Riviera n°33 del 14/08/2016

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Esisterebbe una specie di Angelo protettore dei consigli di amministrazione delle banche, anche di quelle che ne hanno combinato di cotte e di crude. Non è la “cupola” e non hanno nulla a che fare con gli “invisibili” tratteggiati nell’inchiesta “Mammasantissima” della DDA di Reggio Calabria. Per esempio, nei giorni scorsi, in occasione del suo arresto, abbiamo appreso che l’ex numero uno della “Veneto Banca”, Vincenzo Consoli, è riuscito a bruciare i risparmi di 87 mila piccoli azionisti.



APPUNTAMENTI

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Agosto Agnana – ore 18:30 torneo di calcetto; Ardore – Località San Nicola, ore 21:30, II Edizione “Una Serata tra Amici”; Gioiosa Jonica – Giardino Palazzo Amaduri, ore 21:30, Cocktail di Moda; Locri – Cactus Cafè, ore 18:00, presentazione del libro “La vita nascosta”; Corte del Palazzo, ore 21:00, “Archetipo Ensemble - Musica Etnica Napoletana”; Marina di G. Jonica – Camocelli Superiore, ore 18:00, Festa di San Giuseppe: Cosimo Papandrea in concerto; Martone - Festa di S. Giorgio. Celebrazione de “A ntinna”; Pazzano - Festa della Madonna di Monte Stella; Platì - Festa Patronale Maria SS. Del Loreto; Roccella Jonica - Fino al 23 agosto, Roccella Festival Jazz; Sant’Ilario dello Ionio – Lungomare, ore 18:00, II Edizione “Corri Sant’Ilario”; Siderno – Contrada Salvi, Festa di Maria Santissima Annunziata; Fitness Day Convention.

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Agosto

Bianco - Festa in onore della Maria SS. Di Pugliano; Mammola – Villaggio Limina, Festa della Montagna; Portigliola – Teatro GrecoRomano, ore 5:00, “Portigliolalba”; Stilo - Fino al 16 agosto Festa di S. Rocco.

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DOMENICA 14 AGOSTO

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Agosto

Agnana - ore 20:30, “Sagra da Pasta i casa cu sucu i crapa”; Ardore – Castello Feudale, ore 21:30, “Ardore a 5 Stelle”; Casignana - Fino al 17 agosto, Festa di S. Rocco con suggestive processioni; Gioiosa Jonica – Largo Cinque Martiri, ore 20:00, Festa dell’Associazione Amici di San Rocco; Monasterace - “Jazz al Museo”; Portigliola – Piazza Garibaldi, ore 22:00, Romeo e Giulietta di William Shakespeare; Siderno – Fino al 3 settembre, Associazione Culturale L’Ariete, ore 20:00, Mostra di Pittura di Massimiliano Ferragina; ore 21:00, Villa Comunale, Festival Jazz; Stignano - Festa di S. Rocco.

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Agnana - Centro Polifunzionale, ore 21:00, concerto di pianoforte; Ardore – Arena Comunale, ore 21:30, XIII Edizione “Premio Giovanni Bara”, Festeggiamenti in onore di San Rocco; Bivongi - Fino al 18 Agosto, Mercato della Badia; Gioiosa Jonica – Fino al 18 agosto, Centro Storico, ore 21:00, VIII Edizione “Gustando il Borgo”

Agosto

Ardore – Arena Comunale, ore 21:30, Premio “Saverio Montalto”; Ciminà – Centro Storico, ore 20:30, Sagra del Caciocavallo; Marina di G. Jonica – lungomare Cristoforo Colombo, Torre del Cavallaro, ore 20:00, “Giocando e Zipangolando in Allegria”; Monasterace “Serata del Contadino”; Portigliola – Teatro Greco – Romano, ore 21:30, Rappresentazione della tragedia greca di Euripide “Le Troiane”; Siderno – Lungomare, 20° Edizione Miss Bambina e Mister Bambino.

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Agosto Agnana - Ore 19:00, Centro Polifunzionale, consegna borse di studio; Gioiosa Jonica – Piazza Vittorio Veneto, ore 21:30, “Premio In Canto” a cura dell’Associazione In Canto Mammola – raduno Largo Magenta, ore 6:00, Pellegrinaggio al Santuario di S. Nicodemo; Siderno - Lungomare, ore 21:00, Festa del Siderno Calcio, “Notte BiancoAzzurra”.

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Agosto Ardore – Fino al 21 agosto Arena Comunale, ore 21:30, Rassegna Teatrale; Pazzano – Palestra Comunale, Musical “Notre Dame de Paris”; Siderno – Stadio Comunale, ore 21, Partita di calcio per la solidarietà.

* Calendario degli eventi offerto in collaborazione con Corsecom, Jonica Holidays, Centro Servizi Turistici e Consorzio di Pro Loco della Riviera dei Gelsomini


ATTUALITÀ

GIUDIZIARIA

L’associazione del “mondo di mezzo” La ultime pronunce della Suprema Corte di Cassazione delineano un diverso approccio all’interpretazione della disposizione di cui all’art. 416 bis codice penale che, lungi dal potersi ritenere in qualche modo evolutiva, prende atto della devastante capacità delle associazioni mafiose e, per quanto qui interessa, di una delle mafie storiche, la ‘ndrangheta, di rendersi protagonista di condotte altamente pervasive che le hanno consentito di infiltrare il tessuto sociale, politico e istituzionale, così permettendo di inquadrarne le condotte delittuose nel novero delle finalità disegnate dall’art. 416 bis, comma 3, c.p.. È quanto richiamato, in sintesi, nell’ordinanza di custodia cautelare denominata “Mammasantissima” dove il gip di Reggio Calabria, in questo caso richiamandosi ad alcune recenti sentenze degli “Ermellini” sull’inchiesta “Mafia Capitale”, ripercorre quello che viene considerato il meccanismo evolutivo che conduce alla nascita, da un sodalizio matrice, di quello mafioso e, soprattutto, che spiegano come – mediante l’intimidazione di cui quest’ultimo è capace – si arrivi al controllo della realtà sociale: è, appunto, il "mondo di mezzo" quello in cui "tutti si incontrano", laddove opera anche l'associazione mafiosa, che garantisce la possibilità di illecite forme di osmosi nell'incontro fra il "mondo di sopra" (quello, cioè, degli imprenditori, della politica e delle istituzioni) e il "mondo di sotto" (la delinquenza di strada), per ottenere quel "risultato" che interessa al "sovramondo", ossia quelle "cose che non le può fare nessuno", e che solo il "sottomondo" può consentire di realizzare. Si legge nell’ordinanza che “Si coglie, cioè, come la capacità d’intimidazione, specie se diffusa nel tempo ed estrinsecatasi in un radicale controllo del territorio, sia lo strumento per determinare l’assoggettamento e l’omertà dei consociati, strumentalizzando equilibri e relazioni sociali a proprio vantaggio, onde accaparrarsi o influenzare i sistemi di potere che reggono le società democratiche moderne, infiltrando, in altri termini, i gangli vitali dell’economia e esercitando il suo influsso nefasto sulla pubblica amministrazione e la politica”. Scrivono i giudici della Cassazione: “Un'eredità criminale complessa, dunque, e sedimentatasi a strati, lentamente, entro un lungo arco temporale, il cui lascito, sempre vivo e attuale, si è perpetuato nella nuova realtà associativa scaturita dalla fusione con il gruppo del …, costituendone una indispensabile riserva di violenza percepibile all'esterno, e, per certi versi, un valore aggiunto cui ricorrere, se necessario, per perseguire ed attuare gli scopi del sodalizio”. “Nella prospettiva coerentemente delineata dai Giudici di merito, infatti, il su ricordato "salto di qualità" dell'associazione nel settore economico e della pubblica amministrazione è avvenuto grazie all'accordo con il … ed è stato reso possibile solo in ragione della notorietà criminale di cui godevano il … e il gruppo da lui comandato. In tal modo, l'associazione ha potuto ampliare lo spettro delle sue attività e sfruttare il conferimento del "bene" derivatole dall'acquisto della capacità di intimidazione già sperimentata nei tradizionali settori delle estorsioni e dell'usura: capacità progressivamente accumulata nel serbatoio criminale di origine e poi trasfusa, con metodi più raffinati, nei nuovi campi di elezione del "mondo di sopra", ove si è avvalsa del richiamo alla consolidata "fama criminale" acquisita nel tempo, senza tuttavia abbandonare le possibilità di un concreto ricorso ad atti di violenza e intimidazione, quali forme di manifestazione da utilizzare all'occorrenza”.

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SOCIETÀ

GAL: un punto di riferimento per chi vuol vedere crescere la Locride

All’inizio della settimana il Gruppo di Azione Locale si è riunito per l’ultima volta prima di presentare il bando per il finanziamento regionale a settembre. Esponendo le sue funzioni, i registi di questo partenariato hanno detto di voler essere il punto di partenza per la crescita del nostro comprensorio. artedì 9 agosto, presso la Sala Consiliare del Comune di Siderno, si è svolta l’ultima riunione operativa del Gruppo di Azione Locale (GAL) prima della presentazione del progetto di sviluppo territoriale alla Regione, che ha recentemente indetto un bando relativo con scadenza nella prima settimana di settembre. La riunione, tenutasi alla presenza degli attori del nuovo partenariato e di alcuni cittadini, grazie a Stefano Zirilli ha brevemente ripercorso le tappe che, dal 7 novembre 2015, hanno condotto alla realizzazione di questo nuovo GAL attraverso un alto numero di riunioni e confronti con gli operatori del territorio e le associazioni, e ha esposto ai presenti gli obiettivi da conseguire una volta raggiunti i finanziamenti richiesti. Il nuovo GAL, com’è stato specificato dal primo cittadino di Siderno, eletto comune capofila del nuovo partenariato, conta a oggi l’adesione di trentatré centri urbani che vogliono creare economia a partire dalle risorse naturali del nostro territorio e che sono altresì pronti, qualora questa esperienza si rivelasse positiva, a costituire, parallelamente a esso, anche un Gruppo di Azione Costiera (GAC). «La partecipazione all’imminente bando regionale - ha dunque spiegato Guido Mignolli, che si è occupato di esporre gli aspetti tecnici del partenariato - è stata favorita da una suddivisione delle aree regionali da parte dell’amministrazione calabrese. Ognuna di queste aree, con la partecipazione al bando, ha il compito di presentare un Piano di Azione Locale (PAL) che punti alla valorizzazione delle aree interne agendo su economia e agricoltura. La nostra area, insomma, avrà la possibilità di investire 1,2 milioni su aziende ed enti locali nel rispetto di tre ambiti di sviluppo scelti in seguito a un’indagine territoriale». «La scelta di questi ambiti - è dunque intervenuto Claudio Marcianò - è stata effettuata sulla base di un criterio già rodato sull’area tirrenica: intervistati gli attori interessati agli ambiti tematici che sarebbero stati alla base della nostra azione,

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abbiamo progressivamente effettuato una scrematura che ci ha permesso di individuare nel senso di legalità, nella valorizzazione del paesaggio e nella tutela del patrimonio artistico gli ambiti sui quali lavorare con la massima attenzione. Considerato tuttavia l’aiuto che il Gal avrebbe dovuto dare anche alle filiere produttive, abbiamo deciso di fare della tutela del paesaggio e del patrimonio culturale un unico obiettivo, presentando così una programmazione che, perseguendo uno scopo unitario permetta a tutti gli elementi che gli orbitano attorno di essere facilmente perseguiti e agevolati». La partecipazione e il perseguimento del miglioramento territoriale sono state le parole d’ordine sulle quali costruire il progetto. Il piano strategico per lo sviluppo delle Locride, ha sottolineato Mignolli, deve infatti passare attraverso un ritrovato senso di socialità e un supporto intensivo all’imprenditoria. «Il GAL - ha chiosato Monica Mollo - deve infatti ascoltare le esigenze del territorio e creare un punto di riferimento per chi ha grandi idee in testa ma non sa come poterle mettere in pratica. Dobbiamo rendere fruibili quelle risorse che oggi sembrano inaccessibili ed essere un supporto per quegli imprenditori, soprattutto giovani, che potrebbero essere artefici della svolta economica della nostra terra, per troppi anni esclusa da questo tipo di finanziamenti». Solo in questo modo, ha poi spiegato Nicola Ritorto, si avrà la possibilità di recuperare le filiere o microfilere produttive che rappresentano l’oro della nostra terra e, come sottolineato da Zirilli in conclusione, si potrà pensare di accostare la produzione a percorsi sociali e turistici che sfruttino la vicinanza che intercorre quasi sempre tra le nostre bellezze paesaggistiche, i nostri tesori storici e le nostre aziende, creando dei percorsi turistici che possano essere anche indipendenti dalla nostre coste e possano, in ultima analisi, favorire il “fuori stagione”. Jacopo Giuca

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Consiglio Metropolitano: la Locride spera nei suoi due eletti Non ci sono state grosse sorprese in seguito alle elezioni per il Consiglio Metropolitano dello scorso 7 agosto. La scelta dei 14 componenti, eletti da 1.151 consiglierei dell’ex provincia di Reggio Calabria ha infatti sancito la prevedibile vittoria del PD che, con il suo listone “accontentatutti” è riuscito a conquistare ben 9 dei seggi a disposizione. E proprio nella lista Democratici insieme per Reggio Città Metropolitana, a raccattare più voti, non senza sorpresa, è stata la candidata di Caulonia Katy Belcastro, cui si affiancano i colleghi di partito Antonino Castorina, Antonino Nocera, Demetrio Marino, Riccardo Mauro, Filippo Bova, Filippo Quadruccio, Fabio Scionti e Salvatore

Mafrici. Due seggi, poi, per il deluso Centrodestra Metropolitano, che ha sperato fino all’ultimo di poter lottare alla pari con gli avversari di sinistra. Eduardo Castronuovo e Domenico Giannetta, dunque, saranno gli unici rappresentati della lista di Forza Italia, così come Pierpaolo Zavettieri e Giuseppe Zampogna gli unici rappresentanti della lista grecanica Area socialista e popolare. Ultima lista a ottenere un seggio, con nostro sollievo, Locride Metropolitana, che sarà rappresentata in consiglio dal sindaco di Gioiosa Jonica Salvatore Fuda. A rimanere completamente a bocca asciutta , infine, è stata la lista Territorio e identità a Sinistra, capitanata dal primo cittadino di Polistena Michele Tripodi e non in grado di raggiungere un numero di voti adeguato a ottenere almeno un agognato seggio. Convalida degli eletti e primi punti all’ordine del giorno verranno discussi nel primo incontro, convocato per il 24 agosto alle ore 10:00. JG


REDAZIONALE

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Ymca Beach Club,

ildivertimentoèunacosaseria Davide, Nicolò e Andrea hanno messo a frutto le loro competenze nel campo della ristorazione e del divertimento per regalarvi un'esperienza indimenticabile

Non dite che non vi avevamo avvisati. L'estate sidernese ha un solo marchio, impresso a fuoco: D.N.A. Davide, Nicolò e Andrea sono portatori sani di divertimento. Con l'Ymca Beach Club hanno messo a frutto le loro competenze nel campo della ristorazione e la loro professionalità nel mondo dello svago. Perchè per questo scoppiettante trio, il divertimento è una cosa seria. E bisogna avere le carte giuste per scatenerlo e farlo correre a briglie sciolte. Inarrestabilmente. All'Ymca Beach Club riscoprirete la gioia di stare a tavola. Ad attendere i vostri palati, anche i più esigenti, la vera pizza napoletana, oltre a raffinati e freschissimi piatti di pesce e di carne, da 110 e lode e bacio accademico. Ogni giovedì, inoltre, l'Ymca Beach Club vi delizierà con un menù fisso di una bontà da capogiro che preparerà i vostri sensi a un dopo cena indimenticabile, in un ambiente riservato e suggestivo allietato da coinvolgente musica live. All'Ymca Beach Club troverete l'atmosfera giusta per una serata romantica con la vostra dolce metà, una serata tranquilla in famiglia, una serata divertente tra amici. Perchè la proposta di Davide, Nicolò e Andrea è in grado di soddisfare ogni occasione e scolpire nella vostra mente un'esperienza indimenticabile.

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ATTUALITÀ

MARIA GIOVANNA COGLIANDRO

"Una persecuzione di specchi quel giorno. Sembrava una congiura contro di me. Cercavo di evitarli ma mi era impossibile. Ogni singola superficie lucida era deliberatamente lì per restituirmi il riflesso di qualcuno che mi somigliava. Sì, mi somigliava, mi sembrava di riconoscerlo. Ma non crediate di pretendere che fossi io. Andiamo! È tutto così assurdo qui. Nel mio volto c'era un'abuso di coscienza". Mi sono permessa di immaginare lo stato d'animo di quei ragazzi che si sono visti precipitare addosso, con una violenza che non vuole sentire ragioni, una colpa che è come un masso venuto giù di corsa dalla cima di una montagna. Perchè non ditemi che un giorno, incontrando chiunque di loro, il cretino di turno non commenterà: "È il ragazzo a cui avevano chiuso il locale", addossandogli così, in maniera del tutto autonoma e gratuita, ogni responsabilità. Il riflesso che da oggi investirà questi ragazzi quando si ritroveranno davanti a uno specchio, sarà un riflesso condizionato. Condizionato da chi ha abusato della loro coscienza. Imbrattata dalla legge. Quando la legge condiziona il tuo vero riflesso smette di essere giusta. Vorrei precisare, e non per

buio. iù p è i cr Lo di e ar m go n lu il Dallo scorso 11 agosto tta senza quartiere lo lla de lo to pi ca e ist tr tro al un La chiusura de “le Club” segna , non fa distinzioni tra delinquenti e imprenditori mo tra i as si tu en e alla mafia che, nella nostra terra ar er n ge a ito sc ce che era riu spegnendo quel fascio di lu trano le reazioni dei social network. giovani, come dimos

” b u l C e l “ a r u s u i h C a z n e i c s o c i d o s u Ab sviolinata, che riconosco e ammiro l'operato che le forze dell'ordine stanno portando avanti in questi mesi evitando, con la loro presenza "paterna", che si verifichino risse nei locali e incidenti una volta fuori. I genitori non possono che essere loro grati. Ma non riesco proprio a capire perchè per colpire il "controindicato" si faccia fuori quella che potrebbe essere la cura a una desolazione ristagnante. Le Club, non possiamo negarlo, è uno di quei rari fasci di luce dell'estate della Locride, ha ottenuto consensi, riscontri, ma sosprattutto è riuscito a generare entusiasmo giova-

ne. La Calabria intera si spostava al richiamo di Le Club. Ma un'inezione di ketammina avariata ha provato a sedare in questi ragazzi la voglia di divertirsi, di divertire, di lavorare. Di fare. Perchè divertirsi non è un peccato. Ho sentito qualcuno commentare: "Non ci indignamo se ci chiudono l'ospedale ma andiamo su tutte le furie se mettono i sigilli a una discoteca". Populismo spicciolo, che cerca di raccattare facili consensi. Ci siamo indignati e continueremo a farlo anche quando tenteranno di toglierci il nostro ospedale. Ma anche divertirsi fa tanto bene alla salute.

La Locride si frantuma e perde l’ultimo coagulo di vitalità che le dava ossigeno e linfa, pur nei suoi controversi chiaroscuri.

QUEL TINTINNAR DI LUCCHETTI 11 agosto 2016. Stanotte il lungomare di Locri sarà più buio: una buona occasione per afferrare al volo qualche pigra stella cadente ed esprimere un desiderio. Sarà anche molto più silenzioso, con buona pace di chi ha il sonno leggero. Il tintinnar dei lucchetti l’avevamo sentito a luglio, ma forse eravamo troppo distratti: la chiusura del bar del Corso, i blitz nei locali a caccia del lavoratore nero e cattivo. Nessuna meraviglia quindi se i lucchetti sono toccati adesso a Le Club, il

gigante solitario della movida estiva. Il Sunset diventa così una beffa lessicale. La musica è finita, i turisti se ne vanno; entrata a gambatesa dell’Ordine pubblico spaccagambe e stagione conclusa. La Locride si frantuma e perde l’ultimo coagulo di vitalità che le dava ossigeno e linfa, pur nei suoi controversi chiaroscuri. Ma non dovremmo essere contenti se qualcuno pensa al nostro bene invitandoci a non frequentare le cattive compagnie, a non mischiarci con le “anime nere”? Ah! Gioacchino! Non pensi anche tu che il Gattopardo a volte sappia travestirsi abilmente anche da Gazzella? Francesco Milicia

ok o b e c a f k r o w t e n l ia c so l a d e n io z a e r la o it u Di seg

Sanitàinginocchio:il15ottobre unanuovamarciasull’ospedale Lunedì mattina, presso il comune di Locri, i sindaci Calabrese e Fuda e Monsignor Oliva hanno tenuto una breve conferenza stampa che ha cercato di fare il punto sulla difficile situazione sanitaria vissuta in questi mesi dal nostro comprensorio. L’incontro, aperto dalle parole preoccupate del primo cittadino di Locri, ha cercato di sottolineare le difficoltà vissute dalla catti-

va gestione del nosocomio locale e ha lanciato l’invito a partecipare a una nuova manifestazione di protesta da tenersi il prossimo 15 ottobre, a un anno esatto dalla marcia sull’ospedale dello scorso anno. Calabrese, inoltre, ha sottolineato quanto sia urgente sfruttare i 14 milioni rimasti per l’ammodernamento della struttura, che si stanno rapidamente perdendo. Pietro

Fuda, invece, ha sottolineato l’importanza della sanità anche in relazione al desiderio di migliorare l’economia territoriale sfruttando il turismo. Senza una struttura di riferimento, ha detto il primo cittadino di Siderno, mettiamo a rischio anche la salute dei nostri ospiti oltre che quella dei nostri cittadini che pur sapendo a quali altre strutture vicine rivolgersi in caso d’emergenza,

meritano che i fondi a disposizione non solo siano impiegati con urgenza, ma anche adeguatamente. Le considerazioni finali sono state affidate al vescovo, che ha concluso l’incontro sottolineando come il diritto alla sanità sia un fattore imprescindibile di una società civile, che non può ridursi a reclamarlo ciclicamente con manifestazioni e proteste.


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50 ANNI DI SACERDOZIO , da lio e rn o C n o d o zi o rd ce sa i d nta anni a u q n ci o n n ’a st ci ha e u le q ra ie e n p e m g o o C ri a ic v a a st ri a in m rno. Da se e id S i d le a u it ir sp a asso p id l u a i g i rs n e n tt e m i d vent’a to a rc ce a h e Chiesa ch a n u i d a tt fa , a ri o st a su la ata. to tt e h cc a b racconta re e ss e ve e d , a lt o lv e, ta con i tempi e di una politica ch

: a i m e F o i l e n r o C n o D ” o in m m a c e d n a r g n u i d e n o im t s e t lo o c ic p il “Sono Se la politica continua a pensare che l’illegalità si combatte mandando in galera la gente e non elevando la cultura, producendo lavoro e creando emancipazione, lo Stato l’alimenterà, la mafia.

JACOPO GIUCA Da vent’anni guida spirituale di Siderno, don Cornelio Femia quest’anno festeggia un altro, ben più importante traguardo: cinquant’anni di sacerdozio nella Locride. Originario di Grotteria, ha vissuto in prima persona un periodo di grande fermento sociale e politico non solo nel nostro comprensorio, ma nel mondo ecclesiastico e nazionale. Chi era Cornelio Femia prima di diventare don? Un normalissimo adolescente che andava poco in chiesa e pregava solo nei momenti di intimità. A 12 anni, nel tentativo di farmi fare le ossa, mio padre mi fece trasferire da uno zio a Roma, dove avrei proseguito i miei studi. A causa di una malattia, però, non riuscii a sostenere un esame di riparazione e persi un anno. Saputolo, un amico di famiglia suggerì a mio padre di farmi frequentare il seminario a Locri, che costava poco e mi avrebbe permesso di studiare in tranquillità. A 14 anni iniziai dunque questo percorso e conobbi fin da subito un prete, don Perri, che con la sua giovialità e gentilezza mi fece per la prima volta immaginare come sarebbe stata una vita da sacerdote. Supportato solo dall’intimo appoggio materno, considerato che il resto della famiglia, tendendo fede al proprio “credo” comunista, avrebbe preferito vedermi intraprendere una carriera professionale, continuai i miei studi presso il ginnasio dei gesuiti di Reggio Calabria prima e presso la facoltà di teologia di Napoli poi. Nel 1966, a 26 anni, sono finalmente diventato prete. Quali sono stati i suoi primi incarichi? I primi ministeri li ho svolti a Locri. Ho insegnato lettere al seminario minore e al ginnasio e, dopo la chiusura del seminario parificato, ho insegnato per 20 anni religione cattolica ai licei scientifico e magistrale. Nel 1974, intanto, ero stato inviato come parroco a Mammola, dove avrei rilevato il ruolo di predecessori insigni, come Monsignor Piccolo o don Zavaglia.

una vera e propria lotta nei confronti della religione affinché ne uscisse quantomeno ridimensionata. Eppure, nel periodo in cui Giorgio La Pira aveva affermato al Cremlino che i comunisti dovevano scacciare lo spettro dell’ateismo per potersi occupare più da vicino delle questioni sociali, anche la Chiesa stava maturando posizioni più moderate grazie al Concilio Ecumenico, una riforma liturgica della quale noi sacerdoti dovevamo prendere atto anche nelle piccole diocesi, diffondendo nuovi atteggiamenti pastorali nel mondo. Posso dire, insomma, di essere il piccolo testimone di un cammino di Chiesa che permette oggi a Papa Francesco di parlare con l’autorevolezza del vangelo al mondo da padre spirituale e non più da sovrano, spesso inviso, di uno Stato con privilegi speciali. Nel mio piccolo, a Mammola, cercai di trasmettere questo

All’epoca il centro era molto importante, contava 14mila abitanti ed era il più popoloso della Locride dopo Caulonia, pertanto non ero chiamato a un compito semplice. Quali sono state le difficoltà maggiori che ha dovuto affrontare, in quel periodo? È doveroso premettere che la prima fase del mio sacerdozio ha coinciso con una fase storica delicata. Stavo vivendo in prima persona, infatti, una radicale trasformazione del mondo ecclesiastico: prima del concilio ecumenico la Chiesa era chiusa in sé stessa, intenzionata a proteggersi dagli influssi del Partito Comunista, che aveva annunciato

messaggio con iniziative che coinvolgessero i giovani: cineforum, incontri di piazza e attività sportive erano il pane quotidiano e devo dire di aver avuto la fortuna di poter vedere crescere decine e decine di ragazzi che oggi sono diventati stimati professionisti. E dopo Mammola? In seguito alla morte di Monsignor Incognito già mi era già stata riferita la possibilità che potessi andare a Siderno. Ma, in un periodo in cui c’era ancora forte immobilismo da parte dei preti, che restavano per tutta la loro vita nella stessa comunità, si

preferì portare a Portosalvo padre Musolino sfruttando la presenza di due padri cappuccini per l’amministrazione delle chiese delle altre contrade. Quando i cappuccini espressero il desiderio di ritornare in convento, tuttavia, il vescovo mi avanzò ufficialmente la proposta di trasferimento che, nonostante l’affetto che mi legava alla comunità mammolese, accettai di buon grado. Era l’ottobre del 1996. All’epoca vescovo della diocesi di Locri Gerace era Bregantini. Quali altri vescovi ha conosciuto durante il suo sacerdozio? L’elenco è lunghissimo! Sono stato seminarista nel periodo in cui era vescovo Pierantoni, autore di una vera e propria rivoluzione sociale per la Locirde: era un attivista sociale senza eguali, il Monsignore grazie al quale si diffusero le scuole di formazione professionale nel nostro comprensorio. Fu grazie a lui che sorsero i primi tecnici e i servizi di assistenza, fu grazie al lui che sorsero asili e scuole in tutti i paesi. Osteggiato da chi lo considerava troppo anticonvenzionale, fu grazie a Pierantoni se mossi con convinzione i primi passi da prete e ottenni i permessi per andare a studiare a Napoli. Poi è toccato a Monsignor Arduino, che aveva trascorso tanti anni in carcere in Cina prima di essere espulso e di tornare in Italia. Fu lui a ordinarmi prete a farmi rettore e insegnante in seminario e a darmi i primi incarichi diocesani. Monsignor Tortora mi ha accompagnato negli anni che ho vissuto a Locri e con lui abbiamo preso la decisione di chiudere il seminario una volta resici conto che i ragazzi, ormai cambiati come la società, non erano più interessati a farsi preti già a 10 anni. Da lui sono stato mandato a Mammola, periodo segnato, tutta-

via, più dalla presenza di Monsignor Ciliberti, il primo vescovo davvero aperto al territorio, protagonista di grandi iniziative culturali e di sviluppo sociale, in grado, con i suoi convegni che attiravano anche grandi personalità politiche di urlare al mondo che anche la Locride esisteva, era un territorio vivo e sempre attivo. È stato il primo vescovo moderno, uno che guidava la macchina con disinvoltura e che, purtroppo, ha dovuto vivere per anni sotto scorta perché le sue iniziative davano fastidio a qualcuno. È stato dunque il turno di Bregantini nel periodo in cui venni richiamato a Locri e inserito nei collegi e nei consigli. Quella è certamente stata la fase più attiva che abbia vissuto, anche perché, in seguito alla scomparsa del vicario generale Monsignor Nadile, Bregantini decise di nominare me vicario ad omnia vista la sua imminente partenza per Campobasso. Monsignor Morosini, visto anche il mio impegno nei consultori, trasformò la mia carica in vicariato generale e, alla sua partenza, dimostrandomi grande fiducia, mi nominò persino amministratore diocesano (che, nel diritto canonico, è la figura che assume tutte le funzione del vescovo - eccettuata l’ordinazione dei preti - in sua assenza), tutti compiti che monsignor Oliva ha recentemente confermato. Dal suo racconto si evince che, anche nella Locride, chiesa e politica abbiano viaggiato sempre su binari vicinissimi tra loro. Come ha vissuto questo rapporto nel nostro comprensorio? Quando venni ordinato a Mammola Isidoro Macrì, un personaggio folcloristico ma di grande spessore culturale, chiamò mio cognato per sapere che tipo fossi, perché il mio predecessore era politicamente molto attivo. Voleva accertarsi che non volessi entrare anche io nelle loro logiche, una rassicurazione che diedi in prima persona quando venni invitato a un consiglio comunale. «Non starò né a destra né a sinistra, ma un por più su» affermai in quell’occasione parafrasando don Pino Fazzolari. Ho raccontato questa storia per dimostrare che, sebbene secondo qualcuno dovrebbe esserci solo rivalità tra chiesa e politica, io ritengo di aver avuto sempre buoni rapporti con le amministrazioni dei paesi in cui sono stato prete. A Mammola ricordo con grande affetto il sindaco Franco Neri e devo riconoscere di aver avuto un buon rapporto anche Antonio Longo. A Siderno, invece, ho notato fin da subito una politica diversa: già quando sono arrivato, infatti, si praticava la politica della prassi e non quella del progetto culturale. I cittadini si aspettavano l’immediata soluzione alle problematiche attuali e non il perseguimento di un progetto, una cosa che è andata radicalizzandosi dopo la triste parentesi del commissariamento. Con Morosini e Oliva abbiamo cercato di far comprendere che se lo Stato non dimostrava maggiore efficacia e efficienza rispetto a ciò di cui accusava la vecchia impostazione politica avrebbe lasciato spazio alle mafie, ma l’impostazione si è rivelata errata già a monte. Ho provato davvero una brutta sensazione quando mi sono sentito costretto a dire a Rosy Bindi, che in uno dei suoi viaggi aveva appena affermato di aver restituito il Santuario di Polsi ai suoi fedeli, che se continuava a pensare che l’illegalità si combattesse mandando in galera la gente e non elevando la cultura producendo lavoro, creando emancipazione e rasserenando la gente, lo Stato la mafia l’avrebbe alimentata. Non dovrebbe essere un prete a dire queste cose alla politica


ATTUALITÀ

L’OPINIONE

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DOMENICA 14 AGOSTO

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I consigli di amministrazione delle banche di Siena, Ferrara, Ancona e Arezzo hanno trovato tanti "angeli protettori" che si sono spesi per la loro tutela malgrado gli immensi disastri finanziari che hanno prodotto.

Gli angeli non scendono in Calabria ILARIO AMMENDOLIA Esisterebbe una specie di Angelo protettore dei consigli di amministrazione delle banche, anche di quelle che ne hanno combinato di cotte e di crude. Non è la “cupola” e non hanno nulla a che fare con gli “invisibili” tratteggiati n e l l ’ i n c h i e s t a “Mammasantissima” della DDA di Reggio Calabria. Per esempio, nei giorni scorsi, in occasione del suo arresto, abbiamo appreso che l’ex numero uno della “Veneto Banca”, Vincenzo Consoli, è riuscito a bruciare i risparmi di 87 mila piccoli azionisti. Non avrebbe potuto farlo se “qualcuno” non avesse protetto, per lunghissimi anni, i suoi traffici o meglio la sua capacità di far svanire nel “nulla” il denaro dei piccoli risparmiatori. Chi? Non chiamateli “invisibili”, non usate il termine “zona grigia” e meno che mai “terzo livello”. Questi termini hanno il marchio riservato al Sud e in particolare alla Calabria. Si possono usare ad Africo, a Vibo o a Reggio, mai nelle civilissime città di Siena, di Vicenza o di Arezzo! Sappiamo con certezza che intorno a “Veneto Banca” giravano tanti “amici” disinteressati che non hanno mai commesso nulla di penalmente rilevante. Per esempio, il presidente del tribunale di Treviso, dopo esser stato omaggiato da Veneto Banca con un orologio da undicimila euro è passato dalle aule di giustizia ai vertici della banca. Dov’è il reato? Semplicemente non esiste! Un comandante delle fiamme gialle, dopo esser andato ai “mondiali” con il patron della banca, ha avuto una consulenza da 110 mila euro. Chi di competenza ha stabilito che si tratta di fatti perfettamente legali… e noi - detto senza alcun sarcasmo - non abbiamo nulla da ridire! “Veneto Banca” non è un caso unico. Dal quotidiano “La Repubblica" del 7 agosto, apprendiamo che Il padre-padrone della banca di Vicenza, Gianni Zonin, ha potuto radere al suolo i risparmi di 118 mila famiglie perché aveva intessuto una fitta rete di “relazioni privilegiate con magistrati e ufficiali della guardia di finanza”. E ancora, i consigli di amministrazione delle banche di Siena, Ferrara, Ancona e Arezzo hanno trovato tanti “angeli protettori” che si sono spesi - e si spendono - per la loro tutela malgrado gli immensi disastri finanziari che hanno prodotto. E a Siena, forse, c’è qualche morto di troppo! Ma, si sa, gli “Angeli” non commettono reati, non frequentano le strade dissestate di Reggio o di Siderno. Non metterebbero mai piede nei quartieri malfamati di Gioia Tauro o nei paesi dell’Aspromonte! Mai stringerebbero la mano a un parente, sia pur lontano, di un mafioso e mai entrerebbero in un bar frequentato da persone in odore di ndrangheta. Costoro frequentano ambienti esclusivi, alberghi di lusso, località per pochi, e amici rigorosamente selezionati. Persone come loro, sono assolutamente ligi alla “legge”, all’ordine e al senso del dovere e dell’onore! E semmai dovessero far sparire i risparmi di centinaia di migliaia di piccoli risparmiatori e portare all’estero cifre enormi di denaro, lo saprebbero fare con stile ed eleganza, senza il cafonesco “annacamento” tipico degli uomini di ndrangheta.

Gli“Angeli”non commettono reati, non frequentano le strade dissestate di Reggio o di Siderno. Non metterebbero mai piede nei quartieri malfamati di Gioia Tauro o nei paesi dell’Aspromonte!

Però, (e che però) un dato è certo: montagne di soldi sono spariti e chi di dovere non ha vigilato! Immense quantità di denaro sono stati sottratti a famiglie che li avevano risparmiati centesimo su centesimo. Qualche disgraziato s’è tolto la vita e alcuni sono morti di crepacuore… ma questa è un’altra storia! Invochiamo le manette ? Assolutamente no! Invochiamo semmai l’Unità d’Italia anche nell’applicazione della Legge! Invochiamo il rispetto sostanziale della Costituzione! Vorremmo che Vincenzo Consoli ex numero uno della “Veneto Banca” così come Zonin, padron della banca di Vicenza così come tutti gli amministratori delle banche responsabili di spaventosi disastri e i loro complici “occulti” siano messi in condizioni di difendersi in eventuali processi - che vorremmo giusti - da uomini liberi… e non ai ceppi! E qualora fossero riconosciuti colpevoli da un tribunale della Repubblica scontino la pena - e solo la pena stabilita - in carceri civili e solo per il tempo necessario al loro recupero. Lo chiediamo per loro ma lo chiediamo per tutti i cittadini, ovunque risiedano! A Treviso come a Reggio, a Siena come a Locri! Non ci stiamo a che una telefonata, una intercettazione, una discussione politica, una richiesta di voto diventi legna da rogo in Calabria mentre la sparizione di miliardi e miliardi di euro sottratti a povera gente venga considerata a guisa di una monelleria di poco conto in Lombardia, in Toscana o in Veneto. Non ci stiamo alla regola non scritta, ma ampiamente applicata, che vuole che anche in Calabria l’importanza di un “reato” sia stabilità dalla risonanza mediatica che la notizia ha sui giornali e dell’assonanza della stessa al pensiero unico dominante. In questo momento, nell’indifferenza generale, tante persone in Calabria sono in carcere senza alcuna sentenza definitiva di condanna. In altri posti, tanti responsabili di enormi rapine ai danni del popolo italiano non sono mai stati convocati da un magistrato! Considero la ndrangheta un'oscura setta di delinquenti che tanto male ha fatto alla Calabria. Sono assolutamente consapevole che le angherie e i soprusi dei mafiosi ricadono su persone del popolo. Molto spesso a essere uccisi sono avvocati, commercianti, piccoli imprenditori, poveri cristi. Gente che vive del proprio lavoro e che cammina senza scorta. Quindi non solo non difendo ma detesto i mafiosi, gli “invisibili”, la “cupola” e tutto ciò che ha a che fare con la violenza e la prepotenza e ogni potere occulto. Se ne avessi la forza vorrei difendere solo la Costituzione Italiana. Vorrei che nessuno in Calabria, né un senatore della Repubblica, né l’ultimo bracciante o disoccupato del paese più sperduto, sia costretto a vivere esperienze kafkiane. Vorrei che un giorno intorno alla magistratura e alle procure della Repubblica vi fosse meno ipocrisia e servilismo, e tanta autentica stima guadagnata, sfuggendo ogni sensazionalismo, e amministrando una “Giustizia giusta". Si capisca comunque che non è in gioco il destino di singole persone, (anche se ogni persona è sacra) bensì il futuro della Calabria e della democrazia.



IN BREVE

MicheleDiBariè il nuovo prefetto di Reggio Calabria Il Consiglio dei Ministri, su proposta del ministro dell'Interno Angelino Alfano, ha approvato un giro di prefetti che ha interessato anche Reggio Calabria. Infatti, Claudio Sammartino, da prefetto di Reggio Calabria diventa Commissario dello Stato per la Regione Sicilia. Mentre a Reggio Calabria arriva dal prefetto di Modena, Michele Di Bari. Il dottor Michele di Bari, originario di Mattinata, ricopre ruoli in istituzioni ed enti benefici ed è stato, durante gli anni in cui ha lavorato nella Prefettura di Foggia come Capo di Gabinetto e Vice Prefetto, commissario straordinario in molti Comuni della Capitanata. Inoltre, fa parte del CdA della Fondazione Casa Sollievo della Sofferenza. È stato nominato prefetto il 22 dicembre 2010 e destinato a svolgere le funzioni di vicecommissario del governo nella Regione Friuli Venezia Giulia dal 31.12.2010. Nella seduta del 27.01.2012, il Consiglio dei ministri lo ha nominato prefetto della Provincia di Vibo Valentia con decorrenza dal 06.02.2012, funzione che ha svolto fino al suo passaggio a Modena.

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Siderno, festa di Sinistra Italiana: un'importante occasione di crescita politica

Si è insediato il nuovo Direttore dell’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte, dott. Sergio Tralongo. Dottore in Scienze Forestali, iscritto all’Albo dei dottori Agronomi e dei dottori Forestali della Provincia di Parma, Sergio Tralongo ha maturato ampia e decennale esperienza nella tutela delle Aree Protette, ricoprendo l’incarico di Direttore del Consorzio Parco Fluviale Regionale dello Stirone e di Responsabile Area Conservazione, Ricerca, Monitoraggio dell’Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia Occidentale. Il Presidente dell’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte, Giuseppe Bombino, il Consiglio Direttivo, il Presidente della Comunità del Parco e l’intera Struttura Amministrativa hanno dato il benvenuto al neo Direttore augurando al dott. Sergio Tralongo buon lavoro nella sua nuova e significativa esperienza professionale.

Si è concluso mercoledì sera il dialogo e il confronto con Sinistra Italiana, iniziato lo scorso 3 agosto con la manifestazione “Alziamoci e camminiamo”, che ha visto un’intensa e fattiva collaborazione tra il Coordinamento Regionale di Sinistra Italiana e il Circolo di Fattore Comune “Enrico Berlinguer” di Siderno. Ogni sera, nella splendida cornice della Villa Comunale di Siderno, un tema di attualità politica ha visto impegnati dirigenti nazionali, regionali e locali in una lettura reale della situazione politica del nostro Paese, indispensabile per definire una proposta concreta, valida e mirata a fare uscire l’Italia dalla profonda e pesante crisi in cui versa. Le serate hanno registrato una buona partecipazione di pubblico offrendo interessanti spunti di riflessione circa i mutamenti che stanno investendo la politica e in generale la società.

Negli ultimi mesi le fontane di Siderno hanno vissuto una storia un po’ particolare. Dopo la vandalizzazione del rubinetto di Siderno Superiore, poi riparato da un cittadino che ha voluto rimanere anonimo, e al quale vanno i nostri più sentiti ringraziamenti, le fontane del nostro centro urbano sono state oggetto di segnalazioni e richieste da parte di una cittadinanza attenta e desiderosa di vedere una Siderno più decorosa. Partita su Facebook, la campagna ha coinvolto in pochi giorni la fontana della Villa Comunale e quella all’altezza del passaggio a livello di piazza Portosalvo, prontamente ripulite e riparate dall’Amministrazione Comunale grazie al controllo attento delle pagine social da parte dell’assessore Ercole Macrì.

Grande emozione ha caratterizzato il taglio del nastro che ha sancito, lunedì mattina, il passaggio di consegne delle chiesa di Vennarello alla diocesi. L’operazione, condotta dal sindaco Pietro Fuda e dal vescovo, Monsignor Francesco Oliva alla presenza del consigliere di maggioranza Vincenzo Meleca e della comunità della contrada sidernese, segna una nuovo passo nella collaborazione tra chiesa e comune e nella storia della chiesa, i cui lavori di realizzazione stanno per essere ultimati.

OpenTennis: Siderno fortunata per la francese Touly Al torneo open femminile di Siderno ha trionfato la francese Carla Touly. Secondo posto per la nostra Lara Meccico. La bellissima finale, che ha offerto un grandissimo spettacolo al numerosissimo pubblico accorso per assistere ai tre set durati oltre tre ore, è terminata con la discesa in campo del primo cittadino di Siderno Pietro Fuda, del Presidente della Fit Calabria Joe Lappano e di Mimmo Carnuccio, Presidente dell’Istituto di formazione dei maestri di tennis Fit, che hanno premiato le atlete.

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SergioTralongo è il nuovo Direttore dell’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte

La strana vita delle fontane a Siderno

Passaggio di consegne per la chiesa di Vennarello

DOMENICA 14 AGOSTO

BOVALINO

REQUIEM PER TRE COMMISSARI n anno e mezzo fa il Comune di Bovalino è stato sciolto per infiltrazioni mafiose, e di conseguenza è stato commissariato a norma della vigente normativa antimafia. A parte le infiltrazioni mafiose di cui i cittadini sono stati informati solo dalla lettura della commissione d’accesso, il comune di Bovalino presenta da decenni, una serie di criticità che i cittadini vivono giornalmente sulla loro pelle. Il primo grande problema, che tutti vedono, è quello della raccolta dei rifiuti. Il paese, ormai da anni, è diventato una grande discarica a cielo aperto. Montagne di rifiuti in ogni strada, angolo, piazza, spiazzo, torrente. L’immondezza viene prelevata saltuariamente, ma non tutta; i siti restano sempre sporchi perché mancano i bidoni e la gente è costretta a depositare i rifiuti per terra. Per non parlare degli ingombranti che vengono deposti ovunque nell’assenza d’una regolamentazione. Con la gestione commissariale la situazione è peggiorata, e oggi il paese si presenta come un grande immondezzaio con rifiuti solidi e ingombranti disseminati dappertutto, e un fetore si leva da tutte le strade. Un altro grave e annoso problema, evidenziato anche nella relazione che accompagna lo scioglimento, è quello delle fogne che tranquillamente finiscono a mare da anni tra l’incuria generale, compresa quella di coloro che hanno l’obbligo di vigilare sull’inquinamento del mare e dell’ambiente nel suo complesso. Il depuratore consortile non ha funzionato mai sin dalla costruzione, e la foce della fiumara Careri è da anni una cloaca a cielo aperto, ma nessuno ha mai preso provvedimenti. Nella relazione prefettizia questo viene bene evidenziato ma i tre commissari governativi che avrebbero dovuto intervenire non l’hanno fatto e oggi la fogna continua ad alimentare la fiumara Careri per finire subito dopo a mare. Fino a qualche mese fa la fogna scaricava nel centro della via Marina ma in seguito all’intervento della magistratura lo scarico è stato convogliato tutto sul Careri, a circa mille metri dal centro abitato. Le strade interne, da anni non hanno l‘asfalto, e oggi presentano ovunque buche pericolose. Dopo più di un anno di gestione commissariale antimafia i problemi si presentano non solo insoluti ma peggiorati. Ora i tre commissari sono andati via, non sappiamo se rimossi per inefficienza o per dimissioni per aver preso coscienza di non essere in grado di risolvere questi semplici grandi problemi. Ora devono arrivare altri commissari ma la speranza e fiducia nello Stato, rappresentato dai Commissari, è morta. I nuovi Commissari devono sapere che ereditano un paese distrutto e che puzza in ogni angolo, e per la spazzatura, e per le fogne. Le erbacce coprono i marciapiedi e quello che resta degli spazi verdi. Per non parlare dei torrenti pieni di rifiuti. Le strade interne un colabrodo con grave pericolo per l’incolumità pubblica. Un paese insomma da ricostruire dalle fondamenta come se uscisse da una guerra. Bruno Chinè

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L’INTERVISTA

DOMENICA 14 AGOSTO

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i rg e S a n n A a g lo o in im cr lla a ta is rv Inte

sempre, fa si e ch llo e u q re fa a st a b , o il grillett re e m re p iù p e rv ba”. se m n a o g “N in i: ri o it d n re p Anna Serg im re e ss e , calabresi i m a g le i e d re sa u b a , lia ig m usare la fa

e r a r a p s i d o s s e m s a h a t e h g n a r d La‘N “La reputazione criminale dei clan calabresi si è arricchita negli anni e permette adesso una privilegiata posizione di oligarchia nei mercati della droga globale”.

MARIA GIOVANNA COGLIANDRO Stereotipata, banalizzata, ridotta a semplice folklore: questa la fine che in molti casi fa la ‘ndrangheta quando pianta la sua bandiera lontano dalla sua terra. Capita anche che venga riconosciuta ma, avvertita come qualcosa di distante dal territorio in cui si insidia, appare immediatamente irrilevante. C’è, poi, chi fa molta attenzione a parlare di ‘ndrangheta, o meglio di mafia calabrese, per evitare di fomentare razzismo e pregiudizi nei confronti dei calabresi e più in generale degli italiani. Infine, ci sono casi in cui l’omertà regna sovrana non solo tra la società civile ma anche e soprattutto nelle istituzioni, che spesso rifiutano consapevolmente di riconoscere il problema per evitare di affrontarlo e poter così continuare a sfruttarlo. A distanza di un anno, abbiamo ridiscusso di ‘ndrangheta senza confini con Anna Sergi, originaria calabrese, oggi criminologa dell’Università di Essex, in Inghilterra, e studiosa delle proiezioni della ‘ndrangheta all’estero, nonché dei modelli di contrasto al fenomeno criminale in un quadro internazionale. Ci eravamo lasciate con una sua dichiarazione: “È finita l’epoca dei padrini”. Che epoca stiamo vivendo adesso? Sempre l’epoca senza padrini, un’epoca in cui i clan di ‘ndrangheta, con arcipelaghi di potere decentralizzati traggono beneficio sia dalla loro capacità orga-

prato i broker di Cosa Nostra, che già e 3) il modello della ‘ndrangheta, più flessibile e dinamico, è riuscito a resistere laddove quello di Cosa Nostra, più territoriale e statico, soccombeva. Non parlerei di crisi della mappa mondiale, c’è stato semmai una crescente consapevolezza del potere mafioso ‘ndranghetista che però non si è stabilizzato in modo repentino, il contrario. La reputazione criminale dei clan calabresi si è arricchita negli anni e permette adesso una privilegiata posizione di oligarchia nei mercati della droga globale. Nell’ambito di un’inchiesta sulla ‘ndrangheta globale realizzata qualche giorno fa su Repubblica ha dichiarato: “Se volete sapere cosa succede a New York cercate in Centro America, se volete sapere cosa succede tra i Cartelli del Golfo, guardate chi comanda a New York”. Ci spieghi meglio. Dagli anni di operazione Decollo le procure Antimafia hanno confermato il coinvolgimento delle ‘ndrine in operazioni transcontinentali che toccano America del Nord, America Centrale, America Latina, Europa e anche Australia, passando per l’Africa. I fattori che legano i cartelli in America Centrale e i clan di ‘ndrangheta sono: la “liquidità” dei broker della ‘ndrangheta nei paesi produttori di coca; la “fiducia” nella “reputazione” dei clan calabresi basata sull’efficienza e il successo dei trasporti del prodotto, l’importanza del porto di Gioia Tauro e dei contatti che i clan hanno con gruppi criminali europei; la trasformazione delle famiglie di Cosa Nostra Americana (La Cosa Nostra) che de facto sono ora estrema-

finanza. È davvero così, la ‘ndrangheta non ha più bisogno di sparare? L’Operazione New Bridge ha confermato, insieme alle Operazioni Colombus, la supremazia della reputazione dei clan calabresi tra le storiche famiglie di New York. Questo però non deve sorprendere e ha a che fare tanto con la potenza dei clan della Locride quanto con le dinamiche delle famiglie new yorkesi. In particolare, importanti per New York e le sue famiglie sono i legami con le famiglie miste, calabresi, siciliani, del Canada. Laddove New York è molto controllata da questo punto di vista e i controlli delle forze dell’ordine hanno essenzialmente portato a una

nizzativa sia dalla forza del loro brand criminale, che ormai è conosciuto in tutta Italia e nel mondo. La ‘Ndrangheta ha ufficialmente sbaragliato Cosa Nostra. In che modo i calabresi sono riusciti a mettere in crisi la mappa mondiale del potere criminale? La ‘ndrangheta – con la lettera minuscola perché si tratta sia di un’organizzazione criminale policentrica, sia di un comportamento criminale mafioso tipico, ma non di un’unica entità – è riuscita a sbaragliare Cosa Nostra perché 1) Cosa Nostra è indebolita e inabissata dagli anni ’90 dopo le azioni repressive dello stato e l’indebolimento del gotha mafioso; 2) i clan di ‘ndrangheta hanno investito nella lucrativa cocaina e com-

mente dipendenti dai Calabresi. Quest’ultimo passaggio permette la partecipazione alle piazze di spaccio di New York, che determinano la domanda di prodotto dal Messico per esempio; se la domanda di New York funziona anche grazie alla ‘ndrangheta è perché anche l’offerta messicana funziona e viceversa. A farsi spazio tra le storiche Five Families di New York, gli Ursino di Gioiosa Jonica che hanno agito in nome di quello che nell’ambito dell’operazione New Bridge è stato definito “un consorzio” di clan della Locride. Questa sesta famiglia, tutta calabrese, ha conquistato il potere premendo raramente il grilletto e, puntando alla “diplomazia” che fa rima con

tipologia di attività criminali più sommerse, in finanza, in borsa, i clan della vicina Canada, di stampo calabrese, sono riusciti negli anni a ritagliarsi una fetta di potere sempre più cospicua negli USA e i loro referenti sono ora referenti di Cosa Nostra Americana; non serve sparare, basta fare quello che si fa sempre, usare la famiglia, abusare dei legami calabresi, essere imprenditori in gamba. A permettere alle varie organizzazioni criminali di operare e proliferare all’estero è stato soprattutto il sostanziale vuoto normativo. Infatti, la legislazione antimafia italiana, al di là delle lacune che presenta, costituisce un esempio unico nel panorama legislativo europeo, nonchè mondiale. Perchè solo in

Italia l’appartenenza a un’organizzazione di tipo mafioso costituisce reato? Perchè - se la mafia è un fenomeno globale - nel resto del mondo non sono previste norme assimilabili al 416bis italiano? Il vuoto normativo non è la sola ragione del proliferare delle mafie all’estero; l’incomprensione del fenomeno è la causa primaria, che porta poi a non saperlo affrontare giudiziariamente. La legislazione antimafia italiana è appunto italiana. Dire che vada “esportata” sarebbe pretenzioso e pericoloso. Ogni stato ha la sua eredità giuridica e ogni stato può ottenere gli effetti dell’antimafia in altri modi, si prenda per esempio gli Stati Uniti e il loro RICO act, molto più flessibile della nostra Antimafia e molto più adattabile alle mafie che cambiano per certi versi. Il motivo per cui solo in Italia l’appartenenza a un’organizzazione di tipo mafioso costituisce reato è perché solo in Italia la mafia è un fenomeno autoctono nelle sue manifestazioni territoriali. Più che riconoscere i reati di appartenenza alle mafie, che ripeto, non tutti gli stati possono introdurre con queste definizioni, bisognerebbe puntare a riconoscere e poi criminalizzare i comportamenti mafiosi. Il problema “mafia” non è stato considerato una priorità neppure in Australia dove si continua a ritenerla una forma minoritaria di criminalità organizzata. Eppure la presenza di clan di ‘ndrangheta in Australia è attestata fin dagli anni ‘20... In Australia mafia significa ‘ndrangheta, è mafia calabrese, anche nell’immaginario collettivo. Sta cominciando a diventare una priorità oggi, e non è una forma minoritaria, semmai è una tra le tante forme di criminalità sul territorio, com’è giusto che sia. Divenne una priorità nel New South Wales alla fine degli anni 70 per esempio con risultati anche promettenti. Il problema in Australia oggi non è l’assenza di consapevolezza del fenomeno, ma 1) la difficoltà di gestire politicamente un problema che secondo loro può portare a discriminazione etnica (dei Calabresi e degli Italiani sul territorio) e 2) l’assenza di comprensione dei meccanismi interni dei clan calabresi, che non necessariamente sono come i nostri e non necessariamente sono visibili. Manca una visione d’insieme sia australiana sia globale di quel che lega i clan nei vari continenti. Nel suo ultimo libro ‘Ndrangheta considera il fenomeno mafioso un fenomeno glocale, in quanto qualsiasi organizzazione criminale, prima di essere nazionale e internazionale, è innanzitutto legata al territorio e di conseguenza presenta delle proprie specificità. Cosa la ‘ndrangheta calabrese non è riuscita a esportare fuori dai propri confini e quali sono, invece, i tratti che accomunano la ‘ndrangheta nel mondo? Nel libro che ho scritto con la collaborazione della collega Anita Lavorgna e pubblicato da Palgrave-Springer, la ‘ndrangheta appare come fenomeno glocale perché la Calabria gioca un ruolo fondamentale nella preservazione del potere mafioso dei clan. La ‘ndrangheta è calabrese, perché della Calabria sfrutta i codici culturali, i legami familiari, i legami politici, il territorio. Per farsi organizzazione criminale, per mantenersi anche tale in Italia e all’Estero, la ‘ndrangheta ha dovuto assicurarsi il controllo sulla Calabria, incluso il porto di Gioia Tauro per il traffico di stupefacenti. La ‘ndrangheta calabrese è una forma di governance alternativa alle istituzioni, accompagna le istituzioni, più o meno silenziosamente. La ‘ndrangheta nel mondo è calabrese, usa codici comportamentali comprensibili ai calabresi, usa la migrazione calabrese, usa il contatto perenne con la Calabria come porto sicuro e centro del potere.



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Ricordando Pasquino Crupi nel terzo anniversario della sua scomparsa Fu il vero e forse il solo meridionalista calabrese della seconda metà del secolo XX. Uomo nato per la lotta, per la piazza, per il dialogo stretto con il suo popolo, per il rigore morale, per la giustizia sociale.

uando un uomo come Pasquino Crupi lascia questo mondo, coloro che lo conobbero da vicino, che conobbero il suo animo generoso, la sua indole rivoluzionaria e battagliera, a volte acre, il suo senso della giustizia, il suo amore per il popolo calabrese e meridionale, la sua profonda cultura, l'ampiezza della sua prospettiva politico – sociale, il suo culto per l'amicizia, la sua disistima per il potere costituito, rimangono come tramortiti e disorientati, increduli e impotenti e quasi impauriti dal fatto che un tale faro di giustizia e un tale riferimento di forza morale, un tale coraggioso combattente sia venuto meno, quasi all'improvviso. Pasquino fu uomo nato per la lotta, per la piazza, per il dialogo stretto con il suo popolo, per il rigore morale, per la giustizia sociale. Cominciò a fare comizi politici quasi da ragazzo con i pantaloncini corti; non fermandosi solo nella piazza del suo paese; e interventi nelle riviste letterarie nazionali a solo vent'anni.

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Fu il vero e forse il solo meridionalista calabrese della seconda metà del secolo XX, ogni suo scritto, ogni suo ragionamento, ogni sua lezione universitaria, ogni sua conferenza, avevano come substrato la cifra meridionalista. Grande conoscitore degli scrittori che si occuparono del meridionalismo e del suo sviluppo, diffondeva, con la sua impeccabile arte oratoria, il verbo di questi grandi. Ma non fu un capo popolo, pur avendone le attitudini. Nei partiti in cui militò non fu mai amato dai dirigenti, anzi combattuto, dileggiato e alcune volte radiato, perché non incline alla disciplina partitica. Ma non lo fu anche per sua scelta. Odiava il comando e la disciplina. Amava il dibattito democratico, pur mantenendo nella sua indole complessa il germe dell'anarchia. In lui, però, convivevano almeno due anime; quella dello studioso appassionato, ricercatore puntiglioso, fine critico letterario, rivelatore delle trame storiche mendaci e ipocrite propinatici dai libri scolastici, dello scopritore di talenti letterari

del passato completamente dimenticati, del sostenitore appassionato di quelli contemporanei nei quali credeva; fu infatti autore di monografie sugli scrittori calabresi del '900 Mario La Cava e Saverio Strati. Scopritore e diffusore delle scritture di Saverio Montalto e di tanti altri. Autore, forse inarrivabile, di una Storia della Letteratura Calabrese in quattro volume, frutto di una lunga e faticosa ricerca nelle biblioteche e negli archivi di tutta Italia. Ma fu contemporaneamente giornalista e direttore di giornali, libero e temuto per la sua penna tagliente, senza sconti; polemista e oratore politico e sociale. Scrisse sull'eccidio di Fragalà del 1949. Non esitò a denunciare gli abusi del potere centrale all'indomani dei fatti di Luino, con un libro uscito un mese dopo, e la morte di un giovane in una caserma dei carabinieri. Prese posizione decisa con una snella, ma forte, biografia sull'ammazzamento di Ludovico Ligato. La notizia della sua terribile infermità l'appurai, quasi subito, da

Rosario Condarcuri. Non volevo crederci. Continui per un po' a dire tra me che si trattasse di una lettura errata delle carte mediche. Che non poteva essere. Qualche tempo prima era morto della stessa malattia un altro comune amico Antonio Delfino. La lotta di Pasquino contro il male fu coraggiosa ed eroica. Non smise mai di lavorare anche quando, negli ultimissimi mesi, dovette farlo da casa. Venti giorni prima il 7 agosto 2013 lo accompagnai io stesso a Siderno dove gli era stato attribuito un premio alla carriera. Le sue condizioni erano allo stremo. Tuttavia volle che qualche giorno dopo lo accompagnassi A Polsi, per l'ultimo saluto alla Madonna che adorava in onore di Sua Madre. Fu un viaggio sereno, anche se doloroso per lui. Pranzammo sotto gli alberi del bosco di Montalto. Mi confessò di essere stato felice quel giorno e di aver gustato il pasto preparato apposta per noi, come non faceva da diversi giorni. Fortunato Nocera

TERME DI ANTONIMINA:

CONDELLI SFIDA A CALABRESE

sempre più intricata la vicenda relativa alla gestione delle Terme di Antonimina. Il centro benessere, la cui responsabilità amministrativa ricade pariteticamente sui comuni gestiti da Antonio Condelli e da Giovanni Calabrese, ha visto accumularsi in questi mesi ritardi su ritardi sia per quanto riguarda la liquidazione di un numero enorme di mensilità per i suoi dipendenti sia in merito all’apertura della struttura stessa che, da aprile, è slittata fino al mese di luglio. Osservando con sconforto i bilanci, il sindaco di Antonimina, nel febbraio di quest’anno, avrebbe richiesto la privatizzazione della struttura incontrando l’opposizione di Calabrese e Macrì che, pure, non hanno agevolato la complicata situazione economica in cui le terme versavano. I ritardi accumulatisi, infatti, sarebbero il derivato, in buona parte, di un blocco dei pagamenti che ha implicato il taglio di luce e acqua alla struttura e sarebbe stato il solo comune di Antonimina a provvedere alle criticità nonostante le stesse dovessero ricadere anche sulle spalle dell’amministrazione comunale di Locri. Non solo. Stando alle dichiarazioni di Condelli, sarebbe stato sempre grazie alla buona volontà della sola Antonimina se è

È

stata avviata una transazione, oggi andata a buon fine, che ha permesso di recuperare alcune delle mensilità arretrate per i dipendenti e di far avviare comunque l’attività della struttura, nell’ottica di garantire un servizio che è ben lungi dalla gestione clientelare denunciata da un articolo di Pino Lombardo su Gazzetta del Sud qualche giorno fa. Anzi: in merito alle dichiarazioni, secondo Condelli false, promulgate dal suddetto articolo, che sosteneva l’ostruzionismo operato dall’amministrazione di Antonimina nei confronti di una soluzione che salvasse le terme, il primo cittadino ha affermato di voler sporgere denuncia per diffamazione a chiunque abbia dato quel genere di informazioni al nostro collega, anche perché parte delle difficoltà sarebbe il derivato delle scellerate scelte dell’amministrazione Belcastro, per le quali l’attuale giunta non è responsabile e avrebbe anzi dovuto fare fronte a decreti ingiuntivi. In conclusione è stato sottolineato che il presunto eccesso di poteri nelle mani del Consiglio d’Amministrazione è il frutto del contratto che venne stipulato dal sindaco Macrì nel 2007 e non l’effetto di un cambio di rotta in itinere che, anzi, non avrebbe avuto ragione d’esistere. Jacopo Giuca



SATIRA

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Il fior fiore dei

Commercialisti Ogni giorno tirano fuori delle leggi per complicarti la vita, leggi ad commercialistam, così che devi per forza ricorrere a lui.Il commercialista è un tizio che ti risolve problemi che non avresti mai pensato di avere, trova delle soluzioni che non capirai mai e la sua funzione nella gestione del bilancio familiare o aziendale è, come dire, irrilevante: ti farà risparmiare tanto quanto riuscirà a spillarti per il servizio offerto.Come se non bastasse, poi, i commercialisti, ti rovinano la piazza perché hanno fascino da vendere; e così loro sposano le bionde e a te fanno pagare le more.

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ETTORE LACOPO GIGLIO

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PIETRO SGARLATO PAPAVERO SCARLATTO

Ondeggia, sospinto dal vento per le vie di Siderno, il suo lungo esile stelo. Dondola la sua corolla scarlatta mentre invita la gente a mettersi in regola con il fisco. Ha sempre mille soluzioni per te: devi far fronte a un debito di 50.000 euro? No problema, cugino: ti consiglierà un piano di rateizzazione ad hoc che ti avanzeranno giusto i soldi per un caffè… al mese! Ma non preoccuparti: se ti incontra al bar, offre lui!

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Cauloniese, ha l'argento vivo addosso anzi molto di più: nel suo sangue scorre la capsaicina del vero peperoncino calabrese. Anzi, per essere più precisi, è il sangue che scorre nella capsaicina. Noto per il suo casco di capelli dorati che lo fa somigliare al figlio mai nato di Caterina Caselli e Rino Gaetano, è un cavallo sicuro per chi ha bisogno di un consulente amico a cui affidare ogni impiccio fiscale.

Impettito, distinto, aggraziato, il classico giglio da prima comunione. Non si scompone di una virgola mentre ti aiuta a compilare il 730: tu hai sfiorato i 200 battiti al minuto, mentre lui ti fissa con i suoi occhi di ghiaccio e il suo sorriso da chierichetto e, mettendoti una mano sulla spalla, ti sussurra: “Abbi fede, fratello!”.

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FRANCESCO CAGLIUSO PEPERONCINO

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GIOVANNI LANZAFAME DENTE DI LEONE

La leggenda narra che il dente di leone abbia a che fare con storie di sogni e desideri. I giovani ci soffiavano sopra donandogli le loro speranze. Anche Giovanni un giorno espresse un desiderio sussurrandolo a un dente di leone e tutt’a un tratto si è visto catapultare nell’aula del Consiglio Comunale di Siderno. Adesso sul suo capoccione, oltre ai suoi clienti, soffiano i cittadini che sognano una Siderno Libera.

PAOLO COMMISSO GELSOMINO

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Una ne fa e cento ne pensa. Ha un’energia e un’intraprendenza da fare invidia. Se sei suo cliente, hai già pagato l’acconto Irpef del 2020, perché bisogna portarsi avanti, così se ti becca la finanza ti dà la medaglia ad honorem! In fondo il gelsomino, si sa, è in grado di indurre ottimismo ed euforia, cosa t’importa dei soldi? Non fanno mica la felicità!

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ROCCO LUGLIO TULIPANO Sindaco e commercialista di esportazione, il caro Rocco si diletta nell’organizzazione di spettacoli teatrali nella sua Portigliola. Piccione viaggiatore, sta tentando di importare nel suo paese il modello olandese: “Lavorare meno, lavorare tutti”. Nei ritagli di tempo è a tua completa disposizione per somministrare la cura giusta ad ogni tuo problema fiscale.

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PEPPE IURATO CAMOMILLA

Lui ti parla di aliquote contributive, regime forfettario agevolato, coefficiente di redditività, DSU… dando per scontato che tu capisca. Poi se ne esce con le sue elucubrazioni: “Dunque, se suo figlio vive nello stesso comune ma non nello stesso fabbricato ma è fiscalmente a carico suo, sua moglie è contribuente minima quadro reddito RN pari a 0 e quadro CM 6000 € e sua figlia ha reddito lordo superiore ai 2840,51 euro, come intendiamo procedere?”- Tu vorresti tanto evadere e non il fisco ma dal suo studio!

MAURIZIO MILICIA ZINNIA

Ha una conoscenza minuziosa dei meccanismi fiscali e avrà sempre per te le soluzioni giuste per massimizzare il valore della tua azienda che, messa nelle sue mani, un giorno avrà una finestra che affaccia sulle stelle. D’altronde la sua esperienza come revisore dei conti nella Nasa italiana non può che farti ottenere dei risultati spaziali. Lui è la zinnia, il primo fiore sbocciato nello spazio.

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EUGENIO TRIVERI IL FIORE DELLA PASSIONE

Il Fiore della Passione o passiflora è un fiore che negli anni ha evocato immagini e pensieri che sfociano nel mondo dell’erotismo più spinto. Quelle rampicanti sono semisempreverdi, ovvero perdono il fogliame quando il clima diventa particolarmente rigido d’inverno; ma lui vive a Bovalino e qui il clima è mite tutto l’anno perciò sarà sempre nel massimo del suo vigore e accenderà fuochi sia d’estate che d’inverno. Ma risparmierà le tue cartelle esattoriali.

D’AGOSTINO FABIO LA BELLA DI NOTTE

Si fa notare non tanto per la sua bellezza quanto per la sua originalità: si schiude al tramonto per richiudersi appena sorge il sole. Lui studia il tuo profilo fiscale nei minimi dettagli perchè tu ne esca vincitore, e lo fa di notte per farti dormire sonni tranquilli. È un tipo cangiante ma sempre sbalorditivo.



EVENTI

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Roccella è jazz Gioiosa è moda 14 Agosto Roccella Jonica - Le difficoltà economiche non fermano il Roccella Jazz Festival che, giunto alla sua XXXVI edizione, sarà quest’anno per ovvie ragioni dedicato alla memoria del compianto Sisinio Zito. Rumori Mediterranei, la più longeva manifestazione di genere di tutta Italia, avrà anche quest’anno un programma ricchissimo che, dopo la scoppiettante inaugurazione delle 23 del 13 agosto, entra nel vivo del suo programma proprio oggi, presentando una nutrita schiera di artisti nazionali che si esibiranno fino al 23 agosto. Gioiosa Jonica - Torna, a Palazzo Amaduri, alle 21:30, la manifestazione di cultura e moda ideata da Katia Aiello. La serata di Moda, musica e poesia, giunta alla sua sesta edizione, anche quest’anno dedica uno spazio ai percorsi storici della moda facendo scendere in passerella l’inconfondibile creatività di giovani talenti, che avranno la possibilità di sperimentare con tessuti e linee che possano stupire e affascinare, dando vita a un evento ricco di stili diversi per celebrare l’unicità della donna.

DOMENICA 14 AGOSTO

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Sacro e profano per la grande festa di Ferragosto 15 Agosto Bianco - Anche quest’anno torna il ricchissimo programma di feste a ridosso di Ferragosto. Dopo giornate ricche di eventi sportivi e religiosi, la festa giunge alla sua ultima giornata con il concerto della banda musicale della città di Pazzano, alle 19:30. Dopo un primo spettacolo di fuochi d’artificio a cura della ditta Belardo di Catania durante la processione, la grande attesa sarà per lo spettacolo pirotecnico delle 00:30, la cui organizzazione è stata affidata alla ditta Larosa di Bagheria.

Astri nascenti per una rappresentazione moderna

I sapori della tradizione si accostano all’artigianato locale 17 Agosto

Gioiosa Jonica - Torna anche quest'anno "Gustando il Borgo. Festival Internazionale degli artisti di strada", l'evento enogastronomico e culturale promosso dall'Assaciazione Carpe Diem con il patrocinio del Comune di Gioiosa Ionica e della Provincia di Reggio Calabria. Nella cornice del centro storico della città si fonderanno cibo e musica: sarà possibile, infatti, degustare prodotti tipici negli appositi stand posizionati lungo il percorso creato, e ammirare le performances di diversi artisti come giocolieri, equilibristi, musicisti e molto altro. Bivongi - Giunge quest'anno alla sua quindicesima edizione il Mercato della Badìa. Per due giorni le vie del centro storico, illuminate dalle lanterne ad olio, saranno animate da bancarelle di ogni tipo. Artigianato, antichi mestieri, itinerario eno-gastronomico, artisti di strada e musica etnica in un crogiolo di ordinatissima allegria che trasforma Bivongi in un museo vivente. Si potranno gustare ricette antichissime, tramandate nel corso dei secoli che hanno conservato fino ad oggi i sapori della Magna Grecia.

Ciminà: una serata dedicata al nostro Caciocavallo

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Portigliola – Non solo teatro greco romano. In piazza Garibaldi, alle ore 22:00, i vincitori della prima rassegna del Teatro Classico Scolastico tenutasi a Giugno, i ragazzi del teatro “Morelli-Colao” di Vibo Valentia, rappresenteranno il loro Romeo e Giulietta di William Shakespeare per la regia del bravissimo Paolo Cutuli. Lo spettacolo, perfettamente recitato e sorprendente nella ambientazioni, si rivelerà un appuntamento imprenscindibile per gli amanti della tragedia come anche per gli spettatori occasionali.

Agosto

Agnana celebra la Calabria che non si arrende mai

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Agnana – Alle ore 19:00, presso il centro Polifunzionale Stefania Sità, spazio al convegno La Calabria che non si arrende nonostante le si spari addosso. La serata, che sarà inaugurata dal saluti del Sindaco Caterina Furfaro, vedrà la partecipazione della scrittrice Lina Furfaro, del nostro direttore editoriale Ilario Ammendolia, del sindaco di Bova, nonché figlio del compianto Pasquino Crupi, Vincenzo e dell’assessore della Regione Calabria Federica Roccisano. La serata si chiuderà alle 20:00 con la consegna di alcune borse di studio.

Agosto

Ciminà - Una nuova tappa all'insegna della valorizzazione dei prodotti d'eccellenza della montagna, la 14ª edizione della Sagra del caciocavallo, che si svolgerà nel centro storico a partire dalle 20 promossa dall'Ente Parco Nazionale dell'Aspromonte e organizzata da Slow Food Condotta Locride renderà ancora una volta protagonista il caciocavallo di Ciminà, eccellenza gastronomica e marchio DeCo, riconosciuto Presidio della Fondazione Slow Food con l’obiettivo di incrementare la produzione di caciocavalli destinati a una stagionatura più lunga che, di conseguenza, consentirebbe ai produttori di far uscire i loro formaggi dal mercato puramente locale.

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Agosto

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Siderno - Alle ore 21:00, presso lo Stadio Comunale, l’appuntamento sarà con la grande solidarietà grazie al confronto tra la Nazionale Football Social Centro Ascolto del Disagio e il Catanzaro della “Promozione in serie A”, che si confronteranno in occasione del 1° Torneo “Tutti i Colori del Mondo”. Tra i partecipanti: Stefano Tacconi, Rudi de “I Cesaroni”, Maurizio Stecca, Vincenzo Maenza, Marco Gori, Nino La Rocca, Solange, Antonino Italiano Milk and Coffee e tanti altri. Costo 5 €. Il ricavato andrà in beneficenza.

Agosto

Siderno: spazio alla solidarietà allo stadio




CULTURA E SOCIETÀ

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Ilenia Mazzà

Una voce emergente per Caulonia Marina Oggi vogliamo presentarvi una giovane voce emergente calabrese. Si chiama Ilenia Mazzà, è di Caulonia Marina e scopre la sua passione per il canto a soli 5 anni, prendendo parte al Coro Parrocchiale. In seguito coltiva questa sua passione sotto il diretto controllo di maestri di canto locale e Vocal Coach internazionali, infatti si reca periodicamente a Vicenza per seguire le lezioni di Cheryl Porter. Inizia a partecipare a numerosissimi concorsi nazionali e internazionali conquistando numerose vittorie (Castrocaro 2015, Remo Junior 2015, Concorso La Crisalide in Puglia, trasmissione televisiva Tra sogno e realtà andata in onda lo scorso anno sulla rete Mediaset La5). Sempre lo scorso anno ha presentato il suo primo CD Covero Primo. Quest’anno è stata finalista all’importantissimo Concorso Internazionale Malta International Singer Festival e ha rappresentata egregiamente la Calabria strappando due importanti vittorie (Premio Giuria e Premio Future Stars of Malta

Festival). Vincitrice sempre quest’anno di un concorso che si è tenuto a Bucarest, in Romania, Ilenia sarà impegnata, il prossimo ottobre, nella finale del concorso Una voce per S.Remo Junior, che si terrà al Teatro Ariston e alla quale ha potuto prendere parte grazie alla promozione della casa discografica Bao Bello Music. Prima di questo impegno, il 16 agosto si esibirà

sul lungomare della sua Caulonia Marina, nella Zona Teatro, alle ore 22:00, nell’ambito progetto Tiche, che si concluderà fra un anno circa e di cui non possiamo aggiungere altro se non dire che si spera porti la piccola Ilenia sugli scenari nazionali e non solo. A settembre, poi, sarà protagonista del Roma Festival Live che si disputerà nella Capitale e la vedremo nuovamente protagonista nella trasmissione Tra sogno e realtà che andrà in onda sempre sulle reti Mediaset e presso la quale anche quest’anno ha già avuto accesso alla finale. Per l’anno prossimo, Ilenia ha già in programma un tour in Romania e si prepara, intanto, al Summer Festival Tour 2017, con date e località ancora in corso di definizione. Intanto, sappiamo che Ilenia è protagonista di un progetto ideato dalla sua manager nonché direttore e produttore artistico, affiancata da professionisti di un certo spessore. Che aggiungere? Che la Calabria venga ricordata non soltanto come la terra di tribolazioni, ma soprattutto coma terra di Talenti.

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CONCERTO D’ESTATE 2016 - LOCRI 2 AGOSTO 2016

Un successo che tocca il cuore Grazie Natale, grazie maestro Femia per ciò che ci avete dato con il Concerto d’estate 2016. Fin dal brano introduttivo, O Fortuna da Carmina Burana, si notava l’alto grado di preparazione nell’esecuzione. La travolgente Marcia e Coro dalla Carmen di Bizet ha entusiasmato quanto la simpatica interpretazione di Giuseppe Tallarida di The Typewriter di Anderson. Ci ha fatto piacere rivivere il grande Jerry Lewis. Tutto impeccabile, non una piega, un repertorio a 360 gradi che ha sodisfatto gli amanti della musica classica ma anche della leggera. Ho apprezzato moltissimo i collegamenti, magistralmente orchestrati, nell’esecuzione dei medley dedicati al rock’n’roll del grande Elvis Presley e al grande Massimo Ranieri espressione autentica della migliore musica leggera italiana. Non è per niente facile passare da un brano all’altro con la presenza di tempi e

tonalità diversi. Grazie a tutti i maestri strumentisti, rappresentanti della Calabria tutta, alle voci del coro e ai solisti che per il raggiungimento di simili traguardi sacrificano parte del loro tempo in famiglia. Tutto è stato espressione armonica per eccellenza! Particolare attenzione ho posto nell’ascolto del brano Allegro dal Concerto n. 2 di Haydn eseguito al corno dal giovanissimo maestro Fiorenzo Ritorto e ancor di più la magica Nicoletta che in questa occasione, con l’esecuzione dei fantastici pezzi Hit the road Jack di Percy Maifield e Giorgia on my Mind Di Hoagy Carmichael oltre alla sua solita impeccabile tecnica ci ha messo la sua personale interpretazione che in alcuni momenti mi ha pizzicato il cuore regalandomi emozioni uniche bellissime. Grazie. Renato Gargiulo

ARDORE - 3ª EDIZIONE RASSEGNA "CINEMA SOTTO LE STELLE"

Una rassegna per ricordare chi siamo La sera del 31 luglio si è conclusa la 3° edizione della Rassegna Cinema sotto le Stelle realizzata dall'Associazione Orme di Cultura. La rassegna si è svolta nell'Arena Comunale, in uno scenario mozzafiato con uno splendido cielo stellato e una luna che si alzava su un mare trasparente puntellato di lampare; la spiaggia illuminata e resa allegra dai molti colori dei lidi completava il bellissimo ed emozionante quadro. La rassegna si è svolta nei giorni 16-17-2324-30-31 Luglio e sono state proiettate sei pellicole che hanno registrato un alto gradimento del folto e qualificato pubblico: Il ponte delle spie - Quo Vado? - La migliore offerta - Storia di una Ladra di libri - Perfetti sconosciuti - The Imitation Game. Accanto ai messaggi della movimentata, agitata,

sofferente e contorta vita contemporanea sono stati riproposti temi e storie che non si può rischiare di mandare nell'archivio della memoria. Dal pubblico è pervenuto il sollecito di prosecuzione della Rassegna per cui il Consiglio Direttivo dell'Associazione (Elisabetta Madaffari, Tullio Catalani, Filomena Muscatello, Teresa Giovinazzo, Andrea Alessi) sta valutando la realizzazione di altre due serate per il 20 e 21 Agosto. Un grazie di cuore a tutti coloro che hanno collaborato per la buona riuscita dell'iniziativa, all'Amministrazione Comunale che ci ha permesso di utilizzare l'Arena e al pubblico che ha seguito con interesse.

DOMENICA 12 AGOSTO 21

I FAN DI STAR TREK SENTITAMENTE RINGRAZIANO

“Beyond” non approda nei cinema della Locride Cumberbatch, dopo una nomination per il pallosissimo “The imitation game”, interpreterà il Dottor Strange, un personaggio dell’universo Marvel. Insomma, farà il supereroe. Vikander, attualmente fidanzata con Fassbender-Magneto, interpreterà Lara Croft. E diciamocelo, chi riconosceva Mark Ruffalo, vincitore di un Oscar per “I ragazzi stanno bene”, di cui sfido qualcuno che non sia meno che uno specialista a ricordare l’esistenza, prima che interpretasse Hulk? In un mondo, quello reale, in cui i cinema sono ostaggio della distribuzione, non diversamente dai libri, in cui sedersi nella grande pancia della sala cinematografica significa andare a vedere un film di supereroi, non sorprende che il terzo capitolo del reboot di J.J. Abrams non sia arrivato nelle sale della Locride. “Star Trek” non può contare sulle star del botteghino, su una distribuzione forte come quella di “Avengers”, non ci sono supereroi palestrati e soprattutto in Italia non ha mai avuto gradimenti alti, come invece all’estero. Va bene, scaricheremo il bootleg dalle reti peer to peer e quando uscirà il dvd, qualcuno lo comprerà. Forse ci si ricorderà di Star Trek con il quarto capitolo, che conferma nel cast Chris Hemsworth (Thor) e Woopi Goldberg (presentazioni non necessarie). E dato che il povero Yelchin si è fatto ammazzare dalla sua auto, può essere che il ruolo di Chekov sia soppiantato da qualche bella sventola con le tette grosse, magari una ex-Marvel o una new-Trono di Spade. In quel caso speriamo che l’arido cuore della distribuzione cinematografica abbia un istante di commozione. I fan di “Star Trek” sentitamente ringraziano. Lidia Zitara


RIVIERA

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Calciato amtorial-professionali Stagione calcistica ’83-’84, stadio di Ardore, foto prepartita tra Nuova Ardor e Città di Soverato che si concluse 3 a 1 per i padroni di casa. In piedi, da sinistra: La Scala, Spataro “Zaccarelli”, Antonio Sparano, Restretti, Ammendolia e Chiricosta. Accovacciati: Marando, Sollazzo, “Batti”, Totò Panetta “Papara”, un altro Sollazzo e Racco.

DOMENICA 14 AGOSTO

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Stasera pesce! Turi e Angelo sfoggiano con orgoglio il meraviglioso frutto della loro ultima battuta di pesca.

Valori tonali L’eterno Albano Carrisi sfoggia il suo miglior sorriso per questo dinamico selfie a Gioiosa Jonica con il nostro grande cantante Roberto de Angelis.

Gustoso astio Andrea Scocchieri, titolare del più gustoso bar di Locri, sfoggia una maglietta in cui dichiara di non amare la bella stagione. Non fatichiamo a credergli, vista la mole di lavoro che lui e i suoi dipendenti devono sopportare in agosto, ma deve rendersi conto che può imputare la causa di tanta fatica solo alla qualità dei suoi prodotti…

Così ci fate arrossire! Questo simpatico turista romano, sposato con una nostra concittadina, durante una delle serate organizzate alla Villa Comunale di Siderno è voluto intervenire in un dibattito solo per dire che siamo una popolazione bellissima, ma non ce ne accorgiamo.

Calma apparente Patrizia Surace e Vittorio Zito, rispettivamente consigliere di opposizione e di maggioranza al comune di Roccella Jonica, mettono da parte le ostilità politiche per godersi assieme una serata culturale.

Un nonno dolcissimo “Non si è mai troppo grandi per le coccole: al mio dolcissimo nonno, con tanto affetto e gratitudine. Gli auguriamo mille giorni come questo, da festeggiare insieme. Buon Compleanno! Il tuo nipotino GiuGiù”

Piccole meraviglie cercasi Antonio “Carbonella” Ferreri, grazie alla sua consueta grande capacità organizzativa, ha già preparato tutto per la nuova edizione di Miss Bambina & Mister Bambino, che si terrà sul lungomare di Siderno, nei pressi dell’YMCA, alle ore 21:00 di giovedì 18 agosto.

100 anni locresi “Cara mamma, tanti cari auguri per i tuoi 100 anni. peccato che non ci conosci, ma per noi figli sei il grande tesoro che ancora abbiamo con noi. Perdonaci se qualche volta non ti abbiamo capita, specialmente nella tua malattia. Un grande abbraccio da noi tutti tuoi figli. Lisa, Maria, Ilario; Pina; Franca, Leonardo, i tuoi generi e le tue nuore, i tuoi 17 nipoti, 22 pronipoti e 3 bisnipoti.”


SETTIMANALE



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