Riviera n°47 del 21/11/2014

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CONTROCOPERTINA

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16 novembre

2014

Sempreinsieme, daqualcheparte ERCOLE MACRÌ La tempesta ha vinto. Gli angeli hanno bucato le ombre, consentendo il passaggio. Lassù, ora, quattro amici stanno insieme, come sempre e da qualche parte, nella quiete, oltre il Tropico del Capricorno, l’Orsa Maggiore, la debolezza, i patimenti, la malattia e la vecchiaia. Si godranno l’eternità e, tra cent’anni, ovvero domani, sarà tutto più spiegabile in quell’universo senza distanze, né orologi. Mentre lo strazio e il calvario, qua sotto, stanno sconquassando le famiglie e le comunità, Giuseppe sorride. Lui aveva un sorriso timido che non lasciava indifferenti e sprigionava bellezza dentro e attorno, migliorando i momenti degli altri. Luigi, invece, che piaceva a tutti, al ricco e al povero, rimaneva ragazzo con alcuni e diventava maturo, in modo repentino e con educazione, con altri. Luigi sapeva stare al mondo come pochi, e saprà stare nell’universo. Gabriele, con quella faccia da baci e la gioia nelle vene per ogni stupida serata o inutile pomeriggio senza pretese: la vita è bella se dà gioia e baci, latte e amore. Napoleone, un nome pesante, come il mio, diciamo. Ma a differenza di Napoleone ho avuto la fortuna che mio nonno Ercole, seppur in un incidente stradale, sia morto prima di me. I nonni devono morire prima dei nipoti. Ti prego, Napoleone, insisti con il padreterno sulla cosa giusta. Tu, al contrario dei sorrisi di Giuseppe, dell’altruismo di Luigi e dei baci di tuo fratello, da pochi giorni fratello maggiore non solo di Gabriele, ma di noi tutti, fai in modo che nel nostro piccolo e sopravvalutato mondo non ci siano cose sbagliate. Platì, con quel suo nobile silenzio degli innocenti; Platì, un atollo di dignità nell’universo. Pasquale e Francesco, padre e figlio, fratelli di Giuseppe, Luigi, Gabriele e Napoleone nella mezzanotte più nera che la Locride ricordi. Pasquale, Francesco, Giuseppe, Luigi, Gabriele e Napoleone, compaesani di un Paradiso conquistato in una domenica di Novembre… una lieve pioggerellina rendeva viscida l’incompiuta della Limina, la maledetta. Pochi passanti. Un solo destino provvisorio.

NON SI PUÒ PUNTARE IL DITO DINANZI A UNATRAGEDIA

UN RICORDO DI LUIGI MORY

Una persona a cui era naturale voler bene... GRAZIA ZITARA

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uando nacque Luigino pensai che non esistesse bambino più bello: i suoi occhi erano grandi e dolci, curiosi e indagatori. A tre o quattro anni era già innamorato del calcio e mi sorprendevo di come comprendesse le regole del gioco, nonostante l’età. Poteva avere cinque o sei anni quando si giocarono i mondiali del ‘94. All’epoca avevamo un gatto che si chiamava Biagio e mio padre, che amava scherzare con lui, gli raccontava che era stato Biagio a sbagliare il rigore, e lui, serio serio: “No, no, zio Nicola, non hai capito: è Baggio!”. Ricordo quando cominciò l’asilo: a volte pranzavamo da una nostra zia e Gigi mi si arrampicava sulle gambe, mi si sedeva in braccio e insieme guardavamo “Lupin”. Ero felice che quel bambino stupendo mi volesse bene, era come avere il sole che mi risplendeva nel cuore. Un giorno lo rimproverai perché non aveva studiato i nomi dei re di Roma e lui mi disse : “Li so!”. E io: “Ma se li hai letti una volta sola! ”. Gigi impettito iniziò a ripetere la famosa cantilena Romolo, Numa Pompilio, Tullo Ostilio … li sapeva davvero tutti. Già intorno ai sette, otto anni era amico di ogni bambino di Siderno e tutti gli volevano bene. A volte lo accompagnavo a giocare all’YMCA. Un pomeriggio avevo una partita a tennis, perciò lo raccomandai mille volte al suo allenatore, ma non ero ancora tranquilla; così pregai il custode del Tennis Club di andare a dargli un’occhiata ogni tanto. Qualcuno mi sentì e fu così che si seppe che ero la cugina di Luigi Mory: alcuni ragazzini vennero addirittura a chiedermelo per assicurarsene, come fossi anch’io una persona speciale in virtù della mia parentela con Luigino. E sì, era speciale. Era così naturale volergli bene: lui lo rendeva facile. Aveva il rarissimo e prezioso dono di capire e amare il prossimo in modo incondizionato e senza pregiudizi ed era impossibile non volergli bene. E in questo mi ricorda molto mio padre. Non so come mai i miei pensieri in questo tragico momento vadano al Luigi bambino, forse perché, anche diventando un uomo, non ha mai perso il suo spirito fanciullesco, un qualcosa di birichino e dolce che lo rendeva unico. Nella mia mente Gigi gioca e ride e il mondo è nuovo ed è bello perché c’è lui. Domenica è calato il buio su tutti noi e non ci sono più parole.

Vorrei e non vorrei. VORREI essere tanto dotto e sapiente da poter spiegare a tutti cosa sia successo oggi e per quale motivo dovesse succedere; NON VORREI rimanere senza parole davanti ai volti disperati dei genitori,nel momento in cui ,invece,dovrei dare loro conforto; VORREI stamattina avere incontrato chiunque di questi fratelli,ed aver scherzato con loro,affinché gli eventi successivi non si fossero potuto incastrare ; NON VORREI avere tanto dolore adesso,per non esser riuscito a stringervi forte le mani e portarle vicino al mio cuore; VORREI ( e me ne vergogno) non aver mai creato e conosciuto i miei figli ,se pensassi che un giorno potrebbero andar via così ; NON VORREI da domani passare in quei posti e vedere cose o circostanze che Vi ricordano ,e non vederVi sorridere li vicino ; VORREI E NON VORREI fare adesso tante cose ma...... l’unica cosa che di sicuro ,in questo momento,non riesco a fare e’..... di fermare queste lacrime ,per i miei FRATELLI che da domani non saranno più con me’. Agli amici ed ai cugini che amavo Martin

IN RICORDO DEI FATTI DEL 16 NOVEMBREE DELLE PERSONE CARE CHE NON SARANNO PIÙTRA NOI

Quando il senso di giustizia impallidì...

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o riflettuto su questa tremenda tragedia e sono arrivata ad una conclusione: la vita è crudele. È crudele con chi aspetta che i suoi sogni si realizzino e con chi, dopo averli realizzati, si trova catapultato improvvisamente in un incubo. Ho letto molti commenti sulla vicenda: commenti di disperazione, di indignazione per condotte illecite che sarebbero state tenute, di accusa nei confronti di Autorità che avrebbero fatto poco o nulla per evitare che un’altra tremenda tragedia si verificasse. Devo essere sincera e anche io, in altri contesti e in altre situazioni, ho puntato il dito contro chi, in quel momento, appariva come il responsabile dell’ennesima disgrazia. Questa volta, però, non ci sono riuscita. Forse perché fin dall’inizio ho provato uno strazio tremendo nell’apprendere l’accaduto e più notizie trapelavano, maggiore era angoscia. Lo so, le perdite sono sempre dolorose e ognuno di noi ha sofferto almeno una volta per la morte di un proprio caro, ma queste morti sono una tragedia troppo grande, che dovrebbe spingerci tutti a riflettere: dei bambini, piccolissimi, hanno perso il loro padre, delle donne hanno perso i propri compagni e dei genitori hanno perso i loro figli. Di fronte a questo, qualsiasi commento è superfluo: ognuno di noi è stato figlio e sa cosa i propri genitori rappresentino, qualcun altro sarà moglie (o marito) e saprà cosa può voler dire scegliere di condividere una vita insieme a un’altra persona e all’improvviso scoprire che questo non sarà più possibile e qualcun altro ancora sarà anche genitore e saprà che di fronte al dolore di perdere un figlio non vi è ragione che tenga. I concetti di colpa e di responsabilità, quindi, perdono di significato e il termine stesso di giustizia impallidisce. Non ha senso cercare un responsabile a tutti i costi visto che, se avvenimenti del genere non hanno spiegazione, tanto meno ce l’avranno le condotte che gli hanno cagionati. Resta solo il fatto che in frazioni di secondo è stata posta fine alla vita di sei persone, provocando una sofferenza senza fine. All’inizio ho detto che la vita è crudele. È vero, la vita è crudele ma è l’unica cosa che abbiamo e che vale la pena difendere. Di sicuro, però, non ci appartiene; questa vicenda dimostra che ci può essere tolta in qualsiasi momento. Per questo l’unica cosa che possiamo fare, per non tradire chi da questo mondo è stato strappato troppo presto, è non mollare mai, non arrenderci mai. Neanche di fronte alla sofferenza. Neanche di fronte al dolore. C.A.



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PRIMO PIANO

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UN VORTICE INCANDESCENTE DA SIDERNO A PLATÌ Un turbine, un mulinello di nubi infuocate. Un gorgo potente di voci, pianti, silenzi, coraggio. Dio con un sublime risucchio li ha aspirati e condensati tutti, come per dire “Vi guardo, vi ascolto, vi consolo e vi consolerò ogni giorno. Vi terrò in braccio, non temete”. Avevo appena dato la notizia che il giorno dopo si sarebbero celebrati i funerali dei 4 angeli di Siderno quando mi affaccio alla porta e vengo rapita da questo vortice incandescente, arroventato che si estendeva da Siderno a Platì. Un inchino divino che per pochi istanti ha reso la terra più celeste e il cielo più terreno. (Maria G. Cogliandro)

Siderno e Platì unite dalla tragedia SiintervengaimmediatamentesullaSGCJonio-Tirrenoprimadidoveraggiornareancorailregistrodeimorti ANTONIO TASSONE

Luigi con il quale ogni tanto prendevamo il caffè al bar e all’amico Franco (Torretta) anche lui da sempre vicino al Siderno. Ero a Rosarno, domenica scorsa, per commentare la partita. Prima è giunta la tragica notizia di un incidente sulla Limina, poi, con il passare dei minuti, la voce di una Mini Cooper ed ecco che un piccolo presentimento iniziava a prendere forma. Peccato, sei persone non ci saranno più, che tristezza! Nonostante tutto, però, non credo che questo sia il momento opportuno di attribuire responsabilità o puntare l’indice contro nessuno. C’è da prendere consapevolezza che è stata un’autentica tragedia. Una sciagura che a nostro avviso potrà servire a chi di competenza per decidere finalmente che in quella strada serve immediatamente l’installazione di sensori che regolino la velocità. È una delle soluzioni possibili per evitare altre stragi in futuro. Assieme ai sensori di velocità, sarà fondamentale il cambio dei guard-rail, mettendoli più alti senza così correre il rischio che le autovetture incidentate possano spiccare “il volo” dagli altissimi viadotti e riattivare anche l’impianto di aspirazione dei fumi e l’illuminazione all’interno della pericolosissima galleria della Limina. È impossibile pensare di poter chiudere al traffico quest’arteria, visto che di fatto, a noi cittadini della Locride, ci ha aperto il mondo davanti agli occhi. La vita andrà avanti, lasceranno tutti un bel ricordo, ma per favore, e lo diciamo una volta per tutte, si faccia finalmente qualcosa su quella strada prima di dover nuovamente aggiornare l’apposito “registro”.

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iderno “sgomenta” e “attonita” ha pianto per una settimana intera la scomparsa di quattro ragazzi perbene che hanno trovato la morte in una “funesta” domenica di novembre. Grande amarezza anche nella vicina Platì. Un bollettino da guerra: immagini e foto raccapriccianti hanno fatto da cornice a dei momenti lugubri che si sono incastonati in uno dei periodi più bui della nostra storia locale. Non era mai accaduto che un padre e una madre perdessero due figli in un sol colpo, che un padre e un figlio perissero sulla strada per essere andati a fare acquisti in un supermercato a Cinquefrondi, che dei ragazzi lasciassero la vita terrena per cercare di arrivare in orario a Rosarno e poter assistere a un incontro di calcio di prima categoria, sì, di prima categoria, perché la passione per il calcio non conosce confini. Siamo tutti d’accordo nel dire che magari con una pigiatina in meno sull’accelleratore tutto questo si sarebbe potuto evitare, ma quel tratto di strada, da noi percorso appena cinque minuti prima dello scontro fatale, si presentava davvero in condizioni orrende. Sulla Limina,

Per evitare l’ennesima sciagura bisogna installare al più presto sensori che regolino la velocità, sostituire i guard-rail con altri più alti così che le autovetture non spicchino“il volo”,riattivare l’impianto di aspirazione dei fumi e l’illuminazione nella galleria della Limina in mattinata, c’era stata abbondante pioggia e l’asfalto si presentava particolarmente viscido. Senza toccare il freno, in quel tratto stradale vicino Cinquefrondi, a quasi 30 metri dal punto dove pochi mesi fa era morto “lupo” Zerbi, si raggiunge facilmente la velocità di 120-130 km/h. Pensando a te Leuccio, a te Bombo Gabriele, pensando alla tragedia che ha colpito la vostra famiglia, pensando al dolore di vostro padre Carlo e di vostra madre, oggi piango anch’io, perché vi ho visto crescere, ho avuto modo di vedere personalmente con quanto amore, con quante attenzioni e affetto i vostri eccellenti genitori vi hanno seguito e come si sono sacrificati per cercare di inserirvi nel mondo del lavoro. Vostro padre era orgoglioso di voi. Ogni volta che vi nominava gli brillavano gli occhi. E ogni volta che mi recavo in farmacia o al negozio Buffetti piovevano domande sul Siderno e sulle prospettive di risalita in campionati più consoni alle tradizioni della nostra città. Dobbiamo tanto a Carlo Luciano, lui è stato il presidente della serie D e anche un dirigente meticoloso e serio, sempre vicino alla società bianco-azzurra e all’intero mondo dello sport. Ho immaginato anche il papà di

SS106 E SGC JONIOTIRRENO:

MINI COOPER S:

a pericolosità delle strade non è facile da definire, perché le variabili sono molte, comprese le condizioni delle strade e dei veicoli. L Un'elaborazione su dati ISTAT 2012 comunque dice che ogni 100

overosa premessa: nel momento nel quale scrivo (ore 15 D del 18 novembre) ancora non si hanno notizie sulla dinamica dell'incidente e quindi su quale delle auto l'abbia innesca-

PERICOLO DI MORTE

incidenti in Calabria ci sono 173,9 fra morti e feriti con 169 feriti, a fronte di una media nazionale pari a 143,7 e 141,8 rispettivamente. Considerando la mortalità sulle statali e regionali la nostra regione “svetta” (purtroppo) con 9,4 decessi ogni 100 incidenti (media Italia 5,2) mentre la pericolosità (morti per ogni 100 feriti) vale 2,3 contro l'1,4 italiano, valori preceduti soltanto da quelli della Basilicata. Sempre in base ai dati ISTAT 2012 è infine risultato che fra le statali lunghe più di 100 km (rimane quindi esclusa la Joinio Tirreno) la più pericolosa è la SS 106 (nel suo intero tracciato i decessi su 100 sinistri sono stati 7,32), seguita dalla SS 7 Appia e da un'altra arteria calabrese, la SS 18 Tirrena Inferiore, con 4,06 morti ogni 10 incidenti. Nicodemo Angì

DA 0 A 100 KM/H IN CIRCA 6 ’’

to. Sicuramente almeno uno dei due veicoli procedeva a forte velocità: la loro completa distruzione è lì a testimoniarlo. Ciò detto, la Mini Cooper S è una macchina molto sportiva, con un 2000 Turbo da 190 CV ed un assetto rigido. Freni e tenuta di strada, aiutata dall'ESP, sono di alto livello e anche i risultati delle prove di crash Euro Encap (anno 2007) sono buoni, con una protezione molto buona per gli adulti e meno efficace per bambini e pedoni: 5, 3 e 2 stelle rispettivamente. La potenza è comunque in grado di accelerare velocemente la vettura (da 0 a 100 km/h in circa 6 secondi) e questo rende la vettura non adatta a tutti i guidatori. Nicodemo Angì



RIVIERA

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Al vescovo di Locri

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Nella Locride mi sento a casa mia, bene accolto. Non mi aspettavo tanto calore umano, affetto, sincera accoglienza.

L’intervista

pieno di riconoscenza all'intera comunità della Locride, Monsignor Francesco Oliva, una comunità che considera la più calorosa e cordiale della Calabria. Con Sua Eccellenza abbiamo discusso di fede, tradizione, strage della Limina. Ma non è mancato un po' di pepe: abbiamo chiesto al nostro vescovo il suo parere riguardo la copertina dello scorso numero di Riviera su cui campeggiava un interrogativo: Il primo matrimonio gay d'Italia a Siderno? Monsignor Oliva, dopo quattro mesi dal suo insediamento c’è qualcosa che l’ha colpita dei fedeli della Locride? È stato un tempo che è trascorso velocemente. Una cosa posso dire con grande lealtà: mi sono sentito a casa mia, bene accolto. Non mi aspettavo tanto calore umano, affetto, sincera accoglienza. Dal punto di vista religioso, mi ha colpito molto la presenza di una religiosità spontanea e semplice, di una pietà popolare viva e radicata, partecipata e sentita. La popolazione della Locride presenta un calore umano e uno stile di accoglienza molto radicato, maggiore rispetto ad altre aree geografiche della stessa Regione.

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In questa fase di declino economico, di mancanza di prospettiva, ci sembra che le famiglie si stiano riavvicinando alla chiesa... In parte è vero, anche se non si può dire che la crisi generale che interessa la famiglia risparmi questa terra. Ciononostante, le famiglie della Locride sembrano alquanto più unite, forti di una tradizione che vede nell’Unione uomo-donna uno zoccolo duro, un punto fermo, l’unica realtà intorno a cui si possa costruire un futuro. Certo, appare molto marcata, in alcune aree più che in altre, una diversa modalità di concepire la relazione familiare da parte degli uomini rispetto alle donne. L’uomo è più distaccato, più preso dai rapporti sociali e impegnato nel lavoro fuori casa, mentre la donna più dedita alla vita domestica. Anche rispetto alla pratica religiosa appare una marcata differenza: la donna è molto più presente in chiesa rispetto all’uomo. Un fenomeno questo molto accentuato in alcune aree dell’entroterra, ove la chiesa sembra coniugarsi al femminile. Qual è la missione che la chiesa deve avere in un territorio in forte ritardo di sviluppo e senza occupazione come la Locride? La missione è sempre la stessa. In questa nostra terra, che tanto sembra dipendente dalla tradizione, la fede non può essere relegata al chiuso delle sacristie, limitata alla sfera

liturgico-sacramentale, ma deve essere più attenta e incarnata nella realtà sociale. Si avverte da parte di molti un bisogno di vedere la chiesa più compromessa nelle realtà politiche e sociali. Una fede disincarnata non paga e non è dai più ben vista. Si sente il bisogno di far emergere la dimensione sociale dell’azione pastorale, operando in vista di una chiesa “in uscita” missionaria, come sollecita papa Francesco. Ciò significa che occorre presentare un vangelo che susciti dinamismi nuovi di trasformazione sociale, che si faccia carico delle problematiche emergenti, che sia capace di sviluppare una coscienza critica, coraggiosa, aperta ai valori della legalità, dell’onestà, del rispetto, dell’integrazione e dell’accoglienza. La strage della Limina di domenica scorsa: c’è una parola o un pensiero che può portare un po’ di pace e conforto alle cinque famiglie che hanno perso così tragicamente i loro cari? Le parole in questi casi non bastano. Occorre il silenzio, il riflettere, l’avere comprensione del dolore altrui, senza far mancare la propria vicinanza. L’affetto e l’amore non vengono meno. Un figlio rimane sempre nel cuore di una mamma e di un papà. La morte non può distruggere tale legame. Ma non basta piangere. Alle lacrime occorre far seguire il corag-

gio di continuare. Quanto accaduto non è vano. Tanti giovani possono cogliere un messaggio di vita, un invito a non lasciarsi prendere dall’insignificanza della vita, ad amarla, senza cadere nella rassegnazione. I segnali in tal senso sono veramente tanti. La copertina di domenica scorsa di “Riviera” ha trattato il caso di due donne che hanno protocollato al comune di Siderno il desiderio di unirsi nel nome dell’Amore... Qual è il suo punto di vista riguardo alle unioni omosessuali? Ho sempre considerato matrimonio l’unione tra un uomo e una donna. Ho appreso dall’esperienza dei miei genitori la bellezza di tale Unione. Di essa ringrazio il Signore. Senza questa unione io non sarei al mondo. Questo mi basta per essere eternamente debitore verso chi mi ha generato. Solo la relazione uomo-donna è capace di generare, di formare una vera famiglia. È nell’Unione uomodonna che si realizza la piena integrazione psico-affettiva della persona umana. Altre forme di relazioni non possono avere la stessa completezza. Ci possono essere relazioni amicali e anche di mutua collaborazione, ma non hanno lo stesso valore dell’Unione eterosessuale. Parificare sotto il profilo giuridico situazioni diverse crea solo confusione. Antonio Tassone

FEDE NELLA LOCRIDE, MATRIMONI GAY, STRAGEDELLALIMINA? La donna è molto più Parificare sotto presentein chiesa il profilo giuridico rispetto all'uomo situazioni diverse crea solo confusione La fede non può essere relegata al chiuso delle Giovani, imparate dalla sacristie tragedia della Limina

L’opinione

Le ragioni dell’amore È

grande l’attenzione che i media riservano alla rivendicazione di nuovi “diritti individuali”, soprattutto in materia matrimoniale: non si può parlare di dibattito: la grande maggioranza degli interventi va nella medesima direzione. Siamo quasi al pensiero unico che, inevitabilmente, rischia di generare nuove forme di autoritarismo sulla spinta di un’emergenza che, a volte, sembra più grave della crisi economica i cui effetti devastanti sono tali da negare, di fatti, diritti funzionali alla stessa dignità della persona; sembra più grave delle numerose e serie crisi internazionali che potrebbero coinvolgere anche la nostra Europa; più grave dell’insicurezza e dei pericoli generati dalla piccola e grande criminalità. Senza voler sminuire l’ importanza di qualsivoglia battaglia, mi sembra che il nostro tempo non difetti nel numero di questioni serie: ciascuno faccia la sua scelta! Ma anche se le urgenze, a mio avviso, sono ben altre, è opportuno fare qualche riflessione. La questione dei “matrimoni tra persone dello stesso sesso” è, spesso, trattata come attinente alla giurisprudenza, dimenticando che il Diritto dovrebbe, comunque, basarsi su principi di giustizia: concezione del Diritto che sembra, ormai, obso-

leta, ma non per questo sbagliata. Invece, tale questione attiene, innanzitutto, all’antropologia. Se ha senso o non ha senso il matrimonio tra persone dello stesso sesso, con tutto quello che ne consegue in termini di diritti e doveri compresa la possibilità di adottare bambini, dipende dalla risposta ad un altra domanda: chi è l’uomo? qual è la sua finalità? solo la risposta alla domanda antropologica ci permette, successivamente, di dare le altre risposte. Ovviamente, la risposta che verrà data determina il bene e il male, definisce diritti con tutte le conseguenze inevitabili. Conseguenze concrete che cambiano la vita degli uomini molto più di quanto potrebbe sembrare. Credere che l’uomo sia frutto del caso o abbia una finalità oggettiva e soprannaturale, non è solo argomento accademico per filosofi, ma domanda esistenziale per ciascuno. Invece, gli argomenti proposti dai mezzi di comunicazione fanno quasi sempre riferimento a contenuti emotivi, a presunte fobie che offendono la dignità delle persone, evidenziando discriminazioni, sempre inaccettabili, per giungere a conseguenze importanti che nulla hanno a che vedere con le prime. Ma il Diritto non può basarsi sulle emozioni, ma su principi pre-

cisi che sono l’applicazione di valori etici fondamentali: oggi non è messa in discussione solo un’idea di famiglia, ma una visione dell’uomo. In fondo non si tratta neanche di vere novità: pensare che l’uomo può fare di se stesso ciò che vuole: scegliere il sesso, quando morire, cosa sia il bene e il male è tentazione di sempre. L’esperienza umana, però, dimostra ampiamente che quando l’uomo vuole forzare la mano alla natura, anzi quando non riconosce neanche la propria natura e vuole farsi dio di se stesso, finisce sempre con il fare molto male a se stesso e agli altri: c’è chi sostiene che non è necessario che Dio punisca certo “mondo moderno” poiché è esso stesso una punizione. Vale la pena pensarci bene prima che sia troppo tardi! Giuseppe Giarmoleo



TERRITORIO

GIUDIZIARIA

Doti di ‘ndrangheta silenziose

I

presunti vertici della ‘ndrangheta del mandamento ionico agiscono in “silenzio”. L’assegnazione della “dote”, ovvero il valore di merito conferito a un affiliato nel corso della sua carriera di delinquente, che aumenta nel corso del tempo per gradi di “pesantezza”. Regole sociali che, come si vedrà, devono essere tenute sempre presenti da chi si è “legato” alla ‘ndrangheta, poiché il mancato rispetto di esse può condurre a conseguenze gravissime. Gli “anziani” del mandamento ionico, per come emerge in una serie di intercettazioni contenute nell’indagine “Morsa”, nel programmare un’investitura di una dote importante, qual è quella del padrino, si raccomandano che il tutto avvenga nel massimo riserbo e, soprattutto, si ragiona nell’adottare ogni prudenza durante quella cerimonia. Nella conversazione di interesse operativo il più alto in grado dice all’altro conversante “Statevi attenti quando parlate”, raccomandandosi che, per quanto in un luogo sicuro, l’atto di assegnazione sia fatto sottovoce: “Fatelo zitti zitti il padrino… in silenzio proprio lo dovete fare!”. Tanta avvedutezza, spiega l’anziano all’accolito, scaturirebbe dal fatto che le forze sarebbero venute a conoscenza, per il tramite di “una microspia”, proprio dell’esistenza di quell’importante carica segreta: “…hanno individuato, la carica… la carica del Padrino in una microspia…”. Il fatto, chiarisce meglio, gli sarebbe stato comunicato da alcuni suoi “amici” di Reggio Calabria i quali, evidentemente preoccupati, avrebbero declinato qualsiasi invito a partecipare a cerimonie di ‘ndrangheta: “…ieri sono venuti amici miei da Reggio e mi hanno detto: “compare io non vado da nessuna parte”…”. Tuttavia, per risolvere l’impasse, gli affiliati reggini starebbero adottando delle procedure più rapide e sicure, giacché alcuni di loro avrebbero scoperto di essere monitorati dalla polizia. E quando sono state fatte le cariche, per evitare di essere scoperti o registrati, nel rito utilizzato si sarebbe preferito fare tutto in fretta “Sono state fatte tutte le cose con due parole”.

PIÙ OMBRE CHE LUCI

Delitto Geracitano, ma la verità è vicina? L’omicidio del 31enne operaio di Stilo sembra essere arrivato al capolinea della soluzione definitiva ma sono ancora tante le ombre da diradare per dare piena luce ad una delle più efferate uccisioni di quell’annus horribilis che fu il 2005...

È

stato uno dei primissimi, efferati, omicidi di quell’annus horribilis che fu il 2005. L’anno dei delitti cosiddetti “eccellenti” quali quello di Francesco Fortugno, vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria, e di Gianluca Congiusta, il commerciante di Siderno rispettivamente sottratti all’affetto dei propri cari nel mese di ottobre e nel mese di maggio; nel mese di gennaio, però, venne freddato lui, Marcello Geracitano, 31enne operaio di Stilo che venne ritrovato senza vita nella freddissima contrada Pomara, al confine fra le province di Reggio Calabria e Vibo Valentia, in una delle tante gole profonde delle innevate Serre Calabresi che furono colorate del rosso sangue, innocente ed incensurato, di quel ragazzo tutto casa e lavoro. Che non fece scalpore se non sul momento, per dire di quell’indefesso lavoratore dipendente di una nota ditta di metalmeccanica, discreto ed introverso sino all’inverosimile che però, nello stupore generale della comunità stilese, viene privato del dono più bello, quello della vita ma... perché? Già, perché? Un mistero fitto, quanto quella boscaglia dove venne ritrovato con due fori probabilmente originati da due colpi di pistola esplosi da distanza ravvicinata, che è durato per circa nove anni fino al luglio del 2013. Nel momento in cui vengono strette le manette ai polsi di un macellaio di Stilo, il 58enne Fernando Spagnolo che i Carabinieri cingono d’assedio tra la “Città del Sole”, Caulonia e Guardavalle in un ipotetico triangolo che vede in Monasterace il suo capolinea: si aprono per lui le porte del carcere di Locri con la gravissima accusa di essere lui l’esecutore materiale dell’uccisione del povero Marcello, a quanto pare per la contesa di una donna, tale Lylia Martyuk, al lavoro nella macelleria di Spagnolo tra la fine del 2004 e l’inizio del 2005 ma in tresca amorosa con Geracitano, cosa, questa, che sembre-

rebbe non essere andata giù al datore di lavoro della Martyuk, Spagnolo per l’appunto, che si sarebbe fatto giustizia con le cattive secondo quanto asserito dagli organi inquirenti. Uccidendo lo stesso Geracitano. Da qualche settimana è in corso il processo a Locri per l’omicidio di Marcello, che dovrebbe portare alla verità ma che ha già riservato qualche sorpresa come l’assenza della donna in amore contesa dai due uomini, proprio la Martyuk che non si è presentata in tribunale per la sua, attesissima, deposizione: perché? Come mai la donna non si è fatta vedere e soprattutto sentire dai giudici? Il mistero, dunque, continua per uno di quei casi che rischia di essere archiviato nuovamente tra quei delitti senza colpevoli. Ma con una vittima certa. A. B.

IN BREVE Al carcere Mamertino troviamo un'iscrizione di epoca romana riportante un interessante elenco di condannati illustri. Tra essi figura Quinto Pleminio, suppliziato nel 180 a.C. e “già governatore di Locri”. Al di là della condanna, guardiamo con fiducia a queste informazioni testimonianza di un passato illustre della nostra terra e troviamo in questo la forza di costruire un futuro migliore. Speriamo solo che i nostri governatori non facciano la stessa fine di Pleminio…


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L’intervista

a Alfonso Passafaro

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Le varie lobby e il vecchio modo di fare politica hanno preso il sopravvento per venti anni e più. Bisogna dare un segnale forte ed effettuare tagli chirurgici.

” “Siate liberi

per liberare la Calabria!”

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erché ha puntato proprio su Wanda Ferro? Ho condiviso in pieno il suo programma, ma soprattutto la sua intenzione di rinnovare la Calabria e la burocrazia mantenendo la schiena dritta e le mani libere dalle vecchie logiche e lobby che per venti anni hanno governato la nostra Regione. Quali sono le caratteristiche della Ferro che le danno fiducia e quali cambiamenti pensa che queste possano comportare? Credo nella sua grande esperienza di ottimo amministratore. È davanti agli occhi di tutti ciò che ha fatto alla guida della provincia di Catanzaro in tutti i settori, e non è secondario il suo essere donna, elemento che, a mio parere, costituisce quella marcia in più in termini di determinazione e cuore, elementi indispensabili per la ripresa della nostra terra. Per far ripartire la macchina burocratica sarà necessaria un’inversione di tendenza. Quali sono gli elementi che secondo lei hanno impedito già alle precedenti amministrazioni di metterla in atto? L’ho già in detto precedenza: le varie lobby e il vecchio modo di fare politica hanno preso il sopravvento per venti anni e più. Bisogna dare un segnale forte ed effettuare tagli chirurgici. Per questo credo di poter affermare che lo slogan “Mani libere”, utilizzato da Wanda Ferro in questa campagna elettorale, stia proprio a indicare questa problematica. Alla realizzazione di quali progetti, secondo il suo partito, bisognerà dare la precedenza? Certamente occorrerà un piano serio in materia di rifiuti. Non è concepibile che una terra come la nostra, a vocazione turistica, sia costantemente in emergenza. È poi necessario uno snellimento della burocrazia in tema di erogazione dei Fondi Europei, indispensabili per sviluppare imprenditoria sana e, conseguentemente, lavoro per i nostri conterranei. Serve un piano di sviluppo serio e imparziale della sanità per tutto il territorio Calabrese e in particolar modo per l’Ospedale di Locri, dove vi sono reparti che hanno sempre funzionato ma che vanno potenziati e altri che, grazie all’impegno delle professionalità presenti, si stanno riprendendo, ma vanno riattrezzati e ammodernati con nuovi strumenti e personale. Pensate di collaborare con manager o esperti esterni per realizzare i vostri progetti? Prima di tutto vanno gestiti i manager interni, professionalità che troppo spesso vengono dimenticate e che hanno costo zero. Quindi, in caso di mancanze specifiche e in presenza di manager di caratura internazionale, può essere giustificato un impegno economico in tal senso, ma non sempre ciò che viene da fuori è migliore di ciò che hai al tuo interno. Vorrei concludere con un appello ai miei concittadini: osservate con attenzione tutti i candidati e vagliate le loro esperienze e le loro capacità umane e amministrative. Prendetevi tutto il tempo che potete e solo in seguito a questa analisi scegliete a chi dare il vostro consenso e la vostra fiducia. Siate liberi per liberare la nostra Calabria!


Elezioni Regionali 23 Novembre

DANIELE ROMEO

(CASA DELLE LIBERTÀ)

“Chi dice di avere una ricetta per salvare la Calabria mente. È necessaria una rivoluzione dell’apparato burocratico, che rallenta la politica”

2014 C Voce ai candidati A poche ore dalle elezioni il nostro giornale continua a dare spazio ai candidati delle diverse coalizioni. Come la scorsa settimana dedichiamo spazio a un rappresentante per ognuna delle più importanti coalizioni, tra cui Centro Democratico, Nuovo Centro Destra, Autonomia e Diritti e Forza Italia

os’ha Daniele Romeo in più rispetto agli altri candidati? Sono sempre stato legato al territorio. Come consigliere comunale mi sono fatto apprezzare per lo sforzo dedicato alla soluzione dei problemi. Vorrei portare un approccio differente, mettendo al primo posto le istanze dei calabresi. Sono cresciuto con valori che rappresentano le linee guida del mio impegno politico: da quei valori è impossibile discostarsi per non snaturare la mia persona. Ha una proposta vincente da sottoporre alla Giunta Regionale? Chiunque dice di avere una ricetta per risolvere i problemi della Calabria dice il falso. Bisognerà rivoluzionare l’apparato burocratico, che spesso frena la programmazione dell’organo politico. Con Scopelliti la spesa dei fondi comunitari è aumentata, ma alcune somme non sono state utilizzate per l’inefficacia della burocrazia. La giunta che verrà dovrà affrontare questo problema perché è fondamentale avere una buona organizzazione per tutelare i calabresi. Loiero e Scopelliti. Due fallimenti? La giunta Loiero non ha lasciato traccia, mentre Scopelliti ha prodotto tantissimo, tra opere, riforme e provvedimenti che cominciano a dare risultati. Si pensi allo sblocco del turn over in ambito sanitario, che oggi ci permette di immaginare, in poco tempo, una sanità normalizzata. I fatti accaduti negli ultimi mesi, purtroppo, hanno oscurato gli importanti successi ottenuti in questa legislatura che, ricordiamo, non è stata bocciata dagli elettori.

NICOLA IRTO

ROMINA LEOTTA

(PARTITO DEMOCRATICO)

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erché ha puntato proprio su Mario Oliverio? Mario Oliverio ha vinto le primarie del PD, straordinario strumento di democrazia che ha consentito ai cittadini di esprimere una preferenza. La mia candidatura è stata una scelta in aderenza al mio percorso politico. Anche le mie dimissioni dall’incarico di vicesegretario regionale maturano dalla necessità di consentire l’espressione un voto senza condizionamenti. Credo che esista solo un PD, in grado di costruire il consenso sul quale gettare le basi per un solido futuro della Calabria. Quali sono le caratteristiche di Oliverio che le danno fiducia e quali cambiamenti pensa che queste possano comportare? Oliverio ha un’esperienza amministrativa importante. La linea adottata in campagna elettorale ci orienta su una gestione della cosa pubblica improntata alla trasparenza. Poi c’è l’attenzione al territorio e agli abitanti, segno di una governance aperta alle esigenze dei cittadini. Per far ripartire la macchina burocratica sarà necessaria un’inversione di tendenza. Quali sono gli elementi che secondo lei hanno impedito già alle precedenti amministrazioni di metterla in atto? Il limite maggiore è stato una burocrazia che gestisce la cosa pubblica senza controllo politico. Le nomine di funzionari e dirigenti hanno reso la burocrazia non controllabile né permesso di verificarele singole responsabilità. È il momento di agire secondo regole dettate dal merito e dalla capacità gestionale di un sistema che si deve velocizzare rispetto alle questioni europee. Non possiamo permetterci di perdere i finanziamenti che provengono da Bruxelles. Alla realizzazione di quali progetti, secondo il suo partito, bisognerà dare la precedenza? Trasparenza, governance intelligente e aperta al confronto con la cittadinanza.

“Oliverio ha grande esperienza amministrativa. Già in campagna elettorale ha dimostrato di voler dare massimo risalto alla trasparenza“

(LA SINISTRA)

“Liberiamoci! Le analisi politiche non devono essere fatte solo divinizzandoo demonizzando questo o quell’altro politico. Proponiamo alternative!”

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os’ha Mario Oliverio in più rispetto agli altri candidati? Rispondo briosamente riadattando le parole di una famosa canzone di Daniele Silvestri: le cose che hanno in comune sono 4850, le conto da sempre da quando anche a me hanno proposto la candidatura, hanno due braccia, due mani, due gambe, due piedi, due orecchie ed un solo cervello, soltanto lo sguardo non è proprio uguale perché quello degli altri è normale, il suo è di sinistra”. Quali sono le caratteristiche di Oliverio che le danno fiducia e quali cambiamenti pensa che queste possano comportare? La proposta vincente per il territorio è quella di vincolare i finanziamenti comunitari alla condizionalità del costo lavoro e del miglioramento aziendale. Basta rendite parassitarie che invece di sviluppare e di presidiare il territorio, lo impoveriscono ulteriormente sfaldando il tessuto sociale. Per far ripartire la macchina burocratica sarà necessaria un’inversione di tendenza. Quali sono gli elementi che secondo lei hanno impedito già alle precedenti amministrazioni di metterla in atto? Rispondo con il mio motto: “libriamoci”. Solleviamoci in un volo leggero, aggraziato ed equilibrato. Non penso che le analisi politiche si possano fare divinizzando o demonizzando ora questo, ora quel politico. Ogni legislatura ha la sua storia, i suoi limiti ed i suoi elettori. Una volta trascorsa la legislatura, l'analisi analitica si affida agli storici e non ai candidati, i quali ovviamente si propongono come alternativa.

L’INTERVISTA A DARIO MARANDO

“La nostra priorità è creare posti di lavoro” “La complessità dei problemi che affliggono la nostra regione richiede lo snellimento dell’apparato burocratico che, da vincolo, deve essere trasformato in risorsa.”

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Perché ha puntato proprio su Mario Oliverio? Il partito a cui appartengo, collocandosi da diverso tempo con lo schieramento del centrosinistra, ha fatto una scelta di campo netta. Mario Oliverio è stato scelto come candidato presidente per la coalizione di centrosinistra attraverso il meccanismo democratico delle primarie da circa centomila calabresi. Quali sono le caratteristiche di Oliverio che le danno fiducia e quali cambiamenti pensa che queste possano portare? Sono diverse le caratteristiche che fanno di Mario Oliverio il candidato ideale per la guida

del nuovo governo della regione. Mi piace ricordare come, sin da giovane, sia stato un protagonista dei movimenti studenteschi e delle lotte politiche per il lavoro e lo sviluppo della Calabria e che la sua esperienza trentennale di amministratore di qualità gli ha permesso di conseguire risultati importanti nella risoluzione di tanti problemi che affliggono la nostra regione. A tale proposito penso al dinamismo e ai diversi processi di innovazione nell’agricoltura da lui avviati nel ruolo di assessore regionale all’agricoltura. Sottolineo, infine, la sua straordinaria capacità d’ascolto, che gli consente di interpretare meglio di tanti altri le diverse istanze che il territorio esprime. Per far ripartire la macchina burocratica sarà

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L’INTERVISTA A RAFFAELE SAINATO

“Se guardo indietro vedo solo fallimenti. Il domani, invece, mi ispira fiducia”

Perché ha puntato proprio su Mario Oliverio? Mario Oliverio esprime e unisce in una formula di successo grande esperienza politica e amministrativa, voglia di cambiamento e capacità di innovazione, oltre che una ucida visione degli obiettivi di legalità, sviuppo e crescita per la nostra terra. Quali sono le caratteristiche di Oliverio che e danno fiducia e quali cambiamenti pensa che queste possano comportare? Nel programma del Presidente hanno trovao convergenza le nostre idee di politica traparente e la nostra attenzione per i territoi che vivono una condizione di degrado nfrastrutturale. È necessario innovare i modelli organizzativi e i processi che erogano risposte ai cittadini. Per conseguire questi isultati riteniamo indispensabile la consapevolezza della necessità e della spinta verso l cambiamento. Servono capacità programmatoria e azioni concrete. Ottenere questo ichiede onestà, capacità e esperienza nella eadership da parte degli uomini e le donne che guideranno questi processi di cambia-

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mento. La linea guida del nostro programma è programmare le direttrici dello sviluppo in Calabria riorganizzando l’amministrazione regionale snellendo la burocrazia, ridando fiducia al cittadino e ripartendo dai territori. La condivisione tra le forze politiche che sostengono lo schieramento rispetto ai temi fondamentali della vita civile e dei servizi essenziali credo siano gli elementi fondamentali sui i cittadini possono darci massima fiducia. I programmi e le azioni del rinnovamento al quale daremo corso aumenteranno le condizioni di benessere delle nostre comunità consentendoci di spendere meglio le risorse finanziarie comunitarie. Siamo sicuri che con il sostegno dei nostri elettori e dei comparti amministrativi il risultato della nuova gestione sarà tangibile e ci consentirà di superare le criticità che troveremo sul campo. Per far ripartire la macchina burocratica sarà necessaria un’inversione di tendenza. Quali sono gli elementi che secondo lei hanno impedito già alle precedenti amministrazioni di metterla in atto? Ciò che serve è certezza delle regole, rispetto delle norme, condivisione e metodo nei

TOUR NELLA LOCRIDE

Oliverio agli scavi dell’antica Kaulon Mario Oliverio durante il suo tour nella Locride, di lunedì 10 novembre, alla scoperta dei beni culturali più suggestivi della nostra terra. Oliverio ha potuto ammirare, all’interno degli scavi dell’antica Kaulon, quella che è stata ribattezzata come "La sala dei draghi e dei delfini" con uno dei più grandi mosaici ellenistici della Magna Grecia

necessaria un’inversione di tendenza. Quali sono gli elementi che, secondo lei, hanno impedito già alle precedenti amministrazioni di metterla in atto? La complessità dei problemi che affliggono la Calabria richiede, accanto a una ferma volontà politica, uno snello ed efficiente apparato amministrativo, tale da trasformare la macchina burocratica da vincolo a risorsa. A tal fine ritengo urgente un cambio di rotta nella selezione della classe dirigente regionale. Il merito e la competenza dovranno essere i criteri esclusivi nell’individuazione dei futuri dirigenti regionali. Alla realizzazione di quali progetti, secondo il suo partito, bisognerà dare la precedenza? Per quel che concerne i progetti da individuare come prioritari in una regione come la nostra, afflitta da una disoccupazione che supera il 65%, il primo obiettivo dovrà essere la creazione di nuovi posti di lavoro attraverso investimenti rapidi da avviare con l’impiego dei fondi europei finora poco utilizzati e dispersi in mille rivoli. Altra priorità, concerne l’assistenza sanitaria. Finita l’epoca del commissariamento, occorre liberare le risorse finanziarie avviando un programma di nuove assunzioni e di potenziamento della rete ospedaliera in tutta la regione, evitando la discriminazione di alcuni territori. Pensate di collaborare con manager o esperti esterni per realizzare i vostri progetti? Ritengo che in Calabria esistano le competenze e le professionalità necessarie per contrastare le diverse emergenze che affliggono la regione. Nella formulazione e nell’attuazione dei diversi progetti sarà utile valorizzare tali professionalità, ricorrendo solo eccezionalmente a competenze esterne.

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processi, capacità e merito delle figure professionali preposte nei ruoli di responsabilità. Quando la logica del benessere della comunità si piega dinanzi ai personalismi e alle logiche clientelari, si perde di vista l’obiettivo e si fallisce. Guardando indietro vedo solo numerose esperienze di fallimento. Guardando avanti non posso che essere fiducioso nella bontà dei programmi che ci guidano e forte degli impegni che andremo ad assumere con tutti i calabresi nel prossimo governo. Alla realizzazione di quali progetti, secondo il suo partito, bisognerà dare la precedenza? L’ordine dei progetti politici non può non rispettare la scala dei bisogni dei nostri territori. È bisogno primario ridare ai cittadini fiducia nelle istituzioni promuovendo legalità ed efficienza. Gli sforzi dovranno concentrasi sulle politiche e sugli strumenti funzionali allo sviluppo, all’incremento dell’occupazione, alla sostenibilità dei servizi, al potenziamento delle reti infrastrutturali, alla tutela e promozione delle pari opportunità come leva per l’economia delle imprese e delle professioni e come strumento fondamentale di benessere per i singoli e per i nuclei familiari. Dobbiamo contribuire alla ripresa dell’economia territoriale e potenziare la qualità dei servizi, specie nella rete del welfare e della sanità, razionalizzando le risorse e senza sprechi. Pensate di collaborare con manager o esperti esterni per realizzare i vostri progetti? Riteniamo che sia fondamentale avvalersi di competenze professionali qualificate e che queste debbano essere individuate con trasparenza nel rigoroso rispetto delle norme. In linea di principio, la scelta di attingere all’esterno potrà configurarsi solo dopo un’attenta ricognizione delle risorse in campo.

IlconsigliodiMaurizioOrrico La simpatica Wanda Ferro, candidata del centrodestra alla Presidenza della Regione Calabria, con i suoi riccioli al vento e un’espressione divertita, mostra il singolare slogan di Maurizio Orrico. L’artista cosentino sta rovesciano la logica e la monotonia del “votami e sarei ricompensato” puntando a una tipologia di comunicazione che spiazza e già impazza.


RIVIERA

LA SETTIMANA

RoccoRitorto: ‘UCANDIDATU - Rosa ! Sugnu candidatu Ca mi misaru 'nta lista. - Chi bellezza ! Grida, pista U ti fannu deputatu, U nci mustru da cummari Ca cu mmia non po appattari. E tu cridi ch'eu non vogghiu? Ma nci vonnu voti assai. Ma cu quantu amici ndai, ch'ì parenti, ' u portafogghiu, C' 'u partitu e c' 'u rispettu È sicuru ca sì elettu. Fammi u penzu… Nto paisi, quantu voti pigghiarria? Tutti votanu pe ttia! A ca ndavi facci ' i mpisi! Ma è sugnu pajsanu e m' 'a dunanu na manu . Poi vedimu cu' sarria Chi ti potarria ajutari : A Nicastru nc'è ' u cumpari A Cutrona 'a za' Maria 'u niputi d' 'u zì Ninu ch'è mpiegatu a Bovalinu; 'U cuginu 'i Ferruzzanu I figghioli 'i donna Lilla unu a Rendi e l'attu a Villa; Micu 'i Peppa a Coriglianu; Nc'esti 'u sociaru 'i Turcatu Pezzu grossu a Suvaratu; I parenti 'i Papanici; Chidu amicu d' 'u Cirò … E poi nc'esti don Totò Cu figghiastru d' 'u zii Vici Chi mi dunanu 'na manu C' 'a Famigghia Muntarbanu … S' 'i cuntamu tutti quanti, Già chi suli canuscenzi Pigghi avvogghia 'i preferenzi ! Peppi, senti, fatti avanti, C'a 'sta vota si sai fari A ministru poi arrivari. Ndai ragiuni, Rosa mia ! S'on arrivu tantu allariu Fina a suttasegretariu È na vera fissaria. Oramai su' assicuratu, ca già sugnu deputatu. 'Nu discurzu 'i sta manera, Faci puru 'u cchiù sciancatu Chi si menti candidatu. Ma a la fini di le fera, Agghiuttendusi ' u limuni, Ndavi u dici: - Su' cazzuni! -

“Ma lo sapeva che l'ospedale era chiuso?!” LA “NUOVA STATALE 106”

Aun passo dalla fine dei lavori

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KATIA CANDIDO a Statale "Jonica" ha un'estensione complessiva, da Taranto a Reggio Calabria, di 491 Km, di cui 39 nella regione Puglia, 37 nella regione Basilicata e 415 nella regione Calabria. L'ANAS ha già eseguito l'ampliamento a quattro corsie con spartitraffico centrale per tutto il tratto ricadente in Puglia, e l’adeguamento a quattro corsie per buona parte del tratto Lucano, la cui variante di Nova Siri è stata aperta al pubblico lo scorso 5 novembre. In Calabria l'ANAS ha previsto sia interventi di adeguamento e messa in sicurezza dei punti di maggiore pericolosità della SS 106 esistente, sia la realizzazione di nuovi tratti in variante a quattro corsie per l'attuazione di un itinerario di lunga percorrenza. Nella

Il ministro Lorenzin, tra un impegno istituzionale e uno elettorale nella metropoli, ha trovato persino il tempo di recarsi presso l'ospedale di Melito per l'estrema unzione... Grazie, Ministro! Il nosocomio, adesso, può morire in pace.

Locride, tra Locri e Marina di Gioiosa Jonica, sono stati ultimati circa 12 km e aperti al transito 10,5. Gli interventi previsti per la realizzazione della “Nuova Jonica”, nella Regione Calabria, sono costituiti complessivamente da 12 megalotti, alcuni dei quali completati, altri in corso di esecuzione. Un grande passo in avanti per la Calabria e soprattutto per noi della Locride, costretti ogni giorno ad attraversare le strade del centro abitato vincolati da code interminabili e da veri e propri

Tra Locri e Marina di Gioiosa Jonica, sono stati ultimati circa 12 km e aperti al transito 10,5.

Semprepiù...“International” Nel pittoresco affresco di volti illustri che hanno partecipato alla conferenza di chiusura del Progetto Med Capitalizzazione Philoxenia Plus, tenutosi a Bruxelles, abbiamo riconosciuto quelli del sindaco di Gerace Giuseppe Varacalli, Agostino Zavettieri, Rosario Abenante, Totò Longo da Mammola e Peppe Strangio da Sant’Agata, chiamati a rappresentare il Comitato della Regione Calabria. Non c'è che dire, vantiamo sempre più personalità internazionali!

avvallamenti che oltre a rallentare il nostro percorso creano confusione e scompiglio in termini di viabilità. Questa nuova arteria andrà incontro più facilmente alle esigenze dei cittadini e del territorio ponendo finalmente un limite anche agli incidenti stradali e alle vicende di questa strada, oramai emblema nazionale dei ritardi e dei disagi che affliggono il Meridione. Invitando le nostre Istituzioni a un impulso risolutivo al completamento dei lavori in essere ma anche al finanziamento e all'esecuzione dei vari lotti progettati, ci auguriamo che venga mantenuta la data in cui dovrebbero terminare i lavori, prevista per la fine del primo trimestre del 2015, per poter avviare quel cambiamento che segni l'inizio di una nuova era a sostegno di una società più civile e concreta.

Ruggero Malgeri, re di griglia... e Negroni Il programma “I Re della Griglia”, in onda ogni lunedì sull'emittente DMAX ha ospitato, lunedì 17 novembre, Ruggero Malgeri, ristoratore calabro del Blue Dahlia di Gioiosa Marina e vero esperto di pesce e carne alla griglia. Il suo fondamentalismo in fatto di Podolica, mucca calabro-lucana, lo avrà fatto scendere a compromessi con i concorrenti televisivi?


RIVIERA

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LUCANO e il modello

”LE IENE”

Riace a

Nell'ultima puntata delle Iene, mercoledì 19 novembre, è andato in onda un servizio su Riace. Il paesino calabrese è tornato a vivere grazie a una geniale intuizione del sindaco Lucano: è stato concesso agli immigrati di occupare le case abbandonate favorendo una ripresa anche economica del paese. 1800 abitanti vivono tra Riace Superiore e Riace Marina con ben 300 immigrati che la domenica vanno a messa tutti insieme. Nel cimitero del paese le due comunità riposano una accanto all'altra. Grande esempio di integrazione da imitare per ripopolare i suggestivi borghi della nostra Calabria.

RIACE E LA SUA GENIALE POLITICA DI INTEGRAZIONE

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COINCIDENZA

Cosa non si fa per amore...

della propria città

Ecco una scena che non si vede tutti i giorni:il sindaco di Locri, Giovanni Calabrese, ha annichilito le proprie ideologie dinanzi alle necessità della sua cittadinanza nella serata di sabato 15 novembre. Prima di salire sul pulpito ha pregato il moderatore Enzo Romeo di trovargli un “gelato”che non lo obbligasse a stare dietro il vessillo del PD ma,tra una goccia di sudore freddo e l'altra, ha dovuto inghiottire questo boccone amaro tra le risate dei pochissimi presenti.Cosa non si fa per amore!

Gasparri: Scopelliti ha sbagliato a non chiedere buoni consigli Il vicepresidente del Senato, nella locride, per sostenere Wanda Ferro In Calabria per perorare la candidatura di Wanda Ferro , leader del centro destra regionale e degli altri candidati locali per il rinnovo del consiglio regionale della Calabria, abbiamo voluto rivolgere al senatore Maurizio Gasparri, attuale vice-presidente del Senato, una semplice domanda: quali sono al momento i suoi rapporti con l'ex governatore della Calabria, Giuseppe Scopelliti, da sempre vicino alla sua corrente politica ed attualmente abbandonato dai partiti politici?. Questa è stata la risposta dell'autorevole esponente politico di Forza Italia: “ Scopelliti fece una scelta sbagliata un anno fa su cui non mi consultò, fu talmente sbagliata che adesso non mi pare che lui l'abbia confermata. Quindi, ha favorito una scissione, una divisione, in un partito che poi oggi nemmeno lui sta sostenendo. Se avesse ascoltato, come tante volte fece nel passato, dei buoni consigli avrebbe fatto meno errori. Mi auguro che per questioni che lo hanno investito possa ottenere dei giudizi che possano cancellare quella decisione di primo grado perché comunque restano molte cose importanti e positive che lui ha realizzato nei vari incarichi che ha ricoperto”. Antonio Tassone

Ilmisterodellecase bollentidiPolistena Lunedì scorso abbiamo pubblicato sul nostro sito un articolo dal titolo “Le case bollenti di Polistena”. È stato un boom di visite. Probabilmente la maggior parte dei lettori avrà pensato che quel “bollenti” alludesse a incontri a luci rosse. Chissà la delusione quando si è appreso che l'articolo trattava di uno strano fenomeno per cui i muri e i pavimenti di alcune case di Polistena, non si sa per quale ragione, si sono surriscaldate all'improvviso raggiungendo temperature fino 90 gradi. Ci dispiace se involontariamente vi abbiamo illusi, cari lettori, ma dietro quel “bollenti” si celava un vulcanello, non un bordello.

Ritiratastrategica...oforseno? Dopo tante immagini inusuali, passiamo a una che non vedremo più: l'ultima giunta sorride sorniona alla fotocamera, ancora inconsapevole di stare facendo scivolare la Regione verso il baratro. Visto il bilancio disastroso, possiamo dire senza polemica che la mancata candidatura dei suoi membri anche a queste elezioni non può che farci tirare un sospiro di sollievo… non vi sentite già più leggeri?

L’INTERVISTA A VINCENZO LOIERO

Mai come oggi“meritocrazia”è la parola d’ordine erché ha puntato proprio su Mario Oliverio? Ritengo sia l’unica persona capace di risollevare le sorti della Calabria in questo momento particolare. Come presidente della Provincia di Cosenza ha dimostrato di saper usare i Fondi Europei che, vista l’approvazione dell’art. 12, se non utilizzati torneranno al governo, facendoci fare l’ennesima figuraccia. Olivero, inoltre, ha dimostrato che non farà mai marce indietro né rimarrà ingabbiato come altri nella logica clientelare. Quali sono le caratteristiche di Oliverio che le danno fiducia e quali cambiamenti pensa che queste possano comportare? La serietà e, come detto sopra, la capacità di gestione. La sua storia di deputato dimostra come il suo unico interesse sia

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far riemergere trasparenza e meritocrazia. Negli ultimi tempi, infatti, i capi dei vari settori amministrativi sono quasi sempre stati eletti con logiche clientelari e ciò vale per diversi settori della sanità, il cui stato è sotto gli occhi di tutti, dell’amministrazione e persino dell’imprenditoria. Oliverio porterà persone che in sei mesi dovranno dimostrare di poter apportare cambiamenti concreti, altrimenti verranno cacciate. Mai come oggi “meritocrazia” è la parola d’ordine. Per far ripartire la macchina burocratica sarà necessaria un’inversione di tendenza. Quali sono gli elementi che secondo lei hanno impedito già alle precedenti amministrazioni di metterla in atto? L’incapacità di chi ha guidato gli organi amministrativi prima di tutto. Entro dicembre dovremo fare un bilancio che

dimostri il reale stato della regione, quindi amministrare oculatamente per recuperare le mancanze. Onde evitare di ritrovarci di nuovo con la spazzatura per strada, dovremo dare importanza alla questione rifiuti producendo impianti innovativi, in grado di far riprendere la nostra economia riciclando risorse che abbassino della pressione fiscale. Osserveremo con riguardo i pensionati, ai quali l’Irpef non può continuare a far pagare tasse pari al 50% dei loro introiti. Alla realizzazione di quali progetti, secondo il suo partito, bisognerà dare la precedenza? L’ambiente è il primo obiettivo, altrimenti avremo un problema anche sanitario. La sanità stessa, poi, deve risorgere attraverso il recupero delle strutture che sono state smantellate ultimamente. Daremo quindi

luogo a un’azione programmatica per tutte le altre infrastrutture, come la JonioTirreno, per la quale era previsto lo stanziamento di 20 milioni scomparsi nel nulla. Proprio io avevo avanzato la proposta di installare il sistema Tutor da Mammola a Cinquefrondi, ma, non essendosi potuto portare a termine il progetto, continuiamo ad assistere a tragedie come quella di domenica. Pensate di collaborare con manager o esperti esterni per realizzare i vostri progetti? Se necessario e non comporterà un aumento della spesa sì. Le competenze specifiche sono ben accette, ma dobbiamo sfruttare al massimo il personale che abbiamo, mai adeguatamente considerato, mobilitarlo e riuscire a fare bene con esso.


L’intervista a Domenico Giannetta

Ho incontrato realtà che vivono con dedizione e passione la propria impresa, ma ognuna di esse è ancora un’isola. Lanostramissioneècreare ponti tra queste isole e, nonostante un difficile inizio, siamo riusciti a creare un brand che identifichi il nostro territorio.

«In Calabria si può investire; ci sono le condizioni per generare qualità e bellezza» Cos’ha Wanda Ferro in più rispetto agli altri candidati a governatore? Più che parlare di qualcosa in più parlerei di qualcosa di diverso. Ciascuno esprime la propria esperienza e visione politica. Ogni candidato si caratterizza in funzione della squadra che mette a disposizione per approcciarsi a questa sfida così complessa e affascinante. Non conosco personalmente Mario Oliverio ma nutro per lui il massimo rispetto. Conosco invece molto bene Wanda Ferro e posso sostenere che condensi in sé i valori e i principi di una Calabria innovativa e moderna su cui vogliamo scommettere per diventare baricentro del Mediterraneo. È una donna preparata, che ha dimostrato di saper amministrare e può convincere i suoi sostenitori grazie alla sua attitudine a superare gli steccati ideologici con azioni di qualità, mirate a valorizzare la Calabria. Ha una proposta vincente da sottoporre alla Giunta Regionale? In qualità di Assessore alle Attività Produttive della Provincia di Reggio Calabria ho cercato di abbattere la ritrosia a fare sistema tipica della nostra cultura. Ho incontrato realtà che vivono con dedizione e passione la propria impresa, ma ognuna di esse è ancora un’isola. La nostra missione è creare ponti tra queste isole e, nonostante un difficile inizio, siamo riusciti a creare un brand che identifichi il nostro territorio. Rappresentato da prodotti della terra sapientemente pubblicizzati da illustri opinion leader, questo brand ha già fatto il giro delle più importanti fiere di settore conquistando spazi di gradimento e trasmettendo l’immagine di una Calabria produttiva, unita e in grado di integrare le esperienze messe in rete. In

Calabria si può investire; ci sono le condizioni per generare qualità e bellezza. Dimostrazione utile soprattutto a noi, perché abbiamo bisogno di credere nel nostro potenziale. Alla giunta vorrei proporre la messa in atto di progetti che virino in questa direzione. Conta creare una cultura di rete, mettere a sistema le migliori energie per cogliere i fermenti delle idee imprenditoriali emergenti, che dimostrano coraggio e inventiva. Ho scelto di patrocinare la prima fiera dello start up dello Stretto e di partecipare ad altre iniziative del genere per supportare tutto questo. Ci sono segnali da cogliere per non arrendersi alla crisi, alla mala politica, alla cultura del favore, alle economie deviate in mano alla criminalità. Tutto ciò si dovrà realizzare senza trascu-

Ci sono segnali da cogliere per non arrendersi alla crisi,alla mala politica, alla cultura del favore, alle economie deviate in mano alla criminalità. rare il sostegno alle imprese, costrette a una tassazione che impedisce di attingere a nuove risorse umane bloccando i processi di domanda e offerta occupazionale. Loiero e Scopelliti. Due fallimenti? Ogni storia è fatta di luci e ombre. Come sempre accade in politica, ci sono più livelli di lettura. Non mi piace cercare il difetto, ma voglio rintracciare le positività per poterle prendere a modello e dare più continuità amministrativa possibile. Il mio compito è guardare oltre, avere una visione progettuale completa. Essere incisivi significa costruire, non distruggere.


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a mia candidatura con Oliverio è figlia della necessità di contribuire all’affrancamento della fascia Jonica della nostra regione, oggetto di sistematico disinteresse politico amministrativo da parte del Governo nazionale

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Giuseppe

Le strutture operanti sul territorio vanno potenziate; il sistema sanitario deve diventare sicuro, efficiente e tempestivo; lo smantellamento dei trasporti deve terminare

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olgo innanzitutto l'occasione per rivolgere un ringraziamento di vero cuore alle persone che mi hanno sostenuto durante tutta la campagna elettorale giunta ormai al suo termine e che, sono sicuro, non mancheranno di sostenermi durante tutto il tempo a venire. La mia candidatura, l'ho già sottolineato in altre occasioni, è figlia dell'urgente necessità di dare il mio contributo a quel doveroso, oggi più che mai, esercizio di affrancmento della Calabria, e della fascia ionica reggina in particolare, da quelle logiche di sistematico disinteresse politicoamministrativo che ne hanno determinato il crescente isolamento. La mia candidatura con Mario Oliverio Presidente è figlia a sua volta delle anzidette esigenze. Oliverio rappresenta, infatti, l'interprete perfetto di un siffatto piano di risanamento sociale, ambientale, politico e amministrativo, l'uomo migliore che una candidatura potesse esprimere in ogni tempo, e ancor più in un contesto socio-economico quale quello attuale, che gli elettori certamente ripagheranno largamente con i loro consensi. Per ripartire efficacemente, la macchina burocratica dovrà osservare, e finanche essere asservita, a pochi ma indefettibili principi ispiratori. Uno di questi, per quanto possa sembrare sbalorditivo il solo ricordarlo, è l'intransigente rispetto delle regole. L'attenzione deve essere costantemente rivolta al territorio ed avere sempre presenti le diverse esigenze delle aree territoriali di una grande Regione come la Calabria, con le sue particolari specificità. Molteplici sono le aree di intervento. Economia, occupazione, sanità, trasporti, forestazione, e in ognuna di esse le criticità sono molteplici. Nella passata consiliatura, nulla che non si caratterizzi per inefficienza, incompetenza e clientelismo, sembra essere stato attuato. Per quanto più da vicino riguarda l'area ionica, non sono certamente trascurabili, e da esse muoverà i primi decisi passi l'auspicabile impegno che gli elettori ritenessero concretamente di volermi affidare, le tristemente note questioni attinenti il progressivo depotenziamento dell'Ospedale della Locride. Le diverse Unità Operative necessitano di un rinnovo sotto il profilo delle dotazioni tecnologiche; le strutture operanti sul territorio vanno potenziate e poste in reale collegamento sinergico con le strutture centrali, messe in condizione di poter svolgere attività di prevenzione, diagnosi e cura. Il sistema sanitario dovrà poter essere sicuro, efficace, efficiente e realmente al servizio del paziente, oltre che evidentemente tempestivo nelle risposte di cura. Il progressivo smantellamento della rete dei trasporti, realizza pienamente l’ulteriore isolamento della fascia ionica reggina nel contesto di una Regione, già fortemente penalizzata geograficamente, la cui perifericità rispetto al resto del Paese costituisce l'ennesimo tratto distintivo negativo. E ancora: l'inadeguato sfruttamento, anche economico, dell'immenso patrimonio boschivo calabrese dovrà costituire oggetto di approfondito ripensamento. L'economia calabrese non potrà continuare ad ignorare l'opportunità offertale dalla possibilità dell'utilizzo dei Fondi messi a disposizione dall'Europa, troppo spesso rimasti inutilizzati, così come non potrà e non dovrà prescindere dal dovere di una loro gestione corretta e trasparente. Questi i grandi e più urgenti temi da affrontare. Serio e specialistico dovrà essere l'impegno per la loro risoluzione. I Calabresi sono lavoratori seri, gente onesta e competente, bisogna solo ricordarsene. Sempre.

Cautela Si deve rivolgere la giusta attenzione al territorio e alle specificità territoriali delle varie aree della Calabria, rinforzando economia, occupazione, sanità, trasporti e forestazione

VENERDI 21 NOVEMBRE


RIVIERA

Deputati. A due giorni dalle Elezioni Regionali abbiamo intervis «Serve una corretta gestione dei siti archeologici e servizi all'altezza di una nazione civile per valorizzare le nostre risorse»

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ocride: 42 comuni un’unica città è un’equazione scaduta? Ritengo che non sia mai stata una cosa da prendere in considerazione. Piuttosto si potrebbe parlare di comunità comprensoriale, perché non credo si debbano forzare i limiti della geografia di un territorio come la Locride. Se proprio si vuole snellire l’amministrazione, poi, si dovrebbero accorpare i più piccoli di questi quarantadue comuni. Il ruolo del sindaco si è ridotto a rispondere di trasparenza e buona condotta agli organi anticrimine. Che fine hanno fatto i sindaci illuminati che in passato macinavano idee a pieno regime per dotare i loro paesi di un progetto di sviluppo? Negli ultimi anni abbiamo assistito a una progressiva perdita non solo dell’autonomia, ma anche della capacità di avanzare proposte o fare partecipazione attiva nei progetti di sviluppo del territorio. Questa situazione ha costretto la politica locale a delegare le proprie funzioni a organi burocratici esterni, che le hanno impedito di produrre beni e servizi per la comunità. Pesa poi l’assenza di un quadro di programmazione regionale, che dovrebbe riguardare aree omogenee entro cui collocare iniziative locali. Ciò che resta è un localismo privo di prospettive per il futuro. Non si programma da oltre venti anni, ma neppure si parla di programmazione generale delle risorse, riducendo tutto alla spartizione dei fondi comunitari, peraltro male impiegati nella realizzazione di attività promozionali e non su concrete opere di sviluppo. Onorevole, ci elenchi quattro priorità che potrebbero produrre cambiamento, occupazione e crescita economica in questo nostro territorio nell’era della “Prefettrocrazia”? lustri, che ha fermato l’intero Paese. Le priorità dovrebbero essere il frutto di un Oliverio deve mettere da parte i comproprogramma che ancora non c’è, ma da realizmessi col passato evitando di far rientrare zarsi attraverso la convocazione, dopo le eledalla porta chi era già stato buttato fuori zioni, di una Conferenza Regionale. Questa dalla finestra. Anche se richiamato a un deve costituire la base di un confronto tra gli compito difficile, credo abbia la volontà e obiettivi di sviluppo del meridione e le scelte la forza di portare a termine questo intendel Governo. Territorio e ambiente dovrebbeto. Il ridimensionamento della burocrazia ro essere in cima alle priorità per evitare che regionale garantirà lo sviluppo permetla Calabria si sgretoli a ogni calamità o diventendo il recupero della spesa attraverso la ti una discarica a cielo aperto. potatura delle risorse dei singoli gruppi. Dobbiamo concedere il massimo sostegno Un grande segnale di recupero si potreballo sviluppo delle attività agricole e industriabe dare attraverso l’eliminazione del dopli, attuare una politica fiscale mirata per le pio bilancio della Giunta e del Consiglio, imprese e i lavoratori e interventi di ricerca e un lusso che la Calabria non può più perinnovazione. Serve una gestione degna di tal mettersi. I Socialisti Uniti supporteranno nome dei siti archeologici e servizi all’altezza un Presidente che si dimostri realmente di una nazione civile per alimentare l’afflusso intenzionato a cambiare. turistico. Tutto ciò non sarà realizzabile se le La Locride sarà presente con un suo rapistituzioni non verranno chiamate a ricoprire presentante in consiglio regionale? Se sì, ruoli essenziali di riqualificazione dell’istruzioci faccia un nome. ne, della formazione e della ricerca, garantenIn un momento in cui lo snellimento do ai giovani un vero diritto allo studio. burocratico è all’ordine del giorno sarebRicollegate saldamente le agenzie formative be meglio delegare questa rappresentancon il territorio, l’economia e la società, eviteza a un collegio sensibile alle problematiremo compromessi e creeremo un’occupazioche del territorio, ma rimane scontato ne in grado di costituire un’opportunità per il che le città continueranno ad avere magfuturo. giore peso rispetto ai piccoli paesi. Gli imprenditori della nostra zona sostengoAbbiamo chiesto a Domenico Bova cosa no che non potrebbero sopportare altre legipensa di lei. Lei cosa pensa invece di slature come quelle di Agazio Loiero e di Domenico Bova? Giuseppe Scopelliti. Con Mario Oliverio sarà Non voglio entrare nel merito di giudizi diverso? personali. Certo, lo considero una persoIl giudizio alle legislature non deve essere dato na perbene, ma nel nostro campo in maniera generalizzata, ma sulla base del andrebbero giudicati solo gli operati ciclo politico protagonista degli ultimi quattro amministrativi.

Saverio Zavettieri

Dobbiamo “

farci rappresentare da un collegio


RIVIERA

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istato i due poltici di lungo corso

DI JACOPO GIUCA

«La Regione deve avere come priorità la Locride e con Oliverio questo obiettivo è concretamente a portata di mano»

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ocride: quarantudue comuni, un’unica città è un’equazione scaduta? La Locride ha una storia politica unitaria, ma manca una classe dirigente in grado di affrontare i problemi che sta vivendo. Esiste però una costante negativa, un livello esterno che tende a impedire che nella Locride si formi una classe dirigente utilizzando quelli che Gramsci definiva “ascari”: personaggi del territorio funzionali a interessi esterni. C’è stato un nobile tentativo di aggregare l’intera zona a un “progetto d’urto” e a un “protocollo della legalità”, che dovranno essere ripresi per unire la Locride su un progetto di sviluppo, ma in entrambi i casi è mancata la volontà di confrontarsi con temi alti, preferendo ripiegare su vecchie logiche. Il ruolo del sindaco si è a ridotto a rispondere di trasparenza e buona condotta agli organi anticrimine: che fine hanno fatto i sindaci illuminati che in passato macinavano idee a pieno regime per dotare i loro paesi di un progetto di sviluppo? Che ci sia trasparenza e buona condotta lo do per scontato. Le grandi clientele politiche che hanno infestato la Locride sono portatrici di un virus che impedisce lo sviluppo, la libertà individuale e l’esercizio democratico. Per quanto riguarda i Sindaci che lavoravano per dotare i loro paesi di un progetto di sviluppo posso affermare che prima di essere eletto al parlamento, ho ricoperto io stesso l’incarico di sindaco di Roccella. Guardando a quegli anni si può solo constatare che sono stati quelli del risanamento economico del comune. Nello stesso periodo sono stati sbloccati e resi esecutivi tutti i progetti dei lavori pubblici che caratterizzano oggi la città. Il mio progetto non era basato solo sulla realizzazione delle opere pubbliche, ma sostenuto da una concezione etica e morale della cosa pubblica che non guardava ad anguste politiche di ampio respiro, dove i diritti siano riconosciuti e accettati nel rispetlogiche clientelari e individuali. Onorevole, ci elenchi quattro priorità che to delle regole. potrebbero produrre cambiamento, occupa- La Locride sarà presente con un suo zione e crescita economica in questo nostro rappresentante in Consiglio regionale? Se sì, ci faccia un nome. territorio nell’era della “prefettocrazia”. Lavoro prima di tutto, quindi ambiente e L’elezione di un candidato della Locride territorio, con attenzione al risanamento è stata resa quasi impossibile a causa di idrogeologico, che crea occupazione. un processo di selezione delle candidaBisogna anche porre il problema del credito, ture che ha tagliato fuori il nostro terriche soffoca le piccole imprese della Locride. torio. Le scelte, imposte dall’alto, Il Governo dovrà comprendere che si tratta hanno escluso autorevoli personaggi e di un problema vitale. La burocrazia regio- le donne dalle liste del PD e collegate a nale non ha saputo spendere i fondi europei, Oliverio, procedura violante il dettato aspetto da me evidenziato a Oliverio. Il pro- statutario, che impone la “parità di getto Locride deve essere prioritario per la genere”. Il problema vero resta quello Regione, e i drammatici problemi dell’am- di legare un nome a un progetto che biente e dei trasporti dovranno essere da riguardi la Locride nel suo complesso. essa risolti con una concertazione tra Nel nostro territorio ci sono tanti potenziali rappresentanti, tutti stimati. Governo e comuni. Gli imprenditori della nostra zona sosten- Chi vedo con favore per il suo lato gono che non potrebbero sopportare altre umano e il suo impegno civile e profeslegislature come quella di Loiero e sionale, che si occupa di sanità e di un progetto di riforma a essa legata, è il Scopelliti. Con Oliverio sarà diverso? Il governo Loiero non è stato come il gover- dottor Gabriele Alvaro, candidato nella no Scopelliti. I limiti del primo non sono il lista PD “Democratici Progressisti”. fallimento clamoroso del secondo. Sono Abbiamo chiesto all’onorevole Saverio sicuro che con Oliverio si realizzerà una Zavettieri cosa pensa di lei. Lei cosa vera e propria svolta. Alle iniziative del pensa di Zavettieri? governo regionale si dovrà accompagnare Abbiamo vissuto storie politiche diveruna partecipazione della società civile e pro- se, ma oltre che essere un suo amico di duttiva. Occorre un’imprenditoria sana e vecchia data, lo riconosco come un capace, che presenti idee innovative. Essa autorevole esponente sindacale e politideve trovare nel governo regionale interlo- co. Mi auguro che la sua esperienza cutori seri e credibili. Non devono più esi- possa ancora essere d’aiuto alla stere protettori ma strategie economiche e Calabria.

Domenico Bova

I l go v erno “

deve interloquire con l’impresa

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L’INTERVISTA A FRANCESCO D’AGOSTINO

“La Locride è il giacimento culturale più importante della Calabria e, probabilmente, uno dei più rilevanti e prestigiosi del Mezzogiorno”

Locride, capoluogo culturale della CittàMetropolitana U “Qui si respira l’aria della Magna Graecia. Dobbiamo inebriare di quest’aria i turisti che, venendo qui, entrano in contatto con una tradizione millenaria e con una storia straordinaria, quella che ci riporta alla culla della civiltà”

Ragionamento analogo va fatto per le ferrovie, il cui utilizzo va incentivato sia per il pendolarismo, nell’ambito del trasporto pubblico locale, sia nelle tratte a medio-lunga percorrenza. I cittadini della Locride non prendono il treno non perché la Jonica sia un “ramo secco” ma viceversa perché mancano adeguati collegamenti! Fondamentale è inoltre l’integrazione tra il trasporto aereo e il gommato, con la necessità di attivare frequenti corse tra i comuni della Locride e i due principali aeroporti della Regione, Lamezia Terme e soprattutto Reggio Calabria. Da questi scali, attraverso la charteristica, è nostro compito incentivare i flussi di visitatori in direzione della Jonica, alla riscoperta di un turismo culturale, fondato sulla presenza di insediamenti archeologici straordinari che andrebbero organizzati sotto la gestione di un unico Polo, ma anche un turismo balneare. A condizione che, naturalmente, il sistema della depurazione funzioni e porti la Regione a intervenire solo in condizioni di emergenza. Infine, un ultimo riferimento vogliamo farlo sulla sanità. La Locride è una delle realtà più pesantemente penalizzate dalla scure dei tagli che si è abbattuta su questo comparto, in Calabria, dopo l’avvio della fase attuatuiva del Piano di rientro. Noi, sulla sanità, abbiamo un’idea molto chiara: no ai tagli lineari, sì a una razionalizzazione solo degli sprechi, che però garantisca il diritto alla Salute di tutti. Anche e soprattutto dei cittadini di questa splendida terra, che con il presidente Oliverio tornerà al centro della scena politica, istituzionale ed economica della Calabria.

messaggio elettorale a pagamento

no dei problemi maggiormente avvertiti dai cittadini della Locride è la marginalizzazione di questo territorio. Una questione atavica che ha sempre frenato lo sviluppo e ha impedito alla Jonica reggina di diventare protagonista di processi virtuosi di crescita socio-economica su base regionale. Il timore che la Locride possa diventare ancora più isolata, oltre che da valutazioni di ordine geografico e logistico, è negli ultimi anni fortemente legato alla prospettiva della Città metropolitana. Ma, per quanto mi riguarda, il nuovo livello amministrativo dovrà produrre l’effetto contrario: cioè far diventare la Locride uno dei centri propulsori del futuro della nostra comunità. Ritengo che la Città metropolitana debba avere tre capoluoghi: uno della governance, cioè Reggio; uno economico, cioè Gioia Tauro, con il porto; e uno culturale, ovvero la Locride, indiscutibilmente destinata ad assolvere, su base metropolitana, il ruolo di baricentro di ogni progetto attinente a quest’area tematica. La mia proposta, già messa nero su bianco sul programma elettorale, è quella di destinare a questo comprensorio la sede degli organismi pubblici che afferiscono ai beni culturali, proprio per dare attuazione a un’idea di Città policentrica. La Locride è il giacimento culturale più importante della Calabria e, probabilmente, uno dei più rilevanti e prestigiosi del Mezzogiorno. Qui si respira l’aria della Magna Graecia. Dobbiamo inebriare di quest’aria i turisti che, venendo qui, entrano in contatto con una tradizione millenaria e con una storia straordinaria, quella che ci riporta alla culla della civiltà. Ma per fare uscire dall’isolamento la Locride è indispensabile puntare anche e soprattutto sui trasporti. L’ammodernamento della Statale 106 Jonica deve avere tempi certi per consegnare finalmente ai cittadini di questa terra un’arteria di collegamento più sicura e più veloce, almeno sugli standard del tratto lucano-pugliese, ma lo stesso ragionamento va applicato ai centri dell’interno che, senza una viabilità adeguata, saranno sempre più esposti a fenomeni come lo spopolamento.


GERENZA

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Editorialista: ILARIO AMMENDOLIA COLLABORATORI: Ercole Macrì, Eleonora Aragona, Franco Parrello, Lidia Zitara, Patrizia Pellegrini, Domenico Spanò, Sara Leone, Sara Jacopetta, Francesca Barranca, Maria Giovanna Cogliandro, Jacopo Giuca. Blob è curato da (grafica)Stefania Gitto, (testi) Antonio Tassone

CULTURA

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VENERDÌ 28 NOVEMBREVERRÀ RICORDATO A LOCRI ALLE 17,30 NELLA SALA CONSILIARE

Incorpora, in nome della Storia P

© FRANCESCO D. CARIDI er ricordare Gaudio Incorpora sarebbe necessario ripercorrere una lunga fase della cultura calabrese, caratterizzata da intellettuali particolarmente impegnati nell’indagine storiografica regionale “per dimostrare la dignità delle proprie origini e la sofferta partecipazione, ignorata nei grandi affreschi, alla Storia della Nazione”, come scrissi nell’estate del 1983 su un settimanale nazionale recensendo un libro illustrato dello stesso studioso sulla “terza vita” di Locri, la città dal toponimo antico da cui s’era fatto adottare e che gli ispirò varie ricerche e gli procurò piacevoli affanni. La memoria tende all’essenziale perché il tempo setaccia i ricordi, che poi formano il tessuto della Tradizione. Incorpora aveva la tensione del documentarista e il talento dello scopritore, lo spirito scettico di chi non si accontenta delle approssimazioni e lo spirito ironico di chi dagli aneddoti trae spunti di verità, la quieta inclinazione a dare alla propria scrittura un doppio registro, tra saggio e poesia civile. Il suo insegnamento di materie d’arte in cui eccelse per semplicità divulgativa era stato lo strumento con cui aveva tracciato una linea continua tra passato e presente, indicandone puntualmente i significati a generazioni di studenti. Pochi sanno che tra le passioni di Incorpora v’era la raccolta ordinata di lettere autografe di celebri autori italiani, che per i segreti passaggi del collezionismo egli era riuscito a radunare. Quando me la mostrò i suoi grandi occhi brillavano: faceva scorrere con cura i fogli citandone le firme che rimandavano a frammenti della storia letteraria e giornalistica italiana. Scrutava le mie impressioni con baleni di soddisfazione in un’aura di complicità. La lunga vita di Incorpora, scomparso l’anno scorso a 92 anni, gli consentì di essere testimone e postero di varie personalità della cultura e della politica con le quali si confrontò con garbo e sottigliezza, pur tenendo accuratamente al riparo i suoi convincimenti da quel morbo tipico calabrese che è la saccenteria. Ora si tratta di custodire i lasciti di sapere e di memorie di Incorpora, per esibirli e condividerli in nome della Storia.

Alla presenza del sindaco di Locri Giovanni Calabrese , relazioneranno Enzo Romeo, caporedattoreTg2e Margherita Milanesio, archeologa

Pillole Naturopatiche

A cura di: Patrizia Pellegrini Naturopata Bioterapia Nutrizionale® Presidente Associazione Culturale Tone

Cerchiamo di evitare l' INFLUENZA e impariamo ad agire positivamente sul nostro Sistema Immunitario! La sindrome influenzale causata da una serie di agenti infettivi diversi, principalmente, ma non solo, di natura virale. Non sempre i virus che causano l'influenza sono gli stessi responsabili anche della sindrome influenzale, ed è per questo motivo che, a volte, il vaccino antinfluenzale sembra non funzionare. Ci sono alcuni alimenti che possono aiutare a rafforzare le difese immunitarie dell'organismo soprattutto se assunti nel periodo autunnale: Agrumi La ricchezza in acido citrico (soprattutto il limone), zuccheri, acido ascorbico (vitamina C), vitamine del gruppo B e vitamina P li rende alimenti di ineguagliabile utilità nel rafforzare le difese immunitarie o nel sostenere il corpo umano nelle sindromi influenzali e da raffreddamento. La presenza di acido citrico impedisce, tra l'altro, la replicazione locale dei batteri. Melograno Il contenuto in ferro, elettroliti e vitamine A e C fanno di questo frutto un prezioso aiuto, nel periodo invernale, contro le malattie da raffreddamento. Assunto fresco o sotto forma di succo, svolge anche un'azione di sostegno energetico per l'organismo. Kiwi Per la ricchezza in vitamina C, ferro e rame questo frutto risulta particolarmente utile per potenziare le difese dell'organismo nelle sindromi influenzali e nei raffreddamenti, contrastando l'azione replicativi dei virus. E' un potente antianemico e antinfettivo naturale. Peperoncino la capsaicina, la vitamina C, le vitamine A, B2, E, K contenute in questa spezia gli forniscono un notevole potere antiossidante, antifermentativo, antinfiammatorio e disinfettante. La sua

azione di velocizzazione di scambio a livello delle membrane cellulari, unita alla capacità decongestionante e vasodilatatrice, lo rende utile nelle sindromi influenzali come in tutte quelle condizioni in cui si richieda un sostegno del tono dell'organismo e una maggiore resistenza alla fatica e allo stress. Lenticchie sono legumi caratterizzati da un elevato contenuto di potassio, fosforo, calcio, zolfo e magnesio (per questo considerate un alimento ad azione sedativa sul sistema nervoso). Sono povere in iodio e ricche in ferro e svolgono un importante ruolo nel rafforzamento delle difese immunitarie grazie alla ricchezza in rame. Le lenticchie sono indicate nei soggetti che necessitino di un significativo apporto di ferro, sono perciò utilizzate in tutti i pazienti defedati o in convalescenza, nei bambini o adolescenti in piena crescita, nei soggetti che svolgono lavori manuali, negli anemici e negli sportivi. Zucca Il colore arancione intenso suggerisce l'elevata concentrazione in questo frutto di beta- carotene (precursore della vitamina A), che oltre ad essere un importante antiossidante potenzia il sistema immunitario. La zucca proposta come crema risulta utilissima in tutte quelle condizioni in cui si ha una riduzione delle difese immunitarie. Crucifere Comprendono cavolfiori, broccoletti, broccoli, cime di rapa, verza, cavolo cappuccio. La loro proprietà principale, e ormai ben nota, è quella anti-tumorale e anti-radicali liberi. Seppur con caratteristiche diverse tra loro, le crucifere, hanno una concentrazione in vitamina C (principalmente il cavolfiore) che li rende assai utili anche nelle sindromi da raffreddamento.

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RIVIERA

Quando l'informazione spicca il volo Marcello Le Piane e Pietro Melia in fase di decollo per informare i telespettatori. Come diceva Orson Welles, per avere materiale sempre nuovo basta affidarsi alla cronaca.

Ponti di colori.

Nell’Arcobaleno si tuffano i nostri cuori, resi doloranti da temporali e flutti tempestosi. Nello spazio delimitato dai colori scissi della luce, in quel brandello di cielo confinato dentro un sogno reale, noi vediamo i desideri, le speranze e le illusioni che diventano virtù. L’Arcobaleno è il miraggio che respira senza truffare, la multiforme luce che si rivela, e che ci dona giorni nuovi per riuscire ad amare ancora.

Mimmo e Pasquale, che bei tempi i nostri! Anche due storiche colonne del Siderno calcio come Mimmo Campo e Pasquale Lombardo leggono ogni domenica Riviera. Eccoli seduti sulla panchina davanti il negozio di Pino Reale a conversare tra di loro con il giornale in mano.

Anche Gasparri legge Riviera

Gioiosa Jonica e San Martino un binomio vincente A Gioiosa Jonica, tra una zeppola ed un bicchiere di vino si è rivisto Giovanni Sfara in compagnia del Sindaco Salvatore Fuda ed un manipolo d'amici. Quandu l'amicizia nesci sana e pura, senza interessi, si dici sincera. E' comu u vinu senza mistura, senza gazzusa, zuccaru e culura. L'amicizia non custa assai quand'è pulita e si sincera esti, dura na vita...! (Lucio Vranca)

Il senatore Maurizio Gasparri in Piazza Nassirya, a Locri, mentre sfoglia il nostro giornale accompagnato dall'avvocato Giuseppe Serranò, candidato nelle fila del centro destra per le imminenti elezioni regionali. E poi dici che uno si butta sulla destra !!

Le delizie del bar Riviera A parte le dolcezze di pasticceria, al Bar Riviera di Locri, si trovano anche tanti amici e del personale altamente qualificato. Ne sa qualcosa il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri ed i candidati tutti che si sono complimentati per l'ottimo servizio ricevuto.

“Arrusti e Mangia” In quel di Vennarello lasciano ancora una volta il segno i simpatici amici di “Arrusti e Mangia”! Mmm.....che bontà! Chi adduri chi si senti! ‘ndi mpumicaru puru u giornali! Oh, cumpari, offriti o no?? Ca’ ‘ndi vinni la ‘nguleja!

E “stringemose” la mano Stretta di mano “cavalleresca” tra l'ex sindaco di Locri , Francesco Macrì ed il candidato alle regionali Alfonso Passafaro. A fare da testimoni, il sempre attento Walter Melcore ed l'avvocato Francesco Falletti. “ Non puoi stringere la mano con un pugno chiuso. Gandhi


SETTIMANALE

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DOMENICA 23 NOVEMBRE

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Ragazzi, grazie di tutto Elvira e Annarita, orgogliose per aver informato i lettori di Riviera circa il loro desiderio di unirsi al più presto, si mostrano al nostro fotografo esibendo un sorriso smagliante. Non ho mai visto un volto sorridente che non fosse bello

La Fandango Associati con il regista L. Pellegrini girano in questi giorni il film "Pioggia di massari". p.s. Nella foto uno degli attori protagonisti, il film si gira in lingua inglese.

Vota e fai votare... Edgar Lee Masters, se fosse in vita, pace all'anima sua, un verso o due alla nostra agonizzante società di certo lo dedicherebbe ! Dei morti, almeno si può dire che son "passati a miglior vita", ma, dei vivi o di quelli che perlomeno lo dovrebbero essere, decisamente no. E queste candidature che non convincono nessuno, sicuramente nemmeno i candidati, stanno a dimostrarlo. Si, un bell'epitaffio alla maniera di Edgar, lo dovremmo trovare, almeno questo, questi coraggiosi corregionali se lo meritano!

Testo & Foto di Caterina Niutta

Ultimo tango a Parigi. per l'amico Renato Careri, l'ultimo tango a Parigi finisce a Siderno dopo 42 anni. Eccolo mentre si mostra al nostro obiettivo in versione pensierosa evidenziando un'evidente somiglianza con il celebre attore di film trash italiani, Giorgio Bracardi.

La Cena Segreta di Juan Sì è lui, Juan Castaneda del “Segreto”, beniamino della prima stagione che ha fatto impazzire giovani, giovanissime e stagionate, rimaste deluse dopo che il loro cocco venne ucciso da un colpo di pistola sparato da Enriqueta. È stato beccato al ristorante “La Vecchia Torre” di Reggio Calabria dove per una sera ha detto no a paella e sangria per lasciarsi deliziare dalla succulenta cucina calabrese e assaporare il pregiato Greco di Bianco.

“Tiger Forest Cat” Atmosfere calde in arrivo dalla Svezia ad allietare il giovedì sera live all'Ombligo de la Luna. Il 27 novembre per gli hipster più incalliti, per gli amanti delle good vibes, ma anche e soprattutto per chiunque voglia un momento di pace prima dell'arrivo del fine settimana, signore e signori: TIGER FOREST CAT. La loro musica vi farà sentire come se foste in giro per Hollywood negli anni '80 e un istante dopo vi catapulterà al nord della Svezia.


L’intervista a Franco Crinò

Una buona politica si fonda sull’esigenza di relazionarsi con gli altri per interpretare umori e desideri degli elettori e porre le basi per il rilancio della nostra Regione. Bisogna costruire insieme un nuovo percorso fondato su serietà, concretezza, impegno, coraggio e professionalità.

Meno burocrazia per favorire le imprese

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erché ha puntato su Wanda Ferro? La fiducia e la stima nei confronti di Wanda Ferro le avevo già manifestate dal mese di giugno scorso, quando le avevo garantito il mio sostegno nelle eventuali primarie di centrodestra. Non ci voleva molto a capire, senza niente togliere a nessuno, che Wanda è la più brava di tutti noi e chi non l’ha creduto ha fatto solo perdere tempo e altra credibilità alla politica. È una donna che si è distinta per capacità politiche e amministrative alla guida della Provincia di Catanzaro e la sua candidatura a Presidente della Regione rappresenta un’occasione unica per tutta la Calabria, un’opportunità che la nostra terra non può lasciarsi scappare se vuole davvero intraprendere un cammino di rinnovamento. Inoltre come prima donna candidata alla guida della nostra regione dimostra l’importanza ed il valore aggiunto che nasce dal sempre maggiore coinvolgimento delle donne in politica. Quali sono le caratteristiche della Ferro che le danno fiducia e quali cambiamenti pensa che queste possano comportare È un’amministratrice competente e appassionata e ha sempre dimostrato un grande attaccamento al territorio, la sua candidatura non può che inorgoglire l’intera comunità politica del centrodestra. Rappresenta, inoltre, esempio di serietà, concretezza, impegno, coraggio e competenza. La scelta di puntare su un’amministratrice così amata dai cittadini risponde in pieno alle attuali esigenze storiche che vedono la politica “obbligata” a essere rappresentata da persone che siano credibili. Una buona politica è quella che si fonda sull’esigenza di relazionarsi con gli altri per interpretare umori e desideri degli elettori e porre le basi per il rilancio della nostra Regione e per costruire insieme un nuovo percorso fondato su serietà, concretezza, impegno, coraggio e professionalità. Per far ripartire la macchina burocratica sarà

plificare non significa impoverire, anzi, snellire e rendere più accessibili le informazioni può costituire una risorsa in termini di efficienza e di tempo a disposizione. Alla realizzazione di quali progetti, secondo lei , bisognerà dare precedenza? Gli ultimi rapporti, purtroppo, confermano tutta la gravità di una crisi occupazionale che attanaglia il Sud e ripropone, come prioritaria, l’esigenza di un intervento urgente e costante, un confronto anche a livello centrale tra i ministeri del Lavoro e dello Sviluppo Economico, affinché si mettano in campo tutte le misure necessarie per creare nuova occupazione. Data la saturazione dei posti di lavoro negli enti pubblici, è evidente che non può esserci crescita, sviluppo e, dunque, occupazione, senza un sostegno concreto alle imprese che operano al Sud. È necessario sostenere e agevolare l’insediamento sul territorio di nuove attività produttive. A tal proposito proporremo la possibilità di un’esenzione totale, per le imprese “start-up”, dei contributi fissi INPS IVS al primo anno di vita dell’impresa, con eventua-

La scelta di puntare su un’amministratrice così amata dai cittadini risponde in pieno alle attuali esigenze storiche che vedono la politica“obbligata”a essere rappresentata da persone che siano credibili. necessario un’inversione di tendenza. Quali sono gli elementi che secondo lei hanno impedito già alle precedenti amministrazioni di metterle in atto? Sicuramente l’eccessiva burocratizzazione. Credo che si debba ripensare a una Regione come più snella, lavorando a una “semplificazione regionale”. Un obiettivo importante dovrebbe essere la facilitazione dei processi, l’accesso, la sburocratizzazione, partendo ad esempio dalla semplificazione delle leggi e dei regolamenti regionali. Se devo aprire un’attività devo avere ben chiara la normativa di riferimento che non può essere un mare magnum nel quale è difficile navigare. Ovviamente sem-

le accredito della contribuzione figurativa, e una contribuzione a percentuale crescente al secondo e terzo anno, in modo da calibrare il prelievo contributivo sulla base degli utili conseguiti. Ciò consentirebbe il successo delle iniziative d’impresa, così incoraggiata, e un rafforzamento del sistema produttivo. Fatte salve queste cose, le grandi quantità di lavoro domandate potranno venire soltanto dall’apertura di grandi cantieri: ecco perché bisogna schierarsi per il sì al ponte sullo Stretto, ecco perché non bisogna mai stancarsi di chiedere l’ammodernamento della Statale 106.


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