Quarta edizione: Equilibrio – persone, luoghi e oggetti in armonia. Parentesi tra passato e futuro, Oplight di Jasper Morrison, Villa La Saracena dall'alba al tramonto, guida a String Light, a casa con Coordinates, le pistole pacifiche di Philippe Starck, la casa colorata di una stilista a Milano e un giardino negli Hamptons.
Flos inaugura un nuovo canale di comunicazione – FLOS FOR PLANET – per raccontare le azioni che la stanno trasformando in un'autentica design company a 360°. Una piattaforma digitale dedicata a stakeholder e clienti, raggiungibile dal sito Flos e in costante evoluzione. Attraverso storie, fatti e dati, Flos for Planet svelerà con chiarezza e trasparenza che significato ha la sostenibilità per l'azienda, gli impegni, gli obiettivi e i risultati raggiunti. Testo di Antonella Galli.
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L'INDUSTRIA DELL'ILLUMINAZIONE È CHIAMATA A RIDURRE PROGRESSIVAMENTE LE EMISSIONI DIRETTE E INDIRETTE DI GAS SERRA; NEL 2020 FLOS GROUP HA RAGGIUNTO LA NEUTRALITÀ DI EMISSIONI COMPENSANDOLE CON CREDITI PROVENIENTI DA PROGETTI CON IMPATTO POSITIVO: il Great Bear Forest Carbon (Canada) e il Guatemalan Conservation Coast. I N I Z I A O R A A D E S P L O R A R E : flos.com/flos-for-planet 4
1.FATTI, NON PAROLE
6.DISASSEMBLAGGIO
Per Flos la sostenibilità non è 'un' punto chiave, ma 'il' punto chiave. Le azioni che l'azienda sta portando avanti sono sintetizzate nei fatti e nei dati contenuti nel Rapporto di Sostenibilità annuale e condivise con stakeholder e clienti attraverso la nuova piattaforma Flos for Planet.
Lo smaltimento di un prodotto a fine vita è uno degli aspetti più sfidanti dell'economia circolare e dipende principalmente dalla facilità di disassemblarlo. Dal 2020 Flos ha adottato un processo di sviluppo che consente il completo disassemblaggio dei nuovi prodotti, progettati per essere realizzati senza colle.
2.FLOS È PRONTA
7.MATERIALI E PROCESSI
Flos ha promosso la nuova Direttiva Europea per l'Ecodesign, in vigore a fine del 2021. Molti dei suoi criteri sono già stati implementati nei quattro stabilimenti di Flos: in Italia a Bovezzo (Flos, decorativo), Bernareggio (Ares, outdoor) e Collebeato (Flos Bespoke, custom), in Spagna a Valencia (Antares, architetturale).
Migliorare la selezione dei materiali e i processi manifatturieri può rendere prodotti e produzione più sostenibili. Flos ha già optato per l'alluminio, un materiale ad alta riciclabilità, per produrre il 90% dei corpi illuminanti.
8.DESIGN INCENTRATO SULL'UOMO Sostenibilità significa anche incrementare il benessere fisico ed emozionale delle persone. L'azienda è nata e si è sviluppata sulla base di una filosofia olistica incentrata sull'uomo. Flos continua a lavorare su questo aspetto realizzando elementi ottici che evitano l'abbagliamento e assicurano il controllo totale della luce.
3.ECONOMIA CIRCOLARE
Il passaggio dall'economia lineare a quella circolare è un compito impegnativo per Flos. Con questo obiettivo Flos sta monitorando la quantità di materiali e componenti acquisiti, sta incrementando il riciclo dei rifiuti (80% del totale nel 2020) e riducendo materiali non riciclabili o tossici.
9.UNA CERTIFICAZIONE DECISIVA
4.PACKAGING
A luglio 2020 Flos Outdoor (stabilimento Ares a Bernareggio) ha conseguito la certificazione EMS – Environmental Management System – ISO 14001 grazie anche a un innovativo sistema di illuminazione esterna progettato da R&D Flos per evitare l'inquinamento luminoso, nocivo per flora e fauna.
Uno degli obiettivi di maggior rilievo per Flos è l'adozione di un packaging totalmente sostenibile grazie alla progressiva sostituzione delle schiume di poliuretano non riciclabili con contenitori in cartone sviluppati per garantire la stessa protezione. Nel 2020 l'azienda ha raggiunto l'80% di materiali riciclabili per il packaging.
5.DURABILITÀ
Come può essere migliorato il ciclo di vita di un prodotto? Ottimizzandone il riuso, la riparazione e le tecniche di riciclo. Flos sta sviluppando nuove soluzioni per ridisegnare in quest'ottica i prodotti iconici e per lanciarne di innovativi, in particolare in relazione alla sostituibilità dei componenti elettrici.
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Uno schizzo a matita. Un incrocio di intuizioni tra due giganti del design che non si incontrarono mai. Un best seller che attingendo dai colori del loro mondo viene presentato in una nuova edizione. La storia di Parentesi, che compie 50 anni, è fatta di curiosità, ingegno, un pizzico di magia e tanto rispetto. Fotografie di Alecio Ferrari
Parentesi 50 7
Il buon design crea relazioni - tra persone, ogget- Sapeva, Castiglioni, quanto Manzù c’era nel suo ti, tecnologie. Ma quando permette connessioni progetto? “Impossibile dirlo”, dice Giovanna. Sta impossibili viene in mente la parola magia. di fatto che Castiglioni sceglie di condividere la paternità di Parentesi con il collega scomparso, Quella di Parentesi – la lampada prodotta da onorando così il valore dell’intuizione al pari Flos dal 1971, di Pio Manzù e Achille Castiglioni, dell’abilità progettuale e tecnica che la trasforma oggi proposta nelle versioni Turchese e Orange in un prodotto finito. “Un gesto nobile che insegna Signal in occasione del cinquantenario – è una il rispetto per le idee in un mondo – quello della storia così: magica. In cui il design diventa dialo- creatività industriale – dove spesso manca”, dice go tra chi c’è e chi non c’è più e manifestazione Giacomo Manzù. del rispetto che chi crea dovrebbe avere per la creatività altrui. Questo rispetto torna anche nella scelta di Calvi e Brambilla di attingere dall’immaginario di enLa storia di Parentesi inizia con l’incidente d’auto trambi i padri di Parentesi per la nuova edizione che, nel 1969, deruba il mondo del giovanissimo che ne celebra i 50 anni. I due hanno lavorato Pio Manzù. Talento unico, autore di icone immor- sul colore, scegliendo in modo filologico le cromie tali come la FIAT 127, inventore della prima mo- (Turchese e Orange Signal) e anche dove applino-volume. Castiglioni conosce il suo lavoro ma carle. “Il primo era caro a Castiglioni che lo aveva non l’ha mai incontrato. Quando, grazie alla ve- utilizzato per gli interni di casa. Il secondo era il dova, incrocia un suo disegno, rimane colpito da colore che Manzù utilizzava per i suoi prototipi”, una lampada, una sorta di latta cilindrica fessura- spiegano i design curator di Flos. “Li abbiamo ta appoggiata su un’asta che collega il soffitto al applicati sul tubolare ma anche sulla base poiché pavimento: fa mezzo giro, si può spostare su e giù era colorata già nel disegno originale. Anche il e arrestare, usando una vite. È l’idea di Parentesi. packaging degli anni 70 è stato reingegnerizzato e reintrodotto, insieme al libretto tondo, posizioC’era tanto Manzù in quel disegno, ricorda il nato sotto la base della lampada”. figlio Giacomo Manzoni, che gestisce la Fondazione a lui dedicata: “La sua ossessione per la Più che un’operazione nostalgia, quindi, un ultesemplicità, per ridurre i costi, l’attenzione per gli riore frase all’interno di un dialogo progettuale oggetti di tutti i giorni”.“Quello schizzo aveva gli tra giganti che dura da 50 anni. ingredienti perfetti per farlo innamorare: flessibilità, ready made, leggerezza”, dice Giovanna Castiglioni, che cura le attività della Fondazione Achille Castiglioni. Soprattutto, in quel disegno, c’era movimento in potenza: Castiglioni lo vuole liberare e su quello lavora con i tecnici di Flos. Sostituisce l’asta con una corda metallica che, deviata da un tubolare, fa attrito: così la lampada sta in posizione senza vite. Il filo rimane in tensione tra un tenditore da barca e un peso di 5kg. Parentesi è leggera, a buon prezzo, dinamica. Contemporanea perché flessibile ma anche senza tempo perché attinge all’immaginario collettivo: la fonte luminosa è una semplice lampadina solo che gira a 360 gradi. Soprattutto, Parentesi è uno strumento di co-progettazione. “L’idea era: chi compra, monta”, spiega Giovanna. Parentesi arriva in un packaging ‘nudo’, due gusci in plastica realizzati in un solo stampo. “Nel 1965 mio padre ha utilizzato la stessa tecnica di stampaggio per realizzare una valigetta promozionale per FIAT”, dice Giacomo. “La trasparenza del packaging, che dà dignità ai singoli elementi, ricorda come Manzù esponeva le parti meccaniche delle auto alle fiere: a parete, come opere d’arte”.
Testo Laura Traldi 8
Pagina 6: Parentesi nella nuova edizione Orange Signal, fotografata con una portiera originale della Fiat 127 di Pio Manzù dello stesso colore. Nella pagina precedente: Parentesi nella nuova edizione Turchese, fotografata con una porta originale della casa di Achille Castiglioni dello stesso colore. A sinistra: fotografia di archivio della Parentesi originale. Sopra: Parentesi in Turchese e Orange Signal.
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Sopra: Parentesi in Orange Signal, dettaglio di Parentesi in Turchese. A destra: schizzo originale di Achille Castiglioni in cui si vede l'evoluzione di Parentesi, dal disegno originale di Pio Manzù fino al modello finale, posizionata sotto il peso da 5 kg in Turchese, che mantiene teso il cavo della lampada. Nella pagina successiva: Il nuovo packaging trasparente di Parentesi, riprodotto dai disegni originali del 1971 di Pio Manzù.
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Talvolta accade che un progetto che ha già mezzo secolo d’età, e di cui pensavamo di sapere tutto, riveli delle qualità inaspettatate: credevamo di conoscere bene Parentesi, e invece qualcosa ci era sfuggito. Tutti noi sappiamo che Parentesi è una lampada unica: è sospesa, ma non si usa come una sospensione. La si può montare in un angolo di una stanza, al posto di una lampada da terra, oppure di fianco al letto, al posto di un abatjour; possiamo sganciarla dal soffitto, arrotolare il cavo, metterla in una valigia e rimontarla in una casa nuova con poco sforzo. Riguardandola con gli occhi di oggi, ci accorgiamo che in un certo senso il suo carattere ibrido e nomade interpreta la fluidità del nostro tempo molto meglio di tanti oggetti che ci circondano. Quello di cui non ci eravamo accorti è che Parentesi, per sua natura, è anche sostenibile: pur essendo figlia di un’epoca di solito associata allo spreco delle risorse e all’inquinamento, il suo impatto ambientale è basso. Innanzitutto, la sua fonte luminosa è tra le più semplici da sostituire, anche se oggi si usano lampade a LED con lo stesso attacco a vite di un tempo. Certo la lampadina moderna consuma molto meno e ha una durata molto maggiore delle vecchie lampadine a incandescenza, e anche se dovesse esaurirsi sarà sempre possibile cambiarla – cosa non sempre praticabile negli apparecchi a LED di prima generazione.
Poiché Parentesi è composta da pochi pezzi da montare, se mai la si volesse buttare sarà facile scomporla e differenziare correttamente i diversi materiali ai fini del riciclo. In occasione del cinquantenario si è dovuto fare un intervento solo sul contrappeso: anziché applicare una sovrastampa protettiva in gomma sul metallo, oggi si utilizza un blocco in ghisa vestito di una guaina in silicone, separabile dal nucleo. Si tratta di due materiali che derivano da risorse ampiamente disponibili (rispettivamente il ferro per la ghisa e la silice per il silicone), ed entrambi riciclabili. Le diverse componenti di Parentesi, infine, sono compattate in un imballaggio piccolo e leggero, perciò i costi di trasporto sono molto bassi. I due autori, Manzù e Castiglioni, non avevano previsto che in questo modo si potesse limitare anche l’impatto ambientale: una confezione leggera riduce il consumo di carburante necessario per il trasporto. Quando abbiamo deciso di riproporre la confezione originale, trasparente e con la maniglia, abbiamo chiesto di utilizzare PET completamente riciclato derivato dal ciclo di recupero di materiali di scarto come le bottiglie in plastica. Per sua natura, il PET è perfettamente riciclabile, quindi se non si vorrà conservare la confezione disegnata da Achille Castiglioni, basterà gettare i due gusci nel bidone della raccolta differenziata. Ma, ne siamo sicuri, in tanti conserveranno gelosamente una scatola così bella. — Paolo Brambilla
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FLOS STORIES
ISSUE FOUR: BALANCE
“L’equilibrio è come la naturalezza” ci ha detto il designer Jasper Morrison. “Gli oggetti hanno bisogno di equilibrio sotto tutti i punti di vista”. Per Jasper, l’equilibrio viene trasmesso in modo espressivo, lo si trova nella discrezione, nell'evidenza, nell’effetto atmosferico su ciò che circonda un oggetto. Il suo ultimo progetto per Flos, Oplight, è un esercizio di equilibrio e moderazione. E più guardiamo i prodotti da presentare sulle pagine di questo numero di Flos Stories, più la parola equilibrio torna a risuonarci nella mente.
bilancia i colori nero e bianco e dà forma a un commento poetico e toccante sul ruolo della guerra, del denaro e della perdita nelle nostre vite. Dal suo lancio nel 2005, una parte dei profitti di questa collezione simbolica è stata donata all’organizzazione non-profit francese “Frères des Hommes” (ora parte di Amref).
Abbiamo esplorato l'equilibrio nell’architettura, visitando le strutture connesse e intersecanti appollaiate con perfetta stabilità nella Villa Saracena di Luigi Moretti. E abbiamo creato l'equilibrio attraverso la luce e la natura, con l’aiuto della fotografa Carlotta Manaigo, Abbiamo notato un certo senso di bilan- che ha portato le lampade all’esterno, in un ciamento in ogni pezzo, dalle simmetrie prato degli Hamptons. geometriche delle String Light di Michael Anastassiades con le loro ipnotiche configura- Questo numero rappresenta anche l’occasiozioni a sospensione, fino al design “scentrato” ne di presentare gli “9 fatti per il Pianeta” di della 265 di Paolo Rizzatto. Abbiamo trovato Flos, un manifesto che delinea i temi della l’equilibrio assoluto nella tensione sospesa di sostenibilità che guidano la progettazione, lo Parentesi, oltre che nello schema a griglia di sviluppo e la produzione dei prodotti dell'aCoordinates, un progetto in continua evolu- zienda. Oplight e Parentesi sono un chiaro zione di Michael Anastassiades che crea un esempio dell’impegno aziendale di Flos e delsenso di bilanciamento con ogni composizio- le iniziative concrete intraprese per cambiare ne. Ognuna di queste lampade è definita da radicalmente il proprio operato a favore di una geometria pura, un’armonia di forme. modelli dalla progettazione e produzione più sostenibili. Progettate a distanza di 50 anni, L’approccio rivoluzionario di Philippe Starck il design sostenibile e onesto di entrambe le al design è esemplificato dalla sua collezione lampade sono esempi calzanti di come manGuns. Come si può vedere in tutto questo tenere ciò che è importante nel concetto di numero, la nuova edizione della lampada equilibrio. 17
20 Jasper Morrison e Oplight ↓
CONTENUTI
2 Flos for planet
6 50 anni di Parentesi ↑
106 I giochi di Sany
108 Questionario Antonio Citterio
64 Molly Molloy ↓
Inserto New Perspectives ↓
40 Villa La Saracena ↓
74 L'evoluzione di 265
78 Giardino americano ↓
92 Silver Belles ↑
110 Collaboratori
111 Nuovi Prodotti Fall 2021
VISITA IN STUDIO
Jasper Morrison e Oplight L’ultima lampada di Jasper Morrison per Flos è un esercizio di semplicità: una lampada da parete al servizio dell'architettura e dello spazio. L’incarnazione del Super Normal (un tema ricorrente nelle opere di Morrison sin dagli albori della sua carriera), Oplight sembra una nota musicale su un pentagramma oppure, come la descrive il designer, “la forma più ovvia e definitiva che potrebbe assumere una lampada." Cogliamo l’occasione del debutto di Oplight per fare al designer qualche domanda sulla luce, sulla progettazione di oggetti di ogni tipo e su come concepisca i suoi oggetti supernormali. Intervista di Rosa Bertoli Fotografie di Antonia Adomako
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ROSA BERTOLI I suoi primi lavori erano og- carichi dell'ego creativo dei designer. Notai getti quotidiani e materiali di tutti i giorni uno sgabello disegnato da Naoto Fukasawa che, insieme, andavano a creare pezzi d’ar- per Magis alla Fiera di Milano e ne rimasi redamento. Nel descrivere questo processo colpito. Stavo disegnando delle posate per di design sperimentale, lei ha affermato che Muji in quel periodo e cercavo un design rispecchiavano il mondo della produzione. dalla presenza ugualmente discreta. Lo staCosa ha imparato da questo modo di pro- vo spiegando a Okutani san, un dipendente gettare e come ha applicato tali scoperte Muji che commentò “Ah, Super Normal!” alla sua carriera, successivamente? Così quando tornai a Tokyo incontrai Naoto e discutemmo dell’idea di una mostra JASPER MORRISON Sì, quando ero un giovane per esplorare e provare a definire il Super designer non avevo connessioni ai metodi Normal. La prima mostra fu nel 2006 alla di produzione industriale ma non vedevo Axis Gallery di Tokyo. l’ora di trovare un sistema parallelo che simulasse la produzione, così cercai dei ROSA BERTOLI Dove trova le idee per i suoi componenti che potevo acquistare per poi lavori? assemblarli e creare i prodotti finiti. Mi ha insegnato non poco riguardo l’economia JASPER MORRISON Nella migliore delle ipodella produzione e l'esigenza di ridurre la tesi emergono da sole, a volte invece è più complessità negli oggetti. difficile e il progetto è solitamente meno buono. Potrei dire che meno ho a che fare ROSA BERTOLI Come è riuscito a definire il con il progetto, meglio è. concetto di Super Normal? Come lo descriverebbe? ROSA BERTOLI Quando disegna un oggetto, un mobile o una lampada, come fa a sapere JASPER MORRISON Mi chiedevo perché gli quando il progetto è finito? oggetti progettati in modo anonimo fossero spesso superiori a quelli di design e giunsi JASPER MORRISON È lui stesso a dirmi che è alla conclusione che aveva a che fare con finito, quando non riesco a vederci nulla di il modo in cui questi ultimi fossero troppo innaturale o strano, quando tutte le propor-
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Pagina precedente: Jasper Morrison nel suo studio di Londra, aprile 2021. Oplight è visibile sulla parete, in textured metallic grey, satin black e textured white. A sinistra: i progetti di Jasper Morrison esposti nel suo studio, tra cui due modelli della Glo-Ball per Flos (al centro). Sotto: Oplight, in textured white.
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Pagina precedente: Disegni tecnici di Oplight. Sotto: Oplight, in satin black. A destra: Jasper Morrison prova la luce nel suo studio
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Sotto: Oplight, in textured white, installata nello studio londinese di Jasper Morrison (Foto. Jasper Morrison Studio).
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zioni sono come devono essere e l’oggetto ha un’aura di completezza. Il tema dell’equilibrio è un aspetto importante nel design domestico e industriale. Quali elementi reputa importanti ai fini dell’equilibrio nel suo lavoro di design? ROSA BERTOLI
come concetto generale. Poi c’è da lavorare molto successivamente, per disegnarlo in 3D e scoprire di quale forma può essere l’unità d’illuminazione e come dirigere la luce lontano dal muro. ROSA BERTOLI
lampade?
Come ha iniziato a progettare
L’equilibrio è simile alla JASPER MORRISON La prima lampada che naturalezza, gli oggetti hanno bisogno ho provato a progettare fu un vero disastro. di equilibrio in tutti i modi possibili: dal Progettai un cono troncato che puntava la punto di vista espressivo, naturalmente, luce in basso, verso una base più ampia; ma anche di equilibrio tra accentuazione un lato era tagliato via per rivelare un die discrezione, tra gli elementi all’interno sco colorato alla base, dove atterrava la dell’oggetto stesso, di equilibrio di certe luce. Quando iniziai a vedere il prototipo, finiture con l’oggetto, di equilibrio dell’ef- l’illuminazione del disco era molto bella fetto che l’oggetto ha sull’atmosfera cir- ma la lampada non illuminava per niente costante e, non da ultimo, di equilibrio tra la stanza! Dopodiché arrivò Glo-ball, l’elcosto e valore percepito. E forse ci sono lissoide di vetro bianco. Ricordo che mi ancora altre cose da mettere in equilibrio... vergognavo un po’ della sua natura “basic” rispetto ai concept perfettamente progettati ROSA BERTOLI Qual è il suo approccio alla che avevo visto in Fiera. Fortunatamente progettazione degli apparecchi d’illumina- quando uscimmo con la versione a sospenzione? sione di Glo-ball iniziò a vendersi molto bene, altrimenti avrei lasciato perdere. JASPER MORRISON Non direi di avere un particolare approccio, per lo meno nulla di ROSA BERTOLI Il suo ultimo pezzo per Flos è diverso dal modo in cui progetto qualun- Oplight, una piantana da parete. Quali sono que altra cosa. Sono aperto alle opportunità, le sue caratteristiche di design più distintiquindi quando mi chiedono di progettare ve? E cosa voleva ottenere con il design una lampada da parete inizio a pensare a di Oplight? tutte le lampade da parete che ho visto, a quali funzionavano meglio, in che modo JASPER MORRISON La forma del cappello è la tecnologia può contribuire al progetto, a probabilmente la caratteristica più appaquali forme sarebbero più adatte e il tutto riscente. È come il profilo di Glo-ball ma inizia a prendere forma nella mia mente, ancora più appiattito. Spero che abbia la JASPER MORRISON
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Pagina precedente: Prototipi, schizzi e disegni tecnici di Oplight. La lampada è mostrata in tre versioni di colore, da sinistra: satin black, textured metallic grey e textured anthracite. Sopra: Oplight, in satin black, installata nello studio londinese di Jasper Morrison (Foto Jasper Morrison Studio). A destra: schizzi dei progetti di Jasper Morrison
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forma più ovvia e definitiva che potrebbe assumere una lampada. La sorgente luminosa è un modulo LED coperto da un pannello trasparente ma scanalato che deflette la luce a un’angolazione tale da allontanarla dalla parete. Abbiamo scelto quattro finiture che si adattano ad altrettante atmosfere architettoniche diverse. Il concetto di creare un’atmosfera in cui potessero integrarsi i suoi progetti è stato un aspetto importante nel corso di tutto il suo lavoro nel design. Qual è il ruolo della luce nel creare l’atmosfera di uno spazio?
ROSA BERTOLI
Mi piace l’idea che si possa utilizzare l’Oplight più piccola in una vecchia casa di campagna e quella più grande in un appartamento o una casa dai soffitti alti, oppure nel corridoio di un ufficio. Penso che contribuisca in positivo all’atmosfera di un’ampia gamma di spazi e situazioni. Spero si dimostri Super Normal nel senso di creare una bella atmosfera senza essere troppo appariscente o addirittura invadente.
JASPER MORRISON
ROSA BERTOLI Ad oggi ha creato una intera gamma di lampade per Flos, che abbracciano diversi tipi di illuminazione. Cosa ha imparato finora attraverso questo processo?
È essenziale che tutti i progetti contribuiscano positivamente JASPER MORRISON Ho imparato quanto sia all’atmosfera dello spazio in cui si collo- difficile progettare lampade. Siccome la cano. Sembra ovvio ma sareste sorpresi di presenza fisica del design è solo una parte quanti prodotti hanno un effetto negativo. della qualità di un prodotto di illuminazioChe la luce sia accesa o spenta, deve avere ne, mentre l'altra parte è qualcosa di intanun aspetto naturale nel contesto dello spa- gibile e piuttosto imprevedibile, è molto zio in cui si trova. Anche la qualità della difficile concentrarsi sul risultato finale, luce è molto importante. Fortunatamente, mentre quando si disegna una sedia la sua quella delle piantane è una delle migliori forma si collega immediatamente alla preapplicazioni per il tipo di luce fornita dai stazione del prodotto. LED. ROSA BERTOLI Qual è la prossima lampada ROSA BERTOLI In particolare, come immagi- con cui vorrebbe sperimentare? na che Oplight contribuisca all’atmosfera di uno spazio? JASPER MORRISON Penso che la prossima nella mia lista sia una bella lampada da tavolo, oppure una lampada da lettura. JASPER MORRISON
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Sotto: dettaglio di un prototipo di Oplight.
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A sinistra: Disegni tecnici di Oplight. Sopra: Oplight, in textured white. Pagina 38: il pannello trasparente scanalato che copre la sorgente luminosa LED e che deflette la luce in modo angolare rispetto alla parete.
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Come si distingue un oggetto sostenibile da uno che non lo è? Non è semplice capirlo a prima vista, soprattutto quando abbiamo davanti a noi una lampada con ingombri ridotti e una linea impeccabile. Oplight è la dimostrazione che è possibile realizzare un prodotto tecnologicamente avanzato che rispetta l’ambiente. Nonostante gli spessori portati al minimo, non si è fatto utilizzo di colle per assemblare le componenti: in questo modo le varie parti sono separabili una dall’altra, possono essere sostituite singolarmente e si possono riciclare separatamente per differenziare i materiali. La scocca, innanzitutto, è realizzata in pressofusione di allumino: un materiale leggero, destinato a durare nel tempo, ma perfettamente riciclabile. Il colore applicato è a polvere, quindi senza l’utilizzo di solventi nel processo di verniciatura, perché anche i metodi produttivi vanno considerati nel complesso dell’impatto ambientale. La scheda LED all’interno di Oplight ha un’alta efficienza, ovvero emette una grande quantità di luce a fronte di un consumo contenuto, con una vita stimata oltre le cinquantamila ore. 39
Nel caso in cui si dovesse verificare un guasto, oppure quando in futuro saranno disponibili fonti luminose ancora più efficienti, sarà possibile sostituire la scheda senza dover buttare il resto della lampada, con un significativo risparmio di risorse. Questo è possibile perché la scheda LED non è incollata al dissipatore, come spesso accade, e l’operazione di sostituzione non richiede attrezzature sofisticate, bensì può essere effettuata da un comune elettricista, senza che la lampada venga consegnata all’azienda per l’intervento di aggiornamento. Il diffusore, ovvero il coperchio trasparente che ha anche la funzione di lente, è realizzato in policarbonato ad iniezione. Grazie alla sua elasticità, è fissato con degli snap-fit così che possa essere smontato e rimontato per intervenire sulla scheda, senza che l’estetica sia compromessa. Ovviamente, in caso di rottura, è riciclabile e sostituibile. Per tutto questo ogni Oplight è una lampada future-proof destinata ad avere una lunghissima durata, e anche quando la sua vita finirà, nulla andrà perduto. — Paolo Brambilla
VILLA LA SARACENA Fotografie di Omar Sartor Testo Olimpia Zagnoli
Negli stessi anni in cui a Milano un moderno edificio polifunzionale fende Corso Italia di traverso, sul litorale romano, a Santa Marinella, spunta come un fungo La Saracena. Pensata per essere sorella de La Califfa e La Moresca, la villa razionalista disegnata da Luigi Moretti e terminata nel 1957, rappresenta un episodio architettonico a lungo dimenticato. A metà tra una nave in attesa di salpare e una stazione di servizio di Flinstoniana memoria, la Saracena sembra essere stata pensata per farci assaporare la noia mentre il sole, il mare e la luna le gravitano attorno vorticosamente.
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Sembra far fresco a Santa Marinella. Dietro la siepe, si sente il suono di un rastrello che raccoglie le foglie del gelsomino e delle onde che si infrangono sonnolente sulla sabbia. La Saracena, ancora silenziosa, si appoggia al terreno come una ricotta fresca appena emersa dal siero del latte. Un riflesso brillante del sole sulla finestra fa l’occhiolino, è un invito ad entrare. Nel corridoio illuminato, le piastrelle color uovo sbattuto fanno venire voglia di farsi un caffè. Si sente profumo di dieci di mattina. Come un nastro trasportatore a specchio, il pavimento spinge verso le altre stanze. Nel salone che si affaccia sul mare c’è una mosca che picchietta sulla vetrata, si ferma un po' e poi riprende. Il suo ronzio ricorda quello delle scritte al neon dei locali sul lungomare dove nel ’57 Ingrid Bergman e Roberto Rossellini bevevano acqua e menta mentre a casa le lenzuola stese al sole si preparavano ad ospitare Gregory Peck, Marlon Brando e Federico Fellini in visita. Poco distante, nel ’62, una Lancia Aurelia sfrecciava scompigliando le buganvillee nel film “Il Sorpasso”. Sulla terrazza al primo piano della villa Luciana Pignatelli D’Aragona, la padrona di casa, riposava con un grande cappello di paglia calato sul volto. Qualcosa si muove, è la luce. Dev’essere passata almeno un’ora, forse due. Un occhio sul soffitto lascia passare un fascio di pulviscolo danzante. Le ombre tagliano lo spazio come fette di torta alla panna. Sulle maioliche decorate in verde e azzurro, nel salottino sommerso, una ragazza in un prendisole a righe pesca e fragola mangia un ghiacciolo a pancia in giù. Fa caldo, ma fuori il giardino circolare è ventilato e le pagine del giornale si sfogliano da sole. Le pareti esterne si tingono di giallo canarino e dal prato fluorescente spiccano il volo due farfalle bianche che si perdono in controluce. La grotta sottostante la terrazza offre riparo dalla calura ed è ideale per conversazioni private, esercizi di canto o scambi di ricette. Prendendo la rincorsa è possibile tuffarsi in mare in meno di dodici secondi, con o senza costume. Se si trattiene il respiro sott’acqua è facile perdere il senso del tempo. Quando si torna a galla è quasi sera. Dando le spalle all’orizzonte, la Saracena sorge tutta rosa come un’addomesticata barriera corallina puntellata di agavi e palme in un tramonto romano che sa di zampirone e possibilità.
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Pagina 41: Pointbreak Wall 2 Double, di Piero Lissoni. Pagina 42: In Vitro ceiling, antracite, di Philippe Starck. A sinistra: Captain Flint Outdoor wall, nero, di Michael Anastassiades. Sopra: In Vitro Unplugged, antracite e terracotta, di Philippe Starck
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Nella pagina precedente: In Vitro suspension, di Philippe Starck. A destra: Caule floor nest, di Patricia Urquiola.
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A sinistra: Oplight, in satin black, di Jasper Morrison. Sopra: C1 Double Spot Wall, in rame spazzolato, di Vincent Van Duysen.
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Sopra e a destra: 265 Chromatica, di Paolo Rizzatto.
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Nella pagina precedente: In Vitro suspension, di Philippe Starck. A sinistra: In Vitro Bollard 3, di Philippe Starck.
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A sinistra: Guns, collezione di Philippe Starck nelle nuove finiture nero e bianco opaco; da sinistra: Bedside Gun, in bianco, Lounge Gun, in bianco, Table Gun, in nero, Bedside Gun, in nero. Sopra: C1 Mono Spot Wall, in bronzo spazzolato, di Vincent Van Duysen.
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Sopra e a destra: Composizioni di String Light, in bianco e blu, di Michael Anastassiades. Pagina successiva: Pointbreak Bollard, di Piero Lissoni.
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New Perspectives String Light designed by MICHAEL ANASTASSIADES
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A comic story by Andy Rementer & Margherita Urbani
I NEED TO CHANGE SOME THINGS
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Looks like I’ll be done before Side B!
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Fi
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PROFILO
Molly Molloy Basta una rapida occhiata ai lavori e alla casa di Molly Molloy per capire quasi tutto sul suo longevo rapporto con il colore. 65
Nel 2018, insieme all’ex direttrice moda di Vogue Lucinda Chambers, la designer (e pittrice occasionale) milanese ha fondato il marchio d’avanguardia Colville. Il marchio prende il nome dalla via londinese in cui viveva David Hockney, ed è da loro descritta come “l’antitesi della fast fashion”, sostenitrice della longevità e integrità di tutte le sue collezioni. La collaborazione è il cuore della Colville, per la quale lavorano artigiani provenienti da tutto il mondo e che include progetti sociali per le donne, nello specifico in Bangladesh, Marocco e Colombia, per la creazione di accessori e oggetti per la casa. Dalla sede milanese di Colville, Molloy ci racconta la sua carriera fino ai giorni nostri, condivide i segreti del suo successo collaborativo, parla della sua vita attraverso gli oggetti e riflette sui momenti della sua infanzia in cui la creatività e il colore hanno avuto un profondo impatto.
Intervista di Alice Morby Fotografie di Ambra Crociani 66
Pagina precedente: Molly Molloy nel suo appartamento milanese con la Chromatica 265 di Paolo Rizzatto. Sopra: Molly Molloy mentre disegna, con la Bellhop di Barber Osgerby in giallo.
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ALICE MORBY Dai
suoi lavori e dalla sua casa è palese che le interessano tutti gli aspetti del design. Quando ha deciso di farne una carriera professionale?
MOLLY MOLLOY Ho frequentato il corso triennale in moda presso la Central Saint Martin nel 1993 e dopo essermi diplomata ho iniziato a lavorare con la stilista Bella Freud, poi sono andata alla Betty Jackson e infine sono andata a lavorare alla Marni nel 2005, anno in cui mi sono trasferita in Italia. Mi sono sempre interessata a tutti gli aspetti dell'arte e del design. Non riuscivo a decidere se studiare scultura o moda. Ma nel caso della scultura, la mia preoccupazione era come sarei stata in grado di utilizzare il colore. È stato il mio vecchio docente di arte a scuola ad aiutarmi a orientare la scelta verso la moda.
Ha fondato la Colville nel 2017 insieme a Lucinda Chambers. Entrambe vantate delle carriere eccezionali ad oggi, ma cosa vi ha fatto decidere di lanciare il vostro marchio?
ALICE MORBY
MOLLY MOLLOY Ero
La collaborazione sembra rappresentare la struttura portante di Colville. Come intrecciate questi rapporti e perché è importante per voi lavorare con altri designer?
ALICE MORBY
MOLLY MOLLOY Volevamo
mettere in luce le persone con cui lavoriamo. Alla fine, ogni società di design non è che la somma di più elementi e sono proprio quegli elementi a rendere l’azienda ciò che è, non solo una persona Per quanto riguarda il modo in cui sono nate le collaborazioni, si è trattato di legami quasi casuali. Ad esempio, per le nostre borse colombiane, avevo conosciuto una donna in Messico, sulla spiaggia: era colombiana e vendeva borse con la sua amica. Ne ho acquistate sei per fare dei regali di Natale ai miei amici e siamo finite per rimanere in contatto fino a che non ha iniziato ad aiutarci a reperire le borse dagli artigiani per la collezione di Colville. Riunite così tanti stili e riferimenti diversi... Dall’artigianato alle stampe grafiche su seta. Come fate a far funzionare tutto e a integrarlo nell’identità di Colville?
ALICE MORBY
sicura di voler rimanere a Milano, ma non sapevo bene dove collocarmi. Per di più non sono il tipo di stilista che vuole letteralmente starsene tutto il giorno seduta a disegnare: preferisco tutto ciò MOLLY MOLLOY Penso che tutto funzioni perché i capi che gira attorno alla moda. Direi che abbiamo iniziato sono così raffinati, i tessuti che utilizziamo sono ricerpensando a ciò che volevamo acquistare e indossare noi cati e sofisticati e i pezzi realizzati dagli artisti hanno e, partendo da lì, ci auguriamo di essere in grado ora di un non so che di “grezzo”. Penso che se l’intera collerivolgerci anche a molte donne diverse tra loro. zione fosse artigianale, non funzionerebbe. Ma il fatto Natalie Kingham, direttore acquisti della Matches, ha che ci siano tali contrasti concilia il tutto. fatto un vero e proprio salto nel buio e ha acquistato le C’è anche molta integrità in ciò che facciamo. I manucollezioni provenienti dai nostri primi disegni. Le han- fatti delle nostre collezioni raccontano la storia delle no lanciate e ci hanno sponsorizzato per le prime due persone con cui lavoriamo e, in molti casi, si tratta di stagioni, quindi eravamo una loro esclusiva. abilità artigianali in via di estinzione perché non si rieQuando abbiamo fondato la nostra attività, sapevamo sce a tramandarle alle nuove generazioni. Quindi condue cose: volevamo che Colville crescesse lentamente tribuire a mantenerle in vita è molto importante. Questo e in modo sostenibile e volevamo che fosse più un col- ha avuto una risonanza ancora maggiore nel corso dellettivo. Quattro anni dopo, è incredibile vedere quanto la pandemia: con il quasi azzeramento del turismo, i sia cresciuta, sebbene siamo ancora un piccolo team di pezzi che abbiamo commissionato ai tessitori con cui quattro persone qui a Milano. lavoriamo è servito loro da sostentamento finanziario.
A sinistra: 265 Chromatica di Paolo Rizzatto.
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Cosa significa essere una donna imprenditrice a Milano e quali vantaggi comporta per Colville avere la metà dei suoi fondatori nel capoluogo lombardo? ALICE MORBY
È chiaro come il colore sia incredibilmente importante per lei. Perché pensa che lo sia?
ALICE MORBY
Penso di essermi resa conto di quanto il colore fosse importante per me quando ero molto gioMOLLY MOLLOY Amo Milano. Quando sono arrivata da vane. I miei nonni hanno dato molto colore alla mia vita, Londra nel 2005 mi sembrava quasi un paese di pro- perché mia nonna era molto creativa. Avevo anche una vincia. Mi piace che ci voglia molto tempo per sco- zia davvero appassionata di tessili e ricordo vivamente prire la città, perché molte cose restano nascoste. Con che aveva questo enorme arazzo arancio e rosa, molto Colville è incredibile poter approfittare del livello di fioccoso, oltre a cuscini verdi su un sofà rosa... Insomcompetenza e artigianalità che c’è qui: dai modellisti ma, c’era proprio tanto colore. agli operatori macchine, fino agli stabilimenti tessili... Penso che il nostro interesse nel colore sia in un certo È tutto dietro l'angolo. La cosa veramente bellissima senso più grande di noi, dato che il tuo occhio conosce è che poi arriva Lucinda da Londra, portando con sé solo le combinazioni che ti piacciono o che ti si addicotutta la freschezza londinese e tutte le cose diverse che no. Ad esempio, la maggior parte delle cose in casa mia ha visto là. È un’ottima combinazione. è verde e non so perché sono attirata da questo colore, sebbene sia ovvio che io lo sia. Penso che assorbiamo ALICE MORBY Ha parlato di essere affascinata da design ciò che ci stimola. di tutti i tipi, mi interessa quindi sapere come questo Sul lavoro, adoro tantissimo preparare le palette di cosi traduce nello spazio in cui vive e nelle cose di cui lori. Ma allo stesso tempo mi rende nervosa, perché si circonda. le sviluppi da alcuni pezzi di tessuto casuale e magari l’ispirazione proviene anche da un’opera d’arte o una MOLLY MOLLOY Penso che l’ambiente circostante sia foto, quindi si deve mettere tutto insieme per vedere se davvero importante e trovo difficile non vedere la bel- funziona. È emozionante quando si inizia a vedere il lezza nelle cose, non trovarne il significato o una storia. risultato finale. Penso che gli oggetti ci facciano in un certo senso sentire sicuri e ho una vera e propria collezione di oggetti ALICE MORBY Parlando del suo uso dei colori, mi può che mi circondano, al punto che il mio appartamento parlare un po’ della sua pittura? sta quasi per esplodere! Compro molti pezzi vintage, perché adoro il fatto che MOLLY MOLLOY Una delle cose che faccio per me stessa non siano perfetti al cento per cento. Per anni ho so- è dipingere e ho quest’altro ricordo vecchissimo di me gnato di avere la lampada Foglio di Tobia Scarpa e alla a scuola e dei colori a tempera sulla carta. Avevo forse fine ne ho trovata una in un negozio di modernariato solo quattro o cinque anni e pensavo di aver fatto vevicino a casa mia qui a Milano. È come una mini scul- ramente un lavoro incredibile. tura e trovo che abbia un non so che di femminile, che È il modo in cui riesco davvero a staccare la spina e io adoro. rilassarmi. Mi piace dipingere i volti delle persone e, la maggior parte delle volte, se ritraggo qualcuno alla ALICE MORBY Esiste un filo conduttore che unisce gli fine gli regalo il dipinto. oggetti con cui convive a casa sua? MOLLY MOLLOY
Penso sia il fatto che tutte hanno una storia alle spalle, ma compro anche pezzi di design semplicemente perché ne apprezzo davvero il designer; quindi, la storia può venire dall’oggetto stesso o dal modo in cui è stato creato. In un certo senso, la lampada 265 risponde a entrambi questi criteri. Quando Paolo Rizatto l’ha progettata inizialmente negli anni ‘70, la vedeva come audace e colorata ma non l’ha mai realizzata in altri colori se non il bianco e il nero. Quindi ora una nuova edizione in queste tonalità più coraggiosi è davvero straordinario e raggiunge l’obiettivo che si era prefissato in origine. MOLLY MOLLOY
Pagina precedente: La scrivania di Molly Molloy con Oblique di Vincent Van Duysen in Ruggine opaco e Chromatica, di Paolo Rizzatto. A sinistra: Chromatica 265 di Paolo Rizzatto sul tavolo da pranzo.
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L’evoluzione di 265 Una conversazione con PAOLO RIZZATTO
265 fu disegnata da Paolo Rizzatto nel 1973; rappresentò il debutto dell'architetto italiano nel design di prodotti e lampade e pose le basi per un più ampio modo di pensare gli oggetti e l’illuminazione.
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“La luce è ciò che permette ai nostri occhi di distinguere i colori, quindi usare il colore per definire il design di una lampada sembrava una progressione naturale di questo concetto.” Nella sua iterazione originale, la lampada costituiva un omaggio al colore nella pittura: con la presenza delle sfumature dei colori primari blu, giallo e rosso, ogni colore definiva un elemento chiave del design. Quello di Rizzatto era, tuttavia, un approccio razionale piuttosto che estetico, un modo per trasmettere questa sua idea dei pezzi che componevano il progetto. “In qualità di architetto, lavoro con il concetto di composizione: tutto ciò che progetto è costituito da varie parti, il mio lavoro consiste nell’individuare i singoli elementi di un progetto e combinarli in modo logico e armonico,” afferma Rizzatto. “Nel caso della lampada, evidenziare ciascun elemento della luce è stato il mio modo di progettare: assegnare un colore a ciascuna parte mi ha aiutato a comunicare il progetto,” dice. Il design della 265 di Rizzatto è tanto semplice e intuitivo quanto tecnico e preciso: una lampada a parete da sospensione, costituita da un cappello e un peso, ciascuno in equilibrio alle estremità di un braccio regolabile e fissato a muro in una posizione asimmetrica. Nel progetto di Rizzatto, ciascuna parte era caratterizzata da un colore primario scelto in modo specifico: il cappello, l’elemento più importante, era disegnato in rosso, il peso era giallo e il braccio di collegamento blu. La lampada fu poi prodotta in tonalità più tenui e sebbene sia normalmente disponibile in bianco e nero, la proposta cromatica originale di Rizzatto ora sta facendo il suo ritorno nel catalogo Flos per celebrare l’idea originale dell'architetto. 75
“Il motivo per cui volevo disegnare una lampada non era produrre un oggetto, ma produrre luce. Una lampada che aiutasse a migliorare l’esperienza umana di uno spazio architettonico.” “Lavoro come architetto, il mio primo approccio alla luce era basato sulla sua funzione all’interno di uno spazio architettonico,” spiega Rizzatto. Dopo quasi cinque decenni, la modernità della 265 non è data dalla sua forma ma dalla sua ben ponderata funzionalità. Fu concepita in origine per una tradizionale stanza abitabile, di dimensioni standard; la lampada può essere orientata in qualunque direzione per illuminare lo spazio. Era la traduzione pratica di un’idea di design utile e democratica, che Rizzatto aveva in mente da molto tempo. Essendo il suo primo progetto di illuminazione, gli consentiva anche di esplorare un linguaggio di design che successivamente avrebbe definito la sua carriera di designer di prodotti. “Quando si pensa alla luce, si pensa a una candela, un piccolo oggetto che per secoli ha illuminato il mondo. Ogni sviluppo tecnico dell’umanità è avvenuto alla luce di una candela. Mi sono sempre chiesto: come ha potuto una candela illuminare l’evoluzione dell’uomo? Una delle risposte fondamentali è stata che era un elemento piccolo e pratico da spostare nello spazio. Ho sempre collegato l’idea della luce all’idea di movimento. La 265 è stata la prima lampada che ho disegnato e il progetto che ha messo in moto questo pensiero.”
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Un disegno del 1973 di Paolo Rizzatto, che mostra i colori originali utilizzati dall'architetto per individuare ciascun elemento della 265. Le stesse sfumature primarie di giallo, rosso e blu hanno ispirato Flos nella creazione della nuova versione della lampada.
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GIARDINO
ALL’AMERICANA
La fotografa Carlotta Manaigo ha visitato un piccolo angolo di natura selvaggia negli Hamptons per esplorare la versatilità delle collezioni da esterni di Flos. Nascoste in un giardino progettato come un classico prato all’americana, le lampade sono adagiate tra l’erba, i fiori e gli arbusti e interagiscono con la natura selvaggia che circonda il casale del XVIII secolo. I colori e le ombre si mescolano con la natura e l’architettura, mentre le luci danno un tocco di magia a questo luogo incantevole.
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Pezzi della nuova collezione Outdoor di Flos. Sopra: In Vitro Unplugged, in terracotta, di Philippe Starck.
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In Vitro Unplugged in antracite, di Philippe Starck.
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A sinistra: In Vitro Unplugged in color terracotta, di Philippe Starck.
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Lampada da terra Captain Flint Outdoor, in ottone, di Michael Anastassiades.
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Dettaglio di Captain Flint Outdoor, in ottone con base in lava grigia.
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Captain Flint Outdoor wall in ottone, di Michael Anastassiades.
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Silver Belles Fotografie di Tommaso Sartori
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Coordinates Argent Edition di Michael Anastassiades risplende in questa casa modernista. Un pezzo fondamentale della collezione, le geometrie a incastro sono ispirate alla griglia Cartesiana e il loro design è in armonioso equilibrio con gli interni minimalisti. Nella loro ultima interpretazione, l’alluminio anodizzato estruso delle lampade è definito da una finitura argentata, esposta in tutta la casa attraverso le versioni a muro, a soffitto e a pavimento.
Pagina 93: dettaglio di Coordinates C4 e S4. Pagina 94: Coordinates Floor. Pagina 95: Coordinates S3. Pagina 96: Coordinates C4 e S4. Pagina 97: Coordinates Floor. Pagina 98: Coordinates Wall 1. Pagina 99: Coordinates S2. Pagina 100: Coordinates S1. Pagina 101: Coordinates S3. Pagina 102: Coordinates Wall 2. Pagina 103: Coordinates S2. Pagina 104: Coordinates Wall 1. Tutte di Michael Anastassiades.
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Parentesi di Achille Castiglioni & Pio Manzù
Trova la presa giusta
Illustrazioni di Sany
String Light di Michael Anastassiades
Collega i puntini
Per illuminarti la giornata
GIOCHI
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Guns di Philippe Starck
Quali armi da fuoco sono collegate tra loro?
265 di Paolo Rizzatto
Quale oggetto è più utile a Elsa per studiare il suo campione?
QUESTIONARIO
Antonio Citterio
I prodotti di Antonio Citterio sono squisitamente tecnici, meravigliosamente pratici e progettati per la vita di tutti i giorni. La sua sensibilità creativa spicca in particolare nei suoi pezzi per l’illuminazione, combinando un approccio al design intelligente e una spinta utilitaristica. Abbiamo colto questa occasione per sbirciare nell’universo di Citterio, scoprendo un mondo ricco e stratificato fatto di luoghi, oggetti e cultura che circonda e ispira il designer italiano. Fotografie di Nico Ktucci. 108
Qual è il momento più bello della giornata per lei?
Nomini il suo utensile preferito.
Disegni l’oggetto di design che usa di più.
Quale luogo la ispira?
Cosa colleziona?
Cos'è la luce per lei?
L’ultimo libro che ha letto.
Cosa le manca in questo momento?
La sua bevanda preferita.
L’oggetto che vorrebbe aver disegnato lei.
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Collaboratori La fotografa Antonia Adomako ha creato un’intima serie fotografica nello studio londinese di Jasper Morrison, che comprende un’anteprima di Oplight, il suo ultimo progetto per Flos (pag. 20)
Concept e Direzione creativa Apartamento Studios
Paolo Brambilla è Design Cu- L’illustratore e artista Sany, anrator di Flos nonché co-titolare che noto come Samuel Nyholm dello studio di architettura mi- vive a Stoccolma. Per questo lanese Calvi Brambilla, che ge- numero, gli abbiamo chiesto stisce insieme a Fabio Calvi. In di inventarsi qualche gioco e questo numero, spiega i principi vignetta divertente con protadi sostenibilità alla base della goniste le ultime lampade Flos, creazione di Parentesi e Oplight tra cui Guns di Philippe Starck e (pag. 15 e pag. 31) 265 di Paolo Rizzatto (pag. 106)
Graphic Design Apartamento Studios
Per il numero 4 di Flos Stories, la fotografa Ambra Crociani ha visitato Molly Molloy nel suo appartamento milanese per documentare il suo colorato universo creativo, compresa la nuovissima 265 chromatica, di Paolo Rizzatto (pag. 64)
Caporedattore Rosa Bertoli
Team creativo con sede a Philadelphia, Andy Rementer e Margherita Urbani hanno illustrato attraverso una divertente narrazione le molteplici possibilità di String Light di Michael Anastassiades (inserto)
Alecio Ferrari è un fotografo e ricercatore visivo di Milano. Lo abbiamo incaricato di esplorare Parentesi nei suoi nuovi colori, inclusi gli oggetti che li hanno ispirati (pag. 6)
Omar Sartor è un fotografo e regista italiano che vive a Milano e lavora nei campi dell’interior design, dell'architettura e della moda. Lo abbiamo portato a Villa Saracena per scoprirne l'architettura dall’alba al tramonto (pag. 40)
La giornalista Antonella Galli ha redatto un manifesto che delinea l’impegno di Flos per la sostenibilità. Intitolato Flos for Planet, ne esplora gli obiettivi e le iniziative pratiche finalizzate a un futuro migliore (pag. 2)
Il fotografo parigino Tommaso Sartori ha giocato con gli arrangiamenti di Coordinates di Michael Anastassiades nella finitura argento (pag. 92)
L’artista e progettista d’arredamento Pablo Limón ha interpretato le forme minimaliste dell’ultima lampada a parete di Flos, Oplight di Jasper Morrison (pag. 21,26,37) Alice Morby è consulente e scrittrice di design con base a Londra. Ha chiacchierato con la designer di moda Molly Molloy su design, moda e colore (pag. 64)
La giornalista esperta di design Laura Traldi ha scavato nella storia di Parentesi, in occasione dell'edizione per il 50° anniversario della lampada (pag. 6) L’illustratrice e appassionata di architettura Olimpia Zagnoli ha esplorato la storia di Villa Saracena per scrivere una testimonianza immersiva di questa atmosfera di vacanza sulla costa mediterranea (pag. 40)
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Team Flos Barbara Corti Rosaria Bernardi Elisa Bodei Silvia Delaini Donatella Matteoni Francesco Funari Traduzioni Team Agiliz@ tu gestion Stampa Graficart, Treviso July 2021
Riconoscimenti Michael Anastassiades Ángel Cánovas Giovanna Castiglioni Greta Cevenini Miranda Clow Melek Kücükaksu Bel Lepikson Celia Lescouet Molly Molloy Jasper Morrison Giacomo Manzoni Paolo Rizzatto Alessandra Salaris Omar Sosa John Tree
NUOVI PRODOTTI Fall 2021
Collezione Decorativa Coordinates........................ Michael Anastassiades. . ....... String Light......................... Michael Anastassiades. . ....... Parentesi 50 . . ...................... A.Castiglioni & P.Manzù....... 265 Chromatica.................. Paolo Rizzatto..................... Oplight . . ............................. Jasper Morrison.................. Guns.................................. Philippe Starck....................
2020..........................pag.......... 2014..........................pag.......... 1971..........................pag.......... 1973..........................pag.......... 2021..........................pag.......... 2005..........................pag..........
112 113 114 115 116 116
Collezione Outdoor Pointbreak ......................... Piero Lissoni....................... 2020..........................pag.......... 117 Captain Flint Wall .. ............. Michael Anastassiades.. ....... 2021..........................pag.......... 118 Collezione Architetturale C1..................................... Vincent Van Duysen............ 2020..........................pag.......... 118 111
Coordinates Michael Anastassiades, 2020 Materiali: alluminio estruso, silicone platinico opale estruso Potenza: Coordinates C da 38W a 185W, Coordinates S da 32W a 180W, Coordinates F 61W, Coordinates Wall1 15W, Coordinates Wall2 24W Voltaggio: 100-240V Fonte Luminosa: STRIP LED 2700K CRI95
Nuova Finitura: argent moon
78
1372 mm
782 mm
17 62 m m
m 2m
Coordinates C1 Long
Coordinates S1
Coordinates C2
F1801033
F1852033
F1864033
F1860033
F1858033
950 mm
782 mm
922 mm
1442 mm
Coordinates C1
1862 mm
Coordinates F
78
17 62 m m
m 2m
Coordinates S3
Coordinates C4
Coordinates C4 Long
F1866033
F1862033
F1850033
F1856033
F1868033
1342 mm
1370 mm
800 mm
Coordinates S2
90 mm
Coordinates C2 Long
922 mm
Collezione Decorativa - Nuovi Prodotti Fall 2021
ø 380 mm
1722 mm
1232 mm
2000 mm
Disponibile in: champagne anodizzato
ø 70 mm 800 mm
400 mm
17 62 m m
Coordinates S4
Coordinates Module C
Coordinates Module S
Coordinates Wall 1
Coordinates Wall 2
F1854033
F1883033
F1880033
F1810033
F1811033
Esempi Finiture
argent moon
champagne anodizzato
112
String Light Michael Anastassiades, 2014 Materiali: alluminio, policarbonato Potenza: 21W Voltaggio: 100-240V/48V Fonte Luminosa: LED array 21W 1375lm 2700K CRI90
dimmable touch or dimmable casambi
Nuove Finiture: bianco, blu
160 mm
Disponibile in: nero
ø 190 mm
String Light Cone F6487014
String Light Cone
12mt
dimmable touch
String Light Sphere
cable
F6487030 22mt
F6497009
F6486014
String Light Sphere
cable
F6497030
dimmable touch
12
F6486009
F6496014
dimmable touch
mt cable
F6486030 22
F6496009
mt cable
F6496030
160 mm
F6497014
dimmable touch
F6487009
ø 190 mm
ø 190 mm
String Light Cone F6489014
String Light Cone F6499014
dimmable casambi
12mt
F6489009 dimmable casambi
F6499009
String Light Sphere
cable
F6489030 22mt
F6488014
String Light Sphere
cable
F6499030
F6498014
bianco
113
dimmable casambi
F6498009
Esempi finiture
blu
dimmable casambi
F6488009
black
12mt
cable
F6488030 22mt
cable
F6498030
Collezione Decorativa - Nuovi Prodotti Fall 2021
ø 190 mm
Parentesi 50 Achille Castiglioni & Pio Manzù, 1971-2021 Materiali: elastomero, acciaio Potenza: MAX 150W Voltaggio: 220-240V Fonte Luminosa excluded: LED 8W 660lm 2700K o LED 12W 1000lm 2700K
dimmable
Nuove Finiture: turchese, orange signal
Collezione Decorativa - Nuovi Prodotti Fall 2021
580 mm
4000 mm max
Disponibile in: nero, nickel, rosso, bianco
ø 110 mm
F5601074
F5601075 Esempi finiture
black
nickel
red
bianco
114
turchese
orange signal
265 Chromatica Paolo Rizzatto, 1973-2021 Materiale: steel Potenza: 10W Voltaggio: 220-250V Fonte Luminosa esclusa: LED 10W 965lm 2700K/3000K
DIMMABLE
Nuova Finitura: Chromatica Disponibile in: nero, bianco
350mm
850mm
20
50
m
m
A0300099 Esempi finiture
nero
bianco
115
chromatica
Collezione Decorativa - Nuovi Prodotti Fall 2021
265 Chromatica
Oplight Jasper Morrison, 2021 Materiali: alluminio, policarbonato Potenza: versione W1 16W, versione W2 25W Voltaggio: 100V / 200-240V Fonte Luminosa W1: LED Module 16W 1290lm 2700K CRI90 dimmable triac Fonte Luminosa W2: LED Module 25W 1919lm 2700K CRI90 dimmable triac Finiture: textured antracite, satin black, textured metallic grey, textured bianco
95 mm
222 mm
193 mm
F4681033
F4681030
F4681032
F4681009
F4682030
F4682032
F4682009
124 mm
291 mm
253 mm
Guns Philippe Starck, 2005 Materiali: alluminio, carta plastificata Potenza: Bed & Table 10W, Lounge 21W Voltaggio: 220-240V Fonte Luminosa esclusa Bed & Table: LED 10W 965lm 2700K CRI80 Fonte Luminosa esclusa Lounge: LED 21W 2200lm 2700K CRI80
Nuove Finiture: bianco opaco, nero opaco Disponibile in: oro 18K
425 mm
ø 560 mm
924 mm
188 mm
ø 236 mm
ø 160 mm
ø 386 mm
ø 280 mm
Bedisde Gun F2953030
1694 mm
264 mm
ø 511 mm
426 mm
Collezione Decorativa - Nuovi Prodotti Fall 2021
F4682033
F2953009
Table Gun F2954030
Lounge Gun
F2954009
F2955030
Esempi finiture
bianco opaco
nero opaco
116
oro 18K
F2955009
Pointbreak Bollard & Wall Piero Lissoni, 2020 Materiali Bollard: Alluminio estruso, policarbonato Materiali Wall: alluminio, vetro Potenza: Bollard 1- 5,6W, Bollard 2 12,5W, Wall 1 Mono 6,5W, Wall 1 Double 12W, Wall 2 Mono 14,5W, Wall 2 Double 27W Voltaggio: 220-240V Fonte Luminosa Bollard 1: LED 5,6W 274lm 2700K/ 5,6W 285lm 3000K/ 5,6W 307lm 4000K CRI>80 Fonte Luminosa Bollard 2: LED 12,5W 600lm 2700K/ 12,5W 624lm 3000K/ 12,5W 372lm 4000K CRI>80 Fonte Luminosa Wall 1 Mono: LED 6,5W 439lm 2700K/ 6,5W 472lm 3000K/ 6,5W 488lm 4000K CRI>80 Fonte Luminosa Wall 1 Double: LED 12W 2x439lm 2700K/ 12W 2x472lm 3000K/ 12W 2x488lm 4000K CRI>80 Fonte Luminosa Wall 2 Mono: LED 14,5W 1569lm 2700K/ 14,5W 1687lm 3000K/ 14,5W 1757lm 4000K CRI>80 Fonte Luminosa Wall 2 Double: LED 27W 2x1569lm 2700K/ 27W 2x1687lm 3000K/ 27W 2x1757lm 4000K CRI>80 NON DIMMABLE, DIMMABLE 1-10V, DIMMABLE DALI
81mm
Bollard 1 300
81mm
Bollard 1 600
81mm
121mm
Bollard 1 900
Bollard 2 300
121mm
121mm
Bollard 2 600
Bollard 2 900
165 mm
80 mm
Wall 1 Mono
270 mm
180 mm
120 mm
120 mm
Wall 2 Mono
Wall 2 Double
80 mm
Wall 1 Double
114 mm
181 mm
165 mm 224 mm
76 mm
120 mm
110 mm
337 mm
110 mm
Esempi finiture
bianco
grigio
forest green
117
deep brown
nero
antracite
Collezione Outdoor - Nuovi Prodotti Fall 2021
900 mm 300 mm
300 mm
600 mm
600 mm
900 mm
Finiture: bianco, grigio, forest green, deep brown, nero, antracite
Captain Flint Wall Outdoor Michael Anastassiades, 2021 Materiali: acciaio inox spazzolato verniciato o finitura ottone spazzolato, policarbonato Potenza: 9,5W Voltaggio: 220-240V Fonte Luminosa: 1 COB LED 9,5W 613lm 2700K / 1 COB LED 9,5W 658lm 3000K CRI80 NON DIMMABLE, DIMMABLE 1-10V, DIMMABLE DALI
Finishes: acciaio inox spazzolato, deep brown, nero, red burgundy, finitura ottone
296 mm
ø 155 mm
30 0 m m
ø 208 mm
deep brown
nero
red burgundy
finitura ottone
C1 Vincent Van Duysen, 2021 Materiale: alluminio Potenza: Mono spot ceiling e wall small 7W, Double spot wall small & Mono spot ceiling e wall large 14W, Double spot wall large 28W Voltaggio: 220-240V Fonte Luminosa mono spot ceiling e wall small: Potenza LED 7W 660lm 2700K / 7W 700lm 3000K CRI90 Fonte Luminosa double spot wall small: Potenza LED 14W 1320lm 2700K / 14W 1400lm 3000K CRI90 Fonte Luminosa mono spot ceiling e wall large: Potenza LED 14W 1225lm 2700K / 14W 1300lm 3000K CRI90 Fonte Luminosa double spot wall large: Potenza LED 28W 2450lm 2700K / 28W 2600lm 3000K CRI90 Finiture: antracite, bianco, rame spazzolato, acciaio spazzolato, bronzo spazzolato
125 mm
100 mm
25 mm
65 mm
100 mm
11 mm
25 mm
65 mm
ø 35 mm
ø 35 mm
Mono spot Ceiling Small
Mono spot Wall Small
ø 35 mm
Double spot Wall Small
ø 56 mm
ø 56 mm
Mono spot Ceiling Large
192 mm
157 mm
35 mm
90 mm
157 mm
22 mm
35 mm
90 mm
157 mm
Collezione Outdoor & Architetturale - Nuovi Prodotti Fall 2021
acciaio inox spazzolato
ø 56 mm
Mono spot Wall Large
Double spot Wall Large
Esempi finiture
antracite
bianco
rame spazzolato
118
acciaio spazzolato
bronzo spazzolato
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