11:30
Notiziario delle 17:30
Notiziario delle 18:30
ascoltali on-line su laPiazzaweb.it e sulle migliori Emittenti Radio del Veneto
11:30
Notiziario delle 17:30
Notiziario delle 18:30
ascoltali on-line su laPiazzaweb.it e sulle migliori Emittenti Radio del Veneto
Confermate dopo le incertezze dei mesi scorsi tutte le prime classi previste alle primarie. Il sindaco: “Vince il lavoro di squadra”
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
C’è un’emergenza che non passa mai di moda nelle corsie degli ospedali, negli ambulatori, nelle strutture di cura. Anzi, la pandemia che ci stiamo lasciando alle spalle pare non abbia fatto altro che accrescere le statistiche delle aggressioni nei confronti del personale sanitario. I numeri parlano da soli: 1.600 aggressioni l’anno certificate dall’Inail.
Vale a dire che ogni giorno in Italia ci sono almeno 4 camici bianchi che finiscono nel mirino. E qualcuno ci rimette persino la vita.
segue a pag 5
Al centro del giornale scopri l’inserto con le nuove offerte
Approvato il progetto preliminare per il collegamento ciclabile all’anello dei Colli Euganei e che attraverserà il centro abitato di Monselice. Un intervento che riguarderà un chilometro circa di lunghezza, dal ponte delle Grole fino alla passerella “azzurra” sul canale Bisatto nel tratto di argine dove sorge la Cavana. Il percorso così individuato consentirà di allacciarsi in maniera sicura e continuativa al già esistente Anello che porta già numerosi turisti e appassionati su due ruote a scoprire da vicino le bellezze naturali, e non solo, del territorio. I lavori, così come previsti dall’architetto Tiziana di Francesco, si configurano come necessari sia da un punto di vista turistico sia, soprattutto, in ottica di sicurezza per gli avventori.
“Il progetto preliminare approvato risponde ad una esigenza che da anni era sentita dalla città, non solo per i cittadini ma anche per i numerosi turisti che la frequentano” ha commentato il sindaco Bedin “Passerà attraverso il centro e si intersecherà con gli interventi di rigenerazione urbana già realizzati e quelli in programmazione”.
La decisione siglata a Palazzo Tortorini dalla Giunta Bedin si inserisce in un più ampio progetto che ha ispirato anche la realizzazione della Cavana, struttura simbolica e strategica inaugurata lo scorso gennaio. In quell’occasione era stato confermato che proprio da questo punto di Monselice sarebbe partita una diramazione del percorso ciclabile collegata all’anello euganeo. Annuncio che trova riscontro, oggi, con l’approvazione di questo documento preliminare. “Uno sguardo alla sicurezza ed uno al turismo sostenibile che vogliamo implementare” ha concluso Giorgia Bedin. Il nuovo tratto di ciclabile richiederà un investimento complessivo di 200 mila euro.
Martina Toso<
Ad essere in pericolo non è solo chi lavora in prima linea, ad esempio nei pronto soccorso degli ospedali, oppure le guardie mediche, ma un po’ tutti gli operatori della sanità, a partire dagli infermieri, la categoria che più di altre deve far fronte agli attacchi dei pazienti. E le denunce ufficiali, spiega la federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche, sono solo la punta dell’iceberg di un fenomeno dai contorni preoccupanti perché per ogni caso che viene allo scoperto ce ne sarebbero almeno 26 che non vengono denunciati.
C’è poi un altro dato di questa inquietante statistica che va sottolineato: il 71% delle aggressioni ha riguardato le donne, dalle operatrici sanitarie alle psicologhe, dalle infermiere ai medici. Sono loro, il più delle volte, a subire le violenze di pazienti che non accettano le cure, che contestano una diagnosi, che pretendono una medicina o un trattamento che non possono avere. Il sindacato dei medici e dirigenti sanitari definisce senza giri di parole il fenomeno come “un bollettino di guerra”, al punto che in tanti, almeno uno su tre, se potessero cambierebbero lavoro.
Ma come? Giusto tre anni fa, mentre stavamo faticosamente uscendo dal primo lockdown, infermieri e medici venivano dipinti come gli eroi del nostro tempo. Era tutta retorica da “ne usciremo migliori”, vien da dire col senno del poi. Ma in questo caso l’intolleranza verso chi si prende cura di noi ha radici ben più antiche. Asciughiamo pure le statistiche dai casi, sempre numerosi, legati a situazioni di disagio psicofisico di alcune categorie di pazienti che più di altre sono soggette ad accessi d’ira e scatti di violenza. In certi ambienti i rischi non mancano ma questo non giustifica il concreto pericolo che quotidianamente affrontano gli operatori della sanità. Professionisti che dovrebbero concentrarsi sull’assistere e curare al meglio si trovano costretti a non abbassare la guardia nemmeno per un istante. “Infermiere, medico, difendi te stesso”, viene da dire. Non dovrebbe essere così, invece contro l’intolleranza e la prevaricazione sembra che al momento non vi sia una cura efficace.
della BassapadovanaQuesta edizione raggiunge le zone di Monselice e Este per un numero complessivo di 9.106 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199
Dopo l’inaugurazione della Cavana pronto il progetto preliminare
“Tutte le classi prime partiranno”: l’annuncio a lungo atteso ai piedi della Rocca è arrivato alla vigilia della conclusione del corrente anno scolastico. Già nei mesi scorsi la Giunta Bedin aveva confermato la propria attenzione nei confronti di una situazione spinosa per i plessi scolastici cittadini e che affligge le famiglie della Rocca, e non solo, da ormai un paio di anni. La preoccupazione principale sia degli amministratori sia dei genitori era quella di vedere, ancora una volta, cancellate le classi prime di alcune sedi scolastiche in seguito a un numero insufficiente di iscrizioni. Preoccupazione che, invece, non si è concretizzata.
“É un significativo risultato che ci riempie di entusiasmo e gioia
talvolta raccoglie i frutti”. Un lavoro di squadra, fanno sapere da Palazzo Tortorini, che ha visto il coinvolgimento attivo anche della Dirigenza Scolastica dell’Istituto “G. Zanellato”, del Provveditore agli studi Roberto Natale e di tutti i soggetti della società civile che si sono adoperati per la buona riuscita dell’operazione. Nonostante i plessi della Rocca siano stati al centro delle polemiche in questi ultimi anni a causa della mancata partenza di alcune classi prime, il lavoro di squadra aveva già fatto registrare un passo in avanti. Lo scorso settembre, infatti, è partita una nuova classe a tempo pieno alla scuola primaria “V. Emanuele”, garantendo così l’avvio di un ciclo d’istruzione. E con l’ufficializzazione della partenza di tutte le classi prime, prevista per il prossimo settembre, è stato aggiunto un ulteriore tassello.
ottenuto tra l’altro in un contesto di denatalità che sta attraversando tutto il Paese, ma che ci rende comunque fiduciosi per l’avvenire e che ci dovrà vedere maggiormente impegnati in uno sforzo comune per cercare di garantire la sostenibilità nel tempo di tutti i nostri plessi scolastici” ha commentato l’assessore all’Istruzione, Andrea Parolo “Ciò non significa che si possa abbassare la guardia ma, mentre chi semina vento raccoglie tempesta, chi lavora per la propria comunità
“Sono in particolar modo soddisfatta dell’avvio della classe prima al V. Cini (n.d.r. via Costa Calcinara), il cui destino secondo alcuni era segnato, e, invece, grazie alla sensibilizzazione fatta ad ogni livello dall’Istituto Scolastico e dall’Amministrazione Comunale, con la collaborazione della Parrocchia del Redentore e del Presidente del Consiglio d’Istituto, siamo riusciti ad ottenere le iscrizioni necessarie all’avvio” ha sottolineato il primo cittadino Bedin “Abbiamo dimostrato ancora una volta che i fatti contano più delle parole”.
Il prossimo anno scolastico ai piedi della Rocca sembra, quindi, ufficialmente salvo per tutte le sedi di primo grado del territorio.
Martina TosoManutenzione straordinaria al Parco Buzzaccarini che prevede il rifacimento delle sponde del laghetto e la sostituzione delle tavole usurate lungo il piccolo pontile. Dopo che nelle scorse settimane era stato lanciato un appello da parte di Ekopark e dei volontari, l’amministrazione mette in campo alcune misure per la riqualificazione dell’area verde monselicense.
La decisione, arrivata dopo un sopralluogo da parte dell’assessore Luca Piccolo, interesserà l’area del laghetto ma anche le alberature ritenute poco sicure a causa della loro inclinazione. Il progetto dell’amministrazione è quello di procedere con l’installazione di tiranti a sostegno degli alberi, senza ricorrere all’abbattimento e senza alterarne la fisiologia.
“Il parco Buzzaccarini è un polmone verde per la
nostra città, oltre che un luogo caro a tutti i suoi utenti. Avere cura di tali ambienti e prodigarsi per un loro rinnovamento è un modo per avvicinare giovani e famiglie a vivere il parco e godere di tutte le sue potenzialità” ha sottolineato il primo cittadino Giorgia Bedin “È cura di questa Amministrazione che le aree verdi, di cui dispone Monselice, possano essere agibili e sicure alla cittadinanza.
Quali luoghi di incontro, soprattutto per bambini e anziani, garantirne un’adeguata manutenzione e renderne l’accesso fruibile a tutti in sicurezza, sono sicuramente uno tra gli impegni principali a cui questa Amministrazione intende, sempre più, mantenere fede”. I lavori al Parco Buzzaccarini, che dovrebbero durare circa due settimane, richiedono un investimento complessivo di oltre 12 mila euro. (m.t.)
Il caso. L’amministrazione comunale ha ufficializzato la presenza di tutte le classi
“Una notizia attesa, risultato di un lungo lavoro di squadra”. L’assessore Parolo: “segnale di fiducia per il futuro”
Monselice
Il parcheggio di Cava della Rocca sarà gratuito fino alla conclusione del cantiere di Campo della Fiera, prevista per il mese di agosto. La decisione del primo cittadino Bedin arriva a seguito del protrarsi dei lavori in un’area monselicense da sempre utilizzata come posteggio per le auto e oggi chiusa per lavori di rifacimento della pavimentazione. Una iniziativa che mira a compensare, e risolvere, i disagi arrecati in questi ultimi mesi. A rendere possibile la gratuità degli spazi di Cava della Rocca è stato un accordo tra Palazzo Tortorini e l’avvocato Aldo Rozzi Marin, Amministratore unico della società Veneto Edifici Monumentali che gestisce il Complesso monumentale Rocca di Monselice. L’accordo non inciderà sugli abbonamenti e sulla convenzione conclusa nei mesi scorsi con Ascom che, anzi, saranno prorogati di ulteriori tre mesi rispetto alla naturale scadenza.
“La misura è legata al protrarsi dei disagi causati dai lavori in atto per
la riqualificazione del Campo della Fiera ed è mirata a facilitare la sosta, libera e gratuita, di tutti coloro che vivono o si recano a Monselice, per lavoro, per shopping, per turismo o altre necessità, anche in considerazione del fatto che, con l’approssimarsi della stagione estiva, sicu-
ramente ci sarà bisogno di ancora maggiori spazi per il parcheggio” ha spiegato il sindaco Giorgia Bedin “da un lato vogliamo agevolare i cittadini, che non devono pagare lo scotto dei ritardi, e dall’altra andare incontro alle esigenze anche dei commercianti promuovendo con l’assessore alle attività produttive, Stefano Peraro, una misura a sostegno delle attività del centro storico e contemporaneamente la conoscenza del parcheggio che è estremamente comodo per chi viene in centro”. Il comune della Rocca si farà carico dei 5.400 euro di onere complessivo per l’utilizzo gratuito del servizio di parcheggio da parte di cittadini e visitatori. “Ringrazio l’avv. Aldo Rozzi Marin per la consueta disponibilità e la preziosa collaborazione nel comune interesse di favorire l’accessibilità, la promozione e la fruizione della nostra città, per la quale anche le infrastrutture ed i servizi sono essenziali” ha concluso Bedin.
Martina Toso
Alla “Festa della Città” di Parenzo dello scorso 28 aprile presente anche una delegazione della Rocca. L’invito del sindaco della città gemellata, Loris Peršuric, non è rimasto inascoltato a Palazzo Tortorini: il primo cittadino Giorgia Bedin, l’assessore Luca Piccolo e i consiglieri Maira Tietto e Rino Biscaro hanno presenziato alla celebrazione solenne nella Sala della Dieta Istriana. Presente per l’occasione anche Daniele Bassi, sindaco di Massa Lombarda, altra città gemellata. Il gemellaggio tra Monselice e Parenzo è stato siglato il 19 settembre 2010 in virtù e sulla scorta delle similarità culturali e storiche che legano le due realtà. Entrambe, per esempio, portano avanti tradizioni secolari e organizzano ogni anno delle rievocazioni storiche compiendo un vero e proprio salto nel passato: a Parenzo si torna nel Cinquecento e a Monselice in età medioevale con la Giostra della Rocca. “Una bella occasione per rinsaldare i rapporti di amicizia e di cooperazione con la città croata e per incontrare i rappresentanti delle altre città gemellate, promuovendo così la nostra città e favorendo scambi culturali a livello internazionale” ha sottolineato il sindaco Giorgia Bedin “A volte ciò che è distante da noi ci sembra sempre così diverso. Poi ci pensano la cultura e la storia a trovare dei lati in comune e rendere questi eventi dei bellissimi incontri”. (m.t.)
Un accordo pubblico-privato per l’area dell’ex cinema Roma che ha come oggetto il cambiamento di destinazione d’uso dell’area di via Teatro da direzionale, commerciale e artigianale a residenziale. Accordo che, però, non convince a pieno parte delle minoranze e in particolare il consigliere di opposizione Silvia Muttoni. In previsione nello spazio di proprietà della Società Operaia di Mutuo Soccorso di Monselice la costruzione di un edificio su due piani e in parte su quattro piani con tutti gli annessi e connessi.
“Con questo accordo si va a risolvere una questione esistente dal 2004, andando a riqualificare e rigenerare un’area degradata dal punto di vista economico, urbanistico e sociale” ha spiegato l’assessore Stefano Peraro in sede consiliare “Ridaremo dignità a un luogo che ha perso la propria identità e miglioreremo anche l’aspetto della sicurezza della zona”. Il plus valore economico conseguente alla realizzazione dell’opera in progetto, poi, verrà utilizzato dall’amministrazione della Rocca per opere pubbliche. Non è la prima volta che l’ex cinema Roma è sul tavolo della discussione e sono diversi i punti interrogativi che hanno accompagnato la storia di questo spazio: dalle condizioni di abbandono, alle politiche di riqualificazione fino all’auspicato destino pubblico dello spazio. A dare un primo segnale di speranza
in tal senso, nel dicembre 2020, la realizzazione di un murales lungo il lato ovest del fabbricato da parte dell’artista Tony Gallo.
L’iniziativa del gruppo Evisioni2020 aveva un valore simbolico e doveva essere funzionale a lanciare un messaggio di ripartenza. Murales che, però, oggi sembra destinato all’abbattimento, così come il resto dell’edificio, a favore di una costruzione residenziale. “Se, da un lato, siamo felici che si voglia finalmente superare l’attuale stato di degrado, dall’altro non possiamo applaudire al risultato del negoziato condotto dalla Giunta” ha precisato Muttoni
“La promessa di 6 piani di costruzione residenziale, in un’area già fortemente urbanizzata, con un trend di spopolamento delle abi-
L’assessore Peraro: “Ridaremo dignità ad un luogo che ha perso la propria identità” ma è polemica sulla sorte del murales realizzato due anni fa da Tony Gallo, Muttoni: “È il risultato dell’assenza di dialogo”
tazioni del centro e in un contesto di calo demografico, sono difficili da giustificare. Senza dire che non è più previsto alcuno spazio pubblico”.
Motivazioni, queste, che hanno spinto il consigliere di minoranza a non dare il proprio appoggio all’accordo. “Quanto al murales, esso è il frutto malato dell’assenza di dialogo in Giunta” ha concluso il consigliere di Siamo Monselice “Mentre l’assessore Peraro negoziava l’accordo di cui sopra, l’assessore Parolo autorizzava la spesa di un murales destinato a sicuro abbattimento, ossia uno spreco e illudeva i giovani che l’area potesse essere rigenerata quale spazio pubblico”.
Pari opportunità, letteratura e attualità al centro del terzo concorso letterario ai piedi della Rocca. “Il tema di quest’anno, Davanti allo specchio: immagine di lei, porterà a riflettere su questioni importanti e di attualità” ha spiegato Maira Tietto, Presidente della Commissione Pari Opportunità “Potrebbe sembrare un tema leggero, effimero ma la percezione di come siamo esteriormente è fortemente influenzata dalle nostre emozioni. Lo specchio, infatti, può essere un portale verso mondi fantastici o un riflesso crudele di una realtà che non ci piace”. Dopo le precedenti due edizioni, quindi, ancora una volta la riflessione sul tema delle pari opportunità viene affrontato attraverso la scrittura e la creatività. “La grande novità di quest’anno è il premio alle scuole
che vuole avere come obiettivo quello di sottolineare l’importanza del concorso letterario per i nostri giovani” ha sottolineato
tanti del futuro ed è importante che dimostrino l’interesse che poi si riverserà sulla loro preparazione futura e su quello che riusciranno a dare nel futuro a loro stessi e alla società”. Le classi e gli studenti vincitori riceveranno un premio in denaro che la scuola potrà investire in materiale didattico.
Il termine ultimo per la presentazione degli elaborati, sia per la sezione narrativa sia per la sezione poesia, è il 15 giugno prossimo. Ai vincitori, designati dalla giuria di esperti, spetterà un premio in denaro e la visita guidata al castello di Monselice.
l’assessore alle Politiche Sociali, Francesca Fama “I nostri giovani studenti saranno le colonne por-
La cerimonia di premiazione del concorso letterario “Monselice per le pari opportunità – Davanti allo specchio: immagine di lei” si terrà a settembre nella sede dell’ex Cinema Corallo. (m.t.)
L’incontro. Insieme agli Amici del Musei i giovani accompagnano i turisti
L a valorizzazione del patrimonio storico e naturalistico di Monselice passa anche attraverso la formazione di guide esperte. Ne è convinto il primo cittadino Giorgia Bedin che ha di recente incontrato a Palazzo Tortorini lo staff che gestisce le aperture della salita al Colle della Rocca. Un momento per valorizzare il lavoro e l’impegno di coloro che rendono possibili le visite guidate in un luogo simbolo della città di Monselice e di chi si occupa di affiancarle nel loro percorso di preparazione.
Grazie alla convenzione con l’immobiliare Marco Polo dallo scorso anno è stato ampliato il calendario delle aperture, due turni giornalieri per le visite guidate
“Sono fiera dei volontari, soprattutto di voi giovani, che vi mettete in campo per sostenere la valorizzazione del nostro patrimonio storico e naturalistico, orgoglio della Città di Monselice” ha affermato il sindaco Bedin rivolgendosi a Chiara Contato, Filippo Rossato, Marco Zanetti ed Elia Zanon.
I quattro giovani monselicensi, sotto la guida esperta dello storico presidente degli Amici dei Musei Riccardo Ghidotti, accompagnano i gruppi di visitatori e turisti alla scoperta del Colle. Oltre ai giovani monselicensi, a rivestire il ruolo di guide anche alcuni volontari dell’associazione Amici dei Musei coordinati da Antonella Carpanese: Dolores Smania, Franco Peraro ed Eros Contiero, responsabile della sicurezza.
E proprio grazie a una convenzione sottoscritta tra l’Immobiliare Marco Polo che gestisce il bene e la stessa associazione, da settembre dello scorso anno è stato possibile ampliare il calendario di aperture.
Il sentiero storico e naturalistico che da Villa Duodo porta alla sommità del Colle fino al Mastio Federiciano è, infatti, percorribile da marzo a giugno e da settembre a fine ottobre, nei fine settimana e nei giorni festivi e prefestivi. Le visite guidate sono
Silvia Muttoni non ci sta: “troppo comodo ricorrere ai volontari”
organizzate in due turni giornalieri, uno alla mattina e uno al pomeriggio. Discorso a parte per le scolaresche e per le associazioni che, previa prenotazione presso il Castello di Monselice, possono organizzare la loro visita anche in altri giorni. “È una bella iniziativa che vediamo sta già dando ottimi risultati, infatti i dati alla mano ci confermano ad oggi quasi 900 visitatori” ha concluso il primo cittadino Bedin.
“Il sindaco si congratula con le giovani guide che, per l’Associazione Amici dei Musei, stanno gestendo alcune aperture straordinarie della salita al Mastio della Rocca. È giusto essere orgogliosi di questi giovani, ma è troppo poco e soprattutto troppo comodo” ha chiosato Silvia Muttoni di Siamo Monselice. Dopo l’incontro tra il sindaco e le guide del sentiero della Rocca a Palazzo Tortorini, le critiche non si sono fatte attendere.
Le perplessità di Silvia Muttoni riguardano principalmente l’aspetto volontario del lavoro svolto dalle giovani guide. “Nella
nostra città abbiamo un istituto di Istruzione secondaria, J.F. Kennedy, che propone un percorso formativo specificamente destinato al turismo ma anche un liceo, C. Cattaneo, che propone una formazione umanistica e la conoscenza della doppia lingua” ha spiegato Muttoni “A questo si sommano le scuole secondarie di secondo grado che, sia nella zona di Este-Montagnana, sia in quella termale, offrono ai ragazzi la possibilità di prepararsi ad impieghi nel settore turistico”. Formazione superiore a cui si aggiungono eventuali ulteriori specializzazioni proprio nell’ambito del turismo, ma non solo, sia all’Università di Padova sia a Venezia.
“Le Amministrazioni quale futuro promettono e preparano per questi giovani che si formano con impegno nel territorio?” ha continuato il consigliere di Siamo Monselice “La possibilità di fare del volontariato”. Secondo Muttoni a rendere la situazione ancora più spinosa è il fatto che il volontariato sia necessario a supplire “le inefficienze di una Regione che, attraverso la sua società partecipata al 100% Veneto Edifici Monumentali Srl, ex Immobiliare Marco Polo, da anni non riesce a gestire efficacemente le aperture della passeggiata al Mastio”. (m.t.)
La giunta comunale di Este cambia la composizione della sua squadra: il giovane assessore Andrea Quadrella lascia il suo posto alla consigliera Erika Bertazzo. Non si è trattato di un cambio di rotta dovuto ad incomprensioni o malumori interni, ma di una scelta “dovuta” da parte di Quadrella a fronte dei suoi nuovi impegni lavorativi che lo vedranno lontano dalla cittadina murata per molto tempo. A fine aprile l’assessore agli affari generali, al bilancio, all’associazionismo e gemellaggi, alle politiche giovanili a alle partecipazioni in Enti e società ha dato le sue dimissioni e nei giorni successivi durante la giunta è stato ufficializzato il subentro di Bertazzo.
La consigliera, 38 enne residente a Schiavonia fa parte delle Civiche d’Este, ma non è nuova nel ruolo da assessora: sei anni fa era aveva rivestito il ruolo nella
giunta della sindaca Roberta Gallana. Era stata però fatta fuori da gruppo di maggioranza ed il suo percorso politico poi aveva preso strade diverse. Il ruolo da consigliera di Bertazzo verrà preso invece dal secondo più votato della sua lista, cioè Flavio Tinello. La nuova giunta avrà una composizione di pari opportunità, cioè
sarà composta da tre donne e tre uomini. “Ringrazio il sindaco per la fiducia che ha avuto nei miei confronti e auguro buon lavoro ai colleghi di giunta e alla maggioranza, sicuro che tutti i risultati che ci siamo prefissi insieme saranno raggiunti al meglio
- commenta l’assessore Andrea Quadrella che intraprenderà una carriera nella Marina militare italiana -. So di lasciare una squadra affiatata e che si impegna al massimo per il bene della città”. Bertazzo, funzionaria di un ente pubblico, è pronta per il
La città di Este va in contro tendenza rispetto al calo delle nascite: lo scorso anno sono arrivati 92 nuovi bambini e per questo l’amministrazione comunale ha attivato il “Bonus bebè” per i neogenitori. Le famiglie di Este sono tornate a far crescere il saldo demografico e la cittadina registra per l’anno 2022 un saldo positivo rispetto al numero degli abitanti. Dopo decenni di calo demografico arriva una buona notizia e per contribuire a sostenere questa crescita, tra le varie misure messe in campo, l’amministrazione comunale ha scelto anche di attivare lo strumento del “Bonus Bebé” per rendere Este più attrattiva e per sostenere le famiglie nel gioioso momento della nascita di un nuovo concittadino.
“«Abbiamo confezionato la misura del “Bonus Bebé”, cioé un bonus di 500 euro, in buoni da spendere presso gli
nuovo impegno: “Sono grata per questa opportunità, ringrazio il sindaco ed il gruppo Civiche d’Este per la fiducia accordatami. Collaborerò con impegno e dedizione assieme alla giunta ed ai consiglieri di maggioranza, al raggiungimento di importanti
esercizi atestini aderenti”, afferma l’assessore agli affari generali e alle politiche giovanili Andrea Quadarella. “È il coronamento di un concetto di rete tra istituzioni, commercianti e famiglie, in un’ottica di crescita della comunità che ci auguriamo possa continuare a crescere”, conclude l’assessore Quadarella.
Le famiglie che hanno festeggiato la nascita di uno o più bambini da gennaio a maggio di quest’anno riceveranno un’apposita lettera di convocazione per un incontro con l’amministrazione comunale, per la consegna di persona del Bonus. Per i bambini nati nei mesi successivi, sarà fissata la consegna al momento della registrazione dell’atto di nascita presso l’ufficio anagrafe e di stato civile. Tutte le informazioni sono disponibili al polisportello o chiamando il numero 0429 617550. (g.z.)
obiettivi per Este, mettendo a disposizione l’esperienza personale maturata in ambito politico e amministrativo”.
L’assessore Quadarella viene quindi sostituito in perfetta continuità “E anche con uno spirito di collaborazione e affiatamento che sono una delle caratteristiche principali della nostra squadraspiega il sindaco Matteo Pajola -. Ringrazio l’assessore Quadarella per quanto fatto, perché nel lavoro di un anno e mezzo ha dimostrato grandi capacità innovative, un’impronta personale molto marcata, grande attenzione alla partecipazione civica, al mondo dei giovani e delle associazioni, con sensibilità e capacità rare. L’assessore rappresenta un esempio per impegno, passione e amore per la propria città che spero molti giovani seguiranno” conclude il primo cittadino.
Giada ZandonàL’assessore uscente si dimette per motivi di lavoro
Al posto di Bertazzo entra in consiglio Flavio Tinello, il secondo più votato delle “Civiche d’Este”Il passaggio del testimone tra Andrea Quadarella ed Erika Bertazzo
“Una pessima partenza per la commissione Pari Opportunità” la pensa così la consigliera di opposizione Roberta Gallana dopo la nomina del nuovo gruppo avvenuta a inizio aprile. “Lo dico come persona e come donna prima che come rappresentante di una Lista civica. La consigliera Erika Bertazzo ha rovinato e snaturato i principi stessi delle Pari Opportunità” continua Gallana che spiega come il presidente del Consiglio Comunale Giovanni Mandoliti, con tutti i Capi gruppi consiliari, ha proposto di votare per acclamazione i componenti della minoranza e della maggioranza senza procedere al voto per scrutinio segreto. “Il regolamento della commissione Pari Opportunità prevede di diritto la presenza di cinque membri scelti e proposti da minoranza e maggioranza. La votazione in sé risulta formale più che sostanziale ma la consigliera Bertazzo palesemente ha dichiarato “non voglio votare per acclamazione, non voglio votare chi non considero adatto e idoneo al ruolo” - continua Gallana -. Non ha voluto votare i
componenti proposti dalle minoranze e ha trasformato la votazione in una triste rassegna di preferenze, giudizi ed appartenenze. La maggioranza stessa si è espressa con pareri diversi a seconda dei gruppi consiliari. Una vera tristezza dato che stavamo votando i componenti di una commissione che dovrebbe vederci
uniti dai valori del rispetto e dell’inclusione”.
La minoranza infatti aveva scelto di far eleggere tutti coloro che si erano autocandidati, dando loro l’opportunità di partecipare a vario titolo: “La maggioranza aveva escluso delle persone ma attraverso il nostro voto tutti sono stati coinvolti” continua la consigliera.I componenti della commissione Pari Opportunità sono tredici più sei supplenti: “Sono suddivisi, come da regolamento, in varie categorie: associazioni, sindacati, studenti, insegnanti, società civile, associazioni di categoria, gruppi consiliari. I valori di Pari Opportunità dovrebbero essere trasversali e lontani da qualsiasi tipologia di ragionamento o linea politica. Mi preoccupa ascoltare una consigliera esprimersi su delle persone dando loro un’etichetta di idoneità. Non ci sono persone adatte o idonee quando parliamo di Pari Opportunità anzi dovremo favorire la diversità, l’inclusione, e il rispetto di ognuno senza esclusioni” conclude Gallana.
Giada ZandonàC’è tempo sino al 30 giugno per partecipare al concorso a premi sul tema della demenza “Perdere la testa”. Il Centro Disturbi Cognitivi e Demenze del distretto Padova sud Uls 6 Euganea, in collaborazione con il Comune di Este propongono la terza edizione del concorso dedicato a sensibilizzare i più giovani sul tema della demenza, promuovendo la cultura dell’inclusione.
I giovani dai 14 ai 20 anni possono presentare alla giuria, in formato originale, un video oppure un elaborato scritto, grafico, fotografico entro la fine del mese di giugno.
I file, assieme ad una copia del documento di identità dovranno essere inviarti tramite mail o a mezzo posta e per partecipare i concorrenti devono compilare la scheda di partecipazione presente sul sito nel Comune assieme alla liberatoria.
Tra gli obiettivi del concorso, quello di dare la possibilità ai giovani di conoscere alcune caratteristiche della malattia, di aiutarli ad esprimere ciò che pensano della malattia e di stimolare la creatività che permette loro di “guardare oltre” i sintomi ed umanizzare questa condizione. Ai primi tre classificati verrà assegnato un buono spesa del valore di 150 euro per l’acquisto di strumenti tecnologici. (g.z.)
“Perdere la testa” la sfida dell’inclusione per i giovani attraverso un concorso
Grandi eventi. Dal 29 giugno al 15 luglio sul palcoscenico allestito nell’arena del Castello Carrarese
Ad inaugurare la rassegna saranno Giuseppe Giacobazzi, Paolo Cevoli e Duilio Pizzocchi. Omaggio a Battisti, musiche da Oscar con Diego Basso e Andra Griminelli, poi Rocco Hunt e i Boombadash, Pucci e dance floor con “Wonderland 2000”
Dal 29 giugno al 15 luglio tornano gli attesissimi appuntamenti musicali nell’arena del Castello Carrarese con “EstEstate”. Un palcoscenico di 15 metri di larghezza per una profondità di 12 metri ospiterà nove appuntamenti con i migliori artisti della scena musicale pop e rock italiana ed internazionale, tra cui due appuntamenti con la musica sinfonica, one man show, spettacoli di cabaret e persino dj set.
Ad inaugurare il Festival, giovedì 29 giugno alle ore 21.30 saranno Giuseppe Giacobazzi, Paolo Cevoli e Duilio Pizzocchi, tre protagonisti indiscussi del teatro comico italiano. Sabato 1 luglio alle 21.30, ci sarà il concerto “Tu chiamale se vuoi emozioni” celebrerà gli 80 anni di Lucio Battisti mentre martedì 4 luglio sempre alle 21.30, ci sarà la serata intitolata “Diego Basso e Andrea Griminelli.
Musiche da Oscar” che vedrà protagonista, insieme all’Orchestra, diretta dal maestro Basso, il Maestro Andrea Griminelli, flautista di fama internazionale che ha ricevuto onorificenze e riconoscimenti in tutto il mondo. Il 3 luglio sarà il grande artista internazionale Michael Bolton a stupire il pubblico con la sua unica data italiana. Venerdì 7 luglio a calcare il palco di sarà Francesco Gabbani con “Ci vuole un fiore tour 2023” mentre Rocco Hunt arriverà al Castello sabato 8 lu-
glio con il tour “L’ammore overo”. Grande aria di festa, mercoledì 12 luglio alle 21.30, quando i Boomdabash arriveranno a Este con “The party specialists”, uno show completamente nuovo e rinnovato e a grande richiesta, venerdì 14 luglio alle ore 21.30, torna a calcare il palco estense il cabarettista milanese Pucci, con il suo “Pucci Summer Tour”, accompagnato dalla sua band. A chiusura del festival, sabato 15 luglio alle ore 21.30 l’Arena del Castello Carrarese si trasformerà in un grande dance floor all’aperto con “Wonderland 2000”. Una festa-evento, ad ingresso gratuito, che a suon di musica ci condurrà in un viaggio nei primi anni del nuovo millennio con tormentoni e i grandi successi pop, dance e rock degli anni 2000 remixati dai deejay di Wonderland.
“Siamo felici di portare avanti questo progetto giunto ormai alla terza edizione - commenta l’assessora alle manifestazioni Luigia Businarolo -. Il Castello Carrarese è lo scenario adatto per concerti e spettacoli che vedono come protagonisti alcuni fra i più importanti interpreti del panorama nazionale e internazionale e questi eventi rappresentano una fondamentale occasione di promozione per il nostro territorio. La nostra ambizione è quella di far conoscere e apprezzare quello che Este può offrire anche attraverso l’importante veicolo della cultura e dell’intrattenimento di qualità: si viene ad Este per assistere allo spettacolo di un grande artista e si coglie l’occasione per conoscere l’importante patrimonio, materiale e immateriale, della nostra città”.
Centododici nuovi alberi sono arrivati o arriveranno nella cittadina di Este. In un momento in cui il Pianeta lotta contro i cambiamenti climatici, ogni passo, anche il più piccolo è importante. Non sempre però i Comuni seguono delle semplici norme che permetterebbero molte più piantumazioni, infatti secondo una legge per ogni nuovo nato i paesi sopra i 15mila abitanti dovrebbero piantare un albero dedicato al nuovo nascituro.
Nel 2020 però non è stato piantato nessun albero per i 112 bambini nati ad Este nel 2019 e per questo l’amministrazione comunale ha deciso di metterli a dimora entro la fine di quest’anno. Si tratta di 11 esemplari di acero campestre e 10 di Prunus che verranno piantuma-
ti nell’area verde in via Giovanni XXIII davanti alla barchessa, di 8 esemplari di mirto crespo nell’aiuola del parcheggio di via Corradi-
vece posti 8 frassini, 2 ciliegi da fiore, un rovere e 2 aceri.
L’area verde adiacente allo stadio in via Giovanni XXIII conoscerà la posa di 9 esemplari di prunus, di 3 liriodendri, 2 liquidambar, 1 acero king e 2 ornielli. Le piantumazioni continueranno in via Argine Restara con 2 esemplari di Corylus, una magnolia e 2 mirto crespo. Spazio agli alberi anche nelle scuole con la messa a dimora di 10 alberi nel cortile della scuola Unità d’Italia.
ni, di 8 carpini bianchi, 2 di acero campestre e 3 di orniello nell’area verde lungo via Augustea di fronte al cimitero maggiore. Nell’area verde di via Fogolari verranno in-
Altri 1 6 alberi saranno posti nell’area verde di via Zuccherificio contestualmente al progetto BEE-odiversity, in cui rientrano anche i 15 esemplari messi a dimora nell’area verde di via Salvo d’Acquisto. (g.z.)
Ited eschi in fuga li hanno usati come scudi umani per scappare dalla città di Este, l’Anpi di Este e l’amministrazione Comunale lo scorso 25 aprile hanno onorato la la memoria di Arturo Bertoncin morto a 24 anni e di Mario Brancaleon, sopravvissuto all’eccidio. Così, nel giorno del 78˚ anniversario della Liberazione durante le celebrazioni è stata intitolata e posata una targa in loro memoria lungo via Argine Restara, un gesto voluto fortemente dall’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia - sezione Amleto Rama di Este. “La cittadina murata come molte altri centri grandi e piccoli, non venne liberata il 25 aprile 1945, la data simbolo della Liberazione che coincide con l’insurrezione di Milano, ma soffrì tragicamente ancora per alcuni giorni gli effetti della fuga violenta, furiosa dei nazifascisti, che ormai si vedevano irrimediabilmente sconfitti - spiega l’Anpi -. Vittime di questa violenza furono sia coloro che avevano compiuto la scelta della lotta attiva contro gli occupanti, sia i civili, anche minorenni, il cui sostegno, a Este come altrove, fu fondamentale per l’esito della Resistenza”.
Tra i civili c’era anche il 24enne Arturo Bertoncin, partigiano della Brigata Garibaldi 10˚ Btg. “Garbellotto”, fermato insieme al 18enne Mario Brancaleon dai soldati tedeschi il 27 aprile del 1945 lungo la strada per Mantova, in prossimità dello stabilimento della Saffa, all’incrocio con via Cesare Battisti. Assieme a loro c’era anche un terzo giovane che però riuscì a fuggire. “Bertoncin e Brancaleon probabilmente non portano armi o forse vengono immediatamente disarmati dai tedeschi, che li prendono come ostaggi per usarli come scudi umani, a protezione della ritirata, costringendoli perciò a camminare davanti al camion tedesco, con le armi puntate sulla schienacontinua Anpi - Arrivato oltre Ospedaletto, il “corteo” probabilmente viene intercettato da altri tedeschi in fuga che, al grido “Partigiani Kaputt”, sparano contro Bertoncin e Brancaleon”.
Il 24enne viene ucciso sul colpo, mentre il 19enne, ferito gravemente, viene creduto morto dai tedeschi che quindi riprendono
Piano degli interventi, osservazioni entro il 18 giugno, una variante riguarda la chiesa del Carmine
la fuga: “Mario Brancaleon, sopravvissuto all’eccidio, porterà fisicamente le gravi conseguenze fino alla morte avvenuta il 25 novembre 2007” conclude Anpi. Arturo Bertoncin nel 1966 è stato insignito della Croce alla memoria al Valor Militare e della Croce al Merito di Guerra ed è ricordato nelle due lapidi di ricordo dei caduti della resistenza collocate a Este.
Giada ZandonàL’amministrazione comunale adotta le varianti al Piano degli interventi, delle alienazioni e per le valorizzazioni immobiliari e chiede ai cittadini di far pervenire le osservazioni entro il 18 giugno all’ufficio protocollo. Il piano, documento propedeutico alla redazione del Bilancio, riguarda l’elenco degli immobili che rientrano nel patrimonio del Comune e che possono essere oggetto di dismissione.
L’oggetto della prima variante riguarda un terreno agricolo e una di terreno pianeggiante oltre ad una porzione di terreno
intercluso di circa 40 metri quadrati, oltre a Villa Mattiolo situata a Motta con la possibilità di realizzare una pertinenza del volume di 600 metri cubi. Le altre varianti prendono in considerazione varie porzioni di terreno, tra cui una zona in località Rivadolmo con un area di 26mila e 500 metri quadrati oltre a 70 metri quadrati in via Zuccherificio a cui si somma un’area PiP di 450 metri quadri nella stessa zona. Tra le curiosità c’è anche la variante per una porzione di quota pari al 31% della chiesa del Carmine di Monselice situata nella zona della stazione dei treni. I cittadini potranno manifestare i propri interessi prendendo visione di tutta la documentazione, depositata all’ufficio urbanistica e riportata nel sito del Comune di Este. La variante al piano degli interventi ridefinisce quindi una serie di previsioni urbanistiche attraverso un cambio di destinazione d’uso di alcune aree e la modifica della scheda degli edifici. Se le modifiche dei privati risulteranno coerenti con la nuova pianificazione e con il Pat del Comune di Este, potrebbero essere accolte ed attuate. (g.z.)
“Non c’è viaggio più lungo di quello che ti riporta a casa”. Con queste parole lo scrittore atestino Davide Morosinotto chiude i ringraziamenti del suo ultimo romanzo per ragazzi ambientato ad Este che è stato presentato a studenti e cittadini il 9 maggio scorso nella sala delle colonne del museo Atestino. Dopo aver fatto viaggiare i suoi personaggi e la sua fantasia per tutto il mondo, l’autore torna a casa e racconta tra le pagine di “Il figlio del mare” una città che rischia di venir assediata da Attila il Grande.
Davide ha 43 anni ed una lunga carriera alle spalle come traduttore, giornalista e autore di romanzi per ragazzi. Ha pubblicato oltre 50 romanzi, tradotti in 25 lingue, ha vinto dei prestigiosi premi letterari italiani e stranieri da alcuni anni collabora con la casa editrice di Monselice Camelozampa, che ha vinto il premio come migliore casa editrice per ragazzi d’Europa.
I suoi libri sono sempre stati ambientati in luoghi lontani o fantastici, sino allo scorso anno, quando ha deciso di “tornare a casa” e di raccontare la sua città a cui è molto legato.
“Nell’adolescenza ho avuto il classico amore-odio per la mia città, ho studiato alla Zanchi e al Liceo Ferrari - racconta Davide - ma poi volevo vedere cosa c’era fuori e mi sono trasferito a Bologna. Adesso che da più di vent’anni non abito ad Este ho capito quanto mi ha dato la mia città e le sue atmosfere.
Solo da lontano ho scoperto che mi mancavano le radici e i luoghi a me più cari - continua l’autore -. Ho scritto un libro ambientato nella mia città, ma in un’epoca differente dall’attuale che mi ha permesso di vederla con altri occhi. Non ho scelto Este volutamente, è arrivata lei da me ed ho capito che era il momento di metterla su carta e di ritornare tra i luoghi in cui sono cresciuto”.
Davide ha cominciato a scrivere da giovanissimo e tra molte difficoltà è riuscito a realizzare il suo sogno di fare della scrittura la sua professione: “Oggi c’è un momento storico difficile, ma quando tutto cambia, chi è giovane ha davanti tante opportunità e strade. Credo sia anche un
momento ricco di futuro che bisogna prendere e non aspettare che arrivi. A volte bisogna anche andare via di casa, ma sempre con la consapevolezza che c’è una casa a cui siamo legati e che ritornerà sempre nella nostra vita. Le radici sono importanti per coltivare i sogni e per farli crescere con impegno e determinazione” conclude Davide.
Anche il Comune di Este ha una commissione dedicata alle pari opportunità. L’organismo, voluto fortemente dalla maggioranza del sindaco di Matteo Pajola e dal gruppo “L’altra Este” di cui l’assessore Loris Ramazzina è espressione, è stato sancito nel consiglio comunale di aprile, che ha manifestato le preferenze sui candidati. La commissione è formata da 13 membri e da 6 supplenti che subentreranno in caso di rinuncia futura dei votati o per impedimenti. Del nuovo organo fanno parte Rodica Ciubuc delle Civiche d’Este, Alberto di Chiara del Pd, Elisabetta Cedretti di Este che vorreste e Annalisa Arru che avrà il ruolo di supplente. Questi i
nomi della maggioranza, mentre l’opposizione ha votato Laura Massaro, Sandra Settimo della lista Roberta Gallana sindaco), Elhadji Amadou Diallo, supplente. Le associazioni del territorio invece sono rappresentate da Lisa Bellon di Este in centro, da Aline Caroline Galvao di Giovani d’Este), da Aldo Ghiotti per Este a colori e da Mbarek El Asrsi come supplente. Le organizzazioni sindacali hanno scelto invece Roberto Duozzo di Cgil e come supplente Marisa Rinaldo. Isabelle Fadigati di Ceramiche d’Este rappresenta invece le attività produttive e Nicola Frizzarin e Rebecca Baccaglini come supplente per gli studenti della città, assieme all’insegnante Maria Laura Alciati. La società civile è invece rappresentata da Maria Teresa Bertoletti ed Elisa Bussi come supplente. I lavori della commissione sono già partiti e nei prossimi mesi discuterà dei temi che mettono al centro la parità dei diritti, del ruolo della donna, dei giovani, affrontando le difficoltà che negli anni si sono creati e che nessun organismo istituzionale sinora ha affrontato in modo diretto e mirato. (g.z.)
Lo scrittore. Nel suo ultimo libro racconta la città che lo ha visto crescere
L’intelligenza artificiale aiuterà i ragazzi del liceo artistico Modigliani di Padova a dipingere un’opera di street art sulla facciata della scuola. E’ questa una delle novità di Super Walls 2023, la Biennale di Street
Art di Padova, che dal 20 maggio al 4 giugno colorerà i muri di Padova e altri dodici comuni: Albignasego, Abano Terme, Campodarsego, Cittadella, Este, Fontaniva, Legnaro, Limena, Mestrino, Rubano, San Giorgio delle Pertiche e Selvazzano Dentro. Saranno oltre quaranta grandi murales da realizzare e 31 artisti (di cui otto sono donne) coinvolti provenienti da Italia, Francia, Spagna e Olanda, a cui si aggiungono, come anticipato, i ragazzi della 4E del Liceo Artistico A. Modigliani di Padova.
Il tema scelto per la kermesse che da tre edizioni celebra l’arte di strada come strumento di valorizzazione del paesaggio urbano, è il rispetto, che gli street artist sono stati invitati a declinare secondo la propria sensibilità: c’è chi lancerà un messaggio in favore della tutela dell’ambiente, chi invece proporrà un’interpretazione legata ai concetti di rispetto per le donne, per sé stessi, per l’infanzia o per la diversità di idee.
Di rilievo anche la riflessione sul fair play sportivo, che assume ulteriore valore nell’anno
in cui Padova è Città Europea dello Sport e sono stati messi a disposizione per l’iniziativa alcuni muri all’interno di strutture sportive cittadine come lo Stadio Euganeo, il Palaindoor, il Palantenore di Piazza Azzurri d’Italia all’Arcella e il Palagozzano in Piazza Gardellin alla Guizza. Il parterre di artisti che ha deciso di aderire alla call to action lanciata dai curatori dell’evento, il gallerista Carlo Silvestrin e la critica d’arte Dominique Stella, vede accanto ai padovani Alessio-B, Any, Boogie.EAD, Peeta, Shife, Tony Gallo, Yama e Zero Mentale, numerosi nomi noti del panorama nazionale: Alessandra Carloni, Andrea Crespi, CapoBianco, Cuboliquido, Giu-
lio Masieri, Mrfijodor, Vera Bugatti e Waro. Non mancheranno i contributi internazionali: dai Paesi Bassi arriveranno poi JDL e Kera1, dalla Spagna le Medianeras e Doa Oa e dalla Francia Nerone, Daco, Anna Conda, David Karsenty 68%, Bagdad, Fortunes, Gloar, Ofet, Mya Lélé e il collettivo La Crémerie. L’evento, promosso dal Comune di Padova e dall’Associazione Culturale CIMI, ha il sostegno di Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, in collaborazione con InfoCamere, Provincia di Padova, Università degli Studi di Padova e i Comuni di Limena, Mestrino, San Giorgio delle Pertiche e Rubano. (c.s.)
Sono trascorsi 108 anni dal genocidio del popolo armeno, una tragedia che non va dimenticata, soprattutto oggi di fronte ai nuovi conflitti fomentati dai nazionalismi. Padova ha ricordato il genocidio con una cerimonia in collaborazione con l’associazione Italiarmenia.
In rappresentaza del Comune e della Provincia di Padova è intervenuto il sindaco della città e presidente della Provincia di Padova Sergio Giordani.
“Ritrovarci qui oggi per commemorare il genocidio del popolo armeno, - ha detto Giordani -ha in questo momento storico un significato non solo di ricordo di un crimine terribile accaduto in Anatolia all’inizio del secolo
scorso ma anche di riflessione su come il mondo, un secolo dopo, sia alle prese con simili violenze e massacri che spera-
prevalevano in modo esasperato istanze nazionaliste che miravano alla creazione di una stato turco etnicamente omogeneo.
Fino al 4 giugno 31 artisti da tutta Europa impegnati a realizzare 40 grandi murales. Gli studenti del liceo artistico Modigliani dipingeranno un’opera con l’aiuto dell’intelligenza artificiale
vamo di aver lasciato alle nostre spalle con la fine del ‘900. Il popolo armeno, allora, fu sterminato e costretto a una diaspora in giro per il mondo dal governo ottomano, in un quadro di forte instabilità politica, nel quale
Interessi legati agli equilibri internazionali, anche dopo la fine del secondo conflitto mondiale hanno sempre tenuto sullo sfondo della storia questo dramma, che solo nel 1973 la commissione ONU per i diritti umani ha riconosciuto ufficialmente come sterminio della popolazione armena. Eppure furono uccisi circa un milione e mezzo di persone, e chi riuscì a salvarsi anche dalle atrocità, dalla fame e dalle malattie dei campi di concentramento, fu costretto a emigrare e ricostruire una vita in altre nazioni del mondo”. (c.s.)
Dopo un’appassionante gara a colpi di costumi e trucco, ecco i vincitori del contest “Carnevale in Piazza” che ha infiammato i mesi di febbraio e marzo su laPiazzaweb.it Sono venuti in sede de la Piazza proprio i primi classificati per ritirare i loro premi!
Ad arrivare al terzo posto i FOX Nata nel 2005 e originaria di Legnaro, è una società di hockey in line composta da promettenti e giovani atleti. A ritirare il premio di 100 euro in buono spesa Despar, sono venuti i rappresentanti delle categorie U10, U12 e U14 Aryan, Filippo e Davide assieme alle loro due coordinatrici Marta e Anna. Bravi ragazzi e in bocca al lupo per le prossime competizioni!
Sul secondo gradino del podio invece è salita “Ocio al Mocio”! La dolce e bellissima Angelica, di soli 12 anni, con il suo super e originale travestimento da “mocio” ha catturato l’attenzione dei votanti che l’hanno premia-
ta con la medaglia d’argento. A lei va il premio di 150 euro in buono spesa Despar.
Standing ovation per la più piccola, che a soli 10 mesi, è riuscita a battere gli altri partecipanti. Sofia, con la sua maschera da Minnie , ha rapito i cuori dei lettori de LaPiazzaweb.it che proprio non hanno saputo resisterle. A mamma Andree il ricco premio di 250 euro di buono Antenore Energia consegnato dal delegato Manuel Viola.
Dopo questa colorata competizione tocca ai nostri amici animali mettersi in gioco nel contest “Qua la zampa!”. Anche questa volta basta andare su laPiazzaweb.it e caricare una foto del proprio pet.
C’è tempo fino al 30 giugno! Per le 3 foto più votate ancora buoni Antenore e Despar, ma anche fino a 175 kg in alimenti per il tuo amico peloso! Tutto il regolamento sul sito. Rimettete le mani agli obiettivi, e che abbia inizio una nuova sfida!
Daniele Matterazzo sta preparando una nuova impresa, questa volta in bicicletta, 1200 chilometri in una decina di giorni, Parigi-Padova, da pediatria a pediatria.
Vuole presentarsi lei, Daniele?
“Ho 33 anni, sono di Legnaro. La mia storia inizia all’età di 15 anni quando sono stato coinvolto in un incidente stradale: ne ho riportato gravi danni agli organi interni, emorragia, fratture e quant’altro, il braccio è stato curato solo dopo i sei mesi che ho trascorso in rianimazione, in coma indotto, e dopo avermi salvato la vita si sono occupati del braccio. Ho fatto 16-17 operazioni tra Francia e Italia. Era un’età difficile e la disabilità mi ha fatto sentire diverso con questo braccio da portare, fisicamente è un’atrocità da vede-
re. Quindi mi sono sentito sempre un po’ diverso con questo braccio da nascondere, da non esibire, al di là che fossero persone care o conosciute”.
Come era la sua vita in quel periodo?
“Ho trascorso anni a nascondermi, ad evitare tante cose, come andare al mare con la compagnia e altro. Questo è durato a lungo: sentivo che la vita trascorreva in avanti e non ne ero padrone. Ho dovuto fare scelte determinate dall’incidente: volevo andare a lavorare e non ho potuto, ho dovuto fare dei corsi per prendere qualche attestato per fare lavori d’ufficio. A 30 anni non riuscivo più a sopportare, ho passato un periodo di grande confusione, di crisi esistenziale. Casualmente alla tv ho visto il film “Il cammino
di Santiago” e ho visto in quel film una possibile riscossa. Sono partito da solo e ho fatto il cammino di Santiago, per 30 giorni da solo. Quell’esperienza mi ha cambiato”.
Quindi ha iniziato a camminare?
“Sì, ho pensato: “perché quei passi che hanno aiutato me non possono aiutare altri ?” Ho fatto la via Franchigena, mille chilometri, per la pediatria di Padova; poi sono stato in Lapponia, con cibo disidratato e tenda, sempre
La Presidente dell’Associazione Puzzle ODV Caterina Fortunato racconta come è nato il progetto della nuova ludoteca per il Reparto di Chirurgia Pediatrica dell’Ospedale di Padova. “Uno degli obiettivi della nostra Associazione è sempre stato prenderci cura delle persone che vengono ospitate nel reparto di Chirurgia Pediatrica dell’Ospedale di Padova. Oltre a tener conto di aspetti estetici e organizzativi, il nuovo progetto della ludoteca è stato stilato osservando direttamente come vivono lo spazio i bambini ricoverati e i loro genitori, raccogliendo da entrambi i suggerimenti per migliorare la vivibilità degli spazi”.
In cosa consiste la vostra iniziativa?
“La ludoteca è per noi una stanza che racchiude magia, gioco, letture, storie, sorrisi. Il progetto prevede la completa riprogettazione della ludoteca, la ristrutturazione a tema “giungla”, tenendo conto non solo di aspetti estetici, per esempio il colore come elemento terapeutico e pratici come materiali atossici, da pulire facilmente, igienizzabi-
li, ma anche di aspetti terapeutici ed educativi: gli arredi e i giochi sono pensati in funzione del percorso che i piccoli pazienti e i loro genitori dovranno affrontare durante la degenza. Per questo abbiamo attivato una raccolta fondi on-line, in collaborazione con il Centro Servizi Volontariato di Padova e Rovigo, che terminerà i primi di luglio. Per chi volesse saperne di più sul progetto questo è il link: https://sostieni.csvpadovarovigo.org/campagne/lanuova-ludoteca-della-chirurgia-pediatrica/”.
Quali sono i vostri obiettivi?
“Sia i piccoli pazienti che i genitori trascorrono tra le mura del reparto alcuni dei momenti più difficili della loro vita tra incertezza, tensione, paura, dolore. È sempre stata per noi una missione prioritaria supportare bambini e genitori in questa esperienza, portando per i più piccoli un po’ di spensieratezza anche attraverso il gioco e sostenendo gli adulti con professionisti come psicologi ed educatori in grado di ascoltarli.
Ma vogliamo fare di più. Per questo abbiamo dato vita
a piedi”.
Quest’anno dopo tanti cammini inizia con la bicicletta.
“L’impresa sarà percorrere in bicicletta da Parigi, dove è nato il primo ospedale pediatrico al mondo nel 1877 all’ospedale pediatrico di Padova a cui verrà devoluto il ricavato raccolto (www. fondazionesaluspueri.it); 1200km in una decina di giorni”.
Si sta allenando?
“Sì, perché fino a un mese fa non ero mai andato in bici e quindi è tutto un’altro tipo di allenamento rispetto alla camminata, e poi per fare il mio percorso significa fare cento chilometri al giorni di svariati dislivelli, quindi bisogna essere allenati per affrontare questa nuova sfida”.
Diego Buonocorea questo ambizioso progetto. La ludoteca rappresenta uno spazio di gioco e d’incontro fruibile a tutti i pazienti, indipendentemente dalla durata della loro permanenza all’interno del reparto di Chirurgia Pediatrica: il gioco permette di apprendere e di incontrare l’altro, di poter creare una relazione sia con gli altri bambini, sia con l’educatrice, la psicologa, il personale sanitario con cui condivide il periodo di degenza”. (f.x.)
Basket. La squadra patavina si posiziona sesta nella classifica del campionato
La stagione regolare si chiude con una vittoria della Virtus Antenore Energia e il sesto posto nella classifica del campionato di basket di serie B. Per solo un punto in meno in classifica Virtus non entra nei primi quattro e si gioca i play-In alla meglio dei cinque incontri contro Monfalcone, classificata all’undicesimo posto. “Un po’ di rammarico per non essere riusciti ad entrare nelle prime quattro c’è – commenta il coach della Virtus, Riccardo De Nicolao –, siamo stati bravi, abbiamo fatto una buona stagione e l’obiettivo della società è stato raggiunto. Certo che quando vedi che giochi bene e la posizione di classifica è buona cerchi di mirare in alto. Un pò di rammarico c’è; la formula del campionato è un po’ matta quest’anno. Siamo arrivati quarti a pari merito e adesso ci troviamo a rimetterci in gioco contro l’undicesima classificata. Per questo dico che dobbiamo stare concentrati e dare tutto quello che possiamo in questa serie di play-In per riuscire a raggiungere il nostro obbiettivo che è quello della B1”. Cosa si aspetta dal prossimo turno?
“Ci aspetta un turno in cui si riparte da zero, non dobbiamo sottovalutare l’avversario, e quindi consapevoli di essere arrivati a due punti dal terzo posto. Dobbiamo essere contenti di quello che abbiamo fatto ma ora giocare senza alcun eccesso di sicurezza,
dobbiamo essere attenti e rimanere concentrati”.
Su che campi avete perso punti preziosi?
“La partita persa a Reggio Calabria contro una squadra che poi è retrocessa sicuramente lascia l’amaro in bocca. Guardando alle situazioni più recenti la sconfitta nel derby a Vicenza era una partita da vincere. Ci siamo arrivati anche in un buon momento dopo l’impresa della vittoria contro Orzinuovi, prima in classifica. Non abbiamo vinto gli scontri diretti con Desio, che adesso paghiamo perché pur essendo a pari punti sono avanti a noi in classifica;
“Ci aspetta un turno in cui si riparte da zero, non dobbiamo sottovalutare l’avversario, consapevoli di essere arrivati a due punti dal terzo posto”
abbiamo perso due incontri con Crema, squadra che è stata per tutto l’anno in bassa classifica. Poi abbiamo vinto due partite su due con San Vendemmiano, abbiamo vinto con Orzinuovi, ma i campionati sono così, bisogna accettare i risultati del campo”. C’è una lezione per il futuro? “In una stagione come questa ogni singola partita è molto importante. Bisognerebbe riuscire ad avere un approccio per ogni partita, ogni momento della stagione sempre come se fosse la partita decisiva”.
Il 28 maggio torna a Monselice per la seconda edizione l’AEuganeus Basketball Party nello stabilimento Buzzi Unicem di Monselice. Anche quest’anno la giornata sarà dedicata al settore minibasket coinvolgendo tutte le società cestistiche della zona per una grande festa dello sport per bambini e genitori. Numerose le società del territorio che hanno confermato la loro presenza. Come già nel 2022 verranno allestiti diversi campi da basket indoor nei quali i mini-atleti potranno esibirsi di fronte a mamme e papà, festeggiando tutti insieme dall’inizio alla fine del torneo negli spazi messi a disposizione dall’azienda. Durante la giornata gli ospiti assisteranno anche ad alcune
partite dimostrative di BASKin e all’esibizione dei Tamburini dell’Augusta Contrada di Marendole, gruppo che per diversi anni è stato premiato come mi-
La Re d a zio n e d e c e r c a op e r at r i c i / ope r a t or i pe r u n se r vizi o d i t el e m a r k etin g i n t e r n o .
C ompe n so d i s i c uro in t e re s s e !
glior ensemble di tamburi nel corteo storico del Palio di Monselice. Sarà presente all’evento anche la Croce Rossa Italiana, con un’apposita area dedicata
ai test della glicemia e del colesterolo. Salus Pueri, fondazione che sostiene la Pediatria di Padova e promuove la salute di tutti i bambini affetti da malattie, sarà ospite negli spazi offerti da Buzzi Unicem per presentare le loro attività e i progetti di raccolta fondi in favore di Pediatria. “Anche quest’anno l’AEuganeus Basketball Party, organizzato in collaborazione con il nostro partner sarà un evento fatto di basket, divertimento e molti momenti speciali di condivisione e inclusione. Dopo il grande successo della passata edizione sarà un’altra bella giornata all’insegna dello sport e della festa”, commenta Alberto Franceschini, responsabile del settore giovanile neroverde.
Emma Bacelle ha 16 anni e ha esordito quest’anno nel campionato di A1 della pallanuoto femminile. È praticamente “nata in acqua”, figlia di Claudia Ciocci, capitano dell’A1 femminile nei primi anni di campionato. iI papà è Marco Bacelle, capitano della serie A1 maschile sempre del Plebiscito Padova.
“Ho iniziato a giocare pallanuoto per una promessa fatta tra amiche”, racconta. “Prima praticavo il nuoto agonistico ma non ero convinta di ciò che stavo facendo, non sono mai stata portata per gli sport individuali e l’idea di nuotare avanti e indietro per una vasca, senza mai alzare la testa, non mi ispirava affatto.
Ho deciso quindi, settembre 2018, di iniziare a giocare a pallanuoto e da quel momento in poi la mia vita è cambiata”.
Cosa ha scoperto nella pallanuoto ?
“Ho scoperto uno sport che mi trasmette un sacco di emozioni: ansia, gioia, tristezza, i pianti interminabili in pulmino o la sensazione che si prova festeggiando per una vittoria. Uno dei ricordi più belli risale alla scorsa stagione quando, ai play out a Napoli, contro un pubblico molto caloroso e in un campo molto difficile, abbiamo vinto ai rigori contro il Volturno. É stata un’esperienza incredibilmente bella, abbiamo festeggiato come non mai e ricordo che una volta
finito tutto abbiamo mangiato la pizza napoletana”. Come si vede tra dieci anni ?
“Tra dieci anni spero di essere all’apice della mia carriera pallanuotista e di avere qualche medaglia al collo”. Come sta andando la stagione, e quali sono i suoi obiettivi ?
“Molto bene, sento di aver acquisito più fiducia in me stessa avendo anche più spazio in acqua. Dopo l’europeo a Szentes 2021 e il mondiale a Larissa 2022, vorrei vincere uno scudetto giovanile e riuscire a ricavarmi uno spazio in A1 per giocare insieme alla mia allenatrice Alessia Millo; un altro obiettivo è quello di partecipare all’europeo di quest’estate in Turchia, continuare a far parte della Nazionale Italiana e perché no… sognare Los Angeles 2028”.
Diego Buonocore
mma Pozzani è una veterana della Plebiscito Padova. La mamma era una nuotatrice agonista, Emma, invece, ha deciso di giocare in porta. “Ho iniziato per puro caso, nella piscina del mio paese”, racconta, “anche se all’inizio giocavo come attaccante. Ho sempre voluto diventare portiere, ma il mio primo allenatore mi ha ripetuto più volte che una donna non può stare in porta. Dopo 2 anni sono andata a giocare a Verona, e un giorno, stufa di nuotare avanti e indietro, ho chiesto di essere messa in porta, e da quel momento non ho più cambiato ruolo. L’anno dopo mi hanno consigliato di andare a Padova, se avessi voluto avere una vera crescita.
Quali sono stati i suoi successi ?
“In questi anni ho disputato 3 final eight con diverse categorie. La prima volta è stato nel 2019 in cui con l’under 18 siamo arrivate 5.
Si chiama Pickletball ed è uno sport che sta prendendo piede e richiamando appassionati anche in Italia. Padova è la capofila nel Veneto, con 13 impianti e diverse centinaia di praticanti. Il Pickletball è una via di mezzo tra il tennis e il paddle.
Si gioca indoor o all’aperto, in coppia o in doppio, ha il campo più piccolo rispetto agli altri sport che si giocano con racchette e pallina ed è diviso da una rete alta poco più di 80cm, misura 13,40 metri di lunghezza e 5,60 metri di
larghezza per il torneo singolo e 6,100 metri per il doppio. Le racchette sono più piccole e piatte, simili a quelle del padel. La pallina è molto leggera in plastica, con dei fori sulla superficie per evitare gli effetti del vento. Le regole sono quelle del tennis: battuta nel quadrante in diagonale del campo avversario, un solo rimbalzo e risposta. Vince il singolo o la coppia che raggiunge il massimo dei punti che può essere di 11, 15 o 21.
Questo sport è arrivato in Italia da pochi anni: i primi tre campi di gioco sono stati costruiti in
EL’estate scorsa invece, ho disputato due final eight, una con l’under 18 e l’altra con l’under 16. In entrambi ci siamo classificate quarte, sfiorando il podio, ma nell’ultima ho ricevuto il premio miglior portiere, che per me ha avuto un valore immenso, come se tutti i sacrifici e l’impegno che ho messo in questi anni fosse stato ripagato. Da ormai 2 anni sono nel giro della nazionale giovanile, come secondo portiere: ho disputato un Europeo nel 2021 in Ungheria e un Mondiale nel 2022 in Grecia.”
Qual è il suo più bel ricordo ?
“È il mio primo goal, a Verona…ricorderò per sempre l’emozione che ho provato. Mancavano pochissimi secondi alla fine e dalla porta ho tirato, e quando ho visto che la palla è entrata in rete non credevo ai miei occhi. Non dimenticherò mai l’espressione della mia allenatrice che felice come mai mi sorrideva ed esultava.”
Quali sono i suoi obiettivi ?
“Questa stagione, anche se iniziata da solo qualche mese, ha portato tante soddisfazioni.
I miei obiettivi futuri sono di proseguire il mio percorso in nazionale, maturare come atleta ma prima di tutto come persona, e riuscire a raggiungere il podio con la mia squadra nelle final eight di quest’anno”.
Come si vede tra 10 anni ?
“Tra 10 anni mi piacerebbe essere in un’altro paese, per vedere come si vive la pallanuoto e la vita in un posto diverso da quello in cui ho sempre vissuto”. (d.b.)
provincia di Pescara nel 2017 e l’anno successivo è stata costituita l’Associazione Italiana Pickleball (AIP). Negli Stati Uniti, dove è nato, il Pickletball conta oltre 68 milioni di giocatori. Oggi è praticato in 37 paesi nel mondo. Nel padovano ci sono quattro associazioni sportive del Pickletball: in città sono Italy Pickletball Club, con 8 campi, 4 indoor in palazzetto e 4 in arcostruttura; il Pickletball Padova, con 4 campi; lo Sport Team a Maserà, con un campo, e infine il Pickletball Veneto. (d.b.)
Un investimento di 2 miliardi di euro con l’obiettivo di arrivare a 20 milioni di passeggeri al 2037. Sono i dati del Masterplan 2023–2037 dell’aeroporto Marco Polo di Venezia, terzo gateway intercontinentale nazionale. Un piano che si fonda su quattro valori: concretezza, responsabilità, sostenibilità, fare rete, come sottolineato dal presidente del gruppo Save Enrico Marchi, che ha presentato il progetto in Regione Veneto, affiancato dal presidente Luca Zaia.
Sotto i riflettori lo strumento di programmazione degli interventi di sviluppo che interesseranno l’aeroporto nei prossimi anni, basato sulle previsioni dei progressivi incrementi del traffico. In particolare, le proiezioni di traffico al 2037 sono di 20,8 milioni di passeggeri, un dato che rende necessari gli interventi previsti, senza i quali lo scalo raggiungerebbe il livello di saturazione di 12,5 milioni di passeggeri già nel 2026. Quanto ai costi, l’85% dell’impegno economico totale è di competenza di SAVE, il restante 15% potrebbe essere a carico di imprese terze private. Dei 2 miliardi complessivi, 380 milioni andranno in opere legate alla sostenibilità ambientale.
I dettagli dell’intervento
Nessuna seconda pista: il Masterplan2037 conferma lo schema con singola pista di volo. È comunque prevista l’estensione della pista di rullaggio esistente “affinché abbia lunghezza pari alla pista secondaria, con gli obiettivi di aumentare la capacità del sistema, migliorare l’operatività, collegare la nuova area destinata ai vettori courier prevista a nord-est del sedime aeroportuale” fa sapere Save: “La pista secondaria è usata come via di rullaggio (taxiway) e solo in caso di chiusura della pista principale come pista di volo”. Previsti due nuovi interventi di ampliamento laterale al terminal esistente, sia a nord (area Schengen) che a sud (area extra-Schen-
Marchi e Zaia illustrano i dettagli dell’intervento: un quinto delle risorse andranno in opere legate alla sostenibilità ambientale
gen) per un totale di circa 100.000 mq, che si aggiungeranno agli attuali 90.000 mq. “Gli ampliamenti del terminal e in generale tutti i nuovi edifici previsti nel Piano saranno realizzati secondo i più alti standard adottati a livello internazionale, che promuovono un approccio orientato alla sostenibilità a partire dal progetto e dalla scelta dell’ubicazione delle infrastrutture, e comprendono il risparmio energetico ed idrico, la riduzione delle emissioni di CO2, il miglioramento della qualità ecologica degli interni, i materiali e le risorse impiegati, il progetto e la scelta del sito” specifica Save.
Attenzione all’ambiente
E proprio sul fronte della sostenibilità ambientale sono diversi gli interventi, secondo macro filoni. Il primo, la transizione energetica, con l’obiettivo di azzerare entro il 2030 le emissioni nette di CO2 prodotte dall’attività dell’aeroporto e dismettere ogni utilizzo di combustibili di origine fossile. Secondo, l’obiettivo principale di ridurre al minimo il consumo di acqua potabile, utilizzando le acque del nuovo depuratore inaugurato lo scorso marzo e le acque meteoriche. Terzo, economia
circolare e gestione dei rifiuti. Infine, lo sviluppo dell’aeroporto in armonia con il contesto ambientale e il territorio circostante è una priorità. Tra i principali interventi in quest’ambito, vi sono la riqualificazione ambientale di aree come quelle a ridosso del fiume Dese, lo sviluppo di progetti che favoriscono la biodiversità, il costante monitoraggio e il ripristino dell’assetto morfologico di zone barenali. E ancora, la mobilità di accesso all’aeroporto cambierà radicalmente nei prossimi anni a favore di una drastica riduzione di emissioni di CO2, in particolare con la realizzazione del collegamento con il sistema ferroviario e la creazione di un nuovo polo di intermodalità dedicato agli autobus e ad altri sistemi di trasporto pubblico. È previsto, poi, lo sviluppo della nuova mobilità aerea avanzata, che prevede l’utilizzo di droni a propulsione elettrica per il trasporto di merci e persone, e che necessita di una rete di vertiporti, alla quale Save sta da tempo lavorando.
I commenti
“Siamo nel quadrante più vitale d’Europa: il Veneto nel 2022 ha
raggiunto 65,9 milioni di presenze turistiche, - ha sottolineato Zaia - 1 8 milioni di arrivi, una terra fatta di 4mila strutture alberghiere e una straordinaria rete di ospitalità diffusa. Ma il Veneto è anche la Regione capace, sempre nel 2022, di crescere a livello economico di oltre il 4% di PIL rispetto all’anno precedente. Questo strumento di programmazione e sviluppo di un’infrastruttura fondamentale come l’aeroporto, non può che essere davvero un altro, fondamentale, asset di questo territorio. L’interconnessione fra Venezia, il Veneto ed il mondo deve poter crescere, per gestire –grazie a SAVE – l’importante incremento dei flussi turistici che hanno quasi del tutto raggiunto i livelli del pre-pandemia”.
“Il nuovo Masterplan – ha aggiungo Marchi - conferma il nostro impegno per lo sviluppo del Marco Polo, infrastruttura centrale per la mobilità, l’occupazione e l’economia della regione e dell’intero Paese. In untempo in costante trasformazione il Piano, nella sua modularità, disegna il futuro del terzo scalo intercontinentale nazionale con la concretezza
e la responsabilità proprie del nostro Gruppo, che ha saputo riunire in un unico sistema gli aeroporti del Nord Est, dimostrando l’efficacia di una gestione in rete, determinante anche nel far fronte alla crisi che ha duramente colpito l’intero settore aeroportuale”. “Puntiamo ai massimi livelli di sostenibilità e innovazione,-ha concluso Monica Scarpa, amministratore delegato di Save - integrando soluzioni ambientali e di riduzione delle emissioni di anidride carbonica con contenuti sociali e occupazionali. Le attività di ampliamento della rete di voli e il parallelo adeguamento delle infrastrutture, sono accompagnati da una progressiva modifica delle modalità di apporto energetico allo scalo, basate su fonti rinnovabili e autoproduzione di idrogeno, in un’ottica di economia circolare applicata in particolare al riutilizzo dell’acqua e alla gestione dei rifiuti. In questo quadro di sostenibilità ambientale, si inseriscono i progetti di collegamento con il sistema ferroviario e la nuova mobilità aerea avanzata con l’utilizzo di droni per il trasporto di merci e persone”.
IL MASTERPLAN. Lo scalo veneziano punta a diventare il terzo in Italia
“Entro il 2037 venti milioni di passeggeri”Luca Zaia con il presidente del gruppo Save, Enrico Marchi Monica Scarpa, amministratore delegato del gruppo Save
L’EVENTO. All’Arsenale di Venezia dal 31 maggio al 4 giugno nei 55mila mq di bacini
Venezia capitale della navigazione con cinque giorni dedicati alla passione per la navigazione, tra yacht e superyacht, première italiane e mondiali, prove in acqua, convegni, esposizioni e regate. Torna all’Arsenale di Venezia, dal 31 maggio al 4 giugno, la quarta edizione del Salone Nautico Venezia, che rientra ormai a pieno titolo nel palinsesto dei maggiori eventi della città. Un punto di riferimento per l’Adriatico e tutta la lunga rotta che da Venezia porta a Istanbul lungo il Mediterraneo Orientale.
V enezia torna dunque ad essere protagonista della grande nautica con la quarta edizione del Salone Nautico, che abiterà gli spazi dello storico Arsenale, cuore ancora pulsante della marineria della Serenissima. Un’edizione, questa, concentrata in un numero inferiore di giorni rispetto al passato, in linea con i saloni nazionali e internazionali più importanti, e i cui numeri confermano la vocazione della città verso il mare. Un’edizione, inoltre, che vede un consistente incremento della presenza della vela e dell’elettrico. Il Salone è organizzato da Vela Spa per conto del Comune di Venezia e grazie alla collaborazione della Marina Militare Italiana.
L ’Arsenale è composto da bacini acquei di 55.000 mq, all’interno dei quali saranno installati oltre 1.100 metri lineari di pontili, e 30.000 mq di spazi espositivi esterni. Le grandi tese, che in passato hanno accolto la costruzione delle Galere, accoglieranno il meglio del design e dell’arredo nautico e la cantieristica artigianale veneziana per un totale di 5.000 metri quadrati. In totale, saranno più di 220 gli espositori che porteranno a Venezia 300 imbarcazioni, di cui 250 in acqua per una lunghezza totale di 2,7 chilometri.
H anno confermato la loro pre-
senza i grandi gruppi leader della costruzione navale nazionale e internazionale. Tornano Ferretti Group, Azimut Benetti, Sanlorenzo, Sunseeker, Beneteau, Absolute, FIM, Pardo, Sirena e Arcadia. Espongono per la prima volta a Venezia i cantieri Invictus, Fountaine Pajot 67 a motore, Nautor Swan
shadow, Solaris Power, Prestige e Sensesyacht. Significativa la tendenza, spiegano gli esperti, che si registra del ritorno della barca a vela, confermando un fenomeno che dopo il Covid vede un aumento dell’interesse verso l’acquisto di barche a vela, in un rapporto di eco sostenibili-
tà con il mare. Tra le presenze riconfermate compaiono i cantieri Beneteau, Lagoon, Dufour, More, Jeaneau e Pegasus e Italia Yacht, mentre arrivano per la prima volta all’Arsenale Elan, Bavaria, Solaris, Neo Yacht, Nautor Swan con Nautor Swan 65 – l’ammiraglia a vela del Salone – Kufner e HallbergRassy dalla Svezia. Grande crescita si evidenzia anche nel settore dell’elettrico. Un trend che risponde alla richiesta di avere barche sempre più evolute sia dal punto di vista della loro impronta ambientale, che deve essere sempre più ridotta con l’utilizzo di materiali ecosostenibili, sia da quello del maggiore comfort. Da qui la richiesta di spazi più ampi, senza in ogni caso rinunciare al lusso. All’Arsenale tornano X Shore, Candela, Green Line 40, Alfastreet Marine, Fap (Falegnameria Artigianale Pesce) e Rand Boats. Tra le novità, invece Free Power, Green Dream Boats, Amperetta e Sea Bubble.
S empre sul filone della sostenibilità, che vede Venezia in prima
linea anche per la sua candidatura a Capitale mondiale, al Salone Nautico Venezia saranno esposte anche le ultime novità nel campo della propulsione verso un futuro più ecologico. E ancora, torna la terza edizione della E-regatta con la scenografica parata sul Canale Grande e con le prove competitive all’interno del bacino dell’Arsenale e presso l’Idroscalo di Venezia. Come sempre trova spazio nel Salone la cantieristica tradizionale veneziana, con le barche che ogni giorno servono alla città per vivere, costruite nei cantieri della laguna con il loro profumo di tradizione ma anche di tecnologia. I cinque giorni di manifestazione saranno anche l’occasione per dare spazio all’intrattenimento con regate e trofei, con programma molto ricco tra cui spiccano manifestazioni motonautiche come l’arrivo della Pavia Venezia, oltre a molte occasioni di relax per le famiglie e i bambini con attività, punti di ristorazione, voga e vela e riscoperta dei luoghi dell’Arsenale. Molti i convegni in programma, il cui focus sarà l’innovazione, i servizi, la formazione e la sostenibilità; appuntamenti che permetteranno il confronto degli addetti ai lavori sulle tante tematiche che coinvolgono un settore in costante crescita.
Scarica gratuitamente la nuova App del giornale più diffuso del Veneto.
L’INFORMAZIONE LOCALE A PORTATA DI CLICK.
Sui pontili e a terra troveranno posto 300 imbarcazioni di oltre 220 espositori
Nel segno della sostenibilità le propulsioni e gli allestimenti orientati verso un futuro più ecologico
Record tutto padovano per la piscina più profonda del mondo: ora si amplia per ospitare ricercatori scientifici, forze specializzate in recuperi e produttori cinematografici
Èun Guinness World Record tutto padovano quello che ha portato la Y-40, realizzata nel 2013 all’Hotel Millepini di Montegrotto Terme, a essere dichiarata la piscina più profonda del mondo.
Ora, esattamente dieci anni dopo, un nuovo progetto dell’architetto Emanuele Boaretto ambisce ad affiancarsi, letteralmente, alla Y-40 ampliandone le potenzialità.
Si tratta della PHI 12, un cilindro dal diametro di 12 metri e profondo 30 metri, riempito usando acqua termale a 32/34°C. Aperto al cielo, sarà in grado di accogliere speciali attrezzature di grandi dimensioni calate dall’alto, ma anche esercitazioni e simulazioni uniche nel loro genere. In particolare, il nuovo spazio acquatico termale sarà dedicato alla ricerca scientifica, medico-subacquea e aerospaziale, la formazione di forze specializzate in ricerca e recupero, le produzioni cinematografiche.
“Un’architettura subacquea che darà molteplici opportunità e diverrà nuova attrazione turistica. La naturale evoluzione di Y-40 in un’opera aperta in grado di ispirare.
Da sinistra Umberto Pelizzari, campione mondiale di apnea e l’architetto Emanuele Boaretto, ideatore e progettista di Y-40 e Phi 12.
Sopra, le immagini del progetto Phi 12
Uno spazio sommerso aperto all’imprevedibile, al nuovo, all’inatteso” dichiara l’architetto Emanuele Boaretto. Lo spazio acquatico di PHI 12 sarà infatti raddoppiato dando maggiore risalto ad alcune delle applicazioni per le quali si è dimostrato Y-40 nei primi dieci anni.
Per quanto riguarda il nome di battesimo della nuova struttura, si legge Fi dodici e si scrive Ф12 e deriva dalla lettera dell’alfabeto greco. In matematica è il simbolo della sezione aurea e l’iniziale del nome greco dello scultore e architetto Fidia, ma in architettura indica anche il diametro, in
questo caso del cilindro di 12 metri. PHI 1 2 sarà inoltre un’opera sostenibile che eviterà l’immissione in atmosfera di oltre mille tonnellate di CO2. Questo sarà possibile perché la struttura non impiegherà acqua da bere, ma riutilizzerà sola acqua calda di origine profonda ipertermale salsobromoiodica, con un ciclo di filtrazione che consentirà un utilizzo efficiente. “L’impiego della risorsa termale, oltre a non sprecare acqua potabile, eviterà anche di dover riscaldare l’intera struttura. Dalla piscina al bar caffetteria, dallo shop agli uffici, tutti gli ambienti saranno
mantenuti in temperatura grazie alla geotermia, evitando ogni anno una produzione di oltre 1.000 tonnellate di CO2 rispetto ad un comune riscaldamento a gas per questi volumi” spiega l’architetto.
L’opera, all’interno del parco dell’Hotel Terme Millepini come Y-40, sarà aperta anche ai visitatori che potranno scoprire la piscina fino al fondo, grazie ad un ascensore subacqueo panoramico trasparente che ne consentirà la visita scendendo assieme ad apneisti e sub alla base del cilindro profondo, dove vivere in diretta il momento del touch down delle
persone in immersione. “Grazie alla vetrata subacquea che lo circonda interamente alla profondità di 5 metri, sarà consentito girare intorno a tutto il cilindro per assistere a spettacoli di animazione e danza interpretati in acqua, come spettatori di un vero teatro subacqueo. Sarà, così, anche un grosso attrattore di flussi turistici come già è stata Y-40 in questi primi dieci anni di vita” sottolinea l’architetto Boaretto.
La struttura dovrebbe essere pronta in circa due anni. Insomma, parte il countdown per un’altra struttura da record nel nostro territorio.
Presentato il progetto “River Eye” in collaborazione con Plastic Free
F i umi di plastica ogni giorno raggiungono il mare, un’emergenza ambientale ben nota anche nella nostra regione, un problema che va affrontato con decisione. “In Veneto la plastica ha le ore contate”, è la promessa dell’assessore all’ambiente Gianpaolo Bottacin nel presentare il progetto hi-tech per monitorare e contrastare la presenza della plastica nei fiumi. Tonnellate di rifiuti, in particolare di plastica, arrivano in mare attraverso i fiumi; la plastica, anche col passare del tempo, non sparisce del tutto, ma rimane presente nel nostro ambiente in microframmenti sempre più piccoli, fino a trasformarsi in microplastiche che rischiano di essere ingerite dai pesci e dai crostacei per poi arrivare sulle nostre tavole. La plastica è dannosissima sia per la salute dell’ambiente che per la nostra. Un’emergenza mondiale, che in Veneto viene affrontata con il progetto “River Eye”, in collaborazione con l’associazione Plastic Free, per monitorare i fiumi e quantificare i rifiuti. Intanto riguarderà quattro fiumi (Piave, Bacchiglione, Canalbianco, Po), i comuni di Eraclea, Adria, Correzzola e Ficarolo (dove è già
stato sperimentato il nuovo monitoraggio).
“River Eye” è stato ideato nel 2021 dalla start up Blue Eco Line “con lo scopo di contrastare i rifiuti plastici fluviali. - aggiunge Bottacin - E’ formato da un hardware (le centraline) e un software che acquisisce automaticamente le immagini dalla superficie dei fiumi, le elabora e le classifica in diverse categorie (rifiuti organici, plastica, ecc.). Prepara infine un database degli oggetti che vede. Le telecamere funzionano tra le sei alle dieci ore al giorno a seconda delle condizioni di visibilità. Successivamente al River Eye potrà essere impiegato anche un’altra strumentazione altamente tecnologica e utile a completare il lavoro: si tratta di “River Cleaner”, un
sistema ecosostenibile in grado di raccogliere i rifiuti flottanti per essere poi smaltiti o riciclati”. Blue Eco Line è una start-up innovativa nata nel 2018 dalla volontà di quattro ragazzi per tutelare l’ecosistema marino. Grazie al comune desiderio e alle conoscenze ingegneristiche, gli ideatori di Blue Eco Line hanno creato due progetti: “River Eye” e “River Cleaner”. “L’obiettivo è il monitoraggio scientifico propedeutico all’installazione di una barriera fluviale per l’intercettazione dei rifiuti galleggianti. – ha chiarito Paolo Monesi, responsabile Enti Locali Plastic Free Onlus - Si stima, infatti, che l’80 per cento delle plastiche viene riversato in mare da fonti terrestri e, pertanto, una appropriata gestione dei rifiuti e il monitorag-
gio della loro presenza nei corsi d’acqua può ridurre drasticamente l’inquinamento, addirittura del 50 per cento. Nei prossimi mesi, siccità permettendo, potremo conoscere lo stato di salute di questi quattro fiumi veneti per permettere alla Giunta regionale di vagliare le misure più idonee. In appena due anni, Plastic Free ha orga-
nizzato circa 600 appuntamenti sul territorio veneto, rimuovendo 165 tonnellate di plastica e rifiuti dall’ambiente grazie al contributo concreto di 5.744 volontari, sensibilizzando inoltre 13mila studenti con iniziative in 192 istituti. I numeri più alti d’Italia che ci rendono orgogliosi e ancor più determinati a difesa della nostra terra”.
L’opposizione, Zanoni: “Apprezzo l’iniziativa, speriamo sia solo un primo passo”
“Apprezzo l’iniziativa della Giunta regionale che per un anno metterà sotto monitoraggio attraverso centraline alcuni fiumi del Veneto con l’obiettivo di raccogliere dati sui detriti fluviali. In questo modo dimostra di aver compreso il problema gigantesco dei rifiuti galleggianti, come ho denunciato attraverso una recente mozione da me presentata e sottoscritta da tutti i consiglieri di opposizione. Ma quei 51 mila euro di stanziamento per questo monitoraggio sono davvero irrisori. Spero che
questo sia solo un primo passo”. A dirlo il consigliere regionale del Partito Democratico, Andrea Zanoni. “Ricordo – aggiunge il consigliere - che sul fronte dello smaltimento dei rifiuti galleggianti, la Giunta regionale ha stabilito che spetta ai Comuni farsene carico, soprattutto economicamente. Peccato però che debba ancora stabilire i criteri per l’accesso ai finanziamenti. Serve in ogni caso una pianificazione ed un coordinamento nazionale, fuori da ogni approccio sperimentale”.
IL BILANCIO. Nel corso del 2022 sono stati supportati numerosi progetti culturali e sportivi sul territorio regionale
Ècontinuato anche nel 2022 l’impegno di Aspiag Service, concessionaria del marchio Despar per il Triveneto, l’Emilia-Romagna e la Lombardia, per consolidare la propria presenza in Veneto, puntando sulla valorizzazione dei prodotti e dei produttori locali e sostenendo iniziative a sfondo sociale per continuare ad essere ogni giorno parte attiva delle comunità in cui l’azienda si inserisce.
Guardando allo sviluppo del business in Veneto, nel 2022 Aspiag Service Despar ha realizzato un fatturato al pubblico complessivo di oltre 918 milioni di euro, sia per gli esercizi diretti che affiliati e, grazie ai 30 milioni di euro di investimenti, ha proseguito nel suo progetto di sviluppo e potenziamento della rete vendita che conta oggi 161 negozi attivi in regione, di cui 89 diretti e 72 affiliati. Uno sviluppo che ha portato anche ad un allargamento della “famiglia Despar” con 192 nuove assunzioni, che fanno salire a 3.921 il numero dei collaboratori in regione.
Anche per il passato esercizio ha avuto una particolare rilevanza la valorizzazione dei prodotti locali e delle filiere corte attraverso il progetto “Sapori del Territorio” che raccoglie in Veneto oltre 3.700 referenze a scaffale, provenienti da più di 700 produttori locali e che, ormai da molti anni, testimonia
concretamente la vicinanza e il sostegno di Despar alla cultura enogastronomica e alla produzione agroalimentare di qualità presenti in regione. Un’ulteriore declinazione sul territorio di questa strategia che mira alla piena sinergia con i produttori locali è il protocollo regionale di promozione delle tipicità territoriale “The Land of Venice”, attivo in Veneto da oltre tre anni, che contrassegna nei punti vendita dell’abete delle sette province del nostro territorio tutti i diversi prodotti certificati e caratterizzati dalla presenza di specifiche denominazioni geografiche.
Accanto a ciò, Aspiag Service Despar ha continuato a essere motore di crescita per il territorio: una scelta che si è concretizzata nel 2022 in moltissime iniziative a sfondo sociale
che Despar ha promosso per restituire alla collettività parte di quanto ricevuto. Sono state così supportate molte società sportive, iniziative e realtà culturali del Veneto, impiegando direttamente una buona parte degli oltre 223 mila euro complessivamente investiti nel 2022 per lo sviluppo dei progetti a ricaduta sociale in regione. Anche il mondo del volontariato e dell’associazionismo è stato coinvolto in progetti specifici di raccolta fondi, come nel caso della vendita delle originali shopper biodegradabili con la grafica realizzata dalla Cooperativa Down Dadi, o di sensibilizzazione sociale come per la promozione della campagna di prevenzione di truffe e raggiri a danno dei cittadini effettuata assieme alla Polizia di Stato in tutto il territorio regionale.
La rete vendita in Veneto cresce all’insegna della sostenibilità
Nel 2022 Aspiag Service Despar ha proseguito nel progetto di sviluppo e potenziamento territoriale della rete vendita in Veneto e incrementato il numero degli esercizi commerciali di altri 5 punti vendita, di cui quattro localizzati nelle province di Venezia e uno nella provincia di Vicenza. L’azienda ha inoltre proseguito nel processo di riammodernamento dei propri negozi con le ristrutturazioni di un punto vendita diretto Eurospar a Verona e di un punto vendita affiliato a Padova. Particolarmente significativa nel corso del 2022 è stata poi l’apertura del punto vendita Despar di Ponte del Teatro, un nuovo negozio nel cuore di Venezia a servizio di residenti e turisti che rappresenta la volontà di offrire un servizio di prossimità e si inserisce perfettamente nella strategia di sviluppo della rete vendita in un’ottica green. La sostenibilità è infatti uno dei driver strategici di sviluppo
per Aspiag Service Despar che anche per il 2022 ha continuato il percorso di allineamento del proprio modello di business e delle proprie performance ai sette obiettivi dell’Agenda ONU 2030 che l’azienda ha scelto come linee guida per il proprio sviluppo in un’ottica di sostenibilità sociale e ambientale. Tutte le nuove aperture e le ristrutturazioni sono infatti progettate in una prospettiva green, attraverso soluzioni che permettono un’attenzione verso la riduzione delle emissioni di CO2 e il controllo dei consumi energetici. A ciò si aggiunge l’attenzione che l’azienda pone alle modalità di sviluppo della propria rete vendita che si concretizza nella scelta di prediligere per le nuove aperture una strategia
Tra le iniziative sociali più significative del 2022 va ricordata inoltre l’annuale campagna de “Il mondo ha bisogno delle donne”, attività charity che ormai da diversi anni rappresenta un’occasione per lanciare un forte messaggio di solidarietà sostenendo progetti e associazioni impegnate nell’ambito della promozione dei diritti e del benessere delle donne, oltre che di lotta alla violenza di genere. Nel solo Veneto grazie a questa raccolta fondi sono stati raccolti quasi 60 mila euro, che sono stati destinati ai programmi di ricerca e cura dell’Endometriosi e alla collegata campagna di prevenzione negli istituti scolastici regionali. Inoltre, anche nel 2022 è proseguito l’impegno di Despar per la lotta allo spreco alimentare che ha permesso di recuperare in Veneto più di 550 tonnellate di cibo invenduto, distribuito attraverso una rete territoriale di solidarietà di oltre 800 Onlus, che hanno consentito la preparazione di quasi 1,2 milioni di pasti destinati ai più bisognosi. Un impegno che, oltre alle importanti ricadute in ambito sociale, ha permesso anche di fare bene all’ambiente, permettendo un risparmio totale di oltre 2.025.431 kg di Co2 equivalente e oltre 1.198.016 m3 di acqua (che corrispondono rispettivamente ad oltre 15 mila viaggi in auto da Milano e Napoli e 374 piscine olimpioniche!).
Nonostante un contesto macroeconomico difficile e sfidante per tutto il settore della GDO come quello passato, tra inflazione, rincari energetici e rialzo dei prezzi, anche nel 2022 Aspiag Service Despar ha continuato nel suo percorso di crescita in Veneto, diventando sempre di più un punto di riferimento importante per le persone e le comunità dei territori in cui siamo presenti. L’espansione del business e gli investimenti per lo sviluppo e il consolidamento della rete vendita ci hanno permesso di rafforzare il nostro ruolo nel settore della grande distribuzione in Veneto, impegnandoci a mantenere i prezzi di vendita accessibili per i nostri clienti e favorendo l’aumento dell’occupazione.
di recupero e riqualificazione di edifici storici e di aree urbane dismesse con l’obiettivo di restituire alle comunità zone inaccessibili, evitare il consumo di suolo, valorizzare edifici ed elementi architettonici di pregio e innescare un circolo virtuoso attraverso la collaborazione con aziende del territorio.
Il nostro gruppo lavora in filiera e questo è un vantaggio per gestire al meglio aumenti importanti di prezzo e favorire economie di scala che consentono di calmierare il costo del prodotto, lavorando a stretto contatto con i fornitori locali e con i diversi paesi che, come noi, fanno parte del gruppo internazionale SPAR Austria. In un contesto di incertezza come quello vissuto, filiera ed economie di scala sono state dunque le parole chiave per fronteggiare il caroprezzi e continuare a sostenere le famiglie mitigando l’effetto del caro-vita, in linea con il nostro impegno al fianco delle persone e delle comunità che ci ospitano. Anche per il futuro, vogliamo continuare nell’impegno verso i territori in cui siamo presenti, continuando il nostro percorso di sviluppo all’insegna della qualità, prossimità, competenza, partecipazione e inclusione: valori da sempre condivisi da tutta la grande famiglia Despar e che ogni giorno ci permettono di essere un riferimento per le comunità in cui il nostro abete ha messo le sue radici.
Attività fisica, sana alimentazione, riposo e meditazione sono il “segreto” per stare bene con sé stessi
V ivere in modo sano e stare bene con sé stessi, un obiettivo sulla carta condiviso da tutti ma non sempre, complice uno stile di vita frenetico, preso nella giusta considerazione all’interno della routine quotidiana.
Eppure, è estremamente importante una buona “salute per tutti”, tanto da dedicare una Giornata mondiale su questo tema - lo scorso 7 aprile è stata la 75esima - per sensibilizzare l’opinione pubblica e informare sulle buone pratiche che aiutano a vivere meglio.
Come? Praticando attività fisica, con un’alimentazione sana e bilanciata, non trascurando il riposo e ritagliandosi uno spazio di tempo per un po’ di meditazione.
Il benessere come priorità è un traguardo che si raggiunge innanzitutto praticando una corretta attività fisica. La costanza, infatti, comporta molteplici benefici non solo a livello fisico ma anche mentale. L’attività fisica, infatti, non aiuta solo a mantenerci in forma, a tenere sotto controllo il peso corporeo e a ridurre il rischio di malattie cardiovascolari e circolatorie, ma produce benefici effetti anche a livello psicologico.
L’Organizzazione mondiale della Sanità definisce attività fisica “qualsiasi movimento corporeo prodotto dai muscoli scheletrici che richiede un dispendio energetico”.
“Per attività fisica, s’intende – sono le indicazioni dell’Ulss 6 Euganea - tutto il movimento che viene svolto durante la giornata (gli spostamenti a piedi o in bicicletta, le attività svolte nel tempo libero al lavoro, lo sport, le faccende domestiche il giardinaggio). La cosa migliore però è praticare attività fisica moderata e vigorosa”.
Prosegue alla pag. seguente
Giovani e salute
Un altro fattore importante è il tempo in una settimana dedicato all’attività fisica.
“Evidenze scientifiche - si legge dalla pagina Facebook dell’azienda sanitaria padovanadimostrano che praticare attività fisica moderata e vigorosa per almeno due ore e mezza alla settimana produce effetti benefici sulla riduzione del rischio di sviluppare il tumore mammario, cervico-uterino e del colon retto. L’effetto benefico dell’attività fisica dipende dall’innesco di meccanismi biologici come l’aumento della sensibilità dei tessuti all’insulina che riduce il livello di glucosio, l’attivazione del metabolismo dei grassi, la riduzione dei livelli di ormoni sessuali, la stimolazione del sistema immunitario, la riduzione del marker dell’infiammazione”.
Non meno importante è il beneficio sulla sfera psicofisica: migliore percezione di sé e delle proprie capacità, stimolo alla socializzazione e alla condivisione.
Si c hiama “binge drinking” la pratica assai diffusa tra i giovani di “tracannare” alcolici fino a stordirsi. Un tema su cui l’Ulss 5 Polesana invita a riflettere in occasione del mese di aprile, dedicato alla prevenzione alcologica.
Il consumo di alcol, infatti, è purtroppo sempre più diffuso tra i giovani. Ma spesso si ignorano le conseguenze negative dei ricorrenti episodi di ubriachezza e relative al consumo di alcolici in età giovanile.
Bere e ubriacarsi fin dall’adolescenza danneggia le cellule di molti organi, tra cui fegato e sistema nervoso centrale: in particolare, tra i 1 2 e i 25 anni il cervello subisce danni irreversibili per l’incapacità di metabolizzare l’alcol. Inoltre, è un fattore di rischio alla guida: in Italia sono
circa 6000 gli incidenti stradali alcol-correlati, prima causa di morte per i giovani italiani tra i 1 5 ed i 24 anni. In più, predispone a comportamenti violenti e autolesionisti, è associato al rischio di gravidanze non desiderate e di malattie a trasmissione sessuale. Infine, porta a disturbi dell’apprendimento, incidendo sul rendimento scolastico.
Nel lungo termine, poi, favorisce l’insorgere di varie malattie croniche come cancro, diabete, malattie cardiovascolari e disturbi psichici, senza contare il fatto che rende più inclini a sviluppare una dipendenza da alcol in età adulta.
La corretta informazione sugli effetti provocati dal consumo di alcolici per i più giovani, ma anche per gli adulti, rappresenta dunque la prima forma di prevenzione.
Per stare bene è altrettanto importante un’alimentazione equilibrata, sana e bilanciata. “L’organismo ha bisogno di tutti i tipi di nutrienti per funzionare correttamente e rendere possibili i processi fisiologici. Alcuni nutrienti infatti sono essenziali per provvedere alla richiesta di energia, per alimentare il ricambio cellulare, altri invece hanno funzioni protettive” sono le indicazioni del Ministero della Salute che in dieci punti elenca le buone abitudini per mangiare sano. 1) É consigliato seguire un’alimentazione varia ed equilibrata sia sul piano qualitativo che quantitativo. 2) Non va mai trascurata la prima colazione che fornisce una buona energia per affrontare gli impegni della giornata. 3) L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di consumare almeno 5 porzioni tra frutta e verdura, al giorno dalle quali trarre le quantità di vitamine necessarie di cui il nostro corpo ha bisogno. 4) É buona abitudine bere almeno un litro e mezzo di acqua al giorno, anche senza aspettare di avere sete. 5) É importante cucinare con fantasia, variando gli alimenti anche nei colori. 6) Bisogna sempre fare attenzione alle modalità di preparazione degli alimenti e non eccedere nei condimenti. 7) Limitare il consumo del sale e preferire quello iodato. Non consumare troppi dolci e bevande zuccherate. Aumentare in casa la scelta di frutta e verdura limitando la disponibilità di alimenti e snack troppo calorici. 8) Limitare il consumo di bevande alcoliche, evitandolo in gravidanza. 9) Coinvolgere i bambini nella preparazione dei diversi alimenti giocando con i colori e le differenti consistenze, impareranno a conoscerli. 10) Leggere l’etichetta prima di acquistare un alimento per conoscere cosa contiene e per essere informato sul contenuto di energia e nutrienti.
Un ulteriore elemento a cui bisogna prestare attenzione è la qualità del nostro sonno. Gli esperti consigliano di dormire dalle 7 alle 9 ore a notte; dormire bene è importante per essere vigili e attivi durante la giornata, ma è anche essenziale per il corretto funzionamento della memoria e delle cellule del corpo.
La meditazione è il quarto pilastro del vivere in salute. Di recente è cresciuto l’interesse e la sensibilità verso questo tema.
La meditazione è una pratica che consente di concentrarsi su un unico pensiero, allontanando qualsiasi forma di negatività che può derivare dall’ambiente esterno. Gli ormoni rilasciati durante la meditazione consentono di essere più rilassati, aiutano a controllare gli stati d’ansia e a sviluppare una maggiore fiducia in sé stessi.
bertiIn Italia sono circa 6000 gli incidenti stradali alcol-correlati, prima causa di morte per i giovani italiani tra i 15 ed i 24 anni
Atrofia muscolare. I risultati aprono nuovi orizzonti terapeutici e diagnostici
Pe rdita di massa muscolare con conseguente insorgenza di uno stato di debolezza e affaticamento, se non addirittura, in caso di determinate patologie, di minore risposta alle terapie. È il processo noto col nome di atrofia muscolare, indotto dall’invecchiamento ma anche da particolari condizioni quali l’immobilizzazione, la malnutrizione, le infezioni, i tumori, il diabete e l’obesità, le patologie epatiche, cardiache, renali e polmonari. La perdita di forza è una condizione che impatta fortemente sulla qualità della vita delle persone. I meccanismi molecolari che inducono l’atrofia muscolare non sono ancora completamente definiti e, ad oggi, non esistono terapie per prevenirla o contrastarla.
Tuttavia, è stato di recente individuato un gene che regola l’integrità del muscolo scheletrico grazie allo studio del gruppo di ricerca guidato dal professor Marco Sandri, Principal Investigator dell’Istituto Veneto di Medicina Molecolare (VIMM) e Professore Ordinario in Patologia Clinica e Direttore del Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Padova, i cui risultati sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista “Nature Communications”.
Uno degli scopi del laboratorio del Prof.
Sandri è di studiare i “geni oscuri” - sconosciuti tra quelli che codificano le proteine: dei 20.000 geni conosciuti, più di 5.000 sono inesplorati, i cosiddetti dark genes - e capirne la loro funzione all’interno del muscolo scheletrico.
I risultati della ricerca, contenuti all’interno dello studio coordinato da Anais Franco Romero e Jean Philipe Leduc-Gaudet (primi
Lo studio del gruppo di ricerca guidato da Marco Sandri, Principal Investigator dell’Istituto Veneto di Medicina Molecolare e Professore dell’Università di Padova, è stato pubblicato sulla rivista “Nature Communications”
fatti portare a una diminuzione della massa muscolare, mentre al contrario un blocco di questo processo potrebbe portare ad un accumulo di organelli e di proteine danneggiate che impediscono una normale contrazione muscolare.
Nello specifico, i ricercatori hanno visto come l’inibizione acuta di questo nuovo gene abbia un ruolo protettivo in caso di tumore, immobilizzazione e assenza di nutrimenti.
in cui i ricercatori hanno trovato una riduzione di espressione di questo nuovo gene. “La scoperta di nuovi geni che controllano la qualità dei nostri muscoli apre nuovi orizzonti non solo terapeutici, con la possibilità di sviluppare nuovi farmaci che preservino la forza, ma anche diagnostici” ha sottolineato Marco Sandri.
co-autori dello studio) hanno portato all’identificazione di un nuovo gene - chiamato MYTHO (Macroautophagy and YouTH Optimizer) – importante per l’integrità del muscolo scheletrico e in particolare del processo di degradazione delle proteine e degli organelli. Questo processo cellulare deve funzionare correttamente e in modo bilanciato: un eccesso di degradazione proteica potrebbe in-
Tuttavia, poiché la funzione di questo gene è critica per la pulizia della cellula, non si può ridurre la sua funzione per periodi prolungati perché si causa un accumulo di materiale non degradato, risultando in una degenerazione cellulare e diminuzione della forza muscolare. Quest’ultima situazione sembra verificarsi in una malattia muscolare genetica chiamata Distrofia muscolare di tipo 1 (DM1),
“Grazie alla conoscenza di questi geni e del loro funzionamento saremo in grado di identificare nuove cure per tutti i pazienti che hanno malattie ereditarie, di cui non si conosce il gene mutato”.
Lo studio, sostenuto in Italia da Fondazione Cariparo e in Francia dalla Fondazione AFM Telethon è stato condotto in stretta collaborazione con un team di ricercatori della prestigiosa McGill University di Montreal, diretto da Gilles Gouspillou e Sabah NA Hussain.
All’Ospedale dell’Angelo di Mestre dell’Ulss 3 Serenissima gli specialisti del Centro di Medicina Trasfusionale sono ora in grado di praticare la “fotochemioterapia extra corporea”. All’inizio del mese di aprile i primi due pazienti oncologici ematologici sono stati sottoposti con successo alla innovativa procedura salvavita senza essere traferiti a Padova, come sarebbe accaduto in precedenza.
La “fotochemioterapia extra corporea” è una procedura di alta specializzazione, che permette di migliorare la possibilità di successo del trapianto in caso di tumori maligni del sangue (leucemie, linfomi, mieloma) e di altre malattie ematologiche.
“La procedura che siamo ora in grado di effettuare all’Angelo, con un nuovo ambulatorio specifico, – spiega il primario della Medicina Trasfusionale Gianluca Gessoni – è un prezioso supporto al lavoro della nostra équipe di Ematologia: si effettua sui pazienti che hanno subìto il trapianto di cellule staminali emopoietiche, e aiuta in sostanza a prevenire il rigetto e la “malattia da trapianto contro l’ospite” (GvHD), che può verificarsi in seguito all’intervento”.
Con la fotochemioterapia extracorporea si agisce sulle cellule mononucleate circolanti del paziente, dopo averle prelevate, con il paziente allettato per poche ore nell’ambulatorio dedicato.
“I leucociti del soggetto, temporaneamente prelevati, - spiega ancora il dottor Gessoni - vengono irradiati con luce ultravioletta (UVA) in
presenza di un farmaco chiamato 8-MOP. Questo 8-methoxipsoralene è farmaco fotosensibilizzante: esposto ai raggi UVA diventa capace di stabilire legami covalenti e crociati con la doppia elica del DNA, dando luogo all’inizio del processo di apoptosi, che è utile appunto a prevenire il rigetto”.
La procedura salvavita introdotta all’Angelo è nata a fine anni ‘80 come terapia di prima linea nella cura dei tumori cutanei, e si è dimostrata efficace anche nel trattamento di condizioni cliniche particolarmente complesse. All’Ospedale dell’Angelo l’attività attualmente è rivolta ai pazienti provenienti dall’unità clinica di trapianto di cellule staminali emopoietiche, e affetti da GvHD acuta e cronica. La possibilità di effettuare questa terapia sarà di notevole impatto sull’outcome clinico e sul miglioramento delle qualità di vita dei pazienti.
L’équipe medica coinvolta, diretta dal dottor Gessoni, è costituita dalla dottoressa Giulia De Fusco, responsabile del settore di Aferesi terapeutica e Processazione CSE, dalla dottoressa Francesca Polese, responsabile dell’ambulatorio ematologico del SIT, dalla dottoressa Enza Coluccia, referente qualità del programma trapianto CSE per l’unità di Raccolta e Processazione di Mestre, con la collaborazione dello staff infermieristico coordinato dalla dottoressa Michela Pivetta.
La “fotochemioterapia extra corporea” è una procedura che permette di migliorare la possibilità di successo del trapianto in caso di tumori maligni del sangue e di altre malattie ematologicheL’équipe del dottor Gessoni nella sede del nuovo trattamento