FEBBRAIO 2024
Periodico d’informazione locale - Anno XXXI n. 29
del Delta
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orse Carlo Mazzacurati ne avrebbe ricavato qualche spunto per un nuovo film o uno dei suoi indimenticabili personaggi di un Veneto irrequieto e inquieto, sempre un po’ border line e alle prese con le proprie contraddizioni. Chissà se il grande regista, scomparso troppo presto dieci anni fa, avrebbe aggiunto alla sua potente galleria di veneti fuori dagli schemi anche “fleximan”, il giustiziere degli autovelox osannato sui social. Chissà come avrebbe raccontato le prodezze di questo vandalo (ammesso che sia uno solo) che a colpi di flessibile ha imposto a livello nazionale la narrazione del povero automobilista vessato dalle multe che risolve il problema da sé e che entra persino nel dibattito politico, facendo il paio con la crisi isterica provocata dalla “scoperta” delle città a 30 all’ora. Ancora una volta emerge la figura dell’eroe solitario, un po’ rude e un po’ romantico, pronto a combattere il “sistema” con le sue mani, pronto ad appianare le ingiustizie e le prevaricazioni con un taglio netto al palo che sorregge gli autovelox insieme ai nostri alibi. Allora non c’erano i social ma i “serenissimi”, giusto per fare un esempio, avrebbero goduto della stessa popolarità sul web. E’ la fin troppo facile scorciatoia che rifugge la complessità, la riflessione, il confronto civile.
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SOLIDARIETÀ E SOSTEGNO CONTRO IL GRANCHIO BLU: POLITICA MOBILITATA A TUTTI I LIVELLI Nel mese di gennaio i pescatori di Porto Tolle hanno manifestato a Venezia e ricevuto rassicurazioni Servizio a pag. 8
L’EMERGENZA
AUTONOMIA, PRIMA VITTORIA IN AULA AL SENATO: ESULTA IL CENTRODESTRA MA ORA LO SCONTRO SI FA PIU’ ACCESO, OPPOSIZIONE ALL’ATTACCO
Servizio a pag. 20
FINE VITA BOCCIATO PER UN VOTO, IL CONSIGLIO REGIONALE SI DIVIDE TRA SORPRESA E NUOVE POLEMICHE Servizio a pag.19
ELEZIONI E GRANDI MANOVRE NEI PARTITI, L’INCOGNITA SUL TERZO MANDATO E LA MOSSA DEL LEGHISTA STEFANI
Il nodo delle riforme
Servizio a pag. 21
segue a pag. 5
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Autonomia, stiamo cambiando il Paese Luca Zaia Governatore Regione Veneto
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l voto favorevole del Senato al disegno di legge sull’autonomia differenziata rappresenta la pietra miliare che segna l’accelerata finale verso un traguardo di rinascita per il Paese; per tutto il Paese. Il Veneto, la nostra Regione, è stata l’apripista di un percorso che, una volta portato termine, sarà occasione di progresso e giovamento per tutte le realtà territoriali, anche quelle verso le quali rimane indispensabile un’attenzione solidale. segue a pag. 5
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Facciamo il punto
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Autonomia, stiamo cambiando il Paese Luca Zaia Governatore Regione Veneto
L’Autonomia sarà il volano, anche in termini di entusiasmo e partecipazione alla vita pubblica, che condividiamo con le nuove generazioni, con i ragazzi che vedono nel cambiamento del Paese le basi per costruire con orgoglio e passione il loro futuro. Ringrazio i Senatori che hanno consentito di coronare questo primo voto positivo del Parlamento. Anche a fronte di tante affermazioni udite in questi giorni sento di dover ripetere e confermare che l’autonomia non vuole lasciare indietro nessuno, non è la fuga dei ricchi dalla nave in difficoltà. È un nuovo modo di unire e progredire insieme, superando con un moderno regionalismo le rovine di uno statalismo che, questo sì, nei decenni passati ha prodotto territori a differenti velocità. Di fronte alla portata storica della riforma che si sta profilando va ribadito chiaramente come l’autonomia non è la secessione dei ricchi che qualcuno si ostina a fare credere. Nessuna regione sarà privata di qualcosa e godrà, invece, di maggiori opportunità di crescita. La cabina di regia dei Lep mette a terra importanti e maggiori diritti dei cittadini, che saranno la garanzia di prestazioni e servizi uniformi su tutto il territorio nazionale. Lo stesso termine ‘differenziata’ non indica diversità tra le regioni ma identifica un sistema di autonomia articolato e virtuoso, già sperimentato con successo in altri grandi paesi europei come la Germania.
Subsidenza e nuove trivelle: “Paradossale” S
ono stati avviati i lavori per l’adeguamento della rete di bonifica a seguito degli effetti negativi prodotti dal fenomeno della subsidenza. A darne la notizia è stato il presidente del Consorzio di Bonifica Delta del Po, Adriano Tugnolo. “Si tratta di interventi urgenti che interessano l’Unità Territoriale Isola di Ariano e l’Unità Territoriale di Porto Viro e sono stati finanziati dalla Regione del Veneto per un contributo complessivo di oltre 1.200.000 euro”. Il fenomeno della subsidenza, originato a partire dagli anni ‘50 dalla massiccia estrazione di metano dal sottosuolo, ha causato un abbassamento abnorme e non uniforme del territorio deltizio che si è aggiunto al naturale bradisismo della Valle Padana e agli assestamenti locali indotti dal prosciugamento e dai processi di combustione delle sostanze organiche più superficiali. A tutt’oggi, nei punti più critici, il piano campagna fa registrare minimi attorno ai 4 metri sotto il livello del mare, con crescente pericolosità per l’intera area sotto il profilo idraulico, condizione resa più acuta dalla diffusa rimozione delle barriere naturali a mare costituite da cordoni dunosi più recenti. Il fenomeno della subsidenza ha letteralmente sconvolto la rete idraulica di bonifica e d’irrigazione, mettendo altresì in crisi l’efficienza degli impianti di pompaggio per il prosciugamento del territorio. Conclude il presidente Tugnolo: “Gli interventi degli ultimi 25-30 anni dei Consorzi di Bonifica sono stati in gran parte rivolti a ripristinare le opere dissestate dal fenomeno di subsidenza. A fronte di tutto questo, risulta davvero paradossale per noi l’approvazione del Decreto Energia di qualche settimana fa, che autorizza nuove trivellazioni in mare Adriatico e vicino al Delta del Po”. (gu.fe.)
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Continua a fare molta più presa l’idea della “lotta” contro i cosiddetti “poteri forti”, via via identificati nell’autorità, nelle leggi, nelle regole che stanno alla base della società democratica nella quale abbiamo la fortuna di vivere. Ed è proprio perché siamo liberi di esprimere il nostro pensiero che molti possono osannare anche un gesto criminale come quello di abbattere un bene pubblico, che dovrebbe servire a migliorare la sicurezza sulle strade. Certo è il segnale dell’esasperazione di automobilisti, gente che va al lavoro e che ogni giorno è in automobile per necessità, di chi si sente braccato e punito ingiustamente. Sicuramente c’è qualcosa che non va nella gestione di questi apparecchi così come della mole di multe che staccano in continuazione, alle quali si aggiungono altre gabelle che fanno lievitare cifre già importanti. Ma non serve imbracciare un flessibile nel cuore della notte per cambiare le cose. Ora in tanti auspicano una “riflessione”: ben venga, purché non si limiti a facili e vuoti slogan.
Duro il commento del presidente del Consorzio di Bonifica del Delta del Po
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Redazione: Direttore responsabile Nicola Stievano >direttore@givemotions.it< Redazione >redazione@givemotions.it<
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Amministrazione. La parola va all’assessore ai Servizi sociali, Roberto Luppi
“Nuovi regolamenti, assunzioni e contributi per i servizi sociali” L
’assessore Roberto Luppi, nella giunta guidata dal sindaco Valeria Mantovan, ha tracciato un bilancio del settore servizi sociali, di cui detiene la delega. “Nel corso del 2023 il servizio è stato rafforzato con l’assunzione di due assistenti sociali a tempo pieno e indeterminato – ha analizzato Luppi – figure specialistiche sempre più necessarie per fronteggiare le nuove emergenze nate in questi anni e per gestire le numerose progettualità attivate dai vari livelli istituzionali, da quello comunale a quello nazionale”. Sull’approvazione del nuovo regolamento per i servizi sociali, Luppi ha rilevato di come sia “un nuovo importante strumento che ha consentito già nella seconda parte dell’anno di dare
“Nel corso del 2023 il servizio è stato rafforzato: numerose progettualità attivate dai vari livelli istituzionali” risposte concrete e puntuali a numerosi nuclei famigliari, innalzando la soglia Isee per le prestazioni erogabili a 15mila euro e introducendo altre interessanti progettualità, come il sostegno a progetti di vita indipendente, che ha visto coinvolte 7 persone, per una erogazione totale di circa 9 mila euro”. Si è poi avviata un’opera di informatizzazione delle attività, grazie alla quale, sempre secondo l’assessore “il cittadino, dal sito comunale, può conoscere tutte le possibilità a lui dedicate, consultare la documentazione e
inoltrare attraverso l’apposita sezione ‘istanze online’ le proprie richieste. Inoltre, ogni assistito ha una propria cartella sociale informatizzata, consultabile dagli operatori, dove vengono registrate tutte le prestazioni erogate nel corso del tempo”. Il segretariato sociale è il primo punto di contatto con i cittadini, mediamente si rivolgono al servizio 50/60 persone alla settimana che vengono assistite nell’accesso alle prestazioni comunali, regionali e nazionali. Nel concreto, tra le attività gestite: 283mila euro a favore di 190 persone titolari di ‘Impegnativa di cura domiciliare’, altri 40 mila di contributi a 60 nuclei famigliari, 24mila per 25 nuclei in sostegno per inclusione attiva, sostegno all’abitare e povertà educativeed oltre 13mila per 70 nuclei nel pagamento delle bollette dell’acqua a seguito dei bandi ATO Polesine e Acquevenete. E ancora: il Bando Secondogeniti, anno 2022, per 500 euro a 22 famiglie, oltre 3 mila euro a 8 nuclei come fondo di solidarietà ai morosi Ater, integrazioni rette in struttura a 40 cittadini per 327mila euro, contributi pensioni per 48 richiedenti e un totale di 10 mila euro. Sul campo della disabilità, circa 22mila euro in assistenza all’inclusione scolastica per alunni certificati, in collaborazione con il Comprensivo e finanziati dal ministero ed erogazione di 9 mila euro di fondi regionali per l’abbattimento di barriere architettoniche a 2 nuclei. Infine, 60mila euro a favore di enti e associazioni che operano nel sociale in collaborazione con l’amministrazione. Fabio Pregnolato
Dopo 38 anni chiude la storica Cartolibreria Stefania Ha chiuso i battenti dopo 38 anni la storica ‘Cartolibreria Stefania’ di via Nello Fregnan a Contarina. Il negozio di edicola e giocattoli è ora in attesa di una nuova gestione dopo quella dei coniugi Stefania Guarnieri e Graziano Marchesini, che amano ricordare come siano entrati in quell’attività - che ha segnato buona parte delle loro vite - da fidanzati e siano convolati a nozze poco dopo, nel giugno 1986. Il primo giorno di apertura, il 2 gennaio 1986, forse la coppia non avrebbe potuto immaginare il lontano giorno in chiusura d’anno del 2023 in cui la lunga processione dei saluti da parte di amici e cittadini avrebbe dato spazio a tanta commozione. Da dietro il bancone
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GRAZIE
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per averci scelto e per continuare a sceglierci
Stefania ha ripercorso i volti dei tanti bambini – ora cresciuti e con prole in età scolastica a loro volta - che passavano di lì al mattino per gli ultimi acquisti vista la vicinanza, proprio sull’altro lato della strada, del plesso ‘Aldo Moro’, ora sede dell’Istituto comprensivo cittadino. “I miei clienti si sono trasformati in amici” ha invece riflettuto Graziano nel ringraziare con riconoscenza tutte le persone che in questi lunghi anni hanno sempre dimostrato il loro affetto, e accorse per un brindisi nelle ultime ore prima di abbassare la saracinesca definitivamente. Un segno di stima è atteso in febbraio da Confcommercioper Graziano e Stefania. (f.p.)
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L’iniziativa. Il consigliere Mario Mantovan attento alla sicurezza stradale
Casacche rifrangenti per chi va in bici e in monopattino I
l consigliere di minoranza Mario Mantovan si è attivato per risolvere un problema noto a molti automobilisti che si trovano a percorrere il tratto di argine tra Porto Viro e Bottrighe. La strada arginale infatti non è illuminata e spesso, di sera, i richiedenti asilo ospitati a Cavanella Po la percorrono in bicicletta o a piedi rischiando di essere travolti. Accompagnato dal fido portavoce a quattrozampe Thor, Mantovan ha avvertito: “Se vi ricordate settimane orsono Thor con un video aveva sottolineato la pericolosità nelle strade tra Porto Viro e Cavanella Po, poiché vi sono numerosi extracomunitari che transitano con bici e monopattini senza nessuna luce posteriore e nessuna casacca rifrangente addosso. In risposta a questa situazione la sezione portovirese dell’Associazione Nazionale Carabinieri in congedo – presieduta da Gianfranco Bressan - e la parrocchia di Donada hanno deciso di intervenire regalando al responsabile della cooperativa di Borgo Fiorito oltre cinquanta casacche rifrangenti da consegnare agli uomini che vanno a lavorare in bici”. Mantovan ha anche tracciato un resoconto della sua attività di opposizio-
ne nell’anno da poco trascorso, con uno sguardo sul nuovo: “Credo sia molto importante porsi degli obiettivi. Pensando a quelli da raggiungere nel 2024, io e Thor abbiamo ragionato su quanto fatto nel 2023 e abbiamo redatto un piccolo bilancio: è stato revocato il divieto di transito sulla pista ciclabile lungo il Po ed è stato scoperto e divulgato il corretto tasso di interesse sul mutuo della piscina (molto più alto di quello che ci era stato detto)”, riferendosi a due motivi di frizione con l’amministrazione.
E ancora: “Il parco in Borgo Mimose è stato pulito e risanato; è stata più volte avvisata Ecoambiente per ripulire le zone interessate da moltissimi cumuli di immondizie; sono stati segnalati innumerevoli lampioni spenti, rotture delle condutture dell’acqua, documentando e informando subito i cittadini, cantieri stradali non a norma del Codice della strada e risolti innumerevoli disservizi e dissesti stradali. La strada è lunga e il lavoro ancora molto ma credo sia un ottimo punto di partenza”. Fabio Pregnolato
Una nuova Via Crucis per la chiesa parrocchiale di Donada Nella chiesa parrocchiale di Donada, intitolata alla Visitazione, è stata di recente inaugurata una nuova opera donata da una fedele. Al termine di una celebrazione presieduta da don Francesco Zenna –fino a poco tempo fa vicario della Diocesi di Chioggia – è stata benedetta una nuova Via Crucis posta nella cappellina invernale. L’opera di Fernando Orrico è donata da Patrizia Gusellain memoria dei suoi cari, oltre che della famiglia Gusella, di Chiarelli e Laurenti. “È stato un lavoro dove la generosità del dono fatto ha trovato la collaborazione di altri per dare una giusta e precisa collocazione – ha evidenziato il parroco dell’unità pastorale di Donada-Fornaci e Taglio, don Stefano Donà .-Accanto a queste persone, un grazie va a Stefano Zaia per la disponibilità a realizzare insieme con Marco Finotello i telai per sostenere i quadri della Via Crucis, ai fratelli Daniele e Alberto Zanellato ‘Barcaro’ per aver posizionato le icone e per le rifiniture di pittura, e a Piero Cattin per aver ultimato il lavoro collocando la targa in memoria dell’offerente”. A festività natalizie terminate, inoltre, è ottimo il bilancio in termini di visite del presepe allestito per la prima volta nell’atrio del maestoso campanile di Piazza Marconi, a 140 anni dalla sua costruzione. (f.p.)
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La vettura raffigurata è indicativa della gamma Octavia e contiene equipaggiamenti opzionali a pagamento. Consumo di carburante di prova combinato (Min-Max) (l/100 km) 6,9 - 7,3. Emissioni CO2 ciclo di prova combinato (Min-Max) (g/km) 158 - 165. Ascolta in base al metodo di omologazione WLTP (Regolamento UE 2017/1151 Dati riferiti a Škoda Octavia 2.0 TSI 245 CV DSG. I valori indicativi relativi al consumo di carburante ed alle emissioni di CO2 dei modelli di veicoli sono stati rilevati dal Costruttore e ss.mm.ii.). Eventuali equipaggiamenti e accessori aggiuntivi possono modificare i predetti valori. Oltre al rendimento del motore, anche lo stile di guida e altri fattori non tecnici incidono sul consumo di carburante e sulle emissioni di CO2 (biossido di carbonio è il gas ad effetto serra principalmente responsabile del riscaldamento terrestre) di un veicolo. Per ulteriori informazioni sui predetti valori, vi invitiamo a rivolgervi alle Concessionarie Škoda presso le quali è disponibile gratuitamente la guida relativa al risparmio di carburante e alle emissioni di CO2, che riporta i valori inerenti a tutti i nuovi modelli di veicoli. Il dato sull’ampiezza del bagagliaio si riferisce alla vettura con sedili ribaltati ed è stato elaborato sulla base di informazioni reperite su siti web.
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Il personaggio. Un apassione ereditata dal papà, il compianto ‘Maestro Antico’
La Palestina del I secolo nei presepi artigianali di Lodovico Antico È
quasi un battito di ciglia passare dalla via Mazzini in centro a Porto Viro alla Palestina del I secolo. Nell’ingresso della sua abitazione Lodovico Antico allestisce un presepe artigianale che grazie a molteplici effetti speciali sonori e visivi immerge i numerosi visitatori in un’atmosfera d’altri tempi. Lodovico è un signore tuttofare, con le mani d’oro e pieno di racconti: è stato Alpino, Guardia di Finanza, rocciatore e sciatore, e oggi si diletta a dipingere, a vincere premi in concorsi fotografici o a ricreare bellissime lampade Tiffany. La passione per il presepe è invece ereditata dal papà, il compianto ‘Maestro Antico’, che gliel’ha trasmessa quando si recavano a scuola con il piccolo seduto sul manubrio e il papà insegnante ai pedali: per allestirlo, ogni anno da 35 a questa parte, Lodovico mette mano al polistirene da aprile a ottobre e il risultato è ogni volta diverso. Il tema negli allestimenti precedenti è stato arabeggiante, nel 2023 invece montanaro. E così, il fabbro, l’arrotino, il fornaio, il falegname e i tanti personaggi sono attorniati da baite con il fumo al comignolo, un ovile, un ruscello con vera acqua gorgogliante e le campane
Lodovico è un signore tuttofare, con le mani d’oro e pieno di racconti: è stato Alpino, Guardia di Finanza, rocciatore e sciatore, ed oggi si diletta a dipingere, a vincere premi in concorsi fotografici o a ricreare bellissime lampade Tiffany
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della chiesa e i versi degli animali a contorno delle canzoni natalizie. Grazie poi ad una stri-
Su un registro firme Lodovico tiene il conteggio delle presenze: nell’ultimo anno i numeri navigavano speditamente verso il migliaio scia led sulla parete retrostante l’artista ha ricreato lo scorrere del cielo tra alba e tramonto.
Quasi tutte le scolaresche portoviresi sono passate in visita da Lodovico, che su un registro firme tiene il conteggio delle presenze: se l’anno scorso i visitatori erano stati oltre 500, nell’ultimo i numeri navigavano speditamente verso il migliaio. Recentemente Lodovico è stato omaggiato di una targa dalla Pro Loco di Donada, in occasione della premiazione in chiesa a Scalon della decima edizione mostra-concorso ‘Porto Viro città dei presepi’.
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Gruppo Missionario San Giusto in sostegno della missione salesiana in Madagascar di don Bepi Miele Continua l’opera del “Gruppo Missionario San Giusto Odv” in sostegno della missione salesiana in Madagascar affidata a don Giuseppe ‘Bepi’ Miele. “Grazie all’interessamento del nostro segretario Angelo Sartori – ha spiegato la referente Bruna Ravazzolo – abbiamo conosciuto il mirese Alberto Mason, un ragazzo meraviglioso di appena vent’anni, che ci ha donato 34 computer da inviare a Tamatave in terra malgascia con il prossimo container. Alberto raccoglie i computer dismessi, li rigenera e li completa con monitor, mouse e cavetteria compatibili: installa un sistema aggiornato e li dona in beneficenza. Stupisce tanta bravura e generosità nel mondo di oggi; questo permetterà a
don Bepi di fare una scuola di informatica nella missione, con la prospettiva dell’autosufficienza
alimentare e lavorativa”. Buona per il sodalizio anche la chiusura dell’iniziativa natalizia: un pacco di ottimo riso carnaroli
del Delta del Po a offerta libera, per permettere a don Bepi di acquistare 10 chili di riso prodotto in Madagascar e un chilo di carne, da consegnare alle famiglie più povere. “La proposta, sostenuta anche dai nostri associati di Milano, è stata accolta con grande partecipazione (venduti più di 360 pacchetti) e abbiamo inviato a don Bepi circa 850euro grazie ai quali numerose famiglie di Tamatave hanno potuto trascorrere un bel Natale. Anche quest’anno poi è stato fatto il pranzo per i piccoli di Fianarantsoa, che coinvolge circa 1.500 bambini che ricevono un pasto completo di riso, fagioli e salsiccia: alla fine hanno fatto una lotteria per aggiudicarsi una gallina”. (f.p.)
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Pesca. L’Assessore fa il punto sulle attività intraprese per fronteggiare la crisi del settore
Bertaggia: “Tante le iniziative per sostenere il comparto ittico” D
opo l’incontro del comparto della pesca con i prefetti di Rovigo e Ferrara a Palazzo Celio, dove sono stati presentati i dati preoccupanti da Arpav e Ispra riguardanti l’invasione del granchio blu nelle lagune, l’assessore alla Pesca Tania Bertaggia fa il punto sulle iniziative intraprese per fronteggiare la crisi nel settore ittico. “Un passo avanti nel quadro normativo è stato ottenuto con la modifica al decreto legislativo 102/2004 (art.1,comma 441 lettera A) con il quale sono stati estesi i benefici dell’agricoltura alla pesca e all’acquacoltura in generale. Tale emendamento consente ai pescatori che subiscono la perdita del 30% del proprio prodotto, di poter fare richiesta di risarcimento ed ottenere fino all’80% del danno dichiarato. Tale modifica alla legge consente di procedere per richiedere lo stato di calamità e far ottenere ai pescatori la sospensione dei mutui – spiega l’assessore –. Il canale normativo sul quale stiamo lavorando per ottenere lo stato di emergenza nazionale fa riferimento all’art.24 del Dlg1 del 2 gennaio 2018, per il quale stiamo dialogando insieme al comitato interregionale delle
regioni Emilia e Veneto, le marinerie di Goro e Codigoro, e i prefetti delle province di Rovigo e Ferrara. Istanza partita dalle regioni del Veneto ed Emilia Romagna. L’altro tema rilevante per il quale stiamo lavorando in modo incisivo insieme alla Provincia e alla Regione è inerente alla sospensione dei permessi di pesca. Nella mia duplice veste di avvocato e assessore sto cercando di trovare, dal punto di vista normativo e in base alla situazione emergenziale in atto, tutte le motivazioni per sospendere il criterio della prevalenza del reddito di pesca,necessario ai pescatori per mantenere la licenza di pesca professionale”. Per quanto riguarda i ristori, informa l’assessore, i consorzi e le imprese del settore ittico hanno tempo fino al 22 marzo per richiedere i rimborsi sostenuti, nel 2022 e 2023, per l’acquisto della semina. Contributi a fondo perduto che saranno veicolati attraverso il bando pubblico per l’importo complessivo di 10 milioni euro. Per la vivificazione delle lagune saranno utilizzati 14 milioni di euro di fondi per lo sviluppo e la coesione (Fsc). 3,8 milioni di euro di contributi Feamp
Consorzio pescatori Scandolara: nuovi incarichi per contrastare il granchio blu
(Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca) sono in fase di liquidazione per rispondere alle 1297 richieste che hanno partecipato all’apposito bando. Del bando nazionale di 2,9 milioni di euro, sono stati accreditati al consorzio pescatori di Porto 340mila euro, per la cattura e lo smaltimento dei granchi. Altri 180mila euro sono stati veicolati attraverso Veneto Agricoltura per l’acquisto di nuove nasse, recinti per circoscrivere porzioni di laguna, e nuovi teli per proteggere le vongole veraci. “Per favorire l’incontro tra do-
mande e offerte di lavoro – conclude Bertaggia –, è stato attivato in sinergia con l’assessorato alle Politiche sociali Silvia Boscolo, l’ufficio periferico del Centro per l’Impiego”. Il servizio, inaugurato lo scorso settembre alla sala della cultura, è attivo ogni mercoledì, dalle 8,30 alle 13,00, su appuntamento al numero unico 049 7448041 e all’indirizzo email cpi.adria@venetolavoro.it. Guendalina Ferro
Pescatori a Venezia per chiedere aiuto contro il granchio blu Sostegno e vicinanza dalla politica regionale ai pescatori del comparto ittico di Porto Tolle, scesi in piazza a fine gennaio a Venezia per protestare su quanto sta accadendo nelle lagune del Delta a causa dell’incontrollabile invasione del granchio blu. Luigino Marchesini, presidente del Consorzio pescatori del Polesine, ha sottolineato che questa protesta non è contro la Regione, anzi, proprio quest’ultima è stata invitata ad essere al loro fianco per amplificare la voce nei confronti del Governo affinché conceda lo stato di calamità naturale. E non è tardata ad arrivare la risposta del governatore Luca Zaia, che ha assicurato che la Regione proseguirà nel totale e incondizionato sostegno ai pescatori. “È fondamentale – ha spiegato Zaia – che si arrivi alla dichiarazione dello
stato di calamità per il comparto. Nel frattempo come Regione andiamo avanti con i fondi accessori”. L’assessore regionale alla Pesca Cristiano Corazzari ha aggiunto: “Noi rappresentanti non possiamo che avere a cuore e farci portavoce delle vostre richieste. L’ultimo atto è la lettera inviata al Ministro dell’Agricoltura chiedendo nuovamente la dichiarazione dello stato di emergenza di rilievo nazionale e l’attivazione di strumenti straordinari. Va sottolineata la specificità della situazione di Porto Tolle, in quest’area la crisi è severa, la produzione è scesa del 99 per cento, sono a rischio 1.500 imprese individuali: si deve agire subito per salvare un settore fondamentale per la nostra economia e la nostra cultura”. E ha proseguito: “In questi
giorni sono in arrivo i 12 milioni di euro che la Regione è riuscita a intercettare tra i fondi comunitari della passata programmazione non spesi da altre regioni. Sono stati messi a disposizione ulteriori investimenti per le opere di vivificazione delle lagune, ora in fase di progettazione”. Si è aggiunto il presidente del consiglio regionale Roberto Ciambetti:“Da parte del Consiglio Regionale del Veneto assicuro la massima operatività non solo in ambito consiliare ma anche in termini di supporto alla Giunta regionale oltre
che in sede di Conferenza delle Regioni e con i rappresentanti del governo. Posso garantire che le criticità e l’emergenza che pesano sul comparto e sugli addetti, con ricadute sociali ed economiche su imprese e famiglie, sono all’attenzione di tutti i gruppi consiliari, in modo trasversale. Da parte dell’istituzione che rappresento il sostegno è massimo: il prossimo passo è quello di capire, anche grazie alla vostra relazione, come agire più efficacemente per intervenire”.
Il consorzio pescatori di Scardovari, per fronteggiare la crisi del comparto pesca causata dall’invasione del granchio blu nelle lagune del Delta, assegnerà una parte delle aree produttive alle cooperative che manifesteranno l’interesse a gestire tali aree. La decisione del Consiglio di amministrazione del consorzio, avvenuta con il voto favorevole di sette cooperative (Po, Delta Padano, Adriatico, S.Giulia, Polesine Camerini, Eridania e Mitili), sei voti contrari e l’astensione della cooperativa Pila mare, segna un importante cambiamento nelle dinamiche operative del consorzio. Il passo in avanti è frutto di un’idea emersa dalla cooperativa Po nel 2021, poi condivisa da un gruppo di pescatori professionisti che, nelle settimane antecedenti la decisione del consorzio, avevano incontrato i vertici delle cooperative Po, Adriatico, Delta Padano, Santa Giulia, Ariano,Eridania, Polesine Camerini e Villaggio pescatori. “Delle otto cooperative il 95% si era espresso in maniera favorevole alla nostra proposta – spiegano Patrizio e Gabriele Stoppa, Sandro Corradin, Andrea Natali, Manuel Crepaldi, Devis Sarto, Stefano Marangon, Andrea Finotello e Maurizio Crepaldi, delle cooperative Delta Padano, Po e Adriatico –. Una proposta fattibile perchè prevista sia dalla convenzione sui diritti esclusivi di pesca, con la quale il consorzio detiene la gestione delle lagune nel Delta, sia dalla carta ittica regionale, che disciplina la pesca e l’acquacoltura”. Il cambiamento si sta concretizzando in vista del rinnovo del Cda del consorzio, previsto ad aprile. L’assemblea dei soci formata dalle 14 cooperative, che attualmente contribuiscono con un proprio delegato al Cda uscente, dovrà decidere sia il numero dei componenti del nuovo Cda e sia scegliere un proprio rappresentante. Una volta eletto il nuovo Cda, si procederà alla nomina del presidente e del vicepresidente. (gu.fe.)
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Porto Tolle
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Polizia locale. Il Comandante Michela Trombin fa un bilancio dell’attività svolta nel territorio
“Un anno al servizio dei cittadini per garantire la loro sicurezza” È
stato un anno di attività intensa il 2023 della Polizia locale di Porto Tolle. “Con oltre 150 interventi sul territorio dei comuni di Porto Tolle e Ariano nel Polesine, si è registrato un aumento significativo rispetto al 2022” esordisce il comandante della Polizia locale Michela Trombin. “Sono stati numerosi i servizi complessi che hanno coinvolto più agenti contemporaneamente, registrando un aumento del 15% rispetto all’anno precedente. Un 2023, nel corso del quale i mezzi di trasporto a disposizione hanno per-corso oltre 426mila chilometri, soprattutto nel territorio esteso delle frazioni di Porto Tolle, dove sono stati svolti oltre un centinaio di interventi, con l’implementazione di formule operative innovative per migliorare l’attenzione e la vicinanza ai cittadini.
La collaborazione con le forze di Polizia dello Stato – prosegue Trombin – è stata particolarmente intensa, con decine di servizi svolti in forma congiunta. Specifici interventi sono stati intensificati per contrastare il degrado e il disturbo della quiete pubblica, portando a riduzioni degli orari di attività per alcuni esercizi commerciali per motivi di sicurezza pubblica. Per quanto riguarda il periodo estivo, sono stati intensificati i controlli nelle spiagge di Boccasette, Barricata e Spiaggia dei Gabbiani, con sequestri di articoli contraffatti nell’ambito del progetto Spiagge Sicure 2023 finanziato dal Ministero Interno. Anche quest’anno siamo andati nelle scuole fornendo insegnamenti sulla sicurezza stradale e sulla legalità, mentre la collaborazione con i “nonni vigile” è stata incentivata, valorizzando
Il Comune rinnova la Certificazione EMAS
la loro esperienza. Per facilitare il dialogo con i cittadini è stato creato il sito dedicato alla Polizia Locale”. Il Comandante Michela Trombin nel sottolineare l’importanza del lavoro svolto dagli agenti di polizia locale, motore della struttura del comando di Polizia locale, commenta “I risultati ottenuti testimoniano il
positivo stato di salute del Corpo, che continua a mantenere i suoi valori fondanti. Il comando ringrazia il personale e i sindaci di Porto Tolle e Ariano nel Polesine per il costante supporto alle esigenze dei comandi, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi stabiliti dalle amministrazioni”. Guendalina Ferro
Antonio Crepaldi al timone del Giptep: “Condivisione, presenza e ascolto” Il panorama politico di Porto Tolle si arricchisce della leadership di Antonio Crepaldi, neo presidente del “Gruppo Indipendenti Porto Tolle e Polesine” (Giptep). Accanto a lui, figure di spicco come il presidente onorario Ivano Gibin, l’assessore Diego Marchesini, e la consigliera Angela Motta, formano un solido fronte politico. Crepaldi, che prende il testimone da Flavio Stoppa, è attivo nel direttivo del Giptep da dieci anni: “Condivisione, presenza
e ascolto sono i tre pilastri sui quali baseremo il nostro operato. Partecipazione e condivisione non saranno solo il nostro slogan, ma il nostro metodo”. L’impegno di Crepaldi è chiaro: “Prendere decisioni solo dopo aver ascoltato le opinioni di tutti, operando con buonsenso, consapevoli che non sempre sarà possibile accontentare tutti. Un focus particolare è riservato alle tematiche ambientali, con l’obiettivo di garantire un miglioramento costante della qualità di vita, nel rispetto
dell’ambiente circostante”. “Saremo tra le vie delle frazioni – sottolinea Crepaldi – perché la politica, soprattutto per una realtà piccola come la nostra, deve essere presente, attenta e dialogare con i concittadini. Cammineremo con fermezza sulla strada della condivisione e dell’ascolto”. Antonio Crepaldi, classe 1983, oltre al suo ruolo politico, è marito e padre e lavora presso una multinazionale giapponese nel ferrarese. (gu.fe.)
Il Comune di Porto Tolle ha confermato il suo status tra i Comuni virtuosi in ambito ambientale con il rinnovo della certificazione Emas (Eco Management and Audit Scheme). Con oltre duemila Comuni in Italia, questa certificazione sottolinea l’impegno costante dell’amministrazione nella tutela ambientale. Ottenuta nel 2020 e rinnovata recentemente dopo una positiva verifica, la certificazione Emas testimonia l’implementazione di un Sistema di gestione ambientale trasparente ed efficace. L’amministrazione Pizzoli, consapevole della fragilità dell’ambiente, ha voluto porre maggiore attenzione alla sua tutela e promozione. La registrazione Emas rappresenta un’eccellenza per il Comune, dichiarando pubblicamente l’impegno alla conformità alla normativa vigente e al miglioramento continuo delle prestazioni ambientali. La dichiarazione ambientale, parte integrante della registrazione Emas, rappresenta un impegno triennale con aggiornamenti annuali, fornendo dati e informazioni trasparenti sul territorio comunale. (gu.fe.)
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Rosolina
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I progetti. Piena disponibilità da entrambe le parti nel segno della collaborazione tra istituzioni
Capitaneria di Porto e Comune insieme per la sicurezza e il turismo R
osolina ha visto un importante incontro tra la giunta comunale e i vertici della Capitaneria di Porto. In particolare, nell’occasione, il Contrammiraglio Filippo Marini, comandante del Porto di Venezia e direttore marittimo del Veneto, accompagnato dalcomandante della Capitaneria di Chioggia, Capitano di Fregata Alessio Palmisano e dal Luogotenente Sandro Micello, comandante dell’Ufficio locale marittimo di Albarella-Porto Levante, ha partecipato a un incontro in municipio con il sindaco Michele Grossato, per fare insieme il punto su alcune questioni di particolare importanza. Tra i temi trattati, la sicurezza in mare, il salvataggio e la balneazione, oltre alle questioni demaniali e al turismo fluviale. “C’è stata la piena disponibilità da entrambe le parti a una sinergica azione nel segno della collaborazione tra istituzioni -
afferma il sindaco -. Al termine dell’incontro c’è stata la visita all’ufficio di Albarella. C’è poi stato un altro importante incontro, con la direzione generale dell’Agenzia del Demanio. Siamo andati a Roma a parlare con la direttrice Generale, Alessandra Dal Verme, per rappresentare alcune questioni ritenute cruciali per lo sviluppo di Rosolina Mare. Un incontro al quale ho partecipato insieme agli assessori Stefano Gazzola e Alessandra Patrian, rispettivamente titolari del referato al patrimonio e di quello al demanio, nel corso del quale la delegazione rosolinese ha rappresentato le criticità che si trova a dover scontare la nostra località, ferma da decenni, e la necessità, dunque, di trovare una strategia comune che permetta di dare nuovo slancio alla realtà locale, specie a piazzale Europa, per realizzare un progetto di promozione della località, attraverso
una visione sostenibile e pienamente integrata con la vocazione naturalistica del Parco del Delta del Po, ricosciuto sito Mab Unesco dal 2015, e di cui Rosolina fa parte a pieno titolo”. Alla direttrice generale dell’Agenzia del Demanio è stato consegnato un dossier, contenente la storia di Rosolina Mare, dagli anni Sessanta ad oggi, corre-
dando il tutto con fotografie di particolari situazioni fatiscenti e foto aeree, affinchè fosse chiara la necessità di addivenire quanto prima a un programma di rinnovamento della nota località turistica bassopolesana, vero volano per lo sviluppo ed il progresso del territorio del Delta del Po. “Dinanzi all’evidente stato della località, frutto come evidente
dell’inerzia del passato, abbiamo trovato grande disponibilità e condivisione di intenti così da iniziare insieme un percorso congiunto verso una progettualità condivisa, rispettosa delle sensibilità in gioco, ma che sia la chiave di volta per il riscatto di una località che vuole e deve ripartire - conclude Grossato -. Una strategia comune da attuare, alla quale come amministrazione siamo già a lavoro, per raggiungere presto, con la collaborazione di tutti gli attori coinvolti, risultati sperati e da troppo tempo attesi. Un’assist, quello ricevuto dall’Agenzia del Demanio, fondamentale per lo sviluppo del territorio, sul quale questa amministrazione crede fortemente e che si ritiene sia obiettivo quanto più necessario da perseguire”. Ruggero Principe
Raccolta dei rifiuti: tarriffa puntuale anche a Rosolina È iniziato il periodo di adattamento per i 29 Comuni del medio e basso Polesine, passati a Tariffa puntuale. Gli svuotamenti del contenitore del secco residuo saranno conteggiati solo a partire dal mese di aprile. Con il mese di gennaio ha preso il via il nuovo sistema di esposizione dei contenitori dotati di tag, per la lettura degli svuotamenti. Gli svuotamenti del contenitore del secco residuo (non riciclabile) saranno conteggiati ai fini tariffari, solo dal prossimo mese di aprile per le utenze
domestiche e dal mese di luglio per quelle non domestiche, per consentire quindi un graduale adattamento all’utilizzo e alla esposizione dei nuovi contenitori. Tutti gli utenti che hanno ricevuto il bidone carrellato da 240 litri, compreso Taglio di Po che era già in possesso da tempo del contenitore carrellato e che ha aderito al servizio equo verde, devono sempre esporlo per avere anche il diritto al ritiro delle fascine aggiuntive, stabilite nel numero massimo di 7 per ogni contenitore posseduto ed esposto. È fatta salva
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possibilità per ogni utente di conferire il verde, nella misura di massimo 4 metri cubi per ogni conferimento, presso il centro di raccolta-Ecocentro del Comune più vicino alla propria abitazione o al luogo di produzione del verde, senza alcun addebito. Gli utenti ritardatari che desiderano aderire al servizio Equo verde potranno sempre farlo utilizzando i canali messi a disposizione della società (Sito aziendale, App Junker o direttamente presso gli sportelli di Ecoambiente). (r.p.)
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Didattica artistica. La società cooperativa sorta dalla laboriosa fucina del Cics
Honeycoop, un progetto dedicato al mondo degli artisti polesani
Oggi la Cooperativa conta 59 soci, tra lavoratori e volontari, e si occupa di curare i rapporti di lavoro degli insegnanti di musica e teatro, nelle scuole artistiche di Veneto, Friuli Venezia-Giulia, Emilia-Romagna, Toscana
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l mondo degli artristi polesani ha visto quest’anno un’importante novità: la nascita di Honeycoop, società cooperativa sociale sorta dalla laboriosa fucina del Cics, ossia il Consorzio Italiano delle Cooperative dello Spettacolo. “Lo studio e la realizzazione di questo progetto cooperativistico matura da una progressiva consapevolezza che sul territorio manca un polo di riferimento per il mondo della didattica artistica e per l’educazione a 360 gradi ai valori sociali del diritto al lavoro, della tutela della salute e del benessere, della cultura come forma di educazione e, al contempo, la promozione di progetti che abbiano la capacità di diffondere il messaggio di solidarietà, cooperazione e sostegno a prossimo – afferma Federica Pozzato, una delle fondatrici –. Oggi la Cooperativa conta 59 soci, tra lavoratori e volontari, e si occupa di curare i rapporti di lavoro degli insegnanti di musica e teatro, nelle scuole artistiche di Veneto, Friuli Venezia-Giulia, Emilia-Romagna, Toscana. Ogni socio cooperatore gode di un inquadramento lavorativo, che gli consente di investire sul proprio futuro lavorativo, nell’ambito della propedeutica artistica, prendendo parte ad una rete di reciproca cooperazione. Honeycoop si adopera, altresì, nel sostegno dei progetti di comunicazione sociale, come “ProgettoGadenz”, svoltosi nel mese di settembre, ritenendo l’iniziativa degli ideatori aderente all’etica cooperativistica”.
In qualità di promotrice del progetto e consulente aziendale dello stesso, Federica Pozzato evidenzia che, “seppur trattasi di una realtà ancora molto giovane è, tuttavia, fermamente legata ai valori dei principali temi sociali, quali la prevenzione e l’attenzione ai bisogni, soprattutto degli adolescenti che vengono affiancati da personale qualificato, nell’esperienza immersiva dei corsi delle arti performative. Siamo certi che l’impegno e l’azione di molti sia la giusta strada per ottenere i risultati attesi”. Honeycoop è amministrata da un Cda composto da tre persone, tutte appartenenti al mondo della didattica musicale: Linda Nordio presidente, Filippo Piva vice presidente e Aimone Roncon consigliere. “Grazie a una esperienza trentennale, maturata con le cooperative dello spettacolo appartenenti al Cics, chi oggi opera attivamente nella amministra-
zione e gestione di Honeycoop ha intrapreso la giusta strada per portare il vastissimo e prezioso mondo della propedeutica musicale a livelli di riconoscimento e dignità lavorativa adeguati alla categoria”. Tra gli artisti nostrani iscritti a Honeycoop, c’è anche l’attore rodigino Matteo Tosi. Quest’ultimo, con la produzione made in Polesine, “Luke. My virtual self” ha di recente vinto, nella categoria “Video verticali”, al Digital Media Fest, in programma alla Casa del Cinema di Roma. La trama racconta di Andrea, brooker finanziario, il quale una sera riceve una telefonata inaspettata. Nel giro di poche ore, si ritroverà dentro una realtà inimmaginabile. Quella scritta da Tosi, con Enrico Saletti, è la una serie di nove episodi, ognuna di 1 minuto, visibile sui profili personali dell’attore, Facebook, Instagram, YouTube e TikTok. Ruggero Principe
Un nuovo sportello utenti di Ecoambiente Ha aperto a Taglio di Po un nuovo sportello utenti di Ecoambiente. L’ufficio si trova nei locali situati in via Gabriele D’Annunzio 11-13. L’inaugurazione ha avuto luogo alla presenza del sindaco Layla Marangoni, dell’assessore all’Ambiente Alessandro Marangoni, dei rappresentanti del consiglio di amministrazione di Ecoambiente e del Consiglio di Bacino di Rovigo. Il nuovo sportello Ecoambiente di Taglio di Po sarà aoerto il lunedì dalle 14.30 alle 17.30 e il giove-
dì dalle 9 alle 12.30.Il presidente del consiglio di amministrazione di Ecoambiente, Giampaolo Frigato, l’amministratore delegato Adriano Tolomei e il consigliere Chiara Turolla, con il sostegno del direttore tecnico Walter Giacetti confermano che lo sportello di Taglio di Po, che è il decimo nell’elenco di quelli finora aperti al pubblico nel territorio polesano, è uno spazio pensato per supportare, accogliere e ascoltare le richieste dei cittadini-utenti e sarà il punto di riferimento per
tutte le pratiche necessarie alla gestione della nuova tariffa rifiuti Tarip in vigore dall’1 gennaio 2024. In questa fase iniziale, gli svuotamenti del contenitore del secco residuo (non riciclabile) saranno conteggiati ai fini tariffari, solo dal prossimo mese di aprile per le utenze domestiche e dal mese di luglio per quelle non domestiche, per consentire quindi un graduale adattamento all’utilizzo e alla esposizione dei nuovi contenitori. (r.p.)
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Loreo
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Il bilancio. Il sindaco fa il punto di quanto fatto finora e delle prossime azioni in programma
Gasparini: “Grandi novità per commercio, cultura e scuole”
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l sindaco di Loreo Moreno Gasparini traccia un breve bilancio dell’anno appena trascorso e annuncia una serie di azioni programmate per il futuro del comune. Quali sono le opere concluse? “Tra gli obiettivi raggiunti nel 2023 si distingue con particolare orgoglio la riqualificazione di piazza Matteotti. Un intervento che ha interessato la sistemazione dei sottoservizi e l’asfaltatura del tratto stradale che fa parte del centro storico cittadino. Ulteriori interventi hanno riguardato l’illuminazione a led lungo la riviera, la sistemazione della pavimentazione in trachite nella calle Bonandini e l’asfaltatura in calle Costa, nelle vie Dante, Manzoni e via Europa. In quest’ultima via sono state eseguite lavorazioni alla rete idrica, la realizzazione dei marciapiedi e la piantumazione di nuove alberature”. Cosa è stato realizzato in tema di sicurezza? “Abbiamo realizzato l’installazione di 42 nuove telecamere per il moderno sistema di videosorveglianza. In risposta alle richieste dei cittadini, abbiamo collocato undici dossi. Contestualmente, abbiamo potenziato il servizio di pattugliamento degli agenti di polizia locale, implementando turni differenziati. Un’attenzione particolare è stata dedicata anche a via Adige, Ca’ Negra, Ca’ Negra e nella zona Pilastro”. Quali sono le novità per il settore commercio? “Per quanto riguarda le novità destinate ai commercianti, abbiamo avviato il progetto del distretto del commercio “Antica Loreo”, un’iniziativa che ci permetterà di finanziare con fondi regionali alcune migliorie strutturali, di illuminazione led e di immagine delle attività commerciali del centro. L’implementazione di nuova cartellonistica e l’uso di materiali in acciaio corten ci permetterà di migliorare in termini di indicazioni informative e decoro urbano. Inoltre, grazie ai contributi regionali, procederemo con la riqualificazione della passerella situata lungo la Riviera Nuova, che accoglierà due piattaforme di 4,70 x 12 metri, destinate a ospitare eventi all’aperto. Iniziative che contribuiranno a creare un nuovo contesto cittadino e quindi un’operazione sociale importante”.
Quali sono le azioni in programma per il futuro? “Punteremo all’apertura e alla valorizzazione del teatro Zago, affinché diventi un centro culturale vitale per la comunità. E’ in programma la sistemazione strutturale di tutti gli edifici scolastici, tra gli interventi in programma, l’efficientamento energetico e l’abbattimento delle barriere architettoniche”. Guendalina Ferro
Prosegue nell’impegno dell’Istituto comprensivo per gli obiettivi 1 e 2 dell’Agenda 2030 Dopo il successo dell’Accademia Natalizia, la solidarietà si consolida con nuove iniziative dell’Istituto Comprensivo di Loreo, focalizzate sugli Obiettivi 1 e 2 dell’Agenda 2030. Questi obiettivi costituiscono il cuore dell’Unità didattica di apprendimento (Uda), un progetto
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ambizioso portato avanti con dedizione dalle insegnanti dei vari plessi scolastici di Loreo e Rosolina, durante l’anno scolastico in corso. L’Accademia natalizia, organizzata con impegno dalle insegnanti, ha rappresentato un esempio tangibile del continuo impegno per promuovere lo sviluppo sostenibile. Un esempio di buone pratiche civili che ha coinvolto attivamente le famiglie nella raccolta di generi alimentari, mentre gli alunni si sono dedicati alla decorazione dei pacchi dono. I volontari della Pro loco di Loreo, uniti all’entusiasmo degli alunni partecipanti, hanno affiancato Babbo Natale nella distribuzione dei doni alle famiglie bisognose del comune polesano. Un’iniziativa significativa che dimostra concretamente come la collaborazione tra studenti, insegnanti e famiglie possa contribuire a costruire un mondo più equo e sostenibile. L’impegno delle insegnanti dell’Istituto comprensivo di Loreo proseguirà con altre nuove iniziative con l’obiettivo di concretizzare il ruolo centrale dell’educazione civica nella costruzione di un futuro in cui solidarietà e giustizia sociale siano parte integrante del percorso di studi degli alunni che frequentano i plessi scolastici dei due comuni Polesani. (gu. fe.)
Delta
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Serie tv. “Il Quinto Giorno” ha finalmente fatto il suo debutto in prima visione
Su Rai 2 sbarca il thriller ecologico girato anche nel Delta del Po L
a tanto attesa serie televisiva “Il Quinto Giorno”, originariamente intitolata “The Swarm”, ha finalmente fatto il suo debutto in prima visione assoluta su Rai 2 lo scorso 10 gennaio. Presentata in anteprima al Festival di Berlino 2023, questa collaborazione internazionale coinvolge Germania, Austria, Belgio, Italia, Svizzera, Francia, Giappone e, naturalmente, l’Italia, con le riprese realizzate nel suggestivo paesaggio del Delta del Po. Basato sul romanzo di Franz Schätzing, il thriller ecologico vede un cast internazionale, con volti noti come Alexander Karim, Cécile de France, Leonie Benesch, Joshua Odjick, Kista Kosonen, Barbara Sukowa, Rosabell Laurenti Sellers e Oliver Masucci. La trama ruota attorno a una misteriosa forza marina che, in risposta all’inquinamento e ai cambiamenti climatici, decide di dichiarare guerra all’u-
manità sfruttando creature marine. La serie è stata supportata dalla Polesine Film Commission, guidata dal presidente Angelo Zanellato, durante le fasi di produzione, con le riprese svolte tra maggio e giugno 2021. “Il Leone di vetro conferito al Festival di Venezia è motivo di profondo orgoglio per me – afferma Zanellato –. Sottolineo l’importanza di preparare il nostro territorio per future produzioni cinematografiche, garantendo servizi di alta qualità, un’accoglienza calorosa e un supporto completo. Questo contribuirà a consolidare la reputazione della nostra regione come una location ideale per le produzioni cinematografiche, aprendo la strada a nuove opportunità e dimostrando il nostro impegno nel settore dell’industria cinematografica”. Oltre al territorio di Rosolina, Porto Tolle (Ro) e lido di Volano (Fe), le riprese sono state rea-
lizzate anche a Trani e Otranto (Puglia), Roma, Ostia, Civitavecchia e Ladispoli (Lazio) e Bruxelles, dove all’interno di una piscina si sono svolte le sequenze subacquee. “Il Quinto Giorno” è uno dei più importanti progetti televisivi
europei, basato sul bestseller internazionale di Frank Schätzing, tradotto in 27 lingue. Una serie prodotta da Schwarm TV Productions, una joint venture tra Intaglio Films e NDF IP per ZDF, France Télévisions, Rai Fiction, Viaplay Group, Hulu Japan,
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Territorio
G20 Spiagge. Quindici amministrazioni a confronto sui temi di particolare rilevanza
I sindaci della Costa a Roma per lo status di Comunità Marine
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rasferta romana a fine gennaio per i sindaci del G20 Spiagge, il network che riunisce le principali località balneari d’Italia, tra cui tutte quelle della Costa Veneta. Una delegazione composta da una quindicina di amministratori ha incontrato il presidente della Camera dei Deputati Lorenzo Fontana e i responsabili turismo delle forze politiche. Altro momento particolarmente importante è stato l’incontro con il presidente della Decima Commissione parlamentare Alberto Luigi Gusmeroli: è proprio con lui che i sindaci hanno fatto il punto operativo sull’iter della legge sullo “Status di Comunità Marine” e ne hanno verificato i tempi di attuazione. “L’impegno dei sindaci in questi anni non è mai mancato nel sostenere un provvedimento che considerano indispensabile alle proprie comunità per reggere la concorrenza internazionale. Non dimentichiamo mai che il turismo è il primo comparto economico del paese – afferma Roberta Nesto, sindaco di Cavallino Treporti e coordinatrice nazionale del network G20Spiagge –. Noi sindaci voglia-
I sindaci hanno fatto il punto operativo sull’iter della legge sullo “Status di Comunità Marine”, un provvedimento indispensabile mo esercitare sul Parlamento una pressione positiva perché crediamo molto in questa riforma legislativa. Lo Status delle Comunità Marine è una buona proposta. Potrà risolvere, quando attuata nello specifico, per buona parte il difficile rapporto tra residenti e turisti, consentendo alle nostre comunità di vivere con maggiore serenità lo sviluppo del settore”. I Comuni rappresentati a Roma erano: Alghero, Arzachena, Bibbona, Caorle, Castiglione della Pescaia, Cattolica, Cavallino Treporti, Chioggia, Comacchio, Grado, Jesolo, Lignano Sabbiadoro, Riccione, Rosolina, San Michele al Tagliamento, San Vincenzo, Sorrento, Taormina, Viareggio, Vieste. Intanto, nell’ambito della Fiera dell’Alto Adriatico, svoltasi nelle scorse settimane a Caorle, si è te-
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Nella delegazione scesa a Roma, per incontrare tra gli altri anche il presidente della decima Commissione parlamentare. c’era anche Rosolina
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nuta la presentazione del prossimo summit del G20Spiagge, che si terrà proprio nella località caorlotta. “Caorle sarà la sede, dal 17 al 19 aprile, del summit annuale del network. In quell’occasione saranno presentati i risultati del grande lavoro svolto finora dai Comuni balneari”, ha annunciato il sindaco Marco Sarto, “La speranza è che proprio l’appuntamento di Caorle possa essere quello in cui potremo annunciare il positivo evolversi dell’iter legislativo dell’attesa riforma che, se adotta-
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ta, permetterebbe a Città come la nostra di poter gestire al meglio i servizi necessari per i residenti e per gli ospiti”. A commentare il vertice con il presidente della Camera è anche il sindaco di Jesolo, Christofer De Zotti: “Lo Status di Comunità Marine risponde a un’esigenza pressante delle nostre città, vale a dire riconoscere maggior flessibilità nell’intervenire su questioni profondamente collegate alle nostre dinamiche. Tra queste, un’ampia discrezionalità nell’uso dei fondi derivanti dall’imposta di soggiorno per investire sul benessere di residenti e ospiti non solamente in maniera diretta ma anche in maniera indiretta guardando, ad esempio, al tema della sicurezza e quindi all’ampliamento dell’organico del Corpo di Polizia locale con le assunzioni stagionali”.
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Il futuro del Polesine. Partito democratico e Lega a confronto su un tema cruciale
“Contro lo spopolamento dei giovani servono servono politiche mirate” L
’allarme demografico è una delle sfide cruciali per il Polesine, secondo l’analisi dell’ufficio studi della Cgia di Mestre che rivela un crollo significativo di giovani. In un decennio, la provincia ha perso 8mila giovani, registrando il maggiore declino demografico in Veneto. Un meno 23 per cento nella fascia tra i 15 e i 34 anni che preoccupa Francesco Biolcati, consigliere comunale a Rosolina e responsabile Europa del Partito Democratico: “L’analisi dell’ufficio studi della Cgia di Mestre - dichiara Biolcati - ha rivelato una situazione allarmante nella provincia di Rovigo. Negli ultimi dieci anni, la provincia ha sperimentato il maggiore decremento demografico in Veneto. Nel decennio che va dal 2013 al 2023, la popolazione tra i 15 e i 34 anni è diminuita del 23 per cento”. “Per contrastare la diminuzio-
ne della popolazione giovanile, è fondamentale adottare misure concrete: mentre si invoca un maggiore impegno nazionale sulle politiche per la natalità, la comunità locale deve impegnarsi a trattenere i giovani nella provincia. Esempi positivi, come il ‘Progetto Giovani’ a Padova e gli incentivi per l’acquisto della prima casa nella provincia autonoma di Trento, indicano possibili vie da percorrere. In Polesine manca una gestione organica e strutturale del problema giovanile. Fino a quando non si riconoscerà la mancanza di nuove generazioni come il problema principale, i fondi saranno insufficienti e mancherà una risposta strategica tra gli enti locali. È cruciale agire tempestivamente per invertire questa tendenza, salvaguardando il tessuto sociale ed economico per le generazioni future”.
Nella riflessione si inserisce Lorenzo Rizzato, consigliere comunale nel capoluogo e a Palazzo Celio per la Lega: “Il Polesine sta vivendo un progressivo spopolamento - afferma -, con numerosi giovani che lasciano il territorio in cerca di opportunità altrove e una diminuzione dei nuovi nati. Questa tendenza minaccia i servizi comunali e lo sviluppo territoriale, evidenziato in particolare
nel settore scolastico, con rischio di chiusura di istituti in piccoli comuni. Il problema richiede l’attenzione delle istituzioni, con proposte come bonus per neonati, un fondo di sostegno per giovani coppie con mutuo e trasporto scolastico gratuito. La soluzione fondamentale allo spopolamento è il lavoro. Nuove aziende non solo apportano entrate comunali, ma generano
occupazione, rendendo la zona più attrattiva per le famiglie”. “Il Polesine, in particolare Rovigo, offre caratteristiche ideali per lo sviluppo - continua il consigliere Rizzato -, ma è necessario che si semplifichino i procedimenti burocratici. Problemi nell’urbanistica e mancanza di lungimiranza hanno già causato la perdita di opportunità di investimento. Settori come turismo, università e la zona interportuale hanno potenzialità notevoli, ma richiedono una maggiore valorizzazione. La leadership locale deve prendere decisioni efficaci per garantire il benessere e lo sviluppo futuro. Spero che le scelte della classe dirigente evitino il declino e permettano ai miei coetanei di rimanere nella nostra terra natia, trasformando l’emigrazione in una scelta personale, libera e non obbligata”. Giacomo Capovilla
Dal Parlamento sì al terzo mandato per i sindaci, novità anche per i candidati polesani Il Governo ha recentemente annunciato un cambio significativo nella politica dei limiti di mandato per i sindaci, concentrando l’attenzione sui Comuni con meno di 5mila abitanti, dove sarà possibile candidarsi a vita. La decisione introduce la possibilità di un terzo mandato per i Comuni con una popolazione compresa tra i 5mila e i 15mila residenti. La disposizione riguarda quindi tutto il Polesine, fatta eccezione per Rovigo e Adria. La deroga aprirà la strada alla
possibile ricandidatura di tre sindaci, che già si erano preparati a concludere il loro mandato. Luigi Viaro, sindaco di Lendinara, aveva annunciato di non voler correre per il terzo mandato, nonostante la deroga alla legge. Massimo Biancardi di Castelnovo Bariano e Alessandro Berta di Canda, quest’ultimo alla guida del secondo Comune più piccolo della provincia, ora possono considerare la possibilità di portare avanti la loro leadership. Sabato 8 e domenica 9 giugno
andranno al voto altri 28 Comuni: in 16 di questi i sindaci al secondo mandato avrebbero comunque potuto ripresentarsi per il terzo, nei dodici rimanenti i primi cittadini stanno per concludere il primo mandato. Il 32esimo Comune al voto, su 50 totali, è il capoluogo, che sarà commissariato a seguito delle dimissioni rassegnate dal sindaco Edoardo Gaffeo. Una decisione, quella del professore, che mescolerà le carte anche a Palazzo Celio, portando alla decadenza dei
consiglieri comunali di Rovigo che siedono anche in Provincia: Graziano Azzalin (vice del presidente Enrico Ferrarese), Lorenzo Rizzato e Mattia Moretto. Guardando avanti, sindaci come Giovanni Rossi di Badia Polesine e Roberto Pizzoli di Porto Tolle, entrambi al secondo mandato, potrebbero beneficiare della deroga al limite di mandati nei prossimi anni. Lo stesso vale per Fabiano Pigaiani di Ficarolo e Luca Prando di Lusia, che potranno correre per il quarto man-
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dato rispettivamente nel 2026 e 2027. L’election day del prossimo giugno promette di essere un momento cruciale per il futuro di molti leader locali, con uno sguardo alle elezioni regionali del 2025.(g.c.)
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Cultura
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Archeologia. Il progetto che ha conquistato l’attenzione delle scuole
Raccontare l’antico nel territorio giovane: un viaggio archeologico nel Polesine I
l progetto “Una storia antica nella terra più giovane d’Italia” ha conquistato l’attenzione delle scuole per i siti archeologici del nostro Delta. L’iniziativa, finanziata in parte con fondi regionali, (attraverso il bando relativo alla legge regionale 17/2019) e in quota parte dai Comuni di Adria, Loreo e Ariano nel Polesine, ha coinvolto in attività mirate i bambini di due scuole dell’infanzia, in lezioni di danza antica, archeologia sperimentale, visite guidate con laboratori e conferenze, le 18 classi di varie scuole primarie e le 19 classi degli istituti superiori di secondo grado di Adria e Rovigo. Le attività, organizzate da metà novembre al 21 dicembre 2023, presso il Museo archeologico nazionale (Man) di Adria, l’antiquarium di Loreo, il centro di San Basilio ad Ariano nel Polesine e nella sede rodigina del Centro polesano di studi storici ed etnografici (Cpssae), sono state curate da un sodalizio di esperti in archeologia, che ha collaborato in sinergia con il Centro ricerca e Documentazione (Cerido) del Delta, il Gruppo archeologico adriese Francesco Antonio Bocchi, la cooperativa Scatola cultura, l’ente parco regionale veneto del Delta del Po e la
Gli studenti continueranno il loro percorso di apprendimento fino a maggio 2024, approfondendo la conoscenza della storia locale e l’opportunità, insieme alle loro famiglie, di visitare i tre siti di interesse archeologico
Soprintendenza Abap per le province di Verona, Vicenza e Rovigo. Gli oltre 600 studenti coinvolti, si aggiungono agli altrettanti partecipanti della prima edizione del progetto didattico voluto e avviato per il secondo anno consecutivo dalle amministrazioni comunali di Adria, con l’allora sindaco Omar Barbierato, Loreo con il sindaco Moreno Gasparini e Luisa Beltrame per Ariano nel Polesine. Gli studenti continueranno il loro percorso di apprendimento fino a maggio 2024, approfondendo la conoscenza della storia locale e l’opportunità, insieme alle loro famiglie, di visitare i tre siti di interesse archeologico, per apprezzare le ultime novità archeologiche. In primis, la possibilità
di ammirare i preziosi 14 reperti consegnati recentemente al Museo archeologico nazionale di Adria dai carabinieri del nucleo Tutela patrimonio culturale di Venezia. Ad Ariano nel Polesine, lungo il percorso espositivo anulare del centro turistico e culturale di San Basilio, inaugurato di recente, sarà possibile ammirare il tesoretto di monete romane, partecipare alle attività turistico esperienziali tra gli scavi archeologici, che riprenderanno da aprile fino a luglio 2024 con la partecipazione degli esperti delle università di Padova e Venezia. In programma all’antiquarium di Loreo significative esposizioni storiche.
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Un anno di iniziative nel nome di Gianfranco Scarpari In commemorazione del centenario dalla nascita di Gianfranco Scarpari, l’Associazione Culturale Rem (Ricerca Esperienza Memoria) attiva come casa editrice a livello nazionale, si prepara a celebrare un anno di iniziative straordinarie dedicate al prolifico scrittore. Il programma prevede la ripubblicazione di tre delle opere più significative dell’autore, presentazioni in diverse città, il coinvolgimento di varie realtà associative e la creazione di un prestigioso premio letterario testimoniano il desiderio di rendere omaggio a questo autore eclettico. Gianfranco Scarpari, figura di spicco nel panorama culturale Polesano, ha lasciato un’eredità indelebile nelle sfere politiche, culturali e sociali sin dalla fine della seconda guerra mondiale. Membro del Partito Liberale, ha ricoperto importanti incarichi dirigenziali e si è distinto anche nel campo dell’associazionismo. Scomparso
nel 2008 ad Adria, la sua carriera di progettista ha segnato il territorio con edifici d’eccellenza, mentre la sua vena umanista ha influenzato anche la sua attività giornalistica. Il rapporto di parentela con Gian Antonio Cibotto, suo cugino, ha rappresentato un grimaldello che lo ha introdotto alle prime pub-
blicazioni sul quotidiano “Il Gazzettino”. Sin dai tempi del liceo e dell’università, emergevano le sue doti spiccate di narratore. Tra le opere rieditate, spiccano “Le Ville venete” e “La casa rustica in Pole-
sine”, che testimoniano la straordinaria capacità narrativa e la profonda conoscenza del territorio. La produzione letteraria di Scarpari, iniziata in età matura, ha regalato al pubblico racconti e romanzi di grande spessore. Opere come “La casa là” (1993), “I piccoli peccati” (1995), “Valzer imperiale” (1998), “Gli alberi della memoria” (2000), “Gli anni della cornacchia” (2002) e “Una corsa nel tempo” (2004) hanno ottenuto recensioni positive e importanti premi, incluso il prestigioso premio letterario veneto “Settembrini” per “Una corsa nel tempo”. La serata di ottobre 2024 sarà il culmine della celebrazione, con riedizioni e riflessioni sull’importante contributo di Scarpari alla cultura, al Polesine e non solo. Un progetto ambizioso per preservare la memoria e far conoscere la sua opera, sottolineando il suo impegno nel valorizzare il territorio e il paesaggio Veneto. (gu.fe.)
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Sport
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Calcio. La visita del fondatore del portale “Youcoach” alla squadra del San Virgilio di Adria
Occhi puntati sul Bocar Juniors Nabiuzzi: “Un’oasi nel deserto” I
l primo numero del 2024 della rivista mensile “Il Nuovo Calcio”, magazine con sede a Milano un mensile dedicato a tutti quelli che amano il calcio, ha puntato i riflettori sul Bocar Juniors, la società di calcio giovanile presieduta da Tito Livio Franzolin, un fiore all’occhiello in Polesine, ma non solo. Ed è proprio per questo che Alberto Nabiuzzi, rodigino doc, socio del magazine, uno dei fondatori del portale “Youcoach” punto di riferimento per la formazione degli allenatori, ha fatto visita proprio nel quartiere San Vigilio di Adria, sede del centro sportivo del Bocar. “Il colpo d’occhio è notevolmente spiazzante – scrive Nabiuzzi –. Si vede un’immagine dell’abbraccio di Vialli e Mancini in primo piano dipinto sulla facciata di quella che è una vecchia chiesa sconsacrata e sullo sfondo la scritta Bocar Arena. Si ha la sensazione di entrare e toccare con mano quell’oasi nel deserto che molti di noi, addetti ai
lavori, hanno immaginato almeno una volta nel lungo peregrinaggio attraverso il calcio giovanile italiano. Appena varcata la soglia, il “deserto” finisce e comincio a guardarmi intorno cercando di cogliere un qualsiasi dettaglio che mi faccia capire che non sono entrato in una sceneggiatura e che tutto può essere reale.Ad accogliermi ci sono il presidente, Tito Livio Franzolin, il direttore generale Simone Chieregato e il direttore tecnico Luca Ercolin. Attorno a loro un continuo via vai di ragazzi e allenatori, tra i quali spuntano anche vecchi amici con cui si scambiano i primi saluti. Iniziamo così il tour del centro sportivo: colpisce per ordine, pulizia e un’architettura alquanto particolare che, a primo impatto, non saprei descrivere… ma che alla fine viene facile definire sostenibile”. Tra cui spuntano vecchi amici, scrive Nabiuzzi, sì, perché il classe 1979, ha mosso i primi passi da
calciatore nel settore giovanile del Rovigo, per poi trasferirsi al Bologna, dove rimane per tre stagioni, vestendo le maglie delle squadre Allievi Nazionali e Primavera. Successivamente fa ritorno al Rovigo e, parallelamente all’attività da giocatore, nel 1999 inizia il proprio percorso d’allenatore nella Scuola Calcio del sodalizio rodigino.Nel 2007 si trasferisce in Trentino dove sviluppa un proficuo biennio al Mezzocorona, e poi settore giovanile del Trento e allenatore della formazione Juniores Nazionale,
ruolo che mantiene per la stagione 2010 – 2011, prima di trasferirsi al Calcio Padova, dove resta per tre stagioni come tecnico della Scuola Calcio.Successivamente è viceallenatore della prima squadra dell’Fc Südtirol (2014- 2015) in serie C e poi diventa allenatore della “Berretti” del Pordenone (2015- 2016). Nel 2016 Nabiuzzi entra a far parte dello staff tecnico di Roberto Donadoni allenatore del Bologna in serie A, (con il polesano Luca Gotti vice di Donadoni) con cui collabora per due anni nel ruolo
di match analyst. Segue il tecnico bergamasco anche in Cina, allo Shenzhen, dove resta per una stagione. Poi il ritorno a Trento, dove risiede, e dove fino al 2022 è stato allenatore della Primavera delle aquile gialloblù. Insomma, un profilo alto che ha deciso di dedicare 8 pagine del magazine, ad una società che nella sua programmazione ha puntato sulla qualità in tutti i reparti, perché come dice il titolo dell’articolo “Bisogna avere una visione!”. Cristiano Aggio
Gli Under 6 di Rosolina allo stadio Monigo, casa del Benetton Rugby I giovani del Rosolina Rugby, precisamente dell’Under 6, hanno avuto la possibilità di giocare una partita dimostrativa allo stadio Monigo, casa del Benetton Rugby, prima del derby tra il Benetton Rugby e le Zebre Parma, gara valida per il campionato United Rugby Championship, competizione tra clubs irlandesi, scozzesi, gallesi, sudafricani e ovviamente le due squadre franchigie italiane. L’invito arrivato direttamente dalla società trevigiana oltre a dare la possibilità di assistere alla partita, ha permesso alle zanzare di formare il corridoio durante l’ingresso in campo dei giocatori, ma soprattutto di svolgere
una partita dimostrativa tra il primo e secondo tempo, con i pari età del Valpolicella Rugby. Partita durata pochi minuti, ma di fronte ad uno stadio stracolmo di gente che incitava ad ogni azione i giovani atleti. I protagonisti assoluti sicuramente sono stati i bambini dell’under 6, che senza alcuna paura ed emozione, hanno giocato spensierati nell’innocenza della loro età, molto più emozionati invece i genitori nel vedere i propri figli in televisione e sommersi da uno scroscio di applausi. La giornata è terminata con il consueto terzo tempo in cui festeggiare tutti insieme e per scattare le ultime foto con i giocatori.
Felice il segretario del club, Franco Zanella: “Abbiamo dato la possibilità a trenta bambini di provare un’esperienza importante, e ai loro genitori, per lo più nuovi nel pianeta rugby, di poter vivere il nostro mondo. Lo scopo del progetto “Zanzare” è promuovere il rugby nel territorio, non solo come sport ma come cultura, valori e comportamenti. L’impegno che il Rosolina Rugby sta mettendo nel progetto “zanzare”, sta trovando i giusti riconoscimenti soprattutto nel seguito di genitori che sempre più numerosi si stanno appassionando alla palla ovale nel suo insieme”. (c.a.)
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Il caso. Determinante per la bocciatura della legge l’astensione della dem Bigon
Sul fine vita il Consiglio regionale si spacca Il presidente Zaia si dissocia dalla sua maggioranza e divide la Lega, mentre il Pd fa autogol, festeggiano Fratelli d’Italia e Forza Italia
E
ssere la prima regione chiamata a votare le disposizioni che normano la pratica del suicidio medicalmente assistito, non è certamente impresa semplice. E così il Veneto, tra mille fraintendimenti e distinguo, alla fine bocciando la legge ha deciso di non scegliere. Ma andiamo con ordine. Il suicidio medicalmente assistito in Italia è consentito a seguito di un Pronunciamento della Corte Costituzionale che, con propria sentenza, ha di fatto colmato il vuoto da un’assenza legislativa. In buona sostanza i Giudici della Corte hanno detto “Caro Parlamento visto che i casi sono frequenti e tu non ti decidi a fare una legge, ci pronunciamo noi”. Quindi cosa si doveva votare in Veneto? Grazie all’impegno dell’Associazione Luca Coscioni e delle oltre 9000 firme depositate nella nostra regione i consiglieri sono stati chiamati a votare una legge di iniziativa popolare che, nelle sostanza, definiva le tempistiche e i protocolli ai quali le differenti ULSS del Veneto si do-
vevano attenere. Quindi il voto non prevedeva di esprimersi su suicidio medicalmente assistito si o no, ma tecnicamente su quali categorie di persone lo potessero richiedere e in quanto tempo gli ospedali fossero chiamati a somministrare i farmaci per compiere questa scelta. Il Centrodestra si è dichiarato compatto per il “no”. Senza però tenere conto della variabile Zaia: il presidente della Regione crede fermamente in questa possibilità di autodeterminazione tanto da averla ampiamente trattata in molte occasioni pubbliche e anche in alcuni dei suoi libri. Il suo posizionamento ha fatto si che il 50% della maggioranza consigliare votasse, seguendolo, a favore del provvedimento. Un’autostrada, si dirà, questa per il centrosinistra che di un tema tanto sensibile al proprio elettorato ha fatto una bandiera. E invece no. La consigliera del Partito Democratico, Annamaria Bigon, sin dall’inizio, non ha voluto sentire ragioni, è rimasta in
aula e si è astenuta. Questo suo voto è stato, di fatto, determinante, per la bocciatura della legge. Il vicecapogruppo Dem, Jonathan Montanariello ha immediatamente presentato le sue dimissioni da quel ruolo in polemica evidente con i vertici di gruppo e partito. Il ragionamento dell’ormai ex vicecapogruppo poggia su un presupposto: se il suicidio medicalmente assistito è stabilito dalla sentenza della Corte e la legge al voto era di natura puramente tecnica perché doveva solo dare a tutte le ULSS Venete l’indicazione di comportarsi allo stesso modo in termini di procedure e tempi, non si può invocare la libertà di coscienza proprio perché procedure e tempi non sono un tema etico. Una considerazione, questa, che è andata in rotta di collisione con un approccio, a suo dire, troppo morbido di segretario regionale e capogruppo. Da qui un profluvio di dichiarazioni di leader locali e nazionali, circoli in fermento, petizioni, rabbia e incredulità nella base dei Democratici. Nelle ore in cui stiamo andando in stampa si è consumata una Direzione Regionale del Partito particolarmente tesa nel corso della quale
Zaia e Lanzarin durante la discussione in Consiglio regionale
oltre una ventina di componenti (parlamentari, consiglieri regionali, segretari provinciali) hanno presentato un documento con il quale hanno chiesto alla Consigliera Bigon, non per il suo voto in consiglio ma per le dichiarazioni politiche che ha rilasciato nei giorni successivi, di considerare se possa considerarsi ancora rappresentativa di tutte le minoranze come vice presidente della Commissione Sanità. I proponenti hanno scelto di non chiedere il voto sul documento poiché, con
ogni probabilità, avrebbero ottenuto la maggioranza lacerando, così, profondamente il partito al quale, in ogni caso, chiedono maggiore coinvolgimento e un cambio di passo. Festeggiano, invece, Forza Italia e Fratelli d’Italia che compattamente hanno votato no. E festeggia anche il Leader Nazionale della Lega e Ministro, Matteo Salvini schierato, a sua volta, contro questa legge e sempre più distante, anche nelle dichiarazioni pubbliche, da Luca Zaia. (r.r.)
L’intervista. Alessandra Moretti, eurodeputata del Partito Democratico
“In Regione ormai la maggioranza non c’è più” “S
i sta sfaldando abbastanza velocemente il consenso politico del presidente del Veneto”: a sostenerlo è la Alessandra Moretti, parlamentare europea del Partito Democratico. Secondo lei dove sta andando la maggioranza che governa la Regione? “Il voto sul fine vita manifesta una profonda difficoltà all’interno del centrodestra all’interno della Lega. Dimostra che gli unici motivi per cui l’attuale maggioranza resta unita riguardano la gestione del potere, in quanto si vede plasticamente come quella maggioranza che aveva sostenuto lo stesso Zaia tre anni fa, oggi non ci sia più”. Da Bruxelles come vede la questione dell’autonomia regio-
nale? “C’è un problema gigante: finché non vengono approvati dei livelli essenziali e degli standard che possano garantire a tutti i cittadini adeguata assistenza, soprattutto per quanto riguarda la sanità, è impossibile fare un discorso e un ragionamento serio su questo tema. Perché rischia, così come è scritta, di creare delle profonde fratture, delle grandi discriminazioni tra cittadini italiani. E siccome la sanità in particolare versa, anche nella nostra regione, in una condizione di grave difficoltà, è chiaro che questa autonomia – così come è scritta dalla maggioranza, andrebbe a rafforzare queste forme di discriminazione e disuguaglianza”. Mancano meno di cinque
mesi alle elezioni europee, lei si ricandiderà? “Io mi ricandido, poi a fare la scelta definitiva sarà il mio partito. Ho fatto un mandato in Europa, ho lavorato su temi importanti e rilevanti e mi piacerebbe continuare il mio lavoro. Stare in Europa significa lavorare su delle questioni molto complicate, poiché l’Europa ormai incide su più dell’80% delle scelte che si prendono a livello nazionale. Quindi noi abbiamo bisogno di mandare in Europa persone che sono in grado di impegnarsi nel difendere gli interessi nazionali. E questa è una grandissima sfida e serve una classe dirigente all’altezza”. A proposito di candidature per le europee, come valuta quelle dei segretari di partito?
“Io credo che stia ai leader, insieme agli organismi di partito, prendere queste decisioni. Non mi piace la personalizzazione, perché a differenza del Movimento Cinque Stelle, a differenza di Fratelli d’Italia, per esempio, il Partito Democratico ha una classe dirigente molto preparata e quindi noi vorremmo che le elezioni europee non fossero una battaglia tra leader, ma una battaglia di idee, di contenuti. E anche che vedano protagonisti i diretti interessati, quelli cioè che poi a Bruxelles ci vanno e ci restano. Ecco, quindi sarebbe sbagliata, a mio avviso, una personalizzazione troppo evidente, anche perché non ha mai portato troppo lontano. Mi piacerebbe che sulle europee si iniziasse a
Alessandra Moretti
discutere veramente di contenuti e di politica, perché i cittadini hanno il diritto di conoscere bene la nostra idea di Europa”. (g.g.)
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Regione
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Lo scenario. Dopo il via libera del Senato la proposta passa alla Camera, scontro con l’opposizione
Se autonomia sarà, che autonomia sarà? Tra favorevoli e contrari quella che sta per uscire dal Parlamento sembrerebbe una riforma dai contenuti molto diversi da quelli attesi, il lungo percorso per la definizione dei Lep. Intanto il centrodestra canta vittoria e festeggia il primo traguardo
P
artiamo da un dato di fatto: uno dei due punti chiave della proposta autonomista veneta, ovvero la possibilità di trattenere i 9/10 delle tasse certamente non ci sarà come appare complicato poter ottenere una completa competenza regionale su tutte e 23 le materie in gioco. Il difficile dibattito verso la riforma in senso autonomista del nostro Paese appare più come una corsa a ostacoli nella quale le forze in campo faticano a prevalere e vanno oltre gli schieramenti tradizionali. All’assalto c’è certamente la Lega che, nonostante sappia di non poter “portare a casa” proprio tutto quello che sperava, non demorde ed è determinata a segnare un punto importante nella consapevolezza che, intanto, si comincia e poi si fa sempre in tempo ad aggiungere elementi strada facendo. Nettamente contraria sembrerebbe essere Fratelli d’Italia molto
più interessata ad una riforma del Paese attraverso un Premierato Forte. Le posizioni, però, nelle ultime ore appaiono sempre meno inconciliabili, tanto che il senatore e segretario regionale del Partito Democratico Veneto, Andrea Martella ha parlato di “Barattellum”: un baratto, di fatto, tra un po’ di autonomia per far contenta la Lega in cambio di un via libera del Carroccio al Premierato. Dentro queste divisioni, poi, ce ne sono altre e, per molti versi ancora più profonde, di natura, diciamo così, geografica: il Centro e il Sud del nostro Paese, in modo trasversale a tutte le forze politiche, vedono nella riforma autonomista una seria minaccia per quelle regioni già meno forti di quelle del Nord e maggiormente bisognose di sostegno e investimenti di scala nazionale. I meccanismi di solidarietà proposti, in questo senso, non sembrano una sufficiente
Il momento della votazione della proposta di legge al Senato
rassicurazione. Il via libera al Senato rappresenta, in ogni caso, il primo passo; la proposta dovrà poi passare alla Camera e per essere attuata dovranno prima essere approvati i LEP. La concessione di una o più “forme di autonomia”, infatti, è subordinata alla determinazione dei LEP, Livelli Essenziali di Prestazione. Si tratta dei criteri che
determinano il livello di servizio minimo che deve essere garantito in modo uniforme sull’intero territorio nazionale. La determinazione dei costi e dei fabbisogni standard, e quindi dei LEP, avverrà a partire da una ricognizione della spesa storica dello Stato in ogni Regione nell’ultimo triennio. L’articolo 4 del Disegno di Legge precisa, inoltre,
che il trasferimento delle funzioni alle singole Regioni sarà concesso solo successivamente alla determinazione e al finanziamento dei LEP. Un percorso lungo, dunque, sul quale potrebbe pesare, nel caso che appare scontato di voto favorevole nei due rami del Parlamento, anche un referendum abrogativo già minacciato dalle opposizioni. (r.r.)
De Poli: “E’ una pagina storica, una vittoria dei cittadini” “Stiamo vivendo una giornata storica. Lo dico da veneto, anche con un po’ di emozione. L’autonomia rappresenta un tornante storico per il Veneto e per noi veneti”. Quando raggiungiamo al telefono il senatore Antonio De Poli a Palazzo Madama sono trascorsi pochi minuti dall’approvazione, in prima lettura, del disegno di legge sull’autonomia differenziata. “Manteniamo l’impegno preso dal centrodestra. Stiamo realizzando la volontà di 2,3 milioni di veneti. E’ una vittoria dei cittadini e per i cittadini”. Adesso cosa succede? Si tratta del primo passaggio parlamentare, ora il provvedimento passa all’esame della Camera. Seguirà l’intesa tra Governo e Regione per la gestione delle materie di competenza. Siamo soddisfatti: abbiamo deciso
Antonio De Poli
di non mandare alle calende greche la volontà espressa dai nostri Cittadini. L’autonomia impone un cambio di mentalità. Diciamo sì ad una riforma che premia chi amministra bene. Il cittadino deve sapere chi gestisce la cosa pubblica come lo fa, in modo che sia egli stesso a giudicare chi lo fa bene e chi invece lo fa male, senza inutili scaricabarili. La sinistra parla di spacca-Italia. Come risponde? L’autonomia non è un capriccio del centrodestra. Stiamo parlando di un caposaldo della nostra Costituzione. Non è un caso, che 14 regioni ordinarie su 15 chiedano, a diverso titolo, l’autonomia e, fra questi , ci sono anche governatori di centrosinistra. Da oggi comincia un percorso nuovo, di rinascita delle nostre istituzioni e le istanze conserva-
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trici della sinistra (che minaccia il ricorso al referendum ndr) non ci spaventano. In Veneto è stata bocciata la proposta di legge Cappato sul fine-vita. La sinistra vuole ripresentarla alla Camera. Cosa ne pensa? Una vita non ha prezzo, per noi è sacra. E’ un valore che non può essere calpestato e quindi diremo “no” a suicidio assistito ed eutanasia. Siamo custodi di quei Principi che fanno parte della nostra cultura e della nostra storia. In Veneto ha vinto la cultura della cura e dell’attenzione nei confronti del malato. Noi siamo convinti che si debba perseguire un’altra strada: implementare le cure palliative e rafforzare quei servizi per tutelare la dignità della persona, anche e soprattutto quando è più fragile.
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Elezioni. La Lega ci prova, parte del PD potrebbe starci, FDI si oppone e FI punta a prenotare il Veneto
Un’incognita chiamata terzo mandato Il segretario della Liga Veneta Alberto Stefani presenta una proposta di legge che elimina i vincoli per “lasciare ai cittadini la possibilità di scegliere liberamente da chi essere rappresentati”
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erzo mandato si, no, forse. La Lega ha presentato una proposta di legge per introdurre il terzo mandato per i Presidenti di Regione. La proposta, a firma di Alberto Stefani, segretario della Liga Veneta e presidente della Commissione Bicamerale per il Federalismo Fiscale, modifica la legge del 2004 che fissava a due il numero massimo di mandati consecutivi per i presidenti di Regione “al fine di valorizzare il lavoro svolto dai governatori - si legge - e lasciare ai cittadini la possibilità di scegliere liberamente da chi essere rappresentati”. Una notizia, questa, che il Presidente del Veneto Luca Zaia ha accolto con una certa soddisfazione poiché se la legge fosse in-
lamentari, con questi tre nomi di peso in campo, seguiranno fino in fondo la sua indicazione di voto. Assolutamente contraria Fratelli d’Italia che, forte di un consenso assolutamente vasto, vede nelle prossime scadenze elettorali, in primis proprio quelle regionali, l’occasione di moltiplicare in modo esponenziale il proprio numero di amministratori sui territori. Il segretario Regionale di Forza Italia, Flavio Tosi, da sempre acerrimo rivale di Luca Zaia fa sapere, proprio in queste ore, di essere contrario al terzo/quarto mandato e di sperare che il Veneto possa toccare, nella spartizione nazionale, proprio agli azzurri non disdegnando, neppure, di poter essere lui il candidato Presidente. Menzione a parte merita il caso Liguria: Giovanni Toti giunge al termine del suo secondo mandato e, nonostante abbia fondato nel 2022 il suo movimento “Italia al centro” fu indicato la prima volta come candidato proprio in quota Forza Italia. (r.r.)
trodotta potrebbe candidarsi e concorrere per quello che, di fatto, sarebbe il suo primo mandato poiché il primo, antecedente al 2004 quando fu fissato il limite di due, non rientrerebbe nel conteggio. Ma non è l’unico Zaia ad osservare con grande attenzione quale sarà l’iter parlamentare di questa proposta di legge. Spettatori più che interessati i Presidenti PD dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, della Puglia, Michele Emiliano e della Campania, Vincenzo De Luca giunti tutti alla fine del proprio secondo quinquennio alla guida delle rispettive regioni. La segretaria nazionale Dem, Elly Shlein da sempre si dice contraria in nome del rinnovamento, ma non è detto che i gruppi par-
Aumentati i fondi regionali per la lotta alla violenza sulle donne Elisa Venturini: “Sportelli anche nelle università, è un problema che va affrontato con risorse adeguate” “La tragedia di Giulia Cecchettin ha scosso tutti noi ma ha avuto anche la forza di spingere tante ragazze e tante donne a rivolgersi alle istituzioni per denunciare e segnalare le situazioni di disagio e di potenziale pericolo. La Regione da sempre è attenta a questo fenomeno e per il 2024 ha aumentato i fondi messi a disposizione che sono passati da 1.000.000 di euro a 1.550.000 per sostenere i 26 centri antiviolenza e le 28 case rifugio presenti in Veneto: ai fon-
di regionali si aggiungono quelli stanziati dallo stato che nel 2023 erano di 2,9 milioni di euro. Le modalità di assegnazione verranno definite nell’apposito tavolo di coordinamento regionale che si terrà entro febbraio”: a parlare è Elisa Venturini, capogruppo di Forza Italia in consiglio Regionale. “L’aumento delle segnalazioni da parte delle donne è al tempo stesso un segnale positivo, perché indica una crescente fiducia nelle istituzioni, ma anche un segnale negativo perché sta a significare che le situazioni potenzialmente a rischio sono molte: in questo senso va svolta una forte e determinata campagna culturale e di sensibilizzazione indirizzata specialmente ai giovani.
Prendendo atto anche della richiesta di maggiori risorse che arriva dal territorio, la Regione ha aumentato in modo significativo i fondi destinati a queste iniziative: in particolare credo che vada segnalata una importante novità che è quella dell’apertura di sportelli all’interno delle università, per offrire un servizio semplice da raggiungere alle ragazze più giovani ed anche alle tante studentesse fuori sede che hanno scelto il Veneto per la loro formazione. Le violenze (sia fisiche che psicologiche) di genere sono un grave problema che va affrontato con la collaborazione di tutti: singoli cittadini, istituzioni ed associazioni di volontariato. Per questo è giusto che la Regione faccia, come sta facendo, la sua parte in modo concreto”.
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Elisa Venturini, consigliere regionale di Forza Italia
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Venezia. Ancora una volta la firma è del direttore artistico Massimo Checchetto
La magia del Carnevale si rinnova e celebra la figura di Marco Polo L’assessore Venturini: “Da non perdere in laguna gli spettacoli all’Arsenale e le tante iniziative tra campi e campielli ma faranno sicuramente il pienone anche le sfilate dei carri mascherati in terraferma e nelle isole”
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l Carnevale quest’anno incarna a pieno l’animo avventuriero e curioso di Marco Polo, il viaggiatore per antonomasia. Quando ci siamo seduti attorno a un tavolo per sviluppare idee e iniziative in vista di questa edizione del Carnevale, che fino al 13 febbraio coinvolgerà laguna e terraferma, siamo partiti da lui, narratore di mondi fantastici e lontani, commerciante che con sprezzo del pericolo ha conosciuto culture e tradizioni inimmaginabili. Per questo lo slogan della kermesse è ‘Ad Oriente... il mirabolante viaggio di Marco Polo’. Celebreremo i 700 anni dalla sua morte facendoci promotori del suo messaggio e del suo esempio. Che è poi l’esempio dei Grandi della Storia, sospinti dalla curiosità di spingersi sempre un po’
più in là”. Parola dell’assessore al Turismo Simone Venturini che sottolinea la volontà di dar vita a un palinsesto di eventi diffusi che possano coinvolgere tutti, ma proprio tutti. “Da non perdere in laguna gli spettacoli all’Arsenale e le tante iniziative tra campi e campielli - aggiunge - ma faranno sicuramente il pienone anche le sfilate dei carri mascherati in terraferma e nelle isole. Una tradizione che sta prendendo sempre più piede”. Tutto il territorio comunale diventa la mappa di un viaggio fantastico caratterizzato da spettacoli, musica e arte per un Carnevale “capillare” e fantasioso. Un’edizione che avrà come filo rosso l’impresa più grande di tutte: l’arrivo di Marco Polo alla corte del Gran Khan in Cina e il
suo racconto minuzioso e intrigante giunto a noi attraverso le pagine de Il Milione, capolavoro della letteratura mondiale. L’edizione del Carnevale di Venezia 2024 vede ancora una volta la firma del direttore artistico e scenografo del Teatro La Fenice Massimo Checchetto e
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ha riservato molte sorprese fin dal primo fine settimana con l’atteso corteo acqueo capitanato dalla mitica “Pantegana” lungo il Canal Grande e con gli spettacoli nei teatrini orientaleggianti allestiti in piazza San Marco, in piazza Ferretto e in altri campi e luoghi della città. “E poi ancora il corteo delle Marie sabato 3 febbraio, le mostre, la cultura, l’attesissimo spettacolo notturno in Arsenale - aggiunge l’assessore Venturini - ‘Terra incognita. Il mirabolante viaggio di Marco’ (il 2 febbraio, ndr) sarà uno show che riempirà di magia lo specchio d’acqua della Darsena Grande. Un racconto immaginifico, liberamente ispirato a Il Milione, narrato in chiave fantastica attraverso i diversi linguaggi creativi dell’arte”. Venezia incontrerà l’Estremo Oriente anche grazie a un’iniziativa organizzata dall’Associazione per la Promozione della Cultura e del Turismo Italia-Cina
(ICCtpa). In occasione del Capodanno cinese il 9 febbraio, nel pomeriggio, partirà un’imponente parata per le vie pedonali di Mestre: draghi e serpenti procederanno festosi affiancati da bambini e ragazzi in abiti tradizionali (lanterne alla mano) per
Il 3 febbraio appuntamento con il Corteo delle Marie. Festeggiamenti anche per il Capodanno Cinese del 9 febbraio celebrare, insieme al pubblico, il countdown verso la mezzanotte cinese (ore 17 locali). A Venezia, invece, Campo San Polo sarà allestito a tema per l’evento, mentre l’Arsenale ospiterà spettacoli di arte cinese e l’M9 di Mestre, infine, darà vita a laboratori ad hoc.
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FEBBRAIO 2024
on-line:
L’importanza dei test di screening per prevenire i tumori al collo dell’utero Nel 2022 in Italia sono state effettuate circa 2500 nuove diagnosi
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l carcinoma del collo dell’utero (o cervice uterina) è, dopo il tumore della mammella, la seconda neoplasia per frequenza tra le donne. Il fattore capace di provocare l’insorgenza della malattia è rappresentato quasi esclusivamente dall’infezione persistente da papilloma virus (HPV), a trasmissione sessuale. L’HPV è un virus che provoca un’infezione molto comune nella popolazione, ma nella maggior parte delle donne scompare spontaneamente dopo uno o due anni. In alcuni casi l’infezione persiste e può provocare delle lesioni che, se non curate, potrebbero lentamente diventare un tumore. Nel 2022, in Italia sono state effettuate circa 2500 nuove diagnosi, si tratta dell’1,3% di tutti i tumori che colpiscono le donne. La diagnosi precoce rappresenta l’arma più efficace contro questo tumore: la diffusione dei programmi di screening, con il Pap test e il test HPV più recentemente, ha rappresentato il principale fattore di riduzione dell’incidenza e mortalità per la neoplasia. Il Pap test consiste nel prelievo di alcune cellule del collo dell’utero che vengono analizzate al microscopio per verificare eventuali lesioni provocate dal virus HPV. Il prelievo è semplice, non doloroso e richiede pochi minuti. Per il test HPV si prelevano alcune cellule del collo dell’utero, come per il Pap-test. Il Prosegue alla pag. seguente
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www.lapiazzaweb.it Prevenzione. La campagna di sensibilizzazione dell’Ulss 6 Euganea
Screening mammografico, più di 300 donne salvate grazie alla diagnosi precoce
L’importanza dei test di screening per prevenire i tumori al collo dell’utero Prosegue dalla pag. precedente
Consiste in una mammografia che consente di diagnosticare un eventuale tumore alla mammella nella fase iniziale di sviluppo, quando è più facilmente trattabile e con una maggiore probabilità di guarigione
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el 2023 l’attività di screening mammografico del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica (Sisp) dell’Ulss 6 Euganea, ha coinvolto più di 64.000 donne (tra inviti inviati e contatti spontanei), registrando un’aderenza di più di 44.000 utenti, con oltre 3.000 indagini di secondo livello e più di 300 donne salvate grazie a un intervento a seguito di tutte le indagini effettuate. E’ questo il bilancio di un anno di attività dell’azienda sanitaria padovana che vuole sensibilizzare ancora una volta le donne all’importanza della prevenzione. Lo screening mammografico è un esame gratuito che non richiede l’impegnativa del medico e viene effettuato ogni due anni, su invito del Sisp, con l’obiettivo di diagnosticare precocemente un tumore alla mammella. La mammografia è un esame che consente la diagnosi precoce di un tumore nella fase iniziale di sviluppo, quando è molto piccolo e non è ancora possibile sentirlo con la semplice palpazione. Risulta quindi più facilmente trattabile e con una maggiore probabilità di guarigione. Lo screening è rivolto alle donne tra i 50 e i 74 anni residenti nei territori delle rispettive aziende sanitarie del Veneto. Se-
condo l’esperienza scientifica, infatti, la mammografia è più efficace se viene eseguita regolarmente ogni due anni tra i 50 e i 74 anni. In età diverse e in caso di dubbi, è possibile rivolgersi al medico di famiglia. In cosa consiste lo screening mammografico? Si tratta di una mammografia (due radiografie per ogni seno). Per ottenere una buona mammografia il seno deve essere compresso per pochi minuti e per questo è possibile provare un certo fastidio o un dolore passeggero. La mammografia è eseguita da un tecnico specializzato e successivamente è esaminata da due radiologi che decidono, se necessario, di completare l’esame con altre indagini, anche queste gratuite. Se risulta normale, l’esito della mammografia viene inviato a casa per posta dopo circa tre settimane. Se i medici radiologi ritengono necessario eseguire ulteriori accertamenti, le donne sono invece richiamate ed assistite dai Servizi Ospedalieri di competenza. Le donne, che rientrano per età e residenza nel progetto di screening e non sono ancora state invitate, possono fissare un appuntamento telefonando al centro di Coordinamento Screening.
materiale prelevato è esaminato in laboratorio per la ricerca del Papilloma virus umano (HPV). Perché fare questi test anche se ci si sente bene? Perché questo tumore e le lesioni che lo precedono non sempre danno disturbi. I test di screening consentono di prevenire il tumore del collo dell’utero o di individuarlo in fase iniziale. La lunga fase preclinica della malattia e la possibilità di diagnosticare ed esportare sotto guida colposcopica le lesioni precancerose costituiscono infatti i punti di forza di questo programma di “prevenzione secondaria”. Il livello di copertura dello screening cervicale (proporzione di utenti che hanno fatto il test sul totale della popolazione bersaglio) in Italia è del 41%. Per questo tumore esiste anche una “prevenzione primaria” rappresentata dai vaccini antiHPV, offerti gratuitamente agli uomini e alle donne dai 12 ai 26 anni, ma con dati di efficacia anche in donne fino a 45 di anni di età e in chi ha già ricevuto trattamenti per lesioni pre neoplastiche. Il Programma di Screening in Veneto ha lo scopo di ridurre la mortalità favorendo la diagnosi precoce che accresce le possibilità di cura e di guarigione. È un percorso gratuito per la prevenzione dei tumori del collo dell’utero, che accompagna la persona dal momento dell’adesione all’invito, alla diagnosi, fino alla cura dell’eventuale lesione. Si rivolge a tutte le donne che hanno residenza in Veneto a partire dai 25 o 30 anni di età, a seconda dello stato vaccinale per la vaccinazione contro il Papillomavirus (HPV), e fino ai 64 anni. Le donne vaccinate contro HPV entro i 15 anni hanno un rischio molto ridotto di sviluppare tumori o lesioni pretumorali, per cui iniziano lo screening a 30 anni. Le donne non vaccinate contro HPV entro i 15 anni, invece, iniziano lo screening a 25 anni. Propone tramite lettera d’invito il Pap test ogni tre anni alle donne dai 25 ai 29 anni non vaccinate contro HPV, il test HPV ogni 5 anni a tutte le donne dai 30 ai 64 anni. Viene offerto il test di screening più appropriato ad ogni fascia d’età, sulla base delle caratteristiche del test e sul rischio della donna di sviluppare tumore o lesioni pretumorali. Il test HPV è un esame di recente introduzione che ricerca l’infezione da HPV, mentre il Pap test ricerca le lesioni causate dall’infezione stessa. Il test HPV è più sensibile rispetto al Pap test e, perciò, può essere eseguito ogni 5 anni anziché 3. Tuttavia, poiché nelle donne più giovani le infezioni da HPV sono molto frequenti e nella gran parte dei casi regrediscono spontaneamente, il test HPV è raccomandato a partire dai 30 anni. La lettera d’invito a effettuare il test arriva a casa alle donne nelle fasce di età interessate da parte della ULSS di appartenenza. Se il test è negativo, la persona riceve una comunicazione dalla ULSS e, dopo l’intervallo programmato, un successivo invito. Se il Pap test è positivo, la persona riceve una comunicazione dalla ULSS e un invito a eseguire specifici esami di approfondimento (visita ginecologica con colposcopia). Successivamente, in caso di diagnosi di lesione pretumorale o tumore, vengono definite e programmate le analisi e le cure del caso. La stessa procedura si segue se il test HPV risulta positivo, nel caso in cui, effettuato sullo stesso campione, anche il Pap test dovesse essere positivo. Se invece il test HPV è positivo, ma il Pap test risulta negativo, la donna riceverà una comunicazione dell’esito dei test ed un invito a ripetere il test HPV dopo un anno. Un test positivo (test HPV o Pap test) non indica la presenza di un tumore o di una lesione pretumorale, ma indica un aumentato rischio. Per questo motivo è importante eseguire gli esami di approfondimento proposti.
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La sperimentazione. Il primo studio in Europa autorizzato dall’Agenzia europea per i Medicinali
Lotta alla displasia broncopolmonare, una nuova terapia per i neonati prematuri
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n Italia nascono ogni anno oltre 30.000 neonati prematuri (il 7% dei nati), cioè bambini che vengono al mondo prima della trentasettesima settimana di età gestazionale. Fra questi neonati prematuri, quelli che pesano meno di 1500 grammi sviluppano, nel 45% dei casi, una malattia polmonare cronica chiamata displasia broncopolmonare che richiede prolungata ossigenoterapia per settimane o mesi con conseguenze che possono persistere fino all’età adulta. Al momento non sono disponibili cure efficaci e sicure per questa malattia. Al via una prima sperimentazione clinica basata sull’uso terapeutico delle vescicole extracellulari, un prodotto naturale isolato da cellule del cordone ombelicale, per la prevenzione della displasia broncopolmonare, la malattia polmonare cronica dei lattanti nati prematuri. Nel luglio 2023 l’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) ha approvato questa sperimentazione che ha poi ottenuto il via libero anche dal Comitato Etico Nazionale e da AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco). Si tratta di un progetto che nasce dalla sinergia fra Università di Padova, Azienda Ospedale e l’Istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza, che ha prodotto questa “ricerca traslazionale” presentata “made in Padova”, di recente presentata tra gli altri dal Direttore generale Azienda Ospedale, Giuseppe Dal Ben, e dalla rettrice dell’Università di Padova,
Un momento della presentazione
Daniela Mapelli. La ricerca traslazionale ha come obiettivo la trasformazione dei risultati ottenuti dalla ricerca di base effettuata presso la Torre della Ricerca Pediatrica in applicazioni cliniche al letto del paziente. Il trial clinico internazionale prende il via presso la Terapia Intensiva Neonatale dell’Azienda Ospedale-Università di Padova, centro hub del triveneto per la prematurità, e verranno inclusi nello studio neonati di peso inferiore a 1500 grammi. La sperimentazione è coordinata dal centro patavino e coinvolge 4
neonatologie italiane (Firenze, Genova, Milano e Modena) e 2 in Belgio. “Si tratta di uno studio di Fase 1 che prevede l’utilizzo nei neonati prematuri di una nuova terapia, le vescicole extracellulari, che nelle fasi precliniche (in vitro e in vivo), hanno presentato risultati estremamente promettenti e un’ottima sicurezza – spiega il prof. Eugenio Baraldi, direttore del Dipartimento di Salute della Donna e del Bambino di Padova e Direttore scientifico dell’IRP Città della Speranza -. Queste microvescicole, grazie al loro contenu-
to di numerosi mediatori presentano attività anti-infiammatoria e pro rigenerativa dei polmoni immaturi, rappresentando un approccio estremamente innovativo per la prevenzione e la cura della displasia broncopolmonare”. Il loro utilizzo in ambito neonatale è stato ipotizzato otto anni fa dall’incontro tra il Prof. Eugenio Baraldi e il Prof. Maurizio Muraca, esperto di medicina rigenerativa e vescicole extracellulari. Da allora è partita una lunga sperimentazione preclinica con vescicole extracellulari esplorata con modelli in vitro e
modello animale con risultati estremamente incoraggianti con il contributo del Prof. Andrea Porzionato del Dipartimento di Neuroscienze, della Dr.ssa Michela Pozzobon e del Dr. Luca Bonadies del Dipartimento di Salute della Donna e del Bambino e Istituto di Ricerca Pediatrica. È questo il primo studio in Europa a ricevere il via libera dell’EMA, l’ente deputato a vigilare sulla sicurezza e l’efficacia dei medicinali, ma è anche il primo al mondo che utilizza questo prodotto naturale soddisfacendo tutti i requisiti degli enti regolatori. Questo è stato possibile grazie alla collaborazione con un gruppo farmaceutico belga, che ha sviluppato un prodotto compatibile con gli standard farmaceutici sulla base dei brevetti depositati presso l’Università di Padova e l’Istituto di Ricerca Pediatria. L’applicazione clinica di questa nuova terapia ha richiesto la certificazione da parte dell’AIFA del reparto di Terapia Intensiva Neonatale del Dipartimento Salute Donna e Bambino di Padova per lo svolgimento degli studi di Fase 1, un riconoscimento che è stato possibile grazie alla rigorosa attività di formazione di tutto il personale medico e infermieristico del reparto di neonatologia che ha raggiunto tutti gli standard internazionali richiesti. È la prima sperimentazione di fase 1 che viene attivato nell’Azienda Ospedale-Università di Padova.
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Sanità e formazione. In 13 anni 250 ecografisti, tra medici di tutte le specialità
Medici da tutta Italia a scuola di ecografia all’ospedale di Dolo
A metà gennaio ha preso il via la scuola per altri 18 giovani nel reparto di Medicina del nosocomio dell’Ulss 3 Serenissima: per la prima volta le lezioni diventano anche un corso per specializzandi dell’Università di Padova. rimo giorno di Scuola d’ecografia per internisti, gastroenterologi, chirurghi, nefrologi, geriatri e medici di pronto soccorso arrivati da tutta Italia all’ospedale di Dolo, nel Veneziano. I 18 allievi si aggiungeranno ai 250 ecografisti formati in tredici anni di corso di alta specializzazione offerto dall’Ulss 3 Serenissima. Un percorso che ha educato alla tecnica dell’ecografia anche pneumologi, fisiatri, anestesisti, medici di famiglia e medici del lavoro. Per la prima volta le lezioni saranno rivolte agli specializzandi dell’Università di Padova. Il corso infatti è stato inserito nel programma formativo della Scuola di specializzazione in Medicina interna diretta dal professore Roberto Vettor, e così quest’anno la Scuola di ecografia di Dolo ha riservato agli universitari otto banchi. La Scuola di ecografia, riconosciuta Siumb (Società italiana di ultrasonologia in medicina e biologia), è l’unica nel Veneziano e ne conta due altre sole nel Veneto. Avviata dall’allora primario di Medicina di Dolo
Giuseppe Marin, il corso è passato in eredità all’attuale direttore del reparto, Moreno Scevola, “con l’obiettivo di mantenere i medici aggiornati con le realtà scientifiche nazionali e internazionali, e di permettere ai nuovi corsisti di acquisire confidenza con una metodica oramai sempre più indispensabile nell’affrontare il paziente internistico e non - spiega il primario Scevola -. I colleghi verranno preparati nella teoria e, poi, sul campo ad usare al meglio l’ecografo, seguendoci anche in ambulatorio e in corsia. L’ecografo sta diventando sempre di più uno strumento presente nei vari reparti ospedalieri, perché permette di perfezionare la diagnosi con una metodica non invasiva. Quando il paziente è in reparto, diventa più facile per il medico gestire l’iter diagnostico terapeutico senza farlo spostare”. Oltre al direttore Moreno Scevola, gli insegnanti del corso sono radiologi, internisti, angiologi ed endocrinologi degli ospedali di Dolo e Mestre. Per la parte pratica sono presenti la coordinatrice del corso Alessandra Galioto, medico internista
di Dolo, insieme all’epatologa Chiara Pilutti, l’angiologo Michelangelo Marobin e l’endocrinologa Francesca Sanguin. Il professor Roberto Stramare, del dipartimento di Medicina servizio di radiologia dell’Università di Padova, sarà il garante del corso per la Siumb. “L’ospedale di Dolo, con questo corso di alto livello, rende disponibili la tecnologia e le conoscenze della sua struttura anche per cercare di
catturare l’attenzione dei nuovi medici, di attrarre giovani che possono rilanciare il futuro della sanità” è il commento del direttore generale Edgardo Contato. “Spero – aggiunge - che il loro investimento di vita sia all’interno della sanità pubblica, grande patrimonio che va tutelato e difeso, e che tanto sta dando loro anche a livello di formazione”. “Un corso di questo tipo è prezioso perché, al di
là della capacità tecnica, insegnerà agli studenti che non esiste un medico bravo a fare le ecografie: il medico bravo è colui che oltre ad avere queste abilità sa mettersi in relazione con i colleghi - aggiunge il direttore sanitario Giovanni Carretta -. Noi medici dobbiamo sapere che quando ci relazioniamo con colleghi che hanno altre competenze oltre alla nostra, il nostro punto di vista si arricchisce, a beneficio nostro e del paziente”.
La salute orale durante la gravidanza: un sorriso sano per una maternità felice gi, sedano e spezie) permette al bambino di sperimentare questi gusti attraverso il liquido amniotico e quindi di non avere problemi di accettazione durante l’allattamento e l’alimentazione negli anni successivi. Anche durante l’allattamento, i sapori degli alimenti assunti dalla nutrice passeranno nel latte, caratterizzandone il gusto. È infine dimostrato che il bambino allattato al seno, quando cresce ha una dieta più sana, ricca di frutta, verdura e fibre e accetta più facilmente nuovi alimenti.
nire o trattare tempestivamente eventuali problemi. La connessione tra salute orale e gravidanza è emersa da numerosi studi che hanno identificato possibili complicazioni, tutt’altro che trascurabili, correlate alle infezioni gengivali, quali parto prematuro, ritardo di crescita fetale, aborto spontaneo e preeclampsia (aumento della pressione sanguigna). In particolare, la “semplice” gengivite, generalmente trattabile, può diventare un potenziale fattore di rischio per esiti avversi della gravidanza. Nel percorso della gravidanza, molte donne Un altro dato significativo è la possibilità di concentrano la loro attenzione sulla salute Il ruolo del dentista durante la trasmissione verticale dei batteri responsabili Veneto24 passa al sistema di ultima generale, ma spesso trascurano un aspetto gravidanza della carie dentale dalla madre al neonato. generazione permette ascoltare anche cruciale: la salute orale. UnDAB sorrisoche sano non è Durantedi la gravidanza il corpo attraversa una Il periodo più indicato per ricevere cure odontola radio una qualità perfetta. solo una questione estetica,con ma gioca un ruoserieaudio di innumerevoli cambiamenti (di natura iatriche è compreso tra la 14a e la 20a settimalo fondamentale nel benessere generale della ormonale, vascolare, immunologica), ai quali na di gravidanza, poiché il rischio di interruziomamma e del bambino in arrivo. possono conseguire disturbi come iperemesi ne della gravidanza è inferiore, e la formazione gravidica mattutina e malattia da reflusso ga- degli organi fetali (la cosiddetta organogenesi) www.veneto24.it Alimentazione e salute orale stroesofageo, oltre che variazioni negli stili di è ormai completata. Questo periodo è inoltre il L’alimentazione svolge un ruolo cruciale nella vita e nella dieta. Tali cambiamenti determina- più adatto per evitare complicazioni legate alla salute orale durante la gravidanza. L’aumento no conseguenze sulle condizioni di salute orale posizione dell’utero, facilitando le procedure del consumo di calcio, vitamina D, vitamina C, della donna: malattie gengivali, carie dentali, odontoiatriche. acido folico e altri nutrienti essenziali favorisce xerostomia (“bocca secca”), vomito e lesioni La salute orale durante la gravidanza è dunque la salute dei denti del bambino in via di sviluppo. orali sono le principali minacce che le donne un aspetto spesso sottovalutato ma di vitale Inoltre, in pochi sanno che lo sviluppo del senso incinte possono affrontare. importanza per la futura mamma e il suo bamdel gusto inizia già nella vita fetale, all’incirca Pertanto, prima di concepire è consigliabile alle bino. Adottare buone abitudini orali può garannel secondo trimestre di gravidanza. Infatti, in donne di recarsi dal dentista per controlli perio- tire un sorriso sano per entrambi, contribuendo SCARICA L’APP RADIO VENETO24 gravidanza mangiare con una certa frequen- dici e durante la gravidanza è altrettanto fon- a un’esperienza di maternità più serena e gioza alimenti saporiti (quali aglio, cipolla, porro, damentale mantenere una buona igiene orale e iosa. Investire nella salute orale è un passo imscalogno, cavolo, carciofo, peperone, aspara- consultare il dentista regolarmente per preve- portante verso una maternità felice e in salute.
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Dott. Stefano Lorini Odontoiatra Laureato in Odontoiatria e Protesi Dentaria, Specializzando in Ortognatodonzia. Svolge la propria attività nella Clinica Odontoiatrica di VenetaMed, dove si occupa prevalentemente di
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Idee in cucina, facili e sfiziose
Sara Busato
Febbraio si colora con sfumature intense, sia nei prodotti ortofrutticoli di stagione che nella varietà di colori che offrono. Facili ricette con i prodotti di stagione per affrontare con gusto il mese più corto dell’anno
RISOTTO PERE E TALEGGIO
INVOLTINI DI VERZA RIPIENI
TORTA PERE, MANDORLE E SCAGLIE DI CIOCCOLATO
Un primo piatto sfizioso e originale che unisce la dolcezza della pera al gusto intenso del taleggio. Un connubio perfetto tra sapori contrastanti che si fondono in un piatto cremoso e irresistibile. Ingredienti: 320 g di riso; 2 pere mature; 150 g di taleggio, tagliato a cubetti; 1 cipolla; mezzo litro di brodo vegetale; 80 ml di vino bianco secco; 50 g di burro; Olio extravergine d’oliva; Sale e pepe q.b.; Noci tritate o foglie di timo fresco per guarnire Preparazione: Pulire le pere, sbucciale e tagliale a dadini piccoli. Mettile da parte. Scaldare il brodo in un pentolino e tenerlo caldo a fuoco basso. In una padella ampia, sciogliere metà del burro insieme a un po’ di olio extravergine d’oliva a fuoco medio. Aggiungere la cipolla tritata e soffriggere finché diventa trasparente. Aggiungere il riso nella padella e tostarlo per un paio di minuti, mescolando costantemente fino a quando i chicchi diventano leggermente trasparenti sui bordi. Sfumare con il vino bianco e lasciare evaporare l’alcol. Aggiungere il brodo caldo, mescolando di tanto in tanto. Continuare fino a quando il riso diventa cremoso e al dente. Nel frattempo, in una padella a parte, saltare i dadini di pera in una noce di burro fino a quando diventano leggermente dorati. Quando il risotto è quasi pronto, aggiungere i dadini di pera il taleggio a cubetti. Mescolare fino a quando il formaggio si è fuso e il risotto ha raggiunto una consistenza cremosa. Guarnire con noci tritate o foglie di timo fresco
Un piatto principale creativo e delizioso. Gli involtini di verza farciti con pollo e fontina sono un piatto principale sfizioso e versatile, adatto sia per il pranzo che per la cena.. Ingredienti: : foglie di verza; 250 g di petto di pollo; 1 cipolla grande;100 g di fontina;20 g di parmigiano; olio extravergine d’oliva; noce moscata; sale e pepe Preparazione: Lavare le foglie esterne della verza. Sbollentatele per circa tre minuti in una pentola piena di acqua salata. Mettere la verza sbollentata a raffreddare su un tagliere stando attenti a non romperla e non sovrapponendo le foglie. Nel frattempo, in una pentola soffriggete la cipolla e mescolatela con la carne e le patate precedentemente cotte. Aggiungere il formaggio, l’uovo, un po’ di noce moscata, sale, pepe, olio. Passare in forno ventilato a 180 gradi per circa 20 minuti stando attenti che non si dorino troppo. È possibile cuocere gli involtini di verza in padella a antiaderente oliata per circa 15 minuti, girandoli a metà cottura così da far dorare entrambi i lati
Un dolce soffice e goloso, che piace sia ai grandi che ai bambini. Può essere servito anche a colazione o a merenda, sorseggiando una tazza di tè fumante oppure un cappuccino caldo. Ingredienti: 100 g di farina 00; 70 g di burro; 100 g di zucchero; 600 g di pere Williams; 50 g di mandorle sgusciate; 100 g di cioccolato fondente
Preparazione: Tritare in un mixer le mandorle con la metà dello zucchero. Unire la farina con un pizzico di sale e il burro tagliato a dadini. Lavorare l’impasto fino a ottenere un impasto omogeneo. Avvolgere il panetto di pasta in pellicola per alimenti e fatelo riposare in frigorifero per 30 minuti. Nel frattempo, tagliare le pere a dadini. Riprendete la pasta e stendetela in uno stampo per crostate, imburrato e infarinato. Distribuite le pere e le scaglie di cioccolato. Passate in forno preriscaldato a 180° e cuocete la torta per 40 minuti.
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