laPiazza di Venezia e Mestre Febbraio 2024

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FEBBRAIO 2024

Periodico d’informazione locale - Anno XXXI n. 42

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Veneto inquieto Nicola Stievano

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orse Carlo Mazzacurati ne avrebbe ricavato qualche spunto per un nuovo film o uno dei suoi indimenticabili personaggi di un Veneto irrequieto e inquieto, sempre un po’ border line e alle prese con le proprie contraddizioni. Chissà se il grande regista, scomparso troppo presto dieci anni fa, avrebbe aggiunto alla sua potente galleria di veneti fuori dagli schemi anche “fleximan”, il giustiziere degli autovelox osannato sui social. Chissà come avrebbe raccontato le prodezze di questo vandalo (ammesso che sia uno solo) che a colpi di flessibile ha imposto a livello nazionale la narrazione del povero automobilista vessato dalle multe che risolve il problema da sé e che entra persino nel dibattito politico, facendo il paio con la crisi isterica provocata dalla “scoperta” delle città a 30 all’ora. Ancora una volta emerge la figura dell’eroe solitario, un po’ rude e un po’ romantico, pronto a combattere il “sistema” con le sue mani, pronto ad appianare le ingiustizie e le prevaricazioni con un taglio netto al palo che sorregge gli autovelox insieme ai nostri alibi. Allora non c’erano i social ma i “serenissimi”, giusto per fare un esempio, avrebbero goduto della stessa popolarità sul web. E’ la fin troppo facile scorciatoia che rifugge la complessità, la riflessione, il confronto civile.

TANTI SPETTACOLI, MUSICA E ARTE PER IL CARNEVALE DI VENEZIA NEL NOME DI MARCO POLO Fino al 13 febbraio l’intera città diventa la mappa di un viaggio fantastico all’insegna dell’avventura Servizio a pag. 6

GRANDI EVENTI

AUTONOMIA, PRIMA VITTORIA Servizio a pag. 21 IN AULA AL SENATO: ESULTA IL CENTRODESTRA MA ORA LO SCONTRO SI FA PIU’ ACCESO, OPPOSIZIONE ALL’ATTACCO FINE VITA BOCCIATO PER UN VOTO, IL CONSIGLIO REGIONALE SI DIVIDE TRA SORPRESA E NUOVE POLEMICHE Servizio a pag. 20

Il nodo delle riforme

segue a pag 5

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ELEZIONI E GRANDI MANOVRE NEI PARTITI, L’INCOGNITA SUL TERZO MANDATO E LA MOSSA DEL LEGHISTA STEFANI

Autonomia, stiamo cambiando il Paese Luca Zaia Governatore Regione Veneto

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l voto favorevole del Senato al disegno di legge sull’autonomia differenziata rappresenta la pietra miliare che segna l’accelerata finale verso un traguardo di rinascita per il Paese; per tutto il Paese. Il Veneto, la nostra Regione, è stata l’apripista di un percorso che, una volta portato termine, sarà occasione di progresso e giovamento per tutte le realtà territoriali, anche quelle verso le quali rimane indispensabile un’attenzione solidale. segue a pag 5

Servizio a pag. 22

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Il mirabolante viaggio di Marco Polo

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Sfilate di Carri Allegorici www.veneto24.it

Calendario: Dese: domenica 28 gennaio Chirignago: domenica 4 febbraio Pellestrina: giovedì 8 febbraio Lido di Venezia: venerdì 9 febbraio Marghera: sabato 10 febbraio Burano: sabato 10, domenica 11 e martedì 13 febbraio Campalto: domenica 11 febbraio Mestre: lunedì 12 febbraio Zelarino: martedì 13 febbraio

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dal 27 gennaio al 13 febbraio 2024 Direzione artistica Ascolta Massimo Checchetto

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Facciamo il punto

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Autonomia, stiamo cambiando il Paese Luca Zaia Governatore Regione Veneto

L’Autonomia sarà il volano, anche in termini di entusiasmo e partecipazione alla vita pubblica, che condividiamo con le nuove generazioni, con i ragazzi che vedono nel cambiamento del Paese le basi per costruire con orgoglio e passione il loro futuro. Ringrazio i Senatori che hanno consentito di coronare questo primo voto positivo del Parlamento. Anche a fronte di tante affermazioni udite in questi giorni sento di dover ripetere e confermare che l’autonomia non vuole lasciare indietro nessuno, non è la fuga dei ricchi dalla nave in difficoltà. È un nuovo modo di unire e progredire insieme, superando con un moderno regionalismo le rovine di uno statalismo che, questo sì, nei decenni passati ha prodotto territori a differenti velocità. Di fronte alla portata storica della riforma che si sta profilando va ribadito chiaramente come l’autonomia non è la secessione dei ricchi che qualcuno si ostina a fare credere. Nessuna regione sarà privata di qualcosa e godrà, invece, di maggiori opportunità di crescita. La cabina di regia dei Lep mette a terra importanti e maggiori diritti dei cittadini, che saranno la garanzia di prestazioni e servizi uniformi su tutto il territorio nazionale. Lo stesso termine ‘differenziata’ non indica diversità tra le regioni ma identifica un sistema di autonomia articolato e virtuoso, già sperimentato con successo in altri grandi paesi europei come la Germania.

Venezia sempre più città della memoria V

enezia sempre più Città della Memoria delle vittime della Shoah con le sue 185 pietre d’inciampo posate, terza dopo Milano e Roma. Lo dimostra l’ultima posa di altre 26 pietre d’inciampo che sono state messe a dimora in occasione dell’ultimo Percorso della Memoria in vista della Giornata della Memoria del 27 gennaio. Nove sono state solamente quelle poste nell’ultima giornata dell’iniziativa, sul ciglio delle abitazioni delle persone che allora subirono l’orrore della deportazione nei lager nazisti e dove molti trovarono la morte. Presenti tanti cittadini, associazioni e le autorità cittadine, tra cui la presidente del consiglio comunale, Ermelinda Damiano, che ha nuovamente ricordato l’importanza di trasmettere la memoria alle nuove generazioni, “affinché possa essere mantenuto vivo il ricordo”. Damiano ha poi concluso: “Le istituzioni insieme alle associazioni e gli enti locali con grande sensibilità e generosità fanno rete tra di loro, coinvolgendo anche i cittadini, per far sì che Venezia sia sempre di più Città della Memoria”. Presenti anche il presidente della Municipalità di Venezia-Murano-Burano Marco Borghi, il vicepresidente della comunità ebraica di Venezia Paolo Navarro Dina, la storica dell’arte e assistente della direzione del Centro Tedesco di Studi veneziani, Petra Schaefer e la Consulta provinciale degli studenti. Quest’anno si è voluto ricordare in modo particolare Rita Ancona, una delle sopravvissute ai campi di concentramento, che ebbe la fortuna di incontrare in Germania una seconda veneziana sopravvissuta, Regina Brandes, la cui memoria è stata ricordata con un’altra pietra a suo nome. Inoltre l’accento è stato posto su tre giovani deportati per motivi politici: Edoardo Cipulat, Carlo Caselli e Gildo Barbon (r.m.)

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Posizionate altre 26 pietre d’inciampo: in tutto sono 185

Continua a fare molta più presa l’idea della “lotta” contro i cosiddetti “poteri forti”, via via identificati nell’autorità, nelle leggi, nelle regole che stanno alla base della società democratica nella quale abbiamo la fortuna di vivere. Ed è proprio perché siamo liberi di esprimere il nostro pensiero che molti possono osannare anche un gesto criminale come quello di abbattere un bene pubblico, che dovrebbe servire a migliorare la sicurezza sulle strade. Certo è il segnale dell’esasperazione di automobilisti, gente che va al lavoro e che ogni giorno è in automobile per necessità, di chi si sente braccato e punito ingiustamente. Sicuramente c’è qualcosa che non va nella gestione di questi apparecchi così come della mole di multe che staccano in continuazione, alle quali si aggiungono altre gabelle che fanno lievitare cifre già importanti. Ma non serve imbracciare un flessibile nel cuore della notte per cambiare le cose. Ora in tanti auspicano una “riflessione”: ben venga, purché non si limiti a facili e vuoti slogan.

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Redazione: Direttore responsabile Nicola Stievano >direttore@givemotions.it< Redazione >redazione@givemotions.it<

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Eventi

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Fino al 13 febbraio. Ancora una volta la firma è del direttore artistico Massimo Checchetto

La magia del Carnevale si rinnova e celebra la figura di Marco Polo L’assessore Venturini: “Da non perdere in laguna gli spettacoli all’Arsenale e le tante iniziative tra campi e campielli ma faranno sicuramente il pienone anche le sfilate dei carri mascherati in terraferma e nelle isole”

“I

l Carnevale quest’anno incarna a pieno l’animo avventuriero e curioso di Marco Polo, il viaggiatore per antonomasia. Quando ci siamo seduti attorno a un tavolo per sviluppare idee e iniziative in vista di questa edizione del Carnevale, che fino al 13 febbraio coinvolgerà laguna e terraferma, siamo partiti da lui, narratore di mondi fantastici e lontani, commerciante che con sprezzo del pericolo ha conosciuto culture e tradizioni inimmaginabili. Per questo lo slogan della kermesse è ‘Ad Oriente... il mirabolante viaggio di Marco Polo’. Celebreremo i 700 anni dalla

sua morte facendoci promotori del suo messaggio e del suo esempio. Che è poi l’esempio dei Grandi della Storia, sospinti dalla curiosità di spingersi sempre un po’ più in là”. Parola dell’assessore al Turismo Simone Venturini che sottolinea la volontà di dar vita a un palinsesto di eventi diffusi che possano coinvolgere tutti, ma proprio tutti. “Da non perdere in laguna gli spettacoli all’Arsenale e le tante iniziative tra campi e campielli - aggiunge ma faranno sicuramente il pienone anche le sfilate dei carri mascherati in terraferma e nelle isole. Una tradizione che sta prendendo

sempre più piede”. Tutto il territorio comunale diventa la mappa di un viaggio fantastico caratterizzato da spettacoli, musica e arte per un Carnevale “capillare” e fantasioso. Un’edizione che avrà come filo rosso l’impresa più grande di tutte: l’arrivo di Marco Polo alla corte del Gran Khan in Cina e il suo racconto minuzioso e intrigante giunto a noi attraverso le pagine de Il Milione, capolavoro della letteratura mondiale. L’edizione del Carnevale di Venezia 2024 vede ancora una volta la firma del direttore artistico e scenografo del Teatro La Fenice Massimo Checchetto e ha riservato molte sorprese fin dal primo fine settimana con l’atteso corteo acqueo capitanato dalla mitica “Pantegana” lungo il Canal Grande

e con gli spettacoli nei teatrini orientaleggianti allestiti in piazza San Marco,

Il 15 febbraio appuntamento con il Corteo delle Marie. Festeggiamenti anche per il Capodanno Cinese del 9 febbraio in piazza Ferretto e in altri campi e luoghi della città. “E poi ancora il corteo delle Marie sabato 15 febbraio, le mostre, la cultura, l’attesissimo spettacolo notturno in Arsenale - aggiunge l’assessore Venturini - ‘Terra incognita. Il mirabolante viaggio di Marco’ (il 2 febbraio, ndr) sarà uno show che riempirà di magia lo specchio d’acqua della Darsena Grande. Un racconto immaginifico, liberamente ispirato a Il Milione, narrato in chiave fan-

tastica attraverso i diversi linguaggi creativi dell’arte”. Venezia incontrerà l’Estremo Oriente anche grazie a un’iniziativa organizzata dall’Associazione per la Promozione della Cultura e del Turismo Italia-Cina (ICCtpa). In occasione del Capodanno cinese il 9 febbraio, nel pomeriggio, partirà un’imponente parata per le vie pedonali di Mestre: draghi e serpenti procederanno festosi affiancati da bambini e ragazzi in abiti tradizionali (lanterne alla mano) per celebrare, insieme al pubblico, il countdown verso la mezzanotte cinese (ore 17 locali). A Venezia, invece, Campo San Polo sarà allestito a tema per l’evento, mentre l’Arsenale ospiterà spettacoli di arte cinese e l’M9 di Mestre, infine, darà vita a laboratori ad hoc.

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Opere pubbliche

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Il progetto del terminal. Si ridurrà il traffico sul ponte della Libertà e piazzale Roma

Nuovo cavalcavia in arrivo: così San Giuliano si prepara a cambiare volto Allo studio una passerella ciclopedonale che dal parco passerà sopra al canale e il nuovo hub tra San Giuliano e Pili con fermata del treno

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ivoluzione in arrivo per l’area di San Giuliano, con un nuovo cavalcavia al posto di quello attuale, una passerella ciclopedonale che dal parco passerà sopra al canale e il nuovo hub tra San Giuliano e Pili con fermata del treno, per togliere traffico dal ponte della Libertà e da piazzale Roma. Per ora, ovviamente, si è solo alla fase dello studio di fattibilità e il Comune di Venezia è a caccia di fondi al Ministero delle infrastrutture per i nuovi terminal cittadini, ma il terminal di San Giuliano comincia a prendere vita con un progetto dal valore di poco più di 73 milioni di euro stimati che fa parte degli otto progetti di fattibilità tecnico-economica per i principali snodi di centro storico e terraferma approvati dalla

giunta nell’ultima riunione del 2023 dopo Natale. Il lavoro partirà dalla realizzazione del nuovo cavalcavia sopra il canale di San Giuliano, per il quale sono al vaglio due diverse ipotesi di lavoro, in affiancamento o in alternativa a quello già esistente. La struttura porterà poi nel nuovo terminal dei Pili dove sarà realizzato un nuovo grande parcheggio in mezzo al verde e l’hub di collegamento per la partenza dei collegamenti acquei verso il centro storico. Le ipotesi si differenziano sia per il costo che per le funzionalità, ma entrambe prevedono la realizzazione della nuova struttura in una posizione più vicina al parco con una passerella ciclopedonale a superare canale e binari. Il nuovo terminal nelle

previsioni potrà sopportare un traffico stimato in un range tra le dodici e le diciassettemila presenze tra bus turistici e auto private, dati che si basano sui risultati del Pums 2030, che calcola 28 mila arrivi a Venezia in treno 21mila in auto e altrettanti con gli autobus, seimila in tram per un totale che sfiora i centomila passeggeri giornalieri, parte dei quali, dunque, sarebbe smistato verso la terraferma. Dal punto di vista strutturale, le dotazioni dell’hub di San Giuliano vedrebbero realizzate due ciclovie, le tre stazioni interconnesse di treno, tram, autobus con collegamenti verticali e scavalchi in quota di strade e binari, e due fermate acquee; unasul canale di San Giuliano nell’area già adibita a fermata ma ovviamente da

Uno scorcio del parco San Giuliano (fonte: Comune di Venezia)

potenziare e modernizzare, e una ai Pili con un nuovo terminal e darsena. ”Del nuovo terminal si parla da tempo – spiegano dal Comune – ed è ovviamente una delle nostre priorità in quanto previsto dal Pums 2030 comunale e metropolitano. Diventerà la nuova porta di accesso a Venezia, che intende ridurre il traffico sul ponte della Libertà e piazzale Roma fermando gli automezzi ai Pili e a San Giuliano, attivando anche le nuove fermate del

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treno e del tram. Obiettivo è spostare, e alleggerire, i flussi attuali di traffico e passeggeri diretti a Venezia e intercettarli in maniera costruttiva”. Dai disegni del progetto appare chiara anche ‘ipotesi di rivalutazione dell’intera area dei magazzini delle ditte di San Giuliano, che dovranno a loro volta investire una cifra stimata attorno ai 10 milioni di euro per l’adeguamento dei capannoni nell’area fronte canale. Massimo Tonizzo


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Turismo

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La sperimentazione. L’importo per il 2024 sarà di 5 euro giornalieri e non sono previste riduzioni

Contributo d’accesso: la piattaforma per chiedere il Qr code è on line I

l “cuore del sistema” del contributo d’accesso, ovvero la piattaforma multicanale e multilingua è online. Dopo l’approvazione del consiglio comunale del “Regolamento per l’istituzione e la disciplina del Contributo di accesso, con o senza vettore, alla Città antica del Comune di Venezia e alle altre Isole minori della Laguna” dello scorso settembre e le successive delibere di giunta che ne hanno definito i dettagli operativi, è raggiungibile all’indirizzo https://cda. ve.it la piattaforma per ottenere il titolo (Qr Code) da esibire in caso di controlli. Il titolo attesterà il pagamento del contributo o la condizione di esclusione/esenzione e andrà sempre conservato. Contributo L’importo per il 2024 sarà di 5 euro giornalieri e non sono previste riduzioni. Non vi sarà neppure l’individuazione di una soglia di presenze oltre la quale applicare una maggiorazione del contributo di accesso. Le giornate in cui è previsto il contributo Si tratterà complessivamente di 29 giornate. Si inizierà con un blocco unico dal 25 aprile al 5 maggio, per poi proseguire nei sabato e domenica di maggio (11 e 12, 18 e 19, 25 e 26), giugno (8 e 9, 15 e 16, 22 e 23, 29 e 30) e luglio (6 e 7, 13 e 14). Il contributo è dovuto per la fascia oraria dalle ore 8:30 alle ore 16 e non verrà applicato per l’accesso alle isole. Chi dovrà pagare il contributo di accesso e chi no Il Contributo di accesso dovrà essere corrisposto da ogni persona fisica, di età superiore ai 14 anni, salvo che non rientri nelle categorie dei soggetti non tenuti al pagamento. In linea generale, il contributo sarà richiesto ai visitatori giornalieri che non soggiornano in strutture poste nel Comune di Venezia. Non dovranno pagare il Contributo di accesso i residenti nel Comune di Venezia (ai quali basterà esibire il documento di identità), i lavoratori (dipendenti o autonomi), anche pendolari, gli studenti

Il titolo attesterà il pagamento del contributo o la condizione di esclusione/esenzione e andrà sempre conservato “Il nostro obiettivo non è di fare cassa ma di mettere a punto, primi al mondo, uno strumento in grado di individuare un nuovo equilibrio”

di qualsiasi grado e ordine di scuole e università che hanno sede in città antica o nelle isole minori, i soggetti e i componenti dei nuclei familiari di chi risulta aver pagato l’Imu nel Comune di Venezia. Il regolamento ha previsto che siano esentati dal pagamento del Contributo di accesso tutti coloro che soggiornano in strutture ricettive situate all’interno del territorio comunale (turisti pernottanti), i residenti in Veneto, i bambini fino ai 14 anni di età, chi partecipa a competizioni sportive, forze dell’ordine in servizio, il coniuge, il convivente, i parenti o affini fino al 3° grado di residenti nelle aree in cui vale il Contributo di accesso e una serie ulteriore di esenzioni previste nel Regolamento. “I controlli saranno nei principali punti di accesso alla città, a campione, effettuati da persone ben riconoscibili, con pettorine apposite” precisa il vicesindaco Andrea Tomaello, che aggiunge: “È un primo passo per tentare il controllo del turismo e cercare di evitare l’assalto in determinate giornate. Alla fine dell’anno tireremo le somme e vedremo se ci sarà qualcosa da modificare. Ricordo che si tratta di un test, primo in Italia, e la speranza è di riuscire ad arrivare poi all’obiettivo”. “Si tratta di una svolta rilevante nella gestione dei flussi turistici di Venezia - è il commento dell’assessore al Bilancio, Michele Zuin -. Un provvedimento sperimentale che porterà a un confronto continuo e diretto con tutte le categorie economiche e sociali per monitorare assieme gli

effetti a breve e medio termine. Le esenzioni rispondono a norme di buon senso per garantire l’accesso a Venezia a chi lavora, studia, ha i propri affetti, esigenze sanitarie o deve recarsi per necessità nel capoluogo della regione, che ospita tantissime funzioni amministrative. Venezia è una città accessibile, aperta, ma i visitatori, sia nazionali sia internazionali, devono comprendere che serve una giusta programmazione per gestire al meglio il delicato equilibrio tra residenzialità e turismo”. “L’amministrazione ha lavorato per calibrare caratteristiche e tempistiche della sua sperimentazione - spiega l’assessore al Turismo, Simone Venturini -. Il nostro obiettivo non è di fare cassa ma di mettere a punto, primi al mondo, uno strumento in grado di individuare un nuovo equilibrio tra le esigenze di chi a Venezia ci abita, ci lavora o ci studia e chi Venezia la intende visitare e conoscere. Ci saranno aggiustamenti in corso d’opera e lavoreremo con spirito inclusivo per individuare le migliori soluzioni alle problematiche che dovessero emergere. Il nostro è un approccio umile e propositivo per disincentivare il turismo giornaliero, perché il “mordi e fuggi” complica in determinate giornate la gestione dei flussi, a favore di tutti i visitatori che intendono conoscere in modo più approfondito la nostra città prendendosi il giusto tempo (almeno una notte) per entrarci in sintonia e per scoprire il suo patrimonio artistico, alle sue tradizioni, al suo artigianato”.

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Politica

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L’analisi del Pd. Monica Sambo e Tommaso Bortoluzzi contestano le scelte dell’amministrazione

“Risorse usate solo per stadio e palazzetto, dimenticati i servizi” “Da ormai 7 anni denunciamo la poca attenzione di questa giunta nei confronti delle categorie più deboli, famiglie numerose con redditi bassi”

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n questi anni l’amministrazione Brugnaro ha deciso di utilizzare le risorse dell’avanzo di bilancio solo per costruire stadio e palazzetto, tralasciando ogni altro intervento sia dal lato della rigenerazione urbana, ma anche nell’investimento dei servizi e delle politiche sulla residenza. Questa amministrazione ha infatti scelto di impiegare circa 300 milioni di euro per questo progetto faraonico, di cui oltre 90 milioni di euro dall’avanzo di bilancio del Comune, risorse che potevano essere invece utilizzate per dare servizi in città, per effettuare opere di rigenerazione urbana di cui tutto il territorio necessita. Da ormai 7 anni denunciamo la poca attenzione di questa giunta nei confronti delle categorie più deboli, famiglie numerose con redditi bassi, che pur sotto la soglia di povertà sono costrette a pagare l’addizionale Irpef comunale”. Così Monica Sambo, consigliera comunale e segretaria comunale del Pd e Tommaso Bortoluzzi, responsabile Bilancio e Pnrr della segreteria comunale Pd. “Sul fronte dei servizi per l’infanzia, un dato allarmante è il calo drastico della natalità in città, ma di fronte alla carenza di bambini l’amministrazione Brugnaro continua ad applicare dal 2015 un aumento del 25% delle tariffe degli asili nido, oltre ad aver deciso di chiudere nel territorio sia asili sia scuole dell’infanzia e di esternalizzare parte del personale” spiegano i due esponenti dem. “In materia di politiche giovanili abbiamo sottolineato la totale assenza di risorse e progetti rivolti ai giovani e alle loro esigenze, sia in termini di spazi che di progettualità per il futuro, l’unico investimento riguarda lo sport - proseguono -. Un’amministrazione che non si pone in ascolto della fascia più giovane della popolazione e non vede in essi la chiave dello sviluppo futuro, non ha

domani”. I due incalzano: “Bisogna ricordare che la città è stata per anni (con le amministrazioni di centrosinistra) un modello per tutta Italia per il governo del fenomeno delle droghe. Questa amministrazione dopo aver interrotto il servizio degli operatori di strada, con pesantissime ripercussioni sulla

La segretaria del Pd comunale Monica Sambo

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società, ha deciso solo negli ultimi anni di investire alcune risorse, però del tutto irrisorie rispetto al fenomeno. La situazione è infatti drammatica in città sia per il numero di morti da overdose sia per l’aumento esponenziale del consumo di droghe pesanti”. Per quanto riguarda la residenzialità, il Pd commenta: “L’emergenza casa è sicuramente una delle emergenze più rilevanti del territori. Purtroppo però sulla casa gli investimenti in questi anni sono stati assolutamente irrisori. Gli ultimi numeri disponibili sulla casa, confermato infatti che che dal 2015 ad oggi gli appartamenti sfitti in comune siano raddoppiati da 500 a oltre 1000 unità. Tra il 2015 e il 2023 il comune incassava dagli affitti delle case comunali 97 milioni di euro e ne spendeva 91,5 milioni di spese e manutenzioni. Sostanzialmente investiva nella residenza meno risorse di quelle che incassava. Solo l’azione della minoranza ha portato nel bilancio previsionale 2024-2026 qualche tangibile risultato, con un investimento ulteriore di 18 milioni di euro in 3 anni, che se però rapportiamo agli investimenti sul Palazzetto e lo Stadio rappresentano meno del 6% dell’investimento”. Quindi, il tema mobilità e trasporti: “Il dato fornito dal Comune di Venezia sugli incassi derivanti dai proventi del trasporto pubblico ammontano alla significativa cifra di 35,9 milioni di euro, risorse di fatto sottratte allo stesso trasporto pubblico locale che ha presentato spesso situazioni di caos sui mezzi con particolare riguardo ai servizi offerti agli utenti alle isole”. “I numeri dell’amministrazione Brugnaro cristallizzano una politica improntata esclusivamente alla ricerca del massimo risultato economico possibile con la continua e costante sottrazione degli spazi, la riduzione dei servizi al cittadino, la mancanza di condivisione, la chiusura di intere aree della città ai suoi residenti, sono tutti importanti segnali che indicano un chiaro declino sociale e urbano”.


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Economia

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L’analisi di Camera di Commercio e Unioncamere. La provincia ha importato prodotti per 1,8 miliardi

Con la crisi di Suez soffrono l’import e l’export delle imprese veneziane Pozza: “Bisogna pensare di riportare la produzione all’interno del Mediterraneo e di riavvicinare impianti e produzione”

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a riduzione del transito di navi per il Canale di Suez preoccupa le imprese veneziane e rodigine. Pesanti le possibili ripercussioni sui traffici commerciali non solo da e verso l’Asia orientale, ma anche sugli scambi con Iraq, Kuwait, Bahrein, Qatar, Emirati Arabi Uniti, Oman, Yemen, Pakistan, India, Bangladesh, Sri Lanka. Si tratta infatti di aree strategiche per la provincia di Venezia: la provincia ha importato da questi paesi prodotti per 1,8 miliardi di euro (il 21,6% dell’import provinciale). Di questi 1,1 miliardi arrivano dall’Asia Orientale (nello specifico dalla Cina 625 milioni, il 7,6% dell’import provinciale) e 324 milioni dall’India (4,3% dell’import). Le prime voci merceologiche di questi flussi sono prodotti tessili e abbigliamento, Coke e prodotti petroliferi raffinati, prodotti alimentari e bevande, sostanze e prodotti chimici, apparecchi elettrici. Oltre al gas naturale le principali voci sono sostanze e prodotti chimici, prodotti alimentari e bevande, metalli di base e prodotti in metallo, prodotti delle altre attività manifatturiere. Sul fronte dell’export l’impatto è minore, con poco meno di 1 miliardo di euro, di cui 848 milioni di esporta-

zioni dalla provincia di Venezia, pari al 12% dell’export provinciale. Principali voci dell’export per Venezia sono mezzi di trasporto, metalli di base e prodotti in metallo, macchinari e apparecchi, prodotti tessili e abbigliamento, articoli in gomma e materie plastiche. A dare l’allarme sui contraccolpi della crisi sul territorio per l’intera regione è anche Unioncamere Veneto. Il cambio di rotta rispetto a Suez rischia così di provocare ritardi o blocchi negli ap-

Obiettivo è spostare, e alleggerire, i flussi attuali di traffico e passeggeri diretti a Venezia provvigionamenti e un conseguente aumento dei costi. Il possibile impatto sull’interscambio commerciale della nostra regione è evidente. “Molte delle nostre imprese, alla luce del quadro geopolitico degli ultimi anni, dalla crisi pandemica ai conflitti in atto, hanno già dovuto ripensare il proprio inserimento nelle catene globali del valore – commenta il presidente di Unioncamere del Veneto Mario Pozza. - Non c’è evidenza che quest’ennesima crisi e l’allargamento del conflitto in Medio Oriente possano risolversi in tempi brevi. E sicuramente

Il canale di Suez

la criticità e l’incertezza degli scenari internazionali sono destinati a durare, anche alla luce delle ultime tensioni sorte tra Stati Uniti e Cina dopo l’esito delle elezioni a Taiwan.

Quindi bisogna pensare di riportare la produzione all’interno del Mediterraneo e di riavvicinare impianti e produzione, creando una nuova filiera per non farsi travolge-

re. Il nearshoring può essere una soluzione e il sistema camerale c’è per accompagnare il Made in Italy e sostenere le nostre imprese. Su questo aspetto gli imprenditori possono sfruttare anche la rete delle 86 Camere di Commercio italiane all’estero, che sono un altro elemento a supporto per individuare nuovi mercati, opportunità di insediamento e aree produttive. Proprio in queste ore Assocamere Estero ha firmato una convenzione con la Conferenza delle Regioni italiane e delle province autonome per sostenere l’internazionalizzazione e l’attrazione degli investimenti esteri per sostenere lo sviluppo economico dei territori”.

Il 2024 parte bene per Fincantieri: tre navi in lavorazione Inizio anno di impegni e lavoro per il Fincantieri a Venezia, con almeno tre navi in arrivo, una ormai pronta per i viaggi e due all’inizio della progettazione. La prima a prendere la via del mare con il varo sarà la Queen Anne che lo stabilimento Fincantieri di Marghera sta ultimando per il marchio premium Cunard Line del gruppo Carnival Corporation e Plc. Dopo le prove in mare e il carenaggio già effettuati tra fine gennaio e inizio febbraio, la nave sarà consegnata il prossimo aprile. In contemporanea, sono già in fase iniziale di realizzazione

le nuove navi di classe “Prima Plus” per Norwegian Cruise Line. La prima, Norwegian Aqua, sarà pronta nel marzo del prossimo anno mentre la seconda che non ha ancora un nome ufficiale, sarà consegnata entro marzo 2026, mantenendo dunque i ritmi costanti di una consegna finale ogni primavera, con altre consegne che sarebbero già in fase di pre-progettazione per gli anni seguenti. Il cantiere di Marghera dal 1990 ad oggi ha costruito ben 33 delle più importanti navi da crociera che solcano i mari di tutto il mondo (appunto una all’anno), con come ultima

consegna la Norwegian Viva, seconda di una serie di sei navi da crociera di nuova generazione della nuova classe Prima per Norwegian Cruise Line, gruppo crocieristico statunitense fra i primi al mondo. E i numeri sono chiari: Il cantiere impiega oltre mille persone, quasi tutti residenti a Mestre e Marghera, con un riscontro positivo, non trascurabile, sull’economia locale: all’incirca due miliardi di euro di valore nell’ultimo triennio secondo gli studi più recenti eacquisti in Veneto per circa 380 milioni di eurodistribuiti tra circa 400 aziende, prevalentemente piccole e medie. (m.t.)

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Stiferite. La realtà padovana famosa per i suoi isolanti edili e industriali punta sulla Pallavolo Padova

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utilizzare. a oltre sessant’anni un generazione che permette di ascoltare anche Siamo nati inDAB un settore sinonimo di garanzia. quale non esisteÈ la realtà padovana lanel radio con una qualità audio perfetta. Massimiliano Stinamiglio vano certificazioni. Ma di Stiferite, che sin dagli anni ci è venuto incontro il General Manager Sessanta si occupa di produrre fatto di essere parte di uno dei più famosi isolanti termici una comunità europea che emana leggi e nor-www.veneto24.it in poliuretano. A raccontare la “Con Pallavolo Padova mative per le quali i dati storia e l’impegno dell’azienda è sarà una collaborazione devono essere dichiarati Massimiliano Stinamiglio, general durevole, ci crediamo” in maniera univoca, afmanager di Stiferite. finché siano comparabili Come nasce la vostra attività? “È un inizio un po’ particolare: nasciamo a Roma nel 1963 da un’altra azienda, la Stife, di proprietà di mio nonno, Ferdinando Stinamiglio (da cui il nome dell’azienda), che produceva frigoriferi e congelatori. Nel tempo è emersa l’esigenza di poter disporre di un materiale innovativo, un isolante per questi elettrodomestici. È nato allora il primo prodotto isolante poliuretanico in pannelli, primo a livello europeo e forse anche mondiale: è stato quindi chiamato Stiferite. Nel corso del tempo ci sono state varie evoluzioni del prodotto, che è entrato sul mercato e ha cominciato subito ad avere un notevole successo. Nel 1968 siamo così arrivati qui a Padova, dove mio padre ha portato avanti l’attività fino agli anni Novanta e da allora nel nostro stabilimento puntiamo tutto sul poliuretano: ad oggi contiamo sulla professionalità di 79 dipendenti e vantiamo diverse tipologie di prodotti per differenti tipologie di utilizzo e applicazione, sia per l’edilizia che per l’uso industriale”.

tra loro: noi abbiamo sposato questa visione sin da subito. A questo abbiamo voluto aggiungere ovviamente le certificazioni aziendali, quali quelle delle ISO per la qualità, ma anche altre certificazioni per sicurezza e sostenibilità ambientale, perché è importante isolare, ma ancora più importante è farlo con criterio e senza inquinare”. Un’azienda attenta ai temi ambientali, insomma. “Assolutamente. Per noi contano principalmente due questioni: una è quella del risparmio economico, che è sicuramente importante dato che con un adeguato isolamento in una casa si può arrivare fino al 50-60% di risparmio in bolletta, l’altra invece riguarda la riduzione delle emissioni e dunque il minor impatto delle singole abitazioni pur mantenendo un alto benessere abitativo: spesso viene sottovalutato, ma per raggiungere questo obiettivo anche l’isolamento è fondamentale per ridurre le dispersioni di energia”.

Da Padova al mondo: a gennaio siete Il vostro punto forte, dunque, semstati a Chicago. Ci spiega perché? brerebbe essere la qualità. “Sì, siamo stati a una fiera a Chicago SCARICA L’APP RADIO VENETO24 “È così. Siamo del parere che sia fonper presentare un nuovo prodotto: damentale dimostrare ciò che si dipannelli per la creazione di canali chiara, mettendo a disposizione dei per isolati trasporto aria. In pratica, fruitori dei nostri prodotti tutte le doquando si va a creare un Ascolta impianto di cumentazioni che possono attestare areazione su grandi edifici, vengono la prestazione di ciò che andranno a creati dei canali per il trasporto dell’a-

ria condizionata: noi abbiamo presentato il prodotto specifico per isolare questi canali. La fiera di Chicago è una tra le più importanti fiere itineranti del continente nord americano e per noi parteciparvi è fondamentale: per quanto il mercato italiano resti il nostro punto forte, non vogliamo togliere spazio neanche ai mercati esteri. Quello italiano è per noi comunque il più importante per una questione di costi di trasporto: i materiali isolanti sono ingombranti, perciò per un produttore di isolanti il mercato più forte resterà sempre quello nazionale. Ovviamente anche i mercati esteri contano: ci sono prodotti molto tecnici e di altissima tecnologia che riusciamo più facilmente a esportare in tutto il mondo. Abbiamo clienti in America latina, in Asia e in Australia”.

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Stiferite sostiene Pallavolo Padova. Come mai tra tante società sportive la scelta è ricaduta proprio su questa? “Sono sempre stato un grande appassionato di pallavolo, in gioventù ero un pallavolista anch’io e trovo si tratti di uno sport ancora ‘pulito’ rispetto ad altri. Tutto è iniziato tramite un’amicizia in comune tra l’azienda e la società, che mi ha illustrato la proposta. Io cercavo proprio una squadra che avesse i nostri stessi valori e quale scelta migliore se non quella di una squadra padovana, una squadra che rappresenta la mia città? Stiferite è un’azienda conosciuta a livello mondiale, ma resta comunque un’azienda padovana. Anche ai miei collaboratori piace la pallavolo, vanno anche a vedere le partite. Mi sembrava un ulteriore segnale positivo per avviare una collaborazione. Così ci abbiamo creduto e ci stiamo credendo: sarà una collaborazione durevole”.


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Volti & storie

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Carlo Alberto Tesserin. L’addio dopo nove anni alla guida della Procuratoria di San Marco

“È giunto il momento di aprire a forze nuove, c’è ancora molto da fare” “È fondamentale che San Marco continui a richiamare visitatori per una bellezza senza per me eguali in tutto il mondo”

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n incarico portato a termine tra soddisfazioni evidenti, duro lavoro e i momenti più bui della storia recenti di Venezia, quelli dell’Aqua Granda del 2019, superati grazie all’aiuto dell’intera comunità. Arriva ai saluti ad aprile, dopo nove anni trascorsi alla guida della Procuratoria di San Marco, l’incarico di Carlo Alberto Tesserin, classe 1938, chioggiotto ed ex consigliere regionale del centrodestra al quale il Patriarca Francesco Moraglia aveva chiesto personalmente l’impegno di entrare a far parte della Procuratoria. “A 86 anni mi sembra anche giusto cedere il testimone” le parole di Tesserin a conclusione del suo incarico, che ha portato avanti con costanza e

impegno dovendo affrontare soprattutto l’Aqua Granda del 2019, che con i suoi 187 centimetri è stata la seconda misura più alta di sempre e ha visto piazza San Marco colpita da una mareggiata di oltre110km/h e la cripta del tutto invasa dall’acqua, evidenziando nei termini

L’incarico terminerà ad aprile. “A 86 anni mi sembra anche giusto cedere il testimone” massimi proprio uno dei rischi principali che lo stesso Tesserin da anni aveva fatto presente, con la sua incessante ricerca di fondi per i finanziamenti a tutela della Basilica già in epoca “pre-Mose”.

“Inutile fare giri di parole: sono vecchio – saluta Carlo Alberto Tesserin – ed è giusto cedere il posto a qualcuno più giovane di me. Non chiedete a me, però, di indicare un successore alla mia carica, perché è un compito che non spetta certo a me fare. Da parte mia, posso però dire che è arrivato il momento di forze nuove, di guardare al futuro con la convinzione di avere avuto la possibilità di fare tutto quello che mi è stato possibile e mi è stato chiesto”. E cose fatte, in effetti, Tesserin ne lascia molte, a partire dalle barriere in vetro, testate per la prima volta nel 2023. “Non si è mai fermi con i lavori in Basilica. Le cose da fare sono ancora moltissime e non possono certo essere

Carlo Alberto Tesserin

concluse in pochi mesi. Ci vogliono anni, e intanto in questo devo sottolineare il ruolo fondamentale avuto dal Mose, che garantisce alla Piazza di rimanere all’asciutto, anche se vorrei che questo fosse possibile anche senza la sua attivazione, perché solo quando l’acqua non arriverà più

saremo davvero tranquilli. Dobbiamo lavorare tutti in tal senso, affinché le cose vadano per il verso giusto. È fondamentale che San Marco continui a richiamare visitatori per una bellezza senza per me eguali in tutto il mondo”. Massimo Tonizzo

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PROTAGONISTI A NORD EST Tecno CraneSintonizzati sostiene il frutteto della Cooperativa Il Glicine. Una scelta per sostenere l’inclusività. sulgreenfuturo. 15

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Storie di imprese ed imprenditori di successo - a cura di

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Tecno Crane, aziendagenerazione di Da sempre è DAB molto attenta temi cheai permette di ascoltare anche sociali, dello sport e della sostenibivendita, noleggio e la radio con una qualità audio perfetta. lità. La tutela del territorio e il lavoro assistenza gru edili di di squadra per raggiungere obiettivi sempre più alti sono veri e propri vaCampodarsego (PD), lori per Tecno Crane, che promuove atwww.veneto24.it un’eccellenza padovana traverso partnership con associazioni eventi sportivi di beneficenza. Tra che nel 2023 ha celebrato ed le collaborazioni, spicca quella con la squadra patavina della Superlega Macon orgoglio il suo 15° schile Pallavolo Padova, che tifa semanniversario, segnato da pre con grande energia. L’anno scorso, invece, ha organizzato un evento forsuccessi imprenditoriali e mativo dal titolo “Futuro in costruzioun forte legame con il ne” per promuovere il tema della sostenibilità nel mondo dell’edilizia tra i territorio e la comunità. suoi clienti e collaboratori.

Negli anni, ha sempre accolto e partecipato con entusiasmo alle iniziative volte al miglioramento del paesaggio e delle persone che lo abitano. In numerose occasioni è stata anche tra i protagonisti di progetti importanti per la riqualificazione di zone urbane dimenticate o del recupero di gioielli del centro storico di Padova e altre città.

Così, in occasione del regalo di Natale di fine anno, la decisione è ricaduta in maniera naturale sul nuovo progetto della Società Cooperativa Sociale Il Glicine. Il progetto prende vita attraverso una raccolta fondi per piantare 300 ciliegi a Saonara (PD) con due obiettivi: combattere l’inquinamento del territorio e creare un’opportunità di formazione e lavoro per giovani con disabilità.

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TECNO CRANE SRL

Tecno Crane ha scelto di sostenere il progetto acquistando 20 alberi da frutto, venti come le persone che compongono il team e che con la loro passione e il loro impegno di ogni giorno permettono all’azienda di arrivare sempre più in alto, portando a termine ogni impresa. Gli alberi piantati contribuiranno ad assorbire CO2 presente nell’aria e a produrre ossigeno. Un piccolo gesto per pensare anche al domani, cercando di contrastare i cambiamenti climatici che sempre più spesso generano disastri e disagi per le comunità come temperature eccessive, siccità ed eventi meteorologici estremi. Il ciliegio è stato scelto per alcune caratteristiche che lo rendono ideale

per il progetto: si adatta facilmente al clima del posto, tollera il freddo, è molto longevo e robusto. Essendo un albero rustico, inoltre, senza bisogno di cure particolari, diventa un ottimo strumento per i ragazzi affetti da disabilità per fare pratica e imparare. Tecno Crane afferma ancora una volta, dunque, il suo impegno per il territorio e la comunità, dimostrando che la crescita imprenditoriale può essere un motore per il bene comune. Con lo sguardo rivolto verso il futuro, l’azienda continua a sollevare idee e realizzare progetti che fanno la differenza, ispirando altri a seguire il suo esempio di successo e impegno.

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Università

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Il bilancio di Ca’ Foscari. Il volume di progetti di ricerca ha fatto crescere la comunità cafoscarina

Raccolti 33 milioni di finanziamenti per la ricerca: il 2023 anno record La rettrice Lippiello: “Molti di questi progetti sono infatti il frutto dell’iniziativa del Ca’ Foscari Research Hub for Global Challenges, nata con lo scopo di promuovere un approccio interdisciplinare alla ricerca unendo competenze di aree diverse”

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l 2023 a Ca’ Foscari si chiude positivamente nell’ambito della progettazione della ricerca. L’ateneo veneziano, infatti, nel corso dell’anno ha incassato un totale di 33 milioni di euro tra finanziamenti europei, nazionali e regionali, conseguendo il risultato più alto mai visto. “È un risultato di cui andare fieri – sottolinea la rettrice Tiziana Lippiello - premiato dagli investimenti del nostro Ateneo nel sostegno alla ricerca sia in termini di servizi che di risorse, reso possibile anche grazie allo sviluppo della ricerca interdisciplinare. Molti di questi progetti sono infatti il frutto dell’iniziativa del Ca’ Foscari Research Hub for Global Challenges, nata con lo scopo di promuovere un approccio interdisciplinare alla ricerca unendo competenze di aree diverse, per trovare soluzioni competitive alle sfide economiche, sociali e culturali del nostro tempo. Diversi progetti coinvolgono poi partner della nostra alleanza Eutopia, che si sta qualificando sempre più come una preziosa opportunità anche per la ricerca”. A livello nazionale, il totale dei finanziamenti ammonta

a 15 milioni e 800 mila euro e rappresenta un record. La somma più consistente è legata ai Progetti Prin (oltre 10 milioni) ma è rilevante anche il contributo dei finanziamenti da altri ministeri, dei programmi del Fondo Sociale Europeo e di fondazioni private. Per quanto riguarda la progettazione europea invece, i contributi per Ca’ Foscari superano i 17 milioni di euro per 35 progetti. Sono 11 i progetti collaborativi mentre tra i progetti individuali sono 18 le Marie Skłodowska-Curie Individual Fellowships e ben 6 i grant dello European Research Council (Erc). Sono state inoltre attribuite 11 borse di mobilità Erc Visiting Fellowship Programme a ricercatrici e ricercatori ca-

foscarini attraverso il fondo di supporto alla ricerca di Ateneo. Grazie a questa iniziativa, di cui Ca’ Foscari è la prima Università italiana ad aver aderito, candidate e candidati che lavorano a Ca’ Foscari potranno svolgere un periodo di mobilità presso progetti Erc attivi in Italia e all’estero e così rafforzare il proprio profilo di ricerca e perfezionare l’idea progettuale. Il volume di progetti di ricerca finanziati negli ultimi anni ha fatto crescere la comunità cafoscarina, sia nel numero di ricercatrici e ricercatori sia nel personale tecnico e amministrativo, portando a oltre 50 le persone che seguono la progettazione e la gestione dei progetti nei Settori Ricerca dei Dipartimenti e nei Centri.

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LE INTERVISTE DEL DIRETTORE di

Giorgia Gay Uno spazio dove esploriamo conversazioni intrigantie approfondite con il nostro direttore. In onda sabato e domenica dalle 9:28. Solo su Radio Veneto24.

Servizio civile: online il bando di Ca’ Foscari È online il nuovo bando per il Servizio Civile Universale a Ca’ Foscari: l’Ateneo cerca 50 operatrici e operatori da coinvolgere in 6 progetti. Le candidature potranno essere presentate fino alle ore 14:00 del 15 febbraio 2024. Possono fare richiesta tutti i giovani tra i 18 e i 28 anni, senza essere necessariamente iscritti a Ca’ Foscari. Quattro i progetti messi in campo per chi vorrà contribuire al miglioramento dei servizi che l’ateneo offre alla comunità studentesca, in base agli

interessi e alla predisposizione dei candidati: sostenibilità; accoglienza, orientamento e inclusione; parità di genere e mondo del lavoro; eventi, cultura e partecipazione. Gli ultimi due progetti, invece, permetteranno ai volontari di collaborare con le biblioteche di Ateneo e la Fondazione Cini. Gli operatori volontari di Servizio Civile hanno diritto ad un compenso mensile e altri vantaggi, tra cui: 20 giorni di permesso, flessibilità oraria, più di 100 ore di formazione cer-

tificata e posti riservati ai concorsi pubblici. Inoltre, le studentesse e gli studenti di Ca’ Foscari che prestano Servizio Civile con l’Ateneo hanno diritto al rimborso della terza rata universitaria e al riconoscimento dei crediti di tirocinio. Gli interessati potranno presentare una sola domanda di partecipazione per un unico progetto tra quelli elencati nel bando. La richiesta si potrà inviare solo online attraverso l’apposita piattaforma, a cui si potrà accedere con le proprie credenziali SPID.

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Cultura

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Fotografia. Si inaugura così la stagione di Palazzo Fortuny, opere visibili fino al 10 marzo

In mostra le dodici light box realizzate da John Fontcuberta L’esposizione rievoca non solo la comune nazionalità tra l’artista e il “padrone di casa” ma, soprattutto, il profondo legame di questo luogo con la fotografia

“L

a mostra “Joan Fontcuberta. Cultura di polvere” inaugura la stagione espositiva al Museo Fortuny di Venezia, ospitando fino al 10 marzo 2024 le dodici light box realizzate da Joan Fontcuberta: esito del dialogo dell’artista catalano con le straordinarie collezioni storiche dell’Iccd di Roma, istituto nato a fine Ottocento come Gabinetto Fotografico per documentare il patrimonio culturale con fini di tutela e catalogazione. Una mostra che, riproposta a Venezia, a Palazzo Fortuny, rievoca non solo la comune nazionalità tra l’artista e il “padrone di casa” ma, so-

Come spiega l’artista, ”questo lavoro analizza l’agonia materiale della fotografia”

ironica di Fontcuberta. Un incontro di personalità che dalla polvere d’archivio – evocata dal titolo che rimanda alla celebre opera di Marcel Duchamp e Man Ray del 1920 Élevage de poussière – ha prodotto nuove opere in una prospettiva contemporanea. Attraverso un procedimento di tipo surrealista che

Una delle opere in mostra

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prattutto, il profondo legame di questo luogo con la fotografia, dalle sperimentazioni di Mariano Fortuny y Madrazo al suo ricchissimo archivio qui custodito, poi centro d’avanguardia della fotografia negli anni Settanta e Ottanta. “Joan Fontcuberta. Cultura di polvere” è nato nell’ambito del programma Iccd Artisti in residenza a cura di Francesca Fabiani, in cui Fontcuberta ha scelto di operare su alcune lastre fotografiche deteriorate provenienti dal Fondo Chigi, punto di partenza per una serie di sperimentazioni visive e linguistiche. Rampollo di una delle casate nobiliari più ricche e potenti della storia, il principe Francesco Chigi Albani della Rovere (18811953), naturalista e fotografo amatoriale, nel corso delle sue sperimentazioni approda spesso a soluzioni sorprendenti che ben dialogano con l’intelligenza provocatoria e

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consiste nel prelievo/appropriazione di elementi già dati – in questo caso un frammento della lastra – Fontcuberta ha compiuto il suo atto creativo, restituendo immagini quasi astratte eppure reali; paesaggi poco plausibili, assolutamente non manipolati, che appaiono nel display delle light box. I materiali su cui ha lavorato l’artista, se da un lato perdono memoria, dall’altro acquisiscono nuova fisionomia attraverso i tanti segni che il passare del tempo vi ha lasciato: graffi, lacune e, talvolta, batteri e funghi proliferati grazie all’ambiente chimicamente accogliente dell’emulsione di gelatina ai sali d’argento. Nuovi paesaggi che si sommano al soggetto originario della fotografia, visibile in controluce. Come spiega l’autore “questo lavoro analizza l’agonia materiale della fotografia. La fotografia è un dispositivo di memoria legato alla materia. Il suo deterioramento materiale genera una fotografia paradossalmente “amnesica”, senza più memoria”. La mostra è promossa dall’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione di Roma in collaborazione con Fondazione Musei Civici di Venezia. Il progetto è vincitore del PAC2021 – Piano per l’Arte Contemporanea promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.


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Sport

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Serie C femminile. Saluta Nausicaa Costantini, con la risoluzione consensuale del contratto

Con Cavalier e Willis in arrivo volti nuovi per il Venezia Fc V

olti nuovi in casa Venezia Fc femminile, nel campionato di serie C. Il primo è quello di Agnese Cavalier, di Venezia, centrocampista classe 2001 e già a disposizione dell’allenatrice Tatiana Zorri. Assieme alla Cavalier è stata tesserata l’attaccante maltese Kailey Willis che ha firmato un accordo fino al 30 giugno 2024. Cresciuta nelle due squadre maltesi Tarxien Rainbows e Birkirkara FC, lascia il suo paese natio a 17 anni per trasferirsi all’Hellas Verona, dove rimane per due stagioni e riesce anche debuttare in serie A. Nella sua carriera ha vestito anche le maglie del Chievo Verona Women e dell’As Meran Women. A livello internazionale, Willis ha fatto tutta la trafila nelle nazionali giovanili maltesi, giungendo alla nazionale maggiore con cui ha totalizzato finora 3 gol in 5 presenze. Per due arrivi, una partenza, quella di Nausicaa Costantini, con la risoluzione consensuale del contratto. Costantini, 32 anni, ha registrato 12 presenze nel corso della stagione attuale tra campionato e

La squadra ha il secondo miglior attacco con 35 gol fatti, 14 realizzati dalla vicecapocannoniera del girone Alice Zuanti. A seguire, in casa Venezia, la polesana Alessia Longato che ha realizzato 9 reti

Coppa Italia. La squadra di mister Zorri dopo 14 partite giocate è seconda nel girone B di serie C con 30 punti, a quattro lunghezze dalla capolista Meran Women, che ha anche il miglior attacco del torneo con 49 gol fatti, 22 dei quali dalla capocannoniera Nadine Nischler. Il Venezia ha il secondo miglior attacco con 35 gol fatti, 14 realizzati dalla vicecapocannoniera del girone Alice Zuanti. A seguire, in casa Venezia, la polesana Alessia Longato che ha realizzato 9 reti. Longato nelle ultime tre stagioni ha giocato in serie A di calcio a 5 con il Rovigo, società che poi, lo scorso anno, non si è iscrit-

ta per motivi economici con Longato che è tornata al primo amore: il calcio a 11. Oltre alla prima squadra ben si stanno comportando anche le ragazze della Juniores che nella prima gara del girone di ritorno hanno vinto contro il Villorba. Le Leoncine arancioneroverdi si sono assicurate la seconda posizione in campionato portandosi a 27 punti, a sole due lunghezze dalla capolista Vicenza (29 punti).In 11 partite, le ragazze guidate da Berta Prat Hernandez hanno ottenuto ben 9 vittorie realizzando 36 reti e subendone solamente 8. Cristiano Aggio

Mestre, buona la prima per Giulio Giacomin Si è presentato con una vittoria il successore di Gianpietro Zecchin, Giulio Giacomin, sulla panchina del Mestre, nel girone c di serie D. Una vittoria che mancava dal 22 ottobre in casa orange. Dopo la sconfitta esterna contro la Prodeco Montebelluna, del 7 gennaio, lo stesso mister Gianpietro Zecchin aveva rassegnato le dimissioni, con il presidente Stefano Serena che ha ufficializzato nei giorni seguenti l’arrivo di Giacomin l’ex Sandonà e vice del Pisa. Triestino, classe 1967, l’anno scorso è stato il vice di Rolando Maran al Pisa e proprio con la società nerazzurra ha rescisso il contrat-

to per firmare un contratto con il Mestre che lo legherà anche per la prossima stagione. In carriera è stato a lungo il secondo di Claudio Foscarini al Cittadella, allenando anche la formazione Primavera dei granata e dell’Udinese. La sua ultima esperienza da primo allenatore è stata nella stagione 2021-2022 al Sandonà, arrivando terzo nel girone C di Eccellenza. Dopo la vittoria per 2-0 allo stadio “Baracca” contro la Luparense è arrivato un pareggio, a reti inviolate, in casa del Montecchio, quattro punti che hanno risollevato, un pochino, il Mestre dalla zona playout, nella quale la squadra era piombata, dopo un avvio di

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campionato strepitoso con 5 vittorie in altrettante partite. Poi la sconfitta in casa del Treviso il 15 ottobre, e sette giorni dopo il pronto riscatto contro il Cjarlins Muzane in quella che fu l’ultima vittoria del Mestre. Prima del 14 gennaio scorso. (c.a.)

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#Regione

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IL CASO. Determinante per la bocciatura della legge l’astensione della dem Bigon

Sul fine vita il Consiglio regionale si spacca Il presidente Zaia si dissocia dalla sua maggioranza e divide la Lega, mentre il Pd fa autogol, festeggiano Fratelli d’Italia e Forza Italia Essere la prima regione chiamata a votare le disposizioni che normano la pratica del suicidio medicalmente assistito, non è certamente impresa semplice. E così il Veneto, tra mille fraintendimenti e distinguo, alla fine bocciando la legge ha deciso di non scegliere. Ma andiamo con ordine. Il suicidio medicalmente assistito in Italia è consentito a seguito di un Pronunciamento della Corte Costituzionale che, con propria sentenza, ha di fatto colmato il vuoto da un’assenza legislativa. In buona sostanza i Giudici della Corte hanno detto “Caro Parlamento visto che i casi sono frequenti e tu non ti decidi a fare una legge, ci pronunciamo noi”. Quindi cosa si doveva votare in Veneto? Grazie all’impegno dell’Associazione Luca Coscioni e delle oltre 9000 firme depositate nella nostra regione i consiglieri sono stati chiamati a votare una legge di iniziativa popolare che, nelle sostanza, definiva le tempistiche e i protocolli ai quali le

differenti ULSS del Veneto si dovevano attenere. Quindi il voto non prevedeva di esprimersi su suicidio medicalmente assistito si o no, ma tecnicamente su quali categorie di persone lo potessero richiedere e in quanto tempo gli ospedali fossero chiamati a somministrare i farmaci per compiere questa scelta. Il Centrodestra si è dichiarato compatto per il “no”. Senza però tenere conto della variabile Zaia: il presidente della Regione crede fermamente in questa possibilità di autodeterminazione tanto da averla ampiamente trattata in molte occasioni pubbliche e anche in alcuni dei suoi libri. Il suo posizionamento ha fatto si che il 50% della maggioranza consigliare votasse, seguendolo, a favore del provvedimento. Un’autostrada, si dirà, questa per il centrosinistra che di un tema tanto sensibile al proprio elettorato ha fatto una bandiera. E invece no. La consigliera del Partito Democratico, Annamaria Bi-

gon, sin dall’inizio, non ha voluto sentire ragioni, è rimasta in aula e si è astenuta. Questo suo voto è stato, di fatto, determinante, per la bocciatura della legge. Il vicecapogruppo Dem, Jonathan Montanariello ha immediatamente presentato le sue dimissioni da quel ruolo in polemica evidente con i vertici di gruppo e partito. Il ragionamento dell’ormai ex vicecapogruppo poggia su un presupposto: se il suicidio medicalmente assistito è stabilito dalla sentenza della Corte e la legge al voto era di natura puramente tecnica perché doveva solo dare a tutte le ULSS Venete l’indicazione di comportarsi allo stesso modo in termini di procedure e tempi, non si può invocare la libertà di coscienza proprio perché procedure e tempi non sono un tema etico. Una considerazione, questa, che è andata in rotta di collisione con un approccio, a suo dire, troppo morbido di segretario regionale e capogruppo. Da qui un profluvio di dichiarazioni di leader locali e nazionali, circoli in fermento, petizioni, rabbia e incredulità nella base dei Democratici. Nelle ore in cui stiamo

Zaia e Lanzarin durante la discussione in Consiglio regionale

andando in stampa si è consumata una Direzione Regionale del Partito particolarmente tesa nel corso della quale oltre una ventina di componenti (parlamentari, consiglieri regionali, segretari provinciali) hanno presentato un documento con il quale hanno chiesto alla Consigliera Bigon, non per il suo voto in consiglio ma per le dichiarazioni politiche che ha rilasciato nei giorni successivi, di considerare se possa considerarsi ancora rappresentativa di tutte le minoranze come vice presidente della Commissione Sanità. I proponenti han-

no scelto di non chiedere il voto sul documento poiché, con ogni probabilità, avrebbero ottenuto la maggioranza lacerando, così, profondamente il partito al quale, in ogni caso, chiedono maggiore coinvolgimento e un cambio di passo. Festeggiano, invece, Forza Italia e Fratelli d’Italia che compattamente hanno votato no. E festeggia anche il Leader Nazionale della Lega e Ministro, Matteo Salvini schierato, a sua volta, contro questa legge e sempre più distante, anche nelle dichiarazioni pubbliche, da Luca Zaia. (r.r.)

L’intervista. Alessandra Moretti, eurodeputata del Partito Democratico

“In Regione ormai la maggioranza non c’è più” “S

i sta sfaldando abbastanza velocemente il consenso politico del presidente del Veneto”: a sostenerlo è la Alessandra Moretti, parlamentare europea del Partito Democratico. Secondo lei dove sta andando la maggioranza che governa la Regione? “Il voto sul fine vita manifesta una profonda difficoltà all’interno del centrodestra all’interno della Lega. Dimostra che gli unici motivi per cui l’attuale maggioranza resta unita riguardano la gestione del potere, in quanto si vede plasticamente come quella maggioranza che aveva sostenuto lo stesso Zaia tre anni fa, oggi non ci sia più”. Da Bruxelles come vede la

questione dell’autonomia regionale? “C’è un problema gigante: finché non vengono approvati dei livelli essenziali e degli standard che possano garantire a tutti i cittadini adeguata assistenza, soprattutto per quanto riguarda la sanità, è impossibile fare un discorso e un ragionamento serio su questo tema. Perché rischia, così come è scritta, di creare delle profonde fratture, delle grandi discriminazioni tra cittadini italiani. E siccome la sanità in particolare versa, anche nella nostra regione, in una condizione di grave difficoltà, è chiaro che questa autonomia – così come è scritta dalla maggioranza, andrebbe a rafforzare queste forme di discri-

minazione e disuguaglianza”. Mancano meno di cinque mesi alle elezioni europee, lei si ricandiderà? “Io mi ricandido, poi a fare la scelta definitiva sarà il mio partito. Ho fatto un mandato in Europa, ho lavorato su temi importanti e rilevanti e mi piacerebbe continuare il mio lavoro. Stare in Europa significa lavorare su delle questioni molto complicate, poiché l’Europa ormai incide su più dell’80% delle scelte che si prendono a livello nazionale. Quindi noi abbiamo bisogno di mandare in Europa persone che sono in grado di impegnarsi nel difendere gli interessi nazionali. E questa è una grandissima sfida e serve una classe dirigente all’altezza”.

A proposito di candidature per le europee, come valuta quelle dei segretari di partito? “Io credo che stia ai leader, insieme agli organismi di partito, prendere queste decisioni. Non mi piace la personalizzazione, perché a differenza del Movimento Cinque Stelle, a differenza di Fratelli d’Italia, per esempio, il Partito Democratico ha una classe dirigente molto preparata e quindi noi vorremmo che le elezioni europee non fossero una battaglia tra leader, ma una battaglia di idee, di contenuti. E anche che vedano protagonisti i diretti interessati, quelli cioè che poi a Bruxelles ci vanno e ci restano. Ecco, quindi sarebbe sbagliata, a mio avviso, una per-

Alessandra Moretti

sonalizzazione troppo evidente, anche perché non ha mai portato troppo lontano. Mi piacerebbe che sulle europee si iniziasse a discutere veramente di contenuti e di politica, perché i cittadini hanno il diritto di conoscere bene la nostra idea di Europa”. (g.g.)


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Regione

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LO SCENARIO. Dopo il via libera del Senato la proposta passa alla Camera, scontro con l’opposizione

Se autonomia sarà, che autonomia sarà?

Tra favorevoli e contrari quella che sta per uscire dal Parlamento sembrerebbe una riforma dai contenuti molto diversi da quelli attesi, il lungo percorso per la definizione dei Lep. Intanto il centrodestra canta vittoria e festeggia il primo traguardo

P

artiamo da un dato di fatto: uno dei due punti chiave della proposta autonomista veneta, ovvero la possibilità di trattenere i 9/10 delle tasse certamente non ci sarà come appare complicato poter ottenere una completa competenza regionale su tutte e 23 le materie in gioco. Il difficile dibattito verso la riforma in senso autonomista del nostro Paese appare più come una corsa a ostacoli nella quale le forze in campo faticano a prevalere e vanno oltre gli schieramenti tradizionali. All’assalto c’è certamente la Lega che, nonostante sappia di non poter1 “portare a casa” proprio tutto quello che sperava, non demorde ed è determinata a segnare un punto importante nella consapevolezza che, intanto, si comincia e poi si fa sempre in tempo ad

Il momento della votazione della proposta di legge al Senato

aggiungere elementi strada facendo. Nettamente contraria sembrerebbe essere Fratelli d’Italia molto più interessata ad una riforma del Paese attraverso un Premierato Forte. Le posizioni, però, nelle ultime ore appaiono sempre meno inconciliabili, tanto che il se-

natore e segretario regionale del Partito Democratico Veneto, Andrea Martella ha parlato di “Barattellum”: un baratto, di fatto, tra un po’ di autonomia per far contenta la Lega in cambio di un via libera del Carroccio al Premierato. Dentro queste divisioni, poi,

ce ne sono altre e, per molti versi ancora più profonde, di natura, diciamo così, geografica: il Centro e il Sud del nostro Paese, in modo trasversale a tutte le forze politiche, vedono nella riforma autonomista una seria minaccia per quelle regioni già meno forti di quelle del Nord e maggiormente bisognose di sostegno e investimenti di scala nazionale. I meccanismi di solidarietà proposti, in questo senso, non sembrano una sufficiente rassicurazione. Il via libera al Senato rappresenta, in ogni caso, il primo passo; la proposta dovrà poi passare alla Camera e per essere attuata dovranno prima essere approvati i LEP. La concessione di una o più “forme di autonomia”, infatti, è subordinata alla determinazione dei LEP, Livelli Essen-

ziali di Prestazione. Si tratta dei criteri che determinano il livello di servizio minimo che deve essere garantito in modo uniforme sull’intero territorio nazionale. La determinazione dei costi e dei fabbisogni standard, e quindi dei LEP, avverrà a partire da una ricognizione della spesa storica dello Stato in ogni Regione nell’ultimo triennio. L’articolo 4 del Disegno di Legge precisa, inoltre, che il trasferimento delle funzioni alle singole Regioni sarà concesso solo successivamente alla determinazione e al finanziamento dei LEP. Un percorso lungo, dunque, sul quale potrebbe pesare, nel caso che appare scontato di voto favorevole nei due rami del Parlamento, anche un referendum abrogativo già minacciato dalle opposizioni. (r.r.)

De Poli: “E’ una pagina storica, una vittoria dei cittadini” “Stiamo vivendo una giornata storica. Lo dico da veneto, anche con un po’ di emozione. L’autonomia rappresenta un tornante storico per il Veneto e per noi veneti”. Quando raggiungiamo al telefono il senatore Antonio De Poli a Palazzo Madama sono trascorsi pochi minuti dall’approvazione, in prima lettura, del disegno di legge sull’autonomia differenziata. “Manteniamo l’impegno preso dal centrodestra. Stiamo realizzando la volontà di 2,3 milioni di veneti. E’ una vittoria dei cittadini e per i cittadini”. Adesso cosa succede? Si tratta del primo passaggio parlamentare, ora il provvedimento passa all’esame della Camera. Seguirà l’intesa tra Governo e Regione per la gestio-

ne delle materie di competenza. Siamo soddisfatti: abbiamo deciso di non mandare alle calende greche la volontà espressa dai nostri Cittadini. L’autonomia impone un cambio di mentalità. Diciamo sì ad una riforma che premia chi amministra bene. Il cittadino deve sapere chi gestisce la cosa pubblica come lo fa, in modo che sia egli stesso a giudicare chi lo fa bene e chi invece lo fa male, senza inutili scaricabarili. La sinistra parla di spacca-Italia. Come risponde? L’autonomia non è un capriccio del centrodestra. Stiamo parlando di un caposaldo della nostra Costituzione. Non è un caso, che 14 regioni ordinarie su 15 chiedano, a diverso titolo, l’autonomia e, fra questi , ci sono anche

governatori di centrosinistra. Da oggi comincia un percorso nuovo, di rinascita delle nostre istituzioni e le istanze conservatrici della sinistra (che minaccia il ricorso al referendum ndr) non ci spaventano. In Veneto è stata bocciata la proposta di legge Cappato sul fine-vita. La sinistra vuole ripresentarla alla Camera. Cosa ne pensa? Una vita non ha prezzo, per noi è sacra. E’ un valore che non può essere calpestato e quindi diremo “no” a suicidio assistito ed eutanasia. Siamo custodi di quei Principi che fanno parte della nostra cultura e della nostra storia. In Veneto ha vinto la cultura della cura e dell’attenzione nei confronti del malato. Noi siamo convinti che si deb-

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Regione

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Elezioni. La Lega ci prova, parte del PD potrebbe starci, FDI si oppone e FI punta a prenotare il Veneto

Un’incognita chiamata terzo mandato Il segretario della Liga Veneta Alberto Stefani presenta una proposta di legge che elimina i vincoli per “lasciare ai cittadini la possibilità di scegliere liberamente da chi essere rappresentati”

T

erzo mandato si, no, forse. La Lega ha presentato una proposta di legge per introdurre il terzo mandato per i Presidenti di Regione. La proposta, a firma di Alberto Stefani, segretario della Liga Veneta e presidente della Commissione Bicamerale per il Federalismo Fiscale, modifica la legge del 2004 che fissava a due il numero massimo di mandati consecutivi per i presidenti di Regione “al fine di valorizzare il lavoro svolto dai governatori - si legge - e lasciare ai cittadini la possibilità di scegliere liberamente da chi essere rappresentati”. Una notizia, questa, che il Presidente del Veneto Luca Zaia ha accolto con una certa soddisfazione poiché se la legge fosse introdotta potrebbe candidarsi e concor-

rere per quello che, di fatto, sarebbe il suo primo mandato poiché il primo, antecedente al 2004 quando fu fissato il limite di due, non rientrerebbe nel conteggio. Ma non è l’unico Zaia ad osservare con grande attenzione quale sarà l’iter parlamentare di questa proposta di legge. Spettatori più che interessati i Presidenti PD dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, della Puglia, Michele Emiliano e della Campania, Vincenzo De Luca giunti tutti alla fine del proprio secondo quinquennio alla guida delle rispettive regioni. La segretaria nazionale Dem, Elly Shlein da sempre si dice contraria in nome del rinnovamento, ma non è detto che i gruppi parlamentari, con questi tre nomi di peso

in campo, seguiranno fino in fondo la sua indicazione di voto. Assolutamente contraria Fratelli d’Italia che, forte di un consenso assolutamente vasto, vede nelle prossime scadenze elettorali, in primis proprio quelle regionali, l’occasione di moltiplicare in modo esponenziale il proprio numero di amministratori sui territori. Il segretario Regionale di Forza Italia, Flavio Tosi, da sempre acerrimo rivale di Luca Zaia fa sapere, proprio in queste ore, di essere contrario al terzo/quarto mandato e di sperare che il Veneto possa toccare, nella spartizione nazionale, proprio agli azzurri non disdegnando, neppure, di poter essere lui il candidato Presidente. Menzione a parte merita il caso Liguria: Giovanni Toti giunge al termine del suo secondo mandato e, nonostante abbia fondato nel 2022 il suo movimento “Italia al centro” fu indicato la prima volta come candidato proprio in quota Forza Italia. (r.r.)

Alberto Stefani

Aumentati i fondi regionali per la lotta alla violenza sulle donne Elisa Venturini: “Sportelli anche nelle università, è un problema che va affrontato con risorse adeguate” “La tragedia di Giulia Cecchettin ha scosso tutti noi ma ha avuto anche la forza di spingere tante ragazze e tante donne a rivolgersi alle istituzioni per denunciare e segnalare le situazioni di disagio e di potenziale pericolo. La Regione da sempre è attenta a questo fenomeno e per il 2024 ha aumentato i fondi messi a disposizione che sono passati da 1.000.000 di euro a 1.550.000 per sostenere i 26 centri antiviolenza e le 28 case rifugio presenti in Veneto: ai fondi regionali si aggiun-

gono quelli stanziati dallo stato che nel 2023 erano di 2,9 milioni di euro. Le modalità di assegnazione verranno definite nell’apposito tavolo di coordinamento regionale che si terrà entro febbraio”: a parlare è Elisa Venturini, capogruppo di Forza Italia in consiglio Regionale. “L’aumento delle segnalazioni da parte delle donne è al tempo stesso un segnale positivo, perché indica una crescente fiducia nelle istituzioni, ma anche un segnale negativo perché sta a significare che le situazioni potenzialmente a rischio sono molte: in questo senso va svolta una forte e determinata campagna culturale e di sensibilizzazione indirizzata specialmente ai

Elisa Venturini, consigliere regionale di Forza Italia

giovani. Prendendo atto anche della richiesta di maggiori risorse che arriva dal territorio, la Regione ha aumentato in

modo significativo i fondi destinati a queste iniziative: in particolare credo che vada segnalata una importante novità che è quella dell’apertura di sportelli all’interno delle università, per offrire un servizio semplice da raggiungere alle ragazze più giovani ed anche alle tante studentesse fuori sede che hanno scelto il Veneto per la loro formazione. Le violenze (sia fisiche che psicologiche) di genere sono un grave problema che va affrontato con la collaborazione di tutti: singoli cittadini, istituzioni ed associazioni di volontariato. Per questo è giusto che la Regione faccia, come sta facendo, la sua parte in modo concreto”.

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FEBBRAIO 2024

on-line:

L’importanza dei test di screening per prevenire i tumori al collo dell’utero Nel 2022 in Italia sono state effettuate circa 2500 nuove diagnosi

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Tumore al collo dell’utero, con la prevenzione e la diagnosi precoce si può vincere

l carcinoma del collo dell’utero (o cervice uterina) è, dopo il tumore della mammella, la seconda neoplasia per frequenza tra le donne. Il fattore capace di provocare l’insorgenza della malattia è rappresentato quasi esclusivamente dall’infezione persistente da papilloma virus (HPV), a trasmissione sessuale. L’HPV è un virus che provoca un’infezione molto comune nella popolazione, ma nella maggior parte delle donne scompare spontaneamente dopo uno o due anni. In alcuni casi l’infezione persiste e può provocare delle lesioni che, se non curate, potrebbero lentamente diventare un tumore. Nel 2022, in Italia sono state effettuate circa 2500 nuove diagnosi, si tratta dell’1,3% di tutti i tumori che colpiscono le donne. La diagnosi precoce rappresenta l’arma più efficace contro questo tumore: la diffusione dei programmi di screening, con il Pap test e il test HPV più recentemente, ha rappresentato il principale fattore di riduzione dell’incidenza e mortalità per la neoplasia. Il Pap test consiste nel prelievo di alcune cellule del collo dell’utero che vengono analizzate al microscopio per verificare eventuali lesioni provocate dal virus HPV. Il prelievo è semplice, non doloroso e richiede pochi minuti. Per il test HPV si prelevano alcune cellule del collo dell’utero, come per il Pap-test. Il materiale prelevato è esaminato in laboratorio per la ricerca del Papilloma virus umano (HPV). Prosegue alla pag. seguente

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Prevenzione. La campagna di sensibilizzazione dell’Ulss 6 Euganea

Screening mammografico, più di 300 donne salvate grazie alla diagnosi precoce

L’importanza dei test di screening per prevenire i tumori al collo dell’utero Segue dalla pag. precedente

Consiste in una mammografia che consente di diagnosticare un eventuale tumore alla mammella nella fase iniziale di sviluppo, quando è più facilmente trattabile e con una maggiore probabilità di guarigione

N

el 2023 l’attività di screening mammografico del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica (Sisp) dell’Ulss 6 Euganea, ha coinvolto più di 64.000 donne (tra inviti inviati e contatti spontanei), registrando un’aderenza di più di 44.000 utenti, con oltre 3.000 indagini di secondo livello e più di 300 donne salvate grazie a un intervento a seguito di tutte le indagini effettuate. E’ questo il bilancio di un anno di attività dell’azienda sanitaria padovana che vuole sensibilizzare ancora una volta le donne all’importanza della prevenzione. Lo screening mammografico è un esame gratuito che non richiede l’impegnativa del medico e viene effettuato ogni due anni, su invito del Sisp, con l’obiettivo di diagnosticare precocemente un tumore alla mammella. La mammografia è un esame che consente la diagnosi precoce di un tumore nella fase iniziale di sviluppo, quando è molto piccolo e non è ancora possibile sentirlo con la semplice palpazione. Risulta quindi più facilmente trattabile e con una maggiore probabilità di guarigione. Lo screening è rivolto alle donne tra i 50 e i 74 anni residenti nei territori delle rispettive aziende sanitarie

del Veneto. Secondo l’esperienza scientifica, infatti, la mammografia è più efficace se viene eseguita regolarmente ogni due anni tra i 50 e i 74 anni. In età diverse e in caso di dubbi, è possibile rivolgersi al medico di famiglia. In cosa consiste lo screening mammografico? Si tratta di una mammografia (due radiografie per ogni seno). Per ottenere una buona mammografia il seno deve essere compresso per pochi minuti e per questo è possibile provare un certo fastidio o un dolore passeggero. La mammografia è eseguita da un tecnico specializzato e successivamente è esaminata da due radiologi che decidono, se necessario, di completare l’esame con altre indagini, anche queste gratuite. Se risulta normale, l’esito della mammografia viene inviato a casa per posta dopo circa tre settimane. Se i medici radiologi ritengono necessario eseguire ulteriori accertamenti, le donne sono invece richiamate ed assistite dai Servizi Ospedalieri di competenza. Le donne, che rientrano per età e residenza nel progetto di screening e non sono ancora state invitate, possono fissare un appuntamento telefonando al centro di Coordinamento Screening.

Perché fare questi test anche se ci si sente bene? Perché questo tumore e le lesioni che lo precedono non sempre danno disturbi. I test di screening consentono di prevenire il tumore del collo dell’utero o di individuarlo in fase iniziale. La lunga fase preclinica della malattia e la possibilità di diagnosticare ed esportare sotto guida colposcopica le lesioni precancerose costituiscono infatti i punti di forza di questo programma di “prevenzione secondaria”. Il livello di copertura dello screening cervicale (proporzione di utenti che hanno fatto il test sul totale della popolazione bersaglio) in Italia è del 41%. Per questo tumore esiste anche una “prevenzione primaria” rappresentata dai vaccini antiHPV, offerti gratuitamente agli uomini e alle donne dai 12 ai 26 anni, ma con dati di efficacia anche in donne fino a 45 di anni di età e in chi ha già ricevuto trattamenti per lesioni pre neoplastiche. Il Programma di Screening in Veneto ha lo scopo di ridurre la mortalità favorendo la diagnosi precoce che accresce le possibilità di cura e di guarigione. È un percorso gratuito per la prevenzione dei tumori del collo dell’utero, che accompagna la persona dal momento dell’adesione all’invito, alla diagnosi, fino alla cura dell’eventuale lesione. Si rivolge a tutte le donne che hanno residenza in Veneto a partire dai 25 o 30 anni di età, a seconda dello stato vaccinale per la vaccinazione contro il Papillomavirus (HPV), e fino ai 64 anni. Le donne vaccinate contro HPV entro i 15 anni hanno un rischio molto ridotto di sviluppare tumori o lesioni pretumorali, per cui iniziano lo screening a 30 anni. Le donne non vaccinate contro HPV entro i 15 anni, invece, iniziano lo screening a 25 anni. Propone tramite lettera d’invito il Pap test ogni tre anni alle donne dai 25 ai 29 anni non vaccinate contro HPV, il test HPV ogni 5 anni a tutte le donne dai 30 ai 64 anni. Viene offerto il test di screening più appropriato ad ogni fascia d’età, sulla base delle caratteristiche del test e sul rischio della donna di sviluppare tumore o lesioni pretumorali. Il test HPV è un esame di recente introduzione che ricerca l’infezione da HPV, mentre il Pap test ricerca le lesioni causate dall’infezione stessa. Il test HPV è più sensibile rispetto al Pap test e, perciò, può essere eseguito ogni 5 anni anziché 3. Tuttavia, poiché nelle donne più giovani le infezioni da HPV sono molto frequenti e nella gran parte dei casi regrediscono spontaneamente, il test HPV è raccomandato a partire dai 30 anni. La lettera d’invito a effettuare il test arriva a casa alle donne nelle fasce di età interessate da parte della ULSS di appartenenza. Se il test è negativo, la persona riceve una comunicazione dalla ULSS e, dopo l’intervallo programmato, un successivo invito. Se il Pap test è positivo, la persona riceve una comunicazione dalla ULSS e un invito a eseguire specifici esami di approfondimento (visita ginecologica con colposcopia). Successivamente, in caso di diagnosi di lesione pretumorale o tumore, vengono definite e programmate le analisi e le cure del caso. La stessa procedura si segue se il test HPV risulta positivo, nel caso in cui, effettuato sullo stesso campione, anche il Pap test dovesse essere positivo. Se invece il test HPV è positivo, ma il Pap test risulta negativo, la donna riceverà una comunicazione dell’esito dei test ed un invito a ripetere il test HPV dopo un anno. Un test positivo (test HPV o Pap test) non indica la presenza di un tumore o di una lesione pretumorale, ma indica un aumentato rischio. Per questo motivo è importante eseguire gli esami di approfondimento proposti.

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La sperimentazione. Il primo studio in Europa autorizzato dall’Agenzia europea per i Medicinali

Lotta alla displasia broncopolmonare, una nuova terapia per i neonati prematuri I

n Italia nascono ogni anno oltre 30.000 neonati prematuri (il 7% dei nati), cioè bambini che vengono al mondo prima della trentasettesima settimana di età gestazionale. Fra questi neonati prematuri, quelli che pesano meno di 1500 grammi sviluppano, nel 45% dei casi, una malattia polmonare cronica chiamata displasia broncopolmonare che richiede prolungata ossigenoterapia per settimane o mesi con conseguenze che possono persistere fino all’età adulta. Al momento non sono disponibili cure efficaci e sicure per questa malattia. Al via una prima sperimentazione clinica basata sull’uso terapeutico delle vescicole extracellulari, un prodotto naturale isolato da cellule del cordone ombelicale, per la prevenzione della displasia broncopolmonare, la malattia polmonare cronica dei lattanti nati prematuri. Nel luglio 2023 l’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) ha approvato questa sperimentazione che ha poi ottenuto il via libero anche dal Comitato Etico Nazionale e da AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco). Si tratta di un progetto che nasce dal-

la sinergia fra Università di Padova, Azienda Ospedale e l’Istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza, che ha prodotto questa “ricerca traslazionale” presentata “made in Padova”, di recente presentata tra gli altri dal Direttore generale Azienda Ospedale, Giuseppe Dal Ben, e dalla rettrice dell’Università di Padova, Daniela Mapelli. La ricerca traslazionale ha come obiettivo la trasformazione dei risultati ottenuti dalla ricerca di base effettuata presso la Torre della Ricerca Pediatrica in applicazioni cliniche al letto del paziente. Il trial clinico internazionale prende il via presso la Terapia Intensiva Neonatale dell’Azienda Ospedale-Università di Padova, centro hub del triveneto per la prematurità, e verranno inclusi nello studio neonati di peso inferiore a 1500 grammi. La sperimentazione è coordinata dal centro patavino e coinvolge 4 neonatologie italiane (Firenze, Genova, Milano e Modena) e 2 in Belgio. “Si tratta di uno studio di Fase 1 che prevede l’utilizzo nei neonati prematuri di una nuova terapia, le vescicole extra-

Un momento della presentazione

cellulari, che nelle fasi precliniche (in vitro e in vivo), hanno presentato risultati estremamente promettenti e un’ottima sicurezza – spiega il prof. Eugenio Baraldi, direttore del Dipartimento di Salute della Donna e del Bambino di Padova e Direttore scientifico dell’IRP Città della Speranza -. Queste microvescicole, grazie al loro contenuto di numerosi mediatori presentano attività anti-infiammatoria e pro rigenerativa dei polmoni immaturi, rappresentando un approccio estremamente innovativo per la prevenzione e la cura della displasia broncopolmonare”. Il loro utilizzo in ambito neonatale è

SENTO MA NON CAPISCO? SORDITÀ? COSA FARE PRIMA DELLA "FAMOSA PROVA DEGLI APPARECCHI ACUSTICI"?

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stato ipotizzato otto anni fa dall’incontro tra il Prof. Eugenio Baraldi e il Prof. Maurizio Muraca, esperto di medicina rigenerativa e vescicole extracellulari. Da allora è partita una lunga sperimentazione preclinica con vescicole extracellulari esplorata con modelli in vitro e modello animale con risultati estremamente incoraggianti con il contributo del Prof. Andrea Porzionato del Dipartimento di Neuroscienze, della Dr.ssa Michela Pozzobon e del Dr. Luca Bonadies del Dipartimento di Salute della Donna e del Bambino e Istituto di Ricerca Pediatrica. È questo il primo studio in Europa a

QUALI SONO GLI OBIETTIVI DI RECUPERO DELL'UDITO RAGGIUNGIBILI? NELLE PUBBLICITÀ È TUTTO BELLO E FACILE MA... GLI APPARECCHI ACUSTICI E LE ALTRE SOLUZIONI PER L'UDITO SONO PRESIDI MEDICO-SANITARI.

Alessandro Riccò

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Laurea in Tecniche Audioprotesiche presso L'Università di Ferrara. Master presso la Sapienza Università di Roma: "La regolazio- ne dell'impianto cocleare: teoria e pratica" La nostra Visione è un mondo in cui non ci siano più disabilità sensoriali che escluda- no o limitino la persona nell'integrazione sociale. La nostra Missione è quella di offrire, giorno per giorno, una relazione d'aiuto alle perso- ne nella loro interezza nel bisogno di relazio- narsi con i familiari, gli amici e i nuovi conoscenti, negli ambienti casa, lavoro o ricreativi. Accogliere e coinvolgere i nostri pazienti in un percorso riabilitativo con la collaborazione di altri Professionisti Sanitari e ogni altra figura professionale utile. Una accoglienza empatica, serena... con un sorriso!

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Laurea con Lode in Tecniche Audioprotesiche presso l'Università di Padova Master presso la Sapienza Università di Roma: "La regolazione dell'impianto cocleare: teoria e pratica" Master presso l’Università di Padova: La riabilitazione uditiva nel bambino e nell'anziano: la gestione delle complessità.

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ricevere il via libera dell’EMA, l’ente deputato a vigilare sulla sicurezza e l’efficacia dei medicinali, ma è anche il primo al mondo che utilizza questo prodotto naturale soddisfacendo tutti i requisiti degli enti regolatori. Questo è stato possibile grazie alla collaborazione con un gruppo farmaceutico belga, che ha sviluppato un prodotto compatibile con gli standard farmaceutici sulla base dei brevetti depositati presso l’Università di Padova e l’Istituto di Ricerca Pediatria. L’applicazione clinica di questa nuova terapia ha richiesto la certificazione da parte dell’AIFA del reparto di Terapia Intensiva Neonatale del Dipartimento Salute Donna e Bambino di Padova per lo svolgimento degli studi di Fase 1, un riconoscimento che è stato possibile grazie alla rigorosa attività di formazione di tutto il personale medico e infermieristico del reparto di neonatologia che ha raggiunto tutti gli standard internazionali richiesti. È la prima sperimentazione di fase 1 che viene attivato nell’Azienda Ospedale-Università di Padova.

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SVIZZERA

Basilea, tra arte e follia Qui il Carnevale esplode all’alba Alle 4 di mattina, in un’atmosfera surreale, il lunedì dopo le Ceneri, la grande festa fende il buio della notte. Un corteo di migliaia di lanterne e di maschere percorre le vie del centro e dà il via a una “tre giorni” in cui salta ogni regola. La più “europea” della città svizzere è orgogliosa anche dei suoi 40 musei, delle sue architetture contemporanee e per aver convinto Erasmo da Rotterdam a trasferirsi qui di Renato Malaman

Che i basilesi siano un po’ matti, beh: diciamo eccentrici, lo si riscontra ad ogni festa del calendario. Il clou è rappresentato dal Carnevale, il cui inizio (quest’anno cade il 19 febbraio e si va avanti fino al 21) viene celebrato… nel cuore della notte. Seguendo un antico rituale. Festa che esplode all’improvviso in un tripudio di maschere e di musica, preceduta da ore in cui prendere sonno è davvero un’impresa. Un corteo di almeno diecimila persone, molte delle quali provenienti dall’estero, a quell’ora strana e insolita, è pronto a sfilare lungo le vie del centro dopo una lunga e spasmodica attesa. Surreale, sembra tutto surreale. Il Carnevale di Basilea, che affonda le sue origini nel XIV secolo, viene chiamato dai basilesi «Drei scheenschte Dääg» (i tre giorni più belli). La festa è così originale da essere stata inserita nella Lista dei ben del Patrimonio culturale immateriale dell’Unesco. Il Carnevale di Basilea “scoppia” ogni anno il lunedì successivo al mercoledì delle Ceneri e fa parte dell’identità stessa della città. E’ il fulcro della sua forza creativa. Per tre giorni l’ordine «normale» delle cose viene sospeso. Tutto inizia alle 4 del mattino, quando in centro storico vengono spente tutte le luci. Nel buio e nel silenzio più assoluti, in un’atmosfera quasi spettrale, i mazzieri pronunciano la fatidica frase «Morgestraich vorwärts marsch» che da secoli, immancabilmente, sancisce l’inizio del Carnevale. Poi si accendono migliaia di lanterne e, nello stesso tempo, migliaia di suonatori di tamburi e pifferai in maschera iniziano a sfilare per le vie della città. Il martedì è poi dedicato alla mascherata dei bambini e alle “Guggenmusiken”, le bande musicali itineranti. A dare un tocco del tutto particolare al Carnevale di Basilea sono anche un centinaio di gruppi di “Schnitzelbänke” che con i loro versi satirici improvvisati nei ristoranti e nelle cantine riproducono l’atmosfera goliardica delle origini. Un altro momento clou è l’esposizione delle 180 lanterne sulla Münsterplatz. Con la sua cornice straordinaria questa piazza medievale è lo sfondo ideale per poter ammirare fantastiche opere d’arte. Ma che i basilesi amino l’originalità lo testimoniano altre feste della città. Prendiamo i mercatini di Natale, che in

questo angolo di Svizzera incastonato fra Germania e Francia, sono un’altra tradizione radicata. Fra un mare di bancarelle, in Barfüsserplatz, viene eretta ogni anno una piramide di Natale di dimensioni giganti. Ricorda quelle della Sassonia, in cui la grande elica mossa dal calore delle candele fa girare tre piattaforme circolari, mostrando scene della Natività. A guardarla si ritorna all’infanzia… A Capodanno, poi, c’è una fontana del centro, quella del Tritone, che all’improvviso fa sgorgare vino anziché la solita acqua. Un vino speziato medievale che, dicono, porti bene. Basilea, anima aperta. Città transnazionale dove la maggioranza della popolazione votò, tra le poche, per l’Unione Europea. E’ la città dove visse l’ultima stagione della sua lunga vita Erasmo da Rotterdam, il grande umanista che proprio qui trovò lo stampatore più idoneo per valorizzare le sue pubblicazioni. Nessun’altra città europea presenta una simile densità di musei di alto livello: se ne contano oltre 40. Lo straordinario Kunstmuseum (o Museo delle Belle Arti) è uno musei privati più antichi del mondo. La sua fondazione risale al 1662. Secondo il “Times” per le opere che custodisce è il quinto museo più ricco al mondo. E c’è pure un “miracolo” da raccontare. Nel 1967 i basilesi impedirono la vendita di due capolavori, comprandoli con una colletta. Si trattò di due quadri di Picasso, “I due fratelli” e «Arlecchino seduto”. Imperdibile la visita della Fondazione Beyeler, il museo d’arte più visitato in Svizzera: per i loro tesori d’arte Ernst e Hildy Beyeler fecero costruire uno spettacolare complesso museale all’architetto Renzo Piano, che tradusse questo desiderio interpretandolo con uno spettacolare gioco di volumi e specchi d’acqua. Quest’anno è prevista una grande retrospettiva dedicata a Matisse. Basilea è una città fondata dai Celti, a cui seguirono i Romani, poi i Franchi. Deve la sua fortuna a una grande via di comunicazione come il Reno, che è anche il mare dei basilesi, (d’estate ci si può nuotare e praticare sport), e all’industria, prima tessile, poi chimica, e oggi farmaceutica. La città antica, sulla collina, è dominata dalla cattedrale. Insieme all’antico ponte Mittlere Brücke, la cattedrale Münster è il simbolo più noto di Basilea.

Nella foto copertina. un’immagine della surreale sfilata di maschere e lanterne all’alba del lunedì dopo le Ceneri, quando a Basilea “scoppia” il Carnevale. Più sotto: altri due momenti della festa. Nella foto in basso un onirico scorcio di Basilea d’inverno, con, a lato, l’Arlecchino di Picasso che sembra ammirarlo rapito... A piè di pagina: il museo della Fondazione Beyeler (progettato da Renzo Piano) e il corso del Reno visto dalla cattedrale


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Oroscopo

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ARIETE

BILANCIA

Questa volta potreste riuscire a realizzare tutti i vostri progetti: la fortuna v greeni assiste nell’ambito lavorativo e in quello affettivo. Si prospetta un periodo di affermazione e stabilità.

Avete tutta l’intenzione di essere ottimisti, di assecondare il vostro spirito d’avventura e di esprimere il meglio di voi stessi in ogni situazione. Febbraio vi regala grandi emozioni.

TORO Vi concedete più attenzione al vostro benessere e vi prendete cura di voi stessi. Riuscite ad ascoltarvi di più e ad accogliere con più chiarezza le vostre emozioni e i vostri sentimenti.

GEMELLI Fiducia in voi stessi è la strategia giusta per aprirvi la strada verso il successo, consentirvi di vivere un periodo di prosperità, di soddisfazioni con riconoscimenti e anche opportunità finanziarie.

CANCRO Siete coinvolti in una serie di impegni ed iniziative che non avevate previsto. La vostra energia e lo spirito di iniziativa vi condurranno con successo verso nuove esperienze.

Febbraio verso una nuova stagione, tra leggerezza e nuove sfide

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LA NOSTRA QUALITÀ

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LEONE Dopo tanti sforzi e tanti sacrifici otterrete i riconoscimenti professionali che meritate. La vostra caparbietà e la forza di volontà saranno premiate. Metterete in luce tutto il vostro carisma.

VERGINE Cercate nuove strade e nuovi stimoli per crescere. Le sfide vi appassionano e le affrontate con motivazione. Riuscire ad affermarsi è una salutare boccata di fiducia.

SCORPIONE

FINO A

FEBBRAIO O Z Z E R P À T MESU DIVANI DI N CAMPIO

A R IO

SALOTTI - DIVANI - POLTRONE MOBILI, TAPPETI, MATERASSI, LETTI RIVESTIMENTI VECCHI DIVANI E RIPARAZIONI

Per il rifacimento dei vostri divani abbiamo predisposto il divano di cortesia per il tempo della lavorazione SCARICA L’APP RADIO VENETO24

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E’ tempo di rinnovarsi e di mettersi in vista con le vostre idee innovative e la vostra propensione al cambiamento. Dovete convincere chi vi è accanto che state percorrendo la strada giusta.

SAGITTARIO Potete anche spingervi a prendere decisioni audaci e concedervi qualche nuovo incontro per movimentare la vostra routine e trovare nuove motivazioni.

CAPRICORNO Creatività ed emozioni contribuiranno a rendere più armoniosa la vostra giornata. Dedicatevi alle cose che vi appassionano senza rinunciare alla vostra rigorosa autodisciplina.

ACQUARIO Vi siete imposti una serie di buoni propositi che via via, con calma ma determinazione, volete portare a compimento per consentire alla vostra vita una svolta significativa.

PESCI Avete deciso di non rincorrere tutte le cose ma di fare una selezione di ciò che per voi è importante. Coltivate il vostro orto e raccoglierete frutti grandiosi.


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A tavola

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Rubrica a cura di

Idee in cucina, facili e sfiziose

Sara Busato

Febbraio si colora con sfumature intense, sia nei prodotti ortofrutticoli di stagione che nella varietà di colori che offrono. Facili ricette con i prodotti di stagione per affrontare con gusto il mese più corto dell’anno

RISOTTO PERE E TALEGGIO

INVOLTINI DI VERZA RIPIENI

Un primo piatto sfizioso e originale che unisce la dolcezza della pera al gusto intenso del taleggio. Un connubio perfetto tra sapori contrastanti che si fondono in un piatto cremoso e irresistibile. Ingredienti: 320 g di riso; 2 pere mature; 150 g di taleggio, tagliato a cubetti; 1 cipolla; mezzo litro di brodo vegetale; 80 ml di vino bianco secco; 50 g di burro; Olio extravergine d’oliva; Sale e pepe q.b.; Noci tritate o foglie di timo fresco per guarnire Preparazione: Pulire le pere, sbucciale e tagliale a dadini piccoli. Mettile da parte. Scaldare il brodo in un pentolino e tenerlo caldo a fuoco basso. In una padella ampia, sciogliere metà del burro insieme a un po’ di olio extravergine d’oliva a fuoco medio. Aggiungere la cipolla tritata e soffriggere finché diventa trasparente. Aggiungere il riso nella padella e tostarlo per un paio di minuti, mescolando costantemente fino a quando i chicchi diventano leggermente trasparenti sui bordi. Sfumare con il vino bianco e lasciare evaporare l’alcol. Aggiungere il brodo caldo, mescolando di tanto in tanto. Continuare fino a quando il riso diventa cremoso e al dente. Nel frattempo, in una padella a parte, saltare i dadini di pera in una noce di burro fino a quando diventano leggermente dorati. Quando il risotto è quasi pronto, aggiungere i dadini di pera il taleggio a cubetti. Mescolare fino a quando il formaggio si è fuso e il risotto ha raggiunto una consistenza cremosa. Guarnire con noci tritate o foglie di timo fresco

Un piatto principale creativo e delizioso. Gli involtini di verza farciti con pollo e fontina sono un piatto principale sfizioso e versatile, adatto sia per il pranzo che per la cena..

Ingredienti: : foglie di verza; 250 g di petto di pollo; 1 cipolla grande;100 g di fontina;20 g di parmigiano; olio extravergine d’oliva; noce moscata; sale e pepe Preparazione: Lavare le foglie esterne della verza. Sbollentatele per circa tre minuti in una pentola piena di acqua salata. Mettere la verza sbollentata a raffreddare su un tagliere stando attenti a non romperla e non sovrapponendo le foglie. Nel frattempo, in una pentola soffriggete la cipolla e mescolatela con la carne e le patate precedentemente cotte. Aggiungere il formaggio, l’uovo, un po’ di noce moscata, sale, pepe, olio. Passare in forno ventilato a 180 gradi per circa 20 minuti stando attenti che non si dorino troppo. È possibile cuocere gli involtini di verza in padella a antiaderente oliata per circa 15 minuti, girandoli a metà cottura così da far dorare entrambi i lati

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TORTA PERE, MANDORLE E SCAGLIE DI CIOCCOLATO Un dolce soffice e goloso, che piace sia ai grandi che ai bambini. Può essere servito anche a colazione o a merenda, sorseggiando una tazza di tè fumante oppure un cappuccino caldo. Ingredienti: 100 g di farina 00; 70 g di burro; 100 g di zucchero; 600 g di pere Williams; 50 g di mandorle sgusciate; 100 g di cioccolato fondente Preparazione: Tritare in un mixer le mandorle con la metà dello zucchero. Unire la farina con un pizzico di sale e il burro tagliato a dadini. Lavorare l’impasto fino a ottenere un impasto omogeneo. Avvolgere il panetto di pasta in pellicola per alimenti e fatelo riposare in frigorifero per 30 minuti. Nel frattempo, tagliare le pere a dadini. Riprendete la pasta e stendetela in uno stampo per crostate, imburrato e infarinato. Distribuite le pere e le scaglie di cioccolato. Passate in forno preriscaldato a 180° e cuocete la torta per 40 minuti.


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