GIUSEPPE RAFFA PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI REGGIO CALABRIA
LA CONTROCOPERTINA
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DOMENICA 15 NOVEMBRE
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La politica non si fa gratis: vivere a Roma costa un botto e anche pagare lo staff.E così ogni mese buona parte dei rimborsi non viene restituita, neanche da chi dei tagli ai costi della politica ha fatto un cavallo di battaglia, se non addirittura una bandiera.
Per le pentastellate calabresi, senza soldi non si canta messa D al “nuovo che avanza” alla “rottamazione”, dal “mandiamoli tutti a casa” a “solo gli onesti in Parlamento”. Il dibattito politico degli ultimi due anni è racchiuso in questi e altri slogan che ci siamo sentiti ripetere a manetta su tv, blog, carta stampata. Il cittadino ha una pancia, prima che un cervello – nulla togliendo
scena politica italiana è stata devastante e a testimonianza di ciò sta il fatto che in una roccaforte tipica del centrodestra italiano, la Calabria, i grillini abbiano ottenuto percentuali altissime, vicine al 30%. Cavalli di battaglia nostrani di questa nuova frontiera della “politicuccia” italiana sono le due giovani deputate elette in Calabria, Federica Dieni e Dalila Nesci. La Dieni, di Reggio
Federica Dieni, di Reggio Calabria, ha un curriculum di tutto rispetto. Il suo indice di produttività è del 107,7%, mica male. Dalila Nesci, nativa diTropea, è invece una giornalista attenta alle vicende locali, indice di produttività dell’87,7% ai ben pensanti – e pertanto la politica di questi tempi ha sempre saputo centrare il “punto”, il tasto dolente. Un esempio lampante di questa concretezza è sicuramente la politica del Movimento cinque stelle, il movimento di coloro che non sono né a destra né a sinistra, ma forse un po’ più a destra. L’ondata con la quale il movimento di Grillo ha travolto la
Calabria, è certamente una dal curriculum vitae di tutto rispetto: laurea in Giurisprudenza, master in Cooperazione e sviluppo, componente della Commissione permanente Affari costituzionali e Giunta per il regolamento e una dialettica da vera giurista, ossia di chi sa dire le cose giuste al momento giusto. Il suo indice di produttività è del
107,7%, mica male, e con un discreto indice di presenze in Parlamento, vicino al 52%. La Dieni reggina è un parlamentare dal portfolio istituzionalmente pulito. Dalila Nesci, nativa di Tropea, è invece una giornalista, occhio attento alle vicende locali e una laurea in Giurisprudenza, indice di produttività dell’87,7%, firmataria e coofirmataria di diverse interrogazioni scritte parlamentari. Il biglietto da visita istituzionale delle due pentastellate calabresi è di quelli di non facile reperibilità. Tuttavia, non è tutto oro quello che luccica, diceva il saggio. Si parlava di pancia, prima. Obiettivo dichiarato dei pentastelle in campagna elettorale era quello di “restituire” ai cittadini, attraverso rinunce a stipendi parlamentari, donazioni etc, parte dei soldi incassati negli anni dalla politica italiana. È qui che entrano in gioco i cavalli di razza dell’harem grillino: nei primi cinque mesi del 2015, Luigi Di Maio, forse neo candidato sindaco della Capitale, ha ridato solo 476 euro di diaria non usata a fronte di quasi 7.500 euro di rimborsi ottenuti, un po’ per vitto e alloggio e la stragrande maggioranza, 5mila euro, per eventi sul territorio; Alessandro Di Battista ha restituito
quasi 10mila euro, con la restituzione della diaria di 1.973 euro, a fronte di 6.573 euro di rimborsi; cifre considerevoli anche per i deputati Daniele Pesco e Sergio Puglia, che insieme hanno restituito 35mila euro di euro di rimborsi, in soli cinque mesi, appunto. Arriviamo alle nostre eroine, i simboli della politica pulita e generosa, così generosa che le cifre restituite dai rimborsi forfettari – da oltre 6mila euro dalle due parlamentari cinque stelle, nel 2015, ammontano alla considerevole cifra di 0,00 euro. Fonte tirendiconto.it. In tempi di crisi occorre tenere da parte per la pensione, è vero; tuttavia, ironia a parte, desta almeno un po’ di smarrimento iniziale - considerate le filippiche da campagna elettorale a favore di onestà e risparmio - constatare questo che è un dato che, al di là di altre tipologie di problematiche politiche, potrebbe rappresentare una rottura di un patto stretto con un numero altissimo di elettori calabresi. La politica ha un costo, per tutti i cittadini. Il costo dell’onestà. E quello non è più restituibile, in quanto già versato dal 30% degli elettori della nostra Calabria. Antonio Cormaci
RIVIERA
ATTUALITÀ
GIUDIZIARIA
Lo Stilaro terra di“confine” ella vallata dello Stilaro è stata storicamente registrata, e giudizialmente comprovata dalle indagini di Polizia Giudiziaria nel tempo succedutesi, la presenza attiva di consorterie della ’ndrangheta operante nei territori compresi fra i comuni di Stignano, nel reggino, e Santa Caterina dello Jonio nel catanzarese. La consorteria “dominate”, da vecchia mafia rurale, si è fortemente sviluppata nel corso dell'ultimo ventennio con la gestione di tutta una serie di attività illecite "tradizionali", quali alla fine degli anni '80 i sequestri di persona a scopo di estorsione, le stesse estorsioni a commercianti e imprenditori, il traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, le truffe e l'usura, attività queste che hanno consentito una crescita della potenza militare ed economica e un controllo sempre più penetrante sul territorio. Secondo gli investigatori vi sarebbe “una delle 'ndrine più potenti e sanguinarie e i vincoli parenterali già esistenti sono stati rinsaldati con matrimoni incrociati”. Negli anni, per come si legge in una sentenza, l’ipotizzata associazione sarebbe “uscita notevolmente rafforzata, ma dovendo garantire ulteriori spazi a tutti i nuovi affiliati, ha avvertito l’esigenza di ampliare il proprio raggio di azione, cosa che ha tentato di attuare senza, tuttavia, tenere in debita considerazione quelle che erano le delimitazioni territoriali individuate a seguito di accordi originari stipulati con altri gruppi delinquenziali, anch'essi operanti nella bassa Jonica Catanzarese. Questa espansione ha generato la frattura degli equilibri, già di per sé precari, con dette organizzazioni concorrenti e ne sono scaturiti una serie di episodi allarmanti (quali attentati incendiari a mezzi meccanici, furti e ritorsioni varie) che hanno rappresentato il prologo a quella che, nell’estate del 1991, è balzata alle cronache giudiziarie come la c.d. "strage di Guardavalle”, dove i gruppi contrapposti sono usciti allo scoperto creando ad un violentissimo scontro armato. Si legge in una sentenza relativamente al contestato reato di associazione di tipo mafioso relativo a quei territori per "… essersi avvalsi della forza d'intimidazione garantita dall'inserimento, ognuno nel proprio ruolo, meglio descritto nel corso della richiesta, in una ben articolata struttura associativa e della condizione / assoggettamento e di omertà che ne deriva per commettere una serie di delitti strumentali al conseguimento di ingenti profitti economici mediante la gestione diretta o indiretta di appalti pubblici, di altre attività economiche e di procurare voti in occasione di consultazioni elettorali – omissis”. L'associazione per delinquere di tipo mafioso, oggetto di una prima indagine in quei territori, viene descritta come quella "...i cui partecipi si avvalevano della forza intimidatrice derivante dal vincolo associativo e delle condizioni di assoggettamento e di omertà che ne deriva, al fine di commettere delitti ed in particolare al fine di conseguire il controllo diretto ed indiretto, ovvero la gestione delle attività economiche locali - in special modo attinenti a lavori di movimentazione terra e trasporto inerti - autorizzazioni, licenze, appalti e servizi pubblici nella zona di Monasterace e dintorni..." ed era altresì oggetto di una successiva maxi inchiesta. Nel maggio del 2004, la Direzione Distrettuale Antimafia presso la Procura della Repubblica di Catanzaro, nell'ambito delle indagini esperite dalla Compagnia Carabinieri di Soverato da cui scaturiva l'Operazione "Mithos", emetteva n.57 O.C.C.C. nei confronti di altrettante persone riconosciute appartenenti a cosche di 'ndrangheta operanti tra Guardavalle e Monasterace. Seguono altre inchieste tra il 2008 e il 2010, fino al poderoso impianto dell'indagine convenzionalmente "Confine", il cui procedimento penale è allo stato pendente.
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Siderno: Nel cimitero cittadino verrà eretto un monumento in ricordo delle vittime della strada rigere un monumento che nel rispettoso silenzio del cimitero di Siderno Superiore testimonierà la storia di tante vite umane interrotte da destini improvvisi e amari. Questa l'iniziativa dell'Amministrazione Comunale di Siderno che, guidata dal Sindaco Pietro Fuda, domenica 15 novembre, alle ore 12:00, porrà un albero nell'esatto punto in cui sarà eretto il monumento, che si è pensato di far realizzare ai ragazzi del Liceo Artistico di Siderno. «Si è decisa come data dell'iniziativa il 15 novembre in quanto il giorno dopo ricorre l'anniversario della morte dei sei angeli che lo scorso anno sono rimasti vittime dell'incidente stradale sulla Jonio-Tirreno - dichiara la vicesindaco Anna Romeo Chiunque potrà prendere parte alla manifestazione in ricordo di tutte le vittime della strada». Il monumento non vuole essere un urlo di dolore o un pugno levato al cielo ma un grido di speranza. «L’amministrazione comunale - continua la vicesindaco - ha for-
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temente voluto che venisse realizzata quest'opera affinché si possano ricordare i pericoli che disgraziatamente possono derivare da distrazioni e comportamenti scorretti e che procurano alle famiglie ricordi dolorosi per tutta la vita. L'incidentistica stradale miete migliaia di vittime ogni anno e non è più possibile rimanere inermi spettatori e tacere su queste stragi. Quando ci poniamo alla guida di un qualsiasi mezzo dobbiamo pensare di avere tra le mani una bomba a orologeria che può scoppiare da un momento all’altro» afferma determinata Anna Romeo. «C’è grande attenzione anche da parte del governo nazionale per quanto riguarda le vittime dei "delinquenti" della strada. È in esame alla Camera, infatti, il ddl che introduce il nuovo reato contro chi uccide alla guida, già approvato dal Senato. Se la legge sull'omicidio stradale passerà nei termini in cui è stata proposta, occorrerà necessariamente riflettere consapevolmente prima di mettersi alla guida e adottare tutte le precauzioni per evitare che accadano eventi nefasti».
Derby Siderno-Locri,
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l’intervista doppia agli allenatori
Oggi, alle 14:30, torna in calendario il grande derby tra Siderno e Locri. Come si stanno preparando le squadre? Lo abbiamo chiesto ai loro mister.
Si svolgerà oggi pomeriggio il grande derby tra Siderno e Locri. Le due squadre, per la prima volta dopo moltissimi anni militanti nello stesso campionato, si scontreranno sul prato dello Stadio Comunale di Siderno riaccendendo gli animi delle due tifoserie, storicamente grandi rivali. Abbiamo raggiunto gli allenatori delle due squadre, Pippo Laface e Giuseppe Carella, per domandare loro come si stanno preparando a questo evento e quali sono i timori e le speranze precedenti a un incontro così delicato. Affronterete questa partita in modo diverso rispetto alle altre?
PIPPO LAFACE,
mister del Città di Siderno 1911
1. Il processo di preparazione della squadra, quale che sia l’avversario e le emozioni che affrontarlo comporta, non cambia mai e, sia a livello atletico che tattico abbiamo rispettato una tabella di marcia che ha più volte dimostrato la propria efficacia. Il fatto che la partita sarà vissuta in modo molto forte dai tifosi non cambierà il nostro approccio e, come ogni domenica, il nostro obiettivo resterà vincere. 2. L’invito è sicuramente quello di fare del tifo sano e senza eccessi. Per quanto si possa desiderare ardentemente un risultato positivo e si possa uscire arrabbiati dallo stadio qualora questo non venisse conseguito, non dobbiamo dimenticare che si tratta solo di una partita di calcio, un momento di svago e di festa che bisogna godersi con la massima serenità. 3. Possiamo dire che il Siderno Calcio sta affrontando tutta la stagione nel ricordo dei “quattro angeli”. Per volontà di tutti i giocatori ci siamo già recati sulle loro tombe a inizio stagione per deporre dei fiori e ogni minuto trascorso sul campo fino a oggi è stato un modo di ricordarli e celebrarli. L’unico nostro obiettivo, dunque, resta dedicargli un’altra buona partita.
A causa della rivalità storica tra Siderno e Locri e dell’assenza di questo derby dal calendario da oltre dieci anni c’è molta preoccupazione per eventuali disordini nel pre come nel dopo partita. Vuole fare un invito alle tifoserie?
Derby Sidermo-Locri:
le società e i comuni organizzano un terzo tempo
Le società Città di Siderno 1911 e A.C. Locri 1909 e i sindaci di Siderno e Locri Pietro Fuda e Giovanni Calabrese comunicano che, in occasione del derby Siderno-Locri in programma per domenica 15 novembre, hanno deciso di organizzare un 3° tempo simile a quello che si svolge durante gli incontri di Rugby, che avrà però luogo all’inizio della partita invece che alla fine. Pertanto, alle ore 14:05, i sindaci effettueranno il saluto alle squadre negli spogliatoi e si recheranno al centro del campo di gioco per scambiarsi le sciarpe delle rispettive squadre. Seguirà il saluto alle tifoserie. Alle ore 14:20, quindi, le squadre e i sindaci ricorderanno i ragazzi coinvolti nell'incidente mortale del 16 novembre dello scorso anno assieme alle rispettive famiglie. Alle ore 14:30 avrà quindi inizio la partita. Si ricorda che il costo del biglietto d’ingresso, considerata la valenza della partita, sarà elevato per l’occasione a € 10 per gli uomini e € 5 per le donne e potranno essere acquistati anche, assieme al merchandising del Siderno, presso un punto di rivendita autorizzato sito in Piazza Portosalvo.
Il derby si disputerà a un anno di distanza dalla prematura scomparsa di Luigi, Giuseppe, Gabriele e Napoleone che, da buoni tifosi del Siderno siamo sicuri che non si sarebbero persi il match. Dedicherete loro un ricordo particolare?
GIUSEPPE CARELLA, allenatore del A.C. Locri 1909
1. Visto il periodo del campionato nel quale ci troviamo non credo che questa partita abbia bisogno di una preparazione differente rispetto alle altre, anche perché non inciderà in maniera irreversibile sulla classifica. Il naturale entusiasmo che si sta creando attorno al match non cambia il fatto che si tratti di un incontro come gli altri, nel quale ci auguriamo di poter offrire un bello spettacolo. 2. Sono state diverse le testate giornalistiche che mi hanno interrogato in merito e mi sembra di aver assistito a un’esasperazione dei toni che sono sicuro si risolverà in un nulla di fatto. Si tratta di una semplice partita di calcio e come tale deve essere presa da entrambe le tifoserie, quale che sia il risultato. Ogni illazione precedente l’incontro è perfettamente inutile. 3. Anche se questi ragazzi non erano di Locri e non tifavano per la nostra squadra è naturale che, dinanzi a una tragedia di questa portata, la squadra esprima massima solidarietà nei confronti di Siderno, anche nel ricordo della nostre vittime della strada. È scontato, dunque, che ci uniremo di buon grado a qualunque manifestazione il Siderno abbia preparato in ricordo di questi ragazzi, mettendo da parte qualunque forma di campanilismo. Jacopo Giuca
Esperienze a confronto Seminario di cucina “da chef a chef” Dopo l'apertura del Point avvenuto poco più di un anno fa, Minici Divisione Arte Bianca oggi presenta una nuova sala dimostrativata, un obiettivo tanto agognato da Sergio per dare la possibilità agli operatori del settore di aprirsi a un confronto con colleghi che vantano esperienze in altri luoghi
a passione per il suo lavoro traspare immediata dal suo sguardo e dal sorriso fiero. Sergio Minici ha messo al mondo la sua azienda sei anni fa e con grande passione e professionalità l'ha accompagnata nella sua crescita. Tutto questo grazie all'esperienza maturata nel settore, essendo da più di un decennio agente in Calabria di marchi di primissimo livello come Molini Pivetti, Industria Molitoria Mininni, Mancinelli, Tagliavini. Negli anni l'attività di Minici Divisione Arte Bianca si è evoluta sempre più, passando dalla sola distribuzione di materie prime a una sempre maggiore presenza nel territorio, aumentando la qualità del servizio e la gamma di prodotti trattati. Oggi l'azienda di Sergio soddisfa a 360° le esigenze degli operatori del food. Minici Divisione Arte Bianca è, infatti, fornitore di attrezzature e macchinari all'avanguardia che sfruttano le più moderne tecnologie. Di recente ha spalancato le sue porte anche al gruppo Zanussi, un marchio che garantisce al made in Italy un ruolo di primo piano. L'azienda di Sergio, inoltre, offre soluzioni di arredo mirate, in ogni stile e per tutti i gusti, che mettono insieme funzionalità ed estetica. E chi ha scelto di essere partner fidato dei propri clienti non può non offrire loro servizi di supporto e sviluppo. Minici Divisione Arte
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Bianca mette a disposizione una completa e professionale assistenza in grado di soddisfare ogni esigenza nel mondo del food. Instancabile Sergio, dopo l'apertura del Point avvenuto poco più di un anno fa, oggi presenta una nuova sala dimostrativata, un obiettivo tanto agognato per dare la possibilità agli operatori del settore di aprirsi a un confronto con colleghi che vantano esperienze in altri luoghi. Un'occasione interessante per consentire lo sviluppo e la crescita di un territorio che tanto ha da offrire al mondo della gastronomia. Per inaugurare questo nuovo spazio dimostrativo all'interno dell'azienda, mercoledì scorso, alla presenza di diversi operatori della ristorazione, il siciliano Giuseppe Pappalardo, chef dell'Electrolux Accademy, realizzando dei piatti da ristorante stellato, ha presentato la nuova generazione di forni Zanussi, testimoni di una nuova era tecnologica volta alla semplicità e all'ottimizzazione dei tempi e dei costi, mantenendo intatti e addirittura migliorando il risultato finale. In particolare, sono state analizzate le principali tecniche di cottura in forno tra cui il sottovuoto e la cottura a bassa temperatura, l'abbattimento dei cibi e la rigenerazione dei prodotti. Grazie a queste dimostrazioni dal vivo, Minici Divisione Arte Bianca offre la possibilità di verificare la qualità e tutti i vantaggi economici e organizzativi che si possono ottenere grazie all'eccezionale gamma di macchinari che ha disposizione.
Sergio Minici 6 anni fa ha messo al mondo un'azienda che oggi soddisfa a 360° le esigenze degli operatori del food
RIVIERA
Attualità
i d n u m r o p u t s , à t i l a Norm Appesi a un filo. Sottilissimo. Quelle braccia ciondolanti nel quasi vuoto ci avevano trafitti come un ferro incandescente affondato nella cervice. Ci sentivamo spenzolare con loro. Dolon dolon... Giù in fondo, le traverse della ferrovia ionica, spolpate dall'incuria prima che dalla furia della tempesta e simili a una sequenza di ossa riemerse da chissà quale epoca geologica. Freddo mercuriale. Ma arriva inaspettato l'annuncio: dieci giorni e tornerà come nuova. Risolino, breve e sommesso, ironico e canzonatorio, lo stesso che ci concediamo al mattino di fronte allo specchio mentre ci laviamo i denti, tra una smorfia e l'altra, pensando che in fondo
la vita non debba essere presa per forza sul serio. E invece stavolta ci hanno presi sul serio. Da Roma sono scesi in fretta e furia, hanno promesso e hanno anche mantenuto. Lavori consegnati addirittura in anticipo. Scena di stupore al rallenty, o piuttosto scandito e deformato dai fotogrammi imprecisi del cinema muto. La normalità ci ha spiazzati. A noi che avevamo già tirato dal panciotto la bandiera della resa ed eravamo già pronti a riaffrontare la realtà a modo nostro, con sbuffi e sospiri. Sono stati davvero inviati 250 uomini a lavorare 24 ore al giorno su turni costanti e in otto giorni, con le loro ruspe e gli escavatori cingolanti, si sono mossi in
un instancabile valzer per noi moscerini. E poi, come se non ci avessero già storditi ed estraniati abbastanza, venerdì ci sferrano un secondo colpo: riaperta anche la 106. Troppa grazia. L'incredulità è rimarchevole. È venuta a farci visita, senza avvisare, Madame Normalità e l’abbiamo accolta balbuzienti. Perchè per noi normale è diventato l'anormale a cui ci hanno abituato. Oggi, dopo questa manna, resta un amaro interrogativo: quanto saremmo venuti su bene se nei loro piatti di porcellana Royal Worcester ci avessero servito qualche fetta in più di questa normalità, e non briciole rafferme? Maria Giovanna Cogliandro
, HANNO PROMESSO RIA FU E TTA FRE IN SI SCE NO SO MA RO DA IO. SER L PER UNAVOLTA CI HANNO PRESI SU MINIA LAVORARE 24 ORE AL UO 250 I IAT INV ERO VV DA TI STA NO SO . UTO EN NT E HANNO ANCHE MA TICIPO. CI HANNO SPIAZZATI. AN IN A UR ITT DIR AD TI NA EG NS CO I OR LAV I. NT GIORNO SUTURNI COSTA
Riflessioni ferroviarie post disastri Sul campo neutro di Bruzzano Marina: Ferrovia Jonica - S.S. 106 1 - 0
CAULONIA: PROMESSA MANTNUTA. COME GARANTITO DAI VERTICI ANAS, BENCHÉ ANCORA A SENSO UNICO ALTERNATO, È RIAPERTO IL PONTE CROLLATO DURANTE L’ALLUVIONE
ANCHE I DANNI RIPORTATI DALLA STRADA PER BIVONGI, IN QUESTA FOTO ANCORA VISIBILI, SONO STATI RIPARATI.
Sul campo neutro di Bruzzano Marina: Ferrovia Jonica - S.S. 106 1 - 0 Come prologo alla stesura di questa modesta riflessione, non potevo fare a meno di utilizzare due luoghi comuni molto spesso utilizzati (pur se a volte solo sottintesi) nella retorica giornalistica, ovvero: 1) “come volevasi dimostrare” ; 2) “ve l’avevamo detto”. È ovvio che non volevo correre il rischio di peccare di presunzione e scadere nell’autocelebrazione, ma credetemi, per quanto mi sia sforzato e per ciò che andrò a illustrarvi, non mi è stato proprio possibile evitarlo (alla fine, se vi sarò comunque sembrato presuntuoso e autocelebrativo, vogliate concedermi comprensiva venia). La riflessione si riferisce a quanto da me per la prima volta enunciato - rivolto a una affollata e attenta platea pubblica - nel corso della conferenza sul trasporto ferroviario svoltasi a Locri il 7 dicembre 2013, a cura del Movimento “LocRinasce” e con gli interventi dell’Ordinario di Trasporti all’Università Mediterranea di Reggio Calabria, prof. Domenico Gattuso, e di vari altri e noti attivisti pro-ferrovia. In quella occasione - come appena anticipato - per la prima volta citavo come fattore primario (invero, insieme ad altri non meno importanti fattori) a favore del sistema di trasporto ferroviario, la superi-
ore velocità, - in riferimento agli interventi sulle infrastrutture delle altre forme di trasporto - nel rapido ripristino conseguente a malaugurati eventi critici (sismi, alluvioni, frane e disastri di varia natura, etc.) Proprio quegli stessi eventi per i quali la nostra Regione, con noi tutti ben tristemente consapevoli, si trova in testa all’infelice graduatoria delle potenziali possibilità. In quel di Marinella di Bruzzano, il 10/11/2015 - e con ben due giorni di anticipo sulla scaletta dei tempi preventivati (10 gg circa) - la veridicità di quella mia prima affermazione si è platealmente concretizzata. In tal sito, l’1 novembre scorso, la furia degli elementi si era accanita con identiche conseguenze sia sulle rotaie metalliche che sul nastro d’asfalto della Jonica, lasciandoci atterriti e attoniti: la foto con i binari ancora attaccati alle traverse e dondolanti nel vuoto, sullo sfondo di uno Jonio torbido e spaventoso, era quanto di più angosciante, a un appassionato di ferrovie come me, potesse capitare di vedere. Ma la mostruosa erosione di asfalto, terreno e massicciata in ben tre punti e su di un fronte di circa 500 mt - susseguente all’esondazione della fiumara Bruzzano grazie all’eccezionale impegno degli uomini di RFI (Rete Ferroviaria Italiana) e dell’impresa lavori ferroviari VENTU-
RA (ai cui tutti vanno il nostro sincero plauso e i più affettuosi ringraziamenti), è stata miracolosamente colmata in tempi record, consentendo la rapida posa del nuovo binario e la conseguente ripresa del normale servizio ferroviario (appena penalizzato da un fisiologico, ma temporaneo, rallentamento dei treni per l’ovvio assestamento del nuovo rilevato ferroviario). Ho incassato più volte un rassegnato commento, fra amici e conoscenti, al cospetto della citata tragica foto con il binario penzoloni: “Sergio, questa volta la “tua” amata ferrovia è proprio spacciata!” Martedì scorso 10 novembre, mentre mettevo giù queste righe, all’interno della mia attività commerciale - sita a pochi passi dalla linea ferrata Jonica - come ogni giorno e a intervalli di circa un’ora, il rassicurante fischio delle gloriose “littorine” ALn 668 risuonava, come al solito, a mò di colonna sonora dei miei sogni ferroviari. Pare invece che tutt’oggi, 12/11/2015, a Bruzzano Marina, l’assordante fragore delle ruspe sovrasti l’opera degli uomini dell’A.N.A.S., ancora nel pieno dei lavori! E allora, per l’ennesima volta: grazie, cara, vecchia, “nostra” ferrovia! Sergio Grasso Associazione “Ferrovie in Calabria”
La politica calabrese, u ILARIO AMMENDOLIA ono passati quaranta anni dalla morte di Carlo Levi Cristo non è più fermo ad Eboli ma ad “Eboli” è stato trucidato dai “Luigini” che hanno vinto su tutto il fronte e ora dilagano in tutto il Sud come il virus di un’epidemia fuori controllo. Il libro “Cristo si è fermato ad Eboli” è stata una lettura fondamentale per i giovani del secondo dopoguerra a cui ha fatto scoprire la bellezza della nostra cultura popolare e “contadina”, ancora non del tutto soccombente. Contemporaneamente ha messo in luce il ruolo dei “Luigini” ai quali lo Stato e le classi dominanti
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avevano delegato il comando sulla nostra terra, obbligandoli però a uniformarsi ai loro voleri senza battere ciglio. Prototipo della specie era il podestà del piccolo paese della Lucania dove Levi era stato confinato ma non era l’unico, tutta la piccola borghesia del paese apparteneva allo stesso genere. Un personaggio patetico e un po’ ridicolo, probabilmente in “buona fede” ma culturalmente e politicamente inconsistente e quindi estremamente permeabile alla cultura dominante. Sarebbe bello se oggi andassimo a rileggere il “Cristo” per constatare quanti sindaci, oggi, somigliano a don Luigino? Quanti consiglieri regionali o deputati si muovono nella stessa logica?
Sono diventati così tanti da preoccupare come un’invasione di cavallette. Per non guardarsi allo specchio le istituzioni e la cultura ufficiale rimuovono Carlo Levi dal nostro orizzonte. Tuttavia è assolutamente necessario che sul pensiero dell’intellettuale torinese si rifletta più che mai per capire la sconfitta della nostra civiltà e la vittoria piena dei “Luigini”. Se la memoria non mi inganna, Levi ha partecipato agli “Stati generali” di Rinascita convocati a Crotone in seguito all’eccidio di Melissa. Non intendeva schierarsi con un partito o con un sindacato ma difendeva i “suoi” contadini e quella che, in ogni circostanza, definiva - Lui piemontese - la
“mia” terra. Nei suoi dipinti si stagliano i volti di contadini lucani con il viso solcato da rughe vecchie di migliaia di anni e uno sguardo che era una finestra su una civiltà che, nonostante le mille sconfitte, continuava a resistere all’oppressione dello Stato. A Carlo Levi non sfuggì il fatto che tra contadini e Stato si stesse combattendo una secolare guerra mai dichiarata. Egli si schierò, senza tentennamenti, dalla parte dei più deboli. Sapeva che i contadini erano stati sconfitti dallo Stato borbonico e da quello savoiardo. Piegati e massacrati nelle guerre dal fascismo! Incompresi, combattuti e dispersi dalla stessa Repubblica Italiana! Lo Stato - secondo il medico torinese - non avreb-
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Giuseppe Raffa, nemico dichiarato di Siderno Summit del presidente della provincia a Siderno: «All’amministrazione Fuda nemmeno un euro» avrebbe confidato ai suoi. La replica del sindaco: «Raffa ha la memoria corta» Un giorno di passione e di tormento. Il giorno degli sciacalli. Giuseppe Raffa, la scorsa settimana, sarebbe approdato a Siderno quasi anonimo. Quasi clandestino. Dentro quattro pareti di un luogo quasi sicuro e dalle luci soffuse, tipico de Le Panier nella Marsiglia degli anni ’60: Baffi brindisini e carte truccate… sembrerebbe. Tempi oscuri, beghe: «Bisogna troncare, sopire. Troncare, sopire, affinché l’amministrazione Fuda e Siderno non crescano», avrebbe fatto intendere l’attuale presidente della provincia, e di tutti noi, a quattro sidernesi che gli terrebbero pacchi e servizi da molto tempo. Il presidente della provincia nella Locride per troncare Fuda. Politica the original, razza calabrese al 100%. Una roba DOC, esclusiva, maledettamente protetta. Queste le indiscrezioni. Giuseppe Raffa sarebbe stato risoluto con i suoi amici. Spezzando le sillabe come un faccendiere del mercato ittico di Palermo i blocchi di ghiaccio, avrebbe affermato: «Nemmeno un euro a Siderno da parte della provincia». La voce già circolava da mesi, a dire il vero. Si sapeva, e il viaggio a Siderno del presidente più scarso della storia reggina avrebbe dato, se ce ne fosse stato ancora bisogno, l’ennesima conferma della volontà di Raffa nei confronti di una città che ha subito l’arroganza della mafia e l’inefficienza dei commissari; nei confronti di una città devastata dal mar Jonio e dalle alluvioni; nei confronti di una città in forte ritardo di sviluppo socio-economico e di mancanza di fiducia nelle sue forze. Giuseppe Raffa ai “suoi sidernesi”, ascari in casa nostra, avrebbe fatto passare il concetto che se questa città cresce diminuiscono le opportunità di carriera politica, di prospettive per chi con Fuda non è. All’uso reggino, di quel reggino che tanto male ha fatto a Reggio e all’intera provincia. Quel reggino di destra e di sinistra che non possiede idee, ma tende solo a demolire quelle in circolazione, un gioco a perdere che alimenta l’arretratezza e che fa di tutto per smantellare le aspettative delle comunità.
Sull’indiscrezione che parla di un Raffa determinato a bloccare tutte le procedure aperte con il comune di Siderno e della riunione dove si sarebbe stabilito di non avere rapporti e di non dare sostegno all’amministrazione guidata da Pietro Fuda, abbiamo sentito quest’ultimo. Il primo cittadino di Siderno, molto amareggiato, ci ha ricordato che quando lui ha ricoperto incarichi di politica, da assessore regionale ai lavori pubblici, da assessore regionale alle attività produttive, da presidente della provincia di Reggio Calabria e da senatore della Repubblica, non ha mai guardato al colore politico. Pietro Fuda ci è sembrato ancor più amareggiato per il comportamento degli amici sidernesi, “quattro dilettanti allo sbaraglio” che avrebbero partecipato alla riunione contro Siderno, il suo bene e il suo futuro. Un po’ deluso, con un tono mordace, Pietro Fuda ha continuato: «Ai giovani raccomando di non seguire questi pessimi esempi di fare politica. La politica è un’arte nobile e deve essere al servizio dei cittadini e non delle vendette personali. I giovani sono gli unici che possono provocare un soprassalto, uno scatto che cambi il corso di una storia schiava di colpi bassi e persone nane». La politica continua a sbandare, con le sue logiche da sottoscala, con le sue strategie da tugurio abbiamo chiesto in conclusione al sindaco di Siderno. «Se fosse vero il fatto… - ha affermato- Raffa ha la memoria corta, e lui sa di cosa parlo». Vladimir
in casa nostra, Giuseppe Raffa ai“suoi sidernesi”,ascari esta città avrebbe fatto passare il concetto chedisecaqu rriera cresce diminuiscono le opportunità da no n è. politica,di prospettive per chi con Fu
un’invasione di Luigini be mai risolto la questione meridionale per la semplice ragione che “quello che noi chiamiamo problema meridionale è il problema dello Stato”. Intuì che “l’illegalità dei singoli o in forma organizzata, almeno in gran parte, era il frutto di quella antica guerra. Sono passati quaranta anni dalla morte dello scrittore! Noi viviamo nel mondo globalizzato e in piena civiltà dei consumi. Cosa ci potrebbe ancora dire un intellettuale nato all’inizio del secolo scorso? Probabilmente nulla perché lo Stato - nel Sud ha vinto la sua secolare battaglia, così si è a un passo dal ridurre un popolo di fieri e sapienti contadini, di validi e abili artigiani, in una massa
di postulanti senza dignità. Le truppe di assalto per sconfiggere il nostro popolo sono stati i “Luigini” che, oggi, stanno vivendo il loro grande giorno. Il loro pensiero domina e dilaga nelle Istituzioni elettive, nei tribunali, nella Chiesa, nelle scuole, negli uffici. La Calabria criminalizzata, calunniata e senza domani è frutto dell’opera di questi roditori di civiltà. La Politica in Calabria è data in franchising dal centro. Per venti anni, a destra, il marchio è stato affidato da Berlusconi. Oggi viene consegnato da Renzi a uomini di propria fiducia. L’anima, il pensiero, la storia, la civiltà della Calabria non
trova più posto nella politica calabrese. La vicenda del Master Plan promesso da Renzi per il mese di settembre e rimosso senza che nessuno in Calabria batta ciglio è la dimostrazione plastica del ruolo dei mille Luigini che comandano sulla nostra terra. Primo Levi, parlando dell’autore del “Cristo”, affermava che il suo studio romano, per oltre trenta anni, è stato “l’Ambasciata” del popolo meridionale e, soprattutto, dei più deboli! Oggi quella Ambasciata è chiusa. La Calabria paga numerosi “fitti” e tante “prebende”, ma i “luigini” che fanno da “ambasciatori” non hanno assolutamente nulla da dire.
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POLITICA
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DOMENICA 15 NOVEMBRE
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A Z Z A M IO R A M O T A C O V V A ’ L L A A T IS V INTER Venerdì scorso, presso il Palazzo della Cultura di Locri, si è tenuto il convegno “Le intercettazioni tra esigenze di indagine, diritto di cronaca e tutela costituzionale delle libertà fondamentali”,un sereno confronto di alto livello che ha visto insieme politici, magistrati, avvocati e giornalisti.
“Intercettazioni?
Bisogna agire col bisturi e non con la mannaia”
MARIA GIOVANNA COGLIANDRO n mare senza rive quello delle intercettazioni, un tema controverso che negli ultimi anni è riuscito a scaldare il dibattito politico, giurisprudenziale ma anche popolare. Questo perché in gioco ci sono diritti che la nostra Costituzione definisce “inviolabili”. L’utilizzo delle intercettazioni, infatti, da un lato chiama in causa la riservatezza, dall’altra l’articolo 21 e in particolar modo il diritto di cronaca. A questo bisogna aggiungere le attività di indagine che costituiscono l’esercizio di una funzione che lo Stato deve assicurare per garantire la giustizia e la sicurezza. Per cercare di individuare il punto di difficile equilibro tra opposte esigenze, venerdì scorso, presso il Palazzo della Cultura di Locri, si è tenuto il convegno “Le intercettazioni tra esigenze di indagine, diritto di cronaca e tutela costituzionale delle libertà fondamentali”, un sereno confronto di alto livello con ottimi spunti di riflessione, che ha registrato una grande partecipazione di pubblico e che ha visto insieme politici, magistrati, avvocati e giornalisti. Presieduto da Vincenzo Lombardo, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro, l’interessante dibattito si è avvalso dell’autorevole contributo di relatori come il senatore Enrico Buemi, Componente della Commissione Giustizia, il deputato Roberto Occhiuto, Componente della Commissione d’Inchiesta sulle mafie, Marcello Manna, Presidente della Camera Penale di Cosenza, Antonio Ricchio, giornalista del Corriere della Sera. Abbiamo intervistato Mario Mazza, Presidente del Direttivo della Camera Penale di Locri, che ha organizzato l’evento grazie - tiene a precisare - all’Ordine degli avvocati di Locri e al sindaco della città,
U
Giovanni Calabrese. Come si fa a evitare che il diritto di cronaca e le esigenze di indagine non violino i diritti fondamentali garantiti dalla nostra Carta Costituzionale? Non vi è dubbio che le intercettazioni siano uno strumento importante per identificare i responsabili di reati gravi come omicidi e associazioni a delinquere. Questo, però, non può comportare da parte di chi è operatore del settore di Polizia o della Procura della Repubblica di eccedere nell’utilizzo di questo strumento facendo sì che quella che è una necessità primaria, ovvero la ricerca dei responsabili, ponga una limitazione a quello che è un diritto fondamentale costituzionalmente garantito, ovvero l’inviolabilità della libertà e della segretezza di ogni forma di comunicazione (art.15). La libertà individuale non può essere violata e sacrificata per nessun motivo. Quindi sono necessarie delle norme di garanzia e dei filtri affinché non vi sia un abuso delle intercettazioni telefoniche e ambientali. Oggi questo abuso delle intercettazioni ha portato a una proliferazione di centrali di ascolto sparse sull’intero territorio nazionale, a migliaia di bersagli telefonici e ambientali per un costo totale di centinaia di milioni di euro. In Calabria a quanto ammontano i soggetti intercettati? Nel 2011 sono stati spesi in tutta Italia 260 milioni di euro per intercettazioni ambientali e la Calabria è la regione che più è stata sottoposta a queste intercettazioni: da noi il rapporto tra utenza intercettata e popolazione dipendente è la più alta d’Italia; solo l’anno scorso erano 40 mila i soggetti intercettati e questo dato va moltiplicato per i
nuclei familiari e anche per i contatti indiretti, perché ciascun utente che entra in contatto con il singolo sottoposto a intercettazioni viene intercettato a sua volta. Spesso questa moltiplicazione non è motivata, pertanto è fondamentale che ogni decreto di intercettazione sia giustificato da gravi indizi di colpevolezza e abbia un termine ben definito, in quanto non è possibile intercettare un soggetto all’infinito. Spesso accade che, se nel periodo in cui un soggetto viene sottoposto a intercettazione non emerge nessun riscontro rispetto all’ipotesi delittuosa iniziale, viene stabilita una proroga dell’intercettazione. Inoltre, succede che le informazioni emerse nel corso delle indagini che non sono rilevanti ai fini processuali vengano mantenute all’interno del compendio accusatorio e riprese nelle ordinanze di custodia cautelare o date in pasto a i
giornali. Ciò che non è utile ai fini dell’indagine deve essere immediatamente cancellato e non ripreso dopo anni, dandogli una reinterpretazione avulsa dal contesto attuale. Inoltre, nel momento in cui vengono acquisite le intercettazioni e chiuse le indagini, alla difesa deve essere dato il tempo adeguato per poter approfondire le intercettazioni stesse, senza omissis perché è necessario conoscere il compendio accusatorio in tutte le sue sfaccettature, altrimenti c’è una violazione del diritto di difesa. Tutti questi aspetti necessitano di un intervento legislativo che, da un lato, consenta la tutela del diritto alle indagini da parte delle forze di Polizia - perché si tratta di un atto legittimo, dovuto e necessario – e, dall’altro, garantisca strumenti di controllo affinché le intercettazioni siano legittime e pertinenti. Lei ha detto che in Calabria l’utenza intercettata è la più alta d’Italia. Questo perché ci sono più indagati o perché c’è una maggiore “leggerezza” ad autorizzare le intercettazioni? Il termine “leggerezza” è eccessivo. Le forze di polizia e gli organi inquirenti che hanno una determinata volontà di raggiungere un obiettivo faranno di tutto per riuscirci e non pensano al sacrificio che il raggiungimento del loro scopo impone agli altri. Per questo a livello legislativo è importante che ci siano delle griglie che tutelino le indagini ma anche il diritto del cittadino alla propria riservatezza e libertà, una sfera che, ribadisco, può essere invasa solo se trova un’adeguata giustificazione. Le intercettazioni non possono essere strumento di un’ipotesi o di un intuito investigativo. Spesso, infatti, vengono autorizzate non nel momento in cui il reato è stato commesso ma in via preventiva per cercare di trovare una soluzione rispetto a un’ipotesi di lavoro. Non bisogna ragionare come chi getta in mare reti a strascico e quello che piglia piglia. Bisogna agire col
bisturi e non con la mannaia. Quando un’inchiesta è destinata a finire sui giornali si riportano nei provvedimenti cautelari spezzoni di telefonate che niente hanno a che vedere con le indagini ma che stuzzicano l’interesse dei media. Così facendo, però, si entra a gamba tesa nella vita privata altrui… Per quanto riguarda la divulgazione delle notizie abbiamo un altro diritto costituzionalmente garantito che è quello all’informazione. Quest’ultima deve rispettare i criteri di pertinenza, continenza e adeguatezza. Spesso vengono pubblicate notizie riguardo terze persone che non hanno nulla a che fare con il crimine commesso e che incidentalmente si sono trovate coinvolte nelle intercettazioni. Le loro dichiarazioni vengono pubblicate e diffuse attraverso i media senza che ci sia un reale interesse pubblico e senza che vi sia nessuna rilevanza ai fini dell’identificazione dell’ipotesi delittuosa su cui si sta procedendo. Rapporti extraconiugali o commenti relativi a una persona che è fuori dalle indagini vengono inseriti per dare colore. Così facendo viene violata la privacy del cittadino che viene messo alla berlina creando imbarazzo. Altre volte le intercettazioni vengono pubblicate in tempi record sui media tanto che spesso i difensori non hanno notizia dell’ordinanza di custodia cautelare o delle attività di indagine svolti nei confronti del cliente arrestato e lo apprendono su facebook. Ciò che è considerato riservato e non può essere divulgato al difensore o all’indagato diviene di dominio pubblico. E questo non ha nessuna utilità ai fini dell’indagine, è solo un modo di fare pubblicità a qualche funzionario di polizia o a qualche magistrato. Perché non ha senso che venga identificato come autore di un’operazione di polizia giudiziaria un singolo soggetto. Gli uffici devono essere impersonali e non soggettivizzati.
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Siderno: l’assessore Guttà risponde alle critiche sulla pista ciclabile: «C’è ancora molto da fare. Il prodotto finito vi piacerà» In risposta alle critiche apparse in questi giorni in rete in merito alla realizzazione della pista ciclabile, l’Amministrazione Comunale di Siderno, per mezzo dell’assessore Luigi Guttà, che si è documentato attraverso le relazioni di chi si occupa fin dal principio del progetto, vuole chiarire alcuni punti oggetto di discussione di molti cittadini scontenti o dubbiosi relativamente al procedere dei lavori. Fermo restando che la pista ciclabile non si limiterà certo a essere un tracciato verniciato di rosso totalmente privo di segnaletica e di misure di sicurezza, ma i lavori in corso sono da considerarsi ancora in una fase molto acerba del loro svolgimento, considerato che dovranno essere completati con una segnaletica orizzontale bianca, con dei delimitatori omologati gialli da installare laddove la pista ciclabile corre parallela al traffico veicolare e con una segnaletica verticale, Guttà invita la cittadinanza ad aspettare di vedere il prodotto finito prima di muovere delle lecite critiche all’operato dell’amministrazione o, comunque, ad avanzare dei suggerimenti presso il Comune in luogo di sterili critiche denigratorie. Il progetto, che ha ricevuto un finanziamento di € 450.000 durante l’amministrazione di centro destra, non è il derivato di una delibera diretta dell’attuale Amministrazione Comunale, ma era rimasto nel “cassetto” durante la gestione dei commissari prefettizi. Il percorso era infatti già stato determinato nel 2011 e l’Amministrazione Fuda, limitatasi alla sola scelta del colore rosso del tracciato in alternativa al meno visibile blu, si è adoperata esclusivamente a renderlo operativo nella speranza che la cittadinanza possa trarne al più presto i benefici già elencati in concomitanza con l’annuncio dell’avvio ai lavori. Ad oggi, della cifra finanziata, il Comune, grazie a un sapiente bando di gara, è riuscito a risparmiane il 32,49 %, pari a € 86.000. Nei 364.000 €attualmente investiti sono già compre-
La serie A rumena e Cosimo Figliomeni, bomber sidernese È ormai comprovato che il nostro comprensorio è in grado di sfornare ottimi giocatori di calcio. Nello specifico, pare che Siderno abbia un terreno molto fertile per far crescere attaccanti sani e forti tanto che, dopo le gesta sudtirolesi di Ettore Gliozzi, arriva dalla Liga I (la massima categoria calcistica) rumena la storia di Cosimo Andrea Figliomeni. L’attaccante sidernese, militante nella Gaz Metan Media , è stato infatti l’autore del gol partita all’80esimo contro il Chindia Târgovi te, che era riuscito a pareggiare nel corso del primo tempo. Un’intesa perfetta con il compagno di squadra ha permesso a Figliomeni di penetrare la difesa della squadra avversaria e effettuare un meraviglioso tiro da fuori area, in grado di determinare le sorti di un match fino a quel momento molto equilibrato.
si i 30.000 € per le attrezzature e quelli per le spese tecniche. Non appena la realizzazione del percorso sarà ad uno stadio maggiormente avanzato, verrà avviato il bando di gara per l’acquisto delle biciclette utili alla messa in pratica del bike sharing. L’amministrazione guidata dal sindaco Pietro Fuda, continua Guttà, ha già avviato un studio per un nuovo progetto da integrare con quello che si sta realizzando, per migliorare e rendere sostenibile la mobilità interna. Si spera, entro fine anno di avere il finanziamento. Inoltre l’assessore Guttà, in attesa della rimodulazione delle nuove norme di mobilità cittadina, invita la cittadinanza a rispettare le nuove corsie evitando di parcheggiare nelle zone ciclabili.
Siderno:PartonoilavoriperlostadiodedicatoaGianlucaCongiusta Una targa per Michele Marzani e Raffaele DeVico Domenica scorsa Castiglione Marittimo, nel comune di Falerna, si è fermata per ricordare l’appuntato Michele Marzano di Bovalino e il carabinieri Raffaele de Vico di Longobucco, rimasti vittima di un agguato mentre erano in servizio risalente al 17 luglio del 1927. Per l’occasione è stata realizzata una cartolina commemorativa che recita “Vittime della lotta contro la delinquenza” ed è stata apposta una lapide alla presenza dei discendenti delle due vittime e del comandante dei CC e del sindaco.
DOMENICA 15 NOVEMBRE 10
La scorsa settimana l’Amministrazione Comunale di Siderno ha deliberato l’approvazione del progetto definitivo-esecutivo dello “Impianto Sportivo Gianluca Congiusta in località Mirto”. I lavori di realizzazione di suddetta opera, per la quale è stato stanziato un finanziamento pari a € 287.500, comprenderanno l’espropriazione dei beni immobili ricadenti nella zona in cui verrà eretto lo stadio, che si è già provveduto ad appurare essere di proprietà del Comune di Siderno, e la messa in sicurezza dell’intera area, che dovrà rispondere alle normative europee esistenti. Con la delibera datata 5 novembre i lavori, sono da considerarsi immediatamente eseguibili a seguito dell’espressione di un voto di maggioranza da parte della giunta e dell’affidamento degli adempimenti conseguenti al Responsabile dell’Ufficio Tecnico. Vogliamo ricordare comunque che l’origine del finanziamento parte dal sindaco Ritorto e dall’assessore Ivan Bolognino.
Un Barone a Expo Torniamo per qualche istante a Expo, precisamente a lunedì 26 ottobre, quando Casa Corriere (della Sera) ha ospitato il nostro “Barone” Francesco Macrì come relatore del convegno “Dieta Mediterranea: tra ricerca e qualità”, organizzato da Agrifoodnet - Polo di Innovazione Filiere Agroalimentari di qualità, durante il quale si è discusso della filiera agroalimentare calabrese grazie anche agli interventi dei professori Russo, Alpi e Rastrelli, i cui interventi sono stati moderati da Luca Angelini.
Katia Ricciarelli a L’ANGOLO DI PARRELLO Gioiosa Jonica Ho incontrato l’autunno Grande successo per l’iniziativa di con“Elisir Domenica con i “Cioccolatini della ricerca” d’Amore” Camminavo pensieroso, quando ho sentito una voce che mi chiamava. Mi voltai, era l'autunno. "Caro Franco, come stai?""Discretamente, faccio le cure e vado avanti; speravo d'incontrarti, caro Autunno, per rimproverarti. Una volta eri la stagione preferita per tante persone, perché ci regalavi delle belle giornate di tiepido sole e tanta buona frutta: castagne, noci, arance e il prezioso olio. Adesso, invece, fai spesso danni: mi riferisco alla Campania, alla Calabria, al Nord Italia, per non parlare della Francia. Cosa ti è accaduto Autunno? Perché sei cambiato?"-"Franco, io non sono cambiato, è l'uomo che è cambiato e certo non in meglio....." Franco Parrello
Anche a Siderno nella Piazza Maria S.S. di Portosalvo si è svolta domenica otto novembre, così come nelle altre piazze italiane, l’iniziativa «I cioccolatini della ricerca» distribuiti dai volontari Airc per finanziare gli studi per la lotta al cancro. L’iniziativa ha visto scendere in campo tre associazione, l’AIRC in primis rappresentata da Rosita Sgotto socio attivista che ha promosso l’evento, seguiti dalla Società Nazionale Di Salvamento "Locride Mare" con Emiliana Flamingo, che ha recentemente attivato presso l’associazione di salvamento di Locride mare un centro di assistenza oncologica per fornire informazioni, supporto psicologico e assistenza socio-sanitaria a tutti quei soggetti che si trovano purtroppo a dover fare i conti con questa terribile malattia e l’associazione Cambi@Menti, che con grande spirito di squadra si sono attivate affinché la manifestazione fosse un successo. Questa sinergia ha dimostrato che fare squadra tra le associazioni è fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Inoltre, c’è stata una grande partecipazione e sostegno da parte del prof. Fausto Certomà che ha scelto come punto di partenza del progetto di Fitwalking “Il lungo cammino” proprio la piazza di Siderno sponsorizzando e condividendo in pieno la campagna di sensibilizzazione dell’AIRC. Una domenica quella appena trascorsa ricca di impegno, un impegno volto per attivare reti, per creare la “coesione”utile ad una nuova e diversa forma di “competitività” tra associazioni finalizzata la rilancio socio-culturale di tutto il territorio.
Nell’ambito della XXIV Rassegna teatrale del teatro “Gioiosa” di Gioiosa Jonica e della Locride, domenica 15 novembre, alle ore 21:00, il Teatro di Gioiosa Jonica ospiterà la rappresentazione “Elisir d’Amore”, nella quale reciteranno Katia Ricciarelli e Francesco Zingarello. Suonerà l’Orchestra Melos.
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Non è più unicamente la mamma a prendersi cura dei propri figli.Anche i papà vengono chiamati a svolgere il ruolo di genitore attivo, svincolato dalla passività che spesso lo ha contraddistinto. Quanti sono disposti a cambiare un pannolino o a preparare una pappa? Ce lo racconta Andrea, papà 41enne.
Quando il pannolino lo cambia il papà La donna che sta a casa, lava, stira, cucina; si occupa dei figli, delle piante, di preparare pietanze con le verdure di stagione. L’uomo che lavora, porta i soldi a casa e di questi ne divide una parte da dare alla moglie; va dal commercialista, organizza i documenti, accompagna la moglie fuori paese quando c’è da guidare per lunghi tratti di strada. Per quanto questo quadro sia, in parte, ancora rispettato, il sistema familiare non funziona più così. Le donne che hanno fatto la storia e che hanno avuto il coraggio di farsi ghigliottinare per difendere un ideale, hanno gettato le basi per l’ascesa della figura femminile. Potremmo definire quella di oggi come una donna multitasking. E non è vero che ha perso il controllo della sua famiglia o che non riesce ad essere, al tempo stesso, mamma, donna, moglie e professionista. Riesce, perché capace di organizzarsi, ma riesce meglio, se sostenuta nella gestione dei figli e della casa. In questo passaggio si inseriscono talvolta le nonne, che prendono il posto delle mamme impegnate a lavorare, e con grande piacere, soprattutto perché viene loro ridato un compito che hanno svolto per lungo tempo e in condizioni non così agevoli come quelle odierne: ritornare mamme, anch’esse, con orgoglio. Nonostante i consigli della mamma, le nonne utilizzano segretamente le loro tecniche di riuscita assicurata, magari già sperimentate su cinque o sei figli. Ma ancor più fondamentale, si pone la necessità di rivedere il ruolo dei papà, visti fino a poco tempo fa come la figura che rientrava a casa a tarda sera, stanco; colui che, durante la sua giornata lavorativa, aveva visto “il mondo”, aveva combattuto con un cliente poco simpatico, aveva scritto un nuovo progetto. Lo raccontava di ritorno a casa, semplificandone alcuni aspetti per renderlo comprensibile alla moglie che di queste cose non se ne intendeva mica. Oggi, il papà è anche un po’ mamma. Per decenni, l’uomo non si è interessato all’aspetto di accudire un neonato o di cambiare un pannolino, in quanto i ruoli erano ormai nettamente definiti e la donna aveva il dovere di prendersi cura di figli e marito. In fondo, cos’altro aveva da fare? E per chi non aveva fatto proprio il pensiero di vedere la propria moglie impegnata a lavorare, l’avvento della crisi economica ha portato tali uomini a rimettere in discussione il proprio concetto di donna e a scontrarsi con una situazione, se vogliamo, anche difficile da digerire: io, uomo e padre, da solo non sono in grado di mantenere la mia famiglia. Lo sviluppo della società ha introdotto nuove
mansioni, diverse da quelle convenzionali, che vedevano la donna impegnata sì, a lavorare, ma non in modo “visibile”: si pensi ai lavori presso le case, proprie e degli altri (la parrucchiera, per esempio), in cui la donna stessa va ad interagire con una clientela esclusivamente femminile. L’uomo ha dovuto rinunciare a quel controllo cui era stato abituato e ad accettare che la propria moglie avrebbe potuto operare in contesti più esposti, con orari che andavano a sovrapporsi a quelli del pranzo o della cena, momenti “cruciali” in cui la presenza della donna era obbligatoria e imprescindibile. Fortunatamente questi schemi sono stati, per la maggior parte, superati, anche se resta una percentuale di uomini che purtroppo guarda alla donna ancora in questo senso. La velocità con cui gli ultimi decenni sono andati modificandosi ha visto l’uomo impegnato in una nuova sfida, ovvero quello di essere all’altezza di saper accudire casa e figli. Questo, anche a causa del sistema italiano della formazione, che impone (anche se finge di lasciare libera scelta) un’ iperspecializzazione nella propria professione a causa di una contorta burocrazia. Difatti, si è liberi di potersi fermare ad una laurea triennale, ma passa il messaggio che niente farai solo con quella; avvii il percorso della laurea specialistica, ma niente farai se non ti sei abilitato
alla professione; e dopo esserti abilitato, magari provandoci due o più volte, regalando i tuoi risparmi allo stato, vieni a sapere che un master potrebbe facilitare una possibile assunzione. Per tale ragione, mentre qualcuno furbescamente ci incarta in questo modo, la donna arriva ad avere 30 anni e dopo aver trascorso la propria giovinezza a testa bassa, in parte perché sui libri, in parte perché mortificata durante lavoretti parttime, sente il bisogno di creare una famiglia. Quando il primogenito viene al mondo, la donna spesso non ha ancora trovato una stabilità economica e professionale, per tale ragione si trova costretta, dopo i primi mesi di vita del bambino, a sospendere il suo essere mamma h24 e a proseguire il suo percorso. Qui, come prima spiegato, intervengono non solo le nonne o le baby sitter (anch’esse in realtà future professioniste), ma anche i papà. Per rendere meglio l’idea abbiamo chiesto ad Andrea, 41 anni, di raccontarci la sua esperienza che lo ha visto alle prese per un’intera settimana con la figlia Eleonora, 20 mesi, in totale assenza della madre. Mi avevano particolarmente colpito gli status su Facebook di Andrea che in quella settimana ironizzò sulle sue ansie da padre che si ritrova, per la prima volta, ad essere “mamma” a 360 gradi.
“A mia moglie Valeria era stata proposta un’esperienza formativa e ovviamente lei mi ha chiesto se me la sentissi di restare per una settimana con Eleonora, da solo. A dire il vero, lì per lì ho detto subito sì: era un'ottima occasione per Valeria di crescita, ma anche di realizzazione personale. Poi pian piano che il momento della partenza si avvicinava, cominciavo a sentire il peso di una scelta che era sicuramente giusta, ma della quale avevo un po’ timore. Mi sono messo alla prova. Ho provato a gestire la bimba come se fossi solo per davvero, senza amici né parenti. Valeria mi aveva organizzato un planning per evitare che mi dimenticassi le cose e aveva fatto la spesa per la settimana; il giovedì sarebbe venuta la signora delle pulizie. Il planning, ovviamente, me lo sono perso da subito, ma le cose erano già nella mia testa. La mia paura più grande erano le notti: io ho il sonno più pesante di quello di mia moglie, che di solito si accorge prima di me quando la bimba si sveglia. Mi sono organizzato spostando il lettino nella mia camera, mettendolo attaccato al letto. Alla fine della settimana, Eleonora scavalcava da sola per venirmi a fare le coccole! Con un minimo di organizzazione la settimana è passata velocemente, è stata dura, ma il rapporto tra me e la bimba ne ha giovato in maniera evidente. Ero molto affaticato e sollevato dal fatto che
Valeria tornasse al suo ruolo di mamma. Il mio primo pensiero è andato a tutti i genitori single: bisognerebbe far loro un monumento. La mattina mi alzavo trenta minuti prima della sveglia che di solito imposto, per preparare la colazione ad Eleonora, lavarla, cambiarla e portarla all'asilo; il pomeriggio, dopo il lavoro, la andavo a riprendere ed ogni giorno mi inventavo un gioco nuovo per passare più tempo possibile prima che arrivasse la sua ora di cena (alle 19.00). Di solito, verso le 18.30, accendevo la tv (trenta minuti massimo al giorno che mi permettevano di respirare e di sdraiarmi sul divano) poi cena, bagnetto e alle 21.30 a nanna. A quel punto, cena frugale per me e buonanotte. È stata dura, ma alla fine ero contento di averlo fatto; anche prima di quella settimana ci si divideva le cose da fare in famiglia, ma da quella settimana lì sono molto più reattivo alle richieste di aiuto di Valeria! La mia opinione sul ruolo di Valeria in famiglia non è cambiata moltissimo, in quanto sapevo già quanto fosse fondamentale, e dopo questa esperienza ho vissuto sulla mia pelle quanto realmente lo è”. Dopo questa piacevole descrizione, pongo ad Andrea una domanda ben precisa - Cosa diresti agli uomini che non si sono ancora sperimentati in questo tipo di esperienze, nè tanto meno in attività più facili come cambiare un pannolino?- Chi non vuole vivere questa esperienza si perde una parte importante dell'essere genitore, della costruzione di un rapporto - risponde Andrea - Il pannolino, il bagnetto, il "perdere tempo" con loro, sono cose che rimangono nel rapporto con un figlio, ne sono convinto. Io l'ho fatto sotto forma di gioco con Eleonora che ora vuole cambiarsi il pannolino solo come faceva con me, con i nostri riti, le nostre canzoncine, i nostri sorrisi”. Non vorrei aggiungere altro. Le esperienze vissute in prima persona valgono molto più di un’ipotetica analisi sui ruoli. Leggo con molto piacere le parole di un padre il quale, nonostante l’ansia e la paura, del tutto normali, porta avanti una scelta non egoistica (che sarebbe stata quella di ostacolare la partenza della propria moglie, dettata dal timore di sperimentarsi). Mi auguro che i papà di oggi possano mettere da parte non la paura (quella è assolutamente funzionale), ma il dire di no a prescindere, in modo da non togliere la possibilità a voi stessi e ai vostri figli di costruire sane e forti relazioni. Sara Jacopetta
Un buon successo per gli esperti l’incontro su Europa Creativa nella Locride i è tenuto ieri 11 Novembre a Locri presso l’auditorium della sala della Cultura l’incontro con il Creative Europe Desk Italia – del MiBACT. L’evento locrese unico nella regione Calabria per il 2015, ha registrato la presenza di un pubblico di esperti e professionisti dei settore cultura ed audiovisi che hanno beneficiato della presentazione del programma e delle relative scadenze per il 2016. Il lavori sono stati aperti dal vicesindaco della Città ospite Raffaele Sainato cui sono seguiti gli interventi del presidente dell’Associazione dei Sindaci della Locride Giuseppe Strangio e del primo cittadino della città di Gerace Giuseppe Varacalli. Quindi l’introduzione curata da Alessandra Tuzza dell’Europe Direct Calabria&Europa di Gioiosa Jonica, con uno sguardo alle reti di informazione della Commissione Europea e gli interventi tecnici di Marzia Santone del Creative Europe Desk Italia – Ufficio Cultura – MiBACT, che ha focalizzato i punti salienti e la struttura del Sotto-programma Cultura di Europa Creativa, soffermandosi sulla call dei progetti di cooperazione, che
S
verrà pubblicata nel 2016. Il punto sul programma Media è invece spettata ad Andrea Coluccia del Creative Europe Desk Italia – Ufficio Media di Bari. Europa Creativa è un programma quadro cui sono destinati 1,46 miliardi di euro dedicato al settore culturale e creativo per il 2014-2020, composto da due sottoprogrammi (Sotto-programma Cultura e Sotto-programma MEDIA) e da una sezione transettoriale (fondo di garanzia per il settore culturale e creativo + data support + piloting). Europa Creativa utilizzabile da partenariati trasnazionali di almeno tre stati membri finanzia: progetti di cooperazione transnazionale tra organizzazioni culturali e creative all’interno e al di fuori dell’UE; network che aiutano i settori culturali e creativi a operare a livello transnazionale e a rafforzare la loro competitività; traduzione e promozione di opere letterarie attraverso i mercati dell’UE; piattaforme di operatori culturali che promuovono gli artisti emergenti e che stimolano una programmazione essenzialmente europea di opere culturali e artistiche; sviluppo di opere di finzione, di ani-
mazione, di documenti creativi e di videogiochi per il cinema, i mercati televisivi e ad altre piattaforme all’interno e al di fuori dell’Europa; distribuzione e promozione di opere europee; festival cinematografici che promuovono film europei; fondi per la coproduzione internazionale di film; crescita di un pubblico per promuovere la film literacy e suscitare interesse verso i film europei attraverso un’ampia varietà di eventi. Il Creative Europe Desk Italia rappresenta il Desk ufficiale in Italia sul Programma Europa Creativa. Coordinato dal Ministero dei Beni e della Attività Culturali e del Turismo in cooperazione con Istituto Luce Cinecittà s.r.l., fa parte del network dei Creative Europe Desks, nominati e cofinanziati dalla Commissione Europea. Il Centro Europe Direct di Gioiosa Jonica che ha organizzato l’evento ha così messo a disposizione del territorio Locrideo informazioni interessanti che potrebbero tornare utili in caso di proposte di sviluppo per l’ambito culturale e audiovisivo e per far decollare ulteriori reti di cooperazione con operatori di altri stati membri della UE.
GERENZA
Registrata al Tribunale di Locri (RC) N° 1/14
Direttore responsabile: MARIA GIOVANNA COGLIANDRO Editorialista: ILARIO AMMENDOLIA
Le COLLABORAZIONI non precedute dalla sottoscrizione di preventivi accordi tra l’editore e gli autori sono da intendersi gratuite. FOTOGRAFIE e ARTICOLI inviati alla redazione, anche se non pubblicati, non verranno restituiti. I SERVIZI sono coperti da copyright diritto esclusivo per tutto il territorio nazionale ed estero. GLI AUTORI delle rubriche in cui si esprimono giudizi o riflessioni personali, sono da ritenersi direttamente responsabili.
COLLABORATORI: Jacopo Giuca, Lidia Zitara, Cristina Caminiti, Eleonora Aragona, Franco Parrello, Domenico Spanò, Sara Leone, Sara Jacopetta, Katia Candido.
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
RICORDO
DELL'AVV. ILARIO PLACANICA
“Ogni causa diventava una sua causa e ogni difesa una missione” Alla Sua scuola di grande Avvocato si formarono generazioni di giovani, oggi tutti valenti professionisti. È con il cuore spezzato dalla commozione e la voce rotta dal pianto che mi accingo a dare, a nome di tutti gli Avvocati della Locride, l'ultimo saluto al Decano del Foro di Locri - l'Avv. Ilario Placanica - il grande Avvocato Ilario Placanica che, in ben sessantuno anni di milizia nell'Avvocatura, è stato tra i combattenti più degni, tra i combattenti più valorosi, tra i combattenti migliori. E, se oggi, in questa triste circostanza, io rendo omaggio alla Sua Toga, Toga che Lui ha sempre onorato in tutto il lungo arco della Sua vita professionale, non mi fa certo velo l'amicizia sincera e profonda che a Lui mi legava e che affonda le sue radici in tempi molto lontani - i tempi della mia fanciullezza - a Lui che dell'amicizia ha fatto un costume di vita, quasi una religione.
Se a Lui rendo onore non mi fa velo il rapporto professionale che, fin dai miei primi passi nell'Avvocatura, ha visto accanto a me Ilario Placanica, quale mio autorevole consigliere, dopo mio padre, in alcune situazioni delicate e complesse della professione. Io Gli rendo onore, a nome degli oltre mille Avvocati di questo glorioso Foro, unicamente, per i Suoi alti valori professionali e umani. Ilario Placanica non ha trovato nella Sua culla i privilegi del retaggio!! La Sua strada, fin dagli anni della Sua giovinezza, è stata lastricata di ostacoli; è stata tutta in salita, in faticosa, irta salita, che Lui ha affrontato con leggerezza quasi gioiosa, con quella positività e quell'attaccamento alla vita che lo contraddistinguevano. Tutte le vette che, ad una ad una, ha saputo scalare nella professione sono state, tutte, Sue conquiste personali e tutte le Sue conquiste sono state frutto del Suo lavoro, del Suo impegno, del Suo sacrificio, della Sua fede. E quanto Ilario Placanica ha raggiunto nell'Avvocatura lo deve, soltanto, a se stesso: al suo studio serrato, alla sua fulgida intelligenza, al Suo grande intuito, alla forza e autorevolezza del Suo pensiero. E, quando la Sua diuturna fatica Gli consentì di raggiungere un posto eminente nell'Avvocatura, Gli permise, cioè, di raggiungere i vertici del successo, Egli non seppe e non volle rinchiudersi nella freddezza luminosa dell'orgoglio, pur se legittimo, ma rimase sempre, fino all'ultimo, mirabile esempio di semplicità, di modestia sospinta, talvolta, fino all'umiltà, di solidarietà affettuosa verso i Suoi colleghi, specie verso i più giovani dei quali fu vero Maestro.
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Ai nastri di partenza l’Associazione che salverà l’Arte (e non solo) a Siderno
Sono tre settimane che siamo ospiti del settimanale Riviera per l'iniziativa della costituzione dell'Associazione che non ha fini di lucro, che si propone di valorizzare, custodire, preservare e far conoscere, i beni storici artistici, culturali e ambientali. Riviera ci sta dando un contributo determinante riservandoci uno spazio per la nostra iniziativa. La prima riunione del Comitato Promotore dei Soci Fondatori dell'Associazione, si terrà sabato mattina 28 novembre 2015, quasi certamente all'Y.M.C.A., se il Presidente, Mimmo Leonardo, vorrà essere così gentile di ospitarci. In quella riunione si dovranno prendere delle decisioni importanti sullo Statuto, il Regolamento, l'Atto Costitutivo e tutto ciò che è necessario, affinché l'Associazione stessa, possa operare in modo rapido e veloce, senza troppe pastoie burocratiche, che la farebbero morire ancor prima di nascere. All'Ordine del Giorno ci sarà una discussione approfondita su cosa fare per salvare, proteggere, valorizzare, restaurare e custodire le sculture della Villa Comunale di Siderno, che si trova di fronte l'Ospedale, ma anche come valorizzare e promuovere la cura della villa stessa, facendola diventare un orto in città, progetto che piace tanto all'Assessore Ercole Macrì e alla sua componente politica, Sel, capeggiata da Mimmo Panetta. In tutte queste iniziative, come quella dei Comitati di Zona di Siderno, Ercole Macrì sarà chiamato, assieme a tutta l'Amministrazione Comunale, a darci sostegno, precisando, sin da ora, a lettere cubitali, che uno dei fondamentali requisiti dell'Associazione è quello di essere apolitica. Aperta a tutti, e soprattutto alle persone bisognose di ogni genere. Si ispirerà alla Dottrina Sociale della Chiesa Cristiana e dovrà essere un punto di
riferimento per tutti e soprattutto per i più bisognosi e sfortunati che vivono assieme a noi. Combattere la povertà, il rispetto dell'ambiente, della nostra casa comune, la nostra madre e nutrice terra che ci ospita e ci culla con tanto amore, saranno i principali obiettivi dell'Associazione. Noi, invece, al contrario, per la nostra madre e nutrice terra, non abbiamo né amore, né rispetto e né riguardo per lei. Tutte iniziative prese a livello internazionale sancite nella Carta di Milano all'Expò appena concluso con un grande successo internazionale, e gridate dal Santo Padre, al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite, dopo aver emanato la sua Enciclica, ispiratasi al Poverello di Assisi, San Francesco, "Laudato sìì Signore Mio". In ogni creatura c'é il Volto del Creatore, e noi siamo così ciechi e sordi, che non lo vediamo e sentiamo, mentre ci implora pietà e amore. Non ci rendiamo conto che ogni giorno, senza saperlo e senza volerlo, senza un briciolo di compassione, lo vogliamo annientare a tutti i costi. Tra Creatura, Creato e Creatore, non c'é nessuna separazione, ma unione, interdipendenza e collaborazione reciproca. Se rispetto e amo la creatura, contribuisco nel mio piccolo ad amare anche il Creato e lo stesso Creatore. Ma se non amo la creatura, vuol dire che, non solo non amo né il Creato e né il Creatore, ma la cosa più grave è che non amo neanche me stesso, che sono creatura, piccola e indispensabile cellula del Creato e del Creatore. Questi brevi concetti filosofici, della vita, del rispetto e dell’amore per la vita, della nostra importante collaborazione a favore della vita saranno l'anima dell'Associazione. Benito Stinà
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Lasciatelo morire in pace Chi scrive è il fratello del Signor Sgotto Mario, nato a Siderno il 02/06/1926 e ivi residente. Nel lontano 1985 ha comprato una vecchia Opel familiare per trasportare bombole di gas; dopo tre o quattro anni la macchina è stata distrutta anche a causa del lavoro che faceva. Quando è stata comprata ci siamo rivolti a un’agenzia per il cambio della targa e l’immatricolazione a nome di mio fratello. Alla stessa agenzia qualche anno dopo ci siamo rivolti per la demolizione. A distanza di oltre 20 anni al PRA non risulta demolita e la Regione Calabria vuole il pagamento dei bolli a partire dal 2009. Mio fratello al momento non ha nessun documento, probabilmente perché smarrito. È possibile che dopo oltre 20 anni la macchina non risulti demolita, che la Regione Calabria si ricordi adesso di effettuare controlli e si pretenda da gente, ormai anziana, che abbia con sé ogni genere di documentazione? Nino Sgotto
è vero che la Nazareno Galeano:“Grazie per averci Se storia insegna, mostrato quanto Pippo fosse amato” Siderno ha dei Da quando papà non è più con noi tutto è cambiato, ma grazie a un piccolo grande gruppo di persone straordinarie, che hanno saputo come starci vicine e ricordare mio padre come meritava, la vita continua esattamente come prima. E allora grazie a tutti gli amici che frequentavano e che tutt’ora frequentano le panchine dell’officina di mio padre, mantenendo quotidianamente vivo il suo ricordo. Grazie alle tantissime persone che ci sono sono stati vici-
pessimi alunni
ni in questo periodo triste e che ci hanno dimostrato quanto mio padre si facesse volere bene. Grazie alla redazione di Riviera ed a Mimmo Massara che hanno dedicato al ricordo di mio padre uno spazio di cui tutta la famiglia sentiva il bisogno. Ma, soprattutto, grazie a te, papà, per essere stato la persona splendida e indimenticabile che ci ha reso orgogliosi essere parte della tua famiglia.
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Nazzareno Galeano
CiaoTonyWhite ci mancheranno i tuoi travestimenti e la tua autoironia Veniva spesso in redazione a portare foto da pubblicare, sempre simpatico e gentile. Tony White, nome d’arte di Vincenzo Panetta, locrese doc, aveva lo spettacolo nel sangue. Ricordiamo con simpatia le sue visite in redazione ora travestito da Peppe Grillo ora da prete. Da un po di tempo non veniva a trovarci. Ci mancherà la sua simpatia e le sue battute La redazione
E, infatti, alla Sua scuola di grande Avvocato si formarono generazioni di giovani, oggi tutti valenti professionisti. E non posso non ricordare il Suo straordinario impegno professionale: ogni causa, piccola o grande che fosse, diventava la Sua causa; ogni difesa importante o meno importante che fosse, rappresentava per Lui, più che un dovere, una missione. Le cause le trattava strettamente dal punto di vista tecnico-giuridico, da quel grande giurista che era, rifuggendo da ogni sterile polemica o discussioni inutili.
e è vero che la storia insegna, noi siamo dei pessimi alunni.” E di certo gli alunni di Siderno non fanno eccezione alcuna. Ciò che negli ultimi due anni è successo al lungomare di quella che secondo alcuni era la “perla dello jonio”, incarna probabilmente ciò che è successo al paese stesso. Un paese che ha vissuto anni di gloria, commerciale, turistica, e anche sociale. Punto di riferimento per la locride intera. Capitale ufficiosa del comprensorio, meta dei giovani della zona che, inverno o estate, si riversavano tra le strade. Quello che è oggi Siderno non ha nulla a che vedere con quanto appena detto, con la “perla dello jonio”. Oggi Siderno è un paese in ginocchio. In ginocchio da tanto, troppo tempo.
I Suoi scritti difensivi, che si distinguevano per sapienza giuridica e vigore intellettuale, hanno fatto e faranno scuola. Hanno fatto e faranno giurisprudenza. Quando, solo alcuni giorni fa Lo vidi in quel letto di Ospedale, il Suo sguardo era, ancora, pieno di stupore; il Suo parlare conservava la Sua simpatica arguzia, la Sua memorabile ironia. Non pensavo, perciò, ci lasciasse così presto! Mi sono illusa, o meglio, mi sono voluta illudere!!
Invece è crollato, quasi all'improvviso!! È crollato per il repentino evolversi di una malattia divenuta senza rimedio! È crollato come la quercia abbattuta dal fulmine quando ancora si erge nel suo pieno vigore! Ma le radici di questa quercia possente rimangono! E il nostro dolore è lenito da una consolazione: l'orifiamma del Suo studio non si ammaina. Il Suo sorriso buono e sincero, il suo sguardo leale e intelligente li rivedremo giorno
Matteo Belcastro
Il pensiero
Colpo di vento turbinoso t’accarezza il volto, invadendoti con il profumo dei petali di una rossa appena sfogliata. B.G. dopo giorno negli occhi di Cesare, di Valentino, di Ilario Placanica junior e di tutti gli altri nipoti, tra cui alcuni Avvocati, che erano la luce dei Suoi occhi. E, così Ilario Placanica, il grande Avvocato Ilario Placanica, decano del nostro Foro, sarà, ancora, tra noi e con noi, in attesa di rincontrarLo in quel mondo dove non c'è più né lutto, né lamento, né dolore, né morte, ma solo Luce e Gioia Eterna! Ciao Ilario!! Gabriella Mollica Luly
SERVIZIO DI JACOPO GIUCA
L’Ottobrata
Siderno Superiore rivive
Il rinvio per maltempo ha soltanto fatto crescere l’attesa per quella che si è rivelata essere non solo una festa per la popolazione, ma una vera e propria occasione di rinascita per il borgo di Siderno.
Buona la prima!
Adesso miglioriamoci...
L’organizzazione, gli svaghi, la nuova moneta costituivano delle incognite in merito alla buona riuscita dell’evento, eppure il risultato è stato eccellente.
he ci si potesse mettere anche la calamità naturale nessuno ci aveva pensato, e quando l’Ottobrata Sidernese è stata rinviata per maltempo c’è stata più di una persona che ha rivolto rabbiosa un pugno al cielo domandando “Perché?!” La nuvola fantozziana che ha costretto al rinvio di una festa che tutti avevano capito non essere un semplice evento folcloristico, ma una vera occasione di ripresa per la città e il suo antico borgo troppo a lungo dimenticato, al di là dei danni che ha provocato in tutto il comprensorio, ha avuto il risvolto positivo di fare crescere a dismisura l’attesa di vedere ciò che l’Amministrazione Comunale avesse in serbo per la città. Uno degli obiettivi della giunta Fuda, ricordato anche dall’Assessore Ercole Macrì a introduzione dei convegni svoltisi durante la festa, doveva essere proprio quello di recuperare la storia della città di Siderno. Tappa obbligata di questo recupero doveva necessariamente essere Siderno Superiore che non solo i commissari, ma anche precedenti giunte comunali avevano lasciato appollaiata sul cocuzzolo di una montagna preferendo più osservarla da lontano che non viverla. Il ritorno al teatro di Siderno Superiore in campagna elettorale e l’inaugurazione in prima persona da parte del sindaco Fuda della mostra di Sara Parlongo a Palazzo De Mojà erano segnali convincenti che quello della nuova giunta non fosse un semplice intento, ma è stato lo scorso fine settimana che il borgo ha ricominciato davvero a vivere. L’organizzazione, gli svaghi, la nuova moneta introdotta per la festa costituivano delle incognite in merito alla buona riuscita dell’evento, eppure, a nostro avviso, il risultato finale è stato veramente eccellente. L’offerta folklorica, unita a una sezione culturale, ha impedito alla manifestazione di scadere nell’autocitazionismo del “Borgo incantato” geracese, ormai da troppi anni più preoccupato di battere cassa a suon di panini e birra che non a offrire del vero intrat-
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tenimento per chi, da tutto il comprensorio, ha macinato chilometri e sopportato lunghe file per farsi una passeggiata nel più bel paese della Locride. Le serate vissute a Siderno, sotto questo punto di vista, sono state qualcosa di nettamente differente. Il convengo sulla questione meridionale di sabato, quello sull’alimentazione stagionale di domenica, il concerto di Mimmo Cavallaro a chiusura della manifestazione e persino la Riffa hanno lasciato qualcosa a tutti i partecipanti. L’utilizzo del Siderone, quella moneta “coniata” apposta per l’Ottobrata, è stata una nota di colore che ha divertito e reso ancora più unica la festa. Piccoli intoppi burocratici e qualche ritardo non hanno assolutamente rovinato il clima. Del resto l’Ottobrata è una macchina ancora in rodaggio e c’è tempo per studiare una seconda edizione altrettanto accattivante. Un avvertimento agli organizzatori: se questa prima edizione, che serviva a “tastare il terreno” è stata un indiscutibile successo, non bisogna adesso convincersi che l’obiettivo sia stato raggiunto. L’aspirazione dell’Ottobrata di diventare un appuntamento stagionale in grado di attirare pubblico da ogni parte della regione vi pone dinanzi a sfide nuove, per affrontare le quali dovrete essere pronti a superare voi stessi. Creare un programma che riproponga quanto di buono realizzato quest’anno per arricchirlo di elementi sarà l’imperativo con il quale contribuire alla rinascita della città. Altrimenti, si torni all’inedia che ci ha precipitati nell’oscurantismo vissuto fino a ieri. L’organizzazione ringrazia: O.T.M. Officina Tornitura Meccanica di Marzano Antonio, Sgambelluri Dolci Peccati, Planet Win 365 Scommesse Sportive, Kruder Abbigliamento Uomo, Engye Italia Calzature, Borse e Accessori, Melmoth Irish Pub, Ferramenta D' Agostino, Radio Siderno La Cometa, il Sindaco e l’assessore Macri, la Pro-Loco, la Consulta Giovanile e Giovanni Gerace.
Se questa prima edizione è stata un successo, non bisogna adesso convincersi che l’obiettivo di attirare pubblico da tutta la regione sia stato raggiunto.
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UNO DEGLI OBIETTIVI DELLA GIUNTA FUDA, RICORDATO ANCHE DALL’ASSESSORE ERCOLE MACRÌ A INTRODUZIONE DEI CONVEGNI SVOLTI DURANTE LA FESTA, ERA IL RECUPERO DEL BORGO. SIAMO SULLA BUONA STRADA…
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Festa popolare sì, ma anche momento di riflessione. A introduzione della festa popolare svoltasi lo scorso fine settimana, un convegno sulla condizione del Sud e del nostro comprensorio, che ancora rincorre un riscatto di cui si è sentito solo parlare
La solitudine è colpa nostra C
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L’OFFERTA FOLKLORICA, UNITA A QUELLA CUTLURALE, HA IMPEDITO ALLA FESTA DI SCADERE NELL’AUTOCITAZIONISMO DEL “BORGO INCANTATO” E HA GARANTITO L’AVVIO DI UN DIBATTITTO CONDOTTO DALLA BRAVISSIMA TERESA MUNARI
IL CONVEGNO
ome più volte annunciato, l’Ottobrata Sidernese non è stata solo musica, buon cibo e folklore, ma anche un’ottima occasione per parlare del nostro territorio, fare il punto della situazione e analizzare nel dettaglio potenzialità non ancora sfruttate. È con questo spirito che il 7 novembre, a introduzione della manifestazione popolare, si è svolto un convegno dal significativo titolo “Lo sviluppo dell’area della Locride tra mari e monti”, nell’ambito del quale, successivamente, è stato presentato anche il saggio di Giuseppe Soriero “Sud, vent’anni di solitudine”. A condurre la serata una combattiva e bravissima Teresa Munari, che ha sapientemente bilanciato i tempi dei singoli interventi facendo spesso da contraddittorio ai relatori, riuscendo a esprimere con ogni suo inciso le preoccupazioni e le speranze dei cittadini della Locride. È con questo spirito che l’editorialista del Garantista ha voluto sottolineare in apertura quanta vivacità esprima oggi l’area sidernese e quanto l’elezione a sindaco di un politico esperto come Pietro Fuda simboleggi una presa di coscienza che permetterà non solo a Siderno, ma all’intero comprensorio, di mettere in atto quel riscatto che da molti anni viene inseguito disperatamente. Convinta che non tutto il male venga per nuocere, la Munari ha sottolineato come l’alluvione che ha colpito il nostro territorio quindici giorni fa possa rappresentare il primo vero banco di prova
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Le altre Regioni meridionali sono riuscite a trovare il bandolo di una matassa che ha garantito loro una ripresa, ma la Calabria è rimasta ferma al palo.
dell’Amministrazione Fuda, che ha già ampiamente dimostrato di non voler disattendere le aspettative del proprio elettorato. Stefano Zirilli, Guido Mignolli e Pasquale Brizzi sono dunque entrati con le proprie relazioni nel merito della questione, sottolineando come la messa in rete dei partenariati già presenti sul territorio possa costituire un’opportunità di crescita. Rispondere efficacemente alle esigenze della cittadinanza, oggi, potrebbe risultare più semplice grazie allo sfruttamento dei fondi europei e alla programmazione comunitaria che, nella regione, sono spesso “sprecati” a causa di una mancanza di dialogo tra gli organi che dovrebbero utilizzarli. Fulcro del discorso sono i stati i Gruppi di Azione Locale (GAL) del nostro territorio, troppo spesso organizzazioni parapolitiche gestite dall’esclusiva buona volontà di amministratori locali e gruppi disposti a fare volontariato. Se, però, nel resto della Calabria al disinteresse quasi “ostile” della Regione ha spesso fatto da contraltare una capacità organizzativa in grado di far fruttare almeno una parte dei finanziamenti, discorso a parte è purtroppo da farsi per la Locride, vittima di un sistema Scopelliti che ha privato il suo GAL di una fetta di introiti poi dirottati su Catanzaro e di un successivo commissariamento che lo ha costretto a ricoprire il ruolo di ultima, desolata, ruota del carro. Se ovviare rapidamente a questa condizione potrebbe apparire un’impresa impossibile, tutti i relatori si sono trovati d’accordo nel ritenere che si potrebbe cercare una soluzione all’inefficienza unendo gli sforzi dei GAL ad altrettanti Gruppi di Azione Costiera (GAC) in grado di farsi portavoce delle esigenze dell’economia marittima della quale la nostra regione sopravvive da sempre. Abbandonare le logiche marittime risalenti all’antica Magna Grecia, che ancora oggi regolano l’approvvigionamento marittimo calabrese e rispondere con soluzioni unitarie a problemi simili sembra la chiave di lettura ideale per far sì che i territori comunichino con maggiore efficienza i propri problemi agli organi governativi centrali e facciano fronte alle difficoltà grazie al dialogo. E di dialogo ha parlato anche il sindaco Pietro Fuda, che ritiene fondamentale il recupero del confronto, troppo spesso assente nella Locride, non solo tra le diverse amministrazioni locali, ma anche di queste ultime con le banche o le cooperative, per troppo tempo tacciate di ostilità favorendo un isolamento che ci ha tolto credibilità dinanzi alla Regione e al Governo. Proprio da questa perdita di credibilità, secondo Giuseppe Soriero, parte quella solitudine che caratterizza il Mezzogiorno degli stenti e della questione Meridionale. I provvedimenti socio-economici susseguitisi negli anni non sono stati sufficienti a risolvere uno stato di crisi costante che, stando all’introduzione al testo a firma di Romano Prodi, oggi può essere sciolta solo a seguito di un profondo shock. Teresa Munari, introducendo l’argomento, si è trovata d’accordo con Soreiro nell’affermare che il meridione abbia subito colpo su colpo gli errori dei governi centrali succedutisi negli anni e che abbia risentito anche degli scandali politici, delle lotte di potere e dei piani di sviluppo interessati a investimenti totalmente concentrati in altre zone del Paese. Non facciamo le vittime, però. Le altre Regioni, anche meridionali, ha ricordato la Munari, sono riuscite a trovare il bandolo di una matassa che ha garantito loro una (seppur minima) ripresa, mentre la Calabria rimaneva ferma al palo. La nostra Regione, a causa di una classe politica viscida e indecente, ha lucrato su quei progetti sbagliati e su quei finanziamenti a metà di cui beneficiava saltuariamente il nostro territorio, e tutto questo mentre una popolazione accecata dalle promesse continuava a eleggere le stesse persone. Oggi, invece, l’inversione di tendenza deve partire da noi. Dobbiamo diventare tutori della nostra legalità e capire che la solitudine in cui il sud ha versato in questi vent’anni e versa tuttora è imputabile soltanto al nostro atteggiamento.
RIVIERA
CULTURA E SOCIETA’
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Viaggio premio all’Expo di Milano 2015 per gli alunni della“G. Pedulla’”di Siderno re giorni di viaggio premio per 17 alunni della Scuola Media dell’Istituto Comprensivo “M.Bello-G.Pedullà” di Siderno sono stati davvero esaltanti per conoscere Milano e per poter raccontare d’essere stati alla grande manifestazione dell’EXPO Milano 2015. Tre giorni intensi da “turisti NON per caso” nonostante il tempo meteorologico decisamente invernale. L’Istituto Comprensivo “M.Bello-G.Pedullà” avendo ottenuto dall’Ufficio Scolastico Regionale un finanziamento di 4.700,00 Euro per un Viaggio all’EXPO di Milano 2015, ha pensato bene di individuare negli alunni più meritevoli quelli da premiare per l’ambita meta. Sono stati selezionati così, con il criterio della votazione più alta conseguita l’anno scorso, alla fine della prima media, gli alunni delle seconde classi della Scuola “G. Pedullà” che accompagnati dal prof. Asprea e dalla professoressa Cappelleri, hanno “preso il volo” per Milano il 27 ottobre scorso soggiornandovi tre giorni e due notti nella città meneghina. Il gruppo scolastico ha trascorso un’intera giornata all’EXPO, visitando, per come gli stessi protagonisti hanno entusiasticamente raccontato, nonostante le lunghe code, alcuni padiglioni, tra i quali quello del Regno Unito, del Cile, della Santa Sede e della Spagna che hanno davvero lasciato a bocca aperta i giovani studenti, certamente colpiti dalle avveniristiche architetture dei
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padiglioni, nonché dalle straordinarie innovazioni tecnologiche e multimediali utilizzate per presentare i temi sull’alimentazione nel mondo.
Purtroppo non è stato possibile visitare Palazzo Italia per la lunga coda che si snodava intorno al padiglione e lungo il Cardo.
IlCantodiunaRinascita Figlia di Zeus e di Demetra, la dea Persefone venne rapita da Ade, dio dell'oltretomba, che la portò nel mondo negli inferi per sposarla ancora fanciulla. Le venne offerto di mangiare i dolcissimi chicchi del melograno. Lei li assaggiò, ignorando che quel frutto, offerto dall’innamorato, l’avrebbe legata a lui per l'eternità. La madre Demetra, dea dell'agricoltura, che prima del rapimento della figlia procurava agli uomini il bel tempo, la fertilità delle terre, l’abbondanza dei raccolti, reagì adirata, impedendo la crescita delle messi e provocando lunghe carestie. Il padre Zeus propose, tuttavia, un compromesso per il quale Persefone sarebbe tornata periodicamente sulla terra. Demetra accoglieva con gioia il periodico ritorno di Persefone nel suo Tempio di Locri, facendo rifiorire la natura e procurando l’alternarsi delle stagioni. Questo mito esaltava insieme il valore del matrimonio, la fertilità della Natura, la rinascita e la crescita; e quello della dea Persefone, particolarmente popolare e venerata. Esaltato era anche il frutto del melograno, per la bellezza e la varietà dei suoi colori, la ricchezza e la dolcezza dei suoi chicchi, le sue doti magiche. Mescolando il mito e la realtà storica, a Locri si attende ancora il ritorno di Persefone. Ma non dal mondo degli Inferi. Bensì dal museo Pergamon di Berlino (l’alemanno Ade), ove la statua Locrese, rocambolescamente trafugata e venduta, è esposta al centro in una grande sala. I Lions di Locri hanno persino proposto un “periodico” prestito - per qualche mese – del simulacro del IV secolo a.C. da parte di quel Museo di Berlino al Museo Nazionale locale, in considerazione dell’interesse e dell’attenzione che l’evento comporterebbe su questo territorio. Non dissimile dal fenomeno dei Bronzi di Riace presso il Museo di Reggio Calabria. Il ritorno di Persefone nella sua terra è interpretato, poeticamente, come la fine del lungo abbandono dei campi e dell’emigrazione dei giovani.
ALLA DEA
Bello e dolce e ricco è il melograno, e mille colori sfumano dall’inverno all’estate. Ama, Demetra, i nostri campi fertili e il bel tempo procura agli uomini, ove la vita cresce e abbondano le messi. Ma tu ti adirasti al rapimento della figlia, e la fanciulla assaggiò gli splendidi chicchi. Nell’Ade eterna confinata, lontana siede e sorride di mestizia e nostalgia. Da qui fuggono gli uomini e cercano altrove rifugio; la terra è muta e sconsolata, il tempo la sommerge e la riscalda ancora il sole. Solo i Leoni l’aspettano e credono: “Lascia, o Dea Persephone, la stanza buia e muta dell’alemanno Ade. È qui il tuo Tempio, ove tua madre tornerà a sorridere. I figli resteranno per vivere del tuo splendore”. Rigoglioso e perenne verdeggerà il melograno. In una trasposizione in versi nel nostro dialetto, il mito di Persefone è configurato da una idealistica Principessa, il cui ritorno viene accolto come la fine della crisi e la riscoperta della bellezza di questa Terra, il rifiorire della sua fertilità, il privilegio del suo clima, la perennità delle virtù del melograno, come qui cresce rigoglioso.
A’ PRINCIPESSA
Du mbernu a stati milli culuri cangia: bellu è u granatu e tantu duci sunnu li coccia russi di ricchizza chjnu.
Quantu nci piaci a la to mamma st’aria e chista terra chi prufumu manda di frutta e di fragranza pe’ ogni banda! Ccà undi saluti, vita e figghiolanza Fu sempi doti e fu sempi crianza. Chi ndeppi u mbatti nta sta bella terra? Cu cui ti sbenturasti, fighia bella? Diavulu di lu mpernu ti rachau Ti trascinau cu d’illu, t’ammagau, lu fruttu duci ti fici u ssapuri, e ncatinata ti tinni… d’amuri. Arricalata la mamma ciangia. Jattura catti sup’a stu pajsi: Miseria e carestia furu majsi. Sperti l’omani jru pe lu mundu. La terra scunsulata jiu a lu fundu. Na spera e suli ancora la calija. Tu cca’ ndai u torni, bella principessa! ca nto palazzu mammata t’aspetta. Sulu nu’ attri mai non nd’arrendimu, mu torna u tempu chi nd’aricoghjmu. Rihjuriri sta terra mu vidimu, mu tornanu a crisciri li frumenti, i fighj nostri u campanu cuntenti, e bbenidizzi da vita mu ndavimu. Virdi e russu sempi matura lu granatu, chjnu di coccia russi di rubino, duci com’o meli i hjuri i gersumino. Raffaele Macry Correale
Negli altri due giorni di permanenza nella città lombarda, il gruppo della “Pedullà”, soggiornando in un hotel in zona centrale, vicino Piazzale Loreto, facilmente raggiungibile con la linea metropolitana, ha avuto modo di spostarsi facilmente per visitare alcuni tra i monumenti simbolo della città: il Duomo, la nota Chiesa del Bramante di Santa Maria presso San Satiro, il Castello Sforzesco e poi piazze e strade significative del centro storico. Particolarmente apprezzata è stata la visita alla Pinacoteca di Brera, dove i giovani studenti hanno avuto modo di ammirare dal vero, per così dire: “toccando con mano”, alcune celebri opere già conosciute e raffigurate nei loro libri di testo: il Cristo morto del Mantegna, lo Sposalizio della Vergine di Raffaello, la celebre Pala di Brera di Piero della Francesca e numerose altre opere del Rinascimento e del Novecento europeo. I ragazzi si sono dimostrati attenti ed interessati hanno sottolineato i due docenti accompagnatori - non solo per l’entusiasmo della gita in sé, programmato con volo andata e ritorno da Lamezia Terme, ma anche per l’itinerario seguito. Ciò ha dimostrato che i “viaggi d’istruzione” hanno la loro valenza didattica e culturale se gli alunni sono adeguatamente educati ed istruiti preventivamente sui luoghi da visitare, se si è capaci di offrir loro valide motivazioni all’apprendere nuove conoscenze in ambito e contesto diversi dell’aula scolastica. Vincenzo Asprea
PIRRICCHIO IV O DEL PIUMAGGIO DEL GALLO CEDRONE Simploche inferma d’alato cialtrone. Variopinto cosino e melenso «senza arsi né tesi». Ovato (e ben noto) pirrichio Che dir tu ne voglia.
«Metalessi visiva» del cedriolo* viepiù scoppiettante nei plosivi successi (è quanto vai cianciando!) del tuo bildungsroman. Rectius forse: entwicklungsroman. IL PROFUMO DEL MENGA da scherzoso untorello mentularum Catulli. Monodico citrullo coribante nel vuoto. Bachtin non ti accoglie lezioso dittogramma. Tropo straniante e comico: metafora del Vile con annesso puntino dietro cui ti nascondi, cornunghia metonimica del Nulla e degli Inania. Ciabatti tu a Godot plorante a Pirandello? Anch’egli ti respinge, epifrasi del rutto.
Da eccitato creolo ancora hai riacceso diegetici sfinteri. La pirrica mistura Si commenta da sola, corimbo analfabeta! Perispermio il giornale: graforree di sconcezze. Menestrello chiassoso. Miles Pirgopolinice. La fanfara è stonata del tu gallo cedrone. Poni in essere stupri di morfi e di sintassi e alto intoni che invidia altri abbia di te? Ma vai a farti fottere, orbaco da lordura!
Sartana (o Pino Sfara, che dir si voglia)
* N.B. Variazione arcaica di cetriolo
ne. I convegni avevano, tutti, carattere letterario e politico, specialmente negli anni che vanno dal 1848 al 1859. Nel salotto Maffei si “preparavano in segreto anche piani d’azione per l’indipendenza italiana”. Frequentatori del salotto letteral-patriottico: Manzoni, tanto per citarne alcuni. Purtroppo, però, alla contessa Clara, verso gli ultimi anni della sua vita le cose andarono male. Piano piano i suoi grandi amici, ad uno ad uno scomparivano. Specialmente quando morì Manzoni, il suo più grande amico, per lei fu un colpo durissimo, in quanto gli portava una vera e propria adorazione. Le belle e proficue conversazioni cessarono. Il “salotto” si chiuse. Clara Maffei si ammalò e fu per molto tempo a letto. L’ultimo ad accorrere al suo capezzale, non appena lo seppe, fu Giuseppe Verdi che fu accolto con un bellissimo sorriso. E fu l’ultimo di questa grande donna. Con lei scomparve anche la bella abitudine della conversazione colta e partecipativa come avviene anche ai nostri giorni PURTROPPO!!! Maria Verdiglione
SETTIMANALE
LA ROSA DEIVENTI ACCANTO A GRANDI UOMINI GRANDI DONNE MA QUASI… DIMENTICATE (parte 3)
CLARA MAFFEI Il nome della contessa Clara Maffei è legato al suo “salotto, il quale, dal 1834 al 1886 fu una fucina di letterati e di cospirazioni politiche volte a fare dell’Italia una Nazione libera dallo straniero. Clara Maffei era nata nel 1814, “una gran signora d’animo e di modi”. Accoglieva i suoi ospiti “con tanta squisita cordialità da metterli subito a loro agio”. Chi entrava in questo cenacolo sapeva già che non c’era posto per pettegolezzo né per chiacchiere fatue e monda-
Diamo a Siderno il Natale che merita
ATTUALITÀ
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Proseguono a marce forzate i preparativi per il Natale Sidernese. Tra una riunione e l’altra ha preso finalmente vita il comitato organizzativo, composto da Comune di Siderno, Pro Loco, Consulta, Consulta Giovanile, Ali, Unsic e Associazionismo Sidernese. Sono arrivate a decine, inoltre, le richieste per l’affitto delle casette che permetteranno l’istituzione di un vero e proprio villaggio natalizio per le strade della città di Siderno e sono sempre meno le baracche ancora libere per qualunque commerciante che volesse entrare a fare parte di questo grande progetto. Il Comitato feste, inoltre, invita tutti gli artisti sidernesi eventualmente interessati a fornire spettacolo di intrattenimento durante il periodo dei mercatini di natale a presentare il loro programma presso la Pro Loco, dove il comitato si occuperà della selezione dei partecipanti. La buona riuscita del Natale che Siderno merita dipende da voi. Il comune e le associazioni aspettano adesioni e comunicazioni!
Ancora una volta il Mediteranneo nella presentazione del Libro di Buttafuoco
Sabato 21 novembre, alle ore 18:00, al Palazzo della Cultura di Locri, Pietrangelo Buttafuoco presenterà il suo ultimo libro “Il Feroce Saracino”. L’incontro, che si concentrerà poi sullo sviluppo dell’Area del Mediterraneo, vedrà la partecipazione dell’assessore alla Cultura di Locri Anna Rosa Sofia.
Il Lions Club di Locri approda sul “Pianeta donna” SIDERNO - Ha ottenuto un notevole successo il convegno organizzato dal Lions Club di Locri sul tema "Pianeta donna", un’iniziativa fortemente voluta da Silvana Fonti, neo presidente dell'importante struttura associativa che quest'anno, per la prima volta dopo ben 54 anni dalla sua fondazione ha alla guida una rappresentante del gentil sesso. Indipendentemente, però, da questa considerazione l'incontro, molto affollato, è stato decisamente interessante per le corpose relazioni offerte al qualificato pubblico presente all'Hotel President dove si è svolto il convegno. I lavori, introdotti dal giornalista Aristide Bava, che ha moderato l’incontro, sono stati aperti con il saluto di Silvana Fonti che ha subito chiarito che l'importante argomento avrà un seguito anche nel prossimo anno. Poi il saluto, in rappresentanza del Comune di Siderno dell'assessore Bianca Gerace e del Comune di Locri dell'assessore Anna Sofia che hanno lasciato spazio a quello del presidente della circoscrizione Lions, Ferdinando Iacopino particolarmente soddisfatto per la qualità del tema scelto dal Lions Club di Locri per aprire il suo anno sociale e per la notevole cornice di pubblico. L'excursus sul "pianeta donna" è quindi iniziato con un’interessante relazio-
ne della prof.ssa Margherita Milanesio, archeologa, che aiutandosi anche con una serie di diapositive si è soffermata su "La donna nell'antichità" evidenziando anche una serie di figure femminili che hanno fatto la storia greca e romana. Ha fatto subito seguito altra relazione della prof.ssa Pina Cappelleri Polverari , già docente del Liceo classico di Locri che si è soffermata su "Donna e rinascimento", non mancando di riepilogare interessanti vicende di quell'epoca che hanno polarizzato l'attenzione del pubblico. Il convegno, poi, con l'avv. Anna Sofia, assessore presso il Comune di Locri è entrato nell'attua-
lità con "La donna nel sociale", tema che ha consentito alla relatrice di parlare soprattutto della donna in politica portando anche il suo esempio personale, Si è quindi lasciato spazio a "La donna nella musica e nella poesia" con la relazione della prof.ssa Bruna Filippone, componente Nazionale delle Pari opportunità del Miur che ha anche declamato alcune interessanti poesie accompagnata in sottofondo dalla musica della prof.ssa Gabriella Cataldo. La relazione finale è stata affidata, poi, alla dott.ssa Ginevra Chinè, magistrato presso il Tribunale di Palmi che si è soffermata su "La donna nelle Istituzioni" con un
intervento di notevole spessore che ha riepilogato, anche, le varie conquiste sociali che hanno consentito al gentil sesso prima di ottenere il diritto al voto e, poi, di ottenere anche l'accesso ai ruoli della magistratura. I lavori sono stati, infine, conclusi dal Sen. Giuseppe Beniamino Fimognari con un interessante excursus storico indirizzato anche a smitizzare alcuni luoghi comuni che, alla prova dei fatti, non hanno alcun fondamento. Un convegno, dunque, decisamente interessante che ha avuto come ingredienti principali la Storia, l’arte, la cultura e l’attualità sociale.
DOMENICA 15 NOVEMBRE
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PER BACCO!!! "TRA STORIA, TRADIZIONE, ARTE E SAPORI" (chi vuol essere lieto sia del domani non c'è certezza)
Il repentino ricordo che presso la scuola "M.Bello" di Siderno alle ore 17.00 del 9.11.2015 si sarebbe tenuta una conferenza sulla "Storia del Vino", mi ha fatto desistere dal travaso del mio vino, rimandando tutto al giorno dopo. E ho fatto bene! Ho fatto bene perché mi sono subito recato presso l'Aula Magna della su citata Scuola dove il Preside Prof. Vito Pirruccio ha presentato al pubblico le relatrici che, ognuna per le proprie competenze, hanno illustrato i vari argomenti di questa tematica. Inizia quindi la Dott.ssa Laura Delfino introducendo l'argomento "Percorsi di Storia e Archeologia: l'uva e il vino". La Dirigente del Museo Archeologico di Locri con molto garbo, competenza e con qualche spunto ironico, ci descrive con dovizia di particolari quanto la pittura vascolare e l'oggettistica magno-greca ci hanno lasciato per meglio comprendere il valore che ha avuto e ancora ha questa bevanda, come è nata e come si è evoluta nel tempo. Dioniso, il Dio del Vino, le baccanti e tutta la ritualità magno-greca nell'uso di questo "elisir" che riusciva il più delle volte a farci abbandonare i dolori e i drammi della vita, portandoci in ambiti più fluidi, felici e sereni. E poi i convivi, i banchetti e tutto ciò che ruotava intorno all' "Anima" di questa bevanda, idro-alcolica-nutritiva. Mi ha colpito in particolare un messaggio che ci hanno trasmesso questi nostri progenitori greco-romani: "un bicchiere di vino ci rende felici come un fringuello in amore, più di uno ci disinibisce al punto da renderci spesso aggressivi, l'esagerazione annulla l'uomo, svuotandolo di tutto". Un messaggio importante che ci deve far riflettere. Segue l'intervento dell'arch. Katia Aiello, vice Presidente Sidus-Club, che con sapienti didascalie ci fa entrare in un ambito iconografico suggestivo e fascinoso per forme e colori, che esalta l'uva e quindi il grappolo in cui è presente. Artisti spagnoli, olandesi, francesi e italiani sono riusciti con le loro composizioni a rendere vive quelle che altrimenti vengono definite "nature morte", perché inanimate appunto, restituendoceli in una naturalità cromatica cangiante, ricca di colori, profumi e spiritualità quasi sacrale. A questo mondo bello e suggestivo fa seguito l'intervento della Dott.ssa. Gabriella Barreca, dietista, che con competenza specifica ci illustra l'argomento "uva, proprietà e benefici". Il vino che se ne ricava, sotto alcuni aspetti, potrebbe essere definito una "medicina", ricca di antiossidanti, vitamine, sali minerali… Nella giusta misura, il vino aiuta il corpo umano a metabolizzare tutte queste sue sostanze che il più delle volte sono un toccasana per chi ha problemi cardiaci, e addirittura di Alzheimer. Il convegno a questo punto è finito: della storia del vino abbiamo riempito una bella ampolla di vetro e io vorrei metterci, metaforicamente, il tappo. Nella "metafora" del tappo c'è la moderazione: "Est Modus In Rebus" dicevano i miei amici nell'antica Roma, ed è vero ! Questa indicazione vale per tutti: se il vino può essere considerato un "elisir" con proprietà terapeutiche, va "gustato" nelle quantità giuste e non "bevuto" come l'acqua. Chi capisce questo va lontano, mentre io domani (scrivo alla vigilia di San Martino) vado a travasare il mio vino, che paziente mi aspetta: ha bisogno di "ossigenarsi", prima di tornare a riposare. Più avanti lo risveglierò nel mio calice rigorosamente di cristallo, e inizieremo a dialogare con moderazione... Vi pare poco? Giuliano Zucco
RIVIERA
Le ragazze della zecca Ottobrata Sidernese in partenza e ragazze della zecca più che mai pronte a cambiare gli Euro in Sideroni. Senza la loro professionalità… nessun acquisto! La Cantina di Peppuzzo Il proprietario dello “Zio Salvatore” rifornisce le proprie caraffe con il vino custodito in cantina, pronto ad accontentare per un’altra sera la clientela!
Un(a) Voice dall’Ottobrata Grazie al suo innato spirito d’intrattenitore, Anthony Voice, come al solito, ha saputo come rendersi protagonista di un altro grande evento mondano
Di Origine Controllata Questi due juventini DOC, che rispondono al nome di Michele Macrì e Rocco Totino, si danno la carica sicuri di assistere un’altra stagione di successo
Due Agostino a Donisi Situazione unica quella ritratta dal nostro fotografo che “becca” insieme l’Agostino consigliere (Baggetta) e quello presidente della Pro Loco (Santacroce) o di mo il pien edeo ia c c a F a t m hia da itrae A ni di veccuesto scatto che retta, Giuseppe g a p m o C o con q à, Mimmo Pan omeni m g comunism ppe Certoerbena e Paolo Fra e P ì, r c a M ntonio V Soriero, A
Tra una chiacchiera e l’altra Due Barillaro, Alfredo e Nicodemo, posano con Rocco Totino dopo essere stati intercettati durante una bella chiacchierata di strada dal nostro fotografo
Pane in alto! Pasquale Archinà, pericolosamente armato di panino, ha dovuto minacciare Massimo Diano per riuscire a farsi questa bella foto insieme… Il pane ha dato i suoi frutti!
Selfie di rito Pochi minuti al concerto finale dell’Ottobrata… Un selfie con Mimmo Cavallaro e tutti gli artisti della manifestazione non poteva assolutamente mancare!
Ma è Francesco Renga! Invece no, trattasi del regista Alberto Gatto che, curioso di vedere cosa offrisse l’Ottobrata, si è concesso al pubblico tirando spunti per il suo nuovo film
Gli avvinazzati In questo fiero primo piano, Galasso mostra tutta la sua professionalità alla guida dello stand dei sommelier presenti nelle serate dell’Ottobrata Sidernese
L’oste di S. Martino Nonostante si faccia aiutare da un caro amico, Mimmo Panetta è “l’uomo del vino” di San Martino. Quella caraffa non si è staccata un secondo dalla mano! Pappagallo cerca casa È purtroppo deceduto il padrone di questo meraviglioso esemplare di pappagallo. Cedesi gratuitamente con la gabbia. Per info, contattare la redazione
SETTIMANALE
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DOMENICA15NOVEMBRE 23
Come in un film horrorTeresa Munari ha voluto esplorare ogni angolo di Palazzo De Mojà, ivi compresa la (oggi un po’ inquietante) sala da barbiere/dentista del pian terreno
La terza incomoda Maria Grazia Messineo fa capolino tra la coppia dell’anno, costituita dagli inconfondibili Rosita Femia, sindaco di Canolo e suo marito Salvatore Nizzardo
Easy Rider Prima dell’inizio delle festa, per i vicoli di Siderno Superiore si aggirava con destrezza un motociclista d’eccezione: Sasà Catalano. Ma che Valentino!
a, re Antonio Rocc ab o tt ’O d e n o zi n è rim La Rivolu nismo locale, no pilastro del comufascino dell’Ottobrata nella sto insensibile al o circolare con due quale è stato vist Compagni
Di tutto un po’ Raffaele Sainato parla con Giorgio Imperitura. Società, politica, economia territoriale e massimi sistemi al centro dei discorsi dei due amministratori…
I bambini di Siderno Superio riscoperta del borgo non è sta re La degli adulti interessati a storia ta solo ra, ma anche dei bambini ch e cultuscoperto nuovi luoghi di sva e hanno go!
C’era un cinese in visita… Raffaele Macrì Correale, nel tardo pomeriggio di domenica, ha accompagnato una gruppo di turisti cinesi in visita a Siderno Superiore e a Palazzo de Mojà
Ancora un po’ di cultura Al teatro di Siderno Superiore, mentre tutto era pronto per il concerto di Cavallaro, Giovanni Pittari faceva cultura intervistando Vito Pirruccio
Suoni di Siderno Superiore Nell’attesa di Mimmo Cavallaro, durante la seconda serata dell’Ottobrata Sidernese, l’intrattenimento musicale ha portato la firma di questo professionista
Anziani e pagliacci L’intrattenimento per tutte le fasce d’età è stato fondamentale durante l’Ottobrata. Ecco un clown che allieta un anziano tra i vicoli di Siderno Superiore
Giovani per Siderno La Consulta Giovanile, impegnata nell’organizzazione dell’Ottobrata e artefice del suo successo, si mostra al gran completo durante una delle due serate
I castagnari Cercati da tutti, desiderati dalla popolazione e voluti non tanto per la loro prestanza quanto per il prodotto offerto, ecco i “castagnari” dell’Ottobrata!