laPiazza di Treviso Ovest - Maggio 2023

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di Treviso Ovest

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Come spesso accade in Italia, le elezioni diventano il termometro per valutare altre temperature politiche. Il primo interrogativo, citando Sordi e Manfredi, è secco: riusciranno i nostri eroi e ritrovare i voti misteriosamente scomparsi ai seggi? Siccome la partecipazione non è la libertà di Gaber, è facile che si fermi attorno alla metà degli aventi diritto. Comunque la risposta all’interrogativo di cui sopra farà sorridere soltanto pochi. Il partito di Giorgia, ormai la chiamiamo solo con il nome come vuole lei, ha solo il problema di capire di quanto salirà oltre il 30 per cento, visto che è già attorno al 32, e ha doppiato la Lega. Il risultato servirà a rinforzare con il peso dei numeri le ambizioni a guidare la Regione, visto che su un punto Giorgia ed Elly Schlein sono d’accordo: il terzo mandato ai governatori non arriverà. Se la Lega ha ormai la metà dei voti di Fratelli d’Italia, nonostante le polemiche e i distinguo di molti, perfino del presidente Zaia, è assai probabile che la candidatura del generale Vannacci porti comunque voti alla Lega. Del resto, il parà della Folgore esaspera concetti che circolano non solo nel Veneto. Il partito vive un’esplicita fronda da parte dei leghisti veneti, che finora hanno sopportato Salvini solo perché era vincente e ha portato il partito nazionale da un misero 4 per cento al 34 delle europee scorse. Ma la resa dei conti è giunta.

segue a pag. 5

INIZIATO

IL CONTO ALLA ROVESCIA: QUATTRO FASCE

DA SINDACO IN LIZZA

Chi prima chi dopo, ora tutte le compagini hanno i loro candidati. Si vota a Mogliano Veneto, Quinto di Treviso, Zero Branco e Preganziol

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UListe d’attesa, sanità al bivio

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Amministrative

ELEZIONI EUROPEE, CI SIAMO: ECCO I CANDIDATI VENETI

Delicato test per tutti gli schieramenti, il centrodestra cerca conferme dal centrosinistra una nuova sfida

IL VENETO E L’AUTONOMIA PER L’EVOLUZIONE DIGITALE

L’assessore regionale Calzavara: “Sulla strada dell’innovazione maggiori servizi a portata di tutti i nostri concittadini”

n nostro lettore, commentando di recente alcuni servizi dedicati ad un importante forum sulla sanità, al quale hanno partecipato esperti da tutto il mondo, ci ha chiesto perché non dedicavamo più spazio all’annoso problema delle liste d’attesa per esami e visite specialistiche. Perché dare conto dei progressi in campo medico e sul fronte della ricerca internazionale e non dare voce ai cittadini alle prese con le difficoltà di accesso alle prestazioni sanitarie pubbliche? segue a pag. 5

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Periodico d’informazione locale Anno XXXI n. 103
Le facce del dado di Antonio Di Lorenzo
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A ROSOLINA MARE INIZIA

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Marca in rosa per il Giro d’Italia

Anche la Marca è pronta a tingersi di rosa in vista del passaggio del Giro d’Italia. La diciottesima tappa, di 178 km, che partirà da Fiera di Primiero per chiudersi a Padova, con un dislivello complessivo di 550 m, in programma per il prossimo 23 maggio, toccherà infatti anche la provincia di Treviso, da Valdobbiadene a Zero Branco, passando per Guia, Col San Martino, Sernaglia della Battaglia, Falzè di Piave, Ponte della Priula, Spresiano, Villorba, Treviso e Quinto di Treviso.

Non sarà la prima volta per i territori a ovest del capoluogo trevigiano, ma l’emozione e l’accoglienza dei ciclisti di passaggio per i comuni della Marca non mancheranno comunque.

Zero Branco, in particolare - a cui il Giro d’Italia è caro al punto da aver deciso di candidarsi a tappa di partenza per il 2027 -, ha deciso di vivere appieno l’esperienza, organizzando nelle scorse settimane la rassegna collaterale “Zero in rosa” di particolare valore storico e ciclistico nella sala consiliare del municipio. Due le mostre organizzate: la prima è stata dedicata all’esposizione della bicicletta di Gino Bartali, che venne utilizzata dal campione per trasportare, nascosti nel canotto della sella, documenti segreti per salvare gli ebrei che cercavano di fuggire dalle retate naziste durante la Seconda Guerra Mondiale. La seconda invece era un’esposizione fotografica dedicata al “Campionissimo” Fausto Coppi, soprannominato anche “L’Airone”.

Ma dopo il piacere, ci si prepara ora alla manifestazione ciclistica più importante di tutte: il percorso è già stato allestito, non resta che indossare la maglia rosa e, con Silvano Schiavon a vegliare dall’alto sui ciclisti di passaggio sul proprio territorio, fare il tifo per i propri campioni del cuore.

La 18esima

tappa passerà anche a Quinto di Treviso e Zero Branco

Le facce del dado

di Antonio Di Lorenzo

Forza Italia ha ritrovato una sua identità post berlusconiana (anche se la famiglia mantiene salde le redini) e spera di aver ritrovato anche la forza elettorale, almeno quella per diventare il secondo partito della coalizione di centrodestra. Nel Veneto ha già dimostrato di aver fatto crescere le iscrizioni. Nel centrosinistra, la sfida tra Pd e Cinque Stelle che a livello nazionale li vede testa a testa, non ha campo: il Pd è sul 16 per cento e i seguaci di Conte attorno al 6. Le elezioni europee saranno il banco di prova per vedere se le strategie di Schlein, unico caso di un’esterna giunta a guidare un partito, letta come il frutto di un Opa ostile nei confronti del Pd, e quella dell’avvocato che ha letteralmente sfilato il movimento a Grillo, sono comunque vincenti. Le altre formazioni hanno il problema di superare la soglia di sbarramento del 4 per cento: più facile per Renzi, che conta sui voti di Bonino, meno per Calenda e l’Alleanza Verdi Sinistra. Tutti hanno lanciato il dado e aspettano di vedere (non di nascosto, per usare la frase di Enzo Jannacci) la faccia che fa.

Liste d’attesa, sanità al bivio

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

Non è la prima volta che ci arriva questa sollecitazione e non è infrequente che a fronte di un intervento o una notizia di carattere sanitario appaia l’immancabile osservazione “sì, ma le liste d’attesa...”. Premesso che a questo argomento abbiamo dedicato decine di servizi in tutte le nostre edizioni e continueremo a farlo, il fatto che i cittadini continuino a richiedere attenzione su questo fronte è un segnale da non sottovalutare. Cerchiamo però di non cadere nella tentazione del luogo comune dei lunghi tempi di attesa della sanità: non è sempre così e non lo è per tutti i casi, in particolare per le prestazioni urgenti e indifferibili, pur con qualche eccezione che giustamente fa notizia. Ciò non toglie che ogni giorno migliaia di cittadini si trovino a fare i conti con tempi d’attesa ancora lunghi nella sanità pubblica. Una recente inchiesta di Altroconsumo rivela che su 1.100 italiani interpellati ben 950 hanno avuto difficoltà nel prenotare una visita o un esame nel corso dell’ultimo anno. Così molti si vedono costretti a rivolgersi ai privati, affrontando costi elevati, oppure a rinunciare a alle cure. Per molti, poi, è impossibile rispettare i tempi suggeriti dal medico e c’è chi è costretto a lunghi spostamenti pur di avere l’appuntamento. A farne le spese sono soprattutto i più deboli, chi ha meno disponibilità economiche, gli anziani. In Veneto si cerca di correre ai ripari. Anche di recente la Regione ha annunciato importanti stanziamenti, l’ultimo da 40 milioni per superare il problema delle liste d’attesa e ha reclutato specialisti per smaltire le agende. Ma si tratta di un aspetto strutturale che va affrontato alla radice, rafforzando proprio la sanità pubblica, pagata dai cittadini.

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di Treviso Ovest Questa edizione raggiunge le zona di Quinto di Treviso, Mogliano Veneto, Preganziol e Zero Branco per un numero complessivo di 14.566 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199 Facciamo il punto Fotog ra fa i l QR code e a scolta l’u lt i mo Not i z ia r io
È un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto. Direzione, Amministrazione e Concessionaria di Pubblicità Locale: via Lisbona, 10 · 35127 Padova tel. 049 8704884 · fax 049 6988054 >redazione@givemotions.it< >www.lapiazzaweb.it<
Nicola Stievano
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è una testata giornalistica di proprietà di Srl Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin Stampato e confezionato da: Tecnostampa srlPigini Group. Loreto - Trevi Certificata ISO 14001 - SA 8000 Chiuso in redazione il 6 maggio 2024
Redazione: Direttore responsabile
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Elezioni. Confronto a tutto tondo tra i tre candidati sindaco Bortolato, Nilandi e Tochet.

Piscina, salario minimo, urbanistica “Ecco le nostre priorità per la città”

Ormai siamo agli sgoccioli.

L’8 e il 9 giugno si vota. Tre gli sfidanti in corsa per diventare sindaco/a di Mogliano Veneto: il sindaco uscente Davide Bortolato, che si ricandida sostenuto da Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Noi moderati, Coraggio Italia e dalle civiche “Davide Bortolato sindaco” e “Piazza Civica”; Giacomo Nilandi, candidato sindaco del centrosinistra appoggiato da Partito Democratico, “Mogliano Bene Comune”, Alleanza Verdi Sinistra e Spazio Libero. E infine, Giuliana Tochet, candidata sostenuta dalle liste civiche “Miglioriamo Mogliano” e “Ascoltiamo Mogliano”.

Ai candidati abbiamo rivolto le stesse domande: ecco le loro risposte (presentate secondo l’ordine alfabetico dei cognomi, ndr).

La prima cosa che farebbe se venisse eletto sindaco?

Bortolato: “Mogliano è la città vivace, curata e piena di attività che tutti conosciamo grazie anche all’operato di tantissimi volontari, appartenenti a centinaia di associazioni nei più svariati ambiti, che dedicano gratuitamente agli altri e alla città parte del loro tempo libero. La prima cosa che farei da sindaco, se mi fosse rinnovata la fiducia, sarebbe quella di intitolare una piazza “Ai Volontari Moglianesi”, con una significativa cerimonia.

Nilandi: “Introdurremo il salario minimo comunale. Porteremmo subito in approvazione una delibera di giunta attraverso la quale, per tutti i nostri appalti di opere e servizi, sarebbe stabilito il criterio del rispetto di un salario minimo di nove euro l’ora e così nei contratti conseguenti”.

Tochet : “Ringrazierei gli elettori: è grazie a loro e al loro sostegno che mi potrei pregiare di essere la loro sindaca. Desidero creare delle giornate settimanali a disposizione di ciascun cittadino. Ognuno deve sentirsi libero di bussare alla porta della sindaca e proporre le sue idee oppure lamentarsi: una sintesi di quaderni delle lamentele (cahiers des doleances) e scatole delle idee (boites desidees)”.

Il punto focale del suo programma?

Bortolato : “Sono tanti i punti focali del programma che propongo insieme alla mia squadra e, in questi cinque anni che si stanno per concludere, ci siamo impegnati affinché tutti gli ambiti di cui si occupa un’amministrazione non fossero trascurati. Se proprio devo individuarne uno, è

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la realizzazione della nuova Cittadella della Sicurezza, ove avrà sede il corpo di polizia locale intercomunale e la protezione civile. Altro punto focale presente nel programma è la nuova biblioteca comunale in centro città”.

Nilandi : “Rendere Mogliano una città per tutti e non solo per chi se la può permettere: moderna, innovativa e sostenibile sia dal punto di vista ambientale sia da quello sociale, come le cittadine della Mitteleuropa”.

Tochet: “Il sociale. Nel mio passato mi sono sempre trovata accanto ai soggetti più deboli, agli ultimi. È a loro che voglio rivolgere le mie attenzioni, anche per continuare quanto iniziato nel mio precedente incarico di assessore alle Politiche sociali e Pari opportunità”.

Il progetto più ambizioso del

suo programma?

Bortolato: “Sicuramente la piscina. Una sfida difficile, che non siamo riusciti a vincere nel quinquennio precedente a causa del Covid e dell’esplosione del costo dell’energia e delle materie prime. L’obiettivo è quello di consegnare ai moglianesi, entro i prossimi cinque anni, un polo natatorio e ludico di qualità, con una piscina scoperta, costruita direttamente dal Comune, e una coperta, realizzata con un partner privato”. Nilandi: “Creare un’unione comunale o una convenzione con i Comuni che stanno nella fascia cuscinetto tra Mestre e Treviso per la gestione comune dei servizi rivolti alla cittadinanza. L’obiettivo è diventare il quarto polo urbano più importante dell’area metropolitana tra Venezia Padova e Treviso. Meno sprechi, più risorse da

investire nei servizi; più competitività per le imprese del territorio e più facilità a reperire i fondi europei; più capacità di sfruttare la centralità della nostra posizione non solo sotto il profilo dei profitti del mercato immobiliare, ma di quello del turismo, della cultura, dell’ambiente e dell’impresa”. Tochet: “Di certo la riqualificazione dell’ex Pancrazio. Desidero indire un concorso di idee invitando a partecipare anche le università internazionali al fine di dare nuova vita a un’ingente area sita a Marocco che versa, attualmente, in stato di abbandono. Il progetto è creare un campus universitario con annesso studentato:un luogo d’incontro di studenti con diverse culture in cui sinergie e spillover confluiscono nella valorizzazione delle menti del domani”.

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di Virginio De Biasi
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Mogliano
Veneto
Da sinistra, il sindaco uscente Davide Bortolato, il candidato Giacomo Niladi e la candidata Giuliana Tochet
#MakeItalyGreen eon-energia.com 1 Rata mensile costante calcolata sui consumi annui e sulla potenza del contatore. Restano esclusi gli eventuali corrispettivi dovuti per i Canone RAI e l’eventuale agevolazione Bonus Sociale. Ogni mese in ogni fattura ti diamo evidenza de calcolo del conguaglio sia in positivo sia in negativo Alla fine dei 12 mesi l’importo a debito o a credito ti verrà addebitato/accreditato in un unica soluzione o dilazionato nelle bollette dell anno successivo in base alla modalità da te scelta. SCARICA L’APP RADIO VENETO24 Ascolta Sintonizzati sul futuro. Veneto24 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio perfetta. www.veneto24.it

Mogliano Veneto

Opere pubbliche. Da Mogliano a Venezia, da Bonisiolo alle industrie

Due nuove ciclopedonali per collegare il territorio

T

aglio del nastro per la nuova pista ciclo-pedonale che collega Mogliano a Venezia. I lavori sulla strada napoleonica, iniziati cinque mesi fa e interamente finanziati con fondi Pnrr per un importo totale di 2 milioni e 400mila euro, hanno riguardato la realizzazione della nuova pista ciclopedonale di collegamento tra il centro città e il confine con il comune di Venezia, oltre alla posa di 56 nuovi punti luce a led e alla piantumazione di 127 platani che andranno a ripristinare il filare alberato quasi scomparso a causa della contagiosa malattia del cancro colorato, restituendo alla storica strada napoleonica delle Ville Venete la sua antica bellezza.

Grazie a quest’opera,lunga più di due chilometri e larga due metri e mezzo, pedoni e ciclisti avranno a disposizione un percorso protetto, proprio come in passato, quando questi utenti erano divisi dal traffico su ruote da dei paracarri. Il nuovo percorso favorisce inoltre i collegamenti turistici e naturalmente incentiva la mobilità ciclistica e sostenibile.

Sempre nelle scorse settimane, è stata inoltre aperta e inaugurata anche la pista

ciclo-pedonale di via Altinia, collegamento tra la zona artigianale Spz e il centro di Bonisiolo fortemente voluta dall’ associazione di frazione, che ha comportato per il Comune una spesa di 260mila euro. Il nuovo percorso, partendo da ovest, si snoda parallelamente a via Altinia (lato sud), per arrivare alla via comunale che porta al cimitero della frazione, da dove si raggiunge il centro tramite il percorso esistente. La pista, lunga un chilometro e larga due metri e mezzo è dotata di ponticelli

con parapetti metallici in corrispondenza dell’attraversamento dei fossati, oltre che di illuminazione pubblica con punti luce a led e di un sistema di segnaletica luminosa per l’attraversamento della strada via Grigoletto e Pasqualato in sicurezza. Insomma, con la bella stagione ormai iniziata a Mogliano, ci sono sempre meno scuse per lasciare l’auto in garage e poi si sa, andare in bicicletta fa bene alla salute, all’ambiente… e anche al portafoglio.

Marika Andreoli

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Casette dell’acqua, si cerca un nuovo gestore

Approvata la delibera per l’affidamento della nuova gestione delle casette dell’acqua a Mogliano Veneto. Le tre casette presenti sul territorio moglianese, situate in piazza Berto, in via Torino e nel parcheggio del Parco Arcobaleno erano state chiuse nel dicembre 2023, a seguito di numerosi atti vandalici subiti della ditta che all’epoca aveva in gestione il servizio. Ora le tre casette –rispettivamente dislocate nei quartieri sud, ovest ed est della città – riaprono e saranno presto affiancate da una nuova installazione in zona piazza del Marinaio, nel quartiere centro-nord. La nuova gestione prevede nuove modalità di pagamento, con l’opzione di utilizzare sistemi esenti dall’utilizzo di moneta e banconote, per garantire un servizio efficiente e sicuro a tutti i moglianesi. Il bando per l’affidamento al nuovo gestore è disponibile nel sito istituzionale del Comune. (m.a.)

politico elettorale

8 www.lapiazzaweb.it per il p e r i l VENETO in i n EUROPA E U R O PA Andretta Tajani Comm. Resp. Flavio Tosi (scheda marrone)
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Mogliano Veneto

Ambiente. La nuova area verde, del valore di 110.000 euro, è cofinanziata per 70.000 euro dalla Provincia

Nasce il Parco delle Api: avrà funzione ecologica, didattica e sociale

Prima semina dei fiori nel nuovo Parco delle Api che sorgerà a Marocco. La nuova area verde, dal valore complessivo di 110.000 euro, è cofinanziata dalla Provincia per 70.000 euro nell’ambito del bando di riqualificazione ambientale dedicato ai Comuni del territorio. Facendo un passo indietro, il progetto del nuovo Parco delle Api era stato candidato dal Comune al bando per la riqualificazione delle aree verdi urbane della Provincia di Treviso, che l’anno scorso aveva messo a disposizione delle amministrazioni 500.000 euro, con una copertura fino al 70% della spesa sostenuta dalle amministrazioni comunali, per favorire la realizzazione di parchi, giardini e spazi verdi. L’obiettivo era migliorare la qualità dell’aria e, al contempo, contribuire a mitigare i cambiamenti climatici nei centri urbani. La duplice valenza ambientale e didattico-sociale del progetto moglianese ha permesso l’ottenimento del contributo massimo di 70.000 euro previsti per gli interventi candidati e permetterà alla città di godere di una nuova area verde. Nel dettaglio, i lavori per la realizzazione del Parco delle Api prevedono la trasformazione di un’area comunale, attualmente incolta, in un’area verde di 13.000 mq che ospiti specie arboree ed erbacee adatte a creare un habitat favorevole al mantenimento di un apiario di ape comune (Apis mellifera). Grazie alla sua posizione facilmente accessibile per i moglianesi e, prossimamente, al nuovo ponte

di collegamento che unirà il Parco alla pista ciclopedonale lungo il Terraglio, la nuova opera rivestirà anche una funzione didattica, favorendo la conoscenza del ruolo ecologico svolto dalle api per la salubrità ambientale.

Inoltre, come ogni zona verde in città, favorirà la depurazione chimica dell’atmosfera, l’assorbimento di gas tossici, la fissazione delle polveri e dei prodotti catramosi ed oleosi (grazie alla funzione protettiva svolta dalla parte più esterna della chioma degli alberi, che cattura e trattiene le particelle di particolato sospeso), l’emissione di vapore acqueo e regolazione termica, schermo antirumore e, infine, il miglioramento del paesaggio stesso e del suo ecosistema.

Per avviare ufficialmente i lavori, la Provincia di Treviso e il Comune di Mogliano, insieme alle bambine e ai bambini delle scuole Giuseppe Verdi e Carlo Collodi che hanno svolto il progetto “L’ape in Classe”, hanno

condiviso con tutta la comunità un momento simbolico di prima semina dei fiori. In particolare, grazie alla collaborazione delle associazioni di quartiere Centro Sud e Marocco, hanno diffuso palline di terra appositamente create contenenti i semi delle specie floreali previste dal progetto di realizzazione del Parco delle Api.

I festeggiamenti sono quindi proseguiti con la due giorni di appuntamenti “Api, Fiori e Miele”, che nellescorse settimaneha portato in piazza dei Caduti, nel centro storico di Mogliano Veneto, esposizioni, mercatini e stand dedicati all’importanza che le api rivestono per l’ecosistema.

Il parco didattico, una volta completato, verrà dato in gestione ad un’associazione di apicoltori ed i moglianesi interessati avranno la possibilità di iscriversi all’associazione e di tenere le loro api all’interno del parco. Marika Andreoli

Per i più piccoli è arrivata la guida “Parchi, spazi di benessere e democrazia – La città verde”

Distribuita in queste settimane in tutte le scuole “Parchi, spazi di benessere e democrazia – La città verde”, una guida alla scoperta dei 469mila metri quadrati di aree verdi pubbliche presenti nel territorio moglianese. Gli autori sono Luciana Ermini e Franco Maccarrone, mentre le fotografie sono di Cesare Bison.

L’obiettivo del Comune è far scoprire alle famiglie e alla cittadinanza la ricchezza del pa-

trimonio naturale, spesso poco conosciuto: parchi e giardini pubblici infatti, oltre a portare benefici all’ambiente, possono essere spazi di aggregazione, luoghi dove praticare sport, dedicarsi alla lettura, riposarsi allontanandosi dalla città e molto altro ancora.

Chiunque sia interessato ad avere una copia gratuita del volume può recarsi presso le sedi comunali e la biblioteca. (m.a.)

Il parco didattico, una volta completato, verrà dato in gestione ad un’associazione di apicoltori

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Preganziol

Cestaro: “Non sono un politico, amo la mia città e sarò sindaco di tutti”

S essantatrè anni, imprenditore, padre di due figli, già Cavaliere della Repubblica ed ex consigliere comunale: sarà Gianni Cestaro a guidare il centrodestra preganziolese alle elezioni dell’8 e 9 giugno.

Dopo settimane di discussioni e confronti, il centrodestra unito ha scelto il candidato sindaco che sfiderà Elena Stocco, candidata sostenuta dal centrosinistra e delfino dell’attuale sindaco Paolo Galeano: la lista civica di Cestaro è sostenuta infatti da Fratelli d’Italia, Lega e Coraggio Italia.

Cestaro ha quindi proseguito guardando al proprio programma: “Ho accettato questa sfida grazie alle sollecitazioni di tanti cittadini. Abbiamo bisogno di un Comune che riponga maggiore attenzione alla sicurezza, alla famiglia e allo sviluppo del territorio, con particolare riguardo all’illuminazione pubblica e alla cura del verde – ha spiegato –. Ho lanciato la mia Elezioni/1. L’imprenditore

“Sono convinto di avere al mio fianco una squadra forte e di esperienza con cui raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati”, ha sottolineato Cestaro.

Alleanza solida, dunque, che si è dimostrata anche con la presenza di importanti esponenti politici alla presentazione ufficiale del candidato: erano infatti presenti il Ministro alla Giustizia Carlo Nordio, il senatore Luca De Carlo, i deputati Martina Semenzato e Dimitri Coin, l’assessore regionale Elena Donazzan, i consiglieri regionali Tommaso Razzolini e Lucas Pavanetto, il vicesegretario regionale della Lega Riccardo Barbisan, il presidente provinciale di FdI Claudio Borgia, i sindaci di Casier Renzo Carraretto e di Marcon Matteo Romanello e il vicesindaco di Treviso Alessandro Manera.

“Sono un imprenditore, non ho alcuna tessera di partito e non sono un politico di professione, bensì un uomo che ha fatto della sua città natale il suo rifugio e il suo orgoglio – ha precisato Cestaro –. Voglio essere il sindaco di tutti, indipendentemente dall’appartenenza politica, mettendomi al servizio della comunità con trasparenza e dedizione”.

“Mi presento come un uomo abituato a lavorare duramente, desideroso di un cambiamento dopo anni di stagnazione amministrativa – ha affermato il candidato sindaco –. Ho vissuto qui per tutta la mia vita, ho visto Preganziol crescere e cambiare e credo che sia ora giunto il momento di un nuovo corso amministrativo. Preganziol deve riscoprire la propria identità, quando parliamo del-

la nostra città ci deve tornare il sorriso”.

candidatura da Sambughè, nei pressi della scuola Tegon chiusa ormai dal 2018: il primo impegno concreto riguarda il recupero di questo plesso per ridare maggiore vivacità all’intera frazione”.

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È stata inoltre presentata anche la sede elettorale del gruppo, un luogo il cui nome vuole essere una promessa: “Casa Preganziol”, in via Terraglio 331 (ex Bar Cesco). “Sarà un punto d’incontro e socializzazione per ogni cittadino , uno spazio aperto a tutte le voci e le prospettive che compongono il tessuto vibrante di Preganziol, comprese quelle di opposizione. Nessuno escluso quindi, per una struttura che vuole abbracciare tutte le componenti politiche e sociali del territorio – ha affermato Cestaro –. Sarà il filò della nostra comunità, un luogo dove ognuno è benvenuto e nel quale le idee si incontrano e si trasformano in azioni concrete. Sono quindi fiero di aver aperto al pubblico le sue porte per dare ufficialmente il via a un dialogo costruttivo con tutta la popolazione e gli avversari politici”.

Gaia Zuccolotto

Maggio, tempo di rose e fioriture anche in Biblioteca

Maggio è il mese delle rose. È tempo anche per il roseto “Bepi Volpato”, in Piazzetta Ronfini, di tornare a colorare il giardino della biblioteca comunale di Preganziol. Per l’occasione, il roseto apre le porte anche ai cittadini, che potranno farvi visita per trascorrere alcuni momenti all’aria aperta circondati da alcune bellezze della natura. Il roseto della biblioteca preganziolese accoglie infatti più di 60 rose di varietà antica che nel mese di maggio offrono il loro splendore nella fioritura e nei profumi.

Un’occasione imperdibile dunque, per gli appassionati del verde ma anche per i semplici curiosi che, tra una lettura e l’altra, potranno assistere al meraviglioso spettacolo. Maggiori informazioni in merito in biblioteca, contattando lo 0422 632371 o scrivendo all’indirizzo mail biblioteca@comune. preganziol.tv.it. (g.z.)

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In foto, il candidato Gianni Cestaro

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Stocco: “Aperti a proposte e critiche, saremo amministratori

Ementre il centrodestra comincia il proprio percorso, dal centrosinistra c’è chi la campagna elettorale l’ha già iniziata da tempo, inaugurando a metà aprile la sede del proprio comitato elettorale. Elena Stocco, sostenuta dalle civiche “Lista Galeano” e “Preganziol al centro”, dal Movimento 5 Stelle e dal Partito Democratico, ha infatti aperto le porte alla cittadinanza allo “Spazio insieme” di via Roma.

“Abbiamo chiamato questo spazio così perché possa diventare un punto di riferimento per tutti, per le persone che ci conoscono e che nelle prossime settimane ci conosceranno – spiega la candidata sindaca del centrosinistra –. Qui troveranno non solo una presenza fisica ma anche una disponibilità e un’accoglienza all’ascolto e all’accoglimento di proposte e idee”.

“Sarà un punto di riferimento

per tutta la città, uno spazio che non vuole essere solo un contenitore, ma un grande abbraccio che si apre a tutta la città di Preganziol. Questo rappresenta il nostro stile, rappresenta la nostra strada e quella di tante persone che in questi anni hanno lavorato con noi e che ora si presentano per proporre una prospettiva di futuro per la nostra città – continua Stocco –. Saremo in mezzo alle persone per accogliere tutto ciò che da loro ci arriverà, sia in termini di proposta sia di critica: essere amministratori responsabili significa questo”.

Ma perché proprio “insieme”?

“È il mantra con cui abbiamo lavorato in questi anni – afferma la candidata –: collaborare con tutto ciò che ci circonda è stato ciò a cui abbiamo puntato, lavorando anche con altri colleghi a prescindere dalla loro appartenenza politica, con uno sguardo più am-

Rinnovato anche per il 2024 il bonus caldaie

L’estate si avvicina, ma è importante guardare già al prossimo inverno, cercando nuove alternative per un buon risparmio energetico. È per questo che nel Comune di Preganziol è stato rinnovato anche per il 2024 il bando per la concessione di contributi economici per la sostituzione delle vecchie caldaie, con nuove più sicure, meno inquinanti e a maggiore risparmio energetico, anche se non di caldaie/stufe a legna o pellet. Potranno accedere al contributo, fissato a 300 euro, i proprietari di edifici nel territorio del Comune di Preganziol che vogliono sostituire la vecchia caldaia autonoma di potenza inferiore ai 35 Kw e installata prima del 20 ottobre 2013, con una nuova di classe energetica A o superiore, ma

anche i locatari/usufruttuari, residenti nel Comune di Preganziol, che utilizzano gli impianti e abbiano la responsabilità della manutenzione dell’impianto termico. Sono ammessi al contributo anche gli interventi realizzati nel corso del periodo che decorre dal 21 ottobre 2023 al 20 ottobre 2024.

I contributi verranno assegnati secondo la graduatoria in base all’ordine cronologico di arrivo delle domande, complete della documentazione richiesta, fino ad esaurimento dei fondi. La scadenza per la presentazione della domanda è stata fissata al 20 ottobre 2024. Maggiori informazioni sul sito istituzionale del Comune di Preganziol. (g.z.)

pio d’insieme che è stato per me una palestra formativa: questa è la strada che voglio continuare a portare avanti”.

Chiara ormai anche la strada del programma, costruito in maniera partecipata nelle scorse settimane grazie a una serie di incontri con i cittadini. “Immagino una Preganziol attrattiva per le giovani famiglie, con buoni collegamenti dal punto di vista della mobilità, ma che sia anche un polmone verde alle porte di Treviso, senza perdere di vista il tema del turismo”, aveva raccontato il mese scorso al nostro giornale. La scelta definitiva si fa sempre più vicina. Non resta che attendere ancora un poco per scoprire chi la spunterà tra la “continuità innovativa” e collaborativa di Elena Stocco e la volontà di cambiamento dello sfidante Gianni Cestaro.

Gaia Zuccolotto

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interessati

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28 del 22 Febbraio 2000).
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Inaugurato “Spazio insieme”, la sede del comitato elettorale del centrosinistra
Elezioni/2.
responsabili”
In foto, la candidata Elena Stocco

Lavori pubblici. Ben 830mila euro per realizzare la pista di 1,3 km in progetto

Nuova ciclabile in arrivo per Sambughè “Un’opera sentita e tanto attesa”

P reganziol continua la sua strada verso una realtà più ecologica e attenta alle esigenze della mobilità lenta.

Sono infatti partiti nelle scorse settimane i lavori per la realizzazione della pista ciclopedonale di Sambughé che collegherà il centro della frazione al percorso ciclo-naturalistico “Il Sambuco”, migliorando la sicurezza urbana e agevolando l‘uso della bicicletta quale mezzo di trasporto alternativo.

Nello specifico, il progetto prevede la realizzazione di un percorso ciclopedonale di 1,3 km, da via Munara alla palestra, sul lato sud di via Sambughè. Per questioni pratiche, i lavori saranno divisi in due stralci, che vedranno interessare circa metà tracciato ciascuno e che dureranno all’incirca 4 mesi il primo, mentre il secondo si insedierà solo in

seguito alla conclusione del primo.

Il primo cantiere interesserà anche il tratto esistente sulla curva verso via Luisello, prevedono la realizzazione di vari dossi stradali, a protezione degli attraversamenti pedonali e per rallentare la velocità delle auto in transito all’ingresso del centro abitato di Sambughè e lungo un tratto di strada che troppo spesso viene percorso a una velocità davvero elevata.

La realizzazione dell’opera ha un costo complessivo di 830mila euro, di cui 330mila proveniente da fondi Pnrr e 300mila dall’Area urbana della Grande Treviso. I rimanenti 200mila euro, necessari principalmente per procedere ad alcuni espropri, sono invece a carico dell’amministrazione comunale e già inseriti nel bilancio comunale.

“Non possiamo che dirci

soddisfatti nell’essere riusciti a dare inizio a un’opera così sentita e attesa da anni dalla popolazione di Sambughé – ha commentato il sindaco di Preganziol –, soprattutto per aver

recuperato ingenti risorse da finanziamenti esterni che rendono sostenibile per il bilancio comunale questo importante investimento”.

A Sambughè non resta che

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pazientare ancora un po’: dal prossimo anno però, bici alla mano, si potrà pedalare in totale sicurezza fra le strade cittadine.

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Gaia Zuccolotto

Elezioni/1. Lo sfidante che unisce tutto il centrodestra arriva dal mondo dello sport

Cecconi guiderà il centrodestra: “È giunta l’ora di partire”

“Se ti fidi di quelli che ti stanno vicino e senti che loro si fidano di te, allora accetti di intraprendere questo nuovo cammino”

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SOLUZIONE ESCLUSIVA

ciolta la riserva: dal centrodestra si alza l’acclamazione di un unico nome a candidato sindaco: è quello di Luigi Cecconi, che è riuscito a unire sotto un’unica lista Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e le civiche “Città Futura” di Elisabetta Bortoletto e “Melita Gobbo per Zero Branco”, trovando l’appoggio dunque di tutti i consiglieri di opposizione attualmente in carica (Elisabetta Bortoletto, Melita Gobbo, Moreno Grava, Roberto Moretto e Matteo Pasin).

Luigi Cecconi, 57 anni, mediatore creditizio, sposato e con tre figli, è attivo sin dagli anni Ottanta nel mondo dello sport: è infatti attualmente presidente dell’associazione sportiva dilettantistica Kosmos Volley.

per me. Senza ambizioni e senza paure, ma con lo spirito della disponibilità”.

Cecconi è, tuttavia, sempre dagli Ottanta, molto attivo anche nel mondo del volontariato parrocchiale nella frazione di Sant’Alberto, dimostrando grande attenzione per i temi più forti e sentiti dalla comunità.

“La vita è un viaggio, spesso

la strada è sempre la stessa – ha dichiarato Cecconi –, a volte però succede che qualcuno ti chieda di cambiarla, di prenderne una più ardua, quasi improponibile, ma che potrebbe portarti ad ammirare panorami diversi, dal vivo e non solo in televisione. Ci pensi e decidi. Se ti fidi di quelli che ti stanno vicino e senti che loro si fidano di te, allora accetti di intraprendere questo nuovo cammino: è giunta l’ora di partire anche

Riuscirà Cecconi a strappare il testimone alla lista Durighetto, in carica da ben quindici anni a Zero Branco? A meno di un mese dal voto, ancora molto potrebbe accadere, da una parte o dall’altra: non resta che osservare le prossime mosse dei due candidati sindaco zerotini.

Gaia Ferrarese

Alla Mostra dell’asparago presente anche il “vescovo del sorriso”

È un anno indimenticabile quello che questo 2024 rappresenta per la Pro loco di Zero Branco. Dopo il certificato speciale arrivato dall’Unpli, che ha riconosciuto alla Sagra del peperone il marchio nazionale “Sagra di Qualità 2023”, altri sono ora gli importanti traguardi raggiunti dall’associazione.

pastorali, è stato accolto dalla comunità zerotina e ha salutato tutti regalando sorrisi, strette di mano e carezze ai bambini e ringraziando tutti i volontari della Pro loco di Zero Branco per il loro impegno a favore della comunità. Un momento, dunque, che non capita certo

Nel secondo e nel terzo weekend di aprile si è infatti svolta la ventisettesima “Mostra dell’asparago Igp”, secondo appuntamento della rassegna Unpli “Germogli di Primavera”. L’apertura della tradizionale rassegna si è tenuta nella cornice di via Martiri della Libertà, vestita a festa per l’occasione, alla presenza delle numerose autorità e degli ispettori nazionali Unpli per la certificazione marchio “Sagra di Qualità” – cui la Pro loco zerotina punta per il bis. Fra le presenze d’eccezione più apprezzate e sentite nel primo weekend della mostra, quella di Sua Eminenza Monsignor Michele Tomasi, il “vescovo del sorriso” della diocesi di Treviso, che insieme a don Davide e alle collaboratrici

tutti i giorni e che è stato motivo di grande orgoglio e gioia per la Pro loco e non solo.

“Una visita inaspettata, ci ha riempito il cuore – hanno commentato dalla Pro loco, guidata dal presidente Andrea Lunardi –. Le parole, i gesti hanno un peso, la presenza di Sua Eminenza Monsignor Michele Tomasi resterà memorabile”.

Non è mancato quindi un sentito ringraziamento al vescovo “per aver portato la sua presenza in un luogo dove si esalta il lavoro dei Maestri Agricoltori – ha proseguito la Pro loco –. Siamo tutti gente umile, la sua vicinanza ci rende orgogliosi”. E il ringraziamento non poteva mancare nemmeno per chi presente e vicino alla comunità lo è ogni giorno: “Un grazie sentito anche al nostro amato parroco di Zero Branco, per aver permesso questa straordinaria occasione di incontro”. Migliaia i visitatori che hanno animato la ricca esposizione di asparagi bianchi e verdi tra fiori e colori e che sono passati nella tensostruttura per degustare le varie specialità a base di asparagi preparate dagli instancabili volontari zerotini, per una rassegna primaverile all’insegna del successo. Non resta ora che attendere anche il giudizio degli ispettori nazionali Unpli, per scoprire il responso: la Mostra dell’asparago sarà destinata a offrire un bis della già premiata Sagra del peperone di Zero Branco? (g.z.)

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In foto, il candidato Gianni Cecconi

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Elezioni/2. Il sindaco uscente ha ufficializzato la propria ricandidatura

“Rinnovato impegno per il bene delle nostre comunità”

AZero Branco il sindaco uscente Luca Durighetto punta al bis. 42 anni, sposato con due figli, è impegnato nella “cosa pubblica” da tempo. Prima consigliere comunale con delega alle Politiche giovanili dal 2009 al 2014, quindi assessore a Sport, Istruzione, Cultura e Politiche giovanili nel quinquennio successivo, è sindaco di Zero Branco dal 2019. L’ufficializzazione della sua ricandidatura è arrivata alla fine di aprile.

“Continueremo a impegnarci per Zero Branco, Sant’Alberto e Scandolara, per rendere le nostre comunità ogni giorno migliori, non solo portando a termine le opere pubbliche che abbiamo iniziato, ma soprattutto proseguendo con quello stile di trasparenza, dialogo e confronto che, da or-

“Proseguiremo con quello stile di trasparenza, dialogo e confronto che, da ormai 15 anni, contraddistingue questo gruppo”

mai 15 anni, contraddistingue questo gruppo – ha affermato il candidato sindaco –. Uno stile che, grazie alla sensibilità delle persone che lo compongono, ha fatto la differenza e ha inciso concretamente sulle vite degli Zerotini”.

La lista civica “Luca Durighetto Sindaco” si pone in piena continuità con l’operato della Lista Civica Feston, di cui Luca Durighetto faceva parte.

“La partecipazione è l’elemento trainante – ha proseguito Durighetto –: partecipando, esponendosi, ascoltandosi, ci fa riscoprire fratelli, più uniti e un po’ più coraggiosi, rinvigoriti di quella forza che permette di aprirsi, di trovare nuove strade, di intraprendere nuovi progetti. Come amministratori, in questi anni, abbiamo sperimentato e messo in pratica proprio questo: abbiamo cercato soluzioni, alimentato il confronto, trovato punti d’accordo anziché alimentare divisioni e dato spazio a tutti,

per il bene delle nostre comunità”.

Nel corso dell’evento di presentazione della propria ricandidatura, Durighetto ha anche ringraziato pubblicamente i consiglieri comunali uscenti che chiuderanno la propria esperienza amministrativa: sono Marilena Zugno, Claudio D’Angelo, Andrea Bortolato ed Aurora Pizziolo.

Gaia Ferrarese

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AFFARISSIMI

LA NOSTRA QUALITÀ

Teatro e shiatsu per conoscere sé stessi e gli altri

“Il nostro non è un classico laboratorio di teatro”. Introduce così il laboratorio di teatralità e shiatsula tutor Elisa Marangon. Il corso, organizzato dall’associazione Millennials, durerà fino a maggio, quando si terrà lo spettacolo conclusivo, frutto dei duri e divertenti mesi di lavoro.

“Io e la collega Mara Maso abbiamo voluto unire due discipline apparentemente lontane, ma incredibilmente vicine, per offrire ai ragazzi la possibilità di acquisire una consapevolezza più profonda del proprio corpo, sviluppando anche la creatività e l’espressività –spiega Marangon –. Ai ragazzi verrà insegnato un automassaggio da praticare prima e dopo il laboratorio che li aiuterà a trovare la serenità e che potranno sfruttare anche in altri momenti stressanti della loro quotidianità. Quanto alla parte teatrale, si tratterà di un percorso di conoscenza di sé, poiché dovranno interpretare un testo e un personaggio, anche calandosi

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FINO A METÀ GIUGNO

RIVESTIMENTI VECCHI DIVANI E RIPARAZIONI

Per il rifacimento dei vostri divani abbiamo predisposto il divano di cortesia per il tempo della lavorazione

nei suoi panni, scavando al loro proprio interno e accorgendosi che quel personaggio potrebbero essere proprio loro”.

“Le emozioni sono il lato più complicato da gestire per un ragazzo – prosegue Marangon –, alcuni hanno difficoltà persino a guardarsi negli occhi. Viviamo in un mondo tanto veloce, in cui le emozioni anche negative non vengono mai risolte, e scendere nella profondità di noi stessi a volte spaventa. Ai ragazzi però vogliamo insegnare a lasciarsi andare e accogliere il proprio sentire”.

“Siamo un bel gruppo, alcuni sono tornati a ripetere l’esperienza, ma saremo ben felici se qualcun altro volesse aggregarsi – afferma la tutor –. Questi primi mesi saranno di conoscenza, ma soltanto a gennaio inizieremo davvero a lavorare su un pezzo teatrale: voglio scrivere un testo sulla base di ciò che i ragazzi hanno saputo esprimere nei mesi precedenti. Metterlo in scena sarà un modo per liberarli delle loro paure e far capire che le loro emozioni contano”. (g.z.)

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PROTAGONISTI A NORD EST

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L’unione fa la forza e permette di crescere. Lo dimostra la storia di Edilklima, azienda leader nel territorio vicentino e da poco sbarcata nel trevigiano con un nuovo punto vendita.. Negli anni l’azienda ha saputo porsi come punto di riferimento per le imprese edili, i progettisti e i clienti privati che vogliono costruire e ristrutturare.

Edilklima è nata nel 2009 dalla fusione di tre famiglie – Battocchio, Dal Maistro e Garzotto –che hanno scelto di unire la propria esperienza e professionalità per sfondare nel mercato con un servizio completo e affidabile.

L’impegno quotidiano è quello di guidare, con personale altamente specializzato, i clienti attraverso l’intero processo di acquisto, occupandosi di ogni loro esigenza.

L’azienda non teme i cambiamenti e, anzi, coglie ogni opportunità per continuare a crescere e innovare, Ecco perchè nel 201 far parte di BigMat, gruppo leader in Italia e in Europa di punti vendita per la distribuzione specializzata di materiali per costruire, ristrutturare e rinnovare.

BigMat Edilklima si presenta oggi sul territorio come un’azienda specializzata nella vendita di materiali per l’edilizia, offrendo una vasta gamma di prodotti, tra cui ferramenta, sistemi di isolamento termico e acustico, edilizia leggera a secco (cartongesso), colori, resine, pavimenti e rivestimenti, arredo bagno e stufe e caminetti. Con un approccio sempre orientato al cliente, BigMat Edilklima vuole essere il partner ideale per i professionisti del settore dell’edilizia, ma anche per architetti, designer, progettisti e pri-

vati grazie allo showroom HABIMAT. Al momento sono 7 i punti di riferimento nel territorio veneto, 6 localizzati in provincia di Vicenza e - l’ultimo nato - a Quinto di Treviso.

Uno showroom dedicato al calore e al design per la tua casa e per ogni ambiente che ha bisogno di essere riscaldato: ti aspettiamo nel punto vendita di Quinto di Treviso per scoprire i nostri prodotti, con la garanzia di una consulenza completa e di una collaborazione con i migliori marchi del settore. Stufe a legna o a pellet, caminetti e termocamini: un’ampia gamma di soluzioni per realizzare il progetto ideale per il tuo ambiente..

zione specializzata di materiali per costruire, ristrutturare e rinnovare. Il network internazionale ha oltre 1.000 punti vendita e 577 soci in 7 Paesi (Belgio, Francia, Italia, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Spagna) e un fatturato complessivo 2023 di 3,4 miliardi di euro. In Italia BigMat conta oltre 240 punti vendita e 157 soci, per un fatturato 2023 di oltre 1 miliardo di euro. BigMat si rivolge ai professionisti del settore dell’edilizia – imprese edili, progettisti, architetti, interior designer, artigiani – ma anche privati, offrendo prodotti, sistemi costruttivi e servizi personalizzati per ogni progetto. Ogni punto vendita BigMat è un centro specializzato per soluzioni tecniche tradizionali e all’avanguardia che vanno dai materiali edili, alla ferramenta ed elettroutensili, fino alle finiture d’interni. Grazie alla competenza del personale specializzato, agli ampi spazi espositivi e molteplici servizi BigMat è un partner strategico per tutti i progetti anche grazie alla rete di showroom d’interni HABIMAT.

Dal 2023 BigMat Italia è sponsor ufficiale delle Nazionali italiane di pallavolo e accompagnerà gli atleti e le atlete in qualità di nuovo co-sponsor di maglia in tutti gli appuntamenti internazionali. Nel 2024 il Gruppo è anche title sponsor delle BigMat Finali Nazionali Giovanili di Pallavolo.

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Edilklima Group Punto vendita a Quinto di Treviso: Via Noalese, 56/A 31055 - www.edilklima.com BigMat Edilklima Group: il partner a dabile per materiali edili e soluzioni per costruire e ristrutturare SCARICA L’APP RADIO VENETO24 Ascolta
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Èpositivo Ivano Durigon, candidato sindaco del gruppo “Progetto Quinto”, che unisce Forza Italia e Lega. “Stiamo raccogliendo diverse adesioni – afferma –. È bello vedere tante persone interessate al futuro del proprio paese”.

Con sé Durigon porta quattro assessori dell’attuale amministrazione. “Sono persone fidate e che conosco bene: ci ho lavorato dieci anni insieme in passati mandati e conosco le loro buone capacità e competenze – spiega Durigon –. Non so cosa sia andato storto nel corso di quest’ultima amministrazione, ma se si è sofferto di immobilismo sono certo che la colpa non sia loro”.

“Insieme a noi correranno anche altre persone, altrettanto capaci e preparate – prosegue il candidato sindaco di “Progetto Quinto” –: i due terzi del nostro gruppo proviene da altre espe-

rienze amministrative, perciò sa come gestire un Comune, proprio per questo siamo certi di poter fare molto anche per Quinto. Molte persone hanno offerto la loro disponibilità a correre insieme a noi, a prova del fatto che c’è grande fiducia nelle nostre capacità e ne siamo tanto onorati quanto orgogliosi”.

Tra liste puramente civiche e liste esclusivamente politiche, “Progetto Quinto” si pone nel mezzo. “Il nostro è il mix giusto per poter portare avanti un progetto che possa riportare Quinto a splendere – ritiene Durigon –: il nostro lato politico sarà di grande aiuto nel rapportarci con le istituzioni e attrarre finanziamenti utili per costruire il futuro del paese, mentre il nostro lato civico sarà costantemente a contatto e in ascolto delle esigenze dei nostri cittadini. Fare buona politica

significa anche non vergognarsi di esporre un simbolo: fa parte dell’essere trasparenti”.

“Quinto ora ha bisogno di ripartire e di farlo con il supporto di un gruppo valido e preparato – sostiene Durigon –. Dieci anni fa Quinto era il Comune al primo posto per tempestività

nei pagamenti in tutto il Veneto: pagavamo dopo una media di 39 giorni. È solo un esempio di ciò che vorremmo tornasse ad essere Quinto nel futuro: un Comune tra i primi della classe, non un Comune fermo ma di cui andare orgogliosi”. Gaia Zuccolotto

Come si vota e chi sarà sindaco? Breve vademecum

Manca ormai soltanto un mese all’apertura dei seggi e nei territori comunali prossimi al voto si respira l’aria sempre più densa della campagna elettorale. A Mogliano Veneto, Preganziol, Zero Branco e Quinto di Treviso si andrà al voto sabato 8 e domenica 9 giugno per il rinnovo dell’amministrazione comunale e per eleggere anche i nuovi membri del Parlamento europeo.

Per quanto riguarda il voto per le amministrazioni comunali, l’elezione dei consiglieri comunali si effettuerà con sistema maggioritario, contestualmente alla elezione del sindaco. Sarà proclamato sindaco il candidato che otterrà il maggior numero di voti. In caso di parità, si procederà a un turno di ballottaggio fra i due candidati che hanno ottenuto il maggior numero di voti, che si svolgerà il 23 e il 24 giugno. In caso di ulteriore parità tra i candidati al ballottaggio verrà eletto il più anziano di età (g.z.)

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centrodestra che unisce lato civico e politico
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Durigon: “Con
una squadra forte
puramente civica”

Elezioni/2. Luca Miglioranza con “Per Quinto”

“Con noi rispetto e comunicazione”

Dopo l’immobilismo degli ultimi anni, a Quinto di Treviso si punta alla ripartenza. Fra i candidati in corsa vi è anche Luca Miglioranza, sostenuto dalla lista civica “Per Quinto”: non nasconde le difficoltà che dovrà affrontare se siederà al parlamentino quintino, ma nemmeno la speranza di riuscire a fare del bene per la propria comunità.

Perché scegliere proprio la lista “Per Quinto”? “Perché siamo una lista civica, libera da tutti quei meccanismi e quelle dinamiche interne di partito che in questi anni hanno logorato Quinto –spiega Miglioranza –. Mi chiedo come possa essere credibile una lista che abbia al suo interno alcuni di quegli stessi amministratori che in questi anni sono stati immobili: come noi, anche loro stanno presentando un programma basato sui reali problemi del territorio, ma perchè dovrebbero incominciare a fare qualcosa adesso, se finora non hanno fatto nulla? Secondo noi per amministrare bene è fondamentale il rispetto per tutti i cittadini, a prescindere dal loro colore politico.

“In quest’ultima amministrazione sono mancati comunicazione e cooperazione e noi è proprio su questo che lavoreremo – afferma il candidato sindaco –: vogliamo riavvicinare i cittadini al Comune, colmando questo vuoto lasciato dall’amministrazione Sartori.

“Io ho un sogno: ridare un’anima alla mia alla mia cittadinanza – spiega Luca Miglioranza – . Vorrei che chi vive a Quinto ne fosse orgoglioso, come accade già in tantissime altre realtà comunali. La storia c’è anche qui, ma va ricostruita perché ad oggi qui le persone non si riconoscono col loro territorio”.

Una lista variegata. “È composta da persone del mondo dell’associazionismo, imprenditori, pensionati… – racconta Miglioranza –. Tutte persone di cui mi fido, alcune hanno già fatto o fanno parte di altre amministrazioni comunali e dunque sanno come far ripartire un Comune come il nostro perché hanno l’esperienza giusta per farlo: tutto questo mi dà sicurezza e speranza per Quinto”.

Elezioni/3. Bis con Fratelli d’Italia per il sindaco uscente

“Sartori una guida capace e preparata”

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un grande colpo di scena quello avvenuto in casa Fratelli d’Italia e Noi Moderati a Quinto di Treviso, che in vista delle prossime elezioni, dopo attente valutazioni, hanno optato per sostenere e accompagnare la corsa al secondo mandato dell’attuale sindaca, Stefania Sartori, e della sua lista “Sartori con Quinto”. “È la prima volta che Fratelli d’Italia si presenta alle amministrative di Quinto, dunque è per noi un momento storico – spiega Luigi Susin, segretario del gruppo FdI quintino –. Stefania Sartori non era la nostra scelta iniziale, ma era la scelta giusta da fare: la nostra volontà è di dare continuità all’operato di Sartori, portando tuttavia una ventata di aria nuova con una squadra valida e determinata”.

Non spaventa la coalizione l’immobilismo di cui spesso viene additato il mandato quasi concluso di Sartori. “Il problema di questa amministrazione non è stata la sindaca – sostiene Susin –: la Giunta è formata anche da assessori che con molta probabilità non hanno permesso a Sartori di operare nel migliore dei modi, aveva le mani legate”. Susin guarda poi alle altre due liste in corsa, quella di centrodestra che vede schierate in coalizione Lega e Forza Italia e la civica “Per Quinto”, e non si risparmia. “La Lega ormai quel che doveva dar, l’ha dato, a livello nazionale, regionale e anche nei territori comunali – afferma il segretario di FdI –. Quando alla lista civica di Miglioranza, non so come potrebbe rapportarsi in Regione o in Europa senza il supporto di un partito: è davvero difficile che possa fare la differenza senza una base politica e soltanto con un volto civico. Noi invece godiamo dell’appoggio di personalità politiche importanti, come Elena Donazzan, Tommaso Razzolini e anche l’onorevole Aliprandi, che sono stati presenti alla presentazione della candidatura di Sartori: è un messaggio alla popolazione che fa capire che noi siamo pronti a lavorare per il territorio e con il territorio, portando risorse, mettendo a terra grandi progetti e promuovendo il territorio dal punto di vista turistico”.

“Va certamente riorganizzata la macchina amministrativa – prosegue Susin –, ma Sartori è una persona capace e conosce già la situazione del Comune e i suoi problemi: questo fattore, unito all’avere al suo seguito una squadra nuova e competente, darà modo di fare strada”.

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Sanità di Marca

La ricerca. Massimo punteggio per trattamento medico e reputazione dall’Istituto tedesco qualità e finanza

Cardiologia di Treviso eccellenza italiana Prima in Veneto a pari merito con Padova

L

a cardiologia dell’ospedale di Treviso è stata riconosciuta fra le eccellenze italiane del 2024 dalla prima ricerca condotta in Italia dall’Istituto tedesco qualità e finanza (ITQF) e pubblicata su “Salute”. Massimo dei voti per il trattamento medico e massimo dei voti anche per la reputazione: è quanto ottenuto dal reparto diretto da Carlo Cernetti. L’indagine è stata condotta per valutare gli ospedali e le strutture di cura pubbliche e private accreditate ed è arrivata a studiare un centinaio di ospedali e, nello specifico, 1.377 strutture, esaminando dati pubblici rilevanti (ad esempio quelli del Programma Nazionale Esiti (PNE) di Agenas, in aggiunta ai risultati di un questionario che era stato distribuito alle varie strutture.

Un’eccellenza che in Veneto la cardiologia del capoluogo della Marca condivide solo con il Centro Gallucci dell’ospedale di Padova e nel Nord della penisola con le Molinette e l’Umberto I di Torino, il Nuovo Ospedale degli Infermi di Biella, il Niguarda e il Monzino di Milano, l’Humanitas di Rozzano, il San Gerardo di Monza, gli Spedali Civili di Brescia, l’Humanitas Gavazzeni e il Papa Giovanni XXII di Bergamo, il Manzoni di Lecco e il San Martino di Genova.

Non si tratta della prima volta in cui viene formalmente evidenziato il valore del reparto: nell’analisi dei dati PNE, l’ospedale di Treviso si era posizionato al diciassettesimo posto nella classifica nazionale proprio grazie all’alta qualità della sua area cardiovascolare. E la Società Italiana di Cardiologia Interventistica (GISE) ha collocato la struttura guidata da Cernetti ai vertici nazionali grazie alle 250

Tavi (interventi percutanei per la sostituzione della valvola aortica) e le 906 angioplastiche coronariche eseguite.

Il castellano Carlo Cernetti è alla direzione del reparto dal 2018. Laureato e specializzato in cardiologia a Padova e successivamente in angiologia, è un cardiologo interventista che ha iniziato la sua carriera all’ospedale di Castelfranco Veneto per poi passare a Mirano nel reparto allora diretto da Piero Pascotto, lavorando nell’équipe di emodinamica guidata da Bernhard Reimers, oggi primario all’Humanitas di Rozzano. Nelle sale miranesi Cernetti in meno di dieci anni esegue quasi diecimila angioplastiche coronariche tra primo e secondo operatore. Un’esperienza che ha fatto valere e crescere prima tornando come primario lì dove aveva iniziato il suo cammino, a Castelfranco Veneto, e poi al Ca’ Foncello.

Fiore all’occhiello della cardiologia trevigiana è senza dubbio la cura mininvasiva della stenosi aortica. Patologia valvolare che negli over 75 è la più frequente nei paesi occidentali. Grazie all’inserimento attraverso un’arteria della gamba, la tecnica Tavi consente di evitare l’intervento cardiochirurgico e di mantenere il paziente sveglio durante la procedura in sala di emodinamica. Già nel 2021 l’équipe di Treviso era fra i dieci centri migliori per questo tipo di procedura (209 interventi di Tavi). Nel 2022 è risultata al settimo posto, prima in Veneto a pari merito con Padova (248 Tavi). Il tutto in un’attività molto più ampia, in sinergia la cardiologia di Castelfranco Veneto e con un “Heart Team” altamente specialistico: la cardiochirurgia diret-

ta da Giuseppe Minniti, la chirurgia vascolare guidata da Edoardo Galeazzi e la neurochirurgia diretta da Giuseppe Canova. “Nelle nostre emodinamiche – spiega

Cernetti – vengono eseguiti interventi per la correzione della valvola mitralica e tricuspidalica per via endovascolare, per la correzione dei difetti del setto intera-

triale e della pervietà del forame ovale, oltre che per la correzione della circolazione periferica e carotidea”.

Sara Salin

A Conegliano nuovo sistema per la fibrillazione atriale

Se l’emodinamica è il punto di forza della cardiologia di Treviso, è l’elettrofisiologia a far brillare quella di Conegliano. In particolare la cura della fibrillazione atriale (il disturbo del ritmo cardiaco più diffuso), per la quale in aprile il reparto diretto da Roberto Mantovan ha condotto degli innovativi interventi unici a livello nazionale nell’ambito di un ospedale pubblico. Si tratta del sistema PFA (PulseSelect), dispositivo che Conegliano ha introdotto assieme ad appena altre sei strutture in tutta Italia. Si tratta di un nuovo

metodo ablativo che utilizza un approccio non termico per trattare le aritmie atriali e ridurre così i tempi di intervento e le complicanze procedurali, grazie alla creazione di

campi elettrici pulsati e agendo in modo selettivo sulle cellule responsabili dell’aritmia, lasciando integri i tessuti e le strutture anatomiche circostanti. (s.s.)

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Il primario di cardiologia,Carlo Cernetti

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CANDIDATO VENETO AL PARLAMENTO EUROPEO CIRCOSCRIZIONE NORD ORIENTALE

(Veneto, Trentino-Alto Adige, Emilia Romagna, Friuli-Venezia Giulia)

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nell’Unione Europea; • rivedere il Green Deal scrivendo in maniera precisa come finanzieremo gli obiettivi di transizione energetica.

SULLA SCHEDA SCRIVI:

PASQUALETTO
ELEZIONI
PASQUALETTO
EUROPEE 2024 | 8-9 GIUGNO
carlopasqualetto.it Carlo Pasqualetto @carlopasqualetto
messaggio politico elettorale
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Il personaggio. Giacomo Bettega insegna ai giovani l’arte della riqualificazione urbana

Jah, da restauratore a street artist: “Conservo la storia con creatività”

“Credo molto nella riqualificazione urbana e nell’idea che l’arte possa contribuire a rendere vive e meno degradate anche le periferie. Il mondo è difficile cambiarlo, ma nel tuo piccolo, lanciando un messaggio, qualcosa puoi farlo”

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Giacomo Bettega è soddisfatto quando concludiamo la nostra chiamata. Comparire su un giornale è un ottimo modo per congiungere le generazioni più mature che leggono ancora gli articoli su carta e “non capiscono i giovani” con i giovani che i giornali non li leggono ma capiscono di più quello che lui fa.

È originario di Mogliano Veneto, ma vive a Preganziol. Si firma “Jah” e in passato restaurava i palazzi storici di Venezia. Oggi conserva la storia in maniera diversa, con spray e stencil: fa lo street artist ed esporrà all’M9 di Mestre fino al 2 giugno nella mostra collaterale “Dialoghi Urbani. Street Art vs Museo” che accompagna quella dedicata a Banksy, “Painting Walls”. Racconta il suo percorso con naturalezza.

Com’è nato Jah?

cose insieme!”.

E tu hai un maestro?

“È nato per caso, come per caso è nato anche il restauratore. Dopo il diploma di geometra ho seguito un corso professionale di restauro e sono stato assunto nell’azienda in cui avevo svolto lo stage. Ho sempre avuto la passione per il fumetto sin da ragazzino, ma non ero bravo a disegnare. Ho imparato tramite YouTube: mi sono detto che per imparare sarei dovuto partire dalla cosa più difficile, i ritratti – ad oggi, dipingo solo questo. Quando ho cominciato con la street art quelli come me erano ancora considerati dei vandali, oggi è diverso. Se Jah è nato però è sicuramente merito della mia compagna che mi ha sempre supportato in questo percorso”.

Perché proprio la street art?

“Credo molto nella riqualificazione urbana e nell’idea che l’arte possa contribuire a rendere vive e meno degradate anche le periferie. Il mondo è difficile cambiarlo, ma nel tuo piccolo, lanciando un messaggio, qualcosa puoi farlo”.

Mancanze della tua città e antidoti?

“Ci sono un mucchio di cose da fare. Io lavoro molto con i ragazzi. Mi sento già vecchio per fare quel che faccio, ma credo che le nuove generazioni abbiano la possibilità di cambiare le cose, anche attraverso l’arte. Cerco di instillare in loro proprio il seme del cambiamento, educandoli alla riqualificazione urbana e dell’integrazione”.

Meglio disegnare o insegnare?

“(Sorride, ndr). Meglio le due

“Mike 128. È stato lui a farmi passare dal pennello alla bomboletta pensando che ci fosse del potenziale in quello che facevo.

Lo street artist che più ammiri?

“Tutti. Da ognuno puoi imparare qualcosa: dal più esperto, ma anche dai più giovani. Alcuni quattordicenni a cui insegno hanno una mano incredibile, anche se non lo sanno”.

Cos’è per te la creatività e che rapporto ha con la memoria e la conservazione?

“A me piace raccontare una storia quando dipingo. Per le opere su commissione quindi vado a studiarmi la storia della comunità e le usanze del luogo affinchè quel muro dipinto diventi parte integrante di quella storia e la conservi. La creatività dunque è per me riuscire a fondere tradizioni, culture e usanze di un posto nel mio messaggio”.

I tuoi temi più ricorrenti?

“La violenza sulle donne, i bambini soldato e i loro diritti violati”.

C’è del Banksy in questa frase…

“Lui mi ha convinto che si poteva fare arte pur non essendo bravissimi, ma avendo un messaggio

importante da trasmettere”.

Cosa fai quando non disegni?

“L’imbianchino! Il colore è sempre presente nella mia vita”. La street art è spesso fraintesa. Perché?

“Per lo stesso motivo per cui i vecchi non possono ascoltare il rock: è un pregiudizio stupido. Un tempo nelle case c’erano gli stucchi colorati alle pareti e i ritratti di famiglia… poi tutto questo è andato perdendosi. E io non riesco a capire come possa una persona dirmi che un sottopasso ammuffito è meglio di uno colorato che racconta una storia: è un pensiero sciocco che fa perdere quel legame con la storia che in realtà c’è da sempre perché si dipingeva sui muri sin dalle caverne”.

Un consiglio ai giovani.

“Hanno la grandissima occasione di essere liberi di esprimersi e contemporaneamente fare del bene per la loro comunità. Le nuove generazioni vengono descritte come bloccate, prive di profondità, ma in realtà hanno un sacco di qualità: sono veloci ad apprendere e anche un po’ incazzate, giustamente. Penso possano fare grandi cose se incanalano bene queste loro caratteristiche. Il mio consiglio è di provarci”.

Gaia Zuccolotto

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Alcune delle opere di Giacomo Bettega, in arte “Jah”
Cultura

Il tour ciclistico dell’asparago ricorda il grande campione Silvano Schiavon

S

e c’è un qualcosa in cui

Zero Branco ha da sempre saputo distinguersi, quello è la passione per lo sport. Nella rosa degli storici campioni zerotini spicca certamente il nome di Silvano Schiavon.

Classe ’42, Silvano Schiavon ha esordito come ciclista professionista a soli 22 anni, quando corse anche al Giro d’Italia, classificandosi tredicesimo e undicesimo nell’anno seguente. L’anno che segnò la storia di Silvano Schiavon fu però il 1967, quando vinse il Gran Premio Marina di Massa-Pian della Fioba e si classificò dodicesimo al Giro d’Italia.

Fra i suoi migliori piazzamenti il quarto posto al Giro del Lazio nel 1965, il secondo e il terzo posto in più tappe del Giro d’Italia – ha vestito per 5 giorni la maglia rosa al Giro d’Italia, 3 giorni nel 1967 e 2 giorni

nel 1969. Ha ottenuto anche il secondo posto in una tappa al Tour de France, nel quale poi ha chiuso al quindicesimo posto in classifica finale nel 1968, il terzo posto al Giro del Veneto nel 1968. Buoni piazzamenti seguirono anche negli anni successivi, con un quarto posto nel Giro d’Italia del 1969 e sesto nel 1971.

Dopo aver lasciato il professionismo nel 1974, Silvano Schiavon tornò a Scandolara di Zero Branco, dove morì prematuramente a soli 34 anni, il 21 ottobre 1977, per un incidente sul lavoro.

Un campione così non poteva dunque che essere ricordato dignitosamente dal proprio paese. Perciò, in occasione della seconda edizione del Tour ciclistico dell’asparago, evento Unpli nell’ambito della rassegna Germogli di Primavera che

lo scorso 25 aprile è partito da Bassano del Grappa, una tappa del percorso è stata dedicata proprio a Schiavon: i ciclisti infatti hanno raggiunto la frazione di Scandolara per celebrare il campione di fronte alla statua commemorativa posta proprio in paese in suo ricordo.

A presenziare all’iniziativa, organizzata a Scandolara dalla Pro loco di Zero Branco e dal G. S. Scandolara, anche il figlio di Silvano Schiavon, Franco, che ha ricevuto un affettuoso applauso e ha brindato insieme al gruppo di ciclisti poi ripartiti per il tour alla volta di Cimadol-

Tanto divertimento con i centri estivi della Polisportiva Preganziol

Manca circa un mese alla fine della scuola. Se a tenere conto della fine delle lezioni sono i ragazzi, di certo anche i genitori non sono da meno: che fare durante l’estate?

La Polisportiva Preganziol ha voluto dare una propria risposta con “Educoso”, il centro estivo 2024 che accompagnerà bambini e ragazzi dal 10 giugno al 6 settembre (esclusa la settimana 12-18 agosto), dando ai più piccoli la possibilità di divertirsi in compagnia e fare nuove esperienze e agli adulti di vivere l’estate all’insegna della tranquillità. Il centro estivo della Polisportiva Preganziol, infatti, è suddiviso in due programmi differenti: il Baby camp, per i bambini dai 4 ai 6 anni, e il Junior camp, per ragazzi dai 6 ai 14 anni.

Il centro estivo si svolgerà negli impianti sportivi di via Matteotti, 2 e alla scuola secondaria di primo grado di via Manzoni a Preganziol. Sarà possibile scegliere tra tempo

pieno (dalle 8.00 alle 17.00) o tempo ridotto (dalle 8.00 alle 2.30 o dalle 12.30 alle 17.00) e per il pranzo si potrà optare tra il pranzo al sacco o la possibilità di usufruire del bar circolistico.

Ogni settimana verranno proposte ai ragazzi attività relative a diverse discipline, come lo sport (tennis, pallamano, hockey, rugby, baseball/softball, pallavolo, ping pong, calcio, badminton, hip hop, atletica, scherma, kickboxing, basket), l’arte (laboratorio storico-artistico), la scienza (giornate dedicate alla scoperta della natura) e il teatro. I bambini saranno infatti seguiti da esperti delle diverse discipline, che li guideranno nelle attività ludicoeducative per tutta la durata dei centri estivi.

Maggiori informazioni sono disponibili sul sito www. preganziol.eu/centri-estivi-2024. Le iscrizioni sono aperte online. (g.z.)

mo. Un momento dunque di grande emozione per il paese e per i suoi abitanti, che hanno potuto dedicare un momento a una figura che ancora oggi è di grande ispirazione per numerosi ciclisti.

Gaia Zuccolotto

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23 www.lapiazzaweb.it www.itsturismo.it AppunTAmenTi speCiAli 2024 per farti conoscere i master ITS Academy Turismo Veneto. 21 maggio | Belluno 23 maggio | Asiago (VI) 28 maggio | Venezia 29 maggio | Castelnuovo del Garda (VR)
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Il premio. Consegnato alla Camera in occasione di “Italia, questa Repubblica Donna”

Cavallino-Treporti: Roberta Nesto è la “Sindaca d’Italia 2023”

E’ il riconoscimento all’attività amministrativa ma soprattutto un tributo a Cavallino-Treporti per il livello di eccellenza raggiunto nel turismo, con 7 milioni di presenze nel 2023. Nesto è anche coordinatrice del G20Spiagge

che è un riconoscimento alla sua attività amministrativa, ma soprattutto un tributo a CavallinoTreporti per il livello di eccellenza raggiunto assieme a tutta la sua comunità nell’economia turistica.

C

turistiche nel 2023, CavallinoTreporti è la prima spiaggia del Veneto e in assoluto la sesta località turistica italiana. Roberta Nesto, prima cittadina di Cavallino-Treporti, ha ricevuto il premio “Sindaca d’Italia 2023” lo scorso 12 aprile.

I segnato a Roma, alla Camera dei deputati, in occasione dell’evento “Italia, questa Repubblica Donna”. Il convegno, che si è svolto presso la Sala della Regina a Montecitorio, è stato un ideale viaggio lungo i quasi ottant’anni di storia repubblicana per celebrare il ruolo fondamentale avuto dalle donne nella crescita del nostro Paese. Il tutto attraverso il racconto dell’attore David Gramiccioli, ma anche con alcune testimonianze significative. Tra gli ospiti, la cantautrice Grazia Di Michele, ma anche Franca Melfi, docente dell’Università di Pisa e prima donna presidente della Società europea di chirurgia cardio-

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toracica. Ad aprire i lavori è stata l’onorevole Simonetta Matone, già sostituito procuratore presso il Tribunale per i minorenni di

2021 Nesto ricopre anche l’incarico di coordinatrice del G20Spiagge, il network che riunisce le venti più importanti realtà balneari

uesti Comuni attraggono 50 milioni di presenze turistiche, il 12% delle presenze complessive in Italia: è il comparto delle vacanze più importante e decisivo per l’economia nazionale», ha concluso Nesto, «In questi anni, con i colleghi, abbiamo sostenuto un provvedimento per il benessere delle nostre comunità: la legge sullo Status delle Comunità Maer la quale continuiamo a lavorare per raggiungere il rico-

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#Regione

L’analisi. Definite anche le ultime candidature ecco gli scenari in Veneto

Elezioni europee: una sfida tante sfide

Le elezioni europee in programma il prossimo 8 e 9 giugno, si sa, al momento non sembrano scaldare troppo l’opinione pubblica. Nonostante il ruolo sempre più predominante delle politiche comunitarie, infatti, il nostro Paese fatica a appassionarsi a questa competizione elettorale considerandola, certamente in modo improprio, come distante.

Eppure dall’Europa, mai come in questa fase storica, dipendono i destini di tutti gli Stati nazionali e il programma Next Generation EU, tradotto in Italia come PNRR, ha reso possibili moltissimi progetti che, fino a poco tempo fa, sembravano possibili solo come elenco da libro dei sogni. Come se non bastasse l’inflazione, sempre più galoppante, può essere contenuta soltanto attraverso una politica europea forte e autorevole.

Tant’è che nel nostro Paese più che alle politiche e ai programmi europei ci si appassiona ai derby elettorali e, anche su scala veneta, ce ne sono, da questo punto di vista, di assolutamente gustosi.

FRATELLI D’ITALIA CERCA IL PRIMATO

Il primo, e certamente più interessante per gli osservatori politici, è da ricercare dentro Fratelli d’Italia. Che il partito della premier Meloni si confermi come primo anche in Veneto non è in dubbio, quello che sarà interessante osservare, per chi si interessa di politica e intende preconizzare scenari futuri, è quanto i meloniani siano in grado di confrontarsi con i grandi numeri. Mai nella giovane storia di questo partito, e neppure dalle formazioni politiche che hanno dato vita a FDI, la dirigenza politica si è mai dovuta misurare con un consenso tanto ampio. Sarà interessante capire come se la caveranno con il determinante, almeno per le Europee, gioco delle preferenze: da un lato c’è da capire se l’elettorato al quale si rivolgono sia sensibilizzato a scrivere la preferenza oltre a barrare il simbolo e se tra i candidati ci saranno giochi di accoppiamento, o addirittura di terzine visto che in queste elezio-

ni è possibile esprimere, pur con alternanza di genere, tre “preferiti”.

DERBY LEGA – FORZA ITALIA

Il secondo elemento di grande interesse soprattutto in salsa veneta è il derby tra la Lega, ancora a forte matrice salviniana, e Forza Italia di Tajani e Tosi. Non è un mistero, infatti, che la base del fu Carroccio è in grandissimo fermento e la candidatura del controverso generale Roberto Vannacci sembra aver ulteriormente esasperato gli animi, tanto che il suo nome nel collegio Nordest finisce al 14mo posto. Ai leghisti veneti questa mutazione genetica del proprio partito proprio non piace e la scelta di Salvini di candidare il cantore del “Mondo alla rovescia” costituisce l’ennesima frattura. A esprimere tutto il proprio malcontento ci hanno già pensato il presidente della Regione Friuli, Fedriga, per molti indicato come possibile leader proprio al posto del Capitano, il Sindaco di Treviso Mario Conte, che ormai non nasconde più le proprie ambizioni per il dopo Zaia e l’idolo della base e custode dell’ortodossia, l’assessore regionale Roberto Marcato. Come prevedibile, il Presidente Zaia non si è espresso pubblicamente, ma il suo pensiero è decisamente molto noto. Di tutto questo vorrebbe approfittare Forza Italia che sta cercando in ogni modo il sorpasso in modo da posizionarsi al meglio in vista delle prossime elezioni regionali. Già perché quello che interessa di più di queste Europee sembra proprio essere la “vista” sulle prossime regionali quando il Presidente Zaia, al quale non sembra arriverà dal Parlamento la sorpresa del terzo/quarto mandato, non potrà più ricandidarsi. La competizione per le Europee, dunque, indicherà la “griglia di partenza” per i tavoli di trattativa interni agli schieramenti: in caso di sorpasso di Forza Italia sulla Lega, gli Azzurri potrebbero chiedere al socio di maggioranza delle coalizione, FDI, la presidenza. E per questo, già pronto a scattare dai blocchi di partenza, ci sarebbe proprio Flavio Tosi. Ecco perché il derby

FI – Lega acquisisce un valore di prospettiva estremamente interessante.

AZIONE – ITALIA VIVA, CHI LA SPUNTERÀ?

Occhi puntati su Azione e Italia Viva – Stati Uniti D’Europa. Calenda e Renzi, come noto, dopo il tentativo di coalizione alle politiche del 2022, hanno rotto in modo estremamente fragoroso. Il primo ha accusato il secondo, di fatto, di averlo usato per superare il quorum e conquistare l’accesso al Parlamento, ma poi di averlo, di fatto, “fregato”. Calenda gustava già la “rivincita” in chiave europee correndo da solo: tutti i sondaggi lo davano sopra la soglia di sbarramento del 4%, mentre IV annaspava molto sotto con poche chances di avere una rappresentanza europea. Ma Renzi lo ha fatto ancora: attraverso un accordo con Emma Bonino, che per molti versi ha dell’incredibile, ha varato la lista “Stati Uniti d’Europa”; risultato? A leggere i sondaggi oggi Renzi sarebbe dentro e Calenda fuori. In Veneto dove proprio Calenda fu eletto, quella volta con il PD, a furor di popolo, sarà interessante vedere come si posizioneranno i due partiti.

IL PD VENETO PUNTA

SULL’ALTERNATIVA

La quarta interessante sfida sarà rappresentata dalla misurazione dello “stato di salute” del Partito Democratico. Cinque anni fa i Dem elessero quattro rappresenti nel collegio, tra loro la veneta, Alessandra Moretti raggiunta in un secondo momento, dopo le dimissioni di Calenda, dall’altro vicentino, Achille Variati primo dei non eletti. Per riprovarci i Dem schiereranno come capolista il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini.

Parlando di sfide nelle sfide in casa democratica saranno interessanti da osservare due confronti a distanza: quello tra l’alfiere dei diritti civili, Alessandro Zan e il generale Vannacci e quello tutto vicentino proprio tra Alessandra Moretti e l’assessore Regionale, Elena Donazzan, donna forte di Fratelli d’Italia.

I CANDIDATI VENETI

Lega Nord

Il vicesindaco di Treviso Alessandro Manera, gli eurodeputati uscenti Paolo Borchia e Rosanna Conte (Verona e Venezia), la deputata e sindaca di Pozzonovo Arianna Lazzarini, il sindaco di Porto Tolle Roberto Pizzoli e Morena Martini, prima cittadina a Rossano Veneto.

Partito Democratico

L’europarlamentare Alessandra Moretti, l’alfiere dei diritti civili, Alessandro Zan, il consigliere regionale noto nel mondo ambientalista, Andrea Zanoni e l’ex Segretario dello SPI – CGIL, Ivan Pedretti. Fratelli D’Italia

A correre ci saranno l’assessore regionale Elena Donazzan, i consiglieri regionali Daniele Polato e Lucas Pavanetto, il veterano Sergio Berlato, già eurodeputato, la deputata veronese Maddalena Morgante, il sindaco di Villa del Conte nel padovano Antonella Argenti e la segretaria provinciale del partito a Rovigo, Valeria Mantovan. Azione

Il nome forte in campo è quello di Carlo Pasqualetto, segretario regionale del Partito e consigliere comunale padovano eletto nella Lista Giordani. Carlo Calenda è capolista, tra i candidati il sindaco di Montegrotto Terme Riccardo Mortandello, insieme a Elena Bonetti, Laura Bisin, Carlo Pasqualetto e Silvia Fattore.

Forza Italia

Con il capolista Antonio Taiani i candidati veneti sono sei: Flavio Tosi di Verona, Isabella Dotto di Vicenza, Giampiero Avruscio di Padova, Arianna Corroppoli di Rovigo, Deborah Onisto di Venezia e Cristina Andretta di Treviso.

Movimento 5 Stelle

Il vicentino Andrea Bardin, classe 1968, già candidato alle Europee nel 2019 e alle politiche del 2022 per il Senato, insieme a Maria Angela Ferri, trevigiana di Oderzo.

Verdi - Sinistra

Capolista è la consigliere regionale Cristina Guarda, insieme al trevigiano Stefano Dall’Agata e alla veneziana Alessandra Mion.

Stati Uniti d’Europa (+Europa - Italia Viva)

Il veronese ed ex deputato Davide Bendinelli, la veneziana imprenditrice Gabriella Chiellino, il veronese Giorgio Pasetto, già candidato al Senato nel 2022, il veneziano Luigi Giordani, socialista.

Libertà

La lista di Cateno De Luca raccoglie le voci del dissenso e schiera i veneti Sara Cunial e Vito Comencini.

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Alessandra Moretti Alessandro Manera Elena Donazzan Carlo Pasqualetto

L’intervista/1. Il parlamentare padovano del Pd

Zan corre per le europee: “Democrazia, solidarietà e diritti”

A lessandro Zan, parlamentare del Partito Democratico, padovano, è candidato alle elezioni europee.

Come è arrivato alla decisione di scendere in campo in prima persona?

È stata una decisione per me importantissima, presa insieme alla segretaria Elly Schlein, che voglio ringraziare per la fiducia e il supporto. Ma non solo: ho ascoltato la richiesta di tanti militanti della mia comunità politica, il Partito Democratico, e di tanti esponenti della società civile che chiedono un impegno in più, in prima persona, per rendere l’Unione Europea sempre più democratica, solidale e baluardo di diritti. E soprattutto chiedono di arginare chi oggi minaccia il sogno europeo del manifesto di Ventotene, scritto da militanti antifascisti come Altiero Spinelli, Ursula Hirschmann, Eugenio Colorni. Quale minaccia?

È evidente che c’è un tentativo di una ultadestra sovranista di mettere le mani sulle istituzioni europee, che dobbiamo scongiurare. Vediamo come sta andando in Italia, con il governo Meloni: occupano “manu militari” la TV pubblica (la Rai ormai è diventata Tele-Meloni), censurano giornalisti antifascisti come Antonio Scurati, attaccano i diritti delle donne, tagliandone le pensioni con l’eliminazione di Opzione Donna e di fatto smantellando la legge 194 sull’aborto, trascinano in tribunale le famiglie arcobaleno come fossero criminali, mettono in ginocchio la sanità pubblica in favore di quella privata. C’è una chiara deriva verso il modello Orbàn: l’Ungheria ormai è una “democratura”, una sorta di ibrido tra democrazia e dittatura. Per non parlare degli alleati di Meloni e Salvini in Europa: un gruppo di estremisti di destra che guardano all’Europa dei muri e degli egoismi nazionali, che sappiamo bene quali tragedie hanno prodotto nel passato.

E la vostra idea di Europa, invece? Le enormi e difficili sfide globali che abbiamo davanti, come la guerra in Ucraina, la drammatica crisi in Medio Oriente, la gestione dei flussi migratori, il contrasto al cambiamento climatico,

sono tutte sfide che l’Italia può affrontare in un contesto europeo sempre più unito, solidale, democratico e sicuro. Davanti a player internazionali come USA, Cina, India, come possiamo competere come singoli stati nazionali europei? Al contrario della destra, noi vogliamo rafforzare le istituzioni europee, rendere l’Europa davvero sociale, giusta e promotrice di un Green Deal che tenga per mano tutte le persone nella sfida della transizione energetica. L’interesse italiano deve trovare spazio tra chi crede nella solidarietà europea: gli amici di Meloni e Salvini, come Orbàn, Zemmour e gli altri nazionalisti hanno già dimostrato di essere nemici dell’Italia, lasciandoci soli e votando contro un maggiore sostegno al nostro Paese, ad esempio sulla gestione dei flussi migratori.

Nel collegio del Nord-Est andrà in scena la sfida Zan-Vannacci, due visioni completamente all’opposto di valori, società, politica. Cosa pensa della sua candidatura?

Penso che annunciare la candidatura di Vannacci il giorno della Festa di Liberazione sia stato un ulteriore schiaffo ai valori antifascisti da parte di Salvini. Stiamo parlando di una persona che considera Mussolini uno statista, che vuole la segregazione nelle scuole per i bimbi con disabilità, che ritiene non normali le persone omosessuali e considera l’etnia come un elemento qualificante. Sono orgoglioso di rappresentare, in questa campagna elettorale, l’esatto opposto. (r.r.)

L’intervista/2. Il coordinatore veneto Tosi

“Forza Italia può crescere ancora, candidati espressione del territorio”

I l coordinatore regionale di Forza

Italia Flavio Tosi ha chiuso la partita delle candidature alle europee. Ci stiamo avvicinando ad un significativo appuntamento con il voto, anche dal punto di vista degli equilibri. Come si sta preparando Forza Italia in Veneto? La nostra squadra è rappresentativa di tutto il Veneto, con sei candidati che provengono da sei province. Il collegio è molto grande, copre 23 province in tutto, e sui 15 posti disponibili siamo riusciti a rappresentare sei province venete. Il sottoscritto da Verona, Isabella Dotto da Vicenza, Giampiero Avruscio da Padova, Arianna Corroppoli da Rovigo, Deborah Onisto da Venezia e Cristina Andretta da Treviso. Mettiamo in campo professionisti, imprenditori, persone con esperienza nella pubblica amministrazione. Antonio Tajani è capolista in tutta Italia e sarà affiancato da candidati che sono espressione del territorio veneto. Non si tratta di candidature calate dall’alto, abbiamo chiesto ai direttivi delle varie province di affiancarci nella scelta delle persone, in modo da avere una squadra compatta e coesa, gradita dai nostri amministratori sul territorio. Ci siamo chiamati fuori da determinate logiche che hanno imperato in tempi non troppo lontani. Qual è l’obiettivo mimino che vi siete posti?

In questo collegio contiamo di avere almeno due eurodeputati. Oggi Forza Italia viene data in crescita in tutti i sondaggi, e dopo la progressione alle politiche del 2022, quando avevamo quasi raddoppiato i consensi rispetto alle regionali del 2020, possiamo ragionevolmente contare di andare oltre il 10 per cento, quindi la prospettiva di esprimere due eletti è a portata di mano.

Secondo lei l’esito delle elezioni Europee in qualche modo potrebbe spostare gli equilibri anche a livello locale, a partire dalla Regione Veneto?

Ormai è certo che non ci sarà un terzo mandato per la presidenza della regione, su questo si è già espressa la maggioranza del Parlamento, seppure con posizioni differenti. Quindi

ci sarà un candidato governatore del centrodestra. Vorrà dire che Antonio Tajani, Giorgia Meloni e Matteo Salvini dovranno decidere chi candidare in Veneto come futuro governatore. Come lo faranno? L’anno prossimo andranno al voto nove regioni contemporaneamente e si dovrà decidere chi candidare. E’ chiaro che l’esito del voto per l’Europa darà anche il peso rispetto alle prossime regionali. Chi fa meglio nelle varie regioni, cha otterrà i risultati più significativi è anche più probabile che possa esprimere il prossimo candidato governatore. Se toccasse a noi di Forza Italia il candidato, come già proposto da Taiani, sarà Flavio Tosi e quindi il voto per il sottoscritto e per il nostro partito nella tornata elettorale delle europee ha anche questo significato, nella prospettiva delle prossime elezioni regionali.

In conclusione la domanda più scomoda. Ha dichiarato apertamente che la candidatura del generale Vannacci nelle file della Lega non le va giù. Perché?

Secondo me forse farà guadagnare qualche volto populista, estremista e oltranzista ma farà anche perdere parte dell’elettorato moderato che crede nei valori fondanti della Lega. Se poi devo dare una valutazione da cittadino, che vuole vedere rappresentata l’Italia in Europa dalla classe dirigente migliore possibile, io penso che una persona che ha fatto certe affermazioni non faccia bene al nostro Paese neanche come candidato”. (r.r.)

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Micaela Faggiani
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Alessandro Zan Flavio Tosi

“L’autonomia permetterà al Veneto di essere interprete della trasformazione digitale”

“Quando si creano dei servizi efficienti i veneti li utilizzano per semplificare la loro vita”

Un Veneto al passo con i tempi, sempre più digitale, sempre più autonomo. È questo il ritratto della regione dipinto da Francesco Calzavara, assessore alla Programmazione e all’attuazione del programma, al Bilancio e al Patrimonio e all’Agenda digitale della Regione Veneto.

A proposito di agenda digitale, a che punto è lo sviluppo di un Veneto in dimensione smart?

“L’agenda digitale è un processo che la Regione del Veneto sta portando avanti con determinazione. L’obiettivo per il 2025 è rendere l’ente sempre più digitale e smart, nei servizi e nelle connettività. Per far questo riteniamo che, ad esempio, la Regione debba essere sempre più una piattaforma di raccolta dati che, una volta elaborati, possano essere restituiti alle amministrazioni e ai cittadini. ‘Veneto data platform’, uno dei program-

mi che stiamo portando avanti all’interno dell’agenda digitale, diventa in questo senso l’elemento caratterizzante di questa legislatura. Sempre in materia di agenda digitale ricordo gli ‘Innovation lab’, i centri di facilitazione digitale dove i cittadini possono essere guidati nell’utilizzo di questi strumenti, facilitando il rapporto tra la pubblica amministrazione e cittadini”.

Assessore, l’autonomia in che modo può dare stimolo al processo di sviluppo digitale?

“L’agenda può trovare delle forme di accelerazione verso i processi a cui facevo riferimento prima e chiaramente avere più risorse ci permetterà anche di investire di più.

Per innovare il paese è necessario costruire piattaforme digitali che semplifichino la vita di cittadini e imprese e facilitino il rapporto con la pubblica amministrazione. Ecco, crediamo che

in futuro, a parità di risorse stanziate, l’autonomia possa permettere al Veneto di essere interprete di questa trasformazione digitale e di affrontare quelle sfide che ci attendono, specialmente nel rapporto con l’intelligenza arti-

ficiale”.

Un altro tema molto caldo in Veneto è quello dello stop al Superbonus 110%.

La regione ha attivato un progetto per sostenere le persone che sono state coinvolte, come?

“Abbiamo cercato di essere pragmatici, come è tipico dei veneti, offrendo la possibilità di utilizzare una nostra piattaforma – realizzata in collaborazione con la Camera di Commercio e con l’Ordine dei commercialisti del Veneto –per dare subito delle risposte, in particolar modo alle famiglie con un Isee inferiore ai 30mila euro. In sostanza stiamo cercando di far sì che la liquidità possa tornare nelle tasche dei veneti attraverso l’utilizzo di società che hanno le caratteristiche per poter scontare i crediti d’imposta”.

Alcuni mesi fa avete lanciato l’app “Vivi Veneto”. Come sta andando?

“Tecnicamente si definisce una ‘super app’, perché è la sommatoria di una serie di app che

la Regione aveva già sviluppato, dal turismo alla sanità ai servizi legati alla mobilità. Abbiamo creato un contenitore che mettesse assieme tutti questi servizi, per dare l’idea della pluralità dei servizi digitali che la Regione ha messo in campo e che continua ad attivare. Qualche mese fa abbiamo inserito il tema del portafoglio per i celiaci (un budget di spesa a propria disposizione che viene automaticamente accreditato ogni mese, ndr) e ormai siamo pronti a inserire un altro servizio legato al contrasto alla violenza sulle donne. Aggiungo che il Veneto è il terzo ente in Italia e la prima Regione in Italia per i pagamenti digitali attraverso pagoPa, a dimostrazione che quando si creano dei servizi efficienti i veneti li utilizzano per semplificare la loro vita. Sono convinto che questa sia la vera funzione e vocazione dell’innovazione digitale, cioè cercare attraverso nuovi processi di semplificare il percorso quotidiano”. (r.r.)

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Economia. Il direttore generale Claudio Bertollo commenta il bilancio 2023

Banca del Veneto Centrale, vola l’utile netto “Fusione con BRV Banca operazione strategica”

Il credito cooperativo ha solide radici e una lunga storia nella nostra regione. Risale al 1 896 la nascita di Banca del Veneto Centrale, oggi operativa in quattro province venete, Vicenza, Padova, Treviso, Rovigo, oltre a Ferrara. Fa parte del Gruppo Cassa Centrale Banca e da oltre 125 anni è testimone e protagonista dello sviluppo economico del nostro territorio e del sistema cooperativo. Al direttore generale Claudio Bertollo chiediamo un commento sul bilancio d’esercizio 2023.

Direttore, quali sono i dati principali a bilancio?

Banca del Veneto Centrale ha chiuso con un utile netto di oltre 34 milioni di euro (il 69% in più rispetto all’anno precedente), un risultato molto importante se si considera l’approccio da sempre molto prudente della banca. Infatti i nostri crediti deteriorati sono coperti al 99 per cento. Anche lo scorso anno è continuata la strategia di riposizionamento del nostro portafoglio titoli. In

sostanza abbiamo venduto titoli a basso rendimento per acquistare gli stessi titoli o titoli equivalenti a rendimento maggiore. Questo per garantire flussi di rendita negli anni a seguire. E sempre nel 2023 abbiamo anche spesato un accantonamento importante a sostegno di nuove assunzioni. Due dati di bilancio per quanto riguarda le masse amministrate che sono oltre i 5 miliardi, di cui 3,5 miliardi di raccolta complessiva e un 1 ,6 miliardi di impieghi netti alla clientela. Per chiudere i fondi propri salgono a 234 milioni con l’indice Cet1 (ossia il capitale primario su attività di rischio ponderate) al 23,74%, nettamente al di sopra della media del sistema bancario italiano.

In occasione dell’approvazione del bilancio 2023 il presidente Gaetano Marangoni lo ricordiamo ha detto “siamo cresciuti e continueremo a crescere e vogliamo continuare a crescere a supporto delle famiglie e delle imprese”. Quali saranno le direttrici di questa crescita?

Le direttrici come detto dal presidente, saranno rivolte sempre ai nostri territori di competenza, quindi alle famiglie, ai giovani che vogliono acquistare casa, accedere ad un mutuo ipotecario, alle imprese che vogliamo sostenere anche nel mondo impieghi e dare supporto anche alle nuove direttive magari 5.0 per sostenere gli investimenti delle piccole e medie imprese operanti nel territorio.

Nella prossima assemblea dei soci, oltre che del bilancio d’esercizio, si discuterà anche del nuovo progetto di fusione tra Banca del Veneto Centrale e BVR (Banche Venete Riunite) Banca. Cosa rappresenta per voi questa operazione e cosa cambierà per i soci ed i clienti?

In effetti è un’operazione strategica che porta all’aggregazione tra due banche sane e ben strutturate sotto il profilo patrimoniale. L’obiettivo è quello di portare un efficientamento operativo e una crescita dimensionale, oltre che

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consentire benefici interni per nuove opportunità di carriera per i colleghi ma soprattutto per offrire servizi e consulenza maggiore ai nostri soci e clienti.

Di fatto ci sarà la nascita di una “nuova” banca di assoluto rilievo e di primaria importanza, ancora più solida e innovativa, capace di incrementare la fiducia di soci e clienti, di supportare più efficacemente la crescita dei territori di competenza e soprattutto in grado di affrontare le sfide sempre più impegnative che ci attendono”.

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Ascolta Da sinistra il presidente Gaetano Marangoni e il direttore generale Claudio Bertollo La sede della Banca del Veneto Centrale

Sviluppo della rete e investimenti in crescita

Continua il percorso di consolidamento di Despar Nord (Aspiag Service), la concessionaria del marchio Despar per il Triveneto, l’Emilia-Romagna e la Lombardia, che ha chiuso il 2023 con un fatturato al pubblico di 2,71 miliardi di euro (+6,3%). Allo sviluppo ha contribuito un significativo programma di investimenti, pari a circa 68 milioni di euro, che l’azienda ha destinato al consolidamento e all’espansione della rete vendita con l’apertura di 9 negozi (di cui 2 a gestione diretta e 7 di imprenditori affiliati) che hanno fatto salire a quota 554 i punti vendita complessivi (250 diretti e 304 affiliati) e che hanno comportato un incremento dei livelli occupazionali con 405 nuove assunzioni che portano a 9.285 il numero di collaboratori nelle cinque regioni di competenza. Inoltre, sono state cinque le ristrutturazioni di negozi tra diretti e affiliati nei diversi territori presidiati dall’azienda, nell’ottica di migliorare l’esperienza di spesa e favorire uno sviluppo del network secondo sempre più elevati standard di sostenibilità e di riduzione dell’impatto ambientale.

Il prodotto a marchio ha continuato a essere un elemento strategico per Despar Nord, rappresentando il 31% dell’intero fatturato dei punti vendita diretti, un dato in crescita rispetto al 29,5% registrato nel 2022. Particolarmente significativo nell’ambito private label è stato l’apporto

di S-BUDGET, la linea di primo prezzo di Despar Nord che alla convenienza abbina elevati standard di qualità, che nel 2023 ha registrato una crescita del fatturato del +18%.

Centrale nella strategia di sviluppo di Despar Nord è poi la valorizzazione delle filiere corte e dei micro-localismi, un progetto con il quale l’azienda intende evidenziare le produzioni dei piccoli produttori dei territori, portando nei punti vendita anche quelle micro-produzioni a chilometro zero che non potrebbero altrimenti trovare spazio nel canale della GDO.

A questo si è affiancata un’in-

tensa attività al fianco dei territori che nel 2023 ha visto Despar Nord destinare oltre 1 milione di euro a supporto di centinaia di iniziative in tutte le regioni di riferimento come raccolte fondi, donazioni, sponsorizzazioni sportive e culturali. Nell’ambito dell’impegno sociale, inoltre, è proseguito e si è sviluppato ulteriormente “Le Buone Abitudini”, il programma di educazione alla sana alimentazione e ai corretti stili di vita rivolto alle scuole primarie, che in Veneto ha visto attivare una sinergia con l’Assessorato al lavoro, formazione e istruzione della Regione per favorire lo sviluppo e la diffusione del progetto didattico

in tutte le scuole primarie della Regione attraverso il coinvolgimento dei Provveditorati agli Studi provinciali. E’ inoltre continuato l’impegno per il contrasto agli sprechi alimentari che vede Despar Nord in prima linea da oltre dieci anni al fianco di Last Minute Market e Banco Alimentare. In Regione questa collaborazione ha permesso di raccogliere 563 tonnellate di prodotti alimentari rimasti invenduti nei punti vendita a gestione diretta che, grazie ad una rete di oltre 170 enti e Onlus, hanno permesso la preparazione di quasi 1,2 milioni di pasti destinati ai nuclei familiari più in difficoltà.

In Veneto un anno ricco di iniziative a sostegno del

Essere un motore economico, ma anche un attore attivo nel promuovere pratiche sostenibili e solidali nel tessuto delle comunità in cui l’azienda opera è da sempre uno dei tratti caratterizzanti dell’insegna che nel 2023 ha continuato anche in Veneto a promuovere iniziative concrete per essere vicino al territorio. Sul fronte della valorizzazione dei prodotti locali, Despar Nord ha proseguito nel suo impegno attraverso il progetto “Sapori del Territorio”, un marchio che identifica il legame profondo con i territori raccontando i migliori prodotti della tradizione italiana regionale e i loro artigiani produttori. Nel solo Veneto sono 772 i prodotti contraddistinti da questo marchio a scaffale che arrivano da oltre 120 produttori della regione. Sempre nella prospetti-

va di valorizzare le filiere corte e le produzioni agroalimentari regionali, è continuata e si è rafforzata la sinergia di Despar Nord con le istituzioni locali per l’implementazione di protocolli regionali: in Veneto è attivo “Veneto – The Land of Venice”, che punta a valorizzare i prodotti locali e certificati DOP, IGP e STG, sostenendo i prodotti regionali dalla produzione fino alla commercializzazione e sviluppando

una filiera corta “dal campo alla vendita”.

Per quanto riguarda l’impegno sociale, nel 2023 sono stati oltre 277 mila euro i fondi destinati da Despar Nord per sponsorizzazioni sportive e culturali, raccolte fondi, e donazioni in Regione. Il 2023 ha visto crescere ancora l’impegno di Despar in favore del mondo del volontariato veneto, in particolar modo attraverso due iniziative di rac-

Crescere insieme al territorio, al fianco dei clienti

territorio

colta fondi, che hanno coinvolto migliaia di clienti: la prima destinata alla raccolta di fondi indirizzati alla ricerca e la cura dell’endometriosi, che sono stati devoluti all’associazione no profit ISSA School (International School of Surgical Anatomy) dell’IRCSS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar di Valpolicella (VR); la seconda volta invece a supportare la Fondazione Città della Speranza - Onlus, che da trent’anni opera in Italia ed Europa finanziando la ricerca scientifica nel settore pediatrico. Oltre a queste due importanti raccolte fondi, sono state numerose le attività di charity portate avanti dal marchio dell’abete, così come i diversi progetti di carattere sociale, come ad esempio l’attività di sensibilizzazione sulla guida sicura portata avanti al fianco della Polizia di Stato.

Nonostante il fenomeno inflazionistico abbia generato forte incertezza sugli acquisti, incidendo ancora molto sui consumi, la nostra azienda ha proseguito nel percorso di crescita in tutti i territori in cui siamo presenti. Qui abbiamo continuato nei nostri programmi di investimento che hanno portato a un ulteriore sviluppo della nostra rete di vendita e a un contestuale incremento dei livelli occupazionali, con oltre 400 nuovi collaboratori assunti. Parallelamente abbiamo continuato a essere motore di sviluppo per la crescita del tessuto economico in cui ci inseriamo, consolidando sempre di più il rapporto di partnership con gli imprenditori affiliati e potenziando quello con i nostri fornitori all’interno di progetti di valorizzazione delle filiere corte, delle produzioni agroalimentari regionali e dei prodotti micro-locali. Particolarmente importante nel nostro percorso di sviluppo è stato poi il prodotto a marchio che ha registrato un’ulteriore crescita nelle vendite rispetto ai dati 2022 e che raccoglie ampio consenso da parte della nostra clientela per l’ottimo rapporto fra qualità e prezzo. Tutti questi elementi ci hanno consentito di diventare sempre di più un punto di riferimento per i territori in cui siamo presenti, una mission di vicinanza che da sempre ci contraddistingue e che vogliamo continuare a perseguire portando valore aggiunto alle persone e alle comunità in cui ci inseriamo, restituendo loro parte di quello che riceviamo.

29 www.lapiazzaweb.it Regione
L’analisi. Consolidamento sui territori, prodotto a marchio e impegno sociale nel 2023 di Despar Nord
di Christof Rissbacher Presidente del Comitato di Gestione di Despar Nord (Aspiag Service) IL PUNTO

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Città della Speranza, la ricerca raddoppia col contributo di tutti

Brumotti a Padova per aiutare la ricerca a correre ancora più veloce

Evviva i ricercatori, evviva Città della Speranza che non si accontenta del primato raggiunto – il suo Centro di ricerca sui tumori pediatrici è fra i più grandi del mondo e sicuramente il primo in Europa, come racconta il suo ideatore e fondatore Franco Masello – ma ambisce a raddoppiare le forze, le strutture e le energie per centrare l’unico grande condiviso obiettivo di curare i bambini che si ammalano. Per farlo servono 18 milioni di euro. E come accadde a partire dal 1994, quando l’Istituto di Ricerca Pediatrica nella Torre e quindi il Reparto di Oncoematologia Pediatrica Azienda Ospedale Università di Padova presero forma, l’appello viene rivolto a tutti i cittadini che vogliono contribuire alla realizzazione del raddoppio della Torre della ricerca in Corso Stati Uniti a Padova.

Un invito che il famoso inviato di “Striscia la notizia”, Vittorio Brumotti, da anni accanto alla Fondazione Città della Speranza, ha subito fatto suo andando a trovare i piccoli pazienti ricoverati nel reparto di Oncoematologia, per “portarli” in tv. Brumotti li ha salutati tutti, uno ad uno, Marco, Davide, Giovanni, Alex e tanti altri ancora e poi ha sfidato in bici la piccola Ginevra, che non si è fatta intimorire dalla celebrità dell’avversario e ha tagliato il traguardo per prima, in una divertente gara che si è svolta lungo le corsie.

Il conduttore televisivo ha poi incontrato la professoressa Alessandra Biffi, primario del reparto e P.I. dell’Istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza, che ha sottolineato l’importanza del legame diretto tra l’azienda ospedaliera di Padova e il prezioso lavoro svolto dai ricercatori dell’istituto.

“Città della Speranza – ha raccontato la professoressa – è nata per dare un’accoglienza, uno spazio, una casa ai bambini con tumore che arrivavano a Padova e poi ha cercato di continuare a dare loro un’aspettativa e una possibilità di cura”.

Si parte dalle diagnosi e si arriva alla Torre all’Istituto di Ricerca, dove i campioni utili a formulare le diagnosi sono utilizzati per cercare nuove terapie.

Nella Torre vi lavorano circa 300 ricercatori e ricercatrici, ma non bastano: ne servono ancora di più ed è per questo motivo che verrà costruita una seconda torre, ha annunciato Franco Masello, fondamentale per accelerare la ricerca sulle malattie oncoematologiche pediatriche e sulle malattie rare pediatriche.

Tutto quello che è stato realizzato fino ad oggi, sottolinea il suo fondatore, non è opera di un grande imprenditore o di chissà quale gruppo imprenditoriale ma è stato reso possibile grazie alla sensibilità della gente.

“Credo – ha detto Masello – che questo sia uno dei pochi esempi in Italia dove la gente si mette in gioco per fare qualcosa di veramente importante: un centro di ricerche che oggi è fra i più grossi al mondo e sicuramente il primo in Europa e che consente ai ricercatori, invece di andare all’estero, di rimanere qua e lavorare per i nostri bambini”.

“In 10 anni i miglioramenti in termini di cure sono stati enormi - ha dichiarato - grazie ai nuovi test di diagnostica e allo sviluppo di terapie sempre più personalizzate. Ma abbiamo bisogno di incrementare i nostri laboratori e i gruppi di ricerche e per questo è necessario e fondamentale costruire una seconda torre accanto a quella esistente, che ci permetterà di arrivare a quel 100% di guarigione che tutti insieme sogniamo e per il quale tutti insieme lavoriamo”.

Il ringraziamento, quindi, va a Vittorio Brumotti, che da anni è vicino e risponde agli appelli della Fondazione - per la quale ha compiuto più sfide con la sua bicicletta - e che ora lancia pubblicamente questa nuova sfida che vede coinvolti tutti e alla quale tutti possono dare il loro contributo, anche attraverso una firma per il 5 per mille, e continuare ad alimentare così quel sogno meraviglioso di poter un giorno non molto lontano far guarire tutti i bambini che si ammalano di tumore.

MAGGIO 2024 on-line: /category/salute/

Formazione. Collaborazione tra Ulss 3 e Scuola di Medicina dell’Università di Padova

A Chioggia il corso di laurea in Infermieristica

Avrà sede negli spazi messi a disposizione

dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare

Adriatico Settentrionale

Un nuovo Corso di Laurea in Infermieristica a Chioggia a partire dall’anno accademico 2024/25 che si terrà negli spazi messi a disposizione nel Porto clodiense: lo ha annunciato con grande soddisfazione il direttore generale dell’Ulss 3 Serenissima, Edgardo Contato, “La nostra Ulss – ha sottolineato - è orgogliosa di insediare, al servizio del territorio vasto, un nuovo percorso formativo di livello universitario, che nasce grazie alla collaborazione con la Scuola di Medicina dell’Università di Padova e alla lungimiranza dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale. Ancora una volta possiamo dire che porta i suoi frutti una delle lezioni più importanti che ci ha lasciato in eredità la pandemia, e cioè la necessità e l’utilità di fare sistema tra enti e istituzioni: è solo attraverso questa collaborazione, che l’Ulss 3 può portare anche a Chioggia l’attività formativa per le professioni sanitarie che già svolge con l’ateneo padovano a Venezia, a Mestre e a Mirano. Apriamo insieme per i giovani del territorio un canale per accompagnarli fino ad una professione che in ambito sanitario oggi è ricercata e riconosciuta”.

“Il sistema sanitario si fonda sulle persone che lavorano nei servizi e nelle strutture - ha sottolineato, in occasione della presentazione ufficiale del corso di Laurea, l’assessore alla Sanità della Regione Veneto Manuela Lanzarin - ed è fondamentale che queste persone mettano in campo non solo la loro dedizione, ma anche la loro alta professionalità. Così l’avvio di questo nuovo corso di laurea è un segno importante, e non solo

per il territorio che lo ospiterà: formare infermieri è una necessità, e farlo decentrando i percorsi significa rispondere a questa necessità non solo a parole ma con iniziative concrete e di prospettiva”.

“Funzione sociale e operativo portuale possono convivere e contribuire allo sviluppo del territorio – ha dichiarato il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale Fulvio Lino Di Blasio –. Una collaborazione che qualifica ancora una volta la nostra presenza nella città clodiense. A partire dall’anno accademico 2024-2025, l’edificio demaniale in nostra gestione che dal 2022 aveva già ospitato il centro vaccinale, potrà accogliere il nuovo corso universitario di Infermieristica. Dopo aver perfezionato l’iter di concessione degli spazi all’Ulss 3 e grazie al lavoro congiunto con tutti gli Enti coinvolti, una parte del fabbricato 950, con i suoi oltre 600mq, verrà riadeguato per contenere aule per la didattica frontale, laboratori e uffici amministrativi. Si tratta per noi di un’ulteriore occasione di apertura e integrazione del porto con la città

Il Servizio Alta Professionalità Immigrazione dell’Ulss 6 Euganea ha compiuto 20 anni. Vent’anni durante i quali lo staff, composto da due infermieri, un oss, un ausiliario specializzato e tre amministrativi e diretto dalla dottoressa Mariagrazia D’Aquino, grazie a un’organizzazione fiore all’occhiello a livello regionale, si è occupato, e continua ad occuparsi, di persone senza fissa dimora, donne e minori stranieri, profughi,

grazie allo svolgimento di attività di carattere formativo compatibili, per caratteristiche e flussi, con il contesto operativo portuale e soprattutto che consentiranno agli operatori portuali pubblici e privati, attraverso l’attivazione di convenzioni, di poter beneficiare di strumenti conoscitivi oggi fondamentali allo svolgimento dell’attività portuale perché legati alla salute e quindi anche alla sicurezza, da sempre al centro della nostra azione”.

Il presidente della Scuola di Medicina dell’Università di Padova, Angelo Paolo Dei Tos, e il sindaco di Chioggia, Mauro Armelao, hanno espresso grande soddisfazione. Il primo cittadino ha quindi voluto evidenziare come il nuovo canale formativo dell’Ulss 3 Serenissima offrirà già dall’autunno una prospettiva importante per i 50 giovani che vorranno aderire, e che potranno formarsi alla professione infermieristica senza doversi spostare dalla città di Chioggia, trovando la città ospitale per il loro percorso di studio.

Il Servizio Alta Professionalità Immigrazione da 20 anni opera per la salute degli invisibili

immigrati, richiedenti asilo, donne vittime di violenza, minori stranieri non accompagnati, aiutando tutti a destreggiarsi nelle complessità burocratiche, cercando e trovando risposte di salute. Si occupa, tra l’altro, di formare il personale e di realizzare innumerevoli progetti, con l’obiettivo di tutelare la salute delle persone, soprattutto di quelle più fragili e vulnerabili, straniere o che vivono in condizioni di marginalità sociale. Quattro lustri di un’attività profondamente radicata e organizzata, che dal 2004 ha aiutato migliaia di persone grazie ad un grande lavoro di rete interistituzionale.

Solo nel 2023 il Servizio, che opera nella sede distrettuale di via Scrovegni a Padova, ha prodotto 175 certificazioni sanitarie rilasciate alla Questura di Padova per l’espulsione di clandestini nei C.P.R; 1526 accessi di persone, cooperative, associazioni per pratiche amministrative e sanitarie; assistenza sanitaria a 545 minori; emissione di 2334 impegnative per visite specialistiche/esami diagnostici per richiedenti asilo accolti nei CAS, per pubblico spontaneo o inviato da enti istituzionali e non. Il Servizio Alta Professionalità Immigrazione si è occupato inoltre di 602 visite mediche eseguite a richiedenti asilo, 45 casi ospedalieri di particolare complessità amministrativo giuridica, assistenza sanitaria a

492 ucraini richiedenti asilo, 572 utenti inviati e seguiti per accordi con la Fondazione Nervo Pasini ex CEP.

“La nostra mission è aiutare il prossimo, anche coloro che non hanno nulla e questo - rileva la dottoressa Maria Grazia D’Aquino - è una grande conquista per un ente pubblico. Un lavoro enorme, il nostro, nel quale continuiamo a credere”.

Per il direttore generale Paolo Fortuna il servizio “è la garanzia di una sanità universale. Di fronte all’aumento della povertà e degli immigrati, il nostro compito è garantire il miglior stato di salute possibile”.

“Lo staff - si è complimentato il direttore del distretto socio sanitario Padova Bacchiglione, Fabio Verlato - svolge un lavoro grandioso per gli ultimi, i vulnerabili, i fragili”.

“Il nostro lavoro è molto impegnativo e delicato e mi sento il dovere di ringraziare la Direzione Strategica per l’appoggio e il supporto fornito a questo servizio che ci incoraggia a perseguire l’obiettivo di tutelare la salute delle persone, soprattutto di quelle più fragili e vulnerabili o che vivono in condizioni di marginalità sociale”, osserva D’Aquino, dirigente medico a capo dello staff composto da due infermieri, un oss, un ausiliario specializzato e tre amministrativi.

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ULSS 6 EUGANEA, SOCIALE

I risultati dello studio. Ha coinvolto 14 gruppi di ricerca italiani coordinati dall’Università di Padova

L’uso regolare dell’acido acetilsalicilico a basse dosi può contrastare il cancro del colon-retto

DDa parecchio tempo è noto che l’uso quotidiano a lungo termine dell’acido acetilsalicilico a basse dosi, la cosiddetta “aspirinetta”, limita i rischi di malattie cardiovascolari, e sembra che possa anche ridurre l’incidenza e la mortalità dovuta al cancro del colon-retto. Non erano però conosciuti tutti i possibili meccanismi d’azione dell’effetto antitumorale.

Sostenuto da Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro, lo studio ha l’obiettivo di valutare l’effetto dell’acido acetilsalicilico sul microambiente tumorale, sull’immunità sistemica e sulla mucosa sana che circonda il cancro del colon-retto. Il farmaco, comunemente assunto a basse dosi per ridurre la probabilità di alcune patologie cardiovascolari, sembra attivare una risposta immunitaria contro il cancro del colon-retto. Le osservazioni dello studio Immunoreact 7 sul meccanismo d’azione dell’aspirina si riferiscono a soggetti presunti sani o comunque con carcinogenesi precoce, non naturalmente su pazienti con stadi avanzati di cancro.

“Nella prima parte dello studio abbiamo analizzato retrospettivamente campioni e dati di pazienti con diagnosi di cancro al colon-retto operati tra il 2015 e il 2019 presso l’Azienda Ospedale Università di Padova – spiega il dottor Scarpa –. Abbiamo quindi studiato, sempre in campioni ottenuti dai pazienti, l’espressione dell’mRNA dei geni associati alla sorveglianza immunitaria nelle cellule primarie di cancro del colon-retto di pazienti che assumevano acido acetilsalicilico. Inoltre, abbiamo replicato queste misurazioni sperimentalmente, con animali di laboratorio, presso l’Università di Padova e dell’Istituto Oncologico Veneto. Infine, abbiamo ulteriormente studiato il microambiente immunitario della mucosa sana che circonda il cancro del colon-retto in campioni ottenuti da un ampio sottogruppo di pazienti che ha partecipato al progetto in rapporto alla assunzione cronica di acido acetilsalicilico”.

Rispetto ai campioni di tessuto di pazienti che non assumevano il farmaco, quelli ottenuti da pazienti che lo assumevano hanno mostrato una minore diffusione del cancro ai linfonodi e una maggiore infiltrazione di cellule immunitarie nel tumore. Nelle analisi sulle cellule tumorali di colon-retto in laboratorio, l’esposizione di tali cellule all’acido acetilsalicilico ha causato un aumento della proteina CD80, un modulatore della funzione immunitaria. Tale incremento sembra avere migliorato la capacità delle cellule di allertare altre cellule di difesa sulla presenza di proteine associate al tumore. A sostegno di questa scoperta, i

ricercatori hanno anche evidenziato che nei pazienti con cancro del colon-retto, chi assumeva acido acetilsalicilico aveva livelli di proteina CD80 più elevati nel tessuto rettale sano, suggerendo così che il farmaco induca un effetto di sorveglianza immunitaria.

“I nostri dati – continua Scarpa – mostrano che il trattamento con acido acetilsalicilico può far aumentare l’espressione di CD80, migliorando la capacità delle cellule di cancro del colonretto di presentare attivamente i propri antigeni tumorali ai linfociti T. Questi ultimi sono le cellule delle nostre difese deputate, tra le altre cose, a eliminare le cellule cancerose, una volta riconosciuti i loro specifici antigeni. Va anche aggiunto che, nei pazienti con cancro del retto, sia la concentrazione di proteina CD80 nelle cellule epiteliali, sia il rapporto tra linfociti citotossici e linfociti T totali erano più alti tra coloro che assumevano acido acetilsalicilico. Ciò suggerisce che l’acido acetilsalicilico assunto a lungo termine eserciti un effetto di sorveglianza immunitaria già sulla mucosa normale e non solo all’interno del tumore”.

I risultati dello studio mostrano dunque che l’acido acetilsalicilico, oltre al suo classico meccanismo farmacologico che comporta l’inibizione dell’infiammazione, possa anche agire a favore della prevenzione e della cura del cancro del colon-retto. Le osservazioni dello studio sono state oggetto di pubblicazione, l’articolo “Immunoreact 7: Regular Regular aspirin use is associated with immune surveillance activation in colorectal cancer” è stato pubblicato sulla rivista “Cancer”.

“Se vogliamo sfruttare i suoi effetti contro il cancro del colonretto, - conclude Marco Scarpa - dovremmo pensare a come garantire che l’acido acetilsalicilico raggiunga il tratto colonrettale in dosi adeguate per essere efficace”.

Ulss 5 Polesana. Screening cardiovascolare, visite gratuite per i neo 50enni

Un controllo gratuito, per il quale non è necessaria l’impegnativa del medico di Medicina Generale. L’Azienda Ulss 5 Polesana sta invitando i polesani che hanno compiuto 50 anni - classe 1974 – a partecipare allo screening cardiovascolare promosso dal Piano Regionale della Prevenzione. La comunicazione, inviata ai cittadini che non sono seguiti per patologie, per mezzo di una lettera spedita a domicilio, propone un appuntamento prefissato (ma modificabile) nei 2 nuovi ambulatori istituiti presso l’Ospedale Vecchio di Adria e l’Ospedale di Trecenta.

Questo screening, realizzato e progettato dall’Unità Operativa di Igiene e sanità Pubblica viene proposto gratuitamente ai cittadini neo cinquantenni, è iniziato nel settembre scorso e sta ricevendo feedback molto positivi dalla popolazione. L’Azienda Ulss 5,

tra le prime della Regione a partire con lo screening denominato Cardio50, è attore protagonista nella prevenzione delle malattie cardiovascolari, come l’infarto del miocardio e l’ictus, che sono la causa più frequente di morte e invalidità nella nostra popolazione. Lo screening prevede una chiamata attiva con invito agli utenti di 50 anni che non sono già affetti da ipertensione arteriosa, diabete, ipercolesterolemia o malattie cardiovascolari con un appuntamento prefissato presso gli ambulatori del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica.

Durante la visita, il professionista sanitario valuta, attraverso un colloquio approfondito, gli stili di vita - fumo, sedentarietà, alimentazione - ed effettua una misurazione del peso, dell’altezza, del girovita, della pressione arteriosa e di glicemia e colesterolemia attraverso l’esame di una goccia di sangue.

Un gruppo di ricercatori ha scoperto un meccanismo d’azione con cui sembra attivare un effetto di sorveglianza immunitaria

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La novità. Si può accedere con impegnativa dopo la valutazione del proprio medico di base

A Piove di Sacco un ambulatorio veglia sul sonno Le dieci regole d’oro per un riposo di qualità

Un buon sonno è un obiettivo che tutti dovremmo porci anche se non sempre è facile da raggiungere. Ecco qualche utile consiglio dagli esperti.

Il sonno, un’attività fondamentale per la salute con il quale spesso, anche a causa di una vita troppo frenetica e qualche cattiva abitudine, capita di trovarsi a fare i conti.

A Piove di Sacco, nel Padovano, presso la Neurologia dell’Ospedale Immacolata Concezione, dallo scorso anno, è attivo un ambulatorio di secondo livello, seguito dal dottor Marco Volpe (in foto), che si occupa proprio dell’inquadramento e la cura dei disturbi neurologici del sonno.

Per accedervi, dopo la valutazione del medico di Medicina Generale, l’utenza, con impegnativa opportunamente redatta, può scrivere a ambulatorio.neuro.piove@aulss6.veneto.it Un buon sonno è comunque un obiettivo che tutti dovremmo porci anche se non sempre è facile da raggiungere. Ci sono tuttavia delle regole che possono aiutare.

Il dottor Edoardo Mampreso, direttore dell’Unità Operativa Complessa di Neurologia dell’ospedale di Piove di Sacco, passa in rassegna il decalogo AIMS - Associazione Italiana Medicina del Sonno -per un riposo notturno di buona qualità. Ecco, dunque, le regole del buon riposo. In primo luogo, è bene utilizzare la stanza in cui si dorme solo per dormire:

sono da evitare attività quali lo studio, l’utilizzo del computer o del televisore nella camera da letto. La stanza in cui si dorme dev’essere confortevole e adatta al sonno, sufficientemente buia, silenziosa e con una temperatura ottimale. Evitare di assumere nelle ore tardo-pomeridiane e serali bevande e cibi stimolanti (caffè, tè, cioccolata…). Evitare pasti serali abbondanti, molto calorici o ad alto contenuto proteico. Evitare gli alcolici e il fumo di tabacco nelle ore serali. Non abbandonarsi a sonnellini diurni, anche se è ammesso un breve riposo dopo pranzo: è però assolutamente deleterio per il sonno notturno un sonnellino dopo cena, ad esempio sul divano davanti al televisore. Non intraprendere attività

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Il dottor Marco Volpe

impegnative o coinvolgenti sul piano emotivo o mentale (studio, lavoro al computer, videogiochi, etc.): anche l’attività fisica intensa – ad esempio, la ginnastica in palestra – sarebbe da evitare nelle ore serali. Evitare bagni o docce calde nelle ore serali. Tentare, per quanto possibile, di coricarsi la sera e di alzarsi al mattino a orari regolari, cercando di assecondare la propria tendenza naturale del sonno anche nei fine settimana e nei giorni di riposo o di vacanza. Rimanere a letto solo il tempo necessario per dormire: in caso di difficoltà nel prendere sonno, non restare a letto per più di 10 minuti, ma alzarsi e svolgere attività rilassanti fino a quando non si percepisce sonnolenza.

Psicologia

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della navigazione, rinnovando il profondo legame tra Venezia e il mare, nella città che da sempre celebra lo sposalizio con le sue acque. La manifestazione – realizzata da Vela spa per conto del Comune di Venezia e in collaborazione con la Marina Militare Italiana per la straordinaria apertura dell’Arsenale – è appoggiata da Governo e Regione del Veneto, che l’ha riconosciuta come un evento di carattere internazionale.

razione del compendio dell’Arsenale e uno spazio espositivo indoor di 5.000 mq.

Tra gli espositori si confermano Ferretti Group, Azimut Benetti, , Sanlorenzo ,So-

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Nell’anno in cui vengono celebrati i 700 anni dalla morte di Marco Polo, che ha per primo esplorato il mercato “orientale”, ora bacino naturale di riferimento a cui si rivolge tale manifestazione, Venezia, anche con

Sono previsti oltre 50 eventi culturali e di approfondimento tra convegni e talk show, la maggior parte dei quali dedicati al tema della sostenibilità, alla salute del mare e

prio al Salone Nautico del 2022 e, a seguire, dal 17 al 19 maggio, la Lagoon escapade, evento annuale che raccoglie i catamarani Lagoon prodotti dal gruppo Beneteau.

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Tramonti, i 13 campanili nel regno magico

della “pizza nera”

Sopra Amalfi, nel Parco regionale dei Lattari, la Costiera diventa “Montiera”: una distesa di castagni, limonaie e viti secolari che cela un mondo di bellezza, di gustose bontà e di valori da scoprire. Di cui i maestri pizzaioli tramontani sono ambasciatori nel mondo CAMPANIA

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I pregiati limoni sfusati della Costiera e una pergola di viti in un paesaggio di montagna: siamo a Capitignano di Tramonti all’agriturismo “Il Tintore”. A sinistra: il maestro pizzaiolo Carmine Nasti mostra una “pizza nera” fatta con farina integrale, tipica di Tramonti; sotto la potatura di storici vigneti della Cantina Tagliafierro a Campinola di Tramonti

Quattromila anime e quasi duemila pizzaioli sparsi per il mondo. Tramonti è la parte più nascosta (e più intima) della Costiera Amalfitana, quella che ha come sfondo le creste severe dei Monti Lattari e il mare lo vede dall’alto e da lontano. Come una visione di Fata Morgana. Il mare di Maiori, Tramonti lo scorge tra i limoni “sfusati” delle sue limonaie terrazzate - così gialli, grossi e profumati da renderli unici - o da sotto i tralci delle sue monumentali viti secolari. Anzi ultrasecolari, specie quelle a piede franco di uva Tintore, che non hanno mai conosciuto la filossera e i cui giganteschi ombrelli mostrano ancora i legacci con i rami di salici di una volta, intrecciati da mani sapienti. Qui tutto è archetipo, tutto riconduce a un mondo arcaico, impastato di pane e valori, impreziosito da una natura madre che domina e accarezza al tempo stesso. “Qui siamo in Montiera - ama dire Vincenzo Savino, che di Tramonti è il vicesindaco – ovvero la Costiera di montagna. Un altro mondo, seppur stessa terra e stessa anima. Qui sono diversi i valori, tutto ruota intorno all’agricoltura. Quella fatta di sacrificio e ostinazione. Guardateli i nostri terrazzamenti. Sono quelli dove ogni giorno sgobbavano le “formichelle” che portavano pesanti sacchi di limoni fino a Maiori. Sono le terrazze dove prosperano le nostre viti antiche, che ci regalano il Tintore e altri sinceri vini di Costiera”. Sì, qui a Tramonti il paesaggio è sovrano. Si schiude a 650 metri di altezza, oltre il valico di Chiunzi. Sembra una conca, un grande anfiteatro verde. E’ una distesa di castagni, viti e olivi. Il Parco regionale dei Monti Lattari era un’istituzione doverosa per salvaguardare questo lembo montano di Costiera Amalfitana: un arcipelago di tredici frazioni, perché Tramonti in realtà non esiste. Esistono i suoi

borghi, svettano i suoi campanili che di sera accendono un presepe di luci fiabesche, galleggianti sul mare scuro della montagna. Illuminate pure le chiese e i tanti capitelli ai crocicchi delle strade, tutti con un fiore fresco davanti all’effigie del santo di turno o della Vergine. Ogni frazione ha una storia da raccontare, come quella della Madonna delle Galline: ricorda il ritrovamento di un’icona della Vergine portata via dalle acque a Tramonti e ritrovata a Pagani grazie al razzolare delle pennute. Dopo Pasqua genera una festa religiosa, partecipatissima e sospesa in un sincretismo fra sacro e profano che qui è humus per il mantenimento di tante tradizioni vitali. Metti quella della pizza. I tramontani (che un tempo si chiamavano tramontini) ne vanno fieri, sia per quella moltitudine di mastri pizzaioli sparsi per l’Italia e per il mondo, sia perché qui l’arte della pizza ha connotati di originalità che pure i napoletani riconoscono. Tramonti vanta la sua “pizza nera”, che ancora è rito d’obbligo il 2 novembre, il giorno dei defunti. Pizza fatta con la farina integrale, il cui colore richiama quello del lutto. Ma la simbologia è plurima: il grano è simbolo di rinascita e quindi di vita. Un tempo la pizza nera veniva consumata anche all’uscita del cimitero. La tradizione della pizza con farina integrale si mantiene viva a Tramonti. “Qui da noi tutti i locali ogni giovedì la propongono - dice Federica Caso, dell’agriturismo Il Tintore di Capitignano – qui spesso ci viene ordinata anche per il week end: margherita o marinara, dove oltre al nostro pomodoro sono d’obbligo le alici di Cetara. Di integrale qui, con il maestro Carmine Nasti, facciamo anche il panbiscotto”.

A Tramonti la pizza è il centro di tutto: vi è nata anche un’Academy che quest’anno ha richiamato un folto gruppo di maestri pizzaioli, maestri pasticcieri come Sal De Riso e giornalisti per una jam session di confronto fra le varie scuole. Incontro che vuole diventare un appuntamento fisso, dato che Tramonti ha la fortuna di avere una “Casa del gusto”. “Fu un’intuizione di Raffaele Ferraioli, sindaco di Furore e presidente della Comunità

Montana – sottolinea Vincenzo Savino – Noi adesso con l’Associazione Pizza Tramonti e con l’Academy daremo un ruolo di volano a questo spazio. Tramonti è il paese della pizza, la prima De.Co. è nata qui, la patria del fiordilatte, che è prodotto da nove caseifici artigianali locali. Siamo anche città del vino e dei castagni”. Un tempo terra di emigrazione, appunto (oltre i tanti pizzaioli, l’anagrafe di Tramonti registra fra i partenti anche Immacolata Giordano, la mamma di Mario Cuomo, a lungo governatore dello Stato di New York), oggi questa terra rivendica la sua parte nell’ambito di un turismo nuovo, consapevole e lento. Attento alla bellezza e alle bontà del territorio. Polo di attrazione di un turismo green lo è già: “La scelta fatta con la mamma di trasformare il vecchio casale di famiglia in un luogo di accoglienza – dicono Rosa e Alfonso Simeone del Frescale, in contrada Polvica – ci ha regalato la gioia di poter incontrare tante persone, spesso stranieri, che apprezzano la passione con cui ancora coltiviamo viti e fiori, prepariamo le torte, i succhi e le marmellate”. “La nostra limonaia – gli fa eco Ruben Giordano, dell’azienda Le Formichelle – è diventata un luogo di socialità. Far merenda sotto queste 150 piante con davanti un panorama così, raccontando anche la fatica delle portatrici di un tempo, sbalordisce i nostri ospiti”. “Degustare sotto la pergola i nostri vini frutto di piante di 250 anni e dopo una passeggiata fra queste viti patriarca – dicono Raffaele e Valentina Tagliafierro – fa emozionare chiunque. Anche noi che le proponiamo”. Qui è ancora attivo qualche vecchio cestaio che costruisce le sue opere con i polloni dei castagni. La magia e l’arte dell’intreccio. Ecco, Tramonti è un intreccio di valori. E’ la dimostrazione del vecchio assunto: il turismo balneare in Costiera Amalfitana è un equivoco. Non esisterebbe senza il lavoro e la resilienza di chi lavora la terra e, proteggendo questo territorio, bellissimo e fragile nel contempo, trasmette saperi che non tramonteranno mai. Tanto meno a Tramonti…

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Lavoro. Confartigianato Imprese Veneto promuove i percorsi professionalizzanti

Tirocinio con i maestri artigiani in 433 aziende per i giovani che vogliono imparare il mestiere

L i hanno chiamati “gli influencer” dell’artigianato, di fatto sono degli autentici “maestri artigiani”, una figura riconosciuta in Veneto con una legge regionale approvata ancora nel 2018. E sempre nella nostra regione lo scorso autunno sono stati consegnati gli attestati a questi alfieri dell’artigianato, in grado di trasmettere il proprio “saper fare” anche ai più giovani, attraverso degli specifici tirocini. Il “maestro artigiano”, infatti, come ricorda la legge regionale, è colui che, “disponendo di un’adeguata e documentata esperienza imprenditoriale aziendale, possiede elevate conoscenze e abilità manageriali con un’elevata attitudine all’insegnamento del mestiere”. Oggi all’albo regionale sono iscritti ben 433 maestri artigiani. La legge regionale riconosce, inoltre, le “botteghe scuola”, cioè le imprese nelle quali il maestro artigiano svolge la propria attività e trasmette le proprie competenze. Proprio per favorire la formazione e la trasmissione dei saperi Confartigianato Imprese Veneto, che conta circa il 60 per cento dei maestri artigiani riconosciuti dalla Regione, insieme a CNA e Casartigiani, attraverso i propri enti di formazione, promuove i tirocini per i giovani che vogliono fare un’esperienza professionalizzante e di valore a fianco dei maestri artigiani accreditati dalla Regione Veneto. L’attività è rivolta ad aspiranti artigiani che intendono inserirsi nel settore grazie ad una esperienza di tirocinio di inserimento/reinserimento presso la Bottega di un Maestro Artigiano: sono quindi numerose le opportunità per un giovane, ma non solo, anche per chi vuole mettere a frutto le proprie a abilità, di individuare l’azienda presso cui fare il tirocinio. Si tratta di un’opportunità anche per gli stessi maestri artigiani già inseriti nell’Elenco della Regione Veneto, che entro l’anno potranno ospitare un tirocinante per uno o due mesi e poter misurare così le opportunità di nuove future collaborazioni.

Per poter ospitare un tirocinante il Maestro Artigiano può contattare l’Ente di Formazione provinciale dell’Associazione di categoria di riferimento o l’Istituto Veneto per il Lavoro.

“Il concetto di Maestro Arti-

giano – osserva il presidente di Confartigianato Imprese Veneto Roberto Boschetto- è sempre stato inscindibilmente legato a quello di relazione; una relazione che si sviluppa all’interno di una bottega e che si basa sulla trasmissione delle competenze e dei mestieri. Un modello che oggi conosce una nuova attualità: nella bottega artigiana così come nei laboratori delle imprese più innovative la differenza la possono fare solo le persone, le competenze e le relazioni”.

Per diventare Maestro Artigiano, spiega Confartigianato Imprese Veneto, le strade che un’impresa artigiana può intraprendere sono due: da una parte

Roberto Boschetto, presidente Confartigianato Imprese Veneto

il percorso professionalizzante per titoli, che prevede un’anzianità lavorativa qualificata nel medesimo settore dell’artigianato di almeno 10 anni, competenze manageriali e un’elevata attitudine all’insegnamento del mestiere. Dall’altra, per chi non possiede i requisiti per titoli, c’è appunto l’opportunità di intraprendere un percorso formativo obbligatorio che permette l’acquisizione delle competenze manageriali e didattiche necessarie, preceduto da un periodo di attività lavorativa qualificata nel settore di riferimento di almeno 5 anni. I percorsi professionalizzanti per titoli vengono presentati in autonomia dagli aspiranti Maestri Artigiani o meglio ancora con il supporto delle associazioni di categoria come Confartigianato. Il percorso formativo è invece organizzato dall’Istituto Veneto per il Lavoro, Ecipa e dagli enti di Formazione provinciali delle Associazioni di categoria di riferimento, attraverso un progetto finanziato dalla Regione Veneto.

L’attività è rivolta ad aspiranti artigiani che intendono inserirsi nel settore grazie ad una esperienza formativa

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Economia
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I

video di Tecno Crane su Tik Tok, un nuovo modo per mostrarsi ai giovani Sintonizzati sul futuro.

Tik Tok è famoso per essere il social dei giovani, dei balletti e dei trend. I video verticali scorrono come un rullino infinito mostrando qualsiasi tipologia di contenuto ma a colpire maggiormente sono le storie di vita vera. Proprio l’autenticità è la chiave per creare contenuti e video capaci di catturare l’attenzione del pubblico di TikTok. Non è necessario essere professionisti di montaggio video o realizzare riprese pazzesche, occorre semplicemente essere se stessi e raccontarsi. Approcciarsi a questo social, dunque, non è facile per le imprese ma soprattutto occorre farlo con consapevolezza.

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Tecno Crane, azienda specializzata nel noleggio, vendita e assistenza gru edili di Campodarsego PD è sbarcata su Tik Tok nel giugno dell’anno scorso, accogliendo questa nuova sfida con la determinazione e l’impegno che li caratterizza da ormai 15 anni. Un contesto nuovo nel quale comunicare la propria realtà e i propri valori.

Tutto il team è stato coinvolto nella produzione di contenuti. I video,

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Infatti, dal pubblico di TikTok ha ricevuto un’ottima risposta, al di sopra delle aspettative. Dopo quasi un anno sono arrivati a toccare i 900 follower, in salita costante verso la quarta cifra. di squadra,

determinazione e sicurezza non è facile ma la loro storia dimostra che crederci e impegnarsi sono sempre ingredienti vincenti.

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