“I Se77e Mari”, una partecipazione oltre le previsioni
Energia sostenibile
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<Superare il deficit energetico è ormai una necessità dopo anni di attendismo tra passi avanti e indietro, tra polemiche e prese di posizione dall’una a dell’altra parte su nucleare, trivellazioni, rigassificatori, centrali a carbone, impianti fotovoltaici ed eolici. Ora è il momento di agire, sentiamo ripetere tutti i giorni, e di fare delle scelte chiare e non contraddittorie, per condurre l’Italia sulla strada della transizione energetica e della sostenibilità ambientale. L’energia sostenibile non può essere un’ideologia o una teoria ma deve trasformarsi in pratica quotidiana, grazie alla ricerca, all’innovazione tecnologica che sappia dare delle risposte alla necessità di garantire soluzioni che non perdano di vista l’impatto ambientale. Abbiamo il dovere di lasciare un mondo migliore e più pulito ai nostri figli ma sentiamo anche l’urgenza di superare le difficoltà del momento e di individuare delle vie d’uscita a breve e medio termine se non vogliamo che la nostra economia e i bilanci familiari ne risentano. Sul fronte energetico il Veneto è sempre stato in prima linea e piuttosto sensibile alle tematiche legate allo sviluppo delle fonti rinnovabili, come anche al loro impatto sul territorio. La nostra regione è ai primi posti sul fronte del fotovoltaico e non si contano le aziende che in questi anni stanno adottando soluzioni sostenibili per decarbonizzare i settori più energivori. Sappiamo bene però che proprio nella nostra regione in questi anni mantenere il delicato equilibrio fra installazioni di pannelli fotovoltaici e difesa del suolo ha provocato non pochi attriti, fino ad arrivare ad una legge regionale che mette dei paletti anche con l’obiettivo di evitare contenziosi. In questi giorni, poi, si parla molto di trivellazioni, un vero e proprio spauracchio per il Polesine e non solo, che ha provocato una levata di scudi e che condizionerà a lungo anche il confronto politico.
La manifestazione organizzata a ottobre dall’amministrazione comunale di Chioggia in collaborazione con la Marina Militare ha avuto quali “protagonisti” il sommergibile “Romeo Romei” e la nave oceanografica “Aretusa”, visitati da centinaia di persone al terminal crociere dell’isola Saloni dove erano attraccate le due imbarcazioni. Il loro arrivo venerdì 14 ottobre era stato salutato dagli alunni della scuola primaria “Todaro” sventolando il tricolore mentre i due mezzi navali transitavano lungo il canale della diga di Sottomarina. E domenica 16 ottobre a Sottomarina si è svolta la commemorazione dell’80° anniversario della morte del comandante medaglia d’oro al valor militare Salvatore Todaro, a cui la scuola di Sottomarina e la piazzetta antistante sono intitolate, con l’esibizione della Banda musicale della Marina Militare che il giorno precedente aveva sfilato lungo il Corso del Popolo a Chioggia per poi tenere un concerto all’Auditorium comunale. Inoltre la rivista “Chioggia” dedicherà un opuscolo al comandante Todaro per presentare le ricerche condotte da Sergio Ravagnan e Piergiorgio Tiozzo su questo eroe della II guerra mondiale.
Numerose altre iniziative hanno coinvolto la città di Chioggia nei quattro giorni de “I Se77e Mari” che, grazie al lavoro svolto dal comandante Oscar Nalesso, già dirigente Aspo Chioggia, ha raccolto l’eredità di “Ottobre Blu” che qualche tempo fa aveva portato nella città lagunare anche la famosa nave scuola “Amerigo Vespucci”.
La manifestazione “I Se77e Mari” si inserisce a pieno titolo nel programma degli eventi che, come ha sottolineato il sindaco Mauro Armelao, coinvolgerà la città di Chioggia per tutto l’anno e non solo nel periodo estivo. (e.f.)
Questa edizione raggiunge le zone di Chioggia, Sottomarina e per un numero complessivo di 13.504 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199
La strada per l’energia sostenibile è lunga e incerta ma, come diceva Enrico Mattei, un vero e proprio pioniere in questo settore, spesso inascoltato e osteggiato, “l’ingegno è vedere possibilità dove altri non ne vedono”.
Grande successo per la manifestazione che raccoglie l’eredità di “Ottobre blu”di Chioggia
Un anno di amministrazione. Il bilancio del sindaco e del presidente del consiglio comunale “Chioggia esce finalmente dall’isolamento”
Armelao e Boscolo Capon esprimo un giudizio positivo. Dalle buone relazioni confermate con Anas e Autorità portuale, al personale, alla viabilità e parcheggi: la giunta ha lavorato in modo proficuo
C hioggia finalmente esce dall’isolamento e dall’autoreferenzialità cittadina. E’ questo il commento del sindaco Mauro Armelao alla nostra richiesta di un bilancio sul primo anno di amministrazione comunale. Con il contributo del presidente del Consiglio Comunale Beniamino Boscolo, il primo cittadino ripercorre i risultati che la giunta ha raggiunto in questi mesi e delinea la “road map” per il futuro. “Sono state instaurate buone relazioni e pratiche virtuose con numerosi Enti, e con onestà intellettuale va detto che alcune attività erano già state intraprese dalle Amministrazioni precedenti - dichiara il sindaco, che specifica – “con Anas sono state sottoscritte più convenzioni per sistemare e mettere in sicurezza la Romea (attraversamento a Sant’Anna, sovrappassi verso Sottomarina, rotatoria e sottopasso in località Brondolo); con l’Autorità portuale è stato votato dal Consiglio l’accordo di programma per rilanciare il turismo crocieristico, aumentare la dotazione degli spazi a parcheggio in sede di attuazione della ZTL, prevedere lo spazio per un nuovo Mercato Ittico fuori dai centri cittadini, dare sviluppo all’Isola dei Saloni, prevedere cantieristica, ecc.. ma anche Polizia di Stato per spostare la sede presso la Cittadella della Giustizia a Borgo San Giovanni e la Marina Militare per realizzare la prima edizione, speriamo di una lunga serie, dell’evento “I 7 Mari”.
In aggiunta va segnalato l’interesse della Soprintendenza ai Beni Culturali per la realizzazione di un museo presso Forte Penzo. Non può mancare un riferimento sul tema relativo al personale a servizio della macchina comunale, che si inserisce in quadro più ampio di Bilancio dell’intera Amministrazione. “Abbiamo ereditato una struttura sottodimensionata e la Giunta fin da subito si è attivata per procedere all’assunzione di agenti di polizia stagionali e un paio di risorse a tempo indeterminato. Considerando gli aumenti salariali da CCNL e la parallela “stangata” degli aumenti dei costi dell’energia, si immagini con quali difficoltà l’Amministrazione abbia dovuto a chiudere i conti del 2022”. Il tema viabilità e parcheggi, principalmente a causa della struttura della città e della stagionalità dei flussi, è uno dei problemi più sentiti dai cittadini. Il sindaco e il presidente del Consiglio segnalano l’apertura del parcheggio presso Isola dell’Unione, il nuovo Parcheggio Padova a Sottomarina, il Parcheggio ex Canevini a Borgo San Giovanni e non ultimo lo spostamento del Farmer Market del sabato in Piazza Europa, che ha consentito di liberare posti gratuiti di Campo Cannoni.
In “cantiere” ci sono nuove aree (ex Boemia, area stazione treni e soprattutto lo spostamento del parcheggio bus a Borgo San Giovanni); che saranno interventi indispensabili in vista dell’attivazione della
ZTL. Un tema su cui l’Amministrazione si è dimostrata attenta è sicuramente quello delle strutture sportive. “Mi pare che, dopo decenni, i lavori allo Stadio comunale A. e D. Ballarin, sia per la sistemazione della Curva e sia per i lavori di sicurezza e illuminazione, abbiano ricevuto molti apprezzamenti dagli sportivi e non solo, in attesa di partire con l’investimento della copertura e ampliamento dei campi da tennis a Sottomarina. Anche l’apertura dei bagni pubblici nei giardini di via Umbria per molti anziani e famiglie che frequentano il parco è stato importante” sono le parole di Armelao. Manutenzione straordinaria anche per le scuole Merlin, Caccin-Galilei, scuola di Valli, Chiereghin, Don Milani, Olivi e materna di Cavanella D’Adige. Armelao ci tiene in particolare a ricordare gli interventi alla scuola Todaro, dove “è stata messa finalmente a disposizione l’acqua calda nei bagni dei bambini e rifatta la palestra. Aggiungo che dopo 17 anni l’Amministrazione si è occupata della mensa per garantire maggiore qualità e un miglior servizio”. Oltre alla manutenzione ordinaria e straordinaria (asfaltature, sistemazioni marciapiedi, ecc…) Boscolo Capon e il sindaco sottolineano come sia stato finalmente illuminato il cavalcavia di accesso alla città, si sia restaurato il cippo commemorativo di Cavanella (eccidio Mantovan Baldin, si sia lavorato in tempi celeri ai cantieri dei ponti sulla Romea,
dei Cavanis e alle piste ciclabili di LungoBrenta e Isola Verde. La stagione estiva ha portato in città un soddisfacente numero di turisti. Queste le parole di Beniamino Boscolo: “ci sono stati molti eventi culturali e intrattenimenti musicali, con l’aggiunta delle crociere. Va evidenziato che dopo 8 anni di attesa sono state approvate le norme tecniche di attuazione del Piano dell’Arenile, voluto fortemente dalle categorie turistiche. Ricordo inoltre che Chioggia è entrata a fare parte della cabina di regia del G20S (il gruppo di località balneari italiane che superano 1 milione di presenze), privilegio riservato a una decina di spiagge”. Amare la città è il monito che da mesi Armelao cerca di fare arrivare a tutti i cittadini. Anche per questo ci tiene a ricordare che “Abbiamo introdotto la consegna della Costituzione ogni 2 Giugno ai neo 18enni, come forte valore di educazione al senso delle Istituzioni”.
Il bilancio del Movimento Cinque Stelle: l’amministrazione sta vivendo di rendita
Ad un anno di distanza dalla vittoria alle Amministrative di Mauro Armelao, Daniele Stecco traccia un primo bilancio di quanto si è visto in città. “Prometteva di iniziare col botto, operando assunzioni, abbassando le tasse, avviando nuovi cantieri. In realtà, finora, è stato tutto il contrario. Anzi, l’amministrazione in carica sta vivendo solo di rendita delle azioni che aveva intrapreso la giunta Ferro”.
Il “fattore tempo” è la chiave di lettura che propone Stecco, che sottolinea come
ciò che gli occhi vedono oggi in realtà nasce dal “seminato” della precedente amministrazione. “Il personale assunto – afferma - arriva dai concorsi che abbiamo avviato, e le promesse di un maggior numero di agenti di Polizia locale sono state disattese, visto che hanno ridotto il capitolo di bilancio dedicato al personale. Aggiungo che non ci sono cantieri di interventi approvati dall’attuale maggioranza, e il nuovo Piano Programma di Legge Speciale riporta per il 90% gli interventi da noi approvati a giugno
2021: dopo un anno, loro non sono riusciti a far partire questi progetti, perdendo tempo prezioso”. Giudizio duro quello di Daniele Stecco sul primo cittadino, che ritiene il sindaco, non ha affrontato questioni “di peso” per la città.
“Armelao – sostiene - non stanzia i soldi per aiutare le famiglie a pagare le bollette -come stanno invece facendo in molti Comuni, vedi Dolo- per paura di mandare in default il bilancio. Ma hanno saputo aumentare la Tari, l’addizionale comunale per
i redditi sotto i 17mila euro e le tariffe delle mense scolastiche. Non basta essere riusciti a portare le crociere, per far crescere Chioggia. Senza contare che, se le navi avessero potuto continuare a raggiungere Venezia, non sarebbero venute a Chioggia. Occorre tuttavia governare con fermezza, e promuovere una concreta politica di sviluppo del territorio. Dopo undici mesi tutto questo non si vede, il tempo passa ma Chioggia e i suoi cittadini non possono più aspettare i selfie del sindaco”. (l.r.)
Un anno di amministrazione. Il giudizio del Partito Democratico non promuove la Giunta
“Per ora un’amministrazione più appariscente che concreta”
G iudizio non positivo sul primo anno di amministrazione targato Mauro Armelao. Critico e diretto è il commento del PD locale in merito all’operato del Primo cittadino e della squadra di Assessori.
“E’ stato un primo anno in cui chiaramente non si può stravolgere il volto della città, ma che avrebbe dovuto tornare buono per “cantierizzare” scelte che poi avrebbero dovuto diventare strategiche per la città. Di queste scelte noi abbiamo visto davvero poco” sono le parole di Jonathan Montanariello.
Secondo l’esponente DEM, l’Amministrazione si è occupata per lo più delle attività ordinarie ed emergenziali; tralasciando la pianificazione di interventi di portata maggiore.
“Non c’è nulla di pianificato – sottolinea Montanariello, che precisa - non c’è un’impronta data alla macchina comunale per metterla a regime, pronta per affrontare le scelte del futuro. Si fa
fatica ad entrare nella logica di idee che nella gestione della città ci sono oneri e onori. Si vede in merito ad assunzioni polizia locale, il tema degli uffici, sulla viabilità, ZTL, mercato ittico, viabilità città, la Turati, sui centri cottura. Si sta facendo fare un passo indietro alla città”.
Viene citato ancora una volta il grande risalto mediatico che il sindaco Armelao dedica alle proprie attività e su cui sta improntando il proprio mandato.
“E’ qualcosa di paragonabile - osserva Montanariello - a Chiara Ferragni; gli interessa l’erba alta da tagliare o la piazza di Ca’ Lino da pulire, attività in realtà poi svolta da Veritas. E’ interessato a farsi vedere col rullo mentre pittura il gradone; se lo attacchi su un tema corre ai ripari. Trovo che per ora sia un’Amministrazione più appariscente che concreta” è la chiusura di Montanariello.
Luca RapacciuoloJonthan Montanariello: “In questo tempo si potrevano “cantierizzare” scelte che avrebbero dovuto diventare strategiche per la città”Jonathan Montanariello
Il caso. Una lettera aperta del Comitato No Gpl al sindaco Armelao
Impianto a Val Da Rio, l’appello: “la città sta aspettando delle risposte”
Attendiamo risposte; la città attende risposte. Si chiude così la “lettera aperta” fatta pervenire al sindaco Mauro Armelao dal Comitato No GPL a fine ottobre, in cui si manifesta senza giri di parole la preoccupazione per l’attuale situazione di stallo della vicenda.
“Stiamo ancora attendendo proposte e/o iniziative per mantenere la promessa fatta circa un anno fa in campagna elettorale, quando si è fatto volontariamente fotografare con un cartello con il quale si impegnava, una volta eletto sindaco, per lo smantellamento del deposito di GPL in Val da Rio” si legge tra le righe della lettera, nella quale viene ricordato anche come l’unanimità del Consiglio Comunale clodiense (in data 2 marzo 2022) abbia deliberato lo smantellamento del deposito di GPL nel porto dio Val
da Rio e la data del 1 Dicembre 2022 come termine per ricevere notizie circa la situazione sul deposito.
Il motivo della crescente preoccupazione del Comitato è appunto l’approssimarsi della “deadline” che ci si era dati, appunto inizio dicembre.
“Al Comitato, tramite l’accesso civico agli atti, risulta che nell’ultima riunione del cosiddetto Comitato di pilotaggio, deputato alla “gestione” del sito laguna veneta Patrimonio dell’Umanità, il rappresentante del Comune di Chioggia non è intervenuto in merito alla questione non avendo evidentemente ricevuto indicazioni da parte dell’attuale Amministrazione circa le risposte da dare al Comitato mondiale UNESCO” fa sapere il Comitato.
Due sono le domande che Mario Gianni e tutto il gruppo pon-
gono al primo cittadino: che cosa ha fatto e che cosa intende fare per arrivare, al più presto, allo smantellamento del deposito di GPL, come promesso? a chi giova il permanere dell’attuale situazione di stallo?
Ricordiamo che la legge n. 126 del 2020, all’art.95 vieta l’avvio dell’esercizio degli impianti di stoccaggio GPL, collocati nei siti italiani inseriti nella “lista del patrimonio mondiale “tutelata dall’UNESCO, seppur già autorizzati allo stato di entrata in vigore della disposizione e non ancora in esercizio. Si evince pertanto da questo “impasse” come la ditta costruttrice del deposito sia tenuta a spendere risorse per la manutenzione e la sicurezza dell’impianto e soprattutto il Comune si veda privato di una preziosa area portuale.
Luca RapacciuoloLinea ferroviaria Chioggia-Rovigo, Montanariello: ancora troppi disagi
Sulla questione della ferrovia Chioggia-Rovigo interviene il consigliere regionale del Pd Jonathan Montanariello che ha fatto una interrogazione in consiglio.
“A distanza di un mese – spiega - dalle prime segnalazioni, lungo la linea ferroviaria
Chioggia-Rovigo continuano a verificarsi ritardi e soppressioni di corse, con conseguenti disagi per gli utenti. Di fatto gli utenti, in larga parte pendolari, pagano un abbonamento a Sistemi Territoriali SpA per usufruire di un servizio non garantito, e si ritrovano costretti a sborsare ulteriormente per prendere mezzi alternativi o per spostarsi con le proprie vetture”.
Il consigliere regionale del Pd Veneto è vice presidente della Commissione Trasporti, e sulla vicenda ha depositato un’in-
terrogazione nella quale chiede sia fatta chiarezza su quello che succede.
“In questi ultime settimane –prosegue Montanariello - ho interessato per vie ufficiali e documentabili sia il presidente di Sistemi Territoriali che l’assessora regionale ai Trasporti. Il
primo ha risposto individuando la causa dei continui ritardi nei problemi di manutenzione della struttura ferroviaria in capo a Rfi. Guasti che parevano essere stati definitivamente risolti. Purtroppo così non è, visto che anche in queste ore sono stato informato di nuovi problemi, a partire da un passaggio a livello fuori uso che ha provocato un ritardo di quasi un’ora e mezzo”.
“Al tempo stesso - conclude Montanariello – non arrivano dalla Giunta risposte esaustive sul come si intende risolvere questa situazione, fortemente penalizzante per quanti devono recarsi al lavoro e a scuola. Mi trovo così costretto a riproporre una nuova interrogazione: cosa vogliono fare l’assessora De Berti e il governo regionale?”. (a.a.)
Il presidente Gianni invita l’amministrazione ad uscire dall’attuale situazione di stallo sullo smantellamento. Una priorità che il primo cittadino aveva messo nel proprio programma elettorale
Ad un anno dalle amministrative. Il bilancio di Energia Civica
“È arrivato il momento delle questioni importanti”
I l futuro è adesso. E’ questo il messaggio che arriva da Energia Civica, interrogata sull’operato dei primi 12 mesi di Giunta Armelao.
Roberto Rossi osserva come sia trascorso senza grossi scossoni il periodo di ambientamento in città per la Giunta, e sia dunque arrivato il momento di intravedere il progetto che hanno in mente Mauro Armelao e la sua squadra.
“E’ passato un anno dall’insediamento e da parte nostra non è stata fatta una opposizione pregiudiziale – racconta Rossi, che aggiunge - alcuni provvedimenti li abbiamo votati; per altri ci siamo astenuti per dare il tempo alla nuova amministrazione di entrare a regime e in pieno controllo della situazione”.
A distanza di un anno Rossi ritiene che sia arrivato il momento di prendere in mano questioni importanti; capire meglio quale è la direzione che si vuole percorrere. I temi che
Rossi: “Dopo un anno di ambientamento è giunto il momento di cambiare volto alla città e non limitarsi all’ordinario”
“scottano” non mancano, in primis quello della mobilità intesa come infrastrutture.
Scelte importanti, di solito, “svuotano il portafoglio”; non è così per Chioggia e in particolare in questo momento storico. “Ci sono decine di milioni di euro che arrivano dalla Legge Speciale da distribuire in interventi utili per la città – confida Rossi – ma noi votiamo solo per iniziative per cui sia chiara la prospettiva del loro utilizzo”.
La possibilità per cambiare il volto della città c’è secondo l’esponente di Energia Civica e di sicuro bisogna intervenire con azioni importanti, senza limitarsi alla gestione dell’ordinaria amministrazione cittadina. Proprio in riferimento a questo punto, arriva una riflessione: “non ci si deve appiattire sull’ordinaria amministrazione; dovesse succedere sappiamo dalle precedenti esperienze come andrebbe a finire: con
La Batteria Forte Penzo di Sottomarina è un sito di interesse culturale e diventerà un museo
nessun primo cittadino, ad eccezione di Guarnieri, che sia stato rieletto. Ritengo inoltre importante per il sindaco che si deleghino parte delle attività ordinarie; si costruisca un vero lavoro di squadra”.
Luca RapacciuoloLa Commissione Regionale per il patrimonio culturale veneto ha accolto la richiesta presentata dal sindaco di Chioggia Mauro Armelao nel febbraio scorso ed ora il comune, proprietario dell’area dove si trova la batteria tra via del Boschetto, l’arena Duse e viale Umbria, una volta restaurata la struttura, intende farla diventare un museo dedicato alla Grande Guerra. La Batteria Penzo era stata realizzata all’inizio del Novecento nel periodo che precedette il primo conflitto mondiale; era dotata di sei obici da 280/L con una gittata superiore ai 10 chilometri e inserita nella linea difensiva del litorale adriatico dove vi erano strutture analoghe. Infatti il comune di Chioggia incontrerà i professionisti che hanno seguito i restauri delle batterie Amalfi e Vettori Pisani di Cavallino Treporti assai simili a quella di Sottomarina.
Dedicata alla memoria di Vincenzo Penzo (Chioggia 1819-Venezia 1894), illustre animatore dei moti risorgimentali e delle imprese garibaldine, la batteria costiera di Sottomarina dopo la
II
Mondiale ha subito delle trasformazioni. Negli anni ’50 vi era un distaccamento della Marina Militare, successivamente negli anni settanta la Croce Rossa Italiana realizzò una colonia marina per poi essere destinata ad attività assistenziali, alloggi sociali e in parte all’istituto per anziani.
Oltre al restauro, il comune di Chioggia dovrà anche trovare un’altra collocazione alle associazioni (Protezione Civile e U.I.L.D.M.) che hanno sede nella struttura.
“Vogliamo valorizzare – afferma il sindaco Armelao – tutti i siti storici della città e dopo la Batteria Forte Penzo penseremo alla Torre di Bebe, quindi al monastero benedettino di Brondolo. La Batteria Forte Penzo ricade nel sito “Venezia e la sua laguna”, patrimonio dell’Unesco, e quindi è un motivo in più per valorizzarlo”. (e.f.)
Erika Baldin solleva la questione in Consiglio regionale
“Nucleare, Chioggia e il Veneto non sono al sicuro dall’impianto di una eventuale centrale”
La capogruppo del Movimento 5 Stelle: “La Regione infatti non esclude che il nucleare possa avere un ruolo in futuro, seppure nell’ambito di un piano energetico nazionale”
hioggia e il Veneto non sono al sicuro dall’impianto di un’eventuale centrale nucleare, potrebbe esserci un nuovo caso Gpl”.
A sollevare la questione è la consigliera del Movimento 5 stelle in consiglio regionale Erika Baldin che sottolinea come la Regione non esclude che l’energia nucleare possa avere un ruolo in futuro, seppure nell’ambito di un piano energetico nazionale. Ciò è emerso da una
risposta data alla stessa Baldin, sottolinea la pentastellata in una seduta del Consiglio regionale - dall’assessore all’Ambiente Gianpaolo Bottacin.
“Le parole dell’assessore –commenta Baldin – non soddisfano la mia domanda, volta a conoscere la posizione dell’e-
secutivo regionale. Non è stato infatti chiaramente detto che la Regione non vuole sentir parlare di nuovi impianti del genere, né a Chioggia, né altrove. Questo nonostante il 95% dei chioggiotti abbia votato contro al nucleare nel referendum del 2011. La giunta di Palazzo Balbi esclude sì ogni coinvolgimento nell’individuazione di siti idonei all’impianto di centrali nucleari nel Veneto, ma rinvia ogni considerazione a valutazioni tecniche di fattibilità, con il coinvolgimento dei massimi esperti del settore, tenendo conto dei tempi non certo contenuti di realizzazione, delle migliori tecnologie disponibili, nonché dei possibili impatti sociali e ambientali”. La Baldin ammonisce. “Che
l’aspetto ambientale e socialedice – vengano inseriti per ultimi nel contesto la dice lunga dell’inclinazione possibilista di chi amministra la Regione e, ora, anche il Governo nazionale. Salute,
Baldin manifesta il timore: “Potrebbe esserci un nuovo caso Gpl”
sicurezza, lavoro vengono solo alla fine, e sarebbero sacrificabili all’altare dell’energia. Quindi,
sebbene non immediata, l’ipotesi è tutt’altro che campata per aria, anche se la politica energetica regionale - il cui documento preliminare è stato adottato con Dgr n.1175 del 27 settembre scorso - nell’esaminare le potenzialità delle fonti e dei vettori non contempla lo sviluppo di nuove centrali nucleari nel Veneto”. La consigliera regionale ricorda il caso del deposito di Gpl a Chioggia, e poi fermato nel 2020 grazie al governo Conte II e teme il rischio di una vicenda simile.
Chioggia misteriosa e affascinante nella notte di Halloween ma non solo
Chioggia misteriosa e affascinante. Erano oltre 200 le persone che hanno partecipato la notte del 31 ottobre scorso alla passeggiata notturna alla scoperta di luoghi leggendari e nascosti percorrendo le calli e i campielli del centro storico. La manifestazione, organizzata dalla Pro Loco di Chioggia e Sottomarina con la collaborazione dell’associazione culturale La Bricola, fa parte del “Festival dedicato ai luoghi leggendari e misteriosi del Veneto” promosso dalla regione Veneto e che coinvolge le Pro Loco della nostra regione. Anche questa XII edizione ha proposto un ricco calendario di iniziative da fine ottobre ad inizio di dicembre 2022: visite guidate, rievocazioni in costume e cene a tema, mostre di fotografie o di disegno, proiezioni e presentazioni di libri, passeggiate in mezzo alla natura o tra i borghi, performance artistiche,
concerti, musical, ricostruzioni storiche e giochi per i più piccoli. Oltre all’evento del 31 ottobre, la Pro Loco Chioggia ha anche organizzato sabato 19 novembre una rappresentazione scenica, “Il Cristo venuto dal mare”, in collaborazione con la compagnia teatrale “Teatronovo”.
L’evento strutturato in due tempi si è svolto sul sagrato della chiesa di san Domenico con un attore in costume tradizionale che ha drammatizzato le leggende collegate al ritrovamento in mare del famoso Cristo dei pescatori e successivamente all’interno della chiesa dove il pubblico, dopo una dettagliata spiegazione da parte di un appassionato docente sulla presenza dei benedettini e dei domenicani nell’isola, è potuto accedere dietro l’altare per vedere dal basso il maestoso crocifisso ligneo. (e.f.)
“La struttura era passata anche con l’assenso della Regione – conclude – e ci sono voluti anni di difficoltà per riuscire a bloccarla. Non vorrei che anche per questo tema, oggi “caldo”, si possa andare incontro alla medesima situazione, perché una volta autorizzata la centrale, sarebbe difficile tornare indietro. Presidieremo quindi la volontà politica della maggioranza nelle istituzioni, affinché impianti del genere non vengano lontanamente immaginati”.
Alessandro Abbadir“CUn’immagine della manifestazione A fianco Palazzo Ferro Fini, la sede del Consiglio regionale, sopra Erika Baldin
Sanità. Il direttore generale Edgardo Contato: la struttura servirà un vasto territorio
All’Ospedale di Chioggia il nuovo Centro per la Procreazione medicalmente assistita
Sopralluogo pubblico nelle scorse settimane al grande cantiere in cui, all’Ospedale di Chioggia, si sta realizzando il nuovo Centro per la Procreazione Medicalmente Assistita (Pna) che servirà il territorio vasto. Si tratta di una struttura attesa che va a rispondere alla domanda di maternità e di paternità di molte coppie. “Sarà possibile offrire alle coppie di quest’area - spiega il professor Amerigo Vitagliano, dell’équipe di Ostetricia e Ginecologia di Chioggia – sia la fecondazione assistita di primo livello, sia quella di secondo livello, la cosiddetta Fivet, la fecondazione in vitro. Saremo centro di riferimento anche oltre i confini dell’Ulss 3 per questa pratica sanitaria, che ponendosi come concreta ed efficace assistenza al desiderio di genitorialità, può contribuire a contenere la marcata tendenza alla denatalità che si registra ovunque nelle nostre città”.
Contemporaneamente al centro per la Pma, all’Ospedale di Chioggia si realizza l’intero nuovo B Insilocco PartoTravaglio: i lavori si estenderanno su una superficie di 430 metri quadrati, di cui
315 per il nuovo gruppo parto e 115 per la Pma. L’azienda sanitaria si impegna a rendere attivi i nuovi servizi entro il 2023.
“Anche questo cantiere, che arricchisce l’ospedale con un servizio di eccellenza - sottolinea il direttore generale Edgardo Contato - si inserisce nella vasta rete di interventi e investimenti che, su impulso della Regione, stanno trasformando il presidio di Sottomarina. Negli ultimi anni, in queste stesse settimane, e nei prossimi 6-7 mesi, anche nel solco del Pnrr, qui si riversano investimenti e attenzioni che credo la comunità chioggiotta non abbia mai conosciuto, e che porterà anche qui, tra l’altro, alla realizzazione dell’Ospedale di Comunità e della nuova
Casa di Comunità, nuovi poli di riferimento per la sanità territoriale”. Accompagnati dal responsabile dei Servizi Tecnici, l’ingegner Ruggero Panfilio, il direttore generale Edgardo Contato e il direttore sanitario Giovanni Carretta hanno visitato il piano in ristrutturazione. Un sopralluogo è stato effettuato anche alle strutture antisismiche che, già messe in opera nell’intero complesso ospedaliero, fanno dell’Ospedale della Navicella uno dei più sicuri del Nord Italia. Insomma il centro diventerà di sicuro un punto di riferimento per il Veneziano e per il Veneto in generale di fronte alle esigenze di una quota consistente della popolazione.
Alessandro Abbadir
Pittura, un successo la mostra di Baldin
Giampiero Baldin è tornato dopo un paio d’anni ad esporre le sue opere nella chiesetta di S. Martino nei pressi della Cattedrale di Chioggia. In questa nuova personale visitata da un numeroso pubblico dall’8 ottobre al 1 novembre ha proposto opere caratterizzate da un profondo simbolismo, reinventando forme in cui si mescolano suggestioni antiche e moderne, comprendendo anche l’astrattismo e il cubismo, elaborate con un proprio personale stile. Insegnante di disegno e storia dell’arte, si è attivamente inserito nella vita artistica nazionale fin dal 1965 e varie collezioni pubbliche e private ospitano le sue opere. Sergio Ravagnan ha illustrato la mostra in occasione dell’inaugurazione alla presenza dell’assessore alla cultura Elena Zennaro. (e.f.)
Un concorso per raccontare Chioggia in tutte le sue sfumature
La partecipazione al Premio Letterario e delle Arti Multimediali “Città di Chioggia” ha raggiunto quota 130. Tanti sono stati infatti gli elaborati presentati a questo premio, organizzato dalla Pro Loco di Chioggia e Sottomarina col patrocinio della città di Chioggia e il sostegno della Banca Patavina Credito Cooperativo, giunto alla sua XII edizione.
Chioggia; le città di mare; gente e territorio erano le tematiche sulle quali si dovevano sviluppare gli elaborati scritti; nella sezione multimediale, che ha catturato in particolare l’interesse dei giovani, si poteva scegliere tra tre diverse categorie: Storie di vita – l’umanità si racconta (intervista-video); Il pescatore e il mare (reportage fotografico di massimo 15 immagini); Chioggia da svelare: un reportage fotografico (costituito da minimo 5 e massimo 15 foto).
“Continua l’azione di promozione del nostro territorio attraverso la cultura – ha sottolineato Elena Zennaro, assessore alla Cultura del comune di Chioggia. - Il premio letterario è una bellissima occasione per farci conoscere agli altri e per scoprire anche noi qualcosa di nuovo attraverso gli occhi e le parole di chi racconta la nostra città”.
La giuria del premio è stata presieduta da Fabrizio Boscolo Caporale per la sezione A e B (Poesia in lingua italiana e Poesia dialettale), da Concetta Ricottilli per la sezio-
ne C (Narrativa Breve) e da Franco Donaggio per la sez. D (Multimediale). “Ci ha colpito l’interesse suscitato dalla Sezione Multimediale – ha detto Marco Donadi, presidente della Pro Loco Chioggia. –
La sezione è nata due edizioni fa e su questa la Pro Loco punta molto in un’ottica di apertura alle nuove generazioni, agevolando la modalità di espressione tramite canali più vicini al mondo dei giovani come la fotografia o il video”.
La sezione A (poesia inedita) è stata vinta da Elisabetta Liberatore di Pratola Pelligna (AQ) con la poesia “Di sale e di vento” seguita da Erika Gardin di Chioggia (“Il respiro di Vigo”) e da Marco Privato di Cavarzere (“Sulle pietre del giardino”); nella sezione B (Poesia dialettale inedita) prima classificata è stata Ornella Lazzarin di Chioggia (“Come un caparòssolo”), seconda Maria Rosaria Fonso di Adria (RO) (“S-cènse de
Ciòsa”), terzo Nico Bertoncello di Bassano del Grappa (VI)(“Veci pescadori”); con il racconto “L’isola che non c’è” Mario De Fanis di Falconara (AN) ha vinto la sezione C (narrativa breve), seconda classificata Marina Spinadin di Mogliano Veneto (TV) (“Quattro passi per Chioggia”), terzo Claudio Botteon di Godega Sant’Urbano (TV) (“Voci dall’inferno bianco”); il cortometraggio “Gelinda e l’orto” di Francesco Zennaro di Chioggia si è aggiudicato il primo premio della sezione D (multimediale).
La cerimonia di premiazione, svoltasi sabato 22 ottobre 2022 all’Auditorium comunale san Nicolò, è stata presentata da Elisa Barzon affiancata da Renzo Cremona, direttore artistico della manifestazione. Le opere dei vincitori assoluti sono state lette da Santa Boscolo accompagnate al pianoforte da Fabio Crocco.
Eugenio FerrareseInaugurato il nuovo anno accademico dell’Università popolare
L’Università Popolare “Guido Oselladore” di Chioggia ha inaugurato in una gremita sala dell’Auditorium comunale il suo XLII Anno Accademico.
Il presidente Eolo Bullo ha illustrato il programma del nuovo anno che coinvolgerà oltre 30 docenti e i 1 21 iscritti nelle lezioni che si terranno fino al prossimo12 maggio il martedì e il venerdì dalle 15.30 alle 17.30 in calle Cesare Battisti (ex scuola primaria “Principe Amedeo”).
I poemi omerici, il neoclassicismo, la laguna veneta, la guerra di Chioggia, la chiesa di san Domenico, il benessere psicofisico, il teatro di Shakespeare, di Plauto, di Goldoni, la ricerca di Dio nell’universo, viaggi nel mondo, i Bersaglieri, donne nella letteratura,
arte, storia, il colonialismo, l’inflazione, la Costituzione, storia del cioccolato… saranno alcuni degli argomenti affrontati.
Saranno proposti anche corsi specifici che riguarderanno la musica, la mitologia, la poesia, il cinema, il computer rivolti ad un numero più ristretto di partecipanti il mercoledì e il giovedì pomeriggio ed anche qualche visita guidata per conoscere meglio la città e il suo territorio.
La presentazione delle lezioni e corsi dell’Università Popolare è stata accompagnata anche dagli intermezzi musicali del gruppo “Stile libero”.
“Le richieste di partecipazione all’Università Popolare - spiega il presidente Eolo Bullo - erano ben più numerose, ma gli spazi a disposizione non ci consentivamo diversamente. Dobbiamo rivolgere un ringraziamento a tutti i docenti che gratuitamente si sono offerti di svolgere queste lezioni, all’amministrazione comunale e alla BCC Patavina per la collaborazione e il sostegno ai nostri corsi”. Le iniziative dell’Università Popolare proseguiranno anche nel corso dell’estate 2023 con la rassegna culturale “Il salotto nel cortile” il mercoledì sera. (e.f.)
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Grande partecipazione dei giovani che hanno raccontato, soprattutto attraverso la sezione multimediale con video e foto, la città e i suoi abitanti
Cultura
Prosa, danza e spettacoli: una ricca proposta per le famiglie
Prosa, danza, spettacoli per famiglie. Si alza il sipario del teatro don Bosco a Chioggia il 17 novembre 2023 con “Le sorelle Robespierre” di e con Alessandro Fullin, rappresentazione che apre la XXVIII edizione di “Acqua Alta”.
La stagione teatrale 2022/23, promossa dalla città di Chioggia in collaborazione con Arteven - circuito multidisciplinare del Veneto, conferma l’offerta di spettacoli che hanno sempre incontrato i favori del pubblico registrando il tutto esaurito ad ogni nuovo appuntamento proposto. “Ci siamo divertiti con Arteven - ha sottolineato l’assessore alla Cultura Elena Zennaro - a cercare i nomi più accattivanti e gli spettacoli più particolari per una stagione invernale al top. Un’offerta secondo noi molto interessante, che non deluderà nessuno. Oltre ai grandi nomi del teatro, che attireranno forse più gli adulti, ci saranno spettacoli per divulgare i grandi insegnamenti della vita ai ragazzi”. Il 1 dicembre al teatro don Bosco il noto imitatore Dario Ballantini ripercorre la carriera di Lucio Dalla con lo spettacolo “Da Balla a Dalla”; il 19 dicembre Emilio Solfrizzi è il protagonista de “Il malato immaginario” di Moliere; inaugura il 2023 Debora Villa in “Esaurimento globale. Una storia italiana…” in programma il 12 gennaio; danza all’Auditorium san Nicolò il 28 gennaio con la compagnia Fabula Saltica che presenta “Ballades” con le coreografie di Claudio Ronda; si ritorna al don Bosco il 2 febbraio con “L’uomo ideale” interpretato da Simone Montedoro, Toni Fornari e Emanuela Fresi; ancora teatro il 16 febbraio con Veronica Pivetti che propone “Stanno sparando sulla nostra canzone”; danza in Auditorium con “Le quattro stagioni” con COB - Compagnia Opus Ballet; e infine si ritorna al don Bosco “Pojana e i suoi fratelli”, storie del nordest di e con Andrea Pennacchi e le musiche dal vivo di Giorgio Gobbo e Gianluca Segato.
Tutti questi appuntamenti iniziano alle ore 21.00. La rassegna domenicale “Play” assicura il divertimento per le famiglie con gli spettacoli all’Auditorium comunale alle ore 17.00. Si comincia il 13 novembre 2022 con “Favola, quando le fiabe mettono le ali” proposto da Ullaà Teatro e Vertical Waves; il 27 novembre “Ouverture des saponettes”, un concerto per
bolle di sapone con Michele Scafaggi; il 18 dicembre la compagnia La Piccionaia propone il celebre “Canto di Natale” di C. Dickens; il 15 gennaio 2023 “Super! Sirenetta cercasi” con Mataz Teatro; il 19 febbraio “Ridere, ridere, ridere ancora - Un giorno senza un sorriso è un giorno perso” di e con Pippo Gentile; si conclude con la compagnia Sosta Palmizi in “Esercizi di fantastica”. I biglietti per gli spettacoli si possono acquistare, oltre che al teatro don Bosco e all’Auditorium
san Nicolò, anche al punto vendita Hellovenezia in piazzale Europa a Sottomarina. Pierluca Donin alla presentazione della stagione di “Acqua Alta” ha anche ricordato le attività con le scuole del territorio coinvolte nei laboratori teatrali promossi da Arteven. L’assessore Zennaro ha segnalato i passi avanti per la conclusione dei lavori del teatro Astra che sarà completato nel 2023. Poi bisognerà anche risolvere la sua gestione.
Eugenio FerrareseIl volontariato, una grande festa per tornare a fare rete
La città di Chioggia è stata animata per tutto la giornata del 9 ottobre da una ventina di associazioni che hanno partecipato alla “Festa del volontariato”. Si tratta di una manifestazione promossa dall’assessore alle Politiche Sociali Sandro Marangon per dar visibilità ai tanti volontari che tutti i giorni si mettono gratuitamente a servizio della collettività, ma nasce anche dall’esigenza di far rete tra le varie iniziative che le associazioni di volontariato organizzano.
“È importante conoscersi e collaborare - ha sottolineato l’assessore - perché l’obiettivo è comune. Lo viviamo anche come un ritorno alla normalità. Non dobbiamo dimenticare che due anni di Covid hanno allentato le relazioni poiché molte associazioni avevano sospeso le attività, a parte quelle operative per rispondere all’emergenza. Ringrazio ancora tutti coloro che durante la fase acuta della pandemia si sono prodigati nelle operazioni di aiuto mettendo a rischio anche la propria salute. Infine lancio un invito ai cittadini, in modo particolare ai giovani: impegnatevi nel volontariato,
mettetevi a disposizione, c’è tanto da fare e aiutare gli altri aiuta anche noi stessi”.
Nel territorio di Chioggia operano una trentina di enti benefici che coinvolgono 500 volontari, senza contare tutti coloro che aiutano gli altri senza ancora far parte di associazioni.
La “Festa del volontariato” - in compresenza con il consueto mercatino dell’antiquariato in piazza Granaio e davanti al Municipio, organizzato la seconda domenica di ogni mese - ha coinvolto tutto il centro storico con i vari stand lungo il Corso del Popolo e piazzetta Vigo. (e.f.)
Cultura
Il progetto. Torna dopo la sperimentazione dello scorso anno scolastico
#Nonsolocompiti per i ragazzi della scuola media
A ccoglienza e sostegno per oltre 100 ragazzi per l’anno scolastico 2022/23. Si tratta del progetto #NONSOLOCOMPITI partito l’anno scorso in maniera sperimentale e che ora sarà ripreso coinvolgendo gli studenti di età compresa tra gli 11 e i 14 anni. “Costituisce un valore aggiunto per il territorio - ha affermato il vicesindaco di Chioggia Daniele Tiozzo Brasiola - individuare e mettere in campo strategie e azioni a favore dei minori, fasce deboli della popolazione in particolar modo nel periodo che stiamo vivendo, accompagnandoli nella crescita e nel superamento delle proprie fragilità, con il supporto e la collaborazione imprescindibili delle istituzioni scolastiche del territorio”.
Il progetto, sostenuto dall’Amministrazione Comunale, patrocinato dalla Regione Veneto e dall’Ufficio Scolastico Regionale, è ideato e promosso dalla Fondazione di Venezia, che si avvale, per il monitoraggio delle azioni realizzate nel territorio, della Fondazione locale Comunità Clodiense Onlus.
Le Cooperative sociali Onlus “Titoli Minori” e “L’Approdo” con la collaborazione di una pluralità di organizzazioni e realtà associative del territorio si occuperanno del progetto utilizzando spazi civici comunali di Chioggia, Sottomarina e frazioni in orario dalle 14.00 alle 18.00 rivolgendosi agli studenti della scuola secondaria di primo grado. Non è previsto solo sostegno allo studio, ma vi saranno anche momenti di aggregazione in ambito ludico, ricreativo, sportivo ed artistico per tutti i pomeriggi della settimana, seguendo il calendario scolastico, in gruppi alternati nelle varie strutture.
L’intento è quello di creare dei luoghi significativi per i ragazzi e riempire di senso il loro tempo pomeridiano, oltre che contrastare la povertà educativa minorile, in collaborazione con le scuole ed altre associazioni territoriali.
“Puntiamo a erogare - afferma Valeria Tiozzo, presidente di “Titoli Minori” - più di 2.000 ore di sostegno pomeridiano extrascolastico e circa 600 ore di attività ricreative, culturali, sportive legate alla nostra cultura e alla nostra territorialità.”
Il leone Clodio alla darsena Le Saline
“Per raggiungere questi obiettivi - spiega Luigi Liseno, presidente de “L’Approdo” - ci impegniamo a recuperare forme di finanziamento che, ad integrazione delle risorse messe a disposizione dal Comune, permettano una programmazione di attività a più ampio respiro per dare risposte anche agli studenti delle scuole secondarie superiori e agli anziani”.
Eugenio FerrareseIl leone Clodio, maestosa opera scultorea realizzata dal maestro Davide Rivalta, ospitato nel giardino della Darsena Le Saline, è stato inaugurato il 16 ottobre scorso alla presenza dell’ammiraglio di divisione Andrea Petrella, del sindaco di Chioggia Mauro Armelao accompagnato dalla giunta comunale e dal presidente del consiglio comunale Beniamino Boscolo, del consigliere regionale Marco Dolfin, del comandante della Capitaneria di Porto di Chioggia Dario Riccobene, del Capo Reparto Operativo della Capitaneria di porto di Venezia C.V. Claudio Manganiello e del comandate della Scuola Navale Militare “Francesco Morosini” C.V. Gianpaolo Nardone.
Con lo sguardo rivolto verso il bacino di Vigo, la scultura in bronzo, realizzata con la tecnica della fusione a cera persa, lunga 3,60 metri alta 1,65 e dal peso di oltre 8 quintali, riproduce uno dei felini fotografati dall’artista al Centro di Tutela e Recupero della Fauna Selvatica del Monte Adone, in provincia di Bologna, sua città d’origine. Le opere di Rivalta sono esposte al Palazzo del Quirinale,
Simbolo distintivo della Repubblica Serenissima, il leone è anche stemma araldico della città di Chioggia, la cui leggenda colloca la sua mitica fondazione ad opera di Clodio. L’immagine del leone è inoltre da oltre trent’anni anche il simbolo dello Sporting Club Marina di Chioggia - Darsena Le Saline, dove in passato si produceva il famoso “oro bianco”, quel sale appunto che rese prospera la città nel medioevo. (e.f.)
Spiagge. I sindaci della litorale veneto riuniti in conferenza
Il futuro del turismo, azioni e strategie per guardare avanti con ottimismo
Già lo scorso anno i sindaci riuniti nella Conferenza dei Sindaci del Litorale Veneto avevano deciso di avviare uno studio utile ad analizzare la situazione passata e presente riferita al turismo dei loro territori, in modo da uscire dalla fase di incertezza che il Covid aveva posto durante la precedente stagione balneare.
Uno strumento utile ad avviare una pianificazione strategica per consolidare e rafforzare le posizioni dei territori costieri sul mercato nazionale e internazionale. Il dossier “I Comuni della Costa veneta – Società, economia locale, pianificazione strategica” era stato redatto dal gruppo di lavoro di Tolomeo guidato dal professor Paolo Feltrin, presentato nei comuni alla presenza anche delle associazioni di categoria, degli operatori turistici e altri soggetti istituzionali. Quest’anno lo studio ha visto un aggiornamento e un ampliamento, concentrandosi sull’analisi dei flussi turistici nell’anno post-pandemico e cercando anche di rispondere alla domanda che in tanti, nel biennio covid, si sono posti: “Nulla sarà come prima?”.
“Dobbiamo smettere di pensare che il turismo possa bastare da solo all’economia dei nostri territori –spiega Roberta Nesto, presidente della Conferenza e sindaco di Cavallino-Treporti –. Il covid ci ha portato tante grandi preoccupazioni, ma è stato anche un momento che ci ha portato a interrogarci sul futuro delle nostre destinazioni.
Dobbiamo guardare sempre avanti, continuare ad investire, trovare la forza di proporre sempre delle al-
ternative, come hanno fatto i nostri imprenditori”. Se da una parte gli anni del covid hanno spinto i turisti a mete di prossimità, ci si interroga ora se il ritorno alla normalità influisca sui flussi futuri, e come attrarre nuovi ospiti.
“Messa da parte una stagione molto positiva, il problema è guardare avanti con prudenza – precisa Paolo Feltrin, responsabile del dossier –. Tutti tendono a dimenticare il covid il più possibile, e cominciano a pensare di nuovo a girare il mondo, con mete vicine ma anche nuovamente lontane. Si pone quindi un problema per la costa veneta: attrare il più possibile quel pubblico nazionale ed europeo che per mille ragioni non apprezza andare lontano. Come? Migliorando sempre più i servizi che quel tipo di turista predilige. Bisogna quindi creare un ambiente sociale molto simile a quello che gli ospiti vicino a casa. Il che significa territori con meno auto possibili, più biciclette, mobilità più sostenibile. Come si è ormai abituato tutto il centro-nord Europa. In secondo luogo bisogna attirare più la fascia anziana, che rappresentano una fetta enorme di turisti e che solo in parte il Veneto attrare, al contrario di altri paesi come Spagna e Portogallo”.
Lo studio realizzato sarà presentato nelle prossime settimane ai primi cittadini della costa e agli imprenditori, in modo che possano trarne utile spunto per pianificare utili strategie per preparare la prossima stagione turistica.
“Bisogna iniziare a ragionare come destinazioni – aggiunga la sindaco Nesto –. Non bastano più le strutture da sole, gli imprenditori da soli. Ma serve creare sempre nove opportunità, e lo si può fare creando reti tra pubblico e privato. Quello che emerge dallo studio è sì l’esigenza di avere infrastrutture più adeguate, migliorare l’accessibilità alle nostre località, pensare a un turismo più sostenibile, ma anche e soprattutto creare reti che possono essere orizzontali tra comuni e consorzi, oltre che verticali”. A conclusione dello studio, Feltrin tenta di rispondere alla fatidica comanda: Nulla sarà come prima?
“Sì, no… come la marea, che costantemente modifica la spiaggia, come le mareggiate che la sconvolgono: la pandemia è stata una mareggiata. Questa situazione deve indurre a investire per essere più forti, più reattivi alla prossima crisi: dalla ricerca emerge, in molti interlocutori, consapevolezza e volontà d’azione”.
“La corsa le mie ali”, Manuela Levorato racconta se stessa e i suoi grandi successi sportivi
Mille gare, i successi, le medaglie, i record. Manuela Levorato racconta se stessa, la sua vita, le sue emozioni, la sua tenacia, il suo impegno sportivo nel libro “La corsa le mie ali” nella sede del Panathlon Club di Chioggia.
La Levorato, socia già da alcuni anni del club clodiense, è stata accolta dal presidente Stefania Lando, da tempo amica dell’atleta, insieme con la coautrice del libro Silvia Miazzo.
La presentazione del libro è stata preceduta dalla lettura di una poe-
sia scritta per Manuela Levorato da Guidina Borella Lando, presidente del Gruppo Poeti Città di Chioggia. Tra le varie imprese sportive
sui 100 metri, ancor oggi imbattuto nonostante siano trascorsi oltre vent’anni.
Lo studio guidato dal professor Paolo Feltrin, aggiornato e ampliato, indica la strada agli amministratori: nulla sarà come prima della pandemia, bisogna essere pronti alle nuove sfide
dell’atleta uno spazio particolare è dedicato al giorno in cui la Levorato ha conquistato il record italiano
Tra i numerosi soci e ospiti presenti vi era anche Rossano Boscolo, già referente del Coni a Chioggia, che proprio per incoraggiare l’atletica locale ha trasmesso in streaming l’intero incontro organizzato dal Panathlon ed ha invitato la Levorato a ‘correre’ con i ragazzi chioggiotti per sensibilizzare l’amministrazione locale a dotare la città di un impianto sportivo dedicato all’atletica leggera. (e.f.)
Economia. A Venezia nelle scorse settimane si è tenuto il “Venice Sustainable Fashion Forum”
Il settore della moda è in crescita e sempre più sostenibile
Un mercato globale, caratterizzato da una crescita sostenuta ma in cui solo una frazione minima attua modelli di economia circolare. In Italia la gestione della sostenibilità è condizionata dalla piccola dimensione delle imprese. A livello globale la mancanza di dati precisi impedisce di misurare e valutare gli impatti del settore in ambito ambientale e sociale. È la fotografia di “Just Fashion Transition”, lo studio coordinato da Carlo Cici, Partner e Head of Sustainability di The European House – Ambrosetti che mette a fuoco le criticità e le opportunità della transizione sostenibile nel settore moda. Lo studio, presentato al Venice Sustainable Fashion Forum, ha valutato le performance economico-finanziarie di 2.700 aziende della catena di fornitura, ha valutato la sostenibilità di 167 aziende della filiera italiana e ha analizzato gli
strumenti di gestione della sostenibilità delle 100 più grandi imprese europee. Soddisfatto del Forum Vincenzo Marinese presidente di Confindustria Venezia area Venezia e Rovigo. “Venezia è la città sostenibile per eccellenza, per questo abbiamo voluto dare vita al primo summit internazionale dedicato alla transizione
green nel settore moda- dice. La Serenissima, regina dei mari, con la Via della Seta ha dato impulso a quello che nel Rinascimento era considerato il primo distretto tessile e della moda del mondo occidentale. Erede della tradizione nata a Venezia nel XIII secolo, il cluster calzaturiero della Riviera del Brenta oggi è tra i più presti-
“Scarpetta d’Oro”, illustrazioni in villa Widmann
La tradizione calzaturiera della Riviera del Brenta erede dei “calegheri” si manifesta nella forza dell’immagine e nel linguaggio universale dell’arte. Fino al prossimo 8 gennaio saranno esposte a Mira a villa Widmann, prestigiosa sede di proprietà della Città Metropolitana di Venezia, ventisette opere realizzate dagli illustratori che hanno partecipato al Premio Scarpetta d’Oro 2022. L’iniziativa, promossa da Acrib, è organizzata dal Consorzio Maestri Calzaturieri del Brenta nell’ambito di Capitale della Cultura d’Impresa 2022, progetto realizzato con il contributo delle Camere di Commercio di Venezia Rovigo, Padova e Treviso Belluno. Il tema del bando 2022 “Nuove scarpe, nuovi passi!”, motivato dalla giuria come segnale di riscatto e speranza dopo il difficile periodo della pandemia, richiama la necessità di guardare alle opportunità future con fiducia ed energia. Varietà ed innovazione delle tecniche utilizzate (sia tradizionali che
giosi luoghi della manifattura. Con Venice Sustainable Fashion Forum, Venezia conferma la propria vocazione alla contaminazione, allo scambio di idee e l’antica tradizione del bello e ben fatto”. I tre principali fattori a trainare i volumi del settore moda nei prossimi anni saranno il Fast Fashion, le tecnologie digitali e i giovani. Le aspettative del settore sono di una crescita annua globale intorno al 6% (addirittura +7.9% annuo al 2026 se si considera solo il Fast Fashion). La velocizzazione dei tempi di produzione è stata, negli ultimi 30 anni, fenomenale. Contestualmente si registra una contrazione dei prezzi: solo in Gran Bretagna dal 1995 al 2014 il costo degli abiti è sceso del 54%, mentre gli altri beni di consumo sono aumentati del 49%. Mancano dati univoci sugli impatti ambientali e sociali del settore moda. In Europa, dove i dati ambientali
sono affidabili e dimostrano che il 75% delle esternalità negative è prodotto fuori dall’Unione Europea. Sul fronte sociale la stima di lavoratori che operano a livello globale oscilla tra i 60 e i 75 milioni, la maggior parte dei quali vive in paesi in via di sviluppo. Se in Europa le principali aziende della moda si concentrano sui temi ambientali, in particolare sul clima, con rendicontazioni e obiettivi specifici relativi a emissioni di Co2 e l’utilizzo delle materie prime. The European House - Ambrosetti ha condotto un’indagine sulla dimensione e la marginalità di oltre duemila aziende italiane da cui risulta la prevalenza di imprese di piccola taglia dove circa la metà ha fatturati annui inferiori ai 5 milioni di euro e solo il 3% supera i 50 milioni. All’aumentare delle dimensioni cresce l’adozione di strumenti per la gestione della sostenibilità.
digitali) e deciso carattere comunicativo contraddistinguono le opere esposte, selezionate dalla giuria presieduta da Andrea Artusi, sceneggiatore e disegnatore. “Ancora una volta, la tradizione manifatturiera della Riviera del Brenta si apre al territorio con la mostra ospitata a Villa Widmann - sottolinea il presidente di Acrib e del Consorzio Maestri Calzaturieri del Brenta Gilberto Ballin. Un’ulteriore occasione per raccontare ai giovani, alle famiglie, ai cittadini del Veneto e ai turisti l’antico legame che accomuna il “saper fare” dei calzaturieri con le arti visive. Nelle nostre aziende il bello prende forma in un prodotto, riconosciuto e apprezzato in tutto il mondo. Il merito delle illustrazioni esposte è proprio quello di ricordare al visitatore questo aspetto, che rappresenta la forza del nostro distretto”. La tradizionale cerimonia di premiazione dei vincitori si terrà sabato 26 novembre alle ore 11 al Palarcobaleno di Fossò .
Chioggia. L’atteso appuntamento in Cattedrale giunge quest’anno alla 27esima
edizione
Un grande concerto per celebrare il Natale
Tornerà venerdì 23 dicembre, nella Cattedrale di S. Maria Assunta di Chioggia, il tradizionale Concerto di Natale dell’Orchestra Sinfonica e Coro T. Serafin diretti dal Maestro Renzo Banzato; l’appuntamento, che giunge quest’anno al traguardo della 27esima edizione, si inserisce all’interno delle iniziative natalizie programmate dall’Amministrazione Comunale di Chioggia in collaborazione con la Pro Loco.
Il programma sarà principalmente legato al repertorio per coro, soli, orchestra e organo tradizionalmente legato alla Natività, attraverso l’esecuzione di pagine composte da Bach, Couperin, Wade, Adam, Lopez, Gruber, Redner, Berlin e soprattutto Händel, del quale sarà proposto il maestoso e imponente Zadok the Priest per orchestra, organo e coro a sette voci: si tratta del primo dei quattro Anthems che il musicista tedesco
compose per la solenne incoronazione di Re Giorgio II e della Regina Carolina, avvenuta in Westminster Abbey l’11 Ottobre 1727. Non mancherà un omaggio al compositore C. Franck, nella ricorrenza del bicentenario della nascita, dove l’orchestra e coro dialogheranno con il valente soprano coreano Oh Jimin, impegnata anche in altre pagine del repertorio sacro.
Il tutto sotto l’attenta direzione del Maestro Renzo Banzato, docente presso il Conservatorio di Adria, prestigiosa istituzione universitaria dove il Maestro è anche a Capo del Dipartimento di Teoria, Analisi, Composizione e Direzione d’Orchestra.
Si tratta di un programma di grande fascino, che non deluderà le aspettative del numeroso pubblico che ogni anno attende con entusiasmo questo appuntamento con la grande musica: si è infatti in presenza di un evento che viene
vissuto dagli abitanti di Chioggia e Sottomarina come un momento assai atteso e sentito, un appuntamento che nelle precedenti 26 edizioni ha sempre visto il Duomo della città clodiense gremito in ogni ordine di posti.
La serata è realizzata dalla Città di Chioggia, in collaborazione con la Pro Loco e si avvale del sostegno di alcune realtà produttive del territorio.
L’orario d’inizio è fissato alle ore 21.00; l’ingresso è libero.
Il libro. “Cercando Olga”, la prima studentessa nera a Ca’ Foscari negli anni del fascismo
Le cause e gli effetti del colonialismo italiano e il periodo fascista raccontati attraverso la vita di Olga. “Cercando Olga” di Francesco Furlan è la storia di Olga Manente, la prima studentessa afro-italiana dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. Il viaggio dell’autore inizia nel 2018, quando la sua foto viene esposta in una mostra sull’Università ai tempi del Fascismo: Olga è una lista di studenti “attenzionati” perché ebrei, ma lei è in quella lista perché di pelle nera. “Di lei”, recita il pannello della mostra, “sappiamo solo queste poche cose”. L’autore si mette in viaggio, trova la sua tomba in un cimitero di Verona, lascia un biglietto. Rac-
coglie le prime testimonianze e mette insieme alcuni tasselli della sua vita: la nascita in Eritrea nel 1917, da un rapporto di madamato, l’infanzia trascorsa nel Veneziano, il trasferimento a Verona, il matrimonio sotto le bombe, la madre adottiva che le spalmava olio e borotalco per renderla più
bianca, la separazione dal marito prima della legge sul divorzio, un figlio morto in modo tragico e gli ultimi anni trascorsi in solitudine, forse nella pazzia. Come nel malato immaginario di Moliere, opera alla quale aveva dedicato la tesi di Ca’ Foscari, la sua storia ci nasconde dei segreti che non riusciremo mai a svelare. Ma racconta molto anche di noi, e di quello che siamo stati. E porta a galla qualcosa che ci riguarda, ancora oggi.
Francesco Furlan (1978) è un giornalista veneziano che lavora al quotidiano La Nuova Venezia dove si occupa dei principali problemi della città. Da otto anni collabora alle pagine di Repubblica.
Calcio a 5. Dopo le amarezze del finale dello scorso campionato
Il “Città di Mestre C5 Green Agency” ci riprova e punta alla promozione
S tagione positiva quella vede impegnata la squadra del calcio a 5 Città di Mestre C5 Green Project Agency. Una società sana che è nata nel 2005 e da sempre è presieduta dal fondatore (è stato anche giocatore) Marco Chiozzotto. Dalla stagione 2007/2008 ha iniziato l’ascesa al massimi campionati, partendo dalla serie D, vincendo negli anni i campionati di C2, C1 e serie B, anche una Coppa Veneto di C2 e in serie B anche la Coppa Italia di categoria. Nella stagione 2019/2020 la compagine mestrina ha visto realizzarsi il sogno di approdare alla serie A2, grazie alla guida di mister Antonio Candeo che ha diretto un gruppo vincente formato dal direttore sportivo Mariano Bidoia. Quest’anno è alla terza stagione in A2 e non nasconde le ambizioni di voler provare a centrare un salto in avanti, mancato la scorsa stagione a causa di un episodio
molto dubbio. Non tanto per la sconfitta nella semifinale play-off a Pomezia per 3-2, quanto per un gol fantasma non visto a Pistoia a 19 secondi dal termine, che negò la vittoria alla formazione arancionera impedendole di conquistare i tre punti che le avrebbero consentito di scavalcare la formazione toscana al primo posto
e conquistare la promozione diretta in A1. Archiviata l’amarezza, la società è ripartita confermando il capitano Biancato, alla decima stagione con i colori mestrini, il bomber Mazzon, autore di 26 reti lo scorso campionato, gli esperti
Bordignon, Crescenzo, Villano tra i pali, l’italo brasiliano Bellomo, il connazionale Leandrinho e lo spagnolo Juanillo. A loro si sono aggiunti, dalla Fenice Veneziamestre il portiere Molin e l’ex capitano Ortolan, il pivot Del Gaudio, autore di oltre cento gol nelle ul-
Tennis, al torneo Barbuini vince Federico Santon
Fernando Barbuini è stato per molti anni presidente del Tennis Club Dolo e in precedenza anche assessore allo sport dolese. Durante la sua presidenza nel circolo sono stati anche inaugurati gli spogliatoi che erano attesi da decenni. Proprio per onorarne la memoria da alcuni anni si svolge un torneo tennistico che quest’anno è arrivato alla quarta edizione ed è riservato alla categoria maschile. Un evento importante per il circolo tant’è che alla cerimonia di premiazione hanno presenziato anche i figli, la moglie e la nipotina. A rendere più gioiosa l’atmosfera il successo in finale del proprio socio Federico Santon (categoria 4-2) che ha sconfitto Davide Pavanati (categoria 4-1) dello Sporting Club. Una finale combattuta al cospetto di tanti appassionati che vi hanno assistito e che ha vissuto di momenti di incertezza
sia perché entrambi i giocatori hanno accusato segni di stanchezza per la dispendiosa cavalcavata che li ha condotti alla gara finale e sia perché si sono presentati menomati da qualche guaio fisico. Non è comunque mancato impegno e determinazione. In semifinale Santon si era imposto su Michele Causin (categoria 4-1) del Tc Mirano per 6-2, 6-4 mentre Pavanati aveva avuto la meglio su Tommaso Raffaele ( categoria 4-2) del Tc Airone per 7-5, 6-2. Alla manifestazione hanno partecipato circa 150 racchette provenienti da tutto il Veneto e l’organizzazione è risultata perfetta grazie all’impegno profuso dalla direttrice di gara Micaela Barbuini e di molti soci del circolo che hanno voluto collaborare per onorare la memoria dell’ex presidente scomparso. Giudice arbitro è stato Andrea Spolaore. (l.p.)
time tre stagioni e mezza con la maglia del Futsal Villorba, la solidità l’ex nazionale naturalizzato Urio Canaj ex Calvi Noale e Miranese di calcio a 11, il giovane portiere Di Odoardo. Alla guida del gruppo c’è mister Kim Serandrei, coadiuvato dal vice Mirco Vec-
chiato e dal preparatore atletico Aurelio Conte mentre a Sebastiano Menapace compete il compito di allenare i portieri ed a Massimo Peloi e Stefano Mihalich, fisioterapisti, quello di recuperare gli infortunati. Compito importante quello rivestito dal team manager Luca Novello. In campionato la squadra ha fatto registrare due vittorie consecutive importanti, la prima per 3-2 in trasferta con l’Altovicentino e l’altra nel sentito derby con i cugini della Fenice per 6-1. Non è un girone facile con squadre di ottimo livello come Sampdoria, Verona, Asti, Lecco ma il Città di Mestre cercherà di inserirsi nel gruppone di queste provando a centrare uno dei posti disponibili nel prossimo campionato di A2 Elite, sempre sospinta dal proprio pubblico che quasi sempre fa registrare il sold out nella palestra del Franchetti.
Lino PeriniLa squadra del presidente Marco Chiozzotto alla terza stagione in A2 si è rafforzata con nuovi innestiIl momento della premiazione La squadra del “Città di Mestre”
#Regione
In Veneto è di nuovo boom turistico
il futuro
l 2022 è stato un anno molto buono. Un po’ alla volta stiamo recuperando le presenze e i dati del 2019, che continua a rimanere l’anno dei record. Ma se paragoniamo il 2022 al 2021, dove una ripresa turistica c’era già stata, la crescita è notevole”. È tempo di bilanci per il turismo in Veneto. L’assessore regionale al Turismo Federico Caner guarda alla stagione estiva appena conclusa e traccia la rotta per il futuro.
Assessore, è soddisfatto?
“Se guardiamo agli ultimi mesi dell’estate, in particolare luglio e agosto, siamo sotto di circa un tre per cento delle presenze rispetto al 2019, che era l’anno pre-pandemico. Quindi direi che il 2022 è stato un anno molto performante, soprattutto nella stagione estiva. Ci mancano i dati di settembre e di ottobre che, grazie al bel tempo, sono stati sicuramente più importanti non solo rispetto al 2021 ma addirittura agli stessi mesi del 2019. Penso che chiuderemo l’anno a livelli quasi simili a quelli di quell’anno considerato storico per il turismo. Tutto dipenderà da come si presenterà la stagione invernale, in particolare in montagna: non solo dovremo capire se avremo neve, ma cosa succederà con i costi energetici, che stanno mettendo in difficoltà sia gli imprenditori legati al mondo della ricettività sia in partico-
lare gli impiantisti, compreso chi produce neve artificiale”.
Nelle grandi città in questi ultimi mesi ci sono stati numeri importanti, che però portano con sé anche altrettanto grandi criticità in una città come Venezia. Come va affrontato il problema? “Venezia è un caso emblematico e non solo per il Veneto, perché fa scuola a livello nazionale e internazionale sulla gestione dei flussi turistici. Non c’è solo Venezia a subire l’over tourism, ma anche Padova e in particolare Verona. Bisogna cercare di prevenire, già con i tour operator internazionali, il fatto di poter accedere alla città solo su prenotazione. Il problema diventa la gestione dei pendolari, cioè di chi arriva in città al mattino per uscirne la sera. Molti di questi arrivano da fuori regione. A livello regionale siamo favorevoli alla gestione dei flussi e anche alla chiusura della città inserendo una tassa di accesso per i turisti, ma non lo siamo a far pagare una tassa specifica ai veneti. Più che turistico, è un aspetto identitario, storico e culturale, perché Venezia è il nostro capoluogo regionale e la sua accessibilità per un veneto deve avvenire sempre. Poi ci sono situazioni particolari, come il carnevale, in cui una chiusura della città anche ai veneti può essere necessaria a evitarne l’invasione
e tutelarne la fragilità”. Recentemente la Regione ha ampliato l’offerta del cosiddetto turismo emozionale, introducendo le stanze panoramiche in quota. Di cosa si tratta?
“Tutto nasce da prodotti turistici che esistono già in montagna. Abbiamo casi specifici di persone che hanno potuto avere stanze con una superficie vetrata molto allargata e che danno la possibilità di vivere un’esperienza unica, 365 giorni all’anno, sopra i 1.600 metri di quota. Per concedere agli imprenditori questa nuova soluzione l’abbiamo inserita nella legge turistica. Ovvio che deve avvenire in un processo amministrativo più ampio, con l’assenso del territorio, con attenzione ambientale e rispetto della sosteni-
Il Punto
bilità, considerato che siamo in un sito Unesco. La nostra non è una deroga tout court: le stanze sono vicine ai rifugi esistenti. Abbiamo aperto una nuova possibilità ricettiva, che a livello mondiale esiste già”.
Ci sono già delle stime su come saranno, a livello turistico, i prossimi mesi?
“Abbiamo dato vita all’Osservatorio turistico federato, non solo per raccogliere i dati ma per elaborare una previsione dei flussi.
Posso già dire che abbiamo un tasso di occupazione per dicembre, a oggi, del 27 per cento come prenotazioni. Un dato che più elevato rispetto allo stesso periodo del 2019 e quindi la previsione è di un inverno buono, fatta salva la presenza o meno della neve”.
Qual è la ricetta vincente per un turismo di qualità, ma al contempo sostenibile e moderno?
“Il turismo è cambiato e ne va seguita la linea: un turismo green e slow. Penso ad esempio al cicloturismo, esploso in tutto il Veneto grazie alla pedalata assistita. Un turismo alto spendente, che garantisce un ritorno economico molto importante. Credo sia questa la direzione, perché non dobbiamo crescere in termini di numeri, ma dobbiamo aumentare la redditività abbassando le presenze, soprattutto nei siti più sensibili. Un prodotto turistico innovativo, con un’offerta integrata di servizi di qualità. Elevando l’offerta potremmo diventare molto più competitivi”.
Sara SalinIl primo caso di “sbarco selettivo” a Catania è – grazie a Dio – naufragato miseramente. Lo stesso concetto è ripugnante, assieme a quello di “carico residuale” usato dal ministro degli Interni. Stiamo parlando di uomini: prima di tutto ci vuole dignità.
Il problema dei migranti non si risolverà finché l’accordo di Dublino del 2003, modificato ma non sostanzialmente nel 2013, non cambierà e imporrà una solidarietà europea di largo raggio. L’Italia non può essere lasciata sola, ma l’Italia non può lasciare le persone in mare. La vicenda che s’è consumata a Catania, risolta dai medici dell’Asl, dovrebbe insegnare al governo italiano che la politica del pugno duro non è efficace. Così anche il facile trionfalismo dimostrato da Roma è una strada sbagliata: la prova è nella crisi diplomatica che s’è aperta con la Francia e ha
Migranti, la politica s’è rotta
di Antonio Di Lorenzoribaltato un accordo che sembrava concluso. Dall’intesa alle polemiche con Francia ed Europa: il debutto del governo italiano in materia è stato dei peggiori.
Sul tema, vanno anche ricordati alcuni dati, come ha fatto Andrea Purgatori. Da quando il governo Meloni s’è insediato, sono arrivati in Italia 9000 migranti. Di questi solo 857 sono stati recuperati dalle navi delle Ong. È quindi totalmente falsa l’idea che siano le Ong ad attirare i migranti. Quelli non salvati
dalle organizzazioni, sono stati bloccati o raccolti dalla finanza o dalla guardia costiera. Fermiamo anche loro?
Inoltre, l’agenzia europea del diritto di asilo, Easo, spiega che nel 2021 le richieste di protezione internazionale dei migranti hanno riguardato: la Germania con 191 mila, la Francia con 121 mila, la Spagna con 65 mila, l’Italia con 53 mila. È falso, dunque, che noi siamo il Paese che riceve un danno maggiore dall’immigrazione.
“IL’intervista. L’assessore regionale Federico Caner analizza il bilancio del 2022 e traccia la rotta per
A Venezia è di scena il Natale
Luminarie, alberi di Natale, mercatini, piste di pattinaggio su ghiaccio, appuntamenti culturali e intrattenimenti per grandi e piccini
L uci, ghirlande e alberi addobbati per accogliere l’appuntamento più atteso dell’anno. Si avvicina il Natale e la città di Venezia si è già attrezzata installando le luci che saranno accese dal 21 novembre e che illumineranno calli e campi, strade e piazze dell’intero territorio comunale. Si intitola “A Venezia è di scena il Natale”, il calendario di eventi – promosso dal Comune di Venezia e Vela spa – che saprà ricreare la magia delle feste natalizie e accogliere residenti e turisti con una serie di appuntamenti per tutte le età.
A dare il via sarà proprio l’accensione delle luminarie, a partire dal 21 novembre , giorno della Festa della Salute.
Grande attenzione sarà data, quest’anno, al rispetto dell’ambiente, limitandone l’impatto e i consumi attraverso un preciso piano di date di accensione e di spegnimento a fasce orarie e con l’utilizzo totale di lampade con tecnologie led a basso consumo. Grazie ad una attenta gestione delle accensioni, sia in termini di orario che di giornate, il costo complessivo dell’energia elettri-
ca sarà pari a quello dell’anno precedente.
Ad illuminarsi saranno la Strada Nuova, principale porta d’accesso a Venezia, nodo di connessione tra la città d’acqua e la città di terra, così come Piazza San Marco e l’area marciana, e le diverse direttrici nei sestieri di Santa Croce, Cannaregio, San Polo, Dorsoduro, San Marco e Castello. Le luminarie in centro storico a Venezia vedono collaborare il Comune di Venezia, Vela Spa, e Camera di Commercio di Venezia, per sostenere in questo Natale chi vive e visita la città. Inoltre American Express , ancora una volta attivo del progetto in veste di sponsor delle luminarie nelle aree di Piazzale Roma, Lista di Spagna e Strada Nuova, partecipa in particolare a supporto del tessuto commerciale veneziano.
Cuore del Natale a Mestre sarà Piazza Ferretto che, con le aree centrali adiacenti, così come tutte “le città di Venezia” dalla terraferma alle isole, incanterà con luci e addobbi scintillanti per regalare sensazioni di stupore e meraviglia ai bambini. In Piazza Ferretto , che rappresenta il
luogo ideale per gli acquisti natalizi e per vivere lo spirito delle festività in un ambiente raccolto e accogliente, sarà protagonista un grande albero, insieme alle installazioni natalizie, vere e proprie sculture di luce, che da Piazza Ferretto si estenderanno lungo le principali vie dello shopping a Mestre: dalle più centrali come viale Garibaldi, corso del Popolo, via Piave, via Carducci, via Miranese, via Circonvallazione, piazzale Leonardo da Vinci, viale San Marco, via Torre Belfredo, a quelle più esterne, fino a raggiungere anche i centri di Campalto, Chirignago, Favaro, Gazzera, Marghera, Tessera, Trivignano e Zelarino
Un flusso quasi continuo di luci – anche nelle isole della Laguna, dal Lido a Pellestrina, da Murano a Burano fino a Sant’Erasmo e Vignole – per illuminare ogni comunità del territorio veneziano. A seguire, il 25 novembre sarà acceso l’albero in Piazza Ferretto, mentre il 2 dicembre sarà la volta dell’albero in Piazza San Marco. Dal 25 di novembre, a Mestre si aprirà anche la tanto attesa pista di pattinaggio su ghiaccio e i mercatini con le tradizionali casette in legno che ravviveranno le vie principali della città, Piazza Ferretto e via Poerio, grazie a prodotti artigianali e delizie gastronomiche, mentre il profumo di cannella e vin brulé si diffonderà nell’aria. Il 3 dicembre sarà inaugurata anche la pista di pattinaggio di Venezia, mentre quella allestita in Piazza Mercato a Marghera aprirà i battenti già dal giorno di San Martino. “Venezia vuole celebrare il Natale del 2022 mantenendo vivi i simboli della tradizione, come le luminarie diffuse sul territo-
rio e i grandi alberi addobbati a festa – afferma il Sindaco Luigi Brugnaro – simboli di vita nuova al quale tutti noi guardiamo con fiducia e speranza dopo questi ultimi difficili anni, che faranno riassaporare l’emozionante clima natalizio ai nostri concittadini e a chi sceglierà di visitare il nostro territorio. Le luminarie, che anche quest’anno abbiamo voluto diffuse, ma anche gli alberi addobbati a festa e posizionati nelle nostre piazze, diventano elementi che scaldano questo periodo dell’anno e che ci accompagneranno nei prossimi mesi per sottolineare la voglia di far risplendere questo nuovo spirito. Nelle nostre piazze troveremo percorsi illuminati, mercatini e tante attrazioni che ci inviteranno a tornare bambini. Nella luce, simbolo della rinascita spirituale e culturale, Venezia si presenta e presenta i suoi luoghi più belli e più vissuti, dove condividere gioia e calore. Venezia, le sue isole e la sua terraferma saranno luoghi di magia e di emozioni, dove non mancheranno occasioni di confronto artistiche, musicali e culturali per ricordarci che il Natale è anche un momento di pensiero e di crescita”.
Ma il Natale 2022 porta a Venezia anche occasioni per scoprire il ricco patrimonio culturale della città, con tutti i musei cittadini
aperti durante le festività natalizie alla scoperta della grande offerta del sistema museale, a partire dalle mostre “Anselm Kiefer” – a Palazzo Ducale fino al 6 gennaio – e “Kandinsky e le avanguardie” al Centro Culturale Candiani di Mestre fino al 21 febbraio 2023. Non mancheranno corse di Natale e la tradizionale Festa della Befana, ma la musica non sarà da meno accogliendo il Natale con i tradizionali concerti in Basilica di San Marco e nel Duomo di Mestre a dicembre per proseguire poi con il Concerto di Capodanno al Teatro La Fenice, diretto da Daniel Harding, domenica 1 gennaio 2023 (in diretta su RAI 1 alle ore 12.20).
Per i più piccoli o per gli amanti delle attività sportive , si potrà scegliere di pattinare su scenografiche piste di ghiaccio a Venezia, Mestre e Marghera nelle quali si svolgeranno anche esibizioni di pattinaggio, animazione con dj set e sfilata di cosplayer. E poi i tradizionali e immancabili concerti, attrazioni e spettacoli per adulti e bambini per rivivere assieme la bellissima fiaba di Natale, una cartolina di puro incanto e meraviglia in uno dei luoghi più suggestivi al mondo.
Il programma completo è disponibile sul sito del Comune di Venezia, sul sito e sui canali social di Venezia Unica
La pubblicazione. Prima uscita pubblica per il neo ministro della Giustizia Carlo Nordio
“Volti & Storie”, quaranta protagonisti si raccontano nel libro di Domenico Basso
Firme del giornalismo e della cultura, celebrità del mondo del cinema, dello spettacolo e dello sport. Quaranta volti e altrettante storie di protagonisti italiani. Vita, aneddoti e curiosità di donne e uomini vincenti. “Volti & Storie”, edito da Edizioni Antiga, è un viaggio che Domenico Basso ha compiuto nella sua attività di giornalista, sia televisivo che della carta stampata, alla ricerca di storie e di vite vissute intensamente convinto che dietro ad ogni volto ci sia una bella storia da raccontare e spesso da prendere come esempio. Tanti i nomi illustri inseriti in questa galleria di personaggi. Ci sono direttori di giornale come Luciano Fontana, Vittorio Feltri e Alessandro Sallusti. Volti noti della tivù come Bruno Pizzul e Marino Bartoletti ma ci sono anche esponenti del mondo politico come Carlo Nordio, Luca Zaia e Luigi Brugnaro. E ancora protagonisti del cinema e della televisione come Fabio Testi, Debora Caprioglio e Francesca Cavallin. Raccontano le loro storie anche
celebri cantanti come Donatella Rettore, Red Canzian, Jalisse, Mal, Bobby Solo, Sabrina Salerno. Ma anche Arrigo Cipriani, Don Antonio Mazzi, Sammy Basso, Andrea Stella e il fotografo Oliviero Toscani si sono svelati davanti alla penna o al microfono di Domenico Basso.
Non potevano mancare in questo viaggio in cerca di storie anche gli scrittori Fabrizio Caramagna, Stefano Zecchi e Irene Cao.
Spazio naturalmente anche ai prota-
gonisti dello sport. E anche qui sono molti i nomi eccellenti: Andrea Lucchetta, Sara Simeoni, Gabriella Dorio, Manuela Levorato, Kristian Ghedina, Adriano Panatta, Renzo Furlan, Francesco Guidolin, Gianfranco Zigoni, Giancarlo Pasinato, Ivano Bordon, Claudio Pasqualin e l’arbitro internazionale di calcio Daniele Orsato. Ma non poteva mancare in questa raccolta il racconto-incontro con Paolo Rossi, poco prima della sua scomparsa a cui si è aggiunto anche quello con
la moglie, Federica Cappelletti, pochi mesi dopo che lo stadio Menti diede l’ultimo saluto al suo Campione. E a proposito di Paolo Rossi, nell’introduzione a “Volti & Storie” l’autore scrive: “Mi sarebbe piaciuto consegnargli una copia di questo libro con una dedica semplice, un po’ come lo era lui: A Paolo, Campione gentile”. Il debutto del libro è stato a Treviso, nella sede di rappresentanza di Assindustria Veneto Centro. Oltre all’autore sono intervenuti il neo ministro
della Giustizia Carlo Nordio, alla sua prima uscita pubblica dopo la nomina al governo, il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro e il sindaco di Treviso Mario Conte.
Nel corso del dibattito si è parlato di efficientamento dei tempi della giustizia in Italia. Carlo Nordio: “Spero di fare un buon lavoro in questo mio incarico. Se un imprenditore vuole aprire un’attività in Italia è soggetto a leggi complesse e contradditorie. Serve semplificare le procedure e individuare le compentenze, oltre a sfoltire il numero di leggi esistenti. Cambiare la giustizia può avere effetto anche sull’economia, evitando la perdita del PIL oggi esistente dovuta all’inefficienza della nostra giustizia. Potremmo recuperarne il 2% circa in questo modo”. “Nordio è capace e competente, è stato un grande procuratore a Venezia, una delle anime più forti nei periodi bui, persona con la schiena dritta, lo ricordiamo con stima” ha sostenuto Luigi Brugnaro nel suo intervento.
Norma anti-rave, “per le Pro Loco nessun pericolo all’orizzonte”
Il Veneto è teatro di eccellenze: artistiche, naturalistiche, enogastronomiche… ma è terra di primato anche per la ricca realtà del volontariato culturale. Un esempio è sicuramente quello delle tante Pro Loco. In questi giorni, con le perplessità suscitate dal decreto legge cosiddetto anti-rave - che pare intervenire pesantemente sugli assembramenti anche in occasione di pubblici spettacoli - viene da chiedersi se anche l’attività delle Pro Loco ne risentirà. Ne parliamo con Giovanni Follador, Presidente Regionale UNPLI Veneto, associazione che raccoglie oltre 530 Pro Loco.
Il timore diffuso è che questa norma possa pregiudicare la libertà di riunione ed essere pregiudizievole anche per gli appuntamenti di carattere folcloristico, che sono il cuore delle attività delle oltre 500 Pro Loco che caratterizzano la nostra regione. Cosa ne pensa?
“Mi auguro che non avvenga assolutamente questo, però in Italia succede sempre così, che vengono fatte
delle norme il cui obiettivo è pregevole - la norma che tenta di evitare quegli episodi successi di questi raduni un po’ fuori dai limiti è condivisibile - ma poi le stesse norme vengono applicate anche in modo distorto. Io però non sono preoccupato, perché quello che svolgiamo noi sono manifestazioni ed eventi che nulla hanno a che spartire con l’obiettivo della legge”.
Invece un aspetto che forse ci dovrebbe preoccupare è lo stato dei bilanci comunali, sempre più scarni. Pensa che nel 2023 riusciremo a garantire un’offerta culturale all’al-
tezza di quella che è stata finora, o ci sarà una compressione delle attività delle Pro loco?
“Io vedo sempre il bicchiere mezzo pieno e quest’anno abbiamo visto la ripresa, dopo il Covid, degli eventi e delle manifestazioni che hanno organizzato e stanno organizzando le Pro Loco, con una partecipazione attiva di tantissime persone, sia come volontari e sia come partecipanti. La gente era in attesa di queste riaperture e sta riempiendo tutte le manifestazioni che facciamo. Al di là delle difficoltà che ovviamente incombono anche da un punto di vista dei costi, noi ci auguriamo che le cose si assestino e che si possa andare avanti; nel periodo del Covid, per esempio, i volontari nel Veneto erano passati da circa 50mila a 40mila, e quest’anno siamo ritornati a 50mila: numeri che danno il polso della situazione. Ho fiducia che nonostante le difficoltà che ovviamente ci sono - è inutile negarlo - c’è la consapevolezza che ognuno deve fare la propria parte, e noi faremo la nostra”.
Il Veneto, nel corso dell’estate 2022, ha registrato un considerevole incremento delle presenze turistiche. Può essere dovuto anche all’attività di animazione dei tanti volontari delle Pro Loco?.
“Sicuramente è un volano non indifferente, ne siamo convinti. E questo soprattutto per quello che un tempo veniva chiamato “turismo minore”, cioè non quello del mare e della montagna, ma quello delle colline, delle città e dei piccoli borghi. Penso al mio territorio, dove anche grazie al riconoscimento UNESCO delle colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, abbiamo un boom di turisti e visitatori che vengono a percorrere e a vivere le nostre località”.
Anche il volontariato e la sua forza sono un’eccellenza tutta veneta.
“Sì, ed è un’eccellenza storica: quest’anno festeggiamo i sessant’anni dalla fondazione dell’UNPLI, cioè l’Unione Nazionale Pro Loco d’Italia, unica associazione di fatto esistente nel territorio nazionale”.
La riforma del terzo settore potrebbe
dare un ulteriore impulso al mondo dell’associazionismo e in particolare alle Pro Loco?
“Un impulso non lo so, ma sicuramente una regolamentazione ci voleva. Qualche dubbio l’abbiamo per il futuro, perché aumentare la burocrazia, in Italia, è un esercizio facile che vediamo purtroppo in tutti i settori, e il rischio è che ciò avvenga anche nell’associazionismo”.
Comunità. Persone e sostegno al territorio al centro della strategia di Aspiag Service
Valore delle relazioni e impegno sociale
Favorire un modello di sviluppo fondato su processi solidali e relazioni all’interno delle comunità, sperimentando soluzioni innovative per far crescere e rinnovare il tessuto industriale ma anche per generare impatti sociali e ambientali positivi: su questa direttrice si muove la strategia di responsabilità sociale d’impresa di Aspiag Service che ha scritto nel proprio DNA la volontà di essere parte attiva nel sostegno ai territori e alle comunità che la ospitano. Questa scelta si concretizza in moltissime iniziative a sfondo sociale che il marchio Despar promuove per restituire alla collettività parte di quanto ricevuto.
La lotta allo spreco alimentare, che vede Despar in prima linea da ormai vent’anni insieme a Fondazione Banco Alimentare e Last Minute Market, ne è un esempio. Un impegno che ha permesso di creare una solida rete con oltre 200 associazioni e strutture caritative a cui vengono donati i prodotti alimentari in eccedenza, evitando gli sprechi alimentari, un impatto ambientale negativo e aiutando le persone più bisognose nelle comunità. Nel solo 2021 sono state 1.400 le tonnellate di prodotti alimentari raccolte che hanno permesso di preparare oltre 3 milioni di pasti destinati alle persone più in difficoltà. La quantità totale di merce recuperata ha inoltre consentito di non sprecare più di 4.800 tonnellate di CO2 emessa per produrre gli alimenti recuperati. A questo impegno si affianca l’adesione di Aspiag Service alla Giornata nazionale della Colletta Alimentare promossa da Banco Alimentare, alla quale l’a-
zienda partecipa da oltre 14 anni. L’impegno verso le comunità si concretizza anche in attività di charity in tutte le regioni in cui Aspiag Service è presente: nel 2021 sono stati destinati quasi 1,3 milioni di euro a supporto di raccolte fondi, donazioni, sponsorizzazioni sportive e culturali. Tra le iniziative più significative troviamo ad esempio “Il mondo ha bisogno delle donne”, l’attività di charity che da otto anni consente di supportare progetti e associazioni che si occupano di diritti e benessere delle donne, oltre che di lotta alla violenza di genere. Nel 2022, in Veneto, il ricavato dell’iniziativa è stato devoluto all’IRCCS Ospedale Sacro Cuore
Don Calabria di Negrar, centro di eccellenza internazionale per la ricerca e la cura dell’endometriosi, a conclusione dell’attività di sensibilizzazione e prevenzione svolta da Despar negli istituti superiori del Veneto.
Essere al fianco del territorio per l’Abete si concretizza anche in attività solidali a supporto di realtà locali come dimostrano, in Veneto, le donazioni di alimenti alle Cucine Popolari di Padova dove, grazie alla collaborazione con l’associazione #Padovanonsiferma, sono stati preparati oltre 300 pasti di Pasqua per le persone in difficoltà, e ancora le sponsorizzazioni di iniziative e attività che caratterizzano il territorio,
creando un rapporto di collaborazione con realtà sportive, culturali e sociali di vario genere. Un progetto particolarmente significativo è, infine, la collaborazione con le sette Questure del Veneto per sostenere alcune campagne informative e di sensibilizzazione su temi di grandi attualità come la violenza di genere, il bullismo e le truffe: i punti vendita del marchio dell’abete sono diventati così degli amplificatori sui territori dei contenuti di queste campagne, confermando la volontà di Aspiag Service di essere un soggetto che concretamente si impegna per promuovere progetti di coesione sociale al fianco delle persone e delle istituzioni locali.
IL PUNTO
Per Aspiag Service essere un’azienda socialmente responsabile significa anche promuovere progetti sociali volti a favorire stili di vita e abitudini alimentari salutari fin dai più piccoli, per un futuro migliore e più sostenibile. Per questo fin dal 2006 Aspiag Service promuove “Le Buone Abitudini”, un programma di educazione alimentare gratuito che la concessionaria del marchio Despar offre gratuitamente nelle scuole primarie aderenti al progetto in Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige ed Emilia-Romagna. Il progetto nasce dalla consapevolezza che aziende, scuole, insegnanti e famiglie possono lavorare insieme per portare un progressivo ma profondo cambiamento di abitudini per un reale miglioramento della qualità della vita. Obiettivo de “Le Buone Abitudini” è
quello di diffondere le conoscenze per una sana alimentazione attraverso incontri di formazione, confronto con gli esperti e programmi specifici per le diverse fasce d’età degli alunni. Nel percorso didattico i protagonisti attivi diventano i bambini, che approfondiscono e mettono in pratica, a scuola e a casa, ciò che imparano ogni giorno attraverso attività esperienziali e semplici gesti verso una corretta alimentazione. “Le Buone Abitudini” crea, così, un ponte tra scuola e famiglia, al fine di accompagnare i bambini alla conquista di un atteggiamento sempre più consapevole per una vita più sana. Dalla sua nascita il progetto ha coinvolto oltre 120.000 alunni di 4.850 classi appartenenti a 330 istituti scolastici presenti in più di 127 comuni delle regioni in cui l’iniziativa è attiva.
“Da un’armoniosa collaborazione tutti traggono vantaggio in ugual misura”: tradotto dall’olandese è questo il significato dell’acronimo Despar. Un’espressione che sintetizza appieno l’impegno di Aspiag Service di essere un’azienda socialmente responsabile e attenta ai bisogni delle persone e delle comunità in cui si inserisce. Proprio come un abete, che rappresenta il marchio Despar, anche la nostra azienda ha radici ben piantate per terra, una solidità che, da oltre sessant’anni, significa rapporto con il territorio e impegno per restituire alla comunità parte di quanto riceviamo ogni giorno dai clienti che ci scelgono. Per Aspiag Service infatti essere un punto di riferimento nel mercato della GDO significa garantire, da un lato, la solidità e la crescita dell’azienda e, dall’altro, fare business in modo sostenibile puntando sui valori di competenza, prossimità, inclusione e partecipazione che abbiamo scelto come punti cardine della nostra azione. Per questo abbiamo voluto dare vita a un vero e proprio Manifesto di Sostenibilità con dieci punti che tutti i collaboratori di Aspiag Service, dai vertici ai collaboratori, si impegnano ogni giorno a seguire e che guidano la nostra strategia di sviluppo: dalla cura del Pianeta alla lotta allo spreco alimentare, passando per la qualità del prodotto, il dare valore alla collettività, la promozione della salute e del benessere, la trasparenza, la fiducia nella filiera e nell’imprenditoria locale, gli investimenti nel territorio.
“Come un abete” è allora il titolo che abbiamo scelto per il nostro Manifesto di Sostenibilità per condividere con i nostri stakeholder le dieci promesse su cui si fonda il nostro impegno e la volontà di mettere radici nei territori in cui siamo presenti, portare valore alla collettività e contribuire a costruire un futuro più giusto, inclusivo e sostenibile.
Despar: un legame sempre più forte con i territoridi Giovanni Taliana Direttore Regionale Aspiag Service per il Veneto Despar per le donne
“Le Buone Abitudini”: un progetto sociale per diffondere la cultura della salute e della sana alimentazione
É partita a ottobre la campagna vaccinale antinfluenzale 20222023. Sono 900mila le dosi di vaccino, che la Regione ha messo a disposizione, in distribuzione presso ambulatori vaccinali delle Ullss, Medici di Medicina Generale, Pediatri di Libera Scelta e in alcune Farmacie aderenti. Sono anche disponibile seimila dosi (aumentabili) di vaccino in spray nasale per i bambini da 2 a 6 anni. L’assessore del Veneto alla Sanità, Manuela Lanzarin, comunica le modalità della campagna stagionale, ribadendo come la vaccinazione non sia obbligatoria ma fortemente raccomandata.
Ma cos’è l’influenza?
Si tratta, di fatto, di una malattia respiratoria acuta, provocata dalla famiglia dei virus influenzali del genere Orthomyxovirus. L’influenza non dev’essere confusa con il comune raffreddore o con altre sindromi simili che compaiono durante il periodo invernale ma che sono causate da virus diversi. In Italia, come nel resto d’Europa, l’influenza si presenta con epidemie annuali durante la stagione invernale.
SERVIZI DELLA FARMACIA
• vaccini e tamponi su prenotazione
• misurazione dei valori pressori
• autoanalisi del sangue capillare
• autoanalisi delle urine
• prenotazioni (esami e visite)
• ritiro referti
• controllo del peso dei neonati
• noleggio bilance pesa neonati e tiralatte
• noleggo elettromedicali per magnetoterapia
• preparazioni galeniche
• preparazioni toterapiche
• consulenze dietetiche
• consulenze dermocosmetiche
• omeopatia
toterapia
veterinaria
• consegna farmaci a domicilio
• servizio sanità a km zero
• foratura lobi
• whatsapp disponibile per
Fino al 30 novembre in programma visite urologiche gratuite e una serie di eventi per sensibilizzare alla prevenzione
Salute
Vaccino antinfluenzale
I SINTOMI
L’influenza si manifesta con febbre, brivido, tosse, mal di gola, cefalea, dolori muscolari, astenia, naso chiuso e/o naso che cola. Alcune persone possono manifestare anche vomito e diarrea, sebbene questi sintomi si verifichino con maggiore frequenza nei bambini rispetto agli adulti. Il virus influenzale può indebolire temporaneamente il sistema immunitario, anche in soggetti giovani e sani, e può favorire la comparsa, insieme all’influenza, anche di infezioni batteriche contemporanee come bronchiti, otiti, polmoniti e sinusiti. L’influenza, in chi soffre già di malattie croniche, può causare un loro peggioramento o causare complicanze, anche infarti e ictus.
COME SI TRASMETTE
Il virus influenzale si trasmette prevalentemente per via aerea. Le persone con il virus influenzale possono essere contagiose da un giorno prima dello sviluppo dei sintomi fino a 7 giorni dopo. La trasmissione del virus può avvenire attraverso le goccioline prodotte dagli starnuti, dai colpi di tosse o quando si parla a meno di due metri da una persona. É importante una corretta igiene delle mani per evitare di infettarsi toccandosi occhi, naso e bocca.
PERCHÉ VACCINARSI
Il vaccino serve ad evitare di contrarre l’influenza e, nel caso di contagio, ad essere più protetti e quindi evitare di sviluppare forme più gravi che possono anche portare al ricovero. Il vaccino non serve a prevenire il raffreddore comune o altre infezioni stagionali causate da altri virus. Vaccinarsi aiuta a proteggere anche le persone fragili con cui si entra a contatto.
In foto: La presentazione del programma Liltformen 2022
P
A Padova, grazie alla collaborazione con la Provincia, la Camera di Commercio, l’Università, l’Ulss 6 Euganea e Movember Team ENAV, prendono il via una serie di iniziative che hanno l’obiettivo di promuovere l’importanza delle visite urologiche per la prevenzione dei tumori maschili.
Fino al 30 novembre sono in programma 4 giornate di visite urologiche gratuite presso gli Spazi Prevenzione Lilt, dalle 9 alle 18, nel quartiere Arcella-Albignasego. Tra le altre iniziative di sensibilizzazione, dopo la “mattinata con i baffi”, all’insegna dello sport, realizzata in collaborazione col Comune di Montegrotto lo scorso 6 novembre, il 19 a Mestrino è in programma dalle 9 alle 17, “Padellia-mo”, la terza edizione del torneo dello sport del momento. Infine, il 26 novembre, “riPARTYaMO”, appuntamento al Caffè Pedrocchi di Padova alle 18.30.
In aggiunta dal 21 al 25 novembre prossimo, l’Urologia dell’A-
revenzione per sconfiggere il cancro, se il mese di ottobre è dedicato alle donne a novembre l’impegno della Lilt, Lega Italiana Lotta ai Tumori, si incentra sulla campagna di sensibilizzazione rivolta agli uomini.zienda Ospedale-Università di Padova, offre degli ambulatori gratuiti di prevenzione urologica.
Il check-up urologico verrà effettuato presso le sedi del Monoblocco, in via Giustiniani 2, e l’Ospedale S. Antonio, in via Facciolati 71, lunedì 21, mercoledì 23, giovedì 24 e venerdì 25, dalle 15 alle 18.
Per prenotarsi o avere ulteriori informazioni basterà scrivere una mail a uropd.movember22@gmail.com
“Grazie alle visite gratuite – commenta il dr. Antonino Calabrò, primario di Urologia dell’Ospedale Madre Teresa di Calcutta di Schiavonia e responsabile del servizio di Urologia della Lilt di Padova - abbiamo potuto individuare tempestivamente 10 neoplasie, di cui 7 alla prostata, 1 al rene e 2 alla vescica, oltre ad altre patologie che avrebbero sicuramente compromesso sia la qualità della vita che la funzionalità renale dei pazienti. Invece, possiamo dire di aver permesso a 10 persone di vivere! Non ultimo in alcuni adolescenti è stato possibile riscontrare un varicocele che qualora non trattato avrebbe portato alla sterilità. Questi dati ci confermano l’importanza di proseguire le attività di prevenzione ed allargarle anche ai giovanissimi”.
Vaccinarsi riduce, inoltre, l’utilizzo inappropriato di antibiotici, soprattutto tra bambini, soggetti a rischio, e anziani (si stima una riduzione nel consumo del 6,5% per ogni 10 punti di aumento nelle coperture vaccinali). L’uso improprio di antibiotici può comportare lo sviluppo di batteri resistenti e quindi potenzialmente più pericolosi. La vaccinazione del personale che lavora all’interno delle strutture sanitarie aiuta, peraltro, a mantenere questi luoghi più sicuri. La vaccinazione, inoltre, diminuendo il rischio di gravi complicanze, contribuisce a evitare l’occupazione di almeno 200 posti letto di terapia intensiva solo nella nostra Regione. C’è inoltre da aggiungere l’azione di prevenzione che, con l’andamento epidemiologico dei casi di Covid-19, anche quest’anno risulta ancora più importante. Il vaccino antinfluenzale infatti è un efficace strumento di prevenzione e protezione dai virus responsabili dell’influenza stagionale e dei sintomi correlati. La vaccinazione antinfluenzale, inoltre, può essere somministrata in sicurezza assieme alla vaccinazione anti Covid.
IL VACCINO È GRATUITO PER ALCUNE CATEGORIE DI PERSONE
Coloro che sono ad alto rischio di complicanze o ricoveri correlati all’influenza; soggetti di età pari o superiore a 60 anni; soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo e categorie di lavoratori; personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani; i donatori di sangue; i bambini sani nella fascia di età compresa tra i 6 mesi - 6 anni (per i bambini è disponibile il vaccino in spray); le donne in gravidanza.
DOVE CI SI PUÒ VACCINARE
La vaccinazione è disponibile dal proprio medico di medicina generale, dal pediatra di libera scelta e presso gli ambulatori dei Servizi Vaccinali delle Ulss. Per i soggetti maggiorenni che hanno già ricevuto il vaccino negli anni precedenti e che non hanno fattori di rischio allergico è possibile anche richiedere la vaccinazione presso alcune Farmacie aderenti alla Campagna Vaccinale.
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Time is brain. I chiarimenti del dottor Caneva e del dottor Bozzoli dell’ospedale di Cittadella
“Ictus, l’importanza di intervenire tempestivamente”
Riconoscere i sintomi e attivare i soccorsi attraverso la chiamata al 118 permette di effettuare con efficacia il trattamento trombolitico che consente di risolvere l’evento ed evitare un eventuale deficit neurologico
Ictus, l’importante è intervenire in modo tempestivo alla comparsa dei sintomi che lo annunciano per attivare in modo veloce i soccorsi attraverso la chiamata al 118.
Per l’ictus, infatti, dicono gli addetti ai lavori, “time is brain”, perché più si aspetta ad intervenire più aumenta il rischio di perdita di cellule cerebrali con conseguenti danni gravi.
É dunque fondamentale conoscere e saper riconoscere quali sono i sintomi che preannunciano l’ictus.
Si fa, di solito, riferimento ad una scala di valutazione medica, nota come “Cincinnati Prehospital Stroke Scale (CPSS)”, che richiama l’attenzione su tre aspetti: il linguaggio, gli arti e la mimica facciale.
In primo luogo, dunque, potrebbe essere un segnale di allarme la difficoltà a parlare, ovvero il modo in cui si riesce a muovere le braccia - un arto che cade o che si muove in modo diverso - e infine i movimenti del viso, in caso di ictus un lato si muove in modo diverso dall’altro. Cosa fare se si notano questi tre segnali? É importante la tempestività con cui si agisce per essere efficaci. Se si notano perciò queste anomalie è fondamentale ridurre i tempi della presa in carico da
parte dei sanitari e attivare l’ambulanzaattraverso il 118 - per permettere di condurre così tempestivamente il paziente in Pronto Soccorso. L’ictus ischemico - si spiega nella scheda della pagina facebook dell’Ulss 6 Euganea - è infatti una patologia tempo-dipendente: più si è veloci nell’affrontarlo, migliori sono i risultati clinici che si otterranno.
“Attualmente è possibile curare il paziente colpito da l’ictus cerebrale ischemico, cioè quando non arriva sangue nel cervello, e, anzi, anche guarirlo” spiega il dottor Giorgio Caneva, Direttore Uoc Neurologia dell’Ospedale di Cittadella dell’Ulss 6 Euganea.
“Esiste - prosegue - un trattamento specifico, con un farmaco che viene chiamato trombolitico, il quale scioglie letteralmente il trombo che causa l’ictus.
Il grosso problema è che, per riuscire a fare questo trattamento e quindi a risparmiare cellule cerebrali dall’insulto, bisogna arrivare al più presto in Pronto Soccorso. È meglio arrivare in ambulanza per permettere ai sanitari di attivare tutto il sistema che intervenga rapidamente nell’eseguire il trattamento giusto, nei tempi ristretti”.
“Il trattamento con trombolitico - conclu-
de - è tempo dipendente, cioè gli esiti dipendono dalla tempestività con cui viene effettuato. Addirittura, se si superano le 4 ore e mezza dall’evento non è più possibile eseguire il trattamento. Perciò, se si hanno sintomi tipici dell’ictus, debolezza di un arto – non riuscire a muovere un braccio – difficoltà con il linguaggio oppure la bocca storta, bisogna al più presto attivare il 118 per arrivare in ospedale e riuscire ad avere il giusto trattamento e, magari, risolvere in pochi giorni l’evento per ritornare a casa senza nessun deficit neurologico”.
“L’intervento è tempo-dipendente - in-
siste il dottor Claudio Bozzoli, direttore Uoc Pronto Soccorso dell’Ospedale di Cittadella - quindi significa che prima noi arriviamo a fare il trattamento trombolitico prima riusciamo a risparmiare le cellule cerebrali, e migliore sarà la prognosi del paziente. Quindi l’intervento dell’ambulanza e la richiesta dell’ambulanza, quando ci sono quei sintomi sospetti, dev’essere fatta il prima possibile, anche perché durante il trasporto noi cerchiamo di abbreviare i tempi al trattamento, attivando già tutta la catena della rete ictus, il neurologo in sala del Pronto Soccorso, il Pronto Soccorso stesso e il radiologo”.
Trapianto di fegato, come recuperare anche gli organi non idonei
Molti
fegati vengono considerati non idonei al trapianto, in quanto provenienti da donatori che presentano steatosi epatica (alta concentrazione di grassi), fibrosi oppure deceduti per arresto cardiaco senza possibilità di ripresa, il che impedisce all’organo di essere irrorato di sangue e quindi va incontro a morte cellulare più o meno estesa.
L’obiettivo invece è quello di recuperare anche quegli organi che non sono considerati idonei. Le nuove frontiere di cura e trapianto del fegato sono state l’oggetto di confronto dell’incontro internazionale, Americane The Liver meeting, che si è svolto lo scorso 3 novembre a Washington, organizzato dalla American Association Study of Liver Disease (AASLD). Tra i più importanti esperti del settore, anche il professor Francesco D’Amico, del Dipartimento di Scienze chirurgiche, oncologiche e gastroenterologiche dell’Università di Padova e professore aggiunto di chirurgia presso la sezione di immunologia e trapianti del dipartimento di chirurgia della Yale University.
I più recenti traguardi nella trapiantologia
di fegato, prevedono, dal momento dell’espianto al trapianto, la sua conservazione in una machine perfusion (MP), ovvero una sorta di macchina in grado di conservare per alcune ore l’organo, perfondendolo con un liquido di preservazione speciale oppure sangue, per “ricondizionarlo” e prolungare i tempi di ischemia relativa. Ciò può avvenire in due modi, o tramite machine perfusion a freddo (ipotermica) dove il flusso al fegato viene mantenuto a basse temperature con un liquido di conservazione che viene pompato all’interno dell’organo attraverso i suoi vasi, oppure tramite una machine perfusion normotermica, dove il li-
quido è sostituito da sangue compatibile a 37C° che viene ossigenato come “in vivo”. Nell’Università di Yale (Connecticut – USA) è in corso da circa 1 anno un Trial preclinico ambizioso e primo nel suo genere, che utilizza catene corte di RNA interferenti (RNAi) da associare al sangue, durante il ricondizionamento in MP di organi non idonei al trapianto.
“Quello che vogliamo fare è riuscire ad utilizzare i fegati scartati e ritenuti non idonei al trapianto mettendoli in machine perfusion normotermica dove al sangue viene
aggiunto un farmaco - spiega il professor Francesco D’Amico -. Si tratta di un pool di farmaci, che inibiscono la trascrizione del RNA dal DNA nelle cellule epatiche, provando così a individuare e bloccare le proteine e le sostanze tossiche che si formerebbero in seguito al danno da ischemia/riperfusione e che condizionerebbero irreversibilmente la ripresa dell’eventuale trapianto successivo. Negli Stati Uniti ogni anno vengono scartati circa 1000 organi per vari motivi. L’obiettivo è rendere idonei, dopo 5 giorni di ricondizionamento in MP
normotermica, grazie all’aggiunta del farmaco sperimentale, molti dei fegati inizialmente definiti erroneamente non idonei, e creare così una banca di organi perfettamente funzionanti e pronti al trapianto”. Solo nel centro di Padova, diretto dal professor Umberto Cillo, ogni anno vengono trapiantati circa 105 fegati dei circa 1300 trapiantati in Italia, e sempre in Italia ne vengono scartati al momento della valutazione circa il 15%, i quali potrebbero essere utili per ridurre le liste d’attesa visto che la richiesta è naturalmente superiore.
Ariete
Un cambiamento che attendete da tempo potrebbe spingervi a riorganizzare la vostra vita e voltare pagina. Potrebbe essere un periodo faticoso ma ricco di nuovi stimoli
Novembre
Le nuvole che si prospettavano all’orizzonte sono sparite, godetevi questa fase di serenità che contribuirà a rendere più piacevoli le vostre giornate e i vostri incontri
Novembre, il mese di passaggio e di riflessione
Bilancia
Avete bisogno di un momento di pausa per capire esattamente cosa volete. Per il momento siete confusi, forse anche a causa di una certa stanchezza. Il riposo è la migliore medicina
Siete un po’ impazienti e insofferenti anche se non capite esattamente il motivo che vi spinge ad un comportamento scontroso. Probabilmente è tempo di smaltire lo stress accumulato
Nuovi incontri renderanno più interessante questo mese di novembre che si preannuncia frizzante e all’insegna del benessere e del divertimento. Non perdete le occasioni che vi si presentano
Avete lavorato sodo per far funzionare tutto per bene e vi siete sacrificati molto nelle ultime settimane, ora è tempo di raccogliere i frutti di tanto impegno. Finalmente arrivano le grandi soddisfazioni
Vergine
È questo il momento giusto per dare avvio a nuovi progetti sul lavoro, così come nella vita privata. Una svolta è ciò che serve per cambiare passo e intraprendere nuove strade
Non siate sempre così razionali e lasciatevi condurre dalle sensazioni, dalle emozioni e dall’impulso. Riuscirete a superare i vostri timori e sarete più felici
Non è ancora finito il tempo dei sacrifici ma l’obiettivo è a portata di mano. Occorre aver pazienza ed essere determinati per arrivare alla meta. Non manca molto
Non è questo il momento delle prese di posizione. È bene fermarsi ad osservare e riflettere, molti dubbi si chiariranno e potrete intraprendere con maggiore sicurezza il vostro cammino
Avete bisogno di un’accelerazione per risolvere una situazione che ristagna da un po’ e non vi lascia tranquilli. Dunque, osate e mettete voi stessi in primo piano, ne valete la pena
Troppo lavoro negli ultimi tempi, ora è giunto il momento del riposo e del relax per tornare a dedicarsi a tutto ciò che vi piace e che avete sacrificato a lungo, comprese le amicizie