ilBassano - Giugno 2024

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Quando l’attesa paga

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

Ce ne siamo occupati il mese scorso ma torniamo volentieri sull’argomento,assai sentito dai nostri lettori, delle liste d’attesa per le prestazioni sanitarie. Nei giorni scorsi si è molto parlato di una legge del 1998 che prevede la possibilità per i cittadini di ottenere la prestazione entro i termini previsti anche in regime privato all’interno delle strutture pubbliche (intramoenia) pagando solamente il ticket. E’ un po’ complicato ma vediamo di spiegare in poche parole. La norma non prevede un rimborso diretto ai cittadini che si rivolgono al privato ma vuole agevolare chi dimostra di non aver rifiutato la prenotazione in qualsiasi sede della sua Uls e ha in mano un appuntamento la cui data supera i tempi di attesa della priorità assegnata. A questo punto l’Uls verifica che non ci sia effettivamente alcun posto libero e in questo caso il paziente ha diritto alla prestazione intramoenia pagando il solo ticket. Non saranno molti i casi che rientrano in questa situazione ma è giusto tenerla presente. Inoltre la Regione assicura che le urgenze a dieci giorni sono ormai azzerate, mentre le prescrizioni entro i 30 e 90 giorni sono state notevolmente ridotte, con l’obiettivo di arrivare alla normalità per la fine dell’anno. Intanto prendiamo atto, poi ne riparleremo.

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Dopo mesi di accesa campagna elettorale, la parola passa alle urne. Sono oltre 38.500 i bassanesi al voto per eleggere la nuova amministrazione

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APPUNTAMENTO ALLE URNE PER COMUNI E UNIONE EUROPEA

Occhi puntati sul voto in Veneto, delicato e incerto banco di prova per le alleanze e le strategie future

ECONOMIA: IL VENETO BRILLA PER “INTELLIGENZA ARTIGIANA”

In decisa crescita le imprese digitali, “trasformare la capacità innovativa in sistema per l’intero settore”

IMontanelli e Fortebraccio nel ventunesimo secolo

Antonio Di Lorenzo

ndro Montanelli l’aveva battezzato “Il Rieccolo” della politica italiana. Era Amintore Fanfani, detto anche “Misirizzi”, un pupazzetto come “Ercolino sempre in piedi” che aveva una base a semisfera e quindi non andava mai giù. C’era un motivo: nessuno ha fatto più politica di lui: sei volte presidente del Consiglio, nove ministro, parlamentare dal 1946 alla morte nel 1999. Fanfani non se la prendeva per i soprannomi e quando segue a pag. 5

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Alpini Sogno di Pace

La 95esima adunata nazionale col motto “Alpini, sogno di Pace” era a Vicenza, ma una tappa a Bassano, sul ponte a loro intitolato, è d’obbligo per gli alpini. E così, nei giorni del grande raduno nel capoluogo berico, moltissimi hanno deviato, per la città del Grappa. Una sorta di ritorno a casa per chi i molti che hanno svolto il servizio militare nella storica caserma Monte Grappa, oggi in parte nelle disponibilità dell’omonima sezione bassanese dell’Ana, ma anche per quanti hanno vissuto la grande adunata del 2008 o hanno con Bassano una legame fatto di affetti, o ricordi di gioventù.

Le vie e le piazze del centro storico per qualche giorno si sono quindi riempite di migliaia di cappelli con la penna e sono spesso risuonate le cante tipiche, intonate spontaneamente, o le note delle fanfare che con i loro caroselli hanno animato la città considerata la capitale morale degli alpini.

Il museo che racconta l’epopea alpina, situato a ridosso del ponte palladiano dove si trova anche la sede della sezione Ana bassanse, è stato preso d’assalto dai visitatori, così anche come i pubblici esercizi dell’area che gravita sul ponte.

Tra musica e cante, sul monumento ligneo sono transitati anche i muli, fedeli e insostituibili “aiutanti” degli alpini, come quelli di Aldo Serraiotto, che dal centro storico di Bassano ha raggiunto a piedi Vicenza (dove ha sfilato) in compagnia delle sue due mule, una di 14 e l’altra di 18 anni, ricordando il ruolo avuto da questi animali in passato durante le ascese sui monti e nella vita militare in generale. Ad accogliere gli ospiti, il ponte addobbato dal tricolore, i brani alpini in sottofondo diffusi dagli altoparlanti, i negozi con le vetrine in tema e alcune iniziative, come il concerto delle bande e l’immancabile rassegna corale.

Adunata nazionale: tappa d’obbligo sul Ponte di Bassano

continua da pag. 1

e Fortebraccio

nel ventunesimo secolo

Antonio Di Lorenzo

incontrava Montanelli gli chiedeva: “Ne ha un altro?”. Mario Melloni, che si firmava Fortebraccio, siccome non poteva restare un passo indietro a Montanelli, s’inventò il più romanesco “arieccolo” rivolto sempre al “brevilineo” (è sua l’autodefinzione) aretino incazzoso.

La storia tra i due giornalisti è da raccontare. Fu un amore-odio consumato sui giornali. Fortebraccio e Montanelli si sfidavano dalle pagine dell’Unità e del Giornale (che Melloni aveva ribattezzato il Geniale, così come chiamava il presidente del Consiglio S-forlani neanche fosse un sformato mal riuscito e Gianni Agnelli L’avvocato Basetta) protagonisti di un duello quotidiano dell’intelligenza a servizio della democrazia.

Per capire i loro caratteri, basta ricordare una sola battuta. Quando morì Melloni, nel 1989, Montanelli lo ricordò così: “Con Fortebraccio tentammo varie volte di diventare nemici. Non ci siamo mai riusciti. Una volta egli scrisse che voleva sulla sua tomba questo epitaffio: «Qui giace Fortebraccio che per tutta la vita amò Indro Montanelli e non smise mai di averne rimorso. Passante, perdonalo tu». lo gli risposi che avevo già dato disposizioni per essere sepolto accanto a Fortebraccio e come epitaffio avrei scritto: vedi tomba accanto”.

Oggi siamo di fronte a tanti di quei “rieccoli” che stupirebbero i due giornalisti. Sono i sindaci che si ripresentano per il terzo mandato: 31 sui 41 nei Comuni fra 5000 e 15mila abitanti che tecnicamente sono legittimati dalla nuova legge. Vogliono completare, spiegano, i progetti iniziati. Transeat. Siccome nel Veneto sono 309 i sindaci da rieleggere, vuol dire che uno su dieci è al terzo mandato. Ma il punto non è questo. E qui il discorso si fa serio. Oltre a loro, sta emergendo un altro problema: gli ex sindaci che, chiusi i dieci anni, si presentano, sì, ma in un altro Comune. “Rieccoli” pure loro. I casi non sono pochissimi. Così come i paesi nei quali si presenta una sola lista alle elezioni. La verità è una sola: sono sempre di meno coloro che vogliono diventare amministratori. Troppe responsabilità, nessuna soddisfazione. Gli stessi abitanti li snobbano. E chi si rende disponibile, anche da consigliere semplice, spesso avrebbe bisogno di un corso di formazione. Il guaio della politica nel 21° secolo è tutto qui: una volta c’era la partecipazione, poi giunse il riflusso nel privato, adesso si vive alla “me ne frego, tanto tutto mi è dovuto”. Va a finire che, a differenza dei tempi di Montanelli e Fortebraccio, i “rieccoli” li dobbiamo pure ringraziare.

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Verso il voto. Alle comunali cinque candidati, quattordici liste e ben trecento aspiranti consiglieri

Sono oltre 38.500 i bassanesi alle urne

per eleggere la nuova amministrazione

I cinque candidati sono, in ordine alfabetico, Roberto Campagnolo, Nicola Finco, Roberto Marin, Elena Pavan e Gianni Zen. Si voterà anche per le europee. In questo caso i cittadini aventi diritto di voto sono 900 in meno rispetto a quelli che votano per le comunali

Dopo mesi di accesa campagna elettorale, la parola passa ora alle urne. Sono oltre 38.500 i bassanesi aventi diritto al voto per eleggere la nuova amministrazione che governerà la città nel quinquennio 20242029. I seggi saranno aperti sabato 8 e domenica 9 giugno. Contestualmente, si voterà anche per le europee; in questo caso i cittadini elettori sono circa 900 in meno dal momento che quelli fuori sede possono votare anche nel posto in cui studiano o lavorano.

Per le amministrative sono confermati cinque candidati sindaco, sostenuti da quattordici liste per un totale complessivo di 300 aspiranti consiglieri comunali. Una frammentazione che difficilmente porterà ad avere un nuovo governo cittadino subito dopo il primo turno, come invece accadde cinque anni fa.

E’ più probabile che per eleggere sindaco e consiglieri si dovrà andare al ballottaggio, fissato a distanza di due settimane.

In questa tornata elettorale il centrosinistra si presenta compatto appoggiando il candidato sindaco Roberto Campagnolo (attuale consigliere di minoranza e già vice sindaco nell’amministrazione Poletto) che ha dalla sua parte: il Partito democratico, il Movimento 5 stelle, Più Europa, Europa Verde, e le due civiche Bassano passione comune e Bassano per tutti che oramai sono consolidate nella vita amministrativa cittadina. Proprio Bassano per tutti era stata in assoluto la prima lista a scende-

re in campo, lo scorso ottobre, proponendo nel ruolo di primo cittadino il proprio iscritto Parolo Retinò alla quale si era poi aggregata Europa Verde. In un secondo momento, la coalizione e Retinò hanno fatto un passo a lato unendosi al resto del centrosinistra a sostegno di Campagnolo.

Accordo che invece non è riuscito a trovare il centrodestra, in corsa con tre distinte coalizioni. C’è quella che sostiene il sindaco uscente Elena Pavan, costituita dalle civiche Elena Pavan sindaco e Forza Bassano (una nuova lista per la città nella quale sono

presenti alcuni iscritti a Coraggio Italia, gruppo fondato dal sindaco di Venezia Luigi Brugnaro) e dal partito Fratelli d’Italia. Un’altra alleanza di centrodestra è quella che appoggia Nicola Finco, attuale consigliere regionale di maggioranza. La compongono Forza Italia, Lega,

Democrazia Cristiana e la civica Finco sindaco dove figurano anche alcuni rappresentanti di Noi Moderati, partito di centrodestra che a livello nazionale fa riferimento a Maurizio Lupi . Anche questa compagine è il risultato di una serie di passaggi iniziati con la discesa in campo di Mariano Scotton, assessore uscente, propostosi inizialmente come candidato sindaco di Forza Italia, in seguito ritiratosi per convergere su Finco. Lo stesso ha fatto Gianni Castellan aspirante primo cittadino per Italia Viva, lista poi confluita nella civica Finco sindaco. La terza compagine vede insieme una oramai “storica” civica della città, Impegno per Bassano, e una lista al debutto, quella di Azione Bassano. Entrambe sono a favore del candidato sindaco Roberto Marin (per tre anni vicesindaco nel mandato in scadenza).

C’è anche chi ha deliberatamente scelto di correre in solitaria: è la civica “è il Momento” già ribattezzata “lista dei giovani” per la nutrita presenza di under 35, che candida a primo cittadino l’ex dirigente scolastico Gianni Zen.

Questo dunque è l’assetto delle candidature depositate ufficialmente per all’appuntamento con le urne dell’8 e 9 giugno. E’ il risultato di mesi di trattative e accordi a più livelli: locale, provinciale e regionale che non sempre hanno portato ai risultati sperati, anzi. Alcune fratture, come quelle nel centrodestra, non sono state sanate. (r.f.)

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Da sinistra: Elena Pavan, Gianni Zen, Nicola Finco, Roberto Campagnolo e Roberto Marin

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Ulss 7 Pedemontana. Carlo Barbetta guiderà l’unità complessa del San Bassiano e Giuseppe Buggio la Pneumologia territoriale

Due nomine per la Pneumologia

N el territorio che fa riferimento all’Ulss 7 Pedemontana sono oltre 500 i pazienti con patologie croniche dell’apparato respiratorio in carico all’Unità Operativa Semplice a valenza interdistrettuale di Pneumologia Territoriale. Un servizio strategico per il quale di recente è stato nominato un nuovo direttore: si tratta del dottor Giuseppe Buggio, al quale è stato formalizzato il nuovo incarico dal dg Carlo Bramezza.

Padovano, 59 anni, il dottor Buggio si è laureato in Medicina e Chirurgia all’Università di Padova, dove ha conseguito anche la specializzazione in “Malattie dell’Apparato Respiratorio”, alla quale ha affiancato successivamente anche un master di II livello in pneumologia interventistica presso l’ateneo di Firenze. Ha iniziato la sua carriera nell’allora Ulss 19, all’ospedale di Adria, per poi trasferirsi all’ospedale di Cittadella (ex Ulss 15) prima di approdare nel 2016 all’ospedale di Bassano, dove fino al 2022 ha lavorato all’interno del reparto di Pneumologia occupandosi in

particolare del servizio di broncoscopia (di cui è stato responsabile), della gestione del laboratorio del sonno per la diagnosi e trattamento della sindrome dell’apnea ostruttiva, e delle endoscopie respiratorie, oltre all’assistenza semi-intensiva respiratoria nei pazienti con difficoltà di ventilazione.

Dal 2022 è passato all’allora neo-costituito servizio di Pneumologia Territoriale: «Un incarico - spiega lo specialista - in cui mi è stata molto utile l’esperienza acquisita in ospedale nell’ambito della broncoscopia interventistica e nelle manovre atte a garantire la ventilazione del paziente, perché tipicamente il servizio territoriale assiste pazienti molto fragili, dai quali ci rechiamo circa una volta al mese a domicilio per il cambio della canula tracheostomica o per altre procedure nell’ambito dell’ossigeno terapia. Proprio per le loro condizioni delicate, evitare ai pazienti di doversi recare in ospedale per queste procedure rappresenta per loro un aiuto importante».

In attesa che venga effettuato

l’apposito concorso, è stato invece affidato al dottor Carlo Barbetta l’incarico di direttore facente funzione dell’Unità complessa di Pneumologia dell’ospedale San Bassiano, sostituendo il dottor Bernd Honisch andato in pensione. Originario di Este, il dottor Barbetta già ricopriva l’incarico di responsabile della Pneumologia Territoriale per il Distretto Bassanese e Alto Vicentino.

Laureato in Medicina e Chirurgia all’Università degli Studi di Ferrara, ha conseguito la specializzazione in Malattie dell’Apparato Respiratorio presso l’U-

niversità di Parma e quindi un master di II livello sulle Malattie Polmonari Immunologiche all’ateneo di Verona. Nella sua carriera è stato nell’Azienda Ospedaliera Universitaria Sant’Anna di Ferrara, quindi negli ospedali di Santorso, Schiavonia, Pordenone e all’ospedale di San Donà di Piave, dove è rimasto tre anni prima di approdare nell’ Ulss 7 Pedemontana.

È autore di oltre 30 pubblicazioni scientifiche su testate nazionali e internazionali relative a diverse tematiche in ambito pneumologico, tra cui lo sviluppo

di nuovi trattamenti e dispositivi inalatori, la diagnosi e gestione del paziente con asma e con bronco pneumopatia ostruttiva, la tosse cronica e la diagnosi e gestione endoscopica delle patologie polmonari.

«Predisporremo in tempi rapidi il concorso per la nomina del nuovo direttore del reparto, ma nel frattempo quest’ultimo continuerà a operare al meglio sotto la guida del dottor Barbettacommenta il dg Carlo Bramezza -. Anche la Pneumologia si trova ad affrontare un incremento delle richieste assistenziali, in questo caso dovuto non solo all’invecchiamento progressive della popolazione, ma probabilmente anche a problematiche di tipo ambientale. Si tratta dunque di una disciplina in grande evoluzione, che al San Bassiano ha sempre avuto un’importante tradizione: l’obiettivo per il futuro è da una parte mantenere gli elevanti standard del reparto, dall’altra evolvere i percorsi e l’offerta assistenziale in funzione delle necessità emergenti nella popolazione».

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Territorio. Posa della prima pietra della comunità alloggio in via Carpellina vicino al Centro diurno

Dopo di noi Casa Rubbi, un progetto per il mondo della disabilità

Attesa da anni, si è concretizzata la posa della prima pietra per la costruzione di una comunità alloggio destinata ad ospitare persone del territorio con disabilità. E’ il progetto ribattezzato “Dopo di noi Casa Rubbi” promosso dall’associazione Anffas Aps Bassano con l’obiettivo di dare vita ad una comunità aperta e inclusiva, capace di offrire risposte alle esigenze dei disabili intellettivo-relazionali, alle loro famiglie e alle associazioni del territorio impegnate su questo fronte.

La struttura sorgerà in via Carpellina (nella zona a sud dell’Ospedale San Bassiano) di fianco al Centro diurno, già operativo, che accoglie fino a 30 persone. E’ stata pensata per ospitare otto persone nel contesto del “Dopo e durante di noi”, in forma permanente, e due per temporanee necessità.

“Questa è un’altra giornata storica per la nostra associazione – ha affermato Rosanna Frare, presidente Anffas Aps Bassano, nel corso della partecipata cerimonia – Una giornata che segna l’avvio di un intervento che rafforza e conferma il nostro radicamento in questo territorio e, ne sono certa, darà i suoi buoni frutti consolidando la stima e la notorietà che la nostra associazione ha in tutto il comprensorio bassa-

nese fornendo quelle risposte che tante famiglie stanno cercando da tempo”.

La Comunità alloggio Casa Rubbi sarà completamente a carico della Cooperativa Anffas Servizi che ne seguirà la progettazione, realizzazione e gestione per un costo complessivo stimato in

1.250.000 euro. La vita che si svolgerà al suo interno, ideale corollario del Centro diurno, si baserà sulla socializzazione e la condivisione di tutte le attività quotidiane: dalla spesa, alla scelta delle uscite, dalle gite alla suddivisione dei compiti.

A livello educativo, ogni persona seguirà un proprio percorso che punta all’autonomia nei diversi ambiti, con azioni che inducono ad un cammino di crescita e di apprendimento. Punto focale di tutta l’attività sarà l’integrazione col territorio e le famiglie. Una comunità aperta, dove la ricchezza dello stare insieme, del condividere e del considerare ogni persona un valore è il terreno di confronto e di crescita. (r.f.)

Un segnale di speranza e nuovi servizi per gli ospiti e le famiglie

“La Cooperativa sociale Anffas Servizi, braccio operativo di Anffas Aps Bassano - ha confermato Mariano Maroso, suo presidente - ha fortemente voluto Casa Rubbi per dare un segnale di speranza e servizi alle famiglie che affrontano la disabilità e i problemi nuovi, diversi da quelli di trent’anni fa. Oggi, accanto al Centro diurno, che stiamo gestendo, ci impegniamo nel portare a compimento un sogno di tutta la comunità, con opportunità che puntano ad offrire una risposta efficace, moderna e a diventare testimoni virtuosi di un futuro migliore”.

Nel corso della cerimonia ha portato il suo saluto anche Silvia Pirollo, voce di Anffas nazionale, ricordando che l’associazione è tra le più rappresentative del mondo della disabilità e capillar-

mente presente nel territorio nazionale e sottolineando l’importanza della collaborazione con le istituzioni per la realizzazione di progetti così ambiziosi con Cara Rubbi. A benedire la nascita della nuova struttura, l’abate di Santa Maria in Colle, don Andrea

Guglielmi.

Tra le numerose autorità intervenute, il sindaco Elena Pavan che ha sottolineato il valore del progetto per tutto il territorio, Eddi Frezza, direttore dei Servizi sociali dell’Ulss 7 Pedemontana che ha evidenziato il ruolo di Anffas. “E’un’associazione articolata, presente con più realtà nell’area bassanese – ha detto - rispondendo all’esigenza di potenziare le abilità dei disabili e dando un supporto alle loro famiglie”. L’assessore regionale alla Sanità e ai Servizi Sociali, Manuela Lanzarin ha posto l’accento sulla multidisciplinarietà di Casa Rubbi “un polo che offre supporto alla persona e ben si inserisce nel piano che la pianificazione regionale punta ad avviare nel quadro di un progetto di vita personalizzato”. (r.f.)

La nuova struttura, attesa da tempo, rientra nel progetto promosso dall’associazione Anffas Aps Bassano con l’obiettivo di dare vita ad una comunità aperta e inclusiva, capace di offrire risposte alle esigenze dei disabili intellettivo-relazionali, alle loro famiglie e alle associazioni del territorio

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Teatro Remondini. Prima della cerimonia, il faccia a faccia con la giornalista Monica

a Pizzaballa, Patriarca latino di Gerusalemme

Il Premio è destinato a personalità nazionali ed internazionali che hanno saputo “in maniera esemplare fare delle fede cultura”

E’ stato assegnato al cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme dei latini, il 41° Premio Internazionale Cultura Cattolica istituito dall’omonima scuola bassanese e destinato alle personalità nazionali ed internazionali che hanno saputo “in maniera esemplare fare delle fede cultura”.

L’alto prelato l’ha ritirato personalmente nel corso di una cerimonia tenutasi al Teatro Remondini, preceduta da una riflessione stimolata dalle domande della giornalista Monica Maggioni, già presidente della Rai e direttrice del TG1, che hanno inevitabilmente toccato anche l’attualità in Terra Santa.

“La lacerazione tra israeliani e palestinesi non è una novità, anche se in questi mesi l’intensità è diversa - ha detto il cardinale - Una pace vera e duratura in Medio Oriente richiederà tempi lunghi, ma è necessario prepararla da subito. La pace si costruisce anche nelle relazioni personali, negli atteggiamenti, nel modo di gestire il rapporto con gli altri, nel sostenersi”.

“Gerusalemme, io sono convinto che sia il cuore del mondo, quello occidentale è legato a questa città per quello che rappresenta – ha sottolineato il patriarca - C’è bisogno di un approccio integrale alla vita: la politica, l’economia, la formazione, la fede, la spiritualità, sono tutte realtà che concorrono alla stessa visione. Se manca solo qualcuna di queste, non c’è la pace, non c’è completezza. A Gerusalemme con le enormi diversità, le sue ferite, c’è bisogno di fare unità con tanta energia e pazienza. Nessuno riesce ad avere il monopolio di Gerusalemme; penso che la città ci insegni che non possa fare nulla senza l’altro. Per cui è una scuola di pace incredibile”.

Il patriarca Pizzaballa conosce bene quel mondo. Ha iniziato il servizio nella Custodia di Terra Santa il 2 luglio 1999. Il 9 maggio 2001 è stato nominato Guardiano del convento dei Santi Simeone e Anna a Gerusalemme. Impegnato nella pastorale

dei fedeli cattolici di espressione ebraica, è stato Vicario Patriarcale dal 2005 al 2008. Eletto Custode di Terra Santa e Guardiano del Monte Sion nel maggio 2004, mantiene tale incarico fino all’aprile 2016. Il Santo Padre Francesco, il 24 giugno 2016, lo ha nominato Arcivescovo Titolare di Verbe e

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Amministratore Apostolico sede vacante della Diocesi Patriarcale di Gerusalemme dei Latini. Il 10 settembre è stato consacrato Vescovo nella cattedrale di Bergamo dal Cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali. Il 24 ottobre 2020 papa Francesco lo ha nominato Patriarca di Gerusalemme dei Latini e nel recente concistoro del 30 settembre 2023 lo ha creato Cardinale. Innamorato fin da giovane della Terra Santa, Pierbattista Pizzaballa nella quotidiana cura pastorale si adopera per la ricerca di un dialogo sincero e fecondo tra le diverse e complesse espressioni religiose. E’ stato definito “un sapiente costruttore di pace anche nell’adempimento dei delicati incarichi di governo finora ricoperti”.

“E’ venuto a Bassano e siamo stati davvero onorati di ospitarlo per la profondità della testimonianza che ci ha portato e perché sappiamo quanto gli sia difficile allontanarsi dalla sua gente e dalla sua terra in questo momento così delicato”, è stato il commento del presidente della Scuola di Cultura Cattolica, David Bozzetto.

E’ stata la giuria del Premio, presieduta dal professor Lorenzo Ornaghi, ad assegnare al patriarca il riconoscimento istituito nel 1983. Il primo a riceverlo fu il professor Gianfranco Morra. Negli anni è stato assegnato al cardinale Giacomo Biffi, monsignor Luigi Giussani, lo scrittore Vittorio Messori, il filosofo Augusto Del Noce, l’allora cardinale Joseph Ratzinger, l’economista Michael Novak, lo scrittore Eugenio Corti, il maestro Riccardo Muti, il cardinale Angelo Scola e a numerose altre personalità. (r.f.)

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Cultura
41^ Premio internazionale
Maggioni
Cultura Cattolica
Due immagini della premiazione

Imprendichef.

Torna la gara ai fornelli per sostenere l’associazione oncologica San Bassiano

Imprenditori in cucina per beneficenza: la sfida culinaria il 19 giugno

U

na sfida ai fornelli tra due squadre di imprenditori del Bassanese con un nobile obiettivo: raccogliere fondi per supportare le attività dell’associazione oncologica San Bassiano che segue centinaia di persone colpite da neoplasia. Dopo il meritato successo della prima edizione, lo scorso anno, ritorna “ImprendiChef”, l’originale iniziativa nata da un’idea di Marco Fioravanzo, molto attivo nel campo del volontariato e per questa sua sensibilità ha ricevuto uno dei premi San Bassiano, lo scorso 19 gennaio, festa del santo patrono.

Dunque, si rinnova la gara culinaria che vede imprenditori, uomini e donne, mettersi in gioco e indossare il grembiule per cimentarsi in cucina. La sfida si svolgerà il 19 giugno al ristorante Ca’ Sette di Bassano dove le due “brigate” dovranno preparare i rispettivi menù assegnati loro dallo chef professionista Alex Lorenzon. Divisi in squadra “rossa” e “gialla”, che poi sono i colori della città, i concorrenti elaboreranno i piatti con gli ingredienti messi a disposizione dal ristorante. Lavoreranno in team ma separati dagli avversari preparando una cena per i commensali che aderiranno alla proposta. Saranno questi ultimi ad attribuire i punteggi ad ogni portata.

Lo scorso anno, al debutto, si è imposta quella dei “gialli” capitanata da Andrea Berton e il suo vice Luca Menon che per diritto partecipa anche alla seconda edizione di ImprendiChef. Gli sfidanti attuali, i “rossi”, invece, sono guidati da Valentina Pengo e la vice Federica Bordignon. Entrambe si sono “guadagnate” il ruolo aggiudicandosi una prova culinaria (farcire il maggior numero di ravioli in tre minuti), nell’ambito del lancio

ufficiale della seconda edizione dell’iniziativa. Un’idea originale quella del duo Fioravanzo-Lorenzon che l’anno scorso ha registrato il sold out di prenotazioni in soli tre giorni dall’apertura delle adesioni; molti i colleghi, gli amici e i parenti degli improvvisati chef che non hanno voluto perdersi l’occasione di vedere ai fornelli i loro cari. Saranno i commensali della cena del 19 giugno al Ca’ Sette a decretare sul posto la “brigata” vincitrice. Il ricavato della serata

andrà invece all’associazione oncologica San Bassiano che sostiene le persone malate di cancro attraverso molteplici attività a finalità terapeutiche con la complicità di figure professionali (psicologa, nutrizionista, fisioterapista…) messe a disposizione gratuitamente. Attualmente sono oltre 200 i pazienti che si appoggiano al sodalizio guidato da Gianni Celi e dalla vice Dina Faoro: 147 donne e 63 uomini. “Il numero delle persone che ci contattano è in continuo aumento

– fa notare Celi – e si sta abbassando l’età media. Oggi, il tumore più diffuso tra le donne rivoltesi a noi è quello al seno, che rappresenta il 35 per cento del totale, seguito dalla neoplasia al colon, 14 per cento, e al polmone per il 15 per cento. Tra i maschi, la percentuale più alta riguarda il cancro alla proposta, 49 per cento, seguito da quello al polmone, 11 per cento, e dalle neoplasie di tipo ematologico, 10 per cento”. Di recente l’ammini-

strazione comunale ha assegnato all’associazione una nuova sede. E’ stata ricavata nell’ex scuola primaria di Marchesane: 11 stanze, una palestra e una cucina, giardino esterno. Spazi che permettono di garantire ai pazienti risposte adeguate alle loro necessità. “Soprattutto consentono ai nostri assistiti di condividere esperienze, di confrontarsi e scaricare la tensione – sottolinea Celi – e già questa è un’ottima terapia”. (r.f.)

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Nelle foto di Lucrezia Pegoraro alcuni momenti della presentazione dell’originale iniziativa nata da un’idea di Marco Fioravanzo, molto attivo nel campo del volontariato. Per questa sua sensibilità ha ricevuto uno dei premi San Bassiano, lo scorso 19 gennaio, festa del santo patrono

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La raccolta differenziata riguarda gli imballaggi e contenitori in vetro: bottiglie, vasetti, bicchieri, fiale, ecc

Il vetro può essere riciclato infinite volte. Il riciclo del vetro permette la produzione di nuovi imballaggi e contenitori con un risparmio di materie prime ed energia.

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Ceramica, cristallo e pyrex (piatti, tazze, calici, pirofile, ecc.) vanno nel Secco residuo

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Raccogliamo 228 milioni di chilogrammi di rifiuti all’anno. Come il peso di una foresta di 380.000 alberi.

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ETRA lavora ogni giorno per la tutela dell’ambiente per garantire un servizio sostenibile e di qualità nel suo territorio, occupandosi della raccolta e del trattamento dei rifiuti nel rispetto degli standard dell’economia circolare.

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L’obiettivo fissato dalla Regione Veneto è di raggiungere l’84% di raccolta differenziata entro il 2030, per questo è importante continuare a conferire correttamente i rifiuti, separando le diverse frazioni riciclabili e riducendo il più possibile il Secco residuo.

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Capita a volte a di chiedersi “E questo, dove lo butto?” per ogni dubbio il cittadino può consultare il calendario per la raccolta differenziata, l’App Etra - Servizio rifiuti e il sito www.etraspa.it.

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Concorso internazionale. Successo per l’edizione 51 con 535 autori in rappresentanza di 72 Paesi

Umoristi a Marostica, premiato il Silenzio

L a 51^ edizione di “Umoristi a Marostica” premia il … Silenzio. Il tema filo conduttore per la stagione 2024 del concorso internazionale ha visto la partecipazione di 535 autori in rappresentanza di 72 Paesi che hanno proposto la loro opera grafica. A convincere la giuria, presieduta da Christine Traxeler, tre elaborati di artisti stranieri, con alle spalle già riconoscimenti internazionali, che hanno saputo interpretare il tema in modo originale (e con umorismo). Sul podio sono saliti: lo spagnolo Manuel Lareo al quale è andato il Grand Prix Internazionale Scacchiera 2024; il cinese Liu Qiang destinatario del Premio Speciale “Marco Sartore”; il colombiano Angel Ramiro Zapata Mora che ha vinto il Premio Speciale “Sandro Carlesso”.

È stata un’edizione caratterizzata da una notevole partecipazione con artisti in arrivo, oltre che dall’Italia, anche da Iran, Russia, Romania, Turchia Ucraina, Polonia, Brasile, ma anche Israele Iraq, per un’arte che non conosce confini e conflitti.

Come da tradizione, la giuria ha assegnato anche dieci pari merito che rispondono a Toso Borkovic (Serbia); Guido Clericetti (Italia), Marco De Angelis (Italia), Lorenzo De Pretto (Italia), Goran Divac (Serbia), Mustafa Kurmali (Turchia),

Alireza Pakdel (Cipro), Marlene Pohle (Argentina), Alexander Shmidt (Russia), Lucio Trojano (Italia).

Numerosi gli autori che hanno messo in luce il silenzio come oppressione, censura, mancanza di libertà e di pensiero. Fra i premiati, spicca l’opera di Manuel Lareo e la sua città fumante e distrutta dalle bombe che forma architettonicamente la parola “Silence” nell’indifferenza del mondo. Liu Qiang zittisce con un fascio di luce della pila di una guardia una testa di mussoliniana memoria; Angel Ramiro Zapata Mora rivisita il Guernica di Picasso, simbolo degli orrori della guerra, imbavagliandone le figure.

“I disegnatori ci hanno stupito con le loro diverse interpretazioni del Silenzio, intendendolo non solo come strumento per immergerci nelle profondità del nostro io e, quindi, come simbolo di armonia, di serenità che libera il flusso del pensiero, ma che può anche condurci alla solitudine, alla tristezza, alla dolorosa assenza di chi non c’è più”, ha spigato il Gruppo Grafico Marosticense che organizza il concorso in collaborazione con il Comune e la Fondazione Banca Popolare di Marostica–Volksbank.

“Inoltre – hanno aggiunto i componenti del Gruppo Grafico - nella sua accezione più negativa, il silenzio può diventa-

re uno strumento di potere, può servire alla violenta limitazione della libertà, alla prevaricazione, spesso sessista. Questo è il silenzio imposto dai totalitarismi per impedire il libero esercizio della critica, legato spesso alla menzogna, all’inganno per inseguire il consenso, per controllare un’altra persona o addirittura un’intera popolazione. Così nei regimi dittatoriali

si spengono i microfoni, simbolo di libertà di parola, si svuota la mente, si cuciono le bocche, si usano bavagli, catene, burka. Ma nelle opere giunte al Concorso è molto presente anche il rumore, quello della guerra, a dimostrazione che in tutte le latitudini si sente un forte bisogno di silenzio e di pace”.

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SCARICA L’APP RADIO VENETO24 Raffaella Forin Sopra Angel Ramiro Zapata Mora, Colombia- Premio Speciale Sandro Carlesso, a fianco in alto Liu Qiang, Cina- Premio Speciale Marco Sartore, sotto Manuel Lareo, Spagna- Grand Prix Internazionale Scacchiera 2024

Musica. “Fantasmi e storie brutte” è il titolo dell’ultimo lavoro prodotto da Simone Sproccati

Antartica, il nuovo ep del quartetto vicentino

S i intitola “Fantasmi e storie brutte” il secondo EP degli Antartica, formazione di Vicenza, e parla delle cose della vita, quelle più comuni, che in fondo sono anche quelle che non sempre vanno a finire come vorremmo. “Abbiamo sperimentato nuovi suoni e generi, toccando l’hyperpop e non privandoci - quando serve - di suoni molto aggressivi. Si balla e si poga”, raccontano gli Antartica parlando delle scelte sonore dell’ep, interamente prodotto da Simone Sproccati. La tracklist completa dei brani: “Fragole”, “Margherita (vavava)”, “Dai Dai”, “Mega Perdo” e “Tutto migliora (?)”. Il nuovo lavoro arriva dopo l’ep d’esordio “Risposte sincere, domande sbagliate” con cui la band ci ha presentato il suo mondo colorato di hyperpop, ed i singoli “Mega Perdo” e “Dai Dai”. Nelle copertine degli ultimi singoli abbiamo conosciuto la mano di Massimiliano Marzucco @hey.imateenager, attraverso cui la band ha voluto dare forma alle emozioni che hanno ispirato la stesura dei brani. Band fondata nel settembre 2019, composta da Francesco Cappellari alla voce, Marco Fogaro al basso, Simone Mattiello alla chitarra e Samuel Sarappa alla batteria. Marco) e Simone si sono conosciuti alle superiori ed in precedenza avevano un gruppo pop-punk che si chiamava Orangewig. Volendo dare una svolta al gruppo e all’idea di loro come musicisti iniziando a cantare in italiano, hanno cercato la voce ideale. Grazie ad un comune amico hanno trovato Francesco. Era giugno 2018. Nello stesso periodo è arrivato Samuel che ha completato la formazione. La nuova avventura è così cominciata. La formazione ha all’attivo 1 EP e 10 singoli, che hanno loro permesso di affermarsi nella playlist editoriale di Spotify “Scuola Indie” e “Rock Italia”. Hanno raggiunto altre playlist importanti come Indie Italia, New Music Friday e Viral Italia con l’uscita del loro singolo “Clinica”, il cui videoclip è stato messo in alta rotazione su MTV per tutto il mese di aprile 2021. Dall’uscita del primo EP hanno aperto ad artisti e band del calibro de “Lo Stato sociale”, “Margherita Vicario”, “bnkr44”, “Rovere”, “Legno”. Cantano di malinconia quotidiana e col loro sound cercano di unire l’alternative americano all’indie-pop nostrano. Questo EP non racchiude solo cinque canzoni – rivelano gli

Antartica - Questo EP racchiude ore di prove, risate, discussioni, chilometri, ore di sonno perse per sempre, storie, fratelli, sorelle, genitori, amici nuovi e amici persi. Il progetto ha cinque anni e questo è solo il nostro secondo ‘grande passo’. Oggi come ogni giorno, abbiamo i nostri lavori,

Nelle copertine, anche degli ultimi singoli, il tratto originale e ineguagliabile di Massimiliano Marzucco @hey.imateenager

i nostri impegni, ma siamo convinti che la musica non la vogliamo fermare, speriamo sempre di riuscire ad emozionarci e far provare qualcosa alle splendide persone che ci dedicheranno un po’ del loro tempo. Grazie a tutto il team che ha permesso tutto

La band fondata, nel settembre 2019, è composta da Francesco Cappellari alla voce, Marco Fongaro al basso, Simone Mattiello alla chitarra e Samuel Sarappa alla batteria

In alto la copertins dell’EP degli Antartica, a fianco i compnoneti del gruppo

questo”.

La band indie pop nasce a Vicenza, città nella quale Francesco Cappellari, Marco Fongaro, Simone Mattiello e Samuel Sarappa si sono formati e in cui vivono, luogo di nascita di tutta la loro produzione musicale. Sebbene in molti scambino il nome della band con la parola Antartide, Antartica è una parola vera e propria, hanno spiegato i quattro artisti, ed è un aggettivo che significa “opposto all’Artico”, solitamente si trova preceduto dalla parola penisola (Penisola Antartica) che è una parte dell’Antartide. “Abbiamo scelto questo nome per le atmosfere che richiama e per il mood che trasmette. Sono davvero poche le parole che hanno una potenza visiva immediata e Antartica ci è sembrata la parola perfetta per rimanere nella testa di chi ci avrebbe conosciuto”.

Michelangelo Cecchetto

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Tra storia e memoria. Dal tracciato si diramano oltre 200 chilometri di sentieri che collegano a vari siti

“L’Alta Via della Grande Guerra” presentata al Parlamento Europeo di Bruxelles

U n vero e proprio museo a cielo aperto l’Alta Via della Grande Guerra che è stata presentata al Parlamento Europeo dall’europarlamentare e componente della Commissione Agricoltura Paola Ghidoni, alla presenza anche del presidente del Consiglio Regionale del Veneto Roberto Ciambetti, del presidente della Provincia di Vicenza Andrea Nardin e del direttore programmi e corporate strategy Alda Marco Boaria.

“L’Alta Via della Grande Guerra” è un percorso escursionistico di valenza storica, culturale e ambientale che unisce i quattro sacrari militari della provincia di Vicenza - Pasubio, Tonezza del Cimone, Leiten di Asiago e Monte Grappa - dal quale si diramano oltre 200 chilometri di sentieri che permettono di raggiungere una serie di siti,

oggetto di interventi di recupero e valorizzazione. Il progetto, frutto di una convenzione tra Regione Veneto, Provincia di Vicenza e Unione Montana Spettabile Reggenza dei Sette Comuni, prevede il recupero e la valorizzazione turistica e culturale delle aree del vicentino direttamente interessate dalle battaglie svoltesi durante la Prima Guerra Mondiale, attraverso la sistemazione dei percorsi escursionistici e il recupero di manufatti di pregio lungo la Il percorso escursionistico unisce i quattro sacrari militari della provincia di Vicenza: Pasubio, Tonezza del Cimone, Leiten di Asiago e Monte Grappa

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feli cità

prima linea, completando l’opera iniziata grazie alla legge numero 78/2001. Oltre al recupero di manufatti, sentieri e opere di difesa, è stata manutentata anche la rete di sentieri che collega l’alta via alla pianura sottostante, percorsi caduti in disuso e che sono stati messi in sicurezza e segnati con tabellazione, diventando meta di escursionismo turistico. Il progetto infine è stato occasione per restaurare diversi monumenti commemorativi della Grande Guerra: cippi, targhe, indicazioni militari e altro, che erano andati in rovina.

“Le Prealpi vicentine custodiscono uno dei più grandi patrimoni della Grande Guerra, fatto di trincee, forti, camminamenti, sentieri: un vero e proprio museo a cielo aperto della Grande guerra – ha evidenziato Ciambetti - Questa Alta via è frutto di un lavoro di recupero e valorizzazione realizzato dalla Provincia di Vicenza, Unione Montana Spettabile Reggenza dei Sette Comuni, Regione e 24 Comuni del territorio: l’obiettivo è quello di raccontare gli eventi accaduti su queste cime durante la Prima Guerra Mondiale ma anche quello di promuovere un’offerta turistica slow e di qualità con la possibilità di recuperare malghe, baite, rifugi, alberghi individuati come elementi di appoggio nelle varie tratte di percorrenza del sentiero.

L’auspicio, unito all’invito che rivolgo a tutti, è quello di fare dell’Alta via una meta turistica da fruire con sensibilità storica, culturale e ambientale”. Per informazioni: www. avgg.provincia.vicenza.it.

Michelangelo Cecchetto

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La magia del Monte Grappa svelata in 42 percorsi da Giovanni Carraro

“R iscoprire il Monte Grappa.

La guida completa dei sentieri: 42 itinerari a piedi tra storia e natura”. Questo il titolo della guida, fresca di pubblicazione da Ediciclo Editore, scritta dal giornalista e scrittore Giovanni Carraro. E’ la sua ottava guida.

Proprio il Monte Grappa è il paradiso degli amanti della natura, della storia e dell’avventura. Guida che raccoglie l’intera rete sentieristica del Club Alpino Italiano del comprensorio, oltre a numerosi itinerari di interesse locale, descritti nel dettaglio. Il massiccio è suddiviso in tre settori (sud-orientale, sud-occidentale e settentrionale) per 42 itinerari e 74 varianti, un totale di 626 chilometri, dalla semplice passeggiata di fondovalle, alle avventurose vie ferrate. Ogni percorso è accompagnato dalle mappe Tabacco, una tabella tecnica, il QR code per raggiungere il punto di partenza, oltre al download di 116 tracce GPS (dal sito www.ediciclo.it) per un’esperienza di escursionismo precisa e sicura.

La storia, le tradizioni, la geologia, il riconoscimento del Monte Grappa come Riserva della Biosfera nell’ambito del MAB - Man and the Biosphere (Uomo e la Biosfera), sono alcuni dei temi trattati nei box culturali che rendono le guide di Giovanni Carraro dei preziosi taccuini da cui apprendere curiosità e scampoli di vita del passato. Sommando tutti gli itinerari raccontati complessivamente nei suoi libri, con questo nuovo lavoro l’autore offre al camminatore 2.394 km di sentieri nelle Prealpi Venete, tra Vicenza e Pordenone.

Bellunese trapiantato nel trevigiano, quello di Giovanni Carraro è stato un lavoro di due anni. “È stato un lavoro immenso, spesso difficile, ma ricco di gratificazioni – ha spiegato - Il Grappa non è una di quelle vette che tolgono il fiato a prima vista, tutt’altro. È un enigma che si svela gradualmente, mostrando i suoi segreti solo a coloro che decidono di conoscerlo da vicino”. Dettagli su: www.giovannicarraro.it.

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Guide. Una nuova pubblicazione alla scoperta del paradiso degli amanti della natura, della storia e dell’avventura
Ititnerari
Michelangelo Cecchetto Giovanni Carraro, sopra la guida

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Arte. C’è tempo fino al 23 giugno per visitare “ Rinascimento

Le “felicissime linee nere”

veneziana e la rivoluzione della stampa

C ’è tempo fino al 23 giugno per visitare la mostra Rinascimento in bianco e nero. L’arte dell’incisione a Venezia (1494-1615) allestita nelle sale del museo civico bassanese. E’ dedicata alle “felicissime linee nere” dell’incisione veneziana e all’autentica rivoluzione che fu la nascita e la diffusione della stampa, fenomeno epocale che investì l’Europa e trasformò Venezia in un imprescindibile crocevia di esperienze artistiche, generando alcune delle più affascinanti realizzazioni di tutto il Rinascimento.

A cura di Giovanni Maria Fara e David Landau, tra i maggiori studiosi dell’arte incisoria, e da un autorevole comitato scientifico, la mostra bassanese (c’è stata anche un’analoga rassegna proposta a Venezia) si sviluppa in 90 opere realizzate da alcuni dei principali artisti del Rinascimento: Andrea Mantegna, Albrecht Dürer, Jacopo de’ Barbari, Tiziano, Tintoretto, Veronese, Cornelis Cort, Agostino Carracci, Giuseppe Scolari. Ad accompagnarla, una pubblicazione con i contributi di autorevoli studiosi internazionali per offrire un importante aggiornamento agli studi di settore.

Nella sede del museo civico bassanese l’esposizione propone un universo monocromatico della stampa grazie ad un allestimento scenografico e immersivo, ideato dal regista teatrale Andrea Bernard, premiato con l’European Opera Director Prize nel 2015. Una mostra suggestiva che celebra un’arte raffinata e sorprendente che fu in grado di dialogare con le conquiste della pittura e addirittura di influenzarla, quasi che l’una fosse lo specchio dell’altra.

La carrellata di opere è integrata da un ricco programma di attività, visite guidate e laboratori didattici dedicati all’arte dell’incisione, che introducono grandi e piccoli alla scoperta dei segreti della stampa rinascimentale e dei principali capolavori grafici esposti, oltre ai workshop d’incisione tenuti dallo stampatore Giancarlo Busato (molto gettonati) che permettono di conoscere e mettere in pratica una delle più affascinanti tecniche incisorie utilizzate nel Cinquecento: la tecnica della puntasecca. Agli interessati vie-

ne infatti offerta la possibilità di incidere un’immagine sulla matrice e assistere alla stampa con il torchio della propria opera d’arte. L’attività dura circa 90 minuti; dopo una breve introduzione segue la parte pratica. Al termine vengono consegnati a ciascun partecipante i lavori svolti. L’ultima esperienza si terrà sabato 15 giugno, dalle 15 alle 16.30 (prenotazione nel sito del museo).

In linea con la missione del museo civico di aprirsi al pubblico come luogo sempre più ac-

cessibile e inclusivo, la mostra si accompagna ad un innovativo percorso tattile per consentire ai visitatori, non vedenti e ipovedenti, di fruirla in piena autonomia. Otto pannelli visivo tattili corredano infatti alcune delle opere più iconiche e rappresentative della mostra. Ogni disegno a rilievo contiene didascalie in braille e descrizioni audiovisive attivabili con QR code o NFC (Near Field Communication), per guidare chiunque lo desideri, tramite contenuti extra e approfondimenti.

A cura di Giovanni Maria Fara e David Landau, la mostra bassanese (c’è stata un’analoga rassegna a Venezia) si sviluppa in 90 opere realizzate da alcuni dei principali artisti del Rinascimento: Andrea Mantegna, Albrecht Dürer, Jacopo de’ Barbari, Tiziano, Tintoretto, Veronese, Cornelis Cort, Agostino Carracci, Giuseppe Scolari

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nero. L’arte dell’incisione a Venezia (1494-1615)”
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Corsa Rosa. In migliaia per la penultima tappa Alpago-Bassano del Grappa di 175 chilometri

Bassano si inchina al re Pogacar In centomila sul Monte Grappa

Spettacolo puro sulla montagna che ora fa la storia anche del ciclismo. I corridori hanno scalato due voltesca il Grappa dal versante di Semonzo. Dopo la seconda discesa la corsa è proseguita verso il traguardo di Bassano del Grappa dove si è imposto Tadej Pogacar, re incontrastato del

Ealla fine anche Bassano del Grappa si inchinò alla maestosità di re Tadej Pogacar. La tanto attesa ventesima tappa del Giro d’Italia, 184 Km da Alpago a Bassano del Grappa, non aveva verdetti da decretare comi ci si attendeva quando la Corsa Rosa è stata presentata ma l’attesa era tutta per il talento sloveno, che nell’anno di grazia 2024 sta provando la doppietta Giro-Tour che manca dal 1998, da Marco Pantani. Il doppio passaggio sul Monte Grappa, dal versante di Semonzo, ha così regalato l’ennesimo show di Tadej Pogacar. Se nel primo passaggio la sua UAE Team Emirates ha controllato la corsa, evitando che i fuggitivi potessero guadagnare troppo, nel secondo passaggio, ai meno 36.5 Km, è cominciata la corsa in solitaria dello

sloveno. Quando la maglia rosa indiscussa del Giro d’Italia 2024 scatta, davanti è rimasto solo Giulio Pellizzari, marchigiano della VF Bardiani che nel primo passaggio sul Grappa, all’altezza di Campo Croce, aveva provato ad anticipare tutti. Pogacar lo riprende e in un primo momento gli dice “dai, andiamo insieme”, ma poi vedendo che il giovane italiana non riusciva a tenere il suo ritmo decide di andare in solitaria. Da lì all’arrivo in Viale delle Fosse è un assolo, condito come al solito non solo della prestazione sportiva ma anche di piccoli gesti che rendono questo campione unico e così amato.

Il primo è quando un bambino gli si avvicina correndo, educatamente e senza la smania di protagonismo purtroppo vista

Il Monte Grappa, uno stadio a cielo aperto

Che l’attesa della ventesima tappa del Giro d’Italia fosse alta da mesi si sapeva, ma il popolo del ciclismo ha risposto alla grande. Sulle rampe di Semonzo e in vetta al Monte Grappa c’erano circa 100 mila persone secondo le stime, una grande festa popolare per assistere allo show di Tadej Pogacar e incitare i propri beniamini. Fina dal pomeriggio di venerdì in tanti sono saliti sul Massiccio del Grappa per accaparrarsi il posto migliore, chi quello a bordo strada, chi quello più panoramico. Una corsa nella corsa, tipica del ciclismo, uno dei

pochi sport in cui pagare il biglietto non è contemplato.

Tra le migliaia di tifosi accorsi sul Monte Grappa copiosa era la colonia di tifo proveniente dalla Slovenia, accorsa per tifare il loro beniamino che sta cambiano i parametri del ciclismo moderno. Altri hanno invece scelto di salire in bici, elettrica o muscolare che fosse, per percorrere in parte la salita teatro della tappa. Se Pogacar era il più amato e acclamato di tutti, il tifo del Monte Grappa si è riversato anche sugli atleti locali. I vicentini Filippo Zana, ma soprattutto il

ancora da qualche tifoso. Con il viso furbo e innamorato dei bambini chiede al talento sloveno la borraccia e Pogacar qualche metro dopo la prende dal massaggiatore, non la guarda neanche e la mette direttamente nelle mani del piccolo tifoso. Un gesto che più altri racconta l’unicità di questo atleta che sta trascinando l’intero movimento ciclistico internazionale. Il secondo gesto da immortalare della ventesima tappa è all’arrivo. Pogacar prima

di tagliare il traguardo di Bassano del Grappa, conquistando la sua sesta vittoria al Giro, la quinta in Maglia Rosa come seppe fare solo Eddy Merckx, fa il suo tradizionale inchino alla folla. Un gesto eloquente per ringraziare il pubblico che lo ha incitato e l’Italia che lo amato e applaudito per tre settimane. Il resto è storia di un divario sportivo con pochi riscontri nel passato. Al traguardo il primo gruppetto dopo di lui arriva a 2’07”, a regolarlo è Valentin

Paret-Peintre su Daniel Martinez. In classifica generale è il colombiano Daniel Martinez a chiudere alle spalle del fenomeno ma il distacco è di 9’56”, era dai tempi di Vittorio Adorni nel 1965 che la Giro d’Italia non si registravano distacchi così pesanti in classifica generale. Terzo posto finale per Geraint Thomas a 10’24”. Primo degli italiani Antonio Tiberi, quinto con la maglia bianchi di Miglior Giovane.

Luca Strapazzon

bassanese Marco Frigo e l’atleta di Enego Andrea Pasqualon sono stati tifati a ogni metro di salita, anche se erano nelle retrovie della corsa. Dal “Dai Marco” al “Forza Andrea”, per Frigo e Pasqualon è stata una giornata che difficilmente dimenticheranno perché si correva nelle strade di casa dove sono soliti allenarsi e perché tutti, ma proprio tutti, li conoscevano. Il bello del ciclismo è anche questo: quando attraversi le strade di casa sei il beniamino della folla, anche se non sei un fenomeno come Tadej Pogacar. (l.s.)

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L’arrivo del vincitore della tappa Tadej Pogacar

Si ferma ai quarti la stagione tribolata dell’Ubroker Bassano 1954

Si è chiusa con l’uscita ai quarti di finale di Serie A1 contro il Centro Porsche Firenze VH Forte la stagione dell’Ubroker Hockey Bassano 1954. Una stagione complicata dove ci si aspettava ben altro risultato viste le premesse.

Se gli obiettivi di inizio stagione erano quelli di giocarsi traguardi importanti, fin da subito l’Ubroker Bassano 1954 è stata funestata da infortuni e sfortuna, tanto da provare anche la carta del cambio di guida tecnica, con il ritorno di Roberto Zonta in panchina. A nulla però è servito a raddrizzare la stagione, chiusa al nono posto in regular season, ben lontano dal piazzamento immaginato ma utile quanto meno ad accedere alla griglia dei play-off, seppur non dalla porta principale.

La nona posizione, infatti, ha costretto l’Ubroker Bassano 1954 a un turno preliminare contro il Tierre Chimica Montebello per poter conquistare un posto ai quarti di finale. Nella sfida tutta vicentina i bassanesi hanno rovesciato il fattore campo, vincendo 7-1 l’andata al Pala Ubroker, ribaltando lo svantaggio iniziale con una partita di pazienza e perseveranza. Nel ritorno, invece, la sconfitta per 7-6 a Montebello è stata indolore perché la differenza reti ha premiato i ragazzi di Zonta.

La conferma tra le migliori otto d’Italia è un risultato che permet-

te all’Ubroker Bassano 1 954 di chiudere la stagione a testa alta ma nei quarti di finale non sono bastati orgoglio e una prestazione all’altezza dell’avversario. In entrambe le sfide i giallorossi sono usciti sconfitti contro il Forte dei Marmi, giocando però due partite alla pari contro una delle grandi favorite della stagione che ha chiuso la regular season al primo posto.

I ragazzi di Zonta hanno perso 3-1 la sfida d’andata in casa, piegata solo dai colpi di classe degli avversari. Al ritorno in Toscana, invece, sono caduti solo per un gol nei minuti finali di Gil Gomez, in una partita tiratissima chiusa 4-3. Un’eliminazione ingiusta per quanto visto in campo, dove l’Ubroker Bassano ha dimostrato di

meritarsi almeno la bella.

A condizionare la stagione storta sono stati i tanti infortuni che hanno costretto mister Zonta a giocarsi la partita decisiva con solo cinque uomini di movimento. Chiusa l’annata 2023-24 è ora tempo di guardare al futuro con il patron Fabio Spallanzani che già pensa alla prossima stagione. “Posso assicurare i tifosi che siamo al lavoro per costruire un Bassano migliore, più forte e più elettrizzante del precedente. Mi aspetto un prossimo campionato di Serie A molto equilibrato e per noi è giunta l’ora di sterzare col rendimento, dando continuità ad alto livello. È il momento di cominciare a prenderci qualche bella soddisfazione”.

Luca Strappazon

Il GAB Bassano sugli scudi nei Campionati Regionali Allievi

Buoni risultati per il Gruppo Atletica Bassano nei Campionati regionali Allievi dove sono state conquistate una medaglia d’oro e due d’argento. Dopo i buoni risultati ottenuti nella stagione indoor, il gruppo bassanese conferma l’ottimo trend in vista della stagione outdoor che sta entrando sempre più nel vivo.

A indossare la medaglia più prestigiosa è stato Andrea Vidale nel salto triplo con la misura di 13,04 metri, staccando di 10 centimetri i diretti rivali Alvise Piazzi ed Enrico Pagot. Il risultato segna anche un miglioramento per l’atleta del GAB Bassano di quasi un metro rispetto al suo record personale.

Medaglia d’argento invece per Giulia Giubiolo nei 2000 metri

Siepi. La giovane del 2008 ha fermato il cronometro in 7’51”42, centrando anche il risultato minimo per l’accesso ai Campionati Italiani Allieve e chiudendo la sua prova alle spalle della neocampionessa regionale Alessia Miniutti.

Secondo posto e medaglia d’argento anche per Francesco

Baggio nei 110 ostacoli. 15”79 è il tempo fatto registrare dal portacolori del GAB Bassano in una prova condizionata da vento contrario, chiudendo alle spalle di Jacopo Cinquegrani.

Il GAB Bassano ha ben figurato anche nei Campionati regionali di staffette svoltisi ad Abano Terme alla fine del mese di aprile. In quell’occasione è arrivata una medaglia di bronzo nella 4x100 Allievi con Cirillo, Baggio, Catatore e Gazzola che hanno fissato il tempo di 44”27, valevole anche come minimo per i Campionati Italiani.

Podio soltanto sfiorato invece per la 4x400 Juniores con Crestani, Lodi, Rossi e Vanarelli che hanno chiuso al quarto posto in classifica con il tempo di 3’25”15.

Gli obiettivi di inizio stagione erano quelli di giocarsi traguardi importanti, ma fin da subito l’Ubroker Bassano 1954 è stata funestata da infortuni e sfortuna, tanto da provare anche la carta del cambio di guida tecnica con il ritorno di Roberto Zonta in panchina

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Sport Fotog ra fa i l QR code e a scolta l’u lt i mo Not i z ia r io Campionati. La squadra esce ai quarti di finale della Serie A1 contro il Centro Porsche Firenze
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Antonio Vidale

Finale di stagione. Tempo di bilanci per le squadre impegnate in B1 Maschile e B2 femminile

Volley Bassano: play-off sfiorati, ora nuove sfide per crescere

Qualche rimpianto sia per la squadra maschile che per quella femminile, entrambe le formazioni hanno mancato l’appuntamento con i playoff dopo una prima parte di stagione che aveva fatto ben sperare

S i è chiusa con un po’ di rimpianti la stagione del Volley Bassano, sia per quanto riguarda la squadra maschile che per quella femminile. Entrambe le formazioni, rispettivamente impegnate in B1 Maschile e B2 femminile, hanno mancato l’appuntamento con i playoff dopo una prima parte di stagione che aveva fatto ben sperare.

Ad andarci più vicino sono stati gli uomini che alla pausa invernale, dopo undici partire su ventisei di campionato, erano terzi in classifica. I ragazzi di Poletto hanno gettato alle ortiche l’ottimo inizio con prestazioni altalenanti e singhiozzanti tra gennaio e febbraio. Dopo la vittoria alla ripresa a Campodarsego, la vetta si è via via allontanata per colpa di una

striscia di sei sconfitte cominciata contro il Monselice, proseguita in partite relativamente più semplici con Padova, Casalserugo e Trebaseleghe e in scontri diretti con Povegliano e Montecchio Maggiore. Tornata alla vittoria a metà marzo, il Bassano ha provato a rimettersi in piedi per la corsa ai play-off con una serie di vittorie contro Valsugana, Bolghera, UniTrento, Cordenons e Treviso prima di ricadere nuovamente contro il Massanzago e dare l’addio ai sogni di post-season. Nonostante i play-off mancati, il bilancio della stagione del Volley Bassano maschile è comunque positivo, con una stagione vissuta ai piani alti al ritorno in B1 e un gruppo che ha saputo crescere di partita in partita. Un’an-

nata giudicata formativa anche dal mister Diego Poletto che ha saputo conquistare l’obiettivo della salvezza con largo anticipo. Un quinto posto dal sapore dolce per una matricola con atleti co-

struiti e formati in casa. Discorso simile ma dai riscontri diversi invece quello della formazione femminile impegnata in B2. Anche in questo caso dopo un inizio di stagione positivo con un

Cristal Skating Team è bronzo agli Europei di pattinaggio artistico

Dopo aver conquistato i campionati italiani di Conegliano lo scorso marzo, il Cristal Skating Team ha ottenuto una prestigiosa medaglia di bronzo ai Campionati europei di Pattinaggio Artistico andati in scena al Pala Bigi di Reggio Emilia dal 10 al 12 maggio 2024.

Il sodalizio che unisce gli atleti dell’APAV Fara e del Bassano

New Skate coglie così un’altra importante medaglia nella sua striscia di successi che prosegue ormai da anni. La formazione di pattinaggio artistico bassanese ha sfiorato il colpo grosso, chiudendo sul gradino più basso del

podio ma a soli 23 centesimi dalla medaglia d’argento. Il punteggio finale di 35.27 è giunto al termine di una gara perfetta che ha messo alle spalle le altre due compagini italiane che si giocavano una posizione da medaglia, ovvero i Royal Eagles battuti anche a Conegliano e il Show Roller Team.

La formazione composta da Giada Biasini, Giulia Miotti, Andrea Zanin, Cristian Catana, Maddalena Fabris, Giulia Froncolati, Maia Frigo, Giulia Fina, Viviana Mariotto, Micaela Busatta, Renèe Biasini, Anna De Rizzo, Anita Pavan, Cecilia Moretti, Ni-

cole Stefani, Hannah Iotti, Elena Azzolin, Eleonora Bortolazzi, Claudia Grigato, Debora Codega, Camilla Dalla Valle, Vittoria Casarotto, Virginia Bonollo, Martina Securo, Stefania Viaroli e Giulia Filippozzi si è esibita con una coreografia dal titolo “Il peso dei miei errori”.

Sotto la guida dei tecnici Elisabetta Restello e Andrea Fabris con la coreografia curata da Daniel Morandin, il bronzo europeo garantirà il pass al Cristal Skating Team per i Campionati del Mondo del prossimo settembre che quest’anno si svolgeranno in Italia a Rimini. (l.s.)

quarto posto parziale prima della pausa invernale, la macchina si è inceppata tra la fine di gennaio e i primi di marzo. Le ragazze guidate da coach Carmelino hanno perso quattro gare consecutive contro Flero, Olginate, Brescia e Chorus Bergamo, proseguendo poi il resto della stagione in modo singhiozzante, sprecando diverse occasioni.

Alla fine del campionato, Bassano chiude sulla colonna di destra della classifica all’ottavo posto, ben lontana dai play-off che a metà stagione sembravano pienamente alla portata. A differenza della formazione maschile, la stagione appena conclusasi dà la sensazione di dover mettere mano alla rosa, che nel frattempo ha salutato la capitana Elisa Fiorese, così come tra gli uomini ha annunciato il ritiro Daniel Stragliotto. Due bandiere che in questi anni hanno difeso i colori giallorossi.

Luca Strapazzon

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#Regione

L’appuntamento elettorale. Sarà un importante test in vista delle regionali del prossimo anno e anche delle comunali a Venezia

Elezioni europee, e se il voto di giugno cambiasse il volto della politica italiana?

Fratelli d’Italia punta al gradino più alto del podio, probabile testa a testa tra Lega e Forza Italia per il secondo posto. Il Pd guarda all’asticella psicologica del 20%. E nel 2025 in laguna c’è già chi azzarda la staffetta Zaia - Brugnaro

M anca ormai pochissimo e si apriranno le urne delle elezioni europee. Forse per la prima volta, almeno a seguire i dibatti e ascoltando le conversazioni al bancone del bar, questa scadenza elettorale sembrerebbe appassionare gli elettori italiani e veneti. Diciamoci, infatti, la verità: fino ad oggi le Europee hanno sempre scaldato poco i cuori di un elettorato che dimostra, più in generale, una crescente disaffezione al voto.

Questa volta potrebbe essere diverso perché alcuni “esperimenti”, promossi dai partiti politici proprio per elezioni Europee, potrebbero cambiare significativamente il panorama politico nazione e regionale.

Partiamo dallo scenario più vicino: il Veneto.

Il prossimo anno si voterà per le elezioni regionali e, dato non irrilevante, per le Comunali di Venezia. Tanto in regione quanto nel capoluogo si può parlare di fine di un’era. Parlamento e Governo, a trazione Fratelli d’Italia, non hanno, infatti, consentito la possibilità di correre

per un terzo mandato al Sindaco della città capoluogo, Luigi Brugnaro e al Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. Le elezioni europee, dunque, in questo senso rappresentano un primo test attraverso il quale definire rapporti di forza e, un’eventuale, griglia di partenza in vista del 2025.

Anche se, per rimanere al 2025, si sta facendo largo una voce molto interessante anche se al momento priva di conferme: Zaia e Brugnaro potrebbero compiere un trasloco di poche centinaia di metri. Da Palazzo Balbi, sede della Giunta Regionale del Veneto a Ca’ Farsetti, il Municipio di Venezia, ci sono, infatti, pochi minuti di motoscafo. La notizia, che molti osservatori stanno attendendo, dunque, è quella di una candidatura a sindaco di Luca Zaia e quella di Presidente della Regione di Luigi Brugnaro. Dopo le elezioni europee, anche da questo punto di vista, se ne saprà di più e il risultato elettorale, ma soprattutto i flussi – ovvero gli spostamenti da un voto all’altro

– diranno se questa suggestione abbia la possibilità di divenire realtà.

Lo scenario meno prossimo, invece, è quello nazionale.

Il Partito Democratico sente crescere attorno a se una certa fiducia. La segretaria Elly Schlein in un suo recente tour veneto alle domande dei cronisti non si è voluta sbilanciare in pronostici, ma è chiaro a tutti che i democratici terranno d’occhio due parametri essenziali: se saranno sopra o sotto l’asticella psicologica del 20% e il distacco dal maggior rivale interno, il Movimento 5Stelle. Assunto che Fratelli d’Italia si confermerà come primo partito, l’attenzione è tutta rivolta al derby per la seconda piazza del centrodestra tra la Lega di Salvini e Forza Italia. Molto sta facendo discutere la candidatura tra le fila leghiste del generale Vannacci. Una scelta questa voluta fortemente dal leader nazionale e contestata aspramente dalla base e, in particolar modo, dai principali esponenti veneti del Carroccio con Zaia in testa. Nei giorni scorsi il celebre politologo Paolo Feltrin ha dato una chiave di lettura molto interessante che, in un qualche modo, potrebbe dare una spiegazione alla scelta di Salvini di candidare il generale nonostan-

te le proteste dei suoi. Il professor Feltrin, infatti, ha spiegato, ci perdonerà la sintesi, come questa candidatura in una fase nella quale la Lega non è più quel “sindacato del Nord” che era una tempo, possa intercettare quel voto “ribelle” e “politicamente scorretto” del quale FDI, fin quando era all’opposizione, ha goduto e che oggi, con le responsabilità di governo e la svolta europeista in corso, non può più permettersi di corteggiare.

L’ennesimo azzardo di Salvini, e molti in passato gliene sono riusciti visto che è diventato segretario di una Lega che stava al 4%, per confermarsi seconda forza della coalizione, respingendo la crescita di Forza Italia, e per lanciare un chiaro messaggio a Giorgia Meloni. Vedremo cosa succederà: quello che è certo è che dal giorno dopo le Elezioni Europee gli scenari, nazionale e regionale, potrebbero vedere delle mutazioni anche molto repentine. (r.r.)

Si vota per il sindaco in 309 Comuni veneti, meno partiti e più liste civiche

Oltre la metà dei Comuni veneti andranno al voto anche per il rinnovo del consiglio comunale e l’elezione del sindaco. Nella nostra regione sono ben 309 le amministrazioni comunali da eleggere, oltre i 55% del totale, la netta maggioranza tra le province di Vicenza, Padova e Treviso. E proprio in polesine si vota anche nella città capoluogo di provincia, a Rovigo, 50 mila abitanti, dove è in corso un serrato confronto tra i numerosi candidati in lizza.

In tutto il Veneto i Comuni con più di 15 mila abitanti sono 24: qui gli elettori potrebbero essere chiamati al turno di ballottaggio il 23 e 24 giugno se non vi sarà un eletto con più del 50 per cen-

to dei voti. A Vicenza le amministrative coinvolgono ben 75 Comuni, fra i quali spiccano Bassano del Grappa con i suoi 42 mila abitanti, ma anche Schio, Valdagno, Arzignano, Montecchio Maggiore e Cassola. In provincia di Padova si vota in 52 Comuni, quelli con più di 15 mila abitanti sono Cadoneghe, Monselice, Rubano e Selvazzano Dentro. Più nutrita la pattuglia a Treviso con 55 Comuni, con i quattro “grandi” Vittorio Veneto, Mogliano Veneto, Paese e Preganziol. Dei 16 comuni al voto nel territorio metropolitano di Venezia sono sempre 4 i centri maggiori: Portogruaro, Spinea, Scorzé e Noale.

Tra le centinaia di liste che si presenta-

no al voto spicca la sempre più massiccia presenza di gruppi civici, diretta espressione del territorio, più o meno vicini ai diversi schieramenti politici, talvolta con un esplicito riferimento, in altre occasioni invece del tutto indipendenti dai partiti. Spesso sono espressione del gruppo di maggioranza uscente, che ripropone il sindaco uscente per il secondo mandato e da quest’anno anche per il terzo, oppure che si presenta con un novo candidato nel solco della continuità. Molte civiche anche tra le opposizioni o i gruppi che auspicano un cambio di rotta nella gestione amministrativa. In questo panorama le liste espressione dei partiti tradizionali sono in netto

calo ma non sono certo scomparse, e in ogni caso i partiti hanno il loro peso, soprattutto nei centri più grandi. Sarà un vero test per la Lega nei territori in cui esprime numerosi sindaci e amministratori: gli scossoni dell’ultimo anno si ripercuotono anche sugli equilibri locali e sulle candidature. Fratelli d’Italia punta a rafforzare la sua presenza anche nei consigli comunali, come il Partito Democratico e Forza Italia cercheranno di conquistare alcune amministrazioni. In calo invece le liste del Movimento 5 Stelle dopo gli exploit delle tornate precedenti. Crescono invece i piccoli comuni nei quali si presenta un solo candidato, il cui obiettivo sarà vincere l’astensionismo.

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Verso il voto. L’8 e il 9 giugno alle urne, attenzione alle

ecco i candidati a Nordest

FORZA ITALIANOI MODERATI - PPE

Antonio Tajani

Sandra Savino

Flavio Tosi

Matteo Gazzini

Rosaria Tassinari

Cristina Andretta

Giampiero Avruscio

Antonio Cenini (Cenno)

Francesco Coppi

Arianna Corroppoli

Isabella Dotto

Bruno Molea

Deborah Onisto

Antonio Platis

Alessandra Servidori

PACE TERRA DIGNITÀ

Raniero Luigi La Valle

Benedetta Sabene

Michele Santoro

Khaled Al Zeer

SÜDTIROLER VOLKSPARTEI (SVP)

Herbert Dorfmann

Roberta Bergamo

Felix Nagler

Franca Padovan

Otto Von Dellemann

Ursula Thaler

STATI UNITI

D’EUROPA

Graham Robert Watson

Antonella Soldo

ALTERNATIVA POPOLARE

Giulia Pigoni

Davide Bendinelli

Gabriella Chiellino

Muharem Saljihu (Marco)

Maria Laura Moretti

Giorgio Pasetto

Francesco Bragagni

Marina Sorina

Luigi Giordani

Fabio Valcanover

Aurora Pezzuto

Nicola Cesari

Kateryna Shmorhay (Katya)

MOVIMENTO 5 STELLE

Sabrina Pignedoli

Ugo Biggeri

Martina Pluda

Cinzia Morsiani

LIBERTÀ

Cateno De Luca

Laura Castelli

Vito Comencini

Francesco Amodeo

Valeria Allocati

Pier-Giorgio Ardeni

Ginevra Roberta Bompiani

Fiammetta Cucurnia

Francesco Di Matteo

Dario Dongo

Luigi Gallo

Alessandra Guerra

Paolo Rossi

Electra Stamboulis

Elisa Tagliavini

Paola Gori

Maria Angela Ferri

Giacomo Zattini

Paolo Bernini

Mohamad Kamel Malak (Pino)

Stefania Braghetta

Rada Bolognesi

Fulvia Panza

Diego Nicolini

Andrea Bardin

Cesidio Antidormi (Anti)

PARTITO DEMOCRATICO

Stefano Bonaccini

Annalisa Corrado

Ivan Pedretti

FRATELLI D’ITALIA

Giorgia Meloni (Giorgia)

Sergio Antonio Berlato

Alessia Ambrosi Antonella Argenti

Elisabetta Gualmini

Alessandro Zan

Alessandra Moretti

Sara Vito

Sara Ferrari

Antonio Mumolo

Giuditta Pini

Marcello Saltarelli

Silvia Panini

Lorenzo Gennari

Paola Gazzolo

Andrea Zanoni

Silvia Bolla

Stefano Cavedagna (Cavedania)

Alessandro Ciriani

Elena Donazzan

Guglielmo Garagnani

Valeria Mantovan

Maddalena Morgante

Anna Olivetti

Lucas Pavanetto

Daniele Polato

Piergiacomo Sibiano (Piga)

Stefano Bandecchi

Lucrezia Chermaz

Alberto Bosi

Sabine Gruber

Filippo Bruschi

Miriam Nardelli

Marco Schenardi

Silvia Pilati

Paolo Alli

Barbara Previati

ALLEANZA VERDI E

SINISTRA

Cristina Guarda

Domenico Lucano (Mimmo)

Brigitte Foppa

Nicola Dall’Olio

Mauro Beccari

Sara Cunial

Mirko De Carli

Rehana Kausar

Meryem Khaioui (Maria)

Chiara Vanessa Michelon

Cinzia Pasi

Ugo Rossi

Enrico Rizzi

Paolo Silvagni (Valleverde)

Giorgia Tripoli

Jessica Veronica Cugini

Alessandro Franceschini

Francesca Caprini

Stefano Dall’Agata

Alessandra Filippi

Giulia Giorgi

Alessandra Mion

Emanuel Oian

Jessica Todaro (Jessica Todaro

Bellinati)

Paolo Trande

Francesco Gonella

AZIONE - SIAMO EUROPEI

Carlo Calenda

Elena Bonetti

Federico Pizzarotti

LEGA SALVINI PREMIER

Paolo Borchia

Elena Lizzi

Alessandra Basso

Lara Bisin

Mario Raffaelli

Stefania Cargioli

Giovanni Poggiali

Silvia Fattore

Carlo Pasqualetto

Valeriana Maria Masperi

Riccardo Mortandello

Giuditta Righetti

Paul Köllensperger (Paul)

Federica Sabbati

Umberto Costantini

Rosanna Conte

Anna Maria Cisint

Stefano Bargi

Roberta Conti

Arianna Lazzarini

Alessandro Manera

Morena Martini

Emiliano Occhi

Roberto Paccher (Pacher)

Roberto Pizzoli

Roberto Vannacci

Stefano Zannier

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L’analisi. Mario Rodriguez, esperto di comunicazione politica, già docente all’Università di Padova

“Questa campagna elettorale assomiglia tanto ad un casting”

Pesano l’astensionismo e lo scetticismo verso l’Unione Europea, ma crescono i movimenti civici e la spinta all’internazionalizzazione

In una campagna elettorale che assomiglia ad un “casting” e sulla quale aleggia lo spettro dell’astensione, spicca in Veneto la vitalità dei movimenti civici ma anche un certo scetticismo verso l’Unione Europea. Su questo spazia l’analisi di Mario Rodriguez esperto di comunicazione politica e per molti anni docente all’Università di Padova.

Professore, guardando alle candidature, contano più il nome del programma?

Siamo di fronte alla sempre maggiore spettacolarizzazione della politica attraverso i media. Assistiamo ad una crescente personalizzazione, questa campagna elettorale sembra un casting. E’ un confronto in cui i contenuti delle elezioni, per esempio l’assetto futuro auspicato del Parlamento Europeo, dell’Europa come istituzione, passa in ombra. Questo ovviamente allontana gli

elettori, ma in Veneto state anche vivendo delle esperienze molto interessanti. C’è in questa regione una vitalità delle cosiddette liste di comunità o civiche che è molto significativa.

Ci spiega perché?

Il civismo rafforza il senso di comunità, per arrivare al cuore degli elettori e avvicinarli. Cerca di ridare una ragione nell’andare a votare. Altrimenti l’elettore si sentirà sempre più lontano. Vedrà una politica che meno gli interessa, o in termini materiali o simbolici, e questo farà crescere il fenomeno dell’astensione.

Come conquistare allora l’attenzione degli elettori?

Credo che si debba lavorare con coraggio nel ristabilire una relazione tra il cittadino e le istituzioni. Ma anche tra il cittadino e i partiti, queste forme organizzate che stanno tra la società civile fra le istituzioni. Sono un

po’ come i cardini delle porte. Le porte si possono aprire, si possono muovere attorno a un cardine. Ebbene, il cardine della democrazia sono i partiti politici. Ma queste figure sono entrate in crisi e non si riesce a capire bene a cosa servano. Invece servono a far capire ai cittadini, agli elettori, che il loro voto può essere deter-

minante e incidere nelle scelte che influiscono sulla qualità della vita.

L’Unione Europea è vista da molti come la classica matrigna, come quella che osteggia lo sviluppo in Veneto. Questa narrazione avvicinerà al voto?

Il trend di aumento delle astensioni e profondo e avrà bisogno di

grandi cambiamenti per arrestarsi. I grandi cambiamenti sono anche frutto di shock, in momenti di crisi. In Veneto avete vissuto i movimenti di contrasto verso alcune decisioni dell’Europa, ma il Veneto è un’esperienza fantastica di integrazione internazionale. Ci sono quelli che hanno protestato ma ci sono esperienze di aziende fortemente orientate all’internazionalizzazione. In questa regione convivono i due aspetti, da una parte la paura ma dall’altra anche forti spinte all’internazionalizzazione. Gli elettori decideranno da che parte stare ma abbiamo sicuramente bisogno di un’Europa più forte che sappia rappresentare gli interessi di questa parte di mondo che appare sempre più un’eccezione, rispetto a mezzo secolo fa. Avremo bisogno di costruire i nuovi italiani europei, il nuovo modo di sentirsi in questa comunità europea di cui non possiamo non sentirci parte”. a cura di Giorgia Gay e Nicola Stievano

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dedicata all’Intelligenza Artigiana, quella che permette di creare sempre prodotti unici e per questo molto apprezzati nel mondo.

Da qui l’invito dell’esperta a “occuparsi molto e preoccuparsi di meno dell’IA che, certo, ha una memoria eccezionale e può elaborare una montagna di dati andando a integrare il lavoro ma mai a sostituire la creatività: la più importante e preziosa delle facoltà umane. Creatività con la quale è stato creato tutto e che è alla base di ogni forma di innovazione come

attività”.

Quello con Anna Maria Testa è stato infatti il primo incontro di tre dedicati a “Intelligenza Artificiale: visioni, sfide e soluzioni per il futuro” promossi da Confartigianato Imprese Vicenza e DIH (Digital Innovation Hub). Nel secondo incontro Simone Arcagni, professore universitario, autore e giornalista, curatore e divulgatore, studioso di cultura digitale, nuovi media e nuove tecnologie, è tra i principali esperti di intelligenza artificiale,

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Mario Rodriguez

Economia. Interviene Paolo Manfredi, consulente di Confartigianato nazionale

Il Veneto brilla per “intelligenza artigiana” Le imprese di fronte all’innovazione

L o scorso anno le imprese artigiane digitali in Veneto, hanno registrato una performance straordinaria con una crescita del 6,6% che doppia il risultato già straordinario dell’Italia, +3,3%. La nostra regione si posiziona al Top in un andamento che risulta il migliore degli ultimi dieci anni: bisogna tornare al 2012 per trovare uno spunto migliore (+3,6%). Di artigianato digitale ne parliamo con Paolo Manfredi. consulente per la trasformazione digitale di Confartigianato Nazionale ma anche autore del libro “L’eccellenza non basta”.

“Ci sono imprenditori che hanno capito la sfida del digitale. - afferma Manfredi, - Hanno capito che cosa le tecnologie potevano fare per loro e lo hanno implementato anche in aziende molto piccole che oggi, rappresentano nella loro nicchia nel loro settore all’avanguardia. L’eccellenza però non basta, perché noi abbiamo la missione di accompagnare quante più imprese possibili, soprattutto micro e piccole, a com-

prendere a utilizzare al meglio ciò che gli strumenti digitali possono fare per le imprese. A dare libero sfogo a quella che noi in Confartigianato chiamiamo “intelligenza artigiana”, che non si contrappone ma che dà senso, corpo e calore anche alla digitalizzazione e all’intelligenza artificiale e che soprattutto rende i prodotti e i servizi degli artigiani qualcosa che va oltre il puro valore dell’oggetto”.

Tuttavia non tutti gli artigiani hanno le competenze per inserire l’innovazione della propria catena del valore, come fare? Cosa consigliate?

“Abbiamo bisogno di portare questa grande capacità innovativa dai singoli straordinari al sistema. Abbiamo bisogno di far capire agli imprenditori che cosa le tecnologie digitali possono fare per loro, quali problemi possono risolvere e quali opportunità possono aprire. Questo significa accompagnarli, formarli e fare in modo che diano libero sfogo alla loro fantasia che ne ha sancito il

successo”.

Cosa fa dunque Confartigianato Imprese Veneto per aiutare in questo senso le proprie aziende?

“Confartigianato ha una rete nazionale di digital innovation hub che nascono esattamente con la missione di far capire agli artigiani quali sono le opportunità e le sfide del digitale e accompagnarli perché possano cogliere queste sfide e digitalizzare la loro

impresa prima che lo faccia qualcun altro”.

Particolarmente significativa, inoltre, la realtà delle start-up innovative: sono giovani aziende ad alto contenuto tecnologico, con forti potenzialità di crescita, iscritte nella sezione speciale del Registro delle Imprese, che hanno come oggetto sociale esclusivo o prevalente lo sviluppo, la produzione e la commercializza-

zione di un prodotto o servizio ad alto valore tecnologico.

“Grazie a questa costante attività di miglioramento –afferma Roberto Boschetto, Presidente di Confartigianato Imprese Veneto – cresce la propensione a individuare soluzioni creative e l’utilizzo di nuove tecnologie. Per questo l’artigianato veneto contribuisce a mantenere elevata la qualità del made in Italy. Il futuro dell’artigianato non può trascurare le start up innovative e Confartigianato sta presidiando le opportunità che consentono agli nuovi imprenditori di innovare prodotti e processi produttivi –conclude– per questo ribadiamo come sia fondamentale che la politica regionale continui a impegnarsi per creare le condizioni favorevoli all’innovazione e alla nascita e allo sviluppo di nuove aziende nell’ottica di fornire un contributo rilevante alla crescita dell’economia e dell’occupazione, specie quella giovanile, favorendo la diffusione di conoscenza nel sistema imprenditoriale”.

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I traguardi raggiunti. L’impegno verso l’ambiente, la comunità, i collaboratori e il territorio

Il valore della sostenibilità: Despar Nord presenta il Report Integrato 2023

Rappresentare e monitorare in modo coerente e interconnesso i traguardi raggiunti in termini di sostenibilità ambientale, sociale e di governance: è questo l’obiettivo del Report Integrato che Despar Nord (Aspiag Service S.r.l), la concessionaria dei marchi Despar, Eurospar e Interspar per il Triveneto, l’Emilia-Romagna e la Lombardia, ha recentemente presentato e che descrive l’impegno dell’azienda per la crescita sostenibile e la responsabilità verso l’ambiente, la comunità, i collaboratori e il territorio. Festeggiati i 10 anni di certificazione ISO 14001

Sul fronte ambientale, Despar Nord si è dotata negli anni di un sistema di gestione ambientale che si prefigge come obiettivo il miglioramento continuo delle performance aziendali che hanno impatto sull’ambiente. A testimonianza di questo impegno, nel 2023 l’azienda ha festeggiato i 10 anni della certificazione ISO 14001, ottenuta per la prima volta nel 2013 quale prima azienda della grande distribuzione organizzata in Italia e il raggiungimento del traguardo di 71 siti certificati tra punti vendita, sedi, piattaforme logistiche e polo agroalimentare Agrologic. L’azienda ha inoltre investito in tecnologie per puntare a soluzioni più green attraverso l’installazione, nei nuovi punti vendita e nelle ristrutturazioni, di impianti fotovoltaici e pompe di calore ad alta efficienza in sostituzione delle caldaie a gas e impianti di refrigerazione frigo ad alta efficienza e alimentati a CO2. Dal 2014, inoltre, Despar Nord acquista certificati di garanzie di origine in riferimento all’energia elettrica impiegata: nel solo 2023 l’azienda ha utilizzato energia green per il 95,9% che ha portato a un risparmio del 64,3% delle emissioni, Scopo 2 - market based, rispetto al 2022. Anche nella gestione dei rifiuti l’azienda ha adottato delle pratiche

3 Domande a

Perché un report integrato e quale il significato per

Il Report Integrato è uno strumento di cui abbiamo scelto di dotarci dal 2011 e che illustra una visione più completa dell’operato dell’azienda che tiene conto non solo dei risvolti economico-finanziari ma anche dell’impatto sulla società e il territorio in cui si inserisce. Uno strumento sempre più ne-

virtuose: nel 2023 il 76,6 % dei rifiuti è stato avviato a riciclo. Un ulteriore segno di attenzione all’ambiente è stata, infine, la nomina di un Mobility Manager aziendale, una figura specializzata nella promozione della mobilità sostenibile nell’ambito degli spostamenti casa-lavoro attraverso la creazione di un Piano Spostamenti Casa-Lavoro finalizzato alla riduzione dell’uso del mezzo di trasporto privato individuale.

Collaboratori: benessere e crescita professionale al centro

Il Report evidenzia anche un consolidamento dell’impegno sociale e per le persone: nel 2023 Despar Nord ha accresciuto i livel-

li occupazionali nei territori di riferimento portando il totale dei collaboratori a 9.285. Inoltre, a ulteriore testimonianza dell’impegno per lo sviluppo e la valorizzazione delle persone, nel 2023 è stata riconosciuta alla sede amministrativa di Mestrino (PD) la certificazione “Family Audit”, che qualifica un’organizzazione come attenta alle esigenze di conciliazione famiglia-lavoro e di sviluppo dei propri collaboratori. A questo si aggiunge la proposta formativa che Despar Nord offre ai propri collaboratori con percorsi formativi specifici a seconda delle mansioni svolte, prediligendo l’importanza dell’aggiornamento continuo, fondamentale per seguire le evo-

luzioni del settore. È stata inoltre confermata la certificazione ISO 45001 per tutte le unità operative, ovvero lo standard che riguarda il Sistema di Gestione della Salute e della Sicurezza del Lavoro.

CSR, vicino ai territori e alle comunità

La vicinanza ai territori e la restituzione alle comunità di parte di quanto l’azienda riceve dai clienti che scelgono il brand Despar sono ulteriori aspetti che il Report Integrato evidenzia come una delle cifre distintive dell’Insegna. Il legame di Despar con il territorio si esprime nella valorizzazione delle filiere corte e dei micro-localismi, un progetto con il quale l’azienda evidenzia i piccoli produttori locali e i loro prodotti a chilometro zero, includendoli così nel canale della GDO.

Testimonianza di questo impegno è il brand “Sapori del Territorio”, il marchio che raccoglie oggi oltre 3.400 referenze a scaffale provenienti da circa 400 produttori locali. A questo si aggiungono le attività di Corporate Social Responsibility che l’azienda porta avanti in tutti i territori in cui è presente sostenendo associazioni e iniziative locali. Anche nel 2023 è continuato l’impegno per il contrasto agli sprechi alimentari che vede Despar Nord in prima linea da oltre vent’anni, al fianco di Last Minute Market e Fondazione Banco Alimentare, e che nell’anno ha consentito di raccogliere 1.460 tonnellate di prodotti alimentari da destinare alle famiglie maggiormente bisognose. Nell’ambito dell’impegno sociale è proseguito e si è sviluppato ulteriormente “Le Buone Abitudini”, il programma di educazione alla sana alimentazione e ai corretti stili di vita rivolto alle scuole primarie. Dalla sua nascita nel 2006 a fine 2023 l’iniziativa ha formato 150.000 alunni, di oltre 6.500 classi appartenenti a più di 1.000 istituti scolastici in più di 700 Comuni delle regioni presidiate da Despar Nord.

cessario nel contesto di un’economia globale e di un mercato in cui gli stakeholder sono alla ricerca di sempre maggiore trasparenza, in particolare per tematiche vicine alle sensibilità personali e collettive come l’approccio all’ambiente, le tematiche sociali, l’attenzione alle persone. Il Report Integrato che presentiamo è dunque un documento che illustra come l’azienda crea valore nel breve, medio e lungo periodo nel contesto in cui opera e che consente di rappresentare in modo coerente e interconnesso i traguardi raggiunti in termini di sostenibilità ambientale, sociale e di governance. Un impegno per lo sviluppo sostenibile che Despar Nord ha ulteriormente rafforzato nel 2023 promuovendo la nascita della nuova funzione aziendale ESG-Safety, che testimonia come la sostenibilità sia sempre più centrale nelle strategie aziendali.

Quale è il ruolo della nuova funzione ESG Safety?

ESG Safety è una nuova funzione aziendale che abbiamo introdotto a ottobre 2023

e che potenzia il nostro sistema di governance della sostenibilità. Si tratta di un dipartimento che nasce dall’esperienza della già esistente funzione Safety, che raggruppava gli uffici sicurezza ambientale, alimentare e sul lavoro, e che si è evoluta con l’inserimento degli uffici assicurazione, qualità e reporting ESG, creando così un’area trasversale sugli ambiti Environmental, Social e Governance. La nuova funzione punta ad avere un ruolo chiave in materia di rendicontazione delle performance di sostenibilità, secondo le linee guida previste dalla Direttiva CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) dell’Unione Europea.

Il Report Integrato racconta risultati importanti già raggiunti. Quali i prossimi obiettivi dell’azienda per proseguire nell’impegno per lo sviluppo sostenibile?

La responsabilità verso la comunità, l’ambiente, i collaboratori e il territorio sono i pilastri fondamentali che guidano la strategia di valore della nostra azienda e che raccontiamo nel Report Integrato. I ri-

sultati raggiunti sono importanti e rappresentano uno stimolo ulteriore per accrescere il nostro impegno per la costruzione di un futuro inclusivo e sostenibile, mettendo radici nei territori in cui siamo presenti e portando valore alla comunità. Continueremo a farlo implementando la nostra strategia ESG che è allineata agli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) dell’Agenda ONU 2030. In particolare, il nostro impegno continuerà nel perseguire i sette obiettivi SDGs che la nostra azienda ha scelto come linee guida prioritarie della propria strategia di crescita sostenibile: salute e benessere, energia pulita e accessibile, lavoro dignitoso e crescita economica, ridurre le disuguaglianze, città e comunità sostenibili, consumo e produzione responsabili, lotta contro il cambiamento climatico. Intorno a questi obiettivi continueremo a lavorare insieme ai nostri collaboratori, clienti, fornitori e a tutti gli stakeholder perché la nostra azienda possa essere sempre di più un punto di riferimento nel mercato della GDO che significa per noi garantire, da un lato, la solidità e la crescita dell’azienda e, dall’altro,

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Regione
Angelo Pigatto Direttore Relazioni Sindacali, Sostenibilità e Sicurezza di Despar Nord (Aspiag Service S.r.l) Despar Nord?

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Celiachia: la terapia è una dieta sana e senza glutine

Celiachia, ogni anno vengono effettuate in Italia 10.000 nuove diagnosi, con un incremento annuo di circa il 10 per cento. L’incidenza in Italia è stimata in un soggetto ogni 100 persone. I celiaci potenzialmente sarebbero quindi 600.000, ma ne sono stati diagnosticati ad oggi quasi 150.000.

Ma cos’è la celiachia? E’ un’intolleranza permanente al glutine, una proteina presente in avena, frumento, farro, grano khorasan, orzo, segale, spelta e triticale. Si manifesta con una infiammazione permanente della mucosa dell’intestino, provocata appunto dall’ingestione di glutine, in soggetti geneticamente predisposti. Colpisce l’apparato digerente, danneggiando l’intestino tenue e interferendo con l’assorbimento dei nutrienti presenti negli alimenti. Può comparire a qualsiasi età. L’unica terapia ad oggi è la dieta senza glutine.

La celiachia è un tema importante non solo per la salute di chi ne sof-

In Italia sono stati diagnosticati 150.000 casi

fre ma è una patologia che coinvolge anche aspetti legati al benessere sociale.

La Regione del Veneto, grazie al lavoro di Aziende Sanitarie e Scuole, garantisce nella ristorazione sociale collettiva, ovvero in quella scolastica, ospedaliera e nelle strutture extraospedaliere pasti senza glutine e formazione per operatori della ristorazione collettiva e per i docenti.

Inclusione e sensibilizzazione dei più piccoli sono altri due obiettivi che vengono perseguiti in special modo nel contesto scolastico, attraverso la rete regionale “Scuole che promuovono Salute”.

Con un linguaggio semplice, e immediato i minicuccioli del cartoon “La festa di compleanno di Giorgino”, realizzato con la collaborazione del Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 9 Scaligera e del Gruppo Gli Alcuni, spiegano ai bambini la celiachia.

“E’ importante, in caso di sospetta celiachia, non seguire diete improvvisate e fai da te ma affidarsi ad uno specialista”, riferiscono i profes-

sionisti del Servizio di Igiene degli Alimenti e Nutrizione (Sian) dell’Ulss 6 Euganea, che hanno attivato presso la sede di Camposampiero, in collaborazione con il reparto di gastroenterologia, un consultorio nutrizionale dedicato ai pazienti celiaci.

Anche presso la sede di Este, dove è attivo un ambulatorio nutrizionale di prevenzione per le malattie croniche non trasmissibili, il Sian segue con particolare attenzione i pazienti affetti da malattia celiaca. L’Ulss 6 ha quindi predisposto una brochure con tutte le indicazioni necessarie. In primo luogo, è bene sapere che i prodotti senza glutine per celiaci possono essere erogati gratuitamente dal servizio sanitario nazionale. Il medico specialista gastroenterologo consegnerà una certificazione e un modulo per richiedere un codice identificativo che consentirà di acquistare i prodotti presso le farmacie ed i negozi convenzionati. La brochure informa pure su quali alimenti possono essere assunti e quali invece sono da evitare, oltre ad una serie di consigli utili per un’alimentazione sana ed in sicurezza.

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Ipertensione arteriosa. Spesso i controlli sono fatti in modo irregolare o occasionale

Misurare la pressione, e farlo con cura, salva la vita

Tra le malattie indotte, l’infarto, l’ictus, lo scompenso cardiaco e l’insufficienza renale. Più del 30 per cento della popolazione italiana adulta ne è affetta. Aumentano i casi nei giovani

Misurare con cura e regolarmente la pressione fa vivere meglio e più a lungo.

In Italia, l’ipertensione arteriosa rappresenta la più importante causa di malattie cardiovascolari, come l’infarto miocardico e/o l’ictus cerebrale, lo scompenso cardiaco, la fibrillazione atriale, e contribuisce allo sviluppo di insufficienza renale cronica.

“I dati più recenti confermano che più del 30% della popolazione italiana adulta è affetta da ipertensione arteriosa, con percentuali ampiamente superiori nelle fasce più avanzate di età. Aumentano i casi tra bambini, adolescenti e giovani, che sono ormai pari a circa il 10%, soprattutto a causa del concomitante incremento della prevalenza di obesità”.

Non a caso lo slogan della Giornata, giunta alla XX edizione, è “Misura la tua pressione arteriosa con cura, mantienila normale, vivi più a lungo”.

Lo ha spiegato la dottoressa Cristiana Leprotti, che dirige il Centro Ipertensione dell’Ulss 3 Serenissima, incontrando la popolazione e proponendo controlli gratuiti, lo scorso 18 maggio, nel corso di un’attività divulgativa dell’Ospedale Civile di Venezia dell’Ulss 3 Serenissima.

Il 30% degli italiani ha valori di pressione arteriosa elevati, ma non lo sa perché fanno controlli in modo irregolare o non ne hanno mai fatti. Solo nella metà circa dei casi diagnosticati, poi, l’ipertensione arteriosa risulta controllata dalla terapia, mentre nella restante metà, malgrado la terapia, i valori pressori restano elevati, cioè superiori a 140/90 mmHg. Occorre quindi sensibilizzare le persone, sottolinea la dottoressa Leprotti, ad un’attenzione maggiore. “I dati raccolti dal-

la comunità scientifica – prosegue - dicono che l’aderenza e persistenza in terapia antiipertensiva rappresentano un problema nel problema: di 100 compresse di farmaco antiipertensivo, con ampie differenze tra classe e classe di farmaci e farmaci in combinazione fissa oppure estemporanea, i pazienti italiani ne assumono mediamente 60-70. Questo, ovviamente, con importanti ripercussioni sul controllo pressorio, oltre che sulla spesa sanitaria”.

UNA RISPOSTA VIENE DAI COMUNI VIRTUOSI E DALLE “PALESTRE DELLA SALUTE”

Ipertensione arteriosa e conseguenze, l’attività fisica è fondamentale per la prevenzione

Anche il Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 3 Serenissima conferma la necessità di promuovere un’attenzione costante alla pressione arteriosa, poiché l’ipertensione è uno dei fattori che favorisce le patologie cardiovascolari.

“La prevenzione di queste malattie cardiovascolari, o comunque il tentativo di ritardarne l’insorgenza - spiega la dottoressa Federica Boin, del Servizio Igiene e Sanità Pubblica - passa anche attraverso l’azione sui fattori di rischio modificabili, come appunto l’ipertensione arteriosa. Che si può prevenire innanzitutto promuovendo l’attività fisica in tutte le fasce d’età, cercando alleanze con altri soggetti del territorio”.

Per questo il Dipartimento di Prevenzione ha attivato, grazie al Piano

di Prevenzione Aziendale, il percorso di promozione e adesione alla rete dei Comuni Attivi. Ben 8 Comuni del territorio sono stati riconosciuti virtuosi: è risultato particolarmente efficace il loro impegno nel sostenere occasioni, per tutte le fasce d’età, di praticare attività motoria; e ancora si è riconosciuta la loro volontà di effettuare continui interventi di riqualificazione urbana per aumentare gli spazi verdi. “In questo percorso di promozione dell’attività fisica sono state inoltre riconosciute ben 15 “Palestre della Salute” - un numero molto significativo se confrontato sul territorio regionale - dove è possibile migliorare salute e qualità di vita di persone con patologie croniche e con disabilità, attraverso l’esercizio fisico strutturato condotto da specialisti qualificati”.

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Firmato l’accordo. Comune di Padova, insieme a Ulss 6 Euganea e all’Ust

Una rete per arginare il triste fenomeno della dispersione scolastica fra i giovani

Si tratta di una collaborazione che coinvolge

Veneto Lavoro, il Centro Provinciale di Istruzione degli Adulti di Padova, il Dipartimento Fisppa dell’Università degli

Studi di Padova, Sistema della Formazione Professionale

Un accordo di rete per contrastare la dispersione scolastica che coinvolge il Comune di Padova, in qualità di capofila del progetto, l’Ufficio Scolastico Ambito Territoriale Padova e Rovigo, l’Azienda Ulss 6, Veneto Lavoro, il Centro Provinciale di Istruzione degli Adulti di Padova, il Dipartimento Fisppa dell’Università degli Studi di Padova, Sistema della Formazione Professionale. E’ stato firmato un accordo per tutelare minori e giovani adulti a rischio di marginalità.

Il progetto è rivolto a minori e giovani adulti e alle loro famiglie o figure di riferimento, con l’obiettivo di promuovere il successo e il benessere scolastico, formativo, educativo. Un obiettivo che viene perseguito attraverso percorsi che implicano processi di apprendimento derivanti dall’esperienza, con lo scopo di far acquisire ai ragazzi quell’autonomia e consapevolezza necessarie per il bene proprio e della comunità di cui sono parte.

Il percorso esperienziale si snoda lungo tre macroaree di intervento: area istruzione e formazione, area riorientamento lavoro e stage, area socio sanitaria e socio educativa.

L’area istruzione e formazione riguarda la fascia d’età che va dai 14 ai 17 anni, ed ha come destinatari minori in obbligo scolastico e giovani adulti che sono interessati ad un rientro nei percorsi di istruzione o formazione abbandonati

o non conclusi. Le azioni previste sono mirate all’assolvimento dell’obbligo di istruzione attraverso piani di studio personalizzati, stage orientativi, finalizzati a motivare riorientando e supportando ragazzi o ragazze che vivono situazioni di fragilità.

L’area riorientamento lavoro e stage riguarda giovani adulti che hanno assolto l’obbligo scolastico ma non hanno concluso alcun percorso formativo. Sono due le fasce d’età dei destinatari: dai 16 ai 18 anni e dai 18 anni ai 21. L’obiettivo è la presa in carico dei minori in situazioni di abbandono scolastico che vogliano, tuttavia, provare ad inserirsi nel mondo del lavoro attraverso percorsi di orientamento e stage formativi. In questa fase è prevista la figura del case manager,

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proprio per accompagnare ragazzi o ragazze nella nuova dimensione lavorativa, orientandoli e seguendoli nei contatti e colloqui con operatori del mercato al fine di definire i percorsi di inserimento più adeguati.

L’area sociosanitaria e socioeducativa è rivolta a minori e giovani con patologie cliniche conclamate, in dispersione scolastica e formativa, che si trovano in situazioni di vulnerabilità personale o familiare. L’obiettivo, anche in questo caso, è la presa in carico e la definizione di interventi specifici che consentano il reinserimento di ragazzi o ragazze nel circuito educativo o formativo professionale raggiungendo, nel contempo, almeno un livello minimo di inserimento socio occupazionale.

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Non dormire la notte, dormire poco e male, svegliarsi continuamente, alzarsi stanchi e senza energie. Può capitare a tutti. Ma quando l’insonnia perdura nel tempo diventa un problema da affrontare con un professionista.

su dieci soffra di insonnia cronica e due su dieci di insonnia acuta, transitoria e di altri disturbi del sonno spesso sottovalutati. Infatti, secondo gli studi, meno della metà degli insonni si rivolge a un clinico e i medici tendono a prediligere i trattamenti farmacologici, sottovalutando l’insorgere di

è un trattamento psicologico strutturato, multimodale e personalizzato che agisce sul campo comportamentale e cognitivo del paziente, guidandolo con pochi colloqui alla scoperta di alcune strategie per eliminare cattive abitudini e pensieri disfunzionali che impediscono di riposare”.

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A tavola

Idee in cucina, facili e sfiziose

Con l’arrivo del mese di giugno l’estate fa il suo ingresso, portando con sé temperature più calde, giornate soleggiate e la voglia di frutta e verdura fresche e idratanti per rinfrescarsi e ristorare l’organismo

LINGUINE AL PESTO DI ZUCCHINE MANDORLE E MENTA

Un condimento gustoso e profumato. Un piatto semplice da preparare e fresco. Un primo vegetariano perfetto per la stagione estiva

Ingredienti: 480 g di linguine; 500 g di zucchine; 100 g di parmigiano; 50 g di mandorle pelate; 40 g di mandorle a filetti; 18 foglie di menta; spicchio d’aglio; prezzemolo; olio; sale e pepe

Preparazione: Tagliare le zucchine a rondelle e saltarle in padella con olio. Nel frattempo, cucinate le linguine. Una volta cotte le zucchine frullarle con le mandorle, l’aglio, la menta, sale olio e un po’ d’acqua di cottura della pasta. Aggiungere eventualmente ancora un po’ di olio in base alla cremosità che volete ottenere. Scolare la pasta condirla con il pesto e aggiungere un ultimo il parmigiano. Per donare un tocco scenografico alla ricetta e insaporire maggiormente potete

SEPPIE GRATINATE CON OLIVE E CAPPERI

Semplici e gustose, le orecchiette broccoli e salsiccia sono un primo piatto semplice e saporito. Due ingredienti che incontrano un formato di pasta ideale per il condimento e per la consistenza della pasta.

Ingredienti: : Un piatto gustosissimo e leggero, perfetto per un menù di pesce veloce e sfizioso

Preparazione: Tagliare le seppie ad anelli. In una padella far soffriggere l’aglio schiacciato con due cucchiai d’olio, poi aggiungere le seppe e lasciare insaporire a fuoco vivo. Unire le olive e i capperi ben sciacquati. Coprire la padella e far cucinare circa una mezz’ora. Quando le seppie saranno morbide, trasferitele con il loro liquido in una pirofila da forno abbastanza ampia. Aggiungere pangrattato e prezzemolo tritato. Mescolare bene e ungete con un filo di

PLUMCAKE ALLE ALBICOCCHE

Un delizioso dolce da forno semplice, saporito e leggero, ideale per cominciare la giornata con una nota golosa

Ingredienti: 1180 g di farina; 3 uova; 200 g di albicocche; 180 g di zucchero integrale di canna; 180 g di burro morbido; 1/2 bustina di lievito per dolci; 1 cucchiaino di estratto di vaniglia; 30 g di mandorle a lamelle; 1 pizzico di sale

Preparazione: Unire in una ciotola il burro insieme allo zucchero e montare il tutto fino ad ottenere un composto gonfio e spumoso. Aggiungere le uova, il sale e l’estratto di vaniglia, e incorporare la farina e il lievito setacciati. Unire all’impasto le albicocche tagliate a fettine, tenendone da parte alcune. Mescolare delicatamente con una spatola e versare il composto all’interno di uno stampo da cake da 25 x 11 cm. Aggiungere le mandorle a lamelle e cuocere nel forno già caldo a 180° per circa 50-60 minuti.

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ARIETE BILANCIA

Stanno per arrivare i giorni tanto attesi, che a lungo hai preparato con pazienza e dedizione. L’entusiasmo prende il sopravvento ma va controllato

TORO

Avevi tanto timore di fallire e invece, ancora una volta, hai avuto conferma delle tue capacità e dell’affetto che ti circonda. Non dimenticartene

GEMELLI

Goditi ancora per qualche settimana la vita con leggerezza ed ottimismo. Continua a sorridere e a gioire di quanto ti accade. Per le nubi c’è sempre tempo

CANCRO

Non sei proprio predisposto a stare al centro dell’attenzione e, anzi, hai bisogno di un momento di pausa e di solitudine per ricaricare le batterie e vederci chiaro

LEONE

Sei sempre geloso delle tue emozioni e concedi pochi spazi a chi desidera starti accanto. A chi ti chiede un’occasione non negarla, potrebbe sorprenderti positivamente

LEGENDA: TV

Giugno

Giugno, il calore dell’estate aiuta a sorridere

Siti d’informazione

Hai bisogno di fermarti a riposare aspettando tempi migliori e l’occasione giusta per tornare in pista a brillare con entusiasmo come solo tu sai fare

SCORPIONE

Hai raggiunto l’obiettivo di una maggiore serenità ma ancora hai bisogno di esercitare il tuo autocontrollo di fronte agli imprevisti. Ci sei quasi

SAGITTARIO

Non ti piacciono le mezze misure e non vuoi contenere il tuo entusiasmo e le tue aspettative. E’ tempo di vivere a pieno le tue emozioni

CAPRICORNO VERGINE

Sei comprensiva e disponibile ma non riesci ad abbandonare le tue incertezze che non ti consentono di vivere a pieno le tue esperienze

Hai investito molte energie in un progetto che ti stava a cuore e la stanchezza potrebbe giocarti qualche brutto scherzo. La verità è che sei troppo esigente con te stesso

ACQUARIO

È tempo di uscire all’aperto e di fare il pieno di energie. Hai voglia di sorridere, di leggerezza e di tanta amicizia che ti facciano dimenticare le preoccupazioni e le delusioni

La stagione estiva ti esalta e ti ispira nuovi progetti, nuove esperienze e nuove amicizie. Sei alla ricerca della tua forma migliore che troverai ben presto

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