CONTROCOPERTINA
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DOMENICA 22 GIUGNO
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LA FIGLIA DELTIRADRITTO REPLICA A ERCOLE MACRÌ
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MIO PADRE NON AVEVA ALCUNA NECESSITÀ DI UN CARICO D’ARMI, PERCHÈ NON ERA IN GUERRA CON NESSUNO. L’UNICO MORTO AMMAZZATO, E PER MANO DI UOMINI DI STATO, È STATO MIO FRAETLLO DOMENICO
FRANCESCA MORABITO
aro signor Ercole Macrì, chi le scrive è Francesca Morabito, figlia primogenita del signor Giuseppe Morabito classe 1934. Come lei ha evidenziato nella sua lettera aperta il suddetto è sottoposto a regime di 41 bis e pertanto impossibilitato a risponderLe poiché , nel nostro democratico sistema, il più delle volte gli è persino negata la possibilità di accedere alla carta stampata. Le denunce dei giornalisti mi lasciano sempre un po' perplessa, essendo per me la categoria ai quali la verità non interessa minimamente, poiché sono sempre pronti a tranciare giudizi sui poveri Cristi ma molto magnanimi con chi detiene il potere, facendo sempre finta di credere alle verità (virtuali) che ci confezionano ed infiocchettano per bene… E se ci buttiamo dentro Giuseppe Morabito… Ecco la ciliegina sulla torta! Voi siete la cassa di risonanza di costoro. Colei che le scrive, e tutta la sua famiglia, il tumore lo hanno conosciuto da molto vicino e per questo le rispondo, in quanto non mi risulta che mio padre sia mai stato nemmeno sentito per ciò di cui Lei sottilmente lo accusa. Le fonti che Lei cita non sono certamente la Bibbia! Io ritengo che prima di scrivere o di accusare formalmente una persona in uno stato democratico si dovrebbe quantomeno essere in possesso di prove certe, ma le prove, per la
C
processi basati sul nulla, privi di qualsiasi prova di cui, scusi se sono ripetitiva, alla sua categoria non interessa nulla. Mio padre non aveva alcuna necessità di un carico d'armi, perché non era in guerra con nessuno… o Lei o coloro a cui Lei fa riferimento siete a conoscenza di cose che noi famiglia non sappiamo? L'unico morto ammazzato, e per mano di uomini di Stato, è stato mio fratello Domenico, 39 anni, una moglie e tre figli in tenera età, e per il quale invano abbiamo chiesto giustizia… ma si sa i morti ammazzati non sono tutti uguali, e dopo 20 anni non abbiamo il diritto di sapere com'è morto mio fratello, in specie se gli assassini sono uomini in divisa i quali ci dovrebbero tutelare… E dicono che in Italia non esiste la pena di morte! Mio padre, quando verrà il suo momento, andrà nell'aldilà con l'anima in estrema pace, il suo “inferno” gliel'hanno fatto vivere su questa terra. Quando ciò avverrà sono sicura che dall'aldilà sentirà l'eco dei suoi figli, nipoti e pronipoti che non si stancheranno mai di gridare la sua innocenza. Mi sto rendendo conto che siamo ritornati al periodo buio del Medio Evo, un uomo di cultura qual è Lei avrà presente, per averlo letto, della “Caccia alle Streghe”, ebbene siamo ritornati a quel periodo. Si deve demonizzare l'uomo per far perdurare un sistema perverso, far pentire un uomo che non ha nulla di cui pentirsi se non d'essere nati un questo lembo di terra, ma questo sicuramente a nessuno è dato di sceglierlo… Mio padre non ha alcun segnale da mandare, né a lei né a nessun altro, né diretto né per vie traverse, ma se per “ipotesi assurda”, volesse sentire dalla sua viva voce le cose che io Le ho scritto, potrebbe cercare di ottenere un'intervista e le assicuro che mio padre ne sarebbe ben contento, perché ritengo che solo guardando dritto in faccia, negli occhi, il proprio interlocutore si riesce a capire chi si ha davanti. Ma ciò a Lei ed alla sua categoria non interessa, quello che interessa è sbattere il mostro in prima pagina, interessa con i vostri scritti avallare le quotidiane ingiustizie ed angherie che si consumano in questa bella ma sfortunata Ionica, in nome di una giustizia ingiusta e ad opera dei soliti noti i quali si ricavano un posto al sole… Ed “al diavolo” i poveri diavoli che nessun voce si alzerà a difendere, avendo creato un clima di paura e non essendo la maggior parte delle persone “Riccardo cuor di leone”. Potrei continuare all'infinito, ma finisco qui, perché ritengo che tutto ciò che potrei dire sarebbe in questo caso penna sprecata, in quanto come dice il famoso detto “Non c'è peggior sordo di chi non vuole sentire” e, aggiungo io, “vedere”. Ciò che è devastante per la giustizia e per noi famiglia è vedere quanta malafede e malvagità ci sia in giro. Dio ci salvi dai falsi profeti (la storia insegna)! Avete diviso il mondo in buoni e cattivi, e non è così.
Guardi negli occhi
mio padre per capire chi è
Ritratto di
Giuseppe Morabito,
classe ‘34 e noto come il Tiradritto è attualmente detenuto in regime di 41 bis nel carcere di massima sicurezza di Parma
famiglia di Giuseppe Morabito, sono morte, giocando così con la vita e la libertà (bene inviolabile) di un intero nucleo familiare. Il suo articolo è costellato di: “presunto”, “l'informativa sembrerebbe contenere delle imprecisioni…”, “si dovrebbe…”, per cui mi chiedo perché mio padre debba comparire sulle pagine dei giornali “a mò” di capro espiatorio di tutto il marcio che affligge questo tratto di Ionica… Perché Lei attiri qualche lettore in più? Non deve spiegare Lei a mio padre chi sono i nonni o i padri di famiglia, perché mio padre vive per la sua famiglia, pur non avendo potuto nell'ultimo ventennio godere delle gioie e del sostegno dei suoi cari, non per sua volontà né perché avesse compiuto azioni per le quali avesse potuto correre il rischio di perdere la libertà, ma perché altri avevano deciso diversamente per lui. Io non conosco il “gigante” di suo padre, ma conosco il mio “gigante” di padre, e non avrei potuto chiedere di più come figlia, e chi le scrive non è una ragazzina ma una donna di 59 anni, né i suoi nipoti avrebbero potuto avere un nonno più onesto, più dignitoso e più affettuoso, il quale non ha quei poteri di cui tutti voi lo fate detentore, poiché se li avesse avuti mai avrebbe messo a rischio la nostra salute e quella degli altri… Neanche per tutto l'oro del mondo! I vecchi “succhia sangue” di cui Lei parla non è sicuramente la categoria a cui appartiene mio padre! Non conoscendo Lei mio padre mi sarei aspettata, in quanto giornalista, o per deontologia professionale, che si fosse posto qualche domanda in più, in tal modo si sarebbe accorto che dietro il personaggio “costruito in laboratorio” ad uso e consumo dei professionisti dell'antimafia, esiste un uomo di quasi ottant'anni, il quale non si è mai mosso dal suo paese e la cui voce nessuno ha mai sentito, né parlare di cose lecite, né illecite, ed il cui tenore di vita è stato sempre sobrio e legato alla propria attività lavorativa. Chieda alle sue fonti di farla accedere ai risultati dei tanti accertamenti patrimoniali di cui siamo stati oggetto e che non sono mai emersi perché non portano acqua al loro mulino, come non emergono i tanti
PIPISTRELLI D’ALCRATAZ E TACCOLE DI PALAZZO ono io che non vedo o è lei che non guarda? Con la mia lettera a suo padre S ho messo in dubbio un atto dei servizi segreti, il ruolo dei pentiti, i dati sui tumori. E ancora, sono stato il primo che ha messo un “forse” davanti al concetto che il mondo intero ha del Tiradritto. Lei ha visto altro, addirittura le sagome senza contorni di coloro a cui io farei riferimento. La rassicuro: ho spalle piccole e un bagaglio molto leggero dopo che Pasquino Crupi, Nicola Zitara, Franco Guglielmelli e Antonio Delfino sono morti. Mi rimane solo un altro nonno, l’ultimo gigante, ovvero Mario Nirta e mi rimane la parola data ai quattro sopra: ascoltare il pianto strozzato dei pipistrelli di Alcrataz e diffidare il più possibile delle trame delle taccole (ciavuli) del Palazzo di Minosse. Rilegga la mia lettera con la stessa attenzione con cui io ho letto il tragico passaggio sul suo caro fratello Domenico, barbaramente ucciso. Sopra, però, lei accusa, accusa e accusa. Per colpa di “certi giornalisti” fa di tutta la categoria una razza. Nell'informarla che ho già, purtroppo con pochissime speranze, inoltrato richiesta agli organi competenti per un'intervista a suo padre, la saluto con una convinzione: Io non credo affatto che al posto di certi giornalisti al cospetto di un presunto bss Francesca Morabito si sarebbe comportata come certi giornalisti, ma penso che al posto di Francesca Morabito certi giornalisti si sarebbero comportati come Francesca Morabito. Ercole Macrì
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PRIMO PIANO di Doroteo
M ORTACCI
Ospedale di Locri, weekend con il morto Ricordate il film “week-end” con il morto, quello in cui due amici spacciavano per vivo il loro capo milionario a lo portavano in giro truccato fino alla fin del film quando impossibilitati a continuare la sceneggiata è stato scoperto l'inganno? Bene l'ennesima farsa della politica regionale, provinciale e locridea è andata in scena tre giorni fa a Locri dove sindaci, amministratori, consiglieri regionali, provinciali e addetti ai lavori si sono riuniti per dire basta ai tagli alla sanità e all'ospedale di Locri. Era ora, vogliono ridare vita ad un cadavere, protestano quanto il corpo esanime dell'ospedale è sul tavolo dell'obitorio. Solo una persona 2 mila anni fa circa poteva resuscitare i morti. Sul palco a spendere parole di vergogna e disprezzo per la politica sanitaria e le sue scelte c'erano appunto sindaci, tra cui quello di Locri, consiglieri regionali, Imbalzano, Crinò, De Gaetano, e provinciali, Zavettieri, Polimeno eccetera. Ma loro, tutti questi santi con l'aureola e l'indignazione pronta nel 2011, 2012 e 2013 dov'erano? Dov'erano quando l'ospedale di
Siderno chiudeva i battenti e anzi qualcuno a Locri se la rideva sotto i baffi. Dov'erano quando Scopelliti e la sua squadra facevano terra bruciata attorno alla sanità nella Locride. Dov'erano? Ve lo dico io, tutti, e dico tutti, attaccati ai pantaloni del governatore. Oggi sfilano, perché tra pochi mesi si vota, per cercare consensi e gettare fumo negli occhi ai cittadini che per fortuna non gli danno retta, anche perché a Locri di cittadini non c'era neppure l'ombra, d'altra parte avrebbero dovuto fare cosa sentire baggianate dalle stesse persone responsabili del disastro. Ecco che quindi è partita una sorta di commedia che dovrebbe servire a dire al popolo della Locride che c'è qualcuno che si sta battendo per ridare dignità al comparto sanitario territoriale, ma quel comparto sanitario è bello che morto, l'unica cosa che possono fare oggi i politici è cercare di affidare un incarico o un primariato a qualche loro vicino di partito. Il week-end con il morto è iniziato, da Locri alla Regione alla Provincia fino alle prossime elezioni truccheranno l'ospedale per farlo sembrare vivo, ma vi assicuro è già bello che deceduto da tempo, non vi fate ingannare.
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INCREDIBILE
Arrivano le lumache azzurre sulle spiagge della Locride Alcuni cittadini sidernesi, tra sabato e domenica scorsa, ci hanno segnalato la presenza sulla spiaggia di lumache blu (come nella foto). Abbiamo fatto delle ricerche e sembra non esistere una varietà marina di lumache blu ...quindi, così come se lo sono chiesti i cittadini , ce lo chiediamo anche noi. Di cosa si tratta e soprattutto si sa niente dei risultati delle analisi fatte nel nostro mare ai tempi della pioggia di schiuma?
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IL CHIARIMENTO DI ANTONIO DIANO
Caro Antonio,lo sai che mi tocchi nel cuore,quando pubblichi foto che riguardano la biodiversità,e,voglio informare sia tè che i lettori,che questa splendida lumaca non fà parte a nessuna squadra calcistica,è un gasteropode,la classe a cui appartiene e vive in tutto il Mediterraneo.Il suo nome Italiano è Lumaca Surfista mentre il termine scientifico è JANTHINA EXIGUA.Se facciamo un pò di mente locale,non dimenticando l'aumento di temperatura del globo terrestre e quindi la tropicalizzazione delle acque,è possibile rivederla ancora.Un caro saluto. Dott.Antonio Diano
Giudiziaria: il Figliomeni day, la difesa estrema dell’ex sindaco di Siderno “Santista” per grazia ricevuta dalle ossessioni di un presunto boss che lo osteggiava per motivi personali e privati. Alessandro Figliomeni rischia 16 anni di reclusione, per come richiesti dal sostituto procuratore Antonio De Bernardo della Dda reggina, sulla base di intercettazioni di terzi che parlano, anzi “sparlano” dell'ex sindaco di Siderno mettendolo nei guai stroncandogli la carriera politica ma soprattutto quella personale e professionale. Sandro Figliomeni si è difeso nel processo “Recupero Bene comune”, la cui sentenza dovrebbe essere decisa entro domenica 6 luglio, affermando di aver sempre profuso il suo impegno politico e amministrativo per Siderno, per la sua città ed i suoi cittadini con coraggio, tenendo fuori dal palazzo intrusi che potevano nuocere al presente e al futuro della più importante realtà urbana della Locride, terza in provincia, e traino per molti altri paesi. La difesa dell'ex sindaco, affidata all'avv. Antonio Mazzone e all'avv. Vincenzo
Nobile, ha smontato in fatto e in diritto l'impianto accusatorio. E lo si è notato perché il collegio penale del tribunale di Locri, presieduto dal giudice Alfredo Sicuro, ha seguito le arringhe annotando alcuni dei passaggi che, in maniera significativa, hanno esplorato le norme sulla presunta intraneità mafiosa dell'imputato, nonché il contenuto di alcune conversazioni intercettate, il cui effetto è rimasto nella trascrizione originaria, poi sgonfiata dai periti del Alessandro tribunale. Figliomeni, A colpire Sandro Figliomeni ci ha arrestato nel provato anche il collaboratore 2010 nell’opeGiuseppe Costa, quello che ha salrazione tato il fosso anche per “togliersi Recupero Bene qualche sassolino” contro i comune Commisso e che ritiene l'ex ammi-
nistratore un colluso perché è così se vi pare. Le ossessioni di un presunto boss contro l'ex sindaco sono apparsi, nel tempo, sempre meno convincenti dal punto di vista della responsabilità penale dell'imputato. Del resto Figliomeni non è stato intercettato in prima persona, non ha posto in essere reati e lo stesso decreto di fermo del dicembre del 2010 si richiama ad un pericolo di fuga per una possibile partenza per l'Australia programmata, mai realizzata, dell'agosto precedente. Figliomeni ha combattuto una battaglia importante, che lo ha segnato per sempre, ma dalla quale c'è la speranza di giungere ad una verità, quanto meno giudiziaria.
La sentenza del processo è attesa per il 6 Luglio
RIVIERA
COPERTINA
ANGELO ACERBI R
ESPONSABILE DELLA PROGRAMMAZIONE DEL TGLFF
L'attualità e l'urgenza dell'Onda pride sono indiscutibili, in questo nostro paese e in questo momento di (pare) rinnovata coscienza sociale e politica. I pride sono il solo modo per la comunità di contarsi e quantificarsi nei confronti di quanti considerano la comunità LGBT come minima e secondaria e quindi non necessaria di riconoscimento. Il concetto di essere cittadini e omosessuali non è scindibile, una delle due definizioni non vale meno dell'altra e non nascondersi ma dimostrare la propria esistenza non fa che accrescere e rinforzare la percezione da parte di chi non crede o non vuole che esistiamo, fino a renderne inutili e sterili, e non più giustificabili, le azioni (anche violente, purtroppo) di contrasto e di negazione al diritto di esistere.
L’intervista a colloquio con Lucio Dattola
Gay Pride a Reggio: dal Presidente dell’Arcigay alcune riflessioni e anticipazioni sulle attività
Nazionale. Mille impegni di lavoro, poiché il Comitato di Reggio è molto attivo. In vista del prossimo Pride, Dattolaracconta alcune delle prossime attività nella zona reggina. Assieme a lui compiremo anche alcune riflessioni LIDIA ZITARA Lucio Dattola, avvocato, è Presidente e fondatore del Comitato Arcigay di Reggio Calabria sin dal 17 dicembre 2009. Oltre Reggio, è tra i fondatori di quello di Catanzaro, ed è stato Commissario a Cosenza. Nonostante la giovane età è anche Consigliere Nazionale. Mille impegni di lavoro, poiché il Comitato di Reggio è molto attivo. In vista del prossimo Pride, Dattola racconta alcune delle prossime attività nella zona reggina. Assieme a lui compiremo anche alcune riflessioni sulla disparità dei diritti tra eterosessuali e omosessuali.
MIRIAM LACOPO SOCIO DELL'ASSOCIAZIONE ZEPHYRIA, DELEGATA PER LE QUESTIONI DI GENERE La Calabria verrà attraversata dall'inedita Onda Pride. Regione, la nostra, che arriva sempre in ritardo alle cerimonie di innovazione e cambiamento; dove le relazioni interumane si fondono e si riducono quasi sempre a pura apparenza e la vita diviene finzione e funzione di forze oggettive che regolano la società di massa; una terra che ogni tanto respira inalando aria pura. L'Onda Pride ci unisce al resto del Paese e ci fa riportare l'orgoglio in piazza per rivendicare diritti che vengono negati da troppo tempo affinché anche l'Italia, Calabria d'Europa, possa allinearsi allo standard di diritti riconosciuti in tutta l'Unione Europea. È strano e molto arretrato che nel 2014 si facciano ancora distinzioni di sesso e non di "azioni". Quello che ci rende "diversi" non è il sesso, la razza o la religione ma è ciò che facciamo sia per noi stessi sia per la realtà esterna. Ora, mi domando: “Considerando la situazione attuale italiana e alla luce di quanto appena detto, forze politiche, partiti e istituzioni, saranno tutti uguali o tutti diversi? Io, nel dubbio, scendo in piazza”.
SETTIMANALE
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ELENA MIGLIETTI
GIORGIO GALFO
REDATTORE DI RADIO COOP E VICE DIRETTORE DI ARTINMOVIMENTO MAGAZINE
COORDINAMENTO TORINO PRIDE
Nel 2006 ero in pieno Euro Gay Pride a Torino con me mia figlia di 8 anni. C'ero per la gioia di partecipare, c'ero perché mi sembrava, allora come oggi, un modo gioioso di essere parte di quell'onda civile che ogni cittadino dovrebbe cavalcare per ricordare che siamo prima di tutto persone. Speravo che nel giro di pochi anni (ce ne vorranno ancora un po') saremmo stati capaci di superare quel terribile male che è l'omofobia, espressione becera di intolleranza e non accettazione che nuoce sia a chi la prova, sia a chi la subisce. Speravo che il futuro regalasse comunità. Invece è ancora il tempo delle rivendicazioni, colpa di noiose istituzioni ammorbate da stantii preconcetti duri a morire, ma, si sa, quando le onde passano, nulla è più come prima.
A febbraio 2014 si é svolto a Torino un incontro, organizzato dal Coordinamento Torino Pride GLBT, al quale hanno partecipato un centinaio di persone in rappresentanza di buona parte delle associazioni LGBTQI italiane. Anche se il tema del Pride non era all'ordine del giorno, alcune associazioni si sono soffermate a discuterne evidenziando l'idea e la novità di un Onda Pride. Non un Pride per tutta l'Italia, ma tutta l'Italia in Pride. A città come Torino, Milano e Bologna, dove il Pride è ormai un appuntamento fisso, si aggiungono città come Lecce o Reggio Calabria al loro primo Pride.
“Il 17 luglio, l'associazione 'Città Futura' di Riace, così attenta ai problemi dei migranti, alla loro salute e all'integrazione sociale, organizzerà un focus su “migranti e omosessualità”. Parteciperà anche il sindaco di Gioiosa Ionica. Si tratta di una delle tante giornate tematiche che si svolgono prima del Pride. Altri temi che tratteremo in diverse giornate, sono “ndrangheta e schiavitù”, “genitori e figli”, e poi il rapporto con la fede (intesa in senso lato, come religiosità tout court), durante il quale sarà presentato il volume di Lidia Borghi L'amore autentico, edito da Gabrielli”. Cosa pensare della cosiddetta “apertura del Papa ai gay”? “Da fedele posso dire che si interpreta come un messaggio di grande speranza, ma da presidente di un'associazione che si batte da anni per i diritti degli omosessuali, devo dire che non è una posizione netta. “Non giudicare” sottende una certa ambiguità, mentre oggi la situazione avrebbe richiesto l'abbandono di posizioni prudenziali e un po' di coraggio in più. In definitiva, senza il conforto della fede, potrebbe apparire solo una mossa strategica per stare al passo coi tempi”. E la recente sentenza della Corte Costituzionale che ha portato il Presidente del Consiglio a sollecitare una nuova legislazione che sancirà le unioni gay?
“Come legislatore posso senza dubbio affermare che si tratta di una sentenza storica, di un precedente che diverrà una pietra miliare. Purtroppo la proposta di legge per le unioni same-sex non prevede l'adozione. È evidente che l'adozione deve assolutamente rientrare nei diritti di un nuovo eventuale ordinamento istituzionale. Se si vuole dare un senso all'unione omosessuale, oltre ai diritti economici, vanno inclusi quelli morali: non ci si può allontanare dall'idea di adozione. Non consideriamo questo provvedimento un risultato, ma un primo significativo passo verso la parificazione dei diritti. Abbiamo avuto la fortuna, in questa e in altre nostre manifestazioni, di avere la vicinanza, il supporto e la solidarietà di moltissimi movimenti femministi”. Altre attività in zona Locride prima del Pride? “Il 13 luglio ci sarà un incontro al campeggio san Paolo di Isola Capo Rizzuto. È stato il primo campeggio gay italiano, un punto di ritrovo per gli omosessuali negli anni '80, periodo molto punitivo con i gay. Oltre ad una passeggiata dei ricordi, ci sarà un momento per unire i racconti di diverse esperienze, che farà da collante con l'attività del Pride”. Il gay Pride di Reggio, il primo organizzato in Calabria, si terrà il 19 luglio, mentre in altre città italiane l'Onda Pride è già alle spalle. “C'è un grandissimo interesse verso il Pride di Reggio, sia tra i partecipanti che per le personalità importanti o istituzionali che saranno qui quel giorno. L'ex Presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, nello svolgimento della sua carica, si era ufficialmente impegnato a sostenere non solo il Gay Pride, ma anche un evento annuale che potesse sensibilizzare circa le problematiche che vivono gli omosessuali. Noi siamo riusciti ad ottenere l'intervento di un rappresentante della Regione, e anche un simbolico sostegno economico da parte del Consiglio Regionale. Stiamo cercando di ottenere qualcosa in più dalla Giunta, non necessariamente danaro, anzi, ci farebbe molto più comodo un supporto logistico laddove si tratti di spesare trasporti, affissioni, pubblicità, tasse, forniture, attrezzature, ecc. Per conto nostro, diremo che «Riviera» si impegna a seguire più da vicino lo svolgimento del Pride e gli sviluppi sul territorio calabrese.
Alessio
Mastrangelo, musicista, grafico di ArtInMovimento Magazine e omosessuale
SONO GAY,VIVO LIBERAMENTE IL MIO ORIENTAMENTO SESSUALE SENZA ALCUNA PAURAVERSO LA SOCIETÀ CHE LENTAMENTE SI STA ABITUANDO A NOI “DIVERSI”(DA CHI POI NON SI SA)
NUNZIO GENTILUOMO SOCIOLOGO, INSEGNANTE E GIORNALISTA Pensando al Pride, vengo subito proiettato all’Euro Gay Pride di Torino del 17 Giugno 2006 sul quale scrissi ben due pezzi per La Riviera. All'epoca invitavo i miei lettori a rileggere la manifestazione come un'occasione per rilanciare i temi della salute, della diffusione crescente dell'HIV, delle malattie sessualmente trasmissibili, come un modo per vincere la battaglia dei diritti e delle pari opportunità contro le discriminazioni, soprattutto quelle di carattere sessuale. “Leggiamolo come un momento per ricordare i bisogni di ogni persona e “tra questi l'esigenza di vivere con serenità le espressioni di affettività e sessualità, qualunque sia l'identità di genere o l'orientamento sessuale” scrivevo. Mi sarebbe piaciuto che in 8 anni qualcosa fosse successo e che manifestazione come queste non rivendicassero più nulla, ma fungessero solo come momento di socializzazione, festa e divertimento, come avviene a Madrid. Ahimè, in Italia non è così. L’omofobia è un male che non si arresta e che continua a mietere vittime. Come risposta l'Onda Pride. Reggio Calabria sarà una delle perle del Sud! Dobbiamo esserne orgogliosi…
S
ono Alessio e sono gay, vivo liberamente il mio orientamento sessuale senza alcuna paura verso la società che lentamente si sta abituando a noi “diversi” (da chi poi non si sa, o forse siamo noi a volerci considerale tali). Vivo la mia vita serenamente e faccio quel che mi piace senza dover subire discriminazioni perché tale, in quanto il mondo della musica è fortunatamente libero da questi pregiudizi. Ho frequentato le superiori in un ambiente artistico e non omofobo, mi circondo di persone care che mi vogliono bene a prescindere dal fatto che mi interessi un uomo o una donna. Il mio coming out non è stato così particolare, semplicemente la mia famiglia si è accorta e si è interessata al mio orientamento e io non mi sono sentito a disagio nel dire la verità su chi fossi realmente. Ovviamente non è stato semplice per loro, che seppur ne abbiano viste tante da parte mia partendo dai capelli colorati, creste, abbigliamenti al quanto rockettari, nonostante io abbia sempre dato il meglio di me stesso sia a scuola sia nei miei hobby. Per loro è difficile accettare il fatto che debba soffrire per giudizi esterni o a causa di una società non pronta. A prescindere dalle mie preferenze sessuali si sono comportati sempre allo stesso modo. Forse la società non pronta è ancor più spaventata dal fatto che noi con il Gay Pride ostentiamo un'immagine dell'omosessualità diversa da quella reale, o per lo meno io, personalmente non mi identifico nel pride. Non mi sento diverso da nessuno, non sento di dover andare in giro sopra un carro ballando a più non posso. Non siamo tutti da discoteca, lady gaga e paillettes ed è questo che la società dovrebbe capire. Bisogna in primis, secondo me, informare su ciò che realmente l'omosessualità sia, è come essere mancini o destrimani, è come preferire il dolce al salato o un colore piuttosto che un altro o nel mio caso preferire il basso a una chitarra. Credo che la società debba sapere che al mattino mi alzo e sono Alessio e vivo di musica, del mio gruppo dei miei hobby, e se ci fosse del mio amore. Non sono Gay-Alessio solo me stesso.
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Aumentano le separazioni nella Locride Problemi sessuali,crisi economica e immaturità emotiva sono i motivi principali
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I divorzi e le separazioni sono raddoppiati anche nella punta estrema delle provincie meridionali, in cui c’era ancora un legame particolare con questo rito. Lo ha affermato con l’avvocato Ornella Attisano
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lieto fine è ormai un’utopia. Nessun vissero felici e contenti a chiudere una storia, ma una sequela di atti giudiziari e liti in tribunale. Il matrimonio, quello del finché morte non vi separi, sta perdendo anche nel suo ultimo baluardo. I divorzi e le separazioni sono in aumento nella Locride, punta estrema di quelle provincie meridionali in cui c’era ancora un legame particolare con questo rito. La favola delle unioni felici e durature si sgretola, piano piano. Per capire meglio cosa sta accadendo nei tribunali civili della Locride abbiamo intervistato uno degli specialisti del settore, Ornella Attisano, avvocato civilista e canonista specializzato nelle problematiche concernenti il diritto di famiglia. Fino a poco tempo fa si riteneva ancora che il Sud fosse un baluardo, era visto dai cattolicissimi e dagli ipocriti come il vallo di Adriano che li separava dai barbari. Un luogo in cui si restava saldamente ancorati al vincolo, al matrimonio e alle apparenze. Ma le ultime statistiche diffuse dall’Istat hanno mostrato le prime brecce. Si parla infatti di un incremento del 64% rispetto al 1995 nel numero di divorzi e separazioni. La Locride secondo lei è in linea con la tendenza nazionale?
ELEONORA ARAGONA «Solamente nel comune di Locri sino al 2012 c'erano almeno 202 divorziati (un numero alto in rapporto alla densità degli abitanti), circa il 48% della popolazione coniugata. La percentuale del 48,8% di divorziati fra la popolazione coniugata registrava nello stesso anno il comune di Siderno (con 165 divorziati); il 48,3% il comune di Gioiosa Ionica, il 48,5% il comune di Marina di Gioiosa Ionica; circa il 49% il comune di Roccella Jonica. Da una comparazione con i dati di 10/15 anni addietro, possiamo evidenziare che i tassi di separazioni e divorzi sono nella nostra area in continua crescita, sia fra le coppie con matrimoni di lunga durata, sia fra le coppie giovani, che abbiano maturato anche meno di quindici anni di matrimonio. Anche gli annullamenti sono in aumento netto». Nessun dubbio quindi. Anche nella Locride ci sia stata un’impennata di cause civili tra coniugi. Visto che il divorzio non è stato approvato ieri ma nel 1974 perché solo adesso questo picco? «Secondo la mia esperienza il problema sono l’immaturità e l’irresponsabilità con cui le coppie qui da noi prendono una decisione così importante. Affrontano il matrimonio con troppa leggerezza e altrettanto si fa con le separazioni e i divorzi. Si commettono molti errori prima durante e dopo».
A cosa si riferisce lo spiega subito. Non fa ragionamenti sull’amore romantico o sulle famiglie stile Mulino bianco. È pratica e mi fa esempi basati su fatti concreti, casi che ha affrontato nella sua carriera. «Le tre ragioni per cui ci si separa sono spesso di natura sessuale, psicologica e sempre più frequentemente di carattere economico. La crisi sta mettendo in ginocchio molti matrimoni. Ma non sa anche quante coppie vengono da me e mi raccontano che dopo 20 giorni di luna di miele hanno litigato e non hanno più avuto rapporti intimi da allora. Io oriento i miei assistiti sempre verso uno specialista. C’è spesso anche una forte ignoranza o un senso di vergogna che ingrandiscono i problemi. Chi si rivolgerebbe ad un sessuologo qui da noi?» Secondo Attisano è l’immaturità psico-affettiva delle coppie il reale problema e anche l’intromissione dei familiari nel nuovo nucleo: «I nuclei originali vogliono spesso mantenere il controllo sui giovani sposi. Immaginate cosa può succedere se i due hanno uno screzio e intervengono i genitori dell’uno, quelli dell’altro. Diventa ingestibile». Anche il profondo individualismo e l’accentramento sulla propria persona sono delle caratteristiche che l’avvocato ha riscontrato in molti casi. «C’è scarsa tolleranza reciproca e cresce la tendenza a colpevo-
lizzare l’altra persona. Nella coppia troppo spesso c’è mancanza di responsabilizzazione e adeguata comprensione dei reciproci diritti e doveri. Un matrimonio è un lavoro serio, bisognerebbe mediare e venirsi incontro. Invece i più non reggono le tensioni e si fanno schiacciare dai problemi ricorrendo al divorzista. Da noi inoltre si ricorre più frequentemente al giudiziale che al consensuale». E il divorzista è contento. «C’è poco specializzazione e un avvocato che si occupa di questioni così delicate, che spesso coinvolgono anche minori, dovrebbero studiare e avere una sensibilità diversa. Le separazioni possono rappresentare dei veri e propri lutti a livello emotivo ed è anche compito della mia categoria cercare di stemperare tensioni e rancori. I legali dovrebbero formarsi meglio e a livello multidisciplinare. E dovrebbero indirizzare i propri clienti verso gli specialisti che possano aiutarli o per lo meno fargli affrontare questo importante e traumatico passo in modo maturo». Senza ripicche e scenate insomma. Senza urla e strepiti che ci confessa l’avvocato non mancano per le stanze del tribunale di Locri. I dispetti e le violenze verbali e fisiche sono una delle caratteristiche delle separazioni e dei divorzi anche in questo territorio.
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ATTUALITÀ
TASI 2014, linea morbida per i ritardatari Il pagamento della prima rata della nuova tassa era fissato per 16 Giugno. Chi non ha ancora pagato cosa deve fare? E i comuni in dissesto che misure hanno adottato LIDIA ZITARA Siderno ha recentemente affisso le comunicazioni riguardanti il pagamento di TASI e IMU 2014. Le due tasse sono strettamente correlate, non solo perché la metodologia di calcolo è quasi identica, ma perché alcuni soggetti devono pagare la TASI, altri invece l'IMU. Si parte sempre dalla rendita catastale, rivalutata del 5%, a cui si applicano poi le varie aliquote. Poiché Siderno è in dissesto economico sono in vigore le aliquote massime (anche se non si può superare il tetto del 10,60 per mille, aliquota massima IMU). Le aliquote verranno tenute massime, per legge, entro i 5 anni dalla dichiarazione di dissesto. Sulla ben nota IMU non ci soffermiamo, ma spieghiamo velocemente cosa pagheremo con la TASI: l'illuminazione stradale, la videosorveglianza, la manutenzione e la cura dell'asfalto, ecc. Cioè quei servizi detti “indivisibili”. La TASI non è pesantissima, al contra-
rio dell'IMU. Ma chi è soggetto ad IMU, chi a TASI? Deve pagare la TASI chi è proprietario e residente a Siderno, mentre chi è proprietario ma non residente deve pagare l'IMU. Non si paga la TASI sull'abitazione e sulle relative pertinenze, mentre chi ha altri immobili deve pagare l'IMU. Gli immobili di pregio non sono soggetti a TASI, ma ad IMU (ben più cara). Con la prima rata scaduta ormai alle spalle, i cittadini ritardatari si chiedono cosa e come pagare le sanzioni (more). Viste le difficoltà più voci hanno richiesto una proroga per il pagamento dell'imposta, e il Governo ha comunque delineato una condotta morbida sulle sanzioni per errori di calcolo e ritardi, sanzioni che verranno in ogni caso applicate esclusivamente sulla quota non versata. Le sanzioni TASI sono uguali a quelle dell'IMU, ma c'è da aspettarsi che per quest'ultima saranno applicate con maggiore rigore. Entro i 14 giorni le sanzioni sono così ridotte che i
programmi automatici di calcolo non conteggiano neanche i pochi centesimi (si deve arrotondare all'euro), mentre dal quattordicesimo giorno in poi si sale al 3%, ma già dopo il trentesimo giorno si tocca il 30%. Per pagare ci sono 12 mesi. Gli uffici tributi comunali e i patronati di assistenza fiscale calcolano TASI e IMU in maniera gratuita, inoltre in rete esistono numerosi programmi di simulazione che sono estremamente precisi ed efficienti. Quello che ancora non abbiamo visto è la TARI, il terzo tributo che compone la IUC (imposta unica comunale), che rileva le competenze della TARSU. A Siderno deve essere ancora steso e varato il regolamento per questa nuova tassa, e ancora non è possibile sapere attorno a che data verrà riscossa. Ciò che possiamo immaginare è che non sarà affatto leggera e che se la TASI sembra un'imposizione ingiusta, ancora più controverso sarà il pagamento della TARI.
Il Movimento 5 stelle critico suWork raining Più di 3.400 domande per 500 tirocini: impressionante il dato di partecipazione al progetto “Work Training” finanziato con il Fondo sociale europeo dalla Regione Calabria. Ancora di più se si pensa che il dato è aggiornato al 6 giugno e che il bando è scaduto oggi. Un numero di candidature 10 volte superiore ai posti disponibili, che nella provincia di Reggio Calabria finirà dunque per coinvolgere una persona ogni venti: nella provincia reggina sono infatti 68mila i ragazzi che hanno tra i 20 e i 29 anni. Seicento invece le aziende che, al 6 giugno, si erano candidate per ospitare gli stagisti: anche in questo caso in misura maggiore ai posti effettivamente disponibili. Il progetto è riservato a disoccupati e inoccupati che abbiano almeno 16 anni, ed è previsto che il 50% delle risorse a disposizione venga orientato su persone under 25. Possono ospitare tirocinanti le imprese, gli studi professionali, le fondazioni e le associazioni e anche gli enti pubblici - che però stonano un po' in questo elenco perché, per loro natura, non possono assumere al termine dello stage ma solo tramite concorso. Un aspetto, questo, che cozza con i contenuti della normativa calabrese sugli stage: la delibera 268 del 29 luglio 2013 in materia di tirocini prevede infatti che la durata massima per tirocini formativi sia 6 mesi, e che una durata di 12 mesi sia possibile solo per i tirocini «di inserimento / reinserimento». Che senso ha, dunque, far fare tirocini «di inserimento» in enti pubblici che non potranno mai procedere all'«inserimento», nemmeno in caso di risultato impeccabile da parte dello stagista? Per finanziare questi stage la Regione Calabria ha stanziato la bellezza di 3 milioni di euro, attingendoli dal Fondo sociale europeo. L'attivazione del progetto sarà preceduta da un corso di formazione della durata di 12 ore. Nella formazione delle graduatorie verranno tenute in considerazione il titolo di studio, l'età, l'indicatore Isee e le conoscenze informatiche, tutti elementi che forniranno al massimo 5 punti. Ben 15, invece, arriveranno dalla lettera motivazionale che dovrà essere allegata alla domanda. «Noi chiediamo, invece, che i bandi siano fatti nella maniera più trasparente possibile, che le graduatorie siano stilate sulla base di criteri oggettivi: assegnare un punteggio così alto alla lettera motivazionale non pensiamo sia rispondente a dei principi di obiettività».
Ma questa non è l'unica criticità del bando Work Training. Perché è riservato alla sola provincia di Reggio ? «Noi riteniamo che il tirocinio, la formazione e l'incentivo all'assunzione siano tre assiomi che guardano alla stessa finalità». Sulla base di questo principio non convince il fatto che possano partecipare anche gli enti pubblici, «dove già ci sono tante sacche di precariato», né la mancanza di formule che facilitino l'offerta di un contratto di lavoro allo stagista: «da solo, il tirocinio non può essere l'unica risposta. Deve trasformarsi in un'occasione di lavoro di tipo subordinato».«Nella lettera moti-
vazionale il candidato deve spiegare perché vuole partecipare al tirocinio, in quale settore e qual è il suo bagaglio professionale», Si possono assegnare 15 punti a chi scrive solo nome, cognome e titolo di studio? Ma la Regione non teme una pioggia di ricorsi al Tar da parte degli esclusi? «La valenza della lettera deve essere palpabile». Resta il fatto che i criteri oggettivi sulla base dei quali valutarla non vengono esplicitati. Altro aspetto, il fatto che le aziende non siano tenute co-finanziare i tirocini. Riassumendo: un tirocinio troppo lungo, con un rimborso non elevato e totalmente a carico delle casse dello Stato (con conseguente de-responsabilizzazione del soggetto ospitante), con la possibilità di svolgerlo anche negli enti pubblici anche se lì la prospettiva di inserimento post stage è inesistente, con poco spazio alla formazione, senza incentivi all'assunzione e con una modalità discrezionale di selezione dei candidati. Il meetup 5 stelle Costa dei Gelsomini ha già segnalato ai parlamentari calabresi del Movimento 5 stelle il programma di tirocini promosso dalla Regione Calabria gonfio di numerosi aspetti critici. Eppure rimaniamo consapevoli che il bisogno di entrare nel mercato del lavoro, in questa terra, è così alto che le domande di partecipazione continuano ad arrivare a ritmo serrato.
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Fabio Vitale: “Il Siderno ripartirà dalla Prima Categoria”
Ad oggi per quanto concerne un'eventuale fusione per poter ripartire dal campionato di promozione non c'è nessuna novità. Presumo che quindi le cose resteranno come sono. La mia volontà iniziale condivisa da tanti soci che hanno aderito al progetto era quella di ripartire dal campionato di promozione. Oggi, però, considerata la situazione di stallo che si è creata e ritenendo opportuno in primis per rispetto della città che attende dei risvolti, ho maturato la decisione definitiva di partire anche dalla prima categoria programmando un campionato vincente. L'obiettivo è quello in pochi anni di riportare la squadra di eccellenza, categoria più consone al blasone della città. Tengo molto a dare il mio apporto in modo serio, concreto e puntuale. Gli sportivi sidernesi meritano una squadra e una società che li rappresenta dignitosamente. L'augurio che mi faccio e che così come ho progredito con molti sacrifici nella mia attività imprenditoriale portandola al successo possa altresì progredire la squadra arrivando a disputare campionati importanti. Umiltà, passione, onestà e trasparenza saranno le armi prioritarie del mio mandato. Sono fermamente convinto che i cittadini di Siderno attraverso un progetto serio e vincente staranno vicini alla squadra anche se si ripartirà dalla prima categoria. Tutto sarà riorganizzato e rinnovato, sarà formato un nuovo statuto e sarà eletto u nuovo direttivo. Concludo anticipando che domenica 22 giugno sarà convocata alle ore 10.00 un'assemblea presso l'hotel President dove sono inviati tutti gli interessati che vogliono far parte di questa avventura che sta per iniziare. Forza Siderno.
Bianco: i ragazzi dell’istituto“M.Macrì”vivono i PON Bella ed importante iniziativa nell'Istituto Comprensivo “ M.Macrì “ di Bianco grazie all' attivazione dei Progetti PON - Programma Operativo Nazionale “Competenze per lo sviluppo” 2007 - IT 05 1 PO 007 - Piano Integrato Annualità 2013/2014- PON C1-FSE- 2013-755- finanziato con i Fondi Sociali Europei che ha visto gli oltre 250 alunni coinvolti nei moduli formativi attivati . La conclusione di questa straordinaria esperienza è stata la Manifestazione Finale “ Open Day- Scuola Aperta” tenuta il 06 giugno scorso . Gli alunni appartenenti sia alla Scuola Primaria che alla Scuola Secondaria di Primo grado dell'Istituto hanno organizzato, insieme ai loro tutor e agli esperti esterni , una manifestazione straordinaria nella quale sono stati presentati i loro lavori e prodotti . E' stata la dimostrazione che una nuova realtà scolastica sta emergendo :
quella che potenzia le conoscenze storiche, linguistiche e culturali, favorisce la motivazione verso lo studio delle lingue straniere e della musica ,quella che coinvolge i ragazzi in un percorso alternativo per far emergere le loro potenzialità, quella che si apre al territorio e alle famiglie , ma fa prendere coscienza della giusta valorizzazione della socializzazione per vivere importanti momenti di aggregazione. Gli alunni hanno vissuto un'esperienza emozionane e viva che ha ricevuto il plauso dell'intera comunità . Grazie al costante e proficuo impegno del Dirigente Scolastico Sebastiano Natoli, è stato dimostrato che il modo migliore per far evolvere positivamente un'intera collettività è quello di aiutare i ragazzi a vivere grandi opportunità culturali e di crescita personale.
ATTUALITÀ
Il rimborso di Tarricone
Secondo “La Sette”
Appena eletto
Quanto costa il commissariamento del comune?
Marco Minniti secondo un pentito fu votato nel 1994
Pasquale Brizzi: inviate i commissari al comune
È giusto informare la cittadinanza che così come avviene in tutti i comuni commissariati per infiltrazioni mafiose, a Siderno, a ciascuno dei Commissari straordinari,è attribuito un compenso mensile lordo pro-capite di 3.460,26, riconoscendo altresì, il rimborso delle spese di viaggio, vitto ed oneri compresi, sostenute per lo svolgimento delle funzioni previste. Per il periodo intercorso tra il 30 marzo - 31 maggio, Francesco
Tarricone, presidente della Commissione, ha presentato la documentazione relativa alle spese sostenute per l'espletamento del mandato di tale periodo per complessive 1.482,21 e per come di seguito specificate: spese viaggio, rimborso trasferta (Viterbo/Roma/Fiumicino),(Rom a/Fiumicino/Viterbo) 87,81, spese vitto, 496.40, spese pernottamento (n. 15) 900,00.
SARA LEONE Nessuno li ha mai attesi con grande trepidazione, e sin dal momento della loro istituzione non sono mai stati i benvenuti. Ansia alle stelle, conteggio di crediti, preghiere e fioretti a tutti i Santi, per ridursi poi l'ultima sera, insieme a tutti i compagni legati dal medesimo destino, ad eseguire una full immersion, come se nelle ultime ore si imparasse qualcosa. Dopo giorni di attesa, in cui non si sa se fosse stato meglio che la data fosse posticipata per sempre, o che anzi venisse anticipata per affrontare il tutto prima possibile, lo scorso mercoledì 19 Giugno si è ufficialmente dato inizio ai più temuti degli esami scolastici: quelli di maturità. Si, perché poi dall'anno successivo, per chi decidesse di continuare ad impegnarsi nel percorso universitario, gli ostacoli saranno sempre più insormontabili, e gli esami di maturità saranno solo un felice ricordo... Mercoledì mattina, giovani con il ciuffo ben sistemato, e donzelle cariche di libri, con occhiaie ben in vista, dovute allo studio notturno, che nemmeno il correttore super coprente ha avuto l'abilità di coprire, si avviavano in gruppo verso i rispettivi istituti...e più che a scuola sembravano dirigersi al patibolo. Effettivamente quest'anno ad immolarsi e a gettarsi volontariamente tra le grinfie di docenti e commissari esterni sono stati loro, e passeranno alla storia come i "maturandi 2014". Il via alla prima prova è stato incoraggiante, le tracce molto diverse fra loro, tutte bellissime ed attuali. Tra quelle più interessanti e gettonate, Salvatore Quasimodo per la comprensione del testo, la tematica del dono per il saggio breve, il tema storico che richiedeva al candidato un confronto tra l'Europa del 1914 e quella del 2014. Insomma i candidati hanno potuto dare libero sfogo alle loro idee, e particolarmente quest'anno, il Ministero della Pubblica Istruzione, ha puntato sull'analisi critica dei tempi odierni da parte dei giovani. E a sbirciare dalle bacheche Facebook dei maturandi, le tracce sono state un vero successo.
Nell'inchiesta reggina su Scajola, Matacena e Chiara Rizzo, spunta a sorpresa Marco Minniti, dirigente del Partito Democratico che negli ultimi 15 anni ha spesso ricoperto ruoli di governo. Marco Minniti dichiara la giornalista del TG di LA Sette - compare nel verbale di interrogatorio di un killer della 'Ndrangheta poi collaboratore di giustizia che nel 2005 entra nel processo Matacena. Dice al pm Andrigo Antonino Zavattieri
«noi votavamo a Matacena e Peppe Greco, il figlio di Ciccio, capo 'ndrnagheta di Calanna, appoggiava a Minniti, all'Onorevole Minniti». «Minniti?» chiede il pm. «Marco Minniti risponde il pentito - ha preso 800 voti a Calanna nel '94 e nel '96, e anche coso… la… Don Rocco Musolino appoggiava a Minniti che lo ha fatto uscire dal carcere tre giorni prima delle elezioni.
Maturandi 2014: in bocca al lupo Anni dopo c’è chi ancora si sveglia con il terrore per il fastitidico esame di Stato, il 19 Giugno sono iniziate le prove per la maturità. Scriveteci e raccontateci com’è stato il vostro esame I selfie non sono mancati neanche nel giorno di apertura degli esami, e forse solo queste pratiche di autoscatto sono state in grado di smorzare la tensione dei ragazzi, e strappargli un sorriso anche fra quei banchi, posti singolarmente e tristemente in fila indiana. Seguiranno la seconda prova, la tanto temuta terza prova, dove il tempo giocherà a sfavore della miriade di righe bianche da riempire, e poi ci si avvierà al colloquio orale...e quello sarà una soddisfazione, in cui la "maturità" di ciascuno dei candidati emergerà dalla discussione della tematica scelta, ben studiata e approfondita per poi essere sottoposta alla commissione. Antonello Venditti ha lanciato il suo "in bocca al lupo" ai maturandi, dedicandogli la sua famosissima "notte prima degli esami". E forse mai canzone più appropriata di questa, è stata scritta.
Mondo scuola
Unaconvenzione perilrilanciodel museodiNikSpatari
È stato presentato alla Michele Bello “I Care”, il Museo della scuola Parco Nazionale Giuseppe Bombino - rappresenta un'eccellenza del nostro territorio, un vero e proprio parco scientifico all'aperto divenuto formidabile esempio di integrazione tra natura e cultura, tra arte contemporanea e ambiente, grazie al certosino lavoro dei fondatori Nik Spatari e Hiske Maas, profondi conoscitori della nostra montagna.
Si è svolta nell'Aula Magna dell'Istituto Comprensivo “M. Bello - Pedullà - Agnana” di Siderno, il 16 giugno, l'Assemblea dei soci promotori della costituenda Associazione Museo della Scuola - I Care - . L'iniziativa, promossa dal dirigente scolastico Vito Pirruccio, ha visto la presenza di presidi, docenti e personale ATA, in servizio o in pensione, che intendono realizzare, come si legge in una nota diffusa dagli organizzato-
è quello di dimostrare la trasparenza dell'amministrazione da lui guidata. Pasquale Brizzi mal aveva concepito la decisione di sciogliere il consiglio comunale durante il suo mandato. "Con questa azione intendo chiedere e sottolineare la volontà che il mio operato amministrativo, da sempre trasparente ed attuato nel pieno rispetto delle leggi, venga controllato".
La cerimonia
Incoronato di nuovo re Giorgio di Martone
È stato incoronato sabato scorso re Giorgio a Martone alla presenza del giudice Lombardo, del senatore Turano e dell’immancabile e dell’onnipresente, quasi quanto Mario Diano, ministro Lanzetta. È uno degli imperatori più longevi della Locride, in molti hanno tentato di detronizzarlo ma lui è rimasto saldo sulla poltrona e crediamo che dorma con la fascia.
Parco d’Aspromonte
Conservare il patrimonio storico, culturale e artistico. Con queste premesse è stata siglata nei giorni scorsi la convenzione tra l'Ente Parco Nazionale dell'Aspromonte e il Musaba (Parco Museo Laboratorio - area naturale privata protetta che insiste nel Comune di Mammola) con l'obiettivo di mettere in atto interventi sinergici volti al recupero dell'identità aspromontana. «Il Musaba - ha spiegato il Presidente dell'Ente
E' stato rieletto solo di recente, dopo che la sua amministrazione a soli due anni dall'insediamento era stata sciolta per infiltrazioni mafiose, e oggi Pasquale Brizzi chiede, non mancando di sollevare stupore e polemiche, di essere nuovamente sottoposto ad una sorta di commissariamento. Brizzi ha, infatti, scritto al Prefetto Claudio Sammartino chiedendo che siano inviati al Comune quattro unità distaccate. L'obbiettivo,
ri, “l'obiettivo di valorizzare il lavoro di quanti lavorano nelle istituzioni scolastiche e ai quali è affidato il difficile compito di formare le giovani generazioni e la classe dirigente del Paese. Si tratta di riportare al centro del dibattito culturale - prosegue la nota - il ruolo della scuola nella società, mediante un lavoro di ricerca e la creazione di uno spazio museale in grado di documentare il processo di evoluzione delle istituzioni scolastiche dentro il quadro
storico più generale della crescita del Paese”. MUSEO DELLA SCUOLA “I CARE”, inoltre, non solo come luogo espositivo per mettere in mostra la fatica e la gioia del / nel fare scuola, ma come cantiere per far incontrare l'esperienza di ieri con quella di oggi, richiamando in servizio coloro i quali hanno saputo praticare, con l'animo e la mente, l'arte del fare scuola (docenti e per-
sonale scolastico in pensione) e facendoli sentire parte attiva di questo mondo. MUSEO DELLA SCUOLA “I CARE”, infine, che sappia custodire memoria educativa e sia luogo di ricerca innovativa. Gli organizzatori si sono dati appuntamento per il 30 giugno, alle ore 18,00, presso l'Aula Magna “M. Bello”, per dare seguito agli adempimenti amministrativi di costituzione formale dell'Associazione. La riunione è aperta a quanti vogliono dare il contributo per la realizzazione del Museo della Scuola. Per suggellare l'inizio dell'attività è in programma dal 2 al 5 settembre un viaggio-studio a Barbiana. Gli interessati possono contattare, per eventuali adesioni, il preside Vito Pirruccio.
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Virilità degli uomini smarrita PER CHI LA RITROVA, OTTIMA RICOMPENSA In arrivo dall’Ameria il nuovo“mezzo slip” per gli uomini per una vera abbronzatura
SARA JACOPETTA Fin dai tempi dei tempi, l'uomo, in quanto individuo di sesso maschile, è stato associato a quella figura forte, capace, pratica, di saper fare. Dall'era del Neolitico in cui sfamava le tribù andando a caccia di bisonti e fino a qualche anno fa, l'uomo sapeva di uomo: virile e mascolino. Dev'essere successo qualcosa poi, con i bombardamenti ricevuti dai media, in cui tutto si è concentrato sull'esteriorità. Partirei proprio da ora, anno 2014, in cui spopola la moda floreale. Purtroppo non stiamo parlando delle camicie hawaiane che abbiamo visto indosso a qualche belloccio di Beverly Hills, ma parliamo di ragazzi che si presentano al primo appuntamento col la felpa di rose e orchidee, con un numero stampato sopra, tipo giocatore di basket. Allora, caro ragazzo, ti dico che se fossi venuto a prendermi in divisa da calcetto, tutto rosso in viso e con le goccioline di sudore, mi avresti fatto più sangue. Questa dei feromoni, poi, la dovete assolutamente sapere: sono contenuti appunto nel sudore e fungono da potente attrattore sessuale. Per non contare che una donna nella sua frenetica vita si accorge di avere il monociglio nello specchietto retrovisore della macchina ferma al semaforo rosso, mentre qualche (dicesi) uomo ha ben curato quelle due ali di gabbiano sopra gli occhi: il volo avreste dovuto prenderlo voi. I ruoli si sono ribaltati, e non è più la donna che fa aspettare l'uomo sotto casa, che è riuscita in mezz'ora a farsi doccia, capelli, trucco base e rimpiazzata di smalto all'indice scheggiato, ma è lui, che usa il pettine come direttore d'orchestra dei suoi capelli: ciuffo a destra, profilo sinistro; ciuffo a sinistra, profilo destro. Altri vestono fluo che manco se hai bucato sulla 106 alle tre di notte. Altri ancora hanno la manicure perfetta mentre sotto le tue unghie è rimasto il pan grattato della cotoletta. Anche Facebook prova a lanciare messaggi agli uomini, del tipo “Ogni volta che un uomo si rade la barba, muore una farfalla nello stomaco di una donna”, ma subito dopo, vedi in bacheca il selfie di un uomo, e allora ti scoraggi. Ciò non vuol dire che siamo alla ricerca del camionista con la scritta “Franco” illuminata sul parabrezza, fedele cristiano con Santi e Madonne attaccati e tatuati ovunque, che
Ora la moda sexy nudo arriva anche per gli uomini. Ebbene si sta spopolando in America e in Asia un nuovo modello di costume maschile che lascia ben poco all’immaginazione. Certo dimensioni per-
mettendo. Il costume è già in vendita online su e-bay con il nome di “Mens Brief Bikini” anche se per il momento la consegna non è prevista in Italia. Chissà se però la nuova moda non arrivi anche nel bel paese.
‘A prima gotta nigra JE' LATRU MI FARRIA SULU PA GOTTI
C''a prima gotta nigra e 'u suli chi nescìa, stetti sup''a ficara, mamma, pensandu a ttia!
dall'alto del suo autocarro ti urla frasi sconce. Che poi, se l'uomo riuscisse davvero a fare delle cose “da donna”, sarebbe fantastico. Le donne amano vedere gli uomini cucinare o non andare in panico se gli metti tra le braccia un bambino che strilla. Così come amano vederli indaffarati in attività considerate fino a poco tempo fa prettamente mascoline: sistemare lo scarico del lavandino o “salvarti” per strada perché la macchina si è ingolfata. Che poi, il vero dramma, che va oltre l'estetica, risiede in quel famoso primo passo che l'essere maschile spesso e volentieri è incapace di fare. Manco se fosse un bam-
bino che sta imparando a camminare. Quel piede, non lo muove. E lì cade veramente tutto. Donne che si mobilitano per strappare un'uscita e quello che non si sa se non ha compreso o ha un trauma infantile. Donne più gatte morte di felini spiaccicati sull'autostrada che lanciano messaggi che come boomerang tornano immediatamente indietro. Così la donna, stanca e seccata, prende le redini della situazione: organizza un appuntamento, prenota in pizzeria (al ristorante ci vanno solo i ricchi dei film) e ti fa le avances per tutta la cena. Naturalmente, il bacio sotto casa te lo dà lei.
Je' latru mi farrìa pa gotti a minna 'i vacca, nigri e fatti fatti: sarrìa capaci 'i vaju 'i nott'a notti e pamm''i scippu cu tuttu lu latti. (da "'Profondo Sud" - 2004) DDU' PANARA 'I GOTTI
Quant' è bellu mi ncignu la jornata, quandu già arbija e, sup'a 'na ficara, ndaju già perinchjuti ddu' panara 'i gli gotti troiani a mmatinata.' (inedita) Franco Blefari
Bikini e abbronzatura per lei arriva il PerfectTan, il nuovo due pezzi senza laccetti Dopo il mezzo costume maschile arriva anche il Perfect Tan Bikini, il due pezzi che non lascia il segno dell'abbronzatu-
ra.Chissà se il nuovo bikini per un’abbronzatura perfettacomparirà anche sulle spiagge della Locride quest’estate?
Francesco Misitano trionfa al festival canoro “ Notte di note”di Altomonte Dopo il successo della tournèe russa e tanti riconoscimenti colti in giro per l’Italia, Francesco, giovane cantautore bianchese, sorprende ancora il pubblico calabrese guadagnandosi il primo premio al Festival canoro “Notte di note” di Altomonte (CS), grazie ad un suo brano inedito, Salvami, unico inedito presente in gara, brano dove temi quali la voglia di fuga e di taglio con il passato la fanno da padroni. Francesco, elegante interprete e innovatore del genere pop della canzone d’autore italiana, è già stato insignito del primo premio come miglior brano radiofonico al 18° festival dell’Adriatico di San Benedetto del Tronto e annoverando partecipazioni al CET di Mogol, nel 2012, ad Aerea Sanremo, 2013
e al Tour music fest (2012 – 2013). Ancora un riconoscimento per la tua musica. È un punto d’arrivo o di partenza? I premi per le vittorie o anche le delusioni dopo una sconfitta devono servire da stimolo a fare meglio. Quindi gli ultimi riconoscimenti avuti, in questo caso, sono un punto di partenza che, comunque, ti danno quel pizzico di forza in più per andare avanti. Quali progetti discografici hai in cantiere per il futuro? Dopo i primi due album auto-prodotti adesso, insieme alla mia band (I Controtempo), sto lavorando al terzo disco che in realtà sarà una specie di rinascita o “cambiamento” se così lo si vuole chiama-
re. Nuove sonorità accompagneranno i miei nuovi brani inediti dove, me lo auguro, verrà fuori una parte di me diversa e più matura nella scrittura dei testi. Ci sono tournèe in progetto? Non avendo ancora un manager o un’agenzia che organizzi il tutto non posso dare delle date certe. Sicuramente continuerò a fare le mie serate al nord Italia, preferendo Milano come meta principale, dove quest’inverno ho suonato in diversi locali e mi sono creato una buona porzione di fan’s. La porta rimane aperta per un’altra esperienza all’estero. Dopo la Russia ci potrebbero essere altre belle novità in terra straniera. Ti rivedremo a qualche festival?
Dopo la vittoria ad Altomonte tra qualche giorno inizierò a girare un po’ per tutta la Calabria, per prendere parte a diverse manifestazioni dove parteciperò in qualità di ospite. Un consiglio per i giovani artisti calabresi che si affacciano per la prima volta a questo mondo. Non sono ancora in grado di dare dei consigli da prendere alla lettera per altri ragazzi che vorrebbero intraprendere questa carriera. La passione deve essere alla base di tutto. Vi accorgerete che è quello il vostro sogno quando la sera prima di dormire e la mattina appena svegli penserete solo a quello. Antonio Cormaci
GERENZA
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RICORDANDO
In ricordo di Giuseppe Falcone VITO PIRRUCCIO Il 17 giugno scorso il liquido rosso che scorreva in Giuseppe Falcone ha smesso di irrorare di vita il corpo segnato dalla sofferenza e quel cuore e quel cervello che avevamo visto battersi allo spasimo nell'agone politico e culturale della nostra terra si sono consegnati arrendevoli all'unico ostacolo, la morte, che con lui l'ha avuto vinta. Forse, anche, senza combattere; non in linea, quindi, con lo stile dell'uomo che abbiamo conosciuto e apprezzato. La mente che non riesce a governare il corpo è il peggiore alleato dell'uomo nel momento in cui il vigore lascia il posto agli acciacchi degli anni. Un mese fa ho fatto visita al prof. Falcone in clinica e ho avuto la sensazione che avesse da un po' di tempo deposto le armi della vitalità. In quella circostanza aveva solo fugacemente e a denti stretti fatto cenno all'imminente appuntamento elettorale. Il prof. Falcone che si informava sui possibili esiti elettorali non era più il prof. Falcone. Lui che avrebbe tenuto banco per ore nel suo angolo/appuntamento di Piazza San Vittorio era irriconoscibile in quel sussurro informale che chiedeva, solo, notizia del suo parti-
to, il PD. La politica unita alla cultura sono state le due passioni del prof. Giuseppe Falcone. Una passione interscambiabile, senza confini ben definiti, nel pieno stile di quegli intellettuali organici togliattiani che hanno dedicato tutta la loro esistenza politico-culturale al servizio di un'idea, di una causa. Giuseppe Falcone dirigente politico-sindacale, espressione di quella giovane leva togliattiana che segnerà la rinascita politica del PCI e della vita politica del Paese, all'indomani dell'avvento della Repubblica, aveva fin da giovane abbracciato la missione di “dare
voce a chi non ce l'ha”. “Erano gli anni '50” - scrive Tommaso Rossi in Il lungo cammino - Dall'Aspromonte a Strasburgo - Città del Sole “molto tesa fu la lotta dei coloni della Ferdinandea, nel Comune di Pazzano. Lì si era aperta una vertenza che per la durezza dello scontro richiedeva un forte impegno. L'Associazione Contadini era chiamata a sostenere quella lotta. Per oltre due settimane garantimmo la nostra presenza quasi ogni giorno. Per raggiungere la Ferdinandea da Reggio Calabria occorreva fare circa 170 km. Toccava a me partire la mattina presto in lambretta per raggiungere Roccella Jonica. Lì mi attendeva Giuseppe Falcone, un giovane compagno che poi diventerà prestigioso docente di dialettologia italiana presso l'Università di Messina. Fu una vertenza dura e faticosa che contrapponeva i coloni ad una nobildonna che aveva deciso di cacciarli dalle terre che coltivavano. Falcone era l'espressione di una intellettualità che amava sì discutere, partecipare attivamente e con grande rigore a tutti i dibattiti che si svolgevano in Federazione e nella zona jonica, ma nel contempo considerava l'intellettuale in funzione del sostegno e della partecipazione
ai movimenti di lotta che si svolgevano nella realtà concreta della zona jonica”. I suoi contadini sono stati la sua scuola di vita, culturale e materiale. Agli umili dei campi tributava una vera e propria venerazione. Il prof. Falcone, nei suoi monologhi in Piazza San Vittorio, amava rimettere in cattedra nei suoi racconti le gesta di quel popolo, dal quale non proveniva per appartenenza sociale, ma per appartenenza acquisita sul campo. In quegli uomini riconosceva i suoi compagni che avevano alimentato la sua linfa culturale e la sua passione politica. Provava un senso di venerazione, di sincero rispetto. Anche quando si faceva trasportare dall'intemperanza sapeva fermarsi, solo, dinanzi ai suoi contadini e ai compagni che lo avevano segnato nella crescita come uomo-intellettuale. Nell'ultimo viaggio senza ritorno, sono certo, Giuseppe Falcone avrà avuto pensiero per i suoi umili e i suoi compagni con diritto di precedenza su tutto e tutti. Noi, i compagni e gli amici che lo abbiamo conosciuto e apprezzato, gli facciamo ala abbassando i vessilli della lotta. E a pugno chiuso diciamo: “Addio compagno Falcone!”
Scuola primaria Gonia LIBERTÀ E RISPETTO: Lunedì 9 Giugno 2014, si è svolta la festa di fine anno scolastico presso la scuola primaria Gonia. In un pomeriggio caldo, accarezzati da una dolce brezza, i bambini, i genitori, i nonni e gli insegnanti si sono dati appuntamento alle 17,30 nel giardino dell'edificio per festeggiare insieme. È stato un anno ricco di impegni, come non ricordare, tra tutti, ad Ottobre la festa dell'albero con “Il giardino di Alcino”, dove gli alunni di quinta hanno messo a dimora gli alberi e li hanno consegnati come segno di continuità ai bambini dell'ultimo anno della scuola dell'infanzia di Donisi. A Dicembre la partecipazione e l'inaspettata vittoria del primo premio al concorso “Il mio presepe” con il presepe dei profughi, a Maggio l'inaugurazione della Biblioteca dei ragazzi”, in ricordo dell'adorata maestra Giuseppina Malafarina, scomparsa lo scorso anno e per la quale l'affetto è ancora vivo in tutti noi, e il pensionamento della stimata insegnante Carmela Procopio. Un grazie si è levato all'unisono da parte delle famiglie della scuola Gonia per la maestra, la quale è stata per tutti un esempio di
assoluta dedizione verso il proprio lavoro e i propri alunni con i quali ha sempre saputo instaurare un dialogo fatto di pazienza, chiarezza e disponibilità, confrontando le idee e incoraggiandoli a individuare e valorizzare le proprie virtù e pregi, non dimenticando anche di esercitare l'autorevolezza che compete a chi è chiamato ad educare. Noi genitori siamo grati a tutte le insegnanti del plesso Gonia per lo splendido lavoro svolto insieme ai nostri figli e ci auguriamo di continuare a perseguire sempre con ogni sforzo l'unico comune obiettivo e cioè la formazione sana di futuri cittadini. Da parte nostra ci impegneremo ancora di più in quell'incontro educativo che arricchisce entrambi i ruoli, genitori da un lato e maestre dall'altro, e a non assumere l'atteggiamento di spettatori nell'educazione dei nostri figli. Un grazie di cuore va anche alla preside Antonella Borrello per l'encomiabile lavoro svolto quest'anno e soprattutto per la dolcezza con cui si è posta con gli alunni dell'intero istituto e per la sua disponibilità verso i genitori. I genitori della scuola primaria Gonia
due concetti ancora lontani
Un altro femminicidio. Un'altra famiglia sterminata, distrutta. Questa volta il colpevole è stato trovato nel giro di poco tempo, si trattava del marito e padre delle vittime. Le immagini ormai note della coppia felice stridono fortemente con la confessione di un assassino vedovo. Eppure, quelle stesse immagini, foto scattate in quello che dovrebbe essere il giorno più bello della vita, sono la prova che la coesistenza tra amore e morte è più che mai tangibile e reale. Soprattutto, può nascondersi dentro l'animo della persona più insospettabile, una persona “normale”. È il concetto di normalità, associato sanità mentale, quello che viene messo in discussione. Perché risulta ancora inconcepibile che un uomo possa uccidere in una sola volta i figli che esso stesso ha generato, la moglie con la quale poco prima aveva fatto l'amore (?) e poi andare a vedere una partita di calcio come se niente fosse. E sembra che il primo incredulo sia proprio l'autore di questa atrocità, Carlo Lissi, che infatti chiede il massimo della pena. Come se la pena, in certi casi, basti a placare lo sgomento. Come se una punizione possa fare da contrappeso per rimettere in pari la bilancia ormai sfasata sulla quale posano su un piatto la vita e sull'altro la morte,su un piatto l'amore e sull'altro l'odio. Far
SETTIMANALE
giustizia, in certi casi, anche se si impone come un imperativo doveroso, non basta perché sarebbe come gettare della terra secca sul deserto. Il deserto si sconfigge con l'acqua e in certi casi l'acqua corrisponde all'educazione. Perché aldilà di come si concluderà la storia, ormai segnata, di quest'uomo quello che conta è il retaggio culturale di cui è portatore non sano. Ancora una volta, infatti, è l'idea del possesso sull'altra persona che devia i sentimenti e le azioni. L'idea che una donna o dei figli siano, prima che persone, cose di proprietà, cose sulle quali si possa agire impunemente. Si tratta di libertà negata, di totale assenza del concetto di rispetto per l'esistenza altrui, che non può essere nemmeno concepita figuriamoci accettata - senza la presenza dell'amante, del marito, del padre. La società deve farsi carico non tanto del reo,ma di chi queste cose le ascolta, le vede, le subisce tramite i media e i social network e ne è testimone: i ragazzi. È di loro che bisogna preoccuparsi, perché sono loro il discrimine per un futuro migliore. Non possiamo permetterci più che delitti come questi si limitino a scandalizzarci per un attimo mentre svolgiamo le nostre vite; ma siano un allarme, un richiamo all'urgenza di educarci. Katia Candido
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Francesco Guidace, eccelso scrittore delle classi umili e degli affanni più intimi dell'uomo CARLO A. PASCALE Non si sa, qualora accada e accade, perché i grandi si nascondono. Si chiudono in un silenzio che tanto somiglia ad un risoluto disdegno. Amano stare con se stessi, nel silenzio, nella riflessione forse serena, forse abitudinaria, forse ancorata ad una visione più alta di quella comune. Il poeta, lo scrittore, il linguista Francesco Guidace, ottantenne, mente ancora speditamente prolifica, cuore che batte impetuoso, è un esempio limpido e meraviglioso. Pubblica i suoi libri per lasciarli stampati, perché, dice, non vuole essere letto e lusingato da chi non vuole e forse non sa leggere e da chi mostra indifferenza e torce il muso davanti ad un libro di un meridionale, ma forse di ogni libro. Non vuole essere letto da chi si accosta ad un volume con quella sufficienza antipaticamente farisea che finisce poi per tormentarlo o per non raggiungerlo mai. L'avvocato Francesco Guidace, di Benestare, ha pubblicato un Calepino minore, un Vocabolario in dialetto calabrese- quello parlato nella Locride - che raccoglie e salva la lingua dei nostri padri. Una lingua in cu suona la sofferenza, l'arretratezza, l'analfabetismo delle nostre popolazioni. Ma Guidace a quel mondo, non lontano, si è accostato con la devozione del figlio che ama la sua terra e con l'intelligenza di chi si preoccupa di salvare almeno il ricordo di quel mondo contadino ed emarginato, a cui il Linguista concede la palma della sofferenza e la soddisfazione dell'esistenza. Le parole, ricercate e sanate da Guidace allo stesso Guidace non bastano, non affondano la loro forza nella carne della povera gente. E allora con grande umanità ripropone i modi di dire, le cosiddette fraseologie, quei cirri fonici nei quali il suono si carica di umanità. Quella umanità piccola piccola nella quale però brilla una morale “ eroica”,se nel mondo c'è una eroicità a livelli umili e semplici. Ma quel che conta è che nel vocabolario di Guidace, edito da Pancallo, risorge una stirpe umana che quelli del nord chiamano “Terroni”, senza capire che la “terroneria” è ugualmente umanità, anche quando i cattivi la tormentano e i civili la offendono. Quei modi di dire danno modo di cogliere la nativa forza a soffrire degli uomini del Sud, a non smarrirsi, a non perdersi, a fare del sacrificio una bandiera. Va dunque analizzato e studiato il Calepino di Francesco Guidace. Vanno invece letti e assimilati gli scritti poetic i, ne quali la poesia si snoda dall'intreccio empatico che corre tra l'uomo e la natura, tra la realtà e il sogno, tra il dato e l'anelito al nuovo e al misterioso, a ciò che c'è e che si nasconde prima di concedersi agli spiriti più eccelsi e che esplode come canto lirico, come emozione, come oscillazione umana tra ciò che è e ciò che ancora non è o è reticente a mostrarsi. Poi ci sono i racconti tra i più belli che siano stati mai scritti. I protagonisti cono carnefici s aggi di se stessi. Per essere alla loro maniera bruciano la loro vita, soffrono il loro male, meglio la loro devozione, la loro forza costretta a non apparire, a non pretendere, a non esigere alcunché. Scrittore nuovo, profondo, da cui imparare, se mai un giorno i Calabresi imparino ad apprezzare gli uomini illustri di questa terra.
SANITÀ
L’autogol di Sarichiño IL FANTASISTA DELL’ASP 5 o “S
ERCOLE MACRÌ
SARICHIÑO, UNO CON LA TESTA, CHE SECONDO IL SINDACO DI LOCRI NON FA MAI DI TESTA SUA, HA L’INTELLIGENZA DEL FANTASISTA: FA COSE FUORI DAL COMUNE, PALLEGGIA COME IL PIBE DE ORO, MA FA AUTOGOL DA APPLAUSI E DANNI CON LA PALA
copelliti dicet et docet: «La comunità di Siderno ha dimostrato gran maturità e senso di responsabilità dinanzi alla perdita dell’ospedale, pertanto ritengo mio dovere ripagarla con cinque milioni di euro da destinare a teatro e lungomare», affermò, barando dinanzi al defunto, in Rayban neri, l’ex governatore in uno dei giorni di lutto della buonanima dell’Ospedale di Siderno allungando condoglianze. Franco Sarica, uomo del baro, e commissario dell’Asp reggina, succeduto a Sua Sanità Rosanna Squillacioti, ha l’intelligenza del fantasista: fa cose fuori dal comune, palleggia come il Pibe de oro, ma fa autogol da applausi e danni con la pala. Rovesciate, rabone, tacchi, ma è su i colpi di testa che è fenomenale. Sarichiño, uno con la testa, che secondo il sindaco di Locri non fa mai di testa sua, dopo essere stato diffidato dalla Corte dei Conti a non pagare affitti, ha provveduto all’istante. L’assist era perfetto per un’incornata alla città più antipatica ai circoli reggini da quando Scopelliti comanda oltre Reggio. Reggio Calabria, 13/6/2014. Disposizione di Servizio, protocollo numero 89 che annulla la precedente che disponeva tutt’altro prima che Scopelliti fosse trombato dall’urna europea. Protocollo numero 89: ‘Gli uffici del dipartimento di Prevenzione, diversamente dislocati nel territorio del comune di Siderno e
Locri,vengano trasferiti provvisoriamente presso i locali disponibili (lontanissimi dal baricentro della Locride, aggiungiamo noi; inagibili e fatiscenti, secondo la denuncia di Striscia la Notizia) esistenti nella struttura dell’ex Ospedale di Gerace’. O mamma mamma mamma/o mamma mamma mamma/sai perché mi batte il corazon/ ho visto Franco Sarica, ho visto Franco Sarica/ eh, mammà innamorato son, ha intonato drizzando i baffi brindisini il sindaco di Gerace Varacalli di fronte a una miracolo calato dall’alto sul suo paese. Ma a sto fenomeno, oltre che Varacalli, l’ha visto pure il presidente BDE (Organismo deputato a pagare i fornitori) avvocato Punturieri, e l’ha ammonito a denti stretti in Commissione Speciale più o meno così: «Tu hai in cassa quasi 200 milioni di euro di fondi europei che lo Stato ti ha mandato per pagare i creditori di titoli esecutivi per i debiti accumulati, dal 2001 al 2008 per la fornitura di beni e servizi, dall’Asp 5. Perché cavolo non paghi se le pesetas ce l’hai, perché la tua Asp non fa i provvedimenti. Qui si rischia tra interessi enormi e spese legali un crack nel segno dell’irresponsabilità e dell’incapacità. Il governo rivorrà indietro i soldi, non ci vuole molto, i soldi ci sono, ancora per poco, è solo un passaggio semplice, elementare». Avvocato Punturieri, la prego, elementare a Sarica, lei mi delude. Lui è un fantasista, gli piace rischiare di tasca propria, lui è uno di quelli che mentre la casa sta crollando si
preoccupa della tegola. Ha classe, gioca d’effetto. E non così. La sindrome degli effetti speciali di Sarichiño complicherà la vita alla signora Maria titolare del Market di Grotteria che con il pulmann della Federico scendeva a Siderno per sbrigare la sua pratica al dipartimento e dopo un’ora risaliva. Da oggi in poi, 3600 signore Maria, dovranno chiedere un favore, un passaggio per scalare i tornanti dove osano gli sparvieri e i fantasisti. Ma Franco Sarica, nonostante non paghi i titoli esecutivi 2001-2008 ai fornitori di beni e servizi, titoli che maturano decine e decine di milioni di interessi, nonostante non gliene freghi nulla della signora Maria, ha il dovere di risparmiare quei 150 mila euro che la sanità reggina paga a un privato che affitta a Siderno i locali al Dipartimento di prevenzione. Bene e giusto, signora Maria, spero sia d’accordo con me. Anche a Siderno, signora Maria, ci sono dei locali aggratis, solo che rispetto a quelli esistenti a Gerace sono agibili, nuovi, raggiungibilissimi. Sono quelli dell’ex Ospedale, oggi Casa della Salute. Ma il fantasista dell’Asp ha agito di fretta, subito dopo le europee, per fregare quella città di ventimila abitanti adatta come nessun altra al grande falò. Reggio vuole bruciare Siderno, mia cara signora.
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Dipartimento di Prevenzione da Siderno a Gerace: Il commissario dell’Asp 5 ha una missione precisa: Reggio gli ha ordinato di bruciare la città“nemica”
L’INTERVENTO DI GIOVANNI CALABRESE DURANTE I CONSIGLI COMUNALI RIUNITI DI GIOVEDÌ SERA
L
GIÙ LE MANI DALL’OSPEDALE e criticità della sanità della locride e dell'ospedale unico della locride, sono state questa sera al centro del Consiglio comunale straordinario aperto a cui hanno partecipato numerosi consiglieri regionali e provinciali e tutti i Sindaci del comprensorio. La piazza non era particolarmente gremita di pubblico anche se la seduta è stata integralmente trasmessa in diretta tv dall'emittente Telemia. Nel suo intervento finale il Sindaco di Locri, Giovanni Calabrese, vero organizzatore della manifestazione denominata “giù le mani dall'Ospedale”, si è scagliato non tanto contro l'attuale dirigente Franco Sarica ma contro l'ex manager dell'ASP 5 di Reggio Calabria, Rosanna Squillacioti additandola come una delle responsabili dello sfascio della sanità della Locride. Si è quindi rivolto ai consiglieri regionali rimproverandoli del fatto che sulla sanità e sui problemi della locride sono stati tutti "muti". Calabrese, sulla sanità, ha promesso una battaglia fino alla morte. Poi, rivolgendosi all'assente Sarica, che nei giorni scorsi aveva promesso di venire a Locri ogni martedì, che la battaglia sull'Ospedale non terminerà con questo consiglio comunale ma si andrà avanti ad oltranza, con tante altre iniziative. "Hanno cercato di intimidire la nostra commissione sanitaria comunale ma non ci riusciranno"- ha detto Calabrese - e poi non sono mancati neanche "strali" contro il sindaco di Gerace, Giuseppe Varacalli che si è detto felice che il dipartimento di prevenzione sia stato trasferito da Siderno a Gerace.”Non si può penalizzare ancora una volta la città di
Siderno- ha dichiarato Calabrese- che in passato ha già dovuto subire la chiusura dell'Ospedale con rispettoso silenzio". "Hanno dovuto accettare passivamente anche la presa in giro di dover osservare una diapositiva dove si illustravano i contenuti della nuova Casa della salute, una pura invenzione che certamente è servita per calmare la cittadinanza". "La sede di Gerace per lo spostamento del dipartimento di prevenzione non può considerarsi idonea, in quanto quella sede appare disagiata e non idonea se non verranno effettuati opportuni investimenti". "Gerace rappresenta l'emblema dello sfascio della sanità calabrese". "Miliardi di vecchie lire buttati al vento senza nessuna utilità" . "Vogliamo l'ospedale “spoke”, accettiamo di essere ospedale “spoke” ma pretendiamo di avere reparti adeguati, dignitosi, con numero di posti letto congrui (432 e non 221) ed qui che vogliamo intraprendere la lotta al fianco di medici e paramedici che possano contribuire ad elevare la qualità dell'offerta sanitaria sul nostro territorio". "Questa non è la battaglia di Giovanni Calabrese ma è la battaglia di tutti i cittadini, dei sindaci, del territorio e posso garantire che anche l'assemblea dei sindaci su questo argomento resterà compatta". "Noi tutti- ha concluso Calabrese- rivendichiamo dignità per il presidio ospedalieri di Locri anche a tutela di tutte quelle professionalità che operano all'interno". La pioggia battente ha costretto tutti quanti a spostare la seduta consiliare all'interno dell'attigua "Casa della Cultura" dove è stato letto il documento finale, con la proposta finale, che è stato sottoposto all'attenzione di tutti i Sindaci e di cui daremo contezza domani
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L’OPINIONE
Agitare non è cambiare N
ILARIO AMMENDOLIA el comprensorio Jonico c’è una forte necessità di cambiare le cose. I sindaci della Locride o alcuni di loro hanno chiesto al dottor Franco Sarica, responsabile dell’Asp di Reggio Calabria, l’autorizzazione per una riunione congiunta dei consigli comunali del territorio in uno degli spazi antistante l’ospedale di Locri per discutere delle criticità della sanità nella zona Jonica. . Autorizzazione negata. A mio sommesso parere, il responsabile ASP non si sarebbe mai permesso di negare tale spazio se i sindaci fossero stati determinati, uniti e credibili. Aggiungo ancora: Sarica avrebbe avuto un’ atteggiamento diverso se l’assemblea dei sindaci della ASP reggina avesse semplicemente esercitato il proprio ruolo in seno alla stessa. Infatti, l’assemblea dei sindaci della provincia, per statuto, approva il bilancio aziendale e le linee programmatiche. Se non viene convocata può sempre autoconvocarsi. Nel suo intervento il sindaco di Gerace- non so bene a quale titolosembrava più espressione del management aziendale che un rappresentante dei Comuni. Infine, una assemblea di eletti che si rispetti, una volta chiesti gli spazi all’interno dell’ospedale, non avrebbe dovuto ripiegare in maniera mansueta sul largo antistante il municipio di Locri. Ci sono sfide democratiche che una volta lanciate bisogna portarle sino alle giuste conseguenze. C’è una dignità delle Istituzioni democratiche che non può essere avvilita impunemente. Al metodo si aggiunge il merito: manca il governo regionale e quel che resta di esso è una sconclusionata legione in marcia verso le prossime elezioni. Infatti molti interventi avevano lo sguardo rivolto più alla prossima scadenza elettorale piuttosto che all’ospedale. Infine, manva un’ interlocutore credibile ed autorevole, ne consegue il rischio che tutto si fermi alla mera agitazione verbale. Questo nonostante la generosità personale di chi, incominciando da Gianni Calabrese, s’è speso per la riuscita dell’iniziativa. In questi anni in una Calabria che ha rispedito indietro fondi colossali dell’Unione Europea, la Locride ha perso treni, scuole, posti letto in ospedale,uffici postali, posti nella forestazione, possibilità di lavoro nella pubblica amministrazione, occasioni di lavoro nell’agricoltura e nell’artigianato e cento altre cose ancora. Le responsabilità non sono dell’uomo nero che congiura contro la Locride.. Questa è una colossale sciocchezza. L’osanna a Scopelliti non può tramutarsi impunemente in “crucifiggi”. E’immorale prima che inutile. La politica ha le sue leggi. In questi anni in Calabria è prevalsa una pessima politica inefficiente, asfittica e clientelare che si è sempre coniugata con quella di un diffuso notabilato locale. Lo sfascio generale ha avuto un suo rovinoso riverbero
sulla sanità. Nella Locride manca una Politica e s’è rinnegato un “Progetto”. Questo è il punto centrale che si può rimuovere così come è stato fatto giovedì sera ma da cui non si può sfuggire. Nel 2011 avevamo istituito un “tavolo regionale permanente” e l’impegno che la manager dell’ASP (dott.ssa Squillacioti )sarebbe stata a Locri con scadenza settimanale per verificare l’attuazione degli impegni assunti. Qualcuno dovrebbe spiegare perché si sono fatti cadere quagli impegni senza dire una parola. La classe dirigente non può giocare solo di rimessa altrimenti è votata alla sconfitta. Oggi, per dirla con Pirandello: ognuno recita a soggetto. Mentre si discute di sanità c’è chi propone di recitare la solita giaculatoria sui trasporti e , in questo clima, qualcuno potrebbe legittimamente proporre una discussione sulla tutela del maiale nero o della foca monaca. In mancanza di punti cardinali ognuno si inventa la direzione da prendere. Giovedì sera nel piazzale antistante il municipio di Locri si notava tantissima buona volontà ma nessuna strategia politica, nessuna piattaforma rivendicativa mentre non si individuava la “controparte”. Non è mai stato e comunque non è più tempo per notabili ed ancor meno è tempo di inutili scontri personali . Lo “scaincamento” di “regali” che piovono dall’alto o di protettori è finito. E’ il tempo della “Politica”; anzi è di un progetto politico e di una lotta piena di passione e di slancio ideale. Questo attualmente manca e ciò rappresenta il nodo fondamentale che bisogna sciogliere, altrimenti, si accendono solo fuochi fatui che possono appagare l’oggi ma sono senza domani.
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Ps. Un appunto per gli eletti ad ogni livello compresi i commissari antimafia di Ardore: sono stati bloccati i cantieri della 106 tra Locri ed Ardore, nonostante gli espropri siano già stati regolarmente pagati, nonostante la disponibilità della progettazione esecutiva e mentre la ditta originariamente aggiudicataria dell’appalto è ancora attiva. Logica e buon senso vorrebbero che i lavori si completassero, anche perché quando si riprenderanno i costi saranno decisamente lievitati. La pedemontana Silo – Gerace che pure era nel progetto d’urto della Locride non viene riproposta a nessun livello. Una riflessione bisognerebbe farla.
Tutto pronto per l’infiorata di Monasterace La PRO LOCO “IL TEMPIO”, sensibile alle antiche tradizioni e decisa a mantenerle vive, ripropone anche quest'anno la tradizionale Infiorata, giunta alla nona edizione: un appuntamento annuale fisso, tanto atteso sia dai cittadini di Monasterace che dai numerosi visitatori che da ogni parte
della Provincia di Reggio Calabria e di Catanzaro giungono nella nostra cittadina Jonica per ammirare i quadri pittorici realizzati con i colori caldi e vivi dei fiori prodotti dalle aziende florovivaistiche del territorio. I preparati iniziano già dal mese di maggio e con l'impegno di tutti, con la collaborazione
di tutta la cittadinanza, dei ragazzi dell'Oratorio Don Bosco, dei soci, delle diverse associazioni, con grande fatica ma anche con tanta gioia, ci si prepara ad organizzare tutto nei minimi dettagli. Il rito dell'Infiorata a Monasterace è un evento unico: atto di amore collettivo, rap-
porto speciale con fiori, colori, profumi, magia di ritrovarsi insieme. Tutta la collettività è coinvolta: prima nella raccolta dei fiori, poi nella fase dello speluccamento, infine nella “infioratura dei quadri” durante le due “notti dei fiori”, fase che terminerà la domenica mattina quando i
capolavori d'arte potranno essere ammirati nel loro splendore. Anche in questa edizione si è deciso di utilizzare la tecnica mista: ai fiori si associano i semi (orzo, riso, avena) colorati con diverse tecniche sulla base di esigenze cromatiche del quadro.
CULTURA E SOCIETÀ
Cinzia Laganà, una pittrice tra sogno e realtà Cinzia è una giovane studentessa di Architettura presso la Mediterranea di Reggio Calabria, con una grandissima passione per l’arte ed una straordinaria perizia nella pittura che la rende, nel suo piccolo, un grande orgoglio reggino. Con lei abbiamo parlato di tutto, di sogni ma anche di realtà. Che cos’è per te l’art ? E cosa significa vivere d’arte oggi? Come esseri umani su questa Terra percepiamo le leggi fondamentali e meravigliose che, in qualche
La pittura è per me espressione di libertà intellettuale, spirituale e personale attraverso l’uso del colore che fluisce in pennellate dirette e forme curve , quasi infinite, o forme geometriche pure per dare spazio ad una dimensione interiore , che generalmente rimane celata, nell’inconscio, vittima dei continui condizionamenti che il mondo esterno impone fin dalla nascita. Tra gli artisti che ho sempre ammirato vi è Vincent Van Gogh, personalità pubblicizzata (chi non ha una stampa dei girasoli in casa) , ma a mio parere poco conosciuta e compresa ai giorni nostri, come ai suoi tempi. Leggendo le lettere che scrisse al fratello Theo, osservando e studiando i suoi dipinti ho trovato grande ispirazione nella poesia che caratterizza l’animo di questo immenso artista, inquieto, generoso e coraggioso al limite della follia, coerente e passionale, una sognatore come pochi nella storia dell’arte. Quando hai cominciato a dipingere? Sono nata e cresciuta in un luogo in parte incontaminato, ricco di una natura straordinaria, fonte di ispirazione e benessere spirituale. Ricordo da bambina, trascorrevo intere giornate a disegnare in casa o immersa tra gli alberi ed i fiori. All’interno di questo ambiente quasi ovattato ho iniziato a manifestare molto presto un interesse ed un amore per l’arte e la sua storia, per il disegno dal vero ed il linguaggio figurativo, all’interno di un nucleo familiare libero. Mi sono accostata materialmente alla pittura durante il periodo dell’adolescenza, quando in me nasceva una maggiore consapevolezza e la voglia di ricercare e approfondire un personale e più intenso linguaggio espressivo. Qual è la situazione artistica a Reggio Calabria, a livello di intrattenimento? (musei, mostre, etc..).Cosa
Sempre eccessivo, anarchico e con un fascino un po’tamarro,durante la presentazione a Siderno abbiamo conosciuto un’artista che ama la musica e il buon vino. . .
Pe
Cinzia Laganà, una pittrice tra sogno e realtà modo, ci governano ed allo stesso tempo caratterizzano l’intero sistema universale Ma, a mio parere, vi sono manifestazioni della Natura, come l’Arte, a noi ignote, di per sé affascinanti, legate a ciò che io definisco come “spirituale” o “ultraterreno”, che accompagnano la nostra esistenza e per cui forse non è necessario dare delle risposte, quando basta abbandonarsi ad esse, lasciarsi “trasportare”, per coglierle ed assaporarle nella loro incredibile bellezza. L’arte è espressione innata di bellezza, libertà e creatività, quest’ultima definita da Lao Tzu come : “ wei, wu, wei”, ovvero, non agire, permettere che qualcosa accada. In un mondo dove regna sovrano il Dio denaro, dove l’arte diviene prodotto di scambio all’interno di un mercato globalizzato, dominato dall’apparenza e dalla competitività, per me vivere d’arte oggi significa poter creare “un’isola felice”, per mantenere ancora intatta e viva quella parte naturale e libera che la società ci impone di accantonare. In un modo del tutto personale ed indipendente cerco di approfondire una ricerca interiore e di espressione spirituale-artistica. Parlando della tua pittura in particolar modo: qualche segno particolare? A chi ti ispiri?
si può fare per migliorare la fruizione artistica a Reggio? Reggio Calabria è luogo dove oggi i cittadini si trovano a dover affrontare serie problematiche, a mio parere vi sono forti potenzialità inespresse e la classe politica dirigente dovrebbe impegnarsi maggiormente, in primis, per migliorare una situazione degradante rispetto alla qualità della vita delle persone, in ogni settore ,compreso quello dell’arte, e la sua stessa fruizione. Allo stesso tempo, nelle scuole come nelle università, è necessario il ravvivarsi del dibattito culturale ed artistico. A livello di intrattenimento, un sito importante rimane in ogni caso il Museo Archeologico Nazionale, restaurato da poco, dove vengono ospitate esposizioni temporanee e permanenti di ottimo livello. Quali aspettative per il tuo futuro? Di poter continuare a studiare e lavorare nella mia terra, sia come futuro architetto che come artista, anche se al momento la realtà e la situazione politica, economica e sociale della Calabria soprattutto, come del resto del paese, costringe tantissimi giovani ad emigrare , alla ricerca di nuove possibilità ,di un confronto culturale più ampio, per cercare occupazione, nella speranza di andare avanti in fondo, e di farsi strada nella società con dignità ed impegno. L’opera alla quale sei più affezionata? “Aborto”, opera che segna il passaggio da una pittura che descrive ciò che effettivamente mi circonda , ad un primissimo embrione espressivo di altre possibili realtà. Antonio Cormaci
“Premio Pasquino Crupi per la Letteratura” Da questo anno L viene istituito il premio letterario dedicato a Pasquino Crupi
e ragioni di questo Premio sono tante, fra le prime il sentimento d'affetto e di stima che nutrivo per “il Professore”, come era chiamato da tutti e come era giusto che fosse per uno scrittore, saggista, critico, storico, meridionalista. L'altra ragione, senz'altro più importante della nostalgia e dello scoramento personali, che ti avvolgono al pensiero di chi non c'è più, è la grande volontà di non dimenticare e di perpetuare il ricordo sia per i contemporanei che per mille motivi non hanno avuto l'opportunità di conoscerlo, sia per le più giovani generazioni future. È questo il senso del “Premio Pasquino Crupi per la Letteratura” consegna di un solo premio
Questa tecnica crea effetti di basso e altorilievo di grande suggestione e permette di avere più sfumature e dettagli. I quadri vengono “ incorniciati” con bordure costituite da strisce di erbetta coltivata. Nelle due corsie di via Caduti senza Croce si snodano dieci quadri che evidenziano una particolare simmetria per quanto concerne i soggetti rappresentati; le loro dimensioni sono metri 3 per 6 ; gli interspazzi vengono ricoperti con motivi decorativi. Di fronte all'altare sorge
C
PeppeVoltarelli uno spettacolo di ribelle
anche un tappeto di m. 4 x 2, realizzato dai bambini. La parte iniziale dei tappeti in via caduti senza croce è dedicata al caro Don Fabio, sacerdote per sette anni presso la nostra comunità, scomparso pochi mesi fa. Via Giorgio Papaleo è infiorata con un tappeto lungo circa 25 metri per 4, che ripropone tutti i simboli eucaristici. A Monasterace l'Infiorata non è solo folclore e turismo, ma una forma di cammino spirituale, omaggio collettivo di fede, strettamente collegata alla celebrazione
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hitarra in mano, non c'è altro modo di immaginarlo. Come dal barbiere sotto l'ufficio in cui è andato per tagliare i capelli e ha improvvisato un concertino. Lui, le sue scarpe squadrate, le sue camicie attillate dai colori sgargianti. Peppe Voltarelli è un cantante, un musicista e un chiacchierone. Quanto gli piace parlare. Lo ha dimostrato anche durante la presentazione del suo romanzo cantato e suonato Il caciocavallo di bronzo e anche del suo ultimo disco Lamentarsi come ipotesi. Ma lui può permettersi risposte di venti minuti, non annoia, affascina. Il cantante di Mirto Crosia a Siderno alla Libreria Mondadori il 12 Giugno ha parlato della sua Calabria, della musica e del suo girovagare cantando. La serata è stata organizzata dal nostro settimanale, dalla libreria Mondadori e dall'Associazione amici del libro e della biblioteca. Con il suo fare informale, il suo sorriso e quel tocco di tamarro, ma buono, che ci sta, ha intrattenuto i presenti. La libreria doveva chiudere ma lui era ancora sul suo sgabello a suonare per il pubblico. Il centro commerciale si spegneva e lui firmava le copie dei libri arricchendoli di dediche personalizzate. Parlava con le persone, era curioso delle loro vite, delle impressioni e delle loro idee. Non si è risparmiato Voltarelli. È uno degli artisti più irriverenti e ribelli, anche più sfacciato. E il suo libro rispecchia lui, è un lungo monologo sui problemi, le bellezze, i misteri e le consuetudini calabresi, il tutto vissuto attraverso i ricordi di Peppe. Con il suo sguardo scanzonato e le sue ramanzine strafottenti ci conduce nella sua Calabria, dai banchi di scuola alle feste di paese, dai comizi elettorali alle trasferte canadesi e tedesche. E al centro sempre lui e la sua musica. Un viaggio tra strofe e paragrafi per mostrare a tutti il mondo del ribelle di Mirto che vede in un piccolo bar di provincia un'opera d'arte e nel suo gestore un teatrante poliglotta. Vede i calabresi in trasferta come dei camaleonti. E che legge la vita da indipendente, un anarchico di strada si definisce e il libro lo rispecchia. In toto. E dopo la presentazione Peppe ha passato la serata a cantare in una piccola associazione di Locri. Tre ore di concerto, aggratis. Uno spettacolo. E lui che con solo chitarra e voce sembrava avere un'orchestra. Sergio Endrigo, Luigi Tenco, Domenico Modugno e canzoni di resistenza e anarchia. E nonostante le richieste moleste e i tentativi di usarlo come un jukebox, lui suonava e cantava spensierato e un po' assonnato. Innamorato della musica e del buon vino. Eleonora Aragona photo Stefania Azzurra Gitto
annuale, che il Circolo Ellade, pur nelle sue dimensioni operative limitate, con modestia, ma con dignità e impegno civile ha voluto istituire. Il Professore Pasquino Crupi, oltre ad essere quel grande uomo che ha dimostrato di essere, era un amico sempre presente, nelle mie difficoltà perenni nel realizzare il Premio Pericle, che tuttavia è giunto al ventisettesimo anno. Pasquino Crupi mi è stato sempre vicino con suggerimenti preziosi sulla validità dei personaggi che dovevano essere selezionati per ricevere il Premio “Ellade”, o “Gino Gullace” o il “Pericle d'Oro”. È stato lui stesso premiato col il Premio Ellade che di anno in anno viene assegnato, “per attività diverse dall'anno in corso”, nel millenovecentonovantotto, con la seguente motivazione: “ Per aver impiegato con successo le sue
energie e la sua intelligenza nella ricerca sulla letteratura calabrese, delineando nuovi orizzonti nella comprensione delle tradizioni culturali, regionali e italiane ; per le sue qualità umane di perseveranza, coraggio e generosa dedizione che lo accompagnano nella professione di ricercatore e di intellettuale impegnato nella rinascita culturale della Calabria.” E stato sempre accanto, a noi presentando con successo nel corso della manifestazione del Premio Pericle, il Libro dell'anno selezionato. La sua presentazione era sempre un racconto, una scoperta, una storia affascinante, che incantava il pubblico, creando un'armonia fra se stesso, il libro, che brillava dalla copertina al contenuto, e la piazza gremita. Domenico Savica
Cristiana del Corpus Domini con la processione del S.S. Sacramento dove emerge chiaramente lo spirito religioso. L'aspetto di maggior rilievo di tale iniziativa è quello della sincera collaborazione tra centinaia di persone che per un certo periodo si trovano a lavorare insieme con spirito di sacrificio, altruismo e sincerità d'animo: è in questi momenti che Monasterace si riscopre comunità. Dai fiori dunque la speranza di una vita in società migliore.
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ARTE E DINTORNI di Domenico Spanò
Personale di andrea canale: “visioni d'estate”a reggio calabria Continuano le rassegne di arte nella città reggina, mentre la stagione estiva prende il largo su tutta la costa calabrese ad inaugurarne l'arrivo ecco proprio la personale “Visioni d'estate” dell'artista Andrea Canale, il 21 giugno 2014 alle ore 19,00 presso la Galleria d'Arte Toma di Reggio Calabria. Il pittore calabrese ripercorre in modo poetico e con stile originale i luoghi dell'estate e quale migliore ispirazione se non le spiagge del litorale jonico e tirrenico della bella Regione?? Gli scenari di balneazione del reggino, il bellissimo lungomare di Reggio (decantato anche da Gabriele D'Annunzio come: “ il Km più bello d'Italia”), la gente e i bambini immersi in momenti di relax e di freschezza; gli scorci delle cittadine riversate sulla costa dove a farne da padroni sono gli scorci ispirati a Scilla, Chianalea, I suoi dipinti, dal cromatismo squillante, riescono a farci immergere visivamente nelle atmosfere estive, respirare la brezza marina nelle prime ore del mattino, evocando il ricordo dei giochi dei bambini e la contagiosa allegria dei ragazzi sulla spiaggia, rappresentando paesaggi della sua terra e suggestioni in riva al mare. Particolari Emozioni e continue “visioni” che si svelano tela dopo tela viaggiando tra panorami e scorci familiari in cui ognuno può ritrovarsi e rivivere momenti della propria vita nel lungo ad intenso legame tra la gente e il proprio mare. La Mostra sarà aperta ad ingresso gratuito dal lunedì al sabato dalle 9,00 alle 13,00 e dalle 17,00 alle 20,30 (chiuso domenica e lunedì mattina) e si concluderà il 12 luglio 2014. Andrea Canale nasce a Reggio Calabria nel 1962. Compie studi artistici diplomandosi presso il Liceo Artistico “Mattia Preti” di Reggio Calabria. Medico, specialista in oncologia ed in psichiatria. Appassionato di disegno fin dalla fanciullezza, ha coltivato nel tempo questa sua attitudine dipingendo da autodidatta i scenari naturalistici della sua terra nella quale egli stesso ha vissuto, ricordando la sua fanciullezza spensierata durante le vacanze estive. Attratto dal figurativo e dall'arte classica si interessa alle antiche tecniche pittoriche maturando il desiderio di perfezionare il suo percorso artistico sperimentando personalmente tecniche miste. Nel gennaio del 2012 ha presentato presso la Sala Mostre del Palazzo Storico della Provincia di Reggio Calabria la Mostra Personale“Lo cunto de' li cunti”, una raccolta di olii su tela ispirati alle favole classiche a totale ispirazione popolare. Ha partecipato come relatore al Seminario “Medioevo fantastico: la favola tra immagini e metodologia didattica” tenutosi presso l'Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria; gli atti del seminario sono stati pubblicati in un volume dalla Kaleidon Editrice. Presso la Galleria d'Arte Toma di Reggio Calabria ha presentato, nel luglio del 2012, la Mostra Personale“Alchimie di Luce”. Una sua Personale è stata ospitata nel luglio del 2013 a Palazzo Tribuna, sede del Muse Civico Archeologico della città di Gerace.
RUBRICHE
CARTOLINE MERIDIONALI
di Antonio Calabrò
Luna Rossa di Giugno Non è timida; e neanche si vergogna. Non è comunista, non è garibaldina, non è neanche per gli innamorati, per i tori o i toreri; è la luna di tutti i giorni, che a volte audacemente sottrae le vesti alla Dea del Crepuscolo e le indossa. Le scrivono canzoni, poesie, le inviano raffiche di baci e richieste d’amore, questi strani esseri che popolano il pianeta sotto, convinti della sua comprensione. Lei vezzosa si specchia nello Jonio, sorride di sfuggita, e se ne va.
Pillole
Naturopatiche
A cura di: Patrizia Pellegrini Naturopata Bioterapia Nutrizionale® Presidente Associazione Culturale Tone www.associazione-tone.it associazione.tone@gmail.com
La Salute inTavola ti fa Bella “La salute ti fa bella” i segreti per essere sempre al top con l'aiuto della tavola.
"La bellezza risiede in un corpo sano, ed è possibile tenerlo in forma solo se si è attenti alla salute dell'organismo". Sarà per questo che nei buffet vanno a ruba fragole, cipolle crude e cotte, pesche bianche e finocchi, alimenti drenanti anti-cellulite… ...ma dobbiamo sapere che i carboidrati, «non favoriscono l'aumento di peso ma, al contrario, facilitano la scomposizione dei grassi. Però devono essere consumati con moderazione e associati in modo furbo in base alle diverse esigenze. Per liberarsi di qualche cm di troppo sulla pancia, se mangi un piatto di pasta o delle patate, non aggiungere altri carboidrati, come frutta o pane. Se invece hai bisogno di energia componi il tuo pasto con un bel piatto di spaghetti e poi una patata fritta, oppure 3 prugne, oppure una bruschetta. Se aggiungi a questo pasto un terzo zucchero, un pezzo di
pizza oppure un dolce, favorisci l'accumulo di grasso sull'addome e l'aumento di peso». Il consumo di pesce è super consigliato, con il suo contenuto di iodio velocizza il metabolismo tiroideo. Frutta e verdura sono necessari perché forniscono le giuste sostanze che aiutano a prevenire i danni che, molto spesso, regimi alimentari seguiti in maniera drastica procurano alla pelle e ai tessuti. Bere acqua in maniera esagerata non risolve il problema della cellulite ma va ad aggravare il lavoro dei reni che invece andrebbe agevolato con alimenti che favoriscono l'eliminazione dei sali responsabili della ritenzione dei liquidi nei tessuti. Evitare alimenti come manzo, funghi, bieta e spinaci cotti, formaggi stagionati e troppi pomodori...la ritenzione è in agguato e il corpo , come una pianta grassa nella stagione calda più che nelle altre, centillina l'acqua e non la cede!
RIVIERA
BLOB
Prove politiche L’ex assessore ed ideatore della Vavalax Siderno, Antonio “biona” Commisso ed il suo gemello Paolo Di Canio. Di Canio ha ereditato dal fratello “biona” un grandissimo talento calcistico e soprattutto ha metabolizzato il suo orientamente politico che spesso manifesta in stile prettamente “british” . Il nostro Paul Di Canio, appare facilmente individuabile, nonostante il colore della maglia. Rossa per l’ex West Ham e rossa per l’amatori Vavalax Siderno, Commisso.
Il borgo, il cui nome deriva dal greco di Calabria Richùdi, ha origini abbastanza antiche. Secondo alcuni studiosi, il termine deriva dal greco Rhogodes che vuol dire pieno di crepacci o da Rhekhodes che sintetizza il concetto di aspro. Nell’idioma neogreco, Roghudi assume il significato di rupestre.
Il tridente scintillante
“Tavolo che vai usanza che trovi” a destra Demetrio Naccari Carlizzi, Giuseppe Campisi e Pasquale Brizzi a sinistra Mimmo Barranca, Elio Bumbaca, Mimmo Catalano e Vincenzo Brullo. Ovviamente il tema principale sono i mondiali di calcio
Einstein-Guido
Tre punte di diamante della nostra bella Siderno: Luigi Brugnano, Dino Alvaro e Mimmo Campo. Un’amicizia che dura da diversi anni che si esprime attraverso un bel sorriso davanti al nostro fotoreporter. Tantissimi saluti
Direttamente dal Punta Stilo di Guardavalle ecco a voi Marco Guido mentre osserva il mito Albert Einstein Franco Blafari nasce a Benestare, in provincia di Reggio Calabria, il 6 novembre 1943. inizia ad occuparsi di tradizioni popolari e pubblica anche sei raccolte di poesie dialettali e due farse carnascialesche, scrive anche commedie dialettali. Conduttore televisivo di successo sulle varie emittenti locali è conosciuto come il sergente Garcia della trasmissione di Rai Uno Affari Tuoi condotta da Paolo Bonolis il 4° concorrente dalla Calabria. Oggi vive in pensione, scrivendo sempre farse, commedie e poesie dialettali.
Palio in avvicinamento Il nostro amico Ivan Leotta scende dalla sua Bivongi con il mezzo alternativo, ecologico e senza consumi. Ivan ha tutta l’aria di essere sereno ed attende l’arrivo dell’estate per entusiasmare i suoi fans nella vicina Stilo, a l l o r q u a n d o parteciperà come fantino alle nuova edizione del Palio di Ribusa.
L’Oroscopone dei corsivi Ariete: La vostra settimana vi porterà ad una fase in cui sarete ossessionati da segrete proiezioni: andrete al cinema tutte le sere di nascosto. Vi sentirete sbattuti di pensieri e problemi come uova al tegamino. Un trigono lucido in Mercurio vi risveglia dagli incubi: qualcuno gli ha dato una pulita col Glassex. Toro: !!!!!!!!!!!!!!
Gemelli: Siete scatenati, nel senso che avete perduto la catena del cancello ed ora non sapete come chiudere il giardino. Avete paura che un estraneo vi entri in casa? Prendete un mastino da guardia. Avete paura del mastino da guardia? Rimanete in casa. Non so se si è capito, ma le stelle vi dicono che per voi è meglio non uscire.
by Giuditta Cancro: È un periodo allegro, in cui vi sentite meno stupidi del solito, oppure in cui i vostri amici vi nascondono la vostra stupidità. Aprite gli occhi, se non ce la fate vuol dire che avete una congiuntivite: consultate un oculista. Avete bisogno di spianarvi la strada: affittate un rullo compressore. Leone: La vostra fama di tirchi non è a repentaglio: dopo che non offrite un caffé da più di un anno vi chiedete come mai nessuno lo offra più a voi. Si vede che avete il prosciutto sugli occhi…peccato, se era pancetta potevate farvi due uova al tegamino. Se a volte dentro vi sentite come di pietra è perché avete digerito male il vostro prosciutto. Vergine: Si racconta che Dracula, dopo aver ucciso i nemici, gli dicesse: “Non state lì impalati!”. E' una vecchia leggenda che potrebbe fare al caso vostro. Non statevene immobili come i boccacci delle spezie in fila sul ripiano. Essere unici è un motivo del quale dovreste essere molto ogoglioni.
SETTIMANALE
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Mastru “Cicciu u barberi” alle prese con il lavaggio di testa del grande Peppe Voltarelli. Dopo l’operazione chirurgica, il grande interprete calabrese, originario di Mirto Crosia, si è esibito in una nuova versione del suo grande successo “il lamentu è un godimentu”per poi recarsi, in versione new look, presso la sala della Mondadori dove ha presentato il suo ultimo lavoro letterario “il caciocavallo di bronzo”.
Silvio e Arturo L’amico Silvio Larosa, ex Sindaco di Canolo ed il presidente del Consorzio di bonifica Arturo Costa. Nuovi progetti in cantiere?
Autoscatto con simpatia: assieme a Rosario Condarcuri, immezzo a noi i nuovi sindaci di Bova, Vincenzo Crupi, figlio di Pasquino, e quello di Palizzi Walter Scerbo. Quando la classe politica ringiovanisce.
Barbie girls Mi...chi sono queste due misteriose ragazze bionde? A chiederselo sono l’amico Filippo Montalto e Vincenzo Scordino
Mastru Filippu
Padre White Che fine ha fatto Padre White? Sembrava si fosse perso ed anche il nostro fotografo stava iniziando a disperarsi poi invece è apparso con la solita simpatia che lo contraddistingue. Crocifisso al collo e foto ritratto con Papa Bergoglio. Padre White, sei il numero 1..a mia mu dici ?
"Quandu u ranu si movia... Teresina chi facia?" Chi si ricorda mastru Filippu "U pisciaturi"?
Trio meraviglioso Dario Marando, Pino Filastro e Mimmo Rulli non si sottraggono al nostro improvvisato fotografo che riesce a beccarli dopo la degustazione di un buon caffè. Forza Locri
Vecchio garofano L’ideologo Saverio Zavettieri, il giornalista Filippo Diano e l’avvocato Pier Paolo Catanzariti. Cosa resterà di quegli anni 80, afferrati e già scivolati via....che tempi quelli del grande partito socialista calabrese.
Bilancia: Se il mondo si avvicina vi lasciate accarezzare, quindi è opportuna una visita al parrucchiere per rivedere la vostra acconciatura. I nati in ottobre sono molto plastici, tanto che potrebbero avvicinarsi ad un cassonetto per la raccolta differenziata ed essere tirati su dal camion tritarifiuti.
Capricorno: Il tempo degli eroismi è finito, non idealizzate personaggi eroici come Ripley: eroicizzarvi con l'eroina può essere psichedelico ma anche pericoloso. Tramonta la fase positiva e inizia un periodo di negazioni, senza contare che siete sommersi dal vostro essudato di narcisismo. Sempre tesi verso l'infinito, provate a studiare i logaritmi.
Scorpione: Siete stufi di essere puri come l'acqua che sgorga dalla roccia, avete voglia di contaminazioni. Sin troppo facile trovarle, andate a casa dell'Acquario. Le onde sono fatte per muoversi, per frangersi, per andare a cercare qualche riva, magari anche lontana. Vi toccherà prendere il brevetto di guardiamarina.
Acquario: Siete in una fase liquida, nel senso che avete contratto una malattia subtropicale che vi farà sudare fino a squagliarvi. Naturalmente amici e parenti vi terranno a debita distanza perché siete contagiosissimi. Solo quelli nati sotto lo Scorpione verranno a farvi visita: almeno avrete le sigarette.
Sagittario: Come siete precisi e maniacali: se prendete le cose alla lettera dovete controllare tutta la vostra corrispondenza da un anno a questa parte. Neanche il vostro psicanalista non saprà che pesci pigliare, perciò potreste pensare di fargli un regalo con un chiletto di alici o di un paio di sgombri.
Pesci: lMercurio fatica a stare tranquillo, questo vuol dire due cose: o avete la pressione ballerina oppure lo sfigmomanometro è rotto. In ogni caso meglio consultare un dottore. Vi guardate allo specchio e non vi sentite all'altezza delle vostre aspirazioni? Forse è per via della vostra ridotta statura?
Smile da Siderno Si avvicina l’estate e c’è tempo per godersi qualche momento di relax. Ecco allora che i nostri amici ne approfittano per concedere un bellissimo sorriso ai nostri lettori.