Riviera n°35 del 31/08/2014

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Epize-Fiera:

una esplosione di creatività, confronto con la produttività e la cultura calabrese

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n nuovo modo di parlare di economia e sviluppo della Locride e della Calabria. Epize-Fiera ha inteso essere proprio questo, una vetrina dinamica per le eccellenze produttive del territorio, sia per quelle artigianali che per quello agroalimentari. Il 21 e il 22 agosto il corso di Siderno è stato trasformato per poter ospitare le aziende della Locride e non solo ed è diventato anche il salottino in cui imprenditori, giornalisti, comunicatori, politici e artisti si sono confrontati sui temi di cultura, produzione, arte, e turismo. Ad organizzare tutto ciò sono stati Sonia Lombardo dell' Associazione Unsic; Agostino Santacroce, Presidente Pro Loco di Siderno; l'imprenditore Claudio Vitetta e l'artista Bruno Gelonesi. Il 21 agosto le discussioni sono state aperte da Nik Spatari, artista, Pippo Callipo e Marcello Attisano, imprenditori, Annarosa Macrì, giornalista. Il dibattito cui hanno partecipato questi illustri ospiti era intitolato: “Cultura, Aziende Produttive, Arte e Turismo in Rete”. Numerosi anche gli interventi tecnici che hanno relazionato sull'argomento: Vittorio Fresa; Resp di INVITALIA; Franco Anastasi e Marisa Martella, consulenti delle reti d'imprese; promotori di Turismo come Antonio Muià; Giuseppe Vizzari, fotografo; il dirigente Provinciale alle attività agricole, Luigi Rubino; cooperativa Felice da Matti, rappresentata da Paolo Guarnaccia; ed infine il giornalista Domenico Logozzo. Il Ministro agli affari Regionali Maria Carmela Lanzetta ha concluso il

dibattito incoraggiando i responsabili a proseguire nella divulgazione ed attuazione delle Reti d'impresa in quanto in linea con gli interventi che il suo Ministero sta attuando attraverso le Reti dei Comuni. Il 22 agosto il dibattito “Comunicare per commercializzare” è proseguito con altrettanti ospiti. Ha introdotto la discussione Claudio Vitetta. Tra gli intervenuti alla discussione: Franco Anastasi; il commercialista Aurelio Filippone; Antonio Larosa; il professore Ilario Ammendolia. Si è anche discusso di ambiente con Giovanni Gerace, Presidente di Locride Ambiente; di passione, con il Professor Salvino Nucera; di risveglio di coscienze con il commerciante Raffaele Salerno. Ha concluso la serata l'Assessore all'agricoltura della Provincia Di Rc Gaetano RAO che ha lodato l'idea Progettuale EpizeFiera sposandone gli effetti da imprenditore qual è; infatti il suo assessorato ha messo in campo delle azioni concrete di promozione delle eccellenze agroalimentari e Rao ha ricordato i premi che la Provincia reggina ha portato a casa al Vinitaly di Verona. L'assessore nel congedarsi ha auspicato una migliore programmazione Regionale dei fondi per l''Agricoltura . Tutte e due i dibattiti sono stati intervallati da kermesse musicali di artisti made Calabria come i Koralira, Nino Forestieri, Nicola dei Blu Eco ,Matta Musa e Shark e Groove. L'inaugurazione della manifestazione è stata affidata a una bambina, Jole, accompagnata per mano da Maria Mittica. I responsabili del progetto Epize-Fiera, insieme ai relatori, si sono già dati appuntamento per proseguire il cammino intrapreso.

Ringraziamo le aziende che hanno partcipato 1 COOP. SOCIALE “Felici da Matti” 2 FULL TRAVEL SERVICE 3 ARAKNE 4 COTTO CUSIMANO 5 COMMUNICO di P. Anastasi 6 MEGAPIXEL STUDIO di S. Trimarchi 7 FANTASY ART 8 TOP CARD - MOSAICO DIGITALE 9 ARTI GRAFICHE GS 10 VIZZARI GIUSEPPE 11 DOLCE PICCANTE CALABRESE 12 APICOLTURA FERRARO 13 PANIFICIO DELLA NONNA & SAPORI DELL'ORTO 14 LAVORAZIONE ULIVO S. NAPOLI 15 Delizie di Calabria di P. Reitano & C. 16 AZIENDA AGRICOLA "Sapori Antichi d'Aspromonte" 17 AURY CAFFÈ 18 CASEIFICIO MACRÌ 19 L'ARTE DEL PANE 20 TENUTA DIOSCURI di F.LATELLA 21 SALUMIFICIO FRAGOMENI 22 SALUMIFICIO IOZZO 23 DELIDECÒ 24 ARTISTA DEL LEGNO S. Chindemi 25 FRANTOIO MAFRICA 26 BARONE G.R. MACRÌ 27 FRUJT 28 SALUMIFICIO SAN GIORGIO 29 LA CANTINA DI F. STELITANO & C. 30 IERACI s.a.s. di F. Ieraci 31 AZIENDA AGRICOLA A. Romano 32 AZIENDA AGRICOLA A. Altomonte 33 NERO DI CALABRIA 34 AGRO PICCOLO 35 GELATERIA ARTIGIANALE TIZIANA 36 LAVORAZIONE CASTAGNO A. MAMMOLITI 37 DALLE COLLINE SIDERNESI


CONTROCOPERTINA

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La Locride L

a Locride, il cuore dell’Aspromonte, Africo sono stati proiettati sul grande schermo in uno dei luoghi sacri del cinema italiano e internazionale, la Mostra del cinema di Venezia. Di questo evento cinematografico si dice spesso che mostra l’Italia, che rispecchia quello che è il paese portandone alla ribalta limiti e bellezze. In questa 71 esima edizione è stata raccontata anche una realtà nuova che incuriosisce e spaventa, a tratti oscura ma con un lampo di luce che dà speranza, è stata infatti portata in Mostra la Calabria. A dare questo squarcio di un’Italia ancora sconosciuta nel suo vero essere è stato Anime Nere. Diretto da un regista come Francesco Munzi, che ha al suo attivo altre due pellicole, quella di esordio presentata alla mostra di Venezia del 2004 e l’opera seconda giunta fino al Festival di Cannes. Quello che tutti sanno di questo film è che è tratto dal libro di Gioacchino Criaco, autore di Africo, che narra l’ascesa criminale amici - nel libro – fratelli – sullo schermo. Che Luciano, imprenditore-criminale a Milano, ha il volto di Peppino Mazzotta, che Luigi, narcotrafficante in Olanda, è stato interpretato da Marco Leonardi (originario di Locri), che il capraio Rocco infine è Fabrizio Ferracane. Che il film è prodotto da Cinemaundici con Rai Cinema, coprodotto da Babe Films e il contributo del Mibac e di Eurimages, la produzione esecutiva di Gianluca Arcopinto e sarà distribuito nelle sale da Good Films dal 18 settembre. Noi abbiamo scambiato due battute con Gioacchino

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Il film , tratto dal romanzo di Gioacchino Criaco, sbarca alla Mostra del Cinema. L’opera ha dimostrato come la Calabria che lavora e si impegna possa raggiungere risultati d’eccellenza

in concorso aVenezia

ELEONORA ARAGONA

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Criaco, felicissimo dopo la proiezione di venerdì sera, fiero e combattivo sostenitore del film e della sua Calabria, con tutti i suoi difetti. Gioacchino ci racconta anche un altro volto di questo film che è stata una delle sole tre pellicole italiane in concorso a Venezia: «Abbiamo mostrato all’Italia il mare e la montagna calabresi come nessuno li ha mai visti, attraverso la macchina da presa di Vladan Radovic, uno dei più grandi direttori della fotografia in circolazione. Abbiamo mostrato la Calabria degli Stefano Priolo, dei Peppino Fumo, dei Pasquale Romeo, delle Lucia Catanzariti, cioè dei ragazzi della Locride che sono stati in grado di esordire in un film di grandissima qualità e di competere alla pari con attori professionisti». Il film e tutta la produzione di quest’opera faranno emergere infatti anche tutte «le maestranze calabresi che si sono affiancate alla troupe di professionisti romani, quindi operai, elettricisti, cuochi e tutti coloro i quali servono da contorno alla realizzazione del film. Una Calabria che ha saputo collaborare con Munzi e che ha dimostrato quanto vale, che ha lavorato davanti, dietro e intorno alla macchina da presa. Questa collaborazione ha anche permesso a tanti ragazzi di capire che hanno le stesse possibilità dei loro coetanei, che se si impegnano possono raggiungere ciò che vogliono, che non sono figli di un Dio minore». Un film che è entrato ad Africo piano piano, Munzi ha passato quattro anni nella Locride ed è stato testardamente convinto nel volere girare ad Africo, con attori presi tra la gente del posto e che parlassero il dialetto. Ma che forse proprio per questa commistione con il paese ha dato un’anima più profonda a questo lungometraggio che racconta una ferita che la nostra terra

continua a non riuscire a rimarginare, la ‘ndrangheta. «All’interno del film ci sarà una storia molto dura ma che alla fine mostrerà una forza morale dei calabresi che nelle occasioni più tragiche viene fuori». Non ti spaventano eventuali critiche rispetto alla Calabria ‘ndranghetista che comunque Anime nere porterà sugli schermi italiani? «Bisogna uscire da questa ipocrisia, questa può essere la posizione di quanti si lamentano di chi denigra la Calabria ma poi non sono mai pronti a sottolineare i fatti positivi. Il film di Francesco Munzi è un fatto positivo estremo. Lui, che in questo ha tutto il merito, ha realizzato un’opera che vedrà tutto il mondo e quest’opera è stata realizzata anche in Calabria con il contributo dei calabresi. Questo è un fatto positivo in se stesso. Non c’è altro da dire. È un’opera di altissima qualità». Poi Gioacchino non si tiene e lancia una frecciata a quella intellighienza calabrese che «Non riesce mai a elogiare quanto di buono esce dalla Calabria. È che sta cercando di tenere occultato questo successo. Francesco darà solo degli elementi per capire la Calabria, ne racconterà un frammento. La Calabria vera è quella che ha circondato il film, quella mostrata dal film sarà solo una storia. Noi le polemiche da parte dei calabresi le abbiamo già messe in conto, soprattutto da quanti vorrebbero che restasse com’è sempre stato».

Anime nere, non figli di un Dio minore

«Munzi ha realizzato un film che porterà la Calabria e i calabresi davanti al mondo. Non c’è altro da dire»

FRANCESCO MUNZI, REGISTA, E GIOACCHINO CRIACO, SCRITTORE, SUBITO DOPO L’ARRIVO IN DARSENA A VENEZIA


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PRIMO PIANO

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ROCCELLA ATTUALITÀ

Inversione di tendenza in una San Luca spaccata in due

Un seminario d’avanguardia per supportare i bambini autistici La Locride ospiterà un corso d’avanguardia per famiglie e operatori sanitari che si devono confronatre con bambini autistici o con gravi problemi della relazione e della comunicazione. L'Associazione ADDA, da sempre vicino alle problematiche che affliggono i bambini diversamente abili e i loro genitori, annuncia questi due week end fromativi, finalizzati alla presentazione di un modello di riabilitazione poco conosciuto: il modello Dir. Questo modello, creato da Stanley Greenspan e Serena Wieder, biopsicosociale è basato sullo sviluppo e attribuisce grande attenzione alle differenze individuali e alle modalità con cui il bambino si mette in relazione con l’adulto. Il corso si svolgerà nei giorni: 6-7 e dal 12 al14 Settembre dalle ore 9:00 alle ore 18:00 presso il Convento Dei Minimi di Roccella Jonica. Organizzato dal Centro di Riabilitazione Ce.j.ri. dell'Istituto di Cura Medical e Psychology di Bianco. Autorevoli interventi del professore Tortorella, direttore della Clinica di NPI dell'Università degli Studi di Messina; della profesoressa Gomez, ricercatrice dell'Ospedale italiano di Baja Blanca; della professoressa M.T. Sindelar, psicologa e psicoterapeutica componente comitato scientifico della Faculty ICDL di Washington, una dei maggiori esperti di Autismo a livello internazionale. L'evento è in corso di accreditamento per l'assegnazione di 42,8 crediti formativi ECM preventivati. La presidente del corso sarà la dotteressa Caterina Coluccio.

Rosaria Giuffrè, un commissario trasgressivo

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da molto che San Luca non è così vitale, dinamica, forte di progetti. C’è qualcosa di fecondo sotto Polsi, qualcosa di più generoso rispetto alla maggior parte dei centri aspromontani. A San Luca qualcuno ha in mente il parto di un nuovo mondo attraverso un piccolo laboratorio d’idee, totalmente in controtendenza con le illusioni che hanno ingannato nell’ultimo decennio il baricentro dell’Aspromonte Orientale. Da Placido alla Canale. Sono andato a trovare la principale protagonista di questa iniziale inversione di tendenza. Davanti a un caffè sulla veranda dell’Hotel Maria a Bianco il commissario Rosaria Giuffrè ha affermato a primo acchito: «Tutti dobbiamo accettare di cambiare prima o poi qualcosa di noi stessi». Anche i personaggi scomodi? «San Luca sembra spaccata in due, c’è chi strumentalizza e chi sa fa strumentalizzare, come in tutti i posti». Ognuno con i suoi metodi, penso io senza dirglielo. Poi

Dopo anni di illusioni, nel centro aspromontano sta cambiando qualcosa, anche attraverso un laboratorio di idee

passo lentamente alla domanda successiva. Mi soffermo, infatti, pochi attimi nelle inimitabili parole donate nel 2010 alla Madonna di Polsi da quel meraviglioso dissacratore che è Mario Nirta, uno che non chiede grazie al dettaglio o misericordie all’ingrosso: Polsi è una sensazione, ha scritto Nirta in quel fine agosto di quattro anni fa. Polsi è l’ansia di arrivarci la prima volta che ti ci portano sulle spalle della mamma o delle nonne, o, come talora capitava, nelle gerle dei muli, mentre sotto di te nel buio dolcemente mormorava la fiumara. Polsi è gli antichi rumori notturni dei preparativi per la partenza ed il confuso “Si parti e si partiu di Santu Luca …” intonato dalle donne della parte alta del paese che diventava sempre più forte, sempre più chiaro, man mano che si avvicinavano alla chiesa. Polsi è la gioia della prima volta che ci arrivi e che sarà destinata a ripetersi ad ogni tuo ritorno. Polsi sono i tuoi morti che a quella Madonna hanno rivolto l’ultima invocazione. Polsi è la loro eredità più importante, e

spesso anche l’unica, che ci induce, quando moralmente non ci costringe a ripercorrere le antiche strade cantando le lodi di una Madonna che sentiamo vicina a noi più che in qualsiasi altro luogo della terra. Polsi, infine, è l’unico modo per restare bambini e coltivare ancora la speranza di un domani migliore. Lei è devota alla Madonna della Montagna dottoressa Giuffrè? «Perché mi chiede questo?» Mi sembra che lei voglia lasciare in eredità qualcosa affinché chi le succederà raccolga. Parlo di fatti concreti. Il concorso di idee per un’area attrezzata e del parco urbano, parlo della sistemazione diversa della guardia medica, oggi all’interno di uno spazio dignitoso dopo anni fatiscenti, all’interno di due vani indecenti, sporchi e disordinati; parlo del centro di aggregazione intitolato a quel “santo” si padre Stefano De Fiores… «C’è dell’altro, nel centro storico specialmente e forse a breve sveleremo una bella sorpresa. Io faccio il mio lavoro, mi piace e mi piace ancor di più quando la gente di San Luca mi considera affidabile. Da questo punto di vista sto ricevendo un buon numero di attestati. I sanluchesi mi cercano e io sono a loro disposizione». Andrà a Polsi per la festa? «Sì, vi dormirò una notte, quel posto è speciale, nella natura intorno al santuario c’è tanto bene, sia per gli occhi, che per lo spirito», conclude questa donna straordinaria che di mestiere fa il commissario, spesso, trasgressivo.<(EM)

GIUDIZIARIA

Mare Nostrum: i processi agli scafisti li paghiamo noi

I

n questi mesi abbiamo assistito a lunghi dibattiti sull'operazione denominata “Mare nostrum”, che serve ad evitare di assistere ad ulteriori tragedie in mare di immigrati che attraversano il Mediterraneo a bordo di imbarcazioni troppo spesso di fortuna in mezzo ad acque agitate. Le spese che quotidianamente si spendono per “Mare nostrum” sono 300 mila euro giornaliere. Questa premessa serve a puntare l'obiettivo su altri settore della pubblica amministrazione interessati direttamente all'arrivo degli immigrati, e alle tragedie che sono avvenute. In questo caso si intende rilevare come, per quanto riguarda il settore giustizia, si assiste a numerosi processi contro i

presunti scafisti. I costi di questi processi non rientrano nelle ingenti somme dell'operazione “Mare nostrum”, bensì ricadono sulla collettività. Per fare un esempio, che riguarda solo il tribunale di Locri, nell'aprile si è concluso un processo a carico di un presunto scafista, tale Muhamed Mahrus, ritenuto l'aiuto motorista nonché di componente attivo dell'equipaggio della motonave con a bordo 129 cittadini di nazionalità egiziana naufragata 27 ottobre 2007 davanti alle coste di Roccella Jonica, spezza dosi in tre parti e provocando la morte di 11 persone, d'età compresa tra i 18 ed i 27 anni. Per quella tragedia la procura ha obbligatoriamente esercitato l'azione penale contro

il signor Muhamed Mahrus, che ha fatto in tempo a fuggire dal un centro di prima accoglienza in Puglia subito dopo l'arrivo e, da quel momento, è un fantasma. Contro Mahrus si è istruito un processo che si è tenuto dinanzi alla Corte d'assise di Locri, composta da due giudici togati altri sei non togati titolari, oltre ai supplenti, che hanno condannato il “fantasma” a 28 anni e oltre 2 milioni di euro di multa, che molto verosimilmente il soggetto non pagherà in alcun modo. Pagheranno i giudici i cittadini italiani, le cui tasse serviranno a pagare i procuratori della Repubblica, il personale di cancelleria, ed infine anche i legali d'ufficio che hanno dovuto assistere, per come prevede la legge, l'imputato, garantendogli la

miglior difesa, onde evitare di incorrere in eventuali azioni disciplinari. Il primo grado si è concluso e, proprio per garantire la miglior difesa possibile ad un imputato, non importa se questo sia o meno un “fantasma”, si rischia di giungere sino al giudizio in Cassazione, passando ovviamente dalla Corte d'assise d'appello, con ulteriori aggravi dei costi per i contribuenti italiani. Quello di Mahrus è un caso che ha interessato solo Locri, sembra ci siano molti altri in tutta Italia. Per questi costi non sono previsti rimborsi da parte dell'Unione Europea, che pur bacchetta l'Italia nel settore giustizia ogni volta che può farlo. Intanto l'italiano paga in silenzio.



RIVIERA

LA COPERTINA

Feste patronali Vade retro‘ndrangheta

Le tre feste patronali più partecipate della Locride. San Rocco e le Madonne di Portosalvo e Polsi dovrebbero“impegnarsi”di più: gioiosani, sanluchesi e sidernesi, secondo la Dda di Reggio Calabria, sarebbero tra i più grandi peccatori della Calabria,ovvero d’Italia

Pregate per

IN OCCASIONE DELLETRE PROCESSIONI INVOCHIAMO L’INTERVENTO DI SANTI E MA

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ANTONIO TASSONE ome tradizione vuole, alla fine del mese di Agosto e l'inizio del mese di settembre, il calendario prevede la celebrazione delle tre feste religiose e civili più importanti del nostro territorio: la festa della Madonna della Montagna che si tiene presso il santuario mariano situato nella frazione di Polsi del comune di San Luca, la festa di San Rocco a Gioiosa Jonica e quella della Madonna di Portosalvo che si tiene a Siderno. Tre comuni recentemente assurti agli onori della cronaca nazionale ed internazionale quali centri ad alta densità mafiosa dove si pensa che

la ndrangheta sia anche riuscita a scalare i sacrati e condizionare, attraverso la sua forza intimidatrice, anche questi importanti momenti di fede e di spiritualità. Secondo il procuratore Nicola Gratteri, il santuario della Madonna di Polsi ha sempre avuto un'importanza assoluta per la 'Ndrangheta. Ogni anno, infatti, in occasione della festa della Madonna, i boss della 'Ndrangheta provenienti non solo dalla Calabria ma da tutto il mondo qui si ritrovano per discutere delle strategia criminali. Si fanno le investiture, i processi, si decide se aprire o chiudere un locale di 'Ndrangheta . «Si riuniscono a Polsi - ha detto

“A Polsi si è consumata l’espressione più terribile della profanazione del sacro ed è stato fatto l’insulto più violento alla nostra fede”così parlò l’ex vescovo Fiorini Morosini. Anche Nicola Gratteri in proposito ha sostenuto: «Si riuniscono a Polsi perché è il luogo sacro, il luogo della custodia delle 12 tavole della‘ndrangheta».

Gratteri- perché è il luogo sacro, il luogo della custodia delle 12 tavole della 'Ndrangheta... perché la forza della santa, rispetto alle altre organizzazioni criminali è che fa osservare in modo ortodosso le regole» . In passato, però, l'ex vescovo di Locri-Gerace, Giuseppe Fiorini Morosini, ora a Reggio Calabria, condannò le attività della 'Ndrangheta ribadendo che le attività illegali nulla hanno da condividere con la fede cristiana e affermando: «a Polsi si è consumata l'espressione più terribile della profanazione del sacro ed è stato fatto l'insulto più violento alla nostra fede e alla tradizione religiosa dei nostri padri». Queste feste, lo ricordiamo, per noi tutti rap-


SETTIMANALE

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Queste feste per noi tutti rappresentano un grande momento di devozione e di religiosità e vorremmo che Santi e Madonne pregassero per scomunicare tutti coloro i quali vogliono male alla Locride e vorrebbero speculare sulle manifestazioni religiose per ribadire la forza e la supremazia della ndrangheta sulla popolazione

er noi

ADONNE PER REDIMERE ITRE PAESI presentano un grande momento di devozione e di religiosità e vorremmo che Santi e Madonne pregassero per noi, per il nostro futuro e per quello dei nostri figli, pregassero per scomunicare tutti coloro i quali vogliono male alla Locride e vorrebbero speculare sulle manifestazioni religiose per ribadire la forza e la supremazia della ndrangheta sulla popolazione che, dal canto suo, avendo paura di reagire accetta passivamente i diktat imposti dai capibastone locali. Queste feste sono nostre, ci appartengono, appartengono alle nostre tradizioni, non bisognerà disperderle. Polsi, Siderno e Gioiosa Jonica in questi giorni per onorare i Santi Patroni

con quella purezza d'animo e quel trasporto che solo queste occasioni di festa riescono a trasmettere. Per un giorno non si penserà ad altro nonostante i gravi problemi che si stanno vivendo e non si possono nascondere. In questi paesi, nonostante i guasti prodotti dalla ndrangheta, tutto procede con sonnolenza. Oh Madonna di Polsi, San Rocco, Maria di Portosalvo, ci avete insegnato che il pianto e la sofferenza non sono stati inutili. Ci avete insegnato che la nostra solitudine, il nostro tormento si muovono secondo il disegno dell'amore che cammina lungo le ombre di un mondo che scompare e la paura di una vita che ancora dovrà venire.

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rganizzare la tradizionale Festa di Portosalvo con pochissimi fondi a disposizione è stato davvero difficile ma grazie all’aiuto di tutti i collaboratori che si sono impegnati per trovare risorse ed ai cittadini di Siderno siamo riusciti anche quest’anno a raggiungere l’obiettivo”. Per il presidente della commissione festa di Portosalvo , Damiano Verteramo e per l’avvocato Vincenzo Bruzzese, invitati dalla nostra redazione, non ci sono dubbi: “la festa si farà normalmente come tutti gli altri anni” . Una festa, quella che si celebra ogni anno a Siderno, tra le più importanti della nostra regione sia dal punto di vista religioso che civile. Avvertite il peso di questa responsabilità? Prima di tutto ci piace precisare che la caratteristica della festa di Portosalvo è quella di essere gestita da chi durante l’anno vive la parrocchia e non da altre associazioni esterne. Ogni anno ci sentiamo dire sempre ma si fa la festa oppure no? Per noi

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di Via Enrico Fermi e Via Jonio, abbiamo deciso di lasciare le bancarelle solo sul lato mare, mentre le bancarelle che montavano in quei tratti sul lato monte verranno sistemate sulla Via Cesare Battisti. Inoltre, le bancarelle sul corso principale non potranno sporgersi sulla carreggiata ma dovranno essere montate sui marciapiedi senza così intralciare le attività commerciali che insistono su quell’area. Ci potete dare in anteprima qualche anticipazione sul programma religioso e civile? Il 29 agosto alle ore 20,00 scenderemo la statua della Madonna e la esporremo annunciandolo col concerto delle campane ed i fuochi d’artificio quindi ci sarà il consueto novenario di preghiera che è un appuntamento molto partecipato da parte della comunità sidernese basti pensare che più di 2000 persone, ogni giorno, partecipano con grande trasporto alle funzioni religiose ed è quella per noi la vera festa, quella che si svolge in chiesa. Avremo la presenza di S.E. il vescovo di Locri Mons. Francesco Oliva che però sarà presente giorno 7 settembre e non giorno 8 (sarà a Roma per altri impegni) e lo stesso presiederà la santa messa sulla spiaggia con l’atto di consacrazione delle famiglie. Giorno 8 settembre ci sarà la solenne messa pontificale celebrata da Mons. don Cornelio Femia sia

Siderno si prepara per la Festa di Portosalvo

Verteramo e Bruzzese: pochi fondi disponibili ed è stata davvero un’impresa assume maggiore importanza l’aspetto religioso anche in ossequio alla lettera che il nostro Vescovo ha suggerito recentemente . Questa celebrazione deve essere vissuta come un ‘occasione importante dal punto di vista spirituale, un momento di speranza importante sotto il profilo caritativo e rivolta principalmente a chi vive momenti di criticità . Dal punto di vista civile l’aspetto di maggior rilievo è la fiera di Portosalvo che , ci piace evidenziarlo, è stata istituita nel 1819 con regio decreto di Ferdinando IV di Borbone. La fiera si è incastonata nell’ambito dei festeggiamenti religiosi che a Siderno si sono celebrati , ininterrottamente, da due secoli a questa parte. Nonostante gli aspetti burocratici e amministrativi siamo riusciti a superare tante difficoltà e siamo pronti ad accogliere tutti coloro i quali vorranno condividere con noi questi momenti di forte spiritualità e di aggregazione. Ringraziamo l’Amministrazione comunale, che seppur in dissesto, ha deliberato un contributo comunque importante per riuscire ad organizzare la festa e un ringraziamento particolare lo rivolgiamo a tutti quei cittadini che hanno ritenuto di dover contribuire con le loro donazioni Come si caratterizzerà quest’anno la festa di Portosalvo? Abbiamo cercato di evitare gli sprechi. Con 17 mila euro è stata davvero un’impresa. Il Luna park per giovani ed i punti ristoro saranno trasferiti in Piazza della Cittadinanza Europa, vicino all’ex Ospedale. Abbiamo avuto diverse riunioni in comune per definire l’aspetto logistico ed ora stiamo aspettando l’ordinanza comunale. Per rendere più vivibile la fiera e la processione, visto che la stessa è seguita da migliaia di persone che ogni anno sono costretti a fermarsi nelle due estremità

nella veste di vicario generale che come parroco della chiesa di porto salvo ed arciprete di Siderno nel corso della quale ci sarà la tradizionale offerta del cero votivo da parte dell’amministrazione comunale a nome della città. Per quanto riguarda i festeggiamenti civili giorno 4 settembre prenderà il via la storica fiera , giorno 5 verranno accese le luminarie , giorno 6 si esiberà sul palco di Piazza Portosalvo il tenore Aldo Jacopino, il 7 ci sarà uno spettacolo di cantautori di ispirazione cristiana che sono Roberto Pignoli e frà Leonardo Civitavecchia mentre giorno 8 settembre ci sarà il concerto del cantautore,ex Tiromancino, Riccardo Sinigallia. Questi tre momenti li abbiamo potuti realizzare grazie alla collaborazione della Pro-loco presieduta da Agostino Santacroce, di padre Francesco Carlino e dall’associazione L’Eco di Siderno presieduta da Antonio Tassone. Si tratta di appuntamenti che ci sono stati offerti quasi a costo zero. Ci saranno inoltre i botti scuri, i giganti, la banda musicale ed i tradizionali fuochi d’artificio E’ una Siderno che si muove? E’ la nostra festa patronale, un momento di speranza per la rinascita della nostra città e della nostra comunità Verteramo, come comitato vi ritenete soddisfatti del lavoro effettuato? Si, però consentitemi di ringraziare quelli che sono usciti con me (non sono usciti tutti) a chiedere contributi, mettendoci la faccia e tantissimo impegno pur non essendo più ragazzini. Hanno dimostrato davvero grande attaccamento al paese. Grazie a Don Cornelio Femia, all’amministrazione comunale , alle forze dell’ordine, ai componenti del comitato giovanile Santa Maria di Portosalvo e grazie anche a voi di Riviera per la vicinanza. A. T.




APPROFONDIMENTI

UN GIOVANE DEL GAMBIASI RACCONTA

A COLLOQUIO con Bruno Gualtieri

«L’impianto di Siderno è sotto dimensionato e ha problemi di filtraggio» Bruno Gualtieri è dirigente del Dipartimento Politiche all’Ambiente della Regione Calabria. La nostra testata ha voluto sentire la sua voce in merito alla irrisolta questione dei cattivi odori generati dall’impianto di separazione dei rifiuti sito in zona San Leo di Siderno. Al momento sono tre gli impianti in forte difficoltà in Calabria, quelli di Siderno e di Crotone – che sono identici – e quello di Gioia Tauro, molto simile ma che non effettua il trattamento dell’umido. I cattivi odori sono ovviamente da imputarsi alla raccolta dell’umido, è evidente che la plastica, la carta, il vetro, non “puzzano”. Tutto ciò che è soggetto a deperimento e marcescenza, nel momento della fermentazione, emana gas. È un modo che la biologia usa per tenerci lontani da potenziali pericoli, ma i gas sviluppati non sono nocivi, solo maleodoranti. Tuttavia arriva la conferma che l’impianto di Siderno non funziona correttamente e che la quantità di umido conferito era superiore a quanta ne potesse essere trattata. «La questione dei tre impianti in sofferenza ha tutta la nostra attenzione. Conosciamo le proteste dei cittadini e non possiamo che essere solidali con i problemi registrati, anche se una parte del problema è proprio lo scorretto smistamento dei rifiuti al momento dello smaltimento nel cassonetto. Abbiamo ereditato un problema annoso, su cui il Commissario per l’Emergenza Ambientale non ha lavorato o ha addirittura omesso. La ditta che aveva in gestione l’impianto in precedenza, Veolia, non l’ha mai mandato a regime: è stato sufficiente un controllo dei bilanci per capire che l’indotto era troppo piccolo per la previsione. In effetti l’impianto era già in partenza sottodimensionato rispetto alle necessità della zona, dove solo pochissimi paesi hanno una differenziata porta a

porta efficiente. Il problema dei gas mefitici che esalano nelle zone circostanti è dovuto a dei problemi di filtraggio e di gestione non corretta. Viste le omissioni precedenti, saremo costretti a indire una gara d’appalto per la quale occorreranno mesi. In sé il problema tecnico richiede poche ore di lavoro: un assurdo controsenso. Un altro dei clamorosissimi problemi che generano questo tipo di effetti collaterali è la mancanza di conferimento agli impianti di materiale legnoso o semilegnoso, cioè cellulosa, ricca di glucidi, indispensabili per la formazione di un buon compost. Questo materiale si ricava dagli sfalci di potatura, effettuati da privati e da comuni, che devono essere smaltiti in maniera corretta. I comuni – tout court – non lo fanno. Non si può descrivere la nostra insistenza in proposito. Se i cittadini non vogliono più sentire puzza, devono mettersi una mano sul cuore e farsi un esame di coscienza, perché sono tra i primi colpevoli. Se gettano i residui di potatura nel cassonetto, poi si lamentano della puzza? I comuni non fanno quasi niente in proposito, e anzi, meno male che il commissariamento di molte amministrazioni ci facilita. Abbiamo messo a disposizione e gratis la collaborazione del CONAI, che avrebbe dato le specifiche e le indicazioni sulla filiera, ma i comuni sono rimasti inerti. A noi basterebbe avere il 35% di umido correttamente conferito, per andare in pari. Tutte le situazioni in cui il privato arriva con l’auto davanti al cassonetto e getta il bustone nero, devono essere non solo monitorate, ma anche sanzionate energicamente. Io sto facendo la mia parte, e ho depositato delle segnalazioni alla Procura della Corte dei Conti riguardo agli impianti malfunzionanti, ma non possiamo sperare di avere un sistema di raccolta, smistamento, riutilizzo, riciclo, e smaltimento, se non si parte da una seria raccolta porta a porta. E questa è affidata in via esclusiva alla Comunità d’Ambiente che si dovrà formare raggruppando le amministrazioni comunali. La regione è solo “in prestito”, ma in molti si sono dimenticati che anche la Regione era commissariata, e che spettava al Governo Centrale occuparsi dell’emergenza rifiuti. Abbiamo aspettato una legge sul riordino amministrativo per 17 anni!». La Redazione

Una breve indagine sui pregiudizi nati sulle condizioni dei rifugiati ospitati a Gioiosa Jonica. Una vivida fotografia della convivenza tra profughi e “cittadini”in un’alternarsi di polemiche e scarsa conoscenza SARA JACOPETTA

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partire da novembre 2013, Gioiosa Jonica ha accolto il progetto SPRAR che consiste in un sistema di protezione dei richiedenti asilo e dei rifugiati politici. Il progetto ospita all’incirca 35 ragazzi provenienti da Senegal, Gambia, Mali e Nigeria e segue i ragazzi durante il percorso legale nella richiesta dei documenti per poter rimanere in Italia. Il sostegno dato ai ragazzi non è solo di tipo materiale o economico, ma anche (e soprattutto) morale. Ma il nuovo, si sa, spaventa parecchio. Il “diverso” è una minaccia, soprattutto se nero. Diverse sono state le dicerie, tanta ignoranza è stata vomitata fuori da quelle bocche gioiosane che, invece di allargarsi in un sorriso, si sono corrucciate in una smorfia. Tra le tante troviamo quella che ad ogni ragazzo vengono regalati 35 al giorno, che il Sindaco prende i soldi del comune per darli ai ragazzi e di conseguenza ha aumentato la tassa sull’acqua, che portano gravi malattie (“Chisti ‘ndannu a tubercolosi!”). Che urlano in giro, perché sono ubriachi (quando la loro religione non permette loro di bere alcolici). E gli operatori del progetto? Non fanno nulla: il loro compito è di “caricarseli in macchina e portarli in giro come dei taxi”. Ora che la Comunità Europea ha stanziato delle borse lavoro e li ha inseriti in delle piccole aziende per quattro

mesi, è grande polemica; però, guarda caso, fino a prima erano dei nullafacenti che ascoltavano musica. Forse si aveva il desiderio di restare un paese “incontaminato”: la piazza sarebbe dovuta restare agli anziani e alle loro partite di briscola e le panchine vuote, che i neri non ce li vogliamo seduti. Eppure paesi come Riace ci sono riusciti: da ben 15 anni ospitano e si mobilitano per accogliere stranieri. I ragazzini gioiosani sembrano quelli meno timorosi: forse colpiti dalla bravura dei ragazzi di colore nel destreggiarsi col pallone, si avvicinano con un “Marocchì, passa ‘cca!”. Ma per essere certa che la mia non sia solo una sensazione, intervisto Hamadi, 25 anni, chiedendogli come si trova a Gioiosa: “Io qui sono tranquillo. Gioiosa è un bel paese. Sono un po’ preoccupato per il lavoro: fra quattro mesi ne dovrò cercare uno nuovo, e non sarà facile”. Mi racconta Hamadi che lui si sente di aver sbagliato all’inizio: avrebbe dovuto fin da subito conoscere la cultura gioiosana, perché da quando l’ha fatto, si è trovato meglio. Gli chiedo se i gioiosani sono gentili con lui e mi spiega che in tutto il mondo c’è la persona gentile e non. Chiedo se qualcuno qui, gli ha mai fatto qualcosa di brutto o offensivo e mi risponde, con quella maturità che gli invidio, che le cose brutte lui se le dimentica. Mi confessa che se in piazza c’è poca gente, non si sente a suo agio: lo osservano e qualcuno parlotta; allora si sente giudicato, si vergogna; talvolta ha anche paura. Mi

dice che è difficile fare amicizia, perché nessuno gli dà confidenza, ma che nonostante tutto, lui vorrebbe vivere qui, a Gioiosa. Così gli dico: “Hamadi, alcuni dicono che siete pericolosi. Cosa risponderesti a queste persone?”. Mi spiega: “Loro non sanno come viviamo o quello che abbiamo passato per arrivare qui. Il viaggio per raggiungere l’Italia dura anni. Spesso, eravamo costretti a tornare indietro, da dove eravamo partiti e ricominciare tutto da capo. Abbiamo visto compagni morire, li abbiamo anche sotterrati. Noi musulmani, abituati al ramadan, riuscivamo durante il viaggio a sopportare la fame e la sete. Gli altri no. Quando sui camion si era in troppi, bisognava stare attenti a non cadere giù. Se qualcuno cadeva, il camion non si fermava né tornava indietro: lo lasciava lì, nel deserto. Tutti pensano che noi siamo cattivi, che rubiamo, ma nessuno pensa che non vogliamo avere problemi, anzi, dai problemi noi siamo scappati. Desideriamo solo una vita tranquilla. E se vedo che qualcuno ha paura di me, mi allontano subito: io non voglio mettere paura a nessuno”. Hamadi a 25 anni ha visto cose che nessuno di noi vorrebbe mai vedere. Siamo al mare e ad Hamadi cade un pallone vicino: lo prende e lo passa al proprietario che dice “grazie”, ed Hamadi risponde “Grazie a te”.

o m o u ’ L nero fa paura

ai gioiosani


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DOMENICA 31 AGOSTO

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KAULONIATARANTELLA FESTIVAL Due momenti del Kaulonia Tarantella Festival, svoltosi dal 19 al 23 Agosto

Pugnali alzati sulla

Tarantella «In un’atmosfera di festa , far sfilare un “battaglione”di uomini armatiper proibire la vendita delle salsicce m’è sembrato qualcosa d’eccessivo.Un mostare i muscoli in un posto ed in un momento sbagliato»

ILARIO AMMENDOLIA

La Tarantella è un ballo di popolo che porta con se un messaggio di contestazione al “potere costituito”. Una musica che odora di sudore contadino, di sangue che sale verso il cervello, di passione, di dignità e protagonismo popolare. Un ballo in cui vibra la vita mentre profuma di antiche passioni e di spirito ribelle. Una musica così, non può avere molti amici nei palazzi alti. Infatti, per anni hanno tentato di sopprimerla catalogandola come musica dei “tamarri”, ballata del “basso volgo”. “Tamarri” stava per meridionali. Non è stata solo un’aggressione dall’esterno ma anche il “suicidio” di un popolo sconfitto. Per anni abbiamo rinnegato il nostro dialetto, la nostra letteratura, la nostra cultura, accettando supinamente l’egemonia dei “vincitori”. PP Pasolini denunciò per primo il danno di questo appiattimento sulla cultura dominante. Il pericolo è ancora in agguato: si può suonare e ballare la tarantella e contemporaneamente ucciderla, trasformandola in un ordinario bene di consumo su cui avviare un commer-

cio. La tarantella deve andare oltre “Peppinella” e “mulinarella”, deve uscire dalle ingessature e vivere collegandosi alla cultura antagonista di cui è stata espressione. La manifestazione KTF di Caulonia è l’appuntamento più importante di musica popolare che c’è in Calabria ed i tempi sono maturi per far compiere alla manifestazione un ulteriore salto di qualità: meno sagra di paese , più raduno e incontro di cultura e musica alternativa. Un unico progetto articolato in più paesi della Locride e della Calabria e collegato alle istanze di riscatto del nostro popolo e di riappropriazione dell’anima calabrese aperta al mondo. I nostri centri storici sono palcoscenici unici ed insostituibili , il nostro cibo un potente attrattore, la nostra letteratura una sorgente di vita. Bisogna migliorare la manifestazione , non ucciderla. Invece, come per il delitto sull’ Orient Express, più pugnali sono alzati contemporaneamente per colpire. Non è una questione di soldi ma di dignità. La Provincia che degrada la manifestazione al livello della sagra della melanzana la dice lunga su una classe di governo priva di qualsiasi progetto

culturale e politico. Su una gestione dei fondi pubblici intesa come libero arbitrio degli amministratori, dispensatori di premi per gli “amici” e castighi per i “nemici” . Brutta pagina quella scritta dalla Provincia di Reggio Calabria, che offende la manifestazione, la Locride, Caulonia. Umilia, soprattutto ed innanzitutto, la dignità dei cittadini degradati al ruolo di supini sudditi da parte di un potere che si manifesta come ostile, estraneo, lontano. Così come la discutibile incursione militare guidata dai NAS. Sia chiaro la forza pubblica ha tutto il diritto di fare i controlli che ritiene opportuno, però tenendo conto che la nostra terra non è controllata dalla Jihad islamica , né è un’ enclave di terroristi. In un’atmosfera di festa, far sfilare un “battaglione” di uomini armati per proibire la vendita delle salsicce m’è sembrato qualcosa di eccessivo. Un mostrare i muscoli in un posto ed in un momento sbagliato. Altra cosa sarebbe stato un intervento preventivo, concordato con i responsabili locali dell’ordine pubblico, discreto, saggio ed equilibrato. Quando qualcosa di simile è successa a Polsi s’è alzata alta, forte e vibrante la voce del vescovo Bregantini. Trentino di nascita, calabrese nel cuore! Comunque, a giustificazione di quanto è successo, direi che la responsabilità non è di singoli uomini ma soprattutto del clima che s’è creato in Calabria dove è in atto una deriva autoritaria , tanto più pericolosa quanto più inconsapevole di esserlo. Un uragano che sta travolgendo ogni residuo argine democratico. Una cosa del genere non sarebbe mai successo in una “festa dell’Unità” degli anni Settanta e non perché i protagonisti di quelle feste fossero più bravi o più coraggiosi ma perché i calabresi non avevano ancora interiorizzato l’idea di essere un popolo colonizzato. Infine, è evidente il vuoto di programmazione della Regione Calabria. Bisognerebbe riflettere su quanto ha fatto la Regione Puglia a Melpignano, trasformando questa manifestazione, inizialmente simile a quella di Caulonia, in un importante appuntamento nazionale. Il governo “Vendola” ha avuto una grande capacità di esaltare un evento a cui si contrappone il volo rasente della Regione Calabria. Le amministrazioni passano, resta la Calabria, la Locride , il suo popolo. Quanto è successoevidenzia i guasti di un potere oppressivo che si ritiene scisso dalla gente e marcia verso l’arbitrio . L’autorità e la legittimità della “Politica” e dello “Stato” nel suo complesso non risiedono nella forza ma nel rispetto e nell’affetto dei cittadini. Quanto è successo a Caulonia rappresenta una inquietante spia di una degenerazione in atto, di una infezione che potrebbe diventare galoppante se non incontrerà l’argine di una società civile consapevole dei propri diritti.

L’ANNIVERSARIO

Un festival in ricordo diWalter Guido Quattro giorni di musica e di arte, quattro giorni di festa per chiudere l'estate, nel ricordo di uno degli artisti più poliedrici che la Calabria abbia regalato, Walter Guido, direttore artistico dell'evento nelle passate edizioni. “Walter sogna ma non dorme” è il filo conduttore della IV edizione di “Artisti del Mediterraneo”, l'ormai celebre appuntamento di fine estate a Gasperina (Cz), dove artisti di ogni genere si incontrano per dare vita ad uno spettacolo unico, ricco di sorprese ma soprattutto di buona musica e buona arte. Da giovedì 11 settembre a domenica 14 l'evento si propone di mescolare artisti emergenti con grandi star della musica, col solo obiettivo di celebrare l'arte in tutte le sue forme. A dirigere l'evento Domenico Sisto, il cui slogan è semplice ma efficace: «divertirsi e sorridere è un atto rivoluzionario». Tutti a sorridere, dunque, a partire da giorno 11 settembre, con un'anteprima dell'even-

to nella sala consiliare del Comune di Gasperina, dove si terrà la conferenza stampa di presentazione, prevista per le ore 10,30. Via alla musica a partire dalle 22, nel Piazzale della Pace, dove saliranno sul palco i Marvanza Reggae Sound e poi i 99 Posse, col loro tour “Curre curre guagliò 2.0”. Giorno 12 settembre giornata ricca di musica, con la presentazione del disco di Walter Guido, realizzato da numerosi artisti: dagli Almafolk ai Quartaumentata, Eugenio Bennato & Mujiura, Domenico Sisto e OMC, Antonio Grasso & Le Muse del Mediterraneo, Mimmo Cavallaro, Francesco Loccisano e Valentina Balistreri, il Parto delle Nuvole Pesanti e i Marvanza Reggae Sound. Il 13 settembreKalabriaElettrika, grande divertimento con la notte bianca “all music” made in Calabria sulle note rock blues, reggae, dubstep, hip hop, dance, con Eman & Rebeldia Band,

Marvanza Reggae Sound, Domenico Sisto & Omc, Gray, Mattamusa e Quarto di Vino, il tutto accompagnato dalle esibizioni di artisti circensi. Il 14 settembre verranno proiettati i videoclip realizzati sulle canzoni dell'album di Walter Guido e verrà assegnato il premio “Walter Sogna Ma Non Dorme” al miglior video. A seguire sul palco i Musicanti del Vento, che apriranno le danze prima del concerto di Mimmo Cavallaro, Cosimo Papandrea & Taranproject. Una serie di concerti a cui faranno da contorno tanti altri momenti di arte e divertimento: dalla “street art”, alla fiera del Mediterraneo, passando per le estemporanee di pittura, i percorsi gastronomici e così via. Uno spettacolo imperdibile, che regala il volto bello della Calabria che profuma di Mediterraneo. Simona Musco


IN PRIMO PIANO

Classifica

estate 2014

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La nostra classifica viene stilata in base a parametri diversi e non solo per la qualità delle iniziative, tiene conto dell’investimento economico rapportato alla grandezza della località e alle esperienze precedenti

Roccella tira il gruppo, Locri e Caulonia in scia, Bianco sorprende. Siderno arranca Il 2014 speravamo fosse l’anno della ripresa ma non è stato così. Paesi che salgono e scendono nella nostra classifica, new entry e qualche delusione. Un’estate 2014 iniziata con maltempo e con presagi di apocalisse, e per alcuni è stato così. Una prima posizione salda grazie al cartellone molto ricco proposto e alla cooperazione dei commercianti roccellesi, ma un podio stretto che fa sperare in una battaglia più agguerrita per la classifica del prossimo anno. Una menzione speciale per alcuni centri minori che comunque si sono guadagnati un buon piazzamento e che si sono distinti più di alcune cittadine popolose

2 Caulonia e Locri, le nostre copertine hanno celebrato questi due centri che nonostante la crisi e il mare sporco sono riusciti comunque a far vivere la Locride notturna. Serate fluo e notti da favole per l’Ibiza e la Formentera della provincia calabresi. Sono le città scelte dai giovani e meno giovani per la loro movida, per i loro balli fino al sorgere del Sole. Sono state le due città che hanno saputo raccogliere il testimone di Siderno e rispolverare il mito del Different Party, per il prossimo anno speriamo in un nuovo Welcome Party. E per quanti non fossero amanti della notte le due cittadine hanno saputo offrire cultura e tradizione con una rassegna teatrale di qualità, Locri, e con il famigerato Kaulonia Tarantella Festival, Caulonia. QUELLI DELLA NOTTE

paese dei fuochi. Quest'anno si dice che i tradizionali spari di Bianco siano stati visti pure in Grecia. Oltre alla manifestazione del 15 Agosto c'è un'amministrazione solida che negli anni ha fatto diventare questo centro una vera località turistica ma a dimensione umana. Una città che sa accogliere e coccolare i turisti e le famiglie che cercano tranquillità e una pausa dalla frenesia quotidiana. FAMILIARE

Voto 9,5 1 Roccella Jonica, centro della Locride da anni, con la nuova amministrazione aggiunge una serie di donne in politica che sconvolgono l'estate roccellese. Infatti la nota citta costiera ha avuto un programma estivo con 2 o 3 manifestazione a sera. Un centinaio in tutto. Dalla presentazione di libri alla riscoperta dei vecchi borghi. Peccato per la perdita nelle notti estive della perla di diamante, il Festival jazz Rumori Mediterranei, anche se sono state recuperate in extremis due serate che hanno regalato agli appassionati un buon vecchio sound che li ha consolati. LA CONFERMA

Voto 9

3 Bianco, un bronzo riconfermato per il

Caulonia

2

4 Stignano, il piccolo borgo ha trovato la sua vocazione nella Festa dei vicolo dell’Antico Casale. Sta diventando la patria, per 2 giorni l’anno, di giocolieri, equilibristi, illusionisti e maghi. Ha riscoperto la bellezza di un borgo medievale e tutto il fascino che i saltimbanco possono esercitare sulla Locride. Una nota di merito anche per la pulizia, l'ordine, l'ospitalita e la civiltà degli stignanesi.

5 Gioiosa Jonica, si conferma cittadina tra le più belle, molte le manifestazioni, la più importante "Gustando il Borgo" che anche quest’anno ha riempito di gente le vie del paese, organizzata dai ragazzi della consulta giovanile. Ospite d’onore Otello Profazio che ha ricordato che negli anni Cinquanta ho tenuto proprio a Gioiosa Jonica il suo primo concerto. "Mi ha chiamato il proprietario di un bar , don Ciccio Mazza , e ho cantato davanti al suo locale". Aspettando San Rocco ... e Siderno, estate sotto tono per quella che fu la capitale del divertimento nella Locride. Tra lungomare devastato, lavori in ritardo, commissari fantasma e un mare da dimenticare (solo il Ponente ci ha salvato), Siderno ha avuto qualche guizzo che fa ben sperare per il prossimo anno. E poi quando tutto manca ci sarà sempre Portosalvo a far segnare un più in una stagione non brillante. Alcune manifestazioni però hanno fatto registrare un timido successo “7 sere per 7 libri” dell'associazione Amici del libro, il premio di poesia “Giomo Trichilo” giunto alla 10 edizione, lo “Street ball”, ed Epizefiera. Ma si può fare di meglio. CON RISERVA

Voto 7

6 Bivongi sono stati i piccoli centri la sco-

9,5 8 7 7- 6 9 7,5 7 6+ 6-

ESTATE 2013

1

Voto 8

Voto 7,5

CIRCENSE

Roccella

3

Bianco

4

Locri

5

Bovalino

6

Gioiosa Jonica

7

9

Siderno

Mammola e Stignano

Portigliola e Stilo

Benestare, Placanica e Gerace

8

10


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perta dell’estate, un po’ ispirandosi al Borgo incantato di Gerace, hanno riscoperto i loro vicoli e le suggestioni che può suscitare qualche fiaccola e un tuffo nel passato. Bivongi lo ha fatto con la manifestazione di rievocazione storica de “Il mercato della Badia”. Stilo invece ha ormai da tempo guadagnato lustro con il Palio di Ribusa, una delle manifestazioni in costume storico tra le più attese dell’estate. Bovalino, nonostante la spazzatura per le strade, la cittadina ha comunque tenuto in un’estate un po’ deludente. Due sono state le manifestazioni che hanno impedito una discesa al decimo posto: il premio Pericle e la Festa di San Francesco con l’Infiorata, un evento ogni anno più bello del precedente. SPERIAMO BENE

Voto 7

7 Mammola, è solida, graniticamente ancorata alla Sagra dello Stocco e alla Festa del fungo. Sono ormai anni che la ristorazione permette a questo piccolo paese di rimane il baricentro del turismo enogastronomico della Locride. Sant'Agata del Bianco, un ricordo di Saverio Strati con Luigi Maria Lombardi Satriani, storico di livello, ha salvato dall’oblio il centro preaspromontano. Infine, Portigliola si riconferma con la terza rassegna di cinema archeologico, svoltasi dal 31 luglio al 2 Agosto. NUOVE FRONTIERE

Voto 7-

7

2

8 Canolo la festa del pane è sicuramente il punto più alto, ma sicuramente è diventata la meta per chi ama il fresco della montagna, i prodotti squisiti e la maestranza delle “donne di montagna. Menzione speciale per Ciminà, troppo piccola per competere con i grandi centri, ma che grazie alla sua perla, la sua sagra del “Caciocavallo” merita un posto di rispetto. PRIMIZIE

3

4

5

6

9

10

Voto 6+

9 Agnana, una new entry che si distingue per la Sagra della Pasta di casa, buona come solo le cose fatte con cuore e passione possono essere. Per Sant'Ilario apprezziamo l’impegno ma si deve fare di più. Invece Martone si affida alla classica festa della ‘Ntinna e all’ormai consolidata data del Festival jazz.

Voto 6

IN ASCESA

10 Gerace, è indubbiamente un fiore all’occhiello, un borgo bellissimo ma a cui manca un’anima. Si risveglia nei giorni del Borgo incantato ma poi ritorna nel suo letargo. O almeno a noi non sono state segnalate altre iniziative, ma forse è la nostra mail che non funziona.

Voto 6-. SENZ’ANIMA

8

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AGOSTO O 13


GERENZA

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Direttore responsabile: ANTONIO TASSONE Editorialista: ILARIO AMMENDOLIA COLLABORATORI: Ercole Macrì, Eleonora Aragona, Franco Parrello, , Lidia Zitara, Patrizia Pellegrini, Domenico Spanò, Sara Leone, Sara Jacopetta, Francesca Barranca..

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IL RICORDO L’OPINIONE

Cavallaro non è solo organetto e tamburello GIOVANNI DI LANDRO Leggo molti articoli sui giornali ai quali avrei voglia spesso controbattere, ma poi cerco sempre di trovare il buono in ogni articolo e il mio “istinto bellicoso” spesso si placa subito; ma leggendo l'articolo di Bruno Giurato pubblicato su la “Riviera” di domenica 24 agosto riguardante il concerto di Cittanova del 18 agosto, sinceramente non sono riuscito a placare dentro di me quell'istinto di rispondere, sarà stato per il fatto che nel suo articolo questa volta, nonostante i miei sforzi, non sia riuscito a trovare nulla di buono. E mi son sentito in dovere di rispondere per il semplice motivo che mi son sentito offeso dalle cose che egli sostiene e credo che come me si siano sentite offese tante altre persone che sono state ritenute poco intelligenti. A parte il fatto che su cosa è la tarantella in tutte le sue diverse sfaccettature si potrebbe scrivere una enciclopedia, secondo me lei non ha capito la rivoluzione che c'è stata da qualche anno a questa parte e che gente come Mimmo Cavallaro ha iniziato e sta portando avanti con grande impegno. L'impegno maggiore, la bravura e soprattutto l'intelligenza di Mimmo è stata quella di evolvere una tarantella che altrimenti non avrebbe mai e poi mai prodotto nulla. Da un paio d'anni a questa parte Mimmo Cavallaro ha avuto il grande merito di avvicinare a quella che potrebbe essere definita banalmente tarantella nuovi strumenti e nuovi artisti che hanno solo potuto elevare il valore di questa tarantella stessa e di conseguenza ha avvicinato nuovo pubblico e nuove culture musicali. Le posso garantire, signor Giurato, che un progetto che avrebbe basato le sue fondamenta solo sui soliti organetto e tamburello e quattr'accordi non sarebbe sopravvissuto da Natale a Santo Stefano (come si suol dire) e l'intelligenza di Mimmo Cavallaro è stata proprio quella di creare un progetto che potesse avere lunga vita e che fosse capace d'attirare un pubblico molto ampio coinvolgendo anche artisti di grande spessore (e Mario Venuti lo è eccome) per dare lustro ad una grande tradizione che per sua natura racchiude molteplici espressioni musicali e canore. Caro signor Giurato di organetti e tamburelli ne abbiamo fin sopra i capelli e gente che suoni le solite melodie la possiamo trovare ovunque. Ma Mimmo Cavallaro ha fatto qualcosa di più! Ha elevato ed evoluto questa tradizione ed è riuscito a creare un fenomeno musicale che possa durare nel tempo, e se ancora c'è qualcuno che non lo ha capito, beh! Povero lui! Allora vogliamo difendere la gente che (magari dopo un bicchiere di vino di troppo) si permette di disturbare i grandi artisti durante le loro esibizioni!? E allora certo che non possiamo capire questi grandi fenomeni musicali e forse nemmeno li meritiamo! Io credo che anche Mimmo abbia provato fastidio nel momento in cui veniva fischiato Mario Venuti ed è giusto che sia così! Ci si sforza tanto a creare il meglio e poi si trova gente che disprezza ciò!

ANTONIO CUTRUPI ARTISTA E PITTORE NATIVO DI REGGIO CALABRIA MA CHE HA VISSUTO E LAVORATO A SIDERNO “Si dice che un artista è tale quando nelle sue opere esprime stesso…!” Pur non essendo dei critici d'arte, ma solo delle persone che amano il bello e ciò che la bellezza esprime, esclamammo tale affermazione il giorno che incontrammo per la prima volta Antonio Cutrupi. Un pittore - di formazione autodidatta - che amava profondamente il suo paese, da reinterpretarlo nei suoi quadri; il mare, il cielo, le barche, i prati, i fiori, le ninfe, i segni del tempo o una parte del paesaggio ricco di storia, di autenticità sono i temi predominanti. Era una persona autentica, un piccolo uomo, nobile d'animo, trascendentale a volte, malinconico ma nel contempo gioioso, i colori dei suoi quadri parlano per lui… Senza dimenticare l'irreale, il sogno, che lo porta a percorrere un viaggio esistenziale alla scoperta di un'emozione nell'immortalità.

Al grande osservatore non sfugge la luce che traspare della sua pittura, “unica arma - ci disse - che poteva far uscire l'uomo dalla vita di ogni giorno per immergersi nell'irreale, nell'amore verso qualcosa di più concreto o come lui amava definirlo: l'astratto”. La luce si intervalla a zone d'ombra che portano l'osservatore in quel viaggio che l'artista aveva intrapreso per raggiungere o comunque cercava di raggiungere: “ la profondità del suo io”. Gioia e dolore, malinconia e felicità si intrecciano fino ad esplodere in mille sfumature che portano alla leggerezza dell'incanto, al sublime inconscio dell'io, trascinando ognuno a suo modo in un idillio che nel lungo tormento della vita rinasce a mondo nuovo. Grazie “maestro” per l' infinita simpatia e disponibilità dimostrataci negli anni della nostra amicizia. Francesca Maria Romeo e Vincenzo Saccà

Lungo l’argine del tempo Con l'idea cementata in testa e la caparbietà propria dell'essere cacciatore, continuo a sognare aperture di altri tempi, dietro inesistenti brigate di selvaggina. Da anni, mi ostino ad alterare lo squallore delle campagne di oggi, con il fondo tinta dei ricordi. L'arazzo, di una moda tanto infame quanto arida, soffoca i giorni e comprime la stagione della caccia fin quasi a soffocarla, sradicando con violenza l'emozione antica di un'attesa spasmodica, eppure corretta. E allora mi accorgo di inseguire negli occhi rossi di qualche attempato cacciatore, una tristezza profonda e senza sfogo, la morte delle mie stesse tradizioni, la fine dei miei ricordi da ragazzo, che tutti oggi vogliono cancellare. Avverto, sempre più frequente, l'uso di verbi al tempo passato. Anche i cani, che invecchiano in recinti chiusi per mesi, sembrano avviliti e sconfortati, consapevoli forse che anche l'arte venatoria immatricola le sue ultime ore. Intanto, fra grandine e pioggia, ingiallisce anche quest'estate una po' strana e si avvicina la stagione che mi sveglia, è penetrante nel sangue la bramosia di albe e canizze, di ferme e di Ma passi pur il fischio dopo il bicchiere di vino di troppo, ma gente che prende le difese di questi individui francamente proprio non riesco a concepirla! Ultima cosa che voglio dire, ma che non è ultima per importanza, è che forse sig. Giurato ha dimenticato una cosa molto importante che noi umani dovremmo invece avere sempre come principio di vita e cioè: Il Rispetto! Se sul palco si sta esibendo un artista, chiunque esso sia, il pubblico deve avere rispetto per la sua esibizione, bisogna rispettare chi sta facendo il proprio lavoro dopo una vita di impegno e sacrifici! E se a qualcuno non piace, beh se ne vada! Sarà sicuramente un comportamento più educato e rispettoso. E Mario Venuti, a prescindere dal fatto che sia un colosso della musica italiana (ma forse questo a lei sig. Giurato non interessa), meritava più rispetto per la sua esibizione che poteva solo arricchire lo show di Mimmo. Caro sig. Giurato spero solo di essere riuscito a chiarire una situazione che lei francamente secondo me aveva un po' banalizzato. Con la speranza di averla spinta a cambiare idea.

frulli, di guizzi improvvisi, di sete e sudore e poi, dopo, di freddo e di vento tagliente, di pioggia e di vino frizzante, di fuoco e di carni arrostite. E allora mi chiedo, fra amici e più spesso da solo, se è giusto che la falsità di pochi e l'ignoranza di tanti, riescano a strapparmi dal cuore, il profumo e il colore della mia natura, la mia voglia di spazi, le mie stoppie, i miei boschi, la mia raggiante tranquillità, un regno di fiabe raccontato e da raccontare, per farla breve! La mia caccia pulita. Giuseppe Lupis (Presidente F. I. D. C. Agnana Cal.)

Cartoline da Ibiza Jonica (Laguna incantata) Mistificazione o realtà ? Le vacanze sono al termine.

Francesco Macrì replica a Franco Parrello su Pavese Nello scorso numero della Riviera è apparso un corsivo, firmato da Franco Parrello, dal titolo Cesare Pavese a Brancaleone, in cui l'autore si lamenta di un'asserita ostilità dello scrittore piemontese "per la brava gente di Brancaleone e della Calabria intera". A dimostrazione vengono riportati alcuni passi tratti evidentemente dalle Lettere che Pavese indirizza a parenti ed amici dalla cittadina jonica, nella quale rimarrà confinato dal fascismo dall'agosto 1935 al marzo del 1936; ad esempio, "Le donne che si pettinano per strada, i maiali e le pecore che girano per le vie del paese, le ragazze con le ceste

in testa". Da questa impostazione mi pare giusto dissentire profondamente. A parte il fatto che, nelle Lettere, i maiali non girano per le vie del paese, ma, più semplicemente e verosimilmente, "ci sono" e basta, e che delle pecore non mi è parso di avere intravisto tracce, basterebbe per darmi ragione quel che Pavese scrive alla sorella Maria il 27 dicembre 1935; sentite:"La gente di questi paesi è di un tratto e di una cortesia che hanno una sola spiegazione: qui una volta la civiltà era greca. Persino le donne che, a vedermi disteso in un campo come un morto, dicono "Este u'confinatu", lo fanno con una tale

cadenza ellenica che io mi immagino essere Ibico, e sono bell'e contento"; e poi giù, con una lunga entusiastica citazione di alcuni versi del nostro Ibico. In una lettera di gennaio del 1936 arriva a trascrivere una poesia in vernacolo che gli pare addirittura notevole. Naturalmente Pavese è Pavese: ironico, quasi comico, sarcastico (in primis con se stesso), originalissimo, controcorrente, amaro, amarissimo, sempre; figuriamocelo a meno di trent'anni, sbattuto dal fascismo da Torino a Brancaleone, con la prospettiva di starci tre anni, senza soldi e senza libri. Francesco Macrì


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L’Europa discute del futuro di“Mare Nostrum” proposito di immigrazione è utile sottolineare che la Commissione è ben consapevole dell’enorme lavoro svolto dalle autorità italiane nell’ambito dell’operazioneMare Nostrum, attuata dal Ministero della Difesa italiano, e delle numerose vite salvate quasi giornalmente dall’Italia. Mare nostrum è un’operazione vastissima e molto costosa. Frontex è una piccola agenzia. Certo, può fare molto, ma non dispone dei mezzi per sostituirsi totalmente a Mare Nostrum. Continuano senza sosta le discussioni con le autorità italiane per aprire la strada a una maggiore cooperazione europea; si valuta la possibilità di riunire le varie operazioni di Frontex a sostegno dell’Italia, ma anche di affidarsi maggiormente ai contributi degli Stati membri. Si sta inoltre discutendo con le autorità italiane sui mezzi che potrebbero essere necessari per un funzionamento ridotto, che consenta di mantenere una presenza nel Mediterraneo. Sono stati invitati gli Stati membri a contribuire con navi, elicotteri, personale o denaro. Ma, in pratica, cosa ha fatto finora l’UE per l’Italia? Le azioni a sostegno dell’Italia nell’ambito della politica di migrazione e asilo sono state numerose. Volendo considerare solo gli ultimi sei mesi – a decorrere cioè dal tragico incidente di Lampedusa del 3 ottobre 2013 costato la vita a 366 persone – la Commissione ha stanziato 30 milioni di euro destinati alle autorità italiane. Questi fondi mirano da un lato a incrementare la capacità ricettiva delle strutture di accoglienza e di assistenza sanitaria, e dall’altro a supportare le operazioni di sorveglianza e soccorso in mare (Mare Nostrum). Tuttavia la Commissione non si limita a reagire alle emergenze. Infatti nel periodo 2007-2013 l’Italia ha ricevuto dall’UE 478 milioni di euro, una grossa fetta del totale dei fondi destinati all’immigrazione e all’asilo. L’Italia è stata infatti seconda in termini di contributo, dietro alla sola Spagna. Inoltre, per lo stesso periodo di tempo, l’Italia è stata il principale beneficiario di fondi straordinari aggiuntivi. I fondi europei stanziati per il periodo 2014-2020 includono oltre 310 milioni di euro dal Fondo asilo, migrazione e integrazione e più di 212 milioni di euro del Fondo per la sicurezza interna. Ciò significa che, considerando le allocazioni per l’assistenza cosiddetta ordinaria, l’Italia sarà il primo Paese membro in termini di aiuti UE

A

BANDI IN SCADENZA

ricevuti. A questi si potranno poi aggiungere eventuali aiuti straordinari aggiuntivi. All’impegno economico si aggiunge anche quello logistico: dalla fine dell’anno scorso ad oggi, FRONTEX(l’Agenzia europea per la gestione delle frontiere esterne) è stata gradualmente rafforzata e le regole sono state rese più efficaci (proprio il 13 maggio 2014 il Consiglio UE ha approvato nuove regole per le operazioni di sorveglianza costiera coordinate dall’agenzia). Inoltre, da dicembre 2013 è operativo EUROSUR (il Sistema europeo di sorveglianza delle frontiere), che rende più efficace lo scambio di informazioni e la cooperazione - sia all’interno degli Stati membri che tra di essi e contribuisce a salvare vite umane in mare. Politica sull’immigrazione: si può fare di più Negli ultimi anni è stato fatto tanto per gestire al meglio i flussi migratori, ma c’è ancora molto da fare per evitare che si verifichino ancora tragedie che costano la vita a tanti innocenti. Purtroppo, i tentativi di riforma proposti dalla Commissione hanno trovato più volte resistenze all’interno dei governi nazionali, che di fatto ne hanno bloccato l’iter di approvazione. Nonostante ciò, gli Stati membri hanno accettato il meccanismo di reinsediamento dei richiedenti asilo, uno

Bando nazionale:”Accordo CSVnet – BITeB - Nuove tecnologie a disposizione del non profit”. Finalità: CSVnet ha stipulato una convenzione per la collaborazione tra la rete dei CSV e il Banco Informatico,Tecnologico e Biomedico,l’Associazione di volontariato che distribuisce alle realtà non profit le migliori apparecchiature tecnologiche a prezzi ridotti, comprendenti sia materiale informatico che biomedico. Grazie tale accordo le organizzazioni di volontariato e i CSV possono: -Acquisire attrezzature informatiche ricondizionate attraverso il sito www.biteb.org; -Ottenere software originali e nuove apparecchiature a condizioni di quasi gratuità (costi amministrativi), attraverso il sito www.techsoup.it.

strumento ideato dalla Commissione che permette il trasferimento dei rifugiati dai campi profughi verso uno degli Stai membri. La Commissione si è dichiarata pronta a sovvenzionare gli Stati con un importo di 6 mila euro per rifugiato accolto. Ma attualmente solo una minoranza di Stati membri ha usato questo strumento di solidarietà: nel 2012 per esempio, 4.500 persone sono state reinsediate nell’UE da 11 Stati membri. Vi sono quindi 17 paesi che possono fare di più. Questi sforzi richiedono ingenti contributi economici, che i governi non sembrano disposti a offrire. Un esempio pratico? Negli ultimi 7 anni gli Stati membri hanno garantito a FRONTEX una copertura finanziaria pari a circa 80 milioni di euro, una cifra insufficiente se pensiamo ai compiti che l’Agenzia svolge e a quelli, ben più ampi, che tanti le richiedono. L’auspicio della Commissione UE è che le norme europee vigenti vengano applicate e consolidate con la prospettiva di arrivare ad un’armonizzazione normativa, grazie alla quale la politica sull’immigrazione sarebbe davvero condivisa. Un obiettivo impossibile da raggiungere senza un impegno concreto e solidale da parte di tutti gli Stati membri.

Per i CSV è prevista inoltre la possibilità di: -Concordare eventi formativi sul territorio, mirati all’utilizzo delle piattaforme BITeB e Techsoup e della loro strumentazione informatica; -Concordare partenariati su specifici progetti che prevedano l’utilizzo di Hardware e Software; -Fare da raccolta e tramite, in accordo con BITeB per l’Hardware destinato alle OdV. Per conoscere tutti i dettagli della convenzione visita la sezione dedicata alla Carta dei Servizi nell’Area Riservata di CSVnet. Beneficiari: Possono usufruirne tutte le organizzazioni di volontariato e CSV. Scadenza: Aperta Link: http://www.csvnet.it/ Bando comunitario:”Valorizzare il potenziale di collaborazione on-line – I° scadenza”. Finalità: Lo scopo del seguente bando è quello di accelerare lo

Fichtner:” La Germania potrebbe scivolare in recessione …

Questo è quanto paventa l’Istituto Economico tedesco Diw, considerata l’attuale stagnazione della produzione e il calo del Pil registrato nel secondo trimestre -0,2%”. “La Germania potrebbe scivolare in recessione … questo è quanto paventa l’Istituto Economico tedesco Diw,considerata l’attuale stagnazione della produzione e il calo del Pil registrato nel secondo trimestre -0,2%”. ”Il pericolo di una recessione è assolutamente concreto”,ha continuato il Responsabile degli studi Congiunturali di Diw, Ferdinand Fichtner.”Le aspettative delle imprese considerevolmente offuscate,come anche i numeri delle commesse, fanno attendere deboli investimenti,dal momento ci sono diversi fattori che pesano sull’economia tedesca … la congiuntura mondiale perde slancio,lo sviluppo è fragile in molti Paesi,tra cui Italia e Francia … inoltre la crisi tra Russia e Ucraina e i numerosi conflitti in Medio Oriente stanno avendo un effetto negativo sugli investimenti...queste situazioni nel complesso provocheranno una sensibile depressione nell’export e negli investimenti per il settore degli armamenti nel semestre estivo”,ha concluso lo stesso. Notizie positive continuano invece ad arrivare dal mercato del lavoro. Gli stipendi in aumento dovrebbero inoltre avere effetti anche sul consumo privato. Per tali ragioni l’economia tedesca riprenderà a crescere nel corso dell’anno, prevede l’istituto.

sviluppo delle tecnologie e delle innovazioni a sostegno delle imprese del futuro e ad aiutare le PMI europee innovative a crescere per divenire imprese di importanza mondiale. Esso comprende sovvenzioni per le PMI e finanziamenti indiretti ad aziende tramite la banca Europea di Investimenti e altri intermediari finanziari. Il presente invito a presentare proposte è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea serie C 361 dell’11 Dicembre 2013. Lo stesso copre il seguente tema: -INNOSUP-6-2015:”Valorizzare le potenzialità della collaborazione on-line per le PMI”. Stanziamento: La cifra massima disponibile, per il seguente Avviso, è pari a 1.500.000 Euro. Scadenza: Il termine ultimo per la presentazione delle proposte progettuali è il 10 Marzo 2015. Link: H2020-INNOSUP-2015-2


POLITICA

Elezioni regionali Scontri interni ed esclusioni

I

Il lungomare di Roccella è stata una splendida cornice. Il circolo PD, diretto da Mimmo Bova, è stato efficiente ed inappuntabile. I tre candidati alle primarie centrosinistra, Mario Oliverio, Giannetto Speranza e Gianluca Callipo, si sono confrontati nella cittadina Jonica rispondendo alle domande poste, con grande garbo, dal giornalista Pietro Melia. Tutti e tre bravi nell'esporre ,lineari, convincenti, leali . Persone sicuramente perbene, politici di spessore. Purtroppo grande è la confusione sotto il cielo del PD. Si dice: Dio acceca chi vuol far perdere ! Ed accecati sembrano i dirigenti nazionali e regionali democratici , impegnati in Calabria a combattere una guerra di posizione tutta nel loro campo. Una specie di lotta fratricida che può mettere in discussione una vittoria che sembrava assicurata dopo la debacle politica della giunta Scopelliti.

Due realtà politiche in Regione che si condenderanno il post Scopelliti. Abbiamo dato uno sguardo a sinistra e a destra per capire chi sono i nuovi candidati alla presidenza e qual è lo spirito con cui gli elettori andranno alle urne. Ancora qualche incertezza sulla data delle elezioni ma sarà certamente una battaglia dura e che potrebbe salvare o distruggere definitivamente la Calabria

La contraddizione è stata chiara a Roccella. Tutti e tre i candidati hanno ribadito di volere le primarie mentre la dirigenza del partito ne farebbe volentieri a meno. Le ragioni si possono ben capire: tutti i sondaggi danno per vincente alle primarie, Mario Oliverio, esponente della vecchia guardia comunista. L'esatto opposto del giovane sindaco di Pizzo, certamente più gradito a Roma ed a Magorno. Gianni Speranza , politico fine, ed amministratore accorto è consapevole di giocare una partita in campo “amico” ma che non è il suo. Non gli sfugge di certo al sindaco di Lamezia che il PD rappresenta il socio di maggioranza della coalizione e che- sicuramente- esprimerà il candidato alla presidenza. Intanto i giorni passano e la confusione aumenta. Niente è certo! Sembra chiaro anche ai più sprovveduti, il gioco del centrodestra: a parole dice di voler votare ad ottobre, nei fatti sta allestendo una trappolone per votare in primavera. I consiglieri del centrosinistra hanno evitato

di fare l'unica mossa che avrebbe messo in difficoltà la maggioranza regionale: le dimissioni in massa. In fondo sembra che il vivacchiare sino al prossimo mese di maggio faccia male alla Calabria ma bene ai singoli consiglieri regionali. A Roccella si avvertiva nell'aria questo strano clima. In apparenza si incrociavano i fioretti, in realtà si restava in superficie. Singolarmente bravi i candidati ma sfuggenti nei contenuti. E non per colpa loro. E' una illusione che una singola persona, per quanto capace, possa risolvere i problemi seri di una Regione come la Calabria. Ci vorrebbe un “collettivo” e questo manca. Il PD porta sulle sue spalle questa responsabilità: non saper unificare e valorizzare il suo capitale umano, trasformando singole personalità in una organizzazione autorevole , forte plurale. Quindi manca una “Idea” di Calabria, manca un progetto, manca una saldatura tra popolo e classe dirigente. I partiti del centrodestra non esistono in quanto tali, in questa parte del campo esisto-

no varie personalità, vari notabili ma nessun partito degno di questo nome. Questo aumenta le responsabilità del PD che - nonostante tutto -è l'unico partito rimasto in campo. Più il tempo passa più il partito democratico rischia di infilarsi nella morta gora delle lotte personali e delle faide tra “tribù” contrapposte. La Calabria avrebbe bisogno di recuperare entusiasmo, passione, voglia di riscatto, fiducia nella classe dirigente. Sale dal basso una insofferenza verso la politica inconcludente che si coniuga ad una forte voglia di sentire parole fuori dei soliti luoghi comuni che hanno imperato in questi terribili anni di decadenza. La Calabria non ha bisogno di un governo per vivacchiare ma un progetto forte, risolutivo e condiviso. Il PD deve trovare il modo per superare lo stato di empasse e non perdere ulteriore tempo. Non si può restare sempre in mezzo al guado altrimenti si rischia di annegare. Ilario Ammendolia

A ROCCELLA CON OLIVERIO, SPERANZA E CALLIPO

PD: Ottima organizzazione, solite contraddizioni


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Il Pd porta sulle sue spalle la responsabilità di mancanza di un “collettivo”, el non saper unificare e valorizzare il suo capitale umano. Sono tre i candidati forti alle primarie per il centrosinistra: Mario Oliverio, Gianni Speranza e Gianluca Callipo

AGOSTO O 17

Quale destra ha governato la Calabria?E quale destra si presenterà alle prossime elezioni? La gravità della situazione impone un superamento di mentalità. I due volti che si contenderanno i voti del centrodestra saranno Wanda Ferro e Giuseppe Raffa

Ci sarà C ancora “destra”in provincia?

LA LOTTA VERA DOVREBBE ESSERE TRA RAFFA E LA FERRO

DOMENICA 31

Cosa può dire un osservatore di "destra" circa la politica calabrese? Senza addentrarci in questioni filosofiche circa la validità di categorie ideologiche, destra-centro-sinistra, che molti studiosi considerano superate o da rifondare in modo sostanziale, vogliamo ragionare secondo un'ottica tradizionale, anche se il riferimento politico di ciò che chiamiamo "destra" suscita non poche perplessità. Forse, l'elemento che più caratterizza l'elettorato di destra è la delusione. Ovviamente un elettore che esprime un voto di opinione non si sente deluso dalla controparte politica, ma dalla propria: la destra ha sempre avuto questo tipo di voto e in passato, come oggi, l'elettore di destra, compiendo una scelta precisa esprime piena sfiducia nei confronti delle altre forze politiche. Il centrodestra berlusconiano ha, di fatti, messo fine alla destra italiana rappresentata dal MSI e, poi, da Alleanza Nazionale: una scelta disastrosa per tutti, come riportammo proprio su questo giornale nel marzo 2009. " Ci sarà ancora "destra" in provincia? nelle nostre province del Sud" : la perplessità espressa nell'imminenza della fusione fredda tra Forza Italia e An non era dettata da pessimismo, ma dall'evidenza di un errore politico le cui conseguenze sono, ora, sotto gli occhi di tutti. Oggi, in Calabria, all'elettore di destra interessano poco le cose realizzate dall'ultimo governo regionale: tutti gli amministratori qualche risultato lo portano a casa! Interessano poco le critiche alla sinistra e le proposte per il futuro, come se a governare fossero stati altri: la gente di destra sperava in un cambiamento di stile, di modo di gestire la cosa pubblica, di svolta radicale su molte questioni nazionali e locali. Non rimpiangono altri governi, certo, ma la delusione rimane. Governare è difficile, contestare è facile: per decenni la destra ha fatto opposizione, ha preso i voti sottolineando la propria diversità dalla "partitocrazia" corrotta, esaltando il valore dello Stato e, pertanto, della Legge e della Giustizia, il valore

della meritocrazia e dell'identità nazionale. La battaglia per la moralità pubblica era un cavallo di battaglia anche in Calabria: possiamo dire che la prova fornita dagli amministratori provenienti da quest'area politica è stata all'altezza di quanto predicato per anni? Consapevoli delle difficoltà, non vogliamo dire che nulla è stato realizzato e che tutti hanno fatto come e peggio di coloro che, prima, contestavano, ma, di certo, tranne qualche lodevole eccezione, gli elettori non hanno percepito quel cambiamento di stile che avevano sempre sperato, che avrebbero voluto vedere nelle Istituzioni grazie alla presenza della destra di governo. Ecco, allora, la delusione, il senso di smarrimento, la tendenza a non votare perché non si hanno altri riferimenti politici. Oggi non sembra più tempo di militanza politica di massa e la partecipazione dei cittadini è sempre più marginale, ma, con tutti i limiti che si possono individuare, è pur vero che la sinistra esprime una certa militanza così come è stato per la destra, anche in tempi difficili quando i rischi non erano da sottovalutare. E ora? Il centrodestra è caratterizzato da un verticismo che renderebbe semplicemente ridicole le "primarie". Non è necessario essere anziani per avere memoria della forte militanza missina ispirata da ideali e non da incarichi o promesse di lavoro. La militanza, adesso, sembra quasi scomparsa e non solo in Calabria: forse è questa la perdita più grave, conseguenza della mutazione genetica della destra: un cambiamento sostanziale da giustificare la domanda: ma quale "destra" ha governato la Calabria? E quale destra si presenta alle prossime elezioni? Conosciamo le condizioni della Calabria: la gravità della situazione impone un superamento di mentalità: continuare a ragionare in termini di schemi pseudoideologici è un modo per non affrontare i problemi veri. Tra qualche mese sapremo chi governerà la nostra regione: poco importa l'appartenenza politica: la speranza è che la politica sappia riprendere i valori morali e politici che, in passato, hanno ispirato i partiti, superando steccati ideologici che non hanno più senso, al fine di perseguire il bene comune. Giuseppe Giarmoleo


SUMMER EVENTI

Pillole

Naturopatiche

A cura di: Patrizia Pellegrini Naturopata Bioterapia Nutrizionale® Presidente Associazione Culturale Tone

Le spezie per la salute... l’estate sta finendo, coloriamo l’autunno... peperoncino Rientrando dalle vacanze estive riappropriamoci di qualche regola per affrontare bene la stagione autunnale e di qualche tipico prodotto alimentare Italiano che fa la differenza: 1) mangia vario... diversificare è meglio 2) le proteine... meglio a pranzo 3) sempre a pranzo... a vitalità delle verdure crude 4) regola assai antica... masticare bene 5) pensa prima... alla tua pelle 6) impara a respirare bene ed eliminare meglio 7) che ne pensi... meglio fritti che bolliti 8) meno lieviti... meno liquidi 9) slow food... piuttosto che fast food 10) la fame...fa ingrassare 11) il sale della vita... meglio naturale 12) tutto è il contrario... del tutto, nella tradizione c'è la spiegazione peperoncino. Partendo dal concetto che l'organismo ammala quando le sue funzioni rallentano dobbiamo prenderci cura di chi a noi fa riferimento con alimenti e associazioni che possano riportare il dinamismo e vitalità agli organi ammalati, il peperoncino disinfetta , aumenta la vascolarizzazione periferica , è un antifermentativo intestinale. Il peperoncino da questo punto di vista svolge un ruolo indispensabile e le sue numerose proprietà, una su tutte la capacità di scambio tra l'interno e l'esterno della cellula . Il peperoncino ha una notevole percentuale di vit C e utilizzato crudo non perde i suoi componenti termolabili. Fa diminuire l'appetito e accelera il metabolismo, un pizzico aiuta a stimolare la circolazione sanguigna e a tenere sotto controllo i valori ematici... è antinfiammatorio e antidolorifico. ...Tra tre settimane origano, zenzero e curcuma!

I disarmati di Franz Foti a palazzo Ameduri I Comuni di Gioiosa Ionica e di Marina di Gioiosa Ionica, venerdì 22 agosto alle ore 21,00, hanno organizzato, a Palazzo Ameduri di Gioiosa Ionica, la presentazione de I disarmati. Ceti medi al crepuscolo, quarta via sfida per il futuro, di Franz Foti ( Editori Internazionali Riuniti).

Ad intervenire, oltre l’autore, Salvatore Fuda, sindaco di Gioiosa Ionica Domenico Vestito, sindaco di Marima di Gioiosa Ionica, Giuseppe Soluri, presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Calabria Piero Fantozzi, sociologo, Docente dell’Università della Calabria.

Festival Eolie in classico, il 17enne reggino Alessandro Praticò tra i protagonisti assoluti Nella caratteristica Piazzetta di San Bartolo extramoenia, proprio dietro Marina Corta, il 27 agosto ha avuto inizio il Festival Eolie in classico, diventato ormai il simbolo dell'estate alternativo alla movida vacanziera. Dodici serate per l'evento “clou” delle manifestazioni eoliane, curato dall'Associazione Pro Loco Isole Eolie Lipari, con il Patrocinio del Comune di Lipari, la fattiva e generosa collaborazione degli operatori turistici e commerciali, e diretto dal Maestro Carlo Palleschi. Dopo la serata inaugurale con Pietro Lo Cascio e Noemi, il festival si snoderà con grandi nomi e giovani prodigi della lirica e della musica classica e sinfonica, fino a concludersi il 7 settembre con l'allestimento de La serva padrona di Pergolesi nella Piazzetta di San Bartolomeo, punto iniziale di tutto. Tra i giovani prodigi della lirica si segnala il pianista Alessandro Praticò che si impose alla nostra attenzione in quanto Maestro Collaboratore de La traviata a Locri, diretta da Mario De Carlo. Praticò nel suo ruolo, evidenziò delle doti e delle capacità straordinarie, nonostante i suoi soli 17 anni. Eravamo sicuri che fosse un solista e seguendolo ci siamo resi conto che da lì a poco avrebbe preso parte Festival “Eolie in

classico”, che ha dedicato al giovane reggino ben due momenti. Il primo, l'1 settembre, presso il Gattopardo Park Hotel e il 3 settembre presso la Chiesa dell'Immacolata al Castello, entrambi a Lipari e alle ore 21.30. È entusiasta di questa interessante opportunità, in una location suggestiva dove potrà dimostrare il suo valore, con un programma che prevede pezzi di Johann Sebastian Bach, Domenico Scarlatti, Ludwig Van Beethoven e Franz Liszt. Un repertorio complesso che permetterà al giovane Maestro di distinguersi e di colpire i fortunati accorsi che potranno godere della sua musica. (Annunziato Gentiluomo)

Un immenso“muro umano”alla prima de “U ziu’d’America”

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roblemi per trovare un parcheggio e poi un’ora di fila al botteghino fino a che il Teatro al Castello si è riempito. L’ultima giornata della Rassegna Teatrale “Verso Sud” Città di Roccella, era in cartellone, fuori concorso, la “Prima” assoluta della commedia “U Ziu d’America” scritta e diretta da Pino Carella e interpretata dalla Compagnia dell’ATRJ. L’intera rassegna, iniziata il 4 di Agosto con un susseguirsi di 5 serate di livello, grazie alle migliori compagnia teatrali calabresi e siciliane, ha registrato uno ottimo successo di pubblico e consenso a testimonianza della qualità delle commedie inscenate. Ma, come era prevedibile, e come tutti ci si attendevano viste le aspettative della vigilia e la curiosità molto accesa in questi giorni in giro per il paese in virtù di un passaparola esaltante fra chi ha partecipato alle anteprime, il Teatro al Castello è esploso. Il Teatro al Castello gremito per la “prima” di “U ziu d’America” sulle note di Mimmo Cavallaro parte “U Ziu d’America” con la suocera/Pina e la nuora/Anna che si scambiano i soliti accesi “screzi”, e inizia a salire l’eco delle risate che diventa man mano sempre più frequente con l’entrata in scena della vicina “impicciona e occhju tostu”. “Mimma, Mimma sono, Mimma Mimma Mimma”, un “abramare” da dietro la porta il suo nome che in poco tempo diventa già un cult; e del postino Rafeli che porta le lettere già aperte e lette dallo stesso tanto da anticiparne il contenuto, nel frattempo che riesce a “scroccare” qualcosa degli ortaggi “biologici” prodotti nell’orto da Tonino. A rafforzare “le tensioni” di casa Tramontana arriva lo zio felice dall’America con una valigia piena di “gingomme” e l’altra con sgargianti camice a fiori che regala un po’ a tutti. Alla padrona di casa però queste cose futili non bastano, spera che zio Felice al più presto molli i dollaroni della “fortuna” fatta in America.

Il primo dibattito del centrosinistra in vista delle regionali Coronati da un pubblico numeroso e da un dipartimento acceso e dai contenuti molto interessanti gli sforzi del segretario del Circolo di Roccella Jonica, Mimmo Bova e degli iscritti più attivi della sezione roccellese del Partito Democratico che, in maniera impeccabile, hanno organizzato il primo incontro regionale fra i candidati alle primarie del centrosinistra per la presidenza della Regione Calabria, ossia fra Mario Oliverio, presidente della provincia di Cosenza, Gianluca Callipo, sindaco di Pizzo e Gianni Speranza sindaco di Lamezia Terme, quest'ultimo ritornato a Roccella dopo essere stato ospite, una

ventina di giorni fa, del Circolo Ombre Rosse di Rifondazione Comunista nella Festa della Sinistra. Un lavoro meticoloso e serio quello dell'onorevole Bova che per tutta l'estate ha lavorato affinché questo primissimo dibattito avvenisse a Roccella Jonica anche con l'autorevole presenza come intervistatore del giornalista RAI Pietro Melia. Il successo organizzativo con la copertura totale dei media locali e regionali, non ha deluso le aspettative delle tantissime persone che sono affluite nella "zona Belvedere" di Roccella Jonica, applaudendo a più riprese gli interventi di tutte tre i candidati.


“Unatavolaregale”aRoccellatra antichisaporiegustimediterranei J

azz e Bandiere Blu,“Rumori Mediterranei” e Sapori della Magna Grecia, Tavole Regali e Corredi preziosi, Convivialità e Ospitalità, questi gli ingredienti per il primo evento roccellese del Balliage Amphisya-Calabria. Sabato 23 agosto alle 18,00 nelle suggestive sale del Convento dei Minimi a Roccella, è stata inaugurata la mostra “Una Tavola Regale”. L'allestimento curato dal nostro Chargè de Mission Nazionale, Anna Accalai, ha consentito di valorizzare gli splendidi corredi, che costituiscono delle vere e proprie opere d'arte. Come ha evidenziato il Bailli Antonella Sotira Frangipane, nella conferenza stampa, seguita all'apertura al pubblico della mostra. «I corredi sono una ricchezza non solo economica ma dei veri e propri scrigni preziosi che racchiudono intimità, ricordi del nostro passato e delle maestrie perdute. Il Bailliage deve pertanto avere a cuore non solo la tradizione enogastromonica ma anche la tutela di tutte le attività culturali del territorio». Difatti a far parte della Giuria del concorso sono stati chiamati tutti i presidenti delle Associazioni culturali più prestigiose della Locride dal Sen. Sisinio Zito Presidente dell'ACJ e ideatore del Roccella Jazz Festival, alla Prof.ssa Alba Rosa Dolfin Romeo Presidente della SIDUS, Caterina Coluccio Leggio presidente dell'ARAS, Maria Coluccio del comitato “Roccella Com'eraCorteo Medievale Carafa”, alla con-

Una notte di jazz e una cena da intenditori hanno fatto da cornice alla premiazione dei vincitori del concorso del Balliage Amphisya-Calabria certista e Anna Maria Macrì del comitato Iusgustando “Diritto al Jazz”, oltre ai Confréres del Bailliage di Palermo il Bailli Roberto Vivaldi e la moglie Anna e il Vice Conseiller Gastronomique Nicolò Cisarò e la moglie Francseca. Dopo una notte di jazz nella magnifica cornice del Castello Medievale dei Principi Carafa, dove si è svolto il festival “Rumori Mediterranei”, la giuria ha svelato i vincitori del Concorso durante la cena di Gala del 24 agosto al Ristorante “La Cascina”. Un menù di eccellenza, tra il pregio delle materie prime, i prodotti doc del territorio jonico e l'equilibrata cucina tradizionale del Sous Chef Edmondo Reale e dello Chef du banquete Emildo Campoliti. Preziosissimo e unico il tovagliato

della Sala Bianca costituito dal corredo nuziale della Bailli Antonella, che per il tavolo presidenziale Chaine ha voluto un'autentica chicca: una tovaglia ricamata da lei a punto margherita con inserti e frangia all'uncinetto realizzati dalla sua nonna materna. All'aperitivo in giardino è seguito il raffinato antipasto polpetta di baccalà su fonduta di caciocavallo di Ciminà, tortino di patate e alici ariganati, seppioline alla 'ghjotta”, crudité di gamberi rossi dello Jonio su maionese di bergamotto, un primo piatto essenziale per dare risalto al trionfo del più apprezzato prodotto locale: pesce stocco di Mammola alla carbonella e olio agrumato con tortino tricolore di verdure. Attenta ed accurata la scelta dei vini: dal profumatissimo Greco bianco Madre Goccia al rosato Lumare della Cantina Iuzzolini di Lamezia, dalgreco nero e cabernet Castrum Vetus delle Cantine Feudo Gagliardi (IGP Locride rosso) al passito Greco da meditazione delle Cantine Lavorata. Prima di passare in giardino per il taglio della bellissima Torta Amphisya alla crema di bergamotto opera della patissier de rang Donatella Mari, la consegna, da parte del Consigliere Nazionale Chaine des Rotisseur Bailliage d'Italie Anna Accalai e dal Bailli di Palermo Roberto Vivaldi delle pergamene dell'eccellenza ospitalità e servizio al Maitré Franco Belloccio, al titolare della Cascina Salvatore

Agostino, alla titolare delle Cantine Galiardi Teresa Vozzo. Grandi applausi per i vincitori del Concorso: per la magnificenza del pizzo a “Rinascimento” della tovaglia regale di Nella Montagna Scuteri, presidente della Fidapa roccellese, è stata consegnata l'opera “La Regina della Tavola” realizzata dall'artista calabrese Francesco Misuraca; alla coperta in lino ricamato a mano con inserti e frangia a filet di Iole Serafino Bruzzese è stato assegnato il premio “miglior corredo nuziale” ; per l'originalità e il pregio storico della lingerie anni '30 e '60 e degli arredi da tavola il riconoscimento è andato all'antica e nobile famiglia roccellese CertomàHyeraci- Spina, per la creatività e il pregio dei ricami Hardargen e dello sfilato il premio per il miglior corredino pour enfant è andato alla Maestra Pina Calveri Montoro. Plauso e ringraziamenti anche a tutti i concorrenti che con generosità hanno aperto le casse da corredo ed esposto storie, aneddoti, ricordi famigliari ma soprattutto autentica bellezza d'altri tempi ( vi erano esposti damaschi e corredi risalenti alla grande manifattura calabrese del 700): Emma Minici- Pisciuneri, Maria Beatrice Ammendolia, Sabrina Marcellino-Ursino, Maria Alvaro e Teresa Vozzo, Emiliana Scuteri-Lia, Geltrude PrologoNiutta, Giuliana Vetere Frangipane- De Salazar, Marianna Cappelleri- Fuda.



RIVIERA

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LA POLEMICA

L’INTERVISTA a Hiske Maas

DOMENICA 31 AGOSTO

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ANCORA UNA VOLTA NIENTE FONDI PER IL MUSABA CHE NON RIENTRA NEI PROGRAMMI DEL MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA’ CULTURALI.NELL’ELENCO DELLE AREE ARCHEOLOGICHE E ARTISTICHE DELLA LOCRIDE PER LE QUALI SONOPREVISTI FONDI DESTINATI ALLA LORO RISTRUTTURAZIONE, NON C’E’ IL PARCO MUSEO LABORATORIO “SANTA BARBARA” DI MAMMOLA.

«Chiediamo il rispetto dell’opera di Nik Spatari» L

FRANCESCA BARRANCA

a volta scorsa avevamo presentato il parco museo laboratorio “Santa Barbara” di Mammola, informando i nostri lettori sulla visita al Musaba, organizzata dall’associazione culturale “Gli amici del libro e della biblioteca”. Una realtà culturale, una scuola ed un centro d’arte contemporanea che rischia seriamente di scomparire, se non adeguatamente valorizzata. L’allarme viene lanciato, non solo da parte di comuni cittadini che hanno a cuore le sorti del Musaba, nel suo genere unico nella Locride, ma anche dagli stessi artisti fondatori, Nik Spatari e Hiske Maas. Proprio Hiske Maas, dichiara al nostro giornale tutto il suo rammarico: “perché ancora una volta il Musaba continua a non esistere per la politica. Le aree museali e quelle di una certa rilevanza culturale ed artistica della Locride rien-

6 SETTEMBRE SIDERNO APPUNTAMENTO INVIA FIRENZE

trano nei prossimi programmi d’intervento, per i quali già il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha previsto dei finanziamenti, mentre per il Musaba a quanto pare, sembra non esserci nulla all’orizzonte, con il rischio di restare un’opera incompiuta.

A questo punto, aggiunge Hiske Maaas: ci chiediamo il perché? Forse non vogliono che esistiamo? Eppure, di recente, anche il Ministro agli affari regionali, Maria Carmela Lanzetta ha visitato il Musaba, la quale ha ribadito l’im-

portanza di questa realtà per il territorio. Ciò che mi spiace che ogni anno dobbiamo ripetere sempre la solita storia. Quello che poi alla fine dei conti chiediamo è il rispetto dell’opera di Nik Spatari, del suo impegno, della sua creatività artistica, della sua dedizione e di premiare la meritocrazia. Non solo, non rientriamo nei programmi Ministeriali, ma neanche c’è l’attenzione della politica a livello regionale e provinciale. Per poi, non parlare del Comune di Mammola. Da 45 anni che aspettiamo la sistemazione della strada che sicuramente non è un bel biglietto da visita per il turista che viene a trovarci. Almeno mandassero qualche operaio a togliere di tanto in tanto le erbacce…..? Una maggiore collaborazione per valorizzare quel poco che abbiamo, penso che torni utile a tutti”. Comunque, che progetti avreste in cantiere

per migliorare il laboratorio? “Se ci sarà data la possibilità vorremmo terminare quello che abbiamo intrapreso con tanti sacrifici e dedizione per questa terra. Non vogliamo che questo patrimonio si disperda, ma che sia un bene per il territorio. In questa prospettiva, vorremmo creare uno spazio espositivo dove, appunto, esporre le opere di Nik e completare l’ex complesso monastico. Inoltre, continuare a lavorare per rendere il laboratorio una vera e propria scuola di formazione artistica, punto di riferimento per le Università, per le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado e ospitare studenti e studiosi d’arte provenienti da ogni parte del mondo. Per fare tutto questo, però, servirebbe anche avere un sistema di video sorveglianza, perché attualmente non abbiamo nulla, tanti fondi dati a pioggia, mentre quello che c’è qui, è frutto solamente del nostro impegno”.

Gli amici di via firenze danno appuntamento come ogni anno a tutti gli appassionati sabato 6 settembre in via Firenze per trascorrere una serata insieme all'insegna della festa ... dell'amicizia ...in compagnia di uno dei più importanti gruppi folkloristici della calabria!!!!! i peddaroti


RIVIERA

BLOB

Navi sullo Jonio

Aschenez, pronipote di Noè, giunse fino alla stretto dal medio oriente a bordo di una barca a remi, che aveva appena inventato, e fondò Reggio Calabria. Da allora il mare è sempre stato un habitat molto amato, passando dai remi alla vela, e poi al vapore ed infine ai giganti dei mari che solcano le acque portando allegri vacanzieri. Dal mare proveniamo, e nei suoi confronti proviamo l’irresistibile attrazione che i mortali hanno verso la grandiosità e il mistero. Mar Jonio, il nostro grande padre.

Nel segno della “Z”. Francesco Zito è Don Diego de la Vega, un nobile che combatte in nome della povera gente contro la tirannia dei vari governatori. Manca il cavallo Tornado, il costume nero con un mantello nero e la spada per lasciare il suo emblema distintivo, una grossa Z fatta di tre rapidi graffi.

L’arbitro e la Miss Il nostro amico Anselmo con la brava presentatrice televisiva Erica Cunsolo. Quando si dice che l'amicizia non deve essere stress ma relax ...

Fratelli di latte

E tropicana Yeh! Caterina Niutta, Marianna Frammartino e Mara Rechichi beccate dal nostro fotografo alla presentazione primo lavoro discografico di Mr. Muscolo & i suoi Estrogeni al Bahia Loca. “L'esplosione e poi dolce dolce, un'abbronzatura atomica, tra la musica dolce dolce tutto andava giu'. Mentre la tivu' diceva, mentre la tivu' cantava, Bevila perche' e tropicana yeh!!!

Happy B.day Sisto Chiusa la serie di concerti pomeridiani al Cuba Libre del fantastico fratello Luigi Fazio, ha voluto festeggiare così, Domenico Sisto il suo compleanno assieme alla sua mega Band: Ivan Skankaman Lentini Claudio B Love Mafalda Ragga Mafy dei Marvanza, Gray Renda Guzz Windsor Tommy Donato Frankie Gj di Gray, Alfo Xhavier Harry Chinaski dei Refurtiva Enzo della Rockes, Pietro Mammone degli Omerthà. Walter Guido, così vicino e così lontano allo stesso tempo, sarà sempre presente con le sue melodie... alla fine tutto, Sisto ha avuto il meglio, tutto il resto sono solo canzonette.

Martino Ricupero, il signor Giglio ed il signor Prochilo mentre sono intenti ad ascoltare uno degli ultimi componimenti dialettali del nostro amico: A LOFIA ,quandu è brutta pe natura, avogghia pemmu strichi, u strichi e lavi; A BEGLIA, quandu è beglia pe natura,chiù sciamparata vaji chiù beglia pari.

L’Oroscopone dell'artista

“Le Macine” Ristorante Contrada Nicolao snc uscita svincolo Mammola (RC) Info & prenotazioni: 388 8091248 - 347 9636299

Ariete: come per Rotko, per voi si aprirà una fessura di luce tra le tenebre, dove troverete l'inizio e la fine di ogni cosa, dello spazio e del tempo. La saggezza è una striscia chiara su un fondo colorato, un portale per chissà dove, chissà quando.

Cancro: sorridete, sorridete. Sì, un sorriso beffardo, ironico, forse autoironico. Gli altri vi scrutano e non capiscono a cosa pensate, ma rivelarvi agli altri sarebbe perdere tutta la vostra sacralità. Allora meglio mantenersi distanti senza perdere in giocondità.

Toro: la ripetizione non stocastica e l'iconizzazione del vostro ego assume contorni Wharoliani. Il colore esuberante delle vostre idee affascina gli altri ma vi minaccia con la sua ossessionante ripetizione. Accuse pesanti voleranno contro di voi. Autocritica necessaria.

Leone: se osservate le persone da un certo punto di vista, molto da lontano, le vedrete come delle macchiette che si aggirano per le lunghe strade alberate. Se le guardate da vicinissimo vedrete tutti i punti i neri sul naso e sulle labbra, come in un fumetto ingrandito.

Gemelli: in uno specchio oscuro affiora il dolore della vita, circondato da fiori delicati e pallidi, immersi una vasca d'acqua stagnante. Un volto cereo vi si para davanti, è il vostro o quello di un fantasma affogato? Dante Gabriel Rossetti potrebbe condurvi in un lungo viaggio metafisico.

Vergine: la barchetta di legno smangiato e fessurato vi ha appena depositato su un'isola solitaria in un mare piatto e plumbeo, ma il cielo è tempestoso: nubi grigie e tormentate turbinano su di voi. Sul piccolo molto vi attende una scura figura impaludata. Benefica o malefica?


SETTIMANALE

Stelle Mediterranee Federica Belligerante di Siderno, Miss “5 Vele” accanto a Miss “Sotto le Stelle” Miriam Scali. Leggere e mediterranee, queste due giovanissime sorridono col cuore regalando immensa gioia a tutti quelli che le sostengono e che l'hanno sostenute, lo scorso 13 agosto, sulla passerella roccellese che non presentava distanze tra il cielo e il mar Jonio,dove le due stelle hanno sfilato tra il pubblico. Miriam e Federica hanno brillato tantissimo sotto l’Orsa Minore, tra Saro Bella e Cristina Nauman.

www.rivieraweb.it

DOMENICA 31 AGOSTO 23

Eccolo mentre abbraccia un meraviglioso esemplare di tonno a pinna gialla. Alla domanda: qual e' il pesce piu' disgraziato del mondo? L’amico Salvatore ha risposto a tono: è il tonno, perché anche dopo morto gli rompono le scatole!!!

“Fuori Programma” Paolo Ferrara sostituirà Fiorello nella conduzione della storico programma radiofonico della Rai “Fuori Programma”: eccolo insieme a Marco Baldini

Er Trucido o Siddharta?

Beccati al Tarantella Festival di Caulonia, Giorgio Calvi e Cristiano De Andrè: “Ci sono novità ci sono notti che per niente al mondo cambierei, ci sono novità e tutto quello che ci porterà”.

Luciano, romano di nascita e sidernese d'adozione è innamorato della villa comunale, dei suoi alberi secolari, dei pesciolini rossi del piccolo laghetto. Sta lì per otto ore al giorno, per volontariato spazza la monezza degli altri. Eppure, mai come ora, questo luogo, tra i più suggestivi della città, avrebbe bisogno di un custode che parla la lingua delle piante, che sa accarezzarle.

La spigolatrice di Sapri Esistono ancora giornaliste che osano fare perfide domande. Come Antonella Grippo, curatrice del programma Perfidia, che dopo aver piazzato l’intervista al Presidente Berlusconi, ora stringe nella morsa il critico Vittorio Sgarbi.

Toronto/Siderno Canada: Forgiaro con Giuseppe Guttà (detto Pinazza) in visita presso il noto locale Gravina, del nostro compaesano

Baywatch “de noartri” Alla presenza del bagnino, la dichiarazione dell’ex Sindaco di Locri, Francesco Macrì alla presidente dell’associazione Comma Tre, Simona Coluccio: «Signorina, l'AMO». «Scostumato: ESCA».

by Giuditta Bilancia: rigore e pulizia, forse fin troppo, tanto che a volte non si capisce a cosa serve quello che fate e perché lo fate. Se un tavolo sembra un tulipano e un tulipano un tavolo, forse dovreste rivedere le vostre conoscenze di giardinaggio.

Capricorno: forse lo direte tra anni e anni, in un'altra vita, forse con rimorso, forse con esultanza: due strade divergevano nel giallo bosco, vi dispiaceva non poterle prender entrambe, ma avevate una sola occasione. E voi avete scelto la meno frequentata.

Scorpione: le cose non vi appaiono più nel loro ordine, e il vostro modo di riferirvi alla realtà è tutto pensato (ma in disordine). Vi sentite gli occhi strabici, e incapaci di suonare vecchi violini a beneficio di orecchie compiacenti. Tracce luminose a forma di colomba beneaugurante.

Acquario: avete per caso ingoiato il tubetto del giallo? Tutto vi appare dorato e luminoso, circonfuso di felicità come fosse tangibile, fatta di pennellate rozze ma efficaci, a tinte pure e sfolgoranti. Le persone sono ammaliate dalla vostra brillantezza.

Sagittario: Applicate la prospettiva dell'uomo rinascimentale alle vostre problematiche e specifiche sbrinzolate international-cosmopolitane.

Pesci: un pesce si trasforma in un'anatra e un'anatra in una ranocchia. La ranocchia sale su una scala che sale ma ritorna al punto di partenza. Il pesce risale una cascata che va verso l'alto e la mano destra si fonde con la sinistra. Un occhio vi guarda e vi analizza con la china.

Forza Michael Michael Villanti gioca a pallone e sogna un mondo a colori.



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