laPiazza di Padova Sud - Luglio 2024

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Noi ci crediamo

Luca Zaia

Governatore Regione Veneto

Quest’anno sarà ricordato per due date storiche: il 19 e il 26 giugno, rispettivamente la definitiva approvazione dell’autonomia con il voto del Parlamento e la promulgazione della legge, con la firma del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha ne fissato la piena operatività dal 13 luglio. Ma ce ne è anche una terza: il primo luglio, giorno in cui con una lettera indirizzata al Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, il Veneto ha chiesto la riapertura del tavolo di confronto per l’attuazione dell’autonomia differenziata, secondo quanto previsto dalla Costituzione. Con questa lettera si riprende la trattativa sulle nove materie per cui non è prevista la definizione dei Lep, alle quali si affiancano quelle previste nella pre-intesa siglata ancora nel 2018. Il Veneto è pronto e dimostra di credere fermamente nella devoluzione delle competenze. Di fronte alla necessità di dare risposte sempre più adeguate ai cittadini, infatti, è nell’oggetto sociale di un governatore aspirare a ulteriori ambiti di attività. Siamo consapevoli che il percorso dovrà essere graduale perché impone una valutazione attenta per l’attribuzione di ogni singola materia e delle funzioni. Se da sempre abbiamo affrontato 23 dossier, ognuno per una materia, è stato perché ci ha permesso di poter trattare ampiamente con cognizione di causa l’argomento e presentare una proposta di autonomia differenziata che sia di efficienza, responsabilità e vicinanza ai cittadini. aIl momento di mettersi alla prova è arrivato. Come Veneto siamo disposti a gemellarci da subito con una Regione del Sud che intenda testare assieme questa riforma che per noi significa equa distribuzione del benessere e non del malessere.

di Padova Sud

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LA PROTEZIONE CIVILE

Il consigliere delegato di Albignasego Daniele Maran, l’assessore dell’Unione Anna Franco e il sindaco della cittadina croata di Labin, Valter Glavičić, hanno siglato un protocollo d’intesa per continuare la collaborazione

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SStievano

Siglata

AUTONOMIA, SI FA SUL SERIO IL VENETO APRE LA TRATTATIVA

Dopo il via libera al disegno di legge e l’approvazione di Mattarella parte la prima richiesta ufficiale

Servizio a pag. 21

UN “COLPO DI SCENA” PER I TRE TEATRI VENETI

Al via la nuova rassegna messa a punto dal Teatro Stabile del Veneto, in arrivo 80 spettacoli e grandi nomi

Servizio a pag. 24

aranno state le proteste via via sempre più insistenti e numerose, soprattutto dopo la fine della pandemia, sarà che gli investimenti messi in campo l’anno scorso per le assunzioni e una migliore organizzazione iniziano a dare i loro frutti, fatto sta che sul fronte delle liste d’attesa nella sanità pubblica qualcosa si è mosso, in questi ultimi mesi. I numeri diffusi ad inizio luglio sembrano confermare questa tendenza.

segue a pag. 5

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l’intesa

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Progetto Cicero

Itre Comuni dell’Unione Pratiarcati, Albignasego, Casalserugo e Maserà, hanno compito un’esercitazione di Protezione civile transfrontaliera a Labin, in Croazia, nell’ambito del progetto europeo Cicero (Croatia-Italia Civil protEction collaboration). Un progetto che ha l’obiettivo di promuovere momenti di formazione e interventi congiunti, nonché condividere una campagna di informazione ai cittadini.

Le esercitazioni congiunte, svoltesi il 15 e 16 giugno, hanno visto coinvolti i volontari delle squadre SIRE (squadra intervento recuperi in emergenza) e AIB (anti incendio boschivo) dell’Unione Pratiarcati unitamente ai Vigili del fuoco di Labin, al Soccorso alpino e alla Croce rossa croata. Presenti il consigliere delegato alla Protezione civile di Albignasego, Daniele Maran, e l’assessore dell’Unione Anna Franco, che con il sindaco di Labin, Valter Glavičić, ha siglato un protocollo d’intesa che impegna i due enti a continuare la collaborazione anche dopo il termine del progetto Cicero.

Il primo giorno nel Parco delle sculture di Dubrova si sono svolte esercitazioni per spegnere un incendio boschivo, salvare un ferito caduto con una moto in una buca e un’esercitazione per salvare una persona da un precipizio con l’aiuto di un cane da ricerca.

Numerosi spettatori, tra cui molti bambini, hanno potuto assistere all’ispezione di tutti i veicoli dei servizi di emergenza e apprendere ulteriori informazioni presso i loro stand espositivi.

Il secondo giorno gli esercizi si sono svolti presso la torre mineraria Šoht a Pijacal di Labin. Sono stati proposti diversi scenari di esercitazioni per il salvataggio di persone e il primo soccorso utilizzando tecniche speleologiche e alpinistiche.

La nuova squadra droni della Protezione civile dell’Unione, costituita proprio grazie ai fondi del progetto Cicero, ha inviato le immagini in tempo reale all’unità operativa di comando locale. Appuntamento al 19 e 20 ottobre per l’esercitazione nel territorio dell’unione.

La

Protezione Civile dell’Unione Pratiarcati si apre all’Europa

Bye bye “galleggiamenti”

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

Come già avevamo annunciato il mese scorso la curva delle prestazioni in attesa per esami e visite specialistiche continua a scendere negli ultimi mesi. I cosiddetti “galleggiamenti” sono ormai pressoché azzerati, assicurano i vertici della sanità regionale, per le prestazioni urgenti, quelle da garantire entro 10 giorni, mentre quelle con priorità a 30 giorni sono passate dalle 82.811 di maggio 2023 alle 13.913 dello scorso fine maggio, con un calo dell’83%. Sono scese del 62%, invece, le attese per visite ed esami da garantire tra i 60 e i 90 giorni, passate da poco meno di 75 mila alle attuali 28 mila.

Scendendo nel locale, in alcuni territori va meglio, in altri restano delle criticità, soprattutto dove mancano strutture e dove c’è ancora carenza di personale, come denunciano le organizzazioni sindacali che continuano a chiedere maggiori investimenti nel pubblico e meno ricorsi alle strutture private. Dai singoli direttori generali delle aziende sanitarie e ospedaliere fino al presidente della Regione tutti assicurano che il “dirottamento” delle prestazioni nelle strutture private resta l’ultima spiaggia, una scelta necessaria solo quando non vi sono veramente altre alternative in ballo. E’ sensibilmente calato anche il numero dei pazienti che rinunciano alle cure nel pubblico, di fronte ai lunghi tempi di attesa, e si rivolgono ad ambulatori o cliniche private, pagando decisamente di più, pur di avere un riscontro in tempi più rapidi. Eppure la voce dei cittadini continua a farsi sentire, in particolare per le visite e gli esami più difficili da prenotare: ortopedia, dermatologia, oculistica, pneumologia e colonscopia, solo per citarne alcuni. A questo si aggiunge la maggiore distanza da affrontare per eseguire gli accertamenti, visto che le prenotazioni vengono assegnate a strutture lontane anche 50-60 chilometri dalla residenza del paziente. Ora, in soccorso degli operatori e dei cittadini, arriva anche l’intelligenza artificiale, in grado di incrociare centinaia di informazioni ed elaborare l’appuntamento “ideale”. Ben venga, purché al centro continui a rimanere la persona.

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Viabilità.

L’opera è attesa dai residenti che chiedono più sicurezza dopo i tanti incidenti anche mortali

Via libera per la nuova rotatoria di via Verdi a San Giacomo

La chiusura del tratto stradale, necessaria per consentire l’esecuzione dei lavori, durerà sei mesi Il percorso alternativo sarà in via Callas. La nuova opera metterà in sicurezza l’incrocio fra la provinciale 3, via Verdi e via Pio X

S emaforo verde per la nuova rotonda. Sono partiti i lavori della nuova rotatoria realizzata in via Verdi a San Giacomo di Albignasego. L’opera, che sarà realizzata per mettere in sicurezza l’incrocio fra la Sp3, via Verdi e via Pio X dove si sono verificati numerosi incidenti anche con conseguenze mortali, andrà a sostituire l’attuale impianto semaforico. L’esecuzione dei lavori è destinata a modificare la viabilità del territorio, lungo in importante un tratto di strada provinciale a grande percorrenza di collegamento tra la città di Padova e la prima periferia del capoluogo con la provincia.

«Per consentire l’esecuzione dell’opera, il tratto iniziale di via Verdi sarà chiuso al traffico indicativamente non appena le condizioni meteorologiche lo permetteranno avvisa la nota dell’amministrazione comunale di Albignasego - La chiusura avrà una durata stimata di sei mesi. Durante questo periodo, verrà garantito un passaggio pedonale protetto che costeggerà il cantiere, permettendo il collegamento tra la strada provinciale Sp3 e via Verdi. I residenti potranno quindi accedere a via Verdi utilizzando la nuova viabilità di via Callas, situata nella lottizzazione limitrofa».

La nuova opera, che andrà così a sostituire l’attuale semaforo, sarà realizzata nella frazione più ad est del comune, San Giacomo, occupando l’incrocio fra la Sp3,

via Verdi e via Pio X, un’area tristemente nota a causa del gran numero di incidenti stradali che si sono susseguiti negli anni, con epiloghi anche mortali.

Un provvedimento, quello della costruzione della nuova rotatoria, che è stato in larga parte voluto anche dai cittadini dei quartieri limitrofi e delle abitazioni affacciate su quel tratto di strada. «Questo intervento, che è stato molto atteso e fortemente richiesto da numerosi residenti della zona ci ha tenuto a sottolineare il consigliere Massimiliano Bertazzolo, rappresenta un passo importante verso il miglioramento della viabilità del quartiere che avrà un impatto significativo sulla sicurezza dell’incrocio. Il progetto, si inserisce in un più ampio piano di sviluppo urbano volto a garantire una circolazione più fluida e sicura, rispondendo alle esigenze della comunità locale e contribuendo al miglioramento complessivo della qualità della vita nel quartiere».

Continua, dunque, l’investimento nella sicurezza delle strade non solo attraverso nuove opere come quella della rotatoria prevista lungo un’arteria importante per il raccordo tra città e periferia,, ma anche grazie alla costante attività di manutenzione ordinaria che riguarda la segnaletica il manto stradale, lo sfalcio dell’erba lungo le varie arterie della circolazione e l’adeguata e rinnovata illuminazione. (g.b.)

Il sindaco Giacinti: “Intervento all’interno del piano di sviluppo urbano”

Il progetto della nuova rotonda si inserisce in un più ampio piano di sviluppo urbano. “L’obiettivoribadisce il sindaco Giacinti (nella foto) - è garantire una circolazione più fluida e sicura, rispondendo alle esigenze della comunità locale e contribuendo al miglioramento complessivo della qualità della vita dei residenti”.

In materia di sicurezza stradale, con l’ultima variazione di bilancio approvata dal consiglio comunale, l’amministrazione comunale ha destinato risorse per il cofinanziamento del progetto varchi di lettura targhe da installare su ogni direttrice in entrata e in uscita dal territorio comunale e per il completamento della ciclabile di via Manzoni che collega il centro con l’argine del canale Battaglia e il primo stralcio di quella di via Mameli. Ad essere in programma anche la pista ciclabile proprio in via Pio X, la sistemazione di quella di via Torino e l’individuazione di una soluzione per mettere in sicurezza via Battisti.

“Continua l’investimento nella sicurezza delle nostre strade, non solo attraverso nuove opere come quella in corso nel rione San Giacomo – conclude il primo cittadino, Filippo Giacinti -, ma anche grazie alla costante manutenzione del manto stradale e della segnaletica”. (g.b.)

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Un’immagine del progetto della nuova rotatoria

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Consumo di carburante Alfa Romeo Junior Ibrida (l/100km): 5,2; emissione di CO2 metodo di misurazione/correlazione nel ciclo misto WLTP. Valori preliminari soggetti a conferma durante il

e le emissioni di C2 possono essere diversi e variare a seconda delle condizioni di utilizzo e

(aria condizionata, impianto di riscaldamento, radio, navigazione, luci, ecc.), pneumatici,

Più di duecento appuntamenti all’aperto nei parchi di Albignasego

Grande successo per “Sportivando nei parchi”, la rassegna dà il via agli appuntamenti all’aria aperta in calendario per tutta l’estate appena iniziata

L a manifestazione, conclusasi il 3 luglio, si era aperta con una serata di presentazione durante la quale erano stati premiati gli atleti delle società sportive di Albignasego che si sono distinti per i risultati raggiunti nella stagione appena conclusa. In quell’occasione il sindaco Filippo Giacinti e l’assessore allo sport Gregori Bottin hanno illustrato ai cittadini le varie possibilità offerte durante quasi un mese di appuntamenti, he saranno loro offerte, con l’obiettivo di incentivare l’attività motoria e, quindi, il benessere fisico.

Già dai primi numeri si è colta l’importanza e l’attenzione che l’amministrazione ha rivolto a questo progetto: sono stati infatti coinvolti 11 parchi e 26 associazioni sportive, con la possibilità di scegliere tra 22 discipline ed oltre 200 appuntamenti dedicati ad adulti, bambini e ragazzi in ogni ora del giorno, del pomeriggio e della sera. «Un’iniziativa nata nel 2020, che cresce di anno in anno e che contribuisce ad animare i parchi del territorio. Devo ringraziare le nostre associazioni, con cui siamo in dialogo costante, che rispondono sempre con entusiasmo e ci consentono ogni anno di proporre un ricchissimo programma» ha commentato Bottin.

“Sportivando è una manifestazione che parte dal cuore della città, tra Piazza del Donatore e Villa Obizzi e si irradia in tutto il territorio; il nostro desiderio era quello di dare, anche quest’anno, la possibilità ai cittadini di sperimentare le diverse discipline sportive vicino casa, raggiungendo i parchi a piedi o in bicicletta, proprio per promuovere il movimento, il benessere e la socialità” ha sottolinrato il sindaco Giacinti.

Hanno fatto da perfetta anche altri appuntamenti all’insegna del running (corsa, ndr) non convenzionale. Si sono infatti tenuti il 22° campionato nazionale di Retrorunning, la 18ª prova mondiale di corsa alternata e la 17ª alternata in coppia mista a cura di retrorunnin.eu. Molte dunque le iniziative che hanno visto una grande partecipazione e destinate a incrementare ulteriormente lo spirito sportivo della cittadina, influendo positivamente sulla salute e sul benessere dei suoi abitanti.

Andrea Benato

Comune attivo

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“Sportivando nei parchi” è solo l’ultima iniziativa, in ordine di tempo, che vede il comune di Albignasego promotore della cultura dell’attività fisica e dello sport. L’impegno costante hanno portato l’ULSS 6 Euganea a conferire alla città il titolo di “Comune attivo” sulla base del programma Vivo bene Veneto del Piano Regionale di prevenzione 2020-2025, premio conferito lo scorso aprile.

«L’obiettivo che ci siamo dati con le associazioni sportive del territorio è che tutti possano fare attività fisica, in sicurezza, vicino casa, favorendo allo stesso tempo un percorso di consapevolezza e responsabilizzazione nei confronti della propria salute, incoraggiando il movimento attivo ed il benessere individuale» ha commentato l’assessore Gregori Bottin, rilanciando quindi l’impegno dell’amministrazione nella direzione intrapresa. (a.b.) Sportivando.

Ottimizzazione delle rete idrica: proseguono opere nei vari Comuni

La collaborazione tra il Comune di Albignasego e il Consorzio di bonifica Bacchiglione si concretizza in un ambizioso progetto volto a migliorare la gestione idrica del territorio. L’obiettivo principale è la realizzazione del nuovo scolo Carpanedo-Sabbioni, accompagnato da una serie di interventi di manutenzione straordinaria per implementare un sistema di automazione e telecontrollo delle opere di regolazione idrica.

CARPANEDO-SABBIONI

La realizzazione del nuovo scolo Carpanedo-Sabbioni fa parte del programma di interventi del consorzio di bonifica Bacchiglione e ha come obiettivo principale la sicurezza idraulica del territorio che comprende i comuni di Albignasego, Maserà di Padova e Due Carrare. Il nuovo canale, con una lunghezza complessiva di 4.883 metri, è stato progettato per deviare parte dei deflussi dallo scolo Ca’ Manzoni, che attualmente presenta un regime idraulico critico, specialmente durante eventi di precipitazioni intense, ormai sempre più frequenti a causa del cambiamento climatico. Nel dimensionamento delle nuove canalizzazioni, è stato preso in considerazione l’intero bacino scolante per determinare l’entità dei deflussi nel territorio e le conseguenze delle scelte pro-

gettuali sul reticolo idrografico collegato. Queste opere permetteranno di ridurre i livelli idrometrici di piena lungo lo scolo Mediano, mantenendo i deflussi entro le esistenti sommità arginali e proteggendo così i territori limitrofi da eventi meteorici con tempi di ritorno di dieci anni.

INTERVENTI DI MANUTENZIONE

STRAORDINARIA E TELECONTROLLO

Il consorzio di bonifica Bacchiglione ha inoltre presentato un progetto di dodici interventi di manutenzione straordinaria, con l’obiettivo di implementare un sistema di telecontrollo per la gestione e il comando di manufatti di regolazione esistenti, situati

nei punti di derivazione e lungo i canali consortili nel bacino che comprende i comuni di Albignasego, Maserà di Padova e Casalserugo. Il sistema di telecontrollo consentirà la gestione remota delle prese e chiaviche e dei sostegni idraulici, che svolgono una funzione irrigua fondamentale per il territorio. L’obiettivo di questi interventi è ottimizzare e ridurre il prelievo idrico attraverso tecnologie avanzate, promuovendo così il risparmio dell’acqua e aumentando il livello di tutela ambientale. Il progetto ha un del valore complessivo di 9.350.000 euro.

Cristina Salvato

Letture in biblioteca per persone con disabilità

Durante il periodo estivo la biblioteca inclusiva di Albignasego darà vita ad una nuova iniziativa in collaborazione con il centro diurno “Il Nodo”. Dal 18 giugno fino alla fine di settembre un gruppo di utenti adulti con disabilità del centro parteciperà all’attività settimanale “Letture in biblioteca” nella sala multisensoriale snoezelen ragazzi in villa Obizzi.

L’attività, prevista ogni martedì dalle 10.30 alle 11.30, consisterà nella lettura ad alta voce di brevi e semplici racconti, selezionati tra quelli disponibili nelle librerie della struttura. Gli incontri saranno condotti da un operatore del centro e da un volontario del gruppo di lettura della biblioteca.

«Il progetto della biblioteca inclusiva – spiega Anna Franco, assessore all’integrazione, inclusio-

ne e cooperazione sociale – è stato ideato e realizzato da un team di esperti psicologi, con l’obiettivo di creare un ambiente capace di favorire il benessere psico-fisico, migliorare la concentrazione e la lettura e concedere a tutti una reale opportunità di accesso alla cultura. Offre uno spazio tranquillo e accessibile a tutti, senza alcun tipo di barriera, dove possono nascere proposte, condivisioni e attività

sperimentali». Con il completamento degli interventi previsti dal piano comunale di eliminazione delle barriere architettoniche (Peba) la biblioteca è stata resa totalmente inclusiva e accessibile, con i fondi del PNRR. Sono state realizzate due aree controllate e ricche di strumenti per la stimolazione dei sensi come effetti visivi (luci, colori), uditivi, tattili, un ambiente multisensoriale funzionale alle caratteristiche delle persone con fragilità intellettive o bambini con disturbi dell’attenzione le stanze snoezelen, sono stati rifatti la segnaletica in comunicazione aumentativa alternativa (CAA) e il regolamento della biblioteca in lingua italiana dei segni (Lis), in collaborazione con le realtà del terzo settore che fanno parte del Tavolo comunale dell’inclusione. (cri.s.)

Tra gli obiettivi, frutto della collaborazione fra Comuni e Consorzio di bonifica Bacchiglione, l’implementazione di un sistema di telecontrollo per la gestione e il comando di manufatti di regolazione, nei punti di derivazione e lungo i canali consortili nel bacino che comprende Albignasego, Maserà di Padova e Casalserugo

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Sostenibilità. A partire dal prossimo autunno verranno distribuiti nuovi contenitori per la raccolta porta a porta

Migliora la raccolta differenziata dei rifiuti grazie al Pnrr

I nuovi contenitori saranno dotati di un dispositivo che permetterà di monitorare gli svuotamenti e assicurare un servizio più preciso e puntuale. Ogni contenitore sarà abbinato all’utenza che lo utilizza, garantendo una gestione più trasparente e responsabile dei rifiuti

Grazie ai fondi ottenuti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), il Comune di Casalserugo è pronto a lanciare una serie di iniziative volte a migliorare il sistema di raccolta differenziata dei rifiuti, per rendere il servizio più efficiente e sostenibile attraverso la digitalizzazione e l’introduzione di nuove tecnologie.

A partire dal prossimo autunno verranno distribuiti nuovi contenitori per la raccolta porta a porta, dotati di un tag RFID, un dispositivo che permetterà di monitorare gli svuotamenti e assicurare un servizio più preciso e puntuale. Ogni contenitore sarà abbinato all’utenza che lo utilizza, garantendo una gestione più trasparente e responsabile dei rifiuti.

I nuovi contenitori avranno colori differenti: marrone per l’organico, blu per la carta, verde per il vetro, giallo per plastica e lattine (solo per utenze non domestiche selezionate) e grigio per il secco residuo.

I bidoni saranno consegnati direttamente presso le abitazioni e le attività lavorative da operatori incaricati, riconoscibili tramite un tesserino di identificazione. Gli operatori non entreranno nelle abitazioni e non richiederanno alcun pagamento.

Per le abitazioni che hanno fino a cinque utenze domestiche al medesimo civico, ciascuna utenza riceverà un carrellato grigio da 120 litri per il secco residuo, un mastello marrone da 25 litri per l’organico, un carrellato blu da 120 litri per la carta, un carrellato verde da 120 litri per il vetro.

Per abitazioni con più di cinque utenze domestiche, saranno forniti contenitori condivisi, ad eccezione del secco residuo per cui ogni utenza avrà un proprio bidone grigio. Le utenze non domestiche riceveranno contenitori specifici in base alla tipologia di attività e alla categoria Tari di iscrizione.

«L’introduzione dei nuovi contenitori – annuncia il sindaco Matteo Cecchinato – permetterà di avviare un monitoraggio in tempo reale della raccolta per tutto il 2025. Questo periodo

sarà cruciale per valutare l’introduzione della tariffazione puntuale a partire dal 2026, che consentirà di pagare il servizio in base alla quantità di rifiuti effettivamente prodotti, promuovendo maggiore equità e incentivando comportamenti virtuosi».

Per agevolare la transizione, il Comune ha organizzato una serata informativa aperta a tutti

i cittadini che si terrà ad ottobre. «Questa iniziativa – aggiunge il sindaco – rappresenta un passo significativo verso una gestione più sostenibile e moderna dei rifiuti, allineandosi agli obiettivi di innovazione e sostenibilità promossi dal PNRR e contribuendo a rendere il nostro Comune un modello di rispetto per l’ambiente».

Cristina Salvato

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Festa dello sport: 10 giorni di cultura sportiva È stata un successo la 41esima Festa dello sport, dieci giorni dedicati interamente alla cultura sportiva. Dal 7 al 17 giugno si sono succeduti gare e tornei e serate danzanti con le orchestre dal vivo. La festa ha preso avvio con il Team Verde Pattinaggio ASD e il saggio delle bravissime pattinatrici, proseguendo con la chiusura sportiva dell’Alfa Maserà e la gara di handbike organizzata dal Gruppo Podisti Casalserugo. Il 13 giugno Casalserugo ha ospitato l’apertura della Summer Run 2024 e successivamente la 15esima edi-

www.veneto24.it Casalserugo

LENZA IN RIABILITAZ TECNICO ORTOPEDICO

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zione della Veneto green cup con 120 squadre che si sono affrontate sull’erba nel green volley e poi le competizioni di scherma con spada luminosa con la associazione LudoSport. «La manifestazione ha messo in luce il valore dei nostri sportivi e delle nostre società– dichiara il sindaco Matteo Cecchinato – dimostrando ancora una volta la vitalità della nostra comunità il valore del volontariato grazie all’attività di decine di persone che hanno collaborato alla perfetta riuscita della manifestazione. Ci prepariamo a una nuova serie di iniziative estive: dal 21 giugno al 28 luglio Casalserugo e Ronchi ospiteranno una serie di eventi imperdibili». Dal 21 al 23 giugno si è svolta la manifestazione “Wonder Ronchi” con concerti e intrattenimento, dal 5 al 7 luglio “Ser Beer Fest” dedicata a cibo, musica e birra, dal 12 al 13 luglio “Cabaret e Musica” in collaborazione con Radio Company e dal 26 al 28 luglio la “Anguriata” con musica e gonfiabili. (cri.s.)

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Dal 1° luglio è attivo il servizio elettrico a Tutele Graduali.

sul futuro.

il gestore è Hera Comm, società del Gruppo Hera

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dell’azienda del Gruppo

per i cittadini. Grazie a questo automatismo,

le Graduali

Le condizioni del servizio a Tutele Graduali, uguali in tutta Italia, sono quelle definite dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA). Le componenti principali del prezzo dell’energia sono due: una prima parte, variabile, è a copertura dei costi di approvvigionamento dell’energia, e deriva dalla media dei prezzi del mercato all’ingrosso (Prezzo Unico Nazionale – PUN).

A questa si somma una componente fissa, volta a coprire i costi di commercializzazione che, in virtù dei ribassi di gara, comporterà per il cliente un risparmio rispetto al precedente regime di Maggior Tutela.

disponibile una sezione dedicata alla fine della tutela elettrica.

Il modello di servizio Hera: cliente al centro, rigore etico e transizione energetica

In un territorio importante come la provincia di Padova, Hera manterrà lo stesso modello di servizio che l’ha portata fra i primi gestori energetici nazionali: focus sul servizio al cliente, attraverso canali sia remoti (app MyHera, web, call center) che fisici (oltre 160 sportelli in tutto il Paese), rigorosa condotta etica nella proposizione

iti in oltre 310 comuni italiani. L’orientamento alla sostenibilità è attestato, fra le altre, da due importanti evidenze. Già oggi il 52% del margine operativo lordo del Gruppo è “a valore condiviso”, cioè legato ad attività che contribuiscono a realizzare gli obiettivi di sostenibilità ONU al 2030 e, da piano industriale, entro il 2027 salirà al 64%. Inoltre, Il titolo Hera è dal 2020 (con verifiche e rinnovi annuali) incluso nel Dow Jones Sustainability Index (sia europeo che mondiale), autorevole indice borsistico internazionale, che include le aziende quotate migliori in termini di performance nelle dimensioni ESG.

dai 75 anni in su, in condizioni di di coltà economica o residenti in zone disagiate. Informazioni di dettaglio sul sito Arera.

Cosa prevede il servizio a Tutele Graduali

La fornitura di energia elettrica a condizioni standard definite da Arera.

Il

nostro

Sintonizzati sul futuro.

territorio

ed

il rapporto

con l’acqua, tra rischio idrogeologico e scarsità

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ra dalla quale le persone emigravano per cercare lavoro e fortuna. Poi, grazie alla lungimiranza, tenacia ed allo spirito di iniziativa e di sacrificio dei veneti, la nostra Regione ed il Nordest sono diventati la zona più produttiva d’Italia e tra le primissime in Europa. E’ stato un cambio di rotta che ha portato con sé alcune conseguenze e tra queste c’è certamente la gestione e lo sviluppo del suolo.

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Il dibattito, che è stato moderato da Stefano Bazza, dopo il saluto del sindaco di Torreglia, Marco Rigato, ha visto gli interventi di Sarah Costantini, direttrice del Genio civile di Padova, di Andrea Crestani

direttore ANBI Veneto (l’Associazione

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Accanto a questo c’è un altro fenomeno, molto più grande, che ci

Regionale Consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue, che associa e rappresenta tutti gli 11 Consorzi di bonifica del Veneto) e poi di Nazzareno Paganizza (Direttore del Consorzio Bacchiglione) e Stefano Vettorello (Direttore del Consorzio Adige Euganeo).

E’ possibile seguire l’intero dibattito sul canale youtube: https://www.youtube.com/@elisaventurini oppure inquadrando il QR code

Celebrazioni.

La posa in ricordo del politico antifascista spegne mesi di dibattito e polemiche

Scoperta una targa a Matteotti

Tutto era cominciato tutto con la proposta avanzata dal gruppo di minoranza Comunità e territorio, che aveva portato in approvazione del Consiglio comunale la proposta di conferire la cittadinanza maseratense assassinato dai fascisti

Giacomo Matteotti ha una targa che lo ricorda, a Maserà, all’inizio della strada che dal 1976 porta il suo nome. È stata deposta dall’amministrazione comunale il 10 giugno, nel giorno del centesimo anniversario della morte del politico rodigino che pagò con la vita la sua opposizione al regime fascista.

Con la posa della targa si spengono così mesi di polemiche che avevano infiammato il clima politico di Maserà. Era cominciato tutto con la proposta avanzata dal gruppo di minoranza Comunità e territorio, che aveva portato in approvazione del Consiglio comunale la proposta di conferire la cittadinanza maseratense a Matteotti. Proposta che aveva ricevuto il diniego da parte della maggioranza che non intendeva concederla a qualcuno “post mortem”.

Il dibattito si era ulteriormente acceso qualche giorno dopo: in seguito al clamore suscitato a livello nazionale dalla vicenda, lo scrittore Mimmo Franzinelli, autore del libro «Matteotti e Mussolini. Vite parallele. Dal socialismo al delitto politico» aveva chiesto di poterlo presentare nell’unica data a sua disposizione, il 21 maggio. Altro diniego, giustificato dal Comune non tanto per motivi ideologici, quanto perché da tempo era stata programmata la presentazione di un libro di un autore di Maserà e poi perché Agcom (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) e Corecom (Comitato regionale per le comunicazioni), essendo nel bel mezzo della campagna elettorale per le europee, avevano vietato lo svolgimento di attività che potessero fornire contenuti informativi non neutrali.

Franzinelli presentò lo stes-

“Territorio pulito”: scuole e associazioni protagoniste

Da oltre quindici anni è un appuntamento fisso nel Comune di Maserà: la manifestazione

“Territorio pulito” si è svolta il primo giugno in collaborazione con le scuole e alcune associazioni locali e ha portato lungo le vie del territorio tante persone, tra cui molti bambini, a raccogliere i rifiuti abbandonati.

Una mattinata destinata a sensibilizzare i cittadini soprattutto i più piccoli al rispetto dell’ambiente e alla cura del paese, che ha visto partecipare una rappresentanza degli studenti

dell’istituto comprensivo, guidati dalla professoressa Alessandra Pressato referente ai progetti ambientali per la scuola secondaria, il sindaco e alcuni consiglieri del Consiglio comunale dei ragazzi, alcune associazioni tra cui Fidas, Alpini, Associazione nazionale carabinieri, e cittadini. Una sessantina di persone in tutto.

Prima della partenza da piazza del municipio, l’assessore ai progetti ambientali Francesca Greggio e l’assessore alle politiche scolastiche Silvia Borghetto

hanno interagito con i ragazzi, fornendo loro informazioni circa lo smaltimento dei rifiuti e alcune curiosità sull’utilizzo dei materiali riciclati. Hanno trasmesso loro il messaggio che, oltre a non dover abbandonare i rifiuti, questi devono essere smaltiti correttamente perché possano avere una nuova vita.

Tra i rifiuti sono stati raccolti principalmente cartone e plastica: tutto sommato il territorio era pulito e questo è segno che i cittadini di Maserà rispettano l’ambiente. (cri.s.)

so il suo volume all’aperto, in piazza, alla presenza di trecento persone. Ma il clima “rovente” ha raggiunto il culmine nelle minacce ricevute dal sindaco Volponi da un anonimo che ha telefonato in municipio. E si arriva infine alla posa della targa, che l’amministrazione aveva annunciato di voler deporre anche per ottemperare alla legge 92/2023, che celebra e conserva la memoria del politico assassinato. «Maserà di Padova ricorda chi per la democrazia sacrificò la sua vita, per un’Italia giusta e libera» recita la tabella posta all’inizio di via Matteotti e scoperta, nel corso di una breve cerimonia, dal sindaco Gabriele Volponi e dal sindaco del Consiglio dei ragazzi. «Tutte queste polemiche sono state sterili e strumentali – ha dichiarato il sindaco Volponi nel corso della cerimonia –. Nessuno ha mai messo in discussione la figura di Matteotti e del suo contributo alla democrazia».

Cristina Salvato

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Due immagini della posa della targa a ricordo di Giacomo Matteotti

Gruppo Podisti. Un fiume di podisti e famiglie per la dodicesima edizione della corsa

Butterfly Run: le farfalle corrono per beneficenza

E rano quasi duemila i partecipanti alla Butterfly Run 2024, l’evento del Gruppo Podisti di Maserà giunto all’edizione numero 12. Anche quest’anno la corsa ha fatto transitare per le vie di Bertipaglia e Maserà unn fiume di podisti e famiglie è partito dalla piazza di Bertipaglia per percorrere insieme 6 o 9 di corsa o di camminata, in spensieratezza e allegria. Oltre al sano movimento, alla socializzazione e al divertimento, il fine della Butterfly run è raccogliere fondi per sostenere alcune associazioni: quest’anno è stato possibile devolvere 6.000 euro alla Lilt e a Braccio di ferro onlus.

Lilt Padova da sempre si occupa della prevenzione e della lotta contro i tumori femminili: alla corsa era presente anche il camper che la Lilt utilizza nel tour della prevenzione. La seconda onlus entrata a fare parte della famiglia dei podisti è la Braccio di Ferro, nata dalla forza di volontà di Elisa e Federico in ricordo del piccolo Riccardo: in sua memoria si occupano di raccogliere fondi per sostenere l’hospice pediatrico dell’ospedale di Padova. Per questa edizione il Gruppo Podisti di Maserà ha infine organizzato

due novità: la partenza dalla piazza di Bertipaglia con percorsi rinnovati. Chi ha percorso il tragitto da 9 km ha attraversato il suggestivo passaggio all’interno del centro ippico di Ca’ Murà. Inedita anche la maglietta, stavolta di colore bianco raffigurante il viso di una donna con le ali di farfalla, ideata e disegnata da Emma Passarotto, una giovanissima ragazza iscritta all’ultimo anno del liceo artistico Modigliani, che ha compreso appieno il messaggio che i Podisti di Maserà volevano trasmettere: una

donna libera di volare. «Tutte le donne devono essere libere – sottolinea il presidente del Gruppo podisti, Graziano Capuzzo – e per tale motivo prima della partenza, con la partecipazione del sindaco Gabriele Volponi e della sua vice Silvia Borghetto, si è voluto ricordare la figura di Giada, ultima vittima di femminicidio nel territorio padovano, depositando un mazzo di fiori ai piedi della statua della Madonna situata all’interno della chiesa di Bertipaglia».

Cristina Salvato

Stanziamenti per i fossati

Il Comune di Maserà investe in sicurezza idraulica «Abbiamo stanziato 50 mila euro per la manutenzione dei fossi – dichiara il sindaco Gabriele Volponi –, soldi straordinari che impiegheremo per il loro scavo e la pulizia. Una cifra ragguardevole rispetto ai 10.000 a bilancio annualmente». I primi interventi saranno realizzati nei fossati lungo le vie Rovere, Foscolo, Ronchi, Derna, Casolina e Mortalisatis. E’ iniziata anche la pulizia annuale di tutte le 1.300 caditoie stradali del paese, in convenzione con Acquaevenete. «Il Comune mette in campo le sue forze e risorse, facendo un grande sforzo a reperire le finanze necessarie alla pulizia dei fossi – continua il sindaco Volponi –, in sinergia con gli interventi del consorzio di bonifica negli scoli di sua competenza e con quelli dei privati cittadini, che devono scavare e pulire i fossati di loro proprietà. Solo un’azione comune consente una manutenzione efficace che contribuisca ad evitare gli allagamenti quando piovono sul territorio precipitazioni intense». (cri.s.)

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Garbo impianti: “Da mezzo secolo siamo

dei nostri clienti, con un servizio chiavi in mano”

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L’azienda di Abano Terme opera nel settore degli impianti idraulici in tutta la provincia “Noi

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“Rumore Bianco”, dal liceo Selvatico

le statue evocano Michelangelo

I gessi e i calchi trasferiti dalla scuola d’arte insieme a lavori di artisti contemporanei propongono uno sguardo sull’opera dei due più grandi scultori del Rinascimento e del Barocco italiani

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Valorizzare le statue del Liceo artistico Pietro Selvatico (gessi e calchi in scala 1:1 riproduzioni di sculture di Donatello, Verrocchio e soprattutto Michelangelo), affiancandole a lavori di artisti contemporanei che propongono il loro sguardo sull’opera dei due più grandi scultori del Rinascimento e del Barocco italiani: questo l’intento della mostra inaugurata a Palazzo Santo Stefano, sede della provincia di Padova. Le statue saranno ospitate per tutto il periodo necessario alla ristrutturazione della scuola d’arte e con l’occasione accosta preziosi lavori di artisti contemporanei che con tecniche molto diverse si sono confrontati con i grandi del passato.

“L’arte come ricchezza a cui tutti hanno diritto di attingere, patrimonio universale che rappresenta la formazione dell’identità personale basata sulla fondamentale conoscenza del passato”,la premessa di Enrico Ghion, dirigente scolastico del Liceo Pietro Selvatico di Padova”. Il ciclo di opere “Rumore Bianco” che dà il titolo alla mostra (aperta fino al 4 agosto) è una serie di ambrotipie del fotografo romano Danilo Mauro Malatesta che all’altissimo valore artistico abbinano un tema fortemente sociale. Queste fotografie al collodio umido su lastre di vetro, spaccate e poi stampate, catturano i dettagli del “Ratto di Proserpina” di Bernini (custodito nel Museo di Villa Borghese a Roma) e si articolano in due momenti: uno interamente in bianco e nero che ingigantisce alcuni dettagli della celeberrima statua (le lacrime della fanciulla, il suo grido inascoltato, il ghigno di Plutone e le sue mani sul corpo della fanciulla); il secondo, colorato sul bianco e nero, racconta con tre immagini (Inferno, Purgatorio e Paradiso) la discesa nell’Ade e la successiva rinascita.

«Questa esposiions è partita a Roma, nell’Oratorio di Santa Silvia al Celio – ricorda Marina Sonzini, curatrice della mostra -; è poi stata insignita a Terni, durante lo scorso Festival “Popoli e Religioni”, del premio “Panchina Rossa” contro la violenza sulle donne e subito dopo è stata esposta allo “Spazio Europa” in via Nazionale a Roma, su invito dell’ufficio in Italia del

Parlamento Europeo e della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, in occasione della settimana “#Orange The World” contro la violenza sulle donne, alla presenza di tutti gli ambasciatori accreditati in Italia e presso la Santa Sede». Oltre al ciclo di ambrotipie sul Ratto di Proserpina, a Palazzo Santo Stefano è esposta anche “De secunda Pietate” di Malatesta, la sua “Pietà rovesciata”, portata dallo stesso fotografo a Odessa dinnanzi alle barricate durante la Pasqua ortodossa del 2022 e da sempre custodita nella Chiesa rettoria di Sant’Andrea al Celio a Roma.

È invece del giovane artista livornese Francesco Tonarini una serie di 30 disegni su carta, alcuni dei quali già esposti nel 2023 al Palazzo della Cancelleria Vaticana a Roma, ma con molti inediti realizzati appositamente per questa mostra padovana, che offrono uno sguardo sulla scultura di Michelangelo, dagli esordi ancora fanciullo alla corte medicea di Lorenzo il Magnifico, sino alla Pietà Rondanini, ultima opera, incompiuta.

L’artista romana Cinzia Cotellessa espone i suoi ritratti in sanguigna di Michelangelo e Bernini e alcuni dettagli della sua monumentale opera “Sedia Antropomorfa”, che, come il “Ratto di Proserpina”, parla di violenza su una donna.

La curatrice della mostra, Marina Sonzini, proporrà una lettura delle opere di Michelangelo alla luce della filosofia neoplatonica, evidenziando il contenuto di divina proporzione e sezione aurea, il simbolismo e vari approfondimenti come ad esempio un confronto tra il David di Mi-

chelangelo e quelli di Donatello, Verrocchio e Bernini.

A Padova la sfida è se possibile ancora più alta: parlare attraverso l’arte contemporanea di due giganti del calibro di Michelangelo e Bernini, con l’umiltà che è assolutamente imprescindibile quando ci si avvicina a questi grandi, ma convinti che l’arte vive nell’eredità che trasmette alle generazioni successive. “Quando l’arte parla il linguaggio della bellezza – conclude Sonzini -, attraversa i secoli e porta con sé un messaggio profondo e immortale che supera il tempo, le vicende storiche, i cambiamenti sociali, e continua a parlare attraverso gli artisti contemporanei; parla agli uomini di oggi e di domani che, come quelli del 1500 e del 1600, si confrontano coi miti e con i personaggi storici che rappresentano le radici della nostra cultura umana. Questa mostra ne propone una lettura, uno sguardo che è insieme visione ed ascolto. Ma anche gesto chiaro e deciso quando di parla di violenza di genere. arte e valore sociale, dal Rinascimento al Barocco, sino a oggi”.

Vincenzo Gottardo

Sopra le statue ospitate a Palazzo Santo Stefano, sotto, il Michelangelo di Cotellessa

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dai tempi dei Romani nella balneoterapia, fangoterapia

L’aspetto più importante, però, è quello del saper

Che Y-40 non fosse estranea allo show business lo hanno dimostrato i tanti frequentatori illustri del mondo dello spettacolo che si sono immersi nelle sue acque termali, da Flavio Insinna ad Ornella Muti, da Dj Ringo a Giovanni Storti, da Giulia Calcaterra a Jakidale, da Vittorio Sgarbi a Marco Bianchi, che le ha dedicato un suo menu pensato per chi pratica attività acquatiche. Oltre a tanti visitatori illustri come Stefano Bollani, Andrea Lucchetta, Domenico Fioravanti, Vittorio Brumotti, Valerio Massimo Manfredi, Giuseppe Vessicchio.

Ad accendere per primo i riflettori in Y-40 come studio di produzione è stato Diego Dalla Palma che ha girato un’intera stagione di Ciao Bellezza per Rete 4 dando il la a numerosi servizi nelle maggiori emittenti giornalistiche e televisive da ogni parte del mondo, come CNN, Fox, Discovery Channel, BBC, EBC Taiwan, TeleFrance1, RAI, Mediaset, SKY, La7. A consacrarla nell’ultima stagione sono state le numerose esterne acquatiche condotte da Umberto Pelizzari per Lo Show dei Record di Canale 5 con Gerry Scotti, nonché l’intera puntata di Generazione Bellezza di Emilio Casalini su Rai 3 dedicata proprio alla struttura unica al mondo e alle molteplici opportunità di sviluppo turistico ed economico aperte da Y-40.

DANZA

Location privilegiata per la danza subacquea, Y-40 ha ospitato gli allenamenti dell’étoile dell’Opera di Parigi Sylvie Guillem, fino ad essere il palcoscenico preferito del volteggiare della performer cinese Dada Li e di numerose altre artiste. Tre video soprattutto sono diventati virali per quel che riguarda la sesta arte: le coreografie a testa in giù della squadra nazionale italiana di nuoto sincronizzato riprese da Fabio Ferioli, gli struggenti passi di danza della campionessa Julie Gautier coreografati da Ophélie Longuet sulle note di Ezio Bosso, ma anche la danza morbida e sensuale del travolgente Tang’o eseguito sott’acqua in apnea dalla ballerina spagnola Ariadna Hafez Navarro con la coreografia di Bastien

Soleil, un’incredibile performance subacquea a 10 metri di profondità, per la quale sono servite 600 immersioni in notturna della durata di circa un minuto e mezzo.

PUBBLICITÀ

Y-40® è stata il teatro dell’intera campagna del Ministero

quatico sicuro per le esercitazioni professionali e l’addestramento subacqueo.

Diversi gruppi di forze armate e associazioni di volontariato si sono rivolte alla struttura per sfruttare la conoscenza dei suoi operatori in educazione acquatica e speleosubacquea, tra cui: l’Arma dei Carabinieri, l’Aeronautica Militare, l’Esercito Italiano, la Guardia di Finanza, la Marina Militare, la Polizia di Stato, il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, la Croce Rossa Italiana, la Protezione Civile e, tra i tanti gruppi internazionali, anche l’ Esercito degli Stati Uniti d’America.

Y-40® rappresenta la condizione ideale per la ricerca scientifica subacquea non solo per la sua profondità reale e la temperatura che consente di rimanere in immersione a lungo, ma anche per l’assenza di correnti, e perturbazioni meteorologiche. La USA Navy ha scelto Y-40® per studiare la fisiopatologia degli atleti in apnea nel progetto di collaborazione tra Office of Naval Research, US Federal Agency, ed il dipartimento di scienze biomediche dell’Università di Padova diretto dal prof. Gerardo Bosco. Anche la NATO ha scelto Y-40 per il summit del 2022 “Underwater Diving Working Group” sulla sicurezza in mare.

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letterarie. Tra le novità della rassegna promossa

“Parole d’autore” in Villa Obizzi: pieno di pubblico e di ascolti

Ad inaugurare le serate letterarie, aperte dal sindaco Giacinti e dalla curatrice, è stato Roby Facchinetti che ha presentato il suo libro “Che spettacolo è la vita”, facendo registrare il sold out come fosse a un concerto

Pensi a Roby Facchinetti dei Pooh e ti vengono in mente i concerti negli stadi. Dici Massimo Franco e lo immagini nel salotto di Vespa in tv. Nomini Serena Bortone e ricordi le polemiche infinite in RAI della scorsa primavera. In realtà tutti e tre hanno qualcosa in comune e sono molto più vicini a noi di quanto si possa immaginare: hanno scritto un libro e lo stanno presentando in tutta Italia, Veneto incluso. Sono infatti loro i protagonisti, assieme a molti altri, della rassegna “Parole d’autore”, organizzata dall’amministrazione a partire dal 5 di giugno fino al 19 luglio. Nella splendida cornice del parco di Villa Obizzi, curiosi, interessati e fan hanno potuto accedere gratuitamente agli incontri, conoscendo dal vivo i VIP che hanno presentato le loro ultime fatiche letterarie, toccando i temi più disparati.

Tra gli ospiti dell’edizione 2024 Roby Facchinetti, Giobbe Covatta e Paola Catella, Massimo Franco, Viola Ardone, Cabida Morvilllo, Serena Bortone e Umberto Galimberti

Ad inaugurare le serate letterarie è stato Roby Facchinetti che ha presentato il suo libro “Che spettacolo è la vita”, facendo registrare il sold out come fosse a un concerto. «Siamo molto orgogliosi di come è iniziata la rassegna – ha commentato a caldo il Sindaco Filippo Giacinti - questo dimostra il grande interesse dei cittadini per la cultura e il confronto che, come comune, cerchiamo sempre di alimentare». In realtà il ciclo di eventi non è nuovo ad Albignasego, ma quest’anno è stata introdotta una novità: tutte le presentazioni sono state tradotte nella Lingua dei Segni Italiana (LIS), garantendo così la partecipazione inclusiva di persone con disabilità uditive. L’innovazione è stata fortemente voluta dall’assessore alla cultura Marco Mazzucato che ha dichiarato: «Questa iniziativa è partita

dal nostro comune e adesso è un appuntamento fisso non solo per noi ma per molti altri comuni della provincia. Ogni anno cerchiamo di invitare autori interessanti capaci di promuovere il libero e costruttivo dibattito culturale e da questa edizione abbiamo fortemente voluto essere maggiormente inclusivi

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e dare la possibilità anche ai non udenti di partecipare e interagire». Dopo la prima con Facchinetti, gli appuntamenti sono proseguiti con Giobbe Covatta e Paola Catella che hanno presentato “Il commosso viaggiatore” venerdì 14 giugno. La settimana successiva è stata la volta di Massimo Franco con il suo “Secretum”, un saggio sui segreti del Vaticano. L’ultimo evento di giugno ha visto la presenza di L’ultimo evento di giugno ha visto la presenza di Ilaria Gaspari con “La Reputazione”. Ad aprire luglio due donne: Candida Morvillo ha presentato “Sei un genio dell’amore e non lo sai” mentre il 12 toccherà a Serena Bortone con “A te vicino così dolce”. Chiuderà la rassegna il 19 luglio il filosofo Umberto Galimberti che dibatterà del suo nuovo libro “L’Io e il noi. Il primato della relazione”. Un programma dunque corposo che cerca di incontrare gli interessi ed i gusti di tutti. L’organizzazione è a cura del comune di Albignasego e di Cuore di Carta Eventi, con la direzione artistica di Bruna Coscia. «Questa rassegna si inserisce nel più ampio programma estivo “Albignasego incontra l’estate che prevede una serie di iniziative che spaziano dal cinema al teatro, dalla musica allo sport e divertimento, momenti preziosi per vivere la cultura, socializzare e creare legami all’interno della comunità» ha concluso Giacinti.

Andrea Benato
Alcune immagini della rassegna, in basso a destra il sindaco Filippo Giacinti e l’organizzatrice Bruna Coscia

Rugby. Per i padovani campioni d’Italia Jimenez nuovo capo allenatore

Petrarca entra nella storia con la conquista di 15 scudetti

A ppena spento l’eco dei festeggiamenti per il titolo tricolore, Petrarca Rugby ha ripreso gli allenamenti, ora diretti da colui che nella scorsa stagione era il secondo allenatore. Il ruolo del capo allenatore è passato infatti all’argentino ex tallonatore Victor Jimenez, già assistente allenatore della mischia, con lui confermato Paul Griffen, neozelandese ex mediano di mischia per i trequarti. Un riconoscimento al lavoro svolto negli ultimi 4 anni con gli avanti Tuttineri, emerso anche nella finale

Il presidente Banzato elogia e ringrazia il tecnico dei tre scudetti Andrea Marcato. Salutato anche Antonio Esposito che lascia lo sport attivo

scudetto vinta sul Viadana, suo ex club, in cui la solidità della mischia patavina ha svolto un ruolo determinante.

Il presidente del Petrarca Rubgy Alessandro Banzato ha avuto parole di elogio e di ringraziamento per Andrea Marcato, il tecnico dei tre scudetti entrato in Fir: “Dopo sette anni si chiude questo rapporto, nella totale amicizia e considerazione”, ha dichiarato, sottolineando che Marcato è stato un grande allenatore per i risultati raggiunti, ma soprattutto è stato una persona di grande valore che ha saputo costruire un gruppo di atleti vincenti e di uomini e ragazzi di spessore, dalle grandi doti umane.

Il Petrarca si è aggiudicato la prima finale della Serie A Elite da quando il massimo campionato italiano è stato rinominato, battendo per 10-28 il Viadana Rugby. Tornati allo Stadio Sergio Lanfranchi di Parma, il campo in cui l’anno scorso uscirono vittoriosi i rivali del Rovigo, stavolta i Tuttineri non si sono fatti sfuggire il 15esimo scudetto della loro storia.

E proprio nella partita contro il Viadana che è valsa il titolo tricolore si è svolto un piccolo giallo: alla fine del primo tempo è stata annullata una meta a Wagenpfeil, che avrebbe reso più incerto l’esito della gara. La meta invece è stata annullata per intervento del

Tmo che ha rilevato la posizione della terza linea che, anche solo per un attimo, aveva toccato con un piede la linea laterale uscendo così dal campo di gioco.

Il Petrarca ha comunque sempre avuto in mano il pallino della partita, tanto che gli avversari nel secondo tempo non hanno messo a segno nemmeno un punto.

Al ritiro di preparazione al prossimo campionato non ha partecipato Antonio Esposito, 31 anni che lascia lo sport atti-

vo dopo una carriera eccezionale, coronata da 21 presenze e 15 mete in nazionale e con due titoli italiani nelle ultime tre stagioni a Padova.

“L’obiettivo era vincere lo scudetto, - ha dichiarato Esposito. -Ce l’abbiamo fatta restando uniti e sfruttando il possesso di palla. Per me la conclusione di una bella stagione: non potevo chiedere di meglio che lasciare la palla ovale da campione”.

Diego Buonocore

Pallavolo Padova dopo la salvezza pronta a compiere un nuovo passo avanti

Pallavolo Padova ha festeggiato la stagione di SuperLega appena conclusa, che ha visto la formazione guidata da coach Cuttini raggiungere il traguardo salvezza con tre giornate di anticipo. Finito il tempo dei festeggiamenti, Volley Padova si prepara alla prossima stagione: “Siamo lieti di confermare il rinnovo di coach Cuttini, che rappresenta un passo importante per dare continuità al lavoro svolto e ai risultati ottenuti”, ha dichiarato il Presidente Giancarlo Bettio. “Il nostro obiettivo è compiere un altro passo in avanti nel migliorare la squadra, come è

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feli cità

sempre successo negli ultimi tre anni”.

Il nuovo secondo allenatore della prima squadra patavina sarà Alberto Salmaso che prende il posto di Matteo Trolese. Confermati, all’interno dello staff tecnico della prima squadra, Luca Beccaro, nel ruolo di assistente allenatore, e Alessio Carraro, nella veste di preparatore atletico.

Tra conferme e nuovi arrivi sta prendendo forma quella che sarà la squadra del campionato 2024-2025. Marco Falaschi farà parte del roster di Pallavolo Padova anche per la prossima stagione. Conferme anche per lo schiacciatore Luca Porro, per l’opposto Tommaso Stefani e per il centrale Federico Crosato. Vestiranno ancora la maglia del Volley Padova il centrale toscano Andrea Truocchio e l’olandese Fabian Plak.

Nuovo arrivo, ma al tempo stesso ritorno in casa bianconera per Matteo Pedron, palleggiatore. Classe ’96, 202 centimetri di altezza, lo schiacciatore croato Marko Sedlacek approda a Padova per la prossima stagione di SuperLega. Dopo quattro stagioni a Ravenna arriva a Padova lo schiacciatore Mattia Orioli, classe 2004. Infine prima stagione a Padova per lo schiacciatore di nazionalità serba, Veljko Mašulovi , che nella scorsa stagione si è distinto come uno dei migliori realizzatori del campionato serbo. (d.b.)

Il nuovo capo allenatore Victor Jimenez

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Città di Bassano del Grappa
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PROTAGONISTI A NORD

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Arc Ingegneria, la realtà professionale che offre servizi a 360 gradi dedicati alle imprese

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A raccontare la realtà di Arc Ingegneria è il suo fondatore, il geometra Cristiano Rampin.

È partner di Pallavolo Padova, “gruppo splendido con cui abbiamo costruito forti rapporti di collaborazione”

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Può raccontarci qualcosa sulla sua azienda? Come è nata, dove operate e quali sono i vostri punti di forza?

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“Arc Ingegneria è uno studio associato di ingegneria nato nel 1990, fondato da me e dal mio socio Roberto. Abbiamo iniziato l’attività con tre o quattro persone e con il tempo abbiamo integrato una serie di attività

perché ci permette di gestire le risorse internamente e soddisfare i clienti in tempi certi. Non dipendiamo da fornitori esterni, il che ci garantisce maggiore controllo e qualità”.

Pallavolo Padova. Come è nata e qual è il coinvolgimento di Arc Ingegneria?

“Ho iniziato come consulente per la sicurezza, ancora prima che nascesse la ‘nuova’ Pallavolo Padova. Sono stato tra i primi partner del progetto e oggi faccio parte del consiglio di amministrazione. È un gruppo splendido con cui abbiamo costruito forti rapporti di amicizia e collaborazione”. Via Uruguay 67/B, 351 27 - PADOVA (PD) Tel: 049 760 308 - mail: infostudio@arcingegneria.it - www.arcingegneria.it

Uno degli ambiti in cui operate è quello della sostenibilità, un termine che va sempre più di moda. Negli ultimi anni avete percepito un cambiamento culturale verso l’efficien-

#Regione

LA RIFORMA. Dopo l’approvazione del disegno di legge alla Camera

Autonomia differenziata, la lunga marcia

Intanto il centrodestra capitalizza il risultato.

Zaia: “Riaperto il tavolo di trattativa nazionale”

Eadesso? Dopo le dichiarazioni cariche di entusiasmo da una parte politica (“abbiamo scritto la storia”) e le stroncature dall’altra (“tutto inutile, non cambierà nulla”), archiviata anche la campagna elettorale, inizia la “lunga marcia” dell’autonomia.

Un percorso tutt’altro che lineare, quasi tutto da definire, e non privo di incognite, ad iniziare da quelle economiche. Ma la spinta impressa con l’approvazione del disegno di legge dopo la famosa maratona notturna alla Camera sicuramente darà l’energia per affrontare almeno la prima parte della riforma, che prevede l’apertura delle trattative fra regioni e Stato per il trasferimento delle competenze sulle materie per le quali non ci sono da garantire i livelli essenziali di prestazione, gli ormai famosi Lep di cui si è sentito molto parlare negli ultimi anni. Vale a dire gli standard minimi che devono essere garantiti in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale per 14 delle 23 materie previste dall’autonomia, tra le quali vi sono la tutela della salute, istruzione, sport, ambiente, energia, trasporti, cultura e commercio estero. Per metterli a punto il governo si è preso due anni di tempo, intanto le regioni potranno avanzare delle richieste sulle altre 9 competenze che riguardano. Il primo a farlo è il Veneto, con

la lettera inviata il primo luglio per aprire le trattative. Le materie sono: i rapporti internazionali e con l’Unione Europea; il commercio estero; la protezione civile; le professioni; la previdenza complementare integrativa; il coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario; le casse di risparmio, le casse rurali e aziende di credito a carattere regionale; gli enti di credito fondiario e agrario a carattere regionale; l’organizzazione della giustizia di pace. Sulla carta sono immediatamente trasferibili, ma dietro a queste voci celano decine di funzioni per la precisione ben 184, che dovrebbero essere normate in autonomia dalle regioni, con il rischio paventato di una nuova selva legislativo e un ulteriore carico burocratico, che nessuno però vuole.

ZAIA, “IL VENETO

E’ PRONTO”

Il presidente del Veneto Luca Zaia ha ribadito che il Veneto è pronto a ricominciare a trattare. “Leggo dichiarazioni in cui sembra che per qualcuno sia quasi preferibile un’equa suddivisione del malessere; con l’autonomia abbiamo l’opportunità affinché si compia l’equa suddivisione del benessere. Faremo in modo che si eliminino le disuguaglianze grazie a quell’assunzione di responsabilità che, come ha detto il Presidente Napolitano, è il senso stesso dell’autonomia. Siamo

consapevoli e convinti della gradualità che il percorso impone e della valutazione attenta che va fatta per l’attribuzione di ogni singola materia e delle rispettive funzioni”, ha concluso Zaia.

LA LEGA ESULTA

Per la Lega, alle prese con le criticità interne e con la concorrenza di Fratelli d’Italia che in Veneto ha fatto il pieno di voti, l’autonomia è un punto a favore, un risultato da rivendicare. Alberto Stefani, segretario della Liga veneta e deputato, “è una riforma che sceglie di tracciare la strada del futuro che permetterà al nostro territorio più risparmi, più efficienza, più servizi per i veneti. Essere relatore dell’Autonomia è stato un onore immenso. E’ un risultato che fa la storia della Lega”.

Gli fa eco il senatore Massi-

mo Bitonci: “Questa riforma non spacca l’Italia ma la unisce.

La compartecipazione è alla base del federalismo e alla base dell’autonomia. Questo significa che una parte delle tasse, non solo dell’Iva, ma anche dell’Irpef può rimanere nella regione. Cioè, si produce il reddito, e una parte di questo reddito viene speso per i servizi ai cittadini. È anche una garanzia per tutta l’Italia, perché con l’inserimento dei livelli essenziali delle prestazioni, soprattutto per quanto riguarda tutte le materie di carattere sociale, c’è finalmente una garanzia che in tutta Italia potranno esserci dei servizi uguali per tutti i cittadini”.

FRATELLI D’ITALIA

PLAUDE AL GOVERNO

E’ il senatore di FdI Luca De Carlo a rivendicare il ruolo chia-

ve del suo partito e a sottolineare che se l’autonomia differenziata è legge «è solo grazie all’impegno, al lavoro e alla serietà del Governo Meloni. Per anni questo è stato un obbiettivo solo a parole dei governi che si sono succeduti alla guida della nazione, ma è solo con Giorgia Meloni alla Presidenza del Consiglio e con Fratelli d’Italia al governo che si è arrivati al risultato concreto. E’ l’ennesima prova di come quando Fratelli d’Italia prende un impegno lo rispetta sempre. Quanti, anche in Veneto, per mesi ci hanno attaccato dicendo che con questo governo l’autonomia sarebbe stata bloccata e affossata? Oggi credo siano in molti a doversi ricredere; noi, e io per primo, lo abbiamo sempre detto: quando facciamo una promessa, la manteniamo sempre”.

Il Dem Martella: “E’ solo una scatola vuota,

con

effetti risibili e contraddittori”

Una netta stroncatura al disegno di legge arriva dal segretario del Pd veneto Andrea Martella, che ricorda come il centrodestra abbia voluto tirare dritto senza valutare gli effetti di queste scelte. “Noi non siamo contro il principio dell’autonomia, - sottolinea Martella - infatti avevamo messo sul tavolo delle proposte costituzionali per escludere

prerogative indiscutibilmente nazionali come scuola, energia e reti di comunicazione e lavorare ad un progetto cooperativo fra Stato e Regioni centrato non su 23 ma su alcune precise materie. Questa era la strada da percorrere, invece ci troviamo con una scatola vuota, una riforma inapplicabile che non porterà nulla al Veneto e che non produrrà effetti

positivi per i suoi cittadini e le sue imprese. Questa è l’autonomia portata a casa dalla Lega, dopo anni e anni di propaganda”.

Nella legge approvata a tappe forzate dal centrodestra, prosegue il segretario regionale, “non c’è alcun contenuto capace di rispondere alle necessità reali del Paese, delle famiglie, delle

lavoratrici e dei lavoratori, delle imprese. E’ una riforma inutile per il Nord e dannosa per il Sud. Non fosse altro per l’evidente ed enorme problema rappresentato dalla mancata definizione dei Lep, i Livelli essenziali delle prestazioni, per i quali soprattutto non sono state previste risorse, nemmeno un euro”, mette in guardia il segretario veneto Dem.

Andrea Martella

ELEZIONI. Come cambia il quadro politico veneto dopo il test per Bruxelles

Il verdetto delle europee: vincitori e vinti

Tra gli eurodeputati veneti Donazzan, Berlato e Polato (FdI), Tosi (FI), Moretti e Zan (Pd), Guarda (Alleanza Verdi Sinistra)

L

e scorse elezioni europee hanno assunto, nel corso di tutti i mesi precedenti, il valore di un test per stabilire i rapporti di forza in chiave regionale e molti dati, a volerli leggere in quell’ottica, sono chiaramente emersi. Anche se, è giusto ricordarlo, le elezioni comunali degli stessi giorni hanno lasciato lo spazio a più di qualche dubbio.

Ma andiamo con ordine.

Come assolutamente previsto a farla da padrone è stata Fratelli d’Italia: il partito di Giorgia Meloni ha fatto registrare il 37,58% dei consensi consentendo di staccare un biglietto per Bruxelles, tra gli altri, all’assessore regionale Elena Donazzan (63.250 preferenze personali complessive in tutto il collegio), a Sergio Berlato (46.011) e a Daniele Polato (31.516). Un risultato di grandissime proporzioni, anche se molto distante da quello della Lega che alle Europee del 2019 in Veneto prese il 49,88% dei voti e che, a quanto pare, nel complicato scacchiere europeo non sta consentendo ai meloniani

di essere determinanti nelle scelte degli assetti, in primis la scelta della Presidente della Commissione Europea che resterà a Ursula von der Leyen, forte di un’alleanza tra Popolari, Socialisti e Liberali. Per restare al Veneto, però, questa affermazione mette una seria ipoteca sulla scelta di futuro presidente della Regione. Il Partito Democratico di Elly Schlein ha superato la soglia psicologica del 20% superando, a livello nazionale il 24% dei consensi. In Veneto, terra storicamente difficile, i democratici hanno messo insieme un buon 18,88% crescendo di quasi 3 punti percentuali rispetto alle Elezioni Politica del settembre 2022. A guadagnarsi l’elezione in Europa, tra gli altri, la riconfermata Alessandra Moretti (82.540 preferenze personali complessive in tutto il collegio) e Alessandro Zan (92.651). Il dato che nessuno si aspettava è che i democratici nel collegio Nordest eleggono ben 5 parlamentari europei: un dato che consente a un altro veneto, il consigliere regionale An-

drea Zanoni, di essere il primo dei non eletti – quindi con grande possibilità di subentro nel corso della legislatura – grazie alle sue 31.682 preferenze.

La Lega Nord subisce, a livello nazionale, il sorpasso di Forza Italia ma in Veneto la spallata immaginata e costruita nei mesi passati dal segretario regionale forzista, Flavio Tosi, (il quale, forte dell’alto numero di preferenze ottenute, oltre 34 mila, sceglie di entrare in Parlamento Europeo) non è riuscita. Nonostante i moltissimi mal di pancia della base leghista uno dei fattori che evidentemente hanno evitato il sorpasso è stata l’intuizione di Matteo Salvini di candidare il Generale Vannacci capace di attirare, soltanto in Veneto, le preferenze di 72.048 elettori molto più della somma di tutti gli altri candidati leghisti. Anche questo caso il dato è molto significativo così come quello di Alessandro Manera - candidato del sindaco di Treviso, Mario Conte da molti indicato come il migliore successore di Zaia – evidentemente non sostenuto dalla Lega fuori dal territorio trevigiano. Manera, infatti, non sarà eletto avendo preso, a livello Veneto, 16.574 preferenze

delle quali 14.088 nelle Marca. L’Alleanza Verdi – Sinistra, guidata dalla consigliera regionale Cristina Guarda, che entra in Parlamento Europeo, vola sopra il 6%; il Movimento 5Stelle continua a non sfondare in Veneto e non arriva al 5%.

Da Matteo Renzi e Carlo Calenda, almeno in questo territorio, era lecito attendersi di più: entrambi, il primo con Stati Uniti d’Europa (che

comprendeva anche il Partito Socialista e +Europa di Emma Bonino) e il secondo con Azione, non hanno superato, a livello nazionale, la soglia di sbarramento del 4% e anche in Veneto non hanno brillato; Azione, grazie all’attivissimo segretario regionale Carlo Pasqualetto, scollina la soglia fatidica e, almeno in questa regione, supera il 4% (4,1%), mentre i renziani si fermano al 3,2%. (r.r.)

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Il cartellone. Il presidente Giampiero Beltotto commenta la nuova rassegna

Con il Teatro Stabile del Veneto 350 giornate di spettacoli dal vivo

“Colpo di scena” porta a Venezia, Padova e Treviso 80 lavori teatrali ma anche proposte per le scuole e co-produzioni

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iampiero Beltotto, presidente del Teatro Stabile del Veneto, fa il punto sulla nuova rassegna teatrale presentata in Regione. “Colpo di scena”, così si chiama il ricco cartellone di oltre 80 spettacoli, di cui 38 titoli in abbonamento (13 in programma a Venezia, 13 a Padova e 12 a Treviso), numerosi progetti per il territorio, 4 proposte dedicate alle scuole superiori e 15 titoli di produzioni e co-produzioni per oltre 350 giornate di spettacolo dal vivo. Presidente, quali sono le novità e i punti salienti di questa nuova edizione?

Anzitutto i numeri perché quando vengono messe in cartellone quindici produzioni in un solo anno possiamo senza dubbio affermare che siamo un davvero un teatro nazionale. Poi la qualità delle produzioni, che è anche rappresentata anche dagli attori di fama, e di fama nazionale che hanno deciso di lasciarsi coinvolgere dalle nostre iniziative. E infine, credo, di rispetto per il

pubblico, a partire dagli abbonati, che lo scorso anno erano 6.200. Quest’anno contiamo di superare, anche se di misura, quel numero, insieme a quello degli spettatori, che nella scorsa stagione è stato di oltre 150 mila.

L’obiettivo, dunque, è di andare oltre a questi numeri e di coinvolgere, specialmente a Venezia, i turisti, aprendosi quindi ad un pubblico anche internazionale?

Noi abbiamo tre obiettivi. Il primo è che lo spettacolo estivo di Venezia, “Titizè. A venetian dream”, in cartellone fino al 10 ottobre, vada bene. In questo caso dobbiamo fare numeri importanti perché è uno spettacolo circense, che mescola il linguaggio della commedia dell’arte con affascinanti macchine sceniche, quindi per tutti davvero per tutti. È andare al circo in una forma teatrale, quindi un’iniziativa molto importante, alla quale teniamo. L’altro aspetto è allargarci, riguarda le convenzioni in essere con Vicenza e con Verona, affin-

ché continuino a crescere e ad offrire qualcosa in più. Con Vicenza devo dire che già siamo molto impegnati. Terzo obiettivo, infine è internazionalizzare la nostra offerta. La presenza della sovrintendente del Teatro di Fiume, con cui inauguriamo il nuovo teatro di Fiume, devo dire la verità, è di buon auspicio.

C’è anche un grande coinvolgimento dei giovani: l’obiettivo è portarli a teatro?

Crediamo molto nella scuola. Il progetto Teseo fatto con la regione Veneto, e poi Veneto Creators, che è un’invenzione del presidente Zaia. E poi avete visto i giovani i giovani accanto a noi in occasione della presentazione della nuova rassegna. Tutto fa pensare al meglio, non possiamo sbagliare.

Quali i grandi nomi, gli attori di fama che ritroveremo sui palcoscenici veneti, nei teatri di Venezia, Treviso e Padova?

Sono moltissimi: Luca Barbareschi, Giuliana De Sio, Maria Amelia Monti, Marco Paolini, Andrea Pennacchi, Silvio Orlando, Alessandro Preziosi, Alessio Boni, Sergio Rubini, Franco Branciaroli e infine Mariano Rigillo che è un

Il programma. Tra le iniziative estive gli aperitivi teatrali a luglio

mio grande amico.

L’arrivo di Dini segna una svolta per il Teatro Stabile del Veneto?

È il più grande direttore artistico che c’è in Italia. Anche qui possiamo farci male solo da soli.

La Regione Veneto investe in questa iniziativa culturale così importante perché ci crede, fino in fondo?

Se vogliamo essere essere in serie

A dobbiamo fare di tutto per restarci anche. Insieme alla regione Veneto ci credono anche i comuni perché negli ultimi anni, in particolare dal Covid in

poi, avrebbero avuto con il covid una buona scusa per ritirare investimenti. Non è mancato nemmeno un centesimo, anzi, a Venezia abbiamo rifatto la sala, a Padova abbiamo rifatto la sala e nessuno ha fatto mancare il suo impegno su questo fronte. Anzi i Comuni ci hanno aiutato anche per raccogliere bene anche tutte le adesioni che abbiamo avuto da parte della fondazione di Venezia come da parte della Fondazione Cariparo. Insomma è stato un gran lavoro di squadra, ora aspettiamo il pubblico a teatro. (g.g.)

Al Verdi di Padova un mix di ispirazioni classiche e contemporanee

A Padova il Teatro Stabile del Veneto propone già diverse iniziative nel periodo estivo, in attesa della nuova stagione al Teatro Verdi. Proprio al Verdi nel mese di luglio torna il tradizionale appuntamento con gli aperitivi teatrali delle 19. Sempre in questo mese, accanto ad attori e registi di fama, i giovani artisti e i nuovi linguaggi della scena trovano spazio al Teatro Maddalene di Padova, luogo eletto per la sperimentazione: grazie alla collaborazione tra Comune di Padova e Fondazione TSV

torna Maddalene Factory la rassegna che conferma anche nel 2025 la sinergia con l’Università di Padova in un’attività di divulgazione teatrale su temi scientifici con Performing Science.

Il “colpo di scena” che aprirà al Teatro Verdi la declinazione padovana del Teatro Stabile del Veneto sarà lo spettacolo “Parenti Terribili” di Jean Cocteau dal 6 al 10 novembre, la prima produzione firmata dal nuovo direttore artistico Filippo Dini, nei panni di attore e regista, quindi dal

20 al 24 novembre Alessandro Preziosi porta in segna “Aspettando Re Lear”. A dicembre “Re Chicchinella” scritto e diretto da Emma Dante, a gennaio sarà la volta di Giulia De Sio con “Cose che so essere vere”, quindi “Molto rumore per nulla” (in scena dal 22 al 26 gennaio), e così via fino a maggio. Il programma completo è sul sito teatrostabileveneto.it.

A Padova la proposta dei “Fuoriserie” è particolarmente orientata alla narrazione a sfondo sociale e affronta tematiche di bruciante at-

tualità come la violenza sulle donne con Giuliana Musso, il sistema giudiziario italiano con Mauro Pescio, l’uso dei dati sensibili con Lorenzo Maragoni, il cambiamento climatico con Telmo Pievani e i delitti di mafia con Simone Luglio. Il programma si completa con un omaggio a Giorgio Albertazzi, evocato nelle parole di Elisabetta Pozzi, Laura Marinoni e Mariangela D’Abbraccio, per poi concludersi con un viaggio nel teatro shakespeariano condotto da Massimo Cacciari.

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Ecco i significati del Green: parole e concetti che usiamo spesso senza conoscerli

L’uso e l’abuso di molti termini legati ai concetti di cui andremo a parlare provocano disorientamento, che spesso sfocia quasi nel “fastidio”. Vi è mai capitato di alzare gli occhi al cielo quando per la quindicesima volta in poche ore sentiamo pronunciare parole come “sostenibilità” o “cambiamento climatico”?

Usate a sproposito o meno, cerchiamo di fare chiarezza!

Ecco un “glossario” essenziale di quanto può servirci capire.

In primis, SOSTENIBILITA’, che significa vivere e svilupparsi in modo che le risorse del nostro pianeta siano usate in modo responsabile, assicurando che anche le future generazioni possano avere ciò di cui hanno bisogno. Significa prendersi cura dell’ambiente, della società e dell’economia in modo equilibrato, senza esaurire le risorse naturali o causare danni duraturi. In parole semplici, è un modo di fare le cose che permette al pianeta di continuare a prosperare per molto tempo.

Ed alcune derivazioni specifiche, come la mobilità sostenibile, per cui si intende il modo di spostarsi che riduce l’impatto negativo sull’ambiente. Significa usare mezzi di trasporto che inquinano meno, come auto elettriche, biciclette, mezzi pubblici efficienti e camminare di più. L’obiettivo è ridurre l’inquinamento dell’aria, il traffico e il consumo di risorse naturali, rendendo gli spostamenti più ecologici e salutari per tutti. E lo sviluppo sostenibile, che significa crescere e migliorare la qualità della vita senza danneggiare il pianeta o esaurire le risorse naturali, soddisfare i bisogni delle persone oggi, come cibo, acqua, energia e lavoro, in modo che anche le generazioni future possano avere le stesse opportunità.

La TRANSIZIONE ECOLOGICA è il processo di cambiare il modo in cui

viviamo e produciamo energia, passando da pratiche che danneggiano l’ambiente a quelle che lo proteggono. Significa spostarsi verso l’uso di energie rinnovabili, ridurre l’inquinamento e adottare abitudini più sostenibili per preservare la salute del pianeta. E’ il passaggio ad uno stile di vita e ad un’economia più verde e rispettosa dell’ambiente.

L’EFFICIENZA ENERGETICA è il modo di usare meno energia per fare le stesse cose. Significa utilizzare tecnologie e pratiche che riducono il consumo di energia senza sacrificare comfort o funzionalità. Ad esempio, lampadine a basso consumo che illuminano come quelle tradizionali, ma consumano meno elettricità.

Le ENERGIE RINNOVABILI, che approfondiremo nella pagina seguente, sono fonti di energia che non si esauriscono e che possono essere usate continuamente senza danneggiare il pianeta. Queste includono il sole (energia solare), il vento (energia eolica), l’acqua (energia idroelettrica) e il calore della Terra (energia geotermica).

L’IMPATTO AMBIETALE invece è l’effetto che le nostre azioni hanno sulla natura. Include i cambiamenti che causiamo all’aria, all’acqua, al suolo, alle piante e agli animali.

BENVENUTI

Benvenuti al primo appuntamento delle Rubriche de La Piazza. Da questa uscita ogni mese troverete all’interno di ciascuna delle 23 edizioni territoriali de La Piazza un approfondimento tematico dedicato.

Partiamo con uno dei temi più attuali e sentiti degli ultimi tempi, il Green. Intendiamo raccontarvi in generale e nel dettaglio il coinvolgimento che la rivoluzione green ha e avrà nelle nostre vite. Come ad esempio nei trasporti, ma in particolare nella scelta dell’auto che andremo a fare: elettrica, ibrida o a trazione termica? Nella prossima uscita approfondiremo gli ultimi modelli delle auto in commercio, con una rubrica dedicata ai Motori. Con l’arrivo dell’autunno vi porteremo con noi nel mondo dell’arredamento, del design e della ristrutturazione, con la Casa in primo piano.

Temi importanti, che ci accompagneranno a rotazione fino alla prossima primavera, quando invece andremo a concentrare l’attenzione sul tema Garden, quindi sugli spazi all’aperto che circondano le nostre abitazioni: giardini, terrazze e orti.

Cercheremo di darvi anche consigli utili e ponderati, attraverso le offerte che le aziende e le attività commerciali del nostro territorio hanno deciso di dedicare ai nostri lettori de La Piazza.

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Fonti alternative. Le principali sfruttano risorse come il sole, il vento, la forza dell’acqua e materiali organici

Focus energie rinnovabili: quali le più adatte al nostro territorio?

Le energie rinnovabili sono una chiave fondamentale per un futuro sostenibile e per la riduzione dell’impatto ambientale dell’umanità. A differenza dei combustibili fossili, che sono limitati e causano significativi danni ambientali, le energie rinnovabili sono inesauribili e più rispettose dell’ambiente. La diversificazione delle fonti di energia rinnovabile è fondamentale per garantire una fornitura energetica stabile e affidabile. Investire in tecnologie rinnovabili, migliorare l’efficienza energetica e promuovere politiche favorevoli sono i passi fondamentali per un futuro energetico sostenibile. Vediamo le principali fonti di energia rinnovabile: solare, eolica, idroelettrica, geotermica e biomassa.

ENERGIA SOLARE

L’energia solare sfrutta la luce del sole per generare elettricità o calore. Esistono due principali tecnologie: i pannelli fotovoltaici e i collettori solari termici. I pannelli fotovoltaici convertono direttamente la luce solare in elettricità mediante celle solari. Sono utilizzati in una vasta gamma di applicazioni, dalle abitazioni ai grandi impianti solari. I collettori solari termici, invece, assorbono il calore del sole per riscaldare acqua o aria, usati principalmente per il riscaldamento domestico. L’energia solare è abbondante e può essere sfruttata quasi ovunque, rendendola una delle fonti di energia più promettenti per il futuro.

ENERGIA EOLICA

L’energia eolica sfrutta la forza del vento per generare elettricità. Le turbine eoliche, con le loro grandi pale, catturano il vento e lo trasformano in energia elettrica tramite un generatore. Le turbine possono essere installate sia sulla terraferma che in mare aperto (offshore), dove i venti sono più forti e costanti. L’energia eolica è una delle fonti di energia rinnovabile in più rapida crescita, grazie ai costi di produzione relativamen-

te bassi e alla sua efficienza. Tuttavia, l’installazione delle turbine può essere limitata da considerazioni paesaggistiche e dall’impatto visivo.

ENERGIA IDROELETTRICA

L’energia idroelettrica utilizza il movimento dell’acqua per generare elettricità. Gli impianti idroelettrici sono spesso costruiti su fiumi, dove le dighe creano un bacino d’acqua. L’acqua rilasciata dal bacino fluisce attraverso turbine, generando elettricità. Esistono anche impianti di piccola scala, chiamati micro-idroelettrici, che possono essere installati in piccoli corsi d’acqua. L’energia idroelettrica è una fonte stabile e affidabile, ma può avere significativi impatti ambientali, come la distruzione di habitat naturali e la modifica dei flussi dei fiumi.

ENERGIA GEOTERMICA

L’energia geotermica sfrutta il calore proveniente dall’interno della Terra. Questo calore può essere utilizzato direttamente per il riscaldamento

o convertito in elettricità tramite impianti geotermici. Le aree geologicamente attive, come l’Islanda o parti degli Stati Uniti, sono particolarmente adatte per l’energia geotermica. I principali vantaggi di questa fonte di energia sono la sua affidabilità e la capacità di fornire energia continua, indipendentemente dalle condizioni atmosferiche. Tuttavia, la sua applicazione è limitata a regioni con sufficiente attività geotermica. BIOMASSA

La biomassa utilizza materiali organici, come legno, rifiuti agricoli e urbani, per produrre energia. Questa può essere trasformata in biogas attraverso la digestione anaerobica o in biocarburanti tramite processi chimici. La biomassa è una fonte di energia flessibile e può contribuire alla gestione dei rifiuti. Tuttavia, la sua sostenibilità dipende da pratiche di coltivazione e raccolta responsabili, poiché un uso eccessivo può portare alla deforestazione e alla perdita di biodiversità.

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La casa cambia. Attenzione ai materiali usati ma anche all’efficienza energetica e all’impiego delle risorse

Le buone pratiche per un’edilizia sempre più attenta all’ambiente

L’edilizia sostenibile rappresenta un approccio innovativo alla costruzione e alla gestione degli edifici, con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale, con un occhio attento al benessere delle persone.

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Questa pratica integra materiali ecologici, tecnologie efficienti e design intelligente per creare strutture che siano rispettose dell’ambiente e delle risorse naturali.

Uno degli aspetti fondamentali dell’edilizia sostenibile è l’uso di materiali a basso impatto ambientale. Questi includono legno certificato, bambù, calcestruzzo riciclato e pannelli solari. L’uso di materiali riciclati, e a Km0, riduce la necessità di trasporto e diminuisce le emissioni di carbonio. Inoltre, i materiali naturali come il legno e il bambù sono rinnovabili e biodegradabili, riducendo quindi l’inquinamento e il consumo di risorse non rinnovabili.

L’efficienza energetica è un altro pilastro dell’edilizia sostenibile. Gli edifici possono essere progettati per massimizzare l’uso della luce naturale, riducendo la necessità di illuminazione artificiale e, di conseguenza, il consumo di energia. L’isolamento termico di alta qualità, finestre a doppio vetro e sistemi di riscaldamento e raffreddamento efficienti contribuiscono a mantenere una temperatura interna confortevole con un minor uso di energia. L’integrazione di fonti di energia rinnovabile, come pannelli solari e impianti geotermici, può inoltre ridurre ulteriormente la dipendenza dai combustibili fossili. La gestione sostenibile dell’acqua è un punto cruciale nell’edilizia sostenibile. Sistemi di raccolta dell’acqua piovana, rubinetti a basso flusso e impianti di riciclo delle acque grigie aiutano a ridurre il consumo di acqua potabile. Questi sistemi non solo conservano una risorsa preziosa, ma riducono anche i costi operativi degli edifici. Infine, il design intelligente degli edifici sostenibili prevede l’ottimizzazione dello spazio e la flessibilità d’uso. Questo significa progettare spazi che possono adattarsi a diverse funzioni nel tempo, riducendo la necessità di ristrutturazioni frequenti e minimizzando l’uso di materiali e risorse.

L’edilizia sostenibile è una risposta necessaria alle sfide ambientali odierne. Integrando materiali ecologici, tecnologie efficienti e un design intelligente, si possono costruire edifici che riducono l’impatto ambientale e migliorano la qualità della vita delle persone.

Tecnologia green per l’edilizia sostenibile

La tecnologia green sta rivoluzionando il settore dell’edilizia sostenibile, offrendo soluzioni innovative per costruire edifici più efficienti e rispettosi dell’ambiente. Tra le principali tecnologie troviamo i pannelli solari, che consentono agli edifici di generare energia pulita, riducendo la dipendenza da fonti fossili. Inoltre, l’uso di materiali da costruzione eco-compatibili, come il legno certificato e i mattoni riciclati, contribuisce a ridurre l’impatto ambientale delle costruzioni.

Le tecniche di isolamento avanzate, come i vetri a bassa emissività e i sistemi di isolamento termico a cappotto, migliorano l’efficienza energetica degli edifici, riducendo i consumi di riscaldamento e raffreddamento. Le smart grid e i sistemi di gestione dell’energia permettono di ottimizzare l’uso delle risorse, monitorando e regolando il consumo energetico in tempo reale. Inoltre, l’integrazione di soluzioni di raccolta e riutilizzo delle acque piovane riduce lo spreco idrico, mentre i tetti verdi e le pareti vegetali migliorano l’isolamento termico e la qualità dell’aria. L’implementazione di queste tecnologie green nell’edilizia sostenibile non solo aiuta a mitigare il cambiamento climatico, ma crea anche ambienti di vita più salubri e confortevoli.

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Vacanze 2024 all’insegna della sicurezza

VACANZE SICURE 2024

Usalute.

E’ partita l’estate 2024 nel litorale Veneziano: “Benvenuto turista d’Italia e del mondo” è l’incipit del video che l’Ulss 3 Serenissima ha realizzato sull’impegno per garantire l’assistenza in emergenza e sanitaria ai villeggianti che giungono nelle città e nelle spiagge del Veneziano.

“Vacanze sicure” è un progetto che l’azienda sanitaria condivide con la Regione Veneto e che, per l’edizione 2024, consiste in uno sforzo economico di poco meno di un milione e 700mila euro d’investimento. Un impegno che quest’anno ha consentito di potenziare personale e strutture, oltre ai servizi. “Siamo vicini ai territori che nell’estate accolgono milioni di turisti e villeggiantiha sottolineato il Direttore generale dell’Ulss 3 Serenissima Edgardo Contato -. L’obiettivo è garantire a chi arriva nel Veneziano di trovare un sistema che lo accolga con professionalità anche per la sicurezza e l’assistenza medica e sanitaria”. Chioggia, con la sua città d’arte e le spiagge, sta al centro di questo potenziamento dei servizi sanitari.

“Ai due ambulatori medici attivati per la stagione estiva - esordisce il Direttore del Suem118, Andrea Tiozzo, per l’area di Chioggia - si aggiungono quattro punti infermieristici, all’Ascot, allo Stella Maris, all’Astoria, e ai Bagni Smeraldo. Presi-

Nelle spiagge di Sottomarina e Isola Verde potenziati servizi, personale e strutture. Il miglior benvenuto che si possa dare ai turisti

diamo anche quella spiaggia libera di circa settecento metri ad Isola Verde, che è particolarmente difficile da raggiungere”. Il progetto prevede quest’anno un presidio con l’ambulanza dedicata a Isola Verde. “Fondamentale è la mappatura - ha spiegato il Primario - che ogni anno viene rinnovata sulle spiagge”. C’è poi la collaborazione con gli operatori del salvamento, la quale ha consentito di ridurre anche in modo significativo il numero dei decessi in spiaggia. “Ci aiutano – ha aggiunto Tiozzo - ad essere efficienti anche mezzi: è possibile il volo notturno dell’elisoccorso, l’idroambulanza che d’estate sosta a Pellestrina, e quad per muoverci in velocità sulla sabbia. La novità: le medical e-bike, ad ampia autonomia, dotate di luci stroboscopiche e sirene; a Chioggia sono tra le prime in Italia”.

La formazione per gli operatori è strategica come lo è anche quella fatta a cittadini e villeggianti. A Chioggia e a Sottomarina è pronto il programma di corsi sia di rianimazione cardiopolmonare che di disostruzione pediatrica. Entrano in azione anche i cani addestrati al salvamento.

Estate sicura sul territorio significa anche lotta agli insetti pericolosi. “Siamo

pronti - ha sottolineato la dottoressa Federica Boin - con la lotta all’arbovirosi. Con i comuni, che mappano le aree a rischio, organizziamo i trattamenti larvicidi e, nel caso si presentino casi umani di infezione, avviamo protocolli di trattamento straordinario con larvicidi e adulticidi per la lotta al vettore. Ci impegniamo anche con il Piano caldo per proteggersi dalle ondate di calore”. Il faro della salute resta comunque l’Ospedale. “Chioggia - ha sottolineato il Dg Contato - è uno dei pochissimi poli turistici che hanno un Ospedale vicinissimo all’area balneare, raggiungibile via acqua, via terra e anche dal cielo, grazie all’elisuperficie. Sono stati potenziati il Pronto Soccorso, i servizi di ambulatorio pediatrico e di specialistica”.

Collaudata è la comunicazione al turista, con l’app “Vacanze Sicure” che mette a disposizione i servizi di emergenza-urgenza, di assistenza e di cura. Si lavora sul fronte della telemedicina che si concretizza in tutte quelle attività di consulenze a distanza, ma anche nell’utilizzo dei visori che, indossati dal personale del Suem118, permettono loro di intervenire, in caso di emergenza, restando in collegamento con la centrale.

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Riabilitazione. Sei appuntamenti da giugno a settembre nel territorio veneto

Le squadre del Dragon boat scendono in acqua

Sono formate da donne operate di tumore al seno che si allenano in questa disciplina particolarmente indicata come attività, riabilitativa psicofisica. Gareggeranno per informare e divulgare all’interno di un progetto regionale

Forza, riscatto, rinascita. Tre parole, un unico obiettivo: riabilitazione!

Dopo l’avvio il 1° giugno a Treviso, l’8 a Mestre (Ve) e il 15 a Bardolino (Vr), una nuova data si è aggiunta – quella del 29 giugno a Padova – alle complessive sei giornate previste per questa iniziativa che fa parte di un progetto della Regione Veneto di promozione del Dragon Boat, in collaborazione con Ugo, l’acronimo di Unite gareggiamo ovunque, le squadre formate da donne operate di tumore al seno, e Lilt.

Il Dragon boat è una canoa con una testa di drago sulla prua, da cui il nome di questa disciplina – di origine cinese - particolarmente indicata come attività riabilitativa psicofisica rivolta alle donne con pregresso tumore al seno. Venti rematori pagaiano al ritmo scandito da un tamburo che si trova a prua dell’imbarcazione mentre a poppa si colloca il timoniere che tiene la direzione. E’ uno sport di squadra che non richiede conoscenze pregresse e può essere praticato da chiunque. In Italia fu praticato per la prima nel 1988 a Roma sul laghetto dell’Eur, mentre i primi campionati del mondo furono in Cina nel 1995. Le gare si svolgono sulle distanze di 200, 500, 1000, 2000 metri. Dal 2016 le Ugo hanno iniziato a gareggiare, sia in Italia che all’estero, con l’obiettivo di promuovere il loro progetto affinché tutte le donne

che hanno avuto la loro esperienza possano conoscere l’attività del Dragon boat e decidere di sperimentarla. Nel 2019 hanno costituito l’Associazione Ugo Unite gareggiamo ovunque Onlus con la mission di promuovere e diffondere i benefici dell’attività fisica, i valori dello sport e la ricerca della salute. Il progetto regionale è stato approvato alla fine dello scorso anno, Dgr 1390 del 20 novembre 2023, e prevede appunto 6 giornate organizzate nelle diverse province del territorio, in cui momenti di approfondimento con medici e specialisti si alternano all’attività fisica su dragon boat. “È da tempo dimostrato – ha spiegato l’assessore regionale alla Sanità e Sociale, Manuela Lanzarin, in occasione dell’Open Day a Padova – che l’attività fisica praticata regolarmente contribuisca a ridurre il rischio di ammalarsi di tumore alla mammella, migliori la tollerabilità dei trattamenti e riduca il rischio di ricaduta di malattia dopo una prima diagnosi di tumore operabile”. In particolare, per le donne sottoposte a linfoadenectomia, che hanno il rischio di sviluppare un linfedema, viene evidenziato che esercizi leggeri di allungamento muscolare (stretching), di mobilità articolare e rinforzo muscolare permettono di ripristinare gradualmente la funzionalità del braccio, facilitando il ritorno linfatico; infatti, se svolti con regolarità, questi esercizi permettono di migliorare i movimenti dell’arto e ridurre il gonfiore.

“Ecco perché assume particolare importanza l’obiettivo regionale di promuovere il movimento tra le donne colpite da tumore al seno, attraverso l’attività sportiva del “Dragon Boat”. Tale disciplina - ha continuato Lanzarin - unisce la ripresa fisica (soprattutto per la riabilitazione del braccio dal lato dell’intervento chirurgico) con quella psicologica e sociale, in quanto lo spirito di squadra e una sana competizione hanno effetti “terapeutici” molto efficaci di sostegno reciproco nella lotta alla malattia oncologica e per una ripresa della vita dopo la malattia”.

In Italia esistono 52 squadre di Dragon Boat, di cui 9 in Veneto. Le tappe successive dell’iniziativa veneta si svolgeranno il prossimo 7 settembre a Solagna (Vi) e ad Arquà Polesine (Ro). La chiusura si terrà a Bardolino (Vr) il prossimo 14 settembre con la presentazione degli esiti finali del progetto e una competizione tra diverse squadre che si sfideranno a colpi di pagaia

APPARENTEMENTE INNOCUE, POSSONO ESSERE UN PERICOLO PER I BAGNANTI

Meduse, come comportarsi in caso di contatto

L’estate è iniziata e sono stati inaugurati anche i primi bagni in mare della stagione, perfetti per godersi un po’ di meritato riposo e un po’ di ristoro nelle giornate di caldo intenso. Tuttavia, è importante essere preparati per eventuali “incontri ravvicinati” con le meduse, organismi marini apparentemente innocui che rappresentano però un pericolo per i bagnanti.

Con le loro punture, infatti, le meduse possono rovinare una perfetta giornata al mare e causare danni, anche permanenti, come cicatrici o macchie sulla pelle.

Ma attenzione: con le giuste informazioni si possono affrontare senza panico anche le meduse!

L’Ulss 2 Marca Trevigiana ha fornito nelle sue pagine social alcuni utili consigli per intervenire correttamente in caso di contatto e continuare a godersi le proprie vacanze estive in piena sicurezza. Innanzitutto, la prima cosa da fare in caso di contatto è rimanere calmi e cercare di respirare in modo regolare. Se si è vicini alla riva è bene

uscire dall’acqua, in caso contrario è opportuno richiamare l’attenzione degli altri bagnanti per farsi aiutare.

Una volta fuori dall’acqua, si legge nell’infografica dell’Ulss 2 Marca Trevigiana, è prioritario controllare se sono rimasti attaccati frammenti della medusa. Nel caso in cui vi fossero, se è possibile, è opportuno rimuoverli senza toccarli direttamente, ad esempio con una spatola o una tessera di plastica rigida. Si dovrà quindi sciacquare con acqua di mare la zona colpita. Non va usata l’acqua dolce perché causerebbe la rottura delle nematocisti ancora intatte e il rilascio di altro liquido urticante.

Per alleviare il dolore sono consigliati impacchi freddi, anche se bisogna evitare che il ghiaccio entri in contatto con la pelle. Va quindi usato un gel astringente per ridurre il prurito e bloccare la diffusione delle tossine. Lo si può trovare in farmacia ed è utilizzato anche per le punture di zanzara. Infine, è consigliabile non esporre al sole la zona colpita, poiché è sensibile è può scurirsi, provocando macchie e cicatrici antiestetiche.

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In estate aumenta il tempo trascorso all’aperto. Contro il rischio di malattie gravi, provocate dalle punture o morsi degli insetti

Zanzare e zecche, la miglior difesa è la prevenzione

La Regione Veneto, insieme alle Ulss, ha predisposto una campagna d’informazione su comportamenti corretti, utili a prevenire eventuali complicanze

Una puntura di zanzara o un morso di zecca possono diventare un vero e proprio problema di salute. La maggior parte delle punture o dei morsi sono innocui ma alcune zanzare e zecche possono trasmettere malattie anche gravi, chiamate arbovirosi. I sintomi più comuni di queste malattie sono febbre e malessere generale. In alcuni casi, soprattutto nelle persone anziane e nei soggetti fragili, queste malattie possono causare problemi di salute anche gravi. Le malattie più diffuse nel Veneto causate da zanzare o zecche sono la Febbre del Nilo Occidentale (West Nile) e l’Encefalite da morso di zecca (TBE), quest’ultima in particolare rappresenta un rischio anche per le persone giovani e sane, con possibili complicanze gravi e anche invalidanti in un soggetto su cinque. Negli ultimi anni i cambiamenti climatici e la globalizzazione hanno peggiorato la diffusione di queste malattie e, inoltre, potrebbero contribuire a portare anche altre malattie generalmente poco diffuse nel Veneto, come ad esempio dengue, chikungunya, zika.

Cosa si può fare? La Regione Veneto, insieme alle Ulss, ha predisposto una campagna informativa e alcuni suggerimenti su comportamenti corretti, utili a prevenire eventuali complicanze. Il modo migliore per evitare queste malattie è infatti essere consapevoli dei rischi, prevenire le punture o i morsi e contrastare la diffusione delle zanzare.

Come? Proteggendosi da punture e morsi di zanzare e zecche; prendendosi cura dei giardini delle aree private per ridurre la proliferazione delle zanzare; prestando particolare attenzione in caso di escursioni in montagna e nei viaggi all’estero.

Usare i repellenti. E’ consigliato usare prodotti disponibili in commercio. E’ bene controllare che siano a base

di icaridina (KBR 3023), DEET (N,Ndietil-m-toluammide) butilacetilaminopropionato (IR3535) o Paramatandiolo (PMD o Citrodiol). Il prodotto va applicato più volte durante la giornata, soprattutto se fa caldo e si suda. Per i bambini piccoli e le donne in gravidanza è consigliabile seguire le specifiche raccomandazioni.

L’abbigliamento giusto. Soprattutto le persone anziane e fragili dovrebbero indossare vestiti lunghi e coprenti (es. maniche e pantaloni lunghi), tessuti leggeri adatti all’estate (lino, cotone, ecc.). Se si fa un’escursione in montagna si raccomanda sempre di utilizzare calzature adeguate e coprenti (evitare sandali e infradito), calzini alti e colori chiari per l’abbigliamento.

I repellenti vanno utilizzati anche sui vestiti, prima di indossarli vanno impregnati con prodotti specifici, soprattutto se ci sono molte zanzare. Per questo scopo è bene usare quelli a base di permetrina, disponibili in commercio. Queste sostanze aiutano a tenere lontane zecche e zanzare.

Le zanzariere vanno tenute abbassate.

Evitare ristagni d’acqua. Alcuni semplici accorgimenti possono evitare che le zanzare proliferino negli ambienti in cui si vive. Per questo è fondamentale evitare i ristagni d’acqua. E’ infatti sufficiente pochissima acqua stagnante affinché le zanzare possano depositare le uova e riprodursi. Cosa fare? Intanto svuotare giornalmente vasi, sottovasi e le raccolte d’acqua in generale, poi coprire con teli o microreti le raccolte di acqua che non possono essere svuotate e, quindi, applicare periodicamente, nei fossati di pertinenza privata e in presenza di acqua stagnante con presenza di larve di zanzara, prodotti a base di Bacillus thuringiensis var. israelensis. Si possono inoltre posizionare pesci che si nutrono delle larve di zanzara (es. Gambusia), nelle raccolte

d’acqua private, quali laghetti e stagni e, infine, mantenere correttamente il giardino (sfalcio dell’erba, potatura delle siepi).

I prodotti larvicidi. Sono delle pastiglie che uccidono le larve. Possono essere acquistati nei consorzi agrari, in farmacia o in negozi specializzati (anche e-commerce). Devono essere applicati periodicamente, almeno ogni 3-4 settimane, nei tombini e nelle caditoie (griglie dove defluisce l’acqua) dove c’è acqua stagnante. Sono i prodotti più importanti da utilizzare anche a casa. Utilizzati nel modo corretto non sono dannosi e hanno un’efficacia duratura. Che prodotti usare? Possono essere utilizzati quelli a base di Pyriproxifen, S-Methoprene, Bacillus thuringiensis var. israelensis o olio siliconico (PDMS, Polidimetilsilossano). E’ importante alternare almeno due prodotti diversi per evitare che si sviluppino larve resistenti.

Dopo piogge abbondanti è indicato ripetere il trattamento larvicida per garantirne l’efficacia. Consultare sempre le schede tecniche dei prodotti per la periodicità e le modalità di applicazione.

Gli adulticidi. Sono invece prodotti che vengono nebulizzati nell’aria o

sulla vegetazione per uccidere le zanzare adulte. Hanno un effetto debole e di breve durata. Non sono di norma indicati per la lotta ordinaria contro le zanzare. Anche per le case private non è raccomandato il loro uso periodico. Molte specie di zanzare, a causa del loro utilizzo incontrollato, sono diventate resistenti a questi prodotti che sono utilizzati solo quando sono presenti criticità sanitarie molto particolari (es. comprovata presenza di alta densità di zanzare, presenza di specie moleste) e, quando utilizzati, deve essere posizionata una idonea cartellonistica almeno 48 ore prima dell’intervento.

I Comuni e le ULSS ogni anno eseguono interventi mirati nei tombini e nei fossati, per ridurre le zanzare nelle aree pubbliche, che servono a uccidere le larve di zanzara e non sono dannosi per l’ambiente, le persone e gli animali. Escursioni in montagna. E’ vivamente consigliato evitare di camminare fuori dai sentieri battuti, o di distendersi sull’erba.

Al rientro dalle escursioni ricordarsi di controllare accuratamente ogni parte del corpo, le zecche amano insediarsi sulla testa, sul collo, sui fianchi e dietro alle ginocchia. Meglio accorgersi subito della presenza di zecche sul corpo, evi-

terà di trovarla dopo giorni dal morso iniziale, riducendo la possibilità di infezione con un’idonea rimozione. E’ importante controllare anche eventuali animali domestici (es. cane). Per una delle malattie trasmesse dal morso di zecca è disponibile un vaccino. Viaggi all’estero. Durante i viaggi è importante proteggersi. Soprattutto nei paesi tropicali, c’è il rischio di malattie trasmesse dalle zanzare (come dengue, chikungunya o zika) o da altri insetti. Possibilmente 2-3 mesi prima di partire è importante prenotare una consulenza presso gli ambulatori di medicina dei viaggi. Durante la consulenza il personale esperto potrà dare informazioni utili per ridurre i rischi e raccomandare eventuali vaccinazioni. Per 4 settimane dopo essere rientrati è importante controllare se compaiono alcuni sintomi particolari (es. febbre, malessere generale, dolore oculare, manifestazioni cutanee) e continuare ad utilizzare i repellenti cutanei. In presenza di sintomi rivolgersi al medico facendo presente il paese in cui si è stati.

Per ulteriori informazioni è bene consultare la sezione del Dipartimento di Prevenzione del sito web della propria Azienda Ulss.

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La 77esima edizione. Asticella notevolmente alzata, sfida non da poco per la Mostra del Cinema di Venezia

Cannes, il festival delle Stelle

L’edizione 2024 del Festival di Cannes ha visto sulla Croisette un mix esplosivo di stelle hollywoodiane, di cinema d’autore e di colossi della storia del cinema

Sintonizzati sul futuro.

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Cannes rilancia la sfida a Venezia. La 77esima edizione del Festival di Cannes, infatti, ha alzato notevolmente l’asticella della qualità e rappresenta una sfida non da poco per la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Quest’anno sulla Croisette si è visto un mix esplosivo di star hollywoodiane, cinema d’autore e colossi della storia del cinema.

stato a dir poco emozionante.

LE STELLE DI HOLLYWOOD

LA STORIA DEL CINEMA

Francis Ford Coppola e George Lucas sono due nomi che non si possono ignorare quando si parla di Storia del Cinema. Il primo ha rappresentato più di ogni altro l’essenza della New Hollywood, quella generazione unica che ha saputo coniugare l’autorialità con il grande successo di pubblico; il secondo è “soltanto” l’autore del più grande immaginario pop contemporaneo. Coppola era in concorso con il suo progetto più ambizioso, Megalopolis, un film infarcito di star che voleva rappresentare il testamento cinematografico e spirituale del grande regista americano. Un progetto ambiziosissimo, frutto di 40 anni di lavoro, che purtroppo però non si è concretizzato in un film da ricordare. Anzi, personalmente sono rimasto delusissimo da quella che in fin dei conti è un’opera pretenziosa, confusionaria e infantile. Peccato. Lucas invece si è presentato sulla Croisette per ricevere la Palma d’Oro onoraria e devo dire che vedere Coppola consegnare al suo vecchio amico il prestigioso riconoscimento è

Tantissime le stelle hollywoodiane sul red carpet di Cannes: Demi Moore e Dennis Quaid (protagonisti del superlativo The Substance), Anya Taylor-Jones e Chris Hemsworth (Furiosa: A Mad Max Saga, un film clamoroso), Adam Driver, Giancarlo Esposito e Aubrey Plaza (Megalopolis), Zoe Saldana e Selena Gomez (Emilia Perez, il film più iconico di questa edizione del festival), Nicolas Cage (The Surfer, film da vedere), Cate Blachett e Charles Dance (Rumours), Richard Gere e Uma Thurman (per l’ottimo Oh, Canada di Schrader)… Ma se vogliamo dirla tutta il grande protagonista di questa edizione del Festival di Cannes è stato un Kevin Costner in grandissimo spolvero. Non solo il suo Horizon è un filmone, un western magistrale (con un’ottima Sienna Miller), ma Costner è riuscito a ipnotizzare il pubblico di Cannes con la sua classe e la sua disponibilità. Un vero divo d’altri tempi.

TANTO CINEMA D’AUTORE

A vincere la Palma d’Oro è stato Anora di Sean Baker, film letteralmente acclamato da pubblico e critica. Ma questa edizione verrà ricordata anche per il pazzesco The Substance di Coralie Fargeat, come per la commovente storia di The Seed Of The Sacred Flag del regista Mohammad Rasoulof che per partecipare al festival è dovuto scappare dal regime iraniano. Vi segnalia-

mo anche Caught By The Tides del regista cinese Jia Zhangk, un film potentissimo; così come è assolutamente da riscoprire in sala The Girl With The Neelde (La ragazza con l’ago) di Max Von Horn. Da recuperare anche Twilight Of The Warriors: Walled In di Soi Cheang, un adrenalico film d’azione in puro stile Hong Kong, e Desert Of Namibia, della giapponese Yuko Yamanaka, un film punk che racconta il disagio e la confusione di una generazione priva di punti di riferimento. Infine ci fa piacere sottolineare che c’è stata anche un po’ di Italia nel palmares di questa edizione del festival dato che con I Dannati Roberto Minervini ha vinto il premio per la miglior regia nella sezione Un Certain Regard, mentre Roberta D’Antonio, direttore della fotografia del deludente Parthenope di Sorrentino, ha vinto il premio Cst Award For Best Artist-technician.

Giacomo Brunoro

Classe ’76, padovano, si occupa di comunicazione, editoria e di eventi ad alto impatto culturale. È direttore editoriale di LA CASE Books, presidente di Sugarpulp e consigliere della Veneto Film Commission. Up the irons!

• Chi è Giacomo Brunoro

Le Havre e Rouen, le due “modelle” Magiche

ispirazioni per gli Impressionisti

La due città atlantiche, bagnate dalla Senna, hanno ispirato molte opere di pittori legati al movimento artistico nato 150 anni fa in Francia. Claude Monet le ritrasse sfidando il mare, come fece alle falesie di Etretat, o dalla finestra al primo piano di un negozio di lingerie, per catturare meglio la magia della Cattedrale di Notre Dame NORMANDIA ROMANTICA

di Renato Malaman

C’è un fil rouge che lega Le Havre a Rouen. Un fil rouge onirico, come i paesaggi lungo la Senna su cui le due città si specchiano. Seguendo questo invisibile filo si possono riscoprire sotto la luce magica dell’arte queste due bellissime perle di Normandia. Un buon pretesto per intraprendere questo viaggio carico di suggestioni è costituito dai 150 anni del movimento impressionista. Che proprio da queste parti lasciò tracce indelebili, grazie alle opere di Monet, Pissarro, Boudin, Renoir, Géricault, Manet e di tanti altri artisti, capaci con i loro sfumati tocchi di pennello di trasporre in poesia ogni soggetto che aveva rapito i loro occhi e il loro cuore.

Due città, Le Havre e Rouen, l’una marittima e portuale e l’altra più storica e culturale, che trovano proprio nell’arte ciò che le unisce. Storie diverse, storie convergenti. Antipodi che diventano un unico polo. Dalle bombe al riconoscimento Unesco

Se l’Araba Fenice è rinata dalle sue ceneri, Le Havre è rinata sulle sue macerie, dopo che le bombe nel settembre del 1944 l’avevano rasa al suolo.

Le vittime civili furono tante e la distruzione della città fondata da Francesco I nel 1517 (quello del castello di Chambord, che convinse Leonardo Da Vinci a trasferirsi in Francia) fu pressoché totale. Chi poteva immaginare che soltanto pochi decenni dopo Le Havre sarebbe entrata nel Patrimonio Unesco? Il riconoscimento è arrivato nel 2005, ma i suoi presupposti risalgono all’immediato dopoguerra, quando la Francia affrontò uno sforzo titanico pur di ridare vita e luce alla sua finestra sull’Atlantico. Nonostante l’emergenza, l’operazione venne pensata in grande, così da dare continuità alle visioni di Francesco I, ma anche a quelle più recenti dei pittori impressionisti che dalla Le Havre ottocentesca trassero linfa per felici ispirazioni. Auguste Perret, l’urbanista del cemento armato E’ così che una città di cemento armato, riedificata secondo i rigidi schemi del Classicismo Strutturalista, in cui l’estetica si sacrifica alla funzionalità, può trasformarsi in un luogo di poesia. Le Havre deve una gratitudine speciale ad August Perret, l’architetto che ha pianificato la sua ricostruzione a tempo di record, contando su un formidabile alleato: il cemento armato, materiale di cui l’architetto è stato uno dei pionieri. Perret ha firmato anche la chiesa simbolo, quella di Saint Joseph che dall’alto dei suoi 107 metri domina lo skyline della città. Una vertigine estetica e spirituale.

Oscar Niemeyer e il suo “Vulcano”

A Le Havre approdò poi anche un altro padre dell’architettura moderna: Oscar Niemeyer, quello che edificò Brasilia: fu lui a progettare il provocatorio “Volcan”, centro culturale a forma di vulcano che caratterizza la centralissima piazza che porta il suo nome. Una sfida architettonica è anche la Narrow House, la casa più stretta del mondo creata da Erwin Wurm. Città anche ecologica Le Havre, che si gira facilmente in bici e dove le rotaie del tram spuntano dall’erba.

La luce del Nord al MuMa, i Docks, il porto… L’altra Le Havre è quella affacciata sull’Atlantico. Lo stesso Museo MuMa, il museo d’arte moderna “André Malroux” che contiene il maggior numero di capolavori dei pittori impressionisti (in particolare la collezione di Eugène Boudin) sorge in faccia al mare, attingendo alla sua luce. Di straordinario effetto scenico sul panorama urbano hanno i Docks, i magazzini portuali oggetto di una intelligente operazione di recupero. Erano i magazzini del caffé e del cotone: il restyling li ha trasformati in luoghi dedicati allo svago, al lifesyle e alle attività commerciali e congressuali.

E poi c’è il porto, da vivere attraversandolo in battello fra gigantesche navi porta container (nessun porto in Francia ne movimenta così tanti) e da crociera: qui ne approdano 180 all’anno. Di lontano si scorge il Pont de Normandie, il ponte strallato a luce libera più lunga del mondo (850 metri). Un’opera di grande valore estetico.

La seducente Sainte-Adresse, legata al Belgio Seduzione pura a Sainte-Adresse. Altro luogo immortalato da celebri opere degli impressionisti, che proprio dal molo, dalle passerelle e dall’arenile potevano ammirare, lontani all’orizzonte, Deauville, Trouville-sur-Mer e Honfleur, ovvero i villaggi che a fine Ottocento videro nascere il movimento che rivoluzionò il mondo della pittura… Sainte-Adresse fu anche un’enclave belga, perché qui tra il 1914 e il 1918, si rifugiò il governo di Bruxelles per mantenere le sue funzioni durante la prima guerra mondiale. Etretat, le falesie più ritratte di Francia La Le Havre legata all’Impressionismo ha una sua appendice naturale a Etretat, il pittoresco villaggio affacciato sulle scogliere più famose e fotografate di Francia. Qui Claude Monet e gli altri artisti furono attratti come calamite dal fascino selvaggio delle falesie della spettacolare Costa d’Alabastro. Monet

decise di stabilirvisi e quel paesaggio di balze e di picchi lo trasformò più volte in arte. Sopra la falesia più famosa, quella dell’Aiguille, ora sorge uno dei campi da golf più incredibili del mondo. Un luogo da cui ammirare le falesie sono i bizzarri giardini di Etretat, progettati da Alexandre Grivko. Sorgono intorno a una delle più eclettiche ville che i parigini un secolo fa fecero edificare su questo tratto di costa della Normandia, diventato un richiamo di moda. Immerse nel verde ci sono le opere buffe di Samuel Salcedo. Nel cuore di Etretat c’è la Clos Lupin, la casa dello scrittore Maurice Leblanc dedicata al personaggio più famoso uscito dalla sua fervida penna: Arsenio Lupin, il ladro gentiluomo. La casa e il suo giardino sono un susseguirsi di sorprese e di colpi di scena, legati ai 39 racconti (condensati in 5 libri) che Leblanc dedicò a Lupin. Sul lungomare tanti ristorantino che propongono “moule” (le cozze), ostriche, frutti di mare e poi gli inimitabili formaggi di Normandia. Golosità che si incontrano ovunque in questa regione del Nord. Rouen, la chiesa del “vichingo” e la case a graticcio

A Rouen si incontrano storia e storie. Come quella quella del legame di Monet per la cattedrale di Notre Dame: la immortalò in una trentina di opere, in condizioni di luce diverse. Dipingeva affacciato alla finestra del prospiciente negozio di lingerie. La cattedrale di Rouen è il condensato di mille anni di storia espressi in ricami di pietra. In cui emerge il

ruolo e la vocazione di capitale culturale di Normandia di questa città. Al suo interno anche le tombe di Rollo, l’ultimo dei vichinghi e primo della dinastia dei Normanni, e quella che contiene il cuore di Riccardo Cuor di Leone, famoso per le sue crociate. A Rouen, oltre al pittore Gèricault nell’800 nacque anche lo scrittore Gustave Flaubert, quello di Madame Bovary; due secoli prima Pierre Corneille, scrittore e drammaturgo. Il Museo delle Belle Arti di Rouen, con il MuMa di Le Havre, è lo scrigno più ricco di opere dell’impressionismo. Ambientazioni e allestimenti diversi, ma lo stesso incanto. Lungo le vie del centro di Rouen si affacciano ancora le case a graticcio medievali che sembrano proteggere l’anima e il genius loci di questo luogo lambi-

Nella foto copertina le falesie di Etretat con il pannello che riporta il dipinto realizzato da quello stesso punto da Claude Monte nel 1885. Sotto: a sinistra una veduta di Le Havre con quartieri e la chiesa-torre realizzati da Auguste Perret. A destra: storiche facciate a graticcio nel centro storico di Rouen. Qui a lato: l’opera realizzata con i container all’ingresso del porto di Le Havre e il Gros-Horloge, uno dei simboli di Rouen

to dalla Senna; fiume che poi sfocia nell’Atlantico a Le Havre. Rouen che ricorda anche il martirio di Giovanna d’Arco, messa sul rogo il 30 maggio 1431 per un’accusa di eresia, su cui poi la Chiesa dovette colpevolmente ricredersi. Tanto che quasi cinque secoli dopo, nel 1920, Jeanne d’Arc venne proclamata santa dal Papa. A Rouen c’è un’antica torre dell’orologio, il Gros-Horloge, i cui rintocchi scandiscono la storia da secoli. E’ il simbolo stesso della città, come la luce infinita dei cieli di Normandia è lo sfondo di tante opere degli Impressionisti. Viene voglia di scrivere una cartolina per catturarne un po’ e trasmetterne l’incanto a chi leggerà la dedica. Romantica e struggente Normandia… Come si fa a resistere al suo fascino?

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Film e serie tv visti da vicino

Approfondimenti speciali e novità sempre aggiornate

Al Festival della Tv dfi Montecarlo centinaia i fans accampati per incontrare dal vivo i protagonisti di “Beautiful” e “Febbre d’amore”

La star di “Buffy”, “Bones” e “Seal Team” è stato il presidente di giuria nella categoria Fiction. E’ apparso in forma smagliante sul blue carpet, portando a pensare che a forza di interpretare il vampiro Angel il suo aspetto sia rimasto immutato nel tempo

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Inossidabili e professionali le star della soap “Beautiful”

Cheincontri, ragazzi! Il festival della Tv di MonteCarlo (come ho scritto su “Sorrisi e canzoni tv”) è stata una calamita per tutte le star di Hollywood che non sono mancate al Grimaldi Forum: la fila iniziava ben lontana dalle griglie di accesso. Laddove nemmeno il richiamo di Morgan Freeman aveva potuto, è arrivato l’inossidabile “Beautiful” a scaldare gli animi delle tifoserie monegasche di Hollywood. Erano centinaia i fan accampati dalle prime ore del mattino - alcuni arrivati anche dalla Spagna - che hanno atteso le dieci per partecipare all’evento con le star di “Beautiful” e “Febbre d’amore”. I protagonisti delle due soap hanno attraversato l’Atlantico per incontrare il loro pubblico europeo, condividere alcuni retroscena e firmare una montagna di autografi. In quota “Beautiful” hanno presenziato Katherine Kelly Lang - che non rinuncia alla sua corsa di 4 chilometri nemmeno quando viene al Principato, alla faccia del jet-lag - e Thorsten Kaye, alias Brooke e Ridge. Per “The Young and the Restless” c’erano invece Joshua Morrow e Melissa Claire Egan, gli interpreti di Nick Newman e Chelsea Lawson. Il quartetto ha dedicato ben due ore ai loro sostenitori, rispondendo alle loro domande e raccontando le curiosità sui set di due delle soap più guardate al mondo. Concluso l’evento, gli attori hanno firmato autografi e incontrato i fan. Nessuno è andato via senza aver conosciuto i propri beniamini. È la riprova del grande professionismo delle soap delle star, che sanno

quanto sia importante coccolare il loro pubblico. A Montecarlo ho anche organizzato un siparietto con le due star, che si sono amabilmente prestate. Siccome la storia fra i due personaggi va avanti da trent’anni, con sei matrimoni fra loro due (oddio, non tutti validi) ho pensato di mettere loro in mano due cartelli con il verso di una canzone dei Ricchi e Poveri: “Tanto lo sai che ti aspetto, ma non tutta la vita”. Mi è sembrata adatta a fotografare la loro situazione che nelle sceneggiature è sempre altalenante.

Boreanaz: “Mi piacerebbe tornare a recitare con Bones”

David Boreanaz è stato un protagonista del festival televisivo di Montecarlo. La star di “Buffy”, “Bones” e “Seal Team” è stato il presidente della giuria di quest’anno per la categoria ‘”Fiction”. Boreanaz ha compiuto da poco 55 anni, esattamente il 16 maggio scorso. È apparso in forma smagliante sul blue carpet, portando molti a pensare che, a forza di interpretare il vampiro Angel, anche il suo aspetto sia rimasto immutato, nonostante il passare del tempo. David non era solo: ad accompagnarlo c’era il figlio Jaden Rayne - 22 anni, musicista - avuto dalla moglie Jaime Bergman. La star ha tenuto molto a sottolineare quando l’ho intervistato le sue origini italiane: i suoi nonni, infatti, erano del nostro Nordest, esattamente di Cividale in Friuli. Poi emigrarono e si trasferirono negli Usa: il padre di David è un noto metereologo in televisione.

Lui ha scelto un’altra carriera, e bisogna dire, con successo. È inedita la notizia dell’ascendenza veneta di Boreanaz, anche se si conosceva che la famiglia proveniva dall’Italia, ma non era stato mai precisato il luogo. Il suo cognome ancora oggi è presente a Cividale. Il titolare dell’emporio di prodotti elettrici di Cividale si chiama proprio come lui, Davide Boreanaz, a conferma che con ogni probabilità c’è un’ascendenza comune.

L’attore ha da poco concluso le riprese della stagione finale di “Seal Team”, serie che lo vede coinvolto nelle doppie vesti di

produttore e attore protagonista. “Quale sarà il mio prossimo progetto? Non posso dirvelo, ma sto guardando ‘I Soprano’ ultimamente,” ha svelato, ammiccando. In questa epoca di eterni ritorni televisivi, lo rivedremo mai di nuovo nelle vesti di Angel? “Amo il mondo di ‘Buffy’ ma no, non è qualcosa a cui sto pensando”. Tutt’altro discorso per Seeley Booth: “Bones è più popolare che mai, posso immaginare un’eventuale prosecuzione anche per come si è conclusa” ha concesso Boreanaz. Chissà che non lo rivedremo accanto a Emily Deschanel, la scienziata forense con cui ha fatto coppia da vent’anni fa.

Rubrica a cura di Paolo di Lorenzo
I protagonisti della serie tv si sono prestati allo scherzo con una frase di Ricchi e Poveri

In novembre siamo incantati dalle sfumature e profumi offerti dalla natura. Il calo delle temperature e la riduzione delle ore di luce ci spingono a trascorrere più tempo in casa, dedicandoci alla creazione di piatti deliziosi

MEZZEMANICHE CON PESTO DI BARBABIETOLA

Un piatto colorato e saporito, perfetto per accontentare tutti gli ospiti.

Ingredienti: 3 barbabietole medie, cotte e pelate; 100 g di noci; peperoncino (opzionale); 6 pomodorini secchi sott’olio; 100 ml di olio extravergine d’oliva; 400 g di pasta corta; 150 g di formaggio feta; sale; basilico Preparazione: Preparare il pesto di barbabietole. Mettere nel mixer le barbabietole cotte e pelate, le noci, il peperoncino e i pomodorini secchi. Azionare il mixer a intermittenza, aggiungendo l’olio extravergine d’oliva a filo, fino a ottenere una crema omogenea. Aggiustare di sale secondo il gusto. Cuocere la pasta. Scolare la pasta, tenendo da parte un po’ di acqua di cottura. Rimettere la pasta nella pentola. Aggiungere il pesto di barbabietole e mescolare bene. Aggiungere un po’ di acqua di cottura della pasta, quanto basta per ottenere una salsa cremosa che avvolga bene la pasta. Completare con la feta sbriciolata sopra ogni porzione e del basilico fresco. Per una versione vegana, omettere la feta.

CAESAR SALAD (SENZA POLLO)

Un’insalata storica, inventata negli anni ‘20 da uno chef italiano emigrato negli Stati Uniti. Un piatto unico per un pranzo estivo o come antipasto.

Ingredienti: : 2 cespi di lattuga, 1 spicchio d’aglio grande, 2 fette di pane bianco, 1 uovo grande, 1 limone, salsa Worcestershire; 2 cucchiai di parmigiano a cubetti o scaglie, olio extravergine di oliva sale e pepe nero q.b.

CROSTATA

DI FRUTTI DI BOSCO

Una ricetta perfetta per un dolce estivo che sfrutta la dolcezza e la freschezza dei frutti di stagione

Ingredienti: 250 g di farina 00; 125 g di burro freddo a cubetti; 100 g di zucchero a velo; 1 uovo; 1 pizzico di sale; Scorza grattugiata di 1 limone (opzionale). Ingredienti per la crema pasticcera: 500 ml di latte intero; 4 tuorli d’uovo; 150 g di zucchero; 50 g di amido di mais; vaniglia a piacere; 300 g di frutti di bosco freschi (mirtilli, lamponi, fragoline, more)

Preparazione: Preparazione: Separare le foglie di lattuga ed eliminare quelle esterne troppo dure, scegliendo le foglie interne più tenere. Tagliare il pane a fette di circa 1 cm di spessore, rimuovere la crosta e tagliare a cubetti. Scaldare un cucchiaio di olio aromatizzato all’aglio in una padella antiaderente e tostare i cubetti di pane a fuoco medio. Nel frattempo, cuocere anche l’uovo. Al momento di servire, disporre l’insalata in un’insalatiera, aggiungere due cucchiai di olio e mescolare. Aggiungere sale, pepe macinato fresco, succo di limone e salsa Worcestershire, quindi mescolare nuovamente. Assaggiare e aggiustare di condimento se necessario.

Preparazione:Per la base. Mescolare farina e sale in una ciotola grande. Aggiungere burro freddo a cubetti e lavorare fino a ottenere un composto sabbioso. Aggiungere zucchero a velo e scorza di limone (opzionale). Incorporare l’uovo e impastare fino a ottenere un impasto omogeneo. Formare una palla, avvolgerla nella pellicola trasparente e farla riposare in frigorifero per almeno 30 minuti. Per la crema pasticcera: Portare a ebollizione il latte con il baccello di vaniglia inciso o l’estratto di vaniglia. In una ciotola, sbattere i tuorli d’uovo con lo zucchero fino a ottenere un composto chiaro e spumoso. Aggiungere l’amido di mais e mescolare bene. Versare il latte caldo a filo sul composto di uova, mescolando continuamente. Rimettere il composto nella casseruola e cuocere a fuoco medio, mescolando continuamente, finché la crema non si addensa.

Togliere dal fuoco, trasferire la crema in una ciotola e coprirla con pellicola trasparente a contatto.

Lasciare raffreddare completamente. Preriscaldare il forno a 180°C. Stendere l’impasto in uno stampo da torta. Cuocere in forno fino a doratura.

Lasciare raffreddare. Riempire la base della crostata con la crema pasticcera fredda.Decorare con frutti di bosco freschi.

Rubrica a cura di Sara Busato

ARIETE

E’ tempo di fare selezione tra le persone che vi circondano e dedicarvi soltanto a chi tiene veramente a voi. Si chiudono certe porte per fare spazio a nuovi incontri.

TORO

Luglio è il mese della leggerezza e dell’allegria. Vi siete a lungo sacrificati e concentrati sui vostri progetti ed i vostri impegni, ora concedetevi un divertente riposo.

GEMELLI

Non ve lo aspettavate così presto ma probabilmente i tempi sono maturi per dare una svolta alle vostre giornate ed intraprendere nuove strade che sapranno condurvi dove desiderate.

CANCRO

Dopo tante premesse, è forse giunto il momento di arrivare alla conclusione. Prendete senza rimpianti le decisioni che a lungo avete rimandato e siate fiduciosi.

LEONE

Non potete ancora prendervi il lusso di fermarvi ma avete l’opportunità di rallentare la corsa per rimettervi informa. Importanti novità vi aspettano nella prossima stagione.

Un incontro inaspettato potrebbe sconvolgere il vostro proverbiale equilibrio ma vi piacerà misurarvi su un terreno sconosciuto e apprezzerete anche l’arte di improvvisare.

BILANCIA

Approfittate dell’estate per dedicarvi ai vostri interessi e fate cose diverse dalla solita routine quotidiana: un cambio di passo vi restituirà entusiasmo ed energia.

Luglio

Luglio, un’esplosione di vitalità

SCORPIONE

Siete alla ricerca di un nuovo approccio alla vita, più saggio e pacato, più disincantato e sereno. Una persona che vi è molto vicino potrebbe aiutarvi a trovare Uno sguardo positivo.

SAGITTARIO

Manca solo l’ultimo quiz, quello finale, per arrivare al traguardo. Avete condotto la gara con maestria non cedete nell’ultimo metro. Il premio è vicino.

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CAPRICORNO

Dolce far niente: è il programma che vi siete dati dopo un anno di dura fatica, grandi prove e importanti traguardi da raggiungere. La battaglia è finita, ora è il tempo del riposo del guerriero.

ACQUARIO

Giorno dopo giorno si chiariscono tutti i dubbi e le situazioni ambigue lasciano lo spazio alle certezze; finalmente potete vederci chiaro e il futuro vi sorride.

Dovrete coltivare ancora per un po’ l’arte della pazienza per riuscire a realizzare i vostri sogni. Ancora qualche sacrificio e nuove prove vi attendono. Ma voi siete caparbi e non mollate la presa.

sul futuro.

Sintonizzati sul futuro.

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