del Miranese Sud
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Come spesso accade in Italia, le elezioni diventano il termometro per valutare altre temperature politiche. Il primo interrogativo, citando Sordi e Manfredi, è secco: riusciranno i nostri eroi e ritrovare i voti misteriosamente scomparsi ai seggi? Siccome la partecipazione non è la libertà di Gaber, è facile che si fermi attorno alla metà degli aventi diritto. Comunque la risposta all’interrogativo di cui sopra farà sorridere soltanto pochi. Il partito di Giorgia, ormai la chiamiamo solo con il nome come vuole lei, ha solo il problema di capire di quanto salirà oltre il 30 per cento, visto che è già attorno al 32, e ha doppiato la Lega. Il risultato servirà a rinforzare con il peso dei numeri le ambizioni a guidare la Regione, visto che su un punto Giorgia ed Elly Schlein sono d’accordo: il terzo mandato ai governatori non arriverà. Se la Lega ha ormai la metà dei voti di Fratelli d’Italia, nonostante le polemiche e i distinguo di molti, perfino del presidente Zaia, è assai probabile che la candidatura del generale Vannacci porti comunque voti alla Lega. Del resto, il parà della Folgore esaspera concetti che circolano non solo nel Veneto. Il partito vive un’esplicita fronda da parte dei leghisti veneti, che finora hanno sopportato Salvini solo perché era vincente e ha portato il partito nazionale da un misero 4 per cento al 34 delle europee scorse. Ma la resa dei conti è giunta.
segue a pag. 5
RIFIUTI
A MIRANO, VERITAS PARTE CON LA SPERIMENTAZIONE
PER 2.000 UTENZE
La zona interessata è delimitata dalle vie Cavin di Sala Porara, Scaltenigo e Rossini. Saranno sostituiti i bidoni dell’organico in una trentina di isole ecologiche sparse sul territorio
Servizio a pag. 6
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ELEZIONI EUROPEE, CI SIAMO: ECCO I CANDIDATI VENETI
Delicato test per tutti gli schieramenti, il centrodestra cerca conferme dal centrosinistra una nuova sfida
IL VENETO E L’AUTONOMIA PER L’EVOLUZIONE DIGITALE
L’assessore regionale Calzavara: “Sulla strada dell’innovazione maggiori servizi a portata di tutti i nostri concittadini”
UListe d’attesa, sanità al bivio
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
n nostro lettore, commentando di recente alcuni servizi dedicati ad un importante forum sulla sanità, al quale hanno partecipato esperti da tutto il mondo, ci ha chiesto perché non dedicavamo più spazio all’annoso problema delle liste d’attesa per esami e visite specialistiche. Perché dare conto dei progressi in campo medico e sul fronte della ricerca internazionale e non dare voce ai cittadini alle prese con le difficoltà di accesso alle prestazioni sanitarie pubbliche? segue a pag. 5
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PARTECIPAZIONE E AMMINISTRAZIONE DELLA CITTÀ attuare politiche specifiche per rendere i cittadini partecipi dell'amministrazione della città come Forum dedicati, Patti di collaborazione fra cittadini attivi, enti ed associazioni
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◆ una città nuova con consumo di suolo netto pari a zero
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◆ realizzare l’ecocentro nel più breve tempo possibile
◆ aumentare i controlli
◆ rilanciare le iniziative di informazione e formazione dei cittadini
IL PROGRAMMA CHE PROPONIAMO AI CITTADINI DI SPINEA È FRUTTO DI UN LAVORO CORALE, FATTO DAI COMPONENTI DELLE NOSTRE LISTE, CHE SI SONO RITROVATE INSIEME A SOSTENERE IL CANDIDATO SINDACO FRANCO BEVILACQUA, PERCHÉ HANNO TROVATO UN’AMPIA CONVERGENZA SULL’IDEA DI CITTÀ DA PORTARE AVANTI, RICONOSCENDO IN LUI LA PERSONA GIUSTA PER CONCRETIZZARLA.
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IL NOSTRO OBIETTIVO È QUELLO DI GARANTIRE STABILITÀ E CONTINUITÀ AMMINISTRATIVA PER I PROSSIMI CINQUE ANNI ED OLTRE UNITI NELL’INTENTO DI FAR PREVALERE L’INTERESSE PER IL BENE COMUNE.
IPassa il Giro
d’ Italia, paesi in festa
l Veneto si tinge di Rosa grazie al passaggio nella nostra Regione della carovana del Giro d’Italia, un serpentone di corridori in gara per aggiudicarsi una delle corse a tappe più famose al mondo e che porterà sulle strade un clima di festa. Il 23 maggio prossimo infatti, la 18esima tappa prevederà la partenza da Fiera di Primiero in Trentino e, con una lunghezza di 171 chilometri, si svilupperà in Veneto fino a toccare il trevigiano per giungere in provincia di Venezia attraversando i Comuni di Martellago, Mirano, Dolo, Stra, Vigonovo per poi presentarsi alle porte di Padova tra Legnaro e Ponte San Nicolò e concludersi nella suggestiva Prato della Valle, cuore pulsante della città del Santo. Un Giro che, secondo Rcs Mediagroup, organizzatori della manifestazione, punta sempre di più ad essere ambasciatore dell’Italia nel mondo e volano anche per l’economia di un Paese. “Andiamo in centinaia di paesi nel mondo e siamo visti da milioni di telespettatori - ha ricordato Urbano Cairo presidente di Rcs. Non possiamo essere il quinto paese al mondo per turismo con le bellezze che abbiamo: dobbiamo diventare i primi. Il Giro ha portato un numero di turisti in più che non si vedevano da tempo”. Le comunità locali ovviamente si preparano ad accogliere nel migliore dei modi ciclisti e addetti ai lavori. “Una grande emozionedichiara Martino Schiavon, sindaco di Ponte San Nicolò. In paese c’è grande fermento e attesa, che si stanno tramutando in varie iniziative”. “Per la prima volta il Giro abbraccia Mirano da Nord a Sud - gli fa eco Tiziano Baggio, sindaco di Mirano - coinvolgendo la piazza del capoluogo ma anche le frazioni di Ballò e Scaltenigo. Un evento fantastico che la città saprà accogliere come merita”. “Una bella opportunità per far conoscere le bellezze e i prodotti del nostro territorio in tutto il mondo - aggiunge Andrea Saccarola primo cittadino di Martellago - e nel contempo un evento sportivo che rallegrerà e son sicuro, emozionerà, i nostri concittadini”. “Accoglieremo i corridori davanti al Duomo - conclude Gianluigi Naletto, sindaco di Dolo - assieme a sportivi e persone fragili, per dare all’evento anche una connotazione sociale”.
RiccardoMusacco
Il 23 maggio tappa nel veneziano e padovano
Le facce del dado
di Antonio Di Lorenzo
Forza Italia ha ritrovato una sua identità post berlusconiana (anche se la famiglia mantiene salde le redini) e spera di aver ritrovato anche la forza elettorale, almeno quella per diventare il secondo partito della coalizione di centrodestra. Nel Veneto ha già dimostrato di aver fatto crescere le iscrizioni. Nel centrosinistra, la sfida tra Pd e Cinque Stelle che a livello nazionale li vede testa a testa, non ha campo: il Pd è sul 16 per cento e i seguaci di Conte attorno al 6. Le elezioni europee saranno il banco di prova per vedere se le strategie di Schlein, unico caso di un’esterna giunta a guidare un partito, letta come il frutto di un Opa ostile nei confronti del Pd, e quella dell’avvocato che ha letteralmente sfilato il movimento a Grillo, sono comunque vincenti. Le altre formazioni hanno il problema di superare la soglia di sbarramento del 4 per cento: più facile per Renzi, che conta sui voti di Bonino, meno per Calenda e l’Alleanza Verdi Sinistra. Tutti hanno lanciato il dado e aspettano di vedere (non di nascosto, per usare la frase di Enzo Jannacci) la faccia che fa.
Liste d’attesa, sanità al bivio
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
Non è la prima volta che ci arriva questa sollecitazione e non è infrequente che a fronte di un intervento o una notizia di carattere sanitario appaia l’immancabile osservazione “sì, ma le liste d’attesa...”. Premesso che a questo argomento abbiamo dedicato decine di servizi in tutte le nostre edizioni e continueremo a farlo, il fatto che i cittadini continuino a richiedere attenzione su questo fronte è un segnale da non sottovalutare. Cerchiamo però di non cadere nella tentazione del luogo comune dei lunghi tempi di attesa della sanità: non è sempre così e non lo è per tutti i casi, in particolare per le prestazioni urgenti e indifferibili, pur con qualche eccezione che giustamente fa notizia. Ciò non toglie che ogni giorno migliaia di cittadini si trovino a fare i conti con tempi d’attesa ancora lunghi nella sanità pubblica. Una recente inchiesta di Altroconsumo rivela che su 1.100 italiani interpellati ben 950 hanno avuto difficoltà nel prenotare una visita o un esame nel corso dell’ultimo anno. Così molti si vedono costretti a rivolgersi ai privati, affrontando costi elevati, oppure a rinunciare a alle cure. Per molti, poi, è impossibile rispettare i tempi suggeriti dal medico e c’è chi è costretto a lunghi spostamenti pur di avere l’appuntamento. A farne le spese sono soprattutto i più deboli, chi ha meno disponibilità economiche, gli anziani. In Veneto si cerca di correre ai ripari. Anche di recente la Regione ha annunciato importanti stanziamenti, l’ultimo da 40 milioni per superare il problema delle liste d’attesa e ha reclutato specialisti per smaltire le agende. Ma si tratta di un aspetto strutturale che va affrontato alla radice, rafforzando proprio la sanità pubblica, pagata dai cittadini.
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ricorda ai soggetti interessati la propria disponibilità ad ospitare per le prossime elezioni europee e amministrative messaggi politici elettorali e inserti pubblicitari allegati al giornale. (In ottemperanza alla legge 28 del 22 Febbraio 2000).
Redazione: Direttore responsabile Nicola
>direttore@givemotions.it< Redazione >redazione@givemotions.it<
Servizi. Intervengono il sindaco Tiziano Baggio e la vice Giovanna Boldrini
Rifiuti organici, sperimentazione Veritas per circa duemila utenze
S i è avviata nelle scorse settimane a Mirano la sperimentazione promossa da Veritas per quanto riguarda la collocazione dei nuovi contenitori stradali per la frazione organica dei rifiuti. La società che gestisce i servizi di igiene ambientale nel veneziano, infatti, ha individuato l’area sud della città come apripista per questa nuova gestione. La zona interessata è delimitata dalle vie Cavin di Sala, Rossini, Porara e Scaltenigo. La sperimentazione durerà almeno quattro mesi e saranno coinvolte circa 2.000 utenze, domestiche e non, delle vie Albinoni, Bologna, Canova, Cellini, Wolf Ferrari, Firenze, Galuppi, Genova, Giorgione, Gramsci, Tintoretto, Da Bassano, Ken-
La zona interessata è delimitata dalle vie Cavin di Sala, Rossini, Porara e Scaltenigo.
nedy, Marcuriago, Meneghetti, Milano, Perugia, Porara, Roma, Scaltenigo, Taglio Destro, Torino, Toscanini, Veronese, Verrocchio, viale Venezia e via Moro (lato sud). In una trentina di isole ecologiche gli attuali bidoni verdi della capacità di 240 litri saranno sostituiti con due nuove tipologie di contenitori da 2.200 litri, entrambe dotate di apertura a pedale e di una migliore chiusura del coperchio, in grado di garantire maggior igiene, evitare l’ingresso di insetti e ridurre gli eventuali odori. Per aprire il coperchio dei nuovi contenitori e conferire la frazio-
ne organica sarà necessario utilizzare la stessa chiave elettronica personale che ogni utenza utilizza per aprire la calotta del cassonetto del rifiuto secco residuo. Tuttavia, i conferimenti della frazione organica non saranno registrati e non daranno quindi luogo a costi aggiuntivi per l’utente. Quindi, ogni utente potrà aprire più volte il bidone dell’organico senza che questo generi modifiche alla bolletta, in linea con gli obiettivi di riduzione del rifiuto indifferenziato e di aumento della percentuale di raccolta differenziata. Un’operazione, questa, il cui scopo è il miglioramento dell’igiene urbana e della qualità di un rifiuto che, opportunamente tratto in impianti specializzati, diventa compost, biocarburante e biogas. L’amministrazione ricorda che il rifiuto organico deve essere conferito esclusivamente in sacchetti compostabili e di non conferire ceneri di caminetto e stufe a pellet, imballaggi e confezioni, lettiere sintetiche per animali domestici, pannolini e assorbenti, stracci. “Continua la politica di ottimizzazione della raccolta dei rifiuti che questa amministrazione comunale sta portando avanti con determinazione. Questa innovazione introdurrà un deciso miglioramento della qualità della raccolta del rifiuto organico. Se la sperimentazione avrà, come pensiamo, esito positivo, estenderemo tale nuova metodologia in modo progressivo in tutta la città - spiegano il sindaco Tiziano Baggio e la vicesindaco Maria Giovanna Boldrin.
Riccardo Musacco
guistico del Majorana-Corner di Mirano è stata selezionata a rappresentare l’Italia alle Olimpiadi Internazionali di tedesco del Goethe Institut per il livello B1 tratta del più grande concorso di tedesco al mondo il cui motto quest’anno sarà: “Esserci! Generare sapere. Creare futuro”. Lei è Martina Benedetta Sorato e, per arrivare a questo risultato, nei mesi scorsi ha dato prova di grandi capacità a livello linguistico ma anche creativo. A fine classe 3a Martina aveva sostenuto presso il Goethe Institut l’esame di certificazione di tedesco di livello B1, conseguendo un ottimo punteggio. Qualche settimana fa il Goethe Institut le ha comunicato che era stata selezionata assieme ad altri studenti di diverse parti
Martina Sorato alle olimpiadi internazionali di tedesco
d’Italia per partecipare alle semifinali. Tuttavia solo uno studente/studentessa per livello poteva partecipare in rappresentanza dell’Italia a questo evento. Per qualificarsi era necessario realizzare un video in lingua tedesca di 3 minuti sulla sostenibilità ambientale; e così Martina è diventata regista, attrice, sceneggiatrice e tecnico del suono ma, per qualificarsi, è stato necessario sostenere anche un colloquio via zoom, sempre in lingua tedesca, con i referenti del Goethe Institut. Colloquio effettuato mentre si trovava in viaggio di istruzione a Strasburgo, grazie anche alle insegnanti accompagnatrici. Tra queste la docente Chiara Trevisanato che l’ha seguita
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CANDIDATO VENETO AL PARLAMENTO EUROPEO CIRCOSCRIZIONE NORD ORIENTALE
(Veneto, Trentino-Alto Adige, Emilia Romagna, Friuli-Venezia Giulia)
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nell’Unione Europea;
• rivedere il Green Deal scrivendo in maniera precisa come finanzieremo gli obiettivi di transizione energetica.
SULLA SCHEDA SCRIVI:
I Comuni del Miranese in rete
per valorizzare il patrimonio
Comuni del Miranese uniti per un programma culturale condiviso che valorizzi le bellezze architettoniche, artistiche e paesaggistiche del territorio. Nelle scorse settimane, infatti, il Comune di Mirano ha firmato un protocollo d’intesa per la costituzione di una rete con i Comuni di Santa Maria di Sala e Spinea per la realizzazione di attività di promozione culturale e turistica condivise. Il primo evento, sul tema “Il Risorgimento delle donne”, si è tenuto presso la sala “Sante Schiavon” (garibaldino) di Villa Farsetti Selvatico a Santa Maria di Sala. Per l’occasione è stato presentato il volume di Maria Attanasio “La ragazza di Marsiglia”, edito da Sellerio. Era presente l’autrice, con letture delle Voci di carta, Monica Pauletto e Giusi Trevisan. Una occasione per inaugurare l’avvio di un programma di visite guidate fra Venezia, Mirano, Spinea e Santa Maria di Sala dedicato a “Il Risorgimento nelle terre dei Tiepolo”, primo progetto che rientra nel contenitore più ampio di offerte culturali denominato “Di villa in villa”. “Di villa in villa” intende valorizzare e mettere in relazione luoghi di particolare pregio del territorio accomunati da affinità sia storico-
ambientali che artistiche e architettoniche e porre l’attenzione sulle ville venete del territorio e i loro parchi e giardini, per far emergere i valori intrinseci di unicità e memoria propri mettendoli in relazione con il contesto storico e geografico più ampio in cui si collocano. Il progetto apre al pubblico gli spazi delle ville pubbliche e private, fino
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Guardie zoofile Oipa, un aiuto agli animali
ad ora inaccessibili, li mostra, li fa scoprire, e con essi affronta percorsi che diventano occasione per approfondire tematiche ad ampio respiro: la storia a grande e piccola scala, l’arte, il paesaggio. “Siamo molto soddisfatti - dichiara l’assessora alle politiche per la cultura e il turismo sostenibile Maria Francesca Di Raimondo - per questo accordo tra i tre Comuni. Già lo scorso anno avevamo realizzato iniziative culturali nelle ville in collaborazione con Spinea ed ora, con la creazione di questa rete territoriale più estesa, possiamo avviare una programmazione comune e condivisa che contribuirà ad ampliare l’impatto culturale e turistico delle attività, sia per la cittadinanza che per i turisti. In quest’ottica Mirano, Santa Maria di Sala e Spinea partecipano in forma associata al bando per il conferimento del titolo “Città veneta della cultura”, ai sensi della legge regionale numero 20 del 2021, per l’anno 2024 con il progetto “Mecenatismo sotto il segno di Farsetti. Arte, giardini, ville, spettacoli nelle Terre dei Tiepolo”. La Regione riconoscerà al vincitore un contributo economico per sostenere il progetto presentato.
Riccardo Musacco
Un servizio gratuito garantito dalle guardie zoofile di Oipa, Organizzazione Internazionale Protezione Animali a favore dei nostri amici a quattro zampe. I volontari infatti eseguono gratuitamente letture di controllo dei microchip degli animali nella sede di Venezia, in via Belvedere 6 a Mirano, tutti i mercoledì dalle ore 15 alle ore 18. Oipa ricorda che un cane o gatto che si smarrisce può tornare in breve tempo nella sua famiglia grazie alla lettura del microchip, più piccolo di un chicco di riso e rivestito di materiale biocompatibile, che viene iniettato dal veterinario sotto la pelle dell’animale. Il dispositivo contiene un codice numerico che identifica l’animale domestico ed è collegato al proprietario, nella banca dati dell’Anagrafe degli animali d’affezione, con indirizzo e numero di telefono. Ma, come tutti i dispositivi tecnologici, il microchip può danneggiarsi durante il gioco o a seguito di un trauma, pertanto, per evitare ogni malfunzionamento è dunque importante farne verificare il corretto funzionamento. Per ulteriori informazioni e per segnalare situazioni sospette o di maltrattamento a Venezia e provincia, è possibile scrivere a guardievenezia@oipa.org. (r.m.)
Stagione concertistica fino a dicembre
Quella che si è aperta a Mirano lo scorso marzo e si protrarrà fino a dicembre consiste in una vera e propria stagione concertistica con poco o nulla da invidiare a quelle di altre città più grandi e titolate in questo senso. Il cartellone 2024 è promosso dal Comune in collaborazione con la Fondazione Gabriele Emilia Bianchi onlus e la Venice Chamber Orchestra. L’obiettivo è offrire programmi musicali eterogenei per attirare un vasto pubblico. La programmazione spazia infatti dalla musica Rinascimentale e Barocca fino al Novecento inoltrato, con concerti sinfonici, concerti lirici, concerti di musica sacra, un festival di quattro concerti di musica da camera nel mese di maggio e l’esecuzione di un’opera lirica in forma scenica, per un totale di 14 appuntamenti. I concerti si tengono in varie sale comunali, Teatro di Villa Belvedere, Teatro di Mirano, villa “XXV Aprile”, Corte di Villa Errera, nelle chiese, duomo di San Michele Arcangelo, Chiesa di San Leopoldo Mandic, Chiesa Arcipretale di Scaltenigo e nella nuova sala “Castellantico 15”. Ospiti orchestre, cori e solisti di spicco, con particolare attenzione ai giovani talenti del territorio che già collaborano con prestigiosi enti italiani e stranieri. “La Stagione Concertistica rappresenta una novità importante per Mirano: il programma propone un percorso
culturale di assoluto livello e questo è possibile grazie all’impegno del consiglio di amministrazione della Fondazione Gabriele Emilia Bianchi, di cui siamo orgogliosamente soci e della presidente Cecilia Vianello - afferma il sindaco Tiziano Baggio. “Una stagione che si inserisce in un contesto più ampio di valorizzazione culturale della città di Mirano e che mira ad essere punto di riferimento autorevole per il territorio. Una stagione (sotto la direzione artistica di Pietro Semenzato) all’insegna dell’eccellenza musicale e che prevede diversi appuntamenti in luoghi iconici della città con l’obiettivo (insieme a Fondazione Bianchi) di investire nella promozione di una cultura musi-
cale di livello sempre più diffusa - dichiara l’assessora alle Politiche per la cultura e il turismo sostenibile Maria Francesca Di Raimondo. “E’ una stagione concertistica che può competere con realtà molto più importanti presenti nelle grandi città - aggiunge Pietro Semenzato. “Fondazione Gabriele Emilia Bianchi nasce nel 1998 da una storia d’amore tra il Maestro Bianchi ed Emilia Merli, mente illuminata che volle onorare la memoria del marito dando vita all’istituzione che porta il nome di entrambi. L’intento di Emilia era quello di divulgare la musica del Novecento e promuovere l’ascolto della musica tra i giovani.
Riccardo Musacco
Piantumazione, esperienza didattica per i bambini della materna
A Mirano un percorso condiviso tra cittadini, associazioni e istituzioni per insegnare ai bambini il rispetto e la cura dell’ambiente. Nelle scorse settimane, infatti, sono stati messi a dimora 3 aceri rossi presso il giardino della scuola materna “Zanetti-Meneghini” di Zianigo grazie ad un progetto ideato dai genitori, dalle insegnanti e da Legambiente del Miranese, con il supporto dell’amministrazione e degli uffici comunali di Mirano. “Il progetto - spiegano le insegnanti - nasce dall’esigenza di rafforzare il rapporto che i bambini hanno con l’ambiente e il territorio. Vivere delle esperienze all’aperto diventa importante per familiarizzare con la natura che li circonda favorendo la scoperta, la conoscenza ed il rispetto del mondo circostante.
I concerti si tengono in varie sale comunali, Teatro di Villa Belvedere, Teatro di Mirano, villa “XXV Aprile”, Corte di Villa Errera, nelle chiese, duomo di San Michele Arcangelo, Chiesa di San Leopoldo Mandic, Chiesa Arcipretale di Scaltenigo e nella nuova sala “Castellantico 15”
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Tutti i bambini, in occasioni particolari dovutamente progettate per il grande gruppo, hanno potuto condividere delle esperienze nuove utilizzando le mani, la mente, il corpo e tutti i sensi. Una conoscenza e un approfondimento dell’ambiente naturale in cui viviamo grazie anche alla collaborazione delle associazioni che salvaguardano il nostro ter-
ritorio”. “E’ stato un gesto e una mattinata importante - dichiara l’assessora alle Politiche per l’ambiente Elena Spolaore - dove i bambini e le bambine hanno promesso di prendersi cura di questi alberi, simbolo del loro e nostro futuro. Grazie a questi piccoli cittadini e cittadine da parte mia, dell’assessora all’istruzione Di Raimondo e di tutta l’amministrazione”. “Abbiamo spiegato ai bambini le tecniche di piantumazione - dichiarano i responsabili di Legambiente - l’importanza degli alberi e specialmente l’importanza di seguirli dopo la loro messa a dimora. Una mattinata importante dove i bambini e le bambine hanno promesso di prendersi cura di questi alberi anche durante l’estate”. E iniziative come queste si ripeteranno. (r.m.)
Servizi. Il sindaco Tiziano Baggio ha incontrato nelle scorse settimane il funzionario Nerio Fiore
Vigili del fuoco volontari, la caserma si potenzia
Un presidio del territorio fondamentale, quello dei vigili del fuoco volontari di Mirano, il cui distaccamento a breve potrà avvalersi di un numero maggiore di unità. Nelle scorse settimane il sindaco Tiziano Baggio ha incontrato i responsabili, il funzionario ispettore antincendio Nerio Fiore e il nuovo coordinatore di sede capo reparto Giancarlo Fabris per fare il punto sull’attività della sede miranese, la cui apertura in via Petrarca risale al dicembre 2006 per garantire un presidio di sicurezza a servizio della comunità. La presenza della sede di volontari assicura infatti tempestività e riduzione dei tempi d’intervento nell’area del Miranese, contraddistinta da notevole presenza di attività produttive artigianali e industriali e da un tessuto edilizio diffuso. Il territorio di competenza corrisponde a quello dei sette comuni del Miranese, Martellago, Mirano, Noale, Salzano, Santa Maria di Sala, Scorzè e Spinea. Il personale volontario operativo in servizio è costituito attualmente da 40 unità, di cui 11 capi squadra. I volontari assicurano la loro presenza con turnazioni da 12 ore diurne o notturne. Nel 2023 sono stati effettuati ben 230 turni con 5 volontari per turno su 712 turni/anno, pari a circa il 32% di copertura turni/anno. I mezzi antincendio in dotazione sono due: una autopompa serbatoio e un mezzo fuoristrada. Gli interventi di soccorso tecnico urgente effettuati nel 2023 sono stati 190, di cui 14 incidenti stradali, 27 incendi, 32 aperture porte e finestre per soccorso di persone in difficoltà, 40 alberi pericolanti e altri per danni d’acqua e maltempo, fughe di gas, ecc. L’organigramma è formato anche dal responsabile del personale volontario capo squadra volontario Stefano Cazzador, dal responsabile logistica capo squadra volontario Matteo Zane, dal responsabile macchinario e attrezzature capo squadra volontario Alessandro Albanese e da altri volontari. “Ho ricevuto l’incarico di seguire la sede dei vigili del fuoco volontari di Mirano – dichiara Fiore - dal comandante Mauro Luongo nel 2023. Coloro che mi hanno preceduto si sono adoperati
per migliorare continuamente l’attività operativa dei vigili volontari di Mirano. Grazie alla formazione continua, all’addestramento e ad esercitazioni e manifestazioni, aumentano costantemente la loro operatività professionale. A breve saranno assegnati al distaccamento di Mirano altri 12 volontari, di recente formazione, che porteranno il dispositivo operativo a 52 unità, con l’obiettivo di aumentare ulteriormente i turni di
Esap Minimacht Gt, un’auto prodotta a Mirano
presenza nel 2024. Ovviamente ringrazio tutti i volontari di Mirano per il lavoro che fanno, dedicando parte del loro tempo extra lavorativo, sottraendolo al loro tempo libero, al servizio di soccorso tecnico urgente, prevalentemente nel fine settimana”. “Invio il mio più grande ringraziamento - dichiara il sindaco Tiziano Baggio - a tutto il personale e ai nuovi responsabili”.
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Forse non tutti sanno che anche a Mirano, negli anni ‘60, si realizzavano autovetture sportive che hanno anche riportato risultati più che dignitosi in varie competizioni. Tra gli anni 1967 – 1969, infatti, un brillante e dinamico imprenditore e pilota automobilistico di buon livello, Gianfranco Padoan, già attivo nel settore dei ricambi auto, decise, insieme con altri soci finanziatori, di costruire auto sportive a Mirano, nella sua azienda, la Edap (Equipaggiamenti Sportivi Auto Preparazioni) che già produceva accessori per auto. Dalle sue officine uscirà un solo esemplare dell’auto, la Esap
Minimacht
Gt, presentato alla stampa nel in febbraio 1968 ed esposto al salone di Ginevra nel marzo 1968. La stessa vettura, nell’aprile 1968 partecipò alla 1000 km di Monza, senza qualificarsi, e alla Targa Florio a maggio del 1968 dove ottenne il 2° posto nella classe fino a 1000 cc. della categoria sport prototipi. Dopo questa parentesi di notorietà, che centra l’obiettivo di far conoscere la vettura, gli sforzi si concentrarono sull’affinamento del progetto e sull’iter di omologazione in vista dell’avvio della produzione. Purtroppo l’iniziativa si fermò alla fine del 1968. Nelle scorse settimane, in occasione di una conferenza organizzata dal club Officina Classica, aderente Aci Storico, con il patrocinio del Comune di Mirano e di Aci Venezia, questa vicenda è stata raccontata richiamando il contesto economico italiano, Mirano di quegli anni, il mercato automobilistico. Oltre ai promotori, numerosa è stata la partecipazione di miranesi che hanno lavorato alla Esap. Questa storia ha inteso anche fornire un’idea delle iniziative che erano possibili allora ed oggi sono inimmaginabili. Per l’occasione la vettura è stata esposta all’ingresso del teatro per essere ammirata dalla cittadinanza. Insomma una pagina inedita della storia imprenditoriale di Mirano che risulta interessante da scoprire. (r.m.)
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Il centrosinistra con Franco Bevilaqua punta a vincere al primo turno
I
l centrosinistra di Spinea punta sull’unità di intenti fin dal primo turno per provare a tornare al comando della città dopo la parentesi del commissariamento e la fine prematura della giunta Vesnaver. Per farlo, qualche ovvio sassolino è stato lanciato contro l’amministrazione precedente ma soprattutto una serie di proposte affidate all’esperienza di Franco Bevilacqua, che cercherà di restare nella scia di quanto fatto da Tiziano Baggio a Mirano, con la (segreta) speranza di poter farcela fin dal primo turno. Ma se Bevilacqua cerca di tenere i toni bassi e moderati che, da come sembra, sono una delle caratteristiche non solo della sua campagna elettorale ma proprio del suo modo di fare quotidiano, ci pensa lo “sconfitto” delle scorse elezioni (anche se solo per 56 voti) Emanuele Ditadi ad andare all’attacco. ”Se amministri una città - le parole a spiegare la candidatura Bevilacqua di Ditadi, che fa un passo
indietro pur restando capolista del Pd - devi essere corretto, trasparente e responsabile. Noi abbiamo amministrato bene negli anni precedenti, e ci aspettavamo lo stesso soprattutto data la differenza così ridotta di elettori. Invece si è badato solo ad azzerare quanto avevamo fatto con la nostra giunta fino a lasciare una città quasi allo sbando. Per fortuna
Prevista la chiusura dei lavori del nuovo ecocentro, la rivalutazione del parco Nuove Gemme con un ampliamento a nord
qualcuno si è accorto che bisognava fare il bene di Spinea e ha deciso di staccare la spina. Ora bisogna ripartire da gente capace che sia in grado di capire quelli che sono i bisogni di tutta la città, perché in un posto dove si vince per una cinquantina di voti
di scarto non ci si può permettere di essere il rappresentante solo di una parte della popolazione”. Franco Bevilacqua usa invece altri toni e per la sua candidatura parte da una citazione di Martin Luther King sull’importanza dell’agire e non dello stare a guardare passivamente. “Vengo dal-
Martina Vesnaver scopre il programma di 16 punti
Martina Vesnaver lo aveva annunciato già al momento della sua “discesa in campo bis”: spazio a chi ha idee ed esperienze ma che per ora è stato avulso dalla politica attiva. E in effetti, la lista del possibile bis come sindaco contiene pochi nomi già conosciuti politicamente (ma di sicuro impatto) e una serie di persone conosciute in città e provenienti dalle realtà imprenditoriali, culturali e sociali spesso però alla prima esperienza in politica. Martina Vesnaver presenta il suo programma e non risparmia piccole frecciate ai suoi rivali per il ruolo di sindaco di Spinea. “Essere stata sindaco di questa città è stato un onore – spiega - insieme abbiamo affrontato emergenze difficili, abbiamo dimostrato di saper cogliere le opportunità per realizzare importanti interventi. Ma per me il lavoro non era finito”. Tre le liste confer-
mate in appoggio: la sua civica personale, Democrazia Cristiana e Forza Italia. “Ci siamo voluti affidare - specifica - a un gruppo compatto con una base comune di conoscenza del contesto nel quale vivono”. Il programma verte su sedici punti che coprono tutti gli aspetti della città. Al rinnovo del parco Nuove Gemme e alla sistemazione della viabilità, temi comuni e ricorrenti per tutti i candidati, si aggiungono la volontà di realizzare due consulte, una per lo sport e una seconda per il commercio, la revisione del regolamento della polizia urbana con maggior presidio e controllo del territorio e l’istituzione dello sportello casa. Tra le proposte, il finanziamento per una nuova piscina olimpica, parte del progetto di ampliamento e potenziamento dello sport cittadino. (m.t)
lo sport - spiega - in particolare dal rugby che praticavo da ragazzo. Dallo sport ho imparato due cose: che si entra sempre in campo per vincere e che l’importante non è come giochi tu ma come gioca assieme la squadra. E’ per questo che vogliamo costruire tutti assieme un gruppo che
sia capace di gestire bene le cose pubbliche, perchè - e questo sarà il nostro slogan per tutta la campagna elettorale, le cose belle si fanno insieme”. Le prime basi del programma comune prevedono l’accelerazione per la chiusura dei lavori del nuovo ecocentro, la rivalutazione del parco Nuove Gemme con un ampliamento nella parte nord, la riqualificazione di piazza Granatieri di Sardegna e la realizzazione della pista ciclabile dei parchi e di una nuova area boschiva nell’ex cava di via Luneo. Attenzione, poi, a tutto l’associazionismo, che viene considerata risorsa fondamentale della città (e da quel mondo provengono in effetti molti dei candidati delle liste a sostegno). “Credo che la Spinea del futuro - la sintesi del candidato - abbia bisogno di tutti i cittadini per evolversi e migliorare. Lavoriamo assieme per lasciare una città in condizioni migliori di come la abbiamo trovata”.
La presentazione della candidata
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Elezioni/2. Fratelli D’ Italia e Coraggio Italia e Lega ci credono
“Ricominciamo insieme”, Claudio Tessari tenta il tris
“C
inque anni ancora vanno bene, poi però spazio ai giovani e a me lasciatemi stare in pensione e a dedicarmi magari ai miei amati viaggi”. Claudio Tessari, ex sindaco per due volte, punta ora al terzo mandato e attacca tutti: avversari ed ex alleati, sul ruolo della politica nella quale servirebbero rispetto e lealtà. “Ricominciamo insieme” lo slogan scelto dal Claudio Tessari per presentare la sua candidatura a sindaco di Spinea (sarebbe la terza volta, dopo due mandati consecutivi e la presidenza del consiglio con la giunta Vesnaver poi caduta). A parte Forza Italia, che sostiene proprio Martina Vesnaver, gli altri partiti del centrodestra sono uniti con lui: Fratelli d’Italia, Lega e Coraggio Italia uniti, come spiega l’onorevole Martina Semenzato, “per appoggiare un candidato forte e di esperienza, con il quale lasciarsi alle spalle quanto accaduto e puntare a un futuro positivo per la città”. E proprio sul “lasciare alle spalle” sembra puntare Claudio Tessari, che parla di una politica che “deve essere soprattutto rispetto
e lealtà, in un progetto non personale, ma creato assieme con una chiara visione futura. Il mio scopo è solo quello del traghettatore per i cinque anni futuri”. I punti per il futuro sono tanti, ma i principali sono viabilità, sport e
sicurezza sociale. “Spinea ha bisogno di un palazzetto dello sport multifunzionale ed adatto ad ospitare sia le nostre società sportive che eventuali eventi e concerti. Penso che sia fondamentale costruirlo, ma prima si penserà a sistemare le strutture già esistenti e a dotare la città anche di un campo da calcio in sintetico per i molti giovani praticanti. Dobbiamo poi dotarci di un piano urgente di lavori straordinari per le strade ed i marciapiedi di tutta la città. Non è possibile che ci siano buche e difficoltà ovunque. L’amministrazione deve pensare prima di tutto ai residenti e alle loro esigenze. Non solo le strade, ma anche il verde pubblico con lavori urgenti da fare al parco Nuove Gemme, che da vent’anni ha solo manutenzione ordinaria e per il quale prevediamo un ampliamento nella zona nord. Maggiore attenzione anche per i trasporti, con un ampliamento di orario in fascia serale da e per Spinea delle corse della metropolitana di superficie anche oltre le 22, per agevolare i pendolari”.
Massimo Tonizzo
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Novità e tanti volti noti nelle liste in competizione Non solo novità a Spinea, ma, come era logico, molti volti conosciuti che torneranno in lizza per le varie liste. Ovvio che i nomi già noti siano in cima agli elenchi, ed ecco quindi per il centrosinistra capolista del Pd Emanuele Ditadi, già candidato sindaco
alla scorsa tornata elettorale e sconfitto per una cinquantina di voti. Con lui, nelle liste collegate anche altri ex consiglieri come Giovalli Litt, Loredana Mainardi e Massimo De Pieri, che però non sarà capolista di Progetto Spinea, avendo lasciato il posto in quota rosa a Tania Cosentino. Altra Tania, invece, aprirà la lista di Coraggio Italia: Tania Busetto, vicepresidente dello Spinea Calcio. Con lei nelle liste che appoggiano Claudio Tessari confermati anche Elia Bettin, Chiara Perozzo, Piero Curreli, e Vera Semenzato che ha sciolto gli ultimi dubbi. Martina Vesnaver, infine, si affida all’esperienza del suo già vicesindaco Edmondo Piazzi e agli ex consiglieri Bertilla Mason e Roberto Lazzarin. (m.t.)
Viabilità sostenibile. Tanti eventi organizzati con l’associazione Fiab
Spinea si conferma sempre più una città a misura di due ruote
Le manifestazione “Bimbimbici” è stato solo il primo passo per una stagione che si prevede di gran movimento per le bici in città, che ora passerà, dopo i parchi, a vivere anche gli argini cittadini.
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pinea si conferma città “a misura di due ruote”, con il successo delle prime manifestazioni in attesa dell’arrivo della bella stagione e di quella che è una promessa elettorale da parte di tutte le parti in lizza: l’aumento delle piste e dei percorsi ciclabili. Grande successo ha avuto così la manifestazione “Bimbimbici”, nel corso della quale Fiab Spinea coi suoi volontari, coadiuvati dalla protezione civile di Spinea e dalla polizia locale, ha permesso a 33 nuclei famigliari, (più di cento fra bambini, che sono stati la maggioranza, accompagnati da genitori e alcuni anche dai nonni), di fare una bellissima pedalata che ha toccato tutti parchi di Spinea. Alla presenza, ovviamente anche loro in sella alle due ruote, del commissario comunale Paola De Palma e di Eugenio Parziale direttore della biblioteca, che hanno seguito tutto il percorso. Il gruppo guidato da Fiab Spinea AmicaBici e scortato dalla protezione civile e dai vigili, è partito dal Municipio passando per il Parco Nuove Gemme, via delle Rose fino al “Bosco dei nuovi nati”, per via Rossignago-Zigaraga, poi al parchetto del Luneo, al bosco davanti alla Coop e poi per via industrie al nuovo parco attrezzato inaugurato in nome “di una comunità senza violenza sulle donne” lo scorso aprile. Passaggio finale verso il piazza-
fatti da Fiab Spinea. E noi riteniamo che il diritto di fruire di un bene comune come cigli e argini debba sempre essere garantito. Ma allo stesso tempo che il transito debba sempre avvenire
le proprietà private. Per questo no con piacere alla campagna di sensibilizzazione”ViviAmo gli argini” e proporremo un nostro evento, ovviamente sulle due ruote, per sensibilizzare sull’argomento”. Ma perché usare la bici? Facile la risposta per la duo ed è inno alla meccanica, alla capacità di ruote e rondelle, di cambi e bielle di moltiplicare la spinta umana, di rendere mizo umano che già lo è di per sé. E’ una soluzione funzionale perché ha la velocità giusta per una città, riesce a districarsi, non ha il problema di occupazione di spazio, non prevede l’eliminazione dell’uomo che cammina”. Massimo Tonizzo
Progetto Recreate, dai rifiuti la realizzazione di arredi
Spinea capofila nella Città Metropolitana per il lancio della nuova campagna di raccolta rifiuti Cfr (compositi-fibro-rinforzati) che permetterà, grazie ai fondi del progetto Interreg Italia-Slovenia IV “Recreate” di riciclare rifiuti urbani per produrre arredi, come panchine e bidoni dell’immondizia, per la città. Attraverso il progetto Recreate il Comune di Spinea si impegnerà infatti a promuovere strategie innovative e sostenibili per gestire i rifiuti Cfr (compositi fibrorinforzati). Questa campagna di raccolta, che si svolgerà per tutto il mese di maggio, richiede, come spiegano dal Comune, “La partecipazione attiva dei cittadini nel processo di riciclo e recupero di materiali come la vetroresina, promuovendo un’economia circolare
nella nostra comunità”. Il Comune invita dunque tutti i cittadini a partecipare attivamente alla raccolta dei rifiuti Cfr presso il centro mobile di raccolta al parcheggio dello stadio
comunale Allende (Villaggio dei Fiori) dalle ore 9 alle ore 16 nelle date indicate nei volantini che saranno distribuiti in città. Molto vasta la varietà di oggetti che potranno essere
consegnati, tra cui sci, skateboard, snowboard, racchette, plastiche dure e bauli di automobili, canoe e molti altri. Inoltre, Veritas ha posizionato appositi contenitori presso le sedi scolastiche degli istituti compensivo Daniela Furlan e Margherita Hack per agevolare la raccolta delle famiglie degli alunni fino al 24 maggio. “Questa campagna di raccolta rifiuti - spiega il Comune - è un passo significativo verso la creazione di una comunità più sostenibile e consapevole dell’ambiente. Con il vostro contributo, possiamo ridurre l’inquinamento causato dai rifiuti Cfr e promuovere pratiche di riciclo e recupero che alimentano un’economia circolare. Il progetto Recreate è un impegno a lungo termine per una gestione sostenibile”. (m.t.)
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Amministrazione.
Tariffe pubblicitarie e sanzioni, il Comune mette ordine
Nelle scorse settimane il Consiglio comunale di Santa Maria di Sala ha approvato, su richiesta dell’amministrazione guidata dalla sindaca Natascia Rocchi, un provvedimento per mettere ordine nel complicato settore delle tariffe pubblicitarie e relative sanzioni per gli inadempienti. Questo anche per venire incontro ai cittadini e non far sborsare loro delle cifre improponibili in caso di insoluti. Si tratta di alcune modifiche a regolamenti pre vigenti che, secondo Rocchi “costituivano un’abnormità. Abaco (l’azienda veneta che da oltre 50 anni opera nei servizi a supporto degli enti locali, in particolare accertamento e riscossione dei tributi locali, con tutte le attività complementari e connesse ndr), infatti, la nostra concessionaria per quanto riguarda le riscossioni, ci ha evidenziato che in quelli che possono essere gli effetti delle sanzioni prima della modifica c’era una notevole sproporzione tra il mancato versamento di un canone e ciò che un utente andava a pagare, quindi ha proposto a tutti i Comuni oltre ad altre misure, di portare al 5% l’indennità prevista rispetto al 50% precedente, ritenendo che la nuova misura sia più equilibrata, omogenea e in linea con la normativa tributaria. Personalmente ritengo che con questa approvazione si possa dare un segnale importante alla cittadinanza con l’obiettivo di lavorare nella direzione di incentivare lo spontaneo adempimento dei doveri dei contribuenti incorsi in qualche irregolarità. Inoltre alcune modifiche proposte sono da ritenersi uno strumento deflattivo del contenzioso”. Nel provvedimento adottato sono previste due diverse misure, una per gli abusi, l’altra per il mancato pagamento in presenza di un’autorizzazione. “Abbiamo modificato quindi due regolamenti - continua la prima cittadina - uno per la pubblicità e uno per l’occupazione di suolo. Pertanto abbiamo messo in atto una diminuzione della maggiorazione dell’indennità. Faccio un esempio, se il canone da pagare era 100 e non è stato saldato, con il vecchio regolamento si andava a pagare 100 più 50 di indennità moltiplicato per due che era la sanzione. Ora invece si andrà a pagare 100 più 5 moltiplicato per due. Chiaramente si calcola sempre il doppio del canone ma almeno il tutto sarà in
va tributaria che prevede proprio questa aliquota. Anche altri Comuni hanno compiuto questo passaggio, ad esempio, recentemente, il Comune di Mira, quindi anche noi ci siamo adeguati. In questo modo abbiamo diversificato quelli che erano degli abusi, dei comportamenti privi di autorizzazioni da quelli per i quali c’era soltanto un ritardato pagamento ma per cui era prevista un’autorizzazione a esporre ad esempio la pubblicità”.
Riccardo Musacco
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“Bollicine in Villa”, grande successo
Si è tenuta nelle scorse settimane a Villa Farsetti a Santa Maria di Sala, l’edizione 2024 di “Bollicine in villa”, la kermesse dedicata agli addetti ai lavori del settore vitivinicolo ma anche agli appassionati di cultura del vino. Un appuntamento unico per incontrare in un ambiente unico il meglio della produzione spumantistica italiana ed europea, oltre ad una selezione di prodotti gastronomici provenienti dal nostro territorio. Un tour dell’Italia e dell’Europa calice alla mano per conoscere le tipicità e le eccellenze dei terroir italiani, francesi, sloveni, spagnoli, austriaci, conoscere vitigni autoctoni, alloctoni, rari e ricercati,nazionali e
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internazionali, vini biologici, biodinamici, naturali, convenzionali, di pianura, di collina, di montagna (da viticultura eroica), di mare, di vignaioli indipendenti e di piccole realtà emergenti o di quelle già affermate. Ai banchi di assaggio erano presenti produttori e sommelier per guidare i presenti nella presentazione delle caratteristiche organolettiche e sensoriali di un centinaio di vini selezionati in degustazione. Si sono poi tenuti quattro incontri per approfondire la conoscenza di superbi vini (storia, metodo di lavorazione, terroir, filosofia del produttore, caratteristiche organolettiche) guidati da professionisti di fama internazionale. Qualche polemica è sorta nei giorni antecedenti tra la giunta guidata da Natascia Rocchi e l’opposizione leghista per la presenza alla manifestazione dell’ex pornostar Selen, al secolo Luce Caponegro, con la sua linea di vini “Passerina brut, Passerina di Selen”, giudicata inappropriata dalle consigliere di minoranza Francesca Scatto e Simonetta Campanaro. La prima cittadina si è difesa ricordando che “l’evento non è patrocinato: si tratta solo, in questo caso, di affitto di spazi”. Alla manifestazione hanno partecipato migliaia di persone ed è stata un grande successo in termini di produzioni ed assaggi, con la partecipazione di anche di tantissimi giovani provenienti dal Veneto e da tante parti d’ Italia. (r.m)
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Quando il calcio è sinonimo di inclusione Il progetto ForMeDAbili di FC Spinea
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Lo sport, si sa, è non solo agonismo ma anche condivisione e, soprattut-
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tamente trascurare: per noi è molto importante ed è trainante. Abbiamo iniziato parallelamente a creare laliera del settore femminile che mancava e abbiamo dato spazio, appunto, alla disabilità, creando il progetto ForMeDAbili che conta attualmente 26 ragazzi “dir”, cioè disabili intellettivi e relazionali. È un progetto che ci sta molto a cuore, anche perché io e mio marito abbiamo tre gli e uno di loro, Christian, è affetto da sindrome autistica. Questo signi ca che abbiamo vissuto in prima persona quello che vivono tutti i genitori con gli autistici: tante porte chiuse. Christian ormai ha più di vent’anni e
giusta chiave che permetta loro di esprimere il massimo delle loro potenzialità, per farli star bene”. Questa squadra di ragazzi dove gioca?
“Noi non siamo iscritti al campionato FIGC per scelta. Non ci sono molte squadre di disabili nel calcio locale, pertanto avremmo costi enormi per affrontare trasferte lontane. Le famiglie sostengono solo le spese dell’assicurazione per i ragazzi disabili, tutto il resto è a carico nostro, ma c’è anche un altro motivo: questi ragazzi devono essere pronti, perché quando scendono in campo vogliono vincere. Se non vincono non sono
“Certo, noi vogliamo dare a tutti la pari opportunità formativa. Abbiamo prevalentemente ragazzi con sindrome di down e autistici. Preciso che l’autismo è una sindrome con tante caratteristiche insieme. Noi non vogliamo dare spazio solo agli autistici ad alto funzionamento, ci sono anche quelli a basso funzionamento che sono i più problematici, perché a volte sono iperattivi, a volte autolesionisti, a volte aggressivi. Ma cosa facciamo, li lasciamo a casa? Certamente no! Se iniziassimo anche noi a far selezione vorrebbe dire che non abbiamo proprio capito nulla”.
Santa Maria di Sala
Territorio. Veneto Strade investirà un milione e 200 mila euro
Mega rotatoria in arrivo tra via Rivale e via Noalese, cantiere entro l’anno
U
na nuova importante opportunità si aprirà nel territorio salese a favore dello sviluppo dell’area produttive della città e per aumentare il livello di sicurezza nella viabilità automobilistica e ciclopedonale. E gli imprenditori e tutta la zona industriale di Santa Maria di Sala ringraziano. E’ prevista, infatti, entro l’anno, se i tempi tecnici verranno rispettati, la cantierizzazione di una nuova mega rotatoria tra via Rivale e via Noalese. Il tutto tramite un accordo firmato dal Comune con Veneto Strade, che investirà 1 milione e 200mila euro nel progetto, tutti a carico della società regionale che si occupa degli interventi sulla rete viaria veneta. L’intervento garantirà sicurezza e mobilità più snella per tutta l’area, mentre contestualmente verrà collegata la pista ciclopedonale a nord, con quella a sud, dando la possibilità ai cittadini di arrivare in centro in sicurezza. Un grande progetto che darà alla zona industriale un nuovo assetto viario atteso da anni. Tutto questo si va ad aggiungere ad altri importanti cantieri varati in città e sta ancora a dimostrare l’estrema vivacità dei lavori pubblici che sono stati già intrapresi o lo saranno prossimamente. Ricordiamo che procedono i lavori della costruzione del nuovo asilo nido del capoluogo, su una area comunale di circa 5000 metri quadri a ridosso del parcheggio ovale a nord di Villa Farsetti. La struttura, che sarà aperta alla cittadinanza agli inizi del prossimo anno, potrà ospitare 60 bambini, 9 educatori e 3 operatori ausiliari. L’opera, dal costo di 1milione e 600mila euro, molto attesa dalla comunità salese, è stata finanziata in parte da un contributo del Pnrr, in parte da un contributo della Città Metropolitana e in parte da risorse proprie dell’amministrazione comunale. Vanno avanti di buona lena anche i lavori per l’efficientamento energetico della palestra del capoluogo che interessano il consolidamento delle strutture portanti, il rifacimento del tetto e la sostituzione dei vecchi serramenti per il contenimento dei consumi. Tinteggiatura e rifacimento di tutti i servizi igienici e spogliatoi interni concluderanno l’attività. Il costo preventivato è di circa un
milione di euro finanziato per il 40% da fondi Pnrr e per il 60% dall’amministrazione comunale. Infine la conclusione degli interventi per la sistemazione dell’ex punto prelievi a piano terra dello stabile del municipio per poter ospitare anche l’ufficio dedicato ai servizi sociali e la centrale elettrica. L’obiettivo era portare in un’unica sede centrale tutti gli uffici comunali.
Riccardo Musaccopiù grande mostra di opere realizzate con i mattoncini
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con oltre 120 mila mattoncini
Latte Art, Andrea Tianyu Wang un campione salese
e generazioni e hanno
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personaggi,armi, basie
Figure di supereroi realizzate in
Oriocenter SelectedStores, il mall più grande d’italia
La mostra arrivaal Centro Le Barche per far divertire un pubblicoeterogeneo dopoilgrandesuccesso ottenutoaOriocenter con oltre 160.000 ingressi in poco più di 5 mesi.
La società Brick Show srl, ideatricee promotricedell’iniziativa, ha costruito appositamente perl’esposizione alCentro
Le Barcheil modello Venice Postcard, un modello che racchiude i più famosi simboli del-
formadella nave,avrannoan che la possibilitàdi guardare all'interno e vedere la vita che si svolge sulla stessa.
Il Duomo di Milano
La facciata delDuomo di Milano èstata costruitainteramente con mattoncini, preservandoi piùpiccoli dettagliarchitettonici del Duomo in scala 1:24, e per costruirla sono stati utilizzati oltre100.000 mattoncini LEGO®. Oltre alla facciatastessa, èstataparzial-
Lanaveha manovreevele funzionanti. Attualmente il galeone originale è ormeggiato per la visita nell'antico porto di Genova. Il modelloèlungo 170cm,alto 130 cm e largo 50 cm.
Erebor
la Montagna Solitaria
La grandefortezza diEreborMontagna Solitariaè stata mappata sul modello. È uno dei principali luoghidi azione dello Hobbit.
lery che permetterà di scattare foto in uno scenario 3D.
Pochi forse erano a conoscenza di una tecnica artistica messa in atto dai bar tender, la “Latte art”, ossia l’abilità dei baristi nello sviluppare decorazione nel caffè o nel cappuccino con la schiuma del latte, ma nel veneziano, a Caselle di Santa Maria di Sala, per la precisione, è nato un campione in questa pratica. Lui è Andrea Tianyu Wang, 29 anni, originario di Zhejiang in Cina ma in Italia con la sua famiglia dal 2008. Attualmente gestisce il bar “Ea vecia de spade”. Recentemente si è aggiudicato una
competizione di Latte art per l’appunto che si è tenuta a Bergamo e ora punta alle finali nazionali. Nella città orobica si è svolta infatti una delle tappe del campionato “Latte Art Grading Battle” e Andrea si è aggiudicato il primo posto nella categoria “nero”, il livello più difficile. A giugno e luglio si svolgeranno altre due tappe a Napoli e Ragusa, al termine delle quali si terrà la finale nazionale a Brescia il 3 luglio. Il vincitore del titolo italiano potrà così accedere ai mondiali, che si svolgeranno a Dubai nel mese di novembre. (r.m.)
Territotorio. Dagli agenti immobiliari arrivano dati che presentano delle sorprese
Miranese, mercato immobiliare in crescita grazie agli stranieri
M
ercato immobiliare in crescita nel Miranese, ma soprattutto grazie agli stranieri. Sono lavoratori, spesso giovani o che hanno appena formato una nuova famiglia, al massimo o con un figlio e per la maggior parte provenienti dall’estero, con i bengalesi come comunità più ampia. Questo l’identikit, a sentire gli agenti immobiliari di questo comprensorio del veneziano, dei nuovi proprietari di appartamento che nell’ultimo anno hanno comprato casa tra Spinea e Mirano in un mercato immobiliare in leggero calo ovunque ma che proprio nel miranese trova le sue eccezioni. Nei primi mesi del 2024 tra Spinea, Mirano e gli immediati dintorni c’è stato fermento, con un aumento sia del costo del mattone che (anche se questo potrebbe ai più sembrare paradossale) delle stesse vendite, con case che restano sui siti delle agenzie per un periodo quasi mai superiore ai due mesi e, soprattutto nella zona di Spinea, affitti al contrario sempre più rari e con prezzi in aumento. “Le motivazioni sono molte - spiegano dalle agenzie del miranese - in parte la gente non si fida più ad affittare perché ci sono stati troppi casi poi di difficoltà nel mandare via l’inquilino moroso, in parte chi ha soldi e possibilità preferisce farsi un mutuo in banca e con quasi la stessa spesa mensile l’appartamento se lo compra”. Il mercato, però, è in parte cambiato e soprattutto a Spinea la metà dei compratori sono stranieri, con percentuali alte di bengalesi. “Non hanno grosse difficoltà di acquisto - continuano gli agenti - spesso hanno già soldi da parte, un lavoro fisso a tempo indeterminato, molti a Fincantieri oppure sono assunti come baristi, lavapiatti, aiuto cuochi a Venezia e hanno già parlato con le banche quando arrivano da noi. Con loro è facile concludere in poco tempo. Dopo di loro, i clienti dell’est e solo alla fine gli italiani. Questi sono quasi tutti coppie giovani appena sposati oppure con un figlio in arrivo”. Chiara anche la tipologia della casa richiesta: “la vogliono grande, con almeno due camere, vicina al centro e comoda ai servizi, meglio se con garage o posto auto privato”. I prezzi, di conseguenza, salgono data la richiesta, e gli immobili che si attestavano sui 100 mila euro appena l’ano
scorso, oggi si vendono a 110-115 mila con un incremento attorno al 10 per cento in pochi mesi E la tendenza sembra essere quella di ulteriori rincari e (secondo alcuni fin troppa) nuova cementizzazione. Insomma il mercato immobiliare cambia e cambia con questo anche la tipologia di proprietari di immobili. Sempre più stranieri che si integrano nella nostra società.
Massimo Tonizzo
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Fornitura di servizi per l’Usl3, salvi 400 posti di lavoro
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Si è tenuto nelle scorse settimane l’ultimo dei tre incontri tra le organizzazioni sindacali e la Rti (Rete temporanea di imprese) composta da Cento Orizzonti Scarl - Csu Zorzetto e Anthesys Servizi Soc coop. Nelle scorse settimane è scattato il sistema per la fornitura di servizi per la Usl 3 Serenissima della Rtti aggiudicataria, con partenza della nuova composizione dall’1 maggio 2024 al 30 aprile 2027 (primo triennio), comportando il passaggio di 397 lavoratori, di cui all’inizio 17, non ricompresi nell’appalto. Dei quasi 400 lavoratori, 47 erano di derivazione Do.mi.no. ex partecipata della Ulss 3 poi convogliata in Gpi, ai quali parzialmente (27 lavoratrici e lavoratori) veniva applicato il Ccnl Tds Confcommercio. La trattativa si è concentrata sia sulla parte di lavoratori con clausole sociali previste dall’articolo 4 del Ccnl Multiservizi e dall’ articolo 37 del Ccnl Cooperative Sociali, i quali transiteranno nel nuovo appalto senza soluzione di continuità, mantenendo così condizioni contrattuali ed economiche. Per quanto riguarda, invece, quei lavoratori ai quali non era possibile l’applicazione di clausole sociali, sia quelli non ricompresi perché provenienti da servizi non in gara, sia derivanti dal Ccnl Tds se non con le sole garanzie derivanti dalla gara d’appalto, frutto di un lungo confronto tra le organizzazioni sindacali e la committenza, si è provveduto a mantenere l’anzianità convenzionale, il monte ore contrattuale, gli scatti di anzianità e Ral alla data dell’accordo dando così una risposta sia rispetto alle condizioni di lavoro che alle condizioni economiche, oltre alla tenuta dell’occupazione. I lavoratori, transiteranno tutti nella nuova compagine della RTI senza periodo di prova, prevedendo alcuni cambi di azienda dovuti a criteri funzionali e geografici. “Il confronto con la direzione della Usl 3 Serenissima e il sindacato confederaledichiarano Monica Zambon - Cgil e Dario De Rossi Cisl - ha sancito la garanzia occupazionale e il passaggio di tutti i 397 lavoratori. Rappresentando di fatto la buona riuscita di relazioni sindacali a salvaguardia non solo dei lavoratori e lavoratrici ma anche dell’indotto che ne deriva, dando a tutto il personale stabilità economica, non scontata per quei lavoratori le cui clausole si basavano sulla sola gara d’appalto”.
Sociale. Inaugurata anche a Chioggia nella sede della compagnia dei Carabinieri
“Una stanza tutta per sé”, uno spazio dove le donne denunciano violenze e abusi
Dalla collaborazione con Soroptimist International Italia, nasce l’iniziativa di allestire delle sale protette per incoraggiare le vittime a rivolgersi alle forze dell’ordine, sostenendole nel momento della denuncia
“U na Stanza Tutta per Sé” è uno spazio dedicato all’audizione delle donne vittime di violenza o abusi, realizzato con l’obiettivo di offrire un ambiente confortevole e informale per sostenere le vittime nel delicato momento della denuncia.
Questo spazio è stato inaugurato di recente nella sede della compagnia Carabinieri di Chioggia Sottomarina. È la sesta stanza, su 258 a livello nazionale, aperta in un Comando dell’Arma in Provincia dopo quelle di Mestre (2016), San Donà di Piave (2017), Venezia (2017), Tenenza di Mira (2021) e San Michele al Tagliamento (2023). All’evento hanno partecipato il Prefetto di Venezia Darco Pellos, la presidente di “Soroptimist International Italia Venezia Mestre”, Maristella Cerato, il comandante provinciale dei Cara-
binieri, Generale di Brigata Nicola Conforti, il Sindaco di Chioggia, il Vescovo di Chioggia, il sindaco dei ragazzi e i rappresentanti delle altre Forze di Polizia. L’onorevole Martina Semenzato, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio nonché ogni altra forma di violenza di genere, intervenuta in videoconferenza ha evidenziato il costante impegno su questo fronte da parte della Commissione bicamerale che presiede.
La collaborazione tra l’Arma dei Carabinieri e Soroptimist International Italia è stata avviata nel 2015 e sancita formalmente in un protocollo d’Intesa siglato nel 2019, che prevede l’allestimento delle sale protette con mobili donati all’arma da Soroptimist. L’obiettivo è incoraggiare le vittime a rivolgersi alle forze di polizia,
sostenendole nel momento della denuncia.
“Una stanza tutta per sé” vuole essere un ambiente confortevole ed informale, arredato con mobili che richiamano quelli domestici piuttosto che quelli di un ufficio, allo scopo di favorire un rapporto più empatico tra operatore e vittima per sostenere quest’ultima nel tortuoso percorso di riacquisizio-
ne della propria libertà e dignità. Il Prefetto di Venezia ha espresso parole di apprezzamento per la lodevole iniziativa, ringraziando le Forze di Polizia ed il terzo settore per le specifiche e delicate attività svolte a tutela delle donne vittime di violenza e sottolineando l’importanza di svolgere un’attenta attività di prevenzione, fondamentale per individuare e
cogliere quegli indicatori di rischio che possano consentire l’adozione immediata di misure di protezione efficaci, scongiurando in tal modo il verificarsi di tragici epiloghi. La tutela delle vittime di violenza di genere rappresenta un’assoluta priorità per l’Arma dei Carabinieri - come ha sottolineato nel suo intervento il generale Conforti - impegnandosi sia in termini di prevenzione, sia sul piano dell’attività repressiva, necessaria laddove la prima non raggiunga gli effetti sperati. Le recenti novità legislative, introdotte alla fine dello scorso anno, hanno fornito alle Forze di Polizia ulteriori strumenti operativi, anche di natura amministrativa, per tutelare in modo tempestivo ed ancora più efficace le vittime di violenza. La collaborazione con gli altri operatori sul territorio (centri antiviolenza, assistenti sociali, presidi ospedalieri, Enti locali) è fondamentale per realizzare un fronte comune per contrastare l’odioso fenomeno della violenza di genere.
Eugenio Ferrarese
Cavarzere, Città Martire: il sindaco chiede al presidente Mattarella il riconoscimento per la distruzione bellica nel ‘45
In occasione del 79esimo Anniversario della Liberazione di Cavarzere dal nazifascismo, avvenuta il 27 aprile 1945, il sindaco Pierfrancesco Munari ha rinnovato chiaramente al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella la richiesta di dichiarare Cavarzere Città Martire. Una richiesta che il sindaco ha consegnato al Prefetto di Venezia, Darco Pellos.
Il bilancio dei bombardamenti alleati su Cavarzere fu di 102 morti fra i civili e 300 case distrutte solo nel 1944 e altre decine nel 1945. I cavarzerani, terrorizzati, fuggirono dalla città per mesi rifugiandosi nelle campagne circostanti per evitare la morte. Poi l’epilogo finale a pochi
giorni dalla resa della Wehrmacht: tra il 23 e il 27 aprile del 1945, in una serie di bombardamenti alleati venne distrutto il
Duomo del paese di cui rimasero in piedi solo poche rovine e fu distrutto anche un terzo della struttura del municipio.
Cavarzere con Cassino è gemellata da diversi anni.
Anche il ponte sull’Adige venne distrutto poco prima della Liberazione.
Tantissimi i morti dei bombardamenti alleati, ovviamente anche fra i tedeschi in fuga.
Il Duomo fu poi ricostruito nei primi anni del dopoguerra, ma al contrario: una volta ricostruito, l’entrata non avrebbe
più guardato a nord verso il fiume Adige, ma a sud verso il centro del paese. “Un grande ruolo nella Liberazione di Cavarzere lo ebbe nel 1945 l’allora tenente Riccardo Bisognero alla testa del Battaglione Cremona, un battaglione italiano che era stato aggregato alle forze alleate liberatrici. Proprio a Bisognero Cavarzere intitolò un quartiere residenziale sorto fra la fine degli anni Novanta e il 2000. Per l’occasione fu invitato in città il figlio del liberatore del paese. L’appello del sindaco Munari: sia data a Cavarzere l’intitolazione di Città Martire o anche la medaglia d’ Oro al Valor civile.
Ornella Jovane
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Il libro. La nuova pubblicazione della musicologa cavarzerana Nicla Sguotti
“La divina Maria Callas e il maestro”
“Quella tra Tullio Serafin e la celebre cantante lirica è stata una simbiosi artistica senza precedenti, una pagina di storia che appassiona, fa nascere emozioni e invita a sognare in grande, ad ogni età e in qualsiasi epoca”
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“La divina e il maestro” è storia della collaborazione tra la famosa cantante lirica, Maria Callas, e il maestro direttore d’orchestra di Rottanova di Cavarzere, Tullio Serafin, famoso a sua volta in tutto il mondo teatrale e che l’ha lanciata sulle scene internazionali.
Il volume è opera di Nicla Sguotti, realizzato in collaborazione con Pietro Sandano, che lo ha illustrato. Edito da Apogeo Editore di Adria, narra l’inizio dell’incontro e la collaborazione tra i due artisti che risale al 1947, quando la Callas giunse per la prima volta in Italia per esibirsi nell’opera all’Arena di Verona con “La Gioconda” di Ponchielli. Quando Serafin, che aveva già oltre 50 anni di esperienza nel mondo della musica, era già un maestro affermato con successi internazionali: alla Scala di Milano, al Metropolitan di New York e all’ Opera di Roma, nonché al Colon di Buenos Aires, all’Opera di Parigi, al Quuen’s Hall di Londra ed altri teatri famosi. La Callas riuscì a suscitare la sua attenzione e il suo vivo interesse per la sua splendida voce.
Una fortuna per la cantante lirica, il cui incontro avrebbe dato vita a qualcosa di straordinario per il grande interessamento del Maestro cavarzerano sulla valorizzazione della sua voce e del suo grande talento, oltre che a quello di altre cantanti divenute pure famose, tra cui Rosa Ponselle e Joan Sutherland.
Un libro arricchito e valorizzato dalle illustrazioni di Sandano e che offre agli appassionati di musica momenti emozionanti.
La Gioconda di Ponchielli in Arena ed egli aveva alle spalle cinquant’anni di trionfi dal respiro internazionale. Iniziava così la collaborazione tra una giovane interprete dalle molteplici potenzialità e un direttore d’esperienza che incentrava il suo agire sulla valorizzazione delle voci: un binomio che avrebbe regalato al mondo qualcosa di meravigliosamente unico. Quella tra Tullio Serafin e Maria Callas è stata una simbiosi artistica senza precedenti, una pagina di storia che appassiona, fa nascere emozioni e invita a sognare in grande, ad ogni età e in qualsiasi epoca”.
Il 3 maggio scorso presso il Teatro Tullio Serafin di Cavarzere c’è stata la presentazione del libro. L’evento, promosso dal Circolo Tullio Serafin con il patrocinio della Città di Cavarzere, ha visto la partecipazione di alcune classi della Scuola secondaria di Primo grado “Aldo Cappon” e degli allievi dell’indirizzo musicale dell’Istituto Comprensivo di Cavarzere.
Interessanti sono le parole con cui Apogeo Editore presenta i contenuti della nuova pubblicazione, in libreria sempre dal 3 maggio: “Maria Callas e Tullio Serafin si incontrarono a Verona nell’estate 1947, lei era arrivata in Italia con una scrittura per
Nicla Sguotti – musicologa e presidente dello storico Circolo Tullio Serafin – si è valsa dell’indiscutibile talento del professore Piero Sandano, che aveva già collaborato con l’autrice in “Cinque lire per un biglietto. Tullio Serafin, la musica e l’incanto”, uscito nel 2018 per la medesima casa editrice. La prefazione è firmata da Nicola Guerini, direttore d’orchestra e presidente del Festival Internazionale Maria Callas.
Samuele Contiero e Rolando Ferrarese
Teatro. Numeri da record per la stagione di prosa a Mira in Villa dei Leoni
Numeri da record per la stagione teatrale appena conclusa a Teatro Villa dei Leoni a Mira. Un teatro quello mirese che da sempre è punto di riferimento per tutta l’area del Veneziano. “Nello specifico - spiega l’amministrazione comunale di Mira - la rassegna serale al Teatro Villa dei Leoni “Mira Il Teatro fa centro”, ha riscontrato un alto gradimento da parte della cittadinanza. Si conferma una proposta di punta che ha raccolto un grande interesse da parte del pubblico con 266 abbonamenti (+ 25% rispetto all’anno precedente), nove appuntamenti praticamente quasi tutti esauriti, tra abbonati e prevendite, già dai primi giorni di apertura della prevendita. La rassegna prevedeva un mix di nomi di punta e compagnie giovani di alto livello che ha saputo soddisfare un pubblico variegato. Una rassegna teatrale di prosa con i migliori risultati di pubblico degli ultimi anni. Grandi nomi, ma non solo: diverse tematiche e varietà di stili hanno caratterizzato il percorso della rassegna”.
“Rispetto all’anno scorso è stato aggiunto uno spettacolo, raggiungendo quindi – spiegano dal Comune
- nove spettacoli complessivi, con un totale di 2.667 presenze, una media del 98,8% sulla totalità dei posti. Gli spettacoli si possono definire, praticamente, tutti sold out. Per questo un ringraziamento da parte dell’Amministrazione comunale di Mira per il risultato ottenuto va ad Arteven per la direzione artistica e a La Piccionaia Centro di Produzione Teatrale per la gestione del Teatro”. Il Comune, visti i successi di questa edizione, è intenzionato a portare avanti anche il prossimo anno una rassegna di grande qualità e per questo si sta già lavorando. (a.a.)
Festa grande per il Rugby Mirano 1957 tornato immediatamente in Serie B
splode la gioia a Mirano per la sua rappresentativa rugbystica che, a seguito di una cavalcata senza rivali nel campionato di C1, con un primato mai messo in discussione, si è aggiudicata la promozione e, quindi, il ritorno, in Serie B. Con la vittoria per 17 a 5 nella trasferta di Mira contro la locale formazione del Riviera, il Rugby Mirano 1957 non solo ha confermato la striscia positiva e la propria imbattibilità, ha vinto il cosiddetto “Derby dea Stassion” ed è riuscito a mantenere la “Canaglie Cup” ma, soprattutto si è assicurato, con ben due giornate di anticipo, la promozione nella serie cadetta. Il risultato dello scontro diretto tra Calvisano e Bassano, infatti, giocato nell’anticipo della sera precedente e chiuso con la vittoria dei bresciani per 24 a 14, aveva già alimentato le speranze dei tifosi bianconeri. La scaramanzia imponeva comunque
un profilo basso, anche perché a Mirano un pareggio non sarebbe stato sufficiente per la certezza matematica. A Mira, la vittoria è arrivata in modo netto ed inequivocabile per la squadra dei coach Pietro Bovo e Andrea Tonelotto, al termine di un incontro sicuramente equilibrato e combattuto ma che i bianconeri hanno saputo
La società fu fondata nel 1957 per volontà di un patito del gioco del rugby, Ferruccio “Maci” Bianchi
gestire al meglio confermandosi leader della classifica. Il meritato bottino di quattro punti conquistato dai bianconeri, assieme ai risultati degli altri campi, ha permesso di rivedere la classifica parziale evidenziando un distacco tra
Nicola Tonolo, un amore per le due ruote
Un amore per le due ruote sbocciato sin dalla tenera età di 9 anni. Nicola Tonolo, ora diciottenne, miranese, ha iniziato così, un po’ per gioco ma poi la passione per il motociclismo gli è entrata nel dna e ha cominciato a partecipare a gare prima con le ormai famose moto Ohvale tipo minigp, e poi con Aprilia e infine con Yamaha. Già all’età di 10 anni si è aggiudicato il campionato Cnv Selettiva Nord su Ohvale categoria 110 automatica. A 13 anni sempre con Ohvale ma con cilindrata di 190cc ha vinto il campionato Cnv rookie. Poi purtroppo si è messo di mezzo il covid che ci ha ovviamente interrotto bruscamente allenamenti e campionati. La ripresa però già nel 2022 con la partecipazione al trofeo Aprilia 660 come più giovane pilota partecipante ottenendo come miglior piazzamento un
Mirano e la prima inseguitrice, il Rugby Bassano, che risultava ormai incolmabile. Grande la soddisfazione, fuori e dentro il campo, quindi, per questa meritata promozione e per un obbiettivo tanto cercato e raggiunto con ampio anticipo, grazie all’impegno di una
squadra e di uno staff che hanno saputo creare un gruppo solido e concreto. L’impegno lanciato ad inizio stagione da giocatori e dirigenza per un immediato ritorno in B dopo la sfortunata stagione precedente che aveva sentenziato la retrocessione in C1 è stato quin-
di ampiamente rispettato. L’Associazione Sportiva Rugby Mirano è una delle realtà sportive più note e radicate nel territorio. Venne fondata nel 1957 per volontà di un patito del gioco del rugby, Ferruccio “Maci” Bianchi e di pochi appassionati della palla ovale. “Anni in cui era tutto difficile e allo stesso tempo bello: trovare campo, trovare giocatori, dove disputare le gare, far conoscere il rugby…”. In questi anni centinaia di persone si sono avvicinate con entusiasmo a questa pratica sportiva. Quasi 70 anni di lavoro e di crescita hanno consentito di ottenere risultati prestigiosi e di entrare a far parte dell’elite del rugby sia a livello seniores che giovanile. Dagli anni ’60 il Mirano Rugby partecipa alternativamente ai campionati di serie B e C fino ad arrivare alla prima storica promozione in serie A del 1984, bissata poi nel 1993. Riccardo Musacco
4 posto nel circuito di Misano. Nel 2023 ha partecipato al campionato Yamaha R7 Cup dove lo vedeva gareggiare nei più famosi circuiti Nazionali tipo Mugello, Misano, Imola e Vallelunga. I partecipanti erano 40 e in classifica finale lo hanno visto posizionarsi in P17 ottenendo però là pole position al Mugello, circuito dove non aveva mai corso. Purtroppo come spesso accade ci vuole anche l’aiuto della dea bendata per vincere e il 2023 è stata un po’ avara in questo senso. Anche il 2024 non è iniziato nel migliore dei modi per il ragazzo per via di qualche problema di salute ma si rifarà con gli interessi. “Nel 2024 ripeteremo l’esperienza in Yamaha - racconta papà Andrea che gestisce l’omonima pasticceria in centro a Mirano - augurandoci un pizzico di fortuna in più”. (r.m.).
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#Regione
L’analisi. Definite anche le ultime candidature ecco gli scenari in Veneto
Elezioni europee: una sfida tante sfide
Le elezioni europee in programma il prossimo 8 e 9 giugno, si sa, al momento non sembrano scaldare troppo l’opinione pubblica. Nonostante il ruolo sempre più predominante delle politiche comunitarie, infatti, il nostro Paese fatica a appassionarsi a questa competizione elettorale considerandola, certamente in modo improprio, come distante.
Eppure dall’Europa, mai come in questa fase storica, dipendono i destini di tutti gli Stati nazionali e il programma Next Generation EU, tradotto in Italia come PNRR, ha reso possibili moltissimi progetti che, fino a poco tempo fa, sembravano possibili solo come elenco da libro dei sogni. Come se non bastasse l’inflazione, sempre più galoppante, può essere contenuta soltanto attraverso una politica europea forte e autorevole.
Tant’è che nel nostro Paese più che alle politiche e ai programmi europei ci si appassiona ai derby elettorali e, anche su scala veneta, ce ne sono, da questo punto di vista, di assolutamente gustosi.
FRATELLI D’ITALIA CERCA IL PRIMATO
Il primo, e certamente più interessante per gli osservatori politici, è da ricercare dentro Fratelli d’Italia. Che il partito della premier Meloni si confermi come primo anche in Veneto non è in dubbio, quello che sarà interessante osservare, per chi si interessa di politica e intende preconizzare scenari futuri, è quanto i meloniani siano in grado di confrontarsi con i grandi numeri. Mai nella giovane storia di questo partito, e neppure dalle formazioni politiche che hanno dato vita a FDI, la dirigenza politica si è mai dovuta misurare con un consenso tanto ampio. Sarà interessante capire come se la caveranno con il determinante, almeno per le Europee, gioco delle preferenze: da un lato c’è da capire se l’elettorato al quale si rivolgono sia sensibilizzato a scrivere la preferenza oltre a barrare il simbolo e se tra i candidati ci saranno giochi di accoppiamento, o addirittura di terzine visto che in queste elezio-
ni è possibile esprimere, pur con alternanza di genere, tre “preferiti”.
DERBY LEGA – FORZA ITALIA
Il secondo elemento di grande interesse soprattutto in salsa veneta è il derby tra la Lega, ancora a forte matrice salviniana, e Forza Italia di Tajani e Tosi. Non è un mistero, infatti, che la base del fu Carroccio è in grandissimo fermento e la candidatura del controverso generale Roberto Vannacci sembra aver ulteriormente esasperato gli animi, tanto che il suo nome nel collegio Nordest finisce al 14mo posto. Ai leghisti veneti questa mutazione genetica del proprio partito proprio non piace e la scelta di Salvini di candidare il cantore del “Mondo alla rovescia” costituisce l’ennesima frattura. A esprimere tutto il proprio malcontento ci hanno già pensato il presidente della Regione Friuli, Fedriga, per molti indicato come possibile leader proprio al posto del Capitano, il Sindaco di Treviso Mario Conte, che ormai non nasconde più le proprie ambizioni per il dopo Zaia e l’idolo della base e custode dell’ortodossia, l’assessore regionale Roberto Marcato. Come prevedibile, il Presidente Zaia non si è espresso pubblicamente, ma il suo pensiero è decisamente molto noto. Di tutto questo vorrebbe approfittare Forza Italia che sta cercando in ogni modo il sorpasso in modo da posizionarsi al meglio in vista delle prossime elezioni regionali. Già perché quello che interessa di più di queste Europee sembra proprio essere la “vista” sulle prossime regionali quando il Presidente Zaia, al quale non sembra arriverà dal Parlamento la sorpresa del terzo/quarto mandato, non potrà più ricandidarsi. La competizione per le Europee, dunque, indicherà la “griglia di partenza” per i tavoli di trattativa interni agli schieramenti: in caso di sorpasso di Forza Italia sulla Lega, gli Azzurri potrebbero chiedere al socio di maggioranza delle coalizione, FDI, la presidenza. E per questo, già pronto a scattare dai blocchi di partenza, ci sarebbe proprio Flavio Tosi. Ecco perché il derby
FI – Lega acquisisce un valore di prospettiva estremamente interessante.
AZIONE – ITALIA VIVA, CHI LA SPUNTERÀ?
Occhi puntati su Azione e Italia Viva – Stati Uniti D’Europa. Calenda e Renzi, come noto, dopo il tentativo di coalizione alle politiche del 2022, hanno rotto in modo estremamente fragoroso. Il primo ha accusato il secondo, di fatto, di averlo usato per superare il quorum e conquistare l’accesso al Parlamento, ma poi di averlo, di fatto, “fregato”. Calenda gustava già la “rivincita” in chiave europee correndo da solo: tutti i sondaggi lo davano sopra la soglia di sbarramento del 4%, mentre IV annaspava molto sotto con poche chances di avere una rappresentanza europea. Ma Renzi lo ha fatto ancora: attraverso un accordo con Emma Bonino, che per molti versi ha dell’incredibile, ha varato la lista “Stati Uniti d’Europa”; risultato? A leggere i sondaggi oggi Renzi sarebbe dentro e Calenda fuori. In Veneto dove proprio Calenda fu eletto, quella volta con il PD, a furor di popolo, sarà interessante vedere come si posizioneranno i due partiti.
IL PD VENETO PUNTA
SULL’ALTERNATIVA
La quarta interessante sfida sarà rappresentata dalla misurazione dello “stato di salute” del Partito Democratico. Cinque anni fa i Dem elessero quattro rappresenti nel collegio, tra loro la veneta, Alessandra Moretti raggiunta in un secondo momento, dopo le dimissioni di Calenda, dall’altro vicentino, Achille Variati primo dei non eletti. Per riprovarci i Dem schiereranno come capolista il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini.
Parlando di sfide nelle sfide in casa democratica saranno interessanti da osservare due confronti a distanza: quello tra l’alfiere dei diritti civili, Alessandro Zan e il generale Vannacci e quello tutto vicentino proprio tra Alessandra Moretti e l’assessore Regionale, Elena Donazzan, donna forte di Fratelli d’Italia.
I CANDIDATI VENETI
Lega Nord
Il vicesindaco di Treviso Alessandro Manera, gli eurodeputati uscenti Paolo Borchia e Rosanna Conte (Verona e Venezia), la deputata e sindaca di Pozzonovo Arianna Lazzarini, il sindaco di Porto Tolle Roberto Pizzoli e Morena Martini, prima cittadina a Rossano Veneto.
Partito Democratico
L’europarlamentare Alessandra Moretti, l’alfiere dei diritti civili, Alessandro Zan, il consigliere regionale noto nel mondo ambientalista, Andrea Zanoni e l’ex Segretario dello SPI – CGIL, Ivan Pedretti. Fratelli D’Italia
A correre ci saranno l’assessore regionale Elena Donazzan, i consiglieri regionali Daniele Polato e Lucas Pavanetto, il veterano Sergio Berlato, già eurodeputato, la deputata veronese Maddalena Morgante, il sindaco di Villa del Conte nel padovano Antonella Argenti e la segretaria provinciale del partito a Rovigo, Valeria Mantovan. Azione
Il nome forte in campo è quello di Carlo Pasqualetto, segretario regionale del Partito e consigliere comunale padovano eletto nella Lista Giordani. Carlo Calenda è capolista, tra i candidati il sindaco di Montegrotto Terme Riccardo Mortandello, insieme a Elena Bonetti, Laura Bisin, Carlo Pasqualetto e Silvia Fattore.
Forza Italia
Con il capolista Antonio Taiani i candidati veneti sono sei: Flavio Tosi di Verona, Isabella Dotto di Vicenza, Giampiero Avruscio di Padova, Arianna Corroppoli di Rovigo, Deborah Onisto di Venezia e Cristina Andretta di Treviso.
Movimento 5 Stelle
Il vicentino Andrea Bardin, classe 1968, già candidato alle Europee nel 2019 e alle politiche del 2022 per il Senato, insieme a Maria Angela Ferri, trevigiana di Oderzo.
Verdi - Sinistra
Capolista è la consigliere regionale Cristina Guarda, insieme al trevigiano Stefano Dall’Agata e alla veneziana Alessandra Mion.
Stati Uniti d’Europa (+Europa - Italia Viva)
Il veronese ed ex deputato Davide Bendinelli, la veneziana imprenditrice Gabriella Chiellino, il veronese Giorgio Pasetto, già candidato al Senato nel 2022, il veneziano Luigi Giordani, socialista.
Libertà
La lista di Cateno De Luca raccoglie le voci del dissenso e schiera i veneti Sara Cunial e Vito Comencini.
L’intervista/1. Il parlamentare padovano del Pd
Zan corre per le europee: “Democrazia, solidarietà e diritti”
A lessandro Zan, parlamentare del Partito Democratico, padovano, è candidato alle elezioni europee. Come è arrivato alla decisione di scendere in campo in prima persona?
È stata una decisione per me importantissima, presa insieme alla segretaria Elly Schlein, che voglio ringraziare per la fiducia e il supporto. Ma non solo: ho ascoltato la richiesta di tanti militanti della mia comunità politica, il Partito Democratico, e di tanti esponenti della società civile che chiedono un impegno in più, in prima persona, per rendere l’Unione Europea sempre più democratica, solidale e baluardo di diritti. E soprattutto chiedono di arginare chi oggi minaccia il sogno europeo del manifesto di Ventotene, scritto da militanti antifascisti come Altiero Spinelli, Ursula Hirschmann, Eugenio Colorni.
Quale minaccia?
È evidente che c’è un tentativo di una ultadestra sovranista di mettere le mani sulle istituzioni europee, che dobbiamo scongiurare. Vediamo come sta andando in Italia, con il governo Meloni: occupano “manu militari” la TV pubblica (la Rai ormai è diventata Tele-Meloni), censurano giornalisti antifascisti come Antonio Scurati, attaccano i diritti delle donne, tagliandone le pensioni con l’eliminazione di Opzione Donna e di fatto smantellando la legge 194 sull’aborto, trascinano in tribunale le famiglie arcobaleno come fossero criminali, mettono in ginocchio la sanità pubblica in favore di quella privata. C’è una chiara deriva verso il modello Orbàn: l’Ungheria ormai è una “democratura”, una sorta di ibrido tra democrazia e dittatura. Per non parlare degli alleati di Meloni e Salvini in Europa: un gruppo di estremisti di destra che guardano all’Europa dei muri e degli egoismi nazionali, che sappiamo bene quali tragedie hanno prodotto nel passato.
E la vostra idea di Europa, invece?
Le enormi e difficili sfide globali che abbiamo davanti, come la guerra in Ucraina, la drammatica crisi in Medio Oriente, la gestione dei flussi migratori, il contrasto al cambiamento climatico,
sono tutte sfide che l’Italia può affrontare in un contesto europeo sempre più unito, solidale, democratico e sicuro. Davanti a player internazionali come USA, Cina, India, come possiamo competere come singoli stati nazionali europei? Al contrario della destra, noi vogliamo rafforzare le istituzioni europee, rendere l’Europa davvero sociale, giusta e promotrice di un Green Deal che tenga per mano tutte le persone nella sfida della transizione energetica. L’interesse italiano deve trovare spazio tra chi crede nella solidarietà europea: gli amici di Meloni e Salvini, come Orbàn, Zemmour e gli altri nazionalisti hanno già dimostrato di essere nemici dell’Italia, lasciandoci soli e votando contro un maggiore sostegno al nostro Paese, ad esempio sulla gestione dei flussi migratori.
Nel collegio del Nord-Est andrà in scena la sfida Zan-Vannacci, due visioni completamente all’opposto di valori, società, politica. Cosa pensa della sua candidatura?
Penso che annunciare la candidatura di Vannacci il giorno della Festa di Liberazione sia stato un ulteriore schiaffo ai valori antifascisti da parte di Salvini. Stiamo parlando di una persona che considera Mussolini uno statista, che vuole la segregazione nelle scuole per i bimbi con disabilità, che ritiene non normali le persone omosessuali e considera l’etnia come un elemento qualificante. Sono orgoglioso di rappresentare, in questa campagna elettorale, l’esatto opposto. (r.r.)
L’intervista/2. Il coordinatore veneto Tosi
“Forza Italia può crescere ancora, candidati espressione del territorio”
I l coordinatore regionale di Forza Italia Flavio Tosi ha chiuso la partita delle candidature alle europee. Ci stiamo avvicinando ad un significativo appuntamento con il voto, anche dal punto di vista degli equilibri. Come si sta preparando Forza Italia in Veneto? La nostra squadra è rappresentativa di tutto il Veneto, con sei candidati che provengono da sei province. Il collegio è molto grande, copre 23 province in tutto, e sui 15 posti disponibili siamo riusciti a rappresentare sei province venete. Il sottoscritto da Verona, Isabella Dotto da Vicenza, Giampiero Avruscio da Padova, Arianna Corroppoli da Rovigo, Deborah Onisto da Venezia e Cristina Andretta da Treviso. Mettiamo in campo professionisti, imprenditori, persone con esperienza nella pubblica amministrazione. Antonio Tajani è capolista in tutta Italia e sarà affiancato da candidati che sono espressione del territorio veneto. Non si tratta di candidature calate dall’alto, abbiamo chiesto ai direttivi delle varie province di affiancarci nella scelta delle persone, in modo da avere una squadra compatta e coesa, gradita dai nostri amministratori sul territorio. Ci siamo chiamati fuori da determinate logiche che hanno imperato in tempi non troppo lontani.
Qual è l’obiettivo mimino che vi siete posti?
In questo collegio contiamo di avere almeno due eurodeputati. Oggi Forza Italia viene data in crescita in tutti i sondaggi, e dopo la progressione alle politiche del 2022, quando avevamo quasi raddoppiato i consensi rispetto alle regionali del 2020, possiamo ragionevolmente contare di andare oltre il 10 per cento, quindi la prospettiva di esprimere due eletti è a portata di mano. Secondo lei l’esito delle elezioni Europee in qualche modo potrebbe spostare gli equilibri anche a livello locale, a partire dalla Regione Veneto?
In conclusione la domanda più scomoda. Ha dichiarato apertamente che la candidatura del generale Vannacci nelle file della Lega non le va giù. Perché?
Secondo me forse farà guadagnare qualche volto populista, estremista e oltranzista ma farà anche perdere parte dell’elettorato moderato che crede nei valori fondanti della Lega. Se poi devo dare una valutazione da cittadino, che vuole vedere rappresentata l’Italia in Europa dalla classe dirigente migliore possibile, io penso che una persona che ha fatto certe affermazioni non faccia bene al nostro Paese neanche come candidato”. (r.r.)
Ormai è certo che non ci sarà un terzo mandato per la presidenza della regione, su questo si è già espressa la maggioranza del Parlamento, seppure con posizioni differenti. Quindi ci sarà un candidato governatore del centrodestra. Vorrà dire che Antonio Tajani, Giorgia Meloni e Matteo Salvini dovranno decidere chi candidare in Veneto come futuro governatore. Come lo faranno? L’anno prossimo andranno al voto nove regioni contemporaneamente e si dovrà decidere chi candidare. E’ chiaro che l’esito del voto per l’Europa darà anche il peso rispetto alle prossime regionali. Chi fa meglio nelle varie regioni, cha otterrà i risultati più significativi è anche più probabile che possa esprimere il prossimo candidato governatore. Se toccasse a noi di Forza Italia il candidato, come già proposto da Taiani, sarà Flavio Tosi e quindi il voto per il sottoscritto e per il nostro partito nella tornata elettorale delle europee ha anche questo significato, nella prospettiva delle prossime elezioni regionali.
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“L’autonomia permetterà al Veneto di essere interprete della trasformazione digitale”
“Quando si creano dei servizi efficienti i veneti li utilizzano per semplificare la loro vita”
Un Veneto al passo con i tempi, sempre più digitale, sempre più autonomo. È questo il ritratto della regione dipinto da Francesco Calzavara, assessore alla Programmazione e all’attuazione del programma, al Bilancio e al Patrimonio e all’Agenda digitale della Regione Veneto.
A proposito di agenda digitale, a che punto è lo sviluppo di un Veneto in dimensione smart?
“L’agenda digitale è un processo che la Regione del Veneto sta portando avanti con determinazione. L’obiettivo per il 2025 è rendere l’ente sempre più digitale e smart, nei servizi e nelle connettività. Per far questo riteniamo che, ad esempio, la Regione debba essere sempre più una piattaforma di raccolta dati che, una volta elaborati, possano essere restituiti alle amministrazioni e ai cittadini. ‘Veneto data platform’, uno dei program-
mi che stiamo portando avanti all’interno dell’agenda digitale, diventa in questo senso l’elemento caratterizzante di questa legislatura. Sempre in materia di agenda digitale ricordo gli ‘Innovation lab’, i centri di facilitazione digitale dove i cittadini possono essere guidati nell’utilizzo di questi strumenti, facilitando il rapporto tra la pubblica amministrazione e cittadini”.
Assessore, l’autonomia in che modo può dare stimolo al processo di sviluppo digitale?
“L’agenda può trovare delle forme di accelerazione verso i processi a cui facevo riferimento prima e chiaramente avere più risorse ci permetterà anche di investire di più.
Per innovare il paese è necessario costruire piattaforme digitali che semplifichino la vita di cittadini e imprese e facilitino il rapporto con la pubblica amministrazione. Ecco, crediamo che
in futuro, a parità di risorse stanziate, l’autonomia possa permettere al Veneto di essere interprete di questa trasformazione digitale e di affrontare quelle sfide che ci attendono, specialmente nel rapporto con l’intelligenza arti-
ficiale”.
Un altro tema molto caldo in Veneto è quello dello stop al Superbonus 110%.
La regione ha attivato un progetto per sostenere le persone che sono state coinvolte, come?
“Abbiamo cercato di essere pragmatici, come è tipico dei veneti, offrendo la possibilità di utilizzare una nostra piattaforma – realizzata in collaborazione con la Camera di Commercio e con l’Ordine dei commercialisti del Veneto –per dare subito delle risposte, in particolar modo alle famiglie con un Isee inferiore ai 30mila euro. In sostanza stiamo cercando di far sì che la liquidità possa tornare nelle tasche dei veneti attraverso l’utilizzo di società che hanno le caratteristiche per poter scontare i crediti d’imposta”.
Alcuni mesi fa avete lanciato l’app “Vivi Veneto”. Come sta andando?
“Tecnicamente si definisce una ‘super app’, perché è la sommatoria di una serie di app che
la Regione aveva già sviluppato, dal turismo alla sanità ai servizi legati alla mobilità. Abbiamo creato un contenitore che mettesse assieme tutti questi servizi, per dare l’idea della pluralità dei servizi digitali che la Regione ha messo in campo e che continua ad attivare. Qualche mese fa abbiamo inserito il tema del portafoglio per i celiaci (un budget di spesa a propria disposizione che viene automaticamente accreditato ogni mese, ndr) e ormai siamo pronti a inserire un altro servizio legato al contrasto alla violenza sulle donne. Aggiungo che il Veneto è il terzo ente in Italia e la prima Regione in Italia per i pagamenti digitali attraverso pagoPa, a dimostrazione che quando si creano dei servizi efficienti i veneti li utilizzano per semplificare la loro vita. Sono convinto che questa sia la vera funzione e vocazione dell’innovazione digitale, cioè cercare attraverso nuovi processi di semplificare il percorso quotidiano”. (r.r.)
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Economia. Il direttore generale Claudio Bertollo commenta il bilancio 2023
Banca del Veneto Centrale, vola l’utile netto
“Fusione con BRV Banca operazione strategica”
Oltre 125 anni di storia per l’istituto operativo su cinque province tra Veneto ed Emilia Romagna. “L’impegno sarà sempre rivolto ai territori di nostra competenza, alle famiglie e alle imprese”
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l credito cooperativo ha solide radici e una lunga storia nella nostra regione. Risale al 1 896 la nascita di Banca del Veneto Centrale, oggi operativa in quattro province venete, Vicenza, Padova, Treviso, Rovigo, oltre a Ferrara. Fa parte del Gruppo Cassa Centrale Banca e da oltre 125 anni è testimone e protagonista dello sviluppo economico del nostro territorio e del sistema cooperativo. Al direttore generale Claudio Bertollo chiediamo un commento sul bilancio d’esercizio 2023. Direttore, quali sono i dati principali a bilancio?
Banca del Veneto Centrale ha chiuso con un utile netto di oltre 34 milioni di euro (il 69% in più rispetto all’anno precedente), un risultato molto importante se si considera l’approccio da sempre molto prudente della banca. Infatti i nostri crediti deteriorati sono coperti al 99 per cento. Anche lo scorso anno è continuata la strategia di riposizionamento del nostro portafoglio titoli. In sostanza abbiamo venduto titoli a basso rendimento per acquistare gli stessi titoli o titoli equivalenti a rendimento maggiore. Questo per garantire flussi di rendita negli anni a seguire. E sempre nel 2023 abbiamo anche spesato un accantonamento importante a sostegno di nuove assunzioni. Due dati di bilancio per quanto riguarda le masse amministrate che sono oltre i 5 miliardi, di cui 3,5 miliardi di raccolta complessiva e un 1,6 miliardi di impieghi netti alla clientela. Per chiudere i
fondi propri salgono a 234 milioni con l’indice Cet1 (ossia il capitale primario su attività di rischio ponderate) al 23,74%, nettamente al di sopra della media del sistema bancario italiano.
In occasione dell’approvazione del bilancio 2023 il presidente Gaetano Marangoni lo ricordiamo ha detto “siamo cresciuti e continueremo a crescere e vogliamo continuare a crescere a supporto delle famiglie e delle imprese”.
Quali saranno le direttrici di questa crescita?
Le direttrici come detto dal presidente, saranno rivolte sempre ai nostri territori di competenza, quindi alle famiglie, ai giovani che vogliono acquistare casa, accedere ad un mutuo ipotecario, alle imprese che vogliamo sostenere anche nel mondo impieghi e dare supporto anche alle nuove direttive magari 5.0 per sostenere gli investimenti delle piccole e medie imprese operanti nel territorio.
Nella prossima assemblea dei soci, oltre che del bilancio d’eser-
cizio, si discuterà anche del nuovo progetto di fusione tra Banca del Veneto Centrale e BVR (Banche Venete Riunite) Banca.
Cosa rappresenta per voi questa operazione e cosa cambierà per i soci ed i clienti?
In effetti è un’operazione strategica che porta all’aggregazione tra due banche sane e ben strutturate sotto il profilo patrimoniale. L’obiettivo è quello di portare un efficientamento operativo e una crescita dimensionale, oltre che consentire benefici interni per nuove opportunità di carriera per i colleghi ma soprattutto per offrire servizi e consulenza maggiore ai nostri soci e clienti. Di fatto ci sarà la nascita di una “nuova” banca di assoluto rilievo e di primaria importanza, ancora più solida e innovativa, capace di incrementare la fiducia di soci e clienti, di supportare più efficacemente la crescita dei territori di competenza e soprattutto in grado di affrontare le sfide sempre più impegnative che ci attendono”.
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Sviluppo della rete e investimenti in crescita
Continua il percorso di consolidamento di Despar Nord (Aspiag Service), la concessionaria del marchio Despar per il Triveneto, l’Emilia-Romagna e la Lombardia, che ha chiuso il 2023 con un fatturato al pubblico di 2,71 miliardi di euro (+6,3%). Allo sviluppo ha contribuito un significativo programma di investimenti, pari a circa 68 milioni di euro, che l’azienda ha destinato al consolidamento e all’espansione della rete vendita con l’apertura di 9 negozi (di cui 2 a gestione diretta e 7 di imprenditori affiliati) che hanno fatto salire a quota 554 i punti vendita complessivi (250 diretti e 304 affiliati) e che hanno comportato un incremento dei livelli occupazionali con 405 nuove assunzioni che portano a 9.285 il numero di collaboratori nelle cinque regioni di competenza. Inoltre, sono state cinque le ristrutturazioni di negozi tra diretti e affiliati nei diversi territori presidiati dall’azienda, nell’ottica di migliorare l’esperienza di spesa e favorire uno sviluppo del network secondo sempre più elevati standard di sostenibilità e di riduzione dell’impatto ambientale.
Il prodotto a marchio ha continuato a essere un elemento strategico per Despar Nord, rappresentando il 31% dell’intero fatturato dei punti vendita diretti, un dato in crescita rispetto al 29,5% registrato nel 2022. Particolarmente significativo nell’ambito private label è stato l’apporto
di S-BUDGET, la linea di primo prezzo di Despar Nord che alla convenienza abbina elevati standard di qualità, che nel 2023 ha registrato una crescita del fatturato del +18%.
Centrale nella strategia di sviluppo di Despar Nord è poi la valorizzazione delle filiere corte e dei micro-localismi, un progetto con il quale l’azienda intende evidenziare le produzioni dei piccoli produttori dei territori, portando nei punti vendita anche quelle micro-produzioni a chilometro zero che non potrebbero altrimenti trovare spazio nel canale della GDO.
A questo si è affiancata un’in-
tensa attività al fianco dei territori che nel 2023 ha visto Despar Nord destinare oltre 1 milione di euro a supporto di centinaia di iniziative in tutte le regioni di riferimento come raccolte fondi, donazioni, sponsorizzazioni sportive e culturali. Nell’ambito dell’impegno sociale, inoltre, è proseguito e si è sviluppato ulteriormente “Le Buone Abitudini”, il programma di educazione alla sana alimentazione e ai corretti stili di vita rivolto alle scuole primarie, che in Veneto ha visto attivare una sinergia con l’Assessorato al lavoro, formazione e istruzione della Regione per favorire lo sviluppo e la diffusione del progetto didattico
in tutte le scuole primarie della Regione attraverso il coinvolgimento dei Provveditorati agli Studi provinciali. E’ inoltre continuato l’impegno per il contrasto agli sprechi alimentari che vede Despar Nord in prima linea da oltre dieci anni al fianco di Last Minute Market e Banco Alimentare. In Regione questa collaborazione ha permesso di raccogliere 563 tonnellate di prodotti alimentari rimasti invenduti nei punti vendita a gestione diretta che, grazie ad una rete di oltre 170 enti e Onlus, hanno permesso la preparazione di quasi 1,2 milioni di pasti destinati ai nuclei familiari più in difficoltà.
In Veneto un anno ricco di iniziative a sostegno del
Essere un motore economico, ma anche un attore attivo nel promuovere pratiche sostenibili e solidali nel tessuto delle comunità in cui l’azienda opera è da sempre uno dei tratti caratterizzanti dell’insegna che nel 2023 ha continuato anche in Veneto a promuovere iniziative concrete per essere vicino al territorio. Sul fronte della valorizzazione dei prodotti locali, Despar Nord ha proseguito nel suo impegno attraverso il progetto “Sapori del Territorio”, un marchio che identifica il legame profondo con i territori raccontando i migliori prodotti della tradizione italiana regionale e i loro artigiani produttori. Nel solo Veneto sono 772 i prodotti contraddistinti da questo marchio a scaffale che arrivano da oltre 120 produttori della regione. Sempre nella prospetti-
va di valorizzare le filiere corte e le produzioni agroalimentari regionali, è continuata e si è rafforzata la sinergia di Despar Nord con le istituzioni locali per l’implementazione di protocolli regionali: in Veneto è attivo “Veneto – The Land of Venice”, che punta a valorizzare i prodotti locali e certificati DOP, IGP e STG, sostenendo i prodotti regionali dalla produzione fino alla commercializzazione e sviluppando
una filiera corta “dal campo alla vendita”.
Per quanto riguarda l’impegno sociale, nel 2023 sono stati oltre 277 mila euro i fondi destinati da Despar Nord per sponsorizzazioni sportive e culturali, raccolte fondi, e donazioni in Regione. Il 2023 ha visto crescere ancora l’impegno di Despar in favore del mondo del volontariato veneto, in particolar modo attraverso due iniziative di rac-
Crescere insieme al territorio, al fianco dei clienti
territorio
colta fondi, che hanno coinvolto migliaia di clienti: la prima destinata alla raccolta di fondi indirizzati alla ricerca e la cura dell’endometriosi, che sono stati devoluti all’associazione no profit ISSA School (International School of Surgical Anatomy) dell’IRCSS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar di Valpolicella (VR); la seconda volta invece a supportare la Fondazione Città della Speranza - Onlus, che da trent’anni opera in Italia ed Europa finanziando la ricerca scientifica nel settore pediatrico. Oltre a queste due importanti raccolte fondi, sono state numerose le attività di charity portate avanti dal marchio dell’abete, così come i diversi progetti di carattere sociale, come ad esempio l’attività di sensibilizzazione sulla guida sicura portata avanti al fianco della Polizia di Stato.
Nonostante il fenomeno inflazionistico abbia generato forte incertezza sugli acquisti, incidendo ancora molto sui consumi, la nostra azienda ha proseguito nel percorso di crescita in tutti i territori in cui siamo presenti. Qui abbiamo continuato nei nostri programmi di investimento che hanno portato a un ulteriore sviluppo della nostra rete di vendita e a un contestuale incremento dei livelli occupazionali, con oltre 400 nuovi collaboratori assunti. Parallelamente abbiamo continuato a essere motore di sviluppo per la crescita del tessuto economico in cui ci inseriamo, consolidando sempre di più il rapporto di partnership con gli imprenditori affiliati e potenziando quello con i nostri fornitori all’interno di progetti di valorizzazione delle filiere corte, delle produzioni agroalimentari regionali e dei prodotti micro-locali. Particolarmente importante nel nostro percorso di sviluppo è stato poi il prodotto a marchio che ha registrato un’ulteriore crescita nelle vendite rispetto ai dati 2022 e che raccoglie ampio consenso da parte della nostra clientela per l’ottimo rapporto fra qualità e prezzo. Tutti questi elementi ci hanno consentito di diventare sempre di più un punto di riferimento per i territori in cui siamo presenti, una mission di vicinanza che da sempre ci contraddistingue e che vogliamo continuare a perseguire portando valore aggiunto alle persone e alle comunità in cui ci inseriamo, restituendo loro parte di quello che riceviamo.
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della navigazione, rinnovando il profondo legame tra Venezia e il mare, nella città che da sempre celebra lo sposalizio con le sue acque. La manifestazione – realizzata da Vela spa per conto del Comune di Venezia e in collaborazione con la Marina Militare Italiana per la straordinaria apertura dell’Arsenale – è appoggiata da Governo e Regione del Veneto, che l’ha riconosciuta come un evento di carattere internazionale.
razione del compendio dell’Arsenale e uno spazio espositivo indoor di 5.000 mq.
Tra gli espositori si confermano Ferretti Group, Azimut Benetti, , Sanlorenzo ,So-
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Nell’anno in cui vengono celebrati i 700 anni dalla morte di Marco Polo, che ha per primo esplorato il mercato “orientale”, ora bacino naturale di riferimento a cui si rivolge tale manifestazione, Venezia, anche con
Sono previsti oltre 50 eventi culturali e di approfondimento tra convegni e talk show, la maggior parte dei quali dedicati al tema della sostenibilità, alla salute del mare e
prio al Salone Nautico del 2022 e, a seguire, dal 17 al 19 maggio, la Lagoon escapade, evento annuale che raccoglie i catamarani Lagoon prodotti dal gruppo Beneteau.
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Città della Speranza, la ricerca raddoppia col contributo di tutti
Brumotti a Padova per aiutare la ricerca a correre ancora più veloce
Evviva i ricercatori, evviva Città della Speranza che non si accontenta del primato raggiunto – il suo Centro di ricerca sui tumori pediatrici è fra i più grandi del mondo e sicuramente il primo in Europa, come racconta il suo ideatore e fondatore Franco Masello – ma ambisce a raddoppiare le forze, le strutture e le energie per centrare l’unico grande condiviso obiettivo di curare i bambini che si ammalano. Per farlo servono 18 milioni di euro. E come accadde a partire dal 1994, quando l’Istituto di Ricerca Pediatrica nella Torre e quindi il Reparto di Oncoematologia Pediatrica Azienda Ospedale Università di Padova presero forma, l’appello viene rivolto a tutti i cittadini che vogliono contribuire alla realizzazione del raddoppio della Torre della ricerca in Corso Stati Uniti a Padova.
Un invito che il famoso inviato di “Striscia la notizia”, Vittorio Brumotti, da anni accanto alla Fondazione Città della Speranza, ha subito fatto suo andando a trovare i piccoli pazienti ricoverati nel reparto di Oncoematologia, per “portarli” in tv. Brumotti li ha salutati tutti, uno ad uno, Marco, Davide, Giovanni, Alex e tanti altri ancora e poi ha sfidato in bici la piccola Ginevra, che non si è fatta intimorire dalla celebrità dell’avversario e ha tagliato il traguardo per prima, in una divertente gara che si è svolta lungo le corsie.
Il conduttore televisivo ha poi incontrato la professoressa Alessandra Biffi, primario del reparto e P.I. dell’Istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza, che ha sottolineato l’importanza del legame diretto tra l’azienda ospedaliera di Padova e il prezioso lavoro svolto dai ricercatori dell’istituto.
“Città della Speranza – ha raccontato la professoressa – è nata per dare un’accoglienza, uno spazio, una casa ai bambini con tumore che arrivavano a Padova e poi ha cercato di continuare a dare loro un’aspettativa e una possibilità di cura”.
Si parte dalle diagnosi e si arriva alla Torre all’Istituto di Ricerca, dove i campioni utili a formulare le diagnosi sono utilizzati per cercare nuove terapie.
Nella Torre vi lavorano circa 300 ricercatori e ricercatrici, ma non bastano: ne servono ancora di più ed è per questo motivo che verrà costruita una seconda torre, ha annunciato Franco Masello, fondamentale per accelerare la ricerca sulle malattie oncoematologiche pediatriche e sulle malattie rare pediatriche.
Tutto quello che è stato realizzato fino ad oggi, sottolinea il suo fondatore, non è opera di un grande imprenditore o di chissà quale gruppo imprenditoriale ma è stato reso possibile grazie alla sensibilità della gente.
“Credo – ha detto Masello – che questo sia uno dei pochi esempi in Italia dove la gente si mette in gioco per fare qualcosa di veramente importante: un centro di ricerche che oggi è fra i più grossi al mondo e sicuramente il primo in Europa e che consente ai ricercatori, invece di andare all’estero, di rimanere qua e lavorare per i nostri bambini”.
“In 10 anni i miglioramenti in termini di cure sono stati enormi - ha dichiarato - grazie ai nuovi test di diagnostica e allo sviluppo di terapie sempre più personalizzate. Ma abbiamo bisogno di incrementare i nostri laboratori e i gruppi di ricerche e per questo è necessario e fondamentale costruire una seconda torre accanto a quella esistente, che ci permetterà di arrivare a quel 100% di guarigione che tutti insieme sogniamo e per il quale tutti insieme lavoriamo”.
Il ringraziamento, quindi, va a Vittorio Brumotti, che da anni è vicino e risponde agli appelli della Fondazione - per la quale ha compiuto più sfide con la sua bicicletta - e che ora lancia pubblicamente questa nuova sfida che vede coinvolti tutti e alla quale tutti possono dare il loro contributo, anche attraverso una firma per il 5 per mille, e continuare ad alimentare così quel sogno meraviglioso di poter un giorno non molto lontano far guarire tutti i bambini che si ammalano di tumore.
I risultati dello studio. Ha coinvolto 14 gruppi di ricerca italiani coordinati dall’Università di Padova
L’uso regolare dell’acido acetilsalicilico a basse dosi può contrastare il cancro del colon-retto
Un gruppo di ricercatori ha scoperto un meccanismo d’azione con cui sembra attivare un effetto di sorveglianza immunitaria
DDa parecchio tempo è noto che l’uso quotidiano a lungo termine dell’acido acetilsalicilico a basse dosi, la cosiddetta “aspirinetta”, limita i rischi di malattie cardiovascolari, e sembra che possa anche ridurre l’incidenza e la mortalità dovuta al cancro del colon-retto. Non erano però conosciuti tutti i possibili meccanismi d’azione dell’effetto antitumorale.
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Sostenuto da Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro, lo studio ha l’obiettivo di valutare l’effetto dell’acido acetilsalicilico sul microambiente tumorale, sull’immunità sistemica e sulla mucosa sana che circonda il cancro del colon-retto. Il farmaco, comunemente assunto a basse dosi per ridurre la probabilità di alcune patologie cardiovascolari, sembra attivare una risposta immunitaria contro il cancro del colon-retto. Le osservazioni dello studio Immunoreact 7 sul meccanismo d’azione dell’aspirina si riferiscono a soggetti presunti sani o comunque con carcinogenesi precoce, non naturalmente su pazienti con stadi avanzati di cancro.
ricercatori hanno anche evidenziato che nei pazienti con cancro del colon-retto, chi assumeva acido acetilsalicilico aveva livelli di proteina CD80 più elevati nel tessuto rettale sano, suggerendo così che il farmaco induca un effetto di sorveglianza immunitaria.
“Nella prima parte dello studio abbiamo analizzato retrospettivamente campioni e dati di pazienti con diagnosi di cancro al colon-retto operati tra il 2015 e il 2019 presso l’Azienda Ospedale Università di Padova – spiega il dottor Scarpa –. Abbiamo quindi studiato, sempre in campioni ottenuti dai pazienti, l’espressione dell’mRNA dei geni associati alla sorveglianza immunitaria nelle cellule primarie di cancro del colon-retto di pazienti che assumevano acido acetilsalicilico. Inoltre, abbiamo replicato queste misurazioni sperimentalmente, con animali di laboratorio, presso l’Università di Padova e dell’Istituto Oncologico Veneto. Infine, abbiamo ulteriormente studiato il microambiente immunitario della mucosa sana che circonda il cancro del colon-retto in campioni ottenuti da un ampio sottogruppo di pazienti che ha partecipato al progetto in rapporto alla assunzione cronica di acido acetilsalicilico”. Rispetto ai campioni di tessuto di pazienti che non assumevano il farmaco, quelli ottenuti da pazienti che lo assumevano hanno mostrato una minore diffusione del cancro ai linfonodi e una maggiore infiltrazione di cellule immunitarie nel tumore. Nelle analisi sulle cellule tumorali di colon-retto in laboratorio, l’esposizione di tali cellule all’acido acetilsalicilico ha causato un aumento della proteina CD80, un modulatore della funzione immunitaria. Tale incremento sembra avere migliorato la capacità delle cellule di allertare altre cellule di difesa sulla presenza di proteine associate al tumore. A sostegno di questa scoperta, i
“I nostri dati – continua Scarpa – mostrano che il trattamento con acido acetilsalicilico può far aumentare l’espressione di CD80, migliorando la capacità delle cellule di cancro del colonretto di presentare attivamente i propri antigeni tumorali ai linfociti T. Questi ultimi sono le cellule delle nostre difese deputate, tra le altre cose, a eliminare le cellule cancerose, una volta riconosciuti i loro specifici antigeni. Va anche aggiunto che, nei pazienti con cancro del retto, sia la concentrazione di proteina CD80 nelle cellule epiteliali, sia il rapporto tra linfociti citotossici e linfociti T totali erano più alti tra coloro che assumevano acido acetilsalicilico. Ciò suggerisce che l’acido acetilsalicilico assunto a lungo termine eserciti un effetto di sorveglianza immunitaria già sulla mucosa normale e non solo all’interno del tumore”. I risultati dello studio mostrano dunque che l’acido acetilsalicilico, oltre al suo classico meccanismo farmacologico che comporta l’inibizione dell’infiammazione, possa anche agire a favore della prevenzione e della cura del cancro del colon-retto. Le osservazioni dello studio sono state oggetto di pubblicazione, l’articolo “Immunoreact 7: Regular Regular aspirin use is associated with immune surveillance activation in colorectal cancer” è stato pubblicato sulla rivista “Cancer”.
“Se vogliamo sfruttare i suoi effetti contro il cancro del colonretto, - conclude Marco Scarpa - dovremmo pensare a come garantire che l’acido acetilsalicilico raggiunga il tratto colonrettale in dosi adeguate per essere efficace”.
Ulss 5 Polesana. Screening cardiovascolare, visite gratuite per i neo 50enni
Un controllo gratuito, per il quale non è necessaria l’impegnativa del medico di Medicina Generale. L’Azienda Ulss 5 Polesana sta invitando i polesani che hanno compiuto 50 anni - classe 1974 – a partecipare allo screening cardiovascolare promosso dal Piano Regionale della Prevenzione. La comunicazione, inviata ai cittadini che non sono seguiti per patologie, per mezzo di una lettera spedita a domicilio, propone un appuntamento prefissato (ma modificabile) nei 2 nuovi ambulatori istituiti presso l’Ospedale Vecchio di Adria e l’Ospedale di Trecenta.
Questo screening, realizzato e progettato dall’Unità Operativa di Igiene e sanità Pubblica viene proposto gratuitamente ai cittadini neo cinquantenni, è iniziato nel settembre scorso e sta ricevendo feedback molto positivi dalla popolazione. L’Azienda Ulss 5,
tra le prime della Regione a partire con lo screening denominato Cardio50, è attore protagonista nella prevenzione delle malattie cardiovascolari, come l’infarto del miocardio e l’ictus, che sono la causa più frequente di morte e invalidità nella nostra popolazione. Lo screening prevede una chiamata attiva con invito agli utenti di 50 anni che non sono già affetti da ipertensione arteriosa, diabete, ipercolesterolemia o malattie cardiovascolari con un appuntamento prefissato presso gli ambulatori del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica.
Durante la visita, il professionista sanitario valuta, attraverso un colloquio approfondito, gli stili di vita - fumo, sedentarietà, alimentazione - ed effettua una misurazione del peso, dell’altezza, del girovita, della pressione arteriosa e di glicemia e colesterolemia attraverso l’esame di una goccia di sangue.
A Piove di Sacco un ambulatorio veglia sul sonno Le dieci regole d’oro per un riposo di qualità
Un buon sonno è un obiettivo che tutti dovremmo porci anche se non sempre è facile da raggiungere. Ecco qualche utile consiglio dagli esperti.
Il sonno, un’attività fondamentale per la salute con il quale spesso, anche a causa di una vita troppo frenetica e qualche cattiva abitudine, capita di trovarsi a fare i conti.
La novità. Si può accedere con impegnativa dopo la valutazione del proprio medico di base Il dottor Marco Volpe
A Piove di Sacco, nel Padovano, presso la Neurologia dell’Ospedale Immacolata Concezione, dallo scorso anno, è attivo un ambulatorio di secondo livello, seguito dal dottor Marco Volpe (in foto), che si occupa proprio dell’inquadramento e la cura dei disturbi neurologici del sonno.
Per accedervi, dopo la valutazione del medico di Medicina Generale, l’utenza, con impegnativa opportunamente redatta, può scrivere a ambulatorio.neuro.piove@aulss6.veneto.it
Un buon sonno è comunque un obiettivo che tutti dovremmo porci anche se non sempre è facile da raggiungere. Ci sono tuttavia delle regole che possono aiutare.
Il dottor Edoardo Mampreso, direttore dell’Unità Operativa Complessa di Neurologia dell’ospedale di Piove di Sacco, passa in rassegna il decalogo AIMS - Associazione Italiana Medicina del Sonno -per un riposo notturno di buona qualità. Ecco, dunque, le regole del buon riposo. In primo luogo, è bene utilizzare la stanza in cui si dorme solo per dormire:
sono da evitare attività quali lo studio, l’utilizzo del computer o del televisore nella camera da letto. La stanza in cui si dorme dev’essere confortevole e adatta al sonno, sufficientemente buia, silenziosa e con una temperatura ottimale. Evitare di assumere nelle ore tardo-pomeridiane e serali bevande e cibi stimolanti (caffè, tè, cioccolata…). Evitare pasti serali abbondanti, molto calorici o ad alto contenuto proteico. Evitare gli alcolici e il fumo di tabacco nelle ore serali. Non abbandonarsi a sonnellini diurni, anche se è ammesso un breve riposo dopo pranzo: è però assolutamente deleterio per il sonno notturno un sonnellino dopo cena, ad esempio sul divano davanti al televisore. Non intraprendere attività
impegnative o coinvolgenti sul piano emotivo o mentale (studio, lavoro al computer, videogiochi, etc.): anche l’attività fisica intensa – ad esempio, la ginnastica in palestra – sarebbe da evitare nelle ore serali. Evitare bagni o docce calde nelle ore serali. Tentare, per quanto possibile, di coricarsi la sera e di alzarsi al mattino a orari regolari, cercando di assecondare la propria tendenza naturale del sonno anche nei fine settimana e nei giorni di riposo o di vacanza. Rimanere a letto solo il tempo necessario per dormire: in caso di difficoltà nel prendere sonno, non restare a letto per più di 10 minuti, ma alzarsi e svolgere attività rilassanti fino a quando non si percepisce sonnolenza.
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Come si esegue la mappatura?
La mappatura dei nei, se eseguita in maniera periodica, è mirata a diagnosticare il melanoma nelle sue fasi più precoci, identifi cando la comparsa di dell’ABCDE
Proteggersi dai raggi del sole durante la primavera e l’estate è un’accortezza imprescindibile, ma per essere sicuri che i nei stiano sempre bene è
• Numerosi nevi melanocitari comuni e/o clinicamente atipici e presenza di grandi nevi melanocitari congeniti (numero di nei superiore a 50)
• Storia personale di melanoma e di tumori cutanei non melanoma
Formazione. Collaborazione tra Ulss 3 e Scuola di Medicina dell’Università di Padova
A Chioggia il corso di laurea in Infermieristica
Avrà sede negli spazi messi a disposizione dall’Autorità di
Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale
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n nuovo Corso di Laurea in Infermieristica a Chioggia a partire dall’anno accademico 2024/25 che si terrà negli spazi messi a disposizione nel Porto clodiense: lo ha annunciato con grande soddisfazione il direttore generale dell’Ulss 3 Serenissima, Edgardo Contato, “La nostra Ulss – ha sottolineato - è orgogliosa di insediare, al servizio del territorio vasto, un nuovo percorso formativo di livello universitario, che nasce grazie alla collaborazione con la Scuola di Medicina dell’Università di Padova e alla lungimiranza dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale. Ancora una volta possiamo dire che porta i suoi frutti una delle lezioni più importanti che ci ha lasciato in eredità la pandemia, e cioè la necessità e l’utilità di fare sistema tra enti e istituzioni: è solo attraverso questa collaborazione, che l’Ulss 3 può portare anche a Chioggia l’attività formativa per le professioni sanitarie che già svolge con l’ateneo padovano a Venezia, a Mestre e a Mirano. Apriamo insieme per i giovani del territorio un canale per accompagnarli fino ad una professione che in ambito sanitario oggi è ricercata e riconosciuta”. “Il sistema sanitario si fonda sulle persone che lavorano nei servizi e nelle strutture - ha sottolineato, in occasione della presentazione ufficiale del corso di Laurea, l’assessore alla Sanità della Regione Veneto Manuela Lanzarin - ed è fondamentale che queste persone mettano in campo non solo la loro dedizione, ma anche la loro alta professionalità. Così l’avvio di questo nuovo corso di laurea è un segno importante, e non solo per il territorio che lo ospiterà: formare infermieri è una necessità, e farlo decentrando i percorsi significa rispondere a questa necessità non solo a parole ma con iniziative concrete e di prospettiva”.
“Funzione sociale e operativo portuale possono convivere e contribuire allo sviluppo del territorio – ha dichiarato il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale Fulvio Lino Di Blasio –. Una collaborazione che qualifica ancora una volta la nostra presenza nella città clodiense. A partire dall’anno accademico 2024-2025, l’edificio demaniale in nostra gestione che dal 2022 aveva già ospitato
il centro vaccinale, potrà accogliere il nuovo corso universitario di Infermieristica. Dopo aver perfezionato l’iter di concessione degli spazi all’Ulss 3 e grazie al lavoro congiunto con tutti gli Enti coinvolti, una parte del fabbricato 950, con i suoi oltre 600mq, verrà riadeguato per contenere aule per la didattica frontale, laboratori e uffici amministrativi. Si tratta per noi di un’ulteriore occasione di apertura e integrazione del porto con la città grazie allo svolgimento di attività di carattere formativo compatibili, per caratteristiche e flussi, con il contesto operativo portuale e soprattutto che consentiranno agli operatori portuali pubblici e privati, attraverso l’attivazione di convenzioni, di poter beneficiare di strumenti conoscitivi oggi fondamentali allo svolgimento dell’attività portuale perché legati alla salute e quindi anche alla sicurezza, da sempre al centro della nostra azione”.
Il presidente della Scuola di Medicina dell’Università di Padova, Angelo Paolo Dei Tos, e il sindaco di Chioggia, Mauro Armelao, hanno espresso grande soddisfazione. Il primo cittadino ha quindi voluto evidenziare come il nuovo canale formativo dell’Ulss 3 Serenissima offrirà già dall’autunno una prospettiva importante per i 50 giovani che vorranno aderire, e che potranno formarsi alla professione infermieristica senza doversi spostare dalla città di Chioggia, trovando la città ospitale per il loro percorso di studio.
Il Servizio Alta Professionalità Immigrazione dell’Ulss 6 Euganea ha compiuto 20 anni. Vent’anni durante i quali lo staff, composto da due infermieri, un oss, un ausiliario specializzato e tre amministrativi e diretto dalla dottoressa Mariagrazia D’Aquino, grazie a un’organizzazione fiore all’occhiello a livello regionale, si è occupato, e continua ad occuparsi, di persone senza fissa dimora, donne e minori stranieri, profughi, immigrati, richiedenti asilo, donne vittime di violenza, minori stranieri non accompagnati, aiutando tutti a destreggiarsi nelle complessità burocratiche, cercando e trovando risposte di salute. Si occupa, tra l’altro, di formare il personale e di realizzare innumerevoli progetti, con l’obiettivo di tutelare la salute delle persone, soprattutto di quelle più fragili e vulnerabili, straniere o che vivono in condizioni di marginalità sociale. Quattro lustri di un’attività profondamente radicata e organizzata, che dal 2004 ha aiutato migliaia di persone grazie ad un grande lavoro di rete interistituzionale. Solo nel 2023 il Servizio, che opera nella sede distrettuale di via Scrovegni a Padova, ha prodotto 175 certificazioni sanitarie rilasciate alla Questura di Padova per l’espulsione di clandestini nei C.P.R; 1526 accessi di persone, cooperative,
associazioni per pratiche amministrative e sanitarie; assistenza sanitaria a 545 minori; emissione di 2334 impegnative per visite specialistiche/esami diagnostici per richiedenti asilo accolti nei CAS, per pubblico spontaneo o inviato da enti istituzionali e non. Il Servizio Alta Professionalità Immigrazione si è occupato inoltre di 602 visite mediche eseguite a richiedenti asilo, 45 casi ospedalieri di particolare complessità amministrativo giuridica, assistenza sanitaria a 492 ucraini richiedenti asilo, 572 utenti inviati e seguiti per accordi con la Fondazione Nervo Pasini ex CEP.
“La nostra mission è aiutare il prossimo, anche coloro che non hanno nulla e questo - rileva la dottoressa Maria Grazia D’Aquino - è una grande conquista per un ente pubblico. Un lavoro enorme, il nostro, nel quale continuiamo a credere”.
Per il direttore generale Paolo Fortuna
il servizio “è la garanzia di una sanità universale. Di fronte all’aumento della povertà e degli immigrati, il nostro compito è garantire il miglior stato di salute possibile”.
“Lo staff - si è complimentato il direttore del distretto socio sanitario Padova Bacchiglione, Fabio Verlato - svolge un lavoro grandioso per gli ultimi, i vulnerabili, i fragili”.
“Il nostro lavoro è molto impegnativo e delicato e mi sento il dovere di ringraziare la Direzione Strategica per l’appoggio e il supporto fornito a questo servizio che ci incoraggia a perseguire l’obiettivo di tutelare la salute delle persone, soprattutto di quelle più fragili e vulnerabili o che vivono in condizioni di marginalità sociale”, osserva D’Aquino, dirigente medico a capo dello staff composto da due infermieri, un oss, un ausiliario specializzato e tre amministrativi.
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CAMPANIA
Tramonti, i 13 campanili nel regno magico
della “pizza nera”
Sopra Amalfi, nel Parco regionale dei Lattari, la Costiera diventa “Montiera”: una distesa di castagni, limonaie e viti secolari che cela un mondo di bellezza, di gustose bontà e di valori da scoprire. Di cui i maestri pizzaioli tramontani sono ambasciatori nel mondo
di Renato MalamanSintonizzati sul futuro.
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I pregiati limoni sfusati della Costiera e una pergola di viti in un paesaggio di montagna: siamo a Capitignano di Tramonti all’agriturismo “Il Tintore”. A sinistra: il maestro pizzaiolo Carmine Nasti mostra una “pizza nera” fatta con farina integrale, tipica di Tramonti; sotto la potatura di storici vigneti della Cantina Tagliafierro a Campinola di Tramonti
Quattromila anime e quasi duemila pizzaioli sparsi per il mondo. Tramonti è la parte più nascosta (e più intima) della Costiera Amalfitana, quella che ha come sfondo le creste severe dei Monti Lattari e il mare lo vede dall’alto e da lontano. Come una visione di Fata Morgana. Il mare di Maiori, Tramonti lo scorge tra i limoni “sfusati” delle sue limonaie terrazzate - così gialli, grossi e profumati da renderli unici - o da sotto i tralci delle sue monumentali viti secolari. Anzi ultrasecolari, specie quelle a piede franco di uva Tintore, che non hanno mai conosciuto la filossera e i cui giganteschi ombrelli mostrano ancora i legacci con i rami di salici di una volta, intrecciati da mani sapienti. Qui tutto è archetipo, tutto riconduce a un mondo arcaico, impastato di pane e valori, impreziosito da una natura madre che domina e accarezza al tempo stesso. “Qui siamo in Montiera - ama dire Vincenzo Savino, che di Tramonti è il vicesindaco – ovvero la Costiera di montagna. Un altro mondo, seppur stessa terra e stessa anima. Qui sono diversi i valori, tutto ruota intorno all’agricoltura. Quella fatta di sacrificio e ostinazione. Guardateli i nostri terrazzamenti. Sono quelli dove ogni giorno sgobbavano le “formichelle” che portavano pesanti sacchi di limoni fino a Maiori. Sono le terrazze dove prosperano le nostre viti antiche, che ci regalano il Tintore e altri sinceri vini di Costiera”. Sì, qui a Tramonti il paesaggio è sovrano. Si schiude a 650 metri di altezza, oltre il valico di Chiunzi. Sembra una conca, un grande anfiteatro verde. E’ una distesa di castagni, viti e olivi. Il Parco regionale dei Monti Lattari era un’istituzione doverosa per salvaguardare questo lembo montano di Costiera Amalfitana: un arcipelago di tredici frazioni, perché Tramonti in realtà non esiste. Esistono i suoi
borghi, svettano i suoi campanili che di sera accendono un presepe di luci fiabesche, galleggianti sul mare scuro della montagna. Illuminate pure le chiese e i tanti capitelli ai crocicchi delle strade, tutti con un fiore fresco davanti all’effigie del santo di turno o della Vergine. Ogni frazione ha una storia da raccontare, come quella della Madonna delle Galline: ricorda il ritrovamento di un’icona della Vergine portata via dalle acque a Tramonti e ritrovata a Pagani grazie al razzolare delle pennute. Dopo Pasqua genera una festa religiosa, partecipatissima e sospesa in un sincretismo fra sacro e profano che qui è humus per il mantenimento di tante tradizioni vitali. Metti quella della pizza. I tramontani (che un tempo si chiamavano tramontini) ne vanno fieri, sia per quella moltitudine di mastri pizzaioli sparsi per l’Italia e per il mondo, sia perché qui l’arte della pizza ha connotati di originalità che pure i napoletani riconoscono. Tramonti vanta la sua “pizza nera”, che ancora è rito d’obbligo il 2 novembre, il giorno dei defunti. Pizza fatta con la farina integrale, il cui colore richiama quello del lutto. Ma la simbologia è plurima: il grano è simbolo di rinascita e quindi di vita. Un tempo la pizza nera veniva consumata anche all’uscita del cimitero. La tradizione della pizza con farina integrale si mantiene viva a Tramonti. “Qui da noi tutti i locali ogni giovedì la propongono - dice Federica Caso, dell’agriturismo Il Tintore di Capitignano – qui spesso ci viene ordinata anche per il week end: margherita o marinara, dove oltre al nostro pomodoro sono d’obbligo le alici di Cetara. Di integrale qui, con il maestro Carmine Nasti, facciamo anche il panbiscotto”.
A Tramonti la pizza è il centro di tutto: vi è nata anche un’Academy che quest’anno ha richiamato un folto gruppo di maestri pizzaioli, maestri pasticcieri come Sal De Riso e giornalisti per una jam session di confronto fra le varie scuole. Incontro che vuole diventare un appuntamento fisso, dato che Tramonti ha la fortuna di avere una “Casa del gusto”. “Fu un’intuizione di Raffaele Ferraioli, sindaco di Furore e presidente della Comunità
Montana – sottolinea Vincenzo Savino – Noi adesso con l’Associazione Pizza Tramonti e con l’Academy daremo un ruolo di volano a questo spazio. Tramonti è il paese della pizza, la prima De.Co. è nata qui, la patria del fiordilatte, che è prodotto da nove caseifici artigianali locali. Siamo anche città del vino e dei castagni”. Un tempo terra di emigrazione, appunto (oltre i tanti pizzaioli, l’anagrafe di Tramonti registra fra i partenti anche Immacolata Giordano, la mamma di Mario Cuomo, a lungo governatore dello Stato di New York), oggi questa terra rivendica la sua parte nell’ambito di un turismo nuovo, consapevole e lento. Attento alla bellezza e alle bontà del territorio. Polo di attrazione di un turismo green lo è già: “La scelta fatta con la mamma di trasformare il vecchio casale di famiglia in un luogo di accoglienza – dicono Rosa e Alfonso Simeone del Frescale, in contrada Polvica – ci ha regalato la gioia di poter incontrare tante persone, spesso stranieri, che apprezzano la passione con cui ancora coltiviamo viti e fiori, prepariamo le torte, i succhi e le marmellate”. “La nostra limonaia – gli fa eco Ruben Giordano, dell’azienda Le Formichelle – è diventata un luogo di socialità. Far merenda sotto queste 150 piante con davanti un panorama così, raccontando anche la fatica delle portatrici di un tempo, sbalordisce i nostri ospiti”. “Degustare sotto la pergola i nostri vini frutto di piante di 250 anni e dopo una passeggiata fra queste viti patriarca – dicono Raffaele e Valentina Tagliafierro – fa emozionare chiunque. Anche noi che le proponiamo”. Qui è ancora attivo qualche vecchio cestaio che costruisce le sue opere con i polloni dei castagni. La magia e l’arte dell’intreccio. Ecco, Tramonti è un intreccio di valori. E’ la dimostrazione del vecchio assunto: il turismo balneare in Costiera Amalfitana è un equivoco. Non esisterebbe senza il lavoro e la resilienza di chi lavora la terra e, proteggendo questo territorio, bellissimo e fragile nel contempo, trasmette saperi che non tramonteranno mai. Tanto meno a Tramonti…
RSintonizzati sul futuro.
Il premio. Consegnato alla Camera in occasione di “Italia, questa Repubblica Donna”
Cavallino-Treporti: Roberta Nesto è la “Sindaca d’Italia 2023”
E’ il riconoscimento all’attività amministrativa ma soprattutto un tributo a Cavallino-Treporti per il livello di eccellenza raggiunto nel turismo, con 7 milioni di presenze nel 2023. Nesto è anche coordinatrice del G20Spiagge
che è un riconoscimento alla sua attività amministrativa, ma soprattutto un tributo a CavallinoTreporti per il livello di eccellenza raggiunto assieme a tutta la sua comunità nell’economia turistica.
C turistiche nel 2023, CavallinoTreporti è la prima spiaggia del Veneto e in assoluto la sesta località turistica italiana. Roberta Nesto, prima cittadina di Cavallino-Treporti, ha ricevuto il premio “Sindaca d’Italia 2023” lo scorso 12 aprile.
I segnato a Roma, alla Camera dei deputati, in occasione dell’evento “Italia, questa Repubblica Donna”. Il convegno, che si è svolto presso la Sala della Regina a Montecitorio, è stato un ideale viaggio lungo i quasi ottant’anni di storia repubblicana per celebrare il ruolo fondamentale avuto dalle donne nella crescita del nostro Paese. Il tutto attraverso il racconto dell’attore David Gramiccioli, ma anche con alcune testimonianze significative. Tra gli ospiti, la cantautrice Grazia Di Michele, ma anche Franca Melfi, docente dell’Università di Pisa e prima donna presidente della Società europea di chirurgia cardio-
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toracica. Ad aprire i lavori è stata l’onorevole Simonetta Matone, già sostituito procuratore presso il Tribunale per i minorenni di
2021 Nesto ricopre anche l’incarico di coordinatrice del G20Spiagge, il network che riunisce le venti più importanti realtà balneari uesti Comuni attraggono 50 milioni di presenze turistiche, il 12% delle presenze complessive in Italia: è il comparto delle vacanze più importante e decisivo per l’economia nazionale», ha concluso Nesto, «In questi anni, con i colleghi, abbiamo sostenuto un provvedimento per il benessere delle nostre comunità: la legge sullo Status delle Comunità Maer la quale continuiamo a lavorare per raggiungere il rico-
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