NOVEMBRE 2023
Periodico d’informazione locale - Anno XXX n. 219
del Miranese Nord
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BIKE LANE, MARTELLAGO PUNTA SEMPRE PIU’ SULLA VIABILITA SOSTENIBILE
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iciamoci la verità, nessuno fa i salti di gioia quando è il momento di pagare le tasse. E anche semplicemente parlarne suscita per lo più un moto di fastidio. Eppure molti, moltissimi, dovrebbero essere felici perché, semplicemente, di tasse ne pagano pochissime, oppure non le pagano affatto. A certificarlo sono i dati delle dichiarazioni dei redditi degli italiani, diffusi nei giorni scorsi. Ebbene è emerso che il 14% scarso dei contribuenti italiani, quelli con redditi superiori ai 35 mila euro, paga quasi due terzio delle tasse, inoltre il 47% degli italiani non dichiara redditi. Fra questi ci sono anche i bambini, ma fatta la tara sono sempre numeri importanti. In valore assoluto, poi, aumenta il numero dei contribuenti ma il 42% si trovano nelle prime due fasce di reddito e quindi pagano l’1,73% dell’Iperf complessiva. Balza all’occhio, poi, il divario da Nord e Sud d’Italia: oltre il 57% dell’Irpef viene versata nel settentrione e la sola Lombardia paga più della parte meridionale della nostra penisola. Certo, numeri e percentuali da soli non bastano a spiegare la complessità e le contraddizioni del sistema fiscale italiano. Fra i molti redditi bassi ci sono nella stragrande maggiorana famiglie che veramente faticano ad arrivare a fine mese, ma sicuramente anche chi beneficia di condizioni migliori rispetto a chi le tasse è tenuto a pagarle.
La soluzione delle “corsie ciclabili” è meno costosa e più semplice da realizzare di quella delle piste ciclabili Servizio a pag.10
Servizio a pag. 29
Mobilità
REBUS IN CHIAVE VENETA: TRA SCATTI IN AVANTI, AMBIZIONI E STRATEGIE, SI SCALDANO I MOTORI “LA CASA E’ UN DIRITTO FONDAMENTALE” ELLY SCHLEIN DA MESTRE RILANCIA IL CONFRONTO POLITICO Servizio a pag. 30
Verso le elezioni
REFERENDUM FUSIONI DI COMUNI IL QUORUM RIBASSATO PREMIA DUE PROGETTI A PADOVA E BELLUNO Servizio a pag. 31
segue a pag. 5
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Maltempo, il Veneto ha retto Luca Zaia Governatore Regione Veneto
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e possiamo affermare di aver retto l’urto dell’ondata di maltempo che si è abbattuta i primi giorni di novembre sul Veneto, così come su altre regioni d’Italia, è sicuramente grazie alla precisone dei modelli matematici previsionali e alle opere messe in cantiere dopo l’alluvione del 2010 per garantire la sicurezza idraulica del territorio veneto, con uno stanziamento di oltre due miliardi di euro. segue a pag. 5
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Facciamo il punto
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Maltempo, il Veneto ha retto Luca Zaia Governatore Regione Veneto
Penso in particolare al bacino di laminazione di Caldogno, il primo ad essere realizzato dopo la grande piena di 13 anni fa ed ultimato nel novembre 2016; a quello di Montebello, che ha protetto il territorio del vicentino e del basso padovano e infine al bacino di laminazione sul Torrente Muson a Riese Pio X, che ha consentito di garantire il transito della piena in sicurezza nel territorio di Castelfranco Veneto e dell’alto padovano. Grandi opere, frutto dell’ingegno e della tecnologia, che come nel caso del Mose a Venezia, hanno contribuito a proteggere il nostro territorio e i nostri cittadini. Dalle prime ore dell’emergenza, con le previsioni del meteo regionale che annunciavano precipitazioni diffuse, abbondanti, e forti raffiche di vento, ho voluto che venisse istituita l’Unità di Crisi regionale coordinata dall’assessore Bottacin per seguire con tempestività l’evolversi della perturbazione, fornire le informazioni corrette ed assumere i provvedimenti con carattere di urgenza. Nei Comuni più esposti agli effetti del maltempo è stata anche disposta la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado: dobbiamo sempre far collimare gli interessi dei cittadini con la loro incolumità. Abbiamo registrato danni ingenti, con frane, smottamenti, colate detritiche, erosione delle spiagge, per i quali abbiamo già dichiarato lo stato di calamità naturale, ma il Veneto è riuscito a difendersi. Ancora una volta il ringraziamento va ai quasi 900 volontari di Protezione civile e agli oltre 250 Vigili del Fuoco impegnati nelle operazioni di soccorso. Il mio pensiero va in particolare a uno di loro, Walter Locatello, giovane pompiere di 44 anni, vittima della furia del ciclone Ciaran nel Bellunese.
Abitare nel miranese, tanti problemi da risolvere A
bitare il futuro: uno slogan che diventa fondamentale nel miranese per una questione che si fa sistema, dato che la casa si avvia a diventare elemento fondamentale per l’economia dell’intero territorio. Il tema dell’attrattività nel territorio del miranese appare ormai fondamentale per far fronte al bisogno sempre più marcato di personale da parte delle aziende, sia industriali che dei servizi e turismo, per garantire la sostenibilità e lo sviluppo dell’economia territoriale. Per questo il Sicet (Sindacato inquilini casa e territorio) Venezia ha indetto un convegno con studio e relazione finale sul tema “Abitare il futuro: una questione di sistema”. Si stima che il fabbisogno di personale superi le 31 mila unità che non sono reperibili nel mercato del lavoro locale, in parte per far fronte alla stagionalità e in parte per la crescita strutturale di organici. Questo impone la necessità di agire su due fronti: da un lato, aumentare l’occupabilità femminile e dei giovani evitando la loro fuga all’estero, agendo sul fenomeno dei Neet, dall’altro, è indispensabile attirare competenze nel nostro territorio da altre province e regioni o guardando a paesi stranieri. Tre le proposte per agire nel miranese: una prima azione da attivare subito riguarda la leva fiscale per rendere più vantaggiose le locazioni per imprese e lavoratori. Una seconda interessa la ristrutturazione di immobili anche pubblici mediante partnership pubblico private al fine di fornire alloggi ad uso foresteria. Infine, un terzo filone la ristrutturazione ed il cambio di destinazione d’uso dei capannoni inutilizzati. Per fare questo, è necessario un grande patto territoriale. Dalla ricerca di Sicet, si contano 500 mila abitazioni, di cui 370 mila occupate e 132 mila non occupate. Il reddito medio annuo dei lavoratori dipendenti è di circa 21.200 euro, dove Mirano e Noale sono tra i più ricchi della città metropolitana. “Da evidenziare - dicono gli organizzatori - come il mercato immobiliare privato preveda condizioni di accesso sempre più proibitive”. Massimo Tonizzo
del Miranese Nord
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Una serie di questioni analizzate dallo studio Sicet
Poi non possiamo dimenticare il fenomeno dell’evasione o dell’elusione fiscale che non fa che aumentare le disuguaglianze fra chi fa il suo dovere con il fisco e chi avrebbe diritto a maggiori aiuti ma non riesce ad accedervi. Infine anche fra quella fetta di contribuenti che paga la maggior parte delle tasse c’è di tutto, compreso chi realizza grandi guadagni e beneficia di generosi sgravi. Secondo la nostra Costituzione tutti dovrebbero concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva e il sistema tributario dovrebbe seguire criteri di progressività. Ma la realtà è ben diversa e non sempre più giusta. La strada verso una maggiore equità fiscale resta tutta in salita. continua da pag. 1
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È un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto. Questa edizione raggiunge le zone di Noale, Martellago, Salzano e Scorzè per un numero complessivo di 15.046 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199
Direzione, Amministrazione e Concessionaria di Pubblicità Locale: via Lisbona, 10 · 35127 Padova tel. 049 8704884 · fax 049 6988054 >redazione@givemotions.it< >www.lapiazzaweb.it<
Redazione: Direttore responsabile Nicola Stievano >direttore@givemotions.it< Redazione >redazione@givemotions.it<
Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin Centro Stampa: Rotopress International via Brecce · Loreto (An) Chiuso in redazione il 13 novembre 2023
Noale
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Territorio. L’annuncio del sindaco Patrizia Andreotti nelle scorse settimane
Fondi regionali per la sistemazione delle strade a Briana e Cappelletta N
uova viabilità in arrivo a Noale grazie ai contributi della Regione Veneto per le opere pubbliche. Così come recentemente per Spinea, anche a Noale sono in arrivo alcuni sostanziali miglioramenti delle strade urbane con i contributi che il Comune ha ricevuto dalla Regione che li ha destinati a opere pubbliche di particolare interesse e urgenza. Si tratta di soldi destinati in particolare per la manutenzione e la messa in sicurezza di strade, la riqualificazione di spazi pubblici urbani, la sistemazione di percorsi ciclopedonali e marciapiedi, l’efficientamento energetico dell’illuminazione pubblica, per una spesa totale di 4 milioni di euro divisi per un centinaio di Comuni del Veneto che hanno
Tra i lavori più attesi realizzati di recente, la riapertura al traffico del sottopasso di via Valsugana ottenuto il finanziamento. Per il miranese, dunque, la città che ha ottenuto il finanziamento più consistente è Noale, con un contributo pari a un totale di 65.898 euro, soldi che verranno investiti per urgenti interventi sui marciapiedi di Briana e Cappelletta. Il piano comunale prevede infatti la sistemazione dei marciapiedi delle due frazioni, che si trovano a Briana in via Primo Maggio e in via Cappelletta, davanti alla scuola elementare. Le opere, avendo già il finanziamento, sono previste in partenza entro tempi molto brevi e al massimo entro la fine dell’anno. Il ban-
do regionale per lavori pubblici di interesse locale, riguarderà un importo pari al 50 per cento dell’intera opera, che costerà in tutto 134 mila e 486,14 euro. “Come spesso accade - commenta il sindaco Patrizia Andreotti la buona progettazione e pianificazione porta a risultati concreti per la popolazione”. Entro la scadenza del bando, a settembre scorso, ha presentato domanda ben il 74,4 % dei Comuni del Veneto, in tutto 419 amministrazioni locali su 563. “Il finanziamento di questi progetti - spiega l’assessore regionale Elisa De Berti - rappresenta una boccata d’ossigeno per le amministrazioni locali, che potranno mettere in campo interventi tempestivi sul territorio a beneficio dei cittadini, e un incentivo all’economia veneta, di fronte alla crisi congiunturale degli ultimi decenni”. Nell’ultimo anno la città di Noale è stata soggetta a molti lavori di sistemazione ed abbellimento delle strade. Tra i lavori più attesi realizzati, la riapertura al traffico sia pedonale che automobilistico del sottopasso di via Valsugana e, molto più contestato che apprezzato in effetti, il nuovo impianto T-Red che si trova all’incrocio fra via della Fonda, via Sant’Andrea e la regionale 515 collocato dal Comune, per il quale a detta dei residenti gli automobilisti che transitano per l’incrocio, con dei dispositivi a ridosso di un semaforo, sono costretti a fermarsi a volte anche molti minuti in colonna. Ora, si spera che invece i nuovi lavori vengano accettati da tutti e siano solo il preludio a ulteriori interventi. Massimo Tonizzo
Il centro di Briana
Sosta selvaggia davanti alla primaria, scatta la protesta Proteste per i parcheggi selvaggi a Noale, ma questa volta gli utenti, stanchi di rivolgersi inutilmente alle forze dell’ordine, hanno deciso per una insolita e ironica protesta. L’area in questione è quella di sosta davanti alla scuola primaria “Vittorino Da Feltre” in via Giovanni Battista Rossi, che negli orari di ingresso e uscita alunni diventa un caos spesso ingestibile. Ci sarebbero ovviamente i divieti di sosta (dalle 7.40 alle 8.25, dalle 13.05 alle 14 e dalle 15.45 alle 16.25), ma sono troppi quelli che li ignorano parcheggiando l’auto proprio in quell’area mettend in difficoltà genitori e bambini e generando situazioni che possono provocare incidenti. Per questo i genitori, hanno deciso di inscenare una curiosa forma di protesta. Sui parabrezza delle auto parcheggiate in zona
vietata, sono così apparsi “dal nulla” dei fogli scritti a penna con il “gentile” invito a “rispettare i divieti per assicurare l’incolumità dei bambini”. Oltre a questo, ovviamente i genitori si sono poi già mossi con la polizia locale, chiedendo o maggiori controlli o, in alternativa, di chiudere l’accesso alla strada negli orari di entrata ed uscita dalle scuole con delle transenne e la presenza di un nonno vigile per l’attraversamento pedonale dei bambini. “È una situazione che purtroppo si ripete ogni anno e su ogni strada in prossimità delle aree scolastiche - spiega Francesco De Marchi assessore alla viabilità- quello che servirebbe è un maggior senso di responsabilità degli automobilisti”. (m.t.)
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Noale
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Sociale. Un bel traguardo festeggiato con un grande raduno
Gli scout di Noale celebrano i settant’anni di attività F
esta grande per gli scout a Noale, che sono arrivati alla celebrazione dei settant’anni di attività. Ad essere coinvolti nella grande ricorrenza, tutte le branche coordinate dalle capo e dai capi con oltre 205 persone (quasi tutti vecchi scout) che sono state radunate dal gruppo Whatsapp creato dal Clan Phoenix di Noale. Gruppo che ha fatto in modo che l’anniversario del settantesimo anno di fondazione rappresentasse, realmente, il raggiungimento di un traguardo importante. A inizio ottobre, così, nella bellissima cornice della Rocca dei Tempesta, diverse centinaia di persone si sono ritrovate per fare festa. “Abbiamo avuto la collaborazione di tanti gruppi e associazioni - spiega Francesca Furlan, del clan Phoenix - come gli scout di Rio San Martino, che ci hanno procurato le canoe e la Protezione civile, che ci ha aiutati con la sicurezza. Siamo stati aiutati tantissimo anche da vecchi scout, di tutte le età, che hanno partecipato alla fondazione del gruppo. Tutti sono stati molto contenti di aiutarci, di rivivere un po’ di gioventù e di rivedere gli amici di un tempo”. “E’
stato un onore riuscire a organizzare un evento del genere - prosegue Nicola Deppieri, rover del Clan Phoenix - soprattutto riuscire a riunire parte delle vecchie generazioni e vedere la gioia con cui si mettevano in gioco, mi ha personalmente fatto un enorme piacere. Sono più che contento di far parte di questa comunità”. “A tutti - gli fa eco Paolo Lamon, scout in forze al gruppo dal 1981 al 1992 - la festa del 70° ha risvegliato ricordi ed emozioni che dopo lunghi anni ancora ci abitano dentro e forse solo in occasioni come queste emergono e con piacere e gratitudine ce le raccontiamo tra di noi
che ancora siamo qui”. “Che dire - continua - l’esperienza di tanti anni fa ha funzionato e continua a funzionare grazie all’impegno dei ragazzi di oggi”. La giornata di festa si è conclusa con la celebrazione eucaristica in parrocchia e con un canto finale, “Scouting for Boys”, che ha fatto roteare, con non poca emozione, i fazzolettoni sulle teste di tutte e tutti. Un bel momento di condivisione per un gruppo che a Noale si incrocia ormai con gli stessi ideali da 70 anni: nonni e nipoti assieme sotto una sola bandiera. Anzi, un solo fazzoletto. Massimo Tonizzo
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Un’ installazione in ricordo di Italo Calvino Anche Noale ha celebrato il centenario della nascita dello scrittore e intellettuale Italo Calvino, nato nel 1923 a Santiago de Las Vegas de La Habana (Cuba), autore che, attraverso la sua ricca produzione, il suo pensiero ed il suo lavoro editoriale, è diventato un pilastro della letteratura novecentesca. Il Comune di Noale ha ideato e organizzato per celebrare questo anniversario il posizionamento di un’ opera artistica dedicata all’artista alle sue città invisibili e alla magia della sua narrativa, presso la biblioteca comunale Eliseo Carraro, da poco trasferita presso la sede sala civica Rinaldo Maso di via Ongari 43. L’opera di Gabriela Spiller, donata alla Città di Noale nel 2021, è legata alle suggestioni ispirate appunto dal romanzo “Le città invisibili”, uscito nel 1972. “Nell’entusiasmo di essere luogo letterario del Veneto - spiega l’assessore alla cultura Annamaria Tosatto - abbiamo organizzato, per celebrare il centenario dedicato a Calvino due innovative iniziative social, destinate a raggiungere una platea diversa dagli abituali frequentatori della biblioteca”. (m.t.)
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Società. Per far fronte alle esigenze degli over 65 che nel noalese sono il 22% della popolazione
Anziani, progetti per migliorare la vita Fra le iniziative, “La palestra della memoria”, per comprendere come funziona la memoria e potenziarla, migliorare l’attenzione e aumentare la fiducia nelle abilità mentali per prevenire l’invecchiamento cognitivo
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Noale gli over 65 anni sono oltre 3500, il 22% della popolazione complessiva: una percentuale decisamente rilevante e per questo il Comune si è mosso, in collaborazione con tutti gli altri enti, per una serie di iniziative e progetti a loro dedicati. Negli ultimi anni, per poter rispondere alle necessità della terza età, la Regione, ha sollecitato le amministrazioni locali ad attivarsi in progetti specifici a favore della cittadinanza più anziana. “Invecchiare bene è importantissimo, pertanto altrettanto rilevante è promuovere le occasioni di benessere e socialità dedicate alla terza età - sottolinea l’assessore alle politiche sociali di Noale Annamaria Tosatto - per questo è con estremo piacere che abbiamo appreso l’inatteso finanziamento a favore della Città di Noale del progetto “Filo 4 Ben - Essere Anziano”. Il costante innalzamento della speranza di vita tende a consolidare il paradigma secondo il quale la promozione della salute è strettamente legata al miglioramento della qualità della vita. Quest’ultima, è determinata da molteplici fattori non solo individuali e familiari. In questo contesto il nuovo progetto presentato dall’assessorato ai servizi sociali, si avvale della collaborazione di associazioni di volontariato e di promozione sociale locali, al fine di ampliare l’offerta di occasioni e opportunità rivolte alla popo-
lazione anziana e di contribuire in questo modo alla lotta all’isolamento. Un progetto volto alla creazione di una rete di volontari “AAA: Anziani Attivi e Autonomi“. Le prime proposte in attivazione all’interno del progetto saranno Abc dello Smartphone per comunicare, cercare informazioni, usare le applicazioni e lo Spid. L’attività si svolgerà in piccoli gruppi in sei incontri, una volta a settimana presso la sede Auser in via della Fonda. A seguire, la palestra della memoria per comprendere come funziona la nostra memoria e potenziarla, migliorare l’attenzione e aumentare la fiducia nelle abilità mentali per prevenire l’invecchiamento cognitivo. In questo caso si tratterà di corsi ar-
ticolati in dieci incontri in collaborazione con Rindola, Associazione Pensionati e Auser Noale. Proseguirà poi anche il progetto “Attivamente: bocce e non solo” al Parco Gagliardi sostenuto da un finanziamento regionale con il programma “La palestra cognitiva”, volto ad implementare una sensibilizzazione sulla prevenzione del decadimento cognitivo. Ai corsi hanno già partecipato più di 20 persone. Le sedute sono state caratterizzate da un’alta interazione tra i partecipanti, stimolando confronti sul decadimento cognitivo e sulle linee guida per il benessere psico-fisico, arma fondamentale di prevenzione contro la demenza. Massimo Tonizzo
Lo scrittore Meo Ponte pronto a raccontare la Città dei Tempesta Buon successo per la prima edizione di “Luoghi Letterari Veneto”, evento realizzato con l’Associazione Culturale Mediterranea, che ha visto sette scrittori alla scoperta dei borghi “nascosti” per raccontare la bellezza, la storia e le tradizioni attraverso un racconto che verrà raccolto nel libro”Luoghi letterari in Veneto 2023”, edito da Arkadia. Nel veneziano, ad avere l’onore della scelta è stata Noale, con la partecipazione dello scrittore e giornalista genovese Meo Ponte, inviato di guerra che in città si è trovato a vivere una esperienza professionale profondamente diversa da quelle alle quali è abituato. “Sono stato colpito dai tempi allungati e dal silenzio uno dei suoi primi commenti non mi piace la parola e il concetto di provincia: in provincia
si fanno un sacco di cose, che spesso sono più fruibili. Io sono nato in un borgo anche più pic-
colo di questo, conosco bene le dinamiche. Una storia è una storia a Bagdad come a Noale. Per
quello che ho visto, questa è una realtà particolare, e io mi sono trovato davanti a uno scenario inusuale. Qui le cose in gran parte funzionano, esiste un senso della comunità, ci si conosce e si fanno cose. Ho trascorso una domenica con la gente seduta ai tavolini, mentre oggi il silenzio rimanda l’assenza del traffico caotico. Un occhio esterno ha la capacità di vedere le peculiarità di coloro che le vivono quotidianamente e ne ho ricavato una buonissima impressione”. A colpire l’autore, per quello che sarà probabilmente l’essenza della sua testimonianza, la forte valenza storica e al femminile di Noale. “L’impronta delle donne si sente ovunque, a partire ovviamente dal sindaco. Ho trovato molti spunti: tutti hanno storie molto interessanti”. (m.t.)
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Martellago
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Viabilità sostenibile. Si fa avanti una soluzione per diverse aree del territorio
Bike lane, strade tinteggiate di rosso per le biciclette A
Martellago sempre più strade si tingeranno di rosso, sul lato destro, per lasciare spazio alle bike lane dedicate agli amanti della bicicletta. Bike lane, quindi ma esattamente cosa sono? Letteralmente “corsie ciclabili”, nelle nostre città una novità degli ultimi anni, introdotte dal Decreto Crescita del 2020, ma in altre realtà una consuetudine piuttosto consolidata nella viabilità di località specialmente del nord Europa. Si tratta di corsie ad uso promiscuo, che pertanto possono essere eventualmente usate anche da altri mezzi di locomozione, sempre inserite sul lato destro della carreggiata. Hanno nella loro definizione basilare, quindi, un senso unico di percorrenza, anche se si possono trovare delle forme ibride che prevedono una separazione interna con il doppio senso di viabilità. Si differenziano dalle “piste” ciclabili poiché con quest’ultima definizione si indica invece una strada indipendente o riservata, in questo caso ai ciclisti o agli altri mezzi equiparati, contrassegnata da segnali stradali dedicati, anche verticali. Facili e veloci da realizzare, poco costose e utili, si tratta di soluzioni agili per migliorare la “ciclabilità” delle città nel breve periodo, specialmente lungo le vie più trafficate dove non c’è spazio per realizzare una pista ciclabile separata fisicamente dalla carreggiata. A Martellago, la soluzione bike lane sembra essere proprio quella maggiormente caldeggiata dall’amministrazione comunale per garantire la massima sicurezza ai ciclisti ed educare gli automobilisti al rispetto di chi utilizza mezzi di mobilità lenta. Già ora, le due strisce rosse con il simbolo della bicicletta e linee tratteggiate bianche fanno bella mostra di sé sulla Castellana davanti al municipio che diverrà presto anche zona 30 ma si punta ora ad allargare questo strumento anche ad altre direttrici cittadine. Verranno infatti rifatte e ritinteggiate di rosso anche le piste ciclabili già esistenti in via Rialto e ne saranno ricavate di nuove anche in via Friuli ma soprattutto in via Trento, dove si trova la sede del polo scolastico, per mettere in sicurezza il transito degli alunni e incentivare
l’utilizzo della bicicletta. Pare infatti che, da questo punto di vista, gli studenti che utilizzano la bici per recarsi a scuola siano solamente il 30-35 per cento. Ma su questo punto pesano, è il caso di dirlo, le cartelle particolarmente gravose sulle spalle dei ragazzi, come ricorda il sindaco Andrea Saccarola. La percentuale aumenta del doppio per quanto riguarda l’uso per motivi di svago. Riccardo Musacco
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“Sulla Rsa bisogna stringere i tempi” “Stringere i tempi sulla Rsa di Martellago, altrimenti almeno sul centro diurno”. E’ questa la motivazione che ha spinto la minoranza in consiglio comunale a presentare una mozione per cercare di chiudere il cerchio su una questione che risale al 2019. Allora, nel mese di gennaio, il Comune di Campolongo Maggiore aveva inoltrato alla Conferenza dei Sindaci dell’Usl 3 della Riviera e del Miranese, la sua dettagliata manifestazione di interesse alla realizzazione dell’opera, seguita a marzo da quella di Martellago, secondo Alessio Boscolo di InSieme, carente in dati e numeri di posti richiesti. Essendo comunque il criterio seguito
dalla Conferenza quello temporale nell’inoltro delle richieste, la preferenza per questa tornata di accrediti è andata al Comune rivierasco mentre per Martellago si parla del 2026. Ma i tempi di realizzazione potrebbero allungarsi al 2028 data la tempistica dei lavori individuata in un anno e mezzo almeno da parte dell’impresa individuata. Per questo la minoranza puntava almeno a sollecitare la giunta e l’impresa a predisporre quanto prima la variante al Piano di Lottizzazione e a iniziare almeno i cantieri per il centro diurno visto che su quello gli accrediti sono già acquisiti, 30 in totale. “C’è anche il rischio - sostiene sempre Boscolo - che si debba lasciare il passo a Santa Maria di Sala e Fossò per via dell’integrazione che Martellago ha dovuto inoltrare”. L’assessora al bilancio Silvia Bernardo ha però rassicurato, Martellago è prima in lista, ha più necessità di posti anche perché la Riviera è già coperta visto che ci sono state altre due aperture in quella zona. Il centro diurno però deve sorgere a fianco di una Rsa per poter fornire servizi adeguati a costi sostenibili. Dopo un’accesa discussione la minoranza ha deciso di modificare la mozione mantenendo solo la seconda parte in cui si chiede alla giunta di farsi parte attiva affinché ci sia l’ottenimento dei posti o in subordine della realizzazione del centro diurno. (r.m.)
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Martellago
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Tecnologie. I vertici di Windtre individuano la cittadina del miranese per i loro progetti
Martellago Smart city, si investe sulla transizione digitale D
efinizione di Smart city: città intelligente che integra tecnologie digitali nelle proprie reti, servizi e infrastrutture per diventare più efficiente e vivibile a beneficio degli abitanti e delle imprese. Ma il concetto di città intelligente può andare oltre e riguardare anche l’analisi dei dati che provengono dai nostri dispositivi che teniamo in tasca per offrire ai cittadini nuove opportunità per il miglioramento della propria qualità di vita. Grazie a Windtre Martellago si prepara a compiere un percorso in questo senso. La città infatti è stata individuata tra le prime 20 città sulle 100 previste nel piano della multinazionale delle telecomunicazioni per la sottoscrizione di un protocollo d’intesa in ottica Smart city. Nelle scorse settimane, in sala consiliare del municipio martellacense, alla presenza del sindaco Andrea
Saccarola, dell’assessore con delega alla Smart city Daniele Favaretto e da Davide Furlan di Windtre è stato sottoscritto l’accordo, che non avrà costi per il Comune, come primo passo verso la fruizione di nuove opportunità che la tecnologia metterà a disposizione in cui, grazie ai Data Analytics sarà possibi-
Le prime iniziative saranno dei corsi per la navigazione sicura per i bambini delle scuole e per gli anziani
Il momento della firma del protocollo
le fornire servizi migliori e più mirati ai cittadini. Windtre sta puntando molto su questo, valutando che la transizione digitale porterà a sistemi sempre più affinati di monitoraggio, sul traffico o sulle presenze agli even-
ti, che potranno rivelarsi molto utili per effettuare investimenti mirati, ad esempio nel turismo. Sarà sempre e comunque garantito ovviamente l’anonimato e la privacy dei cittadini. L’impegno è di creare un tavolo di lavoro tra le parti in particolare tra i tecnici
Windtre e comunali per andare a individuare le strategie più adeguate alle esigenze specifiche di Martellago. “Il tutto nasce da un concetto di sostenibilità - spiega Furlan - seguiamo l’agenda 2030 dell’Onu con 10 obiettivi concreti in questo senso. Puntiamo
anche alla digitalizzazione dei piccoli borghi”. “Il nostro obiettivo è di migliorare la qualità della vita dei nostri cittadini grazie alle nuove tecnologie - dichiara Favaretto - stiamo costruendo una cabina di regia per le politiche di Smart city per assicurare a Martellago non solo singoli interventi ma anche una visione organica complessiva necessaria per fare davvero un salto di qualità sul tema dell’innovazione e della transizione digitale”. “Le prime iniziative saranno dei corsi per la navigazione sicura per i bambini delle scuole e per gli anziani - ricorda Meerim Sultanov di Windtre. “Ringrazio l’assessore Favaretto - conclude il sindaco - e gli uffici. Per il digitale dal Pnrr abbiamo già avuto 600mila Euro. E’ un lavoro trasversale che si rivelerà utile per i cittadini”. Riccardo Musacco
Finanziamenti regionali per i lavori pubblici Finanziamenti regionali in arrivo nella casse del Comune di Martellago da utilizzare nei lavori pubblici e nel rafforzamento del sistema di videosorveglianza. 49mila euro verranno stanziati dalla Regione da un bando che prevedeva 4 milioni di euro di stanziamento per la realizzazione di opere pubbliche locali fino ad un massimo di 200mila euro. E’ stata la stessa assessora regionale ai Lavori Pubblici Elisa De Berti a comunicare la notizia con una lettera indirizzata direttamente al sindaco Andrea Saccarola. Il contributo, a fronte di 110mila euro totali, andrà a finanziare una serie di interventi in via Tito Speri a Olmo e in via Manzoni a Maerne, in particolare le asfaltature che copriranno i tratti dalla chiesa agli impianti sportivi a Olmo e dall’incrocio tra via Manzoni e via Frassinelli fino al parco Tombotto, a Maerne. Ma non solo, il
Comune è risultato anche assegnatario di un finanziamento facente parte del bando regionale che prevede l’installazione di impianti di videosorveglianza per prevenire il deposito incontrollato dei rifiuti. Un contributo di 15mila euro per l’installazione di tre nuove telecamere nel territorio comunale. Territorio che, peraltro, prevede già una fitta rete di occhi elettronici per cercare di garantire al massimo la sicurezza dei cittadini, argomento assai caro all’amministrazione di centrodestra che molto si era spesa da questo punto di vista nell’ultima campagna elettorale. Soddisfazione è stata espressa dal primo cittadino. “La partecipazione a bandi richiede lavoro, competenze e impegno - ha dichiarato Saccarola - e per questo voglio ringraziare l’assessore ai Lavori Pubblici Luca Faggian e gli uffici preposti per il risultato raggiunto”. (r.m.)
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Salzano
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Decoro urbano. L’assessore Stefano Vecchiato annuncia un intervento atteso dai cittadini
Deiezioni canine, operazione pulizia: installati cestini in tutto il territorio N
elle scorse settimane sono stati installati i primi cestini per deiezioni canine: è partita così la sperimentazione nel territorio salzanese. L’amministrazione comunale si è posta infatti l’obiettivo di effettuare un censimento di tutti i cestini portarifiuti urbani dislocati nel territorio al fine di predisporre una loro razionalizzazione. Il problema degli escrementi dei cani lasciati spesso da proprietari maleducati anche con la scusa che non ci sono cestini in cui buttarli, ora non reggerà più. Il sindaco Luciano Betteto ha ricordato come questo intervento rientri tra gli obbiettivi da raggiungere per venire incontro alle richieste dei cittadini e ha manifestato la sua soddisfazione per l’avvio di questo intervento. Nello specifico lo scopo è quello di effettuare una ridistribuzione degli stessi cestini per coprire meglio tutto il territorio con l’inserimento di nuovi cestini per le deiezioni canine. La sperimentazione prevede il posizionamento di cestini in luoghi individuati tra quelli più frequentati. Già nello scorso mese di luglio grazie alla collaborazione con l’associazione “Terra Viva” ha preso l’avvio questa fase sperimentale con l’installazione di cestini per le deiezioni canine in alcune zone tra cui fronte biblioteca, via Mameli a fianco della casa di riposo e all’intersezione tra via Oberdan e via Frusta. La sperimentazione è proseguita con l’installazione ex novo di un cestino portarifiuti anche in via Frusta di fronte all’asilo. Soddisfatto dell’intervento anche l’assessore all’ambiente Stefano Vecchiato che nel corso del tempo si è battuto per limitare il problema ed il disagio creato dal fenomeno alla cittadinanza. “Esprimo - spiega l’assessore - un sentito ringraziamento all’associazione “Terra Viva” che grazie all’impegno dei suoi volontari si è prodigata nel portare avanti questa sperimentazione sia per venire incontro alle richieste della cittadinanza sia con l’intento di sensibilizzare tutti verso un maggior rispetto del nostro territorio. Si auspica che i cestini vengano usati nel modo corretto senza porre rifiuti che andrebbero
smaltiti con la raccolta porta a porta: le sanzioni ai trasgressori da parte degli organi preposti saranno sicuramente un deterrente”. Ora si tratterà di capire se i residenti si comporteranno in modo civile visto che ci sono cestini, regole e anche sanzioni in arrivo per chi insozza e sporca le aree pubbliche con le deiezioni dei cani, e la colpa non è certamente in questo caso degli animali. Alessandro Abbadir.
“Multa spropositata in treno”, Adico insorge
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E’ giusto pagare 228 euro di spese, tasse e diritti su una multa complessiva di 280 euro? E’ corretto, che una multa di 50 euro venga più che quintuplicata da costi estranei all’irregolarità? Il caso segnalato da Adico, l’associazione a difesa
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dei consumatori è quello di A.S, 14enne di Salzano “pizzicata” il 20 agosto 2022 sul treno di ritorno da Venezia con l’abbonamento del padre e multata in loco dai controllori. Per Adico tutto nasce in realtà da un errore in buona fede. ”La vicenda denunciata dal nostro socio - sottolinea il presidente Adico Carlo Garofolini – è per molti versi grottesca. Non sto a discutere dell’opportunità o meno di sanzionare la giovane, che di certo avrà manifestato tutta la sua buona fede davanti alla contestazione dei controllori. Ma è proprio considerando l’ambito in cui è maturato l’episodio che risultano ancor più spropositate le cifre richieste. Crediamo che l’abusivismo non si combatta in questo modo l’abusivismo infatti molto spesso chi davvero viaggia senza pagare la fa franca”.
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Salzano
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Territorio. E’ in corso un intervento per cambiare complessivamente 2200 punti luce
Lavori in corso, niente luminarie per le festività natalizie P
er questo Natale a Salzano non ci saranno le luminarie, a causa dei lavori in corso all’interno del territorio comunale per la sostituzione delle luminarie. Il Comune infatti sta facendo degli interventi per la sistemazione di tutti gli impianti che saranno illuminati a Led sia nel capoluogo che nella frazione di Robegano. Ad interessarsi del problema è stata anche la consigliera di opposizione Maria Grazia Vecchiato. Ad spiegare cosa succederà intanto è lo stesso sindaco del paese Luciano Betteto che chiarisce che anche senza luminarie, il paese si abbellirà a festa in previsione delle vacanze natalizie. “Stiamo cambiando - spiega Betteto - complessivamente 2200 punti luce in tutto il territorio comunale. La possibilità di collegare le luminarie tecnicamente quest’anno non ci sarà. Il paese però non resterà spoglio da addobbi. Infatti per il periodo festivo saranno collocati degli alberelli di Natale in tutto il territorio comunale sia nel capoluogo che nelle frazioni. L’altro anno che avevamo le luminarie ci avevano accusato di spendere troppo ora che non ci sono ci si chiede che fine hanno fatto. Tranquillizzo tutti comunque spiegando che si tratta solo di un fatto transitorio. Il prossimo anno le luminarie ritorneranno”. Insomma il Natale a Salzano sarà ben visibile anche senza le luminarie. Intanto anche un altro tema sta accendendo il confronto po-
Per il periodo festivo saranno collocati degli alberelli di Natale in tutto il territorio comunale sia nel capoluogo che nella frazione di Robegano.
Sintonizzati sul futuro. Il centro di Salzano
litico a Salzano. Una serie di assemblee pubbliche sul territorio per dare risposta ai problemi della viabilità si terranno da qui a ibnizio 2024. L’iniziativa è della lista di minoranza “Progetto Comune” a Salzano che avvia un percorso partecipativo con la cittadinanza più sensibile ai temi della sicurezza dell’utenza debole e in generale della viabilità vicino a centri storici per giungere a delle proposte concrete. “Nel nostro programma una delle parole chiavi era ed è sostenibilità. Vorremmo una viabilità comunale sostenibile per tutti gli utenti della strada - afferma il consigliere De Zuani. Ci sono delle criticità che noi crediamo possano
essere affrontate e risolte: se altri Comuni si sono già messi in moto anche con risultati evidenti, notiamo un certo immobilismo da parte della attuale amministrazione (una giunta di centrodestra guidata dal sindaco Luciano Betteto)”. Un primo incontro si è tenuto a Casa Piatto a Robegano nelle scorse settimane. Gli incontri però non si fermeranno qui. Ce ne saranno probabilmente altri a inizio dicembre e anche a gennaio. Sarà un momento per i referenti di opposizione, per raccogliere ed identificare le istanze della popolazione e avere così un quadro preciso in che direzione agire. Alessandro Abbadir
proibitive. Ho chiesto al sindaco di intervenire in tempi rapidi per mettere in sicurezza l’intero quartiere ma finora purtroppo
non ho visto alcun intervento, ne mi sono stati dati dei tempi precisi per possibili interventi in programma. Questo comportamento dell’amministrazione
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“Il quartiere di via Cairoli va sistemato” “Il quartiere di via Cairoli a Salzano va risistemato, non è possibile che ci siano strade completamente dissestate e marciapiedi impraticabili per chi come me e mia moglie siamo anziani e abbiamo anche un figlio disabile“. Lo spiega il signor Vittorio Pattarello, 88 anni che da anni ha segnalato il problema al Comune di Salzano e anche direttamente al sindaco del paese Luciano Betteto. “Uscire di casa - racconta l’88 enne - è davvero complicato alla mia età se ci si trova davanti a strade e marciapiedi dissestati, veri percorsi ad ostacoli. Di fatto rischiamo di restare chiusi in casa quando ad esempio le condizioni meteo diventano più
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francamente mi lascia perplesso”. Il signor Vittorio Pattarello ha incontrato il sindaco in municipio anche nei mesi scorsi. Dal sindaco di Salzano Luciano Betteto arriva intanto una risposta alle istanze dell’uomo. “I problemi denunciati per l’area di via Cairoli - spiega il primo cittadino del centro miranese sono questioni che si trascinano da anni, da ben prima del mio incarico da sindaco. Per poter intervenire servono dei fondi ad hoc che abbiamo intenzione di trovare ma che per ora non sono disponibili. La sistemazione e il riordino urbano dell’area di via Cairoli sarà una delle questioni che affronteremo con i prossimi bilanci”. (a.a.)
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Scorzè
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Territorio. Disagi in vista per lavori che dureranno fino al 2025
Al via i cantieri, rivoluzione nel centro di Scorzè S
ono iniziati i lavori per il rifacimento del centro di Scorzè, che dovrebbero durare circa un anno e mezzo. Rivoluzioneranno la viabilità e l’intero centro di Scorzè. Dalle scorse settimane, dunque, via libera ai lavori di rigenerazione urbana del centro con una prima tranche che riguarderà il tratto di via Roma che dall’incrocio di via Venezia (fronte Villa Conestabile) arriva alla rotonda con via Treviso. In questa fase non è previsto un blocco totale del centro, ma sarà istituito un senso unico da sud a nord (in direzione Treviso) per la durata dei lavori. Cambio invece per i posti auto: non sarà possibile parcheggiare su ambo i lati nel tratto di via Roma (Sr 515) e via Treviso (Sr 515) che va dalla rotatoria con la Sr 245 Castellana fino all’intersezione con via Padova. Piazza I Maggio (fronte Banca Intesa) sarà poi interamente occupata dal cantiere, pertanto non sarà utilizzabile, ma nel parcheggio tra la scuola primaria Marconi e il municipio, da quando sono partiti i cantieri è possibile parcheggiare con disco orario per un massimo di 60 minuti. Spostamemto anche per le fermate dei bus, ma queste seguiranno l’andamento dei lavori e saranno comunicate di volta in volta da Actv e Mom. Il mercato settimanale che era in via Roma in forma sperimentale tornerà in piazza Donatori di Sangue. La fine dei lavori è prevista per aprile 2025 (effettivi 18 mesi lavorativi), al termine dei quali il centro di Scorzè sarà totalmente rinnovato. Se unanime è il parere positivo per quello che avverrà alla città, ci sono però già alcuni distinguo di carattere formale ma soprattutto politico. “Esortiamo l’amministrazione a tenere in considerazione le esigenze dei commercianti del centro al fine di evitare penalizzazioni per le loro attività - commentano i consiglieri comunali di minoranza del Pd - perché la chiusura parziale di via Roma, a causa dei lavori, avrà sicuramente un impatto sul traffico e sull’accessibilità ai negozi, pertanto auspichiamo che si garantisca la continuità delle attività commerciali. Proprio per la chiusura parziale di via Roma, sollecitiamo il Comune a individuare parcheggi alternativi ben segnalati e ad assicurare la presenza di fermate dei bus comode e accessibili. Quanto al progetto, con un finanziamento di fondi Pnrr pari a 4.460.000 euro e fondi comunali di 1.300.000 euro, i lavori rappresentano un passo im-
portante per valorizzare il centro del paese ma presentano alcune criticità che abbiamo evidenziato in Consiglio e in commissione, in particolare saranno spesi ben 1.200.000 euro per ricoprire di porfido via Roma e riteniamo questa spesa poco sensata: è opportuno utilizzare i fondi del Pnrr in modo oculato, garantendo il massimo beneficio per la comunità e una gestione responsabile delle risorse pubbliche”. Massimo Tonizzo
Il centro di Scorzè
Sversamenti di rifiuti continui, interrogazione del Pd Una nuova interrogazione a Scorzè per la situazione delle isole ecologiche e l’utilizzo delle videocamere di sorveglianza. Il gruppo consiliare del Pd di Scorzè ha infatti presentato un’interrogazione all’amministrazione comunale, relativa alla situazione delle isole ecologiche, considerata difficile dato che molti cittadini hanno segnalato la presenza di sacchi di rifiuti abbandonati e una generale mancanza di igiene in alcune delle isole ecologiche del territorio comunale. Un comportamento purtroppo che è diventato consuetudine non solo a Scorzè ma anche in tanti territori comunali limitrofi. Il Pd chiede perciò
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chiarezza in merito all’efficacia delle misure intraprese dall’amministrazione comunale per affrontare questo problema. “L’anno scorso l’amministrazione ha acquisito tre videocamere di sorveglianza mobili, destinate all’utilizzo nelle isole ecologiche commenta il capogruppo Dario Zugno - ora chiediamo dettagli riguardo all’impiego di queste videocamere, compresi i luoghi in cui sono state installate, i tempi di utilizzo, i risultati ottenuti, e se l’utilizzo delle videocamere ha effettivamente portato a miglioramenti nelle condizioni delle isole ecologiche”. Con l’interrogazione il Pd chiede inoltre se l’amministrazione comunale abbia in programma l’installazione di telecamere fisse nelle isole ecologiche poste ai confini del territorio comunale, al fine di prevenire l’abbandono di rifiuti da parte di cittadini residenti in altri Comuni. “Continueremo a monitorare da vicino la situazione e le azioni intraprese dall’amministrazione comunale conclude Zugno - affinché sia garantito un ambiente salubre e pulito per i cittadini”. Va detto che le leggi in tema di sversamento di rifiuti sono state inasprite e oltre alla sanzione amministrativa prevedono l’avvio a carico di chi viene identificato di un procedimento penale. (m.t.)
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Prodotti tipici. Presentata in municipio la kermesse “Fiori d’Inverno” 2023-24
Festa del radicchio rosso, si parte da San Martino S
arà Scorzé ad inaugurare, con la 41esima edizione della Festa del radicchio rosso di Treviso Igp a Rio San Martino, la rassegna “Fiori d’inverno” 2023-2024. La rassegna è stata presentata nelle scorse settimane in municipio. Sono intervenuti il sindaco di Scorzé Nais Marcon, il presidente della Pro Loco di Scorzé Lorenzo Michielan, il coordinatore della festa del Radicchio di Rio San Martino Luigino Michieletto, il consigliere nazionale Unpli (Unione pro loco d’Italia) Rino Furlan, il presidente dell’associazione “Strada del radicchio” Natalino Salvati. Tanti appuntamenti che coinvolgeranno ben 12 Comuni tra le province di Venezia e Treviso. In programma mostre, feste, eventi speciali, visite guidate ed escursioni naturalistiche. Dopo Rio San Martino di Scorzé con tre week end dal 10 al 26 novembre, sarà la volta di Spresiano il 25 e 26 novembre; Martellago dal 30 novembre al 3 dicembre, 7-10 e 15-17 dicembre con la mostra del radicchio tardivo; Ponzano Veneto dall’1 al 3 dicembre con il Festival del radicchio Igp; Treviso dall’8 al 10 dicembre con la 114a “Antica mostra del Radicchio Rosso di Treviso Igp”; il 16 e 17 dicembre a Castelfranco Veneto; dal 15 al 17 dicembre a Mogliano Veneto; dal 12 al 14 gennaio a Preganziol; il 14 gennaio a Mirano; dal 19 al 21 e dal 25 al 28 gennaio a Zero Branco; dal 10 al 17 marzo a Roncade e il 7 aprile a Quinto di Treviso. E’ stato anche consegnato l’attestato di riconoscimento di denominazione comunale al risotto di pomodoro De.Co. al Comune di Scorzè. “L’Accademia della Cucina in accordo con il Ministero dell’agricoltura e della cultura hanno richiesto all’Unesco il riconoscimento della “cucina italiana” - ha spiegato Lorenzo Michielan - come patrimonio da preservare. Sullo stesso esempio la nostra Pro loco, a livello locale, sta chiedendo all’Unpli Nazionale che la Festa del Radicchio venga riconosciuta e accreditata come “Festa di qualità”. Ogni anno le nostre feste sono cresciute in qualità, grazie alla dedizione di tantissimi volontari. La nostra missione rimane immutata: la valorizzazione del nostro territorio e dei prodotti in esso coltivati con i quali tramandare le ricette della nostra tradizione”. Preoccupazione del consigliere Furlan per l’aggravio di burocrazia imposto dal governo per le Pro Loco che organizzano le feste. “A Roma devono capirci: le nostre manifestazioni non sono pubblico spettaco-
Un momento della presentazione della manifestazione in municipio
lo, ammassi di persone, producono socialità. Oggi un presidente di Pro Loco è responsabile civile, penale, fiscale di tutto ciò che riguarda una manifestazione. Abbiamo messo a disposizione una copertura assicurativa che garantisca il presidente verso terzi per 10 milioni di euro”. “Le feste che nascono intorno ad un prodotto importante e gradito qual è il radicchio, sono un’occasione sociale per far crescere un paese- ha aggiunto il sindaco Marcon.
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Sono pochi bus per Mirano, scoppia la polemica I bus da e per Noale non servono (o almeno, non con la costanza e la continuità richiesta) alcune delle principali città vicine, e questo porta a grosse difficoltà soprattutto per le fasce d’utenza più svantaggiate che, magari, devono recarsi nei vicini ospedali e non hanno la possibilità di farlo con mezzi propri. La protesta, che in realtà in città è presente da molto tempo, è arrivata ora anche su internet, dove sono in molti ad aver commentato ed approvato quanto scritto da un utente su una delle principali pagine dedicate alla città. “Volevo capire come mai scrive il signore - in una città
come Scorzè ci debbano essere più di cinquanta corse di autobus al giorno che fanno la tratta Treviso-Padova e una sola corsa che oltretutto è quella scolastica che fa ScorzèMirano, Mirano è la prima città che ha un ospedale con pronto soccorso e chiedo alla sindaca se potrebbe intervenire e fare qualcosa in quanto ogni volta a me tocca cambiare due autobus e trovare la coincidenza tra linea Mom e Actv non è sempre facile”. A rispondere tra i primi ci ha pensato Giovanni Battista Mestriner, che ammette le difficoltà. “Questo è un tema interessante e molto dibattuto da parecchio tempo - racconta. La linea con Mirano è un problema. Actv (di cui siamo soci di estrema minoranza) ci dice che è anche disponibile ad aumentare le corse ma occorre che siano utilizzate. Finora non è così: le persone che sono interessate a prendere l’autobus verso Mirano non riescono ad essere in numero sufficiente per nuove corse. La questione degli ospedali Mirano e Dolo non serviti da mezzi pubblici è una questione che abbiamo sollevato da dieci anni ma finora l’Usl3 non ci ha dato risposta”. Insomma è stato sollevato un problema annoso a cui da molto tempo le persone attendono una risposta precisa. ( m.t.)
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Servizi. Dopo lo studio della Fondazione Fiba la First Cisl lancia l’allarme
“No alla desertificazione bancaria nel vasto territorio veneziano” S
empre meno sportelli e, di conseguenza, sempre meno dipendenti bancari nella provincia di Venezia. E il segretario di First Cisl Venezia, Matteo Cavallin, è preoccupato: “Fermiamo la desertificazione”. La sigla sindacale, attraverso l’Osservatorio sulla desertificazione bancaria, riporta gli studi e le analisi del Comitato scientifico della Fondazione Fiba (Federazione italiana bancari assicurativi) eseguite poche settimane fa. Dagli approfondimenti di quest’ultima, aumenta il numero dei Comuni in Italia dove non è presente una filiale bancaria. Negli ultimi sette anni, dal 2015 al 2022, la Città Metropolitana di Venezia ha perso 156 sportelli e ben 725 dipendenti. In poche parole, nel primo caso 22 ogni anno, nel secondo, 103 ogni dodici mesi. Numeri molto alti, anche se ci sono province venete e italiane che stanno molto peggio, con territori privi di sportelli. Le situazioni più critiche nel veneziano sono a Cinto Caomaggiore, Fiesso d’Artico, Fossalta di Piave, Gruaro, Teglio Veneto e Torre di Mosto dove ce n’è uno solo nell’intero comune. Nello specifico, se nel 2015 nella provincia di Venezia erano presenti 480 sportelli, il numero è via via diminuito sino ai 319 registrati alla metà di ottobre 2023. Meno sportelli bancari significa pure un calo dei dipendenti, passati dai 3.794 del 2015 ai 3.069 alla fine dello scorso anno. Per Cavallin, un paese che vuole dirsi realmente moderno e com-
Negli ultimi sette anni, dal 2015 al 2022, la città metropolitana di Venezia ha perso 156 sportelli e ben 725 dipendenti. In poche parole, nel primo caso 22 ogni anno, nel secondo, 103 ogni dodici mesi.
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Matteo Cavallin e gli sportelli bancari
petitivo non può prescindere dal guardare ai giovani ed al futuro ed è chiaro che l’home banking, con la digitalizzazione dei processi segue questa strada, ormai irreversibile. Ma in ogni caso servono soluzioni immediate, per garantire a tutti i cittadini e alle imprese il pieno accesso ai servizi finanziari. “Serve la presenza ed il sostegno al territorio da parte delle banche, altrimenti si rischia di perdere un servizio fondamentale e sociale per le comunità”. Sempre secondo le analisi di Fondazione Fiba, nei primi nove mesi dell’anno si conferma la tendenza delle banche italiane a diminuire la loro presenza sui territori; gli sportelli chiusi sono 635, con i Comuni “desertificati” in ulteriore crescita
(più 3 per cento), mentre aumenta il numero delle persone (più 7,3 per cento, quasi 4,3 milioni in totale) e delle imprese (più 18 mila, 250 mila in totale) che non hanno accesso ai servizi bancari nel Comune di residenza. “Anche per le banche, che hanno un ruolo molto importante sotto l’aspetto sociale - continua Cavallin - il futuro sarà legato alla sostenibilità. Non dimentichiamoci come l’articolo 47 della Costituzione garantisca l’incoraggiamento e la tutela del risparmio in tutte le sue forme. Mi auguro ci sia un sostegno massiccio verso i territori, non siano abbandonati, non lasciando indietro i più deboli, chi è meno informatizzato: penso ad esempio alle persone anziane”.
La denuncia della Cgil: dalla manovra tagli agli enti locali “Tra i tanti tagli previsti in manovra che avranno conseguenza diretta sui cittadini nel territorio, vi è la previsione di una spending review del valore di 350 milioni per le Regioni, 200 per i Comuni e 50 per Province e Città Metropolitane. Tagli che si aggiungono ai mancati rifinanziamenti di misure importanti, gestite dagli enti locali e rivolte direttamente ai cittadini”. E’ la posizione della Cgil Venezia sulla manovra del governo. “Da anni - dichiarano Daniele Giordano, segretario generale Cgil Venezia e Marco Busato, segretario generale Fp Cgil Venezia - assistiamo ad un importante calo del personale in servizio negli enti locali. Nel territorio metropolitano,
la diminuzione del personale ha superato il 10%, con molti Comuni che superano il 15%. Emerge su
tutti il dato drammatico del Comune di Venezia dove il personale è calato addirittura di 500 unità. La diminuzione dei trasferimenti prevista in Legge di Bilancio sarà il colpo d’accetta definitivo a ser-
vizi già oggi allo stremo. Per far fronte alla minore disponibilità di risorse per i servizi, i Comuni necessariamente proseguiranno nella direzione della riduzione del personale”. “Denunciamo poi da tempo proseguono e concludono Giordano e Busato - l’inesorabile crescita dell’età media, con più di 1800 dipendenti over 57 su 4808 totali. Per quanto il governo si impegni a rendere sempre più difficile accedere alla pensione, il dato evidenzia la necessità di prevedere un importante ricambio del personale. Ritardare questo momento significa anche mettere in difficoltà la trasmissione delle conoscenze e delle competenze maturate da lavoratrici e lavoratori”.
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Prevenzione. La Questura di Venezia annuncia maggiore presenza nella stagione invernale
In arrivo più controlli sul territorio contro i furti in casa Stilato un vademecum per proteggersi dai ladri: con alcune semplici regole è possibile ridurre il rischio di visite sgradite
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e giornate più corte, con il buio che arriva mentre la gente non è ancora rincasata, mettono a maggiore rischio di furti nelle abitazioni. La Polizia di Stato di Venezia, pertanto, sta effettuando un rafforzamento dei servizi di controllo del territorio mirati a prevenire tali episodi delittuosi. Ma per garantire la sicurezza serve la collaborazione di tutti. Ecco perchè dalla Questura di Venezia arriva un vero e proprio vademecum, con alcune semplici buone pratiche da seguire. Può bastare davvero poco, insomma, per stare più tranquilli. Un esempio? “Chiudere sempre la porta di ingresso a chiave con le mandate, cosa molto importante in quanto la porta blindata non chiusa con le mandate è apribile in maniera estremamente facile;
la porta può essere protetta anche con una catena di sicurezza o con un paletto” spiega la Questura. Così come è importante chiudere accuratamente le finestre, specialmente quelle situate al piano terra ed evitare di lasciare all’interno grosse somme di denaro, gioielli o oggetti di valore, a meno che non si disponga di una cassaforte per custodirli in sicurezza. Un’altra raccomandazione è di “utilizzare sistemi di allarme e laddove possibile sistemi di videosorveglianza” e di “tenere presente che la visibilità di luce ed il rumore creano effetto deterrente per malintenzionati perché simulano la parvenza della presenza di persone; è possibile attuare anche ulteriori accorgimenti idonei a simulare la presenza di persone, come ad esempio farsi svuotare la cassetta della posta da familiari o
amici di fiducia (in quanto l’accumulo di posta dimostra che in casa non c’è nessuno) o utilizzare timer per l’accensione automatica della luce o del televisore”. Per quanto riguarda le chiavi di casa, serve prudenza: il consiglio è, se occorre effettuare la riproduzione di una chiave, di farlo personalmente o incaricare una persona di fiducia e di evitare di riportare sulle targhette delle chiavi il nome e l’indirizzo di riferimento. In caso di smarrimento o furto, poi, è importante procedere tempestivamente al cambio della serratura. “Se si ha a disposizione una cassaforte, utilizzarla per custodire denaro o oggetti di valore - prosegue il vademecum -. E si consiglia di conservare fotografie di oggetti di valore: in caso di furto potranno essere utilizzate per le ricerche”. La prudenza corre anche sui social: “Evitare di pubblicare su social network programmi di viaggi o vacanze” si raccomanda
la Questura. E in caso di assenze di lunga durata, “laddove possibile, informare vicini o amici/ parenti di comprovata fiducia affinché prestino attenzione all’abitazione”. E se poi alla fine si subisce un furto? “Nel caso in cui ci si accorga di aver subito un furto, chiamare immediatamente i numeri
di emergenza 112 o 113 ed evitare di toccare, spostare o in qualsiasi altro modo manipolare le cose ed i luoghi che sono stati interessati dall’azione dei criminali, in modo tale da conservare l’integrità delle possibili prove che possono essere raccolte dalla polizia o dai carabinieri”. Giorgia Gay
La mostra. Gli “itinerari dell’anima” retrospettiva di Giampaolo Berto “Itinerari dell’anima” è il titolo della retrospettiva di Giampaolo Berto allestita nella chiesetta di san Martino a Chioggia nei pressi della Cattedrale fino al 26 novembre prossimo. Sarà una occasione per ricordare e rendere un omaggio a questo noto artista, scomparso un anno fa, ripercorrendo il suo intenso e instancabile percorso creativo che, tra le innumerevoli tematiche affrontate ed esposte nella mostra, non ha tralasciato il suo amore per la città di Chioggia, rappresentata innumerevoli volte con passione e sentimento unici.
Si tratta di una iniziativa ideata e promossa da Dario Ballarin e Alberto Naccari con il supporto diMarta Boscolo, Renzo Ravagnan, Giampiero Baldin, Piergiorgio Chiereghin e Dino Memmo che hanno conosciuto e frequentato il maestro Berto durante le sue periodiche vacanze a Chioggia raccogliendo opere di collezionisti locali che generosamente hanno aderito alla proposta rendendo disponibili i dipinti e incisioni di loro proprietà. La mostra è stata realizzata con la collaborazione di Studio G5, Pro Loco Chioggia Sottomarina e l’amministrazione comunale. (e.f.)
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Appuntamenti. Chioggia, Cavarzere, Noale e Santa Maria sono coinvolte nel palinsesto
“Suoni d’acqua”, quattro città per il festival diffuso della musica
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hioggia, Cavarzere, Noale e Santa Maria di Sala sono le città coinvolte nella seconda edizione di “Suoni d’Acqua”, il festival diffuso dei territori d’acqua dal jazz alla musica classica alla musica etnica, organizzato da Musica Chioggia in collaborazione con Ministero della Cultura, Regione Veneto, Rete Eventi, Rete Mondiale Unesco dei Musei dell’acqua, Centro Internazionale Civiltà dell’acqua e Epica dell’Acqua. “Suoni d’Acqua - spiega Gabriele Vianelli, Co-direttore Artistico di Suoni d’Acqua - riunisce in un unico palinsesto tanti eventi culturali e produzioni originali, riservando spazio ad un’importante collaborazione con il Premio Tomorrow’s Jazz organizzato da Veneto Jazz. I giovani talenti del jazz in cartellone sono orientati al jazz contemporaneo e stanno elaborando linguaggi personali, ricchi di influenze e contaminazioni mediterranee, nordiche, elettroniche ed etniche. Affianchiamo ai giovani talenti artisti di fama internazionale che si esibiscono da moltissimi anni nei migliori palcoscenici del mondo come il Maestro Bogino e Miomira Vitas” “Educare a nuove consapevolezze sul valore e su usi più lungimiranti dell’acqua - aggiunge Eriberto Eulisse, direttore Rete Mondiale Unesco dei Musei dell’acqua e Centro Internazionale Civiltà dell’acqua - richiede necessariamente sia momenti di educazione formale che informale, come viene proposto in questa serie di concerti organizzati da Musica Chioggia per sensibilizzare il più ampio pubblico su temi urgenti che affliggono il nostro paese e che non possono più essere affrontati solo con le solite e stereotipate logiche emergenziali”. Il festival “Suoni d’acqua” attraverso il linguaggio universale della musica dà luce alla cultura dell’acqua, alle sue fragilità, al suo essere indispensabile e dar visione alla sostenibilità, offre occasioni di scambio e di turismo sostenibile coinvolgendo anche luoghi apparentemente ‘minori’ del territorio, promuove momenti d’incontri tra le persone e la bellezza. “Jazz, musica etnica ma anche musica classica, che permette un’intensa armonia tra suoni e mente - sottolinea Pietro Perini, Co-direttore Artistico del festival. - La musica classica si intende
Si riuniscono eventi culturali e produzioni originali nella serie di concerti che propongono anche momenti di educazione, formale e informale, sul valore e gli usi lungimiranti dell’acqua
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come cultura e radici; come una radice scava, va a fondo e non si lascia trascinare dalla moda del momento ma penetra cercando la linfa vitale nelle cose più profonde e pregnanti. La nostra cultura basata fin dai tempi antichi sull’ evoluzione delle arti non può non tenere conto di questi importanti e basilari valori di civiltà che questa disciplina trasmette a chi la pratica e a chi la ascolta”. Dopo gli appuntamenti di San-
ta Maria di Sala, Noale, e il 18 novembre a Cavarzere, il festival “Suoni d’acqua” propone all’Auditorium san Nicolò a Chioggia il 1 dicembre il Concerto di Natale con il Coro Lirico Patavino “G.Verdi”- Ensemble D’archi “G.Zarlino” diretti dal maestro Pietro Perini e il 9 dicembre il concerto jazz “Songs for a desert island” con il Duo Castelli e Ponchiroli. Eugenio Ferrarese
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Motociclismo. Dopo i risultati nel campionato MotoGp, nuovi successi per il team Aprilia
Motorally, Jacopo Cerruti trionfa in sella a Tuareg Adventure
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oale si dimostra ancora una volta, se ce ne fosse stato ancora bisogno, la città dei motori grazie al suo fiore all’occhiello a livello industriale e sportivo, la Aprilia. Ma la casa motociclistica locale stavolta non stupisce solamente per i suoi notevoli risultati in MotoGp, quest’anno, ma, grazie anche alle qualità del pilota, il lecchese Jacopo Cerutti classe 1989, anche nel campionato italiano motorally. Cerutti, in sella alla sua Tuareg Adventure ha dominato la classe G-1000 centrando lo scorso 24 ottobre una clamorosa vittoria nel Rally di Sardegna, risultato mai raggiunto da una moto bicilindrica. Ma non è tutto perché la casa noalese ha concesso il bis con il compagno di scuderia Francesco Montanari al terzo posto. Già velocissimo nel venerdì precedente, dedicato al Raid Tt, primo nella classe G-1000 e terzo assoluto nella giornata di sabato,
il pilota lombardo si è superato il giorno seguente, chiudendo secondo assoluto. Prestazioni sempre al vertice in tutti e tre i giorni che gli hanno consentito di vincere la classifica assoluta del rally. Oltre al titolo italiano G-1000, Cerutti ha inoltre chiuso al terzo posto assoluto il campionato italiano Motorally, anch’esso un risultato
Il lecchese ha chiuso al terzo posto assoluto il campionato italiano, un risultato senza precedenti senza precedenti per una moto bicilindrica. Notevole anche, come accennavamo, la prestazione di Francesco Montanari, in sella all’altra Tuareg di Aprilia Racing, che con un quinto e un sesto posto è riuscito a chiudere il campionato
Jacopo Cerruti
al terzo posto. Entrambe le Aprilia Tuareg sono così salite sul podio finale della classe G-1000. “Siamo tutti felicissimi per questo risultato - ha dichiarato Cerutti. Siamo arrivati in Sardegna un po’ tesi, sapendo che ci saremmo giocati tutto qui, nell’ultimo appunta-
mento, ma alla fine è andata bene. A inizio anno non pensavamo alla vittoria: la priorità era sviluppare la moto per prepararci agli impegni futuri, ma ci siamo resi conto molto presto che avevamo il potenziale per vincere. La moto si è rivelata subito competitiva grazie
a un’ottima base di partenza, io mi sono adattato bene a quel punto è emersa una grande voglia di vincere subito, e ci abbiamo provato. È un successo bello e importante soprattutto perché abbiamo affrontato un avversario esperto e veloce come Botturi, che ci ha sempre dato filo da torcere. In Sardegna ho iniziato il rally non nelle migliori condizioni fisiche, ma ho tenuto duro nella prima speciale del sabato, riuscendo poi a vincere quella seguente, vincendo la giornata. A quel punto la domenica ho dato tutto senza pensieri ed è arrivata un’altra prestazione incredibile, con il secondo posto assoluto e la vittoria nel rally. Adesso ci aspetta il deserto, dove l’obiettivo primario sarà veramente fare sviluppo. Siamo consapevoli che in quel contesto servirà più tempo per essere così competitivi, ma arriveremo”. Riccardo Musacco
Elvis ed Eros Fosco, campioni di sollevamento pesi di Martellago L’arte del sollevamento pesi sembra aver trovato casa a Martellago grazie alle performance di due atleti che, tra l’altro, condividono in famiglia questa pratica olimpionica, pratica che ha visto spesso primeggiare atleti italiani nelle varie competizioni a livello internazionale. Lo scorso ottobre infatti è stata una giornata da incorniciare per i martellacensi della Spes Mestre Pesistica, Elvis Fosco ed Eros Fosco, padre e figlio, che si sono cimentati in 2 diversi appuntamenti agonistici di alto livello. Eros, giovanissimo, classe 2005, è salito in pedana a Cittadella per la Coppa Italia di sollevamento pesi su panca piana e con un’eccellente prova a 112kg ha vinto il titolo regionale Veneto Under 20, ed ora è in attesa dalla Federazione della comunicazione del piazzamento nella classifica nazionale. Elvis, classe 1970, al Torneo Internazionale Alpe
Adria Master di sollevamento pesi olimpico, svoltosi in Austria a Brunn Am Gebirge, sollevando 85kg di strappo e 105kg di slancio, in una combattutissima gara a squadre, ha contribuito a far salire sul podio la squadra del Veneto, sul secondo gradino, davanti a Friuli, Ungheria, Slovenia e Bosnia. La gara, poi, è stata vinta dall’Austria, paese ospitante. Grandissima soddisfazione c’è stata per il coach, il maestro benemerito Franco Omaggio, già campione del mondo in Germania nel 2016, allenatore di entrambi gli atleti. “Bellissima esperienza - ha raccontato Fosco padre - insolita senz’altro, padre e figlio in pedana a gareggiare lo stesso giorno, alla stessa ora ma a più di 600 chilometri di distanza l’uno dall’altro, ma in contatto grazie alla tecnologia a supportarci e aggiornarci a vicenda sull’andamento gara”. (r.m.)
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L’analisi. Le ambizioni di Fratelli d’Italia, l’opzione Zoppas, il terzo mandato e la campagna elettorale
Rebus Veneto, grandi manovre nei palazzi del potere S
i prospetta un periodo particolarmente intenso per la nostra Regione. Le trattative tra Palazzo Chigi, Palazzo Balbi e Ca’ Farsetti sono febbrili. Sembrano passare proprio da li, più che dalle segreterie dei partiti, le alleanze e le mosse per il futuro del Veneto. L’incrocio possibile è un po’ complesso, ma cerchiamo di metterlo in ordine.
IL QUADRO DEL NORDEST Gli scenari politici, profondamente mutati nel corso degli ultimi anni, non possono più “supportare” l’ipotesi che tutte le regioni del nordest siano a trazione leghista. Il friulano Fedriga è stato riconfermato lo scorso aprile, quindi il derby in casa salviniana si gioca tutto tra Lombardia e Veneto. I bene informati sono pronti a giurare che il Capitano, Matteo Salvini abbia già scelto: senza terzo mandato per Zaia sarà il Veneto a essere sacrificato per mantenere a Milano, sul Pirellone, ben visibile il vessillo legista con l’Alberto da Giussano. A questo punto il Veneto toccherebbe, senza ombra di dubbio, a Fratelli d’Italia e la Presidente Giorgia Meloni sembra che stia trattando in prima persona il dossier. Un cambio epocale che l’attenta premier non vorrebbe fosse anche traumatico sopratutto per la tenuta del rapporto con gli alleati di Governo. Ecco perché l’orientamento in casa FdI sarebbe quello di scegliere un candidato il più “civico” possibile. L’OPZIONE ZOPPAS Il nome giusto per il candidato Presidente della Regione civico, ma in quota Fratelli d’Italia sarebbe quello dell’imprenditore delle acque naturali (tra le altre cose), Matteo Zoppas. Sembra che il giovane imprenditore, dopo che i rispettivi sherpa hanno avvicinato le parti, abbia ricevuto la proposta direttamente da Giorgia Meloni: Zoppas sarebbe molto allettato dalla possibilità. Chi sta gettando acqua sul fuoco e spegnendo, in un certo senso, gli entusiasmi sarebbe la famiglia dell’imprenditore che non ve-
drebbe di buon occhio un’esposizione diretta in politica. Dalle parti di Fratelli d’Italia sembrano essere consapevoli di quanto l’opzione Zoppas, per quanto sia la preferita, sia tutt’altro che certa, quindi il lavoro di scouting per il Presidente non si è fermato. Staremo a vedere. PRESIDENZIALISMO E TERZO MANDATO Presidenzialismo e Terzo Mandato potrebbero essere fortemente intrecciati tra loro molto più di quanto non possa apparire ad un primo sguardo. Alcuni esponenti dei gruppi parlamentari leghisti hanno, infatti, protocollato un disegno di legge, poche settimane addietro, attraverso il quale consentire ai presidente di Regione di proporsi per un terzo mandato. Poteva sembrare una mossa simbolica più che sostanziale, ma quando a distanza di poche settimane la Premier Meloni ha aperto il dibattito sulla riforma in chiave presidenzialista dell’ordinamento istituzionale, più di qualcuno ci ha visto un nesso. Lo scambio, infatti, potrebbe essere: voto per il Presidenzialismo in cambio dell’introduzione del terzo mandato per i presidente di Regione. Una condizione, questa, che rimetterebbe prepotentemente in gioco Luca Zaia che non ha mai fatto mistero di avere come priorità per il proprio futuro politico proprio il confermarsi alla guida della Regione Veneto. Del resto alla pattuglia leghista veder arrivare prima il Presidenzialismo che il Federalismo è assolutamente indigesto. Sul terzo mandato ai presidente di Regione potrebbero trovarsi, inoltre, anche delle importanti convergenze. Elly Schlein, da sempre contraria, potrebbe rivedere, in una fase di debolezza, la sua convinzione: tutto sommato anche alla leader Dem potrebbe fare comodo, nonostante le profonde divergenze politiche e personali, non aprire fronti con Michele Emiliano, presidente della Puglia, Stefano Bonaccini in Emilia Romagna e soprattutto Vincenzo DeLuca in Campania. Non ri-
Sopra: Metteo Zoppa A destra:Alessandra Moretti
Dall’alto a sinistra, in senso orario: Matteo Zoppas, Alessandra Moretti Elena Donazzan e Luigi Brugnaro
candidarli, infatti, metterebbe, infatti, seriamente a rischio la conferma al centrosinistra di tre regioni fondamentali per le sorti della stessa segretaria dei Democratici. LA CORSA ALLE EUROPEE Se a Zaia non fosse consentito il terzo mandato (nel suo caso sarebbe il quarto , ma la legge sul limite dei mandati è entrata in vigore dopo che il primo giro a Palazzo lo aveva già completato) sarà lui, con ogni probabilità, la punta di diamante della corsa leghista a Bruxelles. Sempre in casa Lega sarà impegnata a cercare la riconferma, invece, ci sarà Rosanna Conte. Grandi movimenti nel PD. Ci riproverà, senza dubbio, Alessandra Moretti, non dovrebbe essere della partita, invece, l’altro vicentino, Achille Variati. Insieme a loro si sussurra, anche, delle possibili candidature di Alessandro
Zan, alfiere dei diritti civili, e della veronese, già parlamentare Alessia Rotta. Potrebbero esserci anche candidare “civiche” legate al mondo della cultura o pescate da Il Veneto che Vogliamo, formazione distante dal PD, ma affine alla segretaria Schlein. Fratelli d’Italia sembra intenzionata a schierare l’assessore regionale, Elena Donazzan che potrebbe correre in ticket con l’avvocato trevigiano, Fabio Crea. Per quello che riguarda Forza Italia molto dipenderà come andranno i congressi provinciali, ancora non convocati. La nuova era targata Flavio Tosi, non è un mistero, sta producendo un certo subbuglio: si sono avvicinati ai forzisti molti leghisti delusi, tra i quali l’ex vicepresidente della Regione, Gianluca Forcolin e lo scontro con i Berlusconiani doc non ha ancora un vincitore annunciato.
LA VARIABILE BRUGNARO Se Zaia andasse realmente in Europa perché privato del terzo mandato, o facesse realmente un pensierino a candidarsi sindaco di Venezia come ventilato da alcuni ambienti nelle scorse settimane, Luigi Brugnaro potrebbe essere l’alternativa della Meloni in caso di rifiuto di Zoppas. È pur vero che Brugnaro ha un proprio movimento politico, Coraggio Italia, ma difinirlo uomo di partito in senso stretto appare eccessivo. Ecco perché Brugnaro potrebbe rispondere all’identikit di uomo di impresa non legato direttamente a formazioni politiche nazionali, ma collocato stabilmente nel centrodestra e con il valore aggiunto di avere una certa esperienza amministrativa visti i due mandati da sindaco di Venezia. Il diretto interessato pare coltivi questa ambizione da tempo e i viaggi a Roma dei suoi uomini di fiducia si starebbero facendo sempre più frequenti.
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Regione
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Un nuovo piano. Per la segretaria del Pd “la politica è stata latitante mentre l’emergenza abitativa cresceva”
Elly Schlein a Mestre per le politiche abitative: “Immaginiamo la casa come un diritto fondamentale” S
ono tanti i punti toccati dal “Piano nazionale per il diritto alla casa” del Partito Democratico, presentato nelle scorse settimane all’M9 di Mestre nel corso di un convegno che ha visto la partecipazione anche della segretaria del partito Elly Schlein. Innanzitutto, l’incremento dell’offerta di alloggi di edilizia residenziale pubblica, senza però prevedere ulteriore consumo di suolo. “Il piano casa del Pd – ha specificato Schlein – parte dalla rigenerazione urbana, dalla riqualificazione del patrimonio esistente nell’immediato: in tempi molto brevi possiamo ridurre le liste d’attesa e dare una casa a chi ne ha diritto e ancora lo sta aspettando”. Tra gli aspetti centrali anche la visione della casa in un’ottica integrata, “come punto dove convergono giustizia sociale e giustizia climatica”, che per questo necessita di politiche che abbassino bollette ed emissioni clima alteranti. Altro nodo cruciale quello
della reintroduzione del Fondo per l’affitto: “Le risorse vanno reinserite e triplicate per sostenere le famiglie che sono scivolate verso una povertà assoluta che impedisce loro di pagare l’affitto, ma bisogna farlo con misure proporzionate, altrimenti il rischio è quello di mettere le fasce più fragili in competizione tra di loro”. Quindi sul Fondo per la morosità incolpevole: “Le politiche pubbliche possono fare moltissimo per dare garanzie sulle eventuali morosità e per ricostruire quel rapporto di fiducia tra proprietari e inquilini che è fondamentale”. La segretaria del Pd ha quindi evidenziato la necessità impellente di agire anche per regolamentare il mercato degli affitti brevi “che stanno avendo un effetto distorsivo sul mercato”. Per la Schlein la situazione abitativa di una grande città come Venezia è però diversa da quella di Firenze, Milano o Bologna, così come è differente l’esigenza abitativa delle
aree interne rispetto a quelle montane. “Non possiamo pensare di scrivere a Roma politiche che si adattino ai bisogni di territori e comunità che sono diverse: la politica deve riabbracciare questa consapevolezza e scrivere politiche su misura” ha detto. Il tema casa è però ormai sempre più anche terreno di scontro politico: la segretaria Schlein ha infatti affermato di essere rimasta “colpita” leggendo l’annuncio del ministro Salvini “sul primo tavolo su un piano per la casa entro la fine di quest’anno” e dal palco ha dichiarato: “Se aspettiamo Salvini, non vedremo nulla sulla casa nemmeno in questa legislatura. Per fortuna che c’è il Pd che ha fatto un percorso di quattro o cinque mesi per arrivare ad alcune proposte concrete”. In sostanza, la casa insieme al salario minimo diventa il secondo tema che caratterizzerà la politica del Partito Democratico su cui Schlein è convinta che “si possano trovare
La platea all’M9 di Mestre durante il convegno del Pd, a fianco (o sotto dipende dall’impaginazione) Elly Schlein durante il suo intervento
importanti convergenze con le altre forze di opposizione”. “Io credo che serva un piano nazionale, ma soprattutto una politica che senta l’esigenza di fare proprio questo tema e che risponda al cambiamento dei bisogni abitativi delle persone in Italia” ha dichiarato in chiusura la segretaria del Pd. Tra punti toccati, anche le difficoltà degli studenti fuori sede per cui “il diritto alla casa non soddisfatto diventa un
ostacolo anche al diritto allo studio”, apprezzamento per le esperienze di co-housing “che possono essere uno strumento per preservare l’autonomia delle persone disabili o anziane” e un incoraggiamento alla creazione di un ministero ad hoc “per evitare di vedere diventare la casa la cenerentola di altre politiche dove è più facile andare a tagliare i nastri alle inaugurazioni”. Marika Andreoli
Elezioni, Ciambetti: “La par condicio è una legge ormai superata” come le fake news”. Lo ha detto in apertura del consegno promosso dal Corecom, il comitato regionale per le comunicazioni del Veneto. “Ciò che colpisce, - ha aggiunto Ciambetti - è che nello scenario dell’era informatica, tra social e intelligenza artificiale, big data ed effluvio di informazioni, la propaganda politica sia regolamentata da una legge obsoleta. La Par Condicio funziona bene nella gestione delle controversie nella propaganda politico-amministrativa locale.
A pochi mesi dal ritorno alle urne per le elezioni europee e amministrative il dibattito politico in Veneto investe anche la legge sulla “par condicio” che regola l’informazione durante le campagne elettorali. Per Roberto Ciambetti, presidente del consiglio regionale del Veneto, “la par condicio è una legge superata dai tempi: facilmente aggirata, è resa obsoleta anche dai social media, che consentono un dialogo non filtrato con gli elettori e moltiplicano il messaggio politico anche con risvolti non esattamente positivi,
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Tuttavia, paradossalmente, sono toccati dalla norma tutti i candidati delle elezioni in cui i cittadini esprimono le preferenze, principalmente le elezioni amministrative comunali, le Regionali e quelle Europee: e questo è un vero e proprio “vulnus”, perché, per assurdo, una norma nata per difendere l’accesso democratico al mezzo televisivo, per garantire condizioni eque e di parità tra i soggetti della politica, oggi colpisce la democrazia e non tutela i cittadini. L’auspicio che faccio è che questa legge venga rivista”.
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Regione
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Le consultazioni. L’assessore Calzavara: “Passo importante, nel segno della democrazia diretta”
Referendum sulle fusioni di Comuni, promossi due progetti su quattro Nasceranno Santa Caterina d’Este (Padova) e Setteville (Belluno), da valutare il risultato tra Sovizzo e Gambugliano, no alla fusione tra Polesella e Guarda
D
ue fusioni approvate e due bocciate: i ventimila veneti chiamati alle urne per i referendum in otto Comuni si sono espressi a favore del “matrimonio” fra enti locali nel padovano e nel bellunese. Non passano invece le altre due proposte nel rodigino e nel vicentino. Questa prima tornata del referendum regionale consultivo con la nuova legge porta alla nascita di due nuovi Comuni. Nella bassa padovana Santa Caterina d’Este conterà 2350 abitanti dalla fusione di Carceri e Vighizzolo d’Este. In provincia di Belluno nasce Setteville, con 5793 abitanti, tra Quero Vas e Alano di Piave. Il più soddisfatto, oltre ai proponenti dei progetti di fusione, è l’assessore al bilancio e agli enti locali Francesco Calzavara: “L’abbassamento del quorum di
partecipazione ha sicuramente incentivato la partecipazione dei cittadini che hanno dimostrato interesse e adesione a questo importante istituto di democrazia diretta. Questo risultato dimostra quanto sia importante continuare a ragionare sulla razionalizzazione della governance, individuando la dimensione media ottimale degli enti in grado di assicurare anche tutte le funzioni comunali – prosegue Calzavara -. Il Veneto, con i suoi 563 comuni, è la terza regione per numero di comuni, di cui 181 con meno di 3mila abitanti e in uno scenario decennale, circa 130 Comuni veneti sotto i 10mila abitanti avranno serie difficoltà ad erogare servizi efficienti sul proprio territorio. La consultazione è stata il primo piccolo passo, ma importante, per raggiungere questo risultato”.
Francesco Calzavara
Nel padovano Tiberio Businaro, sindaco di Carceri, plaude alla fusione con Vighizzolo: «Da due genitori è nata una figlia: Santa Caterina d’Este. Ora, il progetto che portiamo avanti dal 2011 diventerà realtà. Una lunga genesi, con tanti ostacoli, ma ci abbiamo creduto sino in fondo ed i cittadini lo hanno
fatto con noi. I cittadini di Santa Caterina d’Este avranno molti benefici, sarà un Comune inclusivo, aperto e che potrà disporre di fondi e di servizi- continua Businaro - Il territorio potrà crescere e desideriamo essere un esempio anche per altri Comuni. I cittadini ci hanno premiato, siamo stati ascoltati e ora dimostreremo con i fatti e con la concretezza che hanno fatto la cosa giusta nel votare “si” alla fusione. Saranno le due comunità che faranno crescere questa nuova figlia. Vorrei inoltre tranquillizzare i nostri residenti. Non chiuderà nessuna delle due sedi comunali ed anche i servizi ai cittadini resteranno tali ed anzi, verranno incrementati. Le poste e le farmacie resteranno tali ed avremmo a disposizione un vigile in più”. Per quanto riguarda i due progetti bocciati, bisogna fare una distinzione. Mentre a Polesella non è stato raggiunto il quorum (27%, con la maggioranza di “sì”) a Guarda è stato raggiunto, ma
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ha vinto il no, per cui non passa il referendum sulla fusione. “Per certi versi è il risultato più sorprendente – specifica l’assessore Calzavara -: nonostante ci fosse l’unanimità dei consigli comunali si è forse dato per scontato l’esito, non comprendendo anche le legittime contrarietà”. Diverso ancora quanto successo tra Sovizzo e Gambugliano. Mentre a Gambugliano è stato raggiunto il quorum con il 64% di sì, nel comune di Sovizzo sono mancati solamente 25 voti al raggiungimento del quorum, con la maggioranza di cittadini che hanno espresso il voto favorevole alla proposta di fusione (il sì è 94,17% il no 5,83%). In questo ultimo caso, la legge regionale dà facoltà al Consiglio della Regione del Veneto di effettuare una valutazione complessiva sul referendum, considerato che hanno partecipato al referendum una percentuale non inferiore a 5 punti rispetto al quorum previsto. Giada Zandonà
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Grandi Eventi
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Il programma. Coinvolto tutto il territorio comunale, dal centro storico alle isole e terraferma
A Venezia arriva il Natale: “Segno di speranza e fiducia” La magia della festa più attesa dell’anno tra luminarie, installazioni, piste di pattinaggio e appuntamenti culturali. Il sindaco Brugnaro: “Simboli e gesti della nostra tradizione, segni di vita nuova”
L
uci, ghirlande e alberi addobbati per accogliere l’appuntamento più atteso dell’anno. Si avvicina il Natale e la città di Venezia si attrezza installando le luci che illuminano calli e campi, strade e piazze dell’intero territorio comunale. Un calendario di eventi, dal titolo “Venezia accende il Natale” – promosso dal Comune di Venezia in collaborazione con Vela spa – per ricreare la magia delle feste natalizie e accogliere residenti e turisti con una serie di iniziative per tutte le età. Primo appuntamento sarà l’accensione dell’albero e delle luminarie: prima in Piazza Ferretto, giovedì 23 novembre alle ore 17.30, e a seguire, il giorno dopo alla stessa ora, la cerimonia di apertura si sposterà in Piazza San Marco. Le luminarie in centro storico a Venezia vedono insieme il Comune di Venezia, Vela Spa, e Camera di Commercio di Venezia, per sostenere chi vive e visita la città durante le feste. Inoltre, American Express - ancora una volta sponsor delle luminarie nelle aree di Piazzale Roma e Lista di Spagna – supporta in particolare il tessuto commerciale veneziano. In centro storico il calore del Natale sarà caratterizzato da luminarie nelle isole della Laguna, dal Lido a Pellestrina, da Murano a Burano fino a Sant’Erasmo e Vignole, per illuminare ogni comunità del territorio veneziano. Le Procuratie Vecchie saranno invece illuminate grazie al progetto “Murano illumina il mondo”, in collaborazione con The Venice Glass Week. Grande attenzione sarà data, anche quest’anno, al rispetto dell’ambiente, limitandone l’impatto e i consumi attraverso un preciso piano di date di accensione e di spegnimento delle luminarie a fasce orarie e con l’utilizzo totale di lampade con tecnologie led a basso consumo. “Venezia vuole continuare a celebrare il Natale mantenendo vivi i segni della tradizione, come le luminarie diffuse sul territorio e i grandi alberi addobbati a
festa – afferma il sindaco Luigi Brugnaro – simboli di vita nuova al quale tutti noi guardiamo con fiducia e speranza. Le luminarie, che anche quest’anno abbiamo voluto diffuse, ma anche gli alberi addobbati a festa e posizionati nelle nostre piazze e i mercatini, diventano elementi che arricchiscono l’emozionante clima natalizio, per i nostri concittadini e per chi sceglierà di visitare il nostro territorio, a misura di famiglia”. Cuore del Natale a Mestre sarà Piazza Ferretto che, con le aree centrali adiacenti, così come tutte “le città di Venezia”, dalla terraferma alle isole, incanterà con luci e addobbi scintillanti per regalare sensazioni di stupore e meraviglia ai bambini. In Piazza Ferretto, come da tradizione sarà protagonista un grande albero, insieme alle installazioni natalizie, vere e proprie sculture di luce, che da qui si estendono lungo le principali vie dello shopping a Mestre: dalle più centrali come viale Garibaldi, corso del Popolo, via Piave, via Carducci, via Miranese, via Circonvallazione, piazzale Leonardo da Vinci, viale San Marco, via Torre Belfredo, a quelle più esterne, fino a raggiungere anche i centri di Campalto, Chirignago, Favaro, Gazzera, Marghera, Tessera, Trivignano e Zelarino. Dopo l’accensione dell’albero di Piazza Ferretto, l’apertura della sua pista di pattinaggio su ghiaccio e dei mercatini con le tradizionali casette in legno che ravviveranno le vie principali della città grazie a prodotti artigianali e delizie gastronomiche, sarà la volta dell’accensione dell’albero in Piazza San Marco, seguita dall’apertura della scenografica pista di pattinaggio di Venezia, in Campo San Polo. Grandi e bambini potranno inoltre pattinare sul ghiaccio anche a Marghera in Piazza Mercato, dove verranno ospitate esibizioni di pattinaggio, animazioni con dj set e sfilate. Sarà la Biennale di Venezia a curare un Natale contemporaneo, a Forte Marghera dal 16
dicembre al 6 gennaio, grazie al progetto “Abies electronicus (contemporary Christmas tree)”, una installazione sonora e luminosa che reinterpreta il classico albero di Natale posizionando, nell’area prospiciente la darsena, un albero alto 25 metri, dotato di suoni e luci e di una scala all’interno del tronco che porta in cima formando un belvedere sulla sommità. Ma il Natale 2023 porta a Venezia anche occasioni per scoprire il ricco patrimonio culturale della città, con tutti i musei aperti durante le festività natalizie, a partire dalle collezioni di recente acquisizione quale la straordinaria donazione Gemma De Angelis Testa alla Galleria d’arte moderna di Ca’ Pesaro, o il recente riallestimento delle collezioni di Mariano Fortuny nell’omonimo Palazzo oltre alle mostre temporanee tra cui “Marcel Duchamp e la seduzione della copia” alla Peggy Guggenheim Collection (fino al 18 marzo 2024), e “Chagall. Il colore dei sogni” al Centro Culturale Candiani di Mestre (fino al 13 febbraio 2024). Per la Notte di San Silvestro, come da tradizione, il Bacino di San Marco si illuminerà di mille colori con lo spettacolo pirotecnico che accoglierà il nuovo anno. Non mancheranno corse e re-
gate di Natale con gli atleti vestiti da Babbo Natale, mentre nel parco Albanese di Mestre tornerà il Bissuola Winter Village, un vero e proprio luna park per far divertire piccoli e adulti. E poi al Lido e Pellestrina sarà allestito il tradizionale Villaggio di Natale, insieme al trenino. La musica
non sarà da meno accogliendo il Natale con i tradizionali concerti in Basilica di San Marco e nel Duomo di Mestre a dicembre per proseguire poi con il Concerto di Capodanno al Teatro La Fenice, diretto da Fabio Luisi, lunedì 1° gennaio 2024 (in diretta su RAI 1 alle ore 12.20).
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CROAZIA
A Spalato c’è più gusto Così Diocleziano “conquista” il Mediterraneo di Renato Malaman
La città dalmata, crocevia di culture e di tradizioni adriatiche, grazie al festival internazionale “Taste the Mediterranean” che ogni anno propone uno stimolante incontro-confronto fra tante cucine e tanti chef del Mare Nostrum, esibisce in modo originale le sue bellezze artistiche, l’esclusività della sua marina, le sue isole ma anche la tipica “gregada” ancora oggi servita nelle caratteristiche konobe di Velj Varos, l’antico borgo spalatino dei pescatori All’imperatore romano Diocleziano, narciso e campanilista com’era, l’idea sarebbe piaciuta molto. Spalato, la sua Spalato, nuova capitale del Mediterraneo. Suona anche bene. Certo, stiamo fantasticando di cucina, mica di imperi. Ma non siamo molto lontani dalla realtà, perché la splendida città dalmata, in tema di gusto e soprattutto di riscoperta dei valori della cucina mediterranea, può dire la sua grazie al successo (confermato nell’edizione svoltasi nelle settimane scorse) del festival internazionale “Taste the Mediterranean”, geniale idea della giornalista croata Ingrid Badurina, responsabile per la Croazia della prestigiosa guida francese Gault e Millau. Il festival ha avuto il triplo merito di portare a Spalato una trentina di affermati chef croati ed esteri (l’ospite d’onore quest’anno era Leonor Espinosa, cuoca e ristoratrice colombiana che lo scorso anno venne eletta miglior chef donna del mondo dalla prestigiosa giuria della World’s 50 Best Restaurants), di far riscoprire i valori della Dieta Mediterranea che, ricordiamo, dal 2014 sono patrimonio Unesco, e di aver messo Spalato sotto i riflettori del grande palcoscenico turistico europeo e internazionale in chiave contemporanea. Spalato, crocevia di culture e di tendenze, dunque, seconda città della Croazia e dalmata nell’anima, venata anche di cultura romana e veneziana, austriaca e pure balcanica, dove la cucina oggi assurge al ruolo di volano di nuove idee, contaminazioni, ricerca, sperimentazioni… Diocleziano ne godrebbe, visto che a Spalato nacque (quando la città era la romana Salona, di cui oggi vanno visitate le vestigia nell’area archeologica) e perché a Spalato l’imperatore romano visse gli ultimi anni della sua vita (dal 305 al 313 d.C.), lasciando come testimonianza il palazzo che tutt’oggi porta il suo nome, il più grande mai costruito nel periodo dell’antica Roma. Palazzo intorno a cui si sviluppò la stessa Spalato e dove, per tornare al “Taste the Mediterranean”, il festival ha vissuto alcuni momenti glamour, in un clima che, specie sul lungomare e nell’esclusiva marina, ha ricordato la “dolce vita”. Che la cucina sia un buon pretesto, anzi un pretesto gustoso e stimolante, per conoscere meglio il capoluogo dalmata, lo conferma il caratteristico quartiere dei pescatori di Velj Varos, il popolare agglomerato di antiche case di pietra della città, il cui labirinto di viuzze si adagia sui fianchi del monte Marjan. Rione pittoresco il Velj Varos, in cui convivono reliquie d’arte come la piccola chiesa di San Nicola, dell’XI secolo, e tanti esempi di architettura residenziale spontanea. Quartiere dove si affacciano, per tornare al legame con la tradizione gastronomica locale, vecchie konobe, ovvero taverne e osterie dove ancora oggi il piatto più servito è la “gregada”, una zuppa di pesce tipica della Dalmazia che riprende nel suo gioioso miscuglio di pesci, crostacei e mitili il “brodetto” che si consuma da secoli anche sull’altra sponda dell’Adriatico, dalla Puglia alle Marche. Ma c’è pure la “pastižada”, che forse qualche lontana parentela con quella veronese ce l’ha, pur essendo diversa. Meraviglie della cucina, che unisce culture e avvicina popoli. Il festival del gusto mediterraneo - che si è avvalso della consulenza di uno chef istriano, Fabrizio Veznaver (a conferma del melting pot culturale che connota la manifestazione), lo scorso anno premiato come il migliore della Croazia – ha messo in luce le ambizioni di Spalato per il futuro. Città dinamica, attiva, che guarda al suo mare come a un orizzonte simbolico quanto concreto. Culturale ed economico. Città che coniuga la bellezza incantevole delle sue isole, da Brazza a Solta (che ha ospitato l’evento clou del festival), all’arditezza di costruzioni contemporanee come la Dalmazia Tower, l’edificio inaugurato tre anni fa che oggi è il più alto della Croazia con i suoi 135 metri. Spalato è tante città in una. Quella romana innanzitutto, di cui il Palazzo di Diocleziano è tappa ineludibile, perché oltre la Porta Aurea si ritrovano tesori come la cattedrale di San Doimo (Svet Duje), nata come mausoleo dell’imperatore, che poi però venne “sfrattato” dal suo sarcofago per lasciare posto al santo; il battistero di San Giovanni con la preziosa fonte battesimale e poi a oriente la Porta Argentea. Anche il quartiere Lucac è custode di presenze storiche come la chiesa di Santa Clara e il forte veneziano, uno dei tanti che ancora caratterizzano la costa (da non perdere quelli di Kastela). Dall’altra
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Nella foto grande il lungomare di Spalato con, sullo sfondo, il campanile di San Doimo. Sotto: la tipica “gregada” di pesce, l’anfiteatro romano di Salona, una ricostruzione virtuale del Palazzo di Diocleziano, una casa di pescatori nel quartiere di Velj Varos, il manifesto di “Taste the Mediterranean e la sua fondatrice Ingrid Badurina (al centro) nella storica konoba Dujkin Dvorin, dove da sempre si tifa Hajduk
FRUTTA E VERDURA ERDUR
347 575 2333 parte della città è piazza della Repubblica, con i suoi portici che ricordano le veneziane Procuratie di piazza San Marco, ad accogliere il visitatore. Il preludio al Palazzo di Diocleziano che ancora oggi abbaglia per le sue dimensioni, la sua arte e la sua… unicità. Come è unico il carattere di Spalato, città sanguigna e passionale, legatissima anche alla sua storica squadra di calcio, l’Hajduk. Quando gioca in casa, lo stadio Poljud ribolle come un’arena... C’è da giurarci: Diocleziano sarebbe fra gli ultras.
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La specializzazione. A partire dal 2019 è stata intensificata l’attività di chirurgia conservativa
Patologie nell’anca dei giovani, Cittadella all’avanguardia nella prevenzione “Non è un problema legato solo all’età, anzi lo ontrariamente a ciò che di solito si pensa la patoriscontriamo anche nei giovani e persino negli logia dell’anca non è un problema legato solo alla popolazione anziana. Di fatto “le patologie dell’anadolescenti. Uno studio mirato porta ad una ca si riscontrano anche nei giovani di adulti ultima e, persino, Veneto24 passa al sistema maggiore comprensione di questi disturbi e ad un negli adolescenti – spiega il dr. Giovanni Castiello, diretgenerazione permette di ascoltare anche tore dell’Uoc Ortopedia e Traumatologia dell’ospedale eventuale trattamento chirurgico nella fase DAB che di Cittadella dell’Ulss 6 Euganea –; la prevenzione gioca la radio con una qualità audio perfetta. iniziale” quindi un ruolo fondamentale nel trattamento dell’artro-
C
si giovanile e rappresenta da sempre, per il nosocomio cittadellese, uno dei fiori all’occhiello”. Uno studio mirato della patologia porta a una maggiore comprensione di questi disturbi e al loro eventuale trattamento chirurgico in fase iniziale (pre-artrosica) evitando così la necessità di una protesi d’anca e permettendo un’ottima ripresa delle proprie attività senza dolori o disturbi. ”A partire dal 2019 – prosegue il dr. Castiello –, è stata ulteriormente intensificata l’attività di chirurgia conservativa dell’anca volta a impedire lo sviluppo dell’artrosi nel paziente giovane; questo tipo di chirurgia, altamente specialistica e realizzata in pochissim centri in Italia, è praticata dal dr. Paolo Lorenzon, che si avvale di metodiche all’avanguardia ispirate alla scuola del prof. Reinhold Ganz di Berna, uno dei massimi esperti mondiali su questo tema”. Un esempio è “l’impingement femoro acetabolare”, dove un eccesso d’osso sul versante femorale o aceta-
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Il dr. Paolo Lorenzon al fianco del direttore dell’UOC Ortopedia e Traumatologia dell’ospedale di Cittadella, dr. Giovanni Castiello bolare limita i movimenti creando continui microtraumi che finiscono per portare all’artrosi. In tal caso, un’asportazione chirurgica di questo eccesso d’osso risolve il problema. Allo stesso modo, nelle forme di displasia, l’anca non riesce a funzionare correttamente per un insufficiente sviluppo dell’acetabolo. Un nuovo orientamento di questo elemento del bacino, ottenuto tramite apposite osteotomie, è sufficiente per ripristinare la corretta funzione dell’articolazione. Anche malattie dell’anca nell’accrescimento come esiti di epifisiolisi e morbo di Perthes possono beneficare di questa chirurgia.
I nati nel 2022, meno cesarei
e maggiore ricorso alla fecondazione assistita Segue dalla pag. precedente
Aumenta notevolmente il numero di visite di controllo effettuate in gravidanza, così come le ecografie (seppur meno marcatamente); nel 91,9% delle gravidanze il numero di visite ostetriche effettuate è superiore a 4 mentre nel 76,7% delle gravidanze si effettuano più di 3 ecografie. Per l’amniocentesi invece la percentuale delle madri con più di 40 anni, che ricorre a questa tecnica diagnostica, passa dal 33% del 2012 al 6% del 2022 (e si riduce drasticamente per tutte le classi di età analizzate). Anche la percentuale di parti cesarei si riduce, passando dal 36% del 2012 al 31% circa del 2022, effetto diversificato a seconda della tipologia di struttura ospedaliera dove essi avvengono. La percentuale di donne che ricorre alla fecondazione in vitro con successivo trasferimento di embrioni nell’utero (Fivet) passa dal 37% del 2012 al 48% dell’anno 2022 e continua ad essere la tecnica più utilizzata; aumenta invece solo lievemente la percentuale di chi ricorre al metodo di fecondazione in vitro tramite iniezione di spermatozoo in citoplasma (Icsi). Nel complesso i parti con procreazione medicalmente assistita Pma aumentano del 73% nel periodo considerato, ma diminuisce notevolmente la percentuale di parti plurimi in gravidanza con Pma (21% nel 2012, 9% nel 2022). Continua il fenomeno della denatalità (535.428 nati totali nel 2012, 393.997 nel 2022), ma diminuisce (seppur lievemente) la percentuale di nati morti. Dove partoriscono le donne in Italia. L’ 89,0% dei parti è avvenuto negli Istituti di cura pubblici ed equiparati, il 10,8% nelle case di cura e solo lo 0,15% altrove (altra struttura di assistenza, domicilio, etc.). Nelle Regioni in cui è rilevante la presenza di strutture private accreditate rispetto alle pubbliche, le percentuali sono sostanzialmente diverse. Il 62,2% dei parti si svolge in strutture dove avvengono almeno 1.000 parti annui. Le caratteristiche delle madri. Nel 2022, circa il 20% dei parti è relativo a madri di cittadinanza non italiana. Tale fenomeno è più diffuso nelle aree del Paese con maggiore presenza straniera, ovvero al Centro-Nord, dove più del 26% dei parti avviene da madri straniere. Le aree geografiche di provenienza più rappresentate, sono quella dell’Africa (28,7%) e dell’Unione Europea (19,6%). Le madri di origine Asiatica e Sud Americana costituiscono rispettivamente il 19,3% e il 7,9% delle madri straniere. Ascolta Delle donne che hanno partorito nel 2022 il 42,5% ha una scolarità medio alta, il 22,7% medio bassa e il 34,8% ha conseguito la laurea. Fra le straniere prevale invece una scolarità medio bassa (41,3%). L’analisi della condizione professionale evidenzia che il 58,6% delle madri ha un’occupazione lavorativa, il 24,7% sono casalinghe e il 14,5% sono disoccupate o in cerca di prima occupazione. I neonati. Lo 0,9% dei nati ha un peso inferiore a 1.500 grammi ed il 6,2% tra 1.500 e 2.500 grammi. Nei test di valutazione della vitalità del neonato tramite indice di Apgar, il 98,5% dei nati ha riportato un punteggio a 5 minuti dalla nascita compreso tra 7 e 10. Sono stati rilevati 994 nati morti corrispondenti a un tasso di natimortalità, pari a 2,4 nati morti ogni 1.000 nati, e registrati 4.332 casi di malformazioni diagnosticate alla nascita.
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Quindicinale in edicola il venerdì • Anno 4 - n. 10 • Euro 2,00 • Venerdì 22 Maggio 2020
Redazione 0346.25949 • redazione@araberara.it • Pubblicità 328.4623304 iNValcamonica - Aut. Tribunale Bergamo 1/2017 - P.I. 20/01/2017 - ISSN 2532-1323 - Direttore responsabile Piero Bonicelli - Clusone (BG) 22/5/2020 - Editore: Media(iN) srl - Stampa: Litosud - Pessano con Bornago (MI) - Pubblicità: Publi(iN) srl - Abbonamenti: 39 euro - c/c postale n° c/c 70355680 intestazione: Dmedia Group, causale: Abbonamento a Araberara Valcamonica
SCHIENA TACITURNA
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Com. Montana
di Aristea Canini La mascherina appoggiata sul sedile, il finestrino abbassato e il cielo che si libera e va dove vuole. Quasi come noi.
di Piero Bonicelli
segue a pagina 47
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RITORNO A SCUOLA: MA COME? di Anna Carissoni Al momento non sappiamo ancora quali modalità adotterà il Governo per il ritorno a scuola.
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segue a pagina 47
MIGLIORI NO SOGNATORI SÌ
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di Sabrina Pedersoli Suona la sveglia, ho sonno, la supplico di lasciarmi dieci minuti in più. Che tanto poi sono in ritardo lo stesso. Dove eravamo rimasti?
n. 40 • Mercoledì 14 Ottobre 2020 • Euro 2,00
Tempo libero, gli appuntamenti nel weekend a pagina 21y(7HB5J4*OLNNKT( +"!z!z!%!;
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Settimanali locali
Non solo asfalto, pure il «rondò» per non morire
RIVAROLO Dieci milioni di asfalto per 125 chilometri di strade e una promessa: la rotonda all’incrocio che devia verso la «Pedemontana». ALLE PAGINE 2 e 3
VALPERGA Prima grana
Se il posteggio è un privilegio... Buffo all’attacco
A Leini calcio in quarantena
Rivarolo. Finisce la «guerra»
San Giusto, maestra positiva e gli alunni tutti a fare il tampone
L’Ad Foti chiama Rostagno: «Riapro il parcheggio Gtt»
CASTELLAMONTE Coda per il tampone
A PAGINA 5
RIVAROLO Finito L’incubo del parcheggio
A PAGINA 3
Dopo l’arresto di Alex Ficarra il fratello Nicolas ha distrutto le vetrine del locale dello scontro
Non solo gli spari: a Castellamonte si è accesa la faida Studentessa
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di don Redento Tignonsini Nel 1969, prima di partire per il Kenya, sono stato a Londra perimparare un po' di lingua inglese. segue a pagina 47
“Dagli atri muscosi...”, dalle cucine fumose, dai divani sfatti dei salotti che sembravano musei e adesso sembrano accampamenti, dalle camere che fin troppo spesso si sono fatte larghe da che qualcuno se n’è andato per sempre, dagli orti che come nulla fosse hanno la terra grassa di sempre, dai giardini fioriti di un maggio temporalesco... “un volgo disperso repente si desta / intende l’orecchio, solleva la testa / percosso da novo crescente romor”. Si rimette in moto la vita, il rumore del motore dell’auto lasciata in garage che sembrava un relitto archeologico di tempi andati sembra un canto dell’exultet che è mancato la notte della resurrezione. E allora nelle facce slavate del lungo eremitaggio, “...ne’ guardi, ne’ volti confuso ed incerto / si mesce e discorda lo spregio sofferto / col misero orgoglio d’un tempo che fu...”, orgoglio o semplice sospiro di sollievo di avercela fatta, di averla scampata, ma poi quando uno esce di casa... “s’aduna voglioso, si sperde tremante / per torti sentieri, con passo vagante/ fra tema e desire, s’avanza e ristà...” (I coro dell’Adelchi). Ci si muove come dovessimo ricominciare a imparare non solo a camminare, a correre, ma anche a salutare per strada le persone, cercando di riconoscerle dietro la mascherina, salve, buon giorno e poi tre passi avanti ci si chiede “ma chi era?”, dobbiamo riscrivere il galateo di una nuova era. segue a pagina 47
IL RACCONTO
DARFO Alessandro Pedretti, il Covid, le allucinazioni e la sua rinascita in musica
Cronache (e storie) fra tragedia e farsa al tempo del Covid 19
ABBIAMO SCELTO DEGLI INCOMPETENTI
ALLE PAGINE 28 e 29
segue a pagina 46
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Prossima Uscita Venerdì 5 Giugno RINASCITA
Le aziende agricole ripartono da ciliegie e formagelle ALLE PAGINE 9 - 13
A PAGINA 2
CAPO DI PONTE
L’ultima campanella: chiude la scuola delle Suore A PAGINA 8
di Giovanni Cominelli La Fase 2 sarà lunga, se finirà soltanto con la scoperta del vaccino. Vivremo per uno/due anni in una condizione provvisoria, sempre guardinghi e sempre a rischio.
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Ma sono state evitate le domande importanti (non avendo da dare le risposte?) sui temi di attualità che ha proposto l’emergenza del Coronavirus
a pagina 46
A PAGINA 12
L’INTERVISTA Stefano Malosso, la cultura e uno sguardo ‘Oltreconfine’ verso il futuro
BRENO
Imprenditori, amministratori, insegnanti, agricoltori, commercianti, ar tigiani, sportivi, musicisti... storie di ripartenze faticose e coraggiose
5000 MQ. DI ESPOSIZIONE A NIARDO (BS)
Quasi pronta la caserma per le donne carabiniere A PAGINA 27
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VALPERGA Il cancello del Comune chiuso, il divieto di parcheggio e il cortile pieno di autovetture. Un’anomalia che non è passata inosservata. A PAGINA 13
CUORGNÈ Martedì
viene travolta Mercoledì notte di paura nel dehor di una pizzeria dove sulle strisce Maurizio e Andrea Rosso, il co-titolare, sono stati colpiti
alle gambe dai proiettili esposi dal giovane di San Giorgio. Il sindaco: «Fatti estranei alla città, non siamo il Bronx»
CUORGNE’ Attimi di apprenn. 39 • Mercoledì 14 Ottobre 2020 • Euro 1,50 sione in pieno centro, dove una giovane studentessa canavesana è stataROC investita. Giornale di Ivrea - Iscrizione n. 015381 - P.I. 2018 - Direttore resp. Piera Savio - Ivrea 14/10/2020 - Editore: Media(iN) srl - Stampa: Litosud - Pessano con Bornago (MI) - Pubblicità: Publi(iN) srl 0124.640490 - ISSN 1594-4131 - Poste Italiane s.p.a - Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) - art. 1 comma 1- DCB LO - MI ALLE PAGINE 4 e 5 IN CARCERE Alex Ficarra, 26 anni di San Giorgio, mentre viene condotto in carcere A PAGINA 13
Ivrea Lombardore
Il Covid «cancella» il Carnevale 2021 Così Ivrea perde altri milioni di euro A Forno il figlio picchia la mamma per la droga. Violenze anche a Favria e Rivarolo
Gli resta la gamba Pensi onato incastrata dentro Madre presa a pugni. L’ex a schiaffi inveuna stimietitrebbia to sulle strisce «Perardi e Gresino», la protesta dei 100 LOMBARDORE Paura a Lombardore per un incidente sul lavoro. Intorno alle 16 di sabato 10 un agricoltore di 38 anni è rimasto seriamente ferito. A PAGINA 20
weekend di violenza ai danni delle donne, l’ultimo appena trascorso. Infatti, nelle precedenti 24 ore i Carabinieri sono stati impegnati in diversi interventi per casi di violenza tra le mura domestiche e anche in strada. La scia dei maltrattamenti parte da Rivarolo Canavese, passa per Favria, per finire quindi a Forno. Nel primo caso un giovane ha continuato a mantenere delle condotte persecutorie nei confronti della donna. Negli altri due, invece, vittime sono delle madri, che sono state minacciate dai rispettivi figli. Fondamentale l’intervento di familiari e delle forze dell’ordine, che hanno evitato il peggio. A PAGINA 7
Fiorano. La candidatura presentata dal Comune
SAN BENIGNO San Benigno piange Ans elmo Grandinetti, l’81enne rimasto coinvolto in un fatale incidente stradale lo scorso 28 settembre. A PAGINA 19
VOLPIANO Ora è in prognosi a Torino
Un bambino di tre anni investito da una Vespa
ALTO CANAVESE E’ stato un
San Benigno
A due settimane dall’incidente non ce l’ha fatta
FAVRIA I lavoratori di Perardi e Gresino manifestano il loro «no»
I soccorsi dopo l’incidente
A PAGINA 16
Volpiano per la salute di un bambino di tre anni che nella serata di giovedì 8 ottobre è stato investito. Il piccolo si sarebbe allontanato dalla mano del genitore per attraversare la strada, ma sarebbe stato travolto da una Vespa che sopraggiungeva. A PAGINA 25
ACQUISTANDO UN OCCHIALE CON LENTI PROGRESSIVE
IVREA Ennesimo incidente sulle strisce pedonali in corso Massimo D’Azeglio nella mattina di martedì, 13 ottobre. Ancora polemiche sulla viabilità e i trasporti. A PAGINA 5
IVREA
Vaccino antinfluenzale sì o no? Sta per iniziare la campagna d e l l’Asl To 4, mentre all’ospedale di Ivrea, su disposizione della Regione Piemonte, a breve riapr irà il repar to Covid-19. A PAGINA 6 e 7
la MONTATURA è in OMAGGIO
Montalto Dora
Una petizione per salvare l’ufficio postale
IVREA Il Carnevale di Ivrea non è soltanto storia e tradizione. Ma anche un business per la città delle «rosse torri». Stando ai dati illustrati in passato, in ogni edizione la kermesse movimenta tra un minimo di 1,5 a un massimo di 3 milioni di euro. E già quest'anno l'improvvisa sospensione dell'evento per l'aggravarsi della pandemia Covid-19 a metà febbraio ha avuto conseguenze sui bilanci, in primis quelli delle attività commerciali. Per l’emergenza sanitaria anche quella del 2021 non si farà. La notizia verrà ufficializzata tra questa sera e domani, dopo la riunione prevista a Palazzo civico nel tardo pomeriggio di oggi (mercoledì 14 ottobre). A PAGINA 2 e 3
VIA SAN FRANCESCO, 25 - RIVAROLO Ivrea. (TO) -Legambiente 0124/28277 chiede aiuto dopo la sentenza
La colletta per pagare la causa persa al Crist
MONTALTO DORA I residenti hanno perso la pazienza e promosso una petizione per gli insostenibili malfunzionamenti dell’Ufficio postale. A PAGINA 17
IVREA Dopo la sentenza del
Ivrea
L’immondizia buttata pure sui marciapiedi
L’episodio si è verificato l’8 ottobre nei pressi dell’abitazione dove il piccolo risiede, in via Udine, nell’area
sidenziale Influenza redella a sud città
Il vaccino in arrivo... non per tutti
VOLPIANO C’è grande preoccupazione a
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A Rivarolo scoppia il caso delle mascherine a scuola a pag.9
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Edizione de La Nuova Periferia - Aut. Tribunale Torino n. 2698/1977 - P.I. 1977 - Direttore resp. Piera Savio - Rivarolo Canavese 14/10/2020 - Editore: Media(iN) srl - Stampa: Litosud - Pessano con Bornago (MI) - Pubblicità: Publi(iN) srl 0124.640490 - ISSN 1594-4131 - Poste Italiane s.p.a - Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) - art. 1 comma 1- DCB LO - MI
L’INCHIESTA Viabilità
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segue a pagina 46
L'OMBELICO DEL MONDO
In qualche parte dell’universo ci sono boschi incantati dove gli astri ruotano intorno a una coccinella. (Fabrizio Caramagna)
L’embrassons nous dei papi francescani in assemblea
Il vecchio cimitero napoleonico nei «Luoghi del cuore» del Fai A PAGINA 18
Strambino
I rifiuti abbandonati
Sarà una patronale senza alcuna festa
IVREA In pieno centro storico ci sono sacchetti di rifiuti abbandonati per la strada, sui marciapiedi e pure fuori dei cestini o dai bidoni di raccolta. A PAGINA 9
STRAMBINO La festa Patronale di Strambino quest’anno non sarà ricca di eventi come sempre. Garantite solo le giostre. Per il Covid annullata pure la camminata dell’Ottobre Rosa. A PAGINA 15
Tribunale delle Acque per la causa intentata nel 2016 dal circolo locale di Legambiente contro la costruzione della nuova centrale al Crist, l’associazione si trova a dover pagare 20mila euro per le spese processuali. «Un messaggio rischioso perché disincentiva ad impegnarsi per tutelare l’ambiente – commenta la presidentessa del gruppo eporediese Marilisa Schellino Aiutateci a sostenere la raccolta dell’ingente somma per la salvaguardia del territorio». A PAGINA 11
Marilisa Schellino
Eporediese
Alluvione, volontari tanti in prima linea
TV CIRCUITALI
EPOREDIESE Anche i gruppi Aib
La patronale (foto d’archivio)
dell’Eporediese la scorsa settimana sono stati impegnati per lunghi giorni negli interventi di soccorso post alluvione. A PAGINA 19
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NATALE 2023
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PADOVA si veste di
luci e colori per accendere la magia del Natale in città
L
’atmosfera e la magia della festa più attesa dell’anno sono pronte ad invadere Padova. Conto alla rovescia per la suggestiva atmosfera di luci e decorazioni tipiche del Natale. Ad accompagnare il Black Friday, il 24 novembre, saranno le 60 installazioni previste ad illuminare i principali palazzi comunali quali Palazzo Moroni, Loggia Amulea, il Teatro Verdi, e poi gli alberi di Prato della Valle, alcune principali delle principali rotonde e le piazzette di tutti i quartieri. A queste luci si uniranno le tradizionali luminarie dei negozianti che attraversano le strade, sostenute anche dai contributi che il Comune ha erogato con apposito bando pubblico concluso a inizio novembre. Un segnale di attenzione al risparmio energetico viene dalla decisione del Comune di adottare per tutte le luci la tecnologia LED a basso impatto. Per completare l’atmosfera natalizia il tradizionale appuntamento, il 2 dicembre dalle 16.30, con l’accensione dell’albero di Natale, quest’anno a cura di Tigotà. L’evento si aprirà con un coro Gospel e i saluti istituzionali che accompagneranno
Il 24 novembre si accenderanno le prime luci di Natale. Ma è il 2 dicembre che il Natale inizierà ufficialmente in città, con l’accensione del grande albero posizionato davanti a Palazzo Moroni. l’accensione dell’elemento più iconico del nostro Natale. E poi a ruota l’inaugurazione dei mercatini, gli spettacoli di videomapping, la pista di pattinaggio e tutte le attività che da anni trasformano Padova in un irresistibile polo di attrazione durante le festività natalizie. La città si popolerà di mercatini durante il periodo delle feste, il Natale toccherà quasi tutto il centro storico con le sue casette di legno. In uno degli scorci più tipici di Padova, da sabato 25 novembre si riaccenderà l’atmosfera natalizia fino a dome-
nica 7 gennaio. Torna anche quest’anno il “Villaggio di Babbo Natale”, promosso da Ascom Confcommercio all’interno di Piazza Eremitani. Mercatino natalizio, allestimenti a tema, giostre per i più piccoli, la casetta ospiterà Babbo Natale e poi ancora attività di animazione itinerante che riguarderà tutto il centro storico. E poi ancora “Fiera di Natale” dall’8 dicembre al 7 gennaio con le bancarelle tradizionali in centro nelle piazze. Infine, ci sarà il famoso “Natale Artigiano” in piazza Capitaniato dal 7 dicembre al 7 gennaio, che da oltre vent’anni espone creazioni artisti-
che realizzate completamente a mano da circa una quarantina di artigiani. C’è grande attesa per “Il trenino di Natale” che dal 25 novembre percorrerà le vie della città. Un viaggio itinerante in centro storico per assaporare la magia natalizia. Torna, dall’8 dicembre, lo spettacolo delle proiezioni di luci e del videomapping sulle facciate monumentali di Piazza delle Erbe, Piazza della Frutta, Piazza dei Signori e sulla Chiesa di Sant’Antonino all’Arcella. Le luci esalteranno le linee architettoniche dei monumenti e ci porteranno a fare un viaggio nella storia della città. A Natale a Padova non può mancare la pista di pattinaggio su ghiaccio per passare una serata con gli amici o con tutta la famiglia. Novità di quest’anno, nella magnifica cornice di Prato della Valle dal 26 novembre al 28 gennaio, arriva una grande pista di pattinaggio di 600 metri quadrati. Tutto questo per accompagnare i cittadini e chi sceglierà di venire a trascorrere le festività in Veneto con un vero e proprio spettacolo di luci da guardare con il naso all’insù.
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