Riviera nº 25 del 17/06/2018

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IN BREVE

la vetrina

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Il presidente Donald Trump e il leader nordcoreano Kim Jong-un, lo scorso 13 giugno, si sono incontrati presso la “Cappella Singapore”, un resort di lusso sull’isola di Sentosa. Cosa si saranno detti? Lidia Zitara ha provato a immaginarlo.

Quella promessa di Donald a Kim che nessuno ha rivelato Di fronte alla stampa, i due leader si sono stretti la mano. Ma quando si sono ritrovati faccia a faccia il loro dialogo è stato così disteso?

LIDIA ZITARA Kim e Donald parlano tra loro, come si capiscano non si sa: forse hanno ingoiato un Babelfish di “Guida Galattica”, o forse no, forse comunicano col pensiero o magari pensano di capirsi anche se poi non è vero. Comunque sia, non fa molta differenza, perché questo dialogo non si è mai svolto (o sì?) e forse i due non si sono incontrati davvero ed era tutto un Photoshop. - Allora, com’è che hai scelto questo posto, Kim? La “Cappella Singapore”? Vedi che sono già sposato. - E chi ti vuole Donald, è che ho prenotato mesi fa per risparmiare, con Trivago ho speso il 30 per cento in meno. - Tanto tu di tuo non cacci un dollaro, pagano i cittadini di quel paesello che tiranneggi! - Paesello quanto vuoi, ma siamo ben dotati! - Di panza! - Ah, che tu sei magro assai! - Sono più alto e meglio fornito! - Dipende di che attrezzatura parliamo, riguardo a certe cose io sono imbattibile. La mia fama viaggia dalla Groenlandia alla Mongolia! - Che devo sentire! Ma scusa, non vorrei dire, ma tu l’hai vista mia moglie? - Mah, mica niente di che! Certo, sta sempre zitta, il che per una donna è una splendida dote. Eh! Mia sorella! Mia sorella sì che è super! - Eccerto, è lei che comanda la baracca, qui! Perché non c’è? Tappetta è tappetta, però… - Non ti permettere di parlare di mia sorella! - Eeeeh! Manco un siciliano! Era un complimento! E poi lo so che è lei che

fa tutto, mentre tu giochi alla play station. Dovevo parlare con lei non con te, tu non conti niente! - Ti faccio vedere se non conto niente! Con due test atomici fatti in casa sei venuto a baciarmi il sedere, caro mio! Ripetilo che non conto niente! Ora dovrai darmi ciò che ti chiedo per ottenere il mio appoggio e la mia amicizia. - Non posso farlo! Impossibile, è troppo anche per me, perderei tutta la mia faccia, il mio carisma internazionale! - Se non accetti sai come andrà a finire? - Devo pensarci, ma è una cosa troppo enorme… Tutto il mondo mi crederà un pazzo! - Pensaci ma non troppo, il tempo della mia pazienza sta per scadere, e poi devo andare ad allenarmi per i giochi game-olimpici di Kuala-Lumpur, quindi sbrigati! - Ehm, va bene, si può fare, ma non aspettarti troppo. Mi prenderò il mio tempo. - Certo, alla tua età il tempo ci vuole per fare certe cose… - Ah! Ha parlato il nerd con un taglio di capelli da alieno! - Almeno i miei capelli sono capelli veri e sono pure miei. Tu hai le extension! - E tu hai la panza grossa. - E tutto il resto è in proporzione. Tutto, capito? - Credi di farmi paura? Io ho un esercito più grosso! Più grosso, è chiaro? - Va bene, lo farò, ma solo se prometti la smilitarizzazione completa e irreversibile! - A promettere sono bravo: promesso. E ora tocca a te. - Le promesse sono promesse: prometto anche io, così mi prendo l’Oscar per la Pace, alla faccia di Obama! Ai lettori l’ardua sentenza: cosa si saranno promessi Kim e Don? Opzione 1: esiste una registrazione dei servizi segreti coreani in cui Donald canta il “Tuca tuca” imitando Raffaella Carrà. Don ha chiesto la distruzione del file originale Opzione 2: Ivanka ha preso una multa al Photored di Seul e Donald gliela vuole far togliere Opzione 3: hanno deciso dove andrà la Disneyland coreana


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attualità www.larivieraonline.com

SIDERNO

I giornalisti Colombo e Polito dovranno risarcire Fuda per diffamazione I giornalisti Ettore Colombo e Antonio Polito dovranno risarcire il sindaco di Siderno Pietro Fuda per 10mila €. I due, tirati in causa dal senatore, sono stati infatti riconosciuti colpevoli dal Tribunale di Locri dell’accusa di diffamazione a mezzo stampa, perpetrata in seguito alla pubblicazione di un articolo sulla testata “il Nuovo Riformista” nel giugno del 2010. Nel pezzo, infatti, veniva attribuita a Fuda la paternità del comma 1.346 della finanziaria del 2007, ribattezzato per l’occasione “Comma Fuda” e si affermava, anzi, che la carriera politica dell’attuale sindaco di Siderno in seno all’Udeur sarebbe finita in virtù di quell’atto dagli esiti scellerati. L’accusa ha dimostrato ai giudici, raccogliendo anche la testimonianza dell’onorevole Clemente Mastella, che le affermazioni contenute all’interno del passo incriminato erano false, che il “Comma Fuda” era un’invenzione giornalistica e che, anzi, Fuda non aveva mai fatto parte dell’Udeur né aveva visto la sua militanza politica interrotta in seguito a quella presunta scelta errata.

CAULONIA

ATTUALITÀ

GAL “Terre Locridee” Giovani e lavoro, nuovi orizzonti per San Luca

Il Ponte Allaro sorvegliato speciale dopo l’ennesimo cedimento Questa settimana ha destato grande preoccupazione il cedimento di un’altra campata del ponte sul fiume Allaro, che ha provocato il calo verticale della struttura di circa 5 centimetri. La percorribilità del ponte, indispensabile per il collegamento della parte nord e di quella sud del nostro comprensorio, è stata messa fortemente in discussione da utenti e residenti, preoccupati non solo per il sempre più

completo rischio isolamento della Locride proprio a ridosso della stagione estiva, ma anche dall’eventualità che il crollo definitivo della struttura possa determinare evenienze ben più gravi. Immediatamente allertata, l’ANAS ha inviato in loco i suoi tecnici per effettuare dei rilevamenti e verificare la solidità strutturale del ponte, il cui cedimento verso il basso sembrerebbe essere sempre più diretta conseguenza dei lavori effettuati negli scorsi mesi, che hanno previsto lo scavo di diverse buche nel letto della fiumara evidentemente senza che venisse previsto un corretto ripristino del terrapieno. Con un comunicato diffuso a mezzo stampa nella giornata di mercoledì, l’Ente Nazionale delle Strade ha assicurato che il ponte resta percorribile a senso unico alternato e che la situazione continuerà a essere monitorata in attesa che possano finalmente partire i lavori di consolidamento e ripristino della struttura.

Fortemente voluto dal prefetto di Reggio Calabria Michele Di Bari, si terrà a San Luca il settimo workshop organizzato dal GAL “Terre Locridee”, mercoledì 20 giugno, alle ore 17:00, presso il palazzo comunale, dove si parlerà di “Giovani & lavoro, nuovi orizzonti per San Luca”. A San Luca si è arrivati per l’interesse dimostrato verso questo percorso di partecipazione avviato dal GAL da parte del Commissario Prefettizio Salvatore Gullì, che tanto sta facendo per questo paese, e Confindustria Reggio Calabria guidata dal presidente Giuseppe Nucera. Sono loro i protagonisti insieme al presidente del GAL “Terre Locridee” Francesco Macrì dell’organizzazione di questo workshop che porterà finalmente delle proposte lavorative concrete a San Luca, che starà ai giovani riuscire a cogliere. Seguendo la filosofia di questi incontri saranno prospettati agli imprenditori del paese aspromontano e di tutta l’area le opportunità previste nel Piano di Azione Locale finanziato dalla Regione Calabria. Infatti verranno presentati i bandi inviati alla Regione Calabria per l’approvazione e che dovrebbero essere operativi per fine agosto. Una fase importante sarà quella di informare più aziende possibile sulle novità dei finanziamenti che riguardano in questo caso l’agricoltura sociale e le filiere animali e vegetali. I lavori saranno coordinati dal Presidente del GAL “Terre Locridee” Francesco Macrì, a seguire introdurrà il presidente di Confindustria Reggio Calabria Giuseppe Nucera, mentre il commissario prefettizio Salvatore Gullì e il Vescovo della Diocesi LocriGerace Monsignor Francesco Oliva porteranno i saluti. Guido Mignolli, responsabile del Pal

Gelsomini, presenterà il tema del workshop. Dopo la fase di partecipazione aperta al pubblico seguiranno le relazioni del presidente dei Commercialisti della Locride Ettore Lacopo, della professoressa dell’Università “Mediterranea” di Reggio Calabria Michela Mantovani e della referente di Confindustria Mariella Costantino. L’appuntamento successivo si svolgerà a Sant’Ilario dello Ionio, lunedì 25 giugno, alle ore 17:00, presso la sala del palazzo comunale. Il tema sarà: “Una strada per la Locride: Transumanze e sentieri. Rete di percorsi per la fruizione e il contrasto all'abbandono del territorio”.



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IN BREVE L’esito delle Elezioni del 10 giugno ha premiato l’impegno dei sindaci uscenti di Gioiosa Ionica e Locri. Che il risultato bulgaro registrato nei due paesi sia frutto di quanto di buono fatto da Fuda e Calabrese o di una campagna elettorale poco convincente da parte degli avversari Greco e Carabetta, soddisfare le aspettative degli elettori da parte delle nuove giunte non sarà compito facile…

politica

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AMMINISTRATIVE

GIOIOSA ha dimostrato di voler dare fiducia alla promessa di Fuda di ripartire dai problemi irrisolti e di rinnovare l’impegno su politiche di accoglienza e opere pubbliche, che daranno un nuovo volto al paese.

Un rinnovo della fiducia carico di responsabilità a lunga notte elettorale del 10 giugno ha premiato il lavoro dell’Amministrazione uscente sia a Gioiosa Ionica sia a Locri. Il consenso ottenuto dalle compagini guidate rispettivamente da Salvatore Fuda e Giovanni Calabrese, che hanno scelto di ripresentarsi sotto lo stesso simbolo elettorale nel segno di una piena e fiera continuità, ha dimostrato che la cittadinanza, in un caso come nell’altro, ha considerato i risultati ottenuti dalle due amministrazioni di gran lunga più numerosi di qualunque mancanza e, forse, troppo esasperate le critiche di immobilismo e superficialità lanciate durante la campagna elettorale dai rispettivi avversari. In entrambi i paesi l’affluenza si è assestata a livelli molto simili a quelli fatti registrare durante le ultime amministrative, decretando l’intervento del 56,93% di elettori gioiosani e del 65,29% di locresi (in entrambi i casi dati ben più lusinghieri di quelli rilevati in occasione della recente tornata di Elezioni Politiche, a riprova di quanto nei due paesi non si registri tanto una disaffezione alla politica in generale, quanto solo nei confronti di quella nazionale). Ottenendo il 63,39% delle preferenze, la lista “Cambiamo Gioiosa”, guidata dal rieletto sindaco Salvatore Fuda, si assicura l’ingresso in Consiglio Comunale di ben otto candidati (Loredana Calabrò, Giulio Papandrea, Luca Ritorto, Lidia Ritorto, Laura Crimeni, Serena Palermo, Samuel Zenone e Maurizio Zavaglia), lasciando a “Cambiamo Gioiosa” solo quattro posti di minoranza (che saranno occupati dal candidato a sindaco Tito Greco, Domenico Saverino, Maria Aurelia Depino e Antonella Femia). Evidente come la campagna elettorale “d’attacco” di Tito Greco non abbia convinto la cittadinanza, disposta a credere piuttosto nelle politiche messe in campo da Salvatore Fuda, che fin dall’inizio non ha nascosto di voler ripartire dai problemi irrisolti per dedicarsi poi con rinnovata energia ai punti forti della sua precedente azione amministrativa. L’impegno profuso nella valorizzazione delle opere pubbliche, nella prevenzione del dissesto idrogeologico e nelle politiche di accoglienza sono state promosse a pieni voti dagli elettori gioiosani, disposti a dimenticare per qualche ora le difficoltà delle periferie denunciate da Tito Greco e dai suoi con la promessa che l’entrata a regime della differenziata possa finalmente risolvere problemi fino ad oggi atavici. Affidandogli il proprio consenso, Gioiosa ha dimostrato di credere nel sogno di Fuda di una città che dialoga una maniera diretta con le istituzioni sovraordinate e che, nonostante le difficoltà, si dimostra in grado di superare con determinazione le criticità per tornare ad essere un punto di riferimento per le comunità della Valle del Torbido e della Locride. Nonostante il testa a testa raccontato con insistenza da una televisione locale nei giorni precedenti alle elezioni, ancora più netta è stata invece l’affermazione di Giovanni Calabrese a Locri, in grado di rastrellare ben il 68,5% delle preferenze. Il risultato bulgaro ha consentito a “Tutti per Locri” di inserire in Consiglio Comunale ben undici candidati (Raffaele Sainato, Anna Baldessarro, Anna

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Rosa Sofia, Vincenzo Panetta, Giuseppe Fontana, Domenico Maio, Domenica Bumbaca, Roberta Accursi, Pier Emilio Leone, Marco Cavaleri e Gessica Romeo), lasciando così solo cinque scranni liberi agli avversari di “Scelgo Locri” (il candidato a sindaco Vincenzo Carabetta, Michele Ratuis, Anna Garreffa, Sofia Passafaro e Carlo Previte). Gli sforzi della “Grosse koalition” guidata da Carabetta si sono infranti sulla promessa di continuità messa in campo da Calabrese, mostrando quanto i cittadini locresi abbiano “compreso e apprezzato” l’impegno profuso negli ultimi cinque anni. Che il risultato elettorale locrese sia frutto della meritocrazia, anzi, è evidente andando ad analizzare il dettaglio dei voti ottenuti dalle assessore uscenti Baldessarro e Sofia che, date per sconfitte durante la campagna elettorale in virtù della mancanza di appoggio politico di cui avevano invece goduto cinque anni fa, sono risultate, all’esito dello scrutinio, la seconda e la terza candidata più eletta rispettivamente con 861 e 793 voti. Rispondono implicitamente alle critiche di chi afferma che Locri non ha voglia di cambiare, poi, i risultati ottenuti da Roberta Accursi e Marco Cavaleri, due innesti giovani (nel caso di Cavaleri giovanissimi!), sui quali alla vigilia avrebbero puntato in pochi, in grado di condurre una campagna elettorale “educata” e a suo modo ricca di quel romanticismo che solo i ragazzi che vogliono contribuire con

In entrambi i paesi l’affluenza si è assestata a livelli molto simili a quelli fatti registrare durante le ultime Amministrative, decretando l’intervento del 56,93% di elettori gioiosani e del 65,29% di locresi genuinità al cambiamento del proprio paese sono in grado di mettere in campo. Va dato atto alla campagna d’ascolto avviata da “Scelgo Locri” nelle settimane antecedenti alle elezioni di aver portato anche nel paese di Nosside un’idea di partecipazione democratica che solo da pochissimi anni (e in pochi comuni) sta prendendo piede, un presupposto che ci fa immaginare una minoranza attenta alle esigenze dei cittadini e guardiana severa ma corretta dell’azione amministrativa messa in campo della maggioranza. Ciò che invece è mancato all’opposizione, piuttosto, è stato il coraggio di mettersi in gioco fin da subito sui punti concreti del programma elettorale, trasformatosi in un “affanno” sulle questioni irrisolte evidente soprattutto nel testa a testa tra i due aspiranti sindaci andato in scena su TeleMia. Che cosa riservino questi cinque anni a Gioiosa e Locri solo il tempo potrà dirlo. Resta il fatto che le cose da fare sono moltissime e altrettanti sono stati gli impegni presi in queste settimane, ragion per cui, nell’augurare buon lavoro alle amministrazioni Fuda e Calabrese bis, ci sembra giusto ricordare loro che il difficile comincia adesso e che dovranno impegnarsi con la massima serietà per non disattendere la fiducia dei loro cittadini. Jacopo Giuca


Una recente visita a San Luca da parte dello scrittore Roberto Saviano si è rivelata, per un collega, l’occasione perfetta per ritornare su una polemica in realtà risalente a ottobre. Il pessimo tempismo con il quale è stato rispolverato lo scivolone, tuttavia, potrebbe avere grosse ripercussioni sull’intera Locride.

LA COPERTINA

LOCRI ha “compreso e apprezzato” lo sforzo dell’Amministrazione uscente e non ha visto nella bella iniziativa della campagna d’ascolto di “Scelgo Locri” quella marcia in più in grado di cambiare il paese.

ZeroZeroZero = lavoro

Durante un episodio della docu-serie “Kings of Crime” Saviano affermò che a San Luca hanno tutti un tatuaggio distintivo. Niente di più falso, ma l’affermazione è di ottobre, perché tirarla fuori adesso?

Naturale che sui social sia riesplosa la polemica ormai sedatasi da qualche mese. Ma tra poco un’operazione commerciale proprio di Saviano potrebbe trasformarsi in un’occasione di sviluppo per San Luca proprio come accaduto per Africo con “Anime Nere”.

Lo scorso 18 ottobre, sul canale “Nove”, è andato in onda un controverso episodio della docu-serie “King of Crime”, presentata da Roberto Saviano. Nel raccontare la storia della faida di San Luca, lo scrittore di Napoli infarciva di elementi pulp non solo i fatti di cronaca documentati, ma le abitudini dell’intera comunità sanluchese. Rifugiandosi dietro un mai confermato confronto con le forze dell’ordine locali, lo scrittore di “Gomorra” narrava infatti che sarebbe uso della cittadinanza, soprattutto giovane, farsi tatuare sul polso un piccolo scorpione quale segno di appartenenza al paese di Corrado Alvaro che, putacaso, osservato dall’alto, avrebbe proprio la forma del pericoloso artropode. Ora, a parte il fatto che ci vuole una bella dose di fantasia per riconoscere la sagoma di uno scorpione nella disposizione urbanistica di San Luca, l’evidente falso sociale è stato ampiamente dibattuto (e smentito) su social network e giornali nei giorni successivi alla messa in onda dell’episodio, coinvolgendo attivamente la società civile e le autorità sanluchesi in una polemica sgonfiatasi e caduta nel dimenticatoio con il trascorrere del tempo… almeno fino a sabato scorso. Approfittando di una visita di Saviano a San Luca nel pomeriggio di venerdì, infatti, un corrispondente di San Luca ha fatto pubblicare su “Gazzetta del Sud” un articolo nel quale riprendeva la vicenda di “King of Crime” e del tatuaggio a forma di scorpione definendola (giustamente) “un falso inutile e gratuito che ha fatto infuriare il popolo dei social”. A corredo della sua tesi, il collega riportava nel suo articolo le riflessioni di alcuni esponenti della società sanluchese che professavano sacrosanta e argomentata indignazione per quanto affermato durante la trasmissione. Naturale pensare, una volta letto il pezzo, che Saviano, durante la sua ultima visita a San Luca, fosse tornato a bomba sulla questione tatuaggi, eppure, dopo una rapida documentazione, ci siamo resi conto che l’unico articolo ad aver rispolverato la polemica è proprio quello in questione, evenienza che ci fa esprimere delle perplessità sul fine ultimo dell’operazione. Sui social Saviano si è limitato a sfruttare le condizioni in cui versa San Luca (se opportunamente o meno lo lasciamo giudicare a voi) per attaccare l’asse M5S-Lega, reo di aver estromesso gli argomenti “sud” e “mafie” dalla sua controversa agenda di governo. Perché, ci domandiamo, non

commentare questa nuova uscita dello scrittore andando invece a rimestare nel torbido di una descrizione inopportuna risalente, peraltro, a ben otto mesi fa? L’articolo, anzi, finisce con l’alimentare la rabbia dei sanluchesi nei confronti di Saviano in un periodo molto delicato. Proprio questa settimana, infatti, si sono svolti a Bovalino i casting calabresi per le riprese di “ZeroZeroZero”, serie televisiva di Stefano Sollima tratta dal romanzo inchiesta sul traffico di cocaina pubblicato dal giornalista e scrittore napoletano nel 2013. L’importanza di questa serie, che spera di ricalcare il successo ottenuto negli anni da “Gomorra” (utilizzandone, peraltro, lo stesso regista), risiede per il nostro territorio nel fatto che dovrebbe finalmente portare una tanto auspicata grande produzione cinematografica nella Locride, considerato che parte delle riprese saranno effettuate a Polsi e che si parla con insistenza di una bella fetta di fondi da destinare alle nostre maestranze esattamente come accaduto con Africo all’epoca di “Anime Nere”. Dopo aver perso le occasioni di “Tutti i soldi del mondo” e “Trust” e aver avuto solo un parziale riscatto con “Il miracolo”, “ZeroZeroZero” pare insomma la più ghiotta occasione per la Locride di divenire terra fertile alla cinematografia, operazione che potrebbe tuttavia morire sul nascere qualora qualcuno, indispettito dall’immagine poco lusinghiera di San Luca che Saviano ha trasmesso all’Italia e alimentato dalla ciclica ripresa del suo scivolone sui giornali, decidesse di boicottare in qualunque modo le riprese dando alla stampa nazionale l’occasione perfetta per annunciare che “i clan non vogliono le produzioni cinematografiche a San Luca”. Considerata la facilità con la quale si punta il dito contro il nostro comprensorio, infatti, (come dimenticare che l’assassinio di Ernesto Ienco per mano della moglie e del suo amante venne bollato immediatamente dalla stampa nazionale come omicidio di ‘ndrangheta o, in tempi recentissimi, la notizia secondo la quale Locri non sarebbe andata al voto lo scorso 10 giugno a causa di infiltrazione mafiose?) anche un post su Facebook sarebbe sufficiente a far partire l’ennesimo linciaggio mediatico della nostra terra, a maggior ragione in considerazione del coinvolgimento indiretto di un mostro sacro dell’antimafia come Roberto Saviano. Era davvero il caso di gettare altra benzina sul fuoco? JG


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EVENTI

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intervista www.larivieraonline.com

Il nuovo Capo di Gabinetto del MIUR è il consigliere Giuseppe Chiné. Figlio dell’ex dirigente scolastico Bruno e originario di Ardore, Giuseppe, cinquant’anni il prossimo agosto, ha già rivestito il ruolo nel Ministero della Salute ed è stato, per oltre quindici anni, magistrato amministrativo.

Nel novembre 2017 un’operazione della polizia canadese a Toronto e una dell’FBI a New York hanno confermato la forte influenza delle Five Families nel triangolo Buffalo – Montreal – New York. Ma che ruolo occupano all'interno di quest'area la famiglia Ursino di Gioiosa e il Siderno Group? Ne abbiamo discusso con Anna Sergi, docente di criminologia dell'Universita di Essex, in Inghilterra.

Nel valzer delle Five Families di New York ballano gli Ursino di Gioiosa e Siderno Group

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MARIA GIOVANNA COGLIANDRO

C’è un forte interesse dei clan di Gioiosa come anche del Siderno Group di piantare le loro bandiere criminali su New York, ovvero la piazza più fruttuosa per il traffico di droga

e tradizionali famiglie criminali di New York stanno rinvigorendo grazie alla collaborazione con la mafia calabrese. La ‘ndrangheta sta aumentando la sua attività e influenza nella regione, e le sue reti transnazionali stanno cercando di rendere New York il maggiore centro per il traffico di droga. Abbiamo discusso di ‘ndrangheta senza confini con Anna Sergi, originaria calabrese, docente di criminologia presso il Dipartimento di Sociologia dell’Università di Essex, nel cuore dell’Inghilterra, e Vicedirettore del Centro di criminologia, nonchè studiosa delle proiezioni della ‘ndrangheta all’estero. Nel novembre 2017 un’operazione della polizia canadese a Toronto e una dell’FBI a New York hanno confermato la forte influenza delle Five Families nel triangolo Buffalo – Montreal – New York. Eppure negli anni ’90, le Five Families di Cosa Nostra Americana, oggi estremamente dipendente dai calabresi, avevano subito una battuta d’arresto… Le Five Families, che oggi sono le organizzazioni criminali più potenti a New York, sono rimaste attive negli anni sul mercato della droga e a partire dagli anni ’90, quando si è registrata la forte repressione da parte dei governi americani su tutte e cinque le famiglie, i loro patrimoni illeciti si sono spostati sui mercati legali: dagli investimenti in borsa alle costruzioni fino alle attività commerciali. All’interno di questo triangolo come si collocano la famiglia Ursino di Gioiosa e il Siderno Group? Sia operazione New Bridge che Columbus I e II del 2015-2016 hanno tracciato le traiettorie del traffico di cocaina verso l’Europa e di eroina dall’Europa a New York, confermando la supremazia dei clan calabresi, con particolare riferimento alla famiglia Ursino, all’interno delle storiche famiglie newyorkesi. C’è, pertanto, un interesse dei clan di Gioiosa come anche del Siderno Group su New York ma si faccia bene attenzione a non considerarli come una sesta famiglia: sono, al contrario affiliati dei Genovese, dei Gambino e in misura minore dei Bonanno. Non avrebbe senso per una sesta famiglia entrare a New York perché qui la reputazione del crimine organizzato italiano già c’è e c’è nelle famiglie che sono lì da 50-60 anni. Quali ruoli sociali ricoprono gli appartenenti alle Five Families? C’è sempre una sorta di spinta a ripulirsi la faccia quindi a indirizzarsi verso i settori legali. Le Five Families di New York, in particolare i Genovese e i Gambino, sono famiglie estremamente forti nell’area politica e finanziaria ma lo sono sempre state, e questo non è cambiato con l’arrivo della ‘ndrangheta. Quando sono stati saldati i rapporti con la ‘ndrangheta? Le famiglie calabresi interne ai Genovese e Gambino si sono rivolte ai calabresi mafiosi residenti a New York nel momento in cui le famiglie di Toronto si sono assestate in maniera oligarchica monopolistica sull’ingresso della cocaina al porto di Montreal e nei porti canadesi. La ‘ndrangheta è riuscita a rafforzare la sua posizione con i cartelli messicani e colombiani e questo grazie alla sua affidabilità nei pagamenti, all’abilità nel reciclare denaro sporco attraverso la rete di colletti bianchi di cui dispone, ma soprattutto grazie alla capacità di garantire un mercato di vaste proporzioni come quello europeo. Quindi, da una parte, cresce la reputazione dei clan di Toronto dal punto di vista criminale che diventano partner dei cartelli messicani e colombiani, e questo fa gola a New York; dall’altra, i clan di Toronto sono interessati a New York, che rimane la piazza più fruttuosa. Ciò ha determinato la ricerca di una nuova partnership: se la

domanda di New York funziona - e questo in buona parte perché può contare sulla ‘ndrangheta – è perché l’offerta messicana e colombiana funzionano, e viceversa. Quali metodi tipici della “vecchia” ‘ndrangheta vengono mantenuti? Sicuramente la reputazione criminale sulla piazza del traffico di cocaina, il rip-off system del traffico di stupefacenti, per cui i trasportatori dello stupefacente non sanno che stanno trasportando per conto della ‘ndrangheta, perché è metodo di ‘ndrangheta il centellinare le informazioni al minimo indispensabile. Il resto è metodo mafioso in generale: intimidazioni, danni a proprietà fisiche, collaborazioni coi gruppi locali per quanto riguarda lo spaccio, tentativi di unirsi a gruppi massonici ed elitari della città, riciclaggio di denaro tramite attività di piccola o media grandezza, per non dare nell’occhio, e mantenimento di un basso profilo anche nell’investire nei rapporti sociali con le comunità in cui vivono. Mentre le strategie delle organizzazioni criminali confermano il loro carattere genuinamente globale, si evidenzia un forte ritardo nell’azione di contrasto al crimine trasnazionale. In che modo gli Stati potrebbero ovviare a questa grave debolezza? Non credo ci sia un forte ritardo nell’azione di contrasto al crimine trasnazionale. Credo, invece, che gli Stati Uniti stiano facendo un buon lavoro, come hanno sempre fatto, molto spesso in modo più “invasivo” rispetto all’Italia ma questo perché hanno delle capacità di intelligence e degli strumenti di intercettazione e sorveglianza che gli italiani non hanno. È anche vero che c’è una difficoltà del Canada di inserire una concettualizzazione della ‘ndragheta all’interno di una più vasta legislazione anticrimine organizzato, ma, a mio parere, la polizia federale canadese ha un’enorme conoscenza del fenomeno ‘ndrangheta, sebbene non lo chiami ‘ndrangheta: le famiglie sidernesi a Toronto sono perfettamente conosciute e contrastate. Non bisogna aspettarsi che tutti combattano la ‘ndrangheta come facciamo noi in Italia. Ho avuto modo di constatare che sia in Canada che negli Stati Uniti c’è una forte volontà di contrastare almeno i traffici illeciti; altra cosa sono i traffici leciti ma quelli è bene che ogni Paese li gestisca attenendosi a quanto è previsto dalla propria legislazione.

Il clamoroso e storico ritorno a Reggio Calabria della bibbia ebraica stampata nel 1475 non ci sarà. Nonostante l’impegno di che Klaus Davi e Mario Oliverio avevano profuso con l’ex ministro Dario Franceschini, la burocrazia legata alla tutela della tutta del manoscritto impedirà il suo ritorno nel luogo di stampa.

Questa settimana ANAS ha annunciato la riasfaltatura di ampi tratti della SS106 incontrando il plauso dell’associazione “Basta Vittime”. Il tratto che attraversa la Locride sarà completamente rinnovato, grazie a un asfalto e a una segnaletica di ultima generazione che dovrebbe implementare la sicurezza.

La polemica che sta portando con sé il ridimensionamento delle spese per la sanità privata sta destando molta preoccupazione tra gli esponenti politico-sociali del nostro comprensorio. Questa settimana il circolo Berlinguer di Siderno ha affermato che gli ultimi atti tradirebbero i principi della Costituzione.



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#volagiginovolagigetto Gigino Gigetto che sta sotto il letto Vola Gigino vola Gigetto Ritorna Gigino ritorna Gigetto; Un infantile gioco di prestigio che tanto tempo fa aveva gran successo con i bambini fino ai 4-5 anni. Oggi, a quell’età, la malizia ha fatto capolino e non funziona più. In pratica consisteva nell’attaccare con la saliva due pezzetti di carta sulle unghie degli indici, su cui erano disegnati due occhietti e una boccuccia, e poi mentre si pronunciava la formuletta magica “Gigino Gigetto che sta sotto il letto, vola Gigino vola Gigetto” si sollevavano alternando le mani al cielo nascondendo l’indice e mostrando il medio sgombro: a quel punto sembrava fossero spariti Gigino e Gigetto con grande stupore dei bimbi. Ma nel pronunciare la seconda parte della formula “ritorna Gigino ritorna Gigetto” con le mani al cielo si rimetteva sul tavolo l’indice a cui era ancora attaccato il pezzetto di carta e come per sortilegio tornavano Gigino e Gigetto. Rifacciamo il giochino nel segreto delle urne e pronunciamo solo la prima parte #volagiginovolagigetto nascondendo l’indice per pudore. E il gioco è fatto! Arturo Rocca

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Il cancro: meglio prevenire che curare 2 giugno 1986 la dottoressa Angela Serra moriva, a soli 29 anni, a causa di un tumore. Nata a Galatina (provincia di Lecce), nel 1977 si trasferì a Modena per studiare medicina. Amava schierarsi e combattere per i diritti delle donne e delle classi più povere, soprattutto aveva fretta di conoscere, forse un presentimento che la vita presto si sarebbe allontanata da lei. Si laureò velocemente, col desiderio di specializzarsi in ginecologia. Ma la vita è imprevedibile, presto scoprì il terribile male che l’aveva colpita, all’inizio scambiato come un ulcera gastrointestinale da stress. Dopo la sua morte alcuni amici e colleghi decidono, per onorare la sua memoria, di fondare un’associazione senza fini di lucro, allo scopo di offrire un contributo alla lotta contro i tumori. Quando il 19 febbraio 1987 nasceva l’associazione “Angela Serra” per la ricerca sul cancro, nessuno poteva immaginare che in pochi anni si sarebbe radicata cosi forte nel cuore della gente, tanto da realizzare un grande centro oncologico a Modena. L’associazione non si è fermata ai confini modenesi, ma ha camminato lungo lo stivale tanto che, il 28 aprile di quest’anno, a Siderno è stato inaugurato lo sportello “Agenzia no viaggi”dell’associazione Angela Serra. Il progetto punta ad assistere i pazienti in quella delicatissima fase di disorientamento che accompagna il primo approccio con lo stato di malattia, tentando, in futuro, di ridurre la migrazione sanitaria dalla Calabria verso

Il

le altre regioni. Essi riceveranno informazioni utili in merito alle problematiche legate alle diagnosi oncologiche. Puntando l’attenzione soprattutto sulla prevenzione. Tutti i servizi saranno gratuiti. Il cancro può colpire organi e tessuti differenti. Considerando che esistono circa 200 tipi di cellule in un organismo adulto, non sorprende che ci siano 200 tipi diversi di tumore. La buona notizia è che contro ognuna di queste proprietà disponiamo già di terapie, come i chemioterapici e di altri farmaci sperimentali piuttosto promettenti. Pertanto più che puntare l’attenzione sulle ricerca, sarebbe più utile e concreto farlo sulla prevenzione, quale metodo efficace per la lotta contro le forme aggressive, quali i carcinomi. Considerando il fatto che i tumori più diffusi e letali sono: il carcinoma della mammella, a seguire quello del colon retto, unitamente a quelli del polmone e della prostata, occorrerebbe realizzare una struttura che si concentrasse su questi fenotipi di tumore e sulla prevenzione degli stessi. I tumori hanno una stadiazione ben precisa, suddivisa in cinque gradi. Intervenire al terzo significa guarigione completa. Ecco perché occorre puntare sulla prevenzione. Coloro che stanno affrontando una simile prova, ritengono che sia utile parlarne: è un’arma vantaggiosa per la sua sconfitta. “Io non sono il mio tumore, resto una persona”. E ancora “quello che mi ha aiutato è stato non identificarmi nella mia malattia”. Confrontarsi con le altrui esperienze aiuta il soggetto a combattere con maggior determinazione. Un elemento fondamentale per sconfiggere il male è

possedere una grande forza d’animo, così da poter dire “ho lottato con coraggio e ho vinto”. Altrettanto necessario, dal punto di vista psicologico, è avere una forza su cui poggiarsi. La risposta di un padre, accanto a sua figlia per sconfiggere un tumore al seno, alla domanda: “Dove hai trovato la forza per affrontare tutto questo? È stata: “La fede. È difficile da spiegare, poiché è un qualcosa che va al di là della normalità. L’hai mai visto il vento? No, però lo senti, lui ti tocca. La stessa cosa la fede, non la vedi, però puoi sentirla”. La vita, spesso ingiusta, ha troncato la vita di una giovane donna quando ancora i suoi occhi guardavano con speranza al futuro, forse la sua morte è servita ad intensificare l’attenzione verso questo male. Dal 1986 ad oggi la medicina ha effettuato tanti passi in avanti, molte più persone guariscono e tanto lo si deve alla prevenzione. Attraverso “l’agenzia no viaggi” il paziente potrà, forse un giorno, concretizzare il bisogno di cure evitando “i viaggi della speranza”, che comportano anche l’impoverimento delle famiglie. Milano, Verona, Modena rappresentano il monopolio dell’eccellenza oncologica, specialmente in virtù di reparti molto organizzati e accoglienti. Non operano medici più bravi, il punto è che l’organizzazione non difetta. Un carcinoma al quinto stadio non ha cura, mentre con la prevenzione si può intervenire al terzo e guarire. Di conseguenze prevenire vuol dire evitare la malattia tumorale e lo dobbiamo a noi stessi e al rispetto per la vita. Rosalba Topini

Collegamenti autobus per il Frecciargento Un nostro lettore ci scrive per segnalare la sospensione delle corse che dal nostro comprensorio permettono di raggiungere le stazioni dove ferma il treno Frecciargento proprio in prossimità della stagione estiva.

In riferimento alla soppressione delle due corse di Autobus dal 10/6/2018 in collegamento con il treno Frecciargento, si parla di sviluppo, ma la Locride ancora viene penalizzata!!! Si spera che le varie Associazioni, Azenzie di Viaggio, Albergatori, Politici, ecc… e, in particolare, il Presidente dei Sindaci della Locride, scrivano qualche lettera o facciano qualche telefonata all'Assessore Regionale ai Trasporti per il ripristino delle due corse di Autobus. Questi collegamenti sono fondamentali per lo sviluppo della Locride, carente di collegamenti. Cordiali saluti, Un cittadino della Locride

Pensandoti In ricordo di Giovanni Schirripa (Mastro Gianni)

Teneramente abbraccio i miei pensieri e sempre più li amo perché con essi ti richiamo e ti ritrovo lungo i sentieri, che raccontano la storia della vita, della mia vita. E sempre ti ritrovo, nei crocchi più importanti della mia memoria. Li percorro quando sono sola, rincantucciata tra le mie emozioni, e lì, nel parco della memoria ci prendiamo per mano e, ridenti come non mai, ridiamo, ridiamo, fino a sfondare il muro del futuro. E anche lì vedo, sento che ci sei. Non solo memorie, ma storia vera della mia vita, presenza pura antica e futura. I tuoi cari


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“ Con i piedi per terra stateci voi che io voglio vedere il mare”

Meta un territorio da scoprire

INFO POINT 0964.863322 dal Lunedì al Venerdì dalle ore 8.00 alle ore 13.00 RIVIERA settimanale FREE PRESS www.larivieraonline.com RADIO ROCCELLA FM 94,800 MHZ TELEMIA canale 85 DTT in CALABRIA

"META Roccella" è un progetto finalizzato alla creazione di un’offerta turistica variegata e strutturata, che valorizzi le eccellenze di Roccella Ionica e del suo comprensorio. L'obiettivo, infatti, è quello di coniugare musica, enogastronomia, tradizioni e arte - da qui l'acronimo META - in un progetto che vada incontro alle diverse esigenze e ai vari interessi di cittadini e turisti, in vista della stagione estiva 2018. Ideato e messo a punto dal Comune di Roccella Ionica, dal consigliere delegato al Turismo, Carmen Ingrati e da VisitRoccella, con la collaborazione di diversi partner, tra cui media, operatori turistici e commerciali, il progetto META prevede un ricco calendario di iniziative, che vanno dal 23 giugno al 15 luglio, in cui sono state coinvolte diverse associazioni roccellesi, gli esercizi commerciali, le palestre, le ludoteche e il Porto delle Grazie al fine di strutturare momenti di intrattenimento per grandi e per bambini. Tra i momenti più salienti: - la serata di apertura di META (23 giugno), che verrà curata dall’Associazione dei Commercianti Roccellesi e che prevede un Corso semipedonale con Animazione per bambini realizzata dalle ludoteche, Artisti di strada, Area Street Food, Street Band, Dimostrazione di Danza, Dimostrazione di cani addestrati; - il Festival degli Artisti di strada che si terrà al Porto delle Grazie (29 e 30 giugno) con spettacoli di Giocoleria, Mangiafuoco, Clown, Sand Art, Trapezisti, Street Band, Area Street Food; - la tanto attesa festa della Madonna delle Grazie (8 luglio) in cui, oltre all’evento religioso, ci sarà la possibilità di assistere al concerto della PFM, Premiata Forneria Marconi; - le due serate dedicate all’ambiente (11-12 luglio); - i due concerti di musica jazz (13-14 luglio). Sarà, inoltre, possibile far rivivere i giochi della tradizione con un pomeriggio dedicato, nel corso del quale è prevista la partecipazione a giochi in spiaggia (concorso rionale “Roccella senza frontiere” in programma il 6 luglio); prendere parte a un concorso di pittura estemporanea per le vie del paese a cura dell'associazione liberi artisti, che metterà in palio dei ricchi premi (1 luglio). La Campagna pubblicitaria di META Roccella è stata organizzata dalla Pigreco Comunication srl di Siderno e finanziata dai main sponsor: Marrapodi Pino e Mimmo e Love Affair di Roccella, La Cascina di Roccella, la Concessionaria Ford York Auto Vumbaca di Locri, Gioia Tauro e tutta la provincia di Reggio Calabria, Lavorata Porte e Finestre di Caulonia e Davoli, Multarredo di Siderno, Cusato Fiore Costruzioni di Siderno, Il Borgo della Longevità di Bivongi e il Grand Hotel President di Siderno, imprenditori del comprensorio che hanno voluto investire sullo sviluppo del territorio, mettendo da parte inutili campanilismi.

MAIN SPONSOR

CAMPAGNA PUBBLICITARIA IDEATA DALLA PIGRECO COMUNICATION E FINANZIATA DAI MAIN SPONSOR


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MaMMoLa - gioiosa 26 giugno - ore 9.00

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€ 15,00 per persona – Partenza in mattinata e visita guidata del borgo medievale di Mammola, tipico paesino arroccato, dell’entroterra “dove il tempo sembra essersi fermato”. L’itinerario prevede la sosta al Parco Museo Laboratorio MU.SA.BA., dove si possono ammirare tantissime opere d’arte di artisti contemporanei di livello mondiale. Degustazione del tipico Pesce Stocco, simbolo di Mammola, impiegato in diversi piatti. Proseguimento per Gioiosa e visita guidata alla Villa Romana del Naniglio, al Castello Normanno e a numerosi palazzi nobiliari.

pentedattiLo 28 giugno - ore 9.00

€ 25,00 per persona – Partenza in mattinata e visita guidata al borgo di Pentedattilo, sicuramente uno dei più singolari, arroccato su una rupe a forma di mano con cinque dita appunto, da cui deriva il nome. Da borgo fantasma, è stato riportato in vita, diventando la meta preferita di tutta l’Area Grecanica, anche se è presente stabilmente una sola persona. Si visiterà la Bottega del legno, della ceramica, del vetro e il Museo delle tradizioni popolari. Degustazione di prodotti tipici.

stiLo - biVongi - pazzano 5 LugLio - ore 9.00

€ 25,00 per persona – Partenza in mattinata e visita guidata del borgo di Stilo, tra i Borghi più belli d’Italia, del Duomo o Chiesa matrice e della caratteristica Fontana dei Delfini o Gebbia, opera araba che testimonia l’alleanza tra Bizantini e Arabi, rappresentati da due delfini intrecciati. Si potrà ammirare poi la Cattolica, chiesa bizantina, simbolo di Stilo e il Castello normanno di Ruggero II. La giornata continua a Bivongi. Visita guidata al Monastero greco-ortodosso di San Giovanni Theristis, che si presenta come un perfetto intreccio di stile bizantino e normanno e che è reso famoso soprattutto dalla vita del santo, che la guida narrerà. Degustazione di prodotti tipici e vino locale. Al termine di questa escursione ci si recherà presso il Santuario di Monte Stella, creato all’interno di una grotta alla quale vi si accede scendendo una lunga scalinata scavata nella pietra. Un luogo ricco di pace e intriso di leggende e spiritualità. Rientro in serata.

Mongiana - Fabrizia - serra 10 LugLio - ore 9.00

€ 30,00 per persona – Partenza in mattinata per Mongiana. Visita guidata alla Ferdinandea, un’antica residenza estiva e famosa riserva di caccia dei Borbone, al Parco Villa Vittoria, una vera e propria oasi naturalistica ed alle Reali Ferriere con la Fabbrica d’Armi. Proseguimento per Fabrizia, dove si potrà accedere al sentiero Passo dell’abate, un ambiente incontaminato, dove i robusti abeti si specchiano nelle acque del laghetto. Nell’area picnic attrezzata, degustazione di specialità tipiche del territorio. Partenza per Serra San Bruno, dove sarà possibile ammirare la famosa Certosa, un luogo di silenzio immerso nella natura.

Locri - gerace 3 LugLio - ore 9.00

€ 20,00 per persona – Partenza in mattinata e visita guidata al Museo Archeologico Nazionale di Locri Epizephiri, custode di testimonianze risalenti al periodo preistorico, greco e romano, al Tempio di Marasà ed al Casino Macrì. Proseguimento per Gerace e degustazione di pane cunzato con olio locale e prodotti tipici. Visita guidata a Gerace, definito il Borgo delle 100 Chiese ed inserito nel circuito dei Borghi più belli d’Italia, per ammirare la meravigliosa Cattedrale, le tipiche viuzze ed il panorama su tutta la Riviera dei Gelsomini che si può scorgere dalla Terrazza delle Bombarde.

reggio caLabria - sciLLa 12 LugLio - ore 9.00

€ 30,00 per persona – Partenza per Reggio Calabria, per ammirare, grazie ad una visita guidata, i Bronzi di Riace e le altre meravigliose collezioni del Museo Archeologico. Sul lungomare, definito da D’Annunzio il più bel chilometro d’Italia, si avrà la possibilità di vedere delle terme romane e dei resti di mura greche. Proseguimento per Scilla, degustazione di prodotti tipici, tra cui il pesce azzurro, e visita guidata ai siti più importanti di questo borgo affacciato sullo Stretto, come il Castello Ruffo. Nel pomeriggio, passeggiata per Chianalea, un borgo marinaro inserito tra i Borghi più belli d’Italia, tipico per i suoi vicoli che scendono direttamente a mare. Rientro in serata.

Laboratorio di produzione di sapone artigianaLe Felici da Matti Cooperativa Sociale si propone di accogliere nel proprio laboratorio di produzione di sapone artigianale un numero max di 15 persone.

Scopri la magia del Palazzo Carafa il palazzo carafa sarà visitabile ogni sabato e domenica dalle 17.00 alle 20.30 con le seguenti tariffe: entrata per visita libera della struttura con accesso libero a tutti gli ambienti: €3,00 (ingresso libero per under 18, over 65, disabili e accompagnatori) entrata per visita libera della struttura con accesso libero a tutti gli ambienti per gruppi organizzati (min. 20 persone): € 40,00 Visite guidate (gruppi da 5 persone): € 12,00 Visite guidate (gruppi da 25 persone): € 25,00

Durante la visita in cooperativa si potrà assistere al conferimento degli oli vegetali esausti e, ove possibile con i ritmi di produzione, alla preparazione del sapone solido, realizzato secondo un’antica tradizione calabrese; ed imbottigliamento di detergenti liquidi. Presso la sede, sarà anche possibile acquistare i prodotti della linea Bergolio Eco³ con una scontistica del 10%. Prenotazioni: 0964.866943

Laboratorio con coLori naturaLi

Nell’ambito di META Roccella, la Cooperativa Sociale Arca della Salvezza si rivolge ai bambini e alle famiglie proponendo un laboratorio con colori naturali estratti dalle piante locali. Due appuntamenti sono previsti: il 4 e il 6 Luglio, dalle ore 10.00 alle ore 12.00.

Il laboratorio avrà luogo se il gruppo sarà composto almeno 5 partecipanti. Numero massimo 20 partecipanti. Costo a persona: 5 euro

Prenotazioni: 0964.863501


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“ LIbRI

17 GIUGNO - 15

politica

tItoLo LIbRo: aSPettI SoCIo

CoMunICatIvI deLLa

'ndRangheta autoRI deL LIbRo: MICheLangeLo dI Stefano CategoRIa: SaggIStICa CaSa edItRICe CIttà deL SoLe edIZIonI PReZZo € 30,oo

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nessun ministro e nessun sottosegretario per la Calabria nell’esecutivo Conte. Secondo l’onorevole Saverio Zavettieri, deputato calabrese in tre legislature (dal 1983 al 1994), non c’è da sorprendersi: la Calabria non ha alcun peso governativo da un quarto di secolo.

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“Senza ministri la Calabria conta zero? Con Loiero, Lanzetta e Minniti non è andata meglio”

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MARIA GIOVANNA COGLIANDRO

“Com’è possibile che il M5S, che ha eletto in Calabria 18 parlamentari su 31, non rivendichi di avere una presenza calabrese? Io lo leggo come un tradimento dell’elettorato meridionale. Se il Mezzogiorno non ritorna protagonista con un partito che ha avuto quella messe di voti, vuol dire che il suo peso non esiste e che i voti non contano allo stesso modo: il voto del nord ha un peso, quello del Sud un altro”.

re presenze calabresi nella passata legislatura: un ministro, Minniti, e due sottosegretari, Gentile e Bianchi. Nessun calabrese nel governo Conte. E pensare che proprio uno dei leader del nuovo esecutivo, Matteo Salvini, risulta eletto come senatore della Calabria. Regione in cui, tra l’altro, il Movimento 5 stelle ha sfondato il 40% dei voti. Ne abbiamo discusso con l’onorevole Saverio Zavettieri, deputato calabrese in tre legislature (dal 1983 al 1994) sotto il simbolo del Partito Socialista. Onorevole Zavettieri, dobbiamo preoccuparci per questa assenza dei calabresi tra i ruoli che contano? Per la verità la Calabria non conta da un quarto di secolo. Pur avendo avuto ministri importanti - Loiero, Lanzetta e Minniti - nessuno di loro ha rappresentato gli interessi della Calabria. Hanno avuto altri meriti, altri ruoli. La Calabria è l’ultima ruota del carro di un Sud diventato suddito. Il referendum del 22 ottobre ha segnato una svolta in negativo: le regioni forti del Nord si sono confezionate un referendum per avere più autonomia, più potere, più soldi, facendo venire meno il discorso dell’unità nazionale, della solidarietà nazionale e aprendo un confronto con lo Stato nel quale prevalgono le regioni più forti. Il Sud non ha reagito, gli intellettuali tanto meno, ora ci troviamo dinnanzi a situazioni che sono la conseguenza di questo processo che ha radici lontane. Rispetto all’assenza della Calabria nel nuovo governo, Salvini e Di Maio hanno il merito di aver portato allo scoperto un’amara realtà: la regione conta zero. Com’è possibile che il M5S, che ha eletto in Calabria 18 parlamentari, 18 su 31, non rivendichi di avere una presenza calabrese? Non per contare qualcosa ma quanto meno per seguire i processi, le scelte. Io lo leggo come un tradimento dell’elettorato meridionale. Se il Mezzogiorno non ritorna protagonista con un partito che ha avuto quella messe di voti, che, a nostra memoria, non ha avuto mai nessuno, neppure la DC negli anni ’50, vuol dire che il suo peso non esiste e che i voti non contano allo stesso modo: il voto del Nord ha un peso, quello del Sud un altro. Nella Prima Repubblica DC e PSI erano accusati di aver meridionalizzato la politica, dal momento che il Sud contava molto. Ma allora si trattava di una sorta di difesa, di contro bilanciamento: il Sud non aveva alcun potere forte, nessuna banca, nessun centro di produzione importante, non aveva intellettuali o presenze politiche di rilievo, pertanto compensava con la politica. La Calabria e il Sud o tornano protagonisti o il destino è abbastanza segnato. Quindi, considerando, nell’ultima legislatura, l’operato di Minniti e dei sottosegretari Gentile e Bianchi a favore della Calabria, l’assenza calabrese nell’attuale esecutivo non determinerà drastici cambiamenti? Minniti è stato un ottimo ministro degli Interni che ha affrontato il problema dell’immigrazione con criterio ma non è stato un ministro calabrese. La rappresentanza della nostra regione era nelle mani del governatore che è stata un’altra figura di scarso peso e di scarsa considerazione. Se un presidente di regione minaccia di incatenarsi a Palazzo Chigi contro un presidente del consiglio e un governo dello stesso partito per rimuovere il commissario della sanità, dimostra tutta la scarsa considerazione che si ha della Regione. Sono cose mai viste. Un tempo con i partiti veri, se avevi ragione venivi aiutato, non avevi bisogno di incatenarti. Nel contratto di Salvini e Di Maio, nel capitolo dedicato al Sud (sette righe e mezzo!) si legge che è stato deciso di non individuare specifiche misure con il marchio “Mezzogiorno”, dal momento che tutte le scelte politiche sono orientate verso uno sviluppo economico omogeneo per il Paese. Poi, però, per la prima volta, viene nominato un ministro del Sud. A che serve se si intende avviare uno sviluppo economico omogeneo? Il ministro del Sud deve semplicemente monitorare se si spendono i soldi e come si spendono, così come fa già l’Europa con i suoi comitati di sorveglianza che controllano come vengono spesi i finanziamenti europei per il Mezzogiorno. Si tratta, quindi, di un ministero superfluo che va a svolgere il ruolo già svolto da un altro organismo. Il Ministero del Sud dovrebbe programmare le risorse insieme alle regioni e individuare dei progetti, degli interventi che diano al Mezzogiorno una funzione. Un territorio conta se ha una funzione – produttiva, di servizio – all’interno di un’economia generale. Si parla di mezzogiorno come una sorta di infrastruttura naturale per tutta l’area del Mediterraneo, ma se non c’è un sistema di collegamenti che comprenda strade, porti aeroporti, come fa a svolgere questa funzione? Deve accontentarsi del ruolo che gli viene assegnato dalle aree forti del Paese che è quello di area da assistere e non di area che può entrare in competizione. E, poi, un ministro del Mezzogiorno che si pone i problemi dello sviluppo dovrebbe poter partecipare a tutte le scelte del governo. Si parla di Zes, di incentivi… ma come si crea lo sviluppo, solo con gli incentivi? È necessario affrontare anche la partita dei disincentivi. Mi spiego. Anche il

massimo incentivo finanziario viene neutralizzato dai disincentivi che contraddistinguono le zone meridionali: burocrazia lenta che risponde ad altri input, assenza di infrastrutture e di servizi alle imprese, presenza della criminalità organizzata, sanità scadente, giustizia altrettanto scadente per via dei suoi tempi infiniti. Quando un imprenditore mette su un piatto della bilancia gli incentivi economici e sull’altro piatto i disincentivi di varia natura, come può scegliere di impegnarsi nelle regioni meridionali? Morde e fugge: se c’è da prendere contributi a fondo perduto, se li piglia e se ne va. Una politica di sviluppo si fa guardando all’insieme delle questioni. Se il M5S con tutti i voti conquistati al Sud non sarà in grado di tutelare al minimo le regioni meridionali è chiaro che bisogna essere preoccupati e organizzare una mobilitazione effettiva, altrimenti vorrà dire che le regioni del Sud avranno per sempre il compito di essere esclusivamente regioni di accoglienza. Non è un mistero il suo forte disappunto nei confronti della legge sugli scioglimenti dei comuni. È tra coloro che da tempo ne invocano la modifica di quella che è diventata la strategia principe con cui liquidare il Sud. Ma se non è stato prestato ascolto dall’ex ministro degli Interni Minniti, calabrese, adesso ci si aspetta che lo faccia Salvini? I comuni è giusto che diano segni di vita, dovrebbero essere protagonisti: sono l’ultimo presidio di democrazia. L’addebito che faccio a Minniti è l’aver pensato di curare le piaghe della regione solo con l’intervento repressivo: c’è la mafia quindi dobbiamo impedire ogni anelito di vita democratica e mettere tutto sotto controllo per estirpare questo male. Questo male va estirpato, è chiaro, ma la cura che è stata somministrata, non solo non è stata efficace, è stata controproducente. Lo stesso scioglimento dei consigli comunali, le commissioni di accesso, le interdittive antimafia, hanno avuto l’effetto contrario: rispetto a evidenti ingiustizie o evidenti abusi da parte degli organi dello Stato e delle Prefetture, è cresciuto paradossalmente il consenso alle organizzazioni criminali. E per combatterle, alle organizzazioni criminali bisogna sottrarre il consenso di cui godono nella società. Si tratta di un fenomeno ben radicato, non stiamo parlando di un gruppo di delinquenti che si arrestano e tutto finisce lì. In assenza di democrazia, di strumenti di partecipazione, di partiti, sindacati queste organizzazioni criminali finiscono per avere un ruolo egemone. Quando si è cambiata la legge elettorale, si sono annullati i partiti, il voto di lista, il voto di preferenza, sono sparite le sedi di confronto nei comuni si è fatto il più grande regalo alla mafia, perché i gruppi criminali emergenti nei vari territori hanno preso il sopravvento su tutto. Va ripensato l’insieme delle misure istituzionali, delle misure economiche e sociali, perché la ‘ndrangheta è, sì, un fenomeno criminale ma soprattutto sociale. Pensa che Salvini abbia la giusta conoscenza del fenomeno? Non lo so, ma la posizione di Minniti è ingiustificabile. Come ministro degli Interni, non come ministro calabrese, avrebbe dovuto dimostrare rispetto a 51 comuni che gli chiedono un confronto. Era suo dovere istituzionale, politico, ascoltarli. Non ricevendoli ha lanciato un messaggio inequivocabile agli apparati burocratici ovvero “fate quello che vi pare nei confronti delle amministrazioni locali tanto avete la mia copertura”. Mi sembra un atteggiamento che fa parte di una cultura autoritaria, accentratrice, è la morte delle possibilità di ripresa delle regioni che stanno poco bene. Io ho l’impressione che Salvini li riceverà, ovviamente non risolverà alcun problema perché ha una cultura che definirei più “rozza”. Minniti aveva una cultura autoritaria ma mascherata da un politicamente corretto. Salvini è così come lo vedi.

Il volume mira, da un lato, a sensibilizzare il lettore all’attenta riflessione sul fenomeno mafioso, affinché vi si possa contrapporre con maggiore veemenza, utilizzando lo strumento sociale della comunicazione quale “arma” delle democrazie di contrasto alle mafie. Per altro verso, la parte “tecnica” del lavoro è rivolta a quanti oggi “duellano” nelle aule di giustizia, affinché operino un’approfondita valutazione sull’importanza di ampliare e favorire una ricerca scientifica in campo sociologico-etno-geo-linguistico e fonetico che sia applicabile agli studi giuridici e forensi. tItoLo LIbRo: InChIoStRo autoRe deL LIbRo: MaRCo IuffRIda CategoRIa: naRRatIva CaSa edItRICe: RubbettIno PReZZo €14,00

Chiostri di conventi e biblioteche ricolme di libri saranno teatro e campo di battaglia di violenti scontri, tra ambizione e brama di sapere, gelosia e sete di potere. Ma l'antico segreto verrà salvato per giungere nelle mani degli studiosi contemporanei. tItoLo LIbRo: CRaCk ItaLIa. La

PoLItICa aL teMPo deLLa CRISI autoRe deL LIbRo:

LuIgI PandoLfI

CategoRIa: SaggIStICa CaSa edItRICe: LaRuffa PReZZo €10,00

La crisi economica e finanziaria e il declino della politica, i tentativi secessionisti e il disagio sociale ed esistenziale di un’intera generazione, la solitudine del Mezzogiorno, concorrono, insieme, a disegnare un quadro a tinte fosche per il nostro paese. I rimedi appaiono più dannosi del male. fortuna che dal basso qualcosa inizia a muoversi.


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Nuove spese sanitarie sulle spalle dei pazienti Carissimo Direttore, Scura tempora

currunt. E Lei che mi fa? Lei mi si distrae e, piuttosto che starmi sul pezzo, Lei mi pubblica la foto di Geppo Femia e me lo insignisce della qualifica di ideologo del M5S. Disvelamento che farà certamente il paio con il terzo segreto di Fatima e che avrà serie ricadute su contemporanei e pòsteri (bisdrucciola, mi raccomando, o Geppino – che saluto- mi farà le pulci) ma che, mi viene da pensare, lascerà sgomenti l'uno e gli altri. Dicevamo, il Commissario alla Sanità della Regione Calabria, Scura (nomen omen et libarandis domine), nominato per rimettere in sesto i conti disastrati del Servizio Sanitario Regionale, ha emanato un provvedimento in base al quale, dal 4 giugno ultimo scorso, viene ridotto del venti per cento il budget per analisi e diagnostica per immagini da destinare ai centri privati. Per la qual cosa molte indagini, non di poca importanza, che prima afferivano alle casse della Sanità regionale, a far data dallo stesso giorno graveranno sulle tasche dei pazienti (quousque tandem!) calabresi. Apprendere la notizia e ricordare il monologo di Petrolini che parodiava Nerone dopo che aveva incendiato Roma (- E noi ricostruiremo Roma più bella e più gloriosa che pria. - Nerone con la cetra in mano. - Bene, bravo. - Il popolo bue osannante. - Grazie. - Il piromane, tronfio. Prego. - Quelli.) è stato un tutt'uno. Perché, noi brava gente di Calabria, oggi siamo messi, ogni eccezione rimossa, alla stessa maniera di quei Romani terrorizzati dalla crudeltà di un mentecatto che decideva con un like della vita e della morte dei cittadini. Non che con questo io voglia attribuire a Scura intenzioni analoghe a quelle dell'imperatore in questione - sarebbe davvero troppo - fatto è, però, che alla resa dei conti, il risultato rischia di non essere molto dissimile: a morte nelle arene venivano mandati quelli, accompagnati a prematura fine saremo noi d'ora in poi dato che non so quanti di noi reietti Calabresi potranno permettersi il lusso di non dovere scegliere tra mangiare e curarci. Non dirò, per non essere tacciato di populismo (termine, ormai, sinonimo di prezzemolo), che stiamo chiudendo la stalla dopo che i buoi - cornuti! sono scappati. Nel senso che prima hanno permesso che se la divorassero, la Sanità intendo. Questa Terra non ha mai brillato in fatto di sanità pubblica. Non solo e non tanto per qualità dell'offerta ma, ancor più, per gamma di servizi. Nelle epoche, un reparto di ginecologia a Siderno, uno a Locri, uno a Melito, uno a Cinquefrondi, e nessuno o quasi di ortopedia degno del nome o, che so?, di oncologia. Per dire. La chirurgia ha conosciuto solo saltuariamente intervalli aurei ora qua ora là; gastro e colonscopie sono acquisizioni degli ultimi lustri (prima toccava bere litri di una impossibile soluzione di bario) così come la risonanza magnetica. Della PET – qualcuno spieghi a chi di dovere che non si tratta della plastica per alimenti - atten-

do di avere notizie. Prevenzione? ZERO VIRGOLA ZERO UNO! Per una mammografia (non ammicchi, non parlo per me!) o ti rassegni a sottoporti al supplizio dei rinvii perché ora l'organico non è coperto, ora non è stato nominato il sostituto dell'incaricato temporaneo assente, ora si è bruciata la presa a parete, o non sai mai dove ti toccherà sbatterti. Mentre per una cataratta devi passare prima per lo studio privato del tale oculista collegato col tale primario che opera (non so se intra o extra moenia) nel tale ospedale pubblico privo della maggior parte degli altri reparti. Se, d'altra parte, esiste la locuzione “viaggi della speranza” un motivo dovrà pure esserci. Non crede? Tornando a Roma più che a Nerone, l'Impero Romano cadde non perché i cives si ribellarono e imbracciarono le armi ma perché una forza nuova (non quella di Destra), i Cristiani, che seguivano l'insegnamento di Gesù di porgere l'altra guancia, lo minò alle basi. A furia di prendere schiaffi in faccia, infatti, fecero stancare quelli che glieli davano. Se è vero, perciò, che la Storia è magistra vitae, caro Direttore, Lei ha il dovere di far sapere attraverso le colonne del Suo giornale ai nostri conterranei che non occorre minimamente prendere i forconi e andare sotto Palazzo della Regione a Catanzaro per riappropriarci del diritto alla salute e che è assolutamente fuori luogo che il Governatore Oliverio si incateni, sempre sotto quel Palazzo, per protesta. Noi ce ne stiamo tranquillamente seduti sulla sponda del fiume ad aspettare forti della verità affermata da Fra' Cristoforo: Giorno verrà! Quando, dice? Ma, benedetto giovine, cosa vuole che ne sappia io? Io il capostazione facevo. Non sono né medico né speziale io! Sergio M. Salomone

Alte formazioni

PS: mi è giunta notizia nel frattempo che, in fatto di colonscopie ed esplorazioni rettali, per portarsi avanti col lavoro, il Commissario Scura sta elaborando alcuni provvedimenti più idonei a soddisfare i bisogni.

Un’associazione fa crescere Ferraro

RISPOSTA Gentile Sergio, mi fa davvero piacere sapere che si sarebbe aspettato che Riviera trattasse la nuova mortificante trovata del commissario Massimo Scura. Vuol dire che ha un'alta considerazione di noi: sa che siamo attenti alla difesa dei diritti dei cittadini. E infatti lo siamo stati anche stavolta. A quanto pare le sarà sfuggito, ma il nostro direttore editoriale Ilario Ammendolia ha parlato della diavoleria di Scura la scorsa settimana nel suo articolo di pagina 11. La questione, in ogni caso, sarà maggiormente approfondita nei numeri succesivi: siamo, infatti, in attesa di informazioni più dettagliate sull'argomento così da fornire ai nostri lettori un quadro che sia il più completo possibile. Continui a leggerci, magari con più attenzione, e a credere in noi. Maria Giovanna Cogliandro P.s. quanto a Geppo Femia, Fatima non c’entra nulla: si trattava di Satira!

CALABRESE PER CASO

È straordinario leggere e approfondire quanto e in che termini la formazione sia oggi una panacea dichiarata e anche sperimentata in molti modi. Ma è anche straordinario leggere quanto e in che misura i fondi destinati ai progetti siano sempre molto presenti nelle politiche locali soprattutto se si tratta di “Alta” formazione. Ovvero, di una capacità di voler offrire un contributo di conoscenze ed essere stimolo per la crescita della persona, della professione dei team, delle organizzazioni di lavoro profit e non, orientata al perseguimento dello sviluppo delle competenze “secondo metodi comprovati ed efficaci”. Ora, al di là del “catalogo” con i requisiti per la partecipazione all’Alta formazione (http://calabriaeuropa.regione.calabria.it/website/bando/365/catalogo-percorsi-di-alta-formazione-professionalizzanti-progetto-strategico-calabriaaltaformazione.html), credo che una formazione qualificata non possa essere solo oggetto di una aprioristica valutazione di proposte. Se guardiamo ad esperienze maturate altrove non sarebbe raro verificare che al di là delle “alte” formazioni, genericamente così definite, in molti casi ciò che si individua prima è il tipo di investimento e le politiche occupazionali che si intendono porre in essere. Cioè, la ricerca di una destinazione produttiva o di una specificità economica di un territorio per la quale offrire le risorse necessarie alla crescita e all’affermazione di un’idea di sviluppo. Cosa significa? Che definito il quadro economico all’interno del quale si ridistribuisce la capacità di fare impresa secondo degli obiettivi prefissati, il compito è quello di formare le risorse da destinare alle richieste di chi vi investe o di chi vi produce con l’impegno ad assumere le persone così qualificate. Un esempio? Prendiamo l’esperienza degli Outlet. Un’idea commerciale che ha rilanciato territori diversi del Paese ma, nel rilancio, ne ha riqualificato la destinazione economica. Molto spesso l’idea nasce da un progetto ben valutato e da un masterplan che non solo è il risultato di studi di mercato secondo bacini di utenza allargati, ma anche delle realizzazioni di strutture logistiche ritenute necessarie per sostenere delle attività economiche con ricaduta sugli enti locali che sono parte del progetto. I patti territoriali che nascono dal confronto tra amministratori ed investitori sono spesso molto chiari. E, cioè, a fronte di un sostegno alla implementazione dell’attività economica si chiede di tener conto, in percentuali proporzionalmente stabilite, di assumere personale nell’ambito dei comuni che gravitano attorno all’attività economicocommerciale con l’impegno, ovviamente, della formazione specifica per le mansioni o per le capacità di gestione che sono ritenute necessarie. In questo, come si vede, non vi è solo un “catalogo” formativo generico e che si muove in assenza di idee specifiche di destinazione economica. Bensì ci si muove su una concreta valutazione di dove, come e in che termini si vuole investire e, deciso questo, si formano

coloro che saranno occupati. Ora se il “Catalogo” dell’Alta Formazione parte da premesse lodevoli, in un certo senso la genericità a cui esso si ispira è evidente. Non solo perché non vengono chiariti quali siano gli ambiti strategici nei quali la regione intende investire, e a tal proposito decidere di “formare”. Ma perché non si intravvede una soluzione occupazionale futura dal momento che i corsi di qualificazione, secondo valutazioni terze, rischieranno di formare e attribuire competenze che saranno fine a se stesse e con poche possibilità di trasformarsi in requisiti di impiego. Un esempio più vicino. Prendiamo il turismo. Non credo sia necessario un “Catalogo” per capire che la maggior parte dell’offerta turistica di qualità in Calabria non è calabrese. Così come gli operatori delle strutture più conosciute che offrono competenze di “alto” livello non sono necessariamente calabresi. Si pensi alla ristorazione dei villaggi o dei ragazzi che fanno animazione, generalmente reclutati da società che chiedono loro competenze ed esperienze specifiche. Eppure non sarebbe stato velleitario orientare la formazione qualificata dei nostri giovani nell’ambito turistico sottoscrivendo dei patti territoriali con le strutture presenti nella regione. Un progetto “guidato” e contrattato dove a fronte di possibilità di occupazione concrete si sarebbero offerte le giuste risorse qualificate e “formate” per ben operare in un settore che rappresenta ancora oggi l’araba fenice della strategia di crescita di una regione che vanta, e si vanta, di disporre di 800 chilometri di costa. La verità è che un Catalogo di “Alta” formazione dovrebbe prevedere i settori, e i percorsi, formativi su cui investire dirigendo le richieste affinché ogni competenza sia aderente alle finalità di una politica di crescita coerente e sostenibile. In altre parole, il Catalogo dovrebbe individuare le esigenze e su queste costruire i percorsi. D’altra parte, se il valore della formazione è quello di favorire la crescita sia professionale che personale, se essa è la precondizione per dare respiro ad una necessità di impegno per tutto l’arco della vita allora - dal momento che essa è strettamente condizionata dal cambiamento, dalla trasformazione, dallo sviluppo dei processi produttivi – essa deve assumersi come obiettivo il miglioramento e lo sviluppo della persona, della professione, delle competenze ma in un’ottica di aderenza agli obiettivi territoriali di sviluppo. Perché se la formazione è ritenuta una sorta di processo di rinnovamento di conoscenze e di capacità, se essa rappresenta il presupposto della crescita delle conoscenze, allora più sarà risultato di un’idea mirata e di un progetto preciso meglio sarà la sua efficacia e la sua ricaduta in termini occupazionali. Il resto? Il rischio di vedersi offrire i soliti corsi su progetti finanziati, come sempre, dal fondo sociale europeo per una qualifica, e per aspettative, senza futuro. Giuseppe Romeo

I giovani di Ferraro, stanchi ormai di vivere in un piccolo paese abbandonato, hanno deciso finalmente di emergere creando un’associazione pronta a collaborare in vari settori come: Creatività, Sport, circolo ricreativo, Bioagricoltura, Inclusione ai diversamente abili e molto altro. Questa piccola grande associazione denominata “FERRARO CRESCE”, formata principalmente da giovani di età compresa fra i 14 e i 24 anni , è la speranza per iniziare a costruire un paese migliore, iniziando già dalle piccole ma fondamentali cose. Di fatti giorno 6/6/18 si sono recati al comune di Siderno, presso il quale, con volontà e determinazione, hanno tenuto un incontro con il Sindaco Fuda, esponendogli le problematiche riguardanti il loro piccolo paese abbandonato. L’Associazione principalmente ha espresso la volontà di chiedere come struttura l’ex asilo, abbandonato da anni, per realizzare un centro di aggregazione per giovani e anziani del paese dove si faranno incontri pomeridiani, e per i ragazzi si svolgeranno anche attività di doposcuola e vari laboratori. Altre problematiche affrontate con il sindaco, in questo incontro, sono state documentate dai ragazzi attraverso foto che riprendevano strade abbandonate, illuminazione cadente (in alcuni punti non funzionante) e uno spazio preso come discarica utilizzato da incivili che arrivano da altre città per scaricare la loro “spazzatura”. L’incontro è stato positivo, il sindaco ha preso coscienza della situazione in cui si trova Ferraro e i suoi cittadini e ha promesso ai giovani che si premurerà a chiamare chi di competenza per risolvere tutte queste problematiche. Associazione Culturale Ferraro Cresce

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Sulla modifica della normativa sulle intercettazioni

CONVERSANDO

Selezione del Sindaco 2018: 3 Medaglie d'oro alla Locride Nell'Enoteca Regionale di Canelli (Asti), la città dello spumante per eccellenza, si è svolta, dal 31 maggio al 3 giugno, la XVII edizione della Selezione del Sindaco 2018 organizzata dall’Associazione Città del Vino. 84 commissari internazionali, 33 Gran Medaglie d'Oro assegnate (19 all'Italia), 221 Medaglie d'Oro e 136 Medaglie d'Argento, per un totale di 391 vini premiati, il 30% dei 1299 vini presentati dalle circa 500 aziende che hanno partecipato, come richiede il rigido regolamento dell’OIV, l’Organizzazione Internazionale della Vite e del Vino. Sono due i vini che hanno ottenuto la Gran Medaglia d'Oro, con il punteggio di 95 centesimi: il vino liquoroso portoghese Malo Moscatel de Setùbal 5 Anos dell'azienda Malo Wines di Setùbal, annata 2013 dell'omonima denominazione, vitigno 100% Moscatel Graudo e il vino dolce austriaco, lo Chardonnay Trockenbeerenauslese 2008 dell'Azienda Weinhandel Rudolf Payer di Apleton, nel Burgerland. La classifica per Paesi vede nuovamente partecipanti e protagonisti anche i vini della Calabria che si sono aggiudicati 7 Medaglie d’oro: il Mantonico di Calabria Igt dell'azienda agricola Baccellieri di Bianco con 89,8/100 (categoria passiti), il Lunapiena con 89,5/100 delle Cantine Spadafora di Mangone (categoria bianchi secchi), il Vino Greco di Bianco Doc con 88,2/100 azienda Maisano (categoria passiti), il Tenuta Dioscuri Greco di Bianco con 88/100 azienda Latella (categoria passiti), il Greco con 87,8/100 azienda Statti (categoria bianchi secchi), il Grandane Rosso Calabria Igp con 87,4/100 azienda Dell'Aera (categoria vini rossi secchi) e il Filù Greco Bianco Igp con 87 iGreco (categoria vini bianchi). I riconoscimenti certificano l’eccellenza di grandi tesori enoici ma anche una buona occasione per le aziende che vedranno promossa l’internazionalizzazione dei vini premiati attraverso il coinvolgimento di buyer di diversi Paesi e in particolare con la presenza delle etichette con il bollino “Selezione del Sindaco” alla Fiera del Vino di Daejeon, che si svolgerà all'inizio di settembre in Corea del Sud. Sonia Cogliandro

I BRIGANTI

FRUTTI DIMENTICATI

Limone Rosso di Caulonia CITRUS LIMON (L.) OSBECK FAM.RUTACEE

Si pensa che la pianta del limone sia originaria dell’India, che fra l’altro è il primo produttore al mondo dei suoi frutti mentre altri pensano che sia la Cina, dove si cominciò a coltivare all’incirca a partire dal mille d.C., ma tale datazione è tardiva considerando che il frutto del limone è rappresentato in un affresco a Pompei, che fu distrutta da una funesta eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., e anche nei mosaici dell’area archeologica di Cartagine, in Tunisia. In Calabria, invece, il limone cominciò a essere coltivato prima del X secolo d.C., mediato dalla Sicilia che era stata conquistata dagli arabi a partire dall’ 827 d.C.; fu incentivata la sua coltivazione quando si capì che il suo frutto potesse avere una funzione positiva per la salute. Il territorio di Caulonia rappresenta per la Calabria un’area molto vocata per la coltivazione degli agrumi e per gli aranci in particolare che danno degli esiti sorprendenti per la qualità. Naturalmente tutto il territorio di Caulonia stessa, risulta molto interessante per la conservazione della biodiversità, difesa però da poche persone che insistono a conservare ciò che hanno avuto da coloro che li hanno preceduti: Emilia Maiolo, Antonio Castafaro, Ilario Piscioneri, Enzo Niutta, Santo Strati. Santo in verità è originario di Motticella di Bruzzano, ma ormai egli da quasi quarant’anni vive e si batte per Caulonia che ama e onora con il suo operato più dei “nativi”. Egli vi si è stabilito dopo una permanenza in Danimarca dove giunse quasi ventenne, partendo con una vecchia e mal funzionante Seicento nel 1973. Partendo da Motticella l’auto raggiunse miracolosamente una cittadina vicino a Francoforte sul Reno, in Germania, dove il motore si fuse e Santo cominciò a fare l’autostop. Si fermò allora una splendida ragazza che gli chiese dove volesse arrivare ed egli replicò che non aveva una meta precisa, per cui si trovò in breve tempo in Danimarca dove lavorò per un anno. Naturalmente scelse di abitare a Caulonia, per motivi affettivi, ma anche per la bellezza del suo territorio, che egli conosce minuziosamente più di ogni altra persona che vi risiede. Egli è un esperto di micologia e organizza escursioni, che sconfinano nei comuni vicini, per trasmettere la sua conoscenza sofisticata nel settore ad altri, organizzando dibattiti e

Al karma non si sfugge, a vogghia u fuji!

incontri finalizzati alla conoscenza di altre essenze naturali rare, ma presenti anche nel territorio. Basti pensare che anni addietro guidò Barbara Biagini, ricercatrice della Statale di Milano nell’area per conto del prof. Attilio Scienza, alla ricerca di viti silvestri che numerosissime, fino a pochi anni prima vivevano abbarbicate sui pioppi nelle zone ripariali dell’Allaro. Gli incendi di quegli anni avevano devastato le rive della fiumara e Santo dettagliatamente guidò la dott.essa Biagini verso le piante superstiti, da cui furono ricavati dei tralci che raggiunsero le serre di Lodi della Statale, dove furono messe a dimora. Santo conosce l’ubicazione esatta delle piante monumentali del territorio, delle varietà di aranci, la cui coltivazione non viene praticata da decenni ormai più, tra di esso il Giallo di Caulonia che matura tardivamente i suoi frutti che riescono a resistere sulle piante fino a luglio, mantenendo intatte le caratteristiche organolettiche; alcune piante di tale varietà raggiungono i 40 cm di diametro nel fusto. Egli fa sempre nuove scoperte nel suo peregrinare quasi rituale attraverso i boschi e nelle aree ripariali delle tre fiumare che arricchiscono con le sue acque il territorio di Caulonia: l’Amusa, l’Allaro e il Precariti. Qualche anno addietro percorrendo la riva di una di queste tre fiumare, si presentò di fronte ai suoi occhi un prodigio, uno spettacolo insolito che lo affascinò e lo turbò nello stesso tempo. Si trovò di fronte a una pianta di limone incredibile, che anziché produrre dei frutti gialli, come solitamente avviene, essa produce dei frutti rossi. Colse con delicatezza qualche frutto e, arrivato a casa, lo aprì per verificare la sua eventuale diversità all’interno della buccia, ma alla verifica la polpa risultò giallognola come quella degli altri limoni e il succo con il caratteristico sapore aspro. S’informò dal proprietario del terreno e seppe che la pianta era stata innestata più di settanta anni addietro, quindi attorno agli anni quaranta del novecento. Per precauzione, per evitare che la pianta non venga danneggiata con eccessivi prelievi di talee per innesti, Santo ha omesso d’indicare il posto dove cresce la pianta, ma giudica che bisognerebbe diffonderla, ma nel rispetto assoluto della pianta madre. Orlando Sculli

Il prossimo 26 luglio entrerà in vigore il decreto legislativo 216/17 (meglio noto come modifica alla normativa sulle intercettazioni). Un decreto di non poco conto e che, per i non addetti ai lavori, è passato inosservato ma che ha ricadute di non poco conto su tutti i cittadini. Sul decreto è aperto da tempo il dibattito all’interno del settore giustizia, che ha portato a molte critiche. Da ultimo un contributo importante è quello che giunge dall’Osservatorio “Doppio Binario e Giusto Processo”, dell’Unione delle Camere Penali Italiane, nel corso del Quarto Open Day dell’Ucpi che si è tenuto nei giorni scorsi a Rimini. E sui “profili di incostituzionalità delle modifiche in materia di intercettazioni” hanno dibattuto nel corso di un apposito work shop i responsabili dell’Osservatorio, composto dagli avvocati Maria Teresa Zampogna, Giuseppe Scazzola ed Eugenio Minniti, questo ultimo anche presidente della Camera Penale “G. Simonetti” di Locri. Nell’argomentata relazione si rileva, fra l’altro che: «Tuttavia il pur condivisibile scopo di voler contenere il rischio di indebita diffusione delle informazioni in alcun modo attinenti ai fatti processuali acquisite mediante l’impiego dei mezzi tecnici idonei alla captazione delle conversazioni, ovvero dei flussi informatici o telematici, anche mediante inserimento in dispositivi elettronici portatili di un captatore informatico, non ha trovato un corretto e adeguato bilanciamento con i principi costituzionali e convenzionali enunciati in tema di giusto processo. In particolare, con questo decreto legislativo, il Governo ha introdotto una complessa procedura protocollare che, al di là della sua concreta idoneità ad evitare la diffusione del materiale informativo acquisito mediante intercettazione, sacrifica in modo ingiustificato e sproporzionato, rispetto agli obiettivi di tutela della privacy, cui è teso – come detto - l’impianto introdotto dalla novella in commento, il diritto del cittadino (indagato e/o imputato) alla effettiva (non solo potenziale) conoscenza di tutto il materiale probatorio acquisito attraverso l’impiego di tali mezzi di ricerca della prova, vanificando, in concreto, l’esercizio delle prerogative di cui agli artt. 24 comma 2 e 111 comma 3 della Costituzione, oltre che di quelle disciplinate dagli artt. 6 e 8 della C.E.D.U.». «Di conseguenza, il primo profilo di tensione costituzionale che si registra tra alcune norme introdotte con il decreto legislativo 29 dicembre 2017 n. 216 e i principi costituzionali dettati in materia di giusto processo e di inviolabilità del diritto di difesa è, quindi, costituito dall’evidente soccombenza di queste inviolabile prerogative in favore di una sedicente tutela della riservatezza». «La normativa oggetto di commento non prevede alcuna disciplina tesa a regolamentare la conservazione prima della procedura ex artt. 268 bis, 268 ter e 268 quater c.p.p. del materiale intercettivo ritenuto irrilevante, ovvero quello afferente a dati sensibili, o di cui è vietata la trascrizione per l’oggetto o per la qualifica dei soggetti intercettati; così come non è dettata alcuna disciplina in relazione alla conservazione e alle modalità di trasmissione al P.M. delle annotazioni ex art. 267 comma 4 c.p.p. che l’Ufficiale di Polizia Giudiziaria è chiamato a redigere nel caso in cui proceda, ai sensi dell’art. 268 comma 2 bis c.p.p., a non trascrivere il contenuto delle conversazioni intercettate. In realtà, solo in relazione all’ipotesi in cui il pubblico ministero autorizzi la polizia giudiziaria a differire la trasmissione degli atti relativi alle intercettazioni ad un momento successivo alla scadenza del termini per lo svolgimento delle operazioni (che inevitabilmente diverrà la prassi, così come, peraltro lo è già oggi), l’art. 268 comma 4 c.p.p. impone che nel relativo decreto siano indicate “le prescrizioni per assicurare la tutela del segreto sul materiale non trasmesso”». In parole semplici, ma senza dubbio efficaci: «La secretazione dell’irrilevante a giudizio della P.G., che seleziona per rafforzare la tesi ricostruttiva dell’accusa, non impedirà le pubblicazioni nocive». «L’inefficienza, quindi, della complessa procedura protocollare, che si procederà ad analizzare nelle sue criticità, radicalizza ancor di più il conflitto costituzionale con i principi declinati nella Costituzione regolatori del giusto processo. Si tratta, infatti, di un complesso di norme poste a tutela di beni che non possono soccombere nel bilanciamento con la privacy che, nonostante costituisca un diritto tutelato a livello costituzionale, è da considerarsi di portata certamente minore e, quindi, recessivo di fronte all’esigenza di giustizia che si concretizza, non solo garantendo agli organi della giurisdizione tutti gli strumenti utili alla repressione e all’accertamento dei fenomeni criminali, ma anche e soprattutto assicurando al cittadino, cui viene mossa una specifica accusa, il pieno, completo ed effettivo esercizio del diritto di difesa».

Secondo la legge del karma ogni anima crea il suo percorso per crescere spiritualmente, e ogni errore non sanato in una vita sarà portato con sé nelle vite successive nel tentativo di superare se stessi e migliorarsi. Questo vuol dire che ogni anima può sbagliare e rimediare. Sempre. Nessuno nasce giusto o sbagliato, anzi, meglio precisare che nessuno nasce davvero, e nessuno muore davvero, poiché l’anima è immortale. La legge del karma non si può eludere, non esistono giochetti per scampare a una pena che dobbiamo scontare, e tutto ciò ha come fine la crescita interiore. Faccio un esempio banale: se si spara a qualcuno rendendolo non vedente, per comprendere questo danno creato, nella successiva vita quel qualcuno potrebbe nascere cieco. Oppure: se si fa del male a un bambino, nella prossima vita si potrebbe subire la stessa sorte, sempre per imparare a rispettare le altre anime ed evolvere nell’amore. Tutto ciò è qualcosa che la nostra anima ha già progettato prima di nascere (fisicamente), perché siamo artefici del nostro destino. Riportando questa legge ai giorni nostri mi viene spontaneo affermare che, al contrario delle leggi fatte dagli uomini, questa sia molto giusta. Prendiamo per esempio un Salvini qualsiasi, che nella sua vita ha portato avanti idee razziste in molti modi: inneggiando all’eruzione del Vesuvio, esaltando la sua razza nordica dedita al lavoro e disprezzando il sud che secondo lui è vagabondo (il suo slogan: prima il nord!), lo stesso sud che puzza (ma vota...!), che magicamente in fase di elezioni è elogiato (e infatti grazie alla Calabria viene pure eletto, ingannata dal nuovo slogan: Prima gli italiani!). Quel Salvini che chiude i porti giocando alla tratta degli schiavi sulla pelle di persone viste come sacchi di patate marce, e che invece non cerca di andare al centro del problema per risolverlo... Mi chiedo: ma allora come potrebbe essere la prossima vita di quest’uomo ? Non può che essere in Africa, con la pelle ben scura e in cerca di conforto scappando in paesi che sono gli stessi che lo faranno fuggire dall’Africa. Ecco come immagino il prossimo Salvini: a raccogliere pomodori in Puglia. Ma mica l’ho deciso io, è la sua anima che potrebbe risolvere in questo modo il suo debito karmico. Chi morirà, vedrà! Brigantessa Serena Iannopollo


17 GIUGNO- 18

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“Portigliola Teatro” inaugura la stagione con la rassegna dedicata alle scuole

Il teatro greco-romano di Portigliola riapre i suoi cancelli per ospitare la 2ª edizione della rassegna di Teatro Classico Scolastico, due serate in cui i nostri giovani studenti hanno potuto mostrare il proprio talento e grazie alle quali il sindaco Rocco Luglio ha annunciato l’inizio della stagione più ricca del “Portigliola Teatro”.

Dopo un anno di pausa la Rassegna di Teatro Classico Scolastico indetta dall’Amministrazione Comunale di Portigliola presso il teatro greco-romano ha confermato il proprio successo. La seconda edizione, presentata dalla sempre eccezionale Maria Teresa D’Agostino e svoltasi giovedì 7 e venerdì 8 giugno, ha infatti visto la partecipazione di quattro scuole che hanno messo in scena altrettanti brillanti spettacoli, dimostrando una dedizione e un talento davvero inaspettati. “Siamo seri, è solo un gioco”, la singolare operazione di metateatro di Maria Pia Battaglia e degli studenti del Liceo Mazzini di Locri, è stata protagonista assoluta di una prima serata durante la quale è stato concesso ampio spazio alla presentazione dell’imminente stagione del “Portigliola Teatro”, che promette di essere la più ricca di sempre grazie al consueto eccezionale impegno messo in campo dall’Amministrazione guidata da Rocco Luglio. La maratona della seconda serata, invece, ha visto alternarsi sul palco i bravissimi ragazzi del Liceo Classico “Diodato Borrelli” di Santa Severina, protagonisti di un’emozionante trasposizione della “Orestea” di Eschilo, gli studenti dell’I.I.S. “Oliveti Panetta” di Locri, che hanno messo in scena un’originalissima trasposizione della commedia di Aristofane “Pluto”, e i giovani del Liceo Artistico “Preti-Frangipane” di Reggio Calabria, protagonisti del visionario spettacolo “Revolution” di Nik Mancuso, Alessandra ed Enzo De Liguoro.

Indipendentemente dai premi assegnati dalla giuria (“Revolution” miglior spettacolo e migliore regia, “Orestea” 2º miglior spettacolo e migliori costumi, “Siamo seri, è solo un gioco” 3º miglior spettacolo, “Pluto” miglior sceneggiatura) a trionfare davvero sono stati l’impegno messo in campo da studenti e insegnanti, che hanno avuto la possibilità di dimostrare le capacità dei nostri studenti grazie alla messa a disposizione dei progetti PON europei, che stanno permettendo alle nostre scuole di far crescere rapidamente questi apprezzatissimi laboratori. La messa in scena di ogni spettacolo, infatti, è stata in grado di alzare l’asticella della qualità già elevatissima di questa rassegna scolastica, garantendo a Luglio di arricchire ulteriormente la già straordinaria rassegna del “Portigliola Teatro”, in grado di attirare sempre di più le attenzioni del pubblico e degli addetti ai lavori. Non è un caso, infatti, se “padrino” delle due serate della Rassegna di Teatro Classico Scolastico sia stato Blas Roca Rey, già protagonista di una toccante “Medea” durante l’edizione dello scorso anno e di ritorno a Portigliola non solo per questa occasione speciale, ma anche per annunciare la trasposizione di “Omero, Iliade” di Alessandro Baricco, già in programma per il prossimo 3 agosto. Jacopo Giuca

“Borgoitinerando” valorizza Siderno Superiore con un percorso dedicato ad arte e moda

Il Liceo Scientifico “Zaleuco” di Locri si trasforma in teatro Lo scorso mercoledì 6 giugno il Liceo Scientifico “Zaleuco” di Locri ha ospitato una rappresentazione teatrale i cui protagonisti sono stati proprio gli allievi dell’istituto che hanno partecipato al progetto PON “Apprendere con la drammatizzazione”. I ragazzi hanno messo in scena il primo atto del dramma “Le tre sorelle” di Čechov, talvolta riscrivendolo e adattandolo, in altri casi rimanendo fedeli all’originale. Gli stessi ragazzi si sono occupati anche di allestire la scenografia: tutto rimandava a un contesto apparentemente leggero e spensierato in cui, però, è emerso lo stato di malessere delle tre sorelle insoddisfatte dalla soffocante e mediocre vita di provincia. Gli allievi che hanno aderito al progetto pomeridiano si sono impegnati per un totale di trenta ore a studiare, interiorizzare e provare il copione, confrontandosi fra loro e

mettendosi in gioco superando la timidezza. Infatti, una delle finalità del PON “Apprendere con la drammatizzazione” è stata quella di avvicinare gli alunni alla realtà scolastica attraverso attività che non prevedevano lezioni cattedratiche e relative verifiche o interrogazioni, ma un contatto diretto con i testi e la possibilità di impegnarsi in prima persona, socializzando e interiorizzando. Inoltre, questo si è rivelato un ottimo metodo per indurre i ragazzi al piacere dell’apprendimento arginando il fenomeno della dispersione scolastica e facendo leva sull’interesse di attività di gruppo creative e dinamiche, proprio come quella del teatro. I ragazzi sono stati seguiti da un’attrice, Cristina, che fino a qualche minuto prima della rappresentazione ha provato insieme agli aspiranti attori, dando loro le ultime direttive e gli ultimi accorgimenti. La stessa, alla fine, si è complimentata per l’interesse e l’impegno degli allievi nonostante il poco tempo a disposizione. Il professore Amos Martino, docente referente del progetto, ha, invece, sottolineato il fatto che gli alunni che hanno preso parte al progetto non abbiano ricevuto alcun tipo di “sconto” a livello didattico: nonostante gli impegni pomeridiani e le prove hanno dovuto affrontare interrogazioni, verifiche e studio proprio come tutti gli altri. Ha, inoltre, ribadito che la scelta della “drammatizzazione” come apprendimento fosse mirata al coinvolgimento diretto dei ragazzi che, sentendosi protagonisti, avrebbero avuto i mezzi per poter combattere la propria timidezza maneggiando letteratura e arte, ai fini di una formazione non sterile e fine a se stessa ma interiorizzata. Salvatore, uno dei ragazzi che si è cimentato come attore nella rappresentazione, ha affermato: “Si è trattato di un progetto coinvolgente e stimolante. All’inizio ero in imbarazzo, poi mi sono molto divertito”. Ben vengano, dunque, queste iniziative che coinvolgono direttamente gli alunni facendoli sentire protagonisti attivi della loro vita formativa e permettendo, dunque, che questo possa essere un metodo ottimo ed efficiente per contrastare il fenomeno della dispersione scolastica. Sara Leone

La manifestazione “Borgoitinerando”, svoltasi lo scorso 10 giugno a Siderno Superiore, è stato un evento promosso dal Sidus Club a guida della Presidente Albarosa Dolfin, un lavoro di sinergia tra associazioni ed enti culturali per la valorizzazione del Borgo medioevale di Siderno. Nell’ambito dell’evento, realizzato grazie alla collaborazione della stilista Patrizia Papandrea, della fotografa Carla Commisso, e di Fausto Certomà, sono state organizzate le mostre dell’architetta Rosalba Romeo e del pittore Antonio Muià, si è dato spazio ai canti dei talentosi ragazzi del Maestro Pedullà e alle tradizioni

di botteghe locali che, con arte e maestria, hanno arricchito la serata. Le stanze di Palazzo Falletti, apertesi per dare spazio all’arte, sono divenute spazio finalizzato allo scambio di idee, esperienze e opinioni su vari aspetti della vita sociale, all’arricchimento dato dalla conoscenza reciproca e dalla frequentazione dell’arte. Un punto ideale in cui riscoprire sentimenti ed emozioni. Da un quadro, una fotografia, un’installazione sono nati, come libere associazioni, suggerimenti per letture, degustazioni, brani musicali, un’immersione totale nel mondo dei cinque sensi per risvegliare sensazioni e per stuzzicare la curiosità verso il mondo che ci circonda in un percorso polisensensoriale in cui olfatto, tatto, udito e vista sono divenuti specchio rivelatore di memorie dotate di un magico potere evocativo. È in questo contesto che hanno trovato spazio le creazioni di Patrizia Papandrea, che nelle sue creazioni sartoriali sperimenta e riscopre antiche tradizioni, fondendo tecnologia e alta artigianalità, dando vita a nuovi temi, o le opere di Antonio Muià e Carla Commisso, per la prima volta esposte in un percorso che si è arricchito delle recensioni curate dall’architetta Katia Aiello.


CANTA CHE TI PASSA

EVENTI

Quattro chiacchiere con Manuela Cricelli Estate, teatro, canto, Roccella Jonica e Manuela Cricelli. Continuo, “Mama Mia”, “I Promessi Sposi”, “Pinocchio”, “Sister Act” e... Non avete ancora capito di cosa stiamo parlando? Ma ovviamente del musical di quest’anno cui potremo assistere a termine del Laboratorio di Cantoterapia che, ormai alla sua quinta edizione, si svolge a Roccella Jonica, sotto la direzione di Manuela Cricelli, che per prima, qui nella Locride, ha fuso insieme le sue conoscenze e passioni (il teatro con la professione di cantante e psicologa) per far “sentire”, chiunque vi si approcci, al meglio delle proprie possibilità e sensibilità. Il titolo del musical? Lo lasciamo a sorpresa per gli spettatori che, se hanno partecipato almeno una volta a uno di questi “spettacoli”, sanno già che si troveranno davanti a dei non professionisti, dei non cantanti con una grande volontà di superare i propri limiti, mettendosi in gioco, affrontando le proprie paure ma anche divertendosi, attraverso il corpo e il teatro, e soprattutto utilizzando ciò che di più profondo e innato l’essere umano possiede, ossia il suono della propria voce modulato in canto. Si tratta di un “respiro” interiore, della vibrazione del cuore (e del diaframma), di un mezzo potente attraverso cui tutti possono esprimersi, anche i più timidi o coloro i quali pensano di essere stonati, non perché realmente tali bensì in quanto non abituati ad ascoltare la propria voce. Già, perché la nostra Manuela Cricelli, a inizio spettacolo, ci ha sempre presentato i suoi ragazzi premettendo che non si tratta di persone abituate al palco e che lo scopo del musical non è tanto quello di piacere al pubblico, quanto quello di piacere a se stessi e soprattutto di “sentirsi”, fosse anche per la prima volta, di pancia, emozionandosi ed emozionando. Ma facciamoci raccontare da Manuela Cricelli qualcosa di più a proposito del suo Laboratorio. Manuela, da dove nasce l’idea di un Laboratorio di Cantoterapia qui nel nostro territorio? L’idea del “Lab” nasce dal desiderio di gettare un ponte tra le mie due passioni e strade intraprese, per l’appunto, il canto e la psicologia. Leggendo del “potere terapeutico del canto” e approfondendo il tema in testi specifici di “Cantoterapia”, ha preso forma in me l’idea che, anche qui nel nostro territorio, fosse possibile realizzare questo progetto, attraverso il quale dare spazio a sentimenti silenti e/o repressi. E così è cominciata questa straordinaria esperienza, con tanta buona volontà e quel pizzico di coraggio necessario per far fronte alle innumerevoli difficoltà che un territorio come il nostro presenta! Cosa ti aspettavi da questa esperienza, quali gli obiettivi da raggiungere e cosa invece c’è stato di felicemen-

Al Caffè Letterario Mario La Cava un espresso di qualità Per fare un ottimo espresso, mi suggerisce un amico barista, non basta che la macchina sia alla giusta pressione e che la miscela sia fresca e di qualità superiore, e anche l’acqua è necessario non abbia difetti, ma è l’accortezza del mescitore che riesce ad armonizzare il risultato. Sabato scorso un espresso di ottima qualità è stato servito al Caffè letterario Mario La Cava di Bovalino. Purtroppo lo spazio della sala non ha reso omaggio alla qualità del prodotto. Ma Domenico Calabria, vero genius loci, gli elementi li ha saputi armonizzare per una serata veramente indimenticabile. Abbiamo gustato un Rino Gaetano al… femminile. Quando la grazia incontra la vocalità virtuosa e la professionalità musicale ecco nascere un talento. Ma quando tutti questi elementi sono modulati dalla sensibilità si materializza un fenomeno che elettrizza e commuove. Questo è avvenuto! Rino Gaetano per la voce di Manuela Cricelli ha cominciato con la sua vena ironica: Ti ti ti ti ti ti ti ti ti A te che sogni una stella ed un veliero / Che ti portino su isole dal cielo più vero / A te che non sopporti la pazienza / O abbandonarti alla più sfrenata continenza… A te che non ami i servi di partito / Che ti chiedono il

te inaspettato? Quando ho cominciato non ho pensato a obiettivi precisi da raggiungere. In generale speravo nella partecipazione e dedizione al lavoro da parte dei partecipanti. E questa c’è stata ad ogni incontro e immensa è stata (lo è ogni volta) la soddisfazione e lo stupore! Ognuno, grazie allo “strumento” canto, è riuscito a parlare di sé, a dar voce alle proprie emozioni, avviando un processo di crescita personale molto importante. Di felice e quasi inaspettato... La realizzazione degli spettacoli/musical! Come ti dicevo all’inizio, non mi ero prefissata traguardi precisi. Quindi, vedere gli spettacoli prendere forma è stata, ed è sempre, un’emozione indescrivibile! Quanto può farci stare bene il canto? Il canto avvia una serie di attività metaboliche, oltre che favorire la distrazione da pensieri negativi ed ossessivi, inducendo al buonumore. È un fenomeno sia psicologico che fisiologico, quindi. La Cantoterapia attiva l’apparato fonatorio che, sollecitando la produzione e il rilascio, da parte dell’organismo, di sostanze “positive”, contribuisce a migliorare la qualità della vita! Quindi, giova al corpo e certamente anche all’autostima! Certo, quando poi lo si pratica professionalmente entrano in gioco altre dinamiche e meccanismi, che possono avere talora persino dei risvolti negativi, e quindi il discorso è un po’ diverso. Ma quando si resta nell’ambito della sola espressione dei sentimenti... Certamente non può che essere fonte di grandi soddi-

voto, un voto pulito / Partono tutti incendiari e fieri / Ma quando arrivano sono tutti pompieri… E mi accorgo che son solo / In fondo è bella però è la mia età e io ci sto … E i minuti rincorrersi senza convivenza / Mi svegli e sei decisamente tu / Forse non essenzialmente tu… E partiva l'emigrante e portava le provviste / due o tre pacchi di riviste / E cantava le canzoni che sentiva sempre a lu mare Da questo punto in poi la partecipazione del pubblico è stata un crescendo e le voci s’incrociavano con le mani e la musica di Vincenzo Oppedisano, chitarra baritona, Gianfranco Ozzimo, tastiere, Federico Placanica, percussioni, Peppe Platani, magica chitarra. L’appassionata interpretazione della Cricelli non ha fatto pensare dove cominciava Rino e dove continuava Manuela. Ha proseguito col repertorio scelto: Sei Ottavi, Ad esempio a me piace il sud, A mano a mano, Mio Fratello è figlio unico. È stato un crescendo di emozioni e sussulti per un pubblico accorso curioso e ci è voluto poco ad attizzare l’entusiasmo al punto che l’applauso scattava puntuale all’ultima nota e il caldo quasi opprimente non fermava le mani. Il sudore imperlava la fronte dei musicisti ma non li ha scoraggiati dal concedere Il cielo è sempre più blu… Chi ha crisi interiori, chi scava nei cuori / Chi legge la mano, chi regna sovrano / Chi suda, chi lotta, chi mangia una volta / Chi gli manca la casa, chi vive da solo / Chi prende assai poco, chi gioca col fuoco / Chi vive in Calabria, chi vive d'amore… e poi per finire Gianna… Dove vai, con chi ce l'hai? Butta la', vieni qua, / chi la prende e a chi la da! Dove sei, dove stai? / Fatti sempre i fatti tuoi! Di chi sei, ma che vuoi? / Il dottore non c'e' mai! Non c'e' mai! Non c'e' mai! / Tu non prendi se non dai! Vieni qua, ma che fai? Tutti interrogativi attualissimi in cui pubblico, Rino, Manuela, musicisti e strumenti hanno parlato una sola lingua: il talento indimenticabile di Rino Gaetano! Grazie Manuela ma soprattutto Grazie al Caffè Letterario Mario La Cava. “ La Cultura… al primo posto!”. Sempre! Arturo Rocca Foto di Mario Varano

sfazioni! Come e quanto ti hanno arricchita questi anni di musical, sia a livello professionale che a livello personale? Si tratta certamente di un percorso in crescendo, con una grande escalation anche dal punto di vista personale! La continua formazione per la conduzione dei gruppi creativi, l’esperienza sul campo, il mettere in gioco me stessa (in primis) mi hanno fatto acquisire maggiore consapevolezza e hanno inciso in maniera assolutamente positiva nelle mie professioni, e di cantante/attrice e di psicologa, nonché, soprattutto, a livello umano! Ogni anno, salvo qualche eccezione, il gruppo si compone di persone diverse e la scelta del musical cambia di volta in volta. Come fai a cucire, ad hoc, i personaggi e cosa determina la scelta dei ruoli? I personaggi nascono dalle persone, dalle dinamiche di interazione nel gruppo! A volte basta un gesto, uno sguardo, delle caratteristiche psicologiche, qualcosa che porti alla luce i desideri e le paure ed eccoli, come per magia, i personaggi sono lì che aspettano solo di vivere nello spettacolo! Ed è nello spettacolo, attraverso i personaggi stessi, che avviene la “sublimazione”, la trasformazione dei sentimenti più profondi, già citati, in una forma d’arte. In tal senso, lo spettacolo è “terapeutico”. Sei la presidente di un’Associazione Culturale da te fondata che, oltre ai Laboratori di Cantoterapia, ha qualche nuovo progetto che bolle in pentola. Puoi anticiparci qualcosa? L’Associazione Culturale neo-nata si chiama “Mistral”, fondata insieme ai miei due validissimi collaboratori, Anna Mazzaferro e il prof. Domenico Garreffa. Oltre ai Laboratori, abbiamo in programma di organizzare eventi musicali e culturali, tra cui il Workshop del 1 Luglio, con il Maestro di fama internazionale Luca Jurman, vocal coach di talent show quali AMICI di Maria DeFilippi e OPERAZIONE TRIONFO. Il Workshop, per la prima volta in Calabria, è destinato ai cantanti professionisti, ma anche agli appassionati, per restare sempre in linea con i principi della cantoterapia. Che altro aggiungere? Grazie a Manuela Cricelli per aver risposto alle nostre domande e per un progetto così bello come il Laboratorio di Cantoterapia che ci regala sempre piccoli gioielli di musical amatoriale. Non resta quindi che aspettare lo spettacolo di quest’anno e... cantare, cantare, cantare, per “sentirsi” sempre al meglio! Daniela Rullo

Bovalino: Tris di premi per Saverio Macrì

Tre riconoscimenti nel giro di due settimane per il poeta Saverio Macri, originario di Benestare e residente a Bovalino. Il primo l’ha conquistato al concorso indetto dall’associazione ASAS a Messina, lo scorso 26 maggio: secondo posto per la sua poesia in vernacolo “Veni ‘nta terra”. L’1 giugno si classifica terzo al Premio Internazionale di Poesia “Tropea: Onde Mediterranee” con la lirica “Figghia”. Questa la motivazione della giuria: “L’autore in una lirica ben articolata e senza ridondanza di parola, pone al centro dell’attenzione un argomento molto complesso: il rapporto tra genitori e figli, in una società liquida in continua evoluzione. Con delicatezza entra nell’animo umano, dà consigli, suggerimenti, senza interferire mai con forza o con comandi sulle scelte della nuova generazione”. Primo posto per Saverio Macrì, infine, al Premio Internazionale Città di Castrovillari, ancora una volta con la poesia “Veni ‘nta terra”. “I versi maturi e consapevoli - si legge nelle motivazioni della giuria, - attraverso l’uso sapiente di un vernacolo dove il ritmo della rima alternata si intreccia, con garbo e maestria, alle scelte lessicali, ritraggono un mondo contadino idilliaco e omaggiano valori autentici della terra feconda e felice".

In occasione della ricorrenza del cinquantesimo anniversario degli Special Olympics questa sera, domenica 17 giugno 2018, alle ore 21:00, presso il Teatro Comunale di Gioiosa Ionica, si terrà uno Spettacolo di Beneficienza a cura dell’Accademia Musicale ARS Musicae di Gioiosa Ionica, uno spettacolo durante il quale si alterneranno sul palco eccezionali talenti tra i quali spiccherà l’esibizione dell’ospite d’onore, il ventriloquo Alex Torino.

Il GAL “Terre Locridee” continua il suo ciclo di workshop per definire e condividere i percorsi di sviluppo locale. Dopo l’incontro di domani a Stilo, tema del meeting successivo, che si terra ̀ mercoledì 20 giugno alle ore 17:00, presso il Palazzo Comunale di San Luca, sara ̀ “Giovani e lavoro, nuovi orizzonti per San Luca”, introdotto dal Presidente del GAL Francesco Macrì, che lascerà poi spazio a esponenti del settore socioeconomico locrideo.

Venerdì 22 giugno, alle ore 18:00, presso la Sala Cerimoniale di Palazzo Amaduri, Largo dei Cinque Martiri, Centro Storico di Gioiosa Ionica, il Club Per l’UNESCO attribuisce il premio “Dal Sapere al Fare” all’architetto Mario Occhiuto, sindaco di Cosenza. Saranno presenti la scrittrice Palma Comandè, l’onorevole Wanda Ferro, Giuseppe De Luca, Umberto Scali e Nicodemo Vitetta. Al termine dell’incontro sarà offerto un buffet di dolci tradizionali.

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, in collaborazione con l’Unione Europea e la Regione Calabria, nell’ambito del Programma Operativo FEAMP 2014/2020 organizza la Presentazione della strategia di sviluppo locale Flag Jonio 2, che si articolerà in quattro tappe tra Roccella Ionica, Bianco Soverato e Catanzaro. L’appuntamento di questa settimana è al Club House del Porto delle Grazie, sabato 23 giugno, alle ore 17:30.



17 GIUGNO - 21

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ANGOLO FOOD

arte&co

LA RICETTA: RISOTTO ALLO CHAMPAGNE Ingredienti per 4 persone: 350 g di riso Carnaroli, 1 bicchiere di Champagne, brodo vegetale, 1/2 cipolla bianco, 70 g di burro, 50 g di parmigiano reggiano grattugiato, pepe

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Il cantautore calabrese e il fratello di Paolo Conte, accompagnati dal magnetico pianoforte di Alessandro Nidi, hanno fatto ballare le tre nazioni durante le cinque serate dello “Sconfinando Tour”, che ha dimostrato quanto il pubblico francofono apprezzi la musica “made in Italy”.

Peppe Voltarelli e Giorgio Conte incantano Belgio, Francia e Lussemburgo Peppe Voltarelli ha sempre aperto i concerti con un set di 45 minuti durante i quali ha suonato le più celebri canzoni del proprio repertorio.

eppe Voltarelli torna a far parlare di sé dopo un tour da tutto esaurito in Francia, Belgio e Lussemburgo. Negli ultimi due mesi, infatti, il cantautore Calabrese ha incantato il pubblico francofono facendo da spalla a Giorgio Conte, fratello minore di Paolo, compositore e cantautore che ha fatto dell’Europa la sua casa artistica e che oggi vanta 36 anni di esperienza nel panorama della musica pop e rock internazionale. Grazie al prezioso contributo Alessandro Nidi al pianoforte, lo “Sconfinando Tour” di Conte e Voltarelli si è articolato in cinque affascinanti tappe durante le quali il nostro Peppe ha sempre aperto la serata con un set di 45 minuti durante i quali ha suonato dieci canzoni appartenenti al suo repertorio più conosciuto.

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Dai pezzi che compongono “Ultima notte a MalaStrana”, album pubblicato in Francia dall'etichetta Chant du Monde a quelli de “La zattera”, de “Il monumento” o de “Gli anarchici” per l'omaggio a Leo Ferrè, Voltarelli ha attinto a piene mani al proprio repertorio scaldato ad ogni tappa il pubblico con i suoi ritmi travolgenti, lasciando solo in seconda battuta il palcoscenico alla verve ironica e pungente di Giorgio Conte che, accompagnato da Alessandro Nidi al pianoforte, ha sempre dato vita a un set spumeggiante e poetico, pieno di aneddoti e di successi. Da “Deborah” (terza classificata a Sanremo 1968, quando venne cantata da Fausto Leali) e “Gne Gne”, da “Una giornata al mare” a “Non sono Maddalena” (portata al successo da Rosanna Fratello negli anni ’70), il repertorio di Conte è sempre stato un intermezzo nostalgico in attesa dello scoppiettante finale di concerto, che ha visto coinvolto il trio Conte, Voltarelli, Nidi impegnato a coinvolgere il pubblico con le note travolgenti di “Mongolfiera”, sempre in grado di scatenare l’auditorio. Il tour ideato, organizzato da Rambaldo Degli Azzoni di “Storiedinote”, ha visto la collaborazione di organizzazioni Italiane come “L’Aquilone” di Liegi, la rivista “Radici a Tolosa”, “Passaparola Magazine”, “Travel Music Agency” in Lussemburgo e Nicoletta Voltarelli a Bruxelles, che hanno supportato l'evento con grande entusiasmo coinvolgendo la critica e i media locali. Questa bella esperienza artistica ha dimostrato il grande interesse del pubblico francese nei confronti della musica italiana e l’attrazione provata dai francofoni per le canzoni e i contenuti in lingua italiana, soprattutto se condite da sottile ironia e grande intensità interpretativa. Del resto, il successo di Conte e Voltarelli diventa l’eco fertile di altre recenti esperienze di nostri grandi cantautori tra i cugini d’oltralpe, come quella di Pippo Pollina, che già aveva dimostrato quanto il pubblico di Francia possa appassionarsi fortemente alla canzone italiana di qualità e che, con un’unione di intenti e di motivazioni da parte di artisti e promotori culturali italiani, già potrebbe essere creata una filiera in grado di diffondere la musica italiana di qualità nello “Hexagone”.

Direttore responsabile:

MARIA GIOVANNA COGLIANDRO Direttore editoriale: ILARIO AMMENDOLIA COLLABORATORI: Jacopo Giuca, Lidia Zitara, Franco Parrello, Tonino Carneri, Mario Nirta, Giuseppe Romeo, Orlando Sculli, Nino Sigilli, Tonino Carneri, Sonia Cogliandro

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Le COLLABORAZIONI non precedute dalla sottoscrizione di preventivi accordi tra l’editore e gli autori sono da intendersi gratuite. FOTOGRAFIE e ARTICOLI inviati alla redazione, anche se non pubblicati, non verranno restituiti. I SERVIZI sono coperti da copyright diritto esclusivo per tutto il territorio nazionale ed estero. GLI AUTORI delle rubriche in cui si esprimono giudizi o riflessioni personali, sono da ritenersi direttamente responsabili.

In una casseruola fate appassire la cipolla tritata insieme a 20 g di burro. Quando sarà diventata trasparente unite il riso e fatelo tostare. Sfumate con 3/4 dello champagne e fate evaporare. Bagnate il riso con un mestolo di brodo vegetale caldo e portate a cottura unendo altro liquido di tanto in tanto. Quando il risotto è quasi giunto a cottura, unite lo champagne restante e mescolate. Togliete dal fuoco, aggiungete il burro rimasto, il parmigiano reggiano grattugiato e mantecate. Trasferite nei piatti da portata e completate con pepe fresco di mulinello.

IL COCKTAIL: ACAPULCO Ingredienti: ghiaccio, tequila, rum bianco, succo di ananas, succo di pompelmo, latte di cocco, un pezzetto di ananas per decorare.

Mettete un po' di ghiaccio spezzettato nello shaker e versatevi una parte di tequila, una di rum, 2 di succo di ananas, una di succo di pompelmo e una di latte di cocco. Shakerate il drink e versatelo in un hurricane. Decorate con un pezzetto di ananas e servite con cannucce.

IL DOLCE:

MOUSSE OREO Ingredienti per 4 persone: 400 ml di panna per dolci, 200 g di cioccolato bianco, 14 oreo biscotti. La mousse oreo è una crema super golosa da gustare al cucchiaio oppure da utilizzare nella farcitura di un dolce. Fondete il cioccolato bianco e lasciatelo raffreddare. Montate la panna e aggiungetevi il cioccolato fuso e 10 oreo biscotti frullati. Amalgamate delicatamente gli ingredienti. Servite la vostra mousse oreo nelle coppette decorando con un biscotto in superficie.


08 GIUGNO - 22

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the blob

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Le sorelle Corcione protagoniste a Trieste della Luciano Benetton Collection Anna e Rosaria Corcione, artiste napoletane che abbiamo imparato a conoscere anche in Calabria grazie a importanti mostre e installazioni che hanno organizzato sul nostro territorio in questi ultimi anni, saranno protagoniste della mostra della Luciano Benetton Collection “Imago Mundi” che, iniziata lo scorso 30 maggio sarà aperta al pubblico fino al prossimo 2 settembre presso il Salone degli Incanti di Trieste. Nell’ambito della mostra collettiva sarà possibile ammirare una grande installazione di artisti selezionati e proveniente da tutto il mondo, con una sezione speciale dedicata al sud Italia. Un’occasione imperdibile per gli amanti dell’arte che, durante l’estate 2018, si troveranno dalle parti del capoluogo friulano.

Bere per dimenticare Aldo Canturi, attuale sindaco di Bianco, si rende protagonista di uno storico abbraccio con il suo predecessore Ninì Scordino in occasione dell’inaugurazione del Museo del vino. Ecco come la passione comune per il Greco fa dimenticare i dissidi politici!

(De)caffeinati Il fotografo Gigi Romano, già armato della sua fidatissima reflex, e un già provato architetto Pasquale Giurleo si preparano alla lunga nottata elettorale del 10 giugno bevendo il primo di una lunghissima serie di caffè in un noto bar di Locri.

Esiti imprevisti Riccardo Modafferi, il dirigente scolastico Giovanni Pittari e il vecchio (nel senso di “da molto tempo”) compagno Agrippa si ritrovano a Gioiosa in febbrile attesa dello scrutinio delle Elezioni Amministrative, che gioie e dolori ha riservato ai ritratti.


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P O C S O L’OR

Fareste meglio a non stressarvi troppo col lavoro. Mercurio sfavorevole rischia di farvi innervosire e potreste reagire in maniera impulsiva… Attenzione in particolare modo alle giornate di luna opposta, giovedì e venerdì. Concentratevi sui sentimenti.

Uniti di unione vera Il primo cittadino di Samo, Giovambattista Bruzzaniti, si confronta con la consigliere comunale di Sant’Agata del Bianco Letizia Monteleone su integrazione, conurbazione e unione dei comuni, lanciando l’assist per una fattiva collaborazione anche a…

Uniti di unione vera 2 …Antonio Crinò e Stefano Alberto Marrapodi, primi cittadini rispettivamente di Casignana e Caraffa del Bianco, due altri piccoli centri che hanno bisogno di una stretta collaborazione per riconsegnare ai propri cittadini migliori condizioni di vivibilità!

Venere sfavorevole non aiuta questa settimana: la vostra vita di coppia si fa piuttosto tesa e l’insoddisfazione rischia di sfociare in litigi senza fine per un nonnulla. Sul lavoro, invece, potrebbero arrivare delle belle notizie o delle conferme.

La settimana comincia con una luna nervosa, che creerà qualche imprevisto o inconveniente nelle giornate di lunedì, martedì e mercoledì. Nulla di cui preoccuparsi troppo, ma toccherà aspettare la parte centrale della settimana per ottenere risultati. In questo periodo avete una marcia in più, e tutti se ne stanno accorgendo. Sprizzate energia e fascino da tutti i pori. Approfittatene per portare avanti i vostri progetti e lanciarvi in qualche nuova impresa: porte spalancate in amore e sul lavoro!

Samesi in visita A Bianco, durante la manifestazione con la quale è stato inaugurato il Museo del Vino, abbiamo incontrato tanti ospiti provenienti dai comuni limitrofi. In questa foto una carrellata di cittadini di Samo. Da Cristina Caracciolo all’amico Brancatisano.

Elezioni marinare Raimondo Cimarosa e la vicesindaca si Siderno Anna Romeo si abbracciano in occasione della Giornata Nazionale del Marinaio, tenutasi a Siderno lo scorso 10 giugno, mentre tutti gli occhi erano puntati sulla tornata delle Elezioni Amministrative.

Il vostro cuore torna finalmente a battere fortissimo. Dopo aver vissuto momenti di tensione avrete la certezza di avere al costro fianco la persona giusta. Le giornate più belle della settimana saranno quelle di giovedì e venerdì, ma attenti al week-end. Lunedì, martedì e mercoledì, al favore di Mercurio andrà ad aggiungersi una luna super-fortunata in congiunzione: sarà il momento giusto per prendersi delle rivincite e riscuotere gli apprezzamenti e i risultati che aspettavate in amore e sul lavoro! L’amore vi sorride! Sentirete di avere al vostro fianco una persona forte e presente e, se non l’aveste ancora incontrata… occhi ben aperti, potrebbe essere vicina! Giornate super-fortunate quelle di giovedì e venerdì. Sul lavoro qualche rallentamento. Avete bisogno di provare nuove emozioni, ma attenti a non esagerare! I litigi potrebbero sfociare in discussioni e tensioni ben più pesanti… Sabato e domenica la luna sarà nel vostro segno: approfittatene per rilassarvi col partner. Belle notizie sul lavoro.

Profumo di vittoria Claudio Vitetta e Sandro Crimeni osservano con fiducia lo scrutinio di Gioiosa I0onica, cominciando già a pregustare il gusto dello spumante che, di lì a pochi minuti, potranno finalmente stappare per il risultato plebiscitario ottenuto da Fuda.

Gli ultimi di Vennarello Un affranto Michele Meleca, che ironicamente ringrazia chi ne ha stabilito la chiusura, ci ha inviato questa foto che ritrae gli ultimi alunni della scuola di Vennarello, ormai destinata a scomparire a causa dello spostamento delle classi in quel di Siderno.

Diretta streaming Paky Calabrese si lascia fotografare mentre si trova alla sua postazione sul palco della Palazzo della Cultura di Locri, dal quale ha seguito minuto per minuti lo spoglio delle schede elettorali che ha decretato la vittoria del fratello Giovanni.

Questa settimana Venere vi regala l’equilibrio perfetto: riuscirete a darvi le giuste attenzioni sentendovi più amati che mai! Attenti alla prima parte della settimana: Tra lunedì, martedì e mercoledì potrebbe nascere qualche inconveniente lavorativo… Con Mercurio in opposizione vi sentirete bloccati nei progetti e nelle aspirazioni. Non sarà facile sopportare questa situazione di stasi, ma provate a rilassarvi il più possibile, presto tutto tornerà a funzionare meglio di prima! In amore torna il sereno.

Venere in opposizione rende difficile la comunicazione col partner e vi sentirete soli e poco compresi. Il fine settimana vi manderà in crisi: provate ad aprirvi il più possibile col partner e non sbaglierete. Fortunate invece le giornate di giovedì e venerdì.

Marina sidernese Il gruppo del Marinai d’Italia si riunisce a Siderno con il sindaco Pietro Fuda per inaugurare la nuova sede sidernese della loro Associazione Nazionale, vicino alla stazione, in occasione della Giornata Nazionale del Marinaio, tenutasi lo scorso 10 giugno.

L’inizio della settimana sarà piuttosto duro, ma niente paura: Mercurio e Giove sono dalla vostra parte parte e il successo a lungo termine è assicurato! Un po’ di pazienza e puntate tutto sulle giornate del week-end, in cui si accenderà la passione…



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