Riviera nº 23 del 03/06/2018

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la vetrina

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Su e giù, scatti in avanti che neanche Federer, ridiscese a fondo campo, contrazioni, espansioni, crampi. Lo Spread in questi ultimi mesi ha fatto l’effetto yo-yo più di Cindy Lauper.

Intervista immaginaria allo Spread

L’EDITORIALE

DEL DIRETTORE

Mammo Mattarella e papà Cottarelli C'è una scena nell'Iliade in cui Ettore vorrebbe abbracciare il figlio Astianatte ma questi piange e si gira verso il petto della balia terrorizzato dall'armatura del padre. Perchè il figlio lo riconosca, Ettore dovrà togliersi l'elmo dalla testa. Solo allora Astianatte accetterà di andare tra le braccia del padre che lo lanceranno in alto per fargli provare il brivido del vuoto e poi lo riaccoglieranno per farlo sentire al sicuro. Un padre autorevole, Ettore, ma capace di tanta tenerezza. Un po' l'opposto dei padri di oggi amorevoli, di quell'amorevolezza appresa dalle madri, ma che fanno gran fatica, quando serve, a mostrare un pugno di ferro. Ho visto questo nel nostro Presidente della Repubblica in 88 giorni di limbo. È stato un presidente mamma, comprensivo, estremamente disponibile e i due figliocci, a cui a un tratto è stato tolto il pallone, ne hanno approfittato. Hanno disconosciuto la sua autorità, hanno calpestato il rispetto che avrebbero dovuto portargli, hanno pensato che il suo fosse solo un ruolo "decorativo" di notaio delle decisioni altrui, ignorando che non è questo il Capo dello Stato voluto dai padri costituenti. Il più piccolo lo ha anche messo sotto accusa, invocando l'impeachment. Annunci dardeggianti, sfuriate, capricci, per poi tornare all'ovile, con aspetto mesto e le orecchie basse. Di Maio e Salvini si sono dimostrati perfettamente figli di quella nuova società senza padri in cui la norma è da condannare, la gerarchia da deridere, l'autorità da sbeffeggiare. Il discorso di Mattarella del 27 maggio scorso, con cui "non la dà vinta" ai due sbarbatelli travestiti da Orlando Furioso (non so chi dei due apparisse più grottesco in queste vesti), è un grido flebile, deforme, da padre più volte rimasto inascoltato che finalmente comprende quanto abbia fatto male a mostrarsi di manica larga. "Voglio esserci perchè devo esserci e perchè da soli andreste allo sbando". Il padre mansueto e accomodante, il mammo, avrebbe portato allo sfascio. Eppure questo scatto di orgoglio tardivo non è bastato. Debole agli occhi dei "figli"- che lo accusano di tradimento debole agli occhi del popolo italiano, non più in possesso del proprio ruolo istituzionale, Mattarella appare come un disadattato, qualcuno che non c'entra, non sta bene, non funziona con questa situazione. Il suo smarrimento ha scombussolato la politica (o quel che ne è rimasto), e ha finito per disorientare gli italiani che si sono sentiti in una terra di nessuno, non attrezzata a questo pessimo momento della storia nazionale. Poi a un tratto viene chiamato in causa Cottarelli, è pronto per salire al Quirinale ma colpo di scena: mentre tutti si aspettano che sciolga la riserva e proceda con il suo governo tecnico, se ne va da un ingresso secondario. Si fa da parte. Qualunque governo politico è sempre meglio di un governo tecnico. Cottarelli è stato l'unico ad aver pensato prima agli italiani. Se il governo Salvini-Di Maio sarà un fiasco ce ne renderemo conto col tempo, ma a tutti è concessa una chance. Ce lo ha insegnato Mattarella in questi 88 giorni e ce l'ha confermato Cottarelli. Bisogna dare fiducia. Eppure non posso fingere di non essere preoccupata per il contratto giallo-verde, un contratto in cui viene disseminata la paura e lasciato serpeggiare l'odio. Dello Stato viene inneggiata l'azione repressiva e viene aumentata a dismisura la possibilità di autodifesa del cittadino. Come se fossimo tutti in pericolo. Dal contratto di Salvini e del suo assistente Di Maio emerge viscida una "stanchezza democratica": vista la situazione, non è peccato scommettere su un regime autoritario. Temo questo, più di ogni altra cosa. Lo temo perchè negli ultimi tempi gli italiani sono stati persuasi - e il contratto giallo-verde si inserisce in questo solco - a non fidarsi più di nessuno. Oggi gli italiani si fidano solo del Papa. Peccato che ve ne siano due.

Che fatica questi 88 giorni! “Io sono un calcolo matematico, non posso essere né buono né cattivo. Sono le persone che mi strumentalizzano. Comunque, te lo dico, ogni volta che vengo in Italia mi succede qualcosa, la dissenteria, la nausea, una volta ho preso la salmonella. Non siete un paese per spread”

- Egregio dottor Spread, grazie per il tempo che dedica alla nostra piccola testata per questa intervista… - Aaaah, sto male, sto male… - No, dottor Spread, non dica così! - Tienimi la manina, mi sento svenire. - Macché manina, dottore, la sua mano sembra una pala da giardinaggio, lei è un tipo grosso! - Grosso, grosso, è tutta apparenza! Anche un fisico grosso può essere debilitato facilmente, e con lo stress di questi mesi… ahhhh, ahhhh, sto male, sto male, sto morendo! - Dottore, dai, sembra che tutto si sia sistemato, lo vuole un bicchiere di petrolio greggio, così si ripiglia subito subito? - Fai presto a dirlo, ma tu non sai che inferno mi è toccato in questi 88 giorni. Su e giù, scatti in avanti che neanche Federer, ridiscese a fondo campo, contrazioni, espansioni, crampi. Ho fatto l’effetto yo-yo più di Cindy Lauper. Non mi entrava più niente, nel giro di ore prendevo cinque o sei taglie, alla fine mi sono buttato nel letto con l’accappatoio. - Però ora è ridisceso, dottore. - Con tutto il Polase che ho preso! Praticamente mi facevo le canne di Polase. Angela e JeanClaude… - Jean-Claude sarebbe Junker, dottore? - Eh, e chi, sennò? Van Damme? Dicevo, Angela e Jean-Claude mi hanno fatto gonfiare, gonfiare, gonfiare. Sai, noi spread siamo grossi, ma loro mi hanno messo all’ingrasso, e mi davano pure il cortisone, così incutevo paura, ma che dico, terrore, specie a quelli piccoli di taglia, i pensionati, le aziende familiari. Ad un certo punto mi sono sentito pure in colpa, ma noi spread non siamo cattivi, è come ci usano! Sai tipo Chewbacca di Star Wars? Ecco, una cosa così. - Insomma, lei è buono di cuore, in fondo in fondo? - Io sono un calcolo matematico, non posso essere né buono né cattivo. Sono le persone che mi strumentalizzano. Comunque, te lo dico, ogni volta che vengo in Italia mi succede qualcosa, la dissenteria, la nausea, una volta ho preso la salmonella. Non siete un paese per spread. - Purtroppo lo sapevamo già nel 2000, dottore, ma è andata così.

- Voi non mi volevate, dillo! - Ehm, ecco, dottore, non è che non volessimo lei, che è tanto una brava persona, però ammetterà che i suoi guai sono pure i nostri. Se lei ingrassa, noi dimagriamo. Se prende ancora peso, dottore, una cosa è certa: diverremo tutti magrissimi. - Io non volevo, credimi che non volevo! Mi hanno pompato di flebo, ho una ritenzione idrica che non mi passerà neanche con mesi di diuretico e massaggio drenante. Guardami le gambe, guarda: sembrano due salsicce. - Ma ora che terapia sta facendo per ridurre le sue dimensioni, dottore? - Ehhhh, è lunga. Intanto devi sapere che noi spread abbiamo dimensioni diverse per ogni paese, quindi non ti aspettare che scenda poi di tanto da voi, perché voi gli spread ancora non avete capito come si trattano e alcuni non sanno neanche cosa sono. Ci vuole tempo per scendere, e bisogna fare tutto ciò che ti dicono quelli che comandano e sanno fare bene i calcoli, mica come voi italiani. - Ma che terapia segue, ora? - Ahhhh, ancora? Ma allora non hai capito come funziona uno spread? Basta dire a tutti che ho perso peso, e io perdo peso. Se Angela e Jean-Claude dicono che sono ingrassato, io ingrasso. Però per fare tutto questo servono le persone giuste nei posti giusti e poi i giornalisti, che siete fondamentali per divulgare notizie false e senza senso. Davvero, non puoi sapere quanto vi amiamo noi spread, siete la nostra linfa vitale. - Grazie dottore, veramente mi sento felice. Ma, quindi, giusto per sapere, se tutti smettessero di parlare di lei, che succederebbe? - COSA? Ma tu mi vuoi morto? Se la gente non parla di me, io divento piccolo, debole, esangue… - Capito dottore, non si preoccupi allora, vedrà che continuerà a prendere peso. Ormai gli italiani con lei hanno la sindrome di Stoccolma. - Stoccolma in Germania? - Tra un po’ sì, dottore, Stoccolma sarà in Germania. Lidia Zitara


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attualità www.larivieraonline.com

MARINA DI GIOIOSA IONICA

Emergenza eternit: i commissari si sono attivati Il Comune di Marina di Gioiosa Ionica, attualmente amministrato dalla Commissione Straordinaria composta da Sergio Mazzia, Marco Oteri e Maria Talarico, ha contattato questa settimana la nostra redazione in merito al problema eternit denunciato dal nostro settimanale negli scorsi mesi. La Commissione ci informa che sono già stati richiesti i fondi utili a poter intervenire, hanno previsto in bilancio la somma di 45mila € per lo smaltimento rifiuti speciali e amianto. La commissione Straordinaria ha deliberato poi sul monitoraggio e censimento del territorio nonché sull'attivazione della legge regionale sulla prevenzione amianto. A giorni verrà pubblicata la relativa ordinanza. I dati rilevati saranno in un secondo momento confrontati con quelli in possesso dell’ASP RC, in seguito al quale si potrà finalmente procedere con l’affidamento dello smaltimento a una ditta specializzata.

ROCCELLA JONICA

CAULONIA

Alta tensione tra Amministrazione e area finanziaria

Il lungomare sarà intitolato alla memoria di Sisinio Zito

parere favorevole espresso in merito sia dalla Deputazione di Storia Patria della Calabria, sia dalla Soprintendenza per i Beni architettonici e paesaggistici di Reggio Calabria e Vibo Valentia, sia dal Comando provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria, ha concesso l’autorizzazione all’intitolazione del lungomare e incaricato il Sindaco dell’esecuzione del provvedimento.

La Prefettura di Reggio Calabria ha autorizzato il Comune di Roccella Ionica a intitolare il lungomare cittadino alla memoria dell’ex parlamentare e sindaco Sisinio Zito, scomparso il 6 luglio 2016. La richiesta di intitolazione era stata presentata dal Sindaco e dalla Giunta roccellese per perpetuare il ricordo della figura di Sisinio Zito, senatore della Repubblica, ideatore e fondatore del Roccella Jazz Festival e sindaco della cittadina dal 1999 al 2009, nonché la sua opera e il suo impegno a favore di Roccella per le future generazioni. La Prefettura di Reggio Calabria, considerata la normativa di riferimento, e preso atto anche del

Dopo la discutibile dichiarazione di dissesto Clara Mercuri rompe il silenzio accusando l’Amministrazi one di aver fatto “finanza creativa” dandole la responsabilità della situazione dell’ente e minaccia querele.

Una piattaforma multimediale nel ricordo di Giuseppe Galea La scorsa settimana, ad Oppido Mamertina, è stata inaugurata, all’Istituto tecnico informatico per le telecomunicazioni presso il quale insegnava, una piattaforma multimediale per disabili nel ricordo del sidernese Giuseppe Galea, prematuramente scomparso qualche mese fa in seguito a una strada vicenda di malasanità. Per l’occasione era presente anche la famiglia, che ha scoperto una poesia di Giuseppe di cui non era a conoscenza e che abbiamo voluto riportare qui di seguito: ‘A SCUOLA D’U FUTURU Oji Nesciu scrittu supa nu muru Apriru liscrizione a’ scola d’u futuru Na scola tutta nova ed avanzata Pensata per essere da tutti frequentata Non cè a campanella E mancu na bidella Non cè libro e mancu lu quadernu Cè nu sistema tuttu modernu Si studia supu nu libri digitale Dove si trova tutto lessenziale E pe lavagna cè napparizione Chi si vidi supa na televisione Non si usa lu quadernu e né ‘a matita

Ma nu tablet chi si cumanda cu li dita I professuri ci spiegano a lezione Restando nta sua abitazione Non si studia né a storia e mancu a geografia Né latino e mancu larcheologia Non si studia religione ma aeronavigazione Non si parla litaliano Ma sono un inglese strano A materia cchjù mportante È studiare u biocarburante Fare esperimenti tutti quanti Per avere nautofertilizzante Che bella sta scola tutta nuova Ca tecnologia mette alla prova E alla fine invece du diploma Ti mandano ’n'email direttamenti ‘i Roma A letto mi ndi jia preoccupato E Ringrazio a dio che mi son svegliato Ora cè sulu ‘na scola d’u passatu Ca chiglia du futuru mi ndavia ‘nzonnatu. Giuseppe Galea

La responsabile dell’area finanziaria del comune di Caulonia, Clara Mercuri, giovedì mattina ha inviato all’Amministrazione guidata da Caterina Belcastro una lettera aperta che dimostra quanto alta sia la tensione vissuta in questi giorni dall’ente. Dopo la polemica relativa alla dichiarazione di dissesto, annunciata durante un incontro in cui alla stampa è stato impedito di effettuare riprese e registrazioni, la Mercuri ha infatti voluto denunciare come il dissesto del Comune di Caulonia sarebbe stato stabilito sulla base di quelli che definisce “bilanci falsi”, ed esercizi di “finanza creativa”, al solo fine di attribuire a terzi (ovvero a lei) la responsabilità di una decisione arbitraria che peserà moltissimo sulle tasche dei cittadini. Ora che la rottura tra l’amministrazione e l’area finanziaria è netta, la dirigente Mercuri

chiede esplicitamente agli amministratori “una formale dichiarazione da pubblicare [sugli organi di informazione che hanno ripreso le dichiarazioni rilasciate dall’Amministrazione], atta a chiarire la realtà dei fatti concernenti [il suo] operato professionale, ripetutamente e immeritatamente denigrato. Il tutto con l’auspicio che non si verifichino altri episodi denigratori e che non sia lasciata quale unica forma di tutela dell’onorabilità il ricorso alle Autorità competenti. Si ritiene, infatti, che tra i doveri non iscritti di un Amministratore pubblico vi siano la correttezza e la verità da dimostrare sia nei confronti cittadini che nei confronti di chi, con dedizione e, spesso, con sacrifici personali e familiari, ha contribuito e contribuisce alla gestione dell’ente comunale”.

Quella gioia Trovare parole per descrivere i sentimenti è facile, ma non tutti i sentimenti si possono trasformare in lettere sulla carta bianca. Si arriva a procurare commozione per chi legge, anche dispiacere, a volte le descrizioni sono così veritiere e intense da suscitare il pianto o il piacere! Ma nessuna parola, per quanto bravo e raffinato possa essere lo scrittore, arriva a dare la gioia vera! Quella gioia che si prova quando ci si trova davanti a visioni impossibili da descrivere. Non si è presenti, le funzioni vitali, scompaiono, la mente è lontana, gli occhi non usi a tale apparizione, gioiscono insieme ad ogni cellula del proprio corpo. Sparisce il tempo, dire sensazione è voler ridurre la visione! Dal basso, sale verso il cuore e il cervello una gioia che dolcemente invade tutto l’essere, parlarne, tentare di descrivere è impossibile, anche perché o non si riesce a trovare le parole esatte per comunicare ciò che si è sentito nel nostro intimo, o perché generalmente non si è creduti! Forse ciò che dà questa gioia è indirizzato solamente al soggetto che intensamente la vive, e non è consentito trasmetterla ad altri e provarla, perché non la meritano! La cattiveria che occupa tanta parte nel nostro cuore, certo non lascia spazio all’arrivo del messaggio della bontà! Siamo, ogni istante, pronti a sbranare, quando abbiamo sentore dei presunti errori dei nostri simili, chi sbaglia, senza dubitare! Brown Jo


Rredazionale

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Un progetto per valorizzare le eccellenze del territorio

L'obiettivo di “META Roccella” è quello di coniugare musica, enogastronomia, tradizioni e arte in un progetto che punti a un’offerta turistica variegata e strutturata

Lo scorso 1 giugno si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del Progetto “META Roccella” a cui hano preso parte gli organizzatori e i giornalisti. "META Roccella" è un progetto finalizzato alla creazione di un’offerta turistica variegata e strutturata, che valorizzi le eccellenze di Roccella Ionica e del suo comprensorio. L'obiettivo, infatti, è quello di coniugare musica, enogastronomia, tradizioni e arte - da qui l'acronimo META - in un progetto che vada incontro alle diverse esigenze e ai vari interessi di cittadini e turisti, in vista della stagione estiva 2018. Ideato e messo a punto dal Comune di Roccella Ionica, dal consigliere delegato al Turismo, Carmen Ingrati e da VisitRoccella, con la collaborazione di diversi partner, tra cui media, operatori turistici e commerciali, il progetto META prevede un ricco calendario di iniziative, che vanno dal 23 giugno al 15 luglio, in cui sono state coinvolte diverse associazioni roccellesi, gli esercizi commerciali, le palestre, le ludoteche e il Porto delle Grazie al fine di strutturare momenti di intrattenimento per grandi e per bambini. Tra i momenti più salienti: - la serata di apertura di META (23 giugno), che verrà curata dall’Associazione dei Commercianti Roccellesi e che prevede un Corso semipedonale con Animazione per bambini realizzata dalle ludoteche, Artisti di strada, Area Street Food, Street Band, Dimostrazione di Danza, Dimostrazione di cani addestrati; - il Festival degli Artisti di strada che si terrà al Porto delle Grazie (29 e 30 giugno) con spettacoli di Giocoleria, Mangiafuoco, Clown, Sand Art, Trapezisti, Street Band, Area Street Food; - la tanto attesa festa della Madonna delle Grazie (8 luglio)

in cui, oltre all’evento religioso, ci sarà la possibilità di assistere al concerto della PFM, Premiata Forneria Marconi; - le due serate dedicate all’ambiente (11-12 luglio); - i due concerti di musica jazz (13-14 luglio). Sarà, inoltre, possibile far rivivere i giochi della tradizione con un pomeriggio dedicato, nel corso del quale è prevista la partecipazione a giochi in spiaggia (concorso rionale “Roccella senza frontiere” in programma il 6 luglio); prendere parte a un concorso di pittura estemporanea per le vie del paese a cura dell'associazione liberi artisti, che metterà in palio dei ricchi premi (1 luglio). La Campagna pubblicitaria di META Roccella è stata organizzata dalla Pigreco Comunication srl di Siderno e finanziata dai main sponsor: Marrapodi Pino e Mimmo e Love Affair di Roccella, La Cascina di Roccella, la Concessionaria Ford York Auto Vumbaca di Locri, Gioia Tauro e tutta la provincia di Reggio Calabria, Lavorata Porte e Finestre di Caulonia e Davoli, Multarredo di Siderno, Cusato Fiore Costruzioni di Siderno, Il Borgo della Longevità di Bivongi e il Grand Hotel President di Siderno, imprenditori del comprensorio che hanno voluto investire sullo sviluppo del territorio, mettendo da parte inutili campanilismi. Il 10 giugno su Riviera saranno intervistati gli organizzatori che illustreranno in maniera più dettagliata il progetto e i main sponsor che vi hanno creduto, mentre il 17 giugno sullo stesso settimanale sarà pubblicato un inserto estraibile con il ricco calendario di iniziative previste dal progetto. Nei prossimi giorni seguite Riviera e sintonizzatevi sul canale digitale 85 di Telemia e la frequenza 94.8 fm di RadioRoccella, nonchè sulle rispettive pagine facebook.


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politica

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C’è una lettura che potrete fare con i vostri occhi senza l’intermediazione dei talk show televisivi per comprendere che “noi” intesi come gente comune di tutta Italia e in particolare come calabresi, con la gestione della “crisi” non c’entriamo nulla.

Non cadete nel tranello dell’Uomo forte ILARIO AMMENDOLIA Per meglio capire la crisi capovolgete il cannocchiale. Non diventate “tifosi” delle squadre in campo che non vi faranno mai toccare palla. Non sposate apriori le ragioni di chi vi vuole escludere dal gioco. C’è una lettura che potrete fare con i vostri occhi senza l’intermediazione dei talk show televisivi per comprendere che “noi” intesi come gente comune di tutta Italia e in particolare come calabresi, con la gestione della “crisi” non c’entriamo nulla. Non è di “noi” che si discute! Il 4 marzo, la Calabria ha eletto Salvini al Senato della Repubblica; nel Sud il primo partito sono stati i “5 Stelle”. Eppure vi invito a leggere il famoso “contratto” che sta alla base dell’accordo “Lega-5 stelle” troverete che la cosiddetta “questione meridionale”, sparita dalla prima bozza di accordo, è ricomparsa nel testo definitivo con qualche banale frase di circostanza. In compenso - come consiglia Travaglio - il “contratto” nasconde una dichiarazione di guerra agli emarginati in nome dell’ordine e della sicurezza. Guerra ai migranti; guerra ai rom. Più carcere e più carceri, quindi più poliziotti e più magistrati. La legge sulla “legittima difesa” in modo che ognuno la notte possa accarezzare una pistola per sentirsi al sicuro pensando che nel momento in cui il “ladro” dovesse far irruzione nella sua abitazione potrà farlo secco. Che bella prospettiva! (E a che servono più forze dell’ordine se poi devo farmi giustizia con le mie mani?) Salvini- approfittando della pericolosa inconsistenza grillina e della totale assenza della “Sinistra”- diventa “l’Uomo forte” che si incarica di ristabilire “l’ordine” e la “legge”! Dov’è la novità rispetto ai secoli precedenti? Non è questa “politica” che la Calabria e il Sud subiscono da due secoli? Chiediamo uguaglianza e ci danno la flat tax, una legge che prende ai poveri per dare ai ricchi! Attuerà un ulteriore drenaggio di risorse da Sud al Nord del Paese oltre che dai poveri a ricchi. Le famiglie sotto soglia di povertà sono più che raddoppiate e si risponde promettendo più poliziotti e più carcere piuttosto che una seria “bonifica” sociale delle zone a rischio di devianza criminale. Le nostre campagne sono spopolate e si mettono sotto accusa i migranti prigionieri nel lager di Rosarno o di Isola e che invece potrebbero far rifiorire le nostre terre. Se potessi rivolgere un accorato appello vi direi: non cadete nel tranello dell’Uomo forte che è stato e sarà sempre tale solo con i deboli. La sua forza è la somma della libertà e della sovranità a cui ognuno di voi rinuncerà. Anch’io, come tutti voi, voglio un’Italia diversa e migliore, parte di un’Europa unita, giusta capace di attuare una politica di pace, di comprensione e di reciproci scambi nel Mediterraneo e con i popoli dell’Africa. Voglio raggiungere tale obiettivo con più libertà, meno prigioni e senza guerra agli “ultimi”. Senza “sceriffi” e, soprattutto, attraverso l’attuazione della Costituzione. Manca la “Sinistra” e si sente forte l’assenza di uno schieramento politico e culturale, presidio di democrazia e di libertà, da cui combattere per quei valori che furono patrimonio di tanta parte del popolo italiano e che rinvigorite potrebbero rappresentare una grande risorsa per le future generazioni. Ma non è di questo che voglio parlare. Io vi chiedo di fare una piccola rivoluzione copernicana nella vostra testa. Ci troviamo in un momento storico difficile e complicato della nostra storia. Si può uscire in avanti con più libertà, più democrazia, più giustizia sociale, più garanzie, aprendo le porte dei “Palazzi” al popolo (anche a quello meridionale) oppure ritornando al passato, imboccando la strada della Russia di Putin o della Turchia di Erdogan. I “lupi” pretendono di imporre il loro ordine diffondendo paura e insicurezza e ottenere il consenso delle “pecore” belanti. In realtà per poterci tosare meglio. Questo è il cuore del problema! In Calabria e, in particolare nella Locride, la “legge” e “l’ordine”il loro ordine - li stiamo sperimentando da molti anni e sulla nostra pelle. Ragionate con la vostra testa e, nella misura in cui potete, non mangiate i popcorn seduti sul divano e guardando la TV.

Ci troviamo in un momento storico difficile e complicato della nostra storia. Si può uscire in avanti con più libertà, più democrazia, più giustizia sociale, più garanzie, aprendo le porte dei “Palazzi” al popolo (anche a quello meridionale) oppure ritornando al passato, imboccando la strada della Russia di Putin o della Turchia di Erdogan.


È partita giovedì scorso una raccolta firme promossa dal Partito radicale su otto proposte di legge di iniziativa popolare che serviranno a riformare giustizia, sistema elettorale e servizio pubblico dell'informazione. Dovranno firmare almeno 60mila cittadini per ogni proposta, nel giro di 6 mesi. Dopodiché le firme verranno depositate in Senato dove verranno discusse. A sottoscrivere le proposte "Mezzogiorno in Movimento".

60 mila firme per liberare la Calabria

Mezzogiorno in Movimento ha deciso di intervenire sull'istituto “scottante” dello “scioglimento dei comuni per mafia” e lo ha fatto osservando gli effetti di uno strumento tanto drastico quanto inutile

Il Triangolo delle Bermude e il rettangolo della Locride

28 maggio scorso, dopo settimane di discussione e riflessione, il Partito Radicale ha depositato in Cassazione 8 proposte di legge di iniziativa popolare “Per lo Stato di diritto, contro il regime”.Noi di “Mezzogiorno in Movimento” c'eravamo per sottoscrivere, assieme alle proposte, il nostro impegno e il nostro lavoro anche nella formulazione sia su “interdittive e misure di prevenzione” (assieme agli amici Cavallotti e Niceta) e sia su “scioglimenti dei comuni per mafia”. Mai coincidenza più felice! In un momento particolare per il nostro Paese, che sembra avere smarrito il senso di una direzione moderna e l'orientamento dei propri passi, il Partito Radicale sollecita il rafforzamento dello Stato di diritto, della democrazia, della Costituzione attraverso il coinvolgimento, nelle piazze, dei cittadini. Servono, quindi, almeno 60.000 firme in sei mesi per depositare le proposte al Senato. La scelta di Palazzo Madama non sarà casuale. Il nuovo regolamento approvato lo scorso dicembre impone ai senatori di calendarizzare e discutere in tempi brevi le proposte di legge di iniziativa popolare. E allora sì che ne vedremo delle belle nell'attuale Parlamento per cui la Costituzione, lo Stato di diritto, le garanzie e la democrazia partecipata sono anacronistici e vuoti concetti! Abbiamo deciso di intervenire sull'istituto “scottante” dello “scioglimento dei comuni per mafia” e lo abbiamo fatto osservando gli effetti di uno strumento tanto drastico quanto inutile e controproducente. Tutti concordano sul fatto che, in tanti anni di cieca applicazione della legge “antimafia”, non solo non si sia impedito e non si impedisce l'infiltrazione mafiosa ma, addirittura, si sia realizzato un oggettivo fertilizzante per la stessa. Abbattendo violentemente ogni presidio democratico elettivo, per quanto debole, malato o mal funzionante, si lascia il campo libero a ogni forma di condizionamento mafioso e si spingono le migliori energie verso il disimpegno e la ras-

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segnazione. San Luca e Platì ne sono la riprova! Un’emergenza democratica, quindi, prima ancora che di ordine pubblico. Dal 1991 al 2017 ben 290 sono stati gli enti colpiti dallo scioglimento mafioso, con oltre 4.500.000 abitanti privati, indirettamente, dei diritti civili e politici quantomeno in ambito locale; mentre diversi sono i comuni sciolti più volte. In Calabria, poi, la misura è diventata la principale e sciatta risposta dello Stato alla propria incapacità di governo del territorio. Siamo riusciti a strappare il triste primato dei comuni sciolti alla Campania pur avendo un terzo degli abitanti campani. Se poi consideriamo i risultati di uno studio condotto dal Ministero dell'Interno sui cittadini delle comunità sciolte che considerano lo scioglimento un complotto politico (24%), un'inutile perdita di tempo (14,2%), con indifferenza (38%) o con rassegnazione (28,5%), capiamo, senza dubbio, la miscela esplosiva di uno strumento applicato con freddezza burocratica. Nella nostra proposta, allora, abbiamo inteso superare il carattere dell'emergenza e dell’urgenza, per rimettere al centro dell'iniziativa statuale una costante e mirata verifica sulla gestione della “cosa pubblica” in ambito locale. Con l'obiettivo primario di aiutare l'ente, in situazione critiche, con una serie di contro-misure in grado di evitare l'apertura delle sue porte a fenomeni di natura criminale e affaristico. E allora, da un lato si interviene, in maniera graduale, per prevenire l'infiltrazione (ad esempio: affiancando di personale qualificato; nominando un commissario straordinario per i servizi comunali; consorziando la gestione per i procedimenti disciplinari; disponendo la rotazione dei dirigenti e dei responsabili di settore; sospendendo il dipendente e/o il dirigente “condizionati”; affidando tutti gli appalti alla Suap anche sotto soglia; disponendo modifiche di bilancio; annullando delibere e/o determine; sospendendo a tempo gli amministratori imputati di mafia), relegando così, all’estremo, lo “scioglimento”. Dall'altro si sposta l'attenzione dalle relazioni personali alle condotte amministrative in grado di segnalare, con oggettività, l'esistenza di un condizionamento mafioso. Non si dovrà mai più verificare, in buona sostanza, che un sindaco venga additato come infiltrato per avere partecipato ai funerali di una vecchina dalle parentele “scomode”, oppure che venga sospettato per avere difeso, da penalista, un mafioso prima di entrare in comune. Così come non potrà procedersi a scioglimento solo analizzando l'elenco dei sottoscrittori delle liste e le loro parentele più lontane. Pretendiamo, nel rispetto della Costituzione e dello Stato di diritto, che si rinvengano atti e condotte amministrative che siano indizio di condizionamento! Così come non si potrà procedere allo scioglimento dell'ente in caso di dimissioni contestuali, durante l'accesso, della metà più uno dei consiglieri o di dimissioni del sindaco. In buona sostanza, si vuole impedire che si possa ripetere quanto avvenuto alcuni anni fa a San Luca o a Bova Marina allorquando, pur con le dimissioni degli amministratori in carica, si è arrivati allo scioglimento addirittura a campagna elettorale in corso! Infine si prevede che la commissione straordinaria debba presentare alla nuova amministrazione eletta una relazione dettagliata delle attività compiute con l'indicazione specifica delle soluzioni adottate rispetto alle criticità evidenziate nella relazione di scioglimento. Si intende, così, impedire che la neo amministrazione eletta si trovi dinanzi alle stesse criticità, riscontrate nel precedente scioglimento, solo per l'inerzia dei commissari. Ovviamente non pretendiamo di essere esaustivi o risolutivi dinanzi allo status quo dei nostri comuni anche perché appare sempre più necessario un contestuale rafforzamento della partecipazione partitica o della selezione e della formazione di una classe politica locale, oggi del tutto “latitante”. Sarebbe un bel segnale all'intero Paese se questa proposta arrivasse in Senato con migliaia e migliaia di sottoscrizioni calabresi. Una lezione di civiltà e di democrazia dalla malfamata e martoriata Calabria, nel nome dello Stato di diritto, per un reale contrasto alla mafia, in barba al regime e all'antimafia di facciata, di potere e degli affari. In Movimento, quindi! Gianpaolo Catanzariti

d Africo, Platí e San Luca si denunciano innumerevoli vicende mafiose, una “incidentalità” (il termine usato anche per sviluppare la discussione sul Triangolo maledetto delle Bermude) superiore alla media. Cosa che non significa che coinvolge la “totalità” dei cittadini, ovviamente. La discussione è tuttavia sulla correlazione con la politica, se vi sia o vi sia stata, cioè, l'alterazione sistematica a opera della mafia del “procedimento di formazione della volontà degli organi amministrativi…”. La discussione è se, come amministratore, hai il diritto di rispondere dei tuoi atti e con il tuo (personale) documento di identità. Su tanti comuni, dove si intravedono infiltrazioni mafiose, si rovescia l'autorità dello Stato. Nel comune di San Giovanni di Gerace (511 abitanti, guidato dal giovane sindaco Pino Vumbaca, PD) si è insediata la Commissione d'accesso inviata dal Prefetto. La “dimensione” delle attività amministrative è molto limitata in quella comunità. Valdichiana Living del 14 novembre 2017, a proposito dei piccoli paesi, scrive: “Anche se non possiamo considerarci immuni dalle vicende che terrorizzano il resto del mondo, ci sentiamo più protetti che mai dalle quattro mura dei nostri paesini. Perché, in fondo, il fatto di vivere un po’ sperduti ci rassicura e ci fa vivere più sereni. Puoi fare una grande festa in un piccolo paese, puoi fare una piccola festa in un grande paese”. Riportandola alla delicatezza della questione, puoi avere un “Crimine” importante in una piccola realtà ed essere “immune” in una grande. Il punto è dimostrare che un comune si scioglie perché emergono “concreti, univoci e rilevanti” elementi relativi a collegamenti diretti o indiretti degli amministratori con la criminalità organizzata… Fin qui la norma non ha funzionato. Comunque, non si tratta più ormai dei soliti comuni, nella Locride non riguarda solo il triangolo Africo-Platì-San Luca, ma tanti altri. 1) Il giovane sindaco di Africo, comune sciolto più volte per infiltrazione mafiosa, Francesco Bruzzaniti, è stato eletto alla unanimità dei primi cittadini presenti al voto, Presidente della Comunità del Parco d'Aspromonte. Ora, se la rappresentanza politica non opera come un ambito a sé, ma piuttosto come un settore dove si conoscono le volontà dei cittadini, la scelta si configura come un atto di fiducia nei confronti del sindaco. Tanto più che é stato più volte elogiato pubblicamente da due parlamentari del suo partito, Forza Italia, Jole Santelli e Francesco Cannizzaro. Si è svoltato? 2) Platì sconta, praticamente da venti anni, la “sorveglianza” e il rimpiazzo dell'amministrazione locale da parte dello Stato, che non ha portato, se vogliamo, alla “riabilitazione” di quella comunità. Lo Stato deve considerare il fatto che la norma sugli scioglimenti dei consigli comunali è sbagliata. Sono stati sciolti alcuni comuni dove l'invasività mafiosa non esisteva. Vengono in mente per il comune di Casignana le stesse dichiarazioni rese in sede di conferenza stampa dal Procuratore Pignatone nell'immediatezza dei provvedimenti giudiziari adottati per gli amministratori: sulle vicende che avevano portato all'invio della Commissione d'accesso e al successivo provvedimento di scioglimento aveva escluso ogni tipo di infiltrazione mafiosa. Inoltre, ci sono state le prevedibili assoluzioni con formula ampia per gli amministratori per i reati dibattuti in sede processuale. Eppure il Ministro del Temporale, come lo chiamerebbe De André, sentenziò differentemente. La sentenza di scioglimento colpisce spesso alcuni comuni inibendo continuamente il diritto al voto e non consentendo di conciliare l'ammirevole contrasto agli interessi criminali con la tutela di diritti costituzionalmente garantiti. Per Mafia Capitale, la Procura ha accusato gli imputati di gravi malversazioni operate con e sui soldi del comune, di estorsione, corruzione, riciclaggio e turbativa d'asta, ma anche di far parte di un'associazione criminale si stampo mafioso, il famoso articolo 416bis del codice penale. In Appello si tornerà a dibattere di questa seconda accusa. Anche nella Locride, dove, come abbiamo visto, si allarga il numero dei comuni interessati, si può azzardare che vi siano pesi e contrappesi nella valutazione dei casi? Il Tribunale di Locri, giorni fa, ha respinto la richiesta di incandidabilità per Domenico Vestito e i suoi consiglieri. L'amministrazione di Marina di Gioiosa intanto è stata mandata a casa e l'azione amministrativa dei commissari è naturalmente stentata. 3) San Luca non esce dalle sabbie mobili nelle quali si trova. Il mondo, purtroppo, è “ricco” di problemi, ma il comune aspromontano è diventato un “caso”, perché sta prevalendo da più tornate elettorali amministrative l'idea di non presentare le liste. Lo Stato deve dedicarvi un sostegno straordinario, senza far immaginare una giustizia che non sia giusta e che voglia rispondere alla criminalità con il rovescio della sola repressione, e fino a che la comunità non rivendicherà con forza verità e non macchinazioni, lavoro e non assistenza. I parlamentari calabresi intanto, anziché fare solo comunicati stampa di contestazione alla legge, impegnassero i partiti nazionali su questa materia. Se no potrebbero essere accusati di doppio gioco! Franco Crinò

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LA SETTIMAnA

03 GIUGNO - 08

politica

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Domenica scorsa è ufficialmente iniziata la stagione estiva del Porto delle Grazie che, in occasione dell’installazione della 2ª Bandiera Blu della propria storia, ha inaugurato un innovativo sistema di pulizia dell’acqua e ospitato e ospitato Framura 3, un super-yacht battente bandiera maltese di 49 metri.

A fianco, Domenico Miriello, originario di Monasterace; in basso, Andrea Bloise, di Scalea. Entrambi sono docenti presso il Dipartimento di Biologia, Ecologia e Scienze della Terra dell’Università della Calabria

Quel minerale introvabile che ha acceso i riflettori sulla Calabria Si chiama Wulfenite ed è un minerale assai raro. Un team di studiosi lo ha scoperto in prossimità di una vecchia miniera di Barite a Catanzaro, grazie a tecnologie innovative che consentono di esplorare il mondo delle micro-mineralizzazioni senza provocare danni, e che offriranno in un futuro, assai prossimo, altre interessanti scoperte.

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MARIA GIOVANNA COGLIANDRO

La wulfenite è ricercata per l’estrazione del molibdeno, un particolare tipo di metallo impiegato per produrre leghe ad alta durezza e acciai resistenti alle alte temperature. Inoltre, i cristalli di wulfenite vengono utilizzati per fare gioielli o per la costruzione di strumenti sismici, orologi, telefoni e sensori di varia natura.

a notizia ha fatto subito il giro della Calabria approdando anche sulle maggiori testate nazionali. Un raro minerale è stato scoperto in prossimità di una vecchia miniera di Barite a Catanzaro, grazie a una collaborazione multidisciplinare che ha visto coinvolti l’Università della Calabria, l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria e l’Università di Bari. Abbiamo intervistato Domenico Miriello, originario di Monasterace, e Andrea Bloise, di Scalea, entrambi docenti presso il Dipartimento di Biologia, Ecologia e Scienze della Terra dell’Università della Calabria. Come si è arrivati alla scoperta di questo rarissimo minerale? Domenico Miriello: Il nostro gruppo di ricerca conduce da qualche anno un approfondito studio mineralogico e petrografico di aree in cui sono presenti cave e miniere sfruttate in tempi storici. La maggior parte di queste cave e miniere sono ormai abbandonate, ma alla luce dei nostri studi, pensiamo che sia possibile restituire a tali aree l’importanza naturalistica e turistica che meritano; infatti, la probabilità di trovare minerali mai prima segnalati in Calabria, aumenta esponenzialmente con il progresso tecnologico delle tecniche analitiche di ultima generazione. Arrivare alla scoperta di un minerale mai identificato prima nella nostra Regione non è stato affatto semplice; una scoperta di tale portata implica una forte sinergia di competenze e una grande passione. Alla scoperta della Wulfenite in Calabria, oltre all’UNICAL, alla quale apparteniamo io, Andrea Bloise e Mirco Taranto, hanno contribuito anche Luigi Dattola dell’Arpacal, grande appassionato e studioso di minerali calabresi e l’università di Bari, con Roberto Terzano e Ignazio Allegretta. Che aspetto hanno i giacimenti di wulfenite? Andrea Bloise: Solitamente sono minerali di piccole dimensioni da micrometrici a centimetrici quindi non vi sono dei veri e propri giacimenti. Si tratta di un minerale, che si forma nelle zone di ossidazione di alcuni giacimenti di piombo. La wulfenite è un minerale raro, il suo ritrovamento è limitato a pochi stati nel mondo tra cui Austria, USA, Repubblica del Congo, Marrocco e Messico, Inghilterra, Germania, Spagna e Slovacchia. In Italia è segnalata in piccole quantità nelle miniere piombo-zincifere lombarde, Toscane e in Sardegna. Tuttavia la morfologia e il colore della wulfenite calabrese ritrovata sono ancora più rari in quanto cristalli simili sono stati identificati in pochi posti al mondo tra cui la Val Calolden (Lecco) in Messico e Slovacchia. Quale potrebbe essere l’impiego di questo minerale?

Andrea Bloise: A dispetto della sua bassa durezza simile a quella della calcite la wulfenite viene tagliata e utilizzata come gemma. Per esempio dalla miniera Red Cloud, nella contea di Yuma (Arizona) i cristalli di wulfenite vengono utilizzati per fare gioielli. Inoltre la wulfenite è ricercata per la estrazione del molibdeno, che è un particolare tipo di metallo impiegato per produrre leghe ad alta durezza e acciai resistenti alle alte temperature. Alcuni cristalli sono piezelettrici, cioè emettono una scarica elettrica se sottoposti a una pressione, e possono essere utilizzati in diversi campi scientifici. In campo medico vengono usati nella piezochirurgia o per la fabbricazione di sonde ecografiche, nella musica per la generazione di suoni ad alta definizione (accelerometri, microfoni), oltre per la costruzione di accelerometri (strumenti sismici), orologi, telefoni e sensori di varia natura. La scoperta è stata possibile grazie a tecnologie innovative che consentono di esplorare il mondo delle micro-mineralizzazioni senza provocare danni. Si ipotizzano nuove scoperte attraverso l’utilizzo di queste tecnologie? Domenico Miriello: Le tecniche micro-chimiche e micro-spettroscopiche che stiamo utilizzando sono all’avanguardia nel campo della ricerca di nuovi minerali e dei nuovi materiali in genere. Pensi, siamo in grado di puntare un fascio laser con un diametro di soli 0,03 millimetri su qualsiasi materiale senza distruggerlo e in base a come le molecole del minerale vibrano, riusciamo a identificarne la specie; possiamo paragonare questa tecnica, che nello specifico si chiama “spettroscopia micro-Raman” a un musicista che percuote un tamburo: il musicista è il fascio laser, il tamburo il minerale che comincia a oscillare a livello molecolare quando viene colpito dal laser e a “risuonare con una frequenza caratteristica”. Stiamo già studiando alcune mineralizzazioni calabresi che promettono di essere ottimi candidati a entrare nella famiglia dei minerali segnalati per la prima volta nella nostra Regione. Speriamo, da qui a un anno, di produrre nuovi importanti risultati.

Oliverio ha chiesto le dimissioni al direttore dell’ASP RC ingenerando grande trambusto. Al plauso di Rosario Rocca, hanno fatto seguito le critiche di Giovanni Calabrese e del M5S che hanno ricordato che, vista l’assenza di un bilancio, Brancati avrebbe dovuto essere rimosso dall’incarico senza richieste.

Il Lokrians Beach Club società di Beach Soccer femminile nata dalle ceneri dello Sporting Locri, ha cominciato il proprio cammino nella categoria con due vittorie contro le campionesse in carica del BSC Havana Shots Aargau Women e il Madrid FF. Tanti ancora gli impegni per l’Euro Winners Cup ma chi ben comincia…

Il Comune di Locri è stato ammesso quale ente beneficiario di 180mila € che potrebbero permettergli di assumere 30 lavoratori percettori della mobilità in deroga. Una notizia ottima, anche se l’Amministrazione fa sapere che ci vorrà tempo affinché la Regione svolga le pratiche necessarie a far partire il tirocinio.

Wulfenite, da Bloise et al. In stampa sulla rivista “Data in Brief”



03 GIUGNO - 10

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elezioni

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Il Confronto

La nostra richiesta ai candidati di non limitarsi a rispondere a domande generiche ma di sottoporsi a un confronto sui temi caldi della campagna elettorale è stata accettata da Luca Ritorto e Manlio Satriano, gli aspiranti amministratori più politicizzati di Gioiosa Ionica.

Ritorto vs. Satriano: Gioiosa deve (continuare a) crescere! Ritorto, assessore al bilancio e alle politiche per i migranti, si ricandida al fianco di Salvatore Fuda con la lista “Gioiosa Bene Comune”. Satriano, invece, impegnato nella politica locale fin dal 1980, ha deciso di appoggiare Tito Greco ingrossando le fila di “Cambiamo Gioiosa”.

Tutto bene, tutto male, dove sta la verità? Satriano Ci proponiamo come avversari dell’attuale giunta perché abbiamo notato che parte della popolazione lamenta gravi carenze e insufficienze, soprattutto sulla base del programma presentato cinque anni fa e oggi disatteso. Ritorto La maggior parte delle cose sono andate a buon fine. Assicuriamo continuità e speriamo che il nostro operato venga valutato considerando il punto di partenza: cinque anni fa Gioiosa era in ginocchio e viveva uno sfaldamento del tessuto sociale. Non avremo realizzato tutto, ma lasciamo un paese a posto su lavori pubblici, raccolta rifiuti e questione culturale. Resta il fatto che ci sono delle criticità, a cominciare dalla differenziata ma anche, limitandoci ai temi tirati fuori dai vostri colleghi candidati, l’ingarbugliata questione campo sportivo e quella che in redazione abbiamo ribattezzato “il Naniglio della discordia”… R Nel 2013 c’erano 400 tonnellate di rifiuti in strada. Era uno stato di emergenza per tutta la regione, ma dovuto all’incapacità di programmazione nelle politiche ambientali. La raccolta estrenalizzata differenziava poco e nonostante fossimo a corto di personale, mezzi e strumenti, abbiamo tagliato i costi internalizzando il servizio e affrontando le spese con fondi del bilancio comunale. Oggi contiamo di chiudere la partita con 383mila € della Regione che ci permetteranno di acquisire nuove risorse. Lo stadio non rispettava i requisiti per ospitare le competizioni ufficiali. Con un finanziamento di 400mila € abbiamo rifatto il manto erboso per far giocare le giovanili e consentire all’US Gioiosa di allenarsi, abbiamo ottenuto 274mila € per mettere a norma gli spogliatoi e attendiamo la sentenza del genio civile per avviare i lavori; ma resta la tribuna, per la quale mancano i fondi. Sul Naniglio le competenze del comune sono limitate. La proprietà è della Città Metropolitana e la competenza della Sovrintendenza ai Beni Culturali. Noi abbiamo garantito la fruibilità e, anche se il sito non è aperto stabilmente, i volontari della Protezione Civile fanno visite guidate su prenotazione, abbiamo protetto i mosaici con una tettoia e proposto una convenzione affinché la manutenzione e la pulizia passino al comune. S Non posso dimenticare che l’Amministrazione aveva promesso di raggiungere il 25% di differenziata, soglia oltre la quale la Regione garantisce un vantaggio economico nelle spese di conferimento, già nel 2013. È vero che, all’insediamento, la situazione era critica, ma lo era in tutta la Calabria e non ci si può attribuire il merito di aver risolto un’emergenza rientrata con l’impegno delle istituzioni regionali. Forse troppo sicura delle proprie capacità, l’Amministrazione non è riuscita a riprendersi da quel problema, dimostrando di non aver un piano preciso per la differenziata, oggi magicamente avviata con gli stessi operatori e strumenti a disposizione già cinque anni fa. Questo ha creato una Gioiosa di serie A e una di serie B perché, se metà della popolazione fa la differenziata, un’altra metà ancora vive nelle condizioni del 2013. Il rammarico è che questa situazione è stata ingenerata dalla scelta, coraggiosa, di internalizzare il servizio di raccolta, ma siamo sicuri che, affidandolo a una ditta esterna, oggi non avremmo raggiunto la soglia del 65% garantendo un risparmio generale per l’Ente e per i cittadini, trovando anche i fondi per altri servizi come la deratizzazione? Forse questa condizione si sarebbe potuta evitare se il sindaco avesse affidato a un esperto del settore la delega ai lavori pubblici, anziché avocarla a sé. Anche lo stadio resta in quelle condizioni perché non c’è stato collaudo del manto erboso e l’Amministrazione non ha voluto trovare una soluzione per disputare almeno le partite a porte chiuse, per le quali

sarebbero serviti interventi di poche decine di migliaia di euro. Anche se il Naniglio si può visitare su prenotazione, poi, non è stato sfruttato il milione finanziato dalla Città Metropolitana per la riqualificazione e, ormai, temo che quei fondi possano considerarsi perduti e non solo perché la ditta affidataria è stata bloccata con un’interdittiva antimafia, ma perché non si sono trovate soluzioni alternative e il nostro sindaco, consigliere metropolitano, non è andato a Reggio a esporre le criticità. R Il sindaco ha trattenuto la delega ai lavori pubblici per seguire in prima persona questa partita. Abbiamo rischiato di perdere finanziamenti di due amministrazioni fa, eppure abbiamo utilizzato 5 milioni e ne abbiamo ricevuti 3 da impiegare in vari ambiti. Esternalizzare il servizio di raccolta rifiuti non ci avrebbe aiutato. Bovalino ha “ammazzato” il proprio bilancio affidandolo a Locride Ambiente e non devo dirti io quante sono le vertenze che si fanno in Prefettura perché i Comuni non pagano la raccolta! S Ma ciò non toglie che continuiamo a rateizzare con la Regione un debito per il conferimento destinato ad aumentare. Non ponderando i pro e i contro dell’esternalizzazione, avete imposto ai cittadini aumenti della quota TARI a cose fatte. R Ti sbagli! Il ruolo TARI di Gioiosa è sceso da 758mila € di due anni fa a 730mila dell’anno scorso e 693mila di oggi, una cifra che sarebbe più bassa se le quote di conferimento richieste dalla Regione non fossero aumentate in cinque anni. Nel primo trimestre del 2018 abbiamo avviato la differenziata porta a porta raggiungendo il 28%, dato non stratosferico, ma importante se rapportato al terzo del territorio in cui questa è entrata a regime. Non facciamo passare, poi, cattiva informazione sullo stadio. Sai bene che le condizioni minime per giocare competizioni ufficiali non si limitano al solo manto erboso, ma anche agli spogliatoi. Il milione per il Naniglio, infine, non è andato perduto, ma l’appalto non funziona con lo scorrimento della graduatoria, bisogna riprogrammare e, per sveltire i lavori, abbiamo proposto alla Città Metropolitana di utilizzare membri del nostro ufficio tecnico. S Che il sindaco abbia avocato a sé la delega ai lavori pubblici perché c’erano opere importanti mi sembra una scusa banale, ecco perché sostengo che Fuda sia una figura accentratrice. Affidare i lavori pubblici a un professionista avrebbe evitato tanti problemi con la differenziata. R Sarebbe stato compito dell’assessore all’ambiente… S Il problema resta. Non mi sembra che sia per la mancata disponibilità di Lidia Ritorto che tu abbia la delega al bilancio. Per quanto mi faccia piacere che sia stato raggiunto il 28% di differenziata con la partenza della porta a porta continuo a non capire perché non sia partita cinque anni fa e solo dopo che siete stati pungolati dalle interrogazioni del consigliere Modafferi. Benché fossi un suo oppositore alle elezioni, quando Fuda venne eletto gli diedi il mio appoggio perché credevo potesse cambiare il paese ma, alla luce di quanto realizzato oggi, penso sia il momento di dare spazio a nuove professionalità e idee, che rappresentano quella parte di popolazione atterrita dall’operato dell’amministrazione. R Dovremmo avvertire i turisti tedeschi presenti in città che stanno visitando il regno del terrore! Questa battutami permette di ricollegarmi all’ultimo grande tema della nostra intervista. Centro storico ed estate: nonostante ai visitatori Gioiosa appaia ordinata e piena di turisti, anche su questo punto l’Amministrazione viene molto criticata. R Riviera ha affermato che le estati gioiosane sono state tra

le migliori degli ultimi due anni… S Ma se è stato possibile raggiungere questo obiettivo è per merito delle associazioni e della Consulta, guidata da una persona validissima. R Affermare che le estati vadano bene senza il supporto del Comune è nascondere il sole con le mani. È ovvio che le vostre posizioni sono molto diverse ma, Satriano, secondo lei come bisogna agire per cambiare le cose? S Intanto servirebbe che consulta e amministrazione collaborino, magari attraverso quel regolamento che vi è stato sottoposto e che è rimasto senza risposta. Poi serve un impegno adeguato del Comune nei confronti di tutte le associazioni, che devono ricevere pari trattamento e finanziamenti, come accadeva alla fine degli anni ’90, quando avevamo la Pro Loco più invidiata del comprensorio. R Non paragonare i bilanci comunali di venti anni fa con quelli odierni. S Non è solo una questione di bilancio, perché non posso che darvi merito di stare trattando con Alex Britti per San Rocco. R Perché la collaborazione con le associazioni è trasparente. Ma la rinascita del centro storico passa da tanti progetti. Mi si contesterà che sono figli di finanziamenti ottenuti da chi ci ha preceduto, ma realizzare progetti è più complicato che ottenere finanziamenti, e lo affermano i dati diffusi dal Senato sulla dispersione del 53% dei fondi destinati alle opere pubbliche al sud a causa della burocrazia. Tuttavia abbiamo inaugurato casa Racco, riallestito la pinacoteca di Palazzo Amaduri e ottenuto 140mila € per sistemare aree del palazzo ancora rustiche. Si può fare di più e per questo diamo incentivi ai privati che restaurano i palazzi storici ma, anche se restano potenzialità inespresse, il tutto esaurito dei nostri Bed&Breakfast l’estate scorsa racconta una città viva. S Migliorare il centro storico non significa accontentare i turisti, ma ascoltare le esigenze di chi vive il centro storico. Rivitalizzarlo non significa inaugurare una scuola di taglio nella ristrutturata casa Racco per la cifra folle di 500mila €. R Quel PISL prevedeva anche la pavimentazione di via Regina Margherita e via Poerio. S E con una persona a cui delegare i lavori pubblici non si sarebbe potuti risparmiare su alcuni finanziamenti e sistemare, ad esempio, le criticità legate al traffico? R Non sarebbe cambiato nulla, anche perché ci siamo insediati nel periodo di passaggio tra la programmazione 20072013 e quella 2014-2020, che ha subito ritardi, cosa che ci ha obbligato a far slittare alcune scadenze.. Il punto più credibile e quello invece più inverosimile del programma della lista avversaria. R L’unione dei comuni della Valle del Torbido e la fusione delle due Gioiosa è un argomento sul quale ci possiamo incontrare, affrontando una discussione seria, che non si faccia ingolosire dagli incentivi statali e passi attraverso un processo democratico. È assurdo, invece, che la lista avversaria si concentri su punti che, di fatto, sono già stati realizzati, e mi inquieta che non parli mai di tributi. S Penso anche io che si possa costruire assieme il discorso sulla conurbazione. Dobbiamo costruire un matrimonio non di “convenienza” ma di “amore” e, messi da parte i campanilismi, insieme potremo sicuramente lavorare meglio. Cosa è inverosimile? Sulla scorta di ciò che abbiamo visto in questi cinque anni quasi tutto, ma spero di sbagliarmi, perché chiunque vinca, Gioiosa ha bisogno di un programma di rilancio. Jacopo Giuca


LOCRI

Continua la nostra carrellata di candidati alle Amministrative del 10 giugno a Locri. vista la scelta della coalizione guidata da Vincenzo Carabetta di non sottoporsi a confronti con i propri avversari, abbiamo sottoposto anche questa settimana quattro domande ai candidati maggiormente politicizzati (ai quali abbiamo rivolto anche una domanda bonus) e, nel lasciare spazio alle quote rosa, a due candidate dallo stesso cognome per prevenire eventuali confusioni da parte degli elettori.

Voce ai candidati 1

A CURA DI JACOPO GIUCA

Raffaele Sainato

Antonio Guerrieri

Com’è cambiata Locri negli ultimi cinque anni?

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1. Cinque anni fa Locri aveva gravi problemi relativi ad ambiente, bilancio, lavori pubblici e urbanistica sui quali spesso siamo intervenuti in emergenza. Oggi abbiamo adottato il Piano Strutturale, siamo l’unico comune della Locride con un Piano Spiaggia approvato, nonostante il dissesto possiamo dare copertura ai debiti commerciali, abbiamo trovato soluzioni per i lavori pubblici sfruttando la legge Fortugno, appaltato la pulitura e l’ampliamento del cimitero e pubblicato la gara per la differenziata porta a porta che, trovando copertura con la TARI, sarà accompagnata da un servizio di pulizia delle strade. 2. Dovrà dare continuità: approvare il PSC, completare le opere in cantiere sfruttando i fondi della Città Metropolitana per mettere in sicurezza le scuole e riportare l’alberghiero a Locri, supervisionare il rifacimento dello stadio, del campo sportivo di contrada Licino e del palazzetto dello Sport, aiutare i cittadini nel passaggio alla differenziata a settembre e avviare una progettazione migliore sul sociale e sul distretto socio sanitario. 3. Perché, dopo venti anni, un sindaco si ricandida a Locri con almeno l’80% della sua lista per chiedere di essere giudi-

cato su quanto ha fatto, senza riproporsi in altre vesti o liste con la scusa del rinnovamento. 4. Avrei già voluto agire meglio sull’ambiente perché da lì viene giudicato il grado di civiltà del nostro paese e passa il turismo. Dopo aver affrontato l’emergenza, l’avvio della differenziata è un buon punto di partenza, ma c’è ancora molto da fare. Poi vorrei vedere riqualificato il lungo mare, che potrebbe donare grandi opportunità lavorative ai nostri giovani. • Nell’intervista che mi ha rilasciato lo scorso anno sulla questione dissesto avanzò l’idea del bilancio partecipato, che oggi leggo nel programma della vostra lista. È in questo modo che rispondete alle critiche dei vostri avversari in merito al poco spazio che avete concesso ai cittadini in questi anni? • Riteniamo fondamentale la partecipazione dei cittadini, e vorremmo ampliarla grazie a incontri semestrali in cui accogliere le critiche. Proprio per questo trovo strana la critica di aver escluso la cittadinanza. Abbiamo sempre cercato il confronto considerando i cittadini sentinelle della cosa pubblica. Senza le loro indicazioni molte cose non le avremmo fatte.

Giovanna Panetta 1. Sicuramente in positivo. È sotto gli occhi di tutti il lavoro che l’Amministrazione uscente ha realizzato e progettato per il prossimo futuro. Oltre alla realizzazione delle opere pubbliche la città ha visto una crescita culturale attraverso manifestazioni che hanno stimolato le giovani generazioni. 2. L’aspetto economico-finanziario è quello dove in cui dall’inizio l’Amministrazione si è spesa con maggiore serietà, attenzione, spirito di sacrificio e competenza. Credo si debba continuare su questa linea per assicurare a ogni cittadino un futuro privo di problematiche e aggravi sul budget famigliare, cercando di dare al più presto maggiori sicurezze che già trovano riscontro nel percorso intrapreso dall’Amministrazione. 3. Affinché una ricetta sia efficace ha bisogno di giusti ingredienti e, in questo caso, esperienza, competenza, coerenza, concretezza, continuità e trasparenza possono dare ottimi risultati. Senza essi non parleremmo di ricetta, ma di un “piatto” che sa di temporaneità e porterebbe ogni “commensale” a ritenersi strumento secondario di chi quel piatto vuole propinarlo senza ragione o necessità. 4. Riportare Locri al grado di civiltà che gli spetta di diritto, e la possibilità di vedere concretizzarsi tale sogno potrebbe essere più vicina mantenendo lo spirito inaugurato cinque anni fa da Calabrese. Se sarò eletta darò priorità a una sempre più forte sensibilizzazione del senso di appartenenza e corresponsabilità, per una crescita e valorizzazione del cittadino e del territorio.

Quali sono i problemi che la prossima amministrazione deve affrontare con la massima urgenza?

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Perché la ricetta dei vostri avversari è meno efficace della vostra?

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Qual è il suo sogno per Locri e, qualora fosse eletto come pensa di realizzarlo?

1. Agli occhi di chi non vive Locri la città può sembrare diversa grazie a nuove opere pubbliche e migliorie. Ma a che prezzo e in che modo sono state realizzate? Affidandole a ditte esterne e in maniera diretta, grazie a finanziamenti ottenuti più di 12 anni fa, e che sia passato tanto da quando sono arrivati i fondi a oggi significa aver rallentato lo sviluppo cittadino, a maggior ragione considerando che Calabrese e Sainato sono nella macchina amministrativa dalla maggior parte di questo tempo. È poi notorio che ci sono state irregolarità varie di tipo amministrativo e tecnico, per affrontare le quali serve maggiore trasparenza, regolarità e pianificazione. 2. La mancanza di un assessore all’ambiente ha fatto sì che questo campo sia una criticità: la differenziata parte in ritardo, la raccolta dei rifiuti è a singhiozzo, il prezzo del servizio è aumentato nonostante sia stato internalizzato… Lo stesso dicasi per i servizi sociali: avocando a sé la delega, il sindaco ha fatto poco. Bisognerà poi verificare tutto ciò che è successo negli ultimi cinque anni: andranno riviste tutte le determine e le delibere, per sistemare le criticità di progettazione e realizzazione delle opere.

3. Unendo storie e professionalità diverse potremo affrontare in maniera più efficace tutte le problematiche, includendo nel processo decisionale anche i cittadini, oggi trattati come nemici della città qualora muovano critiche. 4. Locri ha perso il ruolo che storicamente e geograficamente avrebbe dovuto avere e non ha saputo affrontare lo spostamento del baricentro della Locride rispetto a prima che venisse aperta la superstrada Jonio-Tirreno. Pertanto mi batterei per far tornare Locri al posto che le spetta, alimentando le energie positive che ci sono in città in sinergia con i comuni limitrofi. • Non abbiamo parlato della questione dissesto: nel vostro programma fate riferimento alla costituzione di una Task Force per affrontarlo: ci puoi dire qualcosa sul suo funzionamento? • La presenza di professionalità non solo interne alla lista, ma anche che ci supportano dall’esterno, ci permetterà di creare una Task Force, che, coinvolgendo i cittadini, affronterà tutti i problemi della città.

Barbara Panetta 1. Locri in questi anni ha dichiarato il dissesto, una mannaia pesante per i locresi. Affronteremo questo aspetto razionalizzando i costi di forniture e consulenze, trasformando gli sprechi in risparmi per i cittadini che stanno già pagando un caro prezzo. Coniugheremo l'esigenza del rientro dal debito con la qualità dei servizi, senza accentuare gli squilibri sociali. 2. Le questioni prioritarie che i cittadini ci pongono sono viabilità, pubblica illuminazione, rete fognaria, condotte idriche, raccolta dei rifiuti. In parallelo va costruita un'idea coerente di città, programmando e intercettando finanziamenti pubblici; unica via per creare nuove condizioni di lavoro e cambiare volto. 3. Il giudizio sulla ricetta altrui lo lascio ai cittadini, la nostra è nettamente diversa. Tuttavia, posso dire che chi governa ha responsabilità sui guasti che sono sotto gli occhi di tutti. Locri deve essere una guida autorevole per il comprensorio, presente ai tavoli interistituzionali con determinazione e compostezza. La nostra città si è isolata e indebolita. Gli scontri campali non hanno portato a nessun risultato. 4. Sogno una Locri accogliente, curata, una città dei servizi e delle opportunità, aperta al mondo, come la nostra storia merita. Mi sono candidata per contribuire a realizzare questo sogno, lavorando con abnegazione alla risoluzione dei problemi quotidiani, in sinergia con gli enti superiori. Dunque, pianificazione e programmazione per una città a misura di cittadino e una visione di futuro.




03 GIUGNO - 14

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SCUOLA

Il preside Pirruccio garantisce che Carlo riceva il premio che gli spetta Classificato 3º ai giochi matematici a Carlo non era stata consegnata la medaglia. Riportiamo la lettera che il giovanissimo studente ha scritto al proprio preside ottenendo così ciò che gli spettava di diritto.

Caro Signor Preside, sono Ruso Carlo e le scrivo per dirle una cosa a cui tengo molto: il 26 febbraio 2018 ci sono state le finali di area dei giochi matematici. Io sono arrivato terzo insieme a una mia compagna, quel giorno. Nella premiazione solo la mia compagna ha avuto la medaglia come terzo classificato mentre io ho avuto solo l’attestato di merito. Poi i proprietari mi hanno dato la

medaglia del 2017 che il giorno dopo ho restituito. Quindi ancora oggi aspetto quella tanto desiderata medaglia. Spero di averla un giorno. Tanti saluti Carlo Ruso VC Dopo aver ricevuto la lettera il preside Vito Pirruccio, dell’Istituto Comprensivo Agnana-Siderno, sempre attento ai problemi dei ragazzi, ha immediatamente consegnato la medaglia a Carlo.

EMERGENZA AGRICOLTURA

Contro il batterio che minaccia gli ulivi una “cura” che potrebbe essere un disastro Lo scorso 6 aprile un decreto del ministro Martina ha imposto come rimedio alla Xylella - batterio che è stato individuato come responsabile di un improvviso disseccamento di migliaia di alberi di olivo degli insetticidi che uccideranno, non solo le cicale che ≠trasportano il batterio, ma ogni tipo di insetti, incluse le preziosissime api. Si tratta di sostanze per le quali sono state messe in atto restrizioni da parte dell’UE a causa della loro tossicità anche per l’uomo.

“Vogliono avvelenare tutto. Con la scusa di salvare qualche albero intendono distruggere un equilibrio naturale che non si riprenderà per lunghissimo tempo. Ci sono interessi economici grossi e poteri forti in gioco. La Puglia può essere il banco di prova. Potrebbero ripetere la stessa dinamica dovunque. Rendere facilmente disponibili vasti territori liberandoli dall’agricoltura per altri tipi di speculazioni commerciali”. Elena, locrese doc, videomaker, grafica, homeschooler. La professione l’avrebbe portata altrove ma a un certo punto scelte di vita radicali l’hanno portata a ritornare alla terra, alla natura. Da 16 anni imprenditrice agricola in Puglia, Valle d’Itria, ha ridato vita a 4 ettari di terreno lasciati incolti da tempo e ristrutturato i trulli. Adesso si trova coinvolta in una battaglia che mette in serio pericolo tutto il progetto di questi anni. Di Xylella abbiamo sentito parlare in tv, si tratta di un batterio che è stato individuato come responsabile di un vasto e misterioso, improvviso disseccamento di migliaia di alberi di olivo in Puglia, nel Salento, principalmente. Non esiste una cura, non si può eliminare il batterio, l’unica cosa da fare è - questa sarebbe la strategia - eliminare la pianta infetta. E, per sicurezza, ogni altro albero nel raggio di 100 metri. Ci sono alcune obiezioni, però. Una, ad esempio, è che il batterio è stato trovato in soltanto il 2% delle piante che hanno manifestato sintomi di disseccamento. Un’altra è che diverse piante che dovrebbero essere malate non sono morte e anzi hanno dato segni di ripresa. Un’altra ancora è che soltanto due specie di olivi, delle diverse varietà presenti in Puglia, risultano vulnerabili al batterio. Senza nulla togliere, certo, al fatto della gravità dell’infezione. Ed ecco che il 6 aprile viene pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale un decreto che porta il nome del ministro Martina il quale delinea una strategia di intervento straordinaria per

Storia romanzata di un equivoco (?) Capita, a volte, che ti trovi in un centro commerciale affollato. Da lontano vedi una persona che ti sembra di conoscere, e che sta facendo di tutto per essere sicuro che sia davvero tu quello che ha appena superato le porte scorrevoli. Sei tu. Non puoi negarlo. Anche perché ormai ti si è presentato davanti e ti ha fermato quello che ti è sembrato di riconoscere ed effettivamente era lui. Questo lui è un baldo giovanotto, tozzo e all’incirca alto un metro e 60, che hai già incontrato in un’aula del Palazzo di Giustizia. Per lui i giudici hanno deciso di riservare una condanna per porto abusivo d’arma da sparo. Alcuni diligenti investigatori, alcuni anni prima, hanno notato un soggetto che portava a tracolla un fucile che alla vista delle Forze dell’ordine ha iniziato a correre in direzione opposta. La forza pubblica ha riconosciuto nel fuggitivo un soggetto di “interesse investigativo”. Dopo il primo grado di giudizio con condanna, seguita dalla conferma della sentenza in appello eccolo che racconta le sue ultime novità giudiziarie: «Dotturi, dotturi, scusatemi che vi disturbo. Vi volevu diri ca anche la Cassazioni mi ha condannatu. Dinnu ca sugnu jeu chillu chi portava u fucili. Ca sugnu jeu chillu là. Ma non sugnu jeu. U dissi a tutti i giudici: a Locri, a Riggiu e poi a Roma. Ma non ci fu nenti da fari. Puru a Cassazioni mi cundannau e mo vaju ’nto carceri senza nenti. Fu tuttu nu equivocu». Lo hai ascoltato e cerchi di ricordare. Il giovane è

stato processato e condannato su alcuni presupposti specifici. Tra gli elementi probatori a suo carico la descrizione, per sommi capi, di un operante di polizia giudiziaria: «Conosco con certezza l’imputato. Questi è alto, biondo e con gli occhi azzurri. Era lui che portava il fucile». Da certi dettagli si comprende cosa ti potrebbe riservare il futuro. Nando, nome di fantasia, si è trovato a processo. Rinviato a giudizio, una volta giunto al dibattimento, ecco salire sul banco dei testimoni la moglie, quale testimone a discarico. Chi meglio di lei avrebbe potuto riconoscere i tratti caratteristici dell’imputato/marito. Alla domanda posta dall’avvocato difensore: «Suo marito è alto, biondo e con gli occhi azzur-

ri». La donna, senza esitare, ha risposto: «Magari». Nel dubbio il giudice ha fatto avvicinare l’imputato/marito vicino al banco dei testimoni e, perentorio, ha chiesto: «Questo è suo marito?». «E non lo vede… Certo che è lui. Ma non è biondo, con gli occhi azzurri e non è certamente alto». Lasciando alla registrazione un laconico «Fussi…». Quel ricordo ti ha fatto comprendere le parole del tuo interlocutore «Puru a Cassazioni mi cundannau e mo vaju ’nto carceri senza nenti. Fu tuttu nu equivocu». Era quello l’equivoco. Lui, Nando, non era alto, biondo e con gli occhi azzurri. Ho aspettato di leggere i motivi della sentenza della Cassazione che ha confermato la condanna di Nando. L’hanno depositate nei giorni scorsi. Ecco cosa scrivono gli “Ermellini”: «Il ricorso … ha riproposto pedissequamente le doglianze svolte con l'appello, motivatamente disattese dalla Corte, la quale, in conformità alla decisione di primo grado, ha specificamente richiamato una serie di circostanze certamente dimostrative della individuazione dell'imputato quale il soggetto che, fermato dai … con un fucile a tracolla, si diede precipitosamente alla fuga. La difesa ha sollecitato, nella sostanza, una rilettura degli elementi di fatto posti a fondamento della decisione, la cui valutazione è riservata, in via esclusiva, al giudice di merito».

contrastare questa piaga. Il fatto è che il batterio si diffonde trasportato da una cicala, la sputacchina, per cui il decreto impone dei trattamenti chimici in un’area che da Lecce è stata via via estesa fino al barese. Gli insetticidi imposti uccideranno, ovviamente, non solo cicale, ma stermineranno ogni tipo di insetti, incluse le preziosissime api. Le sostanze previste sono neonicotinoidi, per le quali sono state messe in atto restrizioni da parte dell’UE a causa della loro tossicità anche per l’uomo. Ma niente, bisogna ammazzare questa benedetta cicala per cui, non potendola costringere ad assumere il veleno volontariamente, bisogna irrorare a tappeto aree vastissime, distruggendo l’equilibrio naturale, come diceva Elena, con la scusa di salvare qualche albero di olivo. Nel frattempo si fanno rilevamenti alla ricerca dell’infezione. Ma attenzione: possono essere prelevati campioni da piante e terreni privati anche senza avvisare il proprietario. In caso di batterio rilevato, il proprietario non può ripetere gli esami né può contestarne il risultato, deve abbattere e bruciare tutto nel raggio di 100 metri, punto e basta. In nome dell’emergenza si sono adottate misure che ledono gravemente la libertà e i diritti dell’individuo. Una situazione che, come è evidentissimo, spiana autostrade agli speculatori: terreni svenduti senza alcun valore, imprenditori agricoli senza scrupoli che con la scusa dell’infezione si sbarazzano delle coltivazioni ricevendo pure i contributi economici previsti per ogni albero abbattuto. Uniti hanno deciso di lottare, agricoltori, ma anche esperti del settore, agronomi, apicoltori, adottando strategie di disobbedienza civile, contro una “cura” che minaccia un disastro ben peggiore di quello che pretenderebbe di arginare. Ma almeno loro, in Puglia, sanno fare fronte comune. Chissà come andrebbe qui in Calabria una cosa così... Daniele Mangiola

L’Unto del Signiore Raccontano, non sappiamo se è vero, di un prete che, in queste contrade aveva da giovane grandi aspirazioni ma di contro era grande la povertà di spirito, ha creduto di rappresentare un’esilarante novità introducendo, nella celebrazione eucaristica e nelle omelie, l’invocazione al Signiore piuttosto che banalmente Signore. Pensando che questo oltre che guadagnargli il Paradiso in cielo potesse porlo all’attenzione delle gerarchie e gli procurasse un qualche incarico lanciandolo in corsa per il titolo di Monsignore. I fedeli non distinguendo la finezza e la finalità lo seguivano fedelmente, appunto. Ma, ahimè, le gerarchie non gradivano la finezza e, in quanto alla finalità, non esistendo un incarico da Monsigniore lo mantennero allo stato appena sopra quello laicale. Non si capacitava, il meschino, di questa poca considerazione e continuava a inginocchiarsi e a supplicare: Signiore, perché mi hai abbandonato? Neppure il Cristo dal crocifisso lo degnava di uno sguardo perché pensava non si rivolgesse a lui con quell’appellativo fuori vocabolario. Un pò quello che è successo ai novelli unti Giggino e Matteuccio, convinti che il consenso li legittimasse non solo al potere ma anche alla confidenza. Si sa come sono i ggiovani! Errore, hanno storpiato, nella foga dialettizzante nolana il primo, e nel menefreghismo leghista il secondo, che profferisce col muso a culo di gallina, il nome del Presidente della Repubblica in Mattarello ma finì che lo presero sul groppone. Se non fosse tragico sarebbe ridicolo. Viva gli unti, abbasso gli untori. Arturo Rocca


GIUDIZIARIA

CONVERSANDO

Calici di rosso per un sorriso hollywoodiano! Il borderò delle virtù del nettare di Bacco è stato esteso da una recente ricerca spagnola che ha dimostrato come i polifenoli, contenuti in particolare nel rosso, sono validi alleati del benessere orale. Alcuni dei loro benefici sono stati attribuiti alle proprietà antiossidanti di questi composti, che dunque agirebbero contro i danni provocati all’organismo dai radicali liberi. Indagini più recenti suggeriscono, tuttavia, che i polifenoli potrebbero contribuire a mantenere un buono stato di salute anche interagendo direttamente con i batteri dell’intestino. Un’ipotesi che avrebbe senso considerando che le piante producono polifenoli proprio come arma per proteggersi da batteri pericolosi. Lo studio, pubblicato sul "Journal of Agricultural and Food Chemistry" dell’American Chemical Society e firmato dal gruppo di M. Victoria MorenoArribas del Cial di Madrid, Istituto specializzato nelle scienze dell’alimentazione, ha perciò cercato di capire se e come, a livello molecolare, queste sostanze possano funzionare da scudo anche per denti e gengive. In particolare, si sono analizzati gli effetti di due polifenoli del vino rosso (l’acido caffeico e l’acido p-cumarico), nonché di estratti di semi d’uva e di vino rosso disponibili in commercio, sui batteri che causano placca dentale, carie e malattie parodontali. Lavorando su cellule del tessuto gengivale hanno così scoperto che le due sostanze isolate sono più efficaci degli estratti complessivamente considerati nel ridurre la capacità dei germi nemici del sorriso di attaccare le cellule bersaglio. Non solo. Se associati allo Streptococcus dentisani, considerato un probiotico orale, i due polifenoli riescono ancora meglio a rintuzzare l’offensiva dei patogeni. I ricercatori hanno, inoltre, scoperto che parte di queste azioni sono da collegare ai metaboliti che si formano quando nella bocca comincia il processo digestivo dei polifenoli del vino. Brindiamo quindi alla salute del sorriso levando un calice di vino tinto! Sonia Cogliandro

Indagini e sentenze

FRUTTI DIMENTICATI

Greco nero di Ferruzzano VITIS VINIFERA L.

Nell’agosto degli anni novanta del 900 andai a far visita a un parente, Michele Gullace, a Ferruzzano Superiore e notai che aveva una vigna attorno alla casa, piccola, ma rappresentativa delle varietà nel passato usate per costituire le vigne stesse. La visitai e notai tre viti in particolare, che erano dotate di grappoli anomali, grandi, e gli chiesi a quale varietà appartenessero; egli mi rispose che erano viti di Greco nero diffusissimo nelle vigne a Ferruzzano e del circondario fino alla fine degli anni 40 del 900, quando iniziò l’esodo totale degli abitanti dei paesi collinari che in breve li avrebbe svuotati. Osservai attentamente i grappoli e notai che non erano mai uguali, persino su una stessa vite, difformi quindi nella generalità: alcuni piramidali, altri compositi, altri tronchi ecc, dagli acini molto fitti, subovali e ricoperti abbondantemente di pruina che li fa apparire azzurrini; tolta la pruina, passando sopra la mano, risultano nerissimi. Strana appare la foglia, poco regolare, generalmente trilobata, con i bordi strinati, seno a lira aperta (non sempre), pubescente. I vigneti erano centinaia e il vino, prodotto dalle uve calcate in buona parte ancora nei palmenti di pietra scavate nella roccia, veniva venduto nei paesi vicini e principalmente veniva portato nella Piana di Gioia da due leggendari mulattieri: i fratelli Francesco e Peppino Panzera, che nel 1949 emigrarono in Australia. I due caricavano il vino in barili di castagno, costruiti a Gioiosa Jonica, su quattro cinque muli e il pomeriggio partivano e prima che facesse buio arrivavano a Platì dove pernottavano da un loro amico, Sergi, i cui discendenti forse gestiscono ancora un’ottima panetteria. Al mattino prima che albeggiasse si dirigevano verso il passo dello Zillastro e poi discendevano verso la Piana, dirigendosi verso Radicena, come ancora veniva chiamata Taurianova, nonostante il nome fosse stato cambiato dal 1928, dove vi arrivavano in giornata; un altro amico provvedeva a smerciare il vino portato dai fratelli Panzera, che non mancavano mai all’evento, per loro imperdibile, costituito dalla fiera del bestiame di Sant’Orsola, la più importante di tutta la provincia di Reggio. Per tale occasione una moltitudine di contadini con i loro animali da vendere, partivano da tutta la costa ionica reggina a partire da Melito e per itinerari diversi e tormentati arrivavano alla fiera di Sant’Orsola che veniva tenuta d’estate. La fiera era molto importante per comprare o vendere asini, muli e buoi da tiro per i carri, capre, pecore e maiali, finimenti per le cavalcature, campanacci ecc. Oltre a parlarmi dei fratelli Panzera, il mio parente Michele Gullace continuò a parlarmi dei vigneti del territorio e, a proposito del greco nero, affermava

I BRIGANTI

Il mio voto conta: 1 2 3 STELLA!

che le sue uve, assieme a quelle della malvasia nera davano forza e colore al vino prodotto a Ferruzzano, che come base era ricavato dai nerelli, con una percentuale variante di uve bianche: Guardavalle, inzolia e malvasia. Esisteva anche un greco nero aromatico, coltivato nel passato perché dalle sue uve veniva ricavato un vino da dessert, mentre un altro vino nero da dessert veniva ricavato dal mantonico nero, letteralmente scomparso dal territorio; solo recentemente sono state individuate tre sole viti nella vigna di Francesco Cannizzaro di Bianco. Naturalmente era coltivato il greco bianco, utilizzato per produrre piccole quantità di greco da dessert o per coloro che si ammalavano di bronchite e di polmonite. Gullace aveva costituito quella piccola vigna seguendo le procedure antiche che erano quelle di prendere da un’altra vigna i tralci senza badare alla selezione perché dall’assieme di tante uve diverse, viene fuori un vino molto ricco di profumi. Secondo il suo punto di vista, in prevalenza assoluta, in una vigna devono esserci i nerelli, badando rigorosamente di mettere a dimore le viti che danno uve che “aggiustano” il vino, tra cui la Pizzuta Bianca e il Mantonico Bianco, ma nel passato, era utilizzato con molto successo, il Buttuni di gatto bianco. Riflettendo in seguito sulla funzione di “aggiustare” il vino da parte di alcuni tipi di uve, ho dedotto che esse fossero dotate di altissima quantità di acidità assoluta, come capita per il Mantonico Bianco, per la Vernaccia bianca ecc. A gennaio, prima che la piccola vigna fosse potata, ritornai e potai le tre viti di Greco nero di Ferruzzano, segnate in agosto con strisce di stoffa colorate, successivamente portai i tralci recuperati dai vivai Maiorana ad Acconia di Curinga nel Lametino e l’anno successivo mi furono consegnate circa sessanta viti, che misi a dimora in un campo che funziona ormai da Campo di salvataggio a servizio di tutti coloro a cui sta a cuore la biodiversità del territorio. Nella vigna di Michele Gullace, defunto nel frattempo, sopravvive una sola vite mentre dalle sessanta presenti nel campo di salvataggio di Ferruzzano, fu recuperato l’anno scorso più di un quintale d’uva, che calcato assieme alla stessa quantità della Malvasia nera di Ferruzzano, è venuta fuori un prodotto di “mescolanza”, che i sofisticati utilizzatori di termini inglesi, chiamano “blend”, molto buono, ricchissimo di tannini, nonostante che il mosto sia stato lasciato in permanenza sulle bucce per sole 48 ore. Il vino ricavato, in seguito a una microvinificazione, è di un rosso scurissimo dai riflessi violacei e contemporaneamente è ricco di profumi e risulta abboccato, ossia con un leggero sentore di dolce all’inizio, mentre nel palato alla fine permane una punta di amaro. Orlando Sculli

«È il grado di approfondimento investigativo a consentire un giudizio compiuto sul rilievo penale della condotta: più elementi ci sono, maggiore è la possibilità di giungere a una contestazione che superi il concorso esterno a favore della intraneità del soggetto nell'organizzazione di tipo mafioso, quale stadio evoluto di compenetrazione operativa in settori ad altissima redditività». E’ un passaggio di una recente ordinanza del gip distrettuale reggino, che riguarda un’indagine sulla criminalità organizzata e le sue “evoluzioni”. Sul punto si richiama una sentenza della Sesta sezione della Cassazione del 2015, caratterizzata dal seguente principio di diritto: «Conclusivamente, dunque, deve affermarsi il principio di diritto secondo cui: "Ai fini della configurabilità del reato di associazione per delinquere di stampo mafioso, la forza intimidatrice espressa dal vincolo associativo, dalla quale derivano assoggettamento e omertà, può essere diretta tanto a minacciare la vita o l'incolumità personale, quanto, anche o soltanto, le essenziali condizioni esistenziali, economiche o lavorative di specifiche categorie di soggetti. Ferma restando una riserva di violenza nel patrimonio associativo, tale forza intimidatrice può venire acquisita con la creazione di una struttura organizzativa che, in virtù di contiguità politiche ed elettorali, con l'uso di prevaricazioni e con una sistematica attività corruttiva, esercita condizionamenti diffusi nell'assegnazione di appalti, nel rilascio di concessioni, nel controllo di settori di attività di enti pubblici o di aziende parimenti pubbliche, tanto da determinare un sostanziale annullamento della concorrenza o di nuove iniziative da parte di chi non aderisca o non sia contiguo al sodalizio». Sul punto, in precedenza, viene richiamata una catalogazione proposta dalla Suprema Corte, con la sentenza della Prima Sezione del 2005), che ha ritenuto opportuno procedere ad una catalogazione di massima delle condotte distinguendo varie ipotesi, giovandosi anche degli insegnamenti forniti dalle Sezioni Unite della Suprema Corte con la sentenza “Mannino”, in particolare, è possibile affermare che il politico: «a. accertato il rapporto collusivo, andrà qualificato come vero e proprio partecipe della cosca mafiosa, quando "...risulti inserito stabilmente nella struttura organizzativa dell'associazione e risulti avervi consapevolmente assunto un ruolo specifico, funzionale al perseguimento dei fini criminosi o di un settore di essi..."; b. accertato il rapporto collusivo, risponderà di concorso esterno in associazione mafiosa, allorquando "...- privo dell'affectio societatis e non essendo inserito nella struttura organizzativa dell'ente - agisca dall'esterno con la consapevolezza e volontà di fornire un contributo causale alla conservazione o al rafforzamento dell'associazione nonché alla realizzazione, anche parziale, del suo programma criminoso..."; c. si dovrà qualificare estraneo quando "soggiogato dalla forza di intimidazione del vincolo associativo e dalla condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva, non tenta di venire a patti con la mafia per rivolgere a proprio vantaggio il relativo apparato strutturale-strumentale basato sull'intimidazione, ma cede all'imposizione mafiosa e subisce il relativo danno ingiusto limitandosi a perseguire - se mai - un'intesa con il sodalizio criminale al solo fine di tentare di limitare tale danno..."».

... ma di che vuoi parlare questa settimana? Ma di politica, ovvio. Anzi, della NON politica. Potrei pure parlare dello splendido mare che sto trovando ogni mattina quando mi faccio la mia "camminata veloce" a Siderno, e potrei pure pensare che sia merito del mio articolo precedente, ma so che non è così. Scopriremo presto come mai il mare ora è pulito, e intanto ritorniamo a questa intensa settimana che ha visto colpi di scena uno dietro l'altro, in cui vince su tutti Salvietta, che ha preso in giro tutti per tornare alle elezioni: a lui il primo premio. ll secondo premio va a Mattarello, che ci ha dato un bel colpo sui denti, facendoci credere che lo ha fatto per noi. Al terzo posto Di Maiu, (che mo arriva giugnu e si porta via i rancori) il quale si è rivelato inesperto nei giochi di potere (ma potrei anche affermare che questo va a suo favore). E dopo Di Maio ci vuole un Di Battista che tiri su il movimento. Al quarto posto ci siamo noi, i (falsi) italiani che non contano nulla. Noi facciamo la rivoluzione su faccialibro, e scendiamo in piazza solo per "passeggiare" il cane. Sì, lo so, il verbo è intransitivo, ma come faccio a essere seria con una politica come quella itaGliana, che potrebbe tra l'altro farci rivedere a breve su tutti i cartelloni da Trieste in giù, la faccia rifatta del signor B.? Boh. Stavo considerando di ritirarmi tra i ghiacciai islandesi a meditare, poiché non mi sento italiana, e il mio stomaco non si sente di sopportare ulteriori prese per i fondelli. A chi spetta il compito di salvare questo paesello frastagliato, che non è itaGlia, non è Èuropa, forse è pure scomparso dalle cartine? E chi lo sa, forse è in arrivo il Messia tanto atteso... vedremo. Nel frattempo meditiamo. Tutti insieme: OMMMMM... Brigantessa Serena Iannopollo


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“ LIBRI

03 GIUGNO - 16

attualità

TIToLo LIBRo: L'APE FuRIBoNDA AuToRI DEL LIBRo: BRuNo GEMELLI, CLAuDIo CAvALIERE, RoMANo PITARo CATEGoRIA: SToRIE vERE CASA EDITRICE RuBBETTINo EDIToRE PREzzo € 12,00

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Il temperamento di undici donne coraggiose che con le loro azioni si sono distinte per audacia e intraprendenza, a volte pagando con la vita le loro scelte. Donne emancipate, donne di carattere dentro nove storie ambientate in Calabria. Il coraggio, la passione e la tenacia di ciascuna di loro, come l’ ape furibonda di Alda Merini.

Tre calabresi si trovano a lavorare insieme, nei primi anni ’90, in una società francese specializzata nell'informatica professionale. Si incontrano e capiscono di avere un sogno comune: creare posti di lavoro nella propria regione. Dopo qualche anno danno vita a quella che sarebbe diventata una costola del colosso giapponese NTT Data, specializzato in tecnologie dell’informazione e della comunicazione.

Intelligenza Artificiale, smart house e banda 5G: il miracolo giapponese che fa sperare la Calabria La società madre di NTT Data ha sedi in tutto il mondo e la struttura di Cosenza è una delle tre che si occupa di ricerca e sviluppo, insieme a quelle di Palo Alto e Tokyo.

Ad oggi i giovani sviluppatori all’interno della sede calabrese si occupano di progetti di Intelligenza Artificiale, di smart house, sperimentano la banda 5G. E sono stati sempre loro a far nascere la maglietta intelligente Hitoe che la McLaren ha deciso di far adottare ai suoi piloti di Formula 1.

MISSIoNE AuToRE DEL LIBRo: GIuSEPPE NICoLò CATEGoRIA: RoMANzo CASA EDITRICE: LARuFFA EDIToRE PREzzo €14,00

un romanzo di esordio per uno scrittore sorprendente e geniale. una storia d’amore si sviluppa in parallelo ad una trama drammatica, dove l’obiettivo e quello di sconfiggere il terrorismo. una spy story che prende forma e si dipana da Reggio Calabria a New York, e poi Londra, Parigi, Cracovia, Roma, Abu Dhabi e Giacarta, con continui colpi di scena e un finale degno di un thriller. un inno all’amore che vince su tutto. Il trionfo della giustizia sui mali del mondo.

ELEONORA ARAGONA Troppo spesso ci siamo posti dei limiti, ci siamo lamentati per le difficoltà e abbiamo pensato che fosse impossibile cambiare lo stato delle cose in Calabria. Ci concentriamo sulle mancanze, sui problemi – e ce ne sono più del necessario, senza dubbio – e ci crogioliamo nel lamento. Cosa si potrebbe fare però riuscendo a guardare oltre quell’orizzonte basso che, per tanto tempo, ci siamo autoimposti? Si potrebbe costruire un’alternativa. Sembra retorica o faciloneria, ma non lo è. La storia di NTT Data Italia e di Emilio Graziano, Giorgio Scarpelli e Francesco Gargano vale più di mille discorsi. I tre calabresi si trovano a lavorare insieme, nei primi anni ’90, in Bull, una società francese specializzata nell'informatica professionale. Si incontrano e capiscono di avere un sogno comune: creare posti di lavoro nella propria regione. Le strade di Graziano, Scarpelli e Gargano poi si dividono, ma quell’idea non li abbandona. Era così impossibile avviare un’impresa che permettesse di produrre occupazione in Calabria? Loro ci hanno creduto a tal punto da lasciare il posto fisso in altre aziende, tornarsene a Cosenza e partire con un progetto. Nasce così, nel 2001, la startup VP Techonologies (VP Tech), una compagnia specializzata in consulenza nel settore ICT (Information and Communication Technology). È stato il primo passo di un percorso che in diciassette anni ha portato alla realizzazione di quella che, solo un decennio prima, sembrava un’utopia. In numeri quell’impossibile è diventato 250 posti di lavoro, una fusione con un colosso giapponese dell’ICT e un fatturato da milioni di euro. “Un’attività nel settore tecnologico era l’ideale per quello che avevamo in mente”, spiega Graziano. “Prendevamo progetti a Roma, Torino e Milano e lavoravamo in remoto dalla sede di Cosenza. Abbiamo pensato da imprenditori e non ci siamo posti limiti. Non abbiamo immaginato un’impresa calabrese, ma nazionale”. Un elemento che ha contribuito a questo successo? “La presenza di un bacino di risorse preparate e a due passi da noi. Abbiamo avuto una spalla importante nelle università calabresi che formano ottimi laureati in materie scientifiche”. Quindi è un falso mito che la Nord siano più qualificati? “I nostri ragazzi devono dimostrare sempre di essere più bravi dei loro colleghi. Non devono avere paura di misurarsi sia a livello aziendale che esternamente con gli altri”. E come siete diventati una costola del colosso giapponese NTT Data? “Nei primi dieci anni di attività siamo cresciuti puntando su tre filoni: security, system integration, e ricerca e sviluppo. È stato quest’ultimo ad attirare l’attenzione dell’impresa. Nel 2011 quindi siamo andati in Giappone e lì c’è stato presentato il primo progetto di cui ci saremmo dovuti occupare”. In cosa consisteva?

In uscita un corposo volume su Marina di Gioiosa Jonica Uscirà nei prossimi giorni, per i tipi di Laruffa, un corposo volume dal titolo Marina di Gioiosa Jonica. Caratteri territoriali e profilo storico di Mario A. Loschiavo. Tratterà la storia del territorio del Comune di Marina di Gioiosa Jonica. Il libro è diviso in due parti: la prima parte è dedicata al periodo storico che va dal 1948 ad oggi. In esso vengono studiati e descritti la nascita del Comune, le varie contrade, la loro storia e gli attuali rioni. La seconda parte com-

TIToLo LIBRo: CIC L'uLTIMA

prende un arco di tempo dettato anche dai resti archeologici presenti nella Marina: dal II secolo a.C. sino al 1948. Documenti inediti, interessanti riproduzioni hanno la finalità di proporre un quadro storico abbastanza esaustivo sulla comunità romana ivi stanziata, sull'abbandono del sito e l'arroccamento collinare, sul ruolo di difesa e di traffico commerciale svolto dal golfo della Spina, sulla rinascita e sviluppo di un borgo marino.

“I giapponesi cercavano qualcuno che riuscisse a integrarsi in un nuovo sistema di lavoro che chiamavano Follow the Sun. In pratica si trattava di una distribuzione di competenze: le cose sarebbero state pensate in Giappone, sviluppate in Italia e testate in Brasile. I progetti in cui siamo stati coinvolti riguardavano il mobile e l’RFID”. C’è stato un elemento su cui non avete mai cambiato politica: i finanziamenti pubblici… “Non ne abbiamo mai presi ed è stata una decisione unanime. Non volevamo essere soggetti a condizionamenti di nessun genere. Non volevamo creare una cattedrale nel deserto”. Da quell’idea e dal rischio che si sono presi i 3 soci fondatori di VP Tech è nata l’alternativa che avevano immaginato. Gli impiegati sono giovani calabresi con meno di 35 anni che hanno avuto la possibilità di formarsi e lavorare in un ambiente internazionale pur non emigrando. La società madre di NTT Data, infatti, ha sedi in tutto il mondo e la struttura di Cosenza è una delle tre che si occupa di ricerca e sviluppo, insieme a quelle di Palo Alto e Tokyo. Un risultato che vent’anni fa sembrava irrealizzabile. Ad oggi i giovani sviluppatori all’interno della sede calabrese si occupano di progetti di Intelligenza Artificiale, di smart house, sperimentano la banda 5G. E sono stati sempre loro a far nascere la maglietta intelligente Hitoe che la McLaren ha deciso di far adottare ai suoi piloti di Formula 1. Semplificando si tratta di uno strumento che permette di monitorare costantemente le condizioni del pilota durante la sua attività. La storia di Graziano, Gargano e Scarpelli è un caso ancora unico, in diciassette anni nessun altro ha realizzato nulla di simile sul territorio regionale. Però è comunque la dimostrazione di come sia possibile farcela senza carrozzoni politici, senza finanziamenti a pioggia. Tutto ciò non annulla i disagi dovuti alla mancanza di infrastrutture, non fa dimenticare i problemi logistici ed economici calabresi. I posti per personale altamente qualificato creati, però, sono un risultato che non possiamo ignorare. E finora è l'unica strada che potrebbe anche riportare in Calabria quei cervelli in fuga per cui siamo noti da decenni.

TIToLo LIBRo: ANIME RuBATE AuToRE DEL LIBRo: oTTAvIo oLITA

CATEGoRIA: NARRATIvA CASA EDITRICE: LA CITTà DEL SoLE EDIzIoNI PREzzo €15,00

I sensi di colpa di un uomo al tramonto della sua vita, coinvolto in passato in un sequestro di persona, il desiderio di espiazione. L’amore incondizionato di una giovane donna per il nonno, che sa andare oltre l’apparenza, alla ricerca di una verità scomoda ma necessaria. "Anime Rubate" ha ricevuto il Premio Salotto Letterario osilo XI edizione come libro dell'anno 2015.

Il 9 giugno presentazione del libro "Fratello Falco" della locrese Melania Di Bella Sabato 9 Giugno 2018 presso il Centro culturale di Tropea, alle 19.00 ci sarà la presentazione del libro "Fratello Falco" di Melania Di Bella, originaria di Locri, a cura della dott.ssa Vittoria Saccà e del Prof. Lucio Ruffa. Il libro descrive l'espe-

rienza di cinque settimane dell'autrice con il corpo speciale dei Cacciatori di Calabria, nell'ambito della realizzazione di un documentario per la Rai sull'operato dello stesso.



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cultura www.larivieraonline.com

La giornata, ideata e organizzata dall’artista Marò D’Agostino, è iniziata con una passeggiata nella vallata della fiumara di Antonimina alla ricerca della Rosa Canina, di antichissima origine: vi sono prove archeologiche che esisteva già 40 milioni di anni fa.

Rosa Balistreri alla prima Festa delle Rose della Locride

a voce modulata ma potente, capace di suscitare emozioni profonde, di Manuela Cricelli ha concluso la 1ª festa delle rose della Casa delle Erbe della Locride, tenutasi la scorsa domenica. Con un processo di ibridazione, come si fa con le rose, la Cricelli ha reso una Rosa Balistreri fragile e carica di umanità che si trasforma in una gigantesca figura di combattente per un impegno sociale, mai doma ma conservando la dol-

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cezza di una donna cresciuta nel dolore che sa assaporare la gioia della vita e la genuinità dei sentimenti. Il folto pubblico dei soci assiepato all’ombra di una vetusta quercia, in un caldo pomeriggio, sotto l’occhio vigile del monte Tre Pizzi ha applaudito con entusiasmo l’opera di Manuela Cricelli, bravissima, accompagnata dal maestro Peppe Platani e da Vincenzo Oppedisano. La vallata per l’intera giornata ha echeggiato di rose e di Rosa. La 1ª Festa delle Rose, ideata e organizzata dall’artista Marò

D’Agostino, è iniziata alle 10 del mattino con una passeggiata nella vallata della fiumara di Antonimina alla ricerca della Rosa Canina. Nonostante il caldo, la colonnina segnava già 28°, i partecipanti hanno seguito Arturo Rocca nel percorso per l’individuazione della magica e misteriosa rosa di antichissima origine: vi sono prove archeologiche che esisteva già 40 milioni di anni fa. Si è ripercorso il cammino storico della rosa legata all’evoluzione geologica del nostro territorio affascinante e dinamico nel suo divenire disor-

dinato ma armonico. Non si è trascurato di osservare le erbe spontanee presenti nella vallata a cominciare dallo splendido Acanto (Acanthus), al culmine della fioritura, e via via fino all’elegante e altero Cardo del Lanaiolo (Dipsacus sylvester). Fiancheggiando siepi di Rosa canina bianche e rosate raccontando le leggende a essa legate e accenni al suo utilizzo nel corso dei secoli. Raggiunta contrada Barbaro, detta anche La Foresta, dove è situato un vecchio casale, sapientemente restaurato, con il suo giardino delle meravi-

trare politiche di promozione e valorizzazione dell’Area Protetta, unendo il territorio e le sue identità e coinvolgendo le realtà associative, le Istituzioni e le Amministrazioni comunali per uno sviluppo desiderabile delle Comunità”.

Nicola Irto: “Marcello Fonte è il simbolo di una Calabria positiva” Parco Aspromonte protagonista della decima edizione di “Cittanova Floreale” Il giardino tematico “Un parco di Biodiversità” e i Laboratori di educazione ambientale. Workshop di sensibilizzazione e di promozione della candidatura alla Rete Geoparchi Unesco; e ancora, una mostra fotografica sulla flora e sulla fauna dell’Aspromonte, escursioni guidate e stand espositivi con materiale divulgativo. Il Parco dell’Aspromonte ha sostenuto, con diverse attività, la decima edizione di “Cittanova Floreale”, unica mostra-mercato di florovivaismo specializzato in Calabria, che, inaugurata lo scorso venerdì, si concluderà oggi, domenica 3 giugno. “Il villaggio del Parco”, tra gli altri, racconta l’Aspromonte attraverso immagini multimediali e fotografiche, e grazie all’ausilio delle Guide Ufficiali, è stato inoltre possibile conoscere i diversi itinerari escursionistici che si sviluppano all’interno dell’Area Protetta. Dibattiti, attività di educazione ambientale e di interpretazione naturalistica hanno animati gli spazi all’interno della Villa Comunale e hanno reso, ancora una volta, il Parco dell’Aspromonte centrale nelle dinamiche culturali e naturalistiche del territorio. “Cultura e Natura in Aspromonte camminano sempre insieme – ha dichiarato il presidente dell’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte, Giuseppe Bombino – e su questo connubio abbiamo voluto incen-

Il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Nicola Irto, ha ricevuto questa settimana a palazzo Tommaso Campanella l'attore Marcello Fonte, vincitore della Palma d'oro per la miglior interpretazione maschile alla 71esima edizione del festival di Cannes per la sua performance nel film "Dogman". Quello tra Irto e Fonte è stato un incontro cordiale, nel corso del quale il Presidente si è congratulato con l'artista di origini reggine per il prestigioso riconoscimento. "Marcello Fonte - ha detto Nicola Irto - rappresenta il simbolo positivo di una Calabria capace di riscattarsi e di affermarsi ai massimi livelli. Oggi celebriamo un successo in campo artistico e cinematografico, ma sono numerosi gli esempi di uomini e donne di scienza, di cultura, d'arte e professionisti che, come Fonte, hanno promosso il buon nome della nostra comunità regionale nel mondo. Fonte è figlio di una terra problematica come la nostra ma, grazie al suo talento e alla sua abnegazione, ha scalato le più alte vette del cinema internazionale. Tenevo molto a incontrarlo - ha sottolineato Irto - e a conferirgli un simbolico riconoscimento a nome del Consiglio regionale esortandolo a proseguire sulla strada intrapresa con l'umiltà e la determinazione che lo hanno contraddistinto fino ad oggi". Il presidente Irto ha consegnato all'attore una targa nella quale si evidenzia il legame tra Marcello Fonte e il territorio calabrese e si esprime la gratitudine della nostra comunità per il brillante risultato ottenuto.


EVENTI

A fare da sottofondo musicale alla prima edizione della “Festa delle rose” le melodie di Rosa Balistreri, cantautrice e cantastorie italiana scomparsa nel settembre del 1990. A intonarle Manuela Cricelli, accompagnata dal maestro Peppe Platani e da Vincenzo Oppedisano.

glie si è potuto verificare la presenza di alberi da frutto delle specie più varie. Le rose, curate ma in dimensione di rustico portamento, hanno accolto la comitiva in un turbinio di colori. Mentre un gruppo si apprestava a preparare il pranzo, gli altri si sono dedicati chi all’ozio sulle amache, chi alle chiacchiere e molti a esplorare i dintorni e a gustare le arance tardive e le albicocche stramature ma apposta lasciate da cogliere per poter gustare i frutti staccati dall’albero a centimetro zero. Un rito quasi scomparso ma capace di evocare emozioni ancestrali e soprattutto creare un legame visivo tra albero e frutto. Col passare del tempo si diffondevano gli odori della cucina sperimentale ma, quando è suonata la campana per il pranzo, la tavola imbandita riluceva per l’impegno anche decorativo dei soci della Casa delle Erbe. Tartine con marmellata di rose e scaglie di formaggio tenero prodotto alle falde del Tre Pizzi. Risotto alle rose muscose. Insalata verde con petali di rosa antica. Pollo al vapore con verdure e petali di rosa. Omelette di rose con petali di Bourbon bianchi. Pane a doppia lievitazione naturale farcito con ricotta. Piatti in ceramica e posate in acciaio, bandita la plastica! Vino alle rose, acqua della sorgente di Bragatorto. Bevande aromatizzate alle rose per digerire. Pomeriggio dedica-

to alla mostra fotografica “Intime rose” dell’artista Marò D’Agostino, già selezionata al Photo Festival di Milano. L’ideatrice di questa prima edizione della festa, ma anche la prima in assoluto sul territorio nazionale, è sicuramente un’artista poliedrica che vede lontano. La sua idea di arte legata alla natura, ma anche di natura che si fa arte, merita grande considerazione e s’inquadra in un filone culturale che, con il contagio, può dare risposte alla nostra terra. Informazioni sul web “Marò D’Agostino”. Supportata da una varia proiezione di immagini Lidia Zitara, l’esperta, ha raccontato tutto ciò che si sarebbe voluto sapere sulla rosa, regina dei fiori, sulla cura e l’impianto in giardino e ha svelato i fondamentali dell’ibridazione. Giardinaggio Irregolare è il suo blog per chi volesse interagire sull’argomento. È giunta l’ora del tè! Alle rose, naturalmente! Anche l’accompagno è costituito da dolci roselline con marmellata di rose e torta al cioccolato guarnita con petali, appunto, di rose. Buon pro! Siamo sicuri che il successo della formula con cui si è articolata la giornata è una garanzia per le future edizioni. Arturo Rocca

La Calabria consacrata meta dell’estate 2018 Dopo che il New York Times l’ha premiata con il titolo di regione imperdibile, tra 52 località nel mondo, arrivano nuovi riconoscimenti per la Calabria. La fanbase di TravelFool, marketplace del Network Valica, che si sta imponendo nel mondo delle offerte di viaggio, con una community social di oltre 155.000 utenti, ha confermato il primato della Calabria, consacrandola come meta dell’estate 2018. Potrebbero esserci ottime possibilità di superare il record di oltre 9 milioni di presenze, registrato dal

Dipartimento Regionale del Turismo durante il 2017 e con un incremento di stranieri del 4,6% in più rispetto al passato. La Calabria è stata, inoltre, citata alla fiera del Turismo di Shangai nella top list della RoughGuides e definita da Mastercard la “perla nascosta d’Europa”. Tra le top destinations calabre, una delle più richieste e che affascina sempre è l’isola di Capo Rizzuto, nella provincia di Crotone. Con ben 42 km di costa, che va da Capo Colonna a Punta Le Castella, Isola Capo Rizzuto suscita sempre migliaia di reazioni e commenti sui social. A Le Castella si trova la famosa Fortezza Aragonese, uno dei castelli più suggestivi d’Italia. Questo maniero è stato edificato nel XV secolo ed è stato un rifugio per i soldati contro l’attacco dei nemici che incombevano dal mare. La Fortezza preserva ancora alcune stanze, bastioni panoramici e la torre del XIII secolo è il punto più panoramico del castello. Una terrazza naturale contornata dalla verdeggiante macchia mediterranea, con un mare da sogno per una vacanza sulle tracce della storia, nel totale relax.

La Locride fa da cornice a un libro suggestivo

"I care news "in visita alla redazione della Riviera Il 29 maggio noi alunni della scuola primaria "M. Bello" di Siderno del progetto PON "I care web", accompagnati dall'esperta insegnante Tecla Giannini e dal tutor insegnante Marilena Romeo, abbiamo visitato la redazione della Riviera per scoprire il lavoro del giornalista. Abbiamo conosciuto il direttore Maria Giovanna Cogliandro e il redattore Jacopo Giuca che ci hanno accolto e informato su come è strutturato il giornale, come viene impaginato, quali sono le fonti, e come viene messo in rete. Nella sala delle riunioni, dopo aver illustrato il progetto e il motto del nostro giornale "I Care" (mi interessa, mi sta a cuore), del maestro Don Milani a cui ci siamo ispirati per realizzarlo, abbiamo posto

alcune domande: Quali doti deve avere un giornalista? In base a quali criteri il giornalista sceglie le notizie? Ci è stato spiegato che le notizie da pubblicare devono interessare e incuriosire il lettore per convincerlo a comprare il giornale, è vero che su internet troviamo le notizie in tempo reale, bisogna però approfondirle sulla carta. Ci siamo spostati nella stanza dell'archivio dove si impagina il giornale on line, Jacopo ci ha illustrato come si crea la notizia, la pagina inizialmente bianca è suddivisa in tanti blocchi per l’inserimento del materiale che poi verrà pubblicato. È stata un'esperienza indimenticabile. Ringraziamo per averci accolto e porgiamo i più cordiali saluti. La redazione "I Care news"

“Ai giovani. Osate e siate coraggiosi: vi ritroverete protagonisti della vostra vita”. Inizia con questa frase, ad effetto, “L’amore al tempo dei voucher”, libro scritto a quattro mani da Beppe Liotta, scrittore e designer, nato ad Acireale, e Loredana Mazzone, scrittrice e medico, nata a Mammola. Entrambi già autori di altri successi editoriali. Il libro presentato, magistralmente, dalla giornalista Maria Teresa D’Agostino, sempre brava a coinvolgere le persone e a rendere la cultura un evento piacevole e stimolante, intreccia temi attuali: scontro tra apparenze e voglia di essere; difficoltà dei giovani a realizzarsi, ambientato in un territorio, come quello del sud Italia, che spesso concede più ostacoli che opportunità; assenza di dialogo tra genitori e figli: “l’incomunicabilità createsi negli anni ha assunto proporzioni esasperate, un muro di silenzi alternato a grida per qualsiasi minuzia”, infine l’amore che muove i fili conduttori di tutti i protagonisti: Attilio, Jenny, Maurizio e Francesca. Attraverso uno stile chiaro il lettore è coinvolto nelle vicende dei personaggi, tutti alla ricerca dei loro sogni e in lotta con le loro paure e vuoti da riempire, in una società che, a volte, porta ad accontentarsi. La semplicità, per mezzo della quale è possibile trarre insegnamenti utili, è ciò che rende il libro molto interessante. Tutti, indipendentemente dall’età, dopo vicissitudini dolorose, arriveranno a capire i loro errori

e a rimediare, comprendendo che: “Ci sono due modi di vivere. Puoi aspettare che la vita faccia le sue mosse e subirle di volta in volta, così come vengono, lasciandola fare di te ciò che le pare. Oppure puoi giocare tu, obbligandola a prendere la direzione che scegli da solo. Se giochi, azzardi”. Alla fine, il sentimento condurrà tutti i protagonisti ad abbandonare la maschera e a rivelare il loro vero essere, imparando prima ad amare se stessi e poi l’altra persona. L’amore quando è vero, non usato come mezzo per riempire un vuoto o per paura della solitudine, diventa un uragano, in quanto capace di cambiare gli eventi. Pertanto non bisogna banalizzarlo o confonderlo con altro, neanche tentare di affibbiargli qualche definizione o accostargli delle domande. Quando si ama non esiste il perché, succede. Infine, nell’epoca in cui tanti perché sembrano aver smarrito le risposte, ci si rende conto che è sufficiente credere e aver fiducia nelle proprie capacità. L’amore al tempo dei voucher è un libro che regala positività e pagina dopo pagina porta a osservare la vita da un’angolazione ottimista, spingendoci a guardare dentro di noi per trovare la forza di vincere le nostre paure e soprattutto a scovare il coraggio per amare. È proprio vero che i libri aprono la mente e conducono verso mondi inesplorati. Rosalba Topini

Oggi, domenica 3 giugno, in occasione della Festa dei piccoli comuni, si svolgerà a Riace Marina la manifestazione “Il litorale, i patrimoni confiscati, la bellezza: beni comuni”. Alle ore 8:30 sarà ripulito l’ex ristorante “La Scogliera” e si proseguirà nel pomeriggio con l’inaugurazione della struttura confiscata alle mafie e una passeggiata sul lungomare. L’evento si chiuderà alle 18 con la raccolta firme per rendere Riace patrimonio UNESCO.

Oggi, domenica 3 giugno, a Locri, a partire dalle ore 16:00, si svolgerà, nell’ambito della MOVE Week Italia, la “Camminata della Salute e dei giochi del passato” che, partendo dalla scuola M. SS Assunta, procederà in direzione del parco giochi del lungomare di Locri, presso la quale si svolgerà, com’è ormai consuetudine, la Giornata Nazionale dello Sport, che mira a promuovere anche quest’anno la salute, il movimento e i corretti stili di vita.

Il GAL “Terre Locridee” continua il suo ciclo di workshop per definire e condividere i percorsi di sviluppo locale. Tema dell’incontro che si terrà domani, lunedì 4 giugno, alle ore 17:00, presso Palazzo Amaduri di Gioiosa Ionica, sarà “Percorsi di formazione professionale in agricoltura. Previsioni del PAL Gelsomini e programma delle attività” che, introdotto dal presidente Francesco Macrì, vedrà la partecipazione di importanti dirigenti del settore.

Con l’inizio delle riprese della serie TV “ZeroZeroZero”, tratta dal libro di Roberto Saviano e diretta da Stefano Sollima, Lele Nucera organizza, presso il Centro Commerciale “I Gelsomini” di Bovalino, casting per le comparse, che si terranno dalle dal 4 al 9 giugno dalle ore 15:00 alle ore 19:00. Si ricercano persone comprese tra i 7 e gli 80 anni di età, che si dovranno presentare con copia del documento d’identità, tessera sanitaria e codice IBAN.



03 GIUGNO - 21

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ANGOLO FOOD

arte&co

LA RICETTA: PASTA AL BERGAMOTTO

Ingredienti per 4 persone: 350 gr di pasta, 150 gr di pesce spada, 1 cipolla rossa di Tropea, 4 pomodori pachino, 1 bicchiere di vino bianco, un pugno di semi di sesamo, 250 ml di olio evo aromatizzato al bergamotto, buccia di un bergamotto tagliata a listarelle sottili, sale q.b.

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Produttore discografico, compositore, editore musicale e arrangiatore, Paolo Dossena è nel mondo della musica da cinquant’anni.

Paolo Dossena: “Il KTF ha bisogno di un’idea”

Onorato dalla richiesta avanzata dall’amministrazio ne di Caulonia, Dossena ha ritenuto di non avere elementi sufficienti sul progetto del KTF per curarne una parte.

“Non basta una reunion di direttori artistici e raggruppare qualche artista più o meno famoso per fare un Festival. Servono visione culturale, creatività e identità”.

È nel mondo della musica esattamente da cinquant’anni, come ha visto evolversi il panorama musicale italiano in questo lasso di tempo? Certamente in tanti anni ho assistito a innumerevoli cambiamenti e questo mi ha abituato a non averne paura, ma a reagire affrontando con coraggio le tante difficoltà. Mi ritengo un uomo fortunato, perché per “mestiere” faccio la cosa che più amo: il mestiere della musica. Oggi, se da una parte c’è una crescita positiva (il nostro paese è ricco di fermenti, di qualità, di eccellenze artistiche) dall’altra c’è l’approccio diseducativo e volgare dei mezzi di comunicazione, mi riferisco a Radio, Televisione e Social Network in genere, per non parlare dei Talent, con i quali rischiamo di perde la consapevolezza della nostra identità culturale, il valore delle nostre radici. Eppure viviamo un momento storico in cui la musica popolare sta tornando a ricoprire un ruolo di primo piano. Il cambiamento delle condizioni socio-economiche globali sta cambiando il modo di fare musica? È un momento di transizione molto veloce e molto violento, quello che viviamo oggi, anche se i cambiamenti e le crisi sono state costantemente presenti nella storia del pianeta. Mi ha colpito una frase scritta molti anni fa dal grande Albert Einstein, che mi sembra utile e rassicurante ricordare alle nuove generazioni di artisti: “È nella crisi che emerge il meglio di ognuno di noi, perché senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze… La vera crisi è la crisi dell’incompetenza”. C’era musica prima del vinile, ce ne sarà dopo il digitale. La continua e incessante trasformazione dei formati e degli strumenti di comunicazione non potrà spegnere l’emozione che si accende tra chi crea la musica e chi l’ascolta. Negli anni ‘90 ho fatto nascere una società come CNI Compagnia Nuove Indye con un obiettivo: essere realmente indipendenti, senza subire il condizionamento dei distributori, l’arroganza delle Major anglofone, per liberarci finalmente dal conformismo e dall’omologazione insopportabile imposta dal sistema globalizzato. Con questa etichetta abbiamo prodotto e pubblichiamo ancora artisti come Agricantus, Sud Sound System, Alma Megretta, Kunsertu, Tinturia, Daniele Sepe, Enzo Avitabile, Luis Bacalov, Ennio Morricone, Pivio e Aldo De Scalzi, Klezroim e tanti altri nomi di qualità e di successo. Quest’anno ricorre il 20º anniversario del Kaulonia Tarantella Festival. Come ha conosciuto la manifestazione? Caulonia e il Festival li ho conosciuti grazie a Domenico Sisto (produttore dei “Marvanza”, gruppo che qualche anno fa ho selezionato per il Primo Maggio di Roma) che oggi collabora strettamente con noi di CNI e al quale è stata affidata la gestione di CNI Live. Abbiamo saputo che, per questa ricorrenza speciale, l’organizzazione del Festival le ha proposto la direzione artistica di una serata, affidando le altre a Eugenio Bennato,

IL COCKTAIL: IRISH COFFEE 3/10 Whiskey Iralndese 5/10 Caffè caldo 2/10 Crema di Latte 1 cucchiaino di Zuccero di Canna

Mimmo Cavallaro e Danilo Gatto. Cosa dobbiamo aspettarci dalla sua organizzazione? Io non “dirigo serate”, ma con la CNI e i miei collaboratori produco e realizzo Eventi e Rassegne. Pertanto, pur essendo molto onorato dalla richiesta fattami dal Comune di Caulonia, non posso accettare la proposta che mi è stata fatta e, anzi, approfitto di questa occasione per scusarmi con la gentile e simpatica sindaca Caterina Belcastro, con la quale mi auguro non manchi l’occasione di collaborare in altra circostanza. Mi ero già espresso in tal senso inviando in maniera ufficiale alcune richieste specifiche inerenti all’evento. Domandavo infatti informazioni preliminari rispetto al progetto complessivo come numero delle serate e date previste, chiarimento dell’impostazione complessiva rispetto le eventuali scelte di artisti da coinvolgere, tipo di risorse economiche disponibili, tempi e modalità di pagamento… Non ho avuto alcuna risposta che mi fornisse chiarimenti e mi rassicurasse su punti che reputo fondamentali. Soprattutto sul punto per me di massima importanza: l’impostazione complessiva del progetto Festival. Quali aspetti del Festival, tecnici od organizzativi, dunque, andrebbero cambiati per migliorare l’offerta del Festival rispetto alle passate edizioni? Questo Festival manca di visione culturale, di creatività, di identità, di quel coraggio innovativo e multigenerazionale che dovrebbe servire a valorizzare le radici così radicate nel territorio per amplificarle in un ambito ben più vasto e internazionale. Non basta una reunion di “direttori artistici” e raggruppare qualche artista più o meno famoso. Ci vuole un’idea. Jacopo Giuca

Direttore responsabile: MARIA GIOVANNA COGLIANDRO Direttore editoriale: ILARIO AMMENDOLIA COLLABORATORI: Jacopo Giuca, Lidia Zitara, Franco Parrello, Tonino Carneri, Mario Nirta, Giuseppe Romeo, Orlando Sculli, Nino Sigilli, Tonino Carneri, Sonia Cogliandro

STAMPA: Se.Sta srl: 73100 Lecce

INFO-MAIL REDAZIONE:

0964342198 larivieraonline@gmail.com www.larivieraonline.com

Registrata al Tribunale di Locri (RC) N° 1/14 EDITORE - No così srl via D.Correale, 5 - 89048 Siderno

Tagliare a tocchetti il pesce spada, dividerlo in due parti e rotolarne una metà nei semi di sesamo. Saltare questi in padella con dell’olio aromatizzato al bergamotto. Porre l’altra parte di pesce in una padella insieme all’olio aromatizzato, cipolla e pomodori pachino. Aggiustare di sale e soffriggere leggermente, sfumare con il vino bianco e portare a cottura il pesce a fuoco basso. Quando il vino sarà evaporato, spegnere la fiamma. Lessare la pasta, scolarla al dente e mantecarla in padella con l’intingolo di pesce spada. Servire dopo aver adagiato sulla pasta il pesce ripassato in padella con il sesamo e le listarelle di buccia di bergamotto.

Le COLLABORAZIONI non precedute dalla sottoscrizione di preventivi accordi tra l’editore e gli autori sono da intendersi gratuite. FOTOGRAFIE e ARTICOLI inviati alla redazione, anche se non pubblicati, non verranno restituiti. I SERVIZI sono coperti da copyright diritto esclusivo per tutto il territorio nazionale ed estero. GLI AUTORI delle rubriche in cui si esprimono giudizi o riflessioni personali, sono da ritenersi direttamente responsabili.

Nel bicchiere da Irish Coffee versate lo zucchero di Canna, il caffè caldo e il whiskey Irlandese. Portate a ebollizione la parte liquida. Controllate che lo zucchero sia sciolto e infine versate la crema di latte, precedentemente emulsionata nello shaker, facendola scorrere lungo il dorso di un cucchiaio. Abbiate cura che rimanga in sospensione, perfettamente separata dal caffè.

IL DOLCE:

CHEESECAKE ALLA NUTELLA Ingredienti: (Per la base) 230 gr di biscotti, 1 cucchiaio di granella di nocciole, 80 gr di burro, 1 cucchiaio di nutella. (Per la crema) 400 gr di philadelphia, 400 gr di nutella, 250 ml di panna da montare, granella di nocciole. Tritate i biscotti nel mixer insieme a un cucchiaio di granella di nocciole. Aggiungete il burro fuso e un cucchiaio di nutella. Mescolate il composto, quindi versatelo in uno stampo a cerniera stendendolo in maniera uniforme su tutta la base. Ponete in frigo per una ventina di minuti. Nel frattempo mettete in una ciotola il formaggio philadelphia e la nutella. Mescolate fino a ottenere una crema liscia. Montate la panna e aggiungetela al composto. Versate la crema alla nutella sulla base di biscotto e livellate la superficie. Ponete in frigo per almeno 3 ore. Togliete la torta dallo stampo e guarnitelo con la granella di nocciole.


03 GIUGNO - 22

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the blob

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Successo del maratoneta Bruzzese in Lombardia

Il podista calabrese di Grotteria, al 39º campionato italiano di corsa su strada riservato alle forze di polizie locali svoltosi il 5 maggio, ha sbalordito tutti i presenti per la sua condotta, che gli ha permesso di conclude 2 giri di pista dello storico autodromo di Monza, per un totale di 11,6 km, nel tempo di 4 minuti, a una media di 4 min/ km, risultando così 1º nella posizione di categoria 7º assoluto nella classifica generale, sfoderando l’ennesima eccezionale prestazione degli ultimi anni, dopo le gare di Lecce e Camerino, superando anche alcuni problemi fisici che lo anno condizionato, ma che sono stati affrontati con la consueta caparbietà garantendo l’ottenimento di un risultato ancora più prestigioso.

Il vecchio e il nuovo Giorgio Imperitura, ex Presidente dell’Associazione dei Sindaci della Locride, posa in compagnia di Giorgio Imperitura, che ha ricoperto prima di lui il medesimo incarico e che oggi si gode una meritata pensione (dall’impegno in questione, almeno!)

Gente dello spettacolo… che fu Scavando tra i suoi ricordi social, questa settimana la soubrette Bluette Cattaneo ha tirato fuori una foto che non potevamo non pubblicare, che la vede ritratta assieme a due quasi irriconoscibili Vladimir Luxuria e Cristiano Malgioglio!

Singolari omonimie Con un po’ di fortuna, girando per la strade della Locride è possibile incappare in un vasto assortimento di omonimie. Questa settimana ne abbiamo intercettata una qui proposta attraverso l’abbraccio tra un Domenico Panetta di Caulonia e un Domenico Panetta di Siderno.


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P O C S O L’OR

L’ottima posizione di Mercurio e la luna in congiunzione promettono sorprese. Sul lavoro potrebbero arrivare novità che da tempo attese. Non altrettanto positiva la situazione sul fronte sentimentale… Venere in sfavorevole porta le coppie a incomprensioni..

Futuro sindaco candidasi Antonio “Carbonella” Ferreri, qualche sera fa, ci ha fermati in piazza Portosalvo per lanciare in esclusiva la sua proposta di candidare a sindaco Gigi Brugnano per la prossime amministrative di Siderno che (salvo imprevisti) si svolgeranno tra due anni!

Bandiera blu… trionferà Forte della sua rinnovata Bandiera Blu, un fiero sindaco di Roccella Jonica Giuseppe Certomà attende l’inizio di un convegno intrattenendosi con un altrettanto fiero portatore sano di bandiera (in questo caso rossa): il compagno Sandro Taverniti.

Cielo è meraviglioso per quanto riguarda i sentimenti! La giornata migliore della settimana sarà quella di domenica, in cui la luna in congiunzione ti regalerà emozioni fortissime. Fortunate anche le giornate di martedì e mercoledì dopo un lunedì nero. Sfoggerete grande capacità a destreggiarvi nella vita sociale. Sarete desiderati e richiesti anche sul lavoro! Particolarmente fortunate le giornate di lunedì, giovedì e venerdì. Attenti a non dire qualche parola di troppo tra martedì e mercoledì… Venere in congiunzione vi invita a fare scelte che rafforzino sempre la vostra relazione, convincendo a fare scelte importanti. Tante emozioni e felicità, soprattutto nelle giornate di martedì, mercoledì, giovedì e domenica, quando la luna ti sorriderà.

Rinnovo culturale Grazie a queste due splendide signore, che rispondono al nome di Antonella Calautti e Caterina Caruso, presidente e vicepresidente di un’importante associazione, Canolo sta vivendo una nuova ventata di innovazione basata sull’attenzione alle problematiche socio-culturali.

Passìata primaverile Raffele Salerno, Giorgio Calvi, Michele Bonavita e Gigi Sarroino si godono con una salutare passeggiata sul corso della Repubblica di Siderno una delle splendide giornate che questi sgoccioli di primavera stanno regalando al nostro comprensorio.

La settimana non comincia nel migliore dei modi: la luna in opposizione nella giornata di lunedì vi renderà nervosi. Evitate di agire d’istinto e valutate con calma la situazione nei giorni successivi. Mercurio favorevole vi regalerà opportunità. Settimana parecchio stressante. L’opposizione della luna nelle giornate di martedì, mercoledì e giovedì e lo sfavore di Mercurio creeranno ostacoli in ambito lavorativo e relazionale. Non vi sentirete capiti, ma sull’amore potrete sempre contare. Meglio non impuntarsi col partner e cercare di lasciar correre… Venere rischia di far degenerare la più piccola discussione in una litigata senza fine. Puntate sul lavoro, dove potrebbero arrivare delle belle soddisfazioni già da lunedì grazie alla luna. Venere vi regalerà tutta la fortuna in amore che meritate. Le coppie nate da poco troveranno l’intesa, quelle di vecchia data riusciranno a rafforzarsi, le single tengano gli occhi aperti soprattutto martedì, mercoledì e giovedì! Giornata negativa domenica.

Confronto verde Il sindaco di Africo Francesco Bruzzaniti, recentemente eletto Presidente della Comunità del Parco dell’Aspromonte, posa con il direttore del Parco Nazionale Sergio Tralongo, dopo essersi confrontati sugli interventi necessari per il nostro Parco.

Pensieri sul futuro Giuseppe Giarmoleo, Cinzia Lascala e Giuseppe Zampogna posano sorridenti dinanzi al nostro fotografo constatando quanto successo abbia riscosso il convegno che, lo scorso 26 maggio, è stato organizzata dalla FIDAPA sul testamento biologico.

Con Mercurio in opposizione non sarà facile portare avanti i progetti. Potresti trovare più ostacoli del previsto e persone poco disposte a collaborare, che potrebbero mettervi i bastoni tra le ruote. Giornate fortunate saranno lunedì, venerdì e sabato. L’opposizione di Venere comincia a farsi sentire e la tensione col partner sarà tangibile. Cercate il dialogo, soprattutto nelle giornate di luna favorevole, cioè martedì, mercoledì e giovedì. Attenzione a non perdere la pazienza venerdì e sabato.

La settimana comincia alla grande. Potreste ricevere qualche bella notizia o raggiungere un traguardo speciale sul lavoro. Fortunate anche le giornate di venerdì e sabato in cui vivrete momenti di grande relax e divertimento. Attenzione a domenica.

Visita guidata Nicola Monteleone, al centro e la sua collaboratrice dell’Archeoclub di Locri Tiziana Romeo, all’estrema sinistra, accompagnano Guido Mignolli e i suoi parenti americani a visitare i meravigliosi scavi archeologici nei pressi del museo di Locri.

Bilanci Donatella Congiusta, Teresa Pellegrino, Sonia Lombardo e Daniela Diano, dell’associazione Cambiamenti, si riuniscono in piazza Portosalvo, a Siderno, al termine di una serata di beneficenza per fare un bilancio del proprio, positivissimo, operato.

L’amore questa settimana è pronto a stupirvi! Il favore di Venere e la luna in congiunzionevi regaleranno emozioni che non provavate da tempo. La passione sarà alle stelle! Qualche problemino, invece sul fronte lavorativo: Mercurio sfavorevole crea dissapori.



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