L’INTERVISTA Il sindaco: “Mesi difficili, ma tanti progetti attivati”
C erchiamo di vedere il bicchiere mezzo pieno: finalmente, dopo due lunghi anni di restrizioni, incertezze e sacrifici potremo trascorrere il periodo delle festività come non accadeva dal 2019. Ma da allora molto è cambiato e anche questo sarà un Natale diverso dal solito, anzitutto per le ombre di una guerra che continua ad infuriare alle porte dell’Europa e che pare non aver fine.
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Il
Nicola
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Natale ritrovato
Stievano >direttore@givemotions.it
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CANTIERI Zona industriale, i lavori sono in partenza
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Nascono gli Stati generali dei giovani 14 CULTURA La città celebra il “suo” rugby 18 Servizio a pag. 6 SARÀ UN NATALE CON TANTI EVENTI, IN CENTRO E NELLE FRAZIONI Fino al 24 dicembre in piazza Garibaldi e via Cavour, animazione e fiabe natalizie con “Il villaggio degli Elfi” Servizi alle pagg. 10 e 12 CONFINDUSTRIA VENEZIA ROVIGO NELLA NUOVA VENETO EST: SÌ UNANIME A fine novembre l’evento che ha sancito la nascita della nuova super associazione di categoria di Rovigo Periodico d’informazione localeAnno XXIX n. 245
AMBIENTE “Un emendamento per vietare le trivelle”
QUARTIERI “Cartellonistica da rifare al più presto”
POLITICHE GIOVANILI
NOI SIAMO ver
ANTENORE de
Zona industriale, lavori al via
L e tre sigle sindacali di Rovigo si sono riunite attorno a un tavolo tecnico, con il sindaco Edoardo Gaffeo, per fare il punto in merito alla sicurezza in zona industriale. Il tavolo congiunto, al quale prende parte anche Confindustria Venezia – Area Metropolitana di Venezia e Rovigo, con appunto i rappresentanti sindacali territoriali di Fiom, Fim e Uilm di Rovigo, ha visto la definizione dei lavori. Durante l’incontro, il sindaco ha confermato la partenza dei lavori sulle zone pubbliche, mentre i portavoce degli industriali hanno dichiarato la disponibilità delle aziende a sincronizzare con l’intervento pubblico anche i lavori di rifacimento delle parti private di loro pertinenza.
Visti i posti auto, comunque limitati, sommando il numero generale degli addetti in forze nell’area sarà pianificato un modello di gestione integrato fra le aziende adiacenti. Il tavolo si è chiuso fissando per dicembre la partenza dei lavori di asfaltatura, di sistemazione e aggiornamento della segnaletica e di riqualificazione dell’attraversamento pedonale, che sarà messo in ulteriore sicurezza con la costruzione di un’isola centrale. Rsu e organizzazioni sindacali hanno voluto sottolineare il miglioramento della viabilità e della tutela dell’incolumità dei pedoni grazie alla presenza delle forze dell’ordine in loco. Non sono stati fissati ulteriori tavoli per il momento e le organizzazioni sindacali assicurano che monitoreranno la partenza e l’andamento dei lavori e che saranno pronte a intervenire nuovamente in caso di mancanze o rallentamenti.
Marco Scarazzatti
Un tavolo tecnico tra sindacati e Comune di Rovigo per definire i lavori
Il Natale
ritrovato
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
Dialogo e pace sembrano parole dimenticate, concetti ormai lontani per chi invece conosce e pratica benissimo il linguaggio delle armi e dell’odio. Da più parti non è mai venuto meno l’appello a lasciare spazio alla diplomazia, salvo poi constatare come anche nel nostro piccolo sia difficile affrontare questo argomento senza cedere a facili prese di posizione e arrivare allo scontro. Eppure non dobbiamo perdere la speranza, non possiamo rinchiuderci nella nostra indifferenza perché “tanto ci si abitua a tutto e non possiamo farci niente”.
Già con gli anni della pandemia siamo stati messi alla prova non solo sul fronte sanitario ma anche su quello della tenuta sociale, della coesione delle nostre comunità di fronte ad un’emergenza che aveva rapidamente stravolto le nostre vite, scardinando abitudini e certezze. Il conflitto che ha attraversato il 2022 ha lasciato il segno anche a casa nostra, ci ha costretto a fare i conti con le bollette sempre più care, con gli effetti di una speculazione selvaggia e incontrollata, con la necessità di far quadrare i conti in tempi di “economia di guerra”. I prossimi mesi saranno altrettanto impegnativi e anche il banco di prova per le misure di sostegno a famiglie e imprese adottate in queste settimane dal governo. L’Esecutivo, come ci si aspettava, sta impegnando notevoli risorse per far fronte alle difficoltà anche se non è semplice trovare la ricetta per accontentare tutti. Nonostante tutto in questo mese ritroviamo il “nostro” Natale e ci regaliamo uno spazio di serenità e condivisione da vivere in famiglia, ma anche tra la gente della nostra comunità, riprendendo le consuetudini e gli appuntamenti che scandiscono le festività. E’ anche una boccata d’ossigeno per le tante attività commerciali delle nostre città e dei nostri paesi che più di altri hanno risentito sia degli effetti dell’emergenza sanitaria che della difficile congiuntura economica. Le luci - spesso e volentieri a basso consumo, nel segno di un Natale sostenibile - che si accendono in questi giorni nei centri storici e lungo le strade, insieme alle tante occasioni di incontro, sono il primo segnale che ci invita ad aver fiducia nel futuro. Buon Natale a tutti.
di Rovigo
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delle feste
Festività. La macchina organizzatrice è al lavoro per portare le iniziative in centro e nelle frazioni
Luci, mercatini, teatro e tanti eventi per vivere insieme la magia del Natale
Fino al 24 dicembre “Il Natale degli Elfi nelle frazioni”, con animazione e fiabe natalizie per i più piccoli
L a magia del Natale è arrivata in città. A Rovigo, infatti, sono arrivate le casette e il grande albero, in piazza Vittorio Emanuele II, ma la macchina organizzatrice è al lavoro per tante iniziative, sia per il centro che per le frazioni. Luminarie, animazione, teatro, bancarelle di dolciumi, eventi, per un Natale dedicato soprattutto alle famiglie e ai bambini.
Giunta alla sua 21esima edizione, la manifestazione, che ha preso il via sabato 3 dicembre e proseguirà fino al 6 gennaio 2023, organizzata da Confesercenti Venezia Rovigo in collaborazione con Co.Fi.Po. e con il Comune di Rovigo, ha l’obiettivo di promuovere il centro storico e il nostro territorio, creando il giusto clima delle festività natalizie e occasioni di socializzazione e divertimento.
Entrando nei dettagli, in Piazza Vittorio Emanuele II, è stato allestito il “Villaggio di Babbo Natale”, con un mercatino di 8 casette in legno adeguatamente addobbate, l’albero di Natale, proveniente dall’Altopiano di Asiago, alto 15 metri, che da quest’anno torna nella sua collocazione storica davanti al Comune.
A cura del Consorzio Fieristi Polesano Co.Fi.Po., sempre
in piazza Vittorio Emanuele è stata creata un’area dedicata ai bambini con il “Trenino di Babbo Natale” e la casetta dello zucchero filato.
Sono stati inoltre posizionati una slitta di Babbo Natale, sfere luminose e giochi di luce.
Durante i fine settimana di
Luminarie, animazione, bancarelle di dolciumi, per un Natale dedicato soprattutto alle famiglie e ai bambini
dicembre, non sono mancati e non mancheranno, a cura di Cofipo, bancarelle di dolciumi e prodotti tipici.
A fare da cornice a tutto questo, c’è anche la musica e l’animazione di Delta Radio, con la consueta casetta in legno, in piazza Vittorio Emanuele, a partire dal 7 dicembre.
È tornata anche quest’anno l’iniziativa di Babbo Natale a cura di FaeDesfa con un evento dedicato ai bambini in collaborazione con Motoclub Fiamme del Polesine.
Fino al 24 dicembre in piazza Garibaldi e via Cavour, animazione e fiabe natalizie con “Il villaggio degli Elfi”, a cura del Gruppo teatrale “Il Mosasico”.
Dal 2 al 6 gennaio 2023 come tutti gli anni a cura di Cofipo torna la “Festa dell’Epifania”, con il posizionamento di 6 gazebo con dolciumi e leccornie per grandi e per piccini. Grande novità di quest’anno, fino al 31 dicembre 2022, durante i fine settimana, compreso il venerdì, è rappresentata dalla possibilità di salire e visitare una delle torri medievali più alte d’Italia: Torre Donà. Per informazioni e prenotazioni, contattare l’Ufficio IAT, tel. 0425/206206 – mail:iat@comune.rovigo.it.
L’8 dicembre, alle 17, si è rinnovata la tradizione con L’Infiorata per la festa dell’Immacolata, con la deposizione di una coroncina
di fiori alla Madonnina di palazzo Nodari, a cura dei vigili del fuoco di Rovigo. Per le frazioni invece, si parte da Borsea, con “Natale a Borsea”, promosso dalla locale Pro Loco, l’avvio delle iniziative è stato sempre l’8 dicembre con l’accensione dell’albero, buffet e animazione per bambini, a cura del Gruppo Giovani di Borsea. Il 24 dicembre dopo la messa, buffet con panettone e cioccolata calda.
La federazione Italiana Teatro Amatori di Rovigo (FITA), ha organizzato il Teatro nelle frazioni, l’11 dicembre alle 21 nel Teatro di Grignano Polesine “Serata omicidio” con la Compagnia Briciole d’Arte di Canaro; il 18 dicembre
alle 21 nella scuola primaria di Mardimago, è andato in scena “Comicarosello”, con la compagnia I Lusiani di Lusia; il 22 dicembre alle 21 invece al Teatro Di Fenil del Turco sarà il turno di “Politigaber”, omaggio a Giorgio Gaber con i “Buoni& Cattivi di Castelmassa.
Fino al 24 dicembre dalle 16 alle 19, inoltre, ci sarà “Il Natale degli Elfi nelle frazioni”, con animazione e fiabe natalizie per i più piccoli nelle frazioni, a cura del gruppo teatrale “Il Mosaico”. Insomma, a Rovigo tutto è pronto per un Natale ricco della sua magia e di tante iniziative per trascorrere le feste divertendosi in compagnia.
Gaia Ferrarese
6 www.lapiazzaweb.it
Il
calendario
Luca Zaia: “Ecco l’autonomia.
E altri grandi progetti per il Veneto”
“Ho speranze che la guerra si concluderà”. Positivo il giudizio sulla manovra del governo Meloni: “Dedicati al sociale 21 miliardi, avranno ricadute importanti sulle famiglie”
Strascichi della pandemia, assenza di personale sanitario, ma anche autonomia e futuro dell’industria: sono le parole chiave del 2022 per il Veneto secondo il governatore Luca Zaia che, nonostante tutto, guarda al prossimo anno con fiducia.
Come valuta l’anno che sta terminando e cosa si aspetta dal 2023?
“È stato un anno difficile, considerato che abbiamo avuto prima il covid e poi la guerra in Ucraina. Lo definirei annus horribilis da un punto di vista sociale, con non poche difficoltà. Però noi sappiamo che dopo la pioggia torna sempre il sereno. Questa guerra si concluderà: ho molte speranze.
“Roma dà attenzione al Veneto. Per il prossimo futuro abbiamo in serbo altre importanti novità”
Penso che sia giunto il momento di lasciare spazio alla diplomazia e che entrambi contendenti, l’aggressore e aggredito, decidano di fare un passo indietro, perché si possa trovare un’intesa. Non ci possiamo permettere nessuna guerra, tantomeno questa che è vicina a noi e pesa moltissimo nella geopolitica internazionale”. Come giudica la manovra del governo Meloni?
“Positivamente. Su 35 miliardi 21 sono dedicati al sociale, alle famiglie. È come se il Governo avesse versato più o meno un miliardo alla Regione. Noi non ci saremmo mai riusciti, con nessuna manovra tributaria: saremmo riusciti forse a incassare 180, 150, 120 milioni di euro. Ecco, il Governo ha fatto un’operazione da 21 miliardi di euro che poi avrà una ricaduta positiva sui costi che le famiglie si sono
visti aumentare per il costo dell’energia”.
Come è considerato il Veneto dal governo?
“Come veneti ci possiamo attribuire il merito di avere uno standing che anni fa non avevamo. D’altra parte se non hai considerazione non porti a casa le Olimpiadi e non tratti con Intel un investimento di 10 miliardi di euro che è il più grande investimento nella storia del Paese. E stupiremo ancora perché abbiamo grandi progetti”.
A proposito dell’autonomia, nel recente incontro con il ministro Calderoli lei ha affermato “ora o mai più”. Perché?
“Perché ci sono tutti i presupposti: siamo davanti a un ministro che s’è mosso con celerità, in un governo che comunque mantiene la parola data ai cittadini. Ovviamente stiamo parlando della più grande riforma della storia assieme al presidenzialismo: in questa legislatura l’una e l’altro dovranno essere assolutamente approvati. L’articolo 144 nella legge di stabilità è un ottimo segnale; finalmente è finito il riscaldamento a bordo campo e la stagione dei compiti per casa”.
Quali saranno i passi successivi, allora?
“Il progetto dell’autonomia entra nel vivo e prende sempre più forma. Entro fine dell’anno - come dichiarato dal ministro Calderoli - avremo lo strumento per definire costi e fabbisogni standard, un passaggio indispensabile per procedere verso la delega di poteri alle Regioni. Significa finalmente realizzare un progetto totalmente in linea con la costituzione, nell’ottica della solidarietà e della sussidiarietà nazionale. Abbiamo l’opportunità di ridisegnare il profilo del Paese, in linea con i princi-
pi ispiratori dei padri costituenti. Abbiamo imboccato la strada giusta, intrapresa con decisione dal governo, al quale vanno i miei ringraziamenti. Spero che ora
“Sanità, anche il pubblico deve poter tenere in servizio chi vuole restare dopo la pensione”
si faccia bene e velocemente anche perché in questo modo si darà compimento non solo ai dettami introdotti con la modifica del titolo V della legge fondamentale dello Stato, ma anche alla Carta costituzionale approvata il primo gennaio 1948. Che nasce autenticamente federalista: non ha mai avuto uno sguardo centralista,
se non nell’erronea gestione che ne è seguita”.
La Regione ha di recente emanato un bando per 393 medici per far fronte all’assenza di personale. Sono sufficienti?
“Sul mercato non ci sono professionisti e quelli che ci sono hanno la possibilità di attraversare la strada e andare dal privato che li paga di più. Mancano i medici e questa divaricazione tra domanda e offerta ci sta mettendo non poco in difficoltà. Quanto ai medici in pensione, io chiedo che il pubblico possa fare quello che può fare un privato, cioè tenere su base volontaria i propri professionisti”.
È nata Confindustria Veneto est, la più grande del Paese, che unisce quelle di Venezia e Rovigo e Confindustria Veneto centro.
Come valuta questa fusione?
“Oltre ai numeri, c’è anche un dato quantitativo che è importantissimo: questo raggruppamento significa
“La fusione di Confindustria è un segnale positivo”
oltre 86 miliardi di fatturato, quasi metà di quello Veneto arriva da questa associazione. Direi che è un bel segnale, soprattutto perché punta all’economia di scala, a razionalizzare. È un segnale che anche il pubblico dovrebbe cogliere. L’economia di scala ci permette di risparmiare, di essere più efficienti e avere sempre come ultimo obiettivo quello di fornire servizi al cittadino”.
8 www.lapiazzaweb.it Politica
Giorgia Gay
L’intervista. Il presidente della Regione traccia un bilancio dell’anno e guarda con speranza al 2023
In primo piano Luca Zaia, governatore del Veneto. Nelle altre foto, la premier Giorgia Meloni e la stretta di mano fra Vincenzo Marinese e Leopoldo Destro dopo la fusione di Confindustria
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“In questi mesi difficili tanti progetti portati a casa per la città”
riusciti a portare a casa risorse per circa trenta milioni di euro collegati al Pnrr. Il 2023 sarà dedicato a mettere a terra questi progetti, nonostante le difficoltà che ci saranno a causa del caro energia”
Con la fine dell’anno è tempo di bilanci per l’amministrazione comunale di Rovigo. Il sindaco Edoardo Gaffeo fa il punto su un 2022 certamente non facile e delinea un 2023 con luci e ombre.
Sindaco, che anno è stato questo per Rovigo? “È stato un anno difficile. Ricordo che nella prima parte dell’anno eravamo ancora nel pieno della tempesta pandemica. Passata quella, è arrivata la crisi ucraina e la necessità di mettere in piedi un sistema di accoglienza per i profughi. Per questo devo ringraziare il mondo del volontariato, il coordinamento della questura e tutti collaboratori che hanno dato il massimo per riuscire a a gestire al meglio una situazione molto complicata. E poi abbiamo avuto tutti, e quindi anche l’amministrazione comunale, il problema del caro energia. Le difficoltà quindi non sono mancate. Ma è stato un anno di lavoro, in cui abbiamo esplicitato nel miglior modo possibile, secondo me, il tema PNRR. È stato un anno in cui siamo riusciti a portare a casa risorse per circa 30 milioni di euro e il 2023 sarà dedicato a mettere a terra questi progetti, nonostante le difficoltà che ci saranno a causa del caro energia”.
Ecco, rispetto all’anno che si apre e al tema del caro bollette come vi state attrezzando?
“La nostra intenzione è quella di approvare il bilancio preventivo 2023 entro l’anno o, se non ce la facciamo, entro i primissimi giorni dell’anno nuovo, per avere una capacità di manovra. Siccome siamo un ente pubblico e dobbiamo chiudere il bilancio il pareggio, stiamo cercando di capire dove possiamo fare ulteriori tagli per 450-500mila euro. Sicuramente non metteremo mano al sociale e ai servizi essenziali. Speriamo che nella seconda parte dell’anno ci sia la possibilità di recuperare un po’ di fondi: da un lato il Governo sembra essere intenzionato ad aiutare gli enti locali, dall’altro abbiamo attivato quest’anno una razionalizzazione della spesa energetica di cui dovremo riuscire a vedere anche i risultati”.
Quest’anno è stato contrassegnato da due risultati importanti: la Zls e la fusione di Confindustria Venezia Rovigo e Padova Treviso in Confindustria Veneto est. Cosa significa tutto questo per il territorio?
“Significa molto. La ZLS è un’occasione che va costruita. In questo momento è in corso una serie di approfondimenti per capire bene cosa comporta tutto questo, perché siamo ancora in attesa che la Regione cominci ad avviare delle interlocuzioni. Intanto ciascun comune si sta preparando attraverso l’adeguamento
degli strumenti urbanistici e anche noi stiamo lavorando in questa direzione. Per quanto riguarda la nascita di Confindustria Veneto est, è sicuramente un successo, frutto di un lavoro durato per molto tempo e io sono convinto che rappresenti un’opportunità straordinaria per il territorio. Consente sicuramente agli associati di avere a disposizione una struttura organizzativa che li metta nelle condizioni di lavorare nel miglior modo possibile. Ma dà anche l’opportunità a noi sindaci e a tutte le istituzioni di fare un ragionamento di unione, di sinergia per attivare progetti comuni per il bene delle nostre comunità. Ormai cominciamo a essere un polo attrattivo per investimenti e quindi lo stimolo è quello di lavorare in questa direzione per cercare di aumentare il benessere collettivo delle nostre comunità”. A livello politico, la sua maggioranza come sta, dopo le recenti fibrillazioni?
“È tutto tranquillo. Diciamo che c’è una dialettica che penso rientri nell’ordine delle cose. L’importante è riuscire a mantenere quella serenità che ci consente di lavorare bene soprattutto per i nostri concittadini, che sono l’unico obiettivo che io personalmente ho in testa in questo momento”.
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“Siamo
Giorgia Gay
L’anno che si chiude e l’anno che verrà. Intervista al sindaco Edoardo Gaffeo
all’unanimità
È nata Confindustria Veneto Est: quattro province insieme per crescere
Dal voto degli imprenditori ispirato da una moderna visione di sviluppo metropolitano, nasce il nuovo soggetto associativo di area vasta
L e Assemblee degli Associati di Assindustria Venetocentro - Imprenditori Padova Treviso e Confindustria Venezia - Area Metropolitana di Venezia e Rovigo, riunite in contemporanea al nuovo Centro Congressi di Fiera di Padova, hanno approvato all’unanimità il Piano industriale e l’accordo di integrazione tra le due Associazioni.
Per dimensioni e rilevanza, è la seconda Associazione territoriale del Sistema Confindustria, con 5mila imprese associate e 270mila addetti
Dal voto degli imprenditori ispirato da una moderna visione di sviluppo metropolitano, nasce il nuovo soggetto associativo di area vasta, denominato Confindustria Veneto Est Area Metropolitana Venezia Padova Rovigo Treviso.
Per dimensioni e rilevanza, è la seconda Associazione territoriale del Sistema Confindustria, con 5.000 imprese associate e 270.000 addetti.
Rappresenta un territorio chiave dell’economia italiana, una metropoli di fatto con 3 milioni di abitanti, che genera 96 miliardi di Pil, 32,5 miliardi di export, il 55% del valore aggiunto manifatturiero del Veneto e il 6,8% di quello nazionale (27 miliardi nel 2021), dando così concreta attuazione al vertice veneto del nuovo Triangolo industriale, con Milano e Bologna metropolitane, nel cuore dell’Europa.
L’Accordo di integrazione è stato sottoscritto dai Presidenti, Leopoldo Destro di Assindustria Venetocentro e Vincenzo Marinese di Confindustria Venezia-Rovigo davanti alla platea di imprenditori. La governance e la struttura organizzativa di Confindustria Veneto Est saranno efficaci e pienamente operative dal 1 gennaio 2023. Le Assemblee dei Soci hanno
anche approvato lo Statuto della nuova Associazione. La fase di avvio, dal prossimo gennaio alla data di elezione del 2024, vedrà alla guida il Presidente in carica con più elevata durata residuale del mandato, Leopoldo Destro. Nel Consiglio Generale vi sarà il cumulo delle cariche in corso fino all’Assemblea Genera-
le del 2023 e nel Consiglio di Presidenza fino all’Assemblea del 2024.
Il Progetto di integrazione tra le due Associazioni aveva preso avvio nel 2019. È proseguito in modo partecipato e condiviso, con i lavori della Commissione Paritetica (temporaneamente sospesi causa pandemia), la conferma del mandato assembleare ai Presidenti alla prosecuzione del Progetto, la firma del Protocollo preliminare di aggregazione (gennaio 2021). Ha visto impegnati in un intenso lavoro i Presidenti e le strutture, coadiuvati dalla Commissione Paritetica composta da: Claudio De Nadai, Enrico Del Sole, Francesco Nalini e Alessandro Vardanega per Assindustria Venetocentro e da Gigliola Arreghini, Luca Fabbri, Roberto Gasparetto e Mauro Zennaro per Confindustria Venezia-Rovigo.
Il Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni ha aperto i lavori della Parte Pubblica dell’Assemblea Generale fondativa di Confindustria Veneto Est, intervenendo in videocollegamento da Palazzo Chigi alla presenza di duemilacinquecento imprenditori, rappresentanti dell’economia e della politica.
È seguita la conversazione con i Presidenti Leopoldo Destro e Vincenzo Marinese condotta da Andrea Cabrini e Roberta Floris. Il Vicepresidente di Fondazione Edison Marco Fortis ha poi trattato, nella sua relazione, il peso economico e manifatturiero del Veneto Est e del nuovo Triangolo industriale nel benchmark con l’Europa, ponendo le basi per i successivi confronti.
Il primo è stato quello con il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, il secondo ha visto dialogare i Sindaci di Venezia, Treviso, Rovigo, Luigi Brugnaro, Mario Conte, Edoardo Gaffeo e il Vice Sindaco di Padova Andrea Micalizzi. È seguito quindi l’intervento di Carlo Messina Consigliere Delegato e CEO di Intesa Sanpaolo. Le conclusioni sono state affidate al Presidente di Confindustria, Carlo Bonomi.
10 www.lapiazzaweb.it Economia
L’associazione. Approvato
il Piano industriale e l’accordo di integrazione tra le due realtà
I presidenti Leopoldo Destro e Vincenzo Marinese
“Così aumenta la nostra competitività”
Marinese: “Il tessuto produttivo delle imprese può contare su una rappresentanza ancor più forte”
Idue front runner di questo importante passo in avanti nell’organizzazione della principale associazione datoriale veneta, sono Leopoldo Destro, presidente di Assindustria Veneto Centro e Vincenzo Marinese, presidente di Confindustria Area Metropolitana Venezia –Rovigo.
Ed è proprio dalle loro parole che si coglie tutta la soddisfazione per il grande passo compiuto.
“Confindustria Veneto Est finalmente è una realtà grazie al coraggio e alla visione degli imprenditori, questo è un fatto storico importante - ha dichiarato Leopoldo Destro, Presidente di Assindustria Venetocentro -. La nuova Associazione rappresenta un’innovazione istituzionale di grande portata, che nel pieno di transizioni epocali traccia la strada per il futuro. Un’indicazione alla quale mi auguro si ispirino non solo le associazioni confindustriali ma anche tutti i corpi intermedi e le istituzioni pubbliche e private. Le crisi che hanno colpito duramente le nostre imprese e la nostra regione richiedono infatti di resistere, di evolvere e ricostruire. Richiedono l’ambizione di costruire un futuro comune. Oggi possiamo e dobbiamo farlo insieme, dando concreta attuazione a quell’unica realtà allargata metropolitana di 3 milioni di abitanti nel Veneto orientale, vertice del nuovo triangolo industriale con Milano e Bologna metropolitane nel cuore dell’Europa. Una realtà capace di valorizzare la prossimità e le peculiarità di ciascun territorio in un’ottica integrata, volta ad accrescere la
capacità competitiva delle nostre imprese, contribuendo alla crescita del Veneto e dell’Italia. Di giocare una partita più incisiva in fatto di rappresentanza, anche in Europa, e nella competizione internazionale tra grandi aree metropolitane per attrarre giovani, multinazionali, capitali finanziari, intelligenza e cultura”.
“Registro con soddisfazione l’esito del voto delle Assemblee, che si sono espresse a favore della nascita di Confindustria Veneto Est coronando un sogno condiviso di grande coraggio e visione - dichiara Vincenzo Marinese, Presidente di Confindustria Venezia area metropolitana di Venezia e Rovigo -. Questa
Destro: “Una realtà capace di valorizzare la prossimità e le peculiarità di ciascun territorio”
integrazione è il risultato di un percorso ponderato e articolato, che ha visto protagoniste le nostre due Associazioni, e l’inizio di un nuovo progetto di sviluppo per l’area metropolitana di Venezia, Rovigo, Padova, Treviso. Baricentro del quadrilatero che vede ai propri vertici Milano, Bologna, Lubiana e Monaco di Baviera, questo territorio operoso guarda all’Europa consapevole della propria storia e, allo stesso tempo, proiettato verso il futuro. Un domani che richiede alle aziende di fare squadra, per moltiplicare le competenze mantenendo elevata la propria competitività nei mercati internazionali che tanto apprezzano il made in Italy per la sua qualità e bellezza senza eguali. Ecco, da
oggi questo tessuto produttivo innervato di piccole e medie imprese può contare su un sistema di rappresentanza ancor più solido e forte. Un’Associazione capace di far pesare il proprio valore nei rapporti con i portatori di interessi, per renderli sempre più consapevoli del fondamentale ruolo dell’industria in questo meraviglioso territorio”.
Il sindaco di Venezia Brugnaro: “Un esempio per la politica”
Con l’integrazione di Assindustria Venetocentro - Imprenditori Padova Treviso e Confindustria Venezia - Area Metropolitana di Venezia e Rovigo, il nuovo e unitario soggetto associativo di area vasta denominato Confindustria Veneto Est - Area Metropolitana Venezia Padova Rovigo Treviso, conterà 5.000 imprese associate con 270.000 collaboratori, consolidando per dimensioni e rilevanza il ranking di seconda Associazione territoriale del Sistema Confindustria. La nuova associazione opera in un territorio chiave della cultura d’impresa e dell’economia italiana, con 2 milioni 900mila abitanti, forte di un Pil aggregato di 96 miliardi di euro, 325mila unità locali (5,1% del totale nazionale) con oltre 1,2 milioni di occupati di cui 400mila nell’industria, e un tasso di disoccupazione al 5,7% (Italia 9,5%). Qui si concentra il 55% del valore aggiunto manifatturiero del Veneto e il 6,8% di quello nazionale (27 miliardi nel 2021). Nel 2021 è di 32,5 miliardi di euro il valore delle esportazioni dell’area vasta, pari al 46,2% dell’export regionale e al 6,3% di quello dell’Italia. Il contributo all’attivo commerciale è di 7 miliardi (40,7% dell’intero Veneto).
Il Sindaco e Presidente della Città Metropolitana di Venezia, Luigi Brugnaro, presente all’Assemblea, ha lanciato un appello alla politica in una fase nella quale si torna, con forza a parlare, del ruolo delle province. I discorsi, per molto tempo condotti, sulla cosiddetta PaTreVe – l’integrazione tra i territori di Padova, Venezia e Treviso – trovano, infatti, nella scelta fatta dagli industriali quella definizione che la politica non ha saputo garantire.
Ora il Sindaco di Venezia intende riaprire, con determinazione, il dibattito seguendo l’esempio di Confindustria.
“Per me, che vivo Confindustria come una famiglia, è una giornata di grande felicità - ha detto Brugnaro aprendo il suo intervento - e ringrazio Vincenzo Marinese e Leopoldo Destro per aver dato a tutti, politica compresa, un esempio di come si fa aggregazione e condivisione. Confindustria è il luogo di una democrazia molto trasparente e il culmine di questo percorso che vediamo oggi, dopo tanti anni, ne è testimonianza. Ho sempre pensato che le imprese riescano, nel fare le cose, a superare la politica”.
“Oggi qui si segna una pagina storica e speriamo che assieme riusciamo a far ricadere quel principio di autonomia, reclamato a livello regionale, anche sulle città e le aree metropolitane, in un clima di dialogo tra i vari livelli istituzionali e il mondo del lavoro, fatto non solo dalle imprese, ma da tutto il suo complesso.
L’imprenditore, che si assume il rischio di investimento, sa benissimo quanto sia essenziale il ruolo dei suoi collaboratori, della famiglia e di tutta la sua rete. Così come sono essenziali coloro che, sui territori, garantiscono la sicurezza. Anche da questo punto di vista le imprese hanno bisogno di sentire lo Stato vicino. E per questo voglio ringraziare prefetti, forze dell’Ordine, volontari e tutti gli organi che contribuiscono a garantire la sicurezza ogni giorno”.
Nei prossimi numeri de La Piazza certamente seguiremo e stimoleremo questo interessante dibattito.
12 www.lapiazzaweb.it Economia
Confindustria Veneto Est. Il commento dei due presidenti Leopoldo Destro e Vincenzo Marinese
I presidenti Vincenzo Marinese e Leopoldo Destro
Estrazione di metano. Il Partito Democratico lancia una nuova iniziativa per affrontare
il tema
“Tavolo tecnico ed emendamento per fermare le trivelle”
Martella: “Con questo provvedimento puntiamo a correggere le nuove disposizioni che consentono le trivellazioni in una delle zone d’Italia più delicate dal punto di vista ambientale e geologico”
Continua la lotta polesana contro le trivellazioni nel Delta e nell’Alto Adriatico, ora anche attraverso nuove iniziative. Il Partito Democratico del Veneto, infatti, attiverà un tavolo di ascolto “con le categorie produttive, gli amministratori del Polesine nonché con autorevoli esponenti del mondo accademico, scientifico ed economico, degli ordini, per affrontare i problemi dell’estrazione di idrocarburi e delle conseguenze ambientali e sociali sul territorio”.
La ripresa delle trivellazioni annunciata dal governo nei mesi scorsi, soprattutto nel Delta del Po, per estrarre un miliardo di metri cubi anno a fronte di un fabbisogno annuale di 70 miliardi circa, rischia di fatto di avere un forte
impatto sull’ecosistema ma anche su altri settori economici, come ad esempio quello agricolo già fiaccato dalla siccità, della pesca e del turismo. “Il Delta del Po e tutto il Polesine sono ecosistemi delicatissimi che hanno già pagato a caro prezzo le estrazioni metanifere del passato – afferma il segretario regionale del Pd, Andrea Martella –. I territori delle province di Rovigo e di Ferrara sono stati interessati dallo sfruttamento di giacimenti metaniferi dal 1 938 al 1964. L’estrazione innescò un’accelerazione, nell’abbassamento del suolo, decine di volte superiore ai livelli normali con punte massime di oltre 3 metri dal 1950 al 1980. E recenti rilievi effettuati dall’Università di
Padova hanno evidenziato un ulteriore abbassamento di 50 centimetri nel periodo 1983-2008 nelle zone interne del Delta del Po. A fronte di tali criticità l’annuncio del tavolo tecnico tra regione e governo risulta in realtà una mossa dilatoria, avendo di fatto già deciso”.
Il Partito Democratico Veneto intende dunque approfondire l’argomento, coinvolgendo tutti gli attori interessati. Il tavolo sarà coordinato dal responsabile Sostenibilità della segreteria regionale, Alessio Albertini e dal responsabile del Forum Ambiente del Pd, Matteo Favero.
Il tavolo tecnico però non è la sola iniziativa messa in gioco dal Pd. Il segretario regionale Martella, infatti, ha presentato al Senato un emendamento al decreto Aiuti quater per salvaguardare il Delta del Po da possibili nuove estrazioni di idrocarburi. L’emendamento ripristina il divieto di
nuove prospezioni, ricerche e coltivazioni di idrocarburi nelle acque del Golfo di Venezia nel tratto di mare compreso tra il 45 parallelo (Porto Tolle) e il parallelo passante per la foce del ramo di Goro del fiume Po.
“Con questo provvedimento puntiamo a correggere le nuove disposizioni del governo che consentono le trivellazioni una delle zone d’Italia più delicate dal punto di vista ambientale e geologico
con fenomeni, quali la subsidenza, che incidono pesantemente su quest’area mettendone in pericolo la stabilità e il futuro – afferma Martella –. È un emendamento che raccoglie le istanze provenienti dal territorio e che vede una forte contrarietà delle amministrazioni locali, di forze economiche e sociali, proprio in considerazione di queste legittime preoccupazioni”.
Gaia Ferrarese
13 www.lapiazzaweb.it INGRESSO Contact palazzoroncale.com
Ambiente
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Politiche giovanili
Avviati gli “Stati generali”. L’iniziativa ha preso il via a novembre, con tre giornate di confronto
“Più luoghi di incontro e di sport”: le richieste dei giovani al Comune
L’assessore Alberghini: “La nostra amministrazione ha sempre cercato di integrare maggiormente nel dialogo pubblico i ragazzi e le ragazze”
Si sono tenuti a Rovigo, tra il 24 e il 26 novembre, per la prima volta, gli Stati Generali dei giovani del territorio, un’occasione preziosa per loro per poter dialogare con le istituzioni locali e promuovere iniziative. “La nostra amministrazione ha sempre cercato di integrare maggiormente nel dialogo pubblico i giovani. Con questi stati generali abbiamo discusso con loro di numerose tematiche, tramite dibattiti, eventi, momenti di lavoro di gruppo e di confronto”, queste le parole di Erika Alberghini, assessore alle politiche giovanili del comune di Rovigo.
“Questa manifestazione va ad inserirsi all’interno di un percorso che la nostra amministrazione sta portando avanti dall’inizio del mandato, anche se è stato certamente
rallentato dalla pandemia”.
Fra i temi trattati nel corso delle tre giornate di eventi e dibattiti spicca quello dei luoghi di incontro: sempre di più, infatti, i giovani rodigini sentono la necessità di spazi comunali dedicati a loro; per poter organizzare incontri, eventi e concerti dal vivo. “Il nostro comune offre già a disposizione una sala prove per i musicisti e sono vari i gruppi che la frequentano, ma resta un luogo ancora non noto a tutti. Sicuramente uno dei deficit del nostro comune è quello legato alla comunicazione con le fasce d’età più basse - continua Alberghini -. Sarebbe utile aprirsi all’utilizzo anche di social più frequentati dai giovani, come, ad esempio, Instagram. Detto ciò, stiamo già cominciando ad adoperarci per fornire più
spazi pubblici e per migliorare quelli già esistenti”. Un’altra tematica molto sentita dai giovani, emersa nel corso degli Stati Generali, è quella legata alla creazione di nuovi parchi attrezzati e campi da gioco pubblici dove poter praticare sport liberamente. “La nostra amministrazione ritiene di grande importanza la creazione di spazi del genere, che riescono sempre a riscuotere un grande successo e un buon apprezzamento anche da parte dei giovani. Un caso emblematico è sicuramente quello di Granzette, dove, ascoltando le richieste che ci sono state poste da un gruppo di ragazzi del territorio, abbiamo creato dei nuovi spazi pubblici per permettere loro di praticare sport in compagnia”. Queste le pa-
role di Erika Alberghini a riguardo. Nel corso delle tre giornate di manifestazione si è parlato anche di studio, lavoro, volontariato e di tematiche affini; altri elementi fondamentali da affrontare per poter migliorare la qualità della vita delle fasce più basse di età. “Questa manifestazione- conclude l’assessore Alberghini- è stata fondamentale per poter mettere nuovamente i giovani e i
loro problemi al centro del dibattito pubblico. La nostra amministrazione, nonostante le grandi difficoltà che si è trovata a dover necessariamente affrontare, ha sempre cercato di coinvolgere e di organizzare eventi per i giovani, come dimostra ad esempio la manifestazione “Voci dal basso” di questa estate, facendo fronte anche ad un decennio di fondi tagliati per le politiche giovanili”.
Davide Farinatti
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La ricorrenza. In città le celebrazioni in memoria del disastro che ha segnato anche il Polesine
2012-2022: Italia Nostra ricorda il decennale del terremoto
Quando Italia Nostra si unisce alle istituzioni, le proposte si fanno più concrete. Al museo etnografico Il Manegium, si è svolto l’incontro “L’importanza della ricostruzione e del restauro”, testimonianze e ricordi, del sisma che nel 2012 colpì anche il nostro Polesine, in particolare i paesi della sinistra Po, nel decennale di quel disastro. Tante le persone presenti, la Protezione Civile, i sindaci e gli amministratori che insieme ai relatori hanno dato il loro contributo al convegno. Ad aprire i lavori il presidente del Manegium, Adriano Azzi, dopo di lui a portare i saluti Giuseppe Tasso, sindaco d Fratta, Fabiano Pigaiani, sindaco di Ficarolo, la consigliera provinciale Lucia Ghiotti. Presenti molte altre personalità e tecnici, architetti, ingegneri e geometri del restauro, anche la presidente dell’Ordine degli Architetti, Alessandra Avezzù.
Fra i messaggi arrivati
quello di Vincenzo Tinè, Sovrintendente di Verona, Vicenza e Rovigo. Preziosissimi e molto interessanti i messaggi sull’importanza della conoscenza e sul recupero e restauro dei beni architettonici, a cura dell’architetto Andreina Milan, socia di Italia Nostra sezione di Rovigo e ricercatrice dell’Università di Bologna e dell’architetto Carmine Abate, fino a poco tempo fa presidente regionale e ora consigliere nazionale dell’associazione.
L’architetto Massimiliano
Furini, coordinatore emergenza per gli edifici di culto colpiti dal sisma per la Diocesi di Adria Rovigo, ha bene descritto tutti i danni e il recupero fatto soprattutto sugli edifici religiosi, dopo il sisma del 2012. Molto bello il filmato fatto, sempre con i report tecnici dell’architetto Furini, proiettato alla fine. Ha concluso con i ringraziamenti per tutti, Fabio Bellettato, presidente di Italia Nostra Rovigo.
Marco Scarazzatti
cerimonia è iniziata con il raduno di tutti i partecipanti nel piazzale dedicato a San Francesco, cui è seguita la celebrazione della messa
Le nuove generazioni incontrano il volontariato
È tornata a inizio dicembre, per il quindicesimo anno, “Una giornata particolare” l’evento che facilita l’incontro tra i giovani e il volontariato. Oltre 3.000 studenti dai 6 ai 18 anni di 15 scuole di Padova e Rovigo sono stati coinvolti in incontri con circa 150 volontari di 30 associazioni diverse.
Le associazioni hanno proposto agli studenti attività di conoscenza delle proprie attività ma anche laboratori centrati sugli Obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.
I temi maggiormente trattati nel corso degli incontri sono stati la riduzione delle disuguaglianze, le città e comunità sostenibili, la salute e il benessere, la pace.
Alcuni istituti scolastici hanno aderito alla proposta dedicando l’intera mattinata per tutte le classi all’incontro con le associazioni di volontariato. A Rovigo sono state coinvolte più classi dell’Istituto De Amicis e del Liceo Celio-Roccati.
Per Luca Marcon, presidente del CSV di Padova e Rovigo “festeggiare la giornata internazionale del volontariato significa per noi ringraziare tutte le volon-
tarie e i volontari che sono impegnati quotidianamente, per lo più sotto-traccia, in attività di tutela, ascolto, accoglienza e inclusione. È inoltre occasione per ribadire la vicinanza del Centro Servizio Volontariato di Padova e Rovigo a tutte le associazioni attraverso i servizi erogati ma anche attraverso un ruolo di facilitatore e attivatore di reti e di connessioni tra mondo del Terzo Settore, Istituzioni e realtà profit”.
15 www.lapiazzaweb.it Succede in città Fotografa il QR code e ascolta l’ultimo Notiziario
La
Rizzato: “Cartellonistica da rifare al più presto”
“Fin dal 2019 ho fatto presente la necessità di sostituire i cartelli in diverse vie del quartiere Tassina. Si tratta di piccoli e poco onerosi interventi ma che darebbero un bel segnale”
La cartellonistica toponomastica della città di Rovigo deve essere controllata e, in alcuni punti del centro come nei quartieri, rifatta al più presto. È questa la richiesta che molti cittadini fanno all’amministrazione comunale e di cui si è fatto portavoce nelle ultime settimane il consigliere Lorenzo Rizzato: “Ci sono alcune zone in cui la cartellonistica è talmente datata che non è più leggibile, altre in cui addirittura è assente o per incidenti stradali che l’hanno abbattuta o, nei casi più estremi, perché mai installata. Il Comune di Rovigo non ha mai effettuato un controllo complessivo della situazione, intervenendo a spot su richiesta dei cittadini o dei consiglieri comunali. Sarebbe pertanto necessario una mappatura completa del territorio, pianificando di conseguenza interventi in tutte quelle vie in cui la cartellonistica è assente o datata. Si tratta di interventi che hanno un costo davvero limitato, ma che sono considerati molto importanti dai residenti”.
Rizzato continua portando degli esempi concreti: “Ci sono strade come via Galvani o via Giordano in cui la cartellonistica ormai è datata oppure altre come via Sanzio, via Spontini e piazzale Perosi in cui è del tutto assente. Intervenire su queste criticità porterebbe a un miglioramento generale del decoro della città”.
Il consigliere comunale ha inoltre avanzato un’ulteriore proposta: quella di “inserire cartelli che abbiano indicati anche i numeri civici, in modo da semplificare il lavoro di postini, portapizze e corrieri che in alcune zone si trovano in particolare difficoltà”.
Rizzato conclude spiegando di essere in costante contatto con l’assessore e con gli uffici comunali che si occupano di questa tematica: “Questo è un tema che ho portato all’attenzione dell’amministrazione
comunale fin dal 2019, anno della mia elezione, quando ho fatto presente la necessità di sostituire la cartellonistica in diverse vie del quartiere Tassina, intervento poi fatto e per cui ringrazio l’assessore Favaretto. Sono però convinto che una amministrazione efficiente debba avere sotto controllo la situazione e realizzare appunto una mappatura ge-
nerale ed una pianificazione completa. Spero che si riesca a intervenire in tutte le zone segnalate dal sottoscritto, dai colleghi e dai cittadini, nonché si avvii e concluda la realizzazione di una ricognizione generale. Si tratta di piccoli e poco onerosi interventi ma che darebbero un bel segnale di attenzione ai cittadini”.
Chiara Tomao
Nuovi laboratori di teatro per i ragazzi a San Bortolo
Sono iniziati tutti i laboratori teatrali professionali, per ragazzi dai 6 ai 19 anni, suddivisi per fasce d’età, e articolati in extrascolastici e scolastici, messi in campo dal progetto di educazione teatrale “Il teatro siete voi 2022.Palcoscenico Polesine”, ideato da Irene Lissandrin con l’associazione ViviRovigo.
“Per tutti i bambini, i preadolescenti e i giovanissimi, che hanno riso e ammirato gli spettacoli teatrali professionali, della rassegna “Il teatro siete voi”, c’è ora la possibilità di provare il gioco del teatro in prima persona - spiega Lissandrin -. Sotto la guida di attori e registi professionisti, si può vivere subito una grande esperienza di crescita emozionale, sociale, di sviluppo, di nuove amicizie e per il futuro, gettare le basi per un’attività lavorativa o per un hobby di alto valore culturale”.
I laboratori extrascolastici pomeridiani, aperti a tutti, sono quattro: tre a Rovigo e uno a Lusia. I tre corsi di Rovigo, tutti nei locali del centro parrocchiale e del teatro di
San Bortolo, sono realizzati nell’ambito del progetto “Prossimità”, sostenuto dalla Regione, attraverso Arteven e dall’associazione ViviRovigo. Per i più piccoli, dai 6 agli 11 anni, c’è il laboratorio incentrato sul movimento corporeo “Il corpo racconta”, diretto dal vulcanico attore e regista Pippo Gentile della Ullallà teatro di Marostica. Per i bambini dagli 8 ai 12 anni, con un pò più di esperienza teatrale, c’è il laboratorio di narrazione e creazione “I magici folletti”. Docente, Irene Silvestri di Pantakin teatro. Per i più grandi, della compagnia Il teatro siamo noi, giovanissimi dai 13 ai 19 anni. La docenza è del duo Matteo Campagnol ed Emanuele Pasqualini. Infine gli adolescenti, dai 14 ai 18 anni, “I cinque sensi dell’attore”, realizzato nell’ambito del bando “Off line, ritrovarsi a teatro”, sostenuto dalla Regione. (m.s.)
16 www.lapiazzaweb.it Quartieri
frazioni
e
Toponomastica. Il consigliere si fa portavoce delle richieste dei cittadini
Rovigo celebra l’amore per la palla ovale
ugby, Rovigo città in mischia” è il titolo della mostra che sarà visitabile, gratuitamente, a Palazzo Roncale a Rovigo, fino al 29 gennaio per iniziativa della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. Una mostra curata da Ivan Malfatto, Willy Roversi e Antonio Liviero, da un’idea di Sergio Campagnolo, una mostra speciale, nell’allestimento, grazie alla produzione di Arcadia Arte e 120 grammi laboratorio di architettura. Che comincia, all’ingresso del Roncale, salendo su una tribuna di tubi, vera. Ci si siede sui seggiolini, rossi e si attende un attimo che si abbassino le luci, poi parte un filmato di 6’, un cortometraggio tratto da “Aprile ‘74 e 5”, del 1995, dell’attore e regista bellunese Marco Paolini, che tratta la narrazione tra “un campo di rugby e la piazza”. Si sale al secondo piano, ma si continua a stare in campo, perché un gioco di illusione ottica su alcuni pannelli crea un’azione di mischia, mentre sulle pareti foto in bianco e nero a colori che hanno fatto la storia del rugby a Rovigo ed evocano ricordi anche di chi le
ha scattate. E poi gli armadietti e le panche degli spogliatoi, quelli veri, con le maglie e gli “ovali” di gare storiche, i video di trasferte memorabili, le interviste alla gente che risponde alla domanda “cosa rappresenta il rugby a Rovigo”.
Perché “Rugby Rovigo città in mischia” è una mostra che vuole andare oltre la cronaca sportiva, per raccontare come questo sport sia valso, a Rovigo forse più che altrove, come modello sociale di inclusività e accoglienza.
È l’intero Polesine ad identificarsi con la sua squadra di rugby. Qui la palla ovale ha il ruolo che altrove ha il calcio. E il Polesine dimostra questa sua identificazione con i fatti e non solo con le discussioni al bar: basti osservare la mobilitazione della tifoseria, sia al Battaglini che in trasferta, caso unico in Italia. In casa si parla di rugby e i bambini crescono con il mito della palla ovale. Il mito e, soprattutto, i valori.
“Le vittorie, le vicende di questa società - ha detto il presidente della Fondazione, Gilberto Muraro - hanno certamente appas-
sionato il mondo del rugby, ma non c’è dubbio che esse si siano riverberate anche al di fuori di esso. Influenzando positivamente la percezione di Rovigo e del Polesine a livello nazionale e anche internazionale. Per questo la mostra non sarà una mera (pur meritata) celebrazione di partite e vittorie ma un’occasione per capire, e far capire, l’unicità del fenomeno del rugby in queste terre”.
Fondata nel 1935, “Rugby Rovigo Delta” è tra le società italiane più vittoriose, avendo conquistato 13 scudetti nazionali (il primo nel 1951 e il più recente nella stagione 2020-21). Insieme al Petrarca Padova, inoltre,
il Rovigo vanta il primato di non essere mai retrocesso dalla massima divisione. Milita ininterrottamente in tutti i campionati italiani di prima divisione del secondo dopoguerra, essendo presente in serie A, A1, Super 10, Eccellenza e TOP12 dal 1945, vantando così la più lunga permanenza nella massima divisione italiana. Nel suo palmarès figura inoltre la vittoria di una Coppa Italia.
Forse nemmeno Davide Lanzoni, lo studente di medicina che dall’ateneo patavino portò la passione del rugby a Rovigo, poteva immaginare che da quell’improvvisato gruppo di amici avrebbe preso vita
un’epopea. Moltissima la passione ma ben poche le risorse. Tanto che la leggenda popolare tramanda che le maglie indossate nel primo Campionato della Gioventù Italiana del Littorio fossero quelle rosso-blu dismesse dai giocatori del Bologna Calcio. Tra quei ragazzi si faceva notare Mario “Maci” Battaglini, destinato a segnare la storia del rugby in Italia e Francia.
L’autunno di Palazzo Roncale sventola i colori rosso e blu. Quelli del Rugby Rovigo, la squadra di rugby che dal 1935 inorgoglisce e appassiona questo territorio.
Cristiano Aggio
“Dialoghi dal sottosuolo”: 8 conferenze per conoscere il territorio e il Museo dei Grandi Fiumi
Da settembre a novembre si è svolto un ciclo di otto conferenze dal titolo “Dialoghi dal sottosuolo. Storia di Rovigo e dintorni, attraverso le collezioni archeologiche del Museo dei Grandi Fiumi”. Nell’ambito delle attività sociali del 2022, il Centro Polesano di Studi Storici Archeologici ed Etnografici di Rovigo, in collaborazione con Comune di Rovigo, Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le provincie di Verona, Rovigo e Vicenza, e con il sostegno della Fondazione Cariparo, ha organizzato una serie di incontri. Lo scopo dell’iniziativa - aperta a tutti gli interessati, ma con particolare riguardo a chi opera nell’ambito dell’istruzione e della valorizzazione dei beni culturali del territorio polesano - è stato quello di creare una maggiore consapevolezza del patrimonio archeologico comunale e provinciale, ospitato in uno dei più grandi musei civici del Ve-
neto. Con l’occasione, si sono inoltre date anticipazioni delle più recenti ricerche archeologiche in corso nel territorio: dagli scavi urbani di Rovigo ai nuovi progetti finanziati dalla Cariparo, ossia le indagini nei siti protostorici di Frattesina, Campestrin e Villamarzana, alla pieve di Santo Stefano di Melara, nel grande complesso di età romana di San Basilio.
Gli incontri, della durata complessiva di circa due ore, si sono articolati in una sorta di dialogo - intervista, che un socio del Cpssae (tra quelli che hanno partecipato alla realizzazione dell’attuale allestimento museale) ha proposto, di volta in volta, a vari studiosi, che hanno saputo illustrare e collocare in un’adeguata cornice storico-archeologica, i tematismi presentati nelle singole sezioni del museo. Cinque conferenze sono state dedicate alle sezioni attualmente esistenti (età del Bronzo, età del Ferro, età Romana, Medioevo, Rinascimento), la
prima all’istituenda sezione “Ambra e nuove scoperte” e le ultime due, rispettivamente, alle collezioni archeologiche dell’Accademia dei Concordi (con un approfondimento sulla collezione egizia ValséPantellini) e alle più antiche testimonianze della presenza umana nei territori prossimi a quello polesano. La frequenza agli incontri ha consentito ai docenti degli istituti scolastici di Rovigo e provincia di ottenere il credito formativo di corso di aggiornamento. Tutti gli incontri hanno visto una
consistente partecipazione da parte di un pubblico molto vario, per tipo di formazione e fascia di età e ha consentito a quanti si interessano all’archeologia polesana, di avere un aggiornamento sulle numerose ricerche in atto nel territorio e sulle nuove metodologie d’indagine.
Nel corso dell’ultimo appuntamento, il professor Carlo Peretto, ha invitato una scuola di Rovigo, giunta terza al concorso nazionale, ideato dalla rivista Focus Junior, rivolto alle scuole, che richiede-
va la stesura di un breve racconto, legato alla scoperta del dente di un bambino del Paleolitico, documentato nel sito La Pineta di Isernia. La scoperta è stata fatta di recente proprio dal professor Peretto con il suo team di archeologi. L’Istituto comprensivo Rovigo 3 si è classificato al terzo posto, con una classe terza delle scuole primarie, guidata dall’insegnante Giannina Vallin. I bambini sono stati invitati da Peretto a visitare il sito preistorico di Isernia. Rovigo ha passato il testimone ad Adria, dove il Gruppo Archeologico Adriese “Francesco Antonio Bocchi”, sezione Cpssae, ha ideato la 33. Edizione del ciclo di sette incontri, in programma, uno al mese, fino a giugno 2023, nella sede del museo archeologico nazionale di via Badini 59. Ingresso gratuito su prenotazione, telefonando allo 042621612. Ogni incontro inizia alle 17. P
Marco Scarazzatti
18 www.lapiazzaweb.it Cultura
“R
Sport in mostra. A Palazzo Roncale fino a gennaio l’esposizione dedicata alla squadra polesana
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Manuel López Cossío, nuovo allenatore del Rovigo Orange
“Sono grato per avermi dato l’opportunità di far parte di questo progetto, spero di essere all’altezza della fiducia che è stata riposta in me e lavorerò per raggiungere importanti obiettivi”
Èlo spagnolo Manuel López Cossío e per lui è la prima esperienza in Italia. È arrivato ad inizio novembre prendendo il posto di mister Marcio Santos, rimasto a Rovigo per 2 mesi. Spagnolo di Pontevedra, classe ’77, ha allenato fino all’anno scorso il Pojo Pescamar, squadra di prima divisione spagnola ottenendo ottimi risultati. Ha un ottimo curriculum anche fuori dal campo essendo insegnante di Futsal, ed è uno dei giovani allenatori più amati e ritenuto tra i più competenti sia dalle giocatrici che hanno avuto il piacere di essere allenate da lui, ma anche dagli addetti ai lavori. È uno degli allenatori tatticamente tra i più preparati.
“Sono grato al Rovigo Orange per avermi dato l’opportunità di far parte di questo emozionante progetto, spero di essere all’altezza della fiducia che è stata riposta in me e lavorerò insieme al mio staff, giocatrici, società e tifosi per raggiungere importanti obiettivi. Dopo aver concluso il mio rapporto come mister al Pojo Pescamar in Spagna, avevo voglia di intraprendere una nuova esperienza e mi ha sempre attratto l’idea di allenare in Italia. Dal primo contatto con la società ho avuto subito delle buone sensazioni e tutti mi hanno parlato molto bene del Rovigo Orange. Questa opportunità mi entusiasma perché è la mia prima esperienza fuori della Spagna, ho guardato parecchie partite della serie A italiana e penso sia un campionato stimolante, ci sono giocatrici e allenatori di alto livello e le società sono strutturate molto bene”.
Dopo 8 giornate del massimo campionato di calcio a 5 femminile, la squadra rodigina è terzultima con 4 punti in una classifica cortissima che vede Rovigo Orange a 5 punti dai play off. Questa la classifica
dopo 8 giornate: Tikitata 22, Falconara 21, Bitonto e Kick Off 19, Pescara 18, Audace Verona 12, Lazio 10, Pelletterie Firenze 9, Irpinia 7, Real Statte e Vip 6, Rovigo Orange e Molfetta4, Vis Fondi 1. Le ultime due retrocedono, terzultima e quartultima fanno i play out, le prime 8 i play off.
Cristiano Aggio
Una targa di riconoscimento a Giacomo Finotti
“Al grande mister Giacomo Finotti con stima ed ammirazione”. È la dicitura della targa che il direttivo della sezione Aiac di Rovigo ha voluto personalmente consegnare a Giacomo Finotti, in occasione di un bellissimo traguardo che il segretario dell’Associazione Allenatori polesana, dal 1973 fino al 2008, ha tagliato domenica 20 novembre, compiendo 90 anni splendidamente portati. Così, grazie all’assist della figlia Sabrina, il presidente Giuseppe Nasti il segretario Roberto Bacchiega e alcuni componenti del direttivo tra cui Fernando Guaraldo, Flavio Pigato, Cristiano Aggio e Maurizio Tavian, hanno fatto una sorpresa a Finotti in una domenica speciale, che è corrisposta anche con l’inizio dei campionati di calcio del Mondo, un mondo, quello del calcio, di cui Giacomo Finotti è stato protagonista a Rovigo per 35 anni in qualità di segretario dell’Aiac di Rovigo. “È stata una sorpresa bellissima, dice Finotti, che mi ha emozionato. Non me l’aspettavo ed è stato bello fare un brindisi con gli amici dell’associazione allenatori di Rovigo, un brindisi che ho esteso ai giocatori e agli allenatori che mi hanno accompagnato nella mia storia associativa, nella quale ho ricordi molto belli delle iniziative che sono state organizzate. E sono contento nel vedere che i numeri della sezione di Rovigo sono positivi, segno del buon lavoro che sta svolgendo il direttivo presieduto da Giuseppe Nasti”.
Lo scorso anno, in occasione dell’uscita del libro “Noi allenatori Veneti”, presidente e segretario avevano incontrato Finotti per omaggiarlo della pubblicazione che parla della storia dell’Associazione Italiana Allenatori Calcio del Veneto, duecento pagine raccontante attraverso incontri, aneddoti, date, foto, dove, nella sezione dedicata a Rovigo, Giacomo Finotti è ben rappresentato, raffigurato assieme a tecnici che hanno fatto la storia del calcio nazionale come Ilario Castagner, Emiliano Mondonico, Gibì Fabbri. (c.a.)
23 www.lapiazzaweb.it Sport
Calcio. Prima esperienza in Italia, è uno degli allenatori più amati e competenti
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Fine d’anno, tempo di bilanci. C’è chi festeggia, chi ha un sorriso a mezza bocca e chi spera che il 2023 porti miglior fortuna. I brindisi di Capodanno non potranno che essere scintillanti per Fratelli d’Italia che viaggia con percentuali superiori al 30% e che il giudizio positivo degli elettori – così com’è certificato dai sondaggi – non faranno che aumentare. Nel Veneto il partito di Giorgia Meloni ha ottenuto un risultato maggiore rispetto a molte Regioni: tutto fa pensare che apparterrà a Fratelli d’Italia il nuovo governatore. Del resto, difficile ipotizzare un capovolgimento in una Regione che di sinistra non è mai stata.
La Lega ha dimezzato i suoi voti nel Veneto attestandosi al 14%: il bilancio vira al rosso e non c’è granché da brindare. È vero che il partito di Salvini si consola non solo con la partecipazione al governo ma anche intestandosi vari successi del governo (il tetto al Pos, i
#Regione
Il Punto Chi brinda e chi no
di Antonio Di Lorenzo
contanti, la revisione radicale del reddito di cittadinanza…) grazie all’attivismo del leader. Ma è indubitabile che una stagione per la Lega si sia conclusa, quella del partito che viaggiava a percentuali stellari. Ormai nell’elettorato di centrodestra la Lega è stata in gran parte sostituita dai Fratelli di Giorgia Meloni.
E deve anche riflettere sulle battaglie interne delle correnti, che, negate da tutti, in realtà esistono e combattono. Non è domo il leader Bossi, non lo sono nemmeno coloro che fanno riferimento a Luca Zaia, anche se adesso il gruppo è indicato come “marcatiani”. Sta di fatto
che, nella competizione interna, e come è stato sottolineato da tutti gli osservatori, Salvini non ha dato spazio nelle liste a Zaia e il vincente tra i due appare il segretario federale, noto per essere un uomo che non molla mai.
Zaia, dal canto suo, mentre evoca l’unità in questa stagione congressuale della Lega, può vantare a livello amministrativo di aver risparmiato ancora ai veneti l’applicazione dell’Irpef regionale, come pure era stato paventato. Ma soprattutto, se le cose seguono la strada intrapresa, potrà incassare il successo dell’autonomia differenziata. Anche se servirà un anno.
Il Pd, batostato in quasi tutta Italia, nel Veneto mantiene la sua percentuale del 16% e non è crollato. Non è poco. Mantenere le posizioni è già un successo quando il mondo attorno si disfa. Anche il partito del segretario Andrea Martella può alzare un calice. Ma uno solo. Del doman non v’è certezza per il Pd.
Carenza medici di famiglia in Veneto “Investimenti su formazione e incentivi”
Sul fronte della sanità regionale il 2022 si chiude come si era aperto: a tenere banco è la carenza di personale medico, negli ambulatori di medicina generale come negli ospedali, in particolari nei pronto soccorso. Tra la fine di dicembre e gennaio sono previsti ulteriori pensionamenti dei medici di famiglia, il che significa altri posti scoperti e disagi per le comunità, soprattutto quelle più piccole e isolate. Negli ospedali intanto ci si interroga sul destino di alcuni servizi e reparti, dove la presenza di personale medico è garantita dai “gettonisti” di aziende private attraverso convenzioni. La Regione Veneto, attraverso l’assessore al sanità Manuela Lanzarin e il capo della direzione Sanità e sociale Luciano Flor (quest’ultimo prossimo a passare il testimone per l’imminente pensionamento) non fa che sottolineare “la costante attenzione attraverso ogni ini-
ziativa utile, anche presso le sedi nazionali preposte”.
“La carenza di medici è una criticità che investe l’intero territorio nazionale, causata da un’errata programmazione a livello nazionale che ha determinato il cosiddetto ‘imbuto formativo’ – precisa Flor -. Una situazione a cui si sono aggiunti gli effetti dell’emergenza COVID-1 9 prima e del post pandemia poi, determinando criticità assistenziali e l’adozione di normative specifiche temporanee non sempre coerenti con il contesto normativo generale e con distorsioni a livello di mercato del lavoro”.
A fronte di questa situazione i vertici della sanità veneta assicurano di aver provveduto il più possibile ad aumentare il contingente dei medici ammessi a frequentare il corso di formazione in medicina generale. “Il numero di posti messi a bando nel triennio 2021-2024 - aggiunge For - risulta infatti
più che triplicato rispetto al triennio 2020-2023, passando da 128 a 433 posti: in particolare rispetto alle 85 borse di studio ex bando ordinario attribuite al Veneto nel 2020 si è passati alle 240 previste nel 2021, a cui ne sono state aggiunte ulteriori 66, grazie ai fondi messi a disposizione dal PNRR per un totale di 306 borse di studio. Intanto la Giunta regionale ha approvato il bando di concorso per l’accesso al corso triennale di formazione specifica
in medicina generale per un totale 353 nuovi medici di medicina generale nel triennio 2022-2025”. La Regione, inoltre, ha previsto specifici ulteriori finanziamenti a copertura dei costi sostenuti dai medici di base che hanno aumentato il numero di assistititi, sia per i collaboratori di studio che per il personale infermieristico.
Dal Consiglio regionale, intanto, il gruppo del Partito Democratico allarga lo sguardo al prossimo biennio
e manifesta preoccupazione: “Il 2023 e il 2024 saranno gli anni-record per numero di medici di medicina generale operanti sul territorio veneto che lasceranno l’attività lavorativa per andare in pensione. - afferma il capogruppo Giacomo Possamai - Un fenomeno che, guardando al lungo periodo, porterà a una fuoriuscita di oltre 1.900 professionisti in meno di quindici anni. Sulla formazione di nuovi medici il Veneto appare in forte ritardo, addirittura all’ultimo posto se si considera il criterio del numero di borse di formazione per ogni 1.000 abitanti”. I consiglieri del Pd chiedono investimenti per rafforzare il fronte degli ambulatori e quello del personale di segreteria e infermieristico, a sostegno dei medici, incentivi ai medici che lavorano e scelgono di lavorare in aree disagiate, assieme alla predisposizione di un adeguato numero di borse per la formazione.
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Il confronto. La Regione assicura il “massimo impegno” per aumentare gli organici
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Luciano Flor, responsabile della Direzione Sanità e Sociale della Regione
Valori, determinazione e sorriso: “Porto la voce della mia generazione”
Dopo l’emozionante debutto in Parlamento il lavoro sulle emergenze attuali: “Sento grande la responsabilità, ci sono delle urgenze comuni che attendono risposte, ma i provvedimenti del Governo sono inadeguati”
a mia generazione è la grande assente, in Parlamento: il Partito Democratico ha scelto di rappresentarla e per questo sento la grande responsabilità di provare a portarne la voce.” Così Rachele Scarpa, trevigiana, 25 anni la più giovane Parlamentare della Repubblica Italia si presenta al suo debutto sugli scranni di Montecitorio. Un’emozione unica associata, però, ad una grande determinazione, a dei valori non negoziabili e ad un sorriso che in questa strana campagna elettorale in molti hanno imparato a conoscere e ad apprezzare.
“I temi – spiega l’Onorevole Scarpa - che stanno a cuore a me e ai miei coetanei sono chiari, li portiamo nelle piazze da anni: politiche coraggiose in difesa dell’ambiente, lotta alla precarietà e al lavoro povero, una maggiore considerazione della salute a tutto tondo, anche quella psicologica, emersa come grande difficoltà a partire dalla pandemia. Su quest’ultimo tema ho voluto agire subito. Serve una grande consapevolezza tra tutte le parti politiche sul fatto che la salute mentale è salute e che non può essere un lusso di chi se lo può permettere: per questo ho voluto far nascere un Intergruppo parlamentare dove avviare una discussione
trasversale e porre una nuova luce su un problema diffusissimo ma silenzioso.”
Un avvio subito estremamente concreto quello di Rachele Scarpa che a poche settimane dall’insediamento si è subito messa al lavoro rendendosi protagonista già di molti provvedimenti. “Non è solo alla mia generazione, però, che voglio parlare: ci sono delle urgenze comuni che richiedono risposte: il costo della vita, i salari che non crescono da trent’anni, la drammatica assenza dei medici di base nel nostro territorio, l’inquinamento della nostra aria e della nostra acqua.”
“Sono tutti problemi – continua l’Onorevole PD - Che non trovano risposte nell’attuale manovra di bilancio, in cui spiccano l’inadeguatezza delle misure di contrasto alla crisi energetica e alle tensioni inflazionistiche e l’iniquità delle iniziative, di natura fiscale e non, nell’ambito del lavoro, della lotta alla povertà e in campo pensionistico.
Si accentueranno i divari tra cittadini e territori avvantaggiati e svantaggiati: in uno scenario in cui l’inflazione si avvicina al 12% e il paese va verso la recessione, si risponde con la completa eliminazione dell’unica misura destinata alla povertà, con una sperequazione nella tassazio-
ne sul reddito tra lavoratori dipendenti e autonomi, col ritorno dei voucher, con un taglio insufficiente e non strutturale del cuneo fiscale, con misure sulle pensioni limitate al 2023, regressive e discriminatorie (come Opzione donna, ridotta e legata al numero dei figli). Sull’ evasione fiscale, tra tetto al contante, stralcio delle cartelle, e possibilità degli esercenti di rifiutare i pagamenti in carta sotto i 60 euro, torniamo indietro di 15 anni. Allarmanti sono anche le assenze, in questa manovra: mancano glii investimenti in ambiente, istruzione, sanità. Quelli che per noi sono i pilastri di una società che funziona e cura i cittadini subiscono un grave disinvestimento, dove non tagli. La direzione in cui andare è opposta: salario minimo, sostegno alle imprese che promuovono la sostenibilità e vanno e verso la conversione ecologica, investire sulla medicina di prossimità, più risorse in istruzione e ricerca, un fisco più equo. Solo così garantiremo la dignità delle persone, in tutti gli aspetti della loro vita. Dignità è vivere in un ambiente salubre, senza dover temere il prossimo disastro climatico. È accedere ai servizi a prescindere dalla propria disponibilità economica, o dalla zona di residenza: sanità, psicologo
di base, ma anche servizi per l’infanzia o trasporto pubblico. È lavorare e non rimanere poveri lavorando, è dare a tutti la possibilità di progettare liberamente il proprio futuro con studi e formazione adeguati e accessibili. È avere un tetto sopra la testa e un salario adeguato. Anche nel nostro Veneto tutto ciò va portato fortemente in luce, queste infatti non sono utopie: sono il minimo indispensabile, e lo difenderemo infaticabilmente, dentro e fuori dal Parlamento”.
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Rachele Scarpa. La giovane deputata si racconta e sottolinea tutte le mancanze della manovra di bilancio
La neo deputata Rachele Scarpa davanti a Montecitorio e fra la gente
L’intervista. I consigli di Davide Cecchinato, presidente Adiconsum Veneto
Il presidente di Adiconsum Veneto, Davide Cecchinato
denunce di raggiri per la vendita di merci, ma anche per la fornitura di servizi. Gli argomenti utilizzati dai malintenzionati sono i più disparati, e sono anche molto diversificate le tecniche per far cadere in trappola le persone. Un esempio è la cosiddetta “truffa del catalogo”: la persona viene contattata telefonicamente e poi raggiunta a casa per quello che sembra
ono sempre più numerose le segnalazioni che arrivano alle forze dell’ordine da cittadini alle prese con l’emergenza truffe e raggiri. Episodi particolarmente odiosi perché le vittime sono spesso persone anziane. Carabinieri e amministrazioni locali hanno intensificato nelle ultime settimane le attività di informazione alla cittadinanza e le associazioni a difesa dei consumatori sono sempre più impegnate in attività di orientamento, soprattutto in un momento in cui il caro bollette spinge i più spregiudicati ad allettare con proposte all’apparenza vantaggiose su energia, acqua e telefonia, che nei casi peggiori si trasformano in vere e proprie truffe. Ne parliamo con Davide Cecchinato, presidente di Adiconsum Veneto. Presidente, qual è la situazione nella nostra regione? “Purtroppo ogni settimana i nostri sportelli raccolgonoessere un semplice ritiro di una tessera sconto per fare acquisti in un negozio locale. Si chiede quindi la sottoscrizione di un modulo di consegna che poi si rivela essere un vero contratto, magari con un impegno di spesa anche di parecchie migliaia di euro. Oppure è ancora molto in voga la vendita dei rilevatori di gas, soprattutto a danno degli anziani: viene affisso, nell’androne del condominio, un cartello, con scritto che di lì a breve ci sarà la visita di alcuni incaricati per il rilevamento delle fughe di gas negli appartamenti. La comunicazione è anche un po’ ambigua: sembra quasi che sia un obbligo di legge installare questi dispositivi, ma in realtà non c’è nessun obbligo. La cosa peggiore è che contestualmente viene richiesto il pagamento - solitamente loro sono dotati di bancomat - ed anche ottocento euro se ne vanno sedu-
ta stante per questa spesa”. Il caro bollette sta peggiorando la situazione?
“Certo. Un caso frequente è quello - che un tempo avveniva più tramite vendita porta a porta, mentre oggi soprattutto per telefono - dei contratti dell’energia elettrica del gas, con vari stratagemmi che fanno leva su un’offerta imperdibile. Viene carpito il consenso dell’interlocutore e concluso un contratto telefonicamente. E così ci si ritrova attivata la fornitura”.
Ma a cose fatte ha senso informare le forze dell’ordine o è già troppo tardi per rimediare?
“Il consumatore fa sempre bene ad avvisare le autorità, perché abbiano il polso della situazione. Però consigliamo di rivolgersi alle associazioni di consumatori, che hanno ormai acquisito una competenza e un’esperienza nel settore piuttosto corposa, e sono in grado di trova-
re le soluzioni più efficaci per ogni singola fattispecie. Il mio consiglio è di parlarne, denunciare, informarsi, mettere in campo la strategia di comunicazione e di tutela più ampia possibile, in modo tale che si eviti che passi del tempo, scorrano i termini e poi davvero non si possa più intervenire per rimediare la situazione”.
E la vostra associazione cosa fa sul fronte della prevenzione?
“Da questo punto di vista il nostro impegno è totale e portiamo avanti un programma di incontri nell’ambito dell’energia e dell’educazione finanziaria, per raggiungere quante più persone possibili e informarle sui loro diritti”.
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“Attenzione a truffe e raggiri, in aumento con il caro bollette”
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Regione
L’iniziativa. I notiziari sono trasmessi da emettenti radio ma anche in streaming
La Piazza 24: l’informazione dà voce al territorio
Il 2022 ha segnato l’arrivo di un prodotto totalmente nuovo nel panorama dell’offerta di informazione in Veneto: non uno, ma ben quattro notiziari audio giornalieri con notizie dalle città della regione, siano esse capoluoghi o piccoli centri, con grande attenzione alla cronaca, all’attualità, alla politica e all’approfondimento.
I notiziari de La Piazza 24, trasmessi da numerose emittenti radio, ma anche in streaming e dagli smart speaker, raccontano ogni giorno il territorio con lo stile de La Piazza, che da oltre 28 anni ha fatto dell’informazione locale una vera e propria missione.
Lo fa attraverso un team di giornalisti, tecnici, speaker di alto livello. Una squadra che ogni giorno garantisce un prodotto che, mese dopo mese, ha riscontrato sempre maggior interesse e apprezzamento da parte del pubblico. “Il merito di un prodotto così valido è tutto del nostro team - racconta il direttore Giorgia Gay -. Nelle principali città del Veneto abbiamo giornalisti che quotidianamente ‘presidiano’ il territorio, dialogano con i protagonisti, raccontano ciò che accade con grande professionalità. La nostra redazione centrale, poi, raccoglie i principali fatti di cronaca, le interviste con esponenti politici e istituzioni per andare oltre la semplice notizia, proponendo approfondimenti pur nel breve spazio di un notiziario audio. La nostra sfida è proprio questa: fare più informazione possibile, nel miglior modo possibile, dando voce al territorio”.
Quattro appuntamenti quotidiani con notizie e approfondimenti, in presa diretta con i protagonisti
In redazione le notizie vengono aggiornate fino all’ultimo minuto possibile, per essere sempre “sul pezzo”. Ma non è solo la squadra dei giornalisti a rendere possibile la messa in onda del prodotto. Il team si avvale di un esperto in produzione che garantisce la messa in onda e la diffusione dei notiziari, la condivisione nei social network, l’analisi dei risultati e il rapporto con le emittenti. E poi ci sono le voci, gli speaker professionisti che si alternano al microfono. Senza dimenticare la rete vendita, ogni giorno “sul campo” per coinvolgere nuovi inserzionisti.
I notiziari sono trasmessi dal lunedì al sabato in Fm su “Radio Cafè”, “Radio Pocket”, “Radio Pico”, “Radio Clodia” e “Radio Attiva la voce del Veneto solidale”; nel sito www.lapiazzaweb.it e sulle principali piattaforme streaming: Spotify, Google Podcasts, iTunes, Apple Podcasts, Spreaker, Deezer, Amazon music, Audible, anche Alexa e l’Assistente Google.
Oltre ai notiziari, La Piazza 24 è anche approfondimento, grazie alle rubriche podcast di punta: “ilPunto Di Antonio di Lorenzo” e “Zoom” con Ilaria Morelli. Entrambe si possono ascoltare sia nel sito www.lapiazzaweb.it e sulle piattaforme streaming. “IlPunto” è uno spazio di
commento politico dedicato agli argomenti più caldi del panorama nazionale e locale. “Zoom” esplora invece l’attualità, per capire e raccontare al meglio il Veneto che viviamo ogni giorno, con un’intervista in ogni puntata a un ospite competente e autorevole. Senza dimenticare le rubriche “Salute” e “Scuola&Lavoro”, che si possono ascoltare sia sul web sia in fm: si tratta di spazi podcast dedicati agli ambiti della salute, del benessere, dell’estetica, dell’istruzione, delle università.
Con l’arrivo de La Piazza 24 è nato un vero e proprio sistema di comunicazione integrato, che ha aggiunto l’informazione audio a quella tradizionale dei mensili “La Piazza” e del sito “LaPiazzaweb”. E nel 2023 non mancheranno altre novità.
Ecco tutti i modi per ascoltarci:
In radio
I notiziari su LaPiazzaweb.it, Radio Pico (frequenze 90.6) e Radio Pocket (107.7): dal lunedì al venerdì alle ore 8:30 - 11:30 - 17:30 - 18:30, sabato alle 8:30 e alle 11:30.
Su Radio Cafè (95.3): lunedìvenerdì alle 7.00 - 12.00 - 18.00 - 19.00, sabato alle 7.00 e alle 12.00.
Su Radio Clodia (103.6): lunedì - venerdì alle 8.30 - 12.00 - 18.00 - 19.00, sabato alle 8.30 e alle 12.00.
Su Radio Attiva la Voce del Veneto Solidale (AM 1278): lunedì - venerdì 6:55 - 08:40 - 11:40 - 17:40 - 18:40, sabato 6:55, 08:40 e 11:40.
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Il Team de LaPiazza24, da sinistra: Giulio Segala, Ilaria Morelli, Giorgia Gay, Giuseppe Bergantin, Marta Zatta, Sara Busato, Calogero Gambino.
Salute
La campagna di comunicazione
Le regole per promuovere la salute
Regione e Ulss insieme per sensibilizzare la cittadinanza a stili di vita orientati al benessere
Un tam tam mediatico, che da un’azienda sanitaria all’altra rimbalza in tutto il Veneto. É la campagna di comunicazione che la Regione ha inserito come punto cardine nel Piano regionale prevenzione, con lo scopo di promuovere uno stile di vita sano. “Vivo bene”, dunque, non è solo uno slogan: vivo bene, mangio in modo sano, mi muovo, evito comportamenti rischiosi, presto attenzione nei luoghi di lavoro per promuovere la mia salute.
É un’iniziativa di sensibilizzazione ed educazione alla salute rivolta alla popolazione che, nel tradurre le linee guida del Piano regionale di prevenzione, si propone in un messaggio di raggiungere tutti, senza distinzione di età, sesso e condizione.
“Vivo bene”, una questione di… stile
La medicina che si occupa di preservare la salute, e non solo curare la malattia, rappresenta un po’ l’orizzonte cui guardare in questo approccio che parte dal presupposto che la salute è il risultato di uno sviluppo armonico e sostenibile dell’essere umano, della natura e dell’ambiente.
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DICEMBRE 2022 on-line: /category/salute/
Salute
La tua voce per una sanità migliore Le regole per promuovere la salute
Pianificare e progettare insieme un sistema sanitario di qualità, attraverso le valutazioni di tutti gli attori del sistema sociosanitario regionale
Il Piano regionale della prevenzione, approvato con DGR n. 1859 del 29 dicembre 2021, in attuazione al Piano Nazionale Prevenzione, ha durata di 5 anni e rappresenta il documento guida delle Aziende Ulss riguardo la prevenzione delle malattie e la promozione della salute.
In 5 anni il Piano si propone di creare e rafforzare ambienti favorevoli alla salute delle persone, cioè contesti che agevolino stili di vita sani, tra questi la scuola, i luoghi di lavoro, i comuni attivi, le comunità che promuovono la salute della famiglia nei primi 1000 giorni di vita. Il secondo obiettivo è quello di sviluppare percorsi integrati di presa in carico delle persone per il contrasto alla fragilità. Il terzo obiettivo è quello di contrastare le disuguaglianze in salute e sostenere l’approccio di genere.
“Veneto per la salute” è invece un protocollo d’intesa nato a supporto del Prp 2020-2025 e sancisce la collaborazione tra diverse direzioni regionali e altri enti esterni con l’obiettivo di promuovere il benessere, il diritto alla salute attraverso l’adozione, nelle proprie politiche, di linee strategiche coerenti con gli obiettivi dello stesso Prp. Le direzioni /Enti aderenti concorrono con le loro strategie alla creazione di ambienti favorevoli alla salute delle persone.
In queste settimane la campagna di comunicazione “Vivere bene” ha trovato ampia eco attraverso la pubblicazione di un video che sintetizza in pochi minuti le poche ma importantissime “regole” per promuovere, come singoli cittadini, uno stile di vita orientato al benessere psico-fisico.
Una sanità di qualità sempre migliore da costruire assieme, con il contributo di tutti, ascoltando la voce degli attori direttamente interessati, siano essi interni al sistema sanitario o cittadini che hanno ricevuto assistenza sanitaria. Con questo spirito si rinnova “La tua voce per una sanità migliore”, giunto alla terza edizione, un insieme di progetti che hanno la finalità di valorizzare il contributo, facilitandone la partecipazione, di cittadini e di tutti gli interlocutori della sanità nel progettare e realizzare un sistema sanitario di qualità. Prende così il via, a partire da dicembre, il “Sistema coordinato per la valutazione e la valorizzazione di qualità del Sistema Socio Sanitario Regionale (Sssr)”, della regione Veneto, allo scopo di promuovere ed implementare la valutazione dei servizi sanitari regionale tenendo conto di più punti di vista. I progetti si propongono di raggiungere più obiettivi. Intanto consolidare un programma regionale di rilevazione, analisi e valutazione dell’esperienza e della soddisfazione degli utenti del Servizio Socio Sanitario Regionale (Sssr). Quindi definire e consolidare strumenti di rilevazione di aspetti dell’assistenza che influiscono in misura importante sulla percezione che gli utenti hanno della qualità del servizio. E, per finire, consolidare un sistema condiviso e diffuso di gestione delle segnalazioni degli utenti dei servizi sanitari e socio sanitari, in forma di reclamo, suggerimento o apprezzamento-elogio.
Tutte le Aziende Sanitarie della Regione del Veneto sono coinvolte e prenderanno progressivamente parte attiva in alcuni progetti specifici.
A dicembre, e fino al 22 gennaio prossimo, ha preso il via l’Indagine di Clima Organizzativo, per una valutazione della qualità dal punto di vista interno sul clima delle Aziende, rivolto specificatamente ai dipendenti delle Aziende Sanitarie, quindi seguirà il Progetto PREMS (Patient Reported Experience Measures) per una valutazione della qualità dal punto di vista del cittadino, rivolto nello specifico ai pazienti che hanno avuto un ricovero in ospedale. Poi Progetto PROMs (Patient Reported Outcome Measures) per la misurazione degli esiti e dell’esperienza con il percorso oncologico per il tumore maligno alla mammella riportati dalle pazienti, rivolto ai pazienti in cura allo IOV. Ci sarà anche il Progetto PaRIS (Patient-Reported Indicators) promosso dall’OCSE – Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico per una valutazione della qualità dal punto di vista del cittadino, rivolto nello specifico ai pazienti affetti da cronicità che hanno effettuato una prestazione specialistica. Per la progettazione, la sperimentazione e il consolidamento di questi programmi Regione Veneto si avvale del supporto tecnico metodologico di Azienda Zero e la collaborazione del Laboratorio MeS (Management e sanità) della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.
“Vivere bene infondo non è difficile, soprattutto in una regione come la nostra che si prende cura dei suoi cittadini. Anche noi però possiamo fare la nostra parte” è l’incipit del messaggio.
Come fare allora? “Mangiamo sano, privilegiando la dieta mediterranea, e sempre nel rispetto della natura. Muoviamoci un po’ di più: possiamo andare al lavoro o a scuola a piedi o in bicicletta, salire le scale, invece di prendere l’ascensore, fare un po’ di ginnastica”.
Non vanno trascurati i consigli giusti, quelli del nostro medico su prevenzione e vaccini.
“Prestiamo più attenzione quando siamo a casa, in strada e in tutte le situazioni che tendiamo a sottovalutare, anche quando siamo impegnati nelle nostre professioni”, rappresenta un’altra buona norma da tenere in considerazione.
E naturalmente non trascuriamoci. “Controlliamo più spesso la nostra salute – è la sollecitazione - è utile per prevenire efficacemente le patologie croniche, evitiamo comportamenti scorretti e cattive abitudini che ci isolano e ci allontanano dalle cose che contano di più”.
“Se stiamo bene con noi, - è l’osservazione conclusiva - stiamo bene anche con gli altri perché anche la salute è un gioco di squadra. La nostra salute rende tutti più forti”.
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Salute
Università di Padova. La Fondazione AriSLA premia il progetto coordinato dalla ricercatrice Tania Zaglia
Sla, approcci innovativi per migliorare qualità e aspettative di vita dei malati
Unprogetto di ricerca che ha l’obiettivo di migliorare qualità e aspettative di vita dei malati di Sla. “Symp-Als”, fra gli altri, è il progetto coordinato da Tania Zaglia, ricercatrice del Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Padova e del Veneto Institute of Molecular Medicine (Vimm), che ha vinto il bando AriSLA 2022.
La Fondazione Italiana di ricerca per la Sla Ets, ha infatti stanziato un nuovo finanziamento di 883.800 euro per supportare lo sviluppo di sei innovativi progetti di ricerca.
“Symp-Als” si pone l’obiettivo di determinare il ruolo dei neuroni simpatici (NS) nella Sla e studiare quali aspetti della Sla possono essere attribuiti alla loro degenerazione.
Lo studio cercherà di correlare l’alterazione del sistema nervoso simpatico allo stadio della malattia e ai meccanismi che ne sono alla base per identificare nuovi biomarcatori diagnostici e bersagli terapeutici e comprendere se la modulazione dei neuroni simpatici possa rappresentare un’ulteriore opzione terapeutica per migliorare la qualità e l’aspettativa di vita dei pazienti affetti da Sla.
La Sla è una malattia neuromuscolare caratterizzata da debolezza muscolare, paralisi e insufficienza respiratoria. Attualmente, i meccanismi alla base della Sla sono oscuri, e l’aspettativa di vita dei pazienti è solitamente di 4-5 anni dalla diagnosi.
Pertanto, la ricerca è focalizzata a comprendere i meccanismi di malattia, per identificare nuove ed efficaci strategie terapeutiche.
“Considerata per molto tempo ‘una malattia dei motoneuroni (MN)’, che controllano la contrazione volontaria dei muscoli, la Sla viene attualmente definita come ‘una malattia di diversi tipi cellulari’ - spiega la professoressa Tania Zaglia -. Tra questi, i neuroni simpatici possono rappresentare ulteriori cellule disfunzionali nella Sla, che partecipano alla progressione della malattia. Questa affermazione si basa sui risultati di studi recenti, inclusi i nostri, che dimostrano una disfunzione, nei pazienti affetti da Sla, nel controllo, da parte dei neuroni simpatici, della funzione di vari organi. Questo aspetto, tuttavia, non è ancora stato studiato in dettaglio.
I NS innervano quasi tutti i tessuti del corpo, compresi i muscoli scheletrici,
che sono gravemente compromessi nella SLA. Sono presenti nei nervi che contengono i motoneuroni, e innervano le cellule muscolari in prossimità del sito contattato dai MN.
Il ruolo dei NS nel muscolo è stato molto controverso ma studi recenti, compresi i nostri, dimostrano che la loro attività è cruciale per il mantenimento della struttura e funzione dei muscoli”.
“Su queste basi, - prosegue la professoressa Zaglia - ipotizziamo che i NS abbiano un ruolo nella Sla e rappresentino un potenziale bersaglio terapeutico. L’innervazione simpatica del muscolo e della cute, e parametri clinici della funzione dei NS, saranno valutati in una coorte di pazienti, in cura presso la clinica neurologica dell’Azienda Ospedaliera/Università di Padova”.
“I risultati della ricerca - è la conclusione - hanno dunque la potenzialità di migliorare le conoscenze sulla Sla e di determinare se la modulazione dei neuroni simpatici possa rappresentare un’ulteriore opzione terapeutica per migliorare la qualità e l’aspettativa di vita dei pazienti affetti da questa drammatica malattia”.
Giovani e salute. Le sigarette elettroniche non fanno meno male del fumo di tabacco
Ricorrere alla sigaretta elettronica come alternativa meno dannosa per la salute, rispetto alle sigarette tradizionali, è una credenza che va sfatata. In effetti non è così, anzi.
Fumare sigarette elettroniche di fatto può causare danni simili al fumo di tabacco. Lo dimostra una recente ricerca dell’Università della California.
É quanto l’Uss 5 Polesana ribadisce anche attraverso la pagina Facebook nella campagna di sensibilizzazione sul tema dei giovani e la salute, in cui si riportano i risultati dello studio americano.
Un altro rischio delle sigarette elettroniche è che attira i giovani e prolunga comportamenti dannosi anche in chi vorrebbe smettere.
“Negli Usa - si legge - oltre 2,5 milioni di studenti delle scuole medie o superiori hanno utilizzato un dispositivo di sigaretta elettronica
e il 10% degli adulti utilizza vaporizzatori”.
“Gli studi su fumatori di sigarette elettroniche - si concludehanno mostrato una diminuzione della produzione di ossido nitrico da parte delle cellule endoteliali rispetto ai non fumatori. Inoltre, chi fumava “e-cig” ha vasi sangui-
gni più “permeabili”, con maggior rischio di risposte infiammatorie, danni cellulari e malattie coronariche). Sia le sigarette elettroniche che quelle tradizionali, quindi, causano danni. Ma danneggiano aspetti diversi e pertanto il mix delle due può essere addirittura più rischioso”.
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DI RECUPERO DELL’UDITO RAGGIUNGIBILI? NELLE PUBBLICITA’ È TUTTO BELLO E FACILE MA… GLI APPARECCHI ACUSTICI E LE ALTRE SOLUZIONI PER L’UDITO
SORDITA’? QUALI SONO GLI OBIETTIVI DI RECUPERO DELL’UDITO RAGGIUNGIBILI? SENTO
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OBIETTIVI
SENTO MA NON CAPISCO?
MA NON CAPISCO?
La ricerca “Symp-Als” si pone l’obiettivo di determinare il ruolo dei neuroni simpatici (NS) nella malattia, per conoscerla meglio e approdare a nuove opzioni terapeutiche
Violenza domestica. In sala operatoria all’Angelo di Mestre dell’Ulss 3 Serenissima
Tre donne ogni sei mesi ricoverate per gravi lesioni al volto
Un ceffone spezza la mascella della fidanzata quattordicenne. Un pugno scompone lo zigomo della compagna ventenne. Un gancio al mento lussa la mandibola della convivente quarantenne.
Sono tutte giovani. Sono tutte ricoverate nel reparto di Chirurgia maxillo facciale dell’ospedale mestrino dell’Angelo dell’Ulss 2 Serenissima. E sono solo i tre casi più recenti. Con traumi di questa gravità arrivano in sala operatoria a ritmo di almeno tre ogni sei mesi.
Tutte donne che prima di quell’ultima frattura, avevano già conosciuto la violenza domestica e che avevano cercato di andare oltre, prima di trovare il coraggio di confidarsi con i chirurghi che le hanno operate, insospettiti dalle fratture che ormai hanno imparato a riconoscere. “Ci siamo trovati i loro compagni violenti anche alle porte del reparto - dice il primario Michele Franzinelli -. E siamo riusciti ad allontanarli. Sembra un paradosso, ma quando le vittime non riescono e non possono
parlare, in molti casi la loro frattura al volto rivela un trauma prima che sia troppo tardi. Capita che mi dicano che sono cadute dalla bici, ma hanno una mandibola rotta senza abrasioni evidenti sul viso: è facile invece che siano state colpite da un violento manrovescio. Questo ci mette subito in allerta”.
Le lesioni alle ossa del volto riscontrate dai chirurghi maxillo facciali nel caso di violenza domestica sono di tre tipi.
La frattura all’angolo mandibolare prodotta con un pugno laterale. “Per questa procediamo con una riduzione della frattura utilizzando delle placche in titanio di osteosintesispiegano gli specialisti dell’ospedale di Mestre -. In molti casi con questo intervento c’è un recupero completo, in altri, nonostante la bravura di chi opera, la lesione dell’aggressore può provocare danni irreversibili ai nervi insieme alla perdita di elementi dentali”.
La frattura del complesso orbito mascellare zigomatico indotta da una
sberla o un pugno nella zona oculare. “Per ridurre la frattura, in queste circostanze pratichiamo un’incisione sulla palpebra inferiore, per riuscire a ruotare e rimettere in sede lo zigomo. Anche qui, nei casi più gravi, possono rimanere segni permanenti della violenza subita”.
Il blow out causato da un pugno nell’occhio, che produce la rottura della parete inferiore dell’orbita oculare e uno spostamento dell’occhio.
“In questi casi con un accesso transcongiuntivale o transpalpebrale recuperiamo l’osso del pavimento e lo riposizioniamo. Se questo non ha più tenuta, poniamo del materiale eteroplastico e favoriamo il ritorno dell’occhio alla sua posizione originale”. “Ma io ho sperato sempre che smettesse” raccontano quasi tutte al chirurgo maxillo facciale: spiega Cristina Ghirotto, che dell’équipe medica è colei che spesso riesce a guadagnare la fiducia delle vittime. “Molte volte sono donne completamente soggiogate dai loro uomini che le picchiano dove non si vede, le isolano dal resto
Mascelle spezzate, zigomi scomposti, mandibole lussate, orbite oculari fratturate.
Tutte vittime giovani curate nel reparto di Chirurgia maxillo facciale
del mondo, le privano di ogni autonomia, le controllano anche a distanza e le spingono a negare l’evidenzaspiega il medico -. Ci accorgiamo che vengono annullate psicologicamente. Alcune di loro una volta guarite, quelle che negano fino alla fine i torti subiti per paura, prima della dimissione sentono di non avere scelta e scappano segretamente con i loro aguzzini”.
Ogni giorno, e non solo nella Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, “i nostri specialisti ospedalieri, su questo fronte, sono sempre in prima linea, chiamati ad intervenire più spesso di quanto si possa imma-
ginare - spiega il direttore sanitario dell’Ulss 3 Serenissima Giovanni Carretta -. Il lavoro che si svolge con il territorio, con la rete delle associazioni anti violenza, con l’aiuto degli psicologi, degli assistenti sociali e delle case protette è importante ed è stato sviluppato in modo forte in questi ultimi anni. Purtroppo, rimangono numerosi i casi che inevitabilmente sfuggono alla rete dei servizi. Il nostro grazie va alle nostre équipe di professionisti di primissimo livello che si spendono nel modo migliore possibile non solo nella cura, ma anche nella sensibilità e nell’attenzione ai vissuti umani personali”.
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Salute
d’Orcia / Toscana
Un paesaggio iconico, da sorseggiare piano
La Val d’Orcia è un’icona. Il suo paesaggio, che è quello delle Crete Senesi, è assurto a simbolo della bellezza italiana nel mondo. Tanto che alcune grandi case automobilistiche l’hanno scelto come sfondo per i loro video “promo” di presentazione dei nuovi modelli. Nascere in un territorio così, non a caso tutelato dall’Unesco dal 2004, significa essere baciati dalla sorte. Prima c’era solo il Tartufo bianco delle Crete Senesi a connotare la parte gustosa della Val d’Orcia, ora c’è anche il vino della nuova DOC Orcia. Donatela Cinelli Colombini, donna del vino per antonomasia in Italia e nel mondo, che nel 2000 fu la principale promotrice della nuova Denominazione, ha definito l’Orcia “il vino più bello del mondo”, quasi a sancire il legame inscindibile con il territorio da cui proviene. “Una cartolina liquida” ha meglio precisato poi nel riuscito claim di uno dei tanti eventi dedicati all’Orcia DOC. Il tartufo fa il resto, regalando anche una festa che ogni anno richiama al Castello di San Giovanni d’Asso tantissimi appassionati. Si svolge da ben 36 anni, forte di una lunga tradizione - la raccolta del tartufo - basata su rituali antichi. I cercatori del prezioso tubero, insieme ai loro straordinari cani, possono raccontare il territorio con un lessico ancora diverso. Fatto di rispetto, di regole e di sapienza. Perché di fatto anche loro sono custodi di questo lembo di Toscana, lo curano, lo mantengono bello. Che il turismo vada ormai a braccetto con l’enogastronomia è un dato assodato. I trend parlano chiaro: la ricerca di prodotti legati a tradizioni locali è in costante aumento. In Val d’Orcia, dove sono tantissimi anche gli stranieri (alcuni di loro hanno scelto addirittura di risiedere in questo territorio), la qualità del paesaggio, reso celebre dai profili
dei filari di cipressi che svettano sui profili morbidi delle colline, fa rima con la qualità delle eccellenze che la terra offre. La gran parte delle cantine della DOC Orcia (ben il 65 per cento del totale) hanno colto la palla al balzo attrezzandosi per l’ospitalità agrituristica. Aprendo le porte di vecchie cascine e poderi per condividere con chi in questo paesaggio iconico e nei suoi scorci più intimi cerca pace e tranquillità. Ciò ha favorito anche la vendita diretta del prodotto, del vino soprattutto, ma anche dell’olio, dei salumi, dei formaggi e delle confetture e di altro. Comprare in azienda viene percepito come un valore aggiunto.
Val d’Orcia dove le vigne di Sangiovese, ma anche quelle di Colorino, di Mammola e della recuperata varietà autoctona “Foglia tonda” contribuiscono ad addolcire il paesaggio, ad antropizzare un ambiente che in apparenza sembra aspro, ruvido, selvatico… E poi si arriva nei borghi, dove la storia e l’arte la fanno da padrone, parlando attraverso le pietre delle loro chiese, dei loro palazzi e delle loro case. Vedi San Quirico d’Orcia, borgo di neanche tremila anime, annunciato da una porta, oltre la quale si svelano monumenti, come la Collegiata dei Santi Quirico e Giulitta (Giulitta è anche il nome della nuova giovane presidente del Consorzio Orcia
DOC, Giulitta Zamperini) o la chiesa di Santa Maria Assunta. Architetture e armonie, come nella vicina Bagno Vignoni, come a San Giovanni d’Asso, a Castiglione d’Orcia, a Montisi e in altri piccoli borghi che hanno come sfondo le distese ondulate delle Crete. Qui sono stati girati film importanti, come “Il gladiatore”, che hanno contribuito a “esportare” e a rendere famosa la Val d’Orcia nel mondo. A Pienza, la città ideale pensata e voluta da Papa Pio II nel XV secolo, è stata celebrata anche grazie al film “Il paziente inglese”.
È patrimonio Unesco dal 1996. Nella frazione di Monticchiello ogni estate va in scena il “teatro povero”, espe-
rienza unica di sui sono protagonisti gli abitanti del borgo.
L’intero territorio, in tutto 12 comuni, impreziosito da riserve naturali, abbazie, poderi storici, è attraversato dall’antica Via Francigena, la via percorsa da secoli (e lo è tutt’oggi) da tanti pellegrini diretti a Roma. Una via che incanta, come regala emozioni la Strada del vino Orcia DOC, anch’essa percorsa ogni anno da tanti appassionati, in cerca di pace, bei panorami, cantine con vista. Luoghi silenziosi e ameni, dove non è un’eresia concedersi un calice di buon vino.
Favorisce la contemplazione, aiuta a sentirsi parte del paesaggio…
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Vini Doc Orcia e Tartufo bianco delle Crete Senesi sono il “filo d’Arianna” per riscoprire questo straordinario territorio toscano in un’ottica enogastronomica.
Il 65% delle cantine offre ospitalità agrituristica, proponendo un’accoglienza semplice buoni prodotti da gustare e scorci naturali di una bellezza incantevole
di Renato Malaman
Val
NELLA FOTO DI COPERTINA LA MAESTOSITÀ SEMPLICE DEL PAESAGGIO DELLA VALDORCIA TUTELATO DALL’UNESCO DAL 1996. SOTTO: IL CASTELLO DI SAN GIOVANNI D’ASSO; CASTAGNE LOCALI; CROSTINI, OLIO E TARTUFO; ZUPPA DI CAVOLO NERO DA SINISTRA, PIÙ SOTTO: ANFORE IN CANTINA; LA PRESIDENTE GIULITTA ZAMPERINI; LA RICERCA DI TARTUFI CON I CANI E DONATELLA CINELLI COLOMBINI, TRA FONDATORI DELLA DOC ORCIA
Idee in cucina, facili e sfiziose per un Natale di gusto
COZZE GRATINATE
Una ricetta gustosa, un classico della cucina di mare, perfetto da servire come antipasto nel tradizionale menù di Natale. Si tratta di una ricetta semplice e veloce, che riscuote sempre grande successo tra gli ospiti. Ingredienti: 1 kg e 1/2 di cozze; 250 gr di pangrattato; 2 spicchi d’aglio; 2 cucchiai di prezzemolo tritato; 30 g di capperi; 1 dl di olio extravergine di oliva; sale e pepe q.b.
Preparazione: Lavare le cozze molto bene sotto l’acqua corrente. Mettere in una pentola le cozze con uno spicchio d’aglio e le gambe del prezzemolo e cuocere fin quando non si aprono, circa dieci minuti. Nel frattempo, preparare il ripieno per le cozze: riunite in una ciotola il pangrattato con il prezzemolo, l’aglio e i capperi tritati. Salate, pepate e aggiungete l’olio. Mescolate bene e unite un po’ del liquido di cottura per ottenere un composto morbido. Con l’aiuto di un cucchiaino distribuite il composto su ogni mollusco. Trasferite in forno preriscaldato a 190° e fate gratinare per 5 minuti.
RAVIOLI DI GAMBERI E LIMONE
Un primo piatto della tradizione casalinga da preparare nelle occasioni speciali. Deliziosi ravioli di gamberi e limone: un ripieno raffinato dal gusto delicato.
Ingredienti: 2 Uova; 200 g di Farina 00; 400 g di Code di Gamberi; 280 g di Ricotta; 1 Scorza di Limone; 3 rametti di Timo; q.b. di Sale; q.b. di Pepe Bianco
Preparazione: Mettere in una ciotola la farina. Unite le uova leggermente sbattute e iniziate a mescolare, dapprima con una forchetta poi a mano. Quando l’impasto comincerà a rassodarsi, finite di lavorarlo in modo da ottenere un panetto liscio e omogeneo. Lasciatelo riposare sotto la ciotola capovolta per almeno un’ora prima di procedere con la preparazione. Nel frattempo, pulire i gamberi e tagliateli grossolanamente al coltello. In una ciotola mescolate gamberi, ricotta, la scorza grattugiata del limone, le foglioline di timo, sale e pepe Coprite il ripieno e trasferitelo in frigorifero. Recuperate l’impasto e dividetelo in due parti. Aiutandovi con la macchinetta per la pasta stendete su una delle due sfoglie il ripieno. Coprite con l’altra sfoglia, premendo bene i punti di contatto dell’impasto quindi con una rotella taglia pasta seghettata formate i ravioli.
TORRONE CON MANDORLE E PISTACCHI
Una delle leccornie Natalizie più amate da adulti e bambini. Un dolce che sa di storia e profuma di tradizione. Facile da realizzare. Un regalo perfetto da mettere sotto l’albero.
Ingredienti: 150 gr mandorle; 50 gr di pistacchi;100 gr zucchero;100 gr miele;1 albume; 1 cucchiaino di estratto vaniglia Preparazione: Tostare le mandorle ed i pistacchi nel forno a 180° per circa 10 minuti. In un pentolino cucinare per un’ora a bagno maria il miele mescolando continuamente. In un altro pentolino sciogliere lo zucchero con un cucchiaio di acqua. Montare gli albumi a neve e uniteli al miele e lo zucchero. Cuocere sempre a bagnomaria per 5 minuti circa. Unite l’estratto di vaniglia, le mandorle ed i pistacchi. Mescolate e amalgamate il tutto. Versate il composto in una teglia leggermente oleato o coperta con carta da forno e fatelo raffreddare completamente prima di tagliarlo.
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A tavola
Rubrica a cura di Sara Busato
Il Natale si avvicina e fervono i preparativi per passare serene giornate in famiglia. Alcune idee semplici per accompagnare cene e pranzi durante le festività
È il momento di fare un restyling e riproporvi sotto un’angolatura diversa per riscoprire a far riscoprire agli altri talenti e aspetti di voi che avete trascurato
La famiglia riunita in occasione delle festività rappresenta per voi una gioia e una ricchezza a cui non sapete rinunciare, nonostante tutto il resto. Godetevi momenti di serenità domestica
Dicembre
Saprete riportare le cose nel giusto equilibrio e questo vi consentirà di vivere al meglio le vostre esperienze. Novità all’orizzonte apriranno nuove strade. Percorretele con fiducia
Toro Scorpione
Ariete Bilancia Gemelli Sagittario
Dicembre, verso una nuova rinascita
Siete in una fase favorevole che vi consente di tentare di intraprendere, sicuri di riuscire, ogni progetto lasciato in sospeso sin qui. Siate coraggiosi e inarrestabili
Siete frizzanti e inarrestabili e per questo avrete voglia di non fermarvi mai. È il periodo giusto per viaggiare, conoscere persone e posti nuovi
Una sorpresa dietro l’altra in questo periodo scuoterà la vostra vita dalla consuetudine e dalla quotidianità. Scoprirete esigenze, prospettive e ritmi nuovi. Vi sentirete rigenerati
Cancro
State bene quando vi sentite in grado di dare affetto e sicurezza alle persone che amate. L’atmosfera delle feste e un momento di stacco dalla quotidianità vi faranno sentire realizzati
Vi aspetta un periodo davvero speciale, sottolineato dalla ricorrenza del vostro compleanno che festeggerete quest’anno finalmente come meritate. Sono tante le soddisfazioni
Leone Acquario
Inizia il periodo della leggerezza. Scaricate dalle vostre spalle le tensioni e i problemi affrontati negli ultimi mesi. È tempo di raccogliere ciò che di buono avete seminato in questo tempo
Capricorno Vergine
Siete irresistibili e inarrestabili. Una condizione che vi consente di cimentarvi in qualsiasi nuova avventura e in qualsiasi campo della vostra vita. Fatevi tentare e rischiate anche un po’
Questo periodo potrebbe essere per voi un nuovo inizio: affidatevi al destino e assecondate gli eventi. Non siate forti ad ogni costo, abbassate le difese e mostratevi in tutto il vostro splendore, senza paura
Pesci
Avete acquisito una certa sicurezza in voi stessi che vi renderà più affascinanti agli occhi della gente e più determinati nei confronti di voi stessi. Pretendete di essere ciò che volete
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Oroscopo