laPiazza della Riviera del Brenta - Marzo 2024

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Quando il lavoro uccide

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

Oltre mille morti sul lavoro nel 2023, già più di 180 nei primi due mesi del 2024: bastano queste poche cifre per rendere l’idea di quanta strada ci sia ancora da fare per rendere più sicuri i cantieri, le fabbriche e molti altri posti di lavoro. In Veneto non va molto meglio perché le statistiche ci ricordano che la nostra regione è seconda in Italia, dietro alla Lombardia, con una media di circa due decessi sul lavoro alla settimana. E’ una magra consolazione constatare che in passato andava anche peggio su questo fronte, perché non stiamo parlando di progressi statistici ma di vite umane, di lavoratori che non sono più tornati a casa. E’ alto, altissimo poi, l’impatto sociale ed economico degli infortuni sui luoghi di lavoro, poco meno di 600 mila l’anno in Italia, quasi 70 mila nel nostro Veneto. Di fronte a questa emergenza continua le soluzioni da mettere in campo richiedono uno sforzo collettivo: da parte delle aziende chiamate ad investire di più sulla sicurezza e sulla formazione dei lavoratori, da parte degli organismi di controllo che spesso non hanno risorse sufficienti per garantire un’attività capillare, da parte delle istituzioni chiamate a scrivere regole e norme efficaci. Invece da anni il dibattito sulla sicurezza nei luoghi di lavoro presenta ben poche novità.

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della Riviera del Brenta VARIANTE ROMEA, LA REGIONE SI FA GARANTE PER UN TRACCIATO CONDIVISO

I sindaci della Riviera del Brenta hanno espresso istanze e perplessità in un incontro con l’assessore regionale Elisa De Berti

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I nodi da sciogliere

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Infrastrutture

REBUS IN SALSA VENETA TERZO MANDATO IN BILICO

Il mondo politico in fermento tra elezioni europee, Comuni al voto, alleanze e strategie

RIFORMA AUTONOMIA

Servizio a pag.27

Ciambetti: “Taglieremo il traguardo in tempi brevi, il risultato è a portata di mano, rispettiamo la Costituzione”

Servizio a pag. 28

a tutti i clienti in omaggio una

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Abbiamo scongiurato una nuova Vaia

Luca

NVia Venezia, 110 · Oriago di Mira (Ve) cell. 327 1372668 · ororiviera@libero.it

Al

on è mai possibile provare consolazione quando una calamità coinvolge una realtà umana e, soprattutto, quando protagonista è la tua Terra. Ma, come in questi giorni, può succedere di constatare che di fronte alla forza della Natura si può anche non farsi cogliere impreparati. Durante l’ondata di maltempo che ha travolto il Veneto a fine febbraio, i dati sulla piovosità sono stati particolarmente significativi tanto da essere paragonabili a quelli della grave alluvione del 2010 e della tempesta Vaia. segue a pag. 3

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ALLA PROVA DEL PARLAMENTO
Zaia Governatore Regione Veneto

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Sono passati 7 mesi dal disastroso maltempo che lo scorso 19 luglio e nei giorni seguenti, ha devastato la Riviera, e migliaia di cittadini non hanno visto nemmeno un centesimo di risarcimento. A denunciarlo è stato nelle scorse settimane il sindaco di Dolo Gianluigi Naletto che è stato fin da subito il coordinatore dei Comuni che hanno subito i danni. In Riviera le richieste per risarcimenti alle abitazioni sono state oltre 3000. Il maltempo dello scorso 19 luglio e dei giorni successivi ha colpito i territori dei Comuni di Dolo, Fiesso, Campagna Lupia, Camponogara, Fossò, Vigonovo, Pianiga, Fiesso, Stra, Santa Maria di Sala e in misura minore Mira e Mirano. Per il maltempo in Riviera ancora la scorsa estate si sono stimati danni per decine di milioni di euro. “A Dolo - va nel dettaglio il sindaco Naletto - hanno fatto richiesta di contributi per danni all’abitazione principale 518 cittadini per i veicoli 254, per le attività economiche 15. Sono molti i danneggiati che hanno fatto richiesta di un contributo che chiedono periodicamente notizie in municipio di eventuali risarcimenti. Il silenzio delle istituzioni politiche aumenta la sfiducia dei cittadini minando la credibilità dell’amministrazione pubblica. Serve un cambio di passo per un vero cambiamento del sistema”. I danni alle strutture pubbliche conteggiate con precisione dai Comuni colpiti, ammontano a 15 milioni di euro, ma nel caso degli enti locali gli interventi per la risistemazione sono partiti in questi mesi. “Gli enti locali hanno fatto partire interventi - spiega il sindaco di Dolo - attivando le assicurazioni collegate in attesa di fondi specifici, ma per i privati si attende, dopo la rendicontazione inviata attraverso sportelli ad hoc, che il Governo e quindi lo Stato stanzi fondi specifici da ripartire. Si pensi che a Dolo in tante case con i tetti lesionati piove ancora dentro: la gente non ha i soldi per ripararli. E così in tante aziende”.

Alessandro Abbadir

Solo a Dolo lesionate

518 abitazioni oltre a 254 veicoli e 15 aziende

Abbiamo scongiurato una nuova Vaia

Luca Zaia

Governatore Regione Veneto

Prima del progressivo miglioramento del meteo, la situazione è apparsa critica, ancora una volta, a Vicenza e nella sua zona, in particolare lungo il Bacchiglione e il Retrone. Poteva essere un’altra sciagura di dimensioni imponenti ma la situazione è rimasta sotto controllo.

Già da una prima analisi ci siamo accorti che sono da ringraziare le opere realizzate dal 2010 in poi con un preciso piano di difesa del suolo costellato da interventi sulle maggiori criticità idrogeologiche mappate sul nostro territorio. Un esempio per tutti: l’attivazione di bacini di Montebello, Caldogno e Orolo. Con la messa in funzione di queste opere si è scongiurato che oltre 3 milioni di metri cubi di acqua invadessero la città Vicenza, con esiti già noti. Forse è il risultato più eclatante ma non è l’unico che potremmo illustrare.

Se torniamo con la memoria al 2010, infatti, il viaggio a ritroso è cadenzato da tantissime opere simili: abbiamo già realizzato 13 bacini di 23 previsti, molti sono i cantieri ancora aperti e presto ne completeremo altri. Non sempre questa strategia è stata compresa, per dare il via ad alcune opere abbiamo dovuto superare vere proprie contrapposizioni e ancora oggi c’è chi promette battaglia contro la realizzazione dei bacini.

Eppure, questa coda di febbraio ha confermato che, dove sono state realizzate le opere necessarie, la gestione degli effetti di piogge massicce ci consente oggi di ascoltare con maggiore tranquillità le previsioni del tempo.

Se è l’uomo che con l’edificazione ha prodotto danni, è giusto che con la prevenzione li contenga.

Quando il lavoro uccide

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

In questi giorni è tornata alla ribalta la soluzione della “patente a punti” per le aziende che operano nei cantieri edili, una misura sulla quale il confronto è aperto da tempo ma finora rimasta sulla carta. Ora il governo è intenzionato a riprendere in mano questa soluzione e ad introdurla dal prossimo autunno, sfruttando le risorse disponibili con il Pnrr. L’idea, già prospettata anni fa ma poi rimasta in un cassetto, è quella di introdurre una sorta di “patente a punti” per le aziende e i lavoratori autonomi. La dotazione iniziale dovrebbe essere di 30 punti, scalati in caso di incidenti, infortuni o irregolarità. Le imprese che arrivano a 15 punti o non sono in possesso della “patente” non potranno operare nei cantieri edili e ci saranno delle pesanti sanzioni, stabilite dall’Ispettorato del lavoro. Il decreto è pronto, potrebbe essere un primo passo, ma non sarà sufficiente se mancheranno da parte di tutti i soggetti coinvolti l’impegno e la volontà di rendere più sicuri i luoghi di lavoro.

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della Riviera del Brenta Questa edizione raggiunge le zone di Mira e Dolo per un numero complessivo di 13.319 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199 Facciamo il punto Fotog ra fa i l QR code e a scolta l’u lt i mo Not i z ia r io Maltempo, dopo 7 mesi nessun risarcimento È un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto. Direzione, Amministrazione e Concessionaria di Pubblicità Locale: via Lisbona, 10 · 35127 Padova tel. 049 8704884 · fax 049 6988054 >redazione@givemotions.it< >www.lapiazzaweb.it< Redazione: Direttore responsabile Nicola Stievano >direttore@givemotions.it< Redazione >redazione@givemotions.it< è una testata giornalistica di proprietà di Srl Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin Centro Stampa: Rotopress International via Brecce · Loreto (An) Chiuso in redazione l’8 marzo 2024

Sicurezza stradale. Il sindaco di Mira Marco Dori fa il punto della situazione

Polizia Locale, rilevati nel 2023 incidenti, feriti e decessi

U n anno di super lavoro per la Polizia Locale di Mira. Il 2023, infatti, ha visto un incremento del 20% degli incidenti rilevati, che sono passati da 86 del 2022 ai 102 del 2023, con purtroppo 60 feriti e tre decessi. L’attività su strada della polizia locale, che si concentra sui controlli di velocità e la regolarità del mezzo su strada, grazie anche ai varchi che controllano la regolarità dell’assicurazione, hanno portato a quasi 3500 verbali, anche a seguito di intervento dopo incidente stradale. Si tratta di una situazione preoccupante e a commentare i dati ci pensa il sindaco di Mira Marco Dori. “In molti casi - spiega il sindaco Marco Dori - si tratta di superamento della

L’attività su strada si concentra sui controlli di velocità e la regolarità del mezzo

velocità in centro abitato, ma anche di decine e decine di casi di chi è stato trovato alla guida senza copertura assicurativa, o addirittura senza patente o con documenti di guida non idonei. Come sappiamo, guidare un’auto senza queste coperture poi può portare, in casa di incidente, molti problemi a chi viene coinvolto. Un ringraziamento quindi agli agenti del nostro comando per la loro attività di controllo, ma anche di prevenzione e promozione dei corretti stili di guida”. Gli agenti della polizia locale sono infatti continuamente impegnati sul

fronte educativo. Nel 2023 sono state una ventina le uscite nelle scuole del territorio per incontrare le classi di studenti e fare insieme a loro degli incontri di educazione stradale. Dal punto di vista numerico, si segnala invece una “frenata” per quanto riguarda le multe da autovelox, passate in un anno da 19mila a 16mila sanzioni. “Un calo fisiologico - spiega il sindaco Dori - dato che questi strumenti si trovano sulla Romea ormai da svariati anni e sono legati più che altro ai transiti turistici e delle attività commerciali dirette verso Porto Marghera”. Oltre a questi dati ovviamente ci sono state sanzioni da parte delle Polizia Locale inerenti alle violazioni delle norme sul corretto conferimento dei rifiuti. In questo caso dopo alcuni episodi davvero incredibili che si sono verificati ad esempio a Borbiago nelle scorse settimane (dove sono stati sversati quintali di rifiuti comprese bombole del gas) il Comune è sempre più interessato a colpire chi sversa rifiuti in modo abusivo in termini di aumento della sicurezza ambientale. Ma non solo. Verranno infatti aumentate nel corso degli ultimi mesi le telecamere di controllo presenti sul territorio del capoluogo e delle frazioni in modo massiccio. Ad esempio saranno collocate anche nei 5 cimiteri del territorio mirese (Mira Taglio, Gambarare, Malcontenta Marano ed Oriago) per evitare continui furti sia alle tombe che alle biciclette e auto di chi si reca a far visita ai propri cari defunti.

Alessandro Abbadir

Via Boldani, mozione approvata all’unanimità

E’ stato approvato all’unanimità nelle scorse settimane in consiglio comunale a Mira il documento per la richiesta di messa in sicurezza della strada provinciale 29 via Boldani. Il gruppo consiliare di “Mira Sinistra per Marco Dori Sindaco -Articolo Uno” si era fatto portavoce delle istanze dei cittadini e residenti di via Boldani attraverso una mozione sostenuta anche da tutta la maggioranza di centrosinistra. Il documento è stato votato all’unanimità in consiglio comunale dopo che la mozione originaria è stata ritirata su mediazione del consigliere di Coraggio Italia Paolo Lucarda. E’ stata votata poi una mozione in cui c’è stata la convergenza anche dei voti del centrodestra. La mozione approvata alla fine nelle scorse settimane che chiede con urgenza

“l’istituzione di un tavolo di lavoro tecnico/politico con la Città Metropolitana di Venezia, è un concreto passo in avanti per risolvere le problematiche di sicurezza della strada provinciale 29 via Boldani. La questione però non si chiude qui evidentemente. “Come gruppo consiliare di “Mira Sinistra per Marco Dori Sindaco -Articolo Uno- spiegano i consiglieri comunali- vigileremo nei giorni avvenire perché la voce dei cittadini non rimanga inascoltata, seguendo passo dopo passo il percorso che, dopo il voto unanime e l’impegno quindi da parte di tutti, dovrà portare alla definitiva messa in sicurezza della strada provinciale 29 via Boldani la strada che da Mira Porte, porta alla frazione di Borbiago”.

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Istruzione. La decisione del Comune di Mira insieme all’istituto comprensivo

La media di Malcontenta intitolata a Gino Strada

La scuola secondaria di primo grado di Malcontenta (la scuola media) sarà intitolata a Gino Strada. E’ stato dato infatti il via libera della giunta comunale nelle scorse settimane, al provvedimento per intitolare la “media” di Malcontenta al fondatore di Emergency. “Una scelta - spiega il sindaco di Mira Marco Dori - che trova tutti d’accordo, con un legame diretto con il territorio, dato che proprio a Marghera venne aperto il secondo ambulatorio di Emergency in territorio nazionale. E la scuola di Malcontenta di Mira fa parte dell’istituto comprensivo di Marghera”. “Tutto inizia - continua l’assessore all’istruzione Albino Pescecon una delibera del consiglio comunale del 15 marzo 2022 avente ad oggetto “Mozione: intitolazione spazio o bene pubblico comunale a Gino Strada”, la successiva 5a commissione consiliare permanente cultura del 26 ottobre 2023 che ha espresso parere favorevole alla proposta iscritta all’ordine del giorno di intitolare a Gino Strada la scuola media di Malcontenta. Successivamente il consiglio di istituto dell’istituto compren-

Una festa per il Borgo Moranzani

sivo “Cesco Baseggio“ ha deliberato di esprimere parere favorevole all’intitolazione a Gino Strada la scuola secondaria di primo grado di Malcontenta. Di seguito la giunta comunale in data 9 febbraio 2024 ha deliberato favorevolmente l’intitolazione a Gino Strada della scuola che ricade all’interno dell’Istituto Comprensivo “Cesco Baseggio“ di Marghera ma l’edificio è di proprietà del Comune di Mira. “Adesso - conclude l’assessore Pesce - sarà cura dell’ufficio regionale scolastico ottenere il nulla osta dal Prefetto e dal ministero dell’interno, essendo persona deceduta da meno di 10 anni”. Gino Strada è stato fondatore assieme alla moglie Teresa Sarti dell’Ong italiana

Emergency ed è venuto a mancare il 13 agosto 2021 lasciando in eredità un patrimonio umano e sociale inestimabile. Emergency ha fornito assistenza a oltre 11 milioni di pazienti nel mondo. Ha realizzato diversi ospedali altamente tecnologici, con specializzazioni di eccellenza in tutto il mondo tra cui, tre ospedali chirurgici che Emergency gestisce in Afghanistan; in Iraq ha realizzato il centro di riabilitazione e reintegrazione sociale di Sulaimaniya; in Repubblica Centrafricana il centro pediatrico di Bangui, posto di primo soccorso che garantisce assistenza 24 ore su 24, fondamentale argine al virus Ebola, in Sudan a Khartoum. Alessandro Abbadir

Per ricordare la nascita dell’antico Borgo di Moranzani avvenuta il 17 febbraio del 1609, il gruppo sportivo Voga Riviera del Brenta ha voluto celebrare l’evento organizzando nelle scorse settimane un corteo storico di imbarcazioni che hanno sfilato da Malcontenta a Moranzani (area Fusina) con peata, gondole, sandoli rievocando l’antico percorso delle barche veneziane che transitavano lungo il Naviglio. Si è svolta poi una conferenza sulla storia del Borgo di Moranzani nella sede della società sportiva a Fusina con lo storico locale Ennio Zara. “Dalla trattazione sulle origini del Borgo di Moranzani è emerso - ha spiegato Dario Giglio referente del gruppo organizzatorecome questo abbia un grande passato. Era importantissimo per la Repubblica di Venezia perché forniva l’acqua dolce, che arrivava da Dolo attraverso il canale della Seriola lungo 13,5 chilometri, e veniva caricata attraverso il mandracchio, un bacino a sud della conca, dai burci acquaroli, delle barche specializzate per questi trasporti. Un centro cruciale come via di comunicazione dove si riscuotevano i dazi per il passaggio della conca”.

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Infrastrutture. Vertice della Regione con l’assessore Elisa De Berti e i sindaci della Riviera

Variante Romea, iter partecipativo

Nessun progetto calato dall’alto: la Regione Veneto si farà garante di un percorso partecipativo con i territori e i sindaci che li rappresentano sulla nuova variante della Romea. A sottolinearlo durante la riunione che si è tenuta in Regione a Venezia con i sindaci del territorio della Riviera del Brenta, è stata l’assessore regionale ai trasporti Elisa De Berti. La De Berti ha chiarito il perché dell’incontro voluto con i sindaci della Riviera del Brenta per ribadire come “la Regione sia intenzionata a far sì che non ci sia alcun progetto calato dall’alto”. Lo studio è in capo all’Anas. La Regione ha ribadito di essere intenzionata ad accelerare il processo che era fermo da anni grazie alla disponibilità del ministro Salvini. La De Berti ha ribadito poi ai sindaci che non c’è alcun tracciato deciso e che Anas a cui sarà data la realizzazione dello studio, si impegnerà a confrontarsi su ogni punto. Per quanto riguarda la messa in sicurezza dell’attuale Romea c’è da dire che si tratta di tutta un’altra partita. Da parte della Regione c’è l’impegno a far si che le opere previste vengano tutte realizzate e se servissero soldi in più è pronta a chiederli per il loro completamento. Il Comune di Campagna Lupia nello specifico poi ha posto in maniera diretta con il vicesindaco Andrea Tramonte presente all’incontro,

le perplessità inerenti dei ritardi nei progetti e realizzazione della messa in sicurezza dell’attuale Romea per le opere previste (rotatorie ed innesti) a Lugo, Lughetto e Lova. L’assessore regionale ha promesso un focus ad hoc. Gli amministratori dei Comuni presenti e cioè Mira, Camponogara, Campolongo Maggiore e Campagna Lupia hanno però posto altri temi precisi. “Prima di procedere alla realizzazione della nuova variante della Romea - ha spiegato Marco Dori il presidente della Conferenza dei sindaci della Riviera del Brenta - sarebbe opportuno che venga messa in sicurezza l’attuale Romea e che venga riportato il casello autostradale a Roncoduro, visto che era atteso da anni”. I

sindaci dopo l’incontro che aveva fatto la vicepresidente De Berti con alcuni sindaci della Lega e il ministro Salvini, si erano sentiti esclusi da un processo partecipativo. Avevano sottolineato come ad impensierire fosse l’impatto sul territorio visto che il vecchio tracciato Orte-Mestre proprio era indigesto a questo comprensorio. La De Berti infine ha sottolineato come abbia capito che a preoccupare la Riviera è l’innesto a nord. Sul casello della A4 da portare di nuovo a Roncoduro, la situazione però per la Regione si fa complicata: la viabilità è completamente mutata. Ma tutto potrà essere discusso anche questa ipotesi “in sede di rinnovo concessioni Cav”.

Contro la nuova opera i comitati promettono battaglia

La variante della nuova Romea divide il territorio veneziano. Da una parte infatti c’è il sindaco di Cavarzere e l’area sud del veneziano che sono entusiasti della possibilità che si realizzi una nuova variante della Romea. Dall’altra invece i comitati ambientalisti promettono battaglia e sindaci dell’area della Riviera del Brenta che sono molto perplessi del possibile arrivo della nuova opera. Il comitato Opzione Zero coordinato da Mattia Donadel promette battaglia. “Questa Nuova Romea - dice l’esponente ambientalista conosciuto anche nella sua battaglia contro l’inceneritore di Fusina - altro non è che una riedizione della vecchia Romea Commerciale che risorge ciclicamente minando l’integrità del territorio e dell’ambiente della Riviera. Se questo proget-

to dovesse concretizzarsi siamo pronti alla mobilitazione e pronti ovviamente a manifestazioni e ricorsi in tutte le sedi della giustizia amministrativa possibili. L’assessore Elisa De Berti, prima di pensare a nuove autostrade o

superstrade, dovrebbe spiegare il “buco nero” nelle casse regionali provocato della Pedemontana. Queste opere come diciamo da anni sono costose, lunghe nella loro realizzazione dunque inef-

Per i primi cittadini dell’area sarebbe opportuno che venga prioritariamente messa in sicurezza l’attuale Romea e che venga riportato il casello autostradale a Roncoduro, visto che ciò era incluso negli accordi per la realizzazione del Passante

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ficaci rispetto ai problemi da risolvere, e soprattutto altamente impattanti per l’ambiente e per la salute. Insomma servono solo a chi le fa. Si attendono invece con ansia gli intervento per la messa in sicurezza dell’attuale Romea”. Alle perplessità di Comitati e sindaci della Riviera, risponde il sindaco di Cavarzere Pierfrancesco Munari anche sui social. “È sintomatico - scrive Munari - come i contrari siano, oltre a quelli del partito dei no a prescindere i sindaci (di sinistra) di quei Comuni che hanno l’autostrada in casa. Penso alla Riviera del Brenta, costeggiata dalla A4, che dice che il Veneto non ha bisogno di infrastrutture. Venite a farvi un giro nell’area sud veneziana o nel Polesine, territori che evidentemente non conoscete e poi ne parliamo con calma”.

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L’attuuale statale 309 Romea
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Borbiago. E’ in corso da settimane un intervento gestito da un commissario governativo

Via Teramo, bonifica della discarica verso la conclusione

Buone notizie per la salute ambientale del territorio mirese. Entro il mese di marzoinizio aprile, dovrebbe essere completata la bonifica della ex discarica di via Teramo a Borbiago di Mira. Entro il 2024 verrà poi realizzato un intervento di messa in sicurezza della discarica delle “terre rosse” in via Bastie e Bastiette. Ma di cosa si tratta? L’operazione di messa in sicurezza della ex discarica di via Teramo, dove dagli anni Settanta sono sepolti 7 mila fusti tossico nocivi provenienti dalle lavorazioni di Porto Marghera, era partita alla fine dello scorso dicembre e a spiegare i dettagli dell’intervento erano stati anche i tecnici ministeriali in un incontro che si è tenuto al centro civico di Borbiago in via Giovanni XXIII prima di Natale. L’area è gestita così da un commissario governativo. La vicenda si trascina da 30 anni e ora è finalmente arrivata alla conclusione. Per fare chiarezza sulla discarica, alla fine degli anni Novanta era stata fatta anche una commissione parlamentare d’ inchiesta. Per un quarto di secolo si è attesa così la bonifica che alla fine è arrivata. “I lavori che sono partiti nelle scorse settimane - spiega il sindaco di Mira Marco Dori - sono finalmente giunti verso la conclusione. Si tratta di un intervento che rassicura i cittadini anche sulla loro salute con la rimozione degli inquinanti”. Ma non finisce qui. Il Comune di Mira si sta impegnando anche per la bonifica di tutte le altre discariche presenti sul territorio a partire da quella delle “terre rosse” o ceneri di pirite di Dogaletto. Il sito in questo caso nasce a metà anni Sessanta, in piena attività di Porto Marghera. Le ceneri di pirite altro non sarebbero che scarti di lavorazione dell’area del Petrolchimico. All’epoca venne autorizzato un deposito temporaneo di ceneri di pirite che si trasformò in definitivo. Vennero portati fino a un massimo di 1 milione e 200 mila metri cubi di ceneri su un’area di 77 mila metri quadrati. A metà degli anni Novanta, dopo i conferimenti, ne sono rimasti 750 mila metri cubi. E sono ancora là o rimossi solo in minima parte. Entro il 2024 Città Metropolitana di Venezia, fa sapere il

Comune di Mira ha confermato che sarà fatta la messa in sicurezza delle acque superficiali, con interventi dedicati al perimetro dell’area per il contenimento del dilavamento affinchè non finisca inquinante in laguna. Va detto infine che il territorio del Comune di Mira risulta uno fra quelli in cui la presenza di discariche pericolose è diffusa. Sono 11 infatti complessivamente le discariche censite dal Comune di Mira all’inizio degli

anni 2000. Fra le più pericolose quella appunto di via Teramo, le ceneri di pirite a Dogaletto, quella della C&C in via Foscara (in cui anche qui il Comune sdollecita i la rimozione del materiale accumulato). Poi: a Ca’ Perale rifiuti urbani, quella vicino all’area della Marchi Marano, un’altra sulla provinciale che porta a Marghera, altre lungo l’idrovia Padova – Venezia e al Macchinon a Giare.

Lido di Venezia, premiato un artigiano della calzatura originario della Riviera del Brenta

“Gli artigiani della calzatura sono un pilastro fondamentale del nostro Veneto. È per questo che ho voluto far visita al Lido di Venezia ad Antonio Moressa. Un artigiano, figlio di calzolai di Vigonovo, che dal 1942 porta avanti una tradizione artigiana che nasce nella nostra Riviera del Brenta e che qui, con Antonio, continua ancora oggi. Questa azienda di famiglia, nel corso degli anni, ha servito generazioni di veneziani, migliaia turisti e personaggi famosi. La manualità di Antonio è davvero incredibile,

così come la passione per il suo lavoro. Ecco perché la Regione del Veneto gli ha conferito con merito nel 2023 il titolo di “Maestro artigiano’”. Così Roberta Vianello, veneziana, consigliere regionale dell’intergruppo Lega-LV, che aggiunge: “con questo riconoscimento la Regione del Veneto ha voluto sottolineare l’importanza della promozione e il sostegno al tessuto artigiano locale, pilastro fondamentale della nostra imprenditoria e del nostro territorio. Un valore ancora più rilevante in una città così fragile e unica come Venezia. Nonostante la sua età, ancora oggi Antonio Moressa viene al lavoro tutti i giorni. Il suo patrimonio di conoscenze è una ricchezza che non può e non deve essere persa”. “Prima che anche questa attività chiuda per sempre - conclude Vianello - spero quindi che ci siano giovani che possano comprendere l’importanza e il fascino di questo lavoro e che magari continuino questa arte”. Il settore della calzatura in Riviera del Brenta è molto importante e dal punto di vista economico produce un fatturato pari a 1,8 miliardi di euro e occupa complessivamente quasi 10 mila persone. Le produzioni di scarpe che più vengono richieste dalla Riviera del Brenta sono quelle da donna e di altissima qualità.

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Sociale. Arrivano i dati del centro Estia gestito dalla cooperativa Iside

Violenza di genere, aumentano i nuovi casi in Riviera del Brenta

F orse la maggior consapevolezza dopo il caso di Giulia Cecchettin o forse invece un fenomeno sempre più preoccupante, ma il dato che emerge è che aumentano i nuovi casi segnalati di violenza e maltrattamenti contro le donne nel 2023 rispetto al 2022 in Riviera del Brenta. A fare il punto della situazione delle donne assistite dal centro anti violenza Estia che si trova nel Comune di Mira, ma che serve tutto il comprensorio, è l’assessora comunale alle pari opportunità Irene Salieri. Nel 2022 i casi complessivi erano stati 95 di cui 34 nuovi. Nel 2023 i casi complessivi saranno 97 quelli nuovi quasi una quarantina. Il centro Estia che è gestito dalla cooperativa Iside è il punto di riferimento per 9 Comuni della Riviera del Brenta e cioè per Mira, Camponogara, Campagna Lupia, Stra, Pianiga ,Vigonovo, Fossò, Fiesso, Dolo.

Campolongo Maggiore invece ha uno sportello anti violenza autonomo all’interno di quella che un tempo era l’ex villa del boss Felice Maniero, ora casa delle associazioni Cristina Pavesi. Il numero per chiedere aiuto è il 1522. “Si tratta - spiega Irene Salieri - di un preoccupante aumento di nuovi casi che da un lato va analizzato

Nel 2022 i casi erano stati 95 di cui 34 nuovi. Nel 2023 i casi complessivi saranno 97 quelli nuovi quasi una quarantina

ma dall’altro è anche il frutto di una maggiore sensibilità all’argomento soprattutto nell’ultimo mese dell’anno dopo purtroppo il caso del femminicidio di Giulia Cecchettin a Vigonovo saluto alla ribalta delle cronache”. I dati che

In 150 alla manifestazione per la pace

Quasi 150 persone hanno partecipato a fine febbraio in piazza municipio a Mira alla manifestazione - presidio per la pace organizzata dal Comune insieme con le associazioni del territorio. “Siamo qui a due anni dall’inizio della guerra in Ucraina - ha detto l’assessora alla Pace e Pari opportunità Irene Salieri - per ribadire la necessità di un immediato cessate il fuoco. Un cessate il fuoco sia in Ucraina che in Palestina dove dallo scorso ottobre e scoppiata la guerra. C’erano tanti consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione. I manifestanti hanno mostrato cartelli in cui chiedevano stop alla guerra e richiamavano pure l’articolo 11 che recita come l’Italia ripudi la guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali. Va detto che ad un certo punto esponenti di Fratelli D’Italia e

emergono quest’anno rispetto al 2022 mettono in risalto come sia aumentata la percentuale delle donne italiane che denunciano violenza. Sono oltre il 65 % del totale mentre negli anni passati si era vicini al 50 %. “Il 61 % di chi compie violenza - spiega l’assessora Salieri - è il partner, marito,

convivente, il 30 % ex fidanzati e mariti, 6 % famigliari, e solo una parte estremamente residuale di chi denuncia è stata maltrattata o ha subito violenza da perfetti estranei”. “C’è poi un altro dato interessante - afferma Salieri - e cioè che l’80 % di chi è colpito da violenza sono delle mamme con

figli. Diventa importante capire intercettare questi segnali di violenza e maltrattamenti all’interno delle famiglie con degli strumenti sempre più efficaci come gli assistenti sociali ad esempio e le reti di vicinato e delle famiglie”. Nel frattempo anche a livello politico non mancano le iniziative. Il consigliere di Coraggio Italia Paolo Lucarda ha annunciato la proposta di dedicare la sala del consiglio comunale o uno spazio all’interno del municipio alla memoria di Giulia Cecchettin la giovane di Vigonovo assassinata dall’ex fidanzato lo scorso novembre alla quale l’Università di Padova nelle scorse settimane ha conferito la laurea in Ingegneria biomedica. Giulia Cecchettin infatti aveva concluso tutti gli esami e spedito anche la laurea all’Università per la discussione a cui purtroppo non è mai arrivata.

Lega avevano detto di essere pronti ad abbandonare la manifestazione perché c’erano le bandiere della Palestina e non volevano partecipare a una manifestazione di parte. Sono comparse però subito dopo anche quelle di Israele e dell’Onu e allora hanno deciso di restare. Qualche malumore però è comunque rimasto. “Come forze di minoranza e opposizione, Fratelli d’Italia, Coraggio Italia e Lega - ha spiegato il capogruppo in consiglio di Fratelli D’Italia Antonio Mendolia - abbiamo partecipato alla manifestazione in favore della pace organizzata dal Comune di Mira con la presenza di tutti i gruppi consiliari. Sono state lette alcune poesie sulla pace. Siamo rimasti estremamente delusi dal fatto che le poesie erano tutte a favore della Palestina, nessuna pro Israele, pro Ucraina o pro Russia”.

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Un momento della manifestazione Il contrasto alla violenza di genere è una priorità per i Comuni della Riviera

Sanità. L’annuncio dell’ospedale di Dolo nelle scorse settimane

Pronto Soccorso, un polo per i pazienti ortopedici

Nuove strumentazione e un’équipe formata: il Pronto Soccorso di Dolo ha un suo polo radiologico “dedicato”, e ora può gestire i pazienti ortopedici senza più dover ricorrere a spostamenti interni all’ospedale. ”Abbiamo inserito nel nostro lavoro - sottolinea il primario Andrea Pellegrini - un nuovo tassello di efficienza: con il completamento dell’installazione della nuova apparecchiatura radiologica e del necessario training per il personale, è stata attivata la sala diagnostica del nostro Pronto Soccorso. Ora, quindi, un tecnico della radiologia dell’ospedale, coadiuvato da un operatore sociosanitario, esegue le prestazioni radiologiche convenzionali direttamente di fronte all’area rossa. E’ una novità importante per gli utenti del nostro Pronto Soccorso: sala dedicata, attrezzatura ed équipe dedicata ci consentono di velocizzare l’iter diagnostico dei pazienti critici e di migliorarne la sicurezza, riducendo gli spostamenti fuori dall’area ad alta intensità di cure”. “La nuova organizzazione - continua il primario Pellegrini - rende più efficiente la gestione dei pazienti con codice minore, evitandone il trasferimento in radiologia: un paziente con un trauma ad un arto,

ad esempio, ora può eseguire la radiografia, la visita ortopedica e il controllo radiologico senza mai lasciare il Pronto Soccorso. Si tratta di una declinazione importante rispetto al principio della centralità del paziente”. L’allestimento della sala diagnostica in Pronto Soccorso giunge particolarmente opportuna in questo periodo. “E’ iniziato proprio in queste settimane - spiega il primario - nel contesto della realizzazione degli importanti nuovi servizi e nuovi reparti che saranno attivi ai piani superiori, il cantieramento di una sezione del Pronto Soccorso. La possibilità di eseguire gli esami diagnostici in sede permette al nostro Pronto Soccorso di limitare all’indispensabile il flusso dei nostri utenti verso i servizi e i reparti collocati nel

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resto dell’ospedale”. “La diagnostica radiologica dedicata nel Pronto Soccorso - spiega la direttrice dell’Ospedale, la dottoressa Silvia Gallo - ha iniziato ad operare con orario 7.30-13.30, ma è già prevista, d’intesa con il direttore della radiologia, Fabio Gelain, l’estensione dell’apertura dal primo di marzo fino alle ore 20. Considero l’avvio di questo nuovo servizio come un passo importante del nostro ospedale, e sento di dover ringraziare, oltre al personale del Pronto Soccorso, tutti coloro che con il loro impegno hanno reso possibile questa implementazione, e in primis la direzione aziendale, i servizi tecnici, il primario e i colleghi della radiologia”.

Il Comune aderisce al “turismo delle radici”

Anche il Comune di Dolo ha aderito all’iniziativa promossa dal Ministero degli Esteri ed illustrata dal ministro Antonio Tajani nell’ambito del progetto nazionale denominato “Il turismo alle radici”. ”Ci sono circa ottanta milioni gli italiani di seconda e terza generazione che vivono all’estero - ha detto il Ministro del Turismo Daniela Santachè

- persone che hanno comunque profonde radici con l’Italia e che vogliono conoscere la storia della loro famiglia e dei loro parenti”. Un dato importante riguarda il ritorno economico perché nel 2021 è stato di 4,2 miliardi di euro il beneficio al mondo turistico legato a coloro che sono stati in Italia per ritrovare le proprie origini. Molto interessato anche il Comune di Dolo che era presente all’incontro con l’assessora Chiara Iuliano che ha testimoniato la piena adesione a un’idea di sviluppo dell’offerta turistica locale, che unisce alla proposta di beni e servizi del terzo settore come alloggi, eno-gastronomia, visite guidate, la conoscenza della storia familiare e della cultura d’origine degli italiani residenti all’estero. (l.p.)

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Solidarietà. Soddisfazione da parte del presidente dell’Avis Roberto Mazzetto

Donazioni di sangue fra studenti in costante aumento l’anno scorso

E’ cresciuta la disponibilità all’idoneità alla donazione nelle scuole, di ben 207 studenti, un incremento sensibile se si considera che nel 2022 erano state meno della metà, 89.

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Sono cresciute nel 2023, per la soddisfazione del presidente Roberto Mazzetto, le donazioni alla sezione Avis della Riviera del Brenta grazie al lavoro portato dai volontari nelle scuole. Grazie alla diffusione dell’importanza di donare portata nelle scuole superiori in 22 classi degli istituti dolesi con il coinvolgimento di 411 studenti, 201 del liceo Galilei, 108 dell’istituto Musatti e 102 dell’istituto Lazzari, è cresciuta la disponibilità all’idoneità alla donazione di ben 207 studenti, un incremento sensibile se si considera che nel 2022 le idoneità erano state meno della metà, 89. L’attività di informazione è stata tenuta da Marina Romanato che ha sottolineato: “la nostra è stata una sensibilizzazione al dono. Ed ha avuto una risposta significativa che testimonia come i ragazzi, se informati, sappiano cogliere il senso della donazione e dare delle risposte molte importanti”. Durante gli incontri della durata di un’ora c’è stata anche la testimonianza di una studentessa, che dopo aver aderito in passato all’idoneità ed essersi sottoposta al test per la donazione, ha scoperto di essere malata di leucemia che ha potuto curare grazie alla diagnosi precoce. “Ringrazio i docenti ed i dirigenti per la disponibilità - ha aggiunto il presidente Mazzetto - per questi incontri che si sono svolti nei mesi di novembre e dicembre e che hanno visto ben 81 ragazzi di-

ventare effettuare la prima donazione. A questo riguardo ringrazio il dottor Giovanni Roveroni e tutto lo staff del centro trasfusione per la disponibilità al pari dei nostri volontari che nel corso dello scorso anno hanno effettuato attività non solo a scuola ma anche a varie manifestazioni come la Sagra di San Rocco, ai mercatini di Natale ed in altri comuni rivieraschi”. Attività che è proseguita al campo di rugby di Mira, società che vanta una sponsorizzazione da parte dell’Avis rivierasco. “Una cinquantina di atleti - ha osservato Mazzetto - hanno partecipato, alcuni erano già donatori, altri 15 hanno espresso l’idoneità, a dimostrazione della sensibilità di

questi giovani”. E i risultati si vedono. Lo scorso anno sono stati 178 i nuovi donatori in Riviera, 36 più dell’anno precedente, si è tornati ai numeri pre-Covid. Attualmente i donatori attivi sono 1.728 con un incremento di 109 unità rispetto al 2022. Le donazioni in totale nel 2023 sono state 2.679 con una variazioni in aumento del 20,78% rispetto al 2016 quando erano state 2.218. “Da febbraioconclude il presidente Mazzetto - sono ripresi anche gli incontri scolastici. Stavolta il nostro volontario Giuliano Sarto si sta recando in alcune scuole medie inferiori rivierasche per incontrare gli studenti di seconda e terza”.

Tonelli racconta Dolo attraverso la cappelleria

La storia di una delle più antiche e longeve attività commerciali dolesi è stata raccontata dallo scrittore Nicola Tonelli che sta raccogliendo importanti riconoscimenti, l’ultimo un premio ad un concorso internazionale tenutosi a Sanremo, in un libro “Storia di uomini e di cappelli” uscito in questi giorni edito da De Ferrari Editore di Genova. La cappelleria Ferrazzi esiste da cinque generazioni, un negozio di cappelli per uomo, donna e bambino che è stato aperto nel lontano 1869 ed ha visto scorrere davanti alle sue vetrine secoli di cambiamenti, condividendo gioie e drammi della famiglia e del paese intero. Nella sua prefazione Alvaro D’Emilio osserva: “Nicola Tonelli apre una finestra sul mondo attra-

verso la vetrina della Cappelleria Ferrazzi di Dolo. Cambiano i cappelli, cambiano le mode, i tempi e le persone. La storia inizia nel 1869 e si suddivide in cinque parti, corrispondenti ciascuna a un’epoca ben precisa. Così dal microcosmo di storie individuali di amore, passione, volontà, coraggio il respiro si allarga ad abbracciare la storia

d’Italia che fa da cornice al destino di uomini e donne”. Nicola Tonelli è nato a Dolo nel 1961, si è laureato a Ca’ Foscari ed insegna matematica all’istituto commerciale statale Maria Lazzari di Dolo. Appassionato e studioso di storia, letteratura e folclore locale, è autore di alcuni racconti brevi e romanzi apprezzati dal pubblico. Alice Ferrazzi che con il fratello Giovanni continua la tradizione tramandata dal trisnonno così descrive il libro: “quando ho letto la storia scritta da mio cugino Nicola, ho provato un’emozione grande perché ho riconosciuto le nostre vite, le nostre gioie e i nostri dolori. Ma tutti i dolesi ritroveranno l’emozione del proprio paese”. Il libro, è già acquistabile online su Amazon. (l.p.)

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I ragazzi degli istututi superiori dolesi donano il sangue

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Cantieri. L’assessore Cristina Nardo illustra gli interventi in atto

Lavori pubblici, il cimitero del capoluogo si amplia

Nel camposanto di Dolo sono stati costruiti 360 nuovi ossari a seguito dei lavori eseguiti durante gli ultimi mesi in una porzione centrale del cimitero. I lavori erano iniziati nei primi giorni del mese di dicembre dopo che nelle settimane precedenti erano state eseguite l’evacuazione di numerose tombe che si trovavano nell’area interessata. Si è trattato della posa in opera di una nuova struttura realizzata dalla ditta trevigiana Milani Sergio. Opera resasi necessaria per soddisfare esigenze di spazi nel cimitero, come ha sottolineato l’assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Dolo, Cristina Nardo. “Un intervento indispensabile - ha dettoper venire incontro alla necessità di recupero di spazi derivanti dalle riesumazioni o estumulazioni e, contestualmente, per rendere possibili nuove tumulazioni assecondando le esigenze dei parenti dei defunti residenti in zona. Questa costruzione ottempererà anche alla carenza di sacrari nei campisanti delle due frazioni”. Si tratta della realizzazione di due distinti blocchi prefabbricati bi-facciali da 180 ossari ciascuno, ossia rispettivamente 90 ossari a facciata per un costo di circa 100.000 euro. “Tale soluzione - ha concluso l’assessore Nardo - consente una miglior fruizione e ottimizzazione degli spazi nell’area esistente, anche in funzione delle tombe di famiglia presenti“. L’intervento ha determinato operazioni di estumulazione delle salme poste a terra da oltre trent’anni. Non sono mancate le lamentele di alcuni dei familiari per la poca attenzione posta nell’esecuzione degli interventi, lavori eseguiti secondo gli stessi senza rispettare la sacralità del luogo da parte degli addetti. La gestione dei cimiteri è stata assegnata dal Comune a Veritas spa e sulle lamentele l’amministrazione comunale ha voluto precisare: “dopo decenni di attesa, il cimitero del capoluogo dolese è oggetto di una riqualificazione che prevede 100 esumazioni all’anno e la costruzione, in corso, di 360 nuovi ossari. Interventi straordinari che, a completamento, garantiranno risposte alle richieste dei familiari, in un contesto di maggiore ordine, decoro e rispetto. In queste settimane sono iniziati i lavori di riesumazione straordinaria”. “L’area oggetto dei lavori - osserva il Comune - è stata cantierata per permettere la demolizione delle lapidi e le successive operazioni di scavo, con

utilizzo di mezzi meccanici prima e successivamente, con interventi manuali in prossimità della cassa funebre. Veritas, società incaricata alla gestione cimiteriale, garantisce che le macchine operatrici e tutti i lavori saranno eseguiti secondo le normative in vigore, in ossequio del rispetto del decoro che il luogo sacro impone. Ringraziamo per la comprensione dimostrata dai familiari interessati e dai visitatori del camposanto”.

Una lezione di civiltà nella sala del consiglio comunale

Toccante, commovente e coinvolgente la celebrazione avvenuta in sala consiliare del municipio di Dolo dedicata a Liliana Segre nelle scorse settimane. Lei non era presente fisicamente ma è stata ricordata attraverso le voci degli studenti dell’istituto comprensivo “Tina Anselmi” accompagnati dai loro docenti, dal dirigente Luca Michielon e dai genitori. Una sala gremita da una cinquantina di studenti che precedentemente avevano assistito allo spettacolo teatrale “Fino a quando la mia stella brillerà” che raccontava la storia della senatrice. “Una storia universale di orrore, crudeltà, umanità annientata e

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poi di resilienza”, hanno osservato i ragazzi. Una presenza fondamentale per testimoniare che non bisogna dimenticare la brutalità del fascismo, delle leggi razziste, il tutto manifestato con cartelli colorati e letture emozionate che hanno ammonito a non alimentare quei semi malvagi, germogliati in Italia, che hanno concorso a produrre il frutto avvelenato di Auschwitz. Anche il sindaco Gianluigi Naletto è parso commosso e ha voluto ringraziare i ragazzi...“per la lezione di vita, fondamentale per scegliere la vita e perché Dolo città gentile, come lo siete voi, vuole essere sempre più capace di soffocare ogni pensiero di indifferenza, espulsione, paura”. Ed ha aggiunto ”perché l’orrore non sia mai più”. Chiara Iuliano, assessore all’Educazione Civica, ha sottolineato come:“l’indifferenza ha alimentato i campi di concentramento. Quella stessa indifferenza che spegne le coscienze oggi, quando, sugli schermi, guardiamo le immagini delle guerre e delle morti e delle stragi che incalzano le nostre vite come se tutto fosse lontani da noi”. ”Siate consapevolirivolgendosi ai ragazzi ha concluso l’assessora - di ciò che avvenne ad Auschwitz ma anche di ciò che accade oggi”.

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I nuovi ossari nel camposanto dolese

Economia. La proposta degli artigiani della Riviera con il capo categoria Adriano Agostini

Calzaturiero, il settore va armonizzato al nuovo clima

Anche la produzione calzaturiera cambia strategia in considerazione del cambiamento climatico. E’ quanto si sta delineando in un settore, quello del comparto della moda e dell’abbigliamento, compresa la calzatura, che sente l’esigenza di una riorganizzazione a seguito delle mutate condizioni stagionali invernali ed estive che porta a posticipare di un mese le naturali scadenze. A farsi promotrice di questa proposta é l’imprenditore calzaturiero e capo categoria dell’ Associazione Artigiani “Città della Riviera del Brenta” Adriano Agostini insieme al segretario Giorgio Chinellato. “Da ormai una decina di anni - ha rilevato Agostini - il cambiamento climatico ha portato delle grosse sfasature nelle abitudini dei consumatori a livello nazionale ed estero. Ad esempio la stagione calda, quella estiva, si prolunga mediamente di un mese. A settembre, mese in cui parte per il comparto la stagione invernale, la gente è ancora al mare e ci resta da come si è visto negli ultimi 10 anni, fino ad ottobre. Anche la stagione fredda, al netto del fatto che la temperatura globale sta salendo, si prolunga di mediamente di un mese con indubbie e negative

ripercussioni sul fatturato e sul comparto”. Una situazione che si ripercuote sulla produzione perché i negozi che acquistano la merce per la stagione estiva non riescono a venderla perché è ancora freddo. Anche d’estate la situazione è anomala perché a fine luglio scattano i saldi per il periodo, quando invece la stagione estiva dal punto di vista climatico è appena cominciata. Il risultato è quello che tantissima produzione non viene venduta e ovviamente i commercianti ne acquistano molto meno negli anni successivi, con ripercussioni sulle rese e danni sia dei produttori che dei negozianti. Un danno che Agostini calcola elevato sui fatturati degli ultimi 10 anni. “Si può - osserva - stimare che il calo di fatturato per la mancata armo-

nizzazione fra il nuovo clima e le vecchie scadenze legate all’organizzazione del comparto abbiamo portato ad un calo di introiti mediamente del 10 %, perciò abbiamo deciso di portare avanti la proposta di spostare in avanti la produzione di un mese, in linea con il cambiamento del clima, e di conseguenza di spostare anche gli appuntamenti fieristici internazionali, nazionali e locali. Solo attraverso una concertazione e una azione comune di tutti i soggetti coinvolti si potranno vedere nel medio periodo dei vantaggi. Certo la nostra è solo una proposta che potrebbe essere sperimentata. Valutandone effetti e conseguenze si deciderà poi se farla proseguire o no“.

Anfi, doppio gesto di solidarietà

Doppio gesto di solidarietà da parte della sezione dolese dell’Anfi, l’associazione che accoglie i finanzieri in congedo, presieduta da Gioacchino Zarbo. Alla presenza del sindaco Gianluigi Naletto la delegazione si é recata nella comunità

educativa “Casa Nostra” di via Poletto, ed ha consegnato alla madre superiora un primo assegno a favore dei minori ospitati dalla comunità famiglia, gestita dalle suore dorotee. Il gruppo, sempre con al seguito il sindaco Gianluigi Naletto, si è poi recato nella chiesetta della Madonna della Salute che dall’estate scorsa vede l’esecuzione di lavori interni ed esterni di restauro ed un nuovo assegno è stato consegnato dai rappresentanti dell’Anfi, stavolta a don Francesco Santinon, cappellano dell’ospedale dolese, quale contributo, appunto, per il restauro in corso della chiesetta. Per questo duplice atto di solidarietà, gratitudine e riconoscenza ai finanzieri in congedo sono state espresse dal sindaco. (l.p.)

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Provincia

Il libro. Scritto dall’avvocato e sindaco di Cavallino - Treporti con il giornalista Francesco Cassandro

Storie di avvocati e ordinaria giustizia: “In scienza e conoscenza” di Roberta Nesto

S’intitola “In scienza e conoscenza” il primo libro di Roberta Nesto, avvocato e sindaco di Cavallino-Treporti. È stato scritto a quattro mani con il giornalista padovano Francesco Cassandro, scomparso a inizio febbraio, poco dopo l’uscita del libro. Dopo l’anteprima nella sua Cavallino-Treporti, il tour di presentazione è partito a inizio marzo da San Donà di Piave. Nel libro sono ricostruite 29 storie che Nesto, come avvocato, si è trovata a seguire nella sua carriera professionale.

“Il libro, - sottolinea Nesto, - è stato scritto quando, confrontandomi con Francesco Cassandro, ho preso il coraggio di raccontare quelle storie che, nel corso degli anni, gli stessi miei clienti mi avevano chiesto di narrare, perché potessero essere di esempio e aiuto ad altre persone, che potrebbero trovarsi nelle stesse situazioni”. Metà sono storie che riguardano aspetti della vita familiare. Come la vicenda di una giovane madre, che naviga tra le difficoltà della vita e le prevaricazioni, per ottenere giustizia e sicurezza per se stessa e le figlie. Oppure il desiderio di un figlio di vivere con il padre dopo la separazione dei genitori, con tutte le sfide legali ed emotive che ne conseguono. Le altre storie riguardano controversie di carattere amministrativo e civile, ma anche vicende di natura penale.

“Sono fatti dai contorni variegati, perché le storie a volte prendono una strada che può essere imprevedibile, - continua Nesto, - ho pensato a questo libro per tanti anni e alla fine, ragionando con Francesco Cassandro, siamo riusciti a quattro mani a trovare la soluzione che lo rendesse un racconto leggero e fruibile. Adesso, purtroppo, Francesco non c’è più. Questa è stata la sua ultima opera e, proprio per questo, è ancora più preziosa e mi rende orgogliosa. Credo che questo libro abbia un valore per quello che potrà insegnare, per le riflessioni e le indicazioni che potrà dare. Se anche una sola persona ne troverà ispirazione, allora sarò contenta”.

Anche la scelta del titolo, “In scienza e conoscenza”, è stata frutto di un confronto tra Nesto e Cassandro. “In scienza, perché il diritto è una scienza, che implica uno studio per essere difeso. Ma tratta di vicende che implicano

anche conoscenza e coscienza. - spiega l’avvocato Nesto - Il filo conduttore che lega le storie è che la vita è complessa. Conviene mirare bene l’obiettivo, avere chiaro lo scopo da raggiungere, cercare il professionista più adeguato e guardarlo negli occhi, per capire se sia la persona giusta per te. L’altro insegnamento è che prevenire è meglio che curare. Meglio informarsi prima, per evitare di commettere errori”.

Nell’introduzione del libro, Roberta Nesto, intervistata dallo stesso Cassandro, condivide una serie di riflessioni sulla sua carriera e le passioni. E racconta

il suo contributo alla comunità, assumendo ruoli come quello in Provincia, anche nella Commissione Pari Opportunità, e nella sua Cavallino-Treporti come vicesindaco prima e sindaco poi. “Sindaco e avvocato sono due attività che si supportano l’una con l’altra - conclude Nesto -. Facendo l’avvocato, rimani a contatto ogni giorno con i problemi e i valori della gente. Lo stesso facendo il sindaco. L’arricchimento che trai da queste vicende umane, dal coinvolgimento con le persone e dalle loro emozioni, ti aiuta a migliorarti giorno dopo giorno”.

Sono narrati 29 casi che Nesto si è trovata a seguire nella sua carriera professionale: “Possono essere un esempio e un aiuto a chi si trova nelle stesse situazioni”

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La presentazione del libro a inizio marzo a San Donà di Piave
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Museo del 900. Serena Bertolucci ha preso in mano la guida del Museo con un mandato triennale

Il 2024 dell’M9 parte alla grande dalla street art del celebre Banksy

Fino al 2 giugno l’esposizione accompagna nell’immaginario artistico di un autore che da oltre un ventennio pone al centro delle sue opere temi di forte attualità, dalle disuguaglianze sociali alla crisi climatica

Non solo un museo, ma un luogo di cultura inclusivo e accessibile, dove coltivare appartenenza e costruire un futuro partecipato. Così si presenterà M9 - Museo del ’900 nella visione del suo nuovo direttore, Serena Bertolucci, che ha preso in mano la guida del Museo con un mandato triennale.

Una visione ampia e composita che il direttore ha presentato insieme alla programmazione per il 2024, e ai risultati del 2023. L’anno trascorso si è chiuso con 100.000 presenze complessive, tra esposizioni e oltre trecento giornate di eventi. Un incremento considerevole rispetto alle 70.000 del 2022 e risultati molto positivi, trainati soprattutto dal successo di Rivoluzione Vedova, che ha dato slancio all’offerta culturale del museo con la sua prima mostra d’arte contemporanea.

Ed è proprio “slancio” la parola d’ordine della nuova direzione con una azione che partirà da una programmazione dedicata all’elaborazione critica dei grandi temi del presente. In quest’ottica si inseriscono le due esposizioni temporanee del 2024, dedicate all’artista britannico Banksy (Banksy. Painting Walls, dal 23 febbraio al 2 giugno 2024), e al fotografo canadese di fama internazionale Edward Burtynsky (Burtyn-sky: Extraction/ Abstraction, dal 21 giugno 2024 al 12 gennaio 2025). Un percorso in cui l’arte contemporanea e la fotografia, in dialogo con la mostra permanente, diventano fonte privile-

giata di interpretazione tanto della storia quanto del nostro presente.

“È con il massimo entusiasmo che inizio la mia avventura in un museo unico in Italia – le prime impressioni di Serena Bertolucci da direttore dell’Museo del ‘900 –. M9 è un luogo che racconta la storia di tutti e, per questo motivo, ha una responsabilità particolare: ascoltare e includere, in un processo di dialogo continuo. Lo faremo nel territorio e nei territori, progettando nuove forme di coinvolgimento per le comunità locali e parlando al pubblico nazionale con grandi mostre che possano fornire gli strumenti per leggere il tempo presente e quello che verrà. Le due esposizioni di quest’anno, dedicate a Banksy e ad Edward Burtynsky, rispondono proprio a questo obiettivo”.

“Siamo felici di avere Serena Bertolucci come nuovo direttore – il commento invece di Michele Bugliesi, Presidente di Fondazione M9 –. Una nomina fortemente voluta in virtù delle dimostrate capacità nella valorizzazione del patrimonio culturale, che segna un altro deciso passo avanti per il museo, teso sempre più a essere un riferimento a livello locale e nazionale”.

La mostra “Banksy painting walls”, dedicata al celebre esponente della street art” sarà aperta al pubblico dal 23 febbraio al 2 giugno 2024. Prodotta e organizzata da MetaMorfosi Eventi, in partnership con il museo, l’esposizione si addentra nell’immaginario artisti-

co di un autore che ormai da oltre un ventennio attraversa la scena culturale mondiale ponendo al centro delle sue opere temi di forte attualità come la crisi climatica, le disuguaglianze sociali, i migranti, i conflitti e i diritti dei popoli.

“Una mostra straordinaria, che mette in luce le contraddizioni del ‘900 e del terzo millennio”, le parole dell’assessore al Turismo di Venezia Simone Venturini, presente all’inaugurazione. “L’arte di strada, la street art, trasformata in opera da esposizione: una contraddizione che ci permette di scoprire e approfondire il personaggio di Banksy. Siamo orgogliosi di trovarci oggi nel cuore di Mestre, città emblema del ‘900, con i suoi errori e le sue contraddizioni, per inaugurare questa esposizione”.

Con Banksy. Painting Walls, mostra unauthorized, il Museo conduce i visitatori all’interno dell’immaginario di un autore che da oltre un ventennio influenza profondamente la scena culturale mondiale; un universo artistico che trova la sua cifra nei contrasti e nelle contraddizioni che affondano le proprie radici nel Novecento e deflagrano oggi nelle emergenze del nostro tempo: la crisi climatica,

i conflitti mondiali, i fenomeni migratori. Da questi orizzonti muovono le oltre settanta opere presenti in mostra, al centro della quale si stagliano i tre muri originali, dipinti da Banksy nel 2009, nel 201 0 e nel 2018 e provenienti da collezioni private, che hanno come protagonisti tre adolescenti, rappresentanti di una nuova generazione che sembra essere particolarmente sensibile alle tematiche intorno alle quali gravitano gli interessi dell’artista inglese.

Icona dell’esposizione è Season’s Greetings, apparso nel 2018 Port Talbot, in Galles, nominata in quell’anno dall’OMS la città più inquinata del Regno Unito. Il murales ritrae un ragazzino con le braccia spalancate e la lingua tesa fuori dalla bocca per assaporare i fiocchi di neve che cadono dal cielo. Fiocchi che però, girando l’angolo del muro, si scoprono essere cenere che si leva da un bidone dell’immondizia in fiamme.

Accanto a Season’s Greetings, i muri Heart Boy e Robot/Computer Boy completano, insieme agli altri pezzi unici esposti, il panorama artistico di una mostra che vuole far riflettere sull’immediato paradosso che mette in scena, quale il proces-

so di sacralizzazione dell’arte pubblica, che da oggetto di fruizione democratica viene estraniata dal suo contesto, esposta alle mire del mercato e infine musealizzata. È così che le contraddizioni raffigurate dalle opere di Banksy con lo stile satirico e di denuncia distintivo dell’artista, diventano esse stesse oggetto di una contraddizione ancora più marcata, che la rottura del rapporto dialogico tra street art e tessuto urbano produce. Il dialogo tra opera e contesto, inoltre, assume un ulteriore significato con la mostra in funzione del tempo e dello spazio di esposizione: Banksy. Painting Walls, infatti, arriva in M9 a cinque anni dalla realizzazione dell’opera Migrant Child a Venezia. Il murales di Dorsoduro, di cui è stato recentemente annunciato il processo di restauro finanziato da Banca Ifis, main sponsor dell’esposizione, sarà dunque interlocutore diretto di una mostra che si propone come un vero ponte tra laguna e terraferma: l’invito sarà quello di spostarsi tra i due luoghi, con visite guidate e pedalate urbane che stimolino la discussione sul ruolo del patrimonio nelle città.

Giorgia Gay, Massimo Tonizzo

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Tra cultura e paesaggio. L’associazione la Brenta Sicura propone una nuova edizione dell’iniziativa

Nuovi itinerari per le ville venete

Il riscontro avuto nell’edizione del 2023 ha indotto gli organizzatori dell’associazione La Brenta Sicura, con il supporto scientifico degli architetti Massimo Benetollo, Mauro Manfrin, Antonio Sarto, a pensare quest’anno a nuovi itinerari per la conoscenza delle ville Venete, della Riviera del Brenta ma anche nei vicini territori del Miranese e della Saccisica, come era stato pensato dall’architetto Antonio Draghi nella sua lungimirante visione di museo diffuso, ovvero di valorizzazione di un territorio unico: un gran numero di ville Venete e paesaggi che si affacciano sulle storiche acque del Naviglio del Brenta.

“L’aspetto che il corso cercherà di far conoscere - spiegano gli organizzatori - sarà orientato al rapporto tra i giardini e il “verde” nelle ville. Si partirà da villa Pisani a Stra, l’eccellenza turistica della Riviera, con il suo parco storico, il labirinto, l’area degli agrumi e l’apparato di statue, arredi e percorsi che la contraddistingue. Si continuerà nei parchi pubblici che si sviluppano lungo il fiume Muson nel centro storico di Mirano, tra i mulini, di sopra e di sotto e quindi a Mira, partendo dalle aree naturalistiche dei Molinetti per arrivare al parco giardino annesso a villa Levi-Morenos, una delle ville che meriterebbero il recupero per un uso collettivo. Tra le ville recuperate da conoscere, visiteremo

una delle più importanti e significative della Riviera, villa Ferretti Angeli realizzata a Dolo su progetto dell’architetto Vincenzo Scamozzi, con il suo oratorio e gli spazi esterni, per spostarsi quindi nel graticolato romano di Pianiga dove si trova villa Calzavara-Pinton. Il tour proseguirà nei territori bonificati della Saccisica visitando villa Roberti a Brugine e infine a Noventa Padovana dove conosceremo la rinnovata villa Giovanelli Colonna”. Non poteva mancare la proposta per un punto di osservazione diverso, quello che porterà i corsisti con il battello lungo il Naviglio, percorrendo un tratto di quella via d’acqua storica di collegamento tra Padova e Venezia che meriterebbe per l’associazione,

Case di riposo, difficoltà in vista

Nel 2023, molte famiglie dell’Usl 3 Serenissima hanno dovuto pagare di tasca propria l’intera retta dei familiari prevista per le case di riposo. Motivo? La mancanza di disponibilità d’impegnative di residenzialità finanziate. Sono i dati in possesso di una ricerca svolta da Fnp Cisl Venezia, dai quali emerge chiara la sofferenza di parecchi nuclei nel saldare la quota mensile. Una situazione che, a partire da luglio scorso, ha obbligato tante persone a farsi carico dell’intera somma di ricovero, diversamente suddivisa fra la quota alberghiera a carico dell’utente e quella socio-sanitaria di competenza della Regione Veneto. Ma non solo, perché un altro elemento appare sempre più evidente e marcato:

lo sbilanciamento della disponibilità dell’offerta del privato sul pubblico. E nel 2024 non ci sono elementi rassicuranti, nonostante un aumento di risorse. Se prendiamo l’importo regionale destinato all’Usl 3 a finanziare per l’anno in corso la residenzialità per i non autosufficienti, è pari a 88.378.930 euro, aumentato di poco più di 8,4 milioni rispetto al 2023 (79.972.492,1 0 euro). E questo potrebbe essere sufficiente a coprire, secondo le stime di Fnp Cisl Venezia, fino a un massimo di 4.644 impegnative; il risultato è ottenuto dalla divisione proprio dei 88.378.930 euro per i 366 giorni solari del 2024, divisi ancora per 52 euro, cioè la quota giornaliera d’impegnativa di residenzialità ricono-

maggiore attenzione da parte di cittadini e delle amministrazioni e con l’opportunità di visitare i borghi risalendo gli argini piuttosto che arrivare dalle trafficate vie carrabili. “Perché talvolta –concludono gli organizzatori - è importante scegliere il punto di vista appropriato per cogliere appieno il senso dei luoghi, la loro storia e il significato che caratterizza il loro presente, per riuscire anche a progettare adeguatamente il loro futuro.” Le iscrizioni quest’anno sono fissate nel numero massimo di 40 ed entro il 15 marzo. La partenza delle visite è prevista il 23 marzo. Per ogni informazione è disponibile la mail eventibrentasicuro@ gmail.com

Un corso che si avvale del supporto scientifico degli architetti Massimo Benetollo, Mauro Manfrin, Antonio Sarto, quest’anno sarà orientato al rapporto tra i giardini e il “verde” nelle ville che si affacciano sul Naviglio del Brenta

sciuta per ogni anziano non autosufficiente. Ma in base ai Piani di zona (PdZ) 2023-2025, per l’Ulss 3 sono previsti 4.796 posti autorizzati/accreditati (somma dei posti esistenti e quelli in programmazione): ciò significa, che centinaia di persone potrebbero essere costrette a pagare la retta piena. E qui ritorna in gioco la differenza di costi da sostenere tra pubblico e privato; se nel primo caso, l’esborso della media del 2023 in regime non convenzionato è stato di 84,92 euro al giorno per anziano (ovvero 30.995,8 euro annui), nel secondo si sale a 99,20 euro quotidiani (ossia 36.208 euro annui). Una differenza di 14,28 euro al giorno, che in dodici mesi significano 5.212,2 euro in più.

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Calcio. Il presidente Davide Bacchin fa il punto della situazione

Galaxy Mira, un grande vivaio per centrare grandi obbiettivi

Il calcio a Mira ha conosciuto momenti di grande splendore, indimenticabili gli anni del professionismo in serie C quando al Valmarana arrivano squadroni e si giocavano i derby di campionato contro Venezia, Mestre e Padova. Negli ultimi anni vi è stato un profondo ridimensionamento ed oggi la prima squadra gioca in prima categoria con il nome di Galaxy. A spiegare obiettivi e programmi della nuova realtà il presidente Davide Bacchin. “Il progetto Galaxy è nato nel 2018 - dice Bacchin. È un progetto in continua evoluzione. Ogni anno cerchiamo di cambiare qualcosa sia per rendere la proposta tecnico - formativa migliore e sia per correggere gli errori di cui ci accorgiamo strada facendo. Non tutte le ciambelle escono con il buco ma cerchiamo di fare sempre del nostro meglio. Le realtà sportive della galassia Galaxy sono rimaste immutate nel tempo

ma si sono trasformate con la creazione due anni fa dell’Asd Galaxy Fc, trasformazione dell’Asd GambarareMira e poi dell’Usd Città di Mira Galaxy a cui sono legate la Polisportiva Borbiago Galaxy e l’Asd Marchi Marano Galaxy. Copriamo quindi quasi tutto il territorio del Comune di Mira a parte Oriago che ha deciso fino ad ora un per-

Per la società resta però irrisolto il problema delle strutture sportive a causa delle loro insufficienze

corso autonomo”. Grazie a questo progetto, attualmente il Galaxy conta su circa 500 iscritti ed oltre 30 squadre che militano in prima e terza categoria. “Tra le cose più interessanti fatte recentementeha aggiunto Bacchin - possiamo

citare l’avvio della scuola calcio femminile che conta per ora due squadre ed il progetto sportivo Galaxy School, che vede il coinvolgimento di tutte le scuole medie di Mira, e l’evento di solidarietà per il supporto alla scuola Saint Mary School in Uganda che ha permes-

so di acquistare materiale sportivo ai ragazzi della scuola creando due squadre che sono state chiamate Galaxy Kampala. L’evento ha coinvolto anche alcuni nostri ragazzi iscritti che hanno donato per i loro coetanei in Uganda delle scarpe da calcio”. Le squadre Galaxy usu-

Tommaso Cassandro, calciatore professionista laureato

Il binomio calcio professionistico e studi universitari è spesso considerato impraticabile per gli impegni dei giocatori e, a torto, perchè spesso si considerano gli atleti persone superficiali e poco istruite. Ma vi sono degli esempi che testimoniano come arrivare alla laurea pur giocando ai massimi livelli è possibile. E’ il caso di Tommaso Cassandro, dolese di Sambruson, calciatore che gioca quest’anno col Como 1907, dopo avere difeso le maglie di Bologna, Cittadella, Lecce (con esordio anche in serie A la scorsa stagione) e dalla scorsa estate transitato appunto nelle fila della società comasca. Nei giorni scorsi ha festeggiato la sua laurea presso il centro di allenamento di Mozzate insieme ai suoi compagni di squadra. Laureato in Economia Aziendale con una specializzazione in Management dello Sport e delle Attività

Motorie, Tommaso Cassandro ha condiviso sui social preziosi consigli sul rapporto tra studio e calcio. “Ho deciso di iniziare l’università circa 5 anni fa, subito dopo aver completato il liceo - ha detto. Ho notato che avevo del tempo libero, dato che noi calciatori ne abbiamo abbastanza, e mi è sembrata un’ottima opportunità per fare l’università online. Sono molto soddisfatto di aver raggiunto questo traguardo”. Il suo pensiero riportato su facebook, ed ha aggiunto :“sono convinto che un percorso di studi parallelo al lavoro possa essere benefico anche dal punto di vista mentale, poiché richiede impegno e porta soddisfazioni. Anche se non è semplice, può aiutarti a creare un piano B per il post carriera”. “Il mio consiglio - ha concluso - è di non cercare scuse, impegnarsi su entrambi i fronti”. (l.p.)

fruiscono di tre impianti a Mira, Borbiago e Marano sicuramente non sufficienti per garantire un risultato adeguato come il presidente Bacchin ammette. “Il tema strutture è sicuramente - dice - il più dolente non solo a causa della loro insufficienza ma anche del loro stato. In particolare l’impianto di irrigazione di Mira è stato costruito in maniera inadeguata e la pista di atletica presenta cordoli molto pericolosi costringendoci ad interventi riparatori mentre il programma di un rifacimento della stessa, con materiale che non consentirà di essere calpestata con scarpe con tacchetti, non tiene conto delle nostre esigenze. Anche i nuovi spogliatoi che saranno costruiti risulteranno insufficienti a garantire un’attività sportiva adeguata e questo sarà un grosso problema che dev’essere risolto adeguatamente”.

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A cura di Riccardo Sandre
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Il calciatore Tommaso Cassandro I ragazzi del Galaxy Mira
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#Regione

Lo scenario. Si avvicina l’appuntamento con le elezioni, sarà un test cruciale Europa,

Italia, Veneto: tra divisioni e incertezze le forze politiche alla ricerca di una direzione

Si allontana la prospettiva del terzo mandato per Zaia, la Lega ci prova ancora con un disegno di legge, secco no dal Partito Democratico

Terzo Mandato

Il primo atto della partita per garantire il terzo mandato ai sindaci dei comuni con popolazione superiore ai 15mila abitanti e ai presedenti di regione, è andato in scena poche settimane fa in Commissione Affari Istituzionali e si è concluso con un respingimento della proposta avanzata dalla Lega Nord che, in quella sede, ha trovato il sostegno soltanto di Italia Viva.

Esplorando, però, dall’interno le posizioni dei partiti non sembra che le posizioni siano poi così monolitiche come emerso dal voto in Commissione.

Dentro la Lega Nord, che ha ritirato prima del voto l’emendamento per i sindaci portando avanti solo quello per i presidenti di Regione, c’è chi è fortemente convinto di questa operazione, che consentirebbe a Zaia in Veneto e a Fedriga in Friuli di ricandidarsi, e chi, consapevole che il provvedimento sarebbe stato respinto, lo ha votato perché non gli venisse rimproverato di non aver fatto neppure un tentativo per salvare i propri presidenti di regione. Ragionamento diametralmente opposto quello del Partito Democratico: la posizione ufficiale è quella che non prevede terzi mandati, ma sono molti dentro al partito a non condividerla soprattutto coloro i quali sono maggiormente legati ad alcuni pezzi da 90 come i presidenti regionali Bonaccini (Emilia Romagna), De Luca (Campania), Emiliano (Puglia) e ai Sindaci Nardella (Firenze), Decaro (Bari), Ricci (Pesaro). Decisamente contraria, in questo caso, senza contraddizioni interne, Fratelli d’Italia che non vede l’ora di capitalizzare, anche dal punto di vista amministrativo, la grande forza elettorale di questi anni.

Il Segretario Regionale della Lega Nord, Alberto Stefani ha già annunciato che questa partita è solo all’inizio e che ci riproverà at-

traverso la presentazione di una proposta di disegno di legge strizzando, anche l’occhio al Partito Democratico e mettendo sul piatto la possibilità di discutere insieme i caratteri della riforma autonomista dello Stato. Proposta, questa rispedita prontamente al mittente dal segretario regionale Democratico, Andrea Martella che non intende “barattare i futuri assetti del Paese con una norma salva Zaia”.

La Lega Veneta e la Lega Romana

Blaise Pascal, in un proprio noto scritto, affermava che “il cuore ha delle ragioni che la ragione non conosce”. Potremmo dirla così la divaricazione, sempre più profonda, tra la Lega Veneta e la Lega Romana. Il partito territoriale ha un cuore che vuole l’autonomia, che rifiuta il Premierato Forte, che chiede il terzo/quarto mandato per Luca Zaia e che soffre l’esuberanza di Fratelli d’Italia che, quotidianamente, prenota posti per futuri sindaci, per la presidenza della regione Veneto e che si appresta a fare un boccone degli alleati alle prossime Europee.

La Lega che siede a Roma, quella del “Salvini Premier” che ha preso il posto del “Nord” nel simbolo per intenderci, questa ragione non la conosce, o non la vuole comprendere. Troppo necessario, soprattutto in una fase di debolezza elettorale, il rapporto con gli alleati di Governo per potersi permettere di cedere alle pulsioni del territorio. E se anche Luca Zaia, solitamente distante dai dibattiti interni e dal prendere posizioni troppo manifeste, si è lasciato di recente andare ad un “preferivo la Lega Nord”, significa che qualcosa sta per accadere.

L’Europa chiama?

A misurare la temperatura del Governo ci penseranno certamente le tante elezioni amministrative,

ma soprattutto quelle Europee. Il voto per andare a Bruxelles, infatti, è il più politico di tutti per definizione, non ci sono gli schieramenti e si indica il partito che si preferisce senza alcuna “turbolenza” territoriale. Per intenderci se piace un sindaco per il proprio Comune si può anche scegliere di votare la persona, quindi, in particolar modo nei piccoli municipi, quello è un test fortemente influenzato da situazioni locali. Per le Europee invece si vota solo il partito.

Anche in questo la variabile si chiama Zaia: il Presidente ribadisce a ogni piè sospinto che non si candiderà per le Europee nono-

stante le pressioni del suo partito che vedono in lui un antidoto a quella che potrebbe essere una vera e propria disfatta nel derby tra alleati. Una scelta, quella del “Doge Veneto”, granitica o una tattica volontà di non dare l’impressione di non credere più nel quarto mandato? Lo si potrà scoprire presto, anche se per comprendere cos farà Zaia nel caso in cui non andasse in Europa c’è molto tempo visto che il suo mandato scade nel 2025 salvo proroghe determinate dal Covid del 2020.

Nel PD non ci sono molte più certezze: la leader nazionale Elly Schlein sembra determinata a

candidarsi in tutte le circoscrizioni nonostante in molti glielo stiano sconsigliando anche per non prestarsi ad un confronto diretto con Giorgia Meloni che potrebbe compiere, guidando le liste di Fratelli d’Italia, la stessa scelta. L’altra variabile è determinata da Stefano Bonaccini: il Presidente dell’Emilia Romagna, uscito sconfitto dalle primarie del PD pur avendo vinto il voto nei circoli, è in scadenza proprio come Zaia. La Segretaria Nazionale lo vorrebbe in Europa, ma lui sembrerebbe preferire un ruolo nazionale sempre che non si riapra la possibilità di candidarsi nuovamente alle regionali. (r.r.)

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L’intervsita. Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale del Veneto

“L’autonomia avrà il via libera in tempi brevi, con il terzo mandato elettori liberi di scegliere”

Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale del Veneto, ora la battaglia per l’autonomia è approdata in Parlamento.

Come andrà a finire? Ci sarà davvero l’autonomia come l’aveva pensata la Lega?

Sinceramente penso di sì, perché stiamo parlando di applicazione della Costituzione. Non c’è nulla di eversivo in questo. Al di là di chi si è fatto scudo dell’inefficienza per le sue pretese politiche fuori luogo, che hanno poco a che fare con questo tema, l’autonomia verrà data alle regioni che la chiedono. Questo prevede la Costituzione. Più che le regioni che remano contro, cercando di frenare le richieste del Veneto, sono convinto che vi siano attività di lobby promosse da alcuni esponenti dei ministeri che non intendono perdere il proprio potere di mettere un timbro su qualche carta. Guardando ai territori e alle dinamiche interne alla maggioranza penso che la legge verrà approvata in tempi relativamente brevi.

Altro tema caldo è la vivace

protesta degli agricoltori contro le politiche comunitarie. Che ne pensa?

Ero a Bruxelles proprio nei giorni della protesta e ho visto dai palazzi della commissione europea quello che stava avvenendo. E’ la reazione a cinque anni delle misure imposte con il green deal, che presenta logiche e obiettivi assolutamente utopistici. L’appoggio da parte della presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen ha portato l’agricoltura e tutta l’economia europea ad una situazione difficile da gestire. Ciò che è successo con gli agricoltori potrebbe anche ripetersi su iniziativa di altre categorie economiche. Siamo tutti d’accordo che dobbiamo far qualcosa importante e tutti devono metterci del suo per salvaguardare l’ambiente, per contrastare i cambiamenti climatici, ma non possiamo pretendere che ci siano passaggi impossibili da realizzare perché le tempistiche sono assolutamente assurde. Ciò che abbiamo visto in Europa secondo me è la giusta reazione a delle politiche che nulla avevano di logico

e che invece forse avevano molto di ideologico. Viene a mancare una concreta possibilità di applicazione.

E’ più acceso che mai anche il confronto sul terzo mandato dei presidenti di Regione. Lei è favorevole?

Assolutamente sì. E non perché c’è in ballo Luca Zaia ma perché secondo me i cittadini devono poter scegliere liberamente chi li governerà. C’è chi pensa che gli elettori siano poco attenti e inclini al ragionamento nel decidere chi dovrà guidare le istituzioni. Noi invece vogliamo che venga lasciato ai cittadini il potere di scegliere, la libertà di indicare il futuro governatore del Veneto. Il limite dei due mandati è assurdo e anti democratico. Sono parole che possono sembrare forti ma dobbiamo lasciare gli elettori libere di scegliere.

Se invece non fosse possibile ricandidare Zaia, come gestirete il rapporto con Fratelli d’Italia che punta ad avere un proprio presidente?

Con gli amici di Fratelli d’Italia andiamo d’accordo e rispondo

che questi aspetti si affronteranno anzitutto sui tavoli nazionali. Ricordo che anche quando Fratelli d’Italia aveva percentuali inferiori alle attuali hanno avuto dei candidati e dei presidenti in regioni strategiche per il partito come la Sicilia o l’Abruzzo. Perciò non vedo nulla di così rivoluzionario se la Lega chiede di restare al timone della Regione Veneto, sia per motivi storici e politici, ma an-

Due milioni di euro per sostenere l’imprenditoria femminile in Veneto

La Regione Veneto scende in campo a sostegno della promozione e sostegno delle piccole e medie imprese (PMI) giovanili con un Bando che mette a disposizione un totale di contributi erogabili pari a 2 milioni di euro. “Il supporto ai giovani che decidono di aprire una loro attività è fondamentale ed è positivo che la Regione investa in questo senso – dice Elisa Venturini Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale – Al 31 dicembre 2022 le imprese giovanili presenti in Veneto risultano circa 32.000 (con una riduzione del 2% rispetto al 2019) e rappresentano il 7,5% delle im-

prese attive presenti nel territorio regionale, valore di poco inferiore alla media nazionale (9%).

Come per tutto il tessuto imprenditoriale regionale, si tratta di imprese di piccole dimensioni, l’88% non supera i sei addetti, e la forma giuridica prevalente è quella della ditta individuale (50,5% delle imprese giovanili venete). Questo bando mette a disposizione delle risorse che possono risultare molto utili specialmente in fase di avvio e di sviluppo delle aziende giovanili”.

Per essere ammesse alle agevolazioni,

che visto il risultato ottenuto alle ultime elezioni politiche, dove la Lega ha ottenuto il maggior numero di voti. Sono aspetti da analizzare con attenzione e penso che una leader sensibile e non smemorata come Giorgia Meloni li terrà ben presenti. Qualche suo colonnello, al contrario, mi sembra abbia la memoria più corta”. (a cura di Giorgia Gay e Nicola Stievano)

le micro, piccole e medie imprese devono essere imprese individuali i cui titolari siano persone di età compresa tra i diciotto e i trentacinque anni. Gli interventi ammessi a contributo saranno le spese relative a beni materiali e immateriali o a servizi. Il contributo minimo è di 6.000 euro mentre il massimo è di 51.000 euro: la percentuale finanziabile massima pari al 30% delle spese e per questo non sono ammissibili interventi che comportino un investimento complessivo inferiore a 20.000 euro. La domanda va presentata entro mezzogiorno del 19 marzo.

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L’appello. La parlamentare Pd Rachele Scarpa: Governo e Regione prendano sul serio il fenomeno

“Fondo per i disturbi alimentari, insufficienti i 10 milioni stanziati”

“È stato solo grazie alla mobilitazione collettiva che il Ministro Schillaci è tornato sui suoi passi, ma un semplice reintegro non basta, servono più finanziamenti”

Idisturbi del comportamento alimentare (DCA) rappresentano una crescente preoccupazione per la salute pubblica in tutto il mondo, inclusa la regione del Veneto. Questi disturbi, che includono principalmente l’anoressia nervosa, la bulimia nervosa e il binge eating disorder. “In Veneto, come in altre parti d’Italia, si è assistito a un aumento dei casi di DCA - spiega Rachele Scarpa, parlamentare veneta del Partito Democratico - Questa tendenza allarmante sottolinea l’urgente necessità di risorse e finanziamenti per i centri dedicati al trattamento e alla prevenzione di tali disturbi. Se con la legge finanziaria del 2021 si era finalmente riusciti ad istituire un fondo di 20 milioni, la scellerata scelta del governo Meloni di eliminare le risorse ha messo in seria discussione la capacità di azione del nostro sistema sanitario. È stato solo grazie

alla mobilitazione collettiva che il Ministro Schillaci è tornato sui suoi passi: un semplice reintegro della metà del fondo, ovvero 10 milioni, che rimangono totalmente insufficienti. Rimane poi aperta la questione del mancato inserimento dei Disturbi Alimentare all’interno dei Livelli Essenziali di Assistenza. Garantire l’accesso universale al trattamento per i DCA attraverso i LEA significherebbe abbattere le

barriere economiche che troppo spesso impediscono alle persone di cercare e ricevere l’aiuto di cui hanno bisogno”. “In sintesi – conclude Scarpa - è imperativo che le autorità regionali e nazionali riconoscano la necessità di aumentare i finanziamenti e le risorse dedicate al trattamento dei DCA. Solo attraverso un impegno concreto e sostenuto sarà possibile affrontare efficacemente questa problematica.”

Contrassegno unico per disabili Calzavara: “Censite oltre 120 mila targhe on line e soluzioni veloci per pass Ztl”

“Zetatielle Network è il circuito che abbiamo creato riunendo le banche dati e le informazioni sulle quasi 120mila targhe abilitate al transito nelle aree ZTL di 330 comuni veneti”. Così l’assessore alla programmazione, bilancio e personale della Regione Francesco Calzavara, ha annunciato l’avvio del contrassegno unico digitale per le persone con disabilità. “Si tratta di un progetto che abbiamo lanciato come Agenda Digitale del Veneto - ha aggiunto l’assessore - per l’inclusione dei cittadini con disabilità e che nel corso del 2023 ci ha evitato di recapitare quasi un milione di multe ai veneti. Accertamenti di violazioni che sarebbero poi stati contestati producendo un

reale risparmio di oltre 10 milioni di euro solo di spese di notifica. Liberi di muoversi oltre ogni barriera non dev’essere solamente uno slogan o una frase a effetto, ma un servizio concreto, tangibile e fruibile da parte del cittadino che può finalmente superare la barriera virtuale della Ztl per circolare in totale libertà e godere di un diritto previsto dal codice della strada”, ha concluso Calzavara.

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World Health Forum. Dal 20-23 marzo il prestigioso seminario con esperti da tutto il mondo

L’intelligenza artificiale nella medicina: a marzo Padova diventa la protagonista

Diversi mesi addietro proprio da queste colonne avevamo titolato “Padova Capitale della Salute” considerato il peso crescente che la città stava assumendo sulla scena nazionale e internazionale in termini di medicina grazie al grande impegno, anche strutturale per questo fondamentale settore e alla collaborazione, di altissimo livello, tra Amministrazione Comunale, Università, Azienda

teatro di questo fondamentale meeting che vedrà protagonisti alcuni tra i principali esperti mondiali in materia.

Si parte, come detto, il 20 marzo a Palazzo della Ragione dove dalle 15 ci saranno gli interventi del presidente della Regione Luca Zaia, del sindaco di Padova Sergio Giordani, e della rettrice dell’Università Daniela Mapelli che dialogherà con diversi esperti sul

ti successivi, al Centro Congressi. Tra gli appunti certamente più prestigiosi ci saranno certamente gli interventi di Mihaela van der Schaar dell’University of Cambridge, Tianxi Cai di Harvard Medical School, Boston, di Rosario Rizzuto, dell’Università di Padova, di Giusella Finocchiaro, dell’Università di Bologna. Il terzo giorno, tra gli altri, Alessandro Doria di Harvard Medical School, Boston,

Ospedaliera, Centri di Ricerca e Ulss.

Quasi a voler certificare questa tendenza ecco che dal 20 al 23 marzo Padova ha scelto di ospitare un seminario, forse il più prestigioso che ad oggi si è svolto a livello internazionale, su di un tema di grandissima attualità: l’applicazione dell’intelligenza artificiale in medicina.

Dopo l’apertura a Palazzo della Ragione sarà il Centro Congressi il

ruolo proprio degli Atenei. Si parlerà, poi, di pandemia chiedendosi se ci si debba aspettare, per il futuro, qualcosa di simile al covid e di Enti Camerali con il Presidente della Camera di Commercio, Antonio Santocono e quello della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Gilberto Muraro.

Il secondo giorno, il 21 marzo, si svolgerà, come tutti gli appuntamen-

Panagiotis Papapetrou, Stockolhm University, Sebastien Ourselin, King’s College London, Henning Muller, HES-SO Valais Techno-Pôle. Nella quarta e ultima giornata di lavori interverranno, tra gli altri, Tiziana Lippiello, Magnifico Rettore Università Ca’ Foscari di Venezia, Paolo Nespoli, Ex Astronauta ESA, Francesca Pasinelli, Direttore Generale Fondazione Telethon.

Zaia: “Veneto punto di riferimento della promozione della salute globale”

Presidente Zaia, il Veneto sta mettendo in atto azioni concrete per promuovere l’innovazione nella sanità.Il World Health Forum è il primo tassello?

In un Veneto che si attesta nuovamente ai vertici nazionali per i Lea, realizziamo un grande sogno. Una vera e propria legacy della sanità, che analizzerà il presente e approfondirà il futuro dell’evoluzione delle scienze mediche e delle tecnologie per migliorare la vita dei cittadini. Il Veneto diventerà per una intera settimana il cenacolo internazionale della medicina globale, identificando, altresì, i nuovi trend. Un evento di portata internazionale per riunire esperti della salute globale?

Facciamo da apripista riunendo in Veneto tutti coloro che hanno un ruolo attivo nel presente e nel futuro della salute globale, per delineare le prospettive future sul benessere e sulla prevenzione anticipando le nuove tecniche di diagnosi e le corrette gestioni dei dati sanitari. È la sintesi eccezionale di una sfida alla quale stiamo lavorando da due anni e dimostrerà il grande potenziale del Veneto nella sanità, nella scienza, nella ricerca, nell’intelligenza artificiale applicata alla medicina. Questo forum, destinato a crescere di anno in anno, si propone di diventare il nuovo punto di riferimento nel campo della sanità, simile al Forum Economico Mondiale di Davos, ma focalizzato sulla salute anziché sull’economia.

È emerso il tema delle imprese farmaceutiche e si è notata una carenza di ricerca nel nostro territorio. Questa è un’opportunità senza precedenti, poiché quando sei sotto i riflettori, si avvia un meccanismo virtuoso di promozione e attenzione. Diventeremo un incubatore di innovazione, considerando l’interesse crescente di aziende nel settore delle biotecnologie, della sanità e della produzione farmaceutica. In questo contesto, un forum che si pone al centro dell’attenzione internazionale è assolutamente necessario per catalizzare ulteriori progressi e partnership nel campo della salute globale.

Medicina e intelligenza artificiale: “L’Italia deve fare un passo in avanti”

Una parte significativa del programma del World Health Forum sarà dedicata all’evento Artificial Intelligence for Healthcare, che si terrà il 21 e il 22 marzo, focalizzandosi sull’esplorazione del ruolo dell’intelligenza artificiale e del machine learning nel campo della sanità. Un incontro, ideato dal professor Gaudenzio Meneghesso, direttore del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Padova e dal professor Roberto Vettor professore ordinario di Medicina interna.

“L’idea è nata dalla necessità di integrare gli studi, le analisi e i progressi tecnologici nel campo della medicina. Ringrazio anche la dottoressa Cristina Degan e il professor Mattia Veronesi per

il fondamentale supporto – commenta il professor Meneghesso –. L’intelligenza artificiale, se utilizzata correttamente, porterà vantaggi significativi in termini di efficienza medica e riduzione dei tempi di attesa per i pazienti. Ciò non significa l’eliminazione della professione medica, ma offrirà la possibilità di concentrarsi maggiormente sul benessere dei pazienti”.

Tra i relatori di spicco vi sono la Prof. ssa Mihaela van der Schaar (Università di Cambridge), il Prof. Alessandro Doria (Harvard Medical School) e il Prof. Sebastian Ourselin (King’s College London), i quali condivideranno le ultime innovazioni nel campo dell’IA in medicina, evidenziando il suo ruolo cruciale nella

trasformazione digitale delle scienze mediche.

La conferenza affronterà questioni legate all’etica e alla regolamentazione dell’intelligenza artificiale, che rappresentano uno dei principali temi di discussione odierni. “L’Italia deve fare un passo in avanti nel trovare una soluzione anche in questo ambito. Francia e Germania hanno già superato il divario amministrativo per poter avere le cartelle cliniche dei pazienti e poter analizzare attraverso l’intelligenza artificiale tutti i dati possibili. Le questioni etiche, come la violazione della privacy richiedono un’attenzione particolare sia da parte della comunità accademica che delle istituzioni e della società nel suo complesso”. (s.b.)

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Gaudenzio Meneghesso, Luca Zaia e Roberto Vettor

Economia. Roberto Boschetto (Confartigianato Imprese Veneto) sull’avvento delle nuove tecnologie

“Intelligenza Artigiana, la nostra forza Noi artefici di creatività innovativa”

“L’IA è il mezzo, non il fine, va governata per farne uno strumento capace di esaltare creatività e competenze ineguagliabili dei nostri imprenditori”

L’avvento dell’Intelligenza Artificiale sta portando scompiglio nel mondo della finanza e dell’economia. Da una recente analisi di Confartigianato Imprese Veneto emerge che il 36,2% del totale degli occupati italiani (8,4 milioni) potrebbe subire l’impatto delle profonde trasformazioni tecnologiche e dei processi di automazione. Le professioni più esposte sono quelle maggiormente qualificate e a contenuto intellettuale e amministrativo, a cominciare dai tecnici dell’informazione e della comunicazione, dirigenti amministrativi e commerciali, specialisti delle scienze commerciali e dell’amministrazione, specialisti in scienze e ingegneria, dirigenti della pubblica amministrazione. Tra le attività lavorative a minor rischio vi sono quelle con una componente manuale non standardizzata, proprio come è l’artigianato.

Approfondiamo questo aspetto con Roberto Boschetto, presidente di Confartigianato Veneto: “noi l’acronimo I.A. lo leggiamo Intelligenza Artigiana. Una dote indispensabile per realizzare un modello di sviluppo economico e sociale ‘a misura d’uomo’, ricco della creatività e delle competenze inimitabili delle piccole imprese venete. Sapremo vincere le sfide delle grandi transizioni con la forza dei valori artigiani, capaci di unire l’innovazione digitale con la tradizione manifatturiera per dare ’anima’ a prodotti e servizi belli e ben fatti, simbolo del made in Italy e frutto della testa, delle mani e del cuore dei nostri imprenditori”.

Vi sono timori per l’avvento dell’intelligenza artificiale anche nei processi produttivi?

“Non abbiamo nessuna paura del nuovo e della tecnologia, come pure nessuna nostalgia per vecchi modi di produrre. Il destino degli uomi-

Sintonizzati sul futuro.

ni e degli imprenditori di fronte ai rischi e alle potenzialità dell’intelligenza artificiale è uno dei temi cruciali per il futuro dell’economia e, in generale, delle nostre società. Confartigianato lo ha messo al centro di riflessioni e di iniziative che puntano sull’intelligenza artigiana per costruire il futuro sostenibile del made in Italy”.

In che modo arrivarci?

“L’intelligenza artificiale è un

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mezzo, non è il fine. Non va temuta, ma governata dall’intelligenza artigiana per farne uno strumento capace di esaltare la creatività e le competenze, ineguagliabili, dei nostri imprenditori. Non c’è robot o algoritmo che possano copiare il sapere artigiano e simulare il nostro talento che rende unico nel mondo il made in Italy. Vogliamo consentire ai nostri imprenditori di partecipare alla sfida dell’innovazione per

migliorare l’eccellenza e l’unicità di ciò che producono”.

Quali le conseguenze per le aziende nel prossimo futuro?

“Il nostro Ufficio studi dimostra che l’intelligenza artificiale può trasformarsi da rischio in opportunità, in un’arma che le piccole imprese stanno sfruttando per ottimizzare le proprie attività. In particolare, il 6,9% delle nostre Pmi utilizza robot, superando il 4,6% della media europea e doppiando il 3,5% della Germania. Inoltre, il 5,3% delle Pmi usa sistemi di intelligenza artificiale e il 13% prevede di effettuare nel prossimo futuro investimenti nell’applicazione dell’IA. I sistemi di intelligenza artificiale porteranno ad un nuovo equilibrio del portafoglio delle competenze imprenditoriali, un fenomeno più marcato per le piccole imprese nelle quali l’imprenditore accentra su di sé attività caratteristiche di professioni ad elevato impatto di IA. Noi siamo certi che L’intelligenza artificiale si fonderà in modo collaborativo con l’”intelligenza artigiana” degli imprenditori”.

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Donne, “la vita ricomincia a 50 anni!”

Dal corpo alla mente, alle relazioni: prendersi cura di sè

Il progetto di rete che mette al centro la salute e il benessere della donna

“La

vita ricomincia a 50 anni!”: prendersi cura di sé, dal corpo, alla mente, alle relazioni!

E’ il titolo di un interessante progetto che mette al centro la donna, in una fase delicata della sua vita, per promuovere la cultura della prevenzione e del benessere in un contesto di collaborazione tra istituzioni della sanità, della politica-amministrazione, della ricerca e del sociale.

Il progetto, presentato a Ca’ Sugana, è dedicato alle donne in premenopausa ed è promosso dal Comune di Treviso, dall’Ulss 2 Marca Trevigiana e dall’Università degli Studi di Padova, in collaborazione con Spazio Donna. Il progetto nasce dall’idea di Giorgia Ghirardo, laureanda in Infermieristica della sede trevigiana dell’Università di Padova, e della sua relatrice, Silvia Sturniolo, sviluppata nell’ambito della sua tesi di laurea. Lo scopo di “la vita ricomincia a 50 anni!” è quello mettere a disposizione del territorio della Marca, dove Giorgia Ghirardo vive, le sue conoscenze e di approfondire la Medicina di Genere per offrire un servizio alle donne “per sensibilizzarle e far nascere in loro la consapevolezza che è importante conoscersi a fondo per prevenire malattie tipiche della menopausa”, sostiene l’assessore alla Città Inclusiva, Gloria Tessarolo.

È stata, quindi, condotta un’indagine

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MARZO 2024 on-line: /category/salute/

20 febbraio 2020-20 febbraio 2024, a quattro anni dal Covid

“Insieme per un mondo di salute”

La Giornata nazionale dei professionisti sanitari, sociosanitari, socio-assistenziali e del volontariato

febbraio 2020 – 20 febbraio 2024, a quattro anni dall’irrompere della pandemia da Coronavirus, il giorno in cui a Codogno venne scoperto il “paziente uno”, il Ministero della Salute trasforma questa data in un’occasione per onorare il lavoro, l’impegno, la professionalità e il sacrificio del personale sanitario, socio sanitario, socio assistenziale e del volontariato sempre in prima linea negli anni del Covid. Ma la Giornata del 20 febbraio, non vuole essere solo celebrativa e diventa dunque un’occasione per ripensare in chiave critica i sistemi organizzativi della sanità e di quanti vi operano quotidianamente. “Insieme per un mondo di salute” è lo slogan che vuole rappresentare questa visione più marcatamente interdisciplinare, fondata in modo più convinto su collaborazioni e interazioni tra i professionisti della sanità.

“L’esperienza del Covid – sottolinea la dr.ssa Antonia Demarchi, direttore delle Professioni sanitarie nell’Azienda Ulss 6 Euganea - ha messo in evidenza le fragilità del nostro sistema salute ma ha determinato anche la possibilità di rileggere

criticamente i sistemi organizzativi all’interno dei quali tutti i giorni i professionisti operano”.

Lo slogan scelto rappresenta dunque il ruolo delle professioni che ogni giorno lavorano, spesso in condizioni difficili, per garantire la salute di tutti e senza citarlo esplicitamente richiama il concetto di One Health, una visione olistica basata sull’integrazione di discipline diverse, un approccio antico e, al contempo, innovativo in cui le collaborazioni interdisciplinari e le interazioni tra i professionisti possono rappresentare un nuovo schema di gestione per rendere efficace e sostenibile il sistema socio-sanitario.

La Giornata è diventata, quindi, un momento di riflessione e condivisione sulla complessità delle organizzazioni sanitarie specificatamente per quanto riguarda l’integrazione dei “saperi”, le modalità di interazione e comunicazione tra professionisti e con l’utente e di come le organizzazioni dovrebbero prendersi cura degli operatori sanitari.

Dal corpo alla mente, alle relazioni: prendersi cura di sè

Il progetto di rete che mette al centro la salute e il benessere della donna

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nel Comune di Treviso, patrocinata dall’Ordine dei Farmacisti, indirizzata alle donne in età perimenopausale, per misurare i fattori di rischio cardiovascolare in questo target. In tutte le farmacie del Comune sono state distribuite delle locandine contenenti un QR code per la partecipazione a un questionario anonimo che indagava i comportamenti associati alla salute del cuore, nelle donne di fascia di età compresa tra i 42 e 58 anni. Sono stati compilati più di 250 questionari nel periodo dicembre 2023-gennaio 2024.

I dati raccolti dal questionario hanno messo in luce dei comportamenti mediamente salutistici da parte delle donne, oltre che una spiccata attenzione alla propria salute e una propensione al confronto con i professionisti per approfondire le conoscenze necessarie a un’autogestione ed empowerment personale.

“Quando parliamo di “fare rete” per il benessere dei cittadini e delle cittadine intendiamo proprio questo: coinvolgere le istituzioni, l’azienda sanitaria, l’Ordine dei Farmacisti ma anche l’università per dare maggiori opportunità” sostiene il sindaco Mario Conte.

“Dall’idea di Giorgia Ghirardo – prosegue - è nata un’indagine e una serie di incontri per le cittadine: una catena virtuosa che non può che replicarsi in futuro anche in altri ambiti”.

A seguito della valutazione dei dati raccolti, si sono strutturati in un ciclo di cinque incontri condotti da esperti e dedicati a tematiche di rilievo nella menopausa tra le quali, appunto, la salute del cuore. Gli incontri, aperti a tutti e senza necessità di prenotazione, si tengono fine alla fine del mese di marzo nella Sala Convegni dell’ospedale di Treviso, dalle 20.45 alle 22.30. I prossimi appuntamenti saranno dedicati a “Menopausa e cambiamento del corpo”, il prossimo 13 marzo, e “Amarsi da grandi: benessere personale e sociale della donna”, il 20 marzo.

Come sostiene l’assessore alla Città Inclusiva, Gloria Tessarolo: “per prevenire è necessario prioritariamente conoscere”.

Giorgia Ghirardo “si è rivolta alle istituzioni con fiducia” unendo l’amministrazione e la politica al servizio di sanità pubblica, ma anche alla ricerca e all’università. Si sono alleate istituzioni e università e diverse generazioni volte a lavorare ad un obiettivo comune: la salute e la prevenzione. Sembra che questo possa essere quello vincente e che si possa prendere come modello per altri progetti.

Infatti, l’azienda sociosanitaria, che “è da anni al fianco delle donne con i percorsi di prevenzione, diagnosi e cura”, sottolinea il direttore generale dell’Ulss 2, Francesco Benazzi, a seguito dei progetti come quello presentato da Giorgia Ghirardo, ha ricevuto dalla Fondazione Onda un premio (assegnato a tutte e sei le strutture dell’azienda) e tre bollini rosa, il massimo della valutazione.

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Prevenzione. La Giunta regionale ampia l’offerta per i controlli

Screening del colon retto anche per la fascia d’età dai 70 ai 74 anni

L’assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin: “Nel Veneto il tumore al colon retto costituisce la terza neoplasia più frequente nella popolazione. Nel 2022 il 63% della popolazione veneta ha risposto positivamente all’invito”

Screening del colon retto, la fascia si allarga a tutti i cittadini, uomini e donne, di età compresa tra i 70 e i 74 anni. La Giunta regionale del Veneto ha infatti approvato l’allargamento dell’offerta che fino era rivolto alla popolazione tra i 50 e i 69 anni, in linea con quanto previsto all’interno del Piano Nazionale Prevenzione 2020-2025 e del Piano Regionale Prevenzione 2020-2025, oltre che dalle Raccomandazioni del Consiglio Europeo del 2022 e dal Piano Oncologico Nazionale 2023-2027.

“Nel Veneto – sottolinea l’assessore veneto alla Sanità e alle Politiche sociali Manuela Lanzarin – il tumore al Colon retto costituisce la terza neoplasia più frequente nella popolazione, dopo il tumore della mammella e il tumore della prostata. Il Registro Tumori evidenzia come nel 2020 circa il 63% dei nuovi casi siano stati diagnosticati in persone dai 70 anni in su (1900 casi). Si è deciso, quindi, di

ampliare le frontiere della prevenzione. La nostra regione, infatti, non si discosta dalla tendenza generale a un progressivo invecchiamento e gli ultrasettantenni sono una parte consistente della società, destinata ad aumentare con l’allungamento delle speranze di vita. Ampliare l’offerta dello screening, significa allargare un intervento di sanità pubblica mirato a ridurre la mortalità grazie alla diagnosi precoce dei tumori e, dove possibile, delle lesioni pre tumorali che possono essere così rimosse”.

I dati del 2022, con più di 371.000 cittadini che hanno risposto positivamente all’invito, danno riscontro di un’adesione di circa il 63%, tra le più alte su tutto il territorio nazionale, con una partecipazione femminile maggiore (66%), rispetto a quella maschile (60%). Il 4,1% circa dei soggetti aderenti allo screening ha avuto un esito positivo al test di primo livello, ed è stato quindi invitato ad effettuare una colonsco-

pia. Sono stati diagnosticati 324 carcinomi e 2.541 adenomi avanzati, avviando così il relativo percorso terapeutico.

“Sono valori che pongono la sanità veneta in posizione di rilievo a livello nazionale e siamo certi che sia possibile progredire ulteriormente, anche grazie alle azioni di sensibilizzazione che non mancheranno anche in occasione di questo allargamento dell’offerta. Lo screening del colonretto, assieme allo screening della mammella e della cervice uterina, sono i tre programmi di screening oncologici offerti gratuitamente alla popolazione. Si inseriscono in un sistema di prevenzione molto efficiente e in cui la Regione del Veneto

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crede fermamente, favorendo anche altre diverse attività, a cominciare dalla sensibilizzazione a favore di corretti stili di vita”. Lo screening continua ad essere proposto alla popolazione femminile e maschile con cadenza biennale, e tutto il percorso è offerto gratuitamente ed in maniera attiva, organizzando con i cittadini gli eventuali approfondimenti necessari. Per agevolare gli utenti nella partecipazione allo screening, è attiva in tutta la Regione una collaborazione con le farmacie territoriali. Seguendo le indicazioni contenute nella lettera di invito, i cittadini possono rivolgersi ad una delle farmacie aderenti, sia per ritirare il dispositivo

da utilizzare per raccogliere il campione a domicilio sia per consegnarlo poi alla stessa farmacia. Nello specifico, il test di primo livello si basa sulla ricerca nelle feci di tracce di sangue, non visibili ad occhio nudo, con esame immunochimico. L’esame di approfondimento che segue la prima indagine perlustrativa è la colonscopia, effettuata con sedazione dell’utente. L’estensione alla fascia di popolazione tra i 70 e i 74 anni inizia già quest’anno con l’invito a coloro che, nati nel 1954, compiono 70 anni. Proseguirà con una graduale progressione fino ad arrivare a compimento nel 2029, interessando tutta la fascia di 70-74enni.

I risultati delle ricerche tratteggiano una realtà per certi versi sorprendente. Se tutti sanno infatti che con l’arrivo della terza età l’udito tende a diminuire, non tutti sanno invece che il 15% degli adulti sopra i diciotto anni dispone di una capacità uditiva limitata e che il 30% delle persone tra i 65 e i 74 anni presenta

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Si prospetta un periodo altalenante, tra alti e bassi, soprattutto in ambito lavorativo. Ma le energie accumulate consentiranno di superare con successo tutte le prove.

Dopo una prima fase di disorientamento, dovuta alla stanchezza accumulata nei mesi invernali, torna il sereno, l’ottimismo e il buon umore. Si riparte con nuove intenzioni.

Il periodo promette risvolti interessanti, dopo una lunga attesa. Nuove occasioni e allettanti opportunità renderanno il futuro carico di interessanti aspettative.

Vi siete un po’ trascurati, mettendo in primo piano gli impegni e le esigenze degli altri, ora è tempo di dedicare le vostre cure a voi stessi. Meritate un po’ di felicità.

Vi siete sottoposti ad un ritmo massacrante pur di raggiungere i vostri obiettivi per rimettere a posto le cose. Ora è tempo di godersi con un po’ di sollievo i primi risultati di tanti sforzi.

Incontrerete qualche ostacolo nella realizzazione dei vostri progetti e questo richiederà di rivedere in parte strategie e tempistiche. Ma siete caparbi e troverete le giuste soluzioni.

Avete trascorso un periodo di relativa calma e ora le acque ricominciano ad agitarsi. Si tratta però di situazioni temporanee che non toglieranno stabilità al vostro equilibrio.

Marzo

Marzo, il mese del risveglio

Siete partiti svantaggiati rispetto agli altri ma avete saputo recuperare alla grande e ora vi godete il vostro meritato successo. Si apre una nuova fase e siete pieni di idee.

Sorridete di più e siate soddisfatti di quello che avete: è il frutto del vostro duro lavoro e molti vorrebbero essere al vostro posto. Un po’ di riposo vi farà apprezzare di più le piccole cose.

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Vi siete impegnati con dedizione e sacrifici raggiungendo gli scopi che vi eravate prefissati. Avete quindi goduto del meritato riposo e ora siete pronti per ripartire a caccia di nuovi traguardi.

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Vivete di sogni e di emozioni e l’arrivo della primavera non fa che alimentare questa vostra caratteristica. Ma ad evitare che voi prendiate il volo ci pensa sempre chi vi riporterà coi piedi per terra.

Tutto rema verso la vostra direzione consentendovi di vivere alla grande questo periodo che vi vedrà protagonisti nel lavoro, nelle amicizie e anche in amore. Approfittatene.

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