Riviera n°44 del 02/11/2014

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Giuseppe Cautela: «ConMario Oliverio per ridare dignità all’Ospedale della Locride»

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aro Direttore, tra le cose che mi stanno a cuore da quattro anni, ovvero da quando sono diventato Dirigente Medico Responsabile del Reparto di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva dell’Ospedale della Locride, c’è una che mi preme sottolineare ai tanti lettori del suo giornale: ridare dignità ai malati del nostro territorio. Oggi Le scrivo come colui che s’impegna e promette di rendicontare alla popolazione la propria azione, politica e sanitaria, che verrà. Con la gente della Locride - persone perbene che incontro quotidianamente - vorrei condividere una riflessione sulla questione che più mi preoccupa: come salvare l’ospedale dalla sciagura causata da Scopelliti e i suoi proseliti, burocrati, faccendieri, sedicenti dirigenti, staffettisti vari che invece di rafforzare il nostro Ospedale Spoke, come avevano promesso, l’hanno piegato quasi fino a spezzarlo. “La scelta giusta al momento giusto” sarà il mio slogan elettorale. Io credo nelle scelte giuste, come cittadino e come medico. Proprio in virtù di questo, oggi competo per un posto all’interno del prossimo Consiglio Regionale con la lista di centrosinistra “Autonomia e Diritti”, a sostegno di Mario Oliverio Presidente, politico e uomo dallo sguardo lungo con competenze ed esperienze amministrative capaci di far passare la Calabria dalla stagnazione alla crescita. Personalmente ho il dovere di vigilare affinché i nuovi direttori generali che gestiranno la sanità reggina non facciano come i loro predecessori nominati dal precedente governo regionale di centrodestra, sempre distanti e indifferenti ai bisogni del popolo. Mi creda, come medico lo posso affermare, i bisogni del popolo sono tanti. La Locride aveva già dato il proprio contributo in piena “Spending Rewie. La Locride ha versato lacrime amare con la chiusura dell’Ospedale di Siderno e s’è fatta – mi perdoni il termine - fregare con la promessa, non mantenuta, della riconversione in Casa della Salute dello stesso ospedale. Nelle liste elettorali a sostegno di Mario Oliverio c’è già il desiderio di cambiamento, di questo se ce ne fosse bisogno, ci dà pronta conferma l’esclusione dalle sue liste di figure che da governanti non hanno prodotto quell’inversione di tendenza di cui la Calabria e soprattutto la Locride avevano bisogno. Io ho fiducia, credo nelle forze sane di questo territorio. Proprio con queste ultime, con il presidente Oliverio, con la sua squadra di assessori, con l’eccellente personale medico e paramedico di cui il nostro ospedale è dotato, navigherò a vista, con sana ambizione, affinché la nave non si schianti sugli scogli, ma approdi integra nel porto. Giuseppe Cautela, “la scelta giusta al momento giusto”


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CONTROCOPERTINA

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Patacche LIDIA ZITARA

Dove sarà la rampa per Locri?” – “È quella!” – “No, aspetta! È quell’altra!”. Sfido chiunque a non aver pronunciato frasi del tipo “E ora dove vado?” – “Ma la strada è chiusa?” – “Posso andare di qui?”, percorrendo i pochi chilometri di variante della Statale 106. Più che una strada, direi un gigantesco flipper, una sorta di vorticoso disegno spiraliforme piantato tra Locri e Siderno, una cosa aliena quanto i cerchi nel grano e i geroglifici nel deserto di Nazca. Ammettendo per ipotesi che l’umanità scompaia tutta insieme nello stesso istante, e sulla terra arrivino gli extraterrestri, possiamo scommetterci che questi impazziranno per decifrare il

metafisico significato para-spirituale della variante della Statale. Perché un significato urbanistico non ce l’ha. È solo un mega flipperone per i vavalaciari di turno che vogliono dare fiato alle trombe dei loro turbo, e fare avanti e indietro come muli motorizzati. Collegamento rapido all’Ospedale di Locri? L’uscita di Locri è ben oltre l’ingresso dell’Ospedale, ammesso che si riesca ad uscire dalle rotatorie, che sembrano aver subito la maledizione dei loop temporali alla Star Trek. E ti va bene se non ti ammazzi prima, con i detriti, le buche, i dislivelli che ci sono sull’asfalto. In ogni caso, visto che la strada è solo teoricamente a due corsie, ma in realtà è a una sola corsia con divieto di sorpasso, se per caso devi correre, stai sicuro che incontrerai la lumaca di turno che “’ntuppa” il traffico.

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Un circuito inutile e fuori da ogni regola, terribilmente pericoloso. Nei chilometri da Gioiosa Ionica a Locri sono stati piazzati più cartelli e segnali di pericolo che sull’intera Salerno-Reggio Calabria E la stessa cosa vale al contrario: sei un tipo prudente, non superi i 60? Ti viene il cardiopalma, perché dietro di te si incunea quello che ha fretta, ti si piazza a un metro dal paraurti, ti lampeggia, e quasi quasi pretenderebbe che ti buttassi di sotto pur di farlo passare. Come la fai, la sbagli, questa dannata variante. Non c’è una velocità media da rispettare, è un circuito inutile e fuori da ogni regola, terribilmente pericoloso. Nei chilometri da Gioiosa Ionica a Locri sono stati piazzati più cartelli e segnali di pericolo che sulla Salerno-Reggio Calabria, che a confronto sembra una superstrada. E ci si può scherzare quanto si vuole, ma per questa manciata di chilometri si sono spese centinaia di milioni di euro e ci sono voluti anni di lavoro. E questo è lo stato in cui le ditte appaltatrici consegnano i lavori? Definirli “Fatti a metà” è un complimento, visto che la sola corsia utilizzabile è

anche poco sicura, con giunzioni che hanno già ceduto e sono state coperte da un pietoso velo di asfalto, idranti mancanti nelle gallerie e pompe antincendio di cui esistono solo i contenitori per “bella veduta”. Ma chi ha eseguito il collaudo su questo flipper, lo sa o no che sta giocando con la vita della gente? Io evito la variante della Statale, perché mi fa paura. Non capisco dove vado, quando è il momento di uscire, ho paura di investire qualcuno e che qualcuno investa me. A Gioiosa Ionica, una volta, imboccai una rampa morta per errore e dovetti immettermi nel traffico contromano. Attualmente i maggiori frequentatori sono i motociclisti e gli automobilisti amanti del rischio e della velocità. Grazie ancora, per averci costruito l’ennesimo mostro dentro casa, con la scusa di “aiudare noi boveri berdionali più ritardati che bambini negri di Shimoga”.

La variante della Statale 106

un flipper automobilistico e un imbroglio costato milioni


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PRIMO PIANO

CONTAINER CRIMINALI

I padroni del porto di Gioia Nel 1996 un emissario delle cosche della Piana, incaricato di richiedere il “pizzo” sulla movimentazione dei containers all'interno dell'area portuale di Gioia Tauro viene intercettano nel milanese. Il soggetto, che parlava per tutti gli esponenti delle maggiori consorterie criminali della zona tirrenica, atteggiandosi a vero e proprio “padrone del porto”, affermava: “Ecco, noi siamo ... Ve lo dico io: noi siamo al fianco vostro, a tutti i vostri problemi che avete là possiamo essere vicini in qualsiasi genere ... di qualsiasi genere di problema che si crea e che si va creando. Naturalmente, penso che è giusto ... - Là tutti quegli ettari di terreni tagliati, giardini, mandarini, aranci, che ci hanno distrutto - ... penso che è giusto che qualcosa dobbiamo prendere pure noi. La nostra richiesta è ... Non è quella di assunzione o di cose; è attraverso, creare, vedere dopo, creare qualche attività là vicino a voi, però la nostra richiesta è, noi chiediamo qualcosa per noi di quello che voi fate là”. Quella promessa - “è attraverso, creare, vedere dopo, creare qualche attività là vicino a voi” -, costituirà una sorta di manifesto programmatico dell'attività criminale delle cosche. Lo scenario investigativo che si prospettava era l'avere a che fare con il c. d. crimine trans-nazionale, ossia commesso da diverse organizzazioni criminali, operanti in diversi stati, seppur in stretto contatto ed in collaborazione fra loro. In effetti la realtà del porto di Gioia Tauro rappresenta uno dei centri di interesse della locale criminalità organizzata, che diviene sempre più pervasiva ed occupa con proprie imprese i gangli vitali dell'attività produttiva della debole economia calabrese, non più accontentandosi, pertanto, di incassare il prezzo delle estorsioni imposte agli operatori economici. In particolare, nel corso di alcune recenti indagini, si è avuto modo di apprendere che i sistemi di controllo della criminalità organizzata sul Porto di Gioia Tauro sono sia diretti sia indiretti, nel senso che vi è una duplice direttiva delle attività delittuose, che, concretamente, si sono estrinsecate, per un verso, nelle “consuete” forme di aggressione al patrimonio ed alla libertà personale (con le “tradizionali” estorsioni) o nei, parimenti consueti, traffici illeciti tipici della delinquenza mafiosa (sostanze stupefacenti, armi, rifiuti pericolosi). Nella fattispecie, oggetto dell'indagine è l'infiltrazione di alcune 'ndrine nel tessuto economico operante all'interno del porto. Le cosche del luogo, difatti, nonostante la costante attenzione delle Forze di Polizia, sembrano continuare costantemente nei tentativi di infiltrazione tramite la gestione diretta o indiretta di operatori economici che operano all'interno del Porto. Tra le ultime risultanze investigative è emerso come il flusso di merce di provenienza dalla Repubblica Popolare Cinese si fosse spostato verso il Porto di Gioia Tauro, che seppur in un primo momento appariva un dato neutro in seguito apparirà di estremo interesse, laddove attraverso alcune importazioni particolari, - (segnatamente di prodotti di abbigliamento quali vestiti, scarpe, biancheria, etc.) sarebbe emerso come in realtà, si celassero dei reati di contrabbando e contraffazione.

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TRAFFICO ANOMALO?

Siderno, un carico di pizzardoni forestieri Nonostante la grave disoccupazione in cui versa la città, si dice che il comune sia vicino alla nomina di otto vigili urbani a tempo determinato. Nessuno della città.

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ANTONIO TASSONE on delibera n.166 del 02/10/2014 il comune di Siderno ha stabilito il nuovo programma di assunzioni a tempo determinato, per l'anno in corso. I commissari Francesco Tarricone, Maria Cacciola ed Eugenio Pitaro, di concerto con la Commissione Straordinaria per la gestione dell'Ente e dietro impulso favorevole del collegio dei revisori dei conti, considerate le gravissime difficoltà in cui è costretto ad operare il corpo dei Vigili Urbani, rafforzerà l'organico attualmente disponibile non con sei unità, come era sembrato in un primo momento, ma con ben otto unità, con la qualifica di Istruttori di Vigilanza - Cat. C. La spesa programmata dovrebbe essere di 38.919,52 in ragione, appunto, di n. 8 unita, Cat. C, Istruttore di Vigilanza, con rapporto full-time , per due mesi stagionali a decorrere dal 1/11/2014, per un compenso superiore a più di duemila euro mensili cadauno. Sin qui nulla di anormale se non fosse che, stando ai bene informati, sembrerebbe che le nuove figure dovrebbero provenire tutte da fuori città. Ovviamente la procedura è tutta legale, ci mancherebbe. Ricordiamo che già in passato venne indetto a Siderno, ai tempi dell'oscurantismo panettiano, un concorso per l'assunzione di Vigili Urbani, con la conseguenza che una volta nominati i vincitori del bando, dopo pochissimi mesi, molti di questi ottennero misteriosamente (ma non tanto) il trasferimento in altra sede. L'unica domanda che ci poniamo noi di “Riviera” (rispolverando un certo “campanilismo”) è perché mai, a differenza di quanto avviene negli altri comuni vicini, queste unità lavorative debbano giungere da fuori, considerando che attualmente, anche nella nostra città, la disoccupazione è altissima e anche due mesi di lavoro potrebbero rappresentare “ossigeno” per famiglie particolarmente bisognose. Vedremo cosa accadrà!

IN BREVE

La segretaria Romanò si trasferisce La segretaria comunale, Caterina Romanò, ha optato per il trasferimento in altra sede, lasciando momentaneamente vacante il suo posto al Municipio di Siderno. Non si tratta di una perdita grave. La stessa professionista, sin dal suo arrivo, si è blindata nel suo ufficio non rilasciando mai dichiarazioni ufficiali e mantenendo sempre una netta distanza con i colleghi di lavoro. Cosi come è passato inosservato il suo “arrivo”, passerà anche inosservata la sua “partenza”. In bocca al lupo


COMUNICATO PER LA DIFFUSIONE DI MESSAGGI POLITICI ELETTORALI PER L’ELEZIONE DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE E PER IL RINNOVO DEL CONSIGLIO REGIONALE DELLA CALABRIA. LA SOCIETÀ PIGRECO COMUNICATION SRL AGENZIA DI COMUNICAZIONE E CONCESSIONARIA PUBBLICITARIA DI RIVIERA AI SENSI E PER GLI EFFETTI DELLA DELIBERA N°140/14 CONS. DELL’AUTORITÀ PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI. (LEGGE 22/02/2000 N°28 ART. 7)


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EROCOLE MACRÌ Un milione di abitanti da Punta Stilo a Capo d’Orlando; il cinque per cento del patrimonio culturale nazionale da Rosarno a Taormina; il trenta abbondante di quello criminale; governo a Messina, parlamento a Reggio: la Metropoli dello Stretto è una patacca? Dimostrare il contrario sarà una sfida impegnativa per il nuovo sindaco di Reggio che, tra l’altro, potrà contare sulla totale collaborazione dell’assessore alla Cultura di Messina: il reggino Tonino Perna (foto), infatti, ha già fatto la prima mossa calando, nero su bianco, coccole e pacche al figlio del grande Italo nell’intervista rilasciata mercoledì

scorso, con stile e volemose bene, al Quotidiano della Calabria. Dare fiducia a Giuseppe Falcomatà è un dovere, nonostante la sua vittoria (e il buonismo espressivo) mi ricorda tanto quella dell’Inter di Moratti che ha prevalso con forza brutalmente muscolare e margini bulgari dopo che il principale avversario è stato squalificato per doping. “Pi vui nu votu u truvamu… ci mmancava puru” è stato questo lo slogan elettorale che ha costretto i reggini all’urna. Quasi mille candidati al consiglio comunale non danno molta speranza a una città in cirrosi di democrazia. Il voto reggino non è stato libero, e non per colpa dei competitor, ma per un sistema eletto-muscolare il voto di scambio nel DNA e il comparaggio nelle viscere. La presidentissima Antimafia Rosy Bindi ci ha promesso leggi speciali, senza però mai guardare o vedere un sistema elettorale che, nei comuni superiori a 15mila abitanti, favorisce quelle lobby che stanno alla Calabria come i trenta tiranni ad Atene, e che continueranno a lacerare questo culo d’occidente lentamente con morsi al ventre, senza mai

affondare il colpo letale e subitaneo alla trachea. Le lobby stanno sviscerando la Calabria, ma poi basta un’associazione 416 a Polsi e un po’ di crimine a macchia di leopardo in provincia per affermare la presenza seria dello stato e affrancare la coscienza di chi opera in malafede sotto il regime straordinario di una “prefettocrazia”. L’avvocato Falcomatà non ha colpe, ma quanti in Calabria possono permettersi undici liste a sostegno? Con questi blocchi come può la Calabria richiamare in patria quei calabresi che si sono contraddistinti in paesi che viaggiano cento volte più veloci di noi? Chi può aspirare a un ruolo di primo cittadino di Reggio quando la dinastia o scuderia muove il cavallo figlio di Varenne? Ma torniamo a Reggio, al suo futuro nel breve e medio periodo. Alla metropoli che verrà. La città negli anni ha ottenuto risorse finanziarie straordinarie attraverso il Decreto Reggio. In più ha goduto da oltre un ventennio di fondi europei in quantità rilevantissime. Malgrado ciò la città non ha dimostrato di saperli utilizzare a fini di crescita economica e di creazione di posti di lavoro e non è

La Metropoli

dello Stretto e il giovane Kennedy


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detto con la Città Metropolitana le cose (politica, economia, cultura, società, ecc.) cambieranno automaticamente in meglio. Se vi era incapacità politica prima, se vi era deficit progettuale prima, se vi era assenza di visione prospettica prima, ebbene queste manchevolezze rimarranno tali e quali, e a questa non secondaria condizione va aggiunto che la struttura burocratica esistente, oggi suddivisa fra i due Enti (provincia e comune) e domani accorpata in uno, se è inefficiente oggi - e lo è purtroppo in misura notevolissima - continuerà a esserlo anche domani. Questa la mia posizione. Aggiungo qualche elemento di riflessione ulteriore su quello che si afferma essere la grande opportunità di Reggio nel divenire Città Metropolitana ovvero la possibilità di governare il proprio destino, di progettare liberamente e nel migliore dei modi il proprio futuro, come se fino a oggi ciò fosse stato impedito. Del resto il tanto pubblicizzato waterfront reggino - con alle sue due estremità il Centro Polifunzionale tra Stazione Centrale e mare e il Museo del Mediterraneo accanto al Porto - è un esempio di pensare e progettare a casaccio, di un’ingenua

megalomania dello stesso ricorrente pensiero che ritroviamo a proposito di Città Metropolitana. Rotoli scarsi, che trovano pronta ed ennesima conferma nell’ultimo rapporto Svimez, un istituto che diagnostica bene, ma cura malissimo: «La Calabria è la regione più povera in assoluto, un deserto dove non si fanno più figli a causa del crollo dei redditi e quelli nati sono sempre più disoccupati. I calabresi guadagnano meno della metà di quanto s’incassa nelle regioni più ricche (Valle d’Aosta in testa). Più decessi che nascite, la recessione sembra senza soluzione e la crisi continua a svuotare il carrello della spesa». Giuseppe Falcomatà ha un’unica possibilità, che poi è quella che stanno utilizzando i paesi in ritardo di sviluppo che battono la nostra stessa bandiera (Polonia in primis). C’è un passaggio fondamentale in ogni primavera del cambiamento, un passaggio spesso utilizzato dai Kennedy: mettere al fianco di chi governa e comanda persone che sanno. E il giovane Falcomatà, che l’eredità dei Kennedy l’ha incassata tutta all’alba di lunedì scorso, ha un unico passaggio

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a disposizione per evitare l’ennesimo fallimento di una città bella e impossibile: mettere al suo fianco e a gettone manager che si sono formati altrove, outsider, addirittura ribelli che non guardano in faccia nessuno. Solo così la Città Metropolitana sarà possibile, e anche la Coppa America, il Gran Premio di Formula Uno e il duomo di Milano esposto in bella vista in riva a uno dei posti più suggestivi al mondo C’è sempre qualcosa di fecondo nella decadenza, ma solo se si rimette tutto in discussione, si sperimenta, si macinano idee a pieno regime, con al fianco quelli che sanno. Manager, outsider e ribelli, non vecchi sanguisuga che hanno rimpicciolito una grande città.

La vittoria del giovane Falcomatà mi ricorda quella dell’Inter di Moratti che ha prevalso di muscoli dopo che il suo principale avversario è stato fermato per doping. La città metropolitana sarà possibile solo se il nuovo “puledro figlio diVarenne” sarà affiancato da manager calabresi che si sono formati altrove


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LA LOCRIDE IN 6 EVENTI

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JACOPO GIUCA ossiamo solo immaginare la soddisfazione dipinta sul volto del vicesindaco di Mammola Stefano Raschellà mentre sottoscriveva la deliberazione numero 83, approvante i lavori di acquisto e recupero del palazzo “ex Barillaro”. Dopo una mattinata di discussioni con l’intera giunta, infatti, la decisione che il palazzo sito in via Dante venisse finalmente riqualificato a casa di accoglienza poteva essere considerata definitiva. La conclusione di un iter durato cinque anni e iniziato in quell’assolato 22 giugno del 2009 in cui arrivò la notizia che la Regione Calabria avrebbe concesso il finanziamento per il recupero del palazzo storico, tuttavia, è solo l’inizio della nostra bella storia. Il sorriso del vicesindaco nella tarda mattinata dello scorso 20 ottobre, infatti, apre una settimana di notizie davvero felici per la locride, tutte riguardanti belle iniziative culturali volte alla promozione del nostro territorio.

È stato firmato il progetto sperimentale per il “Museo del Libro”. Parallelamente sarà riqualificata la Biblioteca Comunale Grande soddisfazione si deve essere letta anche sul volto dell’editore Franco Pancallo quando, il 6 agosto, veniva stipulato un accordo utile alla realizzazione del “Museo del libro” nella città di Locri, che l’amministrazione comunale ha approvato definitivamente appena tre giorni dopo il successo di Mammola. La svolta del 23 ottobre, ottenuta con il pieno appoggio dell’Assessore alla Cultura Anna Rosa Sofia, segna infatti la definitiva presa di coscienza da parte della città di Locri di dare il massimo risalto all’interesse culturale, rendendolo addirittura perno della propria ripresa. La futura realizzazione di questo museo procede parallelamente alla riqualificazione della Biblioteca Comunale, sita al piano terra di Palazzo Nieddu del Rio, e prevede la consulenza dell’editore che ha messo le proprie conoscenze nel settore culturale a piena disposizione di chi renderà effettivo il progetto. Palazzo Nieddu, a sua volta, diverrà nel prossimo futuro sede del Museo Archeologico Cittadino e, pertanto, sarà oggetto di interventi di arredamento affidati all’architetto Francesco Paolo Bertone, direttore della Biblioteca Regionale Calabrese di Soriano Calabro.

Mentre i politici si scannano nei salotti televisivi per risolvere l’emergenza immigrati, Locri e Gioiosa puntano a coniugare cultura e integrazione In stanze adiacenti a quelle in cui si discuteva di questi progetti a lungo termine, che saranno potenziati dall’organizzazione di eventi specifici, nelle stesse ore i Comuni di Locri e Gioiosa Jonica davano la propria disponibilità ad ampliare la rete SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati). Di questi tempi, si sa, la cultura va di pari passo con l’integrazione e con l’incontro tra culture diverse. È facile comprendere, dunque, perché un’iniziativa del genere meriti di essere ricordata in quest’ambito, visto poi l’aiuto concreto che concede a chi richiede o è già titolare di protezione internazionale. Mentre i politici si scannano nei salotti televisivi su come risolvere l’emergenza immigrati, dicendo spesso fin troppo sbrigativamente che la soluzione migliore sarebbe rimandarli indietro senza troppi complimenti, i due comuni sopracitati compiono una scelta controcorrente. Si tratta della promozione di interventi di accoglienza integrata che

Un mare di cultura che risveglia la Locride vanno ben oltre la semplice concessione di vitto e alloggio, ma prevedono misure di accompagnamento, assistenza, orientamento e istruzione che, preferendo un’accoglienza morbida all’inserimento forzato nei grandi centri collettivi, garantisce il rispetto dei diritti umani e cerca attivamente di evitare l’abbandono di queste persone a sé stesse. Le due città hanno già dato la disponibilità a dare asilo ai primi 25 extracomunitari, che inaugurano un percorso di inserimento sociale che, qualora andasse a buon fine, avrebbe anche una ricaduta economica di non secondaria importanza per i centri abitati. La Rete dei Comuni Solidali (l’ente gestore del progetto) stima infatti che, tra il 2015 e il 2016, potremmo assistere a una proroga degli ampliamenti che, nella sola Locri, potrebbe raggiungere il mezzo milione di euro, di cui beneficerà sotto varie forme l’intero territorio cittadino. Sempre l’immigrazione e l’integrazione tra culture sono state poi al centro del convegno “Mediterraneo: un mare di culture” che si è tenuto nella mattina del 24 ottobre presso l’Aula Magna dell’Università della Calabria e presieduto dal Ministro per gli affari regionali Maria Carmela Lanzetta. L’incontro di Cosenza è stato realizzato all’insegna del dialogo e del rispetto reciproco, che deve essere promosso, ha detto la Lanzetta, “tramite un lavoro di squadra che garantisca l’apprezzamento del bagaglio culturale di ogni cittadino e realizzi il

giusto clima di solidarietà e collaborazione, da promuovere innanzitutto attraverso approcci politici e metodologici di accoglienza più adeguati”. La Calabria ha già dimostrato in diverse occasioni grande maturità e modernità civile, che hanno messo in evidenza quanta importanza abbia la solidarietà e la disponibilità nei confronti dell’altro nel nostro territorio. L’integrazione, però, non passa solo attraverso una singola regione, ma, come detto dall’avvocato Rinaldo Chidichimo, si deve credere nella possibilità che l’intero Mediterraneo possa tornare ad avere il peso e l’importanza che deteneva in passato, attuando attività culturali, educative e sociali che possano invertire il trend attuale.

Per riscoprire e salvare il valore inestimabile del nostro territorio “Giovani per la Locride”promuove “Strade e Storie”mentre Gattuso difende la Ferrovia Jonica Dopo la parentesi dedicata all’integrazione, la giornata di domenica 26 ottobre è stata invece nuovamente dedicata interamente alla promozione del territorio. Ciò è avvenuto non solo con l’iniziativa “Strade & Storie”, di cui vi ho parlato su questa stessa testata proprio la settimana scorsa (e

La Locride ha voglia di risorgere e punta sulla cultura e la promozione del territorio come perno della ripresa

in cui, a causa di una svista, ho dimenticato di sottolineare l’impegno dei colleghi del Corriere Locride, media partner e promotori dell’evento fin dalla sua nascita), ma anche attraverso la manifestazione in difesa della Ferrovia Jonica tenutasi ad Ardore da parte degli uomini di Ciufer. Grazie all’intervento del professore Domenico Gattuso (candidato alla presidenza della Giunta Regionale), è stata messa in evidenza l’importanza di una tratta ferrata che negli ultimi decenni ha perso così tanta lustro per le istituzioni da meritare lo smantellamento. Questo servizio pubblico, che, nonostante i tagli garantisce ancora lo spostamento di migliaia di cittadini, pendolari e studenti, tuttavia, è un bene così prezioso per il territorio che, ha detto il professor Gattuso, si dovrebbe iniziare a pensare di doverla potenziare, non da ultimo per salvaguardare le centinaia di dipendenti che ancora oggi vi lavorano.

Lo scultore locrese, Giovanni Longo, esporrà la sua singolarissima “Fragile Skeletons”a New York Questa settimana all’insegna della promozione della cultura, apertasi con la soddisfazione del vicesindaco Raschellà, si chiude con lo stesso sorriso stampato sul volto dell’artista locrese Giovanni Longo che, dopo aver riscosso un buon successo al London

Design Festival con il progetto Wood Mood, esporrà anche a New York nell’ambito di Archtober. Wood Mood nasce con l’intento di celebrare la versatilità del legno attraverso l’esposizione di dodici opere che rivalutino l’utilizzo di questo materiale per la realizzazione di progetti che sfidino le pratiche convenzionali del design. Longo parteciperà all’esposizione con la sua singolarissima “Fragile Skeletons” in cui, con il legno portato a riva dalle correnti, ha realizzato una serie immaginari scheletri che siano la sintesi di strutture fragili sopravvissute al tempo e alle intemperie. Questa settimana così speciale, segnata da sei eventi che potrebbero tutti essere il punto di partenza per una rinascita, per l’attuazione di nuove politiche volte all’integrazione o per la difesa e la promozione del territorio, sottolinea l’impegno costante che viene messo nella realizzazione di sogni che possano rendere più rosee le prospettive della nostra regione. La Calabria vuole continuare a vivere il sogno di riprendersi indipendentemente dalle infiltrazioni mafiose, dalla corruzione o dalle polemiche oziose nelle quali rimangono fin troppo spesso coinvolte le sue amministrazioni come quelle del resto del Paese. E vuole farlo oggi, per iniziare quel 2015 a cui daremo il benvenuto tra appena otto settimane con almeno un passo di vantaggio su tutti gli altri, dando lustro alle sue eccellenze e alla sua voglia di fare con ancora più convinzione rispetto a un tempo



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TERRITORIO

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Sanità, Infrastrutture primarie, Ambiente, Agricoltura: queste le priorità per produrre un’inversione di tendenza Gestione acqua: Sorical è la miglior fonte? SORICAL certifica il fallimento della gestione delle risorse idriche da parte della Regione Calabria. La Calabria con il suo territorio prevalentemente montano e con ben 409 comuni la stragrande maggioranza di piccole dimensioni demografiche, doveva immaginare un sistema diverso di gestione delle risorse idriche. Prelevare le acque in altitudine e farle arrivare per caduta ai vari serbatoi. Nel corso degli anni abbiamo invece assistito a trivellazioni di pozzi quasi sul livello del mare per poi "sollevare" l'acqua, con notevole dispendio di risorse economiche, mediante condotte idriche lunghe e costose, verso serbatoi posti a monte dei comuni. Questa gestione di fatto ha portato al fallimento di SORICAL. Il nuovo Presidente eletto della Regione Calabria, tra gli altri numerosissimi problemi, dovrà affrontare la questione "SORICAL", perchè si rischia di rimanere con i rubinetti a secco già da questa stagione estiva. Il presidente di Locride sviluppo vi chiede ascolto… Con Salvatore Galluzzo abbiamo un dialogo continuo. Ho più volte sostenuto, sin dalla mia elezione a Presidente di Assocomuni, che gli organismi di programmazione e gestione comprensoriale possono essere individuati nella società Locride Ambiente e nel Consorzio Locride Sviluppo. Per tutta risposta in questi anni la legislazione nazionale e quella regionale è andata nel senso opposto, lasciando intendere che tutti questi organismi sovra comunali dovevano essere aboliti. In questo contesto noi sindaci ci siamo battuti per mantenere queste "agenzie" di sviluppo del territorio. Oggi troviamo conferme della bontà della nostra visione nei provvedimenti programmatici del governo che, da quello che sembra di capire, intende rilanciare, i consorzi e le società che si occupano di sviluppo del territorio. Oggi è necessario immaginare un nuovo modello societario per rendere la società Locride Ambiente compatibile con il quadro normativo vigente e, cosa ancora più importante, renderla "appetibile" agli occhi dei Comuni che dovranno considerare la nuova società come una ulteriore opportunità di sviluppo per il comprensorio. Convocherò in questi giorni, di concerto con il Presidente dell'Assemblea, una riunione di comitato per programmare una serie di appuntamenti con i colleghi sindaci e per stabilire così un'agenda da portare avanti in maniera unitaria. Locride, un'unica città attrae sempre meno: ha perso stima e fiducia sia nei primi cittadini che (un dramma) nei semplici cittadini? Il processo di integrazione tra le comunità della Locride, teso al raggiungimento di un obiettivo ambizioso quale quello di creare un’unica entità amministrativa, ha subito un brusco rallentamento a causa del continuo avvicendamento delle amministrazioni comunali. In quest'area geografica si sono avuti moltissimi commissariamenti, principalmente straordinari per il fenomeno di infiltrazione mafiosa, che di fatto hanno causato una sorta di lacerazione del tessuto socio-politico della locride, che da comunità geograficamente ben delineata, si è vista nel corso di questi ultimi anni, ridurre a sito marginale della provincia di Reggio Calabria e della Regione Calabria. Privare un territorio delle amministrazioni comunali democraticamente elette per provvedimenti di commissariamento di varia natura, con tutte le problematiche connesse, hanno creato un distacco incolmabile con le popolazioni, che hanno perso lo spirito di appartenenza e di comunità. A riprova di quello che dico vi sono le conclusioni dello studio "Rapporto Giovani" a cura dell'Istituto Toniolo Università Cattolica di Roma, dal quale si apprende che la percentuale di fiducia nei confronti della classe politica è prossima allo zero. Ci elenchi le quattro priorità che possono produrre un'inversione di tendenza nel nostro territorio. Sanità, Infrastrutture primarie, Ambiente, Agricoltura. Se vogliamo essere competitivi sul mercato del turismo il nostro territorio non può prescindere da un'offerta sanitaria dignitosa. La sanità della Locride fa riferimento, necessariamente, all'unica struttura ospedaliera ivi presente, ossia l'Ospedale di Locri. Allo stesso tempo

“Convocheremo in questi giorni una riunione per stabilire un’agenda con i colleghi sindaci”

Il presidente di Asso Comuni della Locride, Giuseppe Strangio, risponde all’appello di Galluzzo e Loiero

l'Ospedale non è sufficiente a garantire un’offerta sanitaria alla popolazione locridea ma necessita di una rete territoriale che sia in grado di dare risposte alla popolazione e decongestionare gli accessi al pronto soccorso dell'ospedale di Locri. Rivendicare una sanità di buon livello è quindi una battaglia di civiltà che mi sento di condividere in pieno. Quando dico che nella Locride devono essere completate le infrastrutture primarie mi riferisco a una rete viaria che possa essere definita tale. Il completamento della statale 106, in entrambe le direzioni, la manutenzione straordinaria e messa in sicurezza della strada Grande Comunicazione Jonio-Tirreno con la manutenzione e l'eventuale raddoppio della galleria della limina, infine il completamento della strada Bovalino-Bagnara, sono opere imprescindibili dallo sviluppo del territorio. Sempre tra le infrastrutture primarie inserisco l'elettrificazione della rete ferroviaria ionica e un suo utilizzo più razionale come metropolitana leggera di superficie, munita di materiale rotabile moderno ed efficiente, rispondente agli standard europei di riferimento. L'ambiente, in senso lato, è la risorsa primaria che madre natura ha dotato la Locride. I danni causati dall'uomo fortunatamente non sono irreversibili e pertanto con interventi mirati è possibile recuperare il tempo perso. In

questo campo riprendere il sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti nonchè quello della depurazione è di drammatica e urgente attualità. Strettamente connessi alle politiche dell'ambiente sono altresì la salvaguardia del suolo e delle coste, circa i fenomeni di dissesto e di erosione. Una razionalizzazione delle risorse economiche con investimenti mirati e, magari, con un utilizzo illuminato degli operai forestali, consentirebbe di fare prevenzione e programmazione ed evitare di subire continuamente insulti climatici dovuti a una carente se non assente manutenzione del suolo e delle coste. In ultimo l'Agricoltura rappresenta per la Locride una vera e propria possibilità di sviluppo. Anche qui madre natura ci ha dotato di un territorio adatto a produzioni di qualità e di nicchia che, sull'esempio di quello che sta accadendo in tutto il mondo, ci può portare ai vertici nelle classifiche dei prodotti di eccellenza. Oggi, anche grazie a una rinnovata e ritrovata sensibilità nei confronti delle produzioni di eccellenza è possibile riscoprire le coltivazioni e gli allevamenti di specie autoctone che conferiscono al nostro territorio un notevole valore. Il ruolo del sindaco si è ridotto solo a rispondere di trasparenza e buona condotta al prefetto? Che fine hanno fatto i sindaci illuminati che nel passato hanno fatto eccellere alcuni nostri paesi? Purtroppo questa è la tendenza che negli ultimi anni è stata indotta da una legislazione convulsiva e ondivaga posta in essere dallo stato centrale. Il Sindaco oggi rappresenta l'esattore dello stato sul proprio territorio. Oltre che a essere continuamente sotto esame per le continue verifiche cui siamo sottoposti, facciamo i salti mortali per poter garantire i servizi alle nostre comunità, come si suol dire, con una locuzione che va di moda, a saldi invariati. Oggi tutti siamo impegnati più che a eccellere a non soccombere. Le nostre comunità si stanno nuovamente impoverendo, non solo economicamente ma anche dal punto di vista sociale e culturale. È ripreso il fenomeno dell'emigrazione; molti giovani che potrebbero intraprendere un’attività produttiva, vista la crisi economica in atto e la notevole pressione fiscale, non riescono a vincere le diffidenze e pertanto, se non vanno via, rimangono nel limbo degli inoccupati. Posso comunque affermare che in molti centri della Locride si respira aria di rilancio e valorizzazione delle risorse locali, ma a che cosa servirà l'impegno illuminato di qualche amministrazione se poi l'intera area è a rischio spopolamento? Secondo lei la Locride sarà rappresentata in Consiglio regionale? Se sì, faccia il nome del suo favorito. Io ritengo che la Locride non riuscirà a eleggere nessun rappresentante non perché non lo meriti ma perché le divisioni, le invidie e le gelosie, in questa parte della Calabria sono imperanti. Io ringrazio i candidati del territorio per la disponibilità manifestata, ma ritengo che il metodo come sempre seguito nella formazione delle liste sia il peccato originale che sta alla base della mancata elezione di un rappresentante locrideo a Palazzo Campanella. Bisognava promuovere un confronto con i candidati a Presidente al fine di stabilire una programmazione differenziata che rispanda alle esigenze della Locride e ottenere così un riconoscimento politico con l'inserimento nel programma elettorale di un piano di interventi mirati per il nostro comprensorio. Solo all'esito di detta fase progettuale poteva essere espressa una o più candidature provenienti dalla Locride, con una indicazione forte, univoca e chiara del territorio dei propri rappresentanti in grado di portare avanti la programmazione differenziata per la Locride. Mi si può dire perché non è stato fatto? Rispondo: con chi bisognava confrontarsi se tutto il tempo esistente tra la indizione delle elezioni è stato utilizzato non per programmare ma per vincere i duelli rusticani che hanno visto in tutti gli schieramenti confrontarsi gli aspiranti Presidenti? Mi auguro di sbagliarmi per il bene della Calabria e della Locride ma ritengo che saranno altri cinque anni di occasioni perdute.


Speciale

elezioni

2014

Il dibattito politico? Puro teatrino, almeno per chi sta in Calabria e al Sud. Anche l’elezione del Presidente della Regione Calabria è un fatto che ha rilevanza sugli equilibri politici del nord: a noi non cambia niente. ANTONIA CAPRIA ZITARA

P

Per le imminenti elezioni regionali pensavo fosse doveroso da parte mia incitare i separatisti/indipendentisti/secessionisti (come vi pare) calabresi a non votare i politici ladroni e mangioni che ripetono eterni ritornelli da più di 150 anni. Ma mi sono resa conto che anch’io mi accingevo a riproporre – per l’ennesima volta - le cose che scrivo da quarantanni. Ormai chi non sa che il Regno delle Due Sicilie è stato sconfitto con l’inganno e annesso all’Italia come colonia interna? Mio marito ne ha scritto a dovizia, spiegando i come e i perché; ne hanno scritto poi a centinaia. Pino Aprile con “Terroni” ha partorito il bignami della vera storia del Sud. Gli stessi politici hanno indossato il mantello (senza mai togliersi il grembiulino, però) del sostenitore del Sud propinando idee meridionaliste a scopi propagandistici. Il pensiero e il lavoro di persone come Nicola Zitara, Salvemini, Gramsci (per nominarne alcuni) sono stati divorati, masticati e risputati da internet e dai giornali come frasi zen, grandi verità ripetute tanto da perdere senso, decontestualizzate al punto da diventare qualunquismi. Dove mettere qualcosa che si vuole disperatamente nascondere? Davanti a tutti. Anche in questo caso il “sistema Italia” (ora dovrei dire “ItaliaEuropa-banche”) è stato abilissimo: la verità è stata inabissata di nuovo

ripetendola tanto da farla venire a noia. Tutto ciò ha dato nuovo valore al dibattito politico, per quanto credo che chiunque in Calabria e al Sud, sappia (in cuor suo almeno) che di teatrino si tratta, se non altro per i meridionali. Anche l’elezione del Presidente della Regione Calabria è un fatto che ha rilevanza sugli equilibri politici del nord: a noi non cambia niente. Le tasse aumenteranno, il lavoro non ci sarà, e via dicendo. Quei dieci o venti separatisti veri calabresi sanno già che è inutile votare. A quelli che riempiono pagine e pagine di Facebook con aulici discorsi sul meridione e poi votano Berlusconi mi sembra di non dover dire niente. A quelli che sostengono di sognare la separazione dall’Italia, chiedo se siano disposti a fare a meno dello smartphone e del viaggio low cost a Londra in cambio di un lavoro e di una patria. Alle signore a cui hanno promesso un posto per il figlio dico di curare gli interessi della propria famiglia, tanto ai Calabresi non cambia niente che ci sia o meno un Presidente della Regione e chi esso o essa sia. La verità ce l’hanno mostrata gli Scozzesi. Pur essendo molto più coesi e decisi dei Meridionali nel battersi per la patria e l’indipendenza, sono stati battuti molto facilmente dai ricatti di banche e multinazionali. Insomma ha vinto la pagnotta. Siamo ancora troppo ricchi e stiamo fin troppo comodi (malgrado mancanza di lavoro, malasanità e via discorrendo) per volere l’indipendenza. E concludo allora con una frase di mio marito, Nicola Zitara: “... la nostra liberazione non comincerà con la freccia di un nostrano Guglielmo Tell che trafigge il tracotante nemico, ma con un camion di provolette Galbani precipitato nella scarpata dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria…”

ma votate

per chi vi pare!


Speciale

elezioni

2014

La storia, un giorno, ci dirà come “qualcuno” ha sapientemente preparato una “giobba” spacciandola per “travaglio”. Così mentre i componenti di una direzione inesistente si trascinano stancamente nel vuoto, la direzione invisibile di un partito “liquido” assume su di sé il compito di “rinnovare” le liste

Elezioni da brividi!

Liste &

Candidati Sono 348 per 30 posti in consiglio: 192 concorrono per Oliverio, 60 per Wanda Ferro, 48 per D’Ascola, 24 a testa per Gattuso e Cantelmi

Chi ha deciso le candidature nei vari partiti? Nessuno! Anzi pochi amici che hanno operato in nome di altri amici ILARIO AMMENDOLIA

Q

ualcuno dice che non bisognerebbe entrare nelle cucine dei ristoranti altrimenti non si mangia più. Così non si dovrebbe entrare nei luoghi in cui si riuniscono gli attuali partiti altrimenti finisci che non voterai mai più. Mi è venuta l'idea balzana di partecipare alla direzione regionale del PD all'Excelsior di Reggio Calabria. La riunione convocata per le 16,00 veniva spostata alle 19,00 per poi essere dirottata, per le 24,00 a Lamezia.

Un teatro dell'assurdo. I componenti della direzione regionale, annoiati e rassegnati, hanno passeggiato per ore nella hall dell'albergo. Inconsapevoli che non conteranno un tubo. A mezzanotte, a Lamezia i giochi erano già fatti ma la commedia sarebbe andata avanti fino all'alba. La storia, un giorno, ci dirà come “qualcuno” ha sapientemente preparato una “giobba” spacciandola per “travaglio”. Così mentre i componenti di una direzione inesistente si trascinano stancamente nel vuoto, la direzione invisibile di un partito “liquido” assume su di sé il compito di “rinnovare” le liste. Chi veramente (e telefonicamente) determinerà i nomi dei probabili “eletti” non lo sapremo mai. Dopo aver giocato sei mesi con le primarie, improvvisamente si pone la questione del “rinnovamento”. Mancano meno di dodici ore dalla presentazione delle liste dei candidati quando qualcuno viene “illuminato” sulla via di Damasco. Non esistono né iscritti, né circoli, né federazioni. Non c'è alcun confronto tra “continuità” e “rinnovamento” ma solo sapienti trabocchetti in cui far cadere vecchi “amici” e antichi rivali. Fino a pochi minuti prima erano tutti di comune accordo. Insieme avevano fregato la base del partito. Non hanno consentito che si discutesse né di politica, né programmi, né progetti, né principi. Adesso saldano i conti tra di loro. A mezzanotte la direzione “bivaccante” è ormai stremata, o meglio, cucinata. I più sono gregari rimasti senza capi che - se pur lo volessero - non sono in grado di organizzare alcuna resistenza. Partono a centinaia le telefonate per Roma alla ricerca dei “protettori”. Questi si indignano, si infuriano, poi come nella canzone di De Andrè, buttano la spugna “con gran dignità”. La Calabria è molto lontana e non solo geograficamente. Il centrodestra è evaporato. Crollato sotto il peso dei propri drammatici errori. Ciò diventa un'occasione per i più rotti e spregiudicati del centrosinistra che marciano a fitte schiere senza incontrare più alcun ostacolo nel loro cammino. Con grande autorevolezza si invoca l'applicazione del “codice

etico” e dei criteri dettati dalla commissione parlamentare antimafia. Il tutto mentre è in corso un immenso furto di democrazia e di sovranità popolare che si coniuga con l'imbroglio organizzato e l'ipocrisia dozzinale. Volpi e vecchi lupi, rimasti soli nella prateria, possono far strage di pecore e pollame. Chi ha deciso le candidature nei vari partiti? Nessuno! Anzi pochi amici che hanno operato in nome di altri amici. Tutti insieme vorrebbero fare la lotta alla ndrangheta! Ma mi faccia il piacere…. direbbe Totò! Per quanto riguarda il PD, si deve constatare che non è né “renziano”, né “bersaniano”, né “solido” e né “liquido”. È semplicemente inesistente! Proprio come lo è il centrodestra. Sono gruppi di potere subalterni al Potere vero. Limitiamoci a constatare. Un tempo c'erano i comunisti con i loro riti sovietici e c'erano i democristiani con le loro genuflessioni tra fumi di incenso. C'erano i socialisti vocianti e spregiudicati. C'erano i missini nostalgici del duce. Adesso, diciamocelo sinceramente e senza nostalgia, non c'è più un…cazzo! È questa la Calabria che vogliono tutti insieme - destra, sinistra e centro: una colonia senza più speranza. Sui giornali campeggiano i titoli di coda della vicenda “Scopelliti-Fallara”. È il passato! Però…se questo è il futuro c'è da avvertire i brividi.

DOMENICOGATTUSO ALTRA CALABRIA:

Fortunata Chindemi Rosa Inarta Nicola Limoncino Domenico Luppino Giuseppe Mesiano Maria Carmela Monteleone Carmelo Giuseppe Nucera

WANDA

FORZA ITA

NICO D'ASCOLA

Il PD non è né “renziano”, né “bersaniano”, né “solido” e né “liquido”. È semplicemente inesistente! Proprio come lo è il centrodestra

NCD:

Luigi Fedele Candeloro Imbalzano Giovanni Arruzzolo Natalia Bellantoni Paola Lemma Pasquale Romeo Francesco Siclari

UDC:

Francesco Vilasi Vincenzo Attanà Giuseppina Cambrea Giuseppa Cotrupi Giuseppe Marra Antonio Gregorio Montagnese Gregorio Procopio.

Alessandro Ni Gesuele Vilas Domenico Gia Manuela Mam Giuseppe Pirr Giuseppe Serr Domenico Pao

CASA DEL

Giuseppe Ped Gianfranco R Francesco Can Franco Anton Clotilde Mina Alfonso Passa Daniele Rome

FRATELL

Luigi Tuccio Colomba Bon Carmelo Dom Francesco Fer Vincenzo Mar


MARIO OLIVERIO PD:

Mimmo Battaglia Vincenzo Bombardieri Maria Stella Ciarletta Giuseppe Giordano Domenico Idone Nicola Irto Sebastiano Romeo

La sconfitta era prevedibile e prevista da tempo, ma l'atteso responso delle urne genera, comunque, dolore. Vi è sofferenza anche quando si guarda al futuro, alla necessità di rifondare una realtà politica che possa riproporsi alla guida delle città e della nazione

DEMOCRATICI PROGRESSISTI: Gabriele Alvaro Maria Grazia Coppa Domenico Creazzo Giuseppe Falduto Alfonso Martino Annunziato Nastasi Giuseppe Neri

OLIVERIO PRESIDENTE: Maria Giuseppina Barbera Alberto Tuccio Calabrò Giuseppa Comi Francesco D'Agostino Vincenzo Attilio Loiero Domenico Mallamaci Vincenzo Nociti

CENTRO DEMOCRATICO: Pasquale Maria Tripodi Vincenzo Amodeo Antonio Cataldo Dario Marando Fabio Martino Carmine Murdica Maria Retto

CRISTIANO DEMOCRATICI UNITI: Filippo Maria Aliquò Bruno Barillaro Massimo Cananzi Alberta Gioffrè DeDomenico Mario Mazza Giuseppe Raschellà Sebastiano Valenzise

PER CAMBIARE LA CALABRIA LA SINISTRA: Lorenzo Fascì Patrizia Brigida Labate Romina Leotta Giuseppe Longo Giovanni Nucera Domenico Panetta Rosario Rocca

CALABRIA IN RETE: Elio Belcastro Antonio Giuseppe Carcò Domenico Catalano Eleonora Filocamo Vincenzo Maria Romeo Rocco Sciarrone Francesco Zappavigna

AUTONOMIA E DIRITTI: Angelica Placanica Raffaele Sainato Bruno Bagnato Giuseppe Cautela Cosimo Emanuele Freno Ferdinando Castellano Augusto Minniti

Muta è la sconfitta I leader del cdx accusano i "nemici della città" e deniunciano di tradimento gli altri compagni di cordata GIUSEPPE GIARMOLEO

Il

risultato elettorale di Reggio provoca, nel vecchio militante di Destra, una doppia sofferenza. Innanzitutto, si soffre per una sconfitta che ha le dimensioni della disfatta. Non si tratta di un fulmine a ciel sereno: la sconfitta era prevedibile e prevista da tempo, ma l'atteso responso delle urne genera, comunque, dolore. In secondo luogo, vi è sofferenza anche quando si guarda al futuro, alla necessità di rifondare una realtà politica che possa riproporsi alla guida delle città e della nazione. Andiamo con ordine. La sconfitta reggina è solo un capitolo di una storia ormai lunga che caratterizza la vita del cdx: da anni si perdono, con penosa continuità, importanti città, province e regioni, si perdono elezioni nazionali ed europee. A Reggio avranno pesato elementi particolari, ma il trend involutivo dell'area berlusconiana appare chiaro e irreversibile. I tentativi di creare, nel cdx, una leadership alternativa al crepuscolare Cavaliere sono, fino al momento, falliti. L'impasse che ormai da tempo segna la vita di questa area politica e l'ascesa di Renzi alla guida del

A FERRO

ALIA:

icolò si annetta mmone rotta ranò olo Squillace

LLA LIBERTÀ:

dà Rosario Aricò nnizzaro nio Crinò asi afaro eo

LI D'ITALIA:

nfà minici rraro rulla

CONO CANTELMI MOVIMENTO 5 STELLE:

Salvatoe Salvaguardia Giuseppe (Fabio) Auddino Davide Sergi Vincenzo Caminiti Daniele Morabito Vincenzo D'Africa Melania Di Bella

“Destra e Sinistra renziana ottengono risultati opposti per il medesimo motivo: la discontinuità rispetto alle proprie radici”

PD hanno generato i nuovi rapporti di forza, come dimostra anche il voto reggino e come dimostrerà l'imminente voto regionale. Per meglio comprendere la crisi del cdx, però, è necessario tener presente che Berlusconi ha guidato un'area politica composta da due componenti fondamentali: buona parte del vecchio pentapartito (DC, PSI ecc) e la quasi totalità di Alleanza nazionale, ex MSI. La prima componente, maggioritaria all'interno della coalizione, perde perché si è opacizzato il carisma del leader, per le promesse non mantenute e, in modo particolare al Sud, a causa del depotenziamento del clientelismo, dovuto ai nuovi vincoli di bilancio e alla crisi economica. Per la componente ex An, invece, il discorso è diverso. È interessante notare che questa area di Destra e la Sinistra renziana ottengono risultati diametralmente opposti per il medesimo motivo: la discontinuità rispetto alle proprie radici. Renzi vince innervando il PD di molti elementi, nello stile, nelle parole e in alcune decisioni, considerati di "destra"; la Destra perde perché ha rinunciato ai suoi valori tradizionali. Senza banalizzare e senza ignorare la complessità, a noi sembra che è proprio qui la radice del "male oscuro" della Destra. L'elettore di An sarà stato nostalgico e fazioso, forse, non molto propenso a cogliere la complessità della politica, ma ha sempre creduto nel valore dell'ordine, della legalità, del merito: è stato sempre convinto che i suoi rappresentanti avrebbero gestito la cosa pubblica con il rispetto proprio di chi ha il senso dello Stato. È possibile immaginare la delusione che, questo elettorato, ha vissuto quando ha visto la "destra di governo": l'aspettativa sarà stata pure esagerata, ma di certo si poteva fare meglio! Infine, la sofferenza per il futuro. I commenti post sconfitta dei leader del cdx sono stati di due tipi: accuse ai "nemici della città" e attacchi agli altri compagni di cordata, di solito accusati di tradimento. Tra i nemici della città ci sono avversari politici ed esponenti delle Istituzioni, cosa contraddittoria per uomini di destra. La cosa che più colpisce, ma anche in questo caso non è una novità e aiuta a capire le radici della sconfitta, è che nessuno esprime un'autocritica. Coloro che hanno amministrato Reggio per nove anni e, poi, la Calabria per altri quattro anni, non hanno nulla da rimproverarsi? Come è stato possibile non aver commesso alcun errore? Ma il cdx, in tutte le sue componenti, non sa riflettere, non sa e non sembra capace di comprendere: in queste condizioni non è possibile neanche pensare un iter di rifondazione: ma la campana che suona per il cdx, oggi, è la stessa che, domani, potrebbe suonare per la stessa democrazia italiana.


GERENZA

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DOMENICA 2 NOVEMBRE 14

LA SCOMPARSA/2

LA SCOMPARSA/1

InricordodiMimmo

Mimmo carissimo, sfortunato Amico mio fraterno, Amico di una Vita, non avrei mai immaginato di doverTi rivolgere questo saluto mentre sei disteso esanime nella bara, Tu che sempre hai sprizzato salute ed allegria e mostravi, ricevendone anche, simpatia a tutti quelli che hanno avuto la fortuna di incontrarTi. Innato era il Tuo tratto di persona affabile e generosa, con i Colleghi, con gli alunni e con quanti si rivolgevano a Te. Hai contribuito a formare diverse generazioni di studenti, sempre attento alle loro istanze giovanili, e soprattutto hai avuto il merito di aver formato, coadiuvato dai Colleghi che Ti hanno stimato e voluto bene, il complesso musicale che è il fiore all'occhiello della Scuola Media “Maresca”. Gli dedicavi tutte le Tue energie ed i ragazzi erano orgogliosi di suonare sotto la Tua direzione. Quanti ricordi ci legano …!! Quante giornate di prove ed esercitazioni trascorse assieme in vista dei saggi musicali di Natale e di fine anno scolastico. Quante attività abbiamo condiviso e che ci hanno visto accomunati nell'impegno lavorativo! Non Ti sei mai risparmiato sul lavoro e tutto veniva da Te meticolosamente preparato con passione e dedizione. Ricordo anche che quando si trattava di preparare i testi per la presentazione dei brani da eseguire in pubblico, dopo aver buttato giù una bozza, me la facevi vedere perché dicevi che io ero in grado di “trovare le parole giuste”. Non era vero, perchè quanto Tu scrivevi non necessitava di alcun affinamento. Oggi, però, debbo dirTi che davvero non riesco a trovare parole giuste, per la ragione che non ci sono parole di fronte a questa sciagura inaspettata che ci lascia tutti basiti e affranti. Oltre all'amore per la Musica, ci hai insegnato la disciplina nello studio e nel lavoro e l'ottimismo nella vita, la schiettezza e la cura dei rapporti umani. Così Ti vogliamo ricordare, carissimo Mimmo, e vogliamo soprattut-

to dirTi che, anche se è grande il vuoto che Tu lasci, sarai sempre nei nostri cuori. Pensiamo, infatti, che non esiste separazione definitiva fino a quando c'è il ricordo. Il buon Dio ha visto che eri persona buona, amabile ed integerrima e Ti ha voluto con Sé. Chissà… Ti avrà anche accolto nel coro dei Suoi angeli, lieti anche loro di averTi compagno e Maestro, dove Tu, allora, potrai continuare a coltivare la musica amata. Dall'alto, Mimmo, siamo sicuri che veglierai sulla Tua bella Famiglia ed anche sulla Tua e nostra Scuola che Ti annovera già fra i suoi migliori ed indimenticabili educatori. Ora che il buon Dio Ti ha voluto lassù, proteggi le persone a Te più care che hai lasciato, perchè ora più di prima hanno bisogno del Tuo insegnamento. Noi tutti, che mai potre-

mo dimenticarTi, con le parole di Sant'Agostino, diciamo con fede: “Non Ti chiediamo, Signore, perché ce l'hai tolto, ma Ti ringraziamo per avercelo donato….”. Invoco per Te - e sono certo di interpretare i sentimenti dei Colleghi, dei Tuoi allievi e degli innumerevoli Tuoi estimatori - l'eterno riposo e che la luce del Signore Risorto splenda sempre negli occhi Tuoi. Addio, carissimo Amico!! Con affetto Gaetano

Voglio mandare un messaggio a tutti coloro che hanno i genitori!!! In tal caso il padre: amatelo per quello che vi offre anche se è poco, apprezzate i suoi sforzi... fate questo ora perchè poi sarà tardi. Sorridete alla vita, non portate mai odio verso nessuno. Il tempo vola...

GRANDE SCONCERTO PER LA PREMATURA SCOMPARSA DELPROF. MAREMMANO Ha provocato grande sconcerto la notizia della prematura scomparsa del Prof. Edoardo “Mimmo” Maremmano che alla carriera di bravo docente di musica aveva, per molti anni, affiancato quella di musicista e collaboratore dell'Associazione Culturale Jonica-ONLUS e dell'ISMEZ (istituto Nazionale per lo Sviluppo Musicale del Mezzogiorno). Mimmo aveva avuto anche un ruolo importante nell'organizzazione del Festival Internazionale del Jazz di Roccella Jonica. La sua scomparsa presenta alcune analogie con quella del suo amico e collega Piero Cusato (anch'egli prematuramente stroncato da un infarto tre anni fa), con il quale aveva condiviso, come musicista, l'esperienza della “Jonica Ensemble” che negli anni ottanta è stata una delle formazioni concertistiche più prestigiose della Locride. Mimmo, che suonava il clarinetto basso, con la Jonica Ensemble aveva suonato in alcuni concerti organizzati nell'ambito del Festival del Jazz “Rumori Mediterranei” e poteva vantare la partecipazione al Festival Internazionale della Gioventù di Marrakesh in Marocco e ad alcune tourneé in Spagna e in Grecia promosse dall'ISMEZ e

dall'Associazione Culturale Jonica. Per alcuni decenni, Mimmo aveva ricoperto anche altri ruoli di rilievo nell'ambito delle attività musicali, didattiche e culturali promosse dall'Associazione Culturale Jonica e dall'ISMEZ. Era stato, infatti, per molto tempo, docente dei corsi di musica organizzati dalle due associazioni nelle scuole della Locride e, poiché aveva grandi doti anche nel campo degli allestimenti, era stato per molti anni uno dei responsabili di questo settore nell'organizzazione del Festival Internazionale del Jazz di Roccella Jonica e figura di primo piano nella preparazione di rassegne cinematografiche e teatrali, eventi sportivi, mostre e convegni di grande livello culturale. Mimmo era conosciuto da tutti come persona creativa, generosa e leale. Era un lavoratore instancabile. Ultimamente si dedicava principalmente alla sua attività di docente di musica e, nella scuola dove insegnava, aveva messo su un laboratorio musicale molto attrezzato e sofisticato di cui andava molto orgoglioso. (V. S.)

Il sindaco Calabrese risponde alle nostre domande sul Piano della Performance Come promesso ai nostri lettori e garantito al signor sindaco la scorsa settimana, pubblichiamo le risposte alle nostre domande relative all’approvazione del Piano della Performance presso il Comune di Locri lo scorso 17 ottobre. Signor Sindaco, l’approvazione del Piano della Performance da parte della Giunta comunale di Locri è stato indubbiamente un passo importante, che è sembrato iscriversi nella sua campagna estiva contro l’assenteismo diffuso presso i dipendenti del Comune da lei denunciato nel corso dell’estate. È effettivamente così? E come si è giunti a questa importante decisione? In realtà il Piano della Performance non è stato varato contro l’assenteismo, ma solo con lo scopo principale di verificare la performance che il Comune sviluppa con il proprio apparato nei confronti dei servizi che deve offrire. Si tratta, come diceva lei, di un procedimento importante, che porta il nostro Comune ad adeguarsi alla normativa nazionale. Lo scopo principale, comunque, resta quello di ottenere questo risultato offrendo maggiore efficienza ed efficacia nello svolgimento delle funzioni che gli sono proprie. Sappiamo che il piano prevede la realizzazione di importanti obiettivi ai quali si giungerà nell’arco di tre anni. Quali sono i più importanti e come si aspetta che possa cambiare il panorama del Comune di Locri in questo lasso di tempo? Gli obiettivi che intendiamo raggiungere sono davvero numerosi.

Ovviamente si parte con aree e obiettivi strategici individuati dall’attuale Giunta. Tra essi sono da ricordare la tutela di territorio e ambiente, sviluppo economico e commerciale, cultura, politiche sociali, la promozione di sport e turismo e, non da ultimo, il coinvolgimento dei cittadini nella “macchina” comunale. Essendo gli ambiti molto vasti e differenti, ciascuna delle sei aree strategiche identificate saranno a loro volta declinate in linee strategiche. A ognuna di queste linee saranno associati uno o più obiettivi strategici che, una volta passati alla dimensione operativa del piano, verranno finalmente realizzati. Uno degli aspetti maggiormente interessanti di questo piano è la sua piena trasparenza nei confronti del cittadino. Nel caso del Comune di Locri questa come è stata ottenuta? La nostra Amministrazione, fin dal giorno in cui è stata eletta, ha operato in piena trasparenza, rendendo sempre pubbliche le azioni e le scelte di ogni suo singolo rappresentante. Agire di nascosto non fa parte del nostro modo di operare, sia per noi stessi, sia per correttezza nei confronti dei nostri concittadini, per tutelare i quali abbiamo sempre tenuto ben presenti gli importanti valori che contraddistinguono il nostro mandato. L’adozione del piano della trasparenza in ambito amministrativo, partendo da questi presupposti, non può che essere il naturale sbocco delle nostre scelte pregresse. Rendere partecipi i cittadini delle scelte dell’Amministrazione comunale è stato un passo che abbiamo ritenuto assolutamente fondamentale compiere, avviando un nuovo corso della nostra politica che certamente rappresenta un’inversione di rotta rispetto al passato. Un’ultima domanda. Esiste una sezione del sito istituzionale nel quale consultare il piano e, se sì, come è possibile accedervi? Sì, sul sito Istituzione della Città di Locri è presente una sezione dedicata alla trasparenza. È facilmente raggiungibile dalla homepage e il suo link diretto è http://trasparenzalocri.asmenet.it/ Ringraziamo il sindaco per averci dedicato questo tempo e aver soddisfatto tutte le nostre le richieste e auguriamo a tutta la Giunta Comunale un buon lavoro. Jacopo Giuca



Siderno

Speciale politica

Non sarà facile riequilibrare il bilancio comunale, il carico di debiti è stato virtualmente azzerato con la dichiarazione di dissesto al 31 dicembre 2012, dove è stata tracciata una netta linea di demarcazione tra passato e presente

ANTONIO TASSONE

“Le debbo dire che il carico di debiti è stato virtualmente azzerato con la dichiarazione di dissesto al 31 dicembre 2012, dove è stata tracciata una netta linea di demarcazione tra passato e presente. I futuri bilanci non saranno più appesantiti dalla massa debitoria contratta fino a quella data dalle varie amministrazioni che si sono succedute nel tempo. Il bilancio riequilibrato del 2013 da noi presentato in pareggio (come deve essere per legge) si trova oggi al vaglio del ministero dell’Interno. Abbiamo inteso ripartire da zero, senza questo pesante fardello che, si badi bene, non si cancella con un tratto di penna, in quanto vorrei ricordare che attualmente presso il comune e anche per il futuro opera una commissione straordinaria di liquidazione. La nuova amministrazione politica che vincerà le prossime elezioni dovrà considerare che allo stato attuale esiste un debito complessivo che ammonta a circa 28 milioni di euro e anche per accendere un mutuo, al fine eventuale di soddisfare i creditori, il nuovo Sindaco e la Giunta, dovranno tenere conto delle indicazioni dell’organo straordinario di vigilanza, il cui mandato, si badi bene, non è a termine come il nostro, ma potrebbe durare un imprecisato numero di anni fino a quando non verrà appunto risanata la situazione economica dell’Ente”. Inizia cosi la nostra intervista al presidente della triade commissariale di Siderno, Francesco Tarricone, che, precisa, risponde anche a nome degli altri due componenti della commissione straordinaria, Eugenio Pitaro e Maria Cacciola. L’incontro avviene in un clima cordiale e con la massima collaborazione. 1) LUNGOMARE: È vero, i lavori sono fermi. Le maestranze sono poche e con il lavoro si procede a rilento. Credo che il termine per il completamento dell’opera è ancora lontanissimo. Condivido le preoccupazioni per le eventuali mareggiate ma cercheremo di trovare una soluzione assieme ai tecnici della Provincia anche per cercare di preservare le zone laterali del lungomare, le più colpite. Il promesso finanziamento regionale non è mai arrivato e non appena s’insedierà la nuova giunta regionale dovremo ripren-

IL COMMISSARIO

Tarricone

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RISPONDE ALLE NOSTRE

La nuova amministrazione politica che vincerà le prossime elezioni dovrà considerare che attualmente esiste un debito complessivo che ammonta a circa 28 milioni di euro e anche per accendere un mutuo al fine di soddisfare i creditori, il nuovo Sindaco e la Giunta, dovranno tenere conto delle indicazioni dell'organo straordinario di vigilanza, il cui mandato non è a termine come il nostro ma potrebbe durare un imprecisato numero di anni fino a quando non verrà risanata la situazione.

DOMANDE

dere il dialogo che si è bruscamente interrotto. Dovremo cercare anche d’individuare nuovi canali di finanziamento in quanto il nostro bilancio non prevede assolutamente la possibilità di poter attingere a dei fondi e per poter risistemare il lungomare nel suo originario splendore servono svariati milioni di euro 2) Personale comunale: Il comune di Siderno soffre di una forte riduzione del personale rispetto alla pianta organica, che è stata da noi rivista e che la scorsa settimana è stata approvata dalla commissione centrale di finanza locale del Ministero dell’Interno. Quest’operazione ci darà la “stura” per poter fare qualche assunzione nel breve. Ad esempio potremo assumere entro fine anno, “6-7” vigili urbani a tempo determinato e aumentare le ore da destinare agli Lsu-Lpu. Per la società dei tributi esterna, attraverso quest’operazione, abbiamo cercato di mettere il piede sull’acceleratore per una necessaria attività di recupero di evasione sulla quale attività gli uffici non sono in grado di

poterla assolvere. Se si contesta la durata dell’affidamento esterno ovviamente nulla vieta alla futura amministrazione di seguire una strada diversa rispetto alla nostra. Per quanto riguarda Lsu e Lpu, mi creda, non è facile mandare avanti questa barca non tanto per la capacità degli stessi quanto per le necessarie competenze in materia tributarie che non si acquisiscono dalla sera alla mattina. 3) Siderno Ambente: Tale vicenda risente dei rapporti che intercorrono tra la società di gestione e i comuni che si servono del depuratore consortile. I comuni non sono tenuti a pagare gli operai. Ci sono in atto dei contenziosi che stanno andando avanti dal punto di vista giudiziario. Noi stiamo cercando attraverso un crono-programma di fare incontrare i legali dei comuni e quelli di Siderno Ambiente per addivenire, speriamo, a una possibile transazione. 4) Società partecipate: Fermo restando che i politici possono sempre criticare le nostre decisioni, vorrei ricordare che per la legge del 30 aprile, entro un termine stabilito, bisognava decidere se avvalersi


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DOMENICA 2 NOVEMBRE 17

LUNGOMARE:

È vero, i lavori sono fermi. Le maestranze sono poche e con il lavoro si procede a rilento. Credo che il termine per il completamento dell'opera è ancora lontanissimo

o meno della facoltà di dismettere le quote nelle società partecipate . Ormai, anche a livello governativo, si va nella direzione della dismissione delle quote nelle società partecipate. 5) Piscina Comunale, Teatro, Palazzetto dello Sport: Sulla piscina comunale ho avviato un’istruttoria interna con gli uffici per capire ancora una volta lo stato dell’arte. Appena arrivato a Siderno, mi recai personalmente a verificare la piscina e la trovai in una situazione vergognosa. Condivido l’ipotesi che, alcuni beni di proprietà comunale, per ripianare esigenze di bilancio possano essere messe in vendita. Stiamo verificando la situazione dei mutui. Sul teatro non credo ci possa essere nessuno disposto ad investire su un immobile che non ha nulla di senso compiuto. Abbiamo fatto richieste per il suo completamento ma non abbiamo ancora ricevuto risposte. Così come il “fantomatico” palazzetto dello sport che esiste solo sulla carta. Siderno, al 31-12-2012 è stato dichiarato “comune dissestato” e c’è stato, a tal fine, l’insediamento di una commissione straordinaria di liquidazione. Allo stato, in questa prima fase, è stata fatta l’insinuazione della massa passiva e verificate le forme attive con le procedure per incassare i ruoli. Tra di noi, a breve, ci sarà un confronto dove si dovranno individuare eventualmente dei beni da mettere in vendita e alienare, la piscina potrebbe essere uno di questi. 6) Viabilità- bitumazione strade: Abbiamo destinato alla viabilità tutte le somme a disposizione della commissione sia per l’anno 2014 che per il 2015 destinandoli a progetti di ripristino viabilità. Adesso saranno gli uffici a seguire le procedure che dovrebbero garantire in tempi non molto lunghi il ripristino della viabilità cittadina. Per le zone più disastrate ho dato mandato di provvedere al più presto con interventi tampone prima della necessaria bitumazione. 7) Piano strutturale comunale- Piano Spiaggia: sono assolutamente due impellenti necessità. Debbo dirlo a caratteri cubitali, qui siamo in difficoltà per la grave carenza di personale. Abbiamo stipulato di recente una convenzione con l’ordine dei geometri che per un periodo di sei mesi ci garantirà la presenza di alcuni tecnici. Ma dovremo individuare alcune figure tramite concorso. Questo comune ha assoluta

Posso anticipare ai lettori che l'ex sezione staccata del tribunale di Siderno diventerà la sede della nuova caserma dei carabinieri. Non appena si completerà la fase istruttoria, i locali saranno messi a disposizione dell'Arma.

necessità di rinforzarsi per quanto riguarda il personale dell’ufficio tecnico. Attualmente, per le ben note vicende, siamo senza un responsabile ma stiamo cercando di sopperire con i dirigenti esterni sovra-ordinati che stanno facendo miracoli ma diciotto ore settimanali sono davvero poche e la lentezza per seguire tutta questa procedura è dovuta proprio alla mancanza di personale. Se non si dovesse fare in tempo, l’eventuale l’arrivo di un commissario ad-acta, non sarebbe la fine del mondo. In ogni caso ritengo che questi siano materie che dovrebbe gestire la politica anche per ciò che riguarda il piano spiaggia. 8) Rischio idrogeologico: Abbiamo dato input agli uffici per provvedere a fare tutto quello che in tempo di pace dovrebbe essere facile fare piuttosto che farlo in condizioni difficili in tempi di guerra. Gli uffici mi hanno dato rassicurazione che i lavori sono stati fatti e che da un precedente acquazzone non si sono riscontrate difficoltà. Gli facciamo notare che alcuni tombini sono ancora otturati e il Commissario risponde: se i cittadini ci fanno le segnalazioni noi interverremo . Serve la collaborazione

Nella foto in alto la “triade”commissariale che attualmente gestisce la “cosa pubblica”al Comune di Siderno. A sinistra Eugenio Pitaro , al centro FrancescoTarricone e a destra Maria Cacciola.

di tutti: “insieme si può”. 9) Impianto di smaltimento di rifiuti di Contrada San Leo: Il problema sembra si stia risolvendo, anche grazie alla protesta dei comitati. Quando la protesta è incisiva i risultati si ottengono. Questo tipo d’impianti non li vuole nessuno ma non tocca a noi sindacare le scelte politiche del passato. Grazie al lavoro sinergico e alla collaborazione della società che gestisce l’impianto, sembra che il problema si sia risolto. 10) Stazione ferroviaria: Serve un lavoro sinergico tra tutte le forze dell’ordine. Già in passato si sono registrati problemi di questo tipo che ora si sono nuovamente acuiti. Serve una migliore illuminazione della zona, telecamere e una presenza più incisiva delle forze di polizia, guardie municipali, carabinieri e guardia di finanza. Su questo tema dobbiamo fare degli incontri per attenzionare in maniera più incisiva questa delicata problematica. Ma tenga conto che abbiamo un corpo di Vigili Urbani assolutamente inadeguato dal punto di vista numerico per poter far fronte a tutte le problematiche che si sviluppano in una città di quasi sedicimila abitanti come Siderno. 11) Diga sul torrente Lordo: Di recente ho fatto una richiesta diretta al responsabile della diga (di nuova nomina) ed al consorzio di bonifica perché mi aggiornassero sulla situazione. Dobbiamo capire qual è il vero problema, incontrarci inizialmente con i responsabili locali e poi programmare degli incontri con i vertici nazionali interessati. Dobbiamo capire e conoscere i tempi, la protezione civile ha indicato di dover provvedere allo svuotamento della diga per questa probabile infiltrazione senza peraltro indicare i tempi di riempimento del bacino artificiale. Ora ci muoveremo con l’intento di provvedere a ricevere le dovute risposte anche se il comune non ha una specifica competenza in materia che ricade quasi esclusivamente sul consorzio di bonifica. 12) Biblioteca comunale: Abbiamo raggiunto un’intesa di massima con la provincia di Reggio Calabria, proprietaria dell’edificio, affinché la sede dell’’ex Istituto tecnico per Geometri, o almeno una parte di esso, possa diventare una specie di “cittadella della cultura” tutto questo ovviamente una volta effettuati gli urgenti lavori di ripristino del pro-

spetto, dei servizi igienici, delle aule e gli stessi infissi. Condivido anch’io la necessità di trasferire la biblioteca in locali più idonei di quelli attuali. 13) Ospedale di Siderno come punto di pronto intervento: Che Siderno abbia delle strutture, spesso inutilizzate, che possano garantire giustamente un servizio di pronto intervento ai cittadini è fuori di dubbio. La commissione si attiverà per chiedere alla nuova compagine politica regionale, considerata anche la densità demografica, l’inserimento della struttura quale punto di pronto intervento 14) L’ex sezione staccata del Tribunale di Siderno come sede della nuova Caserma dei Carabinieri: Posso anticipare ai lettori che l’ex sezione staccata del tribunale di Siderno diventerà la sede della nuova caserma dei carabinieri. Non appena si completerà la fase istruttoria, i locali saranno messi a disposizione dell’Arma. 15) Il concorso riservato agli avvocati: È una vicenda sulla quale è stato scritto di tutto. Noi, da quando siamo arrivati, abbiamo ereditato una convenzione in essere, peraltro già scadute, che noi, per necessità, abbiamo dovuto prorogare. Abbiamo però voluto mettere un punto fermo sulla questio ne predisponendo un apposito bando. Gli stessi sono stati discussi e anche contestati. C’è stato qualche giudice che ci ha dato ragione e qualche altro che ci ha dato torto. Ad oggi siamo in attesa in una prossima udienza in cui si discuterà il nostro reclamo avverso alla decisione del giudice del lavoro che ci aveva dato torto. Vedremo l’esito della decisione. In base agli esiti del giudizio ci determineremo nel merito perché noi, non vogliamo una soluzione qualsiasi, ma vogliamo “la soluzione”. Abbiamo bisogno di un pool di avvocati esperti e capaci che ci diano una grossa mano a dipanare une serie complessa di vicende. Intanto, l’avv. Cutugno, in attesa dell’esito del reclamo, continuerà a seguire il vecchio contenzioso. Sul nuovo contenzioso abbiamo pubblicato un avviso per creare una short-list cui poter attingere in base al valore e alla specificità della causa stessa. Nonostante i venti contrari, a volte non sempre giustificati, ognuno gioca la sua partita. Vedremo alla fine cosa deciderà il giudice supremo, ossia l’arbitro.


RIVIERA

IL CONVEGNO

Due convegni sul nuovo volume di Domenico Romeo Sabato 8 novembre 2014, alle ore 17.00 presso il palazzo municipale di Sant'Agata del Bianco sarà presentato il volume di Domenico Romeo, Deputato della Deputazione di Storia Patria per la Calabria, dal titolo Precacore e Sant'Agata in Calabria Ultra nell'apprezzo del 1741, edito da Arti Grafiche GS di Ardore. Saranno presenti: avv. Giuseppe Strangio sindaco di Sant'Agata, prof. Vincenzo Cataldo, prof. Vincenzo Stranieri, l'autore e l'editore Garreffa. Nel volume, l'autore riporta, commentado-

lo, un interessante documento del 1741, l'apprezzo - ossia una perizia contabile - che venne redatto dal tavolario Gennaro Dell’Aquila, nel quale vi è una minuziosa descrizione del territorio di Precacore odierna Samo e Sant'Agata, della loro struttura urbana e dei vari aspetti, socio economici, religiosi, giurisdizionali e amministrativi. Il volume sarà presentato anche a Samo venerdì 14 novembre 2014 alle ore 17.00.

CULTURA E SOCIETA’

Calcio- intervista ad Achille Giannitti

Roccella in linea con i programmi

Pillole Naturopatiche

A cura di: Patrizia Pellegrini Naturopata Bioterapia Nutrizionale® Presidente Associazione Culturale Tone

La zucca dal suo meraviglioso colore che scalda l'autunno LE PROPRIETÀ NUTRIZIONALI La zucca è in grado di “riempire” un intero menù, dall'antipasto al dolce, poiché molte sono le sue “virtù” ed ogni piatto risulterà quindi gustoso e salutare. Ecco le proprietà nutrizionali della zucca, riferite a 100 grammi di prodotto. A cominciare dalla polpa che contiene diversi principi attivi in particolare modo carotenoidi, ma anche mucillagini e sostanze pectiche. Anche i semi hanno la loro importanza perché in essi è possibile trovare fitosteroli, olii grassi, melene e fitolecitina. Inoltre dai semi di zucca freschi pestati si estrae un olio scuro mentre, tostati e salati, vengono serviti come “stuzzichini” insieme all'aperitivo. Essi hanno anche una funzione medicamentosa, infatti sono molto indicati per combattere la tenia echinococco (verme solitario). Questa proprietà deriva dalla cucurbitina (un amminoacido) che “paralizza” letteralmente il verme e ne provoca il distacco dalla parete intestinale. L'uso dei semi come vermifugo è da tempo conosciuto, generalmente ben tollerato e privo di controindicazioni. Ma non è solo questa la loro funzione positiva, infatti i semi della zucca sono anche in grado di alleviare le infiammazioni della pelle e di prevenire le disfunzioni delle vie urinarie. La polpa e il succo della zucca spesso vengono utilizzati come diuretici e gli specialisti consigliano di bere un bicchiere di succo la mattina a digiuno. Da essa inoltre si ricava un estratto che, mischiato al latte, è molto indicato per i disturbi gastrici e le patologie della prostata. La zucca viene seminata in primavera e arriva a maturazione in agosto. Al momento dell'acquisto è importante che il prodotto sia fresco, ben maturo e sodo. Basta “colpirla” con le nocche della mano e verificare che emetta un suono sordo. COME CONSERVARE LE ZUCCHE Acquistata una zucca intera, la si può conservare per tutto l'inverno, in un ambiente buio, fresco e asciutto. Secondo la tradizione, le zucche andrebbero mangiate entro carnevale. I pezzi di zucca cruda, si conservano invece nel frigorifero, generalmente nello scomparto delle verdure, avvolti nella carta trasparente: in questo caso però, vanno consumate entro alcuni giorni poiché facilmente “si disidratano”. Se invece la si vuole conservare nel congelatore, si dovrà limare la buccia, tagliare la zucca a dadini e “sbollentarla” un po', prima di congelarla.

I

nizio in chiaro-scuro per il Roccella nel campionato di serie D. A fronte di ben tre successi in campo esterno, la squadra amaranto di mister Galati non è mai riuscita a vincere al “Ninetto Muscolo” che sembra divenuto terra di conquista per le squadre avversarie. Abbiamo incontrato uno dei massimi dirigenti, Achille Giannitti, per rivolgergli alcune domande: Siete soddisfatti dei risultati sinora ottenuti nella prima vostra apparizione in serie D? Mi ritengo soddisfatto per i punti raccolti sino ad ora ma gli stessi, sempre bene accetti, quasi sempre sono arrivati da impegni fuori casa . Abbiamo regalato poche soddisfazioni in casa ai nostri tifosi che ci seguono sempre con grande affetto. Mi dispiace che sino al momento non siamo riusciti a sfatare questo tabù casalingo ma nel contempo debbo dire che siamo perfettamente in linea con i programmi della vigilia che mirano al raggiungimento della salvezza anticipata senza passare per la trappola dei play-out. Dobbiamo arrivare a 45 punti a fine stagione e possibilmente girare a quota 25 punti alla fine del girone d'andata. Arriveranno questi rinforzi per colmare le lacune tecniche ? Non tocca a me fare analisi tecnica. Posso dire però che il fatto che prendiamo tanti gol non è detto che sia da ascrivere solo alla difesa. E' possibile che a centrocampo non ci sia filtro necessario. E' evidente che abbiamo problemi in fase di costruzione, ecco perché stiamo continuando a giocare meglio in trasferta piuttosto che in casa dove abbiamo l'incombenza più pressante di fare gioco senza le nostre ripartenze. La squadra, comunque, sembra in netta fase di miglioramento e di crescita e si sta assestando su uno schema tecnico ben definito Forse manca un centrocampista di qualità?

Forse e se ci sarà da fare un aggiustamento lo faremo non con un nome a caso tanto per prenderlo. Bisognerà trovare la persona giusta alle condizioni giuste. Con un mosaico già composto bisognerà trovare il tassello giusto. Pensiamo di farlo con la riapertura delle liste facendo anche quadrare i conti. Non vorrei però che l'arrivo di un grande calciatore come Domenico Franco passasse in secondo piano. Si tratta di un atleta di grosso spessore e di grandissime qualità. Se non

Locride: rinnovato il Consiglio dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Regione Calabria per il triennio 2015-2017 Eletti (in ordine di preferenze): Pasquale Veneziano (urologo), Marco Tescione (anestesista), Giuseppe Zampogna (Direttore Pronto Soccorso dell'Ospedale di Locri), Bruno Porcino (otorinolaringoiatra), Anna Federico (anatomopatologa) , Antonino Zema (neurochirurgo in pensione), Anna Danaro (medico legale),Vincenzo Nociti (geriatra), Antonino Nicolò (anatomopatologo), Domenico Pistone (medico dello sport), Domenico Tromba (endocrinologo), Sayd al Sayad (Primario radioterapia), Vincenzo Amodeo (cardiologo), Rocco Cassone (pediatra), Francesco Biasi (medicina generale). Il Consiglio è riunito per l'elezione del Direttivo. Le cariche sono state così distribuite: Giuseppe

Zampogna (Presidente), Vincenzo Nociti (Segretario), Bruno Porcino (Tesoriere). Per la Commissione Odontoiatri sono stati eletti Filippo Frattina (Presidente), Carlo Nicolò (Consigliere), Lucia Raso (Consigliere) e Teodoro Vadalà. Revisore dei Conti Pino Mirarchi, Giovanni Labate, Teodoro Vadalà. In questo organigramma la Locride è

rappresentata da Giuseppe Zampogna (Direttore Pronto Soccorso Locri), Pino Mirarchi (Dirigente del Distretto), Giovanni Strangio (odontoiatra). L'Ordine dichiara di essere a fianco e a sostegno della categoria dei medici, ripromettendosi di salvaguardare i diritti di ogni medico, senza dimenticare i doveri enunciati durante il Giuramento di Ippocrate. Attenta e puntuale sarà l'attività svolta dalla Commissione disciplinare al fine di tutelare i medici che subiscano accuse di presunta colpa o incompetenza. L'Ordine intende vigilare sulla sicurezza sanitaria e continuare a svolgere attività di aggiornamento professionale, tramite l'organizzazione di eventi, convegni, corsi e conferenze. La Redazione

A Mirto una giornata da favola Giorno 28 ottobre 2014, nella scuola primaria di Mirto dell'Istituto Comprensivo “Pascoli-Alvaro”, sapientemente diretto dal Dirigente Scolastico Dott.ssa Rosita Fiorenza, si è tenuta un'interessante manifestazione didattico-culturale dal titolo “Libri…amo”. In occasione delle “Giornate della lettura nelle scuole” i bambini, con riflessioni, testi poetici, aforismi e canti, hanno omaggiato i loro “amici” libri. Le parole di Malala, la giovanissima pakistana Premio Nobel per la Pace 2014, che ha fatto del diritto all'istruzione il suo baluardo, hanno costituito l'incipit del lavoro svolto. Grande è stato l'interesse manifestato dai bambini che hanno

partecipato con entusiasmo e impegno alla semplice, ma istruttiva iniziativa. A rendere il tutto ancora più piacevole è stato l'intervento della Dott.ssa Roberta Strangio che ha saputo catturare l'attenzione di tutti i presenti; con letture di storie coinvolgenti e accattivanti, ha stimolato la curiosità di grandi e piccini, i quali si sono dimostrati, sin da subito, impazienti di sfogliare e maneggiare i libri donati dalla stessa alla piccola biblioteca del plesso Mirto. I genitori, al termine , hanno manifestato il loro plauso, sia per come le insegnanti abbiano saputo valorizzare la proposta del Miur, sia per la ricaduta positiva dimostrata dai propri figli.

fosse reduce da un infortunio e non avesse avuto necessità di giocare , sicuramente non avremmo mai avuto la possibilità di poterlo portare a Roccella, perché si tratta di un calciatore sprecato per l'interregionale. E' vero che non ha molta fantasia ma è una pedina di grandissima sostanza. Per rispondere a chi mi accusa di immobilismo dico che non ho voluto enfatizzare questo acquisto per cercare di non caricare eccessive responsabilità il ragazzo che è capace di fare da solo reparto Pensate di poter recuperare Mimmo Calabrese? Il suo è un problema di natura fisica. Deve rimettersi in sesto, guarire completamente dall'infortunio e per recuperarlo c'è bisogno di tempo I dati sono impietosi. L'attaccante argentino Dorato ha segnato un solo gol in 8 giornate di campionato. Non sono pochi a suo avviso? L'assenza di Carbone ci ha messo in difficoltà. Santiago Dorato ha avuto problemi per potersi inserire negli schemi ed entrare in forma. Sicuramente non sarà lo “stoccatore” capace di andare in doppia cifra ma si saprà far valere. Io sono soddisfatto delle sue prestazioni. Non non siamo una squadra che mette spesso gli attaccanti in condizione di segnare . Ma,a parte questo, io giocatori vanno anche guardati anche dal punto di vista dell'impegno quotidiano e su questo fronte siamo contentissimi delle sue prestazioni La panchina di Galati è in bilico? Ma stiamo scherzando? E' una provocazione ? Non se ne parla proprio. Nessuno mette in dubbio la panchina di Galati è fuori da qualsiasi ipotesi. Galati è un grande allenatore che ci ha fatto vincere un campionato splendido e che sicuramente ha ancora molto da dare al Roccella. E noi ce lo teniamo stretto. Antonio Tassone


SETTIMANALE RAGAZZI

Palma del migliore videoclip ad“Anime Bianche”,realizzato dagli studenti dello“Zaleuco” Sono stati i ragazzi della 5C del Liceo Scientifico Zaleuco di Locri ad aggiudicarsi il primo premio del concorso “Non abbiate paura”, indetto in occasione del 9° anniversario della morte di Francesco Fortugno. Nei tre minuti del loro videoclip “Anime Bianche” gli studenti di Locri hanno dimostrato alla società degli adulti, che li identifica come “apatici”, “indifferenti”, “omertosi”, che sono capaci di togliersi le bende, spe-

gnere la musica che a volte confonde le loro idee per combattere le piccole e grandi battaglie e spalancare le porte al cambiamento. Ad assegnare al loro videoclip la palma del migliore una giuria di tutto rispetto guidata da Gianvito Casadonte, ideatore e direttore artistico del Magna Grecia film festival e composta da nomi illustri come Fabio Mollo, regista del film “Il sud è

niente”, Gabriella D'Atri, giornalista del Tg Rai Calabria, Vittorio Zannino, imprenditore impegnato nella promozione della cultura cinematografica. Il video ha già riscosso numerosi consensi sulla rete come dimostrato dal numero delle visualizzazioni e sarà, inoltre, trasmesso per un mese sull'emittente televisiva Reggio Tv.

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Antonio Tallura tra i protagonisti di“Squadra antimafia” Nella puntata di lunedì 3 Novembre in onda su Canale 5 parteciperà al summit organizzato a Catania

È

SARA LEONE andato via dalla Calabria nel 1978, e si è recato a Roma per frequentare l'Accademia d'Arte Drammatica. Dopodiché è entrato a far parte di alcune fra le più grande compagnie italiane, ottenendo l'opportunità di lavorare con alcuni mostri sacri del teatro. Antonio Tallura è nato a Locri, alla fine degli anni Cinquanta, in un periodo storico e sociale in cui tutto stava per cambiare ma tutto poi è rimasto immutato, anzi forse è peggiorato. In quegli anni in cui però la coesione sociale era molto forte, in cui Steve Jobs non aveva ancora realizzato il suo progetto, e in cui le televisioni trovavano posto solo nelle case dei più ricchi. A quel tempo i ragazzi, si ritrovavano giù nei cortili o per le strade, e non avendo né internet, né whatsApp, trascorrevano le ore a inventare giochi, a fantasticare...talvolta anche a recitare. Quest'ultimo è stato il caso “IN SQUADRA ANTIMAFIA CI SONO di Antonio Tallura, che scola sua vocazione per il GRANDI E INTERMINABILI SPARATORIE. A prì teatro, così, per gioco, parVOLTE ABBIAMO DOVUTO GIRARE CON I tecipando alla messa in TAPPI ALLE ORECCHIE: IL RUMORE DEGLI scena di un lavoro di per la scuola. SPARI ERA ASSORDANTE"“QUELLE Pirandello Spinti anche dall'ambiente DISTESE DI ARANCETI A CATANIA... sociale che, senza dubbio, MI HANNO FATTO RICORDARE favoriva l'aggregazione, lui il suo gruppo di amici si QUELLE DELLA PIANA" eincontravano il pomeriggio, e avevano messo in conto, persino di fondare una compagnia; c'era l'operatore tecnico, c'era chi si occupava dei testi. Ma questo è rimasto solo un progetto. Diventati adulti, ciascuno di loro ha intrapreso la propria strada: Tallura quella del teatro. "Certo, per un ragazzo così giovane, in quegli anni, è stato difficile trasferirsi in una realtà totalmente diversa. Oggi, i ragazzi hanno molte più possibilità di confrontarsi con mondi diversi. Noi invece no" - afferma l'attore riferendosi al suo trasferimento a Roma in giovane età. Così dopo lo studio e la sua collaborazione con alcune compagnie di teatro, ha fatto televisione, figurando tra i protagonisti di varie fiction: da "Vivere" ad "Orgoglio", da "La ladra", all'indimenticabile Dottor Nicola della clinica "Life" nelle puntate di "Incantesimo". Fino a quando recentemente gli è stata chiesta la collaborazione a "Squadra Antimafia".

Una stragrande maggioranza coloro che hanno detto "sì" al lunedì sera in pigiama sul divano di casa propria, con il fiato sospeso a seguire le vicende del commissario Calcaterra e della sua squadra. Ebbene sì, Antonio Tallura ha preso parte al cast, impersonando un mafioso calabrese che nella puntata di lunedì 3 Novembre parteciperà al summit organizzato a Catania. Non voglio rovinare l'attesa, per cui non chiedo nulla, nessuna anticipazione. Anche se la tentazione è forte: hanno sparato a Calcaterra, e la scorsa puntata è terminata così. Chiedo del cast, dei sacrifici che questo lavoro ha comportato. "Grandi e interminabili sparatorie, una sera c'era un temporale ma noi non abbiamo potuto fare a meno di girare la scena. A volte si cominciava a girare alle cinque del mattino, altre volte si continuava sino alle dieci di sera. È una fiction molto complessa, per quanto riguarda le scene. A volte abbiamo dovuto girare con i tappi alle orecchie: il rumore degli spari era assordante." Noi telespettatori non abbiamo idea di quale lavoro ci possa essere dietro le varie puntate, ci sembra che tutto sia dettato dall'impeto. Invece no, vi é una sceneggiatura e una miriade di persone che coordinano il lavoro di registi, attori e tecnici. Chiedo qualche altra notizia sulla sua partecipazione a questo genere di fiction. "Mi sono divertito, è stata un'esperienza diversa, ho girato con De Silva e Rachele, sono simpatici. E poi quelle distese di aranceti a Catania...mi sembrava di ricordare quelle della Piana". E quando lo dice, diventa sentimentale. Afferma di essere molto legato alla sua terra d'origine, di avere un bel rapporto con Locri. "Non riesco ad accettare il senso di rassegnazione, di credere a tutti i costi che tutto va così perché deve andare. Il rapporto qualità/vita tra le grandi città e Locri non ha paragoni. L'aria pulita, la campagna, le distese della Locride... ma paradossalmente nelle grandi città si vive meglio. Ci sono più opportunità e più soddisfazione. Al Sud si è sempre pronti a lamentarsi, ma impreparati quando è tempo di agire. Culturalmente si ha tanto, ma si fa poco". Mi lascia perplessa con un interrogativo: "Pensa... se sulla Calabria si fosse abbattuta, la stessa catastrofe che ha colpito Genova". La Calabria non si sarebbe mai rialzata, già messa in ginocchio da troppi eventi, un ulteriore colpo l'avrebbe vinta per sempre - penso. È lui che mi ricorda il disastro del lungomare di Siderno, è lui che riporta alla mente le polemiche cittadine per la discarica. Ma è sempre Antonio Tallura, quello stesso uomo che tesse l'elogio di "Riviera", dei suoi fondatori e sostenitori, grazie ai quali le notizie appaiono sotto più punti di vista, a volte più ravvicinati, altre più generali, e che offrono nuove prospettive attraverso le quali osservare i fatti. L'attore, consapevole dei sacrifici di ogni natura, è stato tenace e determinato nell'intento di seguire il suo sogno. Ed è brillantemente riuscito. Un'altra passione che lo caratterizza e che conferisce dignità alla nostra terra è il fatto che Tallura si sia dedicato anche alla scrittura, scegliendo come varietà linguistica, proprio il dialetto. "Nu cuntu", uno dei suoi lavori in cui si narra di una famiglia povera nel Novecento e di un figlio che dopo esser stato carbonaio decide di diventare brigante. Tutta la narrazione, è calata nello scenario di una natura che si manifesta in tutta la sua straordinaria bellezza, e in tutta la sua furia. Il successo dell'opera ha spinto Pasquino Crupi a congratularsi e a scriverne una prefazione. Con molta curiosità, domando: "Perché il dialetto?" "Perché il dialetto, conferisce colore e vitalità a tutti i dialoghi” mi risponde - “E poi la ricerca dei termini mi ha molto appassionato, mi piace coltivare il mio essere calabrese". Sì, anche se scartato e molte volte anche bistrattato, il dialetto è lingua viva che si evolve con le generazioni. Non è una lingua fissa e chiusa ai neologismi, e questo mutamento continuo, conferisce al dialetto una nota di fascino. Durante la nostra lunghissima chiacchierata, Antonio Tallura non perde mai l'occasione di definire lo studio e il sacrificio un connubio perfetto per la realizzazione dei propri sogni. Incita all'ambizione. Chi più sa più ambisce, e chi più ambisce più sa. Ambire significa avere lo spirito aperto, migliorare. E la conoscenza è alla base di qualsiasi progresso. “Perché gli esseri umani - dice Tallura - devono vivere e non tirare a campare”.

DOMENICA 2 NOVEMBRE 19



L’esperto

SALUTE & MEDICINA

Pillole

L

Non ricordo... É demenza? a perdita di memoria si associa alla demenza, ma la difficoltà a ricordare non sempre è sintomo di decadimento cognitivo.

Negli anziani una memoria non più brillante potrebbe sembrare naturale, ma per i soggetti giovani non riuscire a trovare la “parola giusta”o ricordare un nome diventa angosciante. Un deficit di memoria può essere un disturbo benigno, transitorio, legato a diversi fattori. Quando si è particolarmente stanchi, preoccupati, con un'elevata tensione fisica ed emotiva, o si è depressi,“dimenticare” è frequente.La stanchezza, fisica e mentale, determina calo dell'attenzione.L'apparente compromissione cognitiva che ne deriva, comporta un disagio solo soggettivo senza determinare un reale deficit nello svolgimento dell'attività intellettuale. Studi hanno dimostrato che i fumatori presentano maggiori difficoltà ad associare un nome ad un volto, mentre l'alcool e gli stupefacenti sono riconosciuti come una delle cause più frequenti di perdita di memoria. L'alimentazione scorretta, con carenza di vitamina B1 e B12 influenza la memoria. L'insonnia o un sonno frammentato comportano una riduzione della capacità di consolidare e recuperare le informazioni immagazzinate. Farmaci come gli antidepressivi, antistaminici, ansiolitici, miorilassanti, antidolorifici possono causare perdita di memoria. Situazioni patologiche,come ictus,infezioni o un'alterata funzione della tiroide,sono responsabili di deficit mnesici E' quindi importante indagare i vari aspetti per fornire un aiuto adeguato a chi presenta disturbi della memoria e rassicurare in merito alla natura degli stessi.

l Consigli dellaPsicologa

Disturbo di Panico

DOTT.SSA FLORIANA MASDEA PSICOLOGAPSICOTERAPEUTA SPECIALIZZATA IN PSICOTERAPIA COGNITIVOCOMPORTAMENTALE RICEVE PRESSO LO STUDIO RAYMAT, VIA CALVARIO, 15\A 89046 MARINA DI GIOIOSA IONICA (RC) TEL. 0964\416856 - CELL. 393\5639490

Dott Rossi Daniela info: 3381389245 Clinica HumanitasGavazzeni a Bergamo

Il disturbo di panico: ne soffre tra 1,5% e il 3,5% della popolazione mondiale

Il disturbo di panico è un disturbo d'ansia caratterizzato da frequenti ed inaspettati attacchi di panico. L'ansia e la paura sono emozioni normali, ci segnalano situazioni pericolose o spiacevoli. Si ha un attacco di panico quando l'ansia o la paura provate sono così intense da produrre: tachicardia, sensazione di soffocamento, di svenimento, di formicolio, di irrealtà o di essere staccati da se stessi, dolore al petto, disturbi addominali , brividi di freddo o vampate di calore, tremori, nodo alla gola, sudorazione, confusione mentale, paura di perdere il controllo o di impazzire, paura di morire. Il DdP è una patologia diffusa e invalidante, ha ripercussioni sulla vita lavorativa, familiare e sociale del soggetto. Secondo l'OMS ne soffre tra l'1,5% e il 3,5% della popolazione. Le sensazioni provate durante il primo AdP sono così spiacevoli da indurre nel soggetto il timore di riprovarle, per cui si sviluppa una “paura della paura”. La persona tenderà ad evitare le situazioni che teme possano provocarli (automobile, autobus, treno o aereo, luoghi chiusi), o le affronterà soltanto dopo aver preso delle precauzioni. I trattamenti per la cura del DdP riconosciuti come più efficaci sono la farmacoterapia e la psicoterapia. Come attestato da diversi studi empirici, attualmente la psicoterapia più efficace per il disturbo di panico è quella cognitivocomportamentale.

Panniculopatia Edemo Fibro Sclerotica o Cellulite non solo inestetismo ma vera patologia Dr.ssa ORNELLA MANFEROCE SPECIALISTA IN ANGIOLOGIA MEDICINA ESTETICA Studio Raymat Marina di Gioiosa Studio Medico Cinquefrondi -RC Via Manzoni 19 tel 0966.949110

A

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cerrima nemica delle donne, colpisce ad oggi circa il 90% del sesso femminile, con un incidenza maggiore nelle popolazioni di origine mediterranea. La cellulite, o più propriamente la Panniculopatia Edemo Fibro Sclerotica (PEFS), è un complesso di alterazioni del derma e dell'ipoderma (lo strato più profondo della cute) che interessa circa il 90% delle donne, sia giovanissime che mature, sia in sovrappeso che magre. Ancora oggi, la tendenza è quella di continuare a considerare la cellulite come un inestetismo, senza, invece, prendere atto del fatto che si tratta di una vera e propria patologia, causata da un'alterazione della circolazione periferica veno-linfatica. Nemica per antonomasia di tutte le donne, la cellulite è infatti qualcosa di più della semplice 'buccia d'arancia' che si evidenzia soprattutto in alcune, precise, regioni del corpo, quali cosce, glutei e fianchi: è una situazione di alterato metabolismo localizzato a livello del tessuto cutaneo e sottocutaneo che determina un aumento delle dimensioni (ipertrofia) delle cellule adipose (adipociti) e una ritenzione idrica negli spazi intercellulari. “Il termine 'cellulite'è un termine improprio, alla luce delle nuove acquisizioni si dovrebbe sostituire con “Panniculopatia Edemo Fibro Sclerotica” . Inoltre, dall'evoluzione patogenetica del quadro, risulta evidente l'importanza di una diagnosi e di un trattamento, i più precoci possibili, utilizzando ovviamente visite specialistiche mirate. LE CAUSE DELLA PEFS La PEFS interessa quasi esclusivamente il sesso femminile (98%) perché gli adipociti sono sensibili all'azione degli estrogeni (ormoni sessuali femminili) da cui vengono stimolati. I fattori che contribuiscono all'insorgenza e alla progressione di questa patologia sono molteplici: da quelle genetiche, a quelle vascolari, endocrine, posturali e alimentari CAUSE GENETICHE La cellulite è un disturbo dell'impianto architettonico del

L’intervista

a Vincenzo Carabetta

DOMENICA 2 NOVEMBRE 21 tessuto adiposo che genera un aspetto particolare della cute sovrastante (il cosiddetto “skin dimpling” o “nodularity”) soprattutto nella zona dei glutei e delle cosce. CAUSE VASCOLARI Il danno del microcircolo è sempre il punto di partenza della PEFS. Inoltre, nell'arto inferiore il sangue venoso viene drenato da un insieme di vasi venosi, di cui i superficiali (grande e piccola safena) sono provvisti di valvole che impediscono al sangue di ricadere in basso per effetto della forza di gravità. Il liquido interstiziale e i cataboliti cellulari vengono drenati da una sottile rete di capillari linfatici che sboccano nelle due grosse stazioni linfatiche, poplitea e inguinale. Chiaramente un'alterazione delle valvole, un sovraccarico o un ostacolo, potranno essere causa di un ritorno venoso insufficiente che, al pari di qualsiasi altra compressione esercitata sulla rete linfatica, può essere causa di un ristagno di liquidi e, quindi, essere causa dell'insorgenza della cellulite. CAUSE ENDOCRINE In particolare gli ormoni estrogeni (la follicolina in particolare) favoriscono la ritenzione idrica ed elettrolitica, rendendo anche maggiormente disponibili gli acidi grassi che si depositano, per effetto dell'insulina, come trigliceridi nelle cellule adipose. CAUSE ALIMENTARI Gli errori alimentari sono una delle cause più comuni della comparsa della PEFS: un'alimentazione squilibrata verso un eccessivo consumo di cibi di origine animale contenenti grassi saturi (carni grasse, salumi e latticini soprattutto), zuccheri e sale è causa di sovrappeso e obesità. CAUSE POSTURALI Anomalie posturali, come la presenza di un piede piatto o cavo, piuttosto che di un ginocchio valgo o varo, possono determinare l'insorgenza di PEFS causata da alterazioni del ritorno venoso.

CIASCUNO HA L'ETÀ DELLE PROPRIE ARTERIE PREVENZIONE DELLA PROGRESSIONE DELL'ATEROSCLEROSI .IL PARERE DELL'ANGIOLOGO

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e arterie possono essere paragonate alla rete idrica del nostro corpo. Sono fondamentali per garantire a tutto l’organismo l’irrorazione sanguigna e la necessaria ossigenazione dei tessuti. Abbiamo intervistato per voi il dott. Vincenzo Carabetta, Responsabile della Struttura di Angiologia e Centro di Prevenzione dell’Aterosclerosi presso l’Ospedale di Locri.? Dottor Carabetta, una visita angiologica è sufficiente per diagnosticare una malattia arteriosa? Una visita specialistica angiologica costituisce un buon orientamento alla diagnosi ma, eccetto in caso di alterazioni evidenti anche all’esame obiettivo del paziente, la lente di ingrandimento sulle malattie vascolari è costituita da esami specifici che si differenziano a seconda dei sintomi presentati. Quali esami strumentali possono aiutare a confermare la diagnosi? Si tratta nella maggior parte dei casi di esami non invasivi. A seconda delle manifestazioni e dei sintomi si ricorre all’ecocolordoppler, un esame non dannoso che valuta le pareti arteriose e il flusso del sangue che vi scorre, evidenziando la presenza di ostruzioni lungo le pareti arteriose. Una delle patologie a carico delle pareti interne arteriose è l’aterosclerosi. Come si manifesta e quali sono i distretti colpiti? L’aterosclerosi è caratterizzata dalla formazione di depositi di lipidi (grassi) e tessuto fibroso, a volte anche calcifico, sulle pareti interne delle arterie che causano la riduzione del vaso sanguigno e del flusso del sangue. Può interessare le arterie degli arti inferiori compromettendo la normale capacità di deambulazione e costringendo chi ne è affetto a fermarsi dopo brevissimi tratti di cammino (50-100 m). Ma possono essere colpite le arterie carotidee interne (cranio) con sofferenze lievi, ma non banali, come nel caso di attacchi ischemici transitori, fino a manifestazioni più serie, come l’ictus ischemico, e le arterie coronariche. Quando queste patologie sono curabili con la sola terapia farmacologica?

DR VINCENZO CARABETTA: TEL 389 4636108; 0964 399324 EMAIL : ENCARABET.V@LIBERO.IT

I trattamenti terapeutici si differenziano a seconda dei distretti interessati e della storia clinica del paziente. Si va dall’utilizzo di vasodilatatori, ad antiaggreganti piastrinici e anti coagulanti che prevengono la formazione di trombi o coaguli. Ma un aspetto fondamentale della terapia è combattere le cause che hanno contribuito a determinarla. È quindi possibile prevenire le malattie arteriose? E come deve essere condotto un CHECK UP ATEROSCLEROSI? Nell’obiettivo della prevenzione delle malattie cerebrali e vascolari periferiche queste sono le tappe principali per un corretto Check Up: - Colloquio con l’Angiologo necessario a raccogliere i dati riguardanti la storia clinica del paziente, rivolgendo una particolare attenzione all’individuazione di fattori di rischio da correggere o di segnali precoci di malattia aterosclerotica in atto - Esecuzione con l’operatore di ecocolordoppler dei tronchi sopraortici, delle arterie degli arti inferiori, dell’aorta addominale - Compilazione di un programma di prevenzione della malattia aterosclerotica. È fondamentale, perciò, controllare i fattori di rischio… Uno stile di vita corretto è certamente la migliore prevenzione. Occorrerebbe rinunciare al fumo, che accelera il processo aterosclerotico, optare per una dieta priva o con un ridotto consumo di prodotti di origine animale, come i formaggi, e di grassi. È bene poi svolgere regolare attività fisica. E, in caso di necessità e sotto consiglio medico, si potrà intraprendere una terapia con farmaci anti-ipertensivi e antipercolesterolemici o anti aggreganti piastrinici. Quando, invece, si rende necessaria la chirurgia? Si ricorre alla chirurgia nei casi in cui sia necessario ripristinare il flusso sanguigno in una parete arteriosa che sta per chiudersi oppure che può rompersi per una eccessiva dilatazione. Ma sarebbe opportuno che fosse l’angiologo a valutare la strategia terapeutica.


Al TOP il masterclass Monin per creare coktail irresistibili Pietro negli States

Geppo ed i “guantoni”

Ha atteso tanti anni prima di tornare a riabbracciare i suoi cari in terra americana. Pietro Piscioneri, titolare del bar “Tentazioni” di Siderno, stavolta non ha voluto sentire ragioni ed è volato oltre Oceano a Pittsburgh(Pennsylvania). Qui nella foto lo vediamo insieme ai suoi fratelli: il più grande Giuseppe ( con la maglia bianca) e Antonio.

L’avvocato Geppo Femia è bravissimo coi “guantoni”. E’ molto bravo quando li usa in cucina per deliziare i suoi ospiti ed è poi altrettanto bravo nel tirarli fuori sui “ring” dei vari tribunali quando incontra colleghi “irriverenti”.

Azzurro d’Ottobre

Lo Jonio in Autunno è cielo capovolto, la luce in fondo allo sguardo di Poseidone, un topazio liquefatto che ancora respira d’amore quieto. Un azzurro rovente passione, un azzurro ridente di gioia, un azzurro gaudente di vita, un mare di vita sorpresa, di vita smarrita e trovata, di pace di gioia di fame e di sete. Sete di eterno e di luce, che precede l’Inverno. Lo Jonio è un Blues.

Salvatore Tripodi colto in “fallo”

Maria Pia torna a scuola

Il nostro grande amico Salvatore Tripodi in compagnia di una bella ragazza in quel di Roma. I simboli sulla parte “volano”... altro che...

La “pasionaria” di Gioiosa Jonica, Simona Coluccio, presidente dell’associazione “Comma tre”, ha finalmente annunciato, attraverso i microfoni di “Telemia” che, dopo innumerevoli battaglie combattute aspramente contro le istituzioni competenti, la sua piccola Maria Pia è ritornata a scuola. Complimenti Simona, sei davvero instancabile!!!

Degrado cittadino

Il Maradona del modellabile

Cosa è necessario combattere nella nostra Siderno? Tanti risponderebbero "il degrado materiale". Noi invece rispondiamo con convinzione: "Il degrado morale". Siamo caduti in basso, molto in basso. Siamo letteralmente un esercito di SCHIFOSI!!!

Ecco a voi Domenico Callà, che utilizza per i prospetti esterni delle abitazioni, il “modellabile “un nuovissimo prodotto Kollmax, prodotto con la famosa pietra di Canolo. Qui siamo a Montepulciano (Siena) vicino alle Alpi Apuane celebri per la produzione del marmo di Carrara. Bravo a Nicola Gullaci!

Plis rivuole la bici Antonio “Plis” non si rassegna. Rivuole la sua bici che è misteriosamente scomparsa. Siccome non è la prima volta che accade, a questo punto pensiamo a qualche spasimante: amico/a, tornasi a bici o plis !!!

Foto del gruppo Facebook “Sei di Siderno se...”

Ha detto si....alla pensione Una somiglianza incredibile con l’uomo dai baffi d’oro della birra Moretti. Direttamente da Palizzi, il nostro amico Ciccio Triveri, dal presidio comunale di Pietra Pennata si accinge a raggiungere il traguardo della pensione.

Pronto è Mediaset? Il presidente di Locride Ambiente, Gianni Gerace, mentre è intento a contattare l’ex presidente di Mediaset, Silvio Berlusconi. In attesa di ricevere risposte, l’avvocato si mostra al nostro fotografo non senza nascondere la sua perplessità relativa alle candidature delle imminenti regionali.

Congratulazioni La neo dottoressa Serena Lucia Vinci, laureatasi in Legge, all’Università di Messina. In attesa di una brillante carriera professionale, rivolgiamo le nostre più sincere congratulazioni per il raggiungimento di questo primo traguardo. È sempre una bella sensazione aver fatto questa conquista, vero? Di nuovo auguri.


Il

30 ottobre presso il Top di Siderno si è svolto il Masterclass, una delle attività che la MONIN offre come servizio ai propri clienti, con l'intento di divulgare e promuovere le nuove tendenze e i propri prodotti. La MONIN è una multinazionale francese, con sede a Bourges, specializzata in prodotti aromatizzanti, nella fattispecie sciroppi, puree di frutta fresca, liquori da miscelazione e salse. La sua gamma in Italia comprende 78 gusti di sciroppi, 10 puree di frutta fresca, 20 liquori da miscelazione e 4 salse. Il tema del Masterclass del 30 ottobre era creare un'alternativa al mondo del bere miscelato, in modo da rendere ogni locale, che nella provincia di Reggio Calabria utilizza i prodotti MONIN, unico nel suo mercato.

Ad esempio è stato illustrato come sia possibile cambiare il classico Spritz con delle varianti interessanti ai fiori, alle spezie e alle erbe, semplicemente utilizzando diversi sciroppi. O rendere un Mojito - drink tipicamente estivo gradevole anche per l'inverno, grazie all'aggiunta di sciroppi o puree. Sono stati inoltre forniti utili consigli e suggerimenti per variare drink come il Cosmopolitan, l'Apple Martini, il Mai Tai e il Moskow Mule, quattro drink che ormai appartengono di diritto al mondo dei classici, e che tutti i clienti conoscono e richiedono. Anche qui con l'ausilio di liquori, sciroppi e puree si è andati a vedere come cambiando un ingrediente o due, si possano ottenere delle interessanti varianti, sempre piacevoli destinati a restare immortali nel tempo.

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DOMENICA 2 NOVEMBRE 23

The Falcomatà’s Girls La dirigente piddina Cristina Commisso, insieme ad altre simpatizzanti del neo sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà. “Ancora una svolta con Giuseppe Falcomata’” recita il cartello sopra le teste delle girls. Sicuramente l’auspicato cambiamento del “modello Reggio” passerà con il maggiore coinvolgimento delle “quote rosa”. Falcomatà ha stabilito che 4 donne diventeranno assessori. Ci sarà la Commisso?

Andi Almqvist e il freddo rock scandinavo A Roma “sette re”, nel Torbido altrettanti “eroi” I sindaci dei sei comuni (più Sisi) che hanno aderito all’unione dei centri della Vallata del Torbido. Un progetto datato 1920 che finalmente, grazie al lavoro dell’alacre assessore, sembra aver trovato attuazione. Vedremo in concreto quali risultati si avranno nel brevemedio periodo. Complimenti al Ministro Lanzetta per la splendida intuizione.

Ritorna Pino Carella e “Radici”

Per fare il tavolo ci vuole il legno

Torna “Radici” su Telemia e Pino Carella con il suo lume. Primo appuntamento nello Stilaro.

I tronchi degli alberi caduti all’interno della Villa Comunale di Siderno sono stati rimossi. A quanto pare, gli operai del comune, hanno provveduto al taglio per ricavare “legna”. A nostro avviso, i tronchi potevano rimanere al loro posto in quanto si erano “mimetizzati” perfettamente nel contesto, diventando punto d’incontro.

Il diavolo veste Prada? Testo & Foto Caterina Niutta

E’ risaputo che le donne adorano lo shopping, anche se negli ultimi anni pare siano i maschietti in vetta alle classifiche per quanto riguarda gli acquisti, soprattutto quelli online. Fare shopping è molto di più che acquistare qualcosa, è un’esperienza emotiva, un piacere, quasi un bisogno, tanto da trasformarsi nei casi più estremi in una forma patologica, compulsivo appunto. Riviste, magazines, fashion blogs e siti online a centinaia, tutti ad appannaggio di chi non sa andare contro corrente, e vuole ad ogni costo essere di tendenza. C’è qualcosa che negli ultimi tempi è diventato veramente di tendenza. Sarà a causa delle restrizioni economiche, allo sviluppo di una coscienza ecologica, riciclaggio è la parola d’ordine, e l’usato è diventato di colpo “in”, il termine vintage si riveste di fascino, quello che i nostri vecchi bauli contengono non basta e il mercato dell’usato spopola, anche nel web. Senza andare lontano, basta fare una capatina al mercatino settimanale, per rendersi conto che la bancarella dei vestiti usati è la più affollata. Da bistrattato straccivendolo, il rivenditore di vestiti usati è divenuto un personaggio di spicco. La sua postazione si è trasformata in un centro di convivialità e aggregazione. Ci si ritrova tra amiche, alla ricerca del capo strano, curioso, originale a un prezzo accessibile. Fare shopping, al mercatino dell’usato diventa un’esperienza coinvolgente, gratificante e consolatoria e soprattutto non è più tabù, si compra di seconda mano e non se ne fa mistero, tanto che il 44% degli italiani sono coinvolti in questa compravendita che sembra muovere 18 miliardi di euro! Ah però! E chi se lo aspettava? Ben l’un per cento del Prodotto Interno Lordo italiano. E’ un segnale importante, culturale, che denota un’inversione di tendenza nei comportamenti, e non credo sia solo il fattore economico a influenzarla, anche se rimane l’elemento predominante. A Caulonia, e non solo, sabato mattina, il diavolo lo veste Marianna, simpatica e scaltra signora moldava che dal 2000, perfettamente integrata, possiamo trovare su tutti i mercati della Locride.

O lo ami o lo detesti. Non lascia indifferenti. Quasi disturba. Lascia quei brividi che potrebbero essere generati da una lama che scalfisce l'osso.Warsaw Holiday, quarto lavoro in studio del cantautore svedese Andi Almqvist, ha quel raro dono concesso solo a pochi dischi: sa graffiare le ossa fin dal primo ascolto. Sveglia gli incubi funesti assiepati tra gli alti (pochi e preziosi) e i bassi (tanti ma forse neppure inutili) della vita. Merito di una voce greve e bellissima, nera e paludosa con l'abissale profondità appartenente a Mark Lanegan, e la forza disperata di un songwriting cupo e darkeggiante che si aggrappa alla vita attraverso sottilissimi e delicati fili, spesso talmente assurdo, cinico, sbeffeggiante da diventare anche umoristico e dissacrante quanto il migliore Nick Cave di inizio carriera, dove vita e morte sembrano danzare sull'ultimo valzer concesso ai bordi del precipizio che porta direttamente alla fine del mondo. Il tutto accompagnato da un folk scarno (No More Songs For You), dal blues minimale ma corale tenuto insieme da un Hammond sullo stile Al Kooper nei dischi di Dylan (No) e da lente e inquietanti ballate pianistiche dal color bianco e nero, intrise di pathos funereo come l'iniziale e ululante Worwood, o la stupenda e cinematografica Pornography così carica di immagini d'effetto, o meglio ancora la malinconica intensità di In The Land Of Slumber con un violoncello a tessere ragnatele sulla lunga profondità.

Azienda Agricola “Falletti” Vende olio extravergine d’oliva di propria produzione Per info: 347 2360309



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