on immenso sollievo e piacere,la ditta Sonia Valenti,gestore del bar ristorante Porto delle Grazie,comunica la riapertura dell' attività ristorativa . Ciò mette fine ad una lunga ed estenuante trattativa che ha portato grazie anche all' intervento del nuovo amministratore unico Giorgio Sotira,alla definizione di un accordo tra le parti valevole fino al 31/10/2016. Nell' esprimere la nostra piena soddisfazione ringraziamo tutti coloro che hanno preso parte alle fasi preliminari e non dell' accordo stipulato. Ci auguriamo in futuro di poter avviare una integrante e prosperosa collaborazione lavorativa con i gestori della struttura marittima. Vogliamo inoltre sottolineare,l' importanza di tale accordo per i diportisti che avranno assicurato tale servizio di ristorazione fino a tarda sera,ed ancora più importante si potranno permettere nuove assunzioni, ristabilendo i posti di lavoro già presenti nelle precedenti stagioni,con l' auspicio di crearne di nuovi e duraturi. Inoltre ci impegniamo con la nostra già rinomata serietà ad adempiere al meglio alla fruizione del servizio in piena armonia con le forze e l ambiente circostante. La ditta Sonia Valenti nell' augurarvi una buona permanenza nei suoi locali si dichiara disposta a valutare qualunque scenario si presentasse dopo il 31/10/2016.
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LA CONTROCOPERTINA
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L’INVASIONE DELLA FANTASIA PRETESTUOSA E DEVASTATRICE DI CHI HA DECISO COME DOBBIAMO ESSERE NON HA DAVVERO CONFINI. DOPO AVERCI FATTOVENIRE LA PAURA DEL“CAFFÉ OFFERTO”, NE ÈVENUTA FUORI UN’ALTRA, QUESTAVOLTA DAL“FORNO CREMATORIO”DELL’ANTIMAFIA MARIA GIOVANNA COGLIANDRO inizio anno avevano inserito tra gli indizi di colpevolezza il caffè. Volevano convincerci che andare al bar, a qualunque ora, fosse una pessima scelta. Avremmo potuto imbatterci nel caffè-offertodallo-‘ndranghetista. Se ti avessero beccato con i baffetti effervescenti di schiuma al caffè non avresti avuto scampo: eri uno ‘ndranghetista anche tu. Perché, mentre altrove esiste il caffè macchiato, quaggiù in Calabria viene servito il caffè che macchia. Ti insozza, ti impatacca, ti contamina e ti incolpa. E qualche volta ti condanna. Avete presente quei disegnini per decorare il caffè? Da noi va molto l’indice puntato, in 3D: emerge dalla schiuma e ti si piazza dritto in fronte. E tutt’a un tratto diventi un colluso, un prostituto della ‘ndrangheta. L’invasione della fantasia pretestuosa e devastatrice non ha davvero confini. Qualche giorno fa ne è venuta fuori un’altra. Se la sono inventata quei buontemponi dell’Antimafia. Quelli che prima ti fanno correre alle elezioni, ti fanno infiocchettare la tua campagna elettorale, ti permettono di illudere l’elettorato e, quando i giochi sono fatti e ti sei conquistato il titolo ambito, ti dicono: “Senti caro, non è che tu sia proprio pulito da poter stare tra chi governa un paese, quindi vedi di smammare. E non te lo fare ripetere due volte”. Perché questo prevede lo screening dell’Antimafia: se risulti impresentabile, ti devi dimettere in caso di elezione. Solo che te lo dicono a una settimana dal voto. Si divertono così. Tra i candidati impresentabili scovati quest’anno dalla Commissione Parlamentare Antimafia ci sono due calabresi. Si tratta di Alessandro Codispoti a San Sostene e di Carmelo Bagnato a Scalea. Codispoti non è eleggibile perché a suo carico risulta una sentenza di condanna a due anni di reclusione emessa dalla Corte d’Appello di Perugia il 3 dicembre 2010, irrevocabile il 19 aprile 2011, per bancarotta fraudolenta. Carmelo Bagnato, invece, è incandidabile in base a quanto prevede la Legge Severino, poiché risulta dalla relazione - «attualmente è sottoposto a procedimento penale per detenzione illegale di armi e detenzione di sostanze stupefacenti al fine di cessione a terzi». E fin qui l’impresentabilità ci sta. Tempistica a parte. A Platì, invece, «non vi sono situazioni di incandidabilità ai sensi dell’articolo 10 della legge Severino né di ineleggibilità ai sensi dell’articolo 11 della stessa legge». Ci hanno provato ma non sono riusciti a snidare nessun impresentabile. Immagino le facce deluse. Però, siccome Platì è Platì, qualcosa di marcio la devi sollevare per forza. Quindi veniamo alla nuova trovata dell’Antimafia, annunciata prima. Rosario Sergi, stando a quanto la Commissione è riuscita a ricostruire, andrebbe attenzionato perché – e qui mi farei prestare un sottofondo da Hitchcock sarebbe l’organizzatore della manifestazione che si è tenuta a Platì il 29 marzo scorso contro le dichiarazioni del sottosegretario di Stato con delega ai servizi, il fu, il è e il sarà Marco Minniti. In particolare l’onorevole, per disonorare, aveva paragonato il livello di
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Sugli schermi di Platí di nuovo in onda l’antimafia di regime radicamento del terrorismo jihadista a Molenbeek a quello della ‘ndrangheta a Platì. Naturalmente, come in un paese democratico e con un briciolo di amor proprio avviene, i platiesi se ne risentirono e vollero manifestare. Il capo ultras ad aizzare l’ira dei cittadini contro il Minniti fu Rosario Sergi, quindi attenzioniamolo: può essere pericoloso! Non ci è più concesso difenderci. Dobbiamo starci buoni e incassare i colpi bassi che ci arrivano da più parti. Vogliono farci credere che protestare di fronte a un torto sia inutile, ribellarci alla pochezza a cui vogliono condannarci sia un’illusione da moralisti, difendere il nostro nome una colpa. Il disordine potrebbe aprire le porte al riscatto e loro lo sanno bene, per questo ci vogliono agnellini. Sono sempre pronti a localizzare le zone di penombra, delimitarle con una rete elastica per poi farla vibrare così che lo schifo venga fiondato ovunque. Vegliano su di noi in maniera continua, costante ma la loro non è una veglia che dà sollievo, sicurezza, è una veglia che incombe su di noi come un maci-
C’È CHI QUAGGIÙ È SEMPRE PRONTO A LOCALIZZARE LE ZONE DI PENOMBRA, DELIMITARLE CON UNA RETE ELASTICA PER POI FARLA VIBRARE COSÌ CHE LO SCHIFO VENGA FIONDATO OVUNQUE.
gno. Qualcuno si lascia pure convincere che la loro “vicinanza” sia salvifica. Qualcuno dei nostri, purtroppo. E così, a poche ore dalla notizia sugli impresentabili, che a Platì non condanna ma nemmeno assolve, capita di leggere su un noto quotidiano locale: “Inevitabile: il centro dell’Aspromonte è diventato il simbolo di un riscatto che si annuncia senza mai concretizzarsi.” Una spina quella di chi accetta di farsi plasmare ancora più invasiva. “Niente uccide un uomo come essere obbligato a rappresentare un paese” scriveva Jacques Vaché. Il guaio è che qui a Platì, come nel resto della Calabria e, più in generale, del Mezzogiorno, il paese che dovremmo rappresentare l’hanno deciso gli altri. L’hanno impastato loro, solo che dopo averlo modellato con l’argilla vi hanno infuso un soffio letale. Quindi se non ci decidiamo a dimostrarlo e non solo a dirlo che abbiamo le scatole piene della loro forgia assassina, oltre ad essere degli uomini morti saremo degli uomini dimenticati dai loro figli. E in ogni nostro epitaffio si leggerà: qui riposa un’anima blanda.
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ATTUALITÀ
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GIUDIZIARIA
I nuovi protocolli di indagine contro il terrorismo Per assicurare l’effettività del coordinamento nelle indagini contro il terrorismo, la Direzione Nazionale Antimafia ha promosso protocolli organizzativi fra le procure distrettuali e quelle ordinarie di ciascun distretto, sul modello di quelli adottati in materia di indagini anti-mafia e approvati dal Consiglio Superiore della Magistratura. Come riportato nell’annuale relazione della Dna: “L’iniziativa – realizzata d’intesa con i procuratori generali - appare quanto mai utile per ampliare e potenziare la rete delle conoscenze, prevenire eventuali contrasti tra pubblici ministeri e assicurare un costante scambio informativo tra i magistrati della procura distrettuale e i colleghi che, presso le procure ordinarie, si occupano di procedimenti per reati che potenzialmente riguardano la criminalità terroristico-eversiva (i c.d. reati-spia)”. Si legge ancora oltre: «La stessa è apparsa tanto più opportuna nel quadro del contrasto alle attuali manifestazioni del terrorismo internazionale, non solo per le già ricordate caratteristiche di molecolarità delle strutture e pulviscolarità delle condotte, ma anche per la accertata esistenza di un coordinamento sovranazionale delle attività di proselitismo, reclutamento, addestramento e supporto logisticofinanziario ai “combattenti” islamisti». Ad oggi sono stati siglati i protocolli presso 11 Procure Generali: Ancona, Bologna, Brescia, Campobasso, L’Aquila, Messina, Napoli, Reggio Calabria, Salerno, Trento, Trieste. Il decreto legislativo n. 231 del 21 novembre 2007 e successive modifiche prevede, all’art. 8, comma 3, che la Direzione Investigativa Antimafia (DIA) ed il Nucleo Speciale Polizia Valutaria della Guardia di Finanza svolgano gli approfondimenti investigativi sulle segnalazioni di operazioni sospette trasmesse dall'Unità di Informazione Finanziaria (UIF) della Banca d’Italia, e, all’art. 47, comma 1, lettera d), come modificato dalla legge 17 aprile 2015 n. 43 (conversione del decreto “antiterrorismo”), che ne informino il Procuratore Nazionale, qualora siano attinenti alla criminalità organizzata o al terrorismo. In tale quadro normativo, constatata la crescita esponenziale del numero di segnalazioni di operazioni sospette che vengono trasmesse annualmente dall’UIF (oltre 70.000 nel 2015), rilevata peraltro anche nell’ambito delle ultime relazioni predisposte dal Comitato di sicurezza finanziaria, istituito presso il Ministero dell'economia e delle finanze, lo scrivente ha stipulato, sia con la DIA che con la Guardia di Finanza, protocolli di intesa finalizzati alla prevenzione e al contrasto dell’utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività criminose o di finanziamento del terrorismo. « Con tali protocolli è stata adottata una nuova strategia di analisi delle segnalazioni dell’UIF, condotta da un gruppo di lavoro appositamente costituito che, con l’arricchimento informativo delle segnalazioni dell’UIF attraverso le interrogazioni alle banche dati SIDNA/SIDDA ed alle altre disponibili, consente di selezionare le segnalazioni suscettibili di utilizzazione processuale (che vengono trasmesse alle DDA competenti, sotto forma di atti di impulso investigativo) o di ulteriori approfondimenti (per le quali vengono interessati i Centri DIA ovvero i Comandi GdF territoriali)».
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Siderno Superiore: la cenerentola dei social raggiunge il successo con Instameet Al giro turistico si è unita la possibilità di far conoscere a tutto il mondo le meraviglie che offre il suggestivo borgo riuscendo al contempo a promuovere il territorio e i suoi prodotti
Dopo aver fatto scoprire la magia del borgo di Ferruzzano, Instameet, il raduno gratuito di persone iscritte al social network Instagram, ha fatto tappa domenica scorsa a Siderno Superiore, riscuotendo un prevedibile successo. La formula ormai rodata di un raduno domenicale che permetta di scoprire la storia e i segreti dei nostri borghi, di assaggiare i piatti tipici della zona e di ampliare contestualmente il bacino di contatti sui social network si è rivelata ancora una volta vincente oltre che una grande occasione di divertimento e socializzazione per tutti gli appassionati. Al giro turistico, infatti, si è unita la possibilità di far conoscere a tutto il mondo le meraviglie che offre il suggestivo borgo di Siderno Superiore, riuscendo al contempo a promuovere il territorio e i
suoi prodotti grazie all’hashtag #sidernosuperiore. Sicuramente questa data è stata diversa delle altre per l’impegno dei cittadini del piccolo borgo che hanno riservato un’accoglienza eccezzionale. Il raduno, strategicamente posizionato all’inizio della stagione calda, sarà sicuramente un volano di sviluppo per il turismo locale ed è stato realizzato solo grazie all’impegno dell’assessore Ercole Macrì e di IGWorldClub. Intanto, per farvi scoprire (o riscoprire) le bellezze del nostro borgo antico, la redazione ha selezionato per voi gli scatti più suggestivi prodotti nella mattinata del 29 maggio e che hanno permesso a Siderno Superiore di diventare, da cenerentola dei social, un vero e proprio fenomeno in rapida espansione. La Redazione
IlParcodeiPrincipitornaanuovavita Da centrale del riciclaggio a porta d’accesso alla Locride: la gestione controllata imposta nel 2011 da Nicola Gratteri dà finalmente i suoi frutti. Guardia di Finanza e Carabinieri lo sequestrarono all’alba del 2 febbraio 2011, nell’ambito dell’operazione “Cinque Stelle”. Il Parco dei Principi, lussuoso hotel alle porte di Roccella Jonica, valutato all’epoca (al ribasso) ben undici milioni di Euro, era infatti, stando alle indagini svolte dagli allora sostituti della Dda Antonio De Bernardo e Sara Ombra, che ne sancirono il sequestro, a completa disposizione dei membri delle cosche Aquino e Coluccio, che lo avrebbero utilizzato come una sorta di “centrale del riciclaggio”. Al termine delle indagini coordinate dall’allora procuratore aggiunto Nicola Gratteri, il Parco dei Principi venne posto in gestione controllata e, a partire da quel lontano inverno di sei anni fa, ha continuato la propria attività ripulendo la propria immagine e passando lentamente attraverso la diffidenza della gente locale, finendo, oggi, per ripresentarsi come la punta di diamante dell’ospitalità nella Riviera dei Gelsomini. Le sue sessanta camere lussuose, la piscina e il grande parco sono stati rimessi
in corsa da un imprenditore milanese, proprietario di una catena alberghiera, che già sei anni fa accettò la sfida propostagli dal tribunale di Reggio Calabria. Oggi, grazie a tale impegno, il Parco dei Principi torna al centro di numerose iniziative e si propone come punto di partenza per la scoperta delle nostre bellezze storiche e paesaggistiche, offrendo un’esperienza che non è unica solo per quanto racchiuso tra le mura dell’albergo. La posizione strategica della struttura, infatti, garantisce il raggiungimento pressoché immediato dell’affascinante borgo di Riace che, come sappiamo, è recentemente stato rivalutato con sapienza dall’illuminato sindaco Domenico Lucano, ma anche mete dal più sentito valore storico come la villa del Naniglio di Gioiosa Jonica, il parco archeologico di Locri, il teatro greco Romano e il sempre sottovalutato parco Archeologico di Kaulon. Una porta per la Locride che merita fiducia e una corretta amministrazione. JG
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Franco e i suoi fratelli
Franco Crinò risponde all’articolo “Attacco Incrociato”di Ilario Ammendolia. La sua disamina ci dà il la per una riflessione sui nuovi progetti del centro destra calabrese
La “rete”dei Kennedy di Casignanaper un nuovo assetto di potere in Forza Italia e nel centrodestra calabrese, partendo dalle basi nella Locride e nella Piana
ella rappresentazione politica regionale, tra quanti ci costringono all’ammirazione con la loro inesausta energia e con la forza dei muscoli intellettuali, per usare parole wildiane, i fratelli Crinò occupano un posto preminente. Noi proviamo un certo interesse giornalistico per i Kennedy di Casignana, perché ci fanno capire in quale direzione si sta muovendo in Calabria il nucleo pragmatista di Forza Italia. In particolare, nella sana ostinazione dell’ex senatore Franco Crinò a cercare di ricomporre i frantumi del partito, facendo perno sulla volontà della propria famiglia di continuare a votarsi ad una missione politica audace su diversi piani, si intuisce un lavorìo intenso per realizzare un nuovo assetto di potere nel centrodestra calabrese. A questo proposito, non si dimentichi il ruolo dei fratelli Antonio, Pietro e Giuseppe. A Franco Crinò è affidato il compito di comunicatore in funzione di una strategia che, partendo dalle basi reggine, vorrebbe dotare Forza Italia in Calabria di nuove dinamiche. Per conseguire l’obiettivo di riorganizzazione del partito, il gruppo della Locride e della Piana che affianca i Crinò sta esercitando un pressing sulla commissaria regionale Jole Santelli, alla quale qualche mese fa è stato consegnato un “papello”. Tanto per chiarire le aspettative. Franco Crinò sa che una possibile vittoria del “Sì” al referendum sulla riforma costituzionale, abbinata al nuovo sistema elettorale dell’Italicum, inciderà anche sulla selezione del ceto politico e sugli equilibri interni ai partiti e alle coalizioni. Per questo chiede che Forza Italia sia attrezzata a fronteggiare la sfida del centrosinistra. Ai fratelli di Casignana (comune il cui sindaco è il cugino Antonio Crinò) si sono aggregati con perspicacia gli “autonomi” di centrodestra Michele Cataldo e Giuseppe Caruso, rispettivamente consigliere comunale e presidente del movimento civico “Volo” di Siderno, mentre si esclude l’adesione di Pietro Sgarlato, che rappresenta Forza Italia in Consiglio e che gioca una sua partita. Da Locri arriva il rinforzo del consigliere Alfonso Passafaro e l’accompagnamento dell’ex sindaco-anfitrione Francesco Macrì. Nello schema a lato, sono elencati altri sodali, alcuni con qualifiche istituzionali di primo piano nei diversi comuni. F.S.
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“All’attacco incrociato si r Caro Ilario, anche se la percentuale pericolosamente bassa di italiani che credono nei partiti dovesse collassare ancora, io resto iscritto al partito che vuole ancora i partiti; certo, partiti puliti, rappresentativi, incisivi - quello che non sono oggi - per non vederli sostituiti dai ras e dai “danarosi”. “I tempi sono talmente magri che non c’è da sperare nel domani; non c’è da illudersi nel Sole dell’Avvenire; l’avvenire sarà diverso, avrà altri problemi gravi…”. I partiti, al massimo, ora “accelerano una pratica”; se il Governo, ad esempio, sblocca dopo sette anni i contratti della Pubblica Amministrazione (e non tira
aria…), è un Potere dello Stato che ha agito (l’Esecutivo), ma il fatto è che si sta andando diritti verso una sorta di dittatura democratica che fa a meno anche del partito del Premier(!), che non possiamo chiamare automatica o tecnica (anche se i voti di fiducia messi dal Governo sono arrivati a 60), perché abbiamo davanti agli occhi l’occupazione della Rai, come tutti i rischi che si corrono se vince il Sì al referendum di ottobre. Abbiamo già a che fare con la dura “pratica economica”, ma l’aumento dei prezzi e la disoccupazione compromettono, non dimentichiamolo, la stessa “libertà” dei cittadini. E di quale suffragio universale parliamo se alle urne si reca un terzo degli aventi dirit-
to e se il partito che raggiunge poco più di un terzo dei voti si prende tutto, organi di controllo e di vigilanza compresi? Perciò, Ilario, anche all’Attacco incrociato, come l’hai chiamato tu, verso questa terra, si deve rispondere con la partecipazione e si può rispondere, soprattutto, se si ha peso specifico. Ti seguo nel tuo paradigma “Nella Locride ci sono 42 sindaci… non li conosco tutti ma quasi. Quelli che conosco non sono né malfattori né svergognati… mi sentirei di dire la stessa cosa riguardo alla poche persone che hanno rappresentato la Locride in Parlamento negli ultimi quindici anni… (ma) quasi sicuramente, salvo qualche eccezione… tutti loro non hanno dimostrato livello e proget-
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DA SINISTRA GIUSEPPE ANGIÒ
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PRESIDENTE ASSOCIAZIONE SANT'UBERTO, EX VICESINDACO ARDORE
GIUSPPE CARUSO CONSIGLIERE COMUNALE SIDERNO
MICHELE CATALDO CONSIGLIERE COMUNALE SIDERNO ESTER DEL DUCA CONSIGLIERE COMUNALE PALMI GIUSEPPE DI GIORGIO SINDACO RIZZICONI LOREDANA FEMIA PRESIDENTE CONSIGLIO COMUNALE MARINA DI GIOIOSA JONICA ROBERTO IERACI PRESIDENTE NUOVI ORIZZONTI PORTIGLIOLA
I fratelli Crinò con la loro inesauribile energia ci fanno capire in quale direzione si sta muovendo in Calabria il nucleo pragmatista di Forza Italia.
DA SINISTRA FRANCESCO MACRÌ IMPRENDITORE, EX SINDACO LOCRI ALFONSO PASSAFARO CONSIGLIERE COMUNALE LOCRI ALESSANDRA POLIMENO EX CONSIGLIERE PROVINCIALE – BOVALINO DOMENICO SAVERINO EX AMMINISTRATORE GIOIOSA JONICA GIANFRANCO SORBARA PRESIDENTE REGIONALE A.N.A.S. CALABRIA BRUNO SQUILLACI PRESIDENTE NUOVA CALABRIA PASQUALE VOZZO VICEPRESIDENTE GAL ALTA LOCRIDE ROCCELLA JONICA
Arriva sua maestà Bubbico: i sindaci sull’attenti vanspettacolo nella Locride. Sull’attenti, arriva Bubbico, il ministro con la sindrome del prefetto. Si stirano le fasce tricolori, si prenota dal barbiere, lievita il vecchio complesso d’inferiorità. I sindaci sono gli assoluti protagonisti, macchiette di infinite storie tristi tra le città mortificate. Mortificate dalla ‘ndrangheta e abbandonate dalla prefettocrazia, come cagne incinte e rognose sul ciglio della statale 106. Da Monasterace a Bruzzano, sorrisi ospitali e posizioni supine, pessime scenografie di un’impostazione fallita. Top down dicono gli anglosassoni, quando gli ordini vengono urinati dall’alto, sulla testa, senza senso, coatti, inderogabili. L’umiliazione salva chi si fa umiliare, come un cameriere di Moravia e illudere, come il portiere di notte di Ruggeri. Il ruolo di sindaco nella Locride è cambiato. Da due decenni, il suo
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primo dovere è quello di assoggettarsi al ministro come un cane da macelleria che s’accontenta dell’osso, poi sporco di sangue e morto di fame insinua dubbi sul cane accanto, fratello di miseria, ma meno miserabile. Assoggettarsi al politico da novanta, che cala da Roma, è una missione; assoggettarsi ai quei prefetti che già Luigi Einaudi voleva rottamare per il passaggio da una «funzione puramente decorativa» a quella di «mostro che sragiona», con la sua burokrazia, più nera che grigio topo, evita, invece, di finire nel calderone degli albatros senz’ali, castrati in gabbia. Alcatraz - Locride, un’andata e ritorno che rimane uguale anche se inverti l’ordine di galera. Fora du culu meu aundi pigghjia pigghjia, e i sindaci si affrancano col motto, lasciandoci detriti e disfacimento sotto il tappeto rosso su cui sua maestà Bubbico ha sfilato, senza passione, la scorsa settimana. Stronzi o servitori?
L’ennesima visita nella Locride del vice di Alfano si trasforma in un occasione di sudditanza e riverenza
risponde con la partecipazione” tualità… (ma il dibattito si potrebbe aprire…)”. Che in alcuni casi i sindaci siano presi di mira, mi pare evidente. Conosci la storia di quel comune, che tra i motivi dello scioglimento del Consiglio vede citato il fatto che la mafia prende i profitti dell’industria del biogas e che il 95% dei cittadini non paga i tributi, salvo a sapere che… non esiste lì nessuna industria del biogas e che è, invece, il 95% dei cittadini (record) a pagare i tributi. Si “appassionano” in pochi a questi discorsi sull’Amministrazione della Giustizia, hai ragione… I cittadini debbono contestare le cattive amministrazioni locali, i dirigenti comunali non tenersi, schifati, a
distanza. Vediamo l’alba dei dieci anni, a Bovalino, da quando sono state finanziate opere pubbliche per cinque milioni di euro (Centro Polifunzionale, Restauro Castello, Auditorium La Cava) e, quindi, la possibilità di attività economiche indotte: nessuna opera completata e revoca di finanziamenti! Io troverei più normale che quegli amministratori e quei tecnici (i collaudatori… sic!) venissero fatti bersaglio di critiche da parte dei cittadini e, invece, in tanti, preferiscono, fare gli “italieni”, come li chiama Marcello Veneziani, ossia italiani alieni, “un po’ alienati, un po’ venuti da un remoto altrove, non affrontano, cioè, le questioni con cognizione di causa, tenendo in debito conto il voto
che hanno dato o che non hanno dato, ma insultano, disprezzano, e si professano estranei a ciò che vedono sopra, sotto e intorno a loro, inveiscono nei blog, sul web conquistano una provvisoria rilevanza pur restando in una remota latitanza…”. Se la politica, eletti ed elettori, si ritira, vedremo altre rovine. Gli Organismi dei sindaci della Locride, Ilario, girano a vuoto, non hanno alcun peso. Personalmente ricordo, ma potrei non centrare il giudizio, le discussioni di spessore tra Sisinio Zito e Bregantini, la capacità d’analisi abbondava, diventava quasi “supponenza intellettuale” - allo stesso modo come il Corsera ci faceva vedere in intere paginone quelle tra D’Alema e Tremonti - ; l’imposta-
zione “visionaria” di Ilario Ammendolia, il “Progetto d’urto per la Locride”, rispondendo ai “bisogni senza rinunciare ai sogni” (entrambi stanno molto nelle mani di chi governa); la maniera come Pietro Crinò incalzava e faceva intervenire all’Assemblea il Presidente della Regione Scopelliti, particolarmente insofferente quando qualcuno gli dettava l’agenda, per i progetti per la Depurazione o per i Beni Culturali… Rivedremo quella politica da queste parti? Intanto, chi sostituirà prossimamente Imperitura e Strangio ai vertici dell’Organismo dei sindaci? Franco Crinò
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POLITICA
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L’omosessualità dai sanpaolari alla Cirinnà
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Vanni Piccolo, 76 anni, di Bovalino, appena adolescente inizia a scoprire la sua omosessualità. Decide di lasciare la Calabria fortemente limitata nei paletti e nel filo spinato dei padri-padroni. OggiVanni si dice soddisfatto della legge Cirinnà che rappresenta una grande conquista per il Movimento di Liberazione Omosessuale.
Quandogliomosessuali eranoricchioniebasta ROSARIO ROCCA “Una sera d’estate di qualche anno fa, mi trovai, insieme ad amici, davanti alla Chiesa Matrice di Benestare. Era già tardi, e sebbene non fosse più orario di visite, grazie all’aiuto di un sacerdote, mi fu aperta, appositamente, una porta laterale. Entrandovi, la vista, immediata e suggestiva, della Madonna del Rosario, mi emozionò. Non sono più cattolico da molti anni ormai, ma in quel volto ho rivisto mia madre, mia nonna, la mia infanzia. Un mondo di credenze e di emozioni popolari che lasciai, appena ventenne, per cercare una dimensione nuova”. Vanni Piccolo, 76 anni, di Bovalino. Una vita d’impegno e di lotta per le libertà omosessuali. Troppo chiusa, e irrimediabilmente bigotta, era la Calabria a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta, dei nuovi fermenti rivoluzionari, che da lì a poco avrebbero cambiato il mondo, non vi era, infatti, ancora traccia. Appena adolescente, saranno stati i primi anni ’50, Vanni inizia a scoprire la sua sessualità. Prova un senso di confusione e di rifiuto, forse a causa di un pregiudizio, troppo radicato in quella società, fortemente limitata nei paletti e nel filo spinato dei padri-padroni. “Non sapevo come definirmi, nel vocabolario comune ancora non esisteva neppure la parola “omosessuale”. Gli uomini attratti dallo stesso sesso erano ricchioni, e basta. E io, chiaramente, lo rifiutavo”. Della sua giovinezza calabrese, ricorda con piacere pochi amici, le corse in vespa da Bovalino al Liceo Classico di Locri e una grande manifestazione contro l’invasione sovietica in Ungheria. Anni in cui, all’omofobia dominante, oppone una “grande
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Non sapevo come definirmi, nel vocabolario comune ancora non esisteva neppure la parola “omosessuale”. Gli uomini attratti dallo stesso sesso erano ricchioni,e basta.
dignità difensiva, di chiusura”. Ma a un certo punto, nella vita, arriva il momento in cui devi prendere un treno. Se lo lasci andare, come si dice, potrebbe non passare più. E Vanni su quel treno ci sale, con il suo bagaglio e la sua mente libera. Correva l’anno 1960, e Roma ospita la XVII Olimpiade. Tutto il mondo segue, con il fiato sospeso, la corsa di Abele Bikila, il corridore etiope che, a piedi nudi, vincerà la maratona olimpica. La capitale celebra, proprio sotto l’Arco di Costantino, il primo oro africano di tutti i tempi. Vanni si è da poco iscritto a Scienze Politiche, vive a Piazza Navona e, per mantenersi, dà lezioni private di Italiano e Latino. Quel mondo nuovo di studenti, operai e femministe lo affascina, e prende parte al movimento studentesco e alle lotte di quegli anni. La sua sessualità non è più un fatto individuale, da nascondere, ma uno strumento per l’affermazione delle libertà civili. D’estate
torna a Bovalino, al suo mare, al suo Lido Orsa, dove fa il disc jockey e dove si esibiscono gli artisti della canzone più in voga del momento. “Con Caterina Caselli, ricordo, vi un successo indescrivibile”. Viaggia molto in quegli anni, gira l’Europa, “anche in autostop”. Si specializza nell’insegnamento della Lingua Francese alla Sorbona di Parigi. E, per scelta, insegnerà nelle scuole delle periferie romane di pasoliniana memoria. Mentre, molti anni dopo, da Preside, accetterà la direzione della storica Scuola Media “Ugo Foscolo”, al ghetto ebraico, dove fa inserire, nei programmi, l’ora di religione ebraica, in alternativa a quella cattolica. Sarà un esempio concreto di scuola inclusiva e plurale, forse l’esatto opposto del seminario di Reggio Calabria che aveva frequentato da ragazzo. Ma della sua adolescenza calabrese, conserva gelosamente molti ricordi. Mi racconta che si vedevano allora, in giro per i paesi, dei curiosi personaggi erranti, i sanpaolari, secondo la tradizione popolare discendenti, o in qualche modo legati a San Paolo. Erano abili addomesticatori di serpenti, taumaturghi secondo la credenza, capaci, attraverso le loro invocazioni, di proteggere i bambini dai morsi velenosi dei rettili, di guarire malattie, o garantire abbondanti raccolti. “La sanpaolara, veniva, se non ricordo male, da Ardore Superiore, portava con sé un sacco di lino bianco in cui teneva dei serpenti. Me ne passò uno attorno al collo, e io acconsentii, senza timore.
Non ricordo bene il perché, forse per donarmi una buona arte oratoria”. Ne è passato di tempo, quante stagioni, quante manganellate, quante battaglie! “Ad un certo punto, nel 1982, iniziammo a prendere coscienza della necessità di spostare il livello della lotta nelle istituzioni. A Monte Caprino, un ragazzo era stato barbaramente ammazzato a forza di bastonate, non potevamo più aspettare. Fondai così il Circolo Mario Mieli e, l’anno dopo, chiesi la tessera del PCI. Ricordo con malinconia il senso di solidarietà della famiglia comunista degli anni ’80. All’inizio, per tutti, ero il compagno frocio, ma in fretta diventai il compagno Vanni”. Decenni di militanza, sempre in prima linea, anche nei momenti più drammatici. “L’AIDS, negli anni Ottanta,
importante, oggi, dedicare questa vittoria a quei ragazzi”. A quelle storie di sofferenza reale. Ai tanti che se ne sono andati privati del conforto della persona amata, e a quelli che sono rimasti, soli con il proprio dolore. Agli omosessuali di provincia, ai tanti che non hanno avuto ancora il coraggio di dichiararsi, Vanni vuole riservare un messaggio di speranza: “Non restate chiusi nella tana, perché i cacciatori vi staneranno prima o poi. Ma se vi troveranno fuori, rimarranno spiazzati dal vostro coraggio”. E ai genitori rivolge l’appello di accettare i loro figli per come sono, e non per come vorrebbero che fossero. Mi ricorda di quando Aurelia, la sua mamma, andò a trovarlo nel suo appartamento a Campo de’ Fiori, dove conviveva con il suo compa-
Ai tanti omosessuali che non hanno avuto ancora il coraggio di dichiararsi, Vanni consiglia:“Non restate chiusi nella tana, perché i cacciatori vi staneranno prima o poi. Ma se vi troveranno fuori, rimarranno spiazzati dal vostro coraggio” decimò tragicamente la comunità omosessuale. Anni terribili quelli, fu allora che avvertimmo, sulla nostra pelle, la brutalità della negazione del diritto di amare e assistere il compagno malato di cui, spesso, la famiglia genitoriale se ne riappropriava, dopo averlo, prima, sbattuto fuori di casa”. Oggi, Vanni si dice soddisfatto della legge Cirinnà che, al di là degli aspetti ancora migliorabili, rappresenta una grande conquista per il Movimento di Liberazione Omosessuale. “Chi non ha vissuto quei momenti non può capire quanto sia
gno. “Ero in cucina, ai fornelli. Lei non mi chiese nulla, né si dimostrò contrariata, se non per le lenzuola di qualità scadente. Con il suo sarcasmo calabrese, semplicemente mi disse “a casa non mentisti mai i idita ‘nta l’acqua fridda, domani veni pigghijati nu paru i lanzola boni”. Come una madre al figlio, Aurelia gli rivolse parole di sottinteso e smisurato amore. Come i meravigliosi versi della Supplica a mia madre di Pasolini …”tu sei la sola al mondo che sa, del mio cuore, ciò che è stato sempre, prima d’ogni altro amore”.
ATTUALITÀ
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Renzi torna in Calabria e annuncia: “Sarò qui ogni tre mesi”
Matteo Renzi è tornato di recente a fare visita a Reggio Calabria e al suo pupillo Giuseppe Falcomatà, venendo accolto da una variegata folla non propriamente del tutto festante. insistendo a procedere per la propria strada con la consueta determinazione, comunque, il premier ha affermato che cercherà di compiere un viaggio ogni tre mesi proprio a Reggio per essere più vicino alla popolazione e alle istituzioni locali. Stiamo ancora cercando di comprendere se si tratti di un augurio o di una minaccia.
A Siderno si è discusso delle ragioni del sottosviluppo nelMezzogiorno
Lo scorso 27 maggio, alle ore 18:00, presso l’Istituto Tecnico “G. Marconi” di Siderno, si è svolto il convegno Prospettive e sviluppo del territorio e ragioni del sottosviluppo del Mezzogiorno in particolare della Locride organizzato dal movimento politico culturale Volo con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale. Il convegno ha visto la partecipazione di Pino Aprile, Federica Roccisano, Wanda Ferro, Alessandra Polimero e Domenico Britti, i cui interventi sono stati coordinati da Filippo Todaro.
L’1 giugno si è svolto a Locri il convegno Appalti, corruzione ed economia organizzato dalla Camera Penale e Civile di Locri e della Camera Amministrativa di Reggio Calabria. Tale convegno, nel solco della tradizione del confronto culturale, ha affrontato temi di scottante attualità e di rilevanza nazionale. Al dibattito, moderato dal componente della Giunta dell’Unione Nazionale Camere Civili Antonino Lacopo, hanno preso parte Mario Condemi, Aldo Montesano, Roberto Politi, e Francesco Tassone.
La marcia silenziosa che ha dimostrato vicinanza a Gerace
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LaCamera penale affrontail rapportotra appaltie corruzione
Fattore Comune riflette sul coraggio delle donne Fattore Comune e il Circolo Berlinguer, la scorsa domenica 29 maggio, in occasione del centenario della nascita di Felicia Bartolotta, madre coraggio di Peppino Impastato, e in occasione dell’11° Anniversario dell’uccisione di Gianluca Congiusta, ha presentato Insieme a Felicia - il coraggio nella voce delle donne, un libro di Gabriella Ebano la cui presentazione si è svolta a Palazzo De Mojà di Siderno Superiore. Con l’autrice hanno dialogato l’Assessore alla cultura Ercole Macrì e Rita Commisso.
Ha generato tanta rabbia e scontata indignazione l’incendio doloso delle auto turistiche a Gerace avvenuto nella notte tra il 29 e il 30 maggio scorsi, che ha mandato letteralmente in fumo il sogno di un borgo accessibile a tutti. Per questa ragione, durante la giornata del 1° giugno, è stata organizzata una manifestazione di solidarietà alla quale hanno preso parte molti cittadini e tanti rappresentati delle istituzioni, anche se, almeno da parte della politica, ci sarebbe aspettati più partecipazione.
L’appuntamento
Questo pomeriggio alle 16 il 1° Siderno Fitwalking Sabato 28 maggio, nei locali dell’YMCA, si è svolta la conferenza stampa di presentazione del 1° Siderno Fitwalking, organizzato per oggi, domenica 5 giugno, con ritrovo alle ore 16:00 proprio presso l’YMCA. L'evento, ideato per restituire dinamismo al lungomare di Siderno, è stato voluto dall'A.S.D. Calabria Fitwalking e dall'YMCA di Siderno. I lavori sono stati aperti dal presidente dell'YMCA, Domenico Leonardo, che con grande orgoglio ha accolto questo matrimonio tra YMCA e Calabria Fitwalking.
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Tutela della Salute, la (s)volta buona? a malasanità è l'insieme degli avvenimenti e delle situazioni che rendono evidenti le disfunzioni del sistema sanitario. È una sorta di Cerbero, il cane a tre teste che sorvegliava la porta degli Inferi per impedire a eroi come Eracle di portare ordine e correttezza laddove regnava il caos. Pretendere di sconfiggere la malasanità è come pretendere di sconfiggere Cerbero: nulla di impossibile, ma senz'altro un'impresa eroica, che al giorno d'oggi appare come una necessità. Non si è in grado di dire se sia stato l'eroismo o l'esasperazione, o l'urgenza di iniziare ad agire in maniera diversa, ciò che ha spinto la Giunta a riunirsi, in seduta straordinaria, il 31 maggio scorso, per riorganizzare il Dipartimento di Tutela della Salute, anticipando così quella più generale di tutti gli Uffici regionali. Ciò si è effettuato in virtù di dare continuità al Decreto del Commissario ad Acta (D.c.a n°30 del 2016), il quale aveva come oggetto la programmazione
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di adeguamento di posti letto ospedalieri accreditati (pubblici e privati) ed effettivamente a carico del Servizio sanitario regionale, in ottemperanza a quanto previsto da un precedente Decreto del 2015. Già dal 18 marzo scorso, tuttavia, si evinceva come era nell'interesse del Presidente della Regione, Mario Oliverio, un cambiamento, data la complessità e la drammaticità che viveva e vive tuttora il sistema sanitario calabrese, come lo testimonia la tavola rotonda tenuta, appunto, in quel giorno in cui si erano riuniti i direttori generali delle aziende ospedaliere calabresi. L'obiettivo era quello di eliminare le incongruenze fra il D.c.a 30/2016 e il decreto ministeriale 70/2015, per creare una rete ospedaliera degna. L'urgenza vi era eccome, come hanno testimoniato gli scandali che hanno coinvolto l'ospedale Morelli di Reggio Calabria, neanche un mese dopo, e l'appello accorato dei segnalatori dell'ALAC - Allerta Anticorruzioni, pubblicato sul sito www.traspa-
rency.it, circa l'azienda ospedaliera ''L'Annunziata'' di Cosenza, dove si evince l'incuria delle attrezzature sanitarie, dove le barelle e le sedie vengono lasciate incustodite e i depositi di materiale aperti, cosicché chiunque possa accedervi. A tal proposito, il 31 maggio scorso è stato indirizzata l'unificazione della dirigenza ospedaliera, cercando di fornire una nuova organicità e funzionalità. Il presidente Oliverio ha voluto sottolineare come questo sia solo la continuazione di un percorso già intrapreso a marzo, che la sfida inizia adesso, nel momento in cui saranno davvero premiate le competenze ed eliminate le sacche di corruzione, negligenza e improduttività. Speriamo che queste tre macchie, punta del letamaio della malasanità calabrese, possano essere eliminate allo stesso modo con cui Eracle distrusse le tre teste del Cerbero, anche se lui era una divinità e noi solo dei comuni mortali. Lidia Brancia
COOP.AGRI-OPSOCIETÀ COOPERATIVA AGRICOLA A RL Sede legale: Gioia Tauro ( RC ) S.S. 111 n. 380 - C.F e Partita Iva 02782050807 - REA : RC 190035 Albo Società Cooperative n. A229188
CONVOCAZIONE ASSEMBLEA ORDINARIA E ASSEMBLEE PARZIALI DEI SOCI Ai Sigg. Soci Ai Consiglieri di Amministrazione Ai Sindaci Loro Sedi E’ convocata l’Assemblea Ordinaria dei Soci della Coop.Agri-Op con all’Odg: 1) adempimenti formali di costituzione dell’assemblea dei delegati dei soci; 2) relazione consuntiva e programmatica sull’attività della cooperativa; 3) approvazione bilancio consuntivo anno 2015 e relativi documenti allegati; 4) situazione previsionale economicofinanziaria e contribuzione associativa anno 2016; 5) iniziative e programmi di investimenti per assistenza tecnica, qualità e valorizzazione delle produzioni; 6) nuovo sistema di Pagamento Unico Aiuto Comunitario (PAC) ; 7) PSR Calabria 2014/2020 . L’Assemblea si terrà in 1° convocazione il 27 giugno 2016 alle ore 8,00 ed occorrendo, in 2° convocazione, lunedì 28 giugno 2016 alle ore 16,00, entrambe presso la sede sociale di Gioia Tauro ( RC ) . Sono altresì convocate le Assemblee zonali parziali dei Soci della Coop.Agri-Op , ai sensi dell’art. 21 dello Statuto, per l’elezione dei delegati alla Assemblea Ordinaria dei Soci con all’Odg: 1) adempimenti formali di costituzione dell’assemblea parziale dei soci; 2) relazione consuntiva e programmatica sull’attività della cooperativa; 3) approvazione bilancio consuntivo anno 2015 e relativi documenti allegati; 4) situazione previsionale economicofinanziaria e contribuzione associativa anno 2016; 5) iniziative e programmi di investimen-
ti per assistenza tecnica, qualità e valorizzazione delle produzioni; 6) nuovo sistema di Pagamento Unico Aiuto Comunitario (PAC) ; 7) PSR Calabria 2014/2020 ; 8) elezione dei delegati all’Assemblea generale. Alle assemblee hanno diritto di elettorato attivo e passivo solo i soci in regola con gli obblighi statutari. La elezione dei delegati all’Assemblea generale avverrà con l’elezione di 1 ( uno ) delegato ogni 250 soci o frazione superiore a 125. Il calendario delle assemblee parziali – avendo ciascun socio facoltà, ove occorresse, di partecipare a una qualsiasi delle assemblee parziali – è il seguente: Comprensorio Area Jonica Reggina, che comprende i Comuni da Reggio Calabria a Monasterace, compresi i Comuni dell’entroterra, che si terrà presso la sede operativa di Locri della cooperativa sita in Via Firenze n. 28, in prima convocazione in data giovedì 16 giugno 2016 alle ore 08,30 ed occorrendo in seconda convocazione, presso la stessa sede, in data venerdì 17 giugno 2016 alle ore 15,30; Comprensorio Area Tirrenica Reggina , che comprende i Comuni da Villa San Giovanni a San Pietro di Caridà compresi i Comuni dell’entroterra, che si terrà presso la sede operativa di Via Solferino n. 17, in prima convocazione in data lunedì 20 giugno 2016 alle ore 08,30 ed occorrendo in seconda convocazione, presso la stessa sede, in data martedì 21 giugno 2016 alle ore 15,30; Il socio, ai sensi dell’art. 25 dello statuto, può farsi rappresentare nelle assemblee di cui sopra , mediante delega scritta, da altro socio avente diritto al voto. Cordiali saluti. Cordiali saluti. Il Presidente Luigi IEMMA
GERENZA
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omenica prossima, 12 giugno, a Marina di Gioiosa Jonica, si svolgerà la Giornata del volontario, organizzata nell’ambito del progetto Un gesto per amici speciali - Bando volontariato 2013, con il sostegno di Fondazione con il SUD, Anpas, Un Gesto per Amici Speciali e il patrocinio del Comune di Marina di Gioiosa Jonica. L’evento, che si articolerà in due sezioni, avrà inizio alle ore 10 con il raduno delle associazioni di volontariato in Piazza Zaleuco e proseguirà, alle ore 11, con il convegno presso la Sala del Consiglio Comunale. Durante l’incontro, interverranno il Vicepresidente ANPAS Comitato Regionale Calabria Filippo Tedesco, il Sindaco del Comune di Marina di Gioiosa Jonica Domenico Vestito, il Responsabile progetto “Un Gesto per Amici Speciali” Davide Franceschiello, il Presidente della Provincia di Reggio Calabria Giuseppe Raffa, il Portavoce Terzo Settore Territoriale Francesco Mollace, l’Assessore al Lavoro e Pubblica Istruzione Regione Calabria Federica Roccisano, il Presidente ANPAS Comitato Regione Calabria Giovanni Tricarico, il Presidente Corsecom Mario Diano e il Presidente Gruppo Consiliare PD Calabria Sebi Romeo. Le conclusioni saranno affidate al Vicepresidente ANPAS Nazionale Carlo Castellucci. A seguito del dibattito aperto a tutti i partecipanti, alle ore 13 si svolgerà un pranzo con le organizzazioni di volontariato e i relatori del convegno, cui seguirà il Programma di Simulazione che occuperà l’intero pomeriggio. Questa seconda parte della giornata, infatti, avrà inizio sul Lungomare Cristoforo Colombo alle ore 16 e sarà suddivisa in tre simulazioni. Nella prima I sommozzatori della L.A.Do.S, il Diving Megale Hellas di Marina di Gioiosa Jonica, l’elisoccorso del 118, con la gradita collaborazione di Eliseo Ciccone, saranno impegnati nella simulazione di una emergenza in mare; durante la seconda sarà effettuata la ricerca di un disperso con le unità cinofile a cura dei volontari dell’Associazione I Lupi delle Serre Cosentine; nella terza di svolgerà la simulazione di vari incidenti stradali e primo soccorso. Alle simulazioni parteciperanno tutte le Associazioni dell’ANPAS Calabria, tra le quali ricordiamo ANPAS Comitato Regionale Calabria, L.A.Do.S., Il Buon Pastore, Siderno Soccorso, AVAS Presila, Croce Verde Silana, Croce Verde, Croce Azzurra Molochese, Spezzano della Sila, Marina di Gioiosa Jonica, Giffone, Siderno, Spezzano della Sila, San Giovanni in Fiore, Catanzaro, Molochio.
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COLLABORATORI: Jacopo Giuca, Lidia Zitara, Ilario Ammendolia, Franco Parrello, Domenico Spanò, Sara Leone, Sara Jacopetta, Katia Candido, Maria Verdiglione
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Domenica, a Marina di Gioiosa, una giornata dedicata al volontariato
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SIDERNO
16x8 di sabbia e sudore... Conosco quel ragazzo da anni e, tra me e me, ho sempre detto e sostenuto che ha un cuore d’oro. Da 10 anni o forse più, se facevi una passeggiata sul lungomare di siderno nelle ore pomeridiane e in tutto il lungomare erano presenti 100 persone... puoi starne certo, almeno 90 di esse erano a ridosso del campo di beach volley che in maniera molto democratica egli gestiva. Inutile sottolineare che tutto il lavoro di preparazione e di mantenimento del fondo sabbioso erano opera sua... puoi credermi se ti dico che di lavoro duro si tratta, fatto con le sue umili manone da manovale, capaci anche di azioni meno faticose ma sempre precise da esperto massaggiatore, per farti approdare anche a vette di relax estremo. Regole non scritte quelle del suo beach camp, ma rispettate ed apprezzate da tutti, indigeni autoctoni o turisti “faidate” inclusi. Gioca chi si prenota e... chi perde esce. E, inutile ricordarlo, anche la più lunga delle attese era, in quel contesto salmastro, sempre piacevole ed elettrizzante. Mai una disputa o una diatriba o “na mingrijatina” a memoria umana... mai nessuno, eccetto i “gargiazza” conclamati ed inoffensivi, che alzasse la voce per un punto,una schiacciata o una invasione contestata ... mai una partita sospesa prima del tempo per intemperanze o peggio “inva-
sioni di campo barbariche”. Sempre grande fairplay, sempre tante belle ragazze (non capisco nulla di volley, ma veder una palleggiatrice alzare un pallone mi concilia con questo mondo brutto e cattivo). Dove associazioni sportive cristiane o meno , di giovani o meno, a pagamento o meno, avevano segnato un pò il passo, qui tutti i giorni, a quell’ora così gradevole (quando il sole “non ti spacca in quattro”) c’era il “tutto esaurito” in campo e, ancora più bello a vedersi, c’era il pienone sugli spalti e... poco importava se gli spalti altro non erano che una scomodissima ringhiera. Certo anche se col sole calante l’afa e la fatica si facevano sentire eccome maaaa, che te lo dico a fare? Sapevi che con l’euforia della vittoria o con il broncio della sconfitta, avevi la tua salata e tonificante ricompensa con il tuffo nel mare più bello del mondo e ti posso assicurare che dopo uno sprint di 20 metri sulla sabbia bollente e un bel carpiato anche senza avvitamento, uscendo dall’acqua col classico guizzo della testa all’indietro per strizzare i capelli, dimenticavi il più combattuto dei set o il più sonoro dei cappotti. Quante generazioni di ragazze e ragazzi si siano alternate su quella sabbia e su quel 16x8 così amabilmente gestito? Quante storie da raccontare? Quanti amori nati o magari finiti per
una battuta al salto o un baker sbagliato? Costo per l’utente ZERO - Divertimento ASSICURATO - Aggregazione TOTALE - Socializzazione MASSIMA - Sponsor NESSUNO - Guadagni in tanti anni ZERO Quest’anno tutto ciò NON andrà in onda... quest’anno il beach camp NON sarà al posto che occupava da non ricordo più quanti anni... quest’anno quelle manone non spaleranno sabbia e non spruzzeranno acqua per tutta l’estate... quest’anno gli habituè non avranno quel punto di ritrovo e di aggregazione... almeno per ora, non lì... quest’anno una attività commer-
ciale avrà in gestione quei 10 metri di spiaggia e rispettando alla lettera le direttive comunali e i permessi tutti auguriamo ai titolari le migliori fortune. Da sempre sosteniamo che il nostro lungomare debba essere il centro dell’imprenditoria turistica tutto l’anno, quindi ben vengano licenze per attività di ogni genere in quello che dovrebbe essere, ripeto tutto l’anno, il nostro fiore all’occhiello. Ah dimenticavo! Il nome dell’uomo dalle manone e dal gran cuore è PINO. E... se a qualcuno venisse il dubbio... IO STO CON PINO! Carletto
Pepè Napolitano, umano se non giusto
È morto Pepè Napolitano per lungo tempo protagonista della vita politica e culturale di Caulonia. È stato un maestro molto apprezzato dai suoi alunni oltre che raffinato poeta in vernacolo. Partecipò a tutte le vicende politiche di Caulonia per circa mezzo secolo. Fu uomo di “parte” ma sempre attento a non confondere la lotta politica con i rapporti personali. In gioventù fu militante del partito comunista dal quale si allontanò successivamente per vicende legate alla politica locale. Prese le distanze dalla sezione del PCI, ma così come fa una falena rispetto alla luce, continuò a essere attratto dai temi che furono patrimonio della Sinistra Cauloniese. “Umano son non giusto” diceva il Sommo Poeta. Così Pepè, come ogni persona umana ebbe momenti di grande intuizione ed altri meno felici ma, al di là della momentanea collocazione partitica, si schierò sempre contro ogni forma di prepotenza e dalla parte dei più deboli. Amò Caulonia di un amore intenso anche quando non fu compreso. Era angosciato dal pericolo che le comparse avrebbero sostituito i protagonisti. Quando ormai era vicino alla morte continuava ancora a parlare di Caulonia, soffriva per Essa e, raccomandando di non lasciare questo Paese al suo destino. Ferito gravemente dalla vita continuò la sua battaglia utilizzando la saggezza, il suo sorriso, il buon senso, la tolleranza. Non fu un mediocre e non recitò mai una parte utilizzando copioni scaduti. Mancherà a un Paese sempre più in crisi di autentici Protagonisti.
Il sindacalista Corrado Alvaro Nel mese di gennaio del 1945 - quattro mesi prima della fine della guerra- 44 scrittori italiani, su iniziativa di Corrado Alvaro, coadiuvato dai colleghi scrittori Francesco Jovine e Libero Bigiaretti, e d'accordo con la CGIL di Giuseppe Di Vittorio, col quale Alvaro intratteneva da tempo un carteggio sull'argomento, si riunirono a palazzo Del Drago per costituire Il Sindacato Nazionale Scrittori. Presidente dell'Assemblea fu nominato Mario Vinciguerra. Fu approvata, in linea, di massima, la bozza di Statuto che lo stesso scrittore sanluchese aveva steso, poi fu affidata, per il perfezionamento, ad una commissione formata da Corrado Alvaro, Luigi Barzini Junior, Goffredo Bellonci, Luigi Chiarelli e Paola Masino; segretario lo scrittore calabrese Raul Maria De Angelis. Questo l'atto di nascita del SNS che aveva come fine la tutela sindacale e la promozione professionale degli iscritti; oltre che difendere il diritto d'autore. Segretario generale fu eletto Corrado Alvaro che conservò tale incarico fino alla morte.Al Sindacato aderirono subito i nomi più noti della Letteratura italiana. Alvaro accettò questo incarico come una missione; quella di tenere alto il prestigio della categoria, e la difesa dei diritti di ciascuno o andare in soccorso dei meno fortunati: “Alvaro sapeva anche quanto sia facile per uno scrittore perdersi, non realizzarsi. non raggiungersi, proprio a causa della sfiducia e della indifferenza che lo circondano, o, al contrario, di un successo intempestivo... L'uomo scontroso e taciturno (ma intimamente appassionato) sapeva trovare eloquenza e perfino virtù diplomatiche ove si trattava di intervenire in difesa o a tutela di qualcuno di noi, o dell'intera categoria ” Scrisse Libero Bigiaretti, compagno nell'avven-
tura sindacale, in Omaggio a Corrado Alvaro, un anno dopo la sua morte, nel 1957. Alvaro assolse anche all'alto onore di rappresentare la categoria al Congresso di Parigi della Federazione Mondiale Sindacale del maggio 1946, a pochi giorni dalla celebrazione del Referendum del 2 giugno. Nel suo breve, intenso ed efficace intervento disse tra l'altro: “ ...Voi sapete che i lavoratori italiani, soli tra i lavoratori delle nazioni che furono in guerra contro le nazioni democratiche, meritarono a Parigi di entrare a far parte, da pari a pari, della Federazione Mondiale Sindacale coi suoi settantacinque milioni di lavoratori. I nostri titoli furono quelli della mai interrotta resistenza al fascismo. Noi boicottammo la guerra di razza. Noi non aspettammo di ravvederci di fronte all'inevitabilità della sconfitta. Noi preparammo le nostre città all'arrivo delle truppe alleate. Noi braccammo il tedesco. Noi occupammo le città del lavoro. Noi presidiammo le strade dei nostri traffici. Noi salvammo le nostre officine. Tra i nostri caduti, ve ne sono che diedero la vita per ricoverare e proteggere il compagno della libertà perseguitato, prigioniero, smarrito.” E poi: “ Compagni, chiedete ai vostri governi che a un popolo il quale ha dimostrato il suo attaccamento alla causa delle libertà, non sia applicata una condanna dopo che esso avrà compiuto il suo atto di fede nell'avvenire della democrazia. Compagni, chiedete ai vostri governi la pace pel popolo italiano prima del 2 giugno. Esso è il fondamento della vita italiana, del suo rinnovamento, del suo contributo alla pace e alla prosperità nel mondo.” Ma, dal Sindacato scrittori, e da una sua scoperta fortuita, relativa alla mancata devoluzione di fondi previsti dalla legge 22.4.1941 n°633 che prescriveva il contributo annuo di lire un milione a favore della Cassa d'Assistenza e Previdenza, nacque anche la Cassa degli scrittori che, appena costituita, poté rivendicare i benefici previsti da quella legge. Alvaro fu eletto Presidente anche dell'organizzazione Assistenziale degli scrittori. Fortunato Nocera
GIORNATA ECOLOGICA A PLATÌ
A Scuola diTutela del nostro territorio primo giugno, in una giornata non esattamente baciata dal sole ma resa calda e colorata dall’entusiasmo, dai grembiulini e dai cappellini verdi dei bambini delle scuole di Platì, si è svolta una “giornata ecologica” preparata con cura e passione dalle insegnanti e dalla preside Rosalba
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La Scuola di Platì desidera che si percepisca quella forza che trasmette voglia di crescere, curiosità, desiderio di godere delle piccole e grandi cose
Zurzolo. Durante la manifestazione i bambini sono stati riuniti nell’ampio spiazzo di fronte all’entrata, hanno recitato e cantato, esposto cartelli e piantato alberi e piantine fiorite. Presente all’evento il Commissario Prefettizio Luca Rotondi, che ha sottolineato l’importanza della preservazione delle ricchezze paesaggistiche della zona, e richiamato l’attenzione sul tracciato ciclabile che unisce Platì a Cirella. La giornalista Maria Teresa D’Agostino si è soffermata sul sentimento ecologista e sull’importanza del rispetto per la natura, gli animali e il prossimo, dal quale scaturisce la forza del miglioramento, di cui tutto il mondo ha in questo momento bisogno. Lidia Zitara, giornalista e collaboratrice di “Riviera” ha brevemente tentato di illustrare le differenze tra il paesaggio e il giardino. I bambini hanno concluso con un canto corale e ben intonato inneggiante alla Madre Terra. La Preside Zurzolo ha commentato dicendo che la giornata ecologica è stata una festa dell’ambiente che ha coinvolto concretamente e simbolicamente la comunità scolastica, le istituzioni, i genitori dei bambini dell’ICS “De Amicis” di Platì. Il significato dell’evento è che a ognuno di noi spetta il compito dell’insegnamento al rispetto verso la Natura, che va impartito ai bambini dai primi anni di vita e di scuola. I bambini della Scuola dell’Infanzia hanno rappresentato a modo loro la nascita, la crescita, l’evoluzione e la cura per le piantine: una partenza che in futuro li porterà a tutelare il nostro territorio. La preside continua illustrando i diversi compiti eseguiti dagli alunni del Plesso. La Scuola Primaria ha eseguito dei cartelloni tematici con materiale di recupero, mentre quella Secondaria di Primo Grado ha realizzato concetti più elaborati aventi come tema le azioni antropiche che hanno condotto a un depauperamento della flora e della fauna, oltre che a uno stadio per molti versi non più recuperabile di inquinamento ambientale. “Il messaggio per tutti è stato però unanime: Uniti ce la faremo. La Scuola di Platì è viva, desidera far sentire la sua voce, desidera che si percepisca quella forza che caratterizza tutti, che trasmette voglia di crescere, curiosità, desiderio di godere delle piccole e grandi cose che il territorio di offre, con quel senso di appartenenza e custodia che rende piacevole ogni sacrificio affrontato. Armonia, gioia, amicizia, allegria, rispetto, amore per la propria terra, ecco cosa ha caratterizzato la giornata del primo giugno, oltre alla grande promessa che ce la metteremo tutta per migliorarci e migliorare ciò che ci circonda”. La Redazione
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STORIEVERE Questa settimana un tam tam su Whatsapp ha chiamato a raccolta le italiane dopo la macabra uccisione della 22enne Sara Di Pietrantonio. Di seguito riproponiamo la storia di Angela pubblicata il 17 agosto 2013. ILARIO AMMENDOLIA ngela era una ragazza delicata ma molto bella. Viveva in una piccola frazione abitata da poche famiglie tutte imparentate tra di loro. Era nata dopo cinque figli, tre femmine e due maschi. A sette anni doveva accudire il fratellino arrivato dopo di lei; a otto anni pascolava le capre; a undici anni il padre le affidò il vitellino che la famiglia avrebbe dovuto crescere a “soccida” con il padrone; a tredici anni impastava il pane di “jermanu”; a quattordici anni faceva il bucato al fiume. A quindici anni sbocciò esile e meravigliosa come un fiore delle Serre calabresi. Qualche volta, la sera, prima di addormentarsi, dava uno sguardo fugace al suo corpo sbirciando sotto le coperte di ginestra. Sapeva di esser bella e lo capiva da come gli uomini la guardavano quando andava in Paese. A sedici anni la chiesero in sposa. Non aveva mai deciso nulla della sua vita e non decise neanche quella volta. Il padre conosceva il genitore del giovane pretendente come “un gran lavoratore” e tanto gli bastò per accettare la proposta di nozze. Lo comunicò alla ragazza utilizzando le parole di un antico adagio calabrese: “l’utri pigghjia ddu pedicinu”, quindi il tuo futuro sposo sarà una lavoratore come suo padre. Anche in questo si sbagliava. In estate la madre portò Angela al fiume per il bucato, la ragazza si immerse lentamente nelle acque limpide. Lo faceva ogni estate e l’acqua dell’Allaro le regalava le uniche fresche carezze che avrebbe ricevuto nella sua vita. Poi fu festa ma non per Angela. Il padre le comprò un vestito “americano” piuttosto vecchio ma la sposa era, comunque, splendida. La cerimonia fu scarna. Parenti e vicini mangiarono in abbondanza. Finito il pranzo, lo sposo fece salire Angela sull’asino per portarla nella sua “nuova” casa. Non era stata felice nella piccola abitazione di famiglia ma adesso mentre la vedeva allontanarsi dal suo sguardo e sparire dietro i monti , il petto le si riempiva di angoscia. L’unica consolazione una capretta e una piccola cagna che portava con sé in dote. La natura del marito la comprese già durante il viaggio quando le unghie ancora sporche di sugo affondarono in quelle carni delicate che opponevano invano un inutile fremito di resistenza. Andarono ad abitare in una casa isolata, molto lontana della sua piccola frazione. Il marito prese l’abitudine a picchiarla, all’inizio con qualche scusa, poi per il semplice fatto di esistere.
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Cresciuta in una piccola frazione abitata da poche famiglie, Angela a 16 anni fu data in sposa. Il marito prese l’abitudine a picchiarla, all’inizio con qualche scusa, poi per il semplice fatto di esistere. A ventisei anni di figli ne aveva sei. I genitori erano sempre più vecchi e distanti e lei doveva accudire i figli, pascolare le capre, cucinare, lavare i panni, dar da mangiare ai maiali, raccogliere le erbe per i conigli, preparare l’orto. Il marito rientrava tardi, non portava soldi perché quel poco che guadagnava lo spendeva nelle cantina del Paese. Ogni sera, arrivava ubriaco, picchiava Angela, terrorizzava i bambini. Solo la cagna sembrava capire il dramma senza fine di Angela e si attaccò a Lei con un “affetto” quasi morboso. Quando la donna era a letto per il parto l’animale non mangiava, e quando il marito la picchiava la cagna digrignava i denti prendendosi la sua parte di legnate. Quando Angela portava gli animali al pascolo, la cagna correva e saltellava sui prati quasi volesse farla sorridere. Quando, seduta su qualche pietra, Angela stringeva al petto le sue creature mettendosi a piangere a dirotto, la cagna si avvicinava al viso e leccava le sue lacrime. Il marito odiava la bestiola, poiché la considerava complice della moglie o meglio testimone dei suoi misfatti. Una mattina trovarono un gallo sgozzato, era stata la faina ma il marito accusò la povera bestiola. Prese un’ascia e con un solo fendente le spezzò la schiena. Angela vide cadere a terra l’ani-
Un'accettasporca di sangue
di nome Libertà
LATRISTE STORIA DI ANGELA MATURATA IN UN CLIMA DI VIOLENZA, DI ABBRUTIMENTO E DI EMARGINAZIONE SOCIALE
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male e il sangue rosso scendere sull’erba verde di aprile. La cagna respirava emettendo dei rantoli di morte ma non staccava lo sguardo dalla donna che tanto l’aveva amata. Sembrava provasse una grande pietà per quella povera donna che avrebbe lasciato sola. Angela le bagnò la testa con l’acqua e se la strinse al seno non curandosi del sangue che scorreva a fontanelle. Si guardò le mani intrise di sangue, e a quel punto alzò la testa e guardò il marito. Lo vide sorridere soddisfatto. Sul suo volto era stampato un sorriso beffardo, bestiale, crudele che contrastava con la pietà dell’animale morente. Cercò nel viso dell’uomo qualche tratto di umanità, ma si accorse di non trovarlo. Seppellì l’animale sotto un ciliegio in fiore. A settembre arrivarono le piogge. Quel giorno
Solo la sua cagnolina sembrava capire il dramma di Angela e si attaccò a lei con un affetto quasi morboso. Il marito considerava la bestiola testimone dei suoi misfatti. Una mattina con un’ascia le spezzò la schiena. Angela si era alzata di buon mattino, aveva preparato qualcosa da mangiare per i figli, aveva impastato il pane, portato a pascolo le capre, messe a dimora i semi per l’orto. Più tardi preparò la cena e aveva messo a letto i bambini. Una delle tante giornate di una drammatica esistenza. Quindi travasò dell’olio e mise i panni ad asciugare vicino al fuoco. Mangiò in piedi un po’ di pane e formaggio e mise sul tavolo la cena e il vino per il marito. La pioggia cadeva a dirotto e lei andò nella stalla a chiudere bene la porta. Il marito arrivò più ubriaco del solito. Era grosso, violento, brutale, forte come un bue mai domato dalla fatica. Trovò la donna nella stalla e, con la scusa della cena, la picchiò utilizzando una corda della bardatura dell’asino. Poi la buttò come uno straccio nel fango della stalla e la violentò. Quindi con soddisfatta arroganza si alzò barcollando, rientrò a casa, trovò il letto e si addormentò. Qualche ora dopo qualcuno bussò alla porta della caserma del Paese. I carabinieri aprendo, videro dinanzi ai loro occhi una donna piccola, quasi svanita nei vestiti fradici di acqua e intrisi di sangue. Era circondata da sei bambini con gli occhi pieni di terrore. Portava sotto il grembiule un’accetta ancora sporca di sangue, di capelli e di frammenti di ossa. Nei suoi occhi brillava un’inquietante luce di “Libertà”.
CULTURA
Miss Mondo Italia: ben 6 finaliste sono calabresi! Ben 6 calabresi su 10, alla finale nazionale di Miss Mondo Italia prevista per sabato 11 giugno a Gallipoli. È questo il verdetto della serata del 30 maggio che ha regalato a Giada Tropea, già Miss Mondo Calabria, Arianna Gramuglia, Marika Simone, Tiziana Casile, Desireé De Luca e Alessia Tripodi, il “biglietto” per la gara conclusiva che si terrà al Teatro Italia della cittadina del Salento. Le ragazze hanno superato le selezioni in corso dal 28 maggio su 150 prefinaliste provenienti dalle gare regionali svoltesi sull’intero territorio italiano. In tutto sono 50 le bellissime che si sono aggiudicate la passerella finale di giugno, nella quale sarà scelta Miss Mondo Italia. Grande soddisfazione per Mario Vitolo e Valeria Pellegrino, agenti monomandatari del concorso per la Calabria e la Sicilia, anche perché dalla regione nostra dirimpettaia, sono state scelte altre 4 aspiranti su 8, per un totale di 10 bellezze made in Sud. Le giovani calabresi avevano già superato la finale regionale dello scorso 15 maggio a Rizziconi e adesso, per loro, partirà il tour de force per conquistare il titolo guadagnato lo scorso anno dalla trentina Greta Galassi, Miss Mondo Italia 2015.
«È una buona risposta al lavoro fatto per un anno sul territorio - commenta Valeria Pellegrino. Non si tratta solo del fattore estetico delle giovani, ma anche di un insieme di elementi che si giocano sul piano del carattere, della socievolezza e della determinazione. Siamo contenti perché questo primo risultato premia anche il contributo svolto per dare visibilità alla Calabria, rappresentata con 6 concorrenti su 19 regioni partecipanti alla finale. Adesso - conclude tocca alle ragazze di dimostrare di meritare il titolo nazionale». Miss Mondo Italia è un concorso presieduto da Antonio Marzano, per la direzione artistica di Maria Rosaria De Simone, finalizzato all’individuazione della bellezza nazionale che rappresenterà il Paese al concorso Miss World, il più antico e prestigioso concorso internazionale di bellezza e talento. Una selezione che, ogni anno, interessa 10.000 aspiranti concorrenti, 300 serate nelle piazze e nei locali del Bel Paese e coinvolge in maniera massiccia l’intero aspetto turistico del territorio italiano.
Musica
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Dopo essere scomparsa dai riflettori per un po’, torna sul palcoscenico della musica internazionale Lisa, un talento partito da Gioiosa in rotta per il mondo.
“Rispetto 6.1”di Lisa: una musica che fa eco con il mito Il nuovo album comprende 11 brani legati tra loro dal valore del rispetto non circoscritto agli esseri umani ma che si allarga alla natura e agli animali fino a giungere al Centro della Vita.
“È stato difficile, ma bello, mi è costato tanti sacrifici, ma volevo realizzare il mio sogno”. Ci eravamo lasciate così in un’intervista di qualche anno fa. Di origini calabresi, trasferitasi prima al Nord Italia e poi all’estero, Annalisa Panetta, in arte Lisa, rappresenta un talento e un’eccellenza della nostra terra. In quella chiacchierata avevamo discusso della sua vita artistica, del suo amore per la musica, da sempre presente ma sbocciato all’età di tre anni e dei suoi traguardi. Oggi a quei traguardi se ne aggiunge uno nuovo. È uscito il 27 Maggio 2016, in distribuzione negli Store e nei negozi digitali, il suo album dal titolo “Rispetto 6.1” il cui produttore è Rolando D’Angeli, patron della Don’t Worry. Un album in cui emergono tutti i tratti della Lisa cantautrice e interprete. Come nasce l’idea di questo nuovo album? E quella del suo titolo? È una scelta arbitraria o scaturita da forti sentimenti? “Intitolare un album Rispetto è inevitabilmente il frutto di un percorso interiore e di vita vissuta. Come peraltro è sempre per un musicista che sia anche autore del proprio lavoro. Sì, ho voluto, diciamo fin dal primo brano scritto, raccontare questo che per me è un valore imprescindibile. Di cui si sta perdendo troppo spesso traccia. La concezione di “rispetto” proprio di Lisa va oltre la concezione più scontata di rispetto fra gli uomini, allargandosi anche alla natura e agli animali, di cui spesso ci dimentichiamo.” Le tematiche trattate nei brani musicali riguardano in larga parte i sentimenti umani. Lei crede che la musica riesca ad arrivare laddove le semplici parole e i bei discorsi rimangono tali? “La musica parla un linguaggio che va al
di là delle parole. Non è certo una novità di oggi, anzi è una consapevolezza antica: la stessa che anima da sempre le canzoni d’amore. Con la musica gli eserciti animavano le folle, la musica è da sempre lo strumento per antonomasia per esprimere la Fede in Dio. Insomma: fare musica è comunque sempre una grandissima responsabilità perché, nel mescolare parole e note, noi abbiamo il privilegio di toccare le emozioni di chi ci ascolta. Ma anche il dovere morale oltre che artistico di trasmettere dei contenuti.” Quanto il presente lavoro rappresenta Lisa come artista? E quanto Lisa
Roccella: issata la 14ª Bandiera Blu Nella mattina del 1° giugno, presso il largo “Delle Colonne” del lungomare di Roccella Ionica, si è svolta la cerimonia dell’alzabandiera della 14ª “Bandiera Blu” assegnata dalla FEE (Foundation for Environmental Education) l’11 maggio scorso, tramite valutazione di una giuria di esperti, alla cittadina rivierasca per la qualità delle sue acque di balneazione e la tutela del patrimonio ambientale. Anche quest’anno il Comune di Roccella ha scelto di festeggiare il “vessillo blu” insieme ai giovani studenti del locale Istituto comprensivo “Coluccio – Filocamo”, alcuni dei quali, tra quelli frequentanti la scuola Primaria, hanno messo a dimora assieme agli operatori comunali piante di Buxus nelle fioriere di piazza San Vittorio.
Dopo l’alzabandiera, il sindaco Giuseppe Certomà ha pronunciato un breve saluto soffermandosi sull’importanza del riconoscimento ottenuto per il quattordicesimo anno consecutivo, specificando che si tratta di un attestato che viene assegnato alla fine di un articolato e impegnativo percorso di certificazione delle buone pratiche ambientali. Il Sindaco ha, infine, raccomandato ai piccoli studenti di difendere sempre i risultati ottenuti da Roccella, vigilando sull’ambiente ed educando tutti al rispetto della natura.
come donna? “Tanto. Se non altro perché è un lavoro nato da un lungo tempo di gestazione, ma al contempo è stato buttato giù in un periodo raccolto e intensissimo di scrittura. “Rispetto” è un titolo, quasi un proclama: mi racconta molto dal profondo. Mi ci ha portato la mia storia personale, la tanta musica sognata, pensata e scritta negli anni. Gli intensi ascolti del mondo negli anni passati. Non potrebbe che essere così.” Il nuovo album segna un passaggio nella sua carriera di cantante? Oppure è una tappa frutto di un costante lavoro? “Entrambe le cose. In fondo è questo che fa uUna cantautrice questo in fondo fa: maturare costantemente pensieri e testi musicali. Quindi c’è una sorta di continuum nel suo crescere, maturare, scrivere. Ma ogni step è anche un piccolo traguardo, una tappa a cui si arriva e che si riguarda poi per partire verso un nuovo viaggio.” C’è un po’ di essenza calabrese nei suoi pezzi? O ad emergere è solo il tratto del suo essere donna? “In ogni brano c’è l’amore profondo che mi porto dietro da un’ infanzia vissuta in Calabria , ma in particolar modo nel brano “Al Centro della Vita”. Scritto pensando a questa partenza, al distacco dalla mia amata terra per la ricerca e la realizzazione di un sogno lontano che per prima mi portó a San Remo, poi a Parigi e poi in giro per il mondo . Racconta del viaggio, della voglia di raggiungere i miei sogni e il Centro della vita. Che, metaforicamente parlando sarebbe il ventre della mamma, quindi la Vita con tutta l’umiltà che mi è stata insegnata. Insomma: “danzo a piedi nudi al centro della vita” prendendo energia dalla mia terra e dal mio mare!” Quanto è legata alla sua terra? Crede nei giovani e nelle loro capacità? “Sono profondamente legata alle mie origini, certo che credo nei giovani e nelle loro capacità. Ma credo anche che vi siano ancora troppe lacune che non aiutano ad emergere. Questo mi fa tristezza: vorrei vedere il mio paese più evoluto, ma purtroppo lo vedo sempre più spoppolato, sempre più spento nonostante i cittadini provino a rianimarlo e lo facciano con tenacia pur senza un aiuto costante e forte politicamente parlando. È veramente difficile, ma spero che prima o poi qualcosa possa migliorare e cambiare.” Quale brano dell’album la rappresenta di più? Sono tutti importanti, tutti rappresentativi: ogni canzone parla di me. Ma Rispetto 6.1 credo la faccia da padrone: viviamo in una società straziata dal dolore, dalla smania di potere, dalla frenesia e dalla voglia di superare il prossimo, e troppo egoismo prende tanto spesso il sopravvento. Circolano messaggi sbagliati, tutti tanto forti e tanto condizionanti. Io da sempre credo nei valori più puri della vita e con Rispetto ho voluto proprio sottolineare questa mancanza con la speranza di un domani migliore: più libero dal menefreghismo dilagante, senza odio o disprezzo. Insomma: una società pulita che si basi sul senso della vita. Dal rispetto parte tutto… La stima, l’amore la forza per qualsiasi cambiamento in positivo! Che rapporto ha con i social network? Quanto sono importanti per la pubblicizzazione? I social network sono molto importanti ma lo è ancora di più l’approccio con la gente: nulla può surclassare l’anima. Cosa ci dice del suo rapporto, infine, con la Calabria? Tutte le volte che posso corro nella mia terra per trarne ispirazione. Questo penso voglia dire molto e spiega il mio rapporto con la Calabria! Insomma Lisa è una donna prima che una cantante. Lo dimostra “Non è perfetto” il singolo tratto da “Rispetto 6.1. Ma è proprio in questo suo ultimo lavoro, nel suo album, che quasi come in un diario o in una importante pagina scritta, Lisa commuove e sorprende i suoi ascoltatori sfiorando, con argomenti e tematiche, le corde più profonde dell’animo umano. Sara Leone
Una voce che incanta «Il mio sogno è diventato oro!» Con questa esclamazione Francesca Italiano, finalista del Gran Galà Televisivo del Video Festival Live di Canale Italia che avevamo intervistato lo scorso mese, ci ha annunciato di essere riuscita finalmente a realizzare il proprio sogno e di essere stata indicata da una giuria di espertissimi come la voce rivelazione dell’anno nella categoria Made in Europe. Adesso che questa fatica è terminata e che Francesca può finalmente godersi il suo nuovo status quo, la giovane di Bovalino è tornata nella sua terra di origine, nella quale sarà ospite di serate e acclamazioni completamente dedicate a lei. Si comincia domani sera, alle ore 20, con la proiezione del Gran Galà presso l’Auditorium Scuole Medie di Gioiosa Jonica, organizzata dalla Consulta Associazioni con il patrocinio del comune. Ma Francesca sarà anche in TV, sempre domani, alle ore 21, sul canale 84 del Digitale Terrestre e, siamo certi, è pronta a stupirci ancora con l’avvio del suo nuovo progetto musicale.
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DOMENICA 05 GIUGNO 19
Il reggino Giacomo Conti sbarca su Canale 5 in“Solo per amore 2”
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HA INIZIATO COME MODELLO A 16 ANNI. NEL 2009 SI È CLASSIFICATOTERZO AL CONCORSO“IL PIÙ BELLO D’ITALIA”.A OTTOBRE INTREPRETERÀ IL RUOLO DIVINCENZO NELLA FICTION PIÙ AMATA DAGLI INGUARIBILI ROMANTICI. i sarà anche il reggino Giacomo Conti nel cast della seconda stagione della fiction televisiva “Solo per amore” che tornerà sugli schermi di Canale 5 il prossimo autunno. Fisico scolpito e sguardo intrigante, Giacomo Conti ha iniziato la sua carriera debuttando come modello a soli 16 anni. Ha sfilato per grandi firme come Rocco Barocco, Carlo Pignatelli, Versace, Armani, Gucci. Contemporaneamente è stato protagonista di diversi fotoromanzi e spot pubblicitari. Nel 2009 si è classificato terzo al concorso “Il più bello d’Italia”. Da qualche anno si dedica alla recitazione: dopo aver partecipato al film “Liberarsi -Figli di una rivoluzione minore”, sbarca in tv nella fiction di successo “Solo per amore 2”. Quando quel “le faremo sapere” è diventato “il posto è suo”, cos’hai pensato? Ho gioito come non mai, pensando che i sogni si realizzano quando credi realmente in quello che fai. Sono entusiasta per tutto ciò che sta accadendo, è capitato tutto così all’improvviso... Il personaggio che interpreterai è Vincenzo. Chi è e quanto ti somiglia? Vincenzo è uno dei sicari del boss, è un uomo cattivo e spregiudicato. Giacomo è totalmente diverso da lui... direi l’opposto. Qualche anticipazione sulla prossima stagione? Mmm... ti posso solo dire che la felicità ritrovata da Elena (Antonia Liskova) e Pietro (quest’anno interpretato da Roberto Farnesi) dopo aver riabbracciato Stefano, il loro primo figlio, che credevano morto, potrebbe essere spazzata via da un momento all’altro da Gloria Keller (Valentina Cervi), la nuova vera cattiva della seconda stagione di Solo per Amore. Tu vieni dal mondo delle passerelle. Il luogo comune sui modelli che più ti fa incazzare? La cosa che mi infastidisce di più è il binomio ormai assodato bello=stupido. Non credo che sia così per tutti. Io sono laureato in Scienze Politiche, una laurea conquistata con tanto studio e sacrifici. La carognata più perfida che hai dovuto subire? Fortunatamente di carognate non ne ho subite. Sono un tipo abbastanza chiaro, determinato e con le spalle larghe. Mi piace mettere le cose in chiaro sin da subito.
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“Johnny Depp e Jim Carrey sono i miei idoli. Vederli recitare è qualcosa di pazzesco, le loro doti vanno oltre ogni immaginazione. ”
C’è qualcosa che hai visto nel mondo delle passerelle che non ti è piaciuta? Il mondo della moda è un bel mondo, l’importante è sapere con chi hai a che fare, circondarti di persone rispettose e serie. Il marcio c’è ovunque, in politica come nello spettacolo, come nelle pubbliche amministrazioni... La passerella punta tutto sull’aspetto fisico e il portamento. La recitazione richiede “qualche” requisito in più. C’è un’icona cinematografica a cui ti ispiri? L’aspetto fisico è importante, aiuta molto, ma il talento e lo studio non vanno mai tralasciati altrimenti non arrivi da nessuna parte. E anche calcare una passerella è impegnativo, magari non come recitare: recitare è il mestiere piu difficile del mondo, credo. Vivere il set è un’esperienza fantastica ma ci vuole tanto studio, tanta dedizione e carattere. Ma se lo si fa con passione diventa un gioco e tutto si fa più semplice. Un’icona in particolare? Beh
vedere recitare Johnny Depp o Jim Carrey è qualcosa di pazzesco, le loro doti vanno oltre ogni immaginazione. Sappiamo che sei fidanzato e con una ragazza splendida - anche lei modella, oltre che quinta classificata a Miss Italia 2010. Cosa farebbe Giacomo “solo per amore”? Sì, sono fidanzato da molto tempo, quando capisci che è la persona giusta per te fai di tutto... l’amore è la forza che muove il mondo! Solo per amore, quello puro e incondizionato, si è disposti a tutto. Amare è il segreto della felicità, non lo dimentichiamo. Condividere gioie e momenti belli con una persona è qualcosa di meraviglioso. Una donna che ti consiglia e ti supporta è fondamentale nella vita di ogni uomo. Lei è sempre stata dalla mia parte così come la mia grande famiglia che è la mia vera forza. Maria Giovanna Cogliandro
GLI STUDENTI D’ARTETRIONFANO ALL’ESTEMPORANEA DI PITTURA
Liceo artistico di Siderno: Ancora tu! gni volta che metto piede in questa fascinosa realtà, il Liceo Artistico Statale di Siderno, è come se un amore "antico", ma non per questo meno intricante, mi prendesse per mano e mi portasse indietro nel tempo facendomi riassaporare tutto ciò che di bello è stato da me vissuto in questi ambiti, sempre più aperti al futuro. Maggio, si sa, è il mese dei fiori, la natura si manifesta in tutto il suo splendore: colori, profumi, emozioni... e in queste atmosfere si è svolta giovedì 26 la premiazione degli allievi che hanno partecipato all'estemporanea di pittura fatta a San Luca e aven-
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te come tema: "Suggestioni paesaggistiche e floreali nel Borgo di San Luca". L'Associazione Culturale "Ritrovarsi nell'Archetipo" presieduta dalla Prof.ssa P. Cutrì, si è fatta promotrice dell'evento, inserendo il tutto in un programma affascinante: "Il Linguaggio dei Fiori". Se i fiori comunicano, se sanno parlare agli umani con i loro colori, profumi, lo si deve sicuramente a quel misterioso processo evolutivo che ha visto l'Homo Sapiens Sapiens, guardare non solo in alto, ma anche in basso, decifrando tutto ciò che intorno a lui si evolveva in contemporanea. La percezione dei luoghi in cui viviamo, ci dovrebbe spingere ad attenzio-
nare di più il nostro habitat, conservandolo con doveroso rispetto, perché la nostra vita dipende sicuramente da questo. Presenti alla manifestazione la Preside del Liceo Artistico prof.ssa Giovanna Maria Autelitano, con la sua collaboratrice prof.ssa Ritorto, la prof.ssa Carmela Rita Serafino, Preside della Scuola Media di San Luca, che ha patrocinato l'evento, i colleghi delle altre discipline, e infine gli "attori" principali, gli allievi di questa scuola storica, "officina di cultura artistica e non solo...". Dopo i saluti di rito si è proceduto alla premiazione degli allievi: Laura Panetta, Lorenzo Attacchi, Rocco Coluccio, Martina Sorgiovanni, Samanta Nigro, Roberta Loccisano,
Maria Grazia Marcianò, Alexandra Dram, Alba Fiumara, Maria Pia Iellamo, Erin Trimboli, Giammarco Macrì. Nel suo intervento la Preside Autelitano ha sottolineato quanto il mondo della scuola sia basilare per la crescita umana e sociale dei giovani, supportati ovviamente da ambienti familiari sereni e collaborativi. La cultura e la conoscenza sono condizioni essenziali per ogni tipo di crescita: il nostro territorio è tra i più belli del mondo. La Magna-Grecia è stata culla di civiltà aperta in un Mediterraneo che oggi purtroppo si tinge sempre più di "rosso". La Locride in particolare deve riappropriarsi di quei valori ereditati amplificandoli in un crescendo sem-
pre più ricco di amore, passione e competenza. Le Istituzioni, finisco io, devono far proprie queste indicazioni e ognuno per le proprie competenze dia il meglio che può. Bello e coinvolgente è il "linguaggio dei fiori" se interpretato e decifrato per quello che Madre Natura ci vuole dire. Un mondo a colori coinvolge più di un mondo in bianco e nero: i giovani del Liceo artistico lo hanno capito, sulla loro strada c'è tutta la magia della loro anima, dal greco "anemos" vento, che ci porta lontano, verso orizzonti, spesso impensabili ...è quell' "oltre" di cui tutti abbiamo bisogno. Giuliano Zucco
CULTURA
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DOMENICA 05 GIUGNO
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Dopo la chiusura della scorsa estate, l’YMCA rinasce grazie agli accordi con l’Amministrazione e a un’offerta socio-educativa davvero accattivante.
SOCIETÀ
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YMCA: l’estate della rinascita L’associazione vuole rivivere i suoi anni d’oro sfidando l’intrattenimento videoludico che ha preso il posto dello sport.
Una volta c’era l’YMCA, oggi ci hanno tolto pure quello”. Vedendo le porte della sede di Siderno serrate, saranno stati molti i cittadini, giovani e meno giovani, che hanno pronunciato questa frase. Anche voi che state leggendo, probabilmente, durante l’umida estate 2015 avrete formulato questo pensiero almeno una volta. La cessata attività per sopraggiunte pretese demaniali e totale disinteresse commissariale aveva fatto temere il peggio a tutti, in primo luogo a chi l’YMCA lo gestisce e lo vive quotidianamente e, pertanto, non voleva e non doveva perdere le speranze. Poi, però, l’insediamento di un’Amministrazione Comunale disposta ad ascoltare e in grado di comprendere quanto l’YMCA rappresentasse per tutti i Sidernesi, ha garantito l’avvio di trattative con demanio e Regione, risolvendo un contenzioso che risaliva al lontano 1984 e che oggi assume le sfumature un po’ vaghe di un brutto sogno. Incoraggiati e instradati dall’Amministrazione, Michele Fonte, Roberto Gerace, Carlo Sgarlato e Mario Trichilo, sapientemente coordinati dal presidente Domenico Leonardo e dalla sua vice Loretta Brullo, hanno siglato degli accordi che salvaguardassero la vita dell’associazione e cominciato a organizzare l’estate 2016, l’estate della rinascita. Con il desiderio e anzi la necessità di non restare con le mani in mano e l’oculato coordinamento del direttivo composto da Claudio Antico, Carmelina Condarcuri, Fabio D’Agostino, Antonio Diano, Luigi Errigo, Giuseppe Galluzzo e Domenico Pezzano, già da settimane, con il prezioso aiuto dell’assistente Calogero Virone, si opera per ripristinare le storiche attività dell’associazione a cominciare da quelle che si svolgono durante il periodo estivo e che sono propedeutiche all’autosostentamento dell’associazione stessa. L’aspirazione principale, mai ufficialmente comunicata eppure facilmente intuibile, è quella di riportare i ragazzi e le famiglie all’YMCA, di lanciare un’offerta socioeducativa che sia in grado di far rivivere all’associazione i suoi anni d’oro sfidando l’intrattenimento videoludico e informatico che ha preso prepotentemente il posto dello sport e della socializzazione vecchio stampo in questi anni in cui essa è stata latitante. Ma come attrarre i nativi informatici all’YMCA? Studiando certosinamente su
Le attività dell’YMCA non sono dedicate esclusivamente ai più grandi o agli sportivi: anche i bambini sono protagonisti. cosa investire, facendo una corretta campagna di pubblicità on line, rendendo maggiormente visibile il portale internet e, cosa forse più importante, concedendo gratuitamente una rete Wi-Fi, il tutto restando fedeli al caposaldo che ha sempre condizianato le azioni del direttivo: “estrapolare il meglio da ogni ragazzo che si avvicina all’associazione e dare vita a nuovi scopi sociali”. Intanto, il prossimo 15 giugno, parte un progetto pilota a sostegno dei campionati europei di basket che si svolgeranno proprio qui, a Siderno, dal 6 al 10 luglio. A partire dalla prossima settimana, in pratica, tre volontari provenienti da Ucraina, Inghilterra e Olanda lavoreranno nella gestione dei programmi sportivi cercando di garantire l’internazionalizzazione dell’associazione e di creare una comunicazione diretta con i propri paesi d’origine, di modo che, da qui al 2017, quando, propedeuticamente al successo di questa estate, l’inizia-
tiva verrà riproposta, il progetto potrà essere ampliato e saranno i nostri volontari a essere ospitati all’estero. Ma le attività dell’YMCA non sono dedicate esclusivamente ai più grandi o agli sportivi. Grazie all’impegno quotidiano di Caterina Costa e Valentina Marrapodi anche i bambini diventano protagonisti con le attività di doposcuola per istituti elementari, medi e superiori che si svolgono tra le 15 e le 18 con un programma che si articola in invernale ed estivo. L’YMCA, con il supporto dei volontari, offre i suoi servizi a tutti coloro che lo richiedono, andando incontro alle esigenze di tutte le famiglie con il solo scopo di favorire l’integrazione sociale. Se il programma invernale, appena concluso, si concentra sulle attività ludicoricreative, la vera festa si svolge durante l’estate con l’YMCA Village che, aperto dalle 7:50 alle 20, soddisfa le esigenze dei genitori che lavorano dedicando la mattinata al
mare e il pomeriggio allo sport. Rispettando la logica dell’ampliamento dei servizi, inoltre, è in fase di sviluppo l’idea di un baby parking estivo che favorisca il raggiungimento dello scopo integrativo, già perseguito dalle attività esistenti grazie alla presenza di bambini provenienti da ogni parte del mondo. Come ci tengono a ricordare sempre i membri dell’associazione, l’YMCA resta costantemente aperto a collaborazioni di qualunque tipo con le altre associazioni presenti sul territorio e che richiedano la concessione di spazi che possano ospitare le loro attività. Non solo, visto il ruolo fondamentale ricoperto dall’elemento umano, l’associazione vuole ricordare a tutti di essere sempre disposta ad accogliere nuovi soci e proposte che aiutino a far crescere non solo la propria offerta, ma anche (e soprattutto!) la città di Siderno. Jacopo Giuca
RIVIERA
Lettori istruiti Anche Pino Aprile, in viaggio nella Locride per la presentazione del suo ultimo libro, si presenta in zona con la sua personale copia della Riviera.
Pesce Prete Siamo nei fondali di Siderno per fotografare questo bellissimo esemplare di Pesce Prete (Uranoscopus scaber) o Lumera nel nostro dialetto locale. Difficile da individuare in quanto ha l’abitudine di vivere seppellito nella sabbia, da cui lascia sporgere gli occhi. (Carlo Codispoti)
Presentazione: check! Durante la presentazione del libro di Pino Aprile ha concluso il convegno il professore Domenico Britti, che posa in questo scatto con Michele Vumbaca.
Avvocati presenti La Presidente dell’Unione Nazionale Camere Civili Laura Jannotta posa con i colleghi Mario Mazza e Antonino Lacopo.
Italiani! L’onorevole Carbonella si affaccia dal balcone pronto per il suo prossimo comizio, proprio come era solito fare il suo idolo d’evocazione dittatoriale.
Benvenuti! Al convegno organizzato dalla Camera Penale di Locri lo scorso 1° giugno erano pronte a fare gli onori di casa Donatella e Antonella.
Istituzioni togate Il sindaco di Palizzi Walter Scerbo posa con l’avvocato Taddei a margine della conferenza indetta dalla Camera Penale.
Presente! Peppe Oppedisano e Agostino Baggetta tengono fede al loro nome di “consiglieri sempre presenti” e posano allegri in quel di Siderno Superiore.
Concerto di strada La sera del 27 maggio le suggestive atmosfere dalla generate musica di Koko De Leo e Peppe hanno Platani reso più intrigante la serata offerta dallo SpeakEasy di Siderno.
I DJ stanno tornando! Stanno cominciando i preparativi per il grande DJ Set organizzato da Alfredo Vitale, Andrea, Carlo e Carmelo Scordo e Francesco Barbaro. Godetevi l’estate, gente, perché a scaldare i primi giorni d’autunno ci penserà il sound della consolle di DJ Alfredo e l’intrattenimento di Giulia Megna, Luana Buongiorno e Osvaldo Serra!
Tradizione forte La processione del Corpus Domini arriva in tutto il suo elegante splendore in Piazza San Nicola, a Siderno Superiore.
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Foto armoniche L’eccentrico Angelo Branduardi posa in questa foto di qualche anno fa con un giovane e sognatore dottore Rinaldo Nicita.
L per Libertà È di nuovo un uomo libero Rocco Agostino che posa felice al centro commerciale assieme al fratello, che lo ha atteso con pazienza per cinque lunghi anni.
Pesca televisiva Maria Fanito posa con Dave Marciano, uno dei Big della pesca al tonno e protagonista di Lupi di Mare, serie televisiva americana.
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Premi storici In questa foto d’epoca possiamo osservare le fasi finali della Mostra di pittura dello Jonio, che si svolse durante gli anni ’70, a Siderno. Si riconoscono il consigliere regionale Fragomeni e l’ex sindaco Bugnano.
Sorrisi luminosi Il caro Mauro Salmaso posa con la simpaticissima presidente FIDAPA Patrizia Pelle all’ingresso del convegno della Camera Penale. Protetti eccellenti L’avvocato Filippo Racco con posa con il suo pupillo Vincenzo De Leo, protagonista in questi mesi di una brillante ascesa politica. Per una buona causa Antonio Tallura, con sua moglie, suo fratello e Andrea Commisso, posano allo stand dell’Unicef allestito in piazza a Locri lo scorso 2 giugno.
Ritmi serrati Pronti a girovagare durante l’intero arco della stagione calda, i due tamburini di Martone riscaldano gli strumenti per farsi colonna sonora delle nostre vacanze.
Un drink e passa la paura Carmine Verducci e il fotografo di Locri Roberto Stranges vengono pizzicati dal nostro fotografo durante una pausa dalle fatiche del giorno.
Metagiornalismo L’operatore Enzo Lacopo viene ripreso dal nostro fotografo mentre, a sua volta, riprende la Riviera durante l’Instameet di Siderno Superiore.