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La Locride riparte dal TURISMO
VENERDÌ 29 MAGGIO
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Una giornata formativa segna il punto di (ri)partenza del turismo nella Locride. Risorsa preziosa quanto sottovalutata, i turisti incuriositi dal territorio, negli ultimi anni, non hanno avuto l’incidenza che avrebbero dovuto sulla nostra economia. Dobbiamo recuperare sfruttando le nuove tecnologie.
Hospitality Riviera dei Gelsomini
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Alla conquista delle nuove frontiere del turismo “È su un sito internet elegante che parte l’evento. Un conto alla rovescia diceva quanto mancava all’inizio del giorno formativo che avrebbe accolto chi rappresenta le strutture ricettive del territorio”
a Locride ci tiene davvero moltissimo a ripartire.Lo dimostra attraverso il fervore politico che si sta registrando in tutti paesi del comprensorio in queste settimane preelettorali; lo dimostra con la lotta alla criminalità organizzata che, dopo la bella iniziativa di domenica scorsa in memoria di Gianluca Congiusta, vuole fare del 24 maggio la giornata simbolo della fierezza con la quale la Calabria Jonica urla di essere dalla parte della legalità; lo dimostra attraverso il fiorire di manifestazioni culturali di ogni genere; lo dimostra anche attraverso il desiderio di recuperare il settore turistico espresso lo scorso 22 maggio da Jonica Holidays e Federalberghi di Reggio Calabria. È su un sito internet (http://www.hospitalityrivieradeigelsomini.it) elegante e curato nei minimi dettagli che parte “Hospitality Riviera dei Gelsomini”. Un conto alla rovescia diceva al pubblico quanto mancava all’inizio dell’evento formativo gratuito che, al Club Hotel Kennedy di Roccella Jonica, avrebbe accolto i rappresentanti delle più importanti strutture ricettive del territorio. Lo scopo? Una giornata di formazione full immersion che, dalle 9 alle 15 avrebbe esposto i cambiamenti del mercato dell’ospitalità e l’evoluzione del prodotto alberghiero a seguito dell’introduzione dei nuovi sistemi di fruizione delle pratiche turistiche. L’avvento di internet, dei social network e di siti di valutazione come TripAdvisor (che permette agli utenti di lasciare un giudizio su un locale o di un hotel garantendo a terzi di avere un’opinione sulla quale fare affidamento nella scelta di una struttura) ha accorciato le distanze, aperto nuovi mercati spalancando le porte a un nuovo modo di fare turismo e, in ultima analisi, ha reso più complicato il mestiere dell’albergatore. Ostelli, Motel e piccoli alberghi hanno lasciato spazio a Bed&Breakfast, grandi Resort e villaggi turistici, strutture all’avanguardia e spesso in grado di farci viaggiare senza farci percepire la diversità rispetto alle mura domestiche, facendoci perdere persino il gusto di avere quella sensazione di spaesamento e meraviglia che le località diverse rispetto a quella di residenza generalmente dovrebbero far scaturire in noi. La tecnologizzazione globalizzata dell’esperienza turistica, benché possa pre-
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sentare risvolti spesso non troppo positivi come quelli appena descritti, è comunque una risorsa della quale non si può assolutamente fare a meno, al giorno d’oggi, perché non esiste più utente che non voglia fare un tour virtuale della propria camera d’albergo prima di poterla vedere dal vivo e sono animali veramente rari quelli che, prima di salire sul treno o sull’aereo, non hanno domandato su qualche gruppo di facebook se il pacchetto vacanze che ci si appresta a sfruttare sia davvero conveniente. Allo stesso modo in cui risulta indispensabile, tuttavia, il doppione virtuale di una qualunque struttura ricettiva, se non adeguatamente studiato o assente, può penalizzare moltissimo anche strutture illustri o storiche come quelle sparse sul nostro territorio. Gli albergatori della Locride, evidentemente, si sono resi conto di essere manchevoli sotto questo punto di vista e, per questa ragione, hanno richiesto a gran voce che esperti del settore come Letizia de Luca (Expedia), Arturo Salerno e Maria Teresa Mauro (Studio Salerno), Giovanni Cerminara (Formazione Turismo), Genni Cerretani (Wubook) e Andrea Principe (Ericsoft) illustrassero loro il modo migliore di utilizzare i nuovi strumenti e strategie che tengano presente la gestione dei prezzi, i canali di distribuzione, della promozione, della comunicazione e del web 2.0, così da permettere di migliorare la potenzialità delle strutture alberghiere, stabilire nuovi orizzonti di vendita on line e, soprattutto, aumentare l’immeritata incidenza del misero 6% che il turismo ha sull’economia del nostro territorio. «L’aggiornamento delle strutture non è più sufficiente - ci racconta Maurizio Baggetta, uno degli organizzatori della giornata al quale abbiamo chiesto un commento - Riuscire a implementare la ricezione del territorio da parte del turisti, oggi, significa innanzitutto stimolare l’apertura mentale dell’imprenditore, che deve comprendere che non è importante solo dove si alloggia, ma anche come si presenta il territorio di appartenenza e ciò che si è in grado di offrire». Il sito internet e queste parole ci fanno comprendere che, come sempre, le difficoltà sono molte, ma si è già compreso qual è la strada corretta da percorrere. Jacopo Giuca
“Gli albergatori della Locride si sono resi conto di essere manchevoli nella digitalizzazione, per questo hanno chiesto che esperti del settore illustrassero il modo migliore di utilizzare i nuovi strumenti” La Locride ci tiene davvero moltissimo a ripartire.
RIVIERA
ATTUALITÀ GIUDIZIARIA
Appalti divisi
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el novembre 2006 gli investigatori registrano un dialogo all’interno di un’autovettura, dove i conversanti, ragionando di affari, sottolineano: “si può far finta che non sia successo niente, ci sono stati morti, possiamo fare finta, ma il cuore batte […] è giusto che facciano finta, perché ci sono i figli nel mezzo che crescono ed è giusto fare finta di andare d’accordo, anche se dobbiamo fingere, finché si spartisce metà per uno, la cosa funziona, poi, se incominciano a dire ‘io voglio il 70, io il 60’ […] alla fine, la cosa giusta, è questa è via”. In quel periodo nella fascia jonica reggina si sarebbe raggiunto un accordo spartitorio per dividere gli appalti pubblici senza andare allo scontro tra clan. Dall’esito di alcune indagini coordinate dalla procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria, consolidate da genuine acquisizioni costituite da intercettazioni di conversazioni telefoniche ed ambientali, si sono tratteggiati i nuovi assetti criminali instauratisi tra le varie consorterie criminali operanti nella fascia jonica della provincia reggina, in un ampio territorio che si estende nella bassa Locride e il melitese, rivelando ruoli, compiti, mansioni e mandati ben precisi in relazione ad una molteplicità di soggetti, alcuni dei quali già coinvolti in pregresse attività investigative, altri sino ad oggi ritenuti estranei al detto contesto criminale. L’evoluzione della ‘ndrangheta da “rurale” a “imprenditrice” è ampiamente dimostrata dalla storia giudiziaria, anche recente. L’aspetto che emerge con forza in questo quadro è l’intervento della quasi totalità delle organizzazioni ‘ndranghetistiche in tutte le grandi opere pubbliche tanto nella fase del movimento terra, del trasporto e fornitura di inerti, che della fornitura di mezzi e manodopera. Le risultanze dell’indagine hanno fornito ulteriore e completa dimostrazione della sensibile evoluzione che le organizzazioni mafiose hanno portato a compimento al fine di acquisire in modo diretto o indiretto la gestione, o comunque il controllo, di tale importante settore. Tali considerazioni di carattere generale trovano riscontro nelle acquisizioni investigative di seguito riportate, con particolare riferimento ai lavori relativi alla realizzazione di una variante all’abitato di un paese della S.S. 106, quale appalto di sicuro rilievo per essere inserito nel programma delle grandi opere di interesse nazionale. Ciò che emerge con forza è il definitivo condizionamento degli aspetti esecutivi da parte dei sodalizi mafiosi locali ed in particolare di quello facente capo ad una storica famiglia di ‘ndrangheta, la quale ha di fatto assunto il controllo delle attività imprenditoriali relative all’appalto in questione, anche attraverso una serie di ditte intestate fittiziamente a prestanomi ma di fatto riconducibili al predetto gruppo criminale. La situazione appena richiamata ha consentito a quella famiglia di ottenere introiti diretti ed indiretti di sensibile entità attraverso la riscossione dei pagamenti effettuati dalla ditta appaltatrice ed imputabili alle varie forniture ottenute, anche in subappalto, ed ai numerosissimi noli a freddo oggetto di specifici contratti. Sistema il predetto che ha consentito, peraltro, la effettuazione di operazioni sovrafatturate attraverso il meccanismo fraudolento legato alla realizzazione di opere di qualità inferiore a quelle oggetto di pattuizione negoziale. Evidente appare la presenza in ruoli chiave di persone fidate, o comunque collegate alle cosche di ‘ndrangheta oggetto di attenzione investigativa, che ha consentito ai sodalizi di gestire anche le assunzioni di manodopera e, quindi, di accrescere quel consenso ambientale che rappresenta il tipico humus in cui la ‘ndrangheta stessa si sviluppa e accresce i livelli di infiltrazione nel tessuto sociale, imprenditoriale, politico ed amministrativo ormai noti. I preoccupanti effetti da imputare agli evidenti risvolti clientelari, conseguenza di tale contesto, si innestano peraltro sulla capacità della criminalità organizzata di condizionare in modo decisivo l’ordinario svolgersi della vita sociale di quest’area geografica, attraverso il capillare controllo di un cospicuo bacino di voti. A dimostrazione tanto della condivisa accettazione dei ruoli che dell’elevata caratura raggiunta dall’associazione mafiosa, divenuta strutturata holding criminale, che fa capo alle principali famiglie dell’area della fascia jonica reggina, va segnalata, altresì, la totale assenza di danneggiamenti o atti intimidatori che di norma, in zone ad alta densità mafiosa come quella oggetto di attenzione investigativa, caratterizzano la fase esecutiva dei lavori concernenti i grandi appalti, in special modo nel momento in cui si registri l’instabilità degli equilibri tra le principali consorterie.
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Secondo l’Unione Nazionale Imprese dal 2007 al 2014 il debito è quadruplicato
Il Sud non paga le bollette perchè non può, il Nord perchè non vuole Il debito del Veneto e del Piemonte è più alto di quello della Calabria, ma i giornali mettono noi alla gogna, “sorprendendosi” della classifica, ma rinunciando a una qualsiasi analisi dei dati.
L’Unione Nazionale Imprese a tutela del Credito ha emesso il suo rapporto, con riferimento all’anno 2014, circa il recupero crediti nazionale. Le cifre non dovrebbero sorprendere più di tanto. Sono oltre 56 i miliardi di euro non incassati dalle aziende, e la cifra continua a crescere. Il debito è in crescita, tanto che dal 2007 al 2014 si è quadruplicato. Ciò evidenzia non solo la difficoltà delle famiglie di far fronte a una tassazione feroce, ma anche l’aumento della pressione fiscale, per quanto la politichetta dei TG possa dire l’opposto. Le pratiche affidate ad agenzie di recupero crediti sono 40,6 milioni, cioè il 41% del totale, ma solo una minima percentuale di questi debiti viene recuperata: il 17,2% (nel 2014). Statistiche alla mano, le regioni virtuose sono il Trentino, la Basilicata e il FriuliVenezia Giulia (anche l’estero è virtuoso, appena 0,879. Ma si sa che all’estero le tasse non si pagano). Maglia nera la Lombardia, davanti a tutti con grande distacco, grazie ai suoi 8,434 miliardi di euro (avete letto bene: miliardi) affidati al recupero crediti. In successione: Sicilia (7,912), Campania (6,231), Lazio (5,182). Toscana, Veneto, Emilia Romagna, Piemonte, Puglia intorno ai 3 miliardi, mentre Calabria 2,336, poi a seguire Abbruzzo, Marche, Molise, Umbria, e tutte quelle regioni di cui non si sente molto parlare nelle cronache giudiziarie. La Val d’Aosta ha un debito piccolo (0,15), ma il recupero più basso (12%). E fin qui i dati. Ora raccontiamo della tendenziosità dei giornalisti, che hanno dato questa notizia come fosse l’ennesimo rapporto negativo sull’economia meridionale: il Sud non paga le bollette. Nel corpo degli articoli la Sicilia e la Campania compaiono come le prime regioni “sciagurate”, mentre il numerino che contrassegna il debito della Lombardia pare far parte di un’altra statistica e l’occhio lo ignora. Conti alla mano, la sola regione del Sud dove il mancato credito è alto è la Sicilia, le altre si collocano in posizione media (anche la Calabria, state tranquilli). Mentre i debitori accaniti sono in Lombardia e in Lazio. Guarda caso dove si accentra il potere economico e politico dell’Italia. Il debito del Veneto e del Piemonte è più alto di quello della Calabria, ma i giornali
mettono noi alla gogna, “sorprendendosi” della classifica, ma rinunciando a una qualsiasi analisi dei dati. Bene, l’analisi la faremo noi. La situazione è chiara: Lombardia e Lazio possono permettersi di non pagare i crediti, mentre la Calabria e la Sicilia i soldi non ce li hanno, il Veneto e il Piemonte non li vogliono scucire. Se esistessero “sacche di povertà” in Veneto, in Lombardia o in Piemonte, state tranquilli, i TG nazionali ci avrebbero informati, affranti, che i poveri piemontesi non ce la fanno a pagare la bolletta del gas (che tra l’altro da loro costa meno), che le betoniere del Veneto si sono fermate e che non c’è più niente nel calice della Milano da bere. Dunque? Perché le regioni più ricche non pagano? Perché se lo possono permettere. Perché il ventennio berlusconiano-leghista mirava esattamente a questo, non certo a una “secessione”, ma solo all’incuneamento degli interessi economici del Nord nella politica italiana. L’evanescente progetto di “secessione” della Lega, era solo un grimaldello per fare pressione. Nient’altro. E ci sono riusciti: Berlusconi è stato l’emissario di una classe imprenditrice che ha speculato sull’edilizia abusiva, sul traffico di droga, di esseri umani, di armi, sul new-commerce, sulla viabilità nazionale, e su ogni settore sul quale poteva mettere le mani, dall’editoria
alla telefonia. Imprenditori che non hanno mai pagato le tasse e che ora possono permettersi di non pagare i debiti, perché protetti dalla politica nazionale. Non abbiate timore, calabresi, gli otto miliardi che la Lombardia deve allo Stato, rimarranno in Lombardia, mentre il recupero crediti delle vostre bollette finisce in Triveneto (a me è successo). La mia bolletta ha coperto il debito di una famiglia veneta, e per le statistiche è come se io non l’avessi mai pagata. A quanti altri è accaduto? Quanti dei nostri debiti coprono quelli delle regioni del Nord? Di quanto dovrebbero essere ritoccate le cifre che riguardano Sicilia, Puglia e Calabria? Ecco, oggi abbiamo, su carta, il risultato della politica stronzo-bossista: una Calabria impoverita, derubata, minacciata e disprezzata, accusata di “pesare economicamente” su uno stato che la sta letteralmente frodando. Non c’è nessun principio ideologico dietro, nessun valore morale, nessun pensiero politico, solo una precisa intenzione: arricchirsi ai danni di chi non ha voce e strumenti per difendersi. E noi stiamo qui, a dichiararci sconfitti in partenza, a puntare il dito contro la nostra terra, biasimando la vittima, invidiando il Nord e ripetendoci la favola che loro ci hanno insegnato: se stai qui, non fai mai niente: chista è terra ‘i pipi. Lidia Zitara
Operazione ambiente : laripresahainizioanchedaqui L'art 9 della Costituzione mette in luce quanto sia importante la tutela del patrimonio storico, artistico e culturale, anche per quanto riguarda il paesaggio e lo sviluppo della ricerca scientifica. Per paesaggio bisogna intendere la più ampia accezione di ambiente naturale, così come modificato dagli interventi dell'uomo . Bisogna sottolineare che la salvaguardia del paesaggio è un punto in cui la nostra legislazione insiste in tal misura da aver inserito la fattispecie autonoma di danno ambientale , la cui produzione causa un obbligo risarcitorio nei confronti dello Stato. Da non sottovalutare è anche l'apporto che le singole Regioni possono contribuire a fornire , a sostegno del fatto che tale tematica non è assolutamente da prendere alla leggera. La Calabria è una delle maggiori regioni con superficie forestale la cui gestione può offrire numerose opportunità di lavoro e di reddito. È proprio per questo che alla legge regionale di riferimento n . 45 del 2012 , il cui art 7 elencava le modalità di utilizzo del bosco come risorsa , sono stati affiancati il 25 maggio due regolamenti approvati dalla giunta regionale in merito alla gestione boschiva , in conformità con la convenzione quadro del Ministero dell'Ambiente. Al fine di promuovere, infatti, la crescita delle imprese forestali e di qualificarne la loro specialità, per come previsto dalla legge in materia,
la Regione ha comunicato che è stato istituito, con apposito regolamento, “l’Albo regionale delle imprese boschive”. Inoltre , l’iscrizione all’Albo, diventa condizione essenziale per concorrere all’asta dei boschi pubblici messi in vendita. Con l’altro regolamento “Gestione boschi cedui in Calabria” si disciplina la gestione dei boschi cedui per quanto riguarda la modalità e l’epoca del taglio, la maturità tecnica economica della specie legnosa, l’estensione dei tagli e la razionalizzazione delle procedure amministrative da adottare. Il ceduo è una forma di governo del bosco che si basa sulla capacità di alcune piante di emet-
tere ricacci se tagliate. Ci sarà anche la semplificazione amministrativa, attraverso l’introduzione della “Scia” (segnalazione certificata inizio attività), che consente di attivare le iniziative progettuali propedeutiche ai Piani di gestione forestale ed agli interventi forestali strutturali, nell’ambito delle misure del Programma di sviluppo rurale. Tale piano d'azione si preannuncia solo l'inizio di un progetto a lungo termine che prevede il recupero dell'ambiente nella nostra regione , in conformità con quanto previsto dagli standard comunitari ed internazionali. Che la ripresa abbia inizio! Lidia Caterina Brancia
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In odore di sanità Pietro Evangelista, il consulente da 1000 euro al giorno In regime di piano di rientro per la sanità calabrese si scialacqua senza ritegno MARIA GIOVANNA COGLIANDRO una marionetta a più regie la sanità calabrese. A tirarne i fili il potere in ogni sua forma, dalle lobbies alla 'ndrangheta, dalle logge alla politica. Individuare a chi appartengano le mani in azione è impresa sempre più ardua. Si tratta di un business da milioni di euro che fa gola a sempre più concorrenti. Perchè chi dice di intendersene di affari non può non essere passato sullo scacchiere della sanità, il più ambito insieme a un'altra "industria" di Stato, l'edilizia. Uno scacchiere su cui non valgono regole: ci si muove come un cavallo che si muove come una torre che si muove come un alfiere. Sono circa 2 milioni gli assistiti in Calabria, 5 le asl, 53 le strutture ospedaliere (di cui 4 aziende e 49 ospedali, in gran parte fatiscenti e non rispondenti alle basilari norme igienico sanitarie), circa 4000 i posti letto tagliati dal 2000 ad oggi, quasi 6000 quelli disponibili. A fare da cornice a tutto questo il disavanzo ancora da colmare per effetto del piano di rientro in vigore dal 2009 e pari a 33 milioni di euro. Oggi la questione "debiti sanitari" non è più solo appannaggio delle regioni ma anche delle multinazionali della consulenza, nel caso della Calabria della
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MASSIMO SCURA
Kpmg, il cui contratto con la regione risale proprio al 2009, anno del commissariamento. Il compito di un advisor contabile come la Kpmg è quello di “supportare le regioni nelle attività connesse al raggiungimento degli obiettivi di risanamento dei conti, riorganizzazione e riqualificazione dei servizi sanitari interessati”. Tra le attività di consulenza, per entrare più nel dettaglio, ci sono “le procedure di ricognizione e riaccertamento dei debiti sanitari pregressi, di certificazione, di gestione amministrativa e contabile delle risorse derivanti dai prestiti sottoscritti”. Kpmg costa ai calabresi 3 milioni di euro l'anno. Quindi, fino ad oggi, abbiamo scucito quasi 20 milioni di euro. La deputata del Movimento Cinque Stelle, Dalila Nesci, qualche settimana fa ha proposto al governatore Mario Oliverio di fare a meno di questo inutile e vergognoso scialacquamento tagliando Kpmg e assumendo giovani contabili calabresi. Il contratto che lega Kpmg alla Regione Calabria durerà almeno fino al settembre 2016, sebbene il piano di rientro scada a fine 2015; perciò l'advisor verrà pagato, non si capisce per quale misteriosa ragione, per altri 9 mesi dopo la fine del commissariamento. Nonostante una commessa superpagata e prorogata oltre il necessario, però, a Kpmg è sfuggito un buco di 500 milioni nell'Asp di Reggio Calabria, scoperto dall'alacre e pignolo commissario ad acta Massimo Scura. Per ristabilire l'ordine nell'azienda reggina, Scura ha nominato un consulente da 600 euro al giorno, escluse le spese dovute a trasferimenti, vitto e alloggio, che farebbero lievitare la cifra a quasi mille euro al giorno. Il fortunato "vincitore" è Pietro Evangelista, nato a Napoli 53 anni fa e residente a Roma. E così al puzzle della sanità calabrese, una scriteriata e ributtante pappatoria fatta di conclamati sistemi clientelari, concorsi truccati, ospedali decrepiti, ospedali costruiti e mai aperti, sempre più morti in corsia, negligenza e fiacca metodica, si aggiunge un altro tassello: consulenze da capogiro. Tutto questo in regime di piano di rientro, regime che vede malati con un reddito basso tale da non consentire loro di pagare i ticket-pappatoria ma non così basso da ottenerne l'esenzione. Una caduta a piombo verso l'indecenza. Che non si arresterà fino a quando direttori generali, sanitari, amministrativi e capi dipartimento saranno emanazione della politica. Fino a quando la sanità stuzzicherà i palati più golosi con ghiotte poltrone che politici dissennati assegnano in tutta scioltezza per ricambiare favori e dispensare prebende.
SETTIMANALE
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Servono “cantieri scuola permanenti”per formare un grande esercito del lavoro e cambiare la Calabria.
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Lavoro minimo garantito, una nuova alba per il tramonto della criminalità Il reddito minimo lascerebbe sostanzialmente inalterato l’ambiente che ci circonda e non porterebbe fuori la Calabria dal sottosviluppo. Il lavoro minimo potrebbe cambiare tutto! Oltre a dare la dignità di “lavoratore” a tutti coloro che saranno coinvolti.
ILARIO AMMENDOLIA Il 2 giugno, festa della Repubblica, l’assemblea regionale del Partito democratico si riunirà a Platì. Potrebbe essere l’occasione per alcuni impegni. Ne cito due: - rivedere la pessima legge che consente lo scioglimento dei consigli comunali; - un impegno solenne per il lavoro minimo garantito. Il primo argomento l’abbiamo trattato più volte, ci soffermiamo quindi sul “reddito minimo di cittadinanza” che consideriamo una battaglia meridionalista perché sono soprattutto al Sud, e particolarmente in Calabria, i cittadini senza alcuna fonte di sussistenza. Non sarà cosa facile, anzi, per quanto si scruti l’orizzonte, non sembra che la proposta abbia molte possibilità di diventare legge dello Stato. Tra i motivi di debolezza v’è certamente il tenue sostegno popolare e politico capace di esprimersi in forma organizzata. La proposta nasce e muore nelle aule del Parlamento storicamente poco sensibile agli interessi degli “ultimi” che non sono sostenuti da alcuna lobby, e - almeno finora- neanche dai sindacati, e meno ancora dai partiti. Forse sarebbe diverso se a sostegno della proposta vi fossero migliaia di disoccupati organizzati e capaci di mettere in campo un grande progetto di sviluppo della nostra Terra. Non una fabbrica di illusione ma un lavoro minimo garantito come avviene in altri Stati di Europa senza per questo causare il default dello Stato. Un riequilibrio di ricchezza dal momento che il 19% dei cittadini italiani possiede oltre il 60% della ricchezza nazionale. In questa ottica, io sono per il “lavoro minimo garantito”, quantomeno per tutti coloro che sono in condizioni di lavorare.
Il reddito minimo lascerebbe sostanzialmente inalterato l’ambiente che ci circonda e non porterebbe fuori la Calabria dal sottosviluppo. Il lavoro minimo potrebbe cambiare tutto! Oltre a dare la dignità di “lavoratore” a tutti coloro che saranno coinvolti. Capisco le mille difficoltà! Tuttavia, non si può gestire un progetto così bello e ambizioso senza un minimo di “fantasia”. Io penso a forme di “cantieri scuola permanenti” destinati a musicisti, potatori, coltivatori della terra, infermieri, animatori sociali, operatori turistici, piccoli imprenditori, calzolai, falegnami, scultori, attori, cantanti, operatori ecologici, restauratori esperti nel recupero delle abitazioni abbandonate, allevatori, scrittori, tecnici informatici. Per ogni disoccupato una formazione perma-
nente che sia utile alla società e capace di accompagnarlo nel mondo del lavoro. Ribadisco non è facile, né mi sfuggono i mille ostacoli, ma sarebbe un’Idea fantastica. Formare un grande esercito del lavoro per cambiare la Calabria. Ogni singolo, ogni cooperativa, ogni società, impegnati in un piccolo progetto che moltiplicandosi per mille andrebbero a formare il grande progetto per la Rinascita della Calabria. Ovviamente nessuno e, men che meno io posso avere la pretesa di possedere ricette miracolose ma solo la tenacia di chi non si rassegna al declino di questa nostra Terra! Si tratterebbe di dare un lavoro minimo a tutti coloro che vogliono svolgere un’attività con la consapevolezza di dover restituire a se stessi e alla società ciò che si percepisce. Contemporaneamente ci dovrebbe essere l’approvazione di una serie di misure tese a coniugare il lavoro dei disoccupati alle risorse del POR. La Calabria, regione in cui il bisogno è estremo, anche lo sforzo creativo deve essere originale, e senza alcuna timidezza di spingersi verso orizzonti inesplorati. Bisogna cambiare strada rispetto al passato! Quindi, non più, salvo le indispensabili eccezioni, “grandi opere”, “grandi appalti” da parte di grandi ditte, ma tanti piccoli cantieri aperti con l’impiego massiccio di manodopera sempre più specializzata! È possibile? Discutiamone, senza pregiudizi e andando oltre i luoghi comuni e le ricette scontate. Se il 2 giugno il PD, prendesse questo impegno pubblico e solenne, molti giovani potrebbero essere sottratti alla possibile “devianza criminale”, avendo la possibilità di vivere col proprio lavoro. Sarebbe un notevole passo avanti!
FOTO NOTIZIA: Questa è la condizione della Statale 112 che porta a Platì, fotografata lo scorso 24 Maggio. Nessuno ha provato a porvi rimedio, speriamo che fino al 2 Giugno uno qualsiasi dei politici interessati al paese si attivi per la soluzione del problema, che dura dall'inverno scorso!
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L’intervista
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Alla riunione dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS, si è giunti alla decisione di fornire attività di sostegno ai disabili visivi residenti nella Locride. La promessa del presidente Marcianò ora deve solo trovare le condizioni ideali per essere mantenuta.
a Paolo Marcianò
Più interventi di supporto per l’autonomia dei ciechi nella Locride FRANCESCA BARRANCA ercoledì 20 maggio, presso la sala Consiliare del Comune di Siderno, si è svolta la riunione dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS, sezione provinciale di Reggio Calabria, con l’obiettivo di programmare le attività di accompagnamento e supporto ai disabili visivi residenti nel Comprensorio della Locride. All’incontro, oltre ai referenti Comunali dell’associazione, erano presenti i candidati a Sindaco alle prossime amministrative sidernesi, i quali hanno espresso tutta la loro vicinanza ai tanti problemi e disservizi che i disabili visivi del territorio devono sopportare quotidianamente. Dal canto suo, il presidente Marcianò si è detto disponibile ad attivare gli interventi di supporto all’autonomia per i ciechi della Locride, con l’apertura di una sede idonea da accreditare per la realizzazione dei progetti di Servizio Civile Nazionale e del programma “Garanzia Giovani”. Proprio al presidente Marcianò abbiamo chiesto: quali sono gli interventi da attuare, in tempi brevi, per andare incontro alle esigenze dei disabili visivi della zona? Nella Locride l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti ha molti soci, ma la storia dei suoi rapporti con gli enti del territorio ha avuto alterne vicende. Oggi sta attraversando una fase di grande difficoltà principalmente per una mancanza di una sede sociale, perché questo si ripercuote sull’impossibilità di realizzare i progetti di Servizio Civile Nazionale e Regionale. La situazione, purtroppo non è migliore nell’assistenza scolastica e post-scolastica degli alunni ciechi, soprattutto per i ragazzi pluriminorati con le
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famiglie che si ritrovano spesso sole e senza sostegno economico. Come supporto alle famiglie dei ragazzi pluriminorati, a giorni partirà un progetto finanziato dalla Regione Calabria che prevede l’impiego di operatori specializzati presso le famiglie e nelle scuole. Che messaggio si sente di lanciare alla politica in generale e in particolare a quella locale? Il messaggio che noi dell’associazionismo possiamo lanciare è soltanto uno: di agire con determinazione per il bene comune, legalità e trasparenza.
È inutile nasconderlo, la politica ha perso la fiducia dei cittadini, perché alle premesse non corrisponde più una adeguata realizzazione pratica. Noi che lavoriamo con le fasce più deboli della popolazione ci rendiamo conto dei veri bisogni della gente. Le Amministrazioni Locali sono quelle che devono costruire il nuovo stato sociale, perché quello centrale, che per anni ha garantito i diritti ai deboli, è completamente fallito. Quali interventi finalizzati all’inclusione socioducativa le scuole potrebbero attivare? La scuola è in profondo cambiamento e nel con-
tempo le attività educative per i bambini ciechi sono in profonda trasformazione, poiché accanto all’insegnamento del Braille, oggi si impongono le nuove tecnologie digitali che, se correttamente utilizzate, consentono di fare veramente il salto di qualità per una vera inclusione sociale. Gli insegnanti di sostegno oggi non bastano più, occorre che la “nuova scuola” realizzi molteplici competenze a carico di tutti gli insegnanti e di tutti gli operatori, permettendo loro l’ingresso in programmi formativi dell’associazionismo, in quanto sono più specifici e mirati. Oggi, nella società della globalizzazione, quali sono gli aspetti positivi e favorevoli all’inclusione sociale e lavorativa dei ciechi e degli ipovedenti e quali sono ancora gli ostacoli da superare? I ciechi e gli ipovedenti hanno compiuto grandi passi avanti nell’inclusione sociale, grazie alle lotte fatte dall’Unione Ciechi per la tutela di diritti contemplati dalla nostra Costituzione. Oggi, purtroppo, le conquiste effettuate rischiano di essere compromesse dalla crisi economica e soprattutto da un diffuso egoismo che sta portando a un’eclissi di valori. “La cultura dello scarto” di cui parla tanto Papa Francesco è la nuova barriera contro cui combattere nella scuola, nel lavoro, nello sport e nel tempo libero. A cento anni dall’inizio della prima guerra mondiale, durante la quale uno dei fondatori e primo presidente dell’Unione Italiana Ciechi, Aurelio Nicolodi che ferito in battaglia divenne cieco, intuì il grande sogno di realizzare un’associazione per difendere i non vedenti, e, ad oggi con una Europa pacifica occorre restare uniti per impedire la regressione delle conquiste sociali raggiunte e soprattutto che la Dichiarazione ONU sui Diritti dei Disabili del 2009 possa trovare concreta applicazione.
Copie non autorizzate dei Bronzi di Riace: un danno di immagine gravissimo per la Calabria Spuntano come funghi velenosi nella Versilia Lucchese e sono così brutti da creare sdegno. Le copie non autorizzate dal Ministero dei Beni Culturali sono una mancanza di rispetto per i calabresi.
utti disprezzano, vuoi per un motivo, vuoi per l’altro, la nostra Regione. Sul nostro territorio e su di noi ne sono state dette di tutti i colori. Secondo alcuni la Calabria avrebbe un senso solo perché unisce il resto della Penisola alla meravigliosa Sicilia, secondo altri siamo un popolo di nullafacenti. C’è chi ritiene che tutti, anche i nostri bambini, siano mafiosi e che per le nostre strade non si possa camminare se non si ha la lupara a tracolla. Qualcuno ha scritto che tra un’indicazione stradale e l’altra appaiono cartelli con l’avviso “Pericolo: possibili sparatorie” e altri, quando ci siamo rifiutati di mandare i bronzi all’Expo, ci hanno definiti provinciali e piagnoni, arrivando persino a disprezzare le statue stesse e il museo nel quale sono collocate. Eppure, questi benedetti Bronzi di Riace li vogliono proprio tutti e, certuni, sono disposti a fare carte false anzi, copie oscene, pur di avere un’attrazione turistica d’effetto. È quanto accaduto a Lido di Camaiore, nella Versilia Lucchese dove, ai lati di un lungo pontile, sono apparse nei giorni scorse due copie delle celebri statue nostrane che hanno fatto notizia per la pessima fattura e il brutto impatto che hanno sul panorama sul quale
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affacciano. Sproporzionate e approssimative, le due copie avrebbero i glutei troppo grossi (tanto che qualcuno avrebbe avanzato l’ipotesi che si tratti di caricature di cattivo gusto), i tronchi tozzi, le gambe corte e le mani enormi e sarebbero posizionate su una base di marmo altrettanto brutta e recante delle diciture che, come se non bastasse, risultano completamente errate e non fanno alcun riferimento al luogo in cui sono conservati gli originali. Ma questi bronzi da chi sono stati commissionati e perché sono lì? Il vero giallo di questa vicenda è costituito dal fatto che la stessa domanda se la pone da quasi una
settimana il Ministero dei Beni Culturali che, analizzato il percorso misterioso attraverso cui i due bronzi sono spuntati come funghi velenosi sul lungomare in questione, teme che si tratti solo di una trovata pubblicitaria da parte della ditta che ha prodotto due oscenità che, anziché ricordare e valorizzare la nostra terra, rappresentano a questo punto la mancanza di rispetto che si ha per noi e per il nostro patrimonio nel resto del Paese. Qualunque sia il messaggio che l’autore ancora misterioso ha voluto lasciare dobbiamo considerare l’iniziativa toscana come un affronto. Se si fosse voluta fare
una cosa come si deve, si sarebbe dovuta chiedere l’autorizzazione alla regione e, soprattutto, rispettare quei parametri che tutte le copie delle grandi opere d’arte richiedono. Posizionate lì in quella maniera, invece, le due statue testimoniano soltanto fino a dove può spingersi l’ingrata malizia dell’uomo, perché chi vedrà quegli sgorbi non potrà che pensare che, considerata la loro bruttezza, avrà fatto bene a non viaggiare fino a Reggio per osservare gli originali. Un danno di immagine per la Regione sul quale è bene riflettere. Jacopo Giuca
La raffinatata fantasia dell’Hotel Federicae la vivacità fruttata del rosso Enopolis
Il sesto matrimonio celebrato durante il Meeting di Enoicamente,che si è svolto lo scorso 13 aprile presso l'incantevole Palazzo di Moschetta, è stato quello tra il vino Bivongi di Enopolis e l’Hotel Federica di Maurizio e Vincenzo Baggetta
ffacciato sulle spiagge bianche e le acque limpide del mar Jonio, lontano dal caos e dalla quotidianità, l’Hotel Federica di Riace è il luogo ideale per vivere un’esperienza che profuma di natura e semplicità ma soprattutto della più stuzzicante tradizione gastronomica calabrese. Un ventaglio di sapori che intrigano i palati e stimolano i sensi grazie ai prodotti freschi e genuini, preparati con cura e serviti con raffinata fantasia. In occasione del meeting di Enoicamente lo chef Vincenzo Baggetta ha proposto un finger food dal gusto squisitamente delicato: una lasagna con salsiccia, bufala e vellutata di fave. In abbinamento al finger food realizzato da Vincenzo, il rosso delle Cantine Enopolis, marchio ideato dalla società Enopolis Bivongi Srl che, nel ottobre 2008, rileva
A
la “Cantina Sociale Bivongi-Società Cooperativa Agricola”, produttrice sin dal 1961 del vino Bivongi Doc. Negli anni ’90 l’azienda raggiunge il massimo della sua produzione con più di un milione di bottiglie. È un blend di Gaglioppo (40%), Calebrese (40%) e Mantonico nero (10%) il Roseto delle Cantine Enopolis, un vino morbido, corposo e intenso al palato, prorompente di frutta rossa, tra cui ciliegia e amarena, e con una piacevole freschezza acida. Da oggi finger food e Roseto delle Cantine Enopolis fanno parte del menu dell’Hotel Federica ed è possibile ordinarli in abbinamento… i vostri palati vi ringrazieranno! Hanno promosso a pieni voti il progetto Enoicamente, Maurizio Baggetta titolare dell’Hotel Federica e Ernesto Riggio delle Cantine Enopolis. “Purtroppo le aziende
vitivinicole locali tralasciano la comunicazione che è determinante per aggredire i mercato – constata Baggetta - Non si presta attenzione a proporre etichette diversificate per il mercato Horeca (HotellerieRestaurant-Café) e per la grande distribuzione così come fanno già le aziende nazionali. Abbiamo dei vini ottimi in Calabria. Il 90% delle etichette presenti nella carta dei vini del mio ristorante sono calabresi e di questi il 10% sono locali. Io credo fermamente nei nostri prodotti e sono certo che l’unione tra ristoratori e vitivinicoltori favorirà la crescita del nostro territorio”. “Le aziende calabresi non sono unite, perciò ben venga un progetto come Enoicamente – dichiara Riggio - La Locride dovrebbe avere unità di intenti nell’aggredire il mercato altrimenti le probabilità di successo saranno scarse.
RIVIERA
LA SETTIMANA
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VENERDÌ 29 MAGGIO 10
INTERVISTA IMMAGINARIA DI LIDIA ZITARA
«I Cicalini, che invenzione divin...Umana!» - Mi sente, dottor rumore? Pronto, mi sente, mi scusi, ma qui c’è un casino del diavolo! - Sì, pronto, non la sento, si sposti! - Dottor rumore? Mi sono spostata, ora mi sente? - Sì, la sento, ma facciamo in fretta, il dottor tempo scorre veloce, sa? - Potevamo incontrarci a un bar per l’intervista, ma perché per telefono? - Non ho tempo, non ho tempo! Sono richiesto ovunque, in tutto il mondo, in contemporanea, in diretta live e streaming in tutte le lingue del mondo, tra Vienna e Chicago in poco meno di un secondo! Sono in cima alla classifica, baby, sono il più richiesto, sono una cascata di diamanti, i gettoni per avermi vanno alle stelle! - Ma non si sente stanco? - Chi, io? Mi diverto un mondo! Prima era una vitaccia noiosa, sai? A fare sempre le solite cose: il fruscio delle foglie, lo scorrere delle cascate, l’abbaiare dei cani, il rombo dei tuoni, i treni che fischiavano lontano. Poi, grazie all’Uomo, sono arrivate le motociclette, i camion, la Formula Uno, Due e Tre, gli aviogetti. Ma la vera svolta della mia vita è partita coi jingle pubblicitari, e poi coi cicalini. Ah, i cicalini, che invenzione divin… scusa, volevo dire umana! Non faccio nessuno sforzo, è come scoreggiare: prim e ne parte uno, prim e ne
partono due. Sai, è più un lavorìo mentale che fisico, cercare di fischiare sempre nello stesso modo quando arriva il WhatsApp, quando squilla una suoneria Nokia Original. Sai, non è da tutti. - Ci credo dottore, ma cos’è quel suono che sento
in sottofondo? - Questo fischio continuo? - Sì. - Ah, è l’allarme che suona in ospedale quando un malato di cuore va in fibrillazione. Mi rilassa. - Ho capito dottore, ma lei che rapporto ha con la musica? - La cosa? - La musica! Sa, Beethoven, Mozart, tutta quella roba là. - Aaaaah, ho capito! È molto, molto fastidiosa. Mi disturba di continuo. Pensa che devo tenere le cuffie a volume alto per non sentirla. È insopportabile. Infatti stavo pensando di trasferirmi più in centro città: là si sta bene, ci si rilassa. - E cosa sente nelle cuffie? - Roba buona, mica da poeti! Mi metto tutti i provini di X-Factor degli ultimi anni, tutte le sigle TV dal 2000 in poi. Ma quello che mi rilassa veramente a palla è il telegiornale. Guarda, dopo mezz’ora di SkyTg24 a tutto volume, mi sento rinascere! - Grazie dottò. Scusi, ci ho un avviso di chiamata, ci possiamo risentire tra cinque minuti? - No, macché gioia, tra cinque minuti mi inizia la partita della Juventus, sono occupatissimo! - Ho capito, dottò. Buon divertimento.
Domenica dedicata allo sport a Sant’Ilario L'ASD Podisti Locri, con il patrocinio della Provincia di Reggio Calabria e del Comune di S. Ilario, organizza per domenica 31 maggio la 1ª edizione di "Sant'Ilario corri e… cammina". La manifestazione avrà inizio alle ore 9.00 (ritrovo nel piazzale della Chiesa del Sacro Cuore) con le gare giovanili la gara competitiva, quella non competitiva e il Fitwalking. Nella stessa giornata, alle 6.30, sul lungomare, si svolgerà la IX edizione della Gara di pesca organizzata dallo Sport fishing di Siderno.
L’aula consiliare porterà il nome dell’onorevole Pietro Battaglia È davvero una conquista che lo rende incredibilmente contento quella di Mimmo Battaglia che, dopo anni di attese e di speranze vede l’aula consiliare dedicata a un pezzo di storia onesta e laboriosa della nostra Calabria: l’onorevole Pietro Battaglia. “Solo chi ha una visione, un progetto e un’idea viene ricordato e passa alla storia! - scrive Battaglia, che afferma che il 23 maggio rimarrà sempre impresso nel suo cuore - Spero di essere degno di tanta stima e tanto onore”. Noi siamo sicuri che sarà così.
Un candidato sidernese per Moncalieri
Riotteniamo la percezione!
Siderno: distrutti i bagni della villa comunale
L’associazione culturale “Ritrovarsi nell’archetipo” ha organizzato la bella iniziativa “Il linguaggio dei fiori”, svoltasi a San Luca lo scorso 17 maggio con lo scopo di educare i giovanissimi residenti del paese alla bellezza e al rispetto della propria città e del proprio territorio. Dopo l’apertura d’intervento della commissaria prefettizia e della presidente dell’associazione Piera Angela Cutrì, estremamente interessante è stato il discorso del professore Giuliano Zucco, che ha contribuito all’organizzazione in qualità di ex docente del Liceo Artistico. «Questa sera testimonia la creazione di un rapporto empatico con ciò che ci circonda – ha esordito Zucco, che ha sottolineato l’importanza del progetto per il futuro imminente. – La comunità di San Luca è forse la più ricettiva e indicata per un’iniziativa del genere, vista la sua storia. L’“archetipo” contenuto nel nome dell’associazione culturale è il nostro DNA, la rimembranza dell’appartenenza a una Terra che ha permesso la nostra vita per una serie di congiunture meravigliose. Il nostro fare parte di questo grande “amplesso cosimo”, ci rende dei puntini che si inseriscono nella continuità della vita, nella quale dobbiamo lasciare una traccia che possa aiutare chi viene dopo a vivere meglio. Per questo l’amore per la Terra deve essere la base di tutto il nostro essere». Il professore ha continuato con una breve lettura sulla percezione del colore, un gioco di luci incredibile e irrealizzabile senza i recettori della nostra macchina visiva straordinaria, l’occhio che trasmette messaggi al sistema percettivo del cervello. «Ma il colore – continua il professore – non è solo scienza, è anche emozione, sentimento, armonie che sarebbero impossibili in un mondo in bianco e nero e costiscono una vera e propria magia di cui dobbiamo essere grati a Dio. Non ci resta che riappropriarci della facoltà meravigliosa della percezione, che ci garantirà di avere maggiore consapevolezza di noi e del luogo in cui ci troviamo».
Nonostante la partecipazione politica di Siderno dimostri picchi di civiltà, il vandalismo è una brutta bestia difficile da combattere e, come spesso accade, basta qualche idiota a rovinare tutto. Ieri, infatti, è stato fatto scempio dei bagni pubblici della Villa Comunale, fatti a pezzi da persone totalmente irrispettose del bene pubblico, della loro città e di sé stesse, considerato che dovranno pagare con le proprie tasse (o forse con quelle dei genitori) la sistemazione dello spazio pubblico.
Giorgio Cremona, classe 1966, originario di Siderno, ha scelto di candidarsi a Moncalieri dove vive e lavora - con la lista “È Tempo” a sostegno del candidato a sindaco Montagna. Laureato in Lettere Moderne, Cremona, oltre ad essere un bravo giornalista, insegna Italiano, Storia e Geografia in una scuola professionale a Oulx da 18 anni. “Moncalieri è stata per me un luogo di crescita professionale ed affettiva, città accogliente e culturalmente dinamica, ma negli ultimi anni ho assistito al crollo verticale della mia e della nostra città, in tutti i campi che riguardano i servizi al cittadino. Ecco perché mi sento in dovere di contribuire al suo rilancio – dichiara Cremona - Il movimento È TEMPO, che ho conosciuto in questi mesi, possiede le linee politiche, l’impegno culturale e le persone idonee a realizzare la volontà di rinascita della nostra città."
Il cero della pace della solidarietà I ragazzi dell’Istituto “La Cava” di Bovalino continuano a dare soddisfazioni al dirigente scolastico e all’intera Locride aggiudicandosi il primo posto nella selezione dei lavori prodotti dalle scuole locresi e dintorni in occasione della manifestazione “Il cero della pace e della solidarietà” lo scorso sabato a Gerace. Gli studenti delle classi di indirizzo scientifico, quarto anno, sono stati guidati dalla professoressa Patrizia Cicciarello e hanno scelto come soggetto il mare: il loro cero sorge dalle onde marine, increspate di un azzurro sfumato di blu, circondato dalle reti dei pescatori e dai colori dell’arcobaleno e striato di “Pace” scritto in tutte le lingue. Nei prossimi giorni il cero vincente sarà consegnato dalla dirigente e dalla professoressa Cicciarello a un centro di accoglienza per migranti, come simbolo di fratellanza espresso dai ragazzi dell’Istituto. M. Cristina Camiiti
L’intervista
a Francesco Comodo
PROCREAZIONE ASSISITITA. Abbiamo approfondito il tema della PMA con il dott. Francesco Comodo, membro dell’A.G.I, Centro Procreazione Medicalmente Assistita, laureato in Medicina e Chirurgia e specializzato in Ostetricia e Ginecologia.
Essere genitori,
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un dono ma anche una scelta C La Procreazione Medicalmente Assistita è una branca della medicina che nasce con l’obiettivo di studiare e di trovare una soluzione ai problemi di infertilità. È una disciplina giovane che deve fare ancora molti progressi sia nella ricerca di base sia nell’applicazione clinica
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Il dottore Francesco Comodo riceve presso lo STUDIO RAYMAT, VIA CALVARIO, 15\A 89046 MARINA DI GIOIOSA IONICA (RC) TEL. 0964\416856 CELL. 393\5639490
Le statistiche
on l’espressione procreazione medicalmente assistita (PMA) ci si riferisce a tutte quelle attività che consentono di aiutare le coppie a procreare: pratiche chirurgiche, ormonali, farmacologiche o di altro tipo. Un semantica molto ampia da non confondere con quella della fecondazione assistita che riguarda soltanto la fecondazione dell’ovulo da parte dello spermatozoo. La legge definisce la procreazione assisitita come l’insieme degli artifici medico-chirurgici finalizzati al “favorire la soluzione dei problemi riproduttivi derivanti dalla sterilità o dall’infertilità umana [...] qualora non vi siano altri metodi efficaci per rimuovere le cause di sterilità o di infertilità”. Abbiamo approfondito il tema della PMA con il dott. Francesco Comodo, membro dell’A.G.I, Centro Procreazione Medicalmente Assistita, laureato in Medicina e Chirurgia e specializzato in Ostetricia e Ginecologia. Dottor Comodo, iniziamo col chiarire due termini, spesso usati impropriamente: che differenza c’è tra sterilità e infertilità? La sterilità è una condizione definitiva che implica sempre l’assenza della produzione di gameti (POF – Only Sertoli Cells). Quanto all’infertilità, bisogna distinguere tra infertilità di coppiae infertilità o ipofertilità primaria e secondaria. Si definisce infertile una coppia che non riesce ad ottenere una gravidanza dopo almeno 12-18 mesi di rapporti liberi, non protetti. In Italia ricerche statistiche accreditate registrano un’incidenza del 10-15% di coppie infertili: di queste circa il 40% richiede una prestazione specialistica. L’ OMS stima che circa l’8-10% delle coppie ha problemi di infertilità, ciò significa che su scala mondiale sono infertili 50-80 milioni di persone In cosa consiste la Procreazione Medicalmente Assistita e quali sono in particolare le tecniche utilizzate per attuarla? La Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) è una branca della medicina che nasce con l’obiettivo di studiare e di trovare una soluzione ai problemi di infertilità. È una disciplina giovane che deve fare ancora molti progressi sia nella ricerca di base sia nell’applicazione clinica: si pensi che Louise Brown, la prima bambina al mondo a essere stata concepita con l’aiuto della procreazione assistita, è nata solo nel 1978. Le linee-guida approvate dal Ministero della Salute (2008) indivi-
duano le seguenti principali tecniche di PMA: - Inseminazione Intrauterina (IUI) Fecondazione in vitro e Trasferimento Embrionale (FIVET) - Iniezione Intracitoplasmatica dello spermatozoo (ICSI) - Prelievo testicolare dei gameti (prelievo percutaneo biopsia testicolare) - Crioconservazione dei gameti e degli embrioni Dopo quanti tentativi naturali andati a vuoto è conveniente rivolgersi alla fecondazione assistita? Dipende dal corretto inquadramento
Età della Donna - Fertilità relativa 20 – 24 100 % 25 – 29 80 – 100 % 30 – 34 50 – 55 % 35 – 39 18 – 25 % 40 – 44 5 -7 % 45 – 49 ——————
del problema. In caso di compromessa pervietà tubarica e/o fattore maschile grave, il ricorso alla Fecondazione in Vitro rappresenta una scelta terapeutica obbligata. Negli altri casi si applica il principio di gradualità dei trattamenti tenendo conto del’età, della durata dell’infertilità e dell’inquadramento diagnostico della coppia. Quanto influisce l’età della donna sul successo della procedura e sull’effettiva gravidanza? “LOTTA CONTRO IL TEMPO” Per questioni sociali e culturali esiste nei nostri paesi un numero sempre più alto di donne che ricerca la prima gravidanza dopo i 35 anni (circa il 20%) e quindi aumentano le richieste di assistenza specialistica per infertilità dopo la soglia del quarantesimo anno (per le percentuali sulla fertilità relativa cfr schema in basso). C’è chi non si fida della P.M.A. perchè sostiene che non se ne conoscono gli effetti a lungo termine. Esiste un’eventualità anche remota che la fecondazione in vitro possa mettere a rischio la salute del bambino? I rischi sono sovrapponibili a quelli della popolazione generale, anche se alcuni studi rilevano un lieve aumento nei nati da PMA. La validazione di questo dato rimane comunque con-
troversa e difficile dal momento che fattori come l’età materna superiore alla media e la presenza concomitante di fattori genetici verosimilmente correlati all’infertilità possono condizionare la corretta valutazione dei dati. Nessuna differenza viene invece riportata in merito allo sviluppo psicomotorio e cognitivo. In caso di gravidanza gemellare, in particolare in caso di gravidanza trigemina, aumentano tutti i fattori di rischio legati alla prematurità. Qual è secondo lei, in Italia, il maggior limite allo sviluppo e diffusione della P.M.A. e quali le maggiori differenze normative con gli stati esteri più evoluti in questo campo? Superato l’oscurantismo decennale della legge 40, siamo finalmente in grado di rispondere alla maggior parte delle esigenze terapeutiche dei nostril pazienti . L’infertilità è ancora considerata un segreto, a volte un lutto e la P.M.A. è percepita come contro natura. Quale incoraggiamento si sente di dare alle donne per uscire da questa condizione di lutto e fidarsi della scienza? La genitorialità è una scelta e un dono e la PMA rappresenta uno strumento terapeutico che permette di realizzare il sogno di diventare genitori .
ELEZIONI AMMINISTRATIVE 31 MAGGIO 2015 - SERVIZIO A CURA DI JACOPO GIUCA
La Locride potrà scegliere tra i seguenti candidati a sindaco DOVE SI VOTA NELLA LOCRIDE: I comuni della Locride coinvolti domenica nel rinnovo dell’amministrazione saranno Ardore, Bianco, Bruzzano Zeffirio, Casignana, Pazzano, Samo, San Luca e Siderno (erano previste elezioni anche a Bovalino, che è stato commissariato e Platì, dove non si presenta nessuno). I Comuni al voto nella provincia di Reggio Calabria sono in totale 23.
Giuseppe Grenci « Ardore ha bisogno di un sussulto di dignità»
Aldo Canturi « Bianco ha bisogno di una guida seria »
Francesco Cuzzola « Bruzzano ha bisogno di meno pressione fiscale»
Perché la scelta di candidarsi? Il commissariamento di cui è stato oggetto il Comune ha determinato un senso di scoramento e instabilità socio-politica. Dopo lo smarrimento, però, ha prevalso il senso del dovere e un sussulto di dignità che ha portato me assieme a donne e uomini di diverse estrazioni socio-politiche e culturali, a costituire un gruppo di innovazione generazionale e di idee, che ha deciso di mettersi in discussione anteponendo al proprio programma principi e comportamenti irrinunciabili di alto profilo morale e civile. Nasce così “ARDORE RIPARTE”. In quali condizioni pensa di trovare il suo paese? Sappiamo già di situazioni su cui bisognerà tenere alta l’attenzione (i settori dell’amministrazione generale e ufficio legale, dell’ufficio tecnico-manutentivo e appalti, dell’ufficio urbanistica ambiente e progettazione e dell’ufficio tributi). Sarà, al contempo, necessario ridare maggiore impulso e respiro alla gestione esterna dei servizi primari (ambiente, viabilità, reti idriche e fognarie, mensa scolastica etc). Ha incontrato i cittadini? Che cosa le chiedono? Non ho fatto una campagna elettorale porta a porta, ma ho il polso della situazione generale, dei bisogni emergenti e delle richieste dei cittadini. Sarà data priorità all’area dei servizi primari e attueremo incontri periodici con i cittadini che dovranno entrare nell’ottica che anche loro devono fare la loro parte, perché auspichiamo una comunità partecipe al governo della casa comune.
Perché la scelta di candidarsi? La mia scelta deriva da un’analisi attenta delle necessità del paese, che mi hanno fatto prendere questa decisione solo a seguito della selezione attenta di una compagine professionalmente qualificata, che si interessi davvero al Bene Comune della nostra comunità. Rappresentare questa città sarà un grande onore, tanto più che negli anni ’70 e ’80 era un punto di riferimento per l’intera Locride, un privilegio del quale mi piacerebbe vedere il paese rivestito ancora una volta. In quali condizioni pensa di trovare il suo paese? Il paese sta indubbiamente attraversando uno fase di involuzione, dovuta alla pessima amministrazione degli ultimi cinque anni. Chi ha preso le redini della città lo ha fatto senza pensare alla cittadinanza, innescando una crisi democratica, istituzionale e di identità. È imperativo che questa tendenza al degrado venga invertita in tempi brevissimi. Ha incontrato i cittadini? Che cosa le chiedono? Presto costantemente orecchio ai problemi e alle proposte dei miei concittadini e, anche se non sempre attraverso incontri di partito, ci ho tenuto ad ascoltarli con la consueta attenzione anche prima che venisse redatto il programma della nostra compagine che, ritengo, si basa effettivamente sui problemi reali della quotidianità e sui problemi di crescita e di sviluppo di questo paese. La cittadinanza non ha il paraocchi: sa benissimo quali sono le criticità e cerca una guida in grado di affrontarle con giudizio e serietà.
Perché la scelta di candidarsi? La decisione di candidarmi tiene sicuramente di conto la volontà di portare a termine ciò che ho iniziato con la precedente legislatura. Sono diverse le opere che vorrei vedere portate a termine, non da ultima l’isola ecologica e, parallelamente, la raccolta differenziata porta a porta, che costituisce uno degli obiettivi che mi stanno più a cuore. In quali condizioni pensa di trovare il suo paese? Ciò che mi preoccupa di più è sicuramente la condizione finanziaria, che risente degli imponenti tagli effettuati nei trasferimenti statali dal governo centrale. Come in ogni paese, anche a Bruzzano i servizi sono essenziali, costituiscono la cosa più importante per la cittadinanza e benché siano discretamente efficienti, soprattutto considerate le risorse a disposizione per mantenerli, sogno di poter intervenire per renderli ancora più attivi, ma so bene che questo potrà essere fatto solo in proporzione alle risorse economiche a disposizione. Ha incontrato i cittadini? Che cosa le chiedono? Svolgendo il mestiere di medico di famiglia incontro continuamente i miei concittadini e questo, ovviamente, mi permette di avere un rapporto che definirei “privilegiato” con la popolazione e le sue problematiche. Le richieste più frequenti, tuttavia, si concentrano soprattutto su provvedimenti finanziari e la vera e propria preghiera di non aumentare i tributi comunali. Non sarà una cosa molto semplice, ma mi auguro veramente di riuscire a soddisfare le loro richieste.
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Dopo lo smarrimento del commissariamento ha prevalso il senso del dovere e un sussulto di dignità che ha portato me assieme a donne e uomini di diverse estrazioni socio-politiche e culturali, a costituire un gruppo di innovazione generazionale e di idee.
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Il paese sta indubbiamente attraversando uno fase di involuzione, dovuta alla pessima amministrazione degli ultimi cinque anni. Chi ha preso le redini della città lo ha fatto senza pensare alla cittadinanza, innescando una crisi democratica.
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La decisione di candidarmi tiene sicuramente di conto la volontà di portare a termine ciò che ho iniziato con la precedente legislatura. Sono diverse le opere che vorrei vedere portate a termine, non da ultime l’isola ecologica e la raccolta differenziata.
Vito Crinò « Casignana ha potenzialità, basta sfruttarle»
LuciaSpagnolo «Pazzanohabisognodiun programmaambizioso»
GiovanbattistaBruzzaniti «Samodeveinvertireun trendnegativo»
Perché la scelta di candidarsi? In genere, ci sono candidature che nascono dalla volontà di gruppi di potere, altre vengono imposte dai partiti. La mia scelta, invece, nasce in modo quasi naturale, dopo aver lavorato tanto sia da un punto di vista sociale che amministrativo per la mia comunità. Abito da sempre a Casignana e questa mia candidatura, questo mio nuovo impegno da una nuova posizione, è un vero e proprio atto d’amore. In quali condizioni pensa di trovare il suo paese? Bisogna lavorare tanto. Il nostro è un paese con potenzialità importanti: la Villa Romana, il Borgo Antico, i percorsi paesaggistici, le risorse naturali… Casignana è stato un paese all’avanguardia in moltissimi campi, ma la discarica ha danneggiato gravemente la nostra immagine, pertanto sarà imperativo innanzitutto partire da lì per recuperare adeguatamente l’immagine del paese. Dopo la parentesi commissariale, troveremo un paese che non è in gran forma, ma sappiamo bene come avviare un nuovo processo di crescita e sviluppo. Ha incontrato i cittadini? Che cosa le chiedono? I casignanesi hanno bisogno di normalità, di una presenza regolare in Comune, di un punto di riferimento certo e costante. Non ho mai smesso di incontrare i cittadini, di lavorare per il mio paese e la mia gente. Nel nostro programma abbiamo pensato a strumenti di pubblica utilità, a come interagire costantemente con la gente che, oltre a conoscere in tempo reale le problematiche del Comune, potrà segnalare inefficienze e difficoltà.
Perché la scelta di candidarsi? Perché forti sono le radici che mi legano a Pazzano. Sono convinta che il nostro paese ha bisogno di una svolta politicoamministrativa, nessuno deve tirarsi indietro. La fase che viviamo necessita di progetti, pensieri e nuove energie. Dobbiamo accettare la sfida dei tempi, superare pigrizia e svogliatezza. In quali condizioni pensa di trovare il suo paese? Pazzano è depositario di una storia antica, da valorizzare. È dotato di servizi essenziali, strutture che vanno recuperate e fatte fruire. “Pazzano Bene Comune” ha un programma ambizioso, concreto e realizzabile, progetti che ci consentono di aggredire la disoccupazione e affrontare il grande tema del lavoro. È necessaria una forte unità della gente e delle forze politiche operanti sul territorio e nel Consiglio Comunale. Abbiamo condotto la campagna elettorale in raccordo con gli Assessori e gli uomini del governo regionale. Questo ci aiuterà a uscire dall’isolamento. Ha incontrato i cittadini? Che cosa le chiedono? Abbiamo tenuto 5 assemblee affollatissime, in cui abbiamo presentato progetti e definito impegni, sia sul versante della tutela dell’ambiente che della difesa idrogeologica del territorio. I cittadini vogliono che la nuova amministrazione li aiuti nelle difficoltà della vita quotidiana e soprattutto chiedono lavoro per i propri figli. È quello che speriamo di fare, se eletti, realizzando il nostro programma, i cui 9 punti sono finalizzati ad affrontare la drammatica carenza di lavoro.
Perché la scelta di candidarsi? Per un desiderio di rinnovamento politico che segni un solco rispetto al passato. A differenza del mio avversario mi candido per la prima volta, novità questa che spero possa diventare il mio punto di forza, a maggior ragione dopo i quaranta mesi di commissariamento che il paese e stato costretto a subire e otto anni di amministrazione da parte di un unico gruppo. In quali condizioni pensa di trovare il suo paese? Le condizioni sono quelle di un dissesto che continua dal 2012. I commissari lo dichiararono facendo ovviamente aumentare esponenzialmente le tasse senza che ci fosse corrispondenza con i servizi offerti. Gravissima, poi, è la tendenza allo spopolamento alla quale il paese è soggetto. Servirà un impegno gravoso, ma questo è uno dei fondamenti del nostro programma. Ha incontrato i cittadini? Che cosa le chiedono? Certamente sì e le richieste riguardano principalmente la riduzione delle tasse. Riuscire nell’intento, tuttavia, non sarà semplice e richiederà un risparmio sui servizi, a partire da quelli per la raccolta dei rifiuti, che deve diventare differenziata e porta a porta. Tutto starà, in definitiva, nell’inversione di un trend amministrativo negativo che ha creato un tracollo demografico ed economico dettato dall’assenza di lavoro. Per questo, come coalizione, cercheremo di venire incontro a i cittadini creando posti di lavoro attraverso lo sfruttamento delle risorse a nostra disposizione, come il Parco Nazionale e delle Biodiversità.
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Bisogna lavorare tanto. Il nostro è un paese con potenzialità importanti: la Villa Romana, il Borgo Antico, i percorsi paesaggistici, le risorse naturali… Casignana è stato un paese all’avanguardia ma la discarica ha danneggiato gravemente la sua immagine.
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“Pazzano Bene Comune” ha un programma ambizioso, concreto e realizzabile, progetti che ci consentono di aggredire la disoccupazione e affrontare il grande tema del lavoro. È necessaria una forte unità della gente e delle forze politiche operanti sul territorio.
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I commissari dichiararono il dissesto facendo aumentare esponenzialmente le tasse senza che ci fosse corrispondenza con i servizi offerti. Gravissima, poi, è la tendenza allo spopolamento alla quale il paese è soggetto. Servirà impegno.
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L’INTERVISTA
VENERDÌ 29MAGGIO
13
Finisce il nostro viaggio tra i candidati a sindaco con l’ultimo dei sidernesi. Giuseppe Carusopresenta la sua lista civica convinto che sia l’unica opportunità di cambiamento oggi offerta al paese. Nelle sue riflessioni c’è spazio per un commissariamento pesante, ma risultato di una pessima politica.
Giuseppe Caruso «Siderno è stata ferita dalla malapolitica e noi siamo l’unica cura» Se sapessi cosa realizzerò nei primi due anni sarei un mago. Spero di aver sistemato le strade e migliorato il decoro urbano con la raccolta dei rifiuti porta a porta, ma non posso né voglio fare promesse”
“Riteniamo che il governo della città debba tornare a essere esercitato proprio dalla cittadinanza come avveniva in passato, ma lo iato tra la politica e i dirigenti oggi è andato totalmente perduto”
Giuseppe Caruso crede in una Siderno che abbandoni la vecchia politica per lasciare spazio a un’amministrazione del popolo e per il popolo. Sa di essere in svantaggio rispetto agli avversari, ma non lo dà certo a vedere quando parla. Perché la scelta di candidarsi? La mia decisione nasce dall’esigenza di introdurre nel panorama politico locale, che ritengo sia oggi desolante e non in grado di fare proposte concrete, una voce nuova. Sulla base di ciò che sento dire in giro, infatti, c’è una totale mancanza di desiderio sincero di rinnovamento, sia dal punto di vista personale che, soprattutto, da quello di fare politica. La decisione di entrare nella competizione elettorale, presa con altri amici, deriva proprio da queste considerazioni e, benché siamo consapevoli di scontare il fatto di non avere esperienza né legami di partito come i nostri avversari, riteniamo che, in questo momento storico, questo elemento possa trasformarsi in un punto di forza: abbiamo un legame più sentito con la cittadinanza e le problematiche del paese ci sono più vicine. Riteniamo che il governo della città debba tornare a essere esercitato proprio dalla cittadinanza come avveniva in passato, ma lo iato tra la politica e i dirigenti oggi è andato totalmente perduto, così come il rispetto per le esigenze della popolazione, elementi che noi vorremmo recuperare. Come vede il suo paese a seguito del commissariamento? Il paese sconta indubbiamente un
commissariamento pesantissimo, ma non dobbiamo dimenticare che, per quanto riguarda il dissesto (perché non voglio entrare nel merito delle accuse di infiltrazione mafiosa), questo è il derivato della cattiva gestione politica cui accennavo in precedenza. Resta il fatto che l’amministrazione prefettizia è stata davvero mal condotta e non all’altezza delle esigenze della cittadinanza, benché cifre importanti siano state recuperate saldando buona parte del debito. In ultima analisi, purtroppo, questo sforzo dei commissari è stato reso vano dall’incapacità di creare un legame con i cittadini che ha portato anzi all’erezione di una barriera tra amministrazione e popolo. Ci spieghi meglio qual è la sua area politica e perché l’ha scelta. Storicamente sono sempre stato di centrodestra, ma non lo è il mio movimento, fatto invece di anime sinceramente interessate a garanti-
re il bene comune, a prescindere dalle credenze personali. Ciò che dobbiamo fare è recuperare solo quei buoni criteri amministrativi oggi perduti proprio per il fallimento del modo di fare politica, per questo non vogliamo etichette e ho provveduto a selezionare persone senza esperienza. Siamo forse l’unica proposta di rinnovamento anche solo per la novità delle nostre idee e della nostra storia personale, perché non si può fare a meno di notare che il rinnovamen-
to promesso dalla vecchia guardia, se davvero fosse reale, altro non è se non un rinnegare la propria azione politica precedente. Se queste persone ritenessero di aver fatto bene, parlerebbero di ripartenza, non di rinnovamento. Lungomare: come va ripensato? Siccome è distrutto si deve pensare di volare alto: va completamente riprogettato, unendolo a Locri e a Marina di Gioiosa per creare un’unica linea costiera, proprio come accaduto in altri luoghi del Paese. Questo, però, richiederà tempi lunghissimi e non voglio illudere la popolazione dicendo che non sarà così. La fase progettuale dovrà essere ponderata sulla base di attenti rilievi del territorio, a seguito dei quali si potrà parlare di totale rifacimento con l’ausilio di fondi europei. Il lungomare deve tornare a essere parte integrante e, anzi, la carta di presentazione della città, proprio com’era negli anni ’60 e
’70. Quali sono le priorità del suo programma? Innanzitutto l’immediata sistemazione di viabilità pubblica, illuminazione e decoro urbano attraverso l’istituzione della raccolta dei rifiuti porta a porta. Poi bisognerà sistemare il depuratore e la rete fognaria, per evitare lo scarico a mare facilmente risolvibile, a mio parere, con l’istallazione di un gruppo elettrogeno che non mandi in crisi le pompe di sollevamento, come accade oggi quando vediamo l’acqua sporca. Il resto verrà da sé una volta che avremo preso visione diretta dello stato delle casse comunali. Parallelamente, comunque, ci sarà da rivedere la cassa organica, inadeguata e sottodimensionata rispetto alle esigenze del paese. Cosa spera di realizzare nei primi due anni? Se lo sapessi sarei un mago. Spero di aver fatto buona parte di quanto ho appena detto ma non posso né voglio fare promesse. Posso solo garantire il massimo impegno da parte mia e di tutti coloro che fanno parte della mia lista. Ha incontrato i cittadini? Che Cosa le hanno chiesto? Ne ho incontrati tanti e, forse, sono tutti miei sostenitori, ma le richieste sono di portare a termine quel rinnovamento politico e culturale di cui parlo. Il sidernese ha bisogno di ritrovare l’orgoglio di essere parte di questa comunità e di recuperare il proprio paese in quanto a decoro, viabilità e sviluppo. Jacopo Giuca
GERENZA
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VENERDÌ 29 MAGGIO
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LA POESIA
Oltre l’ansa del Niger
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I Lions contro il bullismo Ancora un’iniziativa lodevole dei Lions, che hanno voluto promuovere e focalizzare l’attenzione su un fenomeno che non può e non deve essere ignorato. Ti ho trovata nello spazio del tempo attraversando villaggi costruiti su rocce profumate cercando dentro moschee d'argilla davanti all'oceano su spiagge coperte da lastre di sale superando deserti che odorano di mango alle spalle di Timbuctù oltre l'ansa del Niger dopo la pioggia con un turbante sui capelli nel fango sporcato dal vento c'era il tuo sorriso (Adolfo Melignano) (dedicata a Youma Diakitè)
Si è tenuto la scosa settimana l’incontro su “Disagio giovanile e Bullismo” organizzato dal club Lions di Roccella Jonica, guidato dall’Architetto Domenico Futia e indirizzato agli allievi dell’Istituto Comprensivo di Gioiosa Jonica. Ai saluti della dirigente Pini, che ha ringraziato i Lions per il loro impegno e sensibilità nell’aver organizzato un convegno di così grande attualità, sono seguiti quelli di Rocco Ritorto e Padre Michele Ceravolo, parroco della Chiesa del Rosario, che ospitava l’evento. A dare il via alla conferenza l’Architetto Futia che, in veste di presidente del Club Lions, ha spiegato gli obiettivi del club. Presente il sindaco Salvatore Fuda, che ha elogiato la scuola attenta alle problematiche degli allievi e verso i Lions ha dichiarato che “le istituzioni non solo sono vicine al giovane Club, ma sono felici di presenziare ad iniziative così pregevoli”. Ancora quindi un’iniziativa lodevole dei Lions, che hanno voluto promuovere e focalizzare l’attenzione su un fenomeno che non può e non deve essere ignorato.
In qualità di relatori il sociologo Mercurio Marceca e la psicologa Maria Gabriella Brundì, che hanno analizzato il tema dell’incontro sotto un profilo psicologico, esortando i giovani a parlare di problematiche come questa. Significativi filmati sono stati proiettati per cogliere e far capire come si presenta questo fenomeno. In bella mostra un cartellone degli alunni della 2ªD, con vivaci illustrazioni sul bullismo, e una significativa esposizione dei “poster” partecipanti al 27° concorso Internazionale Lions “Un poster per la pace”. Tutti i “poster” sono stati insigniti con attestati di partecipazione. Ulteriori riconoscimenti anche per l’impegno profuso dagli insegnanti Assunta Jeraci, Maria Cardia e Laura Drago per il Progetto “Diversità uguale Ricchezza”. Il lavoro ha suscitato apprezzamenti e un elogio dei presenti. Premiati anche i vincitori ai “Giochi Matematici – Pristem Bocconi” ed il vincitore Blaga Costantin Leo al concorso nazionale di narrativa.
"Via le baracchette in legno da Piazza delleTre Chiese a Gerace" In seguito alla lettera inviata da Giuseppe Pezzimenti, consigliere comunale e ex sindaco di Gerace, alla Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio della Calabria, e da noi pubblicata sul numero di Riviera dell'8 marzo 2015, l'architetto Margherita Eichberg così risponde: Nel corso di un sopralluogo effettuato nel gennaio scorso nell'ambito della propria attività istituzionale, questa Soprintendenza prendeva atto dell'esistenza in largo delle Tre Chiese di codesto comune di n. otto manufatti in legno per la cui realizzazione non era stata inoltrata alcuna richiesta di autorizzazione paesaggistica nè monumentale, prevista rispettivamente dall'art. 146 e dall'art.21 del D.Lg. 22.01.2001 e ss. mm. ii. Al funzionario di questo Ufficio che nel corso di detto sopralluogo evidenziava tale irregolarità, il Responsabile dell'Ufficio
tecnico di codesto Ente garantiva l'immediata rimozione di tali manufatti. Nonostante i numerosi solleciti della Scrivente, tuttavia, risulta ad oggi che solo quattro degli otto manufatti sono stati rimossi (nell'aprile scorso), e che i restanti quattro sono ancora presenti nell'area in questione sottoposta a tutela paesaggistica e monumentale. Con la presente, pertanto, questa Soprintendenza diffida codesto Ente a liberare Piazza delle Tre Chiese da quanto abusivamente realizzato entro tre giorni dal ricevimento della presente, facendo presente che scaduto tale termine senza alcun riscontro positivo, avvierà le procedure sanzionatorie previste dal citato D.Lgs 42/2004 Parte IV. Il Soprintendente Arch. Margherita Eichberg
LA PROMOZIONE NEL CALCIO
Il Siderno vince il campionato e lo dedica ai suoi“angeli” stato un anno difficile, abbiamo passato momenti tristi che hanno lasciato una ferita difficile da rimarginare. Il primo pensiero e per le vittime dell’incidente avvenuto lo scorso Novembre sulla jonio tirreno. Da quel momento abbiamo triplicato le forze e la vittoria del campionato la dedichiamo a loro. Siamo partiti con il peso di due retrocessioni consecutive e non era facile trovare gli stimoli giusti per continuare. In estate si è avvicinato lo Stilista Fabio Vitale il quale in poco tempo con la sua determinazione e il suo entusiasmo è riuscito a coinvolgere numerosi imprenditori locali che hanno reso possibile programmare ottimamente la stagione sportiva che è appena trascorsa. Purtroppo poi per motivi di lavoro ha dovuto cedere la mano, ma ci tengo a rimarcare che il suo lavoro è stato la goccia che ha fatto traboccare il vaso in senso positivo. Il posto vacante è stato occupato dall’imprenditore Vincenzo Futia, già vice presidente, che alla sua prima esperienza si è dato da fare come un veterano e con umiltà, serietà ed entusiasmo ha amministrato ottimamente l’associazione sportiva. Quest’anno ho avuto a che fare con dirigenti seri che dall’inizio dell’anno fino alla fine si sono dati da fare, tralasciando spesso anche impegni familiari e lavorativi per dedicare spazio al Siderno. Ci tengo a citare il sig. Stalteri che conoscevo approssimativamente ma che con l’esperienza del Siderno ho conosciuto ancor di più e posso solo dire grazie per la grande disponibilità con cui si è dato da fare durante l’anno, un uomo con grandissimi valori
È
umani che oggi come oggi è difficile trovare. Grazie anche al direttore Generale Vumbaca che ha dimostrato grande competenza coordinando l'intera società e allestendo un gruppo fantastico. Un grazie anche ai soci in particolare a Enzo Leonardo che da oltre 20 anni non fa mancare mai il suo supporto e si adopera sempre per il bene della società, poi Raffaele Salerno, i fratelli Colosimo, Mimmo Filippone (lo spuntino), i fratelli Fuda dei marmi, Giuseppe Canzonieri (Full Travel), Parisi
Costruzioni lo studio professionale Errigo Vinicio e chiedo scusa se dimentico qualcuno. Un ringraziamento va agli sponsor con in testa lo sponsor ufficiale “Caffè Santacroce” che da circa 10 anni è sponsor ufficiale. Altresì, il centro revisioni Giovinazzo, la profumeria sensation, L’Hotel Presidente, Il Centro Car Glass dei Fratelli romanelllo, il centro convenienza alimentari di Papandrea, AB Collezioni di Biancospino Federico, il Tempio dei fratelli Racco, la ditta Troiolo Bus,
L'agenzia scommesse sportive Better di Ruso, Lorenzo Delfino impresa pulizia, infissi Carabetta, Bar Dolcemente il quale per tutto l’anno ci ha offerto i dolci, il supermercato Nicola, la Jonica Frutta, la prateria di Francesco Commisso, la pescheria Atlantide, la parafarmacia Napolene, la farmacia Gagliardi, chiedendo scusa se dimentico qualcuno. Ci tengo a citare anche la Juventina calcio rappresentata dalla signora Gargiulo la quale ci ha fornito alcuni giovani calciatori. Un grazie particolare e doveroso ai calciatori e allo staff tecnico che hanno dimostrato un grande attaccamento ai colori sociali dimostrandosi prima uomini e poi calciatori così come noi volevamo avere. Grazie, anche, a tutti i giornalisti nonchè alle forze dell’ordine che hanno garantito l’ordine pubblico in maniera impeccabile. Grazie alla protezione civile e alla croce bianca. Ho lasciato per ultimo il ringraziamento ai tifosi che sono stati straordinari. Hanno incitato in casa e fuori casa la squadra caricando a mille i calciatori e noi dirigenti. Davvero sono stati il dodicesimo uomo in campo. Questa vittoria è anche merito loro. Questa è una vittoria di tutto il paese sperando che sia l’inizio della ripresa socio /economica e culturale. Per il futuro allestiremo una squadra che possa competere in alto e possa ben figurare nei numerosi derby che ci attendono. Il Presidente onorario Enzo Commisso
LA MANIFESTAZIONE -10ANNI SENZA GIANLUCA
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Il bianco è segno di purezza, la purezza d’animo di chi non vuole essere prigioniero delle catene mafiose, ma libero di agire e pensare per migliorare il proprio paese, a costo della vita.
Siderno non dimenti sua memoria un simb ono passati dieci anni dalla scomparsa di Gianluca Congiusta, dieci anni da quell’orribile giorno che ha fatto sanguinare il cuore di tutti. Ma Siderno non dimentica e domenica 24 maggio giorno del decimo anniversario della scomparsa del giovane imprenditore, la città si è ricoperta di lenzuola bianche per ricordarlo. Tovaglie, asciugamani, grandi teli immacolati per urlare “NO!” alla mafia che troppe volte ha strappato via la vita a coloro che hanno avuto il coraggio di contrastarla. Il bianco è segno di purezza, la purezza d’animo di chi non vuole essere prigioniero delle catene mafiose ma libero di agire e pensare per migliorare il proprio paese, a costo della vita. Così, in memoria di Gianluca e di tutte le vittime di mafia, l’associazione “Gianluca Congiusta Onlus”, insieme con “Cambiamenti”, “Libera Locride”, “Don Milani” e con il patrocinio del Comune di Siderno ha organizzato una giornata di manifestazioni alla quale hanno partecipato Deborah Cartisano, figlia di Lollò, anche lui vittima di
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mafia, e don Luigi Ciotti arrivato per l’occasione in Calabria. Papà Mario, abbandonato ormai dalla politica, non si arrende e porta avanti la lotta contro le organizzazioni criminali. Non è una lotta personale ma sociale, perché tutti devono avere la coscienza che uniti si può sconfiggere ciò che attanaglia la società. E un appello alla politica è stato fatto anche da don Ciotti: «Incoraggiamo la politica a fare la propria parte, perché lotta vuol dire cultura, vuol dire lavoro». E aggiunge: «Abbiamo bisogno di lavoro in questo Paese», perché costituisce la dignità e la lealtà dell’uomo. Siderno e la Locride necessitano di giornate come quella di domenica: per non dimenticare, per restare accanto non solo alle vittime, ma dimostrare soprattutto vicinanza a chi non smetterà mai di lottare e andare contro le ‘ndrine ogni giorno. Questo è il messaggio che la manifestazione ha voluto trasmettere. I bambini e i suoni, come ha detto don Ciotti, danno colore a “Le radici della Memoria” e sono il segno della vita. Come se questo non bastasse, a dare ancora più colore alla giornata alcuni tra i migliori esperti nazionali di street art giunti a Siderno per la realizzazione di murales che ridaranno vita a un luogo fino a domenica considerato di morte, perché è lì che la vita di Gianluca è stata rubata. Ciò però che dobbiamo ricordare è che le vittime di mafia non sono state sconfitte dalle armi e dalla morte. Continuano a vivere nel ricordo di concittadini, amici e parenti. La memoria è la storia e questi eroi, come gli eroi del passato, saranno ricordati per il coraggio, la fedeltà ai propri ideali e la sete di giustizia. Ciò comporta un impegno maggiore da parte della politica che potrebbe fare molto di più anche solo porgendo l’orecchio alle richieste di aiuto di chi non perderà mai la speranza. L’Italia necessita di leader pronti ad attivarsi per il popolo contro il marcio che insudicia la nostra società. L’Italia non può continuare a vedere uomini che restituiscono la propria tessera elettorale perché hanno perso fiducia nella giustizia. L’Italia ha sete di Uomini capaci di combattere qualsiasi tipo di criminalità, ha sete di giustizia e lealtà e ha dannatamente sete del ricordo dei suoi uomini, perché solo partendo dalla memoria si può far sopravvivere un ideale e giungere alla salvezza della società. M.Cristina Caminiti
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VENERDÌ 29 MAGGIO 17
Nel dopo-Fortugno 38 milioni per la Locride, oggi nebulizzati movimento “Crescere al Sud” nasce da una riflessione di “Save the Children Italia” che evidenzia l’aumento del divario tra le condizioni di vita degli adolescenti al Sud e quelle dei coetanei nel resto dell’Europa. Le cifre sono allarmanti, 410mila minori in condizioni di povertà assoluta e dispersione scolastica incalcolabile. Nonostante la presenza sul territorio di molte associazioni ed enti, pubblici o privati, per il sostegno ai bambini e ragazzi in difficoltà, le condizioni di vita non sono migliorate. “Save the Children” chiede quindi al Parlamento italiano dei progetti pluriennali per il miglioramento della vita e dell’aggregazione sociale tra i minori. Viene chiesta esplicitamente un’alleanza tra le numerose associazioni a tutela dei minori, lo stanziamento di una parte dei fondi europei per gli obiettivi 2020, la creazione di aree ad “alta densità educativa”, fondi regionali per il recupero di aree verdi, parchi, edifici. Dopo l’omicidio Fortugno furono stanziati 38 milioni di euro per la Locride. Sono passati 10 anni e di quei soldi non c’è più alcuna traccia, spariti, fumati, volatilizzati, nebulizzati. Se a chiunque venisse la balzana idea di andare a chiedere alla gente che cosa manca nei loro paesi, oltre ai servizi primari, direbbe: un posto
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dove stare insieme. A Locri manca un centro di aggregazione, lo denuncia chiaramente “Crescere al Sud”, che in questi giorni sta risalendo verso Roma. Dopo Palermo, Locri, poi Cosenza, Taranto, Bari e Napoli: sono alcuni dei punti delle tappe del pullman arancione dei ragazzi di “Crescere al Sud”, una carovana che parla di promesse mancate, di uno Stato disinteressato, in mala fede. I ragazzi dicono di cosa hanno bisogno, senza peli sulla lingua, davanti alle telecamere. Vogliono un posto dove riunirsi, ma c’è anche il desiderio di fuga, di crearsi un futuro altrove, perché questa terra non promette speranza. Questo emerge dall’incontro con il sindaco Giovanni Calabrese, con l’ex parlamentare Maria Grazia Laganà, che si domanda che fine abbiano fatto quei 50 milioni di euro promessi, di cui 38 stanziati proprio dopo l’omicidio del marito Francesco Fortugno. Francesco Mollace, presidente dell’Associazione “Civitas Solis”, ha accompagnato i ragazzi verso Palazzo Nieddu Del Rio e la Fondazione Zappia, ad ora purtroppo chiusi per ristrutturazione, divenuti a Locri simboli di un paese abbandonato, della stanchezza e della vuotezza della vita per un adolescente. Presente ad una delle tappe il giornalista e scrittore Giulio Cederna, ideatore e curatore dell’ “Atlante dell’Infanzia (a rischio) di Save The Children”, giunto alla terza edizione (www.atlante.savethechildren.it). Attualmente si occupa dell’archivio di AMM (Archivio delle Memorie Migranti), a lungo collaboratore di AMREF Italia. Presente anche il noto fotografo di Guerra Riccardo Venturi. Caterina Lizzi
RIVIERA
CULTURA E SOCIETA’
Gran successo per Fortunato Nocera In settimana, la presentazione del libro: San Luca in Aspromonte - Monografia a Monografia di Fortunato Nocera, San Luca in Aspromonte, presentata a una platea interessatissima Martedì 26 maggio 2015 alle ore 10.30, la Fondazione Corrado Alvaro e l’Istituto Comprensivo Scolastico di San Luca hanno presentato agli studenti e ai cittadini il libro di Fortunato Nocera: San Luca in AspromonteMonografia. L’evento è stato presieduto dalla Dirigente scolastica dell’Istituto Dott.sa Domenica Cacciatore, e ha visto le relazioni di: Bruno Bartolo, uno dei promotori e realizzatori della Fondazione; l’avvocato Giuseppe Strangio, Presidente dell’Associazione Il nostro tempo e la speranza; l’autore del libro Fortunato Nocera, che ha illustrato i motivi e le finalità essenziali che lo hanno indotto alla composizione della monografia, dichiarando che il libro è diretto ai giovani e a quei sanluchesi, la stragrande maggioranza, che auspicano una comunità migliore e che non hanno perso la speranza, anche in presenza di una volontà avversa ed ostile rappresentata da una certa stampa e da una opinione pubblica manovrata verso il pregiudizio. Sebastiano Stranges, relatore ufficiale, ha riflettuto sulla storia del paese facendo ricorso alla sua competenza di archeologo, soffermandosi su particolari episodi storici e scoperte archeologiche. La sala ha seguito con interesse i vari interventi. Era prevista anche una relazione del Professor Giuseppe Bombino, Presidente del Parco dell’Aspromonte che però, impedito da improvvise incombenze, non ha potuto partecipare. Ha invece chiesto e ottenuto la parola il dottor Diego Demaio, ex Direttore della biblioteca comunale di Taurianova. lr
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Il paese è noto per aver dato i natali a Corrado Alvaro, uno dei maggiori scrittori del ‘900. La casa in cui è nato è oggi un museo che ospita la fondazione a lui intitolata, ma lavera attrittiva si trova a 15 km da lì, dove si erge il Santuario della Madonna della Montagna
San Luca: un percorso suggestivo verso il Santuario della Madonna di Polsi San Luca sorge ai margini dell’Aspromonte, ad appena due chilometri da Bovalino. Venne fondato nel 1590 dai profughi di Potamia, che si trovava poco più a sud, distrutta da una frana provocata dallo straripamento della fiumara Bonamico. Fu inaugurato il 18 ottobre del 1592, giorno di San Luca e per questo si decise di chiamarlo così. Il paese è noto per aver dato i natali a Corrado Alvaro, uno dei maggiori scrittori del 900, la cui casa è oggi un museo che ospita la fondazione a lui intitolata. A 15 km dal paese, più precisamente a Polsi, si erge il Santuario della Madonna della Montagna così detta perché situata nel cuore dell’Aspromonte. La Chiesa fu fondata nel XII secolo, e alla sua origine è legata più di una leggenda. Due le versioni principali, differenti l’una dall’altra: la prima, del versante tirrenico vede protagonista un pastorello che, in cerca del suo vitellino disperso vide una croce e inginocchiatosi davanti ad essa gli apparve la Madonna, evento che portò all’edificazione di una Chiesa in quel luogo. La secon-
da, quella del versante ionico, suggerisce un’altra lettura. Nel 1084, durante una battuta di caccia, Ruggero il Normanno udì dal fondovalle il latrare dei suoi cani e, raggiunta la muta, vide un torello inginocchiato dinnanzi a una croce. Lì fece edificare una Chiesa alla quale donò terreni riuniti alla Badia di Polsi, affidata ai Monaci Basiliani. Furono costoro, quindi, a diffon-
dere il culto della Santa Croce e della Madonna della Montagna, detta anche “Madre del Divin Pastore” e a dare vita all’annesso Cenobio. All’interno della Chiesa, di rilevante importanza, troviamo la Statua della Madonna sull’altare scolpita in pietra di Siracusa nel 1560 su cui poggia una corona d’argento. In una teca argentea del 1632 è custodita una croce in ferro battuto che si vuole sia quella del leggendario rinvenimento. Inoltre è possibile ammirare un dipinto sulla tavola raffigurante la Madonna della Lettera, con evidenti tracce di un rifacimento riconducibile al 1715. Oltre all’Apparizione della Vergine, dipinta da Annunziato Vitrioli nel 1851, sono presenti opere di Vincenzo Jerace: la balaustra dell’altare maggiore, un basso rilievo raffigurante la Crocifissione e un busto di Pio IX. Il Santuario della Madonna di Polsi è molto venerato e ogni anno dal 24 agosto al 2 settembre migliaia di pellegrini accorrono da tutta la Calabria e la Sicilia per onorarlo. Katia Candido
Le litografie custodite nell’abitazione del barone Lupis/3ª parte Continuiamo questa settimana con le straordinarie litografie conservate gelosamente nella gentilizia abitazione di Grotteria dal barone Domenico Lupis. Come già affermato nei due precedenti numeri di “Riviera”, queste vere e proprie opere d’arte sono alquanto rare, databili tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo e riproducono figure di santi venerati in Calabria, realizzate a mano a Napoli e una a Palermo da tipografi di provate capacità ed esperienza. Questa settimana proponiamo le ultime tre incisioni. Maria SS.ma di Valleverde /Che si venera nella Chiesa di Grotteria. Misura esterna cm. 50 x cm. 40, alla stampa cm. 42 x cm. 29. Lit. F.sco Apicella, S. Biagio, 38, Napoli. La litografia, a colori, presenta, tra l’altro, uno scorcio dell’abitato, una torre, parte della cinta muraria, le chiese di San Domenico e di San Giorgio come pure due strade di accesso al paese. L’antica statua della Madonna, col Bambino in braccio “la quale è di una composizione che non sappiamo
determinare, e che oggi è quasi pietrificata, e le cui forme sono talmente rozze, e che fa chiaramente addivenire che nel tempo nel quale fu lavorata l’arte della scultura era abbastanza sconosciuta dall’artefice”, ed ancora, “date le tradizioni ben si vede come Grotteria abbia abbracciato la fede
cattolica contemporaneamente ai Locresi”, D. Lupis-Crisafi, Cronaca di Grotteria, M. Caserta e C., Gerace M. 1887, pag. 90. La statua a quel tempo, e fino agli anni ’40 del Novecento, era posta alla venerazione dei fedeli nella Chiesa Matrice e, successivamente, in una nicchia della parete sinistra della chiesa del SS. Crocifisso, ossia del Salvatore. Pare sia stata trafugata negli anni ’60 e, dell’antica scultura della Madonna di Valleverde oggi non rimane altro che uno sbiadito ricordo nella mente degli anziani ed attraverso le litografie di Francesco Apicella. In atto, nella chiesa del SS. Crocifisso vi è una bella statua processionale della Madonna di Valleverde scolpita a tutto tondo ed a figura intera in legno di tiglio, opera di Vincenzo Scrivo, scultore di Serra San Bruno che visse tra la seconda metà del XVIII secolo ed i primi anni del XIX. San Giorgio Martire che si venera in Martone (Prov. Reggio Calabria). Tip. Lit. Rinaldini e figlio, S. Giorgio di Librai, 30-31 - Napoli. Misura esterna cm.73 x cm. 58, alla stampa cm. 58 x cm. 38. L’immagine di San Giorgio, della
Reginotta e del drago sono inseriti in un impianto scenico raffinato pregno di luce che denota un’arte viva ed emozionante tanto da assurgere a valori eleganti. Oltre a ciò quattro colonne con capitelli corinzi sorreggono un arco trionfale a tutto sesto ornato di rami di palma e tanti elementi geometrici abbastanza raffinati e delicati. L’incisore ha inteso, così, glorificare San Giorgio e rievocare la vittoria del bene sul male. La litografia presenta, inoltre, colori vivi (alcuni color oro) che il tempo non è riuscito minimamente ad offuscare in un impianto scenico di rara bellezza. Vera Effigie Miracolosa di M. SS. delle Grazie che Festeggiasi la 3 Domenica di Settembre nel Suo Mirabile nuovo tempio in S. Giovanni di Gerace (Calabria). Misura esterna cm. 55 x cm. 40, alla stampa cm. 46 x cm. 31. Lit. Rinaldini e figlio, S. Giorgio dei Librai, 30-31 - Napoli. La litografia riproduce la bella statua lignea della Madonna delle Grazie con Coro di Angeli, dipinta al naturale, inserita in una doppia cornice finemente ed artisticamente sviluppata
che esprime la precisione nelle incisioni delle sacre immagini dei tipografi di San Biagio dei Librai. La statua della Madonna delle Grazie di S. Giovanni di Gerace è opera settecentesca (a. 1760) di Bernardo Valentini, valente artista romano, scolpita a tutto tondo e a figura intera proveniente dal diruto primitivo oratorio della Vergine di contrada Lo Monacello. Sembra strano ma le litografie Apicella e Rinaldini, ubicate a pochi passi l’una dall’altra nel popoloso quartiere di Spaccanapoli, sono catalogate tra le tipografie più importanti del XIX secolo napoletano che orientarono la loro produzione su temi religiosi. Non a caso l’arte sacra fu resa viva proprio nelle botteghe dei litografi della scuola di S. Biagio dei Librai, attive fino agli anni ’50 del Novecento. Le incisioni esaminate (cinque a colori e due monocrome) toccano valori artistici, anche se si fa riferimento all’arte popolare, trattandosi, appunto, di immagini religiose devozionali. Giovanni Pittari
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LA ROSA DEIVENTI (mini rubrica a cura di Maria Verdiglione)
QUELLE DELLE "TRENTATRE"
Quando l’amore per il prossimo ti fa cambiare perfino l’identità. È il caso di una nobildonna spagnola la quale, partita dal proprio Paese, la Spagna, diventa italiana e specificamente napoletana a tutti gli effetti. Parliamo di Maria Laurenzia Longo; il suo vero nome era Maria Lonc, moglie di un ministro del re di Spagna, Ferdinando il Cattolico. Maria era arrivata a Napoli in seguito alla missione assegnata al marito, Giovanni Lonc insieme ad altri personaggi illustri spagnoli. La dominazione spagnola nella città partenopea è stata fra le più nefaste. Il popolo ridotto nella miseria più nera, tartassato e avvilito. La figura di questa donna eccezionale emerge in tutta questa situazione. È bella, gentile, caritatevole, tanto che per la sua generosià e bontà viene definita "l’angelo dei miseri". Ben presto, infatti, la gente l’adora. È, oltretutto, paralizzata alle gambe. E, benché la sua situazione sia particolare, non cessa dal fare del bene. In seguito a un miracolo, guarisce e riacquista la capacità di camminare. Passano pochi anni e il marito viene richiamato in Spagna. Maria rifiuta di seguirlo e sceglie di rimanere a Napoli per sempre. Sola con dei figli da allevare, per amore dell’italianità cambia il suo cognome, da Lonc in Longo, forma una congregazione di beneficenza e aiuto per i poveri, lavora nell’ospedale degli Incurabili non disdegnando i lavori più umili. Quando avanti negli anni, non potendo più adoperarsi nei lavori più attivi, chiede e ottiene il permesso di ritirarsi in convento insieme a "trentatrè" amiche, per dedicarsi al servizio della preghiera a Dio, a favore degli altri.Vi resterà per il resto della sua vita che concluderà per sempre in quella città che ha amato più di ogni altra cosa.
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Gianluca Sità e l’eresia del Mito
La mostra di Gianluca Sità al Museo Civico Archeologico di Sarteano, mette in risalto le qualità del pittore calabrese in un miscuglio di miti classici e arte contemporanea.
Apprezzato da alcuni tra i più grandi critici d’arte, Gianluca Sità presenta una selezione di opere che raccontano la sua visione gotica del mito greco. I quadri, già in mostra dall’8 maggio al Museo Civico Archeologico di Sarteano (Tosacana), rimarranno esposti fino al 20 luglio. Pittore figurativo, Sità nasce a Mammola e vive e lavora a Roma dove rimane dopo il diploma all’Accademia di Belle Arti. Il pittore ha una visione intimista, quasi sublime del mito e della natura che si intrecciano in una pittura declinata verso un nuovo simbolismo: «Riprende la grande stagione del XIX e XX secolo per poi riprodurla in un mix di arte italiana e pittura nordica», come afferma il critico d’arte Lorenzo Canova. Basta solo guardare attentamente le sue opere per capire che tra le sovrapposizioni delle velature e lo studio attento del disegno si intrinseca una riflessione del mondo e del destino umano. E come l’Isola dei Morti di Arnold Böcklin ha visto letterati e filosofi giungere alle sue rive senza fare più ritorno, anche il fato degli uomini nelle raffigurazioni di Sità non trova spazio per nessun sentimentalismo, ma solo per l’inquietudine. Tutto questo viene infatti ricordato in Achille raggiunge Patroclo alle porte dell’Ade, dove il semidio ancora integro nel suo corpo viaggia alla ricerca del suo amato compagno. Nelle opere si può notare come il pittore, il viaggiatore, ricordi le sue radici per dare vita al mito greco “attraverso la sua visione di matrice prevalentemente nordica” riscoprendo un’umanità schiava del destino, le cui divinità infliggono le più tragiche punizioni a coloro che osano sfidarle e “spingendosi troppo avanti fino a provocare la loro stessa caduta”. Il sublime spazio raffigurato in La vendetta di Artemide, nel quale è protagonista la testa decapitata di Atteone, trasformato in cervo perché ha osato spiare la dea, spinge l’osservatore a immaginarla mentre si allontana nella sua più crudele indifferenza. E ancora, l’ultima piuma delle ali di Icaro fuse dal calore del sole e posta quasi al centro dello spazio oscuro, costringe a riflettere sulla punizione inflitta al giovane dopo aver osato sfidare il Febo Apollo.
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Basta solo guardare attentamente le sue opere per capire che tra le sovrapposizioni delle velature e lo studio attento del disegno si intrinseca una riflessione del mondo e del destino umano. Sità riporta la più grande caratteristica di noi“gente del sud”che,“esploratori dei più profondi meandri dell’esistenza” non dimentichiamo mai chi siamo e non troviamo altra via per ritornare...
Sità riporta la più grande caratteristica di noi “gente del sud” che, “esploratori dei più profondi meandri dell’esistenza” non dimentichiamo mai chi siamo e non troviamo altra via per ritornare. L’autore si fa dunque viaggiatore di se stesso scendendo nelle profondità dell’anima, alla ricerca della verità, proponendo così una nuova soluzione alla solitudine dell’uomo e dei suoi intimi conflitti. Il cielo della Sfinge propone una creatura che non è accompagnata da Edipo, ma sembra colloquiare nella solitudine con un cielo grigio che però non da alcuna risposta o soluzione. Anzi, forse la soluzione è proprio la Sfinge stessa, che è arte e che sfidando il cosmo e frantumando la realtà oppone a questa la sua capovolta verità. Niko Panetta ripropone la figura di Sità come un Orfeo, “magnifico cantore di amore e morte” che “sfida la tenebra, scende nell’Ade e vi trova la linfa a cui attingere”. Eros e Thanatos sono quindi presenti nelle opere di Gianluca Sità, in fusione con una dimensione cosmica dell’idea “del divenire e del continuo mutare delle cose e dell’immutabilità ed eternità dell’essere” (Eraclito). M.Cristina Caminiti
Il 7 giugno Monasterace di veste di fiori Domenica 7 giugno, a Monasterace, accadrà una magia: l'Infiorata del Corpus Domini 2015 giunge alla sua 10ª edizione, organizzata, come ogni anno, dalla Pro Loco "Il Tempio" della città. Le strade si vestiranno ancora una volta di colori, quando oltre 200.000 fiori verranno utilizzati per realizzare 400 metri quadri di tappeti floreali che lasceranno il pubblico stupefatto per la bellezza del risultato. Si assisterà a un’esposizione da gustare passeggiando lentamente e ammirando questa spettacolare manifestazione, che permette di far rivivere un' antica tradizione e una grandissima emozione. Un evento unico mai patrocinato da alcun Ente ma reso possibile grazie alla generosità delle aziende florovivaiste, dei cittadini, dei fedeli e dei soci della Pro Loco che hanno operato con spirito di dedizione e sacrificio. Un evento unico che gli organizzatori invitano tutti a visionare al seguente link: https://www.youtube.com/watch?v=4 vGVc3kh39k. Siete tutti invitati a partecipare. Non mancate!
VENERDÌ 29 MAGGIO 19
CRONISTORIA ELETTORALE
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VENERDI 29 MAGGIO
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Le elezioni comunali di Siderno dal 1946 ai giorni nostri Domenica 31 maggio 2015, i cittadini di Siderno saranno chiamati alle urne per scegliere il sindaco e il consiglio comunale; sarà la 16^ legislatura nell'Italia Repubblicana. A Siderno, le prime elezioni amministrative dopo la caduta del Fascismo - nelle quali ebbero diritto di voto per la prima volta anche le donne - si svolsero il 24 marzo 1946 e registrarono la vittoria della lista di Concentrazione Democratica Popolare composta da comunisti, socialisti e repubblicani, con più del 68 % dei voti contro quella della Democrazia Cristiana. Tra i consiglieri comunali eletti ottennero più voti tra le fila dei comunisti Albanese Carmelo Aurelio, tra i socialisti Brugnano Peppino e tra i repubblicani Audino Carlo, che fu il primo degli eletti. Cosimo Iannopollo, nella seduta del Consiglio Comunale di Siderno del 5 aprile 1946 con 22 voti su 26 a favore, venne eletto sindaco di Siderno; assessori furono: Aldo Meleca, Francesco Macrì Gerasolo, Santo Umberto Pedullà, Michele Fragomeni. Le elezioni comunali per la 2^ legislatura si svolsero il 25 maggio 1952. Vennero presentate 7 liste. La lista del Partito Socialista ottenne 1.739 voti (10 seggi in consiglio comunale), la lista Uomo con zappa e libro 174 voti (1 seggio), la lista del Partito Comunista 1.226 voti (7 seggi), la lista Campana 290 (2 seggi), la lista del Movimento Sociali Italiano 246 voti (1 seggio), la lista Scudo Crociato della Democrazia Cristiana 2.097 voti (7 seggi), la lista dei Socialista Democratici e del Partito Repubblicano 538 voti (2 seggi). Il Partito Socialista e il Partito Comunista ebbero la maggioranza in consiglio e fu rieletto sindaco Cosimo Iannopollo; assessori venne nominati Peppino Brugnano, Giovannino Riccio, Vincenzo Cecino Albanese, Giuseppe Macrì, Armando Crupi supplente e Pasquale Romeo supplente. Nel 1956, le elezioni per il rinnovo del consiglio comunale (3^ legislatura) si svolsero il 27 e 28 maggio. La lista del Partito Comunista ottenne 1.649 voti (8 consiglieri), la lista del Partito SocialDemocratico 137 voti, la lista del Partito Socialista 2.015 (9 consiglieri), la lista della Democrazia Cristiana 1.794 voti (8 consiglieri) la lista Bilancia 834 voti (4 consiglieri), la lista del Movimento Sociale 231 (1 consigliere). Primo degli eletti fu Cosimo Iannopollo del PSI, seguito da Aurelio Albanese del PCI e da Peppino Brugnano del PSI. Il Partito Socialista e il Partito Comunista formarono la maggioranza in consiglio comunale e Cosimo Iannopollo fu riconfermato sindaco; assessori furono: Aurelio Albanese che ricoprì la carica di vicesindaco, Benito Amore, Giovannino Riccio, Oreste Sorace, Michele Fragomeni (supplente) e Pasquale Romeo (supplente). Le elezioni comunali per la 4^ legislatura si svolsero nel 1960. I cittadini sidernesi aventi diritto al voto erano 9.526; votarono 6599. Il Partito Comunista ottenne 1613 voti (8 consiglieri), il Partito Socialista 2.251 voti (11 consiglieri), la Democrazia Cristiana 2.335 (11 consiglieri). Venne rieletto sindaco Cosimo Iannopollo sostenuto dai partiti di socialista e comunista. Assessori furono: Oreste Sorace, Francesco Bonavita, Giuseppe Riccio, Cecino Albanese, supplenti Luigi Guttà e Aurelio Albanese. Le elezioni comunali per la 5^ legislatura si svolsero nel 1964. La Democrazia Cristiana ottenne 1.701 voti (8 consiglieri), il Partito Comunista 1.620 voti (8 consiglieri), il Partito Socialista 2.784 voti (13 consiglieri), il Partito SocialDemocratico 199 voti (1 consigliere). Partito Socialista e Partito Comunista formarono la maggioranza e venne riconfermato sindaco Cosimo Iannopollo. Le elezioni comunali per la 6^ legislatura si tennero nel 1970, anno in cui si votò per la prima volta per la Regione. Il Partito Socialista ottenne 2.393 voti (11 consiglieri), la Democrazia Cristiana 2.476 voti
(11 consiglieri), il Partito Comunista 1.850 voti (8 consiglieri), il Partito Socialista di Unità Proletaria 208 voti. Venne eletto sindaco Giovannino Riccio sostenuto da una maggioranza formata da socialisti e comunisti. Le nuove elezioni per il rinnovo del consiglio comunale si svolsero il 15 giugno 1975 (7^ legislatura). Il Partito Comunista ottenne 2.210 voti, il Partito Socialista 2.647 voti, la Democrazia Cristiana 2.415 voti, il Movimento Sociale 324 voti. La maggioranza composta da socialisti e comunisti riconfermò sindaco Giovannino Riccio. Nel corso della legislatura, venuto meno il sostegno al sindaco Riccio, venne eletto sindaco il 27 dicembre del 1978 Oreste Sorace. A seguito della sua prematura scomparsa, il 9 luglio del 1979 venne eletto sindaco Peppino Brugnano che chiuse la legislatura. Le elezioni comunali per l'8 legislatura si svolsero l'8 giugno 1980. La lista del Partito Comunista ottenne 2.023 voti, la lista Sinistra Indipendente Sidernese 212 voti, la lista del Movimento Sociale 156 voti, la lista Civica 180 voti, la lista del Partito Socialista 3.040 voti, la lista della
Democrazia Cristiana 2.507 voti. I votanti furono 8.561. La maggioranza formata da socialisti e comunisti elesse sindaco Giuseppe Romeo che ricoprì la carica sino al 14 maggio 1982. Venuto meno il sostegno a Romeo, il 15 maggio 1982 venne nominato sindaco Paolo Lanzafame. A causa di una crisi politica all'interno dei partiti della maggioranza, il Comune nel dicembre 1983 venne commissariato. Le elezioni per la 9^ legislatura si svolsero nell'ottobre del 1984; i votanti furono 9.324. La lista del Partito Comunista ottenne 1.933 voti, la lista Democrazia Proletaria 304 voti, la lista Bilancia 2.058 voti, la lista del Partito Repubblicano 353 voti, la lista del Partito Socialista 2.234 voti, la lista del Movimento Sociale 177 voti, la lista della Democrazia Cristiana 1960 voti. Venne eletto sindaco Paolo Catalano che ricoprì la carica sino al 28 agosto 1985. Successivamente in seguito all'accordo tra PCI, PSI e DC che formarono la maggioranza venne eletto sindaco Cosimo Iannopollo che ricoprì la carica sino all'11 marzo 1988. Venuta meno la maggioranza che lo sosteneva, assunse nuovamente la carica di sindaco Paolo Catalano, fino a
fine legislatura. Il 28 maggio 1989 si votò per il rinnovo del consiglio comunale (10^ legislatura). I votanti furono 9.846. La lista del Partito Comunista ottenne 2.058 voti, la lista del Partito Repubblicano 590 voti, la lista civica Siderno Superiore 514 voti, la lista Progresso 17 voti, la lista del Partito Socialista 3.008 voti, la lista Rinnovamento 240 voti, la lista del Movimento Sociale 242 voti, la lista della Democrazia Cristiana 2.768 voti. La maggioranza venne formata dai socialisti e dai democristiani e sindaco fu eletto Paolo Catalano. Nel corso della legislatura il 25 settembre 1990, venuto meno il sostegno a Paolo Catalano, fu eletto sindaco Luciano Racco. Nel 1993 le amministrazioni locali vennero riformate e fu introdotta l'elezione diretta del sindaco. Il 26 giugno 1994 si svolserò le elezioni comunali per la 11 ^ legislatura. I candidati a sindaco furono: Domenico Panetta con le liste Alleanza per Siderno e Lavoro e Progresso ottenne 1.940 voti, Antonio Romeo con le liste Partito Comunista, Partito Socialista e Partito Democratico della Sinistra ottenne 2.237
voti, Alessandro Figliomeni con la lista Sviluppo e Libertà ottenne 1940 voti, Domenico Baggetta con la lista Uniti per Siderno ottenne 210 voti, Domenico Pellegrino con la lista Nuova Siderno ottenne 206 voti, Orazio Femia con la lista Rinnovamento e Sviluppo ottenne 428 voti, Aristide Bava con la lista Partito Popolare Italiano ottenne 891 voti, Fieromonte con la lista Movimento federalista Calabria Libera ottenne 277 voti, Martino Ricupero con la lista Forza Italia–Alleanza Nazionale ottenne 930 voti. Si andò al ballottaggio dove i votanti furono 7.685. Domenico Panetta vinse e fu eletto sindaco con 4.143 voti contro i 3.542 voti di Antonio Romeo. Nel 1995 a causa di una crisi politica all'interno della maggioranza che sosteneva Domenico Panetta, il Comune venne commissariato. Il 17 novembre 1996 si votò per la 12 ^ legislatura. I votanti furono 10.276. Tito Albanese con le liste Forza Calabria, Partito Democratico della Sinistra e Partito Socialista ottenne 2.788 voti; Antonio Romeo con le liste Partito Popolare e Partito Comunista ottenne 548 voti; Aurelio Bumbaca con la lista Centro Cristiano Democratico ottenne 216 voti; Domenico Panetta con le liste Siderno Viva, Alleanza per Siderno e Lavoro e Progresso ottenne 6.187 voti; Orazio Femia con la lista Rinnovamento e Sviluppo ottenne 239 voti. Fu eletto sindaco Domenico Panetta. Le elezioni comunali per la 13 ^ legislatura si svolsero il 13 maggio 2001. I votanti furono 10.432. Alessandro Figliomeni con le liste Forza Italia, Sviluppo e Libertà, Alleanza Nazionale, Movimento Rinnovamento e Sviluppo, Nuovo P.S.I. ottenne 4.595 voti. Emmida Multari con le liste Verdi, Lavoro e Progresso, Siderno Viva e Alleanza per Siderno ottenne 2.595 voti. Anna Romeo con le liste Socialisti Democratici Italiani, Partito Rifondazione Comunista, Democrati di Sinistra e Popolari ottenne 1269 voti. Giovanni Gerace con le liste Cristiani Democratici Uniti e Insieme per Siderno ottenne 386 voti. Fu eletto sindaco Alessandro Figliomeni. Le elezioni comunale per la 14 ^ legislatura si svolsero il 28 maggio 2006. I votanti furono 11.013. Alessandro Figliomeni con le liste Unione Democratica di Centro, Forza Giovani, Forza Italia, Sviluppo e Libertà e Alleanza Nazionale ottenne 5.433 voti. Domenico Panetta con le liste Verdi, Democrazia e Libertà Margherita, Laici Socialisti Liberali Radicali, Democratici di Sinistra, Rifondazione Comunista, Alleanza per Siderno, lavoro e Progresso e Comunisti Italiani ottenne 4.821; Antonella Avellis con la lista I Socialisti ottenne 488 voti. A seguito di ricorso della coalizione che sosteneva Panetta, Alessandro Figliomeni eletto sindaco venne dichiarato decaduto ad asgosto e si votò nuovamente per alcune sezioni elettorali ad ottobre. Venne eletto sindaco Alessandro Figliomeni. Nel marzo del 2010 Figliomeni venne sfiduciato dalla sua maggioranza e il Comune fu commissariato. Il 10 e 11 maggio 2011 si svolsero le elezioni comunali per la 15 ^ legislatura. I votanti furono 10.803. Riccardo Ritorto con le liste Unione di Centro, Per Siderno Io ci sto, Crediamoci Insieme, Il Popolo della Libertà e Siderno Tempi Nuovi ottenne 5.404 voti. Domenico Panetta con le liste Partito Democratico, Uniti per Siderno e Siderno Risorge ottenne 4.515 voti; Domenico Futia con la lista civica Insieme per la città Sidernesi ottenne 345 voti; Antonio Ferreri con la lista Carbonella Fiamma Tricolore ottenne 249 voti. Fu eletto sindaco Riccardo Ritorto. Nel 2012 a causa delle dimissioni del sindaco Ritorto, il Comune venne commissariato. Le vicende degli ultimi tre anni sono a conoscenza di tutti i cittadini. Mimmo Romeo
RIVIERA
Grande successo per 1°Trofeo“Città di Siderno”dell’A.S.D. Surfcasting Siderno
Complici naturali Reggio Calabria osserva maestosa la maestosa Sicilia e il Lungomare Giacomo Matteotti scorge appena la Messina che si cela dietro la foschia del tramonto rievocando meraviglie della natura e miti vecchi come il mondo. La Cariddi che risucchia pinge verso la Scilla che dilania, mostri maestosi che dimorano nelle acque dello Stretto, complici affascinanti di un paesaggio che non ha eguali nel mondo.
Ocello attira insetti come i fiori Durante una pausa caffè, il fioraio Roberto Ocello attira non soltanto i saluti di conoscenti e amici, ma anche l’interesse di misteriosi insetti esotici, che nemmeno Alberto Angela sa bene come classificare.
ello i zzer iovann Macrì e, a P le iG le m Erco di Locr o Erco to insie li e m a fo ttua o i c s a s i d r a n e Il sin e e il care per u li intell iornalist s o al g a e s r m i i o b t Cala ano a pntinui s ngono ntono d provma i co che giuli conse re. i visiv non g posa
a rvist oto”, l’InteVoto Al V co di a l A a ri st da Al tervi ta di “ i a sin da Ma ro All’In a punta candidat ervistati e il nost ava ia, i ia ultim ti int Nell’ su Telem sono sta Aristide Bes… Mar o! c , o i dr n t n i n a r r a n i i e F l r Sid resa C ettore Cog Te dir iovanna G
Auguri nonno Alfredo! i “Anche se gli anni passano e tua capelli bianchi aumentano, la più pre voglia di imparare ti rende sem poteva giovane e appassionato. Nonre più capitarci un nonno con il cuoo da grande! Buon Compleann Stefy e Ida”
E se non son cipolle… Franco Minniti e Pino Falzone, storici compagni del Partito Comunista di Siderno, sono stati protagonisti di battaglie elettorali storiche, condotte al grido di: «Se queste non sono cipolle io mi impicco!»
Calabria Style La Calabria è davvero uno stile di vita: Nino Sigilli abbraccia in questa foto due cari amici migranti, che tornano in patria dall’estero per festeggiare a base di capretto e vino il proprio anniversario.
Penne nere per la Locride Le “penne nere” della Locride, Gioacchino Criaco e Anton Francesco Milicia, si riuniscono assieme a Maria Teresa D’Agostino e il grande regista Francesco Munzi per una serata di incontri illustri!
itale DJ! i Alfredo V il Il ritorno d itale sta preparando gota oV Il DJ Alfred nto che lo vedrà proquando grande eve rossimo 15 agosto, te della sua nista il p l’estate con le no re tutti gli riscalderà cendo balla consolle faassionati di m2o! app
, Lavoro, lavoro e lavoroerno ha Sid cui di ina dic me questa è la , e di questo il “Rapai urgentemente bisogno ogno ci dà pronta Team” se ce ne fosse bisranza, sveglia alle conferma. Grande maest futuro dignitoso, con sette, speranza per un o, una città bella un importante obiettiv nità e civiltà che riacquisti dig
Il 24 maggio si è svolto il 1° Trofeo “Città di Siderno” organizzato dall’A.S.D. Surfcasting Siderno, di cui Pigreco Communication e Riviera sono partner ufficiali. I promotori dell’iniziativa Antonio Pasqualino, Domenico Meleca e Carmine Barranca (rispettivamente presidente, vicepresidente e segretario Surfcasting Siderno), hanno presenziato alla giornata all’insegna dell’amicizia e dello sport che ha riunito decine di appassionati del comprensorio. Alla fine, purtroppo, i vincitori della gara di pesca agonistica sono
stati solo i primi dieci classificati, ma il divertimento è stato travolgente per tutti. Si fregia del titolo di vincitore Giuseppe Latella (Team Mondial Pesca), seguito da Valter Esposito (Team Mediterranea Surfcasting), Alessandro Corda e Antonio Pasqualino (Surfcasting Siderno), Bartolo Venosi (Team Mondial Pesca), Francesco Naselli, Giuseppe Amarù (Surfcasting Siderno) Giuseppe D’Agostino, Salvatore Sapienza e, di nuovo per la Surfcasting Siderno, Salvatore Bennardo. www.larivieraonline.com
Oliverio Stringe la mano a Zanetti Il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio stringe orgogliosamente la mano all’ex capitano dell’Inter Javier Zanetti, ospitato a Palazzo Alemanni per ricevere il prestigioso premio Nicola Ceravolo..
o mpleann Buon cossa Serena i Principe ompleanno e se dicon tuo c ia il io è g i g n g o “O la apà c oi anni. P sformato sono i tu giorno. Hai tranto di cui sto o vide que un magico racc lare. Sei la o in mia vita gonista dolce e s pà ta Pa sei la pro figlia perfetta”.
Una ten S nel nempre p nome denza Side K d i e pres rno. Qgozio dù personruder i enze uest i abb e si r serio fisse, m a volta igliam ifornis e c , col to p a trovia non ci li nto più ono rima mo m itia in di u fare acqudi entra n ragazzmo a re p isti. er o
tà i civil so d Sen enso di i hannoico e civ rnes ia, s io di craz esi i side o sensodesider in più o m de esti m ltissim a se il strato a I qu rato mo rtire, m to dimo iescono r st ta ipa m di oglia di r razia è scora nonpropria c o a n l o v dem modi, a ostrare iltà. m civ
ndi a o: n uefro Cinq rte piddi nta al vot i si in ti fo i è pro l a a c G c ro frond ichele ndida inquesindaco M i i suoi ca Mario C e h t Anc idato a con tut Regione e d D e il can otografar ente della o e Nino e f d i a m i s lasc tra il pre , Sebi Ro no. rio Gaeta Olive
VENERDI 29 MAGGIO 23
Nick Spatari e i piccolissimi artisti Il maestro Spatari con i bambini della Scuola dell'Infanzia FuoriClasse di Gioiosa Ionica al MUSABA. I bambini hanno partecipato anche al Laboratorio di Pittura per esprimere le proprie abilità artistiche.
Un Lo ta co staff d a Radi m n i a Man sterio tteni Italian o Italia pros cuso e so: nel zione ua Radiona sime Stefa la fo n as inte no C to Sarinterloc colrvist risti i n an o Ia utore e pub per intr o prep nnì, Luc blico atte aran nere o le a . il
i ragon ono pazi dedicata s i c n ra no go Trony, catena di ne sso si ha ancor gli e e a r t p s g e o o r u d In q nica e al p riguar va infatti nte di o tro all’elet cchio realme ri. Dove si tr ezzo così un o ichi mestie ile a un pr ant fferta sim ciato? un’o strac
SETTIMANALE
Un frigorifero che continua a battere Ricordate i “Frigoriferi da ma apiede” pubblicati nel blob di rciinizio mese? Ebbene, come da seg del nostra affezionato lettore nalazione , dop giorni ancora nulla è cambiat o 28 o.
Leo a di De ce o n a”, n Un a onastera to Lanzett race o e t M m s e a r r n o te primo ta al “ o di M vvissuione De Le ggio il suonamente a r p o a z S g pleinistra il 25 m gia de l’ammraggiunge a e festeg ione al com it z tra za. di v anno l’amminis cittadinan la con e o t
tino tto l cesnte il faovera e n to ista na p ella 500 eddi ci e di r’Agenzia uUna per unssa di u etto d vvero scatto s r e v n a o a doc i di na l riam carc casso che d uesto Fond ta signori iesto una ella sua Ignol’intera in un uello endo q potuta s d h i, e c a i u i r Q a A q rate ha fotocop ddito e le che 500 si atura. o ved ia stata lì… t e n r n i . i z E m s e e e d z a e t r n l i del entazio le fonte ntemen spa mand come mette è m rincipa ge do e dili p esegu