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IN BREVE Martina Diano immagina il recupero dello stabilimento industriale D’Agostino di Siderno attraverso un processo che prevede il riutilizzo di una struttura oggi abbandonata e la restituzione alla cittadinanza di un fabbricato a impatto zero, attorno al quale potrebbero sorgere luoghi di aggregazione, di insegnamento, di svago e orti urbani.
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la vetrina
L’EDITORIALE
DEL DIRETTORE
La borghesia mafiosa e il sud bidonato MARIA GIOVANNA COGLIANDRO uesta settimana sono stata piacevolmente sorpresa nel leggere una dichiarazione del procuratore nazionale antimafia Cafiero De Raho, che sintetizza magistralmente quanto sostenuto più e più volte da questo giornale. “La ‘ndrangheta - ha affermato il procuratore - oramai non è soltanto una banda con coppola e fucile ma è il professionista, il commercialista e l’avvocato, l’appartenente alle istituzioni. È la borghesia mafiosa che consente alla ‘ndrangheta di essere forte”. Lo ha ammesso nel corso della cerimonia di insediamento del nuovo procuratore della Repubblica di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri. Lo ha detto così, tutto d'un fiato. E si merita un applauso, sincero. Non c'è 'ndrangheta forte senza borghesia condiscendente, docile e altrettanto (se non di più) affamata di potere. La 'ndrangheta privata delle energie "rinnovabili" della borghesia mafiosa non potrebbe nulla. E invece questa borghesia capace mette a disposizione di una 'ndrangheta incapace la propria intelligenza ed efficienza, il proprio talento, per derubare e tenere sotto schiaffo interi territori. Lo fa al Sud come al Nord e l'unica raccomandazione che ci viene fatta, da più parti, è di tenere alta la tensione. Ma la 'ndrangheta non si contrasta con le tensioni, per loro natura destinate a cadere, ma con la determinazione, la costanza, l'inflessibilità e l'intelligenza da parte dello Stato. Se oggi la borghesia mafiosa agisce indisturbata e accoglie tra le proprie fila sempre più proseliti non è solo grazie a una 'ndrangheta incapace che le ha insegnato a essere criminale (mestiere che la borghesia ha affinato imparando a non sporcarsi le mani) ma anche per colpa di uno Stato che ha abdicato alla propria intelligenza. Scorrendo il contratto di governo tra Lega e M5s, si scopre che, ancora una volta, si intende contrastare la criminalità con l'azione repressiva istituzionale e aumentando a dismisura la possibilità di autodifesa del cittadino. Il contrasto alle mafie è un tema molto più ampio che riguarda la cultura e l'idea stessa che si ha della società; è un problema serio che non merita di essere liquidato in poche righe. Ma di questo non ci sorprendiamo, considerando che al capitolo "Sud" il contratto di Di Maio e Salvini dedica ancora meno spazio: sette righe e mezzo, di conto; allo sport - il capitolo immediatamente prima - due pagine. Qualcuno sostiene addirittura che nella bozza “quasi definitiva” del contratto, il Sud neppure comparisse: all'ultimo minuto si sarebbe proceduto a una maldestra corsa ai ripari. Un bel ringraziamento a quel Sud che ha scelto il M5s, in quasi tutte le regioni, con percentuali superiori al 50 per cento, e che ha dato a Salvini un posto al Senato.
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Una tesi progetta il recupero della fornace Lo stabilimento sarà destinato a una produzione che ricicla il calore riducendo gli sprechi e al rimpasto degli scarti per la creazione di oggetti di utilizzo comune.
ell’ambito dell’atelier di tesi “Recycle. Progettare il riuso ed il riciclo degli edifici e delle aree abbandonate.” Coordinato dai prosfessori Adriano Paolella, Vincenzo Gioffrè e Gianni Brandolino, che persegue l’obiettivo di incoraggiare la partecipazione attiva dei cittadini rendendoli protagonisti dei processi di trasformazione e promozione del territorio, Martina Diano ha presentato un progetto di recupero per lo Stabilimento industriale D’Agostino di Siderno, concentrandosi sul recupero degli edifici destinati alla produzione di laterizi. L’attività produttiva dello stabilimento, avviata nel 1970 dall’imprenditore Vincenzo D’Agostino, subisce nel 1993 un lento declino per la concorrenza di più grandi e strategici stabilimenti nella regione. Oggi solo una residua parte è in attività. Le sue dimensioni (24 ettari) e la sua posizione appena fuori dal centro urbano e allo stesso tempo isolata dalla presenza del torrente adiacente, la rendono particolarmente interessante ai fini di un recupero, non solo considerando il ruolo che potrebbe ricoprire per la comunità, ma soprattutto per l’alto livello di rischio ambientale connesso se semplicemente dismessa e abbandonata. Il progetto fornisce una soluzione concreta e accuratamente ragionata per il recupero e il riuso degli edifici della fornace e del sistema paesaggistico circostante, partendo dalla bonifica del terreno e concludendosi con la progettazione di sistemi architettonici e tecnologici sostenibili ed energeticamente efficienti. Ciò richiede di prestare attenzione agli scambi termici tra interno ed esterno delle strutture, alle caratteristiche fisiche e chimiche dei materiali selezionati (di provenienza prevalentemente locale), alla produzione di energia da fonti energetiche rinnovabili tramite pannelli fotovoltaici e impianti di cogenerazione, donando alla fornace nuova vita tramite una serie di attività collettive e di formazione professionale individuate con gli stessi cittadini attraverso un Processo Partecipato e incontri aperti svoltisi nella sede del Comune di Siderno. Ben sei le azioni principali individuate: la bonifica e la rinaturalizzazione dei terreni; la connessione diretta all’area tramite sistemi di
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mobilità lenta (percorsi ciclopedonali); il recupero e il riciclo delle strutture esistenti, degli scarti di produzione e delle materie prime presenti in loco; la creazione d’opportunità di lavoro e formazione professionale; la promozione di una produzione di laterizio in minori quantità e maggiore qualità, nonché la coltivazione di prodotti agricoli a km 0. Lo stabilimento sarà per metà destinato a una produzione che ricicla il calore prodotto dai processi di cottura e lo riusa come energia da reinserire nel processo, riducendo gli sprechi tramite il riutilizzo degli scarti di produzione per laboratori didattici destinati alle scuole locali, mentre una seconda applicazione prevede il rimpasto per la creazione di oggetti di utilizzo comune o elementi di arredo. La restante area sarà destinata ad attività socio culturali poste all’interno e intorno ai vecchi forni con occasioni di gioco e insegnamento per i più giovani, spazi di co-working modulari e flessibili, adattabili alle varie esigenze e suddivisi da pannelli scorrevoli su binari, laboratori destinati alla formazione di Start Up locali e orti urbani esterni gestiti dai cittadini dai quali si ricavano le materie prime utilizzate dal piccolo punto di ristoro interno. Uno spazio di filtro aperto, ma coperto, divide le due principali funzioni della Fornace e prevede la produzione di laterizi in terra cruda e argilla con ottime prestazioni di isolamento termico e acustico fruibile da chiunque autonomamente. Gli stessi mattoni sono stati utilizzati come materiale da isolamento nella progettazione, mentre tutti quelli stoccati all’interno del perimetro dell’area sono stati smontati, riaggregati, combinati tra loro per costruire nuove parti dello stabilimento o per creare oggetti di design utilizzati all’interno dei locali comuni nei modi più fantasiosi e giocosi. Il disegno architettonico sfrutta le forme degli edifici per facilitare il riciclo delle acque piovane incamerate in apposite vasche di accumulo ricavate nei vecchi scavi dei forni e riutilizzate per l’irrigazione o nei locali interni. Aggetti, rientranze e sistemi di schermatura solare bloccano l’eccessiva radiazione solare e proteggono dal surriscaldamento degli ambienti riducendo il supporto di sistemi di rinfrescamento artificiali. Pasquale Giurleo
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attualità www.larivieraonline.com
REGIONE
Calabria e Lombardia a confronto per parlare di opportunità di investimento Assolombarda, Unindustria Calabria, Unical e Regione Calabria hanno dato vita ad un tavolo comune per avviare possibili opportunità di investimento in Calabria. All'incontro, che si è tenuto all'Università della Calabria e a cui hanno partecipato il presidente Natale Mazzuca con il Consiglio Generale di Unindustria Calabria, il Rettore dell'Università della Calabria, Mirocle Crisci con suoi delegati, il presidente di Assolombarda Confindustria Milano, Monza e Brianza Carlo Bonomi, accompagnato dal Direttore Generale Alessandro Scarabelli, era presente anche il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio, accompagnato dall'assessore alle Attività Produttive Francesco Russo, soddisfatti di aver fatto conoscere le eccellenze della nostra regione a prestigiosi rappresentanti del nord Italia.
MONGIANA
La OMC 175 ricorda la Locride industriale che oggi non c’è più Durante il convegno “Mongiana: le miniere, il ferro e l’industria del sud”, che sabato scorso ha ripercorso la storia della realtà industriale del nostro comprensorio, una motocicletta OMC 175 realizzata a Locri nel 1932 dalle Officine Meccaniche Calabresi dell’ingegnere Vinenzo Bruzzese è stata vera protagonista. Il modello, uno dei due superstiti dei 250 pro-
FERRUZZANO
Pizzi torna a ricoprire il ruolo di sindaco
dotti nelle officine di Locri tra il 1931 e il 1934 è oggi di proprietà del collezionista di Vibo Valentia Domenico Macrì, che durante l’evento ha voluto precisare di non voler essere indicato come il possessore del mezzo, ma come il “custode di un patrimonio e orgoglio dell’industria calabrese”. Dopo l’ingresso trionfale nella sala del Museo Fabbrica d’Armi Reale, Mariolina Spadaro ha tracciato una continuità ideale tra la realtà industriale di Mongiana e le officine di Locri, due realtà accomunate dalla chiusura del proprio ciclo produttivo per avverse vicende. Dopo aver ricevuto una commessa per molti mezzi da Benito Mussolini, infatti, le OMC avrebbero chiuso i battenti esattamente come la fabbrica di legarmi Primerano di Bovalino, la fabbrica di bibite Locretta o quella di olii essenziali, tutte cadute sotto i colpi di uno Stato che, nel nostro territorio, pensa esclusivamente a fare repressione.
Il primo cittadino era stato giudicato incandidabile da un’ordinanza del Tribunale di Locri in quanto accusato di tentato abuso d’ufficio in concorso. Il ricorso presentato da Pizzi è stato accolto dalla Prefettura di Reggio Calabria, ma si attende adesso la sentenza della Corte d’Appello
Riace: Mimmo Lucano garantisce una degna sepoltura a Becky Moses A quattro mesi esatti dalla scomparsa della giovane nigeriana nel rogo della tendopoli di San Ferdinando, venerdì mattina si sono svolti i funerali pagati dal sindaco Mimmo Lucano.
Sono trascorsi esattamente quattro mesi dallo spaventoso rogo sviluppatosi presso la tendopoli di San Ferdinando il 27 gennaio scorso, giorno in cui ha perso la vita la sfortunata Becky Moses, nigeriana rifugiata a Riace fino a pochi giorni prima della sua tragica scomparsa. Per evitare che il corpo della giovane, che aveva compiuto 26 anni appena due settimane prima della morte, finisse all’interno di un’anonima fossa comune, il primo cittadino di Riace, Domenico Lucano, ha voluto che la propria amministrazione si facesse carico delle spese di un rito funerario formale e solenne che si è svolto venerdì mattina presso il cimitero della città dell’accoglienza. Ancor una volta, il sindaco Lucano dimostra grande sensibilità e attenzione a questi temi sociali, in barba all’indifferenza dei potenti che hanno invece totalmente ignorato questa vicenda. È comunque da segnalare la presenza di una vasta delegazione della Rete dei Comuni Solidali e dell’onorevole Enza Bruno Bossio.
Domenico Silvio Pizzi, sindaco del Comune di Ferruzzano sospeso lo scorso 15 maggio dal Prefetto di Reggio Calabria perché ritenuto incandidabile in occasione delle elezioni dell’11 giugno 2017, in quanto ritenuto colpevole di tentato abuso d’ufficio in concorso per effetto della legge Severino, è stato reintegrato al proprio posto. La decisione, presa dalla stessa Prefettura di Reggio Calabria in accoglimento dell’appello presentato dal primo cittadino nei confronti dell’ordinanza emessa dal Tribunale di Locri, permette al
sindaco di riprendere il proprio ruolo in Comune, fino ad oggi rivestito pro tempore dal vicesindaco Antonino Crea, in attesa che si esprima sulla decisione anche la Corte d’Appello. Con la sospensione dell’efficacia esecutiva dell’ordinanza in oggetto, si conclude così una vicenda delicata che, di fatto, ha interrotto l’operato della macchina amministrativa di Ferruzzano per diverso tempo, mettendo in dubbio per di più, la bontà della scelta democratica effettuata dai cittadini in occasione dell’ultima tornata elettorale.
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IN BREVE
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L’anniversario della morte di Gianluca Congiusta e un convegno in ricordo di Sisinio Zito ci hanno fatto riflettere su quanto difficile sia, per ragioni diverse, vivere nella Locride.
TerraI A In una terra dove è palese il basso livello della classe dirigente, rimanere, combattere, impegnarsi per il suo sviluppo è esso stesso motivo di lode, motivo di premio, motivo di orgoglio.
o non sono ndranghetista. Lo posso certificare anche se non ho firmato il registro in prefettura, non credo che serva una firma per cancellare anni di connivenza o di silenzio.Mi sono posto questa domanda qualche giorno addietro, perché è importante capire da che parte si sta. Io sto da sempre dalla parte dello sviluppo di questo territorio, mi batto da sempre, mi sono battuto da giovane - nel 1985 alla prima manifestazione antimafia organizzata a Siderno come rappresentante degli studenti medi della F.G.C.I. (giovani comunisti) - mi sono battuto da uomo, con varie denunce e atti concreti, mi sono battuto da imprenditore. Ora sicuramente non voglio il certificato di antimafia, anche perché, grazie ad alcuni dei miei maestri (Toto Delfino, Pasquino Crupi e Nicola Zitara, per citarne alcuni), ho la certezza che alcune volte può essere più deleteria della stessa mafia, ma so di poter andare a sviluppare delle riflessioni che sono anche figlie di questa premessa. Io non sono ndranghetista come non lo era Gianluca Congiusta. In questi giorni penso a lui, penso all’amico che mi manca terribilmente ancora dopo 13 anni. Penso alle nostre mangiate, penso all’imprenditore che in una Siderno del 2000 viaggiava un passo avanti a tutti, investiva in pubblicità quando gli altri ancora non avevano neanche i biglietti da visita. Gianluca era una forza della natura anche perché nella sua attività commerciale c’era sempre la fila, perché era qualità, servizio ed educazione. Perché era il numero uno nel suo campo. Ricordo che Gianluca era un punto di riferimento nella società sidernese, chiunque organizzava qualcosa passava da lui per la sponsorizzazione ed anche per un consiglio, era cosi, disponibile ad aiutare tutti. Penso a un ragazzo che viveva ai margini della società, che Gianluca aveva aiutato in silenzio riuscendo a farlo diventare un onesto lavoratore. Oggi questo ragazzo si trova in carcere, perché dopo Gianluca nessuno lo ha voluto aiutare. Forse la strada che porta al riscatto della nostra terra parte proprio da questo esempio. Da questa faccia di Gianluca di cui nessuno parla. Io non sono ndranghetista come non lo era Sisinio Zito. Anche lui è stato una guida, un osservatore attento della Locride, che spesso mi ha aiutato con semplici suggerimenti, con storie di Calabria e con le sue telefonate alle 7,30 di mattina. Ebbene, sabato scorso sono stato a Roccella per la presentazione del libro su Sisinio Zito, dove ho assistito a un intervento memorabile di Saverio Zavettieri che ha ricostruito la fase politica del partito socialista dagli anni 60 ad oggi, storia che lo ha visto protagonista insieme a Sisinio. In questa
Firmato il Protocollo per la Legalità che farà rifiorire l'Aspromonte
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Da anni stretta tra l'incudine della 'ndrangheta e il martello dello Stato, la Locride non riesce a decollare. Le storie di Gianluca Congiusta e Sisinio Zito rappresentano a pieno questa "imboscata". Sono due facce della stessa medaglia, la storia di due uomini che hanno rinunciato a tutto per rimanere a combattere per questa terra, hanno dato il cuore, l’anima e la stessa vita, senza nessun tipo di protezione. Uno ucciso dalla 'ndrangheta, l’altro ferito mortalmente in vita dallo Stato.
Amara storia di passione e di politica di un gruppo di giovani che lottano per il proprio territorio, uno degli elementi più importanti si trova nel racconto delle sconfitte. Tra le sconfitte più grandi ce n'è una che ha determinato i tempi moderni ed è quella della politica nei confronti della magistratura. Magistratura che ha reso impossibile la vita di molti in determinate fasi politiche come quella che ha colpito lo stesso Sisinio. Sisinio fu vittima, come riportato successivamente anche in un libro, della potenza dell'ex procuratore di Palmi che fece carriera soprattuto dopo quella famosa inchiesta. Io ricordo Zito in quel periodo, mio padre votò al Senato contro l’autorizzazione all’arresto. Non è possibile che un magistrato abbia chiesto senza nessuna prova, come dimostrato dal processo, l’arresto di quello che oggi è un monumento della Locride. Io questa ipocrisia non riesco a sopportarla. Raccontando questi due episodi, ho voluto evidenziare la difficoltà di vivere tranquillamente nella Locride. Sì, perché ricordando Gianluca e Sisinio, si evidenziano le due facce della stessa medaglia, la storia di due uomini della Locride che hanno rinunciato a tutto per rimanere a combattere per questa terra, hanno dato il cuore, l’anima e la stessa vita, senza nessun tipo di protezione. Uno ucciso dalla 'ndrangheta, l’altro ferito mortalmente in vita dallo Stato. Non posso accettare che si possa morire a 35 anni per colpa di una bestia che probabilmente doveva stare in carcere, come non posso accettare che una persona perbene venga sbattuta in prima pagina e avere la vita rovinata per far fare cariera ad una persona dello Stato. Vorrei una società che garantisca chi mette in gioco la propria vita, vorrei uno Stato che ami questa terra. Certo quando parlo di garanzie, non penso a un'impunità permanente - tutti devono stare dentro le regole - e nemmeno a una sorte di rispetto della mafia verso chi agisce bene, ma intendo dire che è necessario dare un valore all’impegno per il proprio territorio, una garanzia sì, di essere tutelati da improvvisi cambi di direzione o di potere. In una terra dove è palese il basso livello della classe dirigente, rimanere, combattere, impegnarsi per il suo sviluppo è esso stesso motivo di lode, motivo di premio, motivo di orgoglio. Io non sono 'ndranghetista, ma spero si riesca a costruire una nuova Locride, che protegga chi le vuole bene sia dalle armi che dalle manette, una terra che ricostruisca una classe dirigente che porti benessere attraverso il lavoro, la ricerca e la programmazione. Rosario Vladimir Condarcuri
È stato sottoscritto giovedì 24 maggio, presso il Palazzo De Agostino nel Comune di Canolo, un Protocollo di Legalità tra la Prefettura di Reggio Calabria, l’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte, la Città Metropolitana e i Comuni del Parco. Il Protocollo ha l’obiettivo di ampliare l’ambito delle attività di prevenzione e contrasto ai fenomeni corruttivi e ai tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nel settore degli appalti di lavori pubblici, concessioni, forniture e servizi, legati alla salvaguardia ambientale, al fine di garantire una sana e corretta crescita socio-economica dell'area compresa all'interno del Parco. Inoltre, il Protocollo si propone di: promuovere e tutelare la legalità, anche mediante mirate iniziative di dissuasione di ogni forma di condotta illecita, compresi l’occupazione arbitraria di immobili e lo smercio di beni contraffatti o falsificati; promuovere il rispetto del decoro urbano e del verde pubblico; promuovere l’inclusione, la protezione e la solidarietà sociale mediante azioni e progetti per l’eliminazione di fattori di marginalità. La firma dell'Intesa rappresenta un ulteriore tassello nel percorso continuo e costante di affermazione della legalità che caratterizza l’attività amministrativa del Parco e raffor-
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L’anniversario di Gianluca Congiusta e il walzer d’addio che estinguerà la Locride
In “Note di Memoria per Gianluca Congiusta” il soffitto era basso, la notte Ramadan. C’era gente a Piazza Portosalvo, giovani soprattutto, gli ultimi, quelli che dicono di voler resistere ma che fuggiranno a digiuno. Si sa, non c’è mica bisogno della Suprema Cassazione per intuire quel necessario walzer d’addio che estinguerà la Locride. C’erano quattrocento persone a ridosso del palco e quelli di Libera e i cantanti che hanno partecipato al dolore della famiglia Congiusta ricordando quel 24 maggio barbaro dove i topi hanno vinto sugli uomini e la fogna ha invaso la piazza sradicando gli argini. Non c’erano i topi giovedì sera, né i loro re che comandano sotto i baffi; sono rimasti nei tombini, laggiù nella faglia, ma alla prima occasione la piazza se la riprenderanno con o senza canna mozza. La colpa è nostra se “loro” non vogliono più starsene sottoterra e hanno licenza di agire da faraoni alla luce del sole. Per interi decenni, confondendo l’onore con il disonore, abbiamo concesso rispetto e ora ci lamentiamo se le note sono diventate brutali, sempre più disperate. Eppure eravamo bella gente che si godeva il mondo mentre passava dai nostri paesi. La 106 era viva, i benzinai accesi, il futuro frizzante, l’estate profumata e la culla strillava. Poi abbiamo concesso le chiappe alle fruste di guardie e ladri, falangisti e pidocchiosi, al timore che c’ha fregati e anche se non lo vogliamo ammettere, sappiamo fare solo gli indovini su facebook. Non ci rimane nient’altro, i fuochi brillano altrove, lontano. E mentre noi non esistiamo, la fiumara, come diceva Antonio Delfino, continua a scorrere omertosa sotto i nostri balconi e lo stato mostra la faccia feroce di “sua eccellenza” Mori all’inizio e il perizoma del Grande Fratello alla fine. Sono passati tredici anni dalla morte di Gianluca Congiusta, i peggiori anni della storia sidernese, senza ambizione, fiducia; senza passato né futuro; un buco che ha risucchiato la città più popolosa e più mafiosa (secondo le stime degli esperti) della Locride è divenuto più nero, pesante, profondo. La realtà è questa e la colpa è palese: le città sono come gli essere umani che le abitano, scriveva Victor Hugo, ahinoi. Jim Bruzzese
za il sinergico percorso Istituzionale tra Ente Parco e Prefettura di Reggio Calabria, già avviato attraverso l’efficace azione di contrasto al fenomeno “Vacche Sacre”, foriero di risultati particolarmente incoraggianti tanto nell’immediatezza, quanto in prospettiva. In relazione all'azione di contrasto al fenomeno degli "Animali vaganti" condotta dalla Prefettura di Reggio Calabria, i Sindaci della Locride, hanno manifestato la loro soddisfazione per l’efficace strategia elaborata dal Prefetto Michele di Bari, che ha permesso di interrompere la spirale di illegalità incancrenitasi nel tempo, dichiarando la loro incondizionata disponibilità a collaborare con la Prefettura e le Forze di Polizia in ogni azione di contrasto che si riterrà di intraprendere. “Si va componendo e perfezionando – ha dichiarato il Presidente dell'Ente Parco Giuseppe Bombino - un quadro di riferimenti preordinati alla prevenzione e alla rimozione degli ostacoli che impediscono una sana e corretta crescita del nostro territorio. Il protocollo – conclude Bombino – rappresenta uno strumento volontario, integrativo della già evoluta normativa che la Comunità del Parco adotta per difendere ed esaltare la bellezza della nostra Montagna”.
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LA SeTTIMAnA
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politica
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In occasione della ricorrenza della strage di Capaci, il sindaco di Africo, Francesco Bruzzaniti, si è recato a Grosseto per partecipare alla manifestazione “Tra arte e legalità”, presso la quale ha ricevuto una calorosa accoglienza da parte dell’Amministrazione Comunale e della scuola Galileo Galilei.
Intervista immaginaria al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, l'Avvocato degli Italiani, nel cui curriculum vitae ci sono più cose strane che in una puntata di Voyager di Giacobbo.
Un premier tuttofare “
“Difenderò gli italiani da ogni male, da ogni avversità, da ogni ingiustizia, imbroglio o menzogna, con il mio gonfalone dispiegato al vento contro il sole nascente al mattino!”
LIDIA ZITARA
- Egregio dottor Conte, grazie per il tempo dedicato alla nostra piccola testata… - Figurati cara, è sempre un piacere rivederti. Ma… sei dimagrita o sbaglio? - Eh sì, dottore, un pochino… trenta chili. - Trenta? Te ne davo di meno. Brava, quasi non ti riconoscevo, sembri un’altra persona! Eh, sai, non te lo volevo dire, ma prima eri un po’ cessa. Ora che ti guardo bene sei una gran fregna. Per me pure Silvio una bottarella te la darebbe, anche se sei un po’ tardona, eh! - Grazie dottore, non appena apre bocca si sente la sua finezza, il suo garbo, la sua umanità! - Eh sì, cara, io sono l’Avvocato degli Italiani! Li difenderò da ogni male, da ogni avversità, da ogni ingiustizia, imbroglio o menzogna, con il mio gonfalone dispiegato al vento contro il sole nascente al mattino! - Dottò, è una scena un po’ Tolkien, però: già vista, si aggiorni! Ma tornando alle avversità, in queste include, che ne so, per dire… il neofascismo, il razzismo, lo spread, il dissesto idrogeologico, o cose ancora peggiori come Pinterest e i “buongiorno caffè” su WhatsApp? - A proposito, dammi il tuo numero che ti metto nella mia chat del buongiorno… sai, ci volevo mettere anche quella bambolotta della figlia di Lattanzi, ma lei non ha accettato l’amicizia, maledizione! Come icona del gruppo ho messo questa foto, ti piace? Avevo il ciuffo un po’ alla Sgarbi, mi dona, che dici, mi dona? Me lo faccio ricrescere? - Dottore, ma qui lei ha trent’anni! - È una foto di qualche anno fa, ma chi se accorgerà mai? - Ma sì, la usi pure, dottore! Tanto ormai nel suo curriculum vitae ci sono più cose strane che in una puntata di Voyager di Giacobbo! Ma quanto ha dovuto “perfezionare i suoi studi”, scusi? - Non scherziamo su questo punto perché sono suscettibilissimo! Non sai quanto impegno ci vuole per ottenere una perfetta pronuncia inglese! - Per carità, dottore, non lo metto in dubbio, ma lei a stento spiccica due parole in italiano messo in croce… - Ma guarda che io ho un vocabolario ricchissimo in inglese! - E dove ha studiato, sentiamo, ce lo può rivelare questo mistero? - Nessun mistero, guarda! Io ho studiato sull’opera della Settima Arte. - Cioè, sta dicendo che ha guardato un sacco di film in lingua originale? - Yessa! - Ah! E che film erano? -“Miss Des Moines goes to Dallas”, “Miss Des Moines goes to Las Vegas”, “Miss Des Moines goes to Sausalito”… - (…) Ehm, dottore, ma quelli mica c’era bisogno di andare a Oxford per vederli, si scaricano da internet!
- Be’, ma poi devi far pratica sul campo, capisci, mettere alla prova il tuo livello di pronuncia. Il problema non è tanto capire quello che dicono, ma farsi capire quando parli. - Ahhh… e lei parlava, dottore? - Lei chi? Miss Des Moines? Non tanto a dire il vero. Ah, scusa, mi è arrivata una notifica su WhatsApp nel gruppo dell’Eredità. - L’Eredità il gioco? - Sì, mi voglio proporre come conduttore. Una o due lampade e sono identico a Carlo Conti, tanto il cognome è quasi uguale, una limatina al curriculum, chi vuoi che se ne accorga? Una volta che finisco qui, magari mi butto in TV, tanto i maschi li tengono finché muoiono, mica come le femmine che a quarant’anni le riciclano nei talk show del pomeriggio. Mi spiace che ho il menisco, perché sennò mi proponevo come sosia di Bruno Conti, guardami la mascella, eh, c’è tutta, no? - Eeeeh, pure i capelli! Uguali uguali! Peccato che è morto altrimenti poteva passare pure per Febo Conti, voce a parte, s’intende! Dottò, scusi, ma lei canta pure? Suona? No, perché se sa fare un po’ di jazz, ma pure due note, potrebbe passare per Paolo Conte. Si fa crescere i baffi, ché le stanno anche bene e l’aiutano a rimorchiare! Dai! - Sai che è una bella idea? Però i baffi… non mi invecchiano? - Noooo, dottore, e se la invecchiano, ci penso io, le tolgo tutte le rughe con Photoshop, un lavoretto pulito pulito sulla carta d’identità che non se ne accorge nessuno!
In seguito alla morte di Lina Caccamo, investita il 9 marzo, l’Amministrazione Comunale di Siderno ha accolto l’interrogazione del PD e installato in via Macrì dei dissuasori in prossimità delle strisce pedonali al fine di obbligare gli automobilisti a moderare la velocità e ridurre il pericolo di incidenti.
In occasione dell’assise utile a votare il rendiconto di Gestione 2017 del comune di Siderno, è stato approvato anche il subentro in Consiglio di Gabriella Boccuti, che prenderà il posto di Maria Teresa Fragomeni, chiamata a ricoprire l'incarico di assessore regionale al bilancio alcune settimane fa.
Giovedì mattina, presso l’Istituto per Geometri di Siderno, sono stati inaugurati i nuovi laboratori del settore enogastronomico dell’Istituto alberghiero “Dea Persefone” di Locri, che vanno ad ampliare l’offerta formativa ridotta in seguito all’inchiesta “€uroScuola” portata a termine nell’aprile 2017.
Rredazionale
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Food & Fashion, all'Ottagono il cibo è di moda
Moda e cibo, un binomio perfetto chiamato a soddisfare il massimo piacere. Si pensi, ad esempio, alla capacità di un bel calice di vino di spazzare via il grigiume di una giornata storta, oppure alla terapia dello shopping, tanto amata dalle donne, per trovare sollievo da un periodo "no". Un'accoppiata davvero vincente quella della moda e del cibo, su cui hanno deciso di puntare Antonio e Antonella Fuda de l'Ottagono, negozio di abbigliamento di Siderno che dal 1985, grazie ai suoi marchi e all'impegno del suo staff, regala qualità e stile. Domenica scorsa, Antonio e Antonella Fuda hanno organizzato l'originale evento Food & Fashion, una serata all'insegna della moda e del buon cibo locale. Alla passerella, che ha visto sfilare l'eleganza di giovani del territorio, con indosso gli abiti della collezione Primavera-Estate 2018, è stata abbinata una ricca degustazione di prodotti tipici. Preziose bontà del territorio hanno deliziato i palati dei numerosi invitati: dal caciocavallo di Ciminà offerto dall'Azienda Agricola Romano, al pro-
sciutto e la mortadella prodotti dalla Gastronomia Macelleria Commisso di Siderno, dal greco D.O.C. di Bianco delle aziende vinicole Maisano e Baccellieri al pane profumato e fragrante offerto dal Panificio della Nonna e dalla Bottega di Canolo; e, ancora, dalle birre artigianali del Birrificio JFour di Caulonia e dell'Officina PAB di Locri alle gustose bibite al bergamotto dell'Agro-pic di Cirella, dai deliziosi piatti del Cafè Restaurant Manhattan di Siderno alle mozzarelle del Caseificio Il Principe di Siderno; dagli irresistibili vini Viglianti di Natile, Feudo Gagliardi di Caulonia, Altomonte di Palizzi, Tenuta Dioscuri di Bianco ai cocktail realizzati da Davide Ruso e dal plurimpremiato Niccolò Bolognino del Top. Ad allietare la serata la musica degli Hostaria numero quattro di Palmi. Un evento fresco, insolito che ha solleticato l'appetito e il buon umore e che, dopo anni di amore-odio, ha visto finalmente la moda patteggiare per il cibo.
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Siderno, alla fine si è inceppato qualcosa...
È finita la stagione calcistica 2017/2018 del Siderno calcio, con alti e bassi: prima parte bene, seconda parte un po' meno. Nel girone di ritorno, infatti, con la squadra incompleta tra abbandoni e qualche infortunio (gli abbandoni di Okoroji, Pizzoleo e Ciccone), non me ne voglia il resto della rosa, non si poteva fare di più, anche se nello spareggio con il Castrovillari abbiamo avuto un po' di sfortuna con il palo colpito da Papaleo nei minuti finali dei supplementari. Poteva finire diversamente arrivando secondi e facendo i play off con questa posizione? Forse sì, comunque la società aveva costruito una buona squadra, non per la vittoria del campionato; c’erano formazioni superiori a noi, almeno sulla carta, con molti soldi spesi. Noi siamo partiti per entrare nei play-off e ci siamo stati, ma il rammarico è non aver conquistato il secondo posto, dopo essere partiti uniti e vincenti primi in classifica e per molto tempo con tanti punti di vantaggio, in primis proprio sul Castrovillari. Abbiamo buttato via un tesoro di punti conquistato nella prima parte, questo il rammarico. Nella seconda parte, invece, male, molto male: la squadra non era più unita come prima e piano piano gli altri camminavano mentre noi abbiamo rallentato troppo. Si è inceppato qualcosa, in tutti i reparti - società, staff, tecnico - e non si è gestita bene la situazione dei calciatori andati via. Comunque vorrei salutare tutti, la società e soprattutto i tifosi, l'anima vera di tutto, e infine lo staff. Quando si lavora si può sbagliare qualcosa, è umano; non so il futuro di questi dirigenti, ma qualsiasi cosa sarà, la storia e la maglia rimangono sempre, dirigenti e calciatori passano, forza SIDERNO sempre e comunque! Un saluto particolare a Vincenzo Pasqualino, il custode che va in pensione, un'istituzione per la città sportiva e non. Auguro buone vacanze a tutti… Giuseppe Belligerante
A Rinaldo Chiera Il telefono della persona chiamata potrebbe essere spento o non raggiungibile! Prova a richiamare più tardi! Ho provato e riprovato ma nulla. Solitamente quando non riuscivo a sentire Rinaldo per molto tempo inviavo un sms ad Alberto, amico comune, che mi tranquillizzava. Non l’ho fatto stavolta e per circa 1 mese e mezzo non ho avuto notizie. Poi incontro un amico che mi gela con: lo hai saputo che Rinaldo è morto? Ho chiamato Alberto e speravo smentisse ma così non è stato. Un ictus lo ha colpito e se n’è andato il 21 marzo. Mi risuonavano in testa i versi del poeta inglese John Donne: Non chiedere mai per chi suona la campana, essa suona per te! Mai come questa volta la campana ha suonato per tutti noi! Era discreto e gentile, mai in tanti anni di conoscenza l’ho sentito con timbro di voce alterato. Il sorriso non si spegneva mai dal suo volto. Anzi sì. Una volta sola il 4 marzo del 1987, quando cadde nel sonno profondo del coma diabetico. Ma si riaccese dopo 17 giorni, il 21 marzo. Ci fu gran festa per il suo risveglio. Un pomeriggio primaverile assieme a Totò Pellegrino ammiravamo le gole Mazzuccheri, strette tra monte Gallo con la grotta dei Re e i dirupi di Cioni in cui è incastonata la grotta delle Fate, dal piazzale del municipio di Placanica e un paesano ci indirizzò a Raimondo, suo fratello, il quale ci mise in contatto con lui. Fu una conoscenza che aprì una finestra su un territorio da noi poco indagato. Rinaldo divenne una guida per la nostra associazione e ogni anno ci preparava percorsi su sentieri impegnativi ma suggestivi. In agosto organizzai un’escursione nel letto della fiumara Precariti e Rinaldo venne a salutarci pur non riuscendo a scendere dall’auto. Aveva problemi di deambulazione, negli anni la patologia diabetica lo aveva ferito nel corpo ma non nello spirito. Dopo lo sentivo telefonicamente e non si lamentò mai della sua condizione≠ . Questa terra ha perso molto ma tanto ne ha guadagnato il Paradiso. Ciao Rinaldo te ne sei andato lo stesso giorno della tua rinascita. Buon Cammino! Arturo
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La giostra di San Luca e gli avventizi giostrai A San Luca si costruiscono carriere alle spalle dei sanlucoti la cui, cattiva, fama attira mosche e mosconi come la “vrosa” delle mucche che hanno ruminato erba fresca.
Cinque tiri 100 lire! Imboniva il giostraio del tiro al bersaglio sulla piazza del paese nella ricorrenza del patrono. Mario Nirta nel suo “Scherza coi Santi…” così tratteggia: Per la festa del patrono una strana atmosfera aleggiava sul paese … con la speranza che si ripetesse per sempre uguale. Un modo fatato di voler imprigionare il tempo, pur senza impedirne il naturale scorrimento. E così, nell’economia della favola, non solo ogni categoria, ma anche le singole persone, avevano un ruolo ben delineato, statico, che, col passare degli anni, sarebbe diventato definitivo e molto spesso ereditario. Altri tempi quando si pagava, oggi si può tirare gratis al bersaglio San Luca e vincere anche un premio. Qui si costruiscono carriere alle spalle dei sanlucoti la cui, cattiva, fama attira mosche e mosconi come la “vrosa” delle mucche che hanno ruminato erba fresca. La contraddizione che caratterizza il paese è che convivono benissimo il diavolo e l’acqua santa. A San Luca, affermano i campioni dell’antimafia, si fa e si disfa la cupola della “ndranghita” e Polsi di San Luca è il centro della devozione mariana. A San Luca sono nati e vissuti, sempre a detta dei tutori della legge, i maggiori e i minori che hanno avuto e hanno la supremazia a livello locale, nazionale e internazionale. San Luca ha anche dato i natali oltre che all’ormai abusato, per meriti calcistici, Corrado Alvaro e al mariologo padre Stefano e Fiores anche a migliaia di onesti padri di famiglia che si fanno onore quotidianamente dentro e fuori il suo territorio e che sono talmente tanti da non poter essere elencati. Ben si adatta la protezione del Santo cui fu intitolato il nuovo paese
I calabroni di Siderno Quando si vive al Sud, in un paese fatto città con provvedimento del Presidente della Repubblica, per la schiera di pensionati di ogni estradizione sociale, l’unico spasso per ingannare il tempo è la passeggiata sul corso principale. D’inverno la mattina fino a mezzogiorno e mezzo, d’estate la sera dalle 18 in poi. Le schiere di persone – sarebbe il caso di chiamarli personaggi, perché tali si sentono – con indosso i vestiti della festa iniziano la passeggiata o stanno seduti nei sedili di legno, predisposti dal comune da una parte e dall’altra del corso, sui marciapiedi. Ultimamente i soliti furbi paesani, prendono le panchine e le sistemano a piacimento vicino ai loro esercizi! Nessuno interviene per ricordare che questo non si può fare! Si parlava dei pensionati, che passano il loro tempo a passeggio, questo è bene perché il movimento è salute. Sono divisi in gruppi aggregatesi spontaneamente, senza particolari idee politiche o altri intendimenti, come lo sport. Arrivano e, come una squadra, vanno insieme; a volte stanno ore seduti su una panchina guardando le altre squadre che camminando passano davanti a loro. Ora entra in funzione la lingua, si discute del più e del meno, parlando e sparlando di tutti e di tutto. La politica va per la maggiore, lo sport segue ma in terza posizione, se non in prima, è il pettegolezzo! In questa specialità non bisogna dimenticare un personaggio, più unico che raro, che per la sua voglia di primeggiare non trova giusta sistemazione in un gruppo, pertanto gira errabondo di gruppo in gruppo sparlando ora di questo e ora di quello, ma rendendosi odioso a tutti tanto che al suo arrivo tentano di evitarlo! Le giornate trascorrono, poi, alcuni spariscono, partono per l’ultimo viaggio, qualche laconico commento ma niente di più, forse ognuno pensa a chi sarà il prossimo e magari si chiede: e se dovesse toccare proprio a me? Scongiuri d’ogni tipo, non sia mai! Ci sono anche quelli che non passeggiano sul corso, quelli dei club riservati. Loro vivono un po’ più in alto e giudicano il prossimo ignorante e stupido! Evidentemente non hanno mai avuto occasione di fare un minimo di introspezione! Sai la sorpresa! Accanto vegetano ben conservati, le classi superiori, non per cultura o conoscenza, ma per censo; hanno la puzzetta sotto il naso, per abitazione le ville, ora per lo più deserte, o le case di campagna; nel paese grandi palazzetti, ereditati dagli avi o dai parenti sterili. Anche loro, non spesso, s’incontrano sul corso o d’estate sul lungomare, sghignazzano e ridono d’ogni cosa, senza ritegno, accompagnati da una pletora di basso ceto che li asseconda in ogni dire. Ogni tanto s’incontrano dei personaggi molto modesti, ma che nei tempi passati hanno svolto mansioni di dirigenti culturali, o intrapreso spostamenti con gruppi, in paesi lontani dal corso, dalla solita passeggiata, facendo notare l’esistenza di altre culture e ampliando in modo enorme, per i partecipanti, l’orizzonte al di là del paese, della provincia e della nazione! È stato il tempo delle rondini, anche se i calabroni son rimasti a perpetuare il modus vivendi dal quale nessun paesano riesce a elevarsi e sfuggire! Brown Jo
dopo la distruzione di Potamia. San Luca è il protettore di pittori e degli scultori, soprattutto quelli importati, essendo stato egli colui che meglio dipinse l’umana fisionomia del Salvatore, la sua mansuetudine, le sue attrazioni verso i poveri e i derelitti, le donne e i peccatori, appunto! Ma qualcosa si muove. Ecco la nuova strada per Polsi, celebrata urbi et orbi, che permetterà di sottrarre il sito all’isolamento e, quindi, al malaffare. Si perché il malaffare si consuma nei posti sperduti e non nelle capitali finanziarie o nelle cattedrali borsistiche mondiali. È con le vacche che si comanda mica con gli sghei! Nella trattativa per la vendita di Alitalia sembra spuntare una manifestazione d’interesse della compagnia venezuelana Albatros a patto che si realizzi presto l’aeroporto del Bonamico e degli amici degli amici del Bonamico. Creerebbe il giusto equilibrio con Gioia Tauro tirrenica che ha il porto per i suoi traffici. Ormai i pellegrini sudamericani richiedono la via aerea. E allora ben s’inquadra l’annunciata sindacatura del massmediologo Klaus Davi che darebbe il tocco finale all’emancipazione del paese. Il dizionario della lingua italiana Sabatini Coletti alla voce massmediologo riporta: Studioso, esperto dei problemi relativi ai mezzi di comunicazione di massa. Il problema di San Luca, dunque, è che non viene pubblicizzata bene mica l’occupazione o i servizi sociali. Un modo fatato di voler imprigionare il tempo, pur senza impedirne il naturale scorrimento. Arturo Rocca
LA SCOMPARSA DI PASQUALE TRICHILO
Arrivederci vecchio leone Arrivederci, vecchio leone, sei finalmente in pace con la compagna di sempre che mai avresti voluto lasciare sola. Sicuramente avrai lavori nella vigna del Signore con amore la tua Famiglia
A un fratello che fino all’ultimo respiro mi ha detto “Ti voglio bene” Un FRATELLO è uno dei DONI più grandi che possano capitare nella vita… “MIO FRATELLO”: non esiste definizione più bella, più dolce per descrivere un’altra persona… MICHELE MIO… FRATELLO MIO CARO… oggi sarebbe dovuto essere un giorno di festa... saremmo dovuti stare tutti insieme a festeggiare il tuo compleanno. Il tuo bel vestito lo avresti dovuto indossare questa sera per festeggiare con i nostri amici che avevi invitato per il tuo tanto atteso compleanno. Non avresti dovuto indossarlo in una bara… non riesco a trovare conforto davanti alla tua morte… alla morte di MIO FRATELLO. Un fratello che tanto mi ha amato e che mi ha sempre detto, fino all'ultimo respiro, TI VOGLIO BENE. Neanche la mia FEDE mi conforta, non mi consola per la morte di MIO FRATELLO. Fratello mio, non riesco a trovare un motivo perché mi sia stato tolto un affetto così caro come il tuo… Sei stato un fratello tanto affettuoso e tenero. Ti abbiamo custodito fino alla fine come un gioiello raro, a nulla è valso il nostro lavoro e il nostro amore davanti alla tua morte improvvisa, ancora NON mi sembra vero che tu MICHELE MIO non ci sia più ad aspettarmi al rientro dal lavoro… Dicono che c’è un motivo per la tua morte, dicono che il tempo guarisce il dolore, ma non esiste motivo e non c’è ragione che mi farà dimenticare MIO FRATELLO. Nessuno conosce l’angoscia che si cela dietro il mio sorriso, perché nessuno potrà mai riportare indietro un FRATELLO come te. Urlerò a tutti quanto tu sia stato importante per me e chi è stato MIO FRATELLO… e sentiranno le mie grida fino al cielo: là tu sorriderai è capirai il BENE che ti ho voluto anche se non sono stato in grado di dimostrartelo fino in fondo, FRATELLO MIO. AUGURI MICHELE … AUGURI FRATELLO MIO… Tuo fratello ANTONIO
R 27 MAGGIO - 12
elezioni
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Le Elezioni Amministrat Ionica, due comuni in cu larghe intese. Per sapere 4 domande ai candidati
le domande Locri
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A Locri Pier Emilio Leone ha scelto Giovanni Calabrese perché crede nel cammino intrapreso cinque anni fa, mentre Maria Teresa La Rosa crede che solo Vincenzo Carabetta possa far guardare la città a un futuro fatto di programmazione oculata e integrazione. Al giovane Marco Cavaleri, che vuole cambiare attraverso una critica costruttiva le cose non tanto per il futuro dei nostri figli, quanto già per il nostro presente, si contrappone poi Carlo Previte, che sogna una città che i giovani possano rendere viva tutto l’anno.
Pier Emilio Leone - Tutti per Locri 1. Durante la legislatura Calabrese ho visto la città cambiare in meglio in ogni settore. Posso solo esprimere pareri positivi per quanto è stato fatto ed è esattamente per questa ragione che ho deciso di sostenere questa ricandidatura e di essere parte di questo cammino. 2. Sarebbe inutile nascondere che i problemi di Locri restano molteplici. A parer mio, per dare maggiore impulso alla nostra città servirebbe istituire una scuola di educazione civica con obbligo di frequenza per gran parte dei nostri concittadini. Più concretamente, invece, bisognerà lavorare alla realizzazione di un asilo nido comunale, che serva soprattutto per le famiglie bisognose. Ultimo, ma non meno importante, servirebbe una scuola di cultura politica che formi i futuri amministratori locali cancellando la figura del politico che si arroga il diritto di dire fandonie al popolo, una collettività che merita di essere messa al centro dell’attività
di ogni buon gestore della cosa pubblica. 3. Con tutto il rispetto per i nostri avversari non voglio entrare nel merito del loro programma elettorale, ma limitarmi a rimandare alla risposta precedente. 4. Fin da giovanissimo il mio sogno per Locri è stato poter dare un contributo fattivo alla sua crescita, indipendentemente da quale forma esso potesse assumere. Se sarò eletto, sono certo che, sotto la guida di Giovanni, potrò realizzare questa mia volontà, alla quale spero di poter dare seguito anche in qualità di semplice cittadino qualora la votazione non desse l’esito sperato.
Maria Teresa La Rosa - Scelgo Locri 1. Non ho visto la città migliorare quanto avrebbe dovuto in alcun settore e questo, ritengo, principalmente a causa di una forte chiusura della macchina amministrativa nei confronti della popolazione. 2. Il più urgente è certamente lo stato di pre-dissesto, ma viviamo anche un grave problema ambientale dovuto al ritardo atavico nell’avvio della differenziata, indispensabile per dare un’immagine più pulita a un paese che, non dimentichiamolo, è stato punto di riferimento della civiltà magnogreca. Altro elemento del quale occuparsi in tempi brevi è la gestione del piano spiaggia e del periodo estivo, che doveva essere indubbiamente affrontata con maggiore oculatezza. 3. A causa del poco coinvolgimento della popolazione. È stato proprio il problema
democratico a spingere la nostra lista all’impegno politico, che vuole contrapporsi alla volontà accentratrice esercitata dall’attuale amministrazione. Questo, unito alla volontà di cambiamento dei nostri giovani e al trascorso dei membri di maggiore esperienza, ci rende la scelta più completa per dare un nuovo volto al paese. 4. Sogno la riapertura del canale democratico e l’avvio di una dialettica politica che superi gli steccati ideologici creati dalla precedente amministrazione. Dobbiamo essere proiettati al futuro attraverso una programmazione oculata, una grande attenzione alle fasce deboli e all’integrazione, aspetti che sono mancati negli ultimi anni e che hanno impedito a Locri di avere quello slancio utile a guardare con fiducia al futuro.
Marco Cavaleri - Tutti per Locri 1. Sono stati portati a termine tutti gli interventi relativi alle opere pubbliche: realizzazione dei marciapiedi, isola ecologica, interventi nel settore dell’edilizia scolastica… ricorrendo anche al meccanismo del project financing. Le strutture sociali e sportive sono state riqualificate, sono stati adottati Piano Strutturale e Piano Spiaggia, è stata realizzata la manutenzione del patrimonio comunale, varato il progetto della raccolta differenziata e Locri è divenuto capofila del distretto socio-sanitario, dimostrando attenzione a progettazione e cittadini bisognosi. 2. Bisogna chiarire la situazione economico-finanziaria dell’Ente, sensibilizzare la politica in merito alle condizioni dell’ospedale e i cittadini sull’importanza della differenziata, stimolando la riqualificazione delle periferie e il miglioramento del verde pubblico.
3. Perché noi garantiamo continuità e che una squadra coesa, affrontati i problemi ereditati dalle precedenti amministrazioni, lavori per realizzare cose nuove. 4. Voglio far sentire rappresentati i cittadini e realizzare ciò che può essere sintetizzato con l’acronimo P.A.C.E.: Partecipazione dei giovani alla vita politico-sociale; Ampliamento delle vedute che garantisca a Locri di ricoprire un ruolo di primo piano nella Città Metropolitana; Conoscenza di Locri non per la cronaca, ma per le bellezze paesaggistico-culturali; Ecologia, perché dando alle famiglie spazi verdi dove trascorrere il tempo libero e rispettando l’ambiente dimostreremo il nostro grado di civiltà.
Carlo Previte - Scelgo Locri 1. Purtroppo la trovo molto poco cambiata. Si può e si deve fare molto più di quanto è stato fatto per tirare fuori tutte le risorse di cui Locri dispone e ridarle il ruolo che merita in virtù della sua storia. 2. Bilancio, dissesto e ospedale: i primi due, collegati tra loro, dovranno essere affrontati con attenzione per cercare di comprendere come lavorare sul bilancio e riuscire a sfruttarlo senza incorrere in ulteriori bocciature da parte della Corte dei Conti, e quindi quali contromisure adottare per affrontare il dissesto con un efficace piano di rientro. Per ciò che concerne l’ospedale, invece, è imperativo lavorare in sinergia con l’Azienda Sanitaria Provinciale anzitutto per assumere personale medico, infermieristico e OSS mai foraggiato dopo le ultime tornate di pensionamenti.
3. Non vorrei soffermarmi sulle debolezze dei nostri avversari, ma sottolineare piuttosto che la nostra forza risiede nel giusto mix tra giovani e adulti, in grado di bilanciare al meglio le idee innovative con l’esperienza. 4. Vorrei abitare una città viva 365 giorni l’anno e penso che ciò si possa realizzare sfruttando la nostra posizione geografica e valorizzando gli scavi archeologici e il museo, cosa che può divenire realtà grazie alla sinergia non solo con Rossella Agostino ma anche con l’Archeoclub, che da tempo lavora in maniera encomiabile. Importante sarà poi la sinergia con gli altri comuni e dare voce ai giovani, elemento sul quale stiamo già lavorando con la costituzione della consulta giovanile.
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Com’è cam la sua c negli ul cinque a
e ai candidati
tive del 10 giugno chiameranno alla urne i cittadini di Locri e Gioiosa ui i due sindaci uscenti dovranno confrontarsi con i candidati di altrettante e come le liste stanno affrontando la campagna elettorale abbiamo rivolto più giovani e a quelli più esperti di ogni movimento politico.
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mbiata città ltimi anni?
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Quali sono i problemi che la prossima amministrazione deve affrontare con la massima urgenza?
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Perché la ricetta dei vostri avversari è meno efficace della vostra?
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Qual è il suo sogno per la sua città e, qualora fosse eletto, come pensa di realizzarlo?
Gioiosa Ionica
A Gioiosa Ionica Alfredo Papandrea conta di mettere la sua esperienza nel volontariato al servizio del buon operato di Salvatore Fuda, ma non è dello stesso avviso Riccardo Modafferi, che ha scelto Tito Greco a causa del generale immobilismo dell’attuale amministrazione. Tra i candidati giovani, Serena Palermo vuole assicurare continuità alla res publica gioiosana, tesi che avrebbe voluto esporre in un confronto diretto con la sua controparte Andrea Tropea, che il suo sogno di recuperare il centro storico ce lo ha invece raccontato via mail.
Alfredo Papandrea - Gioiosa Bene Comune 1. Negli ultimi 5 anni Gioiosa ha vissuto un graduale ma costante miglioramento e sviluppo. Il paese è più pulito e organizzato rispetto al passato come evidente a chi vive e frequenta quotidianamente il paese. 2. Le priorità della nuova amministrazione saranno il completamento delle strutture scolastiche, l’estensione della raccolta differenziata a tutto il territorio comunale (perché non facciamo cittadini di serie A e di serie B), il potenziamento della fruibilità del Naniglio, che merita la giusta valorizzazione dal punto di vista turistico, il completamento dello stadio comunale per consentire alla nostra squadra di potervi disputare le partite ufficiali di campionato. 3. Leggendo il programma di “Cambiamo Gioiosa” ho notato che la maggioranza delle proposte avanzate dalla lista sono già state realizzate o messe in cantiere dall'amministra-
zione uscente, pertanto vorrei che i miei concittadini dessero ancora una volta la loro fiducia alla squadra del sindaco Fuda per consentirci di completare il percorso già iniziato e avviare nuovi progetti per lo sviluppo della nostra comunità. 4. Con la mia ormai decennale attività nel volontariato, desidererei una maggiore attenzione verso gli anziani soli e i disabili, oltre che misure di sostegno scolastico per i ragazzi portatori di handicap. Immagino uno sportello di relazioni con il pubblico, presso il quale il cittadino possa parlare dei suoi problemi e cercare di trovare una soluzione. Naturalmente, Gioiosa deve essere il paese dell'accoglienza.
Riccardo Modafferi - Cambiamo Gioiosa 1. C’è stato un cambiamento ma gli aspetti positivi sono largamente inferiori alle potenzialità inespresse e alle promesse. L’amministrazione Fuda, si propose di porre un freno all’evasione fiscale, diminuire i costi del comparto rifiuti, agire sul comparto dell’acqua… ma oggi siamo pressoché al punto di partenza. 2. In sostanza, quelli che non sono stati risolti: il raggiungimento degli obiettivi minimi di differenziata, la gestione del servizio idrico, l’arredo urbano, la difesa del verde pubblico e la correzione della viabilità cittadina, l’accessibilità e la tutela dei diritti dei portatori di handicap, l’agibilità del campo sportivo, la valorizzazione dell’area del Naniglio e del centro storico, la realizzazione del nuovo Liceo Scientifico e del Palazzetto dello Sport, la gestione delle iniziative estive e la rivalutazione del mercato domenicale.
3. Sindaco e maggioranza portano all’attivo la realizzazione di opere pubbliche in gran parte ottenute per merito di altre amministrazioni. Rare volte si sono aperti al confronto con i cittadini e con le minoranze in consiglio, in barba alla predicata partecipazione democratica alle scelte amministrative. 4. Abbiamo già dichiarato che serviranno pochi punti programmatici realmente attuabili. Una volta chiara la situazione finanziaria formuleremo proposte, tempi e modi di realizzazione non chiedendoci, come esortava il presidente Kennedy, che cosa può fare il nostro paese per noi; ma chiedendo a noi stessi che cosa possiamo noi fare per il nostro paese.
Serena Palermo - Gioiosa Bene Comune 1. La città è cambiata tantissimo, soprattuto dal punto di vista del decoro urbano e della pulizia. All’insediamento del sindaco Fuda, infatti, Gioiosa era costellata da montagne di spazzatura, eppure oggi, grazie al grande impegno dell’amministrazione, ci è stato restituito un paese pulito e invidiato dalle tutte le comunità limitrofe. La città, poi, è diventata un vero e proprio cantiere a cielo aperto grazie al varo di progetti importanti come quelli relativi alle scuole, alla realizzazione della piazza della vecchia stazione, alla riqualificazione della frazione Bernagallo e al rifacimento della pavimentazione del centro storico, che certo hanno contribuito al grande afflusso di turisti che abbiamo registrato negli ultimi anni. 2. È necessario affrettare la cantierizzazione di alcuni progetti già varati, come il rifacimento della rete fognaria, l’entrata a pieno regime della raccolta differenziata porta a porta
e il completamento delle opere scolastiche o del campo sportivo, per il quale è già stato depositato al genio civile il progetto esecutivo per il rifacimento degli spogliatoi. 3. Perché noi diamo continuità, mentre i nostri avversari si sono concentrati su una campagna denigratoria nei nostri confronti. 4. Ho cominciato a realizzare il mio sogno cinque anni fa impegnandomi al fianco del sindaco Fuda, in grado di fare il bene della nostra comunità e di ridare lustro al paese. Se venissi eletta, comunque, vorrei impegnarmi per migliorare ulteriormente la comunicazione in ambito culturale.
Andrea Tropea - Cambiamo Gioiosa 1. Numerosi problemi su cui i cittadini aspettavano risposte continuano a rimanere irrisolti: la rete idrica resta inefficiente e gli obiettivi minimi della differenziata non sono stati raggiunti. Il Naniglio, poi, rimane chiuso praticamente tutto l’anno e il Gioiosa Calcio è stato costretto a chiedere ospitalità ai paesi limitrofi per lo stato del campo sportivo. 2. Oltre alle questioni irrisolte sopracitate, va ridata dignità alla periferia: le frazioni non possono essere abbandonate come se i residenti fossero cittadini di serie B. La differenziata va dunque estesa a tutto il territorio comunale, prevedendo sgravi in bolletta per chi differenzia di più. Si lavori poi con urgenza a un progetto di rilancio del mercato domenicale per dare nuova linfa al commercio. 3. La ricetta dei nostri avversari è già stata sperimentata ed è risultata insoddisfacen-
te. La nostra è invece una squadra giovane e coesa, in cui prevale la forza di un gruppo con tanta voglia di fare, con alla guida una figura equilibrata e determinata a portare avanti il progetto per il futuro di Gioiosa. 4. Il mio pallino è il centro storico. Membro di un’associazione che si occupa del Borgo Antico, tocco con mano il suo declino. Vogliamo rilanciarlo con incentivi alle attività commerciali, valorizzando alcune passeggiate panoramiche e promuovendo itinerari artistici e religiosi. Voglio vedere il centro storico di nuovo popolato e fare sì che diventi allo stesso tempo un vanto per i residenti e un’attrazione per i visitatori.
27 MAGGIO - 14
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CALABRESE PER CASO
Costa dei gelsomini cercasi La nostra costa tutto sembra essere tranne che quella dei gelsomini. Non vi è traccia del nobile e fiorito arbusto e non vi è traccia nell’aria dell’essenza del profumo che lo contraddistingue.
Quante volte abbiamo letto o ci siamo posti noi stessi come promotori delle nostre coste utilizzando termini da marketing territoriale nella convinzione di riuscire ad esprimere con essi il nostro orgoglio di vivere sulla Costa dei Gelsomini? Credo molte volte e in diverse occasioni sicuramente. Eppure, gelsomini o meno, la costa tutto sembra essere tranne che quella dei gelsomini. Certo, non vorremmo competere con la Promenade des Anglais a Nizza con le sue palme, o con i lungomare delle piccole città liguri a cui fanno capolino i fiori e le aiuole ben curate. Ci accontentiamo della Costa Viola, della Costa degli Aranci e…della “nostra” Costa dei gelsomini. Solo che, di gelsomini non vi è alcuna traccia. Non vi è traccia del nobile e fiorito arbusto e non vi è traccia nell’aria dell’essenza del profumo che lo contraddistingue. Si potrebbe dire che definire una Costa in virtù di un passato dai floreali ricordi è solo un modo per distinguerla da altre località, o che in fondo la bellezza delle spiagge prescinde dall’essere incorniciata in un quadro complessivo dove mare, sabbia e flora non sono da ritenersi necessariamente parti complementari. Eppure la Calabria ha, o dovrebbe avere, una sensibilità particolare verso la cura e l’uso del verde come motivo di subliminazione della sua bellezza dal momento che dispone di una struttura organizzativa destinata ad occuparsi solo di “Verde”. Insomma, non credo che tocchi a chi scrive far notare quanto ognuno degli attenti lettori potrà osservare se non distratto
dalle proprie quotidianità: che il nome di una costa non è solo una scelta toponomastica senza cartelli o una etichetta per cataloghi estivi. Il nomen nella sua fonte augurale è anche una premessa all’invito ed una necessità di branding territoriale sul quale si costruisce la credibilità complessiva di una cultura turistica che stenta, proprio per tali superficialità, a decollare. E questo perché diventa imbarazzante notare come non vi sia luogo o cortile nella Riviera del Ponente ligure come del Levante nel quale il gelsomino è presente, riconoscibile e olfattivamente apprezzabile, mentre nella Costa dei gelsomini invece è il grande assente come assente, su questo particolare aspetto, è tutta la cultura dell’accoglienza e della promozione dei luoghi che dovrebbe caratterizzare un brand turistico vero, concreto, serio e credibile soprattutto. Un gelsomino potrà dire poco nella sua semplicità ma, in questo caso, esso rappresenta quel particolare, quella piccola dimenticanza che in un disegno complessivo di promozione dimostra quanto la distanza tra ciò che si presenta e ciò che si offre sia ancora una volta incolmabile. Perché, alla fine, sono i particolari, la loro cura che fanno la differenza e che dimostrano quanta sensibilità vera e non di facciata viene espressa da chi in questi luoghi si erge a paladino del bello e della sua singolarità credendo che sia sufficiente una eccellenza uscita dal cilindro magico della pubblicità - o di un comunicato stampa politicamente corretto - per obliare quanto per occhi attenti è difficile non vedere. Giuseppe Romeo
CALABRIA RIBELLE
Da due secoli contro le nostre popolazioni inermi è iniziata una lunga guerra Se un domani i miei nipoti mi chiedessero di raccontare nella forma più semplice possibile l’infame accostamento “calabresindranghetisti”, risponderei narrando loro la nostra storia. Tutte le Regioni italiane hanno conosciuto invasioni e repressioni ma da due secoli contro le popolazioni inermi della Calabria è iniziata una lunga guerra che ancora continua. Iniziarono le truppe francesi. Erano venuti con tanto entusiasmo per civilizzarci, per portarci l’uguaglianza, la fraternità e la libertà ma noi primitivi ci siamo rifugiati tra i monti quasi che i selvaggi fossero loro. Naturalmente i civilizzatori se ne ebbero a male e dai pesanti insulti come “bestie feroci che vivete tra le bestie”(Manhes), “schiere di diavoli vomitati dalle viscere dell’inferno”( Rivarol) passarono a sgozzare qualche prete sull’altare, qualche donna incinta, qualche bambino inerme oppure a bruciare villaggi e case contando sul fatto che le nostre montagne avrebbero ingoiato per sempre la verità. E più loro ci ammazzavano, più noi diventavamo testardi e pronti a sfidar la morte anche perché non avevamo molti motivi per amare la vita. Intanto, però, non è che noi ce ne stessimo con le mani in mano, e così qualcuno di loro lo facevamo secco senza pensarci due volte tanto che l’esercito che, in quel momento, era il più potente del mondo si trovò in difficoltà ad affrontarci anche se le nostre armi erano spesso semplici forconi, accette e qualche vecchio archibugio. “…dapprima assalirono Africo…Gli abitanti si difesero ma sopraffatti dal numero, lasciato il paese si rifugiarono sulle vette. Scorgendo da lassù il guasto e il sacco che i nemici davano alle loro case, vi ritornarono furibondi, piombarono lor sopra e, con tal virtù pugnarono, che messili in rotta gli obbligarono non solo a lasciare il bottino ma anche gran parte delle loro armi e bagagli… In San Luca pure incontravan ostinata resistenza, ma superatola se ne vendicarono saccheggiando la terra, e passando
a fil di spada gli oppositori.” Con il congresso di Vienna rientrarono i Borboni. E non fu un bel periodo. Forca e galera funzionarono a pieno regime. Non scriverò la storia della repressione borbonica. Basterebbe riflettere sui cinque ragazzi fucilati a Gerace perché erano partiti dai paesi della vallata del Buonamico al grido “W il re”, “W Pio IX”, “ W la Costituzione”. La loro ingenua rivolta non causò spargimento di sangue, eppure, e nonostante quel “W il re”, il governo borbonico non gradì le manifestazioni di affetto e, senza pensarci due volte, li fece fucilare e ordinò di buttare i loro corpi nella fossa della lupa” impedendo alle famiglie finanche di piangere sulle loro bare. Comunque mi ha sempre fatto un certo effetto pensare che a un mio compaesano, tal Scuteri, di mestiere "inserviente”, gli abbiano affibbiato venti anni di lavori forzati perché mentre infuriava la fame e i beni pubblici venivano usurpati a man bassa, aveva avuto l’ardire di esclamare in pubblico e davanti ai gendarmi: “il re ha perso i coglioni”. Scandalo! Il povero inserviente s’è beccato dieci anni di lavori forzati per ogni coglione reale. Certo dai Savoia che erano italiani come noi ci saremmo aspettati qualcosa di meglio. Ma non ci siamo capiti! Loro volevano regalarci un nuovo re e noi avremmo gradito la riforma agraria. All’ingratitudine non c’è mai fine! E così ridiventammo briganti, costringendo un esercito di decine di migliaia di uomini in divisa a riportare “ordine” e “disciplina” con i fucili, la mannaia e la forca. Anche i nuovi arrivati erano venuti e civilizzarci e per farcelo capire, infilarono su una picca la testa di Ferdinando Mittiga ed entrarono trionfalmente a Platì un piccolo paese della Locride. In altri paesi, come vedremo, han fatto di peggio. Ilario Ammendolia Continua
GIUDIZIARIA
CONVERSANDO
Cantine Aperte 2018: Il vino calabrese di nuovo in scena
Ritorna oggi, domenica 27 maggio, e sabato 2 giugno il più importante evento di promozione dell’enoturismo italiano che, dal 1993, vede il Movimento Turismo del Vino impegnato nella valorizzazione e nella promozione delle cantine aderenti al sodalizio nazionale e i territori. Per la XXVI edizione di Cantine Aperte, le 14 cantine calabresi in scena schiuderanno le loro porte al pubblico, offrendo la possibilità agli enoturisti di percorrere una strada orientata a un approccio più intimo e completo con il sangue di Bacco. Oltre alla possibilità di assaggiare i vini e di acquistarli direttamente in azienda, i produttori apriranno i propri spazi produttivi per far scoprire i segreti della vinificazione e dell'affinamento, raccontare il vino e il suo stretto legame con il contesto territoriale, valorizzare la cultura del vino di qualità, ecosostenibile e nel rispetto del giusto equilibrio tra innovazione e tradizione. Una vera e propria festa del vino aperta ai giovani, alle famiglie, alle comitive con visite in cantina, degustazioni, prelibatezze enogastronomiche, escursioni nei vigneti per vivere pienamente questo stuzzicante prodotto culturale calabrese. Ad aspettare gli enoappassionati ci saranno Baccellieri a Bianco, iGreco a Cariati, Feudo Gagliardi a Caulonia, Baroni Capoano a Cirò Marina, Marrelli Wines a Isola Caporizzuto, Statti a Lamezia, Spadafora a Mangone, Mirabelli a Malvito, Le Moire a Motta Santa Lucia, Altomonte a Palizzi, Nesci a Palizzi Marina, Giraldi&Giraldi a Rende, Feudo dei Sanseverino a Saracena, La Pizzuta del Principe a Strongoli. Non solo calici di vino calabrese nell’evento enoturistico più importante in Italia, ma anche passato, storia, tradizione, mitologia, cultura, arte verranno sorseggiati da un visitatore sempre più attento al territorio e alle sue attrattive. Sonia Cogliandro
Truffa organizzata
FRUTTI DIMENTICATI
Il nespolo di Staiti ERIOBOTRYA JAPONICA NESPOLO GIAPPONESE FAM. ROSACEE
nespolo, quello che è diffusissimo nelle aree temperate, nonostante si chiami nespolo giapponese è originario della Cina centrale, dove cresce addirittura nei boschi; naturalmente le piante che crescono liberamente in natura, non offrono frutti appetibili come quelli degli alberi coltivati. In Giappone è presente da un migliaio di anni e in tale nazione sono state selezionate e migliorate nel tempo, svariate varietà, che successivamente sono state esportate anche altrove. Esso è diffusissimo in Asia, in Europa, in America, in Africa ed in Australia, mentre in Italia è presente, dagli inizi dell’800, come in tutte le aree del Mediterraneo. Cresce con facilità in Italia meridionale e in Liguria e di conseguenza, in tale aree geografiche è diffusissimo e talvolta c’è la tendenza addirittura a usarlo come pianta ornamentale, vista la bellezza dei suoi frutti quando sono maturi. Essi infatti sono appariscenti con il loro color arancio chiaro e anche buoni, però sono soggetti all’oidio, specie nelle aree lontane dal mare. Molte persone a questo punto tagliano le piante perché non sanno combattere tale tipo di malattia, però non è difficile farlo, in quanto è sufficiente cospargere i fiori di zolfo ramato: una prima volta, poco prima che essi si aprono ad ottobre; di nuovo, quando le nespole sono dalla dimensione di un seme di ceci, e l’ultima volta dopo una ventina di giorni; solo con tale procedura si può eradicare l’oidio. In riferimento alla maturazione varia moltissimo in quanto alcune varietà maturano precocemente addirittura a marzo, mentre altre molto tardivamente, addirittura a giugno. Una quindicina di giorni addietro, Antonello Canonico di San Marco Argentano (Cosenza) arrivò nella Locride per andare a trovare Benedetto Tuscano in contrada Stabile del comune di Staiti dove da sempre vive coltivando le essenze vege-
Il
I BRIGANTI
Llordìa portami via
tali già coltivate dai suoi genitori ed allevando le pecore e capre che da sempre erano presenti nella sua area. Tutti i visitatori del podere di Benedetto restano stupiti di fronte alle varietà presenti e agli animali inusuali: dal cavolo gigante che supera al primo anno i due metri di altezza (un cavolo è stato in vita per sette anni e ha raggiunto l’altezza di tre metri, per cui è stato necessario l’uso di una scala per recuperare le cime a tempo dovuto ); la menta al bergamotto, che trasferita a San Marco Argentano ha sviluppato delle foglie enormi; i fagioli degli antenati; la capra a quattro corna; la Murina ossia la pecora con le corna, piccola e resistente alle malattie (dal latino musmuris- topo, quindi piccola come un topo, quindi “Suricigna“); il capitolo delle pere antiche e quello degli ulivi monumentali di svariati tipi. Un discorso a parte meritano le nespole, in parte fotografate da Antonello che è giunto da San Marco per recuperare un capretto a quattro corna, assieme al suo amico Valerio, da utilizzarlo a scopo riproduttivo, quando già da settembre, avrà raggiunto la maturità sessuale (a sei mesi) e diventerà “zìmmaru“ ossia caprone da monta. Mentre Antonello fotografava le nespole di una pianta vicina a un cavolo gigante, ormai con i semi già maturi, egli raccontò che più di cent’anni prima un suo antenato aveva portato i semi da cui sarebbero nate delle piante di nespolo da un mondo lontano, forse l’Africa. I frutti di solito sono grossissimi e cominciano a maturare verso la metà di maggio e diventano a maturazione di un bell’arancio; sono gustosi e sanno un po' di albicocche. Certamente non sono paragonabili a frutti del nespolo situato vicino all’ovile che produce nespole di forma oblunga, che possono raggiungere il peso di ottanta grammi e passa ciascuna; non esistendo una documentazione fotografica non possiamo neppure parlarne diffusamente. Benedetto prelevò dall’ovile il capretto a quattro corna, che ci sconvolse con il suo lamento disperato quando lasciò la sua mamma e dopo gli affettuosi saluti partimmo dal mondo incantato di contrada Stabile di Staiti. Orlando Sculli
Per accaparrarsi il denaro di una serie di inconsapevoli soggetti, perlopiù anziani, una serie di soggetti, secondo una recente indagine della procura reggina, hanno messo in piedi una truffa organizzata in piena regola con l’ausilio di dipendenti compiacenti. Il meccanismo, per come accertato dai carabinieri, si sarebbe articolato in tre fasi. Una prima fase era destinata al procacciamento dei titoli, bfp o libretti di deposito postali da parte degli indagati, i quali si adoperavano o per sottrarre a vittime anziane i beni e i valori in questione, con artifizi e raggiri, ovvero si procuravano i documenti e i riferimenti specifici dei titoli posseduti da ignari soggetti, valori che venivano formati e contraffatti, in alcuni casi, anche in modo grossolano. Va tuttavia precisato che è emersa, solo in parte, la rete di connivenze di cui si sono avvantaggiati gli indagati per ottenere la refurtiva o i beni e i valori contraffatti da cambiare. Tuttavia alcune vicende oggetto di indagine forniscono esempi evidenti della capacità degli indagati di “circuire” persone anziane al fine di ottenere illecitamente i valori sopra specificati. In una seconda fase, una volta giunti in possesso dei titoli e dei valori sopra indicati (provento di furto, rapina o oggetto di falsificazione e di contraffazione) gli indagati utilizzavano canali collaudati di connivenza e compartecipazione criminosa con direttori e dipendenti postali infedeli che si prodigavano (con impressionante spregiudicatezza e senza alcuna remora), dietro compenso, a trasformare i beni e i valori illecitamente formati o ottenuti in denaro liquido, fornendo un contributo essenziale alla realizzazione degli illeciti e al raggiungimento degli scopi prefissati dagli indagati. È quindi di tutta evidenza che, da questo secondo passaggio, derivava che l’originario importo (sottratto alla vittima indifesa e costituito dagli importi depositati nei libretti postali o rappresentati dai buoni fruttiferi) al momento della illecita trasformazione in liquidità, subiva un processo di prima manipolazione e segmentazione che ne rendeva difficilissima l’individuazione della illecita provenienza, subendo successive decurtazioni in percentuali, anche ben individuate del quindici o venti per cento, necessarie al compenso del funzionario infedele che appare essere pienamente ben consapevole del suo ruolo essenziale e che esige il proprio compenso, così dimostrandosi non un’occasionale disponibilità ma una determinata volontà di favorire con la propria condotta la realizzazione effettiva del profitto dei reati compiuti ai danni delle persone offese, derubate dei titoli e dei valori ed anche contemporaneamente dei propri dati personali, utilizzati per la formazione dei titoli contraffatti e dei documenti di riconoscimento falsificati. Va tra l’altro precisato che questa seconda operazione compiuta in concorso con i funzionari postali infedeli serviva sia a consolidare l’effetto profittevole dell’appropriazione dei titoli e dei valori o della loro contraffazione compiuta ai danni delle persone offese, sia a consentire agli indagati di attestare documentalmente e illecitamente delle operazioni di rimborso o di bonifico compiute con un furto di identità (per come emergente dalle dichiarazioni delle persone offese sentite a sommarie informazioni), serventi a mimetizzare gli illeciti compiuti e a ostacolare l’individuazione della illecita provenienza dei valori. La terza fase del meccanismo operativo - con cui si completava una vera e propria triangolazione - era quella in conseguenza della quale il denaro corrispondente al valore dei titoli cambiati e dei prelievi fatti sui libretti di deposito delle vittime veniva immediatamente trasferito (attraverso operazioni di bonifico, formazione di assegni circolari o di ricarica su carte prepagate) ad altri beneficiari, in parte diversi da coloro che avevano provveduto a procurare i buoni e a cambiarli presso gli sportelli postali. In tal modo, seguendo le tracce telematiche dei passaggi, il denaro veniva “parcheggiato” per brevissimo tempo su carte prepagate o libretti postali di titolari compiacenti, i quali, nell’arco di brevissimo tempo, anche in territori molto lontani dall’Ufficio postale che aveva operato il cambio, si adoperavano per rendere materialmente liquido il denaro illecito ottenuto, facendone letteralmente perdere le tracce.
I sidernesi si abituano a tutto, così come gli italiani. Ci adattiamo, e speriamo. E andiamo avanti, a testa bassa. È dal 2014 che Siderno non ha più un lungomare, siamo al 2018 e finalmente adesso sono cominciati i lavori. Io, da inguaribile romantica, mi auguravo davvero in una ricostruzione che rivalutasse Siderno e la elevasse, così da recuperare, se non altro, il tempo perduto in questi anni. Speravo nel ricongiungimento del lungomare di Siderno con quello di Locri e Gioiosa, avevo visto qualche progetto di altri sognatori come me. Ora i lavori stanno assestando le due parti estreme del lungomare, ormai impraticabili. Mi avrebbe fatto piacere conoscere il progetto, i tempi di ricostruzione, e il perché si stiano rifacendo solo le estremità del lungomare. Io, da brava catastrofista, immagino che nelle prossime mareggiate reggeranno bene le estremità e cadrà invece tutto il lungomare centrale. Ma io non sono geometra, loro sanno. Noi non sappiamo. Possiamo solo sperare che non avvenga mai, perché non ci sono nemmeno i frangiflutti che avrebbero dovuto essere installati prima della ricostruzione del lungomare. E mannaggia le lungaggini burocratiche, che sono quelle che non ti permettono nemmeno di eliminare la oramai defunta pista ciclabile, che giace moribonda sul bordo delle strade di questo paese di martiri. Siderno è un paese difficile, tutti criticano, pure io, ma almeno sono fiduciosa che tutto questo finirà prima o poi, perché non può piovere per sempre. E poi ho fiducia in questo sindaco e in questa amministrazione. Ci consoliamo facendo un bel bagno nel nostro mare stupendo, anche ora che estate non è, ma fa caldo. Questa anticipazione ci ha riportato però un vecchio e persistente problema: una sporcizia galleggiante che passeggia indisturbata per tutta la lunghezza del mare, quasi a riva, dalla sbarra fino al tropical e oltre, dalle 9 del mattino in poi. Quasi quasi ci stiamo abituando a fare il bagno tra insetti stecchiti e letame, pezzi di plastica e bollicine. “Zitta! Non si deve dire!” Mi hanno detto. Ma perché, qualcuno si aspetta che ci sia turismo a Siderno, in queste condizioni? E magari pensiamo pure di far fare ai visitatori un giro turistico delle acque maleodoranti della jonica? (Brigantessa Serena Iannopollo)
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attualità
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Sarebbero 188 le startup nate in Calabria tra il 2009 e il 2018. Anche se il fenomeno è da ridimensionare rispetto ai proclami elettorali e politici, c’è comunque del vero in questi dati. Ecco tre storie che possono far capire quale sia la verità sul boom delle startup calabresi.
La Calabria sarebbe la Silicon Valley d'Italia se non fosse per la burocrazia Le innovazioni sperimentate e brevettate dai team di giovani studenti e docenti calabresi sono validi, nascono e si sviluppano sul territorio, ma poi per poter essere competitivi e per operare in modo efficiente hanno bisogno di altri servizi.
ELEONORA ARAGONA Boom di startup in Calabria. La Silicon Valley italiana nasce tra Cosenza e Rende. Due titoli riportati da alcuni dei siti di economia più autorevoli d’Italia e le istituzioni gridano al miracolo, i siti riportano numeri e dichiarazioni entusiastiche. Come spesso accade però i dati sono da prendere con le pinze e le dichiarazioni vanno soppesate con molta cautela. Sarebbero 188 le startup nate in Calabria tra il 2009 e il 2018. Ben 81 si trovano nella provincia di Cosenza, a seguire le 51 di Reggio Calabria, poi le 44 di Catanzaro, altre 6 a Vibo Valentia e a chiudere ci sono le 4 di Crotone. Numeri in cui però vengono conteggiate anche le pmi innovative, tutta un’altra cosa. La startup non sono altro che delle aziende che nascono da zero, le altre, semplificando, sono invece delle aziende che si mettono al passo con i tempi. I problemi da affrontare sono quindi molto diversi. Anche se il fenomeno è da ridimensionare rispetto ai proclami elettorali e politici, c’è comunque del vero in questi dati. Sono nati dei nuovi imprenditori e alle Startup cup delle università calabresi negli ultimi 10 anni sono stati presentati dei progetti realmente rivoluzionari. Ecco tre storie che possono far capire quale sia la verità sul boom delle startup calabresi. Iniziamo da Condomani, social network per la gestione del condominio e rivolto ad amministratori, condomini e addetti alla manutenzione. L’amministratore di condominio si iscrive e carica tutti i documenti sulla piattaforma che funge anche da community per i condomini. A fondarla sono stati Antonio Bevacqua e sua moglie Federica, nel 2012 partecipano al Tech contest dell’Unical e studiano il business plane di questa impresa. A distanza di sei anni fatturano oltre 160 mila euro l’anno e stanno lavorano a progetti di internazionalizzazione del progetto. “La trasparenza che garantisce il nostro servizio è ciò che ha portato 10 mila condomini in tutt’Italia a sceglierci”, ci spiega Bevacqua. Il capitale sociale per avviare l’azienda è stato di appena 13 mila euro, poi è arrivato il fondo Meta Venture e ha offerto ai due ragazzi un finanziamento di 200 mila euro in cambio di una percentuale della società e a patto di aprire una sede operativa in Emilia Romagna. Ed ecco che inizia a profilarsi uno dei primi problemi che i numeri dei comunicati stampa non raccontano. Le innovazioni sperimentate e brevettate dai team di giovani studenti e docenti calabresi sono validi, nascono e si sviluppano sul territorio, ma poi per poter essere competitivi e per operare in modo efficiente hanno bisogno di altri servizi. L’amministratore di Condomani riconosce questo limite diciamo di movimenti posto dall’inadeguatezza dei mezzi di trasporto in regione, come anche delle lungaggini burocratiche. “C’è però anche da dire che senza la fame, e per fame intendo quella voglia di ottenere risultati, che noi calabresi abbiamo forse non avrei realizzato niente di tutto questo. I problemi – e su questo Bevacqua non ha dubbi – sono stati la molla per fare”. Ed è per questo che la società mantiene la sua sede principale a Rende. Una visione simile è anche quella di Gregorio Cappuccino, docente di elettronica all’Unical e cofondatore di CalBatt. Questa società ha sviluppato e brevettato un sistema di efficientamento nell’accumulo di energia, i campi applicativi vanno dai semplici caricabatteria alle colonnine di ricarica dei veicoli elettrici. I due startupper, come dicevamo, non se la sentono di criticare troppo le inefficienze calabresi. Non si tratta di non voler parlare male del proprio territorio, ma di voler costruire sulle best practices piuttosto che puntare il dito. Allora leviamoci subito il pensiero, dottor Cappuccino. Quali sono i limiti per gli startupper in Calabria? “Le infrastrutture e la burocrazia sono assolutamente carenti, ma manca anche il tessuto industriale. Tutti i nostri fornitori sono esterni, da quelli dei semilavorati delle schede elettroniche ai lamierati, fino alla componentistica spiccia e alle etichette. E in regione si potrebbero benissimo produrre”. Eppure mi accennava CalBatt punta a mantenere la sede di ricerca e sviluppo a Cosenza… “Sì, speriamo di riuscirci. Il Cal nel nostro nome sta per Calabria ed è una parte di questa esperienza che ci porteremo per sempre dietro. Inoltre il contesto dell’Università è molto stimolante e le risorse sono di altissimo livello”. Però? “In questi giorni dovrò andare ad una fiera dell’intralogistica e per potermi spostare devo considerare due giorni di trasferta in più che se dovessi partire da qualsiasi altro posto. Dovremmo aprire una sede operativa più vicina ai nostri mercati di sbocco”.
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Alcuni dei giovani laureati che hanno lavorato con CalBatt adesso si trovano ad essere stati assunti da importanti case automobilistiche straniere. Un riconoscimento delle qualità, ma anche un furto dei cervelli migliori… “La speranza è quella di creare le condizioni affinché possano tornare”, il professore Cappuccino chiude con ottimismo la nostra chiacchierata. Meno positivo rispetto a questa fuga di talenti è Massimo Merenda, altro startupper calabrese e docente di elettronica del Facoltà di Ingegneria dell’Università di Reggio Calabria. Stavolta ci siamo allontanati dal polo universitario principale, l’azienda di IOT di cui Merenda è Ceo infatti è uno spin off dell’Università Mediterranea. Here we are, la vostra startup, com’è nata e cosa fate? “Negli anni di attività di consulenza tornava spesso l’esigenza di una scheda versatile che potesse accontentare le diverse richieste di vari clienti. Pensai quindi ad un sistema che ci permettesse di progettare questi sistemi e customizzarli per ciascun caso avendo però dei blocchi già pronti. Un po’ come i lego. Praticamente prendiamo macchinari, prodotti e sistemi e li facciamo interagire. Nacque così un primo embrione di progetto di quello che sarebbe diventato Sensimi. Prima portai l’idea alla Summer school Mind the Bridge nella Silicon Valley, poi arrivò il riconoscimento come spin off universitario dell’Ateno reggino nel 2011”. E poi il finanziamento di un fondo trentino… “Sì, Trentino Sviluppo investì sull’idea e ci permise di avviare il progetto. Infatti la nostra sede operativa è in un incubatore a Roveredo”. I dubbi rispetto alle possibilità di sviluppare a pieno le startup in Calabria da cosa dipendono? “Sono frutto dell’ecosistema. Tutti gli operatori dovrebbero fare la propria parte, dalla formazione alla burocrazia. Per capirci noi stiamo avendo a reperire consulenti e collaboratori a Reggio Calabria. Le multinazionali hanno fatto man bassa di risorse umane, i genitori incitano i figli a cercare lavoro in altre regioni. I nostri tesisti alla fine del percorso di studi hanno già un biglietto in tasca o un contratto in altre realtà”. Quindi se anche avesse posti di lavoro non avrebbe chi li occuperebbe? “Esatto. Se avessi 500 mila euro da investire mi mancherebbero i dipendenti e non perché manchino le persone capaci in Università”. Ed è il solo limite? “No, consideri che con l’aeroporto di Reggio Calabria in queste condizioni siamo praticamente tagliati fuori dal mondo, le missioni ci costano il doppio e i tempi di consegna sono lunghissimi. Però i problemi si incontrano dappertutto, noi perseveriamo”. Tutte queste esperienze sono la dimostrazione che gli sbandierati numeri sulla Silicon Valley calabrese vanno presi con molta prudenza. Sono nati degli imprenditori, c’è vitalità nelle università e formiamo dei laureati di primo ordine, ma poi quando si tratta di andare al sodo, sono tutti costretti a fare un passo indietro. Non si può condurre un'azienda se non si riescono a incontrare i clienti, se non ci sono persone valide da assumere e se per ottenere dei documenti dagli uffici ci vuole il doppio del tempo necessario.
TIToLo LIbRo: I boRghI PIù bELLI dEL mEdITERRANEo AuToRI dEL LIbRo: CLAudIo bACILIERI CATEgoRIA: LETTERATuRE dI VIAggIo
CASA EdITRICE RubbETTINo EdIToRE PREzzo € 17,00 Fino a quando avremo occhi per la bellezza, nel mondo resterà la speranza. E fino a quando sapremo guardare il mare, interrogarlo, respirarlo, ci sarà motivo di gioia. Il mediterraneo è un incontro fatale. Naufraghi al tavolino di un bar, vediamo la sua luce brillarci davanti. L’abbiamo cercata nelle pietre, nei cibi, nei piccoli paesi dimenticati, nei marmi e nei bronzi di un museo deserto. Abbiamo cercato il mediterraneo in una stretta di mano e in un caffè, nei profumi della macchia, nella rete di canali e ruscelli disegnata su un tappeto orientale, nelle vie carovaniere che conducevano ai porti del Levante.
TIToLo LIbRo: LA STRAdA CAmmINA CoN mE
AuToRE dEL LIbRo: FERNANdo muRACA CATEgoRIA: SAggISTICA CASA EdITRICE: LARuFFA EdIToRE PREzzo €12,00
Il saggio ci fa conoscere i privilegi e le sfide di chi tenta, con tutto il cuore, il cammino verso un'opera d'arte. di fronte al caos degli accadimenti, non facciamo altro che tentare costantemente di fornirci “equipaggiamenti” per trasformare il logos in ethos cercando di ordinare e dare senso all’imprevisto e incerto camminare. La strada è un percorso che si delinea quando abbiamo l’opportunità di entrare in relazione con gli altri senza pretenderlo. In questo quadro di riferimento, l’arte cinematografica, la psicologia, la pedagogia, la scienza sono percorsi che obbligano a tessere relazioni umane e quindi a far scoppiare la reciprocità. TIToLo LIbRo: LA STRAdA VERSo IL TRAguARdo
AuToRE dEL LIbRo: SILVIA TuRELLo
CATEgoRIA: NARRATIVA CASA EdITRICE: LA CITTà dEL SoLE EdIzIoNI PREzzo €13,00 Alain, pilota di rally e pluricampione del mondo, apparentemente ha tutto ciò che potrebbe desiderare dalla vita: successo, soldi e belle donne. Tuttavia, dietro la sua immagine pubblica si nasconde un uomo fragile dal passato oscuro. Leila, invece, è una giovane veterinaria, una ragazza forte e determinata che ha deciso di lasciare il suo paese, Kabul, per realizzare i suoi sogni e diventare così una donna libera e indipendente, vincendo la paura di una nuova vita in una nazione straniera. uno strano gioco del destino farà incrociare le loro strade, unendo due mondi completamente diversi.
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Un gruppo di ragazzi calabresi ha inventato un piccolo elettrodomestico che in 40 minuti produce olio fresco, 100% naturale e anche personalizzabile. Da pochi giorni è entrato in società il bomber della Serie A, Ciro Immobile che ha avuto modo di degustare l'olio d'oliva Fresco e perdersi nei profumi tipici del frantoio che si sprigionano al termine della spremitura.
Start up calabrese inventa una macchina per fare l’olio espresso
Il minifrantoio EVA è uno strumento formidabile per dare più forza agli olivicoltori permettendo loro di differenziarsi, raccontare la storia dietro le nostre eccellenze ed esaltare le proprietà salutistiche e sensoriali dell'olio.
MARIA GIOVANNA COGLIANDRO Fare un “espresso di olio” sarà facile come preparare un caffè. Un team di agroalimentari calabresi – Fresco by Revoilution – ha creato il primo “Nespresso dell’olio”. Si tratta di un piccolo frantoio, chiamato Eva, da tenere in cucina, che permette di produrre olio d’oliva extravergine a casa usando polpe di oliva compresse. Eva, presentata un anno fa a Londra, consente di avere a portata di mano olio sempre fresco, salutare, 100% naturale e anche personalizzabile. Abbiamo intervistato Piergiorgio Valentino, ingegnere di questa start up. Come e grazie a chi nasce l’idea di fare un “espresso di olio”? Revoilution è universalmente conosciuta come la Nespresso dell’Olio. Infatti ne condivide la mission: trasformare una commodity, come l’olio d’oliva, in un prodotto premium ed emozionale. Che tu sia uno chef o un semplice Food Lover, ovunque e in qualsiasi momento, da oggi avrai il tuo olio d’oliva grazie all’innovativo elettrodomestico EVA e Le Polpe: pura oliva raccolta, denocciolata e abbattuta. Ormai la possibilità di fare pasta fresca, dolci, pizze, gelato “fai da te” è rientrato nella quotidianità di molti. Ma l’idea di farsi l’olio d’oliva extravergine in casa, ancora non aveva sfiorato i pensieri degli italiani. In quest’ottica nasce EVA, frutto della start up Fresco by Revoilution, che permette di ottenere fino a 180ml di olio d’oliva, in qualsiasi momento dell’anno e in ogni luogo; che sia a casa, così come nei ristoranti o nelle mense di ufficio. Come funziona questo mini frantoio? Le racconto brevemente la macchina: Eva è il primo mini frantoio da cucina che permette di avere olio d’oliva extravergine, tutto l’anno e in qualsiasi momento, direttamente nelle proprie cucine. Il suo segreto sono le Polpe di olive: Olive raccolte, denocciolate e abbattute. Raccolte, secondo un protocollo molto ferreo che non va a stressare ulteriormente l’albero e l’oliva e da olivicoltori delle nostre terre per promuovere la biodiversità e l’eccellenza del made in Italy. Denocciolate, perché in questo modo il nocciolo viene utilizzato come biocombustibile e la polpa (depositata nel
cestello di Eva al termine della spremitura) diventa preziosa crema di olive da utilizzare in cucina creando ricette sempre nuove. Non si hanno più scarti, grazie a Eva! Abbattute, per mantenere inalterati i valori nutrizionali e le qualità stesse delle olive. Tutto questo processo viene fatto dal team Fresco, tutto ciò che occorre fare dopo è inserire Le Polpe Fresco all’interno di Eva e godere del processo della spremitura davanti i propri occhi. Andando ad aggiungere insieme alle Polpe, varie spezie e aromi si avrà la possibilità di creare il proprio olio personalizzato e divertirsi a sperimentare ogni giorno un olio diverso per le proprie ricette. In poco meno di 40 minuti si avranno circa 180ml di olio Evo appena spremuto. E per chi ha a disposizione olive di propria produzione e non
intende acquistare le Polpe? Per loro abbiamo pensato “Revoilution Pro”: si tratta di un vero e proprio frantoio in miniatura che frange le olive intere. Oltre ad avere a portata di mano olio sempre fresco, Revoilution mira a rilanciare il settore… EVA è uno strumento formidabile per dare più forza agli olivicoltori permettendo loro di differenziarsi, raccontare la storia dietro le nostre eccellenze ed esaltare le proprietà salutistiche/sensoriali dell’olio, andando così a intercettare nuovi mercati con modelli di business più sostenibili, anche per l’ambiente. Eva combatte gli sprechi alimentari; infatti lo “scarto” che resta all’interno del cestello al termine della spremitura, è crema di olive (essendo La Polpa priva del nocciolo) che viene riutilizzata in cucina come ripieno di un raviolo, o hamburger vegano o semplice paté. Da pochi giorni è entrato in società il bomber della Serie A, Ciro Immobile. Come ha conosciuto Revoilution e cosa ha significato il suo ingresso in società? A contattarci è stato il suo amico consulente Simone Ricciardelli, della società di investimenti 9 Invest. Abbiamo fatto le presentazioni ufficiali con Eva, nonché la degustazione dell’olio. L’attenzione è stata subito alta. Immobile è un forte sostenitore del progetto, nonché tra i primi assaggiatori ed estimatori dell’olio d’oliva Fresco, considerando le proprietà e le caratteristiche fisiche e organolettiche dello stesso olio. Di recente avete lanciato una campagna di crowdfunding. A cosa servirà? Investire in Revoilution, darà la possibilità di prender parte ai nostri progetti e aiutarci a farli diventare realtà. La nostra missione è quella di entrare sul mercato e migliorare la qualità della vita delle persone, portando in tavola un condimento fresco ogni giorno. Revoilution nasce con un semplice ma ambizioso obiettivo: dare a tutti la possibilità di rendere ogni piatto gustoso e salutare creando, al contempo, esperienze di convivialità per i consumatori, modelli più equi per gli agricoltori e filiere più sostenibili per l’ambiente.
Gli studenti dell'alberghiero di Locri in visita a Montecitorio Un'esperienza indimenticabile quella vissuta il 17 maggio scorso dagli alunni dell'Istituto Alberghiero "Dea Persefone" di Locri. Quaranta studenti frequentanti le classi II, III, IV e V dei vari indirizzi sono stati in visita a Montecitorio, sede della Camera dei Deputati, dove hanno ammirato, tra l’altro, la Sala Gialla intitolata ad Aldo Moro, la Sala della Lupa (in cui il 10 giugno 1946 fu proclamato l'esito del referendum
A Nik e Hiske il premio "Salvatori dell'Arte" Sono stati annunciati a Bergamo, in una conferenza stampa all’Accademia Carrara, i vincitori della XXI edizione del Premio Rotondi ai salvatori dell’arte, che vedrà la sua giornata clou il 9 giugno a Sassocorvaro, nell’ambito di un’intensa settimana di eventi. Per la Sezione "Arte che salva uomini e territori" sono stati premiati Nik Spatari e Hiske Maas, coniugi artisti che hanno ridato una nuova vita al borgo calabrese di Mammola con il museo MuSaBa. Qui hanno inciso la loro firma per l'eternità, a costo di rimetterci ogni guadagno. A Santa Barbara, Nik ha creato il suo microcosmo a colori, frullando nelle sue opere temi biblici, cosmici, mitologici. Devoto a quella Bellezza che non toglie nulla alla Natura ma, al contrario, la esalta, ha incasellato sapientemente tra le tessere dei suoi mosaici il Mediterraneo, re delle forme e della luce, senza disdegnare innesti artistico-culturali internazionali, dando così vita a piacevoli invasioni di mondi. L'Olimpo di Nik e Hiske conquista ogni giorno nuovi visitatori ed esperti del settore ottendendo riconoscimenti a livello nazionale. mgc
che decretò la nascita della Repubblica), la Sala della Regina e il Transatlantico, detto anche "Galleria dei passi perduti", l'ampio salone dove sostano i deputati e incontrano i giornalisti accreditati. Ultima tappa di questo affascinante percorso l'Aula in cui si riunisce l'Assemblea della Camera dei Deputati. Gli ambienti del Palazzo, ricchi di dipinti, arazzi, busti, bronzi e arredi di pregio, illustrati da un punto di vista storico, artistico, politico e giuridico, hanno destato curiosità e interesse nei ragazzi che, accompagnati dai docenti Angelo Finti, Cinzia Lascala, Giuseppe Nardi e Daniela Pirelli, hanno apprezzato i luoghi simbolo della nostra storia democratica e repubblicana. La visita si inserisce nell'ambito delle iniziative per la legalità e la cittadinanza attiva programmate dall'Istituto Alberghiero. Un ringraziamento particolare al Dirigente Scolastico, Mariarosaria Russo, e alla Vice Preside, Immacolata Filippone, che hanno sostenuto e reso possibile l’iniziativa. Cinzia Lascala
Siderno agli Italian Wedding Awards grazie a Idee Eventi
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EVENTI
Lunedì 28 Maggio, alle ore 20:30, presso i locali della catechesi di contrada Donisi, a Siderno, sarà presentata ai cittadini la proposta progettuale “Coltiviamo talenti” in collaborazione con la Conferenza Episcopale Italiana e il concorso “Tutti x tutti”. Introduce e coordina Don Gianluca Gerace, responsabile diocesano Sovvenire, interverranno Padre Mariius Mesmin Okemba, Francesco Gentile, Don Donato Ameduri, Walter Tripodi e Giorgio Metastasio.
Il Santuario di S. Maria delle Grazie restituito al suo antico splendore La tanta attesa notizia che i Roccellesi aspettavano da un po’ di tempo è finalmente arrivata. Padre Francesco Carlino ha ufficialmente comunicato al suo popolo che i lavori di recupero del Santuario S. Maria delle Grazie sono praticamente conclusi e Sabato 2 giugno, con inizio processione dalla Chiesa Matrice, alle ore 17.30, la Sacra Effigie di Maria SS. ma delle Grazie
farà ritorno al suo Santuario, dove sarà celebrata una S. Messa con consacrazione del nuovo altare da parte di sua Eccellenza Monsignor Francesco Oliva, Vescovo della Diocesi di Locri – Gerace. Dopo quasi tre anni di lavori, torna nella disponibilità della comunità roccellese il luogo che più di tutti gli altri è luogo di una devozione che ha scandito negli anni la vita di
un’intera comunità. Qui si celebrano la gran parte dei matrimoni dei Roccellesi, qui si vivono la preghiera, il silenzio, i momenti difficili della propria vita. La Madonna delle Grazie è la protettrice degli emigrati e dei marinai, rappresenta un cardine della tradizione, della cultura, dell’identità della città di Roccella. Francesco Ursino
“Vorrei una scuola che mi ascoltasse di più”
A DUE SETTIMANE DELLA CHIUSURA DELLA SCUOLA, DIAMO VOCE AGLI STUDENTI DELLA LOCRIDE È iniziato il countdown, due settimane e anche quest’anno scolastico giungerà al termine. Gli studenti, elettrizzati, sognano le agognate vacanze e i tre mesi spensierati senza sveglia, compiti e professori. La tanto odiata scuola sarà solo un ricordo lontano, saranno il mare, il sole e gli amici a prendere il sopravvento nella mente dei ragazzi. Ma perché la scuola è tanto odiata? Forse perché come ci dice Cartesio, con la sua teoria mediana, l’uomo non si accontenta mai di ciò che ha? La scuola agli occhi degli studenti è un vero e proprio trauma: troppa ansia, studio e stress. Eppure rimane l’unico mezzo che consente alla persona di crearsi un futuro migliore, di realizzarsi, rendere la sua vita più soddisfacente. Lo studente dovrebbe coltivare se stesso, il che non significa essere bravi a scuola, almeno non solamente, ma vuol dire appassionarsi al sapere. Attraverso il sapere si acquisisce maggior sicurezza e così diventerà un adulto capace di pensare in maniera autonoma e renderà, forse, la società futura un posto più bello. “Chi trascura di imparare nella giovinezza perde il passato ed è morto per il futuro” così affermava Eraclito. La saggezza degli antichi è indiscutibile. Pertanto se tutto inizia dalla scuola, se c’è una possibilità di rendere questo mondo meno superficiale e di riportare alla luce quei
Finalmente la Calabria potrà dimostrare le proprie abilità e professionalità nel settore wedding. L'intero staff di Idee Eventi di Siderno si occuperà dell'organizzazione delle semifinali degli Italian Wedding Awards. Il concorso è aperto a tutti i fornitori che rientrano in determinate categorie che troverete elencate qui sotto. Il concorso viene svolto in due fasi: Regionale – per l’individuazione dei partecipanti vincitori di ogni categoria in gara che potranno accedere alla seconda fase. Sede delle semifinali: Calabria. Nazionale – dove una giuria tecnica nazionale e internazionale e una giura stampa, decreterà il vincitore del concorso. Sede della finale: Venezia. Categorie in gara – abiti da sposa, abiti da sposo, bomboniere, inviti e partecipazioni, cake designer, catering, location, flower designer, light designer, noleggio arredi, musica, wedding plan-
valori che sembrano ormai dimenticati, occorrerebbe trovare la chiave o meglio la formula capace di trasformare la scuola da acerrima nemica in luogo gradevole e confortevole. Chiediamo, quindi a loro, i protagonisti, gli studenti che dopo otto mesi non vedono l’ora di terminare questo percorso. Allora, cari ragazzi, la parola a voi: vorrei che la scuola fosse o avesse… “Per noi studenti, la scuola è un luogo da cui vorresti scappare il prima possibile, poiché non ti senti a tuo agio ma nessuno si è mai chiesto il perché… il punto è che trascorriamo ore in un ambiente freddo, dove i professori non comprendono i nostri sentimenti. Il mio sogno è una scuola in cui le emozioni sono i veri protagonisti”. “Purtroppo all’interno della scuola non c’è un bell’ambiente educativo: molti ragazzi insultano o prendono in giro i più deboli, sentendosi così più forti e popolari. Di conseguenza la noia e la tristezza scandiscono le nostre ore. La scuola dovrebbe essere un luogo in cui si accolgono i ragazzi, senza essere giudicati”. “Vorrei che la scuola fosse più attenta a noi ragazzi, che non ci sia una distanza assoluta tra alunni e professori. Desidererei che gli insegnanti ci comprendessero di più e ci aiutassero nelle nostre lacune. Insomma dovrebbero cercare di entrare nella nostra mente e ricordarsi quando, anche loro, sono stati adolescenti”. “La mia scuola ideale dovrebbe avere maggiori progetti, attività sportive, materie facoltative (come le lingue straniere) e una struttura più idonea, infine la presenza di professori giovani con cui dialogare con tranquillità”. Senza dubbio ci saranno studenti soddisfatti, dal momento che i professori lavorano e si impegnano tanto; ma occorre dar voce a chi non lo è, poiché quello che veramente desiderano i ragazzi è di essere ascoltati senza avere la sensazione che i propri sentimenti siano sottovalutati. Rosalba Topini
ner, foto, video, make up, hair stylist, agenzia viaggi, riviste di settore. Per ogni categoria i primi 3 candidati (in base ai voti on line) concorreranno alla semifinale calabrese che verrà gestita da una giuria tecnica. Il vincitore di ogni categoria parteciperà alla serata finale che si terrà all’Hotel Monaco a Venezia il 14 dicembre 2018. I fornitori interessati a partecipare all’evento dovranno inviare una mail di pre-registrazione a info@ideeventi.com, successivamente riceveranno tutte le informazioni per la partecipazione agli Italian Wedding Awards. Nella 1 Edizione, la serata di Gala si è svolta a Roma il 2 dicembre 2016 nella splendida sala Michelangelo del prestigioso hotel Rome Cavalieri Waldorf Astoria con ospiti d’eccezione e media partner della carta stampata e TV. La 2° Edizione si è tenuta a Firenze, presso la Fortezza da Basso.
In occasione del “YMCA World Challenge”, un'attività mondiale che il prossimo 2 giugno celebra i 174 anni dalla nascita del movimento, l’associazione YMCA Siderno, grazie al supporto e alla collaborazione della Palestra Atlantide Fitness Club invita allo “STREET WORK OUT SIDERNO”, un evento darà risalto alla Città con un percorso suggestivo per il quale è richiesta un’iscrizione presso l’YMCA o la Palestra Atlantide entro il 28 maggio.
È tutto pronto per le Olimpiadi della legalità, che si svolgeranno questa settimana a San Luca. Ricchissimo il programma, che sarà inaugurato lunedì 28 maggio, alle ore 16:30, con un convegno sulle eccellenze calabresi che si terrà all’Anfiteatro dell’Istituto Comprensivo di San Luca. Si procede poi con le attività sportive riservate a bambini e ragazzi, il cui ricco programma si svolgerà nelle giornate di giovedì 31 maggio, venerdì 1 e sabato 2 giugno.
La Pro Loco “Il Tempio” di Monasterace organizza la XIII de “Le Infiorate del Corpus Domini” che avranno come tempo “L’iconografia Cristiana: ponte d’amore e di comunione tra oriente ed occidente”. Il ricco programma, che si protrarrà fino a lunedì 4 giugno, sarà inaugurato venerdì 1, alle ore 20:00, dalla “Notte Magica”, che inaugurerà i lavori necessari alla realizzazione dei tappeti floreali che proseguiranno durante giorno successivo.
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ANGOLO FOOD
arte&co
LA RICETTA: RUOTE AL SUGO DI SALSICCIA Ingredienti per 4 persone: 400 g di ruote, 3 nodi di salsiccia di carne, 300-400g di passata di pomodoro, 1 bicchiere di vino bianco, 1 cipolla, 1 carota, 1 costa di sedano, noce moscata, olio, sale, pepe.
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Ad esaltare l'uso della liquirizia in cucina lo chef stellato Riccardo Sculli del ristorante Gambero Rosso di Marina Gioiosa Jonica.
A Roma sua maestà la liquirizia calabrese La showgirl e conduttrice televisiva Matilde Brandi ha indossato l'insolito Gioiello Giorgini, un anello di salame calabrese, che oltre a stupire può anche essere degustato
llo splendore dei discorsi giuridici, segue lo splendore dell'eccellenza enogastronomica calabrese. Dopo il salotto letterario giuridico IUSARTE, l'avv. Antonella Sotira, dismessa la toga, indossa il ruban di Bailli del Bailliage Amphisya-Calabria dell'antica e prestigiosa Confrerié Mondiale de la Gastronomie Chaine des Rotisseurs, e con l'aiuto del geniale Direttore Simone Ferrrari, accoglie gli ospiti e rende omaggio a Sua Maestà la Liquirizia, tra i capolavori custoditi nel Museo della Basilica di San Giovanni dei Fiorentini. Una cornice prestigiosa quanto l'omaggio reso all'avvocatura nel compendio di diritto romano "Per advocatum defenditur. Profili ricostruttivi dello status dell’avvocatura in Roma antica” ( Jovene editore) del Socio Onorario IUSgustando Prof. Avv. Fausto Giumetti, che insieme ai cento privilegiati ospiti e soci Chaine arrivati da tutta Italia, ha goduto del privilegio di cenare tra le opere marmoree di Gian Lorenzo Bernini e la famosissima statua del San Giovannino di Michelangelo. Sulle eleganti tavole abbigliate con i corredi di famiglia delle socie Amphisya, l'antica radice Glycyrrhiza glabra, arrivata in Italia nel XV grazie ai Frati Domenicani e alla loro scienza medica, ha primeggiato su tutti, grazie all'ars oratoria del prof Adriano De Ascentiis, cultore della liquirizia e dei manager delle due grandi aziende italiane, la calabrese Margherita Amarelli e l'abruzzese Aurelio Menozzi De Rosa. Ad esaltare l'uso della liquirizia in cucina ben due chef stellati: Davide Pezzuto del ristorante D.One di Montepagano a Roseto degli Abruzzi e Riccardo Sculli del ristorante Gambero Rosso di Marina di Gioiosa Jonica. I piatti sono stati accompagnati in maniera
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IL COCKTAIL: HUGO Ingredienti: 3cl di sciroppo di sambuco 6 cl di vino spumante o di Prosecco, una strisciolina di buccia di limone, qualche fogliolina di menta fresca, alcuni cubetti di ghiaccio
magistrale dal pane e dai grissini alla liquirizia e pomodorini secchi realizzati dall’Arch. Marisa Femia che con "Crusta e Muddica" ha ripreso il vecchio rituale della panificazione in forno a legno solo con farine di grani antichi. Ad introdurre la cena la degustazioni dei salumi Giorgini, con una madrina di eccezione: la showgirl e conduttrice televisiva Matilde Brandi, da anni testimonial per IUSgustando della sana, etica e legale alimentazione. Apprezzata anche come pittrice, la bellissima Matilde ha indossato l'insolito Gioiello Giorgini, un anello di salame, che oltre a stupire può anche essere degustato, come ha spiegato la manager Immacolata Giorgini reduce dal successo avuto dal suo foodring alla Fashion Week di Parigi. Un dono che è stato fatto anche a tutte le dame de la Chaine presenti alla serata, molte in abiti griffati da Oriana Boutique. Il Dinner in black è stato declinato anche in oro verde: alla magia della liquirizia del Maestro Cioccolatiere, Enzio Centini, che ha realizzato bicchierini di cioccolato con liquore alla liquirizia atriana, è seguita quella del bergamotto con i cantucci e gli amaretti della Patissier Donatella Mari. A premiare la qualità, l'eccellenza, l'amicizia dei produttori e degli chef, il Vice Presidente Nazionale della Chaine Bruno Peloi, che ha portato i saluti del Gran Bailli d'Italie Roberto Zanghi, la Chargè de Mission National Anna Accalai, il Bailli dell'Abruzzo Adriatico Notaio Marco Forcella ed il Bailli di Firenze Stefano Pistorozzi. Ad omaggiare i legulei, sono intervenuti Mons. Luigi Francesco Can. Casolini di Sersale per l'Associazione Cavalieri di San Silvestro, del Prof. Emilio Petrini Mansi Marchese della Fontanazza, del Presidente dell'Ordine degli Avvocati di Massa Carrara Salvatore Gioè, il Principe Stefano Pignatelli di Cerchiara e tutto il Comitato Scientifico del Premio IUSARTELIBRI, la cui selezione avverrà a Roccella Jonica il prossimo 29 giugno al Castello Carafa.
Direttore responsabile:
MARIA GIOVANNA COGLIANDRO Direttore editoriale: ILARIO AMMENDOLIA COLLABORATORI: Jacopo Giuca, Lidia Zitara, Franco Parrello, Tonino Carneri, Mario Nirta, Giuseppe Romeo, Orlando Sculli, Nino Sigilli, Tonino Carneri, Sonia Cogliandro
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Registrata al Tribunale di Locri (RC) N° 1/14 EDITORE - No così srl via D.Correale, 5 - 89048 Siderno
In un tegame scaldate due cucchiai d’olio e fatevi colorire le salsicce prima bucherellate con una forchettina. Appena diventano dorate ritiratele e nello stesso olio lasciate insaporire sedano, carota e cipolla ben tritati. Dopo 5 minuti aggiungete la passata di pomodoro e mescolate. Aggiungete le salsicce, poi un pizzico di sale e uno di pepe, la foglia di alloro e una grattatina di noce moscata. Spruzzate il vino e fatelo evaporare. Coprite le salsicce a filo con l’acqua, cuocete per un’ora a fuoco basso. Lessate le ruote in abbondante acqua salata, sgocciolatele e disponetele sul piatto da portata e conditele con il sugo.
Le COLLABORAZIONI non precedute dalla sottoscrizione di preventivi accordi tra l’editore e gli autori sono da intendersi gratuite. FOTOGRAFIE e ARTICOLI inviati alla redazione, anche se non pubblicati, non verranno restituiti. I SERVIZI sono coperti da copyright diritto esclusivo per tutto il territorio nazionale ed estero. GLI AUTORI delle rubriche in cui si esprimono giudizi o riflessioni personali, sono da ritenersi direttamente responsabili.
Il cocktail Hugo si prepara in un bicchiere da vino grande oppure in un tumbler. Versate nel bicchiere scelto qualche cubetto di ghiaccio, poi lo sciroppo di sambuco, il vino, la buccia di limone e le foglie di menta. Mescolate delicatamente e servite subito, completando con uno spruzzo di selz se volete rendere ancora più leggero questo cocktail.
IL DOLCE:
FAGOTTINI ALLE PERE Ingredienti per 6 fagottini: 1 uovo, 100g di zucchero, cioccolato a scagliem 120 g di burro, 300g di farina, 2 pere, 3 biscotti secchi. Sbucciate 2 pere e tagliatele a dadini. Fate rosolare le pere da utilizzare per riempire i fagottini in un padellino con poco burro, assieme a 20 g di zucchero, al cioccolato a scaglie e a 3 biscotti secchi sbriciolati. Preparate la pasta con 300g di farina, 120 g di burro, 80 g di zucchero, 1 uovo, qualche cucchiaio d'acqua e un pizzico di sale. Stendete sottilmente la pasta. Ritagliate dei quadrati di 10 cm. Farcite i fagottini con il composto a base di pere e richiuditele sigillando bene i bordi. Disponete i dolcetti su una teglia e lasciateli cuocere in forno preriscaldato a 180° per 25 minuti. Lasciate raffreddare prima di servire.
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Roccella: questa sera una raccolta fondi contro il cancro
Elevato a potenza Il nostro Gigi Sarroino, nel proprio indefesso girovagare, questa settimana si elevato al… Cuadrado, facendo questo singolarissimo selfie in compagnia del Juan Guillermo che tante emozioni ha regalato alla Juventus.
Questa sera, alle ore 18:00, presso l’auditorium di Roccella Jonica si terrà la manifestazione “Sfilo per te” attraverso la quale verrà effettuata una raccolta fondi per la ricerca contro il cancro rivolta alla neocostituita sezione Locride dell’Associazione “Angela Serra”. Un appuntamento unico e originale in cui più di sessanta professionisti volontari, tra avvocati, medici, farmacisti, commercialisti, consulenti finanziari, club service, sportivi e non solo, mettendo da parte imbarazzo, sfileranno in nome della beneficenza. L’evento, organizzato in collaborazione con il Comune e la Pro loco di Roccella Jonica, sarà condotto da Michele Macrì, impegnato in prima persona in campagne di sensibilizzazione e di lotta all’inquinamento.
GALli da Monasterace Alessandro Zannino, Ernesto Riggio, la simpatica bibliotecaria Marianna, Andrea Marino e Nicola Cara si riuniscono per questa bella foto di gruppo a termine del workshop organizzato a inizio settimana dal GAL Monasterace.
Pensieri profondi Il costruttore Giuseppe Franco posa con l’ex sindaco Ninì Scordino e il consigliere provinciale Franco Muscolo che, a differenza di quanto potrebbe sembrare a un primo sguardo, sta riflettendo molto intensamente.
AAA cercasi guida turistica Agenzia ricerca personale con abilitazione di guida turistica o accompagnatore turistico, o anche solo appassionato del territorio calabrese con buona conoscenza della lingua inglese. Per info e candidature siete pregati di contattare sportellolavoro.locride@gmail.com
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P O C S O L’OR Le due Carmen degli eventi Carmen Bagalà e la sua omonima Ingrati si lasciano immortalare (con due diversi gradi di sorpresa dipinti sul volto) per annunciare l’arrivo di “Meta”, il grande evento che inaugurerà l’estate roccellese.
Martedì Mercurio tornerà a sorridervi e le occasioni di successo di moltiplicheranno. Sarete ricercati, evenienza che potrebbero regalarvi interessanti novità sul lavoro. Attenzione invece a una seconda parte di settimana tesa in ambito sentimentale.
Informati all’altare Giuseppe Figliomeni e Francesco Gentile, tirati a lucido per un matrimonio, attendono l’inizio della cerimonia leggendo Gazzetta. Del resto, non è forse vero che l’attesa del matrimonio, è essa stessa il matrimonio?
Giustiziati Il nostro concittadino Tommaso Marvasi ha voluto celebrare la chiusura del Grande Salone della Giustizia svoltosi a Roma facendosi immortalare in compagnia della presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati.
Quelli del Pianta Domenico Pianta e Alessandra Fantasia, in primo piano, cercano di richiamare l’attenzione di un distratto Cosimo Bevilacqua, per fare una foto che dimostri come si debba passare una serata decente in quel di Siderno.
Lunedì piuttosto nervoso per l’opposizione della Luna, ma i pianeti garantiscono successo a ogni vostra impresa! L’amore vi darà belle soddisfazioni. Fortunate saranno soprattutto le giornate di giovedì, venerdì e sabato, domenica qualche discussione. Mercurio, che per il vostro segno ha una certa predilezione, entra in congiunzione ed è pronto a regalarvi opportunità e avventure da prendere al volo. Fate attenzione alle giornate di martedì e mercoledì, in cui avrete qualche fastidio dalla luna. Col partner la relazione si rafforza e potreste decidere di fare passi avanti nella vita di coppia. Lunedì sarà la giornata migliore dal punto di vista lavorativo, col favore di Mercurio e una luna fortunata. Giovedì, venerdì e sabato un po’ di malumore. Mercurio diventerà favorevole e vi aiuterà a prendervi tutte le rivincite che desiderate. L’ambito lavorativo sarà favorito: le giornate più fortunate saranno quelle di martedì e mercoledì. Qualche discussione in famiglia o nella coppia domenica. Il pianeta dell’amore continua a essere dalla vostra parte e vi regala un’altra bella settimana. L’ambito del lavoro vi creerà qualche fastidio in più, soprattutto nelle giornate di martedì e mercoledì ma non perdete la fiducia nei vostri progetti.
Tutte le difficoltà relazionali dell’ultimo periodo troveranno una felice risoluzione. Martedì e mercoledì giornate molto belle dal punto di vista lavorativo, in cui vi aspettano novità e opportunità inattese. In amore, invece, continuano le tensioni. La settimana comincia con una splendida luna in congiunzione e continua, nella giornata di martedì, con la fine dell’opposizione di Mercurio: finalmente anche sul lavoro le cose ricominceranno a funzionare per il meglio. Nuove opportunità in vista!
È uno sporco lavoro… Vi presentiamo Lorenzo Surace e l’assessore Francesco Ursino braccio operativo, sempre disposto a mettere le mani… nella marmellata, di una mente che risponde al nome di Amministrazione Comunale di Roccellese. 9 orizzontale Un Capogreco candidato a sindaco… Pino, posa con un Sellaro compagno… Carmelo, rincontratisi dopo tanti anni durante un convegno per ricordare le battaglie affrontate insieme durante la militanza dei giovani comunisti.
Amicizia esotica Ritorniamo indietro di qualche anno per rispolverare questa bella foto di gruppo dell’Associazione “Amicizia è Pace” ritratta durante una della indimenticabili gite fuoriporta che la porto in quel del Cairo.
Di padre in figlio Gli anni passano, ma Mario Scocchieri non riesce a stare lontano dal suo bar oggi ufficialmente gestito dai figli. Ci racconta questa storia lo sguardo stanco di Andrea, che non può comunque fare a meno di abbracciare il papà.
A partire dalla giornata di martedì il pianeta Mercurio entrerà in opposizione al vostro segno, creando ostacoli e difficoltà, soprattutto nell’ambito lavorativo. Per fortuna la luna in congiunzione vi sostiene nelle giornate di martedì e mercoledì. Se sul lavoro tutto procede per il meglio, sul fronte amoroso i dubbi e i litigi saranno all’ordine del giorno. Ma niente ansia: grazie alle tre giornate consecutive in congiunzione di giovedì, venerdì e sabato riuscirete a recuperare un po’ di serenità.
A partire dalla giornata di martedì, i problemi che vi assillavano troveranno soluzione: soprattutto sul lavoro, vi aspettano due giornate di grande ripresa martedì e mercoledì. In amore aspettatevi emozioni a non finire nella giornata super di domenica! Continua un periodo di ripresa dal punto di vista sentimentale, ma sul lavoro potrebbero arrivare delle difficoltà, soprattutto nelle giornate di martedì e mercoledì, quando Mercurio non sarà più dalla vostra parte e avrete anche una luna sfavorevole.