LA CONTROCOPERTINA
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DOMENICA 06 DICEMBRE
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Galeotto fu Condojanni e il suo splendore Pina, da Treviso, ed Emilia, da Roma, giunte a Condojanni se ne innamorano perdutamente. Oggi vivono qui e confezionano marmellate
MARIA GIOVANNA COGLIANDRO «Oggi mi sono svegliata all’alba, c’era un cielo roseo bellissimo. E mi son detta: “Possibile che ancora mi emoziono dopo tanti anni?». A sorseggiare i primi raggi del sole dall’incantevole rupe di Condojanni martedì scorso c’era Emilia. È venuta a trovarci in redazione insieme alla sua inseparabile amica Pina per parlarci della loro passione: le marmellate. Emilia viene da Roma, ha vissuto alcuni anni a Miami, ha lavorato come parrucchiera nel cinema e nel teatro curando il look di attori come Carlo Croccolo ed Elisabetta Gardini. Pina ha origini per metà calabresi e per metà piemontesi. Ha frequentato le superiori a Locri. Poi si è trasferita al nord dove ha intrapreso un “percorso hippy”, facendo esperienze di accoglienza e di sostegno ai giovani con problemi di droga o di alcol. Ha vissuto in Toscana, poi in Lazio e 16 anni in Veneto, a Treviso. Ma inaspettatamente… galeotto fu Condojanni e il suo splendore! Una volta messo piede nel suggestivo borgo di Sant’Ilario, Emilia e Pina se ne innamorano perdutamente. È qui che si sono conosciute. Inizialmente Condojanni era per loro solo meta delle vacanze estive. Poi, due anni e mezzo fa, hanno deciso che sarebbe diventata la loro casa. Come siete finite a Condojanni? Emilia: Venni qui a trovare un’amica che aveva un ristorante. Io e il mio ex marito siamo rimasti affascinati da questo borgo, abbiamo comprato una casa e alla fine siamo rimasti qui. Pina: Sono state le mie origini calabresi a riattirarmi qui. Per me Condojanni è tornare a casa, anche se i miei genitori sono rimasti a
Treviso! Alle mie figlie, che oggi hanno 20 e 21 anni, la Locride è piaciuta sin da subito: hanno frequentato l’ultimo anno di liceo a Locri, lo stesso che avevo frequentato io. Lo hanno trovato tale e quale a quello che hanno conosciuto attraverso i miei racconti. Perché avete deciso di rimanere a Condojanni a confezionare marmellate? Emilia: A Condojanni si gode di un panorama mozzafiato. Ci troviamo a circa 150 metri dal livello del mare ma riusciamo ad arrivare in spiaggia percorrendo solo due chilometri. Pina: Da quassù vedi le stelle, la luna sul mare. Chi ha vissuto tanto in città non resiste a questi spettacoli meravigliosi. E poi l’aria pulita… “Qua si campa d’aria” e sicuramente d’aria non si muore. L’Italia detiene il record di morti per smog (Agenzia europea dell’ambiente): 84mila decessi nel 2012, un numero di vittime venti volte maggiore di quelle causate dagli incidenti stradali nello stesso anno. In testa tra le città più inquinate Milano e Roma. È anche per questo che oggi siete qui? Pina: Esattamente. Ho notato che gente di una certa età, molto provata, quando arriva qui “riciccia”, ringiovanisce. Il viso è più roseo, più ossigenato. Il segreto delle vostre marmellate? Pina: Le prepariamo ridendo, questo è il segreto! Chi le mangia diventa felice! E poi la genuinità dei prodotti, assolutamente non trattati e neppure potati: sono allo stato brado da almeno 20 anni! Oggi a Condojanni siamo 80 persone. Molte case dalla parte del castello sono di gente che viene da Roma in su, solo un mese l’anno. Hanno delle terre dove andiamo a prendere la frutta che utilizziamo per le nostre marmellate, frutta che altrimenti nessuno consumerebbe e che andrebbe persa. Poi li ripaghiamo con le stesse marmellate. Emilia: Gli agrumi che avete qui non sono pubblicizzati come quelli siciliani ma sono molto più buoni! E anche se compriamo frutta nelle aziende chiediamo sempre se ci sono additivi chimici e scegliamo quella dove sono stati usati solo concimi naturali.
Pina: E stiamo molto attente che non provenga da terreni dove ci sia sfruttamento di manodopera indiana a basso costo. Esportate le vostre marmellate o vengono consumate solo a livello locale? Pina: Le nostre marmellate sono arrivate fino a Parigi, e sono state molto apprezzate a Roma, Venezia, Milano. Emilia: E c’è una differenza tra le richieste del Nord e quelle del Sud. Al Nord preferiscono gli agrumi; al Sud, invece, puntano più alla marmellata di cipolla di Tropea, di zucca e di castagne. Secondo uno studio il cervello elabora diversamente se nell’aria sente, ad esempio, odore di primavera o di bruciato. Gli odori influenzano le idee e l’umore. Quali odori della nostra terra vi hanno convinto a rimanere qui? Emilia: Ad aprile, non ce n’è per nessuno, la zagara! E poi senti sempre… Pina ed Emilia si guardano e insieme esclamano: L’odore del mare! Pina: Essendo un paese arroccato ci sono molte terrazze con gli alberi. Quindi veniamo pervasi dai profumi. Io adoro il profumo delle belle di notte, degli agrumi, del gelsomino. Quando vivevo in città soffrivo d’asma, qui è un piacere spalancare i polmoni! La vostra giornata tipo? Pina: La mattina lavoro in un Bed and Breakfast a Locri, il pomeriggio mi dedico completamente alle marmellate. Richiedono gran parte della giornata perché dobbiamo innanzitutto andare personalmente a raccogliere la frutta. Emilia: La mattina dopo le faccende di casa e commissioni varie, vado nella biblioteca che io e Pina abbiamo realizzato a Condojanni, dopo aver restaurato un vecchio “basso”. Il pomeriggio lo sai già! Oggi (l’intervista risale a martedì 1 dicembre) è la giornata calabrese dell’agricoltura. La Calabria è tra le prime regioni d’Italia per denominazione di origine protetta, con prodotti che la Comunità Europea ci riconosce e tutela. Guardandovi intorno, secondo voi l’agricoltura gode del dovuto rispetto? Emilia: A parte il bergamotto, unico e irriproducibile frutto della Calabria, al quale
sono state riconosciute enormi proprietà benefiche (per esempio la sua efficacia contro il colesterolo), non è stato fatto molto per valorizzare i prodotti di questa terra. Pina: Qui si potrebbero fare due raccolti. Ho vissuto in Toscana e in Veneto e lì bisogna sforzarsi e impiegare tanta energia perché la terra produca i suoi frutti. Qui l’energia ce l’ha la natura. Un’energia prorompente. Ci sono viti che non vengono nemmeno curate e producono grappoli dove non c’è un acino marcio. È incredibile! Una delle difficoltà per chi ha scelto di investire nell’agroalimentare è l’accesso al credito. Un anello debole è, infatti, il rapporto tra banca e imprese agricole. Importanti passi sono stati fatti per le filiere legate alle produzioni di base – olivicola, agrumicola, vitivinicola. Voi avete provato a chiedere finanziamenti? Emilia: Per aprire un laboratorio dovremmo avere massimo 40 anni, altrimenti non sono previsti finanziamenti. Ecco, un aiuto in più da parte delle Regioni per le imprese agricole non sarebbe male. Pina: Non puoi fermare una donna a 40 anni quando vuole rimettersi in discussione. Prima che Condojanni diventasse casa vostra che idea avevate della Locride? Emilia: Prima di arrivare qui ero molto prevenuta. Dopo due giorni mi sono innamorata e mi son detta: la Calabria non è solo ‘ndrangheta! Pina: Un mio amico è sceso da Roma con la moglie a Condojanni: hanno subito comprato casa. Non sapevano che nella Locride ci fosse il mare perché in tv fanno sempre vedere posti come Platì, San Luca. Si aspettava di arrivare in un posto buio, arroccato. Arrivati qui non c’è quella tensione che si avverte nei telegiornali quando si parla della Calabria. Mia figlia è stata sola a Condojanni per un mese mentre io ero a Treviso. Mi chiedevano se non fossi preoccupata per lei. “Ma assolutamente no!” – rispondevo. Io sono molto più preoccupata adesso che è a Roma. Emilia: Qui puoi anche non chiudere la macchina, lasciare le finestre aperte, dimenticare le chiavi inserite nella vespa… qui io mi sento al sicuro!
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ATTUALITÀ
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L’INTERVISTAAL SINDACO DI GERACE GIUDIZIARIA
Il“Cartello del Golfo”
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ra il 2008 quando, a seguito di particolareggiate indagini sulla presunta operatività di gruppi italo-americani nel mercato del traffico di sostanze stupefacenti che ha portato a 16 provvedimenti di fermo su richiesta della Dda reggina, la procura italiana ha interagito con il dipartimento antidroga degli Usa, la Dea, che stava conducendo un’inchiesta in direzione del “Cartello del Golfo”. Gli investigatori italiani seguivano nello specifico un gruppo “gioiosano” che attraverso decine di soggetti, alcuni operanti negli Stati Uniti, avrebbero fatto parte, a vario titolo, di un’organizzazione dedita al traffico internazionale di ingenti quantitativi di cocaina sull’asse Messico - Usa - Italia. La fase operativa in questione coincise, peraltro, con l’esecuzione di oltre 150 arresti eseguiti, tra gli Stati Uniti e il Messico, nell’ambito delle collegate indagini denominate “Progetto Reckoning – The Family”, queste condotte dalla Dea contro uno dei maggiori cartelli di narcos che risiedevano nel golfo del Messico. In quel contesto, oltre a innumerevoli e collegati sequestri di medi quantitativi di cocaina e marijuana nonché denaro, furono ottenuti, dalla DEA, i seguenti riscontri/sequestri di stupefacente, a iniziare dall’aprile 2007, quando a Tampico, in Messico sono state sequestrate ben 11 tonnellate di cocaina destinate al mercato statunitense, un congegno per la guida di missili e armi, operato dalle Autorità di polizia locali in collaborazione con la DEA. Tale materiale era nella disponibilità di uomini della cellula facente riferimento a Miguel T. . Nel corso dell’operazione è stata altresì rinvenuta documentazione contabile che, decifrata anche sulla base di riscontri tecnici, ha consentito di acquisire fondati elementi per i quali le autorità americane ritengono che tale cellula, dal 2004, abbia importato negli USA circa 80 tonnellate di cocaina. Il 30 novembre del 2007, altro importante sequestro è stato eseguito in Panama quando gli investigatori hanno rinvenuto 2,4 tonnellate di cocaina destinate al mercato statunitense, operato dalle locali autorità in collaborazione e su input dell’Ufficio DEA di Panama. A distanza di alcuni mesi, esattamente il 2 aprile 2008, a Nuevo Laredo in Messico sono stati sequestrati 6 milioni di dollari, provento del narcotraffico negli Usa; anche in questa circostanza hanno operato la locale polizia, su attivazione della DEA di Dallas. Alcuni giorni dopo, l’8 aprile 2008, ad Atlanta (USA) sono 5 i milioni di dollari, provento del narcotraffico, operato dalla DEA, che a seguito di tale sequestro, registrava conversazioni telefoniche dalle quali si comprendeva che i vertici del Cartello avevano disposto che da quel momento i trasferimenti di denaro via terra verso il Messico dovevano essere frazionati e non superare mai il milione di dollari. In questo contesto si inseriscono gli affari illeciti di soggetti della Locride, che dopo aver interrotto i rapporti con i fornitori messicani facenti parte della cellula newyorchese del “Cartello del Golfo”, avrebbero creato una stabile collaborazione con un’organizzazione colombiano-venezuelana per l’acquisto e l’importazione di cocaina in Italia attraverso più rotte, quali la Spagna, l’Olanda e, in ultimo, attraverso il porto di Gioia Tauro, nascosta in particolare all’interno di containers che trasportavano frutta.
Ha accompagnato Gerace nell’adolescenza
Adesso è diventata donna È soddisfatto di ciò che è riuscito a produrre in questi anni di amministrazion e, Giuseppe Varacalli e ritiene di aver fatto tutto il possibile per la propria città. Adesso vede un futuro in cui Gerace continui a crescere e sia patrimonio dell’UNESCO
È ormai prossimo alla fine del proprio mandato, Giuseppe Varacalli, controverso sindaco di una Gerace che ha oggettivamente contribuito a riqualificare esaltandone le qualità intrinseche. «Sono stati anni intensi - ci ha rivelato - in cui credo di avere utilizzato al meglio i finanziamenti che sono stati concessi alla mia città e di averle ridato la visibilità che merita. «Ne è certamente un esempio la partecipazione al concorso “Borgo dei Borghi” del programma “Alle falde del Kilimangiaro” o lo spazio che ci è stato concesso in un documentario della BBC, ma anche il marchio di qualità turistico ambientale “Bandiera arancione”, che ci è stato riconosciuto dal Touring Club italiano». Ma per il sindaco non è sufficiente. Nella sua agenda, la prossima parola che incontra è UNESCO: «Assieme alla giunta stiamo sbrigando le ultime pratiche utili a chiedere di riconoscimento del borgo come patrimonio dell’umanità. Vorrei fosse il lascito di questo mio ciclo amministrativo». C’è dunque qualcosa di cui si rammarica o
che non è riuscito a realizzare? «Si può sempre fare meglio o di più, ma dire che mi penta di non aver realizzato qualcosa sarebbe certamente eccessivo. La città è pulita, un buon attrattore turistico, ospita eventi interessanti durante tutto l’arco dell’anno, le strade sono sistemate e sono stati realizzati i collegamenti con i depuratori, che hanno migliorato la qualità della vita dei cittadini e la salubrità dell’aria. In questo periodo stiamo lavorando alla creazione di
una rete museale e di un centro di alta formazione. Avessi avuto maggiore collaborazione e impegno da parte di alcuni esponenti della giunta, che in campagna elettorale avevano proposto molto più di quanto hanno poi effettivamente realizzato, probabilmente sarei stato in grado di fare ancora meglio, ma sono state gettati basi importanti per il futuro, a maggior ragione se si considera che, dal 2011 a oggi, i fondi statali destinati a Gerace sono stati tagliati del 30%». E, a proposito di futuro, che cosa augura alla sua città dopo la “parentesi Varacalli”? «Io penso di ricandidarmi, quindi le auguro di rieleggermi - afferma ironicamente - In ogni caso vorrei vedere una Gerace guidata da chi sia in grado di proseguire la campagna di rilancio da me intrapresa e che trovi amministratori e membri di giunta che mantengano le proprie promesse e garantiscano impegno fino in fondo, collaborando nell’esclusivo interesse del borgo. Solo in questo modo Gerace potrà continuare a crescere come accade oggi». Jacopo Giuca
Ripristino post-alluvione
nella Locride: due pesi e due misure QUESTA SETTIMANAABBIAMO RICEVUTO DUE
SEGNALAZIONI DA PARTE DEI NOSTRI LETTORI CHE DENUNCIANO IL MANCATO INTERESSE NEI CONFRONTI DI ALCUNE AREE DELLA LOCRIDE DANNEGGIATE DOPO LA TERRIBILE TEMPESTA DI OGNISSANTI E LE ULTERIORI PIOGGE DEI GIORNI SCORSI. Gentile direttore, purtroppo siamo ancora qui come ogni anno a combattere per ottenere quello che sarebbe un nostro elementare diritto. Gli eventi alluvionali dell’1 e 2 novembre hanno causato ancora una volta il crollo della strada in contrada Salice. La zona danneggiata ricade a cavallo tra i comuni di Caulonia e Roccella. Ci siamo fatti promotori di una petizione popolare con una raccolta di firme che quanto prima presenteremo ai sindaci dei due comuni interessati per sensibilizzare gli amministratori a intraprendere le necessarie misure per ripristinare la viabilità e la sicurezza in questa arteria che, lo ricordiamo, collega Roccella a Caulonia Superiore e alle sue popolose frazioni. Un lavoro di riparazione che si sarebbe potuto benissimo fare in somma urgenza, alla luce del fatto che Roccella non ha quasi subito danni dal maltempo che ha colpito la Locride tra la notte del 31 ottobre e l’1novembre. Anche noi delle contrade e delle frazioni paghiamo la Tasi che è una tassa comunale per i servizi (percorribilità, transitabilità, illuminazione pubblica) che praticamente non riceviamo.
Gentile Redazione, vi invio le foto del ponticello che collega Natile Nuovo a Natile Vecchio: ecco come si ripresenta dopo essere crollato per la seconda volta e riparato dopo l’ultima alluvione che ha colpito la Locride. In quell’occasione il ponte è stato rinforzato nella parte inferiore, mentre nella parte superiore i lavori non sono stati completati. Le piogge continuano a scavare inesorabilmente soprattutto ai lati, in quanto manca un canale di scolo per fare defluire l'acqua piovana. Su questo ponticello ci passa il pullman che sale al paese, oltre al minibus che porta i bimbi a scuola. Manca l’asfalto e le auto si sfasciano per via delle buche. Ci si chiede che intenzioni abbia la provincia e i responsabili. Antonello
RIVIERA
POLITICA
Tavolo della Locride, i nostri sindaci a Roma per sentirci meno soli Abbiamo chiesto ai siandaci quali sono le loro aspettative rispetto a quest'incontro. Giovanni Calabrese
Il 10 dicembreil viceministro Bubbico presiederà un tavolo tecnico dove verranno discusse le difficoltà del territorio Andranno insieme a Roma. Il 10 dicembre i sindaci della Locride siederanno a un Tavolo Tecnico presieduto dal viceministro dell’Interno Filippo Bubbico e dal sottosegretario Giampiero Bocci. Una riunione programmatica - promossa dal sindaco di Siderno Pietro Fuda dopo l'incontro del 19 ottobre con il Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Graziano Delrio - che aprirà un confronto in merito alle difficoltà del territorio e che mira a garantire assistenza e sostegno alle amministrazioni locali. In particolare il Tavolo Locride - si legge nella comunicazione pervenuta al sindaco di Siderno - si propone di “approfondire tutte le criticità del nostro territorio coinvolgendo anche soggetti esterni, oltre ai profili più strettamente afferenti al sistema delle autonomie locali e dell’associazionismo comunale, i diritti di cittadinanza e le misure di razionalizzazione dei presidi delle Forze dell’ordine e degli Uffici giudiziari, esattamente come sarebbe dovuto avvenire con l’operazione promossa da Pier Luigi Bersani in collaborazione con l’allora sindaco di Monasterace Maria Carmela Lanzetta”. Insomma un'ottima occasione per avviare un filo diretto con il Governo che, qualora i sindaci della Locride riescano a raggiungere una comunione di intenti e parlare all'unisono per attivare un adeguato piano programmatico, consentirà di usufruire delle competenze e delle risorse necessarie a uscire dall'isolamento (spesso scambiato per rinuncia) in cui il nostro territorio è stato relegato. Maria Giovanna Cogliandro
Un’occasione per avviare un filo diretto con il Governo che consentirà di usufruire delle competenze e delle risorse necessarie a uscire dall’isolamento
(sindaco di Locri) Non è la prima volta che prendiamo parte a incontri del genere: è già successo in passato con i governi precedenti ma, di fatto, non si è mai concluso nulla. Apprezziamo l'iniziativa del viceministro Bubbico con la speranza che si possa realizzare qualcosa di positivo. Sono ottimista di natura.
Giuseppe Strangio
(sindaco di Sant'Agata del Bianco) Mi aspetto un'azione mirata per la Locride per cercare di recuperare il forte ritardo di sviluppo del nostro territorio. Ho convocato per stasera (l'intervista risale a venerdì) un comitato allargato dell'Associazione dei sindaci per discutere sulle eventuali modifiche da apportare al documento relativo al Tavolo della Locride.
Pietro Fuda
(sindaco di Siderno) È un'occasione da non sprecare. Si potrà discutere delle esigenze della Locride, facendo presente che diverse richieste possono essere soddisfatte a bocce ferme perchè da tempo esistono le disponibilità finanziarie, ovvero risorse inutilizzate nella disponibilità della Provincia, della Regione, delle Ferrovie dello Stato e dell'Anas.
Giorgio Imperitura
(sindaco di Martone) Ben venga l'incontro a Roma ma mi auguro che non sia il solito tavolo pieno di promosse puntualmente disattese ma un tavolo che risolva realmente le problematiche esistenti.
Cesare De Leo
(sindaco di Monasterace) Ancora non mi è chiara la proposta che andremo a formulare, non ero ancora sindaco quando la vertenza Locride è stata sollevata. Aspetto stasera per chiarirmi le idee nel corso dell'incontro organizzato dall'Associazione dei sindaci. Non vorrei che quello di Roma fosse un tavolo che non produrrà alcun risultato. Il rischio dell'inconcludenza è alto.
Salvatore Fuda
(sindaco di Gioiosa Ionica) Spero si riveli diverso dagli incontri tenuti in passato e che le decisioni prese possano concretizzarsi in interventi atti a risovere i problemi strutturali del nostro territorio, che sono atavici. C'è, comunque, da essere abbastanza fiduciosi se si tiene presente la prontezza e l'efficienza con cui il governo è intervenuto a sostegno della Locride nel post-alluvione.
SETTIMANALE
SOCIETÀ
DOMENICA 06 DICEMBRE 7
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Natale eccezionale tra Siderno e Locri Siderno: Inizia oggi il “Natale più grande di sempre” i è svolta giovedì mattina la conferenza stampa con la quale è stata presentata la festa di Natale che le associazioni sidernesi sono riuscite a organizzare con il patrocinio del Comune di Siderno. L’incontro è stato aperto dalla trasmissione dello spot realizzato da Vincenzo Caricari per pubblicizzare la manifestazione, a seguito del quale ha preso la parola Agostino Santacroce. Il presidente della Pro Loco ha esordito sottolineando la storicità di questo evento, il primo nel suo genere realizzato con la collaborazione di tutte le associazioni cittadine. Prezioso, sotto questo punto di vista, è stato naturalmente il patrocinio del Comune, della Provincia di Reggio Calabria e della Regione, che hanno garantito la realizzazione delle casette di legno di Piazza Portosalvo e hanno favorito la realizzazione di alcuni dei concerti in programma. Particolari ringraziamenti sono dunque andati all’architetto Ciprioti, che ha realizzato il progetto degli addobbi natalizi a titolo completamente gratuito. Mancano solo poche ore, dunque, alla sfilata inaugurale che coinvolgerà cittadini e commercianti e che sarà seguita dall’accensione delle innovative luminarie che decoreranno il corso della Repubblica. Dodici casette, affittate da altrettante aziende e produttori artigianali offriranno prodotti tipici e docliari, fast food, artigianato, fiori… e l’ampliamento del palco già presente in piazza garantirà la realizzazione di tanti spettacoli e concerti in quasi tutte le serate che, da questa sera ci accompagneranno fino all’Epifania, offrendo svago e divertimento alle famiglie anche nelle serate di Natale e Capodanno. Ma sarà “Natale sidernese" anche fuori dalla Marina. Siderno Superiore aprirà nuovamente i suoi catoi al pubblico e ospiterà la consueta mostra di presepi, a Mirto ci sarà un bellissimo presepe vivente e a Donisi una sfilata di Magi, il 6 gennaio. Ci saranno concerti in chiesa, cene di beneficienza e presepi in ogni vetrina delle attività commerciali cittadine secondo un programma che verrà distribuito in piazza. Importante sarà poi la serata del 19 dicembre, nella quale verrà riproposta la “Shopping night” che grande successo ha avuto ad agosto. Il sindaco Pietro Fuda si è soffermato anche lui sull’importanza della collaborazione tra le associazioni, in grado di produrre qualcosa di mai visto prima. In trepidante attesa di vedere se questi sforzi verranno apprezzati dai cittadini, il primo cittadino ha sottolineato come questa manifestazione e le altre che verranno presto programmate per il resto dell’anno dovranno cercare di promuovere le piccole realtà produttive presenti sul territorio e che da diversi mesi si organizzano in manifestazioni spontanee che contribuiscono a far crescere la nostra economia. Secondo l’assessore alla cultura Ercole Macrì, sicuro che assisteremo al “più grande Natale di sempre”, così com’è stato per l’Ottobrata Sidernese, questa festa sta riuscendo nell’intento di implementare la nostra vocazione commerciale che dovrebbe costituire la chiave di volta della ripresa economica sidernese più ancora del turismo estivo. Il presidente delle consulta cittadina Vincenzo Bruzzese ha sottolineato la gioia provata nel vedere gli sforzi congiunti di tutte le associazioni nel perseguimento di un singolo obiettivo e si augura adesso come noi di vedere una programmazione a lungo termine per tutti gli eventi 2016, un impegno che l’Amministrazione ha già preso a partire dalla discussione di un restyling della Festa di Portosalvo. Jacopo Giuca
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La riconferma di “Locri on Ice”non mette da parte le novità
Dopo gli anni dell’oscurantismo prefettizio Siderno torna ad avere una festa di Natale degna di tal nome. A Locri invece,“formula T vincente non si cambia”: torna“Locri on Ice”, ma non mancano le novità!
utto pronto per l’avvio della terza stagione di “Locri On Ice”, l’evento che negli anni precedenti ha riscosso enormi successi e numerosissime presenze da parte di tutta la Locride, e che si appresta a rinnovare quanto di buono è stato fatto in precedenza. Sarà presente come al solito la pista di pattinaggio su ghiaccio, che attrae tanti giovani in tutto l’arco della giornata. Saranno presenti i vari mercatini, coordinati come sempre da Stefania Fiumanò. Saranno presenti i locali della movida della Città, pronti ad animare le serate fino a tardi con musica e divertimento. Nuove le casette installate in Piazza dei Martiri e nella villetta antistante, che saranno gestite all’interno delle varie attività previste. “Locri on Ice” avrà inizio giorno 8 dicembre 2015, con le attività curate dalla Consigliera Domenica Bumbaca, e chiuderà i battenti domenica 10 gennaio 2016. La sua forza è data da questo “grande contenitore” che ingloba al suo interno una serie di miniappuntamenti e di eventi che in maniera trasversale interessano tutte le età e le diverse tipologie di persone, svariando dalla musica, al cabaret, all’intrattenimento per bambini. La manifestazione è organizzata come sempre dall’Amministrazione Comunale di Locri ed è curata e gestita dall’Assessore agli Eventi, Giuseppe Fontana, che ha fatto sì che “Locri on Ice” diventasse nel tempo appuntamento fisso e rilevante per l’intero territorio locrideo. Così l’Assessore in merito a questo prossimo avvio: «Locri On Ice non poteva mancare come appuntamento anche per l’inverno 2015. Abbiamo lavorato per migliorare l’assetto generale e per portare qualche novità all’interno di un pacchetto già di successo. Siamo al terzo anno e contiamo di migliorarci sempre più, con l’intento di offrire svago e divertimento in un periodo un po’ particolare. Diciamo che nei due anni precedenti ci siamo riusciti, ottenendo riconoscimenti importanti. Questo ha dato la forza di ripetere l’iniziativa e di rinnovarla nel suo insieme. Le novità saranno svelate nell’arco delle serate. Si parte giorno 8 e si chiude il 10 gennaio con i locali della movida attivi dal 19 dicembre all’interno del consueto “Music Village”.» Di seguito le parole del Sindaco di Locri, Giovanni Calabrese: «Locri On Ice è ormai un appuntamento consueto e consolidato che tutta la Locride attende. Noi siamo contenti di offrire ai nostri cittadini, in mezzo ai loro problemi quotidiani, qualche momento di svago e serenità. Locri sarà nuovamente al centro della Locride e Piazza dei Martiri centro di ritrovo per famiglie e per i giovani. L’Amministrazione comunale è pienamente attiva in tal senso e ringrazio l’Assessore Fontana, la Consigliera Bumbaca, gli sponsor e soprattutto i cittadini che, senza nulla avere in cambio, hanno sposato il progetto e ci stanno dando una mano nella sua realizzazione. Locri è pronta ad ospitare tutti i coloro i quali avranno il piacere di venirci a trovare in questo mese di appuntamenti.» Un ringraziamento per la fattiva realizzazione dell’evento, grazie al supporto economico, va dato agli sponsor e alla Provincia di Reggio Calabria, da sempre attenta alle attività di marketing territoriale e agli eventi importanti che interessano il territorio. Ufficio Stampa Città di Locri
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DOMENICA 06 DICEMBRE 08
Mariagrazia Franco da Roccella porta la Calabria in passerella ariagrazia è una bellissima diciassettenne di Roccella Jonica, determinata come poche.Ha già solcato importanti passerelle, vincendo la fascia di "Fotomodella dell'anno 2015", titolo che l'ha spedita direttamente alla finale di Bologna. Frequenta il quarto anno del liceo artistico. Dice di amare l'arte in tutte le sue forme. La grazia le è stata, sicuramente, conferita dalla danza classica, che pratica da ormai dodici anni. "Beh che dire! Non sono molto brava a parlare di me stessa. Penso di essere una ragazza molto semplice fuori dalla passerella. Una ragazza che a diciassette anni si divide tra le amicizie, la famiglia e la scuola" - ha affermato. Dopo il liceo vorrebbe proseguire con gli studi di estetica che, oltretutto, manterrebbero fede a quella che è la sua passione. "Cosa pensi della bellezza?"- le chiedo curiosa. Con tanta umiltà, atipica in una diciassettenne già abbastanza affermata, così risponde: "La bellezza nel mondo della moda è fondamentale. Senza esagerazione, però. La bellezza deve essere, soprattutto, interiore”. "Quando hai capito di essere attratta dal mondo della moda?” - mi affretto a domandare. Lei ribatte: "Già da piccola andavo in giro per casa con le scarpe col tacco di mia madre! Mi divertivo a improvvisare sfilate e a costringere i miei familiari a guardarmi. Così questa pas-
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sione è cresciuta con me". Mi racconta che ha il sostegno e l'appoggio di tutta la sua famiglia, e che ha sempre inseguito il suo sogno senza mai trascurare la scuola. È importante che una ragazza della sua età, a cui si sta aprendo un mondo decisamente affascinante, possa comprendere e sostenere l'importanza dell'istruzione. Si dice molto golosa, il che rassicura molto noi comuni mortali, anche se i nostri risultati sono nettamente diversi dai suoi. Ma questa è un’altra storia. È determinata Mariagrazia perché quando mi parla della sua passione non trascura di dire che "la inseguirà finché ne avrà il coraggio". È vero, per rimanere se stessi e per realizzarsi c'è bisogno di tanto coraggio. E lei ce la sta mettendo tutta. Nel mondo della moda, in quello che lei fino ad ora ha frequentato, ha notato molta competizione, ma si dice contenta perché, nonostante ciò, è proprio in quell'ambiente che sono nate amicizie bellissime. Mariagrazia è una ragazza intelligente. Sa che il mondo della moda calabrese ha davvero poco da offrirle. “Ma la Calabria è la mia terra, quindi ovunque mi porterà la mia passione la Calabria sfilerà con me in passerella”. Insomma Mariagrazia vive la spensieratezza dei suoi anni. È determinata e intelligente. E noi non possiamo fare altro che augurarle il meglio. Ad maiora, semper. Sara Leone seguito delle criticità registrate l’anno scorso per la nomina di un medico pediatra che potesse sostituire i dottori Bombardieri (che aveva richiesto e ottenuto trasferimento) e Bettaccini (andata in pensione per raggiunti limiti di età) sembrava che la nomina, benché tardiva, della dottoressa Giordano avesse posto finalmente fine alla questione. Circa ottocento bambini, a seguito di numerose difficoltà, avevano finalmente ritrovato un medico che potesse seguirli e assisterli in caso di necessità. A meno di un anno di distanza, tuttavia, il contratto in scadenza della dottoressa Giordano la obbligherà a spostarsi a Roccella o Caulonia, facendo sì che a Siderno si ripresenti il problema di 365 giorni fa senza che l’ASP reggina provveda a mettere una toppa. Questa condizione, che pare ignorare deliberatamente la saturazione assistenziale dei medici pediatri operanti sul nostro territorio, che impedirebbe loro di accogliere nuovi pazienti, desta ovviamente
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Siderno aderisce alla protesta per l’assurda situazione di pediatria
grande preoccupazione nei genitori dei bambini interessati che questa mattina si sono presentati presso il Comune di Siderno per denunciare il loro disagio. Mamme provenienti da tutto il comprensorio, da Mammola a Grotteria, hanno dichiarato inaccettabile l’obbligo di trasferire ad altro pediatra i propri bambini per la seconda volta in un anno e hanno sottolineato quale possa essere la portata del trauma psicologico vissuto dai giovanissimi pazienti che sono stati costretti a recarsi presso medici che hanno ovviamente avuto approcci differenti nei loro confronti. Sono state raccontate all’Amministrazione Comunale storie di disagio quotidiano, spesso sfociate in difficoltà comunicative con medici esasperati dall’eccessivo numero di pazienti, che avevano ovvie difficoltà a gestire. Il pediatra, figura di riferimento di questi bambini e dei loro genitori, oltre che tutelare la salute sicurezza dovrebbe anche garantirne la sicurezza, due elementi che l’ASP di Reggio Calabria ha sottratto ai nostri infanti. Per questa ragione, l’Amministrazione Comunale di Siderno ha deciso di unirsi alla protesta organizzata dai Comuni della Vallata del Torbido e del Consigliere Provinciale Vincenzo Loiero, che stanno perorando la causa di questi genitori dall’inizio e intendono nelle prossime ore scrivere alla dirigenza ASP per cercare di risolvere questa delicatissima situazione.
GERENZA
Registrata al Tribunale di Locri (RC) N° 1/14
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Direttore responsabile: MARIA GIOVANNA COGLIANDRO Editorialista: ILARIO AMMENDOLIA
a ricostruzione del centrodestra (cdx) interessa non solo a coloro che rifiutano la politica del Governo Renzi, espressione del centrosinistra (csx), ma anche a coloro che credono nelle regole democratiche, nel gioco dialettico di maggioranza e opposizione, che rendono possibile la partecipazione, il cambio di governo senza che ciò generi violenti sconvolgimenti: un'alternanza che fa bene al Paese e alla stessa maggioranza che governa. Tale interesse è particolarmente vivo per molti calabresi che guardano con sconforto alla stasi dell'attuale giunta regionale guidata dalla nuova figura del Presidente regnante, nel senso che regna ma non governa. Ma la dialettica democratica è possibile solo se l'opposizione è credibile, capace di divenire maggioranza senza mettere in crisi gli assetti interni e i rapporti internazionali. In questo periodo non sembra esistere in Italia tale condizione: l'inaffidabilità dei grillini e l'inadeguata forza elettorale degli altri partiti che, peraltro, marciano in ordine sparso rischiano di riportare l'Italia ai tempi della "democrazia bloccata", quando l'alternativa alla DC era l'improponibile PCI, considerato il blocco militare e politico di appartenenza del nostro Paese. Ecco, allora che la ricostruzione del cdx appare la risposta più immediata e risolutiva. Ma è proprio così? È la creatura di Berlusconi che si vuole riportare in vita? Di solito le minestre riscaldate hanno scarso successo in politica: nel caso specifico, questa minestra fin dalla nascita presentava patologie strutturali che hanno contribuito non poco alla sua stessa fine. Vale la pena ricordare che l'ex Cavaliere fondava un partito di tipo padronale con tutte le conseguenze inevitabili, un vero mostro politico per la realtà italiana. Dalla "sua", in senso letterale, azienda-partito il leader carismatico e indiscutibile si agitava nell'obiettivo di aggregare quanta più gente possibile, senza particolare selezione: il cdx berlusconiano, nel suo momento migliore, raccoglieva una buona parte del vecchio pentapartito ( i partiti, cioè del csx a guida DC o socialista) con l'aggiunta del vecchio MSI, ribattezzato An per l'occasione, e la Lega, espressione di rozzo localismo. A rigore, il cdx di Berlusconi era un CentroDestra-Sinistra. Ma in fatto di confusione non sta meglio l'attuale primo ministro che governa con il Nuovo Centro DESTRA e lavora per aprire il PD ai reduci dell'UDC del sempre verde Casini e di Monti, espressione della borghesia più ottusa, direbbe la vecchia Sinistra. A rigore, il csx di Renzi è una Sinistra-Centro-Destra, in attesa di divenire un Centro-Sinistra-ex Destra. Se quanto detto corrisponde, in linea di massima, alla realtà, allora ne conviene che questa politica, questi schieramenti costituiscono una truffa. Inoltre, se si valuta l'operato di Renzi, non è difficile accorgersi che ha scavalcato a destra Berlusconi, prendendo provvedimenti gravi con l'arma del ricatto: riforme e metodi che neanche il peggiore liberista del cdx aveva osato pensare. Se questa è la situazione che senso ha rimanere ingabbiati in schieramenti che sembrano fatti apposta per prendere in giro gli elettori mentre le difficoltà, economiche e sociali, rimangono tutte? Ragionare in termini di cdx e di csx non ha più alcun senso sia in Italia sia in Calabria. Nella nostra regione, in modo ancor più grave, il cosiddetto cdx non ha brillato al governo regionale e non sembra mai avere avuto grandi "valori comuni" né uno stile di gestione della cosa pubblica "diversa" rispetto al passato o allo schieramento opposto: c'è poco da guardare al passato! Occorre costruire qualcosa di nuovo che, di certo, non può basarsi su interessi personalistici o di gruppo, sull'aggregazione di persone che stanno nel cdx solo perché non hanno trovato adeguato spazio a sinistra o, per i più diversi motivi, dal csx sono esclusi o preferiscono escludersi. Una realtà politica si costruisce su quello che si è e non su quello che non si è: valori, stile di governo, idee e programmi. Il nostro Paese e la nostra regione necessitano di Politica: c'è urgenza di realtà politiche che riportino democrazia e speranza: le sfide sono tante e difficili, nessuno ha soluzioni immediate. Restare ingabbiati in schematismi ottocenteschi validi solo per prendere in giro gli elettori è parte del problema e via sicura per non risolvere nulla! Giuseppe Giarmoleo
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Si lavora per la ricostruzione
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È imminente la riunione di confronto tra i sindaci della Locride che intendono costituire il Partenariato per la ricostruzione del Gruppo di Azione Locale. Domani pomeriggio, alle ore 17:00, al Comune di Siderno, si procederà dunque alla formalizzazione del Comitato Promotore, mediante firma degli atti da parte dei rappresentanti dei soggetti interessati, che, a seguito dell’incontro operativo svoltosi lo scorso 27 novembre, credono ancora che i GAL possano contribuire allo sviluppo territoriale.
del Gal Sempre più vicina la rassegna di cucina
“Affacciati sullo Ionio” L’Associazione provinciale Cuochi Reggini e l’Unione Regionale Cuochi Calabria, in collaborazione con l’Hotel Parco dei Principi, l’Istituto Alberghiero “Dea Persefone” di Locri, la Grandi Impianti Mallamaci Angelo Po vi aspetta giovedì 10 dicembre, dalle ore 14:00, all’Hotel Parco dei Principi di Roccella Jonica per l’8ª rassegna di cucina di piatti creativi “Affacciati sullo Ionio”. Non mancate!
Mani Magiche mette in mostra la bravura dei nostri artigiani È stata davvero un grande successo Mani Magiche, la piccola grande fiera dell’artigianato svoltasi la scorsa settimana al Polifunzionale di Siderno, che ha favorevolmente colpito anche il sindaco Pietro Fuda. «È stata l’occasione per mostrare le qualità artigianali fino ad oggi nascoste dei nostri compaesani e con una manifestazione spontanea, che non ha richiesto alcun impegno da parte del Comune» ha dichiarato il sindaco. Speriamo allora che ci sia presto una seconda edizione di uguale qualità.
Èdi Reggioil più grande pasticcere d’Italia
Si chiama Sebastiano Caridi, viene da Reggio Calabria ed è il più grande pasticcere d’Italia. A deciderlo, mercoledì sera nel format di Raidue “Il più grande pasticcere d’Italia”, una giuria composta dai più importanti pasticcere nazionali. Caridi, rappresentante della nuova generazione di pasticceri, per diverse settimane si è misurato con decine di altri colleghi provenienti da tutte le regioni d’Italia. Il giovane pasticcere, formatosi alla scuola del padre Paolo, titolare di uno dei più rinomati laboratori reggini, si è confrontato per tanti anni con i maestri pasticceri della provincia partecipando a più edizioni della tradizionale “Rassegna del dolce artigianale reggino” organizzato da Confartigianato e APAR. Il risultato di Sebastiano è anche una vittoria della Calabria che speriamo colga l’occasione per contribuire alla valorizzazione dell’arte dolciaria e delle produzioni artigianali tipiche.
RIVIERA
LA COPERTINA
Beni culturali, rilancio delle vie aeroportuali, turismo, il tridente del Sud endere più attiva, mediante una serie di Think Tank (laboratorio di idee), la partecipazione dei cittadini per acquistare più consapevolezza sulla miniera d'oro su cui la Calabria da sempre è seduta ma sulla quale non si è mai investito molto: gli itinerari turistici. Questa la finalità dell'Open Day commissionato dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, dal titolo ''Cooperazione territoriale per la promozione degli itinerari culturali e l'integrazione delle vie d'accesso aeroportuali", che venerdì 27 novembre si è tenuto presso il Palazzo della Provincia di Reggio Calabria. L'intento è stato quello di creare nuove sinergie e proporre idee fresche per la valorizzazione il patrimonio identitario delle Regioni del Sud senza tralasciare il rilancio degli aeroporti del Mezzogiorno, in vista del Giubileo 2016. Tante le idee e le proposte avanzate durante l'open day, tutte atte a intraprendere nuove strategie di sviluppo economico e sociale delle Regioni dell'Obiettivo Convergenza. Tuttavia c'è il rischio, nonostante la buona e indubbia volontà, che questi incontri si limitino a essere tendenzialmente astrusi, aria fritta, insomma, fini a se stessi. C'è anche da dire, però, che qualche passo avanti lo si è fatto. La sottoscritta non vede l'ora di andare a visitare il castello Aragonese, il quale è stato riaperto, come avevamo preannunciato nei mesi scorsi. Bisogna continuare su questa scia e avere cura della propria città, cosicché da invogliare il turista a restare, magari a tornare. L'evento è stato organizzato per questo, instaurare un dialogo strutturato, accendere una miccia, scuotere dal
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Venerdì 27 novembre presso il Palazzo della Provincia di Reggio Calabria si è tenuto l'Open Day un laboratorio di idee per valorizzare il patrimonio identitario del Mezzogiorno torpore. La cultura è gratuita, bisogna solo trovare i giusti canali finanziari per indirizzare le proposte. La sovrintendenza si occupa di questo, di dare esecuzione ai progetti che vengono presentati per il finanziamento dei fondi europei. Tuttavia, si è sentita la mancanza delle figure istituzionali del Comune di Reggio Calabria. Un loro intervento sarebbe stato gradito. Il riscontro sul web, invece, l'hastag Twitter #opendayrc, è stato più che positivo ed è già un buon segno perché l'innovazione tecnologica deve andare di pari passo con l'innovazione sociale. Bisogna operare su beni riproducibili. Non bisogna perdere di vista il Sud anche se lo hanno fatto gli altri. Le Ferrovie dello Stato al Sud investono SOLO il 15% delle loro risorse, al Nord l'85. Perché? Ancora: l'aeroporto di Reggio Calabria fa solo voli nazionali e accoglie un bacino di circa 550000 passeggeri. Potrebbe essere oggetto di interesse internazionale, ma purtroppo vi è un gap che salta all'occhio, facendo un parallelismo con l'aeroporto di Lamezia: quest'ultimo, sebbene non abbia le medesime potenzialità, ospita circa due milioni di passeggeri. È importante capire quali siano le sfide e le opportunità su cui valga la pena puntare per colmare tali disparità e prendere coscienza della propria forza in fieri. Un enorme faro sulle potenzialità del nostro territorio è stato puntato: adesso tutte le idee raccolte e i progetti apprezzabili saranno tema di discussione in un ulteriore meeting che si terrà all'Auditorium della Musica di Roma l'11 e il 12 dicembre. Non c'è più tempo per aspettare. Beni culturali - rilancio delle vie aeroportuali - turismo sono un tridente potente contro l'imperizia dei pigri e la mancata diligenza dei più menefreghisti. Le idee e l'interesse sono gratuiti, richiedono solo dispendio di energie ma compensano in solidarietà e vantaggi futuri. Vantaggi che, se non interveniamo al più presto, rischiano di essere solo questo, un bel miraggio . Lidia Caterina Brancia
Matera 2019
riusciremo a cav Le Città della cultura sono destinatarie di un sostanzioso sussidio economico che dovrà aiutarle a realizzare una lunga e accattivante lista di eventi 2019 sembra una data lontanissima, prima della quale passerà sicuramente un sacco di acqua sotto i ponti. Eppure, a livello programmatico, il 2019 è dietro l’angolo e riceve già moltissime attenzioni da ogni amministratore che si rispetti. Ecco perché è già attualissima la discussione relativa all’elezione di Matera a Capitale europea della cultura per il 2019 e il suo sindaco, Raffaele De Ruggieri, ha già un programma dettagliato di ciò che si andrà a fare durante quell’anno solare. Ma che cosa significa, esattamente, essere Capitale europea della cultura? Il titolo venne assegnato per la prima volta nel 1985, anche se allora era definito “Città europea della cultura”, su iniziativa della consigliera dei ministri europei Melina Mercouri. L’idea era quella di creare un evento che permettesse di conoscere nel dettaglio realtà (magari di nicchia) di un determinato Paese dell’UE avvicinando così cittadini provenienti da diversi Stati. Designate attraverso una votazione del Consiglio dei ministri europeo fino al 2004, le Città della cultura sono destinatarie di un sostanzioso sussidio economico che dovrà aiutarle a realizzare una lunga e accattivante lista di eventi la cui proposta è oggi determinante per l’elezione a tale titolo. Dal 2005, infatti, le ormai ribattezzate Capitali europee della cultura vengono elette a seguito di una manifestazione di interesse, alla quale devono arrivare munite di sostanzioso programma culturale dalla “dimensione Europea”. In altri termini, ogni città aspirante dovrà programmare una serie di incontri, eventi, concerti, piani di apertura di musei, negozi e di sviluppo dei collegamenti urbani che possano attrarre cittadini provenienti da tutta Europa, rispettando i requisiti di crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. Una volta presentato il progetto, la commissione europea, cercando di rispettare criteri
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SETTIMANALE
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MATERA 2019: Cose ne pensano i nostri assessori alla cultura?
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Il 2019, quando Matera sarà Capitale della cultura, è prossimo. Cosa potrebbe fare la Calabria per sfruttare questo Expo meridionale e preparare una sua città a proporsi per il 2033, anno in cui l’Italia potrà avere una nuova Capitale della cultura?
valcare l’onda? di turnazione dei Paesi (in soldoni, non potranno essere elette Capitali della cultura differenti città appartenenti alla stessa Nazione per due anni consecutivi) eleggeranno quelli più interessanti, affidando a due città di due differenti Paesi Europei il titolo (quest’anno lo hanno ricevuto Mons, in Belgio e Plzen, in Repubblica Ceca, nel 2019 Matera sarà accompagnata da Plovdiv, in Bulgaria) programmando con i restanti progetti gli anni successivi. Capitale della cultura, insomma, non sarà mai quella città che abbia il miglior patrimonio storico-culturale o sia patrimonio dell’UNESCO, ma piuttosto quella che abbia dimostrato di avere a cuore i suoi cittadini, si avere un occhio di riguardo per gli emarginati e di avere grandi progetti di sviluppo per il futuro. Lo ha fatto Matera quest’anno in ottica 2019 e lo fecero Firenze nel 1986, Bologna nel 2000 e Genova nel 2004 prima di essa. Dovrà cominciare a lavorarci un’altra città italiana in ottica 2033. Il traguardo raggiunto da Matera, che si fregia del valore aggiunto di essere la prima città del sud Italia ad aver ottenuto questo riconoscimento, potrebbe garantire il realizzarsi di una sorta Expo meridionale con ricadute positive per tutto il territorio, tra cui figura, naturalmente, la nostra vicinissima Calabria. Programmando una serie di iniziative che rispecchino quei parametri di crescita intelligente, sostenibilità e incisività che l’Europa richiede alle Capitali della cultura, si potrebbero attrarre turisti provenienti da tutto il continente anche nelle nostre città, con un’operazione simile a quella che si sarebbe voluta fare con Expo ma che, ammettiamolo, non ci ha certo dato i risultati sperati. Programmando, pianificando, esponendo idee, magari messe in rete con quelle dei paesi a noi più vicini, potremmo diventare una sorta di grande Città Metropolitana della cultura che attragga turismo e ci consegni una nuova occasione di riscatto, lavorando in stretto accordo con gli ideatori di Matera 2019 e, perché no, facendo palestra in vista del 2033. Matera ci sta insegnando che raggiungere l’eccellenza in una regione dove manca tutto è possibile e, siccome in quanto a senso civico, storia e organizzazione non abbiamo nulla da invidiare al capoluogo lucano, dobbiamo imparare da essa solo la coesione e la volontà di presentare un progetto condiviso, che metta da parte qualunque forma di campanilismo e pensi allo sviluppo dell’intro territorio. Siamo così collegati che se vince un paese vincono tutti. Divisi, invece, cadiamo. Come dicevo in apertura il 2019 sembra una sta lontanissima. In realtà è dietro l’angolo. E lo è anche il 2033. Jacopo Giuca
ERCOLE MACRÌ (Siderno): Con Matera 2019 arriveranno circa quattro milioni di visitatori in Basilicata. La Locride deve elaborare un progetto serio e fruibile che vada a intercettare una fetta di questo turismo di qualità. Deve creare una “frontiera culturale” nel percorso ideale tra i Sassi di Matera e i Bronzi di Riace. Il nostro territorio, la sua intellighenzia, insistendo su piattaforme nozionistiche e professorali, ha disperso uno dei più grandi patrimoni dell’Occidente, la Magna Graecia. È il momento di resuscitarla e valorizzarla, di guardarla da un angolatura diversa, un po’ ribelle, snella, che sorride ai più, non solo ai più sapienti. ANNA SOFIA (Locri): Ritengo che Matera Capitale europea della cultura è un’occasione importante prima di tutto per la Basilicata. Reputo infatti che ogni realtà territoriale debba avere come priorità la valorizzazione delle proprie positività ed eccellenze. Con questo non intendo immaginare contesti separati impegnati in azioni individuali, ma evidenzio la necessità di un impegno diretto delle istituzioni locali, confidando e lavorando così per la creazione di una rete virtuosa che non escluda la realizzazione di importanti progetti di sviluppo. Per chiarire meglio il concetto, Matera 2019 deve essere per noi amministratori deve essere un modello da seguire per lo sviluppo della cultura nel nostro territorio, indipendentemente dalla manifestazione in sé. LUCA MATURANO (Gerace): La prima cosa che il nostro territorio deve cercare di fare è seguire l’esempio di ciò che Matera ha preparato per il 2019. Come città di Gerace già stiamo cercando di ricalcarne le orme richiedendo il riconoscimento del Borgo come patrimonio dell’UNESCO. Allargando il discorso, la Locride dovrebbe imitare l’assetto della Basilicata, in grado di coordinarsi riuscendo a conseguire un risultato straordinario. Se la Locride si concerterà coinvolgendo anche la Regione riusciremo finalmente a ottenere quanto avremmo voluto fare con Expo. I singoli paesi della Locride non hanno i numeri per riuscire a emergere in questo ambito, ma insieme si potrebbe anche pensare a una delegazione che, andando a Matera, possa farsi dare consigli, perché no, in ottica 2033. MARIA MARCHIONE (Monasterace): A livello territoriale, molto probabilmente, non potremo avere concreti risvolti, nel 2019. Piuttosto dovremmo osservare con attenzione cosa Matera abbia programmato per raggiungere questo risultato e preparare il grande evento di cui sarà protagonista tra tre anni, trovando così spunti per crescere anche noi. In questo ambito possono rivestire un ruolo chiave le associazioni culturali e chi lavora in questo ambito trovando in esso la chiave in grado di aprire le porte di uno sviluppo territoriale futuro. Matera è stata selezionata Capitale della Cultura non per la sua storia, ma per ciò che ha proposto, pertanto ci creare una rete tra i diversi comuni del comprensorio per proporre eventi nuovi e che siano attrattori turistici validi. Dovremmo creare una fabbrica di cultura che renda nuovamente “coerente” la storia che si è frammentata tra i nostri paesi.
CULTURA E SOCIETA’
Siamo nobili (Simu nobili)
on molto tempo addietro nella vicina cittadina di Gioiosa, mentre stavo aspettando che il gommista completasse il cambio delle gomme della mia auto, arrivò un signore sulla sessantina per la stessa ragione per la quale mi ero trovato lì quella mattinata. Era quella mattinata bella e soleggiata e non è affatto un’opinione arbitraria che il clima abbia una certa influenza sui nostri stati umorali; comunque sia, quel signore aveva un aspetto molto civile e modi alquanto garbati. Salutò prima di tutto e il suo buongiorno fu accompagnato da un sorriso naturale. Anch’io risposi al suo saluto e subito dopo, avendo egli percepito la mia disponibilità al dialogo, mi chiese chi fossi e da dove venissi, anche se avevo l’aria di una vecchia conoscenza. Gli risposi con molta naturalezza dicendogli il mio cognome e la località di provenienza. “Ah - aggiunse lui - siete di Grotteria e vi chiamate Angilletta, allora pure voi siete nobile!”. Lì per lì, non detti eccessiva importanza a tale affermazione anche se, inutile negarlo, la cosa mi fece piacere e per molti versi lo considerai un complimento. Poi, data la perentorietà dell’asserzione, tra me e me, mi domandai: “Dunque tali cose (tali titoli) esistono ancora? Hanno ancora valore?”. Stavo quasi per domandargli che cosa intendesse lui per nobiltà ma tacqui, anche se proprio in
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Al giorno d’oggi molta gente si fregia di appartenere a nobili stirpi. Pare che l’unica preoccupazione della loro vita sia quella di accertarsi, ripercorrendo il proprio albero genealogico, di aver indossato nei tempi che furono blasoni o anelli dorati. Questo li rincuora. quel periodo stavo rileggendo per l’ennesima volta il romanzo Armance di Stendhal che, puta caso, stava raccontando l’epilogo della società nobiliare. “Da quando la macchina a vapore è la regina del mondo – scrive l’autore – un tale titolo (quello di nobile) è assurdo”. E poi, per avvalorare ulteriormente l’assurdità di tali titoli, l’autore continua: “Non avete visto che i figli dei borghesi e i figli di un duca sono educati nello stesso istituto? […]Sono quelli arricchiti durante e dopo la Rivoluzione che dominano i nostri salotti. Scommetto che sono più intelligenti dei nostri”. Siamo, ovviamente, nel primo ventennio del XIX secolo in Francia, Parigi, capitale dei grandi cambiamenti e non in Calabria, Gioiosa Jonica, nella Locride, quindi non possiamo avanzare delle pretese. Lo lasciai comunque continuare e mi raccontò cose sulla mia stirpe che, con tutta sincerità, mi erano completamente ignote. Per prima cosa ribadì che i miei antenati erano di sicura nobiltà, come aveva scritto un suo rampollo in un libro da poco edito. Poi continuò con i particolari, con i ragguagli. Parlò di un Don Felice Angilletta, sindaco dei nobi-
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Il Kiwanis Club sui diritti dell’infanzia Il 28 novembre, presso l’istituto “Giuseppe Mazzini” di Locri, si è svolto il convegno organizzato dal Kiwanis Club “Magna Grecia – Luigi Giugno” il cui tema è stato: “I diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”. I lavori si sono svolti alla presenza dei soci del Club, del presidente del Club Agorà Fortunato Tripodi, del presidente del Club Jupiter Francesco Cardile, del past luogotenente governatore Giuseppe Afflitto, del past luogotenente governatore Natale Paraticò, del luogotenente governatore eletto Giuseppe Luciano, del luogotenente governatore Domenico Castagnella, delle autorità del Distretto Antonio Varrà e Alessandro Ciprioti, di numerosi alunni dell’istituto accompagnati dai professori e dei tanti ospiti tra cui la prof.ssa Silvana Fonte, presidente del Club Lions di Locri e la past presidente della FIDAPA Siderno prof. Pina Armocida. Erano presenti anche gli alunni dell’istituto Alberghiero di Locri, con una delegazione, accompagnati dai professori Natale Praticò e Mariangela Legato. (chiedere a Mimma se vi erano altre delegazioni e aggiungerle). Ha introdotto la presidente del Kiwanis Club “Magna Grecia – Luigi Giugno”, Mimma Lippolis che ha presentato la manifestazione, ha ringraziato tutti i partecipanti e l’Istituto Mazzini per aver messo a disposizione i locali. Mimma Lippolis ha sottolineato l’importanza dell’appuntamento e la valenza socio-pedagogica degli argomenti trattati. A seguire il saluto della collaboratrice vicaria del dr. Antonio Loprete, responsabile dell’ istituto magistrale, la prof. Girolama Polifroni che si è detta lieta di ospitare il convegno.I relatori hanno trattato alcuni aspetti quali sensibilità, coscienza, carità, strumenti in relazione ai diritti della fascia d’età più debole. Carmela Maria Tripepi, componente l’osservatorio sui diritti dell’ infanzia, si è soffer-
mata sul ruolo della scuola che non è solo luogo di studio per i giovani ma anche come ambiente si creano e si vivono relazioni con gli altri compagni e con gli insegnanti e dove gli allievi maturano i concetti di diritti e doveri indispensabili alla loro crescita. Maria Cristina Caracciolo, GOT presso il Tribunale di Reggio Calabria, ha portato la sua esperienza raccontando alcuni casi in cui i diritti dei più giovani vengono prevaricati e calpestati dagli adulti ma anche, troppo spesso, da altri giovani con episodi di violenza in cui “vittima e carnefice” rappresentato il degrado al quale sono abbandonate le nuove generazioni. Suor Carolina Iavazzo responsabile del centro educativo Don Puglisi “Fraternità del buon Samaritano” con sede in
Bosco San Ippolito di Bovalino; ha testimoniato il suo impegno al quartiere Brancaccio di Palermo al fianco di Don Padre Puglisi che ha sacrificato la sua stessa vita per i giovani. Per suor Carolina “L’orfananza dei bambini e degli adolescenti è molto forte in una società che ha rinunciato ad ascoltarli e ad aiutarl. Rinuncia che, purtroppo, coinvolge anche alcune famiglie”. Ha, poi, sottolineato che in una società che troppo spesso insegue le mode e che ignora i veri bisogni, ognuno di noi ha il dovere di schierarsi, di uscire dalla “zona grigia” e dare un contributo per costruire un mondo migliore di come l’abbiamo trovato. Giugno”. Conclusioni affidate a Domenico Castagnella, che ha espresso il suo compiacimento.
Polsi: il sacro, il magico, l’umano utto forse nasce per caso, ma non è così. Molte vicissitudini umane sembrano evolversi per pura casualità ... Non lo so, forse non è così, mi ripeto, ... ho dei dubbi, ma lasciamoli stare. Suona il telefonino: è l'amico Peppe, che mi dice di mantenermi libero per sabato, perchè si è deciso di andare al Santuario di Polsi, dove ci aspettano ... Chi ci aspetta ? Non lo so, ma istintivamente do la mia disponibilità. Sabato si parte, siamo in quattro sul fuoristrada: io, Peppe, Luciano ed Anna. La strada è più o meno conosciuta, saliamo in alto verso Montalto, tra i lecci aspromontani, pinete odorose e suggestive faggete: e poi in giù verso le viscere della terra, lungo una strada aspra e bella, tracciata chissà da quanto tempo e da chi nella roccia o lungo i greti di torrenti asciutti su cui dormono pietre di rara bellezza. E qui, già in vista del Santuario cominciava ad affiorare nella mia mente quella moltitudine di anime che hanno abitato involucri di carne ed ossa, come noi siamo in questo momento.
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li di Gioiosa nel lontano 1732 e disse inoltre che la stirpe, originaria di Grotteria, aveva una chiesa con beneficio nell’omonima città di Gioiosa (San Raffaele Arcangelo), distrutta dalla piena del torrente Gallizzi durante un’alluvione alla fine del 1700. Aggiunse ancora che una mia prozia, Teresa Angilletta, era stata moglie del barone Musco di Castelvetere, da tempi remoti una delle famiglie più titolate del territorio (il palazzo Musco, a Caulonia è veramente imponente). Si lasciò andare in qualche altra digressione e non fu avaro nel dirmi che in Grotteria, nel 1500, la famiglia Angilletta nella figura di Nicola aveva una porzione arcipretale della chiesa Matrice, appartenuta prece-
Ovviamente era questa una mia sensazione, un fatto emotivo mio, tutto personale e rigorosamente tenuto riservato. Guardavo dall'alto la "Valle Incantata" e già scorgevo i tetti della chiesa, del chiostro e di tutto quanto è nato intorno per ospitare i pellegrini. E' di altri tempi l'accoglienza di Antonia, la madre di Don Pino Strangio, Rettore attuale di questo Santuario, accoglienza che mi ricorda con commozione e reverenza la figura di mia nonna Flavia, quando io piccolo non capivo ancora bene la sua disponibilità verso coloro che domandavano un pezzo di pane e che mia nonna non ha mai rifiutato agli sconosciuti migranti che bussavano alla porta di casa nostra. Da qui nasce tutto un meccanismo mentale che a distanza di anni riesce, e lo dico con convinzione, a dissipare quella intricata matassa che ognuno di noi si porta dentro. Ogni luogo intorno alla vallata appariva ai miei occhi ricco di quella antica religiosità che appartiene ai viventi e di cui non possiamo liberarcene non appena viene da noi interiorizzata. L'interno della Chiesa, gli addobbi, le
dentemente ad Ajerbe d’Aragona, conte di Grotteria, successivamente a Striveri e quindi alla famiglia Angilletta. “La cappella della chiesa venne abbellita in seguito da un marchese di casa Caraffa prima di finire alla famiglia Bennati da Gerace, con l’onere di tre messe settimanali”. Quanto da lui raccontato mi fece arrossire per la mia totale ignoranza, tuttavia infuse in me un orgoglio unico che si tradusse in un impegno solenne: prima o poi avrei dedicato un po’ di tempo per ricostruire questa bella pagina della storia di Grotteria. Mi parlò, infine, di un certo Vincenzo (Cecè) Angilletta, odontoiatra, di Cittanova, venuto a mancare qualche decennio fa, presidente dei nobili di quel-
testimonianze, gli altari e soprattutto lei " Maria con il Bambino" , la Regina, l'antica "Eva" da cui tutto nasce e a cui tutto ritorna. Ecco l'incanto, l'incanto della Magia di questo sito, scelto sicuramente da uomini in cammino, in cerca di scoprire quell' "Invisibile" che a volte si percepisce, ma che si manifesta nella sua più intensa spiritualità solo in chi ha Fede. Si, perchè solo chi ha Fede riesce a vedere oltre, oltre quel limite che ci fa uscire dal buio più profondo della non conoscenza, elevandoci quel tanto che basta per farci vivere una vita più serena. Non voglio ora entrare in discorsi filosofici, ma due riflessioni vanno fatte. Il simbolo della Croce, due segmenti che vanno uno verso l'alto, l'altro in orizzontale lo interseca in un punto al centro del quale sta l'uomo, io, tu, lui, tutti quanti, tutto il resto animali e piante comprese. Riflettete: la Croce simbolo primario del tutto. Qui mi fermo: per coloro che si sono sintonizzati sulla mia stessa lunghezza d'onda, non ci sono altre parole. Se alla parola MAGIA togliamo la "G" e mettiamo la "R" otteniamo "MARIA", che non è più un semplice riferimento
le contrade. Ci salutammo non senza averlo ringraziato per le meravigliose informazioni ed evitando in modo categorico di contraddirlo dicendogli che mio nonno, Rocco Raffaele (1868), il mio bisnonno Domenico (1838), il mio trisavolo Rocco (1804) erano dei semplici contadini. Se avessi portato la serie più indietro nel tempo avrei certamente incontrato l’avo nobile di cui parlava l’avvocato, ma forse sarei arrivato anche all’antenato comune alla nostra specie (Adamo). La cosa certa, però, è che resto dell’opinione, già da tempo fatta mia, di Platone. Questi non a caso dice: “Ci sono questi tipi di nobiltà: a) quella di avere degli antenati onorati, gen-
cristiano, ma che diventa un punto di partenza per una continua rinascita interna: in questo "segreto svelato" è contenuto il concetto della nostra stessa vita. Qualcuno disse che noi non moriremo mai perchè non siamo mai nati nel comune senso della parola, siamo esseri in continua trasformazione frutto di una "intelligenza divina" che ci accompagnerà per sempre... non so se questo sia vero, però comincio a pensarci. Cosa è rimasto in me dopo questa breve permanenza a Polsi ? Tutto, tutto quello che ho cercato e che non riuscivo ad avere a portata di mano, compresi gli occhi di Don Pino Strangio, due finestre aperte sul mondo, la sua voce, il suo atteggiamento solennemente empatico, che fa di lui un compagno di viaggio che ognuno di noi vorrebbe avere accanto. Grazie Don Pino per quello che hai fatto e farai ancora: i futuri difficilmente ti dimenticheranno ! Tra i futuri ci sono io, in prima linea, e non ti scorderò mai! Giuliano Zucco
tiluomini e giusti; b) di avere avuto degli antenati con qualche carica pubblica; c) di avere avuto antenati che hanno conseguito la fama per qualche comando militare o la corona della vittoria in qualche agone. Ce n’è un’altra, infine, che si ha quando si è generosi e magnanimi, che non si eredita, ed è questa anzi la nobiltà suprema”. È a quest’ultimo tipo di nobiltà che orgogliosamente il sottoscritto aspira piuttosto che a blasoni o anelli dorati di cui si fregia oggi moltissima gente che è ben lontana dall’aver avuto antenati di cui parlava Platone. Domenico Angilletta
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culturale" che ha chiuso uno dei tanti cerchi in cui ognuno di noi potrebbe trovare sicuramente la propria identità. Il Centro Culturale Zephiros è ubicato in un sito magico abilmente governato dai loro fondatori Severina, Domenico e "mamma" Carteri ed è un teatro importante nel cui scenario si è svolta la serata affrontando il tema: "La Grande Poesia Religiosa". Dopo l'apertura della dottoressa Severina Carteri prende la parola il Dott. Francesco Fusca che con il fascino e il carisma che lo distingue, ci porta per mano, attraverso quei vicoli dell'anima che andrebbero più spesso esplorati. Così come fanno Maria Rosaria Pini, Bruna Filippone, Anna Manna, Marisa Romeo, Concettina Audino, Maria Capece e Giuliano Zucco. Momenti di bella commozione si sono succeduti agli applausi dei convenuti che, come dice il poeta Fusca hanno partecipato a questo
Serie A Élite Futsal Femminile, concluso il girone di andata
A tu per tu con il tecnico dello Sporting Locri, Willy Lapuente
A girone di andata concluso il mister spagnolo dello Sporting Locri traccia un bilancio sulla prima fase di campionato che vede lo Sporting Locri posizionato al quarto posto in classifica. «Sono soddisfatto di come è stata affrontata questa prima parte. Abbiamo costruito un gruppo con buoni propositi perché l’obiettivo è giocarci il quarto posto con la SS Lazio e l’Olimpus per poter accedere in coppa. Stiamo lavorando ogni giorno, soprattutto a livello morale, facendo comprendere alle atlete che in questa élite bisogna fare molti sacrifici e avere una forza mentale non indifferente». Poi Lapuente sprona le sue ed è molto diretto: «È normale che in ogni gruppo ci sia una giocatrice che vorrebbe giocare più minuti, ma bisogna capire il prima possibile che l’egoismo non porta da nessuna parte e che il minutaggio personale viene determinato dalla propria attitudine e dalla voglia di lavorare con costanza, perché prima di chiedere di giocare di più e lamentarsi è necessario che si capisca che senza lavoro e sacrificio io non regalo niente. Dico sempre a ognuna di loro che è fondamentale pensare prima alla squadra e poi al singolo. Questo è importante capirlo già da subito, altrimenti non si va da nessuna parte». Chiede di più Lapuente: «Ci vuole un atteggiamento più determinato e forte, mancano un po’ di cattiveria e più sacrificio. Queste due settimane con lo staff vogliamo lavorare molto con la difesa per renderla più aggressiva e poi più attenzione nelle finalizzazioni, non possiamo permetterci momenti alti e bassi». Analizzando le gare di andata il tecnico locrese dice di essere un po’ rammaricato per il finale delle gare contro il Montesilvano e Lazio c5, perché «almeno due punti in più li avremmo potuti prendere, oltre la gara con l’Olimpus dove avevamo agganciato il 2-2 e un episodio compromettente ha poi deciso la gara. Sicuramente la partita più emozionante è stata con la SS Lazio in casa. Le ragazze hanno fatto una partita perfetta, molto intensa con un finale incredibile, meravigliando anche gli addetti ai lavori che ne sono rimasti colpiti. Queste sono soddisfazioni». C’è una gara che rivedresti o in cui cambieresti qualcosa? «Rivedrei sicuramente la gara contro lo Statte, perché abbiamo avuto un inizio gara pesante e siamo stati colpiti moralmente con l’ottima prestazione di Margarito, che ci ha negato più volte di riprendere il match. Ora abbiamo più convinzione e strategie per giocarcela alla pari». Quale Sporting Locri vedremo al ritorno? «Ogni singola giocatrice dovrà capire il proprio ruolo e pensare sempre alla squadra. Questo è l’élite e una squadra d’élite deve giocare di più. L’atleta per guadagnarsi il posto deve cercare soluzioni, non creare un problema; la soluzione si trova in settimana parlando e dialogando insie-
DOMENICA 06 DICEMBRE
L'accademia internazionale "Citta' di Roma"sposa il salotto letterario di "Villa Zephiros" La poesia vola sulle ali dell'agile sentimento umano e lascia una scia luminosa che buca il buio profondo in cui spesso siamo costretti a vivere parte del tempo che ci è concesso. E' un'amara considerazione, ma il più delle volte è così. Un momento di grande emozione ha coinvolto tutti i presenti quando in piedi in apertura di serata sono state ricordate al suono della "Marsigliese" tutte le vittime del 13 Novembre a Parigi. Ogni commento a riguardo è superfluo. Con queste premesse si è svolta a Bovalino presso l'Auditorium del Sistema Bibliotecario Ionico il 14 Novembre 2015 una serata particolare in cui sono stati premiati tre "eccellenze calabresi", figli di questa nostra terra. Hanno ottenuto il Premio Città di Roma compartimento per la Calabria presieduto dalla prof.ssa Concetta Audino: il prof. Italo Richichi primario cardiologo presso l'ospedale di Pavia, il prof. Giuseppe Fazzolari diri-
gente del Liceo Scientifico di Locri e il dottor Romeo Giuseppe medico chirurgo specialista in cardiologia presso l'Ospedale di Locri. Questi tre personaggi fortemente impegnanti nel sociale hanno svolto e svolgono tutt'ora un ruolo importante aiutando gli umani a migliorare nei vari settori della vita. Dare un senso quindi a questo che noi chiamiamo "Progetto Uomo" è stato il "leitmotiv" della serata, in particolare l'intervento del prof. Italo Richichi che con la sua ultima pubblicazione sulla dieta mediterranea ha voluto ammonirci con prove scientifiche che molti danni ci arrivano per uno scorretto stile di vita. Il benessere psicofisico dipende al 90% dalla cura che dedichiamo al nostro corpo, saperlo nutrire e tenerlo in esercizio fisico e mentale ci può aiutare a vivere meglio e di più. Lotta quindi ai "radicali liberi" con l'uso di tutti quegli antiossidanti naturali che spesso troviamo nei cibi più semplici.
Bisogna mantenere pulita la "rete idrica" che abbiamo dentro affinchè tutte le parti del corpo siano raggiunte e nutrite nel migliore dei modi. Spazzare via i pensieri negativi e volare alto ogni qualvolta ne sentiamo la necessità. Curare quindi il corpo e lo spirito si può., basta volerlo ! Gli interventi della poetessa Bruna Filippone, della prof. Marisa Romeo sindaco di Ferruzzano e di alcune figure istituzionali brianzole che da anni curano il gemellaggio con questo Comune, hanno reso la serata piacevole aprendo una finestra da cui è sicuramente entrato un soffio di quell'aria pulita che spesso ci serve per rigenerare il corpo e l'anima. Ottima la conduzione del programma da parte di Bruno Panuzzo che assieme ad una chitarra battente nelle mani di A. Santacaterina ha allietato la serata. E' in questi ambiti che si è innestata il 25 Novembre 2015 a Villa Zephiros, di Ferruzzano marina un "continuum
"cenacolo culturale". I versi delle poesie egregiamente lette dai vari relatori hanno toccato tutti i piani di questo "edificio umano", e come un "ascensore" si sono soffermati per far scendere nei piani più bassi o più alti messaggi di grande emotività toccanti l'anima, il corpo e lo spirito. L'arte presepiale dello scultore Domenico Carteri in sintonia con la serata ha coinvolto tutti indistintamente e per un momento si è respirata un'aria che sapeva di Arte, Arte, e poi Arte ancora ! "Che la bellezza e l'armonia siano davanti a me ..., dietro di me ..., sotto di me ..., sopra di me. Che la bellezza e l'armonia siano ovunque, sul mio cammino. Nella bellezza e nell'armonia tutto si compie". Sapete chi ha detto questo ? Un grande nativo americano chiamato Toro Seduto, dicono che è morto molti anni fa, ma io vi dico che il suo spirito vive e vivrà ancora dentro ognuno di noi. Vi pare poco ? Ciao e alla prossima volta. GIULIANO ZUCCO
Foto notizia
Un riconoscimento per il maestro Cavallo
La scorsa settimana è stata conferita al maestro Giuseppe Cavallo lo Stella al Merito Sportivo per la sua attività di promulgatore dello sport con eventi, manifestazioni ed eventi per tutti. Un importante riconoscimento per una nostra punta di diamante!
COMUNE DI MARINA DI GIOIOSA IONICA (RC)
ASTA PUBBLICA - VENDITA IMMOBILE COMUNALE CON ANNESSO TERRENO IN LOCALITÀ DRUSÙ (FOGLIO DI MAPPA CATASTALE N.C.U.T. n. 6 PART. 368) IL VALORE POSTO A BASE D’ASTA È DI € 64.330,00
Il giorno 28/12/2015 alle ore 10:00 si terrà l’asta pubblica per la vendita di un bene immobile di proprietà del Comune di Marina di Gioiosa Ionica con destinazione urbanistica attuale F1 sito in località Drusù. Il bando e i relativi allegati potranno essere reperiti sul sito istituzionale del Comune - sez. Albo on line - Gare e Appalti sito: www.comune.marinadigioiosaionica.rc.it
me sul lavoro da effettuare e poi concretizzare tutto la domenica durante la partita». Lapuente continua: «Durante la mia carriera ho visto grandi giocatrici dal lunedì al sabato, ma che alla partita domenicale si bloccavano perché pensavano fosse sufficiente mettere il piede in campo. Niente di più sbagliato, perché quando parlo sono molto chiaro: il lavoro di squadra prima di tutto. Non faccio nomi perché per me le atlete sono tutte importanti e la misura dell’importanza sono loro stesse a deciderla con l’atteggiamen-
to e la voglia di mettersi in discussione con umiltà a servizio della squadra. «In questa serie non c’è posto per la presunzione ma solo per gente che vuole migliorare. In questa élite nessuno ti regala nulla. Bisogna guadagnarselo allenamento dopo allenamento, partita dopo partita. L'arma migliore è la serenità e i risultati arriveranno perché questo club ha un grande staff e una società che crede molto nelle atlete». Sporting Locri & Communications
RIVIERA
Musicista per passione Non c’è davvero festa senza buona musica. Non c’è buona musica senza Ciccio Sax, artista passionale e sempreverde del panorama musicale territoriale. Famiglia Gambero La famiglia Sculli abbraccia il degustatore Stéphane, che ha presentato presso il loro locale dei prelibati vini della zona della Champagne. À la santé.
Murena con Gamberetto pulitore Siamo sul fantastico fondale di Scilla. La pulizia effettuata dal gamberetto nei confronti della Murena costituisce una modalità di simbiosi mutualistica (Carlo Codispoti)
Soddisfatti della cena Avete mangiato bene. Avete divorato le bontà offerte dal ristorante. Le fatiche dei suoi cuochi. Ma ormai la festa è finita. Ora... è tempo di dormire.
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