Riviera nº 10 del 02/03/2018

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IN BREVE A seguito della morte di Mino Muià, il preside della scuola frequentata dalla figlia Francesca ha riferito di non poter presenziare ai funerali, visti i precedenti di Muià. Avrebbe inoltre richiamato i professori che si fossero prodigati a manifestare solidarietà e affetto alla ragazza. Pubblichiamo integralmente la lettera di dimissioni da rappresentante di istituto che Francesca ha inviato al preside fermamente convinti che le colpe dei padri non debbano mai ricadere sui figli.

la vetrina

Tranquilli, il voto al Senato è pulito! Almeno al Senato a Reggio Calabria la ‘ndrangheta si asterrà dal voto. Potrebbe avere del clamoroso ma siamo sulla strada giusta, manca poco. Leggo che i candidati del centrodestra, Marco Siclari, e del centrosinistra, Ottavio Amaro, al collegio uninominale di Reggio Calabria per il Senato hanno sottoscritto il registro in Prefettura contro la ‘ndrangheta e il voto inquinato... faccio appello al candidato dei 5 Stelle, Bruno Azzerboni, affinché faccia lo stesso domani e ne dia contezza urbi et orbi. In tal modo almeno per questa tornata staremo tutti più tranquilli... il voto al Senato è pulito (con buona pace di tutti i PM reggini, prefetti e ministri). Ma a proposito di registro e di firme, voglio raccontarvi un episodio verificatosi in occasione di una campagna elettorale per il Comune di Reggio Calabria che fa il paio con quella regionale dell’anno precedente. Siamo nel 2011, durante la fase preparatoria per la presentazione delle candidature. In occasione di una riunione tra i rappresentanti delle liste e il candidato a Sindaco della coalizione di allora Demetrio Arena, il responsabile di AN, Luigi Tuccio, comunicò che l’allora “governatore” Giuseppe Scopelliti pretendeva che le liste fossero depositate in Prefettura per un vaglio preliminare di tipo eticolegalitario, pena il mancato apparentamento. Presi la parola quale responsabile dei socialisti (quelli con il garofano, per intenderci) e dissi che la nostra lista sarebbe stata presentata in Comune direttamente come prevede la legge, assumendomi la responsabilità politica (quella penale è di tipo personale, evidentemente) delle scelte sui candidati messi in campo. Ritenevo, in buona sostanza, che in politica, così come nella vita, occorre assumersi la responsabilità delle proprie azioni e non trincerarsi dietro comodi paraventi. Continuai ricordando che già in Consiglio Regionale eravamo stati (sempre i socialisti con il garofano) gli unici a non sottoscrivere il codice etico voluto sempre dal “governatore” (che brutta parola, più corretto presidente) e che gli unici consiglieri e candidati alle regionali che erano stati arrestati appartenevano alle liste che avevano sottoscritto il codice etico. Di lì a poco, purtroppo, il comune di Reggio Calabria venne sciolto per mafia e noi fummo gli unici che contestammo, come contestiamo, l’utilità, così come è congegnata, della legge sugli scioglimenti dei comuni. E non serve sottoscrivere codici etici o registri prefettizi, basta avere il senso della propria funzione e richiamarsi ai valori costituzionali per essere cittadini consapevoli e non genuflessi ad alcun potere, statuale o criminale. Chi deve mostrarlo al mondo intero non ha la consapevolezza di esserlo, ma soprattutto è consapevole della consapevolezza altrui! Giampaolo Catanzariti

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SIDERNO

“La scuola deve portare tutti sulla retta via, non erigersi a dispensatore di giudizi” Io sottoscritta Muià Francesca, nata a Locri (RC) il 29 Novembre 1999 e residente a Siderno alla via Latticugna, 40/b, eletta, con grande gioia e soddisfazione, rappresentante d’istituto (Tecnico del turismo di Gioiosa Jonica –RC-) in data 27 novembre 2017 Faccio presente quanto appresso: Il 18 Gennaio di quest’anno rimanevo direttamente colpita da un tragico evento: Mio padre veniva barbaramente ucciso! In questa occasione, la solidarietà e l’affetto di parenti ed amici hanno aiutato me e la mia famiglia ad alleviare il dolore e la sofferenza. Molto vicina è stata anche la mia scuola, laddove professori e compagni si prodigavano a raggiungere la mia casa per porgere le loro condoglianze e dimostrarmi la loro vicinanza. Al mio rientro, quasi sette giorni dopo l’evento tragico, anche il Sig. Preside si è premurato a farmi le sue condoglianze in occasione di un incontro in un’ attività scolastica extra muraria. Mi comunicava il suo pensiero, specificandomi che lui, “rappresenta una Istituzione e non vuole nascondersi dietro un dito e che quindi non può partecipare ad eventi del genere...”. Provvedeva, inoltre, a comunicarmi che avrebbe richiamato le Professoresse che si erano premurate a manifestare solidarietà ed affetto alla sottoscritta. Tutto ciò premesso, considerato che secondo me il ruolo di una Istituzione come la scuola e di chi la rappresenta, è quello pedagogico, di formare, istruire, tutelare, accogliere, proteggere, accendere il fuoco dell’interesse verso la cultura, far recedere dalla tentazione alla violenza, più o meno razionali o a ricoprire ruoli che non gli competono. Poi, quando una Istituzione come la scuola e chi la rappresenta appare, agli occhi di un adolescente, che ha subito una violenza devastante, alla stregua degli aguzzini autori della disgrazia, vuol dire che siamo di fronte al fallimento della missione e del ruolo che la scuola e chi la rappresenta, dovrebbe avere. Per queste ragioni e con immensa amarezza ed indignazione, Rassegno le mie dimissioni decorrenza 20 febbraio 2018. Ringrazio: I miei compagni che mi hanno sostenuto e mi hanno circondato d’affetto tutti i giorni; I miei Professori che mi hanno incoraggiato da subito a ripartire a testa alta, nonostante tutto e soprattutto la Vicepreside, che con parole famigliari e dolci mi ha accolto a scuola senza farmi sentire a disagio; I miei colleghi, rappresentanti d’Istituto, per lo spirito di amicizia e di collaborazione da subito dimostrato, per tutto ciò che abbiamo realizzato assieme e per tutti i progetti futuri che sicuramente si concretizzeranno; Gli studenti dell’Istituto Tecnico per il Turismo di Marina di Gioiosa Jonica per la vicinanza e l’affetto dimostrato, sempre! Distintamente. Siderno, 19/02/2018 Francesca Muià


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SIDERNO

Oliverio visita il lungomare: “Depurazione e difesa costiera le nostre priorità”

Martedì scorso il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio è stato ospite a Locri della campagna elettorale dei candidati PD per le elezioni del prossimo 4 marzo. Prima di recarsi al Palazzo della Cultura del comune amministrato da Giovanni Calabrese, tuttavia, il governatore ha voluto fare un salto sul lungomare di Siderno, dove ha trovato ad aspettarlo il sindaco Pietro Fuda e i vertici locali del suo partito, e ha potuto osservare in prima persona i lavori in corso sul waterfront. Alle domande dei giornalisti, Oliverio ha risposto presentando la sua ricetta per la rinascita della Locride, dicendosi fiducioso relativamente all’avviata trasformazione della Ferrovia Jonica in una metropolitana di superficie e alla realizzazione di un percorso di valorizzazione dei beni archeologici. Prossimi punti sulla sua agenda, ha garantito il presidente, la depurazione e la difesa costiera, di cui i lavori sul Lungomare delle Palme costituiscono un assaggio.

SAN LUCA

FRANA JUNCHI PRISDARELLO

Parte la diffida legale Dopo più di due anni trascorsi inutilmente, anzi con prese in giro, non ci sono motivi che possano giustificare in alcun modo l'indifferenza, l'incoscienza e l'incuria della Città Metropolitana di fronte alla frana che ha coinvolto le frazioni di Prisdarello e Junchi, rispettivamente di Gioiosa Jonica e Marina di Gioiosa Jonica. I Cittadini delle due popolose frazioni con grande senso civico e con giustificata preoccupazione per la persistente situazione di pericolo non molla-

La Cassazione cancella le condanne inflitte a Giorgi e Murdaca

no e sono intenzionati ad andare avanti con ogni mezzo per rivendicare i loro diritti e far emergere eventuali responsabilità. Hanno, pertanto, conferito incarico allo Studio Legale Jirilli-Fazzolari affinché proceda, nei prossimi giorni, a inoltrare formale diffida a provvedere al Sindaco e all'Assessore Viabilità della Città Metropolitana ma anche all'Assessorato Infrastrutture della Regione Calabria, al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Lo stesso studio legale si riserva di depositare esposto/querela presso la Procura della Repubblica, alla quale competerà accertare eventuali responsabilità circa l'inaudito ritardo per la risoluzione del problema.

IN SEGUITO AL RICORSO PRESENTATO DAGLI AVVOCATI DIFENSORI NEI CONFRONTI DELLA SENTENZA DI APPELLO, SI PROSPETTA UN NUOVO PROCESSO PER EX SINDACO E ASSESSORE.

I giudici della Cassazione hanno annullato con rinvio per un nuovo esame d’appello il processo all’ex sindaco di San Luca Sebastiano Giorgi e all’ex assessore all’Ambiente Francesco Murdaca. All’esito del secondo grado, i giudici reggini avevano condannato l’ex sindaco a 2 anni e 8 mesi di reclusione e l’ex assessore a 1 anno, 9 mesi e 10 giorni per il reato di abuso d’ufficio continuato e aggravato (imputazione riqualificata in tal modo per entrambi in contrapposizione all’originaria accusa di concorso esterno in

associazione mafiosa). Stando alla Cassazione, tuttavia, “la sentenza impugnata risulta gravemente lacunosa nel giudicare la differente qualificazione giuridica attribuita ai fatti considerati”, in accoglimento del ricorso proposto dagli avvocati Rosario Scarfò e Giovanni Taddei nei confronti della sentenza d’appello. Il riferimento, continua la sentenza della Cassazione, non sarebbe “sufficiente laddove non viene chiarito quale sarebbe […] la natura e l’effettivo contenuto della condanna attribuita a Giorgi e Murdaca, posto che non viene precisato il ruolo dagli stessi effettivamente ricoperto nell’assegnazione e gestione degli appalti”. Insomma, mentre gli avvocati Scarfò e Taddei avevano sottolineato come gli appalti fossero già stati aggiudicati nel momento in cui Giorgi e Murdaca erano stati eletti, la Corte non si sarebbe confrontata con le specifiche obiezioni sollevate, rendendo il discorso giustificativo della sentenza contraddittorio nella sezione in cui si specifica anzi come l’ex primo cittadino, al momento della sua elezione, avesse cercato anzi di porre rimedio a una generale anarchia nell’assegnazione degli appalti di San Luca.

“Il cittadino deve trovare nel futuro membro del Parlamento, il riferimento istituzionale sicuro e affidabile” LAVORO

LEGALITÀ

Se parliamo seriamente di Sud e di soluzione dei problemi della Calabria non possiamo non affrontare seriamente la questione del lavoro. Tutto il resto segue la soluzione di questo nodo cruciale. Potenzialità umane, professionali e produttive ci sono. Ho conosciuto tanti giovani imprenditori che lottano con tenacia per mantenere o creare solide realtà anche aperte al dialogo con l’estero. Un esempio positivo è il trend di esperienze positive nell’imprenditorialità agricola. Gli imprenditori vincenti però non nascono per miracolo e non mantengono in piedi aziende solo con le belle parole, quello che occorre è un solido programma che favorisca l’accesso al credito, la chiarezza nei rapporti lavorati con gli assunti e i giusti incentivi, insomma, quanto già è stato fatto dal Governo.

È importante che, in questa campagna elettorale, le voci contrarie alle consorterie mafiose e agli ambiti grigi che da essa traggono forza, siano chiaramente forti e determinate nel respingerle e nel combatterle, anche con un impegno scritto firmato sul "Registro della Cittadinanza consapevole" presso la Prefettura di Reggio Calabria, soprattutto per ribadire che non vogliamo e respingiamo i voti della ‘ndrangheta, diretti e/o indiretti. Questo però non basta. Occorre infatti ogni giorno dimostrare che tutti i comportamenti che si determinano contro le mafie avranno sempre accoglienza e sostegno da parte delle forze politiche. Non è un messaggio scontato, ma va ribadito giorno per giorno come un patto, questo sì vincolante, tra il candidato e il cittadino, che deve trovare, nel futuro membro del Parlamento, il riferimento istituzionale sicuro e affidabile. Non devono solo essere le parole a rappresentare la lotta contro le mafie, ma i fatti concreti e i gesti significativi.



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IN BREVE

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La tanto attesa relazione ispettiva della Prefettura di Reggio Calabria sul sistema di accoglienza migranti di Riace è stata desecratata. In quelle pagine i funzionari restituiscono a Riace i suoi connotati, quelli studiati in tutto il mondo.

Riace

la fiaba calabrese

Riace è un miscuglio di razze, dialetti, diademi e treccine che ha inventato un modo di accogliere e investire sul proprio futuro. Un’esperienza importante per la Calabria e segno distintivo di quelle buone pratiche che possono far parlare bene di questa regione.

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SIMONA MUSCO

Il problema è questo: a Riace le cose si possono fare con 35 euro al giorno. Se noi dimostriamo che il modello funziona, come potranno giustificarsi gli altri quando chiederanno di più? Andavamo eliminati». Le parole di Mimmo Lucano sono impastate dell’amarezza di chi ha come nemico un gigante di carte bollate, «una specie di cinghiale laureato in matematica pura», per citare De Andrè. Un’amarezza che solo in parte è ammorbidita dalle parole che quello stesso gigante, senza farsi vedere, gli ha dedicato rilegandole in un angolino, vergognandosi subito della propria mano. La parola crea e la parola distrugge. Così come il mito di Mimmo il curdo, il sindaco dell’accoglienza, era stato distrutto dalle parole di una relazione della Prefettura di Reggio Calabria - che condannava il suo modello utopico, fatto di relazioni umane più che di numeri, disegnandone con accuratezza limiti e storture fino a esasperarli -, le parole, in un’altra relazione che più volte Lucano aveva chiesto di avere, mettono accuratamente a posto ogni mattone di quella costruzione perfetta che era il suo modello. Una seconda relazione, dunque. Perché la prima - quella che lo ha fatto finire sul registro degli indagati con le accuse di concussione, truffa aggravata e abuso d’ufficio - aveva evidenziato diverse criticità amministrative e gestionali. L’affidamento diretto dei servizi, ad esempio. Ovvero senza bandi, una pratica che la Prefettura ha bocciato, dopo avere per anni - aveva replicato Lucano - invocato questo metodo con «continue ed impellenti richieste» di posti straordinari da attivare «con immediatezza» per sistemare quanti più migranti possibile. Insomma, non c’è stato sbarco, in provincia di Reggio Calabria, per il quale la Prefettura non abbia chiesto subito una mano a Riace bypassando i tempi di un bando. Un aiuto per il quale, al termine della seconda relazione, la Prefettura stessa ringrazia. Ma per avere quei fogli ci è voluto molto. Lucano ci ha provato più volte, con formali richieste di accesso agli atti. Richieste puntualmente respinte con un “non è dovuto”. Poi, però, ha cambiato registro, passando alla denuncia. Ed ecco arrivata, dunque, la seconda relazione, un tripudio di colori, quasi una poesia dedicata al borgo dell’accoglienza. Eppure, racconta Lucano, quando ha incontrato i vertici della Prefettura di Reggio Calabria a Roma, nelle stanze del Viminale, si era sentito dire che quel documento che tanto bramava «non cambiava nulla». Ma così non è, se è vero, come è vero, che in quelle pagine i funzionari restituiscono a Riace i suoi connotati, quelli studiati in tutto il mondo, con una narrazione che nulla ricorda di quel cinghiale laureato in matematica pura di cui si diceva sopra. Quella relazione, un anno dopo esser stata redatta, racconta di Riace come una fiaba, un posto strano e

straordinario fatto di «un miscuglio di razze, dialetti, diademi e treccine». La penna diventa meno affilata e più dolce. E descrive con una carezza i campi di pallavolo e calcetto dove si giocano partite «all’ultimo respiro» e dove la palla al centro è una lingua che non conosce stranieri. Racconta la scuola un tempo chiusa, di nuovo aperta grazie a facce di ogni colore. «Una scuola senza bambini - scrivono i funzionari cacciando a spallate la burocrazia - è la conclusione ingloriosa di un mondo, un universo senza futuro. Riace ha una scuola, degli insegnanti, dei ragazzi che apprendono». Riace ha speranza, dunque. Ce l’ha in quelle case che non sono ville, «non sono gli hotel nei quali si fa business sulle spalle dei disperati» - dice con veemenza Lucano - ma, gli fanno eco gli ispettori, «case vecchie e umili, di origini umili, ma pulite, ordinate, venate dalla mescolanza di uomini e donne di provenienza disparata e che portano in quelle case un piccolo tocco della terra natia». Ci sono poi le botteghe artigiane dove si lavorano il vetro, la lana, il legno, i tessuti e molto altro. Lavori ormai perduti, rinati a Riace, dove un ragazzo del posto e un suo fratello venuto da lontano indossano la stessa uniforme per guadagnarsi da vivere con «mestieri antichi, di una bellezza mai spenta». Poco distante dall’intreccio di viuzze che rappresenta il nervo del centro storico sorge un’area destinata alla coltivazione, da parte di ciascun

migrante, del proprio orto, per riempire le proprie dispense. «Riace è anche questo - spunta ancora tra i fogli -, l’inventiva legata alla tradizione, l’idea di recuperare spazi per lavorare la terra e sfamare i propri familiari con quello che la fatica delle mani riesce a realizzare». Ed è anche un tripudio di profumi e sapori che vengono da lontano, «un microcosmo strano e composito - dicono i funzionari -, che ha inventato un modo di accogliere e investire sul proprio futuro». Che ha inventato un modo per non morire, per ricominciare a fare. Lo dicono loro, i burocrati, che si spogliano del rigore imposto dal ruolo per l’urgenza di raccontare una storia che altrove non esiste, la storia di Riace e di Lucano. Un uomo, ammettono, «che ha dedicato all’accoglienza buona parte della propria vita», in una realtà «che non appartiene alla storia del paese ma che ha realizzato mattone su mattone, con fatica e impegno». Impossibile, dicono anche loro, «un controllo ferreo di tutte le attività svolte». Servono, dunque, degli interventi correttivi. Ma con un’azione «di supporto», non chiudendo tutto, perché, giurano, «l’esperienza di Riace» è importante «per la Calabria e segno distintivo di quelle buone pratiche che possono far parlare bene di questa regione». Con quelle stesse parole che a lungo, e non si sa bene perché, sono state tenute nascoste. In attesa di giudizio.


MARIA GIOVANNA COGLIANDRO

IL SINDACO DI RIACE MIMMO LUCANO, UN UOMO - SI LEGGE NELLA RELAZIONE «CHE HA DEDICATO ALL’ ACCOGLIENZA BUONA PARTE DELLA PROPRIA VITA»

C'era una volta Riace? No, ci sarà!

Perchè la relazione è stata lungamente secretata? Qualcuno deve delle spiegazioni. Nel rispetto di Riace, di chi l’ha ripopolata e di chi è riuscito a mantenere il sorriso dondolandoci sopra i più buoni propositi.

“So già che i funzionari della prefettura, in maniera informale, hanno dichiarato che il modello non solo è positivo ma eccellente. Aspettiamo però che venga formalizzata questa dichiarazione”. Era fine agosto scorso quando Mimmo Lucano mi ha rilasciato questa dichiarazione. Il suo modello è eccellente, lo si sapeva già. Adesso è ufficiale. La seconda relazione della prefettura, ingiustificatamente tenuta nascosta, è stata desecretata. Nel frattempo, però, la prima ha fatto terra bruciata approdando inizialmente - non è dato sapere per mano di chi - alla redazione de “Il Giornale”. Dopo la prima relazione Mimmo Lucano è stato raggiunto da un avviso di garanzia: è indagato per truffa e concussione, quindi incandidabile alle prossime elezioni. In più, perchè tutti sappiano che il suo modello è un “fallimento”, viene presentata dal senatore Maurizio Gasparri un’interrogazione parlamentare circa l’inopportunità di mandare in onda un film che ha come protagonista un personaggio oggetto di indagine. La Rai, neanche a dirlo, blocca la fiction sul modello Riace. Sempre dopo la prima relazione, gli uomini della Guardia di Finanza hanno gettato l’ancora nel borgo di Riace e, dopo sei mesi, non l’hanno ancora levata, alla spasmodica ricerca di un qualche indizio di reato, nonostante - ci aveva assicurato Lucano - “non vi sia un solo punto della prima ispezione prefettizia che non sia stato confutato, chiarito, senza lasciare alcuna zona d’ombra”. Inoltre, per oltre un anno la Prefettura ha bloccato i pagamenti necessari a mandare avanti il modello Riace. Eppure nella seconda relazione, quella recentemente desecratata, si legge: “La circostanza che i pagamenti per il sistema Riace siano stati bloccati ha comportato difficoltà considerevoli per chi ancora oggi permette che lo stesso sistema possa proseguire. Si ritiene, pertanto, che debba essere corrisposto immediatamente un acconto sul complessivo, nelle more delle verifiche e degli adeguamenti strutturali e gestionali che sono stati e/o verranno segnalati al Sindaco, anche da parte degli Uffici ministeriali competenti. Ciò permetterà, quantomeno fino alla decadenza naturale dall’incarico del Sindaco Lucano, che avverrà fra circa due anni, la prosecuzione di una esperienza che rappresenta un modello di accoglienza, studiato (come fenomeno) in molte parti del mondo”. Un contro-controsenso. La Prefettura blocca e poi chiede a se stessa di sbloccarsi ma si secreta così che non possa farlo. “La campagna elettorale è alle porte - ci aveva fatto notare Lucano in un’intervista dell’ottobre scorso - e il tema dei rifugiati sarà al centro del dibattito politico nazionale. Distruggere Riace significa dar forza all’offensiva fascista e reazionaria”. A Mimmo Lucano è stata preclusa una candidatura (molto probabilmente con Liberi e Uguali, e che magari non avrebbe neppure accettato), i suoi ideali sono diventati contro-ideali su cui altri hanno costruito la propria campagna elettorale, alimentando un discorso antirazzista all’altezza dei tempi. A una settimana dal voto, quando ormai è troppo tardi per organizzare una controffensiva mediatica, finalmente si può conoscere il contenuto di una relazione che descrive il modello Riace come una fiaba. Penso che qualcuno debba delle spiegazioni. Nel rispetto di Riace, di chi l’ha ripopolata e di chi è riuscito a mantenere il sorriso dondolandoci sopra i più buoni propositi. Nonostante le pugnalate alle spalle da parte di chi del modello Riace avrebbe voluto che si parlasse già al passato: c’era una volta... Spiacenti, Riace ci sarà e tante Riace ci saranno anche altrove. Succede così quando si sa dare l’esempio.


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Un clima di odio e di violenza messi in “rete” si moltiplica all’infinito catturando la mente dei deboli e degli idioti che parlano per frasi fatte. Nella tempesta più nera bisogna aguzzare lo sguardo e cercare la strada.

Eppure andrò a votare! Solo quando la si perde gli uomini diventano consapevoli che la Libertà non è meno importante dell’aria che respiriamo e del cibo che mangiamo. Oggi è in pericolo!

ILARIO AMMENDOLIA Domenica andrò a votare con lo stato d’animo del naufrago che affida alle acque dell’Oceano un suo messaggio racchiuso in una bottiglia. Senza grandi speranze e, sinceramente, senza disperazione. Sono passati gli anni in cui a ogni vigilia elettorale, dopo un attivismo frenetico che durava per mesi, trascorrevo notti insonni pensando che il mio voto avrebbe contribuito a scolpire un mondo nuovo. Allora come oggi era solo un piccolo segno di croce su un simbolo eppure serviva a collegarmi a una storia antica e a tutti gli uomini che in ogni punto d’Italia e del globo lottavano per costruire un’umanità nuova. Poi dal cielo son caduti gli aquiloni e la volta celeste è apparsa senza stelle, scomparsa perfino la stella polare. Oggi so, decisamente so, che se anche avesse vinto la mia parte politica non saremmo entrati nel Paradiso terrestre. E tuttavia provo una struggente nostalgia per l’innocenza perduta e per un “sabato” che per lungo tempo ha aspettato il giorno di festa che non è mai arrivato. Eppure me ne sono fatto una ragione e cinque anni fa ho votato laicamente e senza farmi illusioni. Ho votato un programma politico ma solo successivamente ho capito che il mio voto non solo non ha contato assolutamente nulla ma è stato speso arbitrariamente e contro ciò per cui avevo votato. Fuor di metafora, ho votato per il rispetto della Costituzione e delle sue garanzie e nel momento in cui il segretario generale del partito (che allora era anche “mio”) varcò la soglia del Quirinale per portare la lista dei ministri, c’era incluso il nome di un noto P.M. calabrese che, quantomeno ai miei occhi e pur con tutto il rispetto umano possibile, rappresenta la negazione della storia e dell’essenza della “Sinistra”. Per essere ancora più chiari. È dei giorni scorsi la notizia che un imprenditore di Monasterace ha avuto da parte della corte di appello un indennizzo di centomila euro per ingiusta detenzione. Soldi del popolo italiano, soldi sottratti all’ospedale o alla scuola e

ELEZIONI

Chiuso il capitolo “politiche”, parte la guerra delle “amministrative” Nonostante l’attenzione sia catalizzata sulle elezioni politiche di domenica, nei paesi pronti al rinnovo delle giunte comunali continuano a susseguirsi i rumors più disparati relativamente a chi potrebbe essere il prossimo primo cittadino. Particolarmente insistenti sono le indiscrezioni provenienti da Gioiosa Ionica e Locri, presso le cui comunità il voto di fine maggio potrebbe rivelarsi decisivo. Entrambi i paesi, infatti, escono da un periodo amministrativo in cui hanno cambiato volto e, sebbene ancora non si conoscano gli schieramenti, è pressoché certo che le attuali amministrazioni si ripresenteranno alla prossima tornata elettorale. Grande mistero, invece, costituiscono i nomi degli avversari che, nel caso della compagine guidata da Salvatore Fuda, a Gioiosa Ionica, potrebbero essere in egual misura Luigi Greco, Riccardo Modafferi, Domenico Saverino, Antonio Scali o Enrico Tarzia. Se

il centrosinistra gioiosano mostra indecisione, il centrodestra ha deciso di appoggiarsi alla guida dell’ex sindaco Domenico Loccisano, sicuro concorrente della compagine uscente. Ancora più nebulosa la situazione di Locri, in cui la sicura ricandidatura di Giovanni Calabrese potrebbe avvenire in seguito alla defezione di alcuni componenti del consiglio, tra cui la già dimissionaria Eva Cappuccio e, secondo alcuni, persino di Anna Baldessarro e Raffaele Sainato, che nelle scorse settimane avrebbe espresso l’intenzione di rinunciare alle amministrative per preparare la strada a una candidatura alle prossime regionali, prima di una clamorosa marcia indietro. Dall’altra parte dello schieramento tanti movimenti e partiti che starebbero avendo non poche difficoltà a raggiungere un accordo, tanto che, anche in questo caso, i nomi illustri si sprecano, a cominciare da quelli di Vincenzo Carabetta e Alfonso Passafaro. Qualcuno, poi, vorrebbe il ritorno di Francesco Riccio o sogna il coinvolgimento di Carmine Barbaro, Francesco Galasso, Katia Giordano, Rosita Lombardo, Dario Marando, Antonella Modafferi, Antonio Previti o Luisa Sorrenti. Ma per avere notizie certe bisognerà ancora attendere… JG

LA SETTIMANA

utilizzati per riparare un danno ingiustamente arrecato a un innocente. Cinque anni fa ho votato affinché ciò non potesse mai più accadere! Eppure il mio voto è stato utilizzato in maniera diametralmente opposta. È la rottura del “patto” che dovrebbe legare eletto a elettore. Sinceramente non mi ha indignato tanto la scelta pur arbitraria di un ministro, quanto il silenzio e la viltà di chi avrebbe avuto il dovere di parlare e, per opportunismo, è rimasto muto. Nei giorni scorsi abbiamo assistito alla più stupida e oziosa campagna elettorale dal dopoguerra ad oggi. I leader nazionali hanno dato l’impressione non di uomini di Stato o di governo ma di mediocri giocatori al “cucuzzaro”. Non so chi ricorda questo gioco “perché due cocuzze? E quante sennò? Il cucuzzaro!” Dei presunti “leader” regionali l’umana pietà mista a un sentimento di vergogna ci impone di non parlare! Volutamente ho spento il televisore e non ho partecipato a nessuna manifestazione elettorale. Per la prima volta nella mia vita! Eppure andrò a votare! Nella tempesta più nera bisogna aguzzare lo sguardo e cercare la strada. In questi anni i ricchi sono diventati più ricchi e arroganti, i poveri più poveri ed emarginati e le disuguaglianze tanto più sono marcate, tanto più mettono in pericolo la democrazia e la libertà già fortemente minacciate da più parti. Solo quando la si perde gli uomini diventano consapevoli che la Libertà non è meno importante dell’aria che respiriamo e del cibo che mangiamo. Oggi è in pericolo! Il “razzismo”, il fascismo nel senso declinato da Umberto Eco come costante minaccia per l’umanità, il nazionalismo che è cosa diversa dal sentimento di Patria, il fanatismo, gli egoismi esasperati… ritornano! Non ho paura dei labari e delle svastiche. Temo molto di più l’ignoranza e il fanatismo comunque camuffati. Temo coloro che sono indotti a vedere il “nemico” sempre in quelli più poveri e più disperati di loro e solo perché gli stanno accanto. Pavento il fascismo anche quando di questo se ne fanno portatori gli “antifascisti.” Ho paura del clima di odio e di violenza che messi in “rete” si moltiplica all’infinito soprattutto catturando la mente dei deboli e degli idioti che parlano per frasi fatte. Quando questi fantasmi sono comparsi nella storia, l’umanità ha vissuto i giorni più neri. Quindi andrò a votare cercando ancora di "umanizzare" il mio voto il più possibile e con lo sguardo rivolto – per esempio – agli ammalati dell’ospedale di Locri che sono così tanto – e non solo fisicamente – a noi vicini oppure ai bambini siriani che gli “Stati” uccidono “legalmente”. Sembrano lontani eppur sono molto più vicini di quanto si creda, basti pensare che appena qualche decennio fa erano i bambini europei della Francia o dell’Italia, della Germania o di Londra a nascondersi tremanti tra le macerie delle nostre città. Chi conosce la storia non ha dubbi: mai più! Questi sono valori inalienabili che per quanto disilluso possa essere, porterò con me nella cabina elettorale per farmi guidare nella scelta del voto. Ancora una volta, come cinque anni fa, non saprei dare indicazioni a nessuno, neanche ai miei figli, ma per quanto mi riguarda non ho dubbi: “scarpe rotte eppur bisogna andar…”.

Torna di grande attualità il tema della ex BP di Siderno, protagonista, questa settimana, di un servizio del TG Satirico di Canale 5 Striscia la Notizia, durante il quale sono state mostrate da Franco Martino le criticità rappresentate dall’area e illustrati quali interventi sono da effettuare con urgenza.

L’Europa e l’Italia sono state investite dall’ondata di gelo di Burian. Tanti i disagi di una perturbazione che di eccezionale, in verità, ha soltanto il periodo. Problemi “ordinari” in Calabria, ma passerà alla storia l’odissea dell’Intercity 794 che ha coperto la distanza Reggio Calabria Torino in 29 ore!

Il 26 febbraio Nicola Irto ha partecipato alla Conferenza dei Presidente delle Assemblee Legislative svoltasi a Cagliari, un momento di alto profilo istituzionale, svoltosi alla presenza di Del Presidente Sergio Mattarella, utile a confrontarsi su regionalismo e prospettive di governo dei nostri territori.

Questa settimana è stato pubblicato il book fotografico a cura di Giusy Carnà e del fotografo Celestino Gagliardi con il quale si ripercorre la storia dell’accoglienza nel paese di Camini. Un viaggio che ripercorre la bellezza dell’accoglienza dagli inizi ispirati a Mimmo Lucano alla fondazione dello SPRAR.



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Il laboratorio di elettronica del “Gemelli Careri” intitolato a Giuseppe Galea

È già trascorso un mese dalla scomparsa di Giuseppe Galea, che ha colpito la famiglia e la comunità sidernese come un vero e proprio fulmine a ciel sereno. In questo mese l’azione legale che la famiglia ha deciso di intraprendere per fare chiarezza su quanto avvenuto a cavallo tra la fine dello scorso anno e il 4 febbraio all’ospedale di Locri è stata rallentata dall’attesa del referto autoptico e dalle condizioni di salute della povera mamma di Giuseppe, ricoverata per diversi giorni proprio presso il nosocomio locrese in cui, ci ha raccontato Carlo Galea, è stata curata con grande professionalità dalla dottoressa Multari. La stima che Giuseppe era riuscito a ispirare nei suoi studenti dell’Istituto Superiore “Gemelli Careri” di Oppido Mamertina, comunque, farà sì che, in occasione del trigesimo, l’insegnante venga ricordato non solo presso la sua città natale, ma anche dalla comunità nella quale insegnava. Venerdì 9 marzo, infatti, alle 11, si celebrerà una messa in ricordo presso la chiesa di Oppido, alla quale seguirà, il giorno successivo, alle ore 10:30, una celebrazione presso la S. Nicola di Bari di Siderno Superiore. Ma Giuseppe lascerà un segno indelebile presso l’istituto nel quale ha insegnato per tanti anni. Nelle prossime settimane, infatti, al “Gemelli Careri” sarà intitolato a lui il laboratorio di elettronica presso il quale la famiglia Galea ha deciso di lasciare tutte le attrezzature di Giuseppe, affinché i ragazzi possano continuare a seguire senza rallentamenti il programma di studio.

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L’OPINIONE

L’osservatorio Rifiuti replica all’assessora Anna Romeo Dopo la pubblicazione dell’articolo “La differenziata diventa una questione politica” apparso sul nostro giornale domenica scorsa, l’Osservatorio Cittadino Rifiuti Siderno ha voluto inviarci alcune considerazioni.

In seguito alla lettura dell’articolo dell’Assessore all’Ambiente Anna Maria Romeo pubblicato sul vostro giornale relativo alle nostre osservazioni sulla raccolta differenziata nel Comune di Siderno, ci sembra doveroso fare alcune considerazioni. In primis, ci duole constatare il totale scollamento e distacco dell’assessora, dalle realtà associative operanti sul territorio, tanto da farla confondere sul nome stesso dell’Associazione citata. Infatti, ella parla dell’Osservatorio Ambientale Diritto per la Vita, volendosi sicuramente riferire all’Osservatorio sui Rifiuti, due associazioni completamente diverse per Presidente, Direttivo e per livello associativo. Altro aspetto che denota un certo pressapochismo da parte dell’assessora, è il fatto di accusare l’Osservatorio di fare politica, trascurando che la nostra associazione, è sì apartitica, ma non apolitica, atteso che tra i diversi significati del termine “politica” vi è anche “l’attività di chi partecipa attivamente alla vita pubblica”. Quindi, quale forma più nobile di politica, quand’essa, scevra dal consenso elettorale, è volta soltanto alla tutela del territorio e della salute dei cittadini in nome dell’Ambiente? Infatti, se la nostra assessora avesse letto l’Enciclica Laudato Sì di Papa Francesco, a sorpresa, avrebbe scoperto che occuparsi di Ambiente vuol dire anche fare politica in senso lato. Ogni suo dubbio in merito, semplicemente l’avrebbe potuto fugare se solo avesse letto questo passo contenuto nell’Enciclica: “se i cittadini non controllano il potere politico- nazionale, regionale e municipale- neppure è possibile un contrasto dei danni ambientali. Dall’altra parte, le legislazioni municipali possono essere più efficaci se ci sono accordi tra popolazioni vicine per sostenere le medesime politiche ambientali.” Questi accordi, tra le legislazioni municipali e popolazioni, nel nostro caso, sarebbero stati disattesi se non addirittura boicottati dall’avv. Romeo, basta infatti pensare alle tante volte che l’assessora ha dato forfait all’Osservatorio Rifiuti, non presentandosi agli incontri programmati dalla stessa Associazione Ambientalista con i tecnici del Comune ed il direttore di LocrideAmbiente, al fine di colmare le criticità relative alla raccolta differenziata. Entrando invece nel merito dei dati sulla raccolta differenziata, visto, come sostenuto dall’avv. Anna Maria Romeo, che il vetro viene smistato presso l’Impianto T.M.B. e poi ceduto ai consorzi di filiera, ci chiediamo come mai, a sostegno di quanto da lei dichiarato, ella non abbia riportato l’importo esatto ricavato dal CoReVe (Consorzio di Recupero del Vetro) per il

IN RICORDO DI VITTORIO BOLOGNINO

Vogliamo credere che tu stia progettando case in Paradiso

Ciao Papà! È bastata quella telefonata all’ 1:51 per capire che avevi deciso di andartene via. Hai aspettato che tutti i tuoi cari fossero distanti dai tuoi occhi per non vederli soffrire. Chissà cosa avevi in mente… soprattutto l’ultimo periodo in cui cercavi sempre il posto più distante e buio per nasconderti. Sai, senza di te iniziamo a capire molte cose: abbiamo bisogno della luce solo quando si sta per spegnere, ci manca il sole quando inizia a nevicare… Non sappiamo da dove iniziare per dedicarti al meglio questo tributo… adesso non riusciamo a trovar le parole. Rabbia, dolore, confusione… amore… un mix di emozioni che non riusciamo a gestire! Ci aggrappiamo a quello che ormai ci rimane di te... i ricordi! Hai lottato sempre come un Uomo... anche con la brutta compagnia... sorridendo a testa alta a chi ha cercato di umiliarti. La malattia ha portato via i tuoi ricordi più cari, tramutandoli in paure, dolori... minacciando di toglierti anche la Dignità. Ma tu fino all’ultimo ti sei difeso bene. Hai pregato in silenzio per tutta l’agonia che stavi passando…ma il tuo immenso cuore è trasparito fino all’ultimo. Eppure il Destino ha la sua puntualità! Forse era così che doveva andare. Ti lasciavamo la luce accesa per guidarti la notte…ti stringevamo le mani in ospedale perché soltanto in quel modo riuscivi a calmarti. Ma tu, hai deciso di andartene proprio in quell’istante in cui eri solo. Adesso non ci sono più i tuoi sorrisi, non ci sono più i tuoi racconti, non ci sei più tu ad affacciarti al balcone…non ci sei più nemmeno per chiedere una sigaretta o il tuo “pezzo di pane”. Dove sei adesso Papà? Il dolore è grande…non doveva finire così…non adesso! Vogliamo convincerci che in questo momento sarai in qualche angolo del Paradiso a progettare una casa…forse la tua… forse la nostra che un giorno raggiungeremo anche noi per starti accanto per l’eternità! Fai buon viaggio Pa, e se puoi, riposa…te lo meriti.

vetro ceduto? Eppure, a distanza di oltre due anni dall’avvio della raccolta, questo dato non sarebbe stato difficile da estrapolare. Per quanto riguarda invece i rifiuti abbandonati tra le vie di Siderno, per i quali l’assessora ha minimizzato, effettivamente ce ne sono così pochi, che, stranamente, soltanto la vicepresidente dell’Osservatorio Rifiuti sembrerebbe essersi accorta della piccola discarica che insisteva sul centralissimo lungomare. In conclusione, per comprendere quali siano le reali percentuali della raccolta differenziata a Siderno, al lettore basterà leggere quanto riportato nell’allegato documento, potrà così capire chi, tra l’Osservatorio Rifiuti e l’Assessora abbia detto la verità. Osservatorio Cittadino Rifiuti Siderno

LA RISPOSTA È necessario che mi cosparga il capo di cenere, specificando che l’errata indicazione dell’Osservatorio è frutto di un mio refuso nella stesura dell’articolo e non di un lapsus da parte dell’assessore all’ambiente, errore del quale colgo l’occasione di scusarmi con i lettori, con Anna Romeo, con l’Osservatorio Ambientale guidato da Arturo Rocca e con voi. Fatta questa doverosa premessa, invitiamo l’assessore Romeo, che pure ci è sembrata molto chiara nelle sue recenti dichiarazioni, a spiegare ulteriormente le motivazioni per le quali il Comune di Siderno non ha potuto diffondere i dati relativi al vetro ceduto e a confrontarsi come da voi richiesto sulle quantità di rifiuti abbandonati in mezzo alla strada e di quelli differenziati, pronti a ospitare sulle pagine del nostro giornale qualunque sviluppo in merito. Jacopo Giuca

RICORDANDO RAFFAELE TRIMBOLI

Quel vicolo in cui lavoravi non sarà più lo stesso Caro papà, sono trascorsi due mesi da quando il Signore ti ha voluto con sé. Quante giornate tristi stiamo trascorrendo, ma quanti ricordi belli riaffiorano nella nostra mente adesso che non ci sei più. La tua malattia così repentina, ci ha afflitto tanto che non si riesce a trovare la forza di reagire; sì papa, una parte di noi si è spenta da quando te ne sei andato. Manchi da morire, non solo a noi, ma a tutte le persone che hanno avuto la fortuna di conoscerti, non solo come grande amico per la tua disponibilità, per la tua bontà d’animo, per la tua onestà, per la tua ironia che riusciva a tenere allegri sempre tutti…ma anche per la dedizione verso la famiglia, per l’Artista che eri e per la tua laboriosità infinita…Quel vicolo in cui lavoravi non sarà più lo stesso: laddove c'erano gioia e colori, oggi si avverte solo un grande vuoto e tanta tristezza. Eri un “GRANDE UOMO “ papà, e questo bellissimo ricordo lo porteremo per sempre vivo dentro ognuno di noi. Non sarà per niente facile continuare a vivere senza di te, aiutaci con il tuo spirito a trovare la forza di proseguire con le nostre vite. Il nostro amore per te è incommensurabile, sei e resterai per sempre nei nostri cuori. Con infinito amore, i tuoi cari.


SERVIZIO DI INFORMAZIONE PER I CITTADINI, numero verde:

INDIRIZZO

“ CALABRIA & Europa”

www.eurokomonline.eu Si terrà il prossimo 6 Marzo a Lamezia Terme presso la Sala Conferenze di Unioncamere Calabria il convegno "Diritto europeo e applicazione delle norme di regolamentazione del mercato unico europeo". Il meeting è stato organizzato da Unioncamere Calabria, in qualità di partner della rete Enterprise Europe Network, Edic Calabria&Europa di Gioiosa Jonica, in qualità di sportello Europe Direct calabrese e il Centro SOLVIT italiano - presso il Dipartimento per le Politiche Europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il focus dell’evento sarà dedicato all’approfondimento delle principali norme che regolamentano il mercato unico europeo ed i relativi vantaggi per imprese e cittadini. In evidenza saranno poste le attività svolte al riguardo dal Centro SOLVIT italiano e dagli sportelli territoriali europei Enterprise Europe Network, la rete europea per le imprese e Europe Direct, la rete europea per i cittadini. La giornata formativa si rivolge a imprese, professionisti, Pubbliche Amministrazioni ed a tutti i cittadini, che operano in contesti di applicazione della legislazione europea, che si trovano ad affrontare le problematiche derivanti dalla non corretta interpretazione e applicazione del diritto europeo ed a tutti coloro i quali sono interessati a conoscere meglio le opportunità derivanti dal mercato unico europeo. “Unioncamere Calabria, attraverso il proprio desk Enterprise Europe Network – spiega Maurizio FERRARA, Segretario Generale Unioncamere Calabria – fornisce un’ampia gamma di servizi avanzati e gratuiti sulle politiche, i programmi ed i finanziamenti europei e, certamente, sulle tematiche e le opportunità derivanti dal Mercato Unico Europeo. A tale proposito, Imprese consumatori e cittadini dispongo-

Scadrà il 5 Aprile 2018 l’Invito a presentare proposte per la promozione delle opere europee online, reso pubblico nell'ambito del Sottoprogramma ‘MEDIA’ del Programma Europa Creativa. Due delle priorità saranno: *Sostenere il marketing, il branding e la distribuzione transnazionali di opere audiovisive su tutte le piattaforme diverse dalle sale cinematografiche; *Promuovere nuove forme di distribuzione per consentire lo sviluppo di nuovi modelli di business.

info: Palazzo Ameduri, piazza dei Martiri 89046 Gioiosa Ionica

Tel: 00 39 0964 412400 - fax 0964 342022 email associazioneeurokom@tiscali. it

“Diritto dell’UE e applicazione delle norme di regolamentazione del mercato unico europeo” no di molteplici vantaggi ma non di rado sono soggetti a controversie transfrontaliere da qui la necessità di dotarsi degli strumenti conoscitivi idonei per preservare al meglio la tutela dei propri diritti.” “Europe Direct “Calabria&Europa” di Gioiosa Jonica – sottolinea il responsabile Alessandra TUZZA - è uno dei 41 centri di informazione della Commissione Europea in Italia, attivo sul territorio calabrese dal 2005, ospitato dall’Associazione Eurokom presso la sede di Palazzo Amaduri a Gioiosa Jonica. Agisce al fianco delle amministrazioni, delle scuole e dei cittadini per portare l’Europa sotto Casa. Dotato di un desk attivo dal lunedì al venerdì è caratterizzato per l’ampio partenariato, con oltre 20 partner in tutta la Regione Calabria e gestisce il sito www.eurokomonline, con un’ampia gamma di informazioni a portata di mano su bandi ed opportunità per i giovani fino alle politiche europee ”. "Solvit - evidenzia Diana AGOSTI, Capo del Dipartimento per le Politiche Europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri - fornisce in modo gratuito e informale un servizio utile per trovare soluzioni ai casi transfrontalieri segnalati da cittadini ed imprese di violazione dei diritti UE da parte delle pubbliche amministrazioni dei Paesi UE e di

Cidadãos , Ungheria con l’EUROPE DIRECT PEST / PEST MEGYE ONKORMANYZATA e Slovenia con Zavod PIP Europe Direct Maribor and Europe Direct Murska Sobota, si giunge al secondo e terzo meeting dedicati alla cittadinanza digitale a Maribour il 23 e al Corpo Europeo di solidarietà a Petrinja il 22 Marzo. L’edic Calabria&Europa con Eurokom parteciperà con il coordinatore Alessandra Tuzza e la vice Presidente di Eurokom Loredana Panetta che porteranno in discussione le migliori pratiche italiane sul tema. I dibattiti seguono anche in ambito italiano con le azioni a favore delle scuole e dei cittadini che già dal mese in corso Eurokom attiverà.

Bandi e Programmi in scadenza Europa Creativa : "Sottoprogramma MEDIA per la promozione delle opere europee online"

Tutti i bandi sono disponibili sul sito dell’Unione Europea e della Commissione Europea Rappresentanza in Italia: www.europa.eu.int www.europa.eu.in/italia - Per maggiori informazioni è possibile contattare i nostri uffici: Centro di informazione dell’UE - Europe Direct “Calabria&Europa”

A Lamezia Terme il 6 Marzo un meeting per scoprire il funzionamento e le norme UE

Dal 21 Marzo ancora i due meeting in Croazia e Slovenia del Progetto “I Debate” Proseguono i lavori del progetto I Debate finanziato sul programma Europa per i Cittadini sullo strand società civile e condotto in Calabria dal partner Eurokom con lo sportello dell’Edic Calabria&Europa di Gioiosa Jonica. Un’azione di comunicazione rivolta in particolare ai giovani ma anche ai cittadini in genere dell’UE per dialogare e dibattere su ruoli, funzioni e problemi della costruzione comune che da oltre 60 anni garantisce la pace tra gli Stati membri Europei. Dopo l’azione di informazione territoriale in atto nelle regioni europee aderenti Romania con il leader partner la Student Plus Foundation, Croazia con l’Udruga IKS, Italia con Eurokom, Portogallo con il Fórum dos

800 678 910 11

Il sottoprogramma MEDIA sostiene le seguenti misure: L’istituzione di sistemi di sostegno alla distribuzione di film europei non nazionali attraverso la distribuzione nelle sale cinematografiche e su altre piattaforme, nonché alle attività di vendita internazionale, in particolare la sottotitolazione, il doppiaggio e l’audio descrizione delle opere audiovisive; Azioni innovative di sperimentazione di nuovi modelli e strumenti d'impresa in settori destinati a essere influenzati dall’introduzione e dall’utilizzo delle tecnologie digitali. Il regime è accessibile a entità (aziende private , organizzazioni senza scopo di lucro, associazioni, enti di beneficenza, fondazioni, comuni /consigli comunali) che abbiano sede in uno dei paesi partecipanti al sottoprogramma MEDIA Per saperne di più: http://www.europacreativ a media.it/documenti/allegati/bandi/2017/ban do-eacea-13-2017/it

Islanda, Liechtenstein e Norvegia. E' un'opportunità preziosa, ma ancora poco utilizzata dalle imprese. Per questo il Dipartimento è impegnato quest'anno in una serie di iniziative sul territorio grazie alla collaborazione delle Reti". L’evento è accreditato presso gli Ordini Professionali dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili e degli Avvocati di Lamezia Terme. L’avvenimento nasce come risultato del lavoro congiunto tra le reti Edic dell’UE calabresi iniziato grazie all’interazione e la collaborazione avviata tra lo sportello Calabria&Europa di Gioiosa Jonica e il desk di EEN di Unioncamere già dalla scorsa estate con l’evento tenutosi a Siderno, dedicato al Fondo europeo per gli Investimenti e promette di essere solo uno dei tasselli che saluta questa collaborazione tra i centri di comunicazione della Commissione Europea presenti in Calabria. Di grande interesse il parterre dei relatori che saranno introdotti da saluti di Maurizio FERRARA, Segretario Generale di Unioncamere Calabria; Loredana PANETTA, Vice Presidente Eurokom Europe Direct Calabria&Europa di Gioiosa Jonica; Fabio Massimiliano CANZONIERE, Presidente dell’ODCEC di Lamezia Terme e Antonello BEVI-

LACQUA, Presidente del COA di Lamezia Terme. Seguiranno le presentazioni del SOLVIT: rete per la risoluzione delle controversie Transfrontaliere condotte da Francesco CIPRI, Presidenza del Consiglio dei Ministri -Dipartimento per le politiche europee. Quindi si passerà all’analisi del lavoro condotto dagli sportelli locali europei per l'accesso al mercato unico, attività ed esempi di assistenza. La rete Europe Direct, la rete europea per i cittadini sarà presentata da Alessandra Tuzza, Responsabile Europe Direct Calabria&Europa di Gioiosa Jonica e la rete Enterprise Europe Network, la rete europea per le imprese da Irene V. LUPIS, Desk Enterprise Europe Network di Uniocamere Calabria. Il Mercato unico europeo: risultati e prospettive sarà invece l’argomento del contributo di Giulia D’AGNONE, Università Magna Graecia Catanzaro Docente di Diritto del mercato interno europeo. Opportunità e vincoli del mercato unico per lo sviluppo del territorio calabrese saranno invece dettagliati da Francesco MARANO, Dirigente Settore 2, Dipartimento Sviluppo Economico, Lavoro, Formazione e Politiche Sociali, della Regione Calabria. Alessandra Tuzza


02 MARZO - 12

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elezioni www.larivieraonline.com

DAL PRIMO GIORNO IN PARLA-

MENTO PROPORREMO UN GRANDE PIANO DI INVESTIMENTI PUBBLICI PER RISOLLEVARE IL DATO DRAMMATICO DELLA DISOCCUPAZIONE ADOTTANDO UN PIANO CHE DESTINA IL 45% DEI FONDI AL SUD.

Voce ai candidati

Termina la nostra carrellata di candidati territoriali alle Elezioni Politiche 2018. Questa settimana diamo voce a sei aspiranti parlamentari presenti nel Collegio Uninominale Calabria 07 per la Camera dei Deputati.

1

servizio di Jacopo Giuca

2

Qual è la vostra ricetta per fare ripartire in tempi brevi il nostro territorio?

Ha individuato un punto nel programma dei vostri avversari che trae in inganno gli elettori?

LA NOSTRA FORZA È AVER GIÀ OPERATO A LIVELLO SOCIALE, CI PERMETTE DI CAPIRE MEGLIO I BISOGNI E LE NECESSITÀ DEL TERRITORIO CHE ANDREMO A RAPPRESENTARE. SIAMO FERMAMENTE CONVINTI CHE LA TRASPARENZA SIA FONDAMENTALE.

LA ZES PER LA PIANA RAP-

PRESENTA UN FORMIDABILE ATTRATTORE DI CAPITALI INTERNAZIONALI. LA LOCRIDE, INVECE, DEVE CONTARE SU DI UN DECRETO LEGGE CHE LIBERI RISORSE IMMEDIATE PER PROGETTI LOCALIZZATI.

MAGGIORI INVESTIMENTI PUBBLICI IN INFRASTRUTTURE, VIABILITÀ E INNOVAZIONE TECNOLOGICA PER CONSENTIRE UNO SVILUPPO ORIENTATO ALLE TRADIZIONALI VOCAZIONI AGRICOLTURA E TURISMO. SU QUESTO BISOGNA PUNTARE.

BISOGNA INVESTIRE IMPOR-

3

È sempre attuale il problema della distanza tra elettorato e politica. Come pensate di colmarla?

TANTI RISORSE IN SETTORI PRODUTTIVI STRATEGICI AD ALTO MOLTIPLICATORE OCCUPAZIONALE E PROCEDERE SPEDITI SUL CAMPO DELLE NUOVE TECNOLOGIE E DELLA SBUROCRATIZZAZIONE.

È NECESSARIO CHE LA “QUESTIONE MERIDIONALE” DIVENTI IL PRIMO PUNTO DELL’AGENDA POLITICA DEL PROSSIMO GOVERNO. QUESTA È LA CONDIZIONE PER FAR RIPARTIRE IL NOSTRO TERRITORIO.


Domenico Mantegna - Liberi e Uguali 1. Dal primo giorno in parlamento proporremo un grande piano di investimenti pubblici per risollevare il dato drammatico della disoccupazione. Chiederemo il ripristino della clausola Ciampi che prevede il 45% dei fondi destinati al Sud per investire in occupazione, green economy, nuovi operatori sanitari, turn over nella P.A., sicurezza ed edilizia scolastica. Oltre al lavoro, le nostre priorità sono infrastrutture e sanità. Siamo stanchi di vedere un Italia a due velocità, per questo pensiamo che serva un piano d’investimento per la viabilità e l’abolizione del ticket e superticket per una sanità di qualità che non faccia più emigrare i calabresi. 2. Mi piace di più far conoscere ai cittadini le mie proposte per il Paese e per la Calabria. Trovo però meschino ascoltare ancora oggi proposte irrealizzabili

come la “Flat Tax” o il reddito di cittadinanza. Serve riaprire invece una nuova stagione dei diritti sociali, tutti garantiti a partire dal lavoro, unica forma di emancipazione dal bisogno e dal ricatto. 3. Per ridare fiducia ai cittadini serve ridare dignità e credibilità. Non è vero che i cittadini non vogliono partecipare alla politica, io ho trovato tantissimi giovani che vogliono dire la propria e appunto per questo le mie sedi elettorali rimarranno aperte anche dopo il 4 marzo come luogo di confronto ed elaborazione programmatica, riconsegnando al paese un partito moderno, aperto, plurale e progressista. Tanti cittadini, senza Liberi e Uguali, il 4 Marzo sarebbero rimasti a casa.

Antonio Cutugno - Partito Valore Umano 1. Sicuramente è imperativo partire dall’emergenza rappresentata dall’occupazione. Solo grazie alla creazione di opportunità lavorative possiamo garantire il benessere dei residenti, non più costretti a emigrare. Ripartendo dal potenziamento dei diversi settori produttivi regionali, si può arrivare allo sviluppo della piccola e media impresa locale. Inoltre bisogna puntare sulla Sanità, con la ripresa di questo servizio primario per la collettività. Il depotenziamento dell’Ospedale di Locri, la chiusura della Casa della Salute di Siderno, le situazioni critiche dei nosocomi della Piana, sono indice di una politica sanitaria fallimentare su tutti i fronti da parte di chi ci ha governato fino ad oggi. Bisogna ripartire da questo per dare sostegno e nuove opportunità. Infine io punto anche sul Turismo, però moderno, consapevole, innovativo.

2. Sinceramente no. I programmi sono molto ampi: istruzione, sanità, lavoro. Tutti i candidati ne hanno uno da seguire, sicuramente validi in misure differenti anche per il nostro territorio. 3. Il nostro è un partito giovane, ma con alle spalle esperienze associative rilevanti ben radicate nel territorio. Questa è la nostra forza. Aver già operato a livello sociale, ci permette di capire meglio i bisogni e le necessità del territorio che andremo a rappresentare. Siamo fermamente convinti che la trasparenza sia fondamentale per instaurare un rapporto di fiducia tra le parti, e sarà sulla base di questo punto fermo che costruiremo la nostra azione politica.

Francesco Cannizzaro - Forza Italia 1. La Calabria deve ripartire dalle sue risorse naturali e dai territori fino a oggi sfruttati meno, che rappresentano le maggiori possibilità di sviluppo. Mi riferisco a Locride e Piana, due realtà diverse geograficamente e demograficamente ma simili per potenzialità di crescita. La Zes per la piana rappresenta un formidabile contenitore che deve essere riempito con strumenti in grado di attrarre capitali internazionali nell'orbita del Porto di Gioia Tauro; la Locride, invece, deve contare su di un decreto legge ad hoc che liberi risorse immediate per progetti localizzati. 2. Parlare di programmi delle altre forze politiche, confusi e irrealizzabili, è una vera forzatura. Nozioni generali e ovvietà che da anni vengono riproposte alle nostre comunità si sprecano e fa sorridere vedere un partito come il PD, auto-

re dello sfascio regionale assoluto, fornire al riguardo ricette magiche. I 5 Stelle vantano un non-programma che conta sul voto di protesta dei calabresi delusi dalla politica. Odiano la classe politica e predicano il libro dei sogni, cento punti di pura fantasia. 3. Politica e gente sono sempre più distanti ma è la prima che deve fare il primo passo riprendendo contatto con la realtà dei cittadini e con i loro problemi. A Roma si prendono le decisioni, ma tornare sui territori per raccogliere le istanze dei tanti amministratori-missionari è fondamentale. La politica è una cosa nobile, è servizio e dedizione verso le comunità, è la responsabilità di assistere la propria Terra.

Elisabetta Tripodi - Partito Democratico 1. Maggiori investimenti pubblici in infrastrutture, viabilità e innovazione tecnologica per consentire uno sviluppo dell’economia del territorio orientata alle sue tradizionali vocazioni agricoltura e turismo. Su questo bisogna puntare, soprattutto per consentire ai giovani calabresi di restare nella loro terra. Sostegno allo sviluppo dell’occupazione giovanile tramite misure come “Resto al Sud”, rivolta agli under 35, che dà un contributo a fondo perduto di Euro 50.000 per nuove iniziative imprenditoriali, che andrà implementata e rifinanziata. 2. La flat tax mi sembra uno specchietto per le allodole. È una misura che avvantaggia i ricchi a discapito dei ceti medio bassi. Gli studi fatti dimostrano come i vantaggi siano solo per coloro che guadagnano dai 750.000 Euro in su. Il Movimento 5 Stelle parla di un reddito di cittadinanza indiscriminato dimentican-

do che l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro così come previsto dalla Costituzione. A parte l’insostenibilità finanziaria, mi sembra improntata su una cultura assistenzialistica da abbandonare. 3. I sistemi elettorali precedenti hanno alimentato questo scollamento tra eletti e territorio, ma con l’attuale legge elettorale questo difetto in parte è stato corretto. Oggi nel nostro collegio vi sono candidata io, ex sindaco, abituata ad ascoltare la gente e i suoi problemi, una persona che, se eletta, non dimenticherà da dove viene e sarà sempre disponibile a raccogliere le istanze e a rappresentarle con determinazione.

Giuseppe Antonio Germanò - Movimento 5 Stelle 1. Innanzitutto puntare su lavoro e giovani. Bisogna investire importanti risorse in settori produttivi strategici ad alto moltiplicatore occupazionale e procedere spediti sul campo delle nuove tecnologie, nuove figure professionali, internet delle cose, auto elettriche, digitalizzazione della P.A., sburocratizzazione. Molto importanti saranno gli effetti derivanti dal Reddito di cittadinanza, che permetterà ai cittadini che ne beneficeranno di contribuire a mettere in moto il sistema economico, creando un circolo virtuoso che aiuterà la Calabria a superare la crisi occupazionale. 2. La politica avversaria ha dimostrato di non riuscire a risolvere i problemi del nostro Paese sicché ora non può attirare il consenso degli elettori, che di tale politica si sono stancati. Il Movimento 5 Stelle ha dimostrato di fare ciò che

ha detto come, tra l’altro, tagliarsi gli stipendi e rinunciare ai vitalizi, restituendo il denaro alla collettività. È stato anche duro con chi ha trasgredito le regole, dando anche in questo caso prova della sua serietà. I nostri avversari possono fare tutte le promesse elettorali che ritengono, ma i cittadini ormai sono troppo stanchi e preferiscono i fatti alle molte promesse. 3. La risposta il Movimento 5 stelle l’ha data candidando solo persone del territorio. Solo così le istanze di questo saranno portate immediatamente in Parlamento e ridotte le distanze tra elettorato e politica, perché l’amore per quel territorio te lo impone, essendo tu stesso parte di esso.

Nicola Lucà - Potere al popolo 1. Tenuto conto delle condizioni di grave crisi in cui si trova il nostro territorio, parlare di ricette è inadeguato. Invece, è necessaria una cura da cavallo con dosi massicce di investimenti pubblici pluriennali nella tutela del territorio, nella cultura, nei servizi sociali e nella pubblica amministrazione così da ridurre la disoccupazione e l’emigrazione di giovani laureati verso il nord e l’estero. È necessario che la “questione meridionale” diventi il primo punto dell’agenda politica del prossimo governo. Questa è la condizione per far ripartire il nostro territorio. 2. La campagna elettorale è il luogo in cui si fa propaganda per imbonire gli elettori. In questo contesto chi la spara più grossa ha più visibilità. La bufala più grossa è quella di un pregiudicato condannato per evasione fiscale, che pro-

pone una riforma tributaria di cui egli sarà, se approvata, uno dei principali beneficiari. È la questione del conflitto di interessi ancora non risolta nel nostro sistema istituzionale. 3. La politica negli ultimi anni si è esibita in continui cambi di casacca e nell’attaccamento ai privilegi. E se a questo aggiungiamo le politiche economiche di austerità imposte dall’UE accettate supinamente, i cittadini elettori hanno visto l’inutilità della loro scelta politica. Il loro dissenso è andato a ingrossare le fila dell’astensionismo. Per il problema della distanza, la partecipazione, la promozione delle istanze dal basso e il coinvolgimento dei cittadini sono gli antidoti più efficaci.


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LO ZIBALDONE

Brutte notizie sulle future bollette della luce In questi giorni siamo invasi sul telefono cellulare da un post che riprende un articolo del Sole 24 ore. Brutte notizie per i consumatori per quanto riguarda le future bollette della luce. All'orizzonte, infatti, c'è un aumento dell'importo delle bollette che registreranno l'aggiunta di una nuova voce, per compensare il debito delle aziende generato dalla morosità di molti utenti. Il buco generato (sono quasi un milione le famiglie italiane che non pagano la bolletta dell'elettricità), verrà riversato su tutti i consumatori. Gli arretrati saranno distribuiti su tutte le famiglie italiane che, quindi, dovranno fare i conti con una spesa extra sulle prossime bollette. L’hanno stabilito ricorsi e sentenze del Tar e del Consiglio di Stato e l’Autorità dell’energia ha formalizzato che sarà distribuita fra tutti i consumatori una prima fetta di “oneri generali” elettrici pari a circa 200 milioni. In sostanza, la pronuncia del Consiglio di Stato sostiene che “la legge pone in capo esclusivamente ai clienti finali, e non alle imprese di vendita, né ai percettori degli incentivi, gli oneri generali di sistema, con la conseguenza che l’Autorità non avrebbe il potere di imporre il citato sistema di garanzie alle imprese di vendita negando che il rischio di mancato incasso degli oneri generali di sistema da parte dei clienti finali sia dei venditori”. Protestano alcune associazioni dei consumatori. «Quando ci sono da socializzare i profitti si chiamano in causa le aziende, quando invece si devono spalmare i debiti si chiama il consumatore, afferma Luigi Gabriele dell’associazione. Un po' come nelle conclusioni dell'avvocato al proprio cliente a seguito della requisitoria del pubblico ministero : qua lo fotto, qua lo fotto, qua ti fotte . Mi chiedo, dov'è il rischio d'impresa? Le banche del nord producono un buco ed ecco pronti 20 miliardi. Le imprese che entrano nel libero mercato producono buchi ed ecco pronta la socializzazione degli insoluti. Qualsiasi imprenditore prima di intraprendere un percorso tiene in considerazione il contesto in cui andrà ad operare e gli eventuali rischi. Mi chiedo: non sapevano niente del cosiddetto “turismo dell’elettricità”? Erano all'oscuro di questo fenomeno basato sul fatto che prima di poter portare a conclusione la sigillatura del contatore ci vogliono chili di bollette non pagate? Il “furbetto della bolletta” straccia un po’ di bollette bimestrali e prima che si attivi la procedura di recupero credito cambia vittima, cioè cambia società di fornitura elettrica, con la quale ricomincia. Non era più opportuno istituire prima una banca dati del Sii, il Sistema Informativo Integrato, nel quale le società elettriche possono consultare se il nuovo cliente è corretto oppure se è un fuggitivo delle bollette non saldate? Senza dubbio la sentenza del Consiglio di Stato sarà giuridicamente ineccepibile ma, permettetemi, moralmente discutibile. Tra l'altro, gli addetti ai lavori distinguono fra Giustizia e giustizia processuale. Oggi avrebbe compiuto 75 anni Lucio Dalla. Ricordo una canzone del 1990. Anche se la tricologia ha compiuto passi da gigante (ogni giorno assistiamo alla performance di un ottimo testimonial), mi viene in mente un adagio “il lupo perde il pelo ma non il vizio”. Attenti al lupo. Tonino Carneri

CALABRESE PER CASO

Federalismo prossimo venturo

gni tanto alcune parole ritornano come certi vissuti che accompagnano la nostra vita, il nostro modo di fare e anche le nostre speranze. In politica i programmi valgono delle stagioni, alcune frasi si trasformano in citazioni buone per ogni occasione e alcune idee vengono collocate all’interno di un cilindro dal quale farle uscire, magari senza prenderle per le orecchie, allorquando i momenti sono maturi o, forse, quando l’attenzione di qualcuno si è così attenuata da non far caso al domani. Così accade per la parola federalismo che, ben lontano da attribuire un significato a tutto tondo in chiave riformistica, essa si è ripresa la sua scena qualche mese fa in un referendum di due regioni italiane che oggi sembra essere passato alle corti di Morfeo, forse perché la distanza fisica potrebbe salvare chi alle nostre latitudini sonnecchia. Ebbene, non sembra vero che da un sonno ci si risvegli con la volontà altrui di trasformare in realtà l’idea di un possibile federalismo considerato nei termini che i promotori dei due referendum regionali avevano annunciato: la rivisitazione del gettito complessivo delle tasse versate dalle due regioni allo Stato e la riduzione delle compensazioni che mutuavano le diverse capacità di spesa e di servizi di altre regioni meno capaci o a minor partecipazione fiscale. Ora, che tale pensiero prima o poi potesse trasformarsi in una realtà giuridicamente possibile non mi è mai sembrato qualcosa da sottovalutare. Ciò che mi lascia perplesso è che, ancora una volta, presi come siamo dalle avventure quotidiane del potere di provincia, tutto questo a chi amministra sembra ancora un’ipotesi lontana o azzardata. Nulla di più errato. Ma, soprattutto, nulla di più ingiustificabile nella incapacità di vedere cosa ci riserverà il futuro. Certo, siamo tutti contenti

O

Se la generosità calabrese fosse indirizzata al “fare” la nostra società sarebbe molto diversa Qualche settimana fa, nelle pagine di questo giornale, mi è stata data l’opportunità di pubblicare un articolo che riassumeva le considerazioni rilasciate da Salvatore Rossi, Direttore Generale della Banca d’Italia, sul Meridione. Da quelle considerazioni si estrapola un quadro del Sud puntuale ma crudo, supportato da indicatori, economici e sociali, ineccepibili, che non lasciano spazio né ad alibi né a giustificazioni. In conclusione, è la “carenza di capitale sociale” ad essere individuata come principale causa del divario, ormai sostanzialmente cronico, tra il Nord ed il Sud dell’Italia, intesa come carenza di risorse umane disponibili ed idonee ad uno sviluppo civile, sociale ed economico. L’istantanea di Rossi è quindi implacabile, non lascia dubbi interpretativi e solo gli ingenui e gli sprovveduti potrebbero criticarne o ribaltarne i contenuti. C’è però un “controvento”, un’altra finestra da cui si può leggere la storia e lo stato economico e sociale del Sud dell’Italia, e della Calabria in particolare. Richiamo quindi, a tal proposito, alcune semplici riflessioni, maturate a seguito di semplici letture od esperienze vissute in prima persona. Tempo fa, ho avuto occasione di leggere sulla Rivista mensile “Il Gattopardo”, che tratta sia delle bellezze che delle criticità calabresi, una leggenda, che a mio parere leggenda non è. Un pastore calabro, che si alza alle quattro del mattino per mungere le sue capre e farne la ricotta. Speciale la ricotta di capra da quelle parti. Dopo un po’, il pastore vede arrivare un forestiero e, nonostante la fatica della sua vita quotidiana, gli apre la porta di casa e gli offre da mangiare e da bere. Veniva sostenuto, in quell’articolo, che da quelle parti, in Calabria appunto, vige la legge della “filoxenia”. Il forestiero è in realtà Dio che, sotto mentite spoglie, viene a verificare il grado di generosità del padrone di casa. Può sembrare una favoletta, una cosa romantica, ma vi assicuro che non lo è affatto. Nel DNA della gente di Calabria e nel profondo della loro anima, l’attitudine verso il forestiero e più in generale verso il prossimo, corrisponde proprio a

quella descritta nella “leggenda”. Nel corso dei secoli, quella nobile attitudine s’è persa purtroppo, offesa e vituperata in più modi. Il forestiero, il prossimo cioè, quasi sempre equivoca quella generosità, non la comprende, oppure va oltre e lo trascende e comunque non l’apprezza e spesso ne approfitta. Le vicende storiche poi, che non sto qui a raccontare, hanno fatto trasformare quella sana apertura verso il prossimo a mero desiderio ormai silente, circoscritto ai soli ambiti famigliari. Se solo quella energia, quella generosità fossero state indirizzate nel corso dell’ultimo secolo al “fare”, all’”agire” ed al “creare”, la società calabrese di oggi sarebbe molto diversa. Ma questa è retorica. Passo ora ad altro, che di retorico nulla ha. Ho vissuto l’intera estate scorsa a Locri, il mio paese, ed ero, tra l’altro, alle prese con una ricerca, per me molto importante. Ho avuto bisogno di consultare vari registri tenuti da alcuni Comuni ed anche dall’Archivio di Stato. Non davo molte speranze alla soluzione di ciò che stavo cercando. Tutti conosciamo la burocrazia e la lentezza delle procedure per qualsiasi ricerca e la poca voglia che quasi sempre il personale del settore “pubblico” esprime nel proprio lavoro. Ed invece, con non poca sorpresa, visita dopo visita, mi accorgo che quegli impiegati, fondamentali alla mia ricerca, se poco poco venivano motivate ed anche ringraziate (ed io credo di aver fatto tutto ciò) si ingegnavano per risolvere, velocemente e con arguzia ed anche un pizzico di entusiasmo, ciò che veniva loro chiesto. Se ho concluso le mie ricerche lo devo soprattutto a loro, alle loro idee ed al loro impegno e disponibilità. Ricordo soprattutto un signore, impiegato al Comune di Locri. Lo incontravo qualche volta in Paese e, sconfessando la sua aria un po’ burbera ed un po’ triste, al riconoscermi, sfoderava un sorriso a quattro ganasce, giustamente fiero di aver contribuito a risolvere le mie cose. Da quelle esperienze, durate qualche mese, mi sorse spontanea una domanda. Ma se gli impiegati pubblici, in Calabria nello specifico, venissero correttamente motivati e qualcuno fosse in grado di suscitare in loro l’interesse verso ciò che fanno e far loro da

“guida” e da “esempio”, non ne gioverebbe l’intero apparato pubblico e con esso, a traino, l’intera economia, pubblica e privata? Mi chiedo quindi se la dirigenza pubblica rivesta o no quei ruoli di “guida” e di “esempio” che le competono. La risposta è negativa. Solitamente infatti quella dirigenza è perlopiù impegnata e concentrata, anzi impastoiata, nelle dinamiche carrieristiche e di interessi personali e non è in grado e proprio non intende assolvere ai propri doveri istituzionali. E’ più importante la logica del “consenso” e dei favoritismi, a 360 gradi, a scapito della formazione, della soddisfazione e della competenza del proprio personale che, come sappiamo, rappresenta il primo e spesso il solo interlocutore di noi cittadini. Non si tralasci poi di considerare che in quei contesti, chi prova a fare dignitosamente il suo dovere, viene quasi sempre additato di vigliaccheria e di fare il “pierino” e conseguentemente isolato. Le considerazioni di Salvatore Rossi sono ineccepibili e condivisibili non c’è ombra di dubbio. Ma ciò nonostante, mi sento di spezzare, con tutte le mie forze, non una ma cento lance in favore della gente di Calabria per la sua pur silente generosità ed anche in favore di tutti gli impiegati che se avessero una dirigenza che sapesse fare da guida ed essere da esempio, potrebbero offrire energie più vigorose e partecipative verso ciò cui sono chiamati a fare. Lancio molte frecce, con la punta intrisa di quel peperoncino calabrese con molto pepe dentro, alla dirigenza pubblica, invece incapace di sovrintendere al proprio personale in senso costruttivo e lungimirante. Tutto ciò va radicalmente risolto. E la politica non è esente da colpe, a mio avviso, in quanto non riesce ad ostacolare, ed anzi, diciamolo, spesso convive, con l’antica politica del “consenso” cui spesso è collegata la dinamica delle carriere “pubbliche”. Se non si sceglie la strada della meritocrazia e della competenza, non se ne esce, ma forse nessuno veramente vuole che se ne esca. Ernesto Campiti Dottore commercialista Roma

delle diverse e dignitose start-up promosse da un ateneo della regione di cui si è letto ad ampie pagine. Tuttavia la realtà di ogni giorno forse ha bisogno anche di altro. Sanità e trasporti, come altri servizi essenziali ad esempio, hanno dei costi che superano il limite del contingente, che si affidano ad una continuità e capacità amministrativa che va ben oltre l’idea di un progetto. Probabilmente tutto questo non preoccupa l’esangue sanità calabrese, e forse non preoccupa chi, come scrivo da tempo, sorvola su tali temi dal momento che ognuno crede di poter contare sulla benevolenza dell’amico medico che lavora altrove. Ma se c’è una cosa che sanità e trasporti - ma ciò sarebbe valido per l’istruzione, il rilancio della produzione agricola piuttosto che della piccola manifattura per non parlare del turismo - denotano nella loro possibile efficienza è quella di essere i migliori argomenti attraverso i quali dimostrare il livello di qualità della vita di una terra. Probabilmente saremo capaci di sopravvivere anche ad un taglio del gettito statale verso le nostre casse. E, forse, saremo capaci di aggiustare il tiro guardando a quanto, in fondo, abbiamo realizzato ieri o alla fortuna di poterci proiettare in altri lidi in cerca di miglior fortuna. Ma abbandonare, seppur senza andarsene, anche solo intellettualmente, oltre che politicamente, la propria terra non credo che sia dimostrazione di dignità. Fare della rassegnazione una virtù è ormai un esercizio che stanca, a cui non ci crede più nessuno e verso il quale nessuno aprirà più crediti compensativi o di solidarietà. Forse dovremmo essere federalisti a nostra volta, nel nostro quotidiano e fare del meridionalismo solo un’occasione interpretativa e di analisi storica, e non più un alibi a cui ricorrere quando non si hanno risposte o non si hanno argomenti per rispondere alle decisioni altrui. Giuseppe Romeo

I BRIGANTI

Marzo marzo pazzerello, dopo il voto, che cambia nel paesello? Eccoci arrivati alla fase finale di questa farsa elettorale! Non se ne poteva più. I leoni da tastiera stanno pubblicando i loro ultimi post su quanto siano imbecilli gli itaGliani che votano quel partito piuttosto che l’altro. Altri leoncini rispondono a tono, si scannano virtualmente, ma poi si prendono insieme il caffè al bar, e meno male! Perché non vale la pena litigare per la politica, lo sanno tutti, si fanno tante parole ma i giochi sono fatti da tanto tempo. Quello del voto è solo un altro modo per tenere occupate le pecorelle. Ogni pedina è già al suo posto, pronta a muoversi al comando giusto. I vincitori di questa tornata elettorale saranno sempre e solo le banche, senza le quali i partiti non avrebbero vita. Si parla tanto di destra e sinistra ma la verità è che siamo TUTTI venduti al dio denaro. Voteremmo pure Salvini per 50 euro (anzi, c’è pure chi lo vota senza soldi! Poveretti, almeno una caramella!). Soldi chiamano soldi. E chi ne ha pochi, sempre meno ne vedrà. E noi siamo il sud d’itaGlia, d’Europa e del mondo. Poco mi importa di cosa cambierà altrove dopo il voto: mi importa solo se cambierà per noi qualcosa. Ad ogni comizio si tirano i conti di quello che serve per sanare la situazione, adesso tutti sanno esattamente “quanto” serve per sollevarci economicamente. Ma se non cambia il modo di agire non potrà mai cambiare nulla. E’ la mentalità che deve cambiare, bisogna amare questa terra e volere fortissimamente che rinasca. Non sono le promesse che ci salveranno, ma noi stessi. Brigantessa Serena Iannopollo


GIUDIZIARIA

CONVERSANDO

Gli episodi di cessione illecita di sostanza stupefacente

Saracena Wine Festival celebra il suo Moscato Passito Usanze arcaiche sorvolano secoli di storia e vengono riproposte resuscitando ricordi ancestrali. E’ quanto accade durante il Saracena Wine Festival giunto alla sua nona edizione e in programma dal 23 al 25 Marzo. Un unico e autentico percorso emozionale quello che vivranno turisti e visitatori tra gli stand enogastronomici, ideato e realizzato nei vicoli dell’arabeggiante borgo storico del Pollino. Nel cuore della kasbah, sviluppandosi tra l’Auditorium e il Palazzo Mastromarchi, la tre giorni contempla whorkshop tematici, banchi di assaggio, laboratori del gusto, avvicinamento all’analisi sensoriale rivolti ai bambini e ai diversamente abili, show cooking in piazza, degustazioni guidate, momenti di intrattenimento musicale, mostre fotografiche sulla storia del Moscato. Una prestigiosa vetrina per valorizzare e promuovere le produzioni agricole locali del Pollino e di tutta la Regione, un’arena di confronto tra gli operatori di tutto il comparto regionale e gli esperti di settore. Il palinsesto degli eventi vedrà partecipi viticoltori, chef, artigiani del gusto, contadini, pastori e allevatori come testimonial del made in Calabria. A inaugurare la manifestazione sarà il focus sul Moscato Passito di Saracena, Bene Culturale Immateriale della Regione, uno dei pochi vini a essere presidio Slow Food, a cui seguirà la cena dedicata al vino passito organizzata dalla nuova leva degli chef calabresi. Quale migliore occasione, quindi, per gironzolare nelle viuzze e i vutanti della kasbah araba e lasciarsi ammaliare dalle fragranze e dalle sfumature del raffinato e delizioso vino passito da meditazione e dai piatti della memoria, in luoghi in cui è più facile rispolverare la cultura della lentezza, paesaggi incantevoli e incontaminati. Sonia Cogliandro

ANIMALI D’ASPROMONTE

Capra aspromontana A QUATTRO CORNA CAPRA HIRCUS L.

el territorio della Locride centrale sopravvive, insidiata da varietà introdotte da svariate parti d’Italia o addirittura dall’estero la Capra Aspromontana .Infatti da Sud avanza con successo, facendo terra bruciata attorno all’Aspromontana, la Girgentina ossia la siciliana originaria della provincia d’Agrigento, dal manto omogeneo o monotono, che tende all’avana chiaro, molto diversa dalla capra delle nostre parti che esprime una bellezza altera e una diversità stupefacente rispetto a tutte le altre. Infatti ad essa era attribuito il nome dal manto che essa esibiva, definito con termini derivanti dall’antichità classica , latina o greca. I termini di definizione variavano da zona a zona ed in alcuni casi si andava nei particolari minimi, che sbalordiscono , pensandoci; basti pensare che veniva ricavato un nome persino dal colore della punta delle zampe diverso dal resto del manto. Sarebbe necessario salvare dall’oblio definitivo i termini di identificazione del nome delle capre, derivante dal manto appunto. Tanto per cominciare si partiva dalle corna sempre aperte e quelle dalle corna possenti venivano chiamate Dragune, mentre quelle delle Girgentine sono abbastanza chiuse, poi si passava anche ad esemplari senza corna, denominate Gulle, ossia senza corna o addirittura dalle orecchie e qualora le avessero molto grandi esse venivano denominate Martisi, perché originarie di Malta. Di recente è state introdotta addirittura dalla Francia una varietà di capra abbastanza mansueta, dal manto bianco, talvolta intriso di nero , che ha il merito di fare latte più in abbondanza rispetto alle Aspromontane, che però , dicono i difensori dell’ultime, è molto più magro del latte delle nostre capre per cui rende molto di meno. Infatti per ricavare una forma di cacio di oltre un chilo, occorrono 15 litri di latte di Aspromontana, ma per realizzare una forma dallo stesso peso con il latte delle francesi, occorrono circa 20 litri . In compenso le francesi sono molto più pacifiche, tranquille e l’estate scorsa osservai il loro comportamento , quando lasciai per distrazione il cancello aperto del campo dove difendo una vigna particolare e dove d’estate curo un orto. Le francesi entrarono cautamente, quasi con educazione, e cercarono di brucare ciò che trovavano, senza ricercare l’orto con i peperoni , melenzane e pomidori e poi al minimo invito, andarono via con una certa ritrosia. Qualche giorno dopo, andando verso Ferruzzano Superiore, ormai completamente abbandonato, avvistai una capra Aspromontana, dal manto bianco e nero, quindi Jérina , inerpi-

N

cata sopra un ulivo su cui era salita, di cui brucava tranquillamente le foglie ; l’ulivo aveva il tronco un pò inclinato. Nel periodo estivo, quando manca l’erba fresca, le Aspromontane , alla ricerca di qualcosa di fresco si cibano anche delle scorse tenere da mondare degli ulivi, anche di quelli più vecchi. I pastori con le conoscenze più raffinate del mondo pastorale antico, maestri insuperabili, nella Locride centromeridionale sono Benedetto Tuscano che vive in contrada Stabile del comune di Staiti e Domenico Rodà, ormai non più in attività, nel comune di Bruzzano. Essi denominano le capre dai dettagli minimi del loro manto, per cui chiamano Chalipa ( il ch deve essere aspirato ) Janca una capra con il volto bianco ed il resto del manto d’altro colore; infatti Chalipa deriva dal greco e significa “ dal bel volto “. “ Risorsina “ era chiamata invece una capra dal manto tendente all’avana chiaro, quasi biondo, mentre “ lafina “ indicava una capra dal manto dal colore di un cerbiatto ( gr. Èlafos- cerva ) ecc. Benedetto Tuscano ormai da decenni mantiene l’ antica varietà di capra aspromontana da cui ogni tanto nasce una capretta che crescendo sarà dotata di quattro corna e quando si verifica tale caso immediatamente scatta la richiesta di compravendita; addirittura l’anno scorso una capretta è stata venduta ad un siciliano. La capra a quattro corna compare ogni tanto anche sulle montagne di Samo, nel gregge di Stefano Bonfà in contrada Litri o in quello di Pietro Brancatisano in contrada Arcà. Anni addietro, Arturo Rocca di Locri, ex dirigente amministrativo, in pensione, ora guida turistica in qualità di esperto conoscitore delle nostre montagne, mentre guidava un gruppo di turisti sulle montagne appunto di Samo, si trovò di fronte uno spettacolo insolito: un possente esemplare di becco a quattro corna di varietà aspromontana, che non sfuggì al suo obiettivo. Era uno “ zzìmmaru o Zzìmbaru” “castinu”, anzi ” Chalipu Castinu”, in quanto il volto era di colore diverso del resto del manto ossia un becco dal manto color castano chiaro , con la parte posteriore del corpo tendente al biondastro, pertanto in parte “ risorsinu” ossia “ biondino “, con il volto nero. Fu avvistato nell’area di Arcà sui declivi che guardano verso la fiumara La Verde e sembrò uscire dalle tenebre di un passato remotissimo, addirittura dal neolitico quando era stata addomesticata la capra aegagrus hircus nelle steppe dell’Asia sud occidentale, che talvolta era dotata da quattro corna. Tale visione possente ed inusuale impressionò i turisti che portarono con loro l’immagine di una Calabria capace di offrire sempre fortissime emozioni. Orlando Sculli Antonino Signilli

“Voglio che stia lontano da me e dalle nostre figlie e la smetta di inviarmi messaggi e telefonarmi in continuazione“, queste le parole di Antonietta Gargiulo a gennaio scorso, in un esposto contro il carabiniere di Latina che ha ucciso le sue bambine, l’ha ridotta in fin di vita, invfine si è suicidato con l’arma di ordinanza. La vostra Vera non è nuova alla violenza che le sedicenti Forze dell’Ordine praticano liberamente, con patente e libretto, ai danni delle persone, specie se donne, che

VERA DONOVAN SAYS

Per quanto riguarda l'ipotesi di reato enunciata dall'art. 73 D.P.R. 309/90, la Corte di Cassazione afferma, in relazione alla configurabilità della fattispecie in esame e costituenti criteri di riferimento per la valutazione degli indizi riferibili ai singoli episodi: «In tema di commercio di sostanze stupefacenti, nel caso venga raggiunto un accordo per la cessione di un determinato quantitativo di droga, ma manchi del tutto la prova dell'avvenuta consegna di questa, non si configura a carico del venditore il reato di tentata cessione bensì il reato consumato di offerta in vendita della sostanza espressamente disciplinato dall'art. 73 DPR 309/90. (Cass. 22.5.2001, n. 32299; cfr. anche Casso 2.4.2003, n. 22391)». Nell'affermare tale principio la Corte ha ricordato che altre fattispecie criminose, come quelle previste dagli art. 474, 516, 517 c.p., configurano come reato la sola condotta di messa in commercio di un prodotto, rappresentando essa un attentato al bene oggetto di tutela e che l'ipotesi di "offerta in vendita" viene equiparata - dal citato art. 73 - alla vendita vera e propria in quanto il legislatore ha inteso reprimere il pericolo di traffico di stupefacenti e prevenire le conseguenze dannose dello spaccio. Con la decisione 10.3.2005, n. 44621, la Corte ha sancito, poi, che «Qualora tra acquirente e venditore della sostanza stupefacente non si raggiunga l'accordo sulla quantità e qualità della sostanza e sul prezzo da pagare, a carico del venditore è ravvisabile il reato consumato di messa in vendita di sostanza stupefacente, e non invece quello di tentata vendita. Quest'ultima figura, infatti, non è concettualmente configurabile, avendo il legislatore, nell'articolo 73 d.PR. 9 ottobre 1990 n. 309, anticipato, quanto alla vendita ed alla cessione di sostanza stupefacente, la soglia di punibilità con la previsione delle condotte di messa in vendita e di offerta, che, sicuramente antecedenti alla vendita ed alla cessione, si connotano, diversamente dalla vendita e dalla cessione, per la non avvenuta "dazione" della droga». Ed ancora, «In tema di spaccio di stupefacenti, l'attività di intermediazione, benché espressamente non si inquadri in una delle condotte previste dall'art. 73 DPR 309/90, pure è da considerare attività concorrente di una di tali condotte e, qualora la vendita non si perfezioni, poiché non si è posto in essere un tentativo ma si è consumato il reato di offerta in vendita, che è reato autonomo, a detto reato partecipa /'intermediario a titolo di concorso", Casso 28.10.1998); "Per le ipotesi di importazione, acquisto e detenzione di sostanze stupefacenti, la valutazione prognostica della destinazione della sostanza, ogni qual volta la condotta non appaia correlabile al consumo in termini di immediatezza, deve essere effettuata dal giudice tenendo conto di tutte le circostanze oggettive e soggettive del fatto, con apprezzamento di merito sindacabile in sede di legittimità solo in rapporto ai vizi di cui alla lett.e) dell'art.606 c.p.p.».(Nell'affermare tale principio la Corte ha altresì precisato che indici sintomatici della finalità di spaccio -da apprezzarsi parimenti sia nella detenzione individuale che in quella di gruppo- possono essere rappresentati dalla quantità, qualità e composizione della sostanza, anche in relazione alle condizioni di reddito del detentore e del suo nucleo familiare, nonché dalla disponibilità da pare dell'agente di attrezzature per la pesatura o di mezzi per il confezionamento delle dosi), Casso Sez. Un. 28.5.1997, n. 4. Appare utile evidenziare anche come per la decisione n. 37177 dell' 8.7.2008 (Rv. 241205), in materia di stupefacenti, tra le condotte illecite descritte nella norma incriminatrice di cui all'art. 73 del d.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309, rientra anche quella di "intermediazione", che è ricompresa nella condotta del "procurare ad altri", con la quale si intende punire l'attività illecita di chi agisce al fine di provocare l'acquisto, la vendita o la cessione di droga da parte di terzi. E, infatti, già con sentenza n. 4528 del 28.10.1998 (Rv. 213137), i giudici di legittimità hanno chiarito che, in tema di spaccio di stupefacente, l'attività di intermediazione, benché espressamente non si inquadri in una delle condotte previste dall'art. 73 d.p.r. 309/90, pure è da considerare attività concorrente di una di tali condotte e, qualora la vendita non si perfezioni, poiché non si è posto in essere un tentativo ma si è consumato il reato di offerta in vendita, che è reato autonomo, a detto reato partecipa l'intermediario a titolo di concorso.

dovrebbero salvare. La vostra Vera ritiene che indossare una divisa sia un passaporto per violenti, maniaci e criminali, per compiere le loro efferatezze senza doverle scontare con il carcere, anzi, prendendo medaglie e onori. La signora Gargiulo l’aveva detto con ogni mezzo possibile che suo marito la minacciava, che era violento in famiglia e che voleva mettere al sicuro le sue figlie. Gliel’hanno consentito? No. Questo è il risultato. Almeno Vespa avrà qualcosa di torbido in cui rimestare per un po’ di giorni.


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Attualità

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filippo veltri

inizia la carriera giornalistica nel 1972 al “Giornale di Calabria” diretto da piero Ardenti. Nel 1975 fonda il quindicinale “questaCalabria”. Nel marzo 1978 inizia a lavorare all'Unità come caposervizio e inviato. Nel 1986 passa all’Ansa.

"Sono stato tra i primi a denunciare l’antimafia da circo equestre"

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MARIA GIOVANNA COGLIANDRO

"Se la 'ndrangheta è riuscita a infiltrarsi nei gangli della politica, è colpa di una politica cieca che si è servita di una magistratura cieca. A volte anche sorda e muta".

ilippo Veltri è giornalista professionista dal 1978. Si è fatto le ossa nella “palestra” de L’Unità quando ancora le copie annue vendute sfioravano i 100 milioni. A quei tempi si facevano battaglie serie e venivano pubblicate inchieste tra le più rilevanti. Filippo Veltri ad esempio, si occupò a lungo dell’omicidio Losardo, segratario capo della Procura della Repubblica di Paola, vittima di un attentato ad opera della ‘ndrangheta. Poi Veltri passò a Repubblica e infine conquistò l’avamposto dell’Ansa Calabria da cui si è congedato di recente per limiti di età. Filippo Veltri è, inoltre, autore di saggi e libri sulle condizioni economiche, sociali e democratiche della Calabria. La sua carriera ha inizio nel 1972 all’interno della redazione del “Giornale di Calabria”. Tre aggettivi per descrivere il giornalismo di allora e tre per il giornalismo di oggi. Era la redazione di Cosenza del Giornale diretto da Piero Ardenti. Il giornalismo di allora era descrittivo, propositivo, preciso nella sua scostumatezza (a volte). Quello di oggi è veloce, poco analitico, costumato o, come si dice ora, politicamente corretto. Nel 1975 fonda il quindicinale “questaCalabria”. Che Calabria ha raccontato? Quella fu una stagione esaltante del giornalismo calabrese e in “questaCalabria” narrammo la nostra regione che era alle prese con un cambiamento epocale, nella politica e nella cultura, nelle istituzioni e nel modo stesso di fare giornalismo. Portammo allo scoperto giovani generazioni e intellettuali che da allora in avanti hanno segnato la storia culturale della Calabria e del Paese. Penso a Giovanni Mastroianni, Luigi Lombardi Satriani, Vito Teti, Nicola Siciliani de Cumis. Ma anche Stefano Rodotà. Abbiamo raccontato la Calabria che non parlava della ‘ndrangheta, eppure c’era; delle donne che videro la loro rabbia e le loro proteste finire in pagina; dei giovani che anche allora erano disoccupati ma non ne parlava nessuno; di un cambio della stagione politica che andava verso l’ingresso dell’allora Pci nell’area governativa. Raccontammo insomma della Calabria vera. Eravamo un gruppo di ragazzini, belle speranze e grande voglia di consumare scarpe e pneumatici delle auto. Durammo finchè qualcuno non si accorse di noi e io finii all’Unità (che allora vendeva quanto oggi vende il Corriere della Sera), si tirò avanti per un altro poco ma poi quell’esperienza finì. Che – lo voglio ricordare – non era la sola in Calabria nell’ambito dei periodici. Bella stagione! Più volte si è occupato della triste stagione dei sequestri, pubblicando anche due saggi “Lettere a San Luca” e “Sequestri”. Un reato che lei ha definito odioso, ma quanto, a causa di quel reato, ancora oggi i calabresi sono odiati e considerati assimilabili alla “squallida San Luca” di cui si legge in una missiva al sindaco di San Luca di allora? In verità i libri che scrissi sull’argomento possono anche essere considerati tre se si considera quello uscito subito dopo la strage di Duisburg che conteneva strascichi di quella stagione. Quegli anni hanno segnato e segnano ancora l’immagine e il racconto della Calabria in giro per l’Italia e anche fuori Italia. Io cercai fin da allora di raccontare un’immagine diversa. “Lettere a San Luca” che scrivemmo io il mio amico e collega Diego Minuti ebbe la prefazione di Corrado Stajano e vinse il Premio Sila. In giuria c’era anche Pasquino Crupi e quel libro parte da un episodio del gennaio 1990 quando quattro persone di San Luca e di Natile di Careri vennero uccise nella zona del Lago Maggiore in quello che i carabinieri dissero era un tentativo di sequestro di persona. Ne nacque

Alcune copertine del quindicinale “questa Calabria”, nelle edicole calabresi dal 1975 al 1978.

un dibattito e una polemica, su quello che era accaduto in Lombardia ma su quello che stava diventando la nostra terra. Erano i mesi di Casella e prima ancora dei tanti altri rapimenti. Quelle lettere intrise di odio razzista che arrivarono al Municipio di San Luca erano il segno che l’Italia identificava non solo San Luca o la Locride come una terra di delinquenti, malfattori, gente da cui allontanarsi. Lo stereotipo è andato avanti e va avanti ancora oggi. Quegli anni ci segnarono per sempre. Nel 2008 le è stato conferito il Premio “La Gerbera Gialla”, istituito dall’associazione “Riferimenti” guidata dall’eroina antimafia Adriana Musella, che per anni, con il suo fiore simbolo dell’antimafia, ha attraversato il Paese da Nord a Sud esortando alla costruzione di una società più giusta. Oggi Adriana Musella è indagata per reati di appropriazione indebita ai danni della stessa associazione e di malversazione ai danni di numerosi enti pubblici. Dopo questa tegola, che valore ha per lei quel premio? Sono stato tra i primi, in solitario e solo con l’aiuto di qualche isolato collega (si contano sulle dita di una sola mano) a denunciare l’antimafia da operetta e da circo equestre. Quando tutti o quasi si acquattavano sotto le bandiere di un’antimafia appunto da cortile. Nel 2008 ebbi quel premio per quello che andavo scrivendo, sui giornali dove collaboravo (Repubblica e Sole 24 ore) e come responsabile dell’Ansa, sulla ‘ndrangheta. Quella tegola, come la chiama lei, non influisce affatto sul valore del riconoscimento che mi fu attribuito e che rendeva omaggio – se mi consente – solo e unicamente al lavoro che andavo svolgendo. Ebbi tanti altri premi e riconoscimenti, in Calabria e in Italia, per ultimo il premio Padula ad Acri, tre mesi fa, e sono solo il frutto di un lavoro visto, valorizzato e riconosciuto. Chi ha dato questi premi colse il fronte su cui operavo e opero. Il resto non mi interessa. Lei è stato uno dei primi giornalisti calabresi a parlare di ‘ndrangheta. Volendo immaginare una sua evoluzione, quali sono le principali differenze tra la ‘ndrangheta di Neanderthal e la ‘ndrangheta sapiens sapiens? La ‘ndrangheta di oggi è il combinato disposto del malaffare, della corruzione, della malapolitica, della massoneria deviata e della violenza, che – non scordiamocelo mai – è sempre l’elemento che fa la differenza. Quella di Neanderthal era quella che ci poteva essere prima che il mondo diventasse quello che abbiamo oggi sotto i nostri occhi. Ma – mi perdoni – un mix del vecchio c’è anche in quella che lei chiama la ‘ndrangheta sapiens sapiens. “La ‘ndrangheta è il primo partito in Calabria” - ha dichiarato Gratteri. Ma chi ha più colpe se la ‘ndrangheta è riuscita a infiltrarsi nei gangli della politica, la politica o la magistratura? Tutti e due, ovviamente direi. I gradi di responsabilità sono diversi ma una politica cieca si è servita di una magistratura cieca. A volte anche sorda e muta. “Cambia Calabria che l’erba cresce”, la sua ultima fatica letteraria, è un invito alla classe politica affinchè si dia una mossa e si adegui al cambiamento. Qual è il problema principale della Calabria? Il problema vero della Calabria è quello che nessuno si prende responsabilità. Tutti gridano ma nessuno opera. Ho dedicato un capitolo del mio libro alle suore di San Luca-Bovalino! Questo è quanto può fare la vera società civile quando la smette di blaterare

fino a quando avremo occhi per la bellezza, nel mondo resterà la speranza. e fino a quando sapremo guardare il mare, interrogarlo, respirarlo, ci sarà motivo di gioia. il mediterraneo è un incontro fatale. Naufraghi al tavolino di un bar, vediamo la sua luce brillarci davanti. l’abbiamo cercata nelle pietre, nei cibi, nei piccoli paesi dimenticati, nei marmi e nei bronzi di un museo deserto. Abbiamo cercato il mediterraneo in una stretta di mano e in un caffè, nei profumi della macchia, nella rete di canali e ruscelli disegnata su un tappeto orientale, nelle vie carovaniere che conducevano ai porti del levante.

titolo libro: lA StrAdA

CAmmiNA CoN me

AUtore del libro: ferNANdo mUrACA CAteGoriA: SAGGiStiCA CASA editriCe: lArUffA editore prezzo €12,00

il saggio di f. muraca racconta i segreti del suo metodo e ci fa conoscere i privilegi e le sfide di chi tenta, con tutto il cuore, il cammino verso un'opera d'arte. di fronte al caos degli accadimenti, non facciamo altro che tentare costantemente di fornirci “equipaggiamenti“ per trasformare il logos in ethos cercando di ordinare e dare senso all’imprevisto e incerto camminare. la strada è un percorso che si delinea quando abbiamo l’opportunità di entrare in relazione con gli altri senza pretenderlo. in questo quadro di riferimento, l’arte cinematografica, la psicologia, la pedagogia, la scienza sono percorsi che obbligano a tessere relazioni umane e quindi a far scoppiare la reciprocità. titolo libro: lA StrAdA verSo il trAGUArdo

AUtore del libro: SilviA tUrello

CAteGoriA: NArrAtivA CASA editriCe: lA Città del Sole edizioNi prezzo €13,00

Alain, pilota di rally e pluricampione del mondo, apparentemente ha tutto ciò che potrebbe desiderare dalla vita: successo, soldi e belle donne. tuttavia, dietro la sua immagine pubblica si nasconde un uomo fragile dal passato oscuro. leila, invece, è una giovane veterinaria, una ragazza forte e determinata che ha deciso di lasciare il suo paese, Kabul, per realizzare i suoi sogni e diventare così una donna libera e indipendente, vincendo la paura di una nuova vita in una nazione straniera. Uno strano gioco del destino farà incrociare le loro strade, unendo due mondi completamente diversi



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cultura www.larivieraonline.com

INTERVISTA A SEAN RYAN FANELLO

Dalla Calabria agli uffici di Google per progettare il futuro

MARIA GIOVANNA COGLIANDRO Nell’estate del 2016 si andava in giro a catturare i mostriciattoli che comparivano davanti a noi attraverso la fotocamera del nostro smartphone. Era il popolarissimo Pokemon Go, il cui concept è stato ripreso dalla Sony Pictures Entertainment, che proprio in questi giorni ha annunciato Ghostbusters Word, un nuovo gioco in rRaltà Aumentata. Stavolta potremo girare il mondo a caccia di fantasmi da catturare sempre con lo smartphone. Giochi che sono riusciti a portare all’attenzione del grande pubblico le potenzialità della realtà aumentata, tecnologia finora piuttosto di nicchia ma che adesso promette di rivoluzionare il mondo. Tra i giovani promettenti impegnati a sperimentare questa nuova tecnologia, Sean Ryan Fanello, trentenne di Pizzo Calabro che oggi vive nel Sud della California, nel magico mondo della Silicon Valley.

Puoi iniziare a raccontarci qualcosa del tuo background? Ho studiato al Liceo Classico M. Morelli di Vibo Valentia e nel 2005 mi sono trasferito a Roma. Mi sono laureato in ingegneria informatica alla Sapienza, dopo un breve periodo all’Imperial College di Londra nel 2010 dove ho lavorato alla mia tesi specialistica. Ho conseguito un dottorato in Robotica all’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova. Verso la fine del mio dottorato sono stato assunto come ricercatore presso Microsoft Research Redmond (vicino Seattle) in USA. Mi sono occupato di varie tematiche collegate all’Intelligenza Artificiale, Realtà Virtuale e Aumentata. Dopo 2 anni a Seattle, con il resto del team abbiamo deciso di fondare una startup e ovviamente il posto migliore per farlo è la Silicon Valley! Per questa ragione mi sono trasferito a San Francisco circa un anno e mezzo fa. Oggi lavoro come ricercato-

re per Google. Come sei approdato alla realtà aumentata? Ho iniziato lavorando agli Hololens, gli occhiali di Microsoft per la realtà aumentata. Lì ho sviluppato il sistema di percezione 3D. Successivamente ho lavorato a “sensori di profondità”, che sono fondamentali nella realtà aumentata. Cos’è un sensore di profondità? Tutti sappiamo cos’è una fotografia: queste sono perfette per i nostri schermi, smartphone e PC, sono infatti una rappresentazione piatta della realtà. Ma il mondo è in 3D, lo guardiamo ed esploriamo da vari punti di vista, e vogliamo percepire le distanze. I sensori di profondità riescono, non solo a catturare delle scene bellissime, ma anche la loro distanza. Praticamente sono delle fotografie in 3D: possiamo quasi “camminarci” dentro e guardare la scena da tanti punti di vista differenti! Come spiegheresti la realtà aumentata a chi non ne

ha mai sentito parlare? Partirei dalla realtà virtuale, che è più conosciuta. Questa ci permette di “teletrasportarci” virtualmente in qualsiasi parte del mondo e in qualsiasi epoca. Per esempio, possiamo trovarci sulla cima dell’Everest oppure passeggiare tra le vie dell’antica Roma. Tutto molto bello ed entusiasmante, ma tipicamente si tratta di esperienze solitarie. Alle persone piace condividere le proprie storie ed emozioni con amici, la loro famiglia e con il mondo che le circonda. Ed è qui che entra in gioco la realtà aumentata che permette di “teletrasportare” oggetti virtuali nel mondo reale. In questo caso il mondo virtuale interagisce con il mondo reale e viceversa. Oltretutto, più utenti possono sperimentare e interagire contemporaneamente con i contenuti virtuali creando un’esperienza collettiva. Quale dei progetti a cui hai lavorato ti ha appassiona-

ATTUALITÀ

SIDERNO

Bruno Labate, uno dei più grandi oboisti di sempre, era calabrese.

Bruno Labate nacque a Reggio Calabria in via Pantano, il 6 febbraio 1883, da Francesco (“ramatore”) e Giuseppa. Sin da piccolo mostrò di avere una straordinaria capacità musicale e secondo il suo primo maestro, un sacerdote, “un orecchio di una sensibilità unica”. All’iniziò suonò, lo faceva benissimo, il pianoforte ma poi, a dodici anni, fece la scelta definitiva e fortunata: l’oboe. A diciassette anni suonò nell’Orchestra del “Teatro Bellini” di Napoli. Successivamente si recò in Grecia per essere un componente, assai apprezzato, della “Royal Greek Opera Orchestra” e contestualmente insegnò nel Conservatorio di Atene. Arrivò negli Stati Uniti, con la sua Orchestra, una prima volta nel 1911 sulla nave “Duca degli Abruzzi” e successivamente, in via definitiva, giunse a “Ellis Island” nel 1913 sulla “Hamburg”. Fu ingaggiato inizialmente dalla “Minneapolis Symphon”. Nel 1919 entrò nella “New York Philharmonic Orchestra” dove rimase fino al 1949. Ebbe l’occasione di esibirsi anche con la “Metropolitan Opera Orchestra”, la “New York Symphony” e ancora con la

Nacque a Reggio Calabria nel 1883. Fu assai apprezzato dal Maestro Arturo Toscanini.

“Minneapolis Symphon”. Il maestro Arturo Toscanini, direttore della “New York Philharmonic Orchestra”, lo definì come uno dei più grandi oboisti di sempre. Bruno Labate compose un numero rilevante di pezzi per oboe e pianoforte. In un articolo del tempo si leggeva: “era così piccolo che, quando si sedeva, i suoi piedi a malapena toccavano il pavimento. Ma quando iniziava a suonare il suo “oboe” tutto diveniva grande e luminoso. Tra i più assidui e anziani frequentatori di concerti è ancora una leggenda”. Dal 1936 al 1946, Labate, insegnò nella prestigiosa “Julliard School of Music”. Ebbe 4 figli e una, Gioia, fu ottima flautista. Morì il 23 novembre del 1968 a New York. Geremia Mancini

La prima Bibbia ebraica, stampata a Reggio Calabria, tornerà presto in Calabria

deriverebbe uno dei principali ceppi ebraici attuali, gli Ashkenaziti”. “Finalmente, dopo 600 lunghi anni è giunto finalmente il momento di esporre questo prezioso documento nella città e nella terra che gli diedero i natali, facendo in modo che questo evento possa diventare un’occasione per gli appassionati della cultura di tutto il mondo di venire in Calabria e a Reggio per scoprire ed apprezzare le bellezze e i tesori della nostra terra” La prima Bibbia in lingua ebraica, un esemplare dalla rarità straordinaria, il più antico stampato ebraico recante data certa, fu scoperta da Giovanni Bernardo De Rossi, presbitero, orientalista e bibliografo piemontese e contiene il commento al Pentateuco ad opera del talmudista Šelomoh ben Yişhah

SIDERNO

Nei giorni scorsi è pervenuta il direttore del Complesso Monumentale della Pilotta di Parma Simone Verde ha scritto al governatore della Calabria Mario Oliverio per annunciare il prestito dell’incunabolo ebraico St. De Rossi 1178 per esporlo in Calabria, dove fu impresso nel febbraio del 1475. “Una lettera ha dichiarato Oliverio - che mi ha riempito di gioia. La Bibbia ebraica, infatti, è uno degli importanti tasselli di quello straordinario, ma purtroppo finora dimenticato, mosaico culturale che per secoli è stata la nostra regione. In particolare, il legame con l’ebraismo è fra l’altro documentato da diverse memorie e tracce presenti sul nostro territorio regionale: dai resti del tempio di Bova Marina, risalente al IV secolo e costituente la più antica sinagoga d’Europa, alla consuetudine che vede ogni estate l’arrivo in Calabria di centinaia di rabbini da tutto il mondo lungo la riviera tirrenica cosentina, fra Diamante e S. Maria del Cedro, per cogliere i cedri migliori da destinare al Sukkot, la Festa delle Capanne, per finire con la leggenda che vuole Aschenez, pronipote di Noè citato nella Bibbia quale fondatore di Reggio Calabria, personaggio dal quale

I commercianti hanno finalmente la loro associazione

Il 27 febbraio 2018, nella sala del consiglio comunale di Siderno, si riunita l’assemblea della costituenda associazione dei commercianti sidernesi. In sintesi, è stata informata l’assemblea dell’Iter per la costruzione dell’associazione (dal notaio) che purtroppo richiede più tempo del previsto. Nonostante tutto il gruppo promotore, che dopo la costituzione si presenterà all’assemblea come consiglio direttivo, ha proposto la costituzione di un gruppo di lavoro aperto a tutti che affiancherà gli stessi promotori nell’organizzazione di eventi e nella redazione del programma dell’associazione. Si è costituito questo gruppo e si è deciso inoltre di organizzare l’evento della prossima Pasqua in collaborazione con il comune.


EVENTI

Una gardensia per aiutare la ricerca sulla Sclerosi multipla

Il mondo è pronto a subire radicali trasformazioni: nel giro di due anni avremo la possibilità di sfruttare una nuova tecnologia, la Realtà Aumentata, che ci permetterà, ad esempio, di assistere ai concerti, provando la sensazione di stare in mezzo alla folla - se non direttamente sul palco - mentre in realtà siamo sul divano di casa. Ma anche di vedere un parente che ci chiama dall'altra parte del mondo seduto a tavola con noi. A lavorare a questa rivoluzione il calabrese Sean Ryan Fanello.

to di più? In passato sicuramente Holoportation, dove mostriamo il primo sistema di telepresenza virtuale in 3D. Questo cambierà il modo in cui comunicheremo in futuro: non più utilizzando schermi 2D ma occhiali speciali per videochiamate in 3D. Adesso sto lavorando a tantissimi progetti interessantissimi, ma purtroppo non posso parlarne per il momento! Quali sono i contesti in cui questa tecnologia è stata applicata finora? Sta iniziando a prendere piede in tantissime applicazioni, l’esempio lampante è PokemonGO, il popolarissimo gioco per smartphones. Ma anche Snapchat e Instagram utilizzano questa tecnologia con i loro magici filtri applicati ai nostri selfies. Infine non dimentichiamo i musei, dove la realtà aumentata sta iniziando a offrire degli scenari mai esplorati finora. Come cambierà nei prossimi anni la nostra vita quotidiana grazie alla realtà aumentata? Un giorno la realtà aumentata sostituirà gli smartphones: occhiali speciali faranno sempre più parte della nostra vita e non potremo più farne a meno. Sistemi di navigazione nelle nostre auto saranno integrati nel parabrezza, operazioni chirurgiche saranno supportate passo dopo passo da queste tecnologie e i nostri social media preferiti saranno in 3D nel salotto di casa. Oltre la vista e l’udito si sta pensando a sviluppare la percezione “aptica” della realtà virtuale, cioè quella che permette il riconoscimento degli oggetti attraverso il tatto? È un filone di ricerca molto attivo: è infatti uno dei

limiti principali di queste tecnologie. Il riconoscimento di oggetti tramite percezione aptica è invece molto utilizzato in Robotica, dove sensori speciali sono applicati alla “pelle” del robot e consentono di ricreare questa capacità. Qual è il più grande ostacolo che la nuova tecnologia si trova di fronte? Sicuramente l’infrastruttura: per usarne a pieno le capacità in estrema mobilità avremo bisogno della tecnologia 5G che è ancora in fase di sperimentazione. L’entusiasmo è tanto ma la conoscenza su quello che potrebbe accadere poca. Sono stati indagati gli effetti collaterali della realtà aumentata? Una nuova tecnologia può comportare delle nuove problematiche, basti pensare alle fake news e al loro effetto nei social media. Per combattere qualsiasi effetto collaterale dobbiamo puntare su due cose: consapevolezza ed educazione. Dobbiamo infatti insegnare ai ragazzi l’uso di queste tecnologie fin da giovani, in modo che imparino a farne un esercizio corretto. I genitori e gli insegnanti devono fare lo sforzo di rimanere informati e al passo con le nuove scoperte. Questo ci permetterà di evitare brutte sorprese in futuro. A che punto siamo in Italia con lo sviluppo di queste tecnologie? Sono attualmente utilizzate in centri di ricerca e Università, ma presto vedremo sempre più startups far leva sulle loro potenzialità.

L’Artista Diego Cataldo in una mostra personale in Toscana Sarà nella città di Empoli (Firenze) la mostra personale che verrà inaugurata il 17 Marzo alle ore 18 alla presenza dell’Artista locrese Diego Cataldo, Docente di Pittura presso il Liceo Artistico della stessa città e autore sempre più presente nel mondo dell’arte contemporanea, moltissime infatti le mostre, le pubblicazioni e i riconoscimenti nella sua carriera, lo scorso anno è stato vincitore dell’VIII edizione del prestigioso “Premio Internazionale Limen” e adesso sbarca in Toscana con una nuova mostra dal titolo “Carte della Memoria”. La mostra verrà inaugurata nello Spazio “Over Art Studio” gestito dal curatore Ciro Inserra nel bellissimo centro storico della città fiorentina. Diego Cataldo in questa mostra porta delle opere dedicate alla memoria, al ricordo ma soprattuto all’ipotesi, al dubbio e alle possibili ma non urgenti soluzioni attraverso delle riflessioni e spunti pescate dalla realtà. Ci dice Cataldo raggiunto telefonicamente che questa mostra “è un percorso dedicato alla memoria senza però cadere nella malinconia del passato, il passato è presente nel porsi sempre delle domande e quindi mi interrogo servendomi del mondo circostante e dell’esperienza del vissuto, non pretendo una soluzione ma lascio spazio a delle ipotesi a volte utopiche altre oniriche”. È un percorso poetico e riflessivo ma non si discosta molto dal suo ultimo periodo pittorico/materico, la materia, il particolare è già poesia, scrive così il curatore Ciro Inserra: “nelle sue opere informali e materiche Diego Cataldo si appropria del valore del frammento e lo pone al centro della sua elaborazione, le sue sono opere nelle quali i particolari, i frammenti appunto si intrecciano per dar vita ad un insieme, ad una visione del mondo”. “Carte della Memoria” del Maestro Cataldo dal 17 al 23 Marzo 2018 è la prima mostra di un calendario ricco e interessante di autori contemporanei presso lo spazio Over Art Studio di Empoli.

SANT’AGATA DEL BIANCO Domenica 4 marzo, davanti alla sede comunale del paese, si terrà la manifestazione “Benvenuta Gardensia”, un’iniziativa che si inserisce nella manifestazione nazionale organizzata dall’Associazione Italiana Sclerosi Multipla per raccogliere fondi che andranno ad alimentare la ricerca.

Un convegno per parlare di etica ed efficacia medica SIDERNO Venerdì 9 marzo, alle ore 17:00, presso il Grand Hotel President, si terrà il convegno “Etica medica e spending review a confronto”, un convegno nel quale il dottor Andrea Urbani e Giuseppe Grenci spiegheranno ai presenti come coniugare efficacia scientifica, tutela della salute e risorse economiche.

Un convegno per riscoprire l’asse viario della Locride LOCRI Venerdì 9 marzo, alle ore 19:30, presso la Biblioteca Comunale di Palazzo Nieddu del Rio, si terrà il convegno “Il Dromo - asse viario della Loride dall’antichità verso un possibile futuro”, una conversazione con Marilisa Morrone Naymo che si inserisce nel progetto triennale

IN BREVE

A Mammola l’Anno del cibo italiano Il 2018 è l’Anno del cibo italiano e Mammola, lunedì 26 febbraio, ha celebrato l’iniziativa nazionale con un convegno a tema presso la Porta del Parco. Dopo i saluti del sindaco Stefano Raschellà e gli interventi dell’agronomo Rosario Previtera e del direttore del Parco Nazionale dell’Aspromonte Sergio Tralongo, i lavori, moderati da Pino Agostino, si sono concentrati sugli aspetti relativi alla promozione dell’identitarietà culturale e produttiva, per un marketing integrato, che possa attirare i flussi turistici ma anche gli investimenti in loco. “L’Aspromonte è uno scrigno di risorse materiali ed immateriali che, se poste in rete, diventano fattore di sviluppo dal punto di vista del turismo rurale e dell’ecoturismo oltre che dal punto di vista delle comunità locali, da sempre depositarie di tradizioni e saperi oggi preziosi” ha sostenuto il sindaco Raschellà, cui ha fatto eco Previtera: “Mammola ne è l’esempio concreto: ha nella sua ristorazione un punto di forza riconosciuto in Italia che determina indirettamente la conoscenza delle valenze storiche, architettoniche e museali locali”.

L’Officina dell’Arte presenta “Una bugia tira l’altra” REGGIO CLABRIA Sabato 10 marzo, alle ore 20:45, il Teatro Cilea presenterà la commedia “Una bugia tira l’altra”, che si inserisce nella ricca stagione teatrale offerta dall’Officina dell’arte. Un appuntamento da non perdere per una serata all’insegna del divertimento e della riflessione.



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ANGOLO FOOD

arte&co

LA RICETTA: RIGATONI ALLA GIANCALEONE

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MIRIAM GIORGI

Ingredienti per 4 persone: 500 g di rigatoni, 700 g di passata di pomodoro, 200 g di ricotta di pecora + 3-4 cucchiai di latte, 200 g di caciocavallo silano, 100 g di pancetta affumicata, due spicchi di aglio, olio evo q.b.

“Mi sento legata al mio paese, ma voglio realizzare il sogno di diventare ingegnere aerospaziale a costo di andare all’estero”

SAN LUCA

Sogna di lavorare alla NASA, 16enne stupisce Mattarella

Ha solo 16 anni, vuole diventare ingegnere aerospaziale, adora scrivere e il prossimo 12 marzo le verrà consegnato l’Attestato d’Onore di Alfiere della Repubblica dal Presidente Sergio Mattarella. Abbiamo incontrato Miriam Giorgi che, da San Luca, è pronta a raggiungere le stelle.

JACOPO GIUCA Sei tra i giovanissimi a cui, il 12 marzo, verrà consegnato il titolo di Alfiere della Repubblica, onorificenza attribuita per i meriti acquisiti nel campo della cultura, della scienza, dell’arte, dello sport e del volontariato. Come te lo hanno comunicato e qual è stata la tua reazione? Mi è stato comunicato il tutto il pomeriggio del 22 febbraio, via telefono. All’inizio nessuno riusciva a capacitarsene, a casa mia. È stata una sorpresa enorme. La gioia quel giorno inondava tutta la casa e ancora oggi ci sembra sia stato solo un sogno, però è tutto vero ed è una cosa magnifica, un sogno che si avvera. Quali sono i meriti per i quali ti viene attribuito l’attestato? Il merito principale per cui mi viene attribuita questa medaglia è la mia passione per la scrittura, il fatto che a 11 anni sono stata in grado di scrivere un libro e a 14 di pubblicarlo con una casa editrice non a pagamento, la PAV edizioni. Ma mi viene attestato questo premio anche per la mia grande dedizione per lo studio e per le grandi aspettative e obiettivi che ho per il mio futuro. Come pensi che cambierà, la tua vita, dopo il 12 marzo? Certamente cambierà il modo in cui mi vede la

gente. Molte persone mi conosceranno e sicuramente avrò anche più possibilità di pubblicazione e vendita dei miei prossimi libri. Non cambierò come persona. Tutto ciò che mi sta succedendo può essere qualcosa di travolgente, ma cercherò di rimanere sempre la stessa, e continuerò a scrivere libri fantasy per la semplice passione di farlo. Sappiamo che ti impegni molto nello studio e che il tuo sogno è diventare ingegnere aerospaziale, ma hai trovi persino il tempo di scrivere. Come concili impegni e passioni? Mi è sempre stato facile, nonostante il contrasto tra le mie passioni, convivere con esse. Mi è sempre piaciuto leggere molto, ho iniziato con i fumetti che mi leggeva mio padre prima di andare a dormire, e da lì sono passata a romanzi sempre più grandi e impegnativi, dai generi più disparati. Mi è sempre piaciuto anche scrivere: ho iniziato scrivendo poesie su temi sociali realmente accaduti, come la Seconda Guerra Mondiale, Anna Frank… e poi ho iniziato a scrivere veri e propri romanzi, al momento ne ho finiti quattro, con l’ultimo in fase di revisione. Ma sin da piccola, quando pensavo al mio futuro, ho sempre avuto in mente di realizzare qualcosa nel campo scientifico, come fare la fisica, o diventare una matematica, e alla fine mi sono convinta sull’ingegneria aerospaziale. Osservando le tue qualità non possiamo fare a meno di pensare a Corrado Alvaro e alle tante positività espresse dal tuo paese. Ti senti molto legata a San Luca o la tua volontà di studiare ingegneria aerospaziale sottintende una recondita volontà di evasione? Mi sento molto legata al mio paese, ci sono nata e cresciuta, e nonostante ciò che si dice, è pieno di cose positive e belle. Il fatto di voler studiare ingegneria aerospaziale non ha niente a che fare con la volontà di andar via. Il voler realizzare i propri sogni non deve essere dettato dal paese in cui si vive. Ovviamente, diventando ingegnere dovrei andar via. Non ho programmi specifici per il mio futuro, per il momento il mio pensiero principale è quello di fare ciò che mi piace di più, scrivere e, un giorno, nel futuro, deciderò cosa fare della mia vita, e con essa prenderò la decisione se dover restare a San Luca, o andare a vivere da qualche altra parte per esercitare la professione di ingegnere.

Soffriggete l’aglio con la pancetta; quando l’aglio risulterà biondo, eliminarlo e versare la passata di pomodoro. Cuocere a fuoco lento per circa quindici minuti. Sciogliete la ricotta con i cucchiai di latte e lavoratela fino a renderla una crema omogenea e ridurrete in piccoli pezzi il caciocavallo. Quando la salsa di pomodoro risulterà abbastanza asciutta, versare sia la ricotta che il caciocavallo e girate fino a quando il formaggio non si sarà sciolto e la salsa risulterà morbida e cremosa. Scolate la pasta nella padella e copritela con un coperchio. Alzare la fiamma e mantecate per pochi minuti. Se dovesse risultare troppo densa, aggiungere qualche cucchiaio di acqua di cottura della pasta.

IL COCKTAIL: TOP CORN Ingredienti 40 ml Martini bitter 1972, 20 ml Martini Rubino Riserva, 10 ml liquore espresso Galliano, 5ml Laphroig 10 yo, 5ml sciroppo di pop corn. Mettere tutti gli ingredienti in un mixin glass di vetro, mescolare bene per 30 secondi per ottenere una diluizione del 20% circa. Versare in una coppa e decorare con delle caramelle al caffè e dei marshmallow. Servire con dei pop corn aromatizzati al caffè. Ideato e realizzato da Nicolò Bolognino

IL DOLCE:

MOUSSE DI FRAGOLE

Direttore responsabile:

MARIA GIOVANNA COGLIANDRO Direttore editoriale: ILARIO AMMENDOLIA COLLABORATORI: Jacopo Giuca, Lidia Zitara, Franco Parrello, Tonino Carneri, Mario Nirta, Giuseppe Romeo, Orlando Sculli, Nino Sigilli, Tonino Carneri, Sonia Cogliandro

STAMPA: Se.Sta srl: 73100 Lecce

INFO-MAIL REDAZIONE:

0964342198 larivieraonline@gmail.com www.larivieraonline.com

Registrata al Tribunale di Locri (RC) N° 1/14 EDITORE - No così srl via D.Correale, 5 - 89048 Siderno

Le COLLABORAZIONI non precedute dalla sottoscrizione di preventivi accordi tra l’editore e gli autori sono da intendersi gratuite. FOTOGRAFIE e ARTICOLI inviati alla redazione, anche se non pubblicati, non verranno restituiti. I SERVIZI sono coperti da copyright diritto esclusivo per tutto il territorio nazionale ed estero. GLI AUTORI delle rubriche in cui si esprimono giudizi o riflessioni personali, sono da ritenersi direttamente responsabili.

Ingredienti per 4 persone 230g di crema alla ricotta per cheesecake, 150 g di fragole, 40 g di zucchero, 3/4 fogli di gelatina, 1/2 stecca di vaniglia Fate ammorbidire la gelatina in acqua fredda. Frullate le fragole con lo zucchero, unite i semi interni della vaniglia e mescolate bene. Amalgamate mezza confezione di crema alla ricotta a metà della purea di fragole. Strizzate bene la gelatina dall’acqua, mettetela in un pentolino con un cucchiaio di passato di fragole, fatela sciogliere, poi incorporatela al composto di fragole e crema alla ricotta. Suddividete il composto ottenuto in 4 bicchierini e mettete in frigorifero per un’ora. Aggiungete la metà di purea di fragole rimasta. Poi, con una tasca da pasticceria, versate in ogni bicchierino l’altra metà di crema alla ricotta e decorate con pezzettini di fragole.


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the blob

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SOCIETÀ

Il Concorso Canoro Je so Pazzo approda a Gioiosa Ionica Il Concorso Canoro Nazionale “Je sò Pazzo”, dedicato a Pino Daniele dalla Città di Fiuggi, approda in Calabria, all’Auditorium Comunale Gioiosa Ionica, il prossimo sabato 10 marzo grazie alla collaborazione con l’Associazione Culturale Musicale “inCanto”. Le iscrizioni sono aperte a tutti i principianti italiani e stranieri tra i 7 e i 40 anni d’età, che si sfideranno in quattro categorie suddivise per età e permetteranno di accedere alle semifinali programmate per la metà di aprile. Il costo di iscrizione è di 100 Euro, ridotto a 30 per i partecipanti di Gioiosa Ionica.

Par Condicio a destra Abbiamo inserito questa immagine a rappresentanza di Francesco Cannizzaro, candidato alla Camera e Marco Siclari, candidato al Senato per la coalizione di centrodestra, che speravamo di incontrare questa settimana nella Locride per poter fare almeno una foto insieme ma, di essi, ci è giunta solo l’ombra.

Par Condicio a sinistra 2 Il direttore del Gruppo di Azione Costiera Alessandro Zito posa assieme al componente del Consiglio d’Amministrazione Francesco Acquino e al presidente Ernesto Alecce, oggi anche lui candidato per il PD alle Elezioni Politiche.

Fronte-retro Francesco Falcomatà, Vittorio Micelotta, Franco Iemma e Pino Giancotti posano durante una cena in compagnia mostrandoci il loro lato migliore… anzi, ENTRAMBI i loro lati migliori!


O P O C S L’ORO

Complimenti! Cosimo Aquila, del Liceo Scientifico Zaleuco di Locri, è uno degli studenti che andrà alla finale nazionale della 8ª edizione dei Giochi Matematici del Mediterraneo, che si svolgeranno prossimamente a Palermo. In bocca al lupo!

Questa settimana inaugura un periodo davvero fortunato e ricco di sorprese! Dalla giornata di martedì, grandi novità ti aspettano in ogni ambito della tua vita. Se hai vissuto delle delusioni sul piano sentimentale o su quello professionale, non temere! A breve arriverà la tua rivincita.

Par Condicio a sinistra Il sindaco di Roccella Jonica, Giuseppe Certomà, posa assieme alle due candidate del Partito Democratico a Camera e Senato: Elisabetta Tripodi e Maria Carmela Lanzetta.

La tua settimana si apre con tre giornate piuttosto pesanti. Lunedì, martedì e mercoledì, infatti, la luna sarà in opposizione e potresti trovare degli ostacoli sul tuo percorso. Attenta a non farti prendere dal malumore! Nel fine settimana, fortunatamente, le cose miglioreranno A partire da martedì sia il pianeta Venere che il pianeta Mercurio finalmente torneranno a sorriderti. Tutti i dubbi che ti hanno afflitto sul piano sentimentale nelle ultime settimane troveranno una risposta e ti sentirai di nuovo pronta ad amare. A partire dalla giornata di martedì, sia Venere che Mercurio diventeranno sfavorevoli. In amore potrebbero nascere delle tensioni importanti col partner: fai attenzione a non tirare troppo la corda e a evitare discussioni soprattutto nelle giornate di luna opposta, sabato e domenica.

Filopolitica Giuseppe Jirilli, con Vincenzo Tavernese, si confronta h24, spaziando dalla filosofia alla politica, per ritrovare insieme la “grande Gioiosa”.

Il pianeta dell’amore ti prepara grandi emozioni e incontri importanti...che stia per arrivare quello giusto? Le giornate più fortunate per conoscerlo potrebbero essere quelle di giovedì e venerdì. Anche sul lavorosono in arrivo conferme, successi e promozioni.

Par Condicio a destra 2 I tre Rosario: Schiavone, Condarcuri e Scarfò, posano dinanzi alla tartaruga frecciata di CasaPound, per la quale votano i due Rosario che si trovano alle estremità.

Il maestro della recitazione In occasione della presentazione del suo libro, il presidente del Consiglio comunale di Siderno Paolo Fragomeni ha voluto ringraziare con questa bella foto Vincenzo Muià per aver interpretato, come al solito magistralmente, alcuni brani della sua opera. Ricarichiamo le batterie Pasquale Vozzo e Alessandra Cianflone, assessore al comune di Roccella Jonica, si fermano a fare due chiacchiere in attesa di riprendere con maggiore slancio il proprio faticoso lavoro. Sinistra ritrovata Mimmo Bova continua il suo viaggio alla ricerca della sinistra perduta. Questa settimana posa con Mario Oliverio, una volta parte del mitico partito con cui è stato deputato durante l’ultima legislatura del partito comunista.

A partire dalla giornata di martedì tornerai a respirare e potrai goderti un po’ di meritato relax, soprattutto nelle giornate di sabato e domenica, che saranno particolarmente serene grazie a una bella luna favorevole. Un po’ di nervosismo è previsto invece nelle giornate di giovedì e venerdì. Le tensioni saranno all’ordine del giorno, sia a casa che sul lavoro... non farti prendere dall’ansia e punta tutto sulle giornate più fortunate di giovedì e venerdì, quando avrai una luna favorevole ad assisterti! Discussioni col partner sono previste tra sabato e domenica. Sei pronta a vivere una settimana davvero speciale? Potrai contare infatti sul favore sia di Venere che di Mercurio, entrambi tuoi alleati. In amore riuscirai a risolvere una questione che ti sta a cuore e ti accorgerai di avere al tuo fianco qualcuno di davvero eccezionale. Puoi dire addio allo sfavore di Venere che ha reso la tua vita sentimentale quanto meno complicata nell’ultimo periodo: a partire da martedì, le cose col partner si sistemeranno e riuscirai a ritrovare la serenità. Anche sul lavoro vedrai un netto miglioramento. Questa settimana purtroppo perderai l’appoggio di Venere e Mercurio che ti hanno aiutata e sostenuta nell’ultimo periodo, regalandoti risultati importanti. Con lo sfavore dei due pianeti, potresti vivere un momento di arresto, sia sul piano professionale che su quello sentimentale. A partire dalla giornata di martedì, sia il pianeta Venere che Mercurio torneranno a sorriderti, ponendo fine a un periodo di confusione e indecisione. Finalmente tutte quelle situazioni rimaste in sospeso, sia sul piano lavorativo che su quello sentimentale, troveranno una soluzione, e sarà anche la migliore possibile! Sia Venere che Mercurio abbandonano il tuo segno per trasferirsi in quello dell’Ariete. L’ultimo periodo ti ha regalato soddisfazioni enormi che continueranno a darti parecchi benefici anche nelle prossime settimane. Giornate fortunate, con una bella luna favorevole, saranno quelle di lunedì, martedì e mercoledì.



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