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Quando il lavoro uccide
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Oltre mille morti sul lavoro nel 2023, già più di 180 nei primi due mesi del 2024: bastano queste poche cifre per rendere l’idea di quanta strada ci sia ancora da fare per rendere più sicuri i cantieri, le fabbriche e molti altri posti di lavoro. In Veneto non va molto meglio perché le statistiche ci ricordano che la nostra regione è seconda in Italia, dietro alla Lombardia, con una media di circa due decessi sul lavoro alla settimana. E’ una magra consolazione constatare che in passato andava anche peggio su questo fronte, perché non stiamo parlando di progressi statistici ma di vite umane, di lavoratori che non sono più tornati a casa. E’ alto, altissimo poi, l’impatto sociale ed economico degli infortuni sui luoghi di lavoro, poco meno di 600 mila l’anno in Italia, quasi 70 mila nel nostro Veneto. Di fronte a questa emergenza continua le soluzioni da mettere in campo richiedono uno sforzo collettivo: da parte delle aziende chiamate ad investire di più sulla sicurezza e sulla formazione dei lavoratori, da parte degli organismi di controllo che spesso non hanno risorse sufficienti per garantire un’attività capillare, da parte delle istituzioni chiamate a scrivere regole e norme efficaci. Invece da anni il dibattito sulla sicurezza nei luoghi di lavoro presenta ben poche novità.
segue a pag. 3
NUOVA ROMEA, I SINDACI E L’ASSESSORE DE BERTI
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Il primo cittadino Armelao e il collega di Cavarzere sono soddisfatti della trasferta romana, gli amministratori della Riviera del Brenta sono perplessi, i comitati ambientalisti invece sono contrari
Servizi alle pagg.6-8
Infrastrutture
I nodi da sciogliere
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REBUS IN SALSA VENETA TERZO MANDATO IN BILICO
Il mondo politico in fermento tra elezioni europee, Comuni al voto, alleanze e strategie
Servizio a pag.25
RIFORMA AUTONOMIA ALLA PROVA DEL PARLAMENTO Ciambetti: “Taglieremo il traguardo in tempi brevi, il risultato è a portata di mano, rispettiamo la Costituzione”
Servizio a pag. 26
Non è mai possibile provare consolazione quando una calamità coinvolge una realtà umana e, soprattutto, quando protagonista è la tua Terra. Ma, come in questi giorni, può succedere di constatare che di fronte alla forza della Natura si può anche non farsi cogliere impreparati. Durante l’ondata di maltempo che ha travolto il Veneto a fine febbraio, i dati sulla piovosità sono stati particolarmente significativi tanto da essere paragonabili a quelli della grave alluvione del 2010 e della tempesta Vaia. segue a pag. 3
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Zaia
Governatore Regione Veneto
Prima del progressivo miglioramento del meteo, la situazione è apparsa critica, ancora una volta, a Vicenza e nella sua zona, in particolare lungo il Bacchiglione e il Retrone. Poteva essere un’altra sciagura di dimensioni imponenti ma la situazione è rimasta sotto controllo.
Già da una prima analisi ci siamo accorti che sono da ringraziare le opere realizzate dal 2010 in poi con un preciso piano di difesa del suolo costellato da interventi sulle maggiori criticità idrogeologiche mappate sul nostro territorio. Un esempio per tutti: l’attivazione di bacini di Montebello, Caldogno e Orolo. Con la messa in funzione di queste opere si è scongiurato che oltre 3 milioni di metri cubi di acqua invadessero la città Vicenza, con esiti già noti. Forse è il risultato più eclatante ma non è l’unico che potremmo illustrare.
Sottomarina Sound Beach, arriva Emma
Emma è il primo nome ufficiale tra gli artisti che parteciperanno al Sottomarina Sound Beach, il festival sulla spiaggia organizzato dalla Città di Chioggia in collaborazione con DuePunti Eventi. La cantautrice terrà il suo concerto sul litorale, in via Lungomare Adriatico, il 2 agosto prossimo, all’interno di un cartellone di eventi in programma tra la fine di luglio e i primi giorni di agosto, fiore all’occhiello della stagione estiva.
Chioggia torna così ad ospitare concerti di prestigio, con artisti di fama nazionale. “E questo – è la promessa del sindaco Mauro Armelao e di Riccardo Griguolo, consigliere delegato al Turismo – è solo l’inizio di un percorso che renderà la città sempre più protagonista nel panorama dei grandi eventi oltre che attrattiva per il sano divertimento”.
“Stiamo mantenendo fede a quanto avevamo promesso ai nostri concittadini, - proseguono gli amministratori nel loro comento - in particolar modo a giovani e famiglie, che hanno il diritto di divertirsi restando nella propria città senza essere obbligati ad uscire. Abbiamo una città fantastica, che offre moltissime possibilità di svago, dalla spiaggia al mare, dall’arte alla natura senza contare la nostra offerta gastronomica. Il nostro desiderio come Amministrazione è di rendere i nostri concittadini ancora più orgogliosi di vivere a Chioggia e continueremo a lavorare per promuovere la cultura e l’intrattenimento di qualità, a partire dall’estate 2024”.
Dopo la partecipazione in gara al 74° Festival di Sanremo con “ Apnea” , brano nella top ten della classifica EarOne, Emma tornerà live quest’estate nei principali festival italiani.
I biglietti del concerto di Sottomarina sono già disponibili nel circuito Ticketone (on line e nei punti vendita). (o.j.)
E’ il primo nome del Festival in riva al mare in programma tra fine luglio e i primi di agosto
Se torniamo con la memoria al 2010, infatti, il viaggio a ritroso è cadenzato da tantissime opere simili: abbiamo già realizzato 13 bacini di 23 previsti, molti sono i cantieri ancora aperti e presto ne completeremo altri. Non sempre questa strategia è stata compresa, per dare il via ad alcune opere abbiamo dovuto superare vere proprie contrapposizioni e ancora oggi c’è chi promette battaglia contro la realizzazione dei bacini.
Quando il lavoro uccide
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In questi giorni è tornata alla ribalta la soluzione della “patente a punti” per le aziende che operano nei cantieri edili, una misura sulla quale il confronto è aperto da tempo ma finora rimasta sulla carta. Ora il governo è intenzionato a riprendere in mano questa soluzione e ad introdurla dal prossimo autunno, sfruttando le risorse disponibili con il Pnrr. L’idea, già prospettata anni fa ma poi rimasta in un cassetto, è quella di introdurre una sorta di “patente a punti” per le aziende e i lavoratori autonomi. La dotazione iniziale dovrebbe essere di 30 punti, scalati in caso di incidenti, infortuni o irregolarità. Le imprese che arrivano a 15 punti o non sono in possesso della “patente” non potranno operare nei cantieri edili e ci saranno delle pesanti sanzioni, stabilite dall’Ispettorato del lavoro. Il decreto è pronto, potrebbe essere un primo passo, ma non sarà sufficiente se mancheranno da parte di tutti i soggetti coinvolti l’impegno e la volontà di rendere più sicuri i luoghi di lavoro.
Eppure, questa coda di febbraio ha confermato che, dove sono state realizzate le opere necessarie, la gestione degli effetti di piogge massicce ci consente oggi di ascoltare con maggiore tranquillità le previsioni del tempo. Se è l’uomo che con l’edificazione ha prodotto danni, è giusto che con la prevenzione li contenga. continua da pag. 1
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di Chioggia Questa edizione raggiunge le zone di Chioggia, Sottomarina e per un numero complessivo di 13.504 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199 Facciamo il punto Fotog ra fa i l QR code e a scolta l’u lt i mo Not i z ia r io
È un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto. Direzione, Amministrazione e Concessionaria di Pubblicità Locale: via Lisbona, 10 · 35127 Padova tel. 049 8704884 · fax 049 6988054 >redazione@givemotions.it< >www.lapiazzaweb.it< Redazione: Direttore responsabile Nicola Stievano >direttore@givemotions.it< Redazione >redazione@givemotions.it< è una testata giornalistica di proprietà di Srl Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin Centro Stampa: Rotopress International via Brecce · Loreto (An) Chiuso in redazione l’8 marzo 2024 Abbiamo scongiurato una nuova Vaia Luca
In primo piano
Infrastrutture. L’incontro a Roma con il ministro Salvini e l’assessore regionale De Berti
Il sindaco Armelao: “Abbiamo la certezza della nuova Romea”
Il primo cittadino di Chioggia: “Non sarà una cosa immediata ma questo è l’inizio di una progettazione” L’assessore regionale alle Infrastrutture: “La variante alla Romea è un intervento strategico per il territorio”
Importante incontro istituzionale a Roma per discutere della nuova Romea. Il 13 febbraio, presso il Ministero dei Trasporti, Regioni e Comuni interessati si sono seduti ad uno stesso tavolo per analizzare le possibili prospettive per un progetto, quello di una viabilità alternativa all’attuale SS309, che da troppo tempo viene rimandato. “Le interlocuzioni con il ministero delle Infrastrutture e trasporti sono aperte da alcuni mesi, ma siamo stati a Roma per chiedere al Ministro di incaricare formalmente Anas di avviare la progettazione della variante alla Romea, un intervento strategico per il territorio per far fronte alle criticità di uno tra gli assi stradali più pericolosi d’Italia e, secondo alcuni studi, anche d’Europa”. Si esprime così Elisa De Berti, vicepresidente della Regione del Veneto e assessore a Infrastrutture e Trasporti, che precisa poi come la proposta, nel concreto, preveda una strada non a pagamento, con l’eventualità di un pedaggio solo per i mezzi pesanti. All’incontro hanno partecipato i Consiglieri Regionali Marco Dolfin e Roberta Vianello, oltre che i sindaci di Adria, Massimo Barbujani, di Cavarzere, Pierfrancesco Munari, di Chioggia, Mauro Armelao, e di Rosolina, Michele Grossato.
“Esprimo grande soddisfazione per l’incontro – è il commento del primo cittadino di Chioggia Mauro Armelao, che aggiunge – non sono stati definiti nello specifico opere e tracciati, ma abbiamo avuto la certezza dal Ministro che
nell’ Accordo di Programma è stata inserita anche la questione che riguarda la Romea. Non sarà una cosa immediata, ma questo è l’inizio di una progettazione che non c’era mai stato in passato. Ringrazio a nome mio e dell’Amministrazione comunale il Ministro Salvini e l’assessore De Berti. Respingo al mittente le polemiche strumentali di qualche consigliere di minoranza o sindaco, atto a sminuire il percorso che si sta intraprendendo”.
Queste ultime parole si riferiscono ai commenti dei sindaci interessati dalla questione ma non “invitati” al tavolo di discussione. Armelao sottolinea come mesi prima l’assessore regionale avesse chiesto mandato a tutti i sindaci per interloquire direttamente con il Governo, non ricevendo riscontro proprio dagli stessi primi cittadini che ora lamentano il non coinvolgimento.
Per tornare agli aspetti operativi dell’incontro, “la necessità della variante va di pari passo con quella di migliorare il livello di sicurezza della attuale Romea – ricorda De Berti – un obiettivo quest’ultimo a cui punta l’intervento già avviato da Anas con un budget di 230 milioni di Euro e riguardante l’intero tratto veneto. L’intervento continuerà il suo iter a prescindere dallo sviluppo della nuova infrastruttura, ma non sarà risolutivo per rendere l’arteria adeguata e sufficientemente efficiente per il tipo di traffico che deve sostenere, soprattutto di tipo pesante”.
Luca Rapacciuolo
I comitati ambientalisti promettono battaglia, i sindaci della Riviera del Brenta sono perplessi
Se i sindaci dell’area sud del Veneziano sono entusiasti della possibilità che si realizzi una nuova variante della Romea, i comitati ambientalisti promettono battaglia e sindaci dell’area della Riviera sono molto perplessi. Il comitato Opzione Zero coordinato da Mattia Donadel infatti promette battaglia. “Questa Nuova Romea – dice l’esponente ambientalista conosciuto anche nella sua battaglia contro l’inceneritore di Fusina - altro non è che una riedizione della vecchia Romea Commerciale che risorge ciclicamente minando l’integrità del territorio e dell’ambiente della Riviera. Se questo progetto dovesse concretizzarsi siamo pronti alla mobilitazione e pronti ovviamente a manifestazioni e ricorsi in tutte le sedi della giustizia amministrativa possibili. L’assessore Elisa De Berti, prima di pensare a nuove autostrade o superstrade, dovrebbe spiegare il “buco nero” nelle casse regionali provocato della Pedemontana, Queste opere come diciamo da anni sono costose, lunghe nella loro realizzazione dunque inefficaci rispetto ai problemi da risolvere, e soprattutto altamente impattanti per l’ambiente
e per la salute. Insomma, servono solo a chi le fa. Sai attendono invece con ansia l’intervento per la messa in sicurezza dell’attuale Romea”.
I sindaci della Riviera del Brenta con il presidente della Conferenza dei sindaci Marco Dori a ottobre non avevano sottoscritto il documento della Regione. Recentemente questi si sono incontrati con l’assessore De Berti che ha promesso che sarà garante presso l’Anas di percorso partecipativo. Insomma, non ci sarà alcun progetto calato dall’alto. Alle perplessità di Comitati e sindaci della Riviera risponde il sindaco di Cavarzere Pierfrancesco Munari anche sui social.
“È sintomatico - scrive Munari - come i contrari siano, oltre a quelli del partito dei no a prescindere i sindaci (di sinistra) di quei Comuni che hanno l’autostrada in casa. Penso alla Riviera del Brenta, costeggiata dalla A4, che dice che il Veneto non ha bisogno di infrastrutture. Venite a farvi un giro nell’area sud veneziana o nel Polesine, territori che evidentemente non conoscete e poi ne parliamo con calma”. (a.a.)
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In primo piano
Viabilità. Il sindaco di Cavarzere Pierfrancesco Munari sull’incontro col ministro Salvini
Nuova variante alla Romea, il sì convinto del Basso Veneziano
Il primo cittadino soddisfatto, da anni sostiene la necessità di fare squadra per dare nuova linfa vitale al territorio.
“Questa arteria – sostiene - porterà sviluppo nella nostra area”
Arriva la proposta da parte del ministero e dell’Anas di una nuova variante della Romea e arriva il convinto sì del sindaco di Cavarzere Pierfrancesco Munari che è persuaso della necessità della nuova opera. Il primo cittadino ha condiviso la proposta che è arrivata dopo l’incontro di una delegazione ristretta di sindaci con l’assessore regionale Elisa De Berti e il ministro alle Infrastrutture e vicepremier Matteo Salvini.
“Questo - spiega Munari - è un primo passo storico per il nostro territorio che dopo decenni a gran voce chiede una variante alla Romea, la strada della morte. Grazie al Ministro Matteo Salvini alla vicepresidente della Regione del Veneto Elisa De Berti, agli onorevoli Alberto Stefani e Giorgia Andreuzza ai consiglieri regionali Marco Dolfin e Roberta Vianello consigliere Regionale – Zaia Presidente e ai sindaci Massimo Barbujani, Mauro Armelao di Chioggia, Michele Grossato sindaco di Rosolina per aver condiviso le istanze dei
territori. La progettazione dell’arteria entra nel contratto di programma di Anas e verrà valutata la soluzione migliore. L’iter è partito e anche la regione Emilia-Romagna è stata informata”.
“Sono lieto di aver scritto personalmente a tutti gli enti ancora nel gennaio 2023 - spiega - per “fare squadra” e dar nuova vita ai nostri territori, augurandomi che Cavarzere possa essere un nodo fondamentale della nuova arteria”.
“E’ da tempo che sto portando avanti questa istanza - spiega -, ci sono stati diversi incontri fino a quello ultimo con Salvini. Per me si tratta di un importante tassello perché una variante che passi per Cavarzere con uno svincolo che porti verso il mare, verso Santa Anna di Chioggia può essere positivo per poter puntare allo sviluppo dell’area industriale. Io quest’opera la vedo come un punto di partenza positivo per tutto il territorio. I tempi saranno lunghi. Non si tratta del progetto della Romea Commerciale, ma di un nuo-
vo progetto, il tracciato deve essere ancora definito e sarà frutto di un confronto con il territorio, si tratta di una variante Romea. Ben venga l’innovazione, ben venga una nuova infrastruttura nel Cavarzerano. Cavarzere si trova in una fase delicata della sua storia in cui al calo demografico si somma anche un calo della presenza industriale, e per questo dobbiamo fare di tutto per cercare di cambiare la rotta. I contrari anche a questo tipo di opera fanno parte del partito del “no a prescindere” e non vogliono lo sviluppo di Cavarzere”.
Alessandro Abbadir
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I sindaci “esclusi”: l’incontro è stato una rimpatriata leghista
L’incontro per la nuova Romea è stato una rimpatriata leghista. E’ duro il commento del PD e dei sindaci “esclusi” (Dori, Fusato, Naletto, Bellomo) dal tavolo delle discussioni al Mit (Ministero dei Trasporti).
“Prendiamo atto – affermano - con rammarico che, dopo tutte le belle parole spese dall’assessore De Berti non più tardi di qualche settimana fa, quando parlava di “anno zero” per il futuro della Romea all’insegna del confronto con il territorio, a Roma si è consumata una grave scorrettezza. Il vertice tenutosi al Mit, ospitato dal ministro Salvini, è stato di fatto una rimpatriata di amministratori ed esponenti leghisti”.
Preoccupazione per il rischio di assenza di dialogo arriva da Jonathan Montanariello, vicepresidente della Commissione Infrastrutture e consigliere regionale del Pd Veneto. “Da parte mia, in condivisione con i sindaci di Mira, Dolo e Camponogara e con il segretario provinciale del Pd, - dichiara - non può che esserci forte preoccupazione. Se il buon giorno si vede dal mattino, dobbiamo prepararci, in relazione alla nuova Romea, a decisioni calate ancora una volta dall’alto. Medesima preoccupazione la esprimiamo sul rischio che la messa in sicurezza dell’attuale Romea passi in secondo piano rispetto alle ambizioni che evidentemente ruotano attorno al futuro di questa importante infrastruttura”. (l.r.)
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Crocieristica. Dal 26 febbraio a fine ottobre, la stagione è iniziata con buoni auspici
Trentatré crociere “luxury” hanno scelto Chioggia per i loro passeggeri
Dal 26 febbraio alla fine di ottobre 2024 saranno 33 gli arrivi delle crociere nel segmento “luxury” che hanno scelto Chioggia quale destinazione privilegiata per i propri passeggeri che provengono per lo più da paesi extraeuropei quali Usa, Australia, Canada.
Gli itinerari proposti dalle tre compagnie di navigazione le cui navi attraccheranno a Chioggia prevedono un viaggio della durata di 8/13 giorni nel mar Adriatico e nel mar Mediterraneo orientale. Nella stagione passata sono transitati a Chioggia 48 mila turisti e anche quest’anno si prevede un afflusso pressoché analogo.
“Le crociere sono una grande opportunità per la nostra città - ha dichiarato il sindaco di Chioggia Mauro Armelao che ha ringraziato il presidente dell’Autorità portuale di Venezia e Chioggia, Fulvio Lino Di Blasio, Vtp (Venezia Terminal Passeggeri) per aver creduto nelle potenzialità del porto di Chioggia e la Capitaneria di Porto per tutto ciò che riguarda la sicurezza. - E’ un nuovo tipo di turismo che prima non avevamo mai avuto e che sta portando i suoi frutti anche in termini economici per molti imprenditori del nostro centro storico e non solo. Il rilancio del Porto dei Saloni con l’arrivo delle crociere è da sempre uno degli obiettivi di questa Amministrazione”.
Gli investimenti realizzati da Venezia Terminal Passeggeri
(Vtp) nel corso del 2023 proseguiranno nel 2024 per migliorare e rafforzare le infrastrutture per il coordinamento del flusso passeggeri prevedendo l’acquisto di nuove attrezzature per adeguare ulteriormente i servizi di safety e security, l’ottimizzazione delle strutture e il rinnovamento dei sistemi informatici per la gestione delle navi e dei passeggeri.
“Nel 2022 - ha sottolineato Fabrizio Spagna, Presidente e Ad di Vtp - abbiamo intrapreso un percorso lungimirante, con l’obiettivo di rendere il porto di Chioggia un importante hub per un comparto in rapida ascesa come quello delle crociere di lusso. Chioggia ha tutte le caratteristiche per diventare una destinazione crocieristica capace di offrire pacchetti turistici interessanti per il tipo di visitatori che
arrivano in nave e di essere un punto di partenza per le escursioni sul territorio”.
Chioggia sta diventando una destinazione crocieristica sostenibile e di richiamo internazionale coinvolta nell’intesa denominata “Blue Flag” che riduce l’impatto delle emissioni in atmosfera a beneficio della cittadinanza e di chi opera nel porto. “Tutto questo - ha aggiunto Fulvio Lino Di Blasio, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico Settentrionale - per garantire una maggiore competitività dello scalo e uno sviluppo economico e sociale compatibile con la salvaguardia del territorio a vantaggio sia degli addetti del comparto che degli operatori economici del territorio”.
Eugenio Ferrarese
Le condizioni di sicurezza vantate dal porto di Chioggia rendono lo scalo ancora più appetibile
La tutela del sistema nave e del terminal portuale è stata assicurata dall’impegno della Capitaneria di Porto di Chioggia garantendo la sicurezza della manovra e dell’ormeggio presso il terminal dei Saloni, ma anche la predisposizione e adozione di piani, procedure e misure volte a prevenire e proteggere la nave ed il terminal (con i potenziali obiettivi passeggeri, operatori e merci che vi si trovano), da minacce criminali. “Il complesso delle condizioni di sicurezza vantate dal porto di Chioggia - ha affermato Ottavio Cilio, Comandante in seconda della Capitaneria di Porto
di Chioggia - rappresenta, oltre che un presupposto per lo scalo crocieristico, anche un valore aggiunto grazie all’elevata qualità raggiunta; concorrendo con le indubbie attrattive vantate dalla località, il fattore sicurezza rende
Chioggia appetibile per questo segmento crocieristico, molto esigente data l’esclusività della clientela servita”.
Alla conferenza stampa di presentazione della nuova stagione croceristica di Chioggia, il 19 febbraio scorso, erano presenti vari rappresentanti delle categorie del commercio, turismo e imprenditoriale che chiedono un maggior coinvolgimento e collaborazione con le loro associazioni per conoscere l’arrivo di queste grandi navi e così anche garantire una miglior organizzazione dell’offerta e della presenza del personale. (e.f.)
I turisti provengono per lo più dai paesi extraeuropei, Usa, Australia e Canada.
Il sindaco Armelao: “Un nuovo tipo di turismo che sta portando i suoi frutti anche in termini economici per molti imprenditori”
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La presentazione della stagione crocieristica di Chioggia
Turismo Fotog ra fa i l QR code e a scolta l’u lt i mo Not i z ia r io
Il palazzo Granaio
Angelo Mancin: “L’intenzione è di chiudere il cantiere in concomitanza con la Sagra del Pesce. Si garantirà in questo modo la presenza di nuovi ambienti espositivi per mostre ed eventi culturali”
Il 2024 sarà l’anno che restituirà a Chioggia il nuovo Palazzo Granaio. Ancora qualche mese e sarà finalmente possibile fruire degli spazi di uno dei palazzi più caratteristici e storici della città.
Il restauro, che potrebbe terminare durante la prossima estate, garantirà la presenza di nuovi ambienti espositivi per mostre ed eventi culturali.
“Andiamo verso il completamento dei lavori di uno dei simboli della nostra città – spiega l’assessore ai Lavori Pubblici Angelo Mancin, che aggiunge - l’intenzione è di chiudere il cantiere in concomitanza con la Sagra del Pesce”.
Il cronoprogramma prevede che siano ancora in fase di ultimazione le attività di lucidatura della pavimentazione, l’installazione di una scala metallica per accedere al piano superiore, la finitura degli impianti e l’intonacatura delle pareti; ma si può dire che gli interventi strutturali più importanti siano ormai già stati completati (pulizia e in taluni casi la sostituzione delle capriate lignee, rifacimento della copertura, consolidamento delle pareti portanti e dei solai).
Soddisfatto il sindaco Mauro Armelao. “Riconsegnare alla città Palazzo Granaio – commentaera un obiettivo che ci eravamo prefissati nel nostro programma elettorale. In questi primi due anni ci siamo impegnati per raggiungere questo importate traguardo e finalmente avremo una nuova sala espositiva che potrà ospitare importanti mostre ed eventi culturali anche di caratura internazionale, sulla scorta del successo appena avuto con la mostra The Mystery Man“.
Ogni intervento effettuato è stato concordato con la Sopraintendenza e anche questa circostanza ha contribuito ad allungare le tempistiche del restauro. Il Palazzo, collocato tra il “canale Vena” e il corso del Popolo, di fianco al Palazzo municipale, rappresenta uno dei più considerevoli edifici storici della città e dalla metà del 1300 fungeva per l’appunto da granaio a servizio del popolo. Nei secoli destinazioni d’uso e soprattutto interventi di ristrutturazione si sono susseguiti copiosi fino ai giorni nostri.
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A fine febbraio è arrivata a Chioggia la prima nave da crociera del 2024
E’ arrivata a Chioggia nella notte tra il 26 e il 27 febbraio la prima crociera della stagione 2024. Si tratta della Viking Saturn, una delle oltre 30 imbarcazioni di lusso che nei prossimi mesi faranno tappa a Chioggia.
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“Quello che due anni fa era novità oggi è una realtà consolidata per il nostro nel territorio, grazie all’impegno di tutti: Venezia Terminal Passeggeri, Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale, Capitaneria di Porto di Chioggia e ovviamente Comune, che hanno collaborato attivamente” ha commentato l’assessore alla Portualità e all’Ambiente Serena De Perini. “Desidero
ricordare che le navi che arrivano sono ultra moderne e dal punto di vista delle emissioni sono all’avanguardia e testate inoltre, a tutela dell’ambiente: abbiamo siglato il Blue Flag, un accordo con le compagnie di crociera per abbattere le emissioni delle imbarcazioni fin dalle primissime fasi di arrivo nel nostro spazio acqueo”. Chioggia è stata scelta come destinazione turistica da tre compagnie di crociera internazionali, oltre alla Viking anche Azamara Cruises e The RitzCarlton Yacht Collection, tutte scelte da un pubblico internazionale.
La prima nave, in arrivo da Sibenik in Croazia, ha una capacità di circa 900 ospiti ed è recentissima, costruita nel 2023
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dei lavori da parte dell’assessore ai Lavori pubblici
Restauro. L’annuncio sull’aggiornamento
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L’assessore
Serena De Perini
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Trasporto pubblico. Il confronto tra amministrazione e vertici dell’azienda sui tagli delle corse
Actv, i nuovi orari provvisori in vigore da metà febbraio
Il sindaco Mauro Armelao: “Auspico che questo taglio dovuto alla mancanza di autisti sia momentaneo. Le difficoltà dell’azienda non possono ricadere su di noi”
Soppressione di alcune corse delle linee urbane a causa della mancanza di autisti annunciata dall’azienda trasporti, proseguono i contatti tra l’Amministrazione comunale e i vertici Actv per arrivare ad una definizione della questione.
“Auspico che questo taglio sia momentaneo, - commenta il sindaco Mauro Armelao negli aggiornamenti sulla trattativa - considerando i 110 candidati che a breve devono sostenere l’esame orale, propedeutico per un’eventuale assunzione. Io, dal canto mio, ho ribadito con forza che siano garantite le corse scolastiche di andata e ritorno, come mi è stato assicurato avverrà, così
come i collegamenti con tutte le frazioni”.
“Del resto, - aggiunge sui nuovi orari temporanei delle corse in vigore dallo scorso 12 febbraio - se non fossimo arrivati ad una definizione dei nuovi orari provvisori, vista la situazione al momento irrisolvibile, si rischiava di far saltare corse all’ultimo minuto, con ulteriore disagio per gli utenti”.
“Invito - continua il primo cittadino - le persone che hanno esigenze particolari a segnalarle ad Actv per capire se è possibile intervenire. Come Amministrazione comunale abbiamo scritto ad Actv una lettera nella quale rileviamo che dopo aver preso atto delle difficoltà segnalate dall’a-
zienda relative alla mancanza di conducenti, rileviamo anche che tali difficoltà rientrano nella stretta gestione dell’azienda e non possono ricadere su di noi come Ente. Dato però che il servizio di trasporto pubblico loca-
le riveste carattere essenziale e primario e quindi non passibile di interruzione, autorizziamo la modifica degli orari per un massimo di 30 giorni, ritenendo tale tempo congruo a ripristinare le normali condizioni di operativi-
tà”.
“Durante la trattativa - conclude Armelao - ho invitato Actv a venire a presentare pubblicamente a Chioggia, nel corso di una commissione, il motivo di questa attuale situazione”.
Daniele Stecco (M5S): “Amministrazione in ritardo, in un anno non è stato fatto nulla”
La gestione del trasporto pubblico locale non piace a Daniele Stecco, consigliere comunale del M5S. Il previsto taglio delle corse da parte di Actv, su cui ancora si sta lavorando, non fa altro che rafforzare le convinzioni del pentastellato.
“Dall’ultima Commissione Consiliare che ha trattato il tema sul futuro del Trasporto pubblico locale di Chioggia, alla fine abbiamo capito che l’Amministrazione è in gran ritardo e da oltre un anno non è stato fatto praticamente nulla” argomenta Stecco.
“Nonostante i nostri continui solleciti – aggiunge - dall’insediamento dell’amministrazione Armelao, con interrogazioni, richieste di commissioni, domande durante i Dup, oggi il Comune non sa ancora se affidare il servizio in house ad Actv o andare in gara”.
Stecco punta il dito contro il sindaco Mauro Armelao, che - a suo dire - non ha dato il giusto peso ad una problematica comunque nota.
“Il Sindaco ha fatto solo l’ennesima promessa
elettorale ma nel concreto, per colpa dell’incapacità di chi ha gestito l’assessorato ai trasporti nell’ultimo anno, oggi ci troviamo ancora nella totale incertezza, anzi siamo sicuri che dovremo pagare ad ACTV circa 1,5 milioni per coprire i costi del servizio”.
Stecco sottolinea come in maggioranza ci siano due consiglieri esperti nel Tpl (trasporto pubblico locale) e dopo più di un anno ci sia incertezza su come affrontare la questione.
Dito puntato anche sugli oltre 160.000 euro spesi per affidare un incarico per realizzare il Vertiporto, opera affascinante ma subordinata ai temi di stretta attualità. “Suggerisco al Sindaco di guardare lo studio sulla mobilità che avevo fatto fare agli uffici nel 2018, con un incarico specifico, proprio in vista di rivedere il servizio con il nuovo affidamento, utile per capire le nuove esigenze a seguito del mutamento urbano della città e in vista della Ztl” è il consiglio del pentastellato. (l.r.)
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Daniele Stecco
Il mercato del “Zioba”. Il ricorso di un commerciante per lo spostamento del posteggio, la sentenza
Il Consiglio di Stato dà ragione al Comune
L’amministrazione ha agito col fine “di ridurre al minimo il pericolo di danno agli utenti derivante dall’uso di apparecchiature a gas e di trovare la giusta collocazione ai posteggi ingombranti”
Il mercato del giovedì potrà cambiare leggermente “aspetto”. Il tradizionale mercato del “Zioba”, da decenni imprescindibile occasione di affari e incontri tra i cittadini clodiensi, potrebbe essere riorganizzato per consentire un’adeguata fruizione degli spazi a servizio dei bar.
Sembra essere questo il sunto delle dichiarazioni del sindaco Mauro Armelao, che sul tema si è espresso nelle scorse settimane. “Chioggia si apre a prossime riorganizzazioni del mercato, in primis- ha affermato - per salvaguardare la riqualificazione appena completata di Porta di Santa Maria e in futuro anche per dare la possibilità ai bar di poter avere dei plateatici fissi e decorosi per una città come la nostra”.
“Nessuno mette in discussione il diritto di lavorare a Chioggia, - ha precisato - città in cui il mercato del “zioba” è unico nel suo genere ma è anche sacrosanto che un’Amministrazione comunale possa decidere come riorganizzare il proprio centro storico, pensando anche a spostamenti dei banchi che possano occupare altre zone della città”.
Le dichiarazioni di Armelao arrivano a pochi giorni da una sentenza del
Consiglio di Stato che ha dato ragione al Comune e respinto il ricorso di un commerciante del mercato, contrario allo spostamento forzato del proprio banco dopo Porta Garibaldi. La diversa collocazione era stata pretesa dal Comune per ragioni di sicurezza in quanto lo stesso commerciante utilizzava bombole Gpl per cucinare.
Tar del Veneto prima e Consiglio di Stato poi non hanno potuto fare altro che avallare la scelta dell’Amministrazione comunale, adducendo che “il fine perseguito dall’amministrazione attra-
verso i suoi organi, monocratico e collegiale, è unico ed è quello di ridurre al minimo il pericolo di danno agli utenti derivante dall’uso apparecchiature a gas e di trovare la giusta collocazione ai posteggi ingombranti”.
In particolare: “Il regolamento è stato osservato ed applicato perché il trasferimento del posteggio è avvenuto solo dopo che il Comune ha accertato che la società utilizzava bombole a Gpl in un luogo ove non esistevano le condizioni di sicurezza minime per l’utilizzo”.
Luca Rapacciuolo
Il sindaco discute col nuovo prefetto il potenziamento delle forze dell’ordine nel periodo estivo
Il sindaco
Mauro Armelao ha incontrato il nuovo Prefetto della provincia di Venezia, Darco Pellos. Oltre a dare il benvenuto, il primo cittadino ha sinteticamente descritto la città di Chioggia, i punti di forza, i punti di debolezza.
“Ho affrontato da subito l’esigenza di pianificare i potenziamenti degli organici delle forze dell’ordine – ha detto Armelaoper il periodo estivo e di affrontare durante un comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza una strategia comune per contrastare la piaga del commercio ambulante abusivo sulle nostre spiagge, problema mai risolto che si trascina da almeno 30 anni”.
“Un incontro – ha concluso il sindacocordiale e proficuo che porterà i suoi frutti nel prossimo futuro”.
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Servizi. Botta e risposta tra il primo cittadino e l’esponente dell’opposizione
Armelao: “Sulla mensa scolastica il consigliere Stecco fa solo polemica”
Alle accuse di scarsa qualità del cibo, il sindaco replica: “Molti sono i genitori e gli insegnanti che si dissociano dalle sue esternazioni. Ai bambini è vietato portare a casa il cibo non consumato, come da normativa del 2004 del cosiddetto “pacchetto igiene”
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Continuano da mesi le schermaglie tra il sindaco Mauro Armelao e l’opposizione su diversi temi di interesse pubblico, in particolare in riferimento ai pubblici servizi offerti ai cittadini. Questa volta a fare discutere è il servizio di mensa scolastica, con la dura presa di posizione del consigliere comunale Daniele Stecco che lamenta come, nonostante ci sia una nuova azienda ad effettuare il servizio, i problemi sulla scarsa qualità del cibo restino. In aggiunta va registrato il numero limitato di personale a disposizione dei più piccoli, circostanza che obbliga a finire il pranzo in tempi più rapidi.
A dire di Stecco “sembrerebbe che la prassi di portare a casa il cibo avanzato non sia piaciuto a qualcuno”. Il consigliere ipotizza le ragioni di questa reticenza: “Portare il cibo avanzato a casa farebbe capire ai genitori la qualità del cibo che danno ai nostri figli”. Non tarda ad arrivare la replica del primo cittadino. “Ancora una volta – afferma Armelao - il consigliere Stecco parla senza conoscere la realtà sapendo fare solo dell’inutile polemica. Ai bambini è vietato portare a casa il cibo non consumato a scuola. Il consigliere Stecco deve essersi
distratto se non ricorda la regola da sempre ribadita dal 2004, anche durante il suo mandato, per la quale la possibilità di distribuzione e utilizzo di cibo avanzato nelle mense scolastiche è possibile solo laddove possa essere garantito il rispetto degli obblighi sulla sicurezza alimentare. Si tratta del rispetto delle normative del cosiddetto “pacchetto igiene” entrato in vigore nel 2004”. Il sindaco ritiene quindi strumentali le osservazioni di Stecco, poiché il filo conduttore della questione sembra essere esclusivamente la sicurezza alimentare per i più piccoli.
“Molti sono i genitori e gli insegnanti che si stanno dissociando dalle sue esternazioni – aggiunge Armelao, che precisa come –proprio in occasione dell’ultima commissione, i docenti e i genitori presenti hanno evidenziato il superamento delle criticità relative alla necessità di potenziamento del servizio scodellamento, garantito già da novembre 2023. Rimane comunque doveroso il continuo controllo e monitoraggio del servizio e la condivisione e collaborazione con docenti, genitori e chiunque altro veramente interessato al servizio”.
Luca Rapacciuolo
Lo scuolabus di Chioggia non accompagnerà gli scolari di Conche alle scuole di Valli
Lo scuolabus di Chioggia non entrerà nel territorio comunale per accompagnare gli scolari residenti nella frazione di Conche alla scuola elementare e media di Valli. Lo ha ribadito il sindaco Ettore Lazzaro nel confronto che finalmente a febbraio in municipio ha avuto con il collega Mauro Armelao - collegato in videoconferenza - e una dirigente della municipalità chioggiotta. Un incontro auspicato da tempo e che per la prima volta ha visto i sindaci parlarsi direttamente. La vicenda, che si trascina da alcuni anni, è definitivamente esplosa con l’inizio dell’anno scolastico.
“Ho ribadito per l’ennesima volta i motivi tecnici che hanno portato al diniego del nullaosta – spiega Lazzaro - che si basano sulla mancanza di una convenzione come sarebbe previsto
dalle norme e la collegata individuazione di un itinerario e delle fermate, che devono essere per legge in sicurezza e in punti ben precisi. Rimane la libertà, come sempre è accaduto, dei genitori di fare le proprie scelte su dove iscrivere i propri bambini ma deve essere chiaro che, se preferiscono Valli devono farsi carico del trasporto, almeno fino alla più vicina firmata in terra veneziana”.
Lazzaro ha colto l’occasione anche per esprime il proprio disappunto per come Chioggia abbia gestito la vicenda che ha preso la piega di uno sgarbo istituzionale e di competenze amministrative.
“Nel rispetto dei ruoli e delle istituzioni - chiosa il sindaco Lazzaro - confido che con questo incontro si sia arrivati alla chiusura del capitolo che riguarda questa storia. Armelao ha preso atto anche se si è riservato di fare ulteriori approfondimenti. Da parte nostra la posizione è chiara e coerente con quello che si è sempre affermato. Tra l’altro al momento non c’è alcuna necessità e convenienza a stipulare una convenzione perché, finché sarà possibile, faremo di tutto per tutelare la scuola a servizio della comunità di Conche”. (a.c.)
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Territorio
Rigenerazione urbana e verde pubblico. “Piantiamo alberi ricicliamo smartphone”
Piantati 10 alberi per la riqualificazione dei viali Padova e Venezia
Il Lions club di Chioggia Sottomarina in collaborazione con il Comune ha promosso questa iniziativa nel contesto più ampio di una serie di progetti che entro la fine del 2026 daranno un nuovo volto alla lungomare
Per contribuire alla riqualificazione di viale Padova e viale Venezia nel centro di Sottomarina lo scorso 19 febbraio sono stati piantati 10 nuovi alberi. Si tratta di una iniziativa promossa dal Lions club Chioggia Sottomarina che ha avviato una collaborazione con il Comune di Chioggia per attuare il service “Piantiamo alberi ricicliamo smartphone”, un gesto per unire l’attenzione all’ambiente al servizio alla comunità locale.
L’importanza della rigenerazione urbana attraverso il verde pubblico è stato anche il tema del meeting del Lions Club che ha avuto quali ospiti Serena De Perini, assessore all’Ambiente del Comune di Chioggia, Lucio Napetti, dirigente dell’ufficio Ecologia e Ambiente, Daniela Ballarin, dirigente dei Servizi alla persona.
Nel corso dell’incontro è stato illustrato il progetto esecutivo degli interventi sulle aree verdi nel territorio comunale finanziati con i fondi del Pnrr sulla missione “Inclusione e coesione”. Questi progetti entro la fine del 2026 daranno un nuovo volto verde alla grande area compresa tra il lungomare, l’arena Duse e la batteria forte Penzo ed anche ad alcune zone di Isola Verde, Valli e Sant’Anna: una riqualificazione che potrà permettere la nascita di nuovi punti di aggregazione ed inclusione sociale.
I giovani soci del Leo Club, Service del Lions Chioggia, alla fine del mese di gennaio hanno realizzato l’iniziativa “Giovani Guidano Giovani” offrendo un sostegno ai futuri universitari del liceo G. Veronese di Chioggia.
Insieme ai rappresentanti del liceo i giovani del Leo Club hanno sviluppato una giornata di orientamento universitario per fornire informazioni sulle varie discipline accademiche per guidare gli studenti nel processo decisionale condividendo esperienze e consigli.
Per contattare il Leo Club: Instagram: @leoclubchioggiasottomarina - mail: leoclub.chioggiasottomarina@gmail.com
L’attenzione del Lions Club
Chioggia Sottomarina nei confronti dei giovani universitari era stata manifestata anche partecipando al Bilancio Partecipativo del Comune di Chioggia per la realizzazione di una Aula Studio a Palazzo Grassi.
Eugenio Ferrarese
“Co Madresia”, la poesia in vernacolo del “Gruppo poeti Città di Chioggia”
“Co Madresia”: così s’intitola la nuova pubblicazione del “Gruppo Poeti Città di Chioggia” presentata all’Auditorium comunale San Nicolò in occasione della “Giornata del Dialetto e delle Lingue Locali”. La parola “madresia” è un termine del dialetto chioggiotto che non trova un corrispettivo
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adeguato nel vocabolario italiano e potremmo tradurre con le parole tenerezza, essenza di amore materno, cura, amorevolezza.
“Il nostro Gruppo, attivo da più di trent’anni - ha affermato Guidina Borella Lando, presidente del “Gruppo Poeti Città di Chioggia” - ha consapevolezza del valore linguistico, storico, sociale e umano del dialetto. Proprio per questo, accanto alla poesia in italiano, si dedica con interesse anche alle composizioni in vernacolo”. I poeti Maria Luisa Baldo, Liliana Bellemo, Fabrizio Boscarato, Chetti Buseghin, Fabrizio Crivellin, Olga Gallo Tiozzo, Achille Grandis, Ambra Guzzon, Stefania Lando, Sogna Nordio, Ugo Pavanato, Lucia Penzo, Guido Rossi, Maria Varagnolo, Rossana Veronese si sono alternati sul palco dell’Auditorium comunale declamando i propri componimenti intervallati dai canti in dialetto chioggiotto proposti dal “Coro Popolare Chioggiotto”, diretto dal Maestro Loris Tiozzo, i cui componenti indossavano il tradizionale abbigliamento dei vecchi pescatori e delle donne di calle. Sono state lette anche le poesie scritte da Sofia Penzo Milanese, Albertina Camellin Chiozzi, Roma Boscolo, Itala Perazzolo Pagan, Giancarlo Boscolo Mezzopan, Vincenzo Boscolo Sassariolo ed Ester Tommasin Boscarato che in passato hanno fatto parte del “Gruppo Poeti Città di Chioggia”. (e.f.)
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Scout. La festa che si celebra dal 1926 si è tenuta lo scorso 25 febbraio
Oltre 400 ragazzi al Thinking Day 2024
I gruppi della diocesi di Chioggia si sono ritrovati insieme al vescovo Dianin per riflettere sul futuro rigoglioso del nostro mondo, il tema di questa edizione
E’ dal 1926 che gli scout celebrano il “Thinking Day”, la Giornata Mondiale del Pensiero nella ricorrenza dei compleanni di Lord Baden-Powell, fondatore del Movimento Scout, e di sua moglie Olave, la Capo Guida Mondiale. I gruppi scout della diocesi di Chioggia - Agesci Chioggia 1, Chioggia 2, Isole del Delta 1, Loreo 1, Scout di Cavarzere e Masci (Movimento degli Adulti scout.) Comunità “La forcola” si sono ritrovati insieme al vescovo mons. Giampaolo Dianin domenica 25 febbraio al Santuario della Beata Vergine della Navicella. L’incontro - che è stata anche l’occasione per festeggiare i 50 anni di nascita dell’Agesci, associazione nata dalla fusione dell’Agi (Guide italiane) e dell’Asci (Scout italiani), e i 70 anni del Masci, il Movimento degli Adulti scout - è iniziato al mattino con l’alzabandiera seguito da momenti di gioco per le lupette, i lupetti, le guide e gli esploratori, dall’incontro-confronto per le scolte e i rovers con il Vescovo sul tema “Il coraggio di servire” e per i
genitori con Alberto Fantuzzo, già presidente del Comitato nazionale dell’Agesci, sul tema “Educare gli adulti di oggi e quelli di domani alla corresponsabilità e all’impegno”. All’evento hanno partecipato circa 400 ragazzi e ragazze dell’Agesci della Diocesi, mentre all’incontro formativo con Alberto Fantuzzo erano presenti circa 200 genitori. Il tema della Giornata del Pensiero di quest’anno indicava questo obiettivo: la gioia del servizio, il nostro mondo, il nostro futuro rigoglioso! “Per raggiungere questo obiettivo - hanno scritto nel messaggio inviato ai gruppi scout italiani Daniela Ferrara e Fabrizio Marano, la Capo Guida e il Capo Scout d’Italia - dobbiamo esserci proprio tutti nell’impegno verso la custodia del Creato, stretti in un patto che impegni insieme tutte le generazioni. È un impegno che ci chiede di scegliere da che parte stare. La natura è la nostra maestra silenziosa. Baden-Powell diceva che la natura è il libro che dobbiamo imparare a leggere attraverso l’osservazione e
lo studio delle cose belle che essa contiene e che ci conducono a Dio. Ogni passo che facciamo, ogni campo che attraversiamo e ogni fuoco che accendiamo siano intrisi di rispetto per la terra, per l’aria e per l’acqua che ci circondano”. Al termine della Messa presieduta dal Vescovo di Chioggia, presenti gli Assistenti Ecclesiastici dei Gruppi, si è tenuto il tradizionale “Rinnovo delle Promesse” seguito dall’ammaina bandiera e dal saluto finale del “Vogaaa!”.
In occasione della Giornata Mondiale del Pensiero la consueta raccolta del “Penny” per sconfiggere le povertà nel mondo sarà donato alle suore Serve di Maria Addolorata di Chioggia per la costruzione di una scuola in Burundi.
Eugenio Ferrarese
Il Libro. “I Bozzato, storie di gente Veneta”
Una trentina d’anni di intensa attività ha permesso di raccogliere e catalogare 10 mila documenti consultando archivi parrocchiali e comunali, uffici anagrafici, gli Archivi di Stato, collezioni e archivi privati per ricostruire origini, genealogie, le vicende e le storie che hanno caratterizzato le famiglie Bozzato in sette secoli di storia.
Nel ponderoso volume di 688 pagine “I Bozzato, Storie di Gente Veneta dal 1300 al 2000. Origini, Genealogia, Memorie, Presenze” di Giuseppe Bozzato si ricostruisce l’origine dei Bozzato la cui presenza è attestata in oltre 50 comuni tra Veneto e Friuli, ma anche diffusi in altre parti d’Italia ed anche all’estero in tutto il mondo. Il libro è stato editato dall’associazione culturale “Tra Mar e Laguna” che promuove la conoscenza del patrimonio storico, culturale e ambientale del territorio di Cavallino Treporti e delle aree limitrofe. A Chioggia si attesta la presenza dei Bozzato già nel 1300 e nello stemma della famiglia compare appunto una bottiglia (in dialetto “bozza”). Pastori, pescatori, contadini, imprenditori agricoli, artigiani, professionisti: la ricerca di Giuseppe Bozzato ha permesso di individuare l’origine della famiglia, le tradizioni, gli intrecci di parentele vicine e lontane, alcuni tipici soprannomi ricostruendo tavole genealogiche di un insieme di famiglie, inserite in luoghi e in contesti storici ben precisi. (e.f.)
16 www.lapiazzaweb.it BRUGINE (PD) - 049 - 5806628 Cell. 335 6342137 - 340 7922344 quaggio.pozzineri@gmail.com Sintonizzati sul futuro. Veneto24 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio perfetta. www.veneto24.it
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Provincia
Il libro. Scritto dall’avvocato e sindaco di Cavallino - Treporti con il giornalista Francesco Cassandro
Storie di avvocati e ordinaria giustizia: “In scienza e conoscenza” di Roberta Nesto
Sono narrati 29 casi che Nesto si è trovata a seguire nella sua carriera professionale: “Possono essere un esempio e un aiuto a chi si trova nelle stesse situazioni”
S’intitola “In scienza e conoscenza” il primo libro di Roberta Nesto, avvocato e sindaco di Cavallino-Treporti. È stato scritto a quattro mani con il giornalista padovano Francesco Cassandro, scomparso a inizio febbraio, poco dopo l’uscita del libro. Dopo l’anteprima nella sua Cavallino-Treporti, il tour di presentazione è partito a inizio marzo da San Donà di Piave. Nel libro sono ricostruite 29 storie che Nesto, come avvocato, si è trovata a seguire nella sua carriera professionale.
“Il libro, - sottolinea Nesto, - è stato scritto quando, confrontandomi con Francesco Cassandro, ho preso il coraggio di raccontare quelle storie che, nel corso degli anni, gli stessi miei clienti mi avevano chiesto di narrare, perché potessero essere di esempio e aiuto ad altre persone, che potrebbero trovarsi nelle stesse situazioni”. Metà sono storie che riguardano aspetti della vita familiare. Come la vicenda di una giovane madre, che naviga tra le difficoltà della vita e le prevaricazioni, per ottenere giustizia e sicurezza per se stessa e le figlie. Oppure il desiderio di un figlio di vivere con il padre dopo la separazione dei genitori, con tutte le sfide legali ed emotive che ne conseguono. Le altre storie riguardano controversie di carattere amministrativo e civile, ma anche vicende di natura penale.
“Sono fatti dai contorni variegati, perché le storie a volte prendono una strada che può essere imprevedibile, - continua Nesto, - ho pensato a questo libro per tanti anni e alla fine, ragionando con Francesco Cassandro, siamo riusciti a quattro mani a trovare la soluzione che lo rendesse un racconto leggero e fruibile. Adesso, purtroppo, Francesco non c’è più. Questa è stata la sua ultima opera e, proprio per questo, è ancora più preziosa e mi rende
orgogliosa. Credo che questo libro abbia un valore per quello che potrà insegnare, per le riflessioni e le indicazioni che potrà dare. Se anche una sola persona ne troverà ispirazione, allora sarò contenta”.
Anche la scelta del titolo, “In scienza e conoscenza”, è stata frutto di un confronto tra Nesto e Cassandro. “In scienza, perché il diritto è una scienza, che implica uno studio per essere difeso. Ma tratta di vicende che implicano anche conoscenza e coscienza. - spiega l’avvocato Nesto - Il filo conduttore che lega le storie è che la vita è complessa. Conviene mirare bene l’obiettivo, avere chiaro lo scopo da raggiungere, cercare il professionista più adeguato e guardarlo negli occhi, per capire se sia la persona giusta per te. L’altro insegnamento è che prevenire è meglio che curare. Meglio informarsi prima, per evitare di commettere errori”. Nell’introduzione del libro, Roberta Nesto, intervistata dallo stesso Cassandro, condivide una serie di riflessioni sulla sua carriera e le passioni. E racconta il suo contributo alla comunità, assumendo ruoli come quello in Provincia, anche nella Commissione Pari Opportunità, e nella sua Cavallino-Treporti come vicesindaco prima e sindaco poi. “Sindaco e avvocato sono due attività che si supportano l’una con l’altra - conclude Nesto -. Facendo l’avvocato, rimani a contatto ogni giorno con i problemi e i valori della gente. Lo stesso facendo il sindaco. L’arricchimento che trai da queste vicende umane, dal coinvolgimento con le persone e dalle loro emozioni, ti aiuta a migliorarti giorno dopo giorno”. Giovanni Monforte
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La presentazione del libro a inizio marzo a San Donà di Piave
Museo del 900. Serena Bertolucci ha preso in mano la guida del Museo con un mandato triennale
Il 2024 dell’M9 parte alla grande dalla street art del celebre Banksy
Fino al 2 giugno l’esposizione accompagna nell’immaginario artistico di un autore che da oltre un ventennio pone al centro delle sue opere temi di forte attualità, dalle disuguaglianze sociali alla crisi climatica
Non solo un museo, ma un luogo di cultura inclusivo e accessibile, dove coltivare appartenenza e costruire un futuro partecipato. Così si presenterà M9 - Museo del ’900 nella visione del suo nuovo direttore, Serena Bertolucci, che ha preso in mano la guida del Museo con un mandato triennale.
Una visione ampia e composita che il direttore ha presentato insieme alla programmazione per il 2024, e ai risultati del 2023. L’anno trascorso si è chiuso con 100.000 presenze complessive, tra esposizioni e oltre trecento giornate di eventi. Un incremento considerevole rispetto alle 70.000 del 2022 e risultati molto positivi, trainati soprattutto dal successo di Rivoluzione Vedova, che ha dato slancio all’offerta culturale del museo con la sua prima mostra d’arte contemporanea.
Ed è proprio “slancio” la parola d’ordine della nuova direzione con una azione che partirà da una programmazione dedicata all’elaborazione critica dei grandi temi del presente. In quest’ottica si inseriscono le due esposizioni temporanee del 2024, dedicate all’artista britannico Banksy (Banksy. Painting Walls, dal 23 febbraio al 2 giugno 2024), e al fotografo canadese di fama internazionale Edward Burtynsky (Burtyn-sky: Extraction/ Abstraction, dal 21 giugno 2024 al 12 gennaio 2025). Un percorso in cui l’arte contemporanea e la fotografia, in dialogo con la mostra permanente, diventano fonte privile-
giata di interpretazione tanto della storia quanto del nostro presente.
“È con il massimo entusiasmo che inizio la mia avventura in un museo unico in Italia – le prime impressioni di Serena Bertolucci da direttore dell’Museo del ‘900 –. M9 è un luogo che racconta la storia di tutti e, per questo motivo, ha una responsabilità particolare: ascoltare e includere, in un processo di dialogo continuo. Lo faremo nel territorio e nei territori, progettando nuove forme di coinvolgimento per le comunità locali e parlando al pubblico nazionale con grandi mostre che possano fornire gli strumenti per leggere il tempo presente e quello che verrà. Le due esposizioni di quest’anno, dedicate a Banksy e ad Edward Burtynsky, rispondono proprio a questo obiettivo”.
“Siamo felici di avere Serena Bertolucci come nuovo direttore – il commento invece di Michele Bugliesi, Presidente di Fondazione M9 –. Una nomina fortemente voluta in virtù delle dimostrate capacità nella valorizzazione del patrimonio culturale, che segna un altro deciso passo avanti per il museo, teso sempre più a essere un riferimento a livello locale e nazionale”.
La mostra “Banksy painting walls”, dedicata al celebre esponente della street art” sarà aperta al pubblico dal 23 febbraio al 2 giugno 2024. Prodotta e organizzata da MetaMorfosi Eventi, in partnership con il museo, l’esposizione si addentra nell’immaginario artisti-
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co di un autore che ormai da oltre un ventennio attraversa la scena culturale mondiale ponendo al centro delle sue opere temi di forte attualità come la crisi climatica, le disuguaglianze sociali, i migranti, i conflitti e i diritti dei popoli.
“Una mostra straordinaria, che mette in luce le contraddizioni del ‘900 e del terzo millennio”, le parole dell’assessore al Turismo di Venezia Simone Venturini, presente all’inaugurazione. “L’arte di strada, la street art, trasformata in opera da esposizione: una contraddizione che ci permette di scoprire e approfondire il personaggio di Banksy. Siamo orgogliosi di trovarci oggi nel cuore di Mestre, città emblema del ‘900, con i suoi errori e le sue contraddizioni, per inaugurare questa esposizione”.
Con Banksy. Painting Walls, mostra unauthorized, il Museo conduce i visitatori all’interno dell’immaginario di un autore che da oltre un ventennio influenza profondamente la scena culturale mondiale; un universo artistico che trova la sua cifra nei contrasti e nelle contraddizioni che affondano le proprie radici nel Novecento e deflagrano oggi nelle emergenze del nostro tempo: la crisi climatica,
i conflitti mondiali, i fenomeni migratori. Da questi orizzonti muovono le oltre settanta opere presenti in mostra, al centro della quale si stagliano i tre muri originali, dipinti da Banksy nel 2009, nel 201 0 e nel 2018 e provenienti da collezioni private, che hanno come protagonisti tre adolescenti, rappresentanti di una nuova generazione che sembra essere particolarmente sensibile alle tematiche intorno alle quali gravitano gli interessi dell’artista inglese.
Icona dell’esposizione è Season’s Greetings, apparso nel 2018 Port Talbot, in Galles, nominata in quell’anno dall’OMS la città più inquinata del Regno Unito. Il murales ritrae un ragazzino con le braccia spalancate e la lingua tesa fuori dalla bocca per assaporare i fiocchi di neve che cadono dal cielo. Fiocchi che però, girando l’angolo del muro, si scoprono essere cenere che si leva da un bidone dell’immondizia in fiamme.
Accanto a Season’s Greetings, i muri Heart Boy e Robot/Computer Boy completano, insieme agli altri pezzi unici esposti, il panorama artistico di una mostra che vuole far riflettere sull’immediato paradosso che mette in scena, quale il proces-
so di sacralizzazione dell’arte pubblica, che da oggetto di fruizione democratica viene estraniata dal suo contesto, esposta alle mire del mercato e infine musealizzata. È così che le contraddizioni raffigurate dalle opere di Banksy con lo stile satirico e di denuncia distintivo dell’artista, diventano esse stesse oggetto di una contraddizione ancora più marcata, che la rottura del rapporto dialogico tra street art e tessuto urbano produce. Il dialogo tra opera e contesto, inoltre, assume un ulteriore significato con la mostra in funzione del tempo e dello spazio di esposizione: Banksy. Painting Walls, infatti, arriva in M9 a cinque anni dalla realizzazione dell’opera Migrant Child a Venezia. Il murales di Dorsoduro, di cui è stato recentemente annunciato il processo di restauro finanziato da Banca Ifis, main sponsor dell’esposizione, sarà dunque interlocutore diretto di una mostra che si propone come un vero ponte tra laguna e terraferma: l’invito sarà quello di spostarsi tra i due luoghi, con visite guidate e pedalate urbane che stimolino la discussione sul ruolo del patrimonio nelle città.
Giorgia Gay, Massimo Tonizzo
18 www.lapiazzaweb.it 041 554 0550 VIALE PADOVA, 1 · 30019 SOTTOMARINA DI CHIOGGIA (VE) PIZZERIA GRAZIE per averci scelto e per continuare a sceglierci dalle Tutti i giorni Mercoledì chiuso per riposo Sintonizzati sul futuro.
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Tra cultura e paesaggio. L’associazione la Brenta Sicura propone una nuova edizione dell’iniziativa
Nuovi itinerari per le ville venete
Il riscontro avuto nell’edizione del 2023 ha indotto gli organizzatori dell’associazione La Brenta Sicura, con il supporto scientifico degli architetti Massimo Benetollo, Mauro Manfrin, Antonio Sarto, a pensare quest’anno a nuovi itinerari per la conoscenza delle ville Venete, della Riviera del Brenta ma anche nei vicini territori del Miranese e della Saccisica, come era stato pensato dall’architetto Antonio Draghi nella sua lungimirante visione di museo diffuso, ovvero di valorizzazione di un territorio unico: un gran numero di ville Venete e paesaggi che si affacciano sulle storiche acque del Naviglio del Brenta.
“L’aspetto che il corso cercherà di far conoscere - spiegano gli organizzatori - sarà orientato al rapporto tra i giardini e il “verde” nelle ville. Si partirà da villa Pisani a Stra, l’eccellenza turistica della Riviera, con il suo parco storico, il labirinto, l’area degli agrumi e l’apparato di statue, arredi e percorsi che la contraddistingue. Si continuerà nei parchi pubblici che si sviluppano lungo il fiume Muson nel centro storico di Mirano, tra i mulini, di sopra e di sotto e quindi a Mira, partendo dalle aree naturalistiche dei Molinetti per arrivare al parco giardino annesso a villa Levi-Morenos, una delle ville che meriterebbero il recupero per un uso collettivo. Tra le ville recuperate da conoscere, visiteremo
una delle più importanti e significative della Riviera, villa Ferretti Angeli realizzata a Dolo su progetto dell’architetto Vincenzo Scamozzi, con il suo oratorio e gli spazi esterni, per spostarsi quindi nel graticolato romano di Pianiga dove si trova villa Calzavara-Pinton. Il tour proseguirà nei territori bonificati della Saccisica visitando villa Roberti a Brugine e infine a Noventa Padovana dove conosceremo la rinnovata villa Giovanelli Colonna”. Non poteva mancare la proposta per un punto di osservazione diverso, quello che porterà i corsisti con il battello lungo il Naviglio, percorrendo un tratto di quella via d’acqua storica di collegamento tra Padova e Venezia che meriterebbe per l’associazione,
Case di riposo, difficoltà in vista
Nel 2023, molte famiglie dell’Usl 3 Serenissima hanno dovuto pagare di tasca propria l’intera retta dei familiari prevista per le case di riposo. Motivo? La mancanza di disponibilità d’impegnative di residenzialità finanziate. Sono i dati in possesso di una ricerca svolta da Fnp Cisl Venezia, dai quali emerge chiara la sofferenza di parecchi nuclei nel saldare la quota mensile. Una situazione che, a partire da luglio scorso, ha obbligato tante persone a farsi carico dell’intera somma di ricovero, diversamente suddivisa fra la quota alberghiera a carico dell’utente e quella socio-sanitaria di competenza della Regione Veneto. Ma non solo, perché un altro elemento appare sempre più evidente e marcato:
lo sbilanciamento della disponibilità dell’offerta del privato sul pubblico. E nel 2024 non ci sono elementi rassicuranti, nonostante un aumento di risorse. Se prendiamo l’importo regionale destinato all’Usl 3 a finanziare per l’anno in corso la residenzialità per i non autosufficienti, è pari a 88.378.930 euro, aumentato di poco più di 8,4 milioni rispetto al 2023 (79.972.492,1 0 euro). E questo potrebbe essere sufficiente a coprire, secondo le stime di Fnp Cisl Venezia, fino a un massimo di 4.644 impegnative; il risultato è ottenuto dalla divisione proprio dei 88.378.930 euro per i 366 giorni solari del 2024, divisi ancora per 52 euro, cioè la quota giornaliera d’impegnativa di residenzialità ricono-
Un corso che si avvale del supporto scientifico degli architetti Massimo Benetollo, Mauro Manfrin, Antonio Sarto, quest’anno sarà orientato al rapporto tra i giardini e il “verde” nelle ville che si affacciano sul Naviglio del Brenta
maggiore attenzione da parte di cittadini e delle amministrazioni e con l’opportunità di visitare i borghi risalendo gli argini piuttosto che arrivare dalle trafficate vie carrabili. “Perché talvolta –concludono gli organizzatori - è importante scegliere il punto di vista appropriato per cogliere appieno il senso dei luoghi, la loro storia e il significato che caratterizza il loro presente, per riuscire anche a progettare adeguatamente il loro futuro.”
VENETO24 LE INTERVISTE DEL DIRETTORE
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Le iscrizioni quest’anno sono fissate nel numero massimo di 40 ed entro il 15 marzo. La partenza delle visite è prevista il 23 marzo. Per ogni informazione è disponibile la mail eventibrentasicuro@ gmail.com
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dove esploriamo
Alessandro Abbadir
approfondite con il nostro direttore.
sciuta per ogni anziano non autosufficiente. Ma in base ai Piani di zona (PdZ) 2023-2025, per l’Ulss 3 sono previsti 4.796 posti autorizzati/accreditati (somma dei posti esistenti e quelli in programmazione): ciò significa, che centinaia di persone potrebbero essere costrette a pagare la retta piena. E qui ritorna in gioco la differenza di costi da sostenere tra pubblico e privato; se nel primo caso, l’esborso della media del 2023 in regime non convenzionato è stato di 84,92 euro al giorno per anziano (ovvero 30.995,8 euro annui), nel secondo si sale a 99,20 euro quotidiani (ossia 36.208 euro annui). Una differenza di 14,28 euro al giorno, che in dodici mesi significano 5.212,2 euro in più.
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Atletica. Dopo una lunghissima carriera costellata di successi
Nadia Dandolo torna nella sua terra, a gareggiare con l’ Atletico Salese
Un ritorno a casa che racchiude in sé un qualcosa di romantico. Forse è stata la nostalgia di ritrovare l’ambiente dove è cresciuta sportivamente che ha spinto la 61enne mezzofondista Nadia Dandolo a lasciare la società per cui gareggiava, la Asi atletica di Roma per tornare all’Atletico Sala dove mosse i primi passi nel mondo dello sport. L’atleta corse in categoria master ma nella sua carriera ha portato a casa successi e piazzamenti di rilievo a livello italiano e internazionale. Classe 1962, già nel 1981 prese parte ai campionati del mondo di corsa campestre di Madrid dove portò a casa la medaglia di bronzo nella gara a squadre. L’anno successivo si presentò ai mondiali di cross di Roma, dove si classificò nona a livello individuale e si aggiudicò la medaglia d’argento a squadre. Sempre nel 1982 si classificò quinta nei 3000 metri piani ai campionati europei di atletica leggera indoor. Nel 1990, dopo aver con-
quistato la medaglia d’oro nelle corse campestri internazionali del Campaccio e della Cinque Mulini ed essersi classificata quinta ai mondiali di corsa campestre, partecipò al Golden Gala a Bologna, dove corse i 5000 metri piani in 15’11”64, prestazione che le valse il record italiano. Ma poco più di un mese dopo Nadia infranse
Nel 1991 l’atleta ora 61 enne, fu medaglia d’ argento nei 3000 metri piani, ai Giochi del Mediterraneo di Atene
un altro record, quello dei 10 000 metri piani, che corse in 32’02”37 conquistando la quinta posizione ai campionati europei di atletica leggera di Spalato. Nel 1991 conquistò la medaglia d’argento nei 3000 metri piani ai Giochi del Mediterraneo di Atene e l’anno successivo si classificò nuovamen-
te quinta ai mondiali di cross di Boston. Ai campionati europei di atletica leggera di Helsinki 1994 si classificò ottava nei 3000 metri piani. A livello nazionale in carriera a collezionato tre titoli italiani nella corsa campestre, uno nei 3000 metri piani e uno nella staffetta 4×1500 metri. Soddisfazione è stata espressa dalla società spor-
tiva salese per poter riabbracciare e riavere ancora tra le proprie fila l’atleta di casa. “Oggi è una giornata un po’ speciale per la nostra società - hanno dichiarato i dirigenti sui social .È tornata ad allenarsi sulla pista dove aveva cominciato a correre all’età di 15 anni, Nadia Dandolo. Oggi è stato perfezionato il suo trasferimento dalla società
L’Union Clodiense Chioggia Sottomarina vince e convince sempre di più
Il sogno dell’Union Clodiense Chioggia Sottomarina continua.
La distanza che separa la squadra granata da una da una bellissima realtà diventa sempre meno. Già perché il gruppo guidato da mister Andreucci sta facendo un campionato (Serie D girone C) da vera protagonista e i punti che la separano dalla vittoria del torneo e la tanto inseguita promozione sono davvero pochi. L’Union vince e convince fin dalle prime giornate e ha costruito un vantaggio conside-
revole sulle inseguitrici. A fine febbraio, dopo 24 partite e a dieci scontri dalla fine del campionato, i punti di vantaggio sulla seconda sono 15. Anche per chi di calcio ne capisce poco o ha quantomeno un minimo di dimestichezza con la matematica… c’è poco da aggiungere. Predica calma Mister Andreucci, che anche dopo la vittoria casalinga di domenica 25 Febbraio con il Portogruaro ha sottolineato come non sia opportuno ragionare troppo con la
“calcolatrice alla mano”. “I ragazzi – ha commentato - stanno facendo un campionato sopra le righe, hanno costruito un gruppo importante. Dico anche che in ogni partita nessuno ci ha regalato niente. Noi lottiamo per vincere ogni match e sarà così fino alla fine. La classifica non la guardo fino a tre partite della fine; qui si va avanti partita su partita e palla su palla. Se siamo qui è per la nostra mentalità, e non la dobbiamo perdere fino alla fine”. (l.r.)
Asi Atletica Roma all’ Asd Atletico Sala. Elencare tutti i suoi successi ed i primati ottenuti nella sua carriera, sarebbe operazione lunga ed alla fine magari incompleta. Noi siamo felici di averla con noi, ciliegina sulla torta del nostro gruppo master da circa un anno costituito ed in continua crescita. Benvenuta Nadia”.
Riccardo Musacco
Un’azione di gioco dell’Union Clodiense
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Nadia Dandolo durante una gara
#Regione
Lo scenario. Si avvicina l’appuntamento con le elezioni, sarà un test cruciale Europa,
Italia, Veneto: tra divisioni e incertezze le forze politiche alla ricerca di una direzione
Si allontana la prospettiva del terzo mandato per Zaia, la Lega ci prova ancora con un disegno di legge, secco no dal Partito Democratico
Terzo Mandato
Il primo atto della partita per garantire il terzo mandato ai sindaci dei comuni con popolazione superiore ai 15mila abitanti e ai presedenti di regione, è andato in scena poche settimane fa in Commissione Affari Istituzionali e si è concluso con un respingimento della proposta avanzata dalla Lega Nord che, in quella sede, ha trovato il sostegno soltanto di Italia Viva.
Esplorando, però, dall’interno le posizioni dei partiti non sembra che le posizioni siano poi così monolitiche come emerso dal voto in Commissione.
Dentro la Lega Nord, che ha ritirato prima del voto l’emendamento per i sindaci portando avanti solo quello per i presidenti di Regione, c’è chi è fortemente convinto di questa operazione, che consentirebbe a Zaia in Veneto e a Fedriga in Friuli di ricandidarsi, e chi, consapevole che il provvedimento sarebbe stato respinto, lo ha votato perché non gli venisse rimproverato di non aver fatto neppure un tentativo per salvare i propri presidenti di regione. Ragionamento diametralmente opposto quello del Partito Democratico: la posizione ufficiale è quella che non prevede terzi mandati, ma sono molti dentro al partito a non condividerla soprattutto coloro i quali sono maggiormente legati ad alcuni pezzi da 90 come i presidenti regionali Bonaccini (Emilia Romagna), De Luca (Campania), Emiliano (Puglia) e ai Sindaci Nardella (Firenze), Decaro (Bari), Ricci (Pesaro). Decisamente contraria, in questo caso, senza contraddizioni interne, Fratelli d’Italia che non vede l’ora di capitalizzare, anche dal punto di vista amministrativo, la grande forza elettorale di questi anni.
Il Segretario Regionale della Lega Nord, Alberto Stefani ha già annunciato che questa partita è solo all’inizio e che ci riproverà at-
traverso la presentazione di una proposta di disegno di legge strizzando, anche l’occhio al Partito Democratico e mettendo sul piatto la possibilità di discutere insieme i caratteri della riforma autonomista dello Stato. Proposta, questa rispedita prontamente al mittente dal segretario regionale Democratico, Andrea Martella che non intende “barattare i futuri assetti del Paese con una norma salva Zaia”.
La Lega Veneta e la Lega Romana
Blaise Pascal, in un proprio noto scritto, affermava che “il cuore ha delle ragioni che la ragione non conosce”. Potremmo dirla così la divaricazione, sempre più profonda, tra la Lega Veneta e la Lega Romana. Il partito territoriale ha un cuore che vuole l’autonomia, che rifiuta il Premierato Forte, che chiede il terzo/quarto mandato per Luca Zaia e che soffre l’esuberanza di Fratelli d’Italia che, quotidianamente, prenota posti per futuri sindaci, per la presidenza della regione Veneto e che si appresta a fare un boccone degli alleati alle prossime Europee.
La Lega che siede a Roma, quella del “Salvini Premier” che ha preso il posto del “Nord” nel simbolo per intenderci, questa ragione non la conosce, o non la vuole comprendere. Troppo necessario, soprattutto in una fase di debolezza elettorale, il rapporto con gli alleati di Governo per potersi permettere di cedere alle pulsioni del territorio. E se anche Luca Zaia, solitamente distante dai dibattiti interni e dal prendere posizioni troppo manifeste, si è lasciato di recente andare ad un “preferivo la Lega Nord”, significa che qualcosa sta per accadere.
L’Europa chiama?
A misurare la temperatura del Governo ci penseranno certamente le tante elezioni amministrative,
ma soprattutto quelle Europee. Il voto per andare a Bruxelles, infatti, è il più politico di tutti per definizione, non ci sono gli schieramenti e si indica il partito che si preferisce senza alcuna “turbolenza” territoriale. Per intenderci se piace un sindaco per il proprio Comune si può anche scegliere di votare la persona, quindi, in particolar modo nei piccoli municipi, quello è un test fortemente influenzato da situazioni locali. Per le Europee invece si vota solo il partito.
Anche in questo la variabile si chiama Zaia: il Presidente ribadisce a ogni piè sospinto che non si candiderà per le Europee nono-
stante le pressioni del suo partito che vedono in lui un antidoto a quella che potrebbe essere una vera e propria disfatta nel derby tra alleati. Una scelta, quella del “Doge Veneto”, granitica o una tattica volontà di non dare l’impressione di non credere più nel quarto mandato? Lo si potrà scoprire presto, anche se per comprendere cos farà Zaia nel caso in cui non andasse in Europa c’è molto tempo visto che il suo mandato scade nel 2025 salvo proroghe determinate dal Covid del 2020.
Nel PD non ci sono molte più certezze: la leader nazionale Elly Schlein sembra determinata a
candidarsi in tutte le circoscrizioni nonostante in molti glielo stiano sconsigliando anche per non prestarsi ad un confronto diretto con Giorgia Meloni che potrebbe compiere, guidando le liste di Fratelli d’Italia, la stessa scelta. L’altra variabile è determinata da Stefano Bonaccini: il Presidente dell’Emilia Romagna, uscito sconfitto dalle primarie del PD pur avendo vinto il voto nei circoli, è in scadenza proprio come Zaia. La Segretaria Nazionale lo vorrebbe in Europa, ma lui sembrerebbe preferire un ruolo nazionale sempre che non si riapra la possibilità di candidarsi nuovamente alle regionali. (r.r.)
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L’intervsita. Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale del Veneto
“L’autonomia avrà il via libera in tempi brevi, con il terzo mandato elettori liberi di scegliere”
Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale del Veneto, ora la battaglia per l’autonomia è approdata in Parlamento.
Come andrà a finire? Ci sarà davvero l’autonomia come l’aveva pensata la Lega?
Sinceramente penso di sì, perché stiamo parlando di applicazione della Costituzione. Non c’è nulla di eversivo in questo. Al di là di chi si è fatto scudo dell’inefficienza per le sue pretese politiche fuori luogo, che hanno poco a che fare con questo tema, l’autonomia verrà data alle regioni che la chiedono. Questo prevede la Costituzione. Più che le regioni che remano contro, cercando di frenare le richieste del Veneto, sono convinto che vi siano attività di lobby promosse da alcuni esponenti dei ministeri che non intendono perdere il proprio potere di mettere un timbro su qualche carta. Guardando ai territori e alle dinamiche interne alla maggioranza penso che la legge verrà approvata in tempi relativamente brevi.
Altro tema caldo è la vivace
protesta degli agricoltori contro le politiche comunitarie. Che ne pensa?
Ero a Bruxelles proprio nei giorni della protesta e ho visto dai palazzi della commissione europea quello che stava avvenendo. E’ la reazione a cinque anni delle misure imposte con il green deal, che presenta logiche e obiettivi assolutamente utopistici. L’appoggio da parte della presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen ha portato l’agricoltura e tutta l’economia europea ad una situazione difficile da gestire. Ciò che è successo con gli agricoltori potrebbe anche ripetersi su iniziativa di altre categorie economiche. Siamo tutti d’accordo che dobbiamo far qualcosa importante e tutti devono metterci del suo per salvaguardare l’ambiente, per contrastare i cambiamenti climatici, ma non possiamo pretendere che ci siano passaggi impossibili da realizzare perché le tempistiche sono assolutamente assurde. Ciò che abbiamo visto in Europa secondo me è la giusta reazione a delle politiche che nulla avevano di logico
e che invece forse avevano molto di ideologico. Viene a mancare una concreta possibilità di applicazione.
E’ più acceso che mai anche il confronto sul terzo mandato dei presidenti di Regione. Lei è favorevole?
Assolutamente sì. E non perché c’è in ballo Luca Zaia ma perché secondo me i cittadini devono poter scegliere liberamente chi li governerà. C’è chi pensa che gli elettori siano poco attenti e inclini al ragionamento nel decidere chi dovrà guidare le istituzioni. Noi invece vogliamo che venga lasciato ai cittadini il potere di scegliere, la libertà di indicare il futuro governatore del Veneto. Il limite dei due mandati è assurdo e anti democratico. Sono parole che possono sembrare forti ma dobbiamo lasciare gli elettori libere di scegliere.
Se invece non fosse possibile ricandidare Zaia, come gestirete il rapporto con Fratelli d’Italia che punta ad avere un proprio presidente?
Con gli amici di Fratelli d’Italia andiamo d’accordo e rispondo
che questi aspetti si affronteranno anzitutto sui tavoli nazionali. Ricordo che anche quando Fratelli d’Italia aveva percentuali inferiori alle attuali hanno avuto dei candidati e dei presidenti in regioni strategiche per il partito come la Sicilia o l’Abruzzo. Perciò non vedo nulla di così rivoluzionario se la Lega chiede di restare al timone della Regione Veneto, sia per motivi storici e politici, ma an-
Due milioni di euro per sostenere l’imprenditoria femminile in Veneto
La Regione Veneto scende in campo a sostegno della promozione e sostegno delle piccole e medie imprese (PMI) giovanili con un Bando che mette a disposizione un totale di contributi erogabili pari a 2 milioni di euro. “Il supporto ai giovani che decidono di aprire una loro attività è fondamentale ed è positivo che la Regione investa in questo senso – dice Elisa Venturini Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale – Al 31 dicembre 2022 le imprese giovanili presenti in Veneto risultano circa 32.000 (con una riduzione del 2% rispetto al 2019) e rappresentano il 7,5% delle im-
prese attive presenti nel territorio regionale, valore di poco inferiore alla media nazionale (9%).
Come per tutto il tessuto imprenditoriale regionale, si tratta di imprese di piccole dimensioni, l’88% non supera i sei addetti, e la forma giuridica prevalente è quella della ditta individuale (50,5% delle imprese giovanili venete). Questo bando mette a disposizione delle risorse che possono risultare molto utili specialmente in fase di avvio e di sviluppo delle aziende giovanili”.
Per essere ammesse alle agevolazioni,
che visto il risultato ottenuto alle ultime elezioni politiche, dove la Lega ha ottenuto il maggior numero di voti. Sono aspetti da analizzare con attenzione e penso che una leader sensibile e non smemorata come Giorgia Meloni li terrà ben presenti. Qualche suo colonnello, al contrario, mi sembra abbia la memoria più corta”. (a cura di Giorgia Gay e Nicola Stievano)
le micro, piccole e medie imprese devono essere imprese individuali i cui titolari siano persone di età compresa tra i diciotto e i trentacinque anni. Gli interventi ammessi a contributo saranno le spese relative a beni materiali e immateriali o a servizi. Il contributo minimo è di 6.000 euro mentre il massimo è di 51.000 euro: la percentuale finanziabile massima pari al 30% delle spese e per questo non sono ammissibili interventi che comportino un investimento complessivo inferiore a 20.000 euro. La domanda va presentata entro mezzogiorno del 19 marzo.
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A cura di Stefano Edel
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Roberto Ciambetti
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L’appello. La parlamentare Pd Rachele Scarpa: Governo e Regione prendano sul serio il fenomeno
“Fondo per i disturbi alimentari, insufficienti i 10 milioni stanziati”
“È stato solo grazie alla mobilitazione collettiva che il Ministro Schillaci è tornato sui suoi passi, ma un semplice reintegro non basta, servono più finanziamenti”
Idisturbi del comportamento alimentare (DCA) rappresentano una crescente preoccupazione per la salute pubblica in tutto il mondo, inclusa la regione del Veneto. Questi disturbi, che includono principalmente l’anoressia nervosa, la bulimia nervosa e il binge eating disorder. “In Veneto, come in altre parti d’Italia, si è assistito a un aumento dei casi di DCA - spiega Rachele Scarpa, parlamentare veneta del Partito Democratico - Questa tendenza allarmante sottolinea l’urgente necessità di risorse e finanziamenti per i centri dedicati al trattamento e alla prevenzione di tali disturbi. Se con la legge finanziaria del 2021 si era finalmente riusciti ad istituire un fondo di 20 milioni, la scellerata scelta del governo Meloni di eliminare le risorse ha messo in seria discussione la capacità di azione del nostro sistema sanitario. È stato solo grazie
alla mobilitazione collettiva che il Ministro Schillaci è tornato sui suoi passi: un semplice reintegro della metà del fondo, ovvero 10 milioni, che rimangono totalmente insufficienti. Rimane poi aperta la questione del mancato inserimento dei Disturbi Alimentare all’interno dei Livelli Essenziali di Assistenza. Garantire l’accesso universale al trattamento per i DCA attraverso i LEA significherebbe abbattere le
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barriere economiche che troppo spesso impediscono alle persone di cercare e ricevere l’aiuto di cui hanno bisogno”. “In sintesi – conclude Scarpa - è imperativo che le autorità regionali e nazionali riconoscano la necessità di aumentare i finanziamenti e le risorse dedicate al trattamento dei DCA. Solo attraverso un impegno concreto e sostenuto sarà possibile affrontare efficacemente questa problematica.”
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Contrassegno unico per disabili Calzavara: “Censite oltre 120 mila targhe on line e soluzioni veloci per pass Ztl”
“Zetatielle Network è il circuito che abbiamo creato riunendo le banche dati e le informazioni sulle quasi 120mila targhe abilitate al transito nelle aree ZTL di 330 comuni veneti”. Così l’assessore alla programmazione, bilancio e personale della Regione Francesco Calzavara, ha annunciato l’avvio del contrassegno unico digitale per le persone con disabilità. “Si tratta di un progetto che abbiamo lanciato come Agenda Digitale del Veneto - ha aggiunto l’assessore - per l’inclusione dei cittadini con disabilità e che nel corso del 2023 ci ha evitato di recapitare quasi un milione di multe ai veneti. Accertamenti di violazioni che sarebbero poi stati contestati producendo un
reale risparmio di oltre 10 milioni di euro solo di spese di notifica. Liberi di muoversi oltre ogni barriera non dev’essere solamente uno slogan o una frase a effetto, ma un servizio concreto, tangibile e fruibile da parte del cittadino che può finalmente superare la barriera virtuale della Ztl per circolare in totale libertà e godere di un diritto previsto dal codice della strada”, ha concluso Calzavara.
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Rachele Scarpa
Francesco Calzavara
World Health Forum. Dal 20-23 marzo il prestigioso seminario con esperti da tutto il mondo
L’intelligenza artificiale nella medicina: a marzo Padova diventa la protagonista
Diversi mesi addietro proprio da queste colonne avevamo titolato “Padova Capitale della Salute” considerato il peso crescente che la città stava assumendo sulla scena nazionale e internazionale in termini di medicina grazie al grande impegno, anche strutturale per questo fondamentale settore e alla collaborazione, di altissimo livello, tra Amministrazione Comunale, Università, Azienda
teatro di questo fondamentale meeting che vedrà protagonisti alcuni tra i principali esperti mondiali in materia.
Si parte, come detto, il 20 marzo a Palazzo della Ragione dove dalle 15 ci saranno gli interventi del presidente della Regione Luca Zaia, del sindaco di Padova Sergio Giordani, e della rettrice dell’Università Daniela Mapelli che dialogherà con diversi esperti sul
ti successivi, al Centro Congressi. Tra gli appunti certamente più prestigiosi ci saranno certamente gli interventi di Mihaela van der Schaar dell’University of Cambridge, Tianxi Cai di Harvard Medical School, Boston, di Rosario Rizzuto, dell’Università di Padova, di Giusella Finocchiaro, dell’Università di Bologna. Il terzo giorno, tra gli altri, Alessandro Doria di Harvard Medical School, Boston,
Ospedaliera, Centri di Ricerca e Ulss.
Quasi a voler certificare questa tendenza ecco che dal 20 al 23 marzo Padova ha scelto di ospitare un seminario, forse il più prestigioso che ad oggi si è svolto a livello internazionale, su di un tema di grandissima attualità: l’applicazione dell’intelligenza artificiale in medicina.
Dopo l’apertura a Palazzo della Ragione sarà il Centro Congressi il
ruolo proprio degli Atenei. Si parlerà, poi, di pandemia chiedendosi se ci si debba aspettare, per il futuro, qualcosa di simile al covid e di Enti Camerali con il Presidente della Camera di Commercio, Antonio Santocono e quello della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Gilberto Muraro.
Il secondo giorno, il 21 marzo, si svolgerà, come tutti gli appuntamen-
Panagiotis Papapetrou, Stockolhm University, Sebastien Ourselin, King’s College London, Henning Muller, HES-SO Valais Techno-Pôle. Nella quarta e ultima giornata di lavori interverranno, tra gli altri, Tiziana Lippiello, Magnifico Rettore Università Ca’ Foscari di Venezia, Paolo Nespoli, Ex Astronauta ESA, Francesca Pasinelli, Direttore Generale Fondazione Telethon.
Zaia: “Veneto punto di riferimento della promozione della salute globale”
Presidente Zaia, il Veneto sta mettendo in atto azioni concrete per promuovere l’innovazione nella sanità.Il World Health Forum è il primo tassello?
In un Veneto che si attesta nuovamente ai vertici nazionali per i Lea, realizziamo un grande sogno. Una vera e propria legacy della sanità, che analizzerà il presente e approfondirà il futuro dell’evoluzione delle scienze mediche e delle tecnologie per migliorare la vita dei cittadini. Il Veneto diventerà per una intera settimana il cenacolo internazionale della medicina globale, identificando, altresì, i nuovi trend. Un evento di portata internazionale per riunire esperti della salute globale?
Facciamo da apripista riunendo in Veneto tutti coloro che hanno un ruolo attivo nel presente e nel futuro della salute globale, per delineare le prospettive future sul benessere e sulla prevenzione anticipando le nuove tecniche di diagnosi e le corrette gestioni dei dati sanitari. È la sintesi eccezionale di una sfida alla quale stiamo lavorando da due anni e dimostrerà il grande potenziale del Veneto nella sanità, nella scienza, nella ricerca, nell’intelligenza artificiale applicata alla medicina. Questo forum, destinato a crescere di anno in anno, si propone di diventare il nuovo punto di riferimento nel campo della sanità, simile al Forum Economico Mondiale di Davos, ma focalizzato sulla salute anziché sull’economia.
È emerso il tema delle imprese farmaceutiche e si è notata una carenza di ricerca nel nostro territorio. Questa è un’opportunità senza precedenti, poiché quando sei sotto i riflettori, si avvia un meccanismo virtuoso di promozione e attenzione. Diventeremo un incubatore di innovazione, considerando l’interesse crescente di aziende nel settore delle biotecnologie, della sanità e della produzione farmaceutica. In questo contesto, un forum che si pone al centro dell’attenzione internazionale è assolutamente necessario per catalizzare ulteriori progressi e partnership nel campo della salute globale.
Medicina e intelligenza artificiale: “L’Italia deve fare un passo in avanti”
Una parte significativa del programma del World Health Forum sarà dedicata all’evento Artificial Intelligence for Healthcare, che si terrà il 21 e il 22 marzo, focalizzandosi sull’esplorazione del ruolo dell’intelligenza artificiale e del machine learning nel campo della sanità. Un incontro, ideato dal professor Gaudenzio Meneghesso, direttore del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Padova e dal professor Roberto Vettor professore ordinario di Medicina interna.
“L’idea è nata dalla necessità di integrare gli studi, le analisi e i progressi tecnologici nel campo della medicina. Ringrazio anche la dottoressa Cristina Degan e il professor Mattia Veronesi per
il fondamentale supporto – commenta il professor Meneghesso –. L’intelligenza artificiale, se utilizzata correttamente, porterà vantaggi significativi in termini di efficienza medica e riduzione dei tempi di attesa per i pazienti. Ciò non significa l’eliminazione della professione medica, ma offrirà la possibilità di concentrarsi maggiormente sul benessere dei pazienti”.
Tra i relatori di spicco vi sono la Prof. ssa Mihaela van der Schaar (Università di Cambridge), il Prof. Alessandro Doria (Harvard Medical School) e il Prof. Sebastian Ourselin (King’s College London), i quali condivideranno le ultime innovazioni nel campo dell’IA in medicina, evidenziando il suo ruolo cruciale nella
trasformazione digitale delle scienze mediche.
La conferenza affronterà questioni legate all’etica e alla regolamentazione dell’intelligenza artificiale, che rappresentano uno dei principali temi di discussione odierni. “L’Italia deve fare un passo in avanti nel trovare una soluzione anche in questo ambito. Francia e Germania hanno già superato il divario amministrativo per poter avere le cartelle cliniche dei pazienti e poter analizzare attraverso l’intelligenza artificiale tutti i dati possibili. Le questioni etiche, come la violazione della privacy richiedono un’attenzione particolare sia da parte della comunità accademica che delle istituzioni e della società nel suo complesso”. (s.b.)
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Gaudenzio Meneghesso, Luca Zaia e Roberto Vettor
Economia. Roberto Boschetto (Confartigianato Imprese Veneto) sull’avvento delle nuove tecnologie
“Intelligenza Artigiana, la nostra forza Noi artefici di creatività innovativa”
“L’IA è il mezzo, non il fine, va governata per farne uno strumento capace di esaltare creatività e competenze ineguagliabili dei nostri imprenditori”
L’avvento dell’Intelligenza Artificiale sta portando scompiglio nel mondo della finanza e dell’economia. Da una recente analisi di Confartigianato Imprese Veneto emerge che il 36,2% del totale degli occupati italiani (8,4 milioni) potrebbe subire l’impatto delle profonde trasformazioni tecnologiche e dei processi di automazione. Le professioni più esposte sono quelle maggiormente qualificate e a contenuto intellettuale e amministrativo, a cominciare dai tecnici dell’informazione e della comunicazione, dirigenti amministrativi e commerciali, specialisti delle scienze commerciali e dell’amministrazione, specialisti in scienze e ingegneria, dirigenti della pubblica amministrazione. Tra le attività lavorative a minor rischio vi sono quelle con una componente manuale non standardizzata, proprio come è l’artigianato.
Approfondiamo questo aspetto con Roberto Boschetto, presidente di Confartigianato Veneto: “noi l’acronimo I.A. lo leggiamo Intelligenza Artigiana. Una dote indispensabile per realizzare un modello di sviluppo economico e sociale ‘a misura d’uomo’, ricco della creatività e delle competenze inimitabili delle piccole imprese venete. Sapremo vincere le sfide delle grandi transizioni con la forza dei valori artigiani, capaci di unire l’innovazione digitale con la tradizione manifatturiera per dare ’anima’ a prodotti e servizi belli e ben fatti, simbolo del made in Italy e frutto della testa, delle mani e del cuore dei nostri imprenditori”.
Vi sono timori per l’avvento dell’intelligenza artificiale anche nei processi produttivi?
“Non abbiamo nessuna paura del nuovo e della tecnologia, come pure nessuna nostalgia per vecchi modi di produrre. Il destino degli uomi-
ni e degli imprenditori di fronte ai rischi e alle potenzialità dell’intelligenza artificiale è uno dei temi cruciali per il futuro dell’economia e, in generale, delle nostre società. Confartigianato lo ha messo al centro di riflessioni e di iniziative che puntano sull’intelligenza artigiana per costruire il futuro sostenibile del made in Italy”.
In che modo arrivarci?
“L’intelligenza artificiale è un
mezzo, non è il fine. Non va temuta, ma governata dall’intelligenza artigiana per farne uno strumento capace di esaltare la creatività e le competenze, ineguagliabili, dei nostri imprenditori. Non c’è robot o algoritmo che possano copiare il sapere artigiano e simulare il nostro talento che rende unico nel mondo il made in Italy. Vogliamo consentire ai nostri imprenditori di partecipare alla sfida dell’innovazione per
migliorare l’eccellenza e l’unicità di ciò che producono”.
Quali le conseguenze per le aziende nel prossimo futuro?
“Il nostro Ufficio studi dimostra che l’intelligenza artificiale può trasformarsi da rischio in opportunità, in un’arma che le piccole imprese stanno sfruttando per ottimizzare le proprie attività. In particolare, il 6,9% delle nostre Pmi utilizza robot, superando il 4,6% della media europea e doppiando il 3,5% della Germania. Inoltre, il 5,3% delle Pmi usa sistemi di intelligenza artificiale e il 13% prevede di effettuare nel prossimo futuro investimenti nell’applicazione dell’IA. I sistemi di intelligenza artificiale porteranno ad un nuovo equilibrio del portafoglio delle competenze imprenditoriali, un fenomeno più marcato per le piccole imprese nelle quali l’imprenditore accentra su di sé attività caratteristiche di professioni ad elevato impatto di IA. Noi siamo certi che L’intelligenza artificiale si fonderà in modo collaborativo con l’”intelligenza artigiana” degli imprenditori”.
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Roberto Boschetto
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Donne, “la vita ricomincia a 50 anni!”
Dal corpo alla mente, alle relazioni: prendersi cura di sè
Il progetto di rete che mette al centro la salute e il benessere della donna
“La
vita ricomincia a 50 anni!”: prendersi cura di sé, dal corpo, alla mente, alle relazioni!
E’ il titolo di un interessante progetto che mette al centro la donna, in una fase delicata della sua vita, per promuovere la cultura della prevenzione e del benessere in un contesto di collaborazione tra istituzioni della sanità, della politica-amministrazione, della ricerca e del sociale.
Il progetto, presentato a Ca’ Sugana, è dedicato alle donne in premenopausa ed è promosso dal Comune di Treviso, dall’Ulss 2 Marca Trevigiana e dall’Università degli Studi di Padova, in collaborazione con Spazio Donna. Il progetto nasce dall’idea di Giorgia Ghirardo, laureanda in Infermieristica della sede trevigiana dell’Università di Padova, e della sua relatrice, Silvia Sturniolo, sviluppata nell’ambito della sua tesi di laurea. Lo scopo di “la vita ricomincia a 50 anni!” è quello mettere a disposizione del territorio della Marca, dove Giorgia Ghirardo vive, le sue conoscenze e di approfondire la Medicina di Genere per offrire un servizio alle donne “per sensibilizzarle e far nascere in loro la consapevolezza che è importante conoscersi a fondo per prevenire malattie tipiche della menopausa”, sostiene l’assessore alla Città Inclusiva, Gloria Tessarolo.
È stata, quindi, condotta un’indagine
Prosegue alla pag. seguente
MARZO 2024 on-line: /category/salute/
20 febbraio 2020-20 febbraio 2024, a quattro anni dal Covid
“Insieme per un mondo di salute”
La Giornata nazionale dei professionisti sanitari, sociosanitari, socio-assistenziali e del volontariato
febbraio 2020 – 20 febbraio 2024, a quattro anni dall’irrompere della pandemia da Coronavirus, il giorno in cui a Codogno venne scoperto il “paziente uno”, il Ministero della Salute trasforma questa data in un’occasione per onorare il lavoro, l’impegno, la professionalità e il sacrificio del personale sanitario, socio sanitario, socio assistenziale e del volontariato sempre in prima linea negli anni del Covid. Ma la Giornata del 20 febbraio, non vuole essere solo celebrativa e diventa dunque un’occasione per ripensare in chiave critica i sistemi organizzativi della sanità e di quanti vi operano quotidianamente. “Insieme per un mondo di salute” è lo slogan che vuole rappresentare questa visione più marcatamente interdisciplinare, fondata in modo più convinto su collaborazioni e interazioni tra i professionisti della sanità.
“L’esperienza del Covid – sottolinea la dr.ssa Antonia Demarchi, direttore delle Professioni sanitarie nell’Azienda Ulss 6 Euganea - ha messo in evidenza le fragilità del nostro sistema salute ma ha determinato anche la possibilità di rileggere
criticamente i sistemi organizzativi all’interno dei quali tutti i giorni i professionisti operano”.
Lo slogan scelto rappresenta dunque il ruolo delle professioni che ogni giorno lavorano, spesso in condizioni difficili, per garantire la salute di tutti e senza citarlo esplicitamente richiama il concetto di One Health, una visione olistica basata sull’integrazione di discipline diverse, un approccio antico e, al contempo, innovativo in cui le collaborazioni interdisciplinari e le interazioni tra i professionisti possono rappresentare un nuovo schema di gestione per rendere efficace e sostenibile il sistema socio-sanitario.
La Giornata è diventata, quindi, un momento di riflessione e condivisione sulla complessità delle organizzazioni sanitarie specificatamente per quanto riguarda l’integrazione dei “saperi”, le modalità di interazione e comunicazione tra professionisti e con l’utente e di come le organizzazioni dovrebbero prendersi cura degli operatori sanitari.
Dal corpo alla mente, alle relazioni: prendersi cura di sè
Il progetto di rete che mette al centro la salute e il benessere della donna
Continua dalla pagina precedente
nel Comune di Treviso, patrocinata dall’Ordine dei Farmacisti, indirizzata alle donne in età perimenopausale, per misurare i fattori di rischio cardiovascolare in questo target. In tutte le farmacie del Comune sono state distribuite delle locandine contenenti un QR code per la partecipazione a un questionario anonimo che indagava i comportamenti associati alla salute del cuore, nelle donne di fascia di età compresa tra i 42 e 58 anni. Sono stati compilati più di 250 questionari nel periodo dicembre 2023-gennaio 2024.
I dati raccolti dal questionario hanno messo in luce dei comportamenti mediamente salutistici da parte delle donne, oltre che una spiccata attenzione alla propria salute e una propensione al confronto con i professionisti per approfondire le conoscenze necessarie a un’autogestione ed empowerment personale.
“Quando parliamo di “fare rete” per il benessere dei cittadini e delle cittadine intendiamo proprio questo: coinvolgere le istituzioni, l’azienda sanitaria, l’Ordine dei Farmacisti ma anche l’università per dare maggiori opportunità” sostiene il sindaco Mario Conte.
“Dall’idea di Giorgia Ghirardo – prosegue - è nata un’indagine e una serie di incontri per le cittadine: una catena virtuosa che non può che replicarsi in futuro anche in altri ambiti”.
A seguito della valutazione dei dati raccolti, si sono strutturati in un ciclo di cinque incontri condotti da esperti e dedicati a tematiche di rilievo nella menopausa tra le quali, appunto, la salute del cuore. Gli incontri, aperti a tutti e senza necessità di prenotazione, si tengono fine alla fine del mese di marzo nella Sala Convegni dell’ospedale di Treviso, dalle 20.45 alle 22.30. I prossimi appuntamenti saranno dedicati a “Menopausa e cambiamento del corpo”, il prossimo 13 marzo, e “Amarsi da grandi: benessere personale e sociale della donna”, il 20 marzo.
Come sostiene l’assessore alla Città Inclusiva, Gloria Tessarolo: “per prevenire è necessario prioritariamente conoscere”.
Giorgia Ghirardo “si è rivolta alle istituzioni con fiducia” unendo l’amministrazione e la politica al servizio di sanità pubblica, ma anche alla ricerca e all’università. Si sono alleate istituzioni e università e diverse generazioni volte a lavorare ad un obiettivo comune: la salute e la prevenzione. Sembra che questo possa essere quello vincente e che si possa prendere come modello per altri progetti.
Infatti, l’azienda sociosanitaria, che “è da anni al fianco delle donne con i percorsi di prevenzione, diagnosi e cura”, sottolinea il direttore generale dell’Ulss 2, Francesco Benazzi, a seguito dei progetti come quello presentato da Giorgia Ghirardo, ha ricevuto dalla Fondazione Onda un premio (assegnato a tutte e sei le strutture dell’azienda) e tre bollini rosa, il massimo della valutazione.
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Polo Adolescenti dell’Ulss 3 Serenissima. Una proposta rivolta alle giovani di Mestre e Venezia
Sessualità e consapevolezza, un ciclo di incontri per le ragazze
Da marzo a maggio: il percorso si snoda in sei appuntamenti e ha lo scopo di aiutare le ragazze dai 16 ai 21 anni ad approfondire la percezione del proprio corpo
Un’iniziativaproposta alle ragazze per aiutarle ad approfondire la consapevolezza e la percezione del proprio corpo, e per dare loro strumenti e informazioni perché possano vivere al meglio la loro sessualità. La dottoressa Giorgia Pugiotto, una delle curatrici del corso illustra i
“Corpo, Consapevolezza e Sessualità” è il titolo di un ciclo di incontri per le ragazze di Mestre e Venezia, dai 16 ai 21 anni, pensati dal Polo Adolescenti dell’Ulss 3 Serenissima.
“Questa è la prima edizioni, e promuoviamo l’iniziativa - sottolinea la dottoressa Giorgia Pugiotto, una delle curatrici del corso - d’intesa con i dirigenti scolastici negli Istituti secondari di secondo grado e nelle università. Contiamo di costituire un gruppo di ragazze, almeno quattro e al massimo una decina come prima esperienza, che intendano fare questo percorso insieme agli operatori sanitari del Polo Adolescenti. Va tenuto conto che gli incontri alternano momenti teorici e momenti pratici, e che uno degli obiettivi è promuovere la condivisione e la socializzazione tra ragazze; anche per questo motivo, oltre che per il fatto che verranno svolti esercizi di percezione del proprio corpo, abbiamo inteso escludere la partecipazione “da re-
moto”, attraverso i metodi di collegamento digitali”.
“Tutto il ciclo - aggiunge l’altra curatrice, la dottoressa Eleonora Marino - spazia nei temi stretti e in quelli connessi alla sessualità, quali le emozioni e il benessere sessuale, la guida alla fertilità e alla contraccezione, la conoscenza consapevole del pavimento pelvico, le abitudini quotidiane corrette e particolari tecniche quali la respirazione diaframmatica”.
Gli incontri, che iniziano dal mese di marzo, si svolgono il giovedì pomeriggio, dalle 14.30 alle 16.00, nella sede del Consultorio Familiare di via Felisati.
“E’ consigliabile che le adolescenti interessate partecipino a tutti gli incontri, fissati nei giorni 14 marzo, 4 aprile, 18 aprile, 9 maggio, 16 maggio e 30 maggio, in quanto – precisa la dottoressa Marino - si tratta di un percorso in cui le tematiche affrontate sono differenti ma interconnesse tra di loro”.
Per informazioni e iscrizioni ci si può rivolgere alle due sedi: Polo Adolescenti di Mestre, 041.2608202, lunedì, mercoledì o giovedì dalle 14.30 alle 17.30; Polo Adolescenti di Venezia, 041.5295994, lunedì o mercoledì dalle 14.30 alle 17.30.
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Prevenzione. La Giunta regionale ampia l’offerta per i controlli
Screening del colon retto anche per la fascia d’età dai 70 ai 74 anni
L’assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin: “Nel Veneto il tumore al colon retto costituisce la terza neoplasia più frequente nella popolazione. Nel 2022 il 63% della popolazione veneta ha risposto positivamente all’invito”
Screening del colon retto, la fascia si allarga a tutti i cittadini, uomini e donne, di età compresa tra i 70 e i 74 anni. La Giunta regionale del Veneto ha infatti approvato l’allargamento dell’offerta che fino era rivolto alla popolazione tra i 50 e i 69 anni, in linea con quanto previsto all’interno del Piano Nazionale Prevenzione 2020-2025 e del Piano Regionale Prevenzione 2020-2025, oltre che dalle Raccomandazioni del Consiglio Europeo del 2022 e dal Piano Oncologico Nazionale 2023-2027.
“Nel Veneto – sottolinea l’assessore veneto alla Sanità e alle Politiche sociali Manuela Lanzarin – il tumore al Colon retto costituisce la terza neoplasia più frequente nella popolazione, dopo il tumore della mammella e il tumore della prostata. Il Registro Tumori evidenzia come nel 2020 circa il 63% dei nuovi casi siano stati diagnosticati in persone dai 70 anni in su (1900 casi). Si è deciso, quindi, di ampliare le frontiere della prevenzione. La nostra regione, infatti, non si discosta dalla tendenza generale a un progressivo invecchiamento e gli ultrasettantenni sono una parte consistente della società, destinata ad aumentare con l’allungamento delle speranze di vita. Ampliare l’offerta dello screening, significa allargare un intervento di sanità pubblica mirato a ridurre la mortalità grazie alla diagnosi precoce dei tumori e, dove possibile, delle lesioni pre tumorali che possono essere così rimosse”. I dati del 2022, con più di 371.000 cittadini che hanno risposto positivamente all’invito, danno riscontro di un’adesione di circa il 63%, tra le più alte su tutto il territorio nazionale, con una partecipazione femminile maggiore (66%), rispetto a quella maschile (60%). Il 4,1% circa dei soggetti aderenti allo screening ha avuto un esito positivo al test di primo livello, ed è stato quindi invitato ad effettuare una colonscopia. Sono stati diagnosticati
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324 carcinomi e 2.541 adenomi avanzati, avviando così il relativo percorso terapeutico.
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“Sono valori che pongono la sanità veneta in posizione di rilievo a livello nazionale e siamo certi che sia possibile progredire ulteriormente, anche grazie alle azioni di sensibilizzazione che non mancheranno anche in occasione di questo allargamento dell’offerta. Lo screening del colon-retto, assieme allo screening della mammella e della cervice uterina, sono i tre programmi di screening oncologici offerti gratuitamente alla popolazione. Si inseriscono in un sistema di prevenzione molto efficiente e in cui la Regione del Veneto crede fermamente, favorendo anche altre diverse attività, a cominciare dalla sensibilizzazione a favore di corretti stili di vita”.
Lo screening continua ad essere proposto alla popolazione femminile e maschile con cadenza biennale, e tutto il percorso è offerto gratuitamente ed in maniera attiva, organizzando con i cittadini gli eventuali approfondimenti necessari.
Per agevolare gli utenti nella partecipazione allo screening, è attiva in tutta la Regione una collaborazione con le farmacie territoriali. Seguendo le indicazioni contenute nella lettera di invito, i cittadini possono rivolgersi ad una delle farmacie aderenti, sia per ritirare il dispositivo da utilizzare per raccogliere il campione a domicilio sia per consegnarlo poi alla stessa farmacia. Nello specifico, il test di primo livello si basa sulla ricerca nelle feci di tracce di sangue, non visibili ad occhio nudo, con esame immunochimico. L’esame di approfondimento che segue la prima indagine perlustrativa è la colonscopia, effettuata con sedazione dell’utente.
L’estensione alla fascia di popolazione tra i 70 e i 74 anni inizia già quest’anno con l’invito a coloro che, nati nel 1954, compiono 70 anni. Proseguirà con una graduale progressione fino ad arrivare a compimento nel 2029, interessando tutta la fascia di 70-74enni.
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“Dostoevskij”, emozioni forti e una regia da capolavoro Per il rap di “Nuova Scena” soltanto un “sei meno”
Dostoevskij di Fabio e Damiano D’Innocenzo non è una serie facile. All’inizio si presenta come una sorta di “True Detective” all’italiana. C’è un poliziotto con problemi di alcol e stupefacenti - Enzo Vitello, il protagonista interpretato da Filippo Timi, un serial killer soprannominato appunto “Dostoevskij” - che lascia criptici messaggi a fianco delle sue vittime, e c’è una provincia laziale gretta e desolata che potrebbe benissimo essere l’Alabama. Superata la prima parte, tuttavia, Dostoevskij cambia pelle. I contorni dei personaggi si deformano - straordinarie le interpretazioni di Gabriel Montesi e Carlotta Gamba - per sviscerare una natura umana che spiazza lo spettatore. Senza incorrere nel rischio di spoiler, nella serie è presente un colpo di scena come se ne sono visti raramente.
Lo sguardo dei fratelli D’Innocenzo indugia senza giudicare sui volti dei protagonisti, quasi a voler catturare la loro anima dannata. Alla fine di questo viaggio disorientante, l’identità del killer - che è comunque non banale - diventa l’elemento che meno interessa a chi guarda. Sky si è presa un bel rischio con questa serie, ma Dostoevskij è una scommessa vincente. Prima di tutto perché posiziona la pay-tv di Comcast come la destinazione ideale per i progetti originali in Italia, diventando ancor più attrattiva per registi e autori. Ma anche perché, con i fratellI D’Innocenzo, Sky ha confezionato una storia in grado di suscitare - nel bene o nel male - emozioni forti in chi la guarda.
Dostoevskij è la migliore produzione originale di Sky dai tempi de “Il Miracolo”, ed è senz’altro ciò che più si avvicina a una serie Hbo. Se l’obiettivo di questa operazione era alzare l’asticella - non solo internamente ma anche a livello di settore - Nils Hartmann e la sua squadra hanno molto di cui andare fieri. Si dice che l’arte abbia il dovere di mettere a disagio e di risultare scomoda. Dostoevskij fa esattamente questo. Probabilmente non raggiungerà lo stesso vastissimo pubblico di Gomorra, ma poco importa. Il cinema non è solo un mondo di botteghino, ascolti o stream: ci sono storie che vanno coltivate e nutrite, pubblici da educare e confini da mettere in discussione. Chapeau.
VALUTAZIONI:
Netflix adatta per la prima volta un suo format per l’Italia. È nata così Nuova Scena, competizione rap originata nel 2019 dal programma Rhythm + Flow. Nell’edizione originale - già riproposta con buon successo in Francia - i giudici erano dei veri e propri pesi massimi dell’hip-hop. Cardi B, Chance the Rapper e T.I.: per la versione Italiana Netflix ha arruolato Geolier, Fabri Fibra e Rose Villain. Il rap show si prefigge di trovare i protagonisti che segneranno la nuova scena rapitaliana, con un premio in palio per il vincitore di 100.000 euro. Partendo dalle città più rappresentative del rap italiano - Roma, Napoli e Milano - i tre giudici si sono messi sulle tracce del miglior talento della prossima generazione, coadiuvati da ospiti del calibro di Lazza, Rocco Hunt e Nitro. Tra prove di freestyle, rap battle, videoclip e featuring, i concorrenti si daranno battaglia per aggiudicarsi il titolo di vincitore della competizione.
Com’è, quindi, “Nuova Scena”? Nonostante su Netflix sia volato nella classifica dei titoli più visti - sarebbe strano il contrario, visto il lancio a ridosso di Sanremo e il battage pubblicitario - il programma risulta soltanto un po’ meno bollito dei molti altri talent in circolazione. Il rap è sicuramente di moda e incarna lo spirito del tempo, dando voce a comunità e a periferie che vent’anni erano ai margini di tutto, anche della cultura. Esaltarlo al punto da renderlo l’elemento innovativo di una gara canora, tuttavia, sarà molto Netflix ma ben poco italiano. Da noi gli unici talent che non arrancano sono quello di Maria De Filippi, o dove i concorrenti sono bambini e anziani. Il nostro Paese i giovanispecie se rapper - li mal sopporta, e grazie tante.
“Nuova scena? Potrebbe essere considerata una nuova gavetta sì. Io dormivo in stazione, oggi i concorrenti stanno in hotel a cinque stelle” scherza Fabri Fibra, un’istituzione della scena rap milanese nonché italiana. Nel 2017 Fabri Fibra aveva dichiarato di aver rifiutato un posto da giudice a “X Factor” nonostante gli fosse stato offerto un milione di euro di cachet.
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Rubrica a cura di Paolo Di Lorenzo
Nella foto, fratelli Fabio e Damiano D’Innocenzo Fabri Fibra, Rose Villain e Georlier conduttori della serie
A tavola
Idee in cucina, facili e sfiziose
Con l’avvicinarsi della primavera, il mese di marzo regala in cucina un’ampia varietà di deliziose ricette.
Gli ingredienti disponibili in questo periodo sono differenziati e tutti di grande gusto.
MINI TOAST DI ASPARAGI E UOVA
Una ricetta facile e veloce per trasformare il classico “uova con asparagi” in un piatto nuovo di sapori e consistenza. Sfizioso piatto anche per un brunch domenicale
Ingredienti: 4 fette di pane; 4 uova; 500 g di asparagi; olio extravergine di oliva q.b.; pepe nero q.b.
Preparazione: Eliminare la parte più fibrosa del gambo degli asparagi per agevolarne la cottura, quindi sbucciare la parte più dura con un pela patate. Dividere gli asparagi a metà e sciacquarli sotto acqua fredda corrente. In una padella antiaderente, rosolare lo scalogno finemente tritato con un filo d’olio. Aggiungere gli asparagi e farli rosolare per qualche minuto, insaporirli con un pizzico di sale.Per le uova, ungerne il fondo di una padella e cuocerle fino a far rapprendere l’albume. Nel frattempo, tostare le fette di pane sotto il grill del forno. Disporre il pane tostato su un piatto da portata, quindi gli asparagi e infine le uova.
PASTA CON CARCIOFI, PINOLI E PECORINO
La dolcezza dei carciofi è esaltata dalla sapidità del formaggio pecorino, per un risultato finale gustoso e dai sapori equilibrati Ingredienti: : 320 g di spaghetti; 2 spicchi di aglio; 800gr carciofi; olio extra vergine di oliva; 40 g di pecorino stagionato; sale e pepe nero macinato q.b.
Preparazione: Puliti i carciofi mettere a bollire l’acqua per la pasta. Preparare un soffritto d’aglio utilizzando metà dell’olio e unire i carciofi, facendoli rosolare. Aggiungere un mestolo di acqua di cottura della pasta quando necessario e stufare i carciofi per circa 15 minuti o fino a quando non risultano inteneriti. Una volta pronti, si aggiusta di sale e pepe e si fa evaporare il liquido di cottura. Scolare la pasta leggermente al dente e saltarla con i carciofi per un minuto, aggiungendo un po’ di acqua di cottura tenuta da parte. Infine, si aggiunge il resto dell’olio a crudo a fuoco spento. Per servire, si presenta la pasta ai carciofi con una spolverata di pecorino ridotto in scaglie
TORTA GRECA AL LIMONE E MIRTILLI
Un dolce da mangiare tiepido o freddo. Una ricetta originale e facile da realizzare. La croccantezza della pasta fillo alla morbidezza del ripieno profumato. Ingredienti: 300 g di pasta fillo; 300 ml di panna fresca; 2 uova; 100 g di zucchero; 200 g di burro fuso125 g di mirtilli; scorza di limone Preparazione: La pasta fillo va lasciata a temperatura ambiente. In una ciotola, si uniscono uova, panna, zucchero, semi di vaniglia e scorza di limone, mescolando fino a ottenere un composto omogeneo. Si stende il primo foglio di pasta fillo, lo si spennella con burro fuso e si sovrappone un secondo foglio.
Si forma una rosa e si mette in uno stampo imburrato. Si continuano ad accoppiare i fogli intorno alla rosa principale, spennellando con burro fuso. Si inforna a 180°C per 15 minuti. Dopo la prima cottura, si versa la pastella preparata, si aggiungono i mirtilli e si prosegue la cottura per 25-30 minuti. Lasciare intiepidire prima di servire.
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Rubrica a cura di Sara Busato
ARIETE
Si prospetta un periodo altalenante, tra alti e bassi, soprattutto in ambito lavorativo. Ma le energie accumulate consentiranno di superare con successo tutte le prove.
TORO
Dopo una prima fase di disorientamento, dovuta alla stanchezza accumulata nei mesi invernali, torna il sereno, l’ottimismo e il buon umore. Si riparte con nuove intenzioni.
GEMELLI
Il periodo promette risvolti interessanti, dopo una lunga attesa. Nuove occasioni e allettanti opportunità renderanno il futuro carico di interessanti aspettative.
CANCRO
Vi siete un po’ trascurati, mettendo in primo piano gli impegni e le esigenze degli altri, ora è tempo di dedicare le vostre cure a voi stessi. Meritate un po’ di felicità.
LEONE
Vi siete sottoposti ad un ritmo massacrante pur di raggiungere i vostri obiettivi per rimettere a posto le cose. Ora è tempo di godersi con un po’ di sollievo i primi risultati di tanti sforzi.
VERGINE
Incontrerete qualche ostacolo nella realizzazione dei vostri progetti e questo richiederà di rivedere in parte strategie e tempistiche. Ma siete caparbi e troverete le giuste soluzioni.
Oroscopo
BILANCIA
Avete trascorso un periodo di relativa calma e ora le acque ricominciano ad agitarsi. Si tratta però di situazioni temporanee che non toglieranno stabilità al vostro equilibrio.
Marzo
Marzo, il mese del risveglio
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SCORPIONE
Siete partiti svantaggiati rispetto agli altri ma avete saputo recuperare alla grande e ora vi godete il vostro meritato successo. Si apre una nuova fase e siete pieni di idee.
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SAGITTARIO
Sorridete di più e siate soddisfatti di quello che avete: è il frutto del vostro duro lavoro e molti vorrebbero essere al vostro posto. Un po’ di riposo vi farà apprezzare di più le piccole cose.
CAPRICORNO
Vi siete impegnati con dedizione e sacrifici raggiungendo gli scopi che vi eravate prefissati. Avete quindi goduto del meritato riposo e ora siete pronti per ripartire a caccia di nuovi traguardi.
ACQUARIO
Vivete di sogni e di emozioni e l’arrivo della primavera non fa che alimentare questa vostra caratteristica. Ma ad evitare che voi prendiate il volo ci pensa sempre chi vi riporterà coi piedi per terra.
PESCI
Tutto rema verso la vostra direzione consentendovi di vivere alla grande questo periodo che vi vedrà protagonisti nel lavoro, nelle amicizie e anche in amore. Approfittatene.
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