laPiazza del Delta - Settembre 2023

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Migranti: l’Europa tace, le nostre città accolgono

Quest’anno, probabilmente, in Italia avremo accolto più di 200 mila migranti. In Veneto abbiamo già superato quota 9 mila, dall’inizio dell’anno. L’accoglienza, questa la parola giusta, è un impegno quotidiano. Complesso, pieno di insidie, dove lo sforzo è comune: del Governo, delle Regioni, delle Prefetture. Ma anche e soprattutto della catena finale di questa lunga filiera: i Sindaci, le associazioni e i cittadini. Le problematiche sono quotidiane e pragmatiche. Abbiamo già vissuto nel recente passato tanti episodi “limite”, dove l’accoglienza è stata scambiata da alcuni come semplice “parcheggio” provocando enormi problemi di sicurezza e integrazione. L’accoglienza deve essere “sartoriale”, caso per caso, perché possa avere successo e non si trasformi in una resa indiscriminata. In tutto questo l’Europa guarda da lontano, da Bruxelles, in silenzio. Dove sono le forze di Protezione Civile dell’UE? Dove sono le navi europee? Dov’è il meccanismo di redistribuzione e, se necessario, di rimpatrio di Bruxelles? Domande che cadono nel vuoto. Lasciandoci soli - Governo italiano, Regioni e Sindaci - e cercare di fermare un’incredibile pressione. Attendo, con poca fiducia, risposte.

La riflessione del Presidente Zaia e il dibattito proseguono nelle pagine regionali di questa edizione.

IN STRADA TOLLERANZA

ZERO:

“GRAZIE AL TELELASER RIFAREMO LE STRADE CON I SOLDI DI CHI CORRE TROPPO”

Iniziativa del Comune di Porto Viro per rispondere alle segnalazioni e richieste di maggior sicurezza La polemica

Servizio a pag. 6

Servizio a pag. 28

I SINDACI DISPONIBILI AL CONFRONTO SULL’ACCOGLIENZA DIFFUSA, NO AI MAXI ASSEMBRAMENTI

ECONOMIA, CON I 22 NUOVI INGRESSI

SONO 139 I DISTRETTI

DEL COMMERCIO IN VENETO Migranti

Scuola, si può fare di più Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

Teniamo fede anche noi alla tradizione di parlare di scuola, a pochi giorni dall’inizio delle lezioni. Del resto continua ad essere l’unica occasione dell’anno in cui si guarda un po’ meno distrattamente al mondo dell’istruzione, con tutte le sue pecche e le sue eccellenze, tra luci e ombre. In seguito, a parte gli addetti ai lavori, tendiamo a dimenticarcene, soprattutto se in casa non ci sono bambini e giovani. Eppure la scuola riguarda tutti. segue a pag 5

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Periodico d’informazione locale Anno XXX n. 176 del Delta Servizio
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SETTEMBRE 2023
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Luca Zaia
FORZA ITALIA IN VENETO È SEMPRE PIÙ FORTE, ADESIONI COERENTI CON UN PARTITO IN CRESCITA

Ètornata ad essere operativa e funzionale nel corso del mese di agosto la struttura dell’ex caserma della guardia di finanzia di Porto Caleri, da tempo dismessa e ora sede del presidio rurale del comando provinciale dei vigili del fuoco di Rovigo.

La struttura, concessa in uso governativo dall’Agenzia del Demanio al Dipartimento dei vigili del fuoco a marzo 2023, di appartenenza del Corpo Forestale dello Stato, è stata di recente riportata in attività da parte del Comune di Rosolina per ospitare una sede distaccata dei vigili del fuoco.

“Una realtà importante che, come amministrazione, siamo fieri abbia riaperto i battenti e sia divenuta la sede estiva dei vigili del fuoco, presidio di riferimento per un territorio fragile come quello di Rosolina Mare – ha affermato soddisfatto il sindaco Michele Grossato. E ora che la stagione estiva si è conclusa, si guarda al futuro di questa struttura, che rimarrà in attività grazie a un progetto annunciato dal sindaco Grossato: “La prospettiva della nuova caserma sarà quella di diventare presto sede permanente per la formazione e l’aggiornamento, anche di volontari, contro l’incendio boschivo”.

“Da parte mia, un vivo ringraziamento ai vigili del fuoco, per aver ridato vita ad un luogo abbandonato, trasformandolo, in sinergia con l’amministrazione, facendolo diventare un presidio di sicurezza della nostra località” ha concluso Michele

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Questa edizione raggiunge le zone di Rosolina, Porto Viro, Taglio di Po, Ariano Polesine e Porto Tolle per un numero complessivo di 11.747 copie. Iscrizione
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12.04.1994;
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Delta
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numero
Nuova vita per l’ex caserma a Porto Caleri
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Direttore responsabile Nicola Stievano >direttore@givemotions.it< Redazione >redazione@givemotions.it< è
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Centro Stampa: Rotopress
Chiuso in redazione il 18 settembre 2023
La scuola ci riguarda e ci deve stare a cuore, come raccomandava don Milani attraverso il motto “I Care” che campeggia sul muro della sua povera aula di Barbiana. E’ l’esatto contrario del fascista “me ne frego”, un atteggiamento che ancora serpeggia - anche se non lo vogliamo ammettere - e ci induce a non rivolgere la dovuta attenzione alla scuola, che pure coinvolge un considerevole numero di persone, oltre agli stessi studenti. “Bisogna uscire, anche mentalmente, dalle categorie dell’ovvio e dello scontato, - raccomandava lo scorso anno il presidente della Repubblica Mattarella - dalla gestione senza respiro o burocratica. Abbiamo bisogno di recuperare entusiasmo, fantasia, coraggio, creatività, capacità di iniziativa. Investire nella scuola significa quindi costruire un domani più solido, per tutti. E quando parlo di investimenti non mi riferisco soltanto alle risorse finanziarie, che pure sono, ovviamente, assolutamente necessarie. Servono idee, proposte, riflessioni, innovazioni”. In questi ultimi anni, infatti, ci sono maggiori risorse economiche per le scuole, in particolare per gli edifici. Sappiamo bene quali sono le condizioni strutturali e quanto siano necessari gli interventi di adeguamento anche sul fronte della sicurezza e dell’efficienza energetica. Ma quello che si fa per la scuola, anche con le risorse del Pnrr che poi lasceremo come debito in eredità ai nostri figli, non può limitarsi al cappotto o alle nuove finestre. Proprio con i fondi europei si sta attuando infatti una riforma del sistema scolastico che punta a nuovi “ambienti di apprendimento” in cui la tecnologia la fa da padrona, a nuove figure di docenti, fino ad un nuovo sistema di valutazione della capacità didattica degli insegnanti. Ma poi c’è la realtà di tutti i giorni, dal precariato dei docenti alla mancata continuità di insegnamento in alcune classi, dalla penuria di insegnanti di sostegno ai costi in crescita per le famiglie, sia su fronte del libri che dei trasporti. Ecco allora che si può e si deve fare di più, giorno per giorno. È
un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto.
Redazione:
una testata giornalistica di proprietà di
Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin
International via Brecce · Loreto (An)
Scuola, si può fare di più
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Nuovo telelaser: “Rifaremo le strade con i soldi di chi corre troppo”

Il sindaco Valeria Mantovan ha annunciato l’arrivo in città di un nuovo telelaser. “Abbiamo deciso di dotare il comando di polizia locale di un telelaser – ha spiegato la prima cittadina – perché da circa un anno riceviamo segnalazioni, raccolte firme e petizioni da cittadini che lamentano che in centro abitato vi sono degli incivili che sfrecciano consapevoli di mettere a repentaglio persone ed animali”.

Un fenomeno non isolato ad alcune vie, ma che riguarda tutta la città. “Non potendo ri-

Dalla minoranza la voce di Mario Mantovan: “Problema dovuto all’assenza di un controllo stradale da parte della polizia locale: manca personale”

empire il centro di dossi abbiamo deciso di adottare questo strumento a scopo educativo con una prima fase di tolleranza su questo tipo di controllo. Chiarisco inoltre che questo dispositivo non serve a fare cassa per pagare costi come la piscina – come ho letto –. Tutti i proventi legati alle sanzioni commessi in violazione del codice della strada devono essere per legge reinvestiti in sicurezza e manutenzione stradale. In questo caso sarò ben felice di rifare gli asfalti delle nostre vie

con i soldi di chi non ha ancora capito che in centro non si deve correre”.

Un problema che non poteva non toccare le corde di Mario Mantovan, consigliere di minoranza ed ex comandante della polizia locale cittadina:

“E’ vero – scrive Mantovan - ci sono conducenti che in pieno centro abitato sfrecciano tra le vie della nostra città rasentando l’incoscienza. Sono tuttavia fermamente convinto che questo sia dovuto all’assenza di un controllo stradale da parte della polizia locale e non certo per colpa degli agenti, ma proprio per la mancanza di personale. D’accordo tentare di fermare l’eccessiva velocità, ma non credo che il telelaser sia la giusta soluzione, dato che ci è costato ben oltre 26.000 euro”.

“Più utile ai fini della sicurezza urbana sarebbe aumentare l’organico del nostro corpo di polizia locale: ricordo infatti che andrebbe assunto un vigile per ogni mille abitanti. Sappiamo tutti, però, che sino al 2026 non verrà assunto alcun nuovo agente come invece ci era stato promesso in campagna elettorale. L’utilizzo del dispositivo prevede inoltre l’impiego di due o più operatori: con l’organico attuale ormai ridotto all’osso e molte volte sommerso dalla burocrazia, il telelaser rischia di rimanere all’interno dello scatolone e rivelarsi ancora una volta una spesa inutile”.

Nuovo parroco per Scalon: è don Gianluca Brisotto

E’ don Gianluca Brisotto il nuovo parroco di Scalon per il triennio 2023/2026. L’insediamento è avvenuto con una celebrazione in parrocchia alla presenza del vescovo di Chioggia Giampaolo Dianin, dell’ispettore salesiano don Igino Biffi e di numerosi confratelli. Il sacerdote è stato chiamato a sostituire don Michele Canella dopo appena un paiod’anni, che si sposta in un’altra parrocchia salesiana a Belluno. Classe 1 971, originario di Monastier, don Gianluca prima di abbracciare

gli insegnamenti di don Bosco si è diplomato perito enologo alla scuola enologica di Conegliano Veneto, senza mai abbandonare lo scoutismo in cui è tuttora coinvolto in seno all’Agesci. Don Gianluca arriva a Porto Viro dopo aver lasciato la parrocchia di Santa Croce a Verona; oltre a Scalon, il religioso seguirà le parrocchie di Ca’ Cappello e di Porto Levante, oltre che il centro giovanile San Giusto. Un bel rinfresco sul piazzale della chiesa ha concluso la bellissima serata. (f.p.)

6 www.lapiazzaweb.it Porto Viro
Sicurezza stradale. La sindaca: “Troppe segnalazioni di auto che sfrecciano in centro abitato”
Fabio Pregnolato

L’incontro. LAmministrazione al lavoro per nuove opportunità occupazionali

Verso la riqualificazione dell’ex centro commerciale Prisma

Il centro commerciale Prisma verrà riqualificato: lo ha annunciato il sindaco Valeria Mantovan dopo un incontro con tecnici regionali e imprenditori padovani che hanno rilevato lo stabile fatiscente da anni.

“Si lavora per ridare alla città una zona riqualificata e opportunità occupazionali. A breve ci saranno delle bellissime novità a riguardo” ha specificato Mantovan, ma già si parla di un parco commerciale con cinema multisala a 3 sale (ed espandibile fino a 6), di un fast food e altri esercizi. L’enorme struttura posizionata sulla statale Romea è situata su uno degli ingressi in città e lo stato di abbandono lo rende attualmente un brutto biglietto da visita per il paese.

Poco distante, un altro stabile aspetta una riapertura, diventando quasi un romanzo a puntate che si trascina dalla campagna elettorale: la piscina comunale è stata

infatti recentemente al centro di un nuovo scambio di accuse tra il sindaco attuale ed il precedente.

“Ho saputo di essere stata denunciata alla Corte dei Corti per la vicenda piscina dall’ex sindaco, che lo ha fatto indirettamente firmandosi come capogruppo di minoranza ma con carta intestata del suo studio legale – ha spiegato Mantovan -. E su quali pretesti? Il primo è che avrebbe saputo casualmente dai social che c’è un procedimento di controllo da parte della Corte dei Conti su questo caso, salvo essersi dimenticata che proprio in quel post lei stessa afferma che tale controllo è previsto per legge nelle transazioni con privati; l’altro preteso sarebbe che dovevamo immediatamente chiudere i contenziosi con i privati: queste cause però sono nate con lei e in una di queste ha trascinato il Comune in giudizio, addirittura esponendosi sul non cercare accordi ma continuare con le cause”.

“Ho visto il video della sindaca sulla questione piscina mentre è dal ritorno dalle vacanze e lo ritengo fuorviante come sempre –ha ribattuto a stretto giro Maura Veronese, ora all’opposizione -.Il segretario comunale mi ha scritto che questo procedimento dinnanzi alla Corte c’è dal 6 marzo scorso e nasce da una segnalazione fatta dallo stesso Comune di Porto Viro:

A Lisa Laurenti il Premio America Giovani

La giovane portovirese Lisa Laurenti ha ottenuto il Premio America Giovani per il talento universitario, attestato che certifica mille neolaureati d’eccellenza d’Italia e che le conferirà una borsa di studio per importanti master.

Il premio, che è stato consegnato a Roma alla Camera dei Deputati, è promosso dalla Fondazione Italia USA per valorizzare ogni anno i talenti del nostro paese con un percorso universitario di eccellenza in discipline di interesse della fondazione e per sostenerli concretamente nel loro ingresso nel mondo del lavoro globale e delle sfide internazionali.

la sottoscritta non ha fatto alcun esposto perché il procedimento è stato attivato dalla Procura Regionale della Corte dei Conti su segnalazione, udite udite, dell’Ufficio Ragioneria comunale. Questa è la spiacevole realtà: mutuo pesante, piscina chiusa e procedimento erariale. E le chiacchiere stanno a zero”.

Oltre alla pergamena, Lisa riceverà una borsa di studio a copertura totale per fruire gratuitamente del master online esclusivo della Fondazione Italia Usa in “Leadership per le relazioni internazionali e il made in Italy”.

La storia di Lisa è una storia di riscatto: dopo aver perso due anni di scuola per essere stata bocciata, i banchi erano diventati per lei un ambiente ostile, ma con il supporto della famiglia ha ripreso il percorso scolastico arrivando ad ottenere questo prestigioso riconoscimento. (f.p.)

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Viro
Porto

La storia. A ottobre il sedicenne portovirese si preparerà a lanciare una nuova sonda meteo

Nuovo lancio per AstroTommy: “Un onore creare missioni utili al Veneto”

Torna a far parlare di sé Tommaso Schiesaro, il sedicenne portovirese fondatore di un team di ragazzi chiamato ‘Ats Sciences Corporation’impegnato nello studio della stratosfera lanciando razzi modelli e palloni stratosferici.

Ad ottobre scorso, il lancio di uno dei loro CanSat (Can=lattina, Sat=satellite, un mini satellite che sta nelle dimensioni di una lattina da bibite standard e non supera i 350 grammi di peso) era servito a testare con successo un nuovo razzo vettore, raggiungendo 356 metri di altezza, 6 in più del previsto.

“Adesso però guardiamo avanti – spiega Tommaso –: il prossimo ottobre ci aspetta un altro lancio, a 1500 metri con un nuovo razzo, ma soprattutto stiamo iniziando a costruire una sonda meteo per migliorare le previsioni dell’intero Veneto: tutto ciò è nato grazie alla collaborazione con l’associazione ‘Meteo In Veneto Aps’ che si occuperà della parte di analisi dati e di quella finanziaria, mentre io e il mio team ci occuperemo della costruzione e di lanciare fisicamente quanto necessario”.

Il Veneto avrà così il suo punto di lancio come è già

presente nelle provincie di Bologna e Udine. “La missione –racconta ancora AstroTommy - sarà composta dalla sonda meteo, che esternamente sarà una scatola di polistirolo, materiale scelto per la leggerezza e la resistenza oltreché per l’isolamento termico. Attaccato a essa, un paracadute per farla atterrare in piena sicurezza e più su un enorme pallone stratosferico riempito di elio o idrogeno, utile a far alzare la strumentazione scientifica. Il

“Stiamo iniziando a costruire una sonda meteo per migliorare le previsioni dell’intero Veneto: tutto ciò è nato grazie alla collaborazione con l’associazione Meteo In Veneto Aps’”

pallone verrà fatto esplodere a 6mila metri, senza nessun tipo di inquinamento: i gas non inquinano e i resti del pallone scenderanno assieme alla missione scientifica, recuperati e smaltiti. È un onore per me, da sedicenne, costruire fisicamente e lanciare missioni utili per l’intera popolazione”. E un in bocca al lupo è giunto ancora una volta dal governatore Luca Zaia sui suoi canali social.

A “Impresa Ciclistica 2023” anche tre portoviresi

Per il terzo anno consecutivo Filippo Albertin, Samuele Milan e Cristian Marangon hanno partecipato all’’Impresa Ciclistica 2023 organizzata dal Movimento Giovanile Salesiano Triveneto dal 2 al 15 agosto.

L’Impresa Ciclistica è un’iniziativa che da oltre 40 anni mette alla prova tutti i ragazzi dell’ambiente salesiano – dalla prima alla quarta superiore – interessati a vivere un’esperienza in cui la dimensione della fede, del sacrificio, della condivisione e del servizio si uniscono in modo tale da offrire una vera palestra di vita.

L’anno scorso l’evento aveva seguito i passi e la figura di San Francesco di Sales tra Italia, Francia e Svizzera. Quest’anno invece il pellegrinaggio in bicicletta è partito da Trieste

e i 1100 chilometri di percorso dell’edizione 2023 hanno portato i tre giovani portoviresi a Maribor in Slovenia, attraversando poi l’Ungheria e la Slovacchia per arrivare ad Auschwitze nel-

la vicina Cracovia, in Polonia. L’ultima salita, quella del rientro e della festa con le loro famiglie, li ha visti infine arrivare al Santuario della Madonna del Monte ad Aviano. (f.p.)

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Sport, cultura e associazioni. Settembre all’insegna degli eventi organizzati dall’assessore Boscolo

Grande successo per la 60esima edizione della Festa del Delta

l l mese di settembre a Porto Tolle ha salutato l’estate con una serie di eventi organizzati dall’assessore Silvia Boscolo, che ha le deleghe a Sport, Cultira, Associazionismo e Politiche giovanili. La 60esima edizione della festa del Delta, che si è svolta dal 30 agosto al 3 settembre, si è distinta per un approccio innovativo, mirato a mettere in risalto e valorizzare il territorio locale. In un’ottica di coinvolgimento e promozione, quest’anno la fiera è stata caratterizzata dall’assenza degli stand gastronomici tradizionali, ma ha invece offerto spazio allo sport presso largo Europa e ha invitato i partecipanti ad esplorare il territorio attraverso escursioni.

La programmazione degli eventi è stata ricca e variegata: i primi due giorni di settembre sono stati dedicati agli appassionati di canoa, seguiti il 3 settembre dalla “corri nel delta”. L’8 settembre, come da tradizione Polesana, ha visto la notte bianca della biblioteca, mentre il 9 settembre è stato il giorno del triathlon a Barricata. L’attenzione al mare è proseguita il 10 settembre con il summit dedicato a questa importante risorsa. Dal 14 al 17 settembre, invece, Santa Giulia ha ospitato la festa del riso, seguita dalla settimana della sostenibilità dal 16 al 22 settembre.

Durante questo periodo si è celebrata anche la chiusura del progetto di turismo inclusivo a cura dell’Ulss 5 Polesana. Il 29 settembre, l’evento “Veneto che legge” arricchirà l’agenda del mese.

Guardando al futuro, ottobre sarà dedicato alla sensibilizzazione contro il tumore al seno, con l’iniziativa “Ottobre rosa”, un momento cruciale per promuovere la prevenzione e la consapevolezza su questa tematica. Inoltre, torna per la seconda edizione l’evento sportivo “L’Epica dell’Acqua”, in programma dal 12 al 15 ottobre.

L’assessore al volontariato Silvia Boscolo ha sottolineato l’importanza di coinvolgere attivamente la comunità attraverso una serie di iniziative significative. Ha annunciato ulteriori attività legate all’ottobre rosa, frutto di una collaborazione proficua con le associazioni di volontariato presenti sul territorio. La creazione di una nuova delega alle politiche di inclusione si pone come strumento per promuovere la collaborazione con le associazioni del volontariato e organizzare eventi che favoriscano un approccio inclusivo.

Boscolo ha evidenziato l’impegno nel campo delle politiche giovanili,

mettendo in luce il ruolo di capofila assunto da Porto Tolle nell’ambito basso polesano. I progetti in cantiere coinvolgono gli studenti del corso di pesca commerciale e i giovani nell’ambito del volontariato, attraverso l’offerta di corsi gratuiti focalizzati su tematiche di sicurezza (Blsd e antincendio). L’assessore alle Politiche giovanili ha espresso la volontà di investire in maniera significativa sui giovani, promuovendo iniziative che contrastino la dispersione scolastica, un problema che interessa

gli studenti tra i 16 e i 18 anni e che richiede attenzione e interventi mirati. Inoltre, ha annunciato misure a sostegno dei primi 1000 giorni di vita dei bambini appartenenti a giovani famiglie, enfatizzando l’importanza della genitorialità e del ruolo dell’asilo nido. Infine, l’assessore Boscolo ha sottolineato il suo impegno nell’affrontare situazioni di fragilità, operando all’interno della delega Ater e collaborando con un assistente sociale per garantire il necessario sostegno. (gu.fe.)

Importanti risultati anche per la Fiera del Riso portotollese

La tredicesima edizione della “Festa del riso” di Porto Tolle, che si è tenuta dal 14 al 17 settembre, è stata organizzata dall’assessorato alle Politiche agricole in sinergia con la Pro loco, i Comitati Fiera, la Protezione civile e i ristoratori, con l’obiettivo comune di promuovere sia il territorio nei molteplici aspetti ambientali, culturali ed economici, e per valorizzare i prodotti di eccellenza di terra e di mare.

La festa settembrina itinerante, ha fatto tappa a Santa Giulia presso l’azienda agricola Rosetti. Il format vincente, quello delle scorse edizioni, è iniziato con la serata di Gala con il piatto principe del riso, curata nel servizio di sala da insegnanti e studenti dell’Istituto alberghiero Cipriani di Adria e a seguire tre giorni di stand gastronomico, intrattenimenti,spettacoli ed esposizioni di prodotti locali. Novità della kermesse le escursioni via terra e via barca. Non è mancato un momento culturale in cui hanno relazionato degli esperti al convegno nella mattinata di sabato 16 settembre. A presenziare come ristoratori Villa Martina,Villa Camerini, Canarin, Lorenzo Binatti, ristorante Bussana, gli agriturismi La Rugiada, Caprissio e la Fraterna. (gu. fe.)

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Porto Tolle L’assessore Silvia Boscolo

Nell’incontro con Zaia. Previsti tavoli che coinvolgeranno l’assessore regionale Corazzari

Interrata la bocca di Barbamarco: appello dei pescatori di Pila

La pesca nel Veneto, oltre al problema dei granchi blu, si trova in una delicata situazione a causa dell’urgente problema dell’interramento della bocca di Barbamarco.

A sollevare la questione, in occasione della visita del presidente della Regione, Luca Zaia, al porto peschereccio di Pila a Porto Tolle, un gruppo di pescatori locali che ha lanciato un appello accorato, portando avanti una protesta visiva senza precedenti: fotografie ingrandite dell’interramento della bocca di Barbamarco che minaccia l’intero comparto.

La rappresentazione visiva non ha lasciato spazio all’ambiguità: i pescatori rischiano seriamente di Rimanere incagliati con i pescherecci mentre cercano di raggiungere il porto di Pila, una volta conclu-

sa la loro giornata di duro lavoro.

La risposta di Zaia ha delineato le competenze, indicando che la Regione si occupa dei dragaggi in laguna e della bocca di Porto, mentre il Ministero ha il compito dei dragaggi dei fondali marini.

Per risolvere la criticità, Zaia, si è

dimostrato disponibile nel mettere a disposizione una draga per affrontare il problema a Barbamarco e nelle circostanti lagune, come richiesto dai pescatori.

Per fronteggiare tale situazio-

ne critica, sono previsti tavoli di concertazione che riuniranno il mondo della pesca e l’assessore Corazzari. Questi incontri hanno l’obiettivo di sviluppare soluzioni coordinate per l’interramento di Barbamarco e per affrontare l’emergenza collettivamente. L’incontro tra i pescatori di Coldiretti e Zaia si è concluso con un gesto carico di significato: una “ultima spaghettata di cozze e vongole”, un atto provocatorio che ha trasformato reti divelte e gusci di molluschi rotti in un simbolo eloquente. Questi danni sono causati dall’invasione dei granchi blu nelle lagune Polesane, un fenomeno che mette in pericolo l’intero comparto, coinvolgendo migliaia di lavoratori, di cui riferiamo a p18 in questo numero.

Guendalina Ferro

I vertici di Flag Gac Chioggia Delta in visita per esplorare le esigenze del territorio

I vertici del Flag Gac Chioggia Delta del Po hanno fatto tappa in sala consigliare a Porto Tolle per esplorare le necessità del comparto ittico nell’area tra Chioggia e il Delta del Po, afflitto dalla crisi del granchio blu.

L’Assessore alla pesca, Tania Bertaggia, ha sottolineato l’importanza di condividere obiettivi e strategie con i soggetti interessati per individuare progetti comuni che soddisfino le esigenze del territorio.

Il direttore del Flag, Andrea Portieri, ha annunciato il cambio di denominazione da Flag Gac a Gruppo di Azione Locale della Pesca (GAL Pesca), simile a quello dell’agricoltura. Portieri ha evidenziato che la chiusura del Piano d’Azione Locale è prevista per fine mese,

nel quale saranno incluse le azioni programmate.

I tecnici Agriteco, Thomas Galvan e Alessandro Vendramini, hanno spiegato che il piano d’azione prevede tre ambiti: la transizione verde (lotta alla pesca illegale, efficientamento energetico), la transizione digitale (digitalizzazione nel settore ittico) e la resilienza (miglioramenti portuali).

I relatori hanno invitato i rappresentanti del comparto della pesca a presentare proposte per tradurle in azioni, sottolineando la necessità di investire risorse per sostenere idee ambiziose e dare così una mano a uno dei settori economici primari del territorio che sta attraversando un momento difficile. (gu.fe.)

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Porto Tolle
L’invasione del granchio blu sta mettendo in pericolo l’intero comparto

Amministrazione. Mentre proseguono i lavori pubblici, si guarda anche alla sicurezza

Dall’illuminazione al commercio: tanti i fronti aperti del Comune

Proseguono spediti i lavori di riqualificazione dell’impianto della pubblica illuminazione nel territorio comunale di Rosolina, mediante l’adeguamento dello stesso dal punto di vista dell’efficientamento energetico.

Sono iniziati i lavori per sostituire tutti i corpi illuminanti dispendiosi dal punto di vista energetico, con nuovi dispositivi a tecnologia led, a basso consumo e più alto potenziale in termini di resa. Un intervento importante nel segno della sostenibilità energetica e della miglioria delle prestazioni infrastrutturali e del decoro urbano che si sostanzierà, oltre che nella sostituzione di tutti i corpi illuminanti con altri di tecnologia più evoluta e prestante, anche nella sostituzione in diverse aree del territorio, decise secondo un progetto di studio, dell’intero punto luce, con il posizionamento di nuovi lampioni.

I lavori di installazione dei nuovi lampioni, in particolare, sono iniziati al mare, in piazzale Europa, in via Torino, illuminando così le bretelle di collegamento alla passeggiata romantica, e in paese, in via don Sambo dove, dopo 38 anni di vita, verrà svecchiata l’infrastruttura esistente.I lavori proseguiranno con il ripristinodei proiettori architetturali, nel perimetro dell’auditorium Sant’Antonio e del municipio.

Ma c’è un altro fronte aperto a Rosolina. È quello della prevenzione e del contrasto dell’abusivismo commerciale e lotta alla contraffazione. È questo l’obiettivo che il Comune di Rosolina, per il tramite del comando di polizia locale, si è prefissato di poter conseguire potendo contare sul recente arrivo del nuovo veicolo Subaru forester E-Boxer 4×4, oggetto di finanziamento grazie all’ammissione al progetto “Spiagge sicure - Estate 2022”, che ha visto Rosolina essere de-

stinataria di un importante contributo da parte del Ministero dell’Interno.

Il veicolo, super attrezzato e a servizio della polizia locale, è stato inaugurato dal prefetto Clemente Di Nuzzo, che ha fatto visita alla città accolto dal sindaco, Michele Grossato, dal vicesindaco con delega alla sicurezza e alla polizia locale, Pako Massa-

ro e dagli altri componenti della giunta, oltre che dal Presidente del consiglio comunale, Federica Concon e dalla responsabile del comando di polizia locale, Alessandra Ravara.

“Un contributo significativo, quello finanziato dal Ministero dell’Interno, pari a 35.000 euro –ha affermato il prefetto Di Nuzzo – . A valere sul Fondo sicurezza

urbana, così come integrato dal Fondo unico giustizia, e implementato da ulteriori risorse da parte dell’amministrazione, per assicurare alla Polizia locale un mezzo prestante ed efficiente che permetta agli operatori di potenziare, oltre che le necessità di servizio ordinarie, specie quelle finalizzate al contrasto dell’abusivismo commerciale e della vendita di prodotti contraffatti”. Il sindaco Michele Grossato con particolare soddisfazione, ha aggiunto: “Abbiamo colto la destinazione di questo importante contributo alla nostra città. Rosolina è la principale destinazione turistica del rodigino ed è meta di oltre 1 milione di presenze turistiche annuali, tanto da essere annoverata all’interno del G20 Spiagge, e la lotta all’abusivismo commerciale deve essere una priorità per la sicurezza e l’immagine della nostra località”.

13 www.lapiazzaweb.it Rosolina
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Opere pubbliche. Pedoni e ciclisti potranno transitare da via Veneto a via Retinella senza pericoli

Obiettivo sicurezza: in autunno cantieri per il nuovo sottopasso

Partirà per l’autunno il cantiere per i lavori del nuovo sottopasso che consentirà a pedoni e ciclisti di transitare in sicurezza da via Veneto a via Retinella e viceversa. Un cantiere che sarà allestito anche per l’intervento di trasformazione in rotonda, dell’incrocio dove confluiscono via del mare (il tratto stradale della Sp 45 che attraversa il territorio del comune di Loreo), via Veneto e via Retinella.

“Abbiamo aspettato la fine dell’estate per non creare troppi disagi al flusso del traffico veicolare estivo e nel contempo abbiamo studiato come modificare temporaneamente la viabilità, per consentire al traffico veicolare e al servizio dei trasporti pubblici di poter transitare senza dover utilizzare strade alternative”, sono le parole del sindaco Moreno Ga-

sparini, che prosegue: “Per questo motivo verranno create due bretelle temporanee che dalla strada provinciale 45 si aprono a destra e a sinistra per ritornare su via del mare senza interrompere il transito dei veicoli durante i lavori di costruzione del nuovo sottopasso e della nuova rotonda”.

“Una volta aggiudicato l’appalto per l’esecuzione dei lavori – rende noto il primo cittadino di Loreo – la grande sfida sarà quella di ottimizzare i tempi della posa del sottopasso. Un intervento che prevede un bypass delle tubazioni dell’acqua, del depuratore, della cartiera, della macro linea della telecom e di altri sottoservizi”.

Diversi gli incontri pubblici organizzati con i residenti e le tre ditte in loco per informarli sui disagi alla viabilità che si verranno a creare con il cantiere degli

interventi in programma. “Come previsto dal cronoprogramma, contiamo di terminare i lavori prima dell’estate del 2024, salvo imprevisti. L’opera intera, sottopasso e rotonda, costerà complessivamente circa un milione e quattrocentomila euro. A questa cifra aggiungeremo circa 120mila euro per la riqualificazione di via

dell’artigianato e relativi parcheggi, un’area che verrà migliorata a beneficio delle aziende e della comunità”.

“I lavori di miglioramento di via Tornova partiranno sempre in autunno per un costo complessivo di 1 milione e 120mila euro – ricorda il sindaco Gasparini –. Gli interventi interesseranno la messa in

sicurezza del rilevato stradale da Loreo fino al fiume Adige per il primo stralcio lavori, il secondo stralcio riguarderà la nuova ciclabile da Loreo alla stele storica Veneziana vicina al fiume Adige e il terzo stralcio prevede la sistemazione di via Canalvecchio, sia per quanto riguarda la messa in sicurezza della strada e sia per la realizzazione della pista ciclabile”. Altra opera pubblica in previsione per l’autunno inoltrato, sarà il cantiere dei lavori di sistemazione dell’ingresso del cimitero. “La facciata del camposanto verrà riportata agli antichi splendori come richiesto dalla sovrintendenza dei beni culturali che ha concesso l’avvio dei lavori con l’obiettivo di evidenziare la storicità architettonica dell’entrata del cimitero. Nel crono programma lavori è prevista la messa in sicurezza dell’ala destra del cimitero che consentirà di mettere a disposizione della comunità una sessantina di loculi”. Guendalina Ferro

15 www.lapiazzaweb.it 45 · 270x160 15 www.lapiazzaweb.it Loreo Fotografa il QR code e ascolta l’ultimo Notiziario 45 · 270x160
Il sindaco Gasparini: “Verranno create due bretelle temporanee dalla strada provinciale”
Il sindaco Moreno Gasparini

Il sogno. Il sindaco Laila Marangoni: “Non costa nulla e

Presentata dal Comune la richiesta per il titolo di città

Il sindaco Marangoni: “Quello di città è un titolo onorifico che non costa nulla alla comunità e che sicuramente potrà portare solo benefici, come avviene per le altre municipalità che lo hanno ottenuto”

Il Comune di Taglio di Po ha inviato al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella la richiesta per avere il titolo di città. Il paese basso polesano, composto da 7.965 persone, potrebbe quindi diventare città, al pari di altre diverse realtà della provincia di Rovigo.

Nel corso dell’Ottocento, il governo del Regno LombardoVeneto aveva fregiato con il titolo di città minori della Venezia i comuni di Adria, Badia, Lendinara. A seguire Rovigo divenne Città Regia, Patente sovrana 5 settembre 1815 di Francesco II, imperatore d’Austria. Più di recente Loreo, Porto Viro il 14 novembre 2001, Fratta Polesine l’11 Febbraio 2011, Rosolina il 23 ottobre 2014.

Durante uno dei consigli comunali estivi, la sindaca Laila Marangoni ha illustrato l’argomento, aggiunto all’ordine del giorno, che riguardava la possibilità avanzata dall’amministrazione. La sindaca ha presentato al consiglio la domanda da inviare al Presidente della Repubblica per il riconoscimento del titolo di città per Taglio di Po e l’ha fatto con decisione, auspicando l’approvazione dell’intero consiglio, che ha dato il benestare all’unanimità, dopo alcuni brevi interventi di perfezionamento sulla richiesta da presentare.

Il titolo di città darà più lustro al paese a livello sia turistico sia

economico. “Quello di città è un titolo onorifico – sottolinea Laila Marangoni – che non costa nulla alla comunità e che sicuramente potrà portare solo benefici, come avviene per le altre municipalità che lo hanno ottenuto. Quello che è stato approvato è basilare, per inoltrare richiesta al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, tramite il nostro Prefetto, Clemente Di Nuzzo”.

Alla richiesta è stata allegata una relazione storico-illustrativa, comprovante l’importanza passata e presente del comune di Taglio di Po, con l’illustrazione delle bellezze dei beni artistici e architettonici presenti, in particolar modo le ville veneziane realizzate a seguito di una gigantesca azione della bonifica e delle bellezze naturali

con Zaia sul granchio blu

Il gruppo consigliare di minoranza “Insieme per Taglio di Po”, guidato dall’ex vicesindaco Davide Marangoni, ha incontrato il governatore del Veneto, Luca Zaia, per fare il punto sulla situazione del granchio blu.

“Abbiamo partecipato ad un incontro con il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, presso il porto di Pila per discutere dell’importante e reale problematica riguardante il granchio blu, soprannominato il killer delle lagune – racconta Marangoni –. Noi eravamo presenti come gruppo di minoranza del nostro Comune, anche se non siamo stati invitati; eravamo lì per i nostri pescatori tagliolesi, che in questo momento stanno vivendo un’imprevedibile calamità.

Pensiamo che, anche se il nostro territorio non

e ambientali. Sono inoltre stati ricordati i personaggi famosi del territorio, i borghi e le frazioni, il gemellaggio con Omisalj (Croazia) e la speciale posizione di Taglio del cuore del Parco del Delta.

“La relazione è stata preparata dai componenti dell’Area servizi democrafici - Ufficio anagrafe, con a capo Belinda Berti – conclude Marangoni – alla quale, come a tutti i suoi colleghi d’area, va il meritato ringraziamento mio e dell’amministrazione tagliolese, per l’impegno profuso nella preparazione dell’importante documento, che potrebbe portare al riconoscimento del titolo di città per il nostro Comune, nato con lo storico taglio di Porto Viro”.

tocca direttamente le lagune, sia importante fare squadra e rete, per affrontare insieme questa difficile situazione”.

Marangoni racconta quanto detto da Zaia: “Stiamo perdendo una dimensione produttiva, che serve a giustificare lo stato di emergenza di cui ho fatto richiesta al Governo. Perdiamo il settore occupazionale, perdiamo l’economia, perdiamo quella che possiamo definire un’identità.

Che cos’è il Veneto senza la pesca? Sul fronte delle biodigestioni ci stiamo muovendo, sul fronte della presenza della Regione ci siamo, però quello che serve è lo stato di emergenza a livello nazionale”.

Marangoni infine non manca di sottolineare un aspetto: “Noi c’eravamo, mentre il gruppo di maggioranza era del tutto assente”. (m.s.)

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Taglio di Po
sicuramente può portare solo benefici”
Il gruppo “Insieme per Taglio di Po “a un incontro

Femi Cz rugby Rovigo. Gli atleti vogliono difendere il titolo di campioni d’Italia cucito sulle maglie

Duro lavoro in vista del campionato

Icampioni d’Italia della Femi Cz rugby Rovigo stanno lavorando per farsi trovare pronti in vista dell’inizio del campionato di serie A Elite Maschile, intenzionati a difendere con le unghie il tricolore cucito sulle maglie.

I ragazzi del coach Alessandro Lodi quest’anno hanno vissuto anche un ritiro preseason di cinque giorni a Merano, in Alto Adige, per poi continuare a lavorare al Battaglini per arrivare pronti al debutto quando contro i Lyons Piacenza. Quando? Nel fine settimana del 7 e 8 ottobre. Inedita la formula, con due gironi di semifinale da tre squadre ciascuno al termine dei diciotto turni di stagione regolare, così come una novità è rappresentata dalla struttura del calendario, sviluppato asimmetricamente tra andata e ritorno, per

valorizzare al meglio i match di cartello inseriti in momenti strategici dell’anno.

Ecco allora che il nono e ultimo turno del girone d’andata, in programma tra il 23 e il 24 dicembre, offrirà non solo la riproposizione della finale 2022/23 con il derby d’Italia tra Petrarca Rugby e i campioni d’Italia in carica della Femi-CZ Rovigo, ma sarà interamente dedicato a derby regionali o interregionali, con Valorugby Emilia vs Sitav Lyons, Mogliano Veneto vs Rangers Vicenza e HBS Colorno vs Rugby Viadana 1970 a completare l’ultima giornata del 2023.

Di contro, l’ultima giornata di ritorno non rispecchierà quella dell’andata, evitando così ogni scontro diretto, sulla base del ranking 2022/23, tra le semifinaliste della passata stagione e tenendo alta l’at-

tenzione in vista dell’avvio dei due gironi di semifinale nel fine settimana del 27/28 aprile: prima, quarta e quinta classificata daranno vita al girone 1 di semifinale, mentre seconda, terza e sesta si ritroveranno nel girone 2, con incontri di sola andata tra le componenti di ciascun girone.

Le vincenti dei due gironi di semifinale si affronteranno per il titolo di campione d’Italia 2023/24 nel fine settimana del 25/26 maggio, in campo neutro.

Le due squadre classificate all’ottavo e nono posto al termine della stagione regolare retrocederanno nella serie A

Maschile 2024/25. Questa la prima giornata: Femi-CZ Rovigo - Sitav Lyons,Petrarca Rugby - Rugby Viadana 1970

Mogliano Veneto RugbyHBS Colorno,Fiamme Oro Rugby - Valorugby Emilia: riposa Rangers Vicenza. Cristiano Aggio

18 www.lapiazzaweb.it Sport

Il dato. Oltre il 50% la difficoltà di reperire personale: il presidente di Confartigianato Polesine fa il punto

“Più flessibilità e stimoli per crescere: non dobbiamo farci sfuggire i giovani”

Cresce la domanda di nuove assunzioni, ma la difficoltà di reperire personale è arrivata ormai a superare il 50%. I settori maggiormente in stato di bisogno sono il manifatturiero, l’edilizia, ma anche il commercio e il turismo.

“È necessario pensare ad azioni che possano rilanciare il mercato del lavoro perché, così com’è, non è più attrattivo” afferma Marco Campion, presidente di Confartigianato Polesine, che torna a parlare del tema della mancanza di manodopera e della difficoltà a trovare soprattutto giovani disponibili a fare certi lavori.

“La scuola è uno dei primi vettori formativi in vista di una professione futura – spiega –. Negli ultimi tempi invece sembra che il mondo della scuola e quello del lavoro viaggino su binari separati. I progetti di alternanza scuola lavoro purtroppo prevedono un monte ore non sufficienti.

Più che trasmettere competenze tecniche che in poche ore è impossibile insegnare e apprendere, dovremmo essere noi artigiani i primi a trasmettere la nostra passione, i nostri valori, il sogno di mettersi in proprio”. Il presidente di Confartigianato Polesine insiste che la formazione de-

Confcommercio: “Le

La presidenza di Confcommercio Rovigo ha colto l’occasione della pausa di fine estate, per fare un piccolo punto sulla situazione economica in Polesine. I punti centrali sono la sfida dei consumi e il bisogno di sicurezza. Il presidente provinciale di Confcommercio, Stefano Pattaro e il suo vice, Giovanni Vianello, hanno fatto una riflessione su quanto li attende.

“C’è da fare moltissimo – afferma il presidente Pattaro –. Spaventa il rischio di una recessione, che diventa stagflazione, questa è la prima urgenza. Occorre intervenire per frenare la corsa dell’inflazione, che contrae i consumi, blocca l’economia e si riflette sul lavoro. Ci attende

gli studenti non può prescindere da un rapporto più stretto con la realtà produttiva delle imprese, serve un’attività di orientamento efficace nella quale le imprese possano giocare un ruolo da protagonista. Per Campion si deve puntare sul rafforzamento dell’apprendistato professionalizzante e duale, entrambi efficaci per favorire l’inserimento dei giovani in azienda, specie nelle realtà artigiane.

“Ma esiste anche un altro dato da non sottovalutare, ossia il calo demografico e di natalità: non dobbiamo farci sfuggire i giovani che abbiamo, sui quali dobbiamo costruire il futuro.

Sulla base di indagini effettuate dal sistema Confartigianale su apprendisti e imprenditori, i giovani cercano nel lavoro piacere, flessibilità, stimoli per crescere. Questo noi dobbiamo offrire loro”.

sfide

Da un punto di vista retributivo, un fattore fondamentale è rappresentato dal welfare aziendale. “Gli artigiani hanno però un vantaggio in più rispetto alle industrie – evidenzia Campion –, ossia la possibilità e capacità di fidelizzare il proprio dipendente, perché si crea un rapporto più diretto e di fiducia, si vive a stretto contatto e si ha la possibilità di formarlo più velocemente. È necessario però garantire una politica retributiva adeguata, favorire una conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, porre particolare attenzione ad un’efficace politica di welfare aziendale e garantire un percorso di crescita professionale investendo sull’aggiornamento e sulla formazione, anche usufruendo delle innumerevoli opportunità e corsi che offre il sistema di Confartigianato attraverso la Bilateralità”. (g.f.)

del Polesine? Consumi e sicurezza”

un inverno in cui dovremo farci trovare pronti: sul fronte energe-

“La scuola è uno dei primi vettori formativi in vista di una professione futura. Negli ultimi tempi invece sembra che il mondo della scuola e quello del lavoro viaggino su binari separati”

tico, l’emergenza bollette deve rimanere un monito per programmare interventi immediati, ma anche politiche di lungo respiro

per risolvere la questione”. Vianello precisa che “Confcommercio Rovigo, così come la 50&Più che si occupa degli over 50, di cui sono presidente ha l’essenziale e ancora attuale funzione di rispondere al bisogno di sicurezza delle nostre aziende e delle persone. È un ruolo non delegabile e, allo stato attuale, nessuna altra analoga struttura lo ricopre con la stessa efficacia. L’associazione diventa quindi, oggi più di ieri, il luogo capace di dare risposte, il luogo capace di dare importanza alle persone, alla storia ed ai prodotti, un luogo capace di dare sicurezza e fiducia nel futuro, un luogo che può essere percepito sicuro”. (m.sca.)

23 www.lapiazzaweb.it Fotografa il QR code e ascolta l’ultimo Notiziario Economia

Granchio blu. Il presidente della Regione Veneto in visita al porto di Pila

“Situazione drammatica per la pesca”

territorio. Cosa potrebbe essere il Veneto senza la produzione di cozze e vongole in termini di piccola pesca, numeri occupazionali e identità? Sarebbe un altro Veneto”.

Si è tenuto a fine agosto l’incontro fra il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, e i pescatori del Porto di Pila in Comune di Porto Tolle, che stanno subendo gravi danni legati alla proliferazione del cosiddetto granchio blu, il quale sta distruggendo la produzione di vongole e l’intero ecosistema marino del Veneto. Ad accogliere il presidente della regione del Veneto Luca Zaia, al porto peschereccio di Pila a Porto Tolle, le autorità civili e militari del territorio, oltre ai rappresentanti del comparto della pesca e ai vertici di Coldiretti organizzatori dell’evento.

“Per limitare i danni del granchio blu – ha detto Marina Montedoro, direttore regionale di Coldiretti –una via è quella di catturare questi crostacei. Un’emergenza per la quale la regione ha messo a disposizione 80mila euro e il governo 2,9 milioni di euro”. Cifre che aiutano il comparto della pesca, ma che non risolveranno il problema. Un’azione sperimentale che sta intraprendendo Coldiretti è quella di utilizzare il digestore dell’azienda Miana-Serraglia per lo smaltimento del crostaceo infestante. Per questo motivo il direttore Montedoro ha chiesto al presidente Zaia di coinvolgere Veneto Agricoltura, nel momento in cui la sperimentazione avesse un buon esito. Una richiesta che il presidente Zaia ha accolto.

Luigino Marchesini, presidente del Consorzio dei pescatori di Scardovari, ha evidenziato la situazione drammatica: “Il granchio blu sta mettendo in ginocchio i

nostri 1500 pescatori, da due mesi a questa parte. Tra qualche mese non ci saranno più vongole e cozze mature e neppure i prodotti di semina nelle nostre lagune. Spiace leggere nei giornali – ha proseguito Marchesini – che il granchio possa essere un’opportunità del territorio, che possa sostituire le cozze e vongole pescate qui a Porto Tolle. Il granchio blu può essere solo una parte del pescato della sacca degli Scardovari, perché le nostre eccellenze sono le cozze e le vongole”.

“Sono prodotti che fanno parte di un sistema economico e sociale,che tiene conto dell’aspetto ambientale che salvaguardia la biodiversità del nostro territorio”, ha evidenziato il sindaco Roberto Pizzoli.

Il presidente Zaia dal canto suo ha sottolineato: “Il 24 luglio ho dichiarato lo stato di calamità, mentre l’8 agosto ho chiesto al governo lo stato di emergenza per la nostra regione. Sono stato l’unico presidente. Lo stato di emergenza è una condizione nella quale si entra raramente in contesti come quello della pesca/agricoltura. Nel momento in cui lo stato dichiarerà lo stato di emergenza tamponeremo il problema, perché quei 52mila quintali di prodotto pescato, tra cozze e vongole della Sacca degli Scardovari, rappresentano circa il 40% della produzione nazionale. Un dato importante incrementato del 10% nei primi sei mesi dell’anno, ma ora con la previsione del 2024, per la quale si prevede di fatturare dall’80 al 90% in meno. Significa non chiudere nessun bilancio. Un cataclisma per il nostro

In merito al problema del granchio blu, anche i consiglieri di minoranza si esprimono, dopo la visita del Ministro Lollobrigida e del presidente Zaia a Porto Tolle. “Troviamo scandalosa l’ultima dichiarazione del ministro che, oltre a rimarcare l’assurda idea di debellare il famigerato granchio blu mangiandolo, dichiara che lo stato di emergenza al momento non verrà concesso perché serve solo quando non si possono attuare misure ordinarie”. Esordisce così il capogruppo di minoranza Cosetta Nicolasi.

“Cosa c’è di ordinario in tutto questo? 1500 pescatori senza lavoro e un Consorzio costretto a spendere ogni giorno decine di migliaia di euro per debellare un esemplare alloctono sembrano una cosa ordinaria al ministro? Il presidente Luca Zaia, nel corso della sua visita a Pila si compiaceva per il vantaggio sui nostri

Serena Negri, pescatrice di vongole nella sacca degli Scardovari e consigliera comunale di minoranza a Porto Tolle ha commentato: “Il problema è disastroso, i granchi stanno mangiando tutti gli allevamenti di vongole. Ultimamente sta invadendo anche le spiagge e per questo sta diventando anche un problema per il turismo locale. Per questo abbiamo bisogno dell’aiuto dello stato e della regione, noi da soli, non riusciamo a risolvere il problema”.

vicini Emiliani di aver chiesto lo stato di emergenza per primi in quanto, parole sue, ‘solo con la concessione di tale stato si può arrivare a debellare questa piaga che sta distruggendo la nostra principale economia locale’. Ma noi spettatori di questo teatrino ci chiediamo quali tipi di aiuti stanno effettivamente valutando i nostri amministratori regionali e di governo. Ormai le cifre le conosciamo: 80 mila euro della Regione Veneto e 2,9 milioni di euro da parte del governo da dividere tra tutte le realtà italiane coinvolte”. “Questione per cui sarà poi interessante scoprire in concreto quanti soldi sono effettivamente destinati al nostro territorio” sottolinea Cosetta Nicolasi, che incalza: “Zaia, questi 80mila euro spacciati come fossero miliardi ma altro non sono che una settimana di costo dl smaltimento del granchio, poi a chi li dà? Perché quando ha parlato a Pila sembra li dia al Consorzio, quando ha parlato a Palazzo Balbi sembra li dia alla ricerca. Tutto plausibile, ma i pescatori non vanno presi in giro. I 2,9 milioni di euro che andranno divisi per tutta Italia, rappresentano un aiuto concreto per i nostri pescatori?”. (gu.fe.)

24 www.lapiazzaweb.it Delta
La polemica: “Sorrisi, promesse e tanto, tanto nulla”
Guendalina Ferro
Coldiretti e Consorzio dei pescatori di Scardovari: “Tra qualche mese non ci saranno più vongole e cozze mature”
Il capogruppo Cosetta Nicolasi: “Quali sono gli aiuti reali per i pescatori?”

Musica. Prosegue

il

tour itinerante di Alessandro Tessarin e della sua band

Cresce il successo di “Nantri Ca Sem Chi”, primo album degli Strambiforte

Continua il tour itinerante di Alessandro Tessarin e l’orchestrina Strambiforte nel promuovere il disco “Nantri Ca Sem Chi”. Il primo album tutto in dialetto portotollese di Alessandro Tessarin, docente di chitarra all’Istituto comprensivo Brunetti e allenatore di calcio per passione.Dieci brani in dialetto portotollese, registrati dalla band nello studio “controcorrente” di Alessio Trapella che ne ha curato gli arrangiamenti.

Accanto a Tessarin, la formazione comprende musicisti di talento come lo stesso Trapella al basso, Enea Passarella alle percussioni, Michele Boscaro alla fisarmonica, Omar Barbierato alla chitarra, Elena Ragusa al flauto traverso e ottavino e Laura Casini ai cori e all’oboe. Il debutto di “Nantri Ca Sem chi” è stato accolto con entusiasmo dal pubblico in sala della Musica a Porto Tolle lo scorso marzo e successivamente a Scardovari,all’evento della Motocozzaglia di fine giugno, sempre a Porto Tolle, in piazza largo Europa a Ca’Tiepolo come tappa di “appuntamenti in corte” e alla 34esima edizione del santo patrono San Giacomo Apostolo e fiera del mare di Boccasette.Un crescendo di consensi e anche di fans.

Ad agosto Alessandro Tessarin in coppia con Laura Casini ha

aperto gli eventi estivi organizzati alla biblioteca di Villanova Marchesana, per poi approdare con il resto dell’orchestrina nella splendida spiaggia di Sottomarina per l’ appuntamento della settimana della musica organizzata dall’associazione Musica Chioggia. Un’occasione in cui gli Strambiforte sono stati i protagonisti insieme alla band chioggiotta dei Truma. Nelle varie tappe è stato un crescendo di consensi e applausi per l’artista portotollese che nel suo primo disco racconta uno spaccato della gente del delta, con la sua cultura e le tradizioni locali. Come raccontato nel brano “At saesto”, che esplora le dinamiche dei paesi piccoli, con la “Barcarola” Tessarin si esprime con una delicata melodia e in “Santa papeta” richiama

Accanto a Tessarin, la formazione comprende Alessio Trapella al basso, Enea Passarella alle percussioni, Michele Boscaro alla fisarmonica, Omar Barbierato alla chitarra, Elena Ragusa al flauto traverso e ottavino e Laura Casini ai cori e all’oboe

i metodi educativi del passato. “Nautilo”racconta del complesso rapporto di Tessarin con la tecnologia. E ancora “lassa ca passa”, “Ruma Pian”, “Habanera” è un omaggio a Giancarlo Nicolasi, figura di spicco nel mondo sportivo e solidale di Porto Tolle, scomparso un paio di anni fa. Nei vari concerti non poteva mancare “Nantri ca sem chi” il brano che da il titolo all’album,per poi cantare “Meza busia e meza vgità” e “Ma dov ghegna da ndare” in cui Tessarin racconta dell’intramontabile campanilismo locale .Entro la fine dell’anno uscirà il secondo album di Alessandro Tessarin, un album, interamente in Italiano. La prossima tappa artistica è prevista alla fiera del Riso, organizzata dal Comune di Porto Tolle.

Guendalina Ferro

Grande entusiasmo alla 799esima Fiera di San Michele

“La 799 edizione della fiera di San Michele è un traguardo che ci proietta verso gli 800 anni dell’antica fiera patronale che si celebra il 29 settembre a Loreo – esordisce il vice sindaco Alberto Doni –. Un evento a cui teniamo molto e che negli ultimi cinque anni abbiamo cercato di mettere in evidenza, sia con appuntamenti culturali letterari e sia con il corteo storico che dal 2019 ad oggi ha raccolto un crescendo di consensi”.

Momento clou della fiera sarà venerdì 29 settembre, il giorno del santo patrono San Michele. Un’occasione in cui la città di Loreo sarà invasa dalle bancarelle in via Roma e via XXV aprile, sotto i portici le bancarelle di hobbisti e l’esposizione delle opere d’arte di artisti locali. Alle ore 15 all’antiquarium ci sarà la presentazione del libro di Silvia Pasini, alle ore 16 prevista la performance del Centro Studi Danza di Loreo. Alle 17.30, la processione del santo patrono San Michele partirà dal duomo e dopo aver percorso il centro storico, il corteo arriverà alla chiesetta della Santissi-

ma Trinità dove si svolgerà la santa Messa. Alle 19 ci sarà un mini stand di Risotto del podestà, trippe e baccalà e alle 20.30, per la prima volta la storica banda di Rosolina Vincenzo Bellini si esibirà con le starlight majorettes. Alle 21.45 ci sarà la sfilata del corteo storico arricchito dai tamburini ed armigeri di Chioggia. Alle 23.30 previsti i fuochi piromusicali sul naviglio. Sabato 30, alle ore 11, ci sarà la presentazione del libro di Stefania Crepaldi “Morire ti fa bella” e alla sera alle 20.30 la presentazione dell’ultimo libro di Luigi Migliorini. Domenica pomeriggio 1 ottobre spazio all’evento musicale e rombante curato dalla Delta Foggy Rockers che porterà la musica Live in piazza Matteotti con due band venete che proporranno Rockabilly Rock n Roll 50/60 e DjSet, dalle 16.30 alle ore 22.30 circa. Alcuni eventi nel momento in cui è andato in stampa il giornale, erano in fase di definizione. Per maggiori informazioni si può consultare la pagina Facebook della locale Pro loco. (gu.fe.)

25 www.lapiazzaweb.it Cultura
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Calcio. Un ambiziono progetto di fusione che unisce esperienza e passione

Nasce Nuovo Loreo 23: si approda nella 2 categoria girone H

Entra nel campionato di seconda categoria girone H, la neonata società Nuovo Loreo 23, nata dalla fusione tra la società Medio Polesine e la ACD Lauretum 2020. Il sodalizio è presieduto da Cesare Mirto, dirigente di provata esperienza dirigenziale per una società calcistica che presenterà al pubblico, il prossimo 23 settembre in occasione della fiera del santo patrono San Michele, tutto il settore giovanile. “Si tratta di un progetto in cui crediamo, una nuova avventura per la quale abbiamo lavorato tanto per recuperare un ambiente che si stava sfaldando dopo esser partito nel 2002.”-ha evidenziato il presidente Mirto.“Sono certo che il mister Giuseppe Nasti saprà dare il giusto guizzo a tutta la squadra”ha affermato Luca Pastorello delegato provinciale della FIGC. “Il girone è tornato a 16 squadre, dopo che era diminuito a 14 per via del Covid.-ha commentato Argentino

Pavanati del comitato regionale

Veneto della FIGC-“Non ci riesce difficile ascoltare le richieste del presidente Mirto –ha esordito il Vice Sindaco Alberto Doni- perché ha sempre dimostrato, insieme agli altri dirigenti del Nuovo Loreo 23, un attaccamento al calcio praticato qui a Loreo, da dieci a questa parte. Sono dieci le edizioni infatti che ho seguito e seguo le squadre del Loreo come amministratore. In questa edizione mi fa specie vedere Massimo Bovolenta tra il pubblico come direttore sportivo del Rovigo Calcio e presidente della Polisportiva loredana.Dico questo perché Massimo è sempre stato il motore del calcio loredano.”A fare da eco a Doni, il consigliere con delega allo sport Andrea Marangon giovane amministratore che da cinque anni segue lo sport loredano. Unanime il pensiero di Massimo Bovolenta, Andrea Bimbatti e Francesco Zanoncelli del calcio Rovigo, nel

considerare il Nuovo Loreo 23 una squadra nuova nel nome ma con una dirigenza che ha l’esperienza di una categoria superiore.”Sarà un’annata impegnativa e piena di derby per il Nuovo Loreo 23”-ha commentato Massimo Bovolenta nel citare alcune squadre del girone H, come Ca’Emo e Polesine Camerini. A condurre la serata Alessandro Lanza che ha evidenziato

Delta Group Porto Viro al lavoro per raggiungere la serie A2

La Delta Group Porto Viro sta lavorando per essere protagonista del campionato di Serie A2 Credem Banca di pallavolo maschile. Molti giocatori nuovi, compreso lo staff tecnico con l’head coach Daniele Morato e il suo secondo Marcello Mattioli che vogliono arrivare pronti al 15 ottobre, esordio nella regular season con la trasferta a Ravenna. Dopo il debutto in terra romagnola, doppio turno casalingo per i nerofucsia, domenica 22 ottobre contro Ortona, domenica 29 ottobre contro Brescia.

Il girone d’andata si concluderà a

Santo Stefano, martedì 26 dicembre, con Porto Viro che sarà di scena a Prata di Pordenone. Il girone di ritorno inizierà pochi giorni dopo, a ridosso di Capodanno, sabato 30 dicembre, la seconda giornata subito dopo l’Epifania, domenica 7 gennaio 2024, mentre l’ultima di campionato si disputerà domenica 24 marzo 2024.

Oltre al match di Santo Stefano, previsti altri due turni infrasettimanali, entrambi nel girone d’andata: mercoledì 1 novembre la Delta Group sarà impegnata a Grottazzo-

l’importanza della rosa dei 25 calciatori citata dal mister Giuseppe Nasti.

Questi i nomi dei giocatori della formazione bianco celeste presentata a fine agosto in piazza Madonnina a Loreo :Andrea ,Alessandro e Kevin Crivellari, Giacomo Raimondi, Kevin Boscarato, Matteo e Giulio Mazzucco, Enrico Domeneghetti, Elias Carlucci, Davide Ac-

coto, Luigi Farinelli, Yassin Qtyab, Devis Boffo, Nicolò Bergantin, Luca Ranzato, Marco Moretti, Luca Pregnolato, Andrea Bonato, Matteo Fusetti, Jacopo Mirto, Lorenzo Raisa, Leonardo Costantini, Alex Avanzo, David Bugnoli,Mauro Galimi, Marco Salvagno e il capitano della squadra Roberto Cappellozza.

A comporre la dirigenza del Nuovo Loreo 23,anche il presidente onorario Diego Bassani, il vice presidente Basilio Boscolo, il direttore generale Luca Cappellozza, il responsabile Sgs Attilio Freguia, cassiere Luca Bonandini, dirigente accompagnatore Renzo Ruzza, addetto ufficiale di gara Oreste Labralon, dirigente accompagnatore SGS Mattia Moretto, addetti agli impianti Sandro Farinelli e Filippo Gavioli, addetto al campo Battista Faustini e addetta stampa Elisa Giacometti.

Guendalina Ferro

lina per la quarta giornata, giovedì 7 dicembre ospiterà Santa Croce per la decima giornata.

La Final Four della Del Monte Coppa Italia di Serie A2, andrà in scena l’11 e 12 , maggio 2024 a Cuneo. Questi i numeri di maglia per la nuova stagione. I neoacquisti: Zamagni avrà l’1, Tiozzo il 5, Barotto, il 10, Morgese il 16, Eccher il 17, Chiloiro il 18. I sei confermati del roster manterranno il numero della passata stagione: Zorzi indosserà il 2, Sette il 7, Lamprecht l’8, Barone il 9, Garnica l’11, Bellei il 13, Sperandio il 15. (c.a.)

26 www.lapiazzaweb.it Sport

#Regione

Migranti.

“Il Veneto sta facendo la sua parte ma l’Europa è distante e assente”

Sotto pressione ancora una volta i sindaci e i prefetti alle prese con la gestione degli arrivi ancora numerosi e le inevitabili tensioni sul territorio

Con l’arrivo dell’autunno non si parlerà più di emergenza migranti, almeno non nei termini usati in queste ultime settimane. La questione, però, resta più aperta che mai e gli sbarchi, dopo la fisiologica flessione invernale, riprenderanno la prossima primavera e di nuovo si tornerà ad usare il termine emergenza. Sotto pressione, ancora una volta, i sindaci e i prefetti, alle prese con la gestione degli arrivi e le tensioni che inevitabilmente si creano. L’accoglienza diffusa è indicata come la via maestra ma le difficoltà non mancano. Nei mesi scorsi il presidente del Veneto Luca Zaia aveva proposto una cabina di regia con gli enti locali per sperimentare forme di accoglienza diffusa. A caldo, complici le numerose tensioni, questa

proposta non fu raccolta. Guardando però al futuro dei prossimi mesi una strategia condivisa è ormai irrinunciabile anche se di difficile realizzazione.

Zaia intanto tende la mano ai sindaci.

“Sono i sindaci che hanno conoscenza dei propri territori - mette in chiaroe sanno quale è il livello di ospitalità che possono garantire o hanno garantito. Non dimentichiamo che il Veneto ha dato ospitalità e un progetto di vita a oltre 550 mila migranti, che si sono insediati e integrati e rappresentano il 12 per cento popolazione regionale”.

Zaia continua sottolineando che “i sindaci stanno facendo la loro parte ma non possiamo continuare a chiamarli all’appello, pensando che si possa ospitare all’infinto. Al di là della sostenibili-

tà, serve dignità nell’ospitalità. Ma c’è anche una comunità che sta cambiano pian piano fisionomia e che avrà bisogno di modificare i propri modelli educativi, di servizi dell’educazione. Di questo nessuno parla”. Intanto resta sul piatto la necessità di dare una risposta di fronte all’emergenza. “Con questi numeri la situazione è insostenibile e l’Europa è latitante, - aggiunge il presidente del Veneto - è il convitato di pietra. Ma a voi sembra normale che l’Europa percepisca Lampedusa come il confine italiano, quando è lo stesso migrante che arriva a Lampedusa a pensare di essere in Europa. Ma l’Europa non c’è. Andate a chiedere in Ue che fine ha fatto la redistribuzione dei migranti che sbarcano e arrivano in Italia. Praticamente siamo a zero. Molto spesso, infine, stiamo dando assistenza per lo più a migranti economici, si pensi solo che solo l’8 per cento dei migranti arrivati avrà il riconoscimento dello status di rifugiato. Questo dà la dimensione dello sforzo che dedichiamo

anche ai migranti economici, quando invece dovremo dedicarci ad ospitare chi veramente scappa dalla morte. L’Europa - conclude il governatoredeve prendere la situazione in mano, e lo dice un europeista convinto, e non

lasciare sola l’Italia che non può diventare il ventre molle del Mediterraneo”.

Mario Conte: “Noi sindaci in prima linea, costretti a fare i salti mortali”

“Si chiede di risolvere un problema alla radice partendo dalle foglie”. Mario Conte, sindaco di Treviso e presidente di Anci Veneto, sulla questione migranti sgombra il tavolo da ogni equivoco: “I sindaci sono l’elemento più basso della filiera, ma il problema deve essere risolto a monte”. Fa appello agli enti superiori, Europa in primis, affinché si mettano una mano sulla coscienza ed evitino uno scaricabarile che, via via, arriva fino ai comuni, “con i sindaci costretti a fare i salti mortali senza strumenti, senza spazi, senza risorse, passando per quelli che non sono in grado di gestire e soprattutto dovendo dare spiegazioni alle comunità”. Secondo Conte infatti, se un’emergenza viene gestita bene, viene anche capita: “Perché le comunità reagiscono bene a fronte di organizzazione e scelte condivise e spiegate, ma se ci sono casualità, imposizioni e cattiva gestione allora reagiscono male. Il Covid ce l’ha insegnato”. Una linea di pensiero che in questi giorni viene analizzata in occasione degli Stati Generali dei Comuni del Veneto, in programma a Verona, dove tra i tanti temi sul piatto c’è anche quello dell’emergenza umanitaria

dei migranti. “Noi sindaci siamo disponibili a fare la nostra parte, ma non possiamo risolvere da soli i problemi della migrazione dall’Africa, fermo restando che oggi stiamo gestendo Africa, Afghanistan, Ucraina e comunità locali, perché le emergenze sociali in essere sono tantissime”, precisa il primo cittadino di Treviso, sottolineando la fase

Agli Stati Generali dei Comuni veneti di Anci un appello per l’emergenza umanitaria

particolarmente difficile che i comuni si trovano a vivere, dai costi elevati agli sfratti. “In questo momento storico tutto è molto più complicato e non si tratta di una questione di volontà. Parlo con sindaci che politicamente dovrebbero essere molto più accoglienti, più aperti e disponibili, ma – racconta Conte – rispondono che non hanno né risorse, né spazi e temono, proprio per la fase par-

ticolare che stiamo attraversando, di non trovare nemmeno la sensibilità da parte della loro comunità”.Nella sua Treviso, alla ex caserma Serena, dal 2015 è attivo uno dei centri di accoglienza più grandi della regione. Passato da 600 a 180 presenze quando Matteo Salvini era ministro dell’interno, l’hub trevigiano in questi anni non è mai stato svuotato. Ora il riempimento è ricominciato. “Si va a fasi alterne, ma del resto o l’Europa decide di investire seriamente sui Paesi di partenza per cercarse di costruire un futuro a queste persone nei loro territori, oppure è necessario pensare a qualcosa di diverso”. Un gesto simbolico, un avvicinamento fra un’emergenza e un’esigenza, è in fase di realizzazione proprio in questi giorni.

“Stiamo censendo le esperienze professionali dei migranti che accogliamo alla Serena per provare ad avvicinare parte economica e sociale. Presenteremo l’elenco – spiega il sindaco di Treviso – alle aziende, agli artigiani, agli industriali. Poi però rimane il tema della casa, perché è davvero una questione tanto articolata”.

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Zaia, “raggiunti i livelli massimi di ospitalità”, alla ricerca di una strategia oltre l’emergenza
Mario Conte Luca Zaia

Regione

Il dibattito. Gli interventi dei sindaci di Padova, Vicenza e Verona

Dopo l’emergenza affrontata anche in Veneto in seguito agli sbarchi estivi i sindaci delle tre principali città della regione sono disponibili ad un confronto pragmatico sull’accoglienza diffusa e sulle soluzioni per affrontare l’arrivo dei migranti. Ecco le loro posizioni

Sergio Giordani (Padova):

“Orgoglioso della nostra risposta”

“Sono assolutamente convinto che la scelta di collaborare a Ferragosto con la Prefettura sia stata giusta; la rivendico, e ha protetto la città, l’unica cosa che a me interessa. Spero sia chiaro a tutti che, in quei giorni, con tutti i “no” che venivano opposti all’accoglienza diffusa, se non avessi aperto io le porte a una soluzione temporanea, per senso di responsabilità e collaborazione Istituzionale, oggi a Padova con probabilità ora avremmo un hub”. “Sono orgoglioso, come sempre, della nostra straordinaria Padova e della sua gente. Dalle cittadine e i cittadini dei quartieri interessati, alle parrocchie, alle associazioni, alle scuole, alla Croce Rossa tutte e tutti hanno compreso la scelta temporanea ed emergenziale e hanno aiutato come potevano. Mi ha commosso sapere che dei bambini hanno fatto trovare delle lettere per i profughi. Questa è Padova, al netto delle grandi e piccole strumentalizzazioni”.

“Ribadisco con schiettezza e serenità quello che ho sempre detto: sono contrario a maxi hub. Una scelta sbagliata e miope che rappresenterebbe un grave fallimento del sistema di gestione nazionale, un problema per la comunità, una soluzione non dignitosa per chi viene ospitato, con le ovvie conseguenze sul territorio. Farò tutto quello che posso fare per evitare imposizioni in questo senso nei prossimi tempi. A Padova come a Roma, lavoriamo perché si prenda atto che un’estate come questa sempre sull’orlo dell’emergenza non ci deve più essere. Usiamo il tempo che abbiamo davanti per trovare soluzioni virtuose frutto di buon senso, pragmatismo e cooperazione, soluzioni che, per essere buone, non possono che prevedere di sistemare queste persone in piccoli nuclei diffusi”.

Giacomo Possamai (Vicenza):

“Anticipare i tempi, ciascuno faccia la sua parte”

“Come amministratori, siamo oggi chiamati a lasciare da parte valutazioni di mera utilità elettorale a breve termine e, invece, a concentrarci su soluzioni che siano effettivamente efficaci e utili per le nostre comunità. Dobbiamo anticipare i flussi migratori, lavorando a stretto contatto con le organizzazioni internazionali e nazionali, per sviluppare piani d’azione condivisi, chiari e ben definiti. Insieme a tanti altri sindaci del nostro Veneto e del paese, in questi mesi abbiamo insistito su un principio di base: dobbiamo distribuire equamente le persone all’interno di tutto il nostro territorio. Se tutti fanno la loro parte, proporzionalmente, questa è una sfida che possiamo vincere. L’accoglienza diffusa è un approccio che evita la concentrazione di migranti in un unico luogo, soluzione che si è già rivelata completamente errata. Ogni quartiere può contribuire in modo unico all’accoglienza, offrendo opportunità culturali, sociali e di lavoro. Questo è l’approccio che può contribuire a ridurre le tensioni e promuovere la coesione sociale. Dobbiamo investire in servizi che promuovano l’integrazione linguistica, culturale e sociale dei migranti. Una persona che arriva nei nostri territori deve trovare un’abitazione dignitosa, ma deve anche avere modo, rapidamente, di conoscere la nostra lingua e le nostre tradizioni per potersi integrare. Su queste basi sono estremamente disponibile a lavorare nei prossimi mesi con Governo, presidente Zaia e i miei colleghi sindaci, nella speranza di arrivare alla prossima estate senza trovarsi, un’altra volta, punto a capo, ma capaci di affrontare la questione con uno sguardo lungo e vincente nella gestione dei flussi migratori.”

Damiano Tommasi (Verona):

“Collaborare

“Il legislatore non assegna ai Sindaci ruoli specifici nella gestione dei migranti, ma non possiamo non fare la nostra parte anche perché ci sono due aspetti decisamente dirimenti. Il primo è rappresentato dalle ricadute sui territori: la regia nazionale ha il bisogno e il dovere di confrontarsi; il secondo è legato al tipo di risposta e ai servizi da garantire. Purtroppo temo che, come è già stato in passato e come avviene su certi temi delicati, che diventano elettorali, le polemiche prendano il sopravvento sul dialogo. Io non mi stancherò mai di ripeterlo: il fenomeno migratorio va gestito con criterio nella distribuzione dell’accoglienza che, ricordo, è in capo alle Prefettura, ma serve un supporto delle amministrazioni. Questo ovviamente risolverà parte della questione, ma non basterà perché le prefetture hanno bisogno anche del dialogo con il privato sociale, con le realtà che con competenza e professionalità possono seguire questi fenomeni. Altrimenti tutto viene esasperato. Oggi il Comune sostiene 62 rifugiati, tra cui donne e minori, con l’accoglienza diffusa. Al momento invece non abbiamo spazi a portata di mano da gestire, già pronti, come Cas. Credo, semmai, che uno degli ambiti su cui si potrebbe investire di più sia quello di dialogare con associazioni di categoria come quelle dell’agricoltura, o Confcommercio: hanno l’accesso ai flussi, controllati, per quanto riguarda ambiti lavorativi. E aziende hanno bisogno di lavoratori. Io confermo la mia disponibilità a lavorare in questo senso con tutti quelli che comprendono che non è con i grandi Hub che si può fare il bene del nostro Paese e di queste persone costrette alla fuga dai loro territori di origine”.

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“Accoglienza diffusa, siamo pronti al confronto”
con le prefetture e il privato sociale”

L’intervista.

più forte, adesioni coerenti con un partito in crescita”

Italia in Veneto è

Si parla molto in questo momento dei cambi di partito che stanno interessando alcuni gruppi, soprattutto la Lega. Chiediamo a Flavio Tosi, coordinatore veneto, com’è la situazione di Forza Italia?

“Oggi Forza Italia a livello nazionale, anche perché abbiamo un leader credibile, capace e competente come Antonio Tajani, riesce a dare l’affidabilità che gli elettori cercano. Una volta c’era più ricerca di demagogia, più populismo nelle scelte, ma oggi prevale il pragmatismo e la concretezza che Forza Italia riesce a offrire. Anche a livello veneto oggi siamo considerati un partito in crescita, con una base che si allarga e con persone credibili e capaci di amministrare. Insomma, stiamo recuperando il terreno che una volta in Veneto avevamo perso”.

Ci sono nomi in questi cambi che stanno facendo scalpore. Può confermarne qualcuno?

“Finchè non si fanno annunci ufficiali, per rispetto degli interessati, non confermo nulla. È vero però che di

settimana in settimana comunicheremo nuove adesioni a tutti i livelli, comunale, provinciale e regionale”. Quindi è vero che c’è un certo fermento?

“Assolutamente sì. Oggi Forza Italia è un partito forte, i sondaggi ci danno come secondo partito a livello nazionale. Non siamo più il terzo partito. Questo porta ovviamente a nuove adesioni: Forza Italia,

contrariamente a quanto dicevano i corvi di sventura, è in crescita”. La scomparsa di Silvio Berlusconi ha aperto necessariamente una nuova fase nel partito e ci si presenta a due appuntamenti importanti prossimamente: le elezioni europee del 2024 e le elezioni regionali nel 2025. Come sta lavorando Forza Italia per consolidare la crescita del partito?

“D opo la scomparsa del nostro grande presidente molti prefiguravano sciagure. Il nome di Berlusconi e quello di Forza Italia sono stati un binomio inscindibile, ma i nostri elettori votavano e votano il partito per i valori al suo interno. Finora siamo stati un partito con poche sedi, pochi iscritti, poche riunioni: ora stiamo riorganizzando Forza Italia affinché diventi più presente sul territorio, anche in vista delle europee e delle amministrative. L’anno prossimo si vota in più di metà dei Comuni del Veneto e dell’Italia: è fondamentale avere un partito vero, organizzato e presente”.

Tema regionali. Se Zaia non potesse ricandidarsi, si è fatto il nome Flavio Tosi. È uno scenario possibile?

“A ndrebbe prima compreso se ci sarà un altro mandato per Luca Zaia. In questo scenario, ovviamente sarebbe lui il naturale candidato. A oggi tuttavia, se si dovesse fare una scommessa, è molto poco probabile che ci possa essere un ulteriore mandato. In questo caso dunque

nel 2025 si andrà a votare in nove regioni e a quel punto Tajani, Meloni e Salvini si confronteranno e faranno le loro proposte in base anche al risultato delle prossime europee. In questo contesto la Lega è già molto rappresentata, dunque è normale che Fratelli d’Italia e Forza Italia avanzeranno una loro proposta”. L e figure politiche di cui nelle prossime settimane verrà confermato il passaggio di partito rischiano di minare i rapporti degli alleati di centrodestra?

“A ssolutamente no. Quello che conta è che resti nel centrodestra, nella stessa alleanza. Per molto tempo Forza Italia ha visto propri iscritti andare in altri partiti di centrodestra, dunque il fenomeno opposto resta comunque fisiologico. Nessuno degli alleati si pone il problema: quello che conta è che si resti nel centrodestra, nella stessa alleanza. Anzi, in verità stiamo assistendo a migrazioni anche da altri partiti come il Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico”.

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L’analisi del coordinatore Flavio Tosi, dai nuovi ingressi agli impegni elettorali
“Forza
sempre
Regione
Falvio Tosi, coordinatore veneto di Forza Italia.

Economia. L’assessore regionale Roberto Marcato illustra

“Avanti con i nuovi distretti del commercio, sono strumenti collaudati ed efficaci”

Sul fronte ambientale destinati 31,3 milioni di euro dal Pnrr per la bonifica delle aree contaminate. Maestri vetrai di Venezia: “raccontano al mondo l’unicità di questa arte”

Attenzione allo sviluppo del commercio locale per ridare vita ai centri urbani, tutela dell’ambiente attraverso interventi di bonifica dei “siti orfani” e promozione delle eccellenze che danno lustro all’artigianato veneto. Sono questi alcuni dei fronti, tra gli altri, sui quali Roberto Marcato, assessore regionale allo sviluppo economico, energia e Legge Speciale per Venezia si sta muovendo in queste settimane mettendo a disposizione risorse e iniziative a sostegno del tessuto produttivo veneto, a tutti i livelli. Riguardo al commercio prosegue infatti l’impegno della Regione nel favorire la nascita e l’attività di nuovi distretti del commercio, sia urbani che territoriali, diventati uno strumento fondamentale per rilanciare e ravvivare la rete di negozi e attività di centri grandi e piccoli.

Agli inizi del mese Marcato ha annunciato infatti l’approvazione da parte della giunta della delibera che iscrive nell’apposito elenco regionale 22 nuovi distretti del commercio (13 distretti urbani e 9 territoriali) con il coinvolgimento di 39 Comuni. Sale così a 139 il totale dei distretti regionali (95 urbani e 44 territoriali) con il coinvolgimento di 248 amministrazioni comunali. “Il modello dei distretti del commercio - commenta l’assessoresi sta dimostrando sempre più vincente rispetto all’obiettivo di rivitalizzare i centri urbani del Veneto. Lo dimostra anche quest’anno il numero di richieste ricevute, ma soprattutto la qualità dei progetti presentati. Abbiamo continuato a lavorare molto in questi anni con i Comuni, attraverso l’ANCI, e con le associazioni di categoria per arrivare a far sì che i distretti diventassero strumenti efficaci e davvero i risultati ci danno ragione. I distretti del commercio oggi in Veneto sono strumenti già collaudati e apprezzati dagli imprenditori, che, grazie alla stretta collaborazione con le amministrazioni comunali, stanno diventando vero e proprio volano per il rilancio commer-

ciale del nostro tessuto urbano e delle attività che lo rendono vivo”.

Non viene meno poi l’attenzione all’ambiente e alla laguna di Venezia con il via libera ai nuovi interventi dei “siti orfani” contaminati con l’obiettivo di completare la riqualificazione entro i primi tre mesi del 2026. I “siti orfani” sono aree contaminate il cui ripristino risulta essere, per diverse motivazioni, a carico della pubblica amministrazione, principalmente ai Comuni. In questi casi responsabile dell’inquinamento non è stato individuato o non risulta individuabile oppure, se identificato, non provvede agli adempimenti previsti dalla normativa in materia di bonifiche di siti contaminati, né vi provvede altro soggetto eventualmente interessato, come ad esempio il proprietario privato dell’area. Ora la Regione finanzierà con 31,3 milioni del Pnrr dieci interventi. Di questi sei sono ricadenti nel territorio del Bacino scolante nella Laguna di Venezia, situati nei comuni di Spinea, Cavallino Treporti, San Martino di Lupari (PD) e Venezia (tre interventi) per un importo pari a 19 milioni di euro; quattro invece nel restante territorio regionale e riguardano i Comuni di Adria, Portogruaro, Isola Rizza e Sarego, per un importo di 12 milioni di euro. “Prosegue senza sosta il lavoro di tutela dell’ambiente e la nostra preziosa laguna a supporto delle amministrazioni comunali - spiega Marcato -. Si tratta di cifre importanti che confermano il nostro impegno per porre rimedio al grave problema dei siti orfani. Negli ultimi anni, a partire dalle risorse legate alla Legge Speciale per Venezia, abbiamo messo in campo un numero crescente di finanziamenti per garantire la restituzione alle rispettive comunità di aree che sono state inquinate da gente senza scrupoli. In questo caso grazie al Pnrr, mettiamo a disposizione ulteriori risorse, di cui una parte importante nel territorio del Bacino Scolante nella Laguna di Venezia.

L’assessore inoltre ha presentato l’edizione 2023 di “The Venice Glass Week”, il festival internazionale dedicato all’arte vetraria che ha coinvolto oltre duecento realtà partecipanti in 250 eventi tra Venezia, Murano e Mestre. “La Regione ha, da sempre, voluto essere vicina a questi maestri artigiani. - conclude - E lo facciamo anche con la The Venice Glass week per raccontare al mondo quale unicità straordinaria sia il vetro di Murano. Qui celebriamo la capacità di reazione e resistenza di questi maestri artigiani, artisti straordinari”.

30 www.lapiazzaweb.it Regione
le recenti attività
Roberto Marcato, assessore regionale allo sviluppo economico

La pubblicazione. In Veneto sono 3.700 i prodotti della filiera corta

del Territorio”, un viaggio alla scoperta delle eccellenze enogastronomiche locali

Raccontare la bellezza e la bontà che nascono sui territori, valorizzando i prodotti e i produttori che, da sempre, sono i veri custodi delle tradizioni enogastronomiche locali: è per questo che Aspiag Service, concessionaria del marchio Despar per il Triveneto, l’Emilia-Romagna e la Lombardia, ha dato vita nel 2015 a “Sapori del Territorio”, il brand che negli oltre 500 punti vendita delle cinque regioni in cui l’azienda è presente, raccoglie oggi più di 8.800 referenze a scaffale provenienti da oltre 1.000 produttori locali. Nel solo Veneto sono 3.700 i prodotti presenti nei punti vendita che arrivano da 700 produttori della regione. Un progetto con il quale Aspiag Service rafforza il legame profondo con i territori, promuovendo le filiere corte, raccontando i migliori prodotti della tradizione italiana regionale, i loro artigiani produttori e i luoghi dove nascono.

“Sapori del Territorio”, infatti, non parla solo di prodotti ma della storia delle persone che li realizzano, strettamente connessa ai territori di provenienza, un racconto che Aspiag Service Despar ha scelto di valorizzare con attività e iniziative di comunicazione che hanno lo scopo di rendere riconoscibili i prodotti di eccellenza attraverso un marchio dedicato che contraddistingue le referenze regionali all’interno del punto vendita, mettendo in risalto le caratteristiche e le peculiarità del prodotto e, soprattutto, delle

aziende produttrici locali. A questo scopo Aspiag Service Despar promuove anche degustazioni ed eventi per far conoscere a fondo le caratteristiche delle produzioni a chilometro zero fungendo da cassa di risonanza per quei piccoli artigiani del buon cibo che meritano di essere conosciuti da quante più persone possibili.

“Sapori del Territorio” è inoltre una testimonianza concreta della strategia di sviluppo sostenibile di Aspiag Service Despar che

ha proprio tra le sue linee guida l’importanza di valorizzare il territorio e le migliori produzioni locali, generando evidenti benefici positivi in ambito economico, sociale e ambientale, con l’obiettivo di accompagnare le imprese locali verso nuove vie di sviluppo, di crescere in modo etico rispettando l’ambiente e di valorizzare gli aspetti della cultura di un territorio che passano anche attraverso un elemento profondamente identitario come i prodotti della tradizione.

Tre domande a Antonello Santi, Direttore Vendite e Trade Marketing di Lattebusche

1.Quando è iniziata la storia di Lattebusche e come è cambiata nel tempo la Cooperativa?

Lattebusche è una cooperativa che ha sede a Busche, in provincia di Belluno, zona ricca di pascoli ai confini del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, patrimonio UNESCO. Nata nel 1954 per iniziativa di 36 Soci fondatori, la Latteria Sociale Cooperativa della Vallata Feltrina, oggi Lattebusche, è passata in quasi 70 anni di storia da piccola azienda locale a importante realtà del settore lattiero caseario. Ha sempre mantenuto i valori e i pilastri su cui è stata fondata a partire dall’impegno di puntare sulla filiera produttiva locale utilizzando il latte dei propri Soci produttori. Una delle ragioni del successo di Lattebusche è la continua innovazione, assieme all’orientamento alla soddisfazione del Cliente e alla Qualità delle produzioni. La gamma di prodotti è ampia e profonda: 4

formaggi DOP, come Piave, Grana Padano, Asiago e Montasio, formaggi tipici, latte, latticini e formaggi biologici, latte Alta Qualità e gelati a base di latte fresco.

2.Come è nata la collaborazione con Aspiag Service Despar e che cosa significa per voi essere parte del brand Sapori del Territorio in termini di valorizzazione dei produttori e delle filiere locali?

La collaborazione con Aspiag è nata molti anni fa ed è cresciuta nel tempo, sia in termini di presenza che di visibilità per i nostri prodotti nei loro punti vendita; una crescita graduale ma sempre in forte consolidamento. Da sempre ci accomunano i medesimi valori e filosofie aziendali, quali il rispetto e la valorizzazione del territorio e del suo tessuto socioeconomico. Sono proprio i prodotti tipici di qualità, valorizzati in Aspiag con il brand “Sapori del Territorio”, il file rouge che lega Lattebusche

a questo importante Gruppo e che ci permettono di tutelare la nostra Terra e i nostri Soci, “custodi” del nostro bellissimo territorio montano, notoriamente fragile e difficile da vivere.

3.Centrali nella strategia di sviluppo di Lattebusche sono la sostenibilità e il rapporto con il territorio, come li mettete concretamente in pratica nella vostra attività?

Lattebusche è un’azienda che ha sempre cercato di crescere in armonia con il territorio, la fonte della propria eccellente materia prima, il latte fresco, che dona caratteristiche organolettiche distintive e talvolta uniche alle proprie produzioni. Fondamentale è anche l’impegno di Lattebusche nel garantire le condizioni per cui i propri Soci allevatori possano rimanere in montagna, mantenendo un presidio fondamentale per la cura dell’ambiente naturale. Al centro del progetto di Lattebusche c’è il consumatore. Per

questo motivo l’azienda, oltre a continui e rigorosi controlli lungo tutta la filiera (oltre 500.000 all’anno), ha destinato importanti investimenti per l’aggiornamento tecnologico degli impianti produttivi, garantendo così elevati standard qualitativi e igienico sanitari.

Un rapporto sempre più stretto con i produttori locali: quando la GDO accorcia la distanza tra produttore e cliente

Unire localismo e sostenibilità per generare valore condiviso, supportando un consumo consapevole e uno sviluppo sostenibile del tessuto produttivo locale, stringendo legami sempre più forti con i produttori del territorio: sono questi i presupposti su cui si fonda l’impegno di Aspiag Service Despar per valorizzare, attraverso la propria rete distributiva, i prodotti tipici realizzati grazie alla passione e alla competenza di tante imprese che hanno le loro radici nelle cinque regioni in cui siamo presenti. Un rapporto tra Aspiag Service Despar e i produttori locali che nasce dalla comune volontà di valorizzare le produzioni di eccellenza e che si fonda sulla consapevolezza degli aspetti positivi che una filiera corta presenta sia per i produttori che per il cliente finale in termini di sviluppo delle economie e delle realtà locali, di minor impatto ambientale, di maggiore trasparenza e tracciabilità e non ultimo della maggiore focalizzazione sulla qualità dei prodotti. Un legame con i produttori del territorio che ha anche lo scopo di facilitare la crescita del valore del sistema produttivo agroalimentare locale attraverso il potenziamento e l’innovazione di canali promozionali e di commercializzazione che possano favorire la nascita di sinergie e collaborazioni tra le diverse realtà. In questo quadro si inserisce la partecipazione di Aspiag Service Despar a manifestazioni ed eventi sul territorio quali “Made in Malga” e “Formaggio in Villa” che rappresentano occasioni per rafforzare la relazione con i produttori, ribadendo il ruolo di Aspiag Service Despar come promotore delle filiere locali all’interno del mercato della grande distribuzione.

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“Sapori
di Annamaria Buso Responsabile progetto Sapori del Territorio Aspiag Service Despar
Regione
Antonello Santi

All news. Informazione locale ogni 20 minuti. Dalle 7 di mattina tutti i giorni,

tutto il giorno

Radio Veneto24 è davvero la radio che mancava

Grande entusiasmo intorno all’iniziativa editoriale che offre informazione locale no stop, in onda già su app, streaming, smart device

Data di nascita: lunedì 4 settembre 2023. Segni particolari: unica nel suo genere. È questa la carta di identità di Radio Veneto24, la prima radio all news in Veneto che ha ufficialmente iniziato le trasmissioni con il primo lunedì di settembre. Un successo travolgente per i primi giorni di messa in onda: innumerevoli i feedback positivi degli ascoltatori che hanno iniziato a seguire i notiziari e le rubriche quotidiane attraverso la app (per Ios e Android), i dispositivi smart, lo streaming nel sito. Radio Veneto24 ha dimostrato di essere davvero la radio che mancava, catalizzando l’attenzione dei veneti che hanno scritto, commentato, chiesto maggiori informazioni su questa iniziativa editoriale fortemente voluta da Give Emotions, editore anche dei mensili La Piazza e della testata web quotidiana Lapiazzaweb.it.

I NOTIZIARI.

Radio Veneto24 propone informazione locale ogni 20 minuti.

Dalle 7 di mattina tutti i giorni, tutto il giorno, la redazione si occupa di informare senza stop gli ascoltatori. Politica, cronaca, attualità, economia, ma anche informazione di servizio, cultura, sanità sono i temi che trovano spazio nei notiziari in continuo aggiornamento. Un flusso ininterrotto di notizie che sono scritte e lette dai due redattori: Marta Zatta e Mirco Cavallin, coordinati dal direttore Giorgia Gay. Sul campo, ogni giorno a raccontare le storie del territorio, ci sono i corrispondenti locali: Sara Busato da Padova, Marika Andreoli da Venezia, Elena dal Forno da Treviso, Antonio Di Lorenzo da Vicenza, Alessia Soriolo da Verona, Giovanni Monforte dal Veneto Orientale. A completare il team, lo speaker Matteo Zini, Calogero Gambino in produzione.

LE RUBRICHE QUOTIDIANE.

Il palinsesto di Radio Veneto24 propone rubriche quotidiane a cura di opinionisti esperti in diversi settori: Riccardo Sandre per l’economia, Stefano Edel per lo sport, Micaela Faggiani per “Protagonisti a Nordest” e “Mondo Donna”, che vi abbiamo presentato nel precedente numero del nostro giornale. A loro si è aggiunta anche la voce di Alda Vanzan con la rubrica quotidiana “Alda Frequenza, Politica e dintorni”. Veneziana, giornalista e scrittrice, firma de Il Gazzettino, si occupa di politica, cronaca, costume. Ha raccontato le elezioni che hanno fatto la storia del Veneto, i retroscena della vita dei partiti e firmato inchieste sui costi della politica e sulle “parentopoli” in società pubbliche, dalle autostrade alle aziende di trasporto.

Alda Vanzan

Veneziana, giornalista e scrittrice, firma de Il Gazzettino, si occupa di politica, cronaca, costume. Ha raccontato le elezioni che hanno fatto la storia del Veneto, i retroscena della vita dei partiti e firmato inchieste sui costi della politica e sulle “parentopoli” in società pubbliche, dalle autostrade alle aziende di trasporto

Grande l’attenzione di Radio Veneto24 per lo sport, grazie a una redazione dedicata che si occupa di informare sulle discipline più seguite ma anche sugli sport minori. A cura di Stefano Edel è l’appuntamento quotidiano con il calcio delle squadre venete di serie A, B e C. Appuntamenti settimanali sono poi dedicati alla pallavolo (serie A e B) con Giovannni Monforte e al Rugby veneto di serie A e B con Cristiano Aggio, che si occupa anche di raccontare il calcio veneto “minore”. Al basket dà voce Mirco Cavallin, a cui è affidato anche il riepilogo degli ap-

puntamenti del weekend sportivo, ogni sabato. Infine, spazio alle altre discipline sportive nella rubrica settimanale a cura di Monforte. Tra i contenuti quotidiani, trova anche spazio un appuntamento con il notiziario della giunta regionale del Veneto a cura dell’Agenzia Veneto Notizie. E poi spazio alle rubriche “Le buone abitudini” ed “Eventi e spettacoli”, mentre altre sono di imminente attivazione: Salute e Agricoltura. Insomma, il palinsesto già ricco è destinato a crescere ancora con l’unico obiettivo di informare, sotto ogni punto di vista.

COME ASCOLTARCI.

A casa, a lavoro, in mobilità: Radio Veneto24 è sempre accessibile. Al momento è possibile ascoltare i contenuti attraverso la app scaricabile negli store, con gli smart device attivabili attraverso il comando vocale “Alexa, fammi ascoltare Radio Veneto24”, in streaming dal sito www.veneto24.it. Imminente la diffusione anche nel sistema Dab, destinato ad affiancarsi al “vecchio fm”.

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Lavoro, alimentazione, attività fisica: ricominciare nel segno del benessere

Si torna alla routine quotidiana

Settembre è un mese in genere difficile: ricomincia la routine quotidiana e, dopo le vacanze, è faticoso ritornare a mantenere i ritmi sostenuti della vita di tutti i giorni. La ripresa può essere impegnativa, a volte anche causa di stress – il lavoro, il traffico, le corseeppure qualche piccolo accorgimento per combattere la “sindrome da rientro” e ripartire ritrovando energia e motivazione può essere utile. Il rientro al lavoro e l’organizzazione delle giornate produttive, fra impegni scadenze e appuntamenti, sono passaggi che vanno affrontati gradualmente, per consentire a mente e fisico di riabituarsi alla routine pre-vacanza. Può essere una buona abitudine fare una programmazione compilando delle “to do lists”, “planning” con gli obiettivi da raggiungere nell’arco della giornata. Affinché si possa adempiere a tutti i compiti, è bene partire con pochi obiettivi e cercare di portarli a termine nel modo migliore possibile. E’ utile pensare al mese di settembre come un tempo per “carburare”, incrementando gradualmente la lista delle cose da fare, fino ad arrivare allo standard cui si è abituati. All’interno dei planning vanno inserite anche le attività lavorative. E’ stata dura riprendere a lavorare dopo un periodo di svago e ancora risulta faticoso mantenere i ritmi e gli orari di quando si è a pieno regime; il trucco è vivere questa fase con più serenità possibile, limitando l’ansia e cercando Prosegue alla pag. seguente

Prosegue alla pag. seguente

SETTEMBRE 2023
“Sindrome da rientro”, i segreti per ripartire alla grande
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Giovani e Salute

Tornare a scuola senza avere nostalgia delle vacanze

Si torna alla routine

Segue dalla pag. precedente

Ricominciare non è facile per nessuno e, come gli adulti devono riprendere a settembre la loro routine così anche i bambini e i ragazzi devono fare i conti con il tanto temuto inizio della scuola, dopo tre mesi di relax! Le vacanze sono già un ricordo lontano e la campanella di scuola ha già decretato il nuovo inizio ma ancora si fa fatica a trovare il ritmo giusto e la giusta concentrazione: bisogna svegliarsi presto, fare i compiti, studiare…. Ma ci sono anche gli aspetti positivi che rendono piacevole il ritorno a scuola: si ritrovano gli amici, ricominciano le gite, si può stare in compagnia e riprendono le uscite. Se da una parte, però, rivedere i compagni di classe può aiutare ad affrontare meglio la scuola, dall’altra, nonostante i libri delle vacanze estive, non si è più abituati alla routine scolastica fatta di compiti, verifiche, interrogazioni, lezioni… All’inizio può sembrare pesante, ma si può iniziare con il cambiare le abitudini: ad esempio, si potrebbe andare a dormire prima, in modo tale da fare meno fatica a svegliarsi la mattina più attivi per seguire attentamente le lezioni e fare i compiti. Bisogna, poi, sempre iniziare con calma e procedere gradualmente: i primi giorni è possibile ambientarsi facendo lezioni più brevi e meno intense, con un carico più limitato di compiti, in modo equilibrato senza ecces-

si faticosi che possono scoraggiare in partenza. Lo studio, poi, non deve occupare tutto lo spazio nella giornata dei ragazzi che devono poter coltivare le loro passioni. È bene, dunque, insegnare sia ai più grandi sia ai più piccoli a pianificare la giornata: andare a scuola, fare i compiti dandosi degli orari e delle scadenze, per poi finire all’orario prestabilito e ricompensarsi con un’uscita con gli amici, la pratica di un hobby o di un’attività sportiva.

Lo sport, peraltro, è fondamentale per i ragazzi: aiuta a mantenerli attivi, a sfogarsi e a sviluppare la loro vita sociale.

Per muoversi di più, inoltre, i ragazzi, potrebbero andare e tornare da scuola a piedi o in bici!

Accompagnare l’attività scolastica ad una dieta sana ed equilibrata è fondamentale: mangiare bene migliora lo sviluppo fisico e cognitivo dei ragazzi, aiutandoli a mantenere la concentrazione in classe, durante il pomeriggio mentre studiano e fanno i compiti e anche nelle attività sportive.

Ci può essere l’ansia soprattutto per chi inizia un nuovo percorso e non conosce nessuno e cambia insegnanti; in questo caso, anche se un po’ di paura ci può stare, è bene contenerla e vivere il passaggio con curiosità ed entusiasmo verso nuovi obiettivi di crescita.

di svolgere al meglio le incombenze lavorative, la cui mole all’inizio è bene sia contenuta per poi incrementare con progetti più impegnativi in un secondo momento. Dopo le vacanze, inoltre, è bene tornare ad una sana alimentazione, dopo le concessioni e gli abusi estivi. Questo non significa sottoporsi ad un regime alimentare punitivo e restrittivo, ma semplicemente corretto e bilanciato: una persona che segue uno stile di vita sano tutto l’anno non compromette il lavoro svolto per qualche giorno di relax! Le vacanze, al contrario, possono essere produttive anche da questo punto di vista perché aiutano a ricaricare il corpo e la mente abbassando i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress che è causa, ad esempio, di gonfiore e ritenzione idrica. Non produce risultato ridurre drasticamente le calorie: il corpo e la mente non daranno gli stimoli giusti per le attività della ripresa già di per sé faticosa e impegnativa; al contrario si può optare per una dieta bilanciata nei suoi macronutrienti e con i dovuti sfizi che una volta a settimana sono più che meritati. Non va trascurata l’idratazione che aiuta ad eliminare il gonfiore, a drenare i liquidi in eccesso, ma anche a mantenere il tono muscolare.Si riparte anche con l’attività fisica che scarica le tensioni e fa stare bene. Anche in questo caso il segreto è la gradualità con cui si torna a praticare l’esercizio fisico, per ritrovare lentamente durata ed intensità negli allenamenti, stabilendo degli obiettivi raggiungibili e per questo gratificanti nei risultati non solo sul piano fisico ma anche psicologico. Le sedute di allenamento vanno programmate con cura e nel rispetto dei propri limiti.Riprendere piano piano tutte le attività, iniziando a mangiare sano e facendo movimento, il tutto gradualmente senza imporsi di riuscire a raggiungere immediatamente i livelli precedenti alle vacanze rappresenta dunque un buon inizio. Calma e pazienza, insomma, sono le parole chiave. Può sembrare stressante pensare alla routine quotidiana e questo è il motivo per cui è bene dedicare del tempo al relax ma anche continuare a praticare attività all’aria aperta, proseguendo anche se in modo più limitato ciò che più di frequente si fa nel periodo estivo: uscite, passeggiate, viaggi, senza rinchiudersi drasticamente in spazi chiusi. Fra le attività da praticare all’aria aperta potrebbe essere una buona idea quella di fare un po’ di meditazione; bastano anche pochi minuti al giorno! La meditazione aiuta ad abbassare i livelli di cortisolo e migliora lo stato di salute. Aiuta, insomma, ad affrontare le giornate, soprattutto quelle stressanti, in modo lucido e controllato. Aiuta, inoltre, a migliorare la respirazione e a bruciare gli accumuli di adipe migliorando il metabolismo. Bisognerebbe, poi, per far fronte a giornate piene ed impegnative, dedicare il giusto tempo al sonno: almeno 8 ore a notte gli adulti, 10-12 ore i più piccini. La mattina si è più ricchi di energie, con ricadute positive anche sull’attività cerebrale. Infine, è bene ritagliarsi qualche momento da dedicare a qualcosa che sia appagante e che faccia stare bene: una giornata di shopping per ricompensarsi, una serata fuori con gli amici, un pomeriggio al parco…; insomma ogni tanto è anche giusto dedicarsi una piccola coccola, prendersi del tempo da regalare a se stessi e alle passioni per compensare gli sforzi che si fanno durante l’anno e di cui si capisce la mole proprio al rientro dalle vacanze, quando diventa difficile la ripresa. Per ricominciare e per portare avanti una routine che durerà gran parte dell’anno è bene, dunque, avere equilibrio e consapevolezza, gli eccessi al contrario non aiutano!

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Intervista. L’amministratore delegato Vincenzo Papes: “I pazienti scelgono di tornare nei nostri centri”

Centro di Medicina, un network per la salute al servizio del territorio

Il tema della sanità e dell’importanza di trovare specialisti competenti e strutture adeguate a cui affidarsi è all’ordine del giorno. Vincenzo Papes, amministratore delegato del Centro di Medicina, un network per la salute che conta ad oggi 45 centri medici con oltre 3000 addetti, racconta punti di forza e criticità della sua impresa.

L ei nasce come sportivo nel mondo del calcio e poi si è convertito a imprenditore.Cosa le ha dato l’esperienza precedente come valore aggiunto per poi creare questa realtà?

Innanzitutto la capacità di saper gestire i professionisti, che prima erano calciatori e ora medici, e in secondo luogo la competenza nel coordinare le persone mettendone in risalto le qualità. Il calcio mi ha insegnato il valore della squadra in cui ci sono sia “i migliori”, sia coloro che magari hanno doti meno marcate, ma che restato comunque indispensabili. Oggi abbiamo oltre 3000 addetti tra dipendenti e medici specialisti, ognuno di loro è essenziale all’interno della nostra organizzazione.

Oggi il centro di medicina è una realtà molto conosciuta è affidabile. Come ci siete arrivati?

L’affidabilità nasce prima di tutto dall’apprezzamento da parte delle persone dei nostri servizi. I pazienti provano i nostri centri e scelgono di tornare perché si sono trovati bene. Si tratta di un lavoro che portiamo avanti da anni e che ci ha permesso di costruirci questa immagine. Un vantaggio però ci arriva anche

dalle strutture, che comunicano anche attraverso l’estetica. Le persone arrivano già con i loro problemi, quindi è importante che si sentano a loro agio e accolte nell’ambiente. Fondamentale è poi la capacità dei dipendenti di trasmettere energia e organizzazione e infine la tecnologia su cui abbiamo sempre investito: il paziente deve accorgersi che nei nostri centri è in un posto sicuro, dove può trovare risposta ai suoi problemi.

Sappiamo che la sanità pubblica ha un problema molto grave di carenza di medici e molti vi accusano di esserne la causa “rubando” i medici al pubblico. Crede che questo sia vero?

Il privato sta diventando attrattivo per coloro

che lavorano nel pubblico per vari fattori, ma al contempo non è vero che il privato non ha problemi di personale. Anche noi fatichiamo a trovare professionisti perché la richiesta di prestazioni aumenta e i medici che la soddisfano sono sempre gli stessi. In futuro quindi anche nel privato i pazienti non riusciranno ad avere la prestazione la mattina o la settimana successiva perché mancano professionisti nel campo sanitario. Per questo è necessario togliere il numero chiuso per l’accesso amedicina e aumentare le borse di studio per le specialità che più soffrono la carenza permettendo ai giovani medici di crescere e formarsi.

Un’ultima domanda all’uomo imprenditore. Quanto è difficile fare impresa oggi? Cosa chiede alle Istituzioni per poter continuare a crescere?

Il Centro di Medicina è forse il gruppo più privato di tutti perché è nato come privato e solo successivamente ha acquisito qualche struttura convenzionata. Quindi abbiamo il privato nel nostro Dna. Non abbiamo richieste, a noi interessa solo la possibilità di lavorare senza un sovraccarico di burocrazia, regole certe che ci consentono di continuare ad investire in tecnologie e professionalità.

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Vincenzo Papes. Amministratore Delegato di Centro di medicina.

Buone pratiche. Anche l’Università di Padova fra le 139 organizzazioni mediche e scientifiche

Un’alleanza globale per incentivare l’attività fisica

Nellosport la salute. E’ in estrema sintesi il messaggio che dal mondo scientifico e da quello medico viene sostenuto a gran voce per promuovere la pratica dell’attività fisica. E’ un trend confermato quello dell’aumento in tutto il mondo di malattie croniche non trasmissibili, tra cui la malattia coronarica, l’ictus, l’ipertensione arteriosa, il diabete tipo 2, la demenza, la depressione e i tumori. Spesso queste malattie sono associate a una mancanza di attività fisica. Ed è partendo dalle constatazioni di questi presupposti che 139 organizzazioni mediche e scientifiche, insieme a istituzioni sportive e governative si sono unite a sostegno di una “Alleanza globale per la promozione dell’attività fisica”, tra queste anche l’Università degli Studi di Padova. A livello globale, è stato riscontrato, i livelli di attività fisica nella popolazione sono inferiori a quelli raccomandati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Una mancanza o un’inadeguata quantità di attività fisica aumenta il rischio di morbilità e mortalità, peggiora la qualità della vita e aumenta i costi economici che gravano sulle persone e sulla società. In risposta a questa tendenza, nell’aprile 2021 numerose organizzazioni si sono riunite ad Amburgo, in Germania “sotto un unico ombrello”, e hanno firmato la “Hamburg Declaration”. Questa dichiarazione rappresenta un impegno internazionale per intraprendere le azioni necessarie ad aumentare il livello di attività fisica e migliorare la salute dei singoli individui e delle intere comunità. Esperti e organizzazioni stanno lavorando insieme come “Global Alliance for the Promotion of Physical Activity” per favorire il cambiamento a lungo termine del comportamento individuale e a livello di popolazione, collaborando con tutti gli stakeholder presenti nella comunità: ospedali attivi, specialisti dell’attività fisica, servizi per la comunità e operatori sanitari, tutti con lo scopo di raggiungere obiettivi di salute sostenibili per i loro pazienti/clienti.

La “Hamburg Declaration” chiama i responsa-

bili politici nazionali e internazionali ad adottare azioni concrete per promuovere l’attività fisica e l’esercizio fisico quotidiani a livello di popolazione e all’interno delle strutture sanitarie. Anche Padova adotta le indicazioni internazionali della Declaration, trovando nel Dipartimento di Medicina dell’Università impegno attivo per l’attuazione di linee guida volte a migliorare qualità e impegno dell’esercizio fisico quale indispensabile “attivatore” di salute.

“Exercise is Medicine Italy” sostiene la Dichiarazione di Amburgo per un’Alleanza Globale al fine di promuovere l’attività fisica. Il nostro obiettivo specifico in questa alleanza è implementare la valutazione dell’attività fisica e della fitness cardiorespiratoria nella routine clinica, per una prescrizione di esercizio adattato su misura, applicabile ai diversi contesti sanitari” spiegano i loro rappresentanti, i professori Roberto Vettor, Andrea Ermolao e Daniel Neunhaeuserer del Dipartimento di Medicina dell’Università.

“È ora che i medici considerino sempre l’attività fisica come un’opzione fondamentale nel quadro degli interventi terapeutici a fa-

Nello sport la salute. Si tratta di un impegno internazionale per intraprendere le azioni necessarie ad aumentare il livello di attività fisica e migliorare la salute dei singoli individui e delle intere comunità

vore dei pazienti» incalza il professor Fabio Pigozzi, Presidente della Federazione Internazionale di Medicina dello Sport e Professore di Medicina Interna e Prorettore dell’Università degli Studi di Roma “Foro Italico”. “Gli ospedali e gli operatori sanitari dovrebbero avere lo scopo di raggiungere obiettivi di salute sostenibili a lungo termine, per garantire che i loro pazienti tornino a uno stile di vita sano e fisicamente attivo. Chiediamo ospedali attivi che si concentrino non solo sulle procedure e sui risultati a breve termine, ma anche sulla sostenibilità e sul futuro stile di vita dei pazienti” sono le parole del professor Juergen Steinacker, presidente della “Hamburg declaration”, presidente della “European Initiative for Exercise in Medicine” e Professore di Medicina presso l’ospedale universitario di Ulm. La “Hamburg declaration” è stata anche approvata dalla Commissione medico-scientifica del Comitato Internazionale Olimpico (CIO), presieduta dal Professor Uur Erdener, che sottolinea l’importanza dell’attività fisica per la salute pubblica.

I benefici effetti dello Yoga, non solo esercizi ma “stile di vita”

Sempre più praticato e proposto in vari contesti, lo Yoga non è solo un insieme di esercizi di stretching fisico ma un autentico “stile di vita” che racchiude innumerevoli benefici dal punto di vista fisico ma anche mentale. L’Ulss 2 Marca Trevigiana ha sottolineato l’importanza di questa pratica, già in occasione della Giornata internazionale dello Yoga lo scorso 21 giugno, e ora, che ci si appresta a riorganizzare le proprie attività, anche sportive, è bene tenere presente qualche informazione in più. Dal punto di vista culturale, lo Yoga è una pratica millenaria – informa l’Ulss 2 – che affonda le sue radici in India. E’ un’antica disciplina che si basa sulla filosofia vedica che ha influenzato, a sua volta, diverse culture, come quella induista e buddista. E’ una pratica adatta a tutti, indipendentemente dal livello di preparazione fisica e dall’età. Man mano che si progredisce nella pratica aumenta anche la consapevolezza di se

stessi, del proprio corpo, del respiro e dei pensieri, portando così un benessere a 360 gradi. Quali sono in pratica i benefici sul corpo? Sono molteplici, informa l’Ulss 2, a partire da una maggiore ossigenazione degli organi interni e dei tessuti. Oltre a migliorare la postura, la pratica dello Yoga ha la sua efficacia anche sulla circolazione sanguigna,

la pressione arteriosa e la stabilizzazione degli zuccheri nel sangue. Ci sono poi i benefeci effetti sulla mente: riduce l’ormone dello stress, il rischio di incidenza di depressione e ansia, grazie all’aumento di serotonina, e della somatizzazione. Inoltre, favorisce il controllo dell’iperattività e migliora la qualità del sonno.

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