Ai casi di malasanitĂ che spesso ci hanno fatto gridare che non vale la pena tenere aperta questa struttura, fanno da contraltare casi di eccellenza che agiscono con silenziosa efficacia nei suoi piĂš polverosi meandri.
LA CONTROCOPERTINA
www.rivieraweb.it
DOMENICA 18 OTTOBRE
3
Yvonne Mondolfi, affascinante svedese, ha fatto per anni la guida turistica, raccogliendo pareri su di noi in giro per il mondo. Tutti sono concordi nell’affermare che siamo degli zozzoni, senza il minimo rispetto per la natura e per il prossimo.
“
“Sietedeglisporcaccioni!” I ragazzi calabresi si aggrappano alle sigarette e organizzano matrimoni da 500 invitati! Niente di più fuorimoda per uno svedese.
MARIA GIOVANNA COGLIANDRO e mie figlie adoravano questo posto, finchè non c'è stato il down». Yvonnee Mondolfi, conosciuta come la prof in bici, è una donna bellissima di origini svedesi. Fa la guida turistica e non c'è posto al mondo dove non sia stata. In passato ha organizzato viaggi culinari in Sicilia e Calabria e nella stagione dei nobel tornava in Svezia a fare da interprete, e lo fece anche quando fu la volta del nostro Dario Fo. Quando era più giovane aveva una casa a Palizzi e le figlie si recavano a Siderno per fare shopping. «Io trovo la costa ionica stupenda - esclama Yvonne facendo scintillare un sorriso - L'altra sera sono stata in un locale sul lungomare, sembrava di essere in Florida! Mi sentivo come in un film!». E poi eccolo arrivare quello schiaffo dolce, accompagnato da onde di piombo nello stomaco. «Purtroppo, però, nel locale c'erano cartacce per terra e un tavolino rotto. Ho chiamato la proprietaria e gliel'ho fatto notare. L'ho fatto per lei, perchè è un peccato, qui si sta bene». Non è la sola ad averlo notato, anche molti suoi amici del nord e turisti che ha incontrato nel suo lavoro lo dicono: «Quaggiù sono degli sporcaccioni!». Quando ha deciso di venire a stare in Calabria, si è vista redarguire: «Ma sei matta, non vorrai mica finire in mezzo all'immondizia?». «Qui le case non sono rifinite, preservate, non c'è la buona abitudine di fare manutenzione - continua la prof in bici. - Le viuzze secondarie, persino a Reggio, sono pattumiere. Non c'è il senso dell'ordine e della pulizia». «I calabresi, e in generale un po' tutti gli italiani, ci tengono molto a tirare a lucido la propria casa, mentre per strada smettono improvvisamente di avere cura per la pulizia. In Svezia le case non luccicano come qui perchè la gente lavora e non ha il tempo per far brillare i pavimenti ma in strada ci si può mettere a sedere nudi e mangiare sul prato» - fa notare Yvonnee con una delicatezza e una cordialità sempre in perfetto equilibrio, guardandosi bene dallo sfociare nella confidenza insolente. «I ragazzi svedesi, nel periodo estivo, vengono impiegati in dei lavoretti che gli permettono di avere quei pocket money (paghetta) per le piccole spese quotidiane. E per infondere nelle nuove generazioni una coscienza ecologica viene chiesto loro di curare i giardini, i cimiteri che da noi sono pieni di verde, bellissimi tanto da essere sembrerà buffo - dei piacevoli punti d'incontro. Per noi la natura è sacra. Perchè avremo anche le chiese vuote da 100 anni ma la nostra religione è la natura». E per chi professa la natura è inconcepibile quanto si ritrova ad assistere in Calabria, sulla costa ionica in particolare. «Qui la gente scende dalla macchina lasciandola in moto. Io devo respirare quell'aria lì... ma stiamo scherzando? Tagliano l'erba e non la rimuovono. C'è bisogno di dirlo che non si fa? C'è bisogno di dirlo che se non trovi nei paraggi un cestino per buttare la carta, te la metti in tasca e te ne liberi solo quando lo trovi, anche se dovrai girare per chilometri? In Svezia chi butta una carta per strada si becca 200 euro di multa. A Shanghai e Hong Kong si paga il doppio. Ma è giusto così: senza rispetto per il tuo prossimo il mondo è un caos». Intanto i miei pensieri facevano su e giù come nel rocchetto di uno yo-yo, e davanti agli occhi vedevo configurarsi ora la Svezia ora la Calabria, un Van Eyck contro un Picasso. Yvonnee ci stava dolcemente riducendo in polpiglia
L
come un pomodoro nel passatutto ma aveva tremendamente ragione. Ho avuto l'impressione che ci sbottonasse uno a uno ma faceva attenzione a non incasellare la sua opinione nella gabbia di una sentenza o di una lezione perchè forse ci conosce abbastanza per sapere quanto siamo permalosi quando ci sbattono in faccia la verità. «Qui avreste una vegetazione stupenda - incalza la prof - se solo la curaste. Da noi in Svezia c'erano solo patate, adesso facciamo anche il vino, sebbene non sia così buono - ridacchia. - Un prato verde qui cresce in 15 giorni, da noi servono tre mesi. Avete il petrolio e non ve ne rendete conto! Per me questo è incomprensibile». Il suo non vuole essere un sermone all'ora delle pagelle mediocri, è una sgridata bonaria per chi ha le capacità ma non si applica. «Eppure basterebbe così poco. In Svezia vivono 84 nazionalità: dopo un anno imparano a essere ordinatissimi, perchè se tu vedi il tuo vicino ordinato, lo diventi anche tu. E funziona anche con i calabresi! Conosco Toni Sica, crotonese trapiantato da oltre 30 anni in Svezia, fotografo ufficiale di Corte, titolare di un’agenzia fotogiornalistica fra le più quotate in Scandinavia, e Giuseppe Manica, sempre crotonese, Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura “C.M. Lerici” di Stoccolma e di Bruxelles, due persone così a modo...». Poi riprende: «Comunque ci sono posti puliti anche qui in Calabria, non sulla costa ionica purtroppo, come nemmeno a Reggio che vince il premio per la sporcizia. Cosenza, invece, è diversa. Sono stata di recente a Spezzano Albanese e Corigliano. Lì sì che si poteva mangiare in strada. L'ordine regnava sovrano, le biciclette erano ben sistemate nelle rastrelliere... sembrava di essere a Copenaghen!». Chiedo a Yvonnee cos'altro da noi la indigna oltre il disordine e la sporcizia. «I ragazzi non hanno interessi, non parlano di niente. Non ho mai sentito discorsi tanto sciocchi!». I nostri giovani si aggrappano alle sigarette per scacciare il puzzo della noia mentre nel suo paese divorano ogni giorno abbondanti razioni di carta stampata, e fumare è demodé. «Dovrebbero imparare le lingue, non solo l'informatica, altrimenti rimangono indietro. Il loro oziare per me è scandaloso. Devono darsi una svegliata se vogliono una vita con il bordo d'oro, come diciamo in Svezia». E poi altra annotazione della prof in bici: «I giovani europei e dello stesso nord Italia trovano noiosa questa terra, old fashioned (all'antica), sia per quanto riguarda il modo di vestirsi che il gusto nell'arredare le case. Ci sono le eccezioni, certo, ma io vedo l'infanzia di mia nonna quaggiù». Chiedo a Yvonnee cosa pensa dei matrimoni che vengono celebrati in Calabria. «Per sposarsi qui c'è bisogno di chiedere un prestito... 500 invitati... da follia! Mio figlio si è sposato e l'ho saputo una settimana dopo. Il matrimonio in Svezia è fuori moda da sempre: si parlava di "matrimonio alla stoccolmese" quando ero piccola, chiesi a mia madre cosa volesse dire e mi rispose "vuol dire che non ci si sposa"!». Yvonnee non riesce a capire perchè cerchiamo l'armonia dentro la famiglia, dentro una città e non in noi stessi mentre siamo in giro per il mondo. Le vite da pappa reale le danno la nausea. «La famiglia tradizionale non la sopporto. I figli devono ricevere un "colpo" dai genitori per uscire dalla famiglia, andare per il mondo e farcela!». Prima di lasciarci, chiedo alla prof in bici se c'è qualcosa che ha apprezzato di noi e della nostra terra. «Avete un cuore grande e delle notti vellutate per cui perdonerei quasi tutto!».
I giovani europei ci trovano old fashioned(all’antica) sia per quanto riguarda il nostro modo di vestirci che il gusto nell’arredare le case.
RIVIERA
La Società Nazionale di Salvamento inaugura la sua nuova sede a Siderno La Società Nazionale di Salvamento, sezione “Locride Mare”, operante nei Settori: Salvataggio - Antincendio - Protezione Civile - Guardia Costiera Ausiliaria - formazione assistenti Bagnanti con rilascio Brevetto M.I.P., inaugurerà oggi, alle ore 17:00 la nuova sede Decentrata (Centro di Assistenza oncologica) a Siderno, in via Mediterraneo 10. Interverranno la coordinatrice Emiliana Flamingo, il sindaco Pietro Fuda, il direttore di Locri Mare Giuseppe Pelle e i medici Rinaldo Nicita e Franco Mammì. ATTUALITÀ
GIUDIZIARIA
Da“Siderno Group of Crime”a“Siderno Connection”
’hanno chiamata “SidernoConnection” l’informativa sulla quale poggia una parte del fermo dell’operazione “Acero” delle scorse settimane. Il nome è stato coniato dagli investigatori del Servizio Centrale Operativo e dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria che, con il coordinamento della Dda di Reggio di Calabria, da diverso tempo, svolgono attività investigative, in Italia e all’estero, per disarticolare le proiezioni e le alleanze transnazionali dell’organizzazione mafiosa denominata ‘ndrangheta. L’informativa “Siderno Connection” sarebbe la continuazione dell’operazione “Siderno Group of Crime” del 1992. “Siderno Group”, secondo gli esiti investigativi, risale ai primi anni ‘50 sarebbe stata dovuta alla volontà di alcuni importanti esponenti di “Cosa Nostra newyorkese” ma di origine calabrese (in particolare, Frank Costello e Albert Anastasia, ritenuti rispettivamente capi delle famiglie Genovese e Gambino) di saldare gli interessi criminali della mafia italiana in tutto il continente nord americano, per la gestione comune del traffico di stupefacenti, delle estorsioni e del gioco d’azzardo. Sin dalle prime manifestazioni in Canada della criminalità di matrice mafiosa, nelle città metropolitane di Toronto e Montreal, divenne operativa una complessa organizzazione criminale di tipo mafioso, composta da più cellule che racchiudevano gruppi o famiglie, in parte di origine calabrese e in parte di origine siciliana. “Leader” indiscusso dì tale organizzazione era, all’epoca, tale Rizzuto che, in virtù dei suoi legami con la potente famiglia mafiosa di “Cosa Nostra” aveva creato, una struttura mafiosa ben radicata, collegata con quella di Toronto e con l’Italia. Lo sviluppo delle attività criminali e l’evoluzione strategica della ‘ndrangheta calabrese hanno modificato progressivamente gli equilibri anche in Canada, laddove gli interessi della tradizionale mafìa siciliana sono stati gradualmente ridimensionati dal profondo radicamento e dalla successiva, prorompente espansione delle cosche calabresi, di cui anche le attuali vicende investigative rappresentano una plastica rappresentazione. Tuttora, il termine “Siderno Group of Crime” viene utilizzato per indicare le famiglie mafiose di origine calabrese provenienti da Siderno che, pur agendo in contesti lontani geograficamente dalla Calabria, sono saldamente legate da vincoli di sangue dalla “cosca-madre”, radicata nell’area di Siderno. In Canada, in particolare, esisterebbe da tempo una struttura fortemente radicata nel territorio, composta da un notevole numero di sodali che ha saputo riprodurre, anche in quella nazione il modello funzionale della ‘ndrangheta calabrese. Esisterebbero almeno nove “locali”, tutti rappresentati, a livello centrale e di coordinamento, dal “Crimine” di Toronto, dislocati prevalentemente nello stato dell’Ontario, ove si trova la cittadina di Thunder Bay, centro nevralgico degli interessi criminali del sodalizio. Come già emerso in inchieste passate, che hanno dischiuso definitivamente le relazioni tra le consorterie della ‘ndrangheta all’estero, sussisterebbero tradizionalmente strutture che rispondono rigidamente al “Crimine” di Reggio Calabria, attraverso propri rappresentanti che fanno la spola tra l’Italia e il Canada, per gestire i rapporti, pianificare gli affari illeciti e appianare eventuali controversie. Sarebbero questi soggetti a far parte della “Siderno connection”, che dagli esiti dell’ultima indagine della procura antimafia reggina farebbero parte di una consorteria che, costruendo e rinsaldando vecchie e nuove alleanze, avrebbe riprodotto il modello criminoso di riferimento nel continente nordamericano (soprattutto in Canada), affermando un proprio ruolo di autorevole leadership anche nell’area dei Paesi Bassi, del Belgio e della Germania, da tempo divenuti “crocevia” strategici nella gestione del traffico internazionale di stupefacenti e nella illecita infiltrazione di importanti settori economici e commerciali (import-export di prodotti agricoli e alimentari, ristorazione, investimenti nel settore immobiliare).
L
18
www.rivieraweb.it
DOMENICA 18 OTTOBRE
4
ottobre L’ultima faticadiGioacchino Criaco
Questa sera, alle ore 18:30, alla libreria Calliope Mondadori di Siderno, Gioacchino Criaco presenterà “Il saltozoppo”, il suo nuovo attesissimo romanzo, edito da Feltrinelli. Con l’autore: Maria Teresa D’Agostino e Luigi Franco (direttore editoriale Rubbettino). Leggerà passi del libro Rossella Scherl.
19
ottobre Domani Locri ricorda Francesco Fortugno
22
ottobre
Nick Spatari inaugura in settimana la sua nuova mostra
Il prossimo 22 ottobre Nick Spatari sarà a Napoli, all’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa, per inaugurare la sua nuova mostra, realizzata in collaborazione con Musaba. Saranno presenti il Presidente della fondazione Terzo Pilastro e il Magnifico Rettore dell’Università napoletana.
Domani una grande manifestazione ricorderà Francesco Fortugno. Nel decennale della sua morte, Locri si riunirà alle ore 9:30 a Palazzo Nieddu Del Rio per deporre una corona di fiori. Si procederà dunque con un contest fotografico avviato sui social network e con altri eventi fino al tardo pomeriggio.
24
ottobre
Sabina Guzzanti torna con il suo nuovo spettacolo
Dopo la partecipazione estiva al Riace Film Festival, Sabina Guzzanti torna nella Locride con il suo nuovo spettacolo teatrale, “Come ne venimmo fuori Proiezioni dal futuro”, di Giorgio Gallione e Guido Fiorato, in programma il prossimo sabato 24 ottobre, alle ore 21:00, al Teatro di Gioiosa Jonica
Il 23 e 24 ottobre nella spettacolare cornice della Chiesa di San Francesco si terrà un evento d’importanza scientifica rilevante, il primo di carattere nazionale in Calabria che verterà sulla diagnosi precoce nelle malattie Reumatiche
AGeracelegiornate IonichediReumatologia
“
Interverranno tra i più autorevoli reumatologi e ricercatori provenienti dalla Calabria e da altre parti d’Italia
23 e 24 ottobre 2015 si svolgeranno a Gerace le giornate Ioniche di Reumatologia. Si tratta di un evento d’importanza scientifica rilevante, il primo di carattere nazionale in Calabria che verterà sulla diagnosi precoce nelle malattie Reumatiche. Presiederanno l’evento Il dott. Nicola Congiusta, specialista in reumatologia presso l’ospedale Civile di Locri, nonché organizzatore delle giornate reumatologiche, assieme al dr Giuseppe Germanò, specialista in reumatologia presso l’IRCCS, Santa Maria nuova di Reggio Emilia, curatore scientifico del convegno. L’evento avrà luogo nella spettacolare cornice della Chiesa di San Francesco, sotto il patrocinio della Società Italiana di Reumatologia (SIR), Associazione Nazionale dei Malati reumatici(ANMAR), Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria, Federazione Medici di Famiglia, Ordine dei Medici della Provincia di Reggio Calabria, Regione Calabria, Provincia di Reggio Calabria, Città di Gerace. Interverranno tra i più autorevoli reumatologi e ricercatori provenienti dalla Calabria e da altre parti d’Italia. Nella parte conclusiva sarà data voce ai pazienti attraverso l’intervento del vice Presidente dell’associazione Nazionale dei malati reumatici, Teresa Perinetto. Un momento cruciale d’incontro e interazione tra Medico di Medicina Generale, Reumatologi, Specialisti di altre discipline e paziente. Lo scopo è individuare la gestione ottimale e il corretto percorso diagnostico/terapeutico delle più gravi malattie reumatiche. Il congresso è accreditato presso il Ministero della Salute ed è valido ai fini ECM (educazione continua in Medicina) per tutte le figure professionali sanitarie. All’apertura del convegno parteciperanno le autorità locali, religiose e sanitarie, al fine di rilevare il sostegno del territorio nella lotta alle malattie reumatiche. Si affronteranno argomenti sulle artriti infiammatorie quali l’Artrite Reumatoide e le Spondiloartriti, Lupus Eritematoso Sistemico, Vasculiti, Febbre familiare mediterranea, Morbo di Behcet, complicanze d’organo correlate alla malattia reumatica, innovazioni diagnostiche e terapeutiche. Esiste oggi una “finestra di opportunità“ che
Il
consente di cogliere in tempo i primi sintomi e diagnosticare precocemente una malattia reumatica, altrimenti invalidante e irreversibile. La diagnosi precoce consente un enorme risparmio in termini di costi sanitari e sociali. L’ambulatorio di Reumatologia, operante nell’ospedale Civile di Locri, il cui responsabile è il dott. Nicola Congiusta, assieme ai centri specialistici calabresi, fornisce assistenza ai pazienti affetti da malattie reumatiche, la cui missione è incentrata soprattutto sulla sensibilizzazione e diffusione della diagnosi precoce. I pazienti che accedono all’ambulatorio di reumatologia hanno la possibilità di ottenere il corretto inquadramento diagnostico e terapeutico e l’accesso alle terapie biotecnologiche di ultima generazione. Nel caso dell’ambulatorio di Locri, attraverso la figura del dott. Congiusta, è possibile attingere a percorsi diagnostici e terapeutici di livello avanzato, grazie al progetto di “net-work reumatologico nazionale”, connesso alla struttura. Che le malattie reumatiche siano tra le maggiori cause d’invalidità era già noto da qualche tempo. La stima di tale importanza tuttavia si può desumere attraverso recenti dati socio-epidemiologici, i quali fanno notare come ancora oggi le malattie reumatiche siano sottostimate. L’insufficiente assistenza dei malati reumatici costa alla società italiana oltre 22 milioni di giornate lavorative perse. In termini di produttività significa un costo di quasi 3 miliardi di euro/anno (indagine FIT FOR work Italia). L’emigrazione sanitaria è un altro dei temi che saranno toccati nel convegno. Il disagio di dover affrontare i cosiddetti “viaggi della speranza”, affligge migliaia di pazienti e loro familiari nella nostra regione. Come affrontare tale problema con le risorse disponibili sul territorio di origine e come migliorare tali risorse, è uno degli scopi che si propone il convegno di Gerace, attraverso i confronti variegati dei relatori e moderatori. In reumatologia non è possibile parlare di prevenzione, perché l’insorgenza delle malattie reumatiche non è prevedibile. È possibile invece concentrare tutte le energie disponibili nella prevenzione dell’evoluzione dei gravi effetti invalidanti e irreversibili che scaturiscono dalla mancata diagnosi.
Attualità
La Calabria spende quasi un miliardo di euro annui per i vitalizi degli ex consiglieri regionali.Nel frattempo, all’ospedale di Locri, gli ammalati boccheggiano senza misericordia e i figli della Calabria fuggono dalle caste e dalle mafie.
Una montagna di soldi verso il privilegio
“
La verità è che i calabresi non contano proprio nulla nei partiti esistenti e che la “giobba” ha sostituito la politica.
ILARIO AMMENDOLIA
P
ercepire un vitalizio non è un furto e io non voglio fare né scandalismo, né moralismo. Sicuramente è un privilegio del quale un governo regionale democratico e di sinistra farebbe bene a discutere. Oggi più di ieri. L’ospedale di Locri è ridotto a un lazzaretto. Contemporaneamente i ragazzi calabresi iniziano a partire. Emigrano come i loro padri, come i loro nonni. Con un doloroso atto di coraggio fuggono dalle caste, fuggono dalle mafie, fuggono dai custodi di un ordine ingiusto. Non sapremo mai le loro storie, il loro stato d’animo, la loro amarezza nel momento in cui lasciano la Calabria. Loro sono la Storia che però nessuno registra. Loro partono e la politica straparla… d’altro. I giornali molto spesso sono pieni di “non notizie” perché raccontano la “politica” attraverso un inutile diluvio di parole da parte delle caste. Provo a dirla tutta e con crudezza. Io credo che i calabresi se ne freghino altamente dello scontro tra la Santelli e i consiglieri regionali del suo partito o di sentir parlare delle inutili riunioni del gruppo del PD nel cui seno un giorno si firma l’armistizio e l’altro
giorno si prepara la guerra. Non vogliono saper nulla della perpetua tensione tra Oliverio e Scura. Alla gente comune basta sapere che i loro figli partono senza speranza e che nell’ospedale di Locri si soffre senza misericordia. A questa situazione fa da contraltare un documento di questi giorni che certifica al centesimo come la Calabria spende quasi un miliardo di euro annui per i vitalizi degli ex consiglieri regionali. Una montagna di soldi che scorrono verso il privilegio. Una rendita da parte di una casta che, salvo qualche eccezione, solo e male ha fatto alla Calabria. Con un miliardo la regione avrebbe potuto dar sollievo alle famiglie calabresi che vivono in uno stato di estrema indigenza. Avrebbe potuto strappare alla ‘ndrangheta tantissimi ragazzi e bonificare ambienti degradati e malsani da cui provengono i ragazzi a rischio di devianza criminale. Avrebbe potuto creare lavoro per tanti calabresi. Si sarebbe potuto intervenire sull’ospedale di Locri. Invece da un lato gli ammalati boccheggiano in ospedale mentre un corposo nucleo di persone conserva i propri privilegi. Non si discute perché c’è un furto di democrazia e di sovranità popolare.
I partiti non parlano dei tanti “vitalizi” e delle tante rendite parassitarie perché sono stati sequestrati da cordate di iniziati che non possono mettere in discussione i privilegi altrui perché loro stessi sono percettori di propri privilegi. Vi è stata una mutazione genetica dei partiti e l’unica speranza è che si possa invertire la rotta. Intanto dobbiamo registrare una trasformazione che impedisce ai calabresi di avere un qualsiasi luogo di discussione e di partecipazione democratica costringendo i cittadini ad abbassare la testa dinanzi ai mille sfregi, ai principi di uguaglianza e di giustizia. La verità è che i calabresi non contano proprio nulla nei partiti esistenti e che la “giobba” ha sostituito la politica. Non è questione di singole persone. Ci troviamo dinanzi a un sistema che impone questa logica perversa. La Sinistra ha sempre affermato con orgoglio “noi non siamo amici del popolo; siamo il popolo organizzato in partito”. Oggi, lo diciamo con tanto amaro in bocca, questa sinistra appare come “il nuovo padrone che si è aggiunto all’antico”. La Calabria è diventata un deserto senza più alcuna bussola. Molti sperano che la parola di Papa Francesco riesca a valicare il Pollino e
a dilagare in Calabria. Lo spero anch’io pur non essendo cattolico. Anzi se avessi l’età e fossi un credente, chiederei la tessera dell’azione cattolica. Una tessera che ho già avuto fino a quindici anni prima di percepire la “Gerarchia” come ostile alla “liberazione” dell’uomo e corresponsabile del fatto che Cristo si sia fermato ad Eboli. Non è stata una scelta facile. Il mio mondo era quello contadino e noi eravamo gli “arditi della fede”, gli “araldi della Croce” in marcia verso il “regno dei cieli”. Forse, cercavamo solo un mondo migliore. Non ci siamo resi conto di aver contribuito a sostituire una gerarchia esperta, ben selezionata e consolidata come quella della Chiesa con gerarchie scadenti e voraci come quelle attuali. Oggi - quasi per una vendetta della Storia - la figura del Papa argentino si staglia come l’ultimo baluardo dei “vinti”, un “rivoluzionario” impegnato nella sua battaglia a favore degli “ultimi”. Almeno per ora. Dubito che avrà successo ma quantomeno dà al nostro popolo la forza dell’illusione che diventa speranza. Nella Calabria di oggi, non è proprio una cosa da poco!
www.rivieraweb.it
Un’altra vittima di quell’effetto soubrette che “imbambola” un rappresentante nel momento stesso in cui rileva il proprio incarico.
Cara Federica non diventare la nuova Processionaria primo ottobre abbiamo letto sulla bacheca Facebook di Federica Roccisano, Assessore Regionale al Lavoro, questa frase: “Chi non sa dov'è diretto non arriva da nessuna parte”. Ora, considerato che la nostra testata molto spesso si è contraddistinta per numerosi limiti mai però sfociati nella più bieca ipocrisia (e certo non in giornalismo “Panettone”), ci sembra opportuno sottolineare che la sbandierata logicità degli spostamenti della Roccisano, da quando ricopre la propria carica istituzionale, non pare avere riscontro nella vita reale di un territorio in estremo ritardo di sviluppo. Ci sembra invece di vedere troppo spesso miss Federica, in giro (da Cosenza a Reggio quintultima città italiana per pianificazione urbanistica e qualità della vita) più come una starlettes che promuove l’evento Miss Italia della famiglia Mirigliani e non il futuro della Calabria di Mario Oliverio. Bella e impossibile con quell’effetto da “soubrette” inflazionato, da troppo tempo, nel ghigno sensuale e severo, in rari casi compiacente, di cattedra e di facciata, dei rappresentanti della governance. Caratteri cubitali, locandine e varietà. È ancora questa la Calabria che spaccia inversioni di tendenza, che scompare a fine mandato, che lascia solchi solo nella proloco? COME LA LANZETTA CHE Questa setta bramosa di riportare ad FU , LA ROCCISANO È ogni costo il nome di OGGI SIMBOLO DI UN un’autorità sui pro“DEGRADO DA MANIFEpri manifesti si è fortunosamente indeSTAZIONE”CHE FARÀ bolita qualche mese PARLARE DI LEI SOLO FINO fa, con lo scandalo A QUANDO RIVESTIRÀ IL che ha coinvolto De Gaetano & friends e SUO RUOLO. che ha comportato DOPODICHÈ DIVENTERÀ la presenza all’interANCHE LEI UN FANTASMA no della giunta regionale di molte meno facce da showbiz e la preziosa nomina di Federica Roccisano. Questa decisione non ha purtroppo esentato i soliti noti a esprimersi in un tifo da stadio che ha dato l’impressione che, ancora una volta, venisse eletta una “Velina” piuttosto che un assessore e, in un battito di ciglia, Federica è diventata il tormentone dell’estate 2015 e persino nelle manifestazioni che ho presentato personalmente ho avuto l’assessore come ospite. Ci tengo a sottolineare che questa mia riflessione non vuole in alcun modo essere un attacco a Federica Roccisano, che conosco e stimo ormai da diversi anni. Tranquilla, cara Federica, non ho nulla da ridire su di te o sul tuo operato, ma non posso non constatare che, tuo malgrado, sei diventata il simbolo di un “degrado da manifestazione” che temo farà parlare di te solo fino a quando rivestirai cariche. Poi solo sos: Cecasi Federica disperatamente. Diventerai un fantasma, come chi ti ha preceduta. Siccome puoi e, con ogni probabilità (perché girare come una trottola dalla mattina alla sera stanca) vuoi fermarti per fare correttamente il tuo lavoro, ribellati, rifiuta gli inviti a parlare di alimentazione, di sesso degli angeli e di acqua calda. Fermati e fermerai quell’odioso costume che sta devastando la nostra società. Fermati, altrimenti andrai sì veloce e diretta, ma senza andare da nessuna parte. Rosario Vladimir Condarcuri,
Il
DOMENICA 18 OTTOBRE 7
“ O N OSPEDALE
SANITÀ
PERTO A LO ER N TE É H RC PE , LO ER D IU CH É H RC PE OSPEDALE DI LOCRI: Nella settimana della sanità è giunta la documentazione di una donna che ha denunciato un trattamento che ha avuto ripercussioni pesanti su tutta una famiglia.
SI
durante il e ch an ili ib er ep irr i st ni sio es of pr di re rla Perché si continua a pa io di uscita? gl fo il re la pi m co l ne i iv at rig sb o pp tro o proprio turno rtuna di trovare fo la i ich pl im i cr Lo di e al ed sp l’o al i tit sis Possibile che essere as tro? al un e ch o st to ut pi ico ed m un o izi rv se in
Nessuna manifestazione fermerà lo sfacelo a sacrosanta protesta svoltasi ieri per la salvezza dell’Ospedale di Locri non pone certo fine alla polemica sulla sua funzionalità, che troppo spesso lo rende protagonista di casi di malasanità che deprimono così tanto da farci augurare che la struttura venga inghiottita da una voragine di oblio. E proprio nella settimana dedicata alla salvezza della sanità locridea è giunta, presso la nostra redazione, la documentazione dettagliata di una donna che ha voluto denunciare un trattamento che, avvenuto in piena estate, ha avuto ripercussioni pesantissime su tutta una famiglia fino a oggi. Il 3 agosto la signora si recava in ospedale con il marito, che denunciava forti dolori alla mandibola, alle spalle e al torace, attorno alle 18. Vista la quasi impossibilità dell’uomo di aprire la bocca, all’accettazione gli sarebbe stato assegnato un codice giallo, che non avrebbe però determinato una sensibile velocizzazione delle pratiche, considerato che i due coniugi, dopo la visita, sarebbero stati dimessi alle 6 del giorno successivo. Le dodici ore di angoscia trascorse in sala d’attesa si erano tramutate in una visita che non aveva riscontrato particolari problemi e si era risolta con il “consiglio” di andare a fare al più presto una visita otorinolaringoiatra e odontoiatrica.
L
“
Ascoltando le parole del medico, i due si sarebbero recati il 4 agosto presso gli studi nei quali sarebbero stati condotti gli esami specialistici in questione, ma la notte successiva l’uomo sarebbe sensibilmente peggiorato, tanto da determinare una nuova fuga verso l’ospedale. Questa volta, considerato quanto accaduto poco più di 24 ore prima, la famiglia si sarebbe recata alla volta di Polistena, dove l’uomo sarebbe stato visitato in appena mezz’ora e portato d’urgenza in rianimazione. Il motivo di questo provvedimento, sarebbe stato spiegato successivamente alla moglie, era la gravità di un’infezione tetanica ormai irradiatasi in tutto il corpo a causa del tempo perso all’ospedale di Locri, che aveva ridotto al lumicino le possibilità dell’uomo di riprendersi da un’infezione che si sarebbe potuta curare con semplici antibiotici. L’uomo è rimasto in coma farmacologico per quasi due settimane, nelle quali la sua forza fisica gli ha permesso di riprendersi lentamente ma progressivamente, fino allo scioglimento della prognosi avvenuto lo scorso 20 settembre. La dimissione dell’uomo, due giorni dopo, ha posto fine a 48 interminabili giorni di agonia che hanno restituito alla sua famiglia il degente, anche se necessita di assistenza e riabilitazione domiciliare ancora oggi. Giustamente, la donna chiude la sua storia con la legit-
tima domanda se il personale di turno all’ospedale di Locri nei giorni 3 e 4 agosto abbia davvero fatto il suo dovere, o si sia piuttosto comportato in maniera superficiale e noncurante, come troppo spesso sembra che alcuni medici facciano. Che cosa spinge un medico a non svolgere esami più approfonditi garantendo ai propri pazienti tutta l’assistenza che il giuramento di Ippocrate dovrebbe imporgli di esercitare senza eccezioni? Perché si continua a parlare di professionisti irreperibili anche durante il proprio turno o troppo sbrigativi nel compilare il foglio di uscita? Possibile che essere assistiti all’ospedale di Locri
implichi la fortuna di trovare in servizio un medico piuttosto che un altro? A questo punto, in maniera provocatoria, ci chiediamo se davvero valga la pena di lottare com’è stato fatto ieri per questo ospedale. Che cosa stiamo cercando di salvare? Una struttura fatiscente o, soprattutto, il diritto all’assistenza sanitaria che dovrebbe essere garantito ad ogni cittadino di questo Stato? Nel caso in cui l’intento sia quello di perseguire il secondo obiettivo, che questo ospedale venga ripensato completamente. Si analizzi il rendimento di chi vi lavora, si guardi con attenzione agli esuberi e si faccia andare avanti l’eccellenza, che ce n’è tanta, dimenticando le logiche clientelari che troppo spesso hanno mandato avanti gente evidentemente poco qualificata per rivestire il ruolo occupato. Vogliamo davvero credere che tutti i medici calabresi validi ricoprano ruoli di rilievo al S. Raffaele di Milano, piuttosto che al Niguarda, agli Ospedali Civili di Brescia o al San Biagio di Alessandria? O, forse, un condottiero della buona sanità è rimasto anche da queste parti, pronto a difendere i diritti dei propri pazienti e a fare andare avanti l’Ospedale di Locri? Noi crediamo che sia così. Altrimenti, che l’ospedale si chiuda davvero. Jacopo Giuca
Sanità calabrese, il punto del d La Calabria è diventata il bancomat della sanità del Centro-Nord. Colpevolmente, lasciamo che le risorse per realizzare la buona sanità in Calabria vengano sprecate e divorate dalle altre regioni, verso le quali i nostri concittadini si vedono costretti a emigrare per farsi curare.
BERNARDO MISAGGI on si può programmare il futuro della sanità sulla carta, senza tenere conto delle esigenze dei territori e senza coinvolgere in un confronto gli operatori e le amministrazioni locali. Per me, che da giovane ho scelto di lasciare la Calabria, la Locride, per compiere gli studi universitari, e che da trent'anni torno sempre nella mia amata terra per mettermi a disposizione dei miei pazienti, è doloroso prendere atto dello stato disastroso, sempre più, durante questi trent'anni, in cui versa la sanità calabrese, che non riesce a dare la possibilità di operare al meglio alle tantissime eccellenti professionalità presenti. Soprattutto per questo motivo avevo dato la mia disponibilità al Presidente Berlusconi, nel 2010, a candidarmi a gover-
N
natore della Calabria. È impossibile restare sordi ai continui appelli che mi giungono dai pazienti, dai cittadini, che soffrono sulla propria pelle il continuo degrado della sanità, con la chiusura e il ridimensionamento di importanti ospedali, come quello di Trebisacce, che costringe la popolazione di quel territorio ad andare all'Ospedale di Policoro, in Basilicata, per potersi curare, con disagi notevoli oltre che con una spesa enorme per la Regione Calabria, che deve rimborsare le prestazioni sanitarie effettuate ai cittadini calabresi. Stessa cosa per l'Ospedale di Locri, da sempre riferimento per un notevole bacino di cittadini, a difesa del quale si terrà sabato prossimo una manifestazione alla quale avrei voluto partecipare, ma essendo in America, per lavoro, voglio inviare la mia solidarietà e vicinanza a una popolazione, a me cara, e alle Istituzioni presenti. Per evitare tutto questo bisogna uscire, al più
presto, da un commissariamento che ha già provocato misure di lacrime e sangue, che i calabresi hanno dovuto affrontare, per il risanamento del deficit sanitario, prima, con la gestione commissariale di Scopelliti, e, attraverso quelle misure, si era riusciti quasi a ripianare il debito, ma a seguito della sue dimissioni, la spesa sanitaria è ripartita senza controllo, riportando ad un nuovo commissariamento e, a quei sacrifici, oggi non corrisponde un reale ritorno in termini di servizi sul territorio. I rapporti ostili tra il governatore e il commissario Scura non aiutano, ma sono di ostacolo rispetto alla soluzione dei gravi problemi, laddove invece servirebbe unità d'intenti e non perdite di tempo prezioso, e sono lo specchio di una sanità allo sbando, dalla quale si fatica a tenere fuori la cattiva politica, come dimostrano le nomine clientelari e la vicenda dell'inibizione dello stesso Oliverio.
“
www.rivieraweb.it
DOMENICA 11 OTTOBRE
9
Lo smantellamento della sanità provinciale da parte di Scura ha fatto scendere tutti in piazza, ieri mattina, ma l’Ospedale di Locri continua a far discutere anche per altri motivi. Nella nostra analisi di oggi vogliamo mostrarvi le due facce del nosocomio: quella dei casi di malasanità che ci fanno gridare che non vale la pena tenere aperta questa struttura e quella dell’eccellenza che agisce con silenziosa efficacia nei suoi più polverosi meandri.
Riabilitazione del pavimento pelvico: a Locri l’unica struttura pubblica calabrese ll’indomani di una vivace protesta contro la chiusura dell’Ospedale di Locri, possiamo permetterci, senza apparire oppressi da piaggeria, di portare all’attenzione delle Autorità e dei politici, una delle ragioni per le quali l’Ospedale non andrebbe chiuso, cioè il fatto che al suo interno, seppur con molti disagi, vi sono dei reparti che se dotati di mezzi economici e logistici all’avanguardia, sarebbero d’eccellenza in tutta la Calabria. È il caso dell’Unità Complessa di Recupero e Rieducazione Funzionale, all’interno del Reparto di Fisiatria, di cui è responsabile il dott. Raffaele Argirò. Il reparto consta di due medici fisiatri: oltre ad Argirò il dott. Antonio Mileto, e 18 fisioterapisti, che si occupano della riabilitazione di ogni tipo di danno, sia dovuto a trauma sia a patologie. La novità è che dall’inizio del 2014 è disponibile, all’interno dell’Unità, il primo centro pubblico calabrese per la riabilitazione dei muscoli del pavimento pelvico. Ne esistono infatti altri, ma quello di Locri è l’unico in una struttura pubblica al quale si accede gratuitamente o con il ticket. In molti non sanno che i muscoli perineali e del pavimento pelvico regolano la capacità di “tenerla” cioè di trattenere la pipì. L’ipotrofia (eccessiva rilassatezza o incapacità di contrazione) di questi muscoli produce incontinenza urinaria più o meno grave, con immaginabili conseguenze per la vita sociale dei soggetti. Le cause di questa incapacità di contrarre adeguatamente i muscoli che regolano la minzione sono numerose e molteplici: dal parto e le sue conseguenze (come incisioni, punti, ecc.), al diabete, all’obesità, a infezioni o cancro alla prostata. In genere chi ha un
A
addome gonfio e tende ad assumere una postura scoliotica, diminuisce il tono dei muscoli perineali e del pavimento pelvico. Ne soffrono molte più persone di quanto si creda, i sintomi sono facilmente osservabili: perdite durante la tosse, o uno starnuto, se si solleva un peso, se si ride, fastidiosa aria in vagina, dolori durante l’atto sessuale. Il centro è nato dalla spinta ispiratrice del dott. Franco Stefanelli che ha trovato nel dott. Antonio Mileto un orecchio pronto all’ascolto, il quale ha proposto a dei fisioterapisti dei master di aggiornamento specifici per l’apprendimento dell’uso di uno stru-
dottor Misaggi A questo si aggiunge un atteggiamento di ostile chiusura verso le esigenze che provengono dai territori, nell'incapacità di distinguere tra gli appetiti dei gruppi di potere, che vanno contrastati in ogni modo, e le sacrosante richieste che arrivano da realtà geograficamente disagiate, come Trebisacce e la Locride, e altre realtà, i cui cittadini rivendicano il diritto di ricevere cure adeguate senza essere costretti a percorrere decine e decine di chilometri per raggiungere il più vicino ospedale. È necessario e doveroso mettere fine agli sprechi, alcuni dei quali clamorosi, come la vicenda delle doppie fatturazioni pagate dall'Asp di Reggio, la mancata attivazione della cardiochirurgia di Reggio Calabria, le risonanze acquistate e mai utilizzate, con costi di decine di milioni di euro. Ma questi sprechi non devono rappresentare l'occasione per smantellare il sistema ospe-
daliero sul territorio. La Calabria ha bisogno di buona sanità, ma, colpevolmente, lasciamo che le risorse per realizzarla vengano sprecate e divorate dalle altre regioni, verso le quali i nostri concittadini si vedono costretti a emigrare per farsi curare. La Calabria è diventata il bancomat della sanità del Centro-Nord. Certamente ci sono fortissimi interessi a che ciò continui ad avvenire, ma il governo regionale dovrebbe tutelare l'interesse dei calabresi, sviluppando una sana competizione tra pubblico e privato e migliorando la qualità dei servizi, portando così a una riduzione della mobilità passiva e quindi a un risparmio di risorse. Primario di chirurgia vertebrale all'Istituto Ortopedico Gaetano Pini di Milano
mento che si chiama Biofeedback che è assolutamente centrale all’interno dei cicli di terapia di recupero. I fisioterapisti sono Mimmo Bonavita e la dottoressa Rosa Patti, che lavora esclusivamente sulle pazienti donne. Molti hanno pudore di dichiarare questi sintomi, e tendono a usare un pannolone, con evidenti disagi. Molti altri non sanno neanche che esista una terapia riabilitativa che li può liberare dal pannolone. Bisogna plaudire alla lungimiranza del dott. Tonino Verbena, che ha scoperto il centro di rieducazione muscolare, inviando tutti i suoi pazienti operati di adenocarcino-
ma prostatico, presso il dott. Mileto, tanto che in una fase iniziale c’era una maggioranza di pazienti donne, mentre oggi gli uomini sono in quantità maggiore. “Ciò che vogliamo far capire e portare all’attenzione delle persone, ma soprattutto ai medici di base sostiene il dott. Mileto - è che, in condizioni in cui non ci siano danni neurologici o patologie per le quali sia necessaria l’assunzione di farmaci, la rieducazione dei muscoli del pavimento pelvico è una terapia che migliora nettamente la qualità della vita, e in alcuni casi porta alla remissione totale dei sintomi”. I cicli durano qualche mese, e i pazienti devono impegnarsi a fare “i compiti a casa”, ma volete mettere la gioia di poter scoppiare a ridere senza paura di farsela sotto? Naturalmente le sedute sono mono-paziente, discretissime, con un bagno accanto all’ambulatorio. Le condizioni di lavoro non sono quelle dei celebrati ospedali del Nord, dove ci si può recare avendo un’ora buca a rimirare i pesci nell’acquario della sala d’attesa, ma sono il frutto di dedizione, passione, tenacia da denti di ferro di medici e fisioterapisti che non hanno niente da invidiare ai “medici in prima linea”. L’ambulatorio è infatti ricavato da un ufficio, poi passato a Siderno, che è stato letteralmente conquistato da questo manipolo di dottori il cui carburante è la guarigione dei loro pazienti. Una ragione in più per non chiudere quest’ospedale, anzi, per potenziarlo, non già con costosi acquari d’acqua salata, ma con apparecchiature funzionanti, più personale e più preparato, in grado di dare più speranza e dignità ai pazienti, ma anche ai medici. Lidia Zitara
ATTUALITÀ
www.larivieraonline.com
L’Associazione Italiana Arbitri ha donato tre defibrillatori alle scuole
NOBEL ISLAME DEMOCRAZIA I Premi Nobel 2015 per la Medicina, l’Economia e la Pace assumono un valore che va al di là dei rispettivi ambiti e discipline di riferimento. E’ una valutazione che, per quanto riguarda i primi due, è stata espressa da quasi tutti i commentatori sui giornali e in TV: i tre medici premiati (una cinese, un giapponese e un irlandese), per il loro decisivo contributo nella lotta contro la malaria, sono stati denominati “medici dei poveri”; lo scozzese A. Deaton, premiato per i suoi studi sui consumi e le disuguaglianze sociali (“l’economia deve rispondere ai bisogni della gente”), è stato definito “economista dei poveri”. La medicina e l’economia, dunque, non come discipline neutre, ma al servizio di coloro i quali non hanno adeguate tutele sociali, soprattutto nel campo della sanità e dei beni dei quali possono disporre. Per questo la Commissione di Oslo, in ultima analisi, ha fatto una scelta di carattere politico ed etico, e non so se è la prima volta. Il Nobel per la Pace è stato assegnato a quattro tunisini, ognuno dei quali rappresenta una organizzazione (l’Unione del lavoro, l’Unione dell’industria, la Lega per la difesa dei diritti umani, l’Ordine degli avvocati). Il loro merito è quello di aver salvato la giovane democrazia tunisina, rendendo possibile e governando il dialogo tra la componente laica e il partito islamico Ennahada, in un momento particolarmente delicato e a rischio di conflitto tra le due parti. Infatti, dopo il successo della “Rivoluzione dei gelsomini”, all’inizio del 2011, non tutto è filato liscio e l’uccisione di politici di sinistra nel 2013 ha complicato ulteriormente la situazione, rendendola esplosiva. L’intervento e l’impegno dei quattro premiati col Nobel è stato decisivo e ha consentito di pervenire, nell’ottobre del 2014, all’approvazione unanime della Costituzione. Ad essa perciò bisogna attribuire la “responsabilità” dei recenti attentati terroristici presso il museo del Bardo e sulla spiaggia di Sousse, perché riconosce il diritto alla libertà di stampa e di coscienza e la perfetta uguaglianza tra uomini e donne. E tutto questo, secondo i fondamentalisti (terroristi e non), va proibito in un Paese di popolazione quasi totalmente musulmana, non solo perché non lo permetterebbe il Corano (?), ma soprattutto perché rappresenterebbe un pericoloso e rischioso esempio per tutti gli altri Paesi arabo – musulmani. Quest’ultima è l’analoga motivazione che ha portato all’uccisione di Aldo Moro e al misterioso incidente d’auto a Berlinguer in Bulgaria: per gli Americani e i Russi, per ragioni diverse ma convergenti, giammai un partito comunista avrebbe potuto governare in un Paese dell’Occidente capitalistico. Il Premio Nobel assegnato al “Quartetto” non solo incoraggia la Tunisia a proseguire sul cammino della democrazia e del pluralismo, ma a mio avviso, aspetto non evidenziato dai commentatori, riconosce anche la compatibilità dell’Islam con la democrazia. Tesi che ho sempre difeso, pure dalle pagine di questo giornale e sostenuta, peraltro, da alcuni studiosi, intellettuali (il più noto è Tariq Ramadan) e politici musulmani, oltre che da fedeli (Malala!) seguaci del Corano, come dimostra, appunto, il caso della Tunisia. Certamente non è, questo tra democrazia (intesa soprattutto come pluralismo) e Islam, un rapporto facile e tanto meno scontato, come testimoniano tutti i Paesi arabo – musulmani, e solo in parte il Pakistan. Ma non lo è stato nemmeno per il Cristianesimo e per la Chiesa cattolica se verso la metà del XIX secolo sosteneva ancora che ammettere la libertà di coscienza è “assurda ed erronea
DOMENICA 18 OTTOBRE 10
PeppeVoltarelli Live at Barbershop
L’Associazione Italiana Arbitri e la Planet Onlus, a seguito del progetto “Defibrillatori, formazione e Cultura Sportiva” messo in atto a partire dal mese di febbraio 2015 con l’intento di stimolare la cultura della prevenzione sanitaria, nei giorni 14, 15 e 16 ottobre scorsi ha voluto donare tre defibrillatori ai seguenti Istituti Scolastici: I.I.S. “Pizzini - Paola; I.I.S. “G. Marconi – Siderno; I.I.S. “E. Fermi” Catanzaro Lido. Promotori dell’iniziativa sono stati Francesco Figliomeni presidente Planet Onlus, Stefano Archinà presidente regionale AIA, per il Marconi di Siderno il dirigente Francesco Sacco e il professore Pino Filastro.
Peppe Voltarelli ha da pochi giorni pubblicato il suo nuovo libro, durante la stesura del quale non ha mai smesso di suonare con la sua fidata chitarra acustica. Nel suo girovagare giornaliero, il cantautore calabrese è stato spesso portavoce di una cultura classica calabrese che sa di mare e saggezza popolare. Mesi fa ha registrato un suo classico presso un barbiere di Siderno che, oggi, potete vedere in tutto il suo splendore sul canale ufficiale YouTube dell’artista. Cercate “Live at barbershop”!
FOTO NOTIZIA
Nicola Irto a Gioiosa Jonica parla del futuro della Calabria
Bicincomune pedala verso il traguardo
A Siderno procede a passo spedito la realizzazione del progetto “Bicincomune” ma, come in ogni grande impresa, c’è bisogno di precisa e specifica pianificazione. Per questo motivo, in settimana, l’assessore Guttà, l’ufficio tecnico, quello di urbanistica, i vigili, l’impresa cui sono stati affidati i lavori e alcuni consiglieri comunali si sono incontrati per ridefinire alcuni dettagli del progetto in corso d’opera. Le piccole aggiustature, comune, ci è stato assicurato che non rallenteranno i lavori.
La locride incontra Pippo Civati
Il Comitato Territoriale Costa dei Gelsomini Possibile incontra, per il giorno 23 Ottobre 2015, Pippo Civati, impegnato nel Tour del Sud a Gioiosa, Roccella e Siderno. La Locride rappresenta la vera periferia politica dell’Italia; deve essere conosciuta dai nostri rappresentanti nazionali nel miglior modo possibile per ottenere proposte e soluzioni, assicurare vicinanza. La visita verterà su tre punti per noi fondamentali per la crescita sociale del territorio: lavoro, accoglienza e politica.
sentenza, o piuttosto delirio” e che l’uomo non “è libero di abbracciare e professare quella religione che … avrà ritenuta vera”. E il Vaticano II era ancora lontano. Il potere, di qualunque natura, non ha quasi mai favorito, anzi ha ostacolato, lo sviluppo della democrazia, sia come riconoscimento di diritti e libertà di… che come partecipazione. Il suo cammino è stato sempre controverso e altalenante: ha avuto fasi di avanzamento e di velocizzazione e altre di stasi o arretramento; ha registrato successi e conquiste,
ma anche sconfitte. L’affermazione della democrazia può richiedere pazienza o una rivoluzione, a seconda delle situazioni storicamente definite, e comunque non può essere imposta dall’esterno, perché tradirebbe se stessa. L’Islam ha “solo” poco più di tredici secoli di esistenza, ha avuto un lungo periodo di splendore in quasi tutti i campi della cultura e poi un medioevo durato fino al secolo passato e dal quale, senza sperimentare una fase intermedia, è passato direttamente nella modernità, privo di strumenti culturali e
politici per confrontarsi efficacemente con essa e farla propria. Anzi, identificandola con l’Occidente, per molti suoi aspetti l’ha contrastata. Non gli sarà facile, pertanto, coniugarsi con la democrazia, ma sicuramente è possibile. Il Premio Nobel al “Quartetto” tunisino è una scommessa e un atto di fiducia. Tocca all’Islam moderato, che io ritengo maggioritario sebbene silenzioso e passivo, vincere questa decisiva scommessa. Antonio Scordino
La scorsa settimana, a Gioiosa Jonica, si è svolto un convegno organizzato dal Circolo del Partito Democratico cittadino dal titolo “Le sfide di oggi - la Calabria di Domani”. Il giornalista Bruno Gemelli ha intervistato il Presidente del Consiglio Regionale Nicola Irto, che ha proposto all'Ufficio di Presidenza la rotazione dei dirigenti del Consiglio dal 1° ottobre. Un atto he dovrebbe agevolare la trasparenza amministrativa regionale.
La notte insonne dei tre leader
Non possiamo che fare i nostri complimenti ai colleghi di Corriere della Calabria che, nella tarda notte di lunedì, hanno “pizzicato”, nei pressi di Palazzo Chigi, Antonio Gentile, Marco Minniti e Mario Oliverio. Come riportato nel breve articolo pubblicato online, “cosa avevano da dirsi il sottosegretario alla Sicurezza, il governatore ed il leader del Nuovo centrodestra in Calabria” sarà certamente difficile scoprirlo. Certo è che questo confronto lascia immaginare un nuovo assetto di potere…
ATTUALITÀ
www.larivieraonline.com
DOMENICA 18 OTTOBRE 12
PRIMO NEL SUO GENERE NEL NOSTRO TERRITORIO, DOMENICO GARREFFA HA PASSATO LA VITA A FARE IL TIPOGRAFO, COLTIVANDO UNA PASSIONE PER LA CARTA STAMPATA CHE GLI HA FATTO CAPIRE QUANTO ESSA SIA FONDAMENTALE PER FORGIARE IL FUTURO DEL NOSTRO TERRITORIO.
Dai caratteri mobili ai computer: la tipografia secondo Garreffa “Non avendo personale preparato, gli inizi furono difficili. Non si trattava solo di coltivare una passione, ma di preparare chi voleva lavorare”
“Oggi la tipografia ha un attivo di oltre 400 titoli, anche di grande spessore culturale e che ci hanno permesso di ottenere riconoscimenti importanti”
editoria, nella Locride, è stato un affare che negli anni ha attirato più di un imprenditore. Il fascino della carta stampata e la presenza di indiscutibili talenti della penna nel nostro territorio sono stati gli ingredienti perfetti per creare attività di successo, nella maggior parte dei casi in grado di far esprimere al meglio professionalità uniche come quella del signor Domenico Garreffa, che nel settore vi ha trascorso la maggior parte della propria vita. «A gennaio celebrerò le nozze d’oro della mia presenza nel settore» esordisce facendo danzare le dita della mano destra fino a comporre il numero cinque. Quando il signor Garreffa cominciò a lavorare, in quel freddo principio del 1966, aveva appena raggiunto la maggiore età e si era rivolto alla tipografia del seminario arcivescovile di Nicastro per imparare il mestiere. «Venivo pagato così saltuariamente che posso affermare di averlo fatto gratis, nei primi due anni. Quando la situazione cominciò a essere davvero complicata, tuttavia, pretesi un pagamento regolare e riuscì a strappare un compenso di 20.000 lire al mese, percepite nell’ultimo periodo della mia permanenza a Nicastro, prima di decidere di seguire mio fratello in settentrione. «Arrivammo a Torino nella speranza di trovare due posti di lavoro che ci dessero da vivere ma, nell’arco di poco tempo mi resi conto che nella tipografia non si poteva entrare senza una raccomandazione e non importava quanto il datore di lavoro al quale mi rivolgevo avesse bisogno di compositori. «Fortunatamente, anche se mi aveva detto che non se la sentiva di assumermi perché valevo più di quanto potesse pagarmi, trovai in Totò Serafino un amico disponibile e pronto a darmi quella raccomandazione che cercavo. Dopo tre mesi trascorsi a fare il manovale, quindi, mi presentai con la mia lettera a Cuneo, dove avrei lavorato per diversi mesi guadagnando 50.000 lire al mese, e ottenendo che vitto e alloggio fossero a carico del mio datore di lavoro. «In quello stesso 1969, però, ricevetti la visita dei carabinieri che mi sollecitavano ad andare a fare il militare, una chiamata alla quale non avevo risposto prima perché la lettera era arrivata in Calabria e mia madre l’aveva erroneamente buttata. Feci il mio dovere ma, quando tornai a reclamare il mio posto di lavoro, era già stato riassegnato. «Ancora una volta fu una lettera di raccomandazione a salvarmi e indirizzarmi a Torino, dove sarei rimasto i sedici anni successivi. «In quel lungo lasso di tempo non furono rare le occasioni in cui assistetti alla promozione di persone meno qualificate di me, che diventavano
L’
spesso mei capi anche se io possedevo una laurea e loro no. Quando chiesi al titolare spiegazioni mi venne detto con onestà che non poteva non ascoltare le indicazioni di chi gli diceva che le persone che andavano avanti con la carriera erano più in gamba di me, una condizione alla quale comunque decisi di non sottostare, finendo con il decidere di tornare in Calabria. «Era il 1987 quando, il 22 febbraio, aprii la mia tipografia di Ardore Marina. «Non avendo a disposizione personale preparato, gli inizi furono difficili. Non si trattava solo di coltivare una passione, ma di preparare professionalmente chi voleva lavorare. Anche se dovevamo programmare molto bene tutto il lavoro da un mese all’altro, l’azienda riuscì a espandersi e, nell’arco di poco tempo, riuscimmo a farci strada nel settore evitando di arrecare fastidi ai colleghi e stipulando contratti con grandi case editrici come Einaudi o Mondadori. Coltivando una nicchia di clienti e conoscenze, attirai anche l’intellettualità della Locride interessata a stampare libri e che, per la prima volta nella storia, poteva recarsi dietro casa anziché andare fino a Cosenza o Chiaravalle. «Partecipammo a fiere del libro locali e cominciammo a proporre agli editori di zona collaborazioni che facessero da vetrina agli scrittori del
comprensorio. Aiutammo tanti autori a pubblicare le proprie opere: Mimmo Romeo, i presidi Pascale e Papaluca, il professore Incorpora, Enzo Cataldo, saggisti e poeti come Peppe Coniglio, che aveva la poesia nel sangue. «La mia idea iniziale non era quella di fare editoria, ma essere piuttosto un supporto agli editori. Non avendo però ricevuto preventivi o proposte, non rimasi con le mani in mano e cominciai a lavorare anche per me stesso. Il primo libro che stampai per mio conto fu un libro sulla riviera dei Gelsomini di Rocco Ritorto e oggi la tipografia ha un attivo di oltre quattrocento titoli, anche di grande spessore culturale e che ci hanno permesso di ottenere premi e riconoscimenti importanti. «Sono davvero soddisfatto di quanto sono riuscito a fare in questi anni, di come, nel mio piccolo, ho valorizzato la produzione di libri che sono ancora oggi fondamentali alla costruzione del futuro del territorio. «Oggi, tutto quello che ho costruito con fatica si fa molto più facilmente grazie all’avvento delle nuove tecnologie. Ho dovuto buttare sei o settecento milioni di macchine ormai completamente obsolete. È finito il tempo della stampa a caratteri mobili, oggi dal computer si accede direttamente alle lastre e questo, benché abbia accorciato i tempi permettendo di stampare quasi in tempo reale, ha implicato la perdita di molti posti di lavoro. «Mi sento però di mettere in guardia chi si rivolge a questi improvvisati tipografi di internet con offerte vantaggiose perché, ancora oggi, si paga l’effettiva qualità della stampa ed è facile cadere in tranelli che rovinano il nostro lavoro e svalutano anche il cartaceo, che mantiene invece ancora un’importanza fondamentale nella vita di tutti i giorni. «La mia attività, purtroppo, ha subito una pesante battuta d’arresto con il gravissimo incendio che abbiamo subito nel 2010 e che mi ha in breve fatto sommergere dai debiti. A causa di un errore da parte dell’Agenzia delle Entrate, negli ultimi cinque anni Equitalia mi è stata con il fiato sul collo impedendomi di risollevarmi dopo la caduta. «Il nostro Paese, purtroppo, come perdona e riabilita chi compie i più efferati delitti, non consente invece a chi ha un problema con il fisco di poter sanare i propri conti e lo tratta come un criminale a cui non rivolgere più la parola. «Nonostante tutto, oggi cerco ancora di riprendere le redini del mio lavoro e qualcuno che voglia raccogliere la mia eredità. «Se solo si capisse che questa regione può ripartire non inseguendo le utopie delle grandi aziende, ma agevolando le piccole e medie imprese, vivremmo in un territorio meraviglioso». Jacopo Giuca
GERENZA
Registrata al Tribunale di Locri (RC) N° 1/14
Le COLLABORAZIONI non precedute dalla sottoscrizione di preventivi accordi tra l’editore e gli autori sono da intendersi gratuite. FOTOGRAFIE e ARTICOLI inviati alla redazione, anche se non pubblicati, non verranno restituiti. I SERVIZI sono coperti da copyright diritto esclusivo per tutto il territorio nazionale ed estero. GLI AUTORI delle rubriche in cui si esprimono giudizi o riflessioni personali, sono da ritenersi direttamente responsabili.
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Dedica a Pippo Galeano e agli amici La presenza giornaliera dei suoi cari amici nel luogo che Lui stesso ha ideato, costruito e ricamato, dimostra il dolore e la malinconia rimasta nel più profondo dei loro cuori quasi increduli per la Sua improvvisa scomparsa e che non si arrendono. Anzi, al solito orario, siedono in quelle panchine dove anche Lui, Pippo, si sedeva ricordandolo come fosse ancora lì con loro per parlare e discutere di tutto, al primo posto il calcio. Anche io lo ricorderò sempre per la Sua gentilezza. Si spera veramente che Pippo ci stia guardando da Lassù e magari sorridendo ci dica: “Io sono in mezzo a Voi, sento tutto quello che dite e mi piace ascoltarvi…carissimi amici miei”.
Direttore responsabile: MARIA GIOVANNA COGLIANDRO Editorialista: ILARIO AMMENDOLIA COLLABORATORI: Jacopo Giuca, Lidia Zitara, Cristina Caminiti, Eleonora Aragona, Franco Parrello, Domenico Spanò, Sara Leone, Sara Jacopetta, Katia Candido.
www.larivieraonline.com
Siderno torna a essere presidio di legalità Ogni tanto le istituzioni della Locride sull’argomento giustizia fanno degli atti positivi come lo è stato, qualche settimana fa, il ripristino degli uffici del giudice di pace a Siderno. Un piccolo segno per il nostro territorio che sta finalmente ritrovando la luce della legalità. Un forte messaggio che fa ben sperare i cittadini e quelle realtà isolate e aggredite dalla presenza di un sistema che nell’illegalità trova linfa. Un sistema che fa venir meno quel senso di giustizia e d’equità
necessario all’uomo per contribuire a realizzare il bene comune. La giustizia ha un ruolo centrale per lo sviluppo economico e culturale di un territorio. La giustizia, abbattendo l’illegalità, può far rifiorire la Locride facendola diventare un giardino pieno di opportunità. L’augurio è che questo sia il primo passo di numerosi altri che condurranno la Locride sul sentiero luminoso della legalità. Paolo Piscioneri
Anche il Surfcasting sceglie Siderno per il suo Campionato nazionale
Per richieste di pubblicità rivolgersi a: PI GRECO Comunication srl info 0964383251 GLI INSERZIONISTI sono responsabili dei marchi e dei loghi pubblicitari nei loro spazi, l’Editore non risponde per eventuali dichiarazioni, violazioni di diritti, malintesi, ecc... Tutti i marchi riportati sono registrati dai legittimi proprietari. STAMPA: Se.Sta srl: 73100 Lecce
EDITORE - No così srl - via D.Correale, 5 89048 Siderno
DOMENICA 18 OTTOBRE 14
L’Arte va salvata! Fa parte delle 14 formelle in bronzo in cui è rappresentata con grande maestria la Via Crucis, il percorso doloroso di Cristo che si avvia alla crocifissione sul Golgota. In particolare si tratta dell'XI stazione, "Gesù è inchiodato sulla croce". La formella è stata fatta oggetto di atti vandalici da parte di balordi che hanno offeso non solo l'arte ma anche la sua straordinaria efficacia di comunicare attraverso la bellezza delle forme sensibili, la storia dell'alleanza tra Dio e l'uomo. Per fortuna c'è chi ancora mostra grande sensibilità nei confronti sia del patrimonio artistico che religioso. Il signor Benito Stinà provvederà di tasca sua alla recinzione dell'area in cui sono esposte le formelle insieme alla statua di Padre Pio, così da preservarle da nuovi eventuali atti vandalici. "Il preventivo di spesa è pronto" dichiara il signor Benito Stinà al quale va tutta la nostra gratitudine per l'ammirevole gesto.
Mimmo Massara
La scorsa settimana, grazie a un accordo tra il Comune, l’Associazione Dilettantistica Pesca Sportiva “Alta Marea” e l’ASD Surfcasting, si è svolto a Siderno il Campionato Italiano Over 55 di Surf Casting 2015 con canna a riva. Il Comune ha avuto ancora una volta il patrocinio di un evento sportivo di rilevanza nazionale, al quale hanno partecipato 150 atleti provenienti da tutto il Paese. La gara si è svolta dalle 16 alle 24 del 10 ottobre, su tutto il tratto di spiaggia antistante il lungomare.
LA LETTERA
Treassoluzionieancoraciperseguitano Egregio Direttore, sono con la presente a informarla su quanto ingiustamente abbiamo dovuto subire dal 2011 a oggi. Mi rivolgo a lei perché è un grande giornalista giusto e dice le cose per come veramente sono e non per come altri vogliono farle apparire. Premetto che sia io che mia moglie siamo imprenditori calabresi onesti e commercianti che operavano a Brancaleone sia nel settore immobiliare che commercio avuto veicoli, il commercio di autoveicoli nasce ne 2000, mentre il settore immobiliare nel 2006 per la realizzazione del "Gioiello Del Mare" complesso turistico in fase di costruzione in Galati frazione di Brancaleone. A febbraio 2011 la Guardia di Finanza di Locri effettua una verifica presso Autosalone La Rosa Dei Venti SNC di Cuppari e Rodà, a fine settembre 2011 a conclusione della verifica, la Guardia di Finanza ipotizza una fantomatica e maxi evasione fiscale di 7,400,000,00 che noi avremmo fatto tra il 2008/200. Trasmettono il tutto alla Procura di Locri e chiedono autorizzazione per la divulgazione della grande notizia che puntualmente viene pubblicata su tutti i quotidiani il 5 ottobre 2011, ovviamente con titoli giganteschi e cifre da capogiro "7,4 milioni". La notizia fa molto rumore e ovviamente tanta paura, il popolo reagisce male, evita di entrare anche a farsi fare un preventivo, e alla fine La Rosa Dei Venti SNC finisce di lavorare e arriva alla chiusura dell'azienda, che prima della verifica aveva un volume di affari di oltre un milione di euro annuo, azienda che dal 2000 aveva creato in Brancaleone un indotto lavorativo non indifferente. Lavoravano, infatti, carrozzieri, meccanici, autolavaggi, fornitori auto ricambi, operai, impiegati ecc... oltre che permetteva a me e alla mia famiglia di vivere dignitosamente e nel pieno rispetto della legalità. In merito a quanto avviato dalla Guardia di Finanza, la Procura avvia un procedimento penale e amministrativo, veniamo iscritti nel registro indagati e successivamente rinviati a giudizio, il procedimento si conclude il 1 ottobre con Assoluzione perché il fatto non sussiste, ma veramente bisognava arrivare a processo per stabilirlo? No... era evidente e chiaro, però siccome c'era un progetto a monte per delegittimare e colpevolizzare il Cuppari a tutti i costi, anche con le falsità, era necessario ipotizzare una fantomatica evasione fiscale che potesse contribuire all'abbattimento fisico, morale, mentale, economico, materiale, imprenditoriale e commerciale, che da lì a breve arriva puntuale nel 2013 (operazione Metropolis) con la nostra distruzione e annientamento totale. Non aggiungo altro perché ho sempre letto ciò che lei ha scritto a riguardo, quindi immagino che lei sappia quanto di vero ci sia in Metropolis... Io dico che tutto ciò non sia giusto, anche noi uomini, donne, imprenditori, commercianti e popolazione della Locride, abbiamo il diritto di vivere, di fare, di creare, di sviluppare ed essere orgogliosi di essere calabresi, come ogni cittadino italiano onesto. Questa è la nostra terza assoluzione dal 2008 ad oggi, la persecuzione non ha avuto limiti... adesso manca la grande assoluzione che arriverà entro l'anno... quella in Metropolis, dove io sono uno dei tantissimi innocenti... Cordiali saluti Antonio Cuppari
RIVIERA
ATTUALITÀ
Asili ieri e oggi INSIEMEAITEMPISISONOEVOLUTEANCHELESCUOLED’INFANZIACHEHANNO ADOTTATONUOVISTATUTI La Montessori ha introdotto, in pedagogia, un metodo che si basa sull'indipendenza, sulla libertà di scelta del proprio percorso educativo (entro limiti codificati) e sul rispetto per il naturale sviluppo fisico, psicologico e sociale del bambino. Sono molti gli asili e le scuole che oggi adottano il metodo Montessori. In molti altri casi, invece, gli asili e le scuole adottano un metodo più "tradizionale". Ho un vago ricordo di quando, così piccola, mia madre mi portava all’asilo lasciandomi lì disperata senza alcuna pietà di me, che ero la sua prima figlia. La maestra Concetta mi consolava, ma in realtà bastava solo che mia madre sparisse dal mio raggio di vista e la sceneggiata, che si ripeteva puntualmente dal lunedì al venerdì, volgeva al termine. Venti secondi dopo - mi hanno sempre raccontato - stavo già giocando e ridendo con i miei compagnetti. Il punteruolo era il mio "impegno" preferito, mentre il momento che prediligevo era senz’altro quello della colazione. Le nostri madri preparavano accuratamente una pietanza prelibata da consumare insieme agli altri. I tempi poi si sono evoluti e anche gli asili più "tradizionali" hanno adottato uno statuto diverso. In questi ultimi anni si è fatta avanti una strategia che consente ai più piccoli di potersi gradualmente adattare alla nuova esperienza, quella dell’asilo, grazie alla presenza dei genitori, che i primi giorni rimangono accanto ai
“
Negli ultimi anni si è fatta strada una strategia che permette ai bimbi di potersi gradualmente adattare alla nuova esperienza. Si chiama "inserimento" o anche “ambientamento”e vede spesso le madri ostaggio di regolamenti.
figli, rendendo meno traumatica la nuova esperienza fuori dalle mura di casa. E allora le si vede tutte impegnate queste mamme a chiedere permessi dal lavoro, coinvolte in un progetto chiamato "inserimento" o anche “ambientamento” che le vede spesso ostaggio di regolamenti. Le maestre sono diventate più rigorose, hanno stabilito che all'ora di colazione i bambini debbano consumare tutti lo stesso cibo. Oggi tutti biscotti, domani crackers e succhi di frutta. Asili frequentati da bambini che già a tre anni sanno contare in inglese, e poi magari sbagliano ancora un accento italiano. Bambini che "mamma, oggi mi sono relazionato con due nuovi bambini" e che ti danno la sensazione di parlare con degli adulti in miniatura. Scriccioli di uomo che quando si presentano allungano il braccino, porgendo la manina e affermando:"piacere, Domenico". Ma in realtà non sono le modalità a essere cambiate, bensì sono state queste ultime a essersi adattate ai tempi mutati. Bimbi molto più brillanti e ingegnosi, bimbi che si esprimono come adolescenti, bimbi che utilizzano un registro linguistico in cui "effettuare" si è sostituito a "fare", e "bella zio" ha preso il posto dell’ormai fuori moda "ciao". Ad ogni modo, la cosa più importante è che, indipendentemente dal tipo di asilo, i bambini possano vivere la loro spensieratezza e prepararsi a un lungo percorso di studio, che sicuramente interesserà gran parte della loro vita. Sara Leone
“
Gli asili oggi sono frequentati da bambini che a tre anni sanno contare in inglese, quando magari sbagliano ancora un accento italiano. Bambini che utilizzano un registro linguistico in cui "effettuare" si è sostituito a "fare", e "bella zio" ha preso il posto del vecchio "ciao".
SETTIMANALE
www.larivieraonline.com
DOMENICA 18 OTTOBRE
17
Baby in love, anche i bambini si innamorano
Le farfalle iniziano a svolazzare nello stomaco già dalla tenera infanzia. Ed è proprio quello nato all’asilo l’innamoramento vero e proprio
he l’amore non ha età ce lo dimostrano sicuramente le foto della bellissima Elisabetta Gregoraci fasciata nel suo bikini a Formentera, immortalata accanto al marito, Flavio Briatore, noto imprenditore, stretto pure lui in un costume...troppo stretto! (nota la sua pancia che fuoriesce dai bordi dei bermuda). Ma la domanda è: a che età inizia l’amore? E soprattutto, cosa ne pensano i bambini dell’amore? Un po’ di tempo fa, girava sui social un video che vedeva come protagonisti bambini intenti a spiegare il loro concetto di amore: roba che avrebbe fatto intenerire anche il più cinico e antiromantico uomo del pianeta. Accanto al video, si sono posizionate altre interviste rivolte alla tenera età che ha risposto con frasi come “L’amore è quando mamma dà a papà il pezzo più buono del pollo”, “L’amore è quando la ragazza si mette il profumo, il ragazzo il dopobarba, poi escono insieme per annusarsi”. Per cui, i bambini possono innamorarsi? Sembrerebbe di sì. In
C
I genitori non devono allarmarsi,il sentimento d’amore è spontaneo e privo di un appagamento sessuale.
tal caso, si parla di innamoramento vero e proprio, pur non potendo essere paragonato a quello della sfera adulta in cui troviamo un più alto obiettivo sentimentale e sessuale (e quindi, una prospettiva futura investita sull’oggetto d’amore). Quello dei bambini è un amore più istintivo, finalizzato all’appagamento di un desiderio imminente, che potrebbe essere “Voglio giocare con te, voglio stare con te”: un amore platonico insomma. Questo sentimento si va ad affinare con l’ingresso alla scuola elementare, in cui trovano spazio la vergogna e l’imbarazzo, manifestati con batticuore, sudorazione e rossore. Ma i bambini hanno la loro sana dose di pudore, e cercano di nasconderlo. E per tale motivo, non vanno assolutamente derisi. Il ruolo dei genitori è fondamentale ed è in questo momento che devono empatizzare con i propri figli. Qualora dovessero notare la propria figlioletta camminare per mano con un bimbetto, tenere lontani allarmismi ed esagerate preoccupazioni (e non il bambino da vostra figlia!). I bambini vivono il sentimento dell’amore con assoluta spontaneità, come suddetto, privo di un appagamento sessuale. Per tale ragione, il momento si mostra proficuo per spiegare loro, in modo semplice, cos’è questo sentimento che può renderli felici o tristi. Se glielo spiegherete, riuscirete a rendere i vostri piccoli più consapevoli delle emozioni provate e no, questo parlarne non sortirà l’effetto di spingerli a rapporti sessuali prematuri o a ritrovarvi nonni in giovanissima età. I tabù lasciamoli alle carte del famoso gioco da tavola che ci riempie le serate natalizie, e non ai nostri figli. Altro atteggiamento assolutamente da non assumere è il prenderli in giro, soprattutto in presenza di altre persone: il bambino percepirà questa situazione come anomala e da tenere nascosta. Per cui, se pensavate che le farfalle svolazzavano solamente nello stomaco degli adolescenti, vi sbagliavate. E se credevate che i sentimenti di gelosia logorassero solo quei cocciuti degli adulti, credevate male. Ciò che differenzia l’innamoramento infantile da quello adolescenziale e adulto è l’assoluta mancanza di malizia. Loro tendono a dividersi i giochi o la merenda e a ospitare l’amato sotto l’ombrello all’uscita da scuola. Gesti spontanei che non conoscono la comunicazione tramite la tecnologia. Per rendere l’idea di quanto puro possa essere il sentimento dell’amore per un bambino, concludiamo con una lettera che Bennet, quattro anni, ha chiesto alla sua mamma di scrivere per la sua amata Baily: “Vuoi venire a giocare a casa mia? Giochiamo insieme. Sei bella come un pony o una coccinella, ancora non ho capito a quale dei due assomigli di più. Vieni a casa mia a mangiare il formaggio con me. Vorrei fare un trucco magico per te e farti vedere la battaglia dei robot. Con affetto, Bennet”. Sara Jacopetta
RIVIERA
UN SAGGIO SULL’INCONTRO TRA I SERVIZI SANITARI E L’INTERNET TECHNOLOGY
Il 7 novembre, alle ore 18:30, nella sala del consiglio Comunale di Marina di Gioiosa Jonica, in Piazza dei Mille, verrà presentato il libro “Sotto controllo”, della giovane giornalista dell’Espresso Cristina Da Rold. Il libro è un saggio sull'incontro tra i Servizi Sanitari e la Internet Technology. Tratta di un tema, la Sanità, che per la Calabria, e per il territorio della Locride in particolare, rappresenta un’emergenza non nuova ma sempre attuale. Una delle caratteristiche della nostra sanità è infatti quella di vivere in costante stato di emergenza, tentando spesso di difendere l'indifendibile. Il testo ci dà invece l’occasione di avere un approccio del tutto diverso, che può valere per la Calabria come per il resto del Paese, dove pare che l'unico strumento a disposizione di chi governa per sistemare le cose sia il taglio delle risorse nel momento in cui sarebbe invece necessaria una grande e vera riforma che veda nell'innovazione tecnologica e nella scommessa sulle risorse umane la vera chiave di volta per risanare un sistema vitale per tutti.
CULTURA E SOCIETA’
Apre a Locri una nuova biblioteca con uno straordinario patrimonio di 9500 libri L’arte della seduzione
Il Gallismo gallismo è un regalo che V. Brancati ci offre per denotare certi aspetti del costume italiano e meridionale. Si tratta di un “difetto” o “mania” da cui è molto difficile esserne immuni. Il suo diretto sinonimo è il dongiovannismo e rimanda proprio al mito di Don Giovanni che tanto ha ispirato W. A. Mozart da crearne la nota opera, il Don Giovanni per l’appunto. Ciò che qui ci interessa ricordare è l’arte della seduzione, l’intimo segreto, che può essere riassunto con un solo termine: vivere l’immediatezza. Ben lungi dunque dall’essere un “intrigante” che aspetta di cogliere lo spazio vuoto che si interpone in un rapporto di coppia e ben lungi dall’essere un personaggio “visivo”, Don Giovanni – a dire di S. Kierkegaard – ha come arma segreta la musica, “suo vero medium espressivo”. È essa che ha favorito la seduzione di 1003 donne, in attesa che la lista continui all’infinito, unitamente all’immediatezza che rende la sua vita simile a un vino spumeggiante che il personaggio leva in alto per brindare e sempre pronto per l’attacco vittorioso (sulle donne). Vitaliano Brancati (19071954) ripropone negli anni Quaranta questo mito adattandolo alla realtà nazionale e siciliana in particolare. Il Don Giovanni siciliano è estrapolato tuttavia dalla realtà che lo circonda e di certo l’autore ne aveva tanti esemplari a sua disposizione. È prima di tutto un personaggio molto contento di sé, fiero. Di una fierezza talmente singolare “che par di vedere qualcosa di vermiglio. “La ragione di questa fierezza è molto semplice: non è l’essere stati buoni, né tantomeno generosi, oppure mansueti, giusti e misericordiosi, ma l’essere bravi nelle «faccende amorose» o, per lo meno, credere di esserlo”. Questa bravura vera o presunta conferisce nello stesso tempo un particolare senso dell’onore non solo all’individuo ma all’intera stirpe. Che cosa farebbero gli antenati se sapessero che un loro rampollo ha fatto “cilecca” con l’altro sesso? Oppure: che cosa farebbero se sapessero che un loro rampollo non prova alcun interesse o attrattiva per il mondo femminile? La risposta è molto semplice: si rivolterebbero nella tomba! Sembrava che queste problematiche facessero parte della storia della letteratura e della storia del costume italiano da relegare a un passato, seppur recente, ma quanto raccontatomi da un genitore e anche da altri aneddoti dei nostri giovani, mi fanno pensare che siamo in piena riproposizione di questa “malattia”. Durante un incontro scuolafamiglia un genitore, mio conoscente da tempo, mi chiede: “Ciao, come va, tutto a posto, mio figlio?”. “Tutto bene – risposi – tuo figlio è un bravo ragazzo. È serio, diligente, rispetta le scadenze ed è motivato”. Poi parlammo di cose più generali: del Paese, della classe
Il
dirigente, di cose quotidiane, del lavoro, del futuro. Mi strinse la mano destra prima di prendere commiato da me e con un po’ di imbarazzo e di orgoglio mi disse: “Vorrei porti una domanda piuttosto delicata”. “Prego, dimmi” – risposi . “Senti – mi disse sottovoce in modo tale che nessuno sentisse – lo so che non dovrei, ma non posso andare a casa con questo dilemma”. “Dimmi tutto” - gli dissi incoraggiandolo a comunicarmi la cosa . E lui: “Ma mio figlio, a scuola , come si comporta? Voglio dire: le ragazze le guarda? Lo vedi con ragazze?”. In tutta onesta, rimasi un po’ spiazzato e anche imbarazzato, ma subito lo tranquillizzai: “Ma certo”- risposi- “altroché!”. Quell’altroché lo liberò dall’ansia e dalla paura che da tempo sicuramente lo assillava, e una volta che ebbe conferma che suo figlio era “normale” mi ringraziò persino come se io avessi avuto qualche merito. Gli ritornò il sorriso sulle labbra e i suoi occhi brillarono dalla contentezza. Con gioia sfilò la sua mano destra che teneva vincolata alla mia da quando mi pose la domanda e in sottovoce disse: “Sai questi giovani, parlano così poco con noi. Io alla sua età ero già fidanzato con la mia ex moglie ed ero già reduce da diverse storie amorose. Ero seriamente preoccupato che mio figlio da questo punto di vista non mi assomigliasse”. “Tranquillo – risposi, - buon sangue non mente e gatto fa gatti per prendere topi”. (Segue…) Domenico Angilletta
“
Chi è affetto da gallismo è fiero di sè. Una fierezza che deriva dall’essere bravi nelle faccende amorose o, per lo meno, credere di eserlo.
Il 28 ottobre 2015, alle ore 17.30, presso la Sala della Cultura di Locri, sarà presentata la nuova “Biblioteca Greco”. Dopo i saluti del Sindaco di Locri, Giovanni Calabrese, e di Albarosa Dolfin, Presidente del Sidus di Siderno, introdurranno i lavori Gabriella Mollica Luly, Presidente del Consiglio degli Avvocati di Locri, e Anna Meduri Greco. A curare la catalogazione e la classificazione, Domenica Marra e Francesco Bosurgi. L’iniziativa è scaturita dal completato lavoro di catalogazione e di classificazione di un corposo patrimonio librario di circa 9500 libri e riviste, che hanno costituito l’impegno e la cura costanti dell’intera vita dell’Avv. Aldo Greco, novantenne nel 2009. I testi presenti nella biblioteca, da lui amorevolmente e sapientemente raccolti, riflettono l’interesse per il mondo classico, l’impegno della ricerca filosofica e religiosa lungo tutti i secoli dell’età antica, moderna e contemporanea, l’amore per le forme dell’arte, in particolare la
pittura e la musica, la ricchezza e la complessità delle varie letterature, dalle classiche a quelle del ‘900 e soprattutto della prima parte di esso. In filigrana, osservando i nomi delle stamperie e delle case editrici e le loro localizzazioni geografiche, si può delineare la vivacità e la diffusione della vita culturale italiana che, fino al primo decennio del Novecento, ha visto il Meridione d’Italia in posizione di prim’ordine. Nell’incontro saranno proiettate le slides delle copertine più interessanti, sia per peculiarità (che saranno illustrate nell’incontro) sia per vetustà e preziosità delle pubblicazioni. La famiglia Greco è disponibile alla reperibilità on-line del catalogo mediante un possibile collegamento alla rete delle biblioteche, entro i tempi che saranno necessari per il riversamento del catalogo in un software dedicato. Si ritiene che il territorio, le scuole, le varie istituzioni e gli studiosi possano giovarsi dell’incremento dei beni culturali fruibili “a Km 0”.
Ritrovarsi nell'Archetipo
Presentata il 3 ottobre a palazzo Baldari, a Gioia Tauro, una nuova Associazione Culturale che annovera tra i suoi soci professionisti e ricercatori di rilievo nel campo formativo socio-economico. L'Associazione Culturale "Ritrovarsi nell'archetipo" è stata presentata ufficialmente al pubblico e alla stampa sabato 3 ottobre 2015, in un sito storico molto fascinoso, ricco di arte e storia, qual è palazzo Baldari, nella città di Gioia Tauro. Dopo i saluti di rito, la Prof.ssa Piera Angela Cutri, in qualità di Presidente, ha voluto sottolineare le finalità dell'Associazione Culturale che partendo da una profonda analisi del territorio si prefigge di trovare, attraverso processi culturali- formativi, soluzioni alle varie problematiche che investono la società attuale, quella giovanile in particolare. L'Associazione annovera tra i suoi soci professionisti e ricercatori di rilievo nel campo formativo socio-economico e usufruirà nell'arco del suo percorso di figure professionalmente preparate a seconda delle tematiche che di volta in volta verranno affrontate nei vari convegni. È seguito un saluto dell'Assessore alla Cultura Francesco Toscano che, con un linguaggio politico, colto, schietto e determinato, ha trasmesso un messaggio foriero di traguardi che si possono raggiungere lavorando con impegno e buon senso. Ha preso, quindi, la parola la prof.ssa Giuseppina De Marco, docente presso l'Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria, che presentando il suo libro "Reggio Calabria e il suo Museo" ha sottolineato l'amore verso la propria terra e l'importanza che questi "involucri architettonici" rivestono e dove continuano a vivere importanti frammenti della nostra storia. È seguita la relazione della prof.ssa Filardi Roberta docente di Storia dell'Arte presso il Liceo Artisto "Mattia Preti" Reggio Calabria, la quale partendo da una analisi storico-sociale della Città dello Stretto, ha messo a fuoco con dovizia di particolari tutto il percorso che l'edificio ha fatto e che il progettista arch. Piacentini è riuscito a consegnarci. Un'opera di grande valore artistico-sociale che tuttora, nonostante qualche discutibile intervento, rimane un esempio di architettura solida, razionale, e che con i suoi spunti neoclassici guarda comunque al futuro. Ed è proprio al futuro che è indirizzato l'intervento del prof. Giuliano Zucco, ex docente del Liceo Artistico di Siderno, mentre relaziona su un suo dipinto che per l'occasione ha realizzato. In tema con l'Archetipo, il prof. Zucco ci parla dell'Homo Sapiens Sapiens che sopravvivendo ha dato origine a quella progenie che anche se diversificata oggi abita tutta la terra. "Grazie alla capacità
di emigrare, convivere e ristrutturare continuamente il suo habitat, l'uomo è riuscito a evolversi nel tempo; ma più di tutto è stata la sua curiosità, la sete di nuove conoscenze, caratteristica che rimarrà sempre nel suo DNA, e che lo condurrà forse tra un miliardo di anni a continuare a vivere nell'extra-sole. Da questa riflessione si deduce quanto sia importante la cultura che anche se non ha fatto aumentare più di tanto il volume del cervello, lo ha potenziato continuamente in un crescens evolutivo di tutto rispetto. Ed è in questo ambito che naviga l'Ulisse dentro di noi, "uomini in cammino", metafora che ci appartiene in ogni sua accezione e che dovrà far riflettere nei prossimi millenni. La percezione e l'adattabilità - continua Zucco - sono il terreno su cui l'uomo dovrà ancora camminare se vuole raggiungere risultati per la propria sopravvivenza. (Darwin docet) Spesso si raggiungono risultati a volte impensabili se si è determinati, se si sa dove andare e come arrivarci. “ANDARE OLTRE” è bello, è fascinoso ma se sappiamo comunque cosa ci attende dopo. Un pò del "Dio limite" accanto spesso non fa male, anche perchè non sempre chi eccelle vince, ma chi vince eccelle!... Riflettiamoci sopra - conclude il professore Zucco - arrivederci alla prossima volta".
RIVIERA
www.larivieraonline.com
DOMENICA 18 OTTOBRE
19
Il cardiologo e medico dello sport Dr Michele Iannopollo
L'effetto tossico sul cuore delle sostante utilizzate per migliorare le prestazioni fisiche utilizzo di farmaci per migliorare le prestazioni fisiche nello sport a livello sia agonistico che dilettantistico, fenomeno diffuso soprattutto tra coloro che considerano la forma fisica fondamentale per la propria immagine pubblica, coinvolge soggetti di età sempre più giovane ma interessa spesso anche la popolazione più matura. Tra queste sostanze, numerose sono quelle proibite dalla WADA (World Anti Doping Agency) e quindi considerate doping a tutti gli effetti. Questo bisogno di ottenere a tutti i costi prestazione e forma fisica sportiva comporta un uso sconsiderato di tali sostanze che mette seriamente a rischio l'integrità sia psichica sia fisica di coloro che ne fanno uso. Si producono rimedi farmacologici per qualsiasi bisogno (per accrescere la forza o la resistenza muscolare o per controllare l'attività cardiaca) dimenticando che quasi tutti i composti utilizzati sono "farmaci" e il loro impiego dovrebbe essere limitato esclusivamente alla cura delle malattie per le quali sono stati studiati. A ciò si aggiunge che la mancanza di una valida documentazione scientifica favorisce la diffusione di informazioni errate o, nel migliore dei casi, ambigue. Assumere farmaci allo scopo di ottenere prestazioni fisiche peraltro non sufficientemente documentate e assu-
L'
A Roccella approda Signa Maris, un viaggio attraverso i porti per promuovere il Sud coprire la grande bellezza dell'Italia attraverso la bellezza dei porti guidando il turista con una comunicazione integrata e moderna. Questo è il progetto del Mibact Signa Maris che ha messo in rete 38 porti della Calabria, Puglia, Sicilia e Campania, con oltre 400 itinerari alla scoperta di luoghi dove arte, natura e cultura parlano la lingua del mare. Un intero servizio è apparso lunedì scorso su Repubblica per promuovere il territorio calabrese, partendo dal porto di Cetraro fino al porto di Crotone, passando per la Locride. Superato lo Stretto, infatti, Signa Maris ha cominciato a risalire la punta del nostro stivale verso Nord, dirigendo la rotta verso Roccella Ionica. "Porto delle Grazie è l’ampio e moderno porto di Marina di Roccella Ionica - scrive Repubblica - che, con circa 450 posti barca, offre tutti i confort. Il Marina di Roccella, per lo più base di partenza per la traversata verso la Grecia, rende gradevole la sosta e offre la possibilità ai naviganti di praticare sport, fare shopping e usufruire dei sevizi di rifornimento, riparazione e manutenzione".
S
Approdati a Roccella, il tour prosegue verso la vicina Monasterace, per "entrare in un sito archeologico le cui origini risalgono al periodo greco e giungono fino all’età medioevale. Nel sito coesistono infatti le due realtà: da una parte, le antiche rovine della città denominata Kaolun risalente al VII secolo a.c. quando i Greci cominciarono a colonizzare il Sud Italia; dall’altra, la città medioevale edificata in alto per sfuggire prima alla malaria presente in pianura e poi per non essere soggetta ai numerosi attacchi da parte di pirati e saccheggiatori". Infine, lasciata Monasterace, l'itinerario di Signa Maris riscende per visitare Locri: "anch’essa come tutto il territorio calabro, presenta innumerevoli tracce di un passato ricco di storia. Su tutte spiccano il sito archeologico, distante appena 3 km dal centro storico, il piccolo Museo di Locri dove su due piani sono esposti reperti della vicina area archeologica, Gerace uno dei più bei borghi d’Italia e Stilo con la sua Cattolica, Chiesa Bizantina scelta per rappresentare la regione Calabria a Expo 2015”.
V C
“Doppio Scatto”, una Città immortalata da foto e parole enultimo appuntamento della Rassegna letteraria “L’Estate con l’Autore”, organizzata a Marina di Gioiosa Jonica dal Comune e dall’Associazione Presìdi del libro – Locride. Nelle ampie sale, foderate di libri, della Biblioteca comunale è stata la volta di Silvio Perrella e della sua opera più recente, “Doppio Scatto”, edito da Bompiani. Nell’agile introduzione, Cristina Briguglio ha tratteggiato le caratteristiche assai originali del libro, a cominciare dal titolo, Doppio Scatto: un primo scatto, visivo, grazie a una macchinetta fotografica, che l’autore porta sempre con sé, e dopo, spesso molto dopo, lo scatto verbale, lo scritto, che aderisce, completa, commenta quello che la fotografia ha fissato. L’autore è un camminatore infaticabile nella sua Napoli, anzi della Città, come sempre la chiama. Cammina, guarda, si ferma facendosi catturare da scorci di vie, vicoli, scalinate, palazzi, piazze, chiese, statue e da infiniti altri particolari in apparenza insignificanti come una vecchia porta, una finestra, un muro sbrecciato. Insomma un continuo saliscendi per Napoli con il mare, forse il vero protagonista, punto ter-
P
minale che tutto coagula. Proprio a questo proposito la Città è significativamente definita “un anfiteatro davanti a un altro anfiteatro”. L’autore, efficace affabulatore, ha spiegato che per lui le fotografie del libro sono state una sorta di blocco di appunti, spesso suscitati da echi letterari. Primo tra tutti Italo Calvino e il suo “Le città invisibili”, da cui ha mutuato il sottotitolo, “La Città nascosta”, e tanti altri ancora, da Dante a Leopardi, da Pomilio a La Capria. L’occhio dell’autore, come si diceva cade su ogni genere di particolare, quasi sempre cose che se ne stanno nascoste, rintanate e al riparo dai tanti discorsi su Napoli “che l’hanno letteralmente sommersa rendendola quasi invisibile”. Com’è caratteristica delle presentazioni organizzate dai Presìdi, tra l’autore e l’attento pubblico si è sviluppato un ricco dibattito durante il quale sono venuti alla luce altri motivi che attraversano il volume: la fotografia come occasione, il reale e il magico, la prevalenza della poesia sulla prosa. Il prossimo e ultimo appuntamento della Rassegna di quest’anno sarà con Cristina Battocletti e il suo “La mantella del diavolo”. Vincenzo Amadei
“
mere dosi nettamente superiori a quelle usate in terapia con lo scopo di mascherare effetti avversi, significa esporsi a rischi di effetti collaterali, talvolta anche irreversibili. IA ERCHIETTO Sono ben noti i casi delle atledell’ex Germania dell’Est, IDERNO te "mascolinizzate" dopo il conDIETRO sumo di steroidi anabolizzanti di atleti,anche molto famosi, LOSPEDALE ostroncati dagli effetti dei farSCALA maci a cui erano ricorsi. carenza di una informazioNFO La ne giusta sui gli effetti dannosi di queste sostanze, può indurre atleti, allenatori, medici sportivi e genitori a non scoraggiare adeguatamente l' utilizzo delle stesse. Inoltre, attualmente la rapidità di diffusione attraverso la rete di informazioni di notizie il più delle volte difficilmente controllabili, consente di acquisire direttamente tali sostanze senza necessità di prescrizioni e controllo medico; quindi si tratta non solo di doping ma anche di uso e abuso di farmaci nello sport, nelle palestre o tra i principianti e tra coloro che praticano lo sport a livello dilettantistico. Fra le sostanze più utilizzate , gli ANABOLIZZANTI sono da tempo i più conosciuti. Sono rappresentati dagli ormoni sterodei androgeni. Derivano dal testosterone modificato per aumentare l' azione anabolica al posto di quella androgenica e possono essere assunti per via orale o intramuscolare. Queste sostanze possono essere usate anche da atleti molto giovani e comunque sono quelle più frequentemente identificate nei controlli antidoping. Gli steroidi androgeni aumentano la sintesi proteica, la massa muscolare, l'aggressività e il recupero dopo la sforzo fisico. Spesso sono assunti in associazione con altre categorie di farmaci come i diuretici che mascherano la loro identificazione nelle urine nei controlli antidoping.Un' altra frequente associazione è con l' ormone della crescita (GH) che ha dimostrato di possedere un potenziale effetto di provocare ipertrofia del cuore. Gli steroidi anabolizzanti producono alterazioni del metabolismo lipidico con aumento del colesterolo cosidetto cattivo(LDL colesterolo), aumento dell' aggregazione piastrinica, aumento della coagulabilità del sangue e alterazioni dell'endotelio vascolare. Durante l'uso inappropriato degli steroidi anabolizzanti, sono stati descritti gravi effetti collaterali quali disfunzioni epatiche, tumori del fegato, aumento della resistenza
’
S (
,
) B
I 0964/342340
insulinica, riduzione delle difese immunitarie, ginecomastia (ingrossamento nel maschio delle mammelle), ipotrofia testicolare, virilizzazione nel genere femminile, modificazione della struttura del tessuto connettivo, con diminuzione del collagene e dell'elasticità tendinea, precoci calcificazioni delle cartilagini epifisarie. Tra gli eventi avversi cardiovascolari son stati descritti tromboembolie cerebrali, infarti miocardici senza trombi coronarici,dilatazione delle cavità cardiache o ipertrofia progressiva delle pareti del cuore non completamente reversibile, morte improvvisa durante sforzo fisico. La maggior parte di questi eventi sono riportati nei sollevatori dei pesi e nei body-builders. Possono essere presenti anche aritmie originate da differenti meccanismi aritmogeni, tra questi: danno alla cellula muscolare cardiaca, necrosi cellulare, infiltrati infiammatori, fibrosi e ipertrofia. Fra le più frequenti aritmie descritte durante sforzo fisico, sono riportate la fibrillazione atriale, aritmie ventricolari come l'extrasistolia, la tachicardia ventricolare e la fibrillazione ventricolare. Altre sostante utilizzate sono l'ERITROPOIETINA UMANA RICOMBINANTE (EPO) il fattore di crescita esogeno ricombinante (GH), il fattore di crescita insulino simile. L'Epo è ampiamente utilizzata come doping al posto di auto o eterotrasfusioni soprattutto negli sport che richiedono un intensa attività aerobica (ciclismo, sci di fondo, maratona, nuoto). L'uso prolungato dell'EPO ricombinante, provoca gravi effetti avversi dovuti all'aumento del numero dei globuli rossi, aumento della viscosità del sangue compromissione dell'emodinamica circolatoria e affaticamento del cuore. Spesso è presente un sintomatologia di tipo influenzale con stanchezza, dolori articolari cefalea e nausea. Fra le sostante classificate come stimolanti, le più utilizzate sono l'efedrina e i suoi derivati, le amfetamine, la cocaina e la caffeina. Esse non hanno alcuno effetto anabolizzante e quindi non aumentano la potenza e la massa muscolare, alcuni studi ha dimostrato al contrario una riduzione significativa della resistenza agli sforzi prolungati. Gli effetti collaterali che compaiono sono quelli noti ovvero tachicardia, palpitazioni, aritmie, angina, infarto miocardico, tremori, insonnia, vertigini e cefalea. La caffeina è il farmaco più utilizzato al mondo e il solo per il quale il Comitato Olimpico Internazionale ha fissato un livello limite urinario di 12mcg/ml pari a 6-7 tazzine di caffè. Dal 2004 il Cio ha spostato la caffeina dalla lista delle sostanze proibite a quella delle sostanze da monitorare È contenuta oltre che nel caffè, nel cacao, nel tè e in bevande molto diffuse come Coca Cola ed Energy Drinks (Red Bull). Per il suoi effetti stimolanti sul sistema nervoso centrale determina riduzione della percezione della fatica mentre per i suoi effetti periferici con il rilascio di acetilcolina potenzia la forza muscolare. La caffeina in quanto tale non provoca gravi effetti cardiovascolari, tuttavia a dosi elevate determina agitazione, confusione e aritmie. La creatina, è una sostanza che si trova nel muscolo scheletrico, è prodotta dal fegato, pancreas e reni a partire da alcuni aminoacidi che si trovano in alcuni cibi come la carne e il pesce. Essa è ampiamente commercializzate e utilizzata soprattutto negli Stati Uniti dove il 41/100 delle 219 prime divisioni atletiche intercollege riferisce il suo utilizzo. Per la sua particolare azione sul substrato che determina la sintesi di ATP muscolare viene raccomandata per aumentare l'energia muscolare per tempi brevissimi 15 secondi che dipendono dalla rigenerazione dell' ATP prima dell'utilizzo del metabolismo dei carboidrati. L'utilizzo inappropriato di tale sostanza determina effetti avversi dose-dipendente come aumento del peso corporeo, crampi muscolare, disturbi intestinali, squilibri elettrolitici, gravi disidratazioni con possibili danni renali a lungo termine in soggetti con preesistenti disfunzioni renali. Gli effetti farmacologici delle sostanze riferite sono differenti ma possono essere sinergici se tali sostanze sono usate in combinazione, determinando un danno cardiovascolare potenzialmente grave e talvolta mortale. Considerando la diffusione del doping a vari livelli e non più confinato tra gli sportivi di elite è facile imbattersi nella pratica clinica quotidiana in patologie a carico del cuore che sono la diretta conseguenza del loro uso. Ne consegue che davanti a cardiopatie insorte in soggetti senza apparenti fattori di rischio è indispensabile ricercare nell'anamnesi l'eventuale assunzione di sostanze dopanti ed effettuare screening di laboratorio mirati.
ATTUALITÀ
www.larivieraonline.com
L esperto Rosa
DOMENICA 18 OTTOBRE 21
Maria Strangi
Allergia...maacosa? AMBULATORIO POLIFUNZIONALE DI DERMATOLOGIA, VIA SARDEGNA 25/27 GIOIA TAURO. INFO 0966/506776. CELL 334/1880192. TUDIO MEDICO POLISPECIALISTICO RAYMAT, VIA CALVARIO 15/A MARINA DI GIOIOSA JONICA, INFO. 0964/416856; A.G.I: MEDICA VIALE TOSELLI, 94 SIENA INFO 0577/222224
Oggi identificare la sostanza responsabile dell'allergia è diventata una corsa ad ostacoli non priva di rischi. E' inutile e dannoso sottoporsi ad esami a tappeto, va capito caso per caso quali possono davvero servire. I sintomi che possono far pensare ad un'allergia sono diversi: dal rossore al gonfiore, comparsa di bollicine, disturbi gastrointestinali, lacrimazione e naso che cola. Ma come capire a che cosa? Prima di tutto bisogna diffidare dal fai da te e recarsi dal medico non quando i sintomi sono diventati insopportabili. Con un'accurata amamnesi clinica, lo specialista arriva ad ipotizzare quali possono essere le sostanze incriminate. Le allergie respiratorie sono le più facili da individuare infatti quelle ai pollini danno sintomi respiratori associati talvolta a dermatite atopica. Per arrivare a diagnosi bastano il Prick test per inalanti e il RAST test per la ricerca delle IgE. Nel caso dell'orticaria il percorso invece può essere più lungo perchè sintomi e segni possono essere diversi: da manifestazioni
cutanee a disturbi gastrointestinali escludendo malattie importanti che danno sintomi simili come patologie autoimmuni o infiammatorie, tumori, malattie del fegato e del sangue. In questo caso si devono fare il PATCH TEST, il RAST TEST e anche il test per l'orticaria fisica. Per le allergie alimentari è difficile stabilire quale sia l'alimento incriminato anche perché pur effettuando test specifici quali PRICK test e ricerca di IgE molte volte questi risultano negativi, ciò non esclude comunque un'allergia al cibo per cui in caso di esami negativi si passa al PATCH test e al test di provocazione. Nessuno dei test diversi da quelli allergologici codificati può dare risposte attendibili quindi diffidare da quelli senza alcuna validità scientifica come i test per le intolleranze. Perciò si consiglia di rivolgersi allo specialista allergologo o dermatologo per arrivare nel minor tempo possibile ad una diagnosi corretta. Rosa Maria Strangi
L intervista Le tre cause più frequenti dell’ipertiroidismo sono: il gozzo diffuso tossico, noto anche alla dott.ssa Anna Perri e malattia di Basedow-Graves, il gozzo multinodulare tossico e l’adenoma tossico. come al dott. Rocco Valeriano
L’ipertiroidismo: diagnosieterapia
La tiroide è una ghiandola endocrina deputata alla sintesi e secrezione degli ormoni tiroidei. Tali ormoni svolgono un ruolo cruciale nella regolazione dei processi metabolici sia nel bambino che nell’adulto e nei processi di differenziamento e di sviluppo del tessuto nervoso centrale e periferico durante la vita fetale. Tra le patologie che colpiscono la tiroide c’è l’ipertiroidismo di cui abbiamo discusso con gli endocrinologi Dottoressa Anna Perri e Dottor Rocco Valeriano. Che cos’è l’ipertiroidismo? Si definisce ipertiroidismo una sindrome clinica di ipermetabolismo conseguente ad un eccesso di ormoni tiroidei circolanti. La ghiandola tiroide produce, infatti, ormoni che vengono rilasciati nel flusso sanguigno per controllare la crescita del corpo e il suo metabolismo. Quali sono le principali cause di ipertiroidismo? Nella maggior parte dei casi l’ipertiroidismo è causato da un aumento della produzione di ormoni da parte della tiroide. Le tre cause più frequenti sono: il gozzo diffuso tossico, noto anche come malattia di
Basedow-Graves, il gozzo multinodulare tossico e l’adenoma tossico. Esiste una correlazione tra prevalenza di ipertiroidismo e apporto iodico? I dati epidemiologici riportati nella letteratura scientifica dimostrano che nelle aree geografiche dove l’apporto iodico è carente, l’ipertiroidismo è causato più frequentemente dal gozzo multinodulare tossico e dall’adenoma tossico. Nelle popolazioni che hanno un apporto iodico sufficiente o elevato, le tireopatie nodulari sono più rare e il Morbo di Basedow-Graves è la causa più frequente di ipertiroidismo. Quali sono i segni e i sintomi caratteristici dell’ipertiroidismo? I sintomi più frequenti sono nervosismo, cardiopalmo, sudorazione, intolleranza al caldo, stanchezza muscolare, difficoltà respiratorie, iperattività, diarrea e dimagrimento nonostante l’appetito aumentato. Spesso sono presenti disturbi sessuali come irregolarità mestruali (nelle donne) ed eiaculazione precoce (nei maschi). Come si diagnostica l’ipertiroidismo? L’anamnesi e l’esame obiettivo rap-
A cura di:
Drssa Anna Perri Dr Rocco Valeriano studioperrivaleriano@libero.it Specialisti in Endocrinologia Università degli Studi di Pisa Ricevono presso lo Studio Medico Polispecialistico Raymat Tel. 0964 416856
presentano il primo approccio diagnostico. La valutazione del profilo tiroideo, l’ecografia tiroidea con ecocolor-doppler e, laddove necessario, la scintigrafia tiroidea, consentono di definire l’entità dell’ipertiroidismo e la causa. Qual è la terapia dell’ipertiroidismo? Il trattamento dell’ipertiroidismo è volto innanzitutto a ridurre l’iperproduzione di ormoni tiroidei, bloccandone la sintesi e/o secrezione o eliminando il tessuto tiroideo con l’intervento di tiroidectomia o con la terapia radiometabolica con 131-I. Dopo la terapia con lo iodio radioattivo è controindicata una gravidanza? Ad oggi gli studi riportati nella letteratura scientifica dimostrano che una donna in età fertile può pianificare la gravidanza dopo 12 mesi dalla terapia senza rischi per il feto. Qual è il trattamento di scelta dell’ipertiroidismo in gravidanza? Nella gestante ipertiroidea il trattamento di scelta è senz’altro quello farmacologico. La somministrazione dello iodio radioattivo è assolutamente controindicata e il ricorso alla tiroidectomia è necessario solo in casi eccezionali.
RIVIERA
Ritratto di classe La 4ªC dello Zaleuco di Locri si ritrova con il professore Andreoli per parlare di relazioni umane oggi. Tappa fondamentale per un percorso di crescita! In questa foto compare anche il professore Giarmoleo nostra interessante firma.
Con Mazzotta, sono! Il nostro Dario Larosa in uno splendido ritratto con l’attore Peppino Mazzotta, che abbiamo imparato ad amare ne “Il Commissario Montalbano” e in “Anime Nere”
Un trio di sognatori Elio Napoli, Simona Coluccio e Vincenzo Logozzo, dalla poetica Gioiosa Jonica immaginano con il sorriso un futuro meraviglioso per tutta la Locride.
Grandi Lavoratori Filippo Montalto e Paolo Sofia si godono un momento di relax fuori da un bar del corso di Siderno. Dopo tanto lavoro, un caffè è necessario per ripartire!
Generazioni ipocal Il nostro caro amic oriche stanco del proprio o “Birreria” non è ta a cucinare perlavoro e si appresazione! E con ques un altra generta fanno cinque, ormai!
La taran nord tella approda al I “Dipen d e d a te”, grup siderne p tarantellse virtuoso della o a approda nostrana, viaggio a Milano con u riscaldardi sola andata p n ritmi! la con i nostri er
Un direttivo meraviglioso Le splendide Caterina Zappia, Katia Aiello, Annamaria Certomà, Fausta Tassone e Nella Montagna compongono il direttivo 2015/2017 della Fidapa di Roccella Jonica
Comuni solidali Il sindaco di Brancaleone Francesco Moio siede al fianco della nostra vicesindaco Anna Romeo. Anche se non istituzionalizzata, è già unione dei comuni!
La stagione dei comizi Il sindaco Giancarlo Miriello discute animatamente di attualità e politica con il presidente del GAL Enzo Minervino e Alvaro dell’ente parco. Ancora comizi improvvisati nella Locride!
Sempre più successo per la pista ciclabile La pista ciclabile del lungo Torbido è sempre più frequentata da persone desiderose di fare sport a contatto con la natura, in un’area oggi splendida.
SETTIMANALE
www.larivieraonline.com
Università d’epoca Tanti anni fa andare all’Università comportava grandissimi sacrifici come questa foto di Riccardo Ritorto, Mimmo Caridi e Santino Giuffrida dimostra. Tanti capelli fa ..
Non c’è due senza tre Complimenti alle nostre ragazze della Sensation, che incontro 3 a 0 contro la Paper Moon di Marina di Gioiosa. Adesso si pensa già alla la fase successiva!
A volte ritornano Siderno è piena di grandi menti che hanno trovato fortuna all’estero. Le radici, però, non sono mai dimenticate, come dimostra la visita di Franco Muià. Bisogna ancora Carburare È iniziato il campionato per lo Sporting Locri. Dopo la bella stagione dello scorso anno, l’inizio è un po’ faticoso, ma abbiamo tempo per recuperare, ragazze!
Una camicia Hippie! L’Assessore Ercole Macrì si lascia ritrarre fuori dal Comune in compagnia di Sebastiano Primerano. Certo è stato ipnotizzato dalla camicia del nostro!
Il ritorno del Condor Pasquale Prochilo, alias “il condor”, torna a svolazzare per le strade di Siderno esercitando con sempre maggior convinzione la sua ironia dei tempi andati.
Left club Rosario Rocca completa un quadro (neorealista) reso già splendido dalla presenza di Barbara Panetta e dal sindaco di San Giovanni di Gerace Pino Vumbaca. Tutto a sinistra
I due Vincenzo Durante la conferenza stampa per la sanità, mescolati ai giornalisti accorsi ad ascoltare il sindaco, abbiamo trovatoi consiglieri Vincenzo Meleca e Vincenzo De Leo
DOMENICA 18 OTTOBRE 23
Organizzazione impeccabile Pietro Funaro e Raffaele Marino sono stati il fulcro dell’organizzazione della festa nazionale di Centro Democratico svoltasi a Siderno due settimane fa.
Un calo di zuccheri Dopo le innumerevoli fatiche utili a conseguire con successo la laurea, Salvatore Tripodi si concede un buon cornetto per recuperare le energie perdute!