di Venezia e Mestre
GENNAIO 2024
Periodico d’informazione locale - Anno XXXI n. 21
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NUOVO PALASPORT E BOSCO DELLO SPORT: RITMO SERRATO PER I MAXI IMPIANTI
Parole e azioni nuove Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
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priamo il 2024 come abbiamo chiuso il 2023: diamo spazio, e continueremo a farlo anche i prossimi mesi, alle numerose iniziative dei nostri territori per ribadire, come abbiamo riportato anche sul nostro sito, che “l’amore vero non picchia, non urla, non uccide”. Attraverso le pagine dei nostri giornali, il web e la radio vogliamo tenere viva l’attenzione su quella che ormai è diventata una vera e propria emergenza, anche se ce ne ricordiamo solamente di fronte alla triste contabilità dei femminicidi, di fronte alle storie delle vittime, alle loro richieste di aiuto spesso inascoltate o sottovalutate, agli allarmi arrivati troppo tardi. Siamo stati toccati da vicino dai drammi di Giulia e di Vanessa, dalle parole dei loro familiari, dal rumore che si è levato dalle piazze e dalle scuole, dalle promesse a fare di più e meglio perché tutto questo non si ripeta, perché vi sia un effettivo cambio di passo di fronte ad un fenomeno che purtroppo ha ancora solide radici nella nostra società. Eppure, eppure anche in queste settimane, esaurita la spinta emotiva e la curiosità intorno al fatto di cronaca in sé, ancora si fa strada la tentazione di voltare pagina, di volgere lo sguardo altrove, di evitare la fatica che costa percorrere strade nuove, usare parole più consapevoli e autentiche, ma anche azioni e gesti, a partire dal nostro quotidiano.
Approvate a fine anno dal Comune di Venezia le delibere che danno il via ai progetti. “Stiamo rispettando i tempi” Servizio alle pagg. 8 e 9
NUOVE OPERE
FRATELLI D’ITALIA, ECCO Servizio a pag. 22 IL NUOVO PARTITO CHE ESCE DAI CONGRESSI E PUNTA AD OTTENERE LA LEADERSHIP IN VENETO CANER: “TURISMO MOLTO BENE, INCOGNITA UE PER L’AGRICOLTURA, LA LEGA TORNI TRA LA GENTE” Servizio a pag. 23
DE POLI: “LA NOSTRA AGORA’ POLITICA SIA AL SERVIZIO DEL TERRITORIO CHE AMIAMO” Politica
Servizio a pag. 24
segue a pag. 5
Pedemontana, opera che ridisegna il Veneto
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bbiamo aperto, il 28 dicembre, la Pedemontana Veneta. O meglio la Superstrada Pedemontana Veneta (SPV). Un esempio di efficienza, di sostenibilità e rispetto ambientale. E’ nata negli anni ‘90, progettata e avviata nel 2000; ma era rimasta una delle grandi incompiute in Veneto. Abbiamo ripreso in mano il progetto, una sorta di “cadavere eccellente” che abbiamo ricevuto in eredità. segue a pag 5
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Facciamo il punto
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Pedemontana, opera che ridisegna il Veneto Luca Zaia Governatore Regione Veneto
Il 2024 sarà l’anno di sperimentazione del contributo d’accesso S
e ne parla da tantissimo tempo, ma adesso è arrivato il momento di passare dalle parole ai fatti. Il 2024 sarà l’anno del test del contributo d’accesso per i turisti in visita a Venezia. Si tratterà complessivamente di 29 giornate, partendo da un “blocco unico” dal 25 aprile al 5 maggio, per poi proseguire nei sabato e domenica di maggio (11 e 12, 18 e 19, 25 e 26), giugno (8 e 9, 15 e 16, 22 e 23, 29 e 30) e luglio (6 e 7, 13 e 14). Il contributo sarà dovuto per chi entrerà nella Città antica dalle ore 8:30 alle ore 16. “Non è una rivoluzione, ma il primo passo di un percorso che regolamenta l’accesso dei visitatori giornalieri” aveva precisato il sindaco Luigi Brugnaro al momento della presentazione della misura. Da un punto di vista pratico, l’attivazione del sistema sta andando avanti. A fine dicembre il consiglio comunale ha deliberato di affidare, dal 1° gennaio al 31 dicembre 2024, alla società partecipata Vela Spa il servizio di vendita e riscossione del contributo di accesso, con o senza vettore, alla città antica del Comune di Venezia e alle altre isole minori della laguna e gestione delle relative attività accessorie. L’affidamento a Vela, come sottolineato nel provvedimento, garantirà un risparmio in termini di costi necessari a creare un’autonoma struttura di vendita e riscossione dedicata al contributo di accesso, visto l’esistenza della struttura da parte della municipalizzata per la vendita dei titoli di viaggio del trasporto pubblico locale e di servizi di bigliettazione collegati ad eventi e manifestazioni turistico-culturali cittadine, sia tramite la rete fisica degli sportelli che attraverso il sito Venezia Unica. (g.g.)
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è una testata giornalistica di proprietà di Srl
A riscuotere sarà la società partecipata Vela, in un’ottica di ottimizzazione
Parole e azioni nuove
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Invece, anche di fronte alle vicende più drammatiche o toccanti, continuano a serpeggiare un certo relativismo che spinge però nel territorio dell’indifferenza. “Ma di questo caso, di questa persona si sta parlando fin troppo, c’è chi ha troppa visibilità e chi non he ha affatto, ma cosa c’è dietro, perché di quell’altra vittima nessuno se ne occupa?”... e così via, in una desolante litania che rimbalza soprattutto fra i social ma che purtroppo continua a fare presa. L’impegno, invece, dovrebbe essere proprio quello di trovare in questo nuovo anno vocaboli e azioni nuove affinché di quanto succede in famiglia, nelle coppie, nei luoghi di lavoro se ne parli eccome. Ne abbiamo bisogno per non scivolare ancora nell’abitudine o nell’indifferenza. Noi vogliamo fare la nostra parte, continuando a dare voce a chi si impegna con costanza e concretezza in questa direzione.
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Direzione, Amministrazione e Concessionaria di Pubblicità Locale: Questa edizione raggiunge i quartieri di Venezia e Mestre per un via Lisbona, 10 · 35127 Padova numero complessivo di 80.000 copie. Iscrizione testata al Tribuna- tel. 049 8704884 · fax 049 6988054 le di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199 >redazione@givemotions.it< Chiuso in redazione il 29 dicembre 2023 >www.lapiazzaweb.it< È un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto.
Fra investimenti e tecniche di realizzazione abbiamo trovato una complessa quadratura del cerchio. I lavori sono partiti nel 2017, e nonostante due anni di Covid, si sono conclusi dopo soli sei anni. Con la realizzazione di 168 chilometri complessivi di viabilità di strada: 94,5 km di infrastruttura autostradale - il 70% della quale interrata - più 68 km di opere complementari, 16 tra viadotti e ponti, due gallerie naturali e 16 artificiali, per un costo complessivo di 2,258 miliardi di euro. Con l’apertura della Pedemontana aspettando l’ultimo tassello, il casello sull’A4 - il Veneto si dota di un’infrastruttura che guarda al futuro, che consente di diminuire le emissioni in atmosfera perché si riducono i tempi di percorrenza e di conseguenza le quantità di carburante. Ma soprattuto consente una connessione con un’ampia parte del Veneto fino ad oggi rimasta isolata: ne beneficeranno i cittadini, le comunità locali e i nostri imprenditori.
Redazione: Direttore responsabile Nicola Stievano >direttore@givemotions.it< Redazione >redazione@givemotions.it<
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Grandi eventi
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Nei 700 anni dalla morte. Dal 27 gennaio al 13 febbraio la città celebrerà uno dei suoi più grandi viaggiatori
Tutto pronto per il Carnevale di Venezia, nel nome di Marco Polo Principale protagonista sarà il Carnival Street Show con i migliori artisti internazionali
P
er il Carnevale veneziano sarà un anno all’insegna del ritorno alle tradizioni più antiche e con una dedica obbligata: quella a Marco Polo e alla strada per il Catai nei suoi 700 anni. Sarà il suggestivo titolo “Ad Oriente. Il mirabolante viaggio di Marco Polo” ad accompagnare il Carnevale di Venezia 2024 che dal 27 gennaio al 13 febbraio celebrerà uno dei suoi più grandi viaggiatori in occasione dei 700 anni dalla sua morte, avvenuta l’8 gennaio del 1324, Marco Polo torna dunque in laguna da protagonista e non poteva che farlo durante il Carnevale, quando Il tema del viaggio, della scoperta e dell’incontro con mondi prima solo immaginati si unisce al tema del percorso alla ricerca dei molti se stessi, diversi da quando si era partiti ma ancora con la voglia di tornare a mettersi in viaggio. L’edizione 2024 del Carnevale di Venezia sarà dunque un viaggio verso l’Oriente sulle tracce del percorso che Marco Polo intraprese alla scoperta delle nuove meraviglie dell’allora Catai. Doppia, in effetti, la ricorrenza: i 700 anni dalla morte di Marco Polo e i 770 anni dalla nascita, nel 1254 a Venezia da una famiglia patrizia di facoltosi mercanti, originaria di Sebenico in Dalmazia. Nel 1269, quando il padre e lo zio fanno ritorno a Venezia
dai viaggi in Oriente, Marco ha quindici anni; e poco più tardi, ancora giovinetto, probabilmente nella primavera o nell’estate del 1271, parte insieme con loro per la Cina, dove rimarrà per circa venticinque anni. Durante tutta la sua permanenza presso la corte mongolica, per conto del Gran Khan, Marco svolgerà attività amministrative, lunghe e delicate ambascerie e incarichi diplomatici di prestigio, compiendo a tal fine diversi viaggi. A sette secoli di distanza, la città di Venezia, dal 27 gen-
Show ufficiale “Alla corte del Gran Khan”, ancora una volta firmato dalla stilista Antonia Sautter naio al 13 febbraio, diventerà quindi la sede di un secondo viaggio fantastico che condurrà gli ospiti per le calli e i campi in un Carnevale diffuso in tutto il territorio cittadino dove si ripercorreranno quelle avventure eccezionali, Principale protagonista sarà il Carnival Street Show con i migliori artisti del panorama internazionale nel campo della clownerie, ma non mancheranno gli appuntamenti ormai tradizionali con la maschera più bella e la selezione delle dodici Marie, a Ca’ Vendramin Ca-
In foto, l’immagine ufficiale del Carnevale di Venezia 2024 dedicato a Marco Polo
lergi il Dinner Show ufficiale del Carnevale, intitolato “Alla corte del Gran Khan”, ancora una volta firmato dalla stilista Antonia Sautter e lo spettacolo sull’acqua. “Terra incognita” all’Arsenale. Ma l’arte e il teatro torneranno anche a celebrare il Carnevale con una programmazione di spettacoli negli spazi culturali della città con il Carne-
vale della Cultura in collaborazione con Biennale. L’edizione del Carnevale di Venezia 2024 porta la firma del Direttore Artistico e scenografo del Teatro La Fenice, Massimo Checchetto. Sui principali siti stranieri, intanto, l’evento è già partito alla grande e con aspettative altissime. Scrivono ad esempio su uno dei principali for-
nitori di pacchetti viaggio per la Germania: “Il Carnevale di Venezia 2024 è pronto a esplodere in un turbine di eccitazione e divertimento!Il conto alla rovescia è già partito e la città lagunare è pronta a celebrare uno dei suoi più grandi eroi: Marco Polo. Immaginatevi catapultati in un’avventura epica, mentre viaggiate attraverso le calli e le piazze di Venezia, immergendovi in uno spettacolo magico che unisce storia, cultura e creatività senza limiti! È un’opportunità unica per esplorare non solo terre remote, ma anche il proprio viaggio interiore alla ricerca di sé stessi e dell’avventura mozzafiato di Marco Polo”. Massimo Tonizzo
“Celebrazioni per riaffermare la centralità della cultura” “Venezia celebra uno dei suoi esponenti più significativi e fra i maggiori rappresentanti della sua vocazione internazionale, un uomo che ha intrapreso uno dei più avvincenti viaggi della storia, tra Europa e Oriente, destinato a lasciare un segno indelebile nei rapporti tra i popoli”. Questo il commento del sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro alla pre-
sentazione del Carnevale di Venezia. “L’amministrazione comunale ha perciò deciso di dedicare un anno di celebrazioni che confermano il ruolo di Marco Polo nella storia di Venezia e delle relazioni diplomatiche e commerciali con l’Oriente. Celebrazioni che ci permettono di riaffermare il ruolo centrale culturale e di rela-
zioni sociali, commerciali e diplomatiche che la città di Venezia ha sempre avuto nel corso dei secoli. Il Carnevale sarà l’occasione per immergersi nel racconto del giovane veneziano Marco, che si dipana tra realtà e fantasia per fondersi e dare vita a una narrazione di grande fascino che continua ancora oggi a sedurci e farci sognare”. (g.g.)
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Investimento di oltre 9 milioni di euro. Le famiglie che occupavano l’area sono state tutte ricollocate
Al posto dell’ex area Sinti sorgerà il nuovo Palasport della città Zaccariotto e Tomaello: “L’obiettivo è poterci entrare nel 2025. Nel corso dell’anno predisporremo il bando per la gestione”
A
l posto dell’ex area Sinti, nascerà il nuovo impianto indoor Mestre-Venezia, un maxi progetto da 9,1 milioni di euro approvato a fine anno dalla giunta veneziana su proposta dell’assessore ai Lavori pubblici, Francesca Zaccariotto, e dell’assessore allo Sport, Andrea Tomaello. L’impianto dovrà essere in grado di ospitare gare di calcio a 5 di serie A1, del campionato A2 di pallavolo e partite della serie B élite del basket, con una capienza di mille spettatori. Al suo interno potranno inoltre svolgersi le manifestazioni sportive di interesse del Comitato Italiano Paralimpico e degli utenti diversamente abili. Prevista la realizzazione della viabilità veicolare e pedonale di accesso alla struttura, delle opere di invarianza
idraulica, dei parcheggi per spettatori ed atleti, degli allacciamenti ai pubblici servizi, di tutte le reti e infrastrutture tecnologiche. L’impianto sorgerà in via del Granturco, area sulla quale un tempo sorgeva un campo Sinti e sulla quale erano stati installati 20 moduli prefabbricati con 38 unità abitative. “Ad oggi le famiglie sono state ricollocate in altri immobili – precisa il Comune -. Gli edifici prefabbricati sono stati negli anni eliminati: ad oggi ne sussistono solamente tre, di cui se ne prevede la demolizione completa”. Il progetto del nuovo palasport è nel segno della sostenibilità e del risparmio energetico e prevede tre blocchi funzionali. Il primo, il Blocco A, comprende la hall di ingresso posizionata centralmente,
con il desk per la biglietteria, un’area ristoro con doppio accesso sia dall’interno che dall’esterno, e gli uffici. Il Blocco B comprende lo spazio di gioco regolamentare secondo le direttive richieste da Coni, Figc, Fip e Federvolley. Le tribune sono posizionate sullo stesso livello del campo di gioco a nord e a sud, separate mediante un parapetto progettato per garantire la maggior visibilità e sicurezza in caso di emergenza. Il Blocco C comprende i vari locali di servizio. “Lo spettatore - si spiega dal Comune -già dall’ampio spazio di accoglienza al palazzetto potrà sentirsi immerso nell’evento sportivo grazie a due grandi vetrate che consentono un affaccio sul campo da gioco, rendendo permeabile
L’assessore allo Sport Andrea Tomaello mostra il progetto del nuovo Palasport
i due spazi riservati agli spettatori e agli atleti e ampliando l’orizzonte della visuale dalla hall verso l’interno del palazzetto “Stiamo rispettando tutti i tempi richiesti dal Pnrr che finanzia in parte questo intervento e vogliamo iniziare i lavori prima possibile per poter dare finalmente una nuova casa e uno spazio adeguato alle tante associazioni sportive del territorio - commentano gli assessori ai Lavori pubblici Francesca Zaccariotto e allo Sport Andrea Tomaello -.
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Ricordiamo che in quell’area c’era un campo Sinti voluto dalle amministrazioni precedenti che poi si è rivelato un progetto fallimentare a carico dei cittadini. Una struttura di queste dimensioni mancava nel nostro territorio e grazie all’impegno e alla determinazione di questa amministrazione riusciremo a sopperire. L’obiettivo è poterci entrare a fine 2025, nel corso del 2024 predisporremo il bando per la gestione”. Giorgia Gay
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Opere pubbliche
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Promozione dello sport. Approvate quattro delibere del valore di oltre 230 milioni di euro
Il progetto del Bosco dello Sport sta iniziando a prendere forma È
di oltre 230 milioni di euro il valore delle 4 delibere relative al Bosco dello Sport, approvate a fine anno dalla giunta, su proposta del sindaco Luigi Brugnaro, in accordo con gli assessori ai Lavori pubblici Francesca Zaccariotto, all’Urbanistica Massimiliano De Martin e allo Sport Andrea Tomaello. “Quest’opera era nel programma elettorale, i cittadini ci hanno dato fiducia e noi ora abbiamo raggiunto l’obiettivo e adesso si parte - ha commentato il sindaco - . Lo sport non solo è strumento di benessere psico-fisico e prevenzione, ma è anche un veicolo di inclusione, partecipazione, educazione. È dunque un progetto di interesse pubblico e di inclusione sociale attraverso lo sport. Ed è ecologico: abbiamo eliminato 600mila metri cubi di cemento e previsto di piantare 100mila alberi. A febbraio contiamo di attivare il primo cantiere”. Entrando nel dettaglio, La prima delibera riguarda l’approvazione del progetto definitivo per il completamento della nuova viabilità Tessera – Aeroporto. Un appalto che prevede la realizzazione della viabilità di collegamento tra la strada statale S.S. 14 (nel tratto di via Orlanda presso la rotatoria di accesso all’Aeroporto Marco Polo), e la Bretella del Raccordo Autostradale Marco Polo. Il nuovo sistema viario, caratterizzato da circa 6,5 km di lunghezza, è finalizzato a garantire la massima accessibilità del nuovo Bosco dello Sport, in modo tale da non interferire con le viabilità locali, ne con quella principale di accesso all’Aeroporto. Previste sei nuove rotatorie per garantire la sicurezza degli incroci, progettate nei nodi strategici di ingresso e uscita dai parcheggi a servizio degli impianti. Previste inoltre nuove fermate bus ad alta accessibilità in prossimità di ogni ingresso principale. Sette i nuovi attraversamenti ciclopedonali in prossimità delle rotatorie, per garantire un collegamento tra la rete ciclabile urbana esterna al Bo-
Il sindaco Brugnaro: “A febbraio contiamo di attivare il primo cantiere” L’assessore Tomaello: “Abbiamo rispettato tutti i tempi e continueremo a farlo per arrivare a terminare le opere nel 2026”
sco e i 6 chilometri di interna rete ciclabile. Nel progetto è poi previsto uno scavalco della bretella autostradale per garantire collegamenti sicuri con la viabilità principale. Sarà inoltre realizzato un sovrappasso pedonale di collegamento tra la nuova stazione ferroviaria e lo spazio pedonale centrale di raccordo tra i vari impianti in modo tale da favorire al massimo gli arrivi in treno. Il progetto comporta un investimento complessivo di 39.500.000 euro. La seconda delibera riguarda le opere di urbanizzazione interna. Si tratta di interventi per creare parcheggi e aree di sosta. “Sono inoltre previste opere per la gestione delle acque meteoriche – precisa il Comune -, opere idriche, opere a rete e di impianti di sollevamento/trattamento per la raccolta ed il trasporto dei reflui fognari sino al punto di recapito individuato, sistemi di reti, accumuli e regolazione, per l’irrigazione degli ambiti verdi volti al massimo risparmio idrico prevedendo il riutilizzo delle acque meteoriche, opere necessarie alla conduzione di tutte le varie attività previste nel comprensorio del Bosco dello Sport, nonché le reti energetiche in condivisione egli impianti di protezione attiva antincendio. E ancora interventi su impianti elettrici speciali, un edificio per vani tecnici, magazzini e, spogliatoi e bagni pubblici”. L’investimento complessivo è di 52.620.264 euro. La terza delibera ha portato all’approvazione del progetto definitivo delle “opere a ver-
de e di paesaggio” che costituisce parte degli interventi infrastrutturali previsti all’interno del Piano Urbano Integrato del Comune di Venezia. Nello specifico il progetto prevede vari interventi: verde attrezzato, arredo e verde delle aree a parcheggio nell’ambito sportivo per circa 25 ettari, un “corridoio verde”, con area a bosco per circa 57 ettari, 6,1 chilometri di piste ciclabili. La quarta delibera riguarda infine l’approvazione del progetto definitivo dell’Arena del Bosco dello Sport. “Si tratta di una nuova struttura polifunzionale energicamente efficiente, che potrà essere utilizzata sia come arena sportiva che per ospitare spettacoli dal vivo, congressi ed altre tipologie di eventi” spiega il comune in una nota. L’impianto sarà in grado di ospitare fino a 10.000 persone. E prevede un costo di 107.895.770 euro. Per quanto riguarda il quinto intervento, quello dello stadio, è in corso la procedura di aggiudicazione dell’appalto integrato. “Stiamo continuando a lavorare a testa bassa per arrivare all’obiettivo - ha sottolineato l’assessore Tomaello - Abbiamo rispettato tutti i tempi e continueremo a farlo per arrivare a terminare le opere nel 2026. Venezia nel 2023 si è classificata prima per investimenti nelle infrastrutture sportive grazie anche ad un grande lavoro di squadra con tecnici e amministratori che lavorano quotidianamente per dare finalmente a questa città infrastrutture sportive degne di un capoluogo di Regione”.
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L’inaugurazione dei lavori. Presente anche il vicepremier e ministro dei Trasporti Salvini
Finalmente il treno arriverà all’aeroporto Marco Polo I lavori dureranno due anni. Il tracciato sarà lungo 8 chilometri, di cui la metà in galleria
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na nuova linea ferroviaria collegherà l’Aeroporto Marco Polo di Venezia con la rete ferroviaria nazionale in modo da da potenziare l’intermodalità treno-aereo e incentivare i passeggeri a utilizzare il treno per i propri spostamenti, anche in vista dell’aumento dei flussi turistici in occasione delle Olimpiadi di Milano Cortina 2026. Un tratto di 8 Km di cui 3,4 in galleria, sulla linea Mestre-Trieste che affiancherà la bretella autostradale per l’aeroporto e arriverà al Marco Polo, dove sarà realizzata la stazione passante “Venezia – Aeroporto”, interrata a due binari e collegata al terminal aeroportuale. In uscita dalla stazione un binario singolo si ricongiungerà al tratto in superficie. Il nuovo collegamento potrà essere utilizzato sia dai treni regionali sia dai treni a lunga percorrenza. Fine lavori dicembre 2025. Presente all’inaugurazione Matteo Salvini, vicepresidente del Consiglio dei ministri e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, che ha affermato: “Stiamo cercando di unire il Paese in nome della modernità, chi ha paura del futuro non va da nessuna parte, le opere non devono essere calate sulla testa dei cittadini senza sindrome ‘non a casa mia’”. “In 8 chilometri c’è tutto quel che si può fare dal punto di vista ingegneristico, una sfida di compatibilità ambientale, nessuna interruzione stradale sarà prevista” ha sottolineato Vincenzo Macello, Commissario straordinario di Governo e vicedirettore Generale Operations RFI. Per Luigi Ferraris, amministratore delegato Ferrovie dello Stato, l’opera è un “esempio chiaro di sviluppo dell’intermodalità che Fs intende percorrere. Il nostro gruppo contribuirà per 2 punti di Pil con le nostre opere. Ora bisogna corre-
re”. E Giovanni Cerchiarini, amministratore delegato dell’impresa Rizzani de Eccher ha precisato: “Abbiamo suddiviso l’intervento in quattro aree di cantiere in contemporanea per concludere i lavori per tempo. Un nuovo inizio per un domani più connesso”. “Dobbiamo guardare con attenzione al futuro. Rilan-
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ciare l’ammodernamento del sistema Italia significa legare la generazione attuale con quella che verrà” è stato il commento di Pier Luigi Di Palma, presidente Enac, mentre per il presidente della Regione Veneto Luca Zaia “si realizza un sogno, in una stazione passante 18 treni alta velocità e 43 regionali in transito, un treno ogni 15 minuti. L’Olimpiade poi farà da traino anche ad altre opere”. “Il Comune di Venezia ha sempre seguito con grande attenzione l’iter che oggi ci porta a inaugurare l’avvio dei lavori - ha commentato il sindaco Luigi Brugnaro -. Il mio grazie va al consiglio comunale, ai consiglieri comunali e di Municipalità che si sono spesi in questi anni per spiegare ai nostri cittadini la bontà di quest’opera che nel corso di vent’anni si è scontrata con molte difficoltà, a partire dai ricorsi di chi dice sempre no, fino ai personalismi e alle dispute di interessi”. ”Opera cruciale per l’ulteriore sviluppo della rete di voli di lungo raggio del Marco Polo, terzo scalo intercontinentale italiano – ha evidenziato Enrico Marchi, Presidente di Save -. Un’opera che favorirà anche l’occupazione e l’economia dell’area, considerando che oggi lo scalo genera lavoro per oltre 21.000 persone tra diretti e indiretti”. Molte e positive le reazioni: “Un’ottima notizia – ricorda Massimiliano Schiavon Pesidente di Federalberghi Veneto - si tratta di un’opera attesa da decenni, imprescindibile nel principale aeroporto della regione e tra i primi in Italia, fondamentale per il Veneto che è la prima destinazione turistica europea.” “L’opera sosterrà lo sviluppo del Veneto e diventerà un tassello decisivo per la competitività del sistema economico regionale” aggiunge Patrizio Bertin presidente di Confcommercio Veneto. Riccardo Musacco
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Sanità
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Ulss 3 Serennissima. Il punto di fine anno: crescono sia le prestazioni sia gli investimenti
Numeri da record nel 2023, “grazie a una squadra speciale” Sul fronte degli investimenti varato il più vasto piano degli ultimi 20 anni con circa 300 milioni di euro messi sul tavolo, di cui 41 dal Pnrr
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umeri da record nel 2023 per la Ulss 3 Serenissima, che rispetto all’anno precedente aumenta notevolmente tutti gli indicatori sia nel campo delle prestazioni erogate che negli investimenti messi sul campo. Nella conferenza stampa di fine anno, alla presenza del direttore generale Edgardo Contato e del direttore sanitario Giovanni Carretta, il direttore del Dipartimento di controllo di gestione dell’Ulss Domenico Bagnara ha snocciolato i risultati del lavoro dell’anno che si sta per chiudere. Bagnara ha ricordato come ad esempio siano aumentati gli interventi chirurgici del 7,4% e l’aumento dell’attività ambulatoriale del 6% che ha consentito di ridurre tempi di attesa dei pazienti e ridurre le liste d’attesa. Un aumento del 5% si è avuto anche negli accessi ai pronti soccorso delle strutture gestite dall’azienda con numeri che riportano al pre Covid con anche un abbassamento anche qui dei tempi di attesa. Notevole il lavoro svolto anche per quanto riguarda l’assistenza territoriale nei distretti, l’assistenza domiciliare integrata e le attività a favore dell’infanzia e dell’adolescenza. I pazienti
seguiti in questo caso sono aumentati dell’8%. Ma la parte del leone l’hanno fatta gli investimenti, con il più vasto piano degli ultimi 20 anni con circa 300 milioni di euro messi sul tavolo, di cui 41 dal Pnrr, con cui verranno realizzate 12 case di Comunità e importanti interventi edilizi e tecnologici in tutti gli ospedali. Aumentati i ricoveri e le prestazioni ambulatoriali anche in psichiatria, del 20% retaggio dell’esperienza Covid, come ha spiegato Moreno De Rossi, direttore del Dipartimento di salute mentale ma anche perché è la stessa popolazione giovanile ad avere meno
Aumentati gli interventi chirurgici del 7,4% e l’aumento dell’attività ambulatoriale del 6%
timore di chiedere aiuto. Luigi Antoniol, direttore amministrativo dell’Ulss ha posto l’accento su come quest’anno si sia lavorato bene risolvendo questioni importanti come i progetti sugli ospedali di Mestre e Venezia seguendo anche la tempistica del Pnrr e della Regione Veneto che finora però è stata rispettata. L’offerta di servizi all’utenza è
Un omento della conferenza stampa di fine anno
aumentata nonostante i numeri del personale siano rimasti sostanzialmente analoghi al 2022. Per il 2024 l’obiettivo è mantenere e aumentare il livello delle prestazioni ma anche migliorandone l’appropriatezza informando i cittadini di cosa c’è bisogno. Anche da un punto di vista tecnico entrerà in funzione un nuovo sistema informatico ospedaliero che permetterà a tutti i dipartimenti di dialogare. Altri numeri parlano di un aumento dell’11% delle prestazioni di laboratorio, +8% in quelle a favore dell’infanzia e adolescenza, +5,8% di ricoveri nelle case di riposo e +1% di disabili e un boom di vaccinazioni per l’herpes zoster del 31% e pneumococco del 26%.
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Anche gli screening oncologici hanno toccato cifre notevoli come quello per il cancro alla cervice uterina
Saranno realizzate 12 case di Comunità e importanti interventi edilizi e tecnologici in tutti gli ospedali che ha raggiunto un’adesione del 73,5% ben oltre il 50% che è l’obiettivo regionale e quello della mammella con il 68,2% superiore al target della regione al 60%. Sul colon retto siamo al 50,9% sul target regionale che si attesta al 50%. Dal lato dipendenze sono tuttora seguiti 4164 pazienti, in cura per problemi di alcol, sostanze stupefacenti, tabacco, gioco d’azzardo,
familiari a rischio con la possibilità di seguire progetti di riabilitazione e reinserimento. Un’azienda che si dimostra anche “in rosa” in quanto la percentuale preponderante dei dipendenti sono donne, con il 71% della forza lavoro, oltre 7000 addetti, anche a livello dirigenziale, amministrativo e medico-infermieristico. Altre attività svolte sono state l’aggiunta di sei letti in neuropsichiatra infantile, 10 posti in terapia fisica e riabilitativa a Dolo e l’accertamento di un laboratorio di microbiologia “Un risultato ottenuto grazie a una squadra di donne e uomini speciali-ha ricordato il direttore Contato - che si sta impegnando in maniera speciale”. “Abbiamo gettato il cuore oltre l’ostacolo- ha aggiunto Carretta - l’aumento dei numeri deriva anche dal recupero delle attività pre covid e da un’attenzione maggiore alle esigenze del territorio anche grazie al Pnrr”. Riccardo Musacco
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Municipalità
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Demografia. I dati e il commento della Fondazione Pellicani
A Marghera e a Mestre un residente su 3 è straniero Negli ultimi 20 anni si è passati da 5.700 abitanti immigrati a 40.500, cioè il 16%
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estre e Marghera sempre meno “veneziane”, con ormai un residente su tre straniero e il preoccupante aumento anche della povertà e dell’età media dei residenti. Il rischio concreto, ora, è quello della creazione di pericolose “aree ghetto” assolutamente da evitare in tempi anche brevi. I dati sono quelli emersi dal secondo focus della Fondazione Pellicani, “Giovani, base sociale e mercato del lavoro”, “Quando si prende il tram T2 in piazzale Cialdini, verso Marghera – il commento a conclusione del focus - la stragrande maggioranza dei passeggeri è straniera. Quando si cammina per strada si vede gente con abiti orientali, molte donne con hijab e burqa con tanti bambini appresso,
mentre gli italiani ne hanno sempre meno. Queste persone non acquistano nulla nei negozi italiani perché non hanno disponibilità economiche e, per il cibo, si rivolgono alle botteghe di generi alimentari aperte da connazionali”. A parlare chiaro sono poi ovviamente i numeri pubblicati dalla Fondazione. Negli ultimi 20 anni i residenti stranieri sono cresciuti del 613%, passando da circa 5.700 abitanti agli attuali 40.500 arrivando ad essere il 16% della popolazione totale; mentre nello stesso arco di tempo gli abitanti sono calati del 5,9%. In prevalenza, svolgono lavori poveri e sfruttati, prendono pochi soldi e ne hanno pochi da spendereDifficoltà ovvie, di conse-
guenza, anche per le scuole, con classi che arrivano a Marghera a contare il 90% di studenti stranieri, provenienti a volte anche da sette realtà culturali differenti nella stessa classe. Per la fondazione Pellicani il trend demografico degli ultimi due decenni è strettamente legato alla vocazione economica della città concentrata perlopiù sui servizi del turismo e, per la manodopera straniera, sull’industria, con particolare riferimento alla cantieristica navale. Negli ultimi 10 anni infatti sono state ol-
tre 175mila le assunzioni di stranieri come camerieri di ristorante (50mila), facchini (35mila), camerieri d’albergo (25mila), cuochi (10mila), personale non qualificato nella ristorazione o servizi di pulizia (38mila). In alcuni settori la percentuale ha superato il 40% del totale, raggiungendo picchi del 60% con chiamate al lavoro gestite soprattutto dalle agenzie interinali. “Senza un lavoro di qualità – la conclusione della Fondazione -la città si impoverisce.
Una nuova isola ecologica interrata L’isola ecologica interrata di Veritas in Piazzale Concordia a Marghera si rimoderna con nuove strutture adeguate ai tempi e al contenimento dei rifiuti in netta crescita. Inizialmente costruita nel 2008, l’isola ecologica interrata di Piazzale è stata rimodernata con un completo intervento di riqualificazione. Nel dettaglio, è stato interrato un nuovo contenitore compattante da venti metri cubi, dedicato per 2/3 al conferimento di vetro, plastica e lattine e per 1/3 al rifiuto secco residuo. Inoltre sono state interrate 2 campane da 3 metri cubi ciascuna, dedicate alla raccolta della frazione umida. In superficie infine sono state posizionate 2 nuove campane per il conferimento di carta, cartone e tetra pak realizzate in plastica riciclata. Nelle prime giornate di utilizzo dell’isola ecologica i cittadini hanno.potuto contare sull’assistenza in loco degli operatori Veritas. Le torrette di conferimento sono munite di dispositivi di apertura, attivabili attraverso l’uso di un sistema di riconoscimento dell’utente. (m.t.)
Massimo Tonizzo
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Università
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Via ai corsi. L’avvio reso possibile da un decreto ministeriale sottoscritto dalla ministra Bernini
La facoltà di Medicina approda a Venezia con UniCamillus N
onostante l’iniziale parere non favorevole espresso dalle università venete durante il comitato regionale di coordinamento delle Università (CoReCo) del 29 maggio, Unicamillus sbarcherà a Venezia. I corsi inizieranno a partire da questo dicembre: la Saint Camillus International University Of Health Sciences metterà a disposizione 80 posti con una retta di 15.000 euro all’anno per frequentare il corso di Medicina e Chirurgia che verrà erogato al Lido. L’avvio dei corsi è stato possibile attraverso un decreto ministeriale sottoscritto dalla ministra Anna Maria Bernini, che ha sbloccato il precedente stallo burocratico. Le università di Verona e Padova si erano proposte infatti già a maggio di assorbire l’eventuale aumento di posti previsto dal Ministero e caldeggiato da Palazzo Balbi per una maggiore disponibilità di medici nel territorio. Proprio per questo il Comitato regionale di coordinamento delle università del Veneto aveva deciso di esprimere parere non favorevole. Inoltre il progetto era stato contestato anche dal Ministero per mancanza di chiarimento su alcuni aspetti del progetto. Fino ai primi giorni di novembre
“Motivo di enorme orgoglio poter dire di essere attivi in due città come Roma e Venezia. Già dai tempi della Serenissima il capoluogo veneto ha rappresentato un punto di riferimento per la diffusione del sapere globale”
almeno dove, dopo due ordinanze del Tar del Lazio e del Consiglio di Stato, il corso di medicina a Venezia ha incontrato il parere favorevole della Regione Veneto, dell’Anvur e del Cun. L’inaugurazione di una nuova sede veneziana, sostiene il Rettore Gianni Profita, rappresenta un passo significativo nell’arricchimento dell’offerta formativa della città, consentendo agli studenti di poter accedere ad un prestigioso Corso di laurea in Medicina. “Negli ultimi mesi abbiamo lavorato tutti alacremente per realizzare e portare a compimento questo progetto di ampliamento. Per il nostro ateneo è un motivo di enorme orgoglio poter dire di essere attivi in due città come
Roma e Venezia, così importanti storicamente e culturalmente per il nostro Paese. Già dai tempi della Serenissima il capoluogo veneto ha rappresentato un punto di riferimento per la diffusione del sapere globale”. “Un risultato sudato al quale ha lavorato da mesi (e anni) la nostra Direzione - chiosa l’amministratore delegato Mario Bassano - con l’obiettivo duplice di valorizzare le competenze e la sinergia con i professionisti e i ricercatori della nostra struttura, riconosciuta eccellenza internazionale nella neuroriabilitazione, e di offrire una soluzione concreta a un territorio, quello veneto e veneziano, in particolare crisi per la carenza di medici e personale sanitario”.
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ONORANZE FUNEBRI BERNARDI SERVIZI FUNEBRI PERSONALIZZATI Onoranze Funebri Bernardi presente con più sedi in Ascoltaconcreto nel momento del provincia di Venezia è un aiuto bisogno. L’impresa funebre si mette a vostra disposizione per organizzare funerali completi, per fornirvi preventivi gratuiti e per aiutarvi nel disbrigo delle pratiche burocratiche legate al decesso. Con esperienza e discrezione il suo personale saprà prestarvi un ausilio reale supportandovi nell’allestimento dell’intero rito funebre.
Torna la piaga degli idonei non beneficiari: “A Venezia 1654 studenti senza borsa di studio” Anche quest’anno in Veneto il problema delle borse di studio sembra non avere soluzione. Dopo la pubblicazione delle graduatorie definitive nei vari atenei, il numero degli studenti che non riceveranno la borsa di studio regionale per mancanza di risorse, i cosiddetti idonei non beneficiari, sfiora i 6500. Il doppio degli idonei non beneficiari dello scorso anno che, peraltro, non hanno ancora ricevuto tutti il sussidio promesso ancora a fine settembre. “Da anni denunciamo
questo problema e da anni non ci viene data una risposta” commenta Angelica Morresi, rappresentante in CdA ESU con UDU Venezia “A Iuav gli idonei non beneficiari sono 464, a fronte di 725 richieste idonee; mentre a Ca’ Foscari i non beneficiari arrivano a 1190. Per questo il 12 dicembre abbiamo lanciato una protesta sotto il Consiglio Regionale del Veneto, durante la discussione del bilancio” Durante la protesta i tre rappresentanti delle ESU provinciali sono stati auditi
dai capigruppo, maggioranza compresa. Il risultato però è stato ben lontano dalle aspettative “Successivamente è stato deliberato un aumento di risorse per 850.000 euro - continua Morresi - uno stanziamento totalmente insufficiente, specie se confrontato alle regioni attigue, dove tutti gli studenti che ne hanno diritto ricevono la borsa di studio regolarmente. Nella sola Emilia Romagna le risorse messe a disposizione dalla Regione sono aumentate di 15 milioni di euro quest’anno”.
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Cultura
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A Mestre. Presentati nuovi progetti nell’area museale e didattica: M9 Orizzonti e il rinnovato M9Edu
Il Museo M9 festeggia i cinque anni di vita e continua a crescere Il nuovo spazio espositivo immersivo sarà una sala con un evoluto sistema di proiezioni
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n museo che continua a rinnovarsi per seguire l’evolvere del tempo e della società. Così si presenta M9 – Museo del ’900 a cinque anni esatti dalla sua inaugurazione, per proiettarsi ancora di più verso un futuro che già appare ricco di novità. La ricorrenza dei cinque anni ha infatti costituito l’occasione per presentare, i nuovi progetti nell’offerta museale e nell’area didattica: l’inaugurazione di M9 Orizzonti, nuovo spazio espositivo al primo piano, e il rinnovato spazio di M9Edu con l’esposizione per le scuole “La Frontiera Adriatica”. “Abbiamo voluto presentare questi due progetti nel giorno del quinto anniversario dall’apertura di M9 per il
significato che rivestono nel percorso di crescita del Museo - ha dichiarato Michele Bugliesi, presidente della Fondazione di Venezia -. Con il nuovo spazio espositivo M9 Orizzonti, e i nuovi contenuti di M9Edu si consolida ulteriormente l’evoluzione del racconto di M9, che si qua-
“Il racconto di M9 si qualifica sempre più per la sua capacità di intercettare i temi rilevanti per il presente e per le nuove generazioni” lifica sempre più per la sua capacità di intercettare i temi rilevanti per il presente e per le nuove generazioni”. M9 orizzonti, il nuovo spazio espositivo immersivo al
primo piano, sarà una sala di 400 metri quadrati dotata di un evoluto sistema di proiezioni, che integrerà il racconto dell’esposizione permanente con un approfondimento sui grandi temi del presente. La realizzazione della sala M9 Orizzonti, eseguita da Murer Cantieri Audiovisivi, è stata possibile e grazie a un contributo della Regione del Veneto pari a 125mila euro. Rinnovato lo spazio an-
che di M9Edu con la mostra temporanea “La Frontiera Adriatica: laboratorio di contemporaneità”, prodotta in collaborazione con il Gruppo di lavoro del Ministero dell’Istruzione e del Merito - Associazioni degli esuli Istriani, Fiumani e Dalmati e il sostegno dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia e della Federazione delle Associazioni degli Esuli Istriani Fiumani e Dalmati.
La mostra, sviluppata da un Comitato Scientifico selezionato dal Ministero e composto dai professori Giovanni Cerchia, Gianni Oliva, Giuseppe Parlato, Raoul Pupo, Davide Rossi e Andrea Ungari, è dedicata alle scuole secondarie di I e II grado e affronta la storia della Frontiera adriatica ripercorrendo gli avvenimenti che hanno reso l’area giuliano-dalmata uno dei principali teatri della storia italiana nel corso del Ventesimo secolo, collegata a quella dei popoli vicini. Alla mostra si legheranno laboratori e attività didattiche con l’obiettivo non solo di facilitare la conoscenza di una storia a lungo dimenticata, ma anche di favorire percorsi di riconciliazione tra i popoli nella prospettiva della comune cittadinanza europea. Massimo Tonizzo
Il libro. “La tigre e i gelidi mostri, una verità d’insieme sulle stragi politiche in Italia”
La “rivoluzione copernicana” sulle stragi di Dianese e Bettin È
il libro definitivo sulla stagione delle stragi, dal 1969 al 1980. Perchè ricostruisce il chi, il come e soprattutto il perchè delle stragi avvertendo che le ricostruzioni fatte finora vanno ribaltate. Una rivoluzione copernicana, quella proposta da questo libro, che illumina un periodo storico importante, quello che va dalla fine della Seconda guerra mondiale alla caduta del muro di Berlino. Chi ha portato la bomba esplosa in piazza Fontana il 12 dicembre 1969? E quella in piazza della Loggia a Brescia? Quanti neofascisti erano presenti a Bologna il 2 agosto 1980, giorno della strage alla stazione? Quale rete di mandanti e complici ha voluto e favorito le stragi? Con questo “La tigre e i geli-
di mostri, una verità d’insieme sulle stragi politiche in Italia”, Maurizio Dianese e Gianfranco Bettin, ricostruiscono i giorni e i minuti che hanno preceduto le stragi – le “stragi politiche” – e gli identikit e i nomi, alcuni mai fatti prima, di chi le ha eseguite. E l’ambiente, la trama da cui sono scaturite, che conduce dentro gli apparati
Nelle pagine si ricostruisce il chi, il come e soprattutto il perchè delle stragi, avvertendo che le ricostruzioni fatte finora vanno ribaltate di Stato italiani e atlantici. Nel fondo nero dell’attacco alla Repubblica, sferrato per lunghi e sanguinosi
anni contro la “tigre” del cambiamento, così temuta dai reazionari di ogni tipo, contro l’innovazione sociale e politica e lo sviluppo della democrazia sotto il segno della Costituzione. Due fili incandescenti si snodano nel volume in libreria per le edizioni Feltrinelli: il filo rosso sangue delle stragi, da piazza Fontana a Bologna, e il filo nero dei colpi di Stato minacciati o tentati ma comunque incombenti. Si compone così una “verità d’insieme”, che arriva ai mandanti e ai responsabili politici della strategia eversiva, figure di assoluto rilievo istituzionale e politico – davvero i “gelidi mostri” di Nietzsche – oltre a funzionari e agenti di apparati chiave dello Stato e alla
Un momento della presentazione del libro a Mestre
rete terroristica neofascista. Centrale nel libro l’inedita testimonianza di Ombretta Giacomazzi, fidanzata di Silvio Ferrari, il neofascista saltato in aria con la sua Vespa pochi giorni prima della strage di Brescia del maggio 1974. Ombretta Giacomazzi racconta come quella stra-
ge sia stata pianificata nella caserma dei carabinieri di Parona, a Verona, dai neofascisti guidati dall’allora capitano Francesco Delfino e di come Silvio Ferrari, neofascista stragista a libro paga dei carabinieri, abbia tentato di evitare di essere ucciso.
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Sport
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L’iniziativa. Venezia calcio e Polisportiva Terraglio unite per una causa importante
Powerchair Football compie tre anni È
stato presentato il progetto Venezia Powerchair Football, che vede le due realtà sportive di eccellenza (il Venezia calcio e la Polisportiva Terraglio) della città collaborare per il terzo anno all’iniziativa di carattere agonistico-inclusivo. Partito a fine 2021 con una prima fase sperimentale, poi implementata nella successiva stagione sportiva 2022-2023, il progetto Venezia FC Powerchair Football è stato delineato compiutamente nei propri contorni tecnici e organizzativi a novembre, a seguito del pieno accordo trovato tra le parti rispetto alle finalità, al management e alle attività collaterali connesse al progetto stesso. Il powerchair football è una disciplina sportiva nata in Francia nel 1978 per consentire a ragazze e ragazzi con gravi disabilità neuro-motorie la pratica del calcio su carrozzine elettroniche. L’Epfa (European Powerchair Football Association), associazione internazionale che si pone l’obiettivo di aumentare il numero di paesi e di giocatori coinvolti nel Powerchair Football in Europa, ha avviato da anni una collaborazione con la Uefa attraverso il portfolio “Football for All”, finalizzato a fornire alle persone con un alto livello di disabilità fisica l’opportunità di accedere al gioco del calcio. Grazie al progetto Venezia FC Powerchair Football, la società del presidente Niederauer è il primo club professionistico italiano ad aderire al programma, partecipando al massimo campionato
Il powerchair football è una disciplina sportiva nata in Francia nel 1978 per consentire a ragazze e ragazzi con gravi disabilità neuro-motorie la pratica del calcio su carrozzine elettroniche
italiano con una propria squadra. A presentare il rinnovato progetto, nella sede “Ca’ Venezia” il general manager arancioneroverde Filippo Antonelli, il presidente della Polisportiva Terraglio Davide Giorgi, il presidente nazionale della Fipps (Federazione Italiana Paralimpica Powerchair Sports) Andrea Piccillo, il consigliere comunale con delega allo sport Matteo Senno, ed il business area director del Venezia FC, Gianluca Santaniello. “Siamo orgogliosi di aver intrapreso questo percorso assieme alla Polisportiva Terraglio – ha detto Filippo Antonelli – divenendo, grazie a questa collaborazione, il primo club professionistico italiano a supporto di una squadra Powerchair Football. Siamo fieri di poter annoverare questi atleti tra coloro che competono indossando i nostri colori. Sono inoltre assolutamente convinto che tutti noi abbiamo molto da imparare dai ragazzi qui presenti, per la voglia e la passione che mettono ogni giorno in tutto ciò che fanno”.
Soddisfatto Andrea Piccillo, presidente Fipps. “Considero la Polisportiva Terraglio una fucina di progettualità e idee, che vengono esportate non solo a livello locale ma anche a livello nazionale. Le discipline della nostra Federazione sono il Powerchair football e il Powerchair hockey e questo progetto sta sicuramente portando benefici importanti a queste due attività. Devo complimentarmi con il Venezia FC per essere stata la prima squadra professionistica in Italia ad abbracciare il progetto di una squadra di Powerchair football, ci auguriamo che questo possa andare avanti per molti anni ancora e possa essere da esempio per più società possibili. Quando si parla di sport, solitamente ci si sofferma sui risultati e le vittorie di trofei ma vorrei sottolineare l’aiuto determinante che questo progetto porta dal punto di vista sociale, con l’obiettivo di far diventare lo sport un vero mezzo di inclusione e di autodeterminazione per i nostri atleti ed atlete”.
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Cristiano Aggio
Basket: Sven Smajlagic entra nella Gemini Mestre La Gemini Mestre, formazione che partecipa al campionato nazionale di serie B di basket, si è rinforzata con un pezzo da novanta. Alla corte di coach Cece Ciocca è arrivato la guarda croata Sven Smajlagic. Un’operazione fortemente voluta dal main sponsor nonché tifosissimo mestrino Giorgio Querci che ha consegnato la maglia numero 3 alla nuova guardia croata in arrivo dal Cibona Zagabria. Classe 90, Smajlagic è, quindi, il nuovo straniero della Gemini Mestre, una figura che per la società biancorossa mancava addirittura dalla stagio-
ne 87/88 quando l’allora Cuki poteva schierare in squadra il duo statunitense Lingenfelter e Lawrence. “Non è stato facile
accettare un progetto che non conoscevo bene in un paese dove non avevo mai giocato, ha spiegato Sven, mi ha convinto però la determinazione della società che mi inseguito a lungo
facendomi capire di volermi a tutti costi. Sono qui per vincere il più possibile, non mi interessa quanti punti farò, quello che conta è che vinca la squadra”. Smajlagic nel 2009 comincia la sua avventura nel basket professionistico con il Novi Grad per poi sviluppare una carriera che lo porta a giocare in Bosnia, Slovenia, Lituania, Slovacchia e soprattutto Francia e Grecia oltre alla stessa Croazia, paese del quale lo scorso anno è stato anche nel giro della Nazionale dove è stato protagonista vincendo anche una medaglia di bronzo agli europei Under 18 del 2008. (c.a.)
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Politica. I congressi provinciali hanno prodotto una reale inversione di rotta
Fratelli d’Italia si prepara a guidare il Veneto I
n Fratelli d’Italia, il partito del Premier Giorgia Meloni, soffia un vento di profondo cambiamento e in Veneto, in questo senso, si sono visti, nel corso dei congressi provinciali, i segnali maggiormente evidenti. A innescare, almeno in Veneto, questo significativo cambio di rotta è stato il congresso provinciale di Treviso, il primo non unitario celebrato. A vincerlo, probabilmente contro ogni pronostico, è stato il giovane vicesindaco di Montebelluna, Claudio
“L’appuntamento elettorale del 2024 sarà un passaggio fondamentale. I risultati delle Amministrative e delle Europee rappresenteranno l’ordine di partenza in vista delle regionali” Borgia, solida tradizione di destra con uno spiccato sguardo al sociale. Dopo Treviso, uno dopo l’altro, praticamente tutti i presidenti provinciali sono cambiati. Volendo semplificare si potrebbe dire che il Veneto ha voluto dare un forte segnale al proprio coordinatore regionale, il senatore bellunese Luca De Carlo. Se ci si affidasse, però, a una lettura di questo tipo non si comprenderebbero fino in fondo le ragione di un cambiamento così radicale. L’inversione di rotta, infatti, non ha tratti personalistici - anche se la vittoria di Borgia a Treviso proprio nel collegio elettorale di De Carlo costituisce una battuta d’arresto – ma di vera e propria fisionomia del partito.
“In questi anni – ci spiega il neo-segretario trevigiano, Claudio Borgia – in troppi ci siamo sentiti dirigenti politici di secondo livello. Il nostro limite? Non esserci iscritti a Fratelli d’Italia il giorno stesso della sua fondazione. Giorgia Meloni in questo è stata bravissima perché ha sempre lavorato per allargare il partito e per garantire a tutti la stessa agibilità politica. Io ho una storia saldamente radicata a destra, da sempre. Che è culturale prima che partitica. Una destra che parte dei territori, che ha dei valori ben precisi che sono, tra gli altri: l’amor di Patria, il merito, l’equità, la difesa delle tradizioni e dell’identità, che è maggiormente attenta ai temi sociali e quindi impegnata a difesa di chi ha più bisogno. E poi una destra che, con profonda ispirazione risorgimentale, avverte con emozione il senso dell’orgoglio nazionale.” “Con questo congresso – continua Borgia – si rafforza un importante patto generazionale e di radicamento territoriale voluto proprio da Giorgia Meloni attraverso il quale ha riunito il partito e bloccato sul nascere, di fatto, le correnti. Il nostro obiettivo è, e deve essere, quello di stare sempre di più in mezzo alla gente in particolar modo in un momento difficile come questo nel quale le nostre famiglie e le nostre imprese stanno realmente soffrendo per le scelte scriteriate degli anni passati. In tutti questi anni di impegno - prima da presidente provinciale dei giovani di Alleanza Nazionale, poi da rappresentante degli studenti universitari a Bologna (dove si trovò a lavorare, pur da posizioni diverse, fianco a fianco alla segretaria del PD, Elly Shlein all’epoca studentessa e rappresentan-
Claudio Borgia
te della sinistra universitaria NdR) e da vicesindaco di Montebelluna (recordman veneto di preferenze nella tornata 2021, anno della sua rielezione NdR) - ho imparato che per provare, realmente, a rappresentare chi ti ha eletto, e anche chi non ti ha votato, devi esserci sempre; non puoi pensare di comprendere le cose stando in un ufficio a guardare le cose con distacco, magari affidandoti a schemi precostituiti. Devi darti da fare concretamente per migliorare la qualità di vita dei tuoi cittadini, cosa che ho sempre cercato di fare.” Partendo da questi presupposti l’obiettivo dichiarato di FDI è la Regione Veneto. “Piano. Prima delle Regionali ci saranno le amministrative e le Europee del prossimo giugno. Il nostro obiettivo deve essere quello di confermare, e se possibile accrescere, il nostro voto politico e di aumentare significativa-
mente la nostra pattuglia di amministratori locali. Proprio per questo sto visitando tutti i circoli per individuare i candidati migliori da mettere in campo. Io sono, infatti, fermamente convinto che si debbano individuare le persone giuste, le più preparate, quelle che maggiormente possano interpretare il contesto nel quale sono chiamate a impegnarsi. Anche in questo caso non esistono forme precostituite o rendite di posizione se vogliamo veramente fare del bene al nostro territorio. La nostra ambizione, per le prossime amministrative nella provincia di Treviso, è quella di sederci al tavolo con gli alleati avendo sempre un nome all’altezza da presentare come candidato sindaco, poi, insieme, sceglieremo quello o quella maggiormente adeguato. L’appuntamento elettorale del 2024, in questo senso, rappresenta un passaggio fondamentale. È evidente che i risultati delle Amministrative e delle Europee rappresenteranno l’ordine di partenza in vista delle regionali. Del resto la regola è sempre stata questa: chi ha maggiore consenso nel territorio ha il diritto e il dovere di esprimere il candidato; è sempre stato così, sarebbe veramente curioso che sta volta le cose non andassero allo stesso modo. In questo senso noi di Fratelli d’Italia siamo pronti. Anche in questo caso, per me, vale sempre lo stesso requisito: si deve trovare il candidato maggiormente adeguato, senza posizioni precostituite. Fratelli D’Italia potrà dire certamente la propria non soltanto per la nostra forza elettorale, ma perché, già oggi, noi siamo in grado di proporre candidati, sia civici sia di partito, di altissimo valore”.
Primo bando sulle comunità energetiche rinnovabili, Marcato: “Vogliamo creare una rete virtuosa” “Le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) sono, insieme a fotovoltaico e idrogeno, i caposaldi delle linee strategiche del nuovo piano energetico regionale che stiamo predisponendo”. A dirlo è Roberto Marcato, l’Assessore regionale allo sviluppo economico ed energia Roberto Marcato, all’indomanni del via libera dalla giunta veneta al bando di finanziamento che sostiene la creazione e lo sviluppo del-
le nuove comunità energetiche. “Sono tasselli fondamentali della transizione energetica, - aggiunge l’assessore - in attesa di indicazioni a livello nazionale, abbiamo approvato un primo bando da un milione di euro per garantire il sostegno alla creazione di queste nuove comunità. E’ da anni infatti che stiamo lavorando per definire un modello energetico regionale votato alla progressiva indipendenza,
puntando in particolare alle fonti rinnovabili. Questo è solo il primo bando in materia. A partire da quest’anno appena iniziato le iniziative saranno numerose a supporto di imprese, enti e cittadini”. Il bando concede una agevolazione, nella forma di contributo a fondo perduto, che arriva a coprire l’80% della spesa ammissibile per la realizzazione del progetto, nel limite massimo
di euro 30.000 euro. Non saranno ammesse le domande i cui progetti comportano spese ammissibili per inferiori ai diecimila euro. La gestione amministrativa del bando è affidata ad Avepa. Le domande di accesso alle agevolazioni potranno essere presentate dalle ore 10 del primo febbraio prossimo per tutto il mese, fino alle 17 del 29 febbraio, tramite il sistema informativo regionale “SIU”.
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Regione
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L’intervista. L’assessore regionale Federico Caner sulle prospettive per il 2024
“Turismo a gonfie vele, continuerà a crescere, l’agricoltura risente delle contraddizioni europee” Da trent’anni leghista, si augura un cambio di rotta: “Dobbiamo tornare tra la gente e realizzare la vera autonomia”
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ederico Caner, assessore al turismo, all’agricoltura e ai fondi UE della regione Veneto, partiamo quindi dal turismo: cosa ci dobbiamo aspettare dal 2024? Se i dati dell’ultimo trimestre dell’anno appena concluso confermeranno il trend fin qui registrato, il 2023 probabilmente è destinato a superare per presenze turistiche il 2019. Stiamo lavorando molto sulla qualità del turismo dei nostri territori, in modo da garantire maggiore redditività non solo al comparto ricettivo ma anche a tutto l’indotto. Per il 2024 le previsioni sono molto buone, lo confermano le prenotazioni di queste settimane. Il comparto termale sta andando molto bene e anche la montagna è in crescita nonostante ci fossero delle perplessità legate all’aumento dei costi per l’inflazione. Invece gli accessi e le vendite di skipass sono aumentati in media di un 15 per cento, con punte del 30 a Cortina. La sta-
gione invernale dunque è partita molto bene, ci auguriamo che anche gennaio e febbraio continui al meglio e che il meteo sia dalla nostra parte. Altro settore di sua competenza è l’agricoltura, condizionata da maltempo ed eventi estremi. Come sta il settore primario veneto? In effetti veniamo da un anno difficile perché il cambiamento climatico si è fatto sentire con la grandine e altri eventi che hanno messo a dura prova non solo la viticoltura ma anche gli altri comparti. C’è poi il problema dell’acqua, o è troppa con le precipitazioni violente oppure manca per lunghi mesi. Abbiamo chiesto anche l’intervento del Governo con il fondo rischi nazionale e alcune risposte sono arrivate. Nonostante queste difficoltà il sistema ha tenuto grazie ai nostri agricoltori. I prezzi delle materie prime, l’altra emergenza per il settore, sono in calo e ci auguriamo che questo continui. L’anno scorso
gli imprenditori hanno pagato un alto prezzo per fertilizzanti e sementi mentre nel momento della raccolta hanno risentito del calo dei quotazioni delle produzioni, e questo non ha permesso di recuperare i maggiori costi sostenuti nei mesi precedenti. Lei è anche assessore ai fondi UE: l’Europa ci aiuta? È vicina al territorio? Ci sono due aspetti da considerare, da una parte è positiva la disponibilità di fondi che per una regione virtuosa come la nostra permettono importanti investimenti sia per il turismo che per l’agricoltura. Pensiamo al turismo, in questa tornata abbiamo raddoppiato la disponibilità di fondi grazie ai quali si sono finanziate la rigenerazione delle imprese, l’ammodernamento degli alberghi e dei servizi turistici. A queste risorse sia lo Stato che la Regione aggiungono poi altri fondi. L’aspetto negativo dell’Europa riguarda l’agricoltura perché
Federico Caner
l’Ue vede il settore come una fonte di inquinamento anziché come un importante generatore di risorse non solo economiche, ma anche di cibo e materie prime in ambito alimentare, per garantirci una maggiore autosufficienza. Ci troviamo con un’Europa a doppia faccia. Chiudiamo con una domanda politica. I rapporti con la Lega ultimamente non sono stati sereni. Cosa sta accadendo? Sono nella Lega da trent’anni e non mi sono mai sottratto al confronto. Ritengo che la linea
politica intrapresa in questi mesi non sia lungimirante, ci occupiamo meno del territorio e più di questioni nazionali. Il partito si è spostato molto a destra, lo abbiamo visto anche il mese scorso a Firenze con la presenza di esponenti dell’estrema destra europea. Francamente questo non fa parte del mio dna, quindi ho posto la questione e ho chiesto al partito di tornare a quello che è il suo “core business”, vale a dire il federalismo e l’autonomia, quella vera e non annacquata. Si dice che il nord Italia è ricco, in realtà non è così perché è vero che le nostre regioni producono molto ma sul territorio rimane poco. Penso al tema idrogeologico, solo in Veneto abbiamo bisogno di un piano da due miliardi di euro per mettere in sicurezza il territorio. Però le risorse non le abbiamo perché le mandiamo a Roma. Ecco, io mi aspetto un partito che lavori su questo e non che pensi al ponte di Messina. (a cura di Giorgia Gay e Nicola Stievano)
Arteven rinnova il Cda, Massimo Zuin rieletto presidente Riconfermato all’unanimità Massimo Zuin alla guida per i prossimi cinque anni di Arteven, il circuito teatrale della Regione Veneto. Il Consiglio di Amministrazione è formato da Silvano Guarda, Pierangelo Molena e Irene Lissandrin quali consiglieri, revisori dei conti Massimo Sorarù presidente assieme ai revisori Enrico Tosetto e Andrea Morino, supplenti Saverio Nardi e Umberto Scarso. Il componente designato dal Presidente della Giunta Regionale del Veneto è Federico Pupo, che porta il numero complessivo a 5 consiglieri.
Presentato inoltre il nuovo Documento programmatico, che parte dal ruolo di Arteven, nell’attuale panorama teatrale italiano, di “Sistema regionale teatrale in rete”. Un ruolo che svolge attraverso l’ideazione di progetti contenenti le quattro discipline ministeriali (Prosa, Danza, Circo Contemporaneo e Musica), condivisi con gli enti locali associati e gli enti privati. Un’attività progettuale che prevede nel territorio del Veneto il coinvolgimento di oltre un milione e trecentomila spettatori in cinque anni, per circa cinquemila spet-
tacoli suddivisi tra le diverse discipline. “Vogliamo arrivare in modo più puntuale nel territorio – ha dichiarato Zuin – e partire dai più piccoli, il teatro può dare molto per il comportamento civico dei giovani, il nostro futuro” “Abbiamo garantito un finanziamento di 1 milione di euro – ha dichiarato la Presidente della VI Commissione Regione del Veneto Francesca Scatto – abbiamo chiuso il bilancio assieme all’assessore Calzavara. Un riconoscimento per il lavoro che Arteven svolge.” (r.p.)
Massimo Zuin
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L’analsi. Antonio De Poli, senatore Udc: “La nostra agorà politica al servizio del territorio”
“Meno tasse e più risorse per le famiglie, il progetto autonomia approda in Senato” “A
scoltare il territorio che amiamo. Questa è la forza della Politica: oggi siamo chiamati a fare ciò che gli antichi Greci chiamavano l’Agorà, la piazza della Polis. Le nostre Comunità hanno bisogno di guardarsi negli occhi, parlare e confrontarsi. I Cittadini sono delusi e traditi dal linguaggio dei likes e dei tweet sui social eci chiedono più presenza nel territorio”. A parlare di una nuova “stagione” della politica è il Senatore Udc Antonio De Poli che traccia un bilancio dei primi 15 mesi di legislatura e guarda alle prossime sfide del futuro, a partire dall’Autonomia. Senatore De Poli, lei rappresenta l’area moderata nel centrodestra. Quali sono i risultati ottenuti in Parlamento? Nel nostro Dna politico c’è, da sempre, il sostegno alla famiglia. Ecco perché in Manovra abbiamo voluto fortemente 1 miliardo di risorse in più,
prevedendo strumenti come l’esonero contributivo per le mamme lavoratrici con almeno 2 figli, il rafforzamento del bonus asilo nido, il Fondo mutui prima casa e il bonus bollette. Abbiamo imboccato la strada giusta. Capitolo tasse: cosa avete fatto? Abbiamo tagliato le tasse ai redditi più bassi, lasciando più soldi in busta paga ai lavoratori e abbiamo Bankitalia, 600 euro in più all’anno nelle tasche di 3 contribuenti su 4. La nostra priorità è dare più attenzione a chi vive in una condizione di maggiore disagio. Come fa un buon padre di famiglia, bisogna sostenere chi, fra i propri figli, è più indietro. Quali sono le misure a sostegno delle imprese? Per noi del Centrodestra il lavoro passa attraverso il sostegno alle imprese (artigianali, commerciali, agricole e industriali). Ecco perché, in
Manovra, abbiamo previsto le maxi deduzioni al 120% per chi assume con contratto a tempo indeterminato nel 2024 e al 130% per chi assume under 30, donne con figli ed ex percettori del Reddito. Abbiamo archiviato l’assistenzialismo del passato. E, ancora, siamo riusciti ad ottenere l’ok dell’UE alla revisione del PNRR con 12,4 miliardi di risorse alle imprese per la transizione green. Da Roma a Venezia, quali sono i risultati ottenuti dalla filiera del centrodestra per il Veneto? La nostra Regione è la locomotiva d’Italia.Abbiamo il dovere di farla correre. E’ stato approvato l’Accordo per lo sviluppo e la coesione tra Governo e Regione Veneto, con oltre 607,6 milioni per le infrastrutture viarie, la messa in sicurezza del territorio, la riqualificazione urbana, i settori dei trasporti e della mobilità. Dobbiamo proseguire
Antonio De Poli
in questa direzione e lavorare, per portare a casa quei risultati che stanno a cuore al nostro territorio, come il completamento della SR 10 nella Bassa Padovana; il potenziamento della SP47 nell’Alta padovana e il raddoppio della SR308 Strada del Santo. Autonomia, a che punto siamo? Per la prima volta, grazie al Centrodestra, vediamo il tra-
guardo. Il 16 gennaio il ddl passerà all’esame del Senato. Abbiamo un appuntamento con la Storia: realizzare la volontà di 2,3 milioni di veneti che, nel 2017,con il referendum, ci hanno dato un indirizzo chiaro: riformare e modernizzare le nostre Istituzioni. Quali sono le prospettive per il 2024? Tanti gli obiettivi raggiunti, tanta la strada da fare. Dobbiamo lavorare per dare risposte ed essere un punto di riferimento concreto per il Veneto della concretezza,di chi lavora, di chi fa impresa ,di chi opera nel volontariato e promuove la solidarietà a tutela dei più deboli (anziani, non autosufficienti, disabili). La nostra Politica è restare uniti, insieme a chi - arrivando da diversi mondi che provengono anche dalle liste civiche - si riconosce nell’Agorà dei nostri Valori e, con noi, vuole fare squadra al servizio del territorio.
A Padova con Zaia e Giordani la presentazione di Veneto24, la prima e unica radio di informazione in Veneto Cinquanta notiziari al giorno, informazione regionale ogni 20 minuti, rubriche di approfondimento su politica, economia, attualità, impresa. Questa è Veneto24, la prima e unica radio di informazione regionale, presentata ufficialmente a Padova, al Centro culturale San Gaetano, alla presenza del presidente del Veneto Luca Zaia, del sindaco di Padova Sergio Giordani e di molti rappresentanti della politica e delle istituzioni regionali, insieme alla squadra che ogni giorno lavora ai contenuti messi in onda. Veneto24, nata da pochi mesi ma già conosciuta in tutta la regione, è edita da Give Emotions, gruppo veneto che ha dato vita a un vero e proprio sistema integrato di comunicazione, aggiungendo l’informazione radiofonica a quella “tradizionale” cartacea de La Piazza, mensile che da 30 anni arriva nelle case dei cittadini veneti, e a quella on line del quotidiano “LaPiazzaweb”. L’emittente radiofonica, diretta dalla giornalista Giorgia Gay, sfrutta le potenzialità del digitale con
il nuovo sistema Dab+, destinato a sostituire il tradizionale Fm. “Il Veneto raccontato dai fatti, dalle notizie, dalle persone” è il claim della radio, ascoltabile anche attraverso l’app, lo streaming dal sito web www.veneto24. it e i dispositivi smart speaker. Tutti i contenuti sono inoltre distribuiti come podcast su app e sito, per poter essere ascoltati anche in modo asincrono, quando e dove si preferisce. Al nuovo progetto editoriale ha rivolto un plauso e un augurio il presidente della Regione Luca Zaia, che vede in questa iniziativa un ulteriore motivo per sottolineare il “Veneto pride”: “Noi veneti siamo bravi, ci diamo da fare, lavoriamo sodo - ha detto Zaia - perciò dobbiamo essere orgogliosi dei nostri risultati, delle nostre eccellenze e di tutto ciò che riusciamo a fare di buono e di bello. Veneto24 è una radio giovane e frizzante, un’interessante novità nel panorama dell’informazione, complimenti e auguri a tutti”. Il sindaco di Padova Giordani ha ricordato che la sede della radio e a Pa-
dova, città che si conferma un punto di riferimento nel Nordest nei settori più disparati, una città viva che ispira iniziative sempre nuove. “Più di 3 milioni e mezzo di veneti ascoltano la radio ogni settimana – ha spiegato Costantino Da Tos, station manager di Veneto 24 -. La radio è il mezzo ideale per rimanere aggiornati su quanto accade, offre un servizio gratuito e in tempo reale. Tra le emittenti radiofoniche della nostra regione Veneto24 è la radio che mancava”. “Ogni giorno nei nostri notiziari riferiamo ciò che accade nei palazzi della politica, commentiamo l’attualità con i suoi protagonisti, raccontiamo le tante storie che arrivano dai territori del nostro veneto, dalle grandi città
come dai piccoli paesi di provincia – ha aggiunto il direttore Giorgia Gay -. E poi l’economia: diamo voce agli esperti, raccontiamo i risultati delle nostre eccellenze, coinvolgiamo i sindacati, le associazioni di categoria, gli imprenditori per capire dove sta andando il nostro Veneto. Ogni giorno, ci impegniamo a dare voce al Veneto che conta, come dice il nostro claim, ai suoi protagonisti. E lo facciamo in un modo completamente nuovo”. “Tutto ciò ha permesso di arrivare a una tappa importante, per la quale siamo qui, ma non definitiva per il nostro gruppo, che posso definire come l’unico multimediale e multipiattaforma del Veneto” ha concluso l’editore Giuseppe Bergantin. (g.g)
PROTAGONISTI A NORD EST Sintonizzati Cinquant’anni al passo con i tempi: sul futuro. la storia del Calzaturificio Michielon Storie di imprese ed imprenditori di successo - a cura di
La storia. L’attività di Fossò unisce il sapere artigianale alla qualità industriale
Veneto24 passa al sistema di ultima “L’attività è nata nelgenerazione 1973 dalla volontà di nostro padre e nostro Ad oggi siamo arrivati DAB che permette di zio. ascoltare anche ad avere 40 dipendenti, con linee con produttive, tra griffe eaudio marchioperfetta. nostro” ladue radio una qualità
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inquant’anni e non sentirli. O cinquant’anni e sentirli tutti, ma in esperienza e professionalità. È la storia del Calzaturificio Michielon, azienda di Fossò raccontata dai due titolari, i fratelli Nicola e Luca Michielon.
Nel 2004 abbiamo abbandonato il nostro marchio da uomo e ci siamo www.veneto24.it concentrati per produrre solo per le griffe, principalmente da donne. Insomma, abbiamo saputo reinventarci per rispondere alle esigenze del mercato. Il colpo più forte lo abbiamo sentito con la caduta delle Torri Gemelle, perché nel 2001 lavoravamo quattro mesi l’anno col nostro marchio per gli Stati Uniti e avevamo una Come nasce il vostro calzaturificio? decina di clienti, forse anche di più, “L’attività è nata nel 1973 dalla vosolo a New York. E dopo quella tralontà di nostro padre e nostro zio. gedia abbiamo perso parecchio laAll’epoca producevano scarpe da voro. Abbiamo quindi fatto la scelta uomo. Nel 1977 poi i due fratelli si di abbandonare il nostro marchio son divisi: mio zio ha incominciae dedicarci alle griffe, fino all’anno to a produrre calzature da donna scorso – ora anche loro si stanno coe mio padre invece ha continuato struendo i loro calzaturifici e per noi con quelle da uomo, soprattutto per “terzisti” c’è sempre meno spazio, Germania, Francia, Austria e SvizzeQual è il valore aggiunto di Michieperciò siamo ripartiti con un nuovo ra. Con questo marchio siamo anlon? marchio da donna. Abbiamo trovadati avanti fino alla metà degli anni to degli agenti, un po’ di clienti e Novanta con produzione nostra, poi “Produciamo tutto in Riviera del ci siamo imbarcati in questa nuole griffe si sono insediate qui nel terBrenta. L’acquisto dei materiali lo va avventura che qualche frutto lo ritorio e hanno incominciato a collafacciamo noi direttamente. Il taglio sta dando. Ad oggi siamo arrivati ad borare con noi. Il mercato da uomo e l’orlatura della tomaia viene fatto avere 40 dipendenti, con due linee è diventato sempre più difficile e un in dei laboratori esterni qui in zona, produttive, tra griffe e marchio nopo’ alla volta abbiamo perso quoma il resto viene prodotto tutto qui. stro. ta di mercato, così ci siamo speciaSiamo quindi al 100% Made in Italy. E quest’anno abbiamo festeggiato lizzati sulla produzione da donna. La produzione quasi a chilometro cinquant’anni, a luglio. Papà purzero è un valore aggiunto che ormai troppo è venuto a mancare ad ottopoche aziende mantengono”. bre, dopo anni di malattia, ma siamo L’artigianato è ancora un settore contenti che sia riuscito almeno a importante per il vostro territorio? festeggiare con noi questo impor“Assolutamente sì. Noi cerchiamo di tante traguardo”. accontentare tutte le richieste dei Cosa vi aspettate per il futuro? vari clienti, anche facendo qualche “Il 2022 è stato fantastico, con un SCARICA L’APP RADIO VENETO24 personalizzazione quando ci viene aumento di lavoro enorme. Nel richiesta”. 2023 invece c’è stata un’inflessione. L’anno che sta per arrivare non inizia sotto i migliori auspici, ma contiaAscolta mo in una ripresa dopo i primi mesi dell’anno. L’azienda è comunque sana e cerchiamo di difenderci. Non siamo pessimisti”.
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GENNAIO 2024
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Sport invernali: benessere per mente, muscoli e cuore Sci, snowboard, escursioni, ciaspole, pattinaggio su ghiaccio… oltre a regalare momenti di relax, rappresentano un allenamento completo per il corpo e una risorsa per il buon umore
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Montagna, gli sport che fanno bene alla salute
a settimana bianca è alle porte, con l’arrivo dell’inverno torna anche la voglia di praticare gli sport “stagionali”, dallo sci alpino, a quello da fondo, dallo snowboard al pattinaggio su ghiaccio, e tanti altri ancora. Queste attività, oltre a regalare momenti di divertimento e relax, garantiscono una corretta combinazione di movimenti per un allenamento completo, sia di potenziamento cardiovascolare che muscolare, oltre ad avere positive ricadute sul benessere mentale. L’azienda Ulss 2 Marca trevigiana ha stilato un elenco sui benefici della pratica, a qualsiasi livello, di uno sport invernale. Innanzitutto, si sottolinea l’elevato consumo di calorie: il freddo infatti accelera il metabolismo, consentendo al corpo di bruciare più calorie in minor tempo. La pratica degli sport invernali, inoltre, comporta il coinvolgimento dei principali gruppi muscolari e delle articolazioni: sciare o fare snowboard, o altre attività simili, allena contemporaneamente diversi gruppi muscolari e articolazioni e, di conseguenza, permette di sviluppare l’equilibrio e la flessibilità. Prosegue alla pag. seguente
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Infezioni respiratorie, alcuni consigli Il professor Andrea Vianello, Uoc Fisiopatologia respiratoria dell’Azienda Ospedaliera Università di Padova, risponde alle domande
L’ Azienda ospedaliera Università di Padova, con il contributo del professor Andrea Vianello, Uoc Fisiopatologia respiratoria, ha realizzato un video per rispondere alle domande più frequenti sulle infezioni alle vie respiratorie e dare alcuni consigli. Qual è la situazione delle infezioni respiratorie in questo periodo? “Via via che ci addentriamo nella stagione invernale la situazione delle infezioni respiratorie tende a complicarsi. Persiste il rischio di infezioni da Covid-19, la positività dei tamponi è attualmente intorno al 20% e che il numero delle ospedalizzazioni sta crescendo. In secondo luogo, dobbiamo affrontare anche il problema del cosiddetto virus respiratorio sinciziale, virus che colpisce soprattutto l’età pediatrica che già l’anno scorso è stato causa di numerose infezioni ed, infine, si avvicina al rischio dell’epidemia influenzale”. Cosa possiamo fare per evitare il contagio e i rischi conseguenti? “Per evitare il rischio di contagio dobbiamo mantenere alcune delle misure che tutti noi abbiamo conosciuto durante il Covid. E’ importante usare la mascherina quando si frequentano ambienti affollati e chiusi, mantenere l’igiene delle mani e, naturalmente, rimanere a casa nel momento in cui le condizioni fisiche non siano ottimali, quando per esempio vi sia un rialzo febbrile. Per i soggetti a rischio che abbiano contratto infezione da Covid-19 esistono te-
rapie antivirali efficaci che possono essere prescritte anche dal medico di medicina generale e che devono essere assunte entro i primi 5 giorni dalla positività del tampone. Vale invece la pena ricordare che per quanto riguarda l’infezione Covid ma anche per l’infezione influenza da virus influenzale gli antibiotici vanno assunti esclusivamente dopo consulto con il medico. Infatti assumere inappropriatamente antibiotici non è utile e provoca, quale unico effetto, quello di determinare lo sviluppo di resistenze alla stessa terapia farmacologica”. Quando è necessario rivolgersi al Pronto soccorso? “Nella maggior parte dei casi le infezioni respiratorie possono essere curate a casa. Ci sono però delle condizioni in cui è opportuno rivolgersi al Pronto soccorso. In primo luogo se l’infezione ha colpito una persona con co-patologia – cardiopatico, emopatico oppure di età molto avanzata - in secondo luogo se la persona colpita dall’infezione riporti dispnea, e cioè sensazione di mancanza di fiato, e in terzo luogo nel caso in cui la polsosimmetria, cioè quella semplice misura che molti di noi hanno imparato ad utilizzare durante il Covid - la polsosimmetria misurata al dito fornisca un valore di saturazione ossimoemoglobinica uguale o inferiore al 92%. Qualora siano presenti queste tre condizioni a fronte di un’infezione respiratoria è opportuno rivolgersi al Pronto soccorso”.
Segue dalla pag. precedente
Sport invernali: benessere per mente, muscoli e cuore Sci, snowboard, escursioni, ciaspole, pattinaggio su ghiaccio… oltre a regalare momenti di relax, rappresentano un allenamento completo per il corpo e una risorsa per il buon umore Oltre al benessere fisico c’è da tenere in considerazione anche quello mentale: praticare sport invernali all’aperto in compagnia contribuisce al benessere psicologico e mentale. Le maestose montagne offrono panorami mozzafiato, che promettono avventure indelebili nella memoria e una connessione straordinaria con la natura. Questo è un privilegio, però, che va vissuto assumendosi in parallelo l’importante responsabilità di praticare le attività in montagna in modo sicuro. Rispettare la montagna significa in effetti preservare l’integrità di questo ambiente straordinario ma anche la nostra sicurezza e quella degli altri. Ecco, quindi, che possono risultare preziosi i semplici ma efficaci consigli dell’Ulss 2 Marca trevigiana da seguire per intraprendere avventure sicure e consapevoli in montagna. Innanzitutto, è opportuno controllare le condizioni meteorologiche prima di programmare qualsiasi attività poi è bene informare amici o parenti del percorso intrapreso, senza trascurare di avere l’equipaggiamento adatto per l’attività. È indispensabile essere sempre consapevoli dei propri limiti e, quando il corpo ce lo fa capire, è bene prendere una pausa. Nelle escursioni in montagna è bene pianificare in anticipo il percorso, che dev’essere disegnato prendendo sempre decisioni informate. Ultimo dei consigli, ma non meno importante, è quello di portare cibo e acqua sufficienti per l’intera escursione. Uno degli sport invernali ancora poco praticati sulla neve ma bello e appagante è quello che presuppone l’uso delle ciaspole, attrezzature che consentono di camminare sulla neve profonda. La loro base larga distribuisce il peso, rendendo più agevole l’avanzata. Per praticare questa attività in modo sicuro e confortevole – si legge tra i consigli dell’Ulss 2 Marca trevigiana - è consigliabile avere, oltre alle ciaspole in regola, comodi e caldi scarponi da neve, bastoncini da trekking per mantenere l’equilibrio, abbigliamento adeguato e impermeabile. Molti non lo sanno ma sono numerosi benefici che questo sport può portare. Camminare con le ciaspole, infatti, è un ottimo esercizio aerobico. Questo tipo di attività stimola il sistema cardiovascolare, migliorando la circolazione e contribuendo al benessere generale del cuore. Rafforza i muscoli, perché tale attività fisica coinvolge soprattutto gambe e glutei, favorendo la tonicità e la resistenza di questi gruppi muscolari. Infine ha importanti ricadute a livello mentale: l’aria fresca e l’incantevole paesaggio invernale, caratteristiche delle escursioni con le ciaspole, hanno un impatto positivo perché offre un momento di relax e, riducendo lo stress, contribuisce a migliorare l’umore complessivo.
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I risultati di una nuova ricerca. La scoperta potrebbe cambiare l’approccio alla malattia
Tumore dell’ovaio, una diagnosi precoce è sempre più un obiettivo possibile U
na diagnosi precoce per il tumore dell’ovaio è oggi un obiettivo più vicino alla realtà: grazie, infatti, a nuove tecniche di analisi genomica è possibile identificare nei tamponi usati per il Pap test, il comune esame di screening dei tumori del collo dell’utero, la presenza di alterazioni molecolari, specifiche del tumore ovarico, con anni di anticipo rispetto alle prime manifestazioni della malattia. La diagnosi precoce del tumore dell’ovaio, i cui sintomi si manifestano tardivamente, è fondamentale per la sopravvivenza. Questa passa, infatti, a cinque anni dalla diagnosi, da appena il 30% per i tumori diagnosticati al III stadio a oltre il 90% per i tumori identificati al I stadio, quando la malattia è ancora nella fase inziale di sviluppo. “La sopravvivenza al tumore dell’ovaio dipende fortemente dal momento in cui la malattia viene scoperta: cambiare la nostra capacità di fare diagnosi precoce, significa cambiare le possibilità di cura. Ed è quello che crediamo sia possibile fare grazie a un approccio innovativo, implementabile su larga scala e non invasivo utilizzando i tamponi dei Pap test e applicando tecniche di analisi genomica in grado di identificare un’importante firma molecolare di questo
L’applicazione di tecniche innovative di genomica permetterebbe di rilevare tracce di tumore ovarico con anni di anticipo rispetto alla manifestazione dei sintomi, grazie all’analisi del DNA sui tamponi utilizzati per il Pap test.
tumore: la sua instabilità genomica”. Lo sostengono Maurizio D’Incalci, professore di farmacologia in Humanitas University e responsabile del laboratorio di Farmacologia Antitumorale in Irccs, Istituto Clinico Humanitas, e Sergio Marchini, responsabile dell’Unità di Genomica traslazionale dello stesso istituto, che hanno ideato e coordinato lo studio, pubblicato sulla rivista “Science Translational Medicine”. La ricerca è stata condotta in maniera retrospettiva a partire dai tamponi di Pap test di 113 pazienti, raccolti e analizzati in collaborazione con numerosi centri su tutto il territorio italiano: Irccs Ospedale San Gerardo di Monza, Irccs Policlinico Gemelli di Roma, Irccs Istituto Nazionale dei Tumori di
Milano, Irccs Ospedale San Raffaele di Milano, il Centro di Riferimento Oncologico di Aviano, l’Azienda Ospedaliero Universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino, l’Istituto Mario Negri di Milano e l’Università degli Studi di Padova. In Italia ogni anno vengono diagnosticati più di 5000 nuovi casi di tumore all’ovaio, che si aggiungono alle circa trentamila donne che sono già in cura per la patologia. La forma più frequente di tumore ovarico è chiamato “carcinoma ovarico sieroso ad alto grado” (Hgsoc). Costituisce il 70% di tutte le diagnosi e rappresenta purtroppo la forma più aggressiva e letale della malattia, spesso resistente ai farmaci chemioterapici anche perché diagnosticata in fase avanzata.
Il tumore all’ovaio è infatti una patologia che non dà sintomi facilmente riconoscibili. “Il tumore all’ovaio viene diagnosticato quando ormai è in fase avanzata, quando cioè la malattia è diffusa in più organi. Il trattamento in questo stadio è molto complesso e spesso le pazienti vanno incontro a resistenza alla terapia” ribadisce la la professoressa Chiara Romualdi del Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova che ha partecipato alla pubblicazione su Science Translational Medicine. Negli ultimi decenni diversi gruppi di ricerca nel mondo hanno provato a mettere a punto una tecnica di diagnosi precoce per il tumore ovarico, senza successo. “A fare la differenza, questa volta, è l’idea di guardare a una caratteristica molecolare delle cellule tumorali: la loro instabilità genomica – spiega Sergio Marchini –. Oggi sappiamo che già nelle prime fasi del pro-
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cesso di trasformazione tumorale, il DNA delle future cellule neoplastiche è caratterizzato da profonde anomalie nella sua struttura e organizzazione. L’instabilità genomica è quindi una caratteristica primitiva e non condivisa con le cellule sane, e quindi un’ottima base di partenza per sviluppare un test di diagnosi precoce”. “Avere dei metodi per la diagnosi precoce diventa cruciale: nello studio appena pubblicato abbiamo dimostrato come sia possibile (usando campioni che vengono abitualmente presi per il Pap test, cioè, campioni non invasivi, facili da ottenere e già utilizzati per altri screening) identificare con largo anticipo rispetto al momento della diagnosi le alterazioni genomiche precoci tipiche delle cellule tumorali. Il lavoro – sottolinea la professoressa Romualdi– ha un’ampia parte sperimentale e una, altrettanto grossa, parte computazionale”.
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“Gender gap”. Il dossier dell’Ulss 3 Serenissima
Medicina declinata al femminile per vincere le diseguaglianze Il “Bilancio di Genere”, mette a disposizione dei cittadini e della stessa Azienda sanitaria una mappa dettagliata e aggiornata dei servizi sanitari e sociosanitari, negli ospedali e nel territorio, cercando di individuare eventuali sperequazioni di genere, con le conseguenti possibili azioni migliorative
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ivono in media cinque anni in più rispetto agli uomini, eppure le donne, che sono quindi mediamente più longeve e più fragili, fanno registrare un tasso di ospedalizzazione sensibilmente inferiore: basterebbe questo dato per far interrogare sulle diseguaglianze di genere che si registrano anche in sanità. L’Ulss 3 Serenissima ha scelto di compiere un’analisi approfondita del cosiddetto “gender gap”, ed ha realizzato il proprio “Bilancio di Genere”. “Le progettualità della nostra Ulss 3 Serenissima a favore delle donne -
ha sottolineato il Direttore dei Servizi socio-sanitari, Massimo Zuin - sono state avviate da tempo: l’Ulss 3 Serenissima è in prima linea su temi quali il contrasto alla violenza sulle donne, la “medicina di genere” che declina gli interventi terapeutici con attenzione particolare all’universo femminile, la prevenzione delle patologie tipicamente femminili, i nuovi linguaggi per il benessere della donna quando è oggetto di interventi sanitari anche nell’ambito del disagio mentale o delle dipendenze: questo “Bilancio di Genere”, che è diventato un fascicolo, ottanta pagine piene di dati e indicatori, segna un passaggio cruciale, su cui ci misureremo, quanto alle azioni in questo ambito, anche negli anni a venire”. Il “Bilancio di Genere” mette a disposizione dei cittadini e della stessa Azienda sanitaria una mappa dettagliata e aggiornata dei servizi sanitari e sociosanitari, sia negli ospedali che nel territorio, e li legge cercando di individuare in ogni intervento eventuali sperequazioni di genere, con le conseguenti possibili azioni migliorative. “Con la sua ricerca, l’Azienda sanitaria veneziana, inoltre - ha sottolineato la dottoressa Consuelo Celebrin, del Servizio Innovazione e Sviluppo dell’Ulss 3 Serenissima -, evidenzia i progressi
che sono stati compiuti nella cosiddetta “medicina di genere”, cioè nell’approccio di terapia e di assistenza declinato in modo diverso e il più possibile efficace a seconda che si intervenga su un paziente di sesso femminile o di sesso maschile”. L’Ulss 3 Serenissima si è concentrata anche sulla verifica delle diseguaglianze tra uomini e donne all’interno della propria struttura e nell’organizzazione operativa della propria attività. Tra i circa ottomila dipendenti le donne sono più del doppio degli uomini, segnala la ricerca, e il trend che parla di una predominanza al femminile è confermato anche dall’analisi delle assunzioni negli ultimi anni. “Si registra anche - sottolinea il Direttore Zuin - una sensibilissima riduzione del gap tra uomini e donne a livello dirigenziale: se nel 2018 i dirigenti maschi erano 598 e i dirigenti femmina erano solamente 484, nel 2022 è avvenuto il ‘sorpasso’, con 541 dirigenti donne a fronte di 536 dirigenti uomini”. Un plauso al Bilancio di Genere dell’Ulss 3 Serenissima è giunto da Giovanna Badalassi, esperta di gender budgeting e di valutazione delle politiche pubbliche in materia di pari opportunità.
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Ciclo misto - Valori ponderati (l/100km): 0,96 Consumo di energia elettrica (Wh/km): 199,23 Range consumi (l/100km) - ponderato ciclo misto Charge depleting: 0,96 Emissioni CO2 g/km (range) ponderato ciclo misto Charge depleting: 22 - Consumi ed emissioni WLTP* (ai sensi del Regolamento UE 2017/1151)