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L’assessore regionale alla Sanità: “La situazione impone riflessioni puntuali”
Alla base delle dimissioni ragioni personali e familiari. Possibile un sostegno dalla lista Menon
Antonio Di Lorenzo >antonio.dilorenzo@givemotions.it<
Sembra di rivivere la trama di “Vent’anni dopo” di Alexandre Dumas padre, quando D’Artagnan va a cercare i suoi vecchi amici moschettieri e li ritrova, certo, ma totalmente cambiati. Aramis è diventato abate e appoggia La Fronda nemica di Mazzarino; Porthos è un conte infelice perché vuole diventare barone; Athos è tutore di un rampollo che forse è anche suo figlio. E anche lui, D’Artagnan, s’è venduto al cardinale per ottenere una promozione. Insomma, i protagonisti sono rimasti se stessi ma la vita li ha trasformati nel profondo. Come succede più o meno a tutti. segue a pag 5
Al centro del giornale scopri l’inserto con le nuove offerte
“O ggi è una giornata che segna un discrimine per i trasporti ferroviari della nostra regione. Il passato entra definitivamente nei libri di storia, sostituito da un nuovo capitolo, fatto di maggiore efficienza, affidabilità, comfort e qualità. L’affidamento del servizio a Trenitalia permetterà a questa parte del Veneto di uniformarsi ai livelli del resto della Regione, con indubbie ricadute positive per i cittadini. Sostenibilità, integrazione e fruibilità non sono concetti astratti ma sono destinati sempre più a trovare effettiva concretizzazione”. Con queste parole la vicepresidente e assessore alle Infrastrutture e Trasporti della Regione Elisa De Berti ha presentato il nuovo servizio ferroviario sulle linee, Rovigo-Chioggia, Rovigo-Verona e Adria-Mestre-Venezia.
Il servizio coinvolge un territorio vasto (39 comuni) e l’offerta del nuovo contratto si attesta a regime su 92 collegamenti/ giorno (periodo scolastico). Nel periodo estivo l’offerta sarà di 81 collegamenti/giorno.
Gli attuali convogli saranno sostituiti da treni Minuetto, con miglioramento in termini di comfort di viaggio. Più posti a sedere, più posti bici, maggiore sostenibilità, affidabilità, integrazione ferro-gomma, integrazione modale dei servizi. Sulla linea Verona – Rovigo, grazie a materiale rotabile più performante, i tempi di percorrenza saranno ridotti determinando la realizzazione delle corrispondenze a Rovigo tra i servizi provenienti da Chioggia e quelli diretti a Verona, incrementando il numero delle corrispondenze e le soluzioni di viaggio. La linea Rovigo – Chioggia vedrà una riprogrammazione degli slot con un cadenzamento dell’offerta nei giorni feriali e festivi.
Giorgia Gay
Dopo le ultime elezioni si respira la stessa aria trionfante di vent’anni fa, quando il centrodestra di Berlusconi era vincente e la bandiera era il famoso 61 a 0 della Sicilia, ottenuto polverizzando gli avversari. Per carità, la destra-centro di Meloni oggi ha tutto il diritto di cantare vittoria, perché ha davvero trionfato in Lombardia e nel Lazio. E la maggioranza di governo è più salda. Vero. Alla pari dei moschettieri tutto è come allora ma tutti i protagonisti sono cambiati. A sinistra non ci sono più D’Alema e Prodi, a destra c’è una coalizione assai diversa, oggi con baricentro spostato e come leader una deputata che ha i toni grintosi e non quelli melliflui dell’ex cavaliere; non c’è neanche più neanche la Lega schiacciasassi d’un tempo come non esiste più l’Ulivo, bensì un Pd che cerca se stesso neanche fosse Diogene ed è anima di una sinistra come sempre divisa e litigiosa.
Tutti sono se stessi e tutti sono cambiati. Anche l’elettorato non è più lo stesso: sei elettori su dieci sono rimasti a casa. Dato allarmante quant’altri mai. Perché? Perché gli elettori non hanno sempre ragione, spiega Calenda. Troppo comodo. Invece sì, in democrazia vince chi vota e ci si deve interrogare di fronte alla marea di persone rinunciatarie verso questo diritto. Intanto non è più vero che a votare vanno soprattutto gli elettori con una motivazione ideologica: alta astensione uguale vittoria della sinistra, si sosteneva. No. Alta astensione vuol dire che sono stati a casa tutti, di qui e di là. E ha vinto la destra.
Poi queste elezioni hanno visto affievolirsi l’idea di un centro ago della bilancia: non è così, al massimo è un centrino. Invece bisogna ammettere che gli elettori stanno a casa perché le proposte non hanno affascinato né sono state affascinanti.
Quando ci sono in ballo questioni che toccano nel profondo, le persone si muovono: al referendum del 2016, quello che perse Renzi, l’afflusso fu alto; alle elezioni di settembre nel Veneto la percentuale è stata superiore alle regionali del 2020. Si voleva dare una spallata. Stavolta no. Tocca all’opposizione, come da copione, intercettare il cambiamento: altrimenti Meloni & c. governeranno cinque e altri cinque anni.
di Rovigo
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È un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto.
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Chiuso in redazione il 16 febbraio 2023
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Assistenza. L’assessore regionale Lanzarin: “La situazione impone riflessioni puntuali”
Il sindaco Gaffeo: “Sono in corso ancora valutazioni con tutti i soggetti coinvolti”
“In merito alla dismissione del centro servizi Casa Serena, già in atto posso garantire che le azioni poste in essere attraverso il Commissario sono state recepite dalla struttura con serenità”. Con queste parole l’assessore alle Politiche Sociali della Regione Veneto, Manuela Lanzarin, commenta i recenti avvenimenti legati alla dismissione di Casa Serena. “Liberate le aree occupate da Aulss5 Polesana, Iras ha immediatamente riconvertito gli spazi e accolto il numero più ampio possibile di ospiti definiti non autosufficienti – prosegue la nota regionale -, anche se non muniti di impegnativa. Il ricollocamento degli inquilini è tutto di competenza comunale, precisando che Ater ha dato ampia disponibilità in tal senso. Quanto al testo dell’accordo di programma, nella versione licenziata dalla Regione, quasi nessun rilevo è stato mantenuto, imponendo alla Regione una nuova integrale revisione. Per contro dopo l’esame dei suoi uffici la Regione ha accolto tutte le istanze del Comune di Rovigo legate alla riqualificazione di Casa Serena”.
E conclude ricordando che la situazione “impone riflessioni puntuali” e che “l’obiettivo prioritario della giunta regionale, a prescindere dalle distanze tra le parti, è sempre la salvaguardia dell’indotto occupazionale, del servizio agli ospiti ed alla comunità di Rovigo ed in tal senso in-
tende profondere gli sforzi delle prossime settimane”.
Dal canto suo il sindaco di Rovigo Edoardo Gaffeo fa sapere che, nel momento in cui andiamo in stampa, la situazione è in fase ancora di valutazione: “Stiamo ragionando insieme a tutti gli altri soggetti. Ci sono delle riunioni in corso, andiamo avanti”. Mentre nei giorni precedenti, a mezzo social, aveva precisato, entrando nel dettaglio, che “l’operazione che si sta costruendo - in collaborazione con altri enti pubblici - per trovare una soluzione al dossier “Iras” è sicuramente complessa. Ma pur nella sua complessità, appare ormai evidente che si tratta di una soluzione percorribile e in grado di trasformare una potenziale tragedia in una straordinaria opportunità per la nostra città. Questa amministrazione ha sempre partecipato con massimo spirito collaborativo e in maniera pro-attiva, sforzandosi di trovare soluzioni alternative ogniqualvolta il percorso via via fatto faceva emergere complicazioni di natura legale o contabile”.
E ha aggiunto: “Tra le altre cose, come espressamente richiesto abbiamo definito in maniera puntuale la cifra che - partendo da documenti contabili di Iras - deve essere riconosciuta per la riconsegna al Comune dell’immobile Casa Serena, da decenni gestito da Iras. Si tratta di 3.127.550 euro, soldi pubblici e totalmente a carico del bilan-
cio comunale”.
Tale somma potrà essere liquidata - in un’unica soluzionenon appena si verificheranno 3 condizioni. La prima, quando “sarà resa disponibile la versione definitiva del piano di risanamento economico-patrimoniale di Iras, in modo tale da acquisire certezza sul fatto che tale Ente - a valle dell’operazione - sarà in grado di continuare ad erogare i propri servizi per
la nostra comunità nei prossimi anni”. La seconda: “Non appena saranno trasmesse le “pezze d’appoggio” relative ai lavori effettuati nel tempo da Iras su casa Serena, e che sono alla base del riconoscimento monetario che il Comune si impegna a fare ad Iras per la cifra sopra indicata. Semplici carte, quindi, come ad esempio i certificati di collaudo delle opere fatte da Iras, ma che per un’amministrazione
che gestisce soldi pubblici non possono non essere acquisite”. Infine, quando “la Regione ci autorizzerà a impiegare Casa Serena in modalità diverse rispetto a quella attuale di Rsa. Ciò che si può o non si può ospitare e fare - la cosiddetta destinazione d’uso - dentro Casa Serena non lo decide infatti il Comune, ma è stabilito con una legge regionale. Per poter dare nuova vita a Casa Serena, con l’aiuto di altri enti pubblici come Ater e Ulss5, è necessario perciò che la destinazione d’uso attuale cambi e diventi coerente con i nuovi servizi che verranno ospitati dentro Casa Serena. E per fare questo serve un atto legislativo della Regione, ancorchè di un solo articolo”.
Le opposizioni si appellano alla Regione per trovare una quadra Immediate le ripercussioni politiche. Il consigliere Antonio Rossini si appella direttamente al presidente veneto Luca Zaia chiedendo “di intervenire in prima persona, affinché in un tavolo tecnico / politico permanente si concordino e si scrivano congiuntamente le ultime integrazioni utili da consentire l’immediata approvazione della delibera comunale in questione”.
“In caso contrario – aggiunge - sarà una sconfitta per tutti e questo Governatore Zaia
non sarà un bene per nessuno, un vulnus che coinvolgerà con preoccupanti ricadute negative gli eccellenti dipendenti drll’Iras, le famiglie, gli ospiti e non solamente la città di Rovigo”.
E i capogruppo della Lega Michele Aretusini aggiunge: “Inutile ricordare, poi, come una eventuale messa in liquidazione di Iras porterebbe con sé dispendiosi contenziosi con la Regione, oltre il ritorno al Comune di un enorme stabile vuoto, come
Casa Serena, con ridottissime possibilità di recupero con altre ricadute fortemente negative sulla città ‘
“E’ per questo – chiude la comunicazione “che ci appelliamo a sindaco, agli amministratori e ai dirigenti affinché prendano le decisioni migliori per la collettività, mettendo in sicurezza anziani e lavoratori e garantendo la continuità di un servizio pubblico che da secoli è una eccellenza di Rovigo”. (g.g.)
Amministrazione. Alla base del passo indietro motivi personali e familiari
Il sindaco Gaffeo: “Nei prossimi giorni ci sarà una valutazione per definire come le competenze saranno allocate”
Il Comune di Rovigo resta, per ora, senza assessore allo Sport, Associazionismo e volontariato, Pari opportunità, Partecipazione attiva dei cittadini, Rapporti con i quartieri e le frazioni, e Politiche giovanili.
Erika Alberghini ha infatti rassegnato nel mese di febbraio le sue dimissioni. Una scelta, come precisa Alberghini, presa nella più assoluta autonomia, soprattutto per motivi personali e familiari. Imemdiata la vicinanza e il sostegno del sindaco Edoardo Gaffeo, che ringrazia Alberghini per il prezioso lavoro svolto all’interno della squadra di giunta. “Un ringraziamentoprecisa il sindaco -, che non vuole essere solo di facciata, ma sentito, per l’importante
apporto che in questi anni, Erika Alberghini ha dato nella sua veste di assessore. Nei prossimi giorni ci sarà una valutazione per definire come le competenze saranno allocate. Insieme alla maggioranza stiamo valutando la soluzione più congrua e più opportuna per dare forza alla squadra di governo”. Solidarietà anche dalla Civica per Rovigo: “In questi anni abbiamo potuto apprezzare la serietà e l’impegno con cui ha svolto il suo lavoro, portando il proprio contributo e le proprie competenze, seguendo passo passo le iniziative riguardanti partecipazione e diritti dei cittadini, come assessore allo Sport, ma anche come responsabile dell’Associazionismo e Volontariato,
delle Pari Opportunità e delle Politiche giovanili” fanno sapere gli esponenti in una nota. “Ruoli che ha sempre svolto generosamente, cercando soluzioni concrete e di conciliazione. Allo stesso modo, in qualità di referente per le frazioni, ha partecipato puntualmente e fattivamente alle tante serate che hanno visto il sindaco e la giunta fare tappa nei quartieri e nelle frazioni, raccogliendo le esigenze dei cittadini, con spirito di servizio e in piena collaborazione con tutta l’amministrazione e la comunità”.
Mentre andiamo in stampa non è stata resa ancora nota la nuova composizione della giunta e non è dato sapere se ci saranno nuovi innesti da gruppi finora rimasti fuori
perazione”. Quanto a nuovi innesti, “non c’è nulla di di di concreto. Non dico un no secco e sicuramente nel corso degli anni si è affinato anche un lavoro che ci ha visto in alcune occasioni essere della stessa partita in alcuni casi. Vedremo se potrà nascere qualcosa di diverso”.
Giorgia GayL’ex assessore Erika Alberghini dall’amministrazione comunali. Nei giorni scorsi si erano fatte insistenti le voci su un possibile ingresso di esponenti della lista Menon, ma il sindaco tira dritto: “È questione di qualche giorno - garantisce Gaffeo -. Sto aspettando che ci siano delle indicazioni precise da parte delle componenti di coalizione e dopo faremo le valutazioni chiuderemo l’o-
Nuovi ecocentri, informatizzazione, nuovi servizi per i cittadini. Sono i progetti presentati dal Consiglio di Bacino Rovigo, in cooperazione e co-progettazione con Ecoambiente, per efficientare la raccolta dei rifiutu cittadina. Nei giorni scorsi è stata pubblicata sul sito del Ministero dell’Ambiente e Sicurezza energetica (Mase) la proposta di graduatoria riguardante la Linea di Intervento A, relativa al “Miglioramento e meccanizzazione della rete di RD dei rifiuti urbani”, che dà approvazione alle progettualità presentate per Rovigo.
I PROGETTI PRESENTATI
Il Consiglio di Bacino, nel dettaglio, ha proposto 13 progetti, in gran parte inerenti ad ammodernamenti o realizzazioni ex novo di centri di raccolta comunali, 2 progetti inerenti all’informatizzazione della fase di raccolta, legati all’implementazione della tariffa puntuale, e un progetto legato alla realizzazione di isole ecologiche innovative destinate al centro storico della città di Rovigo.
“Tutti i progetti presentati sono attuativi della pianificazione che dapprima il Consiglio di bacino con il Piano D’ambito e poi la società con il Piano Industriale hanno redatto ed è stata approvata dai sindaci dei Comuni soci - fa sapere in una nota -. Insomma, un lavoro che ha visto a partire dai Comuni del territorio una coesione e determinazione improntata al superamento delle gestioni comunali e alla definitiva attuazione della gestione unitaria e integrata sull’intero bacino polesano di oltre 230mila abitanti equivalenti serviti”.
Il Ministero ha quindi sancito con questi finanziamenti e graduatorie da un lato la gestione unitaria che si è tradotta in progetti relativi a Centri di raccolta intercomunali che saranno aperti all’intera popolazione e non solo ai residenti nel comune sede del centro, alla tariffazione puntuale con tariffe uniche a livello provinciale e ad impianti integrati di chiusura del ciclo in grado di ricevere le frazioni di rifiuto derivanti dalle raccolte differenziate e dall’altro gli obiettivi ambiziosi di raccolta differenziata.
“Senza queste precondizioni, un’analisi del contesto nonché dei parametri previsti dai bandi di gara - prosegue Ecoambiente -, non sarebbe stato possibile ottenere i punteggi elevati che hanno consentito di raggiungere gli eccezionali risultati”.
L’INVESTIMENTO PNRR
L’Investimento Pnrr suddivideva il riparto dei fondi totali previsti (600 milioni di euro) tra tre aree geografiche nazionali (Nord, Centro, Sud e Isole), e specificatamente destinando al Nord il 40% del plafond disponibile, ovvero 240 milioni di euro, con la possibilità di presentare progetti di massimo 1 milione di euro finanziabile per ciascuna proposta.
Per l’Area Nord, che nel complesso ha presentato 1 .160 proposte di finanziamento, i 13 progetti presentati dal Consiglio di bacino di Rovigo sono arrivati tutti tra le primissime posizioni in assoluto. “Il risultato appare ancora più straordinario se si osserva che nei primi 22 progetti della graduatoria riservata al Nord Italia, ben 12 progetti sono presentati dal Consiglio di Bacino Rovigo ed Ecoambiente - prosegue la nota congiunta -. Inoltre, se prendiamo in esame le prime dieci posizioni in graduatoria, ben 6 sono proposte pervenute dal Consiglio di Bacino e dEcoambiente. Ed è sempre del Consiglio di Bacino, sul totale delle 1.160 proposte presentate, la prima proposta giunta in graduatoria.
Infine, una delle 1 3 proposte presentate è comunque arrivata al 181esimo posto, che risulta essere comunque nella posizione alta della graduatoria.
“Trattasi pertanto di progetti che hanno, grazie ai punteggi altissimi ottenuti, in uno scenario di grande competizione
“Se prendiamo in esame le prime dieci posizioni in graduatoria, ben 6 sono proposte pervenute dal CdB e Ecoambiente. Ed è sempre del Consiglio di Bacino, sul totale delle 1.160 proposte presentate, la prima proposta giunta in graduatoria”
con Gestori ed Enti di tutto il Nord Italia, tutte ogni probabilità di essere finanziate anche in via definitiva, in quanto dallo studio dei plafond disponibili e dalle proposte presentate, dovrebbero essere finanziati almeno i primi 240 progetti”. E proseguono: “Pur nella provvisorietà dell’atto deliberativo approvato dal Ministero, il Consiglio di Bacino Rovigo ed Ecoambiente ritengono di massimo auspicio il traguardo per ora raggiunto e, rimanendo in attesa della validazione definitiva della graduatoria presentata, non si può che guardare con speranza all’esito procedurale”.
UN ALTRO TRAGUARDO
Questo risultato si aggiunge a quanto già comunicato nelle scorse settimane relativamente alla graduatoria, in questo caso definitiva, che ha preceduto il decreto di finanziamento dei progetti rientranti nell’investimento 1 .1B del Pnrr, per la nuova realizzazione o l’ammodernamento di impianti per il trattamento e il riciclo dei rifiuti urbani provenienti dalla raccolta differenziata. In questo caso, il finanziamento è relativo a quasi 10 milioni di euro.
I due progetti presentati dal Consiglio di Bacino di Rovigo ed Ecoambiente si sono piazzati nella parte alta della graduatoria rispettivamente al 1 5esimo e 22esimo posto su 113 presentati nel Nord Italia. La cifra complessiva che potrebbe quindi arrivare nel Polesine per infrastrutture e progetti sommerebbe a quasi 1 0 milioni di euro già conseguiti e ad altri 11 milioni di euro per questi ultimi 13 progetti superando l’ammontare complessivo di 21 milioni di euro.
Giorgia GayPer le esportazioni maggiori aumenti a livello percentuale vengono registrati dal settore chimico, plastico e metallurgico
Il 2022 ha segnato un’importante crescita nelle esportazioni e importazioni a Rovigo. Per quanto riguarda le prime, i maggiori aumenti a livello percentuale vengono registrati dal settore chimico (+35,1% sul 2021), da quello delle materie plastiche (+24,4% sul 2021) e dal settore della lavorazione dei metalli (+74,4% sul 2021). Crescono anche tubi, condotti e profilati. Registra segno meno, invece, il settore farmaceutico (-30,1% sul 2021),il settore macchine per l’agricoltura e la silvicoltura (-17,2% rispetto al 2021), e i prodotti di colture agricole non permanenti che perdono l’8,5% rispetto al 2021. Diminuiscono inoltre gli strumenti e forniture mediche e dentistiche, con una perdita assoluta superiore a 24,4 milioni di euro. Si segnala, infine, la variazione negativa nei valori delle esportazioni delle bevande (-10,7% sul 2021).
L’Europa rimane il principale canale di sbocco delle esportazioni rodigine: primo paese in assoluto è la Germania, seguita dalla Francia. Al terzo posto si trovano gli Stati Uniti. Anche i flussi provinciali in importazione sono in crescita. Il 79,1% delle quote di import è occupato dal gas naturale, che da solo si attesta su un valore di 4,98 miliardi di euro, in crescita del 366,5% sul 2021. Questi valori sono collegati alla presenza del terminale Adriatic LNG, impianto che si trova al largo di Porto Levante, nell’alto Mare Adriatico, e che ha un’attuale capacità di rigassificazione di 8 miliardi di metri cubi annui, corrispondenti a circa il 10% del fabbisogno nazionale di gas naturale. Al riguardo, aumentano esponenzialmente i valori delle importazioni dal Qatar (+269,6% sul 2021, per un valore di oltre 3,48 miliardi di euro), dagli Stati Uniti (+814,5% sul 2021 e un valore complessivo di 833,6 milioni di euro),dalla Russia (per un importo di quasi 189,7 milioni di euro), dalla Norvegia (per un importo di 108,3 milioni di euro), dalla Guinea Equatoriale (per un ammon-
tare di 104,3 milioni di euro) e da Trinidad e Tobago (per un ammontare di 101,1 milioni di euro). Aumentano anche le importazioni di prodotti chimici di base (+29% sul 2021), apparecchi per le telecomunicazioni (+248,3 sul 2021), animali vivi e prodotti di origine animale (+56,7% sul 2021) e prodotti della siderurgia (+93,8% sul 2021) attribuibili al comparto edilizia e dall’aumento delle ristrutturazioni incentivate. L’area geografica di maggior importazione per
il rodigino è l’Asia che assorbe il 57,3% del valore complessivo dell’import per effetto delle importazioni di gas naturale dal Qatar (+258,6% sul 2021). Dall’Europa proviene, invece, il 23,4% delle importazioni (+72,9% sul 2021). Crescono
di molto anche le importazioni provenienti dal continente americano (+670,4% sul 2021) sempre per effetto degli approvvigionamenti energetici, in particolare da Stati Uniti e Trinidad e Tobago.
È stato accolto con favore dal presidente di Confartigianato Polesine, Marco Campion, l’annuncio del ministro della Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo di un pacchetto di interventi su autorizzazioni, modulistica, riduzione dei tempi, silenzio-assenso a beneficio delle attività produttive, l’edilizia (con la semplificazione di Suap e Sue) e l’artigianato.
“Ogni intervento volto alla semplificazione della burocrazia è un passo avanti per la crescita e lo sviluppo del territorio”, ha affermato Campion.
Tra le attività che potranno aprire a “burocrazia zero” ci sono tutte quelle legate all’edilizia, come idraulici, muratori, carpentieri. Ma anche falegnami, ebanisti, fabbri, tornitori, decoratori, restauratori. E poi i riparatori di elettrodomestici, le piccole sartorie, i calzolai.
Lo snellimento delle procedure burocratiche è uno dei target affidati dal Pnrr al dicastero della Pubblica amministrazione. L’obiettivo finale è quello di arrivare allo sfoltimento e alla semplificazione di ben 600 procedure entro il 2026, l’anno entro cui il Pnrr dovrà essere completato. Zangrillo, tuttavia, ha dato mandato ai suoi uffici di procedere con degli step intermedi. Entro il prossimo mese, dunque, saranno definite circa 30 procedure di semplificazione amministrative. Ma si tratterà solo del primo passo. Entro la fine dell’anno l’intenzione è di portare il numero delle procedure semplificate fino a 100.
“Snellimento dunque per la pubblica amministrazione –spiega Campion – e risparmio di tempo e denaro per le imprese. Anche la digitalizzazione è importante, perché accelera i processi e semplifica le procedure, mi auguro che finalmente si dia un taglio netto a questo ostacolo allo sviluppo che si chiama burocrazia”. (g.f.)
Qualità della vita. Crivellari e Biolcati analizzano lo scivolamento nella classifica del Sole24Ore
Biolcati: “Provincia in difficoltà, perchè? Non cresce, non è una provincia per giovani”
“Per fare crescere il Polesine bisogna puntare sui giovani. Ce lo insegna la classifica de Il Sole 24 ore”. A dirlo sono Francesco Biolcati e Diego Crivellari, del Partito Democratico rodigino.
“Il Sole24 Ore, purtroppo, ha certificato chiaramente come il nostro Polesine non sia proprio una provincia per giovani, anzi. Ma qual è il motivo? La 33esima indagine sulla Qualità della vita, pubblicata dal quotidiano economico, politico, finanziario, certifica tutte le difficoltà della provincia di Rovigo, che si posiziona al 77esimo posto su 107 province, evidenziando uno scivolamento, rispetto all’anno precedente, di addirittura 16 posizioni, e un divario importante rispetto alle altre provincie venete. Belluno, infatti, che è la penultima tra queste, si piazza al 35esimo posto, ben 42 posizioni sopra di noi”.
Il giovane consigliere del Pd, che siede tra i banchi del consiglio comunale di Rosolina, Francesco Biolcati, e Diego Crivellari, esponente di spicco del Pd polesano, propongono un’analisi degli indicatori più rilevanti di questa classifica, in chiave “giovanile”.
“Analizzando gli indicatori utilizzati dal quotidiano per stilare la classifica, si vede come la nostra provincia si trovi nelle posizioni peggiori per mortalità per incidenti stradali, partecipazione alla formazione continua, numero di pensioni di
vecchiaia, riciclaggio di denaro, denatalità e furti in abitazione. Un quadro, insomma, di forte difficoltà soprattutto se paragonato alle medie dei risultati raggiunti dalle provincie vicine - spiega Biolcati -. Ma il dato che più preoccupa è l’ultima posizione nella macro-categoria “Affari e lavoro”. Significa che per gli indicatori analizzati dal Sole24Ore la nostra provincia si classifica negativamente su tematiche come: imprenditoria giovanile, numero di pensioni di vecchiaia ogni 1.000 abitanti, giovani che non lavorano e non studiano, infortuni sul lavoro. Cosa può averci portato a toccare risultanti così negativi? La verità, purtroppo, è una sola, ed è sotto gli occhi di tutti, basta volerla guardare: il Polesine non è una provincia che cresce e si sviluppa perché non è una provincia per giovani”.
Per Crivellari “non si tratta soltanto di destinare risorse ma, bensì, di attenzione della politica alle esigenze giovanili. Non a caso la provincia di Rovigo è la terza in Italia per numero di laureati dai 20 ai 24 anni (12,4%), i quali però non riescono a trovare collocamento all’interno dei confini provinciali: la disoccupazione giovanile dai 16 ai 35 si attesta al 12,5%, cioè sopra la media del nord Italia (dati Istat 2021). Per questo, chi non trova lavoro è costretto a spostarsi. I dati sullo spopolamento annuo sono di circa 850 residenti su un totale
di 228.000 (circa lo 0,5% della popolazione provinciale ogni anno)”.
E non è tutto, i due esponenti Dem concordano: “L’indagi-
ne del Sole24Ore ci dice anche un’altra cosa: che chi si trova tra le prime posizioni della classifica adotta misure che incentivano l’occupazione
Diego Crivellarigiovanile. Bologna, per esempio, con lo sgravio fiscale per chi assume giovani e Firenze con incentivi diretti all’imprenditoria giovanile. E allora, in conclusione, l’indagine del quotidiano economico ci dice chiaramente che le politiche attive nei confronti della fascia di popolazione 18-34 anni creano benefici per l’intera popolazione, creando quello sviluppo socio economico che da tempo aspettiamo anche in provincia di Rovigo. Per crescere, insomma, bisogna puntare sui giovani”.
Marco ScarazzattiDal Veneto giungono duri rimproveri al Governo Meloni. Nello specifico, sono il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle a polemizzare sulla situazione di stallo della Zona logistica semplificata (Zls) Venezia-Rovigo.
“Il governo Meloni sta dimostrando molti limiti e si caratterizza per trascurare il Veneto – commenta il segretario del Pd Veneto, Andrea Martella –. Il tema dei finanziamenti della Zls sta agitando il mondo produttivo e istituzionale veneto. Ora addirittura la Regione Veneto ha sollecitato l’esecutivo Meloni a provvedere a finanziare la Zls. È un’opportunità di
investimento che andrebbe a rafforzare la capacità competitiva del tessuto economico produttivo ed occupazionale del territorio”.
“La Zls di Venezia-Rovigo è tuttora una scatola vuota –afferma invece la consigliera regionale Erika Baldin, capogruppo del Movimento 5 Stelle a Palazzo Ferro Fini –. Se n’è accorto anche l’assessore regionale Roberto Marcato, che ha bollato come ‘miope e incapace’ il Governo centrale di centrodestra, colpevole di non aver ancora approvato il decreto attuativo in grado di finanziare il progetto”.
“Le imprese investitrici e le
amministrazioni locali non possono più attendere oltre – prosegue la consigliera –: si tratta di un contesto da due miliardi e mezzo di euro, con circa 180mila nuovi posti di lavoro previsti, l’incremento del 40% per le esportazioni e dell’8.5% per il traffico portuale. Senza l’ultimo miglio, ovvero l’approvazione di un decreto statale che materialmente eroghi le risorse, tutto ciò resterà lettera morta”.
“La lotta intestina tra i Fratelli di una sola parte d’Italia e la Lega, tra centralismo e autonomia differenziata, tutto fa tranne il bene delle cittadine e dei cittadini veneti”, conclude Baldin.
“Una scelta senza alcun senso, dal momento che stiamo parlando di somme sotto i mille euro, mai conteggiate nei bilanci comunali”
“Una battaglia politica evitabile, evitabilissima, che l’amministrazione comunale di Rovigo sta combattendo, per rappresaglia puramente ideologica contro il Governo, sulla pelle dei cittadini”. È questo il giudizio che il gruppo consiliare Lega di Rovigo, guidato da Michele Aretu-
“Un bruttissimo segnale che marca con chiarezza la distanza tra questa amministrazione e la cittadinanza”
sini, unitamente alla lista di Monica Gambardella con il consigliere comunale Antonio Rossini, dà della decisione di non accettare la “rottamazione delle cartelle esattoriali” riguardanti le multe e i tributi comunali (Imu, Tari e Tosap), presa dall’amministrazione comunale di Rovigo. Una volontà tradotta in una proposta di deliberazione che è andata in commissione venerdì 27 gennaio.
“Un diniego – spiega la nota del gruppo Lega – puramente politico, al quale stiamo assistendo, a livello nazionale, da parte di numerose amministrazioni di centrosinistra, compresa quella di Gaffeo e dei suoi civici. Una scelta senza alcun senso, dal momento che stiamo parlando di somme sotto i mille euro, per multe o tributi non versati tra il 2000 e il 2015, mai conteggiate nei bilanci comunali in quanto considerate, di fatto, inesigibili. In sostanza, si parla di somme che il Comune non ha mai messo in conto di recuperare anche solo per equità rispetto i cittadini virtuosi. Nonostante questo, per pura rappresaglia contro il Governo, che intende venire invece incontro agli
italiani, in questo difficilissimo momento, ha deciso di bloccare la rottamazione delle cartelle di sua competenza”.
“In questa maniera, tra l’altro – chiude la comunicazione – viene creata, per motivi puramente politici e propagandistici, una disparità tra quanti hanno debiti
“Disparità tra quanti hanno debiti con la Agenzia delle Entrate e coloro che , invece, debbono somme ai Comuni del centrosinistra”
con la Agenzia delle Entrate in genere, ente che pubblicizza sui propri canali la possibilità della rottamazione, e coloro che, invece, debbono somme ai Comuni del centrosinistra. Un bruttissimo segnale che, ancora una volta, marca con chiarezza la distanza tra questa tipologia di amministratori e la cittadinanza”.
“Il sindaco parla, pomposamente, di ‘giustizia sociale’. Consentiteci di non crederci. Se così fosse stato, quei soldi si sarebbero recuperati in precedenza. Invece, poco è stato fatto. Quei soldi neppure sono mai stati messi a bilancio negli anni, proprio perché si sapeva che non sarebbero mai tornati. E proprio ora, che il Governo decide, in un momento marcato dalla inflazione, di difficoltà economica per le bollette, mutui e affitti, di prendere la strada della pace fiscale, il sindaco e la sua amministrazione ci vengono a parlare di una battaglia di giustizia sociale. Ma mi faccia il piacere, direbbe il grande Totò: questa è una battaglia politica, senza senso, tra l’altro, sulla pelle dei cittadini”.
Gaia FerrareseSi apre un periodo cruciale per l’autonomia, il presidenzialismo, il terzo mandato e la “riscossa” delle Province
Èvero. In alcuni casi se ne parla da decenni, dividendosi tra favorevoli e contrari, tra speranzosi e scettici. Fatto sta che non se ne è fatto nulla.
Di cosa stiamo parlando?
Delle grandi riforme istituzionali che dovrebbero cambiare definitivamente il volto al nostro Paese.
Quella certamente più sentita, almeno nel nostro territorio, è certamente la riforma in senso federale del nostro Paese.
Negli anni passati, Veneto e Lombardia celebrarono anche un referendum, la cosiddetta autonomia è stata la madre di tutte le battaglie. Il presidente Zaia chiese, a gran voce, un impianto autonomista articolato su 23 materie prevedendo, inoltre, di trattenere i 9 decimi del residuo fiscale.
In buona sostanza gli autonomisti Veneti chiedevano di poter tenere il 90% dei soldi delle tasse dei veneti garantendo di gestire, senza nulla chiedere allo Stato Centrale, 23 materie, scuola compresa.
A questa visione totalmente autonomista se ne contrapposero almeno altre due: quella dei contrari che considerano questa riforma uno “smembramento dell’Unità Nazionale” e quella dei possibilisti che, però, non parlano di residuo fiscale e che considerano più “realistico” concentrarsi su nove materie e non 23.
Rispetto a questo dibattito, dunque, quale è oggi la novità?
La novità è che il Ministro Roberto Calderoli ha portato all’attenzione del Consiglio dei Ministri una cornice autonomista. Certo, c’è ancora molto da fare a partire dai cosiddetti Lep (i livelli essen-
ziali di prestazione: quegli indicatori che dovrebbero dimostrare come in qualsiasi regione, anche in presenza di una riforma autonomista, i servizi ai cittadini siano gli stessi), ma almeno è stato messo un primo punto.
La seconda grande riforma della quale si parla molto è tornata alla ribalta all’indomani della vittoria elettorale di Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia. Parliamo, ovvia-
che, elette in modo indipendente, hanno il potere legislativo e di controllo, ma non possono sfiduciare il Presidente.
Secondo i suoi sostenitori, il Presidenzialismo dovrebbe garantire maggiore stabilità politica e la possibilità di assumere decisioni in modo più agile.
dove il Sindaco Brugnaro finirà il proprio secondo mandato nel 2025 e, ad oggi, non potrebbe ricandidarsi a Padova dove Sergio Giordani ha appena avviato il proprio secondo.
mente, del presidenzialismo.
Ma cos’è? Per capirci: oggi l’Italia è una Repubblica Parlamentare dove al centro di tutto ci sono, appunto, la Camera dei Deputati e il Senato che hanno il compito, tra le altre cose, di votare la fiducia al Presidente del Consiglio incaricato e di eleggere il Presidente della Repubblica.
Con una modifica della Costituzione si vorrebbe, almeno questo è l’intendimento di alcune forze politiche di Governo, introdurre il presidenzialismo. In buona sostanza si sposterebbe si sposterebbe, in modo sostanziale, il focus dalle Camere alla figura del Presidente sia esso Presidente del Consiglio o della Repubblica che, in quel caso, sarebbe eletto direttamente dai cittadini.
In buona sostanza il potere esecutivo è nelle mani del Presidente che, eletto dai cittadini, diventa sia il capo del Governo sia il capo dello Stato ma non ha la possibilità di sciogliere le Camere
Secondo i detrattori, viceversa, servirebbe una migliore legge elettorale per garantire stabilità e lavoro, non una riforma istituzionale che rischia, inoltre, di avere un Presidente che muove in una direzione e un parlamento in un’altra creando un cortocircuito paralizzante.
In questo caso, a differenza di quanto sta accadendo con l’Autonomia per la quale almeno c’è una prima e parziale cornice che servirà per aprire un dibattito, non c’è ancora nulla. Anzi è già in corso un derby tra le forze politiche della maggioranza di Governo per quale delle due riforme debba viaggiare più speditamente e per comprendere se vi siano elementi di contraddizione tra loro.
SINDACI, SPUNTA
IL TERZO MANDATO
L’altro grande dibattito in corso è legato al terzo mandato per i Sindaci e i Presidenti di Regione. Anche in Veneto sarebbero molte le città interessate: da Venezia,
Ma la grande incognita riguarderebbe la Regione Veneto. Il Presidente Zaia finirà il proprio terzo mandato nella primavera 2025, ma la “regola” che ha introdotto il limite dei due mandati è entrata in vigore dopo i suoi primi cinque anni in laguna: se passasse questa modifica, quindi, Zaia potrebbe ricandidarsi per il suo terzo mandato, visto che il primo (che sommati fa 4) non verrebbe conteggiato.
sarebbe anche una quarta, quella legata alle Province. La cosiddetta “Riforma Delrio” ha declassificato le Province a enti di secondo livello, ovvero soggetti eletti soltanto dagli amministratori comunali del territorio e non più dai cittadini e con competenze molto più ridotte rispetto al passato: una sorta di grande “conferenza dei sindaci” concentrata principalmente su viabilità e edilizia scolastica.
Anche in questo caso è in corso un dibattito, questa volta non per fare qualcosa di nuovo, ma per “tornare al passato” ovvero a delle Province elette dai cittadini e con competenze maggiormente “solide”.
Se ne parla, se ne parlerà ancora, ma anche questo elemento potrebbe contribuire ad un cambiamento importante degli assetti istituzionali del nostro Paese.
Anche in questo caso il dibattito è in corso tra i favorevoli che sostengono come gli anni della pandemia abbiano allungato i processi amministrativi e quindi per completare il lavoro servirebbe “un’aggiunta” e i contrari che ritengono “malsano” per la democrazia la mancanza di ogni tipo di alternanza. Staremo a vedere.
PASSATO
In realtà di riforme ce ne
Di cose che bollono in pentola ce ne sono molte. Bisognerà capire come si combineranno gli ingredienti, quale sarà il primo ad essere pronto e se, alla fine, il piatto che ne uscirà sarà appetitoso, ma soprattutto nutriente. Noi proveremo a raccontare, da qui in avanti, tutti i passaggi che si susseguiranno, raccogliendo opinioni e pareri dei protagonisti di quella che potrebbe essere una vera rivoluzione o, semplicemente, un nuovo buco nell’acqua.
Con una modifica della Costituzione si vorrebbe poi introdurre il presidenzialismo
L’associazione. Il 2022 si è chiuso con la scomparsa del cuoco Michele, ma ora si guarda avanti
S usanna Carlesso, presidente dell’associazione Casa di Abraham, traccia un bilancio su quello che è stato il 2022, un anno molto significativo, dato che era il decennale dalla nascita di questa realtà, partita in sordina da Borsea e arrivata poi a Grignano Polesine, nell’ex sede della Comunità Incontro di don Gelmini. “È stato un anno spettacolare per la nostra casa, ma ci sono state anche delle difficoltà - afferma Carlesso -. Ci è stato approvato un progetto sul welfare dalla Fondazione Cariparo che sta andando avanti bene e ci è inoltre stato finanziato un progetto sull’accoglienza diurna per persone sole, in depressione, con inizio di Alzheimer. Questo attraverso i fondi dell’8 per mille della Chiesa Cattolica, da parte della Caritas diocesana di Adria-Rovigo. Abbiamo poi fatto una grande festa, in occasione dell’inaugurazione del club Passione Rossoblù e abbiamo ricevuto diverse donazioni. La più significativa, giunta poco prima delle feste natalizie, è stata quella del famoso cantante Zucchero Fornaciari, che si è fatto prossimo
nella nostra casa, portando anche tanto entusiasmo. Non sono mancati preziosi contributi anche dalla Federazione nazionale pensionati della Cisl di Padova e Rovigo, dal neonato circolo “Na scarpa e un zocolo”, partito per poter sostenere le spese della nostra casa di accoglienza”. Il 2022 si è chiuso con la scomparsa del cuoco Michele Ambrosini, morto a 52 anni il 28 dicembre, a causa di un male incurabile, che lo aveva colpito un anno fa. “Abbiamo perso un amico, un fratello, un uomo. È stata sicuramente la parte più dolorosa dello scorso anno, ma che ci ha insegnato molto, anche a superare i muri
“È stato approvato un progetto sul welfare, che sta andando avanti bene, e inoltre è stato finanziato un progetto sull’accoglienza diurna per i più fragili”
e le difficoltà. Ha avuto la forza di far partire il circolo ‘Na scarpa e un zocolo’. Per tutti era un “orso” ma dal cuore tenero e generoso. Gli ospiti della nostra struttura sono rimasti in 19. Nonostante la morte del nostro cuoco, avvenuta pochi giorni prima della serata evento di Capodanno, abbiamo deciso di confermare l’iniziativa, perchè era la volontà di Michele. Il suo posto in cucina lo prenderò io, come da lui stesso richiesto, prima di morire. Per me non sarà un peso, ma anzi sarà una bella eredità, che mi servirà anche a vivere in maniera più distensiva i momenti nella mia associazione”.
Marco ScarazzattiL’impresa è parte integrante e componente viva del territorio. È con questo spirito che un gruppo di industriali ha donato un’ambulanza alla Croce Rossa di Rovigo. Il vicepresidente di Confindustria Venezia Rovigo Paolo Armenio ha consegnato al Presidente della Cri provinciale, Alberto Indani la somma messa a disposizione dagli imprenditori. All’evento hanno partecipato i rappresentanti delle istituzioni, a partire dal Prefetto di Rovigo Clemente Di Nuzzo.
“Non è la prima volta che, in poco tempo, riusciamo a raccogliere cifre così importanti grazie alla generosità delle imprese - ha dichiarato Armenio - Questo mette in evidenza il profondo senso di solidarietà del nostro sistema di aziende, che dimostrano di essere consapevoli della propria responsabilità sociale. Siamo vicini alle famiglie dei collaboratori e alla collettività. Del resto, esiste un rapporto molto stretto e di reciproco scambio tra impresa e territorio che vede al centro il lavoro e le persone, il nostro capitale più grande”. Sono 35 le aziende che hanno contributo alla raccolta fondi.
L’ambulanza donata da Confindustria è un mezzo di soccorso di tipo A: un fugone Fiat Ducato (160 cv) destinato allo svolgimento dei servizi sanitari nella Provincia di Rovigo e dotato delle più avanzate tecnologie in ambito extraospedaliero. Le apparecchiature, inoltre, garantiscono sicurezza al paziente e agli operatori durante le fasi di trasporto e attività all’interno del veicolo. Nello specifico, l’ambulanza è allestita con una barella auto caricante, una sedia portantina motorizzata, un ventilatore polmonare, presidi per l’immobilizzazione del paziente in caso di trauma sia adulto che pediatrico, un monitor multiparametrico, un aspiratore per liberare le vie aeree e il Defibrillatore automatico esterno.
Alberto Indani presidente della Croce Rossa,: “La nostra squadra di 324 volontari è formata per affrontare ogni necessità, così come abbiamo dimostrato nel periodo della pandemia. Questa nuova ambulanza ci permetterà di poter essere sempre più pronti ed efficienti”. (m.s)
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Abraham:
Cultura
Cinema. Successo del film su Vincenzo Vinciguerra dei due registi di Rovigo
M organ Menegazzo e Mariachiara Pernisa, registi di Rovigo, sono stati impegnati nella presentazione del loro ultimo film, in prima visione, al Torino Film Festival e al FilmMakerFest di Milano. “Si tratta di un film sul terrorista “nero” Vincenzo Vinciguerra, reo confesso della strage di Peteano e detenuto dal 1979 - spiegano i due filmakers rodigini, che nella vita privata sono anche una coppia ben rodata da oltre vent’anni -. Il nostro lavoro è stato presentato al 40esimo Torino Film Festival e al FilmMakerFest. In queste due giornate eravamo presenti assieme al magistrato Guido Salvini”.
“L’irriducibile”, questo è il titolo del film, è stato ultimato nel 2022 ed è stato collocato nella categoria dei documentari, avendo una durata di 78 minuti. “Abbiamo raccolto,
dopo 50 anni, i ricordi a mente fredda di Vincenzo Vinciguerra, il neofascista, condannato per la strage di Peteano.
Che ruolo ha avuto l’estrema destra nella stagione stragista dei cosiddetti “Anni di piombo”? Un’idea in merito ce la può fornire la figura controversa di Vinciguerra, il più emblematico tra i terroristi “irriducibili”, definiti così dai mass media e dagli apparati istituzionali, per non essersi mai pentiti e per essersi sempre rifiutati di riconoscere lo Stato. Reo confesso della strage di Peteano e del dirottamento di Ronchi dei Legionari, si è costituito nel 1979, svelando i collegamenti tra destra eversiva e stragismo e smascherando le responsabilità di organi dello Stato, che non mancarono di utilizzare il depistaggio pur di non arrestarlo”.
“Detenuto da 43 anni - pro-
seguono -, Vinciguerra porta avanti ostinatamente una guerra ideologica,iniziata in giovane età e che avrà termine solo con la sua morte in carcere, a meno che lo Stato non ammetta ipropri errori e il proprio coinvolgimento nella stagione stragista”. Quella di Menegazzo e Pernisa è una discesa nei meandri più oscuri della storia italiana contemporanea, in un faccia a faccia con Vinciguerra, che non può dissipare del tutto la cortina di dubbi e misteri, ma che si fa testimonianza necessaria. Il documentario è prodotto da EneceFilm. È sta-
to inserito nella sezione “Dei conflitti e delle idee”. A seguire c’è stata la presenza anche al Cinema Romano 1 e alla Cineteca Milano Arlecchino. Il film è stato successivamente presentato a Roma per FuoriNorma, il progetto curato dal critico cinematografico Adriano Aprà.
Oltre al protagonista principale, Vincenzo Vinciguerra, nel documentario sono presenti altri testimoni che hanno ruotato attorno alle principali vicende degli anni di piombo o che hanno avuto direttamente a che fare con l’autore, reo confesso della
strage di Peteano. Tra questi, il magistrato Guido Salvini, tra i più importanti giudici istruttori e Gip italiani, per le indagini in materia di terrorismo; lo storico Aldo Giannuli, ricercatore di storia contemporanea, all’Università di Milano e consulente delle Procure di Bari, Milano (strage di piazza Fontana), Pavia, Brescia (strage di piazza della Loggia); la giornalista d’inchiesta e autrice di svariati libri sugli anni di piombo, Stefania Limiti e il militante e ricercatore storico Gaetano Sinatti, ex compagno di cella di Vinciguerra. Massimo
ScarazzattiApoco più di un anno dal centenario dell’uccisione di Giacomo Matteotti, avvenuta il 10 giugno 1924 ad opera di una squadra fascista, il sindaco di Fratta Polesine, Giuseppe Tasso, nominato presidente del Comitato Celebrazioni Matteotti, spiega nel dettaglio tutte quelle che saranno le iniziative attuate per ricordare più che dignitosamente il deputato socialista polesano.
“Il 30 novembre 2021, i sindaci dei Comuni di Fratta Polesine e Rovigo, con il presidente dell’Accademia dei Concordi, hanno deciso di istituire un comitato, allo scopo di promuoverne la figura dell’uomo e del politico di rilevanza nazionale e internazionale, che ha sacrificato la vita ai valori di libertà e di democrazia, con particolare attenzione al ri-
scatto dei più umili prima in ambito polesano, poi sugli scranni parlamentari e anche a livello europeo”. Il comitato ha la seguente struttura: Assemblea degli aderenti, il cui presidente sono io, mentre il vice è il presidente della Concordiana. Tale organismo è composto, oltre che dagli enti promotori, anche da Provincia e dagli altri Comuni, dove Giacomo Matteotti svolse un incarico amministrativo, ossia: Badia Polesine, Castelguglielmo, Costa di Rovigo, Fiesso Umbertiano, Frassinelle Polesine, Lendinara, San Bellino, Villanova del Ghebbo, Villamarzana. In aggiunta enti, associazioni e istituzioni legate culturalmente alla di Matteotti e che hanno chiesto di aderire, vale a dire: Istituto Polesano per la storia della resistenza e dell’età contemporanea, As-
sociazione culturale Matteotti, Minelliana, Cur, Archivio di Stato, Arci, Associazione W la Costituzione, Centro ricerche “Toni Destro” di Padova.
“Importante e significativa è la partecipazione alle riunioni del comitato, di Prefetto e Viceprefetto”.
Il comitato, inoltre, ha in atto una collaborazione con ilComitato nazionale, per concordare e condividere eventi riguardanti la figura di Matteotti. “Sono diverse le attività già svolte, in
particolare ricordo, l’invito spedito lo scorso maggio, a nome del Comitato, al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per una visita a Fratta, da farsi a giugno 2024 - evidenzia Giuseppe Tasso -. La richiesta, datata giugno 2022, di emissione di un francobollo; il convegno del 5 novembre “Italia 19191922. L’occasioneperduta”. Insieme all’Accademia dei Concordi e al Dipartimento di filosofia, sociologia, pedagogia e psicologia applicata dell’Università di Padova, si è partecipato ad un avviso pubblico della Presidenza del Consiglio dei Ministri, per iniziative connesse alla celebrazione della figura di Matteotti, nella ricorrenza dei cento anni dalla sua morte. A questo riguardo si è elaborato il progetto “Giacomo Matteotti tra i giovani: concorso
di idee per l’implementazione di metodologie didattiche innovative, finalizzate a divulgare la figura e le opere dello statista frattense, tra le nuove generazioni”.
È in corso di ultimazione un articolato progetto per l’organizzazione di unamostra di rilevanza nazionale, di carattere storico-documentario, con contaminazione di linguaggi artistici, il cui capofila è l’Archivio di Stato di Rovigo, a nome del Comitato, da allestirsi tra maggio e giugno 2024, a Rovigo. “L’allestimento sarà curato da Anna Steiner, pronipote di Matteotti, con il marito, che sono titolari di un importantissimo studio di architettura a Milano - conclude Tasso -. Infine vi è anche una progettualità in via di definizione, per le scuole di ogni ordine e grado della Provincia”. (m.s.)
“Abbiamo raccolto, dopo 50 anni, i ricordi a mente fredda del neofascista, condannato per la strage di Peteano”Il cartellone del film “L’irriducibile” e una scena tratta dal film
Una manifestazione dedicata allo spirito sportivo e al divertimento
Dopo la prima fase dei tornei studenteschi per le scuole superiori, con le categorie Allieve e Allievi, è stato il turno degli studenti delle scuole medie, protagonisti nella palestra Riccoboni di Rovigo, in una mattinata di grande passione ed intensità con la pallavolo. Numeri importanti, con il coinvolgimento dell’intera rete scolastica polesana, con nove istituti scesi in campo nella categoria
Cadetti maschile e ben diciannove nella categoria Cadette femminile, che convogliavano all’interno ragazze e ragazzi di seconda e terza media.
“Abbiamo disputato un totale di 55 partite dalle 8.30 alle 13.30 – ha detto Fabio Vettorello, coordinatore e responsabile per l’educazione fisica e sportiva dell’ufficio scolastico provinciale di Rovigo –. In pratica non c’è stato un istante in cui i campi siano rimasti vuoti e non si sia giocato. Come sempre, è stata una manifestazione piacevole, in cui a prevalere è stato in pieno lo spirito sportivo, senza che ci fossero proteste o momenti
negativi, ma soltanto del sano agonismo. Il principio seguito è stato quello di coinvolgere tutti e da Castelmassa a Porto
Tolle l’intero Polesine era rappresentato e anche questo naturalmente non può che dare soddisfazione, con un clima piacevole, di festa e amicizia, in cui i ragazzi possono conoscersi e misurarsi gli uni con gli altri”.
Ora, a livello scolastico, i prossimi appuntamenti saranno con il beach volley a fine maggio e le fasi regionali che per le scuole medie si disputeranno in provincia di Treviso il 5 aprile, mentre per le superiori
il 31 maggio in provincia di Padova.
Ad imporsi tra i Cadetti nel maschile sono stati i ragazzi dell’Istituto Comprensivo di Porto Viro, davanti all’Istituto Comprensivo di Adria 2, alla Scuola Media di Ceregnano e alla Scuola Media di Fiesso Umbertiano.
Tra le Cadette nel femminile, invece, successo per l’Istituto Comprensivo Rovigo
2, che ha preceduto l’Istituto Comprensivo di Porto Tolle, la Scuola Media di Fiesso Umbertiano e l’Istituto Comprensivo Adria 2.
Cristiano AggioLa palestra Ipsia di Rovigo ha ospitato il primo allenamento di BaskIN, Basket Inclusivo, arrivato anche a Rovigo grazie al progetto C.ED.Ro in collaborazione con Uguali Diversamente, Csi Rovigo, Agesci Rovigo 1 e 2, Rhodigium basket e gli amici del Baskin di Padova ed Este.
“Da qualche anno avevo il desiderio di inserire questa proposta all’interno del progetto Rhodigium – ha detto la presidente Mariapaola Galasso –, nella convinzione che sia un vera esperienza di integrazione sportiva. Le impressioni del primo allenamento direi che sono state ottime. Non è importante saper giocare ma aver voglia di muoversi e creare una comunità che ruota intorno ai veri valori dello
sport”.
Nel Baskin ogni squadra è composta sia da giocatori diversamente abili che non, ciascuno dei quali è portato ad esprimersi al massimo delle sue capacità insieme ai compagni. È uno sport davve-
Vettorello: “Il principio seguito è stato quello di coinvolgere tutti e da Castelmassa a Porto Tolle l’intero Polesine era rappresentato”
ro per tutti: giocatori di pallacanestro, sportivi provenienti da altre discipline e persone meno abituate allo sport.
Il Baskin si gioca in un normale campo da basket, ma con diverse variazioni nella struttura: ci sono infatti quat-
tro aree di attacco e difesa e sei giocatori, e un ruolo fondamentale lo riveste il pivot, persona di ridotte capacità motorie, che sosta nell’area laterale aspettando che un suo compagno vi entri per consegnargli la palla. Quando il pivot la riceve, tira verso uno dei due canestri laterali.
Anche i ragazzi normodotati beneficiano di questo percorso: infatti nel baskin imparano ad inserirsi e ad organizzare un gruppo che conta al suo interno gradi di abilità differenti.
Un ringraziamento speciale alle guide di questo primo allenamento, Antonella Rossini, Laura Pieretto, Emanuele Pozzati e Monica Gallo.
Per informazioni, inviare una mail a baskinrovigo@ gmail.com. (c.a.)
Via libera dal Governo. Il ministro: ad inizio 2024 saranno esaminate le proposte presentate dalle Regioni
Inizia la lunga marcia, a tappe forzate, per l’autonomia. Il primo passo con il via libera in Consiglio dei Ministri alla prima bozza del disegno di legge sull’autonomia differenziata messo a punto dal ministro per gli affari regionali Roberto Calderoli. Ora la palla passa al Parlamento che entro un anno, non di più, dovrebbe approvare la legge mentre nello stesso periodo la Cabina di regia lavorerà ai Lep, i “Livelli Essenziali delle Prestazioni”, vale a dire i servizi che lo Stato deve fornire in modo uniforme in tutto il Paese per garantire il pieno rispetto dei diritti sociali e civili dei cittadini.
“Se entrambi daranno il via alla legge e ai Lep, ed è un auspicio visto che i tempi del Parlamento non possono essere dettati, mi auguro che ad inizio del 2024 inizieremo a esaminare le proposte di autonomia differenziata presentate dalle Regioni”, ha osservato Calderoli, sottolineando che “spetterà al buon senso e alla saggezza delle regioni
fare richieste e con altrettanta saggezza e buon senso risponderà il governo dopo aver ascoltato il Parlamento”. Materiale da maneggiare con cura, ha aggiunto il ministro, richiamando tutti alle proprie responsabilità sulle 23 materie che possono essere devolute alle regioni: “Possono piacere o non piacere ma sono nel testo costituzionale approvate 22 anni fa e confermato da un referendum popolare. Io sono autore di una riforma che modificava il Titolo V che purtroppo è stato bocciato da
un referendum popolare. Dieci anni dopo lo stesso tentativo fu fatto dal governo Renzi e anch’esso fu bocciato. Quando c’è una Costituzione la si rispetta”.
La riforma, ha concluso Calderoli, “è necessaria per rinnovare e modernizzare l’Italia, nel segno dell’efficienza, dello sviluppo e della responsabilità.
L’Italia è un treno che può correre se ci sono regioni che fanno da traino ed altre che aumentano la propria velocità, in una prospettiva di coesione. Dopo l’ok compatto del Governo, la-
voriamo insieme a Regioni ed Enti locali con l’obiettivo di far crescere tutto il Paese e ridurre i divari territoriali”.
A Venezia la notizia ovviamente è stata accolta con entusiasmo, sottolineando la portata storica del disegno di legge. Zaia non ha dubbi in proposito: “Diamo corso alla volontà dei Padri costituenti che scrissero la Carta costituzionale in vigore dal ’48 e ai dettami della modifica del titolo quinto. Ma non è il traguardo di un percorso; è l’inizio. Si apre una grande sfida per questo Paese perché stiamo scrivendo una vera e propria pagina di storia. Va riconosciuto a questo Governo che con molta coerenza e rispetto per gli elettori ha mantenuto gli impegni, avviando il percorso dell’autonomia”. A chi non si dice convinto e sottolinea i punti deboli del disegno di legge Zaia ribatte: “Non è il momento di polemiche, dimostreremo con i fatti che autonomia non è la secessione dei ricchi, che non è una trovata per affossare o la-
sciare indietro qualcuno, tantomeno il Sud. L’autonomia sarà una grande opportunità anche per il Sud del Paese; non sarà una nemica ma un’opportunità di crescita insieme e l’occasione di valutare fino in fondo gli amministratori. Nord e Sud sono legati a doppio filo come gemelli siamesi”. Il governatore difende a spada tratta il disegno di legge e i provvedimenti che ne seguiranno: “Ben venga la definizione dei Lep, un elemento di civiltà in un Paese in cui su questo tema non si è mai voluto fare chiarezza fino ad oggi. Se esiste un paese a due velocità non è colpa dell’autonomia ma del centralismo tanto decantato da chi si ostina a contrapporlo al percorso dell’autonomia. L’autonomia è prevista dalla Costituzione quindi è chi è contro l’autonomia a essere contro la Costituzione. Ci sono state più conferme sulla correttezza giuridica e istituzionale del percorso”.
Le reazioni. Il centrosinistra sottolinea i punti deboli della riforma, soddisfazione nel centrodestra
De Carlo:
Fronte politico veneto spaccato sull’autonomia. Da una parte il centrodestra esulta, dall’altra il centrosinistra sottolinea le molte incertezze di un percorso ad ostacoli. Chi brinda al disegno di legge è il senatore Luca De Carlo, coordinatore veneto di Fratelli d’Italia: “La meta dell’autonomia si fa sempre più vicina. È inconfutabilmente un risultato targato Giorgia Meloni: i cittadini alle ultime elezioni hanno scelto la concretezza e la coerenza di Fratelli d’Italia, premiandoci con la loro fiducia. In Veneto un cittadino su
la fiducia dei cittadini”, Martella: “Solo un altro annuncio”
tre ha creduto in noi e questo ci onora, e la loro fiducia va ripagata: lo facciamo oggi, con atti concreti e non con slogan, promesse o chiacchiere che hanno caratterizzato i passati governi”.
Andrea Martella, senatore e segretario del Pd Veneto è netto: “L’autonomia si arricchisce di un nuovo annuncio. Si tratta di una recita a soggetto, destinata ad arricchire scaffali di carta e destinata ad arenarsi in Parla-
mento per le troppe contraddizioni che contiene.“Le modalità con le quali si è arrivati a questo provvedimento non sono state adeguate alla serietà della questione in gioco - aggiunge il senatore dem -. Basti pensare al fatto che il ministro Calderoli non ha neppure convocato le Regioni, saltando a piè pari su un confronto che era sacrosanto. La verità è che a questa destra non interessa il merito e neppure il confronto vero sull’autonomia, sulle materie realmente realizzabili, sui Lep e sulle risorse indispensabili per realizzare la riforma”.
Per Rachele Scarpa, deputata del Partito Democratico, “l’autonomia proposta da Calderoli è un contentino tra alleati dato alla Lega ma spaccherà il Paese. Quello sull’autonomia differenziata è un progetto che per essere anche solo considerato dovrebbe stare ad alcune condizioni. Una è avere un confronto costante con le regioni: il ministro Calderoli non le ha nemmeno convocate. Altre sono la chiarezza e la razionalità nelle materie. Il testo uscito dal consiglio dei Ministri non fa nessuna di queste cose: è semplicemente irricevibile”.
Sfide digitali. Integrati quaranta servizi on line della pubblica amministrazione
Dalla sanità al pagamento del bollo auto, dalla cultura al turismo: tutto in un solo strumento facilmente accessibile. Calzavara e Zaia: “Passo importante sul fronte della semplificazione digitale, anticipiamo i tempi”
Si chiama ViviVeneto, è disponibile su Apple store e su Play store, ed è la nuova “super app” della Regione Veneto, come l’ha definita l’assessore all’agenda digitale e innovazione Francesco Calzavara.
Al suo interno sono state per ora convogliate 4 app e sono attualmente disponibili 40 servizi. Dalla sanità al turismo, dagli eventi culturali ai servizi amministrativi. Un’App sicura, veloce e gratis che, autenticandosi una sola volta con Spid o carta elettronica digitale, permette di fruire dei principali servizi digitali della nostra regione. Ma è solo l’inizio perché l’app sarà continuamente implementata con nuovi servizi. Un servizio costato 1 50mila euro e 8 mesi di lavoro.
A tenere a battesimo la app (www.viviveneto.it) insieme all’assessore Calzavara, il presidente del Veneto Luca Zaia, che l’ha presentata così: “Abbiamo messo ordine al disordine. Questa app ViviVeneto è qualcosa di straordinario e sarà implementata all’ennesima potenza. Arriveremo a fissare tutte le visite mediche tramite attraverso questo strumento, non appena le agende cartacee saranno digitalizzate. E con ViviVeneto stiamo anticipando anche un fenomeno internazionale. Tra le dieci strategie tecnologiche emergenti del 2023 ci sono le ‘super App’, cioè le applicazioni mobili in grado di fornire molteplici servizi tra cui l’elaborazione di pagamenti, la ricezione di comunicazioni ed effettuare altre transazioni. Ancora una volta, anticipiamo i tempi con la nostra super app del Veneto”.
“Si tratta di un contenitore che continuerà ad arricchirsi, in particolare con servizi della pubblica amministrazione ma non solo - ha aggiunto Calzavara -. Ad esempio nella sezione ‘Turismo’ ci sono le informazioni di Unioncamere veneto. Sempre in ambito turistico,
abbiamo in progetto di prevedere una volta a settimana una messaggistica ad hoc con le varie esperienze offerte dal nostro territorio”.
Un progetto in fieri, dunque, “un percorso che inizia e che testimonia l”obiettivo della digitalizzazione e della semplificazione digitale prevista nel programma 2020-25 del presidente Zaia – ha ricordato Calzavara –. Preciso che siamo i primi in Italia a rea-
lizzare un progetto così. E ricordo che il Veneto non ha un’agenzia esterna per la digitalizzazione, ma fa tutto con risorse interne. Abbiamo centrato un importante risultato, ma non ci fermeremo qui. ViviVeneto è un’App che valorizza gli investimenti fatti in questi anni dalla regione in ambito digitale e li mette a sistema, creando benefici diretti per i cittadini e generando economie di scala. L’App è stata realizzata
coinvolgendo ed ascoltando i cittadini, sia nella fase di progettazione sia di test e crescerà nel tempo. Infatti, tra le 16 schede del Pnrr regionale una è dedicata al potenziamento delle infrastrutture digitali e servizi per ViviVeneto, la Casa del Cittadino Veneto”. Tra gli obiettivi futuri della app, anche una sezione “Lavoro” da mettere in piedi con Veneto Lavoro offrendo un match tra domanda e offerta.
Nell’area Salute è possibile cercare e controllare l’affluenza nei pronto soccorso del Veneto, gestire i propri documenti sanitari (certificati, esami, visite), scegliere e cambiare il proprio medico di base. Nell’area Amministrativa si può fare tutto ciò che prima richiedeva l’accesso tramite web ai portali regionali MyPA, BolloAuto, ViviPass, come ad esempio gestire in completa autonomia tutto quello che riguarda il bollo per cittadini e imprese (pagare, controllare, prendere appuntamento, gestire avvisi di accertamento). Novità
importante riguarda la gestione dei contrassegni e delle targhe per i disabili (Cude E Ztl), dal proprio smartphone anziché doversi recare in Comune. Nell’area Turismo è possibile cercare e informarsi su eventi, spettacoli, attività, beni e luoghi del Veneto, scoprire i sentieri pedonali, ciclabili, equestri e quelli dedicati agli sport invernali, ma anche cercare le strutture ricettive per programmare le proprie vacanze e trovare notizie sul territorio, sui prodotti locali e sul meteo. Tutto questo è disponibile anche in lingua inglese.
L’intervista. Il 26 febbraio la sfida delle primarie del Partito Democratico
In foto
Stefano Bonaccini ha vinto nel voto nei circoli del Pd con circa il 55% dei consensi. Per la leadership dei democratici manca solo un passaggio: le primarie del 26 febbraio nel quale affronterà Elly Shlein, che nel voto tra gli iscritti Pd si è fermata al 33%.
C’è stato un dibattito sulla sopravvivenza stessa del partito. C’è ancora dunque del Pd nel nostro Paese?
“Da quasi due mesi sto facendo un viaggio d’ascolto nel Paese, ovunque registriamo grande partecipazione e voglia di confrontarsi. Se le chiami, le persone arrivano. È una comunità che chiede di ripartire. Per farlo servono un nuovo gruppo dirigente, una nuova agenda e un partito popolare e più forte, che torni fra la gente e parli dei problemi reali: lavoro, scuola, sanità, ambiente. Si sono già espressi 128mila iscritti e ben oltre la metà mi ha accordato la propria fiducia. Sono convinto che dalle primarie del 26 febbraio, dove potranno partecipare tutti, non solo gli iscritti, uscirà un’ulteriore spinta”. La vittoria delle regionali in Emilia del 2020 ha testimoniato, nonostante fosse un test nazionale e non soltanto amministrativo, che c’è un Pd che può vincere. Quale la ricetta?
“Non dimentichiamo che il Pd esprime sindache e sindaci quasi nel 70 per cento dei comuni italiani, abituati ogni giorno ad ascoltare i cittadini e dare loro risposta: donne e uomini che hanno vinto le elezioni nei territori mentre, magari lo stesso giorno, venivano perse a livello nazionale. Con me c’è quindi una classe dirigente già rodata, per troppi anni tenuta in panchina: intendo ripartire da loro e dal coinvolgimento vero della base.
La mia ricetta, come quella dei sindaci, è stare ogni giorno dove la gente studia, lavora, si cura o si diverte. Perché un partito popolare è così, in sintonia con le persone”. Circoli e militanti. Molti iscritti non si sentono completamente valorizzati.
Stefano Bonaccini Come invertire la tendenza?
“Se resterà questa pessima legge elettorale, da segretario farò le primarie per scegliere i parlamentari: devono essere i cittadini a scegliere i propri rappresentanti. Di sicuro non accadrà più ciò che ho visto alle politiche del 25 settembre, quando nessun dirigente nazionale si è candidato nel proprio collegio e i nomi sono stati paracadutati da Roma. Barmsta, adesso si cambia”.
Cosa differenzia la sua proposta da quella degli altri candidati alla corsa alla segreteria? E quale il loro ruolo in caso di sua vittoria?
“C’è un confronto molto civile. Nessun partito fa più un congresso per decidere la propria identità e scegliere chi lo guida, dobbiamo essere orgogliosi di questo. Da noi scelgono iscritti ed elettori, mentre gli altri decidono in quattro a Roma nel chiuso di una stanza. La differenza principale? Io non voglio un partito di protesta ma di governo, pragmatico e non ideologico. L’obiettivo è tornare a vincere. Se toccherà a me guidare il Pd, chiederò ai miei sfidanti di darmi una mano”.
Quali prospettive politiche per il Veneto, storicamente una regione nella quale il centrosinistra fa più fatica nonostante le ottime esperienze nelle amministrazioni comunali?
“Conosco piuttosto bene il Veneto: non solo siamo contigui, ma condividiamo una rete sociale e un tessuto produttivo forti. Anche a questa Regione serve una politica industriale, una formazione continua che accompagni i lavoratori nella trasformazione, una rete di servizi che sostenga l’occupazione femminile, le famiglie, la natalità. Dobbiamo rimettere al centro i giovani”.
“L’obiettivo è tornare a vincere, serve una forza politica pragmatica e non ideologica, ma anche popolare e in sintonia con le persone”
Lo spreco alimentare è un elemento cruciale dello sviluppo sostenibile e uno dei temi fondamentali per la sfida della sicurezza alimentare. Proprio nell’ottica di promuovere stili di vita sostenibili e comportamenti responsabili per ridurre gli sprechi, proteggere l’ambiente e garantire una sicurezza alimentare per tutti, l’Agenda ONU 2030, attraverso l’SDG 12, ha messo al centro il tema dello spreco del cibo con l’obiettivo di “dimezzare lo spreco alimentare globale pro-capite a livello di vendita al dettaglio e dei consumatori e ridurre le perdite di cibo durante le catene di produzione e di fornitura, comprese le perdite del post-raccolto”. In questo quadro la GDO svolge un ruolo di primo piano per intercettare le eccedenze di cibo prima che diventino
spreco, ridando loro una seconda possibilità, favorendo la redistribuzione di alimenti ancora buoni ma non più vendibili su altri canali, e innescando un circuito virtuoso per aiutare le persone più bisognose e in difficoltà. E questo è anche l’impegno
Da dove nasce l’idea di Last Minute Market (LLM) e come si è sviluppata la sua rete sul territorio?
Last Minute Market nasce fra la fine anni ‘90 e l’inizio anni 2000 come progetto di ricerca accademica applicata per affiancare le aziende della Grande Distribuzione Organizzata nel recupero delle eccedenze alimentari a fini solidali. Nel tempo Last Minute Market ha ampliato e perfezionato i suoi ambiti di intervento, occupandosi di prevenzione delle perdite e degli sprechi a 360°, e promuovendo i principi dell’economia circolare e dello sviluppo sostenibile così come declinati dall’Unione Europea e dalle Nazioni Unite, permettendo di dare un contributo fattivo al raggiungimento di alcuni degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda ONU. Dal 2022, inoltre, LMM è membro della Piattaforma Europea sulle perdite e sprechi alimentari.
La GDO è un partner importante per la raccolta del cibo, come è nata la collaborazione con Aspiag Service?
A partire dal 201 3 Last Minute Market collabora con Aspiag Service per recuperare i prodotti rimasti invenduti ma ancora consumabili. La collaborazione ha consentito di costruire gradualmente un’iniziativa strutturata attraverso cui ogni punto vendita è messo in condizioni di donare la merce in eccedenza ancora perfettamente integra ed utilizzabile, alimentare o non alimentare, ad uno o più enti del proprio territorio che assistono persone in difficoltà. Grazie a quest’iniziativa, contestualmente all’apertura di ogni nuovo negozio Aspiag Service, vengono individuati gli enti beneficiari presenti su quel territorio e viene attivato il recupero delle eccedenze. Ad oggi, oltre 9.150 tonnellate di prodotti in eccedenza sono stati donati dall’inizio della collaborazione alle 200 organizzazioni non lucra-
che vede Aspiag Service in prima linea dal 2003 in tutte le regioni in cui l’azienda opera. Un impegno che ha permesso alla concessionaria dei marchi Despar, Eurospar ed Interspar per il Triveneto, l’Emilia-Romagna e la Lombardia di recuperare
ingenti quantitativi di cibo invenduto da destinare alle persone bisognose. “É un’attività di cui andiamo particolarmente orgogliosi e che si inserisce perfettamente nelle nostre azioni di responsabilità sociale di impresa”, spiega Giovanni Taliana, Direttore Regionale di Aspiag Service per il Veneto. Un’azione resa possibile grazie alla consolidata collaborazione con Last Minute Market e Fondazione Banco Alimentare che ha consentito ad Aspiag Service di creare una solida rete con oltre 200 associazioni e strutture caritative dei territori in cui l’azienda è presente. Nel 2022 Aspiag Service ha così recuperato, nelle diverse regioni in cui opera, più di 1400 tonnellate di alimenti, appartenenti a tutte le categorie merceologiche, consentendo la preparazione di oltre 3 milioni di pasti.
IL PUNTO di Giovanni TalianaUna sostenibilità che guarda all’ambiente e alle persone
tive che aiutano persone in situazione di difficoltà.
Come funziona la rete che avete creato sul territorio Veneto, quali le realtà alle quali donate e come vengono scelte?
Last Minute Market non gestisce direttamente i prodotti, ma affianca l’azienda per la corretta gestione del recupero secondo la normativa vigente. Le strutture beneficiarie coinvolte in questo tipo di iniziativa sono principalmente Empori solidali, Organizzazioni di volontariato, Cooperative sociali, Case-famiglia, Comunità Terapeutiche. Tutte le strutture coinvolte sono impegnate quotidianamente nell’attività di assistenza a persone fragili. L’obiettivo è quello di accreditare gli enti beneficiari prossimi alla sede di recupero e con le caratteristiche adatte per gestire in massima sicurezza tipologia e quantità di alimenti. Una volta attivate le relazioni territoriali, LMM supervisiona le
attività di recupero, ne monitora l’andamento ed interviene in caso di necessità. Inoltre, al fine di prevenire l’insorgere di criticità operative e di mantenere un confronto costruttivo con gli enti no profit partner, LMM e Aspiag Service organizzano periodicamente incontri di restituzione dei risultati, e corsi di formazione, destinati agli operatori degli enti beneficiari finalizzati in particolare a fornire tutti gli strumenti necessari per la gestione in massima sicurezza dei recuperi.
É un risultato a cui ha contribuito in modo significativo anche il Veneto attraverso il longevo e proficuo rapporto con Last Minute Market e a fianco del tessuto di volontariato sociale della nostra regione”. In Veneto nel 2022 sono state quasi 600 le tonnellate di cibo recuperate e donate a numerose associazioni sul territorio. I prodotti raccolti e redistribuiti hanno consentito la preparazione di quasi 1,3 milioni di pasti, generando un forte impatto in termini di sostenibilità e riduzione degli sprechi e degli scarti. In Veneto la quantità totale di merce recuperata ha infatti permesso di ottenere una riduzione dei rifiuti prodotti dall’azienda pari a 556 tonnellate, equivalenti a quasi 1.235 cassonetti della spazzatura. Inoltre, ha consentito di non sprecare oltre 2 tonnellate di CO2 emessa e quasi 1,2 milioni di metri cubi di acqua utilizzata per produrre gli alimenti rimessi in circolo. “I dati legati al recupero dei prodotti in eccedenza ci hanno permesso sia di aiutare concretamente le persone più bisognose, sia di intervenire in termini di sostenibilità ambientale. La lotta allo spreco alimentare è un impegno che continueremo a perseguire, in armonia con alcuni degli obiettivi dell’Agenda ONU 2030 che la nostra azienda ha scelto come linee guida per il proprio sviluppo in un’ottica di sostenibilità sociale e ambientale.
Sono 500 gli uffici postali dei piccoli comuni del Veneto che entro il 2026 verranno trasformati fisicamente e digitalmente in uno Sportello Unico di prossimità, con l’obiettivo di rendere più semplice e veloce l’accesso dei cittadini ai servizi della pubblica amministrazione. Di questi, 105 sono in provincia di Vicenza, 91 di Padova, 84 di Verona, 83 di Treviso, 48 di Rovigo, 59 di Belluno e 30 di Venezia. Il progetto si chiama “Polis” ed è stato presentato a fine gennaio a Roma da Poste Italiane con un evento che ha visto la presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, della Presidente del Consiglio dei ministri Gorgia Meloni, del Presidente del Senato Ignazio La Russa, di quasi tutti i ministri del Governo, del Segretario di Stato della Santa Sede Pietro Parolin, del Presidente di Anci Antonio Decaro e di 3.500 su 7mila sindaci alla guida di comuni con meno di 15mila abitanti. Costerà 1,2 miliardi di euro: 800 milioni di euro finanziati con risorse del piano complementare al Pnrr e 400 milioni a carico di Poste Italiane.
La ristrutturazione degli uffici postali non sarà innovativa solo dal punto di vista strutturale, con l’abbattimento ad
esempio di tutte le barriere architettoniche: nei nuovi “Uffici Polis” saranno installati dei totem self-service grazie ai quali il cittadino, affiancato da personale appositamente formato, potrà fare richiesta di alcuni documenti e certificati: carta di identità elettronica, passaporto, certificati di stato civile e anagrafici, autodichiarazioni di smarrimento, denuncia di detenzione e trasporto d’armi, richiesta di nuova emissione del codice fiscale (compresa quella del primo codice fiscale dei neonati), estratto conto delle posizioni debitorie, visura delle planimetrie catastali, esenzione del canone Rai, deleghe per i soggetti fragili, certificati giudiziari, Isee, estratto contributivo, modello Obis per i pensionati, certificazione unica, rilascio della patente nautica, denuncia e richiesta di duplicato della patente. Non è tutto, perché i nuovi uffici postali dei 7mila comu-
Nei centri con meno di 15mila abitanti i cittadini potranno richiedere attraverso un totem certificati e servizi della pubblica amministrazione.
Un investimento complessivo di 1,2 miliardi di euro 800 milioni sono finanziati con il Pnrr
uffici postali presenti in tutte le province, inoltre, saranno creati anche 250 “Spazi per l’Italia”, rete di coworking con oltre 10mila postazioni di lavoro e riunione, servizi condivisi, aree dedicate a eventi e formazione per professionisti, imprese, associazioni e singoli cittadini. I primi 37 spazi saranno aperti entro la fine dell’anno.
ni coinvolti vedranno l’installazione di ATM Postamat, di lockers per la consegna di pacchi (attivi 24 ore su 24), di colonnine di ricarica per i veicoli elettrici, di impianti fotovoltaici per l’alimentazione degli stessi uffici e di sistemi di smart building e sensori di monitoraggio ambientale. Alcuni degli uffici saranno dotati, all’esterno, di spazi attrezzati per accogliere iniziative culturali, di salute e benessere. Dalla trasformazione degli edifici direzionali di Poste e dei grandi
“Il mondo è cambiato, ma la vocazione di Poste Italiane di tenere unito il Paese si conferma”, ha dichiarato il Presidente Mattarella, che ha voluto sottolineare come la mancanza di servizi nei piccoli centri abbia portato a un impoverimento dell’Italia. Le comunità sotto i 15mila abitanti rappresentano il 90 per cento dei comuni, coprendo una superficie dell’80 per cento del territorio nazionale. Un’area nella quale vivono 16 milioni di italiani.
“Oggi l’Italia ha il dovere di garantire a tutti i cittadini le stesse opportunità e la stessa
qualità del vita”, ha dichiarato la presidente di Poste, Maria Bianca Farina, che ha spiegato come il progetto “offra servizi essenziali con connessioni internet ad alta velocità alle zone periferiche, comunità piene di vita e di saperi che nel tempo hanno perso popolazione perché non efficientemente connesse”. Matteo Del Fante, amministratore delegato di Poste, ha aggiunto che l’attuazione del progetto “contribuisce ad accelerare anche la trasformazione digitale del Paese”. Per Giorgia Meloni si tratta di “un progetto imponente e capillare per avvicinare istituzioni e cittadini, un modello di innovazione e inclusione sociale che insegna all’Europa, che unisce l’Italia, che dice no ai servizi di serie A e di serie B, garantendo a tutti il diritto di accedere ai servizi in maniera semplice e veloce, guardando al futuro e facendo risparmiare tempo”.
Sara SalinL’Ordine dei giornalisti compie 60 anni. È del 3 febbraio 1963 la legge che istituì la professione, voluta dal veronese Guido Gonella, primo presidente dell’Ordine, oltre che segretario della Democrazia Cristina, ex ministro di Grazia e giustizia e della Pubblica istruzione. E proprio nel Veneto di Gonella si sono aperte le celebrazioni nazionali, con un convegno organizzato alla Scuola Grande di San Giovanni Evangelista di Venezia su “I valori del giornalismo, le sfide dell’informazione”, seguito il 3 febbraio a Roma da un evento aperto con il messaggio del Presidente della
Repubblica Sergio Mattarella che, partendo dall’art.
21 della Costituzione che tutela la libertà di informazione e del pensiero del cittadini, ha sottolineato come i giornalisti abbiano una re-
sponsabilità enorme. “Una responsabilità accentuata dalla moltiplicazione delle fonti di informazione offerta dalla rivoluzione del web. Alla professione giornalistica – ha detto Mattarella
– viene affidato il ruolo di espressione della libera critica secondo doveri di lealtà e buona fede. Ai giornalisti è rimesso il compito rilevante, ai fini della libera formazione delle opinioni dei cittadini, del rispetto della verità sostanziale dei fatti”.
Alla celebrazione nella capitale hanno preso parte il ministro della Giustizia Carlo Nordio, il suo vice Francesco Paolo Sisto, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega all’informazione e all’editoria Alberto Barachini, la vicepresidente del Parlamento europeo Pina Picierno e il costituzionalista Giovanni Maria Flick.
“La stampa libera è uno dei fondamenti della democrazia liberale e della cultura”, ha detto nel suo intervento il Guardasigilli, che ha sottolineato l’importanza di “coniugare la sua prerogativa con il rispetto della dignità e della libertà dei cittadini, che può essere violata, violando la segretezza delle loro conversazioni”. Precisando che “se un giornalista pubblica una notizia riservata su un’indagine giudiziaria, la colpa non è del giornalista, che non va né incriminato né censurato. La colpa è di chi consente la diffusione di queste notizie e non vigila abbastanza”. (s.s.)
Sicurezza stradale, la parola passa ai ragazzi. Saranno loro gli ideatori dei prossimi messaggi di prevenzione che la Regione Veneto utilizzerà per sensibilizzare i più giovani al tema della sicurezza sulle strade.
La sfida è partita, “Un’altra strada challenge”, e invita alla partecipazione attiva al progetto i ragazzi della secondaria di secondo grado del Veneto, attraverso un’attività che si svolgerà nelle scuole.
“Guidare ti fa sentire… libero! Niente più bus affollati la mattina, niente più genitori che ti aspettano fuori, niente più pioggia finito l’allenamento. Ma non è tutto rose e fiori. – recita lo spot di presentazione del progetto che in questi giorni rimbalza nel web da una pagina all’altra delle Ulss venete -. Ci sono limiti e regole pensati per proteggerci perché, in fondo, essere liberi significa anche questo: rispettare la libertà degli altri. Scegliamo di essere responsabili. Contribuire a una strada più sicura è qualcosa che dobbiamo prima di tutto a noi stessi e puoi farlo anche tu. Partecipa a un’altra strada chellenge realizzando messaggi di prevenzione efficaci e creativi. Eh sì, anche i meme vanno bene.
Prosegue alla pag. seguente
Il concorso della Regione, una sfida a “colpi” di meme
Con la tua classe potrai vincere un’opportunità di crescita per te e i tuoi compagni e fondi da investire nella tua scuola. Accetta la sfida”.
“Un’altra strada challenge” è, dunque, un concorso che mette alla prova gli studenti, sfidandoli a creare il messaggio di prevenzione più efficace e accattivante, e promuovendo in loro comportamenti consapevoli e prudenti. Un’altra strada è un progetto che vuole creare awareness nelle scuole, invitando gli studenti a realizzare contenuti sul tema della sicurezza stradale, portandoli a riflettere su 3 concetti fondamentali: libertà, responsabilità e sicurezza.
Dopo un primo momento di approfondimento sul tema della sicurezza stradale, gli studenti saranno chiamati a realizzare contenuti brevi ed efficaci, con l’obiettivo di diffondere i valori della prevenzione e della responsabilità con un tono di voce fresco e creativo, mirato a diffondere consapevolezza proprio fra i giovani.
Chi può partecipare al concorso di idee? Tutte le scuole secondarie di secondo grado e gli istituti di Formazione professionale del territorio Veneto, presentando una o più proposte oh messaggi sul tema della sicurezza stradale.
“Usail cellulare con intelligenza. Tutela la salute e l’ambiente”.
E’ il messaggio che si rinnova nella campagna di sensibilizzazione del Ministero della Salute e che l’Ulss 2 Marca trevigiana fa proprio veicolandone, nella sua pagina Facebook, i punti salienti attraverso una infografica sul tema.
“Gli smartphone - si legge - sono ormai parte integrante della nostra vita e sono in molti ad utilizzarli per più ore consecutive, per motivi legati alla propria professione o perché lontani dai propri affetti. Uno dei dubbi più comuni sull’uso massiccio dei telefoni cellulari è il possibile effetto nocivo dei campi elettromagnetici in radiofrequenza. Sul tema sono stati condotti numerosi studi”.
L’obiettivo è dunque informare e chiarire qualche dubbio per utilizzare correttamente gli smartphone, nell’ottica di un approccio basato sulla prevenzione. Lo smartphone e onde elettromagnetiche. Le evidenze scientifiche attualmente disponibili sul tema affermano che le emissioni di telefoni cellulari e cordless non sono pericolose per l’utilizzatore, le ricerche tuttavia sono ancora in corso: non sono ancora disponibili osservazioni fatte a più di 15 anni dall’inizio dell’uso, mentre sono ancora limitate le evidenze per le esposizioni durante l’infanzia e l’adolescenza.
“In quest’ottica - si legge nell’infografica - è prudente cercare di ridurre l’esposizione alle onde
elettromagnetiche, soprattutto per i più piccoli, in attesa che studi specifici in corso forniscano evidenze utili.
Le chiamate sono il momento in cui si è più esposti, pertanto è consigliabile utilizzare l’auricolare o il vivavoce, preferendo quando possibile i messaggi.
E’ inoltre preferibile utilizzare il telefono in condizioni di buona ricezione, così il segnale trasmesso sarà meno forte.
Se si è portatori di pacemaker è bene non tenere il cellulare vicino al cuore.
Non distrarsi col cellulare sulle strade. Niente chiamate, messaggi, foto, videogiochi, fumetti o libri mentre si è al volante o in strada. Mentre si guida o si cammina la strada non dev’essere mai persa di vista. E’ opportuno evitare di ascoltare la musica ad alto volume con gli auricolari.
Il Codice della strada, peraltro, lo prevede: è vietato toccare il telefono mentre si guida, anche se fermi in fila nel traffico, al semaforo o al casello.
Il cellulare, infatti, aumenta il rischio di incidenti: scrivere un messaggio equivale a 1 0 secondi di distrazione, si abbassa la soglia di attenzione e aumentano i tempi di reazione come quando si beve troppo.
Dove smaltire il vecchio cellulare. E bene rivolgersi direttamente ai punti vendita. E’ un servizio che viene fornito gratuitamente e senza l’obbligo di acquisto.
Da quando e fino a quando può essere presentata la domanda? La domanda di partecipazione al concorso dovrà essere presentata entro 90 giorni dalla data di pubblicazione della deliberazione del Bollettino ufficiale regionale (Bur) e nel portale Internet regionale (piattaforma telematica “bandi online” della Regione del Veneto: https//bandi.regione.veneto.it/), secondo le indicazioni e le procedure indicate nell’avviso contenuto nell’allegato della deliberazione.
Quante classi possono partecipare per singolo istituto? Non esiste un limite, però l’adesione al bando è effettuata dall’Istituto, che pertanto dovrà coordinare le proposte presentate dalle proprie classi o gruppi di studenti. Scopo dell’iniziativa è di sensibilizzare ciascuno studente al tema della sicurezza stradale e di raccogliere il maggior numero di proposte al fine di individuare quella con la maggiore efficacia a livello comunicativo. La domanda di partecipazione può essere presentata anche da un singolo alunno? No, la partecipazione al concorso di idee effettuata dall’Istituto scolastico, eventualmente anche in forma associata con altre scuole e potrà interessare più classi. Non è prevista la possibilità di presentare proposte direttamente da parte degli studenti.
Gli step del progetto sono tre: preparazione, creatività, partecipazione dei migliori progetti.
La preparazione. Ogni insegnate che intende iscrivere il proprio istituto scolastico può registrarsi e scaricare il “Kit dello studente” e i documenti allegati da leggere con attenzione insieme agli studenti. Creatività. L’invito rivolto agli studenti è di creare il contenuto più interessante (sia esso un meme divertente oppure un video emozionante), virgola facendoli lavorare da soli o in gruppo.
La partecipazione. L’insegnate individuerà i prodotti migliori selezionando i lavori più efficaci dei suoi studenti, poi dovrà caricare il materiale tramite il profilo della scuola, senza dimenticare nessun documento al momento dell’upload.
Premi in palio. Al termine del concorso una giuria esaminerà i contenuti e decreterà le tre opere vincitrici che saranno premiate con una somma di denaro: 5.000 euro per la scuola prima classificata 3.000 euro per la seconda classificata e 2.000 euro per la scuola terza classificata.
La campagna di sensibilizzazione del Ministero della Salute rilanciata dall’Ulss 2 Marca Trevigiana sul corretto utilizzo degli smartphoneL’appello
A partire dai 25-30 anni e fino ai 64 anni di età l’invito rivolto alle donne è di aderire al percorso gratuito di controllo, diagnosi e cura della eventuale lesione pretumorale
Tumore del collo dell’utero, si può prevenire e curare, grazie ad una diagnosi precoce, che può davvero salvare la vita. E’ questo il mantra che è stato in più occasioni ribadito. Il messaggio rivolto alle donne è chiaro e si può sintetizzare in tre parole: informati, aderisci allo screening e fai il vaccino.
La campagna della Regione del Veneto sulla sensibilizzazione alla prevenzione del tumore del collo dell’utero parte proprio dal programma di screening oncologico della cervice uterina.
In generale, si spiega sulla pagina web della Regione, i Programmi di Screening hanno lo scopo di ridurre la mortalità favorendo la diagnosi precoce che accresce le possibilità di cura e di guarigione, sono rivolti a tutte le persone che abitano in Veneto e che sono in una fascia di età in cui il rischio di ammalarsi di questi tumori è più alto.
Nello specifico quello della cervice uterina è un percorso gratuito per la prevenzione dei tumori del collo dell’utero, che accompagna la persona dal momento dell’a-
desione all’invito, alla diagnosi, fino alla cura dell’eventuale lesione. Ha lo scopo di favorire la diagnosi precoce di tumori e di lesioni che potrebbero evolvere in tumore (lesioni pretumorali), per ridurre la mortalità e accrescere le possibilità di cura e di guarigione.
L’invito ad aderire è rivolto a tutte le donne che hanno residenza in Veneto, a partire dai 25 o 30 anni di età, a seconda dello stato vaccinale per la vaccinazione contro il Papillomavirus (HPV), e fino ai 64 anni. Le donne vaccinate contro HPV entro i 15 anni hanno un rischio molto ridotto di sviluppare tumori o lesioni pretumorali, per cui iniziano lo screening a 30 anni. Le donne non vaccinate contro HPV entro i 15 anni, invece, iniziano lo screening a 25 anni.
Il Programma di Screening della cervice uterina, propone tramite lettera d’invito, il Pap test ogni tre anni alle donne dai 25 ai 29 anni non vaccinate contro HPV e il test HPV ogni 5 anni a tutte le donne dai 30 ai 64 anni. Viene offerto il test di screening più appropriato ad ogni fascia d’età, sulla base delle caratteristiche del test e sul
rischio della donna di sviluppare tumore o lesioni pretumorali.
Differenze tra test HPV e Pap test. Il test HPV è un esame di recente introduzione che ricerca l’infezione da HPV, mentre il Pap test ricerca le lesioni causate dall’infezione stessa. Il test HPV è più sensibile rispetto al Pap test e, per tale ragione, può essere eseguito ogni 5 anni anziché 3. Tuttavia, poiché nelle donne più giovani le infezioni da HPV sono molto frequenti e nella gran parte dei casi regrediscono spontaneamente, il test HPV è raccomandato a partire dai 30 anni. Come si procede. La lettera d’invito a effettuare il test arriva a casa alle donne nelle fasce di età interessate da parte della Ulss di appartenenza. Una volta effettuato il test, se l’esito è negativo, la persona riceve una comunicazione dalla Ulss e, dopo l’intervallo programmato, un successivo invito. Se la risposta è invece positiva, la persona riceve una comunicazione dalla Ulss e un invito a eseguire specifici esami di approfondimento (visita ginecologica con colposcopia): Successivamente, in
caso di diagnosi di lesione pretumorale o tumore, vengono definite e programmate le analisi e le cure del caso.
Se il test HPV risulta positivo, viene effettuato, sullo stesso campione, il Pap test.
Se anche il Pap test risulta positivo, la persona riceve una comunicazione dalla Ulss e un invito a eseguire specifici esami di approfondimento (visita ginecologica con colposcopia). Successivamente, in caso di diagnosi di lesione pretumorale o tumore, vengono definite e programmate le analisi e le cure del caso.
Se invece il test HPV è positivo, ma il Pap test risulta negativo, la donna riceverà una
comunicazione dell’esito dei test ed un invito a ripetere il test HPV dopo un anno. E’ bene precisare che un test positivo (test HPV o Pap test) non indica la presenza di un tumore o di una lesione pretumorale, ma indica un aumentato rischio. Per questo motivo è importante eseguire gli esami di approfondimento proposti. La vaccinazione contro il papilloma virus. In Italia è raccomandata e offerta gratuitamente alle ragazze e ai ragazzi, a partire dagli 11 anni di età, e viene somministrata in due dosi a distanza di sei mesi. Se il ciclo vaccinale inizia dopo il compimento dei 15 anni, le dosi previste sono tre.
La storia di cinque ragazzi, tra i 20 ed i 28 anni, affetti da autismo, che realizzano colorate rampe di mattoncini Lego, utilizzate nei negozi e in strutture pubbliche per permettere l’accesso alle persone con disabilità motoria
Sichiamano Enrico Balestra, Nicola Barzon, Ludovico Lancia, Enrico Ortile e Alessandro Padrin, hanno tra i 20 e i 28 anni e sono accomunati dal fatto di essere tutti e cinque affetti da autismo e di lavorare in nome di un obiettivo comune: aiutare chi - come loro – convive con una disabilità. Come? Realizzando delle coloratissime rampe di mattoncini Lego che vengono utilizzate all’interno di negozi e strutture pubbliche per permettere l’accesso alle persone con disabilità motoria e abbattere così le barriere architettoniche.
E’ una bella storia che viene raccontata attraverso la testimonianza di Sebastiano Rizzardi del Consorzio di Cooperative Sociali CSS, che raggruppa otto realtà che, tra le altre cose, si occupano – con la piattaforma “Habile” - di inserimento lavorativo di persone con disabilità e con cui il Servizio di Integrazione Lavorativa (SIL) della Ulss 6 Euganea da tempo collabora.
“Eravamo durante il primo lockdown –
racconta Rizzardi - e dovevo organizzare un laboratorio di comunicazione un paio di pomeriggi la settimana per tre giovani seguiti dal SIL. Dopo un inizio tentennante abbiamo applicato concretamente la maieutica di socratica memoria, facendo emergere da loro gli ambiti su cui se la sentivano di affinare le abilità di espressione, sapendo che autismo e comunicazione sono spesso due mondi ben lontani. Ludovico ed Enrico Ortile mi dissero che a loro piaceva scrivere e anzi il primo aveva anche già pubblicato un libro. Enrico Balestra invece mi disse che a lui piacevano i Lego e la volta dopo mi portò un Super Mario di mattoncini di cui andava tanto fiero perché lo faceva sentire forte e sicuro di sé. Anche agli altri due ragazzi piacque l’idea di cimentarsi in qualcosa di pratico durante questo laboratorio: unendo questi loro intenti con l’idea della nonna tedesca Rita Ebel, che già da tempo costruiva le rampe per i disabili con i Lego, venne fuori la nuova
missione del nostro laboratorio: realizzare per il nostro territorio questo tipo di rampe”.
Da questi esordi ad oggi la strada fatta è stata tanta: i Talents sono diventati cinque, le rampe costruite sono arrivate a sette – dislocate tra il padovano e il vicentino – e ce ne sono in cantiere almeno altrettante: a Padova, e poi a Selvazzano Dentro, Rubano, Conselve, Noale.
Ogni rampa è costituita da migliaia di pezzetti che, prima di essere minuziosamente assemblati, vengono raccolti e selezionati. I ragazzi basano quindi il loro lavoro sulla generosa disponibilità di mattoncini che provengono sia da privati cittadini che da negozi, che vengono a sapere dell’iniziativa attraverso il tam tam mediatico e i testimonial, tra cui c’è il campione paralimpico Damiano Marini.
“La tenacia, la dedizione, la precisione e la costanza di Enrico Balestra e degli altri ragazzi permettono di realizzare
qualcosa di concreto per chi si trova ad affrontare quotidianamente il dramma delle barriere architettoniche e questa intuizione – conclude Rizzardi – ha consentito di sviluppare una comunicazione di Habile e delle nostre imprese
sociali come non avremmo mai potuto immaginarla, veicolando concetti complessi in maniera pop e leggera e consentendo di immaginare una concreta inclusione lavorativa in un ambito creativo come quello della comunicazione”.
Siete partiti in quarta e riuscite finalmente ad affrontare e risolvere tutte le questioni rimaste in sospeso, in ambito domestico, familiare ma anche lavorativo
State attraversando una fase di passaggio che talvolta genera confusione e disorientamento, ma è un percorso necessario. Presto tutto sarà più semplice e chiaro
E’ un periodo di alti e bassi dal punto di vista emotivo. Non lasciatevi travolgere e date spazio alla razionalità che in questo periodo vi guiderà nelle vostre scelte
Il mese è iniziato nel migliore dei modi. Una rinnovata energia vi consente di ottenere approvazione e successo, a volte anche insperati. Approfittatene per puntare in alto nei vostri obiettivi
Se le cose non vanno proprio come avevate sperato affidatevi all’ottimismo e alla vostra innata gioia di vivere che vi consentiranno di superare con successo tutte le ostilità
All’impulsività che vi tenta talvolta opponete il vostro sano realismo che vi consente di affrontare con lucidità ogni prova. Ne trarrete beneficio in ogni situazione
E’ tempo di rialzarsi in piedi e tirare fuori tutta la grinta di cui siete capaci per lasciarvi alle spalle quella fase di incertezza che avete vissuto in modo passivo. Si volta pagina e si ricomincia
Il cuore avrà la meglio, accompagnato da una fervida immaginazione che vi consentirà di mettervi in gioco con più leggerezza nelle relazioni. Non fatevi distrarre troppo
La situazione è molto più semplice di quanto possa apparire se affrontate le cose con un po’ di spensieratezza e col sorriso. Gli amici sono una risorsa incredibile
Non vi smentite mai: la vostra forza è nella determinazione e, ancora una volta, sarà la vostra carta vincente. Nessuno potrà fermarvi, neanche la stanchezza. La vostra grinta avrà la meglio
E’ il momento giusto per lasciare da parte tutti i dubbi e i sensi di colpa. Guardate oltre e pensate solo a voi stessi. Gli altri se la caveranno da soli
Concentratevi su ciò che volete davvero cambiare e cominciate a pensarci concretamente. Un passo dopo l’altro arriverete a ottenere ciò che desiderate. Siate tenaci