Migranti: l’Europa tace, le nostre città accolgono
Quest’anno, probabilmente, in Italia avremo accolto più di 200 mila migranti. In Veneto abbiamo già superato quota 9 mila, dall’inizio dell’anno. L’accoglienza, questa la parola giusta, è un impegno quotidiano. Complesso, pieno di insidie, dove lo sforzo è comune: del Governo, delle Regioni, delle Prefetture. Ma anche e soprattutto della catena finale di questa lunga filiera: i Sindaci, le associazioni e i cittadini. Le problematiche sono quotidiane e pragmatiche. Abbiamo già vissuto nel recente passato tanti episodi “limite”, dove l’accoglienza è stata scambiata da alcuni come semplice “parcheggio” provocando enormi problemi di sicurezza e integrazione. L’accoglienza deve essere “sartoriale”, caso per caso, perché possa avere successo e non si trasformi in una resa indiscriminata. In tutto questo l’Europa guarda da lontano, da Bruxelles, in silenzio. Dove sono le forze di Protezione Civile dell’UE? Dove sono le navi europee? Dov’è il meccanismo di redistribuzione e, se necessario, di rimpatrio di Bruxelles? Domande che cadono nel vuoto. Lasciandoci soli - Governo italiano, Regioni e Sindaci - e cercare di fermare un’incredibile pressione. Attendo, con poca fiducia, risposte.
La riflessione del Presidente Zaia e il dibattito proseguono nelle pagine regionali di questa edizione.
VIA ALL’ELETTRIFICAZIONE
DELLA LINEA ADRIAMESTRE: CANTIERI
FINO A DICEMBRE
Per ridurre i disagi sono stati predisposti degli autobus sostitutivi per Piove di Sacco
I SINDACI DISPONIBILI AL CONFRONTO SULL’ACCOGLIENZA DIFFUSA, NO AI MAXI ASSEMBRAMENTI
ECONOMIA, CON I 22 NUOVI INGRESSI
SONO 139 I DISTRETTI DEL COMMERCIO IN VENETO Migranti
Scuola, si può fare di più Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
Teniamo fede anche noi alla tradizione di parlare di scuola, a pochi giorni dall’inizio delle lezioni. Del resto continua ad essere l’unica occasione dell’anno in cui si guarda un po’ meno distrattamente al mondo dell’istruzione, con tutte le sue pecche e le sue eccellenze, tra luci e ombre. In seguito, a parte gli addetti ai lavori, tendiamo a dimenticarcene, soprattutto se in casa non ci sono bambini e giovani. Eppure la scuola riguarda tutti. segue a pag 5
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Periodico d’informazione locale Anno XXX n. 169
di Adria
Servizio a pag. 8
Servizio a pag. 30 Servizio a pag. 22
Servizio a pag. 28
Trasporti
SETTEMBRE 2023
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Luca Zaia
FORZA ITALIA IN VENETO È SEMPRE PIÙ FORTE, ADESIONI COERENTI CON UN PARTITO IN CRESCITA
Scuola, si può fare di più
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
Buon compleanno, Ciabatta polesana
Tanti auguri alla Ciabatta polesana. Il 22 settembre si è svolta la festa che ricorda la nascita del celebre pane, avvenuta il 21 settembre 1982. L’iniziativa, patrocinata dal Comune di Adria, è stata curata e organizzata dall’Accademia del Pane by Arnaldo Cavallari, Vecchie Glorie, Pane e Rally e Adria Shopping, associazioni da sempre vicine ad Arnaldo Cavallari. Queste realtà, infatti, come fanno sapere in una nota hanno intrapreso un Laboratorio partecipato con il territorio per ideare e confezionare, insieme, la prossima edizione di “Buon Compleanno Ciabatta 2024”.
Il 22 settembre 2023 è stato “il primo passo per intraprendere un percorso di co-progettazione e di collaborazione tra le organizzazioni di sport, cultura, attività sociali e operatori dei locali pubblici di Adria che vorranno dare, tutti insieme, il loro prezioso contributo - spiegano -. Il comune obiettivo è quello di creare un evento attrattivo e diffuso, legato all’arte bianca, che ha illuminato il nome di Adria in Italia e nel mondo intero. La Ciabatta Polesana, infatti, è conosciuta in tutto il mondo, simbolo di bontà e genuinità e dell’intero territorio che rappresenta. Arnaldo Cavallari, inoltre, ha contribuito per anni e con passione alle attività e allo sviluppo, in primis, di Adria e delle attività delle diverse associazioni della Città di Adria”.
“L’aamministrazione comunale ha accolto con entusiasmo tale progettualità per mantenere vivo il ricordo di Arnaldo Cavallari - concludono i promotori -, valorizzando la collaborazione e sinergia tra associazioni del territorio, operatori e di tutti coloro che intendono prestare il proprio supporto”.
La scuola ci riguarda e ci deve stare a cuore, come raccomandava don Milani attraverso il motto “I Care” che campeggia sul muro della sua povera aula di Barbiana. E’ l’esatto contrario del fascista “me ne frego”, un atteggiamento che ancora serpeggia - anche se non lo vogliamo ammettere - e ci induce a non rivolgere la dovuta attenzione alla scuola, che pure coinvolge un considerevole numero di persone, oltre agli stessi studenti. “Bisogna uscire, anche mentalmente, dalle categorie dell’ovvio e dello scontato, - raccomandava lo scorso anno il presidente della Repubblica Mattarella - dalla gestione senza respiro o burocratica. Abbiamo bisogno di recuperare entusiasmo, fantasia, coraggio, creatività, capacità di iniziativa. Investire nella scuola significa quindi costruire un domani più solido, per tutti. E quando parlo di investimenti non mi riferisco soltanto alle risorse finanziarie, che pure sono, ovviamente, assolutamente necessarie. Servono idee, proposte, riflessioni, innovazioni”. In questi ultimi anni, infatti, ci sono maggiori risorse economiche per le scuole, in particolare per gli edifici. Sappiamo bene quali sono le condizioni strutturali e quanto siano necessari gli interventi di adeguamento anche sul fronte della sicurezza e dell’efficienza energetica. Ma quello che si fa per la scuola, anche con le risorse del Pnrr che poi lasceremo come debito in eredità ai nostri figli, non può limitarsi al cappotto o alle nuove finestre. Proprio con i fondi europei si sta attuando infatti una riforma del sistema scolastico che punta a nuovi “ambienti di apprendimento” in cui la tecnologia la fa da padrona, a nuove figure di docenti, fino ad un nuovo sistema di valutazione della capacità didattica degli insegnanti. Ma poi c’è la realtà di tutti i giorni, dal precariato dei docenti alla mancata continuità di insegnamento in alcune classi, dalla penuria di insegnanti di sostegno ai costi in crescita per le famiglie, sia su fronte del libri che dei trasporti. Ecco allora che si può e si deve fare di più, giorno per giorno. È un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto.
Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin
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di Adria Questa edizione raggiunge le zone di Adria Pettorazza e Grimani per un numero complessivo di 7.072 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199 Facciamo il punto Fotografa il QR code e ascolta l’ultimo Notiziario
È conosciuta in tutto il mondo, simbolo di bontà e genuinità
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Amministrazione. L’ipotesi dopo l’approvazione in consiglio regionale di un disegno di legge
Il Tribunale può tornare in città? “Se chiedono spazi gratis disponibili”
Il tribunale potrebbe riaprire ad Adria? Un’ipotesi non da escludere, dopo l’approvazione a inizio settembre da parte del consiglio regionale di progetto di legge statale sulla nuova organizzazione dei tribunali ordinari e degli uffici del Pm in Veneto, sottoscritto dal presidente del gruppo consiliare regionale di Fratelli d’Italia, Enoch Soranzo.
“I due decreti Monti del 2012, il 155 e il 156 – spiega Soranzo -, avevano portato a un drastico taglio della geografia giudiziaria del nostro Paese, con grave danno al funzionamento dei Tribunali”. Tra questi, quello di Adria. “Riteniamo essenziale formulare una proposta di legge statale, d’iniziativa regiona-
La questione al centro di un incontro a Roma con il sottosegretario all’Interno
le, che renda davvero più snella la giustizia e risponda in modo concreto ai bisogni delle comunità, convinti che il Veneto debba fare la sua parte e sostenere fortemente questo progetto di legge, considerato anche che proprio il D.L. 155/2012 del Governo Monti all’art.2 conferisce alle Regioni la possibilità di chiedere al Ministero della Giustizia, mediante apposite convenzioni, il ripristino del servizio delle funzioni giudiziarie nelle sedi soppresse, o la costituzione di nuovi tribunali e delle relative procure, in aree con una popolazione residente
di almeno 100.000 abitanti”.
Possibilista il sindaco di Adria Massimo Barbujani, che però precisa: “Bassano sta facendo grande pressione perchè lì hanno lo stabile pronto. Noi abbiamo chiesto un incontro urgente a Roma con il sottosegretario all’Interno e uno dei punti all’ordine del giorno è proprio questo. Dipende da cosa c’è in ballo: si tratta di capire di chi si deve far carico delle spese, come ad esempio quelle del personale. Se la richiesta è solo di locali comunali a costo zero sono certo che si possa trovare una soluzione ottimale”.
Ma questa, precisa Barbujani, è solo una delle questioni che sono al momento al centro dell’attenzione dell’amministrazione: “Stiamo andando avanti in mezzo a mille difficoltà perché dal 3 agosto siamo senza segretario comunale e per ora ne abbiamo trovato uno che può venire solo due o tre volte alla settimana. Spero entro fine mese di riuscire a trovare una soluzione definitiva per tornare alla piena attività. Il segretario comunale è, di fatto, l’esecutore delle linee politiche della giunta e se non c’è lui è un problema”. Tornato da pochi mesi al vertice della macchina amministrativa, Barbujani ammette di trovarsi in affanno, con una macchina amministrativa molto diversa da come l’aveva lasciata: “In 5 anni è cambiato molto e mancano persone importanti che non sono state sostituite”. C’è anche questo, oltre a un clima particolarmente favorevole, dietro al problema dell’erba alta registrato nelle ultime settima-
ne in città. “Quando c’ero io il magazzino comunale poteva contare su 15 persone mentre ora sono 8 e questo comporta grande difficoltà. Credo che ci vorrà un anno almeno per far ripartire la macchina. Sono convinto che la città si debba presentare in maniera un po’ più ordinaria”.
Raccolta differenziata, si passa alla tariffa puntuale
Rivoluzione per la raccolta differenziata nella città di Adria: si passa alla tariffa puntuale, ossia commisurata ai rifiuti prodotti. Per questo, nelle scorse settimane, sono stati distribuiti a tutti i cittadini nuovi kit di contenitori. Tra questi, quelli del rifiuto secco residuo è dotato di un apposito microchip che consente l’associazione degli svuotamenti effettuati ad ogni singola utenza e permette di regolare la tariffa in base a quanto rifiuto verrà prodotto.
Lo scopo, quindi, è quello di arrivare ad una maggiore differenziazione dei rifiuti attraverso il potenziamento delle raccolte di umido, verde, vetro, carta e plastica-metalli con la conseguente riduzione dei volumi di secco residuo, ovvero il rifiuto non più differenziabile.
Il nuovo sistema di tariffazione puntuale (Tarip), che sarà in vigore per la città di Adria dal 2024, è un sistema di calcolo della Tariffa che per le utenze domestiche, rispetto alla Tassa precedente Tari, non si basa più sui metri quadrati dell’immobile, ma sul numero di occupanti e soprattutto su quanti rifiuti non differenziati (secco residuo) sono stati prodotti da ciascuna utenza, dalla eventuale adesione al compostaggio domestico che consente una riduzione dei costi e infine, dalla eventuale richiesta di adesione al servizio Equo Verde per l’utilizzo di contenitori carrellati, da utilizzarsi per la raccolta del verde.
A supporto dell’utenza, Ecoambiente inaugurerà anche uno sportello clienti nella città.
6 www.lapiazzaweb.it Adria
L’ex tribunale di Adria
Giorgia Gay
Trasporti.
Sarà attivo un servizio di bus sostitutivi fra Adria e Piove di Sacco
Elettrificazione della linea AdriaMestre: cantieri fino a dicembre
Buone notizie per la linea ferroviaria Adria-Mestre, il cui ruolo infrastrutturale e la sua importanza avevano già in passato fatto parlare di sé. E buone notizie anche e soprattutto per i pendolari che la frequentano: finalmente Infrastrutture Venete S.r.l. ha annunciato l’avvio dei lavori di elettrificazione della linea, che passa anche per la stazione principale di Piove di Sacco, attraversando quindi ben tre provincie venete.
Inevitabili alcuni disagi per l’utenza nel periodo dei cantieri. Dallo scorso 8 settembre e fino al prossimo 22 dicembre, dunque, sarà attivo un servizio di bus sostitutivi fra Adria e Piove di Sacco, per permettere nel mentre lo svolgimento dei lavori sui binari.
L’intervento rientra nel programma di ammodernamento infrastrutturale avviato dalla Regione del Veneto attraverso
la società partecipata Infrastrutture Venete, proprietaria della linea Adria-Mestre dal 2020. Si tratta di un intervento che non solo migliorerà le performance del servizio, ma che avrà un impatto positivo sull’ambiente in termini di sostenibilità, grazie all’eliminazione quasi totale dei mezzi rotabili a diesel con i quali fino all’inizio di settembre è stato svolto il servizio. Dal 23 dicembre il servizio ferroviario sulla linea Adria-Mestre riprenderà regolarmente, i treni torneranno a circolare e i lavori proseguiranno in orario notturno.
Gli orari del servizio di bus sostituitivi sono disponibili nel sito di Sistemi Territoriali (www.sistemiterritorialispa.it).
“La linea ferroviaria AdriaPiove di Sacco risale ai primi del ‘900 e, oltre ad un ruolo infrastrutturale nella rete ferroviaria della Regione, ha anche un
valore che non esito a definire storico - aveva sottolineato la vicepresidente della Regione Elisa De Berti annunciando i lavori -: con l’intervento che sarà avviato saremo in grado non solo di migliorare l’efficienza e la qualità
del servizio ferroviario lungo la linea, ma anche di dimostrare come l’eredità del passato possa essere tradotta in un contesto moderno, a beneficio di quanti quotidianamente utilizzano il treno come mezzo di sposta-
mento”.
“Dal 2016 la Regione ha deciso di procedere con un importante programma di ammodernamento della linea, sia dal punto di vista dell’adeguamento agli standard di sicurezza ferroviaria sia anche per migliorare le performance di qualità del servizio, con interventi infrastrutturali, tra i quali l’eliminazione di vari passaggi a livello pubblici e privati – aveva aggiunto l’assessore De Berti - Centrale in questo disegno di miglioramento del servizio ferroviario per questa parte della regione è il progetto di elettrificazione dell’intera linea, che oggi ha solamente l’attrezzaggio per la trazione elettrica nella breve tratta in prossimità di Mestre, fra Mestre e la stazione di Mira Buse, opere realizzate dalla Regione all’inizio degli anni 2000”.
Giorgia Gay
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Centro Servizi Anziani. Il Consiglio di amministrazione fa il punto della situazione economica dell’ente
Anziani più sicuri e bilancio in attivo: per il Csa adriese buoni risultati
Un significativo passo in avanti verso la sicurezza e il benessere degli anziani è stato annunciato dal presidente del Consiglio di amministrazione (CDA) del Centro Servizi Anziani (CSA) di Riviera Sant’Andrea, Simone Mori, durante una recente conferenza stampa. Mori ha condiviso che il CDA si appresta a inaugurare il primo nucleo aderente alle normative del Certificato prevenzione incendi (CPI) entro la fine di settembre. I lavori in tutti gli altri nuclei della struttura, saranno completati entro la scadenza naturale del mandato del CDA. Nell’occasione il Presidente Mori ha condiviso i dati della relazione tecnica dalla quale emerge un bilancio attivo nei primi sei mesi del 2023, che consentirà di chiudere l’anno, come previsto dal piano di rientro presentato in regione Veneto, con un saldo positivo di 130mila euro. Un numero supportato dalla presenza di una media giornaliera di 165 ospiti che servirà a dare tranquillità all’ente.
“L’attuale debito del CSA, di 1,5 milioni di euro –ha dichiarato Mori – è figlio degli anni 2020, 2021 e 2022, periodo in cui sono stati bloccati gli accessi in entrata per la pandemia, ci sono stati i rincari energetici e i costi per le
procedure Covid. Un periodo in cui abbiamo avuto solo 138 ospiti. Proprio nel periodo della pandemia siamo partiti con i lavori del CPI, che erano già urgenti nel 2009 e hanno comportato il sacrificare 25 posti letto”.
Il presidente ha poi replicato alle critiche via stampa: “La decisione dell’aumento dei cinque euro è stata decisa da tutte le Ipab del Polesine, rappresentate dai presidenti e loro direttori, e se oggi la parte energetica si sta calmierando, si sappia che si è rischiato il default per l’intero comparto e non solo per il CSA di Adria. Per questo motivo quando avremo l’incontro con il sindaco o suo delegato, chiederemo che si faccia portavoce del Csa di Adria, che è la stessa del
Il primo nucleo aderente alle normative del Certificato prevenzione incendi (CPI) sarà inaugurato entro la fine di settembre. I lavori in tutti gli altri nuclei della struttura, saranno completati entro la scadenza naturale del mandato del Consiglio
comparto. Si sappia che stiamo proseguendo a pagare gli stipendi e non abbiamo mai ritardato di un giorno”. Mori nel concludere, ha respinto al mittente le dichiarazioni del vice sindaco che in un incontro pubblico disse che l’aumento dei 5 euro gravava sul bilancio comunale per 130mila euro. “La legge 328 per l’integrazione delle rette non l’abbiamo redatta noi, ma è una legge che tutti devono osservare – spiega Mori –. Nel nostro caso, con 18 ospiti,considerando 5 euro al giorno per 365 giorni, arriveremo a un totale di 32.850 euro. I soldi che mancano per arrivare a 130 mila euro,non so da dove li abbia tirati fuori il vicesindaco”.
Più di 12mila euro per il patrimonio librario della biblioteca
Oltre 200mila euro destinati alle biblioteche del Polesine. È questa la cifra a cui sono destinati i contributi del Ministero della Cultura per il sostegno alla filiera editoriale.
In Polesine sono state finanziate le domande di 44 biblioteche, tra queste anche la biblioteca comunale di Adria e la biblioteca comunale dei ragazzi, rispettivamente per un importo di 8464 euro e 4232 euro.
Le risorse, distribuite alle varie biblioteche polesane in base alla consistenza del patrimonio, dovranno essere spese per l’acquisto di nuovi libri entro l’anno in corso. Gli acquisti dovranno essere effettuati per
almeno il 70% nelle librerie del territorio provinciale con codice Ateco principale 47.61
La misura, introdotta nel 2020, ha permesso di sostenere e far crescere le librerie locali
ma anche di implementare e aggiornare il patrimonio delle biblioteche polesane che, grazie anche a questo intervento, è aumentato complessivamente in questi anni di oltre 60.000 unità, con un ritmo di circa 20.000 unità all’anno. Tutti i nuovi acquisti delle biblioteche saranno catalogati dai catalogatori del Sistema Bibliotecario Provinciale della Provincia di Rovigo, ente capofila della rete di cooperazione, e resi disponibili per il prestito gratuito agli utenti. Il catalogo bibliografico polesano, costantemente aggiornato, conta oggi oltre 600.000 volumi ed è liberamente consultabile all’indirizzo www.sbprovigo.it.
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Guendalina Ferro
Adria Fotografa il QR code e ascolta l’ultimo Notiziario
Politica. La minoranza civica dell’ex sindaco fa il punto della situazione dalla propria posizione
Movimento Civico Ibc: “Cento giorni di Barbujani? Soltanto promesse vuote”
Manca poco ai primi cento giorni di mandato della nuova amministrazione adriese guidata da Bobo Barbujani: il Movimento Civico Impegno per il Bene Comune, guidato dall’ex sindaco di Adria, Omar Barbierato, fa il punto della situazione dalla propria posizione di minoranza amministrativa.
“Siamo quasi alla scadenza dei primi cento giorni della nuova amministrazione comunale e non sembra che le iniziative promesse e annunciate da Barbujani sul versante del decoro urbano siano state mantenuteafferma con parole dure il gruppo di minoranza di Barbierato -. Lo sfalcio dell’erba, bandiera agitata dai partiti di coalizione di Bobo in campagna elettorale, si è rivelato insufficiente, nonostante l’impiego del tesoretto lasciato in eredità dall’amministrazione Barbierato. Un tesoretto che proviene dai risparmi energetici, frutto di investimenti a medio e lungo termine, oltre che da una politica di gestione prudente delle risorse economiche”
“Lo sfalcio programmato dall’amministrazione Barbujani - continuano dal Movimento civico Ibc- non è stato mirato, visto che l’erba alta a bordo strada ostacola la visibilità e, quindi, la sicurezza in punti strategici e sensibili della viabilità. Le zone d’ingresso di Adria non sono un bel biglietto da visita della città, con guard rail sommersi dalle erbacce e aiuole abbandonate al degrado. Chi poi, specie in occasione delle manifestazioni estive, ha transitato e transita per le strade del centro nota che sono assenti gli interventi di ripristino di pavimentazioni in asfalto e porfido e la buca di un venerdì la si è ritrovata il venerdì successivo e tutti gli altri venerdì”.
“Attendiamo che le feste, i festeggiamenti, i viaggi estivi cessino di impegnare così tanto sindaco e giunta - conclude il Movimento Civico -, in modo che possano dedicarsi a mantenere le promesse fatte”.
Nel frattempo il movimento civico si è riunito nei giorni scorsi in assemblea tra volti storici e nuovi simpatizzanti. “Si è discusso delle iniziative dei prossimi mesi, tra cui visite nelle realtà associative della provincia, si è parlato della centrale di biogas
che si vuole insediare vicino a Baricetta e della manifestazione regionale per la sanità pubblica del prossimo 28 ottobre a Belluno.
Tra gli interventi non sono mancate poi le analisi politiche attuali, rimarcando il dovere di controllo e proposta, che come gruppo politico di opposizione è necessario proseguire, attraver-
so soprattutto il lavoro dei consiglieri Omar Barbierato ed Enrico Bonato, dato che più del 45% dell’elettorato al ballottaggio ha dato fiducia a questo gruppo di cittadini e cittadine, che da oggi sono pronti a riorganizzarsi per far crescere il numero di persone che vogliono impegnarsi e attivarsi per la propria città.
Gaia Ferrarese
Via al bando per l’edilizia residenziale pubblica
Il Comune di Adria, indice il Bando di Concorso per l’anno 2023 per l’assegnazione degli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica, che si renderanno disponibili o saranno ultimati nel Comune di Adria nel periodo di efficacia della graduatoria. Per presentare la domanda, si dovrà usare uno dei seguenti modi: accedere autonomamente con credenziali Spid al portale Erp della Regione Veneto (erp. regione.veneto.it); prendere appuntamento con l’Ufficio
Patrimonio Immobiliare –Alloggi Erp del Comune di Adria inviando una mail al seguente indirizzo: patrimonio@comune. adria.ro.it o contattando telefonicamente l’Ufficio al seguente numero: 0426 941324315.
La modulistica di partecipazione al Bando di concorso per l’assegnazione di alloggi E.R.P., potrà essere scaricata nel sito del Comune all’indirizzo www. comune.adria.ro.it, o ritirata fino al 31 ottobre alla reception in Corso Vittorio Emanuele II, n. 49, P.T. della sede municipale; Per informazioni si può contattare l’Ufficio Patrimonio – Tel. 0426.941 324-315,
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Adria
Il
fenomeno. Nel Comune cresce la preoccupazione per la sicurezza e l’ambiente
Auto abbandonate in tutto il territorio: ecco la nuova emergenza adriese
Nel territorio del Comune di Adria, si sta delineando un’ emergenza ambientale dovuta all’abbandono indiscriminato di veicoli. Questo fenomeno, oltre a impattare negativamente l’aspetto estetico del luogo, costituisce una minaccia reale per la salute pubblica e la sostenibilità dell’ambiente circostante. I numerosi veicoli, abbandonati per settimane, mesi e persino anni, rivelano un profondo scollamento dalla responsabilità e dall’attenzione dei loro proprietari.
Ciò solleva preoccupazioni non solo riguardo all’attitudine alla cura dei beni privati, ma anche all’eventuale carenza di gestione delle risorse pubbliche e all’applicazione delle norme vigenti. L’attenzione su questa inquietante situazione è stata portata all’attenzione da parte del circolo locale di Legambiente, oltre che da diversi residenti. Strumenti digitali, come Google Street View, hanno contribuito ad evidenziare l’abbandono protratto di numerosi veicoli, gettando ulteriore luce sulla gravità del problema. Molti casi di abbandono segnalati dal circolo Legambiente sono stati risolti grazie all’intervento dei carabinieri forestali, mentre altri sono stati segnalati al comando di polizia locale di Adria. Ciò è giustificato dal fatto che l’abbandono dei veicoli non rappresenta soltanto un problema estetico, ma può generare impatti significativi sulla salute collettiva e sull’immagine generale della città. Le automobili abbandonate possono trasformarsi in autentici
“rifiuti” inquinanti, rilasciando sostanze tossiche nell’ambiente circostante e contribuendo così alla degradazione dell’ecosistema. I liquidi provenienti dai veicoli, come oli e carburanti, possono contaminare il suolo e le risorse idriche, arrecando danni alla flora e alla fauna locali. Tra gli oltre 130 casi di veicoli abbandonati segnalati, ci sono automobili posizionate sia nel cuore della città che nelle varie frazioni del territorio di Adria.
Tra le situazioni descritte, spicca l’esempio di un’auto priva di targa, evidentemente abbandonata e danneggiata da atti vandalici, collocata nei pressi dell’ex ristorante in piazzale Rovigno, nelle vicinanze del centro commerciale.
Un’altra vettura segnalata è una Fiat Punto bianca, parcheggiata in via XXV Luglio, con una targa ma assicurazione scaduta nel lontano 2017. Nel parcheggio di via dello Scalo, invece, è stato abbandonato un furgone Renault Kangoo, con assicurazione scaduta nel 2016. La situazione non è migliore in altre aree, come nel caso di una Renault Clio con targa straniera parcheggiata da molto tempo in via Madre Teresa di Calcutta, nel quartiere Amolaretta. Muovendoci nelle frazioni, è possibile individuare un furgone abbandonato nei pressi delle vasche Gianola, nella frazione di Bottrighe. È ora auspicabile che anche l’Amministrazione Comunale intervenga. L’attuazione di strategie per il recupero e il corretto smaltimento dei veicoli abbandonati, unitamente a un control-
lo più rigoroso e all’applicazione delle normative vigenti, riveste una notevole importanza per preservare l’ambiente e la salute dei cittadini. Investire in campagne di sensibilizzazione può contribuire a promuovere un maggiore senso di responsabilità nella popolazione, al fine di consentire ad Adria di riscattarsi da questa emergenza ambientale.
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Turismo? È tempo di puntare sulla valorizzazione del Lungo Po
Il territorio comunale rivierasco, che va da Bottrighe a Cavanella Po, passando per Mazzorno Sinistro, andrebbe rivalutato sotto il punto di vista naturalistico e culturale. Di ciò, in più occasioni, se ne è parlato, ma di fatto, nulla di concreto è uscito dalle proposte e discussioni. Il percorso del lungo fiume, che abbraccia questi tre centri deltizi, in uno scenario di indiscussa bellezza, area già compresa nel territorio del parco regionale veneto del Delta del Po, potrebbe avere, opportunamente studiato, anche con accordi pubblico-privato, uno sviluppo turistico non indifferente.
A Bottrighe, nella zona golenale di località Squero, dove esite già un alaggio per imbarcazioni, la realizzazione di un autentico approdo turistico, potrebbe diventerebbe motivo per una sosta anche per le imbarcazioni dei turisti tedeschi che spesso navigano lungo l’asta del fiume sino a Venezia. La nascita del futuro museo dedicato al gran-
de aviatore concittadino Umberto Maddalena, la cui abitazione natale è stata acquisita dal comune, potrebbe diventare una meta turistica di sicuro interesse culturale e scolastico.
A Mazzorno Sinistro, l’ex ostello di ricavato dalla ristrutturazione del vecchio edificio che un tempo ospitava le scuole elementari del paese, purtroppo è ancora in attesa di sapere quale futuro avrà, dopo le tristi vicende della prima gestione. Qui, l’attracco turistico realizzato diversi anni orsono, potrebbe diventare anche un utile collegamento con il
medesimo ostello. Non dimentichiamo poi Cavanella Po, in attesa di rinascita da quello che è stato l’autodromo “Adria International Racwey”, attorno al quale potrebbero risorgere nuove iniziative e servizi ad esso collegati. Ci sono infine le antiche chiese di Bottrighe e Mazzorno Sinistro, anche qui motivo di visitazione ed interesse artistico. La stretta vicinanza poi di Adria, dei suoi musei, in primis l’archelogico nazionale, teatri, chiese e monumenti, costituiscono senza dubbio delle ricchezze, tutte da sfruttare. (r.m.)
Dedicare uno spazio a Bottrighe al commendatore Gino Navicella. Per il secondo anno è stato chiesto pubblicamente dal gruppo folk “Bontemponi” nel corso della 32^ “Serata d’Onore” svoltasi a luglio. A Navicella, oltre al premio “La Colonna”, assegnato nel 2022 alla memoria, quest’anno, una delle beneficenze distribuite dal gruppo è stata a lui dedicata Lo scorso anno i Bontemponi, rivolgendosi all’assessore Matteo Stoppa, presente per il comune, avevano chiesto che fosse intitolato un luogo a perenne memoria. Quest’anno, la pubblica richiesta è stata rifatta alla presenza della neo amministrazione del sindaco Massimo Barbujani. L’imprenditore Navicella, cavaliere del lavoro nel 1963 e commenda-
tore nel 1988, è scomparso nel 2021. Dopo l’alluvione del ‘51, durante la ristrutturazione dello zuccherificio, costituì la Cirma e nel 1963 la CMP.. Innumerevoli le esperienze nei consigli e fondazioni di varie banche. Presidente del Consorzio Industriali e dei Metalmeccanici, nell’esecutivo di Confindustria provinciale, consigliere della Camera di Commercio e componente della giunta nazionale di Federmeccanica. Delegato del sindaco, presidente di Avis Adria, consigliere regionale e vice presidente provinciale, Rotaryano, presidente, poi onorario, del calcio Bottrighe. Infine, presidente dei comitati per i due monumenti. Tantissime iniziative si devono alla sua disponibilità e generosità. (r.m.)
13 www.lapiazzaweb.it Frazioni Fotografa il QR code e ascolta l’ultimo Notiziario
Territorio. Le frazioni adriesi quali area di interesse naturalistico e culturale che andrebbe rivitalizzata
“Un luogo dedicato a Gino Navicella”
Danza sportiva. Grande soddisfazione per i maestri istruttori e anche per le ragazze coinvolte
Bottino di premi ai campionati di Rimini per la Scuola Elisa Dance
ARimini, ai campionati italiani di danza sportiva, la scuola Elisa Dance di Corbola, diretta dai maestri istruttori professionisti Cosetta Vendemiati, Elisa e Gilberto Pezzolato di Bottrighe, ha portato a casa ottimi risultati. Per il settore agonistico,si sono aggiudicati i titolidi campionesse italiane per la disciplina Folk Show Team, che consiste nel creare una coreografia basata su passi fondamentali delle danze del folklore romagnolo, Viola Boccato di Corbola, Aurora Bolzonaro di Cavarzere e Silvia Moretto di Taglio di Po. Campioni italiani per il folk romagnolo sono risultati la coppia formata da Monia Barboni e Riccardo Boscolo, categoria C2 55 e vice campioni italiani Lara Scalambra e Massimiliano Contro per la categoria B2 45/55, residenti nel ferrarese,tra l’altro vincitori per il maggior numero di vittorie ottenute nel circuito delle gare folk effettuate durante l’anno accademico, che passeranno così di merito ad una categoria superiore, ovvero in B1.Un altro titolo di campionesse italiane per la disciplina country line dance è stato vinto sempre da Viola Boccato, Aurora Bolzonaro, Silvia Moretto insieme alla cavarzerana Emma Pozzato per il titolo freestyle country show dance. Sempre per i campionati italiani,nella
disciplina latin style show e latin style tecnica, buona posizione ha raggiunto Emma Soardo di Adria, dove conquista il 47esimo posto su 190 atleti in gara, aggiudicandosi la finale al campionato nazionale. Ancora Emma Soardo, che vantava già titoli di campionessa regionale 2022 nella disciplina latin style show e di vice campionessa regionale per la disciplina latin style tecnica samba, mentre Silvia Moretto si è aggiudicata la medaglia d’argento al campionato nazionale nel latin style show 13/14 e per Aurora Bolzonaro titolo di campionessa nazionale
La scuola diretta dai maestri istruttori professionisti Cosetta Vendemiati, Elisa e Gilberto Pezzolato di Bottrighe, ha portato a casa ottimi risultati
di merito over 17. Al campionato nazionale gareggiavano anche altre due ragazze, new entry della scuola Elisa Dance, Giorgia Baldi di Mesola e Vittoria Pozzato di Cavarzere, quest’ultima sei anni, la più giovane della scuola.Grandi soddisfazioni quindi per i maestri della famiglia Pezzolato che preparano da diversi anni atleti di tutte le età e di varie discipline: folk romagnolo, liscio unificato, danze standard, balli di gruppo, danze coreografiche, danze country e latino americane.
Roberto Marangoni
Con la rassegna teatrale “Corte Burchio a teatro” raccolti duemila euro per la Caritas di Conselice
Da un momento di arricchimento culturale a un grande gesto di solidarietà. Il ricavato di 2mila euro della rassegna teatrale “Corte Burchio a teatro” organizzata dalla compagnia teatrale “El Tanbarelo” di Bellombra è stato devoluto alla Caritas Parrocchiale di Conselice (Ravenna), uno dei Comuni più colpiti dalla alluvione dello scorso maggio.
Per esprimere tutta la propria vicinanza, una delegazione del “Tanbarelo” composta dal Presidente Giuliano Visentin, dal capo comico Claudio Zanforlin e dagli “attori storici” Mario Luise e Leonardo Vendemmiati ha incontrato i coordinatori della Caritas Parrocchiale Don Massimo e Suor Chiara, che hanno avuto un ruolo fondamentale nell’aiuto di molte persone.
La Chiesa e la canonica del paese, infatti, essendo in posizione più alta rispetto alle altre case, sono state salvate dall’acqua e nel pieno dell’emergenza erano le uniche provviste di energia elettrica: per questo sono diventate luogo e punto di riferimento centrale per lavare i vestiti, asciugarli, ricaricare i cellulari e per tanti altri servizi.
I coordinatori della Caritas parrocchiale hanno ringraziato tutte le persone che si hanno aderito alla rassegna e hanno donato ai rappresentanti del “Tanbarelo” il libro “Fatti accaduti in Romagna” che raccoglie molte testimonianze del dramma dell’alluvione.
Nel volume si raccontano momenti drammatici, ma anche di “sorpresa” alla luce di una grande onda di bene che ha permesso di riscoprire il valore di essere comunità trovando nella comunità cristiana una realtà vicina che si è davvero “sporcata le mani”.
La delegazione del “Tanbarelo” ha ringraziato del dono offrendo la disponibilità per un serata teatrale e di solidarietà da tenersi a Conselice... magari con una commedia Goldoniana.
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Politica. L’intervista al nuovo delegato del sindaco per Bottrighe, Mazzorno Sinistro e Cavanella Po
Sociale, ex zuccherificio e illuminazione: ecco gli impegni di Fabrizio Romani
Fabrizio Romani, neo consigliere comunale, è il nuovo delegato del sindaco per Bottrighe, Mazzorno Sinistro e Cavanella Po. Bottrighese doc, classe 1966, è viglile del fuoco a Ferrara. Sposato con Mirella De Bei, è padre di Gaia e Glenda. Da sempre impegnato nel volontariato, è membro dell’Aribo.
Perché ha scelto di entrare in politica?
“In comune,da anni,mancava un punto di riferimento residente in paese ed era mio desiderio che ciò si concretizzasse. Non potrò avere la bacchetta magica, ma il mio impegno e determinzione non mancheranno.La delegazione sarà aperta il mercoledì.Se sarò al lavoro, riceverò il giorno prima o quello dopo”.
Le prime cose di cui si occuperà?
“Aumenta la popolazione anzianain paese, come ovunque, perciò mi impegnerò nel sociale e sul mantenimento dei servizi, come le scuole, anche se ciò è purtroppo legato ai numeri degli iscritti. Ci stiamo attivando per dedicare una via al compianto commendatore Gino Navicella”.
E per Mazzorno e Cavanella?
“Vorremo creare, un giorno alla settimana, un pulmino per le necessità delle persone anziane che devono recarsi in centro. Sarebbe necessaria una ciclabile lungo il rialzo degli argini che colleghi i tre paesi. A Cavanella Po, gestita da un privato, va tenuta sotto controllo, in termini di andirivieni, la questione dei migranti”.
Per la situazione disastrosa delle vie?
“Quasi tutte, marciapiedi compresi, sono in pessime condizioni ed occorre intervenire. Così per l’ingresso indecoroso di via Dante”.
Per lo sfalcio dell’erba?
“Stiamo oratamponando la situazione,ma nel 2024pensiamo di tornare ad affidare lo sfalcio alle associazioni, in questo modo tutti ne gioveranno”.
Per la palazzina dell’ex zuccherificio?
“E’ una riqualificazione che mi sta molto a cuore, un simbolo della storia industriale di Bottrighe.Mi attiverò con l’as-
sessore preposto e con la proprietà per valutare la possibilità di finanziamenti per il recupero disiti industriali dismessi”. Quali obiettivi intende portare a termine durante il mandato?
“Va sistemata la laterale sotto l’argine che congiunge via Pastorello, è priva anche di pubblica illuminazione, così pure l’illuminazione mancante in via Gramsci,dove si affacciano
grandi aziende. Poi un tratto della strada senza asfalto che collega via del Veneto a via Montesi”.
Ha un sogno?
“A seguito della bonificata area dello zuccherificio, spero si creino le condizioni per la nascita di nuove opportunità di lavoro per i giovani,per un futuro di crescita del nostro paese”.
Roberto Marangoni
I Coscritti 1963 festeggiano i loro sessant’anni
La classe 1963 di Bottrighe ha festeggiato i sessant’anni. La rimpatriata si è svolta presso un noto ristorante del Delta portotollese. Una giornata sull’onda dei ricordi, soprattutto scolastici ed altri momenti di gioventù bottrighese e della vita attuale. L’incontro, fortemente
voluto ed organizzato da Gloria Lisi e Luca Cisotto,non è il primo, a scadenza quinquennale il raduno si ripete. Anche in questa edizione si è svolto con larga adesione dei coscritti che si sonoritrovati con gioia ed emozione, quanlcuno arrivando anche da lontano. Le compagne e compagni di scuola hanno così condiviso l’amicizia che li lega sin dall’infanzia, alternando ricordi e risate, fotografie e scherzi, a gustosi piatti di pesce, preparati secondo la tipica tradizione polesana.“E’ stato un piacere immenso-spiegaCisottoriabbracciarsi dopo le precedenti ricorrenze, come se si attendesse impazienti questo nuovo evento”. La classe si è ripromessa per un prossimo incontro, purchè non passi troppo tempo. (r.m.)
Le tre S-cioptà
a cura di Roberto Marangoni
> Far d’un pan tre fete e do panà
> Di grandi e di morti as parla ben
> Chi più gnà, manco spende r
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Frazioni
Granchio blu. Il presidente della Regione Veneto in visita al porto di Pila
“Situazione drammatica per la pesca, chiesto lo stato di emergenza”
S i è tenuto a fine agosto l’incontro fra il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, e i pescatori del Porto di Pila in Comune di Porto Tolle, che stanno subendo gravi danni legati alla proliferazione del cosiddetto granchio blu, il quale sta distruggendo la produzione di vongole e l’intero ecosistema marino del Veneto. Ad accogliere il presidente della regione del Veneto Luca Zaia, al porto peschereccio di Pila a Porto Tolle, le autorità civili e militari del territorio, oltre ai rappresentanti del comparto della pesca e ai vertici di Coldiretti organizzatori dell’evento.
“Per limitare i danni del granchio blu – ha detto Marina Montedoro, direttore regionale di Coldiretti –una via è quella di catturare questi crostacei. Un’emergenza per la quale la regione ha messo a disposizione 80mila euro e il governo 2,9 milioni di euro”. Cifre che aiutano il comparto della pesca, ma che non risolveranno il problema. Un’azione sperimentale che sta
intraprendendo Coldiretti è quella di utilizzare il digestore dell’azienda Miana-Serraglia per lo smaltimento del crostaceo infestante. Per questo motivo il direttore Montedoro ha chiesto al presidente Zaia di coinvolgere Veneto Agricoltura, nel momento in cui la sperimentazione avesse un buon esito. Una richiesta che il presidente Zaia ha accolto.
Luigino Marchesini, presidente del Consorzio dei pescatori di Scardovari, ha evidenziato la situazione drammatica: “Il granchio blu sta mettendo in ginocchio i nostri 1500 pescatori, da due mesi a questa parte. Tra qualche mese non ci saranno più vongole e cozze mature e neppure i prodotti di semina nelle nostre lagune. Spiace leggere nei giornali – ha proseguito Marchesini – che il granchio possa essere un’opportunità del territorio, che possa sostituire le cozze e vongole pescate qui a Porto Tolle.Il granchio blu può essere solo una parte del pescato della sacca degli Scar-
dovari, perché le nostre eccellenze sono le cozze e le vongole”.
“Sono prodotti che fanno parte di un sistema economico e sociale,che tiene conto dell’aspetto ambientale che salvaguardia la biodiversità del nostro territorio”, ha evidenziato il sindaco Roberto Pizzoli.
Il presidente Zaia dal canto suo ha sottolineato: “Il 24 luglio ho dichiarato lo stato di calamità, mentre l’8 agosto ho chiesto al governo lo stato di emergenza per la nostra regione. Sono stato l’unico presidente. Lo stato di emergenza è una condizione nella quale si entra raramente in contesti come quello della pesca/agricoltura. Nel momento in cui lo stato dichiarerà lo stato di emergenza tamponeremo il problema, perché quei 52mila quintali di prodotto pescato, tra cozze e vongole della Sacca degli Scardovari, rappresentano circa il 40% della produzione nazionale. Un dato importante incrementato del 10% nei primi sei mesi dell’anno, ma ora con la previsione del 2024,
per la quale si prevede di fatturare dall’80 al 90% in meno. Significa non chiudere nessun bilancio. Un cataclisma per il nostro territorio. Cosa potrebbe essere il Veneto senza la produzione di cozze e vongole in termini di piccola pesca, numeri occupazionali e identità? Sarebbe un altro Veneto”. Serena Negri, pescatrice di vongole nella sacca degli Scardovari e consigliera comunale di minoran-
za a Porto Tolle ha commentato: “Il problema è disastroso, i granchi stanno mangiando tutti gli allevamenti di vongole. Ultimamente sta invadendo anche le spiagge e per questo sta diventando anche un problema per il turismo locale. Per questo abbiamo bisogno dell’aiuto dello stato e della regione, noi da soli, non riusciamo a risolvere il problema”.
Guendalina Ferro
18 www.lapiazzaweb.it Delta
Il dato. Oltre il 50% la difficoltà di reperire personale: il presidente di Confartigianato Polesine fa il punto
“Più flessibilità e stimoli per crescere: non dobbiamo farci sfuggire i giovani”
Cresce la domanda di nuove assunzioni, ma la difficoltà di reperire personale è arrivata ormai a superare il 50%. I settori maggiormente in stato di bisogno sono il manifatturiero, l’edilizia, ma anche il commercio e il turismo.
“È necessario pensare ad azioni che possano rilanciare il mercato del lavoro perché, così com’è, non è più attrattivo” afferma Marco Campion, presidente di Confartigianato Polesine, che torna a parlare del tema della mancanza di manodopera e della difficoltà a trovare soprattutto giovani disponibili a fare certi lavori.
“La scuola è uno dei primi vettori formativi in vista di una professione futura – spiega –. Negli ultimi tempi invece sembra che il mondo della scuola e quello del lavoro viaggino su binari separati. I progetti di alternanza scuola lavoro purtroppo prevedono un monte ore non sufficienti. Più che trasmettere competenze tecniche che in poche ore è impossibile insegnare e apprendere, dovremmo essere noi artigiani i primi a trasmettere la nostra passione, i nostri valori, il sogno di mettersi in proprio”. Il presidente di Confartigianato Polesine insiste che la formazione degli studenti non può prescindere da un
rapporto più stretto con la realtà produttiva delle imprese, serve un’attività di orientamento efficace nella quale le imprese possano giocare un ruolo da protagonista. Per Campion si deve puntare sul rafforzamento dell’apprendistato professionalizzante e duale, entrambi efficaci per favorire l’inserimento dei giovani in azienda, specie nelle realtà artigiane. “Ma esiste anche un altro dato da non sottovalutare, ossia il calo demografico e di natalità: non dobbiamo farci sfuggire i giovani che abbiamo, sui quali dobbiamo costruire il futuro. Sulla base di indagini effettuate dal sistema Confartigianale su apprendisti e imprenditori, i giovani cercano nel lavoro piacere, flessibilità, stimoli per crescere. Questo noi dobbiamo offrire loro”.
Da un punto di vista retributivo, un
“La scuola è uno dei primi vettori formativi in vista di una professione futura. Negli ultimi tempi invece sembra che il mondo della scuola e quello del lavoro viaggino su binari separati”
fattore fondamentale è rappresentato dal welfare aziendale. “Gli artigiani hanno però un vantaggio in più rispetto alle industrie – evidenzia Campion –, ossia la possibilità e capacità di fidelizzare il proprio dipendente, perché si crea un rapporto più diretto e di fiducia, si vive a stretto contatto e si ha la possibilità di formarlo più velocemente. È necessario però garantire una politica retributiva adeguata, favorire una conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, porre particolare attenzione ad un’efficace politica di welfare aziendale e garantire un percorso di crescita professionale investendo sull’aggiornamento e sulla formazione, anche usufruendo delle innumerevoli opportunità e corsi che offre il sistema di Confartigianato attraverso la Bilateralità”. (g.f.)
Confcommercio: “Le sfide del Polesine? Consumi e sicurezza”
La presidenza di Confcommercio Rovigo ha colto l’occasione della pausa di fine estate, per fare un piccolo punto sulla situazione economica in Polesine. I punti centrali sono la sfida dei consumi e il bisogno di sicurezza. Il presidente provinciale di Confcommercio, Stefano Pattaro e il suo vice, Giovanni Vianello, hanno fatto una riflessione su quanto li attende.
“C’è da fare moltissimo – afferma il presidente Pattaro –. Spaventa il rischio di una recessione, che diventa stagflazione, questa è la prima urgenza. Occorre intervenire per frenare la corsa dell’inflazione, che contrae i consumi, blocca l’economia e si riflette sul lavoro.
Ci attende un inverno in cui dovremo farci trovare pronti: sul fronte
energetico, l’emergenza bollette deve rimanere un monito per programmare interventi immediati, ma anche politiche di lungo respi-
ro per risolvere la questione”. Vianello precisa che “Confcommercio Rovigo, così come la 50&Più che si occupa degli over 50, di cui sono presidente ha l’essenziale e ancora attuale funzione di rispondere al bisogno di sicurezza delle nostre aziende e delle persone. È un ruolo non delegabile e, allo stato attuale, nessuna altra analoga struttura lo ricopre con la stessa efficacia. L’associazione diventa quindi, oggi più di ieri, il luogo capace di dare risposte, il luogo capace di dare importanza alle persone, alla storia ed ai prodotti, un luogo capace di dare sicurezza e fiducia nel futuro, un luogo che può essere percepito sicuro”. (m.sca.)
23 www.lapiazzaweb.it Economia Fotografa il QR code e ascolta l’ultimo Notiziario
Raccolta rifiuti. Ecoambiente e Consiglio di Bacino Rovigo fanno il punto del primo semestre del 2023
Ottimi risultati per i 21 Comuni passati alla Tarip: +80% nella differenziata
Punte di eccellenza nei Comuni di Gaiba, Castelnovo Bariano e Castelguglielmo, dove si è già superata la soglia dell’85% di raccolta differenziata
Ecoambiente e Il Consiglio di Bacino hanno espresso soddisfazione per il positivo andamento del nuovo sistema di raccolta dei rifiuti, che è stato appreso dalla stragrande maggioranza dei cittadini, senza particolari difficoltà nei 21 Comuni che vi hanno aderito: Badia Polesine, Bagnolo di Po, Bergantino, Calto, Canda, Castelguglielmo, Castelmassa, Castelnovo Bariano, Ceneselli, Ficarolo, Fiesso Umbertiano, Gaiba, Giacciano con Baruchella, Lendinara, Melara, Occhiobello, Pincara, Rovigo, Salara, Stienta, Trecenta.Questi Comuni sono passati dalla Tari al nuovo sistema di tariffazione Tarip.
I risultati del primo semestre 2023, dimostrano un sensibile aumento della raccolta differenziata, che mediamente supera l’80%, con punte di eccellenza nei Comuni di Gaiba, Castelnovo Bariano e Castelguglielmo, dove si è già superata la soglia dell’85%. Per informare l’utenza in merito alle nuove modalità operative del servizio di raccolta rifiuti, propedeutiche al passaggio dalla Tassa rifiuti alla Tariffa puntuale, sono state effettuate nei 21 Comuni ben 50 serate informative, delle quali 36 in presenza e 14 on line. La partecipazione della cittadi-
nanza agli incontri è stata sempre numerosa e da un calcolo approssimativo, l’affluenza risulta essere stato attorno al 10% della popolazione residente.
Nel primo semestre 2023, si evidenzia che la media dei 21 Comuni passati a Tarip si attesta all’80,90%, con un aumento pari al 10,75 % rispetto allo stesso periodo del 2022. Dunque gli obiettivi prefissati dal Piano d’Ambito dei Rifiuti, ossia arrivare ad almeno l’80% di raccolta differenziata, sono già stati raggiunti per questo blocco di Comuni. Va inoltre evidenziato anche un calo significativo della quantità di rifiuto secco residuo dal primo semestre 2022 al primo semestre 2023, con una differenza di produzione di -2.287.920 Kg. par al -27,59% ovvero una quantità equivalente a oltre 500 camion compattatori in meno che non hanno più scaricato i rifiuti in discarica.
L’effetto dei risultati della raccolta differenziata raggiunti nei 21 Comuni passati a Tarip, si riflettono positivamente anche a livello dell’intero Bacino di Rovigo, che si attesta nel primo semestre 2023 al 77,49%, con un aumento di quasi 8 punti percentuali, rispetto allo stesso pe-
riodo dell’anno precedente. Le adesioni al servizio EquoVerde e le relative richieste dei contenitori carrellati per il verde, sono di 13mila (il numero è in costante crescita e ogni giorno continuano ad arrivare nuove ri-
chieste). La nuova App Junker, messa a disposizione dell’utenza per consultare il calendario, inviare e ricevere comunicazioni e/o segnalazioni e attivare i servizi di Ecoambiente (Equo Verde, servizio pannolini/pannolo-
ni, compostaggio domestico,) si è dimostrata molto apprezzata. Gli utenti dei 21 Comuni passati alla Tarip, che hanno scaricato l’app Junker sul loro cellulare, sono 24mila.
Marco Scarazzatti
Profumo di autunno… in città. Itinerari culturali per adulti, famiglie e bambini
In occasione della stagione autunnale 2023 Aqua | Natura e Cultura, con il patrocinio della Provincia di Rovigo, del Comune di Rovigo, del Comune di Fratta Polesine, del Comune di Lendinara e del Comune di Badia Polesine, propone un ciclo di percorsi urbani e suburbani e incontri culturali presso i principali siti di interesse storico – artistico del nostro territorio.
Profumo d’Autunno… In città 2023, che si svolgerà tra settembre e ottobre, consiste in una serie di itinerari culturali rivolti ad adulti,
bambini e nuclei familiari. Strutturati come percorsi guidati volti a portare in luce aspetti specifici della storia del territorio Polesano, nascono allo scopo di valorizzare realtà di particolare pregio. Iniziative speciali e aperture straordinarie verranno organizzate nei musei, nei luoghi sacri, nei giardini e nei centri storici dei principali centri del territorio polesanoi, per promuoverne la conoscenza attraverso passeggiate in città, approfondimenti storicoartistici, attività ludico didattiche, veri e propri viaggi di scoperta di
tesori di inestimabile valore. Tra i siti culturali oggetto d’interesse vengono annoverati il nucleo più antico della città di Rovigo, le piazze ma anche le sue belle chiese testimoni di un’antica quanto sentita devozione. Tariffe speciali sono inoltre previste per le famiglie per consentire di partecipare interamente alle iniziative e divertirsi, godendo appieno delle bellezze del proprio territorio.
Per la partecipazione agli eventi è necessario effettuare la prenotazione - posti limitati.
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Ambiente
Cinema. La regista e sceneggiatrice di Baricetta ha presentato il suo ultimo film a Loreo
Tutto esaurito per la prima de “La danza dei ricordi” di Anita Galimberti
Tutto esaurito per la prima nazionale del film “La danza dei ricordi” della regista e sceneggiatrice Anita Gallimberti di Baricetta. Villa Anconetta, azienda agrituristica di Loreo, degna cornice della proiezione è stata messa gentilmente a disposizione dal senatore Bartolomeo Amidei, proprietario dell’immobile. Tanti gli applausi per l’opera,assai apprezzata dal pubblico, che si vivamente congratulato con la regista. La stessa, al termine della proiezione, nel raccontare le fasi che hanno costituito la pellicola, ha chiamato a fianco a se attori e comparse, una quarantina, ognuno ha brevemente raccontato la sua esperienza, ricevendo una rosa dalla regista. Molto applauditi i piccoli attori, in particolare Emily Marandella e Agnese Sturaro, tra le principali protagoniste, insieme a Silvia Mesin, grande interprete di una insegnate che si ammala di Alzheimer. L’amicizia tra le due bambine, interrotta dall’emigrazione di una delle due famiglie causa la perdita del lavoro del padre dipendente di uno zuccherificioche chiude, lega il tema conduttore della malattia che sempre più colpisce tante
persone. Nel cast la commovente interpretazione di persone coinvolte dalla malattia del loro congiunto, lo psichiatra Luciano Finotti e di Marinella Mantovani, presidente di “Officine sociali” associazione con sede ad Ariano e distaccate in altri comuni del Delta che si occupa di dare sollievo psicologico a malati e loro famigliari. Il film,prodotto dalla Delta Production dell’associazione culturale “Batticuore”, è stato girato principalmente a Villanova Marchesana, sul set dell’attracco “Amici del Po”. Altre scene sono state lavorate ad Adria, Porto Viro, Bottrighe, Asiago e Pellestrina. Le riprese sono durate sette mesi di lavorazione. Per le
Cresce il successo di “Nantri Ca Sem Chi”
Continua il tour itinerante di Alessandro Tessarin e l’orchestrina Strambiforte nel promuovere il disco “Nantri Ca Sem Chi”. Il primo album tutto in dialetto portotollese di Alessandro Tessarin, docente di chitarra all’Istituto comprensivo Brunetti e allenatore di calcio per passione.Dieci brani in dialetto portotollese, registrati dalla band nello studio “controcorrente” di Alessio Trapella che ne ha curato gli arrangiamenti. Accanto a Tessarin, la formazione comprende musicisti di talento come lo stesso Trapella al basso, Enea Passarella alle percussioni, Michele Boscaro alla fisarmonica, Omar Barbierato alla chitarra, Elena Ragusa al flauto traverso e ottavino e Laura Casini ai cori e all’oboe. Il debutto di “Nantri Ca Sem chi” è stato accolto con entusiasmo dal pubblico in sala della Musica a Porto Tolle lo scorso marzo e successivamente a Scardovari,all’evento della Moto-
cozzaglia di fine giugno, sempre a Porto Tolle, in piazza largo Europa a Ca’Tiepolo come tappa di “appuntamenti in corte” e alla 34esima edizione del santo patrono San Giacomo Apostolo e fiera del mare di Boccasette.Un crescendo di consensi e anche di fans.
Ad agosto Alessandro Tessarin in coppia con Laura Casini ha aperto gli eventi estivi organizzati alla biblioteca di Villanova Marchesana, per poi approdare con il resto dell’orchestrina nella splendida spiaggia di Sottomarina per l’ appuntamento della settimana della musica organizzata dall’associazione Musica Chioggia. Un’occasione in cui gli Strambiforte sono stati i protagonisti insieme alla band chioggiotta dei Truma. Nelle varie tappe è stato un crescendo di consensi e applausi per l’artista portotollese che nel suo primo disco racconta uno spaccato della gente del delta, con la sua cultura e le tradizioni
immagini del drone con la collaborazione di Fabio Sacchetto. La colonna sonora è stata scritta dal musicista Luca Mesin, mentre il montaggio è stato curato dalla stessa Gallimberti e da Francesco Pedrotto. Il senatore Bartolomeo Amidei, nel complimentarsi con Gallimberti ed attori per l’opera e soprattutto per l’aspetto sociale in essa, ha informato del suo interesse per una proposta che diventi un disegno di legge nei confronti degli ammalati di Alzheimer. Il film è stato poi proiettato all’hotel Excelsior del lido di Venezia nell’ambito della 80^ Mostra Internazionale del Cinema.
Roberto Marangoni
locali. Come raccontato nel brano “At saesto”, che esplora le dinamiche dei paesi piccoli, con la “Barcarola” Tessarin si esprime con una delicata melodia e in “Santa papeta” richiama i metodi educativi del passato. “Nautilo”racconta del complesso rapporto di Tessarin con la tecnologia. E ancora “lassa ca passa”, “Ruma Pian”, “Habanera” è un omaggio a Giancarlo Nicolasi, figura di spicco nel mondo sportivo e solidale di Porto Tolle, scomparso un paio di anni fa. Nei vari concerti non poteva mancare “Nantri ca sem chi” il brano che da il titolo all’album,per poi cantare “Meza busia e meza vgità” e “Ma dov ghegna da ndare” in cui Tessarin racconta dell’intramontabile campanilismo locale .Entro la fine dell’anno uscirà il secondo album di Alessandro Tessarin, un album, interamente in Italiano. La prossima tappa artistica è prevista alla fiera del Riso, organizzata dal Comune di Porto Tolle. (gu.fe.)
Tanti gli applausi per l’opera, assai apprezzata dal pubblico, che si vivamente congratulato con la regista. Il nuovo lavoro della Gallimberti è poi andato in visione alla 80^ Mostra del cinema di Venezia
25 www.lapiazzaweb.it Cultura Fotografa il QR code e ascolta l’ultimo Notiziario
Podisti Adria. Iscritti 162 atleti competitivi, 134 camminatori e 32 mini-podisti
Partecipazione e presenze da record alla “Su e so per i ponti”
Successo per la ventottesima edizione della “Su e so per i ponti” organizzata dalla Podisti Adria che ha fatto registrare numeri da record: 162 atleti competitivi, 134 camminatori e 32 mini-podisti.
“Lo spettacolo più bello in assoluto – dice il presidente dei Podisti Adria Claudio Rossi –, lo hanno dato i bambini più piccoli della mini-podistica, che hanno aperto la gara dei 500 metri”. “Devo dire che quest’anno tutti i collaboratori, che sono oltre 50, si sono impegnati al massimo per riuscire a rendere perfetta una manifestazione come questa. Il risultato esaltante di questa edizione è soprattutto merito loro” ha aggiunto Rossi.
Il presidente Rossi ha quindi ribadito la corretta scelta dell’orario della manifestazione, che nelle ultime edizioni era stata oggetto di discussioni appassionate in città. “La bontà della scelta è provata dalla soddisfazione espressa da tutti i partecipanti (corridori e
camminatori), che è fondamentale per noi, e dai numerosi locali cittadini che la sera subito dopo la gara si sono riempiti di atleti con le loro famiglie ed amici. L’avere insistito con caparbietà su questa formula, alla fine, ci ha dato ragione”.
I Podisti Adria hanno saputo ben organizzare tutte le fasi della manifestazione, dai momenti di svago nei minuti precedenti l’i-
nizio della serata come la musica ed i balli delle Pink Lady, a tutte le situazioni di controllo come i ristori, gli incroci sulle strade, la verifica degli arrivi, la formazione delle classifiche finali, le premiazioni affidate alle autorità presenti come il presidente di Banca adria Mauro Giuriolo, la presidente di Ail Adria Laura Cassetta, il presidente del consiglio comunale Fortunato Sandri, il vicesindaco Federico Simoni, l’assessore alla sicurezza
Giorgio D’Angelo, i consiglieri comunali Federico Crepaldi e Matteo Franzoso. Insomma una giornata perfetta conclusa con la ciliegina sulla torta per il presidente Rossi. Spiega il presidente: “Si tratta di quella regalatami da Alan Piroddi, il primo assoluto. Per la prima volta un iscritto ai Podisti Adria è riuscito a vincere ad Adria, e il modo in cui ha vinto, lo confesso, mi ha fatto crollare letteralmente in un pianto liberatorio di gioia.”
Cristiano Aggio
Super gara ciclistica a Bottrighe: un vero successo
Grande successo a Bottrighe per la corsa interregionale della Liberi Ciclisti Adria, presieduta da Roberto Frigatti, con il patrocinio e collaborazione dell’amministrazione comunale, della Federazione Ciclistica Provinciale, dell’associazione memoriale “Tenente Colonello Umberto Maddalena” e della Fidas Polesana donatori sangue. Piazza della Libertà era ricca di bancarelle del settore, un pienone di partecipanti, oltre 160 mini ciclisti, divisi in sei batterie, a seguito delle loro famiglie, hanno creato una coloratissima vivacità in paese. Di buon mattino è avvenuto lo start in via Dante Alighieri del “2° memorial “Umberto Maddalena”, in ricordo del grande aviatore, nell’ambito del 14° trofeo “Tessarin
Nuovo responsabile dell’attività di base per il Bocar junior
Il Bocar junior, Accademia del Calcio Polesano e Scuola Calcio riconosciuta con sede negli impianti sportivi Bocar Arena di Via Brennero ad Adria, da quest’anno ha un nuovo responsabile dell’attività di base. Si tratta di Luca Ercolin, rodigino residente a Ferrara responsabile negli ultimi 4 anni dell’attività di base a Rovigo. “L’ingresso nella nostra società dell’ingegner Luca Ercolin – dice il presidente Tito Livio Franzolin – ha l’obiettivo di apportare miglioramenti e nuove metodologie in questo importante settore giovanile del calcio. Luca Ercolin è un professionista pluri-qualificato esperto di biomeccanica, istrut-
tore Coni con patentino Uefa B. È un grande onore averlo con noi al Bocar Juniors”. Il percorso per l’attività agonistica è cominciata con il raduno delle squadre che parteciperanno ai campionati Regionali 2023/2024: i Juniores agli ordini di Mister Simone Bergantin, gli Allievi agli ordini di Mister Luca Ferro, i Giovanissimi U15 Elite con Mister Ivan Barnardinello e i Giovanissimi U14 Sperimentali con Mister Mirko Rossini. Nell’attività di base, assieme a Luca Ercolin collaboreranno Bruno Bernardinello e Massimo Pasetti. Gli allenamenti e le partite si giocano sui tre campi del Bocar Arena e sull’impianto sportivo
Umberto Maddalena di Bottrighe. La società nero verde è riuscita a valorizzare i suoi giocatori, tanto che per due di loro si sono aperte le porte di società professionistiche. Eros Paganin, classe 2009, è approdato al Venezia. Con il Bocar nelle Categorie Giovanissimi Sperimentali e Giovanissimi Élite ha segnato più di 70 goal. Nei campi del Bressan ha affinato la tecnica
con allenamenti specifici e il fisico con il preparatore atletico. Paganin ha sempre dimostrato una grande determinazione con impegno e voglia di imparare ed è stato ripagato con questa nuova avventura a Venezia. Matteo Viviani, classe 2007 è invece approdato al Vicenza calcio dei vicecampioni d’Italia Under 16 - Campionato di Categoria Serie “C”. (c.a.)
Menotti”. Gli atleti erano provenienti da tutta la regione e fuori, per la categoria giovanissimi G1 e G6 e gioco-ciclismo. Il circuito si è snodato tra via Dante Alighieri, via Risorgimento, via Mansueto Marchiori, via Don Giovanni Minzoni, piazza dela Libertà e arrivo in via Alighieri. Sul liston di palazzo civico, alla presenza delle autorità e dell’associazione memoriale “Umberto Maddalena”, sono stati consegnati premi ai primi dieci classificati per le categorie maschili, cinque per le categorie femminili e alle prime tre società con più alto punteggio. Premi speciali sono stati conferiti alle società più meritevoli e a quelle arrivate arrivata da più lontano e per tutti i partecipanti un ricordo della manifestazione da parte di Fidas. Per il team locale hanno gareggiato. (r.m.)
26 www.lapiazzaweb.it Sport
#Regione
Migranti.
“Il Veneto sta facendo la sua parte ma l’Europa è distante e assente”
Sotto pressione ancora una volta i sindaci e i prefetti alle prese con la gestione degli arrivi ancora numerosi e le inevitabili tensioni sul territorio
Con l’arrivo dell’autunno non si parlerà più di emergenza migranti, almeno non nei termini usati in queste ultime settimane. La questione, però, resta più aperta che mai e gli sbarchi, dopo la fisiologica flessione invernale, riprenderanno la prossima primavera e di nuovo si tornerà ad usare il termine emergenza. Sotto pressione, ancora una volta, i sindaci e i prefetti, alle prese con la gestione degli arrivi e le tensioni che inevitabilmente si creano. L’accoglienza diffusa è indicata come la via maestra ma le difficoltà non mancano. Nei mesi scorsi il presidente del Veneto Luca Zaia aveva proposto una cabina di regia con gli enti locali per sperimentare forme di accoglienza diffusa. A caldo, complici le numerose tensioni, questa
proposta non fu raccolta. Guardando però al futuro dei prossimi mesi una strategia condivisa è ormai irrinunciabile anche se di difficile realizzazione.
Zaia intanto tende la mano ai sindaci.
“Sono i sindaci che hanno conoscenza dei propri territori - mette in chiaroe sanno quale è il livello di ospitalità che possono garantire o hanno garantito. Non dimentichiamo che il Veneto ha dato ospitalità e un progetto di vita a oltre 550 mila migranti, che si sono insediati e integrati e rappresentano il 12 per cento popolazione regionale”.
Zaia continua sottolineando che “i sindaci stanno facendo la loro parte ma non possiamo continuare a chiamarli all’appello, pensando che si possa ospitare all’infinto. Al di là della sostenibili-
tà, serve dignità nell’ospitalità. Ma c’è anche una comunità che sta cambiano pian piano fisionomia e che avrà bisogno di modificare i propri modelli educativi, di servizi dell’educazione. Di questo nessuno parla”. Intanto resta sul piatto la necessità di dare una risposta di fronte all’emergenza. “Con questi numeri la situazione è insostenibile e l’Europa è latitante, - aggiunge il presidente del Veneto - è il convitato di pietra. Ma a voi sembra normale che l’Europa percepisca Lampedusa come il confine italiano, quando è lo stesso migrante che arriva a Lampedusa a pensare di essere in Europa. Ma l’Europa non c’è. Andate a chiedere in Ue che fine ha fatto la redistribuzione dei migranti che sbarcano e arrivano in Italia. Praticamente siamo a zero. Molto spesso, infine, stiamo dando assistenza per lo più a migranti economici, si pensi solo che solo l’8 per cento dei migranti arrivati avrà il riconoscimento dello status di rifugiato. Questo dà la dimensione dello sforzo che dedichiamo
anche ai migranti economici, quando invece dovremo dedicarci ad ospitare chi veramente scappa dalla morte. L’Europa - conclude il governatoredeve prendere la situazione in mano, e lo dice un europeista convinto, e non
lasciare sola l’Italia che non può diventare il ventre molle del Mediterraneo”.
Mario Conte: “Noi sindaci in prima linea, costretti a fare i salti mortali”
“Si chiede di risolvere un problema alla radice partendo dalle foglie”. Mario Conte, sindaco di Treviso e presidente di Anci Veneto, sulla questione migranti sgombra il tavolo da ogni equivoco: “I sindaci sono l’elemento più basso della filiera, ma il problema deve essere risolto a monte”. Fa appello agli enti superiori, Europa in primis, affinché si mettano una mano sulla coscienza ed evitino uno scaricabarile che, via via, arriva fino ai comuni, “con i sindaci costretti a fare i salti mortali senza strumenti, senza spazi, senza risorse, passando per quelli che non sono in grado di gestire e soprattutto dovendo dare spiegazioni alle comunità”. Secondo Conte infatti, se un’emergenza viene gestita bene, viene anche capita: “Perché le comunità reagiscono bene a fronte di organizzazione e scelte condivise e spiegate, ma se ci sono casualità, imposizioni e cattiva gestione allora reagiscono male. Il Covid ce l’ha insegnato”. Una linea di pensiero che in questi giorni viene analizzata in occasione degli Stati Generali dei Comuni del Veneto, in programma a Verona, dove tra i tanti temi sul piatto c’è anche quello dell’emergenza umanitaria
dei migranti. “Noi sindaci siamo disponibili a fare la nostra parte, ma non possiamo risolvere da soli i problemi della migrazione dall’Africa, fermo restando che oggi stiamo gestendo Africa, Afghanistan, Ucraina e comunità locali, perché le emergenze sociali in essere sono tantissime”, precisa il primo cittadino di Treviso, sottolineando la fase
Agli Stati Generali dei Comuni veneti di Anci un appello per l’emergenza umanitaria
particolarmente difficile che i comuni si trovano a vivere, dai costi elevati agli sfratti. “In questo momento storico tutto è molto più complicato e non si tratta di una questione di volontà. Parlo con sindaci che politicamente dovrebbero essere molto più accoglienti, più aperti e disponibili, ma – racconta Conte – rispondono che non hanno né risorse, né spazi e temono, proprio per la fase par-
ticolare che stiamo attraversando, di non trovare nemmeno la sensibilità da parte della loro comunità”.Nella sua Treviso, alla ex caserma Serena, dal 2015 è attivo uno dei centri di accoglienza più grandi della regione. Passato da 600 a 180 presenze quando Matteo Salvini era ministro dell’interno, l’hub trevigiano in questi anni non è mai stato svuotato. Ora il riempimento è ricominciato. “Si va a fasi alterne, ma del resto o l’Europa decide di investire seriamente sui Paesi di partenza per cercarse di costruire un futuro a queste persone nei loro territori, oppure è necessario pensare a qualcosa di diverso”. Un gesto simbolico, un avvicinamento fra un’emergenza e un’esigenza, è in fase di realizzazione proprio in questi giorni.
“Stiamo censendo le esperienze professionali dei migranti che accogliamo alla Serena per provare ad avvicinare parte economica e sociale. Presenteremo l’elenco – spiega il sindaco di Treviso – alle aziende, agli artigiani, agli industriali. Poi però rimane il tema della casa, perché è davvero una questione tanto articolata”.
Sara Salin
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Zaia, “raggiunti i livelli massimi di ospitalità”, alla ricerca di una strategia oltre l’emergenza
Mario Conte
Luca Zaia
Regione
Il dibattito. Gli interventi dei sindaci di Padova, Vicenza e Verona
Dopo l’emergenza affrontata anche in Veneto in seguito agli sbarchi estivi i sindaci delle tre principali città della regione sono disponibili ad un confronto pragmatico sull’accoglienza diffusa e sulle soluzioni per affrontare l’arrivo dei migranti. Ecco le loro posizioni
Sergio Giordani (Padova):
“Orgoglioso della nostra risposta”
“Sono assolutamente convinto che la scelta di collaborare a Ferragosto con la Prefettura sia stata giusta; la rivendico, e ha protetto la città, l’unica cosa che a me interessa. Spero sia chiaro a tutti che, in quei giorni, con tutti i “no” che venivano opposti all’accoglienza diffusa, se non avessi aperto io le porte a una soluzione temporanea, per senso di responsabilità e collaborazione Istituzionale, oggi a Padova con probabilità ora avremmo un hub”. “Sono orgoglioso, come sempre, della nostra straordinaria Padova e della sua gente. Dalle cittadine e i cittadini dei quartieri interessati, alle parrocchie, alle associazioni, alle scuole, alla Croce Rossa tutte e tutti hanno compreso la scelta temporanea ed emergenziale e hanno aiutato come potevano. Mi ha commosso sapere che dei bambini hanno fatto trovare delle lettere per i profughi. Questa è Padova, al netto delle grandi e piccole strumentalizzazioni”.
“Ribadisco con schiettezza e serenità quello che ho sempre detto: sono contrario a maxi hub. Una scelta sbagliata e miope che rappresenterebbe un grave fallimento del sistema di gestione nazionale, un problema per la comunità, una soluzione non dignitosa per chi viene ospitato, con le ovvie conseguenze sul territorio. Farò tutto quello che posso fare per evitare imposizioni in questo senso nei prossimi tempi. A Padova come a Roma, lavoriamo perché si prenda atto che un’estate come questa sempre sull’orlo dell’emergenza non ci deve più essere. Usiamo il tempo che abbiamo davanti per trovare soluzioni virtuose frutto di buon senso, pragmatismo e cooperazione, soluzioni che, per essere buone, non possono che prevedere di sistemare queste persone in piccoli nuclei diffusi”.
Giacomo Possamai (Vicenza):
“Anticipare i tempi, ciascuno faccia la sua parte”
“Come amministratori, siamo oggi chiamati a lasciare da parte valutazioni di mera utilità elettorale a breve termine e, invece, a concentrarci su soluzioni che siano effettivamente efficaci e utili per le nostre comunità. Dobbiamo anticipare i flussi migratori, lavorando a stretto contatto con le organizzazioni internazionali e nazionali, per sviluppare piani d’azione condivisi, chiari e ben definiti. Insieme a tanti altri sindaci del nostro Veneto e del paese, in questi mesi abbiamo insistito su un principio di base: dobbiamo distribuire equamente le persone all’interno di tutto il nostro territorio. Se tutti fanno la loro parte, proporzionalmente, questa è una sfida che possiamo vincere. L’accoglienza diffusa è un approccio che evita la concentrazione di migranti in un unico luogo, soluzione che si è già rivelata completamente errata. Ogni quartiere può contribuire in modo unico all’accoglienza, offrendo opportunità culturali, sociali e di lavoro. Questo è l’approccio che può contribuire a ridurre le tensioni e promuovere la coesione sociale. Dobbiamo investire in servizi che promuovano l’integrazione linguistica, culturale e sociale dei migranti. Una persona che arriva nei nostri territori deve trovare un’abitazione dignitosa, ma deve anche avere modo, rapidamente, di conoscere la nostra lingua e le nostre tradizioni per potersi integrare. Su queste basi sono estremamente disponibile a lavorare nei prossimi mesi con Governo, presidente Zaia e i miei colleghi sindaci, nella speranza di arrivare alla prossima estate senza trovarsi, un’altra volta, punto a capo, ma capaci di affrontare la questione con uno sguardo lungo e vincente nella gestione dei flussi migratori.”
Damiano Tommasi (Verona):
“Collaborare
“Il legislatore non assegna ai Sindaci ruoli specifici nella gestione dei migranti, ma non possiamo non fare la nostra parte anche perché ci sono due aspetti decisamente dirimenti. Il primo è rappresentato dalle ricadute sui territori: la regia nazionale ha il bisogno e il dovere di confrontarsi; il secondo è legato al tipo di risposta e ai servizi da garantire. Purtroppo temo che, come è già stato in passato e come avviene su certi temi delicati, che diventano elettorali, le polemiche prendano il sopravvento sul dialogo. Io non mi stancherò mai di ripeterlo: il fenomeno migratorio va gestito con criterio nella distribuzione dell’accoglienza che, ricordo, è in capo alle Prefettura, ma serve un supporto delle amministrazioni. Questo ovviamente risolverà parte della questione, ma non basterà perché le prefetture hanno bisogno anche del dialogo con il privato sociale, con le realtà che con competenza e professionalità possono seguire questi fenomeni. Altrimenti tutto viene esasperato. Oggi il Comune sostiene 62 rifugiati, tra cui donne e minori, con l’accoglienza diffusa. Al momento invece non abbiamo spazi a portata di mano da gestire, già pronti, come Cas. Credo, semmai, che uno degli ambiti su cui si potrebbe investire di più sia quello di dialogare con associazioni di categoria come quelle dell’agricoltura, o Confcommercio: hanno l’accesso ai flussi, controllati, per quanto riguarda ambiti lavorativi. E aziende hanno bisogno di lavoratori. Io confermo la mia disponibilità a lavorare in questo senso con tutti quelli che comprendono che non è con i grandi Hub che si può fare il bene del nostro Paese e di queste persone costrette alla fuga dai loro territori di origine”.
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“Accoglienza diffusa, siamo pronti al confronto”
con le prefetture e il privato sociale”
L’intervista.
più forte, adesioni coerenti con un partito in crescita”
Italia in Veneto è
Si parla molto in questo momento dei cambi di partito che stanno interessando alcuni gruppi, soprattutto la Lega. Chiediamo a Flavio Tosi, coordinatore veneto, com’è la situazione di Forza Italia?
“Oggi Forza Italia a livello nazionale, anche perché abbiamo un leader credibile, capace e competente come Antonio Tajani, riesce a dare l’affidabilità che gli elettori cercano. Una volta c’era più ricerca di demagogia, più populismo nelle scelte, ma oggi prevale il pragmatismo e la concretezza che Forza Italia riesce a offrire. Anche a livello veneto oggi siamo considerati un partito in crescita, con una base che si allarga e con persone credibili e capaci di amministrare. Insomma, stiamo recuperando il terreno che una volta in Veneto avevamo perso”.
Ci sono nomi in questi cambi che stanno facendo scalpore. Può confermarne qualcuno?
“Finchè non si fanno annunci ufficiali, per rispetto degli interessati, non confermo nulla. È vero però che di
settimana in settimana comunicheremo nuove adesioni a tutti i livelli, comunale, provinciale e regionale”. Quindi è vero che c’è un certo fermento?
“Assolutamente sì. Oggi Forza Italia è un partito forte, i sondaggi ci danno come secondo partito a livello nazionale. Non siamo più il terzo partito. Questo porta ovviamente a nuove adesioni: Forza Italia,
contrariamente a quanto dicevano i corvi di sventura, è in crescita”. La scomparsa di Silvio Berlusconi ha aperto necessariamente una nuova fase nel partito e ci si presenta a due appuntamenti importanti prossimamente: le elezioni europee del 2024 e le elezioni regionali nel 2025. Come sta lavorando Forza Italia per consolidare la crescita del partito?
“D opo la scomparsa del nostro grande presidente molti prefiguravano sciagure. Il nome di Berlusconi e quello di Forza Italia sono stati un binomio inscindibile, ma i nostri elettori votavano e votano il partito per i valori al suo interno. Finora siamo stati un partito con poche sedi, pochi iscritti, poche riunioni: ora stiamo riorganizzando Forza Italia affinché diventi più presente sul territorio, anche in vista delle europee e delle amministrative. L’anno prossimo si vota in più di metà dei Comuni del Veneto e dell’Italia: è fondamentale avere un partito vero, organizzato e presente”.
Tema regionali. Se Zaia non potesse ricandidarsi, si è fatto il nome Flavio Tosi. È uno scenario possibile?
“A ndrebbe prima compreso se ci sarà un altro mandato per Luca Zaia. In questo scenario, ovviamente sarebbe lui il naturale candidato. A oggi tuttavia, se si dovesse fare una scommessa, è molto poco probabile che ci possa essere un ulteriore mandato. In questo caso dunque
nel 2025 si andrà a votare in nove regioni e a quel punto Tajani, Meloni e Salvini si confronteranno e faranno le loro proposte in base anche al risultato delle prossime europee. In questo contesto la Lega è già molto rappresentata, dunque è normale che Fratelli d’Italia e Forza Italia avanzeranno una loro proposta”. L e figure politiche di cui nelle prossime settimane verrà confermato il passaggio di partito rischiano di minare i rapporti degli alleati di centrodestra?
“A ssolutamente no. Quello che conta è che resti nel centrodestra, nella stessa alleanza. Per molto tempo Forza Italia ha visto propri iscritti andare in altri partiti di centrodestra, dunque il fenomeno opposto resta comunque fisiologico. Nessuno degli alleati si pone il problema: quello che conta è che si resti nel centrodestra, nella stessa alleanza. Anzi, in verità stiamo assistendo a migrazioni anche da altri partiti come il Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico”.
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L’analisi del coordinatore Flavio Tosi, dai nuovi ingressi agli impegni elettorali
“Forza
sempre
Regione
Falvio Tosi, coordinatore veneto di Forza Italia.
Economia. L’assessore regionale Roberto Marcato illustra
“Avanti con i nuovi distretti del commercio, sono strumenti collaudati ed efficaci”
Sul fronte ambientale destinati 31,3 milioni di euro dal Pnrr per la bonifica delle aree contaminate. Maestri vetrai di Venezia: “raccontano al mondo l’unicità di questa arte”
Attenzione allo sviluppo del commercio locale per ridare vita ai centri urbani, tutela dell’ambiente attraverso interventi di bonifica dei “siti orfani” e promozione delle eccellenze che danno lustro all’artigianato veneto. Sono questi alcuni dei fronti, tra gli altri, sui quali Roberto Marcato, assessore regionale allo sviluppo economico, energia e Legge Speciale per Venezia si sta muovendo in queste settimane mettendo a disposizione risorse e iniziative a sostegno del tessuto produttivo veneto, a tutti i livelli. Riguardo al commercio prosegue infatti l’impegno della Regione nel favorire la nascita e l’attività di nuovi distretti del commercio, sia urbani che territoriali, diventati uno strumento fondamentale per rilanciare e ravvivare la rete di negozi e attività di centri grandi e piccoli.
Agli inizi del mese Marcato ha annunciato infatti l’approvazione da parte della giunta della delibera che iscrive nell’apposito elenco regionale 22 nuovi distretti del commercio (13 distretti urbani e 9 territoriali) con il coinvolgimento di 39 Comuni. Sale così a 139 il totale dei distretti regionali (95 urbani e 44 territoriali) con il coinvolgimento di 248 amministrazioni comunali. “Il modello dei distretti del commercio - commenta l’assessoresi sta dimostrando sempre più vincente rispetto all’obiettivo di rivitalizzare i centri urbani del Veneto. Lo dimostra anche quest’anno il numero di richieste ricevute, ma soprattutto la qualità dei progetti presentati. Abbiamo continuato a lavorare molto in questi anni con i Comuni, attraverso l’ANCI, e con le associazioni di categoria per arrivare a far sì che i distretti diventassero strumenti efficaci e davvero i risultati ci danno ragione. I distretti del commercio oggi in Veneto sono strumenti già collaudati e apprezzati dagli imprenditori, che, grazie alla stretta collaborazione con le amministrazioni comunali, stanno diventando vero e proprio volano per il rilancio commer-
ciale del nostro tessuto urbano e delle attività che lo rendono vivo”.
Non viene meno poi l’attenzione all’ambiente e alla laguna di Venezia con il via libera ai nuovi interventi dei “siti orfani” contaminati con l’obiettivo di completare la riqualificazione entro i primi tre mesi del 2026. I “siti orfani” sono aree contaminate il cui ripristino risulta essere, per diverse motivazioni, a carico della pubblica amministrazione, principalmente ai Comuni. In questi casi responsabile dell’inquinamento non è stato individuato o non risulta individuabile oppure, se identificato, non provvede agli adempimenti previsti dalla normativa in materia di bonifiche di siti contaminati, né vi provvede altro soggetto eventualmente interessato, come ad esempio il proprietario privato dell’area. Ora la Regione finanzierà con 31,3 milioni del Pnrr dieci interventi. Di questi sei sono ricadenti nel territorio del Bacino scolante nella Laguna di Venezia, situati nei comuni di Spinea, Cavallino Treporti, San Martino di Lupari (PD) e Venezia (tre interventi) per un importo pari a 19 milioni di euro; quattro invece nel restante territorio regionale e riguardano i Comuni di Adria, Portogruaro, Isola Rizza e Sarego, per un importo di 12 milioni di euro. “Prosegue senza sosta il lavoro di tutela dell’ambiente e la nostra preziosa laguna a supporto delle amministrazioni comunali - spiega Marcato -. Si tratta di cifre importanti che confermano il nostro impegno per porre rimedio al grave problema dei siti orfani. Negli ultimi anni, a partire dalle risorse legate alla Legge Speciale per Venezia, abbiamo messo in campo un numero crescente di finanziamenti per garantire la restituzione alle rispettive comunità di aree che sono state inquinate da gente senza scrupoli. In questo caso grazie al Pnrr, mettiamo a disposizione ulteriori risorse, di cui una parte importante nel territorio del Bacino Scolante nella Laguna di Venezia.
L’assessore inoltre ha presentato l’edizione 2023 di “The Venice Glass Week”, il festival internazionale dedicato all’arte vetraria che ha coinvolto oltre duecento realtà partecipanti in 250 eventi tra Venezia, Murano e Mestre. “La Regione ha, da sempre, voluto essere vicina a questi maestri artigiani. - conclude - E lo facciamo anche con la The Venice Glass week per raccontare al mondo quale unicità straordinaria sia il vetro di Murano. Qui celebriamo la capacità di reazione e resistenza di questi maestri artigiani, artisti straordinari”.
30 www.lapiazzaweb.it Regione
le recenti attività
Roberto Marcato, assessore regionale allo sviluppo economico
La pubblicazione. In Veneto sono 3.700 i prodotti della filiera corta
del Territorio”, un viaggio alla scoperta delle eccellenze enogastronomiche locali
Raccontare la bellezza e la bontà che nascono sui territori, valorizzando i prodotti e i produttori che, da sempre, sono i veri custodi delle tradizioni enogastronomiche locali: è per questo che Aspiag Service, concessionaria del marchio Despar per il Triveneto, l’Emilia-Romagna e la Lombardia, ha dato vita nel 2015 a “Sapori del Territorio”, il brand che negli oltre 500 punti vendita delle cinque regioni in cui l’azienda è presente, raccoglie oggi più di 8.800 referenze a scaffale provenienti da oltre 1.000 produttori locali. Nel solo Veneto sono 3.700 i prodotti presenti nei punti vendita che arrivano da 700 produttori della regione. Un progetto con il quale Aspiag Service rafforza il legame profondo con i territori, promuovendo le filiere corte, raccontando i migliori prodotti della tradizione italiana regionale, i loro artigiani produttori e i luoghi dove nascono.
“Sapori del Territorio”, infatti, non parla solo di prodotti ma della storia delle persone che li realizzano, strettamente connessa ai territori di provenienza, un racconto che Aspiag Service Despar ha scelto di valorizzare con attività e iniziative di comunicazione che hanno lo scopo di rendere riconoscibili i prodotti di eccellenza attraverso un marchio dedicato che contraddistingue le referenze regionali all’interno del punto vendita, mettendo in risalto le caratteristiche e le peculiarità del prodotto e, soprattutto, delle
aziende produttrici locali. A questo scopo Aspiag Service Despar promuove anche degustazioni ed eventi per far conoscere a fondo le caratteristiche delle produzioni a chilometro zero fungendo da cassa di risonanza per quei piccoli artigiani del buon cibo che meritano di essere conosciuti da quante più persone possibili.
“Sapori del Territorio” è inoltre una testimonianza concreta della strategia di sviluppo sostenibile di Aspiag Service Despar che
ha proprio tra le sue linee guida l’importanza di valorizzare il territorio e le migliori produzioni locali, generando evidenti benefici positivi in ambito economico, sociale e ambientale, con l’obiettivo di accompagnare le imprese locali verso nuove vie di sviluppo, di crescere in modo etico rispettando l’ambiente e di valorizzare gli aspetti della cultura di un territorio che passano anche attraverso un elemento profondamente identitario come i prodotti della tradizione.
Tre domande a Antonello Santi, Direttore Vendite e Trade Marketing di Lattebusche
1.Quando è iniziata la storia di Lattebusche e come è cambiata nel tempo la Cooperativa?
Lattebusche è una cooperativa che ha sede a Busche, in provincia di Belluno, zona ricca di pascoli ai confini del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, patrimonio UNESCO. Nata nel 1954 per iniziativa di 36 Soci fondatori, la Latteria Sociale Cooperativa della Vallata Feltrina, oggi Lattebusche, è passata in quasi 70 anni di storia da piccola azienda locale a importante realtà del settore lattiero caseario. Ha sempre mantenuto i valori e i pilastri su cui è stata fondata a partire dall’impegno di puntare sulla filiera produttiva locale utilizzando il latte dei propri Soci produttori. Una delle ragioni del successo di Lattebusche è la continua innovazione, assieme all’orientamento alla soddisfazione del Cliente e alla Qualità delle produzioni. La gamma di prodotti è ampia e profonda: 4
formaggi DOP, come Piave, Grana Padano, Asiago e Montasio, formaggi tipici, latte, latticini e formaggi biologici, latte Alta Qualità e gelati a base di latte fresco.
2.Come è nata la collaborazione con Aspiag Service Despar e che cosa significa per voi essere parte del brand Sapori del Territorio in termini di valorizzazione dei produttori e delle filiere locali?
La collaborazione con Aspiag è nata molti anni fa ed è cresciuta nel tempo, sia in termini di presenza che di visibilità per i nostri prodotti nei loro punti vendita; una crescita graduale ma sempre in forte consolidamento. Da sempre ci accomunano i medesimi valori e filosofie aziendali, quali il rispetto e la valorizzazione del territorio e del suo tessuto socioeconomico. Sono proprio i prodotti tipici di qualità, valorizzati in Aspiag con il brand “Sapori del Territorio”, il file rouge che lega Lattebusche
a questo importante Gruppo e che ci permettono di tutelare la nostra Terra e i nostri Soci, “custodi” del nostro bellissimo territorio montano, notoriamente fragile e difficile da vivere.
3.Centrali nella strategia di sviluppo di Lattebusche sono la sostenibilità e il rapporto con il territorio, come li mettete concretamente in pratica nella vostra attività?
Lattebusche è un’azienda che ha sempre cercato di crescere in armonia con il territorio, la fonte della propria eccellente materia prima, il latte fresco, che dona caratteristiche organolettiche distintive e talvolta uniche alle proprie produzioni. Fondamentale è anche l’impegno di Lattebusche nel garantire le condizioni per cui i propri Soci allevatori possano rimanere in montagna, mantenendo un presidio fondamentale per la cura dell’ambiente naturale. Al centro del progetto di Lattebusche c’è il consumatore. Per
questo motivo l’azienda, oltre a continui e rigorosi controlli lungo tutta la filiera (oltre 500.000 all’anno), ha destinato importanti investimenti per l’aggiornamento tecnologico degli impianti produttivi, garantendo così elevati standard qualitativi e igienico sanitari.
IL PUNTO
Un rapporto sempre più stretto con i produttori locali: quando la GDO accorcia la distanza tra produttore e cliente
Unire localismo e sostenibilità per generare valore condiviso, supportando un consumo consapevole e uno sviluppo sostenibile del tessuto produttivo locale, stringendo legami sempre più forti con i produttori del territorio: sono questi i presupposti su cui si fonda l’impegno di Aspiag Service Despar per valorizzare, attraverso la propria rete distributiva, i prodotti tipici realizzati grazie alla passione e alla competenza di tante imprese che hanno le loro radici nelle cinque regioni in cui siamo presenti. Un rapporto tra Aspiag Service Despar e i produttori locali che nasce dalla comune volontà di valorizzare le produzioni di eccellenza e che si fonda sulla consapevolezza degli aspetti positivi che una filiera corta presenta sia per i produttori che per il cliente finale in termini di sviluppo delle economie e delle realtà locali, di minor impatto ambientale, di maggiore trasparenza e tracciabilità e non ultimo della maggiore focalizzazione sulla qualità dei prodotti. Un legame con i produttori del territorio che ha anche lo scopo di facilitare la crescita del valore del sistema produttivo agroalimentare locale attraverso il potenziamento e l’innovazione di canali promozionali e di commercializzazione che possano favorire la nascita di sinergie e collaborazioni tra le diverse realtà. In questo quadro si inserisce la partecipazione di Aspiag Service Despar a manifestazioni ed eventi sul territorio quali “Made in Malga” e “Formaggio in Villa” che rappresentano occasioni per rafforzare la relazione con i produttori, ribadendo il ruolo di Aspiag Service Despar come promotore delle filiere locali all’interno del mercato della grande distribuzione.
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“Sapori
di Annamaria Buso Responsabile progetto Sapori del Territorio Aspiag Service Despar
Regione
Antonello Santi
All news. Informazione locale ogni 20 minuti. Dalle 7 di mattina tutti i giorni,
tutto il giorno
Radio Veneto24 è davvero la radio che mancava
Grande entusiasmo intorno all’iniziativa editoriale che offre informazione locale no stop, in onda già su app, streaming, smart device
Data di nascita: lunedì 4 settembre 2023. Segni particolari: unica nel suo genere. È questa la carta di identità di Radio Veneto24, la prima radio all news in Veneto che ha ufficialmente iniziato le trasmissioni con il primo lunedì di settembre. Un successo travolgente per i primi giorni di messa in onda: innumerevoli i feedback positivi degli ascoltatori che hanno iniziato a seguire i notiziari e le rubriche quotidiane attraverso la app (per Ios e Android), i dispositivi smart, lo streaming nel sito. Radio Veneto24 ha dimostrato di essere davvero la radio che mancava, catalizzando l’attenzione dei veneti che hanno scritto, commentato, chiesto maggiori informazioni su questa iniziativa editoriale fortemente voluta da Give Emotions, editore anche dei mensili La Piazza e della testata web quotidiana Lapiazzaweb.it.
I NOTIZIARI.
Radio Veneto24 propone informazione locale ogni 20 minuti.
Dalle 7 di mattina tutti i giorni, tutto il giorno, la redazione si occupa di informare senza stop gli ascoltatori. Politica, cronaca, attualità, economia, ma anche informazione di servizio, cultura, sanità sono i temi che trovano spazio nei notiziari in continuo aggiornamento. Un flusso ininterrotto di notizie che sono scritte e lette dai due redattori: Marta Zatta e Mirco Cavallin, coordinati dal direttore Giorgia Gay. Sul campo, ogni giorno a raccontare le storie del territorio, ci sono i corrispondenti locali: Sara Busato da Padova, Marika Andreoli da Venezia, Elena dal Forno da Treviso, Antonio Di Lorenzo da Vicenza, Alessia Soriolo da Verona, Giovanni Monforte dal Veneto Orientale. A completare il team, lo speaker Matteo Zini, Calogero Gambino in produzione.
LE RUBRICHE QUOTIDIANE.
Il palinsesto di Radio Veneto24 propone rubriche quotidiane a cura di opinionisti esperti in diversi settori: Riccardo Sandre per l’economia, Stefano Edel per lo sport, Micaela Faggiani per “Protagonisti a Nordest” e “Mondo Donna”, che vi abbiamo presentato nel precedente numero del nostro giornale. A loro si è aggiunta anche la voce di Alda Vanzan con la rubrica quotidiana “Alda Frequenza, Politica e dintorni”. Veneziana, giornalista e scrittrice, firma de Il Gazzettino, si occupa di politica, cronaca, costume. Ha raccontato le elezioni che hanno fatto la storia del Veneto, i retroscena della vita dei partiti e firmato inchieste sui costi della politica e sulle “parentopoli” in società pubbliche, dalle autostrade alle aziende di trasporto.
Alda Vanzan
Veneziana, giornalista e scrittrice, firma de Il Gazzettino, si occupa di politica, cronaca, costume. Ha raccontato le elezioni che hanno fatto la storia del Veneto, i retroscena della vita dei partiti e firmato inchieste sui costi della politica e sulle “parentopoli” in società pubbliche, dalle autostrade alle aziende di trasporto
Grande l’attenzione di Radio Veneto24 per lo sport, grazie a una redazione dedicata che si occupa di informare sulle discipline più seguite ma anche sugli sport minori. A cura di Stefano Edel è l’appuntamento quotidiano con il calcio delle squadre venete di serie A, B e C. Appuntamenti settimanali sono poi dedicati alla pallavolo (serie A e B) con Giovannni Monforte e al Rugby veneto di serie A e B con Cristiano Aggio, che si occupa anche di raccontare il calcio veneto “minore”. Al basket dà voce Mirco Cavallin, a cui è affidato anche il riepilogo degli ap-
puntamenti del weekend sportivo, ogni sabato. Infine, spazio alle altre discipline sportive nella rubrica settimanale a cura di Monforte. Tra i contenuti quotidiani, trova anche spazio un appuntamento con il notiziario della giunta regionale del Veneto a cura dell’Agenzia Veneto Notizie. E poi spazio alle rubriche “Le buone abitudini” ed “Eventi e spettacoli”, mentre altre sono di imminente attivazione: Salute e Agricoltura. Insomma, il palinsesto già ricco è destinato a crescere ancora con l’unico obiettivo di informare, sotto ogni punto di vista.
COME ASCOLTARCI.
A casa, a lavoro, in mobilità: Radio Veneto24 è sempre accessibile. Al momento è possibile ascoltare i contenuti attraverso la app scaricabile negli store, con gli smart device attivabili attraverso il comando vocale “Alexa, fammi ascoltare Radio Veneto24”, in streaming dal sito www.veneto24.it. Imminente la diffusione anche nel sistema Dab, destinato ad affiancarsi al “vecchio fm”.
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Regione
Lavoro, alimentazione, attività fisica: ricominciare nel segno del benessere
Si torna alla routine quotidiana
Settembre è un mese in genere difficile: ricomincia la routine quotidiana e, dopo le vacanze, è faticoso ritornare a mantenere i ritmi sostenuti della vita di tutti i giorni. La ripresa può essere impegnativa, a volte anche causa di stress – il lavoro, il traffico, le corseeppure qualche piccolo accorgimento per combattere la “sindrome da rientro” e ripartire ritrovando energia e motivazione può essere utile. Il rientro al lavoro e l’organizzazione delle giornate produttive, fra impegni scadenze e appuntamenti, sono passaggi che vanno affrontati gradualmente, per consentire a mente e fisico di riabituarsi alla routine pre-vacanza. Può essere una buona abitudine fare una programmazione compilando delle “to do lists”, “planning” con gli obiettivi da raggiungere nell’arco della giornata. Affinché si possa adempiere a tutti i compiti, è bene partire con pochi obiettivi e cercare di portarli a termine nel modo migliore possibile. E’ utile pensare al mese di settembre come un tempo per “carburare”, incrementando gradualmente la lista delle cose da fare, fino ad arrivare allo standard cui si è abituati. All’interno dei planning vanno inserite anche le attività lavorative. E’ stata dura riprendere a lavorare dopo un periodo di svago e ancora risulta faticoso mantenere i ritmi e gli orari di quando si è a pieno regime; il trucco è vivere questa fase con più serenità possibile, limitando l’ansia e cercando Prosegue alla pag. seguente
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SETTEMBRE 2023
“Sindrome da rientro”, i segreti per ripartire alla grande
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Giovani e Salute
Tornare a scuola senza avere nostalgia delle vacanze
Si torna alla routine
Segue dalla pag. precedente
Ricominciare non è facile per nessuno e, come gli adulti devono riprendere a settembre la loro routine così anche i bambini e i ragazzi devono fare i conti con il tanto temuto inizio della scuola, dopo tre mesi di relax! Le vacanze sono già un ricordo lontano e la campanella di scuola ha già decretato il nuovo inizio ma ancora si fa fatica a trovare il ritmo giusto e la giusta concentrazione: bisogna svegliarsi presto, fare i compiti, studiare…. Ma ci sono anche gli aspetti positivi che rendono piacevole il ritorno a scuola: si ritrovano gli amici, ricominciano le gite, si può stare in compagnia e riprendono le uscite. Se da una parte, però, rivedere i compagni di classe può aiutare ad affrontare meglio la scuola, dall’altra, nonostante i libri delle vacanze estive, non si è più abituati alla routine scolastica fatta di compiti, verifiche, interrogazioni, lezioni… All’inizio può sembrare pesante, ma si può iniziare con il cambiare le abitudini: ad esempio, si potrebbe andare a dormire prima, in modo tale da fare meno fatica a svegliarsi la mattina più attivi per seguire attentamente le lezioni e fare i compiti. Bisogna, poi, sempre iniziare con calma e procedere gradualmente: i primi giorni è possibile ambientarsi facendo lezioni più brevi e meno intense, con un carico più limitato di compiti, in modo equilibrato senza ecces-
si faticosi che possono scoraggiare in partenza. Lo studio, poi, non deve occupare tutto lo spazio nella giornata dei ragazzi che devono poter coltivare le loro passioni. È bene, dunque, insegnare sia ai più grandi sia ai più piccoli a pianificare la giornata: andare a scuola, fare i compiti dandosi degli orari e delle scadenze, per poi finire all’orario prestabilito e ricompensarsi con un’uscita con gli amici, la pratica di un hobby o di un’attività sportiva.
Lo sport, peraltro, è fondamentale per i ragazzi: aiuta a mantenerli attivi, a sfogarsi e a sviluppare la loro vita sociale.
Per muoversi di più, inoltre, i ragazzi, potrebbero andare e tornare da scuola a piedi o in bici!
Accompagnare l’attività scolastica ad una dieta sana ed equilibrata è fondamentale: mangiare bene migliora lo sviluppo fisico e cognitivo dei ragazzi, aiutandoli a mantenere la concentrazione in classe, durante il pomeriggio mentre studiano e fanno i compiti e anche nelle attività sportive.
Ci può essere l’ansia soprattutto per chi inizia un nuovo percorso e non conosce nessuno e cambia insegnanti; in questo caso, anche se un po’ di paura ci può stare, è bene contenerla e vivere il passaggio con curiosità ed entusiasmo verso nuovi obiettivi di crescita.
di svolgere al meglio le incombenze lavorative, la cui mole all’inizio è bene sia contenuta per poi incrementare con progetti più impegnativi in un secondo momento. Dopo le vacanze, inoltre, è bene tornare ad una sana alimentazione, dopo le concessioni e gli abusi estivi. Questo non significa sottoporsi ad un regime alimentare punitivo e restrittivo, ma semplicemente corretto e bilanciato: una persona che segue uno stile di vita sano tutto l’anno non compromette il lavoro svolto per qualche giorno di relax! Le vacanze, al contrario, possono essere produttive anche da questo punto di vista perché aiutano a ricaricare il corpo e la mente abbassando i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress che è causa, ad esempio, di gonfiore e ritenzione idrica. Non produce risultato ridurre drasticamente le calorie: il corpo e la mente non daranno gli stimoli giusti per le attività della ripresa già di per sé faticosa e impegnativa; al contrario si può optare per una dieta bilanciata nei suoi macronutrienti e con i dovuti sfizi che una volta a settimana sono più che meritati. Non va trascurata l’idratazione che aiuta ad eliminare il gonfiore, a drenare i liquidi in eccesso, ma anche a mantenere il tono muscolare.Si riparte anche con l’attività fisica che scarica le tensioni e fa stare bene. Anche in questo caso il segreto è la gradualità con cui si torna a praticare l’esercizio fisico, per ritrovare lentamente durata ed intensità negli allenamenti, stabilendo degli obiettivi raggiungibili e per questo gratificanti nei risultati non solo sul piano fisico ma anche psicologico. Le sedute di allenamento vanno programmate con cura e nel rispetto dei propri limiti.Riprendere piano piano tutte le attività, iniziando a mangiare sano e facendo movimento, il tutto gradualmente senza imporsi di riuscire a raggiungere immediatamente i livelli precedenti alle vacanze rappresenta dunque un buon inizio. Calma e pazienza, insomma, sono le parole chiave. Può sembrare stressante pensare alla routine quotidiana e questo è il motivo per cui è bene dedicare del tempo al relax ma anche continuare a praticare attività all’aria aperta, proseguendo anche se in modo più limitato ciò che più di frequente si fa nel periodo estivo: uscite, passeggiate, viaggi, senza rinchiudersi drasticamente in spazi chiusi. Fra le attività da praticare all’aria aperta potrebbe essere una buona idea quella di fare un po’ di meditazione; bastano anche pochi minuti al giorno! La meditazione aiuta ad abbassare i livelli di cortisolo e migliora lo stato di salute. Aiuta, insomma, ad affrontare le giornate, soprattutto quelle stressanti, in modo lucido e controllato. Aiuta, inoltre, a migliorare la respirazione e a bruciare gli accumuli di adipe migliorando il metabolismo. Bisognerebbe, poi, per far fronte a giornate piene ed impegnative, dedicare il giusto tempo al sonno: almeno 8 ore a notte gli adulti, 10-12 ore i più piccini. La mattina si è più ricchi di energie, con ricadute positive anche sull’attività cerebrale. Infine, è bene ritagliarsi qualche momento da dedicare a qualcosa che sia appagante e che faccia stare bene: una giornata di shopping per ricompensarsi, una serata fuori con gli amici, un pomeriggio al parco…; insomma ogni tanto è anche giusto dedicarsi una piccola coccola, prendersi del tempo da regalare a se stessi e alle passioni per compensare gli sforzi che si fanno durante l’anno e di cui si capisce la mole proprio al rientro dalle vacanze, quando diventa difficile la ripresa. Per ricominciare e per portare avanti una routine che durerà gran parte dell’anno è bene, dunque, avere equilibrio e consapevolezza, gli eccessi al contrario non aiutano!
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Buone pratiche. Anche l’Università di Padova fra le 139 organizzazioni mediche e scientifiche
Un’alleanza globale per incentivare l’attività fisica
Nellosport la salute. E’ in estrema sintesi il messaggio che dal mondo scientifico e da quello medico viene sostenuto a gran voce per promuovere la pratica dell’attività fisica. E’ un trend confermato quello dell’aumento in tutto il mondo di malattie croniche non trasmissibili, tra cui la malattia coronarica, l’ictus, l’ipertensione arteriosa, il diabete tipo 2, la demenza, la depressione e i tumori. Spesso queste malattie sono associate a una mancanza di attività fisica. Ed è partendo dalle constatazioni di questi presupposti che 139 organizzazioni mediche e scientifiche, insieme a istituzioni sportive e governative si sono unite a sostegno di una “Alleanza globale per la promozione dell’attività fisica”, tra queste anche l’Università degli Studi di Padova. A livello globale, è stato riscontrato, i livelli di attività fisica nella popolazione sono inferiori a quelli raccomandati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Una mancanza o un’inadeguata quantità di attività fisica aumenta il rischio di morbilità e mortalità, peggiora la qualità della vita e aumenta i costi economici che gravano sulle persone e sulla società. In risposta a questa tendenza, nell’aprile 2021 numerose organizzazioni si sono riunite ad Amburgo, in Germania “sotto un unico ombrello”, e hanno firmato la “Hamburg Declaration”. Questa dichiarazione rappresenta un impegno internazionale per intraprendere le azioni necessarie ad aumentare il livello di attività fisica e migliorare la salute dei singoli individui e delle intere comunità. Esperti e organizzazioni stanno lavorando insieme come “Global Alliance for the Promotion of Physical Activity” per favorire il cambiamento a lungo termine del comportamento individuale e a livello di popolazione, collaborando con tutti gli stakeholder presenti nella comunità: ospedali attivi, specialisti dell’attività fisica, servizi per la comunità e operatori sanitari, tutti con lo scopo di raggiungere obiettivi di salute sostenibili per i loro pazienti/clienti.
La “Hamburg Declaration” chiama i responsa-
bili politici nazionali e internazionali ad adottare azioni concrete per promuovere l’attività fisica e l’esercizio fisico quotidiani a livello di popolazione e all’interno delle strutture sanitarie. Anche Padova adotta le indicazioni internazionali della Declaration, trovando nel Dipartimento di Medicina dell’Università impegno attivo per l’attuazione di linee guida volte a migliorare qualità e impegno dell’esercizio fisico quale indispensabile “attivatore” di salute.
“Exercise is Medicine Italy” sostiene la Dichiarazione di Amburgo per un’Alleanza Globale al fine di promuovere l’attività fisica. Il nostro obiettivo specifico in questa alleanza è implementare la valutazione dell’attività fisica e della fitness cardiorespiratoria nella routine clinica, per una prescrizione di esercizio adattato su misura, applicabile ai diversi contesti sanitari” spiegano i loro rappresentanti, i professori Roberto Vettor, Andrea Ermolao e Daniel Neunhaeuserer del Dipartimento di Medicina dell’Università.
“È ora che i medici considerino sempre l’attività fisica come un’opzione fondamentale nel quadro degli interventi terapeutici a fa-
Nello sport la salute. Si tratta di un impegno internazionale per intraprendere le azioni necessarie ad aumentare il livello di attività fisica e migliorare la salute dei singoli individui e delle intere comunità
vore dei pazienti» incalza il professor Fabio Pigozzi, Presidente della Federazione Internazionale di Medicina dello Sport e Professore di Medicina Interna e Prorettore dell’Università degli Studi di Roma “Foro Italico”. “Gli ospedali e gli operatori sanitari dovrebbero avere lo scopo di raggiungere obiettivi di salute sostenibili a lungo termine, per garantire che i loro pazienti tornino a uno stile di vita sano e fisicamente attivo. Chiediamo ospedali attivi che si concentrino non solo sulle procedure e sui risultati a breve termine, ma anche sulla sostenibilità e sul futuro stile di vita dei pazienti” sono le parole del professor Juergen Steinacker, presidente della “Hamburg declaration”, presidente della “European Initiative for Exercise in Medicine” e Professore di Medicina presso l’ospedale universitario di Ulm. La “Hamburg declaration” è stata anche approvata dalla Commissione medico-scientifica del Comitato Internazionale Olimpico (CIO), presieduta dal Professor Uur Erdener, che sottolinea l’importanza dell’attività fisica per la salute pubblica.
I benefici effetti dello Yoga, non solo esercizi ma “stile di vita”
Sempre più praticato e proposto in vari contesti, lo Yoga non è solo un insieme di esercizi di stretching fisico ma un autentico “stile di vita” che racchiude innumerevoli benefici dal punto di vista fisico ma anche mentale. L’Ulss 2 Marca Trevigiana ha sottolineato l’importanza di questa pratica, già in occasione della Giornata internazionale dello Yoga lo scorso 21 giugno, e ora, che ci si appresta a riorganizzare le proprie attività, anche sportive, è bene tenere presente qualche informazione in più. Dal punto di vista culturale, lo Yoga è una pratica millenaria – informa l’Ulss 2 – che affonda le sue radici in India. E’ un’antica disciplina che si basa sulla filosofia vedica che ha influenzato, a sua volta, diverse culture, come quella induista e buddista. E’ una pratica adatta a tutti, indipendentemente dal livello di preparazione fisica e dall’età. Man mano che si progredisce nella pratica aumenta anche la consapevolezza di se
stessi, del proprio corpo, del respiro e dei pensieri, portando così un benessere a 360 gradi. Quali sono in pratica i benefici sul corpo? Sono molteplici, informa l’Ulss 2, a partire da una maggiore ossigenazione degli organi interni e dei tessuti. Oltre a migliorare la postura, la pratica dello Yoga ha la sua efficacia anche sulla circolazione sanguigna,
la pressione arteriosa e la stabilizzazione degli zuccheri nel sangue. Ci sono poi i benefeci effetti sulla mente: riduce l’ormone dello stress, il rischio di incidenza di depressione e ansia, grazie all’aumento di serotonina, e della somatizzazione. Inoltre, favorisce il controllo dell’iperattività e migliora la qualità del sonno.
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