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Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
In questi giorni sentiamo spesso parlare di soldi, tanti soldi, i fondi del Pnrr. Miliardi di euro che l’Europa ci presta (è bene ricordarlo) per raggiungere una serie di obiettivi che permettano di gettare le basi di quella “next generation” a cui fa esplicito riferimento il piano. Due anni dopo la loro introduzione ci rendiamo conto di quanto sia arduo e incerto impiegare al meglio le generose risorse disponibili.
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Troppi casi, soprattutto in famiglia, di donne molestate. Nel miranese la sicurezza “in rosa” sta purtroppo diventando un caso, ed ora non sono solo i servizi sociali dei Comuni ad esprimere la loro preoccupazione. Sono ormai fin troppi, purtroppo anche in costante aumento, i casi che, secondo i servizi sociali, accadono all’interno delle mura domestiche. Considerando che molte donne ancora nemmeno sporgono denuncia, dal 2022 i casi di violenza nel miranese sono quasi raddoppiati secondo i dati forniti dai centri di assistenza e dalle forze dell’ordine. “E purtroppo - spiegano i servizi sociali - sono solo una minima parte di quelli effettivamente commessi. I punti per segnalare e chiedere aiuto ci sono, ma resta comunque difficoltà a fare rete per interventi tempestivi ed efficaci”. Una serie di problematiche più o meno nascoste che, a sentire anche le parrocchie, sarebbero da affrontare assieme alla comunità per cercare di trovare un ritorno alla possibilità. “Sono stanco di funerali - dice ad esempio don Angelo Visentin, parroco di santa Bertilla a Spinea da nemmeno due anni e che si è già trovato a dover vivere troppe situazioni difficili e forse insospettabili prima di arrivare a Spinea. “Devo ammettere - continua - che non pensavo di trovare una situazione di difficoltà che mi sembra accentuata rispetto a dove vivevo prima, a Treviso. Come comunità, penso che sia da fare il possibile per recuperare, dopo gli anni difficili del periodo Covid, il senso di appartenenza e dello stare assieme in maniera positiva, partendo proprio dall’aiuto a chi ne ha bisogno. Comunità pastorale e la Caritas si sono già attivate per i casi che conoscono, ma esiste ancora tutta una serie di problematiche che non sono emerse. Quello che dobbiamo dunque cercare di fare è recuperare questo senso di appartenenza, accrescere le relazioni. Spero che la presa di coscienza parta proprio dai più giovani per garantire a loro e alle loro famiglie un futuro più sereno e senza quelle forme di disagio che poi portano purtroppo sempre più spesso a tragiche conseguenze”.
Abbiamo in mano un portafoglio pieno di soldi ma spenderli è più difficile del previsto e ormai è una corsa contro il tempo, vista la scadenza del 2026 sempre più vicina. Il governo non intende rinunciare, anche in parte, ai generosi fondi ma sta lavorando alla “rimodulazione” del piano per risolvere le criticità emerse negli ultimi mesi. L’intenzione è quella di eliminare i progetti che non potranno essere portati a termine nel 2026 e destinare le relative risorse ad altri interventi che invece potranno essere conclusi nei termini.
Confindustria non nasconde la preoccupazione e teme che senza una strategia precisa il piano possa arenarsi. Quindi ben venga la trattativa con l’Europa per la rimodulazione. “Il Commissario Gentiloni - hanno dichiarato gli industriali nei giorni scorsi - ha aperto alla possibilità di maggiore flessibilità. Un segnale certamente positivo, ma l’Italia deve comunque dimostrare di essere un Paese credibile, rispettando le scadenze. Bisognerà puntare sui progetti effettivamente realizzabili e non sugli interventi a pioggia”.
Intanto su fronte politico si alza la voce critica delle opposizioni. Il Pd ha chiesto di fare chiarezza in Parlamento: “nella maggioranza è caos totale, basta scaricabarile, basta ritardi”. Il Movimento 5 stelle ricorda che “parliamo di soldi ottenuti con estrema fatica in Europa, dopo un lungo braccio di ferro con i Paesi frugali, risorse che rappresentano un’occasione unica per il rilancio dell’Italia”.
Ditigalizzazione e innovazione, rivoluzione verde e transizione ecologica, infrastrutture per una mobilità sostenibile, istruzione e ricerca, inclusione e coesione, salute: queste le sei “missioni”, i sei pilastri del Pnrr da cui discendono gli interventi da finanziare. Ma l’Italia si scontra con delle criticità strutturali proprio nell’impiegare le risorse a disposizione. La Cgia di Mestre ricorda che “secondo la Banca d’Italia, le opere durano un’eternità. Per un intervento medio di 300 mila euro di voglio 4 anni e 10 mesi, per un investimento da 5 milioni i tempi si allungano a ben 11 anni”. Le speranze sono riposte nelle riforme della pubblica amministrazione e nel nuovo codice degli appalti. Ma quanto è difficile spendere bene. È un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto.
Massimo TonizzoF inanziamenti in arrivo a Mirano per l’efficientamento energetico di quattro importanti edifici scolastici della città. Dal Mase (Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica) infatti, sono in arrivo ben 795mila euro a fondo perduto a seguito dell’avviso Cse - Comuni per la sostenibilità e l’Efficienza energetica, che risale ad ottobre 2022. Si tratta de la scuola dell’infanzia “Egidio Meneghetti” e la scuola primaria “Francesco Petrarca” del capoluogo, la scuola primaria “Alessandro Manzoni” di Ballò, il Centro Diurno “Arcobaleno” di Vetrego. Il Comune aveva partecipato inoltrando la richiesta di contributo per quattro interventi e predisposto i relativi progetti di fattibilità tecnico economica per un importo totale di 1 milione e 70 mila euro. Il finanziamento verrà utilizzato a favore di una significativa opera di manutenzione delle strutture e degli impianti, che porterà anche ad un migliore comfort abitativo. Nello specifico gli interventi che verranno effettuati interesseranno innanzitutto i serramenti, per garantire un migliore isolamento termico e acustico. Presso la “Manzoni” e nel Centro “Arcobaleno” saranno installate anche schermature solari e impianti fotovoltaici con accumulo, che andranno a coprire una buona parte dei consumi energetici. Inoltre, nel Centro di Vetrego sarà installata una nuova centrale termica, che garantirà la climatizzazione sia invernale che estiva mentre l’illuminazione tradizionale sarà sostituita con apparecchi a Led. Il tutto entro la prossima estate, con un rispar-
mio di 140 mila kw/ora all’anno per un totale, a tariffe attuali, di circa 70 mila euro annui. La riduzione della Co2 è quantificata in circa 45,56 tonnellate all’anno in meno, equivalenti all’opera di 272 alberi. Tutti cantieri, questi, che si inseriscono perfettamente nel programma lanciato dall’attuale amministrazione comunale sin dalla campagna elettorale dell’anno scorso nella prospettiva di una Mirano ad “impatto zero”. “Siamo molto orgogliosi di aver ottenuto questo finanziamento - dichiara il primo cittadino Tiziano Baggio - che risponde pienamente ad uno dei principali obiettivi perseguiti dall’amministrazione comunale e cioè la
La riduzione della Co2 è quantificata in circa 45,56 tonnellate all’anno in meno, equivalenti all’opera di 272 alberi
riduzione dell’impatto della città sull’ambiente. Rammento anche che la prossima estate inizieranno i lavori per l’efficientamento energetico di altri 28 edifici di proprietà del Comune e per la trasformazione in tecnologia a led di tutta l’illuminazione pubblica”. Sulla stessa linea l’assessora all’ambiente Elena Spolaore che chiosa: “migliorare, tutelare e valorizzare il nostro ambiente passa anche da un lavoro sul costruito e l’efficientamento energetico degli edifici pubblici è una tappa di questo percorso”. Insomma per Mirano un cambiamento atteso.
Nella cornice dell’Istituto 8 Marzo – Konrad Lorenz di Mirano è stato presentato ai sindaci e assessori di Mirano, Martellago, Salzano, Noale e Spinea lo scorso 8 marzo (e la data non ci sembra affatto casuale) il biciplan scolastico. Si tratta di uno studio realizzato, sotto la guida del professor Lucio Rubini e dell’architetto Massimiliano Manchiaro, dagli studenti e dalle studentesse dell’Itis Marco Polo Academy frequentanti il corso in Human Resources e Mobility Management ospitato presso l’Istituto 8 Marzo diretto dalla professoressa Roberta Gasparini. Gli studenti si sono rimboccati le maniche e hanno applicato sul campo le competenze acquisite, verificando i percorsi ciclabili esistenti di accesso alla cittadella scolastica da tutti i
comuni del miranese, identificando tutti i punti critici e proponendo soluzioni migliorative in modo da favorire la mobilità sostenibile. “Uno studio che evidenzia la volontà dei ragazzi di andare incontro anche ad una rivoluzione green dove le due ruote si sostituiscono alle quattro del bus o dell’auto eliminando così traffico ed inquinamento - ricorda il sindaco di Martellago e attuale Presidente dell’Unione dei Comuni del miranese Andrea Saccarola. “Oggi è stata una bellissima giornata - dichiara il sindaco di Mirano Tiziano Baggioche dimostra ancora una volta perché gli istituti della Cittadella Scolastica rappresentano un’eccellenza del territorio che attira studenti e studentesse anche da luoghi lontani”. (r.m.)
e ambiente. Il Comune aveva chiesto contributi complessivi per 1 milione e 70 mila euroRiccardo Musacco
Una pietra tombale è stata posta dal Tar del Veneto, sul contestato progetto degli spogliatoi da realizzarsi al posto del parcheggio del parco I° maggio di villa Bianchini a favore dello Zianigo Calcio. Nelle scorse settimane di marzo, infatti, è arrivata la sentenza che ha accolto il ricorso inoltrato da Italia Nostra contro questa iniziativa lanciata nella scorsa consiliatura. Soddisfazione è stata espressa dall’associazione che in una nota ha dichiarato che “Italia Nostra si è sempre opposta a questo progetto sostenendo la tutela del contesto paesaggistico di Villa Bianchini per il suo importante valore storico, culturale e sociale e ritenendolo parte integrante della Villa e del suo parco storico. Italia Nostra ringrazia i numerosi cittadini di ZianigoMirano che hanno condiviso e sostenuto il nostro impegno per la tutela di importante bene comune”. All’attacco l’opposizione di centrodestra, da sempre contraria al progetto. “Ancora una sonora bocciatura da parte del Tar del Veneto per le scelte sbagliate dell’amministrazione comunale di sinistra che governa
Mirano - spiegano. La posizione tanto chiara quanto inascoltata del centro destra ha sempre evidenziato che la scelta degli spogliatoi in quel punto era impraticabile dal punto di vista urbanistico, evidenziando una totale assenza di strategia e programmazione urbanistica”.
“Ho sempre sostenuto che sulla questione sarebbe stato opportuno attendere il pronunciamento del Tar - ricorda il sindaco Tiziano Baggio. E d’altra parte questa era stata anche la decisione unanime del precedente consiglio comunale. Serve quindi capire come rispondere alle legittime esigenze del calcio Zianigo. Già ora abbiamo messo a loro disposizione
il campo di Scaltenigo in modo esclusivo e ci impegniamo a migliorarlo dal punto di vista infrastrutturale”. Al di là delle parole però resta il fatto che le argomentazioni che erano state messe in piedi dalla precedente amministrazione di centrosinistra guidata dalla allora sindaca Maria Rosa Pavanello, su cui si erano scatenate tantissime polemiche, alla fine non hanno retto al giudizio del Tar. Esultano gli ambientalisti che invitano l’ente locale a fare maggiore attenzione d’ora in poi nel varare progetti che possono ledere ambiente e il patrimonio storico del territorio.
Riccardo MusaccoDa fine marzo, finalmente, cancelli aperti del parcheggio sotterraneo del Teatro di Mirano. Sono 86, infatti, i posti auto resi disponibili dall’amministrazione comunale a titolo totalmente gratuito e senza limiti di orario per gli utenti. Il tutto rientra nel piano parcheggi del Comune che ha visto anche l’aumento del numero delle strisce blu
in città e del costo della sosta da 0,60 a 0,80 euro l’ora per le prime due ore e a 1,50 l’ora dalla terza ora. Ad ogni modo sotto il Teatro la sosta sarà libera, in un’area a due passi dal centro e presto messa anche in sicurezza con l’installazione di telecamere. “Con il recupero di questo parcheggio e i suoi 86 posti gratuiti a meno di cinque minuti dal centro si completa il sistema dei parcheggi del centro - spiega il sindaco Tiziano Baggio. Quasi 1000 posti a disposizione di chi vuole godere la nostra splendida città: per visitarla, per fare acquisti, per un caffè, c’è posto per tutti. Ed entro fine anno avremo anche la video sorveglianza a renderlo ancora più sicuro. Un momento importante per la nostra città”. (r.m.)
Territorio. Una pietra tombale arriva dalla sentenza del tribunale amministrativo Spogliatoi
Un cambio di mentalità anche per il commercio e la pubblica amministrazione nei confronti del mondo della disabilità. Questo è stato l’approccio che ha spinto Confcommercio del miranese assieme ad alcune associazioni come “Famiglie e abilità” e “Oltre il muro”, a cui poi si è aggiunta Uici-Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Venezia, Fondazione Antonietta e Riccardo Paoletti, “Uguale x tutti” e cooperativa Aclicoop per chiedere non solo cortesia ma anche preparazione nell’accogliere i clienti con disabilità e garantire loro le stesse opportunità e trattamento. Si tratta del progetto “Disability Friendly”, partito da Mirano e presentato nelle scorse settimane ma già sperimentato in altre località del Veneto. L’iniziativa è rivolta ai titolari di esercizi pubblici al fine di favorire un percorso di conoscenza e accoglienza delle persone con disabilità cognitiva, motoria e sensoriale. Verrà avviato un vero e proprio percorso formativo che porterà alla certificazione “Disability Friendly”, un bollino che, affisso all’esterno del locale, potrà essere riconosciuto dalle persone con disabilità, dalle loro famiglie e da tutti gli interessati, indicando la preparazione dell’attività e dei suoi dipendenti nella sensibilità al tema e nell’accogliere chiunque, senza distinzione. Inoltre, tutti gli esercizi aderenti formeranno un elenco sempre aggiornato, pubblicato
nel sito www.disabilityfriendly. it. Scopo del progetto è quello di dare la possibilità a tutti di “usufruire” delle strutture commerciali in paese, facendo in modo che chiunque possa essere autonomo negli acquisti. Dai primi dati pervenuti a Confcommercio la risposta sembra essere molto positiva tra i propri soci. Ma non solo i commercianti verranno coinvolti. Anche i dipendenti comunali, specie colo che si occupano di front office potranno ricevere un’adeguata formazione a riguardo. Professionisti e associazioni promotrici resteranno a disposizione delle attività. “Il progetto rientra all’interno del programma del Festival del volontariato 2023 – Mirano Città del
Fra i fautori del progetto “Famiglie e abilità” e “Oltre il muro”, a cui poi si è aggiunta Uici-Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Venezia, Fondazione Antonietta e Riccardo Paoletti, “Uguale x tutti” e cooperativa Aclicoop
Dono - ricorda l’assessora ai servizi sociali di Mirano Alessandra Fiorio. Anche la risposta dei Comuni limitrofi è stata immediata, segno di una grande sensibilità e indice di quel senso civico che si manifesta nell’attenzione verso i più fragili e bisognosi di attenzioni e cura”. “Siamo felici di proporre ai comuni del Miranese questo progetto in cui crediamo molto - spiega la responsabile del progetto, Antonina Macaione. “I negozi di vicinato devono essere realmente inclusivi, giocando un ruolo attivo nell’offrire beni e servizi per ogni necessità - chiosa il presidente di Confcommercio del miranese Ennio Gallo.
Parte da Mirano un segnale importante a favore della donazione e della solidarietà. È stata presentata, infatti, la 22esima edizione del “Festival del Volontariato” che fino al 28 maggio renderà la città una vetrina a favore delle associazioni benefiche e delle loro attività a favore dei più bisognosi. Per l’occasione è stato anche lanciato il progetto per l’istituzione di “Mirano Città del Dono”, nato dalla sinergia tra Comune e associazioni Avis Mirano, Aido Mirano e Admo Veneto per promuovere la cultura della donazione, sensibilizzare e informare la cittadinanza e avviare momenti pubblici di condivisione dedicati al tema. Al lancio dell’iniziativa erano presenti il sindaco Tiziano Baggio,e le rappresentanti delle tre associazioni del dono: la presidente Aido
nazionale Flavia Petrin, la presidente Admo Veneto Mara Rosolen e la presidente Avis comunale di Mirano Laura Zanardo. “La cultura della Donazione è un valore fondamentale per rendere la città sempre più inclusiva e solidale. Siamo orgogliosi di istituire la prima Città del Dono” ha affermato il primo cittadino. Per Mirano tutto
questo non è una novità. Già nel 2015 Mirano è stato uno dei primi Comuni del veneziano a partecipare al progetto “Una scelta in comune”, per cui l’ufficio anagrafe registra le dichiarazioni di volontà in merito alla donazione di organi e tessuti dei cittadini maggiorenni in occasione del rilascio o del rinnovo della carta d’identità. Inoltre dal 2016 il Comune aderisce all’iniziativa “#DonoDay” introdotta con legge n.110/2015 che ha istituito il 4 ottobre di ogni anno il “Giorno nazionale del dono”. Ben 14 saranno gli appuntamenti previsti per il festival del volontariato tra conferenze, mostre, concerti e spettacoli. Soddisfazione per gli eventi è espressa anche da parte del presidente del Forum Volontariato e Terzo Settore Paolo Morlotti. (r.m.)
Amministrazione. Verso la conclusione un tour avviato dal sindaco nelle scorse settimane
Parlare con le persone, ci si parla tutti i giorni ma vogliamo mettere a disposizione la nostra esperienza di questi nove mesi del nostro operato, restituire alla città quello che siamo riusciti a fare e ascoltare i vostri suggerimenti, in un’assemblea pubblica tutti insieme”.
C osì il sindaco di Mirano Tiziano Baggio ha inaugurato lo scorso marzo una serie di incontri pubblici con la cittadinanza, trasmessi anche sul canale Youtube del Comune per incontrare i cittadini e snocciolare i punti del programma che caratterizzerà l’attività dell’amministrazione per il 2023. Il primo di questi incontri, svoltosi presso la sala consiliare di Villa Errera è stato pensato sotto forma di dialogo-intervista assieme a Paolo Tonello, amico personale del primo cittadino con cui lui ama confrontarsi sulle tematiche che interessano la città. Si è spaziato su vari argomenti, dal bilancio di previsione, al sociale, al Piano interventi, passando dal Pnrr agli eventi. Sul bilancio, approvato a febbraio, Baggio ha sottolineato come ci si è trovati ad affrontare l’enorme aumento delle spese energetiche.
C i si è trovati a recuperare 1 milione e 800 mila euro mantenendo invariati i servizi erogati. Allo stesso tempo sono stati effettuati degli investimenti sull’efficientamento energetico e ridotto l’indebitamento. Sono state risparmiate risorse riducendo l’illuminazione pubblica notturna, cosa che ha fatto discutere molto, in città, ma basato, secondo Baggio, su studi effettuati su incidenti e reati. Sull’energia un risultato importante è la costituzione delle prime due “Comunità energetiche” mentre sull’attrattività del territorio si punta alla valorizzazione dei parchi cittadini con eventi e manifestazioni. Riguardo la sicurezza il sindaco ha ricordato il tavolo mensile con le forze dell’ordine per affrontare le problematiche da affrontare e il rinnovo della viabilità della cittadella scolastica in cui potevano crearsi situazioni di pericolo vista la mole di mezzi in transito e l’elevato numero di studenti che frequentano
gli istituti. I l nuovo Bosco del Parauro, nato dall’area ceduta dall’Ipab Mariutto sta crescendo e anch’esso sarà oggetto di visite guidate. Poi il Pnrr, con 10 milioni di finanziamenti, in particolare per la messa in sicurezza degli istituti scolastici e un nuovo asilo nido a Zianigo, presso la Barchessa di villa Bianchini e impianti sportivi. Al termine della presentazione c’è stato un dibattito con i cittadini su varie
“Il piano parcheggi è da rifare completamente”
questioni aperte. I prossimi incontri si svolgeranno nelle cinque frazioni. A Ballò e Vetrego si sono già tenuti. A Zianigo si sono tenuti lo scorso 18 aprile. A Scaltenigo mercoledì 3 maggio alle ore 20 al Centro civico ex scuola Carducci”. I l sindaco è intenzionato a proseguire con questo metodo di confronto per il proseguimento di tutto il mandato amministrativo.
“Tutto da rifare”. Così, in estrema sintesi, potremmo riassumere il giudizio dell’opposizione di centrodestra sul nuovo piano parcheggi comunale di Mirano lanciato agli inizi di marzo dall’amministrazione Baggio. L’aumento delle tariffe da 0,60 a 0,80 all’ora e l’aumento degli degli stalli blu seppur compensati da nuovi posti auto liberi nel parcheggio sotterraneo del Teatro non sono andati giù a Matteo Baldan, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio che ha atteso una decina di giorni prima di esprimere un giudizio. “Credo che un tema così sentito e centrale per
i commercianti, i lavoratori e cittadini andava appropriatamente discusso attraverso gli organi consiliari e le commissioni competentidichiara Baldan.
Un’amministrazione che punta ad essere inclusiva e trasparente non giustifica certe scelte con il solo fatto che i parcheggi necessitano di maggior turnazione di occupazione per favorire il commercio. Il Comune dovrebbe rivedere il piano altrimenti rischiamo di favorire il parcheggio selvaggio in alcune aree e in alcune ore del giorno, di allontanare le persone da Mirano e di mettere in difficoltà utenti e lavoratori ospedalieri e del Distretto Sanitario”. Da qui una precisa proposta dell’esponente di opposizione. “Per questo - spiega - propongo di portare a un’ora gratuita la sosta negli stalli blu del centro storico, il parcheggio totalmente gratuito nel parcheggio sud dell’ospedale, un sistema che favorisca gli utenti a parcheggiare a titolo gratuito se si recano in ospedale per visite o controlli, di lasciare invariato il costo dell’abbonamento annuale per gli stalli del centro storico annullando quindi il rincaro ed infine un accordo con l’Ulss3 per il rilascio di abbonamenti gratuito per tutti i lavoratori e gli operatori sanitari”. In questo modo per le opposizioni si andrebbe incontro alle esigenze delle famiglie e dei lavoratori. (r.m.)
Cade la giunta Vesnaver con le dimissioni presentate da nove consiglieri. A guidare il Comune verso le prossime elezioni sarà Paola De Palma, viceprefetto di Treviso e già con esperienza di commissario a Castello di Godego e Pieve del Grappa. La crisi di governo a Spinea arriva al capolinea con le dimissioni della maggioranza dei consiglieri che si sono presentati da un notaio per formalizzare l’atto dopo averlo discusso con il segretario comunale per evitare gli errori effettuati con la precedente richiesta di sfiducia a Martina Vesnaver. Nove i firmatati (per l’opposizione Davide Rossato, Giovanni Litt, Emanuele Ditadi, Paolo Barbiero, Giampier Chinellato e Massimo De Pieri, la consigliera del gruppo misto Vera Semenzato e i due di Forza Italia Valeria Chinellato e Marcello Gavagnin). “Dopo il respingimento della mozione di sfiduciaspiega Emanuele Ditadi - abbiamo deciso di dimetterci per evitare di prolungare ulteriormente l’immo-
bilismo che la sindaca sta protraendo da oltre tre mesi. Non abbiamo preso questa decisione leggermente, ma siamo convinti di averlo fatto per il bene di Spinea, della nostra città: senza alcun pericolo di perdere i fondi Pnrr. Si dice che si raccoglie ciò che si semina e la sindaca Vesnaver, fin dal primo giorno, ha governato con totale mancanza di ascolto, confronto e condivisione, un modo di
Vesnaver: “Una vigliaccata fatta da chi non ha avuto il coraggio di affrontare una discussione”
governare sbagliato e lesivo. Per il bene di Spinea questa fase è finita”.
“Una vera e propria vigliaccata - la risposta di Martina Vesnaver - fatta da chi non ha avuto nemmeno il coraggio di affrontare di persona una discussione faccia a faccia in consiglio
ma ha preferito nascondersi dietro a un notaio. E dopo sarei io quella che non accetta il dialogo. Mi dispiace soprattutto perché lascio una città in pieno vigore, con i conti in attivo e con numerosi progetti pronti alla partenza e ora bloccati. Personal-
Bilancio che si può salvare e occhio a non far saltare quanto già programmato con cura. I primi interventi pubblici di Paola De Palma, commissario a Spinea, sono sotto forma di saluti ai suoi “nuovi” concittadini, e di assicurazioni. Il commissario straordinario per Spinea Paola De Palma, dopo aver conosciuto i dipendenti ha deciso di salutare ufficialmente i cittadini dalla pagina ufficiale del Comune. “Un cordiale saluto ai cittadini di Spinea - scrive- ai quali dedicherò tutto il mio impegno, insieme a quello del personale degli Uffici, per assicurare il normale svolgimento di tutte le attività e dei servizi, nonché il completamento delle opere già avviate o in avvio. Il primo impegno riguarda naturalmente l’approvazione del bilancio di previ-
sione. Sarete informati tramite i canali web dei vari stati di avanzamento. Ai cittadini che chiedono di essere ricevuti, chiedo di fare prima un passaggio con il responsabile dell’area”. Disponibilità e voglia di fare che ha subito trovato l’apprezzamento di gran parte delle forze politiche, con anche una risposta immediata per il futuro a chi pronostica per la città un anno difficile dal punto di vista degli eventi. “Nessun anno nero, tutto procederà secondo programma”. Ora la attende quasi un anno di impegno, ma il punto di partenza sembra avere già messo d’accordo tutti sulla qualità con il quale sarà svolto. Intanto i partiti fanno partire le manovre per la lunga campagna elettorale in attesa del voto che si terrà ormai il prossimo anno. (ma.to.)
mente, non posso accettare le numerose azioni volte a denigrare la mia persona, la mia professionalità e il mio essere donna”. “Il consiglio comunale è un’altissima espressione di democrazia - spiega Marcello Gavagnin di Forza Italia- non mi espri-
mo sulla motivazione di non accoglimento della mozione di sfiducia, ma di fatto ha rinviato ulteriormente una seduta democratica che avrebbe certificato la mancanza dei numeri in aula. Il cambiamento che avevo richiesto non c’è stato, solo sopravvivenza. Non si riusciva più a convocare il consiglio comunale neanche per questioni rilevanti. E questo danneggiava i cittadini. Ho fatto il possibile per ricucire ma sembrava non comprendessero appieno la situazione”. “Dopo i retorici richiami alla collaborazione - aggiunge Massimo De Pieri - alla responsabilità e all’etica, avremmo preferito un dibattito pubblico in cui ogni membro della giunta e del consiglio comunale si assumesse le proprie responsabilità. La sindaca, sbeffeggiando con il suo “chi si crede migliore sbaglia più spesso degli altri”, ha ottenuto l’esatto contrario, convincendo tutti a mettere la parola fine a questa amministrazione”.
Massimo TonizzoLa sindaca MartinaIl commissario Paola De Palma La giunta Vesnaver
Le prime conseguenze della caduta della giunta Vesnaver arrivano in realtà ancora prima dell’annuncio ufficiale e riguardano, purtroppo per i cittadini, l’annullamento di una serie di eventi che, sia dal punto di vista spettacolare che culturale, erano molto attesi da varie fasce di età. Primo a rinunciare, il Festival Buffalo Beer, che sposterà le sue date spinetensi dal 25 al 28 maggio in realtà solo di alcuni chilometri andando ad accasarsi a Noale. “L’incertezza attualmente presente in città - spiegano gli organizzatori non ci consente una pianificazione certa dell’evento a grande impatto. Tale incertezza mette infatti in discussione il rilascio delle autorizzazioni necessarie per l’utilizzo dell’area e conseguentemente anche la conferma di tutti gli ingaggi degli artisti che si sarebbero dovuti esibire sul palco. Con ripercussioni economiche che ricadrebbero solo ed esclusivamente sugli organizzatori stessi. Non avendo noi ottenuto garanzie sufficienti a copertura delle spese derivanti da un imprevisto annullamento, ci vediamo dunque costretti alla rinuncia”. Motivazioni simili anche per lo stop all’evento musicale “Open air” che era in fase di organizzazione per il periodo dal 6 al 9 luglio. “L’organiz-
zazione è stata in gran parte compromessa - spiegano gli ideatori della manifestazione - nel momento della definizione del budget che prevedeva anche una partecipazione da parte dell’amministrazione comunale. Non siamo stati rassicurati sulla possibilità o meno in futuro di avere questo contributo e non ci è possibile attendere ora i tempi tecnici per avere sviluppi futuri, dato che ci troviamo già in ritardo con gli eventuali ingaggi da proporre agli artisti. Peccato perché mancava veramente poco, ma gli eventi di questo tipo vengono organizzati molti mesi prima, gli artisti hanno dei tour programmati con impegni economici a contratto, ragione per cui se per qualche motivo le date saltano gli organizzatori versano ugualmen-
te una percentuale dell’ingaggio, oltre a sostenere tutte le altre spese degli allestimenti e non poter più recuperare le date perdute”. Più in piccolo forse, ma con uguale rammarico per organizzatori ed appassionati, stop anche a “Spinea gioca”, la manifestazione in biblioteca sul gioco di società organizzata da Tana dei Goblin Venezia che tanto successo tra gli appassionati aveva avuto nella prima edizione. Avrebbe dovuto coinvolgere anche gli spazi aperti del giardino della villa sede della biblioteca, ma anche in questo caso la richiesta è stata fermata in quanto l’iter burocratico non risultava ancora concluso all’arrivo del commissario.
Uno slogan urlato a piena voce, “Lo sport è differente”, e l’applauso del pubblico presente al cinema Bersaglieri hanno salutato l’iniziativa contro le discriminazioni presentata nelle scorse settimane dal calcio Spinea. Il progetto della Academy, realizzato con la collaborazione di Associazione
italiana allenatori calcio onlus e associazione “Insieme per l’autismo” e finanziato dal dipartimento dello Sport - Presidenza del Consiglio dei ministri, si chiama “Facciamo squadra contro le discriminazioni” e ha visto i piccoli calciatori dell’Academy spinetense trasformarsi nelle voci dei protagonisti del cortometraggio a cartoni animati proiettato al Bersaglieri accompagnato dal “dietro le quinte” con i ragazzi che, non hanno nascosto la loro emozione nel rivedersi nelle fasi del doppiaggio. “Facciamo squadra contro l’autismo” proseguirà per l’intero mese di aprile . Studenti delle scuole e parteciperanno ad un concorso a premi per la realizzazione di un “Manifesto dello Sport per tutti”. Gli eventi si svolgeranno in contemporanea in tre Comuni italiani: con Spinea, Coverciano e Alessandria. (ma.to.)
Territorio. Il protrarsi della crisi politica per settimane ha provocato tante disdette
Martina Vesnaver non è più il primo cittadino di Spinea, ma dopo le prime querele presentate per gli insulti ricevuti on line durante la sua carica, riceve una risposta della signora querelata che sorprende, spiazza e una volta tanto fa ben sperare per il futuro. In seguito ad una delle querele presentate, la ex sindaca ha avuto modo d’incontrare, e di confrontarsi direttamente con una delle signore che la aveva offesa. Per fortuna, ne è nato un sereno e costruttivo chiarimento, che ha portato alle scuse indirizzate con una lettera. “Ho imparato la lezione - scrive la signora - ho visto una mamma preoccupata per i propri figli e stanca di affrontare situazioni denigratorie che le portano via energie. Ho trovato soprattutto civiltà, quella che per una sola parola a me è mancata nei suoi confronti”. “Nel corso del mio mandato - la risposta di Martina Vesnaver - ho ricevuto da parte dei cosiddetti “leoni da tastiera”, che agiscono dietro uno schermo e pensano di essere liberi di offendere e diffamare qualsiasi persona, numerosi messaggi dei quali i toni diffamatori sul piano personale, professionale e non ultimo politico, sono stati e sono spesso conditi da odio e disprezzo. Ora ho finalmente avuto modo d’incontrare, e così di confrontarmi direttamente con una delle persone che mi ha offeso. Nell’occasione ne è nato
un sereno e costruttivo confronto e chiarimento, che ha portato alle scuse a me indirizzate, anche a mezzo di una lettera. È un messaggio commovente, civile e onesto di una donna e una madre che condivide la sofferenza di un’altra donna e madre sottoposta all’infame gogna mediatica che a causa dei social si riverbera ad una velocità incontrollabile in ogni ambito. La questione impone ancora una volta un’attenta riflessione su quanto possa essere facile lasciarsi andare, con troppa facilità e emotività all’uso di termini denigratori, dimenticando che dall’altra parte vi è sempre una persona che, seppur può essere criticata nel suo operato o orientamento politico, mai deve essere offesa. Nutro la speranza che divulgando questa testimonianza di quanto a me accaduto possa suscitare una sana riflessione sull’importanza di non tra-
Il sottovaso. Approfondimento su politica e dintorni
scendere mai, con parole e azioni, il limite del rispetto dell’altro, spingendo tutti a orientarsi verso modelli, se pur critici, costruttivi”. Per ora intanto, querela ritirata e le due donne pronte a collaborare assieme per future iniziative in città contro la violenza on line. Il fenomeno degli odiatori on line si è diffuso sopprattutto negli ultimi 15 anni con l’esplosione dei social network. In tanti addirirrittura avevano visto la possibilità poi rivelatasi fallace, di poter sostituire l’informazione professionale con gli interventi dai social. Sui social si è visto proliferano bufale e spesso le opinioni sono estremizzate e denigratorie. Il fenomeno però nel corso degli ultimi anni si sta però attenuando da quando le persone insultate hanno cominciato a fare querele a raffica.
Alla fine la giunta è caduta, e il Comune di Spinea è stato commissariato. L’agonia amministrativa stava andando avanti da settimane, e il bilancio con i numeri a disposizione non si poteva approvare e per questo i consiglieri comunali si sono decisi di staccare la spina.
Martina Vesnaver non è più sindaco. L’agire politico della giunta da lei guidata in questi quattro anni, in cui è stata primo cittadino è stata caratterizzato da alti e bassi, da situazioni in cui ad intuizioni amministrative di
rilievo si sono succedute accese polemiche e contrasti: con l’opposizione di centrosinistra prima e poi in seno alla stessa maggioranza, al punto che alla fine è rimasta in minoranza. La sindaca Vesnaver a detta di molti in paese, ha pagato la sua inesperienza politica, il suo agire più da professionista, da imprenditrice che attore consumato della scena partitica. Si è lasciata però sempre a detta di molti, è questa fra le accuse principali che le vengono rivolte, forse a causa della sua stessa
inesperienza, manovrare da chi politicamente sul territorio ci sta da anni. Ora Spinea ha davanti a sè un periodo di un anno in cui a gestire la città sarà il commissario Paola De Palma. Da settembre però si accenderà quasi inevitabilmente, una nuova lunga campagna elettorale. La ex sindaca sfiduciata si ricandiderà? L’augurio che le facciamo stavolta - per usare un termine coniato da lei stessa nei confonti del nostro giornale - è quello di non finire nel “sottovaso” della politica.
“La questione impone un’attenta riflessione su quanto possa essere facile lasciarsi andare, con troppa facilità e emotività all’uso di termini denigratori, dimenticando che dall’altra parte vi è sempre una persona che, seppur può essere criticata mai deve essere offesa”
Si intravede forse la luce in fondo al tunnel a Santa Maria di Sala per la questione Speedline, l’azienda di Tabina specializzata in cerchioni in lega di alta gamma per importanti marchi automobilistici internazionali e da mesi ormai in un limbo per via della possibile vendita da parte della proprietà svizzera, la multinazionale Ronal. Tre fondi di investimento, infatti, sarebbero alla finestra per rilevare l’impresa in cui sono impiegati 600 lavoratori e questo fa ben sperare anche i sindacati che stanno seguendo la vicenda. I rappresentanti di Fim Cisl e Fiom Cgil, assieme a quelli di Ronal e i relativi consulenti hanno individuato delle offerte in grado di rispondere alle esigenze di mantenimento dei posti di lavoro e rilancio della produzione e accertato quindi che la cessione potrebbe essere effettuata anche in tempi brevi. La vertenza era partita nel dicembre 2021 quando la Ronal aveva fatto sapere di voler abbandonare il sito produttivo veneziano e delocalizzare la produzione in Polonia. Nel frattempo si sono mobilitati a favore dei lavoratori sia le parti sociali che la politica, locale e nazionale, di tutti gli schieramenti con l’arrivo al presidio di Tabina anche dell’allora ministro del Lavoro Andrea Orlando, oltre al sindaco metropolitano Luigi Brugnaro che aveva indicato una sua delegata a seguire la vicenda nella persona di Deborah Onisto. In quell’occasione avevano partecipato all’incontro anche i rappresentanti dei lavoratori di Superjet di Tessera, che hanno avuto la possibilità di rappresentare la difficile situazione data dalle conseguenze del conflitto in Ucraina. Lo scorso giugno la proprietà si era anche presa l’impegno di trovare dei compratori e anche la locale Confindustria si era detta disponibile a mettere in campo ogni tipo di supporto a favore di nuovi investitori. Tre, come si diceva, sono le manifestazioni di interesse, di cui tre vincolanti. Nella nota congiunta dei sindacati si legge: “Non siamo entrati nei dettagli ma sono stati stabiliti dei passaggi che si dovranno effettuare nelle prossime settimane per concludere l’operazione di vendita dei Speedline. Per ora tutti i dati tecnici presentati hanno solo un carattere orientativo, non
sono definiti e saranno oggetto di confronto tra le parti per giungere ad una conclusione definitiva”. Al momento, quindi, si tratta di una fase di studio delle carte in tavola, affinché si possa arrivare ad una soluzione senza affrettare i tempi. I punti fondamentali restano, comunque, il mantenimento della piena occupazione del polo produttivo salese e un solido piano industriale per attivare un vero rilancio dell’azienda.
Riccardo MusaccoLe api e il loro lavoro di impollinazione sono un’attività fondamentale per la vita degli esseri viventi e anche di noi esseri umani. Grazie infatti a loro, infatti, le piante a seme possono produrre i semi e i frutti, mentre, allo stesso modo, le piante forniscono agli insetti le risorse, il polline e il nettare ma anche siti riproduttivi e di svernamento necessari al completamento del ciclo vitale. Senza l’impollinazione delle piante, infatti, la catena alimentare si interromperebbe, bloccando la nascita delle specie vegetali. Le api, impollinando buona parte delle colture che permettono la nostra sopravvivenza, rappresentano un anello
fondamentale dello sviluppo della biodiversità. Un mondo senza api, quindi, sarebbe impensabile, seppure, negli ultimi anni, a causa di diserbanti e l’inquinamento, gli insetti impollinatori siano a forte rischio. Per avvicinarsi al mondo dell’apicultura è partito a Santa Maria di Sala lo scorso 25 marzo un corso di informazione in apicoltura di secondo livello, fino al 29 aprile. Ma dove trovare il corso che tanto interesse sta suscitando visto anche il mutato clima di sensibilità e attenzione ambientale di questi ultimi anni? Le lezioni teoriche si terranno tutti i sabati dalle 9.30 alle 12.30 presso la sala consiliare di Santa Maria di Sala mentre le attività sul campo sono previste presso l’Apiario Apimarca di Massanzago. Questo percorso, nato in collaborazione con Apimarca, Associazione apicoltori veneti è realizzato in collaborazione con il Comune di Santa Maria di Sala, Regione Veneto, Ministero dell’Agricoltura e cofinanziato dall’Unione Europea. Tantissimo l’interesse già manifestato. Per info ed iscrizioni: info@ apimarca.it o sms a apimarca 351.9892132. (r.m.)
L’inchiesta sulle presunte tangenti sugli interventi da realizzare su alcuni terreni che ha coinvolto alcuni importanti esponenti politici di Santa Maria di Sala oltre a manager e imprenditori sembra ormai in dirittura di arrivo. A seguito di una serie serrata di interrogatori agli indagati la Procura si prepara a chiudere le indagini e a chiedere il rinvio a giudizio. Nel terremoto giudiziario che ha sconvolto la cittadina del veneziano sono rimasti implicati l’ex sindaco (2012-2022)
Nicola Fragomeni, poi Presidente del Consiglio comunale, Ugo Zamengo, anch’egli ex sindaco (20022007), poi consigliere dello stesso partito, Coraggio Italia, entrambi dimessisi oltre all’architetto Massimo Carraro, il dirigente dell’Ufficio Tecnico Carlo Pajaro. Fragomeni rivestiva anche il ruolo di coordinatore provinciale del partito che l’ha subito sospeso dall’incarico. Lo stesso sindaco fucsia di Venezia e metropolitano Luigi Brugnaro si era detto “basito”. Per tutti e quattro sono ancora in vigore gli arresti domiciliari, come anche per gli imprenditori padovani Mauro Carraro e Battista Camporese. Nelle ultime settimane la Pm Federica Baccaglini che segue il fascicolo aveva invitato gli indagati a presentarsi per un interrogatorio ma Fragomeni ha declinato l’invito, come peraltro aveva fatto anche in precedenza rifiutando di impugnare gli arresti domiciliari di fronte al tribunale del Riesame. Zamengo, invece, ha accettato ma non si conoscono nello specifico le dichiarazioni rilasciate. Carraro, attraverso i suoi avvocati sostiene di avere solamente fatto il suo mestiere e di avere fornito la propria versione dei fatti, rispondendo punto per punto alle contestazioni, dimostrando la totale estraneità alle accuse. Sulla stessa linea difensiva si è posto anche Camporese. Ricordiamo che l’indagine in corso era partita già nel 2019 ad opera dei carabinieri del Nucleo investigativo, diretti dal comandante Emanuele Spiller e riguarda presunte richieste di mazzette per la concessione del cambio di destinazione d’uso su terreni privati. Tutto è partito dalla segnalazione di un imprenditore che si è presentato in caserma, denunciando come i funzionari pubblici gli avrebbero chiesto una “fuori busta” per la trasformazione del terreno da “agricolo” a “edificabile”. Ovviamente, come sempre abbiamo sostenuto,
per tutti i personaggi coinvolti vige la totale presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva. Nel frattempo, seppur tra qualche polemica, sulla poltrona di Presidente del Consiglio comunale lasciata libera da Fragomeni si è seduto un altro esponente della stessa lista, l’ex assessore all’istruzione Luca Morosin mentre Zamengo è stato sostituito dal neo consigliere Michael Nebradiga.
Riccardo MusaccoLa data sicuramente non è stata scelta a caso. Nella Giornata dell’Earth Hour, l’Ora della Terra, l’evento globale del WWF che dal 2007 unisce le persone in tutto il mondo invitandole a spegnere le luci per un’ora, lo scorso sabato 25 marzo, Santa Maria di Sala si regala un progetto importante nel campo della sostenibilità ambientale. E’ stato inaugurato, infatti, alla presenza della sindaca Natascia Rocchi, di tutta l’amministrazione comunale e di centinaia di persone tra cui moltissimi bambini il “Bosco della Merla”. Si tratta di un progetto che la locale famiglia Calzavara, il cui capostipite Carlo, mancato da poco, ha portato avanti assieme alla
propria azienda con le tre figlie e la moglie. Un’area boschiva che si estende per 25.000 metri quadrati e che la famiglia Calzavara, per l’appunto, ha dedicato alla comunità salese. È stata una mattinata ricca di attività, dedicate alle famiglie e ai più piccoli, con laboratori di ceramica, letture animate, giri a cavallo, esperienze di movimento e respiro per adulti e la piantumazione di alberi. “Il nostro pianeta ci sta chiedendo di aiutarlo - ha ricordato la prima cittadina - ognuno di noi può dare il proprio contributo. Abbiamo ringraziato la famiglia Calzavara che ha fatto piantumare 3700 alberi sui loro terreni. Puntare sul verde è un investimento per il futuro e quando lo fanno i privati cittadini ha ancora più valore per l’alto senso civico dimostrato e dev’essere da stimolo per tutti noi amministratori. L’aumento delle superfici verdi rappresenta una strategia ecosostenibile per mitigare l’inquinamento e i cambiamenti climatici che si sono dimostrati così dannosi”. Insomma un nuovo polmone verde per tutto il territorio che va nella direzione di restituire un ambiente sempre meno cementificato. (r.m.)
Un servizio di aggiornamento in tempo reale della viabilità sulla Romea, creato dai cittadini per i cittadini. È la storia del gruppo Facebook “Tutta la Romea minuto per minuto”, creato da Matteo Tonello con l’intento di offrire un canale di informazione immediato per tutti i frequentatori della statale 309. Quando e come nasce l’idea di creare un gruppo in cui informarsi?
“L’idea nasce nel giugno 2014. Ero in autobus ed eravamo fermi da tre ore a causa di un incidente. Mi sono detto: “Ci vorrebbe un gruppo in cui chiunque possa fare segnalazioni sulla viabilità in tempo reale”. E da lì mi sono messo all’opera per crearlo. Non avevo mai fatto nulla di questo genere prima, ma in breve tempo la mia idea ha raggiunto moltissime persone: pensavo che saremmo arrivati a 100 e invece in 9 anni siamo arrivati a 45.380 persone. Il progetto si è esteso a macchia d’olio e senza alcuna sponsorizzazione o promozione, soltanto con il passaparola della gente”.
C’è qualche battaglia che avete seguito?
“Abbiamo seguito parecchie battaglie negli anni. Fra queste la più importante sicuramente riguarda l’aver dato voce alle segnalazioni dei cittadini in merito alla situazione di degrado della fermata sulla Romea all’altezza di
Sant’Anna di Chioggia: in qualche modo siamo riusciti a giungere al cuore dell’amministrazione, perché alla fine ci ha dato ascolto e ha provveduto. Dopo vari incontri con l’Anas, non hanno semplicemente posizionato delle pensiline per la fermata, come mi sarei aspettato, ma hanno provveduto proprio a modificare la viabilità, creando anche uno spiazzo per i bus e facendo davvero un gran lavoro. È stata una grossa soddisfazione per il gruppo, perché ci ha fatto capire che possiamo fare qualcosa anche per il sociale”.
Il gruppo sembra piuttosto ordinato. Come fate?
“In breve tempo la mia idea ha raggiunto moltissime persone: pensavo che saremmo arrivati a 100 e invece in 9 anni siamo arrivati a 45.380 persone. Il progetto si è esteso a macchia d’olio, soltanto con il passaparola della gente”
“Il nostro impegno è proprio tenere a bada questo tipo di individui, bloccandoli, silenziandoli o cancellando i post ripetitivi e le foto, che non sono consentite per una questione di privacy”. Quanto è impegnativo gestire un gruppo così?
“Parecchio. Fortunatamente però posso contare sul grande sostegno dell’altra amministratrice, Michela Tuzza, oltre che sul supporto dei membri che non si risparmiano dal segnalare post ed eventuali problemi. E poi c’è un grande aiuto anche da parte delle forze dell’ordine: con la polizia locale di Chioggia abbiamo un ottimo rapporto”.
Dal Palaexpo all’ex Auchan: è aperta a inizio aprile la nuova sede vaccinale mestrina in via don Tosatto 149, accanto alla sede legale dell’Ulss 3 Serenissima. Nella nuova sede, al primo piano del grande centro Terraglio uno, sono stati trasferiti 500 metri quadri di ambulatori per i vaccini e ambulatori, con accesso indipendente, per i tamponi. Fino a quattro le linee vaccinali attivabili. Più le sale d’attesa, di monitoraggio e di consegna referti. E qui da dai prossimi giorni troveranno spazio anche parte delle attività di vaccinazione e di prevenzione del Servizio di igiene e sanità pubblica (Sisp).
Il nuovo centro vaccinale di via don Tosatto in zona ex Auchan,
al piano rialzato, è accessibile attraverso due rampe carrabili, una rampa pedonale, due scale mobili e un ascensore per disabili.
Al piano terra ci sono i due ampi parcheggi che si trovano davanti e dietro la grande struttura entro cui è collocato. Alle due entrate indipendenti del nuovo centro, una per effettuare il tampone nasofaringeo e l’altra per sottoporsi al percorso vaccinale, si accede attraverso l’ala posteriore dell’edificio, quella che guarda verso la tangenziale. “Questo ennesimo cambio veste nell’erogazione dei servizi legati al Covid è conferma
dell’abilità delle nostre équipe sanitarie, imparata in pandemia, di modificare priorità, dimensioni, attività e modalità delle prestazioni - spiega il direttore generale dell’Ulss 3 Edgardo Contato - adattando giorno per giorno la nostra risposta alle richieste in continua evoluzione. La capacità di adattamento è tra le lezioni più importanti che ci hanno lasciato questi ultimi 3 anni”.
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L’Ulss 3 si veste di rosa nei ruoli che contano con oltre 50 donne ai vertici dell’azienda sanitaria. Quando lo sguardo si allarga all’intera forza lavoro, dei circa 8 mila dipendenti oltre 7 su 10, oggi, sono donne, affiancate dal 28% dei lavoratori uomini.
Rispetto a 5 anni fa, le dipendenti sono 500 in più, i dipendenti 30 in meno.
Se le dirigenti della sanità veneziana hanno sorpassato gli uomini 102 volte, le sole neo assunte tra dirigenti medici, sanitari e amministrativi nel biennio precedente alla pandemia (2018 e 2019) sono 126, gli uomini 79; le professioniste assoldate invece nel biennio successivo all’emergenza pandemica (2021 e 2022) sono 158, i professionisti 141. Tra queste 660, oltre 50 professioniste negli ultimi anni hanno scalato le gerarchie, conquistando ruoli fino a quel momento occupati in prevalenza da uomini. Con le nomine degli ultimi due anni, solo per citarne alcune, si parte dalla direttrice delle Risorse umane Laura Esposito, si passa per la responsabile dei Servizi informativi Silvia Baldan e si arriva la direttrice della Funzione ospedaliera Chiara Berti, che con Silvia Gallo e Roberta Gavagnin hanno in mano rispettivamente
Dopo la pandemia l’Ulss 3 ha assunto 158 nuove dirigenti: oggi sono 660, accanto ai 558 uomini
l’ospedale di Mestre la prima, gli ospedali di Mirano, Dolo e Noale la seconda e l’ospedale di Chioggia la terza.
Tutte le Professioni sanitarie sono state affidate a Francesca Rossi e la Sanità penitenziaria a Marina Paties. La Formazione aziendale è guidata ora da Elisabetta Spigolon, le Convenzioni con le strutture private accreditate da Bianca Colucci e il Monitoraggio concessioni da Mara Semenzato.
Gli ultimi primariati ospedalieri sono stati conquistati da Silvia Pini, che a Dolo e Mirano è diventata la prima primaria ortopedica del Veneto; Barbara Rossi, direttrice della Nefrologia di Dolo, e Lucia Rampin, primaria della Medicina nucleare di Mestre e Venezia. Nell’ambito della prevenzione, nuove responsabilità a Patrizia Buratti, direttrice dei Mercati ittici di Venezia e Chioggia; a Margherita Trapanese, coordinatrice infermieristica di tutti gli Screening oncologici dell’azienda sanitaria; a Maria
Nicoletta Ballarin, direttrice del Servizio per la prevenzione e la sicurezza negli ambienti di lavoro (Spisal); a Federica Boin, responsabile Promozione e salute; a Marianna Elia, direttrice facente funzione del Servizio di igiene degli alimenti e nutrizione (Sian) e a Laura Chiereghin, responsabile amministrativa del Dipartimento di prevenzione.
Lo sguardo alle nuove apicalità del territorio degli ultimi due anni si posa su ruoli, ad esempio, come quelli di Nicoletta Lo Monaco, a capo delle Cure primarie di Venezia terraferma, Marcon e Quarto d’Altino; di Bernardetta De Caprio, responsabile di Anziani e non autosufficienti dei distretti di Venezia e Terraferma; di Laura Suardi, responsabile del Servizio dipendenze (Serd) di Dolo e Mirano e di Giorgia De Zottis responsabile di Anziani disabili e non autosufficienti di Dolo Mirano e Chioggia.
Con il dilagare del Covid, sono scese in campo tra le altre anche la responsabile della Centrale operativa territoriale (Cot) Francesca Ferraretto, che ha preso in mano la partita della gestione dei punti tamponi territoriali; la direttrice del Servizio infanzia adolescenza e famiglia di Mirano e Chioggia Lorella Ciampalini, che ha guidato il Centro vaccinale di Mirano; e Manuela Barison, coordinatrice infermieristica del Servizio di igiene e sanità pubblica (Sisp) di Dolo, Mirano e Chioggia, che ha coordinato invece l’hub vaccinale Palaexpo di Venezia. Senza dimenticare molte tra le direttrici già nominate in era pre pandemica. Ci sono quelle che gestiscono il territorio, come Erika Sampognaro, responsabile del Distretto di Venezia terraferma, Marcon e Quarto d’Altino; Giovanna Busso, a capo della Direzione amministrativa del territorio; Maria
È Marzia Innocente, giovane macellaia 33enne di Montebelluna ad aggiudicarsi il primo posto nella semifinale del campionato giovani macellai andata in scena nelle scorse settimane presso Forte Marghera, a Mestre. Unica donna sui dieci concorrenti under 35 in lizza provenienti da Veneto, Lombardia più uno da Bari (dovevano essere dodici, due non si sono presentati), si è impo-
sta nettamente sui colleghi maschi distanziandoli di gran lunga nel punteggio finale. Presente anche il Presidente di Federcarni nazionale Maurizio Arosio. I primi quattro classificati si giocheranno la finale il prossimo 8 maggio in Fiera a RhoMilano. Al secondo posto si è piazzato il concorrente barese Ludovico Gagliardi, al terzo Andrea Gambato di Vicenza e al quarto Andrea Giuliat-
ti di Verona.
“Non me l’aspettavo” ha dichiarato Marzia “il livello era alto, non sapevamo su cosa avremmo dovuto lavorare ma avevo provato varie preparazioni. Per la finale sarà da prepararsi duramente ma intanto questa esperienza è stata molto positiva”. Soddisfazione per la riuscita dell’evento il Presidente di Federcarne di Confcommercio Venezia Mauro
Chinellato. “I ragazzi – ha commentato - si sono comportati, bene, hanno lavorato duro, anche oggi che era giorno di festa, speriamo siano il futuro della nostra professione. È un mestiere difficile, molti ragazzi non vogliono sacrificarsi, noi però puntiamo molto anche sulla formazione, faremo corsi anche con i cuochi”.
Cristina Mambelli, direttrice del Servizio infanzia adolescenza e famiglia di Venezia e Terraferma; Vania Noventa, a capo delle Cure primarie di Dolo e Mirano; Susanna Zardo, che ha in mano l’Assistenza farmaceutica territoriale e Maria Bianco, che è direttrice della Salute mentale di Venezia e Chioggia (non solo ospedaliera). La Farmacia ospedaliera di Mirano, Dolo e Chioggia è invece in gestione a Daniela Barzan; gli Screening oncologici sono coordinati da Melania Lorio; l’intera gestione di Specialistica e liste d’attesa è in capo a Marta Soave e i Processi di prenotazione a Lorna Salviato; l’Ufficio legale è sotto la responsabilità di Cristina Fort e la Contabilità e bilancio è diretta da Roberta Furlanetto. E poi ci sono le direttrici dei reparti che per prime hanno piantato bandiere rosa negli ospedali veneziani dell’Ulss 3: Licia Laurino con l’Anatomia patologica e Sonia Reccanello con la Fisica medica dell’intera azienda sanitaria; Antonella Franch con l’Oculistica di Venezia; Paola Cavicchioli con la Pediatria e Terapia intensiva neonatale di Mestre, Lorella Altafini con l’Anestesia e rianimazione di Dolo e Mara Rosada con il Pronto soccorso di Mestre.
Un viaggio nel mondo della scultura dal Novecento ad oggi è quanto viene proposto con la mostra “Il fantasma della forma: la scultura contemporanea” allestita al Museo Civico della Laguna Sud di Chioggia (Ve), organizzata dall’assessorato alla Cultura del Comune di Chioggia in collaborazione con MV Eventi di Vicenza.
Fino al 30 luglio prossimo all’interno degli spazi del museo civico le opere di numerosi e noti artisti, tra i quali Piero Gilardi e Mario Ceroli, uno dei maestri dell’arte povera, il camaleontico Aldo Mondino e il re della pop art italiana Mario Schifano, mettono l’attenzione sul rinnovamento stilistico che si confronta con nuovi materiali, non convenzionali e non propri alla tradizione scultorea del passato, e nuove soluzioni, una contaminazione di linguaggi che si fondano sia sul mondo naturale, ma anche sul progresso tecnologico e scientifico di una società in continua evoluzione. Il Fantasma della forma racconta la vicenda dello stato primordiale di una materia che tende a nascondere, anziché rivelare.
“Una mostra”, ha commentato l’assessore alla cultura Elena Zennaro, “per provocare chi ha paura della forma e non tanto dei fantasmi. Una mostra per stimolare il dibattito su temi di attualità come l’affermazione di sé in una società per certi versi effimera, per altri granitica”. “Il percorso del linguaggio scul-
toreo contemporaneo - ha spiegato il curatore della mostra Matteo Vanzan - lo possiamo leggere attraverso forme complesse e multicolori, essenziali e monocromatiche, traslucide oppure opache; opere in cui la materia si incurva, si sprigiona e utilizza i più disparati materiali come legno, pietra, terracotta, poliuretano, plastica, bronzo,
Fino al prossimo 30 luglio le opere di noti artisti, tra i quali Piero Gilardi e Mario Ceroli, uno dei maestri dell’arte povera, il camaleontico Aldo Mondino e il re della pop art italiana Mario Schifano
vetro, pane, neon, creando un incessante dialogo con elementi più sottili, talvolta sussurrati, in sintonia con le opere di matrice intimista. Un percorso, quello di oggi, fatto di nuovi protagonisti che riflettono sullo stato dell’esistenza, del mondo e della società e che sono stati in grado, con le proprie personalissime ricerche estetiche, di donarci nuove visioni di un’arte che, come affermava Jorge Luis Borges, “vuol sempre irrealtà visibili. Quali sono oggi i nuovi canoni espressivi di una disciplina artistica che trova le sue radici nel nostro più remoto passato?”. Per informazioni e prenotazioni tel. 041-5500911; mail: info.prenotazionimuseo@chioggia.org ed anche consultando la pagina Facebook del Museo Civico di Chioggia.
Eugenio Ferrarese
Sono gli ultimi giorni utili, fino al prossimo 27 aprile, per ammirare la singolare mostra “De’ visi mostruosi e caricature. Da Leonardo Da Vinci a Bacon”, il progetto della Fondazione Giancarlo Ligabue in programma a Palazzo Loredan, Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti a Venezia. Un’esposizione che propone volti deformi e grotteschi, figure esagerate o caricaturali realizzate dai grandi artisti attivi in Italia settentrionale tra il XVI e il XVIII secolo.
Oltre 75 le opere in mostra
da musei e collezioni private internazionali, dal Musée du Louvre di Parigi alle Civiche Raccolte d’Arte del Castello Sforzesco, dalle Gallerie degli Uffizi alla Staatliche Kunstsammlungen di Dresda, dal Designmuseum Danmark alle Gallerie dell’Accademia di Venezia fino al Sainsbury Centre for Visual Arts della University of East Anglia di Norwich, per citarne alcuni. E un incredibile nucleo di 17 disegni autografi leonardeschi, tra cui la nota “Testa di Vecchia” in Collezione Ligabue, prestati ecce-
zionalmente dalla Veneranda Biblioteca Ambrosiana, dalla Pinacoteca di Brera e – per la prima volta in Italia - dalla Devonshire Collections di Chatsworth.
Prestiti che danno vita a un percorso di altissimo livello, tra confronti e rimandi, dal grande da Vinci giunge alla Venezia di Anton Maria Zanetti e dei Tiepolo, passando per Francesco Melzi, Paolo Lomazzo, Aurelio Luini, Donato Creti, Arcimboldo, ma anche Carracci e Parmigianino, tra i tanti autori esposti.
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Chioggia. Presentata nelle scorse settimane una attesa manifestazione velica
Sa ranno una cinquantina gli equipaggi provenienti da tutta Italia che si contenderanno a Chioggia dall’8 al 13 maggio 2023 il titolo di Campione Italiano della classe Meteor per il 2023. Questo importante evento sportivo, giunto al mezzo secolo di storia, coinvolgerà tre darsene: Le Saline, il Porto Turistico San Felice e la darsena Mosella, che sarà la sede principale. La manifestazione è organizzata, su delega della Federazione Italiana Vela, da “Il Portodimare”, l’associazione sportiva padovana presieduta da Giuseppe Modugno, con la collaborazione di Assometeor, Yacht Club Padova, Circolo Nautico Chioggia e del Consorzio Lidi di Chioggia. “Per il nostro territorio è una grande opportunità ospitare una competizione di questo livello - ha dichiarato Daniele Tiozzo Brasiola, vicesindaco e assessore allo Sport del Comune di Chioggia. L’evento mette in risalto l’ottima
sinergia che si può creare tra associazioni sportive ed il mondo dell’imprenditoria, a testimonianza del fatto che quando si fa rete si riescono a portare avanti i progetti e realizzare grandi risultati”. E’ la terza volta, dopo le edizioni del 1990 e del 2008, che Chioggia ospita il Campionato Italiano Meteor. E proprio
È la terza volta, dopo le edizioni del 1990 e del 2008, che Chioggia ospita il Campionato Italiano Meteor
nel 1990 fu il chioggiotto Franco Corazza, al timone di Kokkaburra in equipaggio assieme a Lucio e Marco Boscolo, a vincere il titolo italiano. L’ultima vittoria di un imbarcazione chioggiotta è stata nel 2016 a Grignano (Trieste) con “Engy” di Stefano Pistore con il guidone del Circolo Nautico Chioggia. Il campo di regata sarà
posizionato a poche centinaia di metri dalla spiaggia di Sottomarina e a poche miglia dalla zona di tutela biologica delle Tegnue. Sono in programma da mercoledì 10 maggio 2023 fino a dieci prove, con un massimo di tre giornaliere. Saranno premiate le prime 10 barche della classifica, oltre alle barche vincitrici delle
Ha preso il via la stagione dell’Unione Ciclistica Mirano che in quest’anno festeggia il 50° anno di attività. La società miranese schiererà nelle varie manifestazioni a cui parteciperà ben 50 atleti. Presidente del sodalizio è Paolo Mario Bustreo che da oltre 20 anni conduce con passione e dedizione il progetto dedicato ai più giovani. “E’ da oltre 56 anni che l’Uc Mirano svolge l’attività e durante tutto questo tempo ci abbiamo sempre messo tanto impegno e passione. Per noi è come se fosse la prima volta e questo sta a significare che siamo una società ancora viva e che ha voglia di fare. Questo è merito di persone che ci aiutano come dirigenti capaci e tecnici di grosso spessore che ci danno la forza di continuare. Ai ragazzi, raccomando di farlo con la stessa passione che tutti noi ci mettiamo”. Il direttivo dell’Uc Mirano è composto da Paolo Mario
singole prove di giornata. Assometeor metterà in palio il “Trofeo Assometeor” al vincitore del titolo, il “Trofeo Alberti” al primo armatore-timoniere, al primo equipaggio interamente femminile, alla prima scuola di vela. ”La promozione del nostro territorio - ha commentato la presidente del Consorzio Lidi di Chioggia
Bustreo, Giorgio Manera, Fabrizio Salviato, Gianfranco Cazzin; Gianni Gallo, Maurizio Simionato, Italo Bevilacqua, Oscar Giacomello e Mattia Garzara (direttore tecnico). I corridori sono per gli Allievi: Giovanni Lascatti, Andrea Romano, Alessandro Sbrissa, Giulio Scarpa, Edoardo Scomparin, Gabriele Veronese e Leonardo Volpato. Direttori sportivi Giovanni Cordova, Paolo Garzara e Igor Marangotto. Esordienti: Dimitri De Lazzari, Tommaso De Rossi, Tommaso Rebeschini, Matteo Romoli, Enrico Veronese e Marco Zamengo Miele. Direttori sportivi : Sandro Bettuolo, Oscar Giacomello e Claudio Venturini. Giovanissimi: Riccardo Capovilla, Francesco Cerchiaro, Leonardo Garavello, Nicola Garbin, Housem e Karim Hakim, Andrea Ruggi e Nicolò Zamengo Miele. Direttori sportivi: Federico Capovilla e Stefano Garbin. (l.p.)
Elena Boscolo Nata - avviene anche con gli eventi sportivi. È nostro compito, infatti, investire anche su questo tipo di manifestazioni favorendo la conoscenza dell’identità della nostra città attraverso lo sport, quale volano dello sviluppo economico”. Alla presentazione dell’evento nelle scorse settimane nella sala consiliare del Comune di Chioggia, vi erano il vicesindaco ed assessore allo sport Daniele Tiozzo, il consigliere delegato al marketing Riccardo Griguolo, il consigliere regionale Marco Dolfin, Claudio Ballestriero vice presidente della XII Zona quale rappresentante della Federazione Italiana Vela, Giuseppe Modugno presidente de “Il Portodimare” e il vice Emilia Barbieri, Elena Boscolo Nata presidente del Consorzio Lidi di Chioggia, Giuliano Boscolo Cegion presidente associazione Albergatori Asa e rappresentanti del mondo sportivo velico.
Eugenio FerrareseIl recente taglio al cuneo fiscale, che dovrebbe alleggerire il peso delle tasse per i lavoratori con i redditi più bassi, è l’ultimo dei provvedimenti adottati dal governo per fronteggiare mesi ancora impegnativi per i conti di famiglie e imprese. Sarà sufficiente? Che altro fare? Ne parliamo con il senatore veneziano Raffaele Speranzon, che a Palazzo Madama è anche vice presidente vicario del gruppo di Fratelli d’Italia.
Senatore, qual è il fronte più caldo che vede impegnato il governo Meloni?
Stiamo lavorando soprattutto sulla riduzione delle tasse, per questo abbiamo messo a punto una finanziaria che taglia il cuneo fiscale e aumenta la platea dei cittadini che si troveranno qualcosa di più in busta paga, partendo dai redditi medio bassi. La nostra riforma fiscale ha l’obiettivo di tagliare le tasse a tutti, a cominciare da chi si trova in maggiore difficoltà. Vogliamo allargare la platea dei cittadini che da questa riforma avranno qualcosa in più.
Come sostenere concretamente le famiglie?
Abbiamo introdotto vari bonus energetici per pagamento bollette, che hanno permesso alle famiglie di affrontare l’impennata dei costi energetici. Abbiamo anche raddoppiato tutti i benefici per i genitori che mettono al mondo dei figli e introdotto un congedo parentale più lungo e più ore di permesso retribuito. Da quest’anno l’assegno unico è aumentato, così come le pensioni minime. In una situazione economica come quella attuale, ancora difficile e con una quotidiana instabilità a livello internazionale, dobbiamo far fronte anche all’aumento dell’inflazione. Che risposte dare invece al mondo delle imprese?
Il primo obbiettivo era scongiurare chiusure di massa, fallimenti e ascesa della disoccupazione. Una volta messo in sicurezza il
nostro sistema economico e produttivo siamo pronti a ripartire. La previsione di crescita dell’1% inserita nel Documento di economia e finanza approvato lo scorso 11 aprile è anche la risposta che diamo ai vari gufi, secondo i quali eravamo ormai sull’orlo del fallimento. Invece il 2023 sarà un anno di crescita, anche se c’è ancora molto da fare. A questo proposito, come superare l’impasse del Pnrr?
Stiamo cercando di snellire procedure per raggiungere gli obiettivi fissati. È bene ricordare che per due decenni l’Italia ha gestito i fondi strutturali per la formazione e per miglioramento della qualità dei lavoratori, oltre che per l’implementazione delle infrastrutture e delle tecnologie. Non siamo riusciti a spendere quasi la metà di questo denaro, ora abbiamo il quadruplo delle risorse, quindi vanno modificate e trasformate le procedure. L’obiettivo è creare le condizioni perché la burocrazia non sia un ostacolo, ma ci aiuti ad utilizzare al meglio questi fondi. Abbiamo centralizzato tutto su Palazzo Chigi proprio per lavorare su questo aspetto cruciale.
Per l’opposizione non state facendo abbastanza, cosa rispondete?
Rispondiamo con i fatti, ormai da mesi: abbiamo riformato il codice degli appalti, abbiamo in
cantiere la riforma della giustizia per garantire a tutti un giusto processo in tempi brevi, perché la lentezza della giustizia produce impunità, stiamo lavorando ad una proposta di legge che va a gravare le pene per chi occupa immobili abusivamente. Abbiamo adeguato il contratto degli insegnanti, bloccato da oltre un decennio. Abbiamo dato il via alla riforma dell’autonomia differenziata e a quella delle province, all’orizzonte c’è anche la riforma del presidenzialismo. Non siamo certo con le mani in mano. Altro fronte che ci vede impegnati è quello della sovranità alimentare e il no al cibo artificiale con cui si vorrebbe uniformare l’alimentazione in tutto il mondo. Noi difendiamo la dieta mediterranea e la nostra filiera di qualità che vale centinaia di miliardi e garantisce anche un’elevata aspettativa di vita.
Si parla ancora di emergenza immigrazione, che fare?
Dobbiamo far comprendere che il confine italiano è un confine comunitario, quindi l’emergenza riguarda l’Europa intera che non può continuare a stare alla finestra. Tutta l’Europa deve sentirsi coinvolta e responsabile, per evitare scelte drastiche e pesanti conseguenze. Vanno stretti accordi con tutto il Nord Africa e gli altri Paesi del bacino mediterraneo, serve una forte azione
comune se vogliamo evitare altre tragedie.
In Veneto fra poco si vota a Vicenza e Treviso: com’è il rapporto con gli alleati?
Anche stavolta siamo riusciti a fare sintesi sui candidati che guideranno queste città per i prossimi anni, siamo sicuri saremo ancora premiati dal consenso degli elettori, come è stato di recente nel vicino Friuli Venezia Giulia e prima in Lazio e Lombardia. A livello regionale orma è chiaro che Fratelli d’Italia è la forza politica più importante. Confidiamo nella disponibilità di Zaia a dare ascolto alle proposte, alle idee e ai suggerimenti del primo partito in Veneto. Da parte nostra non verrà mai a mancare la lealtà nei confronti della giunta regionale. Ha fatto discutere la presa di posizione di Fratelli d’Italia sulle carriere alias a scuola. Perché quella lettera al liceo?
Più che una lettera al singolo istituto sarebbe stato meglio
fare una lettera aperta su questo tema così complesso che richiede una seria riflessione. Oggi in Italia prima dei 18 anni un giovane non viene considerato sufficientemente maturo per guidare un’auto, votare, consumare alcolici. Anche sul fronte penale un minorenne che commette un reato ha responsabilità attenuate. Riteniamo che sia prematura ogni decisione sulle cosiddette carriere alias da parte di un adolescente. Ad ogni cosa il suo tempo, il cambio di sesso è previsto e regolato dalla legge, è un diritto legittimo ma deve essere frutto di una decisione matura, non presa sull’onda dell’emotività. L’adolescenza invece è una fase di conflittualità permanente, dobbiamo andarci cauti. Meglio se le scuole, anziché occuparsi di questo, si concentrano sul loro ruolo didattico e sulla formazione dei ragazzi.
Nicola StievanoIl Consiglio regionale del Veneto ha votato il rinnovo dell’Ufficio di Presidenza senza particolari contraccolpi all’interno della maggioranza, in particolare nel rapporto di forza tra Lega e Fratelli d’Italia.
Sono stati confermati il presidente Roberto Ciambetti (Lega-LV), con 37 voti, i vicepresidenti Nicola Finco (Lega-LV) per la maggioranza, con 36 voti, e Francesca Zottis (Partito Democratico) per la minoranza con 9 voti, nonché i segretari Alessandra Sponda (Lega-LV) per la maggioranza con 34 voti, ed Erika Baldin (Movimento 5 Stelle) per la minoranza con 9 voti. “Il voto di metà legislatura - spiega il presidente Ciambetti - è previsto
dal regolamento del Consiglio regionale: si tratta di una procedura che serve anche come strumento di verifica e controllo dell’operato di chi gestisce l’assemblea.
Il voto espresso non solo sancisce il riconoscimento del buon lavoro fatto finora ma rappresenta anche un segnale per il percorso che ci condurrà, nei prossimi due anni e mezzo, alla conclusione della legislatura: l’attività legislativa che ci vedrà impegnati è ancora molta, sia in termini di quantità di provvedimenti, sia soprattutto in termini di qualità. Il rinnovo di tutti i componenti rappresenta quindi una continuità che consentirà all’assemblea legislativa di proseguire al meglio”.
Afianco degli studenti e del loro disagio, manifestato in più occasioni, anche in momenti solenni come l’inaugurazione dell’Anno Accademico all’Università di Padova.
Rachele Scarpa, parlamentare del Partito Democratico, non sottovaluta l’appello che arriva dai giovani alle prese con le difficoltà quotidiane nell’affrontare il percorso di studi.
“La Rete degli studenti medi, l’Unione degli Universitari e il Sindacato pensionati italiani (Spi Cgil) - ricorda la deputata veneta - hanno presentato alla Camera i dati della loro ricerca ‘Chiedimi come sto’. É successa una cosa importante: i 30mila studenti e studentesse che ci dicono come stanno, quanto difficile sia stata la pandemia, che pensano sia necessario un supporto psicologico fruibile e a portata di mano impongono un impegno urgente del Parlamento, come in queste settimane è emerso spesso”.
A fronte di questa situazione l’Unione degli Universitari e la Rete degli Studenti Medi hanno presentato in Parlamento una proposta di legge sul benessere psicologico degli studenti, con la proposta di istituire un presidio psicologico con psicologi in ogni scuola e università.
“La scuola e l’università - aggiunge Scarpa - sono l’epicentro da cui parte un grido di aiuto e devono essere quindi l’epicentro della nostra risposta: dai luoghi di istruzione si possono intercettare condizioni di disagio e difficoltà, dei singoli e dei contesti familiari, ma soprattutto si può fare prevenzione e promozione del benessere psicologico”.
“L’istruzione pubblica - continua la deputata del Pd - deve diventare un’àncora di salvezza per chi è in difficoltà e il primo luogo di acquisizione degli strumenti psicologici, sociali e culturali per stare bene: poi servono risposte complesse e di sistema. Serve lo psicologo di base,
perché il benessere di una persona non può essere legato al fatto di potersi permettere di pagare un professionista. E ancora bisogna pensare alla situazione nelle carceri, o alle condizioni limite di chi arriva nel nostro paese dopo aver attraversato il Mediterraneo. Serve una rete di supporto sociale per gli anziani, per non lasciarli soli. Servono sguardi ampi e una grande volontà politica di fare sintesi, con trasversalità e determinazione. Utilizzeremo, per questo, l’intergruppo parlamentare per il benessere psicologico da me promosso: dall’ascolto degli studenti e dal confronto in Parlamento devono partire le risposte urgenti che
la mia generazione sta chiedendo”, conclude Scarpa.
“La nostra proposta di legge - spiega Camilla Velotta, dell’esecutivo nazionale della Rete Studenti Medi - punta ad istituire, regolare e finanziare un servizio di assistenza psicologica, psicoterapeutica e di counselling scolastico e universitario, che possa basarsi su personale professionista e interfacciarsi con il servizio sanitario territoriale assicurando la presa in carico degli studenti che ne avessero bisogno. Oggi molte scuole e università offrono un servizio psicologico, ma le risorse economiche e il personale a disposizione sono gravemente insufficienti: infatti, noi chiediamo che lo Stato investa almeno cento milioni di euro all’anno per arruolare sul territorio dei team multidisciplinari di professionisti, le cui competenze devono garantire l’assistenza in relazione alle necessità specifiche degli studenti”.
Con la tappa a Vicenza si è concluso il tour “Comunità Energetiche Rinnovabili e gruppi di autoconsumatori di energia rinnovabile che agiscono collettivamente. Uno strumento per la transizione energetica” che ha toccato tutte province venete.
“Il bilancio di questa esperienza è estremamente positivo - commenta Roberto Marcato, assessore
regionale allo sviluppo economico ed energia -. Complessivamente, nell’arco di un mese, ho potuto incontrare oltre 500 sindaci, toccando in pratica tutto il territorio regionale. Ho riscontrato che c’è ampia consapevolezza che le comunità energetiche sono uno strumento importante sul quale investire per il nostro futuro.
Noi faremo la nostra parte come
stiamo già facendo, ora ci aspettiamo dal Governo i decreti attuativi. Ci aspettiamo che renda l’utilizzo delle comunità energetiche molto semplice e facile da costruire e mettere a sistema. Abbiamo davvero l’opportunità di scrivere una pagina importante vero l’autonomia energetica - conclude Marcato -. È una partita fondamentale e ne va dello sviluppo del nostro territorio”.
“Siamo andati ad individuare una necessità delle nostre generazioni. - osserva Paolo Notarnicola, coordinatore nazionale della Rete - Vedere concretamente lo stato di malessere all’interno dei nostri coetanei ha fatto scattare la scintilla su quella che avrebbe dovuto essere la strada da percorrere. A fronte di un’ampia coscienza del proprio stato di disagio, uno dei principali rischi è quello che si vada verso l’assunzione del malessere come parte integrante della propria vita. L’intento politico è sempre stato, dunque, quello di far emergere questa ‘fragilità generazionale’ come punto di partenza per la costruzione di una rivendicazione sul diritto al benessere psicologico, un diritto quasi per nulla esistente, ma che riteniamo debba essere prioritario in futuro e, partendo da questo, bisogna costruire le basi affinché si fondi sui principi di universalità e su misure di welfare pubblico”.
Rachele Scarpa chiede un impegno urgente al Parlamento per garantire un presidio psicologico e una rete di supporto socialeRoberto Marcato Rachele Scarpa e Ivan Pedretti (Spi Cgil)
L’inaugurazione. Aperto al traffico il collegamento da Spresiano alla A27, due chilometri costati 66 milioni di euro
Anche l’ultimo tratto della Pedemontana in provincia di Treviso è stato aperto al traffico. Due chilometri, realizzati quasi tutti in trincea e con un costo di 66 milioni di euro, che collegano il casello di Spresiano con la A27. Alle Dolomiti da una parte, mentre dall’altra, grazie all’innesto con la A28 e più in là ancora con la A4, a Pordenone, Portogruaro, Udine, Trieste, l’Austria, la Slovenia. Insomma, il Nordest e il Nord Europa connesse da una superstrada definita all’unanimità strategica. Al completamento del progetto mancano ancora 12 chilometri, quelli che vanno da Montecchio Maggiore a Malo: se tutto filerà liscio, entro la fine dell’anno il casello di Montecchio (di competenza
della Brescia-Padova) verrà aperto e allora si potrà parlare davvero di grande anello est-ovest dell’intero Nordest.
Per “varare” l’interconnessione della Marca sono arrivati in tanti. Dal vice presidente del Consiglio dei ministri con delega alle infrastrutture e ai trasporti Matteo Salvini al governatore Luca Zaia con la giunta regionale al completo. Parlamentari e sindaci, ordini professionali e vertici della Dogliani, l’impresa che ha realizzato l’opera. “La storia della Pedemontana parte con i primi progetti degli anni Novanta. Si blocca, va in stallo, e solo negli ultimi anni l’impegno della Regione ha portato all’avvio dei cantieri.
L’apertura del collegamento con la
A27 – ha dichiarato Zaia – permette ora di fare l’atteso salto di qualità: decine di comuni, migliaia di aziende, tantissimi abitanti di questi territori hanno finalmente un’arteria importante per il traffico veicolare, in una delle aree produttive più importanti del Paese. Questo significa anche un aiuto all’economia, all’attrazione di investimenti, alla crescita di una porzione di Veneto che viveva sotto scacco di una viabilità secondaria ormai satura”. Da Pordenone a Bassano in un’ora e 55 minuti. Da Portogruaro a Vicenza in un’ora e 20 minuti. Da Treviso Nord a Montecchio in 50 minuti. Numeri che rivoluzionano gli spostamenti in una parte d’Italia storicamente imbottigliata nel traf-
fico. Numeri dettati non soltanto da quei 94,5 chilometri di Superstrada Pedemontana Veneta, ma anche dai 68 chilometri di nuova viabilità ordinaria connessa alla grande opera. L’appello accorato di Zaia (e di Salvini) a usare l’infrastruttura
(“Utilizzatela, utilizzatela, utilizzatela”) va inevitabilmente letto come risposta a chi mette sul piatto i costi dei pedaggi. “I flussi di traffico sono in aumento, con il valore finora record di 33.943 veicoli raggiunto
il 10 marzo scorso. Gli introiti andranno ad aumentare nei prossimi mesi e anni, favorendo una piena sostenibilità economica”, da detto il presidente della Regione. Che tradotto significa: la Pedemontana ci è costata 2 miliardi e 258 milioni di euro, secondo i piani arriveremo a velocità di crociera al nono anno di vita, più viene utilizzata prima finiamo di pagarla e prima potremo iniziare ad abbattere i pedaggi.
Sara SalinZaia invita ad usarla: “è un aiuto all’economia di una parte della nostra regione che viveva sotto scacco di una viabilità satura, prima finiamo di pagarla e prima potremo iniziare ad abbattere i pedaggi”L'inaugurazione della "Pedemontana Veneta"
In Triveneto ed Emilia-Romagna il progetto, ideato e promosso da Aspiag Service nel 2006, si espande e diventa digitale
330 i stituti scolastici di 127 Comuni, oltre 120.000 alunni formati, 350 eventi e 1640 ore di laboratorio organizzati: sono alcuni importanti numeri che descrivono l’attività de “Le Buone Abitudini”, il programma per l’educazione alla sana alimentazione e ai corretti stili di vita, avviato nel 2006 da Aspiag Service, concessionaria del marchio Despar per il Triveneto, l’Emilia-Romagna e la Lombardia, nelle proprie regioni di riferimento. Un programma che, grazie alla collaborazione con il Consorzio Despar Italia e le società che ne fanno parte, da quest’anno si allarga su scala nazionale: il progetto, diventato una best practice in Triveneto ed Emilia-Romagna dove è stato avviato diciassette anni fa, è stato infatti esteso a tutte le 17 regioni italiane in cui il Consorzio e le sue società sono presenti.
Le Buone Abitudini è un programma innovativo nato con l’obiettivo di supportare scuole e famiglie, nel perseguire e raggiungere un concetto ampio di qualità della vita, con particolare attenzione ai temi della sana alimentazione, del movimento fisico e del rispetto per l’ambiente. Il programma
è stato studiato come un ciclo educativo completo per accompagnare insegnanti, alunni e famiglie lungo tutto il cammino della scuola primaria, dalla classe prima alla classe quinta. Nel dettaglio, il programma è strutturato in cinque percorsi di educazione alimentare curati e verificati in collaborazione con un team di specialisti e differenziati per ciascuna classe della scuola primaria. Attraverso una metodologia attiva di insegnamento, grazie alla quale i bambini possono approfondire e mettere in pratica quello che imparano con sperimentazioni pratiche e semplici azioni quotidiane, il percorso formativo permette così di sviluppare competenze e tematiche trasversali in linea con le indicazioni nazionali del MIUR.
Il progetto, volto da sempre a coltivare nei cinque anni di scuola primaria un seme speciale, fatto di curiosità, sensibilità ed esperienza, che germogliando possa aiutare i bambini a crescere in modo sano e consapevole, a partire dall’anno scolastico 2022/2023 ha cambiato pelle per rivolgersi verso una dimensione innovativa e digitale. Oggi, infatti, “Le Buone Abitudini” è un programma fru-
ibile interamente online attraverso una piattaforma gratuita (https://www.lebuoneabitudini.despar.it/piattaformascuola/) dedicata agli insegnanti della scuola primaria che possono registrarsi con facilità e usufruire di contenuti scientifici aggiornati e proposte interattive messi a disposizione come video, approfondimenti, materiali didattici digitali e stampabili, attività esperienziali in classe e in famiglia. I contenuti per gli insegnanti si integrano poi con un sistema digitale più ampio rivolto alle famiglie a cui vengono messi a disposizione contenuti e materiali sul sito del programma www.lebuoneabitudini.despar.it, oltre che sulla pagina Facebook e il canale YouTube de “Le Buone Abitu-
dini”, con ricette, consigli degli esperti e attività manuali da svolgere insieme ai bambini. Una vocazione al sociale è parte del DNA di Aspiag Service che ogni giorno si impegna per favorire un modello di sviluppo fondato sulla costruzione di relazioni e valore condiviso per le comunità in cui l’azienda si inserisce.
domande a Filippo Brocadello, membro del team LBA Medico, specialista in scienza dell’alimentazione e fitoterapeuta
Le Buone Abitudini è un ciclo educativo completo che si articola in cinque percorsi specifici per ciascuna classe della scuola primaria. Come sono state scelte le tematiche e quali sono le specificità del programma?
Le tematiche e le competenze sviluppate dal progetto sono trasversali e in linea con le Indicazioni Nazionali del MIUR. Attraverso la nuovissima piattaforma digitale, i nostri specialisti offrono agli insegnanti una formazione qualificata, attendibile e sempre aggiornata. Tutti i percorsi de Le Buone Abitudini si avvalgono della metodologia attiva , grazie a cui i bambini e le bambine diventano protagonisti, a scuola e a casa, approfondendo e mettendo in pratica ciò che imparano attraverso attività esperienziali e semplici azioni quotidiane.
La scuola ha un ruolo importante
nel diffondere corrette abitudini alimentari, ma altrettanto fondamentale è il ruolo della famiglia. In che modo questo programma rappresenta un ponte tra scuola e famiglia su un tema così importante?
Il nostro ciclo educativo si fonda sulla relazione tra società, scuola e famiglia e permette a insegnanti e genitori di lavorare fianco a fianco attraverso la nostra piattaforma e non solo. In tutti i percorsi è prevista la restituzione a casa dei contenuti appresi a scuola, attraverso attività, esperienze e video da visionare in famiglia. Grazie ai nostri canali on-line, inoltre, è possibile fare rete, condividere il lavoro svolto, i consigli degli esperti, approfondimenti, ricette, eventi e tanto altro.
Quali sono gli errori più comuni che si commettono rispetto all’alimentazione di bambini e ragazzi? Può dar-
ci qualche consiglio pratico su come educarli a stili di vita salutari e a un’alimentazione equilibrata?
Uno degli errori più comuni è senz’altro l’eccessivo ricorso (anche più che quotidiano) a merendine, snack, bibite e succhi di frutta, che anziché essere consumati una volta ogni tanto, per esempio nelle occasioni come feste e compleanni, entrano nella dieta di tutti i giorni come fossero indispensabili, andando così a confondere ciò che rientra in un concetto di alimentazione equilibrata rispetto a quello di eccezione. Il consiglio più utile è certamente la coerenza . I più piccoli, infatti, oltre a seguire quanto viene scelto per loro in famiglia, imparano principalmente osservando i comportamenti degli adulti di riferimento, che fungono da esempio fondamentale nell’indirizzare le loro scelte.
sana alimentazione e stili di vita salutari nelle scuole primarieFilippo Brocadello, membro del team LBA, medico specialista in scienza dell'alimentazione e fitoterapeuta
Il mondo scientifico esprime per lo più una posizione a favore del cibo coltivato in laboratorio
Cibo coltivato in laboratorio, quello che nel linguaggio comune è stato impropriamente chiamato “sintetico”, una nuova frontiera che spacca l’opinione pubblica e fa registrare anche tra gli esperti e addetti ai lavori posizioni contrastanti che si dividono tra favorevoli e contrari.
Una questione aperta dopo l’autorizzazione per il consumo umano concessa dall’autorità alimentare americana Fda ai filetti di “pollo” creati in laboratorio dalla Upside Foods e a quelli della GOOD Meat.
Attualmente la carne sintetica è un prodotto che non è ancora entrato nel mercato europeo. Qualora l’Autorità europea sulla Sicurezza alimentare (EFSA) dovesse approvare la sicurezza della carne coltivata, questa potrà entrare nel mercato europeo e potrà essere acquistata.
Prosegue alla pag. seguente
Tra i contrari si colloca il senatore
Luca De Carlo, presidente della commissione industria, commercio turismo agricoltura e produzione agroalimentare, che ha esultato, lo scorso 29 marzo, per l’approvazione in Consiglio dei ministri del disegno di legge “Disposizioni in materia di divieto di produzione e di immissione sul mercato di alimenti e mangimi sintetici”, che vieta la produzione, l’importazione e la vendita di alimenti “sintetici” in Italia.
“È una grande vittoria per l’intero comparto agroalimentare italianoha dichiarato il senatore, - l’Italia è la prima nazione al mondo che ha dimostrato il coraggio di fermare questa deriva con provvedimenti concreti e lo ha fatto anche con uno strumento chiaro e snello, composto da soli sei articoli”.
Anche Coldiretti si è mobilitata contro il cibo sintetico raccogliendo in tutta Italia mezzo milione di firme a supporto della nuova normativa.
La petizione ha ricevuto l’adesione anche di ministri, sottosegretari, parlamentari nazionali ed europei, governatori, sindaci, personalità della cultura, dello sport e dello spettacolo, rappresentanti istituzionali di Regioni e Province, imprenditori e anche numerosi vescovi.
“Dopo l’autorizzazione per il consumo umano concessa dall’autorità alimentare americana Fda ai filetti di “pollo” creati in laboratorio dalla Upside Foods e a quelli della GOOD Meat, il rischio è una diffusione an-
In Italia l’approvazione, lo scorso 29 marzo, in Consiglio dei ministri del disegno di legge “Disposizioni in materia di divieto di produzione e di immissione sul mercato di alimenti e mangimi sintetici”, ha ulteriormente contribuito ad esacerbare il dibattito.
Ma cos’è la carne coltivata?
che nell’Unione Europea dove già quest’anno – denuncia la Coldirettipotrebbero essere introdotte le prime richieste di autorizzazione all’immissione in commercio che coinvolgono Efsa e Commissione Ue. Dopo la carne la sperimentazione si è estesa al pesce ed al latte mettendo a rischio la naturalità degli alimenti più presenti nella dieta”.
“La verità è che non si tratta di carne ma di un prodotto sintetico e ingegnerizzato, che non salva l’ambiente perché consuma più acqua ed energia di molti allevamenti tradizionali –osserva il presidente Ettore Prandini, contestando le motivazioni dei sostenitori del cibo coltivato in laboratorio - non aiuta la salute perché non c’è garanzia che i prodotti chimici usati siano sicuri per il consumo alimentare e, inoltre, non è accessibile a tutti poiché è nelle mani di grandi multinazionali”.
Coldiretti Veneto, inoltre, mette in risalto come produzioni da primato siano messe a rischio.
“Rispetto al mercato nazionale, - si sottolinea - il Veneto vanta numeri da leader, concentrando oltre il 40% degli allevamenti avicoli. A questi si aggiungono il 15% del settore bovino e il 10% di quello suino, tanto che la regione è quarta per valore aggiunto in agricoltura con oltre 3 miliardi di euro, grazie anche alle sue 95 certificazioni di origine fra Dop e Igp. Primati che, secondo Coldiretti, in prospettiva rischiano di essere però insidiati dalla decisione della Fda”.
“È un tipo di carne prodotta in laboratorio a partire da cellule animali” si legge nelle pagine del sito della Fondazione Umberto Veronesi, che già nel 2019 si era espressa a favore di queste tecniche attraverso la pubblicazione di un documento di Roberto Defez, dell’Istituto di Bioscienze e Biorisorse del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) di Napoli e membro del comitato etico della Fondazione Umberto Veronesi, intitolato “Dagli allevamenti intensivi all’agricoltura cellulare”.
“Attualmente - si legge - la carne coltivata è un prodotto che nasce a partire da cellule animali che vengono prelevate tramite una biopsia e fatte crescere su un terreno ricco di nutrienti. Dal punto di vista della sicurezza alimentare - è la posizione della Fondazione Veronesi - il consumo di carne coltivata non presenta un rischio per la salute umana. In Unione Europea la carne coltivata è considerata un novel food e quindi deve sottostare a stretti controlli e normative che regolamentano l’introduzione di questi alimenti sul nostro mercato”.
Insomma, il dilemma è naturale contro sintetico. Ma di naturale ormai nella produzione attuale di carne c’è ben poco, è l’osservazione che si legge nelle pagine del sito la Fondazione Veronesi, senza considerare i problemi che derivano dalla gestione del mantenimento degli allevamenti attuali, di tipo etico, ambientale e di salute “se pensiamo alla possibilità di diffusione di zoonosi e alla responsabilità rispetto all’antibiotico resistenza”. Chi sostenendo la necessità di trovare perciò delle alternative al consumo di carne la Fondazione veronese ritiene che la carne coltivata sia una delle più valide. “Dal punto di vista nutrizionalesi afferma - non sono presenti degli aspetti negativi da considerare. Dal punto di vista della sicurezza alimentare, crescendo in un ambiente controllato si riduce il rischio di malattie di origine animale e non c’è la necessità di impiegare antibiotici. Diventa inoltre possibile confezionare un alimento in un unico luogo evitando contaminazioni
esterne”. Non mancano gli aspetti negativi che riguardano invece il punto di vista etico. “Una prima riflessione - si prosegue - riguarda il benessere animale: a oggi viene utilizzato il siero fetale bovino, sottoprodotto industriale della carne come ingrediente fondamentale del terreno di coltura per le cellule Tuttavia sono attualmente in sviluppo alternative che prevedono l’utilizzo di prodotti vegetali”. Del cosiddetto “cibo sintetico” “ci si sta preoccupando troppo presto” e “si è arrivati a definire delle regole quando mancano ancora elementi per decidere”, rileva da parte sua il genetista Michele Morgante, dell’Università di Udine e membro dell’Accademia Nazionale dei Lincei. “L’agricoltura cellulare nasce per rispondere al problema della sostenibilità della produzione animale, molto impattante su ambiente”, ha osservato.
“La prima condizione perché l’agricoltura cellulare si diffonda è che riesca a garantire una produzione sostenibile dal punto di vita ambientale ed economico: entrambe - ha rilevato - dipenderanno dalla disponibilità di fonti energetiche a basso impatto ambientale. Solo in quel caso diventerà più sostenibile rispetto all’allevamento animale tradizionale, ma ancora è tutto da verificare”.
Il mondo scientifico, tuttavia, si esprime per lo più a favore del cibo sintetico.
“Non ci sono, a priori, - osserva ancora Morgante - motivi per cui prodotti da colture cellulari potrebbero presentare rischi diversi rispetto a quelli da allevamento tradizionale. Al contrario, ci sono molte ragioni per dire che le carni coltivate sono più sicure in quanto non contengono ormoni né antibiotici, non c’è il rischio di contaminazione da parte di organismi patogeni. La coltivazione avviene infatti in un ambiente sterile e controllato”.
Anche l’immunologa Antonella Viola, sostiene che la “carne sintetica” può produrre “solo vantaggi per uomo e animali” e critica la posizione dell’Italia che esclude il nostro paese “dall’alimentazione del futuro”.
Per l’immunologa, gli allevamenti intensivi, oltre che poter costituire un problema etico, “sono un pericolo per la salute dell’umanità intera” perché “rappresentano un enorme rischio di zoonosi”. Al contrario, a suo avviso, “la carne prodotta in laboratorio è più salubre: niente microbi o antibiotici”.