CONTROCOPERTINA
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REPORTAGE DAI LIDI QUASI ESTATE NELLA LOCRIDE Locri presenta il carattere evasivo di Ibiza, Roccella con 100 appuntamenti in 40 giorni non è Saint-Tropez solo perché le manca la Bardot, Gioiosa Marina, linda, pulita e ben gestita, ha quel sapore di mare della Versilia dei mitici '60. Siderno, città prima accerchiata e poi abbandonata, è Castel Volturno
L’
inizio estate registra l’ascesa di Locri, la conferma di Roccella, i piccoli passi di Gioiosa Marina e il declino definitivo di Siderno. Abbiamo viaggiato nel baricentro della Locride, lungo e attorno le quattro marine più popolose. Ce ne siamo tornati felici da tre lati e tristi di fronte all’orripilante declino della città locomotore della Costa dei Gelsomini. A Siderno serve un sindaco e un governo, perché le città prossime brillano di decenza perché hanno un sindaco e un governo che rimettono tutto in discussione, sperimentano, danno fiducia ai propri cittadini, agli imprenditori. Si mettono dall’altra parte, gli sta a cuore la sorte della città, la sua evoluzione. Il commissariamento sidernese è fallito, la “prefettocrazia” ha stremato un centro dinamico e continua a spingerlo verso il punto di non ritorno. L’equazione Legalità uguale Sviluppo di De Raho e di chi l’ha preceduto è una patacca, è fame, è involuzione. Bisogna capovolgerla almeno di 360° gradi…almeno. Il futuro della Locride, non solo di Siderno, caro De Raho è Sviluppo uguale Legalità, altrimenti gli interessi delle lobby di Stato che scalpitano in una prateria di malafede hanno vita facile rispetto a quello dei cittadini. A Siderno è in atto una tecnologia repressiva su scala paesana che conviene solo a chi la applica. Ma torniamo all’inizio estate e andiamo per ordine.
LOCRI
Non solo by night, ma anche la sera Locri è avanti in griglia. Quelle dei locali sulla spiaggia sono accese dal pomeriggio e macinano fatica, sudore, occupazione e guadagni. Nella città del dinamico sindaco Giovanni Calabrese non si trova un posto nei ristoranti neppure con la raccomandazione, bisogna prenotare. Al Cactus per fare un esempio lo devi fare una settimana prima. Il dopo cena è un capolavoro. Le Club e lo Scialai accendono le luci, gli altri spengono le griglie, e Locri diventa Ibiza.
ROCCELLA
L’isola verde della Locride ha presentato il cartellone estivo questa settimana, una roba da capitale turistica, non della Calabria, ma del Mediterraneo in generale. Quasi tre appuntamenti al giorno per chi decide di trascorrere le vacanze a Roccella e per una popolazione che va fiera della politica cittadina. A differenza di qualche estate fa nessuno aspetta il festival Jazz che rimane comunque, insieme alla tarantella di Caulonia, la prima donna dell’estate rivierasca. A Roccella è estate tutta l’estate, manca solo Brigette Bardot altrimenti sarebbe SaintTropez.
GIOIOSA MARINA
Vuole imitare Roccella, non solo da adesso, ma da molto. Non è la strada giusta, la città di Vestito ha ben altra vocazione. La massa la ama. Gioiosa Marina è pancia, Versilia non Portofino, sapore di mare non di suite. Ha il golfo più bello della Locride. Il sindaco Vestito, un ottimo amministratore, deve iniziare a ragionare da politico perchè ha nelle mani un motore da un milione di cavalli. Dopo gli anni bui del sorriso, è riuscito, con accortezza, a riaccendere la macchina estiva più amata della Locride. Ora serve uno sguardo lungimirante, abbronzantissimo.
SIDERNO
Se capiti alle dieci di sera sul lungomare cittadino capisce perché una città è fallita. Anche le giostre per i bambini operano a mezzo servizio. «È inutile aprire tutto l’ambaradan con così poca gente, nemmeno per le spese della corrente» ci dice sconsolato il giostraio. I commissari sono stati un disastro, per un permesso ci mettono mesi e mesi, cavillosi, inutili e costosi. Siderno deve mandarli via. Oggi la sua cartolina da presentare alle mostre del turismo è simile a quelle di Castel Volturno e Villa Literno, dei i quartieri dell’Ilva e della Monasterace di Maria Lanzetta.
Locri by night Roccella è Roccella GioiosaM.saporedimare Siderno è perduta L’inizio dell’estate è il momento di tirare le somme nella Costa dei Gelsomini.Tra paesi che mostrano il loro volto migliore e amministrazioni che franano come i lungomare colpiti dagli uragani. La classifica è impietosa, mostra una realtà fatta di luci stroboscopische e ombre funeree.
RIVIERA
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PRIMO PIANO di Doroteo
M ORTACCI
Processi alle processioni, lo Stato non ha talento: se tutti sono colpevoli, nessuno è più colpevole
M
esse di agosto, rosari e lacrime. San Rocco a Gioiosa Jonica, Polsi a San Luca, la Madonna di Porto Salvo a Siderno. Credenze religiose che si fondono a superstizioni popolari. Sono la bandiera di un popolo, il loro colore, la loro anima. Adesso però il cuore della fede non regge più al confronto con la sete di giustizia, a tutti i costi, ad ogni costo, anche del sacrificio degli innocenti. Una volta un bravo chirurgo e oncologo mi disse che molti malati di cancro si andavano a curare in Sud America e negli Stati Uniti (Florida e California su tutti) perché lì c'era una scuola di medicina capace di estirpare il male senza distruggere tutto intorno, senza abusare di quella chemio, a volte necessaria a volte eccessiva, che brucia ogni cosa. Insomma il genio, l'artista della medicina, è quello capace di prendere la malattia neutralizzarla, garantendo al resto del corpo di vivere serenamente. Il resto dei chirurghi è media popolare, non estro. Così dovrebbe fare la giustizia in Calabria, individuare il colpevole e punirlo (fosse anche più di uno), senza che a pagare siano gli organi annessi, parenti e coinquilini. Ma per fare ciò servirebbero talenti e non comuni strateghi da guerra, servirebbe forse anche più personale investigativo. Ma il fatto che i mezzi siano scarsi non giustifica che si possa fare della legge una sommaria e grossolana opera di smaltimento rifiuti. Il rischio, se lo si vuole capire, è che in un luogo in cui le assoluzioni rischiano di essere più delle condanne nei tre gradi di giudizio si appresti a essere varato il sillogismo per cui se tutti siamo colpevoli nessuno è più colpevole. Se è un popolo intero ad essere etichettato come mafioso è la fine dello Stato. Sbattere dentro un innocente, anche solo per errore, è più devastante di non mettere dietro le sbarre un colpevole. Oggi sembra si perseguano più le condotte morali che i reati. Così si processano le processioni e i Santi. Ad Oppido ci sarà pure chi vuole solo pregare. Se così non fosse, ad Oppido come in Calabria, meglio innalzare una rete di filo spinato e concentrare il popolo all'interno, con cecchini e cani da guardia a segnare l'ora d'aria. Ma se un minimo di coscienza è ancora nello spirito di chi amministra la giustizia e la mette in pratica allora è bene che inizi a individuare i colpevoli dei reati, uno per uno, e li sbatta dentro per tutta la vita, ma non coinvolga la gente onesta che non può e non deve subire l'oppressione del crimine e quella dello Stato insieme. Tra qualche mese nella Locride si bagneranno le fronti con il sudore della fede e del rito popolare, da Gioiosa Jonica a Polsi a Siderno. Meglio evacuare le case dei ristretti ai domiciliari, meglio oscurare pareti e finestre di pregiudicati se incrociano il percorso delle processioni. Non si azzardino a fermarsi i portatori di vare e Santi, neppure per sfinimento, non sia mai che nei paraggi ci sia il cugino del cognato del marito del suocero del boss. E a Siderno, per la processione a mare, avvertite triglie e mormore (gaiole per i paesani) che non girino sott'acqua in banchi da 4, il rischio è il 416bis.
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Gerace, Gioiosa Ionica e Staiti protagonisti al remake dell’Ultima cena Nella decadenza morale della politica nella Locride c'è qualche utilità pratica nel comportamento ascaro dei Sindaci di Gioiosa Ionica e Staiti. Fuda e Principato forse vorrebbero emulare quel fuoriclasse di Varacalli, che, da qualche tempo, gode di una preferenziale coi vertici dell'Asp reggina, specialmente dopo aver rinnegato le regole condivise dall'Associazione dei Comuni per la tutela e il rispetto del territorio di riferimento e dei suoi abitanti truffati da decenni. Una specie temibile di tradimento quello di Varacalli, confermato da una prassi in uso tra i sindaci quando si siedono insieme a lui intorno a una tavolata. Lo temono a tal punto che si portano da casa vino e bicchieri per timore di essere avvelenati. Varacalli, Fuda e Principato, Gerace, Gioiosa Ionica e Staiti, solo questi tre paesi e questi tre sindaci, hanno risposto presente lunedì 14 Luglio all'ennesimo
remake dell'Ultima Cena, voluto dal Commissario Sarica, nella sala riunione dell'Asp 6. Oggetto: nuovo bombardamento sulla Striscia di Locri. Neppure la mozione portata a mano dal sindaco di Bovalino, Masino Mittica, ha avuto effetto
contro l'indecenza. La conferenza è andata avanti come un carro armato. «Non si può fare una riunione della Conferenza dei Sindaci della Locride senza i Sindaci della Locride», recitava il foglio di Mittica. Quest'ultimo dopo aver
consegnato è andato subito via. Staiti con ghigno bilioso e Fuda con espressione rincagnata hanno dato un'occhiata al sorriso sotto i baffi di Varcalli, poi si sono guardati negli occhi. Ma non allo specchio. Jim Bruzzese
GIUGNO LOCRESE
Pietro Melia, lo“sgarbo”del portavoce ERCOLE MACRÌ In quel copione del Giugno Locrese tra gli ossequi a Gian Antonio Stella e la sagra colta di cornuti e contenti, ha spiccato il volemosebene dello statuario Pietro Melia, il moai dello Stilaro e di Rai 3. Quest'ultimo, organizzatore del tavolo, ha tenuto fuori dell'armistizio quella redazione del settimanale “Riviera” che gli ha sempre prestato logistica e offerto il caffé durante le sue incursioni nella Locride. Pietro Melia, e chi gli ha strizzato l'occhio, hanno temuto che “Riviera” non avrebbe alzato bandiera bianca di fronte a un luminare del giornalismo che ha strumentalizzato la bruttezza di Locri. In una nazione che dà municipalità anche a Castel Volturno,
Villa Literno, Gela, Statte e Monasterace, non è stata la bruttezza di Locri ad attrarre i telespettatori di Sanremo 2014, ma quella 'ndrangheta che fa più tendenza del degrado della f r a z i o n i dell'Ilva,
delle scorie della Camorra e della processione catanese di Sant'Agata sponsorizzata dai Santapaola. Qui la malafede di Stella, e quella di tutti. Ma i portavoce come Pietro Melia, i civil servant, si sa,
hanno l'obbligo delle strade maestre, dei sentieri che portano alla stalla, mai di quelli che ti fanno perdere nel bosco del giornalismo indipendente, nell'ignoto e in equilibrio sui nervi scoperti degli intoccabili. Peccato. L'ennesima spallata al giornale che fu di Nicola Zitara e Pasquino Crupi, e oggi diretto da Antonio Tassone rimane il principale punto di riferimento dei lettori della Locride. Profonda amarezza? No. Grazie a Dio, a Locri sotto le luci fucsia, tra gli sgarbi di Pietro Melia, i sorrisi lecchini di dame da salotto e le pose tracotanti degli illuministi della Magna Grecia, c'era almeno il ciuffo turchese della nostra Lidia Zitara. C'era la libertà d'informazione.
L’incanto del
Porto delle Grazie
GUSTI E SAPORI
U
n'atmosfera unica, cibo di ottima qualità, un ambiente adatto a coppie, comitive e famiglie e una delle viste più suggestive della Locride, e non solo. Il ristorante, pizzeria Il Porto, da quindici anni, regala serate da fuoriclasse alla sua clien-
tela. Un'azienda cresciuta negli anni e giunta a offrire un servizio eccellente. Partito come piccolo bar ne porto turistico da cui nelle giornate di cielo terso si vede in lontananza l'Aspromonte. Oggi il ristorante pizzeria conta trenta dipendenti che, sorridenti e disponibili, vi accoglieranno e vi condurranno ad uno dei tavoli a pochi passi dallo specchio d'acqua in cui sono ormeggiati motoscafi e splendide barche a vela. Al Porto potrete gustare il piatto forte: una pizza calabrese che più calabrese non si può. La pizza roccellese, base margherita con peperoncini, peperoni, nduja, salame, pancetta. E oltre a questa tipica e piccante pizza potrete scegliere tra primi piatti di ogni tipo e secondi di pesce fresco. Una bontà superata solo dalla bellezza del posto in cui li gusterete. Pochi posti vi possono offrire tutto questo. Roccella vi offre Il Porto.
COPERTINA
L’emergenza Furti nella Locride
Professionisti preparati e non sbandati in cerca di pochi spiccioli. L’obiettivo è la cassaforte con contanti e gioielli. Niente è lasciato al caso. Studiano con metodo le vittime
I ladri hanno preso d C
ELEONORA ARAGONA olpo gobbo nella villetta dei Condino. Poche ore fuori casa per un matrimonio e gli hanno svaligiato la villa. 80.000 euro di refurtiva tra contanti e oggetti di valore. Esattamente 20.000 euro in meno de furto subito dai Ciprioti. In quest'altro caso refurtiva 60.000 euro, furto avvenuto nel pomeriggio quando in casa non c'era nessuno. In tutti i casi si trattava di villette nella zona del Campo sportivo e, dettaglio non secondario, in zone piuttosto
buie. La mancanza di illuminazione e la perifericità delle abitazioni quindi sono due elementi importanti nella scelta degli obiettivi. Da una quindicina di giorni c'è stata un'impennata di furti a Siderno. Quattro casi sicuri, denunciati ai carabinieri o alla Polizia e segnalati al nostro settimanale. Ci sono pochi dubbi sul fatto che si tratti di professionisti esperti e che hanno fatto i compiti a casa. Studiano le abitudini della famiglia, ne conoscono gli spostamenti e il tempo di permanenza fuori di casa. Il loro obiettivo non
sono pochi spiccioli o qualche gioiello lasciato qua e là. Loro puntano alle casseforti. Vogliono ingenti quantità di denaro. Un ulteriore prova che fa credere agli investigatori che non si tratti di sbandati occasionali o tossici in cerca di spiccioli è l'attrezzatura adoperata per forzare le casseforti. Un flessibile. Un utensile portatile impiegato per effettuare l'asportazione di materiale su parti metalliche e non, per ridurre i manufatti a misura, per eliminare sbavature e cordoni di saldatura, per lisciare piani anche di gran-
de estensione, per eliminare parti ruvide o corrose, tagliare ogni tipo di materiale edilizio. Si capisce bene che quindi non sono persone che capitano lì per caso e che trovando una finestra accostata entrano cercando qualche cosa da rubare. Per chi rientra dopo qualche ora d'assenza lo shock è enorme. Oggetti spostati. Oggetti mancanti. Le cose rubate, svanite, difficilmente potranno essere ritrovate. Oltre ai soldi, i gioielli e i ricordi legati a quegli oggetti, portati via da qualche sconosciuto che si è sentito autorizzato a
farti una violenza del genere. Si è sentito autorizzato ad invadere i tuoi spazi, ad impossessarsi degli oggetti di valore per rivenderli. Una violazione di quello spazio privato, casalingo, intimo che può provocare stati d'ansia, fobie e che spesso porta a un crollo di nervi i derubati. Uno dei pochi luoghi in cui ci si sentiva sicuri, in cui ci si sentiva protetti diventa invece il simbolo dell'insicurezza. È ormai caduto anche in questa Provincia dove uno dei luoghi comuni che fino a qualche anno fa ancora reggeva. Il poter lasciare la chiave
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Sanno tutto delle famiglie derubate. Permanenza fuori casa, numero di persone, persino le ricorrenze familiari che possono lasciare le abitazioni sguarnite. Ma chi sono?
La riflessione
Lapsicosidei furtiincasa A
di mira Siderno nella toppa, uscire e lasciare la finestra aperta. Quella tranquillità paesana che in molti ancora si vantavano. Quasi un baluardo di inviolabilità di cui la provincia andava orgogliosa. Ma a riprova della caduta di questo mito c'è il preciso ordine ricevuto dal reparto di prevenzione del crimine. Intensificare i controlli sul territorio, i pattugliamenti di notte. Soprattutto dopo gli atti intimidatori e di vandalismo accaduti in Provincia nell'ultimo anno. Anche se nella Locride sono stati numericamente inferiori ad altre zone del reggino.
In molti hanno accusato su social media che i furti sono iniziati con l'arrivo di un gruppo di zingari. La tempistica è sospetta, ma le forze dell'ordine non si sentono di escludere nessuna pista. I ladri infatti conosco le abitudini quotidiane delle famiglie che sono state vittime dei furti, ma hanno anche preso informazioni sui loro movimenti straordinari, per così dire. Nel caso del furto ai Condino infatti la famiglia era fuori per un matrimonio, non proprio un appuntamento quotidiano e fisso quindi. Un altro caso preoccupante è stato
quello segnalatoci da un lettore di Ardore. Lui e la sua famiglia sono andati a dormire dopo la partita tra Olanda e Argentina. Al mattino hanno trovato la porta socchiusa e si sono accorti che borse e borsellini erano stati trasportati in giardino e svuotati. Anche in casa mancavano diversi oggetti. Li avevano derubati mentre loro dormivano al piano di sopra. Le dinamiche di questo caso sono molto diverse dagli altri e destano ulteriore allarme. La famiglia in questione è rimasta letteralmente sconvolta dall'accaduto..
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Siderno, nelle ultime settimane, è continuato in modo inarrestabile lo sconcertante fenomeno dei furti nelle abitazioni. Se prima la notizia passava spesso in secondo piano a causa anche della poca notorietà delle famiglie coinvolte, la notizia dei nuovi, eclatanti furti che si sono registrati in città, è assurta inevitabilmente agli onori della cronaca perché ad essere stati derubati non sono stati soggetti qualsiasi ma famiglie molto conosciute del luogo. I ladri hanno rischiato, sapendo di rischiare, perché quando si alza l'asticella fino a questo punto significa evidentemente non avere più nulla da perdere oppure essere pienamente consapevoli della riuscita della loro “mission”. In effetti, ad essere derubate, sono state quelle famiglie interessate a cerimonie varie, tipo battesimi, matrimoni, cresime, lauree etc. I ladri sanno tutto, agiscono indisturbati approfittando della notte, puntano le villette ai margini della città o addirittura in pieno centro, fanno più di un giro di ricognizione e successivamente concretizzano lo scasso. Agiscono impietosamente e con inusitato cinismo dopo essersi accertati che non c'è nessuno dentro le abitazioni, per entrare e prendersi tutto. Vogliono la cassaforte e si portano dietro anche il flessibile ma se necessario, si portano via anche gli orecchini comprati al mare dal marocchino di passaggio. Numerose le segnalazioni che sono arrivate in redazione. Questa “psicosi” del furto in casa propria sta seminando tra la gente preoccupazione e inquietudine e sta costringendo molte persone, soprattutto anziane, a non uscire di casa, o addirittura barricarsi nelle proprie abitazioni per procurarsi quella sicurezza che, purtroppo, neanche le Forze dell'Ordine riescono più a garantire. Questo perchè i presidi della sicurezza dispongono d'organici sempre più sottodimensionati ed il sistema di video-sorveglianza finanziato dal Ministero degli Interni, almeno al momento, non sembra aver dato i risultati sperati. Frattanto, la disoccupazione aumenta e con essa, inevitabilmente, se non si garantirà un maggiore controllo del territorio, aumenteranno anche i furti. Una prospettiva che ci lascia poco sereni. Ma tant'è. Antonio Tassone
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POLITICA
Querelle nel Pd sidernese Primarie
Sono solo una finzione. La sinistra ha bisogno di altro ILARIO AMMENDOLIA Il ministro Alfano ha assicurato che le elezioni regionali in Calabria si svolgeranno a Novembre. Una buona notizia per quanti sono stanchi di assistere a questa prolungata esposizione di un cadavere che ormai esala solo cattivo odore. Certamente Alfano non ha fatto i conti con la nuvola di cavallette abbarbicata alla poltrona. Non sa quale finezza sanno sviluppare queste menti quando si tratta di conservare i loro privilegi. Palazzo Campanella in questi anni (e non mi riferisco agli ultimi cinque) non ha rappresentato un punto di riferimento per il popolo calabrese, né un luogo di confronto per una politica autorevole. Ha ricordato molto di più la tomba del faraone che custodisce una mummia. Commessi in livrea, tra stucchi ed arazzi, a vegliare un corpo senza vita. Un Moloch che opprime il suo popolo. Centinaia di funzionari regionali, molti dei quali arroganti che costano una quarantina di milioni di euro al mese per perdere una massa enorme di fondi europei che ritornano indietro per incapacità di spesa. Adesso siamo alla vigilia elettorale. Dice un’antico adagio “il buon tempo si vede dal mattino”, noi ci avviciniamo ad un’altra notte di tuoni e di lampi. Ci sarà lo scontro elettorale anche acerbo e personale. Sarà uno scontro di parole per nascondere il vuoto di politica, di idee, di progetti. Negli ultimi cinque anni al governo c’è stata la destra calabrese e ha dimostrato di non avere alcun progetto di governo. Si è adagiata gestendo alla giornata e cercando il consenso su singole operazioni di carattere clientelare. Ha una storia di subalternità al potere dello Stato centrale e poca sensibilità democratica e per le fasce deboli della popolazione. Può piacere o meno: è la Destra. La sinistra non ha fatto la Sinistra. S’è spaccata alla vigilia delle elezioni. Ha continuato a dividersi in ogni circostanza, ha anteposto piccoli calcoli personali e, soprattutto, non ha costruito un progetto di governo alternativo . Non è la Sinistra! Non è la Sinistra che ha un progetto ideale , politico e culturale impresso nel suo dna e nella sua storia.. Non è la Sinistra dei deboli e degli emarginati. Le elezioni rischiano di essere una presa d’atto che il potere si è spostato in poche mani e le decisioni dovono essere prese in stanze ovattate al riparo di occhi indiscreti. In questi anni le decisioni vitali riguardanti la Calabria, primarie o non primarie, sono state prese essenzialmente fuori Regione anche se con la complicità e la subalternità dei gruppi dirigenti calabresi..
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«Non è vero, come afferma la segretaria Maria Teresa Fragomeni, che io nutra astio verso di lei: vorrei ricordare che le ho anzi dato il mio leale appoggio, ritirando la mia candidatura proprio per non creare lacerazioni interne»
Destituzione
Messineo
l’opinionedi Paolo Fragomeni Il Pd non è nuovo a polemiche interne, e la sezione di Siderno non fa eccezione. La sospensione provvisoria di Messineo ha destato perplessità e contrasti sia all’interno che all’esterno del partito. Dei due “supporter” di opinioni differenti, Paolo Fragomeni (pro) e Maria Teresa Fragomeni (contro), entrambi invitati da questa testata, M.T. Fragomeni, attuale segretaria della sezione di Siderno, ha declinato l’invito. Con grande compostezza e signorilità, Paolo Fragomeni ha risposto alle domande di Antonio Tassone, partendo dall’annosa questione dei disaccordi interni che ormai caratterizzano la vita del Partito Democratico e in fondo ne rappresentano l’essenza. Fragomeni: prima di rispondere vorrei chiarire un concetto. Nell’affermare che Messineo è stata sospesa da “un tribunale da strapazzo”, volevo riferirmi all’estemporaneità del ruolo giudicante e alla “sentenza”, inconsistente nelle motivazioni, e non certo alle persone e alle professionalità che rappresentano. Venendo alla domanda credo ci sia una fondamentale differenza del modo di intendere la politica all’interno del Pd sidernese. Riflettiamo: alla terza tornata elettorale persa, consecutivamente, sarebbe dovuto scattare in ognuno un desiderio di riesaminare atteggiamenti, proposte politiche, azioni, comunicazione ecc. Ma si è preferito evitare perché ciò avrebbe richiesto decisioni dolorose, ma necessarie. Non ci si può eternamente consolare raccontandoci la favola “che in fondo, non abbiamo vinto, ma neanche perso”. Nasce da qui lo scontro interno, quindi la
Le primarie così come si vanno delineando da possibile opportunità rischiano di trasformarsi in un pauroso salto all’indietro della nostra esile democrazia . Non sono contrario alle primarie per principio ma solo nella misura in cui queste costituiscono un escamotage per rimuovere il problema della partecipazione democratica ed i contenuti della Politica. Anzi, le primarie sarebbero una cosa seria ma la condizione indispensabile è di avere alle spalle partiti vivi e veri. Questi partiti oggi avrebbero bisogno urgente di una respirazione bocca a bocca. Le primarie, o meglio la finzione di
sospensione di Messineo ha ragioni squisitamente politiche. Non è vero, come afferma la segretaria M.T. Fragomeni, che io nutra astio verso di lei: vorrei ricordare che le ho anzi dato il mio leale appoggio, ritirando la mia candidatura in occasione dell’ultima campagna amministrativa proprio per non creare lacerazioni interne e garantire l’unità del partito. I dissapori nascono da una diversa analisi del vissuto, e c’è chi l’ha presa sul piano personale con scarsa propensione al confronto. Nel caso di Messineo c’è da dire
esse sono inutili. Fumo negli occhi Solo per esempio: che progetto si ha per la Locride nei prossimi cinque anni? Ed ancora, e sempre per esempio, sarà abrogato il famigerato emendamento “Adamo” che ha contribuito allo sfascio della sanità calabrese? Guardiamoci negli occhi: non si ha alcun progetto. Né destra, né sinistra. La destra può accampare qualche alibi , per la sinistra è molto più grave e dobbiamo capirne le ragione profonde di questa deriva verso il nulla. Non c’è progetto perché manca il collettivo, perché manca il partito, perché si esalta la funzione del “capo” desti-
che non ha offeso nessuno, non si è dissociata dalla linea nazionale del partito, non ha mai infranto norme statutarie , perciò non si comprende neanche cosa le venga rimproverato e come possa esserle sospesa la tessera. Vorrei ricordare anche che fa parte della direzione regionale del PD e, a voler essere capziosi, spetterebbe alla rispettiva Commissione farsi carico della questione. Messineo è tra le migliori espressioni del partito negli ultimi anni, dotata di grande senso di onestà intellettuale e spirito di servizio civico. L’evento è preoccupante in sé, e perché crea un precedente pericoloso per la democrazia interna: mi stupisco molto di come mai in tanti non abbiano compreso la gravità dell’accaduto, a meno che -da parte di qualcuno- non ci sia la subdola volontà di “far fuori” un’intera componente ritenuta scomoda all’interno del PD sidernese. Una scoraggiante premessa ad una campagna elettorale che ci porterà al voto la prossima primavera, laddove sarebbe richiesto il massimo dell’unità e della coesione, specialmente sapendo che nonostante le ultime vicende politico-giudiziarie, il centro-destra non è affatto sconfitto e si sta già riorganizzando. Ritengo che un atto di buona volontà da parte della Commissione di Garanzia e del Direttivo sia quello di porgere le scuse a Messineo per l’improvvido gesto, ritirandolo. In caso contrario ci penserà la Commissione Regionale a cassare l’atto, ma a quel punto sarà troppo tardi per ricucire lo strappo. L.Z
nato, comunque, a lasciare solo macerie. Ricordo la baldanza di Scopelliti dei primi mesi dopo la sua elezione. Il piglio con cui partecipò all’assemblea dei sindaci della Locride. Le turbe di cortigiani osannanti. Lascia una Calabria alla deriva. Gli ultimi dati Istat sono addirittura crudeli: il 34,2 della popolazione sotto la soglia di povertà. Privilegiati più privilegiati , i disperati più disperati. Noi non criminalizziamo l’uomo ma ci opponiamo al sistema che produce tanti guasti. Pensate davvero che un ’uomo, sia pur
vincitore di primarie, ci salverà ? Qualcuno si illude che la destra di Wanda Ferro sarà cosa diversa rispetto a Scopelliti ?. Si punta a cambiare l’uomo per lasciare intatto il sistema. Noi avremmo bisogno di un progetto d’urto per la Calabria capace di diventare patrimonio comune della nostra gente, di marciare sulle nostre gambe, spinto dal battito dei nostri cuori.. Avremmo necessità di riscattare l’immagine della Calabria criminalizzata . Avremmo bisogno di provare il brivido della velocità e gustare la bellezza della Politica che invece ci vengono negate.
E L O U V N O N «CHI O T N E M A T E L P M O C » ? IL A D A R T S A T S E U DI Q i t i l o m m a M o Pin
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TA UNA UISTA Q C A I, IT L O M M A M O IN P ITARIA, PER PAGINA PUBBLICITAR OLE IL U V N O N I H C : E R E D IE H C TA TO DI QUESTA TAMENTO COMPLETAM TATA STRADA, ESSENDO STA TATA ALT PPAL P A E A T AT G A A PAG , P A T IAT R IA P O ESPR DA 10 ANNI? A T AT C A C O L B A R O C N A E
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Locri
11/07/2014
A
ll'alba del CalabriaPride, oggi a Reggio Calabria alle ore 17.00, riportiamo le riflessioni di Annunziato Gentiluomo, organizzatore del primo evento della manifestazione a Locri. «Vorrei esprimere delle considerazioni, dopo alcune letture di post su Facebook e dichiarazioni lette qua e là, in seguito all'evento "Il CalabriaPride si presenta alla Locride”» dell'11 luglio. Alcuni locresi non hanno visto di buon occhio il patrocinio del Comune all'evento. Altre persone, in risposta alla sobria locandina dell'evento in questione, postata su Facebook, sono ricorsi al dialetto per difendere posizioni obsolete e cieche rispetto ai tempi che cambiano. «Ti mangiu u cori» uno ha affermato contro un altro che aveva solo dichiarato che da un genitore si sarebbe aspettato una posizione più comprensiva e aperta, giacché non si poteva prevedere l'orientamento sessuale del figlio. Una signora scrive che non riesce, in merito all'articolo sulla “Riviera”, sulla conferenza sui diritti di Locri «a capire il senso di questo show… chi è omosessuale dovrebbe stare lontano da queste manifestazioni» perché «li mettono in ridicolo e li ghettizzano. L'orientamento sessuale è un fatto privato della persona e non si deve ostentare». La signora in questione invita a un mimetismo sociale che a mio avviso potrebbe avere delle ripercussioni terribili, perché anti-educativo. Quel che è certo è che a un evento di levatura culturale come quello di Locri, i "nascosti" (e non mi riferisco certo ai sacerdoti che frequentano le spiagge gay o gli uomini sposati o i fidanzati "eterosessuali" della zona che appena la moglie si distrae sono lì a organizzare tresche sessuali col ragazzo di turno) sono mancati solo per paura e non per privacy o riservatezza. Paura? Partecipare ad una conferenza senza lustrini e simboli potrà mai incutere timore? Partecipare ad una conferenza senza lustrini e simboli potrà mai incutere timore? È pur vero che la paura si declina sotto diverse forme. Paura di mettere in discussione e definire una parte fondante della propria persona di fronte a sé stessi e agli altri. Paura di come riequilibrare, alla luce di una nuova identità, le proprie relazioni con la famiglia e gli amici, e di come aiutare questi ultimi a rappor-
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Si aspettavano lustrini e sculettamenti isterici, ma il Pride è stato tutt’altro. Pubblichiamo la riflessione di uno degli organizzatori, deluso dalla“scarsa”partecipazione
“nascosti”
I della Locride sono mancati per paura o per privacy?
tarsi a testa alta con una società chiusa e difficile. Paura che può trasformarsi in una fobia limitante e invalidante che si cela dietro un millantato equilibrio, un equilibrio in realtà precario, che “non fa bene” a sé stessi e “non può far bene” nemmeno ai propri cari. Questi non precisamente impavidi individui spesso, da temerari, condividono foto molto intime via chat col primo incontrato virtualmente. Ritornando all'evento locrese, del centinaio di persone presenti, il 90% erano over 35, e i giovani? Latitano. Si disinteressano. Giudicano. Si fanno condizionare. Si preoccupano del proprio status quo. Non riescono a vedere al di là del proprio naso, scandalizzandosi se una coppia di gay fanno coming out e pubblicano sui social network foto in atti di scambio di tenere attenzioni. Una coppia etero può esprimere un proprio bacio pubblicamente una coppia omosessuale no. La dimostrazione di come il principio di "uguaglianza" sia stato pienamente interiorizzato. L'evento dell'11 luglio è stato un unicum nella Locride, il primo atto pubblico che palesa come questa terra sia matura per un risveglio e un'apertura. Gli entusiasmi generano armonia e arrivano al cuore. Una mamma l'indomani mi ferma e mi dice: «Sono venuta per te, ieri, perché mi fido di quello che proponi, ma sono tornata trasformata. La mia testa è stata super-sollecitata considerando aspetti che non avevo preso mai prima in considerazione, nonostante mi senta una persona di mente aperta». Cosa aggiungere se non esprimere ancora un enorme senso di gratitudine per chi c'era e per chi ha contributo alla realizzazione della bellissima serata. L'evento locrese non ha da rimanere un momento isolato. Infatti, si sta pensando ad altre proposte per i mesi a venire. Gutta cavat lapidem dicevano i Romani. La goccia con perseveranza e pazienza scava la pietra, e il mio e il nostro contributo si esprimerà così con profondo rispetto e grande attenzione per tutti. Non si vuole togliere nulla a nessuno, ma si vuole solo "dare" a chi non ha ancora la possibilità di vedere garantiti i propri diritti. Per una società realmente democratica in cui la diversità sia semplicemente un valore nutriente e arricchente. Per un società in cui il concetto di normalità lasci il posto alle infinità possibilità dell'essere. Per una società in cui al giudizio si sostituisca l'accoglienza. Per un società in cui il motore fondante sia l'amore…
SUMMER
Profumo di conquiste. Aperta la stagione degli accoppiamenti mostrarsi. E' come un riscatto. Non aprirò la parentesi su chi possa permetterselo o meno di mettere in vista tanta roba, diciamo solo che ci si sente più fighi e allora si parte carichi. Le donne sono avvantaggiate: se non altro per il seno. Strizzato, maltrattato, costretto in costumi con super coppa che lo appendi ad asciugare il 15 giugno ed un mese dopo è ancora bagnato. Altre azzardano con la mutanda a brasiliana, peccato però che la ragazza, bassa, bianca e con le natiche a buccia d'arancia di brasiliano abbia veramente poco. Ma
SARA JACOPETTA L'estate non è una stagione qualsiasi, ma è LA stagione. Raccontano che dia alla testa, che l'innamoramento sia facile e che basti uno sguardo languido tra un uomo e una donna per far schioccare scintille. Badate bene, però, a riconoscere il famoso “true love”, perché tutto può finire con la stessa facilità con cui è iniziato. Perché d'estate ci si accoppia e ci si scoppia? Dopo un inverno nascosti sotto maglioncini e plaid, si sente il desiderio di
l'essere femminile può: col capello asciugato dal vento e gli occhialoni fa tanto vip (very insignificant people). L'uomo invece parte sfavorito, e questo dispiace. Madre Natura ha deciso di donar lui poche cose da mostrare, regalandogli un corpo pieno di peli che permetterà ad un'estetista di sfamare un'intera famiglia. Alcuni uomini sembrano degli angeli, e non perché abbiano gli occhi azzurri, ma perché hanno le ali: due strisce di peluria sulle spalle, morbide e setose. Capite bene che la gara non è equa. La tartaruga non è sulla pancia, ma è a casa, e si chiama Tina. Ognuno con i suoi difetti però, si prepara a vivere la summer love, per cui si dà il via al gioco di sguardi, di quelli in discoteca con cocktail in mano sotto le note di Pitbull (romanticismo puro). La ragazza fa l'oca, il ragazzo si avvicina e apre bocca, e il suo accento è più pesante della collana d'oro che porta al collo. Ma poco importa: per 90 giorni all'anno, tutto è concesso.
Regole in spiaggia/1
Trucco e accessori NOVITÀ HITEC:LG presenta un nuovo
Per andare in spiaggia, il make up non dovrebbe essere utilizzato, in fondo non stiamo andando a una sfilata, ma a rigenerarci dopo un anno di duro lavoro. Se proprio non riuscite a farne a meno potrete utilizzare un trucco waterproof molto leggero e poco visibile, soprattutto per evitare “l'effetto panda” dopo il primo bagno. I gioielli? Vanno usati con
tanta parsimonia, anzi sarebbe meglio farne proprio a meno, soprattutto se in oro o bigiotteria “sbilluccicante”. L'unico accessorio consentito in spiaggia è il cappello, che dovrà essere naturalmente sobrio.
Regole in spiaggia/2
Occhiali da sole Gli occhiali scuri sono d'obbligo per proteggere gli occhi dal sole, ma ormai per gli italiani sono divenuti un 'must', infatti anche chi non ha particolari problemi alla vista tiene perennemente addosso gli occhiali da sole, con ogni fattore climatico e in ogni occasione. Secondo le regole del bon ton gli occhiali devono essere tolti: quando ci si presenta a qualcuno, quando si è all'ombra o in luoghi chiusi e dopo il tramonto. Durante le conversazioni è possibile indossare gli occhiali da sole.
display al Led flessibile da 18 pollici
Estate borse colorate (non solo) da spiaggia
Nel settore dei display destinati a dispositivi mobili, negli ultimi anni abbiamo visto come alcuni importanti produttori abbiano deciso di investire nella creazione di novità decisamente interessanti che comprendono i cosiddetti display flessibili, utilizzati ad esempio da Samsung ed LG per la creazione dei primi smartphone che integrano questa novità. Da diversi mesi, tuttavia, non si parla della produzione di prodotti del genere, ma questo non sembra aver fermato LG Electronics, che ha svelato ufficialmente i suoi progressi in questo settore con la produzione di un display flessibile dalle dimensioni di 18 pollici. Si tratta, nello specifico, di un display OLED da 18 pollici che presenta una risoluzione da 1280x810 pixels e può essere arrotolato raggiungendo un raggio di appena 3cm.
Comodità e stile da portare al braccio: le borse (non solo) da spiaggia sono colorate e dai dettagli ricercati. Da quelle maxi ai mini bauletti, le borse della primavera estate 2014 saranno comode e capienti. Non mancheranno poi le pochette, sempre di moda, da portare con sé e da tenere in una mano. Torna anche lo zaino a spalla, ma per carità non usciteci la sera!
Estate 2014
Giancarlo Giannini e i Bronzi di Riace, binomio perfetto Il video promozionale 2014 della Regione Calabria. Quarantacinque secondi di assoluta bellezza che sgorga dallo schermo fondendo le immagini dei Bronzi di Riace con la voce calda e vibrante del grandissimo attore Giancarlo Giannini.
Guarda il video su www.rivieraweb.it nella sezione video
INSIEME E FELICI...Sta arrivando il RoccellaDanceFestival! "Danzate insieme e siate felici, danza e solo danza." In questa perla l'essenza del RoccellaDanceFestival: tante scuole, tantissimi artisti, i più svariati generi e stili, tutto in una serata, quella del 1 Agosto che ha già cominciato a incuriosire. Ancora un'occasione di festa da condividere nella spettacolare cornice del Teatro al Castello di Roccella Jonica. Tutti
insieme, portando ciascuno il proprio talento, per il puro piacere di fare ciò che si ama: entusiasmo, tenacia e determinazione accomunano danzatori e coreografi col solo scopo di mettere alla prova le proprie capacità. Sapremo, come pubblico, incoraggiare gli artisti, che tanto lustro recano alla Città? Angela Strangio
Consigli utili energia leggera in tavola
tra il riso integrale, il grano, il farro e l’orzo, seguiti da un buon piatto di pesce (ottimo quello azzurro), con contorno di verdure fresche di stagione.
L’alimentazione deve essere semplice e di facile assimilazione per non affaticare i meccanismi digestivi e deve contenere tutti i nutrimenti essenziali, dai carboidrati alle proteine, dai grassi buoni alle vitamine. Bisogna, inoltre, preferire gli zuccheri a basso indice glicemico, che non comportino repentini sbalzi della glicemia. La colazione dovrebbe prevedere una tazza di latte o 125 grammi di yogurt magro, caffè, meglio se d’orzo, muesli o alcune gallette di cereali, due o tre cucchiaini di miele, una spremuta di arancia o di pompelmo, in alternativa un succo di frutta, perfetto quello di mirtillo o di ananas. A pranzo, si possono scegliere delle rinfrescanti insalatone ricche di verdure a foglia che contengano anche qualche noce, formaggi freschi non fermentati oppure carni bianche, come il pollo o il tacchino, il tutto condito con olio extravergine d’oliva e accompagnato da alcune gallette di cereali. Via libera, infine, a macedonie di frutta fresca rigorosamente nature, ossia senza l’aggiunta di zucchero. Per la cena, si può scegliere
Pillole
Naturopatiche
A cura di: Patrizia Pellegrini Naturopata Bioterapia Nutrizionale® Presidente Associazione Culturale Tone www.associazione-tone.it associazione.tone@gmail.com
Sempre più Donne con problemi di ciclo si affidano alla Riflessologia Plantare La Riflessologia Plantare e la Bioterapia Nutrizionale® sono le tecniche che uso. Durante la Riflessologia Plantare nella donna vengono trattati, in determinati momenti del periodo del ciclo, punti attraverso i quali in prima battuta vengono allontanate le tossine accumulate nel corrispondente punto d’organo dell’apparato endocrino poi nella fase ovulatoria verranno stimolate le secrezioni. La Naturopatia insegna che in ogni punto del nostro corpo circola un’energia che passa attraverso ogni cellula e ogni tessuto, se questa energia resta bloccata, la parte del corpo va in crisi. Rilevate tutte queste zone durante il primo trattamento di digito pressione emerse come
punti riflessi dolorosi, si da origine ad un percorso che tende principalmente a riequilibrare e depurare i punti fegato, intestino , pancreas, sistema nervoso con il solo uso dei polpastrelli delle mani di noi Riflessologi e di una crema neutra base nella quale aggiungiamo i fiori di Bach che caratterizzano all’inizio del trattamento gli stati d’ansia evidenziati dal counselling, quando la donna vive un particolare momento di stress. L’unione delle diverse conoscenze originano una sola parola: BENESSERE, per il soggetto che monitorato a 360° si avvantaggia di un percorso che non sopprime il sintomo ma ripristina un equilibrio fisico-psichico-strutturale.
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GERENZA
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POSTA
SETTIMANALE
DOMENICA 20 LUGLIO
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CONCORSO DOCENTI DI FILOSOFIA
Il caso di una professoressa vincitrice di bando che non riesce ad ottenere la cattedra
T
alvolta non è necessario commentare determinati eventi per permettere a chi non li ha vissuti in prima persona di comprenderne il senso: è sufficiente una loro semplice narrazione. Rientra in questa categoria di fatti ciò che è accaduto nella regione Calabria a conclusione del concorso bandito dal MIUR con il decreto n. 82 del 24/09/2012, che avrebbe dovuto consentire a molti insegnanti di firmare un contratto di lavoro a tempo indeterminato. Vorrei soffermarmi soltanto sulla mia vicenda personale, che si intreccia con quella di altri vincitori del concorso per la classe A037 (filosofia e storia). Il 22/08/2013 mediante il decreto n. A00DRCAL 13388 l'Ufficio Scolastico Regionale per la Calabria ha pubblicato la graduatoria “definitiva” dei vincitori. Io e i due colleghi risultati vincitori siamo stati immessi in ruolo entro il 30 agosto. Il 28/09/2013 sono venuta a conoscenza che il giorno prima l'Ufficio Scolastico Regionale aveva pubblicato un nuovo decreto: il n. A00DRCAL 16343. Ho appreso che la commissione esaminatrice della mia classe di concorso aveva rivisto i punteggi attribuiti per i titoli presentati dai candidati, ritenendo di potere e dovere cambiare la graduatoria iniziale agendo “in autotutela”. Nella nuova graduatoria Cheloni Emiliano figurava al primo posto (con punti 15,45 di titoli), io al secondo posto (con punti 19 di titoli). Il 5/10/2013 ho fatto ricorso al TAR di Catanzaro contro il nuovo decreto. Altri vincitori del concorso, intanto, continuavano a far pervenire ulteriori richieste alla commissione, che
decideva di continuare ad “autotutelarsi” correggendo i propri “errori”. Il 6/11/2013 l'Ufficio Scolastico Regionale pubblicava un nuovo decreto, il n. AOODRCAL 18857, nel quale Cheloni Emiliano e io rimanevamo rispettivamente al I e al II posto. Nonostante le mie segnalazioni l'ufficio non ha adottato alcun provvedimento e, su richiesta di Cheloni, ha riconvocato i primi tre vincitori per effettuare la scelta della provincia di servizio. Solo in data 89/05/2014, il TAR di Catanzaro, con sentenza n. 699/2014, ha accolto il mio ricorso e ha annullato il decreto del 27/09/2013 e ha chiarito che è inefficace il decreto del 6/11/2013, ordinando all'autorità amministrativa di eseguire la sentenza. Dopo due
mesi e in seguito a numerosi solleciti del mio legale, il 3/07/2014 l'Ufficio Regionale ha redatto il decreto n. AOODRCAL 9883 e l'ha inviato a me, a Cheloni e agli Uffici Scolastici Provinciali di Reggio Calabria, Vibo Valentia e Cosenza. Su quest'ultimo decreto, che conferma il punteggio già assegnato a me e a Cheloni con il decreto del 22/08/2013, io figuro nuovamente al primo posto, il secondo posto è occupato dal sig. “omissis” (!), al terzo posto si trova Cheloni Emiliano. L'Ufficio Scolastico Regionale, invece di provvedere a completare l'esecuzione della sentenza del TAR confermandomi nella provincia di Reggio Calabria anche per gli anni scolastici successivi al corrente, dopo
sole 6 ore dall'invio telematico del decreto del 2/07/2014 ha spedito a me e a Cheloni Emiliano un'altra e-mail, con la quale ha comunicato che la Direzione Generale dell'Ufficio ha avviato e concluderà entro il 18 luglio un procedimento di rettifica della graduatoria pubblicata con il decreto del 2/07/2014. Questo procedimento di rettifica è orientato a fare riemergere la graduatoria corretta dalla commissione esaminatrice. Esso, tuttavia, non specifica a quale graduatoria si riferisce, né chiarisce perché tale graduatoria è stata a suo tempo fatta, ossia gli elementi in base ai quali è stata redatta e se è stata stilata seguendo le regole legali. Siccome dalla sentenza n. 699/2014 del TAR risulta che non sono state osservate le regole legali, è consequenziale che nella rettifica della graduatoria che l'Ufficio Scolastico vorrebbe effettuare non può essere utilizzato ciò che è stato realizzato illegalmente. Il testo con cui è stato comunicato l'avvio del procedimento di rettifica, inoltre, non specifica chi ha fatto richiesta di una nuova graduatoria. La rettifica è infine illegittima perché il mezzo per soddisfare la pretesa dell'Ufficio Scolastico è quello che l'Ufficio stesso ha indicato all'art. 2 del suo decreto e, cioè, il ricorso al TAR o al Presidente della Repubblica. L'Ufficio scolastico pretende di trovare un escamotage per vanificare il decreto che è stato costretto a promulgare su sentenza del TAR, con evidente danno della sottoscritta e di quanti credono ancora nella Giustizia. Rosa Maria Marafioti
V Memorial Giuseppe Armando Galasso
Si è concluso il V° Memorial “ Giuseppe Armando Galasso” svoltosi presso il Centro Sportivo Tennis di Locri (area Galasso ) lato sud dal 10 al 30 giugno. Il torneo ha visto coinvolti ben 40 partecipanti per quattro categorie . Validissimo ed indispensabile il lavoro tecnicoorganizzativo del Presidente del circolo Giovanni Galasso, già affermato tennista negli anni '80, con il prezioso contributo di uno esperto staff di collaboratori. Per la categoria assoluti maschile la vittoria finale è andata al giovane e promettente tennista locrese Vincenzo Filastro. Per la categoria assoluti femminile la vittoria finale è andata alla prof.ssa Adele Attisani. A seguire, per la categoria singolare maschile junior, la vittoria è andata al piccolo atleta Umberto Ciccia e per la categoria doppio misto agli esperti tennisti Assunta Barillaro e Marco Ventimiglia. Numerosa la cornice di pubblico che ha assistito alla premiazione dei appassionati tennisti da parte del Dott. Vincenzo Attisani , veterano nel mondo del tennis e dello sport in generale . Appuntamento al prossimo torneo che si svolgerà durante la stagione estiva .
CONGRATULAZIONI
RICORDANDO...
Un grande uomo ci ha lasciato Non addio ma ciao fratello nostro. Papa esemplare che tutti vorrebbero avere. Buono e generoso. Ti sei sempre sacrificato per loro come un Cristo che ha dato il suo sangue. Marito amato da una moglie fedele, giusta al posto giusto. Il suo pensiero eri solo tu. Ciao Damiano, fratello mio. Ti sono grato perché ti confidavi con me. Mentre ora giro solo per Siderno mi sembra di vederti dappertutto. Invece tu sei lassù nell'Alto dei cieli che ci guardi e preghi per tutti noi. Ma nelle tue preghiere spero che vadano al primo posto tua moglie e i tuoi figli che hanno molto bisogno. Ciao gigante buono. Non dovevi morire perché tu non volevi ancora morire. Ci hai fregato. Ora ci manchi tanto, ma mi prendo di coraggio perché sei con mamma e papà lassù. E nei nostri cuori nei nostri ricordi. Tua moglie, i tuoi figli e i tuoi fratelli, in particolare io. Gianni Macrì
«Sonia, sei il nostro orgoglio» Nata a Locri nel 1988, già alle scuole superiori si era distinta per la spiccata vocazione nelle materie umanistiche presso il Liceo Classico “Ivo Oliveti” e per i risultati ottenuti nello studio. «Farò del mio meglio per non deludervi mai ». Semplice e quasi spiazzante Sonia. Questa fu la promessa che fece a genitori e al fratello nel lontano settembre del 2007, quando giovanissima si apprestava a intraprendere la carriera universitaria. In tempi da record è riuscita a soli 22 anni a conseguire la sua prima Laurea all'Università degli Studi di Messina, proseguendo con la Specializzazione in Criminologia Clinica a Napoli e completando la sua carriera universitaria con il suo terzo
traguardo: la Laurea Specialistica in Scienze Pedagogiche a Luglio 2014. Sonia rappresenta la volontà, la caparbietà, la tenacia di raggiungere un obiettivo tanto desiderato, senza pensare agli inutili stereotipi che molto spesso frenano i traguardi personali. "Cara dottoressa - sei l'esempio positivo per tutti noi", minati troppo spesso da una banale quotidianità che ostacola i sogni. Ma i sogni si possono ancora realizzare e tu oggi ne sei il campione vivente. "Vivissime congratulazioni per il raggiungimento di questo traguardo tanto desiderato" tu sei l'esempio di come conoscenze e competenze possano essere acquisite. Giuseppe Lupis
RIVIERA
COPERTINA
ENZO D’AGOSTINO Il 20 lugli0 2014 sarà segnato con il lapis bianco nel calendario storico della nostra Chiesa di Locri-Gerace. In tale data sarà celebrata l’ordinazione del suo 73° vescovo noto, mons. Francesco Oliva, e si tratterà di un fatto memorabile, perché mai, nei sedici secoli precedenti, un vescovo di questa diocesi si è fatto consacrare nella sua stessa sede. Inoltre, nella medesima giornata, mons. Oliva prenderà possesso della cattedra e inizierà il suo ministero pastorale. Tutto ciò è veramente straordinario, ma mi sembra anche carico di significati particolari. Facendosi consacrare nella sede della sua cattedra e prendendone possesso senza indugi, mons. Oliva verosimilmente vuole render certi tutti che la scelta di farsi locrese tra i locresi è convinta, definitiva, irreversibile. Nella sua prospettiva, questa non è una tappa, è l’arrivo. E si tratta di una certezza di cui la Chiesa di Locri-Gerace ha estremo bisogno, per allontanare da sé l’immagine di diocesi di transito che, contro la sua volontà e certa-
mente contro la volontà dei protagonisti, ha ineluttabilmente assunto per il trasferimento inopinato degli ultimi tre vescovi ad altre sedi. Tali trasferimenti, che noi dobbiamo e vogliamo considerare necessari per sovvenire a esigenze più urgenti e primarie rispetto alle nostre, hanno interrotto nella nostra diocesi cammini iniziati (si pensi alle visite pastorali incompiute di mons. Antonio Ciliberti e di mons. Giuseppe Fiorini Morosini, e al sinodo interrotto di mons. Giancarlo Bregantini) e prospettive che si erano aperte con grandi speranze, e, costringendo a cominciare continuamente daccapo, hanno inevitabilmente ridotto le certezze e introdotto sentimenti di provvisorietà, pericolosissimi in un ambiente in cui le fragilità non sono davvero assenti. La diocesi ha ora bisogno di certezze e lascia ben sperare quanto avverrà il 20 luglio. La consacrazione di mons. Francesco Oliva a Gerace e l’inizio immediato del suo servizio episcopale rendono molto robuste, anzi d’acciaio, le “funi” che già per molti altri segni, quali le incursioni già effettuate per conoscere al più presto uomini e cose, legano il nuovo
pastore a questa Chiesa: la speranza è forte che quello che sta per incominciare potrà essere un episcopato duraturo, tale da consentire di portare a compimento i progetti pastorali programmati e definiti. Gli impegni che attendono mons. Oliva sono infiniti e nessuno dei problemi che affliggono questa diocesi - posta in un angolo marginale ed emarginato della Calabria, dove anche gli invasori dei tempi della barbaritas evitavano di mettere piede - riescono a essere una volta per tutti risolti, perché si ha sempre la sensazione della provvisorietà. Nei secoli passati, nella bolla di nomina dei vescovi della nostra diocesi si iscriveva l’obbligo di restaurare la cattedrale e l’episcopio, di arricchirne la suppellettile liturgica, di erigere il monte di pietà. Oggi si affida un mandato molto più complicato e impegnativo. Nella bolla di nomina che ascolteremo domenica sentiremo verosimilmente l’esortazione di papa Francesco al novello pastore a espletare il ministero episcopale in modo che i fedeli a lui affidati possano crescere nelle virtù cristiane, che è poi il mandato evangelico affidato
SETTIMANALE
www.rivieraweb.it Sotto. La mitra (mitria è una deformazione popolare) è un paramento liturgico. È il copricapo usato dai vescovi nella Chiesa cattolica e in alcune altre confessioni cristiane durante le celebrazioni liturgiche.
agli apostoli. Per il fatto di essere stato nominato da papa Francesco, mons. Oliva certamente corrisponde al modello di pastore delineato pubblicamente da questo pontefice, di pastore che si porti addosso l’odore del suo gregge. Ma i compiti, e soprattutto le aspettative che crescono attorno a lui nella nostra diocesi, sono enormi e vanno ben oltre gli impegni ecclesiali per attingere l’ambito della cosiddetta società civile, nel senso che essere vescovo nella Locride, nelle aspettative della gente, vista l’incapacità e la cronica inconcludenza dei nostri amministratori civici, significa occuparsi anche del problema della fontanella del rione, perché, per liberarsi di essi è meno faticoso affidarsi a un vescovo mandato dalla Provvidenza, piuttosto che operare per sostituirli con altri capaci di servire e di perseguire soltanto il bene comune. Essere vescovo nella Locride è, pertanto, difficile. Ma non è impossibile. Per riuscirci, è necessario amarla, la Locride. E noi sappiamo che mons. Oliva già la ama, la Locride.
DOMENICA 20 LUGLIO O 17
Bregantini celebrerà la messa di benvenuto per il nuovo vescovo
A
distanza di un intero anno, 12 luglio 2013, data in cui il vescovo Mons. Giuseppe Fiorini Morosini, si dimette dalla diocesi di LocriGerace, per un nuovo mandato nella Chiesa di Reggio-Bova, la sopra citata diocesi, aspetta l’imminente arrivo del nuovo Pastore che occuperà la Sede vacante. L’evento tanto atteso, sarà per oggi, domenica 20 luglio alle ore 17,00, nella maestosa Cattedrale di Gerace, dove saranno presenti le varie autorità civili del territorio e le autorità ecclesiastiche della Calabria e di altre diocesi, tra cui la Diocesi di CampobassoBoiano, con la presenza di S. E. Mons. Giancarlo Maria Bregantini. L’Ordinazione del nuovo presule, avverrà per l’imposizione delle mani di Mons. Nunzio Galantino, guida della Chiesa di Cassano all’Ionio, e attuale Segretario Generale della CEI. Per prepararsi a questo evento, ieri sera, alle ore 20,00, nella Cattedrale di Locri, si è tenuta una veglia di preghiera, con la presenza del futuro ordinato e la partecipazione di tutta la diocesi. Il vescovo eletto, Mons. Francesco Oliva, parroco nella diocesi Cassanese, appena saputo che il Santo Padre papa Francesco, lo aveva designato al servizio pastorale della chiesa Locrese, comunica, attraverso una sua lettera indirizzata all’Amministratore diocesano mons. Cornelio Femia, ai presbiteri, ai diaconi, ai religiosi e religiose e ai fedeli laici, il proprio stupore e la propria riconoscenza, per questo servizio pastorale così delicato e importante, ma esprime anche la gioia di servire il Signore nell’obbedienza a questa chiamata. Riportiamo uno stralcio della lettera scritta dall’eletto: “Il Signore, chiamandomi al ministero episcopale, mi ha affidato questa Chiesa particolare, ricca di fede, storia e di tradizioni. Vengo come ministro del Vangelo, per donarvi la grazia di Dio e servirvi nella cura pastorale, e per nessun altro motivo. Consapevole dei miei tanti limiti, ho fiducia nella misericordia di Dio. Sono desideroso di conoscervi, pronto a spendermi per voi. Vi confido che ho accettato in spirito di fede e per obbedienza ad una chiamta del Signore al quale non si può dire di no. Il Signore è imprevedibile ed imperscrutabili sono i suoi disegni. Quanto sta accadendo non era nei miei pensieri e nelle mie attese. Proverò a rispondere con impegno e fedeltà. So di non essere solo: la vicinanza di tutti voi, mi aiuterà a vivere più intensamente la bellezza della vocazione e della missione ricevuta. Siete voi la forza e la speranza della Chiesa di Dio, che è in Locri-Gerace. Il vescovo ne è solo la guida. Confido nella vostra preghiera, ma anche nella vostra accoglienza e comprensione”. La Chiesa dunque, è pronta ad accogliere il nuovo Pastore diocesano, e a vivere l’intera celebrazione anche sotto l’aspetto liturgico celebrativo con la celebrazione che prevede il rito proprio sull’Ordinazione di un vescovo. Il ruolo del vescovo, nella celebrazione eucaristica è stato evidenziato grazie alla Riforma Liturgica del Concilio Vaticano II, Sacrosanctum Concilium, dove per la prima volta, il nuovo ordinato, presiede l’Eucaristia, insieme alla collegialità dei vescovi presenti, tutto il presbiterio e il popolo di Dio. Evidenziando una nuova teologia dei ministeri, dove la Chiesa si manifesta in spirito di servizio, alla luce di un sacerdozio comune tra ordinato e laicato, per riscoprire insieme la missione conferita da Gesù Cristo. Silvana Stalteri (Liturgista) Domani, lunedì 21 luglio, Mons. Giancarlo Maria Bregantini presiederà la S. Messa in Cattedrale a Locri alle ore 19,30, per il compianto P. Tarcisio Turco, fedele segretario di S. E. con il quale ha condiviso i 14 anni trascorsi a Locri.
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CULTURA E SOCIETÀ
ARTE E DINTORNI di Domenico Spanò
Una piccola isola o un grande scoglio è il simbolo di tutto il versante Tirrenico della Calabria nella bella cittadina di Tropea. L'origine di questa chiesa eretta nel tempo che fu non è precisata, ma certamente la sua posizione ha attratto anticamente monaci ed eremiti, sin dai tempi Medioevali, in cerca di luoghi isolati dediti alla contemplazione religiosa. Dunque furono inizialmente i monaci basiliani introdotti in Calabria dalla amministrazione Bizantina per un più efficace controllo del territorio a stanziarsi in questo posto a picco sul mare blu. La chiesa fondata sullo scoglio ha probabilmente origini altomedioevali e bizantini e dalle documentazioni pontificie si pensa che questo luogo aveva una certa importanza. I monaci stanziati si susseguirono a più ondate sospinti dalle persecuzioni arabe del VII sec. Il santuario lì eretto fu quindi dedicato inizialmente a S.Menna e la cella presente sullo scoglio all'epoca dei monaci basiliani di rito greco era sede di culto, passando poi di mano ai monaci cassinesi. Anticamente il culto di una Madonna taumaturga veniva in essa praticato, e si diffuse tra le popolazioni rurali di tutto l'arco occidentale del Poro ed assieme a quello di S.Maria de Latinis si contrappose a quello di una Madonna dei seguaci appunto del rito greco: la Madonna di Romania. Con l'avvento della dominazione Normanna l'Isola passa alla gestione dei benedettiniche contribuisce alla latinizzazione di tutta l'area circondariale di Tropea. Già ai tempi risalenti intorno all'anno 1066, quando fu fusa la porta di bronzo della Badia Cassinese l'isola appare menzionata e ha notevole importanza. In effetti ancor oggi questo luogo appartiene alla diocesi di Montecassino. Fino agli inizi del XIX sec. l'isola era collegata a Tropea da un grande cavalcavia pedonale. Nel corso dei secoli poi a causa dei danni provocati dai vari terremoti e dalle continue incursioni turche subisce diversi rifacimenti; la sua primitiva forma bizantina a pianta centrale registra uno sviluppo longitudinale con l'aggiunta di tre piccole navate. Nel sec. XIV ebbe aggiunte gotiche: presente anche un rilievo di Cristo tra i Santi e una pietra tombale di uno ieromonaco bizantino dalle linee gotiche ad opera del Maestro da Mileto. La scalinata venne scavata nella roccia e ultimata poi nell'800. In realtà la posizione iniziale della scalinata era leggermente diversa ed era raggiungibile da un a rampa vicina che portava ad altra chiesa rupestre e grotte scavate dai marinai che li usavano come magazzini. I vari cambiamenti nelle diverse epoche fanno intravedere parti antichissime ma è quasi impossibile decifrare l'ordine cronologico dei vari interventi ed ampliamenti. L'attuale facciata della chiesa è posteriore al terremoto del 1905 ed è opera di maestranze locali su progetto della diocesi di Montecassino, all'interno della stessa sono evidenti i resti murari del primitivo tempietto medievale. La chiesa è meta di molti pellegrinaggi, nello specifico nelle date del 15 agosto (con processione a mare) e l'8 settembre.
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Pericle d’oro, istituito Premio Pasquino Crupi per la Letteratura L
Santa Maria dell’Isola a Tropea, fascino tra antica storia e arte
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e ragioni di questo Premio sono tante, fra le prime il sentimento d'affetto e di stima che nutrivo per “il Professore”, come era chiamato da tutti e come era giusto che fosse per uno scrittore, saggista, critico, storico, meridionalista. L'altra ragione, senz'altro più importante della nostalgia e dello scoramento personali, che ti avvolgono al pensiero di chi non c'è più, è la grande volontà di non dimenticare e di perpetuare il ricordo sia per i contemporanei che per mille motivi non hanno avuto l'opportunità di conoscerlo, sia per le più giovani generazioni future. È questo il senso del “Premio Pasquino Crupi per la Letteratura” consegna di un solo premio annuale, che il Circolo Ellade, pur nelle sue
dimensioni operative limitate, con modestia, ma con dignità e impegno civile ha voluto istituire. Il Professore Pasquino Crupi, oltre ad essere quel grande uomo che ha dimostrato di essere, era un amico sempre presente, nelle mie difficoltà perenni nel realizzare il Premio Pericle, che tuttavia è giunto al ventisettesimo anno. Pasquino Crupi mi è stato sempre vicino con suggerimenti preziosi sulla validità dei personaggi che dovevano essere selezionati per ricevere il Premio “Ellade”, o “Gino Gullace” o il “Pericle d'Oro”. È stato lui stesso premiato col il Premio Ellade che di anno in anno viene assegnato, “per attività diverse
dall'anno in corso”, nel millenovecentonovantotto, con la seguente motivazione: “Per aver impiegato con successo le sue energie e la sua intelligenza nella ricerca sulla letteratura calabrese, delineando nuovi orizzonti nella comprensione delle tradizioni culturali, regionali e italiane ; per le sue qualità umane di perseveranza, coraggio e generosa dedizione che lo accompagnano nella professione di ricercatore e di intellettuale impegnato nella rinascita culturale della Calabria. È stato sempre accanto a noi presentando con successo, nel corso della manifestazione del Premio Pericle, il Libro dell'anno selezionato. La sua presentazione era sempre un racconto, una scoperta, una storia affascinante, che incantava il pubblico, creando un'armonia fra se stesso, il libro, che brillava dalla copertina al contenuto, e la piazza gremita.
SETTE LIBRI PER SETTE SERE
Il trionfo delle cultura nell’estate sidernese S ette libri per sette sere è il titolo della manifestazione che interesserà le serate dal 28 Luglio al 1 Agosto 2014, ed è un'iniziativa culturale, una delle poche ormai, nel nostro territorio. L'idea nasce dall'associazione "Amici del libro e della biblioteca" (ALB), associazione sorta appositamente in un momento delicato per la biblioteca di Siderno, spostata di sede presso la scuola elementare di Siderno Superiore. Si sono battuti i membri dell'ALB per evitare tale affronto alla cultura, ma poco c'è stato da fare. La biblioteca comunale relegata in una scuola tradisce violentemente tutti i principi e le regole della biblioteconomia. A Ranganathan sarebbero rizzati i capelli: gli orari ovviamente non coincidono con le esigenze dei lavoratori, lo spazio non è adeguatamente allestito per i lettori, non vi è un luogo di lettura partecipata, e soprattutto la biblioteca è ridotta a non poter essere "un organismo che cresce" (quinta e più impor-
tante legge di Ranganathan). Così per fare qualcosa, per non perdere le emozioni che solo le pagine scritte possono trasmettere, e per valorizzare un luogo che per lungo tempo è stato abbandonato, l'ALB ha organizzato queste serate dedicate al libro, a misura di uomo, donna e bambino. Ogni serata avrà un tema: per gli appassionati dell’arte l'appuntamento da non perdere sarà quello dedicato all’arte in Calabria; per gli esperti o i principianti una serata su salute, alimentazione e cucina. E poi una dal tema più piccante: erotismo ed eros. In un momento in cui l'ambiente si sta ribellando all'uomo, si discuterà di "ecologia ed educazione civica", infine per i più piccoli, ci sarà un pomeriggio dedicato interamente ai libri per bambini. Inoltre uno degli incontri sarà organizzato dall'associazione "Cambiamenti". Le serate si svolgeranno nella villetta sul lungomare di Siderno, per troppo tempo trascurata .Chi inter-
verrà non farà uno di quegli interventi lunghi e logorroici, ma darà semplici spunti da cui nascerà una discussione interattiva: sarà bello intervenire, e discutere insieme. Tutto questo perché "la cultura e la lettura" salveranno, forse, il mondo. Forse, ma forse, questo l'ha capito anche il Comune di Siderno: infatti i membri dell' ALB dopo varie insistenze, hanno ottenuto il patrocinio. Nessuna occasione migliore di questa, per augurare a Siderno una nuova rinascita all'insegna di un buon principio: la cultura. E come diceva Umberto Eco: "Chi non si dedica alla lettura avrà vissuto solo una vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c'era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l'infinito...perché la lettura è un'immortalità all'indietro". Sara Leone
Siderno ha Il 1 Agosto una manifestazione una Consulta per dare voce ai giovani talenti giovanile Il Comune di Siderno, si potrà avvalere di un nuovo organo: la consulta giovanile. Approvata la scorso 26 Giugno, possono far parte della consulta i giovani dai 18 ai 35 anni di età. Tutto è cominciato-racconta uno dei membri- poco tempo dopo le mareggiate che hanno distrutto il fiore all'occhiello della cittadina: il lungomare. Si riunivano questi giovani, cercando di agire in concreto. E ce l'hanno fatta! L'obiettivo-dicono- è quello di dare voce ai giovani, organizzare manifestazioni, e dare nuova vita a Siderno. Si ricorda per chiunque volesse partecipare che le iscrizioni alla Consulta sono aperte fino al 28 Luglio. Il 4 Agosto ci saranno le votazioni per i componenti. La Consulta Giovanile, è un traguardo che viene raggiunto con enorme successo e che funge da esempio: con l'impegno e la dedizione le cose posso cambiare. s.l.
L
'imput alla voglia di riscatto socio - culturale, che storicamente segna la Costa dei gelsomini, un tempo culla della civiltà magnogreca, questa volta è partito dai giovani sidernesi. La proloco infatti, stimolata dalla pressante ed ambiziosa proposta presentata da 4 giovani cittadini di Siderno ( Maria Chiara Mangiavillano, Giulia Leonardo, Marco Minnella e Bruno Barbaro) sta organizzando con la collaborazione dei predetti ragazzi un evento che si propone l'auspicio di fungere da apripista al nuovo risplendere della città, nella speranza che questa possa ritornare ai fasti di cui godeva in un tempo non molto remoto. La manifestazione, che si terrà venerdì 1 agosto sul lungomare di Siderno difronte al monumento bronzeo al Marinaio sarà presentata dalla finalista Miss mondo 2014 in gara, Maria Giovanna Parrotta, e costituirà l'occasione per dare voce e visibilità ad alcuni giovani talenti (calabresi o locridei). Nel
corso della serata, infatti, si esibiranno in uno spettacolo canoro, le giovani cantanti: Noemi Catalfamo, Deborah Zappia e Francesca Commisso; alcuni giovani Sidernesi presenteranno un video nel quale verrà trattato il fenomeno dell'emigrazione di massa a cui sono costretti molti giovani concittadini. La manifestazione, darà altresì spazio ad una breve rappresentazione teatrale, che ha l'obbiettivo evidenziare in maniera ironica ma pungente il " modus vivendi' di una parte della società calabrese, nonché ad uno sketch alla maniera di Saviano e Fazio, nel quale verranno esposti i motivi per cui i giovani sono spinti a lasciare o viceversa a rimanere nella nostra terra. Per animare la serata, si terrà una sfilata di moda con abiti interamente realizzati nella sartoria di un emergente stilista sidernese e con la partecipazione di sei splendide aspiranti modelle che risiedono nel nostro territorio.
RIVIERA
BLOB
Evviva il nostro Plis Ntoni Ceraudo...meglio conosciuto come Plis… da 40 anni lavora nello stesso negozio di tessuti. Così si è espresso il titolare Enzo Commisso: "incominciò con mio padre e mio fratello maggiore, poi con mio fratello Franco, adesso lo dovrò sopportare io chissà per quanti anni ancora"… vai Plis!
Auguri Gianlù Il collega Gianluca Albanese ha scelto il “Giugno Locrese” per ufficializzare la sua lovestory con Maria Antonella Gozzi dai sorrisi rilasciati al nostro improvvisato fotoreporter, si capisce bene che tra i due l’amore viaggia davvero “a gonfie vele”. E noi siamo contenti.
La Luna doppia di Luglio Era così vicina che sembrava un pallone sospeso sulle case, una mongolfiera con una lampada dentro e l’involucro di pelle battuta. Era così vicina che se tendevi l’orecchio la sentivi respirare. Era così vicina che ha prosciugato tutti i sogni e i respiri degli innamorati trasformandoli in luce carezzevole, ed ha immerso le sue dita nello Jonio notturno dando vita ad una strada di riflessi. Era la Luna di Luglio, come una divinità svelata, che vegliava su di noi, mortali.
W Giannetto Direttamente dallo Scialai di Locri, ecco a voi Giannetto. Neanche Novella 2000, questa estate, poteva trascurarlo. Wow..
The ladie’s night La roccellese Claudia Macrì, vigilessa nella capitale, insieme alle amiche romane in vacanza nella locride. Che splendore, ragazzi, quasi quasi ci trasferiamo all’ombra del Cupolone.
“Una forza travolgente, un profumo di limon”. Ecco a voi Dario Grillo, direttamente dal ristorante Manhattan di Siderno. Notare la grande somiglianza evidenziata dai potenti “muscoli” delle braccia stile “Mario il bagnino” di Giorgio Panariello. Un pieno di simpatia in vista di una stagione estiva che, almeno sino ad ora, è andata via a ritmi blandi. Ma Dario (il nostro mister Muscolo) è sempre li ad attendere clienti ed amici con la preparazione dei suoi eccellenti cocktail. Come dicono a Reggio Calabria, speriamo cambi solo “bottiglia”.
Bye Bye “forgiaro” Tra nastro azzurro, soppressate e formaggi di Canolo un caro saluto al nostro amico “forgiaro” che nei prossimi giorni andrà in America. Ma l’America è qui, altro che storie.
L’Oroscopone delle ragazze
by Giuditta
Ariete: lui vestiva di nero, tu di bianco. Sempre insieme, sin da piccoli. Quando parlava lui ti incantava perché spandeva oro con le parole. Campanule azzurre e rose vedevi fiorire attorno al suo volto. Ma i cavallucci di legno fatti di stecchini non sono bastati più. Lui ha mentito ed è andato via. Ora ti manda un whatsapp ogni tanto chiedendoti come stai, conoscendo già la risposta.
Cancro: immagina di essere una principessa a 42.000 piedi d'altezza. Sono circa dodicimila chilometri. È la zona in cui i raggi cosmici si frazionano, appena sopra ai comodi sedili passeggeri dei voli stransoceanici. Immagina cosa vorresti fare: sederti accanto al finestrino in business-class con la cintura allacciata, o provare una discesa libera con la tuta alare di Patrick De Gayardon?
Toro: lui è arrivato da te come una rondine ferita a un'ala. L'hai curato, nutrito, gli hai costruito un comodo giaciglio fatto di morbida lana e rivestito di lino fresco e bianco. Per non fargli mancare nulla l'hai messo in un posto da dove potesse vedere il cielo. Ma in gabbia. La gabbia era d'oro, tempestata di brillanti, ma alle rondini questo non interessa. Quando hai dimenticato la porticina aperta, è volato via.
Leone: il meccanismo della donna-slotmachine non fa per te. Non pensate subito al sesso, lettori! Ci sono donne che in ogni ambito, da quello sentimentale a quello politico, non si lasciano caricare con un gettone per dare un'illusione di successo. Il problema -per le donne NON slot-machine, sono uomini e donne che si comportano come tali. I gettoni sono fuori corso, però.
Gemelli: la tua vita gira veloce come un thriller senza fine. Se un momento devi recuperare una brutta statuetta da un cornicione di un tetto, e ti scivola la scarpa, un momento dopo scopri che i tuoi bambini hanno una terribile malattia che li rende allergici alla luce del sole e la tua collaboratrice domestica è un tipo strano. Non portare fantasmi sulle spalle: pesano, fanno umidità, e francamente, puzzano.
Vergine: il cielo grigio ti induce a soffermarti prima di stendere il bucato. Il vento ti spazza la gonna. Puoi gettare i panni sul prato, e scappare verso la California, o restare dove sei e cercare di capire da cirri e nembi, se pioverà o no. I capelli si scompigliano e fa freddo a luglio. Le scaglie di mare in lontananza sembrano promettere bene, la California non ti è mai sembrata tanto vicina.
SETTIMANALE
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Erano gli anni 60 quando a Siderno Mina si esibì in un concerto. Il mito, anche nota come la Tigre di Cremona, nella foto con i Jokers (Angelo Laganà, Nino Cimato, Gino Lanzetta, Armando Parrile, Pino Borzomì). Quella sera gli rubarono l'anello. Si racconta che il titolare dell'imboscata fu un tizio noto come “U Surici”, che, poi, grazie a un buon consiglio ritornò sui suoi passi servendo a Mina su un piatto d'argento il bottino rubato.
Bianco forever Il Sindaco professore Ninì Scordino e il nostro amico Pino Serra, ex direttore della Bnl di Siderno. Con loro non si va mai in “bianco”
Abbracciamose 2 Tratta dal celebre film “C’era una volta in America” ecco a voi Mastu Cicciu u barberi, il signor Totò Fragomeni e Rosario Condarcuri. Per completare il quadro manca il regista Voltarelli.
Inostri amici Gianni Gerace, Francesco Martino ed Aldo Marino in perfetta forma estiva. Simpaticamente locridei
Mu mangiassi Carmine, “il capodoglio” delle Sbarre di Siderno, mentre è intento ad accarezzare un filoncino di tre chili di “pane conzato”. Foramalocchju , cu sapi si ncesti na birra?
Abbracciamose Anthony Voice e Melody J, l’estate è iniziata al ritmo della musica. Da un lato, "la migliore voce del west" dall’altro lato il più bravo dj dell’ovest. Unz... unz... unz....
Sindacati d’assalto Mentre i nostri amici sindacalisti erano intenti a leggere il nostro giornale,qualcosa succedeva al nostro fotografo. Cu sapi a cui pensava?
Bilancia: ti aggiri tra un campo bruciato, grigio di cenere, in cui emergono nuovi germogli e qualche timido bocciolo. Non essere nostalgica verso il passato bruciato e andato via, anche perché sei stata proprio tu ad appiccare fuoco e ad alimentarlo con un comportamento irrazionale e furibondo. Il campo debbiato è pronto per la semina e il sovescio. Scorpione: una fotografia è come la nebbia: inconsistente, ma non permette di vedere oltre. Se ti porta in posti troppo lontani, nebulosi, immateriali, cancellala dal cellulare, dal desktop e soprattutto dalla mente. Riprendi un sano contatto con la realtà e le figure che la abitano. Lasciati catturare dalle voci, ascolta.
Sagittario: osserva i nasi. Il naso è tutto in un uomo. È l'espressione della sua originalità, un naso anonimo non cattura. Forse neanche un pirotecnico naso da festival alla Cyrano potrebbe piacerti, ma non rifiutare aprioristicamente un naso uncinato, curvo, aquilino, gobbo, stortignaccolo, ondulato, stretto, largo, ossuto o grassottello.
Pausa caffè “big” Galluzzo, Macrì, Strangio e Lombardo, tra stampa e politica il filo non si perde mai. Sono loro che dettano i tempi dell’agenda territoriale locridea. Non si scherza...
Capricorno: credulone, un po' goffo e tenero. Buongiorno e haiku. Facebook, whatsapp, coca-cola e Anni '50. Il canapè, Herbert Marcuse, una montatura nera abbandonata sul tavolino da caffè. Capelli stropicciati sul cuscino. Fai attenzione a non danneggiare l'involucro perché il contenuto è fragile. Acquario: la prossima volta controlla meglio la data di scadenza. Non essere vanesia, le lenti per la presbiopia ti danno forse un'aria da maestra elementare in pensione, ma in alcune occasioni sono indispensabili. Così come un buon mirino a infrarossi e una mano ferma.
Pesci: e se lui non ti fa venire l'ispirazione, lascialo dalla mamma e vai in un'agenzia di viaggio a rifarti gli occhi sul mare di Capri e di Nicosia. Puoi anche fare un biglietto per due, e regalargli un dizionario tascabile italiano-greco moderno, sperando che acque cristalline e cieli azzurri lo riscaldino almeno un po'.
Vici extra-terrestre Fotografato da un amico comune, ecco a voi un extraterrestre, poco extra e molto terrestre. Vincenzo Pasqualino, alias “Vici du campu”, è sempre il numero 1 per simpatia e altruismo.