Giornata della memoria 2014. Biblioteche del Sistema Bibliotecario Carcerario Regionale delle Marche

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Train de vie - Un treno per vivere (Radu Mihaileanu, Paesi Bassi/Francia/Belgio, 1998, Durata 101')

Nel 1941, per evitare la deportazione, gli abitanti di uno shetl (villaggio ebraico dell'Europa centrale) romeno allestiscono un finto convoglio ferroviario sul quale alcuni di loro sono travestiti da soldati tedeschi e partono nel folle tentativo di raggiungere il confine con l'URSS e di lì proseguire per la Palestina, Eretz/Israel, la terra promessa. Ci riescono, dopo tragicomiche peripezie tra cui l'incontro con un gruppo di gitani che, a bordo di autocarri, hanno avuto la stessa idea. 2 film del romeno Mihaileanu, attivo in Francia, è una tragicommedia di viaggio sotto la triplice insegna dell'umorismo yiddish (condito di una grottesca ironia critica verso gli stessi ebrei, i tedeschi, i comunisti), di una sana energia narrativa e di un ritmo di trascinante allegria cui molto contribuisce Goran Bregovic, il compositore preferito di E. Kusturica, che attinge alla musica klezmer ebraica dell'Europa orientale. Fotografia del greco Yorgos Arvanitis, l'operatore di Anghelopulos e di Laurent Daillant. Coloritagalleria cosmopolita di interpreti, dialoghi italiani di Moni Ovadia. Non manca una dimensione poetica, incarnata in Schlomo (L. Abelanski), lo scemo del viaggio che funge da narratore. L'inquadratura finale può essere la chiave di lettura a ritroso. Premio Fipresci alla 55a Mostra di Venezia 1998.

Il 27 gennaio 1945 i soldati dell’Armata Rossa abbattevano i cancelli di Auschwitz e liberavano i prigionieri sopravvissuti allo sterminio del campo nazista. Le truppe liberatrici, entrando nel campo di Auschwitz-Birkenau, scoprirono e svelarono al mondo intero il più atroce orrore della storia dell'umanità: la Shoah. Dalla fine degli anni ’30 al 1945 in Europa furono deportati e uccisi circa sei milioni di ebrei. Con una legge del 20 luglio 2000, la Repubblica italiana ha istituito il Giorno della Memoria e nel primo articolo riconosce il 27 gennaio come data simbolica per "ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati".

Sistema Bibliotecario Carcerario Regionale Marche 27 gennaio 2014

Tratto da: http://www.ilgiornodellamemoria.rai.it/

Prima vennero per gli ebrei Primo Levi, il grande scrittore italiano deportato e sopravvissuto al lager di Auschwitz ha scritto che ogni qualvolta si pensa che uno straniero, o un diverso da noi è un Nemico, si pongono le premesse di una catena al cui termine c'è il Lager, il campo di sterminio. A proposito del genocidio del popolo ebraico, ne "I sommersi e i salvati" Primo Levi ha detto: E’ avvenuto, quindi può accadere di nuovo: " questo è il nocciolo di quanto abbiamo da dire" .

"Prima vennero per gli ebrei e io non dissi nulla perché non ero ebreo. Poi vennero per i comunisti e io non dissi nulla perché non ero comunista. Poi vennero per i sindacalisti e io non dissi nulla perché non ero sindacalista. Poi vennero a prendere me. E non era rimasto più nessuno che potesse dire qualcosa." Martin Niemoeller Pastore evangelico deportato a Dachau


La storia del bambino con il pigiama a righe è difficile da descrivere in poche parole. Cominciate a leggere questo libro senza sapere di che cosa parla. Farete un viaggio con un bambino di nove anni che si chiama Bruno. E presto o tardi arriverete con Bruno davanti a un recinto. Recinti come questi esistono in tutto il il mondo. Speriamo che voi non dobbiate mai varcare un recinto del genere.

Questa è la storia di Uri Orlev, la storia di come un ragazzo ebreo attraversa l'Olocausto e diventa scrittore. Ma non è un racconto di disperazione, malgrado le atrocità e le morti di cui Uri purtroppo è stato testimone, né di sentimentalismi. Orlev ha vissuto come un bambino qualsiasi, con il coraggio e la straordinaria forza vitale dell'infanzia, come il protagonista di un'avventura, eroe invincibile di un racconto.

Campo di concentramento di Natzweiler-Struthof sui Vosgi. L’uomo che vi arriva un giorno d’estate, insieme a un gruppo di turisti, non è un viaggiatore qualsiasi: è un ex deportato che a distanza di anni torna nei luoghi dove era stato internato. Subito, difronte alle baracche e al filo spinato trasformati in museo, il flusso della memoria comincia a scorrere e i ricordi riaffiorano con il loro carico di dolore e commozione.

Nella Germania degli anni Trenta, due ragazzi sedicenni frequentano la stessa scuola esclusiva. L'uno è figlio di un medico ebreo, l'altro è di ricca famiglia aristocratica. Tra loro nasce un'amicizia del cuore, un'intesa perfetta e magica. Un anno dopo, il loro legame è spezzato.

Alcuni suggerimenti cinematografici:

Il giardino dei Finzi Contini / De Sica. 1970 La Chiave di Sara / Gilles-Paquet Brenner. 2010 La Tregua / F. Rosi. 1997 Arrivederci ragazzi / Louise Malle. 1987 La finestra di fronte / F. Ozpetek. 2003 Magnifica presenza / F. Ozpetek. 2012 Il bambino con il pigiama a righe / M. Herman. 2008 La vita è bella / R. Benigni. 1997 La rosa bianca / M. Rothemund. 2005

Gli orrori della persecuzione fascista e razzista, la crudeltà della storia, l'incantesimo dell'infanzia e la felicità del sogno: sono gli elementi intrecciati con grazia e eleganza, di questo romanzo triste e dolcissimo. La prima edizione del romanzo è del 1962.

Primo Levi, reduce da Auschwitz, pubblicò "Se questo è un uomo" nel 1947.Testimonianza sconvolgente sull'inferno dei Lager, libro della dignità e dell'abiezione dell'uomo di fronte allo sterminio di massa, "Se questo è un uomo" è un capolavoro letterario di una misura, di una compostezza già classiche. È un'analisi fondamentale della composizione e della storia del Lager, ovvero dell'umiliazione, dell'offesa, della degradazione dell'uomo, prima ancora della sua soppressione nello sterminio.


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