Riviera n°31 del 3/08/2014

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DISCARICA E DEPURATORE Cattivo odore nell'aria, bollicine in mare. La Locride viaggia spedita verso il punto di non ritorno?

Ci sono i segni premonitori in tutta la Locride di una sotterranea attivitĂ dei partiti politici e di singoli aspiranti candidati che si preparano alla guerra per la conquista di un seggio al Consiglio regionale. continua a pagina 8



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CONTROCOPERTINA

Rifiutie

sviluppo

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La Locride ha una sola possibilità: diventare un’oasi, fare una rivoluzione verde e poi, su questa piattaforma, innestare strategicamente e compatibilmente i rami dello sviluppo.

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STEFANO MAZZETTINI ndici milioni di euro rari e preziosi per fare della Locride, giungla di asfalto,cemento e incuria, un’unica città verde, lunga 70 chilometri e larga 25. Ventidue milioni, invece, per lo sviluppo strategico, ovvero per far passare la Locride dalla totale stagnazione, dall’attuale declino epocale alla crescita, fermo restando che quest’ultima ha tempi medio lunghi. Vincenzo Loiero, ex sindaco di Grotteria, oggi presidente del Consorzio Locride Ambiente, è l’uomo che dovrà gestire sia il malloppo complessivo di 33 milioni di euro, sia dimostrare la percorribilità delle due fase progettuali: Raccolta differenziata e sviluppo economico. «Bisogna darsi una mossa, cambiare passo» afferma un po’ preoccupato. Entro fine anno dovrà rendicontare alla comunità europea, dire dove questo comprensorio vuole andare. Nero su bianco. Qual è il suo progetto, come passare dall’utopia alla realtà. Loiero avverte una grossa responsabilità, ma opera con entusiasmo, chiede sostegno: «Dobbiamo pensare alle future generazioni.

In questa direzione il principale obiettivo è che si apra un dibattito, che l’Associazione dei Comuni della Locride faccia delle proposte, che tutti gli attori protagonisti del nostro territorio non demoliscano le idee altrui, che imparino ad ascoltare, a dialogare, altrimenti si rischia un continuo gioco a perdere che alimenta l’arretratezza». Vincenzo Loiero sa bene che grazie a questi soldi può passare alla storia come colui che ha vinto la battaglia più difficile degli ultimi 10 anni, ovvero quella della gestione dei rifiuti. Una sfida che si chiama Eco Locride, un progetto già stilato e totalmente compatibile con le direttive di Horizon 2020, protocollo rigido in tema di tutela ambientale e di ecosostenibilità redatto dagli esperti di Bruxelles. La Locride ha una sola possibilità: diventare un’oasi, fare una rivoluzione verde e poi, su questa piattaforma, innestare strategicamente e compatibilmente i rami dello sviluppo. -E come si fa?- chiediamo a Loiero prima dei saluti finali. La risposta è coerente con la nuova prospettiva, è Eco Locride al 100%: «Pedalare, bisogna pedalare».

L’uomo da 33 milioni di Euro Vincenzo Loiero

può passare alla storia come colui che ha vinto le due battaglie più difficili degli ultimi venti anni: gestione dei rifiuti e sviluppo della Locride


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PRIMO PIANO

GIUDIZIARIA

Chi ha ucciso l’oculista? Fortunato La Rosa è un medico oculista in pensione, che dopo aver diretto il reparto oculistica dell'ospedale di Locri si è deciso ad occuparsi in prima persona dei terreni di proprietà che rimangono nel territorio del comune di Canolo. Per raggiungere i suoi terreni il dottore La Rosa si sposta con un fuoristrada, passando da Gerace, superando il “quadrivio” dove l'ex statale 111 scende a Cittanova. Quei terreni, incolti per anni, hanno accolto loro malgrado le mandrie delle vacche sacre e di quelle profane che passavano a brucare quello che trovavano. Ma quando il terreno da incolto è diventato coltivato e gestito dall'oculista le vacche, che non comprendono cosa significa proprietà privata sono tornate a pascolare danneggiando le colture. Il medico ha segnalato il fatto ai carabinieri, che sono risaliti al proprietario delle mucche attraverso l'orecchino identificativo. L'otto settembre 2005 Fortunato La Rosa viene attinto da almeno tre colpi di arma da fuoco e muore. Chi ha ucciso l'oculista ? Sono passati nove anni da quel giorno d'estate e quello dell'ex primario è rimasto, almeno per il momento, un delitto senza un colpevole. Nell'immediatezza gli investigatori hanno puntato l'indice contro possibili interessi sui terreni del medico, che potevano far gola a qualcuno. Non si è parlato, all'epoca, di delitto di 'ndrangheta. Ma dietro ad ogni delitto “eccellente” o meno che sia la 'ndrangheta è sempre coinvolta, direttamente o indirettamente, quanto meno per via del controllo del territorio che si dice eserciti in tutti i locali in cui è presente. E la montagna tra Gerace, Canolo e Cittanova è un territorio dove gli interessi delle consorterie criminose di più locali convergono cercando di accaparrarsi quantomeno il taglio boschivo e quant'altro, per come riportato un una recente indagine collegata con il processo “Saggezza”. Il delitto di Fortunato La Rosa, seppur indirettamente, forse avrebbe meritato un immediato coinvolgimento della procura antimafia, alla quale il fascicolo giungerà dopo alcuni anni e che ad oggi lo tiene aperto in attesa di sviluppi investigativi. Ad oggi si potrebbe scrivere un inizio di romanzo noir, con in testa un oculista ucciso, un turco che non le manda a dire ma che agisce attraverso un avvocato, il quale a sua volta approfitta di un giovane ricciolino che per affrancarsi dalla povertà sarebbe pronto a che ad eseguire un delitto e poi tornare a casa senza battere ciglio. In questa storia, per finire, ci starebbe bene un collaboratore di giustizia, che potrebbe anche solo confermare quale possibile movente il mancato rispetto della vittima verso una vacca, magari di origine turca, sacra o profana che sia.

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Il campione di Formula 1, Daniel Ricciardo invitato nella Locride a scoprire le sue origini casignanesi ANTONIO TASSONE

pre mantenute. E ora, un intero paese, con in testa il consigliere regionale Pietro Crinò, hanno fatto richiesta al campione di Formula 1 di venire a trovarli in Calabria. A quanto pare Daniel parla italiano,

Chi poteva immaginare che il vincitore del Gran Premio di Formula Uno d’Ungheria, Daniel Ricciardo (soprannominato Red Bull) avesse origini casignanesi? Tutti hanno improvvisamente scoperto che Daniel Ricciardo, l'asso della Formula Uno, è nato a Perth ma la sua mamma, Grace Pulitanò, è figlia dei casignanesi Antonio Pulitanò e Paola Tallariti e che, come tanti fecero in quel periodo, emigrò in Australia negli anni ‘50. Così come molti nostri conterranei “australiani”, neanche i genitori di Daniel hanno mai “reciso” i legami con il loro paese d'origine. Un filo diretto Casignana-Perth che verrà consolidato nel tempo. In questa città, che continua a dare tanto ai calabresi, le tradizioni vanno sem-

CATERINA RINALDO E STEFANOTALLARITA, I BISNONNI MATERNI DI DANIEL

conosce le nostre tradizioni culturali e soprattutto la nostra cucina. Si dice che per lui un appuntamento irrinunciabile siano le cene domenicali dai nonni. Il padre Joe, ex pilota, è nato a Ficarra in provincia di Messina, e si trasferito in Australia all'età di sette anni. Al momento, con due vittorie e tre terzi posti collezionati fin qui, Ricciardo ha fatto meglio del titolatissimo pilota tedesco Sebastian Vettel. Attualmente mancano otto Gran Premi da disputare in giro per il mondo ed il “casignanese” Ricciardo potrebbe centrare l'appuntamento per scrivere la storia di questo sport. Tutti i calabresi faranno il tifo per lui in attesa di poterlo abbracciare, un giorno, nella “sua” Casignana. Sarà un sogno? Lo vedremo!

Cosimo Figliomeni ingaggiato nella serie A della Romania ANTONIO TASSONE Tra i protagonisti del campionato romeno c'è anche il sidernese Cosimo Figliomeni. Partito in piena estate per un provino di dieci giorni con la squadra del Gaz Metan Medias, l'atleta ha convinto tutto lo staff tecnico, guidato dall'ex nazionale romeno Cristian Dulca, ha rescisso l'accordo con il Roccella (squadra con cui aveva vinto il torneo di Eccellenza e che quest'anno disputerà il torneo di serie D) “volando” in Romania . A segnalarlo ai dirigenti romeni è stato un altro sidernese, Massimo Stalteri che della medesima squadra è da diverso tempo il preparatore atletico. Cosimo Figliomeni, nato a Siderno il 7 ottobre del 1992, ha già indossato le maglie dell'Hinterreggio, del

Catanzaro e della Vibonese. Domenica scorsa, all'esordio nella massima serie romena, Cosimo Figliomeni è stato mandato in campo sin dal primo minuto. In piena “zona Cesarini” , in una partita che si disputava in trasferta contro il Botosani, il giovane sidernese ha scaraventato la palla in rete del 0-3 finale con un preciso diagonale (dopo una splendida azione personale) mettendo a segno il suo primo goal stagionale nel campionato romeno. Ovviamente è stata una grande gioia che Cosimo, il quale, giustamente, ha voluto condividere questa gioia con parenti e amici. Da noi raggiunto per un prima dichiarazione si è così espresso: «Sono contento di questa mia nuova avventura, non potevo sognare un esordio più bello con il primo gol, sperando che non sia l'uni-

co. Questo è solo l'inizio, sono consapevole di non aver fatto ancora nulla di

concreto. I primi giorni per me sono stati un po' duri considerata la diversità della lingua e un ambiente per me tutto nuovo, ma devo ringraziare il mio compagno di squadra Roberto Romeo (è di Soverato, ndr) che mi sta aiutando tanto su questi aspetti così come un ringraziamento mi sento di rivolgerlo anche al mio preparatore atletico Massimo Stalteri nonché al mio procuratore Bruno Larosa che ha sempre creduto nelle mie capacità ma il ringraziamento mio più grande va alla mia famiglia che mi ha sempre sostenuto sin da ragazzino quando iniziai i primi allenamenti nella scuola calcio della Juventina Siderno. Dovrò cercare di dare di più, sperando che le cose vadano in meglio». Noi di “Riviera” ti seguiremo con affetto, forza Cosimo, in bocca al lupo.



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DISCARICA E DEPURATORE

Q

ANTONIO TASSONE ualche mese fa da questa testata partì un appello accorato con una richiesta precisa circa le condizioni dell'impianto di trattamento dei rifiuti sito sulle sponde sidernesi del torrente Novito. La nostra richiesta era di conoscere dalla bocca delle autorità competenti (Regione, Provincia, Comune e società che gestisce l'impianto) il motivo dei quotidiani miasmi che provengono da un impianto che serve oltre cinquanta comuni della Calabria. Da quel giorno nessuna risposta! In compenso i miasmi e cattivi odori, con l'aumento delle temperature, sono aumentati esponenzialmente ed i cittadini sidernesi, esasperati, hanno costituito un'associazione denominata “Riviera pulita”. L'omertosa reticenza di tutte le autorità competenti ci ha spinto ad effettuare delle indagini volte a scoprire i motivi per cui l'impianto di separazione dei rifiuti sito in località San Leo produca costantemente cattivi odori. Ci siamo chiesti se tali miasmi possono avere effetti nocivi sulla salute dell'uomo ma in ogni caso è già gravissimo subire un inquinamento olfattivo di tale portata in un periodo che dovrebbe vedere la nostra zona una perla sotto ogni punto di vista. Le uniche strutture ricettive sidernesi distano pochissimo dall'impianto di selezione che dal tramonto in poi dà il meglio di se intossicando turisti e cittadini che certamente avrebbero gradito sentire il profumo del gelsomino. Tornando alle nostre ricerche abbiamo scoperto che la causa principale della puzza è da addebitarsi non tanto ai rifiuti indifferenziati che quotidianamente vengono scaricati nell'impianto dai comuni della Locride quanto alla frazione umida da raccolta differenziata che arriva dai comuni calabresi che raccolgono l'umido. Tale frazione viene lasciata dentro l'impianto di selezione sidernese per giorni. Dopo un ciclo di trattamento dentro dei tunnel la frazione organica, che emana un nauseabondo e acre odore, ogni sera al tramonto viene caricata in dei camion che all'alba la trasferiscono da Siderno verso le successive fasi di lavorazione. È proprio quest'attività che provoca i cattivi odori! Prova ne è che le fasi di caricamento e trasferimento corrispondono temporalmente ai fastidiosi odori che quotidianamente sono avvertiti da turisti e cittadini. Non siamo catastrofisti e neanche disfattisti ma la cosa che più ci preoccupa, oltre alla puzza che impregna finanche i nostri vestiti, e che inquieta la comunità, è il totale silenzio da parte della società che gestisce l'impianto. Di solito chi ha le carte in regola non si dimostra evasiva agli occhi di chi ha sete di verità e dimostra amore e rispetto per l'ambiente.

LA CATASTROFE

L’impianto di separazione è il colpevole dell’odore appestante che invade Siderno al tramonto. Un olezzo che danneggia ambiente e turismo

ECOLOGICA

È IN AGGUATO?


A

SETTIMANALE

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Lo strano caso della transazione sul depuratore

Quando le carte sono più sporche delle discariche I

LIDIA ZITARA

La Commissione Prefettizia è in procinto di accettare una transazione con “Siderno Ambiente”, convenendo una cifra pari 6 milioni di euro

l Comune di Siderno sta valutando una bozza di transazione nella procedura legale riguardante il depuratore, accordando alla società che lo gestisce, “Siderno Ambiente” (azienda con sede a Rovigo), una cifra iniziale di sei milioni di euro. Tutto questo avviene all’interno dei labirinti dei tribunali e all’oscuro dell’Ufficio Legale del Comune, attraverso una bozza transattiva (cioè un accordo), stesa da “Siderno Ambiente” e presentata di sorpresa, come in un legal-movie americano. Gli avvocati del Comune, stipendiati forfettariamente per seguire le cause pubbliche, si sono visti esautorare senza spiegazioni, e sostituire da un legale di Catanzaro, Fulvio Giannitti, al quale viene accordato un pagamento “pieno” con vari bonus per la trasferta. Un fatto quanto mai strano, se si considera che la causa era già istruita da due anni, ed era già in fase avanzata. Ma la cosa più singolare è che le “carte” erano a tutto favore del Comune, che probabilmente avrebbe vinto con un esborso di gran lunga inferiore. Ovviamente questi soldi non vengono dalle tasche dei Commissari, ma da quelle dei cittadini, quindi si possono spendere a piacere. Sul depuratore, poi le cose non sono mai state limpide, esattamente come le acque in entrata e in uscita. I comuni interessati dal depuratore “consortile” sono numerosi. Non solo Siderno, ma anche Locri, Grotteria, Gerace, Agnana, Canolo e Antonimina. Gli ultimi tre non sono mai stati allacciati, mentre Locri non ha quasi mai versato le sue quote (tanto che c’è un altro procedimento aperto per questo motivo) e le quote di Grotteria e Gerace sono minime.

Ai tempi di Ritorto era anche stata proposta la costruzione di un mega-depuratore consortile che dovesse servire la vallata del Torbido, a cui la giunta sidernese si oppose poiché ecologicamente insostenibile. Nonostante il cattivo funzionamento, il Comune di Siderno accetta molti oneri di manutenzione e gestione, ammontanti ad una cifra che -secondo fonti attendibili- è certificata per quattro milioni di euro dal 2004 ad oggi. “Siderno Ambiente” pretende il pagamento della quota pubblica dell’investimento (il 48,2%), Siderno non paga: si finisce in tribunale. Nel 2010 l’intero procedimento legale viene caricato sulle spalle di Siderno in quanto comune capofila. In questi giorni, senza interpellare i curatori dell’Ufficio Legale, la Commissione Prefettizia è in procinto di accettare una transazione con “Siderno Ambiente”, convenendo una cifra pari 6 milioni di euro, richiesta dall’azienda in quanto ammontare iniziale dell’investimento.

Uno dei nodi è proprio questo: “Siderno Ambiente” non ha mai conteggiato un riscatto esibendo certificazioni e fatture, e basa la sua richiesta sulla cifra investita. Non solo: oltre i 6 milioni chiesti, si esige una cifra non precisata per la gestione successiva al 2010. Somma che dovrà essere anticipata da Siderno, che per recuperare la spesa dovrà a sua volta rivalere solo nei confronti dei comuni di Locri e Gerace (quest’ultimo solo dal 2012 in poi). Insomma, Siderno paga e poi si vedrà. Perché tutti questi sotterfugi? Non si giustifica il motivo per il quale il Comune –in procinto di chiudere la causa, forse vincendola- mette da parte i legali (stipendiati) per patteggiare un pagamento non definito, attraverso un altro avvocato, che dovrà essere pagato a parte. Perché una cifra tanto alta, che andrà a incidere pesantemente sulle nostre bollette? I 4 milioni di euro già versati sono stati sottratti? Qual è la cifra finale che graverà sulle casse di Siderno? I contenziosi con gli altri comuni vedranno un successo? E in caso opposto, quanto graverà

sulle tasse dei cittadini sidernesi? Vorremmo ricordare che la sede di “Siderno Ambiente” è a Rovigo, che si tratterrà il 20% di iva spesa dai cittadini sidernesi, che finirà nelle casse delle banche di Rovigo. Ma non è finita qui: il Comune di Siderno attende un finanziamento regionale di 3.700.000 euro, che non può essere erogato se il comune ha pendenze legali con la ditta che dovrà completare i lavori. È noto infatti che Siderno rientra tra i comuni “in procedura d’infrazione” per il mancato rispetto della depurazione dei reflui, e il Piano Nazionale per il Sud prevede dei finanziamenti per raggiungere la corretta gestione del servizio, ma il contenzioso in corso “determina un rilevante impedimento alla realizzazione dell’intervento programmato, soprattutto in mancata definizione del riscatto”. Si rende quindi necessario chiudere tutto in fretta per riaffidare i lavori a “Siderno Ambiente” a condizioni super-agevolate. Già, perché l’azienda non è obbligata a far nulla se i fondi della Regione non verranno assegnati. Ciò che emerge questa vicenda enigmatica e di dubbia legalità, è che il commissariamento di Siderno e dei paesi locridei sia in definitiva un comodo sistema per lo Stato di fare intenzionale confusione tra conti bancari pubblici e privati, intorbidire l’acqua per nascondere azioni mirate ad un vantaggio personale, e infine far spesare tutto ai cittadini, con la scusa del “servizio”, che è stato strapagato ma mai avuto. Sorgono ragionevoli sospetti sulla metodica di gestione delle pubbliche finanze e sulla legittimità della dichiarazione di dissesto. Ci si chiede anche che tipo di situazione burocratica e finanziaria lasceranno i Commissari a una futura giunta, e viene spontaneo domandarsi: se fosse stato un sindaco a compiere una mossa del genere, non sarebbe stato subito additato?


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POLITICA

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ELEZIONI REGIONALI TRA PRIVILEGI DI CASTA E POSSIBILITÀ DI CAMBIAMENTO

La peggiore Calabria ha soffocato la Locride migliore C

ILARIO AMMENDOLIA i sono i segni premonitori in tutta la Locride di una sotterranea attività dei partiti politici e di singoli aspiranti candidati che si preparano alla guerra per la conquista di un seggio al Consiglio regionale. Tra poco inizierà la consueta guerra di parole tanto più violenta quanto più inutile. Si odono gli squilli di tromba, urtano i destrieri, cozzano le armature, si incrociano le spade. Ma come nella battaglia di Maclodio magistralmente descritta da Manzoni non si combatte per noi, anzi “noi” saremo il bottino che il vincitore reclamerà dopo l'armistizio con l'antico nemico e “l'uno e l'altro” peseranno sul nostro collo. Alle spalle di costoro non c'è niente se non il “Nulla” della “storia infinita”. Non ci sono proposte, non ci sono progetti, non c'è storia, non c'è passato, non ci sarà futuro. Ho avuto già modo di dire: l'anno scorso almeno mille giovani laureati hanno lasciato la Calabria per stabilirsi in altri parti d'Italia e d'Europa. Moltissimi ragazzi dalla Locride. Sono ingegneri gestionali, informatici, architetti, medici, laureati in economia, in scienze agrarie, in legge, in filosofia, scienze della comunicazione. Si tratta della nostra “migliore gioventù” condannata ad emigrare. Una Terra anemica e dissanguata conti-

nua a dare il proprio sangue privandosi così del nerbo della propria popolazione e del proprio futuro. I vitalizi dei consiglieri regionali costano una decina di milioni di euro ogni anno, con questi stessi fondi si potrebbe dare un contributo di inserimento ai giovani laureati per non abbandonare questa terra. È una scelta! In Calabria s'è deciso di mantenere privilegi di casta e contemporaneamente di bruciare il futuro dei nostri giovani. Una decisione bipartisan che la dice lunga sull'evaporazione della politica a

prescindere dagli schieramenti. Alla vigilia delle elezioni, c'è qualcuno che prende questo impegno solenne di abolire sin da subito i vitalizi a favore della nostra gioventù? Chi assume su di sé l'onere di abrogare sin dal primo mese della prossima legislatura regionale - gli indecenti contributi ai gruppi consiliari? Chi ha una strategia per ridurre di almeno il 50% i costi per quella parte della burocrazia regionale perfettamente inutile? Chi si impegna a dar vita ad una stazione unica appaltante, soprattutto per la

sanità, omologando i prezzi dei singoli prodotti a quelli delle Regioni virtuose? In pochi mesi si potrebbe mettere in campo una strategia d'urto, una politica virtuosa tesa a risparmiare milioni di euro per destinarle ai giovani, allo sviluppo, all'intervento sulle fasce di povertà estrema, agli ammalati gravi costretti a defaticanti e costosi viaggi della speranza. Ma queste cose non c'entrano con questa “politica.” I partiti e i singoli candidati hanno scelto e privilegeranno ancora un altro campo di battaglia a loro più congeniale. Chiederanno i voti come favore ed in quanto “notabili” in un territorio di estrema povertà. Prometteranno, minacceranno ma la violenza e la seduzione delle parole sarà simmetrica all'inconsistenza dei fatti . Ogni volta, in questi interminabili 44 anni di esperienza regionale, segnata da esasperante continuità, abbiamo caricato di aspettative il momento elettorale. Dopo qualche tempo ci siamo voltati ed abbiamo scoperto di essere un passo indietro rispetto al punto di partenza. Resistono i vitalizi, i costi della politica, gli sprechi, i costi della burocrazia, l'incapacità di dare risposte. Restano inevase le richieste di cambiamento. Così, ogni esperienza di governo regionale ha lasciato una Calabria più avvilita, più frustrata, più rassegnata , più angosciata., più povera, più criminalizzata. Sarà ancora così, perché la battaglia è stata- ed è- sui nomi e non sui

contenuti. Dice un'antico adagio popolare “ il buon tempo si vede dal mattino”. Se così è la Calabria, con le prossime elezioni regionali, si avvia ad un'altra cupa notte di lampi e di tuoni. C'è una sola salvezza: la discesa in campo del nostro popolo e, qualche volta, il miracolo può succedere. Dobbiamo pretendere che la politica ritorni viva liberandosi da questi fantasmi. C'è un'altra Locride testarda, sognatrice, colta, popolare, ferita, infangata, portatrice di errori e di generosità. A questa Locride è necessario dare una parola. Il 2 settembre sarò ancora a Polsi, cifra della nostra storia. A Polsi un popolo vinto viene ogni anno inchiodato alla croce che è costretto a portare sulle spalle. Luogo altamente simbolico dove all'indomani della strage di Duisburg ci siamo riuniti, insieme: popolo, vescovo, sindaci, professori dell'UNICAL, intellettuali, giornalisti e, dopo appena un mese, eravamo all'Università di Cosenza, ancora insieme, per approvare il “Manifesto per un'altra Calabria.” Poi, la peggiore Calabria ha soffocato la migliore Locride. Ci troviamo ancora una volta ad un bivio. Ci sono due strade: una approda a questa politica inutile e l'altra, certamente più faticosa ci avvia verso il sogno, la lotta ed il possibile riscatto.



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ATTUALITÀ

L’intervista

Al neo sindaco di Agnana

Caterina Furfaro ha rinunciato all'indennità di carica come primo cittadino per destinarla all'erogazione di buoni lavoro e servizi in favore di anziani e disabili.

La prima promessa è mantenuta. Le altre? FRANCESCA BARRANCA Il geometra Caterina Furfaro dallo scorso 26 Maggio è primo cittadino del Comune di Agnana. Dal giorno della sua proclamazione ad oggi ha già fatto delle significative scelte e sta operando per meritarsi la fiducia dei suoi concittadini. Da una piccola realtà della Locride, Agnana, un Comune di circa 620 abitanti, arriva un messaggio incoraggiante, in un certo senso “controcorrente”, rispetto alla politica di questi tempi che si associa al verbo prendere, togliere qualcosa ai cittadini. Chiediamo al Sindaco Furfaro perché ha rinunciato all'indennità di primo cittadino di 600 netti da destinare alla costituzione di un fondo sul quale è già

stato pubblicato un bando per l'erogazione di voucher? «Perché, ci riferisce Caterina Furfaro, bisogna pensare a chi ha più bisogno. Io ho già il mio stipendio di dipendente pubblico, lavoro presso l'ufficio tecnico del Comune di Caraffa (CZ), per cui ho ritenuto opportuno fare questa rinuncia per dare un piccolo sollievo alle famiglie agnanesi. I beneficiari dei voucher saranno impiegati per 15 ore mensili in servizi di assistenza in favore di anziani e disabili o in altri lavori di utilità pubblica». Sono passati ormai oltre due mesi dalla proclamazione a primo cittadino, come si sta trovando ad operare e quali programmi intende portare avanti con la Sua amministrazione?

«Per il mese di Novembre stiamo programmando la sagra dell'olio d'oliva per valorizzare i nostri prodotti tipici e la nostra storia. Al momento stiamo operando bene e cercheremo di migliorare, grazie alla collaborazione dei cittadini e dei dipendenti comunali che si stanno impegnando su tutti i fronti. Abbiamo ripulito le strade e a breve partirà il servizio di raccolta differenziata dei rifiuti. Per Settembre Ottobre, con delibera, dedicheremo la Via Enrico Cialdini, senatore e militare del Regno d'Italia, noto per aver commesso crimini di guerra durante gli anni del brigantaggio, o a Nicola Zitara, o a Pasquino Crupi, due grandi intellettuali che hanno ridato lustro alla nostra storia».

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Scopertura dell'organico degli Ufficiali Giudiziari Da gennaio problemi anche per i cittadini Il Tribunale di Locri registra un numero sempre crescente di problemi dovuti al personale ridotto. Al momento l'ufficio UNEP (notifiche e protesti) va avanti a fatica, contando sulla disponibilità dei dipendenti, ma a gennaio sono previsti due pensionamenti che manderanno in tilt il sistema. Qualcuno potrà congratularsi interiormente, poiché gli “ufficiali giudiziari” non sono molto amati. In genere ci si scorda che sono proprio loro a notificare atti che partono dal privato, come sfratti, ingiunzioni di pagamento, rivalse varie, rimborsi, ecc. Il Ministero di Giustizia non indice concorsi dal 2004 e l'organico è rimasto in sottonumero. Quando gli uffici di Siderno e Locri sono stati accorpati, nel settembre 2013, le file agli sportelli per gli avvocati sono diventate più lunghe, tanto che l'Ordine ha chiesto un secondo sportello per accelerare i tempi. Agli impiegati converrebbe, farebbero meno

ore di lavoro, ma non gli rimarrebbe il tempo per gli altri compiti quotidiani. Fare la fila non piace a nessuno, ma sembra che gli avvocati dovranno rassegnarsi. Il fatto grave è che non sono previsti rimpiazzi per i pensionamenti, e che a gennaio 2015 andranno in pensione due funzionari, di cui uno con una specializzazione sulle notifiche internazionali. Si prevedono quindi ritardi sulle notifiche civili, poiché la priorità verrà riservata al settore penale per evidenti motivi. Anche stavolta sarà il cittadino a pagarne le conseguenze. Un sistema giudiziario insufficiente e farraginoso è funzionale allo stritolamento dei diritti del cittadino che subiamo quotidianamente. Se si pensa che ai magistrati del Tar sono garantite parcelle da 1300 euro a udienza, si comprende come le caste diventino ogni giorno più potenti e più indifferenti alla “gente comune”. L. Z.



SUMMER

Beddrha preparate stasira c'è na festa

Gioventù by night SARA JACOPETTA

Sciamu a ballare. I Sud Sound System lo cantano proprio bene e con una musicalità che prepara l'umore per passare un paio d'ore a dimenarsi sotto le stelle. Da questo punto di vista, la Locride offre una serie di possibilità che, se ti fai quattro conti, potresti passare l'intera settimana, dal lunedì alla domenica, a ballare. Come ghiri dopo un lungo letargo, ci si risveglia e ci si prepara per scendere in

Pillole

Naturopatiche

A cura di: Patrizia Pellegrini Naturopata Bioterapia Nutrizionale® Presidente Associazione Culturale Tone

Se davvero arriva il caldo... consigli per te Prediligere i prodotti di stagione. Cerchiamo di mangiare secondo i ritmi della natura: in estate, frutta e verdura hanno proprietà diuretiche, idratanti, rinfrescanti, antiossidanti. Proprio ciò che serve in primis per contrastare il caldo. Bere almeno 2 litri di acqua al giorno (non troppo fredda) per reintegrare i liquidi persi con la sudorazione. Un bicchiere ogni ora, non bere tanta acqua in breve tempo. Assumerla anche durante i pasti: facilita la digestione e accelera lo svuotamento dello stomaco, attenuando così la sensazione di pesantezza che a volte sopraggiunge dopo mangiato. No a: insaccati, carne conservata, formaggi stagionati, piatti troppo elaborati e conditi e, in generale, a tutti gli alimenti ricchi di sodio. Il rischio è quello di trattenere liquidi e gonfiarsi. Sì, invece, al sale marino grezzo, perché ricco di potassio, sodio, calcio, magnesio e zinco. Minerali essenziali per stare in benessere durante il periodo estivo. In questa stagione va usato un pizzico di sale in più rispetto all'inverno. Ma

solo un pizzico! È bene evitare di bere alcolici e super-alcolici. Oltre ad essere molto calorici, aumentano la sudorazione e rendono impegnativa la dispersione del calore corporeo. Fare uso di spezie e piante aromatiche. Le prime hanno il vantaggio di stimolare la termogenesi e, quindi, di sudare e bruciare anche calorie. Le spezie migliorano l'igiene e il benessere intestino durante l'estate. Le seconde tengono “a bada” l'appetito. Scegliere alimenti leggeri per non affaticare la digestione. Il consiglio in più? Sminuzzate le verdure, così rimangono per meno tempo dentro lo stomaco. Se il caldo fa soffrire di insonnia, via libera a lattuga, radicchio e frutta secca, ridotta in piccole porzioni. Grazie alla ricchezza in triptofano vi aiuteranno a scivolare più facilmente tra le braccia di morfeo. In estate si invecchia di più: portare in tavola ogni giorno alimenti ad azione antiossidante, come carote, radicchio, albicocche, pomodori, peperoni e pesche è una sana scelta di salute e bellezza!

sport

Novità

Flyboard: il nuovo sport acquatico arriva sulle spiagge italiane

Una tavola ai piedi, uno speciale giubetto tecnico e un tubo collegato ad un acquascooter. Si chiama flyboard il nuovo sport acquatico che arriva dalla Francia e ora impazza su tutte le spiagge italiane. Si chiama Flyboard e, grazie alla propulsione assicurata dall’acquascooter, permette di muoversi sia sott’acqua come un delfino sia schizzare fuori nell’aria ed effettuare delle vere e proprie acrobazie, sfidando le leggi di gravità, ma anche di più. Perché il congegno permette di rimanere sospesi in aria come Iron Man, l’eroe dei fumetti Marvell.

pista. Ma come? Partiamo dal pomeriggio stesso, dedicato a telefonate e whatsappate ad amici e non, ad una serie di giri telefonici per sapere “chi siamo, quanti siamo”, ma soprattutto “abbiamo un tavolo?”. Ore spese a convincere l'indeciso di turno, a decidere chi guiderà in modo tale che gli altri possano alzare il gomito a proprio piacimento, e non solo per eseguire il “put your hands up” urlato dalla consolle del deejay. All'entrata del locale, è una marmaglia di gente che spinge, in fila, con delle tessere in mano molto simili a dei buoni pasto, con la differenza che in questi locali non si mangia nulla, ma si beve tanto. E infatti noti intorno a te persone che conosci, ma che non riconosci, in modalità “very happy”. Perfino quel tipo che ricordi da sempre imbronciato, è salito sul tavolo a ballare, facen-

dosi spazio tra la ciotola del ghiaccio e i bicchieri ormai vuoti. Le notti danzanti hanno un che di Capodanno, tra i fuochi d'artificio e queste bottiglie che arrivano ai tavoli con tante scintille. Sa di 31 dicembre perché la folla si dimena come se dovesse realmente festeggiare l'ultimo dell'anno, e magari, in realtà, qualcuno il giorno dopo deve anche svegliarsi per andare a lavorare. I contatti sono iper-ravvicinati, tanto che ti trovi a cantare la Rettore mangiando i capelli della ragazza davanti a te. Sembra quasi di essere su una nave, visto il barcollio generale di tutti, ma in realtà i piedi sono a terra, è solo la mente che vola con l'aiuto di qualche sorso, spesso rubato dal bicchiere dall'amico. Forse è per questo motivo che vengono date due cannucce in un cocktail: per condividere.

Bubble Football,

un nuovo incredibile modo di giocare a calcio

Per chiunque fosse ormai stanco della solita partitella a calcetto con gli amici è stata da poco inventata un'incredibile variante dell'amatissimo calcetto. Sta infatti ormai spopolando in tutto il mondo questo incredibile e divertentissimo sport: il Bubble Football.


Consigli utili per gli amanti dello jogging

Amanti dello jogging? Patiti della bicicletta? Innamorati del tennis? Per non trasformare il momento dedicato al piacere dello sport in una lunga, estenuante (e pericolosa) attività, evitate categoricamente le ore troppo calde o correte il rischio di un colpo di calore. I sintomi sono simili a quelli dell’insolazione: malessere generale, mal di testa, nausea, febbre con sudorazione intensa, sete, vertigini, aumento della frequenza cardiaca, respiro affannoso. Altrettanto importante è non scegliere la sera per praticare i vostri esercizi fisici con la scusa che si suda di meno: rischiate di compromettere la qualità del vostro sonno notturno. Ricordate, poi, di proteggere la pelle dai raggi del sole con le creme più adatte al vostro fototipo se non volete ritrovarvi con fastidiose scottature, e scegliete un abbigliamento che consenta una corretta traspirazione. Infine, prima di cimentarvi nel vostro sport preferito, dedicate un paio di minuti allo stretching, per riscaldare i muscoli.

Celiaci,sottoconpaneepasta! Esplosiva novità nel campo dell'alimentazione dei celiaci e delle privazioni alle quali debbono sottostare: prossimamente sarà infatti possibile per un celiaco mangiare pane e pasta! La sorprendente e attesa novità ci arriva dai ricercatori dell'Università di Foggia, i quali hanno studiato e messo a punto un sistema che consente di convertire il glutine contenuto nella farina in un "Gluten Friendly" (glutine amichevole) perfettamente tollerato dai celiaci. Il metodo studiato non agisce direttamente sul glutine contenuto nelle farine, ma blocca il processo che, nell'organismo di un celiaco, scatena l'intolleranza alimentare, causa di tanti problemi. Questo nuovo e rivoluzionario metodo, perfettamente collaudato e funzionante, è ora oggetto di commercializzazione da parte dell'Università, anche a livello internazionale, e siamo certi che molto presto i celiaci potranno tornare ad assaporare la cucina mediterranea senza alcun rischio e senza dover rinunciare all'ineguagliabile gusto di questa cultura gastronomica che non ha eguali nel mondo.

Un make-up da sogno Il trucco tradizionale con noiosi eyeliner va in soffitta per lasciare spazio a fiori, animali, glitter e piume. La make-up artist tedesca Svenja Schmitt dà più luce agli occhi femminili con le sue creazioni che, seppure non vedremo spesso 'indossate' dalle signore che comunemente incontriamo, lasceranno un segno nella moda del maquillage... (Foto Iberpress)

Capelli,wet effect Rock, sexy e semplici da realizzare, i capelli dall'effetto bagnato ci riportano nei backstage anni '90, tra volumi contenuti e spalle lasciate ben in vista. Una linea che torna di tendenza, non solo in passerella, ma anche sullo street style. Fluttuando su abiti eleganti o look molto più casual


GERENZA

Registrata al Tribunale di Locri (RC) N° 1/14

Le COLLABORAZIONI non precedute dalla sottoscrizione di preventivi accordi tra l’editore e gli autori sono da intendersi gratuite. FOTOGRAFIE e ARTICOLI inviati alla redazione, anche se non pubblicati, non verranno restituiti. I SERVIZI sono coperti da copyright diritto esclusivo per tutto il territorio nazionale ed estero. GLI AUTORI delle rubriche in cui si esprimono giudizi o riflessioni personali, sono da ritenersi direttamente responsabili.

Direttore responsabile: ANTONIO TASSONE Editorialista: ILARIO AMMENDOLIA COLLABORATORI: Ercole Macrì, Eleonora Aragona, Franco Parrello, , Lidia Zitara, Patrizia Pellegrini, Domenico Spanò, Sara Leone, Sara Jacopetta, Francesca Barranca..

POSTA

Grande successo di critica e di pubblico per l'inaugurazione dell'Accademia Internazionale “Città di Roma” per la Calabria, che ha avuto luogo nel giardino di “Villa Doiva” in Bovalino Marina, residenza di Concettina Audino, presidente. Molte le presenze: della Cultura, dell'Arte, dello spettacolo, del giornalismo; eccellenze del Territorio calabrese che, dentro e fuori i nostri confini, si distinguono per professionalità, creatività, intelligenza. La serata si è aperta con il discorso della presidente che , ha evidenziato pur senza finanziamenti, di voler portare avanti con tutte le sue forze e quelle del Direttivo, “iniziative” di varia e diversa natura augurandosi che possano, tra l'altro, essere accolte e “sostenute” per il loro profilo socio-culturale, affinché favoriscano la ricostruzione della immagine della Regione. Nel Direttivo: l'ispettore emerito Francesco Fusca (Ministero P. I. / I. U. R.) intellettuale a 360°, Poeta e scrittore, conferenziere e saggista, Presidente Onorario; Giuseppe Romeo; la docente insegnate Anna Chiricosta: Marisa Romeo, sindaco di Ferruzzano; la scrittrice e poetessa Bruna Filippone (Comitato nazionale “Pari Opportunità”, MIUR); il pittore Giuliano Zucco; il professor Bruno Tozzo, presidente della Civitas bruniana”; l'oculista Roberto Polito, Poeta e Presidente di "Medici in Africa"; Severina Carteri.

EDITORE - No così srl - via D.Correale, 5 - 89048 Siderno

prove, non è giusto che finisca in carcere attraverso la cosiddetta custodia cautelare, che io considero una sorta di condanna anticipata, senza che nessuno ti possa dare la possibilità di difenderti se non passano almeno 2-3 anni, allontanandoti dagli affetti più cari e con il rischio di perdere tutto. Da questo spunto mi sorgono spontanee una serie di domande che io stesso vorrei rivolgere ad un qualsiasi giudice. Vorrei farmi spiegare come mai, tanto per citarne alcuni, Schettino, dopo l’insano gesto, è libero di difendersi e poi ritornare a casa? Come mai Lusi, dopo essersi fregato una montagna di soldi pubblici, cioè derivanti dal nostro lavoro, dopo un mese di clausura sembra sparito nel nulla? Per questi soggetti perché non è stata applicata la custodia cautelare? Mi viene da chiedere se solo chi è accusato di associazione possa incorrere in questo provvedimento (cosiddetto art 74 ) o chi, come me, ha peccato di ingenuità, credendo nel lavoro lecito e al bene della famiglia , non riuscendo a trovare nel codice penale nessun riferimento a tale aggettivo. E poi non parliamo del trattamento che ci viene riservato, consentendoci di vedere i nostri cari solo quattro ore al

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Siderno

“Ai miei figli”

Fermenti culturali

STAMPA: Master Printing S.r.l. Modugno (BA)

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LETTERA DAL CARCERE DA CARLO PISCIONERI

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO È pomeriggio, da qualche ora ho fatto il colloquio con i miei figli, Irene e VIincenzo, accompagnati da mia mamma da mia sorella e mia nipote Giorgia, e sento ancora addosso il profumo della loro dolcezza, del loro amore e della loro tristezza. Ho ancora lo stomaco chiuso e un nodo in gola poiché rimbomba nella mia testa la voce di mio figlio che, stringendomi le braccia al collo mi chiede: papà quando torni a casa? Mentre mia figlia riempiendomi di baci mi dice: papà senza di te non mi diverto più. Ma lo strazio più grande è quello di non saper dare loro una risposta, di non poterli consolare e far capire che l’ingiustizia patita dal proprio padre è tanto severa quanto inopportuna poiché sono certo della mia innocenza e anche del fatto che un padre deve rimanere sempre vicino ai propri figli per esercitare al meglio il proprio ruolo genitoriale, accudirli nelle belle e nelle brutte esperienze, indirizzando loro le strade da seguire nella speranza che siano quelle giuste . Sono consapevole anche del fatto che se una persona è colpevole di qualcosa deve pagare, ma sono altresì consapevole che se una persona non è dichiarata colpevole, o non se ne hanno le

Per richieste di pubblicità rivolgersi a: PI GRECO Comunication srl Via Gramsci, 72/A info 0964383251 GLI INSERZIONISTI sono responsabili dei marchi e dei loghi pubblicitari nei loro spazi, l’Editore non risponde per eventuali dichiarazioni, violazioni di diritti, malintesi, ecc... Tutti i marchi riportati sono registrati dai legittimi proprietari.

mese più un'altra se si hanno bambini piccoli, come se avessimo la peste, manca soltanto che ci mettano in quarantena. Intanto sono rinchiuso in una cella che io considero come una tana, nella quale mi rifugio dalla realtà che non riesco più a comprendere e mi sfugge, non riesco più a distinguere il bene dal male, come ci esortava a farlo il nuovo Vescovo, che ci ha onorato della sua presenza in questo luogo avvolto dal nulla e forse dimenticato da Dio, il quale tarda ad applicare la Legge Divina illuminando chi deve giudicare e punire i veri colpevoli, per trasformare il mondo intero in un prato pieno di fiori e di colori accesi tanto quanto la voglia di vivere in pace e senza ingiustizie. Ma questa cella è luogo anche di malinconia, di sfogo e di pianti che mi portano ad una triste solitudine e al pensiero di un mondo che vedo sempre più sprofondare negli abissi, negli inganni e nell’ingordigia di persone sempre piu’ incapaci . Carissimi figli miei scusatemi se mi sono perso nei miei tormenti, d’altronde questa lettera è indirizzata a voi, e per prima cosa vorrei dirvi di credere nei valori fondamentali della vita, di studiare, e a malincuore, se potete, allontanatevi da

CONCORSO D’IDEE: LA RIGENERAZIONE URBANA LOCOMOTORE NELLA CAPITALE DELL’ASPROMONTE ORIENTALE

SAN LUCA PREMIA PROGETTI DI ARCHITETTURA

questa terra maledetta dove qualcuno una mattina si è svegliato sognando che qui si e’ o mafiosi e ricchi o deboli e poveri, categorie alle quali vorrei che voi non apparteneste. Voglio scusarmi prima con te Irene, che con quel sorriso mi inebri il cuore, per non essere stato presente alla tua Prima Comunione, ai tuoi saggi di danza, alla tua vita quotidiana, che soprattutto a questa eta’ richiede la mia presenza ; Poi voglio scusarmi con te Vincenzo, luce dei miei occhi, perche’ sono stato assente al tuo compleanno, non ti ho potuto seguire a scuola di calcio , non son potuto venire davanti a scuola ad aspettare l’uscita e vederti gioire assieme ai tuoi compagni .Mi scuso con voi se qualche vostro amichetto vi prende in giro perche’ avete il papà in carcere; non arrabbiatevi, dite loro che io vi voglio un mondo di bene e darei la vita per la vostra felicità, mi avete rubato il cuore ma sopravvivo e sconfiggo tutte le avversita’ grazie all’amore che mi date e la gioia di sapere che siete i miei figli. Permettetemi, gioielli miei, di ringraziare dal profondo del cuore anche la vostra mamma la quale si è dimostrata forte e benevola nell’affrontare questa brutta realtà. Moglie mia, continua a stare al mio fianco con la pazienza di sempre; riserva una carezza ed un bacio ogni sera ai nostri angeli da parte mia, e vedrai che il nostro amore sarà l’antidoto contro questo doloroso momento. Ringrazio tutta la mia famiglia e gli amici più cari sempre vicini ai miei figli Vi amo da morire, Irene e Vincenzo, il vostro caro papà. Carlo Piscioneri

Festa dell’Unità inVilla comunale Domenica 3 Agosto 2014 dalle ore 20.30 presso la Villa Comunale sul Lungomare delle Palme, il Circolo PD di Siderno organizza la “Festa de l'Unità 2014”. La serata inizierà con un incontro politico-culturale. In seguito all'introduzione del Segretario del Circolo Pd di Siderno, Mariateresa Fragomeni, e del Segretario della Federazione Provinciale di Reggio Calabria, Seby Romeo, ci sarà l'intervento dell'On. Gero Grassi, vicepresidente del Gruppo PD alla Camera dei Deputati, che esporrà “il racconto della Vicenza del Presidente DC “Aldo Moro”, rapito e ucciso dalle Brigate Rosse attraverso la lettura dei documenti di Stato”. Saranno presenti anche il Consigliere regionale Nino de Gaetano, il deputato Demetrio battaglia, il senatore Marco Minniti. A seguire, un momento tutto musicale con i “Sognidi Rock ‘n roll (cover band di Ligabue) in concerto. Sin dalle ore 20.00 e per tutta la durata dell'evento sarà attivo uno stand gastronomico con panini e salsicce e bibite varie.

Giorno 6 agosto alle ore 17:00, presso il Centro Culturale “FalconeBorsellino” di contrada Giardino nel Comune di San Luca, verranno consegnati due premi in denaro ai vincitori dei “concorsi di idee” indetti dall’Amministrazione per “un parco urbano” e per “un’area attrezzata con annesso monumento ai caduti”. Nel corso della manifestazione saranno esposte e illustrate tutte le proposte progettuale. La partecipazione all’evento è aperta al pubblico.

I trasporti del Nord migliori di quelli del Sud, un mito da sfatare? SARA LEONE Tutti crediamo in strutture sovrannaturali, trasporti all'avanguardia, mezzi impeccabilmente puliti, moderni, ma soprattutto nuovi. Forse tutti crediamo in un Nord sempre e comunque migliore del Sud. E per certi aspetti lo è. Lo è per l'organizzazione -straordinaria- delle risorse, lo è per alcuni servizi offerti. Non lo è perché al Nord, la distinzione fra le classi sociali, più o meno abbienti, è ancora più marcata. C'è chi può permettersi la prima classe su un treno regionale, con i sedili in pelle, lo schienale confortevole e una piacevole aria condizionata. C'è poi la stragrande maggioranza che deve disporre di una miserevole seconda classe, con cagnolini (con tutto il rispetto per i cagnolini), odore di sudore, finestrini guasti, posti a sedere sempre esauriti e sofferenza per tutto il viaggio.

E dalle stazioni centrali per raggiungere le fiorenti cittadine sul mare è un inferno. Specialmente d'estate. E noi che pensavamo che certe cose succedessero solo "giù al Sud". Così si realizza che al simpatico trenino di Siderno, basterebbe aggiungere venti carrozze e sarebbe fatta...avremmo un treno di tutto rispetto, o almeno avremmo un treno come quelli al Nord. La prima classe quasi sempre vuota, solo qualche posto a sedere occupato con classe acquisita da fiorenti manager in giacca e cravatta, che potrebbero, talvolta, iniziare a soffrire di solitudine. E qualche volta la gente con biglietto per la seconda, amareggiata e disperata, si intrufola nella prima classe, con la speranza di non ricevere sgradevoli visite da parte del controllore. Qualche volta succede, il controllore non sale, e un posto rigorosamente in piedi sulla seconda classe è libero, qualche furbetto si è imbuca-

to sulla prima. Altre volte meno fortunate, arriva il controllore che con innata calma e cortesia invita i passeggeri a dirigersi verso la classe del biglietto acquistato (sempre e solo la seconda). O se volessero usufruire del confort della prima, pagare la differenza. Dopo aver constato la situazione: recarsi in una sauna, con diversi cattivi odori, e scomodità inaccettabile, rigorosamente in piedi, o pagare la differenza e rimanere in prima classe? Quelli che se lo possono permettere infilano a malincuore la mano in tasca, gli altri si armano di forza di volontà e scendono negli inferi, chissà in quale girone. Insomma anche al Nord questa è la storia: i ricchi usufruiscono di servizi ottimi, la fascia medio-bassa della popolazione si deve accontentare di servizi a pagamento neanche degni di questo nome. Così noi gente del Sud realizziamo che il tanto acclamato Nord, è anche questo.

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COPERTINA

Narcotraffico

Messicani e calabresi

La Riviera Maya e la Riviera Achea sono legate a filo doppio. A collegarle un corridoio che percorre gli Stati Uniti e il Canada. E un boss ammazzato sotto il sole di Acapulco, Moreno Gallo

L

SERVIZIO A CURA ELEONORA ARAGONA ’11 novembre 2013, sotto i 29 gradi del sole di Acapulco, è stato ucciso Moreno Gallo, boss della ‘ndrangheta in Canada. Il segnale è chiaro, l’omicidio è il simbolo della faida canadese che si è innescata con lo spostamento del baricentro del narcotraffico dalla Colombia al Messico. I 65 morti in 5 anni nel crime italo-americano nascono dal nuovo Eden del traffico di droga, nascono dal nuovo potere dei cartelli messicani. Ai calabresi amano la tintarella perfetta che possono prendere sulle spiagge messicane. A sciogliere alcuni dubbi sono le parole di Attilio Bolzoni, giornalista de “la Repubblica”, che incontriamo di ritorno proprio dalla terra dei narcos. I calabresi sono i più forti in Messico? «Sì, credo di sì. Vedi siciliani ce n’è veramente pochi e anche napoletani. E poi i calabresi stanno comprando tutto cash». Questa sì che è una novità. Se quello che dice Bolzoni venisse confermato sarebbe un nuovo modo di fare business. In Colombia la ndrangheta non ha mai investito, mentre a quanto sembra in Messico si sta dando all’assalto del mattone riciclando diretta-

LA‘NDRANGHETA

IN MESSICO

«Imprenditori calabresi nello Yucatan stanno comprando tutto cash». Un riciclo dei soldi del narcotraffico cotto e mangiato sul posto

VA AL MASSIMO mente sul posto grossi quantitativi di denaro provenienti della coca, e da altro. Cotto e mangiato. Certo la Colombia non era il Messico, l’appeal turistico non è paragonabile. Bolzoni e Massimo Cappello, il regista con cui sta lavorando ad un documentario sui giornalisti uccisi in Messico, sono stati sulla costa caribica del Messico, chiamata anche Riviera Maya. Un posto suggestivo, storico, turistico. Un luogo in cui non sembra neanche di trovarsi nel paese in cui

«negli ultimi dieci anni hanno ucciso 76 giornalisti e ne sono scomparsi 16. Siamo andati nella zona dello Yucatan dove ci sono gli investimenti immobiliari e nel settore turistico. Siamo stati a Playa del Carmen e abbiamo raccolto testimonianze significative di operatori immobiliari messicani, ma anche italiani. Ci sarebbe una grande quantità di “imprenditori” calabresi che compravano in maniera sospetta tutto in contanti. Questa notizia

poi c’è stata confermata anche da altre fonti che avevamo sul territorio». La conferma che questi investimenti siano sospetti e abbiano attirato l’attenzione delle forze dell’ordine ci arriva quando Bolzoni fa riferimento a delle operazioni che i dipartimenti anti droga messicani e statunitensi hanno effettuato, operazioni in cui sarebbero stati arrestati calabresi che operavano tra Canada, Stati Uniti, Messico e Calabria. Ecco di nuovo il col-

legamento: Canada, Stati Uniti, Messico e Calabria… Moreno Gallo. La riscoperta dell’America. La zona di Playa del Carmen è una bolla felice, un paradiso. È una zona per cui i narcos hanno un reverenziale rispetto, perché produce ricchezza, perché attira turisti. «Cancun è una città di mafia» ha detto a Bolzoni Mario R. Menéndez Rodriguez, direttore di “Por Esto” - giornale di denuncia dello Yucatan che ha

subito diversi attentati -. Tra l’altro sottolinea il giornalista de “la Repubblica” è «una città in cui non uccidono mai nessuno. In Messico, in quella zona c’è stato solo un omicidio». Business is business, e i narcos lo sanno. Quindi anche il Messico come tutte le frontiere criminali si divide in zone d’influenza e in zona d’investimenti e di guerra tra bande. «Lo Yucatan è la zona degli affari. La zona più carogna per i giornalisti è lo stato di Vera Cruz. Il confine con il Texas è il territorio del traffico, si contano fino a 76 omicidi in un giorno. C’è un paesino al confine con il Texas che è passato da 25.000 a 1.000 abitanti, sono tutti fuggiti per le guerre tra cartelli». I cartelli si sono divisi il territorio, sono i padroni indiscussi di intere aree del Messico. Durante la nostra conversazione accenniamo solo qualche nome, ma


ormai i gruppi messicani sono conosciuti in tutto il mondo. D’altra parte i signori della droga, come spesso sono definiti dai giornalisti, ostentano il loro predominio. Su “Internazionale” in un articolo del 24 Luglio 2013, dal titolo Quali sono i principali cartelli della droga messicani, svettava una foto della Reuters/Contrasto del fotografo Tomas Bravo in cui era ritratta una montagna marchiata, neanche si trattasse di un vitello, con una “Z”. La “Z” dei Los Zetas, cartello composto da paralimitari fuoriusciti dal cartello del Golfo, è ritenuto il cartello più grande, più crudele e agisce nello stato di Tamaulipas, nel nord est del paese. Sulla costa del Pacifico c’è il cartello Sinaloa, era il numero uno fino all’entrata in scena dei Los Zetas, famoso per la capacità di corruzione di polizia e rappresentanti del governo. Ha perso potere quando il cartello Jalisco, che usava come braccio armato, è passato dalla parte dei Los Zetas. Anche il cartello Beltràn-Leyva nacque alleato di Sinaloa e poi passò ai signori di Tamaulipas, opera nello nel Pacifico in particolare nello stato di Morelos. Poi abbiamo il cartello del Golfo che sta però perdendo la sua influenza. Il cartello di Juàrez è anche esso in difficoltà ed è in lotta con quello di Sinaloa, ma controlla un corridoio importante tra il Messico e il Texas, la città di El Paso. Ed infine la Familia, con base a Michoacana, è un’organizzazione indipendente ed è in guerra con i Los Zetas al fianco del cartello del Golfo. Ma la ‘ndrangheta con chi farà affari? Quale sarà il cartello con cui ha stretto un accordo? Con chi Moreno Gallo intratteneva rapporti ad Acapulco? E la Siderno

Group di Toronto? Il Messico ha molti legami con la Calabria. Non solo quella tratta Canada-Stati UnitiMessico-Calabria. Non solo Moreno Gallo. Non solo il Siderno Group. Sentendo parlare della guerra tra narcos, del traffico di stupefacenti e degli omicidi che avvengono nella Riviera Maya, il trait d’union con la Riviera Achea balza agli occhi. È ancora una volta una frase di Bolzoni a trasformare un dubbio, un sospetto, una sensazione in qualcosa di più. Quando parlando degli omicidi dei giornalisti messicani ci dice che «Non ci sono colpevoli in prigione e spesso, come in Calabria o in Sicilia, quando uccidono un giornalista seguono la pista passionale. Sia per uomini che per donne. La maggior parte degli omicidi di questi giornalisti contrariamente a quello che comunemente si pensa sono attribuibili a governatori, sindaci amministratori locali, a forze speciali ed esercito, e solo il 7% ai narcos». Un pezzo del Messico combatte i narcos e un altro ci fa affari. I cartelli sono ingrassati indisturbati per anni e con il beneplacito di molti. E qualcuno gli vende armamenti e munizioni e ha le mani sporche. Sembra di sentire il discorso che Bolzoni fa sulla criminalità in Calabria. Certo con le dovute differenze. Ma la domanda che sorge spontanea è la stessa per entrambe le organizzazioni, narcos e ‘ndrangheta. Possibile che uno Stato, nel caso della ‘ndrangheta, o diversi Stati, nel caso dei narcos, non riescano a sconfiggere questi criminali? Possibile che questi criminali siano così potenti da essere quasi intoccabili? La domanda a Bolzoni l’ho posta in modo diverso e per quanto riguarda la ’ndrangheta. Credo però che la sua risposta possa valere per entrambi i casi. «Da quello che ho capito credo che la ‘ndrangheta abbia salvato, dopo le stragi del 1992, il sistema criminale italiano. Credo che questa sia una certezza anche vista l’espansione che ha avuto in tutta Italia, in tutta Europa e nel mondo reinvestendo secondo me quantità infinite di denaro proveniente dal traffico di stupefacenti. Per non parlare poi dei rapporti con pezzi delle istituzioni. Credo che la ‘ndrangheta non sia una semplice organizzazione criminale. La differenza tra il crimine comune e il crimine della criminalità mafiosa è che la prima ha vissuto ai margini della società ed è sempre stata combattuta dal potere. La seconda invece ha sempre vissuto dentro la società ed è sempre stata protetta dal potere. Non si spiegherebbe altrimenti com’è possibile che da cento anni continuiamo a parlarne come se si trattasse di un’emergenza, mentre loro stanno lì giorno dopo giorno ad ingrassare». E precisa che «le organizzazioni criminali tradizionali italiane, la Cosa nostra siciliana, la ndrangheta calabrese, la camorra napoletana esistono da 150 anni, da quando esiste l’Unità d’Italia. Credo che non si tratti quindi di organizzazioni di volgari malfattori perché se così fosse, se fossero solo dei malfattori, degli assassini soltanto trafficanti di droga lo Stato li avrebbe spazzati via in un attimo. Ma crediamo davvero che il problema siano Riina, Peppe Tiradritto, o chi per loro o i Mammoliti o i Piromalli o i Madonia. Loro non sono volgari malfattori, loro passano e sono passati, mentre la potenza delle mafie è sempre rimasta. Credo che la loro forza stia nelle loro complicità e Cosa Nostra ha una storia centenaria di complicità come credo la abbia la ndrangheta».

Il giornalista de“la Repubblica”, ospite della nostra redazione, sostiene con convizione che le mafie non siano solo bande di malfattori, ma che sopravvivano grazie alle complicità dello Stato. «Lo Stato per 40 anni si è disinteressato della criminalità calabrese»

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Questo giornale è blasfemo» avrà pensato Attilio Bolzoni, giornalista de “la Repubblica”, leggendo quanto abbiamo scritto sull’inchino di Oppido. Ha deciso quindi di incontrarci nella nostra redazione per tentare di capire le nostre posizioni piuttosto divergenti e singolari sul caso del mese. Era in Calabria da qualche settimana di ritorno da un viaggio in Messico, dov’era stato con Massimo Cappello, documentarista, per realizzare un video reportage sui giornalisti uccisi nella terra dei narcos. Hanno la pelle bruciata dal sole, lui e il suo regista, sono sudati e avrebbero bisogno di un po’ di riposo quando giungono in redazione. Invece con piglio deciso Bolzoni dice: «Facciamo dieci minuti di riprese». È una richiesta ferma, a cui non si può dire di no. Il tono calmo e la statura di Bolzoni non devono trarre in inganno, è un generale. E credo che la pacatezza nel parlare e la sobrietà nel porsi

Dall’inchino di Oppido all’omicidio Fortugno. A ritroso con Attilio Bolzoni in una discussione molto accesa sarebbero leggermente intaccate. Attilio Bolzoni è un esperto di crimine. La sua è un’esperienza maturata sul campo, nella Sicilia delle stragi dei corleonesi e dei maxi processi. Viene da una scuola dura e di livello com’è stata quella de “l’Ora”. Negli anni ha più vote fatto capolino in Calabria e nella Locride per raccontare alcuni episodi, uno su tutti è stato l’omicidio Fortugno. «Sono venuto in Calabria qualche settimana prima del delitto. In regione regnava uno strano silenzio e tornando a Roma ho detto ad alcuni colleghi e al direttore guardate che sta succedendo qualcosa

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in Calabria. C’erano tutte le condizioni e c’era l’aria perché da un momento all’altro accadesse qualcosa. Dopo aver fatto venticinque anni di Sicilia certi dettagli li cogli. Qualsiasi giornalista siciliano, allenato nella palestra Palermo, avrebbe capito le stesse cose». Però non sono stati tutti allenati nella palestra Palermo. Come non tutti scavano sotto la superficie. Ma questa è un’altra storia. Dicevamo, l’omicidio Fortugno. «Secondo me si è scoperto molto poco. Alessandro Marcianò, alias Celentano, è stato condannato dalla cassazione come mandante? Ecco io da cittadino italiano e da giornalista che investiga su queste cose non mi ritengo soddisfatto da questo esito giudiziario. Credo che questo omicidio, più politico che mafioso, sia nato in ben altri contesti e che non ci si possa accontentare di Marcianò come mente di questo delitto così delicato, unico delitto eccellente in Calabria negli ultimi vent’anni. Come non mi soddisfano le indagini intorno all’omicidio Mattarella, Pio La Torre, sui poliziotti uccisi a Palermo e sui giornalisti uccisi e scomparsi». Se in Sicilia fosse stato ucciso un vicepresidente della Regione con le stesse dinamiche e modalità come lo avreste raccontato?«Dipende dalla persona di cui si parla. Con Lima non c’è stata nessuna prudenza sapevamo che era storicamente legato a degli ambienti mafiosi di Palermo ci sono quintali di atti parlamentari che lo legavano a certe realtà. Su Fortugno che cosa c’era per insinuare qualche sospetto? Posso dirti che è vero che c’era una situazione complicata dal punto di vista politico. C’era stato un governo di centrodestra e poi uno spostamento vistoso di voti che aveva fatto vincere il centrosinistra, soprattutto tra il reggino e la Locride. Quello spostamento di voti molto importante aveva determinato la vittoria di un partito a discapito di un altro. Ecco credo che in quello spostamento e nelle manovre politiche intorno a quello spostamento sia da ricercare l’omicidio Fortugno. Ma la vittima è vittima innanzitutto [e questo non è mai stato in discussione, nda]. Mi hanno insegnato a vederla così, certo mi rendo conto di quello che dici. È una storia molto complicata, tra il reggino e la Locride c’è un grumo di potere molto trasversale da un punto di vista politico». Quindi sul caso Fortugno forse c’è ancora qualcosa da dire?«I magistrati se non hanno prove non possono condannare. Noi che siamo osservatori esterni abbiamo il dovere di andare oltre. In questo caso credo che mentre per le stragi siciliane sia passato troppo tempo per riprendere in mano i fili, per il delitto Fortugno, essendo più recente, si potrebbe ancora risalire alla verità». Quindi c’è un problema nel lavoro investigativo in Calabria? «La lotta al crimine calabrese è iniziata con grandissimo ritardo. Quando è arrivato Pignatone diversi anni fa insieme a Prestipino, Cortese. La loro squadra fu definita modello palermitano. Fino ad allora non si era fatto nulla. Lì secondo me hanno iniziato uno straordinario lavoro che è stato l’anno zero della lotta contro la ‘ndrangheta. Anche la nuova squadra sta proseguendo in maniera altrettanto straordinaria, ma ripeto è l’inizio di una stagione. L’accoppiata procuratore Pignatone prima, poi Cafiero De Raho, con l’impegno di un pezzo dello Stato per affrontare questa emergenza credo sia stata estremamente importante». «Un pezzo dello Stato». Bolzoni è uno che sceglie con cura le parole, lo fa per mestiere e ha alle spalle un’esperienza trentennale. La sua espressione è studiata. Quello delle complicità che hanno permesso alla mafia, prima, e alla’ndrangheta, poi, di crescere è uno degli aspetti che Bolzoni cita spesso parlando di criminalità e potere. «Se lo Stato per 40 anni si è disinteressato della Calabria e della sua criminalità poi è stato difficile aggredire il problema».


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CULTURA E SOCIETÀ

DOMENICA 03 AGOSTO

Donne lavoro e... prospettive Sabato scorso un partecipato convegno CISL a S. Ilario dello Ionio

ARTE E DINTORNI di Domenico Spanò

Il Dragone di Kaulon Kaulon o Kaulonia anticamente fu una importante colonia della Magna Grecia, i cui resti sorgono nei pressi di Punta Stilo, nel comune di Monasterace, in provincia di Reggio Calabria. L'area intorno al sito su cui insisteva la poleis viene chiamata dagli archeologi Kauloniatide. La sua nascita è di origine incerta come pur anche la sua reale fondazione e diretta dipendenza, ma la ricerca archeologica è infatti concorde nell'individuare nell'VIII secolo a.C. il periodo di fondazione di Kaulon; probabile fosse una colonia alle dipendenze di Kroton scelta per la sua posizione strategica. Fonti antiche accertano che Kaulon avesse un porto con doppio approdo situato alla foce della fiumara d'Assi e che fosse quindi una città che commerciava molto in legname. Un luogo ricco di materie prime quali pietra, magnesia, sale, oro e piombo, che sarebbe stato anche un centro per la produzione di manufatti in metallo e vasellame, a dimostrazione delle importanti monete ritrovate dal 1911 ad oggi. Kaulon aveva una attività produttiva e commerciale molto fiorente su tutto il litorale Jonico e forse anche con l'attuale Sicilia e non si esclude la possibilità di collegamenti commerciali diretti con la Grecia. La piccola colonia attirava molti nemici delle zone limitrofe che probabilmente l'anno invasa e saccheggiata più volte nei secoli. La storia, l'arte, il valore di questo luogo sono ancora nascoste nelle sue terre, segretamente tutto custodito. Sono infatti resti di questo luogo i testimoni diretti mediante i quali si attesta l'importanza di Kaulon nel tempo che fu. Oggi questi ruderi costituiscono il Parco Archeologico. La struttura della città prevedeva l'esistenza di un centro urbano principale, cinto da mura e posto al livello del mare, all'interno del quale era presente un tempio dorico, di cui ancora oggi sono visibili le fondamenta. Secondo gli studi effettuati, alla costruzione di questo tempio avrebbero partecipato maestranze provenienti da Siracusa, data l'alta quantità di calcare siceliota. L'area antistante il tempio era altresì occupata dal centro abitato, come testimoniato dai reperti ivi ritrovati, e che testimoniano la progressiva erosione della costa nell'area. Il tempio della Passoliera, di cui si possono ammirare i ritrovamenti, e una ricostruzione nel Museo Nazionale di Reggio Calabria, era dotato di tegole con incasso multiplo a dentiera. Sfuggiti ai predatori di opere d'arte, vista l'incuria che si è protratta nel tempo sul sito archeologico di Kaulon, una serie di vasi, piatti decorati di grandi dimensioni e arule votivi del Tempio. Nell'area archeologica di Kaulon, a dimostrazione di una cultura che si è protratta nei secoli, è stata ritrovata una pavimentazione con disegnato un drago di epoca successiva a quella greca, attualmente custodita nei musei di Reggio Calabria. L'opera detta Drakon è di estremo interesse archeologico e artistico. È il reperto rappresentativo di tutta l'area archeologica di Monasterace. Migliaia di reperti provenienti dagli scavi effettuati a Kaulon, che sono oggi custoditi nel Museo Nazionale di Reggio Calabria e nel Museo archeologico di Monasterace Marina nei pressi del Tempio Dorico. Tra i reperti una nota particolare va alle monete. Kaulon è stata la prima al mondo a coniare monete in argento. I ritrovamenti confermano anche una eccellente manifattura nelle lavorazioni e le icone. L'argento per il conio veniva estratto nella vallata interna oggi denominata Stilaro, conosciuta anche in epoca moderna per le miniere da cui si estraeva Mobildeno.

Si è tenuto sabato scorso, a S. Ilario dello Ionio, il convegno Cisl “Donne, lavoro e... Prospettive”, organizzato dal Coordinamento Donne Reggio Calabria, sul tema dell'occupazione femminile e giovanile. A introdurre il dibattito Nausica Sbarra, responsabile del Coordinamento Donne Cisl, che ha discusso a lungo riguardo alla forte natura sessista nel mercato del lavoro e la necessità di valorizzare il ruolo e le competenze delle donne, per dare un input alla crescita economica e sociale del nostro paese. Sbarra ha presentato poi il Piano Garanzia Giovani, partito il 1 maggio, un progetto che si pone come obiettivo l'inserimento dei giovani dai 15 ai 29 anni (i cosiddetti Neet, che non studiano e non lavorano) all'interno di una realtà lavorativa o formativa, mediante tirocini, contratti di apprendistato, eccetera. Se da un lato il progetto Garanzia Giovani è un buon piano di contrasto della disoccupazione giovanile, dall'altro rappresenta un'opportunità per ripensare e riqualificare i servizi pubblici per l'impiego, collegandoli alle agenzie di lavoro private. Nel corso del dibattito il sindaco si è complimentato per l'importanza dell'iniziativa facendo peraltro un appello alla futura classe politica: “Serve un impegno serio e preciso per i giovani e le donne di questa nostra terra Calabrese”. Dopo l'introduzione di Nausica Sbarra, Maria Simone, componente del Coordinamento Donne, ha moderato i lavori presentando

SCOUT: AL VIA LA ROUTE NAZIONALE

Anche la Calabria ospiterà un cordone di giovani

È

Giuseppe Gullace (direttore Centro per l'impiego di Locri), l'imprenditore Rosario Condarcuri, Mario Diano (Presidente Istituto Europeo superiore per il turismo di Locri) e il consigliere regionale Nino De Gaetano. Il dott. Gullace ha posto l'attenzione sui dati allarmanti raccolti dal centro per l'impiego di Locri, che mostrano come nella Locride ci siano circa 36.128 persone prive di un'occupazione. Condarcuri ha invece sottolineato la necessità di salvaguardare e promuovere l'imprenditoria locale, mentre Diano ha proposto il turismo come ancora di salvezza per la Calabria. Il consigliere regionale De Gaetano ha posto l'accento sull'unità e l'aggregazione che devono caratterizzare il percorso comune di associazioni sindacali, classe politica e territorio. Insomma, per le donne e per

i giovani la situazione calabrese è tutt'altro che facile, basti pensare che nella nostra regione sono presenti ventiseimila donne disoccupate in più rispetto al 2011. Un quadro generale piuttosto preoccupante, soprattutto se si tiene in considerazione la discriminazione sessuale che viene portata avanti sotto gli occhi di tutti ancora nel 2014. Ha concluso i lavori il segretario provinciale Domenico Serranò sottolineando che il sindacato è quella mano che aiuta giovani e donne a diventare futuri lavoratori. Nel mondo le donne hanno sempre più visibilità e ruoli di prestigio, ma la Calabria è in ritardo su tutto, non poteva certo fare eccezione in questo. La CISL con una sola frase conclude: “dobbiamo diventare ciò che vogliamo vedere”. (lr)

La rinascita del Sud KATIA CANDIDO

Il Meridione d'Italia, vittima di un assetto sociale ed istituzionale: classi dirigenti interessate all'estrazione della rendita, quali la terra nell'800, i finanziamenti pubblici nel 900, più che agli investimenti produttivi e che hanno lucrato, sulla miseria della stragrande parte dei loro conterranei. Vittima della mafia e dei ricatti che però ha anche la determinazione di affermare il proprio diritto ad essere libero. Questa è la storia di un risveglio, di occhi che si sono aperti sulla realtà molto spesso inaccettabile, di persone che hanno finalmente potuto guardarsi intorno e riconoscere i danni da loro subiti e poter chiedere finalmente “Giustizia”. La storia di persone che si sono riconosciute le une con le altre ed ora, pronti ad aggregarsi per gridare: “non vogliamo sopportare più”. E sono molte le cose che non vogliono sopportare più, il ricatto tradotto in “salute o lavoro” che per decenni ha avvelenato il sud dall'indifferenza generale, sostanze tossiche che s'infiltrano nella nostra terra inquinando il nostro cibo o peggio, veleni non alimentari ma sociali che s'introducono all'interno del nostro essere rendendo molti di noi privi di senso civico e morale. Sono cittadini qualsiasi che lentamente prendono coscienza delle proprie capacità e trovano in se stessi, ma anche nell'impegno condiviso, il coraggio, la fiducia e la forza per rialzarsi e rifondare la comunità in cui vivono, lottando per il prevalere della legalità. È questo il messaggio che ci giunge dal capolavoro di Pino Aprile “Il Sud puzza”, storie di vergogna e di orgoglio. Quella puzza transitoria, avvallata da troppo tempo ormai che sta a significare il passaggio da uno

stato remissivo ad uno stato di ribellione civile, creando delle associazioni, dei gruppi che lottano insieme per la rinascita del Sud, sottomesso per anni da coloro che si sono serviti dei nostri paesi per riempirsi le proprie tasche attraverso la criminalità organizzata. Storie esemplari, di gente che con coraggio e determinazione ha sfidato il potere mafioso molte volte a rischio della propria vita. La società sta cambiando, grazie ai valori, ai sani principi e alla cultura; anche noi siamo italiani, anche noi abbiamo una dignità. Adesso Basta!

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l'evento che ogni scout tra i 16 e i 21 anni sta attendendo con ansia e trepidazione: la route nazionale 2014. Di cosa si tratta? Sono oltre 30.000 giovani che, con zaino in spalla e tanta voglia di avventura, percorreranno a piedi diverse strade (metaforicamente definite come strade di coraggio), dal 1 al 6 agosto. Saranno 456 i cordoni di giovani che si muoveranno in 20 regioni. Poi, dal 7 al 10 agosto, avverrà l'incontro di tutti i partecipanti al parco regionale di San Rossore (Pisa). Presente anche la Locride che vedrà il clan/fuoco di Gioiosa Jonica impegnato in un'esperienza nautica in Puglia, il clan/fuoco di Locri che invece percorrerà tutta l'Italia per arrivare nel fresco Trentino e quello di Roccella diretto a Roma. Il clan/fuoco di Siderno, ponendo uno sguardo ai nostri bei boschi, ha invece deciso di ospitare un gruppo scout della Sardegna ed uno di Milano. Partiranno dalla Comunità Incontro di Zervò a scendere fino alla Limina, fino ad arrivare a Siderno, per poi recarsi tutti insieme al grande incontro a Pisa. Sarà il sentiero dei Briganti ad inaugurare il cammino del Siderno e dei suoi amici fino a concludersi col sentiero dei Greci. Ogni clan mobile di formazione sarà munito di un cellulare con GPS che traccerà in tempo reale la strada percorsa: il 7 agosto si avrà una cartina completa che si intersecherà con altre centinaia di tragitti. Inoltre, ogni clan sarà impegnato lungo il cammino a scrivere la Carta di coraggio, un impegno di tutti i giovani verso il Paese e la Chiesa. Ogni clan lascerà lungo il proprio percorso una tavoletta nel luogo per esso più significativo con una frase forte. Per cui, se vi capiterà di passeggiare per le nostre montagne e di leggere una frase che vi farà riflettere, sappiate che sarà il segno di un gruppo di giovani che sperano e auspicano il cambiamento. Non ci resta che augurarvi buona strada. Sara Jacopetta




CULTURA ARTE E SPETTACOLO

Angelo Laganà S

offermarsi sugli aspetti positivi di una Regione sembrerebbe impresa ardua tenendo in considerazione il periodo delicato del nostro Paese ma quando l’arte impera è doveroso farlo. La sinergia, le idee propositive, gli stimoli produttivi, le continue creazioni sono necessari per lo sviluppo di ogni territorio: Angelo Laganà rappresenta una guida indispensabile per il decollo della terra di Calabria. Nasce a Melito Porto Salvo con le note musicali nel suo DNA, tant’è vero che a soli sette anni si iscrive a scuola di fisarmonica ed è sui tasti di questo strumento che si forgia la sua luminosa carriera. “Camminavo per le vie di Roccella Jonica, racconta il musicista, con la mia fisarmonica sulle spalle, più alta di me”. A 16 anni compone la sua prima canzone e partecipa ad un concorso radiofonico RAI “ La Palma D’ Argento”, con il suo brano “dov’è l’amore”. Si aggiudicai il primo premio a livello nazionale. Per l’artista calabrese, un escalation di prestigiosi successi. Si laurea in Economia e Commercio, insegna Matematica ma non è la professione di insegnante il suo vero obiettivo di vita. Lascia i banchi di scuola per dedicarsi totalmente alle sue vere passioni. Musicista, editore, compositore, giornalista, fotografo. Con i suoi scatti fotografici ha immortalato la storia del calcio mondiale, fermando i palloni sulle traverse, prima che toccassero i pali, sulle linee della porta e le azioni dei bomber più famosi. Angelo Laganà, quindi, è un artista poliedrico creativo, propositivo amante delle “unicità”. Uniche sono le sue composizioni musicali per la RAI: scive le sigle de “La Domenica Sportiva”- “Mondo Motori”“Giro d’Italia”-“Contro sport”. Scrive le sigle per i campionati mondiali di calcio di “Italia ‘90”-“USA 94”-“Francia 98”. Le sue idee creative sono in continue espansione e crescita, spazia dalla musica all’editoria, dal giornalismo alla fotografia. Nella sua abitazione sita a Roccella Jonica, espone un vero museo dell’arte sottolineando i momenti più prestigiosi della sua luminosa carriera. Alla parete ben messo in evidenza la lettera autografa esclusiva proveniente dalla Casa Bianca scritta di proprio pugno dal presidente Bill Clinton, la foto con il Papa Giovanni Paolo II, che l’ha ricevuto in Vaticano, coppe trofei e la chiave della città di Toronto, consegnata al talentuoso Angelo nel momento in cui col gruppo “I figli di Calabria”, l’artista si è esibito nei locali e nelle piazze più importanti del Canada. Con “I figli di Calabria”, storico gruppo di Soverato composto originariamente da sei elementi, si raggiungono le mete musicali più ambite fino al punto di diventare cittadini onorari della città statunitense. La passione per l’editoria esplode dopo aver conosciuto il noto Ezio Greggio con il quale danno vita al magazine “Mondo Biellese” e collabora per lunghi nove anni. La sinergia con il Greggio nazionale, porta Angelo Laganà a cimentarsi anche nelle vesti di attore riscuotendo grandi successi di pubblico con il film “Sbamm”. Numerosi le testate sportive a sua firma: dopo aver seguito per un lungo periodo le imprese della squadra del Catanzaro, diventa direttore di “Roma Mia”, quindicinale illustrativo delle imprese della Roma Calcio per venti lunghi anni. Scrive l’inno della Roma “Samba Romano”, approda con l’editoria e con i suoi scatti fotografici su tutti i terreni di gioco della seria A. Segue il cammino della “Nazionale Italiana di

e le sue nuove Mini-Guide Calcio”, pubblicando il Magazine” Italia Mia”, di cui è editore per dieci anni, seguendo la squadra in tutto il mondo. Le idee del vulcanico Angelo Laganà sono in continua evoluzione. Scritturato dalla FRE.MUS, casa discografica dei Fratelli Reitano, scrive per il grande Mino quattro brani destinati a fare il giro del mondo. L’ amore per la sua terra di Calabria lo porta, però, a fare ritorno nel suo paese d’origine ed ecco che in occasione dell’ingresso nell’olimpo del calcio della Reggina di Lilli Foti, il giornalista decide di dedicare un quindicinale sportivo a favore della squadra dello Stretto, tra le firme autorevoli anche quella di Antonello Lupis. Nasce il giornale RegginAlè, diretto dallo stesso Laganà, autore non solo dell’iniziativa editoriale ma anche delle numerose fotografie che impreziosiscono l’operato. Scrive le musiche dell’omonimo inno amaranto, “RegginAle’”, i testi sono dell’ autrice Rosella Garreffa la quale ha cantato e inciso il brano ad opera di Massimo Idà tecnico del suono nella Master recording della Capitale; i cori di Carmine Garreffa. Trentamila le copie distribuite allo stadio Granillo di Reggio Calabria al punto da interessare la stampa e i media nazionali. “RegginAlè, puntualizza Angelo Laganà, si è posizionato primo in classifica per 21 settimane davanti ad inni importanti come quello della Roma, Juventus, Milan, nel programma RAI, “Tutti i Calci Minuto per Minuto”. La Reggina in seria A continua a regalare emozioni ed ecco che la coppia vincente Laganà- Garreffa, decide di dare spazio ad un altro lavoro musicale “ Reggina Reggina Reggina, con l’ausilio del giornalista Tonio Licordari. Le più grande testate giornalistiche e programmi televisivi si sono interessati di tale iniziativa. La presenza di Angelo Laganà nei rettangoli verdi di gioco non è finalizzata solo all’ uso della “penna” ma anche per usufruire di scatti fotografici d’autore in un passaggio epocale dall’analogico al digitale destinati a lasciare un’impronta indelebile nella storia dei tempi. Fotografo in Italia, Europa, Americhe, anche la squadra Nazionale Cantanti ha potuto usufruire dell’arte del figlio di Calabria. Con i suoi lavori artistici il fotografo Nazionale è stato presente anche alla BIT di Milano nel 2013 e 2014 animando con i suoi libri illustrati su carta patinata lucida l’evento. Produttore musicale e scopritore di talent i fa della stessa Rosella Garreffa, una musa Amaranto e una cantante a livelo nazionale e non solo. Scrivono “CapoSud”, su idea del giornalista Domenico Lanciano come inno della Calabria proposto, poi, alle Olimpiadi di Atene, indescrivibile successo in Grecia. Successivamente, “Amori Mediterranei”

– “Calabria Terra Mia”- e il DVD con le immagini più belle della Regione Calabria da Monasterace a Brancaleone. Varca l’oceano l’Angelo nazionale e approda a Cuba (115concerti), Argentina, Buenos aires, Australia, Marocco, Uruguay, Brasile, s’ innamora del bello, traduce le emozioni in musica, immortala la vita, canta, suona incanta la gente del luogo fino ad essere ospite di tutte le emittenti televisive e radiofoniche: il successore di Astor Piazzolla ha preso il volo verso mete irraggiungibili. Torna in Italia per essere premiato al teatro “ Il Bagaglino” , insignito del Premio Museo” di Roma. Mike Bongiorno lo premia per la migliore fotografia, il popolo lo applaude e lo cerca. La sua fisarmonica midi incanta Sanremo e con Rosella Garreffa partecipa alla finale di Sanremo giovani con il brano “Notte”, composto dall’ artista roccellese, aggiudicandosi la finalissima. “Emozioni indescivibili, dichiara il compositore Laganà, nell’ attimo in cui Rosella Garreffa, autore della parte letteraria ha cantato al teatro Ariston al cospetto degli autori, musicisti e ospiti prestigiosi del tempio musicale”. Oltre 500 i motivi composti e portati in tournee nei 5 Continenti e depositati alla S.I.A.E. Come poter etichettare un grande? su quale aspetto potremmo soffermarci per dare un’ impronta artistica a chi come obiettivo finale ha lo scopo di rinverdire le proprie origini legate al Sud della nostra Penisola? L’impresa è alquanto ardua se si pensa alle varie sfaccettature di una persona altamente produttiva e creativa come Angelo Laganà. La locride e non solo può usufruire dei suoi lavori editoriali anche legati alla bellezza del territorio: libri , book fotografici, dvd evidenziano attraverso scatti encomiabili i dettagli di un’ intera bellezza. Roccella Jonia-Marina di Gioiosa Jonica- Città di Gerace: foto panoramiche e poster regalano agli ospiti calabresi momenti di autentica ospitalità. Le mini guide, sua ultima creazione, inoltre, servono per impreziosire gli itinerari di chi sceglie la nostra terra. In cantiere? “Sarebbero sempre poche le idee per poter valorizzare il nostro magnifico territorio, conclude l’ artista calabrese piu’ famoso al mondo, ma con amore e predisposizione sarò sempre al cospetto della nostra gente”. L’ ultima sua fatica musicale , ancora in lavorazione, l’ inno ufficiale del Roccella Calcio, cantato da Rosella Garreffa, testi della stessa cantante, musiche di Angelo Laganà. Quando la passione per l’ editoria e lo scatto fotografico incontrano la musica per dare vita alla melodia dell’ anima, li’ c’ è Angelo Laganà. LR


RIVIERA

BLOB

W Boxeur Pesca ai gamberi

Piazzare reti e trappole lungo miglia marine rincorsi da uccelli rapinatori e speranzosi di un boccone, cercando gamberi allegri che nel loro cammino a ritroso finiscono avviluppati nelle trappole. E battere lo Jonio in lungo e largo, per la gloria dei cocktail e delle fritture, come vecchi bucanieri del mediterraneo, orgogliosi dei tesori ittici e campioni della pazienza venatoria.

La “pennichellina”

È’ estate Scirea

A Pino del “Paradise Beach”: “Oh! oh! oh! Lo sai perchè la gente s'arrovella e dice che la vita nun è bella? Perchè je tocca de campà de corza, e stretta in una morza, nun c'ha più er tempo della pennichella; ossìa, quella mezz'ora de dormita, che se faceva nonno! La quale, dentro ar treno della vita... è er supplemento rapido dèr sònno!”

Angela Fest Siderno, quartiere dei pescatori, 29 Luglio 2014. La mezza luna tra il ponente e l'Orsa minore e una lunga tavola apparecchiata al centro della ruga marinara e sotto una luce fioca. Nel posto d'onore meritato, Nonna Angelina Leonardo sorride al mondo che va avanti, attorniata da decine di nipoti, pronipoti, dai figli a da tutti quelli che la vogliono bene. Il sapore squisito di una serata d'estate che ricorre ogni anno, ci riempie i cuori di gioia e di festa.

Ecco a voi in questa foto d’archivio il grande Nino Benvenuti ed il consigliere regionale Onorevole Candeloro Imbalzano. Campione olimpico nel 1960, campione mondiale dei Pesi medi tra il 1967 e il 1970, è stato uno dei migliori pugili italiani e uno tra gli atleti più amati dal pubblico italiano. Abile anche come commentarore

Chi dei due è Gonzalo Higuain? La stella argentina del Calcio Napoli è stata vista aggirarsi dalle parti del lungomare di Siderno. Lo impongono i colori sociali bianco-azzurri dell’Argentina, del Napoli e del Siderno. Il nostro amico Danilo Romeo, separato dalla nascita, unisce alle capacità realizzative de “El Pipita” anche l’esplosività del fisico “un incrocio tra due grandi centravanti argentini come Crespo e Batistuta.

Noi di “Riviera” ci accorgiamo che è arrivata l’estate quando a Siderno ogni anno arriva puntuale l’amico Antonio Cortese detto “Scirea”. E lo comunica anche via telefonino: “haò, so arrivato”

Totò & Teresa Come direbbe il mitico Ezio Greggio : è lui o non è lui...ma certo che è lui !! Direttamente dal lido di Siderno, solo per gli amici di Riviera una bella foto di Teresa e Totò Spataro, alias “mutandone”.

L’Oroscopone fantascientifico per nerd

by Giuditta

Ariete: linaspettatamente una persona riconosce sulla vostra maglietta il volto della dottoressa Crusher di Star Trek TNG, persino con la tuta di “generazioni”. Colti da commozione e stupore non saprete trattenere le lacrime e avrete uno svenimento. Dieci cc di tricordrazene in un ipospray, infermiera Ogawa!

Cancro: avete perso la memoria personale nel tentativo di espandere il chip mnemonico piazzato nel vostro cervello. Peccato che il chip contenesse il libro nero delle buste paga e delle mazzette ai politici, per cui la Polizia vi dà la caccia. Rifugiatevi nel quartiere degli emarginati e ricordate di cambiare l'acqua al delfino.

Toro: la Forza è con voi durante una lotta senza quartiere contro il fantasma di Bob Anderson. La minaccia dell'ombra incombe su di voi, con una sventagliata di sciabolate ricaccerete i fantasmi nell'ombra dell'oblio. Siete spadaccini raffinati.

Leone: la pace regnerà nel mondo perché l'Umanità è protetta da voi, anche contro lo strapotere dei Meganoidi 'ndranghetisti commissariati. Ai vostri nemici spetta la morte! Entrate in azione! E ora con l'aiuto del sole, avrete la vittoria. Scissione! Attacco solare! Scontro! Energia!

Gemelli: se le vostre ossa di adamantio sentono troppo il potere attrattivo di Magneto, lasciatevi trasportare, perché opporsi sarà inutile. Contate sui vostri poetri di autoguarigione immediata per arginare i danni dell'impatto, e procuratevi una Glock 17...

Vergine: uscite fuori di casa e trovate un enorme roccia nera di forma parallelipedale, proprio davanti alla porta? Il vostro pc emette una lucina rossa e vi chiama “Davide”, minacciando di togliervi l'aria? Rientrate in casa, svegliate tutti e cancellate dalla vostra playlist tutti i brandi di Strauss.


SETTIMANALE

www.rivieraweb.it

DOMENICA 3 AGOSTO

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La sidernese Daniela Fazzolari, la Diana di “Centovetrine“, sposa il suo principe Sergio Sparascio. Le nozze si svolgeranno ad Agosto. Gli sposi celebreranno il loro matrimonio nel Salento, chissà dove… e intanto lei lascia Centovetrine per un pò… una lunga luna di miele? Auguri agli sposi! Chissà che non venga a trovarci...

Evviva gli sposi Passaggio a Nord-Ovest, dalla politica al matrimonio. Ecco a voi il consigliere comunale di Locri, Anna Baldassarro assieme al marito nel giorno delle nozze.

Carbonella vulcanico Al Pericle d’oro il gruppo di Riviera assieme al direttore del “Garantista” Piero Sansonetti. In primo piano i nostri punti di forza Ercole, Rosario, Ilario, il figlio di Pasquino Vincenzo e più defilati Eleonora e Paola.

Con l’Ulivo ti condisci, con il Polo ti congeli, con Carbonella ti riscaldi...ecco Antonio Ferreri alle prese sulla spiaggia con i residui e l’incuria. Sempre contro: questa volta sotto tiro quelli del volontariato «che predicano bene e razzolano male»

Tanti auguri Alla nostra stimata collega Maria Giovanna Cogliandro che nei giorni scorsi si è laureata con il massimo dei voti. Tantissimi auguri da tutta la redazione di “Riviera” che le augura un futuro ricco di soddisfazioni.

Previsioni Chi cerca la Titina

Enzo De Leonardis immortalato assiema a Maurizio Bonetti alias il mago “Gandalf”. Maurizio conosce perfettamente il futuro del nostro amico perchè tirando fuori la “sfera di cristallo” gli ha già fatto le “previsioni”

Io cerco la Titina, Titina, o Titina, io cerco e non la trovo chissà dove sarà. Io cerco la Titina, Titina, la Titina, io cerco la Titina... chissà dove sarà! Dove sarà! Dove sarà!

Bilancia: compostezza e diplomazia sono il vostro forte. Durante la partita a scacchi, se il Wookiee compie una piccola scorrettezza, siate prudenti e lasciate correre. L'eroismo non è il vostro forte durante questa settimana. Una camminata sobria e un tono di voce piuttosto piatto vi aiuteranno ad uscire dall'assedio delle truppe dell'Impero. Scorpione: in questo momento vi sentite come privi dell'uso delle gambe, su una sedia a rotelle dell'anima? Inventatevi una seconda vita, nella quale siete alti e blu, e con una manata potete far volare la testa del vostro fratellino piccolo o del capufficio. Potrebbe capitarvi di dovervi scontrare con una specie di capitano Kurtz, ma è il prezzo da pagare. Sagittario: la salute in questo periodo vi tormenta: dopo i pasti venite colti da convulsioni e crampi allo stomaco, che si risolvono solo quando dalla vostra pancia escono, in fila, un alieno, H.R. Giger resuscitato, Carlo Rambaldi putrefatto e Sigourney Weaver da giovane. Purtroppo il Gaviscon non è sufficiente.

Barboon e caffè Quelli di via Jonio, lavoratori, amici e fedelissimi del nostro settimanale. Quando oltre a barba, shampo e capelli c’è sempre un caffè e una stretta di mano, il tradizionale saloon diventa un momento di socialità.

Capricorno: vi sentite un po' finti, come artificiali, e avete il presentimento che non durerete più di quattro anni? Brutto brutto periodo, con pioggia a getto continuo e robaccia cinese da asporto come cena. Evitate isterismi e stranezze come passarvi il nero attorno agli occhi con l'aerografo. Attenti alle dita. Acquario: casa vostra vi appare piccola piccola, come , diciamo una lavatrice in volo per la Luna? Potrebbe non finire qui, e rompersi qualcosa durante il rimescolamento dell'ossigeno (attivo), costringendovi a stringervi forte forte ai vostri parenti per risparmiare aria. Non preoccupatevi: vi aiuteranno il tenente Dan e un tale con un gilet bianco. Pesci: il lavoro fa schifo e gli alieni stanno arrivando sulla terra. Almeno la seconda parte è meglio. Assicuratevi che gli alieni non divorino topi vivi, che non abbiano l'aspetto di gamberoni e che non abbiano paura dell'acqua. In quel caso potete preoccuparvi davvero.

Binomio d’autore Amici nella vita di tutti i giorni e soprattutto sempre assieme in giro per la Calabria. Stiamo parlando dei nostri amici Miky e Anthony Voice che in comune hanno la passione per il Siderno calcio.



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