LA CONTROCOPERTINA
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ra Reggio Calabria a Catanzaro nel fine settimana vince Siderno. Da aprile a metà luglio Vavalacilandia mostra i muscoli perfettamente scolpiti, splendenti di creme idratanti, anche se poi in piena estate paga la sua intolleranza. Agosto è anafilattico. Addirittura da shock in my town. Mancano i locali sulla spiaggia, i pochi che ci sono non possono competere per contenuti e contenitori con l’avanguardia di Locri e Caulonia, né con i permessi di diffusione musicale dopo un certo orario: se a Siderno accendi lo stereo della macchina dopo l’una di notte arrivano anche i marines, direttamente da Sigonella con due caccia torpedinieri e un drone per immortalare i disertori. Bancarotta, mafia e intolleranza, così hanno ucciso Siderno, i sidernesi. E comunque, a parte agosto con dj e tormentoni, sembra sia già trascorso un secolo dalla peste criminale e dall’oscurantismo commissariale. Gli imprenditori credono nella rinascita, nel folgorante destino di una nuova alba senza snob o gnognò. Con i permessi uguali per tutti se la potrebbero giocare, hanno fiuto e talento, voglia di scommettere alto. Sono giovani favolosi, indifferenti alle dame da salotto e ai saggisti dal mugugno a chilometro zero, con Google art che prende fino a Badolato di là e non oltre Palizzi di qua; giovani favolosamente stanchi, soprattutto di quelli che,
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con sopracciglia curate e camicia aperta, hanno fatto danni con la pala e tonnellate di risse. Ci sono sempre, ma hanno riposto il giubbotto corto di renna e ora si aggirano, in cerca di collocamento, con il nuovo stile tatuaggi e capello rasato. Ma torniamo a chi fa veramente la differenza. Con fatica e sudore cinque locali stanno tirando su dal baratro una città scassata, la vecchia carcassa che fu, quella con un motore roadster raffinato e performante. Un gioiello da oltre 225 cavalli. Ali di gabbiano. Manhattan, Top, Irish pub, Speakeasy ancor più noto come Bettola, Next detta anche ciupiteria, sono loro i protagonisti che, tra mille difficoltà, stanno producendo uno sforzo che merita applausi scroscianti. Non è facile. Se capiti all’una di notte sotto il lungomare, nel sabato sera più pieno del preestate, sembra che a Siderno non sia mai successo nulla. Macchine di grossa cilindrata, rosse e sfavillanti; la sagra dei telefonini, Martini, conte Negroni, signore curate come via Montenapoleone, lampioncini laccati, pochi mozziconi a terra. Certo, basta fare duecento passi di qua o di là e lo scenario cambia. Ma lo sviluppo che fa la differenza è quello a macchia d’olio, dove il bello contamina e si espande, inesorabile, sul brutto. Jim Bruzzase
ATTUALITÀ GIUDIZIARIA
Il crimine africano e organizzazioni criminali di origine africana presenti in Italia, prevalentemente di etnia maghrebina e nigeriana, confermano la propria operatività in specifici settori illeciti, quali il narcotraffico, il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e la tratta di esseri umani finalizzata allo sfruttamento sessuale e lavorativo. Il quadro del “Crimine africano” è contenuto in una relazione della procura nazionale antimafia, dalla quale emerge come tali consorterie si caratterizzano anche per l’articolazione in cellule attive in diversi Paesi europei ed extra europei, finalizzata alla realizzazione di un network criminale funzionale ad alimentare e gestire i lucrosi traffici illeciti, anche in dimensione transnazionale. L’analisi dei dati attinenti alla nazionalità dei soggetti nati all’estero ed iscritti nei Registri Generali Notizie di Reato delle DDA nel periodo di interesse mostra, difatti, una tendenza evolutiva del fenomeno non di poco conto. Se in passato soggetti di nazionalità africana tendevano ad inserirsi in contesti criminali già esistenti, alimentando gli organici di gruppi italiani o multietnici, nella recente attualità sembra che le consorterie criminali abbiano assunto la sembianza di vere e proprie associazioni per delinquere, utilizzando modus operandi tipici delle mafie nostrane. L’evidenza è confermata dal numero di procedimenti iscritti per il reato di cui all’art. 416 bis c.p., laddove i cittadini nigeriani rappresentano la nazionalità maggiormente attiva in tale fattispecie delittuosa. Nell’ambito di tali organizzazioni, particolare interesse destano i gruppi nigeriani degli “EIYE” e dei “BLACK AXE” (nonché i vari sottogruppi nati da loro scissioni interne) riconducibili ai cosiddetti “Secret Cults”, da anni presenti in Italia, dediti alla commissione di un numero indeterminato di delitti contro la persona, opponendosi e scontrandosi con gruppi rivali variamente denominati per assumere e mantenere il predominio nell’ambito della comunità nigeriana. In base alla specifica provenienza geografica, è possibile differenziare la tipologia di illeciti ai quali sono dediti le diverse organizzazioni. Le organizzazioni maghrebine manifestano il loro dinamismo prevalentemente nel traffico di stupefacenti e nel favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, nonché nel reperimento e nella produzione di documenti contraffatti. Il narcotraffico si conferma settore di preminente interesse di sodalizi maghrebini, sovente organizzati in strutture multietniche compartecipate da soggetti autoctoni. Tali compagini delinquenziali hanno recentemente evidenziato il loro attivismo anche in sofisticate forme di riciclaggio dei relativi proventi illeciti. Accanto al narcotraffico, il fenomeno dello sfruttamento della prostituzione è il dato più allarmante registrato con riferimento all’immigrazione clandestina, in quanto le ragazze nigeriane sono, di fatto, ridotte in schiavitù, anche mediante rituali magicotribali. I proventi illeciti vengono generalmente trasferiti in Nigeria, attraverso corrieri o i canali di moneytransfer e/o Hawala, ove vengono largamente utilizzati per finanziare altre attività illegali. Non mancano, tuttavia, casi di reimpiego degli utili sul territorio nazionale, prevalentemente in attività economiche (african-shop, phone center, internet point, ecc.) dedite all’importazione e commercio di prodotti etnici, funzionali alla copertura dei traffici di esseri umani e di narcotico. Gli ambiti illeciti ove si registra la maggiore operatività della criminalità nordafricana, centro africana ed originaria del Corno d’Africa, sono quelli della tratta di esseri umani, del favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e dello sfruttamento della manodopera di migranti nordafricani e subsahariani.
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Processo e lavori sul corso bloccati: la burrascosa settimana di Giovanni Calabrese Settimanada dimenticare quelladelprimo cittadinodiLocri: all’avviodiun processoper diffamazionenei confrontidiCavoe Mammolitisegue lostopdeilavori suCorsoVittorio Emanuele.
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Settimana burrascosa, quella vissuta dal sindaco di Locri, Giovanni Calabrese. Mercoledì 15 giugno il primo cittadino ha dovuto affrontare la prima udienza del processo che lo vede imputato per diffamazione e per il quale si è sentito trattare come il peggiore dei criminali per un accusa che venne avanzata dai consiglieri di minoranza Antonio Cavo e Giuseppe Mammoliti in seguito alla risposta che il sindaco diede a un’interrogazione presentata nel luglio del 2013 e relativa alle condizioni di agibilità dello stadio comunale. Controbattendo con una lettera aperta, Calabrese, che vergò il documento con la consueta irruente passione, produsse delle affermazioni che sono state definite “in alcun modo dimostrate, dal tenore larvatamente minaccioso, difficilmente decifrabile e per ciò stesso maggiormente insidiose” e tali, secondo la Procura, da offendere la reputazione dei consiglieri ai quali era rivolta. Al procedimento penale, che pare confermare la profetica frase del primo cittadino per la quale nella Locride gli amministratori o sono minacciati dalla mafia o sciolti per associazione, si è aggiunta un’altra tegola: ci riferiamo allo stop ai lavori di riqualificazione del corso Vittorio Emanuele da parte della Soprintendenza Architettonica dei Beni Paesaggistici, pervenuta nella mattinata dello stesso 15 giugno. I lavori, iniziati a maggio e appaltati per un costo di 440mila euro, sarebbero infatti stati avviati senza tenere conto che, vista la sottoposizione della zona a tutela monumentale, avrebbero dovuto prima ricevere l’approvazione della Soprintendenza, che adesso avrebbe bloccato gli operai in attesa che Calabrese rimedi consegnando ex post i progetti che, ci auguriamo, verranno adesso approvati valutando la necessità o meno di apportare delle modifiche in corso d’o-
pera. Queste due vicende, di differente natura, hanno fatto addensare scure nubi sull’Amministrazione locrese, che sta vivendo un inizio d’estate sicuramente più travagliato di quanto fosse possibile immaginare. Ciliegia avvelenata su una torta amarissima, giovedì Calabrese ha avuto un malessere dal quale non possiamo che augurargli di riprendersi in tempi brevissimi. Grazie alla sua indomita voglia di lottare, infatti, Giovanni è sempre stato un personaggio in grado di fare grandi cose per la sua città, in barba alle difficoltà e ai cavilli burocratici che, talvolta, hanno reso controverso l’esito delle sue azioni. Certi della sua buona fede, siamo sicuri che le spinose vicende di cui vi abbiamo fatto la cronaca si risolveranno nel migliore dei modi e che questa parentesi sarà archiviata come un brutto ricordo. Jacopo Giuca
Bobby e Fufi nel mirino:
boom di esche avvelenate a Roccella
Abbiamo intervistato un’esperta per capire come contrastare questo fenomeno criminale
“La regola d’oro è l’attenzione! Durante la passeggiata con il vostro amico a quattro zampe mai perdere di vista i suoi movimenti. Le zone più a rischio sono quelle limitrofe ai campi coltivati, così come i giardini e le pinete”
Purtroppo c’è chi tra i frustrati dalla vita si diverte a giocare al piccolo chimico preparando in casa polpette al veleno da posizionare lungo i marciapiedi, le piazze e persino in spiaggia, bocconcini appositamente aromatizzati e appetibili da attirare cani e gatti. Succede a Roccella e le segnalazioni giunte in redazione fanno riferimento in particolare a Via Zirdone. Tra i proprietari dei nostri amici a quattro zampe ovviamente dilaga la paura. Per capire come arginare questo deplorevole fenomeno dei bocconi avvelenati e soprattutto per capire come muoversi in caso di avvelenamento anche solo sospetto, ci siamo rivolti al medico veterinario Carla Circosta. Come riconoscere le polpette al veleno? Le esche avvelenate si presentano come delle polpette di carne cruda, formaggio o uova miscelate a sostanze tossiche, le quali, sono solitamente visibili per la loro colorazione bluastra o rossastra. Vengono posizionate in punti strategici, poco visibili all’uomo ma facilmente individuati dall’olfatto dei nostri cani. Cosa fare se i nostri amici a quattro zampe hanno ingerito un boccone avvelenato? Se sospettate l’ingestione di veleno, occorre rivolgervi immediatamente al vostro medico veterinario, che darà le indicazioni necessarie in base al tipo di sostanza ingerita e che provvederà alle successive cure necessarie. In caso di urgenza, sempre sotto consiglio del medico, si può indurre il vomito, entro 30 minuti dall’ingestione del boccone sospetto. Un metodo efficace consiste nel porre una manciata di sale direttamente in bocca a cui deve seguire abbondante acqua tiepida. Il secondo metodo prevede la somministrazione di acqua ossigenata 10 volumi diluita
con acqua in proporzione di 1:1. Quali sono i sintomi tipici? La sintomatologia varia in base alla sostanza tossica ingerita. Tra i veleni solitamente usati per i “bocconi” troviamo: il topicida (veleno per topi) il quale si rende responsabile, anche a distanza di 7-10 giorni dall’ingestione, di una sintomatologia emorragica, a cui si accompagna debolezza, pallore delle mucose, vomito, difficoltà respiratoria. Il molluschicida (veleno per lumache): è un veleno che colpisce il sistena nervoso, provoca convulsioni, aumento della temperatura corporea e porta a morte se non si interviene tempestivamente. La stricnina: la sua vendita è vietata da una direttiva del 2006, ma purtroppo è ancora reperibile. Induce contrazioni tetaniformi, dispnea e infine morte per insufficienza respiratoria. Come possiamo proteggere i nostri amici da possibili avvelenamenti? La regola d’oro è l’attenzione! Durante la passeggiata con il vostro amico a quattro zampe non dovete perdere di vista i suoi movimenti. Le zone più a rischio sono quelle limitrofe ai campi coltivati, così come i giardini e le pinete. Se siete a conoscenza di una zona “contaminata” per non correre il rischio di un avvelenamento potreste usare, temporaneamente, la museruola. Se ci si imbatte in un “boccone” sospetto va fatta immediatamente una segnalazione scritta a un qualsiasi organo di Polizia. La denuncia è il primo passo per punire chi mette a rischio la vita dei nostri cari amici a quattro zampe. M.G.C.
L’EDITORIALE
Città Metropolitana, tuttovabene MadamaDorè TERESA MUNARI eciso “per legge” il sindaco della città metropolitana, il “ consiglio” invece deve essere eletto. E allora ecco diventare una lotta senza quartiere la campagna per l’elezione di quella sorta di giunta plenipotenziaria composta da 14 elementi che, rispettando i criteri del voto ponderato, regolerà le intraprese e gli investimenti della prossima Città-Stato. E così mentre Oliverio e Falcomatà si gingillano con la campagna promozionale dei “patti” traboccanti di euro promossi da Renzi, ecco le amministrazioni partire lancia in resta contro chiunque, dei papabili, imbrachi un microfono con le luci della ribalta a favore. Ce lo racconta il malumore crescente verso i fortunati sindaci che lunedì scorso, presente il sottosegretario Minniti, hanno calcato la scena del teatro Comunale gremito e festante, in nome e per conto delle associazioni rappresentative dei comuni delle quattro aree che Falcomatà ha codificato nel suddividere il territorio metropolitano in zone omogenee. Certo il caso di Imperitura stigmatizzato da Fuda e Calabrese, sindaci a loro volta di Siderno e Locri, ha un senso diverso, considerata la sfrontatezza di presentarsi al Cilea come presidente dei sindaci della Locride senza curarsi della reiterata richiesta di sue dimissioni… e soprattutto senza adombrarsi di un solo dubbio rispetto a quel declamato “tutto va bene Madama Dorè” e i sentimenti che invece nutrono amministratori e cittadini della ionica verso Oliverio, governatore anacronistico in una realtà che tragicamente lo sopravanza…; verso il sottosegretario alla sicurezza Minniti che dal suo pulpito non riesce a farsi carico di decisioni capaci di ripristinare la legalità dove serve,… e forse perfino verso Falcomatà che, volendo pace e serenità nell’alveo di legge che lo immortala senza se e senza ma “sindaco di tutti”, percorre sentieri già noti... ma anche abusati. Altra cosa è invece, vista la sede, la irrituale levata di scudi dell’assessore esterno del comune di Gioia con delega alla città metropolitana. L’incarico forse non include il mandato di portavoce del sindaco di Gioia, ma è nel suo nome che, inquinando peraltro il concetto di omogeneità che caratterizza i progetti acquisiti dai “patti”, ha rimproverato pubblicamente a Falcomatà di aver dato voce al presidente della “Città degli ulivi” eletto, anche se in prorogatio, da 25 comuni della Piana su 33 che vi aderiscono, invece che... chissà a chi! Una polemica che assume connotati inquietanti se la si tara sulla lotta fratricida che si preannuncia fra gli amministratori che aspirano a entrare nel Consiglio metropolitano e che, non rispondendo alle logiche dei partiti, si affidano, senza strategie e obiettivi, agli umori del territorio: gli stessi che fanno e disfano la fortuna delle liste civiche. Umori estemporanei e senza radici che da tempo ormai costringono la Calabria dei comuni a sopravvivere accartocciata su un modello sociale impoverito, chiuso e autoreferenziale. Ma il territorio reggino può affrancarsi da tutto questo, anzi potrebbe essere proprio la corsa al consiglio metropolitano a stanare quella leadership nuova che ci serve per sperimentare modelli di crescita sociale ed economica innovativi, e dunque attenta agli equilibri territoriali quanto allergica ai proclami e alle false illusioni... come i “patti” appunto! Che senza una nuova e audace leadership che li realizzi, resteranno patti e basta.
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PERSI CENTOMILA POSTI DI LAVORO IN DIECI ANNI. LA CALABRIA BOCCHEGGIA AGONIZZANTE SUL LETTO DI MORTE POICHÈ A CHI LA GOVERNA CONVIENE SIA MORIBONDA E SENZA DIFESE.
ILARIO AMMENDOLIA evo necessariamente affidarmi alla memoria dei lettori pregandoli di ricordare la scena del povero Pinocchio ammalato. Al suo capezzale si “consultano” i medici che – in qualche caso – sono molto più temibili della stessa
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malattia. La Calabria è ammalata. In dieci anni abbiamo perso circa centomila posti di lavoro. Diecimila posti ogni anno. Circa trenta ogni giorno. Mentre si svolge un convegno che dura quattro ore, la Calabria perde 5 posti di lavoro. Mentre il capo del governo firma in prefettura il “patto per la Calabria” gli occupati diminuiscono di qualche unità! I “medici” discutono con ostentata e solenne sapienza ma intanto la Calabria resta fuori del piano Juncker che prevede il finanziamento di 51 grandi progetti in tutta Europa. Undici di questi sono stati finanziati al Centro- Nord, nessuno al Sud. Ogni “medico” ha la sua ricetta ma la febbre sale e il paziente urla il proprio dolore. I super burocrati regionali sono al capezzale della Calabria ammalata ma la loro strapagata incompetenza è attestata e certificata, intanto emerge che Fincalabra ha “bruciato” 44 milioni mentre Calabria Verde ne ha persi oltre trenta. Contemporaneamente si spendono 200
mila euro per portare una allegra brigata in Cina. I prodotti di eccellenza da esportare sarebbero nduja e fichi secchi che però non arrivano in tempo e tutto si trasforma in una bella gita in Oriente. I medici a consulto sono molti e le medicine che ci fanno ingurgitare sono inutili quanto
insetti grossi come uccelli. Intanto a Reggio si è parlato di Città Metropolitana ma il modo in cui si sono distribuite le risorse destinate ad avviare la sua realizzazione sono molto discutibili. Circa 140 milioni di euro. In una visione “Reggio Centrica” destinata a ingrassare i ceti parassitari cittadini, la sola città ne prende ben
La Politica si è estinta e il potere decisionale si è spostato dalle mani del popolo a quelle di“partiti”sequestrati da apparati di magistrati in cerca di visibilità, di burocrati, delle banche, della ndrangheta, delle organizzazioni più o meno segrete, delle gerarchie militari. amare. Spesso le parolone in lingua inglese o i grandi annunci hanno il compito di nascondere un’amara realtà. Facciamo un esempio: parlando dell’ospedale di Locri, gli “iniziati” pronunciano a bocca piena la parola “spoke” ma… almeno fosse un ospedaletto decente. La realtà è che i medici operano in condizioni difficilissime e i degenti soffrono, rischiano e, qualche volta, muoiono. Non abbiamo perso solo la battaglia per la tutela della salute, ma anche quella – un milione di volte più modesta – contro le zanzare e la sporcizia tanto che i bambini che vengono ricoverati in ospedale escono gonfi per le punture di
oltre la metà. La Locride viene penalizzata oltre ogni misura. Il progetto di avvio della Città Metropolitana, in verità è solo un assurdo assemblaggio di progettini senza capo e senza coda. L’intera operazione “città metropolitana” appare come un’opera ingegneristica e di casta destinata a segnare le distanze dal popolo. I sindaci del territorio restano in silenzio, tacitati dalla politica delle mance. È bello parlare di futuro. Affascinante l’essere “visionari” ma il nostro tempo è il PRESENTE. E il “presente” in Calabria è decisamente bello per quello che ci ha dato la Natura, per la fluidità della nostra lingua, per la nostra storia, la
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rus nostra poesia. Bellissima la nostra gioventù! Splendido il paesaggio! Sicuramente discutibile il comportamento delle Istituzioni e preoccupante l’involuzione democratica di tanta parte del popolo calabrese. Poco più di una settima fa, nel lager dei dannati di Rosarno, un ragazzo del Mali è stato ucciso! La dinamica della tragedia resta avvolta nel mistero ma gli ultimi della terra contestano la versione ufficiale dei fatti. Di Sekene resta una bara ancora depositata come un bagaglio a Germaneto. Niente funerali, niente scuse alla famiglia, neanche la possibilità al popolo dei dannati di piangere la morte di uno di loro. Vergognoso oltre ogni limite e oltre ogni misura il silenzio delle istituzioni calabresi e dei parlamentari di questa Regione. Trionfa la Calabria dell’omertà, dell’egoismo, dell’indifferenza! Si va affermando un comportamento di massa che mi fa paura! Si invocano “ordine” e “legalità”. Vorrei domandare ai calabresi che vivono nell’indigenza e nell’insicurezza più assoluta se è questo il loro “ordine”. Se anche fosse l’ordine della maggioranza, non è il mio! Nell’anno in cui sono nato i ragazzi si ammazzavano per questioni di nazionalità. Tedeschi contro francesi, austriaci contro russi, italiani contro italiani. Gli americani distruggevano con l’atomica due città giapponesi, immolando anche i bambini nelle culle e le donne incinte. Uomini che non si erano mai conosciuti tra di
loro e si ammazzavano come sciacalli. Ci siamo illusi di aver seppellito quel mondo per sempre. Oggi l’orizzonte è di nuovo pieno di nuvole nere. C’è tanto odio assurdo e tanta irrazionalità. Ognuno si chiude nel proprio egoismo. Così l’Umanità si prepara a nuove guerre tra “bianchi” e “neri”, tra nord e sud, tra cristiani e musulmani. Quando le persone comuni si scannano tra di loro significa che il “lume” della Ragione è spento. La divisione passa tra oligarchie e popolo! Gli speculatori finanziari possono esistere solo nella misura in cui la Calabria tormentata dai disoccupati resta inerme. Le immense ricchezze sono l’altra faccia dell’immensa povertà! Le barche stracariche di immigrati sono il frutto delle guerre dei paesi ricchi. La “Politica” è il sale del nostro stare insieme e senza di essa regrediremmo all’età della pietra. Non ci può essere una società civile senza “Politica”! Ed è la Politica che manca. La Costituzione è stata tradita e il potere decisionale si è spostato dalle mani del popolo a quelle di “partiti” sempre più sequestrati da apparati di magistrati in cerca di visibilità, di burocrati, delle banche, della ndrangheta, delle organizzazioni più o meno segrete, delle gerarchie militari, della grande speculazione finanziaria. Le oligarchie trionfano e il popolo calabrese resta il burattino ammalato e senza speranza! Eppure. basterebbe solo uno scatto di orgoglio, una scossa di consapevolezza democratica per invertire la rotta.
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Associazione dei Comuni, un peso morto e mortificante L’Associazione dei comuni della Locride in questi anni ha volutamente addormentato ogni fermento di cambiamento, ha colpevolmente disamalgamato i Sindaci del territorio e tragicamente contribuito ad ampliare il livello di scissione dei cittadini con le istituzioni democratiche.
ROSARIO ROCCA unedì 13 giugno, nella suggestiva cornice del Teatro Cilea di Reggio, il Sindaco Falcomatà, insieme al Presidente Oliverio e al Sottosegretario Minniti, hanno illustrato ai Sindaci della provincia le cifre milionarie che accompagneranno il processo costituente della Città Metropolitana di Reggio Calabria. Un passaggio storico, senza precedenti. Sia per la portata degli investimenti e, ancor di più, per la possibilità concreta di affermare la centralità del nostro territorio a livello mediterraneo ed europeo. Che ne sarà dei nostri paesaggi collinari, dei nostri litorali e delle nostre bellezze lo giudicherà, con minuziosa obiettività, la prossima generazione dei cronisti e dei professionisti dell’opinione. Chi vivrà vedrà! E, senza fare sconti, tirerà le somme. Certo, oggi, non è tempo di scetticismi e di inconcludenti vittimismi. Ogni area cosiddetta omogenea è chiamata, in questa fase storica, a tracciare, con senso di protagonismo cooperativo, un “nuovo corso”. Ogni area omogenea, appunto. La Città di Reggio, l’Area dello Stretto, l’Area Grecanica, la Citta degli Ulivi e la Locride dovranno armonizzare le proprie specificità, le proprie ansie e le proprie vocazioni. Senza più divisioni e campanili. Una prima tranche di finanziamenti è stata già programmata a favore dei 96 comuni della provincia. Purtroppo non per tutti i 96, ma quella è un’altra storia. Qui da noi, nella Locride, nella gran parte dei nostri centri realizzeremo piazze, palestre, marciapiedi e auditorium. Molto bene. O male, molto male! Dipende da quale prospettiva si voglia guardare al nuovo corso. Se dalla piazzetta piuttosto che dal lungomare del comune di, o dalla Locride. Meglio che 42, o poco meno, piccole opere, sarebbe stato che i circa 15 milioni di euro (quanto la sommatoria dei singoli importi destinati ai comuni della Locride) fossero stati programmati con una logica unitaria e con una visione che avesse guardato “non alle prossime elezioni, ma alle prossime generazioni”. Magari, ognuno di noi, tra vent’anni, passando davanti alla Facoltà di Archeologia di Locri, contigua al Museo dei Bronzi di Riace, avrebbe potuto dire a suo figlio o alla sua nipotina “abbiamo lottato per questa terra e ne è valsa la pena”. Ammesso che, come ci ha ribadito il Sindaco di Reggio,le stagioni del reggiocentrismo appartengano veramente a un passato che non tornerà più. Ma quel treno, o almeno il primo treno, è ormai passato. L’Associazione dei comuni della Locride in questi anni ha volutamente addormentato ogni fermento di cambiamento, ha colpevolmente disamalgamato i Sindaci del territorio e tragicamente contribuito ad ampliare il livello di scissione dei cittadini con le istituzioni democratiche. È stata assente nella lotta per il diritto alla salute, per la salvaguardia delle scuole dei centri interni, per la mobilità in un territorio tra i più isolati d’Europa. Ed è stata anche assente rispetto al dramma più devastante di questo tempo, il diritto al lavoro. I Sindaci, nel loro isolamento più totale, hanno continuato a raccogliere lo stato di disperazione sociale dei loro cittadini con le mani legate. Senza poter condividere con il territorio alcuna strategia di rilancio, o quantomeno uno scatto di dignità. La nostra Associazione in questi anni ha smesso di esistere, ha preferito le ragioni dell’agonia politica che, certo, non sono le ragioni della nostra gente. Ma forse non tutto è perduto. C’è ancora un tempo minimo per decidere cosa fare da grandi. Dobbiamo scegliere, ma adesso, se sia più opportuno continuare a elemosinare al nuovo governo metropolitano, ognuno per il proprio paese, una piazza, una fontana o qualche strada interpoderale; o se sia più lungimirante sognare, insieme, una metropolitana turistica che attraversi la nostra bellissima costa, un ospedale efficiente e moderno o un’università per le generazioni che verranno. Siamo chiamati a una responsabilità grande. Molto di più dei nostri comuni. Potremmo anche decidere di rimanere i sindaci dei nostri campanili. Sarebbe, per certi aspetti, anche legittimo. Ma sciogliamo, già domani mattina, questa associazione. Facciamolo, per la nostra stessa dignità. Mi piace pensare che non andrà così. La nostra gente ci chiede una scelta opposta. Di speranza!
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Continua la lotta dei commercialisti della Locride per migliorare il nostro territorio.Dopo gli incontri preliminari, l’associazione si prepara adesso al convegno che si terrà il prossimo 20 giugno all’Hotel President di Siderno, dal tema“Imprenditori, Professionisti, Istituzioni… una sinergia vincente”
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La carta vincente giocata dai commercialisti della Locride I COMMERCIALISTI CREDONO CHE LA SINERGIA TRA ISTITUZIONI E IMPRENDITORI POSSA CREARE QUEL VALORE AGGIUNTO CHE SERVE AL TERRITORIO PER USCIRE DALL’EMARGINAZIONE
In occasione del convegno trentennale "Imprenditori, Professionisti, Istituzioni... una sinergia vincente!" che si terrà al Grand Hotel President di Siderno, lunedì 20 giugno a partire dalle 15:00, i commercialisti hanno ritenuto doveroso fare un "Focus" sulla cooperazione tra imprese e l'internazionalizzazione. L'intera categoria crede che una sinergia fra imprenditori e istituzioni possa creare quel valore aggiunto che serve realmente al territorio per uscire dall'emarginazione economico-sociale. Uno strumento che fino ad oggi il nostro territorio ha sottovalutato è rappresentato proprio dalle reti di imprese che consentono alle
stesse di affrontare le sfide della globalizzazione e dell'internazionalizzazione verso i nuovi mercati di sbocco e, al contempo, di creare nuove opportunità di profitti e occupazione. In questo scenario, il ruolo e la funzione del Commercialista - non più mero contabile ed esecutore di adempimenti fiscali - è determinante, in quanto profondo conoscitore delle problematiche che quotidianamente le imprese si trovano ad affrontare e per le quali il professionista è l'interlocutore principale nel processo risolutivo. L'evento in programma per il 20 giugno è l'occasione per confermare la funzione sociale della nostra professione che spazia
dalla risoluzione della crisi da sovraindebitamento per i consumatori e i soggetti non fallibili mediante istituto dell'OCC commercialisti Locri, alla mediazione civile mediante l'istituto ADR commercialisti Locri, all'adesione al partenariato del Gal della Locride e, infine, anche all'intervento in merito ai problemi sullo sportello di Equitalia di Locri la cui condizione lede la dignità di tutti i cittadini del nostro territorio. Durante il convegno, inoltre, alla presenza del governatore Mario Oliverio, sarà presentato l'Organismo per la Cooperazione Interistituzionale e verrà avanzata la proposta di firma del Protocollo d'Intesa.
ISTRUZIONE
Unimc, Adornato è il nuovo rettore Plebiscito per il nuovo rettore dell’università di Macerata. La proclamazione di Francesco Adornato, 64 anni, di Cittanova, è stata accolta poco prima dell’una con applausi, abbracci e una standing ovation. Per lui ma anche per il rettore uscente Luigi Lacchè. A votarlo sono stati docenti, studenti e personale dell’ateneo, arrivati dalle 10 nell’auditorium San Paolo e nell’aula magna per indicare chi guiderà l’ateneo per i prossimi sei anni. A Macerata per l’occasione anche il senatore fermano e docente Unimc Francesco Verducci, venuto appositamente per votare il neorettore per poi tornare velocemente a Roma dove è impegnato in Senato. Adornato ha trionfato al primo turno con 317 voti (21 schede bianche, 24 nulle). L’81 percento dei voti esprimibili, ben oltre la soglia richiesta per il quorum, che si fermava a 197 voti. Anche se lui non si sente «un candidato unico – dice il neorettore – ma un candidato unitario. In un clima di condivisione che è una ricchezza in una società che sempre più perde i punti di riferimento». Adornato è un rettore voluto da tutti, a partire da Lacchè e dagli altri direttori di dipartimento che hanno scelto di affidare a lui la guida dell’ateneo. Ma il consenso che ha accompagnato la candidatura e la votazione è soprattutto quello dei docenti, ricercatori, studenti e dal personale tecnico e amministrativo.
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IL CONSENSO CHE HA ACCOMPAGNATO LA CANDIDATURA E LA VOTAZIONE È SOPRATTUTTO QUELLA DI DOCENTI, RICERCATORI E STUDENTI
«Un risultato così ampio e per me inatteso nasce da percorsi lontani, dall’intuizione di Lacchè a cui va il mio primo e sentito ringraziamento – sono le prime parole di Adornato dopo la proclamazione – Un voto diffuso che dimostra che siamo una comunità vitale e unita. Ora ci aspetta un grande lavoro, non conosciamo il futuro ma dobbiamo avere una visione per anticiparlo». Il programma di Adornato si sintetizza in pochi semplici punti:
«Rafforzare la peculiarità dell’ateneo, impegnarsi per rispondere ai bisogni dei dipartimenti, preparare la nuova classe dirigente», dice Adornato, che già pensa «al 2022, non con uno spirito di rottamazione ma con la volontà di combinare insieme la storia dei più grandi con l’energia dei più giovani. Credo che faremo bene – conclude – Non per un ottimismo di facciata ma per una fiducia strutturale. Questo risultato non è per Francesco Adornato ma per il nostro ateneo». A fargli eco il rettore uscente Lacchè, in carica fino al 31 ottobre, che subito dopo la proclamazione ha sollevato il braccio di Adornato in segno di trionfo: «pieno sostegno, questa forte investitura gli consentirà di lavorare sereno ed è un punto di forza dal quale ripartire». Così anche gli altri direttori di dipartimento. Michele Corsi (Scienze della formazione), Ermanno Calzolaio (Giurisprudenza), Giulio Salerno (Economia) e Carlo Pongetti (Studi umanistici) che hanno tutti scelto Adornato leggendo nel suo rettorato «un cambiamento nella continuità». Al voto anche i componenti del Consiglio degli studenti (19 stamattina ai seggi), che hanno «fiducia nel nuovo rettore – dicono gli studenti Federico Dari e Rebecca Marconi – sempre disponibile con noi. Siamo certi che il suo sarà un lavoro eccellente». Federica Nardi Tratto da cronachemaceratesi.it
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Ardore:la lotta all’inciviltà passa dalle videotrappole
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Il Novito diventa un tappeto di schiuma: Caterina Furfaro denuncia
Procede a ritmi serrati l’opera di bonifica della città di Ardore da parte della giunta Grenci. Tra i provvedimenti più interessanti, quelli per il mantenimento della pulizia cittadina, l’avvio della differenziata e una forma coatta di civilizzazione. Quest’ultimo obiettivo sta venendo conseguito con il piazzamento di videocamere che cercano di pizzicare quei residenti incivili che sversano abitualmente rifiuti negli angoli più remoti del paese anziché conferirli nell’apposita isola ecologica (della quale, pure, Ardore è dotata da tempo). Questo provvedimento, già soprannominato delle “videotrappole”, ha sorpreso diversi di questi loschi personaggi, che si sono visti conferire a casa multe fino a 1.000 €. Ma, oltre al danno, la beffa: un controllo incrociato, infatti, ha permesso di scoprire che alcuni dei veicoli con i quali gli ingombranti venivano sversati illecitamente, erano privi di assicurazione, motivo per il quale le generalità sono già state inviate alle autorità competenti.
Con parole durissime il sindaco di Agnana, Caterina Furfaro, ha denunciato, sabato scorso, sulla propria pagina Facebook, una situazione che si starebbe protraendo da un paio di mesi: con impressionante regolarità, infatti, la fiumara Novito viene ricoperta da una impressionante schiuma bianca quasi certamente frutto di una reazione chimica non naturale. Resta la domanda relativa a chi stia sversando prodotti (quasi certamente illeciti) nelle acque. Gli accertamenti del caso sono appena stati avviati.
Pino salva quel 16x8 di sabbia e sudore: a Siderno è di nuovo estate! Dopo tanti giorni di sciopero della fame e tante ore d'attesa davanti a comune, il nostro amico Pino, che da settimane combatteva per ripristinare il celebre campetto di pallavolo in riva al mare di cui vi abbiamo già parlato qualche settimana fa, ha ottenuto il suo piccolo fazzoletto di spiaggia. Adesso, finalmente, anche a Siderno inizia l’estate!
Venerdì scorso un convegno degli avvocati sulla rappresentanza politica Si è svolto venerdì 10 giugno, al Grand Hotel Presidente di Siderno, il convegno dell’Ordine degli Avvocati di Locri e dell’Organismo Unitario Avvocatura dal titolo La rappresentanza politica dell’Avvocatura. Alla relazione del Presidente Organismo Unitario dell’Avvocatura Mirella Casiello, hanno fatto seguito gli interventi del Componente della Giunta O.U.A. Maurizio Condipodero e del Coordinatore Commissione Patrocinio a spese dello Stato O.U.A. Alberto Vignani. Ha introdotto Gabriella Mollica Luly.
A Locri si discuterà di Prova scientifica e processo penale L’Associazione Italiana Giovani Avvocati, sezione di Locri, in collaborazione con il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Locri e della Camera Penale di Locri, presenta, per venerdì 24 giugno, alle ore 17:00, presso il Palazzo della Cultura di Locri, il libro La prova tecnica nel processo penale nell’ambito del convegno La prova scientifica e il processo penale. Oltre agli autori Anna Barbaro, Angelo La Marca, Pasquale Romeo e Enzo Nobile, parteciperanno esponenti istituzionali e dell’avvocatura.
Siderno:
Prorogata la scadenza per la realizzazione del Logo della Consulta
Presentato il calendario degli eventi estivi nella Locride È stato presentato il calendario ufficiale degli aventi che si andranno a sviluppare all’interno del territorio della Locride nel periodo che va da Giugno e Ottobre. La presentazione, avvenuta alla presenza del Corsecom e degli assessori al turismo, ha generato grande interesse e partecipazione, soprattutto da parte dei giovani, veri protagonisti del tavolo permanente che ci permetterà, grazie anche alla collaborazione con i consorzi e le associazioni cittadine, di vivere un’altra bellissima estate.
Visto le numerose richieste degli studenti alle prese con la parte finale dell' anno scolastico e universitario, la Consulta Giovanile di Siderno ha deciso di prorogare la data di scadenza del concorso di idee per la realizzazione del Logo della Consulta al 24 giugno, per permettere una equa e corretta partecipazione al bando.
SOCIETÀ
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Pensavano fosse evaso invece era un calesse Dopo aver respirato per tre anni "un'aria a pacchetti", in cella da innocente, lo scorso marzo Michele Caccamoè stato assolto con formula piena. Ma non tutti lo sanno e nel cuore della notte c'è chi corre ad arrestarlo convinto che abbia violato i domiciliari. aranno usciti da quella stanza piano piano, mogi mogi. Delusi. Proprio come quando Massimo Troisi in "Pensavo fosse amore invece era un calesse" realizza di non amare più colei che credeva essere la donna della sua vita. Si saranno beccati un calesse bello e buono. Di faccia. Pensavano fosse evaso invece Michele Caccamo lo scorso marzo è stato assolto con formula piena. Un piccolo particolare che nell'archivio del Comando di Polizia di Genova non era stato registrato. E così non appena Michele Caccamo effettua la registrazione alla reception dell'albergo, subito trasmessa alla sala operativa della questura, due volanti piombano all'ingresso e sei uomini in divisa fanno irruzione in camera sua. "Non si rivesta, stia fermo lì, non
tocchi nulla". Eccolo riaffacciarsi e correre per la stanza l'incubo che aveva dato inizio ai tre anni di clausura tra morti viventi, raccontati nel suo libro "Pertanto accuso". Di nuovo quella sceneggiata indegna. Di nuovo nudo come un verme davanti ai loro occhi. Come quella volta quando, a seguito del deplorevole protocollo d'ingresso, era stato dichiarato "abile alla detenzione". Stavolta erano in sei a fissarlo con uno sguardo affilato che ritagliava le stelle della notte per restituire lo spazio all'incredulità e al terrore. Michele ha una sorta di paravisione: è come se ad un tratto un ectoplasma si fosse staccato dal suo corpo per indossare di nuovo quel volto grigio cadenzato dal riflesso delle sbarre. "Io sono libero. Sono stato assolto!"- urla cercando di raccattare mentalmente qualcosa da dire. Michele si trovava a Genova perchè ospite per tre giorni al Festival
S
Internazionale della Poesia. Per le strade i manifesti dell'evento avvertivano della sua presenza, con tanto di foto. Ma a quanto pare i poliziotti non li hanno notati. Dopo aver fatto ripiombare Michele nel suo incubo peggiore, sono andati via.
«Sono rimasti lì fino alle 6 del mattino. Nessuna scusa prima di uscire, nè per i 3 anni in cella da innocente nè per quell'irruzione. Solo "buongiorno"». Maria Giovanna Cogliandro
Un caso dubbio: suicidio o delitto? R imane ancora senza alcuna risposta la domanda che Rita Carmela I., nata a Riace e residente da molti anni a Torino, ha rivolto alla locale Procura per conoscere le cause della morte del marito, S. B., avvenuto nell’agosto del 2008 nel capoluogo piemontese. Il caso è stato archiviato come suicidio ma la donna ha dei dubbi e li ha esternati tramite i propri legali avvocati Salvatore Rodinò e Giuseppe Monteleone, agli investigatori, chiedendo la riapertura delle indagini, senza ottenere, al momento, alcuna risposta. La triste vicenda ha inizio il 5 agosto del 2008, quando la signora, preoccupata per l’assenza da casa del marito, usciva dall’appartamento e incontrando tale C.A. gli chiedeva se l’avesse visto e, subito questi si offriva di aiutare la donna per cercarlo nel condominio senza andare nel locale caldaia del complesso dove veniva successivamente rinvenuto il cadavere del coniuge. Tra i due sembra che non ci fossero dei buoni rapporti. Per la signora I. l’ipotesi di una scelta estrema da parte del marito appare inspiegabile, anche in considerazione di alcuni dettagli che allora notava. I dubbi sarebbero aumentati anche perché la signora Rita notava che allegato al fascicolo penale incardinato a seguito del decesso del marito vi era un verbale che riportava una firma che la donna non riconosceva. Per
quel dato veniva sporta formale denuncia e iniziava un procedimento penale, con perizia dalla quale emergeva la non appartenenza della firma alla donna. Di quel procedimento la denunciante non ha alcuna notizia.
Intanto i sospetti della vedova B. aumentavano per via degli esiti dell’esame autoptico. La donna sospettava che il marito fosse stato colpito al capo e fosse poi inscenato il suicidio, che se tale ipotesi fosse vera allora si
tratterebbe di un delitto. Nel frattempo veniva chiuso il locale dove si trovava la centrale termica, ovvero la scena del crimine. Dubbi e perplessità venivano consegnati dalla signora Rita alle autorità
Rita Carmela non crede affatto che 8 anni fa il marito si sia suicidato. Le perplessità crescono quando scopre, allegato al fascicolo penale, un verbale con una firma che non riconosce.
preposte, che non le hanno risposto. La donna rimane in attesa di conoscere gli esiti di quelle indagini e fugare ogni dubbio su quanto avvenuto in quel triste agosto di 8 anni fa. l.r.
GERENZA
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Direttore responsabile: MARIA GIOVANNA COGLIANDRO Direttore editoriale: ILARIO AMMENDOLIA COLLABORATORI: Jacopo Giuca, Lidia Zitara, Ilario Ammendolia, Franco Parrello, Domenico Spanò, Sara Leone, Sara Jacopetta, Katia Candido, Maria Verdiglione
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Anna Multari ricordata per il 4° anno con un torneo in suo nome
Il 7 giugno, allo Sport Village di Catona, si è svolto il 4° "Memorial Anna Multari". Organizzato dal CRAL, ossia il circolo ricreativo dei dipendenti del Consiglio regionale della Calabria, l’evento sociosportivo vuole ricordare proprio Anna Multari che, originaria di Siderno, faceva parte del direttivo ed è prematuramente scomparsa. Alla presenza della famiglia, i colleghi della ragazza sono scesi in campo per dimostrare, a quattro anni dalla sua morte, quanto Anna sia stata importante per loro.
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Un Siderno rivisto è pronto ad affrontare la sfida Eccellenza DOPO LA BELLA NOTIZIA DELLA PROMOZIONE DEL CASTROVILLARI, PROPEDEUTICA AL PASSAGGIO IN ECCELLENZA DEL SIDERNO, ABBIAMO RAGGIUNTO IL PRESIDENTE RAFFAELE SALERNO PER SAPERE COME LA SQUADRA AFFRONTERÀ IL PROSSIMO CAMPIONATO È stata tanto grande quanto insperata la festa dei tifosi del Siderno che, domenica scorsa, hanno invaso le strade della città appena è stata ricevuta la notizia dell’approdo in sere D del Castrovillari. Già in fase riorganizzativa, la dirigenza della ASD Siderno 1911 si è rimboccata le maniche con maggiore decisione a partire dalla serata del 12 giugno e, come ci ha confermato il presidente Raffaele Salerno, quella che aspetta il club sarà un’estate di lavoro durissimo. «Ero stato contattato dai dirigenti -ci ha raccontato il presidente - per dare una collaborazione attiva alla squadra indipendentemente da quale sarebbe stata la categoria nella quale i nostri giocatori avrebbero militato. La bella notizia della vittoria del Castrovillari ai playoff è stata una piacevole sorpresa, che ci spinge adesso a lavorare con ancora più impegno e dedizione di quanta già non ne stessimo metten-
do nel riorganizzare la squadra. Nell’attesa che Lega ufficializzi il passaggio in Eccellenza, stiamo preparando la squadra ad affrontare questa complicata sfida, che richiederà l’aiuto e il supporto di tutti. Per questa ragione ci siamo rivolti all’Amministrazione Comunale per cercare di accelerare i lavori di messa a norma dello Stadio Comunale e siamo pronti a ripartire con un organigramma rivisto per dare maggiore spinta alla squadra. Nel mio lavoro sarò coadiuvato da Mimmo Stalteri, che riveste il ruolo di copresidente, e Pino Canzonieri, vicepresidente. Francesco Vumbaca e Raffaele Salerno si occuperanno delle funzioni di segreteria e di direzione sportiva, Enzo Leonardo del rapporto con la Lega e gli arbitri e Federico Trafiletti sarà accompagnatore ufficiale. Abbiamo deciso di riconfermare allenatore Gianfranco Laface e prepara-
tore dei portieri Guglielmo Telli. Per quanto riguarda la squadra, con l’obiettivo di riconfermare tutti i giocatori che hanno contribuito al successo di quest’anno stiamo comunque tenendo d’occhio il mercato per effettuare qualche acquisto sia tra i giocatori di primo piano, sia tra i più talentosi rappresentanti della Juventina Siderno, con la quale c’è una stretta collaborazione grazie all’impegno dell’allenatore Gianni Fiorenza». In conclusione, afferma Salerno, la dirigenza ricorda di supportare sempre la squadra, aperta a ogni genere di collaborazione e proposta. «Del resto - afferma il presidente - il club non è della dirigenza, della società, o dei giocatori, ma è di tutto il paese e, come tale, può e deve crescere con la collaborazione di tutti!» Jacopo Giuca
LA POESIA
Giulia “Arrivi al rarefarsi delle attese” con fascino velato di mistero, di suppliche avanzar e mai pretese, con l’animo garbato e al tempo fiero. Ciò che ti dipinge interessante rendendoti lucente e riservata, é la tua semplicità tonificante, carisma di flemma raffinata. L’avvenimento che tu sia presente da solo fa la quiete ritornare, finanche nelle battaglie turbolente. Giovialità e l’indole mai abulia fan solo, che io possa contemplare, d’aver intensa armonia con te… Giulia! Giuseppe Lupis
Il club Luigi Mory partecipa alla XII edizione del campo Lucciola Blu
Sabato 11 giugno, il Leo Club Luigi Mory è stato a Palmi in occasione della XII edizione del campo per disabili Lucciola Blu. L’esperienza si è conclusa con la celebrazione del Giubileo della malattia e della disabilità, con un corteo e la liturgia dell’anno Santo della misericordia presieduta dal Vescovo Milito nella Concattedrale di Palmi. Come sempre, l’obiettivo dell’associazione è smuovere le coscienze e sensibilizzare i più giovani, con l’obiettivo di avvicinarsi il più possibile alla gente.
Riforma Senato, un disegno del diabolico duettoVerdini-Berlusconi In futuro, per via della riforma della costituzione, se al referendum di ottobre dovesse vincere il ‘si’, il senato della repubblica italiana potrebbe diventare un ridicolo organismo dello stato italiano composto da cento tra consiglieri regionali, sindaci e qualche senatore a vita, di tutte le regioni. Insomma una miscellanea di governanti e amministratori locali che avrebbe a disposizione un “dopolavoro” dove trastullarsi con sprechi e clientelismo senza essere disturbati. È un disegno questo, concepito, come spesso capita in questo governo Renzi, dal diabolico duetto Verdini-Berlusconi e salutato con apprezzamento dai poteri forti e da Confindustria. Il suo meccanismo perverso che sottrarrà al controllo del Parlamento leggi e provvedimenti del governo, visto che non esisterà più il bicameralismo a contenere il potere del governo stesso, unito a una legge elettorale altrettanto scellerata, potrebbe spianare la strada verso una nuova dittatura, moderna con giacca e cravatta e il sorriso sulle labbra. È una riforma che dissolve l’identità della repubblica nata dalla Resistenza, e insieme a quella del lavoro, il famoso jobs-act, che in Italia, a differenza della Francia, abbiamo accettato supinamente, sono l’ennesima violenza sulla Costituzione e sui diritti della gente. Una costituzione nata dal sacrificio dei partigiani che ora da lassù e forse ancora qualcuno da vivo, la vedranno stravolta da un governo illegittimo figlio di inciuci e accordicchi e non di sovranità popolare. La carta costituzionale di uno stato, se garantisce libertà, diritti e giustizia sociale va sempre difesa, discutibile o meno; di essa non si può fare uno strumento per consensi, minacciando l’abdicazione. Se Renzi vuole andare a casa, lo faccia adesso, subito, visto che occupa la poltrona più autorevole del governo italiano in modo del tutto ‘abusivo’ senza essere mai stato autorizzato dai cittadini che sono gli unici a poterlo e doverlo fare. È vero, anche i comunisti negli anni '80 discutevano dell’opportunità del superamento del bicameralismo, ma è pur vero che alla soppressione del senato si proponeva di compensare con una legge elettorale di tipo proporzionale che doveva assicurare una totale rappresentanza del paese. La riforma Verdini-Renzi-Berlusconi con annessa l’Italicum, è un perfetto guazzabuglio e non ha nulla in comune con quella idea avanzata dal Partito comunista dell’epoca. Pasquale Aiello
Società
La nostra terra sforna talenti a raffica e non c’è campo nel quale un calabrese non eccella. Oggi vi raccontiamo le storie di cinque conterranei vincenti.
DA SINISTRA A DESTRA: GIADA TROPEA, CHE ACCEDE ADESSO ALLE FASI FINALI DI MISS MONDO; I VINCITORI DEL CAMPIONATO MON DEL MONDO DI WINDSURF; GIUSY VERSACE, ARGENTO NEI 200M AI CAMPIONATI DI ATLETICA DI GROSSETO E L’OSPEDALE DELL’AN
La Calabria Bellezza, strategia, sport e medicina sono le categorie nelle quali cinque nostri conterranei hanno ottenuto grandissimi risultati.
uesta settimana siamo stati letteralmente bombardati da un fuoco incrociato al quale vorremmo essere esposti tutte le settimane: una pioggia di comunicati stampa ci ha permesso di venire a conoscenza delle storie di cinque diversi calabresi che, in questo primo scampolo di giugno, hanno saputo tenere alto il buon nome della nostra splendida terra. Ma andiamo con ordine. È anzitutto la bellezza delle nostre dame a meritare riconoscimenti di livello internazionale. Nelle scorse settimane vi abbiamo parlato delle serrate selezioni che si stanno svolgendo per l’accesso alle fasi finali di Miss Mondo. Le aspiranti miss, provenienti da ogni parte del globo, stanno affrontando le selezioni nei loro Paesi d’origine confrontandosi con le connazionali prima di vedersela con il resto delle belle del Pianeta. La notizia che ben cinque delle finaliste di Miss Mondo Italia provenissero dalla nostra regione, pervenutaci la scorsa settimana, era certamente di buon auspicio per la Calabria, che non ha potuto che fare ulteriore festa alla notizia che la giovane che rappresenterà l’Italia nelle fasi finali della competizione per la più bella del globo è originaria proprio delle nostre parti: si tratta di Giada Tropea, catanzarese di appena 17 anni e studentessa del Liceo Scientifico Galileo Galilei, incoronata a Gallipoli domenica sera niente meno che dall’attore Kaspar Capparoni. Per lei, adesso, si prospetta un anno intenso, in attesa di conoscere la sede della finale internazionale che la vedrà concorrere tra le più belle del
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pianeta. Anche lo sport ci vede eccellere in categorie differenti tra loro. Si sono infatti conclusi lunedì mattina, a Roma, i Campionati del mondo di Dama Under18. L’antico gioco da tavolo, celebre per l’abilità strategica che è richiesta ai propri giocatori, è da sempre al centro di competizioni internazionali di altissimo livello, una peculiarità che lo accumuna, assieme alla piattaforma sul quale viene giocato, al nobile gioco degli scacchi e che lo rende un divertimento per pochi eletti. Gli straordinari giovanissimi che si sono cimentati in questa competizione hanno sfoderato abilità davvero uniche, come ci sarebbe da aspettarsi da un confronto di questo tipo e, alla fine, a uscirne vincitori sono stati due italiani e un enfant prodige mediorientale. Il campionato è stato infatti vinto da Davide Zhou, di Aosta, che ha scartato di pochi punti il secondo e il terzo classificato, nell’ordine il turkmeno Ezizgylyjov e il nostro Vincenzo Sgrò. Studente 14enne del Liceo Scientifico Alessandro Volta di Reggio Calabria, Vincenzo si è giocato il secondo posto fino all’ultima gara, terminando la competizione a pari punti con Ezizgylyjov, che ha tuttavia meritato la medaglia d’argento grazie a un migliore spareggio tecnico. Un altro 17enne, Francesco Scagliola, anche lui reggino, ha nel frattempo conquistato il titolo di Campione del Mondo Junior nel Mondiale Slalom di windsurf, un vittoria che giunge dopo la proclamazione di vice campione europeo conseguita in Francia alcune settimane fa. Dimostrando grande tenacia e una puntuale padronanza dei mezzi, Scagliola ha palesato al mondo quanto alto possa essere il livello di preparazione offerto dal Circolo Windsurf dello Stretto di Reggio Calabria e, anche lui proveniente dal Liceo Volta della Città Metropolitana, sta conseguendo il suo più grande successo nel riuscire a coniugare impegni scolastici e sportivi con gli stessi eccellenti risultati. Ma lunedì è giunta anche la notizia dell’ennesima medaglia internazionale ottenuta da Giusy Versace. La 39enne reggina, cugina degli dei della moda Donatella e Gianni e dell’onorevole Santo, ha saputo reinventarsi con un’invidiabile forza d’animo dopo l’incidente che, nel 2005, l’ha privata delle gambe. Iniziata nel 2010 una promettente carriera nell’atletica leggera grazie all’utilizzo delle protesi in fibra di carbonio sdoganate dall’atleta sudafricano Oscar Pistorius, La Versace è riuscita a conquistare numerosissime medaglie ed è a tutt’oggi detentrice di importanti record velocistici ottenuti nelle più disparate competizioni nazionali e internazionali. Lunedì mattina, a Grosseto, il suo medagliere si è arricchito di un argento con-
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Siamo stati bombardati da comunicati stampa che ci hanno fatto conoscere le storie di calabresi che hanno saputo tenere alto il nome della nostra splendia regione.
NDIALE DI SCACCHI CON, SULLA SINISTRA, IL NOSTRO VINCENZO SGRÒ, MEDAGLIA DI BRONZO; FRANCESCO SCAGLIOLA, CAMPIONE NNUNZIATA, DOVE IL PROFESSORE ANTONIO PERRI HA CONCLUSO CON SUCCESSO UN DELICATISSIMO INTERVENTO AL PANCREAS.
a che vince quistato sui 200 metri, che ha ottenuto con il tempo 28”09, battuta di pochissimo dall’oro di Irgmard Bensusan, che si è imposta con appena quattro decimi di secondo in meno. Ultimo talento, ma solo in ordine di tempo, salito agli onori della cronaca, è quello del professore Antonio Perri che, questa settimana, ha eseguito all’ospedale Annunziata di Cosenza un complicatissimo intervento su una paziente affetta da cancro della testa del pancreas con infiltrazione neoplastica della vena mesenterica superiore, essenziale per la vitalità dell'intestino tenue, per cui fino a qualche tempo addietro l'interessamento di tale vena comportava l’inoperabilità. Il team del professore Perri ha dovuto asportare la testa del pancreas, del duodeno, del tratto iniziale dell’intestino tenue e della colecisti, recidendo inoltre il tratto della vena mesenterica superiore e della vena porta interessati prima di poterle ricostruire artificialmente. Questo genere di intervento, eseguito in pochissimi centri specializzati del nostro Paese, è considerato il più tecnicamente avanzato nella delicata chirurgia del pancreas e, per durata e complessità, la sua buona riuscita costituisce non solo un grande risultato personale per l’equipe del dottor Perri, che pure non ha ricevuto corone o medaglie per essere riuscito in questa impresa, ma anche l’acquisizione di immenso prestigio per la struttura dell’Annunziata, già punto di riferimento per interventi di chirurgia laparoscopica avanzata e per il trattamento delle grandi obesità, e per la sempre troppo snobbata sanità calabrese. I risultati ottenuti da queste persone straordinarie, tre delle quali giovanissime, devono renderci orgogliosi di ciò che siamo e farci credere in un futuro migliore. Perché è anche sentendo un moto d’orgoglio, che potremo migliorarci. Jacopo Giuca
I risultati ottenuti da queste persone straordinarie devono generare in noi un senso di orgoglio che deve spingerci a migliorare.
E non finisce qui...
Settimana davvero eccezionale, quella vissuta dalla nostra Calabria. Fuori “concorso” vi presentiamo altre due belle storie che riguardano i nostro conterranei.
Callipo azienda meritocratica
Un premio di 600 € per ciascun lavoratore, riconosciuto a tutti i dipendenti proporzionalmente ai periodi di effettivo lavoro prestato nell’anno 2015. È quanto ha concesso la ditta Callipo in seguito a un accordo aziendale siglato in settimana con le rappresentanze della Fai Cisl presso il suo stabilimento. Il protocollo sblocca 125mila euro in considerazione dei risultati ottenuti dalla ditta, da tempo affermatasi quale eccellenza agroalimentare internazionale grazie al duro lavoro dei suoi operai.
I nuotatori di Ardore volano verso Roma
Brillante stagione sportiva per il settore nuoto dello Sporting Club Ardore, che vede i suoi atleti candidati alle finali nazionali di nuoto del circuito asi che si terranno a Roma il prossimo 19 giugno presso il centro federale di Ostia dopo aver disputato le finali regionali di nuoto che si sono svolte a Catanzaro Lido gli scorsi 2, 3 e 4 giugno. La società, proclamata vice-campione regionale, ha già incassato 133 medaglie con soli 26 atleti oltre ad aggiudicarsi il primo posto nella categoria esordienti.
CULTURA & SOCIETÀ
Alla Mondadori di Siderno la presentazione del nuovo film con Nick Mancuso
Sabato scorso, alla Mondadori del Centro Commerciale La Gru, si è svolta la presentazione della nuova fatica di Nick Mancuso. Bomb! Burning Fantasy, cortometraggio sperimentale di Matteo Scarfò, ha visto il noto attore ricoprire il ruolo del “calabrese” Gregory Corso, poeta della Beat Generation la cui esistenza travagliata è stata scandita dalla produzione di poesie forti e anticonvenzionali come quella che dà il titolo al film, recitata in apertura di conferenza da un Enzo de Liguoro da pelle d’oca.
Ieri la presentazione del nuovo libro di Daniele Commisso
L’Associazione Culturale L’Ariete, in collaborazione con Fimmina TV, ha presentato ieri, alle ore 19:00, presso la Sede dell’Associazione, in via Gramsci 17, a Siderno, il nuovo libro di Daniele Commisso, L’insulto al di là della parola, un testo sulla provocazione morale del quale Laura Dominici, presidente dall’Associazione Culturale, ha a lungo discusso con l’autore. La vocazione sociale dell’incontro è stata rimarcata dall’apericena che si è svolto al termine della p≠ -resentazione del volume.
Tutto pronto per la 13ª edizione del Giomo Trichilo
Il Premio letterario “Giomo Trichilo” giunge alla sua 13ª edizione. La manifestazione che ricorda il “poeta analfabeta” si è consolidata tra le più importanti della nostra provincia. Il suo fine è quello di tutelare, valorizzare e promuovere l’uso del dialetto. Il concorso comprenderà una sezione di poesia in lingua calabrese inedita e un premio alla carriera.
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DESIDERI
Arriva il Postino Pellegrino, custode dei sogni di tutti i bambini! Antonio Rinaldis, inforcata la sua fedele bicicletta ha intrapreso un tour nella Locride per raccogliere le lettere di centinaia di bambini
Ha completato il proprio tour nella Locride Antonio Rinaldis, conosciuto come il Postino Pellegrino. Grazie a una bella iniziativa dell’associazione Comma Tre e della Consulta, inforcata la sua fedele bicicletta Antonio si è recato in quel di Gioiosa Jonica e nei dintorni per raccogliere le lettere di centinaia di bambini, all’interno delle quali sono custoditi i sogni che vorrebbero un giorno vedere realizzarsi. Le lettere, raccolte in una grande bisaccia, verranno custodite dal postino che, dopo aver fatto qualche strappo alla regola recandosi anche da chi proprio bambino non è, le accompagnerà fino alla loro destinazione ultima: un falò che permetterà ai sogni di questi bambini di ascendere al cielo nella speranza che qualche entità sommamente buona e potente possa venirne a conoscenza e realizzarli. Anche noi abbiamo espresso il nostro desiderio e, anche se non l’abbiamo scritto in una lettera da consegnare al postino, ci auguriamo che sia stato ugualmente ascoltato da chi ci legge da lassù!
A Sant’Ilario la presentazione del libro Aldo Moro, un cristiano verso l’altare
Venerdì scorso è stato presentato il libro di Nicola Giampaolo Aldo Moro, un cristiano verso l’altare in un incontro organizzato dall’associazione culturale Azulejos International con il patrocinio del Comune di Sant’Ilario e dell’Accademia di Alti studi storici e politici Zaleuco, coordinato da Maria Teresa D’Agostino. «La storia e la tragica fine di Aldo Moro rientrano nel terzo segreto di Fatima, non è solo una vicenda politica italiana, quella dello statista, ma una complessa vicenda spirituale che ci conduce a una
Aperte le iscrizioni al concorso cinematografico di RiaceInFestival È stato indetto il Bando di Concorso per la partecipazione al RiaceInFestival, festival delle migrazioni e delle culture locali di Riace che si terrà tra il 24 e il 31 luglio. Nata sull’onda della politica di accoglienza e reinsediamento dei rifugiati che l’amministrazione comunale attua da molti anni, la manifestazione consta di un concorso cinematografico che darà spazio a produzioni indipendenti legate ai temi delle migrazioni, della multiculturalità, della società plurale, del rapporto tra paesi.
Alla Normale di Pisa un seminario per far conoscere l’archeologia nella Locride
dimensione mondiale» viene dichiarato da Giampaolo, postulatore delle cause dei santi presso il Tribunale del Vicariato e dell’Arcidiocesi di Napoli, nel proprio testo, durante la presentazione del quale erano presenti il sindaco Pasquale Brizzi, che ha ricordato il valore politico-morale di Moro, e il vescovo della diocesi di Locri-Gerace Francesco Oliva, che ha invece ricordato lo stretto rapporto di Moro con il Papa Paolo VI e il suo impegno politico vissuto come missione.
Lo scorso martedì la Scuola Normale Superiore di Pisa ha ospitato l'archeologa Rossella Agostino, direttore del Museo e del Parco archeologico di Locri e di Kaulon, che ha tenuto un seminario sul tema Il patrimonio storico-archeologico della Locride a confronto con la riforma MiBACT. L’incontro è promosso dalla Normale nell'ambito di un’attività di collaborazione scientifica programmata con il Museo Archeologico Nazionale di Locri, un’iniziativa di notevole spessore e di alto profilo culturale.
Abbandono di animali: A Siderno una situazione insostenibile! Nella mattinata del 15 giugno una delegazione dell'associazione Oltre L’Arcobaleno, esasperata per i continui abbandoni, si è recata presso il Comune di Siderno per consegnare nelle mani del Primo cittadino alcuni micini da svezzare, abbandonati di recente presso la colonia felina regolarmente censita. La delegazione, alla presenza del presidente Marilene Bonavita, ben conoscendo la sensibilità del Sindaco è stata costretta, dopo reiterate istanze debitamente protocollate, a far si che lo stesso Pietro Fuda potesse toccare con mano la vergognosa realtà dei suoi cittadini. L’abbandono è un reato, come lo è non nutrire gli animali abbandonati. Dunque cosa fare? Innanzitutto informazione. È necessario e urgente che certi individui, a detta della stessa presidente sempre gli stessi, capiscano che debbono sterilizzare la propria gatta e non farla procreare solo per strapparle i piccoli e buttarli alla colonia. Così facendo, infatti, la mamma gatta soffrirà di mastite non avendo la possibilità di dare il latte ai piccoli e questi ultimi, se riusciranno a sopravvivere, nel migliore dei casi verranno svezzati con latte artificiale riscontrando grossi problemi di immunità futura. Non ci si lava la coscienza abbandonando gli animali alla colonia, considerato che le mamme gatte esistenti
non prenderanno mai con loro piccoli estranei. Inoltre, chi "butta" i micetti non si preoccupa di pensare che essi avranno bisogno di cure, terapie e, sopratutto, cibo. «Non possiamo più far fronte ai continui abbandoni di micini, anche appena nati, presso la colonia felina commenta la presidente Marilene Bonavita - Non sono una veterinaria e non mi posso sostituire all'Asp come purtroppo molti ormai pensano, né abbiamo un
rifugio o una clinica veterinaria a nostra completa disposizione. «Ci tengo a precisare che mai ci è stato dato alcun finanziamento da enti o dal comune, e che noi non possiamo più prendere mici da curare e poi far adottare». A ricevere la delegazione di Oltre L’Arcobaleno la vice sindaco, che si è limitata a dire che il comune non può fare nulla e che, anzi, si dovrà al più presto provvedere a "rimuovere" un'altra colonia felina presente presso l'YMCA. Il tutto, in violazione delle norme nazionali che tutelano gli animali. La presidente Bonavita ha poi comunicato anche di aver inoltrato alla segreteria della Consulta cittadina, di cui l'Associaione fa parte, un appello che noi della redazione giriamo a tutti i cittadini sensibili e volenterosi. L'associazione ha bisogno di volontari per rendere più pulita la colonia presente e anche di piccole donazioni. Chiunque volesse potrà fare presso il Comune una piccola donazione. L'unione fa la forza e, in questo caso, anche la vita. Vi invitiamo a sottoscrivere la petizione che trovate su: https://www.change.org/p/un-gattile-per-la-locride-aiutaci-a-crearne-uno
CULTURA
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PARLA L’ESPERTO
Focus sul tromboembolismo venoso: i nuovi anticoagulanti orali
Ricordando Don Massimo Alvaro... Il 12 giugno del 2011 lasciava questo mondo Don Massimo Alvaro, fratello del grande Corrado. A suo modo fu una persona eccezionale: per cultura, carattere, semplicità, umiltà, moralità, zelo sacerdotale. Fu l'ultimo dei testimoni della vita dl fratello, il prediletto dei fratelli per affinità culturali, forse il più amato, ed il custode fedele vigile e geloso delle opere inedite di Corrado. Ci lasciò a 97 anni, a causa di un banale incidente domestico, di quelli che, ad certa età, non perdonano: la rottura del femore. Vane furono le cure ricevute nell'Ospedale di Locri; in pochi giorni si concluse la sua vicenda terrena, nello sgomento dei parenti e dei tanti amici ed estimatori. Per un curioso gioco del caso Corrado e Massimo Alvaro vengono ricordati, sia per la nascita che per la morte in date vicine (di anni naturalmente diversi): Corrado nacque il 15 aprile e Massimo il 16 aprile; Corrado morì l'11 giugno, Massimo il12 giugno. Con Don Massimo se ne andato l'ultimo di quelli del mondo di prima, di quelli de L'Età Breve e di Memoria e vita. Era forse l'ultimo rappresentante di quel mondo, come scrisse Vito Teti : “Don Massimo è stato forse il personaggio alvariano più riuscito e affascinate. Non tanto nel senso che era la memoria vivente, discreta, silenziosa, sobria del grande scrittore di San Luca e dei suoi famigliari. In un senso più profondo e radicale. Con la sua aria inquieta, gli occhi azzurri mobili, con il suo senso della precarietà e dell'incompiutezza, con il suo essere sempre fermo e sempre altrove, ironico e autoironico, con quel suo apparire fuori posto e di passaggio in questo mondo, egli si presentava come un personaggio uscito o disceso dalle pagine di Corrado Alvaro”. Chi ha avuto la fortuna di conoscerlo, come noi, ricorda la sua straordinaria cultura classica, il suo eloquio semplice, ma sempre appropriato e ricco di riferimenti culturali e di citazioni, non esibite, dai classici latini e greci. In gioventù aveva frequentato l'Almo Collegio Capranica, il più insigne seminario della capitale, dove avevano studiato Papi, cardinali e vescovi. Concluse l'itinerario presbiteriale con il massimo dei voti, tanto da essere scelto per la carriera nella Curia vaticana. Don Massimo rifiutò, preferendo quella di curato di campagna, anche per tornare in Calabria e curarsi della sua amatissima madre, rimasta vedova e con i figli tutti lontani. Quando l'Editore Bompiani decise, subito dopo la morte, di pubblicare le opere inedite di Alvaro, incaricò della cura Arnaldo Frateili, amico ed ammiratore di Alvaro, che volle con sé, per questo impegnativo lavoro, don Massimo Alvaro, il più profondo conoscitore delle opere inedite del fra-
tello. L'amore di Corrado Alvaro per il fratello più piccolo è espresso già nella prima opera in prosa La siepe e l'orto, nel racconto Casa nostra; dove parlando del fratellino scrive con tenerezza: ...infatti c'era un bimbo in terra, coi capelli biondi col visuccio sollevato e le manine in alto per farsi prendere in braccio. Era così bianco quel bimbo, nella carne tenera, che si capiva nato quando i capelli del padre cominciavano ad impallidire... In due giorni di metà giugno di ogni anno ci tocca ricordare due grandi fratelli Corrado e Massimo Alvaro, cari non solo ai sanluchesi, ma a tutti i calabresi e non solo. Certamente Don Massimo fu un uomo fortemente fuori dalle regole dell'etica consumistica, per la sua serietà intellettuale, per la sua sobrietà civile, per l'alto senso del dovere, per il rispetto verso tutti, per la sua modestia, per la sua umiltà. Fu sicuramente un uomo di altri tempi con un credo morale ormai non più in uso e una religiosità profonda, discreta vera e mai esibita. Raro esempio di prete: un sacerdote. Fortunato Nocera
...e il suo più celebre fratello Corrado Appena un giorno prima del fratello, ma nel 1956, moriva a Roma Corrado Alvaro per la recrudescenza del male tumorale di cui soffriva da tempo. Lasciava un’opera imponente e ancora incompiuta; e scompariva nella fase in cui sentiva di poter dare il meglio di sé, dando una veste definitiva e organica al suo lungo e poliedrico percorso. A sessant’anni dalla sua scomparsa, la Calabria saluta in Corrado Alvaro, l’unico grande classico della sua letteratura novecentesca. Conosciuto soprattutto per la sua narrativa ambientata nel mondo arcaico e feudale di una regione confitta nel proprio passato, e dunque per un ‘esotismo’ che ha rappresentato anche la fortuna mondiale di Grazia Deledda, Alvaro appare un grande autore calabrese, italiano ed europeo perché ha saputo congiungere con felicità di esiti espressivi e conoscitivi l’ispirazione regionalistica e l’investigazione della modernità; un intellettuale di respiro globale, quale poche volte la storia letteraria della Calabria ha potuto annoverare.
La terapia anticoagulante è il trattamento d’elezione nella prevenzione primaria e secondaria dell’ictus in pazienti con fibrillazione atriale e dell’embolia polmonare in pazienti con trombosi venosa. Gli anticoagulanti, che da oltre mezzo secolo vengono utilizzati per la prevenzione o il trattamento delle malattie tromboemboliche sono i derivati dicumaroli o antagonisti della vitamina K (COUMADIN) A fronte della loro provata efficacia, gli antagonisti della vitamina K hanno alcune limitazioni relative alle caratteristiche farmacocinetiche che ne rendono non semplice l’impiego nella pratica clinica: l’inizio d’azione lento, l’imprevedibilità della risposta farmacologica determinata soprattutto dalla varia bilità interindividuale, la stretta finestra terapeutica, la necessità di un monitoraggio di routine dei parametri della coagulazione, la necessità di frequenti aggiustamenti posologici e le numerose interazioni farmacologiche e alimentari. I pazienti che ne fanno uso sono perciò costretti a un monitoraggio di laboratorio regolare e sistematico per ridurre sia le complicanze emorragiche sia quelle trombotiche, oltre che a limitazioni alimentari e a tenere presente i potenziali rischi in caso di altri trattamenti farmacologici. Nonostante queste cautele, il mantenimento dei valori del rapporto internazionale normalizzato (INR) entro l’intervallo raccomandato (da 2,0 a 3,0) è ottenuto in poco più della metà dei pazienti trattati. Nella pratica clinica tali limiti si traducono in un sottoutilizzo degli antagonisti della vitamina K, in un’inadeguata anticoagulazione e in frequenti interruzioni del trattamento. Allo scopo di superare gli ostacoli fin qui descritti, la ricerca farmacologica e clinica si è quindi indirizzata verso lo sviluppo e la verifica di nuovi anticoagulanti orali: rivaroxaban ,apixaban , dabigatran I nuovi anticoagulanti orali, rispetto al warfarin, hanno un’insorgenza e scomparsa più rapida del loro effetto, la loro azione non è influenzata dal tipo di alimentazione, non necessitano di dosaggi personalizzati e controlli frequenti. Diversi studi clinici mostrano che il trattamento con nuovi anticoagulanti orali riduce maggiormente il rischio di ictus ed embolie sistemiche rispetto al warfarin. Servono però ulteriori studi che confrontino l’efficacia e la sicurezza tra i nuovi anticoagulanti orali Come è stato ampiamente dimostrato come con i nuovi anticoagulanti orali si riducono di molto le complicanze emorragiche(sanguinamenti maggiori ) rispetto ai pazienti che sono trattati con Coumadin Il trattamento con i nuovi anticoagulanti orali deve essere comunque avviato dai centri autorizzati , non richiede un controllo routinario di laboratorio, come quello richiesto per il warfarin, ma si consiglia comunque un primo controllo a un mese dall’inizio del trattamento e, successivamente, in funzione all’età e alle caratteristiche del paziente, controlli ogni 3 o 6 mesi.
DR VINCENZO CARABETTA DIRIGENTE RESPONSABILE STRUTTURA DI ANGIOLOGIA MEDICINA VASCOLARE (Centro per lo studio della Aterosclerosi e delle Trombosi ) info: 0964/399224 389/4636108
RIVIERA
Il re delle triglie Siamo nei fondali di Siderno, che in questo periodo ci offrono magnifici colori in quanto per molte specie inizia la stagione della riproduzione. Nella foto un bellissimo esemplare di Apagon Imberbis (Re di triglie). La riproduzione di questa specie è di tipo interno; le uova vengono deposte dalla femmina all’interno della bocca del maschio, che le trattiene fino alla schiusa. (Carlo Codispoti)
Tutto pronto per l’estate L’Amministratore del Porto delle Grazie Giorgio Sotira posa al comune di Locri con la Martelli di Portigliola e cominciano a programmare assieme agli operatori turistici la stagione estiva 2016.
Solo vincenti Il presidente della regione Mario Oliverio ha fatto recentemente visita a Mammola per sostenere l’elezione di Nensi Spatari, ma ha voluto concedere una foto anche al concorrente Stefano Raschellà, per il quale la foto si è rivelata più propiziatoria che per la protetta PD.
L’estate sta arrivando Anche se una rondine non sempre fa primavera, certo è che Gigi Sarroino, nella Locride, fa estate!
Abbronzatissimi Durante l’incontro degli operatori turistici al comune di Locri erano presenti anche la signora della Pro loco di Marina di Gioiosa, Jaime Gonzales Moina, assessore di S. Agata e Olga Carusetta, che non vedono l’ora di godersi il sole e il mare della nostra bellissima costa Jonica.
Un desiderio di felicità L’Assessore di Siderno dalle mille deleghe Ercole Macrì posa con il Postino Rinaldis assieme a Stefano Cristiano. Avranno anche loro consegnato la propria letterina ricca di sogni e desideri?
Trekker di tenera età La piccola Carina vince il premio Star Trek Competition, classificandosi al 1° posto grazie alla sua bellezza e semplicità nel celebre contest di Roma.
Sugnu Africotu Gianni Favasulli, uno dei più grandi poeti viventi, viene colto durante una importante telefonata, da lui affrontata, ovviamente, completamente in rima!
Professionalità ed ereditarietà L’Avvocato Geppo Femia posa con il collega Francesco Azzarà. Entrambi originari di Gioiosa Marina, Azzarà, oltre che per le sue qualità professionali, è conosciuto anche per essere nipote del celebre giornalista Titta Foti.
Discussioni serene Pepé Lombardo posa felice con un più che mai rosso Domenico Panetta. La serietà di una profonda discussione socio-politica viene smorzata dal più rilassato confronto amichevole che i due avranno consolidato in anni di conoscenza.
SETTIMANALE
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Annunziati Simona Coluccio e il collega Pietro Melia posano sereni dinanzi a una quadro d’ispirazione religiosa che involontariamente sottolinea il loro stato di grazia.
Il coronamento di un sogno In una calda giornata di giugno, Giusy e Giuseppe si sono scambiati, supportati da una coloratissima schiera di damigelle, le promesse di eterno amore che faranno affrontare loro con maggiore grinta quella bella avventura che chiamiamo futuro.
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Sapori decisi Peppe Voltarelli e un suo amico sono andati fino in Argentina per sentire sapori di Calabria. Durante una serata goliardica, infatti, non hanno potuto fare a meno di rifocillarsi con salsiccia nostrana e birra Kalabra!
Senza perdere tempo Il consigliere Giuseppe Figliomeni posa assieme al suo idolo e “superiore” Pietro Fuda durante il ricevimento per il suo compleanno in cui, all’utile degli impegni istituzionali, si è unito il dilettevole di un ottimo buffet.
Scappo dalla città All’agenzia di viaggi e Turismo di Locri, abbiamo pizzicato Pino Longo e Tommaso Raschellà, pronti a prendersi una pausa dalle fatiche lavorative e a partire insieme verso qualche esotica località.
Dubbi amletici Il sindaci Pino Vumbaca e Giorgio Imperitura posano con un collega a testimonianza che, alla fine, la marcia su Roma l’hanno fatta in solitaria, assediando per ore e ore il magnifico Colosseo. Quindi, non sapendo a che porta bussare per entrare, hanno deciso di non perdere altro tempo e tornare a casa.
DOMENICA19 GIUGNO
Imbianchino sociale L’imbianchino Vincenzo Carabetta, detto Donatello (perché pittura sia col tempo brutto che col tempo bello) è pronto per i saldi fuori stagione e lo comunica sulla sua pagina Facebook!
Pompieri in azione Mimmo Calvi e il suo collega sono due degli angeli custodi della nostra Siderno. Sopportando con grande professionalità il caldo di questi giorni, sono pronti a svolgere il proprio lavoro senza indecisioni.
Inciviltà insistente Avremo mai la speranza di vedere la nostra città completamente immacolata? A guardare le foto che, come questa, periodicamente giungono in redazione ci viene da pensare proprio di no. La speranza sarà anche l’ultima a morire, ma chi visse sperando morì…
Eterna fratellanza Il nostro direttore editoriale Ilario Ammendolia è rimasto profondamente scosso dalla vicenda di Sekine Traore, motivo per il quale ha voluto recarsi direttamente a Rosarno per esprimere vicinanza ai ragazzi che vivono nella tendopoli.