Migranti: l’Europa tace, le nostre città accolgono
Quest’anno, probabilmente, in Italia avremo accolto più di 200 mila migranti. In Veneto abbiamo già superato quota 9 mila, dall’inizio dell’anno. L’accoglienza, questa la parola giusta, è un impegno quotidiano. Complesso, pieno di insidie, dove lo sforzo è comune: del Governo, delle Regioni, delle Prefetture. Ma anche e soprattutto della catena finale di questa lunga filiera: i Sindaci, le associazioni e i cittadini. Le problematiche sono quotidiane e pragmatiche. Abbiamo già vissuto nel recente passato tanti episodi “limite”, dove l’accoglienza è stata scambiata da alcuni come semplice “parcheggio” provocando enormi problemi di sicurezza e integrazione. L’accoglienza deve essere “sartoriale”, caso per caso, perché possa avere successo e non si trasformi in una resa indiscriminata. In tutto questo l’Europa guarda da lontano, da Bruxelles, in silenzio. Dove sono le forze di Protezione Civile dell’UE? Dove sono le navi europee? Dov’è il meccanismo di redistribuzione e, se necessario, di rimpatrio di Bruxelles? Domande che cadono nel vuoto. Lasciandoci soli - Governo italiano, Regioni e Sindaci - e cercare di fermare un’incredibile pressione. Attendo, con poca fiducia, risposte.
La riflessione del Presidente Zaia e il dibattito proseguono nelle pagine regionali di questa edizione.
A CAVARZERE
AUMENTA IL COSTO DEL SERVIZIO MENSA, I GENITORI PROTESTANO E L’OPPOSIZIONE INSORGE Servizio a pag. 6-8
Il Pd e Sinistra Italiana: “E’ stato deciso senza nemmeno darne comunicazione alle famiglie”
I SINDACI DISPONIBILI AL CONFRONTO SULL’ACCOGLIENZA DIFFUSA, NO AI MAXI ASSEMBRAMENTI
FORZA
ECONOMIA, CON I 22 NUOVI INGRESSI SONO 139 I DISTRETTI
DEL COMMERCIO IN VENETO Migranti
Scuola, si può fare di più Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
Teniamo fede anche noi alla tradizione di parlare di scuola, a pochi giorni dall’inizio delle lezioni. Del resto continua ad essere l’unica occasione dell’anno in cui si guarda un po’ meno distrattamente al mondo dell’istruzione, con tutte le sue pecche e le sue eccellenze, tra luci e ombre.
In seguito, a parte gli addetti ai lavori, tendiamo a dimenticarcene, soprattutto se in casa non ci sono bambini e giovani. Eppure la scuola riguarda tutti. segue a pag 5
Periodico d’informazione locale Anno XXX n. 173 di Cavarzere SETTEMBRE 2023
Servizio a pag. 30 Servizio a
22 Servizio a pag. 28 La polemica
pag.
Al centro del giornale scopri l’inserto con le nuove offerte
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Luca Zaia
ITALIA IN VENETO È SEMPRE PIÙ FORTE, ADESIONI COERENTI CON UN PARTITO IN CRESCITA
NOI SIAMO verde
ANTENORE verde
Truffa dello specchietto, casi anche a Cavarzere e Cona
Èstato lanciato l’allarme attraverso i social, attraverso le comunicazioni istituzionali e tutti i media, dopo una serie di episodi che si sono verificati a inizio settembre a Cavarzere ma anche a Cona. Si tratta della truffa dello specchietto, di cui quest’estate si è parlato un po’ in tutta Italia. Alla stazione dei Carabinieri di Cavarzere è giunta più di una denuncia di tentativo di truffa, peraltro in pieno centro cittadino, anche nei pressi della sede del municipio a palazzo Barbiani. La dinamica è sempre la stessa.
Una Punto bianca affianca un’altra auto, scendono i due passeggeri che, dopo essersi assicurati che la loro “vittima” sia sola e indifesa, chiamano i rinforzi. Sopraggiunge una seconda auto, è stata segnalata una Golf di colore grigio scuro con altre due persone a bordo, che affianca e blocca la vittima e con un bastone rompe il proprio specchietto retrovisore, facendo credere al malcapitato di essere l’autore del sinistro. Ne segue la richiesta di duecento euro di risarcimento per il presunto danno arrecato.
Anche la Polizia locale di Cona ha invitato gli automobilisti alla massima attenzione. L’auto sospetta, la Golf di colore grigio scuro con due persone a bordo, è stata segnalata infatti anche in territorio conense. L’allerta è rivolta soprattutto ai conducenti anziani, vittime preferite dei malintenzionati. L’invito è di segnalare immediatamente alle forze dell’ordine eventuali comportamenti anomali o presunti sinistri che riconducano alla dinamica della truffa.
È un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto.
La Polizia Locale e i Carabinieri invitano alla massima attenzione e a denunciare ogni comportamento sospetto
Scuola, si può fare di più
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
La scuola ci riguarda e ci deve stare a cuore, come raccomandava don Milani attraverso il motto “I Care” che campeggia sul muro della sua povera aula di Barbiana. E’ l’esatto contrario del fascista “me ne frego”, un atteggiamento che ancora serpeggia - anche se non lo vogliamo ammettere - e ci induce a non rivolgere la dovuta attenzione alla scuola, che pure coinvolge un considerevole numero di persone, oltre agli stessi studenti. “Bisogna uscire, anche mentalmente, dalle categorie dell’ovvio e dello scontato, - raccomandava lo scorso anno il presidente della Repubblica Mattarella - dalla gestione senza respiro o burocratica. Abbiamo bisogno di recuperare entusiasmo, fantasia, coraggio, creatività, capacità di iniziativa. Investire nella scuola significa quindi costruire un domani più solido, per tutti. E quando parlo di investimenti non mi riferisco soltanto alle risorse finanziarie, che pure sono, ovviamente, assolutamente necessarie. Servono idee, proposte, riflessioni, innovazioni”. In questi ultimi anni, infatti, ci sono maggiori risorse economiche per le scuole, in particolare per gli edifici. Sappiamo bene quali sono le condizioni strutturali e quanto siano necessari gli interventi di adeguamento anche sul fronte della sicurezza e dell’efficienza energetica. Ma quello che si fa per la scuola, anche con le risorse del Pnrr che poi lasceremo come debito in eredità ai nostri figli, non può limitarsi al cappotto o alle nuove finestre. Proprio con i fondi europei si sta attuando infatti una riforma del sistema scolastico che punta a nuovi “ambienti di apprendimento” in cui la tecnologia la fa da padrona, a nuove figure di docenti, fino ad un nuovo sistema di valutazione della capacità didattica degli insegnanti. Ma poi c’è la realtà di tutti i giorni, dal precariato dei docenti alla mancata continuità di insegnamento in alcune classi, dalla penuria di insegnanti di sostegno ai costi in crescita per le famiglie, sia su fronte del libri che dei trasporti. Ecco allora che si può e si deve fare di più, giorno per giorno.
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in redazione il 18 settembre 2023
Il
Aumenta il servizio mensa, I genitori non ci stanno, “è ingiustificato”
Oltre all’aumento non annunciato e oneroso, da 4.40 a 5.20 euro a pasto, le famiglie lamentano la scarsa qualità del servizio, in più occasioni scadente
Ibuoni della mensa scolastica sono aumentati dell’80%. A darne notizia, le consigliere dell’opposizione Heidi Crocco e Chiara Tasso. È il terzo aumento, da quando l’attuale amministrazione è in carica, che porta il costo del pasto giornaliero da 4,40 euro a 5,20 euro.
“In questo ultimo anno soprattutto il servizio mensa è stato molto scadente, i genitori hanno segnalato a più riprese all’amministrazione diverse criticità, sia relative alla qualità del cibo che al servizio di scodellamento – afferma la Tasso – l’amministrazione ha sempre sminuito il problema. Il sindaco e l’assessore Sommacampagna, di fatto, hanno dato dei bugiardi alle famiglie negando le problematiche e affermando che va tutto bene. Veniamo poi a scoprire che a giugno c’è stata un’ispezione dell’Usl nelle mense della Collodi e della Giovanni XXIII, per il quale il Comune è stato sanzionato. Ma nessuno ha pensato di darne comunicazione, ovviamente”.
Gruppi di genitori, da subito, hanno chiesto al sindaco e all’amministrazione se ci fossero novità a partire da settembre, se il servizio avrebbe subito variazioni, ma non hanno ricevuto nessuna risposta.
“Scopriamo per puro caso che, in pieno agosto, la Giunta ha approvato un aumento, portando il costo del pasto a 5.20 euro. Il rammarico sta nel fatto che l’aumento è stato attuato senza darne alcuna comunicazione alle famiglie, sperando che la cosa passasse inosservata”.
Come Commissione Mensa,
dunque, i genitori hanno chiesto la convocazione urgente della Commissione stessa per poter discutere di tutte le problematiche e avere anche delucidazioni in merito all’aumento. La riunione si è tenuta mercoledì 30 agosto.
“È emerso un ragionamento puramente matematico, che non tiene in alcun modo conto dell’impatto che questo provvedimento avrà sulle tasche delle famiglie cavarzerane con bambini che usufruiscono della mensa – continua la consigliera Tasso – oltretutto non sono previsti sconti per chi ha due figli che usufruiscono del servizio! Un’amministrazione non può pensare di amministrare in questo modo scaricando il peso addosso alla cittadinanza. C’è una perdita di contatto con la realtà”. Interpellato, il sindaco Pierfrancesco Munari ha ritenuto opportuno non rispondere.
Benedetta Cesaro
“La situazione al momento è questa, senza alcuna previsione per gennaio 2024 (l’aumento riguarda il periodo settembre - dicembre) ma è ipotizzabile un ulteriore aumento da gennaio se l’amministrazione non decide di affrontare seriamente la questione –afferma la consigliera Chiara Tasso – è un aumento troppo oneroso che pesa enormemente sul bilancio famigliare. Stiamo parlando di un aumento che avviene dopo un anno pieno di segnalazioni e lamentele, per un servizio che non soddisfa le famiglie”.
Ad oggi, il cibo arriva dal centro cottura di Boara, poiché il centro cottura di Cavarzere non esiste più.
“In consiglio comunale, come gruppo consigliare del Pd, avevamo proposto di pensare ad una convenzione con l’Ipab Danielato, dotata di cucina interna, per la fornitura dei pasti che, preparati qui in loco, avrebbero senz’altro uno standard qualitativo più elevato. La proposta è stata bocciata senza nemmeno prenderla in considerazione”.
“Qualsiasi motivazione adottata dall’ammini-
strazione non può bastare a giustificare un simile provvedimento – conclude – aumentare il costo del pasto è una scelta esclusivamente politica. L’amministrazione si attivi quanto prima per riformulare i costi e dimostrare comprensione e vicinanza a tutte quelle famiglie con bambini, già pesantemente provate”. (b.c.)
6 www.lapiazzaweb.it Cavarzere
Chiara Tasso
caso. Chiara Tasso denuncia: “Una scelta puramente politica”
Per una migliore qualità del servizio mensa il Pd propone una convenzione con l’Ipab Danielato
Rincaro mensa scolastica. Il Partito democratico e Sinistra Italiana attaccano
“Un aumento che non è stato discusso con l’opposizione né spiegato alle famiglie”
Heidi Crocco: “Assistiamo ad uno scollamento dell’amministrazione con la realtà delle famiglie”. Fumana: “Dal 2022 è un rincaro del 27 per cento e non è finita qui”
Opposizioni all’attacco della giunta di centrodestra a Cavarzere guidata dal sindaco Pierfranceso Munari sulla questione del rincaro del servizio delle mense scolastiche. A spiegare cosa non va dal suo punto di vista la consigliera del Pd, Heidi Crocco, che accusa questa amministrazione di aver agito, anche per questa vicenda, senza avviare alcun contraddittorio con le opposizioni.
“Questo – dice Heidi Crocco - è il regalo che l’amministrazione comunale di Cavarzere ha ben pensato di fare alle famiglie mentre si apprestavano ad organizzare il rientro a scuola dei propri figli: un bell’aumento del servizio mensa (il terzo da quando questa amministrazione è in carica) che
porta il costo del pasto giornaliero da 4,40 a 5,20 euro. Penso che siamo alla follia. Qui assistiamo ad un totale scollamento di questa amministrazione con quella che è la realtà delle famiglie cavarzerane. Tra l’altro parliamo di un servizio lacunoso, che nel corso dell’anno ha rivelato gravi problemi”.
Dure le considerazioni della Crocco sulla questione. “Ci rendiamo conto – dice - delle gravi ripercussioni che questo aumento avrà nelle tasche delle famiglie cavarzerane? Un’amministrazione sorda, che non accetta il confronto e tantomeno il contraddittorio. Un’amministrazione seria avrebbe comunicato alle famiglie le ragioni, se ci sono, di una simile scelta. Invece ha agito
in sordina approvando in pieno agosto un aumento demenziale senza darne notizia e senza comunicarlo, senza convocare la Commissione Mensa, nonostante le richieste avanzate dai componenti”.
Ma per il Pd le novità non sono certo finite qui. “Questo aumento - conclude la Crocco – che si riferisce al periodo settembredicembre 2023, lascia quindi presagire un ulteriore rincaro a partire da gennaio 2024. Queste
sono le risposte che l’amministrazione Munari sta dando alla città di Cavarzere”.
Sulla stessa linea anche le critiche del consigliere di Sinistra Italiana Andrea Fumana.
“I costi applicati a tutte le famiglie con reddito Isee superiore a 8000 euro – spiega - sono stati, per il 2022, la tariffa unica di 4,10 euro a pasto uguale per tutti. Nel 2023, il 10 febbraio, abbiamo assistito al primo aumento con una tariffa unica di 4,40 euro a pasto uguale per tutti. L’ 11 agosto c’è stato un aumento a decorrere dal 1° settembre. La tariffa unica per il servizio è passata 5,20 euro a pasto uguale per tutti. Si tratta di un aumento del 27%. Non servono commenti”.
Insomma la questione dei rincari alle mense comunali sta facendo molto discutere a Cavarzere e sarà tema di dibattito anche ad anno scolastico inoltrato.
Alessandro Abbadir
8 www.lapiazzaweb.it Cavarzere
Heidi Crocco e Andrea Fumana
Economia. Associazioni di categoria ed enti locali fanno squadra
Nasce il nuovo Distretto del Commercio di Cavarzere e Cona
Nasce il nuovo distretto del Commercio di Cavarzere e Cona, uno dei 22 nuovi istituiti dalla Giunta regionale del Veneto. A darne notizia sono stati i Comuni con le rappresentanze di categoria: il sindaco di Cavarzere Pierfrancesco Munari, il consigliere comunale di Cona Francesco Fontolan e il Presidente della Camera di Commercio di Venezia Rovigo e di Confcommercio Metropolitana di Venezia, Massimo Zanon, insieme con il presidente di Confcommercio Cavarzere e Cona Luca Zulian.
E’ proprio Zulian a spiegare l’importanza dell’obiettivo raggiunto.
“Si tratta di un ottimo risultato –spiega in una nota il presidente di Confcommercio – che è stato ottenuto grazie alla collaborazione tra la nostra associazione di categoria e gli enti locali, con l’obiettivo di rilanciare le attività economiche nel territorio. Come associazione di categoria ci siamo messi a disposizione degli enti locali e ora ancor di più, in quanto sarà fondamentale lavorare per poter aderire a tutti i bandi disponibili”.
Il sindaco di Cavarzere è soddisfatto del risultato raggiunto. “Il Distretto del Commercio - dice Pierfrancesco Munari - era uno dei capisaldi del nostro programma elettorale e centrarlo a meno di due anni dal nostro insediamento è un grandissimo obiettivo. Il Distretto del Commercio può essere
un motivo di sviluppo per le nostre imprese locali perché in grado di recepire fondi che magari singolarmente non possono essere ottenuti. Per questo siamo ottimisti e crediamo in una implementazione del commercio nei prossimi anni”.
Soddisfazione arriva anche dal Comune di Cona con il consigliere Fontolan. “Nuove iniziative saranno pensate per attrarre residenti, fondamentali per dare ossigeno alle attività commerciali e tenere vivi i centri cittadini di Cavarzere e Cona – dice Fontolan - È stato un lavoro di squadra che ha permesso di ottenere un grande risultato e questo fa ben sperare anche per il futuro”.
“Il rinnovato impegno – sottolinea infine Zanon - per valorizzare le potenzialità offerte da questo strumento in un territorio le cui potenzialità ed esigenze di am-
Un nuovo pulmino per il trasporto sociale
Trasporto sociale, un servizio che si arricchisce di un nuovo mezzo, un Doblò Fiat, attrezzato per il trasporto delle persone che ne hanno bisogno. La consegna ufficiale lo scorso 8 settembre nel corso di una breve cerimonia che si è svolta in piazza del Municipio. Il mezzo è stato consegnato all’assessore Marco Grandi, insieme con Miriam Vitulo e il personale dei Servizi sociali del Comune
“Vi ringrazio” ha detto l’assessore Grandi rivolgendosi a Franco Pavanello, responsabile della Società Pmg spa, che dà la possibilità di realizzare queste opportunità, e a tutte le aziende del territorio che hanno voluto aderire e che hanno contribuito all’acquisto del mezzo. “Darà la possibilità ai cittadini di Cavar-
Il presidente di Confcommercio Luca Zulian: “L’obiettivo è quello di rilanciare le attività economiche nel territorio”. Il sindaco Munari: “Era una priorità del nostro programma elettorale”
zere di usufruire di un servizio fondamentale – ha commentato Grandi - che è quello del trasporto sociale, che in una comunità come la nostra, con una popolazione di età media abbastanza avanzata e con problematiche sostanziali dal punto di vista della gestione della salute e anche in un territorio molto disagiato dal punto di vista logistico, è fonda-
modernamento criticità, come dimostrato oramai per tutta l’economia, potranno essere superate solo grazie alla coesione tra imprese del terziario di prossimità e di servizio, aggregate in un progetto importante, coordinato, che veda i singoli interventi delle aziende inserite in un coordinamento strategico forte e di impatto sul territorio, grazie alle sinergie tra associazioni, imprese, Camera di Commercio e amministrazioni Comunali”.
Un appello particolare, da tutti i soggetti, pubblici e privati del partenariato, che nelle prossime settimane avvieranno un percorso informativo e di coinvolgimento delle imprese dei due Comuni, viene rivolto proprio alle imprese da giovani gestite da donne dei settori innovativi emergenti.
Alessandro Abbadir
mentale in quanto siamo molto distanti dalle principali strutture e ospedali di riferimento, dai centri di cura importanti della nostra provincia e quindi avere la possibilità di avere un trasporto sociale efficace è per noi una risorsa irrinunciabile”.
“Non era scontato che noi riuscissimo a realizzare il progetto – ha detto da parte sua il presidente di Pmg Pavanello – perché prima c’è stato il Covid poi il caro energia, il fatto di essere riusciti a realizzare il progetto è motivo di soddisfazione. Questo progetto, ha soprattutto una valenza sociale perché grazie a questo pulmino Cavarzere potrà aiutare la fascia debole della popolazione , le persone più fragili per le cure, le terapie le visite di cui hanno bisogno”.
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Francesco Fontolan, Luca Zulian e Pierfrancesco Munari
Cavarzere Fotografa il QR code e ascolta l’ultimo Notiziario
Cavarzere
Territorio. Il Comitato Ambiente e Sviluppo sollecita ancora un atteggiamento prudente
“Impianto di Ca’ Venier, va mantenuta alta la guardia”
Non si è ancora conclusa la vicenda con l’archiviazione definitiva da parte della Regione, il timore è che possa essere riproposto in un altro sito
S ull’impianto di biometano il Comitato Ambiente e Sviluppo Caes, riattivatosi dopo il rischio dell’insediamento a Ca’ Venier, ha intrapreso varie iniziative per contrastare tale progetto. Il Caes ricorda come l’allarme non sia cessato, anzi bisogna mantenere alta l’allerta. “Ricordiamo - spiega il Comitato - alcuni passaggi fondamentali: la conferenza dei servizi, tenutasi oltre un anno fa, aveva approvato l’impianto nel sito proposto a Ca’ Venier, nonostante il parere contrario del Comune e dell’Ulss 3. Dai verbali risulta che il Comune, rappresentato dal sindaco, non era contrario ad ospitare l’impianto ma che la ditta aveva valutato negativamente l’ipotesi di ubicarlo in un altro sito. Si è poi scoperto che la Regione aveva “dimenticato” di invitare alla conferenza dei servizi l’Autorità di Bacino delle Alpi Orientali, preposta al Piano di Gestione delle Alluvioni in sinistra Adige; la quale, successivamente interpellata, aveva calcolato il rischio alluvionale che non consente la costruzione dell’impianto nell’area. La ditta aveva chiesto una proroga di ben 240 giorni per contro-dedurre, al termine della quale non ha prodotto alcun documento. Scaduto tale termine, l’autorità di Bacino aveva conseguentemente espresso il proprio parere “non favorevole” all’impianto e la Regione aveva dato 10 giorni di tempo alla ditta per eventuali controdeduzioni. Il termine è scaduto e non si conosce l’eventuale risposta dell’azienda”.
“Da allora, nonostante le rassicurazioni del sindaco – si legge nel comunicato diffuso dal Comitato - la Regione non ha ancora concluso la vicenda con l’archiviazione (bocciatura) del progetto. La grande partecipazione dei cittadini cavarzerani alla nostra assemblea a giugno ha evidenziato l’interesse da parte della cittadinanza verso il proprio territorio e la volontà di essere informata. Noi cittadini, abbiamo avuto un ruolo importante nella denuncia: i meriti comunque non ci interessano, ma siamo davvero arrivati alla fine? Stiamo attendendo fiduciosi una risposta che sembrava ovvia e scontata. Ora chiudiamo l’argomento con un definitivo no a questa triste storia, ma
il no della Regione non è ancora arrivato”. Da qui l’appello a tenere alta la guardia per evitare quelli che sono considerati pericolosi colpi di coda. “È necessario mantenere viva l’attenzione – conclude Caes - Il ritardo della decisione finale della Regione è per lo meno sospetto. È infatti ancora fondato il timore che l’impianto possa essere
approvato con qualche prescrizione tecnica (più o meno inefficace, ma per salvare la forma) o sia respinto ma, che sia riproposto - già
Lavori di manutenzione su alcune strade provinciali anche a Cavarzere
adesso o fra qualche mese in un altro sito, all’insaputa dei cittadini di Cavarzere”.
La Città Metropolitana di Venezia ha avviato in queste settimane una serie di interventi di manutenzione stradale su alcune strade provinciali, che prevedono la riasfaltatura di alcuni dei tratti che più necessitano di
interventi. Questo l’elenco dei cantieri, uno dei quali ha interessato anche il comune di Cavarzere, così come ha fatto sapere il sindaco Pierfrancesco Munari. I lavori sono stati fatti sulla strada Provinciale 25 a Fiesso dal km 5+800 al km 6+300 in corso; sulla Provinciale 25 da Santa Maria di Sala 1+900 al chilometro 2+200. Sulla strada provinciale 84 Scorzè 3+750-3+900 e 2+400 a 2+750. I cantieri non sono mancati neanche nel Veneto Orientale e nello specifico a Concordia Sagittaria dal km 2+600 al km 4+700 solo corsia sinistra lato case. A Scorzè sulla strada provinciale 39 l’intervento dal chilometro 5+800-6+300 e 7+800. Infine, ma non ultimo i lavori di sistemazione stradale sono stati fatti a Cavarzere dal km 1+400 al chilometro 1+700 nell’area che si trova vicino deposito Actv. In questo caso si tratta di un intervento molto atteso in quanto il fondo stradale della Provinciale in questione aveva davvero bisogno di un intervento di messa in sicurezza che potesse evitare incidenti anche gravi collegati magari alla presenza di buche o sul fondo stradale. Ovviamente il Comune di Cavarzere continuerà a fare regolare manutenzione sulle strade di sua competenza, anche su segnalazione dei residenti che ne indicheranno i punti più pericolosi all’ente locale a causa di possibile presenza di buche e dissesti. (a.a.)
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Alessandro Abbadir
Boscochiaro. Buone notizie per la scuola primaria Lombardo Radice
Salva la classe prima, parte con 12 alunni
Il sindaco Munari esulta per il risultato ottenuto, anche grazie all’impegno di molti genitori, della dirigenza scolastica e degli insegnanti che si sono battuti per preservare la classe
Genitori alunni e insegnanti della scuola primaria Lombardo Radice nella frazione di Boscochiaro a Cavarzere hanno ricevuto alla vigilia dell’inizio del nuovo anno scolastico una buona notizia: è stata istituita la classe prima. Ad annunciarlo è stato direttamente il sindaco del paese Pierfrancesco Munari che, con i genitori, la direzione e i docenti della scuola, si è battuto per raggiungere l’obiettivo nel corso degli ultimi mesi.
“Con un impegno comune –spiega a chiare lettere Munari - e in piena sinergia siamo riusciti a salvare la classe in pericolo: per quest’anno c’è la classe prima alle elementari di Boscochiaro. Una classe che ha 12 alunni. Solo alcune materie come l’ora di religione o educazione civica saranno fatte in pluriclasse”.
I genitori dei bambini e i residenti della frazione temevano che non si riuscisse a formare la
prima classe, con comprensibili disagi. Già le attuali classi quarta e quinta funzionano in pluriclasse, cioè, sono formate da bambini di anni di nascita differenti all’interno della stessa classe. La scuola di Boscochiaro ospita una settantina di alunni e se non si fosse formata la prima classe il rischio di pregiudicare la presenza sul territorio si stava facendo sempre più consistente.
“La prima classe della scuola primaria di Boscochiaro, nel comune di Cavarzere, è salva anche per l’anno 2023-2024. E con essa anche altri plessi ubicati in tutta l’area metropolitana, da Mira a Oriago, da Caorle a Portogruaro: mi felicito con i comitati dei genitori - commenta Erika Baldin, capogruppo del Movimento 5 Stelle al Consiglio regionale - la cui lotta di lunga durata ha evidentemente pagato. Ne guadagnano le frazioni e le periferie, che altrimenti avrebbero visto spopolati i
rispettivi territori ormai sempre più privati dei servizi a causa di scelte politiche e conseguentemente legislative”.
Nelle scorse settimane la stessa Baldin aveva investito la Regione affinché si esprimesse riguardo la palpabile possibilità che la prima classe non venisse istituita in deroga, con soli 13 scolare e scolari iscritti.
“In sostanza l’ente se ne è lavato le mani - argomenta l’esponente del M5S - visto che la formazione delle classi compete in via esclusiva al dirigente scolastico di ogni istituto comprensivo”.
“Vale però sottolineare - conclude Erika Baldin - che all’origine di queste decisioni scellerate sta la legge di bilancio varata a fine 2022 dal governo Meloni, la qua-
le obbliga le Regioni a dimensionare la propria rete scolastica in base a criteri che ne definiscono la dotazione e la distribuzione delle dirigenze. Effetto collaterale è la riduzione del numero delle classi. Il Veneto ha deciso di non impugnare la legge, a differenza di altre Regioni. Confido negli esiti di queste impugnazioni”. Alessandro Abbadir
Rottanova. Poste, dal 18 ottobre l’ufficio torna ad essere aperto tre giorni a settimana
Servizi, arriva la notizia di un potenziamento del servizio di Poste Italiane nella frazione di Rottanova. I nuovi servizi saranno in funzione dal prossimo ottobre. Ad annunciarlo è direttamente il sindaco Pierfrancesco Munari nelle scorse settimane.
“E’ arrivata - spiega Munari – una bellissima notizia per la nostra città e per la frazione di Rottanova. Dal 18 ottobre l’ufficio postale tornerà ad essere operativo 3 giorni a settimana offrendo maggiori servizi rispetto ad oggi. Ringrazio Poste Italiane per l’attenzione dimostrata e per aver accolto le nostre richieste”.
La lettera che conferma la novità è stata inviata direttamente dal presidente di Poste Italiane Giuseppe Lasco.
“Ho il piacere di comunicarle –spiega il presidente nella lettera al sindaco – che, a partire da settembre e per tutto il trimestre finale del 2023, Poste Italiane ripristinerà i consueti orari degli uffici postali interessati dagli interventi di riduzione oraria causate dalle difficoltà connesse al periodo pandemico. A conferma della temporaneità di tali interventi e dell’attenzione riservata a tutte le attività locali, l’azienda ha messo in
atto ulteriori sforzi per garantire l’erogazione dei propri servizi”.
E poi il presidente di Poste Italiane specifica il potenziamento del servizio previsto per Rottanova. Sulla questione interviene anche Angelo Romano Garbin con un post sui social. Garbin invita il sindaco a riflette che al 18 ottobre mancano ancora diverse settimane e che per ovviare ai disagi che dovranno continuare a sopportare i pensionati sarebbe opportuno organizzasse un bus navetta che porti i residenti di Rottanova fino a Boscochiaro o a Cavarzere centro. (a.a.)
12 www.lapiazzaweb.it Cavarzere
Territorio. Lavori straordinari di manutenzione sul manufatto “Buoro”
L’assessore regionale Bottacin: “Due milioni per la sicurezza idraulica dell’area”
Sicurezza idraulica un nuovo intervento nell’area di Cavarzere grazie ai lavori del Genio Civile. Ad annunciarlo nelle scorse settimane è stata la Regione Veneto. Gli uffici regionali del Genio Civile di Padova hanno infatti consegnato i lavori di manutenzione del manufatto idraulico denominato “Buoro”, che si trova lungo il canale Gorzone nel territorio del Comune di Cavarzere. Si tratta di un’opera strategica, sia per i territori limitrofi che per l’intera rete del comprensorio idraulico afferente al nodo di Este. A spiegare l’importanza idraulica dell’opera è direttamente l’assessore regionale competente.
“Tale manufatto, realizzato a partire dalla metà degli anni Trenta del secolo scorso e concluso negli anni Cinquanta – spiega l’assessore al Dissesto Idrogeologico Gianpaolo Bottacin -, è finalizzato principalmente a garantire la difesa idraulica dell’area, oltre che a soddisfare gli scopi irrigui, sostenendo il livel-
lo delle acque del Gorzone durante la stagione irrigua per permettere i prelievi a monte, e impedire la risalita del cuneo salino”.
Riscontrato il degrado degli organi di manovra, accelerato in particolare dalla risalita del cuneo salino, la Regione Veneto ha finanziato con 500mila euro la sostituzione
delle due paratoie laterali a settore, lunghe 12 metri ciascuna, al fine di garantire la funzionalità dell’intero manufatto.
“La sostituzione effettiva delle paratoie e la conclusione dei lavori – va nel dettaglio dell’intervento l’assessore - avverrà al termine della stagione irrigua, entro l’autunno, quando si potranno abbassare i livelli idraulici. Attualmente abbiamo in fase di progettazione anche la sostituzione della paratoia cilindrica centrale, di lunghezza di 24 metri, per un ulteriore importo di 1,5 milioni di euro”.
Insomma, una serie di interventi messi a punto per mettere in sicurezza il territorio dal punto di vista idrogeologico.
Un punto che rimarca con forza l’assessore regionale. “Si tratta di preziosissimi investimenti – conclude Bottacin – per garantire il territorio veneto, di cui in questi anni è aumentata enormemente la sicurezza idraulica”.
Alessandro Abbadir
Rottanova rende omaggio al maestro Tullio serafin
Rottanova ha ricordato Tullio Serafin, nato nella frazione il primo settembre 1878 e lì sepolto, per sua volontà, nel locale cimitero. Lo scorso 27 agosto è stata celebrata da don Virgilio Poletto una messa, dedicata non solo al grande direttore d’orchestra ma anche a chi ha costituito il Circolo a lui dedicato ed a coloro che, negli oltre quarant’anni di attività, hanno fatto parte di questa realtà associativa. Nato nel 1979 grazie all’impegno del professor Ugo Bello e poi presieduto per molti anni da Luciano Guzzon, il Circolo continua oggi l’attività con diverse iniziative. Ha partecipato anche il tenore Maurizio Saltarin, accompagnato dal Maestro Fabrizio Malaman. Nicla Sguotti, presidente del Circolo Tullio Serafin, ha ringraziato le persone che hanno collaborato alla realizzazione dell’iniziativa, organizzata con l’assessorato alla Cultura, al Comitato Cittadino di Rottanova e alla Polisportiva Quadrifoglio.
A inizio ottobre il Circolo sarà impegnato nella Settimana Serafiniana, con l’edizione numero 44 del concerto Omaggio a Tullio Serafin e la cerimonia di consegna del Premio Internazionale Tullio Serafin a un grande personaggio della lirica.
13 www.lapiazzaweb.it Cavarzere
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Gianpaolo Bottacin
Amministrazione. Le opposizioni all’attacco sulle scelte relative alla variazione di bilancio
Bocciata la proposta per l’asilo nido e la manutenzione degli alloggi popolari
Opposizioni all’attacco del sindaco e della giunta di centrodestra a Cona sulla questione della variazione di bilancio approvata nelle scorse settimane nel parlamentino cittadino. Tutte le proposte fatte dal centrosinistra sono state bocciate dalla compagine di centrodestra guidata dal sindaco Alessandro Aggio. “Nel consiglio comunale dell’11 agosto scorso nell’ambito delle variazioni di bilancio abbiamo chiesto di rivedere alcune spese – spiegano i consiglieri di Insieme per Cona Antonio Bottin e Franco Necchio - a favore della scuola dell’infanzia /nido e per la manutenzione degli alloggi popolari”. Ecco nel dettaglio le proposte fatte. “Abbiamo chiesto di rinviare la spesa di 16.000 euro prevista per le giostrine a Cantarana a favore dei lavori di adeguamento e avvio del nido presso la scuola dell’infanzia. Abbiamo poi chiesto di depennare la spesa di 35.700 prevista per acquisto di un automezzo per la Polizia locale a favore della Scuola dell’Infanzia e servizi per il nido. Abbiamo poi chiesto di depennare la spesa di 30.000 euro prevista per la realizzazione della rotonda di Via Liona a favore degli interventi di manutenzione degli alloggi popolari”. Ma non solo. “Abbiamo chiesto di cancellare – dice Bottin - la
spesa di 12.640 euro per l’acquisto di telecamere per il controllo dei rifiuti a favore di interventi di manutenzione degli alloggi popolari e di rinviare la spesa di 5.000 euro per l’acquisto di scaffalature per la biblioteca a favore di interventi di manutenzione degli alloggi popolari”. Questi atti per l’opposizione se presi in considerazione avrebbero portato a soluzioni di problemi concreti da risolvere urgentemente. “La revisione della spesa - sottolineano i consiglieri di opposizione - avrebbe portato una disponibilità di 51.700 euro per la scuola dell’infanzia/ nido che, in aggiunta ai 15.000 messi a disposizione dello Stato, avrebbe fatto avere una disponibilità immediata di 66.700 per il 2023 ed avrebbe consentito non solo di avviare l’asilo nido ma anche di poterlo accreditare presso la Regione per
Bottin e Necchio accusano: “Sono state respinte le nostre proposte di buon senso e molto attese dalla cittadinanza, che avrebbero portato a soluzione di problemi concreti da risolvere urgentemente”
avere poi i voucher per la frequenza dei servizi alla prima infanzia (0-3 anni). La quota delle ulteriori variazioni avrebbe comportato una pronta disponibilità di 47.640 euro per la manutenzione degli alloggi popolari veramente disastrati”. Dure le conclusioni dell’opposizione di centrosinistra dopo la decisione della maggioranza di bocciare le proposte presentate nel consiglio comunale nelle scorse settimane. “La maggioranza - conclude il gruppo Insieme per Cona - ha bocciato queste proposte di buon senso e molto attese dai cittadini, ben sapendo che per avere poi la disponibilità delle risorse bisognerà aspettare la fine del 2024 in quanto il prossimo anno ci sono le elezioni comunali”. Interpellato, il primo cittadino Alessandro Aggio, ha ritenuto inutile rispondere.
Alessandro Abbadir
L’Università popolare ricorda Antonio Poncina
È stato celebrato lo scorso 30 agosto nel Duomo di San Mauro il funerale di Antonio Poncina, primo socio e colonna portante dell’Università Popolare di Cavarzere. La sua dipartita ha lasciato un vuoto non facile da colmare, sia nel piano umano sia in quello professionale. Oltre a essere stato uno dei primi soci a fondare l’ormai nota associazione, Poncina si è reso disponibile e ha prestato servizio fino a quest’anno, all’età di 88 anni. Attraverso la pagina Facebook dell’UniPop, Annamaria Cerbone esprime il dolore dell’associazione e della comunità tutta.
“Antonio Poncina non c’è più, ma ci lascia il ricordo – scrive - di una persona affabile e amichevole con tutti. Diceva che un po’ di leggerezza aiuta ad affrontare la vita. Antonio, da subito ha creduto nella validità della nostra
associazione e ne è stato fedele socio e membro attivo sin dai primi anni, ricoprendo incarichi al suo interno con spirito costruttivo. Sentiremo la sua mancanza quando inizierà l’anno accademico, ci sembrerà di vederlo incedere verso il suo posto sempre accanto alla moglie. Il direttivo e i soci porgono sincere condoglianze alla moglie Silvana e a tutta la famiglia”.
Anche il sindaco Pierfrancesco
Munari ricorda l’importanza della figura di Poncina, definendolo come “una colonna portante della nostra comunità”.
Molti cittadini lo ricorderanno anche per i tanto amati cinema Olimpia e San Marco. Il primo gestito dai genitori, molto conosciuti in città, il secondo dai cugini.
Antonio Poncina nel corso della sua vita si è interessato alla musica classica e ha svolto con altrettanta serietà e dedizione il lavoro di geometra. Dopo la pensione, ha scelto di dedicarsi a tempo pieno alle lezioni dell’Unipop, ricoprendo anche il ruolo di revisore dei conti. Una figura che ha lasciato il segno non soltanto nel privato ma anche nell’immaginario collettivo, consolidando con il suo umile tassello una forte e resistente idea di comunità. (s.c.)
15 www.lapiazzaweb.it Cavarzere - Cona
Antonio Bottin e Franco Necchio
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Antonio Poncina
“Opposizione non coerente e sterile”
Il consigliere di maggioranza sottolinea la differente presa di posizione, in occasioni diverse, di Bottin e Necchio relativamente agli acquisti per la biblioteca comunale, la zona industriale di Cantarana e l’asilo nido di Pegolotte
“L’opposizione al consiglio comunale “Insieme per Cona”, con Antonio Bottin e Franco Necchio, non è coerente con le sue idee - afferma il consigliere di maggioranza Francesco Fontolan – A luglio, durante un incontro pubblico, il consigliere Necchio ha esposto pubblicamente i problemi legati alla biblioteca comunale e la necessità di interventi per sistemare e ammodernarla, al fine di renderla più efficiente – continua Fontolan – le cose sembrano essere cambiate ad agosto, quando, nell’ultimo consiglio comunale svoltosi l’11 del mese, la minoranza ha votato contro lo stanziamento di 5mila euro per l’acquisto di nuove scaffalature per la biblioteca che, peraltro, sarà spostata nella scuola secondaria di primo grado Tito Livio”.
“Lo stesso consigliere non sembra dimostrare coerenza neanche con la zona industriale di Cantarana – afferma – quando iniziarono i lavori di costruzione della zona industriale, più di 20 anni fa, si oppose, perché, dal suo punto di vista, i capannoni deturpavano il paesaggio. Ora che l’area abbandonata da molti anni della zona industriale di Cantarana è stata acquistata da una ditta che bonificherà l’intera area istallando pannelli fotovoltaici, il consigliere vorrebbe che, al posto dei pannelli, fossero costruiti dei capannoni industriali”.
“Per non parlare della questione dell’asilo nido di Pegolotte – continua – Insieme per Cona paventa l’idea che alla maggioranza non interessi questa tematica, peccato però che il sindaco Aggio abbia incontrato, insieme al parroco, le famiglie con bambini interessate ad usufruire del servizio. Così, il servizio di asilo nido partirà anche a Pegolotte. Che l’opposizione debba fare il suo lavoro è indiscutibile - conclude Fontolan – ma dovrebbe farlo in maniera costruttiva e coerente con le proprie idee”.
Benedetta Cesaro
Si festeggia il ventesimo anniversario della Protezione civile
Si svolgerà domenica 24 settembre l’evento che celebrerà il ventesimo anniversario “dalla nascita del Gruppo Volontari di Protezione Civile” di Cona. Il tutto partirà alle ore 10 con la celebrazione della Santa Messa a Pegolotte. A seguire saranno esposti al pubblico due inaugurazioni significative: alle ore 11 quella dedicata al restauro della ruota a pale di granone (di fronte al Centro Civico) e alle 11:45 la ricostruzione del pozzo artesiano a Conetta. La celebrazione si concluderà alle ore 12: 15, sempre a Conetta, presso lo Stand Gastronomico. Una volta riunitosi il pubblico, verrà presentato il libro “20 anni dalla nascita del Gruppo Volontari di Protezione Civile. Storia per Immagini”. Un’occasione unica per i cittadini che potranno finalmente conoscere da vicino coloro che da due decenni, anno dopo anno, si impegnano a donare alla comunità, e non solo, la massima sicurezza e aiuto. (s.c.)
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Il dibattito politico. Fontolan attacca “Insieme per Cona”
Cona
Francesco Fontolan e il Municipio di Cona
Immigrazione. La mozione presentata da “Insieme per Cona” accende il dibattito
No ad un nuovo Hub, piuttosto un’accoglienza diffusa
Chiesto al sindaco che si disponga un piano per il territorio comunale. Aggio replica: “Non ci sono le condizioni per una pianificazione di questo tipo. Accogliere richiedenti asilo qui è un azzardo”
Si torna ad affrontare il problema legato all’immigrazione nel territorio comunale di Cona a portarlo all’attenzione della maggioranza di centrodestra sono stati in queste settimane gli esponenti del centrosinistra con la lista “Insieme per Cona”.
Per il gruppo politico si tratta di una mozione per evitare che nel territorio comunale di Cona arrivi un hub per ospitare i migranti. Si deve puntare invece, sempre secondo il gruppo politico, ad un sostegno all’accoglienza diffusa. A presentare la mozione nelle scorse settimane sono state nello specifico i consiglieri Antonio Bottin e Franco Necchio. I consiglieri comunali di opposizione non scordano certamente quello che successe anni fa con il centro di accoglienza collocato nella frazione di Conetta, che balzò agli onori delle cronache nazionali, e proprio per questo hanno presentato la mozione per far sì che il consiglio comunale prenda posizione e si esprima chiaramente, evitando di tornare a quelle situazioni che fecero scalpore. “La politica del Governo Meloni - spiegano i due consiglieri nella mozione presentata al parlamentino - non ha fermato gli sbarchi ma gli arrivi sono aumentati in modo esponenziale. Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia e l’Anci Veneto e nazionale stanno predisponendo un piano che punti all’accoglienza diffusa ed eviti quello che è successo sul nostro territorio comunale con l’hub di Conetta”. “Per questo chiediamo - concludono i consiglieri - al sindaco Alessandro Aggio e al consiglio Comunale che si disponga un piano per l’accoglienza diffusa e si eviti la formazione di tendopoli come a Conetta”. Una risposta però arriva a stretto giro di posta dal primo cittadino Alessandro Aggio. Il sindaco del paese Alessandro Aggio, che guida una maggioranza di centrodestra prende posizione e se da un lato concorda contro il ritorno degli hub dall’altro prende le distanze sull’accoglienza diffusa a Cona. “Sono contro l’arrivo di hub come quello che ci fu a Conetta – sottolinea Aggio - Ma va anche detto che Cona non può neanche avallare un piano che favo-
risca l’accoglienza diffusa sul suo territorio. Case sfitte e immobili pubblici da destinare a questa soluzione qui da noi non ce ne sono e quindi portare richiedenti asilo in questo territorio francamente apparirebbe un azzardo”.
Alessandro Abbadir
Alessandro Bottin premiato a Gubbio
Sono onorato per aver ricevuto in occasione della cerimonia che si è svolta nella chiesa di san Domenico a Gubbio il 2 settembre scorso “Il premio internazionale della Bontà”, sono le parole di Alessandro Bottin che ha voluto ringraziare il Comitato della croce di Cavarzere e il suo presidente Fiorenzo Tommasi.
28 anni, Alessandro è affetto da tetraparesi, e vive seduto su una sedia a rotelle, comunicando solo con gli occhi attraverso una tavoletta sulla quale sono impresse le lettere dell’alfabeto. Nonostante le difficoltà oggettive, Alessandro non ha mai smesso di lottare con coraggio e col sorriso, riuscendo a raggiungere risultati importanti per la propria realizzazione personale: si è laureato in scienze religiose e nel 2019 ha pubblicato la sua biografia. E’ ora impegnato nella stesura di un secondo volume, questa volta sul tema dell’amicizia e già pensa oltre, al prossimo traguardo.
Decoro degli arredi urbani, i lavori estivi
Decoro degli arredi urbani, ultimati i lavori programmati in agosto. “Sono state sistemate 4 panchine del parchetto Maestri del Lavoro a Cantarana che da molti anni necessitavano di una sotituzione delle assi” spiega lo stesso sindaco Alessandro Aggio. “Sempre a Cantarana – aggiunge – in via Valletta sono state ripristinate le segnaletiche orizzontali e verticali dei parcheggi”. Infine, a Conetta in piazza Dante è stata sostituita la vecchia pensilina del bus con un modello munito di panchina.
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Cona
Mostra del Cinema, al Lido numeri da record... anche senza americani
L’80esima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia si chiude con un Leone d’Oro annunciato, tanti bei film, molto glamour e qualche polemica. Insomma, tutti gli ingredienti per un festival perfettamente riuscito.
Cominciamo dai film che, se si parla di un festival cinematografico, dovrebbero essere la cosa più importante. “Poor Things” di Yorgos Lanthimos ha vinto meritatamente il Leone d’oro: pubblica e critica concordi nel ritenerlo una spanna sopra tutti i film in concorso. Un concorso che ha parlato molto italiano, con addirittura sei film italiani. Un po’ troppi? Forse, però va detto che “Io Capitano” di Matteo Garrone (vincitore del Leone d’Argento e del Premio Marcello Mastroianni) è uno di quei film destinati a durare. Un film splendido e struggente, capace di affrontare un tema delicatissimo come quello dei flussi migratori senza ideologie, lezioncine o paternalismi. E l’ovazione di un quarto d’ora tributata dal pubblico a Garrone e al cast del film è la prova provata che siamo di fronte a grande Cinema. Da sottolineare come anche Agnieszka Holland, con il suo “The Green Border”, abbia fatto una scelta simile a quella di Garrone: ha lasciato da parte l’ideologia per raccontare una storia (corale nel suo caso), spostando l’attenzione su altre latitudini. Se, infatti, “Io Capitano” racconta il viaggio che affronta chi dal Senegal cerca di arrivare in Europa, “The Green Border” invece ci mostra il dramma di chi è costretto a vivere nei boschi tra Bielorussia e Polonia. Anche nel caso di Holland al termine della proiezione la Sala Grande è esplosa in un boato. Tra i film italiani in concorso interessanti anche “Enea” di Pietro Castellitto, “Comandante” di Edoardo De Angelis e “Finalmente l’alba” di Saverio Costanzo.
Ma veniamo alle polemiche. Iniziamo con i pochissimi attori americani sul red carpet a causa dello sciopero di sceneggiatori e attori a stelle strisce contro i grandi studios. Va detto che al pubblico la cosa sembra non aver pesato dato che la Mostra 2023 ha registrato numeri re-
cord: più biglietti venduti (+14% rispetto al 2022), più accessi in sala (+17% rispetto al 2022) e più accrediti (+9% rispetto al 2022).
Pierfrancesco Favino, invece, ha aperto un fronte polemico con le produzioni USA colpevoli di utilizzare sempre e solo attori stranieri per raccontare storie italiane. Il riferimento è ovviamente a “Ferrari” di Michael Mann, film peraltro molto deludente. Le parole di Favino, che in realtà ha allargato il discorso parlando di appropriazione culturale dato che noi italiani lasciamo che la nostra storia e la nostra cultura vengano raccontate sempre e solo attraverso il filtro USA, hanno scatenato reazioni di ogni tipo. C’è chi ha accusato Favino di essere troppo nazionalista, chi gli ha risposto che il problema è dell’Italia che non riesce a creare un suo star system, chi ha invece ribadito la polemica sostenendolo.
Altra polemica, questa volta scatenata dal rapper Gue Pequeno, è stata quella relativa al red carpet. A sentire il musicista milanese il red carpet del Lido è stato invaso tra troppi “vip per caso”: YouTuber, TikToker, personaggi tv, protagonisti di reality… tutta gente che con il cinema non ha nulla a che fare. La polemica ha lasciato un po’ il tempo che
ha trovato dato che alla fin fine il red carpet, a Venezia come a Cannes, è da sempre il luogo in cui si celebra la fiera delle vanità. Con buona pace di Gue Pequeno.
C’è stato anche tanto Veneto a questa Mostra del Cinema, con una serie di iniziative importanti. È stata presentato il nuovo CDA della Veneto Film Commission, ma anche la prima mondiale della versione cinematografica di Casanova Operapop, il musical di Red Canzian tratto da “Giacomo Casanova - La ballata dei cuori infranti” dello scrittore Matteo Strukul. Segnaliamo anche la nuova docu-serie Sky, realizzata dalla casa di produzione Padova Stories di Alessandro Pittoni, che racconta la storia di Enrico Vandelli, lo storico avvocato di Felice Maniero.
Ora non ci resta che aspettare Venezia81 , con la certezza che la Biennale avrà un nuovo Presidente (i bene informati parlano di Pierangelo Buttafuoco) e la Biennale Cinema un nuovo direttore (sempre gli stessi bene informati parlano di Luca Barbareschi). Stiamo a vedere cosa succederà, noi saremo di nuovo sul red carpet per raccontarvi il festival cinematografico più antico e più bello del mondo.
Giacomo Brunoro
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L’evento. “Poor Things” di Yorgos Lanthimos ha vinto il rinomato Leone d’oro
L’80esima edizione ha regalato grandi film, tanto glamour, polemiche e numeri eccezionali
Economia. Arrivano dati davvero promettenti dopo gli anni della pandemia
Calzaturiero a gonfie vele, prende quota il Distretto della Riviera del Brenta
Il settore della calzatura in Riviera del Brenta corre. E gli affari nelle scorse settimane sono fioccati anche alla mostra Micam di Milano, il momento più importante d’incontro e confronto tra professionisti. Una vetrina per un distretto a vocazione internazionale come le calzature del Brenta, forte di oltre 480 aziende delle province di Padova e Venezia e 10mila addetti, che nel 2022 hanno prodotto 19,9 milioni di paia di scarpe (il 93% destinato all’export), per un fatturato di oltre 2 miliardi di euro. Alla mostra di Milano è stato allestito un info point sul Distretto Calzaturiero del Brenta al Padiglione 1 di Fieramilano, nell’area promozionale delle Regioni, vicino allo stand Assocalzaturifici. Attrezzato con un megaschermo per la proiezione di video storytelling, decorato con gigantografie evocative di Venezia, ha ospitato anche quattro teche espositive, con una selezione di modelli
realizzati dagli allievi diplomati al Politecnico Calzaturiero nel 2023. In contemporanea nelle scorse settimane la Riviera del Brenta ha ospitato 11 fashion influencer. I fashion influencer provenienti da Germania, Belgio e Kazakistan si sono trasferiti dal Micam a Vigonza per visitare il Consorzio Maestri Calzaturieri, il Politecnico e il Mu-
I dati al primo semestre del 2023 presentano una crescita del 21,8% del volume dell’export del calzaturiero (+59,4% sul 2021)
seo della Calzatura Villa Foscarini Rossi a Strà. Gli influencer hanno visitato anche le aziende del territorio e il centro storico di Venezia con un percorso sulle tracce dei Calegheri, la Confraternita che diede inizio all’arte calzaturiera nel XIII
secolo. “Le due iniziative nell’ambito di Micam sono rivolte soprattutto agli operatori internazionali del settore - dichiara Daniele Salmaso, presidente Gruppo Calzatura di Confindustria Veneto Est - che potranno toccare con mano il percorso fatto di tradizione e in-
Cisl raccoglie firme per la legge sulla partecipazione al lavoro
È partita a settembre dal mercato di Mestre la campagna di raccolta firme di Cisl Venezia a sostegno della proposta di legge d’iniziativa popolare “Partecipazione al lavoro”. Nelle scorse settimane sono stati aperti tre punti (nelle sedi di Mestre, San Donà di Piave e Chioggia) dove sottoscrivere il documento da qui al prossimo novembre. L’organizzazione sindacale scende in piazza in tutta la provincia. Serve raccogliere 50 mila firme e nel prossimo mese e mezzo saranno allestiti dei banchetti nei mercati del veneziano. “La nostra Costituzione, all’articolo 46, prevede che, per una economia giusta - rileva il segretario di Cisl Venezia Michele Zanocco - ci sia il diritto dei lavoratori a contribuire allo sviluppo e alla gestione delle aziende. Questo strumento, mai attivato nel tempo, diventa fondamentale in questo momento dove la finanza
e la speculazione globale rischiano di condizionare sia il mondo del lavoro che le scelte della politica, sempre più schiacciata nelle sue scelte nazionali e locali intervenendo sui destini delle persone. Per questo, la Cisl ritiene fondamentale promuovere una legge che guardi con attenzione al tema della democrazia economica e consenta ai lavoratori di poter agire in un processo di partecipazione con rappresentanti dei lavoratori nei consigli di amministrazione, finanziaria ed economica anche attraverso l’azionariato dei dipendenti”. In totale, gli appuntamenti di raccolta firme nei mercati della provincia saranno 28, sempre dalle 9 alle 13, e si andrà sino ai primi di novembre. Si può firmare comunque anche nelle sedi Cisl di via Ca’ Marcello 10 a Mestre, di via Calnova 68 a San Donà di Piave e via Cesare Battisti 328 a Chioggia.
novazione della calzatura di lusso del Brenta”.“Anche quest’anno Camera di Commercio di Venezia Rovigo mette a disposizione 25.000 euro per il Distretto Calzaturiero nell’ambito del “Programma Interventi di Promozione Economica ed Internazionalizzazione2023” della
Regione - dichiara il segretario generale della Camera di Commercio di Venezia Rovigo, Emanuela Fattorel. Ciò che più premia il sistema economico locale è l’impegno congiunto delle categorie economiche e delle istituzioni a fianco delle imprese, soprattutto sul fronte dell’internazionalizzazione, che la riforma del sistema camerale ha annoverato tra i temi prioritari a cui vincolare la spesa delle risorse aggiuntive provenienti dall’aumento del 20% del diritto annuo, specificamente autorizzato dal Mise. Il comparto calzaturiero, nel territorio della Città Metropolitana di Venezia, conferma i buoni risultati del 2022: i dati al primo semestre del 2023 presentano una crescita del 21,8% del volume dell’export del calzaturiero (+59,4% sul 2021), con un aumento delle esportazioni verso i mercati tradizionali di Francia (+29,4%) e Germania (+16%)”. Insomma il comparto vola.
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La sede della Cisl a Mestre
Produzioni di calzature in Riviera del Brenta
Eventi. Per l’occasione il 21 ottobre La Fenice riporta in scena “Dal Rigoletto” di Giuseppe Verdi
Grandi festeggiamenti per i 110 anni del Teatro Toniolo di Mestre
Il Teatro Toniolo spegne 110 candeline: l’apertura risale infatti al 30 agosto 1913, dopo un anno di lavori sotto la guida dell’architetto Giorgio Francesconi e su progetto dei fratelli Domenico, Marco e Giovanni Toniolo, imprenditori edili veneziani.
Per celebrare la nascita e la storia del teatro, il Comune di Venezia ha messo in piedi una serie di iniziative.
In particolare, il 30 agosto è stato svelato l’annullo filatelico che Poste Italiane ha dedicato alla ricorrenza, su una cartolina rievocativa creata per l’occasione che riproduce a sua volta una cartolina del 1916, proveniente dall’Archivio di Carlo Montanaro, con i saluti da Mestre sullo sfondo di un Toniolo con la duplice caratterizzazione di teatro e di cinema.
Il cuore dei festeggiamenti però si preannuncia per sabato 21 ottobre: per l’occasione il centro di Mestre compie un tuffo nel passato immergendosi nelle atmosfere dei primi del Novecento, tra cui la giornata di apertura del 1913, che verrà vissuta in tutto e per tutto anche sul palco grazie al Teatro La Fenice, che riporta in scena “Dal Rigoletto” di Giuseppe Verdi con una selezione di brani dall’opera a 110 anni dall’apertura del Teatro Toniolo, e con le scenografie realizzate in collaborazione con gli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Venezia. Tra gli interpreti, Armando Gabba (Rigoletto), Giulio Pelligra (il
duca di Mantova) e Lucrezia Drei (Gilda). Il direttore è Marco Paladin, Orchestra del Teatro La Fenice.
“Mestre è stata all’esordio della carriera del grande musicista che conosceva il territorio e la nostra città. Sarà quindi un onore per i nostri musicisti portare sul palcoscenico mestrino ancora una volta la sua musica” ha commentato il sovrintendente del Teatro La Fenice, Fortunato Ortombina.
Il concerto sarà anticipato da una memoria storica che riporterà il centro di Mestre al lontano 1912: tra le 16.30 e le 18.30 Piazza Ferretto sarà infatti animata dalle rievocazioni di scene di vita dell’epoca, un mercato dei mestieri antichi e tradizionali, oltre che dall’intrattenimento per grandi e piccini con il Teatro dei Burattini, cantastorie, gruppi di musiche e danze popolari, comici di strada, acrobati, e la Fanfara del Regio Esercito. Gli artisti si esibiranno a rotazione spostandosi in diversi posti all’interno dell’area
Il concerto de La Fenice sarà anticipato da una memoria storica che riporterà il centro cittadino nel lontano 1912, quando sono iniziati i lavori per costruire il teatro
scenica, in modo da dar vita a una sorta di flash mob dinamico.
“Un anniversario per raccontare la storia di questo Teatro, sempre con una visione contemporanea, rivolta in particolare ai giovani, che cerchiamo di coinvolgere nelle iniziative che continuiamo a programmare. Come, ad esempio, le iniziative del Teatro La Fenice nelle scuole e l’accordo “Venezia Città Campus” firmato con le università e le istituzioni culturali per permettere a chi studia a Venezia di coltivare le proprie passioni e di poter intraprendere percorsi lavorativi – ha commentato il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro – Essere attrattivi è la vera scommessa, siamo una grande Città Metropolitana, Stato da Mar e Stato da Tera ed è da momenti come questi che dobbiamo rileggere la nostra storia, ripartire dalle nostre radici per costruire insieme e in modo trasversale il futuro.”
Marika Andreoli
Cinema indipendente. Il tema delle “consumazioni” al centro della IX edizione di “Laguna Sud”
Il cinema indipendente è tornato a Chioggia con la IX edizione di “Laguna Sud - Il cinema fuori dal Palazzo”, nato nel 2015 come progetto speciale delle Giornate degli Autori alla Mostra d’arte cinematografica, ideato e diretto da Andrea Segre e Giorgio Gosetti. Dal 18 al 23 agosto scorso si è svolto un laboratorio pratico di cinema del reale coinvolgendo una selezione di giovani registi, coordinati dai formatori di ZaLab con la supervisione del regista Segre, che hanno realizzato dei cortometraggi sul tema “Consumazioni”: cosa stiamo consumando, perché, come? Le calli e i canali di Chioggia si stanno riempiendo di coc-
ktail bar, spritz, cicchetti, lounge, aperitivi… facendo girare l’economia, riempiendo di gente il centro storico, cambiando la vita in un mix di tradizione e modernità.
“Il linguaggio cinematografico - ha affermato l’assessore alla cultura di Chioggia Elena Zennaro - può aiutare a trasmettere dei messaggi e stimolare il dibattito.
La formula del laboratorio è molto interessante e può aiutare le persone a crearsi una coscienza. Abbiamo ritenuto anche quest’anno di sostenere l’iniziativa del “cinema fuori palazzo’ perché lo riteniamo un significativo momento culturale della nostra città”.
Le cinque serate di cinema - in
una doppia proiezione a palazzo Grassi e all’Auditorium comunale - hanno permesso ai numerosi appassionati di assistere alla presentazione dei film “Alcarràs” di Carla Simon, “Margini” di Niccolò Falsetti, “Dirty difficult dangerous” di Wissam Charaf, “Marx può aspettare” di Marco Bellocchio, “Trieste è bella di notte” di Matteo Calore; Stefano Collizzole e Andrea Segre e dei cortometraggi del laboratorio.
“Laguna Sud - Il cinema fuori dal Palazzo” è realizzato da ZaLab, Pro Loco Chioggia Sottomarina, Fondazione Clodiense con il patrocinio e contributo del comune di Chioggia. (e.f.)
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Calcio
femminile. Una squadra storica che dal 1994 non ha mai mancato un campionato
Il Gordige Calcio femminile scommette sui nuovi talenti
Punto di forza della società, fondata e retta da ex-giocatrici, è il settore giovanile. Nella stagione appena iniziata sono sicure le Under 15 e le Pulcine, ma è in forse una squadra di esordienti
Il Gordige calcio femminile punta a grandi successi e a far crescere nuovi talenti nel panorama locale e regionale, lo sostiene la dirigente della società Chiara Fabian.
“Il Gordige Calcio Ragazze – spiega - è la società di calcio femminile di Cavarzere, un riferimento per tutta l’attività calcistica della zona. Ha militato in tutte le serie calcistiche femminili, compresa la A2. Più di trenta sono gli anni di permanenza nelle massime serie del calcio femminile della società che risulta tra le più longeve, sportivamente, vista la continuità della sua attività ufficiale dal lontano 1991, due anni dopo la classica partita estiva amatoriale del 1987 in cui tutto iniziò. Negli anni il Gordige ha sempre costituito una certezza per le ragazze che tra Padova, Chioggia, Rovigo e il Delta volevano giocare al “gioco più bello
del mondo”. Tra campionati vinti, retrocessioni forzate, ragazze date alla Nazionale e vivaio, utilizzato da tutte le società dei dintorni – sottolinea ancora - il Gordige ha sempre trovato gli stimoli e la forza del gruppo e degli sponsor (i famosi “pochi ma buoni”) per ripresentarsi ai nastri di partenza dei campionati a 11 della Figc. Proprio per questa lunga storia il Gordige ha assistito a tutte le capriole e i ribaltamenti dei campionati organizzati dalla Federcalcio e attualmente milita nel Girone A dell’Eccellenza regionale”.
Punto di forza della società fondata e retta da ex-giocatrici è il settore giovanile. Nella presente stagione sono sicure le Under 15 e le Pulcine ma è in forse una squadra di esordienti.
A causa delle difficoltà di utilizzo degli impianti di Cavarzere le squadre attualmente si allenano
e giocano presso gli impianti di Pegolotte di Cona.
Ma ecco l’organigramma della società: Marianna Padovan (presidente), Tosetti Cristina (vicepresidente), Maria Chiara Fabian (Direttore operativo). Consiglieri sono Gabriele Crivellari, Maria Cristina Lodo, Elisa Bardelle, Gianluca Bertocco William Ferrarese, Simone Bellan, Stefano
Addio a Nicola Sartori, il pilota cavarzerano morto al Mugello
Si chiamava Nicola Sartori, classe 1971, il pilota motociclista deceduto nella pista toscana del Mugello, in un incidente che lo ha coinvolto con altre due moto. Era di origine cavarzerana anche se abitava in provincia di Rovigo, nella vicina Adria. La tragica notizia è giunta e si diffusa immediatamente come un fulmine a ciel sereno a Cavarzere dov’era nato il 16 febbraio di 52 anni fa, e dove era
conosciutissimo.
La disgrazia è accaduta lo scorso 27 agosto. Il tragico incidente è avvenuto mentre Sartori era in sella alla moto della scuderia B2Fast, mentre era impegnato nella gara di categoria “1000 Avanzata”. E’ rimasto coinvolto in un incidente con altri due piloti.
Nicola Sartori era anche un campione di arti marziali, oltre che un appassionato di motoci-
clismo. Era stato infatti un maestro di karate a Padova, dove aveva insegnato a tanti giovani amanti come lui delle arti marziali. Si era avvicinato al karate e alla kick boxing ancora ragazzino, nella sua Cavarzere, paese a cui è sempre stato particolarmente legato. Qui, grazie all’insegnamento del maestro cavarzerano Roberto Folli, era diventato cintura nera di karate.
Varotto, Mauro Santinato, Stefano Forza Allenatore della prima squadra: Fabrizio Mazzocchi.
Preparatore Atletico: Anna Peruzzo Allenatore dell’Under 15 Pierluigi Soldani. Allenatore delle pulcine: Stefano Varotto. Rosa della Prima squadra. Portieri: Laura Maniezzo, Matilde Trolese.
Difensori: Melany Amadori, Alice Baldin, Gioia Bianchini, Diletta
Bondesan, Vanessa Manin, Aurora Pilotto, Diana Zecchinato, Vittoria Cattozzo Giulia Bertocco, Federica Braga, Irene Favaro, Chiara Pistolin, Laura Pizzo, Sofia Sattin, Grazia Stefanini, Giorgia Mattietto. Attaccanti: Erika Cesarotto, Erica Spinelli, Vittoria De Grandis, Gaia Tiozzo Gaia, Greta Xhaferi, Elisa Pomaro. Alessandro Abbadir
26 www.lapiazzaweb.it Sport
(r.f.)
Un’immagine di Nicola Sartori
Un’immagine della rosa del Gordice Calcio femminile
#Regione
Migranti.
“Il Veneto sta facendo la sua parte ma l’Europa è distante e assente”
Sotto pressione ancora una volta i sindaci e i prefetti alle prese con la gestione degli arrivi ancora numerosi e le inevitabili tensioni sul territorio
Con l’arrivo dell’autunno non si parlerà più di emergenza migranti, almeno non nei termini usati in queste ultime settimane. La questione, però, resta più aperta che mai e gli sbarchi, dopo la fisiologica flessione invernale, riprenderanno la prossima primavera e di nuovo si tornerà ad usare il termine emergenza. Sotto pressione, ancora una volta, i sindaci e i prefetti, alle prese con la gestione degli arrivi e le tensioni che inevitabilmente si creano. L’accoglienza diffusa è indicata come la via maestra ma le difficoltà non mancano. Nei mesi scorsi il presidente del Veneto Luca Zaia aveva proposto una cabina di regia con gli enti locali per sperimentare forme di accoglienza diffusa. A caldo, complici le numerose tensioni, questa
proposta non fu raccolta. Guardando però al futuro dei prossimi mesi una strategia condivisa è ormai irrinunciabile anche se di difficile realizzazione.
Zaia intanto tende la mano ai sindaci.
“Sono i sindaci che hanno conoscenza dei propri territori - mette in chiaroe sanno quale è il livello di ospitalità che possono garantire o hanno garantito. Non dimentichiamo che il Veneto ha dato ospitalità e un progetto di vita a oltre 550 mila migranti, che si sono insediati e integrati e rappresentano il 12 per cento popolazione regionale”.
Zaia continua sottolineando che “i sindaci stanno facendo la loro parte ma non possiamo continuare a chiamarli all’appello, pensando che si possa ospitare all’infinto. Al di là della sostenibili-
tà, serve dignità nell’ospitalità. Ma c’è anche una comunità che sta cambiano pian piano fisionomia e che avrà bisogno di modificare i propri modelli educativi, di servizi dell’educazione. Di questo nessuno parla”. Intanto resta sul piatto la necessità di dare una risposta di fronte all’emergenza. “Con questi numeri la situazione è insostenibile e l’Europa è latitante, - aggiunge il presidente del Veneto - è il convitato di pietra. Ma a voi sembra normale che l’Europa percepisca Lampedusa come il confine italiano, quando è lo stesso migrante che arriva a Lampedusa a pensare di essere in Europa. Ma l’Europa non c’è. Andate a chiedere in Ue che fine ha fatto la redistribuzione dei migranti che sbarcano e arrivano in Italia. Praticamente siamo a zero. Molto spesso, infine, stiamo dando assistenza per lo più a migranti economici, si pensi solo che solo l’8 per cento dei migranti arrivati avrà il riconoscimento dello status di rifugiato. Questo dà la dimensione dello sforzo che dedichiamo
anche ai migranti economici, quando invece dovremo dedicarci ad ospitare chi veramente scappa dalla morte. L’Europa - conclude il governatoredeve prendere la situazione in mano, e lo dice un europeista convinto, e non
lasciare sola l’Italia che non può diventare il ventre molle del Mediterraneo”.
Mario Conte: “Noi sindaci in prima linea, costretti a fare i salti mortali”
“Si chiede di risolvere un problema alla radice partendo dalle foglie”. Mario Conte, sindaco di Treviso e presidente di Anci Veneto, sulla questione migranti sgombra il tavolo da ogni equivoco: “I sindaci sono l’elemento più basso della filiera, ma il problema deve essere risolto a monte”. Fa appello agli enti superiori, Europa in primis, affinché si mettano una mano sulla coscienza ed evitino uno scaricabarile che, via via, arriva fino ai comuni, “con i sindaci costretti a fare i salti mortali senza strumenti, senza spazi, senza risorse, passando per quelli che non sono in grado di gestire e soprattutto dovendo dare spiegazioni alle comunità”. Secondo Conte infatti, se un’emergenza viene gestita bene, viene anche capita: “Perché le comunità reagiscono bene a fronte di organizzazione e scelte condivise e spiegate, ma se ci sono casualità, imposizioni e cattiva gestione allora reagiscono male. Il Covid ce l’ha insegnato”. Una linea di pensiero che in questi giorni viene analizzata in occasione degli Stati Generali dei Comuni del Veneto, in programma a Verona, dove tra i tanti temi sul piatto c’è anche quello dell’emergenza umanitaria
dei migranti. “Noi sindaci siamo disponibili a fare la nostra parte, ma non possiamo risolvere da soli i problemi della migrazione dall’Africa, fermo restando che oggi stiamo gestendo Africa, Afghanistan, Ucraina e comunità locali, perché le emergenze sociali in essere sono tantissime”, precisa il primo cittadino di Treviso, sottolineando la fase
Agli Stati Generali dei Comuni veneti di Anci un appello per l’emergenza umanitaria
particolarmente difficile che i comuni si trovano a vivere, dai costi elevati agli sfratti. “In questo momento storico tutto è molto più complicato e non si tratta di una questione di volontà. Parlo con sindaci che politicamente dovrebbero essere molto più accoglienti, più aperti e disponibili, ma – racconta Conte – rispondono che non hanno né risorse, né spazi e temono, proprio per la fase par-
ticolare che stiamo attraversando, di non trovare nemmeno la sensibilità da parte della loro comunità”.Nella sua Treviso, alla ex caserma Serena, dal 2015 è attivo uno dei centri di accoglienza più grandi della regione. Passato da 600 a 180 presenze quando Matteo Salvini era ministro dell’interno, l’hub trevigiano in questi anni non è mai stato svuotato. Ora il riempimento è ricominciato. “Si va a fasi alterne, ma del resto o l’Europa decide di investire seriamente sui Paesi di partenza per cercarse di costruire un futuro a queste persone nei loro territori, oppure è necessario pensare a qualcosa di diverso”. Un gesto simbolico, un avvicinamento fra un’emergenza e un’esigenza, è in fase di realizzazione proprio in questi giorni.
“Stiamo censendo le esperienze professionali dei migranti che accogliamo alla Serena per provare ad avvicinare parte economica e sociale. Presenteremo l’elenco – spiega il sindaco di Treviso – alle aziende, agli artigiani, agli industriali. Poi però rimane il tema della casa, perché è davvero una questione tanto articolata”.
Sara Salin
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Zaia, “raggiunti i livelli massimi di ospitalità”, alla ricerca di una strategia oltre l’emergenza
Mario Conte
Luca Zaia
Regione
Il dibattito. Gli interventi dei sindaci di Padova, Vicenza e Verona
Dopo l’emergenza affrontata anche in Veneto in seguito agli sbarchi estivi i sindaci delle tre principali città della regione sono disponibili ad un confronto pragmatico sull’accoglienza diffusa e sulle soluzioni per affrontare l’arrivo dei migranti. Ecco le loro posizioni
Sergio Giordani (Padova):
“Orgoglioso della nostra risposta”
“Sono assolutamente convinto che la scelta di collaborare a Ferragosto con la Prefettura sia stata giusta; la rivendico, e ha protetto la città, l’unica cosa che a me interessa. Spero sia chiaro a tutti che, in quei giorni, con tutti i “no” che venivano opposti all’accoglienza diffusa, se non avessi aperto io le porte a una soluzione temporanea, per senso di responsabilità e collaborazione Istituzionale, oggi a Padova con probabilità ora avremmo un hub”. “Sono orgoglioso, come sempre, della nostra straordinaria Padova e della sua gente. Dalle cittadine e i cittadini dei quartieri interessati, alle parrocchie, alle associazioni, alle scuole, alla Croce Rossa tutte e tutti hanno compreso la scelta temporanea ed emergenziale e hanno aiutato come potevano. Mi ha commosso sapere che dei bambini hanno fatto trovare delle lettere per i profughi. Questa è Padova, al netto delle grandi e piccole strumentalizzazioni”.
“Ribadisco con schiettezza e serenità quello che ho sempre detto: sono contrario a maxi hub. Una scelta sbagliata e miope che rappresenterebbe un grave fallimento del sistema di gestione nazionale, un problema per la comunità, una soluzione non dignitosa per chi viene ospitato, con le ovvie conseguenze sul territorio. Farò tutto quello che posso fare per evitare imposizioni in questo senso nei prossimi tempi. A Padova come a Roma, lavoriamo perché si prenda atto che un’estate come questa sempre sull’orlo dell’emergenza non ci deve più essere. Usiamo il tempo che abbiamo davanti per trovare soluzioni virtuose frutto di buon senso, pragmatismo e cooperazione, soluzioni che, per essere buone, non possono che prevedere di sistemare queste persone in piccoli nuclei diffusi”.
Giacomo Possamai (Vicenza):
“Anticipare i tempi, ciascuno faccia la sua parte”
“Come amministratori, siamo oggi chiamati a lasciare da parte valutazioni di mera utilità elettorale a breve termine e, invece, a concentrarci su soluzioni che siano effettivamente efficaci e utili per le nostre comunità. Dobbiamo anticipare i flussi migratori, lavorando a stretto contatto con le organizzazioni internazionali e nazionali, per sviluppare piani d’azione condivisi, chiari e ben definiti. Insieme a tanti altri sindaci del nostro Veneto e del paese, in questi mesi abbiamo insistito su un principio di base: dobbiamo distribuire equamente le persone all’interno di tutto il nostro territorio. Se tutti fanno la loro parte, proporzionalmente, questa è una sfida che possiamo vincere. L’accoglienza diffusa è un approccio che evita la concentrazione di migranti in un unico luogo, soluzione che si è già rivelata completamente errata. Ogni quartiere può contribuire in modo unico all’accoglienza, offrendo opportunità culturali, sociali e di lavoro. Questo è l’approccio che può contribuire a ridurre le tensioni e promuovere la coesione sociale. Dobbiamo investire in servizi che promuovano l’integrazione linguistica, culturale e sociale dei migranti. Una persona che arriva nei nostri territori deve trovare un’abitazione dignitosa, ma deve anche avere modo, rapidamente, di conoscere la nostra lingua e le nostre tradizioni per potersi integrare. Su queste basi sono estremamente disponibile a lavorare nei prossimi mesi con Governo, presidente Zaia e i miei colleghi sindaci, nella speranza di arrivare alla prossima estate senza trovarsi, un’altra volta, punto a capo, ma capaci di affrontare la questione con uno sguardo lungo e vincente nella gestione dei flussi migratori.”
Damiano Tommasi (Verona):
“Collaborare
“Il legislatore non assegna ai Sindaci ruoli specifici nella gestione dei migranti, ma non possiamo non fare la nostra parte anche perché ci sono due aspetti decisamente dirimenti. Il primo è rappresentato dalle ricadute sui territori: la regia nazionale ha il bisogno e il dovere di confrontarsi; il secondo è legato al tipo di risposta e ai servizi da garantire. Purtroppo temo che, come è già stato in passato e come avviene su certi temi delicati, che diventano elettorali, le polemiche prendano il sopravvento sul dialogo. Io non mi stancherò mai di ripeterlo: il fenomeno migratorio va gestito con criterio nella distribuzione dell’accoglienza che, ricordo, è in capo alle Prefettura, ma serve un supporto delle amministrazioni. Questo ovviamente risolverà parte della questione, ma non basterà perché le prefetture hanno bisogno anche del dialogo con il privato sociale, con le realtà che con competenza e professionalità possono seguire questi fenomeni. Altrimenti tutto viene esasperato. Oggi il Comune sostiene 62 rifugiati, tra cui donne e minori, con l’accoglienza diffusa. Al momento invece non abbiamo spazi a portata di mano da gestire, già pronti, come Cas. Credo, semmai, che uno degli ambiti su cui si potrebbe investire di più sia quello di dialogare con associazioni di categoria come quelle dell’agricoltura, o Confcommercio: hanno l’accesso ai flussi, controllati, per quanto riguarda ambiti lavorativi. E aziende hanno bisogno di lavoratori. Io confermo la mia disponibilità a lavorare in questo senso con tutti quelli che comprendono che non è con i grandi Hub che si può fare il bene del nostro Paese e di queste persone costrette alla fuga dai loro territori di origine”.
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“Accoglienza diffusa, siamo pronti al confronto”
con le prefetture e il privato sociale”
L’intervista.
più forte, adesioni coerenti con un partito in crescita”
Italia in Veneto è
Si parla molto in questo momento dei cambi di partito che stanno interessando alcuni gruppi, soprattutto la Lega. Chiediamo a Flavio Tosi, coordinatore veneto, com’è la situazione di Forza Italia?
“Oggi Forza Italia a livello nazionale, anche perché abbiamo un leader credibile, capace e competente come Antonio Tajani, riesce a dare l’affidabilità che gli elettori cercano. Una volta c’era più ricerca di demagogia, più populismo nelle scelte, ma oggi prevale il pragmatismo e la concretezza che Forza Italia riesce a offrire. Anche a livello veneto oggi siamo considerati un partito in crescita, con una base che si allarga e con persone credibili e capaci di amministrare. Insomma, stiamo recuperando il terreno che una volta in Veneto avevamo perso”.
Ci sono nomi in questi cambi che stanno facendo scalpore. Può confermarne qualcuno?
“Finchè non si fanno annunci ufficiali, per rispetto degli interessati, non confermo nulla. È vero però che di
settimana in settimana comunicheremo nuove adesioni a tutti i livelli, comunale, provinciale e regionale”. Quindi è vero che c’è un certo fermento?
“Assolutamente sì. Oggi Forza Italia è un partito forte, i sondaggi ci danno come secondo partito a livello nazionale. Non siamo più il terzo partito. Questo porta ovviamente a nuove adesioni: Forza Italia,
contrariamente a quanto dicevano i corvi di sventura, è in crescita”. La scomparsa di Silvio Berlusconi ha aperto necessariamente una nuova fase nel partito e ci si presenta a due appuntamenti importanti prossimamente: le elezioni europee del 2024 e le elezioni regionali nel 2025. Come sta lavorando Forza Italia per consolidare la crescita del partito?
“D opo la scomparsa del nostro grande presidente molti prefiguravano sciagure. Il nome di Berlusconi e quello di Forza Italia sono stati un binomio inscindibile, ma i nostri elettori votavano e votano il partito per i valori al suo interno. Finora siamo stati un partito con poche sedi, pochi iscritti, poche riunioni: ora stiamo riorganizzando Forza Italia affinché diventi più presente sul territorio, anche in vista delle europee e delle amministrative. L’anno prossimo si vota in più di metà dei Comuni del Veneto e dell’Italia: è fondamentale avere un partito vero, organizzato e presente”.
Tema regionali. Se Zaia non potesse ricandidarsi, si è fatto il nome Flavio Tosi. È uno scenario possibile?
“A ndrebbe prima compreso se ci sarà un altro mandato per Luca Zaia. In questo scenario, ovviamente sarebbe lui il naturale candidato. A oggi tuttavia, se si dovesse fare una scommessa, è molto poco probabile che ci possa essere un ulteriore mandato. In questo caso dunque
nel 2025 si andrà a votare in nove regioni e a quel punto Tajani, Meloni e Salvini si confronteranno e faranno le loro proposte in base anche al risultato delle prossime europee. In questo contesto la Lega è già molto rappresentata, dunque è normale che Fratelli d’Italia e Forza Italia avanzeranno una loro proposta”. L e figure politiche di cui nelle prossime settimane verrà confermato il passaggio di partito rischiano di minare i rapporti degli alleati di centrodestra?
“A ssolutamente no. Quello che conta è che resti nel centrodestra, nella stessa alleanza. Per molto tempo Forza Italia ha visto propri iscritti andare in altri partiti di centrodestra, dunque il fenomeno opposto resta comunque fisiologico. Nessuno degli alleati si pone il problema: quello che conta è che si resti nel centrodestra, nella stessa alleanza. Anzi, in verità stiamo assistendo a migrazioni anche da altri partiti come il Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico”.
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L’analisi del coordinatore Flavio Tosi, dai nuovi ingressi agli impegni elettorali
“Forza
sempre
Regione
Falvio Tosi, coordinatore veneto di Forza Italia.
Economia. L’assessore regionale Roberto Marcato illustra
“Avanti con i nuovi distretti del commercio, sono strumenti collaudati ed efficaci”
Sul fronte ambientale destinati 31,3 milioni di euro dal Pnrr per la bonifica delle aree contaminate. Maestri vetrai di Venezia: “raccontano al mondo l’unicità di questa arte”
Attenzione allo sviluppo del commercio locale per ridare vita ai centri urbani, tutela dell’ambiente attraverso interventi di bonifica dei “siti orfani” e promozione delle eccellenze che danno lustro all’artigianato veneto. Sono questi alcuni dei fronti, tra gli altri, sui quali Roberto Marcato, assessore regionale allo sviluppo economico, energia e Legge Speciale per Venezia si sta muovendo in queste settimane mettendo a disposizione risorse e iniziative a sostegno del tessuto produttivo veneto, a tutti i livelli. Riguardo al commercio prosegue infatti l’impegno della Regione nel favorire la nascita e l’attività di nuovi distretti del commercio, sia urbani che territoriali, diventati uno strumento fondamentale per rilanciare e ravvivare la rete di negozi e attività di centri grandi e piccoli.
Agli inizi del mese Marcato ha annunciato infatti l’approvazione da parte della giunta della delibera che iscrive nell’apposito elenco regionale 22 nuovi distretti del commercio (13 distretti urbani e 9 territoriali) con il coinvolgimento di 39 Comuni. Sale così a 139 il totale dei distretti regionali (95 urbani e 44 territoriali) con il coinvolgimento di 248 amministrazioni comunali. “Il modello dei distretti del commercio - commenta l’assessoresi sta dimostrando sempre più vincente rispetto all’obiettivo di rivitalizzare i centri urbani del Veneto. Lo dimostra anche quest’anno il numero di richieste ricevute, ma soprattutto la qualità dei progetti presentati. Abbiamo continuato a lavorare molto in questi anni con i Comuni, attraverso l’ANCI, e con le associazioni di categoria per arrivare a far sì che i distretti diventassero strumenti efficaci e davvero i risultati ci danno ragione. I distretti del commercio oggi in Veneto sono strumenti già collaudati e apprezzati dagli imprenditori, che, grazie alla stretta collaborazione con le amministrazioni comunali, stanno diventando vero e proprio volano per il rilancio commer-
ciale del nostro tessuto urbano e delle attività che lo rendono vivo”.
Non viene meno poi l’attenzione all’ambiente e alla laguna di Venezia con il via libera ai nuovi interventi dei “siti orfani” contaminati con l’obiettivo di completare la riqualificazione entro i primi tre mesi del 2026. I “siti orfani” sono aree contaminate il cui ripristino risulta essere, per diverse motivazioni, a carico della pubblica amministrazione, principalmente ai Comuni. In questi casi responsabile dell’inquinamento non è stato individuato o non risulta individuabile oppure, se identificato, non provvede agli adempimenti previsti dalla normativa in materia di bonifiche di siti contaminati, né vi provvede altro soggetto eventualmente interessato, come ad esempio il proprietario privato dell’area. Ora la Regione finanzierà con 31,3 milioni del Pnrr dieci interventi. Di questi sei sono ricadenti nel territorio del Bacino scolante nella Laguna di Venezia, situati nei comuni di Spinea, Cavallino Treporti, San Martino di Lupari (PD) e Venezia (tre interventi) per un importo pari a 19 milioni di euro; quattro invece nel restante territorio regionale e riguardano i Comuni di Adria, Portogruaro, Isola Rizza e Sarego, per un importo di 12 milioni di euro. “Prosegue senza sosta il lavoro di tutela dell’ambiente e la nostra preziosa laguna a supporto delle amministrazioni comunali - spiega Marcato -. Si tratta di cifre importanti che confermano il nostro impegno per porre rimedio al grave problema dei siti orfani. Negli ultimi anni, a partire dalle risorse legate alla Legge Speciale per Venezia, abbiamo messo in campo un numero crescente di finanziamenti per garantire la restituzione alle rispettive comunità di aree che sono state inquinate da gente senza scrupoli. In questo caso grazie al Pnrr, mettiamo a disposizione ulteriori risorse, di cui una parte importante nel territorio del Bacino Scolante nella Laguna di Venezia.
L’assessore inoltre ha presentato l’edizione 2023 di “The Venice Glass Week”, il festival internazionale dedicato all’arte vetraria che ha coinvolto oltre duecento realtà partecipanti in 250 eventi tra Venezia, Murano e Mestre. “La Regione ha, da sempre, voluto essere vicina a questi maestri artigiani. - conclude - E lo facciamo anche con la The Venice Glass week per raccontare al mondo quale unicità straordinaria sia il vetro di Murano. Qui celebriamo la capacità di reazione e resistenza di questi maestri artigiani, artisti straordinari”.
30 www.lapiazzaweb.it Regione
le recenti attività
Roberto Marcato, assessore regionale allo sviluppo economico
La pubblicazione. In Veneto sono 3.700 i prodotti della filiera corta
del Territorio”, un viaggio alla scoperta delle eccellenze enogastronomiche locali
Raccontare la bellezza e la bontà che nascono sui territori, valorizzando i prodotti e i produttori che, da sempre, sono i veri custodi delle tradizioni enogastronomiche locali: è per questo che Aspiag Service, concessionaria del marchio Despar per il Triveneto, l’Emilia-Romagna e la Lombardia, ha dato vita nel 2015 a “Sapori del Territorio”, il brand che negli oltre 500 punti vendita delle cinque regioni in cui l’azienda è presente, raccoglie oggi più di 8.800 referenze a scaffale provenienti da oltre 1.000 produttori locali. Nel solo Veneto sono 3.700 i prodotti presenti nei punti vendita che arrivano da 700 produttori della regione. Un progetto con il quale Aspiag Service rafforza il legame profondo con i territori, promuovendo le filiere corte, raccontando i migliori prodotti della tradizione italiana regionale, i loro artigiani produttori e i luoghi dove nascono.
“Sapori del Territorio”, infatti, non parla solo di prodotti ma della storia delle persone che li realizzano, strettamente connessa ai territori di provenienza, un racconto che Aspiag Service Despar ha scelto di valorizzare con attività e iniziative di comunicazione che hanno lo scopo di rendere riconoscibili i prodotti di eccellenza attraverso un marchio dedicato che contraddistingue le referenze regionali all’interno del punto vendita, mettendo in risalto le caratteristiche e le peculiarità del prodotto e, soprattutto, delle
aziende produttrici locali. A questo scopo Aspiag Service Despar promuove anche degustazioni ed eventi per far conoscere a fondo le caratteristiche delle produzioni a chilometro zero fungendo da cassa di risonanza per quei piccoli artigiani del buon cibo che meritano di essere conosciuti da quante più persone possibili.
“Sapori del Territorio” è inoltre una testimonianza concreta della strategia di sviluppo sostenibile di Aspiag Service Despar che
ha proprio tra le sue linee guida l’importanza di valorizzare il territorio e le migliori produzioni locali, generando evidenti benefici positivi in ambito economico, sociale e ambientale, con l’obiettivo di accompagnare le imprese locali verso nuove vie di sviluppo, di crescere in modo etico rispettando l’ambiente e di valorizzare gli aspetti della cultura di un territorio che passano anche attraverso un elemento profondamente identitario come i prodotti della tradizione.
Tre domande a Antonello Santi, Direttore Vendite e Trade Marketing di Lattebusche
1.Quando è iniziata la storia di Lattebusche e come è cambiata nel tempo la Cooperativa?
Lattebusche è una cooperativa che ha sede a Busche, in provincia di Belluno, zona ricca di pascoli ai confini del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, patrimonio UNESCO. Nata nel 1954 per iniziativa di 36 Soci fondatori, la Latteria Sociale Cooperativa della Vallata Feltrina, oggi Lattebusche, è passata in quasi 70 anni di storia da piccola azienda locale a importante realtà del settore lattiero caseario. Ha sempre mantenuto i valori e i pilastri su cui è stata fondata a partire dall’impegno di puntare sulla filiera produttiva locale utilizzando il latte dei propri Soci produttori. Una delle ragioni del successo di Lattebusche è la continua innovazione, assieme all’orientamento alla soddisfazione del Cliente e alla Qualità delle produzioni. La gamma di prodotti è ampia e profonda: 4
formaggi DOP, come Piave, Grana Padano, Asiago e Montasio, formaggi tipici, latte, latticini e formaggi biologici, latte Alta Qualità e gelati a base di latte fresco.
2.Come è nata la collaborazione con Aspiag Service Despar e che cosa significa per voi essere parte del brand Sapori del Territorio in termini di valorizzazione dei produttori e delle filiere locali?
La collaborazione con Aspiag è nata molti anni fa ed è cresciuta nel tempo, sia in termini di presenza che di visibilità per i nostri prodotti nei loro punti vendita; una crescita graduale ma sempre in forte consolidamento. Da sempre ci accomunano i medesimi valori e filosofie aziendali, quali il rispetto e la valorizzazione del territorio e del suo tessuto socioeconomico. Sono proprio i prodotti tipici di qualità, valorizzati in Aspiag con il brand “Sapori del Territorio”, il file rouge che lega Lattebusche
a questo importante Gruppo e che ci permettono di tutelare la nostra Terra e i nostri Soci, “custodi” del nostro bellissimo territorio montano, notoriamente fragile e difficile da vivere.
3.Centrali nella strategia di sviluppo di Lattebusche sono la sostenibilità e il rapporto con il territorio, come li mettete concretamente in pratica nella vostra attività?
Lattebusche è un’azienda che ha sempre cercato di crescere in armonia con il territorio, la fonte della propria eccellente materia prima, il latte fresco, che dona caratteristiche organolettiche distintive e talvolta uniche alle proprie produzioni. Fondamentale è anche l’impegno di Lattebusche nel garantire le condizioni per cui i propri Soci allevatori possano rimanere in montagna, mantenendo un presidio fondamentale per la cura dell’ambiente naturale. Al centro del progetto di Lattebusche c’è il consumatore. Per
questo motivo l’azienda, oltre a continui e rigorosi controlli lungo tutta la filiera (oltre 500.000 all’anno), ha destinato importanti investimenti per l’aggiornamento tecnologico degli impianti produttivi, garantendo così elevati standard qualitativi e igienico sanitari.
IL PUNTO
Un rapporto sempre più stretto con i produttori locali: quando la GDO accorcia la distanza tra produttore e cliente
Unire localismo e sostenibilità per generare valore condiviso, supportando un consumo consapevole e uno sviluppo sostenibile del tessuto produttivo locale, stringendo legami sempre più forti con i produttori del territorio: sono questi i presupposti su cui si fonda l’impegno di Aspiag Service Despar per valorizzare, attraverso la propria rete distributiva, i prodotti tipici realizzati grazie alla passione e alla competenza di tante imprese che hanno le loro radici nelle cinque regioni in cui siamo presenti. Un rapporto tra Aspiag Service Despar e i produttori locali che nasce dalla comune volontà di valorizzare le produzioni di eccellenza e che si fonda sulla consapevolezza degli aspetti positivi che una filiera corta presenta sia per i produttori che per il cliente finale in termini di sviluppo delle economie e delle realtà locali, di minor impatto ambientale, di maggiore trasparenza e tracciabilità e non ultimo della maggiore focalizzazione sulla qualità dei prodotti. Un legame con i produttori del territorio che ha anche lo scopo di facilitare la crescita del valore del sistema produttivo agroalimentare locale attraverso il potenziamento e l’innovazione di canali promozionali e di commercializzazione che possano favorire la nascita di sinergie e collaborazioni tra le diverse realtà. In questo quadro si inserisce la partecipazione di Aspiag Service Despar a manifestazioni ed eventi sul territorio quali “Made in Malga” e “Formaggio in Villa” che rappresentano occasioni per rafforzare la relazione con i produttori, ribadendo il ruolo di Aspiag Service Despar come promotore delle filiere locali all’interno del mercato della grande distribuzione.
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“Sapori
di Annamaria Buso Responsabile progetto Sapori del Territorio Aspiag Service Despar
Regione
Antonello Santi
All news. Informazione locale ogni 20 minuti. Dalle 7 di mattina tutti i giorni,
tutto il giorno
Radio Veneto24 è davvero la radio che mancava
Grande entusiasmo intorno all’iniziativa editoriale che offre informazione locale no stop, in onda già su app, streaming, smart device
Data di nascita: lunedì 4 settembre 2023. Segni particolari: unica nel suo genere. È questa la carta di identità di Radio Veneto24, la prima radio all news in Veneto che ha ufficialmente iniziato le trasmissioni con il primo lunedì di settembre. Un successo travolgente per i primi giorni di messa in onda: innumerevoli i feedback positivi degli ascoltatori che hanno iniziato a seguire i notiziari e le rubriche quotidiane attraverso la app (per Ios e Android), i dispositivi smart, lo streaming nel sito. Radio Veneto24 ha dimostrato di essere davvero la radio che mancava, catalizzando l’attenzione dei veneti che hanno scritto, commentato, chiesto maggiori informazioni su questa iniziativa editoriale fortemente voluta da Give Emotions, editore anche dei mensili La Piazza e della testata web quotidiana Lapiazzaweb.it.
I NOTIZIARI.
Radio Veneto24 propone informazione locale ogni 20 minuti.
Dalle 7 di mattina tutti i giorni, tutto il giorno, la redazione si occupa di informare senza stop gli ascoltatori. Politica, cronaca, attualità, economia, ma anche informazione di servizio, cultura, sanità sono i temi che trovano spazio nei notiziari in continuo aggiornamento. Un flusso ininterrotto di notizie che sono scritte e lette dai due redattori: Marta Zatta e Mirco Cavallin, coordinati dal direttore Giorgia Gay. Sul campo, ogni giorno a raccontare le storie del territorio, ci sono i corrispondenti locali: Sara Busato da Padova, Marika Andreoli da Venezia, Elena dal Forno da Treviso, Antonio Di Lorenzo da Vicenza, Alessia Soriolo da Verona, Giovanni Monforte dal Veneto Orientale. A completare il team, lo speaker Matteo Zini, Calogero Gambino in produzione.
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Il palinsesto di Radio Veneto24 propone rubriche quotidiane a cura di opinionisti esperti in diversi settori: Riccardo Sandre per l’economia, Stefano Edel per lo sport, Micaela Faggiani per “Protagonisti a Nordest” e “Mondo Donna”, che vi abbiamo presentato nel precedente numero del nostro giornale. A loro si è aggiunta anche la voce di Alda Vanzan con la rubrica quotidiana “Alda Frequenza, Politica e dintorni”. Veneziana, giornalista e scrittrice, firma de Il Gazzettino, si occupa di politica, cronaca, costume. Ha raccontato le elezioni che hanno fatto la storia del Veneto, i retroscena della vita dei partiti e firmato inchieste sui costi della politica e sulle “parentopoli” in società pubbliche, dalle autostrade alle aziende di trasporto.
Alda Vanzan
Veneziana, giornalista e scrittrice, firma de Il Gazzettino, si occupa di politica, cronaca, costume. Ha raccontato le elezioni che hanno fatto la storia del Veneto, i retroscena della vita dei partiti e firmato inchieste sui costi della politica e sulle “parentopoli” in società pubbliche, dalle autostrade alle aziende di trasporto
Grande l’attenzione di Radio Veneto24 per lo sport, grazie a una redazione dedicata che si occupa di informare sulle discipline più seguite ma anche sugli sport minori. A cura di Stefano Edel è l’appuntamento quotidiano con il calcio delle squadre venete di serie A, B e C. Appuntamenti settimanali sono poi dedicati alla pallavolo (serie A e B) con Giovannni Monforte e al Rugby veneto di serie A e B con Cristiano Aggio, che si occupa anche di raccontare il calcio veneto “minore”. Al basket dà voce Mirco Cavallin, a cui è affidato anche il riepilogo degli ap-
puntamenti del weekend sportivo, ogni sabato. Infine, spazio alle altre discipline sportive nella rubrica settimanale a cura di Monforte. Tra i contenuti quotidiani, trova anche spazio un appuntamento con il notiziario della giunta regionale del Veneto a cura dell’Agenzia Veneto Notizie. E poi spazio alle rubriche “Le buone abitudini” ed “Eventi e spettacoli”, mentre altre sono di imminente attivazione: Salute e Agricoltura. Insomma, il palinsesto già ricco è destinato a crescere ancora con l’unico obiettivo di informare, sotto ogni punto di vista.
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Lavoro, alimentazione, attività fisica: ricominciare nel segno del benessere
Si torna alla routine quotidiana
Settembre è un mese in genere difficile: ricomincia la routine quotidiana e, dopo le vacanze, è faticoso ritornare a mantenere i ritmi sostenuti della vita di tutti i giorni. La ripresa può essere impegnativa, a volte anche causa di stress – il lavoro, il traffico, le corseeppure qualche piccolo accorgimento per combattere la “sindrome da rientro” e ripartire ritrovando energia e motivazione può essere utile. Il rientro al lavoro e l’organizzazione delle giornate produttive, fra impegni scadenze e appuntamenti, sono passaggi che vanno affrontati gradualmente, per consentire a mente e fisico di riabituarsi alla routine pre-vacanza. Può essere una buona abitudine fare una programmazione compilando delle “to do lists”, “planning” con gli obiettivi da raggiungere nell’arco della giornata. Affinché si possa adempiere a tutti i compiti, è bene partire con pochi obiettivi e cercare di portarli a termine nel modo migliore possibile. E’ utile pensare al mese di settembre come un tempo per “carburare”, incrementando gradualmente la lista delle cose da fare, fino ad arrivare allo standard cui si è abituati. All’interno dei planning vanno inserite anche le attività lavorative. E’ stata dura riprendere a lavorare dopo un periodo di svago e ancora risulta faticoso mantenere i ritmi e gli orari di quando si è a pieno regime; il trucco è vivere questa fase con più serenità possibile, limitando l’ansia e cercando Prosegue alla pag. seguente
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SETTEMBRE 2023
“Sindrome da rientro”, i segreti per ripartire alla grande
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Giovani e Salute
Tornare a scuola senza avere nostalgia delle vacanze
Si torna alla routine
Segue dalla pag. precedente
Ricominciare non è facile per nessuno e, come gli adulti devono riprendere a settembre la loro routine così anche i bambini e i ragazzi devono fare i conti con il tanto temuto inizio della scuola, dopo tre mesi di relax! Le vacanze sono già un ricordo lontano e la campanella di scuola ha già decretato il nuovo inizio ma ancora si fa fatica a trovare il ritmo giusto e la giusta concentrazione: bisogna svegliarsi presto, fare i compiti, studiare…. Ma ci sono anche gli aspetti positivi che rendono piacevole il ritorno a scuola: si ritrovano gli amici, ricominciano le gite, si può stare in compagnia e riprendono le uscite. Se da una parte, però, rivedere i compagni di classe può aiutare ad affrontare meglio la scuola, dall’altra, nonostante i libri delle vacanze estive, non si è più abituati alla routine scolastica fatta di compiti, verifiche, interrogazioni, lezioni… All’inizio può sembrare pesante, ma si può iniziare con il cambiare le abitudini: ad esempio, si potrebbe andare a dormire prima, in modo tale da fare meno fatica a svegliarsi la mattina più attivi per seguire attentamente le lezioni e fare i compiti. Bisogna, poi, sempre iniziare con calma e procedere gradualmente: i primi giorni è possibile ambientarsi facendo lezioni più brevi e meno intense, con un carico più limitato di compiti, in modo equilibrato senza ecces-
si faticosi che possono scoraggiare in partenza. Lo studio, poi, non deve occupare tutto lo spazio nella giornata dei ragazzi che devono poter coltivare le loro passioni. È bene, dunque, insegnare sia ai più grandi sia ai più piccoli a pianificare la giornata: andare a scuola, fare i compiti dandosi degli orari e delle scadenze, per poi finire all’orario prestabilito e ricompensarsi con un’uscita con gli amici, la pratica di un hobby o di un’attività sportiva.
Lo sport, peraltro, è fondamentale per i ragazzi: aiuta a mantenerli attivi, a sfogarsi e a sviluppare la loro vita sociale.
Per muoversi di più, inoltre, i ragazzi, potrebbero andare e tornare da scuola a piedi o in bici!
Accompagnare l’attività scolastica ad una dieta sana ed equilibrata è fondamentale: mangiare bene migliora lo sviluppo fisico e cognitivo dei ragazzi, aiutandoli a mantenere la concentrazione in classe, durante il pomeriggio mentre studiano e fanno i compiti e anche nelle attività sportive.
Ci può essere l’ansia soprattutto per chi inizia un nuovo percorso e non conosce nessuno e cambia insegnanti; in questo caso, anche se un po’ di paura ci può stare, è bene contenerla e vivere il passaggio con curiosità ed entusiasmo verso nuovi obiettivi di crescita.
di svolgere al meglio le incombenze lavorative, la cui mole all’inizio è bene sia contenuta per poi incrementare con progetti più impegnativi in un secondo momento. Dopo le vacanze, inoltre, è bene tornare ad una sana alimentazione, dopo le concessioni e gli abusi estivi. Questo non significa sottoporsi ad un regime alimentare punitivo e restrittivo, ma semplicemente corretto e bilanciato: una persona che segue uno stile di vita sano tutto l’anno non compromette il lavoro svolto per qualche giorno di relax! Le vacanze, al contrario, possono essere produttive anche da questo punto di vista perché aiutano a ricaricare il corpo e la mente abbassando i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress che è causa, ad esempio, di gonfiore e ritenzione idrica. Non produce risultato ridurre drasticamente le calorie: il corpo e la mente non daranno gli stimoli giusti per le attività della ripresa già di per sé faticosa e impegnativa; al contrario si può optare per una dieta bilanciata nei suoi macronutrienti e con i dovuti sfizi che una volta a settimana sono più che meritati. Non va trascurata l’idratazione che aiuta ad eliminare il gonfiore, a drenare i liquidi in eccesso, ma anche a mantenere il tono muscolare.Si riparte anche con l’attività fisica che scarica le tensioni e fa stare bene. Anche in questo caso il segreto è la gradualità con cui si torna a praticare l’esercizio fisico, per ritrovare lentamente durata ed intensità negli allenamenti, stabilendo degli obiettivi raggiungibili e per questo gratificanti nei risultati non solo sul piano fisico ma anche psicologico. Le sedute di allenamento vanno programmate con cura e nel rispetto dei propri limiti.Riprendere piano piano tutte le attività, iniziando a mangiare sano e facendo movimento, il tutto gradualmente senza imporsi di riuscire a raggiungere immediatamente i livelli precedenti alle vacanze rappresenta dunque un buon inizio. Calma e pazienza, insomma, sono le parole chiave. Può sembrare stressante pensare alla routine quotidiana e questo è il motivo per cui è bene dedicare del tempo al relax ma anche continuare a praticare attività all’aria aperta, proseguendo anche se in modo più limitato ciò che più di frequente si fa nel periodo estivo: uscite, passeggiate, viaggi, senza rinchiudersi drasticamente in spazi chiusi. Fra le attività da praticare all’aria aperta potrebbe essere una buona idea quella di fare un po’ di meditazione; bastano anche pochi minuti al giorno! La meditazione aiuta ad abbassare i livelli di cortisolo e migliora lo stato di salute. Aiuta, insomma, ad affrontare le giornate, soprattutto quelle stressanti, in modo lucido e controllato. Aiuta, inoltre, a migliorare la respirazione e a bruciare gli accumuli di adipe migliorando il metabolismo. Bisognerebbe, poi, per far fronte a giornate piene ed impegnative, dedicare il giusto tempo al sonno: almeno 8 ore a notte gli adulti, 10-12 ore i più piccini. La mattina si è più ricchi di energie, con ricadute positive anche sull’attività cerebrale. Infine, è bene ritagliarsi qualche momento da dedicare a qualcosa che sia appagante e che faccia stare bene: una giornata di shopping per ricompensarsi, una serata fuori con gli amici, un pomeriggio al parco…; insomma ogni tanto è anche giusto dedicarsi una piccola coccola, prendersi del tempo da regalare a se stessi e alle passioni per compensare gli sforzi che si fanno durante l’anno e di cui si capisce la mole proprio al rientro dalle vacanze, quando diventa difficile la ripresa. Per ricominciare e per portare avanti una routine che durerà gran parte dell’anno è bene, dunque, avere equilibrio e consapevolezza, gli eccessi al contrario non aiutano!
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Buone pratiche. Anche l’Università di Padova fra le 139 organizzazioni mediche e scientifiche
Un’alleanza globale per incentivare l’attività fisica
Nellosport la salute. E’ in estrema sintesi il messaggio che dal mondo scientifico e da quello medico viene sostenuto a gran voce per promuovere la pratica dell’attività fisica. E’ un trend confermato quello dell’aumento in tutto il mondo di malattie croniche non trasmissibili, tra cui la malattia coronarica, l’ictus, l’ipertensione arteriosa, il diabete tipo 2, la demenza, la depressione e i tumori. Spesso queste malattie sono associate a una mancanza di attività fisica. Ed è partendo dalle constatazioni di questi presupposti che 139 organizzazioni mediche e scientifiche, insieme a istituzioni sportive e governative si sono unite a sostegno di una “Alleanza globale per la promozione dell’attività fisica”, tra queste anche l’Università degli Studi di Padova. A livello globale, è stato riscontrato, i livelli di attività fisica nella popolazione sono inferiori a quelli raccomandati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Una mancanza o un’inadeguata quantità di attività fisica aumenta il rischio di morbilità e mortalità, peggiora la qualità della vita e aumenta i costi economici che gravano sulle persone e sulla società. In risposta a questa tendenza, nell’aprile 2021 numerose organizzazioni si sono riunite ad Amburgo, in Germania “sotto un unico ombrello”, e hanno firmato la “Hamburg Declaration”. Questa dichiarazione rappresenta un impegno internazionale per intraprendere le azioni necessarie ad aumentare il livello di attività fisica e migliorare la salute dei singoli individui e delle intere comunità. Esperti e organizzazioni stanno lavorando insieme come “Global Alliance for the Promotion of Physical Activity” per favorire il cambiamento a lungo termine del comportamento individuale e a livello di popolazione, collaborando con tutti gli stakeholder presenti nella comunità: ospedali attivi, specialisti dell’attività fisica, servizi per la comunità e operatori sanitari, tutti con lo scopo di raggiungere obiettivi di salute sostenibili per i loro pazienti/clienti.
La “Hamburg Declaration” chiama i responsa-
bili politici nazionali e internazionali ad adottare azioni concrete per promuovere l’attività fisica e l’esercizio fisico quotidiani a livello di popolazione e all’interno delle strutture sanitarie. Anche Padova adotta le indicazioni internazionali della Declaration, trovando nel Dipartimento di Medicina dell’Università impegno attivo per l’attuazione di linee guida volte a migliorare qualità e impegno dell’esercizio fisico quale indispensabile “attivatore” di salute.
“Exercise is Medicine Italy” sostiene la Dichiarazione di Amburgo per un’Alleanza Globale al fine di promuovere l’attività fisica. Il nostro obiettivo specifico in questa alleanza è implementare la valutazione dell’attività fisica e della fitness cardiorespiratoria nella routine clinica, per una prescrizione di esercizio adattato su misura, applicabile ai diversi contesti sanitari” spiegano i loro rappresentanti, i professori Roberto Vettor, Andrea Ermolao e Daniel Neunhaeuserer del Dipartimento di Medicina dell’Università.
“È ora che i medici considerino sempre l’attività fisica come un’opzione fondamentale nel quadro degli interventi terapeutici a fa-
Nello sport la salute. Si tratta di un impegno internazionale per intraprendere le azioni necessarie ad aumentare il livello di attività fisica e migliorare la salute dei singoli individui e delle intere comunità
vore dei pazienti» incalza il professor Fabio Pigozzi, Presidente della Federazione Internazionale di Medicina dello Sport e Professore di Medicina Interna e Prorettore dell’Università degli Studi di Roma “Foro Italico”. “Gli ospedali e gli operatori sanitari dovrebbero avere lo scopo di raggiungere obiettivi di salute sostenibili a lungo termine, per garantire che i loro pazienti tornino a uno stile di vita sano e fisicamente attivo. Chiediamo ospedali attivi che si concentrino non solo sulle procedure e sui risultati a breve termine, ma anche sulla sostenibilità e sul futuro stile di vita dei pazienti” sono le parole del professor Juergen Steinacker, presidente della “Hamburg declaration”, presidente della “European Initiative for Exercise in Medicine” e Professore di Medicina presso l’ospedale universitario di Ulm. La “Hamburg declaration” è stata anche approvata dalla Commissione medico-scientifica del Comitato Internazionale Olimpico (CIO), presieduta dal Professor Uur Erdener, che sottolinea l’importanza dell’attività fisica per la salute pubblica.
I benefici effetti dello Yoga, non solo esercizi ma “stile di vita”
Sempre più praticato e proposto in vari contesti, lo Yoga non è solo un insieme di esercizi di stretching fisico ma un autentico “stile di vita” che racchiude innumerevoli benefici dal punto di vista fisico ma anche mentale. L’Ulss 2 Marca Trevigiana ha sottolineato l’importanza di questa pratica, già in occasione della Giornata internazionale dello Yoga lo scorso 21 giugno, e ora, che ci si appresta a riorganizzare le proprie attività, anche sportive, è bene tenere presente qualche informazione in più. Dal punto di vista culturale, lo Yoga è una pratica millenaria – informa l’Ulss 2 – che affonda le sue radici in India. E’ un’antica disciplina che si basa sulla filosofia vedica che ha influenzato, a sua volta, diverse culture, come quella induista e buddista. E’ una pratica adatta a tutti, indipendentemente dal livello di preparazione fisica e dall’età. Man mano che si progredisce nella pratica aumenta anche la consapevolezza di se
stessi, del proprio corpo, del respiro e dei pensieri, portando così un benessere a 360 gradi. Quali sono in pratica i benefici sul corpo? Sono molteplici, informa l’Ulss 2, a partire da una maggiore ossigenazione degli organi interni e dei tessuti. Oltre a migliorare la postura, la pratica dello Yoga ha la sua efficacia anche sulla circolazione sanguigna,
la pressione arteriosa e la stabilizzazione degli zuccheri nel sangue. Ci sono poi i benefeci effetti sulla mente: riduce l’ormone dello stress, il rischio di incidenza di depressione e ansia, grazie all’aumento di serotonina, e della somatizzazione. Inoltre, favorisce il controllo dell’iperattività e migliora la qualità del sonno.
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