CONTROCOPERTINA
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DOMENICA 28 GIUGNO
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Il cortese Stato Italiano elemosina alla Calabria 25 euro l’anno ad abitante per le politiche sociali. Nella provincia autonoma di Trento sono 282 euro. Un divario originato dal federalismo fiscale, il più grande imbroglio dopo l’Unità d’Italia.
NORD VS SUD
Sei calabrese? Vali 6 centesimi al giorno “
Con 25 euro l’anno si riesce appena a pagare il ritiro di due cartelle cliniche ospedaliere o a fare due volte gli esami delle urine.
LIDIA ZITARA ontateli: 25 euro in un anno. È la cifra che lo Stato Italiano mette a disposizione per le politiche sociali, qui in Calabria. Venticinque euro pro capite in un anno. Ci potete mettere la benzina per una settimana, oppure comprarci il giornale dei programmi per sette settimane (dipende da quale comprate: se siete risparmiosi, con 25 euro ci fate anche sei mesi), potete pagare il ritiro di due cartelle cliniche ospedaliere, o farvi due volte gli esami delle urine. Ci pagate un’infermiera se vi serve una flebo, oppure un libro di scuola, magari il sussidiario di lettura, che costa meno. In una cartoleria economica per 25 euro potreste trovare uno zainetto marca ‘mbusta, e al discount vi portereste via 5 confezioni di pannolini per neonato. Oggi come oggi su 25 euro non si sputa, ma se diluiamo in un anno sono 0,6 centesimi al giorno. Se vivete in una famiglia numerosa (molto numerosa) è capace che racimolate un intero euro pro die. Questo è quanto il cortese Stato Italiano elemosina alla Calabria per il welfare, cioè per i cosiddetti ammortizzatori sociali, per dare un po’ di respiro a famiglie con malati, anziani, disabili, per i nullatenenti, senza fissa dimora. Insomma per aiutare chi sta male e non
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è in grado di provvedere da sé alla sua salute. A Trento se ne spendono 282. Ecco, a dirla tutta con 282 euro in un anno, se hai un malato grave a casa, non ci fai niente lo stesso. Ma sono sempre meglio di 25. Con 282 euro vengon fuori almeno i libri per iniziare le scuole medie. Diciamocelo, sono cifre che non cambiano la vita a nessuno, neanche al più reietto ed emarginato, ma la differenza tra Trento e Siderno è pesante da mandare giù. Troppo pesante. “Al Sud la vita costa di meno!”, già lo sento questo discorso. A parte che le ciliegie costano di meno a Milano, magari sarà vero per quel che riguarda i servizi e gli affitti, ma non credo che il rapporto sia uno a dodici. Cioè quello che a Milano o a Trento costa 12 euro, da noi dovrebbe costarne uno? Non mi pare sia così. Tutto questo divario è originato dal federalismo fiscale, il più grande imbroglio dopo l’Unità d’Italia. Arriverà il momento in cui non avremo neanche più questi miseri 25 euro, e dovremo continuare a spostarci a Roma o Torino per curarci, mentre i dipendenti delle banche hanno agevolazioni sugli acquisti, e i lavoratori al massimo si scontano un paio di buoni pasto. Naturalmente il nostro welfare è ben lontano dagli standard dell’Inghilterra, ma il paradosso è che il loro welfare lo
stiamo spesando noi meridionali e tutti gli stati poveri dell’Europa. L’Unione Europea funziona come una grossa pompa idrovora che prosciuga sangue e soldi a beneficio di un paio di stati membri (non faremo nomi: Inghilterra e Germania). Ogni nazione è sottoposta a questo giogo: per non farsi prosciugare deve prosciugare a sua volta. È come la storia del pesce grande che mangia quello più piccolo e alla via così. Ma lo Stato rassicura: non preoccupatevi, ci sono le associazioni di volontariato! Aaaaah, meno male, perché m’ero preoccupata! Ma la cosa più strana è che lo Stato ha smesso di finanziare i comuni (da 1,6 miliardi di euro nel 2007 a 297,4 milioni del 2014), ma dà circa 13 miliardi di euro l’anno alle associazioni (il 3% circa sono cooperative, le più favorite dal punto di vista finanziario). Insomma lo Stato fa Pilato perché sa che - di riffa o di raffa - i soldi arrivano per altre vie. Peccato che le associazioni qui siano davvero poche, anche perché per fondare associazioni onlus o cooperative, l’iter burocratico non è semplice e bisogna comunque avere un certo capitale di partenza. Ma notoriamente le banche non prestano soldi al Sud. E allora come si fa? Non si fa, punto e basta.
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Il nostro welfare è ben lontano dagli standard dell’Inghilterra, ma il paradosso è che il loro welfare lo stiamo spesando noi meridionali e tutti gli stati poveri dell’Europa
RIVIERA
ATTUALITÀ GIUDIZIARIA
Gerace nel“mondo di mezzo”
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ell’indagine denominata “Mondo di Mezzo”, prima parte dell’operazione conosciuta anche come “Mafia capitale”, si legge che per gli investigatori un distributore di carburanti sarebbe stato: “La base logistico-operativa del sodalizio, utilizzata quale luogo d’incontro e punto di riferimento dell’attività, da parte di Carminati e di Brugia, i quali ne avevano acquisito la disponibilità”. Quel distributore era di un 50enne figlio di un emigrato geracese, padre e figlio sono stati coinvolti nella maxi inchiesta che continua a far tremare Roma. La procura contesta il ruolo di partecipe al gruppo criminoso con al vertice Massimo Carminati e Riccardo Brugia, del 50enne R.L., detto “Bobo”, che avrebbe gestito per conto della presunta associazione un distributore di carburante in corso Francia, ritenuta “base logistica del sodalizio”. E Bobo si sarebbe occupato anche “delle attività di estorsione e recupero crediti per conto dell’associazione, svolge anche il ruolo di tramite delle comunicazioni per il sodalizio”, nonché per come si legge nell’ordinanza: “…È risultato essere imprenditore intraneo al sodalizio, la cui attività è entrata nella sfera di influenza e di controllo di Carminati e Brugia, ai quali è risultato essere subordinato”. E ancora oltre si ritiene che il 50 enne: “È riuscito a intrecciare le finalità individuali con quelle della struttura mafiosa, denominata da quest’ufficio “Mafia Capitale”, riuscendo anche a sfruttare la carica intimidatoria propria dei suoi esponenti nell’illecita attività creditizia gestita, per ottenere il pagamento dai debitori, con l’impiego di minacce e violenza, da parte di Brugia e di Matteo Calvio”. Bobo avrebbe altresì svolto il ruolo “di tramite nelle comunicazioni con e per il sodalizio ed è risultato interloquire con Carminati e Brugia, al fine di poter individuare un luogo sicuro ove occultare le armi e commissionare a un carrozziere di fiducia la realizzazione di un vano, all’interno dell’abitacolo di un’autovettura, destinato al trasporto di armi e denaro”. In questo contesto gli investigatori ritengono. «In particolare, Brugia precisava che la cavità serviva per celare “una pistola” e Carminati, a sua volta, affermava che occorreva far eseguire “un lavoro di saldatura (…) di carrozzeria, per far lo spazio piccolo che loro portano le pistole”». Carminati e Brugia risulterebbero frequentare “quotidianamente il distributore e vi trascorrevano molto tempo”, perché secondo le ipotesi dell’accusa «Era evidentemente stato ritenuto luogo sicuro, in quanto non riconducibile direttamente a loro, per organizzare e tenere incontri, ricevere “imbasciate” e utilizzare l’utenza telefonica attestata presso gli uffici dello stesso, per comunicazioni inerenti alla gestione delle attività del sodalizio». A tal proposito in una conversazione intercettata a Massimo Carminati, “a conferma – si legge nell’ordinanza della sua capacità di penetrazione nella pubblica amministrazione”, esortava un tale Tartaglia a mandargli un “foglio” con “due o tre indicazioni” necessarie, affinché potesse “parlare con l’amico mio (nmi) ed in settimana lo mandiamo a parlà con la Signora…”, che sarebbe un sindaco dell’hinterland romano. “Carminati – è scritto ancora oltre – concludeva la conversazione, riferendo a Tartaglia che avrebbe dovuto utilizzare Lacopo quale tramite per fargli giungere quanto richiesto (“.. me lo lasci pure qui da Bobo ... capito!”)».
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Violenza sugli animali “no profit”. E Bovalino inizia la sua battaglia Di fronte ai problemi legati al fenomeno del randagismo emersi nei giorni scorsi si sta muovendo un gruppo di animalisti per dare voce a chi purtroppo non ce l’ha.
“Sono stati contattati gli ex ministri Brambilla e Meloni, personaggi dello spettacolo e animalisti e le loro disponibilità sono state già confermate. Inoltre, si organizzerà una manifestazione contro questa barbarie”.
M. CRISTINA CAMINITI ark Twain scrisse: “Il cane è un gentiluomo”. Victor Hugo si chiese: “Se guardi negli occhi il tuo cane, come puoi ancora dubitare che non abbia un’anima?”. Lord Byron per il suo amato labrador scrisse sulla sua tomba: “Qui sono sepolti i resti di uno che possedeva Bellezza senza Vanità, Forza senza Indolenza, Coraggio senza Ferocia, e tutte le Virtù dell’uomo senza i suoi Vizi”. Potrei andare ancora avanti e citare tutto l’amore che i grandi scrittori hanno dimostrato verso gli animali, verso i cani, ma toglierei troppo tempo al lettore. L’amore incondizionato degli animali però non sempre è contraccambiato dall’uomo e questo ce lo dimostra l’ultimo episodio di inaudita violenza accaduto a due poveri randagi a Bovalino. Lunedì sera in Via XXIV Maggio due, o forse tre bestiole sono state prese a bastonate e di loro oggi non si trova traccia. L’unico segno ancora visibile sono le grandi chiazze di sangue lasciate sul marciapiede. Si parla troppo spesso di educazione alla civiltà, ma se la gente considera atti vandalici e incivili i cassonetti della spazzatura incendiati quasi una volta a settimana, allora la violenza gratuita sui randagi come si può definire? È questo il paese che vogliamo? Di fronte a tutto questo però Bovalino non sta a guardare e negli ultimi giorni si sta muovendo un gruppo di animalisti
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per dare voce a chi purtroppo non ce l’ha. Ma c’è anche chi da sempre dà conforto ai piccoli amici “accampati” per le strade del paese porgendogli una ciotola di cibo o addirittura portandoli a casa in attesa di una famiglia che li adotti. Tutto questo però non è facile e spesso non si ricevono aiuti da parte di enti pubblici. «Negli anni passati quando trovavo un cane ho sempre fatto denuncia ai comuni per abbandono di animali, ma la risposta è stata sempre la stessa: “non possiamo gestire la problematica”». È Mariarita Romeo che risponde alle mie domande sulle difficoltà e responsabilità che si affrontano quando si decide di aiutare un randagio. Le storie di abbandono sono tante ed è sconcertante immaginare le condizioni in cui vengono trovati gli animali: «Ho Valentina ormai dal mese di febbraio e ancora non ho trovato nessuno che la adotti. È faticoso trovare una famiglia, ma col tempo ce la faccio e sono sicura che il momento arriverà anche per lei». I vicini di casa come reagiscono davanti ai trovatelli che ospiti? «Non sempre le persone capiscono, anzi a volte si dimostrano dei veri mostri. Una volta ho trovato uno dei miei gatti ucciso e gettato nel cesto della spazzatura del condominio, come se fosse un avvertimento. Sono stata male per giorni” ». Accogli animali da sempre, ma c’è chi è disposto ad aiutarti nelle spese mediche? «Anche questo è un grosso problema, perché oltre alla responsabilità di tenere più animali in casa, ci sono anche le spese economiche che spesso sono a carico personale. Fortunatamente ci sono vete-
rinari che grazie al loro amore per gli animali sono disposti a fare alcuni vaccini e operazioni senza chiedere nulla in cambio». Sara Schirripa collabora con un’associazione no profit che si occupa del mantenimento dei randagi. È difficile trovare una famiglia che adotti un cane? «Dipende da età e sesso dell’animale. Purtroppo spesso chi adotta evita gli animali troppo grandi o le femmine per questo sosteniamo la campagna di sterilizzazione». Come avvengono le adozioni? «Le associazioni a proprie spese sterilizzano gli animali ai quali vengono messi anche i microcip, ma qui da noi evitano di prenderli forse perché poi lo scopo è quello di abbandonarli. Per questo la maggior parte delle adozioni avviene al Nord. Non manca però chi accoglie uno dei trovatelli in casa anche nelle nostre zone». Cos’è che manca perché finisca la violenza sugli animali? «L’informazione: la società deve essere sensibilizzata. Adesso a Bovalino dopo l’ultimo episodio c’è la paura che venga fatto del male anche ai propri cani, per questo la gente deve essere informata. Una volta che ci si prende cura dell’animale è necessario sterilizzarlo per il suo bene e per chi lo adotta». Ho ascoltato anche Angela Aguì, amministratrice di un numeroso gruppo di animalisti bovalinesi che negli ultimi giorni sta cercando una soluzione al problema del randagismo in paese. «Dal punto di vista legale abbiamo inviato una richiesta al comune per la formazione di un’associazione e per l’ottenimento di un terreno adibito all’accoglimento dei randagi che è inoltre servito da rete idrica, elettrica e fognaria». Il vostro movimento è affiancato da molta gente? «Tutta Italia è accanto a questo problema. Sono stati contattati gli ex ministri Brambilla e Meloni, personaggi dello spettacolo e animalisti e le loro disponibilità sono state già confermate. Inoltre si organizzerà una manifestazione contro questa barbarie. Attendiamo però la risposta dei Commissari». Le atrocità fisiche e psicologiche che subiscono questi animali devono trovare una fine. Ciò che consola è che Bovalino è pronto a combattere questa battaglia, perché se si parla di diritto alla vita, allora che questo valga anche per i nostri Amici a quattro zampe.
RIVIERA
ATTUALITÀ
REGGIO CALABRIA
Per 2000 euro al mese Giuseppe Falcomatà, 31 anni, guida una metropoli sull'orlo del precipizio e con la sua pacatezza serafica e imperturbabile colleziona allori.
Falcomatà,la goccia che scava la roccia... di debiti
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Un bilancio positivo, almeno quello, l’operato dell’Amministrazione Falcomatà. Ma ancora ci si trova ai piedi di una rupe altissima e che presenta non pochi ostacoli.
ANTONIO CORMACI Quasi un anno è passato. Un anno da quando Reggio sembrò svegliarsi in primavera, da quando un contesto funestato dal degrado sociale e finanziario si trasformò, magicamente, in un’oasi ricolma di speranza, di passione, di innovazione. È trascorso quasi un anno da quando G i u s e p p e Falcomatà, il figlio d’arte per eccellenza della politica reggina, riuscì a conquistare quella che ormai sembrava destinata a rimanere una roccaforte del centrodestra. Ma la conquista fu solo l’atto iniziale di una ben più spinosa sfida che significa ancora oggi riportare a galla una città sull’orlo del baratro finanziario, una città dove la politica aveva perso la sua battaglia più importante, avere la fiducia dei suoi cittadini. Le inchieste di mafia, il commissariamento, i disservizi non erano un punto di partenza. Ci si chiede, tuttavia, cosa abbia significato, fino ad ora, l’amministrazione Falcomatà. È possibile trarre delle conclusioni sulla qualità dell’operato di un sindaco che, certamente, ha mostrato un portfolio di idee chiare e innovative? La risposta è quanto mai ardua ma tutto sommato permette di dare determinati risultati positivi. Partiamo da risposte da dare alla “pancia”
dei cittadini. Quando, il 26 ottobre 2014, Giuseppe Falcomatà diventò sindaco di Reggio Calabria, le casse del comune avevano pochi euro da spendere e tanti euro da dover rendere, con l’Amministrazione finanziaria alle porte come un predatore davanti a una preda ormai spacciata. Il primo atto di coraggio è stato ridimensionare le pretese finanziarie di sindaco e assessori, che guadagnano rispettivamente 2mila e 1500 euro mensili, e soprattut-
to dello staff del sindaco, da intendersi ufficio stampa e portavoce, che oggi lavorano gratis, rappresentando così un grande risparmio rispetto ai 600mila
euro dello staff delle amministrazioni precedenti. Non male. Conquiste sono state anche fatte nell’ambito della mobilità urbana ed extraurbana. Riguardo il capitolo trasporti pubblici l’Amministrazione Falcomatà ha decisamente tentennato fino a febbraio di quest’anno, non sapendo gestire una situazione culminata con la clamorosa cessazione dei servizi in seguito al mancato pagamento dei tagliandi assicurativi dei mezzi. I soldi sono arrivati ma la Procura non ha esitato a instaurare un contenzioso per chiedere il fallimento della municipalizzata. Le udienze proseguono, ultima quella del rinvio all’8 luglio per mancanza del bilancio, ma comunque grandi meriti vanno riconosciuti al giovane sindaco reggino, il quale grazie ai suoi ottimi rapporti con il Ministero delle infrastrutture è riuscito a far firmare la “vertenza ATAM”, in base alla quale sono state sbloccate delle risorse che dovrebbero far convincere il giudice a tenere in piedi l’azienda. Ancora non male. Dopo l’Atam, bisognava dare altre risposte circa un altro punto cruciale della mobilità reggina, l’Aeroporto dello Stretto. Era fine gennaio quando si andò vicini al crack finanziario della SO.G.A.S., la società gestore della struttura che non pagava stipendi da mesi e che aveva difficoltà a chiudere il bilancio in attivo. Il crack finanziario avrebbe significato la chiusura e un danno notevole ai cittadini dell’intera provincia, costretti così a riversarsi o su Catania o su Lamezia Terme. L’Aeroporto è stato riconosciuto
come struttura di interesse nazionale ed è stato oggetto del rinnovamento della licenza trentennale a opera dell’Enac. Tuttavia, le vicende legate alla mala gestio della SO.G.A.S e alle dimissioni dell’ex presidente Porcino, hanno reso le acque tempestose. In tal caso è stato incisivo l’intervento del sindaco che con le principali sigle sindacali si è seduto a un tavolo per discutere di progettualità, impegnandosi personalmente per risolvere il problema. Il risultato è stato il tenere in piedi una struttura strategica importantissima, che presenta ancora grandi problemi ma la cui situazione è sotto l’occhio vigile del ministro Padoan. Amministrazione Falcomatà executive anche nel campo ecologico e sociale. Da sottolineare è stato il ritorno delle domeniche green fino al 17 settembre, con la Via Marina chiusa al traffico e la possibilità di poter usufruire del litorale reggino senza vetture e con l’agevolazione di bus navetta. Da non dimenticare la riapertura dell’asilo nido di Gebbione. Entrambe boccate d’ossigeno. Un bilancio positivo, almeno quello, l’operato dell’Amministrazione Falcomatà. Ma ancora ci si trova ai piedi di una rupe altissima e che presenta non pochi ostacoli, gli ostacoli rappresentati dai debiti di 12 anni di governo del centrodestra, i quasi 4 milioni da dare all’Agenzia delle entrate, i debiti da 300 milioni (dati della Corte dei Conti calabrese) che paragonano Reggio a una Roma qualsiasi. Reggio, intanto, entra nel Decreto enti locali del governo Renzi, con 40 milioni di liquidità in più, sblocco delle assunzioni per dirigenti e per la costituzione delle società in house. Aspettiamo il lieto fine.
SETTIMANALE
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Vade Retro
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‘Ndrangheta!
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La numero uno dell’Antimafia, pensando di aver vinto un concorso all’Arma, incontra prefetti, magistrati e questori a cui espone le sue scoperte degne del premio Nobel: i boss sono l’anti Vangelo!
“Onorevole Bindi, i ragazzi di Calabria non sono nati per la ‘ndrangheta. Non c’era la ‘ndrangheta nelle loro vallate. Loro sono i detenuti ma i responsabili sono altrove”.
ILARIO AMMENDOLIA L’Onorevole Bindi lunedì scorso è stata in Calabria, Regione che l’ha “eletta” in Parlamento. Ha incontrato i vescovi e a fine incontro ha dichiarato che il Vangelo è incompatibile con la ‘ndrangheta. Scoperta degna del premio Nobel! Senza offesa, perché spendere i soldi dei cittadini per scoprire banalità? Lasci stare i prefetti, non incontri magistrati, questori, ufficiali delle forze armate, politici e notabili. Vi incontrate sempre tra di voi e sarà pure noioso. Ci sono indirizzi sicuramente più difficili ma decisamente più utili. Io Le indicherei una vallata che conosco bene e che somiglia a tutte le valli della Calabria. Non mi limiterei a farle vedere le campagne abbandonate, le case cadenti ma con l’antenna parabolica, i giovani dondolanti dinanzi agli squallidi bar che qualche volta vengono chiusi in quanto frequentati da “pregiudicati”. Sarebbe troppo poco. La porterei dinanzi all’uscio di ogni famiglia che ha un giovane in galera per mafia. Vorrei che Lei ascoltasse dalle voci delle donne anziane la tragedia di ognuna di queste famiglie. Vorrei che osservasse le foto dei loro mariti spesso attaccate alle pareti e puntellati dalle mosche - mentre lavoravano nelle miniere del Belgio o si riparavano dal freddo nelle baracche della Germania. Le vorrei far vedere le case abbandonate che
hanno ricevuto le bare dei figli morti sui cantieri di lavoro. Tutto ciò perché Lei possa capire come da famiglie di lavoratori tenaci e onesti, di combattenti coraggiosi che hanno lottato per cambiare la Calabria, di emigranti che hanno dormito nelle baracche di mezza Europa sono nati giovani che hanno fatto una scelta di vita sbagliata. Ogni storia, un colpo di frusta alle classi dirigenti. Qualcuno Le direbbe che ognuno di questi “detenuti” è affiliato a una cosca. Io scandirei lentamente i loro nomi. Le farei raccontare le loro piccole storie che li hanno spinti nei bui cunicoli della rovina. Chi è stato impegnato in politica con il cuore ha spesso lasciato pezzi di pelle e di carne tra i rovi delle valli. Questi ragazzi non erano nati per la ‘ndrangheta. Non c’era la ‘ndrangheta in queste vallate. Loro sono i detenuti ma i responsabili sono altrove. Sulla sconfitta dei loro padri e sulle loro storie naufraga la credibilità delle classi dirigenti indigene e nazionali di oggi e di ieri. Quelle stesse classi dirigenti che oggi li osservano come animali da serraglio. Loro sono “colpevoli” ma anche vittime dell’altrui impostura e dell’altrui ingordigia. Questa Calabria accusa. Accusa gli “eletti” distratti e fugaci che il giorno dopo aver varcato la soglia di Montecitorio hanno archiviato i loro volti. Esattamente come Lei!
Accusa un sistema repressivo che non può assicurare né “ordine” né “giustizia.” Accusa una borghesia stracciona. Accusa una burocrazia cancerogena e sanguisuga che ha assicurato quasi un secolo di continuità. Smettetela di stare dall’altra parte del tavolo. Non è con questa vostra superba postura che sconfiggerete la mafia. I vostri riti ignorano volutamente la trama e l’ordito della nostra storia, e più voi ci “studierete” con i vostri esperti, più spingerete la Calabria verso la rovina. Faccia la rappresentante del Popolo, onorevole Bindi. Lei non ha vinto un concorso nell’Arma. Combatta la sua battaglia politica e Lei sa che questa sgorga tra gente e muore nelle vostre stanze. Guardi oltre la superficie. Non si accontenti degli scatti di tacco dei militari, né degli inchini dei notabili, né delle “lezioni” dei grandi esperti. Vada nelle nostre vallate, visiti i nostri carcerati, si mescoli alle famiglie che abitano le nostre valli. Abbia l’ambizione di diventare parte del nostro popolo. Guardi negli occhi i “colpevoli” e ne osservi ogni ruga. Scorga le lacrime che sgorgano dagli occhi asciutti. Se ci riesce, dia una carezza a qualche ragazzo che consuma le sue carni nelle galere non per assolverlo delle sue colpe, e senza dimenticare le vittime dei suoi misfatti. Solo per poggiare la mano sulla pelle ferita della Calabria che soffre due volte e che con tanta pervicacia si vuole ignorare.
“Sulla sconfitta dei padri onesti dei nostri ragazzi naufraga la credibilità delle classi dirigenti indigene e nazionali. Quelle stesse classi dirigenti che li osservano come animali da serraglio”.
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RIMBORSOPOLI
In manette la politica calabrese L’uragano “Erga Omnes” si è abbattuto sul Palazzo Campanella venerdì all’alba e, spazzando via la polvere che nascondeva i rimborsi elettorali, ha mietuto vittime illustri. Giovanni Bilardi, Giovanni Nucera, Pasquale Tripodi, Alfonso Dattolo e Nicola Adamo gli incriminati. E poi i domiciliari per Nino De Gaetano. Quel Nino De Gaetano appena scagionato dalla Bindi dall’altra fase oscura della sua carriera, quella che lo ha visto indagato per presunto voto di scambio esercitato con esponenti di spicco della famiglia Tegano, accuse a cui Oliverio non ha mai voluto credere, a maggior ragione quando gli ha concesso l’assessorato ai trasporti. Lo stesso venerdì, però, De Gaetano ha dovuto diffondere, in tarda mattinata, quel comunicato di dimissioni che qualcuno chie-
so lo aveva portato nella nostra Siderno per discutere di problematiche che la nuova giunta comunale sta affrontando, sarà mandato avanti da persone capaci. Già se si fosse chiusa qui questa storia sarebbe stata dolorosa per l’elettorato, ancora una
Settimana di ordinaria follia, quella della politica sidernese. Il PD non lascia la maggioranza ma promette di diventare un vigilantes perché non è stato accontentato da papà Fuda e cerca di mettere in cattiva luce i “fratellini” Anna Romeo e Paolo Fragomeni. Ma i suoi capricci gli si rivoltano contro.
Politica
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deva a gran voce da diversi mesi e che, con il senno di poi, è sembrato un evento solo a lungo rimandato. Assieme all’annuncio la sua pretesa di innocenza, i suoi ringraziamenti nei confronti della presidenza e la convinzione che il suo lavoro, che spes-
volta deluso da una politica incapace di autoregolarsi. Come se non bastasse, tuttavia, nell’arco di poche ore l’inchiesta si è allargata a macchia d’olio coinvolgendo l’intera giunta regionale. Il vicepresidente Vincenzo Ciconte, l’assessore al lavoro Carlo Guccione, il presidente del consiglio regionale Antonio Scalzo… e poi Luigi Fedele, Pietro Aiello, Gianluca Gallo, Alfonsino Grillo, Claudio Parente, Ferdinando Aiello, Emilio De Masi, Domenico Talarico, Sandro Principe, Demetrio Battaglia, Pietro Amato, Bruno Censore, Mario Franchino, Mario Maiolo, Francesco Sulla, Agazio Loiero. Nessuno è sopravvissuto al terremoto che ha tolto il terreno da sotto i piedi ai calabresi che avevano ricominciato a credere nei governatori. (J. G.)
Il PD regala a Siderno giornate“fuori dal comune” Visti i presupposti e la scelta netta degli elettori, la giunta comunale, come era del resto nelle intenzioni del sindaco, sarebbe dovuta essere pronta al più tardi il 3 giugno alle ore 9.00. Ma qualcosa, nell’ingranaggio, si era inceppato.
a schiacciante vittoria di Pietro Fuda e del centrosinistra all’ultima tornata elettorale sembrava avere archiviato sterili polemiche e inopportuni personalismi. La volontà più volte dichiarata di far riemergere Siderno dalle ceneri alle quali l’aveva ridotta la terna commissariale era un sentimento che univa tutte le frange della coalizione aggregatasi sotto il vessillo del condottiero Fuda e condiviso persino dall’opposizione. La brama di potere, tuttavia, si è rivelata ancora troppo grande per lasciare che gli eventi facessero il proprio corso. Ad accendere la miccia della discordia ci ha pensato il PD, già protagonista, nelle prime fasi della campagna elettorale, di una presa di posizione nei confronti del senatore candidato con la lista Centro Democratico. Maria Teresa Fragomeni, in quell’occasione, aveva invocato a gran voce l’indizione di primarie di partito che portassero alla scelta di un candidato che si opponesse a Fuda, poi ritrovato in quel Pier Domenico Mammì che ha deciso di non proseguire nella sua campagna perché spaventato da un lurido atto intimidatorio. Il tango del PD sarebbe proseguito con una molinete che gli avrebbe fatto compiere un casqué proprio tra le braccia di Fuda ma, si badi bene, già allora si parlava di alleanza spinosa. I tarallucci e il vino tirati fuori dalla dispensa nei tre mesi trascorsi tra marzo e giugno, tuttavia, lasciavano pensare che lo stridere di denti che aveva fatto da colonna sonora alle prime fasi degli accordi elettorali fosse acqua passata, tanto più che lo schiacciante risultato elettorale rendeva così evidente la scelta della cittadinanza da lasciar pensare che le cariche fossero fatte. Pietro Fuda, Maria Teresa Fragomeni, Paolo Fragomeni. Le “tre F del potere” sarebbero state a Siderno sinonimo delle massime cariche amministrative della città e avrebbero ricoperto rispettivamente, come logica voleva, i ruoli di sindaco, vicesindaco e presidente del consiglio comunale. Agli altri il compito di spartirsi i restanti ruoli in maniera civile. Visti i presupposti, la giunta comunale, come era del resto nelle intenzioni del sindaco, sarebbe dovuta essere pronta al più tardi il 3 giugno alle ore 9.00. Ma qualcosa, nell’ingranaggio, si era inceppato. La vicesegretaria dei democrat non aveva fatto mistero di preferire, per ragioni personali, la carica di presidente del consiglio a quella di vicesindaco, anche se Fuda le aveva permesso di scegliersi le deleghe che preferiva. Persino nell’ambiente PD, a questo punto, si riteneva che, considerati anche i 703 voti di preferenza, la Fragomeni avreb-
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be deciso di fare un passo avanti, accettando quanto le veniva offerto dal primo cittadino. Si sono perse, invece, intere settimane di contrattazioni che hanno prodotto un nulla di fatto, visto che l’irremovibilità del primo cittadino dinanzi all’insistenza della Fragomeni ha creato un muro contro muro. Lo scorso venerdì, tuttavia, l’accordo sembrava cosa fatta quando Pietro Fuda ha convocato una conferenza stampa in cui ha annunciato gli assessori e il vicesindaco, carica affidata infine con un coup de théâtre ad Anna Romeo. Fine dei giochi. Invece no. Credendo di non essere più a Siderno, ma nei Sette Regni di Westeros descritti nella fortunata serie Il Trono di Spade, la Fragomeni, trovando l’appoggio di Nino De Gaetano e Seby Romeo, avrebbe cercato di sovvertire con l’inganno la volontà di re Fuda spingendo all’angolo Anna Romeo, improvvisamente non più parte del PD visto il riemerso ricordo della sua storia di “indipendente” e minacciando Paolo Fragomeni (che già si vociferava presidente del consiglio) di epurarlo dal partito qualora accettasse la carica offertagli. Pienamente d’accordo con lei Seby Romeo, che nella stessa occasione ha affascinato il pubblico con un’orazione pirotecnica. “Fuda ha un disturbo bipolare, o quantomeno un gemello cattivo” il succo del suo discorso. Secondo i democrat il sindaco che aveva parlato poco prima non era lo stesso che aveva contrattato con loro e che gli aveva fatto delle promesse mai giunte all’orecchio degli elettori o di altri organi politici. Chi si augurava che il primo consiglio comunale di lunedì allentasse le tensioni sarebbe presto rimasto deluso. Durante l’elezione per il presidente del consiglio, al di là dei giochi di parole e dal timido quanto simpatico tentativo di ostruzionismo offerto da Pietro Sgarlato, la Fragomeni avrebbe pronunciato il proprio nome sovvertendo la buona norma che chi è potenzialmente candidato a una carica si astenga dal votare e ha finito così per l’incassare con un sorriso tirato la vittoria della “serpe in seno” Paolo. Una Waterloo in piena regola che sarebbe stato decoroso chiudere con l’augurio di buon lavoro al presidente, ben accolto solo da Peppe Neri. Il botta e risposta a suon di conferenze stampa nel tentativo di gettare fango sugli “oppositori” è infatti continuato. Mercoledì il circolo sidernese del PD, nelle stesse persone che avevano accusato Fuda di essere bipolare, dimo-
stra il suo di bipolarismo. Onde evitare la colossale figuraccia di silurare la più alta carica che il PD vanti all’interno del comune di maggior rilievo della Locride, viene detto che Paolo Fragomeni si sarebbe epurato da solo, sovvertendo lo statuto del partito. Affermando poi che gli impegni presi con gli elettori non verranno disattesi, viene annunciato che si resterà nella maggioranza, valutando però di volta in volta l’operato del consiglio. Succo del discorso: chi ci capisce qualcosa è bravo. E Paolo Fragomeni? Con la compostezza che lo contraddistingue ha ignorato finché ha potuto le provocazioni del suo stesso partito, ma giovedì, statuto alla mano e vicesindaco Romeo al suo fianco, ha sottolineato di non sentirsi fuori da un PD che, stando alle norme scritte, non ha tradito. Insomma, il pasticcio in salsa democrat preparato dagli chef sidernesi, nonostante uno studio minuzioso e il coinvolgimento dei più grandi esperti, si è sgonfiato appena infilato nel forno, evidenziando che il “grande disegno” di Maria Teresa & Co. tutto prevedeva fuorché farsi guidare da due outsider che, fino a oggi, non erano mai stati interpellati dai compagni. La Fragomeni ha ripreso con sarcasmo la frase di Fuda secondo la quale non avrebbe rotto con il PD locale. «Ha rotto eccome, invece! - ha dichiarato quel famoso mercoledì - E non con il partito locale, ma con tutto il PD, perché siamo un grande famiglia». Una famiglia che venerdì mattina s’è presa una bella purga, considerato quanto emerso dallo scandalo “Rimborsopoli” scoperto durante l’operazione “Erga Omnes”, che ha preso a colpi di mannaia mezza giunta regionale e sbattuto ai domiciliari l’amico di sempre De Gaetano. Il risultato di questa grande equazione è che, nel tentativo di salvare il salvabile, il partito ha infilato la testa nel forno mentre il gas era ancora acceso, continuando a fare la voce grossa nella speranza che nessuno si accorgesse delle difficoltà. Non solo, zii e cugini della Regione, nel frattempo, erano troppo impegnati a fottersi gli ingredienti avanzati e scappare dall’appartamento in fiamme per avvertire del pericolo che i sidernesi correvano. L’impressione finale è che il sindaco abbia rotto (per dirla à la Fragomeni) appena in tempo con il PD e possa adesso tirare un sospiro di sollievo per non essersi dovuto nemmeno impegnare per arginare eventuali riscosse. Insomma, se del sindaco si può dire davvero che sia bipolare, lasciamo immaginare a voi lettori quale aggettivo si potrebbe riservare al PD in questo contesto. Jacopo Giuca
La superba bontà del Golosia e la dolcezza suadente del passito di Ceratti
Il decimo matrimonio celebrato durante il Meeting di Enoicamente, che si è svolto lo scorso 13 aprile presso l'incantevole Palazzo di Moschetta, è stato quello tra il passito di Umberto Ceratti e la pasticceria Golosia della famiglia Fazzolari
ici Marina di Gioiosa, pensi Golosia. È da sempre un punto di ristoro per la Locride e una tappa obbligatoria per chi è in visita nella magnifica Riviera dei Gelsomini. La produzione spazia dal gelato squisitamente artigianale di altissima qualità, alla ricca pasticceria che trova espressione in un vero elogio della varietà e, ancora, dalle torte per cerimonia curate nei minimi dettagli, agli aperitivi che diventano pranzi e cene che nulla hanno da invidiare ai migliori ristoranti. Golosia è un paradiso di sapori e colori per chi vuole evadere dallo stress lavorativo, rilassarsi con la famiglia o gli amici, lasciarsi deliziare dalla qualità più superba e abbandonarsi al più sublime peccato di gola, l’unico da cui sarete redenti. In occasione del meeting di Enoicamente Golosia
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ha proposto Dolce Emozione, una delicata pasta frolla realizzata con burro fresco, bacche di vaniglia Tahiti, sale rosa dell’Himalaya e zest di limone di Sorrento, e farcita con mele Smith verdi, cannella di Celyon e zenzero giamaicano. Il tutto impreziosito con un delizioso streusel alla mandorla siciliana e vaniglia Tahiti. Abbinato a Dolce Emozione il Greco di Bianco DOC Classico dell’azienda Ceratti, un passito dal colore giallo tendente al dorato con suadenti riflessi ambrati. Un vino morbido, elegante con un buon equilibrio tra acidità e dolcezza. Al naso è assai accattivante: si avverte un sottofondo di miele a cui si fondono finemente note di albicocca matura, fico secco e agrume candito. Il Greco di Bianco Doc è davvero un vino fuori dal tempo e dagli schemi.
Da oggi cantucci di frutta secca e passito Ceratti fanno parte del menu di Golosia ed è possibile ordinarli in abbinamento… i vostri palati vi ringrazieranno! “I vitivinicoltori locali non hanno ancora compreso a fondo l’importanza di una buona comunicazione che è determinante per aggredire i mercato – dichiara Riccardo Fazzolari – Inoltre, c’è poco cameratismo tra le aziende calabresi, perciò ben venga un progetto giustamente ambizioso come Enoicamente”. “La Locride dovrebbe avere unità di intenti nell’aggredire il mercato – concorda Umberto Ceratti – altrimenti ci saranno scarse probabilità di successo. Ristoratori e vitivinicoltori locali uniti potranno portare avanti una vera rivoluzione per la commercializzazione dei nostri prodotti e, in generale, per il nostro territorio”.
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LA SETTIMANA
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DOMENICA 28 GIUGNO
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INTERVISTA IMMAGINARIA A STEVEN SPIELBERG di Lidia Zitara
Prossimamente a Siderno il sequel di JurassicWord - Egregio dottor Spielberg, come mai ha deciso di ambientare a Siderno il prossimo capitolo della sua saga “Jurassic World”? - Chiamami Steve, sono un tipo alla mano. - Dottor Steve, che cosa ti attira a Siderno? Perché l’hai scelta come prossimo set? - Basta che ti guardi intorno: questi paesaggi feriti, disgraziati, arsi, violentati. È tutto drammatico, sofferente. - Non ti pare di esagerare un tantinello? - Ma no! Ci sono delle zone che sembra siano uscite dal mondo preistorico! Basta guardare l’ecomostro sul Lungomare: ci potrei ambientare il sequel di Cape Fear: “L’albergo della paura” (Si interrompe e precisa: “Nessuna allusione all’Overlook Hotel del mio amico Stanley”) . Con il vostro mare mi diletterei in un reboot dello “Squalo”, sempre che quel giorno tiri a ponente. Il palazzo comunale, rosa e bianco come una meringa alla fragola, potrebbe essere la location perfetta per “Cubo di paura”. Per non parlare delle periferie: quelle sì che sono un set per-
fetto per “Jurassic Park”, sembrano sbucare da un milione di anni fa! Alcuni personaggi politici potrebbero interpretare i figli di ET, o prestarsi a qualche nuovo episodio di “Animaniacs” e “Freakazoid”. - Questa non è originale, dottor Steve, ce la siamo pensata un po’ tutti. A dire il vero si vociferava su alcuni ruoli da assegnare per il remake di “Poltergeist. Demoniache presenze”. - Secondo me ci sarebbe una gran fila ai provini. A quanto vedo, alcune scene potrebbero essere girate in presa diretta, senza effetti speciali. - Ma senti Steve, se tu hai proprio preso a cuore questa cosa, di avere Siderno come location, non è che mi fai un favore personale? - Ehh, vabbè, mo’ chiedi troppo! Cosa vuoi? - Ecco… non è che porteresti qui il tuo amico J.J. Abrams, che giri il terzo episodio di Star Trek proprio a Siderno? - …uhmmm, non lo so. Però dai, ti dò il suo numero, così lo intervisti la prossima settimana!
Expo, i calabresi Francesco e Nicola prepareranno un quintale di granita al giorno "Non scendere sotto i 120..." I Maestri gelatieri Francesco Mastroianni e Nicola Netti, saranno protagonisti di Expo 2015. Dal 26 Giugno, infatti, i gelatieri de “il Cantagalli”, storico marchio della gelateria calabrese e nazionale, animeranno per quattro giorni il “cluster Cacao”, messo in piedi da Eurochocolate, nota realtà perugina organizzatrice del “Festival internazionale del cioccolato”. Nicola Netti è ambasciatore del gelato nel mondo e, fra le altre cose, presidente del comitato italiano per la tutela, valorizzazione e promozione del gelato artigianale. Quest'anno ha vinto il premio Speciale Medaglia d’Oro alla carriera, “Vita da Gelatiere” ed è stato incoronato “Gelatiere dell’Anno”. Francesco Mastroianni, già 5 volte campione d’Italia di gelateria, consigliere dell’associazione Italiana Gelatieri e del comitato per la valorizzazione del gelato artigianale, prosegue una tradizione familiare in una impresa “il Cantagalli” che fu già del padre Giovanni e prima del nonno. Ad Expo
Francesco e Nicola prepareranno un quintale di granita al cioccolato al giorno. Ingredienti semplici, come vuole la tradizione: zucchero, cioccolato, cacao e poi un ingrediente sorpresa…impossibile da svelare!
Tutti al mare... ma meglio di no!
Ritorno ai miei cari lettori, dopo un periodo passato in un ospedale del Nord. Mi ha curato, in un reparto di Cardiologia, una dottoressa molto brava che ha preso proprio "a cuore" i miei problemi di salute, specialmente per quanto riguarda la "pressione arteriosa". Appena ricoverato, le feci presente che avremmo dovuto cercare di mantenere il valore massimo della mia pressione non al di sotto dei 120, altrimenti avrei avvertito stanchezza e debolezza. Mi ascoltò con pazienza. Una mattina, venne in stanza e mi disse: "Parrello, stanotte non mi hai fatto dormire; ho sempre pensato a questa tua benedetta pressione. Anzi, ora dico ai miei collaboratori, che fino a quando rimarrai qui, non dovrai sapere più nulla. Voglio verificare se ti sentirai bene o se avvertirai qualche malessere". Naturalmente, sotto sotto, si celava un po' di ironia; con la nuova cura, la pressione si abbassò sotto i 120 ma io effettivamente stavo, e sto, bene. Sarà stato anche perché, intanto, mi ero affezionato a questa dottoressa. Franco Parrello
Dimenticatevi espressioni come ''chilometro più bello di Italia", "piccolo angolo di paradiso","andare a mare al lido comunale"; scordatevele, se state pensando di fare una vacanza a Reggio di Calabria. Scordatevele se siete di Reggio e non avete i mezzi o le possibilità di fare un salto sulla costa tirrenica. Il motivo? Le condizioni in cui troverete il mare. La melma verde visibile dal satellite, per cui se foste avvezzi alla tecnologia vi scoraggerebbe persino google maps. Se siete gente davvero intrepida probabilmente non vi scoraggerà neanche il grande divieto situato all'entrata del lido fantasma, con annessa proibizione di entrare. Un po' come se voi voleste entrare in un negozio e fuori fosse appeso un cartello recitante : "Cosa diamine state facendo? Siete proprio sicuri che non vi sia di meglio ?". Reggio Calabria deve avere un mare decente. Altrimenti i turisti, non fosse per i Bronzi e poche altre cose, non avrebbero motivo di scendere e, semmai scendessero, non è detto che pernotterebbero qui, portando alle stelle la disoccupazione stagionale. Aiuta un po' organizzare qualche evento per calamitare l'attenzione, ma non basta. Nelle fogne, in quella melma diventata un must dell'estate reggina, se ne stanno andando anche futuri e possibili incassi. Speriamo (ma davvero serve a qualcosa?) di attirare, catturare l'attenzione di chi di dovere, di chi ha il potere di poter sistemare le cose. A Reggio Calabria ci sono due depuratori. Da soli non bastano, le condizioni del mare parlano chiaro. Si è consapevoli anche che prima di pensare alla bellezza del nostro meraviglioso Stretto, la lista delle cose da fare sia infinita. Tuttavia, è necessaria anche in questo ambito una manovra a lungo termine. Altrimenti... tutti in montagna! O forse no... Lidia Caterina Brancia
Formula 1, il calabrese Antonio Fuoco al volante di una Ferrari Proviene dall’Accademy Ferrari ed è reduce da una stagione assai brillante nella Formula 3 Europea. Per questo il team Carlin a gennaio gli ha affidato il primo volante della stagione per il campionato Gp3. Si chiama Antonio Fuoco, ha 19 anni ed è di Cariati, in provincia di Cosenza. È il primo calabrese a guidare la monoposto di Maranello ed è tra i più giovani a esordire al volante di una Ferrari di Formula 1. Il “Cavallino Rampante” ha creduto in lui e martedì mattina alle ore 9.40 il debutto di Fuoco nella sessione di test collettiva in programma al Red Bull Ring in Austria. Antonio è stato il primo ad avere il coraggio di mordere l’asfalto e l’impazienza di provare la vettura, nonostante la pioggia imperversante. Esordio bagnato…
Asp Reggio, casa di cura prova a incassare fatture già pagate per 6 milioni di euro Sei milioni di euro sono sfuggiti alla Kpmg, advisor contabile legato alla nostra regione dal 2009 (anno del commissariamento della sanità) che costa ai calabresi 3 milioni di euro l’anno. La multinazionale della consulenza che tra gli altri compiti ha quello di supporto nelle attività connesse al raggiungimento degli obiettivi di risanamento dei conti e, più nel dettaglio, di assistenza nelle procedure di ricognizione e riaccertamento dei debiti sanitari pregressi, ha fornito delle indicazioni, stando alle quali l’Asp di Reggio ha emesso una delibera con cui stava per saldare crediti già liquidati in precedenza. Altri 6 milioni stavano per essere pagati per la seconda volta alla casa di cura “Villa Aurora”. A portare alla luce questa grave vicenda il commissario straordinario dell’Asp, Santo Gioffrè, che ha inviato la documentazione al dipartimento Salute, alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria e all’amministratore unico della casa di cura che rischia la revoca dell’accreditamento. “Questa vicenda non è da considerarsi come un incidente casuale – dichiara Mario Oliverio – ma è la prova di quali e quanti possano essere i grumi e le lobbies che si annidano dietro alcuni interessi e che oggi sono il vero ostacolo per la rinascita di questa regione”. Ma la musica sta cambiando rassicura il presidente.
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SOCIETÀ
Festa della iazza Portosalvo stracolma, domenica scorsa, per la Festa Europea della Musica 2015. Il solstizio d’estate, celebrato in tutta Europa con le più diverse espressioni musicali, nella sua quarta edizione, ha visto a Siderno un concerto tutto declinato sui ritmi travolgenti della musica popolare. E il pubblico, ancora una volta, ha risposto con una partecipazione massiccia e calorosa allo sforzo organizzativo della Pi Greco Communication di Paola D’Orsa, affiancata da iCompany, importante network discografico diretto da Massimo Bonelli che gestisce l’organizzazione generale del concerto del Primo Maggio a Roma. A sostegno della manifestazione pure il Comune di Siderno, Fm Eventi di Filippo Montalto, iWorld, Riviera e molti sponsor (Edil Merici, AB store, Melmoth Irish Pub, Tesori di Sicilia, da Zio Franco, Arancia Meccanica, Compagnia della Bellezza di Franco e Francesco Iemma, Punto Caldo, Full Travell Service, Bim Bum Bam abbigliamento 0/16 di Siderno, York Auto Vumbaca, Tiven S.R.L. Cash and Carry e Anna Fiorenza moda che mi ha vestita, per presentare la serata). Una pioggerella leggera “battezza” l’avvio della manifestazione e fa aprire qualche ombrello per poi lasciare spazio alla musica. Ad aprire la serata, subito, un affascinante viaggio dietro le quinte del Kaulonia Tarantella Festival con il film “Kaulonia” (prodotto da iCompany): cinquanta minuti in cui uno dei più importanti festival di musica popolare in Italia racconta se stesso e i suoi protagonisti. Sul palco, a introdurre il live, il neo assessore alla cultura di Siderno Ercole Macrì, l’editore de La Riviera Rosario Condarcuri e il direttore artistico Massimo Bonelli. «Abbiamo scelto di rappresentare, in un certo senso, la parte nord della Calabria con i Sabatum Quartet e la parte sud con i Gioia Popolare; Mimmo Cavallaro, incontrastato protagonista della musica popolare, è lo special guest» ha detto Bonelli, annunciando inoltre che il film andrà nei principali festival cinematografici. Arrivano da Cosenza i Sabatum Quartet (il cui nome prende spunto appunto dal Savuto) con un progetto musicale in evoluzione che spazia dalla tipica tarantella ai canti della tradizione fino a pezzi di contenuto socio-politico e brani originali. Dopo di loro, attesissimo Mimmo Cavallaro, accompagnato da Andrea Simonetta, regala due gioielli come “Massaru” e “Faccia di ’na mmendula mundata”. Calorosissimo l’abbraccio del pubblico e di numerosi fans che lo attendono anche dietro le quinte. A chiudere una serata intensissima i Gioia Popolare, band nata per passione, oggi affermata realtà musicale calabrese, con il trascinante Marco Lucà che fa ballare la piazza. E per chi non ha potuto essere presente in piazza, Telemia e Studio 54 Network hanno proposto una diretta televisiva e streaming dell’evento. Maria Teresa D’agostino
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L’inizio dell’estate, celebrato in tutta Europa con le più diverse espressioni musicali ha visto a Siderno un concerto tutto declinato sui ritmi travolgenti della musica popolare
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GERENZA
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Svolta con successo la prima Acqua… in piazza!
Ad accogliere i partecipanti e gli ospiti si sono radunati i soci dell’Osservatorio Ambientale, sabato 20 giugno alle 18.00, sul piazzale del cimitero di Antonimina per la prima delle Giornate dedicate al decoro delle fontane pubbliche e allo stimolo per l’uso dell’acqua di rete e limitare l’acquisto delle mineralizzate in bottiglia. Grande soddisfazione per l’afflusso di famiglie con bambini e di esponenti politici ad assistere all’apposizione della targa metallica dove sono spiegati i motivi della potabilità e la data delle analisi. Sulla stessa è presente un QR Code che permette di collegarsi col proprio smartphone all’applicativo https://acquapotabile.crowdmap.com/ dove sono riportati i rapporti di prova del laboratorio presso il quale sono state effettuate le analisi. Arturo Rocca, presidente dell’Osservatorio, ha dato il benvenuto agli intervenuti e ha focalizzato gli scopi che intende raggiungere il sodalizio con l’istituzione di una manifestazione itinerante oltre quello di incentivare l’uso dell’acqua di rete e l’abbandono dell’acquisto delle mineralizzate in bottiglia, sicuramente di qualità più scadente. Mettere l’acqua nella centralità della piazza anche per uno stimolo al risparmio e riportare la popolazione a un uso sistematico della piazza come luogo di incontro. Natale Amato fondatore dell’Osservatorio è intervenuto a spiegare il perché si sia cominciato proprio da questa fontana per le qualità dell’acqua. Sono intervenuti tra gli altri, il neoeletto Sindaco di Siderno Pietro Fuda e il Presidente del Consiglio Comunale Paolo Fragomeni. Fuda oltre a plaudire per l’iniziativa si è augurato che si possa ripetere in ogni paese per allargare l’uso del consumo dell’acqua di rete. Tra gli intervenuti anche Carmela Centorrino, ideatrice della pagina Facebook “ La piana di Gioia ci mette la faccia” per socializzare una terribile esperienza che ha colpito la sua famiglia e per lottare contro l’inquinamento ambientale, ha ribadito come l’acqua sia importante per la salute degli individui al pari dell’aria e del cibo. Al termine della breve cerimonia il gruppo di associazioni presenti aiutati dai tanti cittadini e dai bambini e ragazzi, che hanno accolto con entusiasmo l’invito, si sono prodigati a rendere decoroso il piazzale col taglio e la rimozione delle erbacce e la raccolta dei rifiuti presenti. Tutto si è svolto nel rispetto della sacralità del luogo e sotto lo sguardo dell’occhio puntato sull’ambiente, dell’associazione che campeggia su uno striscione dono della ditta Attisanografia di Siderno. Arturo Rocca
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Nella Locride non c’è nessuna attenzione ai giovani con handicap La disabilità motoria è così diffusa da configurarsi come un problema sociale esteso. Chi ne soffre, direttamente o meno, non può che indignarsi dell’ostilità in genere riservata ai disabili.
“Egregia Direttrice, accolga la mia lettera come un invito, rivolto a cittadinanza e istituzioni, a riflettere sulle condizioni dei disabili. Nella Locride i giovani con un handicap vivono in un isolamento dal quale non è possibile uscire se non grazie all’aiuto di familiari tenaci e premurosi. La disabilità motoria è così diffusa da configurarsi come un problema sociale esteso. Chi ne soffre, direttamente o meno, non può che indignarsi dell’ostilità in genere riservata ai disabili. Ma la verità è che la maggioranza delle persone non ha neanche la più lontana idea di quale reale ostacolo rappresenti un dislivello di pochi centimetri. Non c’è nessuna seria attenzione all’eliminazione delle barriere architettoniche, anzi, c’è semmai un disinteresse tale che queste si moltiplicano a dismisura, anche grazie agli innumerevoli problemi viari, urbanistici e di manutenzione stradale. Fa indignare che si rivolga attenzione a tale problema solo quando scoppia un caso legato a un incidente a un disabile, o una discriminazione nei confronti di portatori di handicap. Ciò suscita rabbia, disperazione e frustrazione nei cuori dei molti giovani con patologie, in anziani che hanno perso la capacità motoria, e nelle loro famiglie, che cercano conforto presso le amministrazioni, non trovando
altro che solidarietà a parole e totale assenza di fattività. Mi rivolgo alla classe politica: dovreste essere un esempio per la cittadinanza, essere capaci di compiere scelte equanimi e improntate alla giustizia sociale, rivestire la vostra carica infondendo partecipazione e senso di solidarietà ai cittadini, di cui siete responsabili. Ad una difficoltà motoria non si lega sempre una difficoltà di elaborazione del pensiero: molti disabili potrebbero lavorare, anche in contesti di associazioni finalizzate al recupero sociale di minoranze emarginate. Ma la realtà è che i disabili sono abbandonati: la società se ne disfa come corpi morti, caricando ogni peso sui familiari. In molti avrebbero potuto recuperare se le strutture sanitarie fossero state appena passabili. Mi chiedo se si riesce a immaginare il senso di profonda frustrazione che alberga in questi cuori. È fondamentale, per una politica degna di tal nome, tenere le strutture ospedaliere pubbliche a livelli alti, per mantenere viva e sana la società, dare una speranza ai giovani e creare le premesse di un autentico benessere sociale, non legato al consumo di beni, ma alla qualità della vita. Bisogna iniziare da subito con scelte coraggiose. Spero che questo invito all’azione sia raccolto da chi ha la responsabilità. Paolo Piscioneri
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Siderno, palazzo comunale inalmente la città è libera, dopo oltre tre anni di commissari e dirigenti vari, che non hanno potuto fare niente se non percepire lo stipendio (non da poco). Mi spiace dirlo ma dal loro intervento ad oggi è stato un disastro! Peggio di così non potevano lasciarci. Uno di loro, tra l’altro, non era idoneo a occupare la poltrona (a detta della stampa nazionale) perché indagato per concussione (tutto da verificare). Vado a presentare ora la nuova squadra, ma prima voglio fare una premessa: non dobbiamo nascondere che all'interno del partito ci siano state delle divergenze, ed è per questo motivo che è passato un mese dalla vittoria, nonostante il plebiscito netto delle quattro liste. Tutti potevano far parte della squadra ma, purtroppo, fra tanti meritevoli, è stato difficile e laborioso scegliere. Mi dispiace per quelli che non ne fanno parte, ma si doveva partire. Il popolo è stato unito nel votarli e non aspettava altro che si iniziasse a lavorare. Di lavoro ce n'è tanto e, con l'estate alle porte, non si poteva perdere più tempo. Adesso la sospirata squadra. A sindaco il senatore Pietro Fuda, non ha bisogno di presentazioni. Vicesindaco l'avvocatessa e professionista Anna Romeo, già suo padre fu sindaco della città. Ok. Al bilancio il dottor Giovanni Lanzafame, professionista ma soprattutto persona onesta. Al posto giusto, anche suo padre è stato sindaco. Cultura e spettacolo, Ercole Macrì. Creativo, fantasioso, con tanta esperienza in questo ambito, allieterà le serate dei cittadini e non. Ok. Presidente del consiglio, Paolo Fragomeni, da sempre con un solo ideale politico, sarà certamente imparziale. Ok. Politiche sociali, Bianca Gerace, grande persona, umile, a disposizione della comunità. Ok. Adesso si deve lavorare sodo, c'è tanto da fare, in primis cito la segnaletica stradale. Permettetemi un appunto ai cittadini: camminiamo tutti verso una sola direzione, per il bene della nostra amata città, non tanto per noi, ma per lasciare una città vivibile ai nostri figli e nipoti, come era prima anzi meglio. Però si deve cambiare rotta, essere civili e ordinati, rispettare la polizia municipale composta da uomini che non sono le nostre cavie ma che fanno il proprio
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dovere, a servizio di noi cittadini, perciò massimo rispetto! Il punto dolente è che ci saranno senz’altro critiche da parte di una minoranza, pronta comunque e sempre ad attaccare (ce l’hanno nel DNA e non mi riferisco ai vinti!). Finisco con una mia considerazione espressa in un articolo prima di andare al voto. Avevo anticipato che la squadra che fosse salita al governo sarebbe stata preparata al compito che l’aspetta. Avrebbe dovuto avere una buona cultura che non guasta mai. E ci siamo. Nell'augurarvi buon lavoro, a voi dico: siate una pigna, uniti si vince!!! Giuseppe Belligerante
FOTO NOTIZIA
A un mese dalla scomparsa ricordiamo Antonio Bonavita (nella foto il penultimo a destra), il dentista di Siderno, proveniente da una famiglia di 14 figli. Lo scorso anno è morto il fratello all’età di 101 anni. Nella foto con Antonio Bonavita, Giuseppe Futia, Bruno D’Agostino, Cosimo D’Agostino, il compianto Paolo Catalano che ci ha lasciati la scorsa settimana, e Giuseppe Capogreco.
SOCIETÀ
Estate al bando le scimmie! Con la bella stagione inizia la frenetica caccia all’ultimo pelo. C’è chi sceglie la lametta come la Rettore; chi la ceretta per concedersi un momento di autoanalisi; chi il silk epil, l’arma della morte; chi il laser, la nuova America; chi, infine, l’estetista, dea da venerare.
SARA JACOPETTA
a stagione estiva ormai è iniziata e i lidi sono stati tirati su; ma è il sole che sembra intimidirsi per venire finalmente allo scoperto, costringendoci a giornate uggiose di quelle post festa di Portosalvo. Frustrante per gli amanti del mare, un po’ meno per chi a fare il bagno non ci sarebbe potuto andare ugualmente. Unica nota positiva per le donne: guadagnare tempo per prepararsi alla lotta contro la peluria, caratteristica da aggiungere alla lista “Le donne soffrono perché”. Ora, siamo sinceri. D’inverno è un’altra storia, occhio non vede, cuore non duole e pelo può crescere. Nel modo più selvaggio e disparato, soprattutto nel periodo post vacanze natalizie, quando a causa di qualche vestito o gonnella, il pelo andava tolto. E dai. Ma è nel periodo febbraio-marzo che si può osservare un’abbondante e rigogliosa crescita di peluria in ogni dove. Non c’è nulla di cui vergognarsi. Ma l’estate richiama tutti sull’attenti e pretende che tu sia liscia e vellutata come la modella della pubblicità. Purtroppo, non è così facile come può sembrare. Spieghiamone le ragioni. Il mercato ci offre una vasta gamma di modalità per la caccia al pelo. RASOIO: “Dammi una lametta che mi taglio le vene” cantava la Rettore. In realtà è “Dammi una lametta che devo andare a una cena e non ho avuto tempo di fare la ceretta”. Metodo veloce e indolore, super pratico. Ti passi sta lametta a 100 km orari godendo perché sei subito pronta. Esci dalla doccia sanguinante e noti che ti sei asportata involontariamente pezzi di pelle. Fa niente: da piccola osservavi tuo padre tamponarsi queste piccole emorragie con dei pezzetti di carta igienica. Agisci nello stesso modo e via (anche se i pezzetti di carta si attaccheranno al sangue e mentre li leverei ti sembrerà di essere impegnata in un’operazione chirurgica). Difetto del rasoio: circa tre ore dopo l’operazione, ti sentirai di avere sulle gambe il filo spinato di Auschwitz. CERETTA: richiede tempo e dedizione. La ceretta equivale a un momento di auto-analisi: è mentre spalmi e strappi che ripensi agli ultimi quindici anni della tua vita e ne tiri le somme. Farla in assenza di aria condizionata vuol dire surriscaldarsi. La ceretta tira via solo i peli di una certa lunghezza, rispettando quelli più corti: non possono subire il trauma, diamogli il tempo di diventare “grandi”. Il neo di questo metodo è che, puntualmente, ti resterà un po’ di cera addosso, totalmente invisibile durante il meticoloso controllo. Te ne accorgerai solo dopo, quando ti ritroverai attaccati dietro alla caviglia, un capello, un po’ di polvere e un punto Kinder che si trovava sul divano. SILK EPIL: l’arma della morte. Ci sono questi ingranaggi che girano vorticosamente provocando un rumore assordante, stile killer che ti appare davanti in piena notte con una motosega. Il silk epil non risparmia nessuno: grandi o piccoli, addio peli. Il problema è che, un po’ come gli altri metodi, i peli cresceranno in seguito sotto la tue pelle per cui la prossima volta perderai il doppio del tempo. Scoprirai essere come un piccolo archeologo che va alla ricerca di monetine sottoterra. Solo per veri autolesionisti. LASER: la nuova America. La leggenda narra che servano almeno tre stipendi per pagare una seduta. Ancora non ho capito però se si tratta dello stipendio di una baby sitter o di un avvocato. L’ESTETISTA: dulcis in fundo, la dea da venerare. Giovane alla quale doni volentieri i tuoi soldi, basta che se la veda lei. La frase di iniziazione è “fammi tutto quello che vuoi, sono tua”. L’estetista sa tutto di te. Ti ha cresciuto e ti ha accompagnato nei momenti più importanti della tua vita. Ti ha anche messo in tutte le posizioni possibili e immaginabili. Probabilmente più lei che il tuo compagno.
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D’inverno è un’altra storia: occhio non vede, cuore non duole e pelo può crescere. Nel modo più selvaggio e disparato. Ma l’estate richiama tutti sull’attenti e pretende che tu sia liscia e vellutata come la modella della pubblicità.
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Oggi più che mai dire donna vuol dire (che te la)danno! Di fronte a una ragazza che si concede al primo appuntamento,il sidernese vanta la sua navigata esperienza nei preliminari,il gioiosano punta ai travestimenti ma è tutto fumo e niente arrosto,il roccellese non rinuncia al romanticismo in cui si insinua una verve sadomaso, il locrese fa il noioso perbenista. ell'era della disintegrazione di ogni sovrastruttura sociale a cui i nostri genitori si sono aggrappati disperatamente per evitare una nuova rivoluzione copernicana della ragione, della morale e del giudizio, un motto tramandatoci dai mitici Neri per Caso sembra aver ormai soppiantato l'Ave Maria: "Fare sesso è naturale e va bene ad ogni età, non c'è niente di immorale, è beato chi lo fa"! Concedersi la prima sera è diventata quasi una moda per le ragazze di oggi. Abbiamo immaginato cosa i vari esemplari di uomini potrebbero pensare di una donna che la dà al primo appuntamento. L'ANSIOSO: Ma perchè proprio a me?! IL QUARANTENNESEGATOREMENTALE: Questa è sicuramente una trappola di mia moglie. Ma io non ci casco! Sono mica scemo! IL NARCISISTA: "Prima, però, ci scattiamo una foto e la postiamo su Instagram: il filtro Mayflair su di me spacca!" IL MASCHILISTA: No no no no no... Non può essere lei a darmela: devo essere io a prendermela! IL PRECARIO: Meno male, non ho i soldi per permettermi un'escort. Aveva ragione Adam Smith: il mercato è in grado di autoregolarsi perchè su di esso agisce una mano invisibile. E stasera quella mano non sarà affatto invisibile e non sarà nemmeno la mia! E non sarà solo una mano! IL NERD: "Mi dispiace ma devo proprio scappare. È che stasera inizia la nuova serie di Big Bang Theory. Richiamami domani". E nel frattempo hackera il sito della wind e si crea un nuovo numero di telefono. IL FIGHETTO: Questa camicia D&G sarà costata 400 euro ma li vale tutti. Certo, forse scegliendo un'escort avrei risparmiato ma almeno potrò dire che è stata lei a scegliermi. LO PSICOLOGO: Sicuramente non ha superato il complesso di Elettra e ricerca ossessivamente e inconsapevolmente le caratteristiche paterne nei partners a cui si accompagna e così facendo resterà inevitabilmente insoddisfatta. Ma chissenefrega, per stasera la insoddisferò io! IL MORALISTA: "Non per fare il moralista, ma questa proposta te la potevi risparmiare. Va contro ogni etica sociale, contro le Sacre Scritture, contro una sana evoluzione della specie". E adesso vediamo cosa penserebbe il maschio locrideo di una proposta così allettante. IL SIDERNESE: "Quindi, pulzella, ti piace l'heavy petting?! Perchè, sai, qui tutti mi conoscono come il signore dei preliminari! È giunta voce anche a te? IL GIOIOSANO: "Sarai la mia sexy marinaretta: ti affiderò il mio timone ma, ti avverto, arriveremo al largo in pochi secondi!" IL ROCCELLESE: "Tesoro, nella pasta c'è il ragù, nel mio cuore ci sei già tu! Domani mattina ti insegnerò a fare lo zabaione con la frusta in pelle di canguro!" IL LOCRESE: "Copulerò solo per generare una nuova vita!" T.G.
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RIVIERA
Nel finesettimana il 7°Tuning Show in ricordo di Alessio Larosa Il 20 e 21 giugno sono stati due giorni di festa e riflessione, per Siderno, che ha ospitato il 7° Turing Evolution Show Alessio Larosa, un evento dedicato alla memoria del giovane scomparso ormai 7 anni fa. 275 auto sono state mostrate a 3700 visitatori, tra i quali era presente anche il sindaco Fuda, che hanno potuto assistere anche alla premiazione delle auto esteticamente più belle o affascinanti grazie all’installazione di grandi impianti audio. Al contempo è stato dato spazio alla sensibilizzazione sulla sicurezza stradale grazie a un corso ad hoc, organizzato in perfetta armonia tra i giovani del Alessio Larosa Club e gli sponsor.
CULTURA E SOCIETA’
I Lions di Roccella organizzano un ricco premio di pittura Il Lions Club di Roccella Jonica, promuove anche quest’anno il concorso artistico il “Premio di Pittura Papandrea” manifestazione che sta diventando ormai un appuntamento fisso nel panorama Jonico della Locride. Careri, ridente centro dell’entroterra Jonico, che diede i natali a Francesco Perri, ricorda un altro dei suoi figli migliori, amante dell’arte e della pittura: Mario Papandrea, morto giovanissimo, le cui opere sono presso collezionisti di tutta Italia. Il Concorso, organizzato dal Club cittadino, diretto dall’architetto Mimmo Futia, in collaborazione con la Fidapa di Roccella e con la Pro Loco di Siderno, giunto alla quinta edizione, è riservato ad artisti che alla data di scadenza del bando (21 luglio) non abbiano superato i 35 anni d’età ed è finalizzato alla promozione di Careri, quale terra ospitale di artisti. La partecipazione è gratuita e si può concorrere con più opere che, per regolamento, resteranno di proprietà del Lions Club di Roccella che organizzerà un’asta, il cui ricavato andrà in beneficienza. È noto come i Lions abbiano a cuore il destino delle persone in difficoltà. Per solidarietà serviamo i nostri simili e la società. Vogliamo trattare il prossimo con amicizia e speranza.
Continua a procedere sotto la sua buona stella il progetto europeo figlio di Francesco Mollace. Questa volta tocca a Siderno e alla Locride ospitare una delegazione di francesci, greci, maltesi, olandesi e portoghesi, nella speranza che si possa uscire tutti arricchiti da questa bella esperienza.
L’Europa per i cittadini”: un’o L a mattina di Giovedì 25 giugno è stata accolta al comune di Siderno una delegazione di rappresentanti francesi, greci, maltesi, olandesi e portoghesi nell'ambito del progetto "L'Europa per i cittadini”, un progetto di scambio di buone pratiche tra gli amministratori di diverse città europee di cui vi avevamo già parlato ad aprile assieme a Francesco Mollace. A dare il benvenuto, naturalmente, il sindaco Pietro Fuda, che ha ringraziato Mollace per essere stato l’ispiratore di questa meravigliosa iniziativa assieme a Mario Diano. Il partenariato di cui la Locride si è resa protagonista in questi mesi assieme agli altri cinque Paesi è stato definito da Fuda la forma migliore per radicare nelle popolazioni le buone pratiche di volta in volta apprese. Ciò è stato possibile, ha ricordato il sindaco, grazie all’evoluzione avvenuta nell’ultimo decennio nella pratica stessa del partenariato, che non si limita più ad associare enti o organizzazioni, ma coin-
volge direttamente le persone. Guardando più da vicino a quanto possa imparare Siderno da questa esperienza, Fuda ha ricordato il lavoro di Francesco Pittella, meridionalista sidernese la cui presenza nel Parlamento Europeo costituisce un vantaggio per la città, meravigliosamente rappresentata in un consesso così importante. L’adeguata valorizzazione di ogni nostra risorsa, ha ricordato poi il sindaco, può permettere uno scambio culturale che garantisca un coinvolgimento più attivo di tutte le parti in causa, che raggiungeranno così più velocemente l’obiettivo di incrementare il “turismo sociale”. Secondo il sindaco, tenendo a mente i partenariati falliti nel passato, che pure hanno avuto il pregio di mettere in evidenza le difficoltà che accomunano diverse zone del continente, si potrà creare una solida base per un futuro insieme. È poi intervenuto il presidente dell’associazione dei sindaci Giorgio Imperitura, che ha portato agli ospiti il saluto di tutti i comuni della Locride. Ricordando la
Incastonato nel Premio Pericle D’Oro 2015 c’è il“Premio Pasquino Crupi per la Cultura” Quando si entra in un Club Lions si avverte subito un clima di serenità e l’incontro con nuovi amici porta un sinergico consenso per realizzare obiettivi comuni. Senza questi propositi sinceri, altruistici e un atteggiamento positivo, non si sarebbe mai realizzato il successo internazionale dell’associazione lionistica, che perdura da quasi 100 anni. Il nostro motto “we serve” è un omaggio alle relazioni tra i soci Lions e, allo stesso tempo, un appello diretto a tutti noi che ci invita a non dimenticare il nostro codice etico, ideato come un forum aperto per scambio di idee, conoscenze, comprensione reciproca e scambio di amicizia: promuovere aiuti umanitari, sono gli obiettivi che il Lions Clubs International persegue in una società europea multiculturale. Il bando scadrà a fine luglio e tra i partecipanti la giuria sceglierà due vincitori: uno per le opere in pittura a olio e l’altro per opere ad acquerello, ai quali andranno premi in denaro e attestati di merito. La Giuria, scelta tra qualificate personalità del settore, è presieduta dal prof. Giulio Cesare Papandrea, conosciutissimo autore di numerose pubblicazioni scientifiche con l’hobby di far conoscere fatti storici molto spesso trascurati da testi scolastici e non, il quale ritorna puntualmente, ogni anno, in questo periodo per trascorrere nella sua amata terra le sue vacanze. La Commissione si riserva di assegnare premi speciali ad artisti che si saranno particolarmente distinti. Ricordiamo che il tema del concorso pittorico è: “Careri, l’uomo e l’ambiente”. La serata di premiazione è il 10 agosto.
A ricevere la statuetta di Pericle, un’eccellenza calabrese: Corrado Calabrò, giurista e scrittore, collaboratore fidato di Aldo Moro
Fra non molto si accenderanno le luci sulla serata finale della Ventinovesima edizione del Pericle D’Oro che si svolgerà il 25 Luglio 2015, nella splendida piazzetta di Cammillo Costanzo, a Bovalino. Nell’ambito premio, verrà assegnato, anche quest’anno, il “Premio Pasquino Crupi per la letteratura”. Ci sarà un solo premiato a cui verrà consegnata la statuetta di Pericle. Il maestro Domenico Savica, fondatore del premio, esprime tutta la sua soddisfazione: “È con gioia immensa, dopo una grande selezione, come sempre accurata e rigorosa, che la commissione, nel ricordare Pasquino Crupi e la sua meridionalità, ha premiato il Giudice Avv. Corrado Calabrò”. Corrado Calabrò è nato a Reggio Calabria. Giurista, scrittore e poeta fin da adolescente. È stato presidente dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (2005-2012). Tra i molti richiami, quello nel gennaio 2008 contro i processi nei salotti tv. «Quando il ministro Maurizio Gasparri ne annuncia la nomina lo qualifica subito come “un grande giurista”. E “di grandissima qualità”. Grandissima, di Corrado Calabrò, è sicuramente la funambolica capacità di essere magistrato amministrativo, grand commis dello Stato, collaboratore fidato di importanti uomini politici a cominciare da Aldo Moro di cui fu per cinque anni, erano gli anni Sessanta, capo della segreteria tecnica e giuridica. Poi ci furono Paolo Emilio Taviani, Vittorino Colombo, Giovanni Marcora, Filippo Maria Pandolfi, Riccardo Misasi, Giovanni Galloni. Tutti targati Dc. Ma a compensare pure Antonio Maccanico e Giancarlo Pagliarini. E fin qui nessuna meraviglia visto che l’uomo è laureato in Legge (con 110 e lode ci tiene a mettere in risalto la biografia ufficiale), è entrato a far parte del Consiglio di Stato e lì ha svolto gran parte della sua carriera di toga amministrativa a mezzo servizio con la politica prima di approdare, nel 2001, alla presidenza del Tar del Lazio. Ma a fermarsi qui di Calabrò non si direbbe un bel nulla. “Mi spiace lasciare il Tar perché dopo l’astrofisica e la poesia è l’attività più appassionante che io conosca” diceva subito
dopo la notizia della nomina all’Authority delle comunicazioni. E ci teneva a ricordare subito che lui è sì magistrato (tra gli amici più cari del famoso giudice Corrado Carnevale), ma anche poeta» (Liana Milella). Dal 1960 un’intensa attività letteraria come poeta. Le sue opere sono state tradotte in più di quindici lingue tra le quali: spagnolo, francese, inglese, ungherese, svedese, russo, greco, polacco. Letture delle sue poesie sono state raccolte in cd-rom con le voci, tra gli altri, di: Giancarlo Giannini, Riccardo Cucciolla, Paola Pitagora. Alcuni suoi testi sono stati rappresentati a teatro, in Italia e all’estero. Un solo romanzo, Ricorda di dimenticarla - il più letto in Italia nel 1999 - che ha ispirato il film Il mercante di pietre (Renzo Martinelli, 2007) con Harvey Keitel. Ultima pubblicazione: Mi manca il mare (Genesi 2013).
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LA ROSA DEIVENTI
Una Cenerentola d’eccezione: Anna Maria De Jèsus
Altri non è che ANITA GARIBALDI! Il suo vero nome è appunto Anna Maria De Jèsus. Prima di seguire l’Eroe dei Due Mondi era andata sposa a Giuseppe Duarte, un pescatore. Il giorno del matrimonio, all’uscita della chiesa, fuggendo via, perse una delle scarpette di raso che aveva ai piedi. Quasi un presagio! Perché il matrimonio con Duarte naufragò presto e Anna Maria de Jèsus divenne l’Anita del Risorgimento, la compagna amatissima di Giuseppe Garibaldi, compagna di vita e di avventura. Maria Verdiglione
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’occasione di crescita unica L’adeguata valorizzazione di ogni nostra risorsa permette uno scambio culturale che garantisca un coinvolgimento più attivo di tutte le parti in causa, che raggiungeranno più velocemente l’obiettivo di incrementare il “turismo sociale”
bella esperienza da lui vissuta a Lousã, Imperitura ha spiegato quanto questo scambio di buone pratiche sia stato fondamentale per tutti i rappresentanti del territorio. «La nostra - ha detto - è una terra di accoglienza che, come la Sicilia, ospita tanti disperati in fuga dalle coste dell’Africa e la nostra partecipazione a questo progetto non può che essere importante nella misura in cui può accrescere la nostra esperienza e aiutarci a migliorare ulteriormente». Sono poi voluti intervenire la sindaco di Bram (Francia), il vicesindaco di Kastoria (Grecia) e il rappresentante di Santa Venera (Malta), dettisi felici di essere stati accolti in maniera così bella nella nostra regione e fiduciosi di poter imparare molto da questo viaggio. La visita dei nostri ospiti è poi continuata con un workshop sul turismo, tre visite ai luoghi più significativi di Siderno, Mammola e Gerace e un incontro sul potenziale di Siderno superiore, prima di concludersi nella serata di ieri. Jacopo Giuca
Maria Grazia Costa, le Migrazioni di un’anima che si perde e si ritrova L’ARTISTA CATANZARESE HA INAUGURATO A SIDERNO, NELLA SALETTA ROSSA DELLA LIBRERIA CALLIOP, LA SUA MOSTRA PERSONALE omenica 21 giugno, nella Saletta Rossa della Libreria Calliope di Siderno, è stata inaugurata una mostra dell’artista catanzarese Mariagrazia Costa, dal titolo “Migrazioni”. Giovanissima, neanche trentenne, dice: “L’arte non è solo un mestiere ma un vero e proprio modus vivendi in cui l’artista inventa e reinventa in continuazione i suoi materiali, il suo stile, la sua creatività”. In genere è lei stessa a costruire i telai, la Saletta Rossa ha infatti ospitato quadri di differenti dimensioni, alcuni raggruppati in serie. “Lavoro anche su tele di due tre metri. Dipingere su una tela costruita da sé è diverso. Creo con la stessa attenzione gli strumenti per dipingere e appunto ogni mia “formula” cromatica, ogni soluzione che mi aiuta a risolvere inevitabili problemi”. Un approccio metodico, perfettamente visibile nell’attenzione lenticolare alle minutissime figure che da sole – centrate in grandi spazi vuoti – calamitano l’occhio e affascinano con un senso di mistero arcaico. Sono animali in transito: pterodattili, dinosauri, fenicotteri, cammelli. Migrano per trovare habitat più accoglienti, più cibo. Qualcuno non ce la fa, ne rimane solo un mucchio di ossa calcificate e semisepolte da sabbia desertica. “Voglio rappresentare l’anularità del tempo, la sovrapposizione degli istanti, che possono essere guardati con cannocchiali diversi: cronologico, biologico, sociale. Lo spostamento è sempre stato una peculiarità degli esseri viventi del nostro pianeta. Tutto migra, perfino le parole”. Alcuni gruppi di immagini vanno visti proprio così: come istanti catturati a un disegno più grande, dal quale sembrano essersi liberati e aver trovato una dimen-
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sione autonoma. È il “disegno più grande” (e con disegno non si intenda solo un dipinto), che soggiace e anima le opere di Costa. Un disegno che racconta dinamismo, analessi e prolessi, Creazione, i versi dei singoli che contribuiscono a comporre un unico, gigantesco ed eonico poema. Bellezza quieta in un mondo selvaggio. È proprio sulla quiete e l’attenzione che l’artista si sofferma: “Non credo che la pittura moderna sia scarsamente compresa per via di mancanza di informazione, quanto di attenzione. Siamo disabituati a osservare, gustare, contemplare. In questo senso l’artista deve porsi in modo didattico, non distanziarsi dal pubblico, ma essere presente nella società. Il tema del percorso, della migrazione, dello spostamento di popoli, idee, gusti, è di pregnanza particolare in questo momento. Se si deve dire qualcosa ci si deve credere veramente”. La migrazione torna nella mostra con un’installazione audiovisiva dal titolo “Solo acqua e cielo”, alla cui realizzazione ha collaborato Daniela Rullo che ha fornito la registrazione vocale di una testimonianza storica dell’emigrazione di alcuni suoi parenti in Australia. Le voci registrate sono la memoria della traversata oceanica, di cui era possibile avere anche una copia trascritta. La mostra è stata curata da Domenico Sisto e catturata nei suoi aspetti più belli dagli scatti del fotografo Giuseppe Macrì. Presente all’esposizione il neo Assessore alla Cultura del Comune di Siderno, Ercole Macrì. La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 30 giugno. Lidia Zitara
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IN QUESTO PERIODO DELL’ANNO, A CAUSA DELLA MAGGIORE FREQUENZA ANTROPICA SULLE SPIAGGE, PER L’AUMENTO DELLE TEMPERATURE E PER IL PROTRARSI DELLA LUCE DEL GIORNO, AUMENTA NOTEVOLMENTE IL FITOPLANCTON NELLE ZONE COSTIERE
SCHIUMA BIANCA,
INQUINAMENTO ? Premesso che è compito istituzionale dell’Agenzia Regionale della Protezione dell’Ambiente (ARPA) procedere alla verifica della balneabilità delle acque marine, effettuando analisi periodiche, per stabilire i parametri batteriologici e questo è periodicamente svolto, con enorme scrupolosità, dai Dirigenti e dai Tecnici preposti. Fonti autorevoli, con cui siamo pienamente d’accordo, hanno sottolineato, con una probabilità altissima, che il fenomeno della schiuma bianca, che si presenta periodicamente sulla superficie delle acque di balneazione della nostra costa, non è da attribuirsi ad inquinamento, o per lo meno esclusivamente a quello. A che cosa è dovuto, allora, il fenomeno della schiuma ? In questo periodo dell’anno, a causa della maggiore frequenza antropica sulle spiagge, per l’aumento delle temperature e per il protrarsi della luce del giorno (non vi allarmate, niente di preoccupante, si chiama “estate”!), aumenta notevolmente il fitoplancton nelle zone costiere. I continui cambiamenti di temperatura, ci riferiamo alle bolle africane, con caldo intenso per qualche giorno, e rinfresco delle temperature per correnti atlantiche, fanno sì che questi organismi unicellulari proteici possano morire e, l’alternanza di mare calmo e mare agitato, con venti di scirocco, libeccio, grecale, ecc., possa fungere da centrifuga, affinché questi miliardi di proteine, sciolte in acqua, con conseguente rimescolamento, dovuto alle correnti, crei una schiuma bianca e densa, anche di notevole quantità, fino ad arrivare a riva. Ovviamente, questo fenomeno, che si ripete costantemente negli anni e che certamente si ripeterà nel futuro, non ci deve fare abbassare la guardia dal vigilare sul corretto funzionamento dei depuratori delle varie cittadine del litorale, intensificando, invece, i controlli e
facendo sì che fenomeni di inquinamento vero e proprio non avvengano. Un altro punto a favore di questa tesi, cioè che la schiuma bianca NON è sinonimo di inquinamento da coliformi fecali e totali delle acque di balneazione, è lo scarso riscontro da parte dei pediatri, per quanto riguarda i bambini, e i medici di famiglia, per quanto riguarda gli adulti, di patologie come le piodermiti (infezioni della cute da batteri piogeni). Uno studio approfondito è stato svolto per cercare di capire questo fenomeno, soprattutto in alcune ore del giorno, alle isole Tremiti, oasi naturalistica, dove non vi è alcun inquinamento ambientale, ma che, purtroppo, è molto presente. Principali organismi costituenti il fitoplancton sono : cianobatteri, proclorofite, clorofice, criptofice, crisofice, dinoflagellati, diatomee. Fattori di crescita del fitoplancton. La crescita e la successione stagionale della biomassa del fitoplancton sono influenzate da vari fattori di carattere chimico, fisico e biologico : intensità luminosa, temperatura, salinità, disponibilità di nutrienti, fattori biologici, inquinamento. La combinazione di questi fattori, porta all’aumento di biomassa del fitoplancton, nota come fioritura (Bloom), che, sul “nostro” litorale, essendo la costituzione del fitoplancton rappresentata per il 70% da dinoflagellati e diatomee, varia il colore della schiuma, da bianca a marroncina, con sfumature rosate. Ripeto, è un fenomeno naturale che è avvenuto, avviene ed avverrà in futuro. Sappiamo già che molti tratti dei nostri mari sono fortemente inquinati, ed è sempre colpa nostra, ma cerchiamo di spiegare la bellezza di fenomeni naturali nono comuni in termini divulgativi, piuttosto che “sparare cavolate” per cercare di impressionare le persone. Godetevi la “nostra” bellissima estate e Buon Bagno !! Dott. Alberto Meleca (Responsabile U.O.I.P. – Ambito Locri)
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L’esperto Rosa Maria Strangi
La prevenzione dei tumori della pelle, troppo sottovalutata La prevenzione dei tumori della pelle è assolutamente fondamentale e, purtroppo, ancora oggi sottovalutata dalla gran parte della popolazione. Specializzata nella prevenzione dei tumori della pelle, mi occupo da anni di salvaguardia della salute dermatologica dei miei pazienti attraverso l'utilizzo di macchinari all'avanguardia. Tra le varie tecniche da me praticate, mi piace ricordare la dermatoscopia o epiluminescenza, una tecnica non invasiva rivolta alla diagnosi precoce del melanoma basata su uno strumento ottico chiamato dermatoscopio, che permette di osservare patterns sub-cutanei non visibili a
occhio nudo, favorendone il riconoscimento. Questa operazione viene effettuata anche attraverso il dermatoscopio ottico, un piccolo strumento manuale basato su una lente, in grado di fornire ingrandimenti prevalentemente compresi tra le 10 e le 20 volte, appositamente illuminati con luce incidente. È stato dimostrato come questa tecnica incrementi la sensibilità diagnostica per il melanoma, rispetto alla semplice visione a occhio nudo, del 20-30%, permettendo diagnosi sempre più sicure e precoci.mIn parellelo, opera la videodermatoscopia, comunemente conosciuta come mappatura dei nei, un esame der-
matologico di secondo livello che viene consigliato nei casi in cui, a un primo controllo clinico, si riscontrasse un numero elevato di nei atipici o irregolari (lesioni), meritevoli di un attento controllo nel tempo. Questo esame permette di fotografare i nei a rischio e di controllarne l'eventuale modifica della forma e dimensione, consentendo la diagnosi precoce di un melanoma o tumore della pelle. Un controllo periodico può impedire il verificarsi di situazioni pericolose per la vostra salute. Fatevi controllare dal vostro medico e tenetevi sempre informati sulle nuove tecniche di diagnosi.
AMBULATORIO POLIFUNZIONALE DI DERMATOLOGIA, VIA SARDEGNA 25/27 GIOIA TAURO. INFO 0966/506776. CELL 334/1880192. TUDIO MEDICO POLISPECIALISTICO RAYMAT, VIA CALVARIO 15/A MARINA DI GIOIOSA JONICA, INFO. 0964/416856; A.G.I: MEDICA VIALE TOSELLI, 94 SIENA INFO 0577/222224
Il parere dell’angiologo GAMBE STANCHE E GONFIE:
l Consigli della Gastroenterologo
L ‘INSUFFICIENZA
VENOSA Stipsi, come combatterla Il dottor Ercole De Masi, specialista in Chirurgia generale e in Malattie dell’apparato digerente, attualmente gastroenterologo del C.O.N.I e docente di Nutrizione Clinica presso l’Università Popolare A.I.N.U.C. di Roma, è tra gli specialisti del Centro Stipsi dello Studio Medico Raymat di Marina di Gioiosa Ionica, un centro in grado di risolvere i principali disturbi del transito intestinale. Gli abbiamo chiesto qualche consiglio per risolvere “naturalmente” i problemi di stipsi.Nella maggior parte dei casi basta seguire delle semplici regole alimentari e di comportamento – dichiara De Masi – così da ritrovare “il giusto ritmo”.
DOTT. ERCOLE DE MASI GASTROENTEROLOGO CASA DI CURA PRIVATA "VILLA MARGHERITA" ROMA, VIALE DI VILLA MASSIMO N.48 (ZONA PIAZZA BOLOGNA) INFO: 337 809575 UDIO MEDICO POLISPECIALISTICO RAYMAT, VIA CALVARIO 15/A MARINA DI GIOIOSA JONICA, INFO. 0964/416856
Acqua. La stipsi si perde in un bicchiere d’acqua. L’acqua è, infatti, il farmaco più efficace per combattere la stitichezza. Assumerne un litro e mezzo o due, al giorno, soprattutto la mattina a digiuno o lontano dai pasti, rende le feci più morbide e facilita l’evacuazione. Altro prezioso alleato è il movimento: chi ci tiene… si tiene in forma. Un moderato esercizio fisico, svolto quotidianamente aiuta la motilità intestinale. Una sana abitudine che risveglia il nostro organismo dalla sedentarietà, migliora il tono muscolare, attenua le tensioni nervose e risveglia anche l’intestino. Lassativi. Ma attenzione: poco è meglio, niente è ancora meglio. I lassativi sono dei farmaci da assumere solo sporadicamente. L’uso prolungato può provocare l’effetto opposto e contribuire alla cronicizzazione della stitichezza. Consultate il vostro gastroenterologo o il medico di famiglia, solo loro possono realmente capire se avete bisogno di un lassativo e
prescrivere il più indicato. Alimentazione ricca di fibre. Orzo, farro, finocchi, broccoli, legumi, mele, pere: ce n’è proprio per tutti i gusti. Una dieta povera di carne e ricca di cereali integrali, frutta, verdura e olio extra vergine d’oliva, oltre a costituire una sana alimentazione, ha il pregio di agevolare la motilità intestinale, soprattutto se accompagnata dall’assunzione di liquidi abbondanti. Probiotici e fermenti lattici vivi. Nel nostro intestino c’è sempre qualcuno al lavoro. Almeno 400 specie di batteri “buoni” che hanno il compito di elaborare il cibo da espellere. L’impoverimento della flora batterica crea seri problemi come diarrea, colite o addirittura stipsi. In questi casi è indispensabile l’intervento dei probiotici e dei prebiotici, alleati preziosi dell’intestino e non solo. Valutazione della propria stipsi. È necessario, inoltre, prevenire per essere in regola e star bene. La stipsi, nella maggioranza dei casi, non è una vera malattia. Ma può diventarlo se sottovalutata o curata nel modo sbagliato, soprattutto può essere sintomo di altre patologie gastrointestinali. Per affrontare il problema in modo mirato è meglio rivolgersi a un Centro della Stipsi. Ritmi biologici ed educazione all’evacuazione. L’intestino, infatti, ha il suo orologio che regola i tempi del suo funzionamento. Particolarmente favorevoli sono il mattino dopo la colazione e i momenti successivi ai pasti principali”.
In linea generale l’insufficienza venosa riguarda una disfunzione delle valvole a nido di rondine che si trovano nelle vene, la cui funzione è quella di facilitare il ritorno del sangue al cuore ed impedire che esso ricada verso il basso a causa della forza di gravità. Il ristagno venoso del sangue , che ne consegue ,fa sì che localmente aumenti la pressione sanguigna e venga alterato il microcircolo I Primi segnali di una cattiva circolazione si manifestano senso di pesantezza agli arti inferiori, dolore che peggiora se si sta troppo in posizione eretta, formicolii,bruciori,crampi specie notturni ,prurito e gonfiore(edema) soprattutto presente alla sera, A Esistono però delle definizioni tecniche ben precise che classificano le diverse forme i insufficienza venosa, stilate dalla Ceap,. Secondo questa classificazione si parla di teleangectasie,(i cosidetti capillari) di vene reticolari,(di colorito bluastro di diametro inferiore a 3 mm) di vene varicose vere e proprie , di edema e di corona flebectasica(insieme di capillari a livello della caviglia) fino ad arrivare agli stati piu gravi La diagnosi viene fatta con una visita e una ispezione della gambe ,soprattutto a paziente in piedi e con l’ausilio di un esame strumentale ecocolor doppler . : dalle eco prodotte dal fascio di ultrasuoni si riesce a misurare la velocità del flusso sanguigno ed eventuali ostacoli nella circolazione L’intervento farmacologico dipende ovviamente dal livello raggiunto dalla patologia. Per un’insufficienza venosa lieve si utilizzano farmaci naturali , integratori che mirano a migliorare l’elasticità delle pareti dei vasi o i venotropi antivaricosi (diosmina) che agiscono invece sulla permeabilità e resistenza dei capillari, Per casi di insufficienza venosa di media entità si ricorre, all’uso di farmaci a base di glicosaminoglicani che agiscono sia sui sintomi sia sulla causa della patologia e svolgono anche un’efficace azione antiedemica ed antiinfiammatoria. Accanto alla terapia importante è lo Stile di vita e qualche accorgimento. Uno di questi è il movimento, camminare ; l’alimentazione dovrebbe essere la più variata possibile e la più controllata per ridurre il sovrappeso ;evitare il fumo che danneggia le pareti dei vasi sanguigni e l’alcool che rallenta la circolazione venosa ; evitare di stare per lunghi periodi in piedi o seduti ; utilizzo di scarpe con tacco che deve essere né troppo alto né troppo basso (il range ottimale è tra i 3 ed i 5 cm) ; dormire con le gambe leggermente sollevate (ca. 20 cm) ad es. utilizzando un cuscino sotto le gambe prima di coricarsi;evitare il troppo calore sia negli ambienti e sia a contatto con la pelle ed evitare l’esposizione al sole nelle ore più calde Nei casi più importanti è necessaria la prescrizione di calze elastica a compressione adeguata (oltre alla linea preventiva ce vis ono 4 classi di compressione ) , che riducono l’edema e la pressione venosa migliorando il quadro clinico e che devono essere prescritte dall’angiologo a seconda dei casi di gravità della insufficienza
Dr Vincenzo Carabetta , Resp- Struttura di Angiologia Medica del Presidio Ospedaliero di Locri Tel 0964 /399324 -389-4636108
RIVIERA
Un brasiliano, un italiano e un cinese entrano in un bar… Estate tempo di incontri e in località turistiche come le nostre è imprescindibile ritrovarsi assieme a persone dalle estrazioni etniche più disparate! Nella foto: il nostro amico Giorgio Castellacci mentre rievoca la famosa barzelletta.
amor arfò non Baci di vero rese e Giannetto Scro amore ab lo al il C greto Jimmy lgente che iù tenere se possono p passione è così travo reciproco. Lao ci si disinteressa! del pubblic
Lo Yogurt è servito Bella foto di gruppo per la squadra di “Yogurtino”
Il Dopofesta della musica Alcuni dei protagonisti della Festa della Musica che ha salutato a Siderno l’arrivo dell’estate, la sera del 21 giugno. Da sinistra a destra posano per una foto ricordo: Filippo Montalto, i maestri Scarfò e Cavallaro, Maria Giorgia e Massimo Bonelli.
na. a settima tagonistafino in fondo questi siderno, Rita ro p a c ti d ta Poli omunale sindaco rotagonis Politica p letta consigliere c igi Brugnano e il G e . La neo , posa qui con er il suo Bianco Commissoturi, già al lavoro p Aldo Can
Io e il mio chow chow Pietro Ieraci ha un amico inseparabile, senza il quale non osa muovere un passo fuori di casa. Anche i giri in macchina sono un’ altra cosa se fatti in compagnia del suo fedele amico. Quando poi si tratta di un puccioso amico a quattro zampe tutto pelo e simpatia come questo meraviglioso chow chow, oltre alla compagnia, anche il divertimento è assicurato!
Amico Tonino Tonino Crupi, del centro polifunzionale, in sella al suo scooter in piazza Portosalvo, a Siderno, parla allegramente assieme ad alcuni amici di vecchia data.
La foto del buon Tonino, per uno strano scherzo del destino, è stata spezzettata in più parti, finendo per costituire un collage anticonvenzionale che solo la fortunata “follia” della nostra grafica…
…poteva ideare, così che ogni personaggio di questa immagine…
… avesse uno spazio dedicato! Spiegatovi questo giochetto vi lasciamo in compagnia di un altro contest. Identificate voi i tre personaggi seduti in piazza e dateci qualche dritta!
Un fattore in comune Oltre lo statuario Carbonella, che osserva sognante Siderno, seduti sulla panchina dinanzi alle poste di Corso della Repubblica vediamo l’assessore Ercole Macrì, la segretaria di Fattore Comune Teresa Ferraro e l’ideatore di questa fortunata lista elettorale Mimmo Panetta. Un po’ di spensieratezza, ma un obiettivo in comune: migliorare la città!
Il re della “Lapa” A fine primavera è il momento di ripulire i giardini e di togliere le frasche dal terreno. Il re della Lapa, evidentemente, non vuole farsi cogliere impreparato per il falò di Ferragosto!
SETTIMANALE
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DOMENICA 21 GIUGNO 23
aco Rosita! Auguri, Sind Canolo, Rosita Femia, ha Il sindaco di ato il tempo di convolafinalmente trovn questo bel giovane di re a nozze cogiorno più bello nel perioMammola. Il acente della vita del sindo più soddisfesti successi continuino! daco. Che qu Poeti d’altri tempi Cosimo Cherubino, Salvatore Fiorenza e Ernesto Salvatore: poeti e pensionati che hanno fatto la storia della loro città colti durante il loro consueto giro per Siderno. Quello di Rrrreggio! Il nostro territorio può fregiarsi di personalità davvero straordinarie. Se doveste farvi un giro in quel di Reggio, ad esempio, potrebbe capitare di imbattervi in questo signore scoppiettante. Se è vero che l’abito non fa il monaco, il suo è certo diventato un marchio di fabbrica: questo rosa fluo abbinato al classico color ape parla da solo!
I ragazzi del muretto di Portigliola È bellissimo vedere che, nei paesi del nostro entroterra, ancora si vedono delegazioni di giovani uomini che si riuniscono nei caldi pomeriggi d’estate!
Il sindaco accogliente Giuseppe Strangio fotografato assieme alle più belle esponenti della delegazione di stranieri in visita questa settimana a Siderno nell’ambito del progetto “L’Europa per i cittadini”. Si tratta bene!
ma I tre David i sono i tre David, Questi tre fustacchionnsì della Locride! Attivi non di Donatello, be leone, Bumbaca e Ruso o durante l’estate, Monte e le vostre serate a ritmcisapranno movimentar alora de qu a ari lin cu e art tta di musica e perfe o locali! deste di andare nei lor
Due amiche al bar Laura Reale viene colta in compagnia di una cara amica mentre prende qualcosa seduta al bar. Ma non si tratta di un semplice caffé! La nostra, infatti, festeggiava la nascita della nipotina Vittoria, lieto evento per il quale Riviera non può esimersi dal fare i migliori auguri!
Rosy Bindi salva la situazione Durante la visita di Rosy Bindi in Calabria il Presidente Oliverio aveva smarrito il telefono cellulare e, un po’ preoccupato per dove potesse averlo lasciato, si è fatto aiutare a ritrovarlo proprio dalla presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, che gli ha fatto uno squillo per indirizzarlo nella ricerca!
Marasco si nasconde Il noto produttore di Videocalabria, Giuseppe Marasco, si nasconde dalla fotocamera. Nonostante lavori nel settore, ancora non si abitua agli obiettivi e preferisce rimanere dietro le quinte!