadino, programmazione e condivisione degli obiettivi, e tanto lavoro. Questi saranno i principi fondamentali del mio mandato”. Come sarà composta la sua giunta, se eletto?
“Al momento non ho ancora definito la composizione della giunta comunale. Sarà composta da coloro che dimostreranno impegno durante la campagna elettorale e che si offriranno per ricoprire questo ruolo delicato. I candidati della lista civica sono tutti validi e potenziali membri della giunta”.
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18 www.lapiazzaweb.it IUGNO 2024 - Apertura seggi: Sabato 8 dalle 14:00 alle 22:00 - Domenica 9 dalle 7:00 alle 23:00 IUGNO 2 Sabato 8 dalle 14:00 alle 22:00 - Domenica 9 dalle 7:00 alle 23:00
messaggio politico elettorale
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Guendalina Ferro
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Ulss 5 Polesana. Dal 2021 al 2023, 20 casi in più nel pronto soccorso di Rovigo
Vittime di violenza, nuovo protocollo per aiutare chi richiede soccorso
C’è un grande obiettivo nell’Ulss 5 Polesana: quello di interpretare ricerche di protezione da parte della vittima di violenza, instaurare un rapporto fiduciario con la stessa per garantirle la massima assistenza dal punto di vista sanitario e una adeguata protezione. È infatti su questo che si basa il nuovo protocollo aziendale di gestione delle pazienti vittime di violenza. Un protocollo che diventa sempre più necessario se si considerano i numeri degli accessi in Pronto Soccorso, aumentate nel corso degli ultimi anni. I dati, infatti, mostrano che nel 2021 le donne vittime di violenza che hanno fatto accesso al Pronto soccorso di Rovigo sono state 39 (due furono poi ricoverate); nel 2022 sono state 40 (2 ricoverate) e nel 2023 ben 59, con 4 ricoveri.
“Quando una donna arriva al pronto soccorso dichiarando di aver subito violenza, o con lesioni compatibili con atti violenti verrà prestata la dovuta attenzione e assistenza. Il personale medico e infermieristico del pronto soccorso è stato formato nel tempo anche con corsi istituiti a livello regionale al fine di comprendere il fenomeno riguardo l’entità del problema ed acquisire la metodologia di approccio alle donne vittime di violenza” spiega ladottoressa Maria Adelina Ricciardelli, direttore del Pronto soccorso di Rovigo.
Il protocollo prevede; all’arrivo in Pronto Soccorso di una vittima di violenza, che gli operatori sanitari la accolgano e la registrino al Triage d’Accesso attribuendo il codice colore relativo alla sintomatologia dichiarata o in base all’evidenza delle lesioni riportate; se necessario viene attivato il mediatore culturale e quindi effettuata la valutazione medica in ambulatorio dedicato, mantenendo la riservatezza della vittima, con raccolta dei dati anamnestici e descrizione dettagliata dell’esame obiettivo. Infine, il protocollo prevede di eseguire diagnostica e trattamento delle lesioni riportate. Il secondo livello del protocollo è formulare la prognosi e eventuale denuncia all’autorità giudiziaria, informare e illustrare alla donna vittima di violenza il programma di tutti i sistemi di protezione; coinvolgere le strutture assistenziali previste, in particolare coinvolgendo il cen-
tro antiviolenza provinciale di Rovigo. Nel caso di presenza, oltre che della vittima, di minori il personale di Pronto soccorso si prende cura di attivare adeguati procedimenti per tutelare la madre e i minori.
“Questo protocollo, attraverso la rete territoriale costituita, intende promuovere strategie operative, condivise per la realizzazione di interventi di prevenzione e contrasto ai fenomeni di violenza nei confronti delle donne. Il nostro obiettivo è individuare le più idonee ed efficaci metodologie di intervento da adottare da parte dei soggetti coinvolti, ciascuno secondo le rispettive priorità, professionalità e ambiti di competenza –commenta il direttore generale dell’Ulss 5 Polesana, Pietro Girardi –. Ringrazio la dottoressa Ricciardelli per il lavoro fatto a beneficio di tutta la comunità. L’Ulss 5 è da sempre e sempre sarà al fianco delle donne”.
In Polesine il caro vita è un po’ “meno caro”
Il Veneto soffre in questo momento un triste primato: quello di essere la regione con l’inflazione più alta d’Italia. C’è però in questa situazione un’oasi, almeno apparentemente, un po’ meno (in)felice: è il Polesine, che si attesta come provincia con il rincaro minore, contro Venezia che segna invece il record della classifica.
Il Polesine resta tutttavia, dal punto di vista salariale, la peggiore provincia veneta, con una media di 18.736 euro l’anno, complicando quindi ugualmente la situazione economica delle famiglie rodigine: il caro vita è costato 4039 euro in più a ciascun nucleo familiare. A darne
riscontro è l’analisi dell’Ufficio studi della Cgia di Mestre: la provincia di Rovigo vede dunque redditi dai 2000 ai 5000 euro in meno rispetto alle altre province venete.
Guardando ai dati di aprile, Cgia sottolinea il fatto che “nell’ultimo anno i veneti sono stati i più colpiti d’Italia dal caro vita: la crescita dell’inflazione media nel Veneto, infatti, è stata del più 1,3%”.
Le cose però stanno cambiando: tra aprile 2022 e aprile 2023 in Veneto l’incremento era stato in media del 7,7% (nel Polesine +7%). Non si è registrato quindi un raffreddamento della situazione: i prezzi che sono mag-
giormente schizzati alle stelle restano tutt’ora alti o continuano ancora a salire. E a Rovigo, salgono “solo” dello 0,6%, mentre a Venezia si registra il valore più alto (+1,9%).
“Sebbene la crescita dell’inflazione stia rallentando, la percezione è che i prezzi dei beni e dei servizi stiano salendo – spiega Cgia –. In realtà alcune voci di spesa che influiscono sul bilancio familiare hanno subito contrazioni importanti: i prezzi dell’energia elettrica e del gas sono scesi del 29,2% e del 21,6%, rendendo le bollette più leggere. Per contro sono aumentate le patate (+11,9%) e l’olio d’oliva (+44,3%)”.
Nel 2021 le donne vittime di violenza che hanno fatto accesso al Pronto soccorso di Rovigo sono state 39 (due furono poi ricoverate); nel 2022 sono state 40 (2 ricoverate) e nel 2023 ben 59, con 4 ricoveri
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Territorio
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Offerta diffusa. Il progetto è legato al
Alla scoperta dei musei del territorio con il “passaporto del viaggiatore”
U n nuovo strategico strumento per scoprire i più importanti luoghi della cultura del territorio e vivere esperienze museali esclusive, fidelizzando i visitatori, soprattutto i più giovani. È il “Passaporto del viaggiatore”, un’ulteriore modalità operativa per rafforzare l’identità della rete museale polesana. Un progetto ambizioso, che poggia sull’idea, semplice ma potenzialmente vincente, di valorizzare e promuovere il vasto patrimonio museale del Sistema museale provinciale Polesine - Smpp attraverso l’introduzione di un documento che consenta al visitatore di tracciare un percorso tra i musei raccogliendo, tappa dopo tappa, a testimonianza del proprio passaggio, il timbro personalizzato di ogni realtà culturale visitata. Il progetto “Passaporto del viaggiatore” nasce nell’ambi-
to del programma Ministeriale “MuSST. Musei e Sviluppo dei Sistemi Territoriali”, avviato dal Ministero dei Beni Culturali e dedicato anche alla valorizzazione Sistema Museale Provinciale Polesine. Partner del progetto, con la Provincia di Rovigo, sono la Regione del Veneto e la Fondazione Cariparo. Il progetto è legato al brand “Pollicinum - Museo Polesine”, che ormai da tempo traina le iniziative di promozione del patrimonio museale polesano.
Il “Passaporto del viaggiatore” è stato pensato per diventare una sorta di diario che accompagnerà i visitatori alla scoperta delle bellezze architettoniche, pittoriche, archeologiche, etnografiche e naturalistiche presenti nei 20 musei del Sistema Museale Provinciale PolesineSMPP che finora hanno aderito al progetto. Un libretto/quader-
no di 48 pagine in cui attestare ogni singola visita attraverso l’apposizione dei timbri con i loghi delle varie realtà museali, annotando a fianco impressioni, ricordi e informazioni. Al raggiungimento di una soglia prestabilita di timbri si avrà diritto a un omaggio. Sul portale web del Sistema Museale Provinciale Polesine - SMPP si potranno consultare gli orari di
apertura ed i contatti, nonché l’elenco aggiornato, di tutte le realtà museali aderenti al progetto.
Hanno aderito al progetto “Passaporto del viaggiatore”, tra gi altri, il Museo Archeologico Nazionale di Adria, il Museo-laboratorio l’Ocarina di Grillara di Ariano Polesine, il Centro Turistico Culturale e Area Archeologica di San Basilio
In arrivo quattro milioni di euro per sostenere il settore della pesca
Quattro di euro per attuare le strategie di sviluppo locale tese a supportare il rilancio del sistema ittico, colpito negli ultimi anni da una notevole contrazione, e rimetterlo al centro nell’economia locale. È l’ammontare delle risorse della Programmazione europea Feampa (Fondo europeo Affari marittimi Pesca e Acquacoltura) 2021-2027 – oltre 46 milioni l’importo complessivo per il Veneto – destinate al Galpa Chioggia e Delta del Po. Le risorse serviranno a finanziare il Piano di azione locale “Resilienza Blu. Le sfide di sostenibilità delle marinerie di Chioggia e del Delta del Po”
A disposizione del Flag Veneziano e del Gal-
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pa Chioggia e Delta del Po circa quattro milioni di euro ciascuno per dare attuazione concreta ai rispettivi “Piani di azione locale” (per il primo “F.A.R.I. Filiere, Ambiente, Resilienza e Imprese”, per il secondo “), che recepiscono le richieste avanzate dagli stakeholder dei relativi compartimenti marittimi nel percorso partecipato di consultazione.
“Con la presentazione del nostro Piano d’azione Resilienza Blu si chiude la fase di programmazione strategico finanziaria preliminare, svolta nei tempi prestabiliti e in recepimento della normativa nazionale e regionale - afferma il presidente del Galpa Chioggia e Delta del Po -. Entriamo ora nel vivo dell’at-
tuazione con l’apertura dei bandi e la costruzione di progetti a titolarità e in cooperazione con altre realtà costiere, entriamo quindi nella concretezza del sostegno al settore della pesca e dell’acquacoltura, in tutti i segmenti della sua filiera”. Particolare attenzione è stata riservata alla piccola media impresa locale che opera nel settore, ma anche all’ambiente, al turismo, al miglioramento della governance, alla ricerca e all’innovazione, alla formazione e all’inclusione. Presentiamo un Piano d’azione che sostiene in primis la risorsa umana che opera nel settore e la sua grande capacità di essere resiliente rispetto ai cambiamenti climatici e socioeconomici”.
(Ariano Polesine), il Museo Archeologico Nazionale di Fratta Polesine, la Casa Museo Matteotti-Monumento Nazionale (Fratta Polesine), Pinacoteca Accademia dei Concordi e del Seminario Vescovile (Rovigo), il Museo dei Grandi Fiumi (Rovigo), il Museo Regionale della Bonifica Ca’ Vendramin (Taglio di Po), il Museo Diocesano della Cattedrale (Adria).
sul futuro.
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Il Museo archeologico di Adria
Musica. Il festival ha fatto tappa anche quest’anno al teatro Ferrini e al teatro comunale di Adria
Con Suoni d’Acqua un grande insegnamento di inclusione e bellezza
Il festival di musica diffusa dei territori d’acqua, Suoni d’Acqua, ha fatto tappa anche quest’anno al Teatro Ferrini e al Teatro Comunale di Adria con due concerti straordinari. Il primo evento ha visto un “Tributo a Etta James” eseguito dai MarketPlace, mentre il secondo ha presentato l’Ensemble Symphony Orchestra diretta da Giacomo Loprieno, che ha portato in scena un nuovo tributo al grande compositore Ennio Morricone. Questi appuntamenti fanno parte dell’Edizione Primavera 2024 del Suoni d’Acqua Festival, ideata da Gabriele Vianelli e Pietro Perini dell’associazione Musica Chioggia. Gli spettatori hanno vissuto un viaggio musicale che ha spaziato dagli anni settanta al duemila, ripercorrendo temi e colonne sonore che hanno fatto la storia del cinema, come “C’era una volta in America” (1984) e “Mission” (1986).
L’orchestra, guidata dal maestro Giacomo Loprieno, ha trasportato il pubblico attraverso vari scenari, dal deserto del Sahara all’oceano, fino a raggiungere il Paradiso. È stato un momento di condivisione profonda che ha saputo emozionare gli spettatori, facendo rivivere quelle note che hanno reso immortali le composizioni del maestro Morricone, tramandate di generazione in generazione.
Tra i protagonisti del concerto, il soprano Anna Delfino che si è esibita con diverse performance
liriche, tra cui un toccante omaggio a “Deborah’s Theme”, uno dei capolavori del maestro del 1984; il violinista del Cirque du Soleil Attila Simon, che ha eseguito il solo di Love Affair;e l’attore Andrea Bartolomeo che ha accompagnato il pubblico dando voce ai personaggi e alle ambientazioni.
Alla fine del concerto, il direttore d’orchestra Giacomo Loprieno ha offerto una riflessione musicale sull’imperfezione: ha eseguito una breve composizione di quattro note, una delle quali volutamente “sbagliata”. Questa nota, ripetuta più volte, è stata gradualmente integrata e abbracciata dalle altre, creando un’armonia nuova e sorprendente. Questo gesto simbolico ha trasmesso un
potente messaggio: ogni individuo ha le proprie imperfezioni, quelle note “stonate” che, se accettate e amate, possono diventare parte della nostra unicità e bellezza.
Significativo il messaggio finale del direttore Loprieno, che ha annunciato al pubblico che il prossimo anno l’Ensemble Symphony Orchestra porterà sui palchi dei teatri altri brani di Morricone, motivo per ritornare ad apprezzare l’Ensemble.
Un concerto, dunque, che ha lasciato il segno non solo per la qualità delle esecuzioni, ma anche per il profondo messaggio umano e artistico che ha saputo trasmettere.
Guendalina Ferro
“Adria in danza”, l’evento artistico da non perdere
Il 28 giugno alle 20.30 le scuole di danza “Accademia della Danza” e “Academy Dance” si esibiranno nella cornice del teatro comunale di Adria in piazza Cavour, in uno spettacolo che racchiude tradizione e innovazione, in un volteggio tra gli stili della danza, dal classico al modern, dall’hip hop al jazz.
L’evento si articolerà in due “atti”: nel primo andrà in scena il balletto di repertorio “Il lago dei cigni”, un intramontabile classico del palcoscenico che racconta storie d’amore e di tradimento, diventato ormai punto di riferimento per chiunque voglia e possa definirsi ballerino o ballerina.
Per realizzare questo spettacolo sulle punte, “Accademia della danza” ha collaborato con Pierpaolo Ciacciulli, ballerino diplomato all’Operà di Vienna che ha danzato in balletti come la “Bayadere” e “Coppelia”.
Il secondo atto invece si prepara a stupire la platea, mettendo in scena una rappresentazione quasi agli antipodi de “Il lago dei cigni”, ovvero “L’ego dei cigni”. Si tratta di una versione rivisitata e innovativa del balletto, che mescola tra loro influenze modern e hip hop, con anche un pizzico di jazz e neoclassico.
La produzione nasce un anno
fa dall’unione delle idee di Chiara Lamolinara, ballerina diplomata al balletto di Roma, fondatrice dell’ “Accademia Danza Rovigo”, e coreografa delle parti di classico e modern, e di Ilaria Barella e Giulia Rossin, fondatrici della scuola di danza “Academy Dance”, che invece hanno creato i pezzi di hip hop. Le due scuole si sono unite in una serata all’insegna della passione per la danza e per il movimento, il tutto all’interno di uno spettacolo completamente inedito anche dal punto di vista musicale, al fine di proporre una serata fatta di eleganza ed energia.
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Calcio. Dopo un’andata grigia, con la squadra a ridosso dei play out, inversione di marcia nel ritorno
L’Adriese batte l’Atletico Castegnato Questa stagione si chiude in bellezza
U na rotonda vittoria, 5-2, contro l’Atletico Castegnato ha chiuso la stagione dell’Adriese in serie D, raggiungendo quota 50 punti. Dopo un’andata grigia, con la squadra a ridosso dei play out, un’inversione di marcia in quello di ritorno, dove la squadra allenata dal veneziano Roberto Vecchiato, riconfermato anche la prossima stagione, ha fatto la bellezza di 30 punti.
“È stata una competizione complicata fino a Natale – dice Vecchiato –. Abbiamo fatto, poi, un girone di ritorno di alto livello nonostante le quattro sconfitte. Questo fa capire come sia stato un campionato abbastanza incostante. L’Adriese, negli ultimi tre anni, è stata la compagine che ha ottenuto più punti di tutte, tolti chi ha vinto il campionato. Sono stati tre anni di soddisfazioni. Si può fare meglio e si può fare
anche peggio. Per il quarto anno cercheremo di lavorare per bene perché ad Adria non mancano l’equilibrio e le persone. Insieme decideremo le cose migliori da fare”.
Voleva regalare una vittoria ai propri tifosi nell’ultima giornata anche il diesse Sante Longato e ci è riuscito. “Volevamo fare festa con loro e l’abbiamo fatto chiudendo in bellezza con 5 reti. Se c’è stata la riconferma del tecnico Vecchiato e dello staff, vuol dire che è stata fatta una cosa ottima. Naturalmente non sono mancati i momenti difficili. Dobbiamo dividere il 2023 dal 2024. Nella prima parte, il 2023, siamo stati in difficoltà per vari motivi che cercheremo di analizzare nelle prossime riunioni per non commettere gli stessi errori. Successivamente, nella seconda parte di stagione, la squadra è ripartita con molta verve proprio per la compattezza di tutto il gruppo per portare fino alla fine questa squadra a questo risultato. Fino alla penultima domenica siamo stati in lotta per raggiungere i play-off. Ora, sia-
mo bene agguerriti per iniziare subito a lavorare sodo per quella che sarà una ricostruzione generale. Il discorso delle infrastrutture è una delle cose più importanti, se non la più importante. Stiamo parlando anche a livello
comunale perché aspettiamo un grosso aiuto da quelle che sono le parti che ci devono sostenere e dare una mano per avere a disposizione strutture adeguate. Non dimentichiamo che siamo tra le poche squadre che abbiamo strutture abbastanza critiche che ci portano a commettere errori che magari si possono eliminare. Dobbiamo intervenire anche sulla struttura tecnica della squadra e su quella che lavora per la squadra. Quindi un insieme di tante piccole cose che dovremo correggere. Quest’anno abbiamo capito di essere una grande società, abbiamo sempre avuto il supporto della famiglia Scantamburlo. Ciò ci ha insegnato che lavorando in armonia tutti insieme ci porterà a progettare per il prossimo futuro ancora una grande squadra”.
Cristiano Aggio
Salvo il Nuovo Loreo23: “Avevamo un obiettivo a inizio stagione e lo abbiamo raggiunto”
Il Nuovo Loreo23 ha raggiunto l’obiettivo della salvezza nel campionato di seconda categoria. Grande soddisfazione per la società di vicolo Valeselle per il traguardo sperato e raggiunto con una giornata d’anticipo soprattutto grazie alle prodezze del veterano ed esperto ultimo difensore Roberto Cappellozza che, nelle ultime gare, si è aggiudicato il titolo di portiere pararigori.
“Siamo veramente felici – dice il presidente della squadra bianco celeste Cesare Mirto –. Avevamo un obiettivo ad inizio stagione e lo abbiamo raggiunto. Un grande plauso va a tutti i ragazzi e ai dirigenti che hanno creduto fermamente nel nostro progetto, raggiunto con impegno e
non senza ostacoli, onorando la maglia e soprattutto il simbolo della nostra amata città. Sono particolarmente soddisfatto perché, in questa stagione calcistica, il Nuovo Loreo23 è riuscito a schierare ben 13 giocatori loredani per gran parte provenienti dal settore giovanile dell’ex Lauretum.Continueremo nel nostro cammino sempre più forti e motivati con l’obiettivo di far crescere il nostro vivaio e non permetteremo a nessun ostacolo di fermare o rallentare il nostro lavoro. Ringrazio mister Nasti per aver guidato la squadra nella prima parte di campionato e mister Socciarelli per averne preso le redini nel girone di andata concludendo in modo positivo quest’avventura”.
Poi un passaggio per il settore giovanile. “Un sentito ringraziamento va al sempreverde Attilio Freguia, responsabile del settore giovanile, perché la sua presenza ha fatto si che aumentasse il livello di qualità della nostra società: è riuscito a trasmettere ai nostri ragazzi la sua competenza, esperienza, passione e amore per questo sport a 360 gradi. Un grande plauso va a tutti i mister che, anche nei momenti di difficoltà (numero ridotto di calciatori dovuto ad influenze) sono riusciti a portare a termine tutti gli impegni dettati dalle regole Figc. Un doveroso grazie va a Sandro Farinelli e alla sua famiglia per la professionalità, la pazienza e l’affetto dimostratici e per aver messo a disposizione dei nostri
calciatori tutti i comfort in un ambiente pulito e decoroso e a Battista Faustini, addetto agli impianti, per la cura del campo sportivo”. (c.a.)
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Sport
#Regione
L’appuntamento elettorale. Sarà un importante test in vista delle regionali del prossimo anno e anche delle comunali a Venezia
Elezioni europee, e se il voto di giugno cambiasse il volto della politica italiana?
Fratelli d’Italia punta al gradino più alto del podio, probabile testa a testa tra Lega e Forza Italia per il secondo posto. Il Pd guarda all’asticella psicologica del 20%. E nel 2025 in laguna c’è già chi azzarda la staffetta Zaia - Brugnaro
M anca ormai pochissimo e si apriranno le urne delle elezioni europee. Forse per la prima volta, almeno a seguire i dibatti e ascoltando le conversazioni al bancone del bar, questa scadenza elettorale sembrerebbe appassionare gli elettori italiani e veneti. Diciamoci, infatti, la verità: fino ad oggi le Europee hanno sempre scaldato poco i cuori di un elettorato che dimostra, più in generale, una crescente disaffezione al voto.
Questa volta potrebbe essere diverso perché alcuni “esperimenti”, promossi dai partiti politici proprio per elezioni Europee, potrebbero cambiare significativamente il panorama politico nazione e regionale.
Partiamo dallo scenario più vicino: il Veneto.
Il prossimo anno si voterà per le elezioni regionali e, dato non irrilevante, per le Comunali di Venezia. Tanto in regione quanto nel capoluogo si può parlare di fine di un’era. Parlamento e Governo, a trazione Fratelli d’Italia, non hanno, infatti, consentito la possibilità di correre
per un terzo mandato al Sindaco della città capoluogo, Luigi Brugnaro e al Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. Le elezioni europee, dunque, in questo senso rappresentano un primo test attraverso il quale definire rapporti di forza e, un’eventuale, griglia di partenza in vista del 2025.
Anche se, per rimanere al 2025, si sta facendo largo una voce molto interessante anche se al momento priva di conferme: Zaia e Brugnaro potrebbero compiere un trasloco di poche centinaia di metri. Da Palazzo Balbi, sede della Giunta Regionale del Veneto a Ca’ Farsetti, il Municipio di Venezia, ci sono, infatti, pochi minuti di motoscafo. La notizia, che molti osservatori stanno attendendo, dunque, è quella di una candidatura a sindaco di Luca Zaia e quella di Presidente della Regione di Luigi Brugnaro. Dopo le elezioni europee, anche da questo punto di vista, se ne saprà di più e il risultato elettorale, ma soprattutto i flussi – ovvero gli spostamenti da un voto all’altro
– diranno se questa suggestione abbia la possibilità di divenire realtà.
Lo scenario meno prossimo, invece, è quello nazionale.
Il Partito Democratico sente crescere attorno a se una certa fiducia. La segretaria Elly Schlein in un suo recente tour veneto alle domande dei cronisti non si è voluta sbilanciare in pronostici, ma è chiaro a tutti che i democratici terranno d’occhio due parametri essenziali: se saranno sopra o sotto l’asticella psicologica del 20% e il distacco dal maggior rivale interno, il Movimento 5Stelle.
Assunto che Fratelli d’Italia si confermerà come primo partito, l’attenzione è tutta rivolta al derby per la seconda piazza del centrodestra tra la Lega di Salvini e Forza Italia. Molto sta facendo discutere la candidatura tra le fila leghiste del generale Vannacci. Una scelta questa voluta fortemente dal leader nazionale e contestata aspramente dalla base e, in particolar modo, dai principali esponenti veneti del Carroccio con Zaia in testa. Nei giorni scorsi il celebre politologo Paolo Feltrin ha dato una chiave di lettura molto interessante che, in un qualche modo, potrebbe dare una spiegazione alla scelta di Salvini di candidare il generale nonostan-
te le proteste dei suoi. Il professor Feltrin, infatti, ha spiegato, ci perdonerà la sintesi, come questa candidatura in una fase nella quale la Lega non è più quel “sindacato del Nord” che era una tempo, possa intercettare quel voto “ribelle” e “politicamente scorretto” del quale FDI, fin quando era all’opposizione, ha goduto e che oggi, con le responsabilità di governo e la svolta europeista in corso, non può più permettersi di corteggiare.
L’ennesimo azzardo di Salvini, e molti in passato gliene sono riusciti visto che è diventato segretario di una Lega che stava al 4%, per confermarsi seconda forza della coalizione, respingendo la crescita di Forza Italia, e per lanciare un chiaro messaggio a Giorgia Meloni. Vedremo cosa succederà: quello che è certo è che dal giorno dopo le Elezioni Europee gli scenari, nazionale e regionale, potrebbero vedere delle mutazioni anche molto repentine. (r.r.)
Si vota per il sindaco in 309 Comuni veneti, meno partiti e più liste civiche
Oltre la metà dei Comuni veneti andranno al voto anche per il rinnovo del consiglio comunale e l’elezione del sindaco. Nella nostra regione sono ben 309 le amministrazioni comunali da eleggere, oltre i 55% del totale, la netta maggioranza tra le province di Vicenza, Padova e Treviso. E proprio in polesine si vota anche nella città capoluogo di provincia, a Rovigo, 50 mila abitanti, dove è in corso un serrato confronto tra i numerosi candidati in lizza.
In tutto il Veneto i Comuni con più di 15 mila abitanti sono 24: qui gli elettori potrebbero essere chiamati al turno di ballottaggio il 23 e 24 giugno se non vi sarà un eletto con più del 50 per cen-
to dei voti. A Vicenza le amministrative coinvolgono ben 75 Comuni, fra i quali spiccano Bassano del Grappa con i suoi 42 mila abitanti, ma anche Schio, Valdagno, Arzignano, Montecchio Maggiore e Cassola. In provincia di Padova si vota in 52 Comuni, quelli con più di 15 mila abitanti sono Cadoneghe, Monselice, Rubano e Selvazzano Dentro. Più nutrita la pattuglia a Treviso con 55 Comuni, con i quattro “grandi” Vittorio Veneto, Mogliano Veneto, Paese e Preganziol. Dei 16 comuni al voto nel territorio metropolitano di Venezia sono sempre 4 i centri maggiori: Portogruaro, Spinea, Scorzé e Noale.
Tra le centinaia di liste che si presenta-
no al voto spicca la sempre più massiccia presenza di gruppi civici, diretta espressione del territorio, più o meno vicini ai diversi schieramenti politici, talvolta con un esplicito riferimento, in altre occasioni invece del tutto indipendenti dai partiti. Spesso sono espressione del gruppo di maggioranza uscente, che ripropone il sindaco uscente per il secondo mandato e da quest’anno anche per il terzo, oppure che si presenta con un novo candidato nel solco della continuità. Molte civiche anche tra le opposizioni o i gruppi che auspicano un cambio di rotta nella gestione amministrativa. In questo panorama le liste espressione dei partiti tradizionali sono in netto
calo ma non sono certo scomparse, e in ogni caso i partiti hanno il loro peso, soprattutto nei centri più grandi. Sarà un vero test per la Lega nei territori in cui esprime numerosi sindaci e amministratori: gli scossoni dell’ultimo anno si ripercuotono anche sugli equilibri locali e sulle candidature. Fratelli d’Italia punta a rafforzare la sua presenza anche nei consigli comunali, come il Partito Democratico e Forza Italia cercheranno di conquistare alcune amministrazioni. In calo invece le liste del Movimento 5 Stelle dopo gli exploit delle tornate precedenti. Crescono invece i piccoli comuni nei quali si presenta un solo candidato, il cui obiettivo sarà vincere l’astensionismo.
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Europee, ecco i candidati a Nordest
FORZA ITALIANOI MODERATI - PPE
Antonio Tajani
Sandra Savino
Flavio Tosi
Matteo Gazzini
Rosaria Tassinari
Cristina Andretta
Giampiero Avruscio
Antonio Cenini (Cenno)
Francesco Coppi
Arianna Corroppoli
Isabella Dotto
Bruno Molea
Deborah Onisto
Antonio Platis
Alessandra Servidori
PACE TERRA DIGNITÀ
Raniero Luigi La Valle
Benedetta Sabene
Michele Santoro
Khaled Al Zeer
SÜDTIROLER VOLKSPARTEI (SVP)
Herbert Dorfmann
Roberta Bergamo
Felix Nagler
Franca Padovan
Otto Von Dellemann
Ursula Thaler
STATI UNITI
D’EUROPA
Graham Robert Watson
Antonella Soldo
ALTERNATIVA POPOLARE
Giulia Pigoni
Davide Bendinelli
Gabriella Chiellino
Muharem Saljihu (Marco)
Maria Laura Moretti
Giorgio Pasetto
Francesco Bragagni
Marina Sorina
Luigi Giordani
Fabio Valcanover
Aurora Pezzuto
Nicola Cesari
Kateryna Shmorhay (Katya)
MOVIMENTO 5 STELLE
Sabrina Pignedoli
Ugo Biggeri
Martina Pluda
Cinzia Morsiani
LIBERTÀ
Cateno De Luca
Laura Castelli
Vito Comencini
Francesco Amodeo
Valeria Allocati
Pier-Giorgio Ardeni
Ginevra Roberta Bompiani
Fiammetta Cucurnia
Francesco Di Matteo
Dario Dongo
Luigi Gallo
Alessandra Guerra
Paolo Rossi
Electra Stamboulis
Elisa Tagliavini
Paola Gori
Maria Angela Ferri
Giacomo Zattini
Paolo Bernini
Mohamad Kamel Malak (Pino)
Stefania Braghetta
Rada Bolognesi
Fulvia Panza
Diego Nicolini
Andrea Bardin
Cesidio Antidormi (Anti)
PARTITO DEMOCRATICO
Stefano Bonaccini
Annalisa Corrado
Ivan Pedretti
FRATELLI D’ITALIA
Giorgia Meloni (Giorgia)
Sergio Antonio Berlato
Alessia Ambrosi Antonella Argenti
Elisabetta Gualmini
Alessandro Zan
Alessandra Moretti
Sara Vito
Sara Ferrari
Antonio Mumolo
Giuditta Pini
Marcello Saltarelli
Silvia Panini
Lorenzo Gennari
Paola Gazzolo
Andrea Zanoni
Silvia Bolla
Stefano
Alessandro Ciriani
Elena Donazzan
Guglielmo Garagnani
Valeria Mantovan
Maddalena Morgante
Anna Olivetti
Lucas Pavanetto
Daniele Polato
Piergiacomo Sibiano (Piga)
Stefano Bandecchi
Lucrezia Chermaz
Alberto Bosi
Sabine Gruber
Filippo Bruschi
Miriam Nardelli
Marco Schenardi
Silvia Pilati
Paolo Alli
Barbara Previati
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SINISTRA
Cristina Guarda
Domenico Lucano (Mimmo)
Brigitte Foppa
Nicola Dall’Olio
Mauro Beccari
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Mirko De Carli
Rehana Kausar
Meryem Khaioui (Maria)
Chiara Vanessa Michelon
Cinzia Pasi
Ugo Rossi
Enrico Rizzi
Paolo Silvagni (Valleverde)
Giorgia Tripoli
Jessica Veronica Cugini
Alessandro Franceschini
Francesca Caprini
Stefano Dall’Agata
Alessandra Filippi
Giulia Giorgi
Alessandra Mion
Emanuel Oian
Jessica Todaro (Jessica Todaro
Bellinati)
Paolo Trande
Francesco Gonella
AZIONE - SIAMO EUROPEI
Carlo Calenda
Elena Bonetti
Federico Pizzarotti
LEGA SALVINI PREMIER
Paolo Borchia
Elena Lizzi
Alessandra Basso
Lara Bisin
Mario Raffaelli
Stefania Cargioli
Giovanni Poggiali
Silvia Fattore
Carlo Pasqualetto
Valeriana Maria Masperi
Riccardo Mortandello
Giuditta Righetti
Paul Köllensperger (Paul)
Federica Sabbati
Umberto Costantini
Rosanna Conte
Anna Maria Cisint
Stefano Bargi
Roberta Conti
Arianna Lazzarini
Alessandro Manera
Morena Martini
Emiliano Occhi
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Verso il voto. L’8 e il 9 giugno alle urne, attenzione alle preferenze
Cavedagna (Cavedania)
L’analisi. Mario Rodriguez, esperto di comunicazione politica, già docente all’Università di Padova
“Questa campagna elettorale assomiglia tanto ad un casting”
Pesano l’astensionismo e lo scetticismo verso l’Unione Europea, ma crescono i movimenti civici e la spinta all’internazionalizzazione
In una campagna elettorale che assomiglia ad un “casting” e sulla quale aleggia lo spettro dell’astensione, spicca in Veneto la vitalità dei movimenti civici ma anche un certo scetticismo verso l’Unione Europea. Su questo spazia l’analisi di Mario Rodriguez esperto di comunicazione politica e per molti anni docente all’Università di Padova.
Professore, guardando alle candidature, contano più il nome del programma?
Siamo di fronte alla sempre maggiore spettacolarizzazione della politica attraverso i media. Assistiamo ad una crescente personalizzazione, questa campagna elettorale sembra un casting. E’ un confronto in cui i contenuti delle elezioni, per esempio l’assetto futuro auspicato del Parlamento Europeo, dell’Europa come istituzione, passa in ombra. Questo ovviamente allontana gli
elettori, ma in Veneto state anche vivendo delle esperienze molto interessanti. C’è in questa regione una vitalità delle cosiddette liste di comunità o civiche che è molto significativa.
Ci spiega perché?
Il civismo rafforza il senso di comunità, per arrivare al cuore degli elettori e avvicinarli. Cerca di ridare una ragione nell’andare a votare. Altrimenti l’elettore si sentirà sempre più lontano. Vedrà una politica che meno gli interessa, o in termini materiali o simbolici, e questo farà crescere il fenomeno dell’astensione.
Come conquistare allora l’attenzione degli elettori?
Credo che si debba lavorare con coraggio nel ristabilire una relazione tra il cittadino e le istituzioni. Ma anche tra il cittadino e i partiti, queste forme organizzate che stanno tra la società civile fra le istituzioni. Sono un
po’ come i cardini delle porte. Le porte si possono aprire, si possono muovere attorno a un cardine. Ebbene, il cardine della democrazia sono i partiti politici. Ma queste figure sono entrate in crisi e non si riesce a capire bene a cosa servano. Invece servono a far capire ai cittadini, agli elettori, che il loro voto può essere deter-
minante e incidere nelle scelte che influiscono sulla qualità della vita.
L’Unione Europea è vista da molti come la classica matrigna, come quella che osteggia lo sviluppo in Veneto. Questa narrazione avvicinerà al voto?
Il trend di aumento delle astensioni e profondo e avrà bisogno di
grandi cambiamenti per arrestarsi. I grandi cambiamenti sono anche frutto di shock, in momenti di crisi. In Veneto avete vissuto i movimenti di contrasto verso alcune decisioni dell’Europa, ma il Veneto è un’esperienza fantastica di integrazione internazionale. Ci sono quelli che hanno protestato ma ci sono esperienze di aziende fortemente orientate all’internazionalizzazione. In questa regione convivono i due aspetti, da una parte la paura ma dall’altra anche forti spinte all’internazionalizzazione. Gli elettori decideranno da che parte stare ma abbiamo sicuramente bisogno di un’Europa più forte che sappia rappresentare gli interessi di questa parte di mondo che appare sempre più un’eccezione, rispetto a mezzo secolo fa. Avremo bisogno di costruire i nuovi italiani europei, il nuovo modo di sentirsi in questa comunità europea di cui non possiamo non sentirci parte”. a cura di Giorgia Gay e Nicola Stievano
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messaggio politico elettorale
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Economia.
Interviene Paolo Manfredi, consulente di Confartigianato nazionale
Il Veneto brilla per “intelligenza artigiana” Le imprese di fronte all’innovazione
L
o scorso anno le imprese artigiane digitali in Veneto, hanno registrato una performance straordinaria con una crescita del 6,6% che doppia il risultato già straordinario dell’Italia, +3,3%.
La nostra regione si posiziona al Top in un andamento che risulta il migliore degli ultimi dieci anni: bisogna tornare al 2012 per trovare uno spunto migliore (+3,6%). Di artigianato digitale ne parliamo con Paolo Manfredi. consulente per la trasformazione digitale di Confartigianato Nazionale ma anche autore del libro “L’eccellenza non basta”.
“Ci sono imprenditori che hanno capito la sfida del digitale. - afferma Manfredi, - Hanno capito che cosa le tecnologie potevano fare per loro e lo hanno implementato anche in aziende molto piccole che oggi, rappresentano nella loro nicchia nel loro settore all’avanguardia. L’eccellenza però non basta, perché noi abbiamo la missione di accompagnare quante più imprese possibili, soprattutto micro e piccole, a com-
prendere a utilizzare al meglio ciò che gli strumenti digitali possono fare per le imprese. A dare libero sfogo a quella che noi in Confartigianato chiamiamo “intelligenza artigiana”, che non si contrappone ma che dà senso, corpo e calore anche alla digitalizzazione e all’intelligenza artificiale e che soprattutto rende i prodotti e i servizi degli artigiani qualcosa che va oltre il puro valore dell’oggetto”.
Tuttavia non tutti gli artigiani hanno le competenze per inserire l’innovazione della propria catena del valore, come fare? Cosa consigliate?
“Abbiamo bisogno di portare questa grande capacità innovativa dai singoli straordinari al sistema. Abbiamo bisogno di far capire agli imprenditori che cosa le tecnologie digitali possono fare per loro, quali problemi possono risolvere e quali opportunità possono aprire. Questo significa accompagnarli, formarli e fare in modo che diano libero sfogo alla loro fantasia che ne ha sancito il
successo”.
Cosa fa dunque Confartigianato Imprese Veneto per aiutare in questo senso le proprie aziende?
“Confartigianato ha una rete nazionale di digital innovation hub che nascono esattamente con la missione di far capire agli artigiani quali sono le opportunità e le sfide del digitale e accompagnarli perché possano cogliere queste sfide e digitalizzare la loro
impresa prima che lo faccia qualcun altro”.
Particolarmente significativa, inoltre, la realtà delle start-up innovative: sono giovani aziende ad alto contenuto tecnologico, con forti potenzialità di crescita, iscritte nella sezione speciale del Registro delle Imprese, che hanno come oggetto sociale esclusivo o prevalente lo sviluppo, la produzione e la commercializza-
zione di un prodotto o servizio ad alto valore tecnologico.
“Grazie a questa costante attività di miglioramento –afferma Roberto Boschetto, Presidente di Confartigianato Imprese Veneto – cresce la propensione a individuare soluzioni creative e l’utilizzo di nuove tecnologie. Per questo l’artigianato veneto contribuisce a mantenere elevata la qualità del made in Italy. Il futuro dell’artigianato non può trascurare le start up innovative e Confartigianato sta presidiando le opportunità che consentono agli nuovi imprenditori di innovare prodotti e processi produttivi –conclude– per questo ribadiamo come sia fondamentale che la politica regionale continui a impegnarsi per creare le condizioni favorevoli all’innovazione e alla nascita e allo sviluppo di nuove aziende nell’ottica di fornire un contributo rilevante alla crescita dell’economia e dell’occupazione, specie quella giovanile, favorendo la diffusione di conoscenza nel sistema imprenditoriale”.
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I traguardi
raggiunti. L’impegno verso l’ambiente, la comunità, i collaboratori e il territorio
Il valore della sostenibilità: Despar
Nord presenta il Report Integrato 2023
Rappresentare e monitorare in modo coerente e interconnesso i traguardi raggiunti in termini di sostenibilità ambientale, sociale e di governance: è questo l’obiettivo del Report Integrato che Despar Nord (Aspiag Service S.r.l), la concessionaria dei marchi Despar, Eurospar e Interspar per il Triveneto, l’Emilia-Romagna e la Lombardia, ha recentemente presentato e che descrive l’impegno dell’azienda per la crescita sostenibile e la responsabilità verso l’ambiente, la comunità, i collaboratori e il territorio. Festeggiati i 10 anni di certificazione ISO 14001
Sul fronte ambientale, Despar Nord si è dotata negli anni di un sistema di gestione ambientale che si prefigge come obiettivo il miglioramento continuo delle performance aziendali che hanno impatto sull’ambiente. A testimonianza di questo impegno, nel 2023 l’azienda ha festeggiato i 10 anni della certificazione ISO 14001, ottenuta per la prima volta nel 2013 quale prima azienda della grande distribuzione organizzata in Italia e il raggiungimento del traguardo di 71 siti certificati tra punti vendita, sedi, piattaforme logistiche e polo agroalimentare Agrologic. L’azienda ha inoltre investito in tecnologie per puntare a soluzioni più green attraverso l’installazione, nei nuovi punti vendita e nelle ristrutturazioni, di impianti fotovoltaici e pompe di calore ad alta efficienza in sostituzione delle caldaie a gas e impianti di refrigerazione frigo ad alta efficienza e alimentati a CO2. Dal 2014, inoltre, Despar Nord acquista certificati di garanzie di origine in riferimento all’energia elettrica impiegata: nel solo 2023 l’azienda ha utilizzato energia green per il 95,9% che ha portato a un risparmio del 64,3% delle emissioni, Scopo 2 - market based, rispetto al 2022. Anche nella gestione dei rifiuti l’azienda ha adottato delle pratiche
3 Domande a Perché un report integrato e quale il significato per
Il Report Integrato è uno strumento di cui abbiamo scelto di dotarci dal 2011 e che illustra una visione più completa dell’operato dell’azienda che tiene conto non solo dei risvolti economico-finanziari ma anche dell’impatto sulla società e il territorio in cui si inserisce. Uno strumento sempre più ne-
virtuose: nel 2023 il 76,6 % dei rifiuti è stato avviato a riciclo. Un ulteriore segno di attenzione all’ambiente è stata, infine, la nomina di un Mobility Manager aziendale, una figura specializzata nella promozione della mobilità sostenibile nell’ambito degli spostamenti casa-lavoro attraverso la creazione di un Piano Spostamenti Casa-Lavoro finalizzato alla riduzione dell’uso del mezzo di trasporto privato individuale.
Collaboratori: benessere e crescita professionale al centro
Il Report evidenzia anche un consolidamento dell’impegno sociale e per le persone: nel 2023 Despar Nord ha accresciuto i livel-
li occupazionali nei territori di riferimento portando il totale dei collaboratori a 9.285. Inoltre, a ulteriore testimonianza dell’impegno per lo sviluppo e la valorizzazione delle persone, nel 2023 è stata riconosciuta alla sede amministrativa di Mestrino (PD) la certificazione “Family Audit”, che qualifica un’organizzazione come attenta alle esigenze di conciliazione famiglia-lavoro e di sviluppo dei propri collaboratori. A questo si aggiunge la proposta formativa che Despar Nord offre ai propri collaboratori con percorsi formativi specifici a seconda delle mansioni svolte, prediligendo l’importanza dell’aggiornamento continuo, fondamentale per seguire le evo-
luzioni del settore. È stata inoltre confermata la certificazione ISO 45001 per tutte le unità operative, ovvero lo standard che riguarda il Sistema di Gestione della Salute e della Sicurezza del Lavoro.
CSR, vicino ai territori e alle comunità La vicinanza ai territori e la restituzione alle comunità di parte di quanto l’azienda riceve dai clienti che scelgono il brand Despar sono ulteriori aspetti che il Report Integrato evidenzia come una delle cifre distintive dell’Insegna. Il legame di Despar con il territorio si esprime nella valorizzazione delle filiere corte e dei micro-localismi, un progetto con il quale l’azienda evidenzia i piccoli produttori locali e i loro prodotti a chilometro zero, includendoli così nel canale della GDO.
Testimonianza di questo impegno è il brand “Sapori del Territorio”, il marchio che raccoglie oggi oltre 3.400 referenze a scaffale provenienti da circa 400 produttori locali. A questo si aggiungono le attività di Corporate Social Responsibility che l’azienda porta avanti in tutti i territori in cui è presente sostenendo associazioni e iniziative locali. Anche nel 2023 è continuato l’impegno per il contrasto agli sprechi alimentari che vede Despar Nord in prima linea da oltre vent’anni, al fianco di Last Minute Market e Fondazione Banco Alimentare, e che nell’anno ha consentito di raccogliere 1.460 tonnellate di prodotti alimentari da destinare alle famiglie maggiormente bisognose. Nell’ambito dell’impegno sociale è proseguito e si è sviluppato ulteriormente “Le Buone Abitudini”, il programma di educazione alla sana alimentazione e ai corretti stili di vita rivolto alle scuole primarie. Dalla sua nascita nel 2006 a fine 2023 l’iniziativa ha formato 150.000 alunni, di oltre 6.500 classi appartenenti a più di 1.000 istituti scolastici in più di 700 Comuni delle regioni presidiate da Despar Nord.
cessario nel contesto di un’economia globale e di un mercato in cui gli stakeholder sono alla ricerca di sempre maggiore trasparenza, in particolare per tematiche vicine alle sensibilità personali e collettive come l’approccio all’ambiente, le tematiche sociali, l’attenzione alle persone. Il Report Integrato che presentiamo è dunque un documento che illustra come l’azienda crea valore nel breve, medio e lungo periodo nel contesto in cui opera e che consente di rappresentare in modo coerente e interconnesso i traguardi raggiunti in termini di sostenibilità ambientale, sociale e di governance. Un impegno per lo sviluppo sostenibile che Despar Nord ha ulteriormente rafforzato nel 2023 promuovendo la nascita della nuova funzione aziendale ESG-Safety, che testimonia come la sostenibilità sia sempre più centrale nelle strategie aziendali.
Quale è il ruolo della nuova funzione ESG Safety?
ESG Safety è una nuova funzione aziendale che abbiamo introdotto a ottobre 2023
e che potenzia il nostro sistema di governance della sostenibilità. Si tratta di un dipartimento che nasce dall’esperienza della già esistente funzione Safety, che raggruppava gli uffici sicurezza ambientale, alimentare e sul lavoro, e che si è evoluta con l’inserimento degli uffici assicurazione, qualità e reporting ESG, creando così un’area trasversale sugli ambiti Environmental, Social e Governance. La nuova funzione punta ad avere un ruolo chiave in materia di rendicontazione delle performance di sostenibilità, secondo le linee guida previste dalla Direttiva CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) dell’Unione Europea.
Il Report Integrato racconta risultati importanti già raggiunti. Quali i prossimi obiettivi dell’azienda per proseguire nell’impegno per lo sviluppo sostenibile?
La responsabilità verso la comunità, l’ambiente, i collaboratori e il territorio sono i pilastri fondamentali che guidano la strategia di valore della nostra azienda e che raccontiamo nel Report Integrato. I ri-
sultati raggiunti sono importanti e rappresentano uno stimolo ulteriore per accrescere il nostro impegno per la costruzione di un futuro inclusivo e sostenibile, mettendo radici nei territori in cui siamo presenti e portando valore alla comunità. Continueremo a farlo implementando la nostra strategia ESG che è allineata agli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) dell’Agenda ONU 2030. In particolare, il nostro impegno continuerà nel perseguire i sette obiettivi SDGs che la nostra azienda ha scelto come linee guida prioritarie della propria strategia di crescita sostenibile: salute e benessere, energia pulita e accessibile, lavoro dignitoso e crescita economica, ridurre le disuguaglianze, città e comunità sostenibili, consumo e produzione responsabili, lotta contro il cambiamento climatico. Intorno a questi obiettivi continueremo a lavorare insieme ai nostri collaboratori, clienti, fornitori e a tutti gli stakeholder perché la nostra azienda possa essere sempre di più un punto di riferimento nel mercato della GDO che significa per noi garantire, da un lato, la solidità e la crescita dell’azienda e, dall’altro,
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Regione
Angelo Pigatto
Direttore Relazioni Sindacali, Sostenibilità e Sicurezza di Despar Nord (Aspiag Service S.r.l)
Despar Nord?
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Celiachia: la terapia è una dieta sana e senza glutine
Celiachia, ogni anno vengono effettuate in Italia 10.000 nuove diagnosi, con un incremento annuo di circa il 10 per cento. L’incidenza in Italia è stimata in un soggetto ogni 100 persone. I celiaci potenzialmente sarebbero quindi 600.000, ma ne sono stati diagnosticati ad oggi quasi 150.000.
Ma cos’è la celiachia? E’ un’intolleranza permanente al glutine, una proteina presente in avena, frumento, farro, grano khorasan, orzo, segale, spelta e triticale. Si manifesta con una infiammazione permanente della mucosa dell’intestino, provocata appunto dall’ingestione di glutine, in soggetti geneticamente predisposti. Colpisce l’apparato digerente, danneggiando l’intestino tenue e interferendo con l’assorbimento dei nutrienti presenti negli alimenti. Può comparire a qualsiasi età. L’unica terapia ad oggi è la dieta senza glutine.
La celiachia è un tema importante non solo per la salute di chi ne sof-
In Italia sono stati diagnosticati 150.000 casi
fre ma è una patologia che coinvolge anche aspetti legati al benessere sociale.
La Regione del Veneto, grazie al lavoro di Aziende Sanitarie e Scuole, garantisce nella ristorazione sociale collettiva, ovvero in quella scolastica, ospedaliera e nelle strutture extraospedaliere pasti senza glutine e formazione per operatori della ristorazione collettiva e per i docenti.
Inclusione e sensibilizzazione dei più piccoli sono altri due obiettivi che vengono perseguiti in special modo nel contesto scolastico, attraverso la rete regionale “Scuole che promuovono Salute”.
Con un linguaggio semplice, e immediato i minicuccioli del cartoon “La festa di compleanno di Giorgino”, realizzato con la collaborazione del Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 9 Scaligera e del Gruppo Gli Alcuni, spiegano ai bambini la celiachia.
“E’ importante, in caso di sospetta celiachia, non seguire diete improvvisate e fai da te ma affidarsi ad uno specialista”, riferiscono i profes-
sionisti del Servizio di Igiene degli Alimenti e Nutrizione (Sian) dell’Ulss 6 Euganea, che hanno attivato presso la sede di Camposampiero, in collaborazione con il reparto di gastroenterologia, un consultorio nutrizionale dedicato ai pazienti celiaci.
Anche presso la sede di Este, dove è attivo un ambulatorio nutrizionale di prevenzione per le malattie croniche non trasmissibili, il Sian segue con particolare attenzione i pazienti affetti da malattia celiaca. L’Ulss 6 ha quindi predisposto una brochure con tutte le indicazioni necessarie. In primo luogo, è bene sapere che i prodotti senza glutine per celiaci possono essere erogati gratuitamente dal servizio sanitario nazionale. Il medico specialista gastroenterologo consegnerà una certificazione e un modulo per richiedere un codice identificativo che consentirà di acquistare i prodotti presso le farmacie ed i negozi convenzionati. La brochure informa pure su quali alimenti possono essere assunti e quali invece sono da evitare, oltre ad una serie di consigli utili per un’alimentazione sana ed in sicurezza.
GIUGNO 2024 on-line: /category/salute/
Ipertensione arteriosa. Spesso i controlli sono fatti in modo irregolare o occasionale
Misurare la pressione, e farlo con cura, salva la vita
Tra le malattie indotte, l’infarto, l’ictus, lo scompenso cardiaco e l’insufficienza renale. Più del 30 per cento della popolazione italiana adulta ne è affetta. Aumentano i casi nei giovani
Misurare con cura e regolarmente la pressione fa vivere meglio e più a lungo.
In Italia, l’ipertensione arteriosa rappresenta la più importante causa di malattie cardiovascolari, come l’infarto miocardico e/o l’ictus cerebrale, lo scompenso cardiaco, la fibrillazione atriale, e contribuisce allo sviluppo di insufficienza renale cronica.
“I dati più recenti confermano che più del 30% della popolazione italiana adulta è affetta da ipertensione arteriosa, con percentuali ampiamente superiori nelle fasce più avanzate di età. Aumentano i casi tra bambini, adolescenti e giovani, che sono ormai pari a circa il 10%, soprattutto a causa del concomitante incremento della prevalenza di obesità”.
Non a caso lo slogan della Giornata, giunta alla XX edizione, è “Misura la tua pressione arteriosa con cura, mantienila normale, vivi più a lungo”.
Lo ha spiegato la dottoressa Cristiana Leprotti, che dirige il Centro Ipertensione dell’Ulss 3 Serenissima, incontrando la popolazione e proponendo controlli gratuiti, lo scorso 18 maggio, nel corso di un’attività divulgativa dell’Ospedale Civile di Venezia dell’Ulss 3 Serenissima.
Il 30% degli italiani ha valori di pressione arteriosa elevati, ma non lo sa perché fanno controlli in modo irregolare o non ne hanno mai fatti. Solo nella metà circa dei casi diagnosticati, poi, l’ipertensione arteriosa risulta controllata dalla terapia, mentre nella restante metà, malgrado la terapia, i valori pressori restano elevati, cioè superiori a 140/90 mmHg. Occorre quindi sensibilizzare le persone, sottolinea la dottoressa Leprotti, ad un’attenzione maggiore. “I dati raccolti dal-
la comunità scientifica – prosegue - dicono che l’aderenza e persistenza in terapia antiipertensiva rappresentano un problema nel problema: di 100 compresse di farmaco antiipertensivo, con ampie differenze tra classe e classe di farmaci e farmaci in combinazione fissa oppure estemporanea, i pazienti italiani ne assumono mediamente 60-70. Questo, ovviamente, con importanti ripercussioni sul controllo pressorio, oltre che sulla spesa sanitaria”.
Ipertensione arteriosa e conseguenze, l’attività fisica è fondamentale per la prevenzione
Anche il Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 3 Serenissima conferma la necessità di promuovere un’attenzione costante alla pressione arteriosa, poiché l’ipertensione è uno dei fattori che favorisce le patologie cardiovascolari.
“La prevenzione di queste malattie cardiovascolari, o comunque il tentativo di ritardarne l’insorgenza - spiega la dottoressa Federica Boin, del Servizio Igiene e Sanità Pubblica - passa anche attraverso l’azione sui fattori di rischio modificabili, come appunto l’ipertensione arteriosa. Che si può prevenire innanzitutto promuovendo l’attività fisica in tutte le fasce d’età, cercando alleanze con altri soggetti del territorio”.
Per questo il Dipartimento di Prevenzione ha attivato, grazie al Piano
di Prevenzione Aziendale, il percorso di promozione e adesione alla rete dei Comuni Attivi. Ben 8 Comuni del territorio sono stati riconosciuti virtuosi: è risultato particolarmente efficace il loro impegno nel sostenere occasioni, per tutte le fasce d’età, di praticare attività motoria; e ancora si è riconosciuta la loro volontà di effettuare continui interventi di riqualificazione urbana per aumentare gli spazi verdi. “In questo percorso di promozione dell’attività fisica sono state inoltre riconosciute ben 15 “Palestre della Salute” - un numero molto significativo se confrontato sul territorio regionale - dove è possibile migliorare salute e qualità di vita di persone con patologie croniche e con disabilità, attraverso l’esercizio fisico strutturato condotto da specialisti qualificati”.
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UNA RISPOSTA VIENE DAI COMUNI VIRTUOSI E DALLE “PALESTRE DELLA SALUTE”
Innovativa metodica bioptica. Ospedale dell’Angelo di Mestre primo in Veneto
Diagnosi del tumore del polmone: la biopsia viene dal ghiaccio
Il tumore del polmone è ancora la neoplasia con la più elevata mortalità, dovuta soprattutto alla diagnosi tardiva. Quando la Tac ha individuato la sospetta neoplasia, la moderna oncologia richiede, prima di un qualsiasi provvedimento curativo, una diagnosi preliminare sul tumore, e quindi la sua tipizzazione genetica e molecolare.
“Occorre innanzitutto prelevare una piccola porzione della massa tumorale. Purtroppo, però, le tecniche di prelievo utilizzate fin qui permettono il raggiungimento di questo obiettivo circa nel 60-70% dei casi, e così, per circa un terzo dei tumori non è possibile ottenere una diagnosi. Quando la neoplasia è collocata in una posizione decentrata rispetto all’albero bronchiale, capita purtroppo non di rado che i prelievi bioptici risultino troppo esigui per consentire all’anatomopatologo tutte le indagini necessarie” spiega il Primario di Pneumologia dell’Ospedale dell’Angelo di Mestre, Lucio Michieletto.
Per gestire al meglio questa fase preliminare, complessa e delicata, all’Ospedale dell’Angelo, Ulss 3 Serenissima, è stata istituita presso la Pneumologia una task force medicainfermieristica, dedicata alla gestione dei pazienti fino alla completa diagnosi, che ha saputo introdurre una metodica di ultimissima generazione.
Si chiama “criobiopsia” ed è la metodica più recente ed innovativa per prelevare campioni di tumore.
“Sulla scorta di alcune esperienze di centri internazionali, con cui collaboriamo, siamo stati in grado di attivare all’Angelo - sottolinea il Primario Michieletto - la metodica bioptica più innovativa e promettente, di recente acquisizione nel panorama ospedaliero italiano, la “criobiopsia” dei noduli polmonari e dei linfonodi mediastinici”.
“Con una tradizionale broncoscopia e con tecniche ecografiche endoscopiche - spiega - arriviamo all’individuazione della lesione; poi, anziché procedere alla biopsia con micropinze o aghi, introduciamo fino al tumore una “criosonda” che, attivata in loco per pochi secondi, congela una parte del nodulo e ne permette la asportazione in grossi frammenti. Da questi frammenti prelevati è possibile assicurarsi una diagnosi e una tipizzazione del tumore, riducendo al minimo i rischi”.
Questa metodica permette agli specialisti della Pneumologia dell’Angelo di raggiungere anche le sedi polmonari più ostiche: la resa diagnostica della broncoscopia viene così
incrementata, permettendo l’avvio precoce della terapia mirata.
Primo tra gli ospedali del Veneto, l’Ospedale dell’Angelo è così sulla scia dei centri eccellenti - le Pneumologie interventistiche di Bologna, Genova, Firenze, Ancona, Forlì - che in Italia hanno già introdotto questo utilizzo della criobiopsia.
“Ogni anno 50/60 pazienti del nostro territorio, che rappresentano circa il 30% dei pazienti che afferiscono con un nodulo polmonare alla nostra Unità, risultano candidabili a questa metodica e possono quindi avvalersene ottenendone i vantaggi in termini di diagnosi precoce ed efficace; e ancora, grazie alla criobiopsia vengono in questi casi evitate procedure diagnostiche più invasive, come ad esempio le toracotomie chirurgiche”.
La Pneumologia dell’Angelo è giunta all’utilizzo della criobiopsia a partire dalla precedente esperienza con la crioterapia, attualmente utilizzata per le criodisostruzioni bronchiali, e dall’esperienza sviluppata relativamente all’utilizzo della sonda ecografica radiale - la casistica dell’Angelo è la più numerosa in Veneto - che è la metodica necessariamente accoppiata alla criobiopsia.
L’innovativa metodica dell’utilizzo della criobiopsia è gravata, anche se in casi rarissimi, da alcune possibili complicanze; pertanto, viene eseguita nel corso di un breve ricovero.
L’utilizzo della criobiopsia non comporta costi elevati: il costo della criosonda monouso paragonabile a quello di un ago per agoaspirato transbronchiale.
Monte Grappa, il progetto per studenti “Malghe didattiche” in collaborazione con l’Ulss 2 Marca Trevigiana
Monte Grappa, parte la prima edizione del progetto per studenti “Malghe didattiche”, programmato dal tavolo Natura e Salute, in collaborazione con i Servizi Veterinari e il Servizio Promozione della Salute dell’Ulss 2 Marca Trevigiana. Si tratta di un’iniziativa che rientra nell’ambito del Piano d’azione Riserva biosfera MAB Unesco Monte Grappa 20212031.
Ma in cosa consiste?
Alcune malghe del massiccio ospiteranno studenti delle superiori per un’esperienza lavorativa e didattica durante la stagione dell’alpeggio 2024, un’occasione unica per vivere e imparare
direttamente dalla natura. Malga Mure, Cason del Sol, Val de Foje e Paradiso saranno le prime strutture coinvolte, e accoglieranno quattro studenti delle scuole che si trovano all’interno del territorio compreso nell’area di pertinenza dell’Ulss 2, ciascuna per tirocini di una o due settimane. Saranno proposte attività legate alla gestione dell’ambiente naturale, all’allevamento e alla produzione casearia. Se il progetto avrà successo, verrà esteso a tutto il territorio del Monte Grappa. Un’opportunità imperdibile per scoprire e valorizzare il nostro meraviglioso patrimonio naturale!
E’ la criobiopsia che consente di individuare la neoplasia allo stadio iniziale per procedere in modo efficace alla sua tipizzazione genetica e molecolare e individuare la cura
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Firmato l’accordo. Comune di Padova, insieme a Ulss 6 Euganea e all’Ust
Una rete per arginare il triste fenomeno della dispersione scolastica fra i giovani
Si tratta di una collaborazione che coinvolge
Veneto Lavoro, il Centro Provinciale di Istruzione degli Adulti di Padova, il Dipartimento Fisppa dell’Università degli Studi di Padova, Sistema della Formazione Professionale
Un accordo di rete per contrastare la dispersione scolastica che coinvolge
il Comune di Padova, in qualità di capofila del progetto, l’Ufficio Scolastico
Ambito Territoriale Padova e Rovigo, l’Azienda Ulss 6, Veneto Lavoro, il Centro Provinciale di Istruzione degli Adulti di Padova, il Dipartimento Fisppa dell’Università degli Studi di Padova, Sistema della Formazione Professionale. E’ stato firmato un accordo per tutelare minori e giovani adulti a rischio di marginalità.
Il progetto è rivolto a minori e giovani adulti e alle loro famiglie o figure di riferimento, con l’obiettivo di promuovere il successo e il benessere scolastico, formativo, educativo. Un obiettivo che viene perseguito attraverso percorsi che implicano processi di apprendimento derivanti dall’esperienza, con lo scopo di far acquisire ai ragazzi quell’autonomia e consapevolezza necessarie per il bene proprio e della comunità di cui sono parte.
Il percorso esperienziale si snoda lungo tre macroaree di intervento: area istruzione e formazione, area riorientamento lavoro e stage, area socio sanitaria e socio educativa.
L’area istruzione e formazione riguarda la fascia d’età che va dai 14 ai 17 anni, ed ha come destinatari minori in obbligo scolastico e giovani adulti che sono interessati ad un rientro nei percorsi di istruzione o formazione abbandonati
o non conclusi. Le azioni previste sono mirate all’assolvimento dell’obbligo di istruzione attraverso piani di studio personalizzati, stage orientativi, finalizzati a motivare riorientando e supportando ragazzi o ragazze che vivono situazioni di fragilità.
L’area riorientamento lavoro e stage riguarda giovani adulti che hanno assolto l’obbligo scolastico ma non hanno concluso alcun percorso formativo. Sono due le fasce d’età dei destinatari: dai 16 ai 18 anni e dai 18 anni ai 21. L’obiettivo è la presa in carico dei minori in situazioni di abbandono scolastico che vogliano, tuttavia, provare ad inserirsi nel mondo del lavoro attraverso percorsi di orientamento e stage formativi. In questa fase è prevista la figura del case manager,
proprio per accompagnare ragazzi o ragazze nella nuova dimensione lavorativa, orientandoli e seguendoli nei contatti e colloqui con operatori del mercato al fine di definire i percorsi di inserimento più adeguati.
L’area sociosanitaria e socioeducativa è rivolta a minori e giovani con patologie cliniche conclamate, in dispersione scolastica e formativa, che si trovano in situazioni di vulnerabilità personale o familiare. L’obiettivo, anche in questo caso, è la presa in carico e la definizione di interventi specifici che consentano il reinserimento di ragazzi o ragazze nel circuito educativo o formativo professionale raggiungendo, nel contempo, almeno un livello minimo di inserimento socio occupazionale.
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nessuno piace il pensiero di perdere l’udito, ma ci sono segnali premonitori ai quali il soggetto e chi gli vive attorno, dovrebbero fare molta attenzione a non ignorare e segnalare tempestivamente. Ad esempio la tendenza all’isolamento sociale, il rifiuto di recarsi in
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Esperienza per i ragazzi della Fondazione Cavanis Chioggia
Dall’11 al 25 Aprile 2024, dieci studenti dei settori del benessere e quattro studenti del settore elettromeccanico hanno preso parte alla mobilità Erasmus tenutasi a Valencia, Spagna.
Grazie alla collaborazione con Scuola Centrale di Formazione, ente che si occupa della promozione di questo progetto, alla Fondazione Cavanis è stata data la possibilità anche quest’anno di sviluppare nuove opzioni di mobilità e di instaurare nuove partnership con Scuole e Centri Professionali spagnoli in prospettiva di collaborazioni più ampie all’interno dell’Europa.
A Valencia, le ragazze del settore del benessere (acconciatura ed esteti-
ca) hanno svolto attività di Job Shadowing, volte alla familiarizzazione con un nuovo ambiente lavorativo presso l’Istituto IES La Patacona; i ragazzi del settore elettromeccanico per contro hanno svolto attività di tirocinio presso il Centro di Formazione Professionale Xàbec, dove hanno assistito a lezioni pratiche e teoriche avendo l’opportunità di mettere in campo le proprie conoscenze confrontandosi con i compagni spagnoli sui metodi di lavoro e di tipo applicativo. Quest’anno i nostri studenti sono stati ospitati in famiglia, e riteniamo che questa modalità sia stata parte fondamentale della loro esperienza culturale grazie all’interazione quotidiana con le persone del posto. I nostri allievi hanno acquisito preziose informazioni sulle caratteristiche della cultura spagnola in quanto a stile di vita e abitudini differenti, inoltre hanno avu-
to modo di affinare lo spagnolo come seconda lingua. Altro aspetto fondamentale ha riguardato l’integrazione dentro il contesto familiare, dovendo rispettare le regole riguardo gli orari di uscita e di rientro o gli orari dei pasti. Quest’anno la mobilità ha reso i nostri studenti molto più autonomi essendo stati introdotti in una grande città, la terza per grandezza, Valencia di fatto conta 700.000 abitanti! Inizialmente non è stato facile abituarsi ad un sistema di trasporti così fitto che prevedeva l’uso di mezzi diversi come autobus, tram e metro, ma grazie anche al supporto degli insegnanti che hanno seguito i ragazzi durante le prime fasi dei loro spostamenti nel tragitto casascuola, la mobilità ha preso rapidamente il giusto ritmo.
Non si è trattato solo di uno scambio di conoscenze in ambito pratico, tante sono state le attività culturali pro-
poste ai nostri ragazzi come la visita all’Oceanografico, l’acquario più grande d’Europa, alla Ciudad de la Ciencia, padiglione dedicato alla divulgazione scientifica e al centro storico di Valencia ricco di monumenti storici da poter ammirare passeggiando.
Traendo le somme, possiamo affermare ancora una volta l’importanza di questi progetti a livello internazionale che non solo rafforzano la consapevolezza delle competenze acquisite
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a scuola in un contesto lavorativo e scolastico differente, ma anche delle capacità personali nel sapersi orientare, autogestire ed organizzare in modo individuale, senza l’appoggio della famiglia o degli amici, ma potendo comunque contare sui docenti accompagnatori ogni qualvolta ne avessero bisogno.
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Alcuni degli studenti che hanno preso parte alla mobilità Erasmus tenutasi a Valencia, Spagna.
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Hai investito molte energie in un progetto che ti stava a cuore e la stanchezza potrebbe giocarti qualche brutto scherzo. La verità è che sei troppo esigente con te stesso
ACQUARIO
È tempo di uscire all’aperto e di fare il pieno di energie. Hai voglia di sorridere, di leggerezza e di tanta amicizia che ti facciano dimenticare le preoccupazioni e le delusioni
La stagione estiva ti esalta e ti ispira nuovi progetti, nuove esperienze e nuove amicizie. Sei alla ricerca della tua forma migliore che troverai ben presto
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SERBIA
La vacanza che sogni ti aspetta al Falkensteiner Hotel & Spa Carinzia: montagne, natura, spa, benessere e mille attività renderanno la tua vacanza più che un sogno, realtà.
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Consumo combinato di energia elettrica in kWh/100 km: 17.6 (BRABUS/ Pulse), 16.3 (Premium /Edition), 16.8 (Pro+), 17.2 (Pro) (WLTP); Emissioni di CO2 in ciclo combinato in g/km: 0; Autonomia elettrica (WLTP) in km: 415 (BRABUS/ Pulse), 455 (Premium), 435 (Pro+), 325 (Pro)
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