La Piazza di Padova - Marzo 2023

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MEZZO MILIONE DI TURISTI, È PIENA RIPRESA

Visitatori in deciso aumento nel 2022 con la previsione di un’ulteriore crescita. In testa il Museo Eremitani e la Cappella degli Scrovegni che superano il record del 2019

MOBILITÁ SOSTENIBILE: NUOVA FLOTTA DI BUSITALIA, ALTRO PASSO AVANTI PER LA LINEA SIR 2

L’evoluzione del trasporto urbano porta in città autobus di ultima generazione con basse emissioni. Via libera alla variante per il tram Rubano - Padova e Vigonza

Siamo agli sgoccioli

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

Agli inizi della primavera già si parla di fiumi e laghi vuoti, canali in secca, campi assetati e acqua da razionare. Ma anche di processi di desalinizzazione dell’acqua marina, come si fa tra le sabbie del Qatar, o del ricorso alle soluzioni israeliane per ricacciare indietro il deserto. Stiamo esagerando? Speriamo, ma intanto dobbiamo fare i conti con quello che non abbiamo: la pioggia dal cielo e l’acqua dove servirebbe.

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del giornale L’INFORMAZIONE LOCALE EMERGENZA SICCITÀ Cresce in anticipo la preoccupazione sul fronte agricolo 10 ALLOGGI Nuove iniziative contro il fenomeno degli homeless 12 FIERA DI PADOVA Presentato il piano degli investimenti di Padova Hall 15
QUARTIERI Viabilità e sicurezza: tutte le proposte delle Consulte 20 RACCOLTA RIFIUTI Si punta all’84% di differenziata entro il 2023 19 UNIVERSITÀ Iniziative contro discriminazioni e violenze 27
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MARZO 2023 Periodico d’informazione localeAnno XXX n. 55 di Padova

NOI SIAMO verde

ANTENORE verde

Santocono: “Una fondazione per il turismo”

D mo, Ogd, Regione, Provincia, Comuni: il mondo della promozione turistica del territorio è quantomeno complesso. A fare chiarezza a Padova ci sta pensando la Camera di Commercio che, forte delle deleghe ricevute dalla Regione, ha lanciato l’idea di una Fondazione.

“La Fondazione – spiega il presidente della Camera di Commercio Padovana, Antonio Santocono – non si sostituirebbe certamente a Comuni e Organismi di Gestione della Destinazione, ma sarebbe il loro braccio operativo. Le OGD nel nostro territorio sono due: quella cittadina e quella delle Terme. Per loro natura questi organismi non hanno struttura organizzativa e giuridica, la fondazione sarebbe il braccio operativo”.

“Esistono già esempi particolarmente virtuosi – continua – come il Welcome Bologna e la Fondazione che a Verona, oltre al Comune Capoluogo raccoglie il 98% delle realtà turistiche di quella Provincia. Proprio la Fondazione Veronese è il modello al quale tendiamo poiché funziona in un territorio particolarmente diversificato nel quale si contano oltre 15milioni di presenze turistiche l’anno. Nel padovano il quadro è più semplice e i visitatori sono 5milioni”. “La governance di questa Fondazione – aggiunge – avrà una struttura proporzionata all’impatto che il turismo produce sulle economie territoriali. Padova è una città dove il turismo contribuisce alla ricchezza, ma non è una delle principali voci, mentre per le Terme è l’esatto contrario. In questo senso nella formazione della governance si dovrà tenere conto di questa differenza che, appunto, privilegerà le realtà a più alta densità di imprese turistiche. La paura dei comuni del territorio, quindi, di essere “assorbiti” da Padova è del tutto immotivata”.

“Ora – conclude – continuiamo il lavoro con i comuni: l’obiettivo è quello di chiudere tutta la parte costitutiva entro l’anno. Io sono convinto che potremmo farcela anche prima”.

Siamo agli sgoccioli

Nicola Stievano >

Dalla Camera di Commercio tutto pronto per il varo del nuovo soggetto

< Già nel 2022 abbiamo affrontato la siccità e la cronica mancanza d’acqua, ma quest’anno, prevedono gli esperti, potrebbe anche essere peggio. Così a metà marzo arriva l’ordinanza regionale per cercare di fare economia di acqua, risorsa sempre più rara e preziosa. Eppure non dovrebbe essere così: il Veneto è attraversato da fiumi importanti, ha una catena montuosa ben sviluppata, una pianura fertile, nonostante l’avanzata del cemento. E poi ha sempre avuto a che fare con l’acqua, sia quando è troppa che quando è troppo poca. Ma adesso siamo davvero agli sgoccioli e non si può continuare a sospirare “chissà che piova, prima o poi”. Perché di pioggia se ne vede sempre meno, salvo quando cade tutta insieme nell’arco di poche ore, spazzando via quel che trova e lasciandosi dietro altri danni ed emergenze. Ecco allora che si studiano provvedimenti per limitare l’uso dell’acqua, si riduce la portata di scoli secondari, si chiede ai cittadini di non annaffiare il giardino, come già è successo l’estate scorsa, poi si chiudono le fontane e si invita le famiglie ad usare con parsimonia la doccia. Ma tutto questo non basta, perché è solamente la punta dell’iceberg di un fenomeno che possiamo annoverare tra le conseguenze del cambiamento climatico che stiamo vivendo in questo inizio di millennio. Così scopriamo quanto è preziosa l’acqua e quanto non possiamo farne a meno, anche se a scriverlo sembra una banalità. Ed è inutile far finta di nulla o pensare che tutto prima o poi si aggiusti. Se c’è meno acqua è evidente che bisogna ridurre i consumi e usare al meglio quella che c’è. Bisogna anche pensare a come recuperare e conservare questa risorsa preziosa. In questo il Veneto è ancora indietro, perché secondo gli esperti riesce a trattenere appena il 5% dell’acqua piovana conto l’11% della media nazionale. Ecco allora un primo passo: avanti con gli invasi e le “banche dell’acqua”, utili per fare scorta ma anche per convogliare l’acqua in eccesso in caso di piene improvvise. Le idee non mancano, i progetti nemmeno, servono volontà di fare e risorse da impegnare.

è una testata giornalistica di proprietà di Srl

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È un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto.

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Questa edizione raggiunge i quartieri di Padova per un numero complessivo di 98.000 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199

Chiuso in redazione il 16 marzo 2023

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Redazione: Direttore responsabile Nicola Stievano >direttore@givemotions.it < Redazione >redazione@givemotions.it <

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Tel: +39.030.7725594

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Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin

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famiglie del Veneto.

Il dato. Il posizionamento di Padova come Urbs Picta ha generato un effetto positivo

Turismo in piena ripresa a Padova: nel 2022 oltre 550mila visitatori

Le superstar restano il Museo Eremitani e la Cappella degli Scrovegni, che sfondano il muro degli oltre 350mila visitatori, superando del 3,5% il record del 2019

Piena ripresa per il turismo a Padova. I dati raccontano un 2022 da record per i musei cittadini: 551.000 visitatori e incassi complessivi per 3.478.000 euro. Il posizionamento di Padova come città d’arte in Italia, grazie al suo riconoscimento UNESCO come Urbs Picta, insieme alle numerose iniziative organizzate, hanno generato un effetto positivo sull’afflusso di visitatori. Le superstar restano il Museo Eremitani e la Cappella degli Scrovegni, che sfondano il muro degli oltre 350mila visitatori, superando del 3,5% il record del 2019 con incassi che salgono dal 2,6 a 2, 9 milioni. Anche i visitatori a Palazzo della Ragione crescono dal 90.612 a 114.275+26,1% e l’oratorio di San Michele è balzato a 5237 accessi, registrando un +41%.

Nei primi tre mesi del 2022 gli arrivi eravamo sotto al 30,6%, ma il dato è cambiato arrivando ad una decrescita del 4.1% nei mesi aprile e giugno. Il periodo estivo ha portato un incremento della performance superiore al 2019 passando da 200mila249 a 299mila850 arrivi a Padova. “Sono risultati importanti che sottolineano come l’indice di notorietà di Padova sia cresciuto in modo esponenziale – ha commen-

tato l’Assessore alla Cultura, Andrea Colasio –. Questi dati misurano la cifra dell’appetibilità della città dal punto di vista turistico e raccontano di quanto essa ingolosisca i potenziali visitatori, che si informano e poi prenotano alberghi e servizi per visitarla. Prova ne è il risultato del terzo trimestre dello scorso anno che ha superato il 2019, anno notoriamente record di presenze”.

Confrontando il mese di gennaio del 2022 a quello del 2023, sul fronte dei pernottamenti con 11090 notti, il nuovo anno segna un aumento rispetto all’anno precedente che lo vedeva a meno di 4000. Il profilo del turista che si avvicina alla città, proviene dall’Italia con 14808 presenze rilevate di cui 7096 decidono di rimanere una notte in città. Questi dati sono stati rilevati grazie al sistema di Hbenchmark messo in campo da Comune di Padova e Camera di Commercioche, a partire da un campione di alberghi, riesce a profilare l’occupazione della camera, il costo di quest’ultima e la nazionalità degli occupanti.

Un successo che deriva anche dalla campagna pianificata dall’ Amministrazione comunale sui principali organi di stampa nazionale.

Lanciata la scorsa estate, l’obiettivo era quello promuovere la città nelle sue diverse sfaccettature e nei suoi molteplici aspetti attrattivi. Tanti elementi che fanno di Padova la città “dove la vita è arte”. Questo il claim della campagna, che aveva come obiettivo il racconto dei diversivi che animano la

Colasio: “Risultati che sottolineano come l’indice di notorietà di Padova sia cresciuto in modo esponenziale”

città: percorsi storico artistici, enogastronomici, eventi musicali e itinerari all’aria aperta.

La campagna di promozione ha funzionato e a dirlo sono i numeri: da 76 a 175 milioni al mese la media delle ricerche su Google riguardanti Padova con punte di 190 nei mesi estivi con i siti culturali

che poi sono stati materialmente visitati. Anche il sito di destinazione turistica è preso d’assolto per prenotare la Padova Urbs Picta Card,i biglietti per i musei, i grandi eventi o il booking recettivo per tutto il sistema alberghiero cittadino. E l’anno nuovo si è aperto con la vittoria di un bando del ministero da 1 milione per il turismo. Si tratta del progetto “Phygital Padova –Dalle stelle di Giotto al cloud – Innovazione Conoscenza Emozione per il turismo” finalizzato a promuovere i due siti Unesco della città: l’Orto Botanico e i Ciclo affrescati del XIV secolo. Gli interventi saranno finalizzati a potenziare l’offerta turistica. Dalla promozione al restyling del sito dei Musei degli Eremitani, passando per la creazione del pontile per le barche elettriche in piazzale Boschetti. Parte del finanziamento è destinato anche alla

realizzazione di un prototipo in 3d del Palazzo della Ragione, strumento importante in caso di restauro. Una cosa simile l’Amministrazione l’aveva già sperimentata per gli Scrovegni e l’oratorio di San Michele.

Diverse le ragioni per cui il 2022 è stato l’anno della ripresa culturale, tra cui sicuramente la riduzione delle restrizioni legate alla pandemia, l’attrattiva delle proposte turistiche, la collaborazione tra le imprese turistiche e gli eventi culturali, tra cui le mostre d’arte. Ma il valore aggiunto è dato anche da ingenti investimenti nell’innovazione tecnologica e nella promozione online. L’augurio è che nonostante il periodo difficile e di minori risorse, Padova mantenga il trend positivo di uno sviluppo turistico e culturale in linea con le grande città europee.

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Turismo
Sara Busato L’assessore Andrea Colasio all’interno della Cappella degli Scrovegni a Padova

Autobus. Mezzi di ultima generazione con basse emissioni per le tratte extraurbane

Busitalia Veneto, nuovi servizi e bus per una mobilità sostenibile

Con l’introduzione dei nuovi 15 autobus, Busitalia Veneto ha immesso 138 nuovi autobus dall’inizio del nuovo contratto di servizio, dimostrando il suo impegno nella transizione ecologica

Busitalia Veneto ha presentato i suoi nuovi autobus per il trasporto pubblico extraurbano a Padova e provincia. Questi nuovi mezzi sono di ultima generazione e classe Euro 6, con bassissime emissioni inquinanti, accessibilità per passeggeri a mobilità ridotta, e servizi acustici e tattili per passeggeri con disabilità visive. L’investimento di circa 3 milioni di euro è stato finanziato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Inoltre, Busitalia Veneto ha rilanciato i suoi servizi per supportare uno sviluppo urbano e territoriale più sostenibile. Ha implementato nuovi servizi per incentivare l’utilizzo di mezzi di

trasporto a basse emissioni e ridurre l’uso dell’auto privata, come le paline e-paper con sistema vocale per le persone non vedenti, che utilizzano energia solare come fonte di alimentazione.

L’azienda ha anche assunto 96 nuovi dipendenti e aperto l’Academy per la formazione di 34 futuri autisti con contratti di apprendistato

L’azienda ha anche assunto 96 nuovi dipendenti e aperto l’Academy per la formazione di 34 futuri autisti con contratti di apprendistato. Ha attivato il portale web per il rinnovo degli ab-

bonamenti, vendendo oltre un milione di titoli di viaggio e ha implementato 1 3 nuove emettitrici automatiche self-service presso le fermate del tram di Padova, e 150 paline elettroniche alimentate da pannelli solari che forniscono gli orari dei servizi attraverso un sistema vocale per aiutare

anche le persone ipovedenti ad acquisire le informazioni. Con l’introduzione dei nuovi 1 5 autobus, Busitalia Veneto ha immesso 138 nuovi autobus (il 26% del totale) dall’inizio del nuovo contratto di servizio, dimostrando il suo impegno nella transizio-

L’inaugurazione dei nuovi mezzi di Busitalia Veneto dedicati al trasporto extraurbano di Padova in Prato della Valle

ne ecologica e nell’introduzione di mezzi a basso impatto ambientale. La consegna del primo lotto di bus elettrici destinati ai servizi di Padova è prevista per luglio 2023 e contribuirà al consistente piano di rinnovo della flotta.

www.lapiazzaweb.it 8 Trasporti

Al lavoro per dare il via al cantiere del progetto della Linea Sir 2

Ha preso il via un importante procedimento che riguarda i Comuni di Rubano, Padova e Vigonza: la variante al Piano degli Interventi per la localizzazione dell’opera pubblica “Linea Sir 2 e Sistema SMART”. Si tratta di un adattamento degli strumenti urbanistici al progetto, come richiesto dal D.P.R. 327/2001, che è stato disciplinato da un Accordo di Programma sottoscritto dai tre comuni interessati.

In particolare, l’accordo definisce le attività propedeutiche alla realizzazione della linea SIR 2, e prevede una variante urbanistica ai Piani degli Interventi dei Comuni di Rubano, Padova e Vigonza che non risultano conformi. A questo poi è allegata una relazione tecnica di variante che individua le parti del territorio che devono essere oggetto di adeguamento territoriale per ciascun comune.In pratica, questo procedimento serve a rendere coerenti gli strumenti urbanistici previsti dai Piani dei Comuni con la realizzazione del progetto della Linea Sir 2.

“Si tratta di una procedura complessa, frutto di un costante confronto tra i nostri uffici tecnici, quelli di APS Holding e quelli di Rubano e Vigonza, che nella sostanza porta i tre comuni interessati ad apportare le modifiche ai propri strumenti urbanistici laddove necessario – ha affermato l’assessore alla mobilità, Andrea Ragona –. Quello che sembra un passaggio meramente tecnico è in realtà un passo fondamentale nel percorso verso l’attuazione del sistema SMART, che sarà votato dai consigli comunali nel mese di aprile, perfettamente in linea con il cronoprogramma dell’opera. Dopo la variante urbanistica inizierà la procedura vera e propria degli espropri per pubblica utilità e, come accaduto

con il Sir3, confidiamo nel fatto di portare a termine la procedura senza contenziosi grazie ad un confronto costruttivo con le persone interessate. Mentre si stanno per avviare i lavori della linea Sir3, procediamo con le dovute procedure riguardanti il Sir2 e il sistema Smart, il cui bando di gara è previsto entro la fine dell’estate”.

La linea Sir 2 avrà una lunghezza di circa 18 Km e interesserà una superficie complessiva di circa 542.635 mq, di cui circa 215.755 mq, meno della metà, sono oggetto di variante urbanistica.Tra le novità inserite nel progetto definitivo da 335 milioni di euro, un capolinea intermedio alla caserma Romagnoli a Chiesanuova, una fermata per la nuova Questura alla Stanga, due corsie per le auto in corso Milano e due chilometri in più fino ai confini con Venezia.

In Via Chiesanuova sarà previsto un parcheggio di circa 150 posti per coloro che non abitano sulla linea del tram, come gli abitanti del Quartiere Cave e Tencarola. A Ponte di Brenta sono state recepite alcune proposte su alcune rotatorie. Infine, in Corso Milano è stato mantenuto la gran parte dei parcheggi e unito la pista ciclabile sul lato sud, quello del Teatro Verdi, che sarà ampliata e bidirezionale.

Il progetto, che fa parte del Sistema SMART e che

consente l’intersezione di otto diverse linee per ampliare la mobilità pubblica cittadina, avrebbe numerosi vantaggi, tra cui il miglioramento della fluidità del traffico e la riduzione dell’inquinamento atmosferico. Uno studio ha dimostrato che la linea del tram da Rubano a Vigonza, il Sir2, potrebbe portare a una riduzione di quasi 10.000 auto sulle strade durante le ore di punta e un aumento del 27% dei passeggeri per il trasporto pubblico rispetto alla situazione attuale.

L’approvazione dello schema di accordo e dell’allegata relazione tecnica da parte dei tre consigli comunali, una volta trascorsi i tempi previsti dalla legge, costituirà la variante al vigente Piano degli Interventi dei tre Comuni e comporterà l’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio, esclusi strade, aree pubbliche e demaniali.

La procedura di esproprio riguarderà 124 proprietà a Rubano, 25 a Vigonza e 301 a Padova, e nel medesimo terreno potrebbero essere presenti più proprietari. Tuttavia, la vera e propria procedura di esproprio, con la determinazione delle indennità, inizierà solo dopo l’approvazione della variante urbanistica e i cittadini interessati avranno altre occasioni per interloquire con l’ufficio preposto.

Tra le novità inserite nel progetto definitivo un capolinea intermedio alla caserma Romagnoli a Chiesanuova, una fermata per la nuova Questura alla Stanga, due corsie per le auto in corso Milano e due chilometri in più fino ai confini con Venezia

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Tram. L’intervento mira alla fluidità del traffico e la riduzione dell’inquinamento atmosferico
Rendering della Linea Sir 2

L’allarme. Cresce la preoccupazione per l’agricoltura e non è ancora incominciata la stagione

Emergenza idrica, rischio siccità anticipato: “Serve agire subito”

Il timore è il riproporsi della situazione della scorsa estate con i canali padovani svuotati che hanno provocato complicazioni e hanno costretto l’amministrazione a emanare ordinanze

Padova è ricordata per essere città delle acque. Le poche piogge degli ultimi mesi in Veneto e a Padova non hanno modificato la tendenza negativa della quantità dei nostri fiumi. Anche se in città i corsi d’acqua sembrano in ottimo stato, permane una situazione di allerta che potrebbe causare scarsa disponibilità della risorsa idrica. Il nuovo anno di certo non è iniziato con le grandi piogge. Ormai non piove da mesi e l’allarme siccità continua a rimanere un’emergenza per il Comune di Padova. C’è forte preoccupazione, infatti, da parte del tavolo tecnico permanente sull’emergenza siccità costituito da Comune di Padova, genio Civile, Consor-

La proposta del Comune è di utilizzare l’acqua del fiume Adige attraverso il canale artificiale Leb, utilizzato per l’irrigazione

zio di Bonifica, Acegas Aps, Ulss e Arpa, per la situazione dei canali.

La situazione odierna preoccupa, soprattutto perché non è ancora iniziata la stagione irrigua. La portata dei fiumi è al di sotto della metà rispetto alla media storica. È un dato molto preoccupante che porta alle autorità che governano le acque di Padova a stimare un anticipo dell’allarme siccità rispetto allo scorso anno. Un allarme che spaventa anche il vicesindaco Andrea Micalizzi e l’assessore all’ambiente, Andrea Ragona. “Per tornare in saldo – hanno sostenuto gli amministratori – servirebbero quattro ore di pioggia abbondante ogni giorno per cinque mesi consecutivi. Bisogna agire subito e ripensata la politica di gestione dei corsi d’acqua nella Regione”.

Il timore è il riproporsi della situazione della scorsa estate

con i canali padovani svuotati dall’acqua che hanno provocato complicazioni igienico sanitari e hanno costretto l’amministrazione ad emanare ordinanze e spegnere tutte le fontane della città, ancora tutt’ora in disuso.

“Bisogna agire subito – ha commentato il vicesindaco, Andrea Micalizzi –. Abbia-

mo scritto alla Regione una lettera nella quale, a fronte dei dati, abbiamo chiesto un incontro per ragionare sulle misure da prendere insieme. Abbiamo elaborato una proposta concreta, grazie al lavoro costante degli enti tecnici regionali i quali, dati alla mano, ci dicono che una riorganizzazione dei flussi d’acqua è possibile con piccole portate d’acqua”.

La proposta del Comune è di utilizzare l’acqua del fiume Adige attraverso il canale artificiale Leb, utilizzato in particolare per l’irrigazione, che collega le acque ad Ovest della Regione con il territorio padovano. Sarebbe comunque una soluzione tampone per il territorio padovano. Nel frattempo, il Governatore Luca Zaia ha inaugurato il primo stralcio della prima opera irrigua in Italia completata con finanziamenti Pnrr che consentirebbe di recuperare 90 milioni di mq di risorse l’an-

Ragona: “Stiamo vivendo gli effetti dei cambiamenti climatici e per far fronte serve che tutti gli enti lavorino in sinergia”

no, ma la conclusione dei lavori per la seconda tranche è attesa per il 2025.

Al momento il problema non riguarda l’acqua potabile. La falda è a 51mslm e lo stato di guardia inizia a 49mslm, mentre a 42mslm è considerato stato di crisi. “Stiamo vivendo sulla nostra pelle gli effetti dei cambiamenti climatici e per far fronte a questa crisi ambientale e mitigarne gli effetti serve che tutti gli enti lavorino in sinergia – conclude l’assessore all’Ambiente, Andrea Ragona –, ognuno per le proprie competenze, guardando al benessere e alla tutela di tutto il nostro territorio. Altrimenti si aggraverà di anno in anno una situazione già molto critica, con conseguenze irreversibili sulle vite di tutti noiLe soluzioni tecniche ipotizzate dal Consorzio di Bonifica sono manovre plausibili che garantirebbero un sollievo al nostro territorio”. (s.b.)

www.lapiazzaweb.it 10 Ambiente
L’effetto della siccità nei canali di Padova lo scorso anno

Servizi sociali. Sottoscritta la convenzione per il “DOM. Veneto - Modello Housing First”

A Padova prende il via il progetto per contrastare il fenomeno homeless

L’assessore Colonnello: “Padova si mostra ancora all’avanguardia nella lotta alle disuguaglianze e nelle politiche di inclusione”

Il Comune di Padova –Settore Servizi Sociali, ha sottoscritto una convenzione con Regione Veneto per la prosecuzione del Progetto “DOM. Veneto – Modello Housing First Regione Veneto”, il cui obiettivo generale è promuovere un processo di innovazione nell’ambito delle politiche di contrasto alla grave marginalità adulta, in particolare nel contesto specifico degli homeless, orientando obiettivi ed attività attraverso un approccio graduale di housing first come indicato nei documenti sottoscritti tra la Regione del Veneto e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Si tratta di finanziamenti a valere su Fondo Sociale Europeo programmazione 2014-2020, Programma Operativo Nazionale (PON) Inclusione e sul Fondo di Aiuti Europei agli Indigenti, programmazione 2014-2020, Programma Operativo per la fornitura di prodotti alimentari e assistenza materiale di base (PO I FEAD).

Il finanziamento ammonta a complessivi 763.000 euro dei quali circa la metà verranno utilizzati per incrementare il numero di professionisti che si occupano della presa in carico delle persone e il numero di percorsi di reinserimento sociale (ipotizzati 24 percorsi di inserimento

abitativo); l’altra parte è dedicata all’acquisto e alla distribuzione di beni di prima necessità (indumenti, coperte, prodotti per l’igiene, dotazioni di attrezzature e beni per allestimento alloggi di accoglienza temporanea ecc.)a favore delle persone in situazione di grave marginalità presenti nel territorio cittadino. Il Comune di Padova in continuità con la progettualità già avviata con il Pon avviso 4 per rispondere all’obietti-

Il finanziamento è di 763mila euro che serviranno per aumentare i professionisti che si occupano degli homeless e per l’acquisto dei beni di prima necessità

vo di rafforzare il sistema dei servizi a favore delle persone in situazione di marginalità estrema, ha individuato in specifico i seguenti fabbisogni:

- potenziamento della dotazione di risorse umane da dedicare alla presa in carico delle persone senza dimora, dotandosi di un’equipe multiprofessionale dedicata (1 assistente sociale, 2 educatori professionali), orientata al modello Housing first-led.

L’equipe è specializzata nel promuovere la presa in ca-

rico delle persone e la re-inclusione sociale delle stesse, nel contesto sociale, con il coinvolgimento delle reti di comunità; realizzare attività educative volte al mantenimento e al recupero di autonomie nell’ambito della cura di sé, dell’igiene personale e dell’alloggio - prosecuzione della collaborazione con i soggetti del terzo settore disponibili a realizzare progetti di accoglienza secondo il modello housing first, mettendo a disposizione alloggi di transito (housing led) e percorsi di accompagnamento verso l’autonomia degli ospiti. - promuovere attività di formazione per tutti i soggetti coinvolti e monitorare i percorsi individualizzati verso

l’autonomia, in collaborazione con i ricercatori dell’Università di Padova. Con il finanziamento PO I FEAD, si provvederà a coprire il fabbisogno delle persone senza dimora di beni ma-

“Includere significa anche comprendere che i senza fissa dimora hanno diritto ad una casa e operare per raggiungere questo obiettivo “

teriali di prima necessità e azioni di accompagnamento per favorire l’accesso al sistema dei servizi; beni necessari per le esigenze domestiche per garantire a ciascuno dei beneficiari inseriti in percorsi di housing e in accoglienze

L’assessore al Sociale di Padova, Margherita Colonnello

temporanee una dotazione personale di beni.

Si tratta di dotazioni per alloggi e materiale di consumo quali: utensili da cucina, biancheria per la casa, kit di cancelleria, calzature, prodotti per l’igiene personale, kit di generi alimentari.

“Padova – commenta l’assessora al Sociale, Margherita Colonnello - si mostra ancora all’avanguardia nella lotta alle disuguaglianze e nelle politiche di inclusione. Includere significa anche comprendere che i senza fissa dimora hanno diritto ad una casa e operare per raggiungere questo obiettivo con fatti concreti. Ringrazio tutti quelli che hanno reso possibile questo nuovo significativo risultato”.

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Politiche abitative

Ater Padova. Il presidente Tiberio Businaro fa il punto della situazione

Ristrutturazioni e pressioni abitative In città cresce la richiesta di alloggi

“Investimento da 16 milioni di euro per costruire 314 nuovi appartamenti Con il Superbonus portiamo avanti 1200 ristrutturazioni di cui la metà a Padova”

Nell’ultimo anno e mezzo

Ater Padova ha avviato progetti per la realizzazione di 314 alloggi per un investimento totale di quasi 16 milioni di euro, ulteriori 6 milioni di euro sono stati investiti per la costruzione o la ristrutturazione di 51 alloggi. Per quanto riguarda i progetti speciali, il Pinqua, il Superbonus 110% e il Pnrr Ater Padova prevede investimenti per oltre 123 milioni di euro nei prossimi anni. L’incertezza sul futuro del Superbonus al 110 per cento condiziona anche l’Ater. “Siamo riusciti a proseguire con il Superbonus con 1200 alloggi dell’ente e 600 del comune di Padova – spiega il presidente di Ater, Tibero Businaro –. La nostra speranza è la proroga al 2023 per consentirci di ultimare i lavori. Avremmo in programma altri interventi di riqualificazione energetica, speriamo in una proroga dell’incentivo almeno per gli alloggi di edilizia popolare. Puntavamo a un riefficientamento che riguardasse almeno 3500 dei 7300 alloggi che abbiamo. Certo senza incentivo non saremmo stati in grado di sostituire serramenti, realizzare il cappotto e installare le caldaie, adesso abbiamo 70 cantieri che sono al lavoro; speriamo in una proroga del bonus di almeno altri due anni per l’edilizia popolare”.

Nel padovano la situazione dell’edilizia popolare presenta due facce: città e provincia.

“A Padova ci sono moltissime richieste di alloggi – prosegue Businaro –, noi abbiamo 3500 alloggi di nostra proprietà, e ne gestiamo altri 1700 del Comune di Padova. Nell’ultima graduatoria del Comune di Padova c’erano 1400 domande, e noi siamo riusciti a soddisfarne circa 350. In città ci sono forti pressioni abitative da parte degli studenti, che chiedono alloggi, e ci sono molte famiglie in difficoltà, che fanno fatica a pagare le

bollette”.

“In altri comuni della provincia accade invece che ci sia più disponibilità di alloggi di quante siano le domande. È la conseguenza dello spopolamento dei centri urbani, il calo demografico è arrivato anche lì, in particolare nella bassa padovana. Anni di mancate politiche abitative

popolari e i finanziamenti inesistenti non hanno consentito grandi investimenti: gli Ater si reggono sui canoni riscossi. Noi abbiamo 300 alloggi vuoti, da risistemare, ma non abbiamo le risorse”.

“Gli alloggi riconsegnati e sfitti necessitano di interventi di manutenzione straordinaria per rendere conformi gli impianti con la sostituzione dell’impianto elettrico, il rinnovo dell’impianto di riscaldamento, la sostituzione della caldaia e al rinnovo dei servizi igienici, per essere riassegnati. Ogni intervento di sistemazione ha un controvalore medio di 24mila euro. Come esempio possiamo portare gli appartamenti di via delle Melette recentemente sgomberati. Per sistemarli Ater Padova dovrà spendere circa 247mila euro”. Per quanto riguarda le manutenzioni dal primo giugno 2021 al 31 dicembre 2022 sono stati eseguiti 3.273 interventi per un controvalore di quasi 5 milioni di euro. Nello stesso periodo sono state sostituite 309 caldaie per una spesa di 956mila euro. Per il caso specifico di via Brofferio, che ha scatenato polemiche e proteste, Ater ricorda che la centrale termica, del valore di 90mila euro, è stata sostituita in poco meno di tre giorni lavorativi, essendosi rotta sabato notte e riattivata nella giornata di mercoledì. “A tal proposito –precisa il presidente Businaro – voglio ringraziare i nostri tecnici che hanno lavorato incessantemente per risolvere un problema che ha creato indubbiamente disagi”.

www.lapiazzaweb.it 13 Politiche abitative
Diego
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Buonocore
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Sopra, il presidente Ater con l’assessore Francesca Benciolini; a destra, il presidente di Ater Padova, Tiberio Businaro e alcuni alloggi in ristrutturazione

Padova Hall. La società guidata da Nicola Rossi ha presentato il piano strategico degli investimenti

Fiera di Padova: 48 milioni in 5 anni

Non sarà solo una Fiera, ma un quartiere vivo della città aperto tutto l’anno, capace di offrire una varietà di servizi e manifestazioni. La società che gestisce la Fiera di Padova, Padova Hall SpA ha presentato il Piano Strategico degli investimenti fino al 2027: 48,5 milioni di euro nei prossimi cinque anni, la realizzazione di un nuovo hotel e di nuovi spazi espositivi, un padiglione del food di alta qualità aperto al pubblico tutto l’anno, una arena dedicata permanentemente a tornei e competizioni di gaming professionistico.

Tra gli obiettivi finanziari il piano prevede la crescita dei ricavi da business diversificati, un Ebitda (margine operativo lordo) positivo entro il 2024, il raggiungimento della stabilità finanziaria entro il 2026. Gli investimenti nei cinque anni ammontano a 48,5 milioni di euro. Gli obiettivi sono due: diversificare e fondersi nella città. Per diversificare le attività è stato creato il nuovo brand Padova Exibition che si affiancherà a quello di Padova Congress. Il

prezzo dell’operazione è la rinuncia a una manifestazione di grande successo e di grande richiamo come “Auto e moto d’epoca”, che da quest’anno non si svolgerà più a Padova. Un evento diventato insostenibile per una città come Padova e per una Fiera che faceva fatica a contenere tanti ospiti e visitatori: “Auto e moto d’epoca” è infatti un evento unico in Euro-

L’obiettivo è diversificare le attività e fondersi nel contesto urbano con una varietà di servizi, manifestazioni, ma anche un albergo e un polo del food

pa con1.600 espositori, oltre 5 mila auto d’epoca esposte, circa 130 mila visitatori e quest’anno trasloca da Padova a Bologna in cambio di 5 milioni di euro divisi tra l’organizzatore Mario Carlo Baccaglini e la società che gestisce la Fiera, guidata da Nicola Rossi.

“Tracciamo la strada per una rinnovata fase di sviluppo” - ha ricordato Rossi – Nuovi even-

ti fieristici e congressi aumenteranno significativamente le presenze generando benefici e indotto per la città”. Il “pacchetto” prevede la collaborazione su una serie di manifestazioni alternative che troveranno posto nei padiglioni padovani, in particolare negli ambiti del termalismo e degli sport invernali, e lo sviluppo dell’attività congressuale. L’obiettivo è di recuperare la perdita della “grande fiera” con attività programmate tutto l’anno. Nell’attuale padiglione 11 verrà realizzato un nuovo hotel con 350 camere, area benessere e spazi espositivi sarà costruito e affittato a un gestore esterno entro il 2026 con un investimento di 22,5 milioni. Si è visto che i tre alberghi presenti a poche centinaia di metri (Nh Mantegna, Best Western Galileo e B&B) non sono sufficienti per la richiesta di ricettività. Nel padiglione 15 nascerà uno spazio food, con un mercato coperto con bar e ristoranti come ne esistono altri in Europa e in Italia: il Mercato coperto di Ravenna, l’Albinelli di Modena, il Centrale di Firenze.

Il Piano strategico della Fiera prevede investimenti nel risparmio energetico e nella sostenibilità: è prevista infatti la creazione di almeno 17mila metri quadri di impianti fotovoltaici, per un investimento di 4,5 milioni di euro. Sarà inoltre recuperata la Sala Carraresi, l’edificio che sorge di fianco al centro congressi, e che ospiterà un business center e gli uffici di Padova Hall, per altri 4,5 milioni di euro di investimento).

L’Arena della musica, il centro congressi, l’hub dell’innovazione sviluppato in collaborazione dell’Università di Padova, il ricco cartellone di eventi fieristici completano l’offerta del quartiere della Fiera. A questa si aggiungerà, nell’at-

tuale Padiglione 6 troverà posto la prima E-Sports Arena d’Italia dedicata permanentemente a tornei e competizioni di gaming professionistico rivolti principalmente alla vivace comunità di giovani presenti nel territorio. Sulla scorta dei successi in America e in Europa, l’E-Sports Arena includerà tornei di giochi online ed eventi collegati al mondo dei giochi multiplayers. Altra priorità saranno gli investimenti in tecnologia e in digitale (un investimento da 2 milioni di euro), con un ammodernamento dell’infrastruttura tecnologica del quartiere, e un’app di quartiere per guidare i visitatori tra padiglioni e agli eventi.

www.lapiazzaweb.it 15 Economia
Nelle foto, Nicola Rossi e la Fiera di Padova
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Riqualificazione. Al via i lavori allo stadio, la struttura era irrecuperabile e pericolosa

Addio alla tribuna est dell’Appiani “Un nuovo volto a tutta l’area”

Elemento di novità è lo stombinamento del Canale Alicorno con l’obiettivo di recuperare l’immagine di Padova città delle acque

Restituire l’immagine di Padova città d’acque attraverso una riqualificazione a 360° dell’area ex Appiani. Sono partiti i lavori sulla strada 58°Fanteria con la realizzazione di una nuova ciclabile, spazi verdi e la demolizione della curva est dell’Appiani. E proprio la demolizione della vecchia curva ha attirato l’attenzione dei padovani.

Partendo dall’incrocio con Via Marghera, e venendo verso Prato della Valle a destra sarà mantenuta una corsia per il traffico automobilistico, mentre l’ampia area rimanente sarà rinaturalizzata con la messa a dimora di un filare di alberi, un tappeto erboso e soprattutto con lo stombinamento del Canale Alicorno per circa 300 metri. Faremo una riqualificazio-

ne complessiva dell’intera strada andando a recuperare quella che è l’immagine storica di questa parte di Padova, ma con un occhio attento al verde e alla sicurezza stradale – ha commentato il Vicesindaco Andrea Micalizzi –La strada sarà separata da un grande boulevard ciclo-pedonale, una pista ciclabile in sede protetta e con gli attraversamenti pedonali.”

Ma l’elemento di novità è lo stombinamento del Canale Alicorno per l’obiettivo di recuperare l’immagine di città delle acque. L’area ritornerebbe così ad assumere, sia pure in chiave contemporanea, l’aspetto che aveva nel 1 953, quando il canale, che porta l’acqua in Prato della Valle e all’Orto Botanico fu coperto. I lavori richiedono un investimento complessi-

vo, di circa 1 milione di euro e saranno completati entro la fine di marzo dell’anno prossimo. Altra trasformazione dell’area sarà data dalla demolizione della tribuna est dello Stadio Appiani, pericolante da tempo. Al suo posto verrà realizzato un terrapieno con circa 200 posti a sedere che si sommano ai 1200 della tribuna ovest, completi di tutti i servizi. Lo stadio ritornerà così alla configurazione che aveva un secolo fa, nel 1924. Un progetto ambizioso di riqualificazione di un’area e

di un impianto sportivo che, pur facendo parte della storia sportiva della città, non potrà mai più essere utilizzato per partite professionistiche regolari a causa delle norme di sicurezza oggi in vigore.

“Questa è una scelta fatta trent’anni fa, quando si è deciso di passare dallo Stadio Appiani all’Euganeo, tutta la città era contenta di lasciare questo che era il tempio del calcio cittadino, per la nuova struttura, che poi ha avuto un percorso complicato per cui tanti sportivi han-

L’inizio dei lavori di demolizione della tribuna est dello stadio Appiani

no iniziato a rimpiangere lo stadio Appiani. Però per 30 anni cosa abbiamo fatto? Assolutamente nulla. – ha commentato l’Assessore allo Sport Diego Bonavina –Questa amministrazione sta facendo e sta dando un nuovo volto allo Stadio Appiani e lo sta facendo rivivere dopo 30 in cui è morto. La storia non si cancella e stiamo riportiamo l’Appiani ad essere un teatro per manifestazioni sportive e non solo. Un insieme di interventi che darà finalmente dignità a questo posto”.

La primavera è alle porte: a Padova sbocciano le iniziative in centro città e nei quartieri

Padova si prepara ad una intensa stagione primaverile ricca di numerose manifestazioni sia in centro città che nei quartieri, realizzate in collaborazione con le associazioni di categoria, dei commercianti e dell’agricoltura e altre che sviluppano attività di tipo culturale e ricreativo.

Il Comune di Padova aveva approvato gli indirizzi per l’assegnazione di contributi a favore delle iniziative di valorizzazione del territorio e di promozione del commercio e del turismo, fissando in 24mila euro la somma complessiva disponibile. Successivamente sono stati assegnati i contributi alle iniziative organizzate nel territorio stabilendo che il contributo massimo per ciascuna è di 3mila euro.

“Abbiamo tantissimi eventi che sono organizzati da associazioni di commercianti e di produttori agricoli, eventi de-

dicati ai padovani ma anche ai turisti che arricchiscono l’offerta della città e che si affiancano all’ importante offerta culturale – ha sottolineato l’assessore al commercio ealle attività produttive, Antonio Bressa –. Abbiamo dato dei contributi alle associazioni chehanno deciso di animare il territorio con iniziative che rendano vivi gli spazi urbani per scoprire anche qual è il valore delle attività di vicinato nella nostra città”.

Si inizia domenica 26 marzo con l’evento Poenta e Renga nelle strade del Ghetto e in Via Vescovado a curadell’Associazione Contrada del Castello.

La Cia - Agricoltori italiani Padovaorganizza la XXI edizione della mostra mercato del giardinaggio nelle vie di Padova comprese nell’area denominata comunemente Ghetto.

L’Associazione PadovaGhetto propone un concerto di musiche Klezmer e uno spetta-

colo teatrale nelle stradedel centro. Anche la centralissima Via San Fermo accoglie l’evento Shopapemus Festival a tema floreale promosso da Ascom Confcommercio, non mancherà anche San Fermo Night, dell’ Associazione San Fermo. Spostandoci nei quartieri in Piazzale Cuoco alla Guizza l’Associazione Abracalam propone Cuoco Pasquale mentre a Santa Rita spazio alla Festa di Primavera, a cura di Meraki Associazione. In-

fine, Ponte di Brenta presenterà Animazione Primaverile con Tango Argentino a cura dell’Associazione Al Ponte. Tutte queste iniziative godranno quindi di un contributo di 3mila euro ad eccezione di quella organizzata da Meraki Associazione che riceverà un contributo di 2.880 euro.

Ma naturalmente queste non sono tutte le iniziative che si svolgeranno nel periodo primaverile in città. Di particolare interesse anche

Sapori di Primavera in Prato della Valle a fine marzo, organizzato dalla Provincia di Padova. Bell’Italia, sempre in Prato della Valle organizzato da Confesercenti che propone prodotti alimentari regionali di qualità e la tradizionale manifestazione Europa in Prato a cura di Promex e Ascom.

Per gli amanti dell’arte e dell’antiquariato ogni prima domenica del mese in Piazza Capitaniato, appuntamento con mercatino di opere d’arte Momart, il secondo sabato del mese in Piazza delle Erbe e la terza domenica del mese in Prato della Valle in concomitanza al Mercato dell’Antiquariato.A questi appuntamenti si aggiungono le iniziative di Arti Itineranti con l’artigianato artistico nelle Piazze del Centro e nei quartieri. (s.b.)

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Attualità
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Piazza delle Erbe

AcegasApsAmga.

all’80 % per la differenziata”

L’azienda è pronta è pronta a questo passo anche grazie al sistema gestionale Hergo, adottato negli anni scorsi con il supporto del Gruppo Hera

“Il Piano regionale della gestione rifiuti – spiega Buiatti - è il raggiungimento del traguardo dell’80% di differenziata entro il 2027 per la Città di Padova e dell’84% entro il 2030. Innovazione tecnologica e sostenibilità ambientale sono due aspetti sempre più legati e interconnessi tra loro.

AcegasApsAmga dal 2016 ha dato una grande spinta alla digitalizzazione dei servizi di raccolta e gestione rifiuti, proprio per poter analizzare ogni processo raccogliendo dati e ottimizzarlo in chiave di riduzione dell’impatto ambientale, oltre che per efficientare e ottimizzare i servizi alla città.

Un processo che non si ferma, anzi si potenzia in vista delle nuove sfide che attendono tutti i gestori e tutti i comuni serviti. Dal prossimo anno, infatti, entreranno in vigore le nuove disposizioni ARERA contenute nel Testo Unico per la Regolazione della Qualità del servizio di gestione dei Rifiuti urbani e spazzamento -TQRIF.”

“L’obiettivo - continua il Direttore - è quello di con-

trollare i processi garantendo qualità nei servizi per il cittadino e il massimo rispetto per l’ambiente, misurando le performance con dati e obiettivi concreti non solo teorici.

AcegasApsAmga è pronta a questo passo anche grazie al sistema gestionale Hergo, adottato negli anni scorsi con il supporto del Gruppo Hera: un software in grado di supportare tutte le fasi del processo di raccolta e spazzamento. Grazie ai dati raccolti si possono organizzare le modalità di raccolta in modo tale da ottimizzare al massimo le risorse e gli itinerari.”

“Grazie a questo sistema di gestione integrata dei dati sarà possibile migliorare il processo della raccolta anche attraverso l’adozione di cassonetti “intelligenti”, ovvero capaci di misurare i volumi effettivamente prodotti da parte degli utenti. In questo modo, non solo si responsabilizzano i cittadini, ma si creano le premesse per lo sviluppo di una tariffa rifiuti puntuale basata su quanto realmente prodotto dai cittadini, in appli-

cazione dei principi PAYT (Pay as you throw: paghi in misura corrispondente a quanto conferisci) e KAYT (Know as you throw: conosci quello che conferisci)”

“Per ottenere una raccolta differenziata sempre più efficiente AcegasApsAmga ha proposto la realizzazione di un impianto di separazione all’interno della sede di Corso Stati Uniti. In questo modo, si alzerà la percentuale di raccolta differenziata di carta e plastica. L’impianto di separazione, in totale, avrà un costo di 8 milioni di euro, dei quali 1,9 saranno finanziati dal PNRR.”

“Padova – conclude Massimo Buiatti - è stata scelta con altre 8 città italiane e altre 99 città europee per essere il volano in Europa per la neutralità climatica, anticipando il termine al 2030 anziché al 2050 come nel resto d’Europa. Padova guiderà la sfida urbana alla decarbonizzazione e alla riqualificazione ecologica, diventando “Mission City”, ovvero luogo di sperimentazione e innovazione in ambito climatico a livello europeo.”

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Massimo Buiatti, direttore Servizi Ambientali traccia la rotta dei prossimi mesi
“Puntiamo
Massimo Buiatti, direttore Servizi ambientali AcegasApsAmga

Consulta 5A. Coinvolti i rioni Armistizio, Mandria e Voltabrusegana

“Riqualificazione del Borgo e sicurezza lungo le arterie più trafficate”

Il territorio della Consulta è attraversato da una delle principali vie di comunicazione con la città: viabilità e traffico sono uno dei problemi più sentiti

Valentino Fontolan è il presidente della Consulta 5A che comprende i territori dei rioni Armistizio, Mandria e Voltabrusegana. È alla sua prima esperienza come presidente di Consulta. “Sono alla mia prima esperienza – racconta – sono nuovo della politica. Partecipavo alle riunioni della Consulta come cittadino: poi mi hanno proposto di entrare prima come componente e poi sono diventato presidente. Alle elezioni amministrative dell’anno scorso mi ero candidato con “Per Padova” e abbiamo appoggiato il Sindaco Giordani, il nostro consigliere è il presidente del Consiglio comunale, Antonio Foresta”.

Una delle problematiche aperte riguarda il Centro civico. “Il Borgo alla Mandria che è un edificio molto grande in gran parte vuoto, non ci sono attività commerciali, non c’è niente. Ci sono degli acquirenti per degli uffici al piano superiore, il pianto terra è tutto vuoto, c’è solo un’attività, la gelateria che guarda il Parco dell’Oic. Un edificio enorme, vuoto, senza attività commerciali tranne il supermercato e una sanitaria. Come Consulta ci stiamo interrogando su cosa poter fare per riqualificare la zona, purtroppo la proprietà è di un privato, il Comune può intervenire fino a un certo punto, è in corso un’istanza di fallimento, la situazione è un po’ complicata, è tutto da vedere”. Il territorio della Consulta è attraversato da una delle principali vie di comunicazione con la città e la viabilità e il traffico sono uno dei problemi più sentiti.

“La viabilità potrebbe essere più fluida – spiega il presidente della Consulta 5A Fontolan – specie in via Armistizio, alle uscite della tangenziale e poi un punto critico della viabilità, che condividiamo con la Consulta 5B, riguarda tutto il nodo del Bassanello. Via Vittorio Veneto sostiene un traffico

molto intenso, in particolare alla mattina. Se verrà riqualificata l’area della ex Dialcos, come speriamo, si potrebbe intervenire, anche con una pista ciclabile lungo l’argine. Bisogna vedere come si svilupperà l’area”.

Nelle prossime settimane l’attività della Consulta si concentrerà sulla raccolta e l’esame delle richiesta per il bilancio

partecipato: i cittadini, singoli, gruppi e associazioni, possono presentare proposte e progetti che comportino una spesa fino a 3mila euro. Ver-

Case di quartiere, la giunta in trasferta a Bologna

ranno esaminate dal Comune e valutate secondo fattibilità e indici d’impatto, e poi messe in pratica.

Trasferta a Bologna per gli assessori Francesca Benciolini, Antonio Bressa, Margherita Cera, Margherita Colonnello, Andrea Micalizzi e Cristina Piva, ospiti di alcune case di quartiere. Obiettivo della visita era quello di conoscere da vicino il mondo delle Case di Quartiere del capoluogo emiliano, per arricchire di nuovi spunti il progetto dell’amministrazione padovana.

“Il progetto delle Case di Quartiere sta procedendoricorda Benciolini - e, dopo l’avvio delle attività all’Ex Marchesi in Arcella, individuiamo nuove strade nella costruzione di questi luoghi di aggregazione. Fare rete con altri Comuni e altre amministrazioni su questo tema è per noi fondamentale e la visita a Bologna è stata l’occasione per ascoltare le storie di questi luoghi di comunità e confrontarci con amministratori e amministratrici e con Fondazione Innovazione Urbana, che segue da anni le Case di Quartiere di Bologna e che ci sta accompagnando nel percorso su Padova. Il progetto riguarda una visione di città e di amministrazione condivisa e si avvale dell’approccio dell’immaginazione civica: per questo è stato importante confrontarci insieme”.

La giunta padovana a Bologna ha avuto opportunità di visitare tre case di quartiere: La Casa Due Agosto, la Casa del Quartiere Pilastro e la Casa del Quartiere Montanari e durante la giornata ha incontrato anche Chiara Sponza, coordinatrice del progetto delle Case di Quartiere per la Fondazione Innovazione Urbana, l’ente che ha collaborato al percorso partecipativo per l’Ex Marchesi. Gli amministratori sono stati accompagnati da Erika Capasso, delegata al progetto delle Case di Quartiere e hanno incontrato gli assessori alla scuola Daniele Ara e al welfare e salute Luca Rizzo Nervo. (d.b.)

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quartieri
I componenti della Consulta 5A

Parola ai cittadini. Le Consulte avranno tempo fino al 30 aprile per definire i progetti

Ecco le proposte dai quartieri, riconsegnati 1600 questionari

Afine febbraio si è chiusa la fase di raccolta delle proposte per interventi delle Consulte di Quartiere. Le Consulte avranno tempo fino al 30 aprile per elaborare proposte di budget e definire i progetti. Ognuna delle dieci consulte di Padova ha a disposizione un budget di 35mila euro. Tramite un questionario online o cartaceo cittadine e cittadini dei singoli quartieri potevano indicare fino a 3 settori prioritari per il finanziamento e condividere fino a 3 proposte come suggerimento per l’utilizzo dei fondi.

Complessivamente sono stati riconsegnati 1.478 questionari ai quali vanno aggiunti quelli compilati in forma cartacea, per un totale di circa 1.600 cittadine e cittadini coinvolti. Le preferenze espresse sui settori di intervento sono 3.664 e i suggerimenti specifici condivisi 2.847. Dalla lettura dei questionari si possono ricavare alcuni dati interessanti: circa metà delle proposte sono state presentate da cittadini di fascia d’età 35-55 anni, mentre 96 sono state presentate da giovanissimi (18-25 anni) e 231 da cittadini ultra-sessantacinquenni.

La maggior partecipazione in termini di proposte presentate

sono state la Consulta 1 centro (288), e la Consulta 4B Voltabarozzo - Crocefisso - Salboro - Guizza, (265 questionari presentati). La maggior parte delle proposte riguarda i servizi sociali (614) e il verde (611 proposte), seguite da mobilità, cultura e ambiente.

La priorità dei diversi quartieri: in Centro storico le maggiori indicazioni sono per servizi sociali e ambiente; nel Quartiere 2 Nord, che comprende i rioni Arcella - San BellinoSan Carlo - Pontevigodarzere, il verde e l’ambiente; nel territorio della Consulta del Quartiere 3 Est (Stanga - San Lazzaro - Mortise - Torre - Ponte di Brenta, il verde e la cultura; nel quartiere 3 Ovest ( Forcellini - Terranegra - Camin -

La maggior partecipazione è venuta dal Centro e da Voltabarozzo - Salboro - Guizza. Al primo posti i temi sociali e ambientali, seguiti da mobilità e cultura. Ognuna delle 10 Consulte ha a disposizione un budget da 35 mila euro

Granze) i servizi sociali; nella Consulta 4A (Città GiardinoS. Osvaldo - S. Rita - Madonna Pellegrina - S. Croce - S. Paolo, la mobilità; nella 4B Voltabarozzo - Crocefisso - SalboroGuizza, i servizi sociali.

Nel Quartiere 5 Sud-Ovest ( Mandria - Armistizio - Voltabrusegana) la mobilità e il verde. In Sacra Famiglia - Palestro - Porta Trento (Consulta 5B) il verde. Nel territorio della Consulta A del Quartiere

6 Ovest: Brusegana - CaveChiesanuova, molte proposte per la cultura; alla Consulta 6B Sant’Ignazio - Montà - Sacro Cuore - Altichiero - Ponterotto la maggior parte delle richieste riguarda i servizi sportivi.

Diego Buonocore

Le emergenze in centro e le richieste dei residenti

Si è tornati a discutere di degrado, rumori, affollamenti alcolici, nel corso della prima seduta della Consulta 1 Centro storico. “I problemi al Portello sono gli stessi di sempre”, ha detto nel suo intervento Paolo Grossolato, dell’associazione “Stop degrado Padova”: “Schiamazzi e rumori fino a notte fonda, sporcizia, concentrazione in spazi ridotti di migliaia di persone. E questo per tutta la durata della manifestazione dei Navigli, dai 4 ai 6 mesi l’anno”.

A proposito della manifestazione dei Navigli la Consulta 1 ha proposto di rivolgere un’interrogazione alla giunta comunale su quali

siano I programmi, nell’immediato e nel medio tempo. La presidente di “Stop degrado” Paola Lincetto ha riferito degli stessi problemi nelle Piazze, e ha chiesto all’amministrazione comunale “un atteggiamento dissuasivo dei comportamenti scorretti, e che vengano considerati I bisogni di base dei residenti: poter riposare, circolare liberamente fino alle abitazioni, che non vi sia sporcizia per le strade e dinanzi agli ingressi delle case”.

Di qui la richiesta di anticipare la chiusura dei bar della Piazze alle 24; la presenza delle forze dell’ordine dalle 23 alle 3 del mattino; il po-

sizionamento di centraline per la rilevazione dei rumori, il divieto di diffusione di musica all’esterno dei locali. Richieste sostenute anche dall’Associazione “residenti centro storico”, secondo i quali “l’esperimento degli street tutor si è rivelato fallimentare”.

I residenti riferiscono che l’affollamento nelle Piazze produce un assordante rumore da stadio che costringe a tenere chiuse le finestre, e chiedono il rispetto dei regolamenti comunali da parte di chi li deve far rispettare, e un presidio fisso della Polizia municipale (e non di semplici vigilantes) nelle Piazze.

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La Consulta Centro

Musica. La febbre del disco in vinile è tornata e invade Padova

Gabbia, la storia di un negozio di dischi ai tempi dello streaming

Fondato nel 1920, da Gaetano Gabbia a Padova, in via Dante 8, l’Emporio Musicale vendeva strumenti musicali, spartiti, libri, puntine e grammofoni e le attrezzature musicali dell’epoca

Che si parli di un 33 giri, 78 giri o 45 giri, il vinile rappresenta un elemento imprescindibile delle collezioni dei veri appassionati di musica. Il solo menzionare il termine “vinile” riporta immediatamente alla memoria i tempi passati in cui le classifiche musicali erano dominate da artisti leggendari come Presley o Beatles.

Negli ultimi anni il ritorno del vinile come supporto musicale è un fenomeno che sta sorprendendo. Una ricomparsa inaspettata. E ciò che stupisce è il fatto che i nuovi collezionisti sia per lo più giovani, a dispetto di ciò che si potrebbe pensare.

La passione per il vinile si diffonde anche a Padova, con un interesse crescente sia per i classici che per la produzione contemporanea. Le note dei Pink Floyd risuonano insieme a quelle dei Radiohead e degli ultimi successi di Sanremo. E per gli appassionati di musica una tappa da Gabbia è obbligatoria. Fondato nel 1920, da Gaetano Gabbia a Padova, in via Dante 8, l’Emporio Musicale vendeva strumenti musicali, spartiti, libri, puntine e grammofoni e le poche attrezzature musicali esistenti all’epoca. I primi dischi arrivarono nel 1928: i 78 giri in gommalacca della Columbia Records importati da Otto-

ne Gabbia. E così la musica registrata iniziò a prendere sempre più spazio nel “Catalogo Gabbia” a fianco degli strumenti musicali, dei libri e degli spartiti, e poi dal 1931 arrivarono le prime radio. Il negozio ha continuato ad evolversi e adattarsi alle nuove tecnologie di riproduzione: dalla diffusione dei primi dischi fino all’introduzione di nuovi supporti come le musicassette, le videocassette, i CD e i DVD. Nonostante le trasformazioni avvenute, Gabbia ha mantenuto la passione per la musica, l’attenzione per il cliente e ad offrire consigli personalizzati e un’ampia selezione di prodotti musicali di alta qualità.

Nonostante la tecnologia digitale abbia rivoluzionato il modo in cui ascoltiamo la musica, la bellezza e l’unicità dell’esperienza fisica di possedere un oggetto tangibile come un disco, sembra essere insostituibile. “I giovani di oggi, cresciuti nell’era digitale, sembrano essere affascinati dalla nostalgia che circonda il vinile - ha commentato il titolare Federico Torcelli –, ma soprattutto dall’esperienza tattile e sensoriale di sfogliare copertine e tirare fuori un disco dalla sua custodia.

Inoltre, il suono caldo e naturale del vinile può fornire un’esperienza d’ascolto più

immersiva ed emozionante”. Nel mercato musicale, dominato dalle piattaforme di streaming e dalla musica digitale, le vendite di dischi in vinile rappresentano una tendenza in aumento, l’unica forma di supporto musicale in crescita. Non solo un fenomeno nostalgico, ma anche un’opportunità per gli artisti

Torcelli: “I giovani di oggi, cresciuti nell’era digitale, sembrano essere affascinati dalla nostalgia che circonda il vinile”

e le etichette indipendenti di offrire ai loro fan un prodotto fisico di alta qualità e un’esperienza d’ascolto più autentica.

Forse la ragione di questo successo sta anche nella possibilità di possedere un pezzo di storia musicale. Inoltre, gli amanti della musica collezionano e mostrano le proprie raccolte di dischi come ope-

re d’arte, creando un perfetto connubio tra suono e immagine.

Ma torniamo alla storia e alla tradizione del negozio che ha fatto amare, scoprire e conoscere la musica a molte generazioni padovane. Entrando in negozio, al piano terra, le nuove uscite discografiche e il catalogo rock. Non mancano gadget, poster e locandine con i prossimi concerti acquistabili in questo punto vendita. Salendo le piccole scale di legno, l’angolo vintage, con due spazi dedicati al jazz e alla musica classica.

Gabbia è un negozio che da oltre 40 anni, mantiene le stesse caratteristiche delle vetrine e delle insegne, degli elementi di arredo esterno ed interno. Questi elementi sono stati vincenti per l’iscrizione nell’elenco delle attività commerciali ideato dalla Regione del Veneto. Un locale che è rimasto in piedi nonostante le difficoltà, dalla crisi energetica alla desertificazione dei

centri storici, alla concorrenza dei centri commerciali al commercio digitale. “Sicuramente fare un giro in centro è meno allegro di qualche anno fa – ha concluso il titolare –Mantenere l’ottimismo non basta. Bisogna rimanere credibili ed essere sempre corretti con il cliente. Il negozio si è tolto una patina di bianco, ma rimanendo vintage. I ragazzi della nuova generazione non ci percepiscono più come passato, ma come presente. Siamo la loro fabbrica dei ricordi culturali”. L’interesse crescente dei giovani all’universo del vinile, dimostra come ci sia un grande valore nell’esperienza tangibile della musica, e che la nostalgia per il passato possa rinnovarsi nel tempo ed essere un’ispirazione per il futuro. E così da oltre cent’anni, il grammofono bianco su sfondo nero continua a essere il simbolo e la storia di Padova.

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Protagonisti
Sara Busato Nelle foto: a sinistra, il negozio di dischi Gabbia negli anni ‘50-’60; sopra, l’attuale proprietario Federico Torcelli
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Udu Padova. L’iniziativa studentesca che ha preso il via lo scorso

8 marzo

Università come ambiente sicuro?

Un questionario anonimo per scoprirlo

attraverso un contesto attento e sensibile”

Un questionario completamente anonimo per capire se l’università è un ambiente sicuro per gli studenti, aperto a chiunque voglia condividere episodi spiacevoli avvenuti all’interno dell’ateneo. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di creare uno sportello di ascolto per molestie e discriminazioni, aperto a tutte le persone che studiano o lavorano all’Università di Padova. “Come Studenti per Udu Padova vogliamo un’università sicura per tutte, in grado, prima di tutto, di prevenire le discriminazioni e le molestie attraverso un contesto attento e sensibile, e poi, nel caso queste avvengano, saperle affrontare con la cura e l’attenzione di cui hanno bisogno”, ha dichiarato Teresa Cozzi, rappresentante in Senato Accademico con Udu Padova. La ricorrenza dell’8 marzo non è stata casuale. “L’8 marzo è per noi una giornata di lotta e serve per mettere in luce ciò che accade quotidianamente e che, riproducendosi, si istituzionalizza e cristallizza, privilegiando alcuni a discapito di altre. La violenza di genere, le molestie e le discriminazioni non devono avere spazio nella nostra società e tanto meno all’interno dell’università.

Come rappresentanti abbiamo già avuto a che fare con situazioni di questo genere e non possiamo permettere che accada di nuovo”, ha dichiarato Francesca Pollero, rappresentante in CdA Esu con Udu. Inoltre, uno striscione al Policlinico di Padova a riprendere le infelici dichiarazioni della Ministra Roccella per la quale l’aborto è “purtroppo” un diritto. “Padova l’8 marzo si è svegliata con diversi striscioni in giro per la città, voglia-

Dottorato per la ricerca ad honorem a Gary Gereffi

mo lanciare un messaggio forte e chiaro a chi pensa dall’alto dei suoi privilegi di poter fare passi indietro sulla 194 e sui nostri diritti. Ogni giorno assistiamo a continue minacce sui nostri corpi, a continue dichiarazioni rivoltanti su cosa è ‘purtroppo’ un nostro diritto, conquistato in anni di battaglie”, ha concluso Pollero.

La partecipazione al questionario è importante per poter creare un ambiente universitario sicuro e inclusivo per tutti gli studenti.

Gary Gereffi, professore emerito di Sociologia e direttore del Global Value Chains Center presso la Duke University, ha ricevuto un dottorato honoris causa in Economia e Management dall’Università di Padova. Durante la cerimonia di conferimento, ha tenuto una lezione sulla “Reglobalizzazione in un mondo delle catene di fornitura post-pandemia” e ha parlato delle sfide e delle opportunità che derivano dalla pandemia e di come influiscono sulla catena di

fornitura globale. Gereffi ha sviluppato la teoria delle catene del valore globale, che

ha introdotto una prospettiva originale e interdisciplinare sul complesso processo di globalizzazione e le sue

implicazioni economiche, socio-politiche ed ambientali. La sua competenza in questo campo lo ha reso un famoso studioso di riferimento per coloro che studiano la globalizzazione da diversi angoli disciplinari e tramite approcci interdisciplinari. Il dottorato honoris causa assegnato a Gereffi riconosce i suoi significativi contributi nel campo dell’Economia e del Management e il suo lavoro pionieristico nella teoria delle catene del valore globale. (e.m.)

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“Vogliamo un’università sicura per tutte, in grado di prevenire le discriminazioni e le molestie
Uno degli striscioni di Udu Padova di fronte al Policlinico universitario
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“L’8 marzo è per noi una giornata di lotta e serve per mettere in luce ciò che accade quotidianamente”

Chronicae. Pupi Avati, Antonio Caprarica e tanti altri al Filarmonico dal 30 marzo al 2 aprile

A Piove di Sacco è tempo di Festival

Ancora una volta Piove di Sacco si trasforma nella capitale italiana del romanzo storico grazie a Chronicae, festival ideato e organizzato da Sugarpulp con il sostegno e il patrocinio del Comune di Piove di Sacco e con il patrocinio del Ministero dei Beni Culturali. Un festival che per la sua IX edizione si presenta con un cast di autori e autrici di primissimo ordine: Pupi Avati, Antonio Caprarica, Marina Marazza, Alessandra Selmi, Silvia Gorgi, Laura Orsolini, Barabao Teatro, Enrico Brivio e Luca Xodo. Come sempre in cabina di regia troviamo Matteo Strukul, romanziere padovano che è alla guida del festival come Direttore Artistico fin dalla primissima edizione: “Quella di quest’anno è la IX edizione di Chronicae, un festival che ormai è diventato un punto di riferimento nazionale per gli appassionati del Romanzo Storico (e non solo) – racconta Strukul –. Anche quest’anno siamo riusciti a portare a Piove di Sacco alcuni tra i più importanti protagonisti del panorama culturale, e ancora una volta ringrazio Davide Gianella, sindaco di Piove di Sacco, e Paola Ranzato, assessore alla Cultura, per aver supportato alla grande il festival. Così come Avis Piovese che è uno dei partner storici di Chronicae”.

Un festival che presenta nomi

Sfogliando il programma della rassegna si resta colpiti dalla proposta culturale estremamente varia e di qualità

importanti, da Pupi Avati a Antonio Caprarica, da Marina Marazza a Alessandra Selmi, da Silvia Gorgi a Mariangela Galatea Vaglio.

“Il parterre degli ospiti di quest’anno è di livello altissimo – continua Strukul – a partire dal maestro Pupi Avati che si racconterà al pubblico del Teatro Filarmonico partendo da Dante, protagonista del suo ultimo film e del suo ultimo romanzo pubblicato con Solferino” (l’incontro con Pupi Avati è fissato per sabato 1 aprile alle 21:00).

UN RICCO PROGRAMMA

Sfogliando il programma del festival si resta colpiti dalla proposta culturale estremamente varia e di qualità, per un evento che fin dalla sua prima edizione si è imposto nel ricco panorama dei festival italiani per il suo carattere fortemente originale. Il festival si aprirà giovedì 30 marzo con una serata dedicata all’ultima fatica letteraria di Matteo Strukul, quel “Paolo e Francesca” che racconta una delle storie d’amore più famose di sempre.

La serata di venerdì 31 marzo sarà dedicata invece al storia

passata e recente della casa reale più chiacchierata del mondo, quella inglese: Antonio Caprarica, storico inviato RAI a Londra e decano del giornalismo italiano, racconterà la famiglia reale inglese partendo dai suoi libri dedicati alla Regina Elisabetta e al rapporto tra Carlo e il Principe William. Appuntamento sempre al Filarmonico a partire dalle 21:00.

La giornata di sabato comincia invece alle 16:30 al Museo Paradiso di Piove di Sacco con la scrittrice e webstar Mariangela Galatea Vaglio che, insieme a Laura Orsolini, racconterà il suo ultimo romanzo storico“Teodora – I demoni del potere” (Piemme, 2022). A seguire, sempre al Museo Paradiso,Silvia Gorgi presenterà, “Luoghi fantastici di Padova e dove trovarli” (Newton Compton, 2022), il suo ultimo saggio dedicato alla città di Padova. Alle 18:30 ci si sposta al Teatro Filarmonico dove Alessandra Selmi presenterà “Al di qua del fiume”, straordinario romanzo che racconta la storia della famiglia Crespi alla fine dell’800. Il gran finale di domenica 2 aprile vedrà infine due incontri diversissimi tra loro nel segno

Parte da Padova il roadshow “Odiamo gli Sprechi” di E.ON

Il centro storico è stato il palcoscenico di attività educative e ludiche aperte a scuole e cittadini, volte a sensibilizzare la comunità sui temi della sostenibilità e del rispetto della natura.

È partito da Padova la tappa del roadshow territoriale del progetto “Odiamo gli Sprechi” di E.ON, uno dei principali operatori energetici del Paese, nato in collaborazione con Meteo Expert e Pleiadi da diversi anni. Un percorso itinerante che ha visto un furgoncino elettrico girare le piazze italiane e trasformarsi in un vero e proprio punto di ritrovo per lo svolgimento di attività sul tema della sostenibilità rivolte ai più giovani.

L’obiettivo è quello di dif-

fondere tra le nuove generazioni l’adozione di pratiche virtuose a tutela del Pianeta, “Siamo davvero orgogliosi di

dare continuità a questo progetto educativo che, dal 2016 a oggi, contribuisce a creare una community di cittadi-

della storia e delle storie. Primo appuntamento alle 17:00 all’auditorium Giovanni Paolo II di Piove di Sacco per celebrare i 150 anni della morte di Alessandro Manzoni, l’autore che ha inventato il romanzo storico in Italia. Marina Marazza presenterà al pubblico di Piove “Le due mogli di Manzoni”il suo libro dedicato alle donne del Manzoni. Gran finale alle 18:00 al Teatro Filarmonico di Piove di Sacco con “Delitti e Denari, mirabolanti storie del rinascimento veneto”, spettacolo teatrale di Barabao Teatro su testo di Enrico Brivio (soggetto di Luca Xodo), con musiche di Gianni Bertin, Mattia Pescarolo e Massimo Braga.

Ricordiamo che tutti gli incontri del festival sono gratuiti fino a esaurimento posti ma, per evitare problemi e brutte sor-

prese, è fortemente consigliata la prenotazione attraverso la piattaforma Eventbrite.it. Il programma completo del festival è disponibile sul sito ufficiale dell’evento: www.festivalromanzostorico.it.

• Chi è Giacomo Brunoro

Classe ’76, padovano, si occupa di comunicazione, editoria e di eventi ad alto impatto culturale. È direttore editoriale di LA CASE Books, presidente di Sugarpulp e consigliere della Veneto Film Commission. Up the irons!

Corporate e Marketing Communications Director di E.ON Energia –. Il nostro obiettivo è fare la differenza in modo tangibile per il Pianeta, creando un movimento di persone che ogni giorno compiono scelte consapevoli per rendere l’Italia più verde”.

ni responsabili e attenti alle tematiche di sostenibilità ed efficientamento energetico –ha dichiarato Mauro Biraghi,

Quattro le classi di studenti di scuole cittadine - Scuola primaria Clair, Scuola primaria Montegrappa, Scuola primaria Gesù Maria - che hanno partecipano alle attività proposte. Laboratori per indagare su alcune emergenze climatiche per trovare i colpevoli e soprattutto una soluzione valida, ospitati in una tensostruttura realizzata in un materiale che, una volta riciclato, potrà dar vita a nuovi oggetti.

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Giacomo Brunoro Pupi Avati

Divulgazione. Alla Fiera di Padova fino al primo maggio la mostra evento

“Lost Hangar, dinosauri rivelati”: percorso di alto livello scientifico

Divulgazione e ricerca scientifica, spunti di riflessione, spettacolarità: sono questi i principali ingredienti di “Lost Hangardinosauri rivelati” alla Fiera di Padova, la mostra-evento ospitata presso il padiglione 1 del quartiere fieristico fino al prossimo primo maggio.

Patrocinata dal Comune di Padova e organizzata da Italmostre, l’esposizione si presenta come la più grande collezione di fossili di dinosauri in Italia, con oltre mille reperti originali esposti, compresi scheletri completi di dinosauri in uno spazio espositivo di ben 5.000 mq. Quella padovana è l’unica tappa italiana della mostra, progettata pensando a un pubblico eterogeneo, composto da scolaresche e studenti, ma anche da famiglie e appassionati della materia.

Con la curatela di Ilario de Biase e allestita da Venice Exhibition Srl, Lost Hangar - dinosauri rivelati alla Fiera di Padova propone un percorso di alto livello scientifico studiato da una squadra composta da paleontologi e divulgatori scientifici. Esperti paleontologi facenti parte di un comitato scientifico di ricercatori italiani attivi in istituti e centri di ricerca esteri sulla paleontologia fanno an-

che da guida ai visitatori, accompagnandoli alla scoperta di un periodo lontano che da sempre affascina e interessa diverse generazioni.

Il percorso espositivo permette di immergersi in tutti i periodi, dal Triassico al Giurassico fino al Cretaceo, e spicca per alcune assolute rarità, in primis Henry, un esemplare di Hypacrosaurus lungo 4 metri con più di 75 milioni di anni, scoperto negli Stati Uniti agli inizi del Novecento e battuto all’asta nel 2021. Un reperto eccezionale perché è uno dei rari esemplari al mondo composto quasi totalmente dalle ossa originali. Altro esemplare unico presente alla mostra padovana, un Tazoudasaurus naimi lungo circa 9 metri vissuto durante il Giurassico inferiore, 180 milioni di anni fa, quando il Nord Africa e le Americhe erano ancora uniti. Un periodo di cui si sa molto poco, da qui l’importanza

Patrocinata dal Comune di Padova e organizzata da Italmostre, l’esposizione si presenta come la più grande collezione di fossili di dinosauri in Italia

della scoperta. Ad arricchire la mostra, 50 postazioni di realtà virtuali grazie alle quali è possibile vivere le esperienze e le battaglie che affrontarono i dinosauri sulla terra, ricostruzioni animate dei giganteschi animali, Animatronics in scala 1:1 e oltre 500 oggetti di paleontologia, etnografia, archeologia, zoologia ed astronomia, compresi 50 rocce meteoritiche italiane e alcuni campioni di origine vulcanica. Reperti che servono a illustrare le due ipotesi più accreditate dell’estinzione dei dinosauri nel Mesozoico ma anche per mostrare la molteplicità di fattori che segnano le transizioni biologiche, ponendo degli spunti di riflessione sul destino della specie umana da una parte e su come sarebbe il mondo se i dinosauri non si fossero estinti dall’altra.

Appuntamento con il teatro sperimentale alle Maddalene

Continua la programmazione del Teatro

Maddalene con gli spettacoli della rassegna Solo risposte sbagliate, progetto sperimentale nato con la missione di proporre nuovi format teatrali. Presentata dal Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale e dal Comune di Padova, la rassegna propone alcuni progetti originali curati dal regista, poeta e perfomer Lorenzo Marangoni uniti da un obiettivo comune: sperimentare nuovi linguaggi coinvolgendo giovani artisti.

Il titolo della rassegna ospitata nell’ex chiesa di via San Giovanni da Verdara riconvertita in sala teatrale sottintende in modo ironico il concetto che ne sta alla base, ossia cercare risposte e aprirsi a nuove domande attraverso le relazioni che possono nascere dall’incontro fra pubblico e attori ma anche fra spettatori. Condivisione e

relazione, insieme a sperimentazione, sono infatti le parole chiave che descrivono il progetto. Il prossimo appuntamento con il teatro sperimentale sarà con il progetto MaturaAzione (dal 26 aprile al 27 maggio), giunto alla seconda edizione, che permette a giovani attori e attrici dell’Accademia Teatrale Carlo Goldoni di mettere in scena dei progetti autonomi all’insegna della sperimentazione di nuovi linguaggi. Il 2 e il 3 maggio andrà invece in scena Unverserie, la serie teatrale giunta alla settima edizione. Un instant-drama scritto e diretto da alcuni studenti e studentesse con il coordinamento della compagnia Amor Vacui, Universerie permette di dare uno sguardo sulla vita universitaria di Padova. Il sipario sulla rassegna calerà il 31 maggio con la maratona finale ospitata per l’occasione al Teatro Verdi. (f.t.)

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Il dinosauro fossile Henry, di 75 milioni di anni fa, protagonista in Fiera a Padova

Basket serie B. Francesco De Nicolao e Giacomo Cecchinato guardano alle prossime sfide

Virtus Padova crede nella promozione tra bel gioco e sostegno del pubblico

Il play maker Francesco De Nicolao: “Abbiamo sorpreso positivamente nonostante qualche difficoltà, ora puntiamo a chiudere la stagione al meglio”

Ultimo tratto del campionato di Basket di serie B, mancano una manciata di partite alla fine e la corsa è apertissima nella lotta per il quarto posto che consente la promozione. Virtus Padova Antenore Energia arriva a questo punto dopo un campionato bello, aperto, che ha messo in mostra bel gioco e tanto entusiasmo da parte del pubblico. Un sostegno che si è fatto caldissimo nel derby con il Petrarca, vinto dalla Virtus per 81 a 75, con ottime prove di Leonardo Marangon (22 punti) e Giacomo Cecchinato (19 punti). E’ poi seguita la battuta d’arresto in casa contro Rimadesio, 62 a 53; una gara su cui hanno pesato infortuni e altri guai fisici. A Reggio Calabria dio quaranta minuti di battaglia la Virtus non è riuscita ad espugnare il campo di un’ostica Viola che è riuscita a rimanere sempre in partita sino alle fasi finali dell’ultimo quarto in cui

ha rimesso la testa avanti di quattro lunghezze e resistito agli assalti finali dei padovani.

“Dopo un buon inizio di gara abbiamo pagato le percentuali ai liberi e al tiro da tre che ci hanno condannato alla lunga – ha commentato a fine partita il coach di Virtus Basket Padova, Riccardo De Nicolao –.

“Ci aspettiamo delle partite molto difficili, ma daremo il massimo per portare a casa quei punti che ci servono per la play off”

Dal canto nostro ora dobbiamo continuare a credere nel quarto posto, dando sempre il massimo e tenendo sempre a mente che l’obiettivo finale è quello di rimanere sino al termine nell’alta classifica di questo sfidante campionato, puntando ad essere tra i protagonisti della B1”.

La squadra ha comunque dimostrato che è in corsa. “Ora

- dice Giacomo Cecchinato, 21 anni, alla sua prima stagione con i neroverdi –, bisogna giocarsi ogni partita fino all’ultimo minuto. Ci aspettiamo delle partite molto difficili, però

cercheremo di portare a casa il risultato, daremo il massimo per portare a casa quei punti che ci servono per la play off”. Francesco De Nicolao è il play maker della Virtus e ci

Abbiamo ospitato in redazione due giocatori della Virtus Basket Padova: Giacomo Cecchinato e Francesco De Nicolao. Con loro abbiamo parlato di come sta andando la stagione attuale e delle prospettive per il futuro

traccia un bilancio di com’è andata finora questa stagione. “Finora è stata un’ottima stagione, credo che abbiamo sorpreso positivamente, dopo una partenza un po’ traballante abbiamo fatto dei mesi entusiasmanti, soprattutto a novembre e dicembre, in cui abbiamo giocato una bellissima pallacanestro. Gli ultimi mesi sono stati più difficili: è un periodo della stagione più duro in cui molte squadre si sono rafforzate, altre squadre hanno iniziato a sentire la competizione, abbiamo perso un paio di partite che non meritavamo, però devo dire che siamo dove dobbiamo essere: siamo in una buona posizione di classifica e da qui speriamo di concludere bene la stagione, ricordando che le prime 12 restano in categoria; il sogno nel cassetto è il quarto posto, giocarci i play off per salire di categoria”.

A Padova l’Italia conquista l’argento al campionato del mondo di sciabola, il Trofeo Luxardo

L’Italia ha conquistato il secondo posto al campionato del mondo di sciabola-Trofeo Luxardo che si è svolto alla Kionè Arena di Padova a inizio marzo, e un italiano, Michele Gallo, ha trionfato nella prova individuale. Il quartetto composto da Luca Curatoli, Michele Gallo, Pietro Torre e Matteo Neri ha perso la finale contro l’Ungheria, battuta 45 a 30.

Il cammino dell’Italia era partito negli ottavi di finale con il successo per 45-39 sulla Gran Bretagna, mentre nei quarti di finale gli azzurri avevano superato la Spagna per 45-40. Nelle gare individuali ha vinto il titolo Michele Gallo, mentre Giovanni Repetti si è

piazzato sul terzo gradino del podio. Al torneo hanno partecipato 400 atleti da 30 nazioni; dalle prossime settimane avranno inizio le Qualifiche Olimpiche per i Giochi di Parigi 2024.

Il Trofeo Luxardo è l’unica tappa italiana del campionato del mondo di sciabola e si tiene a Padova dal

1955: i primi campionati si svolsero al Pedrocchi, poi a Palazzo della Ragione, al Teatro Verdi e, più di recente, all’Arena Kopene. Subito dopo la sua nascita il Trofeo è uscito dai confini nazionali per diventare ben presto un insostituibile momento di incontro per generazioni di schermidori di tutto il mondo, campioni e campionesse

che si sono alternati sulle pedane superando ogni tipo di ostacolo (ad esempio la guerra fredda) e consolidando amicizie in grado di durare negli anni – e continua oggi nonostante la guerra in Ucraina.

Al Trofeo ha partecipato la squadra ucraina (ha conquistato la dodicesima posizione) ma non quella russa. La manifestazione si deve all’iniziativa di Franco Luxardo. Nel 2022 al Trofeo Luxardo è stata abbinata l’equivalente gara di sciabola individuale femminile e assieme hanno formano il Gran Prix FIE di Sciabola, unica competizione del settore in Europa. Diego

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Sport
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I campioni italiani di sciabola

#Regione

Ormai l’ipotesi sta diventando una pista d’atterraggio del dibattito politico, peraltro così sgombra da far prevedere che l’aereo delle buone intenzioni plani in sicurezza e in (relativamente) poco tempo. L’idea è quella del terzo mandato per i governatori, argomento che interessa da vicino il Veneto, visto che Luca Zaia terminerà il suo compito nel 2025. Ma davvero lo concluderà? Sarebbe il terzo mandato, che in verità è il quarto perché Zaia presidente lo è diventato nel 2010. E, a voler essere precisi, è in giunta dal 2005, quando era vicepresidente di Giancarlo Galan, non proprio un incarico da niente.

Era l’anno, il 2005, quando i consiglieri della Lega, per fare sentire la propria forza, alla seduta inaugurale entrarono volutamente insieme, in leggero ritardo e facendo

Il Punto Quarto potere

perfino rumore. Volevano fare capire che erano ben vivi nel Veneto in cui Forza Italia aveva ottenuto il 22% mentre la Lega era rimasta al 14%. Insomma, un po’ orgogliosi e un po’ arroganti.

Cinque anni dopo, nel 2010, i risultati sarebbero stati opposti: Lega al 35% mentre il Pdl, l’evoluzione di Forza Italia, al 24%. Iniziava l’era di Zaia, eletto governatore con il 60% dei voti quando nel 2005, Berlusconi imperante, Galan aveva ottenuto “appena” il 50%.

Il resto è cronaca, vale a dire le due riconferme di Zaia del 2015 e del 2020, quest’ultima con la percentuale stellare del 77%. Ha ragione Crozza: non è un’elezione, il Veneto è un principato, un sultanato.

E il futuro? Niente di più facile che sia Zaia a succedere a se stesso. È vero che l’eurodeputato Variati ha bocciato questa idea, ma la pensano così nel Pd del Veneto non in tutta Italia. I democratici, infatti, hanno molto a cuore la rielezione di Vincenzo De Luca in Campania. Quindi, uno a me e uno a

te, tra destra e sinistra è assai probabile che si trovi un accordo per abolire quella norma che impedisce ai governatori di candidarsi per un terzo mandato, norma che appunto è scattata dopo il primo quinquennio di Zaia e che lo porterebbe al quarto incarico da governatore.

L’unico ostacolo su questa strada è Fratelli d’Italia che vorrebbe mettere la sua bandiera sulla prestigiosa poltrona, visto che anche nel Veneto supera abbondantemente il 30 per cento. Ma, fanno notare a Roma, qualcosa agli alleati i Fratelli devono pur concederla, mentre Luca De Carlo, senatore e timoniere veneto di FdI nelle dichiarazioni ufficiali ha spiegato: “Noi siamo assolutamente favorevoli all’eliminazione del tetto dei mandati perché sono i cittadini che devono poter scegliere. Valuteranno i partiti e i candidati il da farsi”.

La riforma. Dopo il via libera del progetto alla Conferenza delle Regioni e a quella Unificata

Autonomia, la parola passa al Parlamento

Intanto Ciambetti incontra il ministro Calderoli: “Coinvolgere anche i Consigli regionali sui processi decisionali”

Un altro passo avanti sulla strada dell’autonoma differenziata. Ma il cammino è ancora lungo e non privo di incognite, adesso che la palla passa al Parlamento. E si sa quanto l’Aula possa rivelarsi insidiosa anche per progetti che godono di un ampio consenso e per riforme che sembrano mettere tutti d’accordo. Intanto il disegno di legge che porta il nome di Roberto Calderoli, ministro per gli affari regionali e le autonomie, ha incassato nel giro di poche ore il via libera da parte della Conferenza delle Regioni e dalla Conferenza Unificata, aprendo di fatto il confronto parlamentare sul percorso di autonomia differenziata. Il governatore veneto Luca Zaia non può che compiacersi: “Prende sempre più forma il progetto per dare compimento al dettato costituzionale. L’autonomia, infatti, è prevista dalla Costituzione ed è la

chiave per un profilo di modernità, di efficienza e di modernità dell’amministrazione della cosa pubblica che avrà quella ricaduta positiva attesa dai cittadini. Il centralismo è l’equa divisione del malessere, l’autonomia è l’equa divisione del benessere. Questa Italia a due velocità deve finire e le regioni devono essere tutte messe nelle condizioni di dare servizi e risposte ai loro cittadini”.

Detto questo il presidente del Veneto si rivolge anche alle quattro Regioni che invece hanno espresso parere contrario: Campania, Puglia, Emilia Romagna e Toscana: “Rispetto la scelta: hanno fatto dei distinguo ma, è da notare, che non si sono pronunciate contro l’autonomia, lamentandosi più che altro delle modalità. Da parte nostra c’è soddisfazione ma colgo anche un grande senso di responsabilità da parte di tutti noi e del

ministro Calderoli a cui va il mio ringraziamento per l’impegno che continua a dimostrare. Da parte nostra c’è la volontà di vedere riconosciuto fino in fondo che questo è un progetto serio, che non spacca l’Italia e darà opportunità a tutti, anche a quella foresta che cresce e che non ha ancora voce”.

Di autonomia hanno parlato anche i presidenti dei consigli regionali in occasione dell’incontro a Roma con il ministro Calderoli. “Il confronto con gli enti territoriali è sempre proficuo, - ha di-

chiarato - sull’autonomia c’è coinvolgimento e attenzione” ha dichiarato il Ministro. “È stato un incontro costruttivo e molto utile - ha sottolineato il presidente del consiglio regionale del Veneto Roberto Ciambetti - abbiamo apprezzato la concretezza del ministro. Abbiamo concordato su come la natura del processo decisionale, connesso all’esercizio di più ampie funzioni delegate alle Regioni, debba coinvolgere anche il rispettivo Consiglio regionale e abbiamo auspicato che il Ministro possa farsi portavoce di que-

sta sensibilità in Parlamento, quando avranno luogo le audizioni dei soggetti istituzionali deputati”. I presidenti dei consigli regionali hanno anche espresso la necessità di integrare la Commissione bicamerale per le questioni regionali con i rappresentanti delle autonomie, in modo da rafforzare il principio di equilibrio tra esecutivo e legislativo, anche per garantire un corretto bilanciamento del sistema delle Conferenze, nell’ottica della leale collaborazione, come spiegato dallo stesso ministro Calderoli.

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Luca Zaia Roberto Ciambetti

Dopo le primarie. Il segretario regionale Andrea Martella traccia la rotta

Pd più forte per un Veneto che vuole voltare pagina”

“Nessun’altra forza politica si apre all’esterno così tanto e sa ascoltare la richiesta di cambiamento, siamo in campo su sanità, scuola, transizione ecologica e sviluppo”

Si sono concluse le Primarie del Partito Democratico con l’affermazione nazionale di Elly Shlein e il Veneto, in questo senso, non ha fatto eccezione tributando alla neo-segretaria un’affermazione molto netta percentualmente superiore alla media nazionale. Uno sforzo organizzativo importante che ha visto allestire nella Regione oltre 400 seggi che hanno consentito a migliaia di militanti e simpatizzanti di esprimersi, nonostante anche condizioni meteo non agevoli, prova di attaccamento e grande attenzione verso la nostra forza politica.

“Abbiamo dato una grande prova di partecipazione –commenta il segretario regionale, Andrea Martella - grazie all’immane lavoro di centinaia di militanti che sono riusciti a garantire che tutto si svolgesse al meglio e in modo capillare.

Siamo una grande comunità. Non c’è nessun’altra forza politica che si apre all’esterno così tanto, che ascolta i simpatizzanti e che può contare su di una militanza così preparata e disponibile.”

“La vittoria di Elly Shlein - continua - rappresenta certamente una richiesta, che viene dalla base, molto forte di impegno e cambiamento. I cittadini, i nostri elettori, i nostri iscritti ci hanno detto in modo molto chiaro che dobbiamo tornare tra le persone, nei luoghi del lavoro, nelle periferie, ci hanno richiamato al dovere di rappresentare, in primo luogo, chi vive condizioni di difficoltà, chi fatica. Non un partito chiuso, ma capace di tornare alle radici profonde dei suoi valori e del nostro Paese coniugando le esigenze di chi produce lavoro e benessere con quelle di chi ha il diritto di averlo un lavo-

ro e di poter contare su di una retribuzione adeguata, sicura e al passo con i tempi. Sono ancora troppe le persone che pur lavorando non hanno diritti, non hanno sicurezze, non hanno un reddito sufficiente per affrontare con tranquillità le proprie vite.”

“In Veneto – spiega Martella –in questo anno abbiamo compiuto dei passi importanti, ci siamo rinforzati e affrontiamo con fiducia la tornata elettorale che ci vedrà protagonisti il prossimo 14 e 15 maggio con le nostre e i nostri candidati e con le nostre idee e programmi. Il rinnovamento che l’elezione di Elly Shlein ha avviato nel partito e sulla scena politica italiana, ne siamo certi, avrà riflessi anche nella nostra Regione nella quale lo strapotere della Lega, dati alla mano, appare ormai al tramonto e quello di Fratelli d’Italia non sembra in

grado, affidandosi al solo traino nazionale di Giorgia Meloni, poterlo sostituire. Del resto tocchiamo tutti con mano l’incapacità che oggi ha la Regione Veneto di garantire le giuste risposte ai cittadini, di far crescere il nostro territorio, di proporsi sulla scena nazionale ed europea, di sostenere chi ha più bisogno, di governare i processi di transizione economici e sociali.”

“Noi siamo in campo - conclude il segretario regionale del Pd - con quattro caposaldi essenziali: Sanità Pubblica, efficiente, accessibile e veloce; scuola pubblica per tutti nella quale il ruolo degli insegnanti sia realmente valorizzato e gli studenti possano trovare tutti gli strumenti per aprirsi al meglio al mondo; transizione ecologica, sostenibilità, energie rinnovabili e rivoluzione green; sviluppo e produzione per sostenere

Sanità. La proposta di Elisa Venturini, capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale

Elisa Venturini, capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale ha depositato una Mozione in Regione sul tema dell’età della pensione obbligatoria per i medici.

“È importante che la Regione, si attivi perché ai professionisti vicini alla pensione venga data la possibilità, su base volontaria, anche una volta raggiunta l’età pensionabile, di rimanere

in servizio fino ai 72 anni con compiti di formazione rivolta ai neo laureati.

L’inserimento nel mondo di lavoro del medico è articolato e richiede dopo la laurea un corso di specializzazione che varia da 4 a 6 anni a seconda del settore prescelto. Proprio per questo penso sia opportuno non disperdere questo patrimonio di esperienza e conoscenze;

inoltre l’interazione tra professionisti affermati e giovani neo laureati potrebbe rendere maggiormente attrattiva, per questi ultimi, la permanenza all’interno del servizio pubblico. Per questo ho depositato una mozione con la quale chiedo alla Regione di farsi parte attiva nel chiedere al Governo che si individuino percorsi per rendere attrattiva la permanenza

in servizio dei medici in età pensionabile in servizio presso l’azienda Ospedale-Università di Padova con funzioni di didattica a favore delle nuove generazioni di medici. Questo percorso permetterebbe quel passaggio di competenze e quella protezione formativa che i medici più esperti potrebbero offrire ai medici di più recente nomina”.

i lavoratori e le nostre imprese. Ma prima di tutto dobbiamo restituire centralità alle persone e alle comunità, perché paradossalmente questa destra sul territorio ha accentrato e polarizzato tutto sull’uomo solo al comando. È un’agenda importante che dobbiamo ampliare per coinvolgere quante più energie è possibile. Siamo certi che ci sia la possibilità di cambiare, di innovare il nostro territorio, di riavvicinare decisamente i cittadini alla politica: noi abbiamo iniziato organizzando un importante seminario con documenti e piattaforme che adesso svilupperemo e con il nostro congresso. Siamo consapevoli di come sia solo il primo passo.”

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“Un
“Impieghiamo i medici vicini alla pensione per formare i giovani”
Andrea Martella

Emergenza siccità. Inaugurato il primo stralcio del Leb, che preleva le acque dell’Adige

Il canale artificiale che disseterà le campagne

A“dissetare” la campagna veneta alle prese con la siccità ci penserà un canale artificiale lungo 48 chilometri, che permetterà, una volta completato, di distribuire acqua irrigua su 350 mila ettari tra le province di Verona, Vicenza, Padova e Venezia. E’ il Leb (Lessino Euganeo Berico, dal nome dei territori attraversati), la prima opera irrigua finanziata dal Pnrr con 20 milioni di euro, ai quali se ne aggiungeranno altri 33 che permetteranno di completare entro il 2025 i primi due stralci da quasi 13 chilometri e risparmiare circa 120 milioni di metri cubi d’acqua, risorsa sempre più preziosa.

Una volta completato il canale sarà lungo 48 chilometri, in parte a cielo aperto (16,25 km) ed in parte in condotto sotterraneo (27,7 km). Preleva le acque del fiume Adige, a Belfiore, e nel suo percorso si dirama in un fitto sistema idraulico a beneficio di un comprensorio di 350mila ettari di campagne, di cui 90mila ettari irrigui, nelle province di Verona, Vicenza, Padova e

Venezia. A tagliare il nastro il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini ed il presidente della Regione Luca Zaia, che non hanno mancato di sottolineare quanto sia sentito questo intervento in tempi crisi climatica. Il Leb è nato dalla volontà di tre consorzi di bonifica veneti per gestire al meglio l’acqua per l’irrigazione delle campa-

Salvini e Zaia all’inaugurazione della prima opera irrigua finanziata con i fondi del Pnrr, due anni per completare il tratto iniziale

gne: Alta Pianura Veneta di San Bonifacio (VR), Adige Euganeo di Este (PD) e il Bacchiglione con sede a Padova. Il presidente Moreno Cavazza ha sottolineato: “Siamo arrivati alla conclusione del cantiere in anticipo rispetto alle previsioni progettuali, nell’imminenza della riapertura delle paratoie e dell’avvio della stagione irrigua 2023. Abbiamo ottimizzato un’infrastruttura esistente e fondamentale per la nostra regione. A questo impegno si aggiunge il progetto di ricerca e sperimentazione sviluppato dal Consorzio con le Università di Verona e Padova sem-

pre volto all’ottimizzazione dell’acqua irrigua nelle campagne. L’attività sperimentale si sta orientando anche nella valutazione di fattibilità delle potenzialità energetiche dell’infrastruttura Leb sia sotto il profilo fotovoltaico che di micro-idroelettrico”. Zaia, che di lì a pochi giorni avrebbe annunciato la necessità di razionalizzare l’acqua in tutta la regione, ha aggiunto: “È un grande intervento e un modello di eccellenza del Veneto che andrà a interessare una vasta zona di quasi 100mila ettari. È fondamentale dare l’avvio a quello che ho definito il piano Marshall per l’acqua. Bisogna investire sulla rete irrigua per efficientare la distribuzione della risorsa”. Un plauso anche da Salvini, che ha sottolineato la necessità di una nuova coscienza idrica e una nuova politica dell’acqua, risorsa che ormai è oro. In Italia conteniamo

solo l’11% dell’acqua piovana. Ho chiesto intanto risorse per un miliardo di euro per realizzare e chiudere alcuni piccoli invasi e dighe. Occorrerà una nuova coscienza ambientale superando le politiche dei no perché l’acqua è vita e non possiamo più permetterci di disperderla”. “L’importanza di questo canale - ha spiegato Francesco Cazzaro, presidente veneto dell’Anbi, che riunisce tutti i consorzi di bonifica, - risiede nell’essenza stessa dell’uso dell’acqua. Dove c’è acqua, c’è resilienza al cambiamento climatico, c’è produzione agricola di qualità, c’è vita, c’è collaborazione, cooperazione per gli obiettivi comuni, tenuta del tessuto non solo infrastrutturale ma anche sociale ed economico del territorio. Oggi il Leb rende concreta una parola che usiamo spesso senza magari ricordarne appieno il significato: sostenibilità”.

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In foto Matteo Salvini con Luca Zaia all’inaugurazione del Leb

L’intervista. Massimo Bressan, presidente di Coldiretti Padova

“La nostra agricoltura traina l’economia va difesa da calamità e concorrenza sleale”

L’agricoltura in Veneto è patrimonio culturale, un’eccellenza. I numeri: il settore primario nel 2022 valeva 7,7 miliardi di euro, un dato che colloca il territorio al secondo posto tra le regioni italiane per produzione. Il Veneto è inoltre al terzo posto in Europa per l’export di vino, dietro Francia e Spagna, con oltre 2.700 milioni di euro. Ne parliamo con Massimo Bressan, presidente di Coldiretti Padova.

Dopo la pandemia, l’invasione della cimice asiatica, i rincari dovuti alla guerra, il comparto appare in ripresa. Possiamo essere fiduciosi?

“Abbiamo quasi superato i 10 miliardi di export e siamo primi in alcuni prodotti, non solo il pomodoro, ma anche l’uva, il kiwi, e secondi con altri, come le mele e le angurie. Questa è stata una buona annata per le rese produttive, però venivamo da anni di continue emergenze, dal ghiaccio, alla cimi-

ce, e ora la guerra in Ucraina e i rincari. Tutto questo ha portato a raddoppiare i costi purtroppo. Quindi ragionare sulla filiera nel suo complesso è fondamentale per dare anche un po’ di reddito ai nostri agricoltori e cercare di superare il gap logistico rispetto ad altri paesi europei come la Spagna. Ora c’è il Pnrr, un’opportunità per recuperare terreno. E l’altro mio auspicio è che anche nel mondo dell’ortofrutta,

che negli anni è sempre stato molto frammentato, si cerchi di far squadra; di unirsi con i vari elementi per dare delle risposte”.

Quanto incide la concorrenza delle produzioni straniere?

“La concorrenza sleale è data da vari fattori: una su tutte è la mancanza della reciprocità. Cioè non usiamo le stesse armi in tutti i paesi, non abbiamo le stesse regole. Poi però ci sono anche altre barriere, come quelle commerciali che vengono messe alla faccia del libero scambio. Un esempio su tutti è la pera, che noi non possiamo esportare in Cina perché ci mancano delle autorizzazioni, mentre i cinesi possono portare qui le loro. E poi c’è tutta la concorrenza sleale data dall’italian sounding che ci porta via più di 120 miliardi. Vogliono sottrarre valore alle nostre imprese, ai nostri prodotti, usando i nostri nomi, che evocano eccellenze, valori e territori. Questa è una tele-

novela infinita. Speriamo che si arrivi a un punto”. Agricoltura non è soltanto produrre cibo, ma è anche risposta sul piano ambientale.

Coldiretti Padova ha da poco promosso un evento importante: “Valorizzare per non Sprecare”, dedicato proprio alla sensibilizzazione sulle iniziative anti-spreco in ambito alimentare.

“È stato un bel momento, a Padova, organizzato tra l’altro dalla fondazione Nero Pasini per i 140 anni delle Cucine Economiche Popolari. La migliore economia circolare è tornare a quello che si faceva un tempo, a quello che insegnavano i nonni, nel creare i cibi, anche nella modalità di cottura e nelle varie ricette tipiche. Allo stesso tempo va valorizzata la vendita diretta, grazie alla capillarità dei nostri mercati di Campagna Amica, per due ragioni; da un lato si spreca meno cibo, perché essendo più fresco si rischia meno di scar-

tarlo, dall’altro lato si inquina meno riducendo la percorrenza dei prodotti. Detto ciò, però dobbiamo anche dare risposta a quella parte delle aziende che vengono alla Gdo, ai mercati all’ingrosso e guardano all’export. Serve un lavoro di squadra, non solo da parte della produzione - nel cercare di utilizzare al meglio per sprecare meno - e della distribuzione, ma anche dei cittadini”.

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ASCOLTA QUI L’INTERVISTA
Regione
In foto Massimo Bressan, presidente di Coldiretti Padova

Inflazione. Le iniziative per sostenere i consumatori alle prese con i rincari

Risparmio e qualità: un binomio possibile anche nel carrello della spesa

Tra inflazione, rialzo dei prezzi e carrello della spesa sempre più caro le famiglie italiane si trovano a fronteggiare una perdita del proprio potere d’acquisto. In questo contesto tutte le insegne della GDO hanno attivato iniziative e promozioni per sostenere le famiglie italiane, offrendo la possibilità di fare la spesa a prezzi convenienti, senza rinunciare alla qualità.

E questo è anche l’impegno di Aspiag Service, concessionaria del marchio Despar per il Triveneto, l’Emilia-Romagna e la Lombardia: contro i rincari sugli scaffali dei punti vendita dell’abete è da sempre presente la linea di prodotti a marchio S-Budget, un paniere completo di 500 prodotti, alimentari e non, come pasta, farina, burro, surgelati, prodotti per l’igiene della casa che, oltre a garantire un risparmio medio del 30% sul carrello, consente di effettuare una spesa completa a meno di 15 euro. Caratteristica fondamentale di S-Budget è proprio quella di essere una linea di primo prezzo che alla conve-

nienza abbina elevati standard di qualità, garantita dai severi controlli applicati a tutta la filiera, dalla selezione delle materie prime, alla loro lavorazione fino alle fasi di confezionamento e distribuzione.

S-Budget è un marchio esclusivo di Aspiag Service Despar, sviluppato in collaborazione con le organizzazioni SPAR di Austria, Slovenia, Ungheria, Repubblica Ceca e Croazia, appartenenti al Gruppo SPAR Austria, di cui Aspiag Service

fa parte. E proprio la partnership internazionale è la ragione della sua convenienza: i grandi volumi prodotti a livello internazionale consentono infatti un notevole risparmio di costi a cui concorre anche l’immagine della linea e il packaging volutamente semplici per non pesare sul prezzo finale. Il marchio S-Budget è stato ideato e realizzato da SPAR Austria, casa madre di Aspiag Service, nel 2007, ed è stato poi sviluppato in Italia nel 2008 partendo

dei generi di prima necessità. Oggi rappresenta in termini di fatturato il quarto brand dei prodotti a marchio Aspiag, con una crescita costante che ha registrato nel 2022 un +20% rispetto all’anno precedente. L’obiettivo è quello di arrivare a coprire tutti i bisogni del cliente, presidiando tutte le famiglie merceologiche: un progetto a cui Aspiag Service Despar sta lavorando intensamente e che nel 2023 vedrà il lancio di 200 nuovi prodotti.

Che rapporto c’è tra “primo prezzo” e qualità? Spesso questi concetti sono visti in antitesi l’uno con l’altro; è davvero così? Sicuramente il primo prezzo può essere associato da alcuni consumatori ad un concetto che risponde all’equazione “prezzo basso=qualità bassa”, ma ovviamente l’argomento non può essere ridotto a questa semplificazione. Tra i “primi prezzi” troviamo prodotti differenti, con qualità differente, esattamente come nei prodotti delle altre gamme. Ogni prodotto presente nei nostri supermercati, compresa la nostra linea di primo prezzo S-Budget risponde a standard qualitativi determinati e obbligatori. La convenienza è sicuramente il valore fonda-

mentale, ma allo stesso tempo S-Budget è una scelta sicura e garantita grazie agli accurati controlli effettuati sulla filiera: dalla selezione delle materie prime, alla loro lavorazione fino alle fasi di confezionamento e distribuzione.

Posto che la qualità del prodotto rimane ottimale, quali fattori incidono nella riduzione del prezzo al cliente dei prodotti S-Budget?

Con la nostra linea di primo prezzo S-Budget abbiamo potuto garantire ai consumatori ottimi livelli di qualità agendo su fattori “esterni” al prodotto, come ad esempio la grammatura del packaging o l’importante logica delle economie di scala. Facendo Aspiag Service Despar

parte di un Gruppo Internazionale, ed essendo questo progetto nato dalla nostra Casa Madre Spar Austria (e da qui sveliamo il significato della “S” di S-Budget, che in tedesco significa “Sparen”, ossia risparmio), sicuramente l’abbattimento dei costi dato dalla produzione di elevate quantità è stato uno dei fattori essenziali che ha permesso di portare al consumatore prodotti che, pur essendo qualitativamente ottimali, risultano appartenere alla fascia del “primo prezzo”.

In che modo garantite qualità e sicurezza dei prodotti S-Budget?

Ci tengo a fare una premessa: quando parliamo di sicurezza dobbiamo fare molta attenzione. La sicurezza è infatti garantita per tutti gli alimenti da un requisito legislativo e, di conseguenza, non potrà mai

venire meno in nessuna delle diverse linee di prodotto. Per quanto riguarda la qualità invece, oltre a quanto già detto, essa viene sempre garantita grazie, ad esempio, all’utilizzo di specifici capitolati di fornitura adottati da Aspiag Service Despar per tutti i suoi fornitori, dal monitoraggio analitico realizzato dagli uffici qualità e dai diversi audit svolti in sede dei produttori.

Filiera ed economie di scala, la ricetta per tutelare il potere d’acquisto delle famiglie Nonostante i dati dell’Istat sui prezzi al consumo a febbraio diano un primo segnale di un rallentamento dell’aumento generalizzato dell’inflazione, permane un sentimento diffuso di incertezza e servirà ancora parecchio tempo per smorzare gli effetti dell’aumento dei prezzi che rappresenta una delle preoccupazioni principali delle famiglie italiane con conseguenze inevitabili anche sui comportamenti e le abitudini d’acquisto. Sostenere il potere d’acquisto e fornire un aiuto concreto alle famiglie contro il caro prezzi è allora una priorità su cui anche Aspiag Service Despar ha lavorato intensamente per non trasferire completamente i rincari sul cliente finale. Per questo abbiamo scelto di offrire ai nostri clienti la possibilità di fare la spesa a prezzi convenienti senza rinunciare alla qualità impegnandoci, insieme ai nostri fornitori, per sostenere le comunità e le persone, anche attraverso campagne e promozioni che puntano a incrementare le occasioni di convenienza. Il nostro gruppo lavora in filiera e questo è un vantaggio per gestire al meglio aumenti importanti di prezzo e favorire economie di scala che consentono di calmierare il costo del prodotto. Inoltre, essere parte di un gruppo internazionale come SPAR Austria rappresenta un vantaggio competitivo che si riflette anche nella gestione degli assortimenti. In un contesto di incertezza come quello attuale, filiera ed economie di scala sono dunque le parole chiave per fronteggiare il caro-prezzi. In questo modo vogliamo dare un sostegno concreto per mitigare l’effetto del caro-vita sulle famiglie, in linea con il nostro impegno al fianco delle persone e delle comunità che è il fulcro della nostra strategia di sviluppo in un’ottica di sostenibilità e vicinanza.

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Regione
Direttore Regionale Aspiag Service per il Veneto IL PUNTO Tre domande ad Arianna Zoccarato, Responsabile PL di Aspiag Service Rapporto tra primo prezzo e qualità Arianna Zoccarato, Responsabile PL

Passi d’argento per invecchiare bene

Over 64 con l’obiettivo di un invecchiamento sano e attivo. Un osservatorio nazionale monitora dal 2016 lo stato di salute degli anziani raccogliendo i dati, anche a livello regionale e locale con il coinvolgimento di 18 regioni e 86 Aziende sanitarie, con la finalità di far percorrere “Passi d’Argento” sereni e nel benessere agli anziani che sono sempre più numerosi e sempre più rappresentano una risorsa per le loro famiglie e l’intera comunità.

A Treviso i dati raccolti sono stati presentati a inizio marzo a tutti i sindaci del territorio compreso nell’Ulss 2 Marca trevigiana, ne è stato disegnato un quadro dello stato di salute delle persone dai 65 anni in su per valutare e programmare azioni di miglioramento di benessere e qualità di vita.

Nel territorio in questione l’edizione 2022 di Passi d’Argento ha visto impegnati in un lavoro di rete i Servizi sociali ed Epidemiologia dell’Ulss 2, le amministrazioni comunali e i loro Servizi sociali, i centri di servizi, le associazioni di volontariato e i sindacati.

Prosegue alla pag. seguente

www.lapiazzaweb.it 39 C M Y CM MY CMY K Vuoi mettere in evidenza il tuo Studio o la tua Attività Sanitaria? Fallo con laPiazza Salute Contattaci su commerciale@givemotions.it una Rubrica autorevole di Educazione Sanitaria Salute MARZO 2023 on-line: /category/salute/ Salute
I risultati dell’indagine sullo stato di salute degli anziani

Salute

Papilloma Virus e prevenzione

Vaccinazione e screening contro l’infezione da HPV

In occasione della Giornata di sensibilizzazione, lo scorso 4 marzo, l’assessore alla Sanità della Regione Veneto Manuela Lanzarin illustra i risultati raggiunti

I risultati dell’indagine sullo stato di salute degli anziani

In provincia di Treviso vivono 200.000 persone con più di 64 anni, il 23% della popolazione, che diventeranno 300.000 tra 15 anni e che già oggi per i 2/3 della nostra spesa sanitaria riguardano gli over 64.

Nel

Veneto il 77% delle ragazze nate tra il 1996 ed il 2009 ha aderito alla proposta vaccinale contro il papilloma virus (HPV) ed il 74% ha già completato il ciclo vaccinale; quanto ai ragazzi, di coloro che sono nati tra il 2004 e il 2009 ha aderito il 72% e ha già completato il ciclo vaccinale il 66%.

Nel 2021 nella Regione Veneto sono state invitate allo screening della cervice più di 323.000 donne, hanno aderito circa in 169.000. Nello stesso anno, in circa 5.700 donne sono stati effettuati degli approfondimenti di secondo livello e nel 13% di tali donne è stata identificata una lesione precancerosa.

Grazie all’impegno delle

Aziende sanitarie l’attività dei programmi di screening è tornata ai livelli pre-pandemici.

“L’HPV - ricorda l’assessore - è la causa più frequente di infezione trasmessa per via sessuale. L’HPV non è un’infezione che colpisce esclusivamente la salute della donna ma riguarda anche quella dell’uomo. Nel Veneto esistono efficaci strumenti di prevenzione che possono aiutarci a debellare la malattia. Siamo tra le prime regioni in Italia ad aver dato vita a percorsi di vaccinazioni mirate per fasce d’età, dedicati non solo alle donne, che hanno visto una massiccia adesione”.

Esistono oltre 100 tipi di papillomavirus, differenziati in base al genoma. Alcuni sono responsabili di lesioni benigne come i condilomi, altri rappresentano la principale causa del tumore al collo dell’utero, ma sono responsabili anche di alcuni tumori in altre sedi, come vulva, vagina,

pene, ano e oro-faringe. Il tumore al collo dell’utero è la prima neoplasia ad essere riconosciuta dall’Organizzazione mondiale della sanità come totalmente riconducibile all’infezione da HPV e, quindi, eliminabile attraverso una efficace strategia basata sulle vaccinazioni e sulla diagnosi precoce con lo screening per il tumore della cervice uterina.

La vaccinazione gratuita contro l’HPV è raccomandata ed accessibile per le ragazze e ragazzi a partire dagli 11 di età, per soggetti che risultano a maggior rischio di lesioni correlate all’HPV. I tecnici della sanità regionale fanno presente che l’uso del preservativo non elimina il rischio di trasmissione. Perciò il vaccino deve essere somministrato prima dell’inizio dell’attività sessuale e viene offerto ai ragazzi e alle ragazze.

Lo screening ha lo scopo di favorire la diagnosi precoce di tumori e di lesioni che potrebbero evolvere in tumore (lesioni pretumorali), per ridurre la mortalità e accrescere le possibilità di cura e di guarigione. E’ gratuito per tutte le donne residenti in Veneto dai 25 o 30 anni di età, a seconda dello stato vaccinale contro l’HPV, e fino ai 64 anni. Lo screening prevede come test di primo livello il Pap test ogni tre anni alle donne dai 25 ai 29 anni non vaccinate contro HPV; il test HPV ogni 5 anni a tutte le donne dai 30 ai 64 anni.

Qualora la donna risultasse positiva ai test di primo livello, sono previsti altri esami strumentali di secondo e terzo livello utili alla diagnosi precoce.

Grazie al lavoro di un centinaio di volontari sono state intervistate 1872 persone (il miglior risultato in Italia) che hanno risposto a un questionario di 80 domande riguardanti la qualità della vita, l’autonomia nelle attività quotidiane, i fattori di rischio comportamentali, le patologie croniche, la depressione, l’aiuto ricevuto da familiari e comunità, la capacità di accesso alle cure, la sicurezza domestica e di quartiere, la situazione socioeconomica, il sostegno fornito dalle persone più anziane a famiglia e collettività. Condizioni sociali. Il 23% degli over 64 vive da solo (circa 46.000 persone); il 30% lamenta difficoltà economiche (circa 60.000) e il 15% ha visto diminuire il suo reddito rispetto al 2021; il 43% ha un basso titolo di studio; il 9% si sente poco sicuro dove vive. L’8,2% (circa 17.000 persone) non scambia quattro chiacchiere con nessuno. Anche l’isolamento è associato soprattutto alla condizione di disabilità e cresce con il diminuire del reddito (16%) e del livello di istruzione (11%).

Lo stato di salute e le malattie croniche. La maggior parte delle persone intervistate riferisce di sentirsi in buona salute, solo il 9% (circa 18.000) dice di stare male o molto male. Una percentuale che aumenta con l’età (diventa il 23% tra chi ha più di 85 anni), ma è più diffusa anche tra chi lamenta difficoltà economiche (31%) e tra chi ha un titolo di studio più basso (12%). Una condizione che limita la salute delle persone più anziane è la presenza contemporanea di più malattie croniche: circa 14.000 over 64 ne hanno di più di tre; anche questa situazione è presente maggiormente tra persone a basso reddito e bassa istruzione.

In particolare la presenza di importanti sintomi di depressione riguarda circa 16.000 persone tra le quali 1 su 4 non chiede aiuto a nessuno per avere un sollievo da questo problema.

Fragilità e disabilità. La perdita di autonomia nelle attività della vita quotidiana è il fattore determinante per la perdita di qualità di vita delle persone: riuscire a ritardare questo evento è uno dei compiti principali dei servizi socio-sanitari. Tra le persone intervistate (tutte non istituzionalizzate) il 13% (circa 26.000 persone) era in condizione di fragilità (autonomo nelle attività di base, ma non in quelle “strumentali” come far la spesa o prendere le medicine) e l’11% disabile (cioè non autonomo nelle attività basali come lavarsi, vestirsi...).

Il 38% dei “fragili” vive solo, condizione che potrebbe aumentare il rischio di un peggioramento della situazione e il 17% ha avuto almeno un ricovero in ospedale nell’ultimo anno. Tra i disabili questa percentuale sale al 27%.

Cadute. Sono un importante fattore di rischio per la perdita di autonomia: il 21% è caduto negli ultimi 12 mesi (circa 42.000 persone). Di questi circa il 16% ha riportato fratture e circa 1 su 3 ha dovuto ricorrere a cure mediche. Tra i disabili la frazione di chi è caduto sale al 36%.

Aiuto ricevuto. L’accudimento delle persone fragili o disabili è ancora in gran parte deputato alle famiglie o comunque alla cerchia amicale: quasi tutti (86,5%) gli anziani non autonomi ricevono aiuto dai propri familiari; Il 21% ha una badante e un 15% riceve aiuto da conoscenti.

Cure. Circa il 36% degli anziani fa uso di almeno 4 farmaci la settimana: in un caso su cinque le modalità di assunzione di questi sono state ricontrollate negli ultimi 3 mesi dal medico di base. Sempre negli ultimi 3 mesi il 54% è stato visitato almeno una volta. Nell’ultimo il 13% è stato ricoverato in ospedale e l’1% in RSA.

Aiuto agli altri. In provincia di Treviso circa 92.000 persone con più di 64 anni hanno aiutato gli altri e di questi circa 68.000 lo ha fatto spesso. Vengono accuditi soprattutto non conviventi (lo fa il 37,6%), ma anche conviventi (30%) e circa 1 over 64 su 4 fa volontariato attivo.

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Salute

Università di Padova. Lo studio condotto dai ricercatori dello Ior e del Vimm

Cellule tumorali e sistema immunitario, una scoperta apre la strada a nuove vie terapeutiche

Guidati dal professor Alimonti gli studiosi sono riusciti a far luce sulle modalità con cui le cellule tumorali agiscono sui neutrofili, il 70% dei globuli bianchi coinvolti nell’immunità innata contro gli agenti patogeni

Unostudio fa luce sulla modalità con cui le cellule tumorali interagiscono con il sistema immunitario e apre nuove strade per prevenire o ritardare alcune malattie oltre al cancro legate all’età, come l’Alzheimer e il Parkinson.

I ricercatori dello Istituto Oncologico di Ricerca e dell’Istituto Veneto di Medicina Molecolare (Vimm), guidati dal Professor Andrea Alimonti, oncologo di fama internazionale e che del Vimm è Principal Investigator, grazie al supporto del premio “Prostate Cancer Foundation 2019 SPGFZE-PCF Challenge Award” assegnato allo stesso Alimonti e del “ 2019 Merck & AstraZeneca-PCF Young Investigator Award” vinto da Arianna Calcinotto, hanno infatti identificato, con la collaborazione di ricercatori dell’Università di Padova, un nuovo meccanismo di resistenza alla terapia

che coinvolge i neutrofili.

I neutrofili rappresentano il 50-70% dei globuli bianchi circolanti nel sangue umano e sono principalmente coinvolti nell’immunità innata contro gli agenti patogeni.

Grazie alla produzione di sostanze specifiche, i tumori sono generalmente in grado di attirare un tipo particolare di neutrofili detti “immunosoppressivi”, in quanto in grado di bloccare il nostro sistema di difesa favorendo la crescita tumorale e la resistenza ai trattamenti farmacologici. Questo meccanismo era già stato dimostrato in buona parte nei tumori della prostata in fase avanzata, dove l’aumento dei neutrofili circolanti è correlato ad una minore sensibilità alle terapie convenzionali e quindi ad una sopravvivenza più corta dei pazienti.

Per questa ragione molti gruppi di ricer-

ca stanno esplorando nuove vie terapeutiche volte a bloccare il reclutamento di queste cellule immunosoppressive da parte del tumore. Normalmente i neutrofili hanno una vita molto breve; grazie a questo studio, pubblicato sulla prestigiosa pubblicazione scientifica “Cancer Cell”, i ricercatori hanno identificato un sottogruppo di neutrofili che può persistere a lungo nel microambiente tumorale e che è in

grado di bloccare in modo ancora più importante il nostro sistema naturale di difesa antitumorale rispetto a quanto fatto dal resto dei neutrofili immunosoppressivi.

Questi neutrofili invecchiati sono quindi in grado di potenziare lo sviluppo del tumore e di aumentare la resistenza alle terapie. In tal modo sarà possibile individuare un nuovo meccanismo che permette al tumore di sottrarsi alle di-

L’intervista. Parla la Dottoressa Stefania Carpenzano del Poliambulatorio Arcella di Padova

Il Professor Alimonti: “Prendendo di mira specifici meccanismi di invecchiamento del sistema immunitario, potrebbe essere possibile prevenire o ritardare l’Alzheimer, il Parkinson e il cancro”

fese immunitarie del nostro organismo e fanno intravvedere la possibilità di sviluppare nuove terapie antitumorali basate su farmaci senolitici che colpirebbero i neutrofili senescenti.

“I nostri risultati rappresentano una scoperta significativa, che fa luce su come le cellule tumorali interagiscano con il sistema immunitario a livello molecolare”, ha dichiarato Nicolò Bancaro, primo autore della pubblicazione.

“Prendendo di mira specifici meccanismi di invecchiamento del sistema immunitario con gli immunosenolitici, potrebbe essere possibile prevenire o ritardare le malattie legate all’età come l’Alzheimer, il Parkinson e il cancro” ha aggiunto il Professor Andrea Alimonti.

Gioco d’azzardo patologico: un fenomeno in continua crescita

Negli ultimi anni, il gioco d’azzardo in Italia ha evidenziato un trend in continua crescita. Dati recenti segnalano all’interno della popolazione nazionale circa il 3% di giocatori patologici e il 7% di giocatori a rischio (basso o moderato). Questi numeri riguardano tutta la popolazione in maniera trasversale per età, estrazione sociale, titolo di studio e professione. Giocare è facile. Si può giocare ovunque e in qualsiasi momento. Non è strettamente necessario recarsi presso un casinò; non esiste più un limite temporale che spezzi il ritmo delle giocate. Questo anche in virtù della crescita esponenziale del gioco on line. Secondo il Libro Blu 2021 presentato il 26 Ottobre 2022 dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, il gioco fisico è passato dal 67% del 2019 al 40% del 2021. Ciò implica che il 60% del gioco da terrestre è passato on line. La raccolta on line del 2021 ha toccato quota 67 miliardi di euro. Sempre nel 2021 si sono giocati 111,17 miliardi di euro facendo segnare un nuovo record sui 110 miliardi del 2019. Unico dato “confortante” gli 88 miliardi del 2020 – primo anno della pandemia con relative restrizioni e chiusure – che hanno significativamente ridotto l’ammontare complessivo delle

puntate. Se il gioco è meno disponibile dunque si gioca meno?

Il Veneto non è esente dal fenomeno, al contrario si attesta al quinto posto in Italia per introiti provenienti dal gioco d’azzardo. La zona della bassa provincia di Padova è il territorio con la maggiore densità di macchine slot per numero di abitanti.

A qualunque ora, in qualunque zona di Padova, è possibile giocare d’azzardo con facilità, ripetutamente e investendo piccole o grandi somme.

A Padova si conteggiano 198 esercizi pubblici con slot, uno ogni 1.067 abitanti.

A questo dato vanno aggiunti tutti gli esercizi in cui si possono acquistare Gratta & Vinci o giocare a Lotterie di vario tipo. Secondo gli esperti la grande disponibilità di gioco può significativamente impattare sull’incremento del fenomeno e sulla sua gravità.

In Padova ad occuparsi del trattamento clinico del Disturbo da Gioco d’Azzardo (DGA), oltre al Ser.D e a gruppi di auto-aiuto, c’è Giocatori Noti, il primo Servizio ambulatoriale privato e strutturato all’interno alla branca di Psicologia e Psicoterapia del Poliambulatorio Arcella Giocatori Noti fa capo a psicoterapeuti con decennale esperienza nel campo

delle dipendenze e ha l’obiettivo di aiutare la persona, attraverso un percorso riabilitativo, a diventare consapevole del problema e della possibilità di risoluzione, anche smettendo di nascondersi per giocare o per recuperare le perdite.

«Spesso le persone non riconoscono di avere un problema, e questo nonostante non riescano a pianificare azioni che non implichino l’andare a giocare. - commenta la Dott.ssa Stefania Carpenzano - In questi casi è necessario prima di tutto mettere il paziente in sicurezza aiutandolo con tutti i mezzi a disposizione tra cui la co-costruzione di una fase di tutoraggio familiare, non un inutile mezzo di controllo – come potrebbe essere letto da qualcuno – ma in certe occasioni un indispensabile sistema di protezione. Dopo aver messo il paziente in sicurezza diventa fondamentale lavorare psicologicamente per affrontare il problema nella sua complessità».

Giocatori Noti si propone quindi di offrire un percorso specializzato e riservato ai giocatori d’azzardo e ai loro familiari attraverso una cura di qualità e di presa in carico diagnostica e terapeutica che permetta di ridurre o eliminare i comportamenti di gioco patologici, limitare

le perdite economiche, ridurre la conflittualità interpersonale e l’aggravamento sintomatologico, ripristinando il miglior livello di benessere psicologico, relazionale ed economico nei giocatori e nelle loro famiglie.

Dati ufficiali allarmanti mettono in evidenza come non siano solo gli adulti a giocare. Infatti il fenomeno sta coinvolgendo sempre più anche i minori. Per aumentare il livello di sensibilizzazione e promuovere una maggiore consapevolezza dei pericoli legati al gioco d’azzardo, dal 2018 gli psicologi del Poliambulatorio Arcella hanno avviato attività di prevenzione presso gli Istituti Superiori di Padova. Un percorso formativo ed educativo che permetta a giovani e giovanissimi di comprendere come la mente di chiunque possa essere facilmente

coinvolta e fuorviata dal gioco d’azzardo. Infine il Servizio Giocatori Noti ha avviato di recente uno studio dedicato alle donne e ai fattori di vulnerabilità al gioco d’azzardo patologico nella popolazione femminile, studio dal titolo: Donne in Gioco. Le risposte fornite dalle partecipanti allo studio aiuteranno ad approfondire il rapporto tra donne e gioco d’azzardo e a indagare quali aspetti della vita al femminile ne possono aumentare i rischi. Questo contribuirà a conoscere meglio aspetti culturalmente forse trascurati, al punto di lasciar pensare che il Disturbo da Gioco d’Azzardo riguardi prevalentemente o solo il genere maschile. Questo studio vuole così contribuire a dare voce alle donne, alle loro abitudini, al loro vissuto e alle loro caratteristiche più salienti.

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In foto il Professor Andrea Alimonti

Alimentazione e corretti stili di vita. I consigli in rima della pediatra dell’Ulss 6 Euganea

Supereroi della salute, i segreti in una filastrocca

Perdiventare supereroi dotati di superpoteri sono indispensabili anche scelte alimentari consapevoli e un corretto stile di vita che consenta loro di affrontare la vita in salute, con una marcia in più e con maggior efficacia. É il contenuto della filastrocca di supererori scritta da Beatrice Moro, pediatra, endrocrinologa e diabetologa, referente dell’obesità pediatrica della Ulss 6 Euganea, per insegnare ai bambini a mangiare sano ed equilibrato, corredata dai disegni di giovani allievi della scuola elementare Lambruschini del XIV Istituto comprensivo.

Nel nostro Paese 2 bambini su 10 sono in sovrappeso e 1 su 10 è obeso: in occasione della Giornata mondiale dedicata all’Obesità, lo scorso 4 marzo, l’azienda sanitaria ha puntato i riflettori sulla prevenzione che, per essere veramente efficace, dovrebbe essere approcciata fin dalla tenera età.

“L’obesità infantile è un fenomeno in crescita: circa il 50% degli adolescenti obesi rischia di esserlo anche da adul-

to - spiega la dottoressa Moro -. Molto spesso questi soggetti sviluppano patologie correlate all’obesità che, un tempo, erano di pertinenza esclusivamente degli adulti, come l’ipertensione, le dislipidemie e il diabete tipo 2”.

Questi rischi possono essere contrastati con il controllo del peso, attraverso un intervento precoce di educazione alla salute, incentrato su corretti stili di vita sani e su un’alimentazione equilibrata. Fin dall’infanzia.

“La filastrocca che ho scritto rappresenta uno strumento di apprendimento molto efficace nell’età evolutiva, non solo perché la memorizzazione di testi e concetti resterà in modo permanente nel patrimonio di conoscenza del bambini, ma anche perché consente di apprendere aspetti a volte molto difficili da spiegare in altri modi”.

Dalla colazione alla buonanotte, tutti i consigli utili (in rima baciata) per diventare... supereroi della salute.

Colazione

Se l’energia al mattino vuoi trovare, la

colazione non puoi saltare! Con latte, yogurt e pane a fette le colazioni sono perfette: spalmaci miele o marmellata per una colazione prelibata. Aggiungi frutta e cereali e per variare, uova e prosciutto son da provare.

Pranzo

Se ti vuoi a pranzo rifocillare pasta, riso o pane, meglio integrali, devi mangiare: ad una sola cosa presta attenzione non esagerare con la porzione! Carne, pesce, uova, legumi e formaggi devi alternare le proteine nel pasto non devono mai mancare; e se di salute vuoi guadagnare, frutta e verdura non devono mai scarseggiare!

Movimento

Se in salute vuoi restare ogni occasione devi sfruttare: salta, balla, gioca con la palla! E se all’aperto vuoi restare cammina, corri: non ti fermare! Sempre in forma, allegro e contento perché sei stato in perenne movimento.

Spuntino

Se lo spuntino vuoi mangiare frutta o yogurt falli bastare! E se sei stanco e

vuoi cambiare frutta secca puoi provare, senza andare ad esagerare perché paffutello puoi diventare se snack e bevande dolci non sai limitare. Se ti muovi o ti vai ad allenare pane e marmellata puoi anche assaporare!

Acqua e sale

Due cose non devi dimenticare, se la salute vuoi tutelare: SALE IODATO è consigliato ma solo un pizzico ne va consumato; se, invece, t vuoi ben idratare dai 6 agli 8 bicchieri di ACQUA devi sorseggiare, ma attenzione: bevande zuccherate sono da evitare.

Cena

Se la notte vuoi ben dormire le porzioni

devi saper gestire: pane, proteine, verdura e frutta rendono la cena perfetta per la famiglia tutta! Zuppe e minestre con legumi son l’oro, mangiale se vuoi trasformare le tue cene in un vero capolavoro. E se la sera ci scappa un languorino, non rifugiarti nel gelatino: corri a prenderti un piccolo cioccolatino! Dispositivi elettronici

TV, computer e cellulare, solo a dosi piccoli li puoi usare: ricorda poi che per un dolce dormire dalla tua stanza li devi far sparire!

Sonno

Se la mattina l’energia vuoi ritrovare, almeno 9 ore devi riposare!

www.lapiazzaweb.it 42 Salute
In rima baciata la dottoressa ha messo a punto un elenco di buone pratiche rivolto ai giovanissimi per sviluppare i “superpoteri” del vivere sano

Idee in cucina che anticipano la primavera

INSALATA DI BARBABIETOLE E RUCOLA

Una ricetta tutta da gustare come antipasto o contorno. La barbabietola rossa cotta in insalata è un piatto ricco di vitamine, abbinata alla rucola diventa un piatto saporito. Ingredienti: 2 barbabietole cotte affettate; un mazzetto di rucola pulita; formaggio di capra; 50 gr di gherigli di noci; limone; olio d’oliva extra-vergine; sale

Preparazione: Cuocere le barbabietole in acqua bollente per circa 30 minuti, finché non sono morbide. Sbucciare e tagliare a cubetti le barbabietole e metterle in una ciotola. Aggiungere la rucola e le noci e condire con olio d’oliva e aceto balsamico. Aggiungere del formaggio di capra sbriciolato e servire freddo.

RISOTTO DI ASPARAGI E GAMBERI

Un risotto semplicissimo e cremoso, veloce da preparare. Un piatto cremoso e saporito, caratterizzato dal sapore delicato degli asparagi freschi e dal sapore deciso dei gamberi.

Ingredienti: 160 g Riso vialone nano; 200 g Gamberi; 120 g Asparagi; 1 Cipolla; 1/2 bicchiere Vino bianco; Prezzemolo; Timo; Brodo vegetale q.b.; Olio extravergine d’oliva; Sale; Pepe

FRITTATA DI AGRETTI

Un secondo piatto vegetariano gustoso e di facile esecuzione. Perfetto per qualunque pranzo o cena di famiglia. Un pasto completo ed equilibrato dal punto di vista nutritivo.

Preparazione: Pulite gli asparagi eliminando la parte del gambo più coriaceo, poi bolliteli per cinque minuti mettendo le punte in alto. Una volta cotti gli asparagi, sollevateli e metteteli da parte. Nell’acqua di cottura aggiungete le teste di gamberi, un filo d’olio e fate cuocere per 20 minuti. Tagliate gli asparagi a pezzetti e mettete da parte le punte. In un’altra pentola, tostare il riso con dell’olio e aggiungere del vino bianco. Aggiungere gradualmente il brodo vegetale e gli asparagi alla pentola del riso, continuando a mescolare. A parte, saltare i gamberetti in una padella con aglio e olio, e aggiungerli al risotto alla fine. Servire con una spolverata di pepe nero e del parmigiano grattugiato.

Ingredienti: 200g di agretti; 4 uova; 50g di formaggio grattugiato; 1 spicchio d’aglio; Olio extravergine d’oliva; sale e pepe

Preparazione: Pulite gli agretti rimuovendo la radice e i filamenti più duri, quindi sciacquarli sotto acqua corrente e lasciarli sgocciolare. In una padella antiaderente, far soffriggere lo spicchio d’aglio in olio extravergine d’oliva per qualche minuto, quindi aggiungere gli agretti e farli saltare per circa 5 minuti. In una ciotola, sbattere le uova con il formaggio grattugiato (grana o pecorino), il sale e il pepe. Aggiungere gli agretti alle uova sbattute e mescolare bene. Versare il composto nella padella con un po’ di olio caldo, livellare con un cucchiaio e cuocere a fuoco medio finché la frittata non è dorata e croccante nella parte inferiore. Girare la frittata con l’aiuto di un piatto, quindi cuocere l’altro lato per altri 5 minuti, finché è completamente cotta.

www.lapiazzaweb.it 45 A tavola
Rubrica a cura di Sara Busato
A marzo la natura si risveglia e si avvicina la primavera. Sperimentare con ingredienti freschi di stagione è un ottimo modo per creare piatti gustosi e nutrienti, che rispettano l’ambiente e la stagionalità degli alimenti

Una nuova consapevolezza di voi stessi vi consentirà di ripartire rigenerati e più fiduciosi. Questo ritrovato equilibrio sarà la carta vincente nelle vostre scelte e nelle vostre azioni. Approfittatene

Siete impazienti di mettervi all’opera. Le cose che avete programmato di fare sono tante. Fate però una bella lista per capire quali sono le priorità. Non siate impazienti, riuscirete a fare tutto

Amicizie, impegni e tanta vita sociale vi riempiono le giornate in modo piacevole e divertente. State trovando consensi e intrecciando legami inaspettati. Siete brillanti e motivati

Smettete di idealizzare le persone e accettate il fatto che talvolta possono anche sbagliare. Questo non significa che vogliano ferirvi ma, semplicemente, che sono umane. Siate più disposti al dialogo

LEONE

Provate a guardare oltre il futuro imminente e cominciate a pianificare le vostre azioni sui tempi lunghi. Investirete le vostre energie in progetti ambiziosi ma di grande valore

QUA LA ZAMPA!

É tempo di chiudere certi capitoli e cominciare a scrivere pagine nuove della vostra vita. Fatevi ispirare dalla vostra energia positiva e dalla vostra curiosità. Si apriranno scenari inesplorati

Mettete in risalto le vostre capacità, lavorate sulle vostre insicurezze che talvolta vi impediscono di esprimervi al meglio. Sarete sorpresi dai consensi che giungeranno da più parti

Non è più il caso di temporeggiare, ora si fa sul serio. Siete consapevoli e padroni di voi stessi, nulla potrà impedirvi di procedere lungo la strada che avete pensato per voi. Insistete con ostinazione

Questo mese puntate tutto sulla produttività. Eliminate ogni richiesta di chi vi toglie energie e utilizzate le vostre risorse per concentrarvi su di voi e i vostri progetti. Un po’ di sano egoismo non guasta

ACQUARIO

Siete più sensibili alle cose che accadono attorno a voi e vi fermate a riflettere sulla realtà che vi circonda. Vi accorgerete di avere vicino persone disponibili ad ascoltarvi e che vi vogliono bene

É tempo di uscire dalla propria zona di conforto e aprirsi a nuove esperienze. La vita da eremiti non vi si addice, mettetevi di più in gioco potreste scoprire di avere doti inaspettate

Avete bisogno di un momento di pausa per ricaricarvi. La scelta migliore è tornare alle origini, ripartendo da dove tutto è iniziato. Questa volta sceglierete strade diverse che non avevate considerato

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GEMELLI SAGITTARIO
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CANCRO CAPRICORNO VERGINE PESCI Oroscopo

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