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Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
C’
è un’emergenza che non passa mai di moda nelle corsie degli ospedali, negli ambulatori, nelle strutture di cura. Anzi, la pandemia che ci stiamo lasciando alle spalle pare non abbia fatto altro che accrescere le statistiche delle aggressioni nei confronti del personale sanitario. I numeri parlano da soli: 1.600 aggressioni l’anno certificate dall’Inail.
Vale a dire che ogni giorno in Italia ci sono almeno 4 camici bianchi che finiscono nel mirino. E qualcuno ci rimette persino la vita.
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Provincia di Padova 10 Edizioni totale 200.212 copie
laPiazza di Padova: Padova Città 98.000 copie
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laPiazza del Camposampierese Est: Borgoricco, Camposampiero, Loreggia, Massanzago, Piombino Dese, Trebaseleghe 14.277 copie
laPiazza del Camposampierese Ovest: Campodarsego, San Giorgio delle Pertiche, Santa Giustina in Colle, Villa del Conte, Villanova di Camposampiero 11.483 copie
laPiazza del Conselvano: Bagnoli di Sopra, Bovolenta, Cartura, Conselve, Due Carrare, Tribano, 10.089 copie
laPiazza di Padova Est: Noventa Padovana, Ponte San Nicolò, Saonara, Vigonza 11.505 copie
laPiazza di Padova Nord: Cadoneghe, Curtarolo, Limena, Vigodarzere 11.375 copie
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laPiazza del Piovese: Arzergrande, Codevigo, Legnaro, Piove di Sacco, Pontelongo, Sant’Angelo di Piove 10.317 copie
laPiazza delle Terme Euganee: Abano Terme, Montegrotto Terme 11.500 copie
Provincia di Rovigo 3 Edizioni totale 28.938 copie
laPiazza di Rovigo: Rovigo Città 10.119 copie
laPiazza di Adria: Adria, Pettorazza Grimani 7.072 copie
laPiazza del Delta: Ariano Polesine, Porto Tolle, Porto Viro, Rosolina, Taglio di Po 11.747 copie
Provincia di Treviso 2 Edizioni 46.566 copie
laPiazza di Treviso: Treviso Città 32.000 copie
laPiazza di Treviso Ovest: Mogliano Veneto, Preganziol, Quinto di Treviso, Zero Branco 14.566 copie
Provincia di Vicenza 2 Edizioni 61.000 copie
ilVicenza: Vicenza Città 43.000 copie
ilBassano: Bassano 18.000 copie
Provincia di Venezia 6 Edizioni totale 144.471 copie
laPiazza di Venezia: Venezia Città 80.000 copie
laPiazza di Cavarzere: Cavarzere, Cona 7.007 copie
laPiazza di Chioggia: Chioggia, Sottomarina 13.504 copie
laPiazza del Miranese Nord: Martellago, Noale, Salzano, Scorzè 15.046 copie
laPiazza del Miranese Sud: Mirano, S. Maria di Sala, Spinea 15.595 copie
laPiazza della Riviera del Brenta: Dolo, Mira 13.319 copie
Attività Commerciali 15.000 copie
Punti di Distribuzione 270 nelle 23 Edizioni 10.000 copie
* I valori presentati sono aggiornati alla data di stampa.
“C’è qualcuno nel mondo che adesso vede attraverso le cornee di Gio... Che bella cosa: qualcosa di vivo e di lui é ancora qui”. Sono le parole commosse di Elena Pasco, la mamma di Giordano Sanginiti, l’appena ventunenne di Mirano rimasto vittima di un tragico incidente stradale lo scorso febbraio. Nelle scorse settimane infatti, ai familiari del ragazzo è arrivata una lettera dalla Fondazione Banca degli Occhi che li ringrazia per la donazione delle cornee che hanno autorizzato, “un atto di generosità e grande sensibilità che riaccende la speranza di tornare a vedere in molte persone”, ma soprattutto li informa dell’esito positivo: “i tessuti oculari sono stati destinati al trapianto”. Un ringraziamento che peraltro fa seguito a quello del coordinatore regionale per i trapianti della Regione Veneto il dottor Giuseppe Feltrin, che pure, a nome di tutto li personale del Coordinamento Trapianti dell’Azienda Ospedaliera di Padova, e del Sistema Regionale Trapianti, ha tenuto a esprimere alla famiglia “gratitudine e rispetto per la generosità e la solidarietà dimostrate con l’atto della donazione dei tessuti di Giordano”, che ha donato anche le valvole cardiache e i tessuti ossei. Con l’augurio che “questo gesto di altruismo diventi presto per voi fonte di conforto e consolazione, come lo è per molte altre persone che hanno vissuto quest’esperienza: attraverso questa donazione avete concretamente aiutato i tanti malati in attesa di trapianto, ed avete permesso loro di beneficiare della terapia più idonea” conclude il coordinatore regionale. Com’è noto, il giovane è caduto con conseguenze fatali dalla sua moto a causa di una delle buche della Strada del Santo, nel padovano, che stava percorrendo, e i suoi cari, stanno lottando assistiti da uno studio di infortunistica per rendergli giustizia: la Procura di Padova ha aperto un procedimento penale a carico di due funzionari di Veneto Strade, e si è in attesa dei risultati dell’incidente probatorio disposto dal Gip del tribunale patavino per accertare l’esatta dinamica, le cause e tutte le responsabilità del sinistro.
Ad essere in pericolo non è solo chi lavora in prima linea, ad esempio nei pronto soccorso degli ospedali, oppure le guardie mediche, ma un po’ tutti gli operatori della sanità, a partire dagli infermieri, la categoria che più di altre deve far fronte agli attacchi dei pazienti. E le denunce ufficiali, spiega la federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche, sono solo la punta dell’iceberg di un fenomeno dai contorni preoccupanti perché per ogni caso che viene allo scoperto ce ne sarebbero almeno 26 che non vengono denunciati.
C’è poi un altro dato di questa inquietante statistica che va sottolineato: il 71% delle aggressioni ha riguardato le donne, dalle operatrici sanitarie alle psicologhe, dalle infermiere ai medici. Sono loro, il più delle volte, a subire le violenze di pazienti che non accettano le cure, che contestano una diagnosi, che pretendono una medicina o un trattamento che non possono avere. Il sindacato dei medici e dirigenti sanitari definisce senza giri di parole il fenomeno come “un bollettino di guerra”, al punto che in tanti, almeno uno su tre, se potessero cambierebbero lavoro.
Ma come? Giusto tre anni fa, mentre stavamo faticosamente uscendo dal primo lockdown, infermieri e medici venivano dipinti come gli eroi del nostro tempo. Era tutta retorica da “ne usciremo migliori”, vien da dire col senno del poi. Ma in questo caso l’intolleranza verso chi si prende cura di noi ha radici ben più antiche. Asciughiamo pure le statistiche dai casi, sempre numerosi, legati a situazioni di disagio psicofisico di alcune categorie di pazienti che più di altre sono soggette ad accessi d’ira e scatti di violenza. In certi ambienti i rischi non mancano ma questo non giustifica il concreto pericolo che quotidianamente affrontano gli operatori della sanità. Professionisti che dovrebbero concentrarsi sull’assistere e curare al meglio si trovano costretti a non abbassare la guardia nemmeno per un istante. “Infermiere, medico, difendi te stesso”, viene da dire. Non dovrebbe essere così, invece contro l’intolleranza e la prevaricazione sembra che al momento non vi sia una cura efficace.
La commozione della famiglia del 21enne morto in un incidente
Il cibo sintetico o cibo artificiale o “in provetta” consiste in un alimento destinato al consumo umano o animale non prodotto naturalmente attraverso l’agricoltura o l’allevamento animale, ma creato artificialmente in laboratorio. I fautori di questo nuovo tipo di coltura portano a sostegno delle loro tesi il minore impatto ambientale e la possibilità di alimentare un numero sempre maggiore di persone senza provocare abbattimento di animali. Molti attori della finanza e nel campo della tecnologia a livello internazionale come ad esempio Bill Gates e Jeff Bezos stanno per l’appunto investendo in questo campo. Ma Coldiretti non ci sta e ha lanciato nei mesi scorsi una petizione a supporto del nuovo
disegno di legge del governo volto a stoppare nel nostro Paese la produzione, vendita e consumo del cibo sintetico. A Mirano, in occasione del consiglio comunale tenutosi il 23 marzo il gruppo di Fratelli d’Italia ha portato un ordine del giorno per chiedere al sindaco e alla giunta di sostenere questa battaglia. Coldiretti stessa nel novembre scorso aveva già sollecitato l’amministrazione a prendere una posizione e anche altri Comuni erano scesi in campo in questo senso. Investire in queste nuove tecnologie, secondo il capogruppo Matteo Baldan e Stefano Barison, potrebbe mette-
re a rischio gli allevamenti italiani, sottolineando come, in realtà gli allevamenti tradizionali siano più sostenibili rispetto alle nuove tipologie di produzione che si prospettano, oltre, queste ultime, a non poter essere considerate sicure da un punto di vista della tutela della salute umana. Anche secondo la Fao e l’Oms infatti “attualmente esiste una quantità limitata di informazioni e di dati sugli aspetti della sicurezza alimentare degli alimenti a base di cellule per aiutare i regolatori a prendere decisioni informate”. La discussione di questo Odg ha, sostanzialmente monopolizzato la seduta poiché la maggioranza ha inteso proporre un contro-Odg nella sostanza analogo ma con un accento sulla necessità di ottenere maggiori dati scientifici a riguardo. Il dibattito si è prolungato per un’ora e mezza sull’argomento e c’è stata la richiesta di una pausa di riflessione per far sì che si arrivasse ad una sintesi sul testo da adottare. Alla fine si è arrivati all’approvazione all’unanimità dell’Odg della minoranza con apportati alcuni correttivi più cauti sui possibili pericoli per la salute.
“Siamo soddisfatti - ha dichiarato Baldan - anche se siamo in ritardo rispetto ad altri Comuni. Non credevamo che ci volesse un’ora e mezza per discutere temi su cui la maggioranza vuole intestarsi tutto e propone propri Odg. Mi sembra che la maggioranza voglia farne sempre una questione di colore politico. Noi altre volte abbiamo votato proposte loro se le ritenevamo giuste. Speriamo sia di buon auspicio per il futuro”.
Preoccupazione espressa nelle scorse settimane da parte degli Artigiani del miranese in occasione della conversione del decreto che ha messo fine al meccanismo della cessione dei crediti e dello sconto in fattura. L’associazione ha incontrato il sindaco Tiziano Baggio e l’assessore alle attività artigianali Francesco Venturini sul tema dei crediti incagliati da superbonus e da altre agevolazioni fiscali, in risposta alla lettera inviata a tutti i sindaci del territorio come opera di sensibilizzazione sull’argomento. Secondo gli artigiani il decreto del 16 febbraio scorso convertito in legge il 5 aprile, “opera una regolamentazione importante nel quadro legislativo perché mette vari punti di certezza in un quadro legislativo complicato e farraginoso ma non dà alcuna risposta sul tema
più scottante dei crediti incagliati”. Secondo Andrea Dal Corso, funzionario dell’Associazione “questa può essere una vera e propria bomba ad orologeria che rischia di creare danni enormi per lavoratori, famiglie e imprese del comprensorio del miranese”. “E’ un tema a cui occorre fare attenzione - spiega il sindaco Tiziano Baggio - perché stiamo parlando di cittadini e imprese che hanno effettuato investimenti in molti casi importanti e impiegato risorse consistenti fidandosi di leggi dello stato, che sono cambiate negli ultimi due anni quasi ogni mese e mezzo, fino ad arrivare all’ultimo decreto di febbraio che dalla sera alla mattina ha messo uno stop quasi definitivo”. (r.m.)
“Siamo soddisfattiha dichiarato Matteo Baldan - anche se siamo in ritardo rispetto ad altri Comuni”
Il Comune di Mirano inizia un percorso fortemente voluto per l’approfondimento sul disagio giovanile e sulle attività di prevenzione delle dipendenze. Il progetto, dal titolo“Educarsi ad educare” è stato lanciato a seguito di una mozione approvata all’unanimità dal consiglio comunale nel settembre scorso. In questo senso la commissione consiliare sicurezza e politiche sociali, pubblica istruzione, cultura e sport aveva esaminato il dossier di studio “Mirano: disagio giovanile e le attività di prevenzione dalle dipendenze”, rilevando che il fenomeno del disagio giovanile nelle sue varie forme, tra cui l’utilizzo e la dipendenza da sostanze legali e illegali, si è incrementato negli ultimi anni anche a causa delle restrizioni legate al Covid-19, particolarmente impattanti sulla popolazione studentesca. Si tratta di un fenomeno che necessita della massima attenzione, anche in virtù del fatto che Mirano ospita uno dei principali poli scolastici della Città Metropolitana. Due, gli appuntamenti che si sono già tenuti, giovedì 27 aprile sul tema “Figli di ultima generazione: una bella sfida!” e martedì 2 maggio alle sul tema “Comportamenti a rischio e sperimentazioni sempre più precoci”. A tenere gli incontri è stata Monica Lazzaretto, responsabile Cen-
tro Studi Olivotti Scs di Mira, presso la scuola “Leonardo da Vinci” di Mirano. L’iniziativa prevede la costituzione di un tavolo di coordinamento per promuovere percorsi formativi in tema di politiche educative, propositivo anche nei confronti dell’amministrazione comunale e costituito da rappresentanti del mondo della scuola, delle parrocchie, dello sport e delle associazioni giovanili. Inoltre l’avvio di un ciclo di incontri rivolti ai genitori e agli adulti, iniziati con questi due primi appuntamenti e che rientrano nella progettualità dell’accordo di programma in materia di politiche giovanili nel territorio dei 17 comuni della Riviera e del Miranese. “Quello che affronteremo - spiega l’assessora alle politiche sociali Alessandra
Fiorio - sarà un percorso, che è iniziato con questi due primi incontri ma che proseguirà negli anni futuri e che ha come obiettivo quello di acquisire conoscenze e competenze per riuscire a tirare fuori da noi stessi quelle risorse e capacità tali da permetterci di guidare i bambini e i giovani a noi affidati, nel saper tirare fuori da sé, il loro meglio nel crescere come persone felici e significative. Ma vogliamo farlo assieme, vogliamo poterci definire una “Comunità educante” perché l’educazione non è un fatto privato o, al massimo, fatto di etichette e convenevoli: l’educazione è lo strumento più potente ed efficace per agire il cambiamento che vogliamo”.
Si fa più stretta la collaborazione tra l’istituto di Agraria “8 marzo- Konrad Lorenz” di Mirano e l’amministrazione comunale per rendere la città sempre più bella e decorata, in particolar modo in occasione di importanti eventi ufficiali. I ragazzi, infatti, sono stati coinvolti nell’agghindare il municipio e parte dell’illuminazione pubblica con coccarde floreali tricolori per la festa della Liberazione, 25 aprile, in perfetta concomitanza con la tradizionale “Festa dei fiori” che ogni anno rende Piazza Martiri un giardino florovivaistico in piena regola. Sempre per la “Festa dei fiori”, poi, gli studenti hanno allestito il proprio stand presentando i prodotti dell’azienda florovivaistica scolastica. “Rendere attivi e presenti i ragazzi per dei progetti non fa che arricchire la nostra città - ha dichiarato la vicesindaco Maria Giovanna Boldrin ringraziando la dirigente e gli insegnanti dell’istituto per la disponibilità. “Questa ulteriore collaborazione sarà preziosa per aiutare i ragazzi a migliorarsi e migliorare la città - ha commentato la dirigente scolastica Roberta Gasparini. (r.m.)
Eventi. Il patron Paolo Favaretto anticipa le tante novità dell’edizione di quest’anno
Un trio di big della musica italiana infiammerà quest’anno il palco del Mirano Summer Festival. La kermesse, organizzata dall’Associazione Volare 4.0 che si terrà presso l’area degli impianti sportivi dal 30 giugno al 31 luglio prossimi si preannuncia quanto mai imperdibile per i fans degli artisti più amati dal pubblico. Il tutto grazie anche al traino di serate organizzate in collaborazione con le radio più ascoltate del territorio come Radio Company, Radio WoW e Radio Padova. Il primo colpo, annunciato già qualche settimana fa sarà Elettra Lamborghini, l’eclettica cantante bolognese conosciuta anche a livello internazionale anche per aver partecipato a reality televisivi e con all’attivo ben 16 dischi di platino, tre dischi d’oro e oltre mezzo miliardo di stream sulle piattaforme digitali. Inoltre ha collezionato numerose ed importanti collaborazioni con artisti di calibro mondiale, tra cui Rocco Hunt, Guè Pequeno, Sfera Ebbasta ed è protagonista di tanti tormentoni estivi. Ma non basta, perché il secondo big ad avere accettato l’invito del patron Paolo Favaretto sarà nientemeno che Baby K la quale avrà il compito di aprire la manifestazione il 30 giugno. L’artista, al secolo Claudia Nahum, nata a Singapore ma cresciuta a Londra, è considerata l’artista italiana dei record. Nella sua carriera, infatti, ha collaborato con artisti tra i più importanti del panorama musicale, da Tizia-
no Ferro a Major Lazer ed è stata l’unica artista italiana ad aver ottenuto nell’era digitale un disco di diamante da Fimi, grazie alla hit “Roma-Bangkok”. E “last but not least” a chiudere il terzetto sarà Fabri Fibra, il rapper di Senigallia che si esibirà il 20 luglio assieme al suo il suo “fidato” Dj Double S con cui avranno modo di presentare al pubblico una scaletta completamente rinnovata. “Non è ancora finita - dichiara Favarettol’obiettivo è lanciare un’edizione che vogliamo resti negli annali. Il Mirano Summer Festival ha ormai raggiunto una maturità che gli permette di intercettare i tour estivi di grandi artisti nazionali e internazionali, questo grazie al
L’osteoporosi si combatte sin da giovani. Questo è il messaggio lanciato lo scorso aprile dagli esperti dell’Ulss 3 Serenissima agli studenti degli istituti miranesi riuniti all’auditorium della cittadella scolastica. A organizzare l’incontro il dottor Gennaro Di Giovannantonio, referente dell’Ulss 3 Serenissima per la prevenzione dell’osteoporosi, insieme ai dirigenti dell’Istituto scolastico di Mirano, nel quadro di una campagna di informazione e prevenzione voluta dall’azienda sanitaria. Ai giovani in ascolto sono state suggerite tutte le attenzioni che possono permettere ad un individuo di ostacolare il progresso della malattia. La ricetta da seguire è semplice. Compiere una regolare attività fisica, mantenere un peso forma adeguato, assumere calcio e vita-
mina D, tenere lontani il fumo e l’alcool. Se non contrastata regolarmente già quando si è giovani, infatti, la patologia si fa strada nell’organismo, e non a caso, ha sottolineato Di Giovannantonio, “poiché nelle società contemporanee molte persone non assumono per tempo i corretti stili di vita, finisce per essere una malattia subdola, che indebolisce progressivamente l’apparato scheletrico, contribuendo, come una vera e propria epidemia dei tempi moderni, a molte delle fratture
nostro pubblico, che negli anni ha fatto crescere la kermesse, dandole blasone e permettendoci di dialogare con i manager di grandi nomi della musica, diversificando gusti e generi”. Un’edizione, questa, che però guarda anche alla sostenibilità. “Ci rendiamo conto - conclude il patron - che un mese di musica possa anche incontrare qualche resistenza. Per questo abbiamo deciso di “spegnere” la musica tutti i lunedì, perché il Festival è in città e per la città. Ribadiamo l’intenzione di portare solo benefici ma anche iniziative benefiche a favore di realtà locali e un calendario di serate a misura di cittadino”.
Riccardo Musaccoche colpiscono le persone in età avanzata”. All’evento, insieme a tutte le classi del I anno dell’istituto, hanno partecipato anche il presidente dell’Ordine dei Medici, Giovanni Leoni, e il direttore sanitario dell’Ulss 3 Serenissima, Giovanni Carretta. Anche l’assessore alla sanità regionale Manuela Lanzarin ha voluto far giungere il proprio messaggio ai giovani presenti, perché contribuiscano all’azione di prevenzione che il sistema sanitario regionale è impegnato a svolgere (r.m.)
Parteciperanno alla kermesse a Mirano Elettra Lamborghini, Baby K , Fabri Fibra. Non si escludono altri ospiti importanti che potrebbero essere annunciati prima dell’avvio
L a denatalità si fa sentire pesantemente in tutto il Paese e mette a rischio anche l’esistenza stessa di storiche istituzioni scolastiche. Anche a Mirano la carenza di nuovi nati, salvo soluzioni dell’ultimo minuto, da settembre cancellerà la prima classe, quella dei più piccoli, della scuola dell’infanzia di “Villa Saggiotti”, in pieno centro città, a due passi da villa Belvedere, istituto che ha cresciuto nel corso degli anni intere generazioni di miranesi. A tutt’oggi, infatti, il dirigente scolastico dell’istituto comprensivo Mirano a cui fa capo l’asilo in questione, preso atto che non si è raggiunto il numero minimo di componenti di una classe, 18, non farà partire una nuova classe. Solamente 12, infatti, al momento, sono i bimbi iscritti per il prossimo anno scolastico, troppo pochi ma la cosa potrebbe causare conseguenze sul prosieguo dell’attività della scuola stessa e dei posti di lavoro degli insegnanti. L’edificio, infatti, fa parte di un lascito testamentario della signora Elena Cattaneo Saggiotti che chiese espressamente che l’utilizzo fosse quello di una scuola dell’infanzia. Ora, in caso di chiusura per mancanza di alunni gli eredi potrebbero reclamarla per riconvertirla in abitazione o struttura alberghiera? Ma non è tutto, perché forte è lo scontento anche alla Collodi, l’altra scuola dell’infanzia dell’istituto comprensivo Mirano 2 che accoglierà anche parte dei bimbi che volevano entrare alla Saggiotti. Lì, in questo modo, dovrebbe partire una classe “pollaio” di 27 bambini. Queste ed altre sono le domande che i genitori si sono posti, lanciando anche una petizione di 229 firme consegnate in Comune affinché si possa trovare una soluzione. Nella lettera inviata si nota un profondo rammarico per non avere unito le forze al fine di trovare quei sei bambini che mancavano e si elogia d’altro canto le insegnanti che “hanno saputo costruire negli anni una scuola che ha il senso della famiglia, una scuola dove la mattina i bambini entrano felici e i genitori vanno a lavorare sereni”. “Abbiamo a cuore il futuro della scuola - spiega l’assessora all’istruzione Maria Francesca di Raimondo. I plessi scolastici sono e saranno presidi fondamentali di un terri-
torio che è in primo luogo comunità. Abbiamo in tal senso già avviato una riflessione congiunta con tutte le componenti che rappresentano il mondo della scuola al fine di condividere una visione a lungo termine” .“Villa Saggiotti è un patrimonio della città - ricorda il sindaco Tiziano Baggio - e deriva da un lascito di grande generosità. La riduzione delle nascite è particolarmente sensibi-
le e questo sta producendo effetti sulle scuole materne. Presenteremo a breve alcune misure in termini di miglioramento dei servizi afferenti l’attività scolastica e per questo siamo in contatto con i dirigenti scolastici. In corso d’anno attiveremo, per quanto può fare il Comune, provvedimenti incisivi a favore delle famiglie”.
Liceo Majorana di Mirano ancora una volta un passo avanti nelle attività extrascolastiche volte all’approfondimento della formazione dei propri studenti. Lo scorso aprile, infatti, grazie alla collaborazione con il Tribunale di Venezia nell’ambito della collaborazione tra la scuola e tribunale che già assicura l’alternanza scuola lavoro si è tenuta la “Giornata della Legalità”. Dedicata ai ragazzi delle classi terze, non ancora maggiorenni, quindi, ma in
grado di cogliere determinati aspetti del vivere civile, ha visto di scena un vero e proprio processo riguardante reati che coinvolgono spesso minorenni, bullismo, spaccio o consumo di droghe o legati alla sfera sessuale. Un dibattito tra accusa e difesa con tanto di sentenza con gli studenti molto coinvolti. Erano presenti i giudici del Tribunale di Venezia Maria Claudia Ardita e Marco Bertolo, il direttore settore penale Tiziana Petillo e gli avvocati Aliai Bassetto e Mauro Cravotta del foro di Venezia. Ma non basta perché, a fine marzo, si è concluso il Progetto “Espacios sostenibles, escuelas interconectadas” presso l’istituto miranese, uno scambio tra scuole europee all’insegna della cura dell’ambiente. Un progetto vinto in pieno lockdown nel 2020 e giudicato tra i dieci migliori dall’Agenzia Erasmus spagnola, che prevedeva dapprima un gemellaggio tra gli studenti delle classi quarte del linguistico e i loro compagni francesi e spagnoli. Dapprima infatti, una delegazione di 18 studentesse si è recata presso Murcia in Spagna. A febbraio, invece, un altro gruppo di studenti è stato in gemellaggio in Francia, a Espalion, vicino Tolosa. Lo scorso ottobre il Majorana ha accolto 33 studenti spagnoli e francesi e i relativi docenti coinvolgendoli in varie attività didattiche tra cui la visita di Venezia, Padova e dell’Oasi Wwf di Noale. (r.m.)
Subito all’opera per i progetti principali, recandosi di persona a vedere lo stato dei lavori e per parlare con chi sta seguendo quanto già iniziato o finanziato. Poi, per il resto, a partire da via Matteotti e il doppio senso di marcia, si vedrà come muoversi. Pure se in servizio da poco tempo, il commissario straordinario di Spinea Paola De Palma, è già in piena attività. Il primo messaggio on line ai residenti già ha fatto capire che non ci saranno tempi morti. “Un cordiale saluto ai cittadini di Spinea - ha scritto - ai quali dedicherò tutto il mio impegno, insieme a quello del personale degli Uffici, per assicurare il normale svolgimento di tutte le attività e dei servizi, nonché il completamento delle opere già avviate o in avvio. Il primo impegno riguarda naturalmente l’approvazione del bilancio di previsione. Sarete informati tramite i canali web, dei vari stati di avan-
zamento. Ai cittadini che chiedono di essere ricevuti, chiedo di fare prima un passaggio con il responsabile di area”. E il bilancio è stato approvato a tempo quasi di record già a metà aprile, con il via libera al bilancio di previsione 2023-25, rendiconto della ge-
Il commissario si è dedicata a conoscere la città e i suoi problemi, recandosi di persona e accompagnata dal personale degli uffici
stione dell’esercizio finanziario 2022, aliquote Imu e Irpef 2023. Fatto questo, il commissario si è già dedicata a conoscere la città e i suoi problemi, recandosi di persona e accompagnata dal personale degli uffici a visitare i luoghi della città di interesse e sui quali esistono già dei progetti
di lavoro. “Un occhio esterno in un Comune a volte può rivelarsi più utile - spiega - perché estraneo agli interessi. So che ci sono molti progetti importanti in ballo e non dimentico che Spinea è già
“Città europea dello sport”. Ho l’appoggio dei dirigenti dei diversi settori nel portare a termine i progetti già avviati, mantenere le feste di quartiere e le iniziative storiche. Tutto questo andrà
La ex opposizione si smarca dall’accusa di aver fatto cadere la giunta Vesnaver per motivi personali e non politici. Dal Pd di Spinea arriva, dopo i numerosi post di accusa on-line per il comportamento a detta di alcuni inadeguato che ha portato alla fine del governo cittadino di Martina Vesnaver, un documento di sintesi sulle motivazioni e sul loro pensiero. “In questi giorni - spiegano - si sono sentite voci da più parti, soprattutto da persone che non hanno nessuna competenza sui temi trattati, eppure si sono sentiti in diritto di pontificare sulle questioni più varie. Quello che è successo nel Comune di Spinea non ha nulla a che vedere con la simpatia o un’antipatia della sindaca e meno che mai con il fatto che sia una donna. La legge garantisce alla maggioranza i numeri per amministrare un Comune. Se alcuni consiglieri di maggioranza non si sono trovati d’accordo
nel tempo con alcune scelte della giunta, tra cui il bilancio, il sindaco e gli assessori dovevano dimettersi. Lo strumento delle dimissioni dei nove consiglieri si è reso necessario per uscire dalle ambiguità della giunta e dare continuità all’attività corrente del Comune e per bloccare un piano degli interventi che portava altro cemento a Spinea”. Dopo le spiegazioni, poi, ecco la polemica. “Consideriamo importante - continuanoanche un rapporto di partecipazione e condivisione diverso, anche tra amministrazione e consiglieri di opposizione, in un Comune in cui l’elettorato è diviso quasi alla metà come a Spinea. La presenza del commissario è responsabilità della maggioranza, che non ha saputo svolgere il suo ruolo politico, venendo meno all’impegno col proprio elettorato”. (ma.to.)
avanti come sempre, a meno che non ci sia evidenza che in passato si siano creati problemi”. Su quello che ha già visto, idee ben chiare. “Ho visitato il bel parco Nuove Gemme che avrà la mia massima attenzione - sottolinea. Deve continuare a essere un punto di riferimento e a breve faremo in modo di risolvere tutto. Ho visto anche la ex scuola Bennati, via Cici, via Matteotti. Ho fatto molti sopralluoghi nelle varie aree interessate dagli interventi ma per ora le mie valutazioni servono a verificare, il rispetto rigoroso delle norme e della legalità, nell’interesse del Comune e nel massimo rigore nelle spese e negli atti. I progetti già finanziati sono stati comunque già ritenuti idonei, quindi andranno avanti. La mia permanenza a Spinea sarà lunga e in oltre un anno cercherà di fare scelte estremamente caute e rispettose del territorio”.
Massimo TonizzoIn attesa della partenza dei lavori per la realizzazione della rotonda nella provinciale tra via Costituzione e via Fornase, la Fiab Spinea mette in evidenza alcune sue preoccupazioni per delle osservazioni già presentate, per ora mai prese in adeguata considerazione dall’amministrazione comunale di Spinea e che saranno ora messe al vaglio del commissario. Tutto parte, da quanto riferito da Fiab, ancora nel 2021, quando in un incontro con il Comune e la Città metropolitana, i funzionari si erano dimostrati disponibili a cambiare, come suggerito da Fiab Spinea, il posizionamento del semaforo da “prima della rotonda in discesa dal cavalcavia direzione est” a “dopo la rotonda in direzione ovest,” rendendo l’attraversamento più facile per chi, a piedi o in bici, provenendo da via Matteotti o dal percorso pedonale del rio Cimetto, volesse proseguire per Crea o per il circuito del rio Menegon. “L’amministrazione comunale - spiegano da Fiabha invece mantenuto una posizione rigida e intransigente, insistendo sulla soluzione da loro voluta e adducendo motivazioni di carattere economico oltre a (non specificati) possibili problemi con la Sovrintendenza,
vanificando così la possibilità di migliorare la circolazione per la fascia debole dell’utenza. Noi ora vorremo fare presente come non sia stata colta l’occasione per realizzare un progetto complementare per l’utenza debole che usa la bicicletta provenendo da via Matteotti e come con il progetto attuale costringe tutti ad attraversare via Fornase, che è molto trafficata, e ad utilizzare un percorso incongruo, molto stretto e con diversi accessi carrai e pedonali privati, attualmente limitato da paletti, fuori norma per essere utilizzato come ciclo pedonale. Con la soluzione da noi proposta invece, chi utilizza il percorso del rio Cimetto e vuole proseguire per Crea o per il circuito ludico ambientale degli argini, troverebbe l’attraversamento sul pro-
prio percorso. Inoltre, sono necessari ancora interventi di allargamento del sedime e per realizzarli in modo adeguato alle normative del CdS sarebbero necessari alcuni espropri, che la nostra proposta ridurrebbe. Ci spiace segnalare, come molte volte avvenuto nel recente o lontano passato, che a Spinea le opere di collegamento ciclo pedonale e la valorizzazione dell’ambiente e del verde, non vengono considerate con l’importanza che meritano”. Nette le conclusioni. “All’utenza debole - conclude Fiab - si deve sempre garantire fluidità, sicurezza e facile percorrenza e non creare disagi o addirittura essere causa di possibili incidenti, come nella soluzione voluta dall’amministrazione”.
Massimo TonizzoDoveva essere uno dei punti di orgoglio della presenza artistica a Spinea, inaugurato tra gli applausi e con le convinte dichiarazioni di tutti i presenti che questo era solo il primo passo per la valorizzazione del ruolo della donna nella cultura e nella vita pubblica. E invece, passati poco più di sei mesi dal giorno dell’inaugurazione, il murales dedicato alle donne sul muro della palestra Pascoli
perde pezzi e non vede all’orizzonte purtroppo altra sorte se non la scomparsa totale in pochi anni. Era stato inaugurato ai primi di novembre dell’anno scorso il murale “Il segno delle donne”, opera realizzata dagli artisti messicani Pancho Cardenas, Edgar Israel Camargo Reyes e Ariosto Otero della scuola di Frida Khalo per sensibilizzare sul tema della violenza contro le donne in collaborazione con l’associazione Save Art: presenta i ritratti di otto figure femminili venete che nel corso della storia si sono distinte nei campi dell’arte e della cultura. A pochi mesi di distanza, però, il muro della palestra Pascoli non sembra aver retto bene il peso dell’opera. “I pezzi si stanno già staccando - segnalano i residenti - senza che nessuno ponga rimedio”.
Spinea ha le sue eccellenze nel mondo della cultura, e la “vicina” Venezia se ne accorge conferendo il giusto merito a una star…anzi, come è più corretto dire, a una vera “étoile”. Nel corso di una cerimonia tenutasi a Palazzo Ducale a Venezia, a Letizia Giuliani, prima ballerina ed Etoile Internazionale, è stato conferito uno degli importanti premi “Festa di San Marco”. La motivazione del premio è che “Letizia Giuliani, da Spinea, è un’eccellenza della danza classica italiana. Direttrice artistica e docente della “Scuola di Ballo del Veneto”, nell’arco della sua prestigiosa carriera si è esibita nei più importanti teatri di tutto il mondo, dall’Arena di Verona al Metropolitan di New York” e, a dimostrazione del successo, sono stati fortissimi gli applausi per Letizia, presentata dal commissario straordinario di Spinea Paola De Palma, che ha ribadito come “Letizia, sia una importante risorsa per il Comune di Spinea al fine di divulgare l’arte e la cultura del balletto e un punto di riferimento nel nostro territorio per la formazione di ballerini e ballerine avviati verso una carriera professionale nel mondo della danza. A lei le congratulazioni per i prestigiosissimi traguardi raggiunti, e l’augurio di nuove iniziative di successo”. Letizia, ha fondato a Spinea nel febbraio 2019 la “Scuola di Ballo del Ve-
neto” insieme al marito Francesco Marzola. I due, dopo essersi diplomati entrambi alla scuola di ballo del Teatro dell’Opera di Roma, hanno deciso di proseguire assieme le loro carriere fino a diventare artisti affermati a livello nazionale ed internazionale, e, Letizia Giuliani, una delle più importanti danzatrici della sua generazione. ”Abbiamo deciso di vivere a Spinea - spiega Letizia - perché è la città originaria di Francesco,e qui è nato il piacere di tramandare l’esperienza e la conoscenza artistica maturata nelle nostre carriere. Ciò che era nato come un piacere è divenuto una missione. Investendo sempre più tempo e denaro, abbiamo strutturato un percorso formativo ad indirizzo professionale che potesse dare una ri-
Il sottovaso. Approfondimento su politica e dintorni
sposta al vuoto presente nel territorio e offrire l’opportunità ai giovani del Veneto di non dover lasciare la loro regione. Una sfida continua perché non avendo alle spalle una fondazione prestigiosa come le scuole di ballo dei teatri, ci siamo visti costretti a destreggiarci in un mercato privato che mette in dubbio ogni figura professionale per puntare al guadagno”. Ha preso così forma una nuova visione, che li ha spinti a fondare la “Scuola di Ballo del Veneto”. “Una nuova entità - conclude Letizia - superiore a quei meccanismi che orientano il fiorente mercato delle scuole di danza private e che torna a mettere al primo posto la formazione, dell’individuo e dell’artista”.
ASpinea il Comune è stato commissariato, ora a governare l’ente locale da qualche settimana è un commissario nominato dal governo, Paola De Palma, che con piglio deciso ha subito fatto capire che nulla si fermerà e i servizi ai cittadini saranno assicurati al pieno della funzionalità. I timori che tutto si bloccasse con la caduta della giunta, insomma sono stati fugati, anche se questioni come quella dell’ecocentro e della viabilità restano sempre fra le priorità della
cittadinanza. Ma anche se manca di fatto un anno alle prossime elezioni comunali, non accennano a spegnersi le polemiche legate alle dimissioni di massa dei 9 consiglieri comunali che hanno determinato la caduta della giunta di centrodestra guidata da Martina Vesnaver. Le opposizioni (con il Pd) hanno voluto precisare che l’azione contro la giunta era solo di tipo politico. Una critica insomma fatta nel merito delle scelte fatte dalla maggioranza di centrodestra. Non ci sarebbe stata cioè
alcuna acredine personale nei confronti dell’ex sindaca. E proprio sull’eventuale futuro politico dell’ex prima cittadina si giocheranno i confronti fra gli schieramenti. Se Vesnaver decidesse di correre ricandidandosi alla carica di primo cittadino, di sicuro nello schieramento di centrodestra qualche discussione si solleverebbe. La sua figura appare divisiva. Saprà nell’eventualità il centrosinistra trarre vantaggio dalla situazione?
Letizia Giuliani, ha fondato a Spinea nel febbraio 2019, la scuola di ballo insieme al marito Francesco Marzola
Il Comune di Santa Maria di Sala punta tutto sulla sostenibilità ambientale e decide di utilizzare per l’illuminazione pubblica solamente energia derivata da fonti rinnovabili. Recentemente, infatti, è stata sottoscritta una convenzione con la Consip, la centrale acquisti della pubblica amministrazione, denominata “Opzione Verde” secondo cui, per gli anni 2023/24 il Comune potrà fregiarsi del marchio “Energia pura” a garanzia dell’origine green della fornitura energetica. Un messaggio lanciato anche alla cittadinanza nell’ottica di un consumo sostenibile e responsabile. Tutto questo sfruttando lo strumento del Mepa, il Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione, la piattaforma di commercio elettronico, di tipo Business to Government (B2g), a disposizione delle amministrazioni pubbliche italiane per effettuare acquisti di beni e servizi. Tramite questo sistema, le pubbliche amministrazioni registrate possono consultare il catalogo elettronico, confrontare e acquistare i beni e servizi offerti dai fornitori abilitati sul sistema. Le tipologie di beni e servizi e le condizioni generali per la loro fornitura sono definite in specifici bandi. Nella convenzione stipulata dall’amministrazione salese si legge che “tale sistema certifica l’immissione in rete di un quantitativo di energia elettrica prodotta da sole fonti rinnovabili pari almeno al consumo dei punti di prelievo per i quali la pubblica amministrazione ha attivato l’opzione verde. Scegliendo energia elettrica compensata tramite certificazione con garanzia d’origine, si sostiene la produzione da fonti rinnovabili come acqua, sole, vento e calore della terra. Il corrispettivo che si applica ad ogni chilowattora consumato è fisso ed invariabile per tutta la la durata contrattuale.”
Un vero toccasana per il Comune che spende per l’energia 1,9 milioni di chilowattora annui, di cui 1 solamente per la pubblica illuminazione. Il costo per chilowatt ore, in questo caso, sarebbe di 2,8 euro, in teoria più caro ma in realtà, grazie ad uno sconto applicato per via del saldo immediato si potrà ammortizzare creando in questo modo un circolo virtuoso che permetterà al Comune di non registrare aumenti rilevanti, cosa di non poco conto di questi tempi. “Vogliamo lanciare un segnale im-
portante per l’ambiente - spiega la sindaca Natascia Rocchi. Penso sia doveroso rivolgere le nostre attenzioni e i nostri sforzi a sostegno di un’energia sostenibile. Il logo verrà concesso in uso dal fornitore per tutta la durata della convenzione. Siamo orgogliosi di avere raggiunto questo accordo”. Le informazioni sulla certificazione tramite garanzia di origine sono consultabili sul sito del gestore dei servizi energetici www.gse.it.
Riccardo MusaccoLa Cmp Venice Night Trail 2023, la kermesse podistica notturna che si corre tra le calli di Venezia ha visto protagonista assoluto, per la quarta volta, l’atleta salese Nicolò Petrin che ha visto confermato il pronostico della vigilia che lo vedeva super favorito. Lo scorso aprile, in uno sfavillio di luci e colori che hanno illuminato la notte lagunare si è tenuta la settima edizione di questa manifestazione organizzata da Venicemarathon e che si snoda su 16 Km di percorso e ben 51 ponti, nello scenario mozzafiato della laguna. Suggestiva l’accensione delle torce frontali da parte degli
atleti in gara sulle note dell’Inno di San Marco e dell’Inno d’Italia, per poi dare vita ad un lunghissimo serpentone luminoso che si è addentrato nel buio della città con passaggi sul ponte di Calatrava, in Piazza San Marco, sul ponte dell’Accademia e alla Basilica della Salute. “Il panettiere volante, come viene soprannominato Petrin per via della sua professione da fornaio che alterna alla carriera sportiva, è tesserato per Vicenza Marathon e, in questa occasione ha realizzato il miglior tempo di sempre, chiudendo in 59’22”.“E’ sempre bello, e mai scontato, riconfermarsi - ha raccontato a caldo il vincitore - e sono davvero felicissimo di questa vittoria. Stasera c’erano le condizioni ideali per correre bene anche se sono sveglio da ormai quasi 20 ore per via del mio lavoro. Ogni anno il fascino Venezia è sempre diverso”. Nicolò, quindi, ha sbaragliato la concorrenza di cinquemila corridori provenienti da 32 nazioni che si sono sfidati in questa competizione che ha da tempo assunto carattere sempre più internazionale oltre che un notevole livello di competitività. Una vittoria questa che lo porta ad incrementare ulteriormente un palmares già ricco di trofei nella sua personale bacheca. (r.m.)
Il salese Nicolò Petrin si impone alla “Venice Night Trail”Il centro di Santa Maria di Sala
Spiragli per soluzioni positive in arrivo per la complessa vertenza
Speedline di Santa Maria di Sala per la quale nelle scorse settimane si è tenuto l’incontro al Mimit (ex Mise), tra i sindacati e la direzione Ronal con anche il componente del Cda Thomas Muller. All’incontro hanno presenziato la responsabile risorse umane di Speedline Katia Menin, i consulenti di Alix Partners e di Bonelli Eredi, con anche i responsabili di Vitale e associati - Investment Bank - che si sta occupando della vendita. Per le istituzioni: lo staff dell’unita di crisi della Regione, l’assessore Elena Donazzan, i referenti del Ministero del Lavoro, i responsabili del fondo ministeriali Invitalia, Confindustria Venezia, Deborah Onisto per Città metropolitana di Venezia e Natascia Rocchi sindaco di Santa Maria di Sala. Lo stabilimento di Tabina faceva parte del gruppo svizzero Ronal che nel dicembre 2021 aveva deciso di abbandonare il sito produttivo salese mettendo a rischio 600 posti di lavoro. “Ronal ha presentato - spiegano i sindacati Fim Cisl e Fiom Cgil - i tre potenziali investitori finanziari. Gli investitori sono tutti tedeschi e tutti hanno avuto esperienze nel settore automotive. In una proposta è prevista l’acquisizione da subito anche di Apptech, mentre in un’altra si valuta in un secondo momento la possibilità di esaminarla. Ronal ha segnalato che tutti gli investitori hanno chiesto un contributo importante (dote) da parte del gruppo svizzero per acquisire Speedline, sottolineando che questo aspetto potrebbe condizionare la vendita verso un investitore piuttosto che un altro. Fatto salvo che l’accordo di giugno 2022 prevede comunque il passaggio totale di tutti i lavoratori nella ipotetica nuova società, rimane da definire quale sarà il bacino consolidato dei lavoratori nella nuova Speedline”. Le proposte presentate, fanno sapere i sindacati, si attestano tra i 208 e i 250 lavoratori. “Sicuramente - spiegano - la gestione del rilancio dovrà passare attraverso un mantenimento dell’occupazione con ammortizzatori sociali. Per noi rimane fondamentale garantire la piena occupazione e soprattutto avere sicurezza sulla sostenibilità del piano industriale, la sua prospettiva nel medio periodo e la credibilità degli investitori”. “Abbiamo chiesto che Ronal fornisca al ministero, alla Regione e alle segreterie nazionali - continuano i sindacati - i piani industriali dettagliati e che le
Inchiesta tangenti, l’ex sindaco Nicola Fragomeni ora vuol essere interrogato
istituzioni si facciano garanti di analizzarne i contenuti e valutarne, anche con le parti sociali, la possibilità di migliorare le proposte laddove sia possibile. Ronal ha accettato di procedere come suggerito e ha fornito tutta la documentazione necessaria. Il ministero si è riservato di fare le proprie analisi e di relazionarsi direttamente con gli investitori per valutare quale sia quello in condizioni di offrire la maggior tutela possibile per il futuro di Speedline”.
Novità nell’inchiesta sulle presunte tangenti a Santa Maria di Sala sulle autorizzazione urbanistiche che hanno coinvolto gli ex sindaci Nicola Fragomeni e Ugo Zamengo assieme a manager e imprenditori. Fragomeni, infatti, assistito dal suo legale, l’avvocato Renzo Fogliata, dopo essersi avvalso per molto tempo della facoltà di non rispondere, ha chiesto di essere interrogato dalla Pm di Venezia Federica Baccaglini che segue il fascicolo. L’accusa, ricordiamo, è di avere concesso autorizzazioni urbanistiche e cambi di destinazione d’uso di terreni per favorire questo o quel progetto assieme a Zamengo, al dirigente dell’Ufficio tecnico del Comune Carlo Pajaro, all’architetto Marcello Carraro, all’imprenditore padovano Mauro Cazzaro e del dirigente della sanità privata Battista Camporese. L’obiettivo era di realizzare in città una nuova casa di cura. Nel frattempo è stato Camporese a presentarsi, per la terza volta, dinnanzi agli inquirenti, ribadendo, peraltro, l’assoluta estraneità ai fatti. Anche Zamengo e Carraro, dal canto loro, hanno negato di avere ricevuto tangenti, parlando semplicemente di prestazioni professionali. Ovviamente, per tutti vale la presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva. C’è comunque attesa per le dichiarazioni che vorrà rilasciare Fragomeni che potrebbero dare una svolta all’intera inchiesta. Poi la Pubblico ministero passerà alla fase della eventuale richiesta di rinvio a giudizio. Una questione quella delle possibili tangenti a Santa Maria che ha fatto molto discutere la cittadinanza in questi mesi e che inevitabilmente nel Comune salese, ha anche acceso il dibattito politico. Per capire le future ripercussioni bisognerà attendere gli sviluppi dell’inchiesta giudiziaria. Per ora dopo l’iniziale clamore l’amministrazione ha deciso di tirare dritto e continuare il mandato dato dagli elettori. (r.m.)
Turismo. Firmato dai Comuni di Venezia e Chioggia, le capitanerie e le compagnie di navigazione
Ridurre l’impatto di emissioni inquinanti delle navi da crociera, con la volontà di proseguire lungo la strada della sostenibilità e della tutela ambientale. È questo, in sintesi, il contenuto dell’Accordo Venice Blue Flag 2023 che è stato firmato lo scorso 21 aprile a Ca’ Farsetti, frutto della collaborazione tra i Comuni di Venezia e Chioggia, le rispettive Capitanerie, le compagnie di navigazione, ben 33, e gli agenti marittimi. Se la crocieristica rappresenta un’attività fondamentale per il turismo e l’economia, tuttavia non si può non considerare il delicato ecosistema della Laguna, con la fragilità delle sue città. La tecnologia rappresenta un sempre più efficace supporto ma è necessario anche “educare” i passeggeri al rispetto degli spazi e dei monumenti. E’ nel complesso ciò che si propone di fare l’Accordo. “Si tratta di una sottoscrizione volontaria – ha esordito l’assessore all’Ambiente del Comune di Venezia, Massimiliano De Martin –non di un obbligo di legge e quindi siamo onorati di rinnovare questo accordo per la salvaguardia del territorio. A differenza che in passato, quando si faceva riferimento solo ad un periodo di alcuni mesi legati alla stagione turistica, da alcuni anni la durata del patto che firmiamo è annuale. E nell’arco di questo anno, oltre alle attuali 33 compagnie di navigazione firmatarie, altre potranno aderire. La politica ambientale, che ruota
attorno alla crocieristica e all’attività portuale, deve essere fatta su larga scala. Infine, credo che definire con il Governo, in tempi rapidi, il futuro dei Porti di Venezia e Chioggia sia strategico dal punto di vista economico, infrastrutturale e della tutela ambientale”.
Oltre all’assessore De Martin, che ha fatto gli onori di casa, erano presenti il sindaco di Chioggia, Mauro Armelao, l’assessore all’Ambiente del Comune di Chioggia, Serena De Perini, il comandante della Capitaneria di Porto di Venezia, Piero Pellizzari, il comandante della Capitaneria di Porto di Chioggia, Dario Riccobene, il presidente dell’Autorità di Sistema portuale del Mare Adriatico settentrionalePorti di Venezia e Chioggia, Fulvio Lino Di Blasio, il presidente di Venezia Terminal Passeggeri, Fabrizio Spagna, gli agenti delle compagnie crocieristiche.
Anche il presidente dell’Autorità di Sistema portuale Di Blasio si è soffermato sull’importanza della collaborazione tra enti. “L’accordo Blue Flag – ha ribadito – estende il perimetro dell’intesa al porto di Chioggia dove, ormai da un anno, stiamo valorizzando una
Grazie anche al supporto della tecnologia si vuole proseguire sulla strada della tutela ambientale, insieme a quella del lavoro e dello sviluppo economico
nicchia importante del traffico crocieristico che si concentra sul segmento lusso. Gli obiettivi del Blue Flag sono coerenti con la politica dell’Autorità e della struttura commissariale che intende dare soluzione ai flussi crocieristici sulla base delle indicazioni governative, ma che si pone anche l’obiettivo di strutturare una nuova modalità di fruizione turistica della laguna, più attenta alle esigenze locali e focalizzata sul valore aggiunto delle destinazioni gestite, dove le forze produttive del territorio e le istituzioni culturali saranno sempre più coinvolte per creare nuovo valore e occupazione di qualità”.
L’accordo, dallo scorso anno, assume maggiore rilievo in un contesto modificato dalle limitazioni al traffico crocieristico nel Bacino di San Marco e nel Canale della Giudecca, introdotte dal DecretoLegge 20 luglio 2021, n. 103, che ha portato Venezia a dover costruire un nuovo modello di crocieristica che deve contemperare le esigenze di sostenibilità ambientale e salvaguardia della laguna proprio con quelle di tutela del lavoro e dello sviluppo economico.
Una sensibilità verso la sostenibilità dell’attività crocieristica è necessaria.
“Così come è fondamentale tutelare e promuovere gli importanti aspetti ricettivi ed economici legati al crocierismo, - ha insistito il sindaco di Chioggia Mauro Armelao - altrettanto importante è proteggere l’ambiente. Quello che circonda Chioggia, come tutta la laguna veneta, è un ecosistema delicato, basti pensare alle nostre Tegnue, la cosiddetta barriera corallina che si trova sui fondali antistanti Chioggia. L’adozione di buone pratiche, come questo accordo, rende possibile un turismo sostenibile,
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re ai croceristi in visita alle Città di Venezia e Chioggia, qualora previsto nei pacchetti di viaggio, prodotti e/o materiali plastic free al fine di ridurre la dispersione della plastica.
rispettoso dell’ambiente, del territorio e della tipicità. Il mio grazie va, oltre al Comune di Venezia, ancora una volta all’Autorità portuale, che ha creduto nel sogno di portare le crociere a Chioggia e, con noi, in un turismo integrato nel territorio, non impattante e leva economica a servizio della collettività”.
Tra le novità, l’accordo quest’anno prevede che le compagnie di navigazione si impegnino a forni-
“Un tassello importante sulla strada di una maggior consapevole tutela ambientale delle acque della laguna – hanno commentato i comandanti delle Capitanerie di Porto di Venezia, Pellizzari, e di Chioggia, Riccobene – poiché l’accordo attesta la rinnovata volontà degli operatori della crocieristica e degli enti firmatari di proseguire sulla strada della sostenibilità e della tutela ambientale”.
Il Teatro Villa dei Leoni di Mira ha da poco concluso l’edizione 2022-2023 della rassegna serale “Mira il Teatro fa centro” – progetto culturale promosso e organizzato dal Comune di Mira con Arteven Circuito Multidisciplinare Regionale e con la collaborazione de La Piccionaia, ed è tempo di bilanci. Dati alla mano, si riscontra un significativo aumento del pubblico abbonato che sfiora il 40% rispetto all’anno precedente (212 spettatori nel 2022-2023 rispetto a 154 nel 2021-2022) e si segnala che ben 4 spettacoli su 8 in programma hanno registrato il tutto esaurito. “Un indicatore rilevante – spiegano gli organizzatori - che dimostra la bontà della proposta artistica di questa rassegna è relativo alla media degli spettatori presenti ad ogni spettacolo. In un teatro che ospita 300 posti a sedere, per ogni appuntamento le poltrone occupate erano mediamente 281”. Da novembre a marzo sono stati otto gli appuntamenti di teatro
Il progetto culturale promosso e organizzato dal Comune di Mira con il circuito regionale Arteven ottiene un buon successo, con un aumento del pubblico abbonato che sfiora il 40%
contemporaneo in cartellone, con titoli che spaziavano dalla prosa, alla danza, alla narrazione. Si sono conclusi anche gli appuntamenti del progetto teatrale tutto dedicato alle giovani generazioni de La Piccionaia, promosso dal Comune di Mira, in collaborazione con Regione del Veneto e Ministero della Cultura. La rassegna “Famiglie a Teatro” con 4 appuntamenti la domenica pomeriggio dedicati ai bambini - e le loro famiglie - dai 3 agli 11 anni, si sono sviluppati da dicembre 2022 a marzo 2023,
registrando 857 presenze totali, con una media di 214 persone a spettacolo.
Praticamente raddoppiate le presenze medie rispetto alla stagione precedente che ancora vedeva
una capienza ridotta per la pandemia, ma risultato superiore di almeno un 20% anche se confrontato con le ultime stagioni pre-Covid.
Risultati estremamente positi-
Nasce in provincia di Milano nel 1927. A vent’anni vengono pubblicati i suoi primi disegni a fumetti; lavora nella capitale lombarda, ma anche a Londra negli anni ?60. La vita in famiglia è problematica, la moglie muore. Poi si allontana da Milano nel ’70 perché voleva andare in Vietnam per vedere la guerra che illustrava per le copertine de la “Domenica del Corriere”, lontano da tutto e da tutti. In realtà andrà a Livigno, ma successivamente giunge vagabondando a Pellestrina e in quell’isola della laguna veneta “lunga dieci e larga tre” si costruisce un atelier sull’acqua, una palafitta che chiama “Il mondo della Luna”.
Il libro a cura di Giovanni Scarpa “Giorgio Foresto - Avventure a colori di un pittore fuggiasco” (Edizioni NPE 2022) racconta le vicende di Giorgio De Gaspari, noto illustratore, che vive come un barbone dormendo nella
barca di un pescatore di Pellestrina, ma che col pennello o la matita riesce a realizzare opere visionarie che suscitano interesse e ammirazione.
“Giorgio Foresto” per qualche tempo si allontana dalla laguna, va in India, a Singapore, in Nuova Zelanda, in Australia… una vita strampalata e anticonvenzionale, ma poi a Pellestrina ritorna sempre e continua a produrre dipinti e disegni che finiscono nelle case dell’isola, ma anche in giro per il mondo. La vita di Giorgio De GaspariGiorgio Foresto si conclude a 85 anni nel 2012.
Nel volume illustrato - frutto delle lunghe e appassionanti ricerche di Giovanni Scarpa, docente della scuola media “Paolo VI” di Sottomarina - oltre agli approfondimenti biografici sono presenti alcune opere di Giorgio Foresto, “straniero” di Pellestrina. (e.f.)
vi anche per la rassegna Teatro Scuola, dedicata agli alunni delle scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado di Mira e della provincia di Venezia. Rispetto al programma iniziale di 20 spettacoli, sono state aggiunte anche due repliche per la richiesta da parte delle scuole.
Un anno scolastico, questo 20222023, che volge al termine e che è stato segnato dal ritorno alla normalità anche nelle uscite al Teatro Villa dei Leoni. La rassegna si è conclusa 18 aprile con “Vulcania”, spettacolo di Catalyst sulla Costituzione e si sono registrate 5.933 presenze con un tasso di occupazione medio del 90%. Un risultato che conferma ancora una volta l’importanza del teatro per i ragazzi nei percorsi formativi delle scuole, con un bacino d’utenza per il 65% mirese e per il resto provinciale. Praticamente tutti gli istituti scolastici e i plessi del Comune di Mira hanno partecipato al Teatro Scuola e alcune sezioni anche più di una volta durante l’anno.
Nelle scorse settimane nella sede del Tennis Club Dolo, si è tenuta la presentazione del “Progetto Giovani”, nato dalla sinergia tra l’associazione sportiva dolese e Banca Prealpi SanBiagio, l’istituto di credito cooperativo con sede a Tarzo (Treviso). All’evento, che ha preceduto l’assemblea di bilancio 2023 e l’elezione del nuovo direttivo dell’Asd Tennis Club Dolo, hanno preso parte il sindaco di Dolo Gianluigi Naletto, l’assessore allo Sport Cristina Nardo, il presidente del Tennis Club Dolo, Mario Pigato, assieme alla vice presidente Micaela Barbuni e al membro del consiglio direttivo Stefano Borgo, il consigliere e maestro nazionale Andrea Spolaore oltre a una rappresentanza dei ragazzi e delle ragazze iscritte. Presente in rappresentanza di Banca Prealpi SanBiagio, Luca De Luca, vice presidente vicario, Renato Antonio Segatto, consigliere di amministrazione, e Ines Mazzetto, direttrice della filiale di Dolo. Strutturato lungo un percorso triennale, il progetto punta ad ampliare ulteriormente l’ offerta e il bacino di iscritti del Tennis Club, che oggi conta 8 squadre giovanili e un totale di oltre 110 giovani atleti, di cui oltre 80 frequentanti la scuola tennis e circa una trentina impegnati a livello agonistico. La struttura tecnica vede invece un maestro nazionale, tre istruttori, due preparatori
atletici e uno psicologo, supportati da un’alimentarista e da un massaggiatore esterni. In particolare, l’associazione potrà potenziare diverse attività, tra cui i corsi annuali, tramite l’acquisto di nuovo materiale tecnico, le competizioni giovanili, i corsi preparatori e l’ormai tradizionale “Summer Camp”, il cui avvio è previsto a giugno per cinque settimane. La partnership prevede, inoltre, la creazione di 10 borse di studio per premiare gli atleti con il miglior rendimento in campo e in classe, coniugando quindi l’impegno sportivo con quello scolastico. Mario Pigato, presidente del Tennis Club Dolo, ha commentato: “la genesi del progetto è stata molto breve, ha avuto inizio con un primo contributo al torneo giovanile nel 2022 al quale hanno fatto seguito alcune ipotesi di collaborazione
Doppia promozione dal campionato di Seconda categoria a quello di Prima per le squadre di Riviera e miranese. Sono giunti al termine i campionati di calcio dilettantistico e due squadre sorridono per aver ottenuto la promozione diretta nella serie superiore, si tratta dello Stra Riviera del Brenta e del Campocroce di Mirano. La formazione rivierasca dello Stra è stata promossa senza giocare. Infatti, a causa di un numero dispari di squadre nel suo girone, ha riposato nell’ultima giornata mentre la Camponogarese, che era seconda a soli due punti, giocava l’ultima gara di campionato sul campo del Ponte San Nicolò e vincendo l’avrebbe scavalcata in classifica ma, invece, ha perso è così lo Stra ha ottenuto la pro-
mozione riposando. Grande soddisfazione per l’allenatore Agostini che ha diretto un insieme di ragazzi che strada facendo hanno saputo amalgamarsi e creare un gruppo unito e capace di primeggiare. Gioia anche per il presidente Alberto Menegazzo che dirige la società dal 2019 e che ha saputo ridare entusiasmo ad un ambiente che tornerà a calcare i campi di Prima categoria dopo 16 anni. Nel miranese si festeggia anche a Campocroce. Il team allenato da Federico Michelato ha condotto una stagione di testa e sembrava avviarsi ad una promozione tranquilla sino a poche giornata dal termine. Ma quando era pronto a
più ampia formulate in un incontro nello scorso novembre con i vertici della banca. L’obiettivo è la crescita di giovani individui attraverso la pratica di uno sport”.“Quale istituto - dice Luca De Luca, vice presidente vicario di Banca Prealpi SanBiagio - che da sempre punta alla crescita dei territori in cui opera, anche nelle aree di più recente insediamento, vogliamo supportare la missione educativa di realtà esemplari, come il Tennis Club Dolo”. L’Asd Tennis Club Dolo è attiva dal 1979 e gestisce un complesso di cinque campi in terra rossa, di cui due a copertura fissa tutto l’anno, situato all’interno di una vera e propria cittadella dello sport dotata di una notevole varietà di impianti, tra cui una piscina comunale, un campo di rugby, un palasport e una pista di pattinaggio.
L’Asd Tennis Club Dolo è attiva dal 1979 e gestisce un complesso di cinque campi in terra rossa, di cui due a copertura fissa tutto l’anno. È situato all’interno di una vera e propria cittadella dello sport
festeggiare ha prima perso lo scontro diretto con i secondi, lo Sporting ScorzèPeseggia, poi pareggiato una gara vedendo scendere ad una solo punto il vantaggio sui rivali, punto difeso strenuamente sino all’ultima giornata. Grande gioia per il presidente Rossetto, e per i poco meno di duemila residenti nella frazione miranese che ora sperano che l’esperienza in Prima duri più delle tre precedenti volte quando la squadra retrocedette subito. (l.p.)
Dopo un’appassionante gara a colpi di costumi e trucco, ecco i vincitori del contest “Carnevale in Piazza” che ha infiammato i mesi di febbraio e marzo su laPiazzaweb.it Sono venuti in sede de la Piazza proprio i primi classificati per ritirare i loro premi!
Ad arrivare al terzo posto i FOX Nata nel 2005 e originaria di Legnaro, è una società di hockey in line composta da promettenti e giovani atleti. A ritirare il premio di 100 euro in buono spesa Despar, sono venuti i rappresentanti delle categorie U10, U12 e U14 Aryan, Filippo e Davide assieme alle loro due coordinatrici Marta e Anna. Bravi ragazzi e in bocca al lupo per le prossime competizioni!
Sul secondo gradino del podio invece è salita “Ocio al Mocio”! La dolce e bellissima Angelica, di soli 12 anni, con il suo super e originale travestimento da “mocio” ha catturato l’attenzione dei votanti che l’hanno premia-
ta con la medaglia d’argento. A lei va il premio di 150 euro in buono spesa Despar.
Standing ovation per la più piccola, che a soli 10 mesi, è riuscita a battere gli altri partecipanti. Sofia, con la sua maschera da Minnie , ha rapito i cuori dei lettori de LaPiazzaweb.it che proprio non hanno saputo resisterle. A mamma Andree il ricco premio di 250 euro di buono Antenore Energia consegnato dal delegato Manuel Viola.
Dopo questa colorata competizione tocca ai nostri amici animali mettersi in gioco nel contest “Qua la zampa!”. Anche questa volta basta andare su laPiazzaweb.it e caricare una foto del proprio pet.
C’è tempo fino al 30 giugno! Per le 3 foto più votate ancora buoni Antenore e Despar, ma anche fino a 175 kg in alimenti per il tuo amico peloso! Tutto il regolamento sul sito. Rimettete le mani agli obiettivi, e che abbia inizio una nuova sfida!
Il mondo dello sport dilettantistico è preoccupato e s’interroga su quali potranno essere gli effetti che porterà l’applicazione del nuovo decreto del Consiglio dei Ministri con cui sono state approvate le modifiche, relativo all’attuazione della riforma del rapporto di lavoro sportivo. Le novità sono incisive e riguardano non solo i profili previdenziali, ma anche fiscali del rapporto di lavoro sportivo. Ma cosa cambierà? Sono state stabilite tre diverse fasce di compensi. Fino a 5.000 euro, lo sportivo dilettante potrà beneficiare dell’esenzione totale sia dagli obblighi contributivi, sia ai fini fiscali. Per i compensi superiori a 5.000 euro e fino a 15.000 euro, sarà dovuto solo il pagamento dei contributi, ma non l’Irpef. Gli atleti potranno fruire della detassazione completa dei compensi, non più entro il massimale di 10.000 euro an-
nui, ma entro il maggior limite di 15.000 euro, però, scatterà l’obbligo di copertura previdenziale. Superata la nuova soglia sarà dovuta sia l’Irpef e dovranno essere versati anche i relativi contributi previdenziali. E’ un provvedimento che il presidente del calcio Dolo, Moreno Volpe giudica preoccupante. “Alcuni colleghi
“Si devono pagare i contributi. Un aggravio: non solo i giocatori, ma anche i tecnici e i collaboratori”
presidenti - lancia l’ allarme Volpe - per protesta si sono dimessi. Anch’io ci ho pensato ma per ora preferisco solo sperare che la commissione sorta in Federazione possa modificare questa nuova disposizione che dovreb-
be entrare in vigore dal prossimo primo luglio e che è unita anche allo svincolo di tutti i giocatori, non più dai 25 anni in su”. Volpe spiega cosa lo preoccupa di più. “Premetto - continua - che il tetto dei 5.000 euro ai compensi dei
La pesca come momento inclusivo per chi soffre di disabilità. Con questo spirito si è svolta una giornata di “pesca inclusiva” che ha coinvolto, oltre al Comune di Salzano anche quelli di Scorzè e Zero Branco nel lago San Rocco di Scandolara. Un’occasione di inclusione ed amicizia, di socialità ed aggregazione. È stato proprio questo lo spirito della “Giornata di pesca inclusiva” che ha goduto della collaborazione di Opes Italia (Organizzazione per l’educazione allo sport) e del gruppo di pesca sportiva Piranha Asd e che a questa prima edizione ha coinvolto oltre 35 persone diversamente abili, di età differenti. Queste associazioni, supportate da un gruppo di volontari che fanno parte di più realtà associative del territorio e dalla supervisione di due pescatori del Comitato Italiano Paralimpico, si sono cimentate nella pratica della
pesca sportiva, con l’assistenza dei volontari e in piena sicurezza, in un contesto naturale di grande pregio. I sindaci di Zero Branco Luca Durighetto, di Salzano Luciano Betteto e di Scorzè Nais Marcon, sottolineano: “come rappresentanti delle amministrazioni locali siamo impegnati a promuovere lo sport non solo come sana pratica sportiva, ma anche come veicolo di inclusione, in quando ricopre un ruolo centrale per il benessere psicofisico delle persone con disabilità, più e meno gravi. Organizzare una giornata di questo tipo, frutto del gioco di squadra tra tre Comuni e della collaborazione con molte associazioni del territorio, risponde a questa sensibilità”. All’evento hanno presenziato anche il consigliere comunale Andrea Favaretto, di Salzano e gli assessori allo sport Michela Muffato e al sociale Chiara D’Angelo. (l.p.)
giocatori dilettantistici lo trovo giusto per il contenimento dei costi che sono diventati elevati. Ma quello che mi preoccupa è il fatto che se si supera questa soglia si debbano pagare i contributi. Un aggravio non indifferente
perché non si tratta solo di pagare i giocatori ma anche i tecnici, i collaboratori, tutte le figure che gravitano nel mondo del calcio. Siamo dilettanti e non possiamo anche pagare dei commercialisti per poter continuare a funzionare”. Ma non solo. “Nella nostra società vi operano circa 300 atleti a cui si aggiungono una cinquantina di collaboratori, per lo più volontari. Abbiamo tutte le squadre giovanili che sono classificate nei primi cinque posti dei loro gironi. Ma se non dovesse esserci più il vincolo, rischiamo di perdere ogni anno decine di ragazzi e questo ridimensiona il nostro impegno a farli crescere con la speranza che un giorno arrivino alla prima squadra. Sarebbe la fine dei settori giovanili perché più nessuno avrebbe interesse ad investire, un duro colpo per il movimento calcistico in genere”.
Lino PeriniUn investimento di 2 miliardi di euro con l’obiettivo di arrivare a 20 milioni di passeggeri al 2037. Sono i dati del Masterplan 2023–2037 dell’aeroporto Marco Polo di Venezia, terzo gateway intercontinentale nazionale. Un piano che si fonda su quattro valori: concretezza, responsabilità, sostenibilità, fare rete, come sottolineato dal presidente del gruppo Save Enrico Marchi, che ha presentato il progetto in Regione Veneto, affiancato dal presidente Luca Zaia.
Sotto i riflettori lo strumento di programmazione degli interventi di sviluppo che interesseranno l’aeroporto nei prossimi anni, basato sulle previsioni dei progressivi incrementi del traffico. In particolare, le proiezioni di traffico al 2037 sono di 20,8 milioni di passeggeri, un dato che rende necessari gli interventi previsti, senza i quali lo scalo raggiungerebbe il livello di saturazione di 12,5 milioni di passeggeri già nel 2026. Quanto ai costi, l’85% dell’impegno economico totale è di competenza di SAVE, il restante 15% potrebbe essere a carico di imprese terze private. Dei 2 miliardi complessivi, 380 milioni andranno in opere legate alla sostenibilità ambientale.
I dettagli dell’intervento
Nessuna seconda pista: il Masterplan2037 conferma lo schema con singola pista di volo. È comunque prevista l’estensione della pista di rullaggio esistente “affinché abbia lunghezza pari alla pista secondaria, con gli obiettivi di aumentare la capacità del sistema, migliorare l’operatività, collegare la nuova area destinata ai vettori courier prevista a nord-est del sedime aeroportuale” fa sapere Save: “La pista secondaria è usata come via di rullaggio (taxiway) e solo in caso di chiusura della pista principale come pista di volo”. Previsti due nuovi interventi di ampliamento laterale al terminal esistente, sia a nord (area Schengen) che a sud (area extra-Schen-
Marchi e Zaia illustrano i dettagli dell’intervento: un quinto delle risorse andranno in opere legate alla sostenibilità ambientale
gen) per un totale di circa 100.000 mq, che si aggiungeranno agli attuali 90.000 mq. “Gli ampliamenti del terminal e in generale tutti i nuovi edifici previsti nel Piano saranno realizzati secondo i più alti standard adottati a livello internazionale, che promuovono un approccio orientato alla sostenibilità a partire dal progetto e dalla scelta dell’ubicazione delle infrastrutture, e comprendono il risparmio energetico ed idrico, la riduzione delle emissioni di CO2, il miglioramento della qualità ecologica degli interni, i materiali e le risorse impiegati, il progetto e la scelta del sito” specifica Save.
Attenzione all’ambiente
E proprio sul fronte della sostenibilità ambientale sono diversi gli interventi, secondo macro filoni. Il primo, la transizione energetica, con l’obiettivo di azzerare entro il 2030 le emissioni nette di CO2 prodotte dall’attività dell’aeroporto e dismettere ogni utilizzo di combustibili di origine fossile. Secondo, l’obiettivo principale di ridurre al minimo il consumo di acqua potabile, utilizzando le acque del nuovo depuratore inaugurato lo scorso marzo e le acque meteoriche. Terzo, economia
circolare e gestione dei rifiuti. Infine, lo sviluppo dell’aeroporto in armonia con il contesto ambientale e il territorio circostante è una priorità. Tra i principali interventi in quest’ambito, vi sono la riqualificazione ambientale di aree come quelle a ridosso del fiume Dese, lo sviluppo di progetti che favoriscono la biodiversità, il costante monitoraggio e il ripristino dell’assetto morfologico di zone barenali. E ancora, la mobilità di accesso all’aeroporto cambierà radicalmente nei prossimi anni a favore di una drastica riduzione di emissioni di CO2, in particolare con la realizzazione del collegamento con il sistema ferroviario e la creazione di un nuovo polo di intermodalità dedicato agli autobus e ad altri sistemi di trasporto pubblico. È previsto, poi, lo sviluppo della nuova mobilità aerea avanzata, che prevede l’utilizzo di droni a propulsione elettrica per il trasporto di merci e persone, e che necessita di una rete di vertiporti, alla quale Save sta da tempo lavorando.
I commenti
“Siamo nel quadrante più vitale d’Europa: il Veneto nel 2022 ha
raggiunto 65,9 milioni di presenze turistiche, - ha sottolineato Zaia - 1 8 milioni di arrivi, una terra fatta di 4mila strutture alberghiere e una straordinaria rete di ospitalità diffusa. Ma il Veneto è anche la Regione capace, sempre nel 2022, di crescere a livello economico di oltre il 4% di PIL rispetto all’anno precedente. Questo strumento di programmazione e sviluppo di un’infrastruttura fondamentale come l’aeroporto, non può che essere davvero un altro, fondamentale, asset di questo territorio. L’interconnessione fra Venezia, il Veneto ed il mondo deve poter crescere, per gestire –grazie a SAVE – l’importante incremento dei flussi turistici che hanno quasi del tutto raggiunto i livelli del pre-pandemia”.
“Il nuovo Masterplan – ha aggiungo Marchi - conferma il nostro impegno per lo sviluppo del Marco Polo, infrastruttura centrale per la mobilità, l’occupazione e l’economia della regione e dell’intero Paese. In untempo in costante trasformazione il Piano, nella sua modularità, disegna il futuro del terzo scalo intercontinentale nazionale con la concretezza
e la responsabilità proprie del nostro Gruppo, che ha saputo riunire in un unico sistema gli aeroporti del Nord Est, dimostrando l’efficacia di una gestione in rete, determinante anche nel far fronte alla crisi che ha duramente colpito l’intero settore aeroportuale”. “Puntiamo ai massimi livelli di sostenibilità e innovazione,-ha concluso Monica Scarpa, amministratore delegato di Save - integrando soluzioni ambientali e di riduzione delle emissioni di anidride carbonica con contenuti sociali e occupazionali. Le attività di ampliamento della rete di voli e il parallelo adeguamento delle infrastrutture, sono accompagnati da una progressiva modifica delle modalità di apporto energetico allo scalo, basate su fonti rinnovabili e autoproduzione di idrogeno, in un’ottica di economia circolare applicata in particolare al riutilizzo dell’acqua e alla gestione dei rifiuti. In questo quadro di sostenibilità ambientale, si inseriscono i progetti di collegamento con il sistema ferroviario e la nuova mobilità aerea avanzata con l’utilizzo di droni per il trasporto di merci e persone”.
IL MASTERPLAN. Lo scalo veneziano punta a diventare il terzo in Italia
“Entro il 2037 venti milioni di passeggeri”Luca Zaia con il presidente del gruppo Save, Enrico Marchi Monica Scarpa, amministratore delegato del gruppo Save
Venezia capitale della navigazione con cinque giorni dedicati alla passione per la navigazione, tra yacht e superyacht, première italiane e mondiali, prove in acqua, convegni, esposizioni e regate. Torna all’Arsenale di Venezia, dal 31 maggio al 4 giugno, la quarta edizione del Salone Nautico Venezia, che rientra ormai a pieno titolo nel palinsesto dei maggiori eventi della città. Un punto di riferimento per l’Adriatico e tutta la lunga rotta che da Venezia porta a Istanbul lungo il Mediterraneo Orientale.
V enezia torna dunque ad essere protagonista della grande nautica con la quarta edizione del Salone Nautico, che abiterà gli spazi dello storico Arsenale, cuore ancora pulsante della marineria della Serenissima. Un’edizione, questa, concentrata in un numero inferiore di giorni rispetto al passato, in linea con i saloni nazionali e internazionali più importanti, e i cui numeri confermano la vocazione della città verso il mare. Un’edizione, inoltre, che vede un consistente incremento della presenza della vela e dell’elettrico. Il Salone è organizzato da Vela Spa per conto del Comune di Venezia e grazie alla collaborazione della Marina Militare Italiana.
L ’Arsenale è composto da bacini acquei di 55.000 mq, all’interno dei quali saranno installati oltre 1.100 metri lineari di pontili, e 30.000 mq di spazi espositivi esterni. Le grandi tese, che in passato hanno accolto la costruzione delle Galere, accoglieranno il meglio del design e dell’arredo nautico e la cantieristica artigianale veneziana per un totale di 5.000 metri quadrati. In totale, saranno più di 220 gli espositori che porteranno a Venezia 300 imbarcazioni, di cui 250 in acqua per una lunghezza totale di 2,7 chilometri.
H anno confermato la loro pre-
senza i grandi gruppi leader della costruzione navale nazionale e internazionale. Tornano Ferretti Group, Azimut Benetti, Sanlorenzo, Sunseeker, Beneteau, Absolute, FIM, Pardo, Sirena e Arcadia. Espongono per la prima volta a Venezia i cantieri Invictus, Fountaine Pajot 67 a motore, Nautor Swan
shadow, Solaris Power, Prestige e Sensesyacht. Significativa la tendenza, spiegano gli esperti, che si registra del ritorno della barca a vela, confermando un fenomeno che dopo il Covid vede un aumento dell’interesse verso l’acquisto di barche a vela, in un rapporto di eco sostenibili-
tà con il mare. Tra le presenze riconfermate compaiono i cantieri Beneteau, Lagoon, Dufour, More, Jeaneau e Pegasus e Italia Yacht, mentre arrivano per la prima volta all’Arsenale Elan, Bavaria, Solaris, Neo Yacht, Nautor Swan con Nautor Swan 65 – l’ammiraglia a vela del Salone – Kufner e HallbergRassy dalla Svezia. Grande crescita si evidenzia anche nel settore dell’elettrico. Un trend che risponde alla richiesta di avere barche sempre più evolute sia dal punto di vista della loro impronta ambientale, che deve essere sempre più ridotta con l’utilizzo di materiali ecosostenibili, sia da quello del maggiore comfort. Da qui la richiesta di spazi più ampi, senza in ogni caso rinunciare al lusso. All’Arsenale tornano X Shore, Candela, Green Line 40, Alfastreet Marine, Fap (Falegnameria Artigianale Pesce) e Rand Boats. Tra le novità, invece Free Power, Green Dream Boats, Amperetta e Sea Bubble.
S empre sul filone della sostenibilità, che vede Venezia in prima
linea anche per la sua candidatura a Capitale mondiale, al Salone Nautico Venezia saranno esposte anche le ultime novità nel campo della propulsione verso un futuro più ecologico. E ancora, torna la terza edizione della E-regatta con la scenografica parata sul Canale Grande e con le prove competitive all’interno del bacino dell’Arsenale e presso l’Idroscalo di Venezia. Come sempre trova spazio nel Salone la cantieristica tradizionale veneziana, con le barche che ogni giorno servono alla città per vivere, costruite nei cantieri della laguna con il loro profumo di tradizione ma anche di tecnologia.
I cinque giorni di manifestazione saranno anche l’occasione per dare spazio all’intrattenimento con regate e trofei, con programma molto ricco tra cui spiccano manifestazioni motonautiche come l’arrivo della Pavia Venezia, oltre a molte occasioni di relax per le famiglie e i bambini con attività, punti di ristorazione, voga e vela e riscoperta dei luoghi dell’Arsenale. Molti i convegni in programma, il cui focus sarà l’innovazione, i servizi, la formazione e la sostenibilità; appuntamenti che permetteranno il confronto degli addetti ai lavori sulle tante tematiche che coinvolgono un settore in costante crescita.
Sui pontili e a terra troveranno posto 300 imbarcazioni di oltre 220 espositori
Nel segno della sostenibilità le propulsioni e gli allestimenti orientati verso un futuro più ecologico
“Son o estremamente pessimista e penso che tra qualche anno, dopo la morte dell’ultimo di noi, la storia della Shoah tra negazionismi e oblii, non ci sarà più: sarà prima ridotta ad un capitolo, poi una riga nei libri di storia e poi non ci sarà più.”
Quelle pronunciate poco tempo fa dalla senatrice Liliana Segre, sopravvissuta alla Shoah, sono parole dure, sconsolate, di chi per tutta la vita ha cercato di mantenere viva la memoria di uno dei punti più neri della storia del Novecento europeo e che oggi vede le sue fatiche messe a rischio.
Un vero e proprio grido di allarme che pone all’attenzione di tutti la necessità di essere parte di una memoria attiva nel passato e utile per costruire il futuro. È anche col peso di queste parole, che risuonano come un monito forte e un patto tra generazioni, che questa primavera trenta ragazze e ragazzi dei comuni della Riviera del Brenta hanno affrontato “Promemoria_Auschwitz”, il viaggio della Memoria che dal Veneto li ha portati a Cracovia e ai campi di concentramento nazisti di Auschwitz e Birkenau. Un progetto fortemente voluto dagli amministratori dei comu-
ni di Dolo, Camponogara, Stra, Mira e Vigonovo che ha visto coinvolti partecipanti tra i 18 e i 25 anni. Giovani che hanno seguito una formazione specifica nel corso dell’inverno per poi partire alla volta della Polonia. Accompagnati dall’associazione di Promozione sociale Deina si sono riuniti ad altri 450 giovani provenienti da Trentino Alto Adige e Tirolo austriaco in un viaggio che li ha portati dentro la storia del Novecento. Quattro giorni intensi: si è iniziato con la visita alla città di Cracovia, il museo della fabbrica di Oskar Schindler, l’antico quartiere ebraico della città e i resti del ghetto costruito dai nazisti. Si è proseguito con la visita al campo di concentramento di Auschwitz e al campo di sterminio di Birkenau, giornata emozionante, densa e faticosa. Infine, in assemblea plenaria, tutti e cinquecento i partecipanti provenienti dalle diverse regioni
si sono confrontati sull’esperienza vissuta e su che cosa significhi, oggi, addentrarsi in una delle più grandi tragedie dell’umanità. Ed è proprio in questo momento, tra la fatica del viaggio, la difficoltà di dover provare a fare sintesi di tutto quello che si è assorbito, e anche un certo smarrimento e timore nel provare a raccontare in pubblico ciò che si prova, è in quel momento, palpabile, che si percepisce l’emozione della nascita di una comunità viaggiante, fatta di centinaia di teste, occhi, opinioni e punti di vista che si sommano per costruire una nuova consapevolezza, quella della responsabilità collettiva.
Le ragazze e i ragazzi che hanno preso parte al viaggio della Memoria della Riviera del Brenta sanno di non essersi recati in quei luoghi di dolore solo per fare della semplice, anche se sicuramente utile, memoria del
passato. I trenta partecipanti della Riviera, insieme alle altre migliaia che ogni anno da tutta Europa si recano in Polonia, non hanno solo visto quanto accaduto, ma lo hanno conosciuto, e da questa conoscenza dell’orrore deriva l’impossibilità di lasciare questo orrore all’oblio. Andare ad Auschwitz così, insieme, come comunità, significa prendersi carico di quel passato ed esserne responsabili non solo per preservarne il ricordo, ma anche per impedire che esso ritorni oggi sotto nuove, terribili forme.
La voglia di raccontare e le tante belle azioni di restituzione alle comunità che i partecipanti stanno ora organizzando, sono il modo migliore per rispondere alla chiamata della memoria attiva e necessaria. Non si tratta solo di trenta importanti esperienze, ma di trenta possibilità che intere comunità, in questo caso quelle della Riviera del Brenta, si sono date per poter avere al proprio interno gli anticorpi necessari a combattere il revisionismo e l’indifferenza.
La responsabilità della conoscenza è alla base di quel patto generazionale sulla memoria che ancora oggi è più che mai neces-
sario per rispondere ai timori di chi, come la senatrice Segre, conosce la necessità di combattere l’indifferenza per aver vissuto in prima persona i rischi che l’indifferenza crea.
Chi, come gli accompagnatori di questo viaggio di memoria, ha visto le reazioni dei partecipanti, ha raccolto il loro pensiero e accolto le loro paure, sa che questo tipo di progetti sono la miglior risposta ai giusti timori di chi, avendo conosciuto la brutalità dello sterminio, non vuole che l’oblio possa portare l’umanità a commettere gli stessi tragici errori.
I trenta ragazzi e ragazze della Riviera, insieme ai tanti altri che come loro hanno scelto di caricarsi della responsabilità di conoscere, stanno rispondendo con forza all’appello per non lasciar cadere nel dimenticatoio questa pagina di storia. Fino a quando qualcuno avrà voglia di conoscere e ricordare quanto accaduto, ci sarà la possibilità di ricordare a tutti cosa significa essere umani.
Fino a quando ci sarà chi vorrà conoscere per viaggiare, quella pagina di storia non sarà dimenticata.
Francesco FilippiClasse ‘81, trentino, Storico della mentalità, formatore, organizza viaggi di memoria nei luoghi simbolo della storia europea. Autore di saggi e manuali sul rapporto tra passato e presente
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Quattro giorni tra Cracovia e i campi di concentramento, l’esperienza e le emozioni dei giovani di fronte ad una delle più grandi tragedie dell’umanità• Chi è Francesco Filippi
Innovazione. A Montegrotto Terme la nuova struttura profonda 30 metri
Record tutto padovano per la piscina più profonda del mondo: ora si amplia per ospitare ricercatori scientifici, forze specializzate in recuperi e produttori cinematografici
Èun Guinness World Record tutto padovano quello che ha portato la Y-40, realizzata nel 2013 all’Hotel Millepini di Montegrotto Terme, a essere dichiarata la piscina più profonda del mondo. Ora, esattamente dieci anni dopo, un nuovo progetto dell’architetto Emanuele Boaretto ambisce ad affiancarsi, letteralmente, alla Y-40 ampliandone le potenzialità. Si tratta della PHI 12, un cilindro dal diametro di 12 metri e profondo 30 metri, riempito usando acqua termale a 32/34°C. Aperto al cielo, sarà in grado di accogliere speciali attrezzature di grandi dimensioni calate dall’alto, ma anche esercitazioni e simulazioni uniche nel loro genere. In particolare, il nuovo spazio acquatico termale sarà dedicato alla ricerca scientifica, medico-subacquea e aerospaziale, la formazione di forze specializzate in ricerca e recupero, le produzioni cinematografiche.
“Un’architettura subacquea che darà molteplici opportunità e diverrà nuova attrazione turistica. La naturale evoluzione di Y-40 in un’opera aperta in grado di ispirare. Uno spazio sommerso aperto all’imprevedibile, al nuovo, all’inatteso” dichiara l’architetto Emanuele Boaretto. Lo spazio acquatico di PHI 12 sarà infatti raddoppiato dando maggiore risalto ad alcune delle applicazioni per le quali si è dimostrato Y-40 nei primi dieci anni.
Per quanto riguarda il nome di battesimo della nuova struttura, si legge Fi dodici e si scrive Ф12 e deriva dalla lettera dell’alfabeto greco. In matematica è il simbolo della sezione aurea e l’iniziale del nome greco dello scultore e architetto Fidia, ma in architettura indica anche il diametro, in questo caso del cilindro di 12 metri.
PHI 12 sarà inoltre un’opera sostenibile che eviterà l’immissione in atmosfera di oltre mille tonnellate di CO2. Questo sarà possibile perché la struttura non impiegherà acqua da bere, ma riutilizzerà sola acqua calda di origine profonda ipertermale salsobromoiodica, con un ciclo di filtrazione che consentirà un utilizzo efficiente. “L’impiego della risorsa termale, oltre a non
Dall’alto, Umberto Pelizzari, campione mondiale di apnea e l’architetto Emanuele Boaretto, ideatore e progettista di Y-40 e Phi
12. A lato, le immagini del progetto Phi 12
sprecare acqua potabile, eviterà anche di dover riscaldare l’intera struttura. Dalla piscina al bar caffetteria, dallo shop agli uffici, tutti gli ambienti saranno mantenuti in temperatura grazie alla geotermia, evitando ogni anno una produzione di oltre 1.000 tonnellate di CO2 rispetto ad un comune riscaldamento a gas per questi volumi” spiega l’architetto.
L’opera, all’interno del parco dell’Hotel Terme Millepini come Y-40, sarà aperta anche ai visitatori che potranno scoprire la piscina fino al fondo, grazie ad un ascensore subacqueo panoramico trasparente che ne consentirà la visita scendendo assieme ad apneisti e sub alla base del cilindro profondo, dove vivere in diretta il momento del touch down delle persone in immersione. “Grazie alla vetrata subacquea che lo circonda interamente alla profondità di 5 metri, sarà consentito girare intorno a tutto il cilindro per assistere a spettacoli di animazione e danza interpretati in acqua, come spettatori di un vero teatro subacqueo. Sarà, così, anche un grosso attrattore di flussi turistici come già è stata Y-40 in questi primi dieci anni di vita” sottolinea l’architetto Boaretto. La struttura dovrebbe essere pronta in circa due anni. Insomma, parte il countdown per un’altra struttura da record nel nostro territorio.
IL BILANCIO. Nel corso del 2022 sono stati supportati numerosi progetti culturali e sportivi sul territorio regionale
Ècontinuato anche nel 2022 l’impegno di Aspiag Service, concessionaria del marchio Despar per il Triveneto, l’Emilia-Romagna e la Lombardia, per consolidare la propria presenza in Veneto, puntando sulla valorizzazione dei prodotti e dei produttori locali e sostenendo iniziative a sfondo sociale per continuare ad essere ogni giorno parte attiva delle comunità in cui l’azienda si inserisce.
Guardando allo sviluppo del business in Veneto, nel 2022 Aspiag Service Despar ha realizzato un fatturato al pubblico complessivo di oltre 918 milioni di euro, sia per gli esercizi diretti che affiliati e, grazie ai 30 milioni di euro di investimenti, ha proseguito nel suo progetto di sviluppo e potenziamento della rete vendita che conta oggi 161 negozi attivi in regione, di cui 89 diretti e 72 affiliati. Uno sviluppo che ha portato anche ad un allargamento della “famiglia Despar” con 192 nuove assunzioni, che fanno salire a 3.921 il numero dei collaboratori in regione.
Anche per il passato esercizio ha avuto una particolare rilevanza la valorizzazione dei prodotti locali e delle filiere corte attraverso il progetto “Sapori del Territorio” che raccoglie in Veneto oltre 3.700 referenze a scaffale, provenienti da più di 700 produttori locali e che, ormai da molti anni, testimonia
concretamente la vicinanza e il sostegno di Despar alla cultura enogastronomica e alla produzione agroalimentare di qualità presenti in regione. Un’ulteriore declinazione sul territorio di questa strategia che mira alla piena sinergia con i produttori locali è il protocollo regionale di promozione delle tipicità territoriale “The Land of Venice”, attivo in Veneto da oltre tre anni, che contrassegna nei punti vendita dell’abete delle sette province del nostro territorio tutti i diversi prodotti certificati e caratterizzati dalla presenza di specifiche denominazioni geografiche.
Accanto a ciò, Aspiag Service Despar ha continuato a essere motore di crescita per il territorio: una scelta che si è concretizzata nel 2022 in moltissime iniziative a sfondo sociale
che Despar ha promosso per restituire alla collettività parte di quanto ricevuto. Sono state così supportate molte società sportive, iniziative e realtà culturali del Veneto, impiegando direttamente una buona parte degli oltre 223 mila euro complessivamente investiti nel 2022 per lo sviluppo dei progetti a ricaduta sociale in regione. Anche il mondo del volontariato e dell’associazionismo è stato coinvolto in progetti specifici di raccolta fondi, come nel caso della vendita delle originali shopper biodegradabili con la grafica realizzata dalla Cooperativa Down Dadi, o di sensibilizzazione sociale come per la promozione della campagna di prevenzione di truffe e raggiri a danno dei cittadini effettuata assieme alla Polizia di Stato in tutto il territorio regionale.
La rete vendita in Veneto cresce all’insegna della sostenibilità
Nel 2022 Aspiag Service Despar ha proseguito nel progetto di sviluppo e potenziamento territoriale della rete vendita in Veneto e incrementato il numero degli esercizi commerciali di altri 5 punti vendita, di cui quattro localizzati nelle province di Venezia e uno nella provincia di Vicenza. L’azienda ha inoltre proseguito nel processo di riammodernamento dei propri negozi con le ristrutturazioni di un punto vendita diretto Eurospar a Verona e di un punto vendita affiliato a Padova. Particolarmente significativa nel corso del 2022 è stata poi l’apertura del punto vendita Despar di Ponte del Teatro, un nuovo negozio nel cuore di Venezia a servizio di residenti e turisti che rappresenta la volontà di offrire un servizio di prossimità e si inserisce perfettamente nella strategia di sviluppo della rete vendita in un’ottica green. La sostenibilità è infatti uno dei driver strategici di sviluppo
per Aspiag Service Despar che anche per il 2022 ha continuato il percorso di allineamento del proprio modello di business e delle proprie performance ai sette obiettivi dell’Agenda ONU 2030 che l’azienda ha scelto come linee guida per il proprio sviluppo in un’ottica di sostenibilità sociale e ambientale. Tutte le nuove aperture e le ristrutturazioni sono infatti progettate in una prospettiva green, attraverso soluzioni che permettono un’attenzione verso la riduzione delle emissioni di CO2 e il controllo dei consumi energetici. A ciò si aggiunge l’attenzione che l’azienda pone alle modalità di sviluppo della propria rete vendita che si concretizza nella scelta di prediligere per le nuove aperture una strategia
Tra le iniziative sociali più significative del 2022 va ricordata inoltre l’annuale campagna de “Il mondo ha bisogno delle donne”, attività charity che ormai da diversi anni rappresenta un’occasione per lanciare un forte messaggio di solidarietà sostenendo progetti e associazioni impegnate nell’ambito della promozione dei diritti e del benessere delle donne, oltre che di lotta alla violenza di genere. Nel solo Veneto grazie a questa raccolta fondi sono stati raccolti quasi 60 mila euro, che sono stati destinati ai programmi di ricerca e cura dell’Endometriosi e alla collegata campagna di prevenzione negli istituti scolastici regionali. Inoltre, anche nel 2022 è proseguito l’impegno di Despar per la lotta allo spreco alimentare che ha permesso di recuperare in Veneto più di 550 tonnellate di cibo invenduto, distribuito attraverso una rete territoriale di solidarietà di oltre 800 Onlus, che hanno consentito la preparazione di quasi 1,2 milioni di pasti destinati ai più bisognosi. Un impegno che, oltre alle importanti ricadute in ambito sociale, ha permesso anche di fare bene all’ambiente, permettendo un risparmio totale di oltre 2.025.431 kg di Co2 equivalente e oltre 1.198.016 m3 di acqua (che corrispondono rispettivamente ad oltre 15 mila viaggi in auto da Milano e Napoli e 374 piscine olimpioniche!).
Nonostante un contesto macroeconomico difficile e sfidante per tutto il settore della GDO come quello passato, tra inflazione, rincari energetici e rialzo dei prezzi, anche nel 2022 Aspiag Service Despar ha continuato nel suo percorso di crescita in Veneto, diventando sempre di più un punto di riferimento importante per le persone e le comunità dei territori in cui siamo presenti. L’espansione del business e gli investimenti per lo sviluppo e il consolidamento della rete vendita ci hanno permesso di rafforzare il nostro ruolo nel settore della grande distribuzione in Veneto, impegnandoci a mantenere i prezzi di vendita accessibili per i nostri clienti e favorendo l’aumento dell’occupazione.
di recupero e riqualificazione di edifici storici e di aree urbane dismesse con l’obiettivo di restituire alle comunità zone inaccessibili, evitare il consumo di suolo, valorizzare edifici ed elementi architettonici di pregio e innescare un circolo virtuoso attraverso la collaborazione con aziende del territorio.
Il nostro gruppo lavora in filiera e questo è un vantaggio per gestire al meglio aumenti importanti di prezzo e favorire economie di scala che consentono di calmierare il costo del prodotto, lavorando a stretto contatto con i fornitori locali e con i diversi paesi che, come noi, fanno parte del gruppo internazionale SPAR Austria. In un contesto di incertezza come quello vissuto, filiera ed economie di scala sono state dunque le parole chiave per fronteggiare il caroprezzi e continuare a sostenere le famiglie mitigando l’effetto del caro-vita, in linea con il nostro impegno al fianco delle persone e delle comunità che ci ospitano. Anche per il futuro, vogliamo continuare nell’impegno verso i territori in cui siamo presenti, continuando il nostro percorso di sviluppo all’insegna della qualità, prossimità, competenza, partecipazione e inclusione: valori da sempre condivisi da tutta la grande famiglia Despar e che ogni giorno ci permettono di essere un riferimento per le comunità in cui il nostro abete ha messo le sue radici.
“L’etica tacita di tutti i maghi è quella di non rivelare i segreti” dice David Copperfield (l’illusionista, non il personaggio di Dickens). Il presupposto dell’incanto sta nell’implicito accordo tra il pubblico - che sospende l’incredulità - e il mago, il quale ha il compito di rendere l’incredibile plausibile. Questo è anche il problema de “La regina Carlotta”, prequel di “Bridgerton” dedicata alla sovrana – realmente esistita – e alla sua gioventù prima degli eventi della serie originale. Racconta i dilemmi della sovrana, tra l’amore per il marito re Giorgio - che fu costretta a prendere in sposo - e il cuore che batte per un’altra persona.
Composta da sei episodi, questa serie spin-off si addentra a fornire una lunga, e - secondo il parere di chi scrive - non necessaria spiegazione sull’antefatto della società che vediamo in “Bridgerton”, ovvero quella di una Londra nell’età della reggenza in cui la nobiltà si compone anche di persone non bianche. Dilugandosi sul “Grande Esperimento” - l’incidente scatenante che consentì alla società del mondo di “Bridgerton” di abolire le barriere razziali - “La regina Carlotta” finisce per contravvenire alla più grande innovazione della serie originale.
Al suo debutto, avvenuto ormai quasi tre anni fa, “Bridgerton” presentò un mondo Ottocentesco in cui
titolo alla serie.
neri e bianchi appartenevano ad ogni rango sociale, e lo fece senza presentare giustificazioni. Era così e basta, a sottolineare che la nostra percezione della storia - etnocentrica - è un fatto culturale, e non uno antropologico.
India Ria Amarteifio è particolarmente deliziosa nel ruolo della giovane regina, ma è Golda Rosheuvelinterprete di Carlotta da adulta - a persuaderci ad essere più clementi con questo prequel.
Firma la serie Shonda Rhimes in persona, che - come nel caso di “Inventing Anna”, sempre per Netflix con la quale Rhimes ha un accordo pluriennale esclusivo - si diverte così tanto ad essere uscita dalle rigide griglie della televisione generalista che a volte perde un po’ quella incisività narrativa che l’ha resa una delle autrici televisive più influenti di oggi.
Citadel non è una serie tv, ma una corazzata. È stata creata dai fratelli Anthony e Joe Russo, i registi dei film “Avengers: Infinity War” e “Avengers: Endgame” per Marvel, che hanno totalizzato quasi 5 miliardi di dollari al botteghino globale: La serie nasce dalla volontà di Jennifer Salke, capa di Prime Video e di Amazon Studios, di creare una serie madre che potesse essere declinata in diverse versioni locali. Più che un processo creativo, quello di “Citadel” è un mandato pubblicitario.
La premessa non è niente di inaudito. Si basa su due spie internazionali, interpretate da Priyanka Chopra Jonas (già agente segreto in “Quantico”) e Richard Madden (l’attore scozzese eternamente in odore di 007). A loro è stata cancellata la memoria dopo il crollo dell’agenzia per cui lavoravano, la Citadel che dà il
Otto anni dopo, il loro collega - che ha il volto di Stanley Tucci - riesce a rimettersi in contatto per metterli in guardia sulla minaccia rappresentata da Manticore, l’agenzia antagonista cui fa capo l’ambasciatrice inglese negli Stati Uniti: è Lesley Manville, vista di recente nei panni della principessa Margaret in “The Crown”. Insieme, le tre spie cercheranno di salvare il mondo - volteggiando tra le Alpi italiane, il Marocco, l’Oregon e la Slovenia - per impedire ai cattivi di prendere il sopravvento.
Nonostante il budget faraonico - 300 milioni di dollari - Citadel non riesce a offrire uno spettacolo innovativo, restando nella comfort zone di una mediocrità quantomeno suggestiva. Dalle scene di azione che omaggiano Nolan e 007 ai dialoghi alquanto puerili (il protagonista ad un certo punto, con fare serioso, dice: “Io una spia? Ma se alleno la squadra di calcio di mia figlia”), la serie tradisce la sua ambizione, o meglio quella di chi l’ha commissionata, cioè Prime Video: conquistare il mondo seriale con un investimento cui pochi rivali potrebbero tener testa.
In arrivo - oltre alla seconda stagione - ci sono anche la versione italiana di “Citadel” - con Matilda De Angelis protagonista - e quella indiana, con Varun Dhawan e Samantha Ruth Prabhu.
“Citadel”Rubrica a cura di Paolo di Lorenzo