Quest’anno sarà ricordato per due date storiche: il 19 e il 26 giugno, rispettivamente la definitiva approvazione dell’autonomia con il voto del Parlamento e la promulgazione della legge, con la firma del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha ne fissato la piena operatività dal 13 luglio. Ma ce ne è anche una terza: il primo luglio, giorno in cui con una lettera indirizzata al Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, il Veneto ha chiesto la riapertura del tavolo di confronto per l’attuazione dell’autonomia differenziata, secondo quanto previsto dalla Costituzione. Con questa lettera si riprende la trattativa sulle nove materie per cui non è prevista la definizione dei Lep, alle quali si affiancano quelle previste nella pre-intesa siglata ancora nel 2018. Il Veneto è pronto e dimostra di credere fermamente nella devoluzione delle competenze. Di fronte alla necessità di dare risposte sempre più adeguate ai cittadini, infatti, è nell’oggetto sociale di un governatore aspirare a ulteriori ambiti di attività. Siamo consapevoli che il percorso dovrà essere graduale perché impone una valutazione attenta per l’attribuzione di ogni singola materia e delle funzioni. Se da sempre abbiamo affrontato 23 dossier, ognuno per una materia, è stato perché ci ha permesso di poter trattare ampiamente con cognizione di causa l’argomento e presentare una proposta di autonomia differenziata che sia di efficienza, responsabilità e vicinanza ai cittadini. aIl momento di mettersi alla prova è arrivato. Come Veneto siamo disposti a gemellarci da subito con una Regione del Sud che intenda testare assieme questa riforma che per noi significa equa distribuzione del benessere e non del malessere.
di Padova
PADOVA, LA CITTÀ CHE SA GUARDARE LE STELLE
Si inaugura “Un Caffè con la Piazza”: dialogo, approfondimento, contributi giornalistici, video, radio e online
Servizi alle pagg. 4, 6, 9 e 10
La riforma
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La città che cambia
AUTONOMIA, SI FA SUL SERIO IL VENETO APRE LA TRATTATIVA
Dopo il via libera al disegno di legge e l’approvazione di Mattarella parte la prima richiesta ufficiale
Servizio a pag. 25
UN “COLPO DI SCENA” PER I TRE TEATRI VENETI
Al via la nuova rassegna messa a punto dal Teatro Stabile del Veneto, in arrivo 80 spettacoli e grandi nomi
Servizio a pag. 27
aranno state le proteste via via sempre più insistenti e numerose, soprattutto dopo la fine della pandemia, sarà che gli investimenti messi in campo l’anno scorso per le assunzioni e una migliore organizzazione iniziano a dare i loro frutti, fatto sta che sul fronte delle liste d’attesa nella sanità pubblica qualcosa si è mosso, in questi ultimi mesi. I numeri diffusi ad inizio luglio sembrano confermare questa tendenza.
segue a pag 3
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Estate al top con musica, talk e divertimento
Anche Padova si lascia contagiare dalla voglia di musica e grandi spettacoli, tipica dell’estate. Con il mese di giugno infatti sono tornati gli attesissimi appuntamenti con lo Sherwood Festival e il Padova Pride Village, che continueranno a colorare l’estate ancora per un po’.
Allo Sherwood, musica, cultura, socialità e dibattiti si sono succeduti per offrire al pubblico “un altro modo di vivere, di stare insieme, di vedere il mondo”. Tra i grandi nomi della musica che hanno fatto ballare e saltare tantissimi giovani sotto i palchi, solo per citarne alcuni, ci sono stati i Subsonica, i Tre Allegri Ragazzi Morti, Lo Stato Sociale, Salmo, Gazzelle e ancora 11, 12 e 13 luglio Padova attende Gemitaiz, Motta e i Modena City Ramblers.
È stato uno Sherwood fatto anche di forte impegno sociale, con importanti dibattiti come quello su abolizionismo e femminismo e quello dedicato al tema del futuro dell’Europa, a cui si aggiungeranno anche altri appuntamenti, come quello con Patrick Zaki, in programma per venerdì 12 luglio.
Altrettanto imperdibili le serate del Pride Village Virgo, che ha aperto le danze con Alfa e i grandi Ricchi e Poveri, per poi proseguire per tutto il mese di giugno con tanta musica e qualche serata di stand up comedy, come quella che ha visto protagonista Michela Giraud.
E non è ancora finita: il programma del Pride Village infatti proseguirà fino al 7 settembre, offrendo una grande varietà di appuntamenti. Tra gli ospiti più attesi per il mese di luglio, vi è certamente BigMama (20 luglio), la nota cantante e attivista queer, che dopo il successo sanremese de “La rabbia non ti basta”, presenta ora uno showcase imperdibile.
Tra chi punterà sulla comicità e chi sulla musica delle grandi voci italiane, a Padova la scelta non manca di certo: non resta che lasciarsi andare ai colori e alla festa dell’estate.
Sherwood e Pride Village continueranno a colorare le serate estive fino a settembre
Bye bye “galleggiamenti”
Come già avevamo annunciato il mese scorso la curva delle prestazioni in attesa per esami e visite specialistiche continua a scendere negli ultimi mesi. I cosiddetti “galleggiamenti” sono ormai pressoché azzerati, assicurano i vertici della sanità regionale, per le prestazioni urgenti, quelle da garantire entro 10 giorni, mentre quelle con priorità a 30 giorni sono passate dalle 82.811 di maggio 2023 alle 13.913 dello scorso fine maggio, con un calo dell’83%. Sono scese del 62%, invece, le attese per visite ed esami da garantire tra i 60 e i 90 giorni, passate da poco meno di 75 mila alle attuali 28 mila.
Scendendo nel locale, in alcuni territori va meglio, in altri restano delle criticità, soprattutto dove mancano strutture e dove c’è ancora carenza di personale, come denunciano le organizzazioni sindacali che continuano a chiedere maggiori investimenti nel pubblico e meno ricorsi alle strutture private. Dai singoli direttori generali delle aziende sanitarie e ospedaliere fino al presidente della Regione tutti assicurano che il “dirottamento” delle prestazioni nelle strutture private resta l’ultima spiaggia, una scelta necessaria solo quando non vi sono veramente altre alternative in ballo. E’ sensibilmente calato anche il numero dei pazienti che rinunciano alle cure nel pubblico, di fronte ai lunghi tempi di attesa, e si rivolgono ad ambulatori o cliniche private, pagando decisamente di più, pur di avere un riscontro in tempi più rapidi. Eppure la voce dei cittadini continua a farsi sentire, in particolare per le visite e gli esami più difficili da prenotare: ortopedia, dermatologia, oculistica, pneumologia e colonscopia, solo per citarne alcuni. A questo si aggiunge la maggiore distanza da affrontare per eseguire gli accertamenti, visto che le prenotazioni vengono assegnate a strutture lontane anche 50-60 chilometri dalla residenza del paziente. Ora, in soccorso degli operatori e dei cittadini, arriva anche l’intelligenza artificiale, in grado di incrociare centinaia di informazioni ed elaborare l’appuntamento “ideale”. Ben venga, purché al centro continui a rimanere la persona.
di Padova
La città che cambia
Un’eccellenza. Il capoluogo è la città veneta (e non solo) che sta correndo di più
Padova, la città che sa guardare le stelle
La grande scommessa dell’amministrazione guidata da Sergio Giordani, sin dal suo primo insediamento nell’estate 2017, è sempre stata quella di valorizzare al massimo le Stelle di Padova, rendendo la Città, impreziosita ulteriormente dalle sue bellezze artistiche e architettoniche, un sistema efficiente, moderno e, in definitiva, assolutamente all’altezza delle eccellenze che la animano
Agirare per Padova si rimane sorpresi nel vedere quanti cantieri si trovino. Ruspe, gru, giardinieri, ingegneri, architetti, operai, geometri, martelli pneumatici, pale, piattaforme aeree, macchinari da lavoro del quale si ignoravano persino il nome, se non la stessa esistenza prima di vederli all’opera in questi mesi: questo è un pezzo, non indifferente, del nuovo paesaggio urbano e della nuova “popolazione” padovani.
Certo: i cantieri qualche disagio lo producono, ma quello che produrranno questi “lavori in corso” cambierà, in modo determinate, la qualità della vita di tutti i residenti e delle decine di migliaia di donne e uomini che per diverse ragioni - dallo studio al lavoro, dallo shopping alla cultura e all’arte, dal turismo alla sanità – ogni giorno scelgono Padova.
Perché Padova è una scelta, non è mai un caso. Le stelle di questa Città sono molte e costituiscono eccellenze assolute: basti pensare all’Università, alle Stelle di Giotto e Galileo, alle Mostre, al valore della sua enogastronomia e dell’accoglienza, al comparto della salute, alle sue imprese, all’eccezionale comparto della solidarietà e del terzo settore sino a giungere ai grandi concerti e allo sport. Un elenco importante e unico che potrebbe essere decisamente più lungo e che posiziona il capoluogo euganeo in testa, per numerosi indicatori, alle classifiche regionali, nazionali e internazionali.
La grande scommessa
dell’Amministrazione guidata da Sergio Giordani, sin dal suo primo insediamento nell’estate 2017, è sempre stata quella di valorizzare al massimo le Stelle rendendo la Città, impreziosita ulteriormente dalle sue bellezze artistiche e architettoniche, un sistema efficiente, moderno e, in definitiva, assolutamente all’altezza delle eccellenze che la animano.
Una scommessa certamente ambiziosa che prevede, per essere vinta, un lavoro di programmazione decisamente attento e lungimirante. Ma una scommessa non si vince senza una buona dose di coraggio, senza la capacità di non accontentarsi, senza una lettura puntuale dei fenomeni in corso e senza uno sguardo rivolto al prossimo futuro che renda tutti i protagonisti delle scelte, anche, in grado di non spaventarsi per la complessità dell’iter o per il manifestarsi dei disagi che, per forza di cosa, dovessero emergere.
Questo fermento, questa corsa – accelerata ulteriormente dai fondi provenienti dal programma europeo Next Generation EU – stanno producendo un effetto moltiplicatore: alla spinta che sta garantendo l’Amministrazione Comunale si stanno sommando gli investimenti di Camera di Commercio, Regione Veneto, Università e di molti privati che, in un contesto virtuoso, si trovano spronati a investire, a fare impresa, a immaginare e costruire i servizi, le aziende, e le abitazioni del prossimo futuro.
La Piazza continua a crescere e per offrire un servizio sempre più puntuale ai suoi tanti lettori, ha scelto di varare una nuova rubrica: “Un caffè a La Piazza”. Un format che prevede la creazione di una tavola rotonda in redazione, con caffè e brioche, nel corso della quale i protagonisti dei nostri
territori, in modo integrato, raccontano i mutamenti, le realizzazioni, i successi e le difficoltà di questo tempo. Un concetto, dunque, che va oltre la semplice intervista perché fa dialogare tra loro, integrando i concetti, diversi aspetti dell’azione amministrativa e politica. Grazie allo sviluppo editoriale
che il gruppo continua a costruire, questo format avrà una restituzione multistrumento: contenuti e linguaggi diversi, infatti, li potrete trovare sul mensile cartaceo, su lapiazzaweb.it in formato testuale e video e ascoltare su Radio Veneto 24. Buona lettura e buon ascolto!
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Provincia di Padova
Il vicesindaco Andrea Micalizzi e gli assessori Andrea Ragona e Antonio Bressa, ospiti della redazione LaPiazza
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Trasporto pubblico. L’assessore alla Mobilità racconta il programma dei lavori per la nuova linea tranviaria
Ragona: “Tram terminato entro il 2025 per una città completamente collegata”
“Oltre il 50% del Sir3 pronto per l’autunno. Aumenta la nostra capacità di lavoro, l’impegno è massimo”
“Con l’autunno oltre il 50% dell’opera Sir3 sarà realizzata e il nostro obiettivo è una linea Stazione-Voltabarozzo completata entro il 2025”. Un traguardo che, seppur possa sembrare lontano, l’assessore alla mobilità Andrea Ragona definisce realistico e raggiungibile. Un passo importante nella realizzazione di questo obiettivo è stato raggiunto lo scorso settembre, con il completamento del cantiere all’ingresso del liceo Cornaro. Proprio in quel momento la città ha iniziato a immaginare cosa diventerà la linea Sir3 una volta completata: una nuova linea che collega la stazione di Padova con il quartiere di Voltabarozzo, 5,5 km e 13 fermate.
Lo scorso settembre migliaia di ragazze e ragazzi hanno varcato per la prima volta i cancelli della scuola attraversando le nuove piattaforme tranviarie. “Ogni mese aumenta la capacità di lavoro in modo esponenziale - commenta l’assessore -. Se pensiamo che la scorsa estate avevamo solo un cantiere attivo, oggi sono sette i cantieri presenti”.
Questa estate i padovani la ricorderanno come la stagione all’insegna dei lavori per le nuove linee tranviarie. Con la chiusura delle scuole, l’università finita e molti cittadini in vacanza, l’amministrazione ha deciso di accelerare i lavori per le nuove linee tramviarie. A Voltabarozzo proseguono i lavori per la realizzazione del deposito, della sottostazione elettrica, del punto ristoro e del parcheggio scambiatore. Continua a pieno ritmo la costruzione del nuovo ponte sempre a Voltabarozzo, che sarà varato e messo in posizione in agosto. Dal nuovo ponte di Voltabarozzo fino a via Forcellini, va avanti la realizzazione delle piattaforme tranviarie e della ciclopedonale parallela. In agosto
verrà realizzato l’incrocio con via Canestrini, con l’istituzione temporanea di un senso unico alternato su via Canestrini.
Nello stesso mese verrà realizzato anche il tratto di piattaforma all’incrocio via Sografi-via Forcellini, con la stessa chiusura e le stesse deviazioni già sperimentate per l’intervento sui sottoser-
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Spostandoci sul cantiere via Piovese partito a metà giugno, la prima fase prevede la realizzazione della piattaforma tra via Nani e la rotonda di via Zeno, su via Piovese e durerà fino a settembre, poi si proseguirà fino a capolinea e all’interno del quartiere Voltabarozzo. Anche via Morgagni è coinvolta dai cantieri, con la realizzazione della via di corsa in direzione stazione. Al momento i lavori sono temporaneamente sospesi ma riprenderanno in autunno. Una decisione presa dopo la chiusura del ponte Omizzolo.
via Papa Giovanni XXIII, 16/18 | 35020 Ponte San Nicolò (PD) spi.pontesn@cgilpadova.it
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“Abbiamo preso questa decisione anche alla luce del monitoraggio del traffico a seguito della chiusura del ponte Omizzolo - prosegue l’assessore -. Dopo qualche giorno di assestamento e in una condizione normale, il traffico ha ripreso a fluire tranquillamente, anche grazie a qualche piccolo accorgimento strutturale alla Stanga per permettere un miglior transito agli autobus”.
È in corso il cantiere di un importante snodo che riguarda tutto il sistema Smart, con la chiusura totale di via Tommaseo, dalle rotonde della stazione al tribunale. L’incrocio Gozzi-Trieste e tutte le opere collegate è uno dei cantieri più complessi perché si tratta di uno degli incroci più trafficati di Padova e realizzare una piattaforma su un incrocio non è mai cosa semplice.
“Non è semplice lavorare ad un’opera su strada nel contesto urbano di Padova - conclude Andrea Ragona -, ma grazie ad un costante confronto con i nostri uffici riusciamo sempre a trovare le migliori soluzioni per ridurre ai minimi i disagi verso i padovani. Sarà una prima “estate calda” dal punto di vista dei cantieri, ma il nostro impegno perché a settembre sia tutto concluso è massimo”.
Sara Busato
L’assessore alla Mobilità, Andrea Ragona
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L’estate appena iniziata sarà l'occasione di una grande trasformazione. Con la chiusura delle scuole, lo stop alle lezioni universitarie e molte persone che lasciano la città per le vacanze, tra luglio e agosto il traffico diminuisce notevolmente e per ridurre i disagi alla cittadinanza, molti cantieri delle linee Sir3 e Sir2 si concentreranno proprio nei mesi estivi. I lavori per dotare la città di un sistema di trasporto efficiente e sostenibile procedono secondo i tempi previsti. Scopri tutte le info sui cantieri e la viabilità sui canali social @trampadova e trampadova.it
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Verde pubblico. L’assessore riflette sui temi della sostenibilità e del rispetto ambientale
Bressa: “Parchi urbani come spazi di connessione e benessere per tutti”
Padova è al centro di una significativa trasformazione urbana, grazie ai fondi del Pnrr e a numerosi investimenti. L’obiettivo dell’amministrazione è orientare questo cambiamento anche verso la sostenibilità, migliorando il rapporto tra l’uomo e la natura all’interno del contesto urbano.
Da un lato c’è la necessità di valorizzare il patrimonio verde esistente che passa attraverso gli investimenti, anche grazie alla Fondazione Cariparo, sulla riqualificazione dei giardini storici. Ne sono un esempio i Giardini della Rotonda, un’area di 5163 mq ai margini del centro storico, riaperti dopo un lungo periodo di restauro. Con il progetto sono stati infatti ripristinati tutti i percorsi e nelle aiuole, messe a dimora specie arbustive, siepi e alberi di piccole dimensioni ed erbacee perenni, la cui scelta è stata frutto di un’attenta ricerca sulle specie autoctone e tipiche dell’epoca del Giardino. Un altro esempio è il parco Treves, attualmente chiuso al pubblico per lavori di riqualificazione, che sarà presto rinnovato. Gli interventi principali comprendono la manutenzione e il ripristino dei vialetti, seguendo una gerarchia progettata per valorizzare le prospettive visuali del paesaggio. Saranno riparati anche i manufatti lapidei di arredo, come panchine e muretti. Inoltre, è prevista la ristrutturazione della passerella pedonale metallica e la piantumazione di arbusti ed erbacee perenni adatte all’ecosistema del parco. Infine, il parco sarà arricchito con un percorso didattico-informativo per valorizzarne ulteriormente la fruizione. In questo ambito rientrano anche la valorizzazione dei parchi cittadini con la collaborazione tra pubblico e privato. Un altro grande filone è l’espansione delle aree verdi pubbliche. Sono 136 ettari di nuovo verde pubblico grazie al Piano degli interventi che
da un lato consolida l’area agricola presente e dall’altro sulla base delle perequazioni urbane fa sì che Padova avrà nuovo verde che aumenteranno la performance ambientale della città. Se da una parte gli ettari saranno utilizzati per operazioni di forestazione urbana, come il Bosco della Pace alla Mandria. Inoltre grazie ad un accordo urbanistico, l’area attorno al cimitero di San Lazzaro diventerà un nuovo polmone verde con la messa a dimora di alberi nel cuore di Padova est.
“È sempre più importante garantire la possibilità di accedere ad aree verdi che aiutano anche nell’adattamento ai cambiamenti climatici, nell’abbattimento delle isole di calore, ma soprattutto nel creare un contesto di benessere per chi vive in città - commenta l’assessore al Verde, Antonio Bressa -. Quindi lavoriamo sulla forestazione urbana, sull’agricoltura urbana, sull’aprire spazi verdi per fare in modo che siano luoghi di connessione ecologica, passeggiate e sulla creazione di grandi parchi urbani che poi sono l’oggetto sempre più attenzionato dai cittadini che vogliono visitarli e viverli”.
Un’altra parte della città sarà acquisita per dare il via ad un’idea di agricoltura urbana nuova. È quello che accadrà al Basso Isonzo, 12 ettari di terreni di proprietà del
comune coltivati con i criteri dell’agricoltura biologica e in diverse altre aree della città. Ci sono aree verdi curate e fruibili come connessione ecologica all’interno della città per passeggiare. Un esempio sono i quattro ettari in Forcellini.
E infine grandi investimenti anche per la creazione dei nuovi parchi. Dal Parco Iris che con la prima parte di lavori si passa da 65.000mq a 160.000mq grazie a fondi Pnrr, al parco Guizza, al parco delle mura di San Benedetto, l’espansione del parco Milcovich con in prospettiva il Parco Romagnoli. L’amministrazione sta acquisendo numerose aree da trasformare in spazi verdi pubblici, con l’intento di aumentare la quantità di verde a disposizione dei cittadini. L’accesso a queste aree è fondamentale non solo per il benessere della popolazione, ma anche per affrontare i cambiamenti climatici e ridurre l’effetto delle isole di calore.
I progetti in corso includono iniziative di forestazione urbana e agricoltura urbana, oltre alla creazione di grandi parchi che fungano da corridoi ecologici e spazi di connessione per passeggiate e attività all’aperto. Questi spazi verdi stanno diventando sempre più popolari tra i cittadini, desiderosi di visitare e vivere questi luoghi di benessere.
Sara Busato
“Lavoriamo sulla forestazione urbana, sull’agricoltura urbana, sull’aprire spazi verdi e sulla creazione di grandi parchi urbani, oggetto sempre più attenzionato dai cittadini che vogliono visitarli e viverli”
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L’assessore al Verde, Antonio Bressa
La città che cambia
Investimenti e sviluppo. Il vicesindaco “unisce i punti” e illustra il disegno padovano
Micalizzi: “Un arcipelago di quartieri dove vivere al meglio”
“Il nostro modello è quello della Città diffusa nella quale non esistono periferie e neppure “classifiche” di importanza tra un luogo e l’altro, ma dove i servizi primari, e anche una sorta di esaltazione delle specificità, si possono riscontrare ovunque”
“Tutto quello che stiamo realizzando e tutto il piano di sviluppo cittadino, dentro il quale si inseriscono anche gli investimenti degli altri soggetti – pubblici e privati – ha un unico come denominatore: la centralità dei nostri Quartieri”. A “unire i puntini” delle tantissime realizzazioni e a spiegare cosa andranno, tutti insieme a costituire, ci pensa il vicesindaco Andrea Micalizzi che, senza tanti giri di parole, afferma un concetto molto caro alla cultura cittadini: i Quartieri, tutti, sono il cuore pulsante di Padova ed è da li che si deve partire per modernizzare e rendere più efficiente e internazionale tutta la Città.
“Il nostro modello – spiega Micalizzi – è quello della Città diffusa nella quale non esistono periferie e neppure “classifiche” di importanza tra un luogo e l’altro, ma dove i servizi primari, e anche una sorta di esaltazione delle specificità, si possono riscontrare ovunque. La stessa divisione tra “dentro” e “fuori” le mura sarà ampiamente superato poiché le “cose importanti” non saranno più soltanto in centro tanto in termini di realizzazioni quanto di attività e servizi. Non un decentramento, che toglie da una parte per spostare dall’altra, ma una vera e propria moltiplicazione capace, nel contempo, di valorizzare specifiche funzioni e vocazioni, anche sociali, senza costruire “doppioni”, ma esaltando e mettendo in rete eccezionali unicità sino, appunto, a costruire un vero e proprio arcipelago cittadino”.
“Padova Est – continua il vicesindaco – sarà la Nuova Padova: nuova Questura in via Anelli, Ospedale di Padova Est, Università, Fiera e
tram. Investimenti pubblici, dal Comune, dall’Europa, dallo Stato, dalla Regione, dall’Università e della Camera di Commercio stanno ridisegnando una delle perte principali della nostra città nella quale troverà spazio, in termini di soft city, il cosid-
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detto boulevard dell’innovazione: un distretto produttivo, di servizi, di saperi ad altissimo contenuto tecnologico. L’Arcella è il luogo dove si vede, probabilmente, il maggior fermento socioculturale; un fenomeno, questo determinato, in larga parte, grazie all’attivismo dei suoi residenti - di estrazione popolare, borghese o immigrata di seconda e terza generazione – che hanno saputo creare un ecosistema unico che noi intendiamo sostenere e valorizzare. Anche qui stiamo lavorando in termini di riqualificazione, alle nuove aree verdi, agli spazi per studenti e al grande centro per eventi nell’area ex Coni. A ovest, sempre per continuare con gli esempi, ci apprestiamo a definire il grande intervento alla ex Romagnoli. E poi parchi, piste ciclabili, verde pubblico, nuovo sistema dei parcheggi in tutta la città e rilancio di aree oggi senza un’identità precisa come la Prandina. Altro elemento che, a mio avviso, acquisisce un profondo significato simbolico degli assi lungo i quali si muove il nostro intervento è quello dell’area che va dalla Stazione a Piazzale Boschetti che da zona “difficile” diventerà centro pulsante del cuore cittadino in chiave green, sicura e sostenibile tanto per una nuova idea di residenza quanto per gli studenti, per i servizi e il direzionale di alto livello”.
“Il tram e più in generale tutto il sistema della mobilità – conclude Andrea Micalizzi – costituisce il filo che tesse e tiene insieme il nostro arcipelago cittadino collegando, in modo rapido e economico, tutti i quartieri e i maggiori servizi. Una Città unica fatta, a sua volta, di tante città diverse ma uguali legate tra loro da questa voglia comune di continuare a crescere senza perdere, ma anzi esaltando, la propria essenza e il proprio spirito”.
Il vicensindaco di Padova, Andrea Micalizzi
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Appuntamenti. Arriva la rassegna “Notturni padovani”, che coinvolgerà vari aspetti della città
Musica, arte e spettacoli: oltre 200 eventi per l’estate padovana
Numerosi eventi musicali e teatrali animeranno i mesi estivi, con una selezione che abbraccia una vasta gamma di stili e generi
Padova, con i suoi percorsi fluviali navigabili, l’Università e i suoi musei, e la Basilica del Santo, si presenta come una città ricca di cultura, arte e scienza. Numerosi eventi musicali e teatrali animeranno i mesi estivi, con una selezione che abbraccia una vasta gamma di stili e generi, garantendo così momenti di intrattenimento per tutti i gusti. Luglio e agosto vedranno il susseguirsi di alcuni dei nomi più attesi della stagione, offrendo il culmine di una programmazione ricca e variegata.
Oltre duecento eventi uniranno arte, cultura, corsi d’acqua ed enogastronomia nella rassegna “Notturni Padovani”, un contenitore di iniziative che coinvolgono vari aspetti della città, creando un intreccio affascinante tra storia, bellezza naturale e sapori locali.
Fino al 29 settembre, i Notturni Padovani offriranno un ricco calendario di eventi, tra cui visite guidate alla Urbs Picta, recentemente insignita del sigillo Unesco, a Palazzo Moroni e ai tanti affascinanti luoghi sotterranei della città. Quest’anno, tra le novità, spiccano le visite al cimitero ebraico e le navigazioni con imbarcazioni storiche, oltre alle suggestive visite notturne alla Basilica di Santa Giustina.
Torna l’atteso appuntamento di GirovagArte, il palinsesto culturale dell’estate padovana che arriva nei quartieri a bordo di un truck, con numerosi eventi ospitati anche nei parchi cittadini e nelle biblioteche. I rioni diventano il palcoscenico naturale di oltre quaranta appuntamenti tra musica, teatro, cinema, incontri con autori, trekking urbani, presentazione di libri e spettacoli per bambini. Artisti del calibro di Paolo Rossi, Arianna Porcelli Safonov, Max Paiella, Ascanio Celestini, I Solisti Veneti si alterneranno durante tutta l’estate. Anche quest’anno grande attenzione è data alla solidarietà. Grazie al progetto GirovagArte Solidale, infatti, verranno raccolti fondi a favore della Fondazione Salus Pueri.
Tra le numerose rassegne organizzate torna Castello Festival in Piazza Eremitani. Un contenitore che spazia dalla musica al teatro, dalla letteratura alla filosofia, dalla danza alla stand-up comedy. Fino ad agosto, torna anche la rassegna SuggEstiva all’Odeo Cornaro, un complesso monumentale che celebra quest’anno il suo 500° anniversario. Questo evento riunisce appuntamenti culturali, teatrali e conviviali in un luogo storico, costruito da Alvise Cornaro per ospi-
tare gli spettacoli del commediografo Ruzante.
Durante tutta l’estate, i parchi cittadini di Padovatra cui il Parco della Musica, i Giardini dell’Arena, il Parco Prandina, il Campo dei Girasoli, il Parco degli Alpini, il Parco Milcovich - si trasformano in vivaci arene per spettacoli e animazioni destinate alle famiglie, diventando un elemento centrale della vita estiva cittadina.
Visite guidate tematiche, passeggiate all’alba e in not-
turna, danza, lettura: l’estate all’Orto botanico di Padova prevede, fino al 7 settembre, un ricco calendario di eventi che celebrano la Natura e la sua profonda connessione con gli esseri umani. I partecipanti avranno l’opportunità di riscoprire la meraviglia del pianeta attraverso esperienze da vivere in un luogo che incarna passato, presente e futuro. Il cinema è una passione che si manifesta nella popolarità del cinema all’aperto durante
l’estate. Giardini e piazze si trasformano in suggestive sale cinematografiche sotto le stelle, attirando appassionati di tutte le età e creando un senso di comunità.
Tra gli eventi più noti ci sono la storica rassegna “Arena romana estate” nei Giardini di Palazzo Zuckermann organizzata da Promovies, e la rassegna del Piccolo Teatro alla Paltana, giunta alla sua XXIII edizione. Il Cinema 1 Estate del Centro Universitario Cinematografico si svolge nel giardino del Bastione Moro, mentre il Parco Milcovich all’Arcella ospita proiezioni organizzate dallo staff del Cinema MultiAstra nell’ambito di Arcella Bella.Queste serate offrono non solo la possibilità di godere di film sotto le stelle, ma anche di socializzare e apprezzare la bellezza della città.
L’estate a Padova si prospetta ricca di iniziative culturali, con una varietà di rassegne ed eventi che coinvolgeranno l’intera città. Dalle proiezioni di cinema all’aperto nei parchi cittadini alle visite guidate nei siti storici e culturali, passando per concerti e spettacoli teatrali, la programmazione estiva promette di offrire numerose occasioni di svago e arricchimento culturale. Un’importante occasione per riscoprire e vivere appieno la città, in un clima di partecipazione e condivisione che rende Padova ancora più affascinante.
Sara Busato
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La basilica di Santa Giustina e l’orto botanico di Padova
Emergenza abitativa. Un ruolo di maggior responsabilità sul patrimonio di edilizia residenziale pubblica
Patrimonio abitativo comunale, il Comune sceglie la gestione in-house
L’obiettivo era individuare una modalità per le manutenzioni che desse stabilità al servizio e consentisse programmazione e investimenti
Da diversi anni la manutenzione ordinaria del patrimonio immobiliare abitativo comunale, ovvero le case di edilizia residenziale pubblica di proprietà del Comune, è affidata ad Ater Padova tramite la stipula di alcune convenzioni.
Nello specifico sono affidate ad Ater la manutenzione ordinaria e l’esecuzione dei lavori di pronto intervento dei 1659 alloggi ERP di proprietà comunale ma non dei 162 alloggi che il Comune utilizza per le emergenze abitative o progetti per l’abitare di nuclei fragili.
Questi ultimi sono sempre stati in carico al Comune di Padova, il quale ha riscontrato molte difficoltà nella gestione e manutenzione, dal momento che occuparsi di una parte limitata del patrimonio abitativo impedisce di poter programmare sul lungo periodo e sfruttare le economie di scala per allocare al meglio le risorse.
Il 31 dicembre 2023 è scaduta la convenzione con Ater Padova relativa alla manutenzione ordinaria degli alloggi ERP, che è stata oggetto nei mesi successivi di reiterare proroghe di breve periodo. Altre due convenzioni in essere sono prossime alla scadenza e partendo da queste premesse l’amministrazione ha avviato una riflessione per individuare le modalità migliori per ripensare in maniera complessiva la gestione del patrimonio abitativo comunale. L’obiettivo era quello di individuare una modalità di realizzazione degli interventi manutentivi capace di dare stabilità al servizio e di consentire programmazione ed investimenti. Una riflessione necessaria a maggior ragione alla luce del fatto che l’emergenza abitativa negli ultimi anni si è aggravata e il tema degli alloggi, tanto ERP quanto convenzionati, è diventato un tema sempre più strategico.
Dopo un approfondito confronto e un’analisi economica della situazione l’amministrazione ha quindi deciso di ripensare la gestione e la manuten-
zione del patrimonio abitativo comunale attribuendo un ruolo più incisivo al Comune, con la reinternalizzazione delle attività ora in convenzione con Ater Padova. Per farlo procederà con la disdetta di tutte le convenzioni in essere con Ater, allineando le scadenze, e procederà a definire le modalità di gestione delle manutenzioni del patrimonio comunale avvalendosi del sup-
porto di un soggetto inhouse, ovvero APS Holding. La disdetta dalle Convenzioni riguardanti le manutenzioni non comporta
l’interruzione degli altri rapporti con Ater Padova come la Convenzione per l’applicazione del Superbonus o gli investimenti
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realizzati grazie al POR FERS.
“Con questa operazione e questa scelta il Comune di Padova intende assumere un ruolo di più diretta responsabilità sul patrimonio di edilizia residenziale pubblica di sua proprietà puntando a ottimizzare i costi e riversare così i risparmi in nuovi e sempre più mirati servizi al cittadino in questo delicato ambito oltre che avviare un percorso sempre più incisivo di manutenzione e rigenerazione degli immobili”, commenta il sindaco, Sergio Giordani.
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“Sono circa 1800 gli alloggi di proprietà o nella disponibilità del nostro Comune – dichiara l’assessora alle politiche abitative Francesca Benciolini –: 1659 sono case di edilizia residenziale pubblica e 162 le case che il Comune utilizza per le emergenze abitative o progetti per l’abitare di nuclei fragili. Se è vero che il tema della mancanza di case è uno dei principali problemi della nostra città, è nostro compito lavorare per cercare di migliorare il più possibile la gestione di questo patrimonio e lo facciamo attraverso una misura che contiamo porti ad una maggiore efficienza e ad un minor costo.
Attualmente sono tre le convenzioni che abbiamo con Ater e che ci hanno permesso in questi anni di gestire, attraverso l’Ente regionale, l’edilizia residenziale pubblica (ERP). Passare ad una gestione diretta di questa parte del nostro patrimonio ci permetterà di unificare la gestione delle case ERP e di quelle non ERP, riducendo i costi e aumentando il controllo dei diversi interventi. Contiamo che una gestione più razionale, meno costosa e più direttamente controllata dal Comune liberi risorse che investiremo in circa 300 abitazioni che vogliamo rimettere a disposizione dei nuclei familiari che ne hanno diritto e sono in graduatoria. Con Ater abbiamo condiviso anni carichi di impegno reciproco. Di questo siamo molto grati all’Ente regionale. Resta inoltre importante la collaborazione in molti altri ambiti, a partire dalla gestione della graduatoria per l’assegnazione degli alloggi ERP, come ci chiede la legge regionale”.
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Dal
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dell’azienda del Gruppo
smo, che riguarda anche le eventuali domi-
Le condizioni del servizio a Tutele Graduali, uguali in tutta Italia, sono quelle definite dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA). Le componenti principali del prezzo dell’energia sono due: una prima parte, variabile, è a copertura dei costi di approvvigionamento dell’energia, e deriva dalla media dei prezzi del mercato all’ingrosso (Prezzo Unico Nazionale –PUN). A questa si somma una componente fissa, volta a coprire i costi di commercializzazione che, in virtù dei ribassi di gara, comporterà per il cliente un risparmio rispetto al precedente regime di Maggior Tutela.
Il modello di servizio Hera: cliente al centro, rigore etico e transizione energetica
In un territorio importante come la provincia di Padova, Hera manterrà lo stesso modello di servizio che l’ha portata fra i primi gestori energetici nazionali: focus sul servizio al cliente, attraverso canali sia remoti (app MyHera, web, call center) che fisici (oltre 160 sportelli in tutto il Paese), rigorosa condotta etica nella proposizione
L’orientamento alla sostenibilità è attestato, fra le altre, da due importanti evidenze. Già oggi il 52% del margine operativo lordo del Gruppo è “a valore condiviso”, cioè legato ad attività che contribuiscono a realizzare gli obiettivi di sostenibilità ONU al 2030 e, da piano industriale, entro il 2027 salirà al 64%. Inoltre, Il titolo Hera è dal 2020 (con verifiche e rinnovi annuali) incluso nel Dow Jones Sustainability Index (sia europeo che mondiale), autorevole indice borsistico internazionale, che include le aziende quotate migliori in termini di performance nelle dimensioni ESG.
di coltà economica o residenti in zone disagiate. Informazioni di dettaglio sul sito Arera.
Cosa prevede il servizio a Tutele Graduali
La fornitura di energia elettrica a condizioni standard definite da Arera.
heracomm.gruppohera.it
La manifestazione. Gli studenti hanno rivendicato i loro diritti
In 10mila per il Padova Pride
Ruzzon: “È nostra responsabilità combattere per un’università sicura e inclusiva per tutti, non solo dal punto di vista economico”
entinaia di studenti si sono uniti alla manifestazione del Pride di Padova, portando colore e visibilità nelle strade della città. In molti hanno rivendicato i diritti della comunità LGBTQIA+ e chiesto un ambiente più inclusivo. “Aderire come Consiglio Studentesco è stato fondamentale – ha detto Emma Ruzzon, Presidente del Consiglio Studentesco dell’Università degli Studi di Padova –. Oltre che contro le discriminazioni quotidiane, abbiamo la responsabilità di combattere per un’Università sicura e inclusiva per tutti, non solo dal punto di vista economico”.
Forte è stata anche la voce di Paola Bonomo di Udu Padova: “Il nostro impegno è per un’università che combatta ogni tipo di violenza e discriminazione. Occorre garantire sportelli anti-molestie e rispettare le carriere alias, affinché il nome di elezione sia rispettato ovunque. Realizzare consultori attenti a tutte le soggettività è essenziale. Essenziale poi è ribadire qui una cosa che in questi giorni sta smuovendo molto l’opinione pubblica: non devono esserci associazioni Pro Vita nei consultori, poiché vanno contro il significato stesso di questi spazi”.
La coordinatrice della Rete degli Studenti Medi di Padova, Viola Carollo, ha poi aggiunto: “L’educazione sessuale e al consenso è cruciale. Il nostro obiettivo come rappresentanze studentesche e, in generale come società, deve essere quello di istituirle insieme alle carriere alias in tutte le scuole. Noi continueremo a lottare per un ambiente scolastico inclusivo e rispettoso, non accettando l’ostilità verso progetti che migliorano l’ambiente scolastico. Ogni studente deve sentirsi protetto e rispettato”.
Enrico Caccin
Falò, svastiche e canti fascisti: sui Colli Euganei il ritrovo dei giovani di estrema destra
A cavallo dell’inchiesta di Fanpage sulla cosiddetta “Gioventù Meloniana”, dalla quale è emerso quanto il partito dell’attuale premier abbia finanziato con centinaia di migliaia di euro le giovanili di estrema destra, emerge un altro dei punti di ritrovo di questi giovani, traviati dalla nostalgia verso un periodo che non hanno ovviamente vissuto e da soluzioni semplici ai complessi problemi che avvolgono – probabilmente – anche le loro vite.
La denuncia avviene grazie alla Rete degli Studenti Medi del Veneto, con un video giunto in forma anonima sui propri canali social. Una decina scarsa di persone sedute intorno ad un falò, inneggiando all’antisemitismo, al razzismo, all’odio verso le persone disabili o della comunità LGBT+, alle persone di sinistra. Bene in vista le bandiere delle associazioni con cui si presentano alle elezioni studentesche o universitarie, anche una croce celtica.
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Il motivo? Il “Sol Invictus”: un rituale comune con numerosissimi culti religiosi risalenti a popolazioni egiziane, babilonesi e siriane. Il “Sol Invictus” in epoca romana si festeggiava a dicembre ma, con un ironico rovesciamento di prospettiva, i neofascisti lo fanno corrispondere al solstizio d’estate.
“Questi ragazzi li conosciamo – dichiara Viola Carollo della Rete degli Studenti Medi –, sappiamo come l’estrema destra giovanile si muove da ben prima dell’inchiesta che in queste settimane ha fatto emergere la verità agli occhi di tutti. Una verità che si nasconde nelle trame della rappresentanza studentesca e universitaria o addirittura in quella dei partiti, anche all’interno dell’arco democratico della costituzione, realtà che hanno questi elementi culturali di riferimento, davanti ai quali non possiamo più chiudere gli occhi e che denunciamo con forza.
Giorgia Meloni cos’hai da dire al riguardo? Come sindacato studentesco la richiesta è chiara: le organizzazioni e i movimenti di ispirazione neofascista devono essere sciolti”, conclude Carollo. (e.c.)
Lo striscione studentesco al corteo del Padova Pride
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La polemica. Dopo l’intervento in viale Chiesanuova
Alberi abbattuti anche in via Vicenza, i residenti protestano e si mobilitano
L’assessore Ragona replica: “Solo dove necessario, ma ne pianteremo molti di più lungo il percorso”
Dopo l’abbattimento di una quarantina di alberi lungo viale Chiesanuova la battaglia si sposta in via Vicenza per la salvezza degli alberi di quella zona. Da via Chiesanuova sono spariti platani, tigli, bagolari: degli alberi antichi e ombreggianti sono rimasti un metro di tronco mozzato che spunta dal terreno, che costituisce un pericolo per passanti e ciclisti. “Siamo stati i promotori dell’ambientalismo in una città che si vede devastata dal progetto tram”, ha dichiarato Liliana Gori, della Associazione “No rotaie”.
“Avevamo già presentato ricorsi al Tar contro l’abbattimento delle alberature, ma i nostri ricorsi sono stati respinti. Per le due linee del tram sono stati abbattuti 450 alberi sani (conta-
ti da noi e negati/nascosti dall’amministrazione) per il SIR 3, più altri 40 abbattuti per il SIR 2 in via Chiesanuova: gli ultimi dopo una ulteriore strage fatta diversi anni fa, ora ci sono 3 chilometri di deserto. Il tram ha bisogno di 7 metri di spazio, e il PNRR e le direttive europee prevedono debba avere a fianco una pista ciclabile, quindi spazio non ce n’è. Avevamo avvertito che dove passa il tram non potranno esserci gli alberi, le cui radici costituiscono un ostacolo per i binari e le cime per il pantografo”.
Un gruppo di comitati di cittadini e di residenti hanno organizzato manifestazioni di protesta contro l’abbattimento selvaggio di alberi sani che porta avanti da anni la giunta. “Si tratta non solo di salvare i
viali alberati”, dicono “ma anche gli uccelli in questo periodo di nidificazione”. “Tanti mozziconi di tronco
Strada scolastica via Sant’Osvaldo, la soluzione piace
Si è concluso il periodo di sperimentazione della strada scolastica di via Sant’ Osvaldo che da novembre scorso ha previsto il divieto di transito delle auto durante l’uscita dei bimbi delle scuole primaria, materna e dell’asilo nido presenti nella via. La chiusura al traffico segue alla delibera approvata nell’aprile del 2022 dalla giunta comunale che ha previsto l’istituzione delle “zone scolastiche”, ovvero delle zone in prossimità delle scuole, in particolare asili e scuole elementari, dove è necessario garantire una particolare protezione dei pedoni, dei ciclisti e dell’ambiente. Si tratta di una misura diffusa in molte città europee, ma anche italiane, utile anche a ridurre l’inquinamento dell’aria e a far sì che bambine e bambini respirino un’aria più salubre all’ingresso e all’uscita delle scuole. Nella “zona scolastica” in via Sant’Osvaldo insistono la primaria Alessandro Volta, la materna Sant’ Osvaldo e l’asilo nido Scarabocchio.
Daniela Falzone, mamma di un alunno, ha raccolto l’opinione anche di altri genitori: “E’ stato bello per i nostri bambini non doversi sempre metter da parte e poter stare in strada a trovarsi e a giocare ed è stato bello anche per noi genitori poter vivere con meno ansia e allerta l’uscita dei bimbi da scuola. Anche gli automobilisti ci pare si siano abituati presto alla nuova situazione. Sarebbe meglio se la strada scolastica venisse istituita anche al mattino: sarebbe sicuramente più efficace, sia in termini di sicurezza che di vivibilità di questo spazio”.
“Stiamo avendo positive interlocuzioni con altre scuole e coi genitori”, ha dichiarato l’assessore alla mobilità Andrea Ragona, “e abbiamo moltissime richieste perché la sensibilità su questo tema è molto forte, ma invito tutte le scuole che vogliono avviare iniziative di questo tipo a contattarci per poter elaborare insieme progetti”. (d.b.)
che sembrano monumenti all’ignoranza, all’incuria e all’incapacità di gestire le bellezze della nostra città.
Abbiamo anche ispezionato i tronchi rimasti e, a parte uno, sono tutti in perfetta salute”, ha osservato Dino Pinelli di Legambiente.
L’assessore al verde Andrea Ragona ha tenuto il punto: “Altri alberi saranno poi ripiantati in misura maggiore lungo tutto il tragitto”, ha dichiarato. “Essendo un’opera pubblica che peraltro rientra nel Pnrr, quindi con tempi di realizzazione molto contingentati, è possibile procedere con gli abbattimenti anche nel periodo di nidificazione che va da aprile a luglio, come previsto dalla legge. Continuiamo con questi sforzi facendo sempre il massimo per evitare laddove possibile di procedere con un abbattimento. Questa è la direzione che abbiamo intrapreso e che perseguiamo con convinzione”.
Diego Buonocore
Il parco Iris triplica gli spazi: farà posto a un bosco
Sono iniziati i lavori per l’allargamento del Parco Iris che verrà triplicato in estensione in seguito alla permuta con i privati che acquisiscono e restaureranno le palazzine liberty dell’ex-Boschetti. Verranno piantati circa 1.230 tra alberi e arbusti, verranno realizzati un anfiteatro naturale, un palco in legno e un punto ristoro e un collegamento diretto con la imminente nuova linea del tram.
Il Parco, attualmente esteso su 65.000 metri quadri, verrà ampliato a 16 ettari, su due dei quali verrà realizzata un’estesa area boscata di 2 ettari, arricchita da un notevole patrimonio arboreo. L’ampliamento del Parco Iris è finanziato con fondi Pnrr: l’incarico è stato affidato alla ditta Omnia Servitia srl per complessivi 1,6 milioni di euro e il cantiere si concluderà nell’autunno del 2025. Questo primo stralcio prevede interventi su un’area di 97.179 metri quadrati, all’interno di un disegno organico in continuità
con il parco esistente. Nella zona Ovest del parco verrà realizzato uno spazio destinato a eventi culturali con un richiamo ai teatri all’aperto presenti in molti giardini storici all’italiana, di circa 800 metri quadrati. Saranno messi a dimora oltre 350 nuovi alberi (ontani, frassini, querce, pioppi, salici, aceri, sorbi, olmi), e 880 nuovi arbusti, cui si aggiungono 5 specie di erbacee perenni, per un totale di 45 specie di alberi, 23 specie di arbusti. E’ prevista la realizzazione di due piste ciclo-pedonali di cui una centrale, che percorre il parco da Est a Ovest ed una seconda, sul lato Nord, che si stacca dal percorso principale per costeggiare l’area naturalistica. Con successivo stralcio verrà realizzato il prolungamento di questo secondo percorso verso Nord, attraverso un’area boschiva per confluire nella zona Nord-Est con la pista ciclabile esistente lungo via Gerardo. (d.b.)
La 77esima edizione. Asticella notevolmente alzata, sfida non da poco per la Mostra del Cinema di Venezia
Cannes, il festival delle Stelle
L’edizione 2024 del Festival di Cannes ha visto sulla Croisette un mix esplosivo di stelle hollywoodiane, di cinema d’autore e di colossi della storia del cinema
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Cannes rilancia la sfida a Venezia. La 77esima edizione del Festival di Cannes, infatti, ha alzato notevolmente l’asticella della qualità e rappresenta una sfida non da poco per la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Quest’anno sulla Croisette si è visto un mix esplosivo di star hollywoodiane, cinema d’autore e colossi della storia del cinema.
LA STORIA DEL CINEMA
solo il suo Horizon è un filmone, un western magistrale (con un’ottima Sienna Miller), ma Costner è riuscito a ipnotizzare il pubblico di Cannes con la sua classe e la sua disponibilità. Un vero divo d’altri tempi.
TANTO CINEMA D’AUTORE
Francis Ford Coppola e George Lucas sono due nomi che non si possono ignorare quando si parla di Storia del Cinema. Il primo ha rappresentato più di ogni altro l’essenza della New Hollywood, quella generazione unica che ha saputo coniugare l’autorialità con il grande successo di pubblico; il secondo è “soltanto” l’autore del più grande immaginario pop contemporaneo. Coppola era in concorso con il suo progetto più ambizioso, Megalopolis, un film infarcito di star che voleva rappresentare il testamento cinematografico e spirituale del grande regista americano. Un progetto ambiziosissimo, frutto di 40 anni di lavoro, che purtroppo però non si è concretizzato in un film da ricordare. Anzi, personalmente sono rimasto delusissimo da quella che in fin dei conti è un’opera pretenziosa, confusionaria e infantile. Peccato. Lucas invece si è presentato sulla Croisette per ricevere la Palma d’Oro onoraria e devo dire che vedere Coppola consegnare al suo vecchio amico il prestigioso riconoscimento è stato a dir poco emozionante.
LE STELLE DI HOLLYWOOD
Tantissime le stelle hollywoodiane sul red carpet di Cannes: Demi Moore e Dennis Quaid (protagonisti del superlativo The Substance), Anya Taylor-Jones e Chris Hemsworth (Furiosa: A Mad Max Saga, un film clamoroso), Adam Driver, Giancarlo Esposito e Aubrey Plaza (Megalopolis), Zoe Saldana e Selena Gomez (Emilia Perez, il film più iconico di questa edizione del festival), Nicolas Cage (The Surfer, film da vedere), Cate Blachett e Charles Dance (Rumours), Richard Gere e Uma Thurman (per l’ottimo Oh, Canada di Schrader)… Ma se vogliamo dirla tutta il grande protagonista di questa edizione del Festival di Cannes è stato un Kevin Costner in grandissimo spolvero. Non
A vincere la Palma d’Oro è stato Anora di Sean Baker, film letteralmente acclamato da pubblico e critica. Ma questa edizione verrà ricordata anche per il pazzesco The Substance di Coralie Fargeat, come per la commovente storia di The Seed Of The Sacred Flag del regista Mohammad Rasoulof che per partecipare al festival è dovuto scappare dal regime iraniano. Vi segnaliamo anche Caught By The Tides del regista cinese Jia Zhangk, un film potentissimo; così come è assolutamente da riscoprire in sala The Girl With The Neelde (La ragazza con l’ago) di Max Von Horn. Da recuperare anche Twilight Of The Warriors: Walled In di Soi Cheang, un adrenalico film d’azione in puro stile Hong Kong, e Desert Of Namibia, della giapponese Yuko Yamanaka, un film punk che racconta il disagio e la confusione di una generazione priva di punti di riferimento. Infine ci fa piacere sottolineare che c’è stata anche un po’ di Italia nel palmares di questa edizione del festival dato che con I Dannati Roberto Minervini ha vinto il premio per la miglior regia nella sezione Un Certain Regard, mentre Roberta D’Antonio, direttore della fotografia del deludente Parthenope di Sorrentino, ha vinto il premio Cst Award For Best Artist-technician.
• Chi è Giacomo Brunoro
Classe ’76, padovano, si occupa di comunicazione, editoria e di eventi ad alto impatto culturale. È direttore editoriale di LA CASE Books, presidente di Sugarpulp e consigliere della Veneto Film Commission. Up the irons!
Giacomo Brunoro
Nelle foto: Chris Hemsworth; Dennis Quaid e Demi Moore; Emma Stone, Willem Dafeo e Yorgos Lanthimos; Horizon Cast; Kevin Costner; e Kevin Costner con Sienna Miller. (Credit: Andrea Andretta)
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Garbo impianti: “Da mezzo secolo siamo al
dei nostri clienti, con un servizio chiavi in mano”
attenzione al cliente. Questa è
L’azienda di Abano Terme opera nel settore degli impianti idraulici in tutta la provincia
“Noi lavoriamo esclusivamente con i privati e
Cinquant’anni di attività nel settore non sono pochi
“Non sono per nulla pochi, ha ragione. Fu mio padre a fondare l’azienda, che pian piano negli anni è cresciuta, sempre rimanendo un’impresa
Si sta avvicinando l’estate, quanto importante nuale dei condizionatori è molto importante per prevenire problemi respiratori e allergici. È di ri che possono essere presenti nei climatizzatori senza dimenticare che in assenza di una pulizia e manutenzione adeguate anche il rendimento tato di consumare di più e senza avere il risultato
Calcio. Il neotecnico ha sottoscritto un contratto fino al 30 giugno 2026
Il Padova può contare su Andreoletti
Il Padova calcio riparte dalla giovane guida tecnica, classe ’89, Matteo Andreoletti. È infatti lui, ex tecnico del Benevento, a raccogliere il testimone che è stato prima di Vincenzo Torrente e poi di Massimo Oddo. Contratto fino al 30 giugno 2026 per l’allenatore bergamasco, di Alzano Lombardo, che è stato un portiere in serie C e D. Da allenatore dopo la serie D con Seregno e Inveruno ha allenato la Pro Sesto in Lega Pro due stagioni fa venendo eliminato ai playoff dal Vicenza. Ora l’avventura all’ombra del Santo.
“Sono orgoglioso di essere qui, le parole di mister Andreoletti, quando ti chiama il Padova c’è da prendere la macchina e venire a firmare subito”.
Dopo l’annata strepitosa con la Pro Sesto, l’avventura al Benevento con annesso esonero.
“Sono stati sei mesi bellissimi. Era una piazza depressa per i risultati di queste ultime stagioni, non ero abituato a una realtà del genere, ma credo di essere migliorato come allenatore. Ho fatto 30 punti, sembra tutto nero ma non lo è stato, ci siamo giocati il primo posto in uno scontro diretto. Credo che non sarei l’allenatore del Padova se non avessi fatto quell’esperienza. Un esonero ti da tanta carica, ho tanta voglia di ripartire. Padova è una piazza esigente, io ho ben chiaro cosa voglio fare e dove voglio arrivare. Per migliorare il piazzamento dell’anno scorso ci sono molti aspetti da vedere, ci sono mini-miglioramenti, ma partiamo da tante certezze: ci son delle situazioni importanti visto che è una squadra arrivata seconda e con la miglior difesa del campionato”.
Particolari richieste?
“Ho chiesto di lavorare nei 15 giorni di ritiro con tutti i giocatori sotto contratto, perchè un conto è vederli in video, un conto è vederli in campo. Per inserire giocatori senza sbagliare devo conoscere la squadra anche a livello di personalità, una volta scesi dal ritiro faremo le giuste valutazioni. Non mi piacciono le etichette, a me piace arrivare alla vittoria in maniera organizza-
ta, mi piace condividere l’idea di calcio, mi piace il dominio del gioco, aver caratteristiche chiare, riempiendo lo spazio e fare un calcio propositivo. Un aspetto fondamentale è la ri-agressione, la riconquista palla, una squadra organizzata a livello difensivo”.
Obiettivi?
“Quello di rendere orgogliosa la società e tifosi, non solo pensare al risultato, ma svegliarsi ogni mattina dimostrando di meritarsi questa maglia. Mi piace il dominio dal punto di vista fisico, della corsa, essere uniti. La serie C non si vince con le vecchie glorie, serve bava alla bocca e questo è un aspetto che ha in-
fluito sulla mia scelta: vincere il campionato può cambiare la vita, la serie C viene vinta da squadre che vanno a 300 all’ora, squadre che hanno fame”.
Pallavolo Padova pronta a compiere un nuovo passo avanti
La speranza è di vedere “quella fame” anche al Padova calcio e, perché no, vincere il campionato.
Cristiano
Aggio
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Pallavolo Padova ha festeggiato la stagione di SuperLega appena conclusa, che ha visto la formazione guidata da coach Cuttini raggiungere il traguardo salvezza con tre giornate di anticipo. Finito il tempo dei festeggiamenti, Volley Padova si prepara alla prossima stagione: “Siamo lieti di confermare il rinnovo di coach Cuttini, che rappresenta un passo importante per dare continuità al lavoro svolto e ai risultati ottenuti”, ha dichiarato il Presidente Giancarlo Bettio. “Il nostro obiettivo è compiere un altro passo in avanti nel migliorare la squadra, come è sempre successo negli ultimi tre anni”. Il nuovo secondo allenatore della prima squadra patavina sarà Alberto Salmaso che prende il posto di Matteo Trolese. Confermati, all’interno dello staff tecnico della prima squadra, Luca Beccaro, nel ruolo di assistente allenatore, e Alessio Carraro, nella veste di preparatore atletico.
feli cità
Tra conferme e nuovi arrivi sta prendendo forma quella che sarà la squadra del campionato 2024-2025. Marco Falaschi farà parte del roster di Pallavolo Padova anche per la prossima stagione. Conferme anche per lo schiacciatore Luca Porro, per l’opposto Tommaso Stefani e per il centrale Federico Crosato. Vestiranno ancora la maglia del Volley Padova il centrale toscano Andrea Truocchio e l’olandese Fabian Plak. Nuovo arrivo, ma al tempo stesso ritorno in casa bianconera per Matteo Pedron, palleggiatore. Classe ’96, 202 centimetri di altezza, lo schiacciatore croato Marko Sedlacek approda a Padova per la prossima stagione di SuperLega. Dopo quattro stagioni a Ravenna arriva a Padova lo schiacciatore Mattia Orioli, classe 2004. Infine prima stagione a Padova per lo schiacciatore di nazionalità serba, Veljko Mašulovi�, che nella scorsa stagione si è distinto come uno dei migliori realizzatori del campionato serbo. (d.b.)
Mister Matteo Andreoletti con il diesse Mirabelli e il consigliere Potti
Rugby. I campioni d’Italia guardano alla prossima stagione e salutano Antonio Esposito
Petrarca nella storia con 15 scudetti
Victor Jimenez nuovo capo allenatore
Il presidente Banzato elogia e ringrazia il tecnico dei tre scudetti Andrea Marcato: “Dopo sette anni si chiude questo rapporto nella totale amicizia e considerazione”
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ppena spento l’eco dei festeggiamenti per il titolo tricolore, Petrarca Rugby ha ripreso gli allenamenti, ora diretti da colui che nella scorsa stagione era il secondo allenatore. Il ruolo del capo allenatore è passato infatti all’argentino ex tallonatore Victor Jimenez, già assistente allenatore della mischia, con lui confermato Paul Griffen, neozelandese ex mediano di mischia per i trequarti. Un riconoscimento al lavoro svolto negli ultimi 4 anni con gli avanti Tuttineri, emerso anche nella finale scudetto vinta sul Viadana, suo ex club, in cui la solidità della mischia patavina ha svolto un ruolo determinante. Il presidente del Petrarca Rubgy Alessandro Banzato ha avuto parole di elogio e di ringraziamento per Andrea Marcato, il tecnico dei tre scudetti entrato in Fir: “Dopo sette anni si chiude questo rapporto, nella totale amicizia e considerazione”, ha dichiarato, sottolineando che Marcato è stato un grande allenatore per i risultati raggiunti, ma soprattutto è stato una persona di grande valore che ha saputo costruire un gruppo di atleti vincenti e di uomini e ragazzi di spessore, dalle grandi doti umane. Il Petrarca si è aggiudicato la prima finale della Serie A Elite da quando il massimo campionato italiano è stato rinominato, battendo per 10-28 il Viadana Rugby. Tornati allo Stadio Sergio Lanfranchi di Parma, il campo in cui l’anno scorso uscirono vittoriosi i rivali del Rovigo, stavolta i Tuttineri non si sono fatti sfuggire il 15esimo scudetto della loro storia.
E proprio nella partita contro il Viadana che è valsa il titolo tricolore si è svolto un piccolo giallo: alla fine del primo tempo è stata annullata una meta a Wagenpfeil, che avrebbe reso
più incerto l’esito della gara. La meta invece è stata annullata per intervento del Tmo che ha rilevato la posizione della terza linea che, anche solo per un attimo, aveva toccato con un piede la linea laterale uscendo così dal campo di gioco. Il Petrarca ha comunque sempre avuto in mano il pallino della partita, tanto che gli avversari nel secondo tempo non hanno messo a segno nemmeno un punto. Al ritiro di preparazione al prossimo campionato non ha partecipato Antonio Esposito, 31 anni che lascia lo sport attivo dopo una carriera eccezionale, coronata da 21 presenze e 15 mete in nazionale e con due titoli italiani nelle ultime tre stagioni a Padova. “L’obiettivo era vincere lo scudetto”, ha dichiarato Esposito.”Ce l’abbiamo fatta restando uniti e sfruttando il possesso di palla. Per me la conclusione di una bella stagione: non potevo chiedere di meglio che lasciare la palla ovale da campione”.
Diego Buonocore
Basket, stagione amara per la Virtus: arrivederci serie B, anche capitan Schiavon lascia i neroverdi
Ha lasciato l’amaro in bocca ai giocatori, tecnici, dirigenti e a tutti i tifosi che in questi mesi hanno riempito il Palaberta di Montegrotto con entusiasmo e con passione. Virtus Basket dà l’arrivederci alla serie B nazionale dopo le sconfitte ai play off con Ozzano e con Vicenza. “Una retrocessione molto amara per tutti noi ma dobbiamo accettare il verdetto del campo”, ha dichiarato il presidente di Virtus Marco Chioatto. “Voglio riservare un encomio particolare alle due bandiere di questa squadra, Federico Schiavon e Michele Ferrari, che anche in questa stagione hanno rappresentato al meglio, dentro e fuori dal campo, l’attaccamento ai nostri colori e alla nostra città”.
Quello di Federico Schiavon è un addio: dopo una vita intera in Virtus, Capitan Schiavon non vestirà la maglia neroverde nella stagione 2024-2025. “La sua storia rappresenta il tipo di sportivo e persona che auspichia-
mo possano diventare un giorno tutti i nostri giovani tesserati”, ha dichiarato il direttore generale della società Nicola Bernardi. “Una carriera, la sua, spesa quasi nella sua interezza in Virtus e che, con la prima squadra, lo ha portato a vivere la scalata dalla Serie C fino alla Serie B dell’ultima stagione”. Federico Schiavon, ringraziando l’ambiente neroverde per i tanti anni e le tante belle emozioni vissute insieme, ha voluto salutare così il suo popolo neroverde: “Sono stati 20 anni di Virtus vissuti tutti d’un fiato con passione, amore e orgoglio. Ho iniziato a giocare per Virtus con il gruppo Cadetti, avevo 1 4 anni e un sogno nel cassetto, arrivare a giocare in prima squadra. Sono cresciuto come giocatore, preparatore, allenatore. Sono grato per quanto ho ricevuto da Virtus e da tutte le persone con cui ho collaborato, grazie soprattutto per avermi fatto crescere come persona”. (d.b.)
Il nuovo capo allenatore del Petrarca Rugby, Victor Jimenez
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dimostrato i tanti frequentatori illustri del mondo dello spettacolo che si sono immersi nelle sue acque termali, da Flavio Insinna ad Ornella Muti, da Dj Ringo a Giovanni Storti, da Giulia Calcaterra a Jakidale, da Vittorio Sgarbi a Marco Bianchi, che le ha dedicato un suo menu pensato per chi pratica attività acquatiche. Oltre a tanti visitatori illustri come Stefano Bollani, Andrea Lucchetta, Domenico Fioravanti, Vittorio Brumotti, Valerio Massimo Manfredi, Giuseppe Vessicchio.
Ad accendere per primo i riflettori in Y-40 come studio di produzione è stato Diego Dalla Palma che ha girato un’intera stagione di Ciao Bellezza per Rete 4 dando il la a numerosi servizi nelle maggiori emittenti giornalistiche e televisive da ogni parte del mondo, come CNN, Fox, Discovery Channel, BBC, EBC Taiwan, TeleFrance1, RAI, Mediaset, SKY, La7. A consacrarla nell’ultima stagione sono state le numerose esterne acquatiche condotte da Umberto Pelizzari per Lo Show dei Record di Canale 5 con Gerry Scotti, nonché l’intera puntata di Generazione Bellezza di Emilio Casalini su Rai 3 dedicata proprio alla struttura unica al mondo e alle molteplici opportunità di sviluppo turistico ed economico aperte da Y-40.
DANZA
Location privilegiata per la danza subacquea, Y-40 ha ospitato gli allenamenti dell’étoile dell’Opera di Parigi Sylvie Guillem, fino ad essere il palcoscenico preferito del volteggiare della performer cinese Dada Li e di numerose altre artiste. Tre video soprattutto sono diventati virali per quel che riguarda la sesta arte: le coreografie a testa in giù della squadra nazionale italiana di nuoto sincronizzato riprese da Fabio Ferioli, gli struggenti passi di danza della campionessa Julie Gautier coreografati da Ophélie Longuet sulle note di Ezio Bosso, ma anche la danza morbida e sensuale del travolgente Tang’o eseguito sott’acqua in apnea dalla ballerina spagnola Ariadna Hafez Navarro con la coreografia di Bastien Soleil, un’incredibile performance subacquea a 10 metri di profondità, per la quale sono servite 600 immersioni in notturna della durata di circa un minuto e mezzo.
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Y-40® è stata il teatro dell’intera campagna del Ministero della Cultura girata da Davide Livermore “A Teatro si respira la vita” e nell’arco di questi anni di attività, molte
l’addestramento subacqueo.
Diversi gruppi di forze armate e associazioni di volontariato si sono rivolte alla struttura per sfruttare la conoscenza dei suoi operatori in educazione acquatica e speleosubacquea, tra cui: l’Arma dei Carabinieri, l’Aeronautica Militare, l’Esercito Italiano, la Guardia di Finanza, la Marina Militare, la Polizia di Stato, il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, la Croce Rossa Italiana, la Protezione Civile e, tra i tanti gruppi internazionali, anche l’ Esercito degli Stati Uniti d’America.
Y-40® rappresenta la condizione ideale per la ricerca scientifica subacquea non solo per la sua profondità reale e la temperatura che consente di rimanere in immersione a lungo, ma anche per l’assenza di correnti, e perturbazioni meteorologiche. La USA Navy ha scelto Y-40® per studiare la fisiopatologia degli atleti in apnea nel progetto di collaborazione tra Office of Naval Research, US Federal Agency, ed il dipartimento di scienze biomediche dell’Università di Padova diretto dal prof. Gerardo Bosco. Anche la NATO ha scelto Y-40 per il summit del 2022 “Underwater Diving Working Group” sulla sicurezza in mare.
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L’acqua ed il rapporto
nomeno, molto più grande, che ci
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tempo questa era una terra povera dalla quale le persone emigravano per cercare lavoro e fortuna. Poi, grazie alla lungimiranza, tenacia ed allo spirito di iniziativa e di sacrificio dei veneti, la nostra Regione ed il Nordest sono diventati la zona più produttiva d’Italia e tra le primissime in Europa. E’ stato un cambio di rotta che ha portato con sé alcune conseguenze e tra queste c’è certamente la gestione e lo sviluppo del suolo.
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Il dibattito, che è stato moderato da Stefano Bazza, dopo il saluto del sindaco di Torreglia, Marco Rigato, ha visto gli interventi di Sarah Costantini, direttrice del Genio civile di Padova, di Andrea Crestani direttore ANBI Veneto (l’Associazione Regionale Consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue, che associa e rappresenta tutti gli 11 Consorzi di bonifica del Veneto) e poi di Nazzareno Paganizza (Direttore del Consorzio Bacchiglione) e Stefano Vettorello (Direttore del Consorzio Adige Euganeo). Il nostro territorio ed il rapporto con
Accanto a questo c’è un altro fe-
E’ possibile seguire l’intero dibattito sul canale youtube: https://www.youtube.com/@elisaventurini oppure inquadrando il QR code
#Regione
LA RIFORMA. Dopo l’approvazione del disegno di legge alla Camera
Autonomia differenziata, la lunga marcia
Intanto il centrodestra capitalizza il risultato.
Zaia: “Riaperto il tavolo di trattativa nazionale”
Eadesso? Dopo le dichiarazioni cariche di entusiasmo da una parte politica (“abbiamo scritto la storia”) e le stroncature dall’altra (“tutto inutile, non cambierà nulla”), archiviata anche la campagna elettorale, inizia la “lunga marcia” dell’autonomia.
Un percorso tutt’altro che lineare, quasi tutto da definire, e non privo di incognite, ad iniziare da quelle economiche. Ma la spinta impressa con l’approvazione del disegno di legge dopo la famosa maratona notturna alla Camera sicuramente darà l’energia per affrontare almeno la prima parte della riforma, che prevede l’apertura delle trattative fra regioni e Stato per il trasferimento delle competenze sulle materie per le quali non ci sono da garantire i livelli essenziali di prestazione, gli ormai famosi Lep di cui si è sentito molto parlare negli ultimi anni. Vale a dire gli standard minimi che devono essere garantiti in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale per 14 delle 23 materie previste dall’autonomia, tra le quali vi sono la tutela della salute, istruzione, sport, ambiente, energia, trasporti,
Il Dem
cultura e commercio estero.
Per metterli a punto il governo si è preso due anni di tempo, intanto le regioni potranno avanzare delle richieste sulle altre 9 competenze che riguardano. Il primo a farlo è il Veneto, con la lettera inviata il primo luglio per aprire le trattative. Le materie sono: i rapporti internazionali e con l’Unione Europea; il commercio estero; la protezione civile; le professioni; la previdenza complementare integrativa; il coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario; le casse di risparmio, le casse rurali e aziende di credito a carattere regionale; gli enti di credito fondiario e agrario a carattere regionale; l’organizzazione della giustizia di pace. Sulla carta sono immediatamente trasferibili, ma dietro a queste voci celano decine di funzioni per la precisione ben 184, che dovrebbero essere normate in autonomia dalle regioni, con il rischio paventato di una nuova selva legislativo e un ulteriore carico burocratico, che nessuno però vuole.
ZAIA, “IL VENETO
E’ PRONTO”
Il presidente del Veneto
Luca Zaia ha ribadito che il Veneto è pronto a ricominciare a trattare. “Leggo dichiarazioni in cui sembra che per qualcuno sia quasi preferibile un’equa suddivisione del malessere; con l’autonomia abbiamo l’opportunità affinché si compia l’equa suddivisione del benessere. Faremo in modo che si eliminino le disuguaglianze grazie a quell’assunzione di responsabilità che, come ha detto il Presidente Napolitano, è il senso stesso dell’autonomia. Siamo consapevoli e convinti della gradualità che il percorso impone e della valutazione attenta che va fatta per l’attribuzione di ogni singola materia e delle rispettive funzioni”. ha concluso Zaia.
LA LEGA ESULTA
Per la Lega, alle prese con le criticità interne e con la concorrenza di Fratelli d’Italia che in Veneto ha fatto il pieno di voti, l’autonomia è un punto a favore, un risultato da rivendicare. Alberto Stefani, segretario della Liga veneta e deputato, “è una riforma che sceglie di tracciare la strada del futuro che permetterà al nostro territorio più risparmi, più efficienza, più servizi per i veneti. Essere relatore dell’Autonomia è stato un onore immenso. E’ un risultato che fa la
storia della Lega”. Gli fa eco il senatore Massimo Bitonci: “Questa riforma non spacca l’Italia ma la unisce. La compartecipazione è alla base del federalismo e alla base dell’autonomia. Questo significa che una parte delle tasse, non solo dell’Iva, ma anche dell’Irpef può rimanere nella regione. Cioè, si produce il reddito, e una parte di questo reddito viene speso per i servizi ai cittadini. È anche una garanzia per tutta l’Italia, perché con l’inserimento dei livelli essenziali delle prestazioni, soprattutto per quanto riguarda tutte le materie di carattere sociale, c’è finalmente una garanzia che in tutta Italia potranno esserci dei servizi uguali per tutti i cittadini”.
FRATELLI D’ITALIA
PLAUDE AL GOVERNO
E’ il senatore di FdI Luca De Carlo a rivendicare il ruolo
chiave del suo partito e a sottolineare che se l’autonomia differenziata è legge «è solo grazie all’impegno, al lavoro e alla serietà del Governo Meloni. Per anni questo è stato un obbiettivo solo a parole dei governi che si sono succeduti alla guida della nazione, ma è solo con Giorgia Meloni alla Presidenza del Consiglio e con Fratelli d’Italia al governo che si è arrivati al risultato concreto. E’ l’ennesima prova di come quando Fratelli d’Italia prende un impegno lo rispetta sempre. Quanti, anche in Veneto, per mesi ci hanno attaccato dicendo che con questo governo l’autonomia sarebbe stata bloccata e affossata? Oggi credo siano in molti a doversi ricredere; noi, e io per primo, lo abbiamo sempre detto: quando facciamo una promessa, la manteniamo sempre”.
Martella: “E’ solo una scatola vuota, con effetti risibili e contraddittori”
Una netta stroncatura al disegno di legge arriva dal segretario del Pd veneto Andrea Martella, che ricorda come il centrodestra abbia voluto tirare dritto senza valutare gli effetti di queste scelte. “Noi non siamo contro il principio dell’autonomia, - sottolinea Martella - infatti avevamo messo sul tavolo delle proposte costituzionali per esclu-
dere prerogative indiscutibilmente nazionali come scuola, energia e reti di comunicazione e lavorare ad un progetto cooperativo fra Stato e Regioni centrato non su 23 ma su alcune precise materie. Questa era la strada da percorrere, invece ci troviamo con una scatola vuota, una riforma inapplicabile che non porterà nulla al Veneto e che non produrrà
effetti positivi per i suoi cittadini e le sue imprese. Questa è l’autonomia portata a casa dalla Lega, dopo anni e anni di propaganda”.
Nella legge approvata a tappe forzate dal centrodestra, prosegue il segretario regionale, “non c’è alcun contenuto capace di rispondere alle necessità reali del Paese, delle famiglie, delle lavoratrici e dei lavoratori, delle imprese. E’ una riforma inutile per il Nord e dannosa per il Sud. Non fosse altro per l’evidente ed enorme problema rappresentato dalla mancata definizione dei Lep, i Livelli essenziali delle prestazioni, per i quali soprattutto non sono state previste risorse, nemmeno un euro”, mette in guardia il segretario veneto Dem.
Andrea Martella
ELEZIONI. Come cambia il quadro politico veneto dopo il test per Bruxelles
Il verdetto delle europee: vincitori e vinti
Tra gli eurodeputati veneti Donazzan, Berlato e Polato (FdI), Moretti e Zan (Pd), Guarda (Alleanza Verdi Sinistra), probabile Tosi (FI)
L e scorse elezioni europee hanno assunto, nel corso di tutti i mesi precedenti, il valore di un test per stabilire i rapporti di forza in chiave regionale e molti dati, a volerli leggere in quell’ottica, sono chiaramente emersi. Anche se, è giusto ricordarlo, le elezioni comunali degli stessi giorni hanno lasciato lo spazio a più di qualche dubbio.
Ma andiamo con ordine.
Come assolutamente previsto a farla da padrone è stata Fratelli d’Italia: il partito di Giorgia Meloni ha fatto registrare il 37,58% dei consensi consentendo di staccare un biglietto per Bruxelles, tra gli altri, all’assessore regionale Elena Donazzan (63.250 preferenze personali complessive in tutto il collegio), a Sergio Berlato (46.011) e a Daniele Polato (31.516). Un risultato di grandissime proporzioni, anche se molto distante da quello della Lega che alle Europee del
2019 in Veneto prese il 49,88% dei voti e che, a quanto pare, nel complicato scacchiere europeo non sta consentendo ai meloniani di essere determinanti nelle scelte degli assetti, in primis la scelta della Presidente della Commissione Europea che resterà a Ursula von der Leyen, forte di un’alleanza tra Popolari, Socialisti e Liberali. Per restare al Veneto, però, questa affermazione mette una seria ipoteca sulla scelta di futuro presidente della Regione. Il Partito Democratico di Elly Schlein ha superato la soglia psicologica del 20% superando, a livello nazionale il 24% dei consensi. In Veneto, terra storicamente difficile, i democratici hanno messo insieme un buon 18,88% crescendo di quasi 3 punti percentuali rispetto alle Elezioni Politica del settembre 2022. A guadagnarsi l’elezione in Europa, tra gli altri, la riconfermata Alessandra Moretti (82.540 preferenze
personali complessive in tutto il collegio) e Alessandro Zan (92.651). Il dato che nessuno si aspettava è che i democratici nel collegio Nordest eleggono ben 5 parlamentari europei: un dato che consente a un altro veneto, il consigliere regionale Andrea Zanoni, di essere il primo dei non eletti – quindi con grande possibilità di subentro nel corso della legislatura – grazie alle sue 31.682 preferenze.
La Lega Nord subisce, a livello nazionale, il sorpasso di Forza Italia ma in Veneto la spallata immaginata e costruita nei mesi passati dal segretario regionale forzista, Flavio Tosi, (il quale dovrebbe comunque entrare in Europarlamento) non è riuscita. Nonostante i moltissimi mal di pancia della base leghista uno dei fattori che evidentemente hanno evitato il sorpasso è stata l’intuizione di Matteo Salvini di candidare il Generale Vannacci capace di attirare, soltanto in Veneto, le preferenze di 72.048 elettori molto più della somma di tutti gli altri candidati leghisti. An-
che questo caso il dato è molto significativo così come quello di Alessandro Manera - candidato del sindaco di Treviso, Mario Conte da molti indicato come il migliore successore di Zaia – evidentemente non sostenuto dalla Lega fuori dal territorio trevigiano. Manera, infatti, non sarà eletto avendo preso, a livello Veneto, 16.574 preferenze delle quali 14.088 nelle Marca.
L’Alleanza Verdi – Sinistra, guidata dalla consigliera regionale Cristina Guarda, che entra in Parlamento Europeo, vola sopra il 6%; il Movimento 5Stelle continua a non sfonda-
re in Veneto e non arriva al 5%.
Da Matteo Renzi e Carlo Calenda, almeno in questo territorio, era lecito attendersi di più: entrambi, il primo con Stati Uniti d’Europa (che comprendeva anche il Partito Socialista e +Europa di Emma Bonino) e il secondo con Azione, non hanno superato, a livello nazionale, la soglia di sbarramento del 4% e anche in Veneto non hanno brillato; Azione, grazie all’attivissimo segretario regionale Carlo Pasqualetto, scollina la soglia fatidica e, almeno in questa regione, supera il 4% (4,1%), mentre i renziani si fermano al 3,2%. (r.r.)
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Regione
Il cartellone. Il presidente Giampiero Beltotto commenta la nuova rassegna
Con il Teatro Stabile del Veneto
350 giornate di spettacoli dal vivo
“Colpo di scena” porta a Venezia, Padova e Treviso 80 lavori teatrali ma anche proposte per le scuole e co-produzioni
Giampiero Beltotto, presidente del Teatro Stabile del Veneto, fa il punto sulla nuova rassegna teatrale presentata in Regione. “Colpo di scena”, così si chiama il ricco cartellone di oltre 80 spettacoli, di cui 38 titoli in abbonamento (13 in programma a Venezia, 13 a Padova e 12 a Treviso), numerosi progetti per il territorio, 4 proposte dedicate alle scuole superiori e 15 titoli di produzioni e co-produzioni per oltre 350 giornate di spettacolo dal vivo. Presidente, quali sono le novità e i punti salienti di questa nuova edizione?
Anzitutto i numeri perché quando vengono messe in cartellone quindici produzioni in un solo anno possiamo senza dubbio affermare che siamo un davvero un teatro nazionale. Poi la qualità delle produzioni, che è anche
rappresentata anche dagli attori di fama, e di fama nazionale che hanno deciso di lasciarsi coinvolgere dalle nostre iniziative. E infine, credo, di rispetto per il pubblico, a partire dagli abbonati, che lo scorso anno erano 6.200. Quest’anno contiamo di superare, anche se di misura, quel numero, insieme a quello degli spettatori, che nella scorsa stagione è stato di oltre 150 mila.
L’obiettivo, dunque, è di andare oltre a questi numeri e di coinvolgere, specialmente a Venezia, i turisti, aprendosi quindi ad un pubblico anche internazionale?
Noi abbiamo tre obiettivi. Il primo è che lo spettacolo estivo di Venezia, “Titizè. A venetian dream”, in cartellone fino al 10 ottobre, vada bene. In questo caso dobbiamo fare numeri importanti perché è uno spettacolo circen-
se, che mescola il linguaggio della commedia dell’arte con affascinanti macchine sceniche, quindi per tutti davvero per tutti. È andare al circo in una forma teatrale, quindi un’iniziativa molto importante, alla quale teniamo. L’altro aspetto è allargarci, riguarda le convenzioni in essere con Vicenza e con Verona, affinché continuino a crescere e ad offrire qualcosa in più. Con Vicenza devo dire che già siamo molto impegnati. Terzo obiettivo, infine è internazionalizzare la nostra offerta. La presenza della sovrintendente del Teatro di Fiume, con cui inauguriamo il nuovo teatro di Fiume, devo dire la verità, è di buon auspicio.
C’è anche un grande coinvolgimento dei giovani: l’obiettivo è portarli a teatro?
Crediamo molto nella scuola. Il progetto Teseo fatto con la regione Veneto, e poi Veneto Creators, che è un’invenzione del presidente Zaia. E poi avete visto i giovani i giovani accanto a noi in occasione
Il programma. Tra le iniziative estive gli aperitivi teatrali a luglio
della presentazione della nuova rassegna. Tutto fa pensare al meglio, non possiamo sbagliare.
Quali i grandi nomi, gli attori di fama che ritroveremo sui palcoscenici veneti, nei teatri di Venezia, Treviso e Padova?
Sono moltissimi: Luca Barbareschi, Giuliana De Sio, Maria Amelia Monti, Marco Paolini, Andrea Pennacchi, Silvio Orlando, Alessandro Preziosi, Alessio Boni, Sergio Rubini, Franco Branciaroli e infine Mariano Rigillo che è un mio grande amico.
L’arrivo di Dini segna una svolta per il Teatro Stabile del Veneto?
È il più grande direttore artisti-
co che c’è in Italia. Anche qui possiamo farci male solo da soli. La Regione Veneto investe in questa iniziativa culturale così importante perché ci crede, fino in fondo?
Se vogliamo essere essere in serie A dobbiamo fare di tutto per restarci anche. Insieme alla regione Veneto ci credono anche i comuni perché negli ultimi anni, in particolare dal Covid in poi, avrebbero avuto con il covid una buona scusa per ritirare investimenti. Non è mancato nemmeno un centesimo, anzi, a Venezia abbiamo rifatto la sala, a Padova abbiamo rifatto la sala e nessuno ha fatto mancare il suo impegno su questo fronte. Anzi i Comuni ci hanno aiutato anche per raccogliere bene anche tutte le adesioni che abbiamo avuto da parte della fondazione di Venezia come da parte della Fondazione Cariparo. Insomma è stato un gran lavoro di squadra, ora aspettiamo il pubblico a teatro. (g.g.)
Al Verdi di Padova un mix di ispirazioni classiche e contemporanee
A Padova il Teatro Stabile del Veneto propone già diverse iniziative nel periodo estivo, in attesa della nuova stagione al Teatro Verdi. Proprio al Verdi nel mese di luglio torna il tradizionale appuntamento con gli aperitivi teatrali delle 19. Sempre in questo mese, accanto ad attori e registi di fama, i giovani artisti e i nuovi linguaggi della scena trovano spazio al Teatro Maddalene di Padova, luogo eletto per la sperimentazione: grazie alla collaborazione tra Comune di Padova e Fondazione
TSV torna Maddalene Factory la rassegna che conferma anche nel 2025 la sinergia con l’Università di Padova in un’attività di divulgazione teatrale su temi scientifici con Performing Science.
Il “colpo di scena” che aprirà al Teatro Verdi la declinazione padovana del Teatro Stabile del Veneto sarà lo spettacolo “Parenti Terribili” di Jean Cocteau dal 6 al 10 novembre, la prima produzione firmata dal nuovo direttore artistico Filippo Dini, nei panni di attore e regista, quindi dal 20 al
24 novembre Alessandro Preziosi porta in segna “Aspettando Re Lear”. A dicembre “Re Chicchinella” scritto e diretto da Emma Dante, a gennaio sarà la volta di Giulia De Sio con “Cose che so essere vere”, quindi “Molto rumore per nulla” (in scena dal 22 al 26 gennaio), e così via fino a maggio. Il programma completo è sul sito teatrostabileveneto.it.
A Padova la proposta dei “Fuoriserie” è particolarmente orientata alla narrazione a sfondo sociale e affronta tematiche di bruciante
attualità come la violenza sulle donne con Giuliana Musso, il sistema giudiziario italiano con Mauro Pescio, l’uso dei dati sensibili con Lorenzo Maragoni, il cambiamento climatico con Telmo Pievani e i delitti di mafia con Simone Luglio. Il programma si completa con un omaggio a Giorgio Albertazzi, evocato nelle parole di Elisabetta Pozzi, Laura Marinoni e Mariangela D’Abbraccio, per poi concludersi con un viaggio nel teatro shakespeariano condotto da Massimo Cacciari.
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Filippo Dini
PROTAGONISTI A
Storie di
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Lo storico centro Acustico di Padova dedicato alla salute dell’udito racconta
Sessant’anni di grande professionalità, esperienza e serietà al servizio del cliente
tende a peggiorare. A Padova
affetto da grave sordità si preoccupava
come spesa medica e chi ne ha diritto può anche attivare la pratica tramite il Servizio Sanitario per ottenere gli
mente in modo gratuito (nel qual caso la pratica) E da noi anche il pagamento è personalizzabile. Inoltre l’assistenza, le riprogrammazioni e le tarature per i nostri clienti sono sempre gratuite , sia
“Mio padre era audioprotesista già quando i tempi erano ben diversi rispetto ad oggi e tutt’ora è una figura importante e presente nella nostra attività”. L’attenzione verso il benessere e la salute è cresciuta nel tempo. Vale anche per l’udito?
“Sì. Oggigiorno c’è maggiore accortezza, anche perché la vita si è allungata: il problema acustico infatti accompagna spesso fisiologicamente l’avanzare dell’età e dunque oggi è più sentito
per capire effettivamente se ci sono delle perdite di udito e può essere utile per togliersi un possibile dubbio. Ovviamente noi consigliamo comunque di passare in negozio per un test più accurato e preciso, ma offriamo anche la possibilità di farlo a domicilio con l’ausilio di un audiometro portatile”.
Prevenire è possibile?
“Fare controlli periodici, specialmente per chi lavora in ambienti rumorosi, è utile. Oggigiorno comunque c’è anche
ecologica per affrontare il problema: contrariamente a un apparecchio a pile che prevede uno smaltimento, un apparecchio ricaricabile consente di risparmiare da quel punto di vista, perché è sufficiente ricaricarlo nel corso della notte, proprio come un telefono. Questa caratteristica poi rende questo tipo di apparecchi anche più pratici e comodi.
“Vi sono anche delle agevolazioni fiscali: la spesa dell’acquisto di un apparecchio acustico può infatti essere detratta
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Vacanze 2024 all’insegna della sicurezza
VACANZE
SICURE 2024
Nelle spiagge di Sottomarina e Isola Verde potenziati servizi, personale e strutture.
Una stagione all’insegna del divertimento ma anche della sicurezza e della salute.
E’ partita l’estate 2024 nel litorale Veneziano: “Benvenuto turista d’Italia e del mondo” è l’incipit del video che l’Ulss 3 Serenissima ha realizzato sull’impegno per garantire l’assistenza in emergenza e sanitaria ai villeggianti che giungono nelle città e nelle spiagge del Veneziano.
“Vacanze sicure” è un progetto che l’azienda sanitaria condivide con la Regione Veneto e che, per l’edizione 2024, consiste in uno sforzo economico di poco meno di un milione e 700mila euro d’investimento. Un impegno che quest’anno ha consentito di potenziare personale e strutture, oltre ai servizi.
“Siamo vicini ai territori che nell’estate accolgono milioni di turisti e villeggianti - ha sottolineato il Direttore generale dell’Ulss 3 Serenissima Edgardo Contato -. L’obiettivo è garantire a chi arriva nel Veneziano di trovare un sistema che lo accolga con professionalità anche per la sicurezza e l’assistenza medica e sanitaria”. Chioggia, con la sua città d’arte e le spiagge, sta al centro di questo potenziamento dei servizi sanitari.
“Ai due ambulatori medici attivati per la stagione estiva - esordisce il Direttore del Suem118, Andrea Tiozzo, per l’area di Chioggia - si aggiungono quattro punti infermieristici, all’Ascot, allo Stella
Il miglior benvenuto che si possa dare ai turisti
all’Astoria, e ai Bagni Smeraldo. Presidiamo anche quella spiaggia libera di circa settecento metri ad Isola Verde, che è particolarmente difficile da raggiungere”. Il progetto prevede quest’anno un presidio con l’ambulanza dedicata a Isola Verde. “Fondamentale è la mappatura - ha spiegato il Primario - che ogni anno viene rinnovata sulle spiagge”.
C’è poi la collaborazione con gli operatori del salvamento, la quale ha consentito di ridurre anche in modo significativo il numero dei decessi in spiaggia. “Ci aiutano – ha aggiunto Tiozzo - ad essere efficienti anche i mezzi: è possibile il volo notturno dell’elisoccorso, l’idroambulanza che d’estate sosta a Pellestrina, e i quad per muoverci in velocità sulla sabbia. La novità: le medical e-bike, ad ampia autonomia, dotate di luci stroboscopiche e sirene; a Chioggia sono tra le prime in Italia”.
La formazione per gli operatori è strategica come lo è anche quella fatta a cittadini e villeggianti. A Chioggia e a Sottomarina è pronto il programma di corsi sia di rianimazione cardiopolmonare che di disostruzione pediatrica. Entrano in azione anche i cani addestrati al salvamento.
Estate sicura sul territorio significa anche lotta agli insetti pe-
ricolosi. “Siamo pronti - ha sottolineato la dottoressa Federica Boin - con la lotta all’arbovirosi. Con i comuni, che mappano le aree a rischio, organizziamo i trattamenti larvicidi e, nel caso si presentino casi umani di infezione, avviamo protocolli di trattamento straordinario con larvicidi e adulticidi per la lotta al vettore. Ci impegniamo anche con il Piano caldo per proteggersi dalle ondate di calore”.
Il faro della salute resta comunque l’Ospedale. “Chioggia - ha sottolineato il Dg Contato - è uno dei pochissimi poli turistici che hanno un Ospedale vicinissimo all’area balneare, raggiungibile via acqua, via terra e anche dal cielo, grazie all’elisuperficie. Sono stati potenziati il Pronto Soccorso, i servizi di ambulatorio pediatrico e di specialistica”.
Collaudata è la comunicazione al turista, con l’app “Vacanze Sicure” che mette a disposizione i servizi di emergenza-urgenza, di assistenza e di cura. Si lavora sul fronte della telemedicina che si concretizza in tutte quelle attività di consulenze a distanza, ma anche nell’utilizzo dei visori che, indossati dal personale del Suem118, permettono loro di intervenire, in caso di emergenza, restando in collegamento con la centrale.
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Maris,
Due ambulatori e dieci medici per i villeggianti delle
Medicina turistica, attivi due ambulatori, a Rosolina Mare e a Bonelli di Porto Tolle, riservati ai villeggianti che nel periodo estivo soggiornano nel litorale rodigino.
lservizio che l’Azienda Ulss 5 Polesana assicura è garantito a tutti i non residenti della località turistica, compresi i cittadini stranieri, secondo le tariffe in vigore.
I residenti nella Regione Veneto possono chiedere il rimborso delle spese sostenute, con domanda presentata presso l’Azienda Ulss di appartenenza, se rientrano nelle seguenti categorie: minori di 12 anni; cittadini di età superiore agli anni 60; lavoratori e studenti dimoranti, per ragioni connesse all’attività lavorativa e di studio, fuori dal proprio domicilio; cittadini portatori di handicap con grado di menomazione superiore all’80% ai fini dell’attività lavorativa.
I residenti in altre Regioni devono rivolgersi alle Aziende Sanitarie di appartenenza per informazioni su eventuali rimborsi.
L’ambulatorio di Rosolina Mare si trova in Viale dei Lauri, 80 e può essere contattato ai numeri telefonici 3474461228 e 042668245. E’ attivo già dal 1° giugno e rimarrà a disposizione dell’utenza fino al prossimo 15 settembre tutti i giorni, compresi i prefestivi ed i festivi, dalle 9.00 alle 13.00
spiagge
e dalle 15.00 alle 19.00, con fascia oraria dalle 13.00 alle 15.00 dedicata alle visite domiciliari, salvo le urgenze. In caso di urgenze notturne, dalle 20.00 alle 8.00 del giorno successivo, ci si dovrà rivolgere alla Continuità Assistenziale di Porto Viro (Ex Guardia Medica) al numero 0425078180. L’ambulatorio di Bonelli di Porto Tolle, che si trova nel Villaggio “Barricata Holiday Village”, può essere contattato ai numeri telefonici 3334901075 e 0426389930. E’ attivo dal 1° giugno e sarà operativo fino al prossimo 1° settembre solo nei giorni prefestivi e festivi dalle 9.00 - 19.00, con fascia oraria dalle 13.00 alle 15.00 dedicata alle visite domiciliari, salvo le urgenze. In caso di urgenze notturne, dalle 20.00 alle 8.00 del giorno successivo, ci si dovrà rivolgere alla Continuità Assistenziale di Porto Tolle (Ex Guardia Medica) al numero 0425078160.
E’ SUFFICIENTE UN SEMPLICE PRELIEVO DEL SANGUE
Continua lo screening gratuito per l’Epatite C rivolto alle persone nate tra il 1969 e il 1989
Dal 2023 la Regione del Veneto promuove lo screening gratuito per l’Epatite C con lo scopo di rilevare le infezioni non ancora diagnosticate; di garantire la possibilità di un trattamento farmacologico precoce e altamente efficace e, infine, di interrompere la circolazione del virus Hcv, impedendo nuove infezioni.
I destinatari di tale iniziativa sono le persone nate tra il 1969 e il 1989 e alcune popolazioni selezionate, quali i soggetti seguiti dai Servizi per le Dipendenze e i detenuti. Il test – viene spiegato nella pagina web della Regione Veneto - consiste nel prelievo di sangue con ricerca degli anticorpi contro il virus dell’epatite C e può essere effettuato in occasione di un accesso alle strutture sanitarie (ad esempio un ricovero ospedaliero, un intervento in day hospital, l’accesso ai laboratori del Servizio sanitario regionale; dopo il confronto con il proprio medico curante, ovvero prenotato
direttamente presso i laboratori identificati, segna impegnativa e, ancora, a seguito d invito da parte dell’Ulss di appartenenza.
L’esito del test è visibile e scaricabile tramite le consuete modalità di ritiro dei referti di laboratorio. In caso di positività del test fi screening, il personale sanitario dell’Ulss contatterà il soggetto per gli ulteriori approfondimenti e organizzerà una visita presso il centro specialistico di riferimento. Tutto il percorso è gratuito, poiché i costi sono interamente coperti dal Servizio sanitario regionale. Sottoporsi allo screening è un’arma vincente contro questa patologia. L’epatite C infatti è un’infezione del fegato, causata dal virus Hcv. La malattia spesso decorre senza sintomi o con disturbi vaghi e aspecifici. La guarigione avviene in circa il 20 per cento dei casi, ma in un’elevata percentuale dei pazienti (circa l’80-85 per cento) l’infezione acuta può diven-
tare cronica e trasformarsi in una patologia di lunga durata. In alcuni casi può causare cirrosi, ossia una condizione grave del fegato che può portare a insufficienza d’organo e timore al fegato.
L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) stima che nel mondo vi siano circa 58 milioni di persone con infezione cronica da Hcv e circa 1,5 milioni di nuoce infezioni all’anno. Stima, inoltre, che nel 2019 siano morte circa 290mila persone a causa di malattie del fegato correlate all’epatite C. L’infezione da Hcv si trasmette prevalentemente attraverso il contatto di ferite, anche lievi, con sangue infetto. Comunque, l’infezione può essere presente anche in apparente assenza di fattori di rischio. Diagnosticare e trattare l’epatite C in fase iniziale impedisce l’avanzamento della malattia, evita le complicanze delle fasi avanzate, riduce i costi complessivi del trattamento e migliora la qualità della vita dei pazienti.
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Autorizzazione sanitaria n. 07/2023 del 09/02/2023 Direttore Sanitario: Dott. Mario Bortolato
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Medicina Turistica a Rosolina Mare e Porto Tolle
Riabilitazione. Sei appuntamenti da giugno a settembre nel territorio veneto
Le squadre del Dragon boat scendono in acqua
Sono formate da donne operate di tumore al seno che si allenano in questa disciplina particolarmente indicata come attività, riabilitativa psicofisica. Gareggeranno per informare e divulgare all’interno di un progetto regionale
Forza, riscatto, rinascita. Tre parole, un unico obiettivo: riabilitazione!
Dopo l’avvio il 1° giugno a Treviso, l’8 a Mestre (Ve) e il 15 a Bardolino (Vr), una nuova data si è aggiunta – quella del 29 giugno a Padova – alle complessive sei giornate previste per questa iniziativa che fa parte di un progetto della Regione Veneto di promozione del Dragon Boat, in collaborazione con Ugo, l’acronimo di Unite gareggiamo ovunque, le squadre formate da donne operate di tumore al seno, e Lilt.
Il Dragon boat è una canoa con una testa di drago sulla prua, da cui il nome di questa disciplina – di origine cinese - particolarmente indicata come attività riabilitativa psicofisica rivolta alle donne con pregresso tumore al seno. Venti rematori pagaiano al ritmo scandito da un tamburo che si trova a prua dell’imbarcazione mentre a poppa si colloca il timoniere che tiene la direzione. E’ uno sport di squadra che non richiede conoscenze pregresse e può essere praticato da chiunque. In Italia fu praticato per la prima nel 1988 a Roma sul laghetto dell’Eur, mentre i primi campionati del mondo furono in Cina nel 1995. Le gare si svolgono sulle distanze di 200, 500, 1000, 2000 metri. Dal 2016 le Ugo
hanno iniziato a gareggiare, sia in Italia che all’estero, con l’obiettivo di promuovere il loro progetto affinché tutte le donne che hanno avuto la loro esperienza possano conoscere l’attività del Dragon boat e decidere di sperimentarla. Nel 2019 hanno costituito l’Associazione Ugo Unite gareggiamo ovunque Onlus con la mission di promuovere e diffondere i benefici dell’attività fisica, i valori dello sport e la ricerca della salute.
Il progetto regionale è stato approvato alla fine dello scorso anno, Dgr 1390 del 20 novembre 2023, e prevede appunto 6 giornate organizzate nelle diverse province del territorio, in cui momenti di approfondimento con medici e specialisti si alternano all’attività fisica su dragon boat. “È da tempo dimostrato – ha spiegato l’assessore regionale alla Sanità e Sociale, Manuela Lanzarin, in occasione dell’Open Day a Padova – che l’attività fisica praticata regolarmente contribuisca a ridurre il rischio di ammalarsi di tumore alla mammella, migliori la tollerabilità dei trattamenti e riduca il rischio di ricaduta di malattia dopo una prima diagnosi di tumore operabile”.
In particolare, per le donne sottoposte a linfoadenectomia, che hanno il rischio di sviluppare un linfedema, viene evidenziato che esercizi leggeri di allungamento muscolare (stretching), di mobilità articolare e rinforzo muscolare permettono di ripristinare gradualmente la funzionalità del braccio, facilitando il ritorno linfatico; infatti, se svolti con regolarità, questi esercizi permettono di migliorare i movimenti dell’arto e ridurre il gonfiore.
“Ecco perché assume particolare importanza l’obiettivo regionale di promuovere il movimento tra le donne colpite da tumore al seno, attraverso l’attività sportiva del “Dragon Boat”. Tale disciplina - ha continuato Lanzarin - unisce la ripresa fisica (soprattutto per la riabilitazione del braccio
dal lato dell’intervento chirurgico) con quella psicologica e sociale, in quanto lo spirito di squadra e una sana competizione hanno effetti “terapeutici” molto efficaci di sostegno reciproco nella lotta alla malattia oncologica e per una ripresa della vita dopo la malattia”.
In Italia esistono 52 squadre di Dragon Boat, di cui 9 in Veneto. Le tappe successive dell’iniziativa veneta si svolgeranno il prossimo 7 settembre a Solagna (Vi) e ad Arquà Polesine (Ro). La chiusura si terrà a Bardolino (Vr) il prossimo 14 settembre con la presentazione degli esiti finali del progetto e una competizione tra diverse squadre che si sfi-
APPARENTEMENTE INNOCUE, POSSONO ESSERE UN PERICOLO PER I BAGNANTI
Meduse, come comportarsi in caso di contatto
L’estate è iniziata e sono stati inaugurati anche i primi bagni in mare della stagione, perfetti per godersi un po’ di meritato riposo e un po’ di ristoro nelle giornate di caldo intenso. Tuttavia, è importante essere preparati per eventuali “incontri ravvicinati” con le meduse, organismi marini apparentemente innocui che rappresentano però un pericolo per i bagnanti.
Con le loro punture, infatti, le meduse possono rovinare una perfetta giornata al mare e causare danni, anche permanenti, come cicatrici o macchie sulla pelle. Ma attenzione: con le giuste informazioni si possono affrontare senza panico anche le meduse!
L’Ulss 2 Marca Trevigiana ha fornito nelle sue pagine social alcuni utili consigli per intervenire correttamente in caso di
contatto e continuare a godersi le proprie vacanze estive in piena sicurezza.
Innanzitutto, la prima cosa da fare in caso di contatto è rimanere calmi e cercare di respirare in modo regolare. Se si è vicini alla riva è bene uscire dall’acqua, in caso contrario è opportuno richiamare l’attenzione degli altri bagnanti per farsi aiutare.
Una volta fuori dall’acqua, si legge nell’infografica dell’Ulss 2 Marca Trevigiana, è prioritario controllare se sono rimasti attaccati frammenti della medusa. Nel caso in cui vi fossero, se è possibile, è opportuno rimuoverli senza toccarli direttamente, ad esempio con una spatola o una tessera di plastica rigida. Si dovrà quindi sciacquare con acqua di mare la zona colpita. Non va usata l’acqua dolce perché
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causerebbe la rottura delle nematocisti ancora intatte e il rilascio di altro liquido urticante.
Per alleviare il dolore sono consigliati impacchi freddi, anche se bisogna evitare che il ghiaccio entri in contatto con la pelle. Va quindi usato un gel astringente per ridurre il prurito e bloccare la diffusione delle tossine. Lo si può trovare in farmacia ed è utilizzato anche per le punture di zanzara. Infine, è consigliabile non esporre al sole la zona colpita, poiché è sensibile è può scurirsi, provocando macchie e cicatrici antiestetiche.
In estate aumenta il tempo trascorso all’aperto. Contro il rischio di malattie gravi, provocate dalle punture o morsi degli insetti
Zanzare e zecche, la miglior difesa è la prevenzione
La Regione Veneto, insieme alle Ulss, ha predisposto una campagna d’informazione su comportamenti corretti, utili a prevenire eventuali complicanze
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na puntura di zanzara o un morso di zecca possono diventare un vero e proprio problema di salute. La maggior parte delle punture o dei morsi sono innocui ma alcune zanzare e zecche possono trasmettere malattie anche gravi, chiamate arbovirosi. I sintomi più comuni di queste malattie sono febbre e malessere generale. In alcuni casi, soprattutto nelle persone anziane e nei soggetti fragili, queste malattie possono causare problemi di salute anche gravi. Le malattie più diffuse nel Veneto causate da zanzare o zecche sono la Febbre del Nilo Occidentale (West Nile) e l’Encefalite da morso di zecca (TBE), quest’ultima in particolare rappresenta un rischio anche per le persone giovani e sane, con possibili complicanze gravi e anche invalidanti in un soggetto su cinque. Negli ultimi anni i cambiamenti climatici e la globalizzazione hanno peggiorato la diffusione di queste malattie e, inoltre, potrebbero contribuire a portare anche altre malattie generalmente poco diffuse nel Veneto, come ad esempio dengue, chikungunya, zika.
Cosa si può fare? La Regione Veneto, insieme alle Ulss, ha predisposto una campagna informativa e alcuni suggerimenti su comportamenti corretti, utili a prevenire eventuali complicanze.
larve. Possono essere acquistati nei consorzi agrari, in farmacia o in negozi specializzati (anche e-commerce). Devono essere applicati periodicamente, almeno ogni 3-4 settimane, nei tombini e nelle caditoie (griglie dove defluisce l’acqua) dove c’è acqua stagnante. Sono i prodotti più importanti da utilizzare anche a casa. Utilizzati nel modo corretto non sono dannosi e hanno un’efficacia duratura. Che prodotti usare? Possono essere utilizzati quelli a base di Pyriproxifen, S-Methoprene, Bacillus thuringiensis var. israelensis o olio siliconico (PDMS, Polidimetilsilossano). E’ importante alternare almeno due prodotti diversi per evitare che si sviluppino larve resistenti.
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Il modo migliore per evitare queste malattie è infatti essere consapevoli dei rischi, prevenire le punture o i morsi e contrastare la diffusione delle zanzare.
Come? Proteggendosi da punture e morsi di zanzare e zecche; prendendosi cura dei giardini delle aree private per ridurre la proliferazione delle zanzare; prestando particolare attenzione in caso di escursioni in montagna e nei viaggi all’estero.
intere, e pan di spagna bagnato con un liquore alle amarene!
Usare i repellenti. E’ consigliato usare prodotti disponibili in commercio. E’ bene controllare che siano a base di icaridina (KBR 3023), DEET (N,N-dietil-m-toluammide) butilacetilaminopropionato (IR3535) o Paramatandiolo (PMD o Citrodiol). Il prodotto va applicato più volte durante la giornata, soprattutto se fa caldo e si suda. Per i bambini piccoli e le donne in gravidanza è consigliabile seguire le specifiche raccomandazioni.
L’abbigliamento giusto. Soprattutto le persone anziane e fragili dovrebbero indossare vestiti lunghi e coprenti (es. maniche e pantaloni lunghi), tessuti leggeri adatti all’estate (lino, cotone, ecc.). Se si fa un’escursione in montagna si raccomanda sempre di utilizzare calzature adeguate e coprenti (evitare sandali e infradito), calzini alti e colori chiari per l’abbigliamento.
Dopo piogge abbondanti è indicato ripetere il trattamento larvicida per garantirne l’efficacia. Consultare sempre le schede tecniche dei prodotti per la periodicità e le modalità di applicazione. Gli adulticidi. Sono invece prodotti che vengono nebulizzati nell’aria o sulla vegetazione per uccidere le zanzare adulte. Hanno un effetto debole e di breve durata. Non sono di norma indicati per la lotta ordinaria contro le zanzare. Anche per le case private non è raccomandato il loro uso periodico. Molte specie di zanzare, a causa del loro utilizzo incontrollato, sono diventate resistenti a questi prodotti che sono utilizzati solo quando sono presenti criticità sanitarie molto particolari (es. comprovata presenza di alta densità di zanzare, presenza di specie moleste) e, quando utilizzati, deve essere posizionata una idonea cartellonistica almeno 48 ore prima dell’intervento.
I Comuni e le ULSS ogni anno eseguono interventi mirati nei tombini e nei fossati, per ridurre le zanzare nelle aree pubbliche, che servono a uccidere le larve di zanzara e non sono dannosi per l’ambiente, le persone e gli animali. Escursioni in montagna. E’ vivamente consigliato evitare di camminare fuori dai sentieri battuti, o di distendersi sull’erba.
Al rientro dalle escursioni ricordarsi di controllare accuratamente ogni parte del corpo, le zecche amano insediarsi sulla testa, sul collo, sui fianchi e dietro alle ginocchia. Meglio accorgersi subito della presenza di zecche sul corpo, eviterà di trovarla dopo giorni dal morso iniziale, riducendo la possibilità di infezione con un’idonea rimozione.
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I repellenti vanno utilizzati anche sui vestiti, prima di indossarli vanno impregnati con prodotti specifici, soprattutto se ci sono molte zanzare. Per questo scopo è bene usare quelli a base di permetrina, disponibili in commercio. Queste sostanze aiutano a tenere lontane zecche e zanzare. Le zanzariere vanno tenute abbassate. Evitare ristagni d’acqua. Alcuni semplici accorgimenti possono evitare che le zanzare proliferino negli ambienti in cui si vive. Per questo è fondamentale evitare i ristagni d’acqua. E’ infatti sufficiente pochissima acqua stagnante affinché le zanzare possano depositare le uova e riprodursi. Cosa fare? Intanto svuotare giornalmente vasi, sottovasi e le raccolte d’acqua in generale, poi coprire con teli o microreti le raccolte di acqua che non possono essere svuotate e, quindi, applicare periodicamente, nei fossati di pertinenza privata e in presenza di acqua stagnante con presenza di larve di zanzara, prodotti a base di Bacillus thuringiensis var. israelensis. Si possono inoltre posizionare pesci che si nutrono delle larve di zanzara (es. Gambusia), nelle raccolte d’acqua private, quali laghetti e stagni e, infine, mantenere correttamente il giardino (sfalcio dell’erba, potatura delle siepi).
I prodotti larvicidi. Sono delle pastiglie che uccidono le
E’ importante controllare anche eventuali animali domestici (es. cane). Per una delle malattie trasmesse dal morso di zecca è disponibile un vaccino. Viaggi all’estero. Durante i viaggi è importante proteggersi. Soprattutto nei paesi tropicali, c’è il rischio di malattie trasmesse dalle zanzare (come dengue, chikungunya o zika) o da altri insetti. Possibilmente 2-3 mesi prima di partire è importante prenotare una consulenza presso gli ambulatori di medicina dei viaggi. Durante la consulenza il personale esperto potrà dare informazioni utili per ridurre i rischi e raccomandare eventuali vaccinazioni. Per 4 settimane dopo essere rientrati è importante controllare se compaiono alcuni sintomi particolari (es. febbre, malessere generale, dolore oculare, manifestazioni cutanee) e continuare ad utilizzare i repellenti cutanei. In presenza di sintomi rivolgersi al medico facendo presente il paese in cui si è stati.
Per ulteriori informazioni è bene consultare la sezione del Dipartimento di Prevenzione del sito web della propria Azienda Ulss.
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Come proteggere attivamente la salute del cuore
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Fondamentali:
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mente in tre tipologie.
Innanzitutto le modificazioni dello stile di vita: il medico indicherà al paziente le strategie più opportune per correggere le abitudini di vita scorrette a partire dall’abolizione del fumo, la modifica delle abitudini alimentari con l’eventuale invio a una collega nutrizionista, l’incremento dell’attività fisica quotidiana, l’avvio di un’attività motoria adattata o esercizio funzionale sotto la guida di un fisioterapista per il miglioramento della funzionalità cardiorespiratoria, il miglioramento della qualità/quantità e corretta igiene del sonno. Queste sono solo alcune indicazioni generali tra le molte
al momento ancora silenti, con lo scopo di intervenire prima che si manifestino sintomi e problemi importanti. In quest’ottica altri recenti indicatori predittivi, monitorabili su indicazione dello specialista, sono tre “elementi modificatori del ri-
secondaria consente, attraverso monitoraggio e protocolli terapeutici adeguati, di prevenire recidive e ulteriori eventi cardiovascolari che comprometterebbero la prognosi del paziente con un ulteriore danneggiamento dell’organismo.
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Ecco i significati del Green: parole e concetti che usiamo spesso senza conoscerli
L’uso e l’abuso di molti termini legati ai concetti di cui andremo a parlare provocano disorientamento, che spesso sfocia quasi nel “fastidio”. Vi è mai capitato di alzare gli occhi al cielo quando per la quindicesima volta in poche ore sentiamo pronunciare parole come “sostenibilità” o “cambiamento climatico”?
Usate a sproposito o meno, cerchiamo di fare chiarezza!
Ecco un “glossario” essenziale di quanto può servirci capire.
In primis, SOSTENIBILITA’, che significa vivere e svilupparsi in modo che le risorse del nostro pianeta siano usate in modo responsabile, assicurando che anche le future generazioni possano avere ciò di cui hanno bisogno. Significa prendersi cura dell’ambiente, della società e dell’economia in modo equilibrato, senza esaurire le risorse naturali o causare danni duraturi. In parole semplici, è un modo di fare le cose che permette al pianeta di continuare a prosperare per molto tempo Ed alcune derivazioni specifiche, come la mobilità sostenibile, per cui si intende il modo di spostarsi che riduce l’impatto negativo sull’ambiente. Significa usare mezzi di trasporto che inquinano meno, come auto elettriche, biciclette, mezzi pubblici efficienti e camminare di più. L’obiettivo è ridurre l’inquinamento dell’aria, il traffico e il consumo di risorse naturali, rendendo gli spostamenti più ecologici e salutari per tutti. E lo sviluppo sostenibile, che significa crescere e migliorare la qualità della vita senza danneggiare il pianeta o esaurire le risorse naturali, soddisfare i bisogni delle persone oggi, come cibo, acqua, energia e lavoro, in modo che anche le generazioni future possano avere le stesse opportunità.
La TRANSIZIONE ECOLOGICA è il processo di cambiare il modo in cui viviamo e produciamo energia, passando da pratiche che
danneggiano l’ambiente a quelle che lo proteggono. Significa spostarsi verso l’uso di energie rinnovabili, ridurre l’inquinamento e adottare abitudini più sostenibili per preservare la salute del pianeta. E’ il passaggio ad uno stile di vita e ad un’economia più verde e rispettosa dell’ambiente.
L’EFFICIENZA ENERGETICA è il modo di usare meno energia per fare le stesse cose. Significa utilizzare tecnologie e pratiche che riducono il consumo di energia senza sacrificare comfort o funzionalità. Ad esempio, lampadine a basso consumo che illuminano come quelle tradizionali, ma consumano meno elettricità.
Le ENERGIE RINNOVABILI, che approfondiremo nella pagina seguente, sono fonti di energia che non si esauriscono e che possono essere usate continuamente senza danneggiare il pianeta. Queste includono il sole (energia solare), il vento (energia eolica), l’acqua (energia idroelettrica) e il calore della Terra (energia geotermica).
L’IMPATTO AMBIETALE invece è l’effetto che le nostre azioni hanno sulla natura. Include i cambiamenti che causiamo all’aria, all’acqua, al suolo, alle piante e agli animali.
BENVENUTI
Benvenuti al primo appuntamento delle Rubriche de La Piazza. Da questa uscita ogni mese troverete all’interno di ciascuna delle 23 edizioni territoriali de La Piazza un approfondimento tematico dedicato.
Partiamo con uno dei temi più attuali e sentiti degli ultimi tempi, il Green. Intendiamo raccontarvi in generale e nel dettaglio il coinvolgimento che la rivoluzione green ha e avrà nelle nostre vite. Come ad esempio nei trasporti, ma in particolare nella scelta dell’auto che andremo a fare: elettrica, ibrida o a trazione termica? Nella prossima uscita approfondiremo gli ultimi modelli delle auto in commercio, con una rubrica dedicata ai Motori. Con l’arrivo dell’autunno vi porteremo con noi nel mondo dell’arredamento, del design e della ristrutturazione, con la Casa in primo piano.
Temi importanti, che ci accompagneranno a rotazione fino alla prossima primavera, quando invece andremo a concentrare l’attenzione sul tema Garden, quindi sugli spazi all’aperto che circondano le nostre abitazioni: giardini, terrazze e orti.
Cercheremo di darvi anche consigli utili e ponderati, attraverso le offerte che le aziende e le attività commerciali del nostro territorio hanno deciso di dedicare ai nostri lettori de La Piazza.
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Fonti alternative. Le principali sfruttano risorse come il sole, il vento, la forza dell’acqua e materiali organici
Focus energie rinnovabili: quali le più adatte al nostro territorio?
Le energie rinnovabili sono una chiave fondamentale per un futuro sostenibile e per la riduzione dell’impatto ambientale dell’umanità. A differenza dei combustibili fossili, che sono limitati e causano significativi danni ambientali, le energie rinnovabili sono inesauribili e più rispettose dell’ambiente. La diversificazione delle fonti di energia rinnovabile è fondamentale per garantire una fornitura energetica stabile e affidabile. Investire in tecnologie rinnovabili, migliorare l’efficienza energetica e promuovere politiche favorevoli sono i passi fondamentali per un futuro energetico sostenibile. Vediamo le principali fonti di energia rinnovabile: solare, eolica, idroelettrica, geotermica e biomassa.
ENERGIA
SOLARE
L’energia solare sfrutta la luce del sole per generare elettricità o calore. Esistono due principali tecnologie: i pannelli fotovoltaici e i collettori solari termici. I pannelli fotovoltaici convertono direttamente la luce solare in elettricità mediante celle solari. Sono utilizzati in una vasta gamma di applicazioni, dalle abitazioni ai grandi impianti solari. I collettori solari termici, invece, assorbono il calore del sole per riscaldare acqua o aria, usati principalmente per il riscaldamento domestico. L’energia solare è abbondante e può essere sfruttata quasi ovunque, rendendola una delle fonti di energia più promettenti per il futuro.
ENERGIA EOLICA
L’energia eolica sfrutta la forza del vento per generare elettricità. Le turbine eoliche, con le loro grandi pale, catturano il vento e lo trasformano in energia elettrica tramite un generatore. Le turbine possono essere installate sia sulla terraferma che in mare aperto (offshore), dove i venti sono più forti e costanti. L’energia eolica è una delle fonti
di energia rinnovabile in più rapida crescita, grazie ai costi di produzione relativamente bassi e alla sua efficienza. Tuttavia, l’installazione delle turbine può essere limitata da considerazioni paesaggistiche e dall’impatto visivo
ENERGIA IDROELETTRICA
L’energia idroelettrica utilizza il movimento dell’acqua per generare elettricità. Gli impianti idroelettrici sono spesso costruiti su fiumi, dove le dighe creano un bacino d’acqua. L’acqua rilasciata dal bacino fluisce attraverso turbine, generando elettricità. Esistono anche impianti di piccola scala, chiamati micro-idroelettrici, che possono essere installati in piccoli corsi d’acqua. L’energia idroelettrica è una fonte stabile e affidabile, ma può avere significativi impatti ambientali, come la distruzione di habitat naturali e la modifica dei flussi dei fiumi.
ENERGIA GEOTERMICA
L’energia geotermica sfrutta il calore proveniente dall’interno della Terra.
Questo calore può essere utilizzato direttamente per il riscaldamento o convertito in elettricità tramite impianti geotermici. Le aree geologicamente attive, come l’Islanda o parti degli Stati Uniti, sono particolarmente adatte per l’energia geotermica. I principali vantaggi di questa fonte di energia sono la sua affidabilità e la capacità di fornire energia continua, indipendentemente dalle condizioni atmosferiche. Tuttavia, la sua applicazione è limitata a regioni con sufficiente attività geotermica BIOMASSA
La biomassa utilizza materiali organici, come legno, rifiuti agricoli e urbani, per produrre energia. Questa può essere trasformata in biogas attraverso la digestione anaerobica o in biocarburanti tramite processi chimici. La biomassa è una fonte di energia flessibile e può contribuire alla gestione dei rifiuti. Tuttavia, la sua sostenibilità dipende da pratiche di coltivazione e raccolta responsabili, poiché un uso eccessivo può portare alla deforestazione e alla perdita di biodiversità.
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La casa cambia. Attenzione ai materiali usati ma anche all’efficienza energetica e all’impiego delle risorse
Le buone pratiche per un’edilizia sempre più attenta all’ambiente
L’edilizia sostenibile rappresenta un approccio innovativo alla costruzione e alla gestione degli edifici, con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale, con un occhio attento al benessere delle persone.
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Con la Comunità Energetica Rinnovabili C.E.R. più grande
Questa pratica integra materiali ecologici, tecnologie efficienti e design intelligente per creare strutture che siano rispettose dell’ambiente e delle risorse naturali.
Uno degli aspetti fondamentali dell’edilizia sostenibile è l’uso di materiali a basso impatto ambientale. Questi includono legno certificato, bambù, calcestruzzo riciclato e pannelli solari. L’uso di materiali riciclati, e a Km0, riduce la necessità di trasporto e diminuisce le emissioni di carbonio. Inoltre, i materiali naturali come il legno e il bambù sono rinnovabili e biodegradabili, riducendo quindi l’inquinamento e il consumo di risorse non rinnovabili.
L’efficienza energetica è un altro pilastro dell’edilizia sostenibile. Gli edifici possono essere progettati per massimizzare l’uso della luce naturale, riducendo la necessità di illuminazione artificiale e, di conseguenza, il consumo di energia. L’isolamento termico di alta qualità, finestre a doppio vetro e sistemi di riscaldamento e raffreddamento efficienti contribuiscono a mantenere una temperatura interna confortevole con un minor uso di energia. L’integrazione di fonti di energia rinnovabile, come pannelli solari e impianti geotermici, può inoltre ridurre ulteriormente la dipendenza dai combustibili fossili.
La gestione sostenibile dell’acqua è un punto cruciale nell’edilizia sostenibile. Sistemi di raccolta dell’acqua piovana, rubinetti a basso flusso e impianti di riciclo delle acque grigie aiutano a ridurre il consumo di acqua potabile. Questi sistemi non solo conservano una risorsa preziosa, ma riducono anche i costi operativi degli edifici. Infine, il design intelligente degli edifici sostenibili prevede l’ottimizzazione dello spazio e la flessibilità d’uso. Questo significa progettare spazi che possono adattarsi a diverse funzioni nel tempo, riducendo la necessità di ristrutturazioni frequenti e minimizzando l’uso di materiali e risorse. L’edilizia sostenibile è una risposta necessaria alle sfide ambientali odierne. Integrando materiali ecologici, tecnologie efficienti e un design intelligente, si possono costruire edifici che riducono l’impatto ambientale e migliorano la qualità della vita delle persone.
Tecnologia green per l’edilizia sostenibile
La tecnologia green sta rivoluzionando il settore dell’edilizia sostenibile, offrendo soluzioni innovative per costruire edifici più efficienti e rispettosi dell’ambiente. Tra le principali tecnologie troviamo i pannelli solari, che consentono agli edifici di generare energia pulita, riducendo la dipendenza da fonti fossili. Inoltre, l’uso di materiali da costruzione eco-compatibili, come il legno certificato e i mattoni riciclati, contribuisce a ridurre l’impatto ambientale delle costruzioni.
Le tecniche di isolamento avanzate, come i vetri a bassa emissività e i sistemi di isolamento termico a cappotto, migliorano l’efficienza energetica degli edifici, riducendo i consumi di riscaldamento e raffreddamento. Le smart grid e i sistemi di gestione dell’energia permettono di ottimizzare l’uso delle risorse, monitorando e regolando il consumo energetico in tempo reale. Inoltre, l’integrazione di soluzioni di raccolta e riutilizzo delle acque piovane riduce lo spreco idrico, mentre i tetti verdi e le pareti vegetali migliorano l’isolamento termico e la qualità dell’aria. L’implementazione di queste tecnologie green nell’edilizia sostenibile non solo aiuta a mitigare il cambiamento climatico, ma crea anche ambienti di vita più salubri e confortevoli.
oto oltaico - Solare Termico - Pompe di Calore
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A raccontare la realtà di Arc Ingegneria è il suo fondatore, il geometra Cristiano Rampin.
Può raccontarci qualcosa sulla sua azienda? Come è nata, dove operate e quali sono i vostri punti di forza?
“Arc Ingegneria è uno studio associato di ingegneria nato nel 1 990, fondato da me e dal mio socio Roberto. Abbiamo iniziato l’attività con tre o quattro persone e con il tempo abbiamo integrato una serie
Come vede il futuro
“È una grande opportunità per noi, perché ci permette di gestire le risorse internamente e soddisfare i clienti in tempi certi. Non dipendiamo da fornitori esterni, il che ci garantisce maggiore controllo e qualità”.
Uno degli ambiti in cui operate è quello della sostenibilità, un termine che va sempre più di moda. Negli ultimi anni avete percepito un cambiamento culturale verso l’ef-
Parliamo della collaborazione con Pallavolo Padova. Come è nata e qual è il coinvolgimento di Arc Ingegneria?
“Ho iniziato come consulente per la sicurezza, ancora prima che nascesse la ‘nuova’ Pallavolo Padova. Sono stato tra i primi partner del progetto e oggi faccio parte del consiglio di amministrazione. È un gruppo splendido con cui abbiamo costruito forti rapporti di amicizia e collaborazione”.
“Il nostro presidente è sempre molto positivo, e anch’io sono fiducioso. Puntiamo sempre su una squadra giovane e lavoriamo passo dopo passo, con grande passione. La serenità e il supporto che riusciamo a trasmettere alla squadra e allo staff sono elementi fondamentali per i
di Pallavolo Pa-
Le Havre e Rouen, le due “modelle” Magiche ispirazioni per gli Impressionisti
La due città atlantiche, bagnate dalla Senna, hanno ispirato molte opere di pittori legati al movimento artistico nato 150 anni fa in Francia. Claude Monet le ritrasse sfidando il mare, come fece alle falesie di Etretat, o dalla finestra al primo piano di un negozio di lingerie, per catturare meglio la magia della Cattedrale di Notre Dame
di Renato Malaman
C’è un fil rouge che lega Le Havre a Rouen. Un fil rouge onirico, come i paesaggi lungo la Senna su cui le due città si specchiano. Seguendo questo invisibile filo si possono riscoprire sotto la luce magica dell’arte queste due bellissime perle di Normandia. Un buon pretesto per intraprendere questo viaggio carico di suggestioni è costituito dai 150 anni del movimento impressionista. Che proprio da queste parti lasciò tracce indelebili, grazie alle opere di Monet, Pissarro, Boudin, Renoir, Géricault, Manet e di tanti altri artisti, capaci con i loro sfumati tocchi di pennello di trasporre in poesia ogni soggetto che aveva rapito i loro occhi e il loro cuore. Due città, Le Havre e Rouen, l’una marittima e portuale e l’altra più storica e culturale, che trovano proprio nell’arte ciò che le unisce. Storie diverse, storie convergenti. Antipodi che diventano un unico polo.
Dalle bombe al riconoscimento Unesco Se l’Araba Fenice è rinata dalle sue ceneri, Le Havre è rinata sulle sue macerie, dopo che le bombe nel settembre del 1944 l’avevano rasa al suolo.
Le vittime civili furono tante e la distruzione della città fondata da Francesco I nel 1517 (quello del castello di Chambord, che convinse Leonardo Da Vinci a trasferirsi in Francia) fu pressoché totale. Chi poteva immaginare che soltanto pochi decenni dopo Le Havre sarebbe entrata nel Patrimonio Unesco? Il riconoscimento è arrivato nel 2005, ma i suoi presupposti risalgono all’immediato dopoguerra, quando la Francia affrontò uno sforzo titanico pur di ridare vita e luce alla sua finestra sull’Atlantico. Nonostante l’emergenza, l’operazione venne pensata in grande, così da dare continuità alle visioni di Francesco I, ma anche a quelle più recenti dei pittori impressionisti che dalla Le Havre ottocentesca trassero linfa per felici ispirazioni. Auguste Perret, l’urbanista del cemento armato E’ così che una città di cemento armato, riedificata secondo i rigidi schemi del Classici-
smo Strutturalista, in cui l’estetica si sacrifica alla funzionalità, può trasformarsi in un luogo di poesia. Le Havre deve una gratitudine speciale ad August Perret, l’architetto che ha pianificato la sua ricostruzione a tempo di record, contando su un formidabile alleato: il cemento armato, materiale di cui l’architetto è stato uno dei pionieri. Perret ha firmato anche la chiesa simbolo, quella di Saint Joseph che dall’alto dei suoi 107 metri domina lo skyline della città. Una vertigine estetica e spirituale.
Oscar Niemeyer e il suo “Vulcano”
A Le Havre approdò poi anche un altro padre dell’architettura moderna: Oscar Niemeyer, quello che edificò Brasilia: fu lui a progettare il provocatorio “Volcan”, centro culturale a forma di vulcano che caratterizza la centralissima piazza che porta il suo nome. Una sfida architettonica è anche la Narrow House, la casa più stretta del mondo creata da Erwin Wurm. Città anche ecologica Le Havre, che si gira facilmente in bici e dove le rotaie del tram spuntano dall’erba.
La luce del Nord al MuMa, i Docks, il porto…
L’altra Le Havre è quella affacciata sull’Atlantico. Lo stesso Museo MuMa, il museo d’arte moderna “André Malroux” che contiene il maggior numero di capolavori dei pittori impressionisti (in particolare la collezione di Eugène Boudin) sorge in faccia al mare, attingendo alla sua luce. Di straordinario effetto scenico sul panorama urbano hanno i Docks, i magazzini portuali oggetto di una intelligente operazione di recupero. Erano i magazzini del caffé e del cotone: il restyling li ha trasformati in luoghi dedicati allo svago, al lifesyle e alle attività commerciali e congressuali.
E poi c’è il porto, da vivere attraversandolo in battello fra gigantesche navi porta container (nessun porto in Francia ne movimenta così tanti) e da crociera: qui ne approdano 180 all’anno. Di lontano si scorge il Pont de Normandie, il ponte strallato a luce libera più
lunga del mondo (850 metri). Un’opera di grande valore estetico. La seducente Sainte-Adresse, legata al Belgio
Seduzione pura a Sainte-Adresse. Altro luogo immortalato da celebri opere degli impressionisti, che proprio dal molo, dalle passerelle e dall’arenile potevano ammirare, lontani all’orizzonte, Deauville, Trouville-sur-Mer e Honfleur, ovvero i villaggi che a fine Ottocento videro nascere il movimento che rivoluzionò il mondo della pittura… Sainte-Adresse fu anche un’enclave belga, perché qui tra il 1914 e il 1918, si rifugiò il governo di Bruxelles per mantenere le sue funzioni durante la prima guerra mondiale. Etretat, le falesie più ritratte di Francia La Le Havre legata all’Impressionismo ha una sua appendice naturale a Etretat, il pittoresco villaggio affacciato sulle scogliere più famose e fotografate di Francia. Qui Claude Monet e gli altri artisti furono attratti come calamite dal fascino selvaggio delle falesie della spettacolare Costa d’Alabastro. Monet decise di stabilirvisi e quel paesaggio di balze e di picchi lo trasformò più volte in arte. Sopra la falesia più famosa, quella dell’Aiguille, ora sorge uno dei campi da golf più incredibili del mondo. Un luogo da cui ammirare le falesie sono i bizzarri giardini di Etretat, progettati da Alexandre Grivko. Sorgono intorno a una del-
In alto, le falesie di Etretat con il pannello che riporta il dipinto realizzato da quel punto da Claude Monte nel 1885. A sinistra una veduta di Le Havre con i quartieri e la chiesa-torre realizzati da Auguste Perret. A destra: storiche facciate a graticcio nel centro storico di Rouen
le più eclettiche ville che i parigini un secolo fa fecero edificare su questo tratto di costa della Normandia, diventato un richiamo di moda. Immerse nel verde ci sono le opere buffe di Samuel Salcedo. Nel cuore di Etretat c’è la Clos Lupin, la casa dello scrittore Maurice Leblanc dedicata al personaggio più famoso uscito dalla sua fervida penna: Arsenio Lupin, il ladro gentiluomo. La casa e il suo giardino sono un susseguirsi di sorprese e di colpi di scena, legati ai 39 racconti (condensati in 5 libri) che Leblanc dedicò a Lupin. Sul lungomare tanti ristorantino che propongono “moule” (le cozze), ostriche, frutti di mare e poi gli inimitabili formaggi di Normandia. Golosità che si incontrano ovunque in questa regione del Nord. Rouen, la chiesa del “vichingo” e la case a graticcio
A Rouen si incontrano storia e storie. Come quella quella del legame di Monet per la cattedrale di Notre Dame: la immortalò in una trentina di opere, in condizioni di luce diverse. Dipingeva affacciato alla finestra del prospiciente negozio di lingerie. La cattedrale di Rouen è il condensato di mille anni di storia espressi in ricami di pietra. In cui emerge il ruolo e la vocazione di capitale culturale di Normandia di questa città. Al suo interno anche le tombe di Rollo, l’ultimo dei vichinghi e primo della dinastia dei Normanni, e quella
che contiene il cuore di Riccardo Cuor di Leone, famoso per le sue crociate. A Rouen, oltre al pittore Gèricault nell’800 nacque anche lo scrittore Gustave Flaubert, quello di Madame Bovary; due secoli prima Pierre Corneille, scrittore e drammaturgo. Il Museo delle Belle Arti di Rouen, con il MuMa di Le Havre, è lo scrigno più ricco di opere dell’impressionismo. Ambientazioni e allestimenti diversi, ma lo stesso incanto.
Lungo le vie del centro di Rouen si affacciano ancora le case a graticcio medievali che sembrano proteggere l’anima e il genius loci di questo luogo lambito dalla Senna; fiume che poi sfocia nell’Atlantico a Le Havre. Rouen che ricorda anche il martirio di Giovanna d’Arco, messa sul rogo il 30 maggio 1431 per un’accusa di eresia, su cui poi la Chiesa dovette colpevolmente ricredersi. Tanto che quasi cinque secoli dopo, nel 1920, Jeanne d’Arc venne proclamata santa dal Papa. A Rouen c’è un’antica torre dell’orologio, il Gros-Horloge, i cui rintocchi scandiscono la storia da secoli. E’ il simbolo stesso della città, come la luce infinita dei cieli di Normandia è lo sfondo di tante opere degli Impressionisti. Viene voglia di scrivere una cartolina per catturarne un po’ e trasmetterne l’incanto a chi leggerà la dedica. Romantica e struggente Normandia… Come si fa a resistere al suo fascino?
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Inossidabili e professionali le star della soap “Beautiful” Boreanaz: “Mi piacerebbe tornare a recitare con Bones”
Cheincontri, ragazzi! Il festival della Tv di Monte-Carlo (come ho scritto su “Sorrisi e canzoni tv”) è stata una calamita per tutte le star di Hollywood che non sono mancate al Grimaldi Forum: la fila iniziava ben lontana dalle griglie di accesso.
Laddove nemmeno il richiamo di Morgan Freeman aveva potuto, è arrivato l’inossidabile “Beautiful” a scaldare gli animi delle tifoserie monegasche di Hollywood. Erano centinaia i fan accampati dalle prime ore del mattino - alcuni arrivati anche dalla Spagna - che hanno atteso le dieci per partecipare all’evento con le star di “Beautiful” e “Febbre d’amore”.
I protagonisti delle due soap hanno attraversato l’Atlantico per incontrare il loro pubblico europeo, condividere alcuni retroscena e firmare una montagna di autografi. In quota “Beautiful” hanno presenziato Katherine Kelly Lang - che non rinuncia alla sua corsa di 4 chilometri nemmeno quando viene al Principato, alla faccia del jet-lag - e Thorsten Kaye, alias Brooke e Ridge. Per “The Young and the Restless” c’e-
rano invece Joshua Morrow e Melissa Claire Egan, gli interpreti di Nick Newman e Chelsea Lawson.
Il quartetto ha dedicato ben due ore ai loro sostenitori, rispondendo alle loro domande e raccontando le curiosità sui set di due delle soap più guardate al mondo. Concluso l’evento, gli attori hanno firmato autografi e incontrato i fan. Nessuno è andato via senza aver conosciuto i propri beniamini. È la riprova del grande professionismo delle soap delle star, che sanno quanto sia importante coccolare il loro pubblico.
A Montecarlo ho anche organizzato un siparietto con le due star, che si sono amabilmente prestate. Siccome la storia fra i due personaggi va avanti da trent’anni, con sei matrimoni fra loro due (oddio, non tutti validi) ho pensato di mettere loro in mano due cartelli con il verso di una canzone dei Ricchi e Poveri: “Tanto lo sai che ti aspetto, ma non tutta la vita”. Mi è sembrata adatta a fotografare la loro situazione che nelle sceneggiature è sempre altalenante.
David Boreanaz è stato un protagonista del festival televisivo di Montecarlo. La star di “Buffy”, “Bones” e “Seal Team” è stato il presidente della giuria di quest’anno per la categoria ‘”Fiction”. Boreanaz ha compiuto da poco 55 anni, esattamente il 16 maggio scorso. È apparso in forma smagliante sul blue carpet, portando molti a pensare che, a forza di interpretare il vampiro Angel, anche il suo aspetto sia rimasto immutato, nonostante il passare del tempo. David non era solo: ad accompagnarlo c’era il figlio Jaden Rayne - 22 anni, musicista - avuto dalla moglie Jaime Bergman. La star ha tenuto molto a sottolineare quando l’ho intervistato le sue origini italiane: i suoi nonni, infatti, erano del nostro Nordest, esattamente di Cividale in Friuli. Poi emigrarono e si trasferirono negli Usa: il padre di David è un noto metereologo in televisione.
Lui ha scelto un’altra carriera, e bisogna dire, con successo. È inedita la notizia dell’ascendenza veneta di Boreanaz, anche se si conosceva che la famiglia proveniva dall’Italia, ma non
era stato mai precisato il luogo. Il suo cognome ancora oggi è presente a Cividale. Il titolare dell’emporio di prodotti elettrici di Cividale si chiama proprio come lui, Davide Boreanaz, a conferma che con ogni probabilità c’è un’ascendenza comune.
L’attore ha da poco concluso le riprese della stagione finale di “Seal Team”, serie che lo vede coinvolto nelle doppie vesti di produttore e attore protagonista. “Quale sarà il mio prossimo progetto? Non posso dirvelo, ma sto guardando ‘I Soprano’ ultimamente,” ha svelato, ammiccando.
In questa epoca di eterni ritorni televisivi, lo rivedremo mai di nuovo nelle vesti di Angel?
“Amo il mondo di ‘Buffy’ ma no, non è qualcosa a cui sto pensando”. Tutt’altro discorso per Seeley Booth: “Bones è più popolare che mai, posso immaginare un’eventuale prosecuzione anche per come si è conclusa” ha concesso Boreanaz. Chissà che non lo rivedremo accanto a Emily Deschanel, la scienziata forense con cui ha fatto coppia da vent’anni fa.
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Rubrica a cura di Paolo Di Lorenzo
I protagonisti della serie tv si sono prestati allo scherzo con una frase di Ricchi e Poveri
Storia e futuro s’incontrano nel progetto del nuovo Liceo Selvatico a Padova.
sul futuro.
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il sistema del “Parco delle mura e Tecno Crane è già stata protagonista di importanti progetti di riqualificazione all’interno dei centri storici di numerose città del Veneto. Lavori delicati e, talvolta, anche complessi considerato l’alto valore storico-artistico dei palazzi che il team di esperti montatori ha sempre affrontato dimostrando grande
bricato risalente agli anni Sessanta per riconnetterlo, poi, al corpo monumentale dell’edificio. Saranno presenti, oltre alle aule didattiche e laboratori artistici, anche uffici, archivi amministrativi, biblioteca storica e spazi espositivi per le collezioni storiche dell’Istituto. Nel progetto, anche la realizzazione di un auditorium indipendente da
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A tavola
Con l’arrivo dell’estate cresce la voglia di piatti freschi e leggeri, perfetti per affrontare le giornate più calde. Ricette estive che non solo sono facili da preparare, ma anche deliziose e nutrienti.
MEZZEMANICHE CON PESTO DI BARBABIETOLA
Un piatto colorato e saporito, perfetto per accontentare tutti gli ospiti.
Ingredienti: 3 barbabietole medie, cotte e pelate; 100 g di noci; peperoncino (opzionale); 6 pomodorini secchi sott’olio; 100 ml di olio extravergine d’oliva; 400 g di pasta corta; 150 g di formaggio feta; sale; basilico
Preparazione: Preparare il pesto di barbabietole. Mettere nel mixer le barbabietole cotte e pelate, le noci, il peperoncino e i pomodorini secchi. Azionare il mixer a intermittenza, aggiungendo l’olio extravergine d’oliva a filo, fino a ottenere una crema omogenea. Aggiustare di sale secondo il gusto. Cuocere la pasta. Scolare la pasta, tenendo da parte un po’ di acqua di cottura. Rimettere la pasta nella pentola. Aggiungere il pesto di barbabietole e mescolare bene. Aggiungere un po’ di acqua di cottura della pasta, quanto basta per ottenere una salsa cremosa che avvolga bene la pasta. Completare con la feta sbriciolata sopra ogni porzione e del basilico fresco. Per una versione vegana, omettere la feta.
CAESAR SALAD (SENZA POLLO)
Un’insalata storica, inventata negli anni ‘20 da uno chef italiano emigrato negli Stati Uniti. Un piatto unico per un pranzo estivo o come antipasto.
Ingredienti: : 2 cespi di lattuga, 1 spicchio d’aglio grande, 2 fette di pane bianco, 1 uovo grande, 1 limone, salsa Worcestershire; 2 cucchiai di parmigiano a cubetti o scaglie, olio extravergine di oliva sale e pepe nero q.b.
Preparazione: Preparazione: Separare le foglie di lattuga ed eliminare quelle esterne troppo dure, scegliendo le foglie interne più tenere. Tagliare il pane a fette di circa 1 cm di spessore, rimuovere la crosta e tagliare a cubetti. Scaldare un cucchiaio di olio aromatizzato all’aglio in una padella antiaderente e tostare i cubetti di pane a fuoco medio. Nel frattempo, cuocere anche l’uovo. Al momento di servire, disporre l’insalata in un’insalatiera, aggiungere due cucchiai di olio e mescolare. Aggiungere sale, pepe macinato fresco, succo di limone e salsa Worcestershire, quindi mescolare nuovamente.
Assaggiare e aggiustare di condimento se necessario.
CROSTATA DI FRUTTI DI BOSCO
Una ricetta perfetta per un dolce estivo che sfrutta la dolcezza e la freschezza dei frutti di stagione
Ingredienti: 250 g di farina 00; 125 g di burro freddo a cubetti; 100 g di zucchero a velo; 1 uovo; 1 pizzico di sale; Scorza grattugiata di 1 limone (opzionale). Ingredienti per la crema pasticcera: 500 ml di latte intero; 4 tuorli d’uovo; 150 g di zucchero; 50 g di amido di mais; vaniglia a piacere; 300 g di frutti di bosco freschi (mirtilli, lamponi, fragoline, more)
Preparazione:Per la base. Mescolare farina e sale in una ciotola grande. Aggiungere burro freddo a cubetti e lavorare fino a ottenere un composto sabbioso. Aggiungere zucchero a velo e scorza di limone (opzionale). Incorporare l’uovo e impastare fino a ottenere un impasto omogeneo. Formare una palla, avvolgerla nella pellicola trasparente e farla riposare in frigorifero per almeno 30 minuti. Per la crema pasticcera: Portare a ebollizione il latte con il baccello di vaniglia inciso o l’estratto di vaniglia. In una ciotola, sbattere i tuorli d’uovo con lo zucchero fino a ottenere un composto chiaro e spumoso. Aggiungere l’amido di mais e mescolare bene. Versare il latte caldo a filo sul composto di uova, mescolando continuamente. Rimettere il composto nella casseruola e cuocere a fuoco medio, mescolando continuamente, finché la crema non si addensa.Togliere dal fuoco, trasferire la crema in una ciotola e coprirla con pellicola trasparente a contatto. Lasciare raffreddare completamente. Preriscaldare il forno a 180°C.
Stendere l’impasto in uno stampo da torta. Cuocere in forno fino a doratura. Lasciare raffreddare. Riempire la base della crostata con la crema pasticcera fredda.Decorare con frutti di bosco freschi.
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Rubrica a cura di Sara Busato
E’ tempo di fare selezione tra le persone che vi circondano e dedicarvi soltanto a chi tiene veramente a voi. Si chiudono certe porte per fare spazio a nuovi incontri.
Luglio è il mese della leggerezza e dell’allegria. Vi siete a lungo sacrificati e concentrati sui vostri progetti ed i vostri impegni, ora concedetevi un divertente riposo.
ARIETE BILANCIA GEMELLI
Non ve lo aspettavate così presto ma probabilmente i tempi sono maturi per dare una svolta alle vostre giornate ed intraprendere nuove strade che sapranno condurvi dove desiderate.
Dopo tante premesse, è forse giunto il momento di arrivare alla conclusione. Prendete senza rimpianti le decisioni che a lungo avete rimandato e siate fiduciosi.
Non potete ancora prendervi il lusso di fermarvi ma avete l’opportunità di rallentare la corsa per rimettervi informa. Importanti novità vi aspettano nella prossima stagione.
Un incontro inaspettato potrebbe sconvolgere il vostro proverbiale equilibrio ma vi piacerà misurarvi su un terreno sconosciuto e apprezzerete anche l’arte di improvvisare.
Approfittate dell’estate per dedicarvi ai vostri interessi e fate cose diverse dalla solita routine quotidiana: un cambio di passo vi restituirà entusiasmo ed energia.
Luglio
Luglio, un’esplosione di vitalità
Sintonizzati sul futuro.
Siete alla ricerca di un nuovo approccio alla vita, più saggio e pacato, più disincantato e sereno. Una persona che vi è molto vicino potrebbe aiutarvi a trovare Uno sguardo positivo.
Manca solo l’ultimo quiz, quello finale, per arrivare al traguardo. Avete condotto la gara con maestria non cedete nell’ultimo metro. Il premio è vicino.
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CAPRICORNO
Dolce far niente: è il programma che vi siete dati dopo un anno di dura fatica, grandi prove e importanti traguardi da raggiungere. La battaglia è finita, ora è il tempo del riposo del guerriero.
Giorno dopo giorno si chiariscono tutti i dubbi e le situazioni ambigue lasciano lo spazio alle certezze; finalmente potete vederci chiaro e il futuro vi sorride.
Dovrete coltivare ancora per un po’ l’arte della pazienza per riuscire a realizzare i vostri sogni. Ancora qualche sacrificio e nuove prove vi attendono. Ma voi siete caparbi e non mollate la presa.
Sintonizzati sul futuro.
Ingresso piscine termali e Spa 15:00 - 19:00
Kit Spa: accappatoio e telo spugna
Aperitivo in terrazza dell'Hotel Terme Millepini
Ferragosto Superior
5 giorni e 4 notti, camera doppia Superior
Ingresso piscine termali, Spa e area termale
Kit Spa: accappatoio e telo spugna
Remise en forme
6 giorni e 5 notti, camera Elegance
Mezza pensione
Ingresso piscine termali, Spa e area termale
Rituale Detox Fango - 50’
Massaggio Decontratturante - 50’
Gambe leggere (fango termale freddo) - 50’
Kit Spa: accappatoio e telo spugna
da € 719 a persona
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