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La Regione rigetta l’istanza di autorizzazione. A far pendere la bilancia verso il diniego è stato il parere negativo dell’Autorità di Bacino delle Alpi Orientali
Servizi alle pagg. 6-8
I nodi da sciogliere
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Territorio Al
Il mondo politico in fermento tra elezioni europee, Comuni al voto, alleanze e strategie
RIFORMA AUTONOMIA
ALLA
Servizio a pag.25
Servizio a pag. 26
Abbiamo scongiurato una nuova Vaia
on è mai possibile provare consolazione quando una calamità coinvolge una realtà umana e, soprattutto, quando protagonista è la tua Terra. Ma, come in questi giorni, può succedere di constatare che di fronte alla forza della Natura si può anche non farsi cogliere impreparati. Durante l’ondata di maltempo che ha travolto il Veneto a fine febbraio, i dati sulla piovosità sono stati particolarmente significativi tanto da essere paragonabili a quelli della grave alluvione del 2010 e della tempesta Vaia. segue a pag. 3Sintonizzati sul futuro.
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Governatore Regione Veneto
Prima del progressivo miglioramento del meteo, la situazione è apparsa critica, ancora una volta, a Vicenza e nella sua zona, in particolare lungo il Bacchiglione e il Retrone. Poteva essere un’altra sciagura di dimensioni imponenti ma la situazione è rimasta sotto controllo.
Già da una prima analisi ci siamo accorti che sono da ringraziare le opere realizzate dal 2010 in poi con un preciso piano di difesa del suolo costellato da interventi sulle maggiori criticità idrogeologiche mappate sul nostro territorio. Un esempio per tutti: l’attivazione di bacini di Montebello, Caldogno e Orolo. Con la messa in funzione di queste opere si è scongiurato che oltre 3 milioni di metri cubi di acqua invadessero la città Vicenza, con esiti già noti. Forse è il risultato più eclatante ma non è l’unico che potremmo illustrare.
La 62ª edizione della Sfilata dei Carri Allegorici è alle porte, pronta a illuminare le vie del paese il prossimo 16 marzo a partire dalle 20.30. Dopo il grande successo dell’anno precedente, viene riproposta la suggestiva sfilata notturna, un evento che promette di regalare emozioni a tutta la comunità.
L’evento prenderà vita con l’elegante esibizione delle farfalle luminose dell’Accademia Creativa, seguite dai colorati carri e dai gruppi mascherati che racconteranno le diverse sfaccettature della tradizione locale e regionale.
“Quest’anno siamo particolarmente entusiasti di avere la partecipazione di gruppi locali come “I amissi di Claudio” delle Frazioni Unite, e il comitato di Rottanova con la tipica maschera veneta del Bombasin” commenta la presidente Lina Figoni.
Ma dietro ogni grande evento c’è un lavoro collettivo e un impegno condiviso.
“Vogliamo ringraziare di cuore l’Amministrazione e tutti coloro che ci stanno sostenendo, gli assessori Mattia Bernello e Ilaria Turatti, la Croce Verde di Adria, i commercianti, gli artigiani, gli sponsor locali e l’Ascom” prosegue Figoni.
“Un ringraziamento speciale va agli esercizi pubblici, amici, sostenitori che stanno collaborando attivamente nella vendita dei biglietti per la lotteria. Senza il loro contributo prezioso non sarebbe possibile organizzare un evento di così grande impatto economico” conclude la presidente.
L’invito per la cittadinanza è quello di contribuire al mantenimento di questa tradizione, partecipare attivamente, anche acquistando i biglietti della lotteria presso i bar e i negozi del paese.
Ogni contributo, anche il più piccolo, fa la differenza. Si attende dunque una nutrita partecipazione alla 62ª edizione della Sfilata dei Carri Allegorici, pronti a vivere insieme una serata all’insegna della tradizione e del divertimento.
Anna BergantinUna serata di tradizione, divertimento e collaborazione
Se torniamo con la memoria al 2010, infatti, il viaggio a ritroso è cadenzato da tantissime opere simili: abbiamo già realizzato 13 bacini di 23 previsti, molti sono i cantieri ancora aperti e presto ne completeremo altri. Non sempre questa strategia è stata compresa, per dare il via ad alcune opere abbiamo dovuto superare vere proprie contrapposizioni e ancora oggi c’è chi promette battaglia contro la realizzazione dei bacini.
Eppure, questa coda di febbraio ha confermato che, dove sono state realizzate le opere necessarie, la gestione degli effetti di piogge massicce ci consente oggi di ascoltare con maggiore tranquillità le previsioni del tempo.
Se è l’uomo che con l’edificazione ha prodotto danni, è giusto che con la prevenzione li contenga.
Quando il lavoro uccide Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
In questi giorni è tornata alla ribalta la soluzione della “patente a punti” per le aziende che operano nei cantieri edili, una misura sulla quale il confronto è aperto da tempo ma finora rimasta sulla carta. Ora il governo è intenzionato a riprendere in mano questa soluzione e ad introdurla dal prossimo autunno, sfruttando le risorse disponibili con il Pnrr. L’idea, già prospettata anni fa ma poi rimasta in un cassetto, è quella di introdurre una sorta di “patente a punti” per le aziende e i lavoratori autonomi. La dotazione iniziale dovrebbe essere di 30 punti, scalati in caso di incidenti, infortuni o irregolarità. Le imprese che arrivano a 15 punti o non sono in possesso della “patente” non potranno operare nei cantieri edili e ci saranno delle pesanti sanzioni, stabilite dall’Ispettorato del lavoro. Il decreto è pronto, potrebbe essere un primo passo, ma non sarà sufficiente se mancheranno da parte di tutti i soggetti coinvolti l’impegno e la volontà di rendere più sicuri i luoghi di lavoro.
continua da pag. 1
In primo piano. Impianto a Ca’ Venier, si è arrivati all’atteso epilogo
La Regione rigetta l’istanza di autorizzazione. A far pendere la bilancia verso il diniego è stato il parere negativo dell’Autorità di Bacino delle Alpi Orientali
Buone notizie per il territorio. È arrivato lo stop definitivo all’impianto di biometano a Cavarzere. La questione dell’impianto di biometano che sarebbe dovuto sorgere in località Ca’ Venier nelle scorse settimane è giunta finalmente con la soddisfazione di tutti all’atteso epilogo. A comunicarlo è stato direttamente Il sindaco Pierfrancesco Munari in una conferenza stampa che si è tenuta in municipio. Il sindaco ha reso noto che la Regione aveva espresso il diniego alla realizzazione dell’impianto l’azienda Green Energy SA Srl. Ma facciamo un passo indietro A far pendere la bilancia verso il diniego ha precisato il primo cittadino è stato il parere negativo dell’Autorità di Bacino delle Alpi Orientali. Un parere negativo che è stato dato ancora la scorsa estate, dopo che dall’Autorità era stato constatato come il nuovo impianto a biometano stesse per sorgere in un’area inclusa in un livello di rischio idrogeologico elevato. Munari ha spiegato che la sua contrarietà al progetto, che era sbarcato a Cavarzere nel novembre del 2020, c’era anche quando siedeva fra i banchi dell’opposizione.
Fra le ragioni del no all’impianto era stata sottolineata in più di una occasione la vicinanza alle case e alle scuole. Ma il motivo principale per il quale la Regione ha espresso diniego all’autorizzazione è stato però - va detto - quello legato al rischio idraulico.
Durante la spiegazione in municipio ha ricostruito l’iter e l’azione portata avanti dal Comune di Cavarzere l’architetto Federico Pugina. Si è capito quindi che la Regione ha valutato e ritenuto che le osservazioni dell’azienda non potessero superare il parere negativo espresso dall’Autorità di Bacino. L’iter potrebbe ovviamente proseguire. La società potrebbe far ricorso, ma le possibilità che riesca a ribaltare la decisione del diniego è davvero poco probabile a questo punto. Il sindaco Munari non ha mancato di fare delle puntualizzazioni nell’occasione e ha attaccato le opposizioni.
“Nelle scorse settimane - ha dichiarato – qualcuno dall’opposizione di centrosinistra ha fatto intendere che la questione poteva riaprirsi. Non è stato così le cose sono andate per il verso giusto e la vicenda si è chiusa con il diniego da parte della Regione”.
I residenti che erano presenti in municipio all’annuncio del sindaco hanno tirato un sospiro di sollievo. L’epilogo arriverà con la pubblicazione sui bollettini ufficiali regionali, al netto ovviamente dei possibili ricorsi.
Alessandro Abbadir
Sinistra Italiana: “per anni ci siamo attivati, insieme ai cittadini, contro l’impianto”
“Con decreto del 6 febbraio del 2024 - spiega Sinistra Italiana - la Regione Veneto ha espresso il proprio diniego alla Questo è un risultato positivo ed importante per la nostra città. La richiesta, com’è noto, è stata presentata ad inizio 2020 da una ditta privata e già a partire dal dicembre del 2020 esprimemmo la nostra contrarietà alla costruzione dell’impianto, ritenendo, a ragione, che l’impatto sul territorio sarebbe stato devastante per il futuro di Cavarzere. Perché troppo vicino alle case, alle scuole, al centro dell’abitato”.
“Per anni abbiamo perciò attivato – si sottolinea in una nota - un’incessante campagna di informazione, presentato interrogazioni in Regione ed in Parlamento, sostenuto le iniziative promosse dall’amministrazione Comunale e dal Comitato. A vicenda conclusa, vanno certamente ringraziati tutti coloro che si sono impegnati per contrastare la costruzione dell’impianto a partire però da quegli abitanti di Ca’ Venier che, promuovendo una petizione condivisa alla fine da oltre 750 cavarzerani, lasciano alla comunità una eredità preziosa. Vale a dire che sul-
le questioni importanti gli amministratori comunali, mettendo in atto il principio della massima trasparenza, devono informare e coinvolgere i cittadini promuovendone così l’effettiva partecipazione al governo della città”. (al.ab.)
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SCARICA L’APP RADIO VENETO24 AscoltaI commenti alla notizia. I cittadini, le forze di opposizione, i comitati
C’è ancora il timore che il progetto possa essere riproposto in altra forma, o in un altro luogo di Cavarzere
“Siamo contenti che la Regione abbia dato il diniego sulla centrale a biometano di Ca’ Venier, ma temiamo che il progetto possa essere riproposto in altra forma, o in altro luogo di Cavarzere o attraverso possibili ricorsi o controricorsi”. Questo è il timore diffuso tra i cittadini di Cavarzere a margine della conferenza stampa, convocata dal sindaco Pierfrancesco Munari a palazzo Barbiani il 9 febbraio scorso. Una vicenda iniziata circa quattro anni fa, con la giunta Tommasi, la quale ha sempre sostenuto un no categorico all’impianto a biometano, e poi proseguita con l’attuale sindaco Munari, che nel 2022, impugnò il provvedimento autorizzativo davanti al Tar del Veneto, per opporsi all’installazione dell’impianto di biometano, richiesto dalla società agricola “Cavarzere green energy”. Un atto che è ancora pendente.
“Continueremo a vigilare sulla questione”, fanno sapere Paolo Nonnato e Sandro Cavaliere, due dei tre cittadini promotori, quattro anni fa, della raccolta firme contro la centrale a biometano. 750 firme complessive che vennero deposi-
tate in Comune in due momenti diversi. Successivamente si risvegliò il Comitato Ambiente e Sviluppo Cavarzere (CaeS) che, tra le iniziative mirate a sensibilizzare la comunità, organizzò un incontro informativo aperto a tutta la cittadinanza. Il CAeS, dopo l’annuncio del sindaco, ha diffuso una nota stampa con la quale comunica che attende di esaminare l’atto ufficiale che sarà pubblicato sul Bur regionale, prima di esprimere un commento in merito.
“Siamo i primi a festeggiare con tutta la città questo risultato, ma dovremo tutti stare in guardia perché, come successo a Papozze, il progetto non venga riproposto tra qualche tempo, in un sito diverso ma sempre nel territorio di Cavarzere, come era stato proposto durante la Conferenza dei Servizi alla Ditta Cavarzere Green Energy dall’Amministrazione Comunale” evidenzia la consigliera del Pd Heidi Crocco.
In un contesto territoriale in cui si registrano progettazioni di nuovi impianti a Papozze, Pezzoli di Ceregnano, dell’esistente biogas a Guarda Veneta e
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l’ampliamento dell’impianto ad Ariano, si esprime Vanni Destro della rete dei comitati a difesa della salute e dell’ambiente. Un Comitato che collaborò con il CAeS per l’importante incontro informativo rivolto alla cittadinanza. “Il diniego alla realizzazione dell’impianto per la produzione di biometano a Cavarzere – dice - è una tappa importante per arrestare l’invasione di queste inutili e nocive strutture che non sono efficaci per perseguire la transizione energetica, ma servono solo ad accaparrarsi gli incentivi che il PNRR mette a disposizione. Ora auspichiamo un cambio di passo e di approccio al green deal da parte della Regione Veneto e che si dedichi maggiore attenzione alle rinnovabili vere attuando una seria pianificazione e sostegno allo sviluppo delle comunità energetiche. Vista la pessima qualità dell’aria che siamo costretti a respirare in Veneto togliere progetti che aumentano le emissioni di polveri sottili ed altri pericolosi inquinanti per la salute umana lo giudichiamo estremamente positivo”.
Guendalina Ferro
Mattia Bernello è Commissario di Fratelli d’Italia per la città di Cavarzere
E’ stato nominato il Commissario di Fratelli d’Italia per la città di Cavarzere, è Mattia Bernello, l’assessore allo Sport, alle Politiche giovanili, Agricoltura e Pari Opportunità della Giunta Munari.
“Il meglio deve ancora venire, stiamo lavorando tanto e bene con la maggioranza. Gli obiettivi sono continuare nel lavoro e ascoltare tutte le fasce sociali” ha commentato Bernello. “Un ringraziamento particolare – ha poi continuato - va ad Antonio Ronchi (coordinatore uscente) recentemente riconfermato nel direttivo provinciale di Venezia con diverse deleghe provinciali. “Ringrazio anche il coordinatore provinciale, Lucas Pavanetto, il quale conferma la stima e riconosce il lavoro svolto fin qui compiuto da me e da Ronchi”. Tante le future sfide: tra queste le Elezioni amministrative a Cona, dove Fratelli d’Italia sostiene il sindaco Aggio, l’assessore Sante Nalin e tutti i futuri candidati in lista per Fratelli d’Italia. Altro punto sono le Elezioni Europee, un banco di prova per tutto il gruppo al governo, con il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, e le prossime Regionali. “Siamo pronti ad ogni sfida, - conclude Bernello - ad ascoltare le richieste dei cittadini e farci portavoce delle loro esigenze”. (a.b.)
Viabilità. Il sindaco di Cavarzere Pierfrancesco Munari sull’incontro col ministro Salvini
Arriva la proposta da parte del ministero e dell’Anas di una nuova variante della Romea e arriva il convinto sì del sindaco di Cavarzere Pierfrancesco Munari che è persuaso della necessità della nuova opera. Il primo cittadino ha condiviso la proposta che è arrivata dopo l’incontro di una delegazione ristretta di sindaci con l’assessore regionale Elisa De Berti e il ministro alle Infrastrutture e vicepremier Matteo Salvini.
“Questo - spiega Munari - è un primo passo storico per il nostro territorio che dopo decenni a gran voce chiede una variante alla Romea, la strada della morte.
Grazie al Ministro Matteo Salvini alla vicepresidente della Regione del Veneto Elisa De Berti, agli onorevoli Alberto Stefani e Giorgia Andreuzza ai consiglieri regionali Marco Dolfin e Roberta Vianello consigliere Regionale – Zaia Presidente e ai sindaci Massimo Barbujani, Mauro Armelao di Chioggia, Michele Grossato sindaco di Rosolina per aver condiviso le istanze dei territori.
La progettazione dell’arteria entra nel contratto di programma di Anas e verrà valutata la soluzione migliore. L’iter è partito e anche la regione Emilia-Romagna è stata informata”.
“Sono lieto di aver scritto personalmente a tutti gli enti ancora
nel gennaio 2023 - spiega - per “fare squadra” e dar nuova vita ai nostri territori, augurandomi che Cavarzere possa essere un nodo fondamentale della nuova arteria”.
“E’ da tempo che sto portando avanti questa istanza - spiega -, ci sono stati diversi incontri fino a quello ultimo con Salvini. Per me si tratta di un importante tassello perché una variante che passi per Cavarzere con uno svincolo che porti verso il mare, verso Santa Anna di Chioggia può essere positivo per poter puntare allo sviluppo dell’area industriale. Io quest’opera la vedo come un punto di partenza positivo per tutto il territorio. I tempi saranno
Il primo cittadino soddisfatto, da anni sostiene la necessità di fare squadra per dare nuova linfa vitale al territorio. “Questa arteria – sostieneporterà sviluppo nella nostra area”
lunghi. Non si tratta del progetto della Romea Commerciale, ma di un nuovo progetto, il tracciato deve essere ancora definito e sarà frutto di un confronto con il territorio, si tratta di una variante Romea. Ben venga l’innovazione, ben venga una nuova infrastruttura nel Cavarzerano. Cavarzere si trova in una fase delicata della sua storia in cui al calo demografico si somma anche un calo della presenza industriale, e per questo dobbiamo fare di tutto per cercare di cambiare la rotta. I contrari anche a questo tipo di opera fanno parte del partito del “no a prescindere” e non vogliono lo sviluppo di Cavarzere”.
I comitati ambientalisti promettono battaglia, i sindaci della Riviera del Brenta sono perplessi
Se i sindaci dell’area sud del Veneziano sono entusiasti della possibilità che si realizzi una nuova variante della Romea, i comitati ambientalisti promettono battaglia e sindaci dell’area della Riviera sono molto perplessi. Il comitato Opzione Zero coordinato da Mattia Donadel infatti promette battaglia.
“Questa Nuova Romea – dice l’esponente ambientalista conosciuto anche nella sua battaglia contro l’inceneritore di Fusina - altro non è che una riedizione della vecchia Romea Commerciale che risorge ciclicamente minando l’integrità del territorio e dell’ambiente della Riviera. Se questo progetto dovesse concretizzarsi siamo pronti alla mobilitazione e pronti ovviamente a manifestazioni e ricorsi in tutte
le sedi della giustizia amministrativa possibili. L’assessore Elisa De Berti, prima di pensare a nuove autostrade o superstrade, dovrebbe spiegare il “buco nero” nelle casse regionali provocato della Pedemontana, Queste opere come diciamo da anni sono costose, lunghe nella loro realizzazione dunque inefficaci rispetto ai problemi da risolvere, e soprattutto altamente impattanti per l’ambiente e per la salute. Insomma, servono solo a chi le fa. Sai attendono invece con ansia l’intervento per la messa in sicurezza dell’attuale Romea”.
I sindaci della Riviera del Brenta con il presidente della Conferenza dei sindaci Marco Dori a ottobre non avevano sottoscritto il documento della Regione. Recentemente questi si sono incon-
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Alessandro Abbadirtrati con l’assessore De Berti che ha promesso che sarà garante presso l’Anas di percorso partecipativo. Insomma, non ci sarà alcun progetto calato dall’alto. Alle perplessità di Comitati e sindaci della Riviera risponde il sindaco di Cavarzere Pierfrancesco Munari anche sui social.
“È sintomatico - scrive Munari - come i contrari siano, oltre a quelli del partito dei no a prescindere i sindaci (di sinistra) di quei Comuni che hanno l’autostrada in casa. Penso alla Riviera del Brenta, costeggiata dalla A4, che dice che il Veneto non ha bisogno di infrastrutture. Venite a farvi un giro nell’area sud veneziana o nel Polesine, territori che evidentemente non conoscete e poi ne parliamo con calma”. (al. ab.)
Il primo cittadino di Chioggia: “Non sarà un intervento immediato ma questo è l’inizio di una progettazione”. L’assessore regionale alle Infrastrutture: “La variante alla Romea è un intervento strategico per il territorio”
I mportante incontro istituzionale a Roma per discutere della nuova Romea. Il 13 febbraio, presso il Ministero dei Trasporti, Regioni e Comuni interessati si sono seduti ad uno stesso tavolo per analizzare le possibili prospettive per un progetto, quello di una viabilità alternativa all’attuale SS309, che da troppo tempo viene rimandato. “Le interlocuzioni con il ministero delle Infrastrutture e trasporti sono aperte da alcuni mesi, ma siamo stati a Roma per chiedere al Ministro di incaricare formalmente Anas di avviare la progettazione della variante alla Romea, un intervento strategico per il territorio per far fronte alle criticità di uno tra gli assi stradali più pericolosi d’Italia e, secondo alcuni studi, anche d’Europa”. Si esprime così
Elisa De Berti, vicepresidente della Regione del Veneto e assessore a Infrastrutture e Trasporti, che precisa poi come la proposta, nel concreto, preveda una strada non a pagamento, con l’eventualità di un pedaggio solo per i mezzi pesanti.
All’incontro hanno partecipato i Consiglieri Regionali Marco Dolfin e Roberta Vianello, oltre che i sindaci di Adria, Massimo Barbujani, di Cavarzere, Pierfrancesco Munari, di Chioggia, Mauro Armelao, e di Rosolina, Michele Grossato.
“Esprimo grande soddisfazione per l’incontro – è il commento del primo cittadino di Chioggia Mauro Armelao, che aggiunge – non sono stati definiti nello specifico opere e tracciati, ma abbiamo avuto la certezza dal Ministro che nell’ Accordo di Programma è stata inserita anche la questione che riguarda la Romea. Non sarà una cosa immediata, ma questo è l’inizio di una progettazione che non c’era mai stato in passato. Ringrazio a nome mio e dell’Amministrazione comunale il Ministro Salvini e l’assessore De Berti. Respingo al mittente le polemiche strumentali di qualche consigliere di minoranza o sindaco, atto a sminuire il percorso che si sta intraprendendo”.
Queste ultime parole si riferiscono ai commenti dei sindaci interessati dalla questione ma non “invitati” al tavolo di discussione. Armelao sottolinea come mesi prima l’assessore regionale avesse chiesto mandato a tutti i sindaci per interloquire direttamente con
il Governo, non ricevendo riscontro proprio dagli stessi primi cittadini che ora lamentano il non coinvolgimento.
Per tornare agli aspetti operativi dell’incontro, “la necessità della variante va di pari passo con quella di migliorare il livello di sicurezza della attuale Romea – ricorda De Berti – un obiettivo quest’ultimo a cui punta l’intervento già avvia-
to da Anas con un budget di 230 milioni di Euro e riguardante l’intero tratto veneto. L’intervento continuerà il suo iter a prescindere dallo sviluppo della nuova infrastruttura, ma non sarà risolutivo per rendere l’arteria adeguata e sufficientemente efficiente per il tipo di traffico che deve sostenere, soprattutto di tipo pesante”.
Luca Rapacciuolo
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I sindaci “esclusi”: l’incontro è stato una ripatriata leghista
“L’incontro per la nuova Romea è stato una rimpatriata leghista”.
E’ duro il commento del PD e dei sindaci “esclusi” (Dori, Fusato, Naletto, Bellomo) dal tavolo delle discussioni al Mit (Ministero dei Trasporti).
“Prendiamo atto – affermano - con rammarico che, dopo tutte le belle parole spese dall’assessore De Berti non più tardi di qualche settimana fa, quando parlava di “anno zero” per il futuro della Romea all’insegna del confronto con il territorio, a Roma si è consumata una grave scorrettezza. Il vertice tenutosi al Mit, ospitato dal ministro Salvini, è stato di fatto una rimpatriata di amministratori ed esponenti leghisti”.
Preoccupazione per il rischio di assenza di dialogo arriva da Jonathan Montanariello, vicepresidente della Commissione Infrastrutture e consigliere regionale del Pd Veneto. “Da parte mia, in condivisione con i sindaci di Mira, Dolo e Camponogara e con il segretario provinciale del Pd, - dichiara - non può che esserci forte preoccupazione. Se il buon giorno si vede dal mattino, dobbiamo prepararci, in relazione alla nuova Romea, a decisioni calate ancora una volta dall’alto. Medesima preoccupazione la esprimiamo sul rischio che la messa in sicurezza dell’attuale Romea passi in secondo piano rispetto alle ambizioni che evidentemente ruotano attorno al futuro di questa importante infrastruttura”. (l.r.)
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SCARICA L’APP RADIO VENETO24 Ascolta“Due anni fa abbiamo pubblicato i dati relativi ai nati tra il 2021 e il 2023 evidenziando che negli ultimi cinque anni si è registrato un calo della frequenza nelle scuole di Cavarzere di oltre il 10 per cento”
Opposizioni all’attacco a Cavarzere sulla questione della scuola. Ad accendere la polemica è il gruppo di opposizione di Sinistra Italiana con Andrea Fumana.
“Da decenni – sottolinea - compresi i primi due anni dell’amministrazione Munari, l’assessore delegato alla Pubblica istruzione presenta alla discussione e votazione del Consiglio Comunale il “Piano di Intervento per il Diritto allo studio dell’anno scolastico in corso”. Durante la seduta dell’ultimo Consiglio Fumana, ha evidenziato che, ad anno scolastico ormai iniziato da quasi cinque mesi, la deliberazione del Piano di Intervento non è ancora pervenuta in Consiglio”. Al rilievo l’assessore Stefania Sommacampagna, riferisce Sinistra Italiana, ha risposto che “il Piano è un mero documento formale e, attualmente, sta per essere completato dagli uffici”. “Quindi, a suo dire, i sindaci Parisotto, Tommasi e Munari avreb-
bero sempre - continua la nota - sbagliato a portare in consiglio comunale le deliberazioni dei vari piani scolastici precedenti. Noi riteniamo, invece, che una eventuale deliberazione di giunta impedirebbe una approfondita discussione sul futuro della scuola a Cavarzere”. “Quando, due mesi fa - conclude - abbiamo pubblicato i dati numerici relativi ai nati tra il 2021 e il 2023, evidenziando inoltre che negli
Cavarzere Onoranze e la Casa
Funeraria Zanella annunciano un cambiamento nei servizi funebri per le famiglie. L’unione di intenti e valori della partnership ventennale tra le due aziende si traduce in un significativo miglioramento, culminato con l’apertura gratuita della casa funeraria Zanella alle famiglie di Cavarzere.
La sinergia è basata su valori condivisi di vicinanza, professionalità, esperienza e umanità. Cinzia Salmaso e Ornella Augusti, professioniste con un approccio tutto al femminile, guideranno le famiglie con attenzione e dedizione attraverso il delicato momento del lutto. L’accoglienza familiare presso l’ufficio in Via Trento Trieste crea un legame di fiducia con le famiglie, basato sull’ascolto
ultimi cinque anni si è registrato un calo di frequenza nelle scuole di Cavarzere di oltre il 10%, non a caso abbiamo al contempo insistito perché vengano aperti un confronto e un serio approfondimento sul futuro della nostra scuola. È chiaro che attualmente assessore e giunta non vogliono aprire il dibattito, né tantomeno coinvolgere i consiglieri comunali”.
Alessandro Abbadir
Contro il degrado, sistemazione e recupero con la pulizia delle corriere e delle pensiline
Cavarzere si rifà il look con una serie di operazioni di sistemazione e recupero dal degrado del centro. Ad annunciarlo è il sindaco del paese Pierfrancesco Munari. “La lotta al degrado cittadino continua – dice - con la pulizia della stazione delle corriere e delle pensiline che non sono state oggetto delle sostituzioni in quanto non vetuste. Ringrazio gli operatori di Veritas per aver dato nuova luce e consegnato alla città un arredo urbano decoroso e pulito nonché l’assessore Marco Grandi per l’impegno profuso. Tante battaglie all’orizzonte e tante cose da fare per rendere più bella la città”. Ma accanto alle operazioni di risanamento non mancano le segnalazioni di episodi di inciviltà successo nelle scorse settimane. Accanto alla ciclovia destra Adige c’erano infatti rifiuti e immondizie lasciate la da chi ci ha mangiato in riva al fiume. “Ci troviamo sulla ciclovia destra Adige in prossimità della torre e di palazzo Barbiani – sottolinea il sindaco - in pieno centro. Capisco che mangiare con vista fiume può essere una bella esperienza ma la medesima esperienza la vorrebbe vivere anche chi viene dopo di voi. Il cassonetto è a 20 metri di distanza e la fatica fatta a portare la doggy bag sull’argine è la stessa necessaria a gettarla negli appositi contenitori”. Insomma, la segnalazione da parte del primo cittadino, di un episodio che denota poco rispetto per il territorio. (al.ab.)
attento delle loro esigenze. “La trasparenza, la chiarezza e l’attenzione ai dettagli distinguono Cavarzere Onoranze, garantendo un servizio completo che va dalla gestione burocratica all’organizzazione dei dettagli più piccoli come i fiori per la camera ardente e i necrologi” spiegano.
Questa consolidata esperienza si fonde ora con il progetto della famiglia Zanella, mantenendo l’ubicazione dell’ufficio a Cavarzere come fulcro di questa nuova sinergia. L’innovazione principale di questa collaborazione è l’accesso gratuito alla Casa Funeraria di Adria per le famiglie di Cavarzere. Questa opzione, alternativa agli obitori ospedalieri di Chioggia, Adria,Rovigo o Mestre, offre la comodità di avere i propri cari più vicini a casa, in un ambiente accogliente e personalizzabile. “Da oltre 40 anni la mia famiglia è al servizio della comunità di Adria - racconta Gianluca Zanella, direttore tecnico delle Onoranze Funebri -. Un compito a cui ci dedichiamo da sempre con rispetto e dedizione ed in cui poniamo tutta la nostra professionalità”.
“Una città sempre più smart che vede proiettare in questa piattaforma di messaggistica istantanea le comunicazioni utili, interventi imminenti, comunicazioni istituzionali, eventi e manifestazioni”
Da alcune settimane è disponibile il canale Whatsapp del Comune di Cavarzere. Ed è sempre più utilizzata la nuova funzione: non si tratta delle liste broadcast già in uso in molti Comuni, ma di una funzionalità diversa, accessibile direttamente su smartphone o PC.
Cavarzere si allinea, quindi, con questa potenzialità nuova, diretta per arrivare ai cittadini in modo sempre più efficiente e istantaneo.
Il canale del Comune di Cavarzere è attivo e accessibile a tutti gli utenti di WhatsApp. Per iscriversi basta collegarsi al link https:// whatsapp.com/channel/0029VaJ ROH05q08ixo8EXt0D e seguire le istruzioni.
Il canale verrà aggiornato in tempo reale con notizie e informazioni di pubblica utilità che coinvolgono
la città.
La trasmissione delle informazioni è unidirezionale (dal responsabile del canale verso l’utente iscritto al canale stesso). L’utente può visualizzare la lista dei canali disponibili tramite un’apposita funzionalità di ricerca e gestire la propria adesione (iscrizione/revoca/reaction) con la massima semplicità e, soprattutto, in pieno anonimato.
“Siamo già a più di 280 iscritti, un numero in continua crescita che ci mostra come i cittadini siano propensi a comunicare con la pubblica amministrazione in modo più immediato e efficiente”. E’ il commento dell’assessore alle Politiche giovanili, Mattia Bernello, che sottolinea come Cavarzere sia “una città sempre più smart che vede proiettare in questa piattaforma di
messaggistica istantanea le comunicazioni utili alla cittadinanza, interventi imminenti, comunicazioni istituzionali, eventi e manifestazioni”.
Invitiamo sempre a monitorare il sito web del Comune – sottolineache rimane il portale istituzionale per eccellenza, abbinato a canali più immediati e rivolti al futuro”.
Anna BergantinCampionato del Mondo di Pizza senza Frontiere 2024, Boniolo campione per Pizza in Pala
Nei giorni 18,19 e 20 febbraio a Rimini si è svolto il Campionato del Mondo di Pizza senza frontiere 2024. Si tratta di un evento ricco di categorie: 750 gare, 4 categorie di abilità, 30 giudici, 6 tavoli di giurie e ben 100 professionisti all’assaggio, provenienti da tutto il mondo e dalle maggiori catene di pizzeria in Europa. Il cavarzerano Mirko Boniolo, titolare della pizzeria “Sapori di Grano”, è arrivato primo, anche in questa edizione, conquistando la vetta del mondo per Pizza in Pala. “Una grande soddisfazione raggiungere anche quest’anno questo traguardo importante. Vicino a me, come sempre, la soddisfazione più grande: la mia famiglia” le parole di Mirko. (a.b.)
Cavarzere
Commercio. I primi dieci anni della cartolibreria di Valentina Parisotto
Nata da un gesto di “sana incoscienza”, l’attività è cresciuta negli anni arricchendosi di nuove proposte ed è diventata un punto di riferimento culturale per la citta e i suoi cittadini
Cavarzere festeggia i primi 10 anni della Cartolibreria L’Edera di Carta insieme alla sua fondatrice Valentina Parisotto.
“Sono sempre stata un’appassionata di libri e lettura, ma non avrei mai pensato di farne un mestiere – commenta Valentina - I miei studi in ambito culturale e le varie esperienze nel mondo artistico ed organizzativo mi hanno portato nel 2014 ha rilevare la Cartolibreria che aveva aperto in paese qualche mese prima”.
alegnameria rtigianartigiana Papozze
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•SERRAMENTI •MOBILI •INFISSI LIBRERIE
Valentina, oggi a distanza di dieci anni, è diventato realtà, creare un punto di riferimento culturale per Cavarzere e i suoi cittadini.
continua evoluzione. Idee nuove e vecchie si incontrano per creare un prodotto a vostra misura. Oltre a creare nuovi prodotti ci occupiamo anche di restauri o ricostruzioni di ogni genere.
Non vi abbandoniamo dopo il montaggio, la nostra assistenza post-vendita è assicurata!
“Quella è stata la molla che ha fatto scattare in me il desiderio di cogliere questa opportunità, come un treno che passa una volta nella vita e mi sono buttata. E’ stato un gesto di sana incoscienza; ho dovuto imparare moltissime cose (in ambito imprenditoriale e gestionale) che non sapevo fare, ma il mio obiettivo era di mantenere acceso questo faro di cultura a Cavarzere” prosegue il suo racconto Valentina. Negli anni le attività nella cartolibreria sono state tante e si sono sempre evolute, letture per bambini, incontri con autori locali e dei dintorni, collaborando con varie associazioni culturali e non del territorio circostante, mostre di artisti visivi e performance artistiche e musicali.
“Ho scelto negli anni di aderire a manifestazioni culturali di livello nazione come “M’illumino di meno” e “Letti di notte” declinandole nelle mie corde e in quelle del negozio” sottolinea. Nel 2018 inoltre nasce un club di lettura, Amici di pagina, un ritrovo con cadenza mensile per dialogare su letture condivise. Il desiderio di
“Credo di esserci riuscita e non solo per la nostra città – osserva compiaciuta - Ciò che mi gratifica oltre alla soddisfazione lavorativa sono i tanti clienti che passano per un consiglio o per lasciarmi una personale recensione di ciò che hanno appena letto, i genitori di molti bambini che costruiscono le loro librerie domestiche con i miei libri adatti ai primi mesi di vita”. La lettura fin dai primi momenti di vita forma e aiuta i bambini ad esprimersi e a coltivare la propria
Con l’arrivo della bella stagione il mese di marzo offre una serie di eventi nella Città di Cavarzere.
Il giorno 8 marzo, la giornata internazionale della Donna, ci sarà una cerimonia per la deposizione di una targa commemorativa presso la Biblioteca comunale di Cavarzere in ricordo di Giulia Cecchettin. Al pomeriggio uno spettacolo offerto dalla SpiCgil Cavarzere-Cona e Istituto Comprensivo di Cavarzere, oltre alla mostra fotografica del Fotoclub Cavarzere dedicato alla Donna, dalle 17.00 al Teatro Tullio Serafin.
Sabato 16 marzo, dalle 20.30,
tornano i Carri Allegorici a Cavarzere in notturna.
Dopo il successo dell’anno scorso, anche quest’anno l’Amministrazione Comunale in collaborazione con la Pro Loco ha deciso di riproporre la manifestazione serale.
“Un grazie doveroso va all’impegno inarrestabile della Pro Loco di Cavarzere e alla Croce Verde Adria che con passione ed amore portano avanti progettualità vive, animando la città” dichiara l’assessore alle Manifestazioni, Mattia Bernello.
Domenica 24 marzo invece, dal-
immaginazione, per questo da diversi anni l’Edera di Carta aderisce alla campagna #ioleggoperché per la diffusione delle biblioteche scolastiche e ha intessuto rapporti stretti con molti insegnanti del territorio per promuovere la lettura anche in età adolescenziale.
“Un bambino che legge sarà un adulto che sicuramente continuerà a leggere, ma forse, la cosa più importante, un cittadino pensante”. Ad inizio 2023, una grande soddisfazione, Valentina è stata intervistata da Rai Veneto per la rubrica “Letture per tutti: i consigli del libraio”.
Anna Bergantinle 9.00, ci sarà la seconda edizione la Fiera Agricola di Cavarzere. Prodotti locali a Km0 , rappresentazioni di una volta, esposizione di macchine agricole, modellismo e Luna park.
Anche in questo caso l’assessore Bernello ringrazia “tutte le associazioni di categoria: Coldiretti Veneto, Coldiretti Giovani Impresa Cia - Agricoltori Italiani Veneto Confagricoltura Cavarzere Cona, Confagricoltura, per aver dato fiducia anche quest’anno ad una iniziativa locale che va a valorizzare il nostro territorio”. (a.b.)
Il caso. Centro migranti nel territorio di Cona, l’eco dei fatti non si spegne
Aggio: “Salvini e lo Stato italiano sono chiamati oggi a rispondere e a pagare, ma la speranza è che tutti gli avidi che si sono arricchiti sulle spalle delle persone possano un giorno rispondere del dolore causato”
L’eco dei fatti della gestione della base di Conetta nel territorio comunale di Cona non si spegne. La Corte Europea dei diritti dell’Uomo ha condannato lo Stato italiano a pagare 12 mila euro per aver portato un minorenne nel centro migranti della base di Conetta, di fatto avendolo sottoposto a quelli che sono stati considerati trattamenti degradanti.
A commentare il fatto è il sindaco Alessandro Aggio.
“Dopo oltre 5 anni dalla chiusura dell’hub di Cona - dice Aggioquella terribile esperienza riempie ancora le pagine di cronaca. Oggi apprendiamo che lo Stato italiano è stato condannato a pagare 12mila euro di danni ad un ragazzo, all’epoca minore, perché, una volta sbarcato, per superficialità di controlli venne inviato ad un hub per maggiorenni qual era quello di Cona. Superficialità nei controlli in genere (quando addirittura preavviso di controlli sanitari, come si legge essere l’accusa in qualche ramo dei procedimenti penali che hanno investito la pessima gestione dell’hub di Cona) è un eufemismo per non voler dire che quella pagina è stata una delle più bieche che hanno investito il nostro Stato negli ultimi anni. Sbarchi incontrollati di persone senza documenti, molte delle quali spinte a partire dal proprio paese con la promessa di trovare un Eden, mentre l’Eden era per quelle cooperative che sulle spalle dei disperati guadagnavano centinaia di migliaia di euro al mese. Sulle spalle dei disperati stipati a centinaia in luoghi non adatti e sulle spalle della popolazione autoctona che si è vista stravolgere la vita per tre anni di una difficile convivenza”.
Aggio fa una considerazione politica a favore di Salvini (il suo partito di riferimento).
“Paradossalmente – conclude il sindaco - il ministro che ha messo fine a quella brutta stagione ancora oggi è a processo per aver fermato gli sbarchi, segno che ha rotto un gioco che faceva gola a molti. Salvini e lo Stato italiano sono chiamati oggi a rispondere uno e a pagare l’altro, ma la speranza è che tutti gli avidi che si sono arricchiti sulle spalle delle persone, sia arrivate che autoctone, possano un giorno rispondere in prima persona del dolore causato”.
L’amministrazione comunale di
Cona nei mesi scorsi ha ribadito la sua contrarietà al fatto che possano essere portati nuovi migranti a Cona per essere ricollocati.
“Il Comune di Cona – ha spiegato Aggio - ha già dato; altri migranti questo territorio non può accoglierli, né con il sistema dell’accoglienza diffusa né tanto meno con quello degli hub che a Conetta si è trasformato all’epoca in un incubo”.
Alessandro Abbadir
Centro anziani: l’opposizione teme la chiusura ma il sindaco rassicura
Botta e risposta sulla questione del centro anziani: l’opposizione del gruppo “Insieme per Cona” accusa il sindaco di volerlo chiudere.
“Dopo 4 anni e mezzo, il centro anziani resta ancora chiusospiega il gruppo con il consigliere Antonio Bottin - togliendo la possibilità alle persone anziane di avere un loro centro di aggregazione e socializzazione per la domenica e per altri giorni infrasettimanali. Era un vanto per la nostra comunità avere un centro di ritrovo per gli anziani dove giocare a tombola e mangiare la pizza assieme la domenica, ma questo non è stata di certo una priorità di questa amministrazione. Era un impegno preso con gli elettori, però non si è fatto assolutamente nulla, fortunatamente qualche iniziativa è andata avanti grazie alle attività delle volontarie dell’associazione Noi di Pegolotte, della Unità Pastorale e dell’associazione Conarte. Ora, con il trasferimento anche della sede della Protezione Civile, dalla palazzina dietro al municipio ad una aula delle scuole medie, trasloco per noi incomprensibile, il centro anziani rischia di rimanere chiuso per sempre per essere trasformato in archivio comunale”.
Il sindaco Alessandro Aggio ribatte. “Il servizio del centro anziani – dice – resterà aperto anche se non si dovesse trovare più in quel posto. Ci sarà uno spazio anche più ampio di quello attuale. Ricordiamo poi che quando divenni sindaco di fatto il centro anziani si riuniva a Cavarzere poi si è spostato a Pegolotte. Anche se non si dovesse più trovare dov’è ora, la continuità del servizio sarà sicuramente assicurata”. (al.ab.)
Amministrazione. Intesa per Cona all’attacco: servizio
Sul versante del sociale le forze di opposizione criticano il prima cittadino e la sua giunta: soldi indirizzati verso iniziative di cui si poteva fare a meno mentre si sono trascurate le vere necessità
Si entra nel clima elettorale a Cona e fioccano critiche da parte del gruppo Intesa per Cona all’amministrazione in carica guidata dal sindaco Alessandro Aggio. Questa volta il problema riguarda l’asilo nido.
“Dal 9 ottobre scorso, in accordo tra Comune e Parrocchia Sant’ Egidio di Pegolotte, - spiegano i consiglieri di opposizione - è stato avviato, nei locali comunali della scuola dell’Infanzia, un nuovo “Servizio integrativo sperimentale alla prima infanzia” rivolto ai bambini da 1 a 3 anni di età, ma non accreditato come asilo nido presso la Regione. Il servizio si svolge, dal lunedì al venerdì, per 5 ore giornaliere, senza la mensa, e dispone di 8 posti massimo per una spesa di 250 euro a bambino. Nel piano di assistenza scolastica per il 2024 non è stata prevista nessuna risorsa comunale per avviare un
vero asilo nido accreditato presso la Regione per usufruire del bonus nido ed avere la gratuità per il secondo figlio come prevede la nuova finanziaria 2024”.
Dure le considerazioni. “Mentre si stanno spendendo centinaia di migliaia di euro - spiega Intesa per Cona - nella scuola media di Pegolotte per lo spostamento biblioteca, protezione civile, uffici polizia locale, tutte attività che hanno già una loro collocazione funzionale e non vi era nessuna urgente necessità di questo dispendio di risorse economiche”.
Ma l’opposizione di centrosinistra si sofferma su un altro versante delle politiche sociali, quello relativo alle politiche abitative facendo chiare e aperte critiche alla maggioranza di centrodestra. Su 18 nuclei famigliari idonei alla graduatoria, si sottolinea dal centrosinistra, “c’è solo un al-
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loggio disponibile fra quelli liberi del Comune e dell’Ater”.
“Dopo 4 anni in cui noi sosteniamo di investire risorse per la sistemazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica – si sottolinea - ora si stanno concretizzando i disagi preannunciati causati dalla scarsa sensibilità verso questo problema sociale. Altri Comuni si sono attivati con i fondi del Pnrr per sistemare gli alloggi, come ad esempio Cavarzere, o utilizzando convenzioni per l’utilizzo del superbonus 110, mentre l’attuale amministrazione ha impiegato solo qualche migliaio di euro in tale settore”.
L’opposizione sottolinea invece gli investimenti fatti dal sindaco Aggio e dalla sua giunta. “Mentre si stanno spendendo migliaia di euro per la rotonda di Via Liona –conclude Intesa per Cona - e oltre 100.000 euro per una esagerata esternalizzazione di servizi, dalla gestione delle multe, all’anagrafe, al bilancio, ecc. nonostante l’assunzione di due vigili urbani e di altre due persone nei servizi generali e tributi”.
Alessandro AbbadirTra cultura e paesaggio. L’associazione la Brenta Sicura propone una nuova edizione dell’iniziativa
Il riscontro avuto nell’edizione del 2023 ha indotto gli organizzatori dell’associazione La Brenta Sicura, con il supporto scientifico degli architetti Massimo Benetollo, Mauro Manfrin, Antonio Sarto, a pensare quest’anno a nuovi itinerari per la conoscenza delle ville Venete, della Riviera del Brenta ma anche nei vicini territori del Miranese e della Saccisica, come era stato pensato dall’architetto Antonio Draghi nella sua lungimirante visione di museo diffuso, ovvero di valorizzazione di un territorio unico: un gran numero di ville Venete e paesaggi che si affacciano sulle storiche acque del Naviglio del Brenta.
“L’aspetto che il corso cercherà di far conoscere - spiegano gli organizzatori - sarà orientato al rapporto tra i giardini e il “verde” nelle ville. Si partirà da villa Pisani a Stra, l’eccellenza turistica della Riviera, con il suo parco storico, il labirinto, l’area degli agrumi e l’apparato di statue, arredi e percorsi che la contraddistingue. Si continuerà nei parchi pubblici che si sviluppano lungo il fiume Muson nel centro storico di Mirano, tra i mulini, di sopra e di sotto e quindi a Mira, partendo dalle aree naturalistiche dei Molinetti per arrivare al parco giardino annesso a villa Levi-Morenos, una delle ville che meriterebbero il recupero per un uso collettivo. Tra le ville recuperate da conoscere, visiteremo
una delle più importanti e significative della Riviera, villa Ferretti Angeli realizzata a Dolo su progetto dell’architetto Vincenzo Scamozzi, con il suo oratorio e gli spazi esterni, per spostarsi quindi nel graticolato romano di Pianiga dove si trova villa Calzavara-Pinton. Il tour proseguirà nei territori bonificati della Saccisica visitando villa Roberti a Brugine e infine a Noventa Padovana dove conosceremo la rinnovata villa Giovanelli Colonna”. Non poteva mancare la proposta per un punto di osservazione diverso, quello che porterà i corsisti con il battello lungo il Naviglio, percorrendo un tratto di quella via d’acqua storica di collegamento tra Padova e Venezia che meriterebbe per l’associazione,
Nel 2023, molte famiglie dell’Usl 3 Serenissima hanno dovuto pagare di tasca propria l’intera retta dei familiari prevista per le case di riposo. Motivo? La mancanza di disponibilità d’impegnative di residenzialità finanziate. Sono i dati in possesso di una ricerca svolta da Fnp Cisl Venezia, dai quali emerge chiara la sofferenza di parecchi nuclei nel saldare la quota mensile. Una situazione che, a partire da luglio scorso, ha obbligato tante persone a farsi carico dell’intera somma di ricovero, diversamente suddivisa fra la quota alberghiera a carico dell’utente e quella socio-sanitaria di competenza della Regione Veneto. Ma non solo, perché un altro elemento appare sempre più evidente e marcato:
lo sbilanciamento della disponibilità dell’offerta del privato sul pubblico. E nel 2024 non ci sono elementi rassicuranti, nonostante un aumento di risorse. Se prendiamo l’importo regionale destinato all’Usl 3 a finanziare per l’anno in corso la residenzialità per i non autosufficienti, è pari a 88.378.930 euro, aumentato di poco più di 8,4 milioni rispetto al 2023 (79.972.492,1 0 euro). E questo potrebbe essere sufficiente a coprire, secondo le stime di Fnp Cisl Venezia, fino a un massimo di 4.644 impegnative; il risultato è ottenuto dalla divisione proprio dei 88.378.930 euro per i 366 giorni solari del 2024, divisi ancora per 52 euro, cioè la quota giornaliera d’impegnativa di residenzialità ricono-
maggiore attenzione da parte di cittadini e delle amministrazioni e con l’opportunità di visitare i borghi risalendo gli argini piuttosto che arrivare dalle trafficate vie carrabili. “Perché talvolta –concludono gli organizzatori - è importante scegliere il punto di vista appropriato per cogliere appieno il senso dei luoghi, la loro storia e il significato che caratterizza il loro presente, per riuscire anche a progettare adeguatamente il loro futuro.” Le iscrizioni quest’anno sono fissate nel numero massimo di 40 ed entro il 15 marzo. La partenza delle visite è prevista il 23 marzo. Per ogni informazione è disponibile la mail eventibrentasicuro@ gmail.com
Alessandro AbbadirUn corso che si avvale del supporto scientifico degli architetti Massimo Benetollo, Mauro Manfrin, Antonio Sarto, quest’anno sarà orientato al rapporto tra i giardini e il “verde” nelle ville che si affacciano sul Naviglio del Brenta
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sciuta per ogni anziano non autosufficiente. Ma in base ai Piani di zona (PdZ) 2023-2025, per l’Ulss 3 sono previsti 4.796 posti autorizzati/accreditati (somma dei posti esistenti e quelli in programmazione): ciò significa, che centinaia di persone potrebbero essere costrette a pagare la retta piena. E qui ritorna in gioco la differenza di costi da sostenere tra pubblico e privato; se nel primo caso, l’esborso della media del 2023 in regime non convenzionato è stato di 84,92 euro al giorno per anziano (ovvero 30.995,8 euro annui), nel secondo si sale a 99,20 euro quotidiani (ossia 36.208 euro annui). Una differenza di 14,28 euro al giorno, che in dodici mesi significano 5.212,2 euro in più.
Fino al 2 giugno l’esposizione accompagna nell’immaginario artistico di un autore che da oltre un ventennio pone al centro delle sue opere temi di forte attualità, dalle disuguaglianze sociali alla crisi climatica
Non solo un museo, ma un luogo di cultura inclusivo e accessibile, dove coltivare appartenenza e costruire un futuro partecipato. Così si presenterà M9 - Museo del ’900 nella visione del suo nuovo direttore, Serena Bertolucci, che ha preso in mano la guida del Museo con un mandato triennale.
Una visione ampia e composita che il direttore ha presentato insieme alla programmazione per il 2024, e ai risultati del 2023. L’anno trascorso si è chiuso con 100.000 presenze complessive, tra esposizioni e oltre trecento giornate di eventi. Un incremento considerevole rispetto alle 70.000 del 2022 e risultati molto positivi, trainati soprattutto dal successo di Rivoluzione Vedova, che ha dato slancio all’offerta culturale del museo con la sua prima mostra d’arte contemporanea.
Ed è proprio “slancio” la parola d’ordine della nuova direzione con una azione che partirà da una programmazione dedicata all’elaborazione critica dei grandi temi del presente. In quest’ottica si inseriscono le due esposizioni temporanee del 2024, dedicate all’artista britannico Banksy (Banksy. Painting Walls, dal 23 febbraio al 2 giugno 2024), e al fotografo canadese di fama internazionale Edward Burtynsky (Burtyn-sky: Extraction/ Abstraction, dal 21 giugno 2024 al 12 gennaio 2025). Un percorso in cui l’arte contemporanea e la fotografia, in dialogo con la mostra permanente, diventano fonte privile-
giata di interpretazione tanto della storia quanto del nostro presente.
“È con il massimo entusiasmo che inizio la mia avventura in un museo unico in Italia – le prime impressioni di Serena Bertolucci da direttore dell’Museo del ‘900 –. M9 è un luogo che racconta la storia di tutti e, per questo motivo, ha una responsabilità particolare: ascoltare e includere, in un processo di dialogo continuo. Lo faremo nel territorio e nei territori, progettando nuove forme di coinvolgimento per le comunità locali e parlando al pubblico nazionale con grandi mostre che possano fornire gli strumenti per leggere il tempo presente e quello che verrà. Le due esposizioni di quest’anno, dedicate a Banksy e ad Edward Burtynsky, rispondono proprio a questo obiettivo”.
“Siamo felici di avere Serena Bertolucci come nuovo direttore – il commento invece di Michele Bugliesi, Presidente di Fondazione M9 –. Una nomina fortemente voluta in virtù delle dimostrate capacità nella valorizzazione del patrimonio culturale, che segna un altro deciso passo avanti per il museo, teso sempre più a essere un riferimento a livello locale e nazionale”.
La mostra “Banksy painting walls”, dedicata al celebre esponente della street art” sarà aperta al pubblico dal 23 febbraio al 2 giugno 2024. Prodotta e organizzata da MetaMorfosi Eventi, in partnership con il museo, l’esposizione si addentra nell’immaginario artisti-
co di un autore che ormai da oltre un ventennio attraversa la scena culturale mondiale ponendo al centro delle sue opere temi di forte attualità come la crisi climatica, le disuguaglianze sociali, i migranti, i conflitti e i diritti dei popoli.
“Una mostra straordinaria, che mette in luce le contraddizioni del ‘900 e del terzo millennio”, le parole dell’assessore al Turismo di Venezia Simone Venturini, presente all’inaugurazione. “L’arte di strada, la street art, trasformata in opera da esposizione: una contraddizione che ci permette di scoprire e approfondire il personaggio di Banksy. Siamo orgogliosi di trovarci oggi nel cuore di Mestre, città emblema del ‘900, con i suoi errori e le sue contraddizioni, per inaugurare questa esposizione”.
Con Banksy. Painting Walls, mostra unauthorized, il Museo conduce i visitatori all’interno dell’immaginario di un autore che da oltre un ventennio influenza profondamente la scena culturale mondiale; un universo artistico che trova la sua cifra nei contrasti e nelle contraddizioni che affondano le proprie radici nel Novecento e deflagrano oggi nelle emergenze del nostro tempo: la crisi climatica,
i conflitti mondiali, i fenomeni migratori. Da questi orizzonti muovono le oltre settanta opere presenti in mostra, al centro della quale si stagliano i tre muri originali, dipinti da Banksy nel 2009, nel 201 0 e nel 2018 e provenienti da collezioni private, che hanno come protagonisti tre adolescenti, rappresentanti di una nuova generazione che sembra essere particolarmente sensibile alle tematiche intorno alle quali gravitano gli interessi dell’artista inglese.
Icona dell’esposizione è Season’s Greetings, apparso nel 2018 Port Talbot, in Galles, nominata in quell’anno dall’OMS la città più inquinata del Regno Unito. Il murales ritrae un ragazzino con le braccia spalancate e la lingua tesa fuori dalla bocca per assaporare i fiocchi di neve che cadono dal cielo. Fiocchi che però, girando l’angolo del muro, si scoprono essere cenere che si leva da un bidone dell’immondizia in fiamme.
Accanto a Season’s Greetings, i muri Heart Boy e Robot/Computer Boy completano, insieme agli altri pezzi unici esposti, il panorama artistico di una mostra che vuole far riflettere sull’immediato paradosso che mette in scena, quale il proces-
so di sacralizzazione dell’arte pubblica, che da oggetto di fruizione democratica viene estraniata dal suo contesto, esposta alle mire del mercato e infine musealizzata. È così che le contraddizioni raffigurate dalle opere di Banksy con lo stile satirico e di denuncia distintivo dell’artista, diventano esse stesse oggetto di una contraddizione ancora più marcata, che la rottura del rapporto dialogico tra street art e tessuto urbano produce. Il dialogo tra opera e contesto, inoltre, assume un ulteriore significato con la mostra in funzione del tempo e dello spazio di esposizione: Banksy. Painting Walls, infatti, arriva in M9 a cinque anni dalla realizzazione dell’opera Migrant Child a Venezia. Il murales di Dorsoduro, di cui è stato recentemente annunciato il processo di restauro finanziato da Banca Ifis, main sponsor dell’esposizione, sarà dunque interlocutore diretto di una mostra che si propone come un vero ponte tra laguna e terraferma: l’invito sarà quello di spostarsi tra i due luoghi, con visite guidate e pedalate urbane che stimolino la discussione sul ruolo del patrimonio nelle città.
Giorgia Gay, Massimo Tonizzo
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Il libro. Scritto dall’avvocato e sindaco di Cavallino - Treporti con il giornalista Francesco Cassandro
S’intitola “In scienza e conoscenza” il primo libro di Roberta Nesto, avvocato e sindaco di Cavallino-Treporti. È stato scritto a quattro mani con il giornalista padovano Francesco Cassandro, scomparso a inizio febbraio, poco dopo l’uscita del libro. Dopo l’anteprima nella sua Cavallino-Treporti, il tour di presentazione è partito a inizio marzo da San Donà di Piave. Nel libro sono ricostruite 29 storie che Nesto, come avvocato, si è trovata a seguire nella sua carriera professionale.
“Il libro, - sottolinea Nesto, - è stato scritto quando, confrontandomi con Francesco Cassandro, ho preso il coraggio di raccontare quelle storie che, nel corso degli anni, gli stessi miei clienti mi avevano chiesto di narrare, perché potessero essere di esempio e aiuto ad altre persone, che potrebbero trovarsi nelle stesse situazioni”. Metà sono storie che riguardano aspetti della vita familiare. Come la vicenda di una giovane madre, che naviga tra le difficoltà della vita e le prevaricazioni, per ottenere giustizia e sicurezza per se stessa e le figlie. Oppure il desiderio di un figlio di vivere con il padre dopo la separazione dei genitori, con tutte le sfide legali ed emotive che ne conseguono. Le altre storie riguardano controversie di carattere amministrativo e civile, ma anche vicende di natura penale.
“Sono fatti dai contorni variegati, perché le storie a volte prendono una strada che può essere imprevedibile, - continua Nesto, - ho pensato a questo libro per tanti anni e alla fine, ragionando con Francesco Cassandro, siamo riusciti a quattro mani a trovare la soluzione che lo rendesse un racconto leggero e fruibile. Adesso, purtroppo, Francesco non c’è più. Questa è stata la sua ultima opera e, proprio per questo, è ancora più preziosa e mi rende orgogliosa. Credo che questo libro abbia un valore per quello che potrà insegnare, per le riflessioni e le indicazioni che potrà dare. Se anche una sola persona ne troverà ispirazione, allora sarò contenta”.
Anche la scelta del titolo, “In scienza e conoscenza”, è stata frutto di un confronto tra Nesto e Cassandro. “In scienza, perché il diritto è una scienza, che implica
uno studio per essere difeso. Ma tratta di vicende che implicano anche conoscenza e coscienza.
- spiega l’avvocato Nesto - Il filo conduttore che lega le storie è che la vita è complessa. Conviene mirare bene l’obiettivo, avere chiaro lo scopo da raggiungere, cercare il professionista più adeguato e guardarlo negli occhi, per capire se sia la persona giusta per te. L’altro insegnamento è che prevenire è meglio che curare. Meglio informarsi prima, per evitare di commettere errori”.
Nell’introduzione del libro, Roberta Nesto, intervistata dallo stesso Cassandro, condivide una serie di riflessioni sulla sua
carriera e le passioni. E racconta il suo contributo alla comunità, assumendo ruoli come quello in Provincia, anche nella Commissione Pari Opportunità, e nella sua Cavallino-Treporti come vicesindaco prima e sindaco poi. “Sindaco e avvocato sono due attività che si supportano l’una con l’altra - conclude Nesto -. Facendo l’avvocato, rimani a contatto ogni giorno con i problemi e i valori della gente. Lo stesso facendo il sindaco. L’arricchimento che trai da queste vicende umane, dal coinvolgimento con le persone e dalle loro emozioni, ti aiuta a migliorarti giorno dopo giorno”.
Giovanni MonforteSono narrati 29 casi che Nesto si è trovata a seguire nella sua carriera professionale: “Possono essere un esempio e un aiuto a chi si trova nelle stesse situazioni”
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Stefano Edel dedicata al calcio
viaggio attraverso il mondo del pallone nella nostra regione. In onda tutte le
“Non pensiamo - spiega la Fabian - di puntare alla Promozione sarebbe davvero difficile a questo punto della stagione, ma a scalare la classifica posizionandoci a ridosso della parte alta”
L’Asd Gordige Cr la squadra di calcio femminile dell’area di Cavarzere e Cona nel momento in cui scriviamo si trova a metà classifica, ma punta a recuperare alcune posizioni dopo che è stato deciso a metà stagione il cambio dell’allenatore. A spiegarlo è Chiara Fabian referente e responsabile dell’area giovanile della società calcistica.
“La prima squadra – spiega la Fabian – che gioca nella categoria Eccellenza – è una squadra che ha avuto nella prima parte del campionato dei problemi legati alla gestione del precedente allenatore. Gestione che ha portato ad una preparazione non sufficiente e a sconfitte anche pesanti della squadra. Da qui è arrivata una riflessione della società che ha portato ad un necessario
cambio dell’allenatore “. “Si ricordano purtroppo – rammenta la Fabian, - sconfitte con punteggi più che tennistici nella prima parte della stagione, a quel punto si doveva riflettere e cambiare passo”.
Con l’arrivo del nuovo allenatore Silvano Tumiato le cose sono davvero cambiate completamente.
“L’entusiasmo è ritornato e le ragazze hanno cominciato a macinare risultati positivi fra questi ci mettiamo anche sconfitte di misura contro le prime della classifica e ciò per noi è comunque un segnale incoraggiante” .
Le ragazze dell’Asd Gordige Cr hanno come loro base di allenamento e stadio per le loro partite quello del Pegolotte a Cona. E alle loro partire c’è un numeroso
pubblico di tifosi che le segue da anni.
“Non pensiamo - spiega la Fabian - di puntare direttamente alla promozione sarebbe davvero difficile a questo punto della stagione, ma a scalare la classifica posizionandoci a ridosso della
parte alta quello sì, quella non è un obbiettivo impossibile da raggiungere”. La ritrovata fiducia non c’ solo da parte delle giocatrici ma anche da parte del nuovo allenatore dell’Asd Gordige.
“Tumiato – spiega Fabian – è stato anche lui un giocatore di
E’ morto all’improvviso Stefano Favaro, il maestro che gestiva i campi da tennis
Una luttuosa notizia ha colpito il mondo dello sport cavarzerano: l’imprevisto, inatteso e improvviso decesso per un malore, accadutogli nella sua abitazione, di Stefano Favaro, a soli 45 anni, il maestro sportivo che gestiva i due campi da tennis di via Spalato a Cavarzere.
E’ stato rinvenuto ormai privo di vita dai carabinieri, avvisati dai vicini di casa, che avevano loro dato l’allarme.
Favaro abitava a Cavarzere, nel centro urbano, in via Piva, da una decina d’ anni ed era originario di Conselve, nel Padovano.
Il suo decesso sembra dovuto ad un probabile malore che lo aveva colto improvvisamente al
suo ritorno a casa poco prima, nella tarda serata.
Per stabilire le cause decesso l’autorità giudiziaria ha ordinato una autopsia sulla salma del defunto.
Stefano Favaro aveva frequentato l’Itis Kennedy di Monselice (Pd), e si era formato come famoso maestro di tennis italiano e veneto all’ estero, precisamente a Madrid, in Spagna, dove aveva in seguito anche insegnato. E a Cavarzere era arrivato nel 2013 per partecipare al bando comunale per gestire i campi da tennis locali, che a quel tempo erano in uno stato di trascuratezza, recuperandone la funzionalità con la sua passione sportiva, grazie
anche all’aiuto del padre Giulio. Aveva riunito anche i soci del vecchio Tennis Club cavarzerano (oltre un centinaio), e organizzato corsi di lezioni di tennis molto frequentati, nonché promosso viaggi e brevi soggiorni per assistere ai campionati della specialità che si svolgevano in Italia.
Sempre a Cavarzere aveva trovato lavoro e casa.
Chi lo conosceva l’ha descritto come una persona solare, sempre disponibile con tutti e con un sorriso indimenticabile, che attirava nei campi da tennis cavarzerani e molti appassionati anche dai centri contermini.
Rolando Ferraresecalcio e ci ha confidato come in questo momento sia davvero soddisfatto del fatto che le sue giocatrici seguano con attenzione tutte le indicazioni che lui gli fornisce per far migliorare la squadra e conseguentemente i risultati che si ottengono sul campo”.
La Fabian poi si sofferma sul grande vivaio giovanile della società. “Abbiamo complessivamente compresa la prima squadra, 9 squadre” dice. Si stanno comportando davvero bene le squadre dell’Under 15 e 16 e dell’under 12. Tanto entusiasmo anche per la squadra delle pulcine.
“Anche fra le compagini giovanili - precisa la Fabian - le trasferte sono verso realtà non vicinissime come a Verona, Vicenza , ma il grande entusiasmo e amore per questo sport delle famiglie è un grande motore per superare le tante difficoltà”.
Alessandro AbbadirVeneto24 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio perfetta.
Lo scenario. Si avvicina l’appuntamento con le elezioni, sarà un test cruciale Europa,
Si allontana la prospettiva del terzo mandato per Zaia, la Lega ci prova ancora con un disegno di legge, secco no dal Partito Democratico
Terzo Mandato
Il primo atto della partita per garantire il terzo mandato ai sindaci dei comuni con popolazione superiore ai 15mila abitanti e ai presedenti di regione, è andato in scena poche settimane fa in Commissione Affari Istituzionali e si è concluso con un respingimento della proposta avanzata dalla Lega Nord che, in quella sede, ha trovato il sostegno soltanto di Italia Viva.
Esplorando, però, dall’interno le posizioni dei partiti non sembra che le posizioni siano poi così monolitiche come emerso dal voto in Commissione.
Dentro la Lega Nord, che ha ritirato prima del voto l’emendamento per i sindaci portando avanti solo quello per i presidenti di Regione, c’è chi è fortemente convinto di questa operazione, che consentirebbe a Zaia in Veneto e a Fedriga in Friuli di ricandidarsi, e chi, consapevole che il provvedimento sarebbe stato respinto, lo ha votato perché non gli venisse rimproverato di non aver fatto neppure un tentativo per salvare i propri presidenti di regione. Ragionamento diametralmente opposto quello del Partito Democratico: la posizione ufficiale è quella che non prevede terzi mandati, ma sono molti dentro al partito a non condividerla soprattutto coloro i quali sono maggiormente legati ad alcuni pezzi da 90 come i presidenti regionali Bonaccini (Emilia Romagna), De Luca (Campania), Emiliano (Puglia) e ai Sindaci Nardella (Firenze), Decaro (Bari), Ricci (Pesaro). Decisamente contraria, in questo caso, senza contraddizioni interne, Fratelli d’Italia che non vede l’ora di capitalizzare, anche dal punto di vista amministrativo, la grande forza elettorale di questi anni.
Il Segretario Regionale della Lega Nord, Alberto Stefani ha già annunciato che questa partita è solo all’inizio e che ci riproverà at-
traverso la presentazione di una proposta di disegno di legge strizzando, anche l’occhio al Partito Democratico e mettendo sul piatto la possibilità di discutere insieme i caratteri della riforma autonomista dello Stato. Proposta, questa rispedita prontamente al mittente dal segretario regionale Democratico, Andrea Martella che non intende “barattare i futuri assetti del Paese con una norma salva Zaia”.
La Lega Veneta e la Lega Romana
Blaise Pascal, in un proprio noto scritto, affermava che “il cuore ha delle ragioni che la ragione non conosce”. Potremmo dirla così la divaricazione, sempre più profonda, tra la Lega Veneta e la Lega Romana. Il partito territoriale ha un cuore che vuole l’autonomia, che rifiuta il Premierato Forte, che chiede il terzo/quarto mandato per Luca Zaia e che soffre l’esuberanza di Fratelli d’Italia che, quotidianamente, prenota posti per futuri sindaci, per la presidenza della regione Veneto e che si appresta a fare un boccone degli alleati alle prossime Europee.
La Lega che siede a Roma, quella del “Salvini Premier” che ha preso il posto del “Nord” nel simbolo per intenderci, questa ragione non la conosce, o non la vuole comprendere. Troppo necessario, soprattutto in una fase di debolezza elettorale, il rapporto con gli alleati di Governo per potersi permettere di cedere alle pulsioni del territorio. E se anche Luca Zaia, solitamente distante dai dibattiti interni e dal prendere posizioni troppo manifeste, si è lasciato di recente andare ad un “preferivo la Lega Nord”, significa che qualcosa sta per accadere.
L’Europa chiama?
A misurare la temperatura del Governo ci penseranno certamente le tante elezioni amministrative,
ma soprattutto quelle Europee. Il voto per andare a Bruxelles, infatti, è il più politico di tutti per definizione, non ci sono gli schieramenti e si indica il partito che si preferisce senza alcuna “turbolenza” territoriale. Per intenderci se piace un sindaco per il proprio Comune si può anche scegliere di votare la persona, quindi, in particolar modo nei piccoli municipi, quello è un test fortemente influenzato da situazioni locali. Per le Europee invece si vota solo il partito.
Anche in questo la variabile si chiama Zaia: il Presidente ribadisce a ogni piè sospinto che non si candiderà per le Europee nono-
stante le pressioni del suo partito che vedono in lui un antidoto a quella che potrebbe essere una vera e propria disfatta nel derby tra alleati. Una scelta, quella del “Doge Veneto”, granitica o una tattica volontà di non dare l’impressione di non credere più nel quarto mandato? Lo si potrà scoprire presto, anche se per comprendere cos farà Zaia nel caso in cui non andasse in Europa c’è molto tempo visto che il suo mandato scade nel 2025 salvo proroghe determinate dal Covid del 2020.
Nel PD non ci sono molte più certezze: la leader nazionale Elly Schlein sembra determinata a
candidarsi in tutte le circoscrizioni nonostante in molti glielo stiano sconsigliando anche per non prestarsi ad un confronto diretto con Giorgia Meloni che potrebbe compiere, guidando le liste di Fratelli d’Italia, la stessa scelta. L’altra variabile è determinata da Stefano Bonaccini: il Presidente dell’Emilia Romagna, uscito sconfitto dalle primarie del PD pur avendo vinto il voto nei circoli, è in scadenza proprio come Zaia. La Segretaria Nazionale lo vorrebbe in Europa, ma lui sembrerebbe preferire un ruolo nazionale sempre che non si riapra la possibilità di candidarsi nuovamente alle regionali. (r.r.)
L’intervsita. Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale del Veneto
Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale del Veneto, ora la battaglia per l’autonomia è approdata in Parlamento.
Come andrà a finire? Ci sarà davvero l’autonomia come l’aveva pensata la Lega?
Sinceramente penso di sì, perché stiamo parlando di applicazione della Costituzione. Non c’è nulla di eversivo in questo. Al di là di chi si è fatto scudo dell’inefficienza per le sue pretese politiche fuori luogo, che hanno poco a che fare con questo tema, l’autonomia verrà data alle regioni che la chiedono. Questo prevede la Costituzione. Più che le regioni che remano contro, cercando di frenare le richieste del Veneto, sono convinto che vi siano attività di lobby promosse da alcuni esponenti dei ministeri che non intendono perdere il proprio potere di mettere un timbro su qualche carta. Guardando ai territori e alle dinamiche interne alla maggioranza penso che la legge verrà approvata in tempi relativamente brevi.
Altro tema caldo è la vivace
protesta degli agricoltori contro le politiche comunitarie. Che ne pensa?
Ero a Bruxelles proprio nei giorni della protesta e ho visto dai palazzi della commissione europea quello che stava avvenendo. E’ la reazione a cinque anni delle misure imposte con il green deal, che presenta logiche e obiettivi assolutamente utopistici. L’appoggio da parte della presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen ha portato l’agricoltura e tutta l’economia europea ad una situazione difficile da gestire. Ciò che è successo con gli agricoltori potrebbe anche ripetersi su iniziativa di altre categorie economiche. Siamo tutti d’accordo che dobbiamo far qualcosa importante e tutti devono metterci del suo per salvaguardare l’ambiente, per contrastare i cambiamenti climatici, ma non possiamo pretendere che ci siano passaggi impossibili da realizzare perché le tempistiche sono assolutamente assurde. Ciò che abbiamo visto in Europa secondo me è la giusta reazione a delle politiche che nulla avevano di logico
e che invece forse avevano molto di ideologico. Viene a mancare una concreta possibilità di applicazione.
E’ più acceso che mai anche il confronto sul terzo mandato dei presidenti di Regione. Lei è favorevole?
Assolutamente sì. E non perché c’è in ballo Luca Zaia ma perché secondo me i cittadini devono poter scegliere liberamente chi li governerà. C’è chi pensa che gli elettori siano poco attenti e inclini al ragionamento nel decidere chi dovrà guidare le istituzioni. Noi invece vogliamo che venga lasciato ai cittadini il potere di scegliere, la libertà di indicare il futuro governatore del Veneto. Il limite dei due mandati è assurdo e anti democratico. Sono parole che possono sembrare forti ma dobbiamo lasciare gli elettori libere di scegliere.
Se invece non fosse possibile ricandidare Zaia, come gestirete il rapporto con Fratelli d’Italia che punta ad avere un proprio presidente?
Con gli amici di Fratelli d’Italia andiamo d’accordo e rispondo
che questi aspetti si affronteranno anzitutto sui tavoli nazionali. Ricordo che anche quando Fratelli d’Italia aveva percentuali inferiori alle attuali hanno avuto dei candidati e dei presidenti in regioni strategiche per il partito come la Sicilia o l’Abruzzo. Perciò non vedo nulla di così rivoluzionario se la Lega chiede di restare al timone della Regione Veneto, sia per motivi storici e politici, ma an-
La Regione Veneto scende in campo a sostegno della promozione e sostegno delle piccole e medie imprese (PMI) giovanili con un Bando che mette a disposizione un totale di contributi erogabili pari a 2 milioni di euro. “Il supporto ai giovani che decidono di aprire una loro attività è fondamentale ed è positivo che la Regione investa in questo senso – dice Elisa Venturini Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale – Al 31 dicembre 2022 le imprese giovanili presenti in Veneto risultano circa 32.000 (con una riduzione del 2% rispetto al 2019) e rappresentano il 7,5% delle im-
prese attive presenti nel territorio regionale, valore di poco inferiore alla media nazionale (9%).
Come per tutto il tessuto imprenditoriale regionale, si tratta di imprese di piccole dimensioni, l’88% non supera i sei addetti, e la forma giuridica prevalente è quella della ditta individuale (50,5% delle imprese giovanili venete). Questo bando mette a disposizione delle risorse che possono risultare molto utili specialmente in fase di avvio e di sviluppo delle aziende giovanili”.
Per essere ammesse alle agevolazioni,
che visto il risultato ottenuto alle ultime elezioni politiche, dove la Lega ha ottenuto il maggior numero di voti. Sono aspetti da analizzare con attenzione e penso che una leader sensibile e non smemorata come Giorgia Meloni li terrà ben presenti. Qualche suo colonnello, al contrario, mi sembra abbia la memoria più corta”. (a cura di Giorgia Gay e Nicola Stievano)
le micro, piccole e medie imprese devono essere imprese individuali i cui titolari siano persone di età compresa tra i diciotto e i trentacinque anni. Gli interventi ammessi a contributo saranno le spese relative a beni materiali e immateriali o a servizi. Il contributo minimo è di 6.000 euro mentre il massimo è di 51.000 euro: la percentuale finanziabile massima pari al 30% delle spese e per questo non sono ammissibili interventi che comportino un investimento complessivo inferiore a 20.000 euro. La domanda va presentata entro mezzogiorno del 19 marzo.
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L’appello. La parlamentare Pd Rachele Scarpa: Governo e Regione prendano sul serio il fenomeno
“È stato solo grazie alla mobilitazione collettiva che il Ministro Schillaci è tornato sui suoi passi, ma un semplice reintegro non basta, servono più finanziamenti”
Idisturbi del comportamento alimentare (DCA) rappresentano una crescente preoccupazione per la salute pubblica in tutto il mondo, inclusa la regione del Veneto. Questi disturbi, che includono principalmente l’anoressia nervosa, la bulimia nervosa e il binge eating disorder. “In Veneto, come in altre parti d’Italia, si è assistito a un aumento dei casi di DCA - spiega Rachele Scarpa, parlamentare veneta del Partito Democratico - Questa tendenza allarmante sottolinea l’urgente necessità di risorse e finanziamenti per i centri dedicati al trattamento e alla prevenzione di tali disturbi. Se con la legge finanziaria del 2021 si era finalmente riusciti ad istituire un fondo di 20 milioni, la scellerata scelta del governo Meloni di eliminare le risorse ha messo in seria discussione la capacità di azione del nostro sistema sanitario. È stato solo grazie
alla mobilitazione collettiva che il Ministro Schillaci è tornato sui suoi passi: un semplice reintegro della metà del fondo, ovvero 10 milioni, che rimangono totalmente insufficienti. Rimane poi aperta la questione del mancato inserimento dei Disturbi Alimentare all’interno dei Livelli Essenziali di Assistenza. Garantire l’accesso universale al trattamento per i DCA attraverso i LEA significherebbe abbattere le
barriere economiche che troppo spesso impediscono alle persone di cercare e ricevere l’aiuto di cui hanno bisogno”. “In sintesi – conclude Scarpa - è imperativo che le autorità regionali e nazionali riconoscano la necessità di aumentare i finanziamenti e le risorse dedicate al trattamento dei DCA. Solo attraverso un impegno concreto e sostenuto sarà possibile affrontare efficacemente questa problematica.”
Contrassegno unico per disabili Calzavara: “Censite oltre 120 mila targhe on line e soluzioni veloci per pass Ztl”
“Zetatielle Network è il circuito che abbiamo creato riunendo le banche dati e le informazioni sulle quasi 120mila targhe abilitate al transito nelle aree ZTL di 330 comuni veneti”. Così l’assessore alla programmazione, bilancio e personale della Regione Francesco Calzavara, ha annunciato l’avvio del contrassegno unico digitale per le persone con disabilità. “Si tratta di un progetto che abbiamo lanciato come Agenda Digitale del Veneto - ha aggiunto l’assessore - per l’inclusione dei cittadini con disabilità e che nel corso del 2023 ci ha evitato di recapitare quasi un milione di multe ai veneti. Accertamenti di violazioni che sarebbero poi stati contestati producendo un
Francesco Calzavarareale risparmio di oltre 10 milioni di euro solo di spese di notifica. Liberi di muoversi oltre ogni barriera non dev’essere solamente uno slogan o una frase a effetto, ma un servizio concreto, tangibile e fruibile da parte del cittadino che può finalmente superare la barriera virtuale della Ztl per circolare in totale libertà e godere di un diritto previsto dal codice della strada”, ha concluso Calzavara.
World Health Forum. Dal 20-23 marzo il prestigioso seminario con esperti da tutto il mondo
Diversi mesi addietro proprio da queste colonne avevamo titolato “Padova Capitale della Salute” considerato il peso crescente che la città stava assumendo sulla scena nazionale e internazionale in termini di medicina grazie al grande impegno, anche strutturale per questo fondamentale settore e alla collaborazione, di altissimo livello, tra Amministrazione Comunale, Università, Azienda
teatro di questo fondamentale meeting che vedrà protagonisti alcuni tra i principali esperti mondiali in materia.
Si parte, come detto, il 20 marzo a Palazzo della Ragione dove dalle 15 ci saranno gli interventi del presidente della Regione Luca Zaia, del sindaco di Padova Sergio Giordani, e della rettrice dell’Università Daniela Mapelli che dialogherà con diversi esperti sul
ti successivi, al Centro Congressi. Tra gli appunti certamente più prestigiosi ci saranno certamente gli interventi di Mihaela van der Schaar dell’University of Cambridge, Tianxi Cai di Harvard Medical School, Boston, di Rosario Rizzuto, dell’Università di Padova, di Giusella Finocchiaro, dell’Università di Bologna. Il terzo giorno, tra gli altri, Alessandro Doria di Harvard Medical School, Boston,
Ospedaliera, Centri di Ricerca e Ulss.
Quasi a voler certificare questa tendenza ecco che dal 20 al 23 marzo Padova ha scelto di ospitare un seminario, forse il più prestigioso che ad oggi si è svolto a livello internazionale, su di un tema di grandissima attualità: l’applicazione dell’intelligenza artificiale in medicina.
Dopo l’apertura a Palazzo della Ragione sarà il Centro Congressi il
ruolo proprio degli Atenei. Si parlerà, poi, di pandemia chiedendosi se ci si debba aspettare, per il futuro, qualcosa di simile al covid e di Enti Camerali con il Presidente della Camera di Commercio, Antonio Santocono e quello della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Gilberto Muraro.
Il secondo giorno, il 21 marzo, si svolgerà, come tutti gli appuntamen-
Panagiotis Papapetrou, Stockolhm University, Sebastien Ourselin, King’s College London, Henning Muller, HES-SO Valais Techno-Pôle. Nella quarta e ultima giornata di lavori interverranno, tra gli altri, Tiziana Lippiello, Magnifico Rettore Università Ca’ Foscari di Venezia, Paolo Nespoli, Ex Astronauta ESA, Francesca Pasinelli, Direttore Generale Fondazione Telethon.
Zaia: “Veneto punto di riferimento della promozione della salute globale”
Presidente Zaia, il Veneto sta mettendo in atto azioni concrete per promuovere l’innovazione nella sanità.Il World Health Forum è il primo tassello?
In un Veneto che si attesta nuovamente ai vertici nazionali per i Lea, realizziamo un grande sogno. Una vera e propria legacy della sanità, che analizzerà il presente e approfondirà il futuro dell’evoluzione delle scienze mediche e delle tecnologie per migliorare la vita dei cittadini. Il Veneto diventerà per una intera settimana il cenacolo internazionale della medicina globale, identificando, altresì, i nuovi trend. Un evento di portata internazionale per riunire esperti della salute globale?
Facciamo da apripista riunendo in Veneto tutti coloro che hanno un ruolo attivo nel presente e nel futuro della salute globale, per delineare le prospettive future sul benessere e sulla prevenzione anticipando le nuove tecniche di diagnosi e le corrette gestioni dei dati sanitari. È la sintesi eccezionale di una sfida alla quale stiamo lavorando da due anni e dimostrerà il grande potenziale del Veneto nella sanità, nella scienza, nella ricerca, nell’intelligenza artificiale applicata alla medicina. Questo forum, destinato a crescere di anno in anno, si propone di diventare il nuovo punto di riferimento nel campo della sanità, simile al Forum Economico Mondiale di Davos, ma focalizzato sulla salute anziché sull’economia.
È emerso il tema delle imprese farmaceutiche e si è notata una carenza di ricerca nel nostro territorio. Questa è un’opportunità senza precedenti, poiché quando sei sotto i riflettori, si avvia un meccanismo virtuoso di promozione e attenzione. Diventeremo un incubatore di innovazione, considerando l’interesse crescente di aziende nel settore delle biotecnologie, della sanità e della produzione farmaceutica. In questo contesto, un forum che si pone al centro dell’attenzione internazionale è assolutamente necessario per catalizzare ulteriori progressi e partnership nel campo della salute globale.
Una parte significativa del programma del World Health Forum sarà dedicata all’evento Artificial Intelligence for Healthcare, che si terrà il 21 e il 22 marzo, focalizzandosi sull’esplorazione del ruolo dell’intelligenza artificiale e del machine learning nel campo della sanità. Un incontro, ideato dal professor Gaudenzio Meneghesso, direttore del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Padova e dal professor Roberto Vettor professore ordinario di Medicina interna.
“L’idea è nata dalla necessità di integrare gli studi, le analisi e i progressi tecnologici nel campo della medicina. Ringrazio anche la dottoressa Cristina Degan e il professor Mattia Veronesi per
il fondamentale supporto – commenta il professor Meneghesso –. L’intelligenza artificiale, se utilizzata correttamente, porterà vantaggi significativi in termini di efficienza medica e riduzione dei tempi di attesa per i pazienti. Ciò non significa l’eliminazione della professione medica, ma offrirà la possibilità di concentrarsi maggiormente sul benessere dei pazienti”.
Tra i relatori di spicco vi sono la Prof. ssa Mihaela van der Schaar (Università di Cambridge), il Prof. Alessandro Doria (Harvard Medical School) e il Prof. Sebastian Ourselin (King’s College London), i quali condivideranno le ultime innovazioni nel campo dell’IA in medicina, evidenziando il suo ruolo cruciale nella
trasformazione digitale delle scienze mediche.
La conferenza affronterà questioni legate all’etica e alla regolamentazione dell’intelligenza artificiale, che rappresentano uno dei principali temi di discussione odierni. “L’Italia deve fare un passo in avanti nel trovare una soluzione anche in questo ambito. Francia e Germania hanno già superato il divario amministrativo per poter avere le cartelle cliniche dei pazienti e poter analizzare attraverso l’intelligenza artificiale tutti i dati possibili. Le questioni etiche, come la violazione della privacy richiedono un’attenzione particolare sia da parte della comunità accademica che delle istituzioni e della società nel suo complesso”. (s.b.)
Economia. Roberto Boschetto (Confartigianato Imprese Veneto) sull’avvento delle nuove tecnologie
“L’IA è il mezzo, non il fine, va governata per farne uno strumento capace di esaltare creatività e competenze ineguagliabili dei nostri imprenditori”
L’avvento dell’Intelligenza Artificiale sta portando scompiglio nel mondo della finanza e dell’economia. Da una recente analisi di Confartigianato Imprese Veneto emerge che il 36,2% del totale degli occupati italiani (8,4 milioni) potrebbe subire l’impatto delle profonde trasformazioni tecnologiche e dei processi di automazione. Le professioni più esposte sono quelle maggiormente qualificate e a contenuto intellettuale e amministrativo, a cominciare dai tecnici dell’informazione e della comunicazione, dirigenti amministrativi e commerciali, specialisti delle scienze commerciali e dell’amministrazione, specialisti in scienze e ingegneria, dirigenti della pubblica amministrazione. Tra le attività lavorative a minor rischio vi sono quelle con una componente manuale non standardizzata, proprio come è l’artigianato.
Approfondiamo questo aspetto con Roberto Boschetto, presidente di Confartigianato Veneto: “noi l’acronimo I.A. lo leggiamo Intelligenza Artigiana. Una dote indispensabile per realizzare un modello di sviluppo economico e sociale ‘a misura d’uomo’, ricco della creatività e delle competenze inimitabili delle piccole imprese venete. Sapremo vincere le sfide delle grandi transizioni con la forza dei valori artigiani, capaci di unire l’innovazione digitale con la tradizione manifatturiera per dare ’anima’ a prodotti e servizi belli e ben fatti, simbolo del made in Italy e frutto della testa, delle mani e del cuore dei nostri imprenditori”.
Vi sono timori per l’avvento dell’intelligenza artificiale anche nei processi produttivi?
“Non abbiamo nessuna paura del nuovo e della tecnologia, come pure nessuna nostalgia per vecchi modi di produrre. Il destino degli uomi-
ni e degli imprenditori di fronte ai rischi e alle potenzialità dell’intelligenza artificiale è uno dei temi cruciali per il futuro dell’economia e, in generale, delle nostre società. Confartigianato lo ha messo al centro di riflessioni e di iniziative che puntano sull’intelligenza artigiana per costruire il futuro sostenibile del made in Italy”.
In che modo arrivarci?
“L’intelligenza artificiale è un
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mezzo, non è il fine. Non va temuta, ma governata dall’intelligenza artigiana per farne uno strumento capace di esaltare la creatività e le competenze, ineguagliabili, dei nostri imprenditori. Non c’è robot o algoritmo che possano copiare il sapere artigiano e simulare il nostro talento che rende unico nel mondo il made in Italy. Vogliamo consentire ai nostri imprenditori di partecipare alla sfida dell’innovazione per
migliorare l’eccellenza e l’unicità di ciò che producono”.
Quali le conseguenze per le aziende nel prossimo futuro?
“Il nostro Ufficio studi dimostra che l’intelligenza artificiale può trasformarsi da rischio in opportunità, in un’arma che le piccole imprese stanno sfruttando per ottimizzare le proprie attività. In particolare, il 6,9% delle nostre Pmi utilizza robot, superando il 4,6% della media europea e doppiando il 3,5% della Germania. Inoltre, il 5,3% delle Pmi usa sistemi di intelligenza artificiale e il 13% prevede di effettuare nel prossimo futuro investimenti nell’applicazione dell’IA. I sistemi di intelligenza artificiale porteranno ad un nuovo equilibrio del portafoglio delle competenze imprenditoriali, un fenomeno più marcato per le piccole imprese nelle quali l’imprenditore accentra su di sé attività caratteristiche di professioni ad elevato impatto di IA. Noi siamo certi che L’intelligenza artificiale si fonderà in modo collaborativo con l’”intelligenza artigiana” degli imprenditori”.
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Donne, “la vita ricomincia a 50 anni!”
Dal corpo alla mente, alle relazioni: prendersi cura di sè
Il progetto di rete che mette al centro la salute e il benessere della donna
“La
vita ricomincia a 50 anni!”: prendersi cura di sé, dal corpo, alla mente, alle relazioni!
E’ il titolo di un interessante progetto che mette al centro la donna, in una fase delicata della sua vita, per promuovere la cultura della prevenzione e del benessere in un contesto di collaborazione tra istituzioni della sanità, della politica-amministrazione, della ricerca e del sociale.
Il progetto, presentato a Ca’ Sugana, è dedicato alle donne in premenopausa ed è promosso dal Comune di Treviso, dall’Ulss 2 Marca Trevigiana e dall’Università degli Studi di Padova, in collaborazione con Spazio Donna. Il progetto nasce dall’idea di Giorgia Ghirardo, laureanda in Infermieristica della sede trevigiana dell’Università di Padova, e della sua relatrice, Silvia Sturniolo, sviluppata nell’ambito della sua tesi di laurea. Lo scopo di “la vita ricomincia a 50 anni!” è quello mettere a disposizione del territorio della Marca, dove Giorgia Ghirardo vive, le sue conoscenze e di approfondire la Medicina di Genere per offrire un servizio alle donne “per sensibilizzarle e far nascere in loro la consapevolezza che è importante conoscersi a fondo per prevenire malattie tipiche della menopausa”, sostiene l’assessore alla Città Inclusiva, Gloria Tessarolo.
È stata, quindi, condotta un’indagine
Prosegue alla pag. seguente
20 febbraio 2020-20 febbraio 2024, a quattro anni dal Covid
La Giornata nazionale dei professionisti sanitari, sociosanitari, socio-assistenziali e del volontariato
febbraio 2020 – 20 febbraio 2024, a quattro anni dall’irrompere della pandemia da Coronavirus, il giorno in cui a Codogno venne scoperto il “paziente uno”, il Ministero della Salute trasforma questa data in un’occasione per onorare il lavoro, l’impegno, la professionalità e il sacrificio del personale sanitario, socio sanitario, socio assistenziale e del volontariato sempre in prima linea negli anni del Covid. Ma la Giornata del 20 febbraio, non vuole essere solo celebrativa e diventa dunque un’occasione per ripensare in chiave critica i sistemi organizzativi della sanità e di quanti vi operano quotidianamente. “Insieme per un mondo di salute” è lo slogan che vuole rappresentare questa visione più marcatamente interdisciplinare, fondata in modo più convinto su collaborazioni e interazioni tra i professionisti della sanità.
“L’esperienza del Covid – sottolinea la dr.ssa Antonia Demarchi, direttore delle Professioni sanitarie nell’Azienda Ulss 6 Euganea - ha messo in evidenza le fragilità del nostro sistema salute ma ha determinato anche la possibilità di rileggere
criticamente i sistemi organizzativi all’interno dei quali tutti i giorni i professionisti operano”.
Lo slogan scelto rappresenta dunque il ruolo delle professioni che ogni giorno lavorano, spesso in condizioni difficili, per garantire la salute di tutti e senza citarlo esplicitamente richiama il concetto di One Health, una visione olistica basata sull’integrazione di discipline diverse, un approccio antico e, al contempo, innovativo in cui le collaborazioni interdisciplinari e le interazioni tra i professionisti possono rappresentare un nuovo schema di gestione per rendere efficace e sostenibile il sistema socio-sanitario.
La Giornata è diventata, quindi, un momento di riflessione e condivisione sulla complessità delle organizzazioni sanitarie specificatamente per quanto riguarda l’integrazione dei “saperi”, le modalità di interazione e comunicazione tra professionisti e con l’utente e di come le organizzazioni dovrebbero prendersi cura degli operatori sanitari.
Il progetto di rete che mette al centro la salute e il benessere della donna
Continua dalla pagina precedente
nel Comune di Treviso, patrocinata dall’Ordine dei Farmacisti, indirizzata alle donne in età perimenopausale, per misurare i fattori di rischio cardiovascolare in questo target. In tutte le farmacie del Comune sono state distribuite delle locandine contenenti un QR code per la partecipazione a un questionario anonimo che indagava i comportamenti associati alla salute del cuore, nelle donne di fascia di età compresa tra i 42 e 58 anni. Sono stati compilati più di 250 questionari nel periodo dicembre 2023-gennaio 2024.
I dati raccolti dal questionario hanno messo in luce dei comportamenti mediamente salutistici da parte delle donne, oltre che una spiccata attenzione alla propria salute e una propensione al confronto con i professionisti per approfondire le conoscenze necessarie a un’autogestione ed empowerment personale.
“Quando parliamo di “fare rete” per il benessere dei cittadini e delle cittadine intendiamo proprio questo: coinvolgere le istituzioni, l’azienda sanitaria, l’Ordine dei Farmacisti ma anche l’università per dare maggiori opportunità” sostiene il sindaco Mario Conte.
“Dall’idea di Giorgia Ghirardo – prosegue - è nata un’indagine e una serie di incontri per le cittadine: una catena virtuosa che non può che replicarsi in futuro anche in altri ambiti”.
A seguito della valutazione dei dati raccolti, si sono strutturati in un ciclo di cinque incontri condotti da esperti e dedicati a tematiche di rilievo nella menopausa tra le quali, appunto, la salute del cuore. Gli incontri, aperti a tutti e senza necessità di prenotazione, si tengono fine alla fine del mese di marzo nella Sala Convegni dell’ospedale di Treviso, dalle 20.45 alle 22.30. I prossimi appuntamenti saranno dedicati a “Menopausa e cambiamento del corpo”, il prossimo 13 marzo, e “Amarsi da grandi: benessere personale e sociale della donna”, il 20 marzo.
Come sostiene l’assessore alla Città Inclusiva, Gloria Tessarolo: “per prevenire è necessario prioritariamente conoscere”.
Giorgia Ghirardo “si è rivolta alle istituzioni con fiducia” unendo l’amministrazione e la politica al servizio di sanità pubblica, ma anche alla ricerca e all’università. Si sono alleate istituzioni e università e diverse generazioni volte a lavorare ad un obiettivo comune: la salute e la prevenzione. Sembra che questo possa essere quello vincente e che si possa prendere come modello per altri progetti.
Infatti, l’azienda sociosanitaria, che “è da anni al fianco delle donne con i percorsi di prevenzione, diagnosi e cura”, sottolinea il direttore generale dell’Ulss 2, Francesco Benazzi, a seguito dei progetti come quello presentato da Giorgia Ghirardo, ha ricevuto dalla Fondazione Onda un premio (assegnato a tutte e sei le strutture dell’azienda) e tre bollini rosa, il massimo della valutazione.
Prevenzione. La Giunta regionale ampia l’offerta per i controlli
L’assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin: “Nel Veneto il tumore al colon retto costituisce la terza neoplasia più frequente nella popolazione. Nel 2022 il 63% della popolazione veneta ha risposto positivamente all’invito”
Screening del colon retto, la fascia si allarga a tutti i cittadini, uomini e donne, di età compresa tra i 70 e i 74 anni. La Giunta regionale del Veneto ha infatti approvato l’allargamento dell’offerta che fino era rivolto alla popolazione tra i 50 e i 69 anni, in linea con quanto previsto all’interno del Piano Nazionale Prevenzione 2020-2025 e del Piano Regionale Prevenzione 2020-2025, oltre che dalle Raccomandazioni del Consiglio Europeo del 2022 e dal Piano Oncologico Nazionale 2023-2027.
“Nel Veneto – sottolinea l’assessore veneto alla Sanità e alle Politiche sociali Manuela Lanzarin – il tumore al Colon retto costituisce la terza neoplasia più frequente nella popolazione, dopo il tumore della mammella e il tumore della prostata. Il Registro Tumori evidenzia come nel 2020 circa il 63% dei nuovi casi siano stati diagnosticati in persone dai 70 anni in su (1900 casi). Si è deciso, quindi, di ampliare le frontiere della prevenzione. La nostra regione, infatti, non si discosta dalla tendenza generale a un progressivo invecchiamento e gli ultrasettantenni sono una parte consistente della società, destinata ad aumentare con l’allungamento delle speranze di vita. Ampliare l’offerta dello screening, significa allargare un intervento di sanità pubblica mirato a ridurre la mortalità grazie alla diagnosi precoce dei tumori e, dove possibile, delle lesioni pre tumorali che possono essere così rimosse”. I dati del 2022, con più di 371.000 cittadini che hanno risposto positivamente all’invito, danno riscontro di un’adesione di circa il 63%, tra le più alte su tutto il territorio nazionale, con una partecipazione femminile maggiore (66%), rispetto a quella maschile (60%). Il 4,1% circa dei soggetti aderenti allo screening ha avuto un esito positivo al test di primo livello, ed è stato quindi invitato ad effettuare una colonscopia. Sono stati diagnosticati
324 carcinomi e 2.541 adenomi avanzati, avviando così il relativo percorso terapeutico.
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“Sono valori che pongono la sanità veneta in posizione di rilievo a livello nazionale e siamo certi che sia possibile progredire ulteriormente, anche grazie alle azioni di sensibilizzazione che non mancheranno anche in occasione di questo allargamento dell’offerta. Lo screening del colon-retto, assieme allo screening della mammella e della cervice uterina, sono i tre programmi di screening oncologici offerti gratuitamente alla popolazione. Si inseriscono in un sistema di prevenzione molto efficiente e in cui la Regione del Veneto crede fermamente, favorendo anche altre diverse attività, a cominciare dalla sensibilizzazione a favore di corretti stili di vita”.
Lo screening continua ad essere proposto alla popolazione femminile e maschile con cadenza biennale, e tutto il percorso è offerto gratuitamente ed in maniera attiva, organizzando con i cittadini gli eventuali approfondimenti necessari.
Per agevolare gli utenti nella partecipazione allo screening, è attiva in tutta la Regione una collaborazione con le farmacie territoriali. Seguendo le indicazioni contenute nella lettera di invito, i cittadini possono rivolgersi ad una delle farmacie aderenti, sia per ritirare il dispositivo da utilizzare per raccogliere il campione a domicilio sia per consegnarlo poi alla stessa farmacia. Nello specifico, il test di primo livello si basa sulla ricerca nelle feci di tracce di sangue, non visibili ad occhio nudo, con esame immunochimico. L’esame di approfondimento che segue la prima indagine perlustrativa è la colonscopia, effettuata con sedazione dell’utente.
L’estensione alla fascia di popolazione tra i 70 e i 74 anni inizia già quest’anno con l’invito a coloro che, nati nel 1954, compiono 70 anni. Proseguirà con una graduale progressione fino ad arrivare a compimento nel 2029, interessando tutta la fascia di 70-74enni.
Polo Adolescenti dell’Ulss 3 Serenissima. Una proposta rivolta alle giovani di Mestre e Venezia
Da marzo a maggio: il percorso si snoda in sei appuntamenti e ha lo scopo di aiutare le ragazze dai 16 ai 21 anni ad approfondire la percezione del proprio corpo
Un’iniziativaproposta alle ragazze per aiutarle ad approfondire la consapevolezza e la percezione del proprio corpo, e per dare loro strumenti e informazioni perché possano vivere al meglio la loro sessualità. La dottoressa Giorgia Pugiotto, una delle curatrici del corso illustra i
“Corpo, Consapevolezza e Sessualità” è il titolo di un ciclo di incontri per le ragazze di Mestre e Venezia, dai 16 ai 21 anni, pensati dal Polo Adolescenti dell’Ulss 3 Serenissima.
“Questa è la prima edizioni, e promuoviamo l’iniziativa - sottolinea la dottoressa Giorgia Pugiotto, una delle curatrici del corso - d’intesa con i dirigenti scolastici negli Istituti secondari di secondo grado e nelle università. Contiamo di costituire un gruppo di ragazze, almeno quattro e al massimo una decina come prima esperienza, che intendano fare questo percorso insieme agli operatori sanitari del Polo Adolescenti. Va tenuto conto che gli incontri alternano momenti teorici e momenti pratici, e che uno degli obiettivi è promuovere la condivisione e la socializzazione tra ragazze; anche per questo motivo, oltre che per il fatto che verranno svolti esercizi di percezione del proprio corpo, abbiamo inteso escludere la partecipazione “da re-
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moto”, attraverso i metodi di collegamento digitali”.
“Tutto il ciclo - aggiunge l’altra curatrice, la dottoressa Eleonora Marino - spazia nei temi stretti e in quelli connessi alla sessualità, quali le emozioni e il benessere sessuale, la guida alla fertilità e alla contraccezione, la conoscenza consapevole del pavimento pelvico, le abitudini quotidiane corrette e particolari tecniche quali la respirazione diaframmatica”.
Gli incontri, che iniziano dal mese di marzo, si svolgono il giovedì pomeriggio, dalle 14.30 alle 16.00, nella sede del Consultorio Familiare di via Felisati.
“E’ consigliabile che le adolescenti interessate partecipino a tutti gli incontri, fissati nei giorni 14 marzo, 4 aprile, 18 aprile, 9 maggio, 16 maggio e 30 maggio, in quanto – precisa la dottoressa Marino - si tratta di un percorso in cui le tematiche affrontate sono differenti ma interconnesse tra di loro”.
Per informazioni e iscrizioni ci si può rivolgere alle due sedi: Polo Adolescenti di Mestre, 041.2608202, lunedì, mercoledì o giovedì dalle 14.30 alle 17.30; Polo Adolescenti di Venezia, 041.5295994, lunedì o mercoledì dalle 14.30 alle 17.30.
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La città ligure, famosa per il suo porto militare, fuori stagione sa svelarsi attraverso gli itinerari di architettura liberty e razionalista, esibendo un cuore storico elegante e discreto, nonché musei originali e incomparabili viste sul romantico Golfo dei Poeti
E poco lontano ecco Portovenere e le Cinque Terre…
di Renato MalamanE’ come certe seducenti signore senza età.
La Spezia fuori stagione esprime un fascino discreto e sottile, fatto di sfumature. Bella persino d’inverno, quando la città, ma anche le “Cinque terre” e Portovenere, corolle dello stesso fiore, si concedono in esclusiva in tutto il loro incanto, finalmente libere dall’assedio portato da visitatori di tutto il mondo. D’inverno calano anche i flussi delle crociere e La Spezia sembra tornare a respirare. A ritrovare le sintonie che le sono più affini. La città è un vincolo stretto fra natura e architettura, che sembrano create l’una per l’altra. Intorno c’è il golfo: lo chiamano “Golfo dei Poeti” quello che abbraccia La Spezia e si fa presto a capire perché. Certo, qui contano le presenze di cui la città va fiera: Shelley, Byron, Wagner... Anche il contemporaneo Montale. Però il golfo è “dei poeti” anche per la poesia che sa suscitare, in quell’abbraccio fra paesaggio naturale e paesaggio urbano. “Destagionalizzare si può – dice Gianluca Giannecchini, consulente turistico spezzino – Si pensi soltanto al ventaglio di musei della città. Fuori stagione la proposta culturale ha un risalto maggiore”. Maria Grazia Frija,deputata e assessora al Turismo: “Qui ci sono tanti percorsi e tanti itinerari a tema, a cui presto si aggiungerà l’Anello di Venere, un percorso che collegherà il Castello di San Giorgio alla casa della Venere di Botticelli, ovvero Simonetta Cattaneo Vespucci, la gentildonna del Rinascimento che ispirò il pittore”. C’è un punto di La Spezia che non ti aspetteresti mai di scoprire come invidiabile belvedere: è la terrazza del “matitone”, ovvero della caratteristica torre esagonale che “dialoga” architettonicamente con la Cattedrale (il progettista è lo stesso: l’architetto Cesare Galeazzo) che oggi ospita l’Allegroitalia Hotel & Condo. Da lassù, luogo consacrato agli aperitivi e alle cene estive, lo sguardo abbraccia il centro storico, scrigno di palazzi in stile Liberty e razionalista, il porto commerciale e quello militare (il più importante d’Italia, voluto da Cavour nel 1859) e poi la lunga corona di colline. Altro punto di osservazione unico è il castello di San Giorgio, che oggi ospita anche il museo archeologico “Ubaldo Formentini” arricchito da collezioni private. Più su ci sono soltanto le ville della Belle Epoque.
Dal piazzale tra albergo e cattedrale parte il suggestivo percorso lungo le mura medievali, sempre con vista sul golfo. Mentre scendendo la scalinata a lato della cattedrale ci trova in piazza Europa, a due passi dal porto commerciale, quello delle navi da crociera che da sole portano 750.000 turisti l’anno. Da lì si snoda l’itinerario pedonale nella città razionalista, ricca di opere finite nei manuali di architettura, come il Palazzo delle Poste, opera del 1933 di Angelo Mazzoni. Gli stessi viali e piazza Verdi sono stati oggetto di un profondo restyling,
tale da renderli di gusto più contemporaneo. Gli alberi sono stati sostituiti da scenografiche installazioni urbane a forma di porta. Prima gli spezzini protestarono, poi l’idea piacque. Più avanti inizia l’altra La Spezia, quella cara a Wagner e alla Contessa di Castiglione (l’affascinante fotografa Virginia Odoisi, donna dell’800 che segnò l’evoluzione del costume), dove il liberty trionfa ancora nelle aristocratiche facciate di tanti palazzi, ciascuno dei quali cela una storia. Via del Torretto, via Sant’Agostino, via del Prione: siamo nel cuore della città.
Questa parte di La Spezia racchiude anche tesori simbolo: dal Castello di San Giorgio, a cui si può salire anche attraverso un comodo ascensore, al Civico Museo del Sigillo, galleria di oltre 1500 sigilli donati da Lilian ed Euro Cappellini. Il Museo Civico “Amedeo Lia”, allestito nel seicentesco complesso dei Paolotti propone un viaggio nella pittura fra il Duecento e il Settecento, con opere di Tiziano, di Bruegel e di altri autori famosi. In via del Prione si affaccia la Galleria “Quintino Sella”, ex rifugio antiaereo dove un allestimento multimediale fa rivivere il terribile bombardamento del 19 aprile 1943, che causò 120 morti. Ma l’istituzione che più di tutte rappresenta La Spezia è il Museo Tecnico Navale ospitato all’Arsenale, opera del 1869 voluta da Camillo Benso Conte di Cavour. Il museo sfoggia pezzi rari come i motoscafi siluranti su cui vennero compiuti audaci sabotaggi durante le due guerre mondiali, o le artistiche polene di navi, comprese quelle delle imbarcazione utilizzate dai garibaldini durante la spedizione dei Mille. Tappa d’obbligo alle Cinque Terre: l’ideale per raggiungerle è il treno: Riomaggiore, Manarola, Corniglia, Vernazza e Monterosso a mare. Fuori stagione questi borghi, che fino a un secolo fa erano raggiungibili soltanto in barca, sembrano accogliere il visitatore in intimità, mostrando il loro vero volto. E poi c’è la spettacolare “Via dell’amore”…
A Portovenere, gemma delle gemme, le antichissime chiese di San Pietro (quella in stile pisano a sbalzo sul mare) e quella romanica di San Lorenzo, un po’ più su, hanno avuto l’onore di essere consacrate da papi, quasi mille anni fa. Le irte case dalle facciate colorate sembrano vegliare sulle onde, spesso ruggenti qui. Un souvenir gastronomico? Ci pensa Luigi Rosa dell’Allegroitalia: le sue trofie alla Portofino, gli gnocchetti di mare e il polpo croccante al rosmarino sono piatti tradizionali semplici e ricchi di sapori, che rispecchiano l’anima di questa terra di mare. Piatti che lasciano il segno. Da accompagnare con il Vermentino di qui. Per finire con il passito Sciacchetrà, il vino Docg dei terrazzamenti che rende soavemente più dolce… il dolce.
Nella foto copertina le nuove installazioni urbane che rendono di gusto più contemporaneo Piazza Verdi. Più sotto la cattedrale di forma rotonda, opera di Cesare Galeazzo; la Manarola; le trofie alla Portofino di Luigi Rosa; la Galleria “Quintino Sella” che ospita il museo multimediale sul bombardamento del 18 aprile 1943. Più sotto: Portovenere e il Palazzo delle Poste;
Con l’avvicinarsi della primavera, il mese di marzo regala in cucina un’ampia varietà di deliziose ricette.
Gli ingredienti disponibili in questo periodo sono differenziati e tutti di grande gusto.
Una ricetta facile e veloce per trasformare il classico “uova con asparagi” in un piatto nuovo di sapori e consistenza. Sfizioso piatto anche per un brunch domenicale
Ingredienti: 4 fette di pane; 4 uova; 500 g di asparagi; olio extravergine di oliva q.b.; pepe nero q.b.
Preparazione: Eliminare la parte più fibrosa del gambo degli asparagi per agevolarne la cottura, quindi sbucciare la parte più dura con un pela patate. Dividere gli asparagi a metà e sciacquarli sotto acqua fredda corrente. In una padella antiaderente, rosolare lo scalogno finemente tritato con un filo d’olio. Aggiungere gli asparagi e farli rosolare per qualche minuto, insaporirli con un pizzico di sale.Per le uova, ungerne il fondo di una padella e cuocerle fino a far rapprendere l’albume. Nel frattempo, tostare le fette di pane sotto il grill del forno. Disporre il pane tostato su un piatto da portata, quindi gli asparagi e infine le uova.
La dolcezza dei carciofi è esaltata dalla sapidità del formaggio pecorino, per un risultato finale gustoso e dai sapori equilibrati Ingredienti: : 320 g di spaghetti; 2 spicchi di aglio; 800gr carciofi; olio extra vergine di oliva; 40 g di pecorino stagionato; sale e pepe nero macinato q.b.
Preparazione: Puliti i carciofi mettere a bollire l’acqua per la pasta. Preparare un soffritto d’aglio utilizzando metà dell’olio e unire i carciofi, facendoli rosolare. Aggiungere un mestolo di acqua di cottura della pasta quando necessario e stufare i carciofi per circa 15 minuti o fino a quando non risultano inteneriti. Una volta pronti, si aggiusta di sale e pepe e si fa evaporare il liquido di cottura. Scolare la pasta leggermente al dente e saltarla con i carciofi per un minuto, aggiungendo un po’ di acqua di cottura tenuta da parte. Infine, si aggiunge il resto dell’olio a crudo a fuoco spento. Per servire, si presenta la pasta ai carciofi con una spolverata di pecorino ridotto in scaglie
Un dolce da mangiare tiepido o freddo. Una ricetta originale e facile da realizzare. La croccantezza della pasta fillo alla morbidezza del ripieno profumato. Ingredienti: 300 g di pasta fillo; 300 ml di panna fresca; 2 uova; 100 g di zucchero; 200 g di burro fuso125 g di mirtilli; scorza di limone Preparazione: La pasta fillo va lasciata a temperatura ambiente. In una ciotola, si uniscono uova, panna, zucchero, semi di vaniglia e scorza di limone, mescolando fino a ottenere un composto omogeneo. Si stende il primo foglio di pasta fillo, lo si spennella con burro fuso e si sovrappone un secondo foglio.
Si forma una rosa e si mette in uno stampo imburrato. Si continuano ad accoppiare i fogli intorno alla rosa principale, spennellando con burro fuso. Si inforna a 180°C per 15 minuti. Dopo la prima cottura, si versa la pastella preparata, si aggiungono i mirtilli e si prosegue la cottura per 25-30 minuti. Lasciare intiepidire prima di servire.
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ARIETE
Si prospetta un periodo altalenante, tra alti e bassi, soprattutto in ambito lavorativo. Ma le energie accumulate consentiranno di superare con successo tutte le prove.
TORO
Dopo una prima fase di disorientamento, dovuta alla stanchezza accumulata nei mesi invernali, torna il sereno, l’ottimismo e il buon umore. Si riparte con nuove intenzioni.
GEMELLI
Il periodo promette risvolti interessanti, dopo una lunga attesa. Nuove occasioni e allettanti opportunità renderanno il futuro carico di interessanti aspettative.
CANCRO
Vi siete un po’ trascurati, mettendo in primo piano gli impegni e le esigenze degli altri, ora è tempo di dedicare le vostre cure a voi stessi. Meritate un po’ di felicità.
LEONE
Vi siete sottoposti ad un ritmo massacrante pur di raggiungere i vostri obiettivi per rimettere a posto le cose. Ora è tempo di godersi con un po’ di sollievo i primi risultati di tanti sforzi.
VERGINE
Incontrerete qualche ostacolo nella realizzazione dei vostri progetti e questo richiederà di rivedere in parte strategie e tempistiche. Ma siete caparbi e troverete le giuste soluzioni.
Oroscopo
BILANCIA
Avete trascorso un periodo di relativa calma e ora le acque ricominciano ad agitarsi. Si tratta però di situazioni temporanee che non toglieranno stabilità al vostro equilibrio.
SCORPIONE
Siete partiti svantaggiati rispetto agli altri ma avete saputo recuperare alla grande e ora vi godete il vostro meritato successo. Si apre una nuova fase e siete pieni di idee.
SAGITTARIO
Sorridete di più e siate soddisfatti di quello che avete: è il frutto del vostro duro lavoro e molti vorrebbero essere al vostro posto. Un po’ di riposo vi farà apprezzare di più le piccole cose.
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CAPRICORNO
Vi siete impegnati con dedizione e sacrifici raggiungendo gli scopi che vi eravate prefissati. Avete quindi goduto del meritato riposo e ora siete pronti per ripartire a caccia di nuovi traguardi.
ACQUARIO
Vivete di sogni e di emozioni e l’arrivo della primavera non fa che alimentare questa vostra caratteristica. Ma ad evitare che voi prendiate il volo ci pensa sempre chi vi riporterà coi piedi per terra.
PESCI
Tutto rema verso la vostra direzione consentendovi di vivere alla grande questo periodo che vi vedrà protagonisti nel lavoro, nelle amicizie e anche in amore. Approfittatene.
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