I nostri prossimi 30 anni!
Giuseppe Bergantin
Guardare al passato non mi è mai piaciuto, ho sempre voluto guardare avanti, progettare il futuro. Eppure questo anniversario mi fa riflettere, mi obbliga a ragionare sul passato per guardare al futuro.
Perché 30 anni per un’idea trasformata in realtà sono davvero tanti, me lo dico da solo. Trent’anni fa ebbi quell’idea, da molti definita visionaria ed imprenditorialmente impossibile, da molti altri democratica e vero modello di business. Odio o amore, bianco o nero: La Piazza è sempre stata così, mai grigia, mai indifferente.
Il mio scopo in questi 30 anni è sempre stato quello di informare i cittadini veneti su tutto ciò che accade nel proprio comune, nel proprio quartiere, nella propria via. Sempre e solo in modo gratuito, perché la fruizione gratuita dell’informazione per me non è un modello di business, ma una scelta, che rivendico ed in cui credo fermamente.
E il tempo mi ha dato ragione, rendendo sempre più evidente quanto i prodotti editoriali a pagamento siano settoriali ed obsoleti. Aziende come la nostra hanno dato all’informazione di pubblica utilità un valore sociale, oserei dire etico. Pur senza ricevere alcun contributo statale di nessuna natura.
di Cavarzere
BIOMETANO, PER IL CAES
LA VICENDA NON È CHIUSA. MUNARI: “ALLARMISMI INUTILI”
Il Comitato teme il ricorso al Tar della Green Energy Srl, ma il primo cittadino è sicuro: “Il parere dell’Autorità di Bacino non può essere modificato”
Servizi a pag. 6
Politica
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Il caso
DAL VENETO ALL’EUROPA
LA SFIDA DI ELENA DONAZZAN
L’assessore regionale annuncia
la candidatura e traccia un bilancio dei 25 anni trascorsi a Venezia
TERZO MANDATO, SECCO NO CAMANI: “TROPPO POTERE”
La capogruppo del Partito Democratico: “Governare per così tanto tempo
può influenzare la scelta dei cittadini”
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Governatore Regione Veneto segue a pag. 5
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QLuca Zaia
ualcuno credeva il nostro impegno un sogno da visionari. Il progetto di autonomia differenziata, però, ha proseguito inesorabilmente la sua strada e, dopo l’approvazione al Senato della Repubblica, ora è approdato anche alla Camera dei Deputati. Ma non solo. La 46esima sessione del Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d’Europa, ha sancito una decisa apertura verso la riforma federale in corso in Italia.
segue a pag. 5
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Periodico d’informazione locale Anno XXXI n. 68
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Autonomia avanti tutta
Servizio a pag.26
Servizio a pag. 25
La sanità del futuro
passa (anche) dal vecchio distretto di via Cappuccina a Mestre: al via i lavori per il nuovo edificio
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nali e spazi di servizio, garantendo una più funzionale distribuzione dei servizi. Si tratterà di un edificio di quattro piani, per un volume complessivo di 5.850 metri cubi e una superficie totale di 1.109 metri quadri.
La casa di comunità di Mestre è infatti solo uno dei cantieri collegati ai fondi del PNRR e nell’area di competenza dell’Azienda sanitaria veneziana le Case della Comunità previste sono ben 12. Alcune nascono dalla parziale riorganizzazione di strutture già esistenti e funzionanti; per 9 di queste 12, sono previsti investimenti rilevanti e cantieri complessi.Nell’area urbana della Terraferma veneziana, un altro cantiere attesissimo – i lavori sono stati consegnati
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L’obiettivo è completare tutte le strutture entro il 2026.
da alcune settimane – è quello per la costruzione della casa di comunità di Marghera, in piazzale Sant’Antonio: sono stanziati più di 9 milioni e mezzo di euro, sarà eretta al posto dell’ex asilo Sacro Cuore, e sarà costituita da un
nio fa, con un investimento di 90mila euro.
La Casa della Comunità di Venezia sorgerà presso l’ospedale Santi Giovanni e Paolo, dove sono previsti investimenti, anche con fondi extra PNRR, per un totale di oltre 62 milioni di euro, che riguarderanno tra l’altro anche il pronto soccorso e la terapia intensiva. L’altra Casa di Comunità dell’area insulare sarà al Lido, dove sarà realizzata all’interno del Padiglione Rossi.
a lui, governa la sanità veneziana.
Riconfermato a fine febbraio per altri due anni dal Presidente della Regione Luca Zaia, il Direttore Generale Contato ha a sua volta confermato il direttore amministrativo, Luigi Antoniol, il Direttore Sanitario, Giovanni Carretta, e il Direttore dei Servizi socio-
passati attraverso il prezioso contributo o erto da quelli che sono i miei primi riferimenti operativi. Questa collaborazione, e quindi l’integrazione delle diverse funzioni, è sempre più necessaria: si pensi, per fare un solo esempio, a come gli aspetti amministrativi, quelli sanitari e quelli sociosanitari sono contemporaneamente presenti nel piano di rinnovamento della sanità territoria-
se - dice ancora Contato - rinnovo ai tre Direttori che mi a iancano gli auspici che rivolgo sempre ai miei collaboratori: quello cioè di saper conciliare la ricerca del risultato con l’umanità e con il rispetto per le persone, anche all’interno delle dinamiche di governo, e anche quello di cercare sempre l’equilibrio tra gli impegni professionali e la vita personale, perché si lavora bene per gli altri
“Credo sia giusto - conclude il Direttore Generale Contato - accorgersi dell’importanza della governance degli enti pubblici, anche e ancor più in ambito sanitario: la cura e l’assistenza delle persone nei territori è un lavoro fondamentale, che determina la qualità della vita dei cittadini. E allora è importante che, proprio per conseguire i migliori risultati per l’utenza, nei ruoli dirigenziali siano incaricati professionisti validi: anche attraverso il lavoro di queste figure dirigenziali, quelle che mi a iancano nell’Ulss 3 Serenissima ma anche quelle che lavorano nelle varie Aziende sanitari della regione, si costruisce una classe dirigente utile al Paese”.
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Un’edizione quella 2024 senza precedenti per i Carri Allegorici in notturna a Cavarzere. Saranno stati i dieci gradi all’aperto alle 21, la magia delle luci dei carri, un luna park che ha coinvolto piazza della repubblica e Via dei Martiri, ma più che a Cavarzere sembrava di essere a Rio de Janeiro.
“Abbiamo voluto credere anche quest’anno nella versione notturna dei carri e devo dire che la fortuna premia gli audaci, mai vista così tanta adesione in questi anni, siamo davvero soddisfatti e orgogliosi” è il commento entusiasta della presidente della Pro Loco, Lina Figoni.
“Grazie all’Amministrazione comunale - ha continuato - che in collaborazione ci ha permesso di portare a termine con grande successo questa attesissima serata, alle forze dell’ordine e ai tantissimi espositori che hanno aderito alla nostra richiesta quest’anno, regalandoci una serata da ricordare”.
Soddisfazione e orgoglio traspare dalle parole del sindaco Pierfrancesco Munari.
“Grandissima soddisfazione da parte dell’Amministrazione Comunale, - ha sottolineato - il nostro ringraziamento va alla Pro Loco di Cavarzere che ha saputo organizzare al meglio l’evento, alla Polizia locale e alla Protezione civile che per tutta la durata dell’evento ha presieduto il centro garantendo la sicurezza”.
“Il grazie più sentito però va ai cittadini e alle tantissime persone accorse da fuori per la serata, non abbiamo mai visto una partecipazione così sentita – ha voluto ribadire – con la soddisfazione dei commercianti, i quali hanno potuto lavorare fino a tarda sera: credo sia uno degli obiettivi che ci sta più a cuore”.
“Un’emozione che ancora fatichiamo a realizzare” sono le parole dell’assessore alle Manifestazioni Mattia Bernello.
“Grazie all’instancabile lavoro della Pro Loco, - ha concluso - la nostra comunità ha potuto godere di un evento straordinario che ha portato gioia, divertimento e colori alle strade di Cavarzere”.
Anna Bergantin
Le conclusioni da trarre sono univoche: è necessario continuare nella direzione intrapresa, arrivando in tempi certi e con pragmatismo a coronare l’iter della riforma. È la via per avere finalmente un Paese in grado di ridurre le disparità, di aumentare l’efficienza, sgravare i meccanismi dalla troppa burocrazia. Sono i cittadini, infatti, a chiedere di entrare nel vivo dell’autonomia.
Da queste considerazioni possiamo comprendere quale portata storica può assumere il semaforo verde anche da Montecitorio. L’attuazione del disegno di legge, infatti, diventerà la pietra miliare per il futuro dell’Italia e di ogni singola regione.
I nostri occhi continuano a non staccarsi da quanto sta accadendo a Roma dove, grazie a questo Governo, la riforma federalista passo dopo passo sta gettando le radici e, allo stesso tempo, mettendo a frutto un lavoro intenso sviluppatosi dalle Regioni e dai territori.
L’intero Paese, dev’essere orgoglioso di come grazie a questa riforma si è scoperto capace di guardare al futuro, affrontando con serietà e rigore un’evoluzione federalista che avvicinerà le istituzioni ai cittadini, ma anche i cittadini a un’amministrazione pubblica.
I nostri prossimi 30 anni!
Giuseppe Bergantin*
Sì, perché la gratuità è sostenuta dagli investimenti che aziende ed istituzioni, che ringrazio, sostengono su La Piazza e su tutti i nostri media. Di certo per promuovere i propri prodotti e servizi, ma che con i loro investimenti contribuiscono anche a rendere possibile l’informazione libera, di pubblica utilità, fruibile in modo gratuito in tutto il Veneto.
Grande successo per la sfilata in notturna dei Carri allegorici
Ora il mio lavoro, quello che preferisco, è pensare ai prossimi 30 anni, che per noi sono iniziati con la nascita della prima radio di informazione del Veneto, Radio Veneto24, e con l’implementazione della nostra piattaforma web, LaPiazzaweb. Il tutto per la massima valorizzazione delle notizie che trovate tutti i mesi, da 30 anni, in ciascuna delle 23 edizioni cartacee de La Piazza. Sono sempre stato convinto infatti che tutti abbiamo il diritto di poter avere il tipo di informazione che preferiamo: ascoltando la radio, navigando nel web o leggendo il nostro giornale. Per questo motivo i nostri prossimi 30 anni li voglio con la stessa informazione libera e gratuita di sempre e con un’accelerazione forte all’informazione multipiattaforma, che già abbiamo creato e che sarà il nostro futuro.
*Fondatore e Editore de La Piazza, LaPiazzaweb e Radio Veneto24
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Elezioni ricorda ai soggetti interessati la propria disponibilità ad ospitare per le prossime elezioni europee e amministrative messaggi politici elettorali e inserti pubblicitari allegati al giornale. (In ottemperanza alla legge 28 del 22 Febbraio 2000). Verso le Elezioni 2024 per informazioni: 049 8704884 · info@givemotions.it
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di Cavarzere Questa edizione raggiunge le zone di Cavarzere e Cona per un numero complessivo di 7.007 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199 Facciamo il punto Fotog ra fa i l QR code e a scolta l’u lt i mo Not i z ia r io Cavarzere
Janeiro È un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto. Direzione, Amministrazione e Concessionaria di Pubblicità Locale: via Lisbona, 10 · 35127 Padova tel. 049 8704884 · fax 049 6988054 >redazione@givemotions.it< >www.lapiazzaweb.it< Redazione: Direttore
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Il caso. Biometano, dopo il diniego definitivo e ufficiale della Regione il Caes insiste
“Impianto a Ca’ Venier, non è ancora il caso di abbassare la guardia”
“Sebbene il documento pubblicato sul Bur rappresenti un significativo passo in avanti nella tutela della comunità cavarzerana, tuttavia – sostengono i componenti del Comitato - non rappresenta una certezza assoluta”
B iometano a Cavarzere: lo scorso 13 marzo è stato pubblicato sul Bur il diniego definitivo e ufficiale della Regione all’impianto di Ca’ Venier, ma per il Comitato Ambiente e Sviluppo la vicenda non è ancora conclusa.
“L’atto dev’essere letto con molta attenzione” commentano dal Comitato.
Sebbene il documento rappresenti un significativo passo in avanti nella tutela dell’economia, della sicurezza e della salute della comunità cavarzerana, tuttavia – sostengono quelli del Comitato - non rappresenta una certezza assoluta per i cavarzerani che il pericolo sia passato definitivamente.
In attesa del parere dei suoi studi legali, Caes motiva in tre punti la propria ostinazione a rinnovare nell’opinione pubblica l’invito a continuare a tenere alta l’attenzione nei confronti dell’annosa questione. In primo luogo, sostengono, “la decisione si basa su una serie di decreti che attribuiscono alla Regione il diritto di decidere sull’installazione dell’impianto, e tale decisione si è basata esclusivamente sulla sola questione tecnica del rischio alluvionale e sulla posizione negativa assunta dall’Autorità di Bacino Distrettuale delle Alpi Orientali”. “Nessuno degli altri effetti estremamente pericolosi, rischiosi o costosi del progetto sulle persone, sulle imprese e sui proprietari immobiliari del territorio – sottolineano - è mai stato coinvolto o addirittura menzionato o preso in conside-
razione nella discussione o nella decisione”.
E questo, sempre secondo Caes, non basta, in quanto “basterebbe un ribaltamento del parere dell’Autorità o della Regione in merito alla questione del rischio alluvioni in futuro per aprire la strada a ribaltare la decisione e riapprovare il progetto e il suo sito”. Un argomento quindi troppo fragile per cantare già vittoria. “Nessuno lo sa meglio dei nostri avversari della Geo Engineering Srl/Cavarzere Green Energy Srl di Bovolone, che nell’ultimo anno hanno esercitato incessantemente pressione sulla Regione e sull’Autorità per contestare, ribaltare o modificare la posizione dell’Autorità e della Regione sulla questione del rischio alluvioni, incluso fino ad un incontro personale a Venezia nel gennaio 2024… il tutto senza che il pubblico ne venisse mai informato, accecato dalle dichiarazioni del sindaco che comunicavano che tutto era sotto controllo” spiegano, adducendo quindi il secondo motivo per rimanere ancora in allerta. Non vi è alcuna indicazione che tale tenacia da parte dei proponenti Geo Engineering Srl/Cavarzere Green Energy Srl verrà meno. Documento alla mano, il Caes invita a leggere bene alcuni passaggi: “avverso il presente provvedimento – si legge infatti - è ammesso ricorso giurisdizionale al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) oppure in via alternativa al Presidente della Repubblica, nei termini e nelle modalità
104/2010”. Da alcuni passaggi –sono le conclusioni del Comitato – si può desumere che “Cavarzere
Green Energy Srl aveva già cercato un sito alternativo e non l’aveva trovato”. “Un altro elemento che dovrebbe far pensare a quanto
determinata la ditta può essere a fare ricorso contro il diniego della Regione per lo stesso luogo”.
“Non possiamo fare a meno di aspettarci che ciò accada presto –è la conclusione - e chiedere la costante vigilanza e il sostegno della comunità e del territorio contro questa minaccia al nostro benessere e alla nostra sicurezza”.
Il Caes invita perciò a non abbassare la guardia, nonostante il primo passo significativo sia stato ufficialmente compiuto.
Ornella Jovane
Il sindaco Munari invita i comitati a non creare “allarmismi
Il sindaco di Cavarzere Pierfrancesco Munari invita i comitati a non creare allarmismi sulla possibilità che la vicenda della centrale a biogas che avrebbe dovuto essere realizzata a Ca’ Venier - vicenda che è stata chiusa - possa riaprirsi.
“Ritengo che quando i cittadini si riuniscono in comitato per portare avanti una battaglia civile su un tema del territorio – dice Munari – sia un fatto positivo. Non è un fatto positivo, invece, quando si crea allarmismo ingiustificato. Il provvedimento c’è, è stato pubblicato nel Bur. Ognuno ha la possibilità, come previsto dalle normative, di ricorrere e di impugnare un provvedimento amministrativo davanti al Tar. Se lo faranno ci difenderemo nelle sedi opportune. E’ ovvio che tutto quanto si basa su un dato tecnico che ha fatto in modo che l’Autorità di Bacino rilasciasse un parere negativo. Con un parere negativo possono fare tutti i ricorsi che vogliono, ma questo non potrà certo essere modifi-
inutili”
cato perché, per ora almeno, non potrà essere modificato il rischio alluvionale in quell’area. Noi quindi, come amministrazione comunale, non creiamo allarmismi e invece siamo soddisfatti dei risultati raggiunti, siamo sempre stati trasparenti e abbiamo sempre cercato di gestire nel migliore dei modi la cosa. Abbiamo chiesto di pazientare quando si volevano per forza anticipare i tempi. La nostra strategia ha portato i suoi frutti, tant’è che abbiamo avuto la risposta che ci aspettavamo”.
Il sindaco poi tranquillizza i comitati sul fatto che l’attività proponente la centrale a biogas abbia chiesto un incontro con l’Autorità di Bacino .
“L’Autorità di Bacino - dice Munari - incontra tutti i soggetti interessati che ne fanno richiesta. Dall’Autorità di Bacino comunque mi è stato confermato, alla presenza di un mio dirigente comunale, che è stato emesso un parere negativo sulla scorta di un dato numerico incontestabile”. (a.a.)
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Foto area del sito individuato dalla Ditta proponente per la costruzione dell’impianto di biometano a meno di un km dalla zona abitata di Ca Venier e dalla zona artigianale – Ripresa aerea di Marco Cavaliere per CAeS
previste dal Decreto Legislativo n.
Pierfrancesco Munari
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Territorio. La
questione sicurezza in primo piano
Controllo di vicinato e ordine pubblico, il confronto del sindaco col Prefetto
Il primo cittadino racconta dell’incontro col dottor Pellos: fra le questioni affrontate anche il riconoscimento del sacrificio di Cavarzere, distrutta durante la seconda guerra mondiale
Questione sicurezza a Cavarzere in prima linea in queste settimane. A sottolineare l’importanza con cui il Comune tiene alla questione è lo stesso sindaco Pierfrancesco Munari. “Ho incontrato il Prefetto di Venezia -ha spiegato - il dottor Marco Pellos, per discutere di molti argomenti riguardati il nostro territorio. Dal riconoscimento alla Città di Cavarzere a seguito della distruzione durante la Seconda guerra mondiale, al controllo di vicinato che a breve sarà realtà anche nella nostra città, ai problemi di sicurezza dell’intero territorio. Un incontro proficuo e cordiale che mi lascia ben sperare per il futuro. Ho consegnato infine, a nome della città, un pensiero che il Prefetto ha molto gradito”. La questione del riconoscimento del sacrificio di Cavarzere alla fine della Seconda guerra mondiale è stata sollevata anche al Presidente della Repubblica, attraverso il Prefetto. “Ho chiesto ufficialmente al Presidente della Repubblica, per tramite del Prefetto di Venezia, un riconoscimento formale per le tante vite sacrificate e per la distruzione di gran parte del territorio cavarzerano. Il 27 aprile 2025 ricorrerà l’ottantesimo della distruzione della
nostra Città e spero che, entro quella data, a Cavarzere possa esser riconosciuto il giusto encomio”. Il sindaco spiega poi di aver portato all’evidenza del Prefetto la questione della costituzione dei gruppi di controllo del vicinato. E’ stata sottolineata la grande partecipazione della cittadinanza a questa forma di controllo del territorio, molto utile se fatta in collaborazione con le forze dell’ordine. Anche a Cavarzere il fenomeno dei furti nelle abitazioni è cresciuto negli ultimi anni e per questo anche qui - come in altre parti del territorio del Veneziano - sono sorti dei gruppi di cittadini molto sensibili al tema che si sono e si stanno costituendo per monitorare il capoluogo e le frazioni. I cittadini poi lamentano la presenza di vandali che danneggiano aree pubbliche. Il sindaco Munari in occasioni specifiche ha sottolineato di aver segnalato il problema alle competenti autorità anche giudiziarie che agiscono nei tempi e nei modi che ritengono più opportuni. Sempre sul versante dell’ordine pubblico e della sicurezza c’è stato un avvicendamento al comando della stazione di Carabinieri di Cavarzere. Dopo 17 anni, il Maresciallo Vinicio Marozzi, si è
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trasferito a Chioggia e ha lasciato il comando di stazione al maresciallo Basilio Emanuele Cutrupi. “Nell’occasione del consiglio comunale, - racconta Munari - ho consegnato al maresciallo uscente una targa di riconoscenza a nome dell’intera città per il lavoro svolto. In bocca al lupo ad entrambi per le nuove sfide professionali del futuro”.
Alessandro Abbadir
Un’aula della Biblioteca comunale dedicata a Giulia
Lo scorso 8 marzo, in occasione della giornata internazionale della donna, l’Amministrazione Comunale ha voluto dare un significato profondo a questa ricorrenza intitolando un’aula della biblioteca civica a Giulia Cecchettin. Alla presenza del Sindaco, Pierfrancesco Munari, della Giunta e dei Consiglieri, e della nonna paterna di Giulia si è svolta la cerimonia. “Siamo onorati e grati per aver avuto la signora Carla qui con noi, presenza intima e discreta che ha trasmesso a tutti presenti la benevolenza che contraddistingue la famiglia Cecchettin ” ha esordito l’assessore alle Pari opportunità, Mattia Bernello. E’ stato un momento di raccoglimento ma anche di condivisione ricordando Giulia, il suo amore per la vita e i suoi sogni.
“Un ringraziamento – ha concluso l’assessore – va, oltre che ai cittadini presenti, allo Spi Cgil, al Gruppo Emmanuel e al Centro antiviolenza Maila che ogni giorno lavora e rimane attivo nel territorio per assistere in situazioni di emergenza e aiuto”. (a.b.)
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Boscochiaro. La consigliera regionale Erika Baldin ritorna sulla questione del dimensionamento
“La
scuola Lombardo Radice
sta
diventando l’emblema di questa stagione di tagli”
U n anno dopo le prime avvisaglie, la questione relativa al dimensionamento degli istituti scolastici torna d’attualità nelle cronache, in concomitanza con le iscrizioni al prossimo anno didattico che inizierà a settembre. Problemi e luoghi sono spesso gli stessi, ovvero il mancato raggiungimento del numero di scolare e scolari necessario a costituire una prima classe.
“A Boscochiaro – spiega la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Erika Baldin - per il secondo anno consecutivo il plesso viene messo a rischio dall’adesione di soli dodici allievi e allieve, a fronte del minimo di quindici per comporre la classe”.
Dopo la mozione che è stata approvata dal Consiglio comunale della città, Erika Baldin ha inviato una richiesta di attenzione all’Ufficio Scolastico veneto.
“La scuola “Lombardo Radice”ha spiegato - sta diventando l’emblema di questa stagione di tagli e compressioni, ovvero una situazione che puntualmente colpisce in maniera maggiore le località periferiche e le isole, come Sant’Erasmo nella laguna di Venezia oppure Asseggiano, nella periferia
mestrina. La politica del governo Meloni pone i territori l’uno contro l’altro, alla ricerca spasmodica di iscrizioni scolastiche per continuare ad esistere”.
Il locale comitato “Salviamo la scuola di Boscochiaro” non demorde, e come avvenuto per il 2023, spera in una deroga al fine di continuare a godere del diritto d’istruzione senza dover emigrare in altre parti del comune o fuori città.
“Avevo avanzato un’interrogazione alla giunta Zaia - spiega Baldin - per conoscere come avrebbe inteso contribuire a risolvere la situazione, a seguito della legge di bilancio nazionale, varata a fine 2022. In tale circostanza, lo scorso agosto, la Regione se ne lavò so-
stanzialmente le mani, asserendo che la composizione delle classi spettasse in via esclusiva a ogni singolo dirigente di istituto comprensivo. Gli stessi che, però, le norme varate dal governo mirano a ridurre”. Nella risposta dell’ente, emerse come le linee guida relative al dimensionamento scolastico raccomandano di mantenere, per quanto possibile, almeno un ordine di scuola in ogni territorio comunale. “Non basta – ha replicato la capogruppo del M5s in Consiglio regionale - perché va considerato che il Veneto è terra di comunità diffuse, rurali, isolate, magari montane, dove il trasporto pubblico non è spesso capillare e quindi efficace. Accorpare gli istituti comporta lo spopolamento di alcune aree e la dolorosa scelta di molte donne di abbandonare il proprio lavoro per sovrintendere al trasporto dei figli fino alla scuola meno lontana”. Forte intanto anche la preoccupazione, gli auspici e l’appello dell’amministrazione comunale cavarzerana affinché sia garantita anche per il 2024-2025 la formazione della classe prima nella scuola primaria “Lombardo Radice” di Boscochiaro.
Alessandro Abbadir
Dopo la mozione che è stata approvata dal Consiglio comunale della città, ha inviato una richiesta di attenzione all’Ufficio Scolastico veneto. Il locale comitato spera in una deroga anche il prossimo anno scolastico
Sindaco e Giunta compatti a sostegno della scuola Lombardo Radice. Fdi solidale
Una mozione per salvare la scuola Lombardo Radice, con il sindaco Pierfrancesco Munari e la Giunta impegnati a “promuovere ogni iniziativa necessaria affinché sia previsto il diritto della comunità di Boscochiaro a frequentare una scuola vicino a casa, e abbia la possibilità di ricevere un’istruzione di qualità senza dover affrontare ostacoli legati alla logistica”.
La richiesta agli uffici competenti dell’Ufficio scolastico regionale del Veneto – cui la mozione è stata inviata dopo l’approvazione in Consiglio comunale - è quindi di una nuova deroga per il prossimo anno scolastico, per la classe prima, “anche con un numero inferiore di iscritti rispetto ai 15 richiesti”.
L’amministrazione è in prima linea per trovare una soluzione all’annosa questione che puntualmente si presenta da qualche anno, e “di concerto con la
dirigenza scolastica, sta provvedendo a metter in campo tutte le azioni e le risorse necessarie a favorire la formazione della classe nel plesso di Boscochiaro”. I
Anche il Circolo Fratelli d’Italia Cavarzere ha espresso sostegno alla mozione a favore della creazione di una classe prima presso la Scuola Lombardo Radice per l’anno scolastico 2024/2025.
“Questo impegno - dice l’assessore e Commissario di Circolo Mattia Bernello - dimostra la forte dedizione dell’amministrazione comunale a garantire un
ambiente educativo di qualità per gli studenti della nostra comunità”.
“Per Fratelli d’Italia Cavarzere - conclude Bernello - è fondamentale riconoscere l’importanza delle frazioni e dell’istruzione. La valorizzazione delle comunità locali e l’investimento nell’istruzione contribuiscono al benessere della società nel suo complesso, in questo caso con una particolare attenzione allo sviluppo armonico delle esigenze delle diverse aree e frazioni”.
Ornella Jovane e Anna Bergantin
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Mattia Bernello
La scuola Lombrado Radice di Boscochiaro
Politica. Sinistra Italiana attacca l’amministrazione su abbandono dei rifiuti, sicurezza e lavori pubblici
Il tempo scorre e i cittadini attendono risposte
Ci si interroga sull’efficacia delle telecamere nelle isole ecologiche, sugli agenti di polizia locale che sono rimasti in sei, su una questione irrisolta relativa alla strada sotto arginale in sinistra del canale Gorzone
S inistra Italiana all’attacco dell’amministrazione comunale di Cavarzere. Le questioni in cui si accende la polemica sono quelle dei rifiuti e dei lavori pubblici.
“Di fronte ai sempre più frequenti episodi di abbandono dei rifiuti nel territorio comunale da parte di cittadini incivili – spiega Sinistra Italiana – l’assessore Grandi assicura che sono state installate delle telecamere in isole ecologiche particolarmente esposte. Basta controllare dove sono posizionate le cinque telecamere per riscontrare che, probabilmente, una sola svolge con efficacia la funzione di controllo cui è preposta. Sarebbe perciò interessante sapere se tutte le telecamere sono realmente entrate in funzione e quante sono le sanzioni amministrative per la violazione dei regolamenti”.
E poi sulla polizia locale.
“Uno degli slogan della campagna elettorale del centrodestra locale è stato - sottolinea in una nota - l’aumento dei vigili urbani per una efficace azione di controllo del territorio. Nel 2022 ne sono stati assunti tre, portando il Corpo dei Vigili Urbani a otto unità, ma nel giro di poco tempo, anche per via delle loro personali scelte, in servizio ne sono rimasti sei, comandante compreso”.
E quindi la questione delle strade.
“Il 15 agosto 2022 il nostro consigliere comunale, Andrea Fumana - spiega Sinistra Italiana - presentò una interrogazione consiliare sulla strada sotto arginale in sinistra del canale Gorzone per il tratto dal civico 1 al 19 di via San Gaetano, chiedendo quando il sindaco avesse avuto l’intenzione di sanare la mancanza dell’atto pubblico di acquisizione dei mappali su dove è stata costruita la strada comunale oltre vent’anni fa. Il 30 settembre 2022 il vicesindaco
Pier Luigi Parisotto, rispose che l’amministrazione comunale già da mesi si era attivata per addivenire quanto prima al trasferimento delle aree al Comune”.
“Il 20 febbraio 2023 Fumana - continua la nota - presentò
una interrogazione consiliare sui vecchi pozzetti e la relativa tubazione dell’acquedotto non più utilizzata da oltre venti anni, ma ancora posizionati nei fondi agricoli di diversi cittadini. Il 28 febbraio 2023, sempre il vicesindaco rispose che “gli uffici provvederanno a reperire la docu-
mentazione e a confrontarsi con Acquevenete Spa per verificare i contenuti dell’accordo, gli specifici adempimenti e risolvere la problematica”.
“Il tempo scorre – è la conclusione - e i cittadini sono ancora in attesa”.
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Cavarzere si candida ad essere Comune
Europeo dello Sport 2027
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Per questo motivo il sindaco e la Giunta hanno invitato i cittadini a votare: si tratta di scegliere il logo, tra i due che sono stati selezionati.
“Votate per il logo della nostra candidatura “, sollecita il sindaco Pierfrancesco Munari.
“Cari cittadini e cittadine di Cavarzere – ha detto nelle scorse settimane - siamo entusiasti di annunciare la nostra candidatura per diventare il Comune Europeo dello Sport 2027. Vogliamo dimostrare al mondo intero il nostro impegno per lo sport. E vogliamo coinvolgervi direttamente nel processo di selezione del logo ufficiale della nostra candidatura”. “Abbiamo selezionato - ha sottolineato Munari - due fantastici loghi. Ogni logo rappresenta i valori dello sport, dell’inclusione della nostra comunità”. I cittadini hanno espresso le proprie preferenze sul canale ufficiale whatsapp del Comune. “Insieme possiamo fare la differenza e portare il nostro spirito sportivo al centro dell’attenzione europea” ha commentato con entusiasmo Munari, che è anche un appassionato e praticante sportivo.
Il sondaggio si è completato a fine marzo e nelle prossime settimane si conoscerà l’esito. Il Comune di Cavarzere in questi ultimi anni si è impegnato profondamente per poter ammodernare e potenziare le proprie strutture sportive, facendo partire anche importanti lavori che erano attese da anni dalle società del territorio. (a.a.)
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Alessandro Abbadir
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Cavarzere
La critica. Henri Tommasi critico verso Munari e la sua Giunta
“L’amministrazione
non sempre riconosce il lavoro svolto dai dipendenti comunali”
Secondo l’ex sindaco il suo successore avrebbe anche il vizio di attribuire responsabilità che invece sono di chi amministra, “come il taglio dell’erba nel territorio comunale”
U n’amministrazione che non sempre riconosce il lavoro dei dipendenti di tutti i settori del Comune e tantomeno quello che è stato fatto da chi l’ha preceduta nel governo del Comune. E’ quanto sostiene l’ex sindaco, Henri Tommasi, e lo fa in modo dettagliato, esemplificando con riferimento ai fatti.
“Da qualche giorno – afferma - sono partiti a Cavarzere i lavori volti alla sistemazione di via Matteotti. Non posso certo criticarlo, trattandosi di una notizia senza dubbio positiva per il nostro territorio. La mia critica non è certo volta al fatto che l’attuale Amministrazione si nasconda dietro al PNR per non ammettere che tale opera (come altre) era stata voluta, programmata e finanziata
Ca’ Tron, residenti
Nell’area di Ca’ Tron a Cavarzere da tempo si vive in un clima di forte tensione. Ad alimentare la preoccupazione dei residenti è il fatto che per la località cavarzerana scorrazzano liberamente negli orari più disparati orari 3 o 4 pastori abruzzesi, cani di grossa taglia che il proprietario - a loro avviso - non custodisce in modo corretto. “Viviamo nel terrore – raccontano i residenti –questi cani, che hanno una mole consistente ed arrivano a pesare 50 chili, sono praticamente liberi di andare dove vogliono e senza museruola”. I residenti impauriti hanno fatto sapere di aver segna-
dalla mia amministrazione più di quattro anni fa”.
“Io stesso comunicai alla comunità la mia scelta di investire su via Matteotti proprio nel settembre 2021. Nell’occasione, - ricorda - informai la cittadinanza che il Ministero di competenza ci aveva accolto la richiesta del 15 settembre 2019 per i lavori volti alla ristrutturazione del ponte del centro “Caduti della Libertà” sull’Adige nonché il rifacimento di strada e marciapiede di via Matteotti, per un importo di circa 1 milione e 400 mila euro. Nella stessa circostanza feci ovviamente presente che l’opera sarebbe stata realizzata dalla futura amministrazione, poiché il mio percorso amministrativo era oramai volto al termine”.
Il peccato di questa amministrazione, secondo Tommasi, è che “è sempre pronta ad autoelogiarsi, ma mai attenta a ringraziare tutti i dipendenti comunali, di tutti i settori, per l’ottimo lavoro svolto quotidianamente in questo periodo non semplice”. Anzi, avrebbe anche il brutto vizio di “criticare, imputando
responsabilità e colpe ai dipendenti comunali per giustificare alcune sue mancanze”.
“Esattamente - continua Tommasi - come accadde non molti mesi fa, quando la compagine politica odierna ebbe l’impertinente coraggio di imputare pubblicamente il mancato ed inadeguato piano per il taglio dell’erba
del territorio comunale ai dipendenti dei Lavori pubblici di Cavarzere”.
“Trattandosi di un modo piuttosto inopportuno di operare, spero vivamente che questo non si verifichi più nei prossimi anni” commenta l’ex primo cittadino concludendo il suo intervento ringraziando in prima persona i dipendenti del Comune.
“Visto che l’attuale amministrazione non riconosce l’operato di chi lavora quotidianamente per la nostra comunità, da semplice cittadino, certo però di interpretare il pensiero dei miei concittadini cavarzerani, ringrazio io i dipendenti del Comune di Cavarzere per l’ottimo ed indefesso operato, consapevole che, a prescindere dalla compagine politica in carica, i dipendenti svolgono la propria mansione con costanza ed efficienza impagabili”.
Ornella Jovane
esasperati dai cani incustoditi chiedono aiuto all’amministrazione
lato al proprietario fin da subito il problema in tutti i modi e cioè chiedendogli di custodire in maniera più appropriata questi animali, purtroppo invano. L’uomo ha continuato con il suo atteggiamento, senza tener conto delle preoccupazioni delle persone che abitano in quell’area, in cui si trovano anche anziani e bambini. Sono arrivate nel frattempo alle competenti autorità segnalazioni e denunce. Della vicenda è stato informato anche il vicesindaco, Pier Luigi Parisotto.
“Si tratta di una situazione –dice quest’ultimo – di cui siamo a conoscenza da diverso tempo.
Abbiamo fatto verificare quello che succede nella località di Ca’ Tron anche dalla Polizia locale. E’ obbligo di ogni proprietario di animale evitare che l’animale procuri danni a persone o cose. Al proprietario abbiamo ricordato come si devono custodire questi animali” . Il Comune è deciso ad intervenire se il comportamento dovesse persistere, anche con azioni drastiche. E’ previsto infatti “il sequestro” dell’animale (o degli animali) al proprietario se dopo i dovuti accertamenti questo palesemente risultasse un pericolo per la comunità e le persone. (a.a.)
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A cura di Stefano Edel
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Henri Tommasi
Sociale. L’associazione Cuore per amico entra in classe all’Istituto Veronese-Marconi
Salvare la vita ad una persona, una speciale lezione per gli studenti
I volontari hanno spiegato con l’ausilio di un manichino le manovre di primo soccorso e come utilizzare il defibrillatore. L’assessore Grandi: “I ragazzi hanno acquisito un’importante competenza in materia di salute pubblica”
Èproseguita, con la ripresa delle attività scolastiche dopo la pausa pasquale, la proposta di formazione dell’associazione cavarzerana Cuore per amico che sta portando avanti presso gli istituti scolastici del territorio. Un’importante campagna di formazione ed informazione rivolta ai ragazzi sul primo soccorso, con l’ausilio del manichino per apprendere la gestione delle manovre di rianimazione e utilizzo del defibrillatore.
L’iniziativa ha fatto tappa all’istituto Veronese-Marconi dove l’associazione ha tenuto due distinte classi, con numerosi allievi che hanno potuto assistere a una lezione teorica di spiegazione sulle problematiche cardiovascolari principali e sui principali incidenti cardiovascolari che possono portare alla necessità di attuare delle manovre di rianimazione. I ragazzi si sono poi cimentati sui manichini per provare effettivamente nella pratica come si deve intervenire per poter salvare una vita umana.
“Ringrazio personalmente l’associazione Cuore per amico – ha commentato l’assessore alle Politiche sociali e sanitarie, Marco Grandi - che sta portando avanti una serie di attività molto importanti sul territorio, attraverso i suoi corsi di formazione rivolti ai cittadini. Assume inoltre particolare valore la presenza dell’associazione nellle scuole con il coinvolgimento dei ragazzi, che sono protagonisti delle attività proposte e che hanno la fortuna di apprendere importanti lezioni che consentono di mettere loro nelle condizioni di poter, in caso di emergenza, intervenire e contribuire a salvare una vita umana”.
“I ringraziamento – prosegue l’assessore – sono rivolti anche alla dirigente dell’istituto e a tutto il personale che collabora sempre in maniera molto fattiva in tutte le iniziative di educazione dei ragazzi che vengono proposte, in questo caso in ambito sanitario”. Alla fine delle attività di formazione ai ragazzi è stato consegna-
to anche un attestato che testimonia come questa giornata possa rimanere un ricordo della competenza assunta in questo importante aspetto della salute pubblica.
Ornella jovane
Astro nascente a Sanremo Junior, Maria Vittoria illumina il palco
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Ha 11 anni e vive a Cavarzere, con mamma Martina e papà Paolo, e coltiva una grande passione: quella per il canto che fin da tenera età l’accompagna. Maria Vittoria Serafini è riuscita ad affermarsi, superando gli oltre 300 concorrenti provenienti da tutta Italia, a Sanremo Junior. “Siamo pieni di orgoglio e gioia, - è il commento di papà Paolo - fieri di esserle vicini nella realizzazione del suo sogno”. Maria Vittoria riesce ad arrivare alle semifinali, con un brano di Chiara Grispo tratto dal film “Oceania”, dal titolo “Oltre l’orizzonte”. L’esibizione si è tenuta al Teatro dell’Opera del Casinò di Sanremo, davanti ad una giuria presieduta da Franco Fasano, figura di spicco della musica leggera italiana, cantautore di brani di successo di Peppino di Capri, Fausto Leali e Anna Oxa. “Emozione, talento e un futuro da coltivare” per dirla con le parole di Paolo Alberti, presidente e fondatore dell’evento musicale. “Maria Vittoria è molto felice del risultato – commentano i genitori - e di aver potuto confrontarsi con tanti ragazzi, motivo di grande orgoglio. Saremo pronti a supportarla se vorrà e avrà piacere di proseguire gli studi musicali. L’importante per noi è che sia felice, che continui a divertirsi come tutti i bambini, per tutto il resto ci sarà tempo”. (a.b.)
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Maria Vittoria Serafini
Musica. Al teatro Tullio Serafin, in occasione del concerto di primavera
Tre pianisti emergenti e di talento ricevono una borsa di studio
L’Università popolare di Cavarzere l’ha conferita ai giovanissimi talenti, Antonio Mastrosimone, Arianna Castellani e Arianna Salvalaggio per supportarli nel loro percorso
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Durante il recente concerto di primavera, presso il teatro Tullio Serafin, i vertici dell’Università Popolare di Cavarzere hanno conferito borse di studio a tre talentuosi pianisti: Antonio Mastrosimone, Arianna Castellani e Arianna Salvalaggio, tutti studenti del Conservatorio di Adria sotto la guida della docente Francesca Vidal.
Questi giovani pianisti condividono una profonda passione per la musica, che rappresenta una parte essenziale delle loro vite. Nonostante la loro giovane età, vantano già un curriculum artistico significativo, con numerosi concorsi vinti e importanti concerti all’attivo, oltre a ulteriori progetti in programma.
Antonio Mastrosimone, 16enne di Padova, studente al terzo anno del liceo scientifico,
ha già ottenuto numerosi riconoscimenti nazionali e internazionali. Arianna Castellani, 14enne di San Donà di Piave, ha collezionato oltre ventiquattro primi premi assoluti, quindici primi premi, quattro secondi premi e quattro terzi premi, in prestigiosi concorsi nazionali ed internazionali. Si è esibita anche alla Carnegie Hall di New York nel 2018. La più giovane del gruppo, Arianna Salvalaggio, padovana, che compirà 12 anni a settembre, ha già conquistato diciotto primi premi assoluti in concorsi nazionali ed internazionali.
Tutti e tre gli studenti hanno partecipato a masterclass di alto livello per perfezionare le proprie abilità musicali. Il loro impegno e la loro bravura li identificano come veri talenti emergenti nel mondo della musica classica.
Durante il concerto, hanno affrontato un repertorio romantico del ‘900, con brani di Chopin, Ravel, Liszt, Skrjabin e Brahms, ciascuno con una modalità unica di espressione al pianoforte. Le loro diverse personalità sono riuscite a trasportare il pubblico in un viaggio emozionante nel mondo della musica, con eleganza, energia e tecnica impeccabile. La loro insegnante, Francesca Vidal, dal palco del Serafin ha ringraziato il direttore del Conservatorio A.Buzzolla di Adria, Paolo Zoccarato, per la collaborazione e i vertici dell’Università popolare di Cavarzere per il conferimento delle borse di studio ai tre pianisti. Tra gli eventi in programma, i talentuosi pianisti si esibiranno anche al festival pianistico previsto il prossimo luglio a Chioggia.
Il teatro Tullio Serafin, monumento nazionale La proposta è stata approvata in Parlamento
Il teatro Tullio Serafin sembra destinato a diventare un monumento nazionale. La proposta è stata avanzata e approvata dalla Camera dei deputati con un emendamento presentato dalla parlamentare veneta Giorgia Andreuzza (Lega). La notizia è stata diffusa dal sindaco, Pierfrancesco Munari, che ha espresso la sua viva soddisfazione perché questo passaggio rappresenta “il coronamento di una storia davvero importante”.
“Si tratta di un riconoscimento prestigioso – ha commentato Anreuzza - che i nostri teatri meritano: con palcoscenici noti per la loro illustre storia, le ras-
segne artistiche di rilievo e le origini centenarie, rappresentano veri e propri baluardi e patrimoni dell’arte e della cultura, e che come partito vogliamo promuovere e valorizzare”. Il sindaco Munari, che ha forte-
mente sostenuto l’emendamento leghista, si è congratulato con la Andreuzza, “sempre attenta alle istanze del nostro territorio”. In effetti il teatro storico comunale cavarzerano ultracentenario “rappresenta un vero e proprio gioiellino”.
“In questo modo – ha sottolineato il primo cittadino - possiamo anche accedere ai finanziamenti specifici riservati a tali monumenti”. Un modo pure “per ampliare la platea delle richieste di fondi. Nonostante il nostro teatro sia piccolino richiede sempre risorse per la sua manutenzione, per la sicurezza e per tanti altri interventi”. (r.f.)
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Cavarzere
Guendalina Ferro
A fianco i giovani pianisti premiati
Territorio. Cavarzere Ambiente e l’opera di sensibilizzazione contro il degrado
La Pedalata ecologica è stata un successo
Una ventina di ciclisti ha aderito alla manifestazione che si propone di fare prevenzione contro l’abbandono dei rifiuti e di pulire con una raccolta mirata, grazie al sostegno di Asd Godiforte e Comune
L a pedalata ecologica 2024, aiutata da uno splendido primo sabato di primavera, ha avuto inizio con il ritrovo presso i locali dell’Istituto ex Cappon lo scorso 23 marzo: un gruppo di una ventina di ciclisti, di diverse età, si è ritrovato per dare corso a questa importante manifestazione che è la prima delle tre di quest’anno che saranno effettuate in tema di prevenzione dell’abbandono dei rifiuti e pulizia del territorio locale.
I ciclisti hanno ritirato i materiali messi a disposizione dall’Asd Godiforte e dal Comune di Cavarzere: il kit di raccolta rifiuti e pulizia era composto da guanti, pettorine, sacchi, alcune pinze e tutti i dispositivi utili ad essere protetti nel fare questo tipo di attività.
A corredo anche cappellini e gadget come cadeux per ringraziare i partecipanti che hanno voluto unirsi a questa manifestazione in tema ambientale.
Il gruppo è partito suddividendosi in zone, sono state battute prevalentemente le aree adiacenti le scuole, l’area che costeggia località Ramo Peraro, zona molto frequentata come piacevole camminata della popolazione cavarzerana che si estende nelle campagne.
“La prima di una serie di iniziative che desideriamo portare avanti per contrastare il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti, segno di inciviltà e mal comportamento di alcuni vandali ambientali purtroppo che continuano a deturpare il nostro territorio” commenta l’assessore alla Sicurezza e Ambiente Marco Grandi.
“Il ringraziamento dell’Amministrazione Comunale va ai numerosi cittadini che hanno partecipato volontariamente, mettendosi al servizio della città per il bene comune, a Ads Godiforte, per il loro prezioso aiuto e alla loro Cargo Bike, che aiuta a trasportare i sacchi che i volontari raccolgono per essere poi portati via dall’ultimo nostro tassello di un team vincente, Veritas – ha commentato l’assessore - Crediamo in iniziative come questa per sensibilizzare la cittadinanza su temi ambientali rilevanti e contrastare il protrarsi del versamento di rifiuti negli argini del fiume Adige”.
Anna Bergantin
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Cavarzere, inaugurato un nuovo negozio di abbigliamento femminile
E’ stato inaugurato lo scorso 23 marzo il nuovo negozio di abbigliamento femminile a Cavarzere, “Nada Mas”. La titolare, una veterana nella moda, è Benedetta Banzato, giovane commerciante locale che da anni lavora nel settore, prima totalmente dedicato all’uomo e ora, in via Danielato, guardando alla donna.
“Sono così orgogliosa, insieme alla mia famiglia, di poter aprire le porte del nostro nuovo punto vendita a clienti e amici che da tempo mi spronavano e sostenevano in questo mio desiderio – ha commentato -. Tanti sono stati i sacrifici di questo ultimo periodo ma vedere così tante persone al taglio del nastro mi ha riempito il cuore di gioia, aspettiamo tutti a braccia aperte.
All’inaugurazione era presente l’assessore al Commercio, Ilaria Turatti: “Investire nella propria città – ha commentato l’assessore al Commercio, Ilaria Turatti, presente all’inaugurazione - è indubbiamente motivo di crescita e amore”. “Significativo – ha osservato - questo cambio generazionale che è sinonimo di continuità e coraggio”. Un nuovo tassello generazionale che dà respiro al commercio cavarzerano.
Anna Bergantin
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Due immagini della pedala ecologica
Cona
Cantarana.
“Cona insieme” chiede una commissione consiliare su ambiente e salute
Il sindaco rifiuta la proposta ma assicura iniziative contro i cattivi odori e le strade dissestate
Per Alessandro Aggio non è pensabile con la carenza di dipendenti comunali ma ha garantito controlli in primis sull’azienda di biometano e il rifacimento del manto stradale
I l sindaco di Cona, Alessandro Aggio, ha rifiutato la proposta dell’opposizione
“Cona Insieme”, patrocinata dai consiglieri Bottin e Necchio, di creare una commissione consiliare su ambiente e salute, ed in primis sull’industria di biometano a Cantarana, giustificandola con i cattivi odori che produce e l’intenso traffico conseguente per il trasporto del materiale di lavoro che danneggia le strade. Il sindaco ha motivato il rifiuto con il “troppo impegno che comporterebbe e la carenza di dipendenti” municipali. Ma ha promesso che, dopo le lamentele di alcuni cittadini, saranno presi tutti i provvedimenti necessari.
La protesta sollevata a Cona è la stessa motivazione per cui a Cavarzere è stato negato il consenso all’installazione di un impianto consimile in località Ca’ Venier nei pressi dell’abitato e di istituti scolastici, anche se le biomasse e le tecnologie utilizzabili per il procedimento sono variabili.
La richiesta di “Cona Insieme” riguarda una mozione peraltro approvata dal consiglio comunale già nel 2022, ma la situazione è rimasta medesima. Il sindaco Aggio
ha comunque assicurato che, “essendo le commissioni state abolite dal precedente sindaco”, oggi risulta anche “difficile costituirne una per non togliere tempo prezioso ai dipendenti comunali che sono pochi al servizio dei cittadini”. Ma ha assicurato che si impegnerà “anche con le aziende per quanto riguarda gli odori, pur tenendo presente che si tratta di una zona di campagna: dove questi odori sono presenti, come in altre zone”.
Gli interventi promessi riguardano le strade che portano alle aziende, in particolare le vie Cordenazzo Valletta, che “sono dis-
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sestate perché gli autocarri dagli anni ‘80 sono cambiati e sono molto più pesanti” e viaggiano “in un territorio che ha un terreno torboso che non favorisce un mantenimento facile del manto delle cinque strade già asfaltate tra ottobre e novembre scorso”, mentre “ne è asfaltata una sesta”.
Il sindaco ha precisato che oltre ai controlli sugli “odori da stalla” e la manutenzione delle strade, il Comune ha partecipato ad un bando statale per i comuni con meno di 5 mila abitanti sempre per le strade che vengono percorse dai mezzi pesanti”.
Rolando Ferrarese
La presentazione del nuovo libro di Andrea Franzoso
Il prossimo 4 maggio, al teatro comunale Tullio Serafin, la libreria l’Edera di carta, con il patrocinio del Comune di Cavarzere, presenta il nuovo libro di Andrea Franzoso “Lo chiamavano tempesta”, dedicato alla storia di Giacomo Matteotti nel centenario del suo assassinio. Il libro, come i precedenti dell’autore, è edito da DeAgostini ed è rivolto, in particolar modo, ai ragazzi e ai giovani adulti, ma aiuta chiunque a riscoprire una storia che non va dimenticata. Durante la presentazione dialogherà con l’autore la professoressa Nicla Sguotti. La cittadinanza è invitata a partecipare.
direttivo della Pro Loco, ai soci e ai simpatizzanti che si sono dedicati con impegno af nché tutto si svolgesse nel migliore dei modi possibili. Non possiamo dimenticare gli amici come Simone Zanotto, veterano nel coordinare le partenze della s lata, e Daniel di Daki’s Service, che ci ha fornito un supporto indispensabile con luci e suoni, alla famiglia Greggio per il supporto logistico.
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- Cavarzere
Sopra Matteo Franzoso, in alto la copertina del libro
Alessandro Aggio, Antonio Bottin e Franco Necchio
Lavori pubblici. Il primo cittadino Alessandro Aggio fa il punto della situazione
Si apre una stagione di cantieri a Cona
Tra i progetti quelli legati alla zona industriale di Cantarana che permetteranno, una volta approvati, di partire con le gare di affidamento di quei lavori per il completamento del collaudo dell’ampliamento, atteso da più di 15 anni
Cantieri per mesi a Cona. A spiegarlo è il sindaco uscente Alessandro Aggio.
“In queste settimane - spiega il primo cittadino - ci sono i lavori di asfaltatura iniziati a ottobre 2023 in via Padova a Pegolotte ed è stato costruito il marciapiede in via Leopardi, angolo via Carducci, sempre nella frazione. Sono in fase di avanzamento i lavori della nuova biblioteca al piano terra dello stabile della scuola secondaria Tito Livio”.
“Si ricorda – sottolinea - che il piano terra è stato diviso dal piano superiore ad inizio di questo anno scolastico. Il piano superiore è dedicato alla scuola, mentre gli ambienti del piano terra, ricavati da questa divisione, saranno destinati a luoghi civici”.
La biblioteca, fa notare il Comune, che da sempre è al piano superiore del centro civico - raggiungibile solamente con scale
senza possibilità di accesso per i disabili - verrà trasferita al piano terra in questi nuovi ambienti.
“È stata finalmente firmata la convenzione per l’ampliamento di una importante fabbrica del territorio - aggiunge Aggio - questa firma, oltre a permettere all’azienda uno sviluppo strutturale e di posti di lavoro, porterà nelle casse del Comune di Cona un contributo straordinario di circa 400mila euro. La metà dei quali saranno dedicati alla messa in sicurezza di via Romea a Monsole”.
Poi i progetti in cantiere. “Finalmente dopo 4 anni – sottolinea il sindaco- siamo in dirittura d’arrivo con due importanti progetti: quello urbanistico e quello idraulico che permetteranno, una volta approvati, di partire con le gare di affidamento di quei lavori per il completamento del collaudo dell’ampliamento dell’area
Infine, ma non ultimi, i lavori di sistemazione della strada provinciale 27.
“Il Consorzio di Bonifica Adige Euganeo e Città Metropolitana – conclude il sindaco - hanno prontamente recepito la preoccupazione dell’amministrazione per lo stato di pericolosità della strada provinciale 27 e sono finalmente partiti i lavori
industriale di Cantarana, fermo da più di 1 5 anni, cioè dai tempi del fallimento Cosecon. Un’area dimenticata da tutte le amministrazioni precedenti, la cui definizione ci è stata subito a cuore per non lasciare intentata alcuna possibilità di sviluppo del territorio: in questo caso uno sviluppo artigianale, unica strada percorribile per arginare un’annosa decrescita demografica registrata quasi endemicamente in tutta l’area sud del Veneto”.
E’ morto a 47 anni Cristiano Vignato, la mascotte della locale squadra di calcio
Era caduto davanti all’enoteca del paese a causa di un’ischemia ed è morto per le lesioni cerebrali riportate dopo 3 settimane. L’uomo, 47 anni, si chiamava Cristiano Vignato e a Cona era conosciuto da tutti per la sua simpatia e semplicità, era considerato simpaticamente la “mascotte” della squadra locale di calcio. Risiedeva in via Cesare de Lotto a Pegolotte.
“Mentre era in compagnia di alcuni amici davanti all’enoteca di Pegolotte –
ha raccontato il fratello Mattia - ha accusato un malore ed è caduto a terra. In ospedale gli è stata riscontrata un’ischemia cerebrale. In un primo tempo sembrava che le cose fossero andate per il verso giusto ma purtroppo la situazione è precipitata a causa di un edema”. La notizia della sua morte ha colpito molto i cittadini di Cona ma anche dell’area del Padovano dove l’uomo era molto conosciuto per i suoi viaggi in bicicletta con cui girava tutto il territorio.
Cristiano era una persona davvero speciale e molto inserito nel tessuto sociale locale di Cona e dintorni. Era parte attiva nel gruppo parrocchiale di Cona e Pegolotte e anche sempre in prima linea con i tifosi del calcio locale, seguiva infatti la squadra anche nelle trasferte. Il sindaco di Cona Alessandro Aggio ha espresso il cordoglio della comunità. “Siamo molto colpiti da questo lutto – spiega Aggio –. Cristiano era una persona benvoluta da tutti”. (a.a.)
di consolidamento della sponda del canale Rebosola dove corre la strada, la quale, all’altezza della frazione di Monsole, registrava diffusi cedimenti. Nell’ultima riunione che l’amministrazione di Cona ha tenuto con il Consorzio di Bonifica è stata portata all’evidenza un analogo problema in via Carducci a Cona. Il Bacino ha predisposto accertamenti”.
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Cristiano Vignato
Provincia
L’iniziativa. Allegato a “La Piazza” un inserto speciale per dare spazio al territorio
Riflettori sulla Città Metropolitana di Venezia
Comunicare quanto fatto in questi mesi, informare sulle iniziative previste nelle prossime settimane, dare uno spazio importante ai sindaci del territorio per raccontare i propri obiettivi e l’impegno quotidiano. È questo lo scopo della pubblicazione data alle stampe dalla Città metropolitana di Venezia, in distribuzione in tutti i 44 comuni della provincia, in allegato al mensile “La Piazza” di aprile o, dove il nostro giornale non è presente, distribuito singolarmente nella cassetta della posta. L’inserto di 16 pagine raggiungerà complessivamente 315 mila famiglie di Venezia e provincia.
Edilizia pubblica, servizi, sport, eventi trovano spazio all’interno della pubblicazione, fortemente voluta dal sindaco metropolitano Luigi Brugnaro. Non mancano aggiornamenti sullo stato dell’arte dei lavori per la realizzazione del Bosco dello sport, sul bilancio dell’ente, sui trasporti, su sperimentazioni importanti come il Contributo d’accesso a Venezia, sulle iniziative per i 700 anni dalla morte di Marco Polo e sul Salone nautico.
Ma non basta. L’obiettivo della pubblicazione è anche, come detto, dare spazio ai sindaci del territorio creando un filo diretto con i cittadini. Ecco perché nelle pagine centrali (diversificate in base all’area di distribuzione) ampio spazio è dedicato a loro, ai loro progetti, ai traguardi raggiunti, alle sfide del futuro. Con un occhio anche alla promozione del territorio, raccontando ciò che di bello ogni città offre da vedere o da fare. Ecco quindi raccontati gli angoli nascosti dei comuni, le tante manifestazioni che sono un inno alla tradizione e un omaggio all’enogastronomia del territorio. Uno spazio, insomma, per raccontare e raccontarsi. Sedici pagine tutte da leggere.
“La realtà metropolitana è l’esempio dell’unione e della concretezza tra lo“stato da mar” e lo “stato da tera” - commenta il sindaco metropolitano Luigi Brugnaro -. Spesso ci si ricorda delle cose che non funzionano - e sono sempre tante - ma la Città metropolitana di Venezia è una realtà viva, che racconta non solo quello che accade in tutti i nostri 44 comuni, ma guarda anche a Padova, Belluno, Rovigo, Treviso ed oltre
a Pordenone e Vicenza, dove i nostri cittadini nascono, crescono, vivono, studiano, lavorano, si muovono, senza guardare i confini amministrativi”. E prosegue: “Amministrare questo ente è stata finora una missione alla quale mi sono dedicato con lo stesso spirito che ho profuso nell’essere sindaco in Comune di Venezia, trovando la piena disponibilità e cooperazione degli altri 43 sindaci e dei 1 8 consiglieri metropolitani, con una grande visione d’insieme”.
Il Politecnico
Calzaturiero accoglie universitari da tutto il mondo
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Il Politecnico Calzaturiero, nel cuore del distretto della Riviera del Brenta, ha ricevuto nei giorni scorsi la visita degli studenti universitari provenienti dal corso di Laurea Magistrale Erasmus Mundus Tpti (in Techniques, Patrimoine, Territoires de l’Industrie). Si tratta di una collaborazione tra nove Università europee ed extraeuropee con capofila la francese Université Paris 1 Panthéon-Sorbonne, che hanno costituito un network di ricerca scientifica specializzato sul pensiero tecnico, la storia sociale dell’industria, l’archeologia industriale, l’urbanistica e lo sviluppo regionale. Per gli allievi, accompagnati dal professor David Celetti dell’Università degli Studi di Padova, è stata un’opportunità per esplorare i temi centrali del loro percorso accademico in un contesto pratico e stimolante. “Il corso ha una durata di 24 mesi e coinvolge studenti provenienti da nazioni diverse, in particolare dall’Europa continentale, l’America Latina, l’Africa del Nord e Sub-sahariana e la Cina - precisa il professor Celetti. La visita al Politecnico Calzaturiero è stata motivata dall’interesse degli studenti e dall’importanza nell’ambito del loro percorso formativo di comprendere il ruolo delle istituzioni formative nel sostenere e rafforzare lo sviluppo di produzioni industriali d’eccellenza, quale, appunto, quelle del distretto calzaturiero della Riviera del Brenta”. “Siamo felici di aver ricevuto questa visita dal gruppo internazionale di studio - ha commentato il direttore tecnico di Politecnico Calzaturiero, Alice Marcatoun’opportunità preziosa per condividere le nostre esperienze e le nostre best practices, nonché per diffondere una cultura del saper fare, e dell’alta artigianalità. Il Politecnico Calzaturiero rappresenta il motore che permette al distretto di sopravvivere, grazie all’alta formazione degli studenti che escono dai nostri percorsi di studio che vanno ad alimentare la costante richiesta delle oltre 500 aziende del settore”.
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Il libro. L’ultima fatica letteraria del Maestron, poco prima della scomparsa
“Noo… La crisi”: le incertezze del progresso
Prima di spegnersi lo scorso
8 marzo, dopo un anno da “Riva el progresso”, il Maestron pubblicava il suo ultimo libro, “Nooo… La crisi”. Anche quest’ultimo lavoro fa parte della lunga serie dedicata a “la valigia”.
Come già ricordato dall’autore in più di un’occasione, la valigia, intrecciata al tema del viaggio, ha un valore altamente metaforico: in questo baule personale non si conservano i più disparati e bizzarri effetti personali, ma ricordi, racconti, libri letti e grandi incontri. Incontri ed esperienze dal forte valore simbolico, quelli che accompagnano e guidano per il resto della vita.
Dopo aver trattato in “Riva el progresso” i grandi cambiamenti degli anni ’60, in “Nooo… La crisi” il focus è incentrato sulle conseguenze che questo progresso ha causato. Con questo intento, nell’ultimo libro viene raccontata la presenza dello zuccherificio e del linificio collocati in territorio cavarzerano nell’immediato dopoguerra. Con l’arrivo delle nuove fibre sintetiche il linificio è stato chiuso, la stessa sorte è accaduta verso la fine degli anni ‘70 alla distilleria. Questo ha comportato il fenomeno del pendolarismo. Infatti, tanti compaesani, una volta che si trovarono sulla strada, cercarono lavoro altrove: Marghera, Mestre, Padova e nella zona industriale sulla Riviera del Brenta, luo-
ghi nei quali in molti hanno trovato la morte a causa delle cattive condizioni nelle quali si trovavano ad operare.
Ma questa è solo una delle tante crisi che ha toccato il nostro territorio. Il libro, infatti, conduce il lettore sino alla contemporaneità, ovvero a una delle crisi più grandi che tutto il mondo è stato costretto a subire e conoscere: la crisi delle chiusure imposte dalla pandemia.
In questa carrellata storica, sono presenti diversi personaggi che hanno lasciato il segno nel nostro territorio, tra questi: il maestro Tullio Serafin, il partigiano Antonio Savella e il falegname Alessandro Dall’Ara.
Detto ciò, chi ormai segue e legge da anni El Maestron, proprio per il suo geniale estro in grado di
La figlia Marika racconta il Maestron
A più di un mese dalla scomparsa di Angelo Garbin, noto a tutti come El Maestron, sono in molti che ancora continuano a ricordarlo e si impegnano a tenere viva la sua memoria, anche attraverso la sua pagina Facebook. La famiglia, in modo particolare sua figlia Marika, lo ricordano come un grande lavoratore e un uomo sempre disponibile a spendersi per il prossimo. Poco dopo l’adolescenza, mentre il padre lavorava all’estero, Garbin già provvedeva ad aiutare la madre e i fratellini allora tutti minorenni. Un uomo che lo spirito di sacrificio lo aveva assunto fino in fondo già in giovane età.
Una personalità forte che sapeva dosare molto bene scherzo e serietà, non solo con i propri figli ma anche con i suoi alunni. Altro aspetto che lo contraddistingueva era il massimo rispetto per i colleghi. Sempre sul lato
coniugare perfettamente la lingua veneta a una sana ironia, troveranno nella seconda parte del libro il lato più umoristico, che del resto contraddistingue l’autore cavarzerano e per questo motivo lo renderanno indimenticabile: barzellette, racconti goliardici, modi di dire.
Rispetto ai libri precedenti, però, in quest’ultimo lavoro è presente un nuovo personaggio che avrebbe fatto comparsa anche nelle prossime idee editoriali. Purtroppo, non essendo questo possibile, ai propri lettori non rimane che questo ultimo lavoro, ultimo ritratto di una delle personalità più eccentriche e significative che il nostro territorio ha avuto la possibilità di incontrare e conoscere.
umano, amava molto dedicarsi agli altri. Si rendeva disponibile a scrivere e a leggere lettere per chi era impossibilitato a farlo. Ha fatto ottenere case a persone in difficoltà economica e ha lottato anche per l’apertura prolungata delle poste. Nell’ultimo periodo stava lottando per il ponticello che hanno chiuso in Via Rossetta. Due passioni del Maestron che in molti ricorderanno erano la cucina e la scrittura. Non di rado
Dai grandi cambiamenti degli anni Sessanta fino alle ricadute nel cavarzerano della pandemia del 2020, Angelo Romano Garbin racconta, con il suo stile leggero e ironico e l’uso del dialetto, la sua terra
lo si poteva trovare negli anni giovanili dietro i fornelli alla piscina comunale di Piove di Sacco oppure, durante le pause estive, alle Feste dell’Unità o della birra. Poi ecco arrivare la forte passione per la scrittura, in modo particolare per la scrittura in lingua veneta. Così lentamente inizia il suo percorso attraverso le storie e i ricordi, con serietà e umorismo fino al suo ultimo libro “Nooo… la crisi”. Prima che venisse a mancare stava lavorando a un altro libro, a oggi rimasto incompiuto. La figlia Marika in queste settimane sta riprendendo in mano quest’ultimo lavoro: “farò di tutto per portarlo a termine. Glielo devo”. Un libro che restituirebbe ai famigliari stessi e alle persone che da sempre lo hanno sostenuto l’ultima cartolina di un uomo che per la propria comunità non ha mai smesso di esserci e spendersi. (s.c.)
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Samuele Contiero
Angelo Garbin e la copertina del suo ultimo libro
Scherma. Grandi risultati di una rinomata società miranese
Officina della Scherma, successi esaltanti ai campionati paralimpici
A ncora grandi successi per l’Officina della Scherma di Scaltenigo, un’istituzione del territorio ormai in questo campo. Agli ultimi campionati europei paralimpici tenutisi a Parigi, infatti, Matteo Dei Rossi, atleta in forza alla società miranese, ha portato a casa un bronzo individuale nella Spada e sempre un terzo posto anche nella gara a squadre assieme ai compagni Edoardo Giordan e Gianmarco Paolucci che hanno superato la pur temibile Germania con la determinazione che li contraddistingue. Un terzo posto che vale doppio, poiché da considerarsi in chiave di qualificazione alle Paralimpiadi. Grande soddisfazione per lui e per tutta la sala schermistica che porta avanti fin dalla sua nascita la piena integrazione con il motto “la scherma per tutti”. L’Officina della Scherma è stata fondata dal maestro Vittorio Car-
Il campione
rara nel 2008 e ha da sempre sede a Scaltenigo. E’ una sala schermistica dedicata alla sciabola, la sola attiva in provincia di Venezia in cui si utilizza quest’arma specifica, e in cui viene praticata anche a livello paralimpico. Nel corso degli anni l’Officina della Scherma ha ottenuto importantissimi risultati grazie al suo gruppo
E’ stata fondata dal maestro Vittorio Carrara nel 2008 e ha sede nella frazione di Scaltenigo
Master: 8 titoli mondiali, svariati europei e italiani sia in campo maschile che femminile. Non mancano però i titoli nazionali giovanili individuali e a squadre, così come i piazzamenti a livello italiano per l’attività paralimpica.
Fin dalla sua fondazione, l’Officina della Scherma ha saputo sempre distinguersi dentro e fuori dalle pedane, suscitando grande interesse grazie ai metodi di insegnamento del maestro Carrara, e al rispetto verso gli avversari dimostrato da tutti i suoi schermidori. Anche il nome conferito all’associazione non è stato di certo casuale. Ricorda infatti il lavoro svolto in una fucina, di talenti da far emergere, in questo caso, forgiandoli pezzo per pezzo fino al risultato finale. Un po’ come è stato il lavoro svolto dal maestro
Motociclismo, nasce il “Favero Rancing School”
Carrara, origini bergamasche, i cui insegnamenti si sviluppano su più livelli arricchendo lo sciabolatore giorno dopo giorno, limandone i difetti e accrescendone le qualità. Allievo del grande Livio Di Rosa presso il celebre Circolo Scherma Mestre che ha sfornato negli anni fior di campioni a livello mondiale, dopo una lunga carriera da sciabolatore sulle pedane italiane e internazionali, si è dedicato all’insegnamento e alla formazione dei giovani, creando il progetto Officina della Scherma e dedicandovi anima e corpo con ottimi risultati. Non ha tuttavia riposto la sciabola in un cassetto, tanto che a livello Master si è confermato un numero uno assoluto, conquistando finora sette titoli iridati, cui vanno aggiunti anche due ori ai Mondiali Maestri, e innumerevoli altri titoli a livello continentale e nazionale.
Riccardo Musacco
Gevorg Petrosyan a Cavarzere Duathlon sprint Silver Città di Pabillonis per una giornata di aggiornamento sportivo
Pier Bettinelli vince la categoria Master 3
Maestro d’Eccezione, lo scorso 23 marzo è stato ospite presso la palestra CrossFit di Marzo Avezzu. Gevorg “Giorgio” Petrosyan, thaiboxer e kickboxer, cittadino italiano dal 2014 per meriti sportivi, tuttora campione intercontinentale dei pesi medi WMC, ha partecipato e guidato una sessione di insegnamento. Una giornata di allenamento che ha coinvolto atleti di varie fasce d’età, i quali hanno avuto l’occasione di ricevere formazione e tecniche professionali dal prestigioso campione mondiale.
“Un momento importante per lo sport cavarzerano – ha commentato l’assessore
Il Favero Racing Team, la scuderia motociclistica salese molto attiva nel Cnv Motoasi, il campionato moticiclistico nazionale dilettantistico su pista, ha lanciato un nuovo progetto per la crescita e la formazione di giovani centauri. Si tratta dell’associazione “Favero Racing School”, sorta con lo scopo di fornire corsi avanzati e assistenza personalizzata a giovani e appassionati piloti, nonché di valorizzare l’esperienza di guida e preparare i partecipanti per il successo nelle competizioni in sella ai bolidi a due ruote. I corsi prevedono lezioni di teoria e pratica curati dall’esperto pilota Yari Favero e dallo specializzato meccanico e team manager Fabio Favero. Gli argomenti spaziano dal controllo avanzato del veicolo alle strategie di gara. L’associazione, inoltre, offre servizi di assistenza personalizzata per migliorare
sempre di più le prestazioni dei suoi otto piloti iscritti al campionato Cnv Motoasi per il 2024. La visione della Favero Racing School è quella di creare una comunità di appassionati di corse che condividono la stessa dedizione per l’eccellenza. L’impegno è quindi di coltivare il talento di ogni pilota, fornendogli gli strumenti e le conoscenze necessarie per raggiungere il massimo livello nel mondo delle competizioni motociclistiche. Dal 2015 ad oggi, il team si è particolarmente distinto sulle piste a livello nazionale, con, ad esempio, il campionato italiano Ohvale 160 nel 2015, primo anno di attività, con Yari Favero, il quale è riuscito a riconfermarsi anche nel 2016 e nel 2017. Nel 2020, poi, un secondo posto con Matteo Turato al suo primo anno di gare nel campionato Cnv Motoasi nella categoria 110 4s. (r.m.)
Tanti sono i cavarzerani che hanno lasciato il loro paese nativo per andare a vivere in altre regioni d’Italia. Uno di questi è Pier Bettinelli, sportivo e amante del duathlon, figlio di Ezio, responsabile della Camera del lavoro di Cavarzere. Il giovane si è trasferito nella città di Pabillonis, in Sardegna.
Il 24 marzo si è svolto il Duathlon sprint Silver Città di Pabillonis, valido come prova unica del campionato regionale Sardegna 2024 .
La specialità fa parte del circuito gare della Fitri e consiste, per le categorie Master, in 5 km di corsa, 20 km di bici e 2,5 km
di corsa. Pier è il risultato vincitore per la categoria Master 3, dopo una gara intensa e giocata sul filo dei secondi.
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Sport
Un momento dellle premiazioni
alla Sicurezza Marco Grandi - un riconoscimento importante per l’attività di Marco Avezzu e il centro CrossFit”. (a.b.)
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#Regione
L’intervista. Vanessa Camani, consigliera regionale e capogruppo del Partito Democratico
“Siamo profondamente contrari all’estensione del mandato di governatore e anche dei sindaci”
“Lo dice la Corte costituzionale: se un personaggio politico esercita un ruolo così rilevante per così tanto tempo rischia di limitare la libertà reale dei cittadini nella loro oggettiva esplicazione”
La cronaca politica delle ultime settimane è stata dominata dal dibattito sul terzo mandato per i presidenti di Regione, approdato in Parlamento con l’emendamento leghista al decreto Elezioni. 112 i voti contrari, 26 i favorevoli (Lega e Italia viva) e 3 gli astenuti. Soddisfatta dalla stroncatura di Roma la capogruppo in consiglio regionale Vanessa Camani.
Il terzo mandato per presidenti regionali e sindaci è stato recentemente bocciato in Parlamento, è d’accordo su questo stop?
“Va premesso che nella nostra regione si dovrebbe parlare di quarto mandato, poiché se il presidente Zaia terminerà questa legislatura avrà esercitato le funzioni di governatore della Regione Veneto per 15 anni. Si sta perciò traslando sul piano nazionale una questione regionale che qua è già ampiamente superata dai fatti. Anche in conseguenza di ciò, siamo profondamente contrari all’estensione del mandato di governatore e anche di sindaci”.
Secondo lei, non dovrebbero essere i cittadini a scegliere?
“I cittadini sono liberi di scegliere. Il fatto di impedire a Zaia di fare il governatore del Veneto per
25 anni consecutivi non riduce la possibilità di scelta dei cittadini che sono comunque chiamati a esprimersi attraverso un voto libero nelle elezioni regionali. Lo dice la Corte costituzionale: se un personaggio politico esercita un ruolo così rilevante per così tanto tempo rischia di limitare la libertà reale dei cittadini nella loro oggettiva esplicazione.
Governare per così tanto tempo un organo importante come la presidenza della giunta regionale può influenzare i cittadini nell’esercizio del potere, che è un potere enorme che passa dalla decisione di qualunque aspetto attinente alla vita dei cittadini veneti, ma è anche un potere che si esprime nella diversa opportunità di concorrere alle elezioni regionali in virtù della eccessiva esposizione mediatica che il presidente attuale ha avuto: nessuno ha le sue stesse condizioni di partenza in termine di notorietà e di accesso agli elettori che ha il presidente Zaia”.
Pensa che la bocciatura in Aula da parte di Fratelli d’Italia possa essere una mossa per “prendersi” il Veneto?
“Purtroppo la destra al governo nazionale sta dimostrando che
intende disporre delle istituzioni non sulla base di valutazioni che attengono gli equilibri dei poteri, ma per bisogni biecamente strumentali. Questa ricostruzione dunque potrebbe essere verosimile. Tuttavia, se da un lato si registra la strumentalizzazione di Fratelli d’Italia che prova a fissarsi su questa posizione per “prendersi” il Veneto, mi pare che anche la Lega di Salvini e di Zaia abbia un approccio altrettanto strumentale in merito al terzo mandato, ponendosi di salvare con questi personalismi Luca Zaia. In Veneto bloccare il dibattito pubblico e il
lavoro istituzionale per decidere che lavoro farà Zaia domani mi sembra comunque vergognoso e indegno per la nostra regione”.
Le prossime mosse del suo partito in vista di questa elezione?
Quali sono i candidati?
“Mancano 500 giorni, è il momento di incominciare a porsi delle questioni cruciali. Noi stiamo ragionando su raccogliere la sfida vera: il racconto del Veneto che Zaia ci ha fatto nel 2010 evidentemente nel 2025 non potrà essere il medesimo e noi andremo a presentare un progetto sostitutivo per il bene di questa regione.
Il modello portato avanti da Zaia oggi è limitato sotto tre aspetti. Il primo è l’ambiente: dobbiamo rendere la regione sostenibile per porre le condizioni per una più semplice transizione ecologica delle imprese. C’è poi il lavoro che va visto come strumento di emancipazione sociale. Infine, la sanità pubblica che in questa regione è gravemente arretrata e rischia di essere letalmente compromessa se non si inverte la rotta. Noi lavoreremo proprio su questo e individueremo la figura che meglio di tutti può portare avanti questo programma”. (g.f.)
E’ crisi tra Lega e Fratelli d’Italia: scontro sulle Amministrative con vista Regionali
I rapporti territoriali tra Lega Nord e Fratelli d’Italia sono estremamente tesi e a farne le spese sono le prossime amministrative. Nei comuni maggiormente importanti, quelli nei quali le segreterie sovra-comunali ci mettono lo zampino, gli accordi per presentarsi uniti alle urne appaiono estremamente difficili e, in molti casi, sembrano ormai impossibili.
Il caso forse più emblematico è quello di Bassano dove l’accordo sembra essere ormai definitivamente saltato, mentre a Rovigo, l’unico capoluogo di provincia al voto in Veneto, la Lega è riuscita a imporre il proprio candidato con buona parte dei Meloniani che rivendicavano la leadership.
Ma sono tantissime le realtà venete dove i conti non quadrano; una miriade di piccole e medi comuni nei
quali le trattative vanno avanti freneticamente e non dove, al momento, non si vede una via d’uscita unitaria. Da Noale a Vittorio Veneto, da Preganziol a Montecchio Maggiore.
A complicare ulteriormente le cose ci si mette anche la crisi di Chioggia dove il sindaco leghista, Armelao ha letteralmente defenestrato Fratelli d’Italia. Risultato: la città è paralizzata da quattro mesi.
Impossibile non immaginare che queste tensioni abbiano un minimo comune denominatore: le prossime elezioni regionali.
Fratelli d’Italia, non è un mistero, chiede per se la presidenza. Dopo anni di strapotere leghista, questo il ragionamento, ora il vento è cambiato, ma sono mutati soprattutto i numeri. Il partito di Giorgia Meloni è de-
cisamente il “preferito” dai veneti e la crisi della Lega, combattuta tra la linea di Matteo Salvini e la volontà di un ritorno al passato nel quale il termine “Nord” sia determinante, porta in quella direzione.
Luca Zaia, in una ricerca condotta di recente da Ilvo Diamanti, sarebbe ancora il presidente che i veneti vorrebbero tanto che il 52% degli intervistati, un dato questo che dimostra per l’ennesima volta l’assoluta trasversalità del gradimento, sarebbe favorevole ad una riforma legislativa che consente un suo ulteriore mandato. Riforma che, salvo colpi di scena, non ci sarà. Quindi il quadro resta aperto e complicato.
A cercare di ritagliarsi il proverbiale ruolo di “terzo” tra i due litiganti, c’è Forza Italia pronta a porre sul tavolo nazionale dell’alleanza la carta Flavio Tosi.
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Vanessa Camani
Centrodestra. L’assessore regionale traccia un bilancio di questa fase politica e annuncia la sua candidatura alle Europee
Elena Donazzan: “Recuperiamo rispetto e sguardo lungo”
“In questi anni la politica è cambiata molto ma guardando ai giovani nutro la speranza di una nuova stagione”
“Fratelli d’Italia ha una classe dirigente preparata, lasciamo da parte le polemiche, per rispetto agli elettori”
Elena Donazzan è un volto noto della politica regionale e nazionale, esponente di una destra che negli anni è molto cambiata nelle forme partito, ma che ha saputo mantenere alcuni caposaldi estremamente evidenti e tangibili. “Io non sono una nostalgica, anche per questioni anagrafiche, ma credo che le storie politiche, quelle di militanza, di impegno, di passione, quelle che hanno pagato anche tributi di sangue meritino tutte rispetto.”
Pur presa tra mille impegni Donazzan non perde mai la voglia di analizzare, di soffermarsi, di confrontarsi con la politica. E allora ne approfittiamo per farci accompagnare in un percorso lungo quasi 25 anni dentro la Regione Veneto, i primi cinque da consigliere e i successivi da assessore.
“La politica – ci spiega l’Assessore Donazzan – è cambiata molto in questi anni. Oggi si vive certamente una carenza di dibattito politico, di rispetto e di capacità di programmazione a lungo termine. Io ricordo che quando approdai per la prima volta in consiglio regionale ascoltavo ammirata, anche da se da posizione diversa, gli interventi di Carlo Alberto Tesserin (Forza Italia) o di Pierangelo Pettenò (Rifondazione Comunista). Oggi tutto questo si è perso e, paradossalmente, pur essendosi affievolito il dibattito politico - quindi venendo meno quelle discussioni alte che potevano accentuare le differenze - l’assenza di rispetto non ci consente di trovare punti di accordo: tutto questo lo trovo avvilente per la politica e per i cittadini.”
“Di contro – continua Donazzan – oggi c’è molto più interesse
per la politica. Purtroppo il numero dei cittadini che si recano alle urne sta diminuendo, ma chi lo fa appare maggiormente consapevole. Credo che questa preparazione dipenda, fortemente, dalle molteplici forme di comunicazione. A me piacciono
il mare grande e la libertà, quindi più fonti ci sono meglio è così ciascuno può costruire la propria idea, anche a costo di imbattersi, soprattutto sui social, in contenuti di cattiva informazione. Ed è proprio questa crescente consapevolezza soprattutto tra
i giovani, con i quali interagisco spesso anche per le mie deleghe da assessore, che nutro la speranza per una nuova stagione della politica. Una politica fatta di rispetto, di preparazione, di contenuti e anche di genuinità. I primi a crederci, però, dobbiamo essere tutti noi che abbiamo qualche anno in più. Quando leggo le statistiche dei giovani che lasciano la nostra Regione o il nostro Paese mi chiedo perché in molti si stupiscano. Se siamo i primi noi a non avere rispetto per noi stessi, a non raccontare gli enormi valori che abbiamo, i nostri punti di forza, perché una ragazza o un ragazzo dovrebbero scegliere, se hanno dei sogni o semplicemente delle aspettative, di stare qui?”
“Quello che mi piacerebbe contribuire a costruire è un profondo senso di responsabilità per ciò che abbiamo ereditato anche in questo nostro Veneto nel quale l’amore per il lavoro e l’attenzione verso il volontariato e il prossimo sono eccezionali. Abbiamo dei fondamentali ottimi, dei quali essere orgogliosi e per i quali dobbiamo impegnarci. Oltre alla responsabilità del rispetto, infatti, abbiamo quella di tramandare ciò che siamo. Se ci diciamo da soli che non siamo abbastanza, come possiamo pretendere di farlo conoscere agli altri?”
“Io sono fermamente convinta – aggiunge – che essere cittadini del mondo in un mondo globalizzato non significhi negare la propria identità. La rincorsa degli anni passati ci ha portato ad affacciarci sulla scena planetaria attraverso una competizione basata esclusivamente sui prezzi e ci hanno battuto; poi ci siamo affidati alla qualità e stiamo rischiando che venga imitata.
L’elemento che non perderemo mai è l’identità: l’elemento capace di costituire anche un valore economico oltre che culturale.”
“Anche per questo – conclude Donazzan – ho deciso di candidarmi alle Elezioni Europee del prossimo 8 e 9 giugno. Lo faccio forte della mia storia, dei miei ideali e proprio per contribuire a costruire il rispetto, il valore della nostra identità di Veneti e di Italiani. Lo faccio con orgoglio e con il pensiero ai tanti che in tutti questi anni non hanno mai smesso di sostenermi e di vedermi come una donna che non ha mai smesso di impegnarsi per il proprio territorio. Anche quando la mia militanza politica mi è costata parecchio, non mi sono mai girata dall’altra parte e non ho mai scelto scorciatoie che anteponessero i miei interessi a quelli del gruppo. Fratelli d’Italia ha una classe dirigente forte e preparata.
Ho sorriso leggendo sui giornali la battuta del segretario regionale della Lega che sostiene che noi abbiamo soltanto i voti. Noi abbiamo un concetto della coalizione alto, determinato dal rispetto verso tutti gli elettori, quindi non indugiamo in polemiche: del resto credo che il suo sia stato solo un tentativo di esorcizzare, con poche parole, la sua paura che la nostra classe dirigente possa portagli via ulteriore consenso. Quello che però, oggi mi interessa, è di affrontare, tutti insieme, questa fase politica con il sorriso e la giusta determinazione. Io sono “Una di parola”, proprio come recitano i miei manifesti elettorali: uno slogan che è stato scelto proprio “intervistando” le persone che mi conoscono e che, con mia immensa gioia, mi vedono così”.
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Elena Donnazzan
Elezioni Europee. Padovano, 35 anni, imprenditore, è consigliere comunale e provinciale
Carlo Pasqualetto capolista in Veneto con Azione
Lo scorso dicembre era stato eletto segretario regionale di Azione, ora Carlo Pasqualetto, 35 anni, padovano, corre per le elezioni europee da capolista in Veneto. La candidatura del consigliere comunale di Padova, nonché consigliere provinciale con delega all’innovazione, è stata presentata dal leader di Azione Carlo Calenda. Nato a Padova, marito di Benedetta e padre di Azzurra, Pasqualetto è il fondatore e amministratore delegato di Azzurro Digitale, gruppo specializzato nella trasformazione digitale del mondo manifatturiero e logistico. Nel 2013 aveva dato vita a TEDxPadova, il laboratorio di idee e divulgazione scientifica legato alla fondazione americana TED.com. Da leader veneto di Azione ora affronta la sfida delle elezioni europee.
“Per me la politica - spiega - è la capacità di far succedere le cose per migliorare la vita della nostra comunità. Senza dubbio un servizio, e come quando ci si impegna a servire gli altri: si riceve più di quanto si dia. Prendiamo ad esempio la mia situazione familiare. Essere genitori è un servizio pieno di dolcezza; ti richiede di non concentrarti più solo su te stesso, ti fa scoprire nuovi mondi anche se ti costa molto in termini di energie, tempo e denaro. Ma ti arricchisce interiormente e ti fa comprendere che non puoi
limitarti a essere solo un buon genitore o imprenditore, come nel mio caso. Vorrei trasmettere questo concetto in politica. Molte persone sostengono che destra e sinistra siano la stessa cosa e che la politica sia inutile. Questo è vero solo se non si scelgono le persone competenti; in tal caso, un incompetente di destra è lo stesso di un incompetente di sinistra. È vero ancor più se manca l’empatia e ognuno guarda solo al proprio interesse. Ma se si fa politica con serietà, competenza, cuore e ragione, diventa l’attività più nobile su cui profondersi. Me ne sono reso conto quando sono entrato nel Consiglio comunale di Padova a 21 anni: si può fare molto bene, basta dimenticare il proprio interesse e agire con giustizia e generosità, perché quel bene tornerà”.
Insieme ai soci Pasqualetto ha creato una serie di aziende che costituiscono “Azzurro Digitale”, un gruppo che fattura oltre 5 milioni di euro e conta 60 dipendenti. “Siamo riusciti a fare impresa nel Veneto perché abbiamo scelto di guardare il bicchiere mezzo pieno. È vero, in Italia ci sono molte tasse da pagare e la burocrazia non è sempre favorevole. Tuttavia, siamo in una regione che resta tra le più belle e creative del mondo, un vero gioiello”.
Dal lavoro all’Europa, una
“Lo dice la Corte costituzionale: se un personaggio politico esercita un ruolo così rilevante per così tanto tempo rischia di limitare la libertà reale dei cittadini nella loro oggettiva esplicazione”
delle prime sfide da affrontare, sottolinea Pasqualetto, riguarda proprio l’emigrazione dei talenti dal Nord-Est.
“Sull’immigrazione si sono fatte le ultime tre campagne elettorali, - ricorda il candidato di Azione - gridando gli slogan più assurdi, per ultimo quello del blocco navale. Io non voglio parlare di immigrazione, ma di emigrazione. Dobbiamo bloccare l’emorragia di giovani che sta depauperando il nostro territorio. Nel 2000 il Veneto aveva un PIL pro-capite superiore del 35% rispetto alla media europea, oggi quel delta si è assottigliato e sta intorno al 5%. Cosa vuol dire questo? Che ci siamo fermati, che abbiamo smesso di essere una terra in crescita e attrattiva.
E’ necessario applicare una cura da cavallo per aiutare i nostri giovani a fare impresa e trovare lavoro qui. Carlo Calenda ha attuato da ministro un incentivo semplice, quello del super ammortamento al 140% che gli imprenditori si ricordano ancora con favore: era automatico e si ripagava da solo in termini di gettito fiscale e aumento della produttività. Abbiamo bisogno di operazioni del genere - conclude Pasqualetto - perché le nostre imprese riescano ad attrarre i giovani laureati e diventino attrattive per i migliori professionisti italiani ed europei”. (r.r.)
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Carlo Pasqualetto con il leader di Azione Carlo Calenda
Economia. Riccardo Giovani, direttore nazionale politiche sindacali e del lavoro di Confartigianato Imprese e presidente Fsba
Fondo di solidarietà bilaterale per l’artigianato, ammortizzatori sociali a misura delle imprese
Parliamo di ammortizzatori sociali. È un tema che ha diverse declinazioni perché molti conosceranno la cassa integrazione ordinaria i contratti di solidarietà, gestiti dall’Inps. Nell’artigianato vi sono strumenti differenti: ne parliamo nel dettaglio con Riccardo Giovani, direttore nazionale delle politiche sindacali e del lavoro di Confartigianato Imprese, nonché presidente di FSBA, il Fondo di solidarietà bilaterale per l’artigianato.
Quali sono i motivi che hanno spinto il mondo dell’artigianato a dotarsi di uno strumento come questo che si definisce bilaterale?
Il motivo principale è che l’artigianato è sempre stato escluso dalla cassa integrazione guadagni Inps. Quindi non avendo un ammortizzatore sociale Inps, stabilito dalla legge fin dagli anni settanta, l’artigianato a livello territoriale ha incominciato a maturare esperienze di ammortizzatori sociali, bilaterali e autogestiti, ad iniziare dai territori. Per esempio ricordo la cassa integrazione dei
dipendenti della ceramica nato in Veneto. Da queste esperienze gli ammortizzatori sociali bilaterali sono diventati un sistema in tutto il territorio nazionale. Con le riforme del 20212 e 2015 il legislatore hanno trasfuso questa importante esperienza in provvedimenti attraverso la costituzione di Fsba. Si tratta quindi di un fondo bilaterale autogestito, soggetto naturalmente ad alcune regole di legge e al controllo del Ministero del lavoro, ma fondamentalmente ha la caratteristica di avere delle prestazioni scritte e gestite su misura per le esigenze delle imprese artigiane.
Quante imprese ci sono in Fsba e quali di queste devono versare?
Le imprese iscritte sono oltre 220 mila per circa un milione di lavoratori. Sono imprese artigiane e tutte sono obbligate a versare la contribuzione ad Fsba perché è stato chiarito con gli ultimi interventi legislativi che si tratta di un una contribuzione obbligatoria. Quindi tutte le imprese artigiane devono versare, ad esclusione del-
le imprese edili che hanno un diverso sistema di ammortizzatori.
Sappiamo che le imprese industriali versano una percentuale all’Inps per gli ammortizzatori sociali. Invece quanto versano le imprese artigiane?
La percentuale complessiva per la prestazione dell’assegno di integrazione salariale ordinario a cui sono tenute tutte le imprese è pari allo 0,60% della retribuzione
imponibile ai fini previdenziali. Le imprese invece che occupano più di 15 dipendenti devono versare complessivamente l’1% per poter sostenere un ulteriore prestazione che è la prestazione Acis. Inoltre preciso che il versamento è ripartito per due terzi a carico del datore di lavoro e per un terzo a carico dei lavoratori. Qual è allora il ruolo dei vari enti bilaterali nella gestione delle
procedure operative del vostro fondo?
Gli enti bilaterali regionali sono fondamentalmente il nostro sportello sul territorio, garantiscono un collegamento diretto con il territorio e quindi con le aziende e con i lavoratori. Questo strumento consente di supportare realmente ed efficacemente imprese e lavoratori durante le crisi. E questo è dovuto proprio all’impegno degli enti bilaterali regionali.
Come affrontate periodi critici e di rallentamento globale come quello attuale?
Dopo la pandemia avevamo assistito ad una crescita del prodotto interno lordo. Oggi registriamo una realtà più complessa, non omogenea territorialmente, che vede alcuni settori in grande difficoltà mentre altri continuano ad avere buone performance. Il nostro fondo è comunque in condizione di rispondere prontamente alle sfide che potrebbero presentarsi rispetto alle quali poi occorre anche intervenire a valle delle problematiche registrate. (r.r.)
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Riccardo Giovani
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Sicurezza. Iniziativa di Polizia di Stato, Aspiag Service Despar, Associazione nazionale amministratori condominiali
Insieme contro le truffe agli anziani
Presentata in Questura a Venezia la nuova campagna di prevenzione con la distribuzione di materiale informativo nei condomini e nei supermercati della provincia
Crescono ancora le truffe e le effrazioni soprattutto a danno delle persone anziane, che si trovano loro malgrado a essere le principali vittime. Per affrontare questi reati, Aspiag Service, concessionaria dei marchi Despar, Eurospar e Interspar per il Triveneto, l’EmiliaRomagna e la Lombardia, rafforza ancora una volta il suo impegno sociale proseguendo, insieme all’Associazione Anaci (Associazione Nazionale Amministratori Condominiali ed Immobiliari), la collaborazione al fianco della Polizia di Stato con l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini per prevenire e riconoscere gli episodi fraudolenti. La campagna informativa “Insieme, contro le truffe” è stata presentata nella Questura di Venezia e coinvolgerà il territorio dell’intera provincia, attraverso la diffusione di opuscoli informativi realizzati dalla Polizia di Stato. Il messaggio verrà diffuso sia nei condomìni gestiti dagli amministratori iscritti ad Anaci Venezia, sia attraverso la rete
vendita di Despar, che distribuirà le oltre 50 mila copie di opuscoli informativi in tutti i 45 punti vendita (di cui 19 diretti e 26 affiliati) Despar, Eurospar e Interspar della provincia di Venezia.
Il Questore della Provincia di Venezia Gaetano Bonaccorso: «La nostra Questura quest’anno ha il piacere di rinnovare il proprio sostegno ad Aspiag Service in questa importantissima campagna con la quale si tocca una problematica, come quella delle truffe e dei raggiri ai danni di tutti i cittadini, ma ancor più delle persone anziane, della quale, proprio in quest’ultimo periodo, si è osservata una recrudescenza. Una sinergica e costante collaborazione tra imprese ed Istituzioni può contribuire a concretizzare un’incisiva azione di contrasto a tale fenomeno, agendo soprattutto sulla prevenzione con un’attività di sensibilizzazione e di informazione rivolta a tutti i cittadini, ed in particolare alle persone che appartengono alla fascia
di popolazione più fragile ed indifesa come quella degli anziani i quali, quando scoprono di essere stati raggirati, si trovano a dover affrontare non solo le conseguenze negative del danno economico ma anche, e soprattutto, quelle emo-
tive”
“Anche quest’anno siamo orgogliosi di confermare il nostro impegno a favore di questa significativa iniziativa, promossa in collaborazione con le sette Questure del Veneto, tra cui appunto Vene-
Economia. Già numerose le prenotazioni in tutto il territorio provinciale
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zia, e l’Associazione Anaci” - ha aggiunto Giovanni Taliana, direttore regionale di Aspiag Service Despar per il Veneto - “Attraverso il supporto della Polizia di Stato e la diffusione di materiali informativi nei condomini e nei nostri punti vendita, abbiamo l’opportunità di offrire un aiuto tangibile ai cittadini. Grazie alla nuova sinergia con Anaci, possiamo raggiungere ora un pubblico ancora più vasto e mettere a disposizione degli strumenti utili per la protezione individuale”.
“Sempre più spesso, soprattutto le persone anziane, sono esposte al rischio di truffe da parte di soggetti scaltri e senza scrupoli. – ha commentato Sebastiano Barbassi, Presidente Anaci Venezia - L’informazione è sempre la miglior arma. Usiamo gli ambienti condominiali come zona di informazione mirata e specifica. I nostri associati sono istruiti per dare informazioni utili per ridurre al minimo i rischi. La tutela degli ingressi, la sensibilizzazione al controllo del vicinato, la realizzazione di impianti di video sorveglianza possono prevenire molti eventi potenzialmente pericolosi”.
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presenza della Cisl nel nostro territorio – prosegue Zanocco – è quindi fondamentale per consentire di essere accanto a tutti e poter garantire informazioni adeguate a rispondere alle esigenze di chi ne ha bisogno”.
elaborati, con 64 mila dichiarazioni inviate all’agenzia delle entrate e quasi 30 mila Isee. “Anche nel nostro territorio – spiega il referente della Caf Cisl Venezia Mauro Bonato – si è registrato un aumento dei cittadini che si sono avvalsi della precompilata, inviando in piena autonomia la propria dichiarazione sul portale dell’Agenzia delle Entrate. Ma questo elemento non ha impe-
pubblico impiego e la scuola, l’artigianato. Per chi ancora non l’avesse fatto, può prenotarsi per la dichiarazione dei redditi chiamando lo 041-2905900, oppure rivolgersi alla sede Cisl più vicina ma anche inviando un Whatsapp allo 06-87165505. Non solo ci si può collegare al sito www.cislvenezia.it dove ci si può annotare per ssare un appuntamento.
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da sinistra Sebastiano Barbassi di Anaci Venezia, il Questore Gaetano Bonaccorso e Giovanni Taliana, direttore regionale Aspiag Service
Innovazione. Dal Centro Carni Tann vengono riforniti oltre 550 punti vendita Aspiag Service
L’eccellenza dall’allevamento alla tavola, viaggio nel Centro Lavorazione Carni e Salumi
Una superficie di oltre 13.000 mq, 99 collaboratori che saliranno a 120 nel corso del 2024, una produzione media mensile di quasi 900 tonnellate di carni bovine e suine e di 300 tonnellate di salumi: sono questi i numeri che descrivono l’attività di TANN, il Centro Lavorazione Carni e Salumi di Aspiag Service, concessionaria dei marchi Despar, Eurospar e Interspar per il Triveneto, l’Emilia-Romagna e la Lombardia, situato a Monselice all’interno del più ampio polo logistico Agrologic. Innovazione è la parola che caratterizza i processi all’interno del Centro Carni che utilizza le più recenti tecnologie sulle lavorazioni della carne e della salumeria e, grazie ad un alto livello di automatizzazione dei processi, riesce ad industrializzare la produzione ottimizzando i tempi di lavorazione, migliorando la qualità del prodotto, riducendo gli sprechi e garantendo uno standard igienico sanitario elevato. Tra le tecnologie impiegate spiccano le linee in camera bianca di slicing e cubettatura e l’innovativa “Linea Skin Pack”, un metodo che, grazie ad un particolare packaging sottovuoto, permette di aumentare la durata di conservazione, riducendo il materiale di confezionamento, preservando gusto e proprietà
del prodotto. E proprio il prodotto e la cura nella lavorazione delle materie prime provenienti da filiere italiane certificate e tracciate caratterizzano i processi all’interno di TANN per garantire qualità e sicurezza dalla materia prima alla consegna del prodotto lavorato in punto vendita, una scelta in linea con l’impegno di Aspiag Service Despar per la valorizzazione delle produzioni e dei produttori locali che rappresenta da sempre uno dei tratti distintivi dell’azienda. All’interno
del Centro Carni vengono infatti lavorate carni di vitello, bovine e suine, oltre alle preparazioni di prodotti di salumeria. Per la carne bovina, particolare attenzione è riservata alla valorizzazione degli allevamenti sui territori in cui l’azienda è presente, per portare nei banchi di macelleria carni allevate direttamente nelle regioni in cui sono dislocati i punti vendita. Anche per i prodotti di salumeria, è ampio l’assortimento di salumi tipici della tradizione italiana e tirolese, a cui si aggiungono refe-
renze innovative che valorizzano i gusti e i sapori delle specialità dei territori.
Le referenze prodotte in TANN vengono distribuite negli oltre 550 punti vendita diretti e affiliati di Aspiag Service Despar, inoltre nel Centro Carni si producono carni e salumi pensati ad hoc per il mercato estero e distribuiti nei paesi delle società Spar Austria, Spar Slovenia, Spar Croazia e Spar Ungheria appartenenti al Gruppo SPAR Austria, di cui anche Aspiag Service fa parte.
La visita del presidente Zaia: “Ricadute positive sull’economia veneta”
Diventato operativo nel 2020 con un investimento di circa 60 milioni e un giro d’affari che tocca i 115 milioni di euro, il Centro Carni di Monselice è stato meta lo scorso 8 marzo della visita del Presidente della Regione Veneto Luca Zaia, accompagnato dal Presidente di Aspiag Service Despar, Paul Klotz dagli Amministratori Delegati di Aspiag Service Christof Rissbacher e Massimo Salviato, dal direttore del centro carni TANN Martin Niederkofler, e da Giovanni Taliana, Direttore Regionale Veneto di Aspiag Service Despar. “Un impianto imponente quello di Monselice, qui è il posto giusto dove sviluppare una struttura come questa che ospita ogni giorno oltre 1 00 addetti che lavorano con cura e professionalità prodotti provenienti da filiere agroalimentari locali” ha commentato il Presidente Zaia che ha anche sottolineato le ricadute positive per il territorio e
per la valorizzazione delle filiere locali. “Un investimento di Aspiag Service Despar che da Padova rifornisce i punti vendita in tutta Italia e all’estero, un investimento vincente per il territorio sia in termini occupazionali che di valoriz-
zazione degli allevamenti veneti che producono il 40% della carne rossa italiana e che rappresentano un’eccellenza a chilometro zero, generando così ulteriori ricadute positive sull’economia veneta” ha concluso Zaia. Un aspetto, quello
della valorizzazione delle filiere delle carni evidenziato anche dal Presidente di Aspiag Service Despar Paul Klotz: “TANN è un polo produttivo di eccellenza, frutto di un investimento importante che abbiamo realizzato puntando ai più elevati standard tecnologici e di sostenibilità, e con cui vogliamo consolidare la costruzione di una filiera produttiva integrata nel mondo delle carni e dei salumi che dalla selezione delle materie prime arriva fino al prodotto finito sui banchi macelleria”. E ancora ricordando l’importante investimento attuato Paul Klotz ha rimarcato il valore aggiunto per l’economia locale: “TANN rappresenta un motore di sviluppo per il territorio, sia dal punto di vista occupazionale sia per la rete che abbiamo costruito con i nostri fornitori, in un’ottica di valorizzazione e conoscenza delle eccellenze locali che da sempre rappresenta un tratto distintivo della nostra strategia di sviluppo”.
di Martin Niederkoler
Filiere e qualità, l’impegno del marchio dell’Abete per valorizzare le eccellenze dei territori
Valorizzare i prodotti di eccellenza del territorio e i produttori locali è da sempre al centro della strategia di crescita di Aspiag Service Despar. Garantire prodotti di alta qualità ai clienti non significa solo selezionare accuratamente i fornitori ma anche, come nel nostro caso, produrre e lavorare le carni e i salumi che la nostra azienda distribuisce in tutti i propri punti vendita diretti e affiliati. E proprio in questa prospettiva si inserisce la scelta di investire in una struttura come il Centro Carni che rappresenta un motivo di orgoglio per la nostra azienda poiché siamo uno dei pochi attori della GDO a poter vantare una struttura di questo genere gestita direttamente. Nel nostro Centro le tipologie di carne prodotta sono le più varie, dai salumi alle carni suine, bovine e di vitello, e per tutte le fasce di prezzo, dal mondo convenience con la linea S-Budget a quella Despar Premium. Tutti i prodotti provengono da filiere controllate e i fornitori devono garantire sull’operato di provenienza dei capi, aderendo al nostro protocollo di filiera Despar “Passo dopo Passo”, inoltre i nostri protocolli prevedono sistemi interni che tengono sotto controllo tutte le fasi della lavorazione e della produzione mediante una regolare attività di auditing. Accanto a ciò le filiere, la territorialità del prodotto e i protocolli per garantire la qualità e il benessere animale sono elementi centrali che fanno la differenza nelle scelte dei clienti, anche in un contesto di mercato come quello attuale in cui assistiamo a una flessione nei consumi di carne. Un impegno che vogliamo continuare a perseguire valorizzando sempre più le filiere regionali. Tra il 2023 e 2024 abbiamo per esempio attivato le filiere Pascol in Lombardia e quella del bovino allevato in Veneto, con l’obiettivo di valorizzare le piccole aziende agricole locali, ridurre l’impatto ambientale e garantire al cliente la possibilità di acquistare un prodotto di provenienza certa e a km0.
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Direttore Centro di Lavorazione Carni e Salumi TANN di Monselice
PUNTO
IL
Al via il Contributo d’accesso dal 25 aprile la sperimentazione
“Ribadiamo con forza che nessuno vuole chiudere la città e che se qualcuno vorrà comunque venire in queste giornate da bollino nero potrà farlo, pagando appunto un contributo di 5 euro e prenotando la
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Il 25 aprile entra in vigore a Venezia il Contributo d’accesso. Si tratta di una sperimentazione per definire un nuovo sistema di gestione dei flussi turistici e di disincentivare il turismo giornaliero a Venezia in alcuni periodi, in linea con la delicatezza e unicità della città, per garantirle il pieno
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Un momento della presentazione del contributo d’accesso alla stampa estera dello scorso 4 aprile a Roma
di usione della campagna di comunicazione multicanale turistica.
“Ho l’onore di essere il sindaco della città più bella del mondo, ma che negli ultimi anni ha un problema di qualità della vita delle persone, di civiltà e di rispetto delle norme.
riodo di sperimentazione avremo tutto il tempo per fare le riflessioni che andranno fatte, per migliorare e cambiare, con l’aiuto di tutti”.
Contributo
L’importo per il 2024 sarà dunque di 5 euro giornalieri e non sono previste riduzioni. Non vi sarà culturale individuale.
Tutte le info su esenzioni, prenotazioni e ottenimento del QR al sito https://cda.ve.it/it/ Per la campagna di comunicazione: https://cdamedia.veneziaunica.it
31 Crafted Venezia Area Tematica “Competitività imprese” Se ore intervento 2 “Turismo ospitalità” #EnjoyRespectVenezia Grandi Destinazioni Italiane in rete PREDISPOSTA UNA FITTA CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE PER SPIEGARE IL FUNZIONAMENTO
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Conosciamo l’endometriosi
Riconoscere quando si manifesta migliora la qualità della vita
E’ una patologia frequente nelle donne in età fertile, con un picco tra i 25 e i 35 anni, ma la diagnosi arriva ancora dopo un lungo percorso
Endometriosi, una maggiore consapevolezza può aiutare a comprenderne meglio i sintomi e ad arrivare con tempestività alla diagnosi per intraprendere con efficacia un trattamento idoneo a migliorare la qualità della vita e a prevenire l’infertilità. Nel mondo sono 150 milioni le donne che ne soffrono. È una patologia frequente che si manifesta in età fertile, con un picco di casi nella fascia di età 25-35 anni. In molti casi la diagnosi arriva ancora dopo un percorso lungo e dispendioso, con un ritardo stimato di circa 7 anni e gravi ripercussioni psicologiche sulla donna. E’ perciò importante parlare di endometriosi, ed è per accrescerne la consapevolezza. Per questo la Regione del Veneto ha messo a punto un vademecum, divulgato anche attraverso i social media di tutte le aziende sanitarie.
Cosa si intende per endometriosi? E’ una patologia cronica che si manifesta quando un tessuto simile all’endometrio si forma e cresce all’esterno dell’utero. Le aree interessate sono sensibili ai livelli di ormoni che regolano il ciclo mestruale e pertanto sanguinano periodicamente. Tali formazioni possono essere causa di dolore, infiammazioni e altri disturbi talvolta invalidanti, che possono colpire la donna, specie durante le mestruazioni, anche per tutto il periodo riproduttivo. Cosa causa la malattia? Una delle ipotesi principali è la cosiddetta “teoria della mestruazione retrograda”: a causare la formazione e crescita dell’endometrio all’esterno dell’utero sarebbe il passaggio, causato dalle contrazioni dell’utero durante la mestruazione, di frammenti di endometrio dall’utero alle tube e da queste in addome, con conseguente impianto sul peritoneo, sulla superficie degli organi pelvici e, raramente, su altre sedi.
Questa teoria non ne esclude altre, tanto che sono
Prosegue alla pag. seguente
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Sanità
Allerta animali selvatici infetti, non date da mangiare ai piccioni!
Il Comune di Padova ha adottato una serie di misure per limitare il rischio igienico sanitario dopo che il Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 6
Euganea ha rilevato la presenza di alcuni agenti patogeni potenzialmente trasmissibili all’uomo
Limitare il rischio igienico sanitario che può derivare alla popolazione dal contatto con alcuni esemplari di animali che potrebbero essere infetti.
Dopo che il Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 6 Euganea ha rilevato la presenza di alcuni agenti patogeni potenzialmente trasmissibili all’uomo, nelle scorse settimane il Comune di Padova ha pubblicato con urgenza un’ordinanza relativa ad una serie di misure di prevenzione del possibile contagio di malattie trasmesse da animali. Tra le malattie potenzialmente trasmissibili all’uomo vi è la psittacosi, un’infezione non frequente ma che può provocare polmoniti e alterazioni del profilo ematico. Gli animali, possibili portatori di questi agenti patogeni, sono soprattutto i piccioni, ma anche le nutrie e le tartarughe d’acqua dolce.
In particolare, l’ordinanza stabilisce di non dare direttamente o indirettamente nutrimento alla fauna selvatica cittadina; di non avvicinare mai la fauna selvatica (evitare di accarezzare,
rincorrere, prendere in braccio gli animali); di non abbandonare accumuli o residui di alimenti o, comunque, prodotti appetibili e facilmente raggiungibili alla fauna selvatica; di rafforzare le misure di controllo e contenimento delle popolazioni di muridi.
“Si tratta – sottolinea l’assessore all’Ambiente del Comune di Padova, Andrea Ragona - di una misura precauzionale dettata dalla Regione, non siamo in una situazione di emergenza, ma è corretto e logico, visto che i Servizi Veterinari hanno rilevato alcuni casi di animali infetti, mettere in atto alcune semplici azioni di prevenzione che sono prima di tutto di buon senso. L’importante è non entrare in contatto con gli animali, è solo così infatti che potenzialmente ci si può infettare. Assieme al Dipartimento di Prevenzione della Ulss 6 continueremo a monitorare la situazione finché l’allerta non sarà rientrata”.
Riconoscere quando si manifesta migliora la qualità della vita
stati diagnosticati anche rarissimi casi nel sesso maschile.
Ci sono anche alcuni fattori che predispongono allo sviluppo di questa patologia, tra cui le caratteristiche istologiche del tessuto responsabile della malattia. Questo tessuto è anche caratterizzato da un’alta capacità di “adesività” che gli consente di aderire alle strutture esterne all’utero. Tra le altre cause: la stimolazione ormonale; le alterazioni del sistema immunitario che permettono l’impianto del tessuto endometriosico, creando uno stato infiammatorio cronico; la genetica e familiarità: le donne con una madre o una sorella affette da endometriosi hanno un rischio 7 volte maggiore di sviluppare la malattia. A che età si può sviluppare? L’endometriosi può comparire già alla prima mestruazione e perdurare fino alla menopausa. Il picco di casi si verifica tra 25 e 35 anni, ma la patologia può comparire anche in più giovane età.
Sebbene sia considerata una malattia dell’età riproduttiva, raramente sono descritti casi anche in post menopausa, specie in donne che stanno assumendo trattamenti ormonali sostitutivi.
Quanto è frequente? E’ una malattia diffusa, ma poco conosciuta. In Italia le donne con diagnosi conclamata sono 3 milioni: la malattia colpisce il 10-15% delle donne in età fertile.
Quali sono i sintomi? E’ una malattia difficile da diagnosticare, perché i sintomi possono essere generici o in alcuni casi assenti. I principali sintomi sono: dolore pelvico, nella parte bassa dell’addome persistente per più di 6 mesi; dolore durante il ciclo mestruale che può arrivare a diventare invalidante; dolore durante o dopo rapporti sessuali.
Altri sintomi sono: ciclo mestruale lungo (oltre 7 giorni), intenso flusso mestruale, perdite di sangue tra un flusso e l’altro; dolore alla defecazione, a volte accompagnato dalla comparsa di sangue nelle urine e nelle feci; disturbi urologici ricorrenti o durante il ciclo mestruale; cefalea, stanchezza fisica e lieve rialzo della temperatura corporea che può accentuarsi durante il periodo mestruale e fenomeni depressivi; disturbi intestinali ricorrenti o durante il ciclo, infiammazioni, aderenze, cisti e noduli; infertilità (30-40% dei casi).
E’ bene sottolineare che gli stessi sintomi possono avere anche altre cause.
Cosa fare in caso di sintomi sospetti? E’ importante parlarne con il proprio medico di famiglia, che valuterà una visita da un ginecologo per un approfondimento. Sin dalla più giovane età non devono essere sottovalutati o taciuti i sintomi che possono essere associati all’endometriosi.
Come può influire sulla quotidianità? L’endometriosi può influire sui livelli di attenzione, causare stanchezza persistente o non riconducibile ad altre cause, ridurre il rendimento scolastico e le prestazioni fisico-sportive.
Il dolore pelvico cronico a lungo andare ha un impatto negativo sulla vita, potendo causare patologie psichiatriche come depressione, alterazione della vita sociale e sessuale con possibili ripercussioni negative sul benessere della coppia, oltre che disabilità fisica con conseguenze negative anche sul lavoro. Quali trattamenti esistono? Variano a seconda della gravità della condizione clinica riportata dalla paziente e alle sue specifiche esigenze, possono essere di tipo farmacologico o chirurgico oltre al supporto psicologico con tecniche di rilassamento. La cura dev’essere personalizzata, in base alle condizioni della paziente, e prescritta dal proprio medico curante.
La dieta può influire? L’assunzione di alcuni cibi può essere d’aiuto per ridurre l’infiammazione, gli alimenti naturalmente ricchi di acidi grassi essenziali omega 3: frutta secca, semi di lino, di chia, di zucca, salmone, pesce azzurro di piccola taglia, avocado; alimenti ricchi di fibre: frutta, verdure, legumi, cereali integrali. Può essere utile anche l’uso di integratori di omega 3 e 6, vitamina D, C, la cui assunzione deve avvenire su prescrizione del curante.
Sono invece sconsigliati carboidrati raffinati, latticini, carne rossa specie se processata, grassi saturi, caffeina, cibi fritti, alcool, soia, avena, aloe, segale.
Endometriosi e gravidanza. Le donne affette da endometriosi riescono a portare avanti una gravidanza. Nei casi più gravi, specie se associati ad una mancata diagnosi ed in assenza di trattamento tempestivo possono presentarsi delle situazioni di sterilità (30-40% dei casi).
In caso di diagnosi di malattia e desiderio di maternità è possibile rivolgersi a medici e centri specializzati per ricevere un trattamento personalizzato e mirato alle proprie esigenze.
Ci sono esenzioni? Dal 2017, con nuovi Livelli essenziali di assistenza (LEA), l’endometriosi è stata inserita, limitatamente agli stadi clinici più avanzati, nell’elenco delle patologie croniche e invalidanti, riconoscendo alle donne che ne sono colpite il diritto ad usufruire in esenzione di alcune prestazioni specialistiche di controllo.
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Continua dalla pag. 1
Ulss 2 Marca Trevigiana. Anoressia e bulimia nervosa, disordini alimentari
Una rete di supporto per i disturbi alimentari
Al via da Padova lo scorso 27 marzo, da nord a sud toccherà varie città italiane per raccogliere fondi a favore della ricerca e sensibilizzare soprattutto i giovani sui corretti stili di vita
“Vivere con un disturbo alimentare non significa solamente avere problemi con il cibo, ma molto di più. Un aspetto che ha inciso molto sulla mia esperienza è stato il rapporto conflittuale con il mio corpo. Percepivo mente e corpo come due entità separate, in cui la testa comandava e il corpo doveva obbedire. Ed è così che, durante questi anni convissuti con l’anoressia nervosa, mi sento di aver trasformato il mio fisico in una macchina industriale. Invece di apprezzare il mio corpo come dono della natura, ho cercato in qualsiasi modo di nascondere i segnali che esso mi mandava, fino a non riuscire a percepirli più. E mi ritrovo ora in difficoltà, perché vorrei ritornare a vivere, a stimare le potenzialità che il corpo può avere. Un giorno mi è stato chiesto di distendermi in un grande foglio su cui è stato ricalcato il perimetro della mia immagine. Mi sono alzata in piedi e ho guardato il disegno… Ero io quel segno sul foglio? No, perché quel disegno non aveva vita: non sono solo quello che io vedo. Grazie al percorso corporeo che sto facendo al centro, sto pian piano cercando di avvicinarmi e riscoprire il mio corpo. Sto riprendendo il contatto con esso e sto lasciando andare i pensieri che volevano comandarlo: lo sto facendo finalmente vivere, esprimere, muovere, e giocare, esattamente come fanno i bambini”.
E’ la preziosa testimonianza di una dei pazienti seguiti dal Centro Provinciale Disturbi Alimentari (CPD) di Treviso, dell’Ulss 2 Marca Trevigiana, che è stato diffuso in occasione della Giornata del “Fiocchetto
Lilla”, lo scorso 15 marzo, dedicata alla sensibilizzazione sul tema dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione (DNA).
I disturbi alimentari, che comprendono principalmente Anoressia Nervosa, Bulimia Nervosa e Binge Eating Disorder, sono disturbi psichiatrici complessi, caratterizzati da comportamenti che determinano gravi compromissioni a livello nutrizionale e corporeo. Si tratta di patologie sempre più emergenti, cui spesso si associano altre sintomatologie in comorbilità, in quei quadri multidimensionali frequenti soprattutto tra i giovani in adolescenza e oggi anche in età di pre-adolescenza (dai 9 ai 14 anni).
I dati dell’Ulss 2. L’Anoressia Nervosa (AN) ha un’incidenza massima tra i 15 e i 19 anni di oltre 100 casi anno per 100.000 abitanti, la Bulimia Nervosa (BN) ha un’incidenza e una prevalenza stimate almeno il doppio rispetto a quella dell’AN. Un altro disturbo alimentare, per il quale si sta osservando un aumento di presa in carico, è il Binge Eating Disorder (BED).
Nel 2023 il Centro Provinciale Disturbi Alimentari dell’Ulss 2 ha preso in carico 569
utenti per i quali sono state erogate prestazioni di cura, con 57 percorsi nel Centro Diurno e 14 residenziali. Sono state registrate complessivamente 260 prime visite di cui 136 di minori e ben 35 di pazienti con età inferiore ai 15 anni.
Altro dato importante è quello relativo all’aumento del numero di pazienti ricoverati anche più volte in area medica, pediatrica e psichiatrica, che sono più di 70.
Il Centro provinciale disturbi alimentari dell’Ulss 2, attivo dal 2005, è costituito da una rete interdipartimentale di servizi composta dal Dipartimento di Salute Mentale, coordinatore del centro stesso, dall’Unità operativa Infanzia, Adolescenza, Famiglia, e Consultori, dalla Nutrizione Clinica, dal privato sociale “Insieme si Può”, ed è in rete anche con i reparti ospedalieri di
Pediatria, Medicina, Psichiatria, favorendo l’accessibilità e la condivisione di una équipe multiprofessionale per il trattamento in tutte le sue fasi, dall’accoglienza, alla diagnosi, ai percorsi di cura ambulatoriali, riabilitativi semiresidenziali e residenziali e ai ricoveri ospedalieri.
L’accessibilità agli ambulatori specialistici dei tre distretti dell’Ulss 2 a partire dal 2020 è garantita da un numero unico telefonico 0422322961 del Centro DNA che può essere contattato dalle persone con disturbi alimentari e dai loro familiari, sia per minorenni che per maggiorenni, o da altri specialisti, e che, tramite una accoglienza e un triage telefonico, facilita l’accesso al servizio per una valutazione o presa in carico, o per ricevere informazioni sui possibili percorsi di valutazione e trattamento.
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“I recenti provvedimenti del Regione del Veneto hanno consentito, nel 2023, di sostenere e migliorare la rete del CPD - spiega la dr.ssa Francesca Fontana, responsabile dei Centri Provinciali Disturbi Alimentari -. Dal punto di vista clinico sono state potenziate la fase di valutazione e quella di gestione delle situazioni acute, ed è stato migliorato il collegamento alla rete nella fase di post dimissione dal ricovero ospedaliero. È migliorata la qualità e la continuità delle cure offerte, con incremento degli interventi psicoterapici individuali e di gruppo fondamentali per il trattamento dei DNA, così come gli interventi rivolti alla famiglia, per favorire la ripresa del processo di crescita che il disturbo alimentare aveva bloccato: la disponibilità dei genitori a cambiare insieme alla persona con disturbo alimentare, è una risorsa fondamentale.
È stata inoltre potenziata la rete di supporto per utenti minori di 15 anni. È stato anche possibile realizzare nuovi percorsi quali, tra gli altri, interventi intensivi ambulatoriali con la dietista anche con “cena assistita ambulatoriale”, gruppi corporei, gruppi mindfulness, mindfuleating, arte-terapia e interventi personalizzati con l’educatore, rivolti anche al supporto nelle aree di realizzazione scolastica o universitaria, incrementando i percorsi di scuola a distanza e frequenza personalizzata - conclude -. Si è, infine, intensificata la collaborazione con l’associazione “L’Abbraccio” che, in convenzione Ulss 2, collabora con il CPD attraverso la costituzione di gruppi di sostegno famigliari e partecipa con volontari alle attività specifica del centro diurno per i disturbi alimentari di Treviso, oltre a occuparsi di informazione e promozione sociale nelle scuole di attività sul tema dei DNA”.
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La Salute. Pagina 4
Al via la Staffetta della Città della Speranza
Al via da Padova lo scorso 27 marzo, da nord a sud toccherà varie città italiane per raccogliere fondi a favore della ricerca e sensibilizzare soprattutto i giovani sui corretti stili di vita
E’ partita lo scorso 27 marzo la tradizionale Staffetta Città della Speranza, l’iniziativa benefica che attraversa l’Italia da Nord a Sud per dimostrare che con l’impegno di tutti è possibile spingere avanti la ricerca e lasciare indietro la malattia. Anche quest’anno accanto alla Città della Speranza sarà impegnata l’Arma dei Carabinieri, che seguirà le varie tappe della manifestazione per essere accanto agli atleti, ai volontari, agli sportivi, ai sostenitori i quali, tutti insieme, attraverso i diversi sport porteranno il loro vitale contributo per supportare la ricerca. Per tutti l’obiettivo è uno solo: consentire, attraverso
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garantire una crescita sana in ogni senso ai bambini di oggi che saranno gli adulti di domani.
La prima delle scuole incontrate è stata l’Istituto Scalcerle a Padova dove si sono tenuti tre incontri aperti agli studenti: il primo sulla attività della Fondazione Città della Speranza che si prepara a festeggiare i 30 anni, raccontata da Stefania Fochesato; a seguire l’intervento di alcuni pediatri del Dipartimento Didattico-Scientifico Assistenziale Integrato Salute della Donna e del Bambino dell’Azienda Ospedaliera di Padova che hanno parlato ai ragazzi dei corretti
Fondazione, Dottor Giovanni Paolino –. La novità di quest’anno è che abbiamo coinvolto le scuole per permettere ai più giovani di adottare corretti e sani stili di vita e di condividere con loro la cultura della solidarietà: vivere bene e compiere azioni buone per crescere sani nel fisico e nel cuore. Accanto a noi, come sempre e ne siamo onorati, l’Arma dei Carabinieri che ci affianca dal punto di vista logistico ma che sarà parte attiva di grandissimo aiuto per veicolare ai ragazzi delle scuole i valori dello sport e della legalità”.
“Cogliamo questa occasione per ringraziare
le nuove frontiere raggiunte grazie al lavoro dei ricercatori impegnati nell’Istituto di Ricerca Pediatrica, di far crescere sempre più bambini vincitori della gara più importante della loro vita, quella contro le malattie. Con l’edizione dello scorso anno sono stati raccolti 100mila euro che sono andati interamente a finanziare il lavoro dei ricercatori. Il desiderio quest’anno è di fare ancora meglio e di raggiungere così molti altri traguardi. La Staffetta, che nella sua prima tappa ha preso il via a Padova, quest’anno coinvolge anche le scuole delle varie città che andrà a toccare per parlare di sport, di corretti stili di vita, di legalità, valori imprescindibili per
stili di vita per una crescita sana; a conclusione il Maresciallo Capo dell’Arma dei Carabinieri Ottaviano Iuliano, Comandante del Centro Sportivo Carabinieri, Sezione Atletica, Bologna - un passato da atleta, ex quattrocentista ed ex azzurro della specialità sul giro di pista – ha parlato ai ragazzi di sport e di legalità.
“Siamo davvero felici che sia ripartita anche quest’anno la tradizionale Staffetta benefica che porta in molte città italiane da nord a sud i valori condivisi di solidarietà e vita sana, che sono i valori fondanti della Fondazione Città della Speranza, a servizio della ricerca – ha commentato il Presidente della
l’Arma dei Carabinieri che da molti anni è vicina alla Fondazione Città della Speranza – ha aggiunto l’AD dell’Istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza Dottor Gen. Stefano Lupi –. Questa è la quinta edizione della Staffetta nella quale l’Arma letteralmente corre con i propri atleti a fianco dei ricercatori nelle varie tappe della manifestazione per raggiungere sempre maggiori traguardi nella ricerca; ma i Carabinieri ci hanno sostenuto anche in altre iniziative. Un buon sodalizio che porta buoni frutti e che quest’anno ci è accanto anche in una importante azione divulgativa e culturale nelle scuole”.
L’ultimo saluto a Margherito, il fondatore della scuola nazionale di clownerie ospedaliera
L’album dei ricordi è pieno di nasi rossi, risate, stelle filanti e allegria nel tentativosempre coraggioso, audace, affettuoso - di strappare sorrisi nella malattia, far vincere l’ottimismo sulla paura, lasciar prevalere la bellezza della vita sullo sconforto. Ma stavolta lo sguardo degli amici ospedalieri del nosocomio di Cittadella si vela di tristezza fino alle lacrime: è morto Gianluigi Pezzotta, in arte clown Margherito, fondatore dell’associazione Vip onlus, inventore di una scuola nazionale di clownerie ospedaliera. Tra i dipendenti del nosocomio di Cittadella tanti clown si erano formati alla sua scuola: Piera della Pediatria era il clown Scolapasta, Carla della Cardiologia clown Scintilla, Mauro della Fisiatria il clown Shrek, e così molti altri. Una forma
di intrattenimento nei reparti e negli ambulatori dedicati ai più piccoli, oggi consolidata, di cui Margherito è stato il precursore: originario di Bergamo, era particolarmente legato a Cittadella. Quest’anno – lo ricordano all’Ulss 6 Euganea - aveva tagliato il traguardo dei
50 anni di attività da clown. Per Gialuigi Pezzotta non era solo una professione, ma anche un modo di aiutare il prossimo. Durante la sua lunga carriera Margherito è stato protagonista anche in televisione, lavorando insieme a diversi volti noti, da Renato Zero a Rita Pavone, a Raul Cremona.
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Netflix e quei “3 Corpi”
Alieni ma non troppo
Nel 1993 Fox Mulder diceva che “La verità è là fuori”, riferendosi agli omini grigi al centro dei suoi “X-Files”. Tre decenni dopo gli alieni tornano protagonisti di una serie televisiva che ambisce a riscrivere il genere.
Si intitola “Il problema dei 3 corpi” ed è su Netflix. Tratta dalla trilogia omonima di Liu Cixin, la serie racconta gli sforzi di un gruppo di scienziati di Oxford nello scongiurare un’invasione aliena che avverrà tra 400 anni.
La storia inizia nel 1966, quando Ye Wenjie - giovane astrofisicaassiste alla brutale esecuzione del padre, professore di fisica all’università di Pechino, accusato di idee anti-comuniste. Questo episodio innescherà una catena di eventi che culminerà nella scelta di Ye Wenjie di rendersi complice dei misteriosi San-Ti, gli alieni che arriveranno sul nostro pianeta tra quattro anni luce. Pur non essendo astrofisici appare chiaro che The Three-Body Problem è una scommessa da 150 milioni di euro, 20 a puntata, che Netflix non può permettersi di bucare. La serie attinge dalla saga di romanzi dell’autore cinese Liu Cixin, considerato uno degli scrittori di fantascienza contemporanei più importanti. Il suo libro, pubblicato nel 2010, è pervaso da un profondo sentimento anti-maoista che nella serie diventa il meccanismo per parlare d’altro.
Perché una storia di fantascienza resti impressa nella nostra immaginazione non è tanto importante l’innovazione di ciò che racconta - alieni, astronavi, intelligenza artificiale -, quanto l’abilità nel predire le conseguenze che questi eventi avranno sul mondo per come lo conosciamo. Ecco che la vera novità de “Il problema dei 3 corpi” sta proprio in questo. Benioff & Weiss sanno come costruire un racconto televisivo agganciando lo spettatore in maniera a volte ruffiana - vogliamo vedere gli alieni, anche se non ci vengono mostrati - ma intelligente. Il perno di questo racconto diventa chiaro man mano che gli episodi scorrono: come reagiremmo se sapessimo che da qui a 400 anni avrà luogo un’invasione aliena? La serie è una metafora per il cambiamento climatico: è una catastrofe in arrivo, e nessuno sembra prenderla sul serio.
“Call
Agent” cresce senza perdere smalto
Veneto24 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio perfetta. www.veneto24.it Trame, protagonisti e volti nuovi, anticipazioni e commenti Film e serie tv visti da vicino
Call My Agent torna con la seconda stagione. Il remake della serie francese Dix Pour Cent targato Palomar e Sky Studios riparte con sei episodi inediti per raccontare vizi, capricci e nevrosi dello star system italiano.
Tra Serena Rossi e Davide Devenuto in procinto di separarsi, Claudio Santamaria pronto a diventare un “cattivone” e la svolta horror di Elodie, questa seconda stagione alza l’asticella e conferma la grande nitidezza di Lisa Nur Sultan e Luca Ribuoli – rispettivamente alla scrittura e alla regia – nel tracciare una linea che, pur continuando a omaggiarla, taglia definitivamente i legami con la serie originale e crea qualcosa di inedito ed estremamente spassoso.
In questa stagione gli agenti - Vittorio (Michele Di Mauro), Lea (Sara Drago) e Gabriele (Maurizio Lastrico) - sono più caotici che mai. “Ritroviamo Lea dopo una scelta dolorosa, quella in cui ha messo davanti il lavoro rispetto a una relazione” anticipa Sara Drago. Per Maurizio Lastrico questi nuovi episodi “espandono ancora di più i conflitti e la comicità” della serie, andando ad allargare i confini del mondo accennato nella prima stagione. È una stagione di consapevolezze per i giovani assistenti che lavorano alla Claudio Maiorana Agency: Camilla (Paola Buratto), Sofia (Kaze) e Pierpaolo (Francesco Russo). Ciascuno si trova a un bivio riguardo alla propria carriera: c’è chi, come Camilla, cerca di destreggiarsi tra lavoro e vita personale e chi - nel caso di Sofia - deve dimostrare di essere all’altezza della situazione in cui si trova. Pierpaolo è chiamato a prendere una decisione sul suo futuro, magari da agente. E poi c’è Evaristo, un nuovo ingresso che promette di dare una bella scossa alla CMA.
Di questa stagione, Kaze ha apprezzato maggiormente la velocità con cui Sofia ha imparato a stare al passo del mondo in cui è immersa: “Sofia è una tipa che si muove rapidamente, e le reazioni a tutto quello che le succede attorno sono immediate,” racconta l’artista. Pietro De Nova anticipa che Evaristo è un personaggio che intende ricorrere alle proprie competenze in fatto di economia per ribaltare l’agenzia come un calzino.
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Rubrica a cura di Paolo Di Lorenzo
ALTO ADIGE
Thöni: “Venite a Trafoi”
L’ex campione di sci presenta il suo paese Un regno della natura di Renato Malaman
Il campionissimo dello sci, albergatore per lunga tradizione familiare, dallo storico “Bella Vista” (dove è nato e dove c’è il suo museo ricco di trofei) indica come scoprire questi luoghi ai piedi del Passo dello Stelvio e gemme dell’omonimo Parco Nazionale. La rimpatriata con gli altri protagonisti della “Valanga azzurra” e con Alberto Tomba
In italiano si dice Trafoi, in tedesco si dice Trafoi. Persino il torrente che attraversa il paese si chiama Trafoi. Del resto ai tempi dei retoromani questo luogo si chiamava Tra Ful, tre fonti. Nome non declinabile, identità non barattabile. C’è un unico altro modo per definire questo paesino di montagna che sembra un presepe abbarbicato ai piedi del Madatsch, una piramide di roccia che ricorda il Cervino, e dell’Ortles, la vetta più alta dell’Alto Adige. Trafoi che è anche ai piedi del passo più alto d’Europa, sua maestà lo Stelvio. E quell’unico modo per definire diversamente Trafoi è Thoeni, o meglio “il paese di Thoeni”. Se Trafoi, oggi, è conosciuto in tutto il mondo lo deve a Gustav Thoeni e alle sue straordinarie imprese sportive. Il grande campione dello sci azzurro, trascinatore nei primi anni ’70 della “Valanga azzurra”, uno dei più grandi di sempre dall’alto delle sue quattro Coppe del Mondo vinte (oltre ai titoli olimpici e mondiali) è nato qui e vive qui. Non solo, ma Gustav Thoeni, padre di tre figlie e nonno felice di 12 nipotini, della sua Trafoi è tuttora innamoratissimo. L’albergo dove è nato (una targa affissa nella facciata lo ricorda), il “Bella Vista”, oggi un accogliente Family Hotel (un 4 stelle Superior, se vogliamo dirla tutta, anche a misura di bambino) che conserva un tono intimo e familiare, è diventato un luogo di accoglienza privilegiato per quanti si spingono fin quassù. Ovvero fino al tornante numero 46 della statale 38 del Passo dello Stelvio... Gustav Thoeni in una parte dell’albergo, recentemente apprezzato anche per la cucina di territorio del giovane cuoco Andy Wunderer, ha ricavato il suo museo: una galleria dall’allestimento semplice (impossibile chiedere a Gustav di fare una cosa che non rispecchi il suo carattere schivo) ma dai contenuti preziosi. A partire da quelle quattro sfavillanti sfere di cristallo a forma di coppa che ricordano il suo poker in Coppa del Mondo (1971, 1972, 1973 e 1975: in mezzo c’è la vittoria di Piero Gros, ma Gustav quell’anno si piazzò al secondo posto). Beh, il piccolo museo di Thoeni, ammirabile grazie a una vetrata anche dalla sala ristorante e colazioni dell’albergo, è una della maggiori attrattive turistiche di Trafoi. Perché chi sale fin quassù compie anche un atto di “pellegrinaggio sportivo”, che poi è inevitabilmente pregno anche di un forte desiderio di amarcord per un’epoca, gli anni della “Valanga azzurra”, rimasta nel cuore di tutti. Almeno di chi l’ha vissuta. Gustav proprio nel suo albergo, di proprietà della famiglia dal 1875, nel gennaio scorso ha organizzato una storica rimpatriata dei protagonisti della “Valanga azzurra”, con Gros, Schmalzl, Pietrogiovanna e la vedova di Stricker. C’era anche Alberto Tomba, che Thoeni ha allenato per ben sette anni.
Con Thoeni andiamo a scoprire il piccolo mondo di Trafoi, varcando metaforicamente anche la sbarra che otto mesi all’anno impedisce il transito sul passo dello Stelvio, quando la statale 38, teatro di memorabili imprese sportive (nel ciclismo in particolare), si arrende alla neve. Sul passo, che è a 2758 metri, dal versante altoatesino si arriva dopo 48 tornanti, con pendenze che mano a mano che si sale diventano sempre più ossessionanti.
Monumento alla fatica. Un’ascesa spettacolare, entrata nella mitologia sportiva grazie anche alla Coppa dello Stelvio, gara automobilistica in salita in voga negli anni ’30. “Quando partivano le auto proprio da qui, da davanti all’albergo – racconta Gustav – mio padre mi raccontava che bisognava chiudere le finestre per proteggere i vetri dai sassi che schizzavano sotto le ruote per effetto delle sgommate”. Trafoi, tanto per ribadire il suo rapporto privilegiato con lo sport, si prepara ad accogliere il Giro d’Italia. “Lo Stelvio sarà anche quest’anno la Cima Coppi del Giro – mi hanno invitato lassù e sarà un onore esserci. Dicono ci sarà anche Faustino Coppi, il figlio del Campionissimo che nel 1953 firmò su questa salita una delle pagine memorabili del nostro ciclismo, assicurandosi quell’edizione del Giro”. Il primo luogo che Gustav ci porta a vedere è il Santuario delle Tre Fontane Sacre, quello che dà il nome a Trafoi. Un luogo di devozione, teatro di guarigioni, caro a tutte le genti di qui. E’ circondato da rocce scure e incombenti. Recentemente una frana ha minacciato da vicino la chiesetta e da queste parti dicono che sia stata la Madonna a fermarla… Qui, il lunedì di Pentecoste, arriva anche la processione che parte dalla chiesa del paese. A Gustav piace far vedere i cervi rossi ospitati in una riserva gestita dal Parco Nazionale dello Stelvio (da non perdere anche il Centro visite Naturatrafoi, che si trova proprio di fronte all’albergo Bella Vista). Già, i cervi. Talvolta scendono anche vicino all’hotel, lambendo la piscina termale all’aperto, e finiscono per fare qualche danno alle piante del giardino, però la loro presenza è anche il segno di una bella convivenza fra l’uomo e gli animali all’interno del Parco.
Quanti sentieri intorno a Trafoi! Ci si può sbizzarrire: d’estate con gli scarponi ai piedi e d’inverno con le ciaspole. Chi invece ama lo sci alpino “alla Thoeni” a Trafoi trova pane per i suoi denti. In seggiovia si può salire al Rifugio Forcola e poi da lì andare a scoprire una fitta ragnatela di piste. La base di partenza è a due passi dall’albergo di casa Thoeni, oggi gestito dalla figlia primogenita Petra (che l’arte dell’ospitalità ce l’ha nelle vene) e dal genero Stephan Gander, appassionato di storia e di cultura locale, tanto da organizzare con taglio personale le escursioni con le ciaspole, le passeggiate, le escursioni a cavallo e le degustazioni di prodotti tipici locali. Ovvero parte delle tante attività, molte legate anche al benessere grazie alla nuova Spa, di cui l’albergo è volano. Oggi con Petra e Stephan collabora anche il figlio Matthias.
Gustav si presenta al “Bella Vista” tutte le mattine, lustra con gli occhi le sue coppe, si intrattiene con i clienti, pranza con la famiglia. Insomma, c’è. Questo era il suo mondo di montagna prima di diventare un mito e questo è il mondo, pieno di valori, che lo accompagna e lo accompagnerà per sempre. C’è da giurarci. E’ così dentro alla sua comunità, Gustav, da aver insegnato a sciare a mezzo paese, al parroco Don Gilberto in particolare. “Sciava come uno boscaiolo – sorride Gustav – poi ha finito per mettere in riga anche tanti esperti. Senza ricorrere ad aiuti… divini”.
Gustav Thöni con la figlia primogenita Petra, alla quale ha affidato la gestione dello storico albergo “Bella Vista” (della famiglia Thoeni dal 1875). Sotto: lo storico albergo al tornante 46 del Passo dello Stelvio, con un esterno panoramico su Trafoi, la vetta del Madatsch e il Centro visite del Parco. Più sotto: uno scorcio notturno su Trafoi e uno dei pannelli del Museo Thoeni che documenta i suoi successi negli anni ‘70
38 www.lapiazzaweb.it Turismo - Sì, viaggiare
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