di Rovigo
I nostri prossimi 30 anni!
Giuseppe Bergantin
Guardare al passato non mi è mai piaciuto, ho sempre voluto guardare avanti, progettare il futuro. Eppure questo anniversario mi fa riflettere, mi obbliga a ragionare sul passato per guardare al futuro.
Perché 30 anni per un’idea trasformata in realtà sono davvero tanti, me lo dico da solo, che trent’anni fa ebbi quell’idea, da molti definita visionaria ed imprenditorialmente impossibile, da molti altri democratica e vero modello di business.
Odio o amore, bianco o nero: La Piazza è sempre stata così, mai grigia, mai indifferente. Il mio scopo in questi 30 anni è sempre stato quello di informare i cittadini veneti su tutto ciò che accade nel proprio comune, nel proprio quartiere, nella propria via. Sempre e solo in modo gratuito, perché la fruizione gratuita dell’informazione per me non è un modello di business, ma una scelta, che rivendico ed in cui credo fermamente.
E il tempo mi ha dato ragione, rendendo sempre più evidente quanto i prodotti editoriali a pagamento siano settoriali ed obsoleti. Aziende come la nostra hanno dato all’informazione di pubblica utilità un valore sociale, oserei dire etico. Pur senza ricevere alcun contributo statale di nessuna natura.
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Al centro del
SETTE IN CAMPO NELLA CORSA PER DIVENTARE SINDACO
L’uscente Gaffeo sfiderà la candidata del centrodestra (quasi) unito Cittadin, Tosini per il Pd, Conchi, Rossini, Frigato e Bellinello
Servizi all’interno
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DAL VENETO ALL’EUROPA
LA SFIDA DI ELENA DONAZZAN
L’assessore regionale annuncia la candidatura e traccia un bilancio dei 25 anni trascorsi a Venezia
Servizio a pag. 21
TERZO MANDATO, SECCO NO CAMANI: “TROPPO POTERE”
La capogruppo del Partito Democratico: “Governare per così tanto tempo può influenzare la scelta dei cittadini” Politica
Servizio a pag. 20
QAutonomia avanti tutta
Luca Zaia
Governatore Regione Veneto
ualcuno credeva il nostro impegno un sogno da visionari. Il progetto di autonomia differenziata, però, ha proseguito inesorabilmente la sua strada e, dopo l’approvazione al Senato della Repubblica, ora è approdato anche alla Camera dei Deputati. Ma non solo. La 46esima sessione del Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d’Europa, ha sancito una decisa apertura verso la riforma federale in corso in Italia. segue a pag 3
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APRILE 2024
Periodico d’informazione localeAnno XXXI n. 80
ELEZIONI
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Truffe agli anziani: la Questura di Rovigo invita alla prudenza
La Questura di Rovigo lancia l’ennesimo allarme “truffe agli anziani”. Infatti, nelle ultime settimane in Polesine si sono registrati nuovi episodi, alcuni dei quali rimasti solo tentati, altri- due quelli purtroppo andati a segno- ai danni di persone anziane. Sono loro le vittime privilegiat di ladri e truffatori i quali, approfittando della loro solitudine e, delle volte, di stati di salute precari, cercano di aggirarli con inganni e tranelli per impossessarsi di denaro o oggetti preziosi. Diventa quindi sempre più importante la sensibilizzazione sulle tecniche e sugli stratagemmi che vengono utilizzati dai malfattori per introdursi nelle abitazioni spacciandosi per appartenenti alla forze dell’ordine, avvocati, assicuratori, tecnici del gas, dell’acqua, dell’energia elettrica, corrieri per consegna di pacchi. Non sono mancati episodi di ragazze giovani di bell’aspetto che, dopo aver chiesto gentilmente un’informazione stradale o altro genere di informazioni, per ringraziare abbracciano caldamente la persona anziana, mettendo a segno il più classico dei furti con destrezza; infatti, solo più tardi la vittima si accorge che dal suo polso o dal collo è sparito l’orologio di valore, la collana d’oro o, ancora, il portafoglio tenuto in tasca.
Da qui, i consigli della polizia: non aprire la porta di casa a sconosciuti anche se vestono un’uniforme o dichiarano di essere dipendenti di aziende di pubblica utilità, verificare sempre con una telefonata da quale servizio sono stati mandati gli operai che bussano alla porta. È bene ricordare che nessun ente manda personale a casa per il pagamento delle bollette, per rimborsi o per sostituire banconote false date erroneamente e nessun Istituto Bancario contatterà mai per avere, via telefono, informazioni su dati sensibili. Per qualunque problema o dubbio l’invito è a chiamare il 113 o il numero unico di emergenza 112. di
Nuovi casi si sono verificati, con gli anziani come vittime privilegiate
Le conclusioni da trarre sono univoche: è necessario continuare nella direzione intrapresa, arrivando in tempi certi e con pragmatismo a coronare l’iter della riforma. È la via per avere finalmente un Paese in grado di ridurre le disparità, di aumentare l’efficienza, sgravare i meccanismi dalla troppa burocrazia. Sono i cittadini, infatti, a chiedere di entrare nel vivo dell’autonomia.
Da queste considerazioni possiamo comprendere quale portata storica può assumere il semaforo verde anche da Montecitorio. L’attuazione del disegno di legge, infatti, diventerà la pietra miliare per il futuro dell’Italia e di ogni singola regione.
I nostri occhi continuano a non staccarsi da quanto sta accadendo a Roma dove, grazie a questo Governo, la riforma federalista passo dopo passo sta gettando le radici e, allo stesso tempo, mettendo a frutto un lavoro intenso sviluppatosi dalle Regioni e dai territori.
L’intero Paese, dev’essere orgoglioso di come grazie a questa riforma si è scoperto capace di guardare al futuro, affrontando con serietà e rigore un’evoluzione federalista che avvicinerà le istituzioni ai cittadini, ma anche i cittadini a un’amministrazione pubblica.
I nostri prossimi 30 anni!
Giuseppe Bergantin*
Sì, perché la gratuità è sostenuta dagli investimenti che aziende ed istituzioni, che ringrazio, sostengono su La Piazza e su tutti i nostri media. Di certo per promuovere i propri prodotti e servizi, ma che con i loro investimenti contribuiscono anche a rendere possibile l’informazione libera, di pubblica utilità, fruibile in modo gratuito in tutto il Veneto.
Ora il nostro lavoro, quello che preferiamo, è pensare ai prossimi 30 anni, che per noi sono iniziati con la nascita della prima radio di informazione del Veneto, Radio Veneto24, e con l’implementazione della nostra piattaforma web, LaPiazzaweb. Il tutto per la massima valorizzazione delle notizie che trovate tutti i mesi, da 30 anni, in ciascuna delle 23 edizioni cartacee de La Piazza. Siamo sempre stato convinti infatti che tutti abbiamo il diritto di poter avere il tipo di informazione che preferiamo: ascoltando la radio, navigando nel web o leggendo il nostro giornale. Per questo motivo i nostri prossimi 30 anni li vogliamo con la stessa informazione libera e gratuita di sempre e con un’accelerazione forte all’informazione multipiattaforma, che già abbiamo creato e che sarà il nostro futuro.
*Fondatore e Editore de La Piazza, LaPiazzaweb e Radio Veneto24
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Elezioni
ricorda ai soggetti interessati la propria disponibilità ad ospitare per le prossime elezioni europee e amministrative messaggi politici elettorali e inserti pubblicitari allegati al giornale.
(In ottemperanza alla legge 28 del 22 Febbraio 2000).
per informazioni: 049 8704884 · info@givemotions.it
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è una testata giornalistica di proprietà di Srl Direzione, Amministrazione e Concessionaria di Pubblicità Locale: via Lisbona, 10 · 35127 Padova tel. 049 8704884 · fax 049 6988054 >redazione@givemotions.it < > www.lapiazzaweb.it < Redazione: Direttore responsabile Nicola Stievano >direttore@givemotions.it < Redazione >redazione@givemotions.it < PEFC/18-31-992 RiciclatoPEFC Questoprodottoè realizzatoconmateria primariciclata www.pefc.it CENTRO STAMPA QUOTIDIANI S.p.A. Via dell'Industria, 52 - 25030 Erbusco (BS) Tel: +39.030.7725594 Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin È un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a
Chiuso in redazione il 5 aprile 2024
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Autonomia
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avanti tutta Luca Zaia Governatore Regione Veneto
Questa edizione raggiunge la città di Rovigo per un numero complessivo di 10.119 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199
Rovigo
Politica
Verso le elezioni/1. Dirigente scolastico, si è dimessa dall’incarico in Cisl per correre da sindaco
Cittadin, ex sindacalista, riunisce (quasi) tutto il centrodestra
Mantovan (FdI): “Può mettere al servizio della cittadinanza la sua capacità di mediazione”
Aretusini (Lega): “È il miglior candidato possibile, con una coalizione compatta”
I l centrodestra si presenta compatto alle elezioni per il rinnovo del sindaco e del consiglio comunale di Rovigo. Diversamente da quanto sta avvenendo altrove, con intese difficili da trovare su candidati condivisi in un braccio di ferro tra Lega e Fratelli d’Italia, a Rovigo si è trovata la quadra su un nome, quello di Valeria Cittadin, dirigente dell’istituto comprensivo Rovigo 3, fino a pochi giorni fa nella segreteria regionale della Cisl Veneto.
Cittadin, 58 anni. Proposta da Fratelli d’Italia, la sua candidatura è stata accolta da Lega, Forza Italia, più Azione. Noi Moderati invece esprimerà un’altra candidatura (come riportiamo a p.8, ndr).
“La scelta di candidarmi è maturata dal mio percorso sindacale - spiega Cittadin - . Per 28 anni sono stata un’insegnante della scuola in distacco. Credo che fare sindacato sia un’attività che ti impegna nel servizio alle persone, partendo dalla presa in carico dei bisogni per migliorare lo stile di vita”.
“La Cisl, da cui provengo, ha come finalità la presa in carico della persone a 360 gradi – prosegue la candidata -. Ho pensato di proseguire l’impegno indossando una veste diversa. Le costanti dell’azione amministrativa devono essere ascolto e cura. Ci poniamo
come obiettivo la rivitalizzazione del commercio e l’attenzione alle opportunità come la Zls. Dobbiamo pensare a un’organizzazione logistica in grado di accogliere e attirare lavoratori e imprese, con un occhio particolare per le nuove professionalità. Vogliamo affrontare il potenziamento economico commerciale di pari passo con lo sviluppo residenziale”.
“Abbiamo scelto di candidare Valeria Cittadin - racconta Valeria Mantovan, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia - perché ci sembrava potesse raccogliere parte del consenso che deriva dal centrodestra, aprendo al mondo civico. Penso alle scuole, dove lei ha un incarico professionale, e penso anche alle competenze che ha maturato nel percorso sindacale. Questa esperienza è necessaria perché sappiamo che oggi il buon governo è frutto anche di grandi mediazioni”. Mantovan ricorda che “Cittadin proviene da un contesto dove la mediazione è al centro di ogni problema, quindi è una persona che può mettere al servizio della cittadinanza la sua esperienza. Conosce molto bene i problemi delle famiglie e delle istituzioni, soprattutto quelle più vicine ai cittadini, come la scuola. Si tratta di una candidata che
può fare sintesi tra civismo e valori del centrodestra. Il ruolo che Fratelli d’Italia ha avuto è stato fondamentale per mantenere l’unità della coalizione. Non è stato facile, sono stati cinque mesi di lunghe trattative, ma il nostro partito ha preferito sempre mantenere un ruolo di mediazione e dialogo con gli alleati”.
“Questa scelta ci ha premiato - prosegue Mantovan -, perché alla fine siamo arrivati a presentare una candidatura unitaria e un programma che si concentra molto sul decoro urbano, sulle aree verdi e sulla sicurezza, inclusa l’implementazione della videosorveglianza. Inoltre, ci impegniamo nel sostegno e nella promozione del commercio in tutte le sue forme, perché sappiamo che è il cuore pulsante della città. Sosterremo anche le famiglie bisognose, fornendo una forte assistenza sociale per coloro che ne hanno bisogno. Vogliamo creare una rete di supporto anche per i nostri anziani, che rappresentano una componente sempre più
importante della comunità. Intendiamo rendere Rovigo attrattiva dal punto di vista turistico, affinché i nostri giovani possano trovare opportunità di lavoro e sviluppo in zona, anziché essere costretti ad andarsene”.
“Come Lega - afferma Michele Aretusini, già capogruppo del Carroccio in consiglio comunale a Rovigo -, ci presentiamo forti di due certezze: quella di avere scelto il migliore candidato possibile e di averlo fatto in una coalizione compatta. In questo modo marchiamo una prima importante differenza rispetto al centrosinistra, che si presenta frastagliato, litigioso, diviso in tanti schieramenti che avranno come prima preoccupazione quella di rubarsi voti l’un l’altro, mentre noi potremo serenamente operare e programmare per la città. Per quanto riguarda la composizione della lista Lega, i lavori sono in corso. Possiamo contare su un gruppo forte e determinato di iscritti e militanti, che ci ha accompagnato
nel corso degli anni. Crediamo, infatti, nell’importanza di dare continuità al lavoro svolto e di premiare la costanza nell’impegno. Da alcune settimane abbiamo lanciato un’importante campagna di ascolto del territorio che, partita dalle frazioni, arriverà in centro”.
Soddisfatto anche Andrea Bimbatti, coordinatore comunale e provinciale di Forza Italia: “Credo che la cosa più importante che ci chiedevano i cittadini fosse l’unità del centrodestra, che di fatto abbiamo ottenuto. Cittadin ha anche il valore aggiunto di essere un volto nuovo della politica e crediamo abbia ottime possibilità di giocarsi questa partita al meglio. Noi faremo il massimo affinché Forza Italia sia protagonista della campagna e speriamo che altre forze possano convergere sul nostro nome”.
Carlo Pasqualetto, segretario regionale di Azione, commenta dal canto suo: “Abbiamo condiviso una candidata che non ha tessera di partito, che viene dal mondo centrista e che ha lavorato per tanti anni nel sindacato e sui temi della scuola. Quindi la nostra scelta è stata quella di dare alla città una squadra che potesse garantire una continuità di governo, cosa che purtroppo a Rovigo come sappiamo è stata difficile raggiungere nelle ultime amministrazioni”.
Giacomo Capovilla
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La candidata del centrodestra unito Valeria Cittadin
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Verso le elezioni/2. Federico Frigato presenta il proprio programma guardando al futuro
“Largo a progetti che scongiurino la desertificazione della città”
50 anni, dipendente di Ecoambiente, un passato da amministratore locale, il candidato si presenta sostenuto dalla sua storica lista civica “Rovigo Si Ama”
Federico Frigato è il secondo candidato alle elezioni amministrative di Rovigo. 50 anni, dipendente di Ecoambiente, un passato da amministratore locale, prima da assessore alla cultura a palazzo Nodari poi da presidente del consiglio provinciale, il candidato si presenta sostenuto dalla sua storica lista civica “Rovigo Si Ama”.
Perché i cittadini dovrebbero scegliere lei?
“I cittadini di Rovigo hanno bisogno di ritrovare quel legame con l’amministrazione e con il loro sindaco che è mancato in questi ultimi anni. Serve voltare pagina. Fare il sindaco è in primis un modo di essere. Come dico sempre non serve indossare la fascia tricolore per essere tale. Devi saper stare tra le persone, confrontarti costantemente
con loro, sentirne l’umore e comprenderne le difficoltà. Credo, con la mia storia, di poter incarnare questo modo di essere sindaco”.
Se fosse eletto cosa farebbe nei primi cento giorni?
“Abbiamo ben chiaro dove concentrare da subito l’azione della prossima amministrazione e quali sono le criticità che ci attendono. Penso alla desertificazione sociale ed economica della nostra città. Penso alla totale mancanza di eventi e programmazione culturale capace di portare gente a Rovigo. Penso alla mancanza di programmazione turistica collegata al resto della nostra Provincia, alla valorizzazione della nostra identità, al collegamento con il Parco del delta del Po, alla capacità di creare ed esportare un marchio Rovigo capace
di attrarre turisti, investimenti e quindi lavoro”.
Come vede la città fra 5 anni?
“Se i nostri concittadini ci accorderanno la loro fiducia e ci consentiranno di guidare l’amministrazione, vedo una città in cui si respira un’aria diversa in termini di entusiasmo e voglia di rimboccarsi le maniche. Una città in cui i giovani sono protagonisti con le loro idee e con la loro capacità. Una città che guarda alle esperienze di altre realtà europee riqualificate e rilanciate economicamente e socialmente”.
Chi farà parte della lista Rovigo si Ama?
“La nostra proposta per la Rovigo del futuro vuol creare un patto civico forte, mettendo insieme tutti quelli che si sentono parte integrante della
Federico Frigato, candidato alle elezioni di Rovigo città e vogliono contribuire a renderla migliore”.
Come ha intenzione di posizionarsi al secondo turno?
“È probabilmente l’ultima chiamata per provare a fermare il declino della città. Insieme a tutti coloro che sposeranno il nostro proget-
to, abbiamo l’ambizione di pensare che al ballottaggio arriveremo noi. Riusciremo a portare per la prima volta un patto civico vero, forte, libero e innovativo a guidare l’amministrazione comunale”.
Giacomo Capovilla
Rossini si candida: “Non siamo stati coinvolti nel tavolo di centrodestra”
Antonio Rossini è il candidato sindaco di Noi Moderati alle elezioni amministrative dell’8 e 9 giugno. Mercoledì 3 aprile il direttivo provinciale del partito ha deciso all’unanimità di presentarsi con un propria lista, al di fuori della coalizione di centrodestra
“Purtroppo - spiegano Massimo Carravieri e Adino Rossi, rispettivamente vice coordinatore regionale e coordinatore provinciale di Noi Moderati -, riteniamo che, per quanto riguarda Rovigo, non ci siano le condizioni per poter proseguire un percorso assieme agli alleati di centrodestra. Nulla di personale nei confronti di Valeria Cittadin, che oltretutto non conosciamo, ma a nostro modo è venuto a mancare sin dall’inizio un elemento che riteniamo es-
senziale: il riconoscimento politico del nostro partito”. A livello nazionale Noi Moderati è la quarta forza politica di governo, all’interno della coalizione di centrodestra:
“Non essendo stati coinvolti fin da subito al tavolo provinciale - proseguono Carravieri e Rossi -, e pertanto non avendo avuto neppure la possibilità di poterci confrontare con i nostri alleati a livello locale con pari dignità, abbiamo convenuto di portare avanti i nostri valori e principi di libertà e di politica di buon governo. Riteniamo che Antonio Rossini abbia ottimi requisiti per fare il sindaco in quanto, oltre ad avere un curriculum di tutto rispetto e una grande esperienza della macchina amministrativa, possiede anche grandi
capacità relazionali, dimostrando da sempre un proficuo impegno ed amore per la città. Siamo del parere che Rovigo abbia bisogno anzitutto di un sindaco pragmatico, che sappia prima di tutto ascoltare e dialogare in primis con la cittadinanza e poi anche con tutte le altre forze politiche, in maniera costruttiva e nel pieno interesse della collettività, come dovrebbe fare un buon padre di famiglia. Riteniamo inoltre che Rossini abbia anche un grande senso delle istituzioni e lo riteniamo pertanto una persona seria e affidabile da proporre agli elettori. Sia chiaro, il nostro intento non sarà quello di sottrarre ai nostri alleati quella fascia di elettorato che guarda a destra: il nostro obiettivo è quello di parlare anzitutto a tutti quei cit-
tadini che da molto tempo non si recano più alle urne, in quanto rassegnati da un modo di fare politica che non li rappresenta”. “Condividiamo pienamente le parole del vescovo Pierantonio Pavanello - concludono i dirigenti di Noi Moderati -: la politica deve ritornare a un confronto se-
rio attraverso il dialogo, altrimenti la società potrà solo peggiorare. Le istituzioni hanno una grande responsabilità. Per questo abbiamo scelto di proseguire la nostra missione politica da uomini liberi, perché riteniamo che l’impegno dei cattolici nella vita pubblica sia indispensabile”. (g.c.)
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Antonio Rossini
Verso le elezioni/3. La lista per Palazzo Nodari sarà composta da cittadini comuni e figure competenti
Il Movimento 5 Stelle in coalizione con il sindaco uscente Gaffeo
Alle elezioni amministrative di sabato 8 e domenica 9 giugno, il Movimento 5 Stelle si presenta all’interno della coalizione che sostiene Edoardo Gaffeo come candidato sindaco di Rovigo. La coordinatrice provinciale Elena Suman delinea un programma incentrato sulla salvaguardia dello stato sociale e dei servizi pubblici, con particolare attenzione alla sanità e all’istruzione.
I 5 Stelle propongono di coinvolgere attivamente i cittadini nelle decisioni locali per affrontare le sfide economiche e occupazionali. La lista per Palazzo Nodari sarà composta da cittadini comuni e figure competenti, caratterizzate da onestà e trasparenza.
Qual è il programma del M5S per il Comune di Rovigo?
“Il nostro programma si basa su diversi pilastri fondamentali per il miglioramento della qualità della vita dei cittadini di Rovigo. In primo luogo, ci impegniamo per la salvaguardia dello stato sociale e dei servizi pubblici, con un focus particolare sul mantenimento e potenziamento delle strutture sanitarie e assistenziali, come l’ospedale e la casa di riposo. Vogliamo anche potenziare i servizi scolastici e universitari, rendendo la città più attrattiva per gli studenti attraverso servizi e alloggi a basso costo. Un altro punto chiave del nostro programma è la sicurezza e l’integrazione sociale, anche se riconosciamo che a Rovigo il problema è meno presente rispetto ad altre città, è comunque un tema su cui fare attenzione e lavorare costantemente. Inoltre, puntiamo alla valorizzazione del centro storico attraverso istituzioni culturali di rilievo e iniziative che favoriscano il commercio locale, con particolare attenzione ai negozi di base e di prossimità. Altro punto importante è rappresentato dalle frazioni, dove vogliamo implementare forme di bilancio partecipativo per coinvolgere gli abitanti nelle decisioni riguardanti le loro comunità. Non possiamo trascurare il tema dello sviluppo economico e dell’occupazione, dove intendiamo affrontare questioni come i trasporti pubblici, la viabilità e il rapporto tra istruzione e mondo produttivo”.
Chi farà parte della lista del M5S per Palazzo Nodari?
“Stiamo lavorando per formare una lista diversificata che includa sia cittadini comuni che condividono i valori del Movimento 5 Stelle, sia candidati competenti nei vari settori della pubblica amministrazione. Accanto alla competenza, ciò che ci caratterizza sono l’onestà dei candidati, verificata anche tramite certificati penali, e la trasparenza, con il rifiuto di contributi elettorali provenienti da enti con interessi nell’amministrazione comunale”.
Perché avete scelto di sostenere il candidato sindaco Edoardo Gaffeo?
“Abbiamo valutato positivamente l’operato del sindaco uscente per le cose realizzate durante il suo mandato e per i progetti in corso, soprattutto quelli del Pnrr che riguardano la riqualificazione della città. Abbiamo cercato di mantenere unito il campo progressista, ma di fronte ai veti incrociati abbiamo optato per il sostegno a Gaffeo per evitare il ritorno delle destre al potere”.
Quale contributo avete intenzione di portare alla coalizione?
“Come una delle principali forze politiche a livello nazionale, ci impegniamo a rappresentare le istanze del Comune di Rovigo e del territorio polesano nei parlamenti nazionale ed europeo. Vogliamo essere un punto di riferimento per le esigenze della nostra città anche a livello nazionale”.
Come vedete Rovigo fra cinque anni?
“Speriamo in un miglioramento significativo della città, con una maggiore vitalità economica, culturale e sociale. L’incremento dei corsi universitari e le iniziative culturali sono segnali positivi, così come i progetti del Pnrr che porteranno nuove strutture e opere pubbliche. Tuttavia, è importante rimanere vigili e continuare a lavorare per affrontare le sfide storiche del territorio polesano e garantire un futuro migliore per tutti i cittadini di Rovigo”.
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Gaffeo: “Mi ricandido per continuare a lavorare per la mia Rovigo”
“Mi ricandido, perché desidero continuare a lavorare assieme a voi, per la nostra città”. Sono queste le parole con cui il sindaco dimissionario, Edoardo Gaffeo, presenta la sua ricandidatura alla città di Rovigo, già annunciata nel precedente numero del nistro giornale.“Credo sia necessario offrire a Rovigo una seria proposta progressista e di centrosinistra – spiega Gaffeo – che si occupi di chi è più in difficoltà e di chi vuole trovare qui un luogo dove poter costruire il proprio percorso di vita. Che dia corpo ad una idea di città e di territorio nei quali comunità e opportunità di crescita individuale diventino alleati. Che punti con decisione ad un percorso di crescita duratura e sostenibile”. “Credo che la gestione della cosa pubblica debba essere slegata dai personalismi –prosegue l’ormai ex sindaco – e che l’impegno per la collettività debba venire prima di quello mera-
mente individuale. “Mi ricandido, per continuare il lavoro iniziato – conclude – perché sono state gettate delle solide basi. Fatte di ingenti risorse finanziarie, messe a disposizione della città per importanti progetti di rigenerazione urbana ed ambientale. Della ripresa di un piano sostenibile di manutenzione, messa in sicurezza e riqualificazione energetica delle infrastrutture di base del centro e delle frazioni, da troppi anni totalmente assente. Di investimenti pubblici in personale e progetti al servizio dei più fragili, in stretta sinergia con il mondo del terzo settore. Di avvio di nuove ambiziose iniziative in ambito universitario. Di un’offerta culturale innovativa, attrattiva e coinvolgente. Di recupero di spazi e aree pubbliche dismesse, dando loro nuova vita e funzionalità. Di una ritrovata centralità nella programmazione territoriale di area vasta”. (g.c.)
Elena Suman:
“Speriamo in un miglioramento significativo della città, con una maggiore vitalità economica, culturale e sociale”
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Elena Suman, coordinatrice provinciale del Movimento 5 stelle
Verso le elezioni/4. Il Partito democratico punta su Palmiro Tosini
“Da parte nostra grande attenzione al welfare”
Palmiro Tosini è il candidato sindaco del Partito democratico per le elezioni amministrative a Rovigo. L’avvocato, sostenuto anche da una lista civica, si presenta alla città con un programma all’insegna del welfare, partendo dagli asili nidi gratuiti per tutti fino ad arrivare all’assistenza integrata per gli anziani e i fragili.
Quali sono le sue motivazioni dietro la scelta di candidarsi come sindaco di Rovigo?
“Ho deciso di candidarmi come sindaco del Comune di Rovigo perché credo fermamente che alcuni obiettivi e progetti possano essere realizzati con impegno, non solo da parte mia, ma dall’intera squadra che forma la mia lista e dai sostenitori che mi accompagnano in questa battaglia. Personalmente, ho avuto molte soddisfazioni nella mia vita professionale, credo sia giusto restituire
qualcosa alla mia città, dove vivo e lavoro”.
Parlando di programma e visione a breve, medio e lungo termine, quali sarebbero le sue azioni nei primi cento giorni di mandato e come vede Rovigo tra cinque anni?
“Nei primi cento giorni, mi concentrerei principalmente sull’apprendimento della macchina amministrativa, stabilendo contatti con il personale, gli enti e le associazioni del territorio. Vorrei capire appieno le dinamiche della città prima di pianificare azioni concrete. Per quanto riguarda il medio e lungo termine ho diversi obiettivi, tra cui il potenziamento del territorio, il miglioramento del welfare e dell’assistenza agli anziani, nonché lo sviluppo del settore terziario, in particolare del commercio”.
Concretamente come intende sviluppare queste proposte?
Bellinello:
“Per quanto riguarda il territorio, mi impegnerò per completare progetti già avviati, come il recupero del parco Langer e la riqualificazione dell’ex Gabar a San Bortolo. Inoltre, intendo realizzare nuove piste ciclabili per collegare le frazioni e i comuni limitrofi, tenendo presente che Rovigo è il
capoluogo del Polesine. Riguardo al settore terziario, promuoverò iniziative volte a contrastare la chiusura di attività commerciali, offrendo supporto agli artigiani e ai commercianti locali. Infine, per quanto concerne il welfare e l’assistenza agli anziani, prevedo l’istituzione di asili nido e scuole materne integrate gratuite per tutti, al fine di favorire l’occupazione femminile e contrastare la denatalità”.
E per quanto riguarda il coinvolgimento dei cittadini?
“Mi rivolgerò soprattutto a coloro che sono disillusi dalla politica e non vanno a votare da tempo, offrendo loro una prospettiva di cambiamento e partecipazione attiva. Inoltre, cercherò di coinvolgere i giovani, educandoli alla partecipazione e al sacrificio per il bene comune”.
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“Volevamo un nome condiviso, ma è stato impossibile”
Una scelta, quella del Pd, arrivata dopo tentativi di avvicinamento con altre forze della città, come fa sapere il segretario dem Angelo Zanellato. Tentativi sfumati: “Quando abbiamo iniziato a discutere delle elezioni amministrative a Rovigo, il nostro obiettivo era unire le idee. Non volevamo lanciare un candidato del Pd perché credevamo fosse necessario collaborare con gli altri partiti, dato che c’erano altre liste presenti. Alcuni avevano figure con cui potevamo concordare, persone capaci di prospettiva. Ma non siamo riusciti a discutere di argomenti perché gli altri pensavamo in primis al nome del candidato sindaco. Noi volevamo decidere insieme, ma sembrava che ci fossero già preconcetti e convinzioni divisive. Questo ha impedito di affrontare seriamente le questioni e di lavorare insieme su punti di interesse comune per costruire un’alleanza”. (g.c.)
“Sicurezza stradale e viabilità al
centro dell’attenzione”
Enrico Bellinello, gestore di locali e bartender, prosegue la sua avventura nella politica locale candidandosi a sindaco di Rovigo. Noto per essere un promotore di eventi dedicati al mondo giovanile e per i numerosi riconoscimenti ottenuti nel suo settore nel corso degli anni, si presenta come frontrunner della lista civica “Rovigo Ci Piace!”.
Non si tratta della prima esperienza politica per Bellinello: in passato ha corso per lo scranno più alto di Palazzo Celio e ha ricoperto incarichi importanti come amministratore di enti di secondo grado, a livello territoriale e nazionale. Recentemente, ha dato vita alla lista “3 Torri Badia Ci Piace!”, che ha ot-
tenuto il 10% dei consensi alle ultime elezioni, eleggendo due consiglieri comunali. “Rovigo Ci Piace!” si inserisce nel progetto politico civico di “Polesine Ci Piace!”, un’iniziativa volta a raccogliere le diverse espressioni sociali a livello locale. Questo movimento non si ferma al capoluogo, ma si propone di estendere la sua influenza anche nel resto del Polesine, ad esempio a Lendinara, sostenendo candidati nelle liste civiche di altri comuni chiamati al voto.
Il programma della lista “Rovigo Ci Piace!” comprende sette punti cardine. La sicurezza stradale e la viabilità sono al centro dell’attenzione, con l’obiettivo di rifare completamente le strade del
centro storico, dei quartieri e delle frazioni, partendo dalla manutenzione dei marciapiedi. Secondo Bellinello, la qualità e la sicurezza idrogeologica dei punti nevralgici e dei fossi sono altrettanto fondamentali, così come la manutenzione delle caditoie. Un’altra proposta significativa è la costituzione di un’agenzia nel capoluogo a servizio di tutto il Polesine, volta a promuovere il comparto turistico, culturale ed economico tra i due fiumi, creando connessioni con le province limitrofe e con l’estero.
All’interno del programma è possibile trovare “Rovigo Città Outlet”, un’iniziativa che mira a rendere i parcheggi gratuiti dal giovedì
alla domenica, accompagnati da eventi culturali e di intrattenimento nelle principali piazze e vie del centro. Allo stesso modo, la misura prevede la gratuità dei plateatici per le attività di ristorazione, intrattenimento e aggregazione. La promozione delle attività sportive locali, comprese quelle organizzate
dalle associazioni considerate “minori”, è un altro punto cardine per il candidato sindaco, che punta a valorizzare il territorio a livello nazionale e internazionale.
Il programma si chiude con “Rovigo Città Grande”, una visione del Polesine che punta ad aggregare tutti i comuni della destra Adige, da Badia ad Adria, sfruttando le peculiarità del territorio e il suo ricco patrimonio storico, culturale e paesaggistico. Bellinello si presenta come un candidato politicamente equidistante dal centrodestra e dal centrosinistra, ponendo in essere “un approccio civico centrato sul bene di tutti i cittadini rodigini”.
Giacomo Capovilla
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Enrico Bellinello
Palmiro Tosini
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Verso le elezioni/5. In campo anche Ezio Conchi, già consigliere comunale, assessore e vicesindaco
“Urbanistica, stop alla burocrazia, cultura per far crescere Rovigo”
L’avvocato Ezio Conchi è in corsa per Palazzo Nodari. Dopo essere stato consigliere comunale, assessore e vicesindaco, il legale punta ora alla fascia di primo cittadino, sostenuto dal gruppo civico “Cambia Rovigo”. Urbanistica, infrastrutture e sviluppo socioeconomico al centro del suo programma.
Perché ha scelto di candidarsi a sindaco di Rovigo?
“Noi siamo un gruppo di persone con un forte senso civico, desiderose di contribuire alle prossime elezioni amministrative di giugno. Mi hanno coinvolto e hanno visto in me il candidato ideale per le esperienze passate nel campo politico locale. La mia determinazione e moderazione si allineano allo spirito del gruppo. Vogliamo dare il nostro contributo per il bene della città e delle sue future generazioni. Siamo convinti che con impegno e dedizione possiamo portare avanti un programma che risponda alle esigenze della comunità e contribuire al miglioramento della qualità della vita dei cittadini di Rovigo”.
Nel breve termine, se fosse eletto, quali sarebbero le sue priorità?
“Una delle mie priorità sarebbe sicuramente affrontare il problema dell’urbanistica. Il settore soffre di ritardi che scoraggiano gli investitori. È essenziale garantire risposte rapide e adeguate alle esigenze di chi vuole investire, costruire o ristrutturare. Dobbiamo semplificare le procedure burocratiche e ottimizzare i tempi di valutazione delle pratiche. Solo così potremo attrarre nuovi investimenti e favorire lo sviluppo economico della città”.
Parlando di infrastrutture, cosa intende fare riguardo a Casa Serena?
“Casa Serena è una risorsa preziosa per la nostra
“Casa Serena è una risorsa preziosa per la nostra comunità e non dovrebbe rimanere un vuoto urbano permanente. È fondamentale concordare una soluzione con altri enti e tenere conto delle sentenze passate”
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comunità e non dovrebbe rimanere un vuoto urbano permanente. È fondamentale concordare una soluzione con altri enti e tenere conto delle sentenze passate. Dobbiamo valutare attentamente le possibilità di riqualificazione e valorizzazione di questa struttura, al fine di renderla fruibile e funzionale per la città. Sono convinto che con un approccio collaborativo e lungimirante possiamo trovare una soluzione che soddisfi le esigenze di tutti i cittadini”.
La questione della piscina è stata molto discussa. Qual è il suo piano riguardo a questo?
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“La piscina è un’infrastruttura fondamentale per il benessere e lo sviluppo dei giovani. Dobbiamo investire nella sua manutenzione e miglioramento, garantendo servizi di qualità e accessibili a tutti. Vorrei promuovere iniziative che favoriscano l’utilizzo della piscina da parte di tutta la comunità, attraverso programmi di attività sportive e ricreative. È importante creare un ambiente accogliente e stimolante, che favorisca la socializzazione e il benessere dei cittadini”.
Guardando al futuro, come immagina Rovigo tra cinque anni?
“Voglio vedere una città vivace e dinamica, con una rete di collaborazione con altre città capoluogo. Dobbiamo promuovere il turismo, la cultura e creare attrazioni permanenti che rendano Rovigo un centro di interesse per cittadini e turisti. Vorrei promuovere progetti che favoriscano lo sviluppo economico e sociale della città, creando opportunità di lavoro e crescita per tutti. Con il giusto impegno e una visione lungimirante, sono convinto che possiamo trasformare Rovigo in una città ancora più accogliente, prospera e vivace”. Giacomo Capovilla
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Politica
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Ezio Conchi
Zona logistica speciale. Firmato il decreto che ridefinisce governance e funzionamento
“Grandi opportunità per la Zls Porto di Venezia-Rodigino”
“Dal punto di vista operativo il decreto permetterà di procedere alla nomina del Comitato di indirizzo, l’organo di governo della ZLS, responsabile delle scelte politiche, strategiche e attuative ad essa collegate”
“Q uesto è un passo fondamentale che il Veneto, prima regione ad aver istituito una Zls aspettava da tempo”. E’ quanto ha affermato l’assessore regionale allo sviluppo economico ed energia Roberto Marcato, commentando l’approvazione del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che ridefinisce il quadro della governance e del funzionamento delle Zone Logistiche Semplificate. Il decreto infatti avrà conseguenze
Autovelox
dirette e importanti per la ZLS Porto di Venezia – Rodigino.
“Il provvedimento dà operatività a questo strumento che rappresenta una grande opportunità per lo sviluppo regionale. Ricordo che, stando alle stime del piano presentato dalla Regione, la ZLS Porto di Venezia – Rodigino in dieci anni può produrre investimenti economici pari a 2,4 miliardi di euro, un aumento di 177.000 posti di lavoro, un incremento dell’export del 40% e del
traffico portuale dell’8,4%”. “Dal punto di vista operativo il decreto permetterà di procedere alla nomina del Comitato di indirizzo, l’organo di governo della ZLS, responsabile delle scelte politiche, strategiche e attuative ad essa collegate – precisa Marcato –. Sottolineo che il Governo ha accolto la proposta
delle Regioni, riconoscendo loro un ruolo centrale all’interno del Comitato, pur confermando la necessaria collaborazione e il pieno coinvolgimento delle altre amministrazioni coinvolte, vale a dire l’Autorità di Sistema Portuale e i Ministeri competenti”. “Non nascondo – commenta ancora Marcato – che il percorso per arrivare a questo Dpcm non è stato semplice. Ci sono voluti quasi due anni, ma in questo periodo non abbiamo mai perso le speranze di rendere effettiva quella che la Zls è una grande opportunità di sviluppo per un territorio strategico a livello regionale”. “Ora serve una decisa accelerazione nei prossimi passaggi –conclude Marcato - avvieremo
polesani: FdI chiede la rimozione, il caso approda in Prefettura a
Il caso degli autovelox polesani è approdato in Prefettura a Rovigo. “Chiedo la rimozione degli autovelox posti irregolarmente a Giacciano con Baruchella e Bosaro”. La deputata di Fratelli d’Italia, Alessia Ambrosi, si è così espressa davanti al prefetto Clemente Di Nuzzo, in occasione di un incontro svoltosi, alla presenza anche dell’associazione AltVelox che si batte per la difesa degli utenti della strada.
Ambrosi aveva spedito una lettera al prefetto, nella quale molto esplicitamente aveva richiesto l’immediata revoca dell’autorizzazione dei rilevatori elettronici della velocità. “Mi risulta che i Comuni di Giacciano con Baruchella e Bosaro siano stati autorizzati dalla Prefettura a installare e utilizzare dei rilevatori elettronici della velocità di tipo fisso a contestazione differita, sulle strade di loro pertinenza – si legge nella lettera a firma di Alessia Ambrosi –. I dati in possesso dicono che i suddetti autovelox stanno pesantamente sanzionando gli utenti. Dai numerosi ricorsi presentati in questo ultimo anno, praticamente tutti accolti, è emerso che questi rilevatori non abbiano la prevista omologazione e approvazione, oltre al fatto che sono
stati installati su strade prive dei previsti requisiti, in assenza di un elevato tasso di incidentalità”.
Anche AltVelox ha chiesto al prefetto Di Nuzzo che vengano tolti gli autovelox fuorilegge e dichiarati illegali da numerose sentenze. “Ricordiamo infatti che questi autovelox sono quelli che più stanno sanzionando gli automobilisti e che ad ogni ricorso si vedono annullare le sanzioni emesse, il tutto con doppio danno, quello alla collettività e quello alla macchina della giustizia sommersa solo negli ultimi anni da circa 3.000 ricorsi amministrativi, accolti per l’80% dei casi – afferma Gianantonio Sottile, vice presidente dell’associazione –. Finalmente siamo riusciti a parlare di persona con il prefetto, il quale ci ha risposto che è in attesa del decreto Salvini, relativo alla stretta sugli autovelox. Questo provvedimento metterà un freno ai dispositivi di rilevamento della velocità sui tratti di strada a 50 chilometri orari. Il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini è pronto a varare il decreto per un’omologazione nazionale degli autovelox. Una volta che questo entrerà in vigore, la Prefettura di Rovigo si attiverà per togliere i velox irregolari.
subito la procedura di nomina del Comitato di indirizzo, che dovrà concludersi quanto prima con un nuovo Dpcm. Quindi sarà possibile garantire la piena operatività della ZLS, mettendo in campo tutti gli strumenti di incentivazione economica e di semplificazione amministrativa ad essa collegati. È però fondamentale assicurare il finanziamento per il 2024 del credito d’imposta a favore delle imprese che decidono di investire nell’area della Zona Logistica Semplificata. Misura che, del resto, sarebbe in linea con quanto deciso dal Governo per la ZES Unica del Mezzogiorno, alla quale l’ultima Legge di Bilancio ha destinato ben 1,8 miliardi di euro”.
Rovigo
È stato comprovata l’assenza di un elevato tasso di incidentalità. La circolare del Ministero dell’Interno del 2 ottobre 2002, articolo 2, detta i criteri che i prefetti devono rilevare, per la determinazione dei tratti di strada in cui è possibile l’utilizzo di dispositivi e mezzi di controllo del traffico. Tra questi vi è appunto l’elevato tasso di incidentalità”.
Nel frattempo la polizia locale di Porto Tolle ha emesso una multa per il superamento del limite di velocità di 1,86 chilometri orari sulla strada provinciale 37, in via Trento, collegante Porto Viro a Cà Zuliani. Nella multa però non è stata riportata la velocità a cui andava l’auto, ma è stata citata solamente la riduzione del 5%. “La multa in questo caso sarebbe impugnabile – precisa AltVelox –. Solo che visto che si tratta di sanzioni di 50 euro, è più costoso fare ricorso (43 euro di pratica iniziale al Giudice di Pace), che pagare subito. Anche su questo i Comuni fanno leva. Infatti la maggior parte delle multe da velox è di importi bassi, che tutti i conducenti preferiscono pagare subito, piuttosto che arrampicarsi in procedimenti giudiziari”. (r.p.)
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Roberto Marcato
Attualità
Ulss 5 Polesana. In Polesine i cantieri prenderanno il via dal mese di aprile
“Stanziati 6 milioni di euro per nuove importanti strutture sanitarie”
Girardi: “Sono servizi molto attesi dalla popolazione e rappresentano un ingranaggio fondamentale nei modelli futuri di una sanità che sta mutando sempre più diffusa sul territorio”
O spedali e nuove case di comunità: in Polesine al via i cantieri da aprile. Partiranno questo mese i lavori delle nuove Case di comunità polesane cui seguiranno quelli dell’ospedale di comunità di Rovigo. Tra i primi atti del neo direttore generale dell’Ulss 5 Pietro Girardi, insediatosi a fine febbraio, c’è infatti l’approvazione dell’atto finale che dà il via alla realizzazione di queste importanti strutture sanitarie per la provincia, dedicate all’assistenza sanitaria e alle cure primarie. “Sono servizi molto attesi dalla popolazione e rappresentano un ingranaggio fondamentale nei modelli futuri di una sanità che sta mutando sempre più diffusa sul territorio”, ha
spiegato il direttore generale dell’Azienda Sanitaria Polesana Pietro Girardi.
I lavori, dell’importo complessivo di circa 6 milioni di euro, principalmente sono provenienti dal Pnrr. Per primi si apriranno i cantieri delle case di comunità di Badia Polesine e Castelmassa. Nella seconda metà del 2024 inizieranno quelli per l’ospedale di comunità del capoluogo polesano. Entrando nel dettaglio, l’ospedale di comunità di Rovigo sorgerà all’interno del presidio ospedaliero del capoluogo, al settimo piano dell’ospedale civile, e vedrà l’attivazione di 15 posti letto. L’importo dei lavori, già affidati, che partiranno nella seconda metà del 2024, è di circa 1 milione
e 600mila euro. Il termine è previsto per il 31 marzo 2026.
Oltre a Castelmassa e Badia Polesine, le case della comunità saranno realizzate anche ad Adria, Porto Tolle e Rovigo secondo un progetto a rete che privilegia le caratteristiche e la soluzione dei bisogni di un territorio demograficamente, socialmente e culturalmente molto particolare. Altro snodo di questa rete, sono gli ospedali di comunità di Adria e Trecenta, oltre al già citato ospedale di comunità rodigino i cui progetti esecutivi sono già stati conclusi e validati.
Per quanto riguarda la casa di comunità di Badia Polesine questa sorgerà nell’ex ospedale, ora punto
L’importo è di un milione 984mila euro e al suo interno troveranno spazio lo sportello amministrativo – punto unico di accesso, il punto prelievi, gli ambulatori infermieristici, gli ambulatori specialistici, la guardia medica e gli studi dei medici di medicina generale. Stessi servizi saranno presenti anche a Castelmassa che vedrà
la realizzazione della sua casa di comunità all’interno di un immobile del complesso dell’ex ospedale che verrà recuperato con un importo di circa due milioni e 500mila euro di lavori. Lavori, anche in questo caso già aggiudicati, e che vedranno il cantiere partire già il prossimo mese.
Natascia Celeghin
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Sanità
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Pietro Girardi, direttore generale dell’Ulss 5 Polesana sanità.
Commemorazione. Un evento ciclistico di rilievo, in onore della nota figura della lotta antifascista
Continuano gli eventi per i 100 anni dalla morte di Giacomo Matteotti
Proseguono gli eventi oer celebrare il centenario della morte di Giacomo Matteotti, con la pedalata commemorativa del 14 aprile organizzata da Fiab - Amici della Bicicletta di Rovigo, Uisp provinciale, con il patrocinio di Provincia, Coop Alleanza 3.0 e Consorzio Università Rovigo, oltre che dei Comuni di Rovigo, Costa di Rovigo, Fratta Polesine, Villamarzana, Montegrotto Terme, Villanova del Ghebbo, Bosaro, Arquà Polesine. Obiettivo della pedalata, commemorare la vita e il coraggio del parlamentare frattense percorrendo 32 chilometri lungo i quali toccare luoghi significativi della sua storia: la tomba di famiglia e la casa-museo (chiusa da inizio febbraio per lavori di restauro), il mausoleo dei 43 Martiri, testimoni silenziosi della lotta per la libertà, che Matteotti ha coraggiosamente rappresentato.
“Matteotti è e resta, al di là della sua tragica e vigliacca fine, che segnò l’inizio della fine anche per l’Italia, da riscoprire come intellettuale (ricordiamo i suoi studi in ambito giuridico) e come amministratore e politico competente e puntuale, votato ad un miglio-
ramento graduale della società riforma dopo riforma, a partire dal suo amato Polesine –afferma lo storico Marco Chinaglia -. La Storia ahinoi non si fa con i se, ma amo spesso pensare che se l’Italia avesse allora imboccato un’altra strada, la sua preparazione, il suo profilo umano, il suo respiro europeo l’avrebbero potuto far diventare Presidente del Consiglio”.
Angelo Maffione, referente della Uisp, tiene a precisare che saranno 100 i pedalatori coinvolti, per i cento anni dalla morte di Matteotti. “Laureato in giurisprudenza nel 1907, con la tesi sulla recidiva, oggi un tema attualissimo, nelle carceri italiane, il cui sovraffollamento è all’ordine del giorno. Matteotti, confinato in Sicilia nel 1919 dal governo fascista, apri delle classi per insegnare a leggere e scrivere i contadini. Lui voleva una classe operaia istruita. Ha fatto la sua parte denunciando i brogli elettorali del fascismo, pagando con la vita, a soli 37 anni e non tornando più a Fratta dalla moglie e dai tre figli”.
Tariffe stabili e differenziata oltre l’80%: Ecoambiente ora apre il tavolo sul nuovo PIano industriale
Sono stati approvati in sede di assemblea del Consiglio di Bacino le nuove tariffe 2024 per l’intera Provincia e il Piano Economico Finanziario per gli anni 2024 e 2025 oltre alle modifiche regolamentari, tutte a favore dell’utenza, utili per migliorare l’applicazione della tariffa puntuale. A darne notizia è proprio Ecoambiente, che da quest’anno sarà il gestore unico del territorio polesano.
che l’azienda deve scontare sui costi dei servizi”.
“Il risultato delle tariffe inalterate rispetto a quelle già approvate per il 2023 è un ottimo risultato – conferma Ecoambiente –, se si confronta con l’adeguamento inflattivo che nel 2023 ha superato il 5% e
La società ha inoltre promosso fin dall’autunno scorso la proposta di un processo di revisione del Piano industriale e auspica la massima condivisione con tutti i sindaci a partire dalla redazione delle linee guida del Piano industriale stesso con una tempistica che tenga conto delle prossime scadenze elettorali.
Nel frattempo, la raccolta differenziata nei 21 comuni che hanno attivato la tariffa puntuale ha superato ormai l’obiettivo dell’80% di differenziata attestandosi all’82%.
La pedalata mira a commemorare la vita e il coraggio del parlamentare frattense, attraverso una pedalata non competitiva, lunga 32 chilometri, che toccherà luoghi significativi della sua storia
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DEL DIRETTORE
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Ruggero Principe
La denuncia sociale. Una pubblicazione edita da Apogeo, casa editrice indipendente di Adria
La “fotografia impietosa” delle carceri affiora dalle parole di Livio Ferrari
Il libro di Ferrari offre uno sguardo approfondito sulla situazione carceraria italiana
Il carcere, istituzione centrale del sistema giudiziario, spesso nasconde dietro i suoi muri una realtà cruda e impietosa. È quanto emerge dalla nuova pubblicazione di Livio Ferrari, giornalista, scrittore e attivista impegnato nelle politiche penitenziarie, dal titolo “Il carcere in Italia oggi - Una fotografia impietosa”. Il libro, pubblicato l’11 marzo da Apogeo, casa editrice indipendente di Adria, offre uno sguardo approfondito sulla situazione carceraria italiana, denunciando le violenze, gli abusi e le morti che avvengono dietro le sbarre.
Ferrari, che è anche fondatore del “Movimento No Prison” e direttore della rivista “Prospettiva Esse”, porta alla luce una realtà poco conosciuta ma estremamente preoccupante. Attraverso dati e testimonianze dirette, l’autore mette in luce una serie di gravi problemi che affliggono il sistema carcerario italiano.
Uno dei punti focali del libro è la questione delle morti e delle violenze all’interno delle carceri italiane. Ferrari evidenzia che, nonostante l’articolo 27 della Costituzione sancisca il rispetto della dignità della persona e la rieducazione del condannato, le carceri italiane sono teatro di innumerevoli tragedie umane. Dai quasi tremila morti e milleottocento suicidi avvenuti dall’inizio del secolo, alle violenze quotidiane e agli atti di autolesionismo, emerge un quadro allarmante di sofferenza e disperazione.
L’autore cerca di individuare chi siano i veri responsabili di questa situazione. Mentre in una guerra dichiarata si individuano chiaramente i responsabili del conflitto, all’interno delle carceri sembra che la responsabilità cada esclusivamente su chi ha commesso il reato. Ferrari sottolinea che il sistema carcerario dovrebbe essere finalizzato non solo alla punizione, ma anche alla rieducazione e al reinserimento sociale dei detenuti.
Il libro rappresenta un forte appello per un cambiamento
radicale nel sistema carcerario italiano. Secondo l’autore è urgente adottare un nuovo approccio, che riduca al minimo la perdita della libertà individuale, rispetti i diritti dei detenuti e favorisca il recupero della legalità e la restituzione del danno alle vittime.
La pubblicazione, reperibile su remweb.it, si presenta come una lettura utile per chiunque sia interessato alla situazione delle carceri italiane e alla ne-
cessità di riforme radicali nel sistema penitenziario. L’autore, con la sua lunga esperienza e il suo impegno sociale, offre
uno sguardo lucido e provocatorio su una realtà spesso ignorata e poco compresa.
Giacomo Capovilla
Regione e Comune uniti per rilanciare il Teatro Sociale
Sarà una grande stagione teatrale quella che vedrà protagonista il Teatro Sociale di Rovigo. Il cartellone 2024 ha infatti visto l’accordo di collaborazione tra la Regione del Veneto e il Comune di Rovigo per la realizzazione, con il sostegno regionale, di iniziative culturali di interesse regionale, sovraregionale e nazionale, in attuazione del Piano annuale degli interventi per la cultura 2024.
“Il Teatro Sociale di Rovigo, riconosciuto dal Ministero della Cultura quale Teatro di Tradizione, è un importante patrimonio culturale della città e della Regione – ha affermato l’assessore alla Cultura della Regione Veneto, Cristiano Corazzari –. Partecipare al finanziamento delle sue attività significa preservare e valorizzare questo luogo storico, facendo sistema con altre iniziative strategiche regionali e con altre istituti di cultura e luoghi di spettacoli nel Veneto”.
Dodici i grandi appuntamenti previsti nel programma del 2024: da “La Boheme” di Puccini, in coproduzione con il Comune di Padova e con il Teatro Mario del Monaco di Treviso al “Il Turco in Italia” di Rossini, produzione di cui Rovigo è capofila. E ancora: il dittico “Gianni Schicchi” di Puccini e “Il segreto di Susanna” di Wolf-Ferrari, un progetto con il Conservatorio di Musica “Francesco Venezze” di Rovigo, “Madama Butterfly” di Puccini, “La vedova allegra” di Lehar ed infine “Roberto Devereux” di Donizetti, coproduzione con il Donizetti Opera Festival di Bergamo. Alla Stagione lirica si affianca la Stagione concertistica con sette appuntamenti che coinvolgono oltre che artisti del panorama mondiale e l’orchestra Haydn di Bolzano, le realtà del territorio quali l’Orchestra di Padova e del Veneto, l’Orchestra Regionale Filarmonia Veneta, nonché l’Orchestra del Conservatorio di Musica “Francesco Venezze”.
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Cultura
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Rugby Rovigo. Più di 60, tra giocatori e rappresentanti di rossoblù non più in vita, presenti alla cerimonia
“Legends Rossoblù”, premiati gli atleti che hanno superato le 100 presenze
La Rugby Rovigo, in collaborazione con il Comune di Rovigo, in occasione dell’entrata nel novantesimo anno di attività che è coincisa con il match contro il Petrarca Rugby, giocato il 24 marzo con diretta su Rai 2, ha voluto premiare i “Legends Rossoblù”, gli atleti che hanno totalizzato più di 100 presenze con la prima squadra. Nella sala Flumina del Museo Grandi Fiumi, si è tenuta la cerimonia istituzionale, con il presidente del club rossoblù Francesco Zambelli, a fare gli onori di casa, assieme al commissario straordinario Gianfranco Tomao.
I Legends dagli albori del rugby rodigino ad oggi sono 89 a cui sono stati aggiunti ad honoris causa il mito Mario Battaglini e il fondatore Dino Lanzoni. Più di 60, tra giocatori e rappresentanti di rossoblù non più in vita, presenti alla cerimonia, che hanno ricevuto la “cravatta dei legends” e un attestato.
Notevole è il lavoro svolto in questi anni per ricostruire la storia della Rugby Ro-
vigo. Fondamentale il lungo studio effettuato da Roberto Roversi, approfondito da MondOvale e completato dalla Rugby Rovigo, insieme a professionisti come, Giampaolo Donzelli, Alberto Gambato e Ivan Malfatto. La lunga lista dei Legends vede con oltre 300 caps, Romano Bettarello, Luigi Guandalini e Alberto Osti rispettivamente con 340, 315 e 309 presenze. Molto più numerosa l’area delle 200, a partire con Enzo Bellinazzo a quota 294 fino ad arrivare a Nino Rossi con 200 in cui trovano spazio anche: Luciano Biscuola (274), Angelo (262) e Mirko Visentin
(252), Massimo Brunello (256), Marco Barion (250), Andrea Scanavacca (238), Elio De Anna (236), Mauro Quaglio (236), Narciso Zanella (235), Edoardo Lubian (235), Giovanni Raisi (234), Giancarlo Busson (227), Mosè David (222), Flaviano Brizzante (220), Giancarlo Navarrini (219), Benito Vanzan (213), Mosè De Stefani (211), Benito Merlin (207).Dalle 199 presenze di Edi Venturi fino alle 100 di Graziano Ravanelli si inseriscono gli altri Legends, tra i quali Vittorio Bordon “Biso” e l’asso sudafricano
Naas Botha.
Cristiano Aggio
Finisce la collaborazione tra Ruggin e Rovigo Calcio
Fabio Ruggin, imprenditore polesano nel ramo delle energie rinnovabili, non è più un collaboratore del Rovigo calcio (penultimo in classifica nel campionato di Promozione). Aveva cominciato a novembre, con l’obiettivo di rafforzare l’assetto economico affiancando Roberto Benasciutti, presidente a azionista di maggioranza, nel momento in cui la società stava attraversando un cambiamento societario dopo le dimissioni nel cda di Monica Nale, Andrea Bimbatti, e Giuseppe Calabria.
da Rovigo, a seguire il compito che mi ero prefisso – dice Ruggin –. Per farlo, c’è bisogno di una presenza costante al campo e di una disponibili-
“Non riesco più, per sopravvenuti impegni di lavoro che mi porteranno anche lontano
tà su più fronti, che non riesco più a garantire. Non cambia niente a livello societario, con il club che rimane nelle mani dell’amministratore unico
nonché presidente Roberto Benasciutti e dal vice Massimiliano Vissoli”. Un’avventura durata pochi mesi la sua? “Ero stato coinvolto in un primo momento da Mario Loro (ex tecnico del Rovigo), un amico prima di tutto e tengo a sottolineare che la mia uscita non dipende certamente dal suo esonero. Anzi, voglio ringraziare tutti, dal presidente, ai dirigenti, agli allenatori, ai giocatori e alle persone che lavorano quotidianamente al campo per questa mia breve ma intensa esperienza al Rovigo calcio, con la speranza che la squadra si salvi e possa programmare un futuro più tranquillo”. (c.a.)
I Legends dagli albori del rugby rodigino ad oggi sono 89 a cui sono stati aggiunti ad honoris causa il mito Mario Battaglini e il fondatore Dino Lanzoni
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viaggio attraverso il mondo del pallone nella nostra regione. In onda tutte le
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L’intervista.
#Regione
“Siamo profondamente contrari all’estensione del mandato di governatore e anche dei sindaci”
“Lo dice la Corte costituzionale: se un personaggio politico esercita un ruolo così rilevante per così tanto tempo rischia di limitare la libertà reale dei cittadini nella loro oggettiva esplicazione”
La cronaca politica delle ultime settimane è stata dominata dal dibattito sul terzo mandato per i presidenti di Regione, approdato in Parlamento con l’emendamento leghista al decreto Elezioni. 112 i voti contrari, 26 i favorevoli (Lega e Italia viva) e 3 gli astenuti. Soddisfatta dalla stroncatura di Roma la capogruppo in consiglio regionale Vanessa Camani.
Il terzo mandato per presidenti regionali e sindaci è stato recentemente bocciato in Parlamento, è d’accordo su questo stop?
“Va premesso che nella nostra regione si dovrebbe parlare di quarto mandato, poiché se il presidente Zaia terminerà questa legislatura avrà esercitato le funzioni di governatore della Regione Veneto per 15 anni. Si sta perciò traslando sul piano nazionale una questione regionale che qua è già am-
piamente superata dai fatti. Anche in conseguenza di ciò, siamo profondamente contrari all’estensione del mandato di governatore e anche di sindaci”.
Secondo lei, non dovrebbero essere i cittadini a scegliere?
“I cittadini sono liberi di scegliere. Il fatto di impedire a Zaia di fare il governatore del Veneto per 25 anni consecutivi non riduce la possibilità di scelta dei cittadini che sono comunque chiamati a esprimersi attraverso un voto libero nelle elezioni regionali. Lo dice la Corte costituzionale: se un personaggio politico esercita un ruolo così rilevante per così tanto tempo rischia di limitare la libertà reale dei cittadini nella loro oggettiva esplicazione.
Governare per così tanto tempo un organo importante come la presidenza della giunta regionale può influenzare i cittadini nell’esercizio
del potere, che è un potere enorme che passa dalla decisione di qualunque aspetto attinente alla vita dei cittadini veneti, ma è anche un potere che si esprime nella diversa opportunità di concorrere alle elezioni regionali in virtù della eccessiva esposizione mediatica che il presidente attuale ha avuto: nessuno ha le sue stesse condizioni di partenza in termine di notorietà e di accesso agli elettori che ha il presidente Zaia”.
Pensa che la bocciatura in Aula da parte di Fratelli d’Italia possa essere una mossa per “prendersi” il Veneto?
“Purtroppo la destra al governo nazionale sta dimostrando che intende dispor-
Le prossime mosse del suo partito in vista di questa elezione? Quali sono i candidati?
“Mancano 500 giorni, è il momento di incominciare a porsi delle questioni cruciali. Noi stiamo ragionando su raccogliere la sfida vera: il racconto del Veneto che Zaia ci ha fatto nel 2010 evidentemente nel 2025 non potrà essere il medesimo e noi andremo a presentare un progetto sostitutivo per il bene di questa regione.
Il modello portato avanti da Zaia oggi è limitato sotto tre aspetti. Il primo è l’ambiente: dobbiamo rendere la regione sostenibile per porre le condizioni per una più semplice transizione ecologica delle imprese. C’è poi il lavoro che va visto come strumento di emancipazione sociale. Infine, la sanità pubblica che in questa regione è gravemente arretrata e rischia di essere letalmente compromessa se non si inverte la rotta. Noi lavoreremo proprio su questo e individueremo la figura che meglio di tutti può portare avanti questo programma”. (g.f.)
re delle istituzioni non sulla base di valutazioni che attengono gli equilibri dei poteri, ma per bisogni biecamente strumentali. Questa ricostruzione dunque potrebbe essere verosimile. Tuttavia, se da un lato si registra la strumentalizzazione di Fratelli d’Italia che prova a fissarsi su questa posizione per “prendersi” il Veneto, mi pare che anche la Lega di Salvini e di Zaia abbia un approccio altrettanto strumentale in merito al terzo mandato, ponendosi di salvare con questi personalismi Luca Zaia. In Veneto bloccare il dibattito pubblico e il lavoro istituzionale per decidere che lavoro farà Zaia domani mi sembra comunque vergognoso e indegno per la nostra regione”.
E’ crisi tra Lega e Fratelli d’Italia: scontro sulle Amministrative con vista Regionali
I rapporti territoriali tra Lega Nord e Fratelli d’Italia sono estremamente tesi e a farne le spese sono le prossime amministrative. Nei comuni maggiormente importanti, quelli nei quali le segreterie sovra-comunali ci mettono lo zampino, gli accordi per presentarsi uniti alle urne appaiono estremamente difficili e, in molti casi, sembrano ormai impossibili.
Il caso forse più emblematico è quello di Bassano dove l’accordo sembra essere ormai definitivamente saltato, mentre a Rovigo, l’unico capoluogo di provincia al voto in Veneto, la Lega è riuscita a imporre il proprio candidato con buona parte dei Meloniani che rivendicavano la leadership.
Ma sono tantissime le realtà venete dove i conti non quadrano; una miriade di piccole e medi
comuni nei quali le trattative vanno avanti freneticamente e non dove, al momento, non si vede una via d’uscita unitaria. Da Noale a Vittorio Veneto, da Preganziol a Montecchio Maggiore.
A complicare ulteriormente le cose ci si mette anche la crisi di Chioggia dove il sindaco leghista, Armelao ha letteralmente defenestrato Fratelli d’Italia. Risultato: la città è paralizzata da quattro mesi.
Impossibile non immaginare che queste tensioni abbiano un minimo comune denominatore: le prossime elezioni regionali.
Fratelli d’Italia, non è un mistero, chiede per se la presidenza. Dopo anni di strapotere leghista, questo il ragionamento, ora il vento è cambiato, ma sono mutati soprattutto i numeri. Il partito di Giorgia Meloni è decisamente il “preferito”
dai veneti e la crisi della Lega, combattuta tra la linea di Matteo Salvini e la volontà di un ritorno al passato nel quale il termine “Nord” sia determinante, porta in quella direzione.
Luca Zaia, in una ricerca condotta di recente da Ilvo Diamanti, sarebbe ancora il presidente che i veneti vorrebbero tanto che il 52% degli intervistati, un dato questo che dimostra per l’ennesima volta l’assoluta trasversalità del gradimento, sarebbe favorevole ad una riforma legislativa che consente un suo ulteriore mandato. Riforma che, salvo colpi di scena, non ci sarà. Quindi il quadro resta aperto e complicato.
A cercare di ritagliarsi il proverbiale ruolo di “terzo” tra i due litiganti, c’è Forza Italia pronta a porre sul tavolo nazionale dell’alleanza la carta Flavio Tosi.
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Vanessa Camani, consigliera regionale e capogruppo del Partito Democratico
Vanessa Camani
Centrodestra. L’assessore regionale traccia un bilancio di questa fase politica e annuncia la sua candidatura alle Europee
Elena Donazzan: “Recuperiamo rispetto e sguardo lungo”
“In questi anni la politica è cambiata molto ma guardando ai giovani nutro la speranza di una nuova stagione”
Elena Donazzan è un volto noto della politica regionale e nazionale, esponente di una destra che negli anni è molto cambiata nelle forme partito, ma che ha saputo mantenere alcuni caposaldi estremamente evidenti e tangibili. “Io non sono una nostalgica, anche per questioni anagrafiche, ma credo che le storie politiche, quelle di militanza, di impegno, di passione, quelle che hanno pagato anche tributi di sangue meritino tutte rispetto.”
Pur presa tra mille impegni Donazzan non perde mai la voglia di analizzare, di soffermarsi, di confrontarsi con la politica. E allora ne approfittiamo per farci accompagnare in un percorso lungo quasi 25 anni dentro la Regione Veneto, i primi cinque da consigliere e i successivi da assessore.
“La politica – ci spiega l’Assessore Donazzan – è cambiata molto in questi anni. Oggi si vive certamente una carenza di dibattito politico, di rispetto e di capacità di programmazione a lungo termine. Io ricordo che quando approdai per la prima volta in consiglio regionale ascoltavo ammirata, anche da se da posizione diversa, gli interventi di Carlo Alberto Tesserin (Forza Italia) o di Pierangelo Pettenò (Rifondazione Comunista). Oggi tutto questo si è perso e, paradossalmente, pur essendosi affievolito il dibattito politico - quindi venendo meno quelle discussioni alte che potevano accentuare le differenze - l’assenza di rispetto non ci consente di trovare punti di accordo: tutto questo lo trovo avvilente per la politica e per i cittadini.”
“Di contro – continua Donazzan – oggi c’è molto più interesse per la politica. Purtroppo il numero dei cittadini che si recano alle urne sta diminuendo, ma chi lo fa appare maggiormente consapevole. Credo che questa preparazione dipenda, fortemente, dalle molteplici forme di comunicazione. A me piacciono il mare grande e la libertà, quindi più fonti ci sono meglio è così ciascuno può costruire la propria idea, anche a costo di imbattersi, soprattutto sui social, in contenuti di cattiva informazione. Ed è proprio questa crescente consapevolezza soprattutto tra i giovani, con i quali interagisco spesso anche per
“Fratelli d’Italia ha una classe dirigente preparata, lasciamo da parte le polemiche, per rispetto agli elettori”
le mie deleghe da assessore, che nutro la speranza per una nuova stagione della politica. Una politica fatta di rispetto, di preparazione, di contenuti e anche di genuinità. I primi a crederci, però, dobbiamo essere tutti noi che abbiamo qualche anno in più. Quando leggo le statistiche dei giovani che lasciano la nostra Regione o il nostro Paese mi chiedo perché in molti si stupiscano. Se siamo i primi noi a non avere rispetto per noi stessi, a non raccontare gli enormi valori che abbiamo, i nostri punti di forza, perché una ragazza o un ragazzo dovrebbero scegliere, se hanno dei sogni o semplicemente del-
le aspettative, di stare qui?”
“Quello che mi piacerebbe contribuire a costruire è un profondo senso di responsabilità per ciò che abbiamo ereditato anche in questo nostro Veneto nel quale l’amore per il lavoro e l’attenzione verso il volontariato e il prossimo sono eccezionali. Abbiamo dei fondamentali ottimi, dei quali essere orgogliosi e per i quali dobbiamo impegnarci. Oltre alla responsabilità del rispetto, infatti, abbiamo quella di tramandare ciò che siamo. Se ci diciamo da soli che non siamo abbastanza, come possiamo pretendere di farlo conoscere agli altri?”
“Io sono fermamente convinta – aggiunge – che essere cittadini del mondo in un mondo globalizzato non significhi negare la propria identità. La rincorsa degli anni passati ci ha portato ad affacciarci sulla scena planetaria attraverso una competizione basata esclusivamente sui prezzi e ci hanno battuto; poi ci siamo affidati alla qualità e stiamo rischiando che venga imitata. L’elemento che non perderemo mai è l’identità: l’elemento capace di costituire anche un valore economico oltre che culturale.”
“Anche per questo – conclude Donazzan – ho deciso di candidarmi alle Elezioni Europee del prossimo 8 e 9 giugno. Lo faccio forte della mia storia, dei miei ideali e proprio per contribuire a costruire il rispetto, il valore della nostra identità di Veneti e di Italiani. Lo faccio con orgoglio e con il pensiero ai tanti che in tutti questi anni non hanno mai smesso di sostenermi e di vedermi come una donna che
non ha mai smesso di impegnarsi per il proprio territorio. Anche quando la mia militanza politica mi è costata parecchio, non mi sono mai girata dall’altra parte e non ho mai scelto scorciatoie che anteponessero i miei interessi a quelli del gruppo. Fratelli d’Italia ha una classe dirigente forte e preparata.
Ho sorriso leggendo sui giornali la battuta del segretario regionale della Lega che sostiene che noi abbiamo soltanto i voti. Noi abbiamo un concetto della coalizione alto, determinato dal rispetto verso tutti gli
elettori, quindi non indugiamo in polemiche: del resto credo che il suo sia stato solo un tentativo di esorcizzare, con poche parole, la sua paura che la nostra classe dirigente possa portagli via ulteriore consenso. Quello che però, oggi mi interessa, è di affrontare, tutti insieme, questa fase politica con il sorriso e la giusta determinazione. Io sono “Una di parola”, proprio come recitano i miei manifesti elettorali: uno slogan che è stato scelto proprio “intervistando” le persone che mi conoscono e che, con mia immensa gioia, mi vedono così”.
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Elena Donnazzan
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Economia. Riccardo Giovani, direttore nazionale politiche sindacali e del lavoro di Confartigianato Imprese e presidente Fsba
Fondo di solidarietà bilaterale per l’artigianato, ammortizzatori sociali a misura delle imprese
Parliamo di ammortizzatori sociali. È un tema che ha diverse declinazioni perché molti conosceranno la cassa integrazione ordinaria i contratti di solidarietà, gestiti dall’Inps. Nell’artigianato vi sono strumenti differenti: ne parliamo nel dettaglio con Riccardo Giovani, direttore nazionale delle politiche sindacali e del lavoro di Confartigianato Imprese, nonché presidente di FSBA, il Fondo di solidarietà bilaterale per l’artigianato.
Quali sono i motivi che hanno spinto il mondo dell’artigianato a dotarsi di uno strumento come questo che si definisce bilaterale?
Il motivo principale è che l’artigianato è sempre stato escluso dalla cassa integrazione guadagni Inps. Quindi non avendo un ammortizzatore sociale Inps, stabilito dalla legge fin dagli anni settanta, l’artigianato a livello territoriale ha incominciato
a maturare esperienze di ammortizzatori sociali, bilaterali e autogestiti, ad iniziare dai territori. Per esempio ricordo la cassa integrazione dei dipendenti della ceramica nato in Veneto. Da queste esperienze gli ammortizzatori sociali bilaterali sono diventati un sistema in tutto il territorio nazionale. Con le riforme del 20212 e 2015 il legislatore hanno trasfuso questa importante esperienza in provvedimenti attraverso la costituzione di Fsba. Si tratta quindi di un fondo bilaterale autogestito, soggetto naturalmente ad alcune regole di legge e al controllo del Ministero del lavoro, ma fondamentalmente ha la caratteristica di avere delle prestazioni scritte e gestite su misura per le esigenze delle imprese artigiane.
Quante imprese ci sono in Fsba e quali di queste devono versare?
Le imprese iscritte sono oltre 220 mila per circa un milione di lavoratori. Sono
imprese artigiane e tutte sono obbligate a versare la contribuzione ad Fsba perché è stato chiarito con gli ultimi interventi legislativi che si tratta di un una contribuzione obbligatoria. Quindi tutte le imprese artigiane devono versare, ad esclusione delle imprese edili che hanno un diverso sistema di ammortizzatori.
Sappiamo che le imprese
industriali versano una percentuale all’Inps per gli ammortizzatori sociali. Invece quanto versano le imprese artigiane?
La percentuale complessiva per la prestazione dell’assegno di integrazione salariale ordinario a cui sono tenute tutte le imprese è pari allo 0,60% della retribuzione imponibile ai fini previdenziali. Le imprese invece che occupano più di 15 dipendenti devono versare complessivamente l’1% per poter sostenere un ulteriore prestazione che è la prestazione Acis. Inoltre preciso che il versamento è ripartito per due terzi a carico del datore di lavoro e per un terzo a carico dei lavoratori.
Qual è allora il ruolo dei vari enti bilaterali nella gestione delle procedure operative del vostro fondo?
Gli enti bilaterali regionali sono fondamentalmente il nostro sportello sul territorio,
garantiscono un collegamento diretto con il territorio e quindi con le aziende e con i lavoratori. Questo strumento consente di supportare realmente ed efficacemente imprese e lavoratori durante le crisi. E questo è dovuto proprio all’impegno degli enti bilaterali regionali.
Come affrontate periodi critici e di rallentamento globale come quello attuale?
Dopo la pandemia avevamo assistito ad una crescita del prodotto interno lordo. Oggi registriamo una realtà più complessa, non omogenea territorialmente, che vede alcuni settori in grande difficoltà mentre altri continuano ad avere buone performance. Il nostro fondo è comunque in condizione di rispondere prontamente alle sfide che potrebbero presentarsi rispetto alle quali poi occorre anche intervenire a valle delle problematiche registrate. (r.r.)
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Riccardo Giovani
Elezioni Europee. Padovano, 35 anni, imprenditore, è consigliere comunale e provinciale
Carlo Pasqualetto capolista in Veneto con Azione
Lo scorso dicembre era stato eletto segretario regionale di Azione, ora Carlo Pasqualetto, 35 anni, padovano, corre per le elezioni europee da capolista in Veneto. La candidatura del consigliere comunale di Padova, nonché consigliere provinciale con delega all’innovazione, è stata presentata dal leader di Azione Carlo Calenda. Nato a Padova, marito di Benedetta e padre di Azzurra, Pasqualetto è il fondatore e amministratore delegato di Azzurro Digitale, gruppo specializzato nella trasformazione digitale del mondo manifatturiero e logistico. Nel 2013 aveva dato vita a TEDxPadova, il laboratorio di idee e divulgazione scientifica legato alla fondazione americana TED.com. Da leader veneto di Azione ora affronta la sfida delle elezioni europee.
“Per me la politica - spiega - è la capacità di far succedere le cose per migliorare la vita della nostra comunità. Senza dubbio un servizio, e come quando ci si impegna a servire gli altri: si riceve più di quanto si dia. Prendiamo ad esempio la mia situazione familiare. Essere genitori è un servizio pieno di dolcezza; ti richiede di non concentrarti più solo su te stesso, ti fa scoprire nuovi mondi anche se ti costa molto in termini di energie, tempo e denaro. Ma ti arricchisce in-
teriormente e ti fa comprendere che non puoi limitarti a essere solo un buon genitore o imprenditore, come nel mio caso. Vorrei trasmettere questo concetto in politica. Molte persone sostengono che destra e sinistra siano la stessa cosa e che la politica sia inutile. Questo è vero solo se non si scelgono le persone competenti; in tal caso, un incompetente di destra è lo stesso di un incompetente di sinistra. È vero ancor più se manca l’empatia e ognuno guarda solo al proprio interesse. Ma se si fa politica con serietà, competenza, cuore e ragione, diventa l’attività più nobile su cui profondersi. Me ne sono reso conto quando sono entrato nel Consiglio comunale di Padova a 21 anni: si può fare molto bene, basta dimenticare il proprio interesse e agire con giustizia e generosità, perché quel bene tornerà”.
Insieme ai soci Pasqualetto ha creato una serie di aziende che costituiscono “Azzurro Digitale”, un gruppo che fattura oltre 5 milioni di euro e conta 60 dipendenti. “Siamo riusciti a fare impresa nel Veneto perché abbiamo scelto di guardare il bicchiere mezzo pieno. È vero, in Italia ci sono molte tasse da pagare e la burocrazia non è sempre favorevole. Tuttavia, siamo in una regione che resta tra le più belle e creative del mondo, un vero gioiello”.
“Per me la politica è la capacità di far succedere le cose per migliorare la vita delle nostre comunità. Dobbiamo bloccare l’emigrazione dei talenti da Nordest, dare ai giovani la possibilità di lavorare e fare impresa nella nostra regione”
Dal lavoro all’Europa, una delle prime sfide da affrontare, sottolinea Pasqualetto, riguarda proprio l’emigrazione dei talenti dal Nord-Est. “Sull’immigrazione si sono fatte le ultime tre campagne elettorali, - ricorda il candidato di Azione - gridando gli slogan più assurdi, per ultimo quello del blocco navale. Io non voglio parlare di immigrazione, ma di emigrazione. Dobbiamo bloccare l’emorragia di giovani che sta depauperando il nostro territorio. Nel 2000 il Veneto aveva un PIL pro-capite superiore del 35% rispetto alla media europea, oggi quel delta si è assottigliato e sta intorno al 5%. Cosa vuol dire questo? Che ci siamo fermati, che abbiamo smesso di essere una terra in crescita e attrattiva. E’ necessario applicare una cura da cavallo per aiutare i nostri giovani a fare impresa e trovare lavoro qui. Carlo Calenda ha attuato da ministro un incentivo semplice, quello del super ammortamento al 140% che gli imprenditori si ricordano ancora con favore: era automatico e si ripagava da solo in termini di gettito fiscale e aumento della produttività. Abbiamo bisogno di operazioni del genere - conclude Pasqualetto - perché le nostre imprese riescano ad attrarre i giovani laureati e diventino attrattive per i migliori professionisti italiani ed europei”. (r.r.)
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Carlo Pasqualetto con il leader di Azione Carlo Calenda
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Innovazione. Dal Centro Carni Tann vengono riforniti oltre 550 punti vendita Aspiag Service
L’eccellenza dall’allevamento alla tavola, viaggio nel Centro Lavorazione Carni e Salumi
Una superficie di oltre 13.000 mq, 99 collaboratori che saliranno a 120 nel corso del 2024, una produzione media mensile di quasi 900 tonnellate di carni bovine e suine e di 300 tonnellate di salumi: sono questi i numeri che descrivono l’attività di TANN, il Centro Lavorazione Carni e Salumi di Aspiag Service, concessionaria dei marchi Despar, Eurospar e Interspar per il Triveneto, l’Emilia-Romagna e la Lombardia, situato a Monselice all’interno del più ampio polo logistico Agrologic. Innovazione è la parola che caratterizza i processi all’interno del Centro Carni che utilizza le più recenti tecnologie sulle lavorazioni della carne e della salumeria e, grazie ad un alto livello di automatizzazione dei processi, riesce ad industrializzare la produzione ottimizzando i tempi di lavorazione, migliorando la qualità del prodotto, riducendo gli sprechi e garantendo uno standard igienico sanitario elevato. Tra le tecnologie impiegate spiccano le linee in camera bianca di slicing e cubettatura e l’innovativa “Linea Skin Pack”, un metodo che, grazie ad un
particolare packaging sottovuoto, permette di aumentare la durata di conservazione, riducendo il materiale di confezionamento, preservando gusto e proprietà del prodotto. E proprio il prodotto e la cura nella lavorazione delle materie prime provenienti da filiere italiane certificate e tracciate caratterizzano i processi all’interno di TANN per garantire qualità e sicurezza dalla materia prima alla consegna del prodotto lavorato in punto vendita, una scelta in linea con l’impegno di Aspiag Service Despar per la valorizzazione delle produzioni e
dei produttori locali che rappresenta da sempre uno dei tratti distintivi dell’azienda. All’interno del Centro Carni vengono infatti lavorate carni di vitello, bovine e suine, oltre alle preparazioni di prodotti di salumeria. Per la carne bovina, particolare attenzione è riservata alla valorizzazione degli allevamenti sui territori in cui l’azienda è presente, per portare nei banchi di macelleria carni allevate direttamente nelle regioni in cui sono dislocati i punti vendita. Anche per i prodotti di salumeria, è ampio l’assortimento di salumi tipici della tradizio-
ne italiana e tirolese, a cui si aggiungono referenze innovative che valorizzano i gusti e i sapori delle specialità dei territori.
Le referenze prodotte in TANN vengono distribuite negli oltre 550 punti vendita diretti e affiliati di Aspiag Service Despar, inoltre nel Centro Carni si producono carni e salumi pensati ad hoc per il mercato estero e distribuiti nei paesi delle società Spar Austria, Spar Slovenia, Spar Croazia e Spar Ungheria appartenenti al Gruppo SPAR Austria, di cui anche Aspiag Service fa parte.
La visita del presidente Zaia: “Ricadute positive sull’economia veneta”
Diventato operativo nel 2020 con un investimento di circa 60 milioni e un giro d’affari che tocca i 115 milioni di euro, il Centro Carni di Monselice è stato meta lo scorso 8 marzo della visita del Presidente della Regione Veneto Luca Zaia, accompagnato dal Presidente di Aspiag Service Despar, Paul Klotz dagli Amministratori Delegati di Aspiag Service Christof Rissbacher e Massimo Salviato, dal direttore del centro carni TANN Martin Niederkofler, e da Giovanni Taliana, Direttore Regionale Veneto di Aspiag Service Despar. “Un impianto imponente quello di Monselice, qui è il posto giusto dove sviluppare una struttura come questa che ospita ogni giorno oltre 100 addetti che lavorano con cura e professionalità prodotti provenienti da filiere agroalimentari locali” ha commentato il Presidente Zaia che ha anche sottolineato le ricadute positive per il territorio e per la valorizzazione delle filiere loca-
li. “Un investimento di Aspiag Service Despar che da Padova rifornisce i punti vendita in tutta Italia e all’estero, un investimento vincente per il territorio sia in termini occupazionali che di valorizzazione degli allevamenti veneti che producono il 40% della carne rossa italiana e che rappresentano un’eccellenza a chilometro zero, generando così ulteriori ricadute positive sull’economia veneta” ha concluso Zaia. Un aspetto, quello della valorizzazione delle filiere delle
di Martin Niederkoler
Filiere e qualità, l’impegno del marchio dell’Abete per valorizzare le eccellenze dei territori
carni evidenziato anche dal Presidente di Aspiag Service Despar Paul Klotz: “TANN è un polo produttivo di eccellenza, frutto di un investimento importante che abbiamo realizzato puntando ai più elevati standard tecnologici e di sostenibilità, e con cui vogliamo consolidare la costruzione di una filiera produttiva integrata nel mondo delle carni e dei salumi che dalla selezione delle materie prime arriva fino al prodotto finito sui banchi macelleria”. E ancora ricordando l’importante investimento attuato Paul Klotz ha rimarcato il valore aggiunto per l’economia locale: “TANN rappresenta un motore di sviluppo per il territorio, sia dal punto di vista occupazionale sia per la rete che abbiamo costruito con i nostri fornitori, in un’ottica di valorizzazione e conoscenza delle eccellenze locali che da sempre rappresenta un tratto distintivo della nostra strategia di sviluppo”.
Valorizzare i prodotti di eccellenza del territorio e i produttori locali è da sempre al centro della strategia di crescita di Aspiag Service Despar. Garantire prodotti di alta qualità ai clienti non significa solo selezionare accuratamente i fornitori ma anche, come nel nostro caso, produrre e lavorare le carni e i salumi che la nostra azienda distribuisce in tutti i propri punti vendita diretti e affiliati. E proprio in questa prospettiva si inserisce la scelta di investire in una struttura come il Centro Carni che rappresenta un motivo di orgoglio per la nostra azienda poiché siamo uno dei pochi attori della GDO a poter vantare una struttura di questo genere gestita direttamente. Nel nostro Centro le tipologie di carne prodotta sono le più varie, dai salumi alle carni suine, bovine e di vitello, e per tutte le fasce di prezzo, dal mondo convenience con la linea S-Budget a quella Despar Premium. Tutti i prodotti provengono da filiere controllate e i fornitori devono garantire sull’operato di provenienza dei capi, aderendo al nostro protocollo di filiera Despar “Passo dopo Passo”, inoltre i nostri protocolli prevedono sistemi interni che tengono sotto controllo tutte le fasi della lavorazione e della produzione mediante una regolare attività di auditing. Accanto a ciò le filiere, la territorialità del prodotto e i protocolli per garantire la qualità e il benessere animale sono elementi centrali che fanno la differenza nelle scelte dei clienti, anche in un contesto di mercato come quello attuale in cui assistiamo a una flessione nei consumi di carne. Un impegno che vogliamo continuare a perseguire valorizzando sempre più le filiere regionali. Tra il 2023 e 2024 abbiamo per esempio attivato le filiere Pascol in Lombardia e quella del bovino allevato in Veneto, con l’obiettivo di valorizzare le piccole aziende agricole locali, ridurre l’impatto ambientale e garantire al cliente la possibilità di acquistare un prodotto di provenienza certa e a km0.
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Direttore Centro di Lavorazione Carni e Salumi TANN di Monselice
IL PUNTO
Al via il dal 25 aprile la sperimentazione
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“Ribadiamo con forza che nessuno vuole chiudere la città e che se qualcuno vorrà comunque venire in queste giornate da bollino nero potrà farlo, pagando appunto un contributo di 5 euro e prenotando la visita in città”
Il 25 aprile entra in vigore a Venezia il Contributo d’accesso. Si tratta di una sperimentazione per definire un nuovo sistema di gestione dei flussi turistici e di disincentivare il turismo giornaliero a Venezia in alcuni periodi, in linea con la delicatezza e unicità della città, per garantirle il pieno rispetto che si merita.
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Per illustrare e chiarire chi dovrà pagarlo e chi potrà accedere comunque in città nei giorni cosiddetti da “Bollino Nero” essendo sempre e comunque in possesso di QR che ne certifica il diritto di accesso o esenzione, è stata predisposta una campagna di comunicazione che intende arrivare non solo sul territorio veneto ma anche su quello nazionale e internazionale.
L’obiettivo sarà principalmente informare e sens ibilizzare verso un turismo sostenibile. Spot televisivi e radiofonici, manifesti e locandine, brochure, sito Internet, blog e social network: questi i principali mezzi di di usione della campagna di comunicazione multicanale turistica.
“Ho l’onore di essere il sindaco della città più bella del mondo, ma che negli ultimi anni ha un problema di qualità della vita delle persone, di civiltà e di rispetto delle norme.
Un momento della presentazione del contributo d’accesso alla stampa estera dello scorso 4 aprile a Roma
l’individuazione di una soglia di presenze oltre la quale applicare una maggiorazione del contributo di accesso. Il contributo sarà applicato solo alla Città antica e non alle isole minori tra cui il Lido di Venezia
betto, Vignole, S. Andrea, la Certosa, San Servolo, S.
L’obiettivo della campagna di comunicazione sarà rismo sostenibile. Le 29 giornate con il bollino rosso ro dal visitare la città durante questi picchi, favorendo l’arrivo in periodi meno a ollati. Spot televisivi e radiofonici, manifesti e locandina, brochure, sito Internet, sione della campagna di comunicazione multicanale turistica, basta sul claim “ma xe vero che”. Fermo restando che la città sarà sempre e comunque visitabile, i messaggi avranno lo scopo di orientare i turisti giormente fruibile, trasformando questa visita in una esperienza e adottando anche dei comportamenti più responsabili e sostenibili. Per ricordare che il turismo rappresenta anche una opportunità di crescita
fare le riflessioni che andranno fatte, per migliorare e cambiare, con l’aiuto di tutti”.
Contributo
L’importo per il 2024 sarà dunque di 5 euro giornalieri e non sono previste riduzioni. Non vi sarà neppure
Tutte le info su esenzioni, prenotazioni e ottenimento del QR al sito https://cda.ve.it/it/ Per la campagna di comunicazione: https://cdamedia.veneziaunica.it
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Conosciamo l’endometriosi
Riconoscere quando si manifesta migliora la qualità della vita
E’ una patologia frequente nelle donne in età fertile, con un picco tra i 25 e i 35 anni, ma la diagnosi arriva ancora dopo un lungo percorso
Endometriosi,
una maggiore consapevolezza può aiutare a comprenderne meglio i sintomi e ad arrivare con tempestività alla diagnosi per intraprendere con efficacia un trattamento idoneo a migliorare la qualità della vita e a prevenire l’infertilità.
Nel mondo sono 150 milioni le donne che ne soffrono. È una patologia frequente che si manifesta in età fertile, con un picco di casi nella fascia di età 25-35 anni.
In molti casi la diagnosi arriva ancora dopo un percorso lungo e dispendioso, con un ritardo stimato di circa 7 anni e gravi ripercussioni psicologiche sulla donna.
E’ perciò importante parlare di endometriosi, ed è per accrescerne la consapevolezza. Per questo la Regione del Veneto ha messo a punto un vademecum, divulgato anche attraverso i social media di tutte le aziende sanitarie.
Cosa si intende per endometriosi? E’ una patologia cronica che si manifesta quando un tessuto simile all’endometrio si forma e cresce all’esterno dell’utero. Le aree interessate sono sensibili ai livelli di ormoni che regolano il ciclo mestruale e pertanto sanguinano periodicamente. Tali formazioni possono essere causa di dolore, infiammazioni e altri disturbi talvolta invalidanti, che possono colpire la donna, specie durante le mestruazioni, anche per tutto il periodo riproduttivo.
Cosa causa la malattia? Una delle ipotesi principali è la cosiddetta “teoria della mestruazione retrograda”: a causare la formazione e crescita dell’endometrio all’esterno dell’utero sarebbe il passaggio, causato dalle contrazioni dell’utero
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Allerta animali selvatici infetti, non date da mangiare ai piccioni!
Il Comune di Padova ha adottato una serie di misure per limitare il rischio igienico sanitario dopo che il Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 6 Euganea ha rilevato la presenza di alcuni agenti patogeni potenzialmente trasmissibili all’uomo
Limitare il rischio igienico sanitario che può derivare alla popolazione dal contatto con alcuni esemplari di animali che potrebbero essere infetti.
Dopo che il Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 6 Euganea ha rilevato la presenza di alcuni agenti patogeni potenzialmente trasmissibili all’uomo, nelle scorse settimane il Comune di Padova ha pubblicato con urgenza un’ordinanza relativa ad una serie di misure di prevenzione del possibile contagio di malattie trasmesse da animali. Tra le malattie potenzialmente trasmissibili all’uomo vi è la psittacosi, un’infezione non frequente ma che può provocare polmoniti e alterazioni del profilo ematico. Gli animali, possibili portatori di questi agenti patogeni, sono soprattutto i piccioni, ma anche le nutrie e le tartarughe d’acqua dolce.
In particolare, l’ordinanza stabilisce di non dare direttamente o indirettamente nutrimento alla fauna selvatica cittadina; di non
avvicinare mai la fauna selvatica (evitare di accarezzare, rincorrere, prendere in braccio gli animali); di non abbandonare accumuli o residui di alimenti o, comunque, prodotti appetibili e facilmente raggiungibili alla fauna selvatica; di rafforzare le misure di controllo e contenimento delle popolazioni di muridi.
“Si tratta – sottolinea l’assessore all’Ambiente del Comune di Padova, Andrea Ragona - di una misura precauzionale dettata dalla Regione, non siamo in una situazione di emergenza, ma è corretto e logico, visto che i Servizi Veterinari hanno rilevato alcuni casi di animali infetti, mettere in atto alcune semplici azioni di prevenzione che sono prima di tutto di buon senso. L’importante è non entrare in contatto con gli animali, è solo così infatti che potenzialmente ci si può infettare. Assieme al Dipartimento di Prevenzione della Ulss 6 continueremo a monitorare la situazione finché l’allerta non sarà rientrata”.
Riconoscere quando l’endometriosi si manifesta migliora la qualità della vita
durante la mestruazione, di frammenti di endometrio dall’utero alle tube e da queste in addome, con conseguente impianto sul peritoneo, sulla superficie degli organi pelvici e, raramente, su altre sedi.
Questa teoria non ne esclude altre, tanto che sono stati diagnosticati anche rarissimi casi nel sesso maschile. Ci sono anche alcuni fattori che predispongono allo sviluppo di questa patologia, tra cui le caratteristiche istologiche del tessuto responsabile della malattia. Questo tessuto è anche caratterizzato da un’alta capacità di “adesività” che gli consente di aderire alle strutture esterne all’utero. Tra le altre cause: la stimolazione ormonale; le alterazioni del sistema immunitario che permettono l’impianto del tessuto endometriosico, creando uno stato infiammatorio cronico; la genetica e familiarità: le donne con una madre o una sorella affette da endometriosi hanno un rischio 7 volte maggiore di sviluppare la malattia.
A che età si può sviluppare? L’endometriosi può comparire già alla prima mestruazione e perdurare fino alla menopausa. Il picco di casi si verifica tra i 25 e 35 anni, ma la patologia può comparire anche in più giovane età.
Sebbene sia considerata una malattia dell’età riproduttiva, raramente sono descritti casi anche in post menopausa, specie in donne che stanno assumendo trattamenti ormonali sostitutivi.
Quanto è frequente? E’ una malattia diffusa, ma poco conosciuta. In Italia le donne con diagnosi conclamata sono 3 milioni: la malattia colpisce il 10-15% delle donne in età fertile.
Quali sono i sintomi? E’ una malattia difficile da diagnosticare, perché i sintomi possono essere generici o in alcuni casi assenti. I principali sintomi sono: dolore pelvico, nella parte bassa dell’addome persistente per più di 6 mesi; dolore durante il ciclo mestruale che può arrivare a diventare invalidante; dolore durante o dopo rapporti sessuali.
Altri sintomi sono: ciclo mestruale lungo (oltre i 7 giorni), intenso flusso mestruale, perdite di sangue tra un flusso e l’altro; dolore alla defecazione, a volte accompagnato dalla comparsa di sangue nelle urine e nelle feci; disturbi urologici ricorrenti o durante il ciclo mestruale; cefalea, stanchezza fisica e lieve rialzo della temperatura corporea che può accentuarsi durante il periodo mestruale e fenomeni depressivi; disturbi intestinali ricorrenti o durante il ciclo, infiammazioni, aderenze, cisti e noduli; infertilità (30-40% dei casi).
E’ bene sottolineare che gli stessi sintomi possono avere anche altre cause.
Cosa fare in caso di sintomi sospetti? E’ importante parlarne con il proprio medico di famiglia, che valuterà una visita da un ginecologo per un approfondimento. Sin dalla più giovane età non devono essere sottovalutati o taciuti i sintomi che possono essere associati all’endometriosi.
Come può influire sulla quotidianità? L’endometriosi può influire sui livelli di attenzione, causare stanchezza persistente o non riconducibile ad altre cause, ridurre il rendimento scolastico e le prestazioni fisico-sportive. Il dolore pelvico cronico a lungo andare ha un impatto negativo sulla vita, potendo causare patologie psichiatriche come depressione, alterazione della vita sociale e sessuale con possibili ripercussioni negative sul benessere della coppia, oltre che disabilità fisica con conseguenze negative anche sul lavoro.
Quali trattamenti esistono? Variano a seconda della gravità della condizione clinica riportata dalla paziente e alle sue specifiche esigenze, possono essere di tipo farmacologico o chirurgico oltre al supporto psicologico con tecniche di rilassamento. La cura dev’essere personalizzata, in base alle condizioni della paziente, e prescritta dal proprio medico curante.
La dieta può influire? L’assunzione di alcuni cibi può essere d’aiuto per ridurre l’infiammazione, gli alimenti naturalmente ricchi di acidi grassi essenziali omega 3: frutta secca, semi di lino, di chia, di zucca, salmone, pesce azzurro di piccola taglia, avocado; alimenti ricchi di fibre: frutta, verdure, legumi, cereali integrali. Può essere utile anche l’uso di integratori di omega 3 e 6, vitamina D, C, la cui assunzione deve avvenire su prescrizione del curante.
Sono invece sconsigliati carboidrati raffinati, latticini, carne rossa specie se processata, grassi saturi, caffeina, cibi fritti, alcool, soia, avena, aloe, segale.
Endometriosi e gravidanza. Le donne affette da endometriosi riescono a portare avanti una gravidanza. Nei casi più gravi, specie se associati ad una mancata diagnosi ed in assenza di trattamento tempestivo possono presentarsi delle situazioni di sterilità (30-40% dei casi).
In caso di diagnosi di malattia e desiderio di maternità è possibile rivolgersi a medici e centri specializzati per ricevere un trattamento personalizzato e mirato alle proprie esigenze.
Ci sono esenzioni? Dal 2017, con i nuovi Livelli essenziali di assistenza (LEA), l’endometriosi è stata inserita, limitatamente agli stadi clinici più avanzati, nell’elenco delle patologie croniche e invalidanti, riconoscendo alle donne che ne sono colpite il diritto ad usufruire in esenzione di alcune prestazioni specialistiche di controllo.
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Sanità Continua dalla pag. precedente
Ulss 2 Marca Trevigiana. Anoressia e bulimia nervosa, disordini alimentari
Una rete di supporto per i disturbi alimentari
Nel 2023 il Cpda ha preso in carico 569 utenti e ha registrato complessivamente 260 prime visite di cui 136 di minori e ben 35 di pazienti con età inferiore ai 15 anni
“Vivere con un disturbo alimentare non significa solamente avere problemi con il cibo, ma molto di più. Un aspetto che ha inciso molto sulla mia esperienza è stato il rapporto conflittuale con il mio corpo. Percepivo mente e corpo come due entità separate, in cui la testa comandava e il corpo doveva obbedire. Ed è così che, durante questi anni convissuti con l’anoressia nervosa, mi sento di aver trasformato il mio fisico in una macchina industriale. Invece di apprezzare il mio corpo come dono della natura, ho cercato in qualsiasi modo di nascondere i segnali che esso mi mandava, fino a non riuscire a percepirli più. E mi ritrovo ora in difficoltà, perché vorrei ritornare a vivere, a stimare le potenzialità che il corpo può avere. Un giorno mi è stato chiesto di distendermi in un grande foglio su cui è stato ricalcato il perimetro della mia immagine. Mi sono alzata in piedi e ho guardato il disegno… Ero io quel segno sul foglio? No, perché quel disegno non aveva vita: non sono solo quello che io vedo. Grazie al percorso corporeo che sto facendo al centro, sto pian piano cercando di avvicinarmi e riscoprire il mio corpo. Sto riprendendo il contatto con esso e sto lasciando andare i pensieri che volevano comandarlo: lo sto facendo finalmente vivere, esprimere, muovere, e giocare, esattamente come fanno i bambini”.
E’ la preziosa testimonianza di una dei pazienti seguiti dal Centro Provinciale Disturbi Alimentari (CPD) di Treviso, dell’Ulss 2 Marca Trevigiana, che è stato diffuso in occasione della Giornata del “Fiocchetto Lilla”, lo scorso 15 marzo, dedicata alla sensibilizzazione sul tema dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione (DNA).
I disturbi alimentari, che comprendono principalmente Anoressia Nervosa, Bulimia Nervosa e Binge Eating Disorder, sono disturbi psichiatrici complessi, caratterizzati da comportamenti che determinano gravi compromissioni a livello nutrizionale e corporeo. Si tratta di patologie sempre più emergenti, cui spesso si associano altre sintomatologie in comorbilità, in quei quadri multidimensionali frequenti soprattutto tra i giovani in adolescenza e oggi anche in età di pre-adolescen-
za (dai 9 ai 14 anni).
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I dati dell’Ulss 2. L’Anoressia Nervosa (AN) ha un’incidenza massima tra i 15 e i 19 anni di oltre 100 casi anno per 100.000 abitanti, la Bulimia Nervosa (BN) ha un’incidenza e una prevalenza stimate almeno il doppio rispetto a quella dell’AN. Un altro disturbo alimentare, per il quale si sta osservando un aumento di presa in carico, è il Binge Eating Disorder (BED).
Nel 2023 il Centro Provinciale Disturbi Alimentari dell’Ulss 2 ha preso in carico 569 utenti per i quali sono state erogate prestazioni di cura, con 57 percorsi nel Centro Diurno e 14 residenziali. Sono state registrate complessivamente 260 prime visite di cui 136 di minori e ben 35 di pazienti con età inferiore ai 15 anni.
Altro dato importante è quello relativo all’aumento del numero di pazienti ricoverati anche più volte in area medica, pediatrica e psichiatrica, che sono più di 70.
Il Centro provinciale disturbi alimentari dell’Ulss 2, attivo dal 2005, è costituito da una rete interdipartimentale di servizi composta dal Dipartimento di Salute Mentale, coordinatore del centro stesso, dall’Unità operativa Infanzia, Adolescenza, Famiglia, e Consultori, dalla Nutrizione Clinica, dal privato sociale “Insieme si Può”, ed è in rete anche con i reparti ospedalieri di Pediatria, Medicina, Psichiatria, favorendo l’accessibilità e la condivisione di una équipe multiprofessionale per il trattamento in tutte le sue fasi, dall’accoglienza, alla diagnosi, ai percorsi di cura ambulatoriali, riabilitativi semiresidenziali e residenziali e ai ricoveri ospedalieri. L’accessibilità agli ambulatori specialistici dei tre distretti dell’Ulss 2 a partire dal 2020 è garantita da un numero unico telefonico 0422322961 del Centro DNA che può essere contattato dalle persone con disturbi alimentari e dai loro familiari, sia per minorenni che per maggiorenni, o da altri specialisti, e che, tramite una accoglienza e un triage telefonico, facilita l’accesso al servizio per una valutazione o presa in carico, o per ricevere informazioni sui possibili percorsi di valutazione e trattamento.
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Con l’arrivo del mese di aprile, la natura ci regala una varietà di primizie fresche e colorate che stuzzicano l’appetito e invitano a creare piatti leggeri e gustosi.
RISOTTO CON I CARLETTI
La ricetta primaverile fatta con le erbe selvatiche. I carletti crescono spontaneamente nel periodo di aprile-maggio. Sono ottimi per diverse preparazioni ma sprigionano la loro dolcezza soprattutto nel risotto.
Ingredienti: 200 g riso; 1 mazzetto carletti; 1 cipolla; 0,7 l brodo vegetale; 20 g Parmigiano reggiano; 1/2 bicchiere vino bianco; olio q.b.
Preparazione: In una padella tostare a secco il riso per qualche minuto. Lavare i carletti. Tagliare molto finemente una piccola cipolla. Soffriggere il tutto in una padella con un po’ di olio qualche minuto. Mettere a bollire il brodo (oppure prepararlo con acqua e un dado vegetale). Aggiungere il riso al soffritto. Mescolare e sfumare con mezzo bicchiere di vino bianco. Appena l’alcol è evaporato iniziare ad aggiungere il brodo bollente un paio di mestoli alla volta. Tenere la fiamma bassa e mescolare frequentemente. Trascorso il tempo di cottura del riso aggiungere il parmigiano e mescolare energicamente per rendere cremoso il risotto.
QUICHE DI ASPARAGI
Una ricetta versatile per una cena veloce e gustosa. La quiche di asparagi è una torta salata di origine francese, facile da preparare e perfetta per una cena leggera o un pranzo veloce.
Ingredienti: : per una tortiera da 24 cm: 1 rotolo di pasta brisée; 300 g di asparagi; 200 ml di panna fresca; 100 ml di latte; 3 uova; 50 g di parmigiano grattugiato; sale; pepe; noce moscata
CROSTATA DI FRAGOLE
Un dolce fresco e facile da preparare con il frutto principe della primavera.
Ingredienti: pasta frolla: 250g di farina; 125g di burro freddo a dadini; 100g di zucchero; 1 pizzico di sale; 1 uovo intero; 1 tuorlo. ripieno:fragole; zucchero; scorza di limone grattugiata; confettura
Preparazione: Preriscaldare il forno a 180°C.Stendere la pasta brisée in una teglia per crostate di 24 cm di diametro, bucherellare il fondo con una forchetta e coprire con carta da forno e fagioli secchi per evitare che la pasta si gonfi in cottura. Cuocere in forno per 15 minuti. Nel frattempo, lavare gli asparagi e tagliarli a rondelle, lasciando intere le punte. In una ciotola, sbattere le uova con la panna, il latte, il parmigiano grattugiato, sale, pepe e noce moscata. Togliere la carta da forno e i fagioli dalla pasta brisée e versare il composto di uova e panna. Disporre le rondelle di asparagi sulla quiche e decorare con le punte. Cuocere in forno per 30-35 minuti, fino a doratura. Sfornare e lasciare intiepidire prima di servire. Per un sapore più intenso, aggiungere un pizzico di curry o di paprika al composto di uova
Preparazione: Mescolare farina, zucchero e sale. Aggiungere burro a dadini e sfregare fino a ottenere un composto friabile. Sbattere uovo e tuorlo, unirli all’impasto e impastare fino a ottenere una consistenza omogenea. Dividere l’impasto in due parti, metterle in frigo per 30 minuti. Preparare il ripieno: tagliare fragole a fette, mescolarle con zucchero e lasciarle riposare. Preriscaldare il forno a 180°C.Stendere la parte più grande dell’impasto in teglia e bucherellarla. Distribuire confettura, aggiungere fragole e scorza di limone. Stendere la parte rimanente dell’impasto a formare strisce per grigliare il ripieno. Sigillare i bordi della crostata. Spennellare con tuorlo d’uovo diluito in acqua. Cuocere in forno per circa 40 minuti o fino a doratura
www.lapiazzaweb.it 31 A tavola
Idee in cucina, facili e sfiziose
Rubrica a cura di Sara Busato
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